MC5.0-Macchine Cantieri - n. 23 - giugno 2015

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MC M C I L

M O T O R E

F R E E

P R E S S

5.0

MACCHINE CANTIERI

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA

giugno 2015, n. 23

D E L L ’ E D I L I Z I A

TESTIMONIANZE

50 anni di storia fondati sull’amore per le gru. Quelle rosse di Fassi

+ 39 Sollevare

L’inserto cartaceo del portale www.sollevare.it dedicato al mondo del sollevamento

(…) il nuovo re escavato LC-5 0 8 3 X D Doosan ellate n n to 0 da 4 a rme all è confo a v normati Stage IV

COVERSTORY

TCO leggero

40 T

per un




È stato Robert Wrona, Business Area Manager Case per la Polonia e i Paesi Baltici, a ricevere l’ambita Medaglia d’Oro che la Fiera Internazionale di Poznan quest’anno ha deciso di assegnare ai nuovissimi Grader della Serie C, la prima gamma di motolivellatrici europee in livrea Case. Riconoscimento anche per lo stand Case, vincitore di “Acanthus Aureus”, che premia le soluzioni grafiche e architettoniche che favoriscono la comunicazione diretta con i clienti, sottolineando l’immagine positiva dell’azienda. Lanciati in aprile a Parigi nel corso di Intermat 2015, la gamma offre due modelli dal peso operativo di 13 e 16 t, disponibili con trazione su quattro o sei ruote (6x4 o 6x6) per soddisfare le richieste dei clienti in termini di bassi costi operativi, controllabilità e flessibilità. La Medaglia d’Oro è uno tra i premi più prestigiosi in Polonia.

ORO

dalle aziende

a Case

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2015 4

MACCHINE CANTIERI 5.0

ECOMONDO Rimini 3 - 6 novembre

REMTECH 2015 Ferrara 23 - 25 settembre

GIS 2015 Piacenza 01 - 03 ottobre

SALON DE MÀQUINAS

Saragozza 1 - 2 luglio

RIABITA Fermo 6 - 8 novembre


REACHING OUT | 3614RS & 4017RS

Sollevatori telescopici

CASE HISTORY

BIO MOUNTAIN I mezzi de

di

PROGETTATI PER IL NOLEGGIO COSTRUITI PER LAVORARE

fi c er a i m ntagna

C

hi dall’ingresso est di Expo 2015 s’incammina verso l’Albero della vita, attraversa il Parco della Biodiversità: un’esperienza unica tra alberi, piante, rocce e siepi provenienti da tutto il mondo. All’interno di esso svetta la montagna artistica in polistirolo progettata dall’architetto Fabio Fornasari e realizzata da Crer Italia rivestendo la struttura con una miscela di resine a base di acqua e graniti selezionati di varie granulometrie, che ne garantisce la robustezza e crea un effetto realistico. L’opera è stata realizzata con l’ausilio di due delle numerose macchine Cofiloc per il sollevamento e movimento terra impegnate all’interno dei cantieri di Expo 2015, nel caso particolare le piattaforme articolate diesel JLG 450AJ. FONTE: COFILOC

Risultati più bassi (Fatturati)

Deutz ha reso noti i risultati preliminari del primo trimestre del 2015. Gli ordini ricevuti hanno portato a totalizzare 321 milioni di euro di fatturato, con un calo del 22,5% rispetto al primo trimestre del 2014 che aveva totalizzato ordini per 414,2 milioni di euro. A queste cifre corrispondono 36.907 motori venduti contro i 44.457 del 2014, con un calo del 17%. Gran parte del calo è legata alla forte impennata delle vendite di motori avvenuta nell’ultimo trimestre 2014, causata dall’entrata in vigore delle nuove normative sulle emissioni. FONTE: DEUTZ A ECOMONDO 2015 DEBUTTA GLOBAL WATER EXPO IL GRANDE MARKETPLACE PER L’INDUSTRIA IDRICA

SEMPLICITÀ SENZA COMPROMESSI. JLG presenta i sollevatori telescopici della serie RS, progettati con i noleggiatori per il noleggio. Pronti per andare a lavorare, sono disponibili in due modelli. Entrambi offrono un comfort maggiore, una manutenzione semplificata e costi di esercizio minori. Costruiti con componenti collaudati, hanno una garanzia standard di due anni e sono una integrazione interessante e produttiva alla vostra flotta.

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1

r d tti e servizi 3

DALLE AZIENDE

Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

Molto più

Quota 250 kg

(Trucks)

Isoli presenta in questi giorni un nuova piattaforma aerea autocarrata. Si tratta del modello a doppio pantografo con il fly-boom (JIB) denominata PNT 210 JD4 destinata a sostituire la PNT 210 J in produzione dal 2009 e che offre una portata massima in cesta di ben 250 kg.

ecologici

Renault Trucks e il gruppo Rave hanno recentemente consegnato ad Airbus le chiavi di 6 nuovi veicoli Euro 6 alimentati a biodiesel. Rave ha vinto la gara d’appalto indetta dal Costruttore di aeroplani di Tolosa con l’offerta di 2 autotelai e 4 trattori Renault Trucks D Biodiesel Euro 6.

Nuovo dozer (Caterpillar)

Il nuovo apripista Cat D6N vanta il 10/15% di efficienza in più nei consumi e offre una serie di nuove caratteristiche tecnologiche che aumentano la produttività e semplificano il lavoro. Il D6N monta un motore Cat C7.1 ACERT da 124 kW Stage IV.

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MACCHINE CANTIERI 5.0

(Isoli)

Temperatura ok (Gefran)

A completamento della serie 650/1250, Gefran lancia i nuovi regolatori di temperatura PID 1350, che si contraddistinguono per semplicità di programmazione e uso, funzioni dedicate alla manutenzione programmata, contatori di KWh e cicli di commutazione delle uscite.

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Genie autorizza (Assistenza)

In risposta alla crescente richiesta di prodotti e servizi da parte di tutti i canali di distribuzione in Europa, Medio Oriente, Africa e Russia, Genie sta rafforzando il proprio servizio di Assistenza PostVendita creando una rete di Centri di Assistenza Autorizzati. In seguito a un iter di accreditamento di 18 mesi, oggi i primi paesi con la nuova rete sono Danimarca, Finlandia, Francia, Norvegia, Spagna, Regno Unito e Irlanda. Tutti i tecnici sono formati da esperti Genie.

ACCESSORI

NON SOLO TRUCKS tre ai cami n DAF r

ne anc e na c

Demolizione impegnativa (Case History)

Al di sopra della stazione di Birmingham New Street che è comunque restata in esercizio, è stato compiuto un complesso intervento di demolizione con importanti implicazioni in termini di sicurezza, brillantemente gestito grazie a un escavatore idraulico interamente telecomandato allestito su misura da JCB.

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AF ha arricchito la propria gamma con due versioni speciali del modello XF Euro 6: XF ride on truck e XF pedal truck, studiati per chi sogna di possedere un veicolo DAF, pur essendo ancora un po’ troppo giovane. Questi robusti veicoli ride e

ezi ne fa i n

a pedali, proposti nel classico arancione DAF, sono disponibili presso tutti i concessionari DAF o tramite il sito www.DAFshop.com. La nuova collezione DAF, comprendente un’ampia scelta di giocattoli e articoli di abbigliamento per bambini, propone anche articoli d’abbigliamento uomo/donna, espressamente disegnati da DAF (dai cappellini alle giacche e alle t-shirt), esclusivi accessori DAF (borse, occhiali da sole, orologi e portachiavi), una bella gamma di pelletteria e, naturalmente, una serie completa di modellini DAF Euro 6 LF, CF e XF, comprendente ribaltabili, veicoli a pianale ribassato, cabinati, rimorchi cisterna e trattori. Tutto all’insegna dell’eleganza, della funzionalità e della qualità. FONTE: DAF TRUCKS


Sommario MC 5.0 • GIUGNO 2015 • NUMERO 23

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COVER I nuovi escavatori Doosan da 36 e 40 t emissionati Stage IV

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ATTUALITÀ

04 NOVITÀ DAL

SETTORE E MOLTO DI PIÙ REPORT TECNICO

EDITORIALI

20 COLPI DI CLASSE

10 Editoriale on AILATI

(WACKER NEUSON)

(DI EMANUELA PIROLA)

24 SOLUZIONI PER

58 Editoriale off

FARE IL GREGGE VA DI MODA

(DI MAURIZIO GUSSONI)

COVER STORY

(KOHLER)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

8

MACCHINE CANTIERI 5.0

21

40 CAPTURED (ATTUALITÀ)

TESTIMONIANZE

21 QUANDO

(KELLY TIRES)

OFFRIRE SOLUZIONI

PERFETTA

SOLLEVARE

54 WEB TIRES

INTERVISTA

31 INTEGRAZIONE

(VOLVO CE)

È LIEBHERR

(JLG)

(DOOSAN)

ET&S

61 SCELTE DI STILE

44 BELLA FORZA, 52 ORANGE MOOD

TCO LEGGERO PER UN 40 T

(GOODYEAR)

(SSAB)

(RENAULT TRUCKS)

(LIEBHERR)

14 Cover story

12 La parola a...

58 ANIME D'ACCIAIO

LA GAMMA EDILE

LE AZIENDE FUNZIONANO

64 PICCOLI, FORTI, VELOCI

(BÖCKER)

(BOBCAT)

41 AL LAVORO

PER LE CROCIERE

(OM STILL)

42 NUOVA, LEGGERA... ISOLI

27 UN TRAMPOLINO

INNOVAZIONI

46 DAL SOGNO

ALLA REALTÀ

(FASSI GROUP)

55 LA BUONA SCUOLA

(ISOLI)

46 ECCEZIONALMENTE

(ROCKWOOL)

(HOVAL)

Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com

Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com

Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009

Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)

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SICURO

(COMETTO)

editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013



EditorialeOn EMANUELA PIROLA

ailatI C

ome giudicate una Nazione il cui popolo accetta come vero e assolutamente normale una pubblicità in cui dei giocatori di calcio vengono definiti eroi o addirittura leggende se vincono un campionato? E che invece pensa di persone che svolgono coraggiosamente lavori nelle forze dell’ordine piuttosto che imprenditori che tutti i giorni decidono coraggiosamente di aprire la propria azienda che siano rispettivamente delle persone che amano esercitare arbitrariamente la forza oppure il cui unico scopo sia quello di sfruttare i dipendenti per arricchirsi smodatamente? Siamo di fronte a quello che può essere classificato tranquillamente un paradosso. Ma tale paradosso è ormai talmente all’ordine del giorno da essere ignorato o, peggio, accettato. Fino al punto di diventare la realtà accettata e a cui si aspira. Molti infatti sognano di fare i calciatori (che significa fare tanti soldi senza responsabilità alcuna, perché personalmente sto ancora cercando quali siano le responsabilità di un calciatore...) e altrettanti disprezzano mansioni e impieghi che comportano salari bassi o, oserei PER EVITARE UN dire, commisurati alle responsabilità di cui ci si fa carico quotidianamente esercitandoli. Una società DIFETTO, GLI STOLTI così è una società al contrario. Come il titolo di questo editoriale. E per raddrizzare una situazione CADONO NEL DIFETTO così le soluzioni non sono semplici. A proposito, CONTRARIO. ovviamente il Paese di cui stiamo parlando è il nostro. ❑ (QUINTO ORAZIO FLACCO)

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MINI ESCAVATORI 1. PRODUTTIVITÀ 2. AGILE NEGLI 3. AFFIDABILITÀ ELEVATA SPAZI RISTRETTI INSUPERABILE Movimenti precisi, simultanei e veloci. Capacità di sollevamento + cicli di carico veloci.

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INTERVISTA PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULL’ EM TRACK III POTETE VISITARE IL SITO http://www.goodyearotr.com ALLA SEZIONE EM TRACK.

OFFRIRE soluzioni La parola a... Goodyear

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Secondo Goodyear è questa la chiave del successo in mercati maturi come quelli europeo e americano. E l’EM Track III è una delle risposte DI EMANUELA PIROLA

LE INFORMAZIONI SUI MACCHINARI COMPRENDONO DATI DI funzionamento legati ai pneumatici, come tipo di attività effettuate, velocità, c ndizi ni termic e re i ni di g nfiaggi c nfig razi ne de a a e re di funzionamento e tipo di pneumatico. Successivamente, queste informazioni sono usate per gestire un programma di manutenzione, che punta ad ottimizzare ogni singolo pneumatico e dunque a ridurre al minimo il costo orario.

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rodotti, ma soprattutto, qualità, servizi e soluzioni mirate. Così si potrebbe sintetizzare la filosofia aziendale di Goodyear che lo scorso aprile a Intermat ha presentato ufficialmente ben cinque novità che vanno a rafforzare la sua presenza in alcuni settori da sempre strategici per un Costruttore di pneumatici mondiale quale è, appunto, Goodyear, ossia i segmenti OTR e portuale. Ma se i nuovi pneus soddisfano la parte dell’assioma relativa ai prodotti, se pensate che servizi e soluzioni mirate siano stati accantonati, anzi. Parigi ha visto il debutto dell’EM Track III, un software pensato esplicitamente per consentire ai clienti di gestire i propri pneumatici con il principale obiettivo di ottimizzare il ritorno sull’investimento. Supporto e servizio al cliente contemporaneamente, a chiusura di un cerchio che al proprio centro vede il parametro del cosiddetto TCO (Total Cost of Ownership), declinato secondo parametri di qualità e di performance da una parte, e di supporto e servizio a una corretta gestione dall’altro. Come ci tengono a sottolineare sia Michel Rzonzef,Vice President Commercial Tires EMEA, e Octavian Velcan, Managing Director OTR EMEA, in questa intervista a due voci.

P

MC: Partiamo dalla filosofia Goodyear. Prodotto, qualità,

servizio e supporto. Può sembrare facile ma sospettiamo che non sia poi così scontato garantire tutto questo al cliente. Michel Rzonzef: No, non lo è affatto. Goodyear ha da diversi anni diversificato le proprie attività puntando su tre grandi segmenti che sono l’OTR Construction, il segmento dell’autotrasporto pesante e l’automotive. Benché a tutti quello che offriamo può sembrare uguale, ossia un pneumatico, in realtà questi mercati sono estremamente diversi fra loro per richieste e specifiche di prodotto. Ma una cosa li accomuna: tutti vogliono più di un semplice prodotto. Da qui la filosofia Goodyear, che propone prodotti, servizi e supporto sempre all’avanguardia. Octavian Velcan: L’innovazione è una delle chiavi del successo di Goodyear. Innovazione applicata su tutti gli aspetti legati al nostro prodotto. Una strada difficile da percorrere perché essere sempre un passo avanti ai competitor costa in termini di investimenti in R&D ma anche in termini di assistenza ai clienti. Per questo oggi Goodyear può vantare una rete di Innovation Centers distribuiti nei due principali continenti che ospitano mercati maturi e sofisticati, ossia l’America e l’Europa. Ad Akron (USA) e ColmarBerg (Lussemburgo) nascono i nostri nuovi pneus che poi vanno sostenuti sul mercato. E qui entra in scena la nostra rete di esperti altamente specializzati e, ultima frontiera dell’innovazione, i nuovi servizi di tyre managing solutions di cui l’EM Track III è la massima espressione. MC: Parliamo allora di questo software. Per Goodyear cosa

rappresenta? Michel Rzonzef: Come detto poc’anzi, Goodyear punta sul

fornire ai clienti un supporto tangibile. Prima con prodotti di qualità, e poi fornendo strumenti che possano massimizzare l’investimento rappresentato dall’acquisto di pneumatici. Quando parliamo di pneus OTR o truck per esempio, stiamo parlando di una voce del bilancio di un’azienda che non conta poco. Per questo massimizzare i vantaggi e i benefici di tali investimenti è oggi una priorità equivalente a quella rappresentata dal fornire pneus di qualità. L’EM Track III nasce proprio in quest’ottica. Si tratta di un software utilizzabile da ogni nostro cliente OTR che punta a ottimizzare il TCO dei pneus da lui acquistati permettendone un utilizzo economicamente efficiente e la formulazione di previsioni di spesa e di budget ragionate. Octavian Velcan: Il sistema, utilizzato da tutto il personale OTR di Goodyear, è in grado di tracciare l’intera vita di un pneumatico, registrandone i dati, compresi i dettagli delle flotte, i tipi di cerchi e le informazioni relative a manutenzione, ispezioni e pressione; da questi dati poi viene elaborata una reportistica con informazioni storiche e predittive sulle prestazioni del pneumatico: tali informazioni sono messe a disposizione dell’utente finale e degli esperti OTR di Goodyear, per garantire che le operazioni di manutenzione siano svolte in modo efficace ed efficiente e per aiutare il cliente a ottimizzare lo stock dei pneumatici. Per questo motivo, ai suoi clienti Goodyear offre la possibilità di usare l’EM Track III come sistema interno di gestione dei pneumatici OTR. MC: Che tipo di accoglienza vi aspettate da parte del

mercato? Michel Rzonzef: L’EM Track III si rivolge a mercati maturi e a

clienti con una certa flotta di veicoli. Appartenere a queste due categorie significa avere una voce a bilancio dedicata agli pneus di un certo rilievo, quindi l’avere a disposizione un software completo e specifico per la gestione di questa voce con lo scopo di ridurla e massimizzarne i ricavi in termini di TCO non sarà sicuramente sottovalutato. Ci aspettiamo quindi una forte diffusione del software presso i nostri clienti che avranno così modo di migliorare ulteriormente le performance dei nostri pneus. Octavian Velcan: L’Europa è uno dei principali mercati cui si rivolgerà il nostro EM Track III. Si tratta di un mercato non solo molto importante in termini numerici e di mero business, ma anche estremamente complesso, che comporta diverse sfide in parte legate anche alle diverse esigenze che i mercati delle diverse Nazioni hanno sviluppato. Proprio per questa estrema varietà riteniamo che l’EM Track III sarà accolto molto favorevolmente, proprio perché in grado di adattarsi a tutte le realtà produttive e di flotta. Inoltre Intermat ha confermato un andamento ormai in atto da diverso tempo: i clienti non cercano più solo prodotti e servizi, cercano vere e proprie soluzioni. E chi ha visitato il nostro stand a Parigi ha confermato questo trend e dimostrato grande interesse per l’EM Track III. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory DOOSAN

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TCO LEGGERO PER UN 40 T Arrivano i nuovi escavatori Doosan da 36 e 40 t emissionati Stage IV con numerose migliorie tecniche e un occhio di riguardo al TCO DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI DOOSAN PHOTO GALLERY

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Intermat è stato il palcoscenico di molte novità. Non è da meno Doosan che in quell’occasione ha davvero lanciato un tripudio di nuovi modelli che interessano gran parte delle famiglie di prodotto che commercializza in Europa ma qui vorremmo focalizzarci su due modelli di escavatore cingolato in particolare, ossia i nuovi DX340LC-5 da 36 t e DX380LC-5 da 40 t che, come anticipato nel titolo, sono conformi alla normativa Stage IV e offrono prestazioni migliorate rispetto alla precedente gamma LC-3 emissionata Stage IIIB grazie a diverse modifiche e implementazioni tecniche. Ma vediamole nel dettaglio. I NUMERI SALIENTI. Il peso operativo dei DX340LC-5 e DX380LC-5 è stato incrementato rispettivamente di 1.300 kg e 1.000 kg; di conseguenza la capacità di sollevamento è aumentata dell’1% sulla parte anteriore e del 5% su quella laterale per il DX340LC-5, mentre è cresciuta del 3% sia davanti che di lato per il DX380LC-5. Entrambi i modelli sono mossi da un’unità diesel a 5 MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory DOOSAN

cilindri Scania DC9, che eroga una potenza di 237 kW a 1.800 giri/ min., equivalente a un aumento rispettivamente del 13 e dell’11% della potenza motrice e del 4% della coppia se confrontati ai modelli LC-3. Lo Stage IV viene garantito senza necessità di un filtro antiparticolato diesel (DPF), grazie all’impiego di tecnologie posttrattamento, quali il ricircolo dei gas di scarico raffreddati (EGR) e la riduzione catalitica selettiva (SCR). PIÙ RENDIMENTO. Oltre ai motori Scania, sono state introdotte altre funzionalità innovative ed esclusive che hanno permesso di ottenere un massiccio abbattimento dei consumi, pari a una media del 6% rispetto ai modelli emissionati Stage IIIB. Tali funzionalità includono la nuova schermata ‘Trip Meter Setting’ (Impostazione contachilometri parziale) che permette all’operatore di controllare i consumi su base giornaliera (o in un periodo di tempo desiderato) direttamente dal pannello di controllo; la nuova funzione di arresto automatico, che spegne il motore dopo un periodo pre-impostato di inattività della macchina (da 3 a 60 minuti configurabili dall’operatore); e, per un risparmio ancor più consistente di carburante, lo speciale sistema SPC (Smart Power Control) Doosan, che ottimizza l’equilibrio tra l’erogazione della pompa e il regime del motore diesel: sviluppato interamente da Doosan e previsto di serie su tutti i modelli LC-5, questo sistema controlla la potenza sia della pompa che del motore per ridurre gli sprechi di carburante, tarandone l’e-

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*DFAST OOSAN DX340LC-5 SPECH Benne Peso operativo Profondità di scavo (ant. std) Sbraccio di scavo (ant. std) Altezza di scavo (ant. std) Larghezza dei cingoli (std) Larghezza totale Altezza (ant. std) Lunghezza totale in configurazione di marcia (ant. std) Raggio di rotazione posteriore Sforzo di trazione alla barra Forza di scavo alla benna (ISO) Forza di scavo al bilanciere (ISO) Capacità di sollevamento al livello del suolo (ant.) Velocità di traslazione Motore (SAE J1995, netta)

1,25 – 1,83 m3 da 36,2 t 7.535 mm 11.170 mm 10.315 mm 600 mm 3.280 mm / 3.000 mm (carr. stretta) 3.080 mm 11.280 mm 3.530 mm 32,2 t 25,8 t 18,9 t 13,94 t a 6,0 m gamma bassa – 3,4 km/h gamma alta – 5,4 km/h 237 kW (318 CV) a 1.800 giri/min


rogazione in base alla gravosità del lavoro da svolgere. Il sistema SPC può essere utilizzato con tutte le 4 modalità di lavoro (E, S, P, P+). IDRAULICA ECOPOWER. Gli escavatori DX340LC-5 e DX380LC-5 si caratterizzano per l’innovativo impianto idraulico Ecopower che consiste in un distributore a centro chiuso e pompa con controllo a pressione. Il sistema è gestito dal controller EPOS che riceve i segnali inviati dai sensori di pressione di joystick e pedali e i valori della portata del distributore inviati dai sensori dell’angolo di oscillazione. Il controller EPOS elabora i comandi inviati alla macchina dall’operatore e ne comunica i risultati alla valvola di riduzione della pressione elettro-proporzionale EPPRV, in modo da azionare le pompe e generare la portata richiesta. Questo nuovo controllo elettronico della potenza della pompa, combinato con il distributore a centro chiuso, utilizza la potenza motrice in maniera più efficace, massimizzando l’uso della pompa e riducendo la perdita di portata e pressione, assicurando così prestazioni più elevate nei movimenti combinati, oltre che a maggiore comfort, fluidità e precisione. Pertanto, gli escavatori DX340LC-5 e DX380LC-5 sono dotati di serie di due pompe, che gli accessori possono utilizzare quando necessitano di una maggiore portata. La seconda pompa lavora sempre a piena portata. Questo sistema è necessario in certe applicazioni (per esempio la demolizione) per fornire la potenza richiesta da accessori come frantumatrici e cesoie. LE CHICCHE. Gli escavatori dispongono di sistema di preriscaldamento del motore con candeletta, che si attiva automaticamente quando la chiave di avvio è su ON e la temperatura è a -10 °C o inferiore, mentre il preriscaldatore del refrigerante del motore opera indipendentemente dal motore ed è collegato agli impianti

*DFAST OOSAN DX380LC-5 SPECH Benne Peso operativo Profondità di scavo (ant. std) Sbraccio di scavo (ant. std) Altezza di scavo (ant. std) Larghezza dei cingoli (std) Larghezza totale Altezza (ant. std) Lunghezza totale in configurazione di marcia (ant. std) Raggio di rotazione posteriore Sforzo di trazione alla barra Forza di scavo alla benna (ISO) Forza di scavo al bilanciere (ISO) Capacità di sollevamento al livello del suolo (ant.) Velocità di traslazione Motore

1,25 – 1,83 m3 da 40,2 t 7.460 mm 11.170 mm 10.390 mm 600 mm 3.350/3.000 mm 3.148 mm 11.280 mm 3.500 mm 36,9 t 25,9 t 18,9 t 16,40 t a 6,0 m gamma bassa – 3,0 km/h gamma alta – 5,5 km/h 237 kW (318 CV) a 1.800 giri/min

elettrico, del carburante e di raffreddamento della macchina. Le macchine dispongono di una funzione di Wake-Up per il preriscaldamento. Il turbocompressore è ora meglio protetto e un gradino è stato aggiunto al di sopra del motore per ampliare l’accesso per la manutenzione. Il baule portaoggetti è di dimensioni leggermente maggiorate per migliorarne l’utilizzo con accesso dal livello del suolo e la pompa del carburante è stata riposizionata nel baule per una maggiore comodità. Anche l’angolo di apertura e l’altezza del cofano sono stati aumentati per assicurare una migliore visibilità dei componenti mentre le batterie sono state riposizionate all’interno dei compartimenti radiatori sul lato sinistro (in precedenza erano nel baule portaoggetti) per facilitare l’accesso al sezionatore. Gli MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory DOOSAN

escavatori montano una batteria con capacità di 2x100 AH (1.300 CCA), che assicura robuste prestazioni nell’avviamento in climi freddi. Nel vano batteria, un cuscino di gomma impedisce alla batteria di muoversi e un interruttore principale stacca automaticamente l’alimentazione in caso di corto circuito o sovraccarico. L’alternatore offre di serie una capacità superiore di 100 A, pronta per l’utilizzo di dispositivi elettrici e luci supplementari. UN C(U)ORE PER LE ATTREZZATURE. Sugli escavatori DX340LC-5 e DX380LC-5 è previsto di serie l’innovativo sistema CoreTMS per il monitoraggio wireless delle attrezzature, una funzionalità in precedenza non disponibile come dotazione standard sugli escavatori Doosan e ora integrata in tutti i modelli della nuova generazione LC-5 con peso superiore alle 14 t. Progettato specificamente per la gamma Doosan, il nuovo sistema fornisce in doppia modalità (satellite/GSM) informazioni complete sulle prestazioni della macchina. Grazie a un aggiornamento del software che gli permette di comunicare direttamente con il sistema EPOS sull’escavatore Doosan, il sistema è l’unico strumento del suo genere in grado di offrire questo livello di informazioni, fornendo dati precisi sul funzionamento della macchina che assicurano al cliente maggiore efficienza a costi inferiori. Disponibile anche in kit per il montaggio in retro-fit, il sistema CoreTMS viene fornito con un abbonamento di 3 anni a corredo dei nuovi escavatori LC-5; un account personale permette a ciascun cliente di gestire autonomamente il proprio parco attrezzature. E IL TCO? Per massimizzare ulteriormente la durata e ridurre la rumorosità, tutti i modelli montano boccole EM (Enhanced Macrosurface), più efficaci rispetto alle boccole tradizionali quando adeguatamente lubrificate. Il modello DX380LC-5 è provvisto di serie di prefiltri aria che riducono sensibilmente l’ingresso di polvere, detriti, insetti, pioggia e neve nella presa d’aria, assicurando un flusso di aria più pulita al filtro aria del motore. Ciò estende gli intervalli di manutenzione del filtro aria a vantaggio di disponibilità operativa e produttività. Nella cabina, Doosan ha altresì dotato di protezione il filtro dell’aria interna nonché ridisegnato i filtri dell’aria condizio-

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MACCHINE CANTIERI 5.0

ACCORGIMENTI TECNICI Per garantire la conformità alla normativa Stage IV, Doosan ha equipaggiato gli escavatori con un misuratore di massa d’aria e un freno motore. Il misuratore di massa d’aria consente alla centralina elettronica ECU di gestire più efficacemente il flusso generato dal turbocompressore a geometria variabile VGT e di ottimizzare l’iniezione di carburante nella camera di combustione in funzione del volume di aria aspirata e del regime di rotazione. Le funzionalità esclusive dei motori Scania includono i sistemi a doppio filtro carburante

e a separatore d’acqua. Nel primo sistema, un filtro carta a piena portata viene utilizzato per rimuovere le particelle di grandi dimensioni, mentre un filtro centrifugo blocca quelle più piccole, assicurando economie operative e un più basso impatto ambientale. Il separatore d’acqua utilizza invece un filtro primario da 10 micron collegato direttamente al serbatoio carburante e un filtro secondario a pressione da 3 micron. I filtri sono dotati di serie di funzione di riscaldamento per garantire migliori prestazioni di avvio a freddo.

nata per facilitarne la sostituzione. Raccomandato per gli ambienti polverosi (come cave e miniere), il prefiltro a bagno d’olio (9,5 l) opzionale rimuove la polvere dal collettore di aspirazione, estendendo notevolmente gli intervalli di manutenzione del filtro aria. Per evitare rischi di danni permanenti al motore, è stato aggiunto un avviso acustico che richiama l’attenzione dell’operatore in caso di presenza di acqua nel carburante. Se l’operatore ignora il segnale dopo diverse reiterazioni, l’erogazione di potenza di pompa e motore viene automaticamente ridotta. Inoltre, per semplificare la comprensione da parte dell’operatore dell’importanza dei messaggi di avvertenze e per permettergli di comunicare i codici errore con maggiore accuratezza, il sistema visualizza menu pop-up con informazioni dettagliate. ❑


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REPORTTECNICO

WACKER NEUSON

COLPI DI CLASSE grandi dello sport, dove la tecnica fa la differenza, si ricordano per il tocco, per quei colpi di classe che dimostrano un talento superiore.Allo stesso modo la costruzione di una macchina può beneficiare di questo “talento naturale” evidentemente insito nei progettisti Wacker Neuson che hanno messo la massima ricerca dell’efficienza operativa nella costruzione dei nuovi escavatori – due cingolati e un gommato – presentati al recente Intermat. Efficienza è infatti la parola chiave per i nuovi modelli ET65, ET90 ed EW65, tutti

lizzata a un risparmio di carburante che i tecnici Wacker Neuson hanno stimato attorno al 20%. Ovviamente la funzionalità è esaltata dal load-sensing con pompa a cilindrata variabile che consente un funzionamento semplice e preciso delle

dotati di una nuova cinematica che ha contribuito a migliorare l’angolo di rotazione, la forza di strappo e la distribuzione complessiva della forza e a cui si unisce un impianto idraulico load-sensing, una vasta gamma di accessori e la modalità Eco, fina-

tre macchine, con l’operatore che può utilizzare il joystick per eseguire movimenti simultanei, con la velocità sempre costante e indipendente dal carico. Nello specifico i modelli ET65

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Innovazione è funzionalità

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Il nuovo 9 t di Wacker Neuson è alimentato da un motore da 55,4 kW (75,3 HP) di potenza massima

Così si esprime Dieter Freisler, European Regional President di Wacker Neuson, in merito alle nuove macchine: “in Wacker Neuson, i clienti e le loro necessità sono

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sempre stati in prima linea in tutto ciò che facciamo. Questo approccio si riflette chiaramente nei nostri tre nuovi modelli di escavatori. L’innovazione tecnica prevede un

ed EW65 danno il meglio in tutti i lavori di precisione e negli spazi ristretti dove si esaltano le loro dimensioni compatte e la capacità di lavorare in modo millimetrico. Lo sguardo si sposta sulla potenza quando andiamo ad analizzare l’ET90 il cui motore eroga una potenza di 55,4 kW (75,3 HP). Non male per un 9 t... La cabina, invece, punta tutto sulla visibilità operativa. Tutti e tre i nuovi escavatori saranno disponibili a partire dal prossimo autunno. ❑

funzionamento semplice, intuitivo ed efficiente. Un’innovazione semplice ma efficace che ha portato a un notevole aumento delle

prestazioni: la nuova cinematica della benna ha migliorato l’angolo di rotazione, la forza di strappo e le prestazioni di scavo”.


TESTIMONIANZE

(BÖCKER)

QUANDO LE AZIENDE FUNZIONANO Alla scoperta di una realtà presente in Italia da 25 anni, con solide radici in un mercato, quello dei traslochi, non proprio affine a quello edile. Ma che in futuro ha intenzione di aggredire. Per motivi decisamente validi

on è facile descrivere Böcker. Soprattutto la realtà della filiale italiana. Forse perché è abbastanza “inusuale” per noi oggi incontrare un’azienda che riesce a conseguire i risultati che la filiale italiana del Costruttore tedesco ha raggiunto in questi anni, con crescite a dir poco esponenziali nonostante un mercato difficile e la volontà di Böcker di inserirsi in un segmento, quello edile, dove le cose

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BÖCKER ITALIA oggi

Con sede a Nogarole Rocca, in provincia di Verona, Böcker Italia si trova a poca distanza dall’autostrada del Brennero, location strategica per essere autentico trait d’union tra la casa madre e le imprese italiane. Le attuali sede e organizzazione sono frutto di un’importante ristrutturazione commerciale avvenuta nel 2012. In tale ambito è stato creato il Centro Assistenza Tecnica Italia attraverso la collaborazione con la società Levo srl, che si occupa anche della gestione della ricambistica a livello nazionale. Mentre il territorio nazionale è coperto da una decina di officine autorizzate distribuite lungo la penisola, in Sardegna e Sicilia. A livello commerciale l’organizzazione Böcker in Italia comprende agenti monomandatari e plurimandatari cui si aggiungono tre concessionari e una serie di rivenditori.

vanno ancora maluccio, e per di più con una tipologia di prodotto non esattamente standard per la mentalità nazionale. Ma forse una delle ragioni del successo sta proprio nell’aver saputo proporre al mercato macchine diverse (intendiamoci, i prodotti Bö-

cker sono normali attrezzature per il sollevamento di merci; quello che è “diverso” è il loro utilizzo al di fuori dell’ambito per cui sono state progettate) che coniugano il lavoro che sanno fare (ossia sollevare) bene ad altri vantaggi di ordine sia pratico (come MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

facilità di uso e trasporto, per esempio), sia economico (su tutti, minori costi di gestione). Ma non è tutto. Il successo di Böcker in Italia è dovuto anche alla forma mentis aziendale. Un “modo di pensare” intimamente legato alle origini aziendali, trasferito poi di generazione in generazione e di filiale in filiale: creare una presenza consolidata nei diversi mercati e dare continuità alle vendite grazie all’instaurarsi di un rapporto di fiducia e al proporre prodotti di qualità ai clienti. Questo è anche l’obiettivo della filiale italiana guidata da Andreas Sparrer, senior project manager, che ha preso le redini aziendali tre anni fa, ereditando una situazione intermedia, ossia una consolidata posizione nel mercato dei traslochi grazie alla gamma di macchine per traslochi, ma una “strada” tutta in salita per poter conquistare quote di mercato apprezzabili nel setto-

Il team di Böcker Italia con Alexander Böcker Un momento della dimostrazione d’uso del Junior HD 24/0-7 Cingolato

re dell’edilizia, al quale comunque Böcker può offrire un ventaglio di prodotti davvero interessante, che va dalle autogru con portata fino a 6 t e sbraccio fino a 44 m fino ai semplici verricelli per cantieri con sollevamento max a 40 m e portata massima di 200 kg; passando, e non ce lo si aspetterebbe di certo, per elevatori per l’edilizia (diretta discendenza della gamma traslochi), ascensori e montacarichi da cantiere e per uso industriale, minigru, pinze idrauliche e per gru, elevatori verticali per persone e addirittura mobil-lift, ossia veri e propri ascensori a uso civile. Una menzione a parte pensiamo la meritino le gru trainate, una tipologia di macchina per l’edilizia in Italia abbastanza sconosciuta ma che in Böcker pensano possa raccogliere un discreto consenso. Per i dettagli tecnici di massima della gamma Böcker vi rimandiamo al sito web boecker-group.com/it/Start, mentre qui vorremmo proseguire con la strategia della filiale italiana.

AGGREDIRE L’EDILIZIA Come fare? Beh, dopo aver rivisto la riorganizzazione aziendale in Italia è giunto il momento, per la filiale italiana, di “far parlare di sé”. Così lo scorso maggio si è tenuto il primo Open House di Böcker Italia, un evento che coincideva con i 25 anni di presenza sul mercato, ma soprattutto coincideva con l’andamento delle vendite decisamente positivo, come ci ha confermato lo stesso Sparrer: “La riorganizzazione aziendale sta andando nella direzione corretta, e dal 2012 a oggi il fatturato è stato in continua crescita. Quindi l’andamento delle vendite ci rende decisamente ottimisti”. A conferma della crescente importanza della filiale italiana nell’universo Böcker vi è stata anche la prestigiosa presenza di Alexander Böcker in persona, chairman del gruppo Böcker nonché seconda generazione della famiglia fondatrice da poco succedutasi alla guida.“La nostra presenza internazionale è garantita da consociate estere, importatori e distributori” spiega Alexander Böcker. “In Italia abbiamo aperto una consociata che è un’azienda autonoma ma opera all’interno del disegno del Gruppo. Nonostante la crisi i risultati italiani sono più che soddisfacenti e l’obiettivo è di creare una continuità nelle vendite sia nel settore traslochi che in edilizia, dove le nostre macchine sono meno conosciute”. In effetti come detto, la gamma Böcker è davvero ampia. E l’Open House è stata l’occasione per presentarne

HA detto Durante l’Open House Andreas Sparrer ha voluto sottolineare gli obiettivi della filiale italiana del gruppo Böcker: “Vogliamo dimostrare alle imprese italiane la continua evoluzione della gamma traslochi, incrementando, allo stesso tempo, la nostra presenza nel settore edile, in particolar modo attraverso la

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nuova gamma gru Easyline: macchine di qualità offerte a condizioni economiche molto interessanti. Inoltre vogliamo stupire il mercato edile anche con prodotti originali. In questi anni, infatti, abbiamo potuto osservare come ci sia una tendenza sempre più marcata a utilizzare gli elevatori anche in ambito edile,

soprattutto nel mercato delle ristrutturazioni. Tutto ciò in virtù di alcune qualità specifiche come la velocità di installazione, la flessibilità di utilizzo, la capacità di non danneggiare le superfici e anche la velocità di sollevamento nettamente superiore rispetto a quella dei classici verricelli e montacarichi da cantiere”.


un valido assaggio: venti macchine tra elevatori per traslochi, elevatori per l’edilizia, autogrù, gru trainate e montacarichi a cremagliera erano infatti a disposizione dei clienti invitati a toccare con mano la realtà tedesca. Clienti che non si sono fatti certo pregare, come confermano i numeri dell’evento: 83 aziende intervenute per oltre 140 presenze che hanno movimentato molto i tre giorni dell’Open House. E sempre per massimizzare i risultati di un evento di queste dimensioni e confermare l’intenzione di Böcker di entrare massicciamente nel settore dell’edilizia, all’Open House ha fatto il suo debutto anche la nuova cingolata Junior HD 24/0-7, una macchina progettata e realizzata in solo 4 settimane. “Abbiamo ascoltato il mercato e raccolto numerose domande per una macchina nuova che potesse svolgere molteplici azioni di sollevamento ad altezze importanti ma che avesse il plus di poter raggiungere aree disagevoli” ha spiegato Sparrer. “Così abbiamo deciso di creare un ibrido da altre macchine già in gamma, ossia abbiamo allestito il gruppo montante di un elevatore per l’edilizia a un sottocarro cingolato in grado di garantire le massime prestazioni in

IL NUOVO Junior HD 24/0–7 Cingolato Una macchina ibrida, che racchiude i vantaggi di un elevatore per traslochi all’agilità di una piattaforma cingolata

Approntata appositamente per il mercato italiano in appena quattro settimane e presentata ufficialmente ai clienti alla fine di maggio, il nuovo Junior HD 24/0-7 Cingolato offre davvero caratteristiche interessanti. A partire dai 25 gradi di angolo di inclinazione che la macchina riesce a superare, per arrivare ai 24 metri di altezza di sollevamento ma, caratteristica ancora più performante, i 18 m di sbraccio con 35 gradi di inclinazione del pacco scala. Tra le altre caratteristiche più standard vale comunque la pena ricordare la velocità di sollevamento di 48 m/min, i comandi per la salita e discesa anche sulla testata e la capacità della ralla di ruotare di 180 gradi. Ovviamente le velocità di traslazione disponibili sono due e la macchina è pilotabile attraverso radiocomando. Per quanto riguarda la parte di sollevamento, a completamento della descrizione va detto che la gabbia è realizzata in alluminio con supporto a mandrino manuale per la regolazione micrometrica.

Da destra, Alexander Böcker e Andreas Sparrer

termini di capacità di movimento”. Certo quattro settimane per la “gestazione” tecnica di una macchina sono davvero poche. “L’aver creato il nuovo Junior HD 24/0-7 in così poco tempo” afferma orgoglioso Alexander Böcker “è la dimostrazione di quanto il nostro Gruppo sia contemporaneamente una realtà internazionale ma abbia conservato i vantaggi di un’azienda di medie dimensioni a conduzione famigliare in grado di abbinare prodotti di qualità a una flessibilità progettuale di prim’ordine. Le nostre macchine sono apprezzate sul mercato perché riescono ad abbinare le innovazioni

tecnologiche alla semplicità d’uso. Inoltre su alcuni modelli, come le gru per edilizia della gamma EasyLine, abbiamo la possibilità di sfruttare i vantaggi della produzione in serie. Questo consente di avere macchine di qualità a prezzi contenuti, un binomio che siamo sicuri sarà molto apprezzato dal mercato italiano” ha concluso Böcker. ❑ BOCKER ITALIA S.R.L. Corso Porta Nuova 11 – 37122 Verona (VR) Tel. +39 045 87 80 399 Fax +39 045 87 80 420 info@bockeritalia.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

RENAULT TRUCKS

SOLUZIONI PER LA GAMMA EDILE

edilizia è in difficoltà? Senza dubbio. Ma piangersi addosso non serve a nulla, meglio è cercare nuove strade, nuove soluzioni in grado di migliorare il lavoro e renderlo più efficiente. In una parola adeguarlo all'oggi, un tempo fatto di tanta tecnologia e di attenzione per ogni particolare. Questo, in sintesi, l'approccio di Renault Trucks nel proporre molteplici soluzioni della sua Gamma C, quella dedicata al mondo edile. Su tutte l'adozione dell'OptiTrack, il sistema di trazione idrostatica Renault Trucks che, grazie ai due motori idraulici integrati nei mozzi delle ruote anteriori, consente di disporre di potenza motrice extra solo quando necessario. Con la tecnologia OptiTrack il veicolo aumenta la sua capacità di superare gli

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ostacoli, pur mantenendo i consumi sotto controllo e la capacità di carico di un veicolo tradizionale. Lanciato nel 2010 sul Renault Premium Lander, questo sistema è stato favorevolmente accolto dai clienti ed è ora disponibile sulla Gamma C per le configurazioni 4x2 e 6x4 trattore e motrice, con le motorizzazioni DTI 11 e DTI 13, nelle potenze da 380 a 520 CV Euro 6. Come si conviene a una tecnologia applicata in modo intelligente, l'OptiTrack funziona in modo estremamente semplice. Premendo un pulsante sul cruscotto, l’autista può infatti attivare o disattivare il sistema in avanti o in retromarcia. OptiTrack è operativo da 0 km/h e si disconnette automaticamente ogni volta che la velocità del veicolo raggiunge i 25 km orari.

La nuova offerta OptiTrack sulla gamma C di Renault Trucks prevede ora anche il motore DTI 13, il retarder Voith e il cambio robotizzato Optidriver di serie

Il sistema si attiva grazie a una presa di forza sul motore, lasciando così le prese di forza al cambio completamente disponibili. OptiTrack, che è associato al cambio robotizzato Optidriver fornito di serie su tutti i veicoli Renault Trucks, per la massima sicurezza è inoltre compatibile con il rallentatore idraulico Voith. Anche a livello di carico l'OptiTrack


PIUMA tosta Dedicato al trasporto di calcestruzzo e perfetto per l’utilizzo su strada e fuoristrada, il Renault Trucks C XLoad è un peso piuma campione di carico utile (fino a 8 m3) nella propria categoria. Con un peso a vuoto di soli 9.200 kg, l'XLoad è robusto, leggero e consente di ottimizzare i giri di consegna aumentando la produttività. Con Renault Trucks C Xload si risparmia un carico completo ogni 16 consegne.

fornisce un bell'aiuto. Infatti ogni Renault Trucks C equipaggiato con OptiTrack può uscire da situazioni difficili mantenendo un carico utile superiore a quello di un veicolo a trazione integrale (la differenza è di ben 600 kg!). Va infatti considerato come rispetto alla precedente gamma Euro 5, Renault Trucks abbia ridotto il peso complessivo del sistema di 90 kg. Di conseguenza, in virtù di un peso a vuoto ottimizzato, i veicoli della gamma C di Renault Trucks offrono un carico utile di tutto rispetto.

Non si ribalta La tecnologia non si ferma. Renault Trucks ha ampliato le funzioni del proprio NavTruck con un allarme antiribaltamento pensato

Il sistema di trazione idrostatica OptiTrack con i due motori idraulici integrati nei mozzi delle ruote anteriori consente di disporre di potenza extra solo quando necessario

E la produttività? Ottime notizie anche su questo fronte. Scegliendo un veicolo dotato di OptiTrack, gli operatori migliorano la propria produttività: il lavoro diventa più sicuro, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, e i consumi sono ottimizzati. Grande attenzione è stata anche rivolta al comfort di guida. La semplicità del sistema permette all’autista di uscire da situazioni potenzialmente difficili rimanendo in totale sicurezza, mentre il comfort è migliorato anche grazie al più agevole accesso in cabina e grazie al nuovo telaio che rende l’impianto più stabile. ❑

per gli operatori che lavorano nel trasporto del calcestruzzo. Mixer Rollover Alert è un’opzione che avvisa i conducenti in caso di rischio di ribaltamento ed è dedicata in particolar modo ai veicoli 8x4 equipaggiati con betoniera.

L'applicazione, basata sulla cartografia GPS di NavTruck, è in grado di avvertire i conducenti in caso di velocità eccessiva in prossimità di una curva.

Il sistema stima in tempo reale il rischio di ribaltamento a seconda della topografia, della velocità e della tipologia di carico del veicolo e, in caso di pericolo, avvisa il conducente con un segnale acustico e visivo. NavTruck può essere scaricato dall’Appstore o da Playstore a 99 €, mentre Mixer Rollover Alert è disponibile al

prezzo di lancio di 9,99 € fino al 30 Giugno (dopo tale data costerà 199 €).

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5a Edizione

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Italian Cranes & Access and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 1-3 October 2015

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THE UNIQUE ITALIAN EVENT FOR THE LIFTING, INDUSTRIAL & PORT HANDLING AND SPECIALIZED TRANSPORT INDUSTRIES Il GIS 2015 è organizzato con il supporto delle seguenti Associazioni

Patrocini, Enti e Associazioni

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TESTIMONIANZE

(FASSI)

UN TRAMPOLINO 50 anni di storia fatti di innovazione, capacità imprenditoriale e stile made in Italy fondati sull’amore per le gru

er molte aziende potrebbero essere un traguardo. Per Fassi cinquant’anni nel mondo delle gru da camion rappresentano una tappa, certo importante, da vivere come un autentico trampolino di lancio per nuove sfide, da cogliere con l’entusiasmo e lo stile che da mezzo secolo caratterizzano l’approccio a questo settore del sollevamento. Una società che, si badi bene, non festeggia la nascita dell’azienda, già attiva prima della seconda guerra mondiale, bensì la nascita dell’amore per il prodotto gru. È nel 1965, infatti, che Fassi ha prodotto la sua prima gru da camion e ha tracciato il solco per il suo cam-

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NUOVI orizzonti Le società funzionano quando guardano al futuro e in quest’ottica possono essere letti i recenti investimenti Fassi che riguardano la francese Marrel, produttrice di scarrabili, e la società svedese Cranab. Specializzata nella produzione di macchine forestali off-road e con la quale la società di Albino sta sviluppando la linea forestale e per il riciclaggio da camion. Se entrambe le società manterranno denominazione e organizzazione aziendale, va sottolineata la nascita di Cranab Fassi Gru Brasile, che punterà al ricco settore forestale sudamericano.

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TESTIMONIANZE

FASSI PER l’Oil&Gas

L’Emilia è un territorio dove operano molte aziende specializzate in macchine e attrezzature per l’industria della ricerca e distribuzione

mino industriale. Un percorso fatto di intuizioni, sacrificio e determinazione, come tante storie industriali degli anni Sessanta, a cui è seguita una fase di crescita e sviluppo che ha visto entrare in scena la seconda generazione, ma soprattutto un rin-

novato spirito imprenditoriale che ha trovato in Giovanni Fassi il suo determinato continuatore. “I principi con cui mio padre ha dato vita alla sua avventura imprenditoriale nel mondo delle gru”, spiega Giovanni Fassi, “sono ancora gli stessi con cui si regge l’impresa globale di oggi. Un’impresa che opera nel nuovo millennio con gli stessi valori delle nostre origini: la qualità, l’innovazione, la coerenza, la sicurezza, l’internazionalità. L’eccellenza di un marchio che ha trovato uno spazio preciso nel cuore di decine di migliaia di operatori in ogni parte del mondo. Grazie a queste solide fondamenta abbiamo potuto sviluppare la nostra identità e possiamo guardare con fiducia verso orizzonti lontani fatti di una continua ricerca di miglioramento attraverso

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del petrolio e dei suoi derivati, primo fra tutti il metano. Un distretto conosciuto in tutto il mondo in cui insistono la maggior parte delle aziende italiane fornitrici del cosiddetto Oil&Gas. Sicim ed Euro Pipeline, con ruoli diversi, operano in questo settore anche attraverso la partnership con Fassi Gru.

Nello specifico, Fassi ha fornito a Sicim varie F100AK allestite su Eurocargo 4x4 per un metanodotto di oltre 500 km in Perù. Mentre per Euro Pipeline la fornitura ha riguardato una F65A Active nel suo allestimento più semplice, per la movimentazione dei pay-welder, i gabbiotti di protezione dei saldatori.


TREND positivo una forte spinta innovativa. Non ci siamo accontentati mai e siamo andati sempre avanti con il coraggio dei pionieri e con gli occhi degli esploratori”. Fassi negli anni è diventata il motore di un gruppo molto più grande e dal respiro internazionale. Un’espansione che ha visto la società investire sempre nel campo del sollevamento e nel mondo delle tecnologie di allestimento per i veicoli industriali, scegliendo partner in linea con una visione fatta di innovazione e di eccellenza. Del resto la gru di oggi è un prodotto estremamente complesso, che richiede una ricerca molto spinta e un’attenzione maniacale per ogni dettaglio, per ogni soluzione, per ogni possibile variabile. Elementi che spiccano nella visita dell’insediamento produttivo di Albino dove a fianco delle linee di produzione si respira tanta voglia di qualità, concretamente percepibile in un reparto dedito ai più disparati

Il 2014 ha segnato un deciso incremento e sono buone le aspettative per il 2015. L’export sempre sugli scudi Il buio del 2013 sembra definitivamente tramontato e con l’economia mondiale in ripresa, anche Fassi pare seguire questo trend. Questa tendenza si sta amplificando nel primo trimestre del 2015, con incrementi particolarmente significativi sul mercato statunitense e trend molto positivi nei Paesi del Nord Europa e su alcuni mercati asiatici. In contrazione la Russia che, dopo una crescita esponenziale, è oggi penalizzata dal crollo della sua valuta. Nell’immediato futuro sarà però soprattutto l’Europa Occidentale a essere al centro dell’attenzione, è infatti atteso un risveglio economico e commerciale che potrebbe dare i suoi frutti già quest’anno. In particolare si punta sulla Francia, ma anche su Spagna e Italia (attualmente il 5% del fatturato Fassi) si concentrano molte aspettative. A livello di modelli è interessante notare come la domanda si stia concentrando sulle gru di maggiori dimensioni, dalle 60 tm in su, con numeri doppi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

controlli che vanno dalle analisi delle vernici ai test sulla resistenza dei materiali e sulle saldature, attraverso una strumentazione all’avanguardia gestita da uomini che comprendono appieno come il loro lavoro sia di fondamentale importanza per l’intera produzione. Allo stesso modo la storica in provincia di Bergamo ospita anche il comparto Ricerca & Sviluppo, l’ennesimo fiore all’occhiello di un’azienda che da sempre investe nell’innovazione e che si esal-

ta nella capacità progettuale non solo di nuovi modelli sempre più prestazionali, ma anche nella creazione di molteplici dispositivi, spesso coperti da brevetto, in grado di migliorare la funzionalità e la sicurezza delle macchine. ❑ FASSI GRU SPA via Roma n.110 - 24021 Albino (Bg) Tel. 035 776400 Fax 035 755020 E-mail fassi@fassi.com MACCHINE CANTIERI 5.0

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INTEGRAZIONE PERFETTA Dopo l’Assistenza Tecnica e la Formazione virtuale cosa ancora può essere messo a disposizione di distributori, officine e clienti? La risposta è semplice: tutte le restanti informazioni che ruotano intorno a un motore. E qualcosa in più


ET&S

Formazione virtuale

ENGINES TRAINING & SERVICE

Learning che abbiamo approfondito lo scorso mese, iService comprende anche altri servizi tra cui la messa a disposizione della documentazione tecnica di ogni motore Kohler e Lombardini, la gestione ricambi, il flashing e le garanzie gestibili on line.

RICORDATE CHE A MAGGIO ABBIAMO INIZIATO A PARLARE DI ISERVICE? Nelle prossime pagine riprenderemo il discorso per completare la visita ai vari servizi che l’Assistenza Tecnica del Gruppo Kohler Engines eroga. Partendo di nuovo dallo stesso punto, per scoprire insieme che l’universo Kohler Engines on line è molto più vasto di quanto non si possa immaginare. Ma nel frattempo

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ribadiamo cos’è l’iService: la piattaforma multimediale di Kohler Engines che unisce al tradizionale strumento di consultazione della manualistica tecnica, una rinnovata fruibilità offerta dall’evoluzione digitale. La piattaforma, ideata per

rispondere alle esigenze sia della rete service che degli utenti finali, racchiude al suo interno contenuti interattivi, di semplice consultazione, facilmente navigabili sia da pc che da smartphone e tablet. Oltre alla parte dedicata al Distance

ISERVICE La sezione da cui si accede a tutto quanto detto poc’anzi è raggiungibile dal sito www.lombardinigroup.it, nella sezione iService del menu Service. Ovviamente, come per la Formazione a distanza, anche per tutti


gli altri servizi il sistema propone subito la scelta in merito al tipo di motore su cui si stanno cercando informazioni, dopodichè, per proseguire nella navigazione, è necessaria una password, inserita la quale il sistema propone la scelta tra le cinque sezioni di cui è composto l’iService, ossia: Documentazione Tecnica, Accademy, Ricambi, Flashing e Garanzie. Ovviamente dell’Accademy e di ciò che offre abbiamo già parlato diffusamente. Qui ci occuperemo delle altre sezioni, partendo dalla Documentazione Tecnica. LA DOCUMENTAZIONE TECNICA Si tratta della sezione dell’iService alla quale è possibile accedere, insieme all’Accademy, senza l’inserimento di ulteriori password di sicurezza. Qui il sistema cataloga e gestisce tutta la documentazione tecnica di ogni motore del Gruppo Kohler, dalla cui scelta bisogna partire. Quindi la prima videata non può MACCHINE CANTIERI 5.0

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Formazione virtuale

ENGINES TRAINING & SERVICE

essere che quella inerente la scelta del modello, che nel caso all’inizio si abbia scelto la famiglia KDI, snocciola i sette modelli che compongono la gamma, ossia KDI 1903 M, KDI 1903 TCR, KDI 2504 M, KDI 2504 TCR, KDI 2504 TM, KDI 3404 TM e, last but not least, KDI 3404 TCR. Scegliendo il modello a cui si è interessati sarà a questo punto possibile visualizzare una breve tabella tecnica riassuntiva delle caratteristiche salienti del motore (cilindri, alesaggio, cilindrata, inclinazione

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massima durante il funzionamento, capacità olio con filtro montato e peso a secco) e poi scegliere tra alcune operazioni quali il semplice download dei manuali oppure iniziare la navigazione nei manuali interattivi del motore o, infine, accedere ai Kohler Help File. Nel primo caso si ottiene la versione PDF del Manuale di uso e manutenzione del motore scelto. Se invece si inizia la navigazione nel manuale interattivo dalla pagina principale è possibile accedere alle

varie sezioni mediante un menù interattivo che riporta i vari argomenti, dalle informazioni generali a quelle tecniche, da quelle sulla sicurezza a quelle sull’uso, la manutenzione e sulle sostituzioni, per chiudere con le informazioni relative ai possibili guasti e sulla garanzia. Se la parte di manualistica

è strutturata per essere comprensibile non solo alla rete di assistenza, ma anche ai clienti finali, così non si può dire invece per la parte dei Kohler Help File che è appositamente studiata per le officine tecniche in quanto riporta innanzitutto l’elenco dei codici avaria DTC che sono inerenti ai malfunzionamenti registrati


nella ECU e visibili solo con lo strumento di diagnosi Kohler. La sezione passa poi a visualizzare parti interne del motore, come sensori, centralina Ecu, pompe e valvole con le rispettive connessioni e procedure per la sostituzione. Un vademecum davvero prezioso e sempre a disposizione per i tecnici che abbiano bisogno di informazioni sulle corrette procedure. RICAMBI Proseguendo nell’esplorazione della piattaforma iService oltre

alla documentazione tecnica è possibile accedere al servizio Ricambi. Cliccando sull’apposita icona si accede a una finestra nella quale è simulata la targhetta del motore, entro la quale va inserito il numero seriale che porterà poi a una videata ad hoc nella quale saranno stati automaticamente inseriti tutti i possibili ricambi ordinabili per quell’unità specifica. Questa sezione si basa sulle tavole ricambi che derivano direttamente dai software di progettazione e permette la veloce e facile individuazione del pezzo cercato. Sempre

nella sezione ricambi è possibile accedere all’area delle Circolari tecniche dove dealer e officine possono visualizzare le comunicazioni tecniche di aggiornamenti, modifiche o quant’altro inerente la loro attività diffuse da Kohler Engines. FLASHING La quarta sezione della piattaforma iService è davvero particolare. Espressamente dedicata ai tecnici delle officine autorizzate e dei dealer, attraverso questa sezione è possibile eseguire il

“flashing” (come dice il nome stesso) della centralina di un motore. La procedura è piuttosto delicata e riguarda una parte vitale del motore, quindi il team dell’Assistenza ha preso tutte le precauzioni del caso. Innanzitutto una doppia password per accedere alla sezione, quindi ogni software di flashing che viene richiesto è univoco e funziona una volta soltanto. Dal sito va caricato sullo strumento di diagnostica Kohler e, attraverso quest’ultimo, caricato sulla centralina del MACCHINE CANTIERI 5.0

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Formazione virtuale

ENGINES TRAINING & SERVICE

motore. Man mano che il software di flashing viene trasferito da un dispositivo all’altro, viene cancellato su quello precedente, cosicché una volta installato nella centralina, non resta traccia di esso da nessun’altra

parte. Ma perché tutte queste precauzioni? Beh, la procedura di flashing serve a cambiare i parametri di funzionamento del motore; oggigiorno i nuovi propulsori non sono limitati nelle loro prestazioni

I KDI. SEMPLICEMENTE, UNICI Abbiamo scelto di utilizzare come titolo del box lo slogan che ha accompagnato il lancio dell’ultimo arrivato in casa KDI perché quest’ultimo motore è un po’ la

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summa di un percorso di crescita e di evoluzione che la Lombardini, ormai perfettamente integrata in Kohler Engines, ha percorso in questi ultimi anni. Il KDI 3404

tanto dalla meccanica, quanto dall’elettronica, ossia dai parametri che il Costruttore immette nel software di gestione della centralina. Eseguire un flashing può modificare tali parametri, così da avere a

è il simbolo dell’eccellenza italiana, una bandiera che andrebbe sventolata non solo per l’azienda reggiana ma per tutto il Made in Italy. Grazie alla progettazione di tutta la gamma KDI, che ha l’apoteosi nel 3404, il team

disposizione caratteristiche più prestazionali sul motore che non viene più limitato elettronicamente. I software di flashing sono quindi estremamente ricercati e, inutile dirlo, estremamente costosi in quanto sono la

reggiano ha dimostrato che non servono miracoli, ma solo voglia di fare se si vuole restare in Italia e produrre in maniera concorrenziale e vincente. Partendo innanzitutto da un buon prodotto e costruendogli


Motore KDI 1903 M KDI 2504 M KDI 1903 TCR KDI 2504 TCR KDI 3404 TCR KDI 3404 TCR-SCR

mente del propulsore. Per questo esiste, ahinoi, un mercato nero di questi software e tutti gli OEMs, non solo Kohler, proteggono tali software dal furto con strumenti di controllo e limitazione molto sofisticati.

tipologia di difetto o guasto che la garanzia è chiamata a coprire. Tale banca di informazioni è passata poi all’ufficio progettuale che la studia per apportare migliorie ai motori che ne

Cilindri

Cilindrata (cm3)

(kW)

Coppia (Nm@rpm)

3 4 3 4 4 4

1.861 2.482 1.861 2.482 3.359 3.359

42 49 56 74 74 134

133@1.500 170@1.500 225@1.500 300@1.500 375@1.400 500@1.400

sono soggetti. I motori diesel di Kohler Engines sono tutti coperti da una garanzia di tre anni o 2.000 ore di funzionamento, mentre per i propulsori a benzina la garanzia è di due o tre anni a seconda del modello. I dealer o le officine sono autorizzati a intervenire su un motore in garanzia solo per alcuni tipi di intervento;

oltre una determinata soglia l’intervento va autorizzato dalla Casa Madre, ossia dal team dell’Assistenza Tecnica di Reggio Emilia. I soggetti autorizzati a operare su motori in garanzia hanno una user e una passsword che permette loro di accedere all’area iService dedicata e di inviare la richiesta di riconoscimento

GARANZIE Siamo giunti all’ultima sezione dell’iService, quella dedicata alle garanzie. Altro argomento delicato per ogni Azienda, la responsabilità in Kohler della loro gestione è demandata all’Assistenza Tecnica che ha pertanto sviluppato un sistema di gestione on line al fine di garantire sia tempi di risposta brevi verso i clienti, che la possibilità di raccogliere informazioni complete e dettagliate sulla

intorno un corollario di servizi destinati a fidelizzare il cliente dimostrandogli quotidianamente la bontà della scelta fatta affidandosi a Kohler. I KDI sono stati il prodotto da cui è partito tutto: unici per

prestazioni (vedi tabella per uno sguardo d’insieme sulle performance dei motori), unici per le innovazioni tecniche (densità di potenza al top del mercato, nessun DPF, gestione elettronica del motore, conformità allo Stage IV - Tier

4 Finalsopra i 56 kW mediante SCR, iniezione common rail ad alta pressione, iniettori solenoidali G3S, valvola EGR controllata elettronicamente per il ricircolo della giusta quantità di gas combusti raffreddati a liquido), unici

per versatilità e capacità di rispondere alle esigenze degli Oem proponendo vantaggi operativi e funzionali e molteplici soluzioni tecniche (giusto per citarne una, le ben quattro prese di forza disponibili sul KDI 3404).

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ET&S

Formazione virtuale

ENGINES TRAINING & SERVICE

di intervento effettuato in garanzia: questa procedura prevede che venga compilata una modulistica molto dettagliata che offre una descrizione particolareggiata della situazione e permette ai tecnici di Reggio Emilia di valutare rapidamente la situazione e procedere all’emissione dell’eventuale

permesso a operare. Una volta che l’area manager ha autorizzato l’intervento, ne segue anche la velocità e qualità di realizzazione, mentre i dati sull’avaria vengono inseriti nelle statistiche sulle avarie e il riconoscimento economico dell’intervento coperto da garanzia viene inoltrato all’amministrazione.

CONCLUSIONI Come promesso lo scorso mese in queste pagine abbiamo approfondito il tema dell’iService. Con questa puntata si chiude il viaggio nell’Assistenza Tecnica Kohler. Ricordiamo che è possibile ritrovare quanto pubblicato sui numeri di MC 5.0 – Macchine Cantieri di aprile (n. 21), maggio (n. 22) e ovviamente giugno (n. 23).

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MACCHINE CANTIERI 5.0


Visitate www.sollevare.it il primo por tale italiano dedicato al vasto mondo del sollevamento

ECCEZIONALMENTE SICURO

Cometto Extream è il nuovo semovente elettrico ideato per trasporti pesanti in ambienti esplosivi e pericolosi

#4 Anno 1

+

NUOVA, LEGGERA... ISOLI

Componentistica raffinata, acciai altoresistenziali, funzionalità. È la Isoli PNT 210 JD4

+ OM Still pensa alle crociere a pag. 41


Captured Boels sceglie Geda

Partnership Storica

Haulotte: tre decadi ad alta quota

Una Cte allo zoo

Jungheinrich e la sua serie C 40

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Carrelli elevatori presentazioni per quanto concerne la progettazione e la produzione di carrelli elevatori, macchine da magazzino, trattori e sistemi per la logistica integrata. Questa proficua collaborazione ha vissuto un nuovo capitolo con la consegna da parte di OM STILL di sei carrelli Diesel RC 40-25 e di quattro transpallet elettrici uomo a bordo con pedana ripiegabile EXU-SF. Dieci nuovi mezzi, che si aggiungono ai 19 carrelli diesel e ai 10 trattori OM STILL già di proprietà della Cooperativa che gestisce in esclusiva il carico e lo scarico delle navi da crociera, noleggiati per rinforzare la flotta in vista del picco di attività previsto per la stagio-

OM STILL

Al lavoro per le crociere DIECI OM STILL PER LA MOVIMENTAZIONE NEL TERMINAL PASSEGGERI DEL PORTO DI VENEZIA

D

Dietro una crociera c’è tanto lavoro. Non solo per quanto concerne la cantieristica navale, ma anche per tutte le merci e i bagagli che vengono movimentati attorno e per questi enormi hotel galleggianti. Come spesso accade, i numeri sono più decisivi di tante parole. Nel 2014 dal Terminal Passeggeri di Venezia sono transitati quasi 1.800.000 crocieristi provenienti da oltre 170 paesi e, presso

i suoi 10 terminal multifunzionali e le sette banchine, sono approdate 78 navi appartenenti a 42 compagnie di crociera. Numeri impressionanti che non sarebbero possibili senza una straordinaria organizzazione, in cui la Cooperativa Portabagagli del Porto di Venezia risulta essere un ingranaggio fondamentale all’interno di questo meccanismo perfetto. Dal 2004 la società si avvale dei prodotti e dei servizi di OM STILL, costruttore che non necessita certo di

+

ne estiva. “Siamo fornitori esclusivi della Cooperativa da oltre dieci anni”, chiosa Alessandro Trombini, Key Account della Filiale Veneto OM STILL, “anno in cui ha iniziato ad operare nel Porto. Grazie ai mezzi OM STILL la Cooperativa è in grado di gestire nella massima efficienza tutte le fasi della movimentazione: dallo scarico dei bagagli, che tipicamente viene effettuato con i trattori R06, al carico dei rifornimenti in stiva, deputato ai carrelli Diesel RC 40-25”.

Voce dal campo

“Venezia è uno dei porti crocieristici più famosi e trafficati al mondo”, afferma Igor Tommasini, Presidente della Cooperativa Portabagagli del Porto di Venezia, “da qui la complessità delle operazioni di movimentazione che richiedono rapidità, efficacia, precisione e massima sicurezza. OM STILL è diventata un partner fondamentale per l’efficienza del servizio, la qualità, l’ergonomia e la sicurezza dei mezzi. Grazie alla flessibilità delle loro soluzioni di noleggio, siamo in grado di integrare la nostra flotta con mezzi che ci consentono di gestire al meglio i picchi di lavoro da maggio a ottobre”.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Ple

L

La filosofia Isoli da sempre si contraddistingue per il costante investimento di tempo e risorse finalizzato a realizzare prodotti avanzati, capaci di rispettare le normative Europee, ma evitando di raggiungere prestazioni esasperate a tutto vantaggio della sicurezza e nel totale rispetto delle normative stradali. Una mission che si esalta nella nuova piattaforma aerea autocarrata a doppio pantografo con fly-boom (jib) PNT 210 JD4 destinata a sostituire la PNT 210 J. Non un semplice restyling, ma un progetto

ISOLI

Nuova, leggera... Isoli

COMPONENTISTICA RAFFINATA, ACCIAI ALTORESISTENZIALI, FUNZIONALITÀ. È LA ISOLI PNT 210 JD4 completamente nuovo a livello estetico e tecnico, grazie all’adozione di una componentistica raffinata e di qualità che garantisce un’elevata affidabilità. Questo approccio, unito al sapiente utilizzo di acciai altoresistenziali per la carpenteria (materiali che consentono il contenimento dei pesi aumentando contemporaneamente prestazioni e sicurezza) ha portato alla realizzazione di una piattaforma innovativa. Il tutto condito da un’estrema attenzione da parte dei progettisti verso la migliore funzionalità della macchina, pensata al fine di garantire sempre

il pieno controllo dell’attrezzatura durante qualsiasi situazione di lavoro. La versatilità della macchina è assicurata dall’incremento della portata in cesta (250 kg con cella di carico MOBA), da una maggiore area di lavoro e da un notevole angolo di escursione del jib, con la stabilizzazione che prevede quattro configurazioni. Il sistema di limitazione con cella di carico permette massima precisione e ripetibilità, ma anche di muovere sempre e per tutta la

+ Le prestazioni La PNT 210 JD4 raggiunge un’altezza massima di lavoro di 20,5 m; mentre per quanto concerne lo sbraccio massimo i 9,8 m possono essere raggiunti con 250 kg di portata e stabilizzazione estesa (7,4 m con stabilizzazione in sagoma), oppure limitando la capacità di carico a 120 kg. L’angolo di escursione del jib si assesta sui 140° (-115°/+25° rispetto al braccio). L’altezza pantografo è oltre i 9 m con movimento perfettamente verticale, mentre la rotazione della torretta è di 600°.

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sua escursione il jib in tutte le posizioni dell’area di lavoro. Tra le dotazioni più interessanti spiccano la Home Function semplificata, con centraggio semiautomatico della cesta e ritorno automatico in posizione di trasporto, e la stabilizzazione Fast (solo con stabilizzazione automatica) che permette di utilizzare la macchina, con area opportunamente limitata, solo appoggiando gli stabilizzatori a terra, senza sollevare le ruote, e con angoli di inclinazione del carro fino a +/-2° trasversale e +/-3° longitudinale. La Fast, oltre a essere rapida, permette di utilizzare la macchina su strade con pendenze fino a 8° utilizzando speciali piastre addizionali.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Trasporti eccezionali COMETTO EXTREAM

Eccezionalmente sicuro COMETTO EXTREAM È IL NUOVO SEMOVENTE ELETTRICO IDEATO PER TRASPORTI PESANTI IN AMBIENTI ESPLOSIVI E PERICOLOSI

C

Cometto ha integrato la propria gamma di semoventi per trasporti eccezionali con un nuovo modello, l’Extream, a propulsione elettrica e ideato espressamente per i trasporti pesanti in ambienti esplosivi e pericolosi, quali possono essere quelli che si devono effettuare su piattaforme offshore, in industrie chimiche (per esempio produttori di vernici), in ambito Oil&Gas e in ogni stabilimento di produzione nel quale gli ambienti sono a rischio incendio e/o esplosione a causa dello sviluppo o della presenza di polveri e di liquidi infiammabili e/o esplosivi. L’Extream è un’unità semovente modulare disponibile a 2 o 3 assi e abbinabile a due o più unità sia longitudinalmente che lateralmente, nonché controllabile a distanza mediante controllo via radio

da remoto. Grazie alla modularità la portata ammessa varia da 10 a 200 t, con un carico ammesso per asse di 10 t e tecnologia di equalizzazione del carico per ottimizzare la distribuzione sulla piattaforma. Quest’ultima è di tipo autocaricante,

+ Unità di potenza Abbiamo detto che l’EXTREAM è un modulo semovente elettrico per trasporti in ambienti pericolosi, caratteristica ottenuta dai tecnici Cometto grazie all’adozione di batterie al litio certificate antideflagranti (ATEX). L’unità di potenza (PPU) è installata sotto due piattaforme caricabili da 1.000 x 2.500 mm (L x W) posizionate alle estremità del modulo base, e comprende un motore elettrico da 4 kW - 400V, una pompa idraulica, un serbatoio olio (30 l) e il set di batterie LiFePO4 da 20 Ah/537,6 V (2 x 268.8V per ogni unità).

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

grazie al sollevamento idraulico delle sospensioni e offre l’altezza minima di carico disponibile oggi sul mercato, pari a 650 mm. Le dimensioni del modulo base sono 3.150 x 2.500 mm ( L x W). L’energia generata dalla PPU arriva alle ruote mediante motori ruota elettrici; le ruote sono equipaggiate con sospensioni idrauliche (con corsa da 420 mm), sterzatura elettronica multi-direzionale con angolo di sterzatura ±135°, doppio impianto frenante composto da freno di servizio, freno di parcheggio e di emergenza. Le ruote sono di tipo pieno antistatico (Dim. 425/260-305) L’Extream è conforme alle Direttive 96/42/EC, ATEX 94/9/CE ed è certificato CAT 2G (Zone 1), GAS Group IIB, T4 (135 °C).

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REPORTTECNICO

LIEBHERR

BELLA FORZA È LIEBHERR Q

uando si parla di Liebherr è normale essere travolti da un'autentica marea di novità e anche l'ultimo Intermat non è certo stato avaro di soluzioni per l'edilizia, la movimentazione e la demolizione.

Cominciamo la nostra carrellata con le nuove pale gommate L 542 ed L 576, presentate come tuttofare grazie a un'impressionante serie di equipaggiamenti opzionali pensati per soddisfare le più disparate esigenze. En-

trambe le macchine sono alimentate da motori diesel Tier 4i: un 205 kW posizionato longitudinalmente per la L 576, e un 120 kW trasversale per la L 542. Il differente posizionamento mira a controbilanciare la pompa a cilindrata variabile conferendo alle due pale un design compatto e a spostare posteriormente il centro di gravità al fine di eliminare la zavorra per un peso operativo più contenuto. La L 576 vista a Intermat, a fronte di

6 in La L 57 so res p azione ineraria m à t la socie u Kamsdorf geba ato Großta constat che ha H b m G armio un risp urante b r a c di l de 25%


LH 30 M

un peso di 24,5 t, aveva un carico di ribaltamento di ben 17,2 t. Entrambe le macchine beneficiano di trasmissione idrostatica e di una cabina ad alta visibilità e comfort, senza scordare il Liebherr Power Efficiency (LPE): il sistema sviluppato da Liebherr per la riduzione dei consumi di carburante attraverso l'interazione di tutti i processi di lavoro e di traslazione. Come accennato, autentico punto di forza delle nuove macchine è la varietà delle configurazioni che oltre agli attachement (che beneficiano del sistema di cambio rapido Likufix) prevede, senza costi aggiuntivi, la scelta tra il cinematismo a Z o la ci-

Tre per Sette Non è un'esercitazione sulle tabelline, ma l'implementazione della gamma dei telescopici che, con il nuovo TL 4367, annovera tre modelli

Il nuovo sistema "Liebherr Demolition Control" (LDC) è standard per il modello R 960 Demolition

nematica parallela. Nuova anche la pala cingolata LR 636, la prima della generazione 6. Con un peso operativo di 21,2 t, è equipaggiata con un motore quattro cilindri Liebherr da 135 kW (181 CV) Tier 4 final. Detto di una capacità massima della

in grado di raggiungere i 7 m di altezza. Il modello base è il TL 432-7 con una capacità di sollevamento di 3,2 t; la gamma sale con il TL 436-7 e il TL 441-7 che presentano portate di 3,6 e 4,1 t. Tutti beneficiano della trasmissione idrostatica, di ottima visibilità e sono equipaggiati con un nuovo motore Deutz da 74 kW (101 CV) con catalizzatore di ossidazione per

Dietro la sigla si nasconde il nuovo Material Handler Liebherr con peso operativo compreso tra le 26,5 e le 31,9 t e disponibile con un carro gommato o cingolato. Ideale anche per merci alla rinfusa, punta su dimensioni compatte e grande versatilità nelle operazioni di riciclaggio. La configurazione comprende braccio industriale monoblocco da 7,3 m e stick da 5,5 m, attacco rapido, ventola reversibile e cabina elevabile. Il motore è un 4 cilindri in linea Tier 4 Final da 140 kW

benna di 4,6 m3, come spesso accade in Liebherr, va sottolineato come la gran parte dei componenti sia realizzato “in casa” e ottimizzato per le specifiche necessità della macchina in questione. Tra questi: il motore, il sistema di iniezione e i componenti idraulici ed elettronici. La nuova pala cingolata dispone del sistema di controllo elettronico ECO che permette di scegliere tra alte prestazioni e massima efficienza operativa in termini di consumi. Infine va evidenziato come la nuova cingolata si distingua anche sotto il profilo estetico attraverso linee fluide e contorni sfumati che coinvolgono anche la cabina. Concludiamo in bellezza con il nuovo escavatore cingolato da demolizione R 960 Demolition, chiamato a sostituire il modello R 954. Colosso da 93,5 t, è equipaggiato con un motore da 240 kW (326 CV) ed è dotato, di serie, del nuovo “Liebherr Demolition Control" (LDC), sistema di sicurezza attiva che fornisce informazioni sull'angolo di inclinazione della macchina e sulla posizione dell'attrezzatura all'interno del campo visivo dell'operatore, limitando automaticamente i movimenti dell'attachement in caso di pericolo. Questo sistema è integrato nell'elettronica della macchina e beneficia di appositi sensori angolari e del rilevamento automatico della lunghezza dell'attrezzatura utilizzata. La selezione dell'utensile (il cui peso è già integrato nel software) avviene tramite touchscreen. ❑

soddisfare i requisiti della Tier 4i. Il telaio di nuova concezione e l'interasse equilibrato conferiscono alle macchine un centro di gravità particolarmente basso a tutto vantaggio della stabilità. Allo stesso tempo il braccio telescopico si articola nella profondità del telaio stesso. Tre le possibilità di sterzo: solo ruote anteriori, integrale e a granchio. MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni HOVAL

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MACCHINE CANTIERI 5.0


Dal

sogno alla realtà Casa Hoval è un esempio concreto di edificio industriale ad alta efficienza energetica. Un esempio da seguire

DI TEA GIUSTI • FOTO DI HOVAL PHOTO GALLERY E TEA GIUSTI

U

n’azienda che nella crisi ha visto un’opportunità. Una società che nel periodo più difficile dell’economia ha saputo trovare la forza e le risorse per realizzare un sogno. Una piccola rivoluzione soprattutto se calata in un contesto, come quello italiano, troppo spesso impantanato nella lamentela e poco orientato verso il futuro.Tutto questo è racchiuso in Casa Hoval, la nuova sede di Zanica che ha saputo concretizzare in un edificio industriale il meglio dell’efficienza e dell’ecosostenibilità attraverso un percorso che vuole essere da esempio. Del resto il

settore dell’efficienza energetica attualmente vale solo il 10% del mercato complessivo, c’è quindi un evidente buco nero da colmare. Se è vero che il settore delle costruzioni svolge una funzione di traino per il PIL, perché non sfruttare questo potenziale investendo nell’edilizia sostenibile e nel risparmio energetico? In questo senso Casa Hoval è un esempio concreto, così come lo sono altri edifici industriali ad alta efficienza energetica realizzati in Germania, in Svizzera e in Austria. L’incontro svoltosi in Hoval in occasione dell’inaugurazione ufficiale della nuova sede ha permesso di seguire, passo dopo passo, l’evoluzione del progetto. MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni HOVAL

LA FESTA

CASA HOVAL APRE LE PORTE

Centinaia di ospiti per la nuova sede di Zanica: modello di azienda energeticamente efficiente Venerdì 15 maggio le porte di Casa Hoval si sono aperte per accogliere il numeroso pubblico interessato alle peculiarità di un progetto innovativo. La neonata sede Hoval di Zanica si propone infatti come un prototipo, replicabile, di azienda sostenibile energeticamente efficiente: una “casa” per dipendenti, collaboratori e ospiti, con un microclima interno ottimale, dove condividere innovazioni tecnologiche, comfort e valori. Un edificio costruito in soli sei mesi e certificato CasaClima in classe A, CasaClima Work&Life, Cened Classe A+ e in fase di certificazione Minergie. L’inaugurazione è stata preceduta dal workshop “Come progettare e costruire edifici industriali efficienti e sostenibili”, che ha approfondito la sostenibilità del costruire applicata al terziario, con il coinvolgimento di alcuni partner che hanno collaborato al progetto Casa Hoval. In questo contesto l’Ing. Ulrich Santa, direttore dell’Agenzia Casa Clima, ha consegnato la targa e il certificato

Casa Clima Classe A. Si è poi entrati nel vivo del progetto, approfondendone i dettagli progettuali, tecnici, e impiantistici. L’Ing. Oscar Stuffer, titolare dello Studio Solarraum, ha spiegato come nasce e si sviluppa il progetto di un edificio efficiente, l’Ing. Simon Keller, di Wolf System, ha invece illustrato le scelte di metodologia costruttiva. Si è poi passati alla parte più strettamente collegata al core business Hoval, con l’intervento dell’Ing. Sergio Castelli, che ha curato l’impiantistica.

IL PROGETTO CASA HOVAL. In un periodo in cui la maggior parte delle aziende ha dato un deciso taglio ai costi, Hoval ha scelto di investire per porre le basi per un’ulteriore espansione. Una sfida ben oltre l’ampliamento aziendale, una scelta strategico-filosofica con un preciso obiettivo: costruire un nuovo modello di edificio energeticamente efficiente, con elevati standard qualitativi e di tempistiche di realizzazione, una sorta di “laboratorio pilota” da utilizzare come vero e proprio modello per tutte le aziende che, per ridimensionare i costi di esercizio, vogliano cogliere l’opportunità di migliorare l’efficienza energetica. Tra i quattro progetti presi in considerazione è risultato vincente il concept proposto dallo Studio Solarraum di Bolzano che si è dovuto confrontare con la scelta dell’area ideale per un edificio efficiente, senza dimenticare le necessità dell’impresa. Questo percorso, oltre alle necessarie analisi geotecniche, ha visto l’ottima collaborazione con il Comune di Zanica, attraverso un’area con i necessari allacciamenti infrastrutturali e certezze a livello di tempistica.

DALL’ARCHITETTURA ALLA PROGETTAZIONE STRUTTURALE. L’idea è semplice: trasmettere attraverso l’edificio i valori e la missione aziendale. Da qui una sede elegante e compatta, con una struttura lineare ed elementi costruttivi decisamente particolari. L’edificio è chiaramente diviso in due settori con il blocco uffici rivolto a nord e il magazzino a sud. La facciata rivolta verso le Alpi richiama le origini dell’azienda e la sua linearità è spezzata da un cubo rosso aggettante, autentico faro di richiamo per i visitatori. Decisamente particolare anche la scelta di lasciare a vista il cuore tecnologico-funzionale dell’edificio, cioè la sua centrale termica. Mentre all’interno gli spazi assicurano un ambiente di lavoro all’insegna della massima piacevolezza. Il progetto strutturale di Casa Hoval si è basato sul rispetto di esigenze funzionali e di economia che ha portato a scegliere fondazioni tradizionali in calcestruzzo per il magazzino, mentre pilastri in acciaio con travi di copertura in legno lamellare sono stati utilizzati per la struttura. Il tutto isolato con pannelli sandwich in poliuretano. La palazzina uffici ha visto l’utilizzo del calcestruzzo per le fondazioni, il vano ascensori e un setto perimetrale, mentre la struttura portante verticale è stata realizzata in pilastri di acciaio con solai in lamiera grecata con


PER I PELLEGRINI Torino fino al 24 giugno sarà la meta per i tanti pellegrini che si accosteranno al mistero della Sindone. Per offrire uno spazio di raccoglimento e di riflessione, di fronte al Duomo è stata realizzata una “Penitenzieria”: un edificio di architettura ecosostenibile, realizzato ad hoc per questa funzione. L’edificio, un prototipo di architettura sostenibile ECO Home, è stato realizzato sulla base del Protocollo ITACA e verrà certificato secondo i principi PEFC. Per rispondere in modo ottimale ai requisiti del Protocollo, si è prestata particolare attenzione all’involucro della costruzione, realizzando una facciata ventilata innovativa e adottando un sistema impiantistico in grado di garantire un buon livello di comfort per gli operatori e gli ospiti. La sfida è stata accolta anche da Hoval che ha fornito il sistema di ventilazione meccanica controllata HomeVent FR 180, completo di sistema di distribuzione e accessori.

getto in calcestruzzo, appoggiati su travi in acciaio. Se il cubo a sbalzo è sorretto da due lame in legno lamellare, l’intero involucro è stato chiuso con pareti prefabbricate in legno a struttura intelaiata con cospicuo utilizzo di materiali termoisolanti. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E IMPIANTISTICA. Il progetto impiantistico si è legato al concetto energe-

Troppo spesso si continua a vivere in una dimensione di sogno, vagheggiando e rimpiangendo il passato, ripiegati su noi stessi, su duemila anni di storia. Dobbiamo invece proiettare i nostri nuovi sogni sul futuro, la crisi ci può e ci deve aiutare a farlo, aprendoci gli occhi sulla situazione attuale. Dobbiamo far emergere le nostre competenze, creare un modello di eccellenza tutta italiana. David Herzog, amministratore delegato Hoval

tico dell’involucro dell’immobile. Da qui la volontà di minimizzare le emissioni utilizzando fonti rinnovabili. Inoltre, in qualità di produttore di molteplici macchinari per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e acqua calda, Hoval si è posta tra gli obiettivi quello di mostrare in funzione questa ampia gamma di prodotti in quella che è diventata la centrale termica-sala prove. Tra le soluzioni più interessanti messe in atto nel proMACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni HOVAL

getto: l’utilizzo di soffitti radianti costituiti da pannelli metallici accoppiati a serpentine in cui circola il fluido di riscaldamento e di raffrescamento. Ovviamente la produzione dell’energia per la climatizzazione è stata affidata ai sistemi Hoval installati nella centrale termica e al piano copertura della palazzina uffici, dove sono state collocate le pompe di calore reversibili. Nella centrale termica sono installati generatori di calore da fonte rinnovabile quali pompe di calore aria/acqua e acqua/acqua, generatori a pellet e a legna, oltre a sistemi alimentati da combustibili fossili (metano e gasolio) a elevato rendimento energetico. Tutti questi sistemi possono trovare utilizzo durante le sessioni pratiche dei corsi di formazione Hoval,

TUTTO IN UN LIBRO “Casa Hoval: come progettare e costruire edifici industriali efficienti e sostenibili”, edito in collaborazione con Wolters Kluwer, riassume in poco più di cento pagine la realizzazione di un sogno alla portata di tutte le aziende. Dopo la descrizione di alcuni esempi italiani e internazionali di Zero Energy Building, ripercorre tutti gli step del progetto: dall’idea iniziale alla sua effettiva realizzazione.

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MACCHINE CANTIERI 5.0

mentre i generatori con le maggiori performance sono utilizzati per i fabbisogni dell’edificio. Fondamentale per il comfort abitativo interno, per la salubrità dell’aria e per il contenimento dei costi energetici è risultato il sistema di Ventilazione Meccanica Controllata. L’impianto previsto da Hoval prevede una centrale deputata al pre-trattamento dell’aria esterna da convogliare alle unità di trattamento ter minali Homevent corredate di ventilatori di rilancio, recuperatore di calore entalpico ad alta efficienza e relativi filtri. LA SALA CLIMATICA. Se la centrale termica è di fondamentale importanza, il cubo rosso è il secondo elemento chiave dell’edificio. Questo elemento non è solo una sala per la formazione, ma svolge la funzione anche

di vero e proprio showroom multimediale. Qui, attraverso un’esperienza sensoriale coinvolgente, il visitatore ha la possibilità di percorrere, attraverso simulazioni, le sei zone climatiche che contraddistinguono il nostro paese nelle varie stagioni dell’anno. Come si può facilmente intuire, questo sistema sperimentale ha presupposto un notevole sforzo progettuale che ha optato per un impianto ad aria totale con centrale di trattamento dedicata in grado di variare la portata dell’aria, movimentare le serrande di riciclo e di presa d’aria esterna, umidificare o deumidificare, riscaldare e raffreddare l’aria. TEMPISTICA DA RECORD. Se la struttura dell’immobile impressiona, i tempi di realizzazione dimostrano come le cose possano funzionare anche in Italia. Ripercorriamo insieme le tappe più significative di questo iter. Dopo averlo visionato nell’agosto del 2013, il terreno è stato acquistato il 6 dicembre dello stesso anno. Il 13 dicembre è stato consegnato in comune il progetto che è stato a sua volta approvato il 24 febbraio 2014. Il 12 maggio 2014 sono iniziati i lavori della palazzina uffici e in un mese si è arrivati alla copertura, mentre il magazzino è stato consegnato a Hoval il 25 agosto 2014. In pratica in soli 12 mesi dalla scelta del terreno si è arrivati alla chiusura dei lavori per circa 1.000 mq di uffici e altrettanti di magazzino su misura per Hoval e con un’elevata complessità costruttiva e impiantistica. ❑


Vivere il progresso. Gli escavatori gommati Liebherr.  Massima economia d’esercizio grazie a tecnologie orientate al futuro  Un progetto macchina mirato che assicura la massima produttività  Componenti di qualità di produzione Liebherr  Un posto operatore ergonomico con una grande visibilità per prestazioni elevate e costanti

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Il Gruppo 27.03.15 15:44


REPORTTECNICO

uello che stiamo per proporvi non è il canonico approccio di un report tecnico. Anzi. Diciamo che pur parlando di macchine (e di novità) di esse scriveremo non partendo dalle loro caratteristiche tecniche e peculiarità progettuali, bensì dall'approccio progettuale che ha portato al loro sviluppo. In sintesi, partiremo dalla risposta che ogni nuovo modello che verrà citato in queste pagine da alla seguente domanda: qual'è l'esigenza principale a cui questo particolare modello vuole offrire una soluzione intelligente e con palesi vantaggi in termini di TCO (total cost of ownership, ossia il costo complessivo che deriva dal possesso e dall'uso di una macchina, qualunque essa sia. Ma prima di passare a questa analisi,

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JLG

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Una storia d'autore Il fondatore di JLG, John L. Grove, ha inventato la prima piattaforma per il lavoro aereo nel 1970.

diciamo modello per modello, vale la pena spiegare a quali macchine lo applicheremo e, soprattutto, perché. O meglio, da dove nasce un simile approccio. Alla prima domanda è presto risposto: stiamo parlando delle macchine JLG, costruttore che non ha certo bisogno di presentazioni (anche se ci è sembrato doveroso dedicare un breve focus alle pietre miliari della sua storia). La risposta alla seconda domanda è invece un po' più elaborata. Tutto parte da Intermat (nel senso che la presentazione ufficiale di questa filosofia è avvenuta a Parigi, anche se tutto lo studio e l'evoluzione che ha portato ad essa siamo sicuri sono stati un percorso lungo e di certo non sempre agevole). Ma per noi la storia inizia all'ombra della Tour Eiffel. Qui il management JLG ha deciso di partecipare in massa proprio perché il cambiamento da comunicare non era di quelli “da poco”. Certo, riassumibile forse in uno slogan: le differenti strade dell'innovazione, ma non per questo meno complesso. Un concetto, come detto, che va oltre la mera presentazione di nuove macchine ma intendendo-

Da allora la società ha inanellato innumerevoli novità nel settore sia degli elevatori che delle apparecchiature di accesso. Per nominarne alcune: nel 1981 sono stati introdotti gli assi oscillanti opzionali su molti prodotti, poiché il mercato richiedeva migliore mobilità sul terreno e maggiore manovrabilità. Spinta

si più ampiamente come continua e diversificata ricerca di soluzioni tecniche e tecnologiche innovative che possano fornire al cliente soluzioni solide, pratiche e vantaggiose. Una sorta di perpetuo viaggio fatto di ricerca, idee, intuizioni, multidisciplinarità, duro lavoro, esperienza, successi (e anche sconfitte) in cui l'ultimo modello (in ordine temporale) non sarà mai da considerare un punto d’arrivo, bensì di partenza, perché la cosa bella dell’innovazione è che quando si pensa di essere arrivati, si deve già ripartire. Ma come si declina in concreto tutto ciò? Esattamente approcciando e valutando le macchine non più solo per le loro mere prestazioni tecniche (o peggio, solo per il loro costo d'acquisto) ma attraverso la risposta a questa domanda: per rispondere a quale esigenza JLG ha progettato questa macchina? Per esempio, per rispondere a quale esigenza JLG ha progettato l'elevatore a braccio H340AJ? La risposta è: per garantire un utilizzo più ampio, ossia un uso dell'apparecchiatura sia in ambienti interni che esterni, nonché nei più

dall'esigenza di andare sempre più in alto e sempre più lontano, nel 1991 JLG ha introdotto il più alto elevatore a braccio ibrido al mondo, il modello 150HAX, e nel 2014 è stata la volta di un'altra novità: la più alta piattaforma AWP semovente al mondo, il modello 1850AJ da 56 m.

difficili; e come fa a soddisfare tutto questo? Semplice, l'H340AJ è la prima macchina ibrida del settore a offrire una trazione integrale permanente. Altri esempi? La piattaforma cingolata compatta a braccio X26J Plus combina dimensioni compatte e facilità di trasporto, caratteristiche d'oro se si cerca una macchina dall'ampia versatilità per operare in corridoi, ambienti stretti e difficili da raggiungere e nel contempo con un'efficienza energetica elevata grazie alle batterie ricaricabili al litio che permettono cicli di lavoro estesi e una altezza di lavoro di 26 m. Se l'esigenza è la semplicità di base e il cliente è un noleggiatore e cerca xxxx allora JLG risponde con i sollevatori telescopici RS o i pantografi elettrici sempre della famiglia RS, progettati esplicitamente per il mercato del noleggio, fornendo semplicità senza compromessi. E ancora, parliamo di performance. Se l'esigenza è quella per prodotti con rapide velocità di sollevamento ed elevata portata della piattaforma, allora le nuove piattaforme a braccio di medie dimensioni di JLG aumentano la produttività dell'operatore con design e caratteristiche di prossima generazione. L'elevatore a pantografo 5394RT è invece la risposta alla duplice esigenza di dover affrontare terreni difficili disponendo nel contempo di una portata importante, perché porta più operatori e materiali dove sono richiesti nei siti di lavoro più difficili. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

USI Gli pneumatici Kelly per trucks sono forniti in quattro diverse soluzioni e sono stati pensati per le strade europee e, in particolare, per quelle italiane. Quindi con una prevalenza di utilizzo di tipo regionale, ma anche prevedendo percorrenze che si distinguono per lunghi tratti autostradali.

KELLY TIRES

WEB TIRES

n Italia dire Kelly Tires, per molti, vuol dire poco. Ma dire pneumatici Goodyear, vuol dire attirare l’attenzione su un marchio di portata mondiale. E Kelly, peraltro nata nel lontano 1894, è proprio un marchio storico statunitense entrato a far parte del grande produttore mondiale di pneumatici. Prima di oggi i pneus Kelly Tires però, benché parte di Goodyear, non erano distribuiti in Europa. Invece ora, e iniziando proprio dall’Italia come primo mercato approcciato, il marchio sbarca in Europa, iniziando con una nuova linea di pneumatici per autocarro; ma la novità più golosa è che, prima esperienza nel Mondo, questi pneumatici possono essere acquistati direttamente dal produttore,

I

Gestione contrattempi

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ordinandoli... via web! Basta quindi a listini ondivaghi, sconti del 30 o 40 o 50% che, nei fatti, sono frutto di pura fantasia. Meglio un prezzo unico, fisso per tutti. E questo pare già un grosso passo avanti dal punto di vista della semplificazione della vita dell’utente finale. Ma per la vendita sul web, no, non si può parlare solo di passo avanti. Questa è davvero una novità: le aziende (ma anche i padroncini) potranno scegliere le gomme più adatte per il proprio veicolo e acquistarne una, due o l’intero treno o più pneumatici per molti veicoli diversi.

E se accadesse qualcosa al cliente che gli rendesse impossibile ritirare il prodotto che giace presso il rivenditore? Nessun problema, anche per questo c’è

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una soluzione. Kelly, pur non essendone obbligata in stretti termini giuridici, in caso di mancato ritiro entro 90 giorni dalla consegna, provvederà a

Nicola Scalco, Truck Channels Manager Goodyear che segue il progetto web di Kelly Tires

riaccreditare il prezzo pagato (detratto soltanto il costo del trasporto) sulla carta di credito o sull’istituto bancario da dove è stato effettuato il bonifico.

E tutto senza spostarsi dalla propria scrivania. Il pagamento potrà avvenire con una normale carta di credito o, se il costo sfora la disponibilità della carta, con un normale bonifico bancario che, nella maggioranza dei casi, potrà essere fatto... ancora via web! E per la parte pratica? Nessun problema. Kelly consegnerà i prodotti, se questa sarà la volontà dell’acquirente, presso il domicilio dello stesso o, procedura ancora più comoda, presso uno dei numerosissimi rivenditori convenzionati che, previo appuntamento, li installerà sul veicolo. Ovviamente a prezzi di montaggio assolutamente “normali”. E per trovare il rivenditore? Anche qui, nessun problema. Con il proprio smartphone e il sistema GPS il sito Kelly suggerirà i nomi dei rivenditori più vicini che saranno disponibili a effettuare il montaggio. Insomma, tutto è all’insegna della semplificazione e della semplicità: sul sito www.kellytires.it sarà possibile scegliere, pensarci, ordinare e pagare. E poi fissare l’appuntamento per il montaggio. Ultima informazione. Quali pneumatici è possibile ordinare da Kelly Tires? Ecco i modelli di gomme, della serie Armosteel, a disposizione per l’acquisto sul web: KSM 315/80R22.5 per assi sterzanti, KDM+ 315/80R22.5 per assi trattivi, KRM 385/65R22.5 per assi rimorchio, KMS 12.00R20 per assi sterzanti e trattivi. ❑


TESTIMONIANZE

(ROCKWOOL)

LA BUONA SCUOLA Il miglioramento della scuola italiana passa anche dall’evoluzione del patrimonio edilizio. In queste pagine un intervento di ristrutturazione a Gerenzano

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a buona scuola non è una semplice riforma della didattica, è anche un intervento profondo sulla nostra disastrata edilizia scolastica che può cogliere questa occasione non solo per mettere gli edifici in sicurezza, ma anche per operare una ristrutturazione volta all’autosufficienza energetica. Questo è quanto avvenuto a Gerenzano, in provincia di Varese, dove la G.P. Clerici, scuola

primaria e dell’infanzia, ha beneficiato di un intervento basato sul sistema a cappotto REDArt®. L’edificio, costruito all’inizio degli anni Sessanta e sviluppato su tre piani presentava necessità di intervento sul manto di copertura e a livello di centrale termica. La scuola era sprovvista di un pacchetto di isolamento efficace, fondamentale per ridurre la spesa energetica, per la climatizzazione invernale e per garantire il comfort

FUNZIONALITÀ ED estetica Combinare isolamento termico ed estetica. Questa la sfida vinta da REDArt: il più recente sistema di isolamento termico Rockwool. REDArt, oltre alla lana di roccia, comprende: malte adesive e rasanti, rete di armatura, finiture ai silicati e siliconiche, fissativi per le finiture, profili di partenza, tasselli e accessori. Il tutto in una tavolozza di oltre 200 colori e la possibilità di scegliere tra finiture in 3 granulometrie: 1.0, 1.5 e 2.0 mm. Cuore isolante è il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità Rockwool Frontrock Max E che, grazie a un valore di µ pari a 1, consente di realizzare pacchetti di chiusura “traspiranti”. Il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche ed è incombustibile.

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TESTIMONIANZE

RECUPERO rurale

Ristrutturare secondo la Zero Energy Building è agevole grazie all’utilizzo della lana di roccia Rockwool. È quanto accaduto nel recupero dell’edificio rurale di Casa CorTau, una tipica travà piemontese, da riqualificare nel rispetto delle tradizioni, ma con un approccio architettonico

moderno orientato al risparmio energetico, senza perdere di vista il controllo dei costi. Per l’isolamento del pavimento e della soletta è stato utilizzato il pannello Rockwool Durock Energy, con spessori di 12 e 20 cm; mentre per le pareti verticali largo al sistema REDArt.

ne di un cappotto termico in lana di roccia a doppia densità lungo le pareti esterne dell’edificio; la sostituzione dei serramenti con nuovi infissi in PVC ad alte prestazioni energetiche; la posa di schermature termo-igrometrico e acustico interno. L’intervento architettonico - che ha beneficiato dei Decreti “Scuole nuove” per 580.000 euro (cappotto, serramenti, schermature, impianto termico e di ventilazione) e “Scuole sicure” per 100.910 euro a fondo perso +13.090 euro finanziati con fondi propri (rifacimento copertura) - non poteva quindi prescindere dall’abbattimento delle dispersioni termiche. Il progetto ha previsto il rifacimento del manto di copertura (rimozione del manto esistente, posa di materiale isolante in lana di roccia e successiva posa di nuova copertura in lastre metalliche); la realizzazio-

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esterne sul lato sud. A queste si sono aggiunte la realizzazione di un nuovo controsoffitto interno, la sostituzione della centrale termica con la posa di nuove pompe di calore aria-acqua in copertura, la realizzazione di un imDa sinistra, Alessandro Borella, Area Manager Rockwool, e Anna Luzzi, Project Sales Specialist Rockwool

Da sinistra Carlo Bonnet, ingegnere coordinatore della sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione, supporto al RUP, collaboratore alla Progettazione e alla D.L. – Ufficio Tecnico Comunale LL.PP., e Lucio Marco, geometra responsabile unico del procedimento (RUP), Progettista e Direttore dei Lavori opere architettoniche – Ufficio Tecnico Comunale LL.PP.


L’EXPO è REDArt

Il sistema di isolamento a cappotto ROCKWOOL REDArt® nella realizzazione della palazzina all’ingresso della manifestazione Non poteva esserci palcoscenico migliore. Una manifestazione internazionale completamente dedicata al cibo, dove anche le scelte costruttive devono essere di gusto. Ed ecco che la più recente soluzione ideata da Rockwool è stata utilizzata per l’isolamento a cappotto della facciata della palazzina in cemento armato e mattoni situata all’ingresso di Expo, a Porta Triulzia. Dedicato agli uffici e all’accoglienza, l’edificio ha dovuto rispondere a particolari esigenze di protezione antincendio che hanno indotto a scegliere la lana di roccia Rockwool per le sue elevate qualità di materiale incombustibile. Il pannello Frontrock Max E, cuore del sistema, è infatti un materiale che fonde a una temperatura superiore ai 1000 °C ed è quindi ideale come barriera contro il fuoco, perché ne ostacola la propagazione e contiene lo sviluppo dei fumi.

pianto di ventilazione meccanica con recuperatori di calore, la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 66 kWp, il rifacimento delle tubazioni e la riqualificazione (progettata ma non ancora finanziata) dell’impianto elettrico, di segnalazione e di allarme. Tenendo conto degli obiettivi da raggiungere in termini di efficienza energetica, isolare perfettamente l’involucro ed evitare possibili dispersioni termiche era un requisito fondamentale. Per questo i progettisti hanno optato per il sistema di isolamento a cappotto REDArt che beneficia delle eccellenti performance termoacustiche e di protezione dal fuoco della lana di roccia del pannello Frontrock Max E. Trattandosi di un edificio scolastico, l’impatto acustico e la protezione dal fuoco sono infatti due fattori fondamentali. La lana di roccia presenta inoltre una notevole stabilità dimensionale

e garantisce durata nel tempo. Senza scordare come REDArt abbia offerto l’opportunità di utilizzare un sistema completo, costituito, oltre che dal pannello Frontrock Max E, anche da tutti gli altri componenti necessari per realizzare un cappotto a regola d’arte: dalle malte alle finiture, dai tasselli agli accessori. Inoltre REDArt offre ampie possibilità estetiche e di scelta di colore. In questo caso è stata adottata una finitura siliconica, con granulometria 1,5, mentre la tinta è in fase di definizione. Complessiva-

mente sono stati utilizzati circa 1.500 mq di cappotto REDArt, mentre per l’isolamento della copertura dell’edificio è stato utilizzato il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità Rockwool Hardrock Max. ❑ ROCKWOOL ITALIA SPA via Londonio, 2 – 20154 Milano Tel. 03346131 Fax 0234613321 www.rockwool.it inforockwool@rockwool.it MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(SSAB)

icono che non siano le ricorrenze importanti a rendere speciale un’Azienda. Ma che a farla tale siano le persone speciali che vi lavorano e che rendono importante la festa. Per questo non sono importanti gli anni celebrati ma il fatto che a compierli veramente sono le persone che vi lavorano. Per SSAB questo è particolarmente vero, soprattutto per la filiale di Ghedi che nel 2015 celebra i 20 anni dalla fondazione. Due decenni. Due decadi che hanno visto tante persone lavorare affinché gli acciai svedesi conquistassero la fiducia e il rispetto degli OEMs italiani. Alcune di queste persone lavorano tutt’oggi in SSAB (20 anni nella stessa azienda. Se ai tempi dei nostri nonni era normale, adesso lo è sicuramente un po’ meno), molte hanno comunque sulle spalle non proprio gli interi 20 ma comunque un numero che certo non impallidisce di fronte alla perfetta rotondità delle due decadi.

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ANIME D’ACCIAIO Quanti lavorano con l’acciaio sviluppano tempre similari? Non lo sappiamo con certezza. Ma sappiamo che è quanto successo alla SSAB Swedish Steel di Ghedi

NejroN_ 123rf.com

MEMORIES Da dove partire se non proprio dal fatto che chi lavora in SSAB è legato all’azienda da ben più che un mero rapporto di lavoro? Questo è stato in sintesi l’aim che ha movimentato la serata celebrativa che la SSAB Swedish Steel di Ghedi ha voluto

STEEL trains

Anche i treni vogliono un acciaio tutto per loro. Per questo SSAB presenta un ulteriore ampliamento della propria gamma dimensionale di lamiere da treno spesse che ora sono disponibili fino a 18 t (con spessore massimo di 160 mm), il che consente di essere più efficienti nelle lavorazioni di diverse applicazioni. Nonostante il loro spessore, le lamiere da treno spesse hanno proprietà di alta qualità, tra cui proprietà costanti in tutto lo spessore. I centri di servizi siderurgici possono migliorare il rendimento fino al 6-7% grazie alle nuove lamiere e, in alcune applicazioni come rotaie e cremagliere, le lamiere più grandi possono anche significare meno saldature, con conseguente miglioramento di sicurezza ed efficienza.

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SSAB è Strenx

dedicare ai propri clienti e a se stessa. Ricordi e futuro, sapientemente alternati da un discorso a due portato avanti da Marco Multari, attuale AD di SSAB Swedish Steel S.p.A., e Rinaldo Baldi, padre fondatore (se vogliamo chiamarlo così) della filiale italiana del Produttore svedese, nonché colui che ha assunto a suo tempo lo stesso Multari, e dal 2012 Vice President Sales EMEA APAC Special Steels sempre in SSAB. Dai primi anni della filiale italiana, dove tutto (o quasi) era da costruire fino ad arrivare ai giorni nostri, in un crescendo di dimensioni aziendali e di tecnologia che ha portato alla nascita dell’ultima novità di cui vi diremo tra poco. Una bella carrellata ricca di aneddoti ma soprattutto di successi, con un portafoglio clienti sempre più ricco e sfide sempre più avvincenti portate dalla corsa alle altezze delle piattaforme, o alle portate delle gru retrocabina, per non dimenticare il settore automotive ed industriale dove pesi sempre più ridotti vogliono sposare resistenze a usura e fatica sempre più esasperati. Da queste dicotomie non era facile

trarre una soluzione valida, ma sappiamo invece che esistono, e alcune anche già da qualche anno. Hardox infatti, cavallo di battaglia nonché una delle punte della gamma SSAB, ha compiuto 40 anni giusto l’anno scorso e rappresenta una combinazione unica di durezza e tenacità declinata in molteplici spessori e durezze, senza mai sacrificare la qualità. Hardox è il principe delle lamiere antiusura e i prodotti “Hardox in my body” sono abbastanza tenaci da

Acciaio e innovazione sono le due anime di SSAB che si incontrano in Strenx, un nuovo marchio di prodotti in acciaio strutturale altoresistenziale finalizzato a produrre macchine più leggere e più resistenti, e che trova la propria ideale applicazione nel settore agricolo, nel trasporto pesante, nell’offshore, nelle costruzioni. “Si tratta di un prodotto davvero unico”, dichiara Gregoire Parenty, Head of Market Development SSAB, “poiché ingloba Optim, Weldox e Domex, marchi di SSAB e dell’ex Ruukki. Strenx rappresenta la nostra esperienza di oltre 50 anni negli acciai altoresistenziali”. Un’esperienza che si

Marco Multari, AD SSAB Swedish Steel S.p.A.

declina in una gamma incredibile in termini di resistenza e di dimensioni. Lo snervamento va da 600 a 1.300 Mpa, mentre la disponibilità va dalla lamiera ai coils ai tubi, con spessori che variano da 0,7 a 160 mm. In puro stile SSAB, ogni lamiera, foglio, coil e tubo Strenx è contrassegnato ed è possibile risalire l’intera filiera di produzione. Le lamiere sono fornite con bordi lavorati, rifiniti o tagliati su misura, mentre i tubi e le sezioni sono disponibili in diverse forme e dimensioni. E non è finita. Attraverso SSAB Shape ecco anche il più preparato supporto tecnico e una vasta gamma di servizi di prelavorazione.

raddoppiare la possibilità di carico in molte circostanze a parità di peso, se non meno. Rendono possibile la concezione di strutture resistenti all’usura, forti e leggere allo stesso tempo. Fino ad aprile di quest’anno all’Hardox si affiancavano numerose altre famiglie di prodotti, ma uno dei culmini della serata è stata proprio la presentazione de “La bella” di SSAB (essendo l’Hardox per le sue caratteristiche rudi “La bestia”): Strenx. MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

LOCATION MOZZAFIATO Tutto questo si è svolto all’interno del Salone dedicato alla nautica del museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano. All’ombra di pennoni e di un gigantesco catamarano, simboli immobili e imponenti di quanto il genio umano possa realizzare, le parole di Multari e Baldi hanno ricordato gli enormi passi avanti fatti dalla tecnologia produttiva: processi estrattivi sempre più produttivi, altoforni dove il processo di fusione e colata viene monitorato costantemente e

poi tutte le lavorazioni (laminazioni, spianature, temprature, verniciature e quant’altro) che portano alla realizzazione di acciai che a loro volta consentono la costruzione di macchine sempre più performanti. LA BOUTIQUE DELL’ACCIAIO Così alcuni OEMs chiamano SSAB. D’acchito potrebbe sembrare una definizione un po’ tranchant, quasi a dire che gli acciai svedesi sono troppo cari. Ma in SSAB vanno orgogliosi di

HA DETTO di Strenx

“I vostri migliori acciai strutturali oggi si chiamano Strenx. Sono lieto di annunciare l’introduzione del nostro nuovo marchio che identifica la più vasta selezione di acciai strutturali altoresistenziali nella gamma da 600 a 1300 Mpa. L’acciaio Strenx combina le migliori caratteristiche dei tre marchi che va a sostituire, ossia Optim, Weldox e Domex di SSAB e Ruukki, oggi parte di SSAB. Il nostro obiettivo è quello di rendervi più competitivi, grazie ai nostri acciai di ultima generazione potrete realizzare prodotti di alta fascia. Sono certo che l’acciaio Strenx, con il sostegno che da sempre SSAB offre all’innovazione, alla progettazione e alla realizzazione, costituisce un mix vincente per la fabbricazione di prodotti nuovi e migliori. Noi di SSAB saremo lieti di spiegarvi tutti i vantaggi dell’impiego di acciaio Strenx nelle vostre applicazioni”. Martin Lindqvist, CEO SSAB

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questa definizione e sono i primi a usarla: in realtà utilizzare gli acciai svedesi nella progettazione e costruzione delle proprie macchine deve rappresentare un punto d’orgoglio per i Costruttori, perché si avvalgono non solo di uno (se non del) migliore acciaio disponibile in commercio ma anche di tutti i servizi che SSAB mette a disposizione, a partire da una gamma molto ricca per arrivare alla consulenza e al supporto in fase di progettazione. Insomma, che gli acciai SSAB siano tra i migliori sul mercato non ci stupisce visto non solo il livello tecnologico della loro produzione, ma anche l’anima e la passione che tutte le persone che lavorano per realizzarli, venderli e supportarli, regalano loro. Non resta che chiudere con un augurio: 100 di questi anniversari ancora, SSAB Swedish Steel. ❑ SSAB SWEDISH STEEL S.P.A. Via G. Di Vittorio, 6 Ghedi (BS) Tel. 030 905 8811 Internet: www.ssab.com/it


TESTIMONIANZE

(VOLVO CE)

SCELTE DI STILE L’open day Volvo oltre a presentare nuove macchine ha dato modo ai vertici della filiale italiana di fare il punto sull’odierna e futura strategia commerciale

n un mondo dove “si dice e non si dice” e in cui il pettegolezzo (o il gossip se vogliamo essere più trendy) la fa da padrone, l’open day Volvo dello scorso 9-10 maggio è stato un evento quasi unico, in grado di dare una salutare iniezione di fiducia. Merito soprattutto delle persone, capaci

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di snocciolare idee concrete e non fumo in salsa di marketing. Merito della passione e della professionalità di Severino Sangiorgi, titolare di Carmi, e della competenza e lucidità di Stefano Tacchinardi, Amministratore Delegato di Volvo CE Italia. Perfetto padrone di casa, il patron della Carmi, oltre a manifestare tutto il proprio orgoglio per la presentazione

in anteprima di una nutrita serie di macchine (le pale gommate L60H, L70H e L90H; dell’escavatore cingolato EC220E; e del miniescavatore girosagoma compatto ECR50D) si è dimostrato degno rappresentante della migliore imprenditorialità romagnola, figlia del lavoro e della dedizione al cliente. Carmi è oggi una realtà più che consolidata, che ha sposato i valori fondanti di Volvo sintetizzabili in qualità, sicurezza e tutela ambientale.Termini che non tratteggiano semplici slogan, ma si concretizzano in un approccio al cliente pressoché unico, spesso in grado di fare la differenza in tempi di vacche magre. Proprio Carmi rappresenta la punta di diamante di una rete di distribuzione che nei prossimi anni vedrà un’ulteriore ampliamento e assestamento all’interno di una precisa strategia commerciale. MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

IL CLUB operatori

Sessanta nuovi iscritti. Questo il “bottino” del Club Operatori durante la due giorni svoltasi a Castel Bolognese (Ra), che è andato ad arricchire un forziere che, dal 2012, sta ospitando sempre più professionisti del settore. Appartenere a questa comunità è molto semplice: ogni operatore di macchine movimento terra è benvenuto, l’iscrizione è gratuita e porta solo vantaggi senza alcun obbligo. Tra i benefici: informazioni su Volvo CE Italia, sui prodotti e gli eventi; varie pubblicazioni; la possibilità di partecipare a competizioni dedicate, anche a livello europeo.

Come esposto da Stefano Tacchinardi, “la rete di Volvo CE resterà di tipo misto, con quattro filiali dirette a Milano, Udine, Roma e Livorno per la gestione di vendita e assistenza, più altre due filiali di proprietà a Treviso e Bolzano che gestiscono solo la vendita e delegando l’assistenza a officine locali autorizzate. A questo “zoccolo duro” si affianca una capillare rete commerciale di concessionari. Se l’anno in corso ha visto l’inserimento delle new entry Comai (per Piemonte,Valle d’Aosta e Liguria) e BM Macchine (per Parma, Reggio Emilia, Massa Carrara e

La Spezia), l’obiettivo Volvo CE per il 2017 è quello di avere una serie di concessionari “tradizionali” spalleggiati da diversi dealer del settore agricolo (un campo che Tacchinardi conosce molto bene, ndr.) dedicati alla commercializzazione delle macchine compatte. Il tutto supportato da una rete assistenziale capillare che attualmente conta 44 officine autorizzate e 130 tecnici formati. Il decennale di Volvo CE Italia, che è nata il 27 maggio del 2005, coincide quindi con un rilancio della rete commerciale in previsione di una ripresa del mercato soprattutto per

FATTORE campo Partner storico di Volvo CE, Carmi è attiva dal 1973 nella distribuzione e nell’allestimento di macchine movimento terra e che negli anni ha esteso la sua competenza al sollevamento e alla gestione della vendita e dei servizi di assistenza e ricambi, noleggio e usato nell’area

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romagnola e nelle zone limitrofe. Le attività aziendali vengono svolte da uno staff tecnico di circa 50 addetti che operano su una superficie coperta di circa 6.500 m2, inserita in un’area di 16.500 m2. Nell’ottobre 2007 in Carmi è stato inaugurato il centro logistico Volvo CE

Italia, struttura chiave per la distribuzione del marchio sul territorio nazionale per l’allestimento e l’assistenza. Durante il Porte Aperte Volvo sono stati registrati circa 900 visitatori e 450 prove di pale gommate, dumper, escavatori di ogni dimensione.


IDEE chiare

quanto concerne il settore heavy. Non solo. Il supporto alla prevista crescita del comparto contruction e cave (purtroppo per l’edilizia privata dovremo aspettare ancora) passerà anche per un incremento della flotta noleggio attraverso 50 nuove macchine focalizzate appunto sui mezzi di media-grande dimensione. Se la strategia è chiara, altrettanto cristallini appaiono gli obiettivi del triennio 2015-2017 che sono sintetizzabili nel raggiungimento, anche in Italia, delle quote Volvo CE a livello europeo e cioè: 7% per la gamma compatta, 15% per gli escavatori e 30% per pale e dumper. Obiettivi da raggiungere anche attraverso l’attività finanziaria

Legato al marchio Volvo CE dal 1996 dove ha ricoperto vari ruoli, anche attraverso l’esperienza in altre realtà del settore construction e agricolo, Stefano Tacchinardi ha maturato riconosciute capacità manageriali che, unite a forti competenze sul prodotto e sul mercato delle macchine movimento terra e stradali, gli hanno permesso di prendere in mano il timone della società con polso fermo e idee chiare. Una guida sicura con una visione strategica così riassumibile: “la missione di Volvo CE Italia è essere un’azienda riconosciuta per la customer satisfaction, operando secondo la filosofia Volvo che adotta un rigoroso decalogo interno, applicato anche ai suoi concessionari. Da sempre i valori di Volvo CE sono qualità, sicurezza e rispetto per l’ambiente. Dove la massima qualità va oltre la perfezione tecnica: richiede che i prodotti e i servizi siano impeccabili e si adattino perfettamente alle esigenze e alle attività specifiche dei nostri clienti”.

di Volvo Financial Services Italia. Attualmente poco meno del 40% delle macchine vendute beneficiano di un contratto finanziario, una quota che, nelle intenzioni dei vertici Volvo, deve essere portata al 42% entro

quest’anno e raggiungere il 50% nel 2017. Tanti progetti fondati su basi molto solide: un +25% nelle vendite del 1° trimestre 2015 che una stima prudenziale prevede assestato su un +15% alla fine dell’anno. ❑

In occasione del Porte Aperte Volvo, abbiamo incontrato Stefano Tacchinardi, Amministratore Delegato di Volvo CE Italia

VOLVO CE ITALIA SPA Via Dell’Industria, 8 20080 - Carpiano (Mi) Tel. 0298857511 - Fax 0298857555 Internet: www.volvoce.it E-mail: volvoceitaly@volvo.com MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

BOBCAT

PICCOLI,

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ono i nuovi sollevatori telescopici compatti Bobcat TL358 e TL358+, due 6 m perfetti per il settore delle costruzioni e ideali per il noleggio. Le due nuove macchine vanno ad affiancarsi ai conosciuti TL360 e TL470 e sono pensate per operare negli spazi più angusti e difficili tipici dei cantieri

Pensati per chi li usa

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La robusta testa braccio e il braccio in acciaio ad alta resistenza sono l'ideale per le applicazioni di carico impegnative.

La cabina panoramica dei nuovi TL358 e TL358+ offre comfort e un cruscotto dal disegno ergonomico con display digitale, joystick e accesso alle varie modalità operative standard e opzionali. Per la massima comodità

italiani. I nuovi TL358 e TL358+ sono macchine molto compatte con un telaio di soli 2,1 m di larghezza (20 cm in meno rispetto alle altre macchine in gamma) e di altezza. Allo stesso tempo la lunghezza si assesta sui 4,5 m con passo ottimizzato di 2,8 m che migliora la stabilità e offre un raggio di sterzata contenuto in

operativa, le macchine presentano come standard il sistema di attacco rapido FCS (Fast Connect System) che consente il cambio semplice e veloce degli accessori idraulici attraverso un sistema integrato a rilascio

3,77 m. Se la compattezza è assicurata, la forza si basa sulla motorizzazione Deutz TCD 3.6 L4 Stage IIIB da 74,4 kW (100 HP) di potenza a 2.300 giri/min. Il TL358 offre una capacità di sollevamento massima di 2,6 t, mentre il TL358+ arriva a 3 t. L'altezza di sollevamento massima è per entrambi di 5,8 m con pneu-

di pressione. Nessun problema anche sotto l'aspetto manutentivo. Con i nuovi TL358 e TL358+ si riducono gli interventi di manutenzione. Il pannello ad ampia apertura assicura comodo accesso al motore (che è montato

lateralmente in parallelo) e ai principali punti di servizio. La batteria è in posizione accessibile nella parte anteriore del vano motore, mentre i filtri sono collocati in modo da semplificarne e velocizzarne la sostituzione.


FORTI, VELOCI matici da 20". L'impianto idraulico è controllato da un singolo joystick Bobcat in cabina collegato a un distributore Load Sensing che regola la ripartizione della portata in base alla scelta dell'operatore e alle esigenze dell'applicazione. Sotto questo profilo emerge un'ulteriore caratteristica delle due nuove macchine della Lince, la versatilità assicurata dalle due diverse configurazioni in altezza. La cabina, infatti, può essere montata in posizione bassa per un assetto compatto, oppure in posizione alta per ottimizzare la visibilità dell'operatore. Al posto di comando l'operatore trova la nuova modalità SHS (Smart Handling System), attivata mediante un pulsante sul cruscotto, che consente di regolare con semplicità la velocità di movimento del braccio (sollevamento, estensione, orientamento) in funzione del lavoro da eseguire. L'impostazione veloce può essere impiegata per le operazioni di carico e rimozione di materiali, quella più lenta è ideale per posizionare carichi fragili o I modelli TL358 e TL358+ presentano telaio scatolato saldato adatto a terreni accidentati e uso intensivo con piastra inferiore a protezione dei componenti.

nei lavori di precisione. Da segnalare anche la nuova modalità ECO mode, anch'essa attivata mediante la semplice pressione di un pulsante sul cruscotto, che ottimizza le prestazioni idrauliche senza portare il motore alla massima potenza, regolando i parametri operativi della macchina in funzione del carico e ottenendo il miglior rapporto tra prestazioni e consumo di carburante. E la velocità? Le macchine montano di serie pneumatici da 20", ma possono essere dotate di pneumatici da 24" per una più elevata aderenza al suolo e una maggiore capacità di trazione. Entrambi i modelli presentano la trasmissione idrostatica completamente automatica con modalità di avanzamento lento che assicura TL358 TL358+ movimenti MODELLO 2.600 kg 3000 kg fluidi e rego- Massima capacità di sollevamento 5.800 mm 5.800 mm lazione con- Altezza di sollevamento massima 3.103 mm 3.103 mm tinua della Sbraccio orizzontale massimo Massima velocità di traslazione: 40 km/h (opzionale) 40 km/h (opzionale) velocità fino Pneumatici 20” (24”opzionali) 20” (24”opzionali) a 40 km/h (con pneumatici da 24") senza cambio marcia. La funzione di cambio rapido denominata "Turtle" (tartaruga) assicura precisione e coppia di trasmissione più elevata, mentre il riallineamento semi-automatico delle ruote semplifica il passaggio tra le diverse modalità di sterzo. Tra le opzioni: il doppio FNR per la selezione marcia avanti/retro, con joystick o leva sul volante; il sistema di sospensione del braccio con impianto a doppio pressostato; l'inversore della ventola. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Fare il gregge

va di moda R

osy Bindi, nella distribuzione delle cariche, fu ibernata in una delle più inefficaci istituzioni della nostra Repubblica: la Commissione Antimafia. Quella che di mafiosi veri non ne ha mandato in galera alcuno. Ma che mai si è accorta di quanti mafiosi DOC affollassero il Parlamento. Ma d’improvviso, la nostra Rosy, forte della propria carica (una sorta di Prefetto Mori dei poveri) è andata alla resa dei conti. A pochi giorni dal voto per le regionali 2015 ha sparato una bordata al cui confronto i cannoni della Bismarck erano dei fucili a molla, dando in pasto alla stampa i cosiddetti “impresentabili”. Cioè i candidati che avevano... qualche pecca. E Rosy si è mossa come un rompighiaccio anche se buona parte di quei nomi appartenevano al suo partito: il PD. Ha pure sparato sul nome di De Luca, ex sindaco di Salerno. Anche lui (per la Bindi) “impresentabile”, anche lui del PD ma fortemente sostenuto dal segretario del partito, il “trasparente” Renzi! Segretario di un partito che, una volta, poteva vantare una gloriosa storia, ma che oggi non riesce proprio a farsi prendere sul serio. Tutto è ridotto alla guerra per bande e all’attaccamento alla poltrona. Tanto è vero che persino l’evangelica Bindi si è tramutata in “coniglio mannaro”. Ma che cosa ce ne facciamo di candidati che vengono additati UNA VOLTA NEL come appestati dagli stessi compari di partito? Che cosa ce ne GREGGE, È INUTILE CHE ABBAI: facciamo di una presidente dell’Antimafia che si mette a fare liti da cortile con un ex sindaco della sua stessa compagine? SCODINZOLA. Se costoro non sono capaci di difendere i loro, come possono (ANTON CECHOV) vantarsi di difendere i cittadini? Poi sono arrivati i risultati. In Liguria e Veneto il PD ha perso. In Campania ha vinto con... De Luca, l’“impresentabile” per la Bindi. E ha vinto, nonostante la grande probabilità di decadere appena dopo aver varcato il portone del palazzo della regione (legge Severino). Ma una buona parte della colpa di tutto questo è pure degli elettori. I quali sapevano quale era la situazione, ma hanno preferito seguire l’onda del gregge e votare chi è più di moda. Quindi: se i cittadini, senza reazione alcuna, desiderano essere trattati come servi della gleba si accomodino. E, un presidente così, se lo tengano stretto. In fondo se si riconoscono in lui, se lo sono meritato! ❑

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