MC + I L
M O T O R E
F R E E
P R E S S
5.0
D E L L ’ E D I L I Z I A
TESTIMONIANZE
Il sistema multidirezionale MP e le casseforme P300 di Pilosio per l’espansione della Moschea del Profeta in Arabia Saudita
MACCHINE CANTIERI
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/NOVARA
luglio/agosto 2015, n. 24
COVERSTORY
(…) il nuovo vy ore Hea propuls di M 471 Duty O zè n e -B s e Merced er ridurre ato p te progett ticamen sistema i m u i cons
LAST
generation
Foto : Š G. Piel
MCR : gli escavatori piĂš rapidi al mondo Fino a 10 km/h Skid a rotazione totale
6MCR 6 tonnellate / 8MCR 8 tonnellate / 10MCR 10 tonnellate
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30/03/2015 10:40
La Betonrossi Spa di Pescantina, nel veronese, ha da poco acquistato un nuovo impianto Cifamix 100 con produzione giornaliera di cls dai 500 ai 2.000 m³, skip per il carico degli inerti nel mescolatore, 4 silos per cemento, un gruppo inerti a 6 scomparti, un sistema di carico inerti tramite nastro inclinato e 4 tramogge interrate. Una pala carica gli inerti nelle tramogge interrate e automatizzate che sono collegate a un nastro inclinato che trasporta gli inerti all’impianto dove uno skip, tramite un sistema di funi, solleva il materiale raggiungendo notevoli velocità di carico e lo ribalta nel mescolatore, dove, con acqua e cemento, diventa cls. Dalla sala di comando si gestisce il bocchettone del punto di carico sotto cui si posizionano le autobetoniere. Betonrossi è stata “pioniera”, sul territorio nazionale, del sistema con mescolatore, dimostrando che i cls premescolati sono migliori come qualità rispetto a quelli a secco.
CIFA
dalle aziende
mix
AGENDA DEL MESE
PER IL MONDO
FIERE
2015 4
MACCHINE CANTIERI 5.0
ECOMONDO Rimini 3 - 6 novembre
REMTECH 2015 Ferrara 23 - 25 settembre
GIS 2015 Piacenza 01 - 03 ottobre
CONSTRUCTION FAIR
Montenegro 23 - 27 settembre
RIABITA Fermo 6 - 8 novembre
VENDITE
10.000 DA 1
Tante sono le macchine Jcb che A-Plant, tra i più grandi noleggiatori UK, ha acquistato
J
CB ha acquisito uno dei più importanti ordini singoli della sua storia, grazie a una fornitura del valore di oltre 50 milioni di sterline (circa 70 milioni di euro) da A-Plant, una delle più importanti società di noleggio del Regno Unito. A-Plant acquisterà oltre 1.550 macchine JCB, ordinativo che fa seguito a un primo contratto firmato lo scorso anno per l’acquisto di 1.000 macchine per un valore di 35 milioni di sterline (quasi 50 milioni di euro). Bazzecole, insomma... Con quest’ordine A-Plant ha raggiunto l’impressionante numero di 10.000 macchine acquistate nel corso di oltre 25 anni di relazioni commerciali con JCB. FONTE: JCB
OK Accordi telescopici È stato da poco annunciato il nuovo accordo di partnership tra Liebherr-Werk Telfs GmbH, una società del Gruppo Liebherr, e il Gruppo Claas per lo sviluppo, la produzione e la consegna di un considerevole numero di sollevatori telescopici personalizzati Claas da parte di Liebherr. Le prime unità saranno pronte nei primi mesi del 2018. La gamma, che verrà ampliata, garantirà nuove possibilità di business in edilizia, industria e agricoltura a entrambi gli attori dell’accordo.
Ikea Italia sceglie le macchine Haulotte (Case history)
Haulotte e Ikea si incontrano all’insegna della logistica. L’accordo quadro sottoscritto fra le due società vedrà le piattaforme del costruttore francese protagoniste nei punti vendita del colosso svedese dell’arredamento. Un accordo di fornitura supportato da un ampio pacchetto di servizi di assistenza e manutenzione. Tra le macchine acquistate da Ikea la piattaforma elettrica a pantografo Haulotte Compact 14 e le Compact 8, 10 e 12, nonché i modelli Star 10, Star 8 e Star 6 Picking.
ANNIVERSARI
HAPPY BIRTHDAY
Man festeggia i 100 anni di produzione di camion e bus con una mega festa insieme ai dipendenti
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ondata il 21 giugno 1915 a Norimberga, Man oggi è una realtà con 34.000 dipendenti che potranno festeggiare, anche con i familiari, in occasione di speciali giornate a loro dedicate, i 100 anni di produzione di camion e bus. La manifestazione più importante si terrà il 25 luglio nella sede centrale di Monaco di Baviera, alla quale si prevede parteciperanno circa 25.000 persone. In quest’occasione ci sarà un’ulteriore ricorrenza: lo stabilimento di Monaco è stato fondato 60 anni fa, quando vi venne trasferita la produzione dei veicoli industriali da Norimberga. In occasione dell’anniversario Man Truck & Bus ha aperto un sito web dedicato a questa ricorrenza: http://www.100years.man.eu, un viaggio digitale attraverso 100 anni di produzione Man. Senza dimenticare il lancio del Man TGX D38 “100 Years Edition”. Per tutti i fan del marchio è anche disponibile un volume di 320 pagine edito dall’August Dreesbach Verlag. “Man – ein Jahrhundert”. Anniversario nell’anniversario, quest’anno si celebrano anche i 10 anni di Man HydroDrive. FONTE: MAN TRUCK&BUS
Carmix punta sulla realtà aumentata (App)
Dopo il Promix, Carmix svela anche Carmix Plus, l’app che utilizza la realtà aumentata per dare informazioni sulle macchine e accedere a contenuti esclusivi. Una novità che coinvolge e fa immergere gli operatori nel mondo Carmix. Disponibile su Google Play e Apple Store, l’app permette con uno smartphone di “fotografare” alcuni tag, presenti sulla macchina e, tramite essi, accedere a contenuti digitali riservati.
NASCE TEREXTRUCKUSED.COM, UN NUOVO SITO ON-LINE PER SFOGLIARE GLI USATI DEI CONCESSIONARI TEREX. MACCHINE CANTIERI 5.0
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PRODOTTI SERVIZI E news Notizie in pillole su macchine, servizi e novità del mercato
Nuovo per i tunnel
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(Liebherr SAS)
Un nuovo servizio (Marangoni)
Ad Autopromotec, oltre che sui pneumatici ricostruiti PD Winter S 101 e MD National Grip 3, l’attenzione di tutti si è concentrata su Fleet Advantage, il servizio per la gestione e la manutenzione del parco pneus delle flotte offerto da Marangoni. Info: fleetadvantage.it.
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Doosan Construction Equipment ha lanciato il nuovo miniescavatore DX19 da 1,9 t. Con un’esclusiva combinazione tra prestazioni elevate e compattezza, questo nuovo modello è stato disegnato per assicurare maggiore produttività, un comfort operatore eccellente con una cabina spaziosa e di facile accesso e la massima durabilità e assistibilità.
Arrivano gli EVO (Bobcat)
Bobcat ha lanciato la nuova generazione di telescopici rotanti EVO Stage IIIB/ Tier 4 interim che comprende quattro modelli: TR38160,
MACCHINE CANTIERI 5.0
TR50190, TR50210 e TR40250, con altezza di sollevamento massima, rispettivamente, di 15,7, 18,7, 20,5 e 24,1 m. Progettati come macchine di
facile utilizzo, che associano un azionamento sicuro e confortevole alle moderne tecnologie e a nuove caratteristiche, per prestazioni migliorate.
Trazione integrale inseribile ed abitacolo a 4 porte/5 posti: è la versione Doppia Cabina del nuovo pick-up Mahindra Genio dotata anche di roll-bar tra abitacolo e cassone e speciale paraurti posteriore.
➼
Il nuovo escavatore cingolato per tunnel R 950, recentemente presentato da Liebherr Sas al mercato internazionale, ha un peso operativo di 45 t e monta un motore Tier 4f in grado di erogare una potenza di 150 kW (in alternativa è disponibile con motore da 190 kW). La macchina può operare in tunnel con altezza compresa tra i 5 e gli 8 m.
Allison y Mercedes
(Case history) I tre Mercedes Econic NGT con trasmissioni Allison al lavoro per Trío Operadores Logísticos hanno migliorato molto la produttività della flotta e la soddisfazione degli autisti di Madrid e Saragozza.
SPONSORSHIP
FRONT FLIP
Il primo della storia del Monster Jam è stato fatto su pneus BKT
L
o scorso giugno Tom Meents, l’undici volte campione del Monster Jam, ha di nuovo scritto la storia di questo popolarissimo avvenimento, eseguendo il primo front flip mai fatto al Monster Jam. E lo ha fatto davanti a una platea di 50.000 spettatori dal vivo e milioni collegati televisivamente. E, ovviamente, dopo il movimento acrobatico, è atterrato su tutte e 4 le ruote, come prevede il regolamento del monster Jam. Un successo strepitoso che ha reso molto fiero anche lo sponsor ufficiale della manifestazione per quanto riguarda i pneus, ossia Bkt, che ha fatto i complimenti a Meents. FONTE: BKT
120 ANNI E sette giorni di festa Iveco Bus ha da poco celebrato il 120° Anniversario dalla fondazione dello stabilimento di Vysoké Mýto, in Repubblica Ceca, con una settimana di festeggiamenti continui. Con una superficie di oltre 225.000 metri quadri e una produzione di oltre 3.000 veicoli all’anno, Vysoké Mýto è una tra le maggiori realtà produttive di autobus in Europa, occupa oltre 3.100 dipendenti e fornisce lavoro ad altre 1.700 persone dell’indotto. Una festa tutta meritata!
Semplificazioni (Servizi)
EDAT è un servizio di elaborazione dati facile da usare, economico e che, soprattutto, fa risparmiare tempo, nonché perfetto per le imprese che non possono usare il computer in cantiere. Come funziona? Il cliente scarica i dati raccolti sul datalogger durante l’attività su una chiavetta USB, li trasferisce sul computer e li invia ai tecnici DAT instruments con una e-mail perchè li elaborino trasformandoli in PDF facili da utilizzare e stampare. Tutte le impostazioni di stampa (ovvero le specifiche necessità del cliente in merito al contenuto e alla forma delle stampe) vengono concordate durante l’installazione del datalogger nuovi o in post-vendita (per chi intende snellire e velocizzare l’operatività dell’impresa).
DAL MERCATO (Sito web)
Effer si rinnova
(Prototipi)
500 kg in meno
(Inaugurazioni)
Oerlikon apre
(Case history)
(Soldi pubblici)
Ultra boom per Enel
Ergon per le risorse umane
Nell’ambito del Programma Ergon, la Regione Lombardia promuove la realizzazione dell’iniziativa Progetto Manager di Rete Temporaneo, finalizzata a promuovere la diffusione dei contratti di rete tra imprese, incentivando l’assunzione di apposite figure professionali. Per questo progetto sono stati stanziati 1.200.000 euro. regione.lombardia.it
È ON LINE IL NUOVO SITO WEB DEL COSTRUTTORE
DAF ALLEGGERISCE LA TARA DEI VEICOLI DEL FUTURO
È STATA INAUGURATA LA NUOVA PALAZZINA UFFICI A RIVOLI
UNA JLG 1850SJ PRESTA SERVIZIO A TORREVALDALIGA
E’ in linea il nuovo sito di Effer che vuole essere più ricco di informazioni e intende presentare con evidenza i vantaggi delle gru del costruttore italiano e le possibili applicazioni. Il sito, ottimizzato per una consultazione da tablet e smartphone, prevede, nella sezione Rivenditori, una pagina per ogni dealer, dove pubblicare foto e presentazione di attività e servizi. www.effer.com
Per aumentare l’efficienza nei trasporti DAF ha realizzato un prototipo destinato alla distribuzione con una tara ridotta di 500 kg. Grazie all’applicazione di innovative tecniche relative alla progettazione del telaio e all’impiego di componenti e materiali leggeri, il FTCC (Future Truck Chassis Concept) basato sulla serie LF massimizza il carico utile. www.daftrucks.it
A Rivoli il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha fatto visita alla nuova sede Oerlikon Graziano in occasione della cerimonia di inaugurazione della nuova Palazzina Uffici. Nell’occasione è stata posta sulla facciata dell’edificio una targa a ricordo del Cav. Carlo Graziano, che fondò l’Azienda nel non lontano 1951. www.oerlikon.com
La regina dell’altezza a disposizione dell’energia elettrica. È quanto accade a Torrevaldaliga Nord, dove la manutenzione della centrale Enel è stata affidata a una JLG Ultraboom 1850SJ, la piattaforma semovente più alta al Mondo. La consegna è avvenuta a opera di Fimi, di San Benedetto del Tronto, che distribuisce i mezzi JLG nel centro-sud Italia. www.jlg.com
MANAGER DI RETE TEMPORANEO PER AIUTARE LE PMI
MACCHINE CANTIERI 5.0
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Sommario MC 5.0 • LUGLIO/AGOSTO 2015 • NUMERO 24
14 COVER La nuova generazione di motori Mercedes-benz heavy duty
ATTUALITÀ
28
04 NOVITÀ DAL
SETTORE E MOLTO DI PIÙ
28 MHT FORZA 3
10 Editoriale on
(MANITOU)
GREXIT O NO?
54 MOVIMENTARE
(DI EMANUELA PIROLA)
66 Editoriale off
IN TUTTE LE SALSE
(CASE)
GENERAZIONE DI FENOMENI
(DI MAURIZIO GUSSONI)
COVER STORY
14 Cover story INTERVISTA
12 La parola a...
IL TORNASOLE (BKT)
WCS
31 IL PONTE
DEL FUTURO (BRAND ITALIA)
Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0
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MACCHINE CANTIERI 5.0
56 FATTI COME SI DEVE (HINOWA)
62 COME LA GUT
LAST GENERATION (MERCEDES-BENZ)
31
REPORT TECNICO
EDITORIALI
(CIFA)
64 TAILOR MADE
44 NOLEGGIABILISSIME (GSR - NOLEGGIO LORINI)
47 QUANDO GUIDARE SI FA ARTE
20 DOVE OSANO I... DURI
(RENAULT TRUCKS)
40 CAPTURED (ATTUALITÀ)
41 BLOWING
IN THE WIND
(DAF TRUCKS)
(MERCEDES-BENZ)
TEST
SOLLEVARE
50 GIVE ME FIVE (VOLVO PENTA)
(MAMMOET & NICOLAS)
42 LA RINASCITA
DELL'ENERGIA
51 L'USATO COME
TESTIMONIANZE
IL NUOVO
(IVECO)
23 MILLE E UNA NOTTE 52 ROBA DA LIEBHERR (PILOSIO)
(LINDEN COMANSA)
RUBRICHE
65 SICUREZZA
(LIEBHERR)
Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com
Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com
Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009
Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com
Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)
Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda
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Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa
Pubblicità e marketing Tel. 039 2020976
MACCHINE
(VOLVO CE)
editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013
Lavorare in ogni situazione senza limiti. Con Manitou è possibile! Il nuovo MRT 3255 ne è la prova: rotazione 360°, 32 m di altezza e 5,5 tonnellate di portate su forche, fino a 12 tonnellate di capacità con argano, oltre 43 metri di altezza di lavoro con cestello in positivo e fino a -11 metri di lavoro in negativo. Sollevatori telescopici rotativi da 14 m e sollevatori telescopici fissi da 6 a 18 metri con un’ampia e specifica gamma di accessori per ogni esigenza, sempre nella massima sicurezza operativa. Manitou, per il vostro lavoro!
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EditorialeOn EMANUELA PIROLA
Grexit o non Grexit? M
entre scriviamo l’Eurogruppo discute serratamente della cosiddetta non-Grexit dalla UE a tutti i costi. E Renzi si fa promotore di tale linea politica forte di un non meglio chiarito accordo con Hollande. Peccato che, mentre in una stanza i leader dei Governi europei discutono delle condizioni della “capitolazione” della Grecia, nel frattempo in una stanza attigua i Ministri del tesoro francese e tedesco incontrano quello greco separatamente e discutono i veri accordi, quelli economici. Alla faccia! Due osservazioni: se c’è un accordo tra Francia e Italia alla riunione dei Ministri del Tesoro Renzi non avrebbe fatto bene a chiedere che ci fosse anche un nostro rappresentante (o, meglio ancora, non avrebbero dovuto partecipare i Ministri di tutti i membri UE?)? E, secondo punto, tutti sembrano dimenticarsi della volontà popolare greca espressa dal referendum. Tant’è che dell’uscita della Grecia dalla UE non se ne parla. Ma allora in questa UE davvero governa una (due?) Nazione e le altre subiscono! Sembrerebbe così visto che comunque alla Grecia non si permette di QUANTO PIÙ GRAVI uscire dalla UE e, nonostante una situazione che rasenta la perdita di qualunque garanzia di SONO I PROBLEMI, TANTO un minimo di benessere sociale (soprattutto delle fasce deboli a favore di alcune lobby che MAGGIORE È IL NUMERO DI a oggi in Grecia non hanno patito particolari INETTI CHE LA DEMOCRAZIA effetti della troika, vedasi quella degli armatori che adesso stanno bellamente migrando a CHIAMA A RISOLVERLI. Cipro per evitare le conseguenze del pugno di ferro della Merkel) a Bruxelles si parla (NICOLÁS GÓMEZ DÁVILA) solo di concedere 74 (o 82, o 86) miliardi di euro di aiuti al Governo greco solo se in tre giorni approveranno riforme che in Italia richiederebbero come minimo tre legislature! Tre giorni per trasformare la Grecia in una novella Baviera. E tanti saluti al popolo greco che, se deve essere povero, voleva almeno essere libero di scegliere come vivere la propria povertà (e l’aveva detto abbastanza chiaramente mi sembra). Ma questa è la democrazia della UE. Meglio rifletterci seriamente.
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Iveco with
RIGENERAZIONE ? NO GRAZIE. CONTINUATE A VIAGGIARE CON IVECO.
Prima nel settore ad offrire la soluzione SCR ONLY su tutta la sua gamma di camion, Iveco vi garantisce: ZERO INTERVENTI DEL GUIDATORE Nessuna attenzione particolare al fondo stradale • Nessuna restrizione operativa EFFICIENZA DEI CONSUMI Il carburante non viene utilizzato per bruciare il particolato • Nessuna perdita di potenza per raffreddare i gas di scarico DURATA I motori HI-SCR respirano solo aria fresca e pulita • Basse temperature e nessuno shock termico dentro il DPF SEMPLICITÀ Un solo sistema di post-trattamento • Nessun componente addizionale nel motore e nel sistema di raffreddamento.
W W W . I V E C O . I T
INTERVISTA
Il Tornasole W La parola a Lucia Salmaso
Il mercato, le strategie, gli obiettivi futuri, attraverso lo sguardo di un “componente” fondamentale per le imprese e per i noleggiatori DI EMANUELA PIROLA
VUOI CONOSCERE PIÙ A FONDO LA REALTÀ BKT? http://www.bkt-tires.com
IL SETTORE PIÙ COLPITO RESTA QUELLO DEL CONSTRUCTION, ANCHE PERCHÉ PIÙ “saturo” rispetto all’agricolo, ma si intravedono dei segnali di lenta ripresa, come è emerso dalla recente conferenza di Euroconstruct dove si prevede un generale +1,8% nel 2015, +2,0 % nel 2016 e +1,7 % nel 2017. In questi settori BKT è più “giovane” rispetto al segmento agricolo, ma stiamo acquisendo esperienze importanti e il nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo sta procedendo a grandi passi.
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LEGGI L’INTERVISTA direttamente dal tuo tablet o smartphone
utentica cartina di tornasole, i pneumatici permettono una visione del mercato a tutto tondo, soprattutto quando la società con cui si parla ha una spiccata vocazione Off-Highway e una volontà di stare sul mercato in modo originale e propositivo. Per fare il punto sul mondo BKT e, di conseguenza, sul comparto construction, abbiamo fatto una chiacchierata con Lucia Salmaso, Managing Director BKT Europe
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MC: Intermat pare aver portato segni di ripresa economica; dati confermati dai numeri Unacea che parlano, per il primo trimestre italiano del 2015, di un incremento a doppia cifra (+19%). Quale sarà la strategia BKT per affrontare questa ripresa in Europa e in Italia? LUCIA SALMASO: BKT sta seguendo un percorso ben preciso che ci ha consentito di crescere in totale controtendenza rispetto ai mercati mondiali dei nostri segmenti specifici. L’azienda ha conseguito ottimi risultati nonostante una situazione economicofinanziaria sfavorevole, quindi una ripresa del comparto non può che darci un’ulteriore spinta. Abbiamo lavorato nell’ottica di rafforzare il nostro posizionamento, incrementare la quota di mercato detenuta e il fatturato; non da ultimo abbiamo costantemente investito in ricerca e sviluppo per ampliare la gamma, introducendo nuovi disegni e misure. Una strategia oculata che nel tempo ci ha sempre premiati, anche grazie alla combinazione tra le performance elevate dei prodotti e la competitività dei prezzi. Anche in Europa e in Italia proseguiremo lungo questo percorso, ponendo in primo piano il nostro pubblico, promuovendo occasioni di incontro e confronto assieme ai nostri distributori partner, valutando con attenzione le richieste che ci arrivano da un mercato sempre più consapevole. MC: Ci saranno aggiornamenti in materia di rete distributiva Italia e in Europa? LUCIA SALMASO: Nella strategia di crescita hanno ovviamente
un ruolo centrale i nostri partner-distributori. La loro presenza capillare sul territorio, la loro professionalità e l’efficiente organizzazione che sono in grado di mettere a disposizione, sono elementi chiave per la crescita del marchio e la soddisfazione dei clienti. Anche per il futuro i nostri sforzi saranno indirizzati al rafforzamento delle partnership con i distributori, consci che le partite più importanti si vincono insieme, in un gioco di squadra leale ed efficace. MC: BKT, oltre al segmento OTR, si occupa anche di pneumatici agricoli, per reachstacker, per carrelli elevatori... LUCIA SALMASO: BKT è tra i principali produttori di pneumatici
per il mercato dell’Off-Highway, quindi siamo presenti in tutti i settori che riguardano le macchine che operano “fuori strada”: agricolo, per il movimento terra, per l’ambito minerario, per la logistica, per giardini e anche per ATV. Sono mercati molto diversi l’uno dall’altro e da un Paese all’altro, ovviamente. L’agricolo, nel complesso, è il settore che ha tenuto meglio, ma anche il construction sta dando segni di ripresa. Per quanto ci
riguarda nell’ultimo anno abbiamo lanciato diversi nuovi disegni molto ben accolti da questo mercato e ampliato le misure disponibili. Lo stretto rapporto di collaborazione con i Costruttori, anche in fase di progettazione, è un fattore determinante poiché ci permette di restare al passo con l’avanzare della tecnologia dei mezzi e delle loro caratteristiche. MC: Sempre in tema di ripresa, è confermato il fermento positivo del continente americano? BKT come sta affrontando questo mercato? LUCIA SALMASO: Il mercato americano è molto vivace per
quanto riguarda tutti i nostri settori, tanto è vero che BKT sta investendo molto per rafforzare il suo posizionamento nel Nord e Centro America. L’anno scorso abbiamo aperto una nuova sede commerciale dedicata al segmento OTR separandola da quella per il settore agricolo, per gestire al meglio le peculiarità dei due segmenti. Possiamo contare su figure professionali molto preparate, provenienti dal settore e con un’ampia esperienza. MC: Cambiamo ancora continente. Il nuovo stabilimento di
Bhuj (che avremo la fortuna di visitare in dicembre) ha portato novità in tema di produzione e termini di consegna. Ci può spiegare cosa è cambiato per i distributori e gli utenti europei? LUCIA SALMASO: Bhuj è il nostro ultimo impianto, il quinto
in India, è frutto di ingenti investimenti e rappresenta una pietra miliare per BKT. Con un’estensione di 300 acri, è dotato di impianti all’avanguardia, di tecnologie per la salvaguardia delle risorse naturali, di una housing colony per i dipendenti e le loro famiglie. La fabbrica di Bhuj ha migliorato la capacità di BKT di rispondere alla domanda di pneumatici, attuale e futura, dal momento che l’impianto ha un enorme potenziale di sviluppo. La posizione geografica di Bhuj, vicino a uno dei più importanti porti indiani, consente inoltre una maggiore tempestività di consegna al cliente, dal momento che riusciamo ad abbattere sensibilmente i tempi di trasporto tra fabbrica e sito di spedizione. MC: Una curiosità: a livello strategico come si posizionano iniziative come la sponsorizzazione di manifestazioni quali il Monster Jam? Dobbiamo aspettarci altre iniziative di questo tipo? LUCIA SALMASO: Gli show del Monster Jam sono da sempre un
vero successo e la manifestazione americana sta destando sempre più interesse in tutto il mondo, Europa compresa. Detto questo abbiamo scelto di stringere un accordo come Sponsor tecnico ufficiale ed esclusivo di pneumatici per Monster Jam perché il tour ci consente di ottenere la massima visibilità. Ad ogni tappa siamo presenti con un nostro spazio espositivo e dialoghiamo direttamente con il pubblico. La scelta di sponsorizzare Monster Jam è vincente e questo accordo ci permetterà di rafforzare il nostro posizionamento. Per l’occasione abbiamo persino progettato uno pneumatico specifico per i Monster Truck: il BKT Monster Jam Tire, molto resistente per consentire le più spettacolari acrobazie. Al momento non possiamo svelare nulla sulle nuove iniziative di BKT, ma “rimanete con noi” e lo scoprirete! MACCHINE CANTIERI 5.0
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CoverStory MERCEDES-BENZ
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Se vi dicessimo che potreste risparmiare 1.100 litri di carburante all’anno e che potreste contribuire a un Mondo più pulito da lasciare ai vostri figli evitando di emettere qualcosa come 3 t di CO2, cosa rispondereste? Probabilmente rispondereste chiedendo quale propulsore è in grado di fare questo. Beh, questi numeri che vi abbiano snocciolato a mo’ di sfida sono in realtà due dei principali dati orientativi di una motrice per semirimorchio di linea spinta dall’ultima generazione del motore Heavy Duty OM 471 di Mercedes-Benz su una percorrenza annua di 130.000 km. Quattro anni dopo il lancio di una delle generazioni di motori che più hanno dettato la strada tecnologica, arriva il successivo stadio di sviluppo, con cui Mercedes-Benz fa compiere un altro balzo in avanti al proprio Actros sul terreno dell’efficienza. Con questo propulsore gli ingegneri tedeschi sono riusciti a far scendere nuovamente, del 3%, i consumi mentre aumentano la coppia e la dinamica di marcia. A
LAST
GENERATION Arriva l’ultima generazione del motore Heavy Duty Mercedes-Benz OM 471. Meno emissioni e meno consumi. Ma crescono coppia e potenza. Vediamo come
DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI DAIMLER PHOTO GALLERY
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CoverStory MERCEDES-BENZ
ANCORA PIÙ ROBUSTO L’idea di fondo è tanto semplice quanto convincente: tutto quello che non c’è non può nemmeno guastarsi. Eliminati quindi i sensori per la gestione predittiva Per l’ultima generazione del motore OM 471, MercedesBenz ha rinunciato alla regolazione della pressione di sovralimentazione. Considerata anche l’eliminazione del sensore EGR e della regolazione EGR, la gestione di questo motore, che è stato ottimizzato fin nei minimi dettagli a
livello termodinamico, è completamente di tipo predittivo che produce un rendimento perfetto senza dover ricorrere a più regolazioni singole e alla loro combinazione. L’intelligente strategia di regolazione delle emissioni, ad esempio, sovrappone la regolazione
incoronare la gamma dei nuovi motori c’è ora la potenza massima di 390 kW (530 CV), con una coppia di 2.600 Nm. Da non dimenticare poi la robustezza, anch’essa migliorata. In altre parole, l’ultima generazione dell’OM 471 fissa nuovi parametri di riferimento tra i motori Heavy Duty per i veicoli industriali pesanti. UN NUOVO CAPITOLO DELLA TECNOLOGIA. Come si evince dal titolo del paragrafo il nuovo propulsore OM 471 Heavy Duty apre un nuovo capitolo nella storia della costruzione dei motori destinati ai veicoli industriali pesanti con la sua tecnica, e con le capacità e caratteristiche che ne derivano. Il sei cilindri in linea da 12,8 l di cilindrata convince per la struttura robusta e le innovazioni tecniche che apportano grandi benefici per i clienti.Tra le caratteristiche principali i due alberi a camme compositi in testa, l’innovativo sistema di iniezione common rail con amplificatore di pressione X-Pulse, il turbocompressore a gas di scarico asimmetrico, il potente freno motore e la depurazione dei gas di scarico con tecnologia SCR, il sistema di ricircolo dei gas di scarico e il filtro antiparticolato per ottemperare alle severe direttive Euro VI. PROGETTATO PER CONTENERE I COSTI. Per l’ultima generazione dell’OM 471 i progettisti hanno potenziato nettamente le buone caratteristiche di partenza di questo motore con tanti accorgimenti per contenere sistematicamente i costi di esercizio. Il consumo di carburante scende ancora del 3% e la robustezza è di nuovo aumentata, ma parallelamente gli ingegneri hanno incrementato sensibilmente la coppia ai bassi regimi e realizzato una nuova motorizzazione di punta, portando così a cinque le versioni di potenza disponibili. Il Mercedes-Benz OM 471 è disponibile già adesso nelle versioni di base riportate nella tabella. Alle versioni di base da 310, 330 e 350 kW si aggiungono tre varianti denominate “Top Torque”. Gli autocarri equipaggiati con questi motori dispongono all’occorrenza di 200 Nm di coppia in più nella marcia
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del ricircolo dei gas di scarico e quella della pressione di sovralimentazione, finora separate, e opera così in modo nettamente più efficace. Inoltre, la soppressione di numerosi componenti ed elementi rende il motore ancora più robusto. Invece di puntare sui sensori e sulla regolazione retroattiva, Mercedes-Benz adotta diverse modalità di assistenza, ad esempio per il funzionamento in condizioni di
bassa temperatura del motore, dell’aria di aspirazione o del post-trattamento dei gas di scarico. Sono previste anche apposite modalità per l’impiego alle medie ed alte altitudini, per la rigenerazione passiva ed attiva o per la rigenerazione al minimo. Fatta eccezione per la rigenerazione attiva, si tratta di regolazioni continue che consentono al motore di funzionare sempre nella fascia di rendimento ideale.
*IDISPONIBILI LIVELLI DI POTENZA Potenza 310 kW (421 CV) a 1.600 giri/min 330 kW (449 CV) a 1.600 giri/min 350 kW (476 CV) a 1.600 giri/min 375 kW (510 CV) a 1.600 giri/min 390 kW (530 CV) a 1.600 giri/min
Coppia 2.100 Nm a 1.100 giri/min 2.200 Nm a 1.100 giri/min 2.300 Nm a 1.100 giri/min 2.500 Nm a 1.100 giri/min 2.600 Nm a 1.100 giri/min
più alta del cambio automatizzato PowerShift Mercedes 3. Questa strategia riduce la frequenza degli innesti e aumenta la velocità di trasporto senza incrementare i consumi. I valori di potenza e coppia massima riflettono però soltanto una parte del carattere di questi propulsori: per tutti i motori di nuova generazione la potenza massima si mantiene infatti pressoché costante su un ampio intervallo di regime, compreso tra 1450 e 1800 giri/min. Anche la coppia massima rimane praticamente costante dai 900 ai 1450 giri/ min circa. Il risultato è un’eccellente guidabilità con una gamma di regime utile straordinariamente ampia. IL SISTEMA DI INIEZIONE X-PULSE. Un elemento fondamentale della nuova generazione dell’OM 471 è l’ultima versione del sistema di iniezione X-Pulse, il common rail che dispone di un amplificatore di pressione integrato nell’iniettore e permette di modellare liberamente il sistema di iniezione. La pressione massima nel rail è stata aumentata da 900 a 1.160 bar, ottenendo una pressione massima di iniezione di 2.700 bar. L’iniettore è del tipo a otto fori (in precedenza erano sette), di conseguenza la portata massima è aumentata del 10% circa. Tra le novità figurano anche
IL NUOVO PROPULSORE HEAVY DUTY OM 471 DI MERCEDES-BENZ È PROGETTATO PER RIDURRE SISTEMATICAMENTE I CONSUMI E OFFRE LA PRIMA GESTIONE COMPLETAMENTE PREDITTIVA DOVE LA RETE DEI SENSORI DEL MOTORE È STATA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI la geometria della camera ricavata sul cielo del pistone, il netto aumento del rapporto di compressione da 17,3:1 a 18,3:1 e la ridotta percentuale di gas di scarico ricircolati (tasso EGR). Nel loro insieme tutte queste misure migliorano ulteriormente il rendimento su tutta la mappatura del motore. Ne consegue una netta riduzione del consumo di carburante. In linea con la nuova curva di coppia, i valori migliori nel diagramma caratteristico dei consumi si spostano verso la fascia di basso regime. Poiché il motore è progettato per mantenere bassi i consumi, sono aumentate per contro le emissioni di Nox, inconveniente contrastato da un nuovo catalizzatore SCR.
Il consumo di AdBlue, pari al 5% circa del consumo di carburante, si attesta pertanto sui livelli dei precedenti motori EuroV. Il bilancio dei costi resta così positivo: a una riduzione del consumo di carburante che può arrivare fino al 3% si contrappone una quantità leggermente superiore di AdBlue, ma l’additivo per la depurazione dei gas di scarico costa molto meno del gasolio. In altre parole: con una percorrenza annua di 130.000 km nel trasporto di linea ed un consumo di circa 28,5 litri/100 km su un percorso impegnativo a pieno carico, un Actros Mercedes-Benz equipaggiato con l’ultima generazione del motore OM 471 risparmia i famosi 1.100 litri di carburante con cui abbiamo iniziato l’articolo ed emette indicativamente 3 t di CO2 in meno. TANTA COPPIA A BASSISSIMI RPM. Anche se a livello nominale i valori massimi di potenza e di coppia rimangono invariati, le curve di potenza e di coppia nella fascia di regime più bassa salgono parecchio. In tutti i livelli di potenza i propulsori erogano ora una coppia di almeno 2.000 Nm già poco sotto gli 800 giri/ MACCHINE CANTIERI 5.0
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CoverStory MERCEDES-BENZ
IL CLIMATIZZATORE CHE FA RISPARMIARE L’attenzione di MercedesBenz per il TCO, il consumo di carburante e le emissioni investe tutti i componenti del veicolo. L’Actros e i suoi colleghi lo dimostrano dal 2011 con i loro gruppi secondari regolati e gli innovativi compressori d’aria a basso consumo di carburante. L’attuale ottimizzazione ha per oggetto un nuovo
min e a seconda della versione di potenza, la coppia massima viene raggiunta già tra gli 800 e i 950 giri/min. Il regime nominale si attesta ora sui 1.600 rpm, ma già a 1.800, ossia a quello che era il regime nominale della generazione precedente, la potenza erogata è di appena l’1% inferiore al valore massimo. Il 95% della potenza massima viene messo a disposizione già a circa 1.300 – 1.400 rpm, secondo la versione di potenza.All’atto pratico tutto ciò si traduce in un’eccellente guidabilità in tutte le possibili condizioni, con una fascia di regime utile estremamente ampia, pari a circa 1.000 giri/min. IL BREVETTO DEL RICIRCOLO. Tra le particolarità del motore OM 471 figura, sin dall’inizio della sua carriera, il turbocompressore asimmetrico. Per generare rapidamente la pressione di sovralimentazione, e consentire quindi a coppia e potenza di salire velocemente, i gas di scarico dei cilindri quattro, cinque e sei vengono convogliati direttamente nella turbina senza deviazioni. Una quantità ben precisa dei gas di scarico dei cilindri uno, due e tre viene invece dirottata al sistema di ricircolo, che serve a ridurre le emissioni di Nox. Questa soluzione è stata mantenuta nelle sue linee generali, ma perfezionando in misura determinante i dettagli. La farfalla EGR, che prima si trovava lungo il percorso dei gas ricircolati, è stata ora collocata molto più a monte nel collettore di scarico, proprio prima del punto in cui i gas di scarico entrano nel turbocompressore. Mentre in precedenza la ripartizione dei gas di scarico tra collettore e turbocompressore asimmetrico dipendeva anche dalla forma dell’uno e dalla geometria dell’altro, ora essa può essere regolata in modo continuo e con
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climatizzatore. Il suo compressore frigorifero presenta un maggiore rendimento e la gestione dell’aria si distingue per la regolazione secondo il fabbisogno di aria esterna e aria ricircolata. Anche il climatizzatore può così dare il suo contributo alla riduzione dei consumi degli autocarri pesanti Mercedes-Benz.
grande precisione sull’intera gamma di mappatura. Ne conseguono un’efficace gestione termica e un tasso EGR in generale più basso, con effetti positivi sui consumi di carburante. Un’altra novità è l’iniezione asimmetrica. Nelle normali condizioni di marcia gli iniettori di tutti e sei i cilindri dell’OM 471 ricevono la stessa identica quantità di carburante. Quando, con il motore a basso carico, è necessaria una rigenerazione del filtro antiparticolato diesel, il tasso EGR viene innalzato fino alla fascia del 50% per far salire la temperatura dei gas di scarico. Per evitare combustioni incomplete, che comporterebbero una maggiore percentuale di particolato di fuliggine nei gas di scarico, con l’aumentare del tasso EGR la quantità di carburante viene progressivamente ridotta nei cilindri da uno a tre e parallelamente aumentata nei cilindri da quattro a sei. Nel caso più estremo è possibile ridurre fino a zero la quantità iniettata per i primi tre cilindri, mentre gli altri tre lavorano come a pieno carico. Questa riduzione, che può arrivare fino all’esclusione dei cilindri, non influisce sull’erogazione di potenza e sui consumi di carburante, mentre produce per contro una migliore qualità dei gas di scarico e l’abbattimento delle emissioni di particolato.
PROGRESSI SBALORDITIVI
Con il lancio del nuovo Actros omologato Euro VI, l’introduzione del Tempomat Predictive Powertrain Control (PPC) che tiene conto della topografia del percorso e l’adozione della nuova generazione di motori, dal 2011 a oggi (4 anni solamente!) i consumi medi sono scesi del 13% rispetto al collaudato Actros di precedente generazione. Senza contare che già il precedente Actros a norma Euro V si posizionava tra gli autocarri più parsimoniosi del mercato europeo. Nel 2011 Mercedes-Benz si è portata molto avanti con i primi motori conformi al livello di emissione Euro VI. La storia si ripete ora con l’ultima generazione dell’OM 471. La nuova generazione di motori coniuga la massima redditività con prestazioni straordinarie e rappresenta il culmine temporaneo di un’evoluzione affascinante. Ma il cammino continua, perché il numero uno tra gli autocarri pesanti e numero uno in fatto di consumi non ha intenzione di fermarsi.
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Il più potente escavatore compatto al mondo. I nuovi JCB 85Z-1 e 86C-1 stanno facendo parlare di sé, e non c’è da stupirsi. Con un peso operativo superiore alle 8 ton, grazie al potente motore St. 3B - T4F, a una perfetta geometria di scavo, all’idraulica innovativa, ai consumi ridotti e alla facilità di manutenzione, la produttività è di prima categoria. Così come la versatilità, assicurata dalla possibilità di avere il braccio Mono o TAB, una lama dozer angolabile e un’ampia gamma di attrezzature specializzate. JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) +39 02 48866401 marketing.italia@jcb.com
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Test RENAULT TRUCKS
Dove
osano i... DURI L'abbiamo messo alla prova in cava. PerchĂŠ volevamo toccare con mano se gli effetti del sistema Optitrack di Renault Trucks sono gli stessi anche sulla nuova gamma C
Test RENAULT TRUCKS carrozzeria intuiamo che qui Optitrack ci cova. FORZA AI MOZZI. Eh si. Non può non scappare un sorriso a Piero che già ci ha visto alle prese con il sistema Optitrack quando lo avevamo provato montato sui veicoli della gamma precedente (vengono i brividi a pensare che era il 2010, ma tant'è...). Siamo subito sdraiati sotto l'asse anteriore per seguire il tragitto dei tubi idraulici dai mozzi al serbatoio e ne abbiamo la conferma: ecco perché il C, ed ecco spiegato anche il semirimorchio, una vasca S.KI. Schmitz Cargobull ribaltabile a tre assi, ma con il primo sollevato. Subito intuiamo che la vasca è vuota e che quindi l'Optitrack verrà testato nelle peggio condizioni possibili, ossia senza l'ausilio di quel quid di trazione in più data dalla massa del rimorchio se a pieno carico. Ma se la sfida non spaventa il C, figurarsi noi. Si parte.
Q
uando arriviamo ci sta aspettando in mezzo a un piazzale, sotto il sole del primo mattino. Tirato a lucido dal suo driver, Piero Falla, il C480 sembra fremere dalla voglia di farsi un giro e sollevare un po' di polvere. Ma forse è soltanto l'effetto ottico del riverbero del sole. Ma come inizio non è niente male. Ci avviciniamo, per scoprire qualche segreto. In realtà già dalla prima occhiata abbiamo notato qualcosa. Innanzitutto è un C, quindi un veicolo da cantiere e non da cava pura (per queste esistono i K!): ma allora che ci fa (lui e noi) qui? Ma da alcuni elementi che corrono intorno al telaio e che occhieggiano bianchi tra i toni antracite della
La tecnica CHI È IL C480 IN PROVA C480 T 4x2 K Euro 6 Optitrack 13 CILINDRATA (L): 12,8 POTENZA MAX (CV/KW): 481/353 @ 1.400 < rpm < 1.900 COPPIA MAX (NM): 2.400 @ 1.050 < rpm < 1.400 CAMBIO: Optidrive 12 marce FRENO MOTORE: Optibrake+ POTENZA DI RALLENTAMENTO (KW): 382 PASSO (MM): 3.800 SBALZO ANTERIORE (MM): 1.488 SBALZO POSTERIORE (MM): 820 TARA (KG): 8.388 MMT (KG): 18.000 MTC (KG): 44.000 PNEUS: 13 R 22.5 MODELLO:
MOTORE: Dti
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Essere o non essere Quando (e quanto) serve un retarder su un veicolo come il nostro C480? Voith, ovviamente. Integrato con l'Optibrake+ che è, lo sanno tutti, il freno motore di Renault Trucks. Questa è l'offerta abbinata al sistema Optitrack che il Costruttore d'oltralpe propone oggi. Il Voith offre 3.250 Nm di coppia frenante massima all'albero cardanico (che diventano 3.000 a 750 rpm e 2.000 a 500 rpm) che, sul Dti 13 con Optibrake+ significano una potenza di frenatura massima di 1.075 CV e 864 Nm. Una potenza che non va a vantaggio solo dei percorsi off-road ma che garantisce un livello di rallentamento ottimale, in particolar modo nelle zone montuose o nelle aree collinari con ridotta aderenza, dove migliora le prestazioni del veicolo.
NON SI VA VELOCI. Per apprezzare l'Optitrack non serve andare veloci, anzi. Il sistema si disinserisce automaticamente quando si superano i 25 km/h quindi lungi da noi l'idea di superare tale velocità. Ma ci garba molto invece il percorso che ci propone Piero, un sentiero da cava con pendenze non certo esagerate ma di sicuro improbabili per il C480 con il semirimorchio in questione (e per di più vuoto) e, più in generale, per veicoli 4x2, 6x2 o 6x4 in configurazione classica dove la trazione su strade sterrate e in pendenza può abbandonare sul più bello, con il risultato (banalmente) di fermarsi a metà della salita e (meno banale) di doversi disimpantanare da una situazione scomoda facendo tutto... a marcia indietro. E scavando qualche bella buca con i pneus che non ne saranno certo entusiasti. Abbiamo detto improbabili, e in effetti tentiamo il primo approccio ad Optitrack disinserito e, come predetto, ci impiantiamo proprio a metà. Ma a questo punto, una volta capito che più di così non si può procedere e fermate le ruote, Piero imperturbabile innesta l'Optitrack e da gas. E il nostro C480, senza sussulti o strappi (e il Dti 13 senza urlare) riprende inesorabile ad arrampicarsi.Trascinandosi ovviamente lo Schmitz Cargobull. NON CONTENTI. Certo, una volta può essere un caso. Ma non due, tre o di più. Ci siamo dilungati e abbiamo fatto macinare al C480 diversi saliscendi ma niente, non siamo riusciti a coglierlo in fallo. La cosa bella è innanzitutto il fatto che si possa inserire sia in movimento che da fermo: questa duplice possibilità viene in aiuto soprattutto ai driver meno esperti di off-road che non hanno “l'occhio” di prevedere un possibile impantanamento. Mentre i driver più scafati possono azionare la presa di forza che alimenta la pompa dell'Optitrack senza neanche fermarsi, ma iniziando a guidare un veicolo de facto 4x4 quando
IL MOTORE IDRAULICO INSERITO NEL MOZZO DI UNA DELLE RUOTE ANTERIORI
LO SCAMBIATORE DI CALORE
Dove osano i... DURI LE TUBATURE IDRAULICHE DI MANDATA DELL'OLIO AI MOTORI NEI MOZZI
I pezzi del... puzzle
L'Optitrack è un sistema, come è apparso chiaro dalla nostra iniziale descrizione, di tipo idraulico. Gli elementi che lo compongono sono, ovviamente, una pompa (a portata fissa), un serbatoio dell'olio, uno scambiatore (che raffredda l'olio), i motori idraulici montati nei mozzi delle ruote anteriori e, anche se è banale lo diciamo, le tubazioni che portano l'olio ai motori e viceversa. In cabina invece vi è l'interfaccia di comando per l'inserimento del sistema alla bisogna. Di primo acchito si può pensare che il sistema sia lo stesso del passato, ma quello che a occhio non si può valutare facilmente è il peso degli elementi: il nuovo sistema Optitrack è stato infatti alleggerito rispetto alla versione montata sulla gamma precedente e gli ingombri sono stati ottimizzati; per esempio lo scambiatore è montato in verticale tra il serbatoio dell'urea e quello, appunto, dell'olio idraulico. MACCHINE CANTIERI 5.0
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Pesa meno. E consuma (molto) meno Nel 2010 un veicolo 4x2 con Optitrack pesava circa 600 kg in meno di un 4x4 di pari livello. Oggi Renault Trucks ha abbassato l'asticella dei 600 di altri 90 kg, portando il tutto a – 690 kg di tara che sono, come detto, + 690 kg di carico utile. Architettura e componenti dell'Optitrack sono rimasti pressoché invariati (vedi box “I pezzi del puzzle”) ma a far in parte un'ulteriore differenza è l'abbinata (adesso obbligatoria) con il cambio robotizzato Optidrive a 12 rapporti che al suo interno custodisce non solo i parametri per la marcia on-road ma anche per quella off. Inserendo quindi l'apposito programma off-road la logica con cui l'Optidrive cambia marcia si differenzia da quella di marcia su strada e le cambiate diventano più rapide e a giri motore più elevati.
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fino a due istanti prima stavano viaggiando su un 4x2. Proprio comodo (e sicuro). MA POI, SENZA LA POLVERE? Beh, non vogliamo certo dimenticare che stiamo comunque provando un C480 4x2 (anche se con Optitrack), ossia un veicolo nato per... macinar chilometri asfaltati tra un cantiere e l'altro, o tra questo e la cava dove conferire (o ritirare) gli inerti. Quindi la prova non sarebbe completa se non provassimo un po' a sgommare anche on-road. Cosa che abbiamo fatto, e che ci ha dato modo di comprendere appieno i vantaggi di un “quasi 4x4” con le prestazioni di un “vero 4x4” e i vantaggi di un “vero 4x2”. Premesso che su strada il C480 non si è rivelato meno brillante di quanto aveva dimostrato di essere in off-road, quello che più si nota è anche ciò che più è nascosto, ossia i minori consumi
e la minor usura dei componenti (frizione e cambio in testa) che il sistema Optitrack riesce a garantire pur assicurando contemporaneamente anche la trazione di un 4x4. Ovviamente il sistema non è pensato per essere usato a lungo (e non a caso si disinserisce automaticamente a 25 km/h, giusto a scanso di qualche sbadataggine da driver) ma per essere usato ad hoc in tutte quelle occasioni in cui avete pensato: ecco, ma chi me l'ha fatto fare di venir su per questa strada? Inoltre anche la tara del veicolo ne trae qualche plus: a differenza della trazione 4x4 integrale permanente un 4x2 con Optitrack pesa meno, e quel meno si traduce in altrettanto più che si può caricare (qui, ovviamente, sullo Schmitz Cargobull). Godendosi nel contempo angoli di sterzata e sospensioni decisamente più da strada (ossia confortevoli) di quanto anche il più gentile dei 4x4 possa mai offrire.
Dove osano i... DURI
TESTIMONIANZE
(PILOSIO)
MILLE E UNA NOTTE Il sistema multidirezionale MP e le casseforme P300 di Pilosio per l’espansione della Moschea del Profeta in Arabia Saudita
N
on si tratta di un sogno e neppure di una raccolta di novelle. Le Mille e una notte di queste pagine sono un progetto grandioso e con numeri impressionanti. I lavori, che dureranno almeno fino al 2020, prevedono infatti un investimento stimato in 115 miliardi di dollari, 2 milioni di m3 di ampliamento per un totale di 8 milioni di m3 di calcestruzzo. L’espansione
della Moschea del Profeta alla Medina, comprendente anche la piazza e le infrastrutture vicine e che vede il coinvolgimento dell’italiana Pilosio, rafforza il ruolo della società friulana in Arabia Saudita dopo l’aeroporto di Jeddah e le commesse alla Mecca. In sostanza, per volumi e valore economico, si tratta del progetto più
MASSIMA collaborazione
importante mai realizzato da Pilosio. Nel dettaglio la fornitura della Pilosio, che si esaurirà in questa prima fase a fine 2015, prevede la vendita di strutture di sostegno realizzate con il sistema Multidirezionale MP e casseforme P300, entrambi prodotti di punta della società friulana, per l’esecuzione di una parte dei solai della struttura
Il team Pilosio ha lavorato a stretto contatto con l’ufficio tecnico del cliente per determinare la soluzione tecnica ideale. Particolare attenzione è stata posta alla velocità di montaggio e smontaggio e ai sistemi di movimentazione delle strutture temporanee di sostegno per garantire una gestione ottimale di tutte le fasi costruttive, limitando i costi e reimpiegando in più fasi l’attrezzatura fornita. Attraverso il confronto di numerosi studi di fattibilità si è così potuta scegliere la soluzione tecnica che meglio rispondeva alle esigenze e alle aspettative del cliente. Inoltre Pilosio ha organizzato corsi di formazione tecnica e ha realizzato il premontaggio delle strutture in loco. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
LA ripuntellazione La ripuntellazione del solaio a quota Zero si è resa necessaria per trasferire il carico dei solai sovrastanti sulle fondazioni palificate a quota -15,80 m. La soluzione Pilosio prevede l’uso del
sistema Multidirezionale MP configurato in modalità alta portata. La nuova torre MP HD è stata ottenuta accoppiando e collegando tra di loro con elementi standard 16 montanti per ogni colonna
della torre fino a raggiungere la portata minima desiderata (600kN a colonna). Le torri finali sono state poi collocate in corrispondenza dei carichi agenti, svincolando il solaio da ogni sollecitazione.
che avrà una metratura totale di circa 650.000 m2. La porzione di progetto di costruzione della Madina Haram Expansion di cui Pilosio si dovrà occupare riguarda una superficie totale di 400.000 m2; l’attuale zona di interesse è di circa 20.000 m2, con livello di fondazione tipico a -15,80 m s.l.m. Le attrezzature richieste sono utilizzate per il getto del piano denominato “ground zero”, a quota Zero, e di quello sottostante interrato a quota -5,15 m.
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Per la costruzione di questi solai le alternative tecniche proposte da Pilosio consistevano nella creazione di una griglia di torri di sostegno (da 1x1,5m per un’altezza media di circa 15 m) da realizzare con il sistema Simplex o Multidirezionale MP, oppure con l’utilizzo combinato dei due sistemi. La scelta finale è ricaduta sull’utilizzo esclusivo del sistema Multidirezionale MP per la sua maggiore flessibilità di installazione in aree con particolari restrizioni geometriche e su fondazioni con diversi livelli di imposta. La capacità portante richiesta, di circa 50kN/piede, era comunque garantita da tutti i sistemi proposti. La soluzione tecnica prescelta è stata poi ulteriormente implementata per sfruttare al meglio le caratteristiche del prodotto Pilosio e per permettere una più fluida organizzazione del cantiere. In sostanza, ogni singola torre MP è stata studiata perché fosse
COSTRUIRE la Pace divisibile, in altezza, in almeno due parti. Quella sovrastante può essere rimossa mediante traslazione lasciando il sistema di supporto già nella configurazione finale per accogliere il getto del secondo solaio a -5,15 m. Per quanto concerne l’assemblaggio delle torri MP, questo può essere realizzato sia in opera sia in un’area dedicata. In quest’ultimo caso, le torri vengono spostate e collocate nella posizione finale utilizzando le gru di cantiere. Una volta realizzato il getto,
A settembre la quinta edizione del Pilosio International Building Peace Award “Oggi più che mai, ogni preoccupazione di business ha un ruolo importante da svolgere nella responsabilità sociale. Pertanto, dato che il settore delle costruzioni è sempre stato una delle forze motrici più efficaci per lo sviluppo della società in tutto il mondo, cinque anni fa abbiamo creato il Pilosio international Building Peace Award per quegli uomini e quelle donne visionarie che hanno dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e allo sviluppo di una società civile”. Le parole di Dario Roustayan, CEO Pilosio, ben introducono il senso e il valore della cerimonia che si svolgerà il prossimo 11 settembre a Milano, presso il Palazzo Mezzanotte. La quinta edizione premierà la somala Hawa Abdi e vedrà la partecipazione dei premi Nobel Tawakkol Karman (Yemen) e Leymah Gbowee (Liberia) e di Bunker Roy (India), senza scordare istituzioni e organizzazioni, tra cui il governo italiano, l’UNHCR (ONU), la Clinton Global Initiative e la Fondazione Jolie-Pitt.
le torri possono essere smontate in opera oppure ricollocate singolarmente, o a gruppi, in aree adiacenti. Lo spostamento delle torri avviene con un sistema di ruote da fissare alla base della torre sulle 4 colonne che assicura una veloce traslazione. Infine, per contenere il getto delle travi ribassate da 3 m di altezza presenti nei due solai, si è optato per l’utilizzo di casseforme standard P300 con appoggio sulle torri MP. PILOSIO SPA via Enrico Fermi 45 – 33010 Tavagnacco – Udine Tel. 0432 435311 Fax 0432 570474 www.pilosio.com MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
MANITOU
MHT FORZA 3 on potevano che nascere a Castelfranco Emilia. A chi bazzica nel settore già il nome della località ha fatto tornare alla mente una realtà storica che ha fatto del Comune emiliano la propria roccaforte produttiva per il mondo intero di una famiglia ben specifica di prodotti che rappresentano uno dei suoi core business: stiamo ovviamente parlando di Manitou e dei sollevatori telescopici che proprio in tale sede prendono vita. E che, nonostante Intermat sia passato da poco, hanno preferito far parlare di sé dopo tale
appuntamento, per non disperdere nel mare magno delle novità di una manifestazione internazionale (nella quale la stessa Manitou aveva comunque presentato un ricchissimo paniere di novità) il loro messaggio estremamente specifico e dettagliato. Per questo sono ufficialmente stati presentati al mercato solo lo scorso giugno i tre nuovi modelli MHT, tre nuove unità di una specifica gamma di sollevatori telescopici del Costruttore italofrancesce che racchiude in tre semplici lettere un concetto davvero particolare: Mani-
N
MHT: FAST SPECH Altezza di sollevamento (m) Capacità di sollevamento (kg) Sbraccio max (m) Capacità di sollevamento al max sbraccio (kg) Peso (kg) Raggio di sterzata (m) Sforzo di trazione (daN) Motore
Trasmissione Assi Pneumatici Frame leveling/Stabilizzatori
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MHT 10130
MHT 10180
MHT 10230
9,62 7.500 5,17 3.500
9,63 11.000 5,56 5.300
9,70 13.500 5,87 6.000
18.490 5,34 10.800 Mercedes 176 hp/129 kW Stage 4 Idrostatica con cambio a 2 marce Dana 17.5R25 Si/no
24.000 5,50 15.970 Mercedes 176 hp/129 kW Stage 4 Idrostatica con cambio a 2 marce Omci 16.0R25 Si/no
28.350 5,40 18.500 Mercedes 176 hp/129 kW Stage 4 Idrostatica con cambio a 2 marce Omci 18R25 Si/no
tou Heavy Telescopic. Si tratta della gamma di sollevatori pensati e realizzati per rispondere a esigenze davvero specifiche, ossia la movimentazione di carichi che rientrano in una di queste classificazioni, ossia: pesanti e/o voluminosi, con le operazioni di movimentazione che si svolgono prevalentemente (o esclusivamente) su terreni difficili e irregolari. Che da oggi si arricchisce di tre nuovi modelli che continuano la scia del rinnovamento avviata dall'introduzione dei precedenti modelli MHT 790, 1490 e 14350 (quest'ultimo il sollevatore telescopico più grande al Mondo): stiamo parlando dei nuovi MHT 10130, MHT 10180 e MHT 10230. Come tutti i modelli della gamma MHT anche i tre nuovi MHT trovano spazi di applicazione più svariati, tanto nel settore dell’edilizia e dei lavori pubblici, quanto nell’industria pesante o in settori più specifici come le miniere o le grandi infrastrutture (strade, ponti, aeroporti…). Ma i tre nuovi telescopici non sono l'unica (per quanto interessante) novità: con essi arriva anche un nuovo servizio che Manitou mette a disposizione dei propri clienti e derivante dall'esperienza di Costruttore di sollevatori
telescopici: il Mining Competence Center che ha come obiettivo quello di accompagnare i clienti nell’elaborazione di soluzioni dedicate. Ma lasciamo al box il compito di illustrare tale servizio, focalizzando qui invece l'attenzione sui tre nuovi telescopici che presentano diverse migliorie tecniche e qualità notevoli, che vanno dalle prestazioni all'affidabilità, dalla precisione dei movimenti all'ampia manovrabilità, dalle capacità fuoristrada alla robustezza, e molto ancora. Per le specifiche tecniche vi rimandiamo alla tabella riassuntiva dei tre modelli, mentre qui parliamo un po' più diffusamente delle caratteristiche che presentano questi telescopici. Abbiamo detto che sono innanzitutto prestazionali: i numeri parlano da soli, in termini di altezze, capacità di sollevamento e sbraccio, ma quello che fa la differenza in tandem con le prestazioni è sicuramente la p re c i s i o n e dei movimenti permessa dalla trasmissione idrostatica unita alla semplicità d'uso. Queste caratteristiche favoriscono i nuovi MHT per im-
MCC
Sempre tre lettere per indicare un servizio che, per essere descritto minuziosamente, avrebbe bisogno di ben più che le tre lettere che formano
l'acronimo del suo nome. Stiamo parlando ovviamente del Mining Competence Center di Manitou. Presente da alcuni anni sul mercato minerario in Sudafrica, Australia, Asia, America Latina, Russia, Manitou ha acquisito una solida esperienza nel settore per poter proporre macchine su misura e oggi mette a frutto tale esperienza creando un centro che riunisce una squadra di competenze
pieghi dove i carichi da movimentare sono pesanti, voluminosi e vanno posizionati in modo preciso e/o delicato, come per esempio nell'industria estrattiva dove gli MHT sono chiamati a svolgere movimentazione di dumper, escavatori, camion da miniera, cambio di pneumatici, motori, cilindri, manutenzione dei nastri trasportatori ma anche movimentazione di blocchi nelle cave o carico e scarico di camion. Affidabilità (esperienza Manitou nella progettazione di sollevatori telescopici unita a componentistica di qualità), robustezza (struttura sovradimensionata, telaio rafforzato) e capacità fuo-
internazionali (Italia, Sudafrica, Australia), in grado di sintetizzare i bisogni della professione, elaborare modelli e rendere concrete le trasformazioni sotto forma di modifiche o opzioni, al momento della progettazione o retroattivamente, per adattare la macchina alle applicazioni minerarie. Quest’identificazione dei bisogni permette
ristrada (gli sforzi di trazione parlano da soli), insieme alla manovrabilità data dalle 4 ruote motrici e direttrici fanno degli MHT le macchine ideali per muoversi in spazi stretti e/o su terreni difficili e ambienti altamente ostili come possono essere per esempio acciaierie, fonderie ma anche cave e miniere, o l'industria dell'Oil&Gas. In ambito di edilizia prefabbricata gli MHT sono ideali per la movimentazione sui siti di produzione, per il carico e scarico di camion e la movimentazione di materiale sfuso, mentre sui cantieri sono supporto indispensabile sia per il carico e lo scarico dei camion di impalcature e materiale, ma anche per l'installazione di elementi prefabbricati. Tali operazioni sono favorite dalle doti descritte finora ma anche dalla presenza di un correttore di livellamento che compensa le variazioni del terreno di +/- 10°, garantendo massima stabilità, nonché dalla sicurezza intrinseca determinata dall'adozione di un telaio rafforzato e di una cabina conforme alle norme ROPS/ FOPS, ma anche di un dispositivo di controllo del carico (in opzione sul 790, 1490 e 10130), dell’E-reco system per gli accessori e di telecamere anteriori e posteriori (in opzione). I nuovi MHT dispongono inoltre di freno di stazionamento automatico, per contribuire alla sicurezza delle operazioni di movimentazione sul sito di produzione.
di standardizzare le trasformazioni, le apparecchiature e le opzioni raccomandate in funzione dell’uso delle macchine, sotto terra o in superficie. Il capitolato d’oneri comprende elementi raccomandati ed elementi facoltativi basandosi sulle norme di riferimento. Queste modifiche sono infatti realizzate per soddisfare i bisogni di applicazioni
e migliorare la produttività, ma soprattutto per garantire la massima sicurezza all’operatore. Inoltre, per rispondere al meglio ai bisogni dell’estrazione di carbone dal sottosuolo, Manitou ha investito in un partenariato tecnico per standardizzare la soluzione flameproof permettendo al cliente di usare le macchine in tutta sicurezza in queste condizioni. MACCHINE CANTIERI 5.0
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WCS IL PONTE DEL FUTURO Unâ&#x20AC;&#x2122;infrastruttura unica. Sia per la sua localizzazione geografica, che per la sua realizzazione. Il nuovo Ponte di Panama, unico sul lato atlantico dello Stretto, vedrĂ la luce grazie al sapiente know how di Brand Italia
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Il ponte del futuro
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BRAND ENERGY & INFRASTRUCTURE SERVICES la forza di un grande Gruppo a livello mondiale consolida il know how, la diversificazione e la qualità delle soluzioni di attrezzature provvisionali
COSTRUZIONI CIVILI •Sistemi a Torre per Raffreddamento •Casseforme per Dighe •Casseforme e Puntellazione per impianti trattamento acque reflue •Piattaforme Offshore •Basamenti per Impianti Elettrici •Intakes per Impianti Elettrici
COSTRUZIONE DI EDIFICI/ GRATTACIELI •Cassaforma mono faccia •Telaio e Puntello Smontabili •Sistemi di Impalcato • Casseforme Rampanti con uso di gru per vano ascensore •Casseforme Autorampanti per vano ascensore •Casseforme Reticolari Sospese •Sistemi per Pilastri •Schemi di Protezione dal Vento •Sistema EasySet di alluminio smontabile •Residenze multifamiliari, Hotel, Uffici
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COSTRUZIONE DI PONTI • Casseforme per pile speciali • Sistemi di Casseforme per pile standard • Casseforme per spalle da ponte • Telaio e Puntello per Puntellazione • Sistemi per armo pila • Sistema di getto di conci a sbalzo (FCS) • Macchinari per getti brevi • Macchinari per getti lunghi • Strati prefabbricati
COSTRUZIONE DI FERROVIE E METROPOLITANE •Casseforme mono faccia •Telaio e Puntello Smontabili •Sistemi per Pilastri •Casseforme per Gallerie •Sistemi Cut and Cover •Casseforme Speciali •Carrelli
PILE E PULVINI •Casseforme rampanti (incluse le auto-rampanti) • Cassaforma a trave e speciale • Cassaforma per getto faccia/vista • Torri di puntellazione per pulvini • Strutture speciali di supporto per pulvini
IMPALCATO • Impalcato varato a spinta (Incremental lauch) • Puntellazione • Carriponte • Mensole parapetto • Protezione esterna • Getto di conci a sbalzo (free cantilever) • Torri ad alta portata e travi reticolari
SOLUZIONI PER PONTI AREE TRASVERSALI • Sistemi di accesso – Ponteggi, torri, scale • Incapsulamento
APPLICAZIONI E SOLUZIONI DI PONTI AGGIUNTIVE… • Sospensione e strallato - Soluzioni mostrate sopra • Sistemi Cut and Cover per gallerie - Cassaforma per parete - Torri di puntellazione - Protezione esterna
• Getto di conci a sbalzo - Ponteggi • Viadotti e ad arco - Puntellazione - Ponteggi • Trave - Mensole parapetto
- Puntellazione - Ponteggio • A segmento - Impalcato varato a spinta (Incremental launch)
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Il ponte del futuro
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Alcune fasi del montaggio preliminare del pulvino transizione/ ausiliario, eseguito presso la sede Brand Italia di Turate
più di un record: il Ponte russo di Vladivostok, ossia la struttura strallata che presenta oggi, nel mondo, la maggior lunghezza della campata centrale (1.104 m) e gli stralli più lunghi, oltre a figurare al secondo posto, per l’altezza dei piloni, dopo il viadotto di Millau. Ultimato nel 2012, il ponte collega il porto di Vladivostok con Russky Island sul Bosforo Orientale. UN NUOVO, AMBIZIOSO, PROGETTO Il Centro di Competenza di Brand Italia si sta ora cimentando in un’altra impresa molto complessa
BRAND ITALIA È DIVENTATA, all’interno del Gruppo, il Centro di eccellenza per il settore Hydropower e per le Infrastrutture, con un know how riconosciuto a livello mondiale. L’esperienza di anni di incessante attività nei maggiori cantieri del mondo, le conoscenze e le specializzazioni del pool di progettisti e di consulenti tecnici, hanno infatti portato la sede italiana a diventare il
punto di riferimento per la progettazione di realizzazioni di alto profilo ingegneristico, oltre che in ambito Hydropower, anche nelle Infrastrutture, soprattutto nella costruzione di ponti e gallerie. In un recente passato, il Gruppo, allora ancora Harsco Infrastructure, si era già distinto per la realizzazione del ponte che attualmente, a livello mondiale, ha battuto
POLO DI PROGETTAZIONE GLOBALE Una storia di successo, come quella narrata in queste pagine è anche frutto di un’ampia gamma di
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servizi che Brand Italia mette a disposizione del cliente tra i quali il servizio di progettazione, che inizia
sin dalla fase di trattativa ed è orientato innanzitutto alla ricerca della soluzione ottimale per le esigenze del cliente stesso. La soluzione ottimale è frutto di un confronto diretto e aperto
tra i tecnici Brand Italia e il cliente, attraverso incontri in cantiere e/o in sede. Il polo di progettazione globale Brand Italia, mette a disposizione dei clienti l’esperienza e il know-how
Particolari del delta shape, la struttura di maggiori dimensioni relativa al ponte strallato
sul piano progettuale e ingegneristico: la realizzazione del terzo ponte sul Canale di Panama, che si aggiunge ai due precedenti, il famoso “Puente de las Americas” costruito nel lontano 1962 e il più recente “Ponte del Centenario”, ultimato nel 2005. Attualmente il Ponte delle Americhe e il Ponte del Centenario (entrambi sul versante del Pacifico) offrono gli unici tragitti possibili per
dell’intero gruppo ovunque nel mondo. Il servizio di assistenza in cantiere è inoltre fondamentale per il successo della commessa. Brand Italia propone sempre il servizio di assistenza per
attraversare il Canale, ma il nuovo ponte, che costituirà tra l’altro, l’unico passaggio sul versante Atlantico, sarà destinato a raddoppiare la capacità di traffico una volta completato. La sua realizzazione è eseguita dall’impresa francese Vinci Construction Grands Projets. I NUMERI Il ponte avrà una lunghezza complessiva di 4,6 km e si innalzerà a 75 m sul livello
i grandi progetti, in Italia e all’estero. Gli esperti Brand Italia in cantiere agevolano l’avvio della produzione con le attrezzature, fungono da collegamento tra il polo di competenza e il cantiere
del mare. Sarà realizzato in cemento armato, su due piloni sdoppiati superiormente e con carreggiate a quattro corsie. I piloni raggiungeranno un’altezza di 200 m. IL CONTRIBUTO DI BRAND Questo importante progetto pone sfide ad alta quota cui il Centro di Competenza di Brand Italia ha risposto prontamente affiancando
stesso nelle fasi di avvio dei lavori e contribuiscono alla formazione delle maestranze nei modi e tempi idonei per ogni livello di competenza delle stesse. I servizi di controllo qualità
l’impresa fin dalle prime fasi di analisi e valutazione del progetto, fornendo consulenza progettuale e assistenza in cantiere, oltre a ingenti quantitativi di strutture provvisionali necessarie per il getto del calcestruzzo. Le pile del ponte presentano sezioni variabili, sono piene o cave, in funzione dell’altezza. L’altezza determina anche una variazione della larghezza alla base, mentre in alto, in corrispondenza dell’impalcato, la larghezza delle pile rimane costante. Le pile insistono su un declivio e seguono una certa pendenza del terreno: per la loro realizzazione è stato stabilito, in collaborazione con Vinci Construction e Brand Italia, un certo fasaggio dei getti, in funzione anche della presenza sui ferri di armatura delle boccole di connessione che hanno tolleranze estremamente limitate. Con queste premesse lo staff tecnico di ingegneri Brand Italia ha dovuto studiare un sistema particolare di casseforme rampanti che permettesse di tener conto delle variazioni dimensionali delle pile, in grado di portare un ponteggio di notevole altezza (10 m), con la possibilità di sollevare in
delle attrezzature speciali e il servizio logistico sono stati infine cruciali per l’esito positivo della commessa algerina, in ragione della distanza tra lo stabilimento di produzione e il cantiere.
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quota il ferro d’armatura, in modo da poter eseguire i lavori di posa del ferro e di casseratura in elevazione. Le esigenze del cantiere si sono rivelate per Brand Italia una vera e propria sfida: il ponteggio è infatti collocato sui pianali rampanti, a una notevole altezza e in presenza di forti velocità del vento. Il ponteggio presenta inoltre un sistema di scorrimento orizzontale che gli consente di potersi allontanare e avvicinare al filo di getto, adattandosi alle variazioni di sagoma delle pile. La situazione si complica ulteriormente poiché l’impresa ha richiesto il dimensionamento del cassero per una spinta di
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getto di 60 kN/m2: una pressione elevata, che è stata prevista in funzione dell’utilizzo di un calcestruzzo piuttosto fluido. Tenendo poi conto del gran numero di boccole di connessione del ferro d’armatura molto fitto, è stata anche richiesta una bassa densità di legature al mq. Era poi fondamentale non eccedere nei pesi delle attrezzature, per rimanere nelle portate delle gru. Il problema principale del progetto era la necessità di poter adattare il sistema di casseforme in quota, dal momento che uno dei vincoli era rappresentato dal non voler riportare a terra il cassero. Considerando questi
prerequisiti tecnici di adattabilità e di peso, Brand Italia ha proposto un sistema di casseforme in acciaio e legno con un sistema di ponteggi (Cuplok) agganciati ai sistemi rampanti, molto versatili e abbastanza leggeri.
La variazione di misure nei pianali rampanti ha imposto di prevedere dei sistemi con regolazione telescopica nei camminamenti, per evitare l’utilizzo di compensazioni che fossero semplicemente appoggiate e affiancate da
un pianale all’altro. Questo sistema, in presenza di venti particolarmente forti, avrebbe infatti rappresentato un potenziale rischio per la sicurezza di chi lavorava in quota. È stato pertanto studiato un particolare
sistema che consente al pianale di allungarsi o di accorciarsi. PULVINI E DISEGNI GRECATI Per la realizzazione del Ponte di Panama sono stati
previsti pulvini di tipologie e di dimensioni diverse. Qui le attrezzature provvisionali vengono sospese e agganciate alla sommità della pila. I pulvini più piccoli sono stati gettati in un’unica fase: in questo caso l’attrezzatura
doveva portare l’intero peso del pulvino. Per i pulvini di dimensioni maggiori sono invece state previste più fasi di getto. Un problema particolare che si è dovuto affrontare, è stata la finitura superficiale del calcestruzzo MACCHINE CANTIERI 5.0
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dei pulvini, che non è stata infatti progettata liscia, bensì con disegni a greca variabili e particolarmente profondi. Tutto questo ha richiesto, da parte di Brand Italia, uno studio molto dettagliato di ogni singola fase. Anche per i pulvini si poneva lo stesso problema di posa del ferro delle pile: Brand Italia ha quindi dovuto studiare soluzioni analoghe, con un ponteggio che va in avanzamento, che permette di montare il ferro di armatura di grosso diametro. In concomitanza si fa la posa di un semicassero, si monta il ferro e si chiude con l’altro semicassero. I calcoli statici sono stati eleborati tutti con il sistema Eurocodice. SOLUZIONI VINCENTI Perché l’impresa francese Vinci Construction Grands Projets ha scelto Brand Italia? “Vinci Construction ha
La via di accesso al ponte principale
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mostrato fin dall’inizio un approccio propositivo, coinvolgendoci come partner e consulenti del progetto” confermano Cesare Carini e Primo Colombo, rispettivamente International Sales Manager e Technical Consultant di Brand Italia.“Avevano esigenze specifiche e hanno richiesto attrezzature particolari, con funzionalità che non sono richieste normalmente, con la massima attenzione al fattore sicurezza. Oltre a seguire la fase progettuale, noi di Brand Italia ci siamo occupati anche di alcune fasi di montaggio, mandando appositamente dall’Italia il nostro personale addetto. Per soddisfare le esigenze del cliente non potevamo limitarci
a fornire attrezzature standard, né prevedere solo soluzioni speciali: in questo caso sarebbe stato troppo dispendioso per il cliente. Così abbiamo studiato una formula mista di attrezzature standard e di soluzioni speciali: il 70% dell’attrezzatura è standard, il 30% é costituita da pezzi speciali. Un mix che si è rivelato valido sia sul piano tecnico che economico. Il nostro punto di forza è la flessibilità e la capacità di adattarci alle esigenze del cliente. Il nostro cassero in acciaio e legno risolve tutti i requisiti: problemi di peso, di bassa densità di legature, di variabilità delle forme. Non potevamo fare diversamente, era l’unica soluzione possibile. Una
soluzione interamente metallica sarebbe stata troppo pesante”. L’intero progetto è stato seguito dal Global Engineering Center di Brand Italia, le attrezzature sono state vendute con l’opzione di buy back, ma alcune sono state fornite direttamente dalla filiale di Panama. Le soluzioni di casseforme speciali sono state preassemblate nelle sedi Brand Italia di Turate e di San Donà. La dotazione di casseforme fornite è di circa 4.000 m2. I pianali di sostegno che, oltre ai casseri, portano i ponteggi traslabili per il montaggio del ferro, sono 42 esterni e 11 interni. Le altezze di lavoro su cui vengono utilizzati i pianali, variano da 2,50 m a più di 65 m.
Visitate www.sollevare.it il primo por tale italiano dedicato al vasto mondo del sollevamento
+ LA RINASCITA DELL’ENERGIA
Tre gru a torre Linden Comansa per la centrale idroelettrica di Cambambe, in Angola
ASPETTANDO IL GIS
Si prospetta davvero interessante la prossima edizione delle Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, che si terrà a Piacenza dall’1 al 3 ottobre
+
#5 Anno 1
Nicolas trasporta una pala da 73 m a pag. 41
Captured L’Unrae patrocina il Gis
Un’altra Terex Gottwald per l’Italia
Magni sbarca in Polonia grazie a Riwal
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Le prime star 10 per Gtaccess
250 + 62… no, 63 Merlo per Loxam Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Trasporti eccezionali
NICOLAS
Blowing in the wind IL SEMIRIMORCHIO SMDEL 467 PER IL TRASPORTO DI UNA PALA EOLICA DI 73 M IN DANIMARCA
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Una grande coppia per una movimentazione da record. Mammoet Wind Brande A/S e Nicolas hanno unito le proprie forze per rispondere alle richieste di LM Wind Power senza ricorrere a procedure con costi stratosferici, ma semplicemente utilizzando due gru e il semirimorchio a cinque assi con funzione telescopica SMDEL 4-67. Il veicolo prodotto dal costruttore francese - che ricordiamo parte del Gruppo TII, leader a livello mondiale nella produzione di mezzi pesanti - ben equilibrato sugli assi, offre un grande angolo di sterzata e consente un’elevata
altezza dal suolo finalizzata a superare i molteplici ostacoli che possono essere presenti sul terreno, su tutte le rotatorie. Inoltre la sua conformazione ha permesso di posizionare la pala risparmiando moltissimo spazio. Le capacità di manovra del semirimorchio sono state di vitale importanza durante il trasporto, che ha visto la via più diretta bloccata dal posizionamento non favorevole di alcuni
+ Multiwheeler Si chiama Multiwheeler ed è uno speciale trasportatore semovente progettato, costruito e consegnato da Nicolas Industrie SAS per la nuova società russa, Russian Gas Turbines (RGT). Il confronto tecnico tra i progettisti della società francese e il cliente ha evidenziato la necessità di realizzare un trasportatore particolarmente basso rispetto ai classici semoventi a sospensione idraulica e che fosse in grado di manovrare all’interno dello spazio limitato dei laboratori RGT per posizionare il carico su un banco prova speciale. Il Multiwheeler è un veicolo molto rigido che può essere utilizzato da -40 °C a + 40 °C e umidità fino al 100%. Consente il trasferimento delle turbine a gas tra la fabbrica di assemblaggio ai laboratori di prova e di verniciatura.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
pilastri di calcestruzzo. La rotta seguita ha percorso la E45 attraverso lo Jutland in direzione Germania per poi piegare verso Copenhagen. La soddisfazione per questo lavoro si evince dalle parole di Lars Schoedt, Area Sales Manager TII, che ha dichiarato: “dal 1989 insieme a Mammoet Wind Brande A/S abbiamo movimentato l’industria eolica. Anche grazie ai nostri veicoli sicuri ed efficienti Mammoet Wind Brande A/S anche in futuro sarà in grado di rafforzare la propria posizione di leader in questo specifico settore”. Al termine della manifestazione EWEA Offshore Wind, show in cui è stata esposta la pala, la movimentazione ha dovuto superare un ulteriore ostacolo per poter fare ritorno a Lunderskov: la mancanza di un’area adatta per la svolta ha costretto l’autista a diversi chilometri in retromarcia. Una prova snervante, fortunatamente agevolata dal controllo preciso e dall’ottima stabilità direzionale sfoggiata dal Nicolas SMDEL 4-67.
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Gru LINDEN COMANSA
La rinascita dell’energia TRE GRU A TORRE LINDEN COMANSA PER LA CENTRALE IDROELETTRICA DI CAMBAMBE IN ANGOLA
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Angola, Africa subequatoriale. A 180 km a sudest di Luanda, la capitale del Paese, si erge la diga di Cambambe, la cui centrale idroelettrica fornisce energia a circa otto milioni di persone. Costruito nel 1962, da 6 anni l’impianto è in fase di rinnovamento e la conclusione dei lavori è prevista per il prossimo dicembre. Il potenziamento e l’ammodernamento della centrale vedrà un incremento della produzione energetica dagli originari 180
MW a 960 MW, diventando così il più importante impianto per la produzione di energia elettrica del bacino del Kwanza. inoltre, l’infrastruttura di Cambambe lo scorso anno, primo progetto idroelettrico africano a ottenere questo riconoscimento, è stato certificato ISO 9001, 14001 e 18001. Il progetto, capitanato dalla società brasiliana Norberto Odebrecht, ha visto l’innalzamento della diga di 20 m finalizzato a un incremento della capa-
cità da 2 a 5,5 km2. Per tutte le attività propedeutiche il getto (circa 65.000 m3 di calcestruzzo), la compagnia brasiliana ha potuto contare sul contributo di tre gru a torre Linden Comansa: due 21LC750 con una capacità massima di 48 t acquisite nel 2012 e una 21LC400 da 18 t, presa a noleggio da IBERGRU. Una 21LC750 è stata dapprima piazzata su una speciale fondazione in calcestruzzo lungo la riva sinistra del fiume Kwanza, ancorata a una roccia. Montata con un’altezza di 78,8 m, prevedeva un braccio di 80 m. Mentre la seconda 21LC750 è stata posizionata sulla riva opposta a un’altezza di 87,2 m. Dopo 18 mesi di lavoro, la macchina sulla riva sinistra è stata trasferita all’interno del cantiere e sostituita con una 21LC400 nella configurazione 80 m di altezza e 70 m di braccio. Allo stesso tempo la 21LC750 si è messa al servizio della costruzione della cosiddetta “power house”, il centro di produzione dell’energia elettrica. La macchina Linden Comansa è chiamata alla movimentazione dei conci prefabbricati per la costruzione delle nuove tubature per l’acqua e al sollevamento delle turbine e dei gruppi elettrogeni.
+ Il Service Se i primi montaggi sono stati eseguiti direttamente dal servizio tecnico di Linden Comansa, i successivi assemblaggi e la necessaria assistenza tecnica in cantiere è stata affidata a Ibergru. Questa società dal 2002 ricopre il ruolo di distributore ufficiale Linden Comansa per il Portogallo e nel 2008 ha ampliato la propria attività in Angola. Nel paese africano Ibergru offre non solo macchine a noleggio, ma anche la sua esperienza nella pianificazione tecnica e nel coordinamento per qualsiasi progetto di sollevamento.
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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
TESTIMONIANZE
(GSR – NOLEGGIO LORINI)
NOLEGGIABILISSIME Noleggio Lorini ha scelto le piattaforme GSR perché rispondono appieno alle esigenze sia dei suoi clienti che a quelle interne di gestione della flotta. Tant’è che quest’anno ne ha acquistate sei nuove di zecca enché le radici siano profondamente edili, oggi Noleggio Lorini è un’azienda che ha il suo core business nel noleggio generalista di macchine che spaziano dalle unità movimento terra a quelle per i lavori in quota, senza dimenticare il vasto segmento del trasporto che nella flotta Lorini è
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servito da una vasta gamma di vetture, minivan e camioncini, per un totale di circa 700 unità disponibili per il noleggio. Con le tre sedi operative di Montichiari (la principale), Calcinato e Castegnato, Noleggio Lorini opera su tutta la provincia bresciana e detiene una posizione predominante nel settore del noleggio: una posizione raggiunta relativamente in pochi
anni se si considera che l’attività di puro noleggio è iniziata nel 1992 (per la storia prima di questa data vi rimandiamo all’apposito box). Dal 1992 a oggi sono 23 anni di noleggio: un periodo di tempo più breve della vita lavorativa di una persona, ma che Pietro Lorini, fondatore e titolare della Noleggio Lorini, ha messo a frutto più che bene, acquisendo
un’esperienza che pochi vantano nel settore. “Il segreto del successo di un’impresa di noleggio” ci confida Pietro Lorini “sta nell’ascoltare le richieste dei clienti, vagliarle e scegliere la macchina migliore che può rispondere a tali esigenze non solo in termini di prestazioni ma dimostrandosi soprattutto una macchina ‘noleggiabile’. Quest’ultima caratteristica è pressoché imprescindibile”. Ma cosa si intende per macchina noleggiabile? Nel suo intento Pietro Lorini non si riferiva certo a questioni legislative o burocratiche. Perché una macchina possa essere messa a noleggio deve rispondere ai requisiti richiesti dalle varie normative, non c’è neanche da discuterne. Con l’aggettivo “noleggiabile” Lorini si riferiva alla caratteristica che una macchina destinata al noleggio a freddo deve avere come dote principe, ossia la facilità d’uso. “I nostri mezzi sono
Le sedi di Noleggio Lorini di Montichiari, Calcinato e Castegnato
Pietro Lorini, fondatore e titolare di Noleggio Lorini che oggi vede al suo interno anche le nuove generazioni, Andrea e Daniele Lorini che affiancano il padre seguendo rispettivamente la logistica e i sopralluoghi il primo e la formazione il secondo
I PRIMI anni
Correva l’anno 1974 e l’allora poco più che ventenne Pietro Lorini fondava l’omonima azienda Lorini Geom. Pietro che si andò specializzando nella realizzazione di linee elettriche e telefoniche, ma anche come impresa di costruzioni e ristrutturazioni. Con l’andar degli anni e gli alti e bassi del settore, spesso Pietro Lorini si è dovuto scontrare con il grosso problema di una realtà aziendale e di mercato che imponeva un parco macchine fermo e inutilizzato tale da obbligarlo a reinvestire capitali in continuazione, un’esigenza non giustificabile in una realtà aziendale che voleva continuare a crescere e prosperare. Da questa consapevolezza è maturata la scelta di prendere le macchine necessarie a noleggio, scoprendo però che nella zona in cui operava non esistevano realtà che potessero fornire tali macchine a noleggio. Da questa scoperta alla decisione di trasformarsi da impresa utilizzatrice a noleggiatore il passo è stato breve: in un primo momento Lorini ha messo a disposizione le macchine di sua proprietà che languivano più spesso nel piazzale che in cantiere, per poi ampliare la flotta e intraprendere decisamente l’attività di noleggiatore, diventando la Noleggio Lorini.
LA FLOTTA Lorini In Noleggio Lorini è possibile noleggiare macchine movimento terra come minipale gommate e cingolate, escavatori cingolati e gommati, terne, una vasta gamma di attrezzature da giardino e attrezzature da cantiere e per la manutenzione stradale. Se invece si cerca una macchina per lavorare in alto allora Lorini offre piattaforme di diversa tipologia, dai ragni alle scissor, dalle autocarrate alle semoventi. Come attrezzature edili invece l’offerta comprende macchine per il trattamento di pavimenti e pareti, per il taglio e la perforazione del cemento armato, attrezzature edili di varia natura per le necessità di cantiere nonché macchine per la pulizia dei pannelli fotovoltaici. Infine l’offerta di mezzi a noleggio si completa con le autovetture, i furgoni lamierati, gli autocarri con e senza gru, i minibus e gli automezzi speciali quali per esempio l’autocarro con montacarichi o l’autocarro con sgombraneve e spargisale.
tutti noleggiati a freddo” ci spiega “quindi la prima cosa che valutiamo quando dobbiamo scegliere una macchina da inserire in flotta è la semplicità d’uso. Cui seguono, a ruota, le altre caratteristiche più legate ad aspetti economici, se vogliamo, come robustezza, facilità di manutenzione e così via”. Chiarite quindi le basi su cui Lorini poggia le sue scelte relati-
vamente alle macchine che acquista e offre a noleggio, non possiamo trattenere la curiosità e chiediamo lumi sul perché, a livello di piattaforme autocarrate, abbia scelto GSR. Anzi, per meglio dire, ha rinnovato nuovamente la scelta di acquistare GSR. “Avevamo l’esigenza di rinnovare una parte del nostro parco di piattaforme autocarrate. Avendo già una MACCHINE CANTIERI 5.0
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precedente esperienza positiva con le macchine GSR, di cui abbiamo infatti due modelli operativi allestiti su autocarri patente C per altezze di lavoro da 26 e 27 m (si tratta di una 269P e di una E270PX, ndr) , abbiamo deciso di rivolgerci a loro per vedere se avevano macchine che facessero al caso nostro e la risposta è stata positiva. Tant’è che abbiamo acquistato ben sei nuove macchine che ci sono state tutte consegnate entro la fine di giugno”. Si tratta di
cinque unità del modello E240PX e una E209PX, piattaforme rispettivamente da 24 e 20 m di altezza operativa, allestite su autocarri Patente B. “Siamo contenti della scelta, e lo sono anche i clienti che hanno già preso a noleggio queste unità” continua Lorini. “GSR per noi è sinonimo di un prodotto di qualità, robusto, con pochi elementi elettroidraulici che nel noleggio sono sempre forieri di problemi o a livello manutentivo, o con i clienti che non ne trovano
La consegna della prima delle cinque E240PX a Noleggio Lorini avvenuta presso la sede di GSR a Rimini
LA PAROLA A Piero Palmieri Noleggio Lorini è un’azienda che ci dimostra fiducia e apprezzamento da anni ormai, perché apprezza la filosofia costruttiva che guida la nostra azienda, ossia produrre e commercializzare macchine idrauliche secondo il detto “Easy is simple but simple is not easy”. Questo significa che qui in GSR siamo consapevoli che un prodotto semplice da usare è tutt’altro che semplice da progettare e realizzare, ma ci mettiamo tutta la nostra passione e know how e i risultati li abbiamo sotto gli occhi. Questo anche perché in Italia gli utilizzatori delle nostre macchine sono tantissimi e diversi tra loro per preparazione, quindi una macchina facile da manovrare è la risposta migliore che un Oem possa dare. D’altro canto stiamo affrontando il grosso problema legato alla nostra vocazione idraulica: l’evoluzione è più difficoltosa perché l’idraulica non è flessibile tanto quanto l’elettronica nel fornire soluzioni alle più recenti richieste del mercato. Ma questo aspetto si può facilmente superare con le nuove conquiste tecniche. Resta invece sempre invariato il grosso rischio legato alle macchine idrauliche, rischio aumentato dalla generalizzazione degli utenti di questi mezzi. L’idraulica trasmette un senso di sicurezza che da un lato porta gli utenti ad azzardare movimenti pericolosi senza averne una reale consapevolezza. Dall’altro l’idraulica ha bisogno di una seria e costante manutenzione, effettuata da personale competente e adeguatamente formato. Ma questi aspetti sono contenibili anche attraverso la formazione, i cosidetti patentini che sono diventati finalmente obbligatori e che si spera possano diffondere la cultura necessaria per valutare bene e realisticamente potenzialità e pericoli di macchine come le piattaforme aeree. Non a caso Noleggio Lorini è fortemente impegnato sul fronte della formazione, con ben due istruttori che lavorano a tempo pieno, e sul fronte della manutenzione, con 8 meccanici che lavorano nelle tre sedi dell’azienda. Un investimento sinonimo della profonda serietà di questa azienda.
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intuitivo l’uso. GSR invece offre piattaforme dove l’idraulica è dominante, quindi sono macchine facili da usare, più robuste e durature e con comandi e movimenti più fluidi e delicati. E poi una cosa va detta: i nostri clienti apprezzano di queste macchine anche il fatto che arrivino dove dichiarano di poter arrivare. 24 m dichiarati dal diagramma di lavoro e 24 m sono, senza dover impazzire con complicati schemi di stabilizzazione”. Insomma, si può dire che le GSR siano piattaforme noleggiabilissime. GSR SPA Via Lea Giaccaglia, 5 47924 Rimini (RN) Tel. +39 0541 397811 Fax +39 0541 384491 E-mail: info@gsrspa.it
NOLEGGIO LORINI Srl Via Madonnina, 16 - S.S Asolana 25018 Montichiari (BS) Tel: +39 030 9650555 Fax: + 39 030 2061643 E-mail: montichiari@lorinigroup.it
TESTIMONIANZE
(DAF TRUCKS)
QUANDO GUIDARE SI FA ARTE L’argomento non è più una novità assoluta. La formazione alla guida è ormai uno degli argomenti chiave dei Costruttori che offrono svariate soluzioni. DAF ha scelto di affidare i propri corsi a “piloti” di lungo corso AF Ecodrive+: un prodotto DAF al servizio del cliente. Chi guida, e soprattutto chi guida per mestiere, si sa, sviluppa un proprio stile. Spesso in base anche alle caratteristiche dei veicoli che hanno segnato i primi anni della carriera. Poi tale stile si consolida e si tende ad applicarlo anche ai mezzi che vengono dopo, e
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finanche alle autovetture. Ma chi un po’ segue il mondo delle corse (auto, moto, kart, ecc) sa che il vero pilota è colui che si sa adeguare al mezzo che deve guidare. E che i campioni sono i best driver del loro mezzo, con una spolverata di audacia (o follia, dipende dai punti di vista). Ma torniamo al mondo reale dei trasporti. In questo reame fatto di milioni di chilometri di strade asfaltate assolate o gelate (e in parte anche polverose e fangose) possiamo dire senza indugio che la follia è meglio lasciarla a chi si limita a girare su una pista. L’audacia invece serve, ma non applicata come quella dei piloti da gara. Qui l’audacia serve
per decidere di rimettersi in gioco, ammettere che nonostante si sia driver professionisti c’è sempre margine per imparare. Se avete questa audacia allora il programma DAF Ecodrive+ potrebbe essere quello che cercate. Di cosa si tratta? Semplicissimo. Partendo dal concetto che l’efficienza nel trasporto è la somma di tanti fattori, DAF è andata oltre, evolvendo tale concetto e interpretando l’efficienza come combinazione di innovazioni tecnologiche dei veicoli unita a comportamenti di guida ben specifici. Da questa nuova interpretazione è nato il programma “DAF Transport Efficiency” che al suo interno prevede il
IL NUOVO direttore
DAF ha un nuovo Director Marketing & Sales nella persona di Richard Zink che ha ufficialmente assunto il nuovo ruolo il 15 luglio succedendo a Ron Bonsen che, dopo 17 anni di carriera in DAF ha raggiunto il traguardo della pensione. Richard Zink ha iniziato la propria carriera di DAF nel 1999 occupando diverse posizioni con responsabilità via via importanti ma sempre nell’ambito delle operazioni logistiche, fino alla nomina di managing director dello stabilimento di Waterloo dove si producono cabine e assali. Nel marzo 2010 è stato nominato Director Operations ed è divenuto membro del Board of Management di DAF e come ultimo incarico ha ricoperto il ruolo di European Sales Director. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
TRE ASSI per il CF
Anche i veicoli CF motorizzati con le unità Paccar PX-7 sono adesso disponibili con assale trainato da 7,5 t con complessivo unico montato dietro l’assale posteriore da 13 t, ideali per le applicazioni di distribuzione urbana e regionale più complesse, incluso il trasporto di prodotti alimentari, materiali edili, prodotti freschi e bestiame. In effetti la soluzione ideata da DAF aumenta il carico utile netto fino a quasi 19 t e consente pesi combinati fino a 32 t, mentre numerosi modelli con assale trainato e ruote gemellate sono disponibili per applicazioni pesanti. Inoltre tali veicoli sono indicati anche dove è necessaria la capacità di manovra in spazi ristretti. Tutti i nuovi modelli con l’assale trainato posteriore sono disponibili con Day Cab, Sleeper Cab e Space Cab. L’elemento in comune dei nuovi
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modelli è il motore Paccar PX-7 a sei cilindri da 6,7 l con potenze di 208 kW o 231 kW. Un cambio manuale a nove marce è disponibile di serie mentre un cambio automatizzato AS Tronic a 12 marce è disponibile come optional a pagamento. Per carichi utili ancora più elevati, i modelli CF a tre assali, naturalmente, sono ancora disponibili con il motore Paccar MX11 da 10,8 l e il motore Paccar MX-13 da 12,9 l. La produzione dei nuovi modelli con motore PX-7 inizierà i primi di novembre ma è già possibile effettuare gli ordini.
“DAF Ecodrive+” che mette a disposizione delle aziende di trasporto la conoscenza e esperienza DAF nel campo dei veicoli industriali, proponendo training di guida mirati a ottenere una riduzione dei costi di carburante e ad ampliare la conoscenza degli autisti in termini di sicurezza e prestazione dei veicoli. In verità il programma Ecodrive è nato qualche annetto fa, ma oggi vogliamo parlare di un corso completamente rinnovato, il cui approccio al conducente è quello di suggerire come utilizzare al meglio le nuove tecnologie, quali la modalità Eco, il regolatore di velocità e il cambio predittivi, per arrivare a ottenere risparmi di carburante tra il 3 e il 5% e di ridurre l’usura di pneumatici e freni. Il training è composto da una lezione in aula a cui fa seguito una prova pratica, con l’obiettivo di mostrare l’economicità e le eccellenti prestazioni dei motori MX di DAF. Il corso ha inizio con una presentazione teorica che vede cenni di dinamica del veicolo, pre-
sentazione novità di prodotto DAF e dei nuovi sistemi di sicurezza, oltre che ovviamente, una presentazione sulle tecniche di guida economiche, tarate su motorei e veicoli DAF. Allo stesso tempo vi sarà una sessione di guida di 30 minuti per ogni autista, durante la quale verrà ripetuto lo stesso percorso per un totale di 2 giri: nel primo l’autista adotta il consueto stile di guida, nel secondo invece, si avvale dei suggerimenti di guida forniti dagli istruttori. In entrambi i giri vengono rilevati consumi e velocità, così da valutare e confrontare entrambi i risultati. Ma perché abbiamo parlato di “piloti” di lungo corso? Perché per eseguire i propri corsi Ecodrive+ DAF si avvale della collaborazione degli istruttori della scuola Guidare&Pilotare di Siegfried Stohr, la prima scuola di guida sicura in Italia. Dal 2009 a oggi DAF con il programma Ecodrive+ ha erogato più di 80 sessioni in tutta Italia, per un totale di 1.300 autisti con ottimi risultati: diminuzione del consumo di carburante medio del 10% a fronte di un aumento di velocità di percorrenza del 12% (questi dati sono
ARRIVA IL PROTOTIPO light Quanti sono 500 kg su un veicolo da 12 t? Sono approssimativamente il 5% del peso complessivo, quindi immaginiamo che poter ridurre la tara di un tale peso faccia abbastanza gola. Per questo DAF si è ingegnata e ha ideato l’FTCC, il Future Truck Chassis Concept. Basato sulla popolare serie LF del Costruttore olandese, il concept mira all’aumento del carico utile, alla riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2. Il progetto FTCC presenta numerosi nuovi concetti di progettazione per migliorare ulteriormente l’efficienza nel settore dei trasporti. L’ampio ricorso all’alluminio consente di ottenere un rapporto ottimale tra peso e resistenza così anche i longheroni e le traverse, componenti delle sospensioni delle ruote, il pianale della carrozzeria e la barra paraincastro anteriore sono realizzati tutti in alluminio.
riferiti solo alle sessioni di training, quindi per percorsi limitati, ma anche se con valori inferiori, il risparmio in termini di carburante e usura è comunque estremamente tangibile e per un’azienda di trasporti anche estremamente cospicuo). Il corso ha la durata di 1 giorno per un massimo di 16 partecipanti suddivisi in due gruppi da 8; il primo al mattino e il secondo nel pomeriggio. I corsi di “Ecodrive+” possono essere effettuati sia presso la sede del cliente che presso una delle concessionarie della rete ufficiale DAF e vengono effettuati sempre con veicoli DAF (trattore più semirimorchio). Nel caso in cui il cliente non avesse veicoli DAF disponibili, vengono forniti direttamente da DAF Veicoli Industriali. DAF TRUCKS Via del Bosco Rinnovato, 8 20090 Assago Milanofiori Nord (MI) Tel. 02484291 GUIDAREPILOTARE Viale Daijiro Kato, 10 47843 Misano Adriatico (RN) Telefono: 0541/612540 E-mail:info@guidarepilotare.com MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(VOLVO PENTA)
GIVE ME FIVE Un Gruppo di livello mondiale in grado di offrire prodotti di qualità e un’assistenza capillare e di alto livello nei cinque continenti l cinque è un numero chiave. A partire dal nome, con quel Penta inserito nella denominazione sociale della divisione Volvo che si occupa dei motori. Poi ci sono i cinque continenti, che rappresentano la visione e la capacità di servizio di Volvo Penta, una realtà abituata a pensare in grande. Infine ci sono le cinque piattaforme che formano la gamma di motori industrialiVolvo Penta per l’off-road: 5, 8, 11, 13 e 16 litri per un range di potenze da 105 a 565 kW e in cui spiccano le unità D5 e D8 in qualità di ultimi modelli inseriti in gamma, in grado di offrire un risparmio del 2,5% in termini di consumi grazie alle nuove tecnologie Stage IV/Tier 4 Final.“L’ingresso diVolvo Penta nel segmento dei veicoli off-road, che comprende agricoltura, construction e material handling”, ci ha spiegato
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Giacomo Mondini, Sales Manager VE Industrial Engines, “è relativamente recente, ma è un comparto che ci sta dando ottime soddisfazioni, frutto di importanti investimenti e a tre fattori principali: il nome, la qualità e l’assistenza”. Se il nome e la qualità Volvo
LA GARANZIA? estesa Per garantire ai clienti una protezione maggiore, Volvo Penta ha raddoppiato la garanzia (ora di 24 mesi) sui ricambi e sugli accessori originali Volvo Penta acquistati e installati presso un concessionario del costruttore. La garanzia copre anche la manodopera
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necessaria, inoltre utilizzando la rete Volvo Penta, i clienti hanno il vantaggio di un montaggio corretto ed eseguito con competenza, attraverso ricambi realizzati nel rispetto delle specifiche e delle tolleranze dei motori Volvo. Spiega Anna Müller, Director of Business Development
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for Aftermarket: “Volvo Penta è una catena che non ha anelli deboli. Offriamo ricambi di alta qualità, perfettamente adatti ai nostri motori, nonché un servizio e una competenza senza confronto. E se qualcosa non dovesse funzionare, la garanzia offre un supporto di grande livello”.
non hanno bisogno di tante spiegazioni, il manager italiano si sofferma in particolar modo sull’assistenza: “siamo in grado di fornire assistenza capillare in tutto il mondo, attraverso il nostro ‘Global Aftermarket’ che comprende l’estensione di garanzia; il servizio ricambi on line che garantisce la consegna in 24 ore; l’Action Service, un numero verde che assicura un servizio di pronto intervento (che risponde in 18 lingue) disponibile 24 ore al giorno e sette giorni su sette”. Il tutto senza scordare l’investimento relativo al team di progettazione volto ad affiancare i costruttori di macchine che adottano i propulsori svedesi. Qualità e servizi che, in questi ultimi anni, stanno dando lusinghieri risultati con un fatturato europeo cresciuto costantemente a due cifre e dove l’Italia, per una volta, si è dimostrata all’altezza della situazione. AB VOLVO PENTA SEDE ITALIANA Strada Statale del Sempione 197 20016 Pero MI Tel: +39 02 484301 Fax: +39 02 45716003 info.vpi@volvo.com www.volvopenta.it
TESTIMONIANZE
(IVECO)
L’USATO COME IL NUOVO
O potremmo anche dire che l’usato è OK. Come è OK il nuovo servizio per i veicoli usati che Iveco ha lanciato in occasione dei 10 anni di attività del Centro Usato di Piacenza: OK Trucks arliamo di nuovo servizio e non semplicemente di un cambio di marchio, perché il 2015 segna l’anno della svolta per la gestione dell’usato in Iveco: obiettivi più ambiziosi, mission più difficile, un team centrale rafforzato, nonché una gamma di servizi e pacchetti aggiuntivi per i clienti finali che fanno dell’acquisto di un veicolo usato non più una scelta “di ripiego”, ma una vera e propria alternativa all’acquisto di veicoli nuovi. Sembra che il primo motivo di questo mutamento che è molto più profondo di quanto si pensi è proprio il mutare, in primis,
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IL PIAZZALE virtuale
Il web sta diventando uno strumento sempre più diffuso per la compravendita di macchine usate. A far da apripista le autovetture, ma il passo agli autocarri è breve Nell’aprile scorso è stato lanciato il nuovo sito web (www.oktrucks.com), un’ampia vetrina rivolta a tutti coloro che vogliono acquistare un veicolo di seconda mano sicuro, affidabile, garantito e certificato da Iveco. Tutti i veicoli Iveco sono sottoposti a una serie di controlli e ispezioni tecniche e, in base a caratteristiche specifiche, come l’anzianità, il chilometraggio, l’usura dei pneumatici, i lavori di ricondizionamento, vengono suddivisi in tre diverse categorie, Premium, Comfort e Basic, per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
mercato dei veicoli pre-owned (ossia usati ma di qualità) a numeri che lo parifichino de facto al mercato del nuovo, sganciandolo al contempo da quell’altalena legata al nuovo per cui se questo va bene, l’usato va male e viceversa. Per fare tutto questo si parte ovviamente da veicoli di qualità. Come? Sembrerebbe che in Iveco abbiano scoperto la sfera di cristallo, ma in realtà hanno solo messo insieme un buon team di analisti del mercato. Che ne hanno analizzato gli andamenti e su queste analisi hanno previsto l’andamento del futuro. Allora, numeri alla mano, ripercorriamo la stessa analisi. Nel 2014 Iveco
del mercato. Il ricorso al buy-back è sempre più frequente, fenomeno che causa (con eccezione non negativa, comunque) l’immissione sul mercato di flussi imponenti di veicoli di seconda mano con pochi anni di vita. Un flusso che non va solo ge-
I CENTRI ok Tra i centri OK Trucks che per primi apriranno vi sono il Centro Iveco di Piacenza, quello di Bucarest e, dopo l’estate, quelli di Varsavia e Madrid, fino ad arrivare a un totale di 13 strutture commerciali.
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stito (o meglio, subito, come si faceva con l’usato anche solo dieci anni fa), ma che va sfruttato per fare business che non sia un mordi e fuggi, ma qualcosa di perdurante nel tempo. L’obiettivo è quello di far crescere il
ha venduto a livello centrale 15.000 veicoli usati, per un fatturato di 300 milioni di euro. Ma da qui a tre anni le previsoni dicono che quel 15.000 diverrà un 20.000 e i 300 milioni saranno 400. Urka! Previsione az-
zardata o fondata? Difficile a dirsi in un mercato un po’ pazzerello come quello degli ultimi anni, ma di sicuro le basi sono costruite guardando all’andamento del mercato del nuovo, dove a livello europeo si assiste a una crescita imponente del buy-back, giustificata dall’esigenza delle grandi aziende di affidarsi a una formula che non espone a rischi o a gravami di sorta. Prova ne sia che di quei 15.000 veicoli usati gestiti da Iveco, già oggi nell’80% dei casi provengono dal buy-back. In più, ad aiutare il buy-back a far breccia c’è anche un argomento finanziario, vale a dire la maggiore accessibilità al credito garantita da questa formula. Quindi il destino è sempre più quello che vede il Costruttore in prima linea nella gestione dell’usato. Per motivi piuttosto ovvi, a partire dalle maggiori possibilità finanziarie che devono coprire i costi di una struttura in grado di mantenere il più basso possibile il capitale investito, ossia i veicoli a stock, in grado di monitorare i flussi di veicoli a livello internazionale e di bilanciare ingressi e uscite in base alla domanda e soprattutto in grado di mantenere alto il valore del marchio. Un marchio che Iveco ha deciso quindi di rilanciare
I TRE pacchetti
OK Truck Basic - la giusta alternativa. Il pacchetto comprende il ricondizionamento del veicolo per la messa in servizio (rimozione di eventuali loghi, adesivi e vecchie personalizzazioni, controllo e rabbocco dei liquidi ad eccezione del carburante e pulizia completa) ma il veicolo potrebbe presentare dei piccoli danni. OK Truck Comfort – il top tecnico. Il pacchetto comprende l’esame tecnico completo del veicolo e la riparazione dei danni rilevati, il controllo e l’eventuale esecuzione delle operazioni previste dai controlli di manutenzione periodici, la sostituzione di quanto non più a norma per la circolazione stradale e la messa in servzio (rimozione di eventuali loghi, adesivi e vecchie personalizzazioni, controllo e rabbocco dei liquidi ad eccezione del carburante e pulizia completa). Il veicolo potrebbe presentare dei danni ai gruppo ottici ma su alcuni veicoli di questo segmento Iveco offre la propria garanzia. OK Truck Premium – l’eccellenza garantita. Si tratta del pacchetto top e comprende quanto previsto nei pacchetti Basic e Comfort, ma in più offre la sicurezza di una revisione completa dei gruppi ottici e la garanzia Iveco su tutte le unità.
come OK Trucks e che a breve vedrà l’implementazione di diversi servizi tra cui il leasing operativo esteso anche ai mezzi usati della durata di 36 mesi, e si occuperà, oltre che di vendere direttamente tramite una serie di centri in tutta Europa e via web (www.oktrucks.com), di predisporre i veicoli, di ricondizionarli (tre le diverse categorie previste: Premium, Comfort e Basic), di certificarli, di abbinarli a un contratto di manutenzione e riparazione.
CENTRO IVECO USATO PLUS DI PIACENZA SS 10 - Via Caorsana, 84 Località Le Mose 29100 Piacenza (PC) Tel.: +39 0523 1874 800 Numero verde: 800 017048 Fax.: +39 0523 1874 870 CENTRO IVECO USATO PLUS DI BARI SS. 98 - Km 80,639 70026 Modugno (BA) Tel.: +39 080 5321391 Fax.: +39 080 5321650 MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
CASE
MOVIMENTARE IN TUTTE LE SALSE a movimentazione è un aspetto fondamentale non solo per quanto concerne il cantiere edile, ma anche nei contesti industriali, commerciali e agricoli. Partendo da questi presupposti e con l'occhio attento per consumi, ambiente e comfort, Case ha ampliato (e di parecchio) la sua gamma di minipale compatte gommate e cingolate e, in stile “non facciamoci mancare nulla”, ha lanciato le pale della Serie F. Per il comparto skid loader largo a cinque nuovi modelli tutti equipaggiati con motori turbo da 3,4 l con tecnologia esente da manutenzione Tier 4 Final/Stage IIIB, sviluppata in
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collaborazione con FPT Industrial. In grado di fornire fino al 10% di potenza in più, questa tecnologia non richiede fluidi addizionali o filtri antiparticolato, per macchine sempre operative e con costi di esercizio e di manutenzione ridotti al minimo. Con valori di coppia e
Il sistema di raffreddamento delle pale della Serie F prevede il “Cooling Cube” con cinque radiatori montati a formare un cubo
forze di strappo di assoluto rilievo, i nuovi skid beneficiano di due configurazioni - standard e “High Flow” - che garantiscono una portata idraulica elevata per un rapido azionamento delle attrezzature. Un esempio su tutti. L’SR210, che sostituisce l’SR200, ha una portata idraulica superiore dell’8% nel circuito ausiliario standard e del 6% nella configurazione “high flow”, il che significa rispettivamente 92 l/ min e 123 l/min. Gli skid si caratterizzano anche per un'elevata stabilità conferita dalla carreggiata lunga e dalla distribuzione dei pesi ottimizzata: 30% anteriore e 70% posteriore.Tutti i nuovi
IN cava Le pale Case si fanno rispettare ovunque. Burlington Stone, uno dei principali produttori di pietra naturale e lastre di ardesia del Regno Unito, ha recentemente acquistato una nuova pala gommata Case 1021F da 24,6 t che lavorerà alla cava Kirkbyin-Furness in Cumbria, nei pressi di Carlisle, per il carico degli autocarri.
I nuovi skid sono equipaggiati con motori turbo da 3,4 l con tecnologia esente da manutenzione Tier 4 Final/Stage IIIB
modelli (SR210, SR240 ed SV28 tra i gommati; TR270 e TR310 tra i cingolati) sono dotati di una cabina spaziosa, con ottima visibilità, sedile a sospensione pneumatica e comandi ergonomici. Il comfort è ulteriormente amplificato dalla tecnologia motoristica che assicura silenziosità e vibrazioni ridotte. Sul fronte delle pale, la serie F si compone invece di quattro modelli:
Case SiteSolutions
Servizi e tecnologie per gestire in modo efficiente i cantieri e la flotta. È Case
621F, 721F, 921F e 1121F, tutti capaci di soddisfare la EU Stage IV/Tier 4 Final grazie alla tecnologia HieSCR senza filtro antiparticolato e valvola EGR, caratteristica che consente un cofano motore più compatto a tutto vantaggio della visibilità
SiteSolutions, un esempio della volontà di sviluppare soluzioni a 360° per aiutare i clienti in ogni attività. Per il momento Case SiteSolutions include le soluzioni di Case SiteControl e quelle del sistema telematico Case SiteWatchTM. Servizi destinati a essere continuamente migliorati, aggiornati e ampliati a partire dalla pre-installazione di fabbrica per i sistemi di controllo macchine Leica
posteriore. Le nuove pale beneficiano inoltre dell'esclusivo “Cooling Cube” il sistema di raffreddamento con cinque radiatori montati a formare un cubo, anziché la classica disposizione sovrapposta, per assicurare un costante flusso di aria fredda e un facile accesso per la pulizia. Se i motori sono in grado di erogare da 128 a 259 kW, per i modelli fino a 20 t è disponibile la trasmissione a 5 marce Proshift che consente di sfruttare al meglio la coppia e, con il blocco del convertitore (lock– up), di risparmiare fino a 2 l/h di carburante rispetto alle trasmissioni convenzionali. A livello di produttività il motore, montato in posizione arretrata, permette una miglior distribuzione del peso, aumentando la portata della benna del 15%. Detto dell'illuminazione a Led per lavorare anche con scarsa luminosità, le nuove pale dispongono, in via opzionale, di un sedile “premium” che offre una protezione eccellente dai sobbalzi e dalle vibrazioni. La sospensione attiva con regolazione elettronica del peso e il Dynamic Damping System (che adatta l'ammortizzazione alla situazione di guida) consentono un comfort senza pari.
Geosystems per grader e dozer e dalla copertura globale satellitare per le sue soluzioni telematiche. Queste ultime, che vanno sotto il nome di Case SiteWatch, hanno già visto il sensibile incremento (da 12 a 40) dei parametri trasmessi. Case sta anche introducendo l’aggiornamento di un hardware con il nuovo modem AM53 che comprende connettività 3G per aumentare la velocità di comunicazione,
la copertura e la durata della batteria e migliorare la sicurezza. MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
HINOWA
FATTI COME SI DEVE ra pezzi evergreen suonati dal vivo, grigliate di carne e ottimi risotti a fine giugno, a Nogara (Vr), si sono celebrati i National Open Days, l'opportunità per circa 300 persone, rappresentanti di 150 aziende, di osservare come nascono e vengono costruiti i prodotti Hinowa. L'occasione anche per toccare con mano una bella serie di
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novità frutto di un'intensa attività di Ricerca e Sviluppo seguita attraverso otto progettisti che beneficiano di un investimento annuo di circa il 5% del fatturato (1,8 milioni di euro). Investimenti che riguardano l'intero sito produttivo Hinowa, il continuo miglioramento del layout di fabbrica, l'attenzione estrema per ogni particolare: dalle saldature agli assemblaggi, dalla verniciatura ai collaudi, alle prove a ciclo continuo volte a simulare l'intera vita di una macchina. Macchine (ragni, dumper
Un layout in evoluzione
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L'area produttiva Hinowa con i suoi 18.000 mq coperti insiste su 90.000 mq complessivi, dà lavoro a 130 persone che diventano 400 con l'indotto. Lo stabilimento è suddiviso in base ai
prodotti realizzati: sottocarri, ple e dumper, così come risulta diviso in due aree il comparto verniciatura con cataforesi, che sarà oggetto di implementazione anche per far fronte
alle richieste di personalizzazione. Detto dell'area prototipi e di collaudo, il layout dello stabilimento appare in continua evoluzione e nell'area delle PLE adotta la filosofia
I numeri
o sottocarri) fatte come si deve, con componentistica eccellente e con una cura tipica della migliore produzione made in Italy. Caratteristiche che ritroviamo nei nuovi prodotti presentati alla platea italiana durante l'evento. In particolare le novità hanno riguardato il segmento piattaforme aeree cingolate, con la nuova Lightlift 26.14, top di gamma dell'apprezzata famiglia Performances IIIS; il TranXporter TX2500 e una bella serie di minidumper: HS 701, HS 1102 e HS 1103. La nuova piattaforma aerea cingolata – che tra l'altro abbiamo visto impegnata in una prova continua della durata di circa 8 mesi – è una macchina con prestazioni di tutto rispetto: 25,7 m di altezza operativa, uno sbraccio di 13,6 m e una portata di 230 kg sull'intero arco di lavoro. Il braccio, realizzato in acciaio Domex 700 per spessori da 3 a 5 mm, consente traiettorie filo muro e regala un'estrema facilità nel superamento degli ostacoli in quota. Il sottocar-
ro, autentico cavallo di battaglia del costruttore veronese, è a carreggiata variabile: completamente esteso raggiunge i 1.490 mm per la massima stabilità, mentre retratto i 990 mm consentono di accedere anche ai cantieri più disagevoli. La stabilizzazione è automatica e la luce dal suolo raggiunge la ragguardevole quota di 700 mm. Sottocarro variabile, lunghezza di trasporto al di sotto dei 6 m e altezza contenuta nei 2 m permettono la massima trasportabilità e un utilizzo davvero flessibile. La doppia
Gantt di Toyota, per ottenere il prodotto migliore ottimizzando i tempi, i costi e la qualità della vita dell'operatore. La linea delle PLE è un'unica U con 9 postazioni che
assemblano tutti i modelli in gamma. Ogni postazione ha 3 h e 20 min per completare le sue fasi poi la macchina prosegue alla stazione successiva. In corrispondenza di ogni stazione
Con una produzione complessiva di 1.500 macchine (PLE e dumper) all'anno, in maggioranza su commessa, il fatturato Hinowa al 55% è dato dalle piattaforme cingolate, seguito dai dumper con il 35% e dai sottocarri (circa 1.000 all'anno) per il rimanente 15%. Molto importante l'export che raggiunge circa l'80%, così come il noleggio che pesa per il 50% sull'intera produzione. Notevole anche l'attività formativa con corsi mensili dedicati alle PLE in qualità di Centro di formazione IPAF.
motorizzazione vede un diesel Kubota a tre cilindri raffreddato a liquido, in linea con la normativa Tier4, e un motore elettrico 110-220V che, nella versione applicata alla nuova Lightlift 26.14, beneficia di valori di coppia ulteriormente migliorati. Di tutto rispetto anche il nuovo TX2500 che si caratterizza per una portata massima di 2.500 kg (da qui la sigla) pari a 1,49 metri cubi. Una capacità che non va certo a inficiare la velocità di ben 12 km/h. Il motore è un quattro cilindri Kubota in grado di erogare una potenza massima di 35,9 kW per un'ottima capacità di traino che abbiamo visto messa alla prova lungo un percorso tutto fango e dislivelli. La versatilità della macchina è assicurata dal sedile operatore girevole e dal cassone rotante di 180° con ralla e freno negativo al fine di garantire un efficiente angolo di ribaltamento. La cingolatura in gomma si fonda su un sistema rulli flottante che agevola la trazione e il comfort.
sono posizionati i pezzi preassemblati necessari secondo il sistema Kanban. Una decima postazione “di scorta” è posta fuori linea per risolvere eventuali problemi evitando di fermare il flusso. MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(LIEBHERR)
ROBA DA LIEBHERR Le Giornate del Cliente di Ehingen: un’esperienza unica e spettacolare per respirare un mondo in continua evoluzione e che riserva sempre sorprese gni tre anni lo stabilimento di Ehingen, in Germania, dove Liebherr produce le autogrù e le gru telescopiche, tralicciate e cingolate, si trasforma, in occasione delle Giornate del Cliente, in una grande esposizione, approdo per migliaia di operatori di ogni continente. Un’occasione unica per vedere da vicino l’intera gamma del costruttore e vivere un’atmosfera davvero particolare, ben descritta dalle parole di Efisio Moi, AD di Liebherr Italia, che ha commentato: “sono giornate bellissime per molteplici motivi. Sono un’occasione unica per i nostri clienti di toccare con mano le macchine che stanno cercando per la loro azienda e di visitare lo stabilimento dove vengono pensate e costruite. Inoltre grazie a questo evento è possibile respirare la realtà Liebherr in prima persona, un mondo con dimensioni da multinazionale, ma con uno spirito familiare, dove il colloquio con il cliente è diretto, semplice e dove si vuole non solo fornire risposte ai professionisti del settore, ma anche farli sentire parte di una famiglia”. Il tutto senza dimenticare come questo appuntamento triennale riservi sempre molteplici sorprese a livello di prodotto (e anche quest’anno
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non siamo stati delusi) e di spettacolo. Due le principali novità presentate. La nuova gru cingolata LR 1500 da 500 t ha dato il benvenuto
nello stabilimento di Ehingen come un’autentica diva, all’interno di un piazzale coronato dai bracci di varie autogrù tra le quali, dopo l’esordio MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
accompagnato dai fuochi d’artificio, ha preso posto anche la seconda novità: la LTM 1250-5.1. Annunciata come “la 5 assi più potente sul mercato”, quest’ultima è stata presentata all’interno dello show dedicato alle autogrù. In questo contesto la seconda star dell’evento ha condiviso il palco con le altre novità e innovazioni tecniche presentate, tra cui il nuovo luffing jib Liccon2, il sistema Variobase e le nuove autogrù LTC 1050-3.1, LTM 1160-5.2 e LTM 1300-6.2. Il tutto impreziosito dal Kamaz di Ayrat Madeev, motorizzato con i propulsori Liebherr da 16,5 l, che ha vinto la Dakar 2015. A livello tecnico la nuova gru cingolata LR 1500 offre una portata di 500 t con le dimensioni e il peso dei componenti che fino a ora avevano caratterizzato la classe da 400 t, a tutto vantaggio di un peso di trasporto ideale per tutto il mondo senza limitazioni, anche in virtù di una larghezza di 3 m. Allo stesso tempo i cingoli da 1,5 m (più larghi
di quelli delle gru da 400 t) consentono di ridurre notevolmente i carichi sul terreno. A livello motoristico ecco la medesima unità usata per la LR 1600/2. Con una potenza di 350 kW, il 6 cilindri in linea è conforme alle direttive sulle emissioni dei gas di scarico Livello IV/Tier 4f. Di tutto rispetto le prestazioni. La nuova Liebherr offre altezze di sollevamento enormi con il falcone a volata variabile di 84 m che può essere montato su un braccio principale lungo fino a 84 m. La testa braccio da 250 t del falcone a volata variabile viene utilizzata anche per il braccio principale SL. Per impieghi con carichi pesanti, è disponibile di serie una testa da 400 t per il braccio principale S.Anche il sistema derrick della LR 1500 è stato studiato per offrire prestazioni elevate nonostante le dimensioni compatte. Il braccio derrick presenta una lunghezza di 30
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m e la zavorra derrick raggiunge le 260 t. Il raggio derrick è regolabile da 9 a 16 m. L’argano principale offre un tiro fune di 180 kN ed è in grado di effettuare tutti i sollevamenti fino alla portata massima. Come accennato, le Giornate del Cliente hanno tenuto a battesimo anche la nuova autogrù LTM 12505.1 da 250 t su 5 assi, terzo modello a vedere applicato il concetto Liebherr di motore singolo, oltre a innumerevoli soluzioni tecnologiche votate alla massima efficienza e sicurezza. Erede della LTM 1220-5.2, la macchina è stata sviluppata nell’ottica di ottenere la portata massima dal peso disponibile in una gru mobile a 5 assi. Risultato: rispetto ai modelli precedenti, è stato possibile aumentare la portata di circa il 15-20%, mantenendo invariata la lunghezza del braccio telescopico da 60 m. Mentre le prolunghe tralicciate hanno
Da CAPOGIRO
consentito di incrementare l’altezza gancio massima di 9 m, cioè fino a 110 m. Prestazioni che si sommano a diversi falconi a volata variabile, senza dimenticare come la nuova macchina possa montare anche un falcone fisso lungo per sbracci davvero ragguardevoli. Il carro utilizza un sei cilindri Liebherr da 400 kW e 2.516 Nm di coppia con cambio Tronic ZF-AS a 12 marce. Un riduttore-ripartitore a due velocità consente di ottenere velocità minime di traslazione nell’esercizio di manovra. Gli assi posteriori vengono sterzati attivamente e in modo elettroidraulico a seconda della velocità: è possibile selezionare cinque programmi di sterzo premendo semplicemente un tasto. Come accennato anche su questa macchina viene impiegato il nuovo concetto Liebherr di motore singolo, che consente il funzionamento
Quando si parla di Liebherr i numeri sono sempre vertiginosi. Nel 2014 il gruppo ha messo a segno un fatturato di 8.823 milioni di euro, attraverso il lavoro di 40.839 collaboratori. Ma dato che la società tedesca non ha alcuna intenzione di fermarsi, sono stati ben 816 i milioni di euro utilizzati per l’ampliamento e la modernizzazione della rete produttiva mondiale e nel rafforzamento dell’organizzazione di vendita e di assistenza. Unica nota negativa la contrazione (-6%) del fatturato relativo al settore edile ed estrattivo, mentre a livello territoriale buone performance sono state realizzate in Europa
della torretta grazie a un albero di trasmissione. Il trasferimento del moto verso il riduttore delle pompe in torretta avviene con l’impiego di una coppia conica collegata al riduttore nel carro attraverso la ralla di rotazione. Questa scelta, oltre a ottimizzare i consumi va a incidere positivamente sui costi di manutenzione e il peso della gru. Tra le altre dotazioni tecniche da segnalare la modalità ECOmode che incide sui consumi e le emissioni acustiche, e che lavora in simbiosi con il comando LICCON2 per il calcolo del numero di giri ottimale del motore.
occidentale (la Germania resta il primo paese) e in America, con gli USA sugli scudi. Meno bene l’estremo oriente, l’Australia e la Russia. Ottimi i risultati di Medio Oriente e Asia meridionale.
LIEBHERR ITALIA SPA via Chico Mendez, 17 34074 Monfalcone (Go) tel. 0481 496949 fax 0481 480200 info.lit@liebherr.com www.liebherr.com MACCHINE CANTIERI 5.0
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TESTIMONIANZE
(CIFA)
COME LA GUT! Prosegue la promozione dell’autobetoniera Energya per permettere ai potenziali clienti di toccare con mano la sua valenza tecnica e i suoi vantaggi
ara Gut per chi segue lo sci alpino ha bisogno di poche presentazioni. Atleta svizzera plurimedagliata è anche un innegabile simbolo di fascino ed eleganza. Allo stesso modo, e il paragone non è stato scelto a caso, l’Energya Cifa è un’autobetoniera
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Partnership
Il Consorzio Condotte Cossi, cui è affidato lo scavo della galleria e la messa in opera del calcestruzzo, con Cifa ha da sempre un rapporto privilegiato.“Cifa”, precisa l’Ing. Andrea Bellucci, responsabile impianti del Consorzio, “è simbolo di qualità e affidabilità, e il parco macchine, in questa tipologia di lavori in galleria, viene messo costantemente a dura prova”. La manutenzione alle macchine è gestita direttamente dall’impresa, che si limita all’acquisto dei pezzi di ricambio dalla casa madre, mentre per quanto riguarda le tubazioni delle autobetonpompe si affida a Valme.
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IL COGUARO è Red Una betoniera nuova, grintosa, dal design unico e affascinante. Ideata per affrontare gli ambienti più impegnativi e ostili, il Coguaro ideato nello Styling Center Cifa è un autentico “felino a 4 ruote” insignito con il Red Dot 2015, premio di livello mondiale per il Product Design. Un’estetica funzionale, che ha giocoforza seguito i vincoli della progettazione tecnica,
in cui le linee inclinate verso il fronte creano il dinamismo e lo slancio tipico dei felini, mentre quelle orizzontali trasmettono stabilità e sicurezza proprio come nelle automobili. Anche l’alternanza dei colori, quelli istituzionali Cifa, ha un ruolo importante e distingue le funzioni: il grigio chiaro per il telaio, l’arancio per le carterature e il grigio scuro per il tamburo.
che, per la sua inconfondibile livrea e per la sua carica innovativa, sa conquistare al primo sguardo. La location in cui abbiamo incontrato l’Energya E9 è senza dubbio spettacolare e, guarda un po’, in territorio svizzero. Ci troviamo nel cantiere dell’Alp Transit e precisamente a Sigirino, all’imbocco della galleria di base del Ceneri, parte della Nuova Ferrovia Transalpina (NFTA). Un tunnel, per capirci, secondo solo alla galleria del San Gottardo. In una delle tante ramificazioni incrociamo L’Energya, la prima autobetoniera ibrida plug-in di Cifa, intenta a miscelare calcestruzzo con fibre antincendio per 5 km, per poi scaricarlo nella tramoggia di una pompa carrellata che, tramite tubazioni, lo ha spinto ai casseri per il rivestimento di pareti e calotta. Nel lavoro dell’Energya emergono tre vantaggi evidenti: meno consumi, meno inquinamento e meno rumore. Infatti, utilizzando solo energia
elettrica durante l’erogazione del calcestruzzo, la macchina non emette emissioni nocive e opera in modo incredibilmente silenzioso. L’Energya E9, (ma ricordiamo anche la sorella E8) allestita su autotelaio Man a 4 assi e munita di impianto da 9 m³ di portata, abbina la tecnologia tradizionale a quella elettrica. La betoniera è caratterizzata da un innovativo sistema di erogazione di energia a bordo macchina con batterie agli ioni di litio che agiscono su un motore a induzione elettrica direttamente calettato sul tamburo rotante, il quale viene così movimentato eliminando il tradizionale apparato idraulico che gestisce le botti delle tradizionali autobetoniere. Le batterie sono ricaricabili
staticamente, con prese di corrente legate alla rete elettrica di cantiere quando la macchina è a riposo, oppure tramite il generatore a bordo durante le fasi di trasferimento. In questo caso uno speciale sistema denominato KERS (Kinetic Energy Recovery System), durante la decelerazione dell’automezzo consente il recupero di energia, utilizzata come “riserva verde” durante il pompaggio per non inquinare l’aria e lavorare senza rumori. CIFA SPA via Stati Uniti d’America, 26 20030 Senago (Milano) - Italia tel.: +39.02.990131 fax: +39.02.9981157 www.cifa.com MACCHINE CANTIERI 5.0
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REPORTTECNICO
MERCEDES BENZ
TAILOR MADE All’interno dell’ottima dotazione di bordo, lo standard di trasmissione digitale DAB+ assicura un’eccellente ricezione radio.
ailor made”, o in versione più italica “su misura”. È questa la nuova frequenza del Citan Mercedes-Benz, il city van ideale per la distribuzione leggera nelle aree urbane che una serie di interventi ha trasformato in un mezzo ancora più completo. Già in linea con le direttive Euro 6, ora offre dotazioni di bordo che rendono la guida ancora più confortevole, più pratico e, appunto, “tailor made”. Come accennato tutti i Citan Euro 6 dispongono, di serie, del pacchetto BlueEFFICIENCY, che include la funzione ECO start/stop ed è in grado di ridurre i consumi nel ciclo NEDC delle versioni diesel a 4,3 l/100 km. Le misure per il rispetto dell’Euro 6 hanno inoltre incrementato la coppia massima dei motori
no prevedere una finestra ribaltabile sul tetto suddivisa in due parti con vetro fumé sopra i sedili anteriori, mentre il nuovo tetto panoramico fisso nel vano posteriore favorisce la massima luminosità dell’abitacolo. La flessibilità è garantita dal nuovo sedile doppio lato passeggero con schienali ribaltabili in avanti. Il sistema di navigazione satellitare, sviluppato per Citan in formato 1 DIN, è dotato di display touchscreen da 87 mm (3,5
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È ecologico
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Citan Kombi si aggiorna anche nel nome e diventa Citan Tourer. In questo modo, anche a livello di denominazione, il Citan fa emergere chiaramente la sua fonte di ispirazione: il nuovo Vito.
diesel di 20 Nm attestandosi su valori compresi tra 200 e 260 Nm che si traducono in un sensibile aumento della forza di trazione (+10% circa). La personalizzazione raggiunge il massimo con i nuovi equipaggiamenti. I modelli immatricolati come autovetture in versione Long posso-
A partire da giugno, i nuovi Citan immatricolati come autovetture, sono conformi alla norma Euro 6. Ma anche per i Citan immatricolati come veicoli commerciali, con oltre un anno di anticipo
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rispetto all’introduzione obbligatoria della legge, sarà possibile richiedere l’adeguamento. Le minori emissioni allo scarico del Citan sono garanzia di ecocompatibilità a tutto tondo: l’intera
pollici). Oltre alla navigazione GPS con carte per l’Europa occidentale, la dotazione comprende una porta per collegamento USB, uno slot per schede micro SD, un’interfaccia AUX e Bluetooth. A richiesta ecco infine la telecamera per la retromarcia e l’impianto d’allarme antifurto.
gamma diesel rispetta la norma Euro 6 grazie a misure introdotte all’interno del motore e a un catalizzatore ad accumulo di NOx, che eliminano alla base il ricorso alla tecnologia SCR.
SICUREZZAMACCHINE
FORMAZIONE CONTINUA La legge, le opportunità e i vantaggi. Andare oltre è un imperativo
(VOLVO AIFOS)
LA SICUREZZA?
(non) SI SIMULA! Il futuro della sicurezza in cantiere passa anche attraverso l'utilizzo del simulatore: un sistema di apprendimento efficace, rapido e vantaggioso l titolo non tragga in inganno. Non vogliamo proporre comportamenti fraudolenti, bensì suggerire un modo alternativo di fare sicurezza, utilizzando gli strumenti che la più avanzata tecnologia mette a disposizione e che, per quanto concerne il movimento terra (e non solo), si possono sintetizzare nei simulatori. Queste macchine - ad elevato tasso tecnologico e in grado di ricreare fedelmente le reali condizioni di operatività – da anni vengono utilizzate nell’addestramento di attività altamente specializzate e di grande responsabilità, quali quelle di astronauti e piloti d'aereo. Oggi, attraverso l'esperienza di Volvo CE Italia e la lungimiranza di enti quali AiFOS ( Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro), la realtà virtuale può essere messa a disposizione di gruisti, carrellisti, escavatoristi e via di questo passo.Volvo e AiFOS sono infatti convinte che la realtà virtuale, impiegata in abbinamento a regolari sessioni di formazione sul campo e di teoria,
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possa garantire agli operatori il raggiungimento di nuovi livelli di competenza e professionalità. I simulatori avanzati, come quelli costruiti da Volvo CE, offrono infatti sessioni di formazione talmente realistiche da potere essere paragonati alla classica formazione sul campo: la fedele riproduzione delle condizioni di lavoro con effetti sonori e movimenti realistici prepara infatti l’operatore ad affrontare situazioni che richiedono l’uso di tutti i sensi, come accade nelle macchine vere. Inoltre i simulatori consentono la formazione in situazioni non comuni e ad alto rischio senza mettere in pericolo la sicurezza dell’operatore e dell’istruttore e l’integrità delle macchine reali.
Per l’uso di attrezzature come carrelli elevatori, piattaforme aeree, escavatori e trattori, la normativa vigente richiede una specifica abilitazione. Tuttavia la norma, a oggi, non contempla la possibilità di utilizzare i simulatori. A fronte di tutto ciò, per tutelare la sicurezza degli operatori l’abilitazione e gli aggiornamenti previsti, che in oltre 40 anni di attività professionale ammontano a meno di una settimana lavorativa, possono non bastare. “È ancora troppo poco”, sottolinea Francesco Naviglio, Segretario Generale AiFOS, “noi siamo per la formazione continua, per un addestramento costante e molto più incisivo”. Un addestramento in cui i simulatori potrebbero (e dovrebbero) avere un ruolo importante e qualificante. Non solo. Le statistiche snocciolate da Volvo CE hanno dimostrato come l'uso dei simulatori migliori le performance anche degli operatori più esperti chiamati non solo a lavorare in sicurezza, ma anche a fare produzione. Ricordiamo inoltre come l'uso dei simulatori permetta di non sottrarre macchine al lavoro effettivo e di imparare senza alcun rischio.
IL CONVEGNO
Questi temi sono stati illustrati durante il convegno, svoltosi a Brescia, “Operatori del futuro. Il simulatore per la formazione delle attrezzature”. Durante il convegno che, tra gli altri, ha visto la partecipazione di Stefano Tacchinardi ed Elena Pallicelli, rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Marketing di Volvo CE Italia e di Roberto Catana, Formatore Qualificato AiFOS e Istruttore tecnico attrezzature di lavoro, gli intervenuti hanno potuto assistere a dimostrazioni pratiche sull'utilizzo del simulatore di escavatore cingolato installato presso il laboratorio della Sicurezza AiFOS.
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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI
Generazione
di fenomeni
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iamo noi! Siamo riusciti a rovinare anche l’occasione dell’Expo 2015 che ha aperto il 1° maggio, con oltre 200.000 presenze (dicono gli organizzatori, ma si vocifera di 50.000). Un buon inizio, per una manifestazione che ha già causato litigate, arresti, ombre sugli appalti e che ha fatto felice, almeno sino all’apertura dei cancelli, solo il ristoratore meno famoso d’Italia, ma certamente il più ricco e “imparentato” con i piani alti. Poi, man mano che trascorrono i primi due mesi, arrivano le prime modifiche commerciali. Da un biglietto d’ingresso, rigidamente fissato in oltre 30 euro, si scivola a pacchetti a 20 o 21. Poi si apre l’Expo di sera (pomeriggio?): dopo le 19 si entra con 5 euro. Quindi gozzoviglioni, persone che non se lo possono permettere e perdigiorno possono entrare pagando un sesto degli altri! Ma non basta: alla fine di giugno gli anziani non pagano e chi usa i sontuosi autosilos (rimasti vuoti come una gelateria al Polo Nord) entra gratis. Se a valutare tutto questo, a un terzo della durata dell’Expo, fosse un serio economista ne dedurrebbe che le presenze sono scarse e che, per questo, la dotta dirigenza stia correndo ai ripari, allettando cittadini, nipoti, suocere e, persino, i lontani cugini di Altamura a visitare la kermesse. Però, se dichiarassero davvero come stanno le cose magari proveremmo dispiacere. Ma a ragion veduta e non intuendo o interpretando. Invece questi capetti da avanspettacolo continuano a dire che, per girare per Expo, NON ESISTONO occorre fare a gomitate per quanta gente entra, ma non spiegano FENOMENI MORALI, MA SOLO perché, davanti a questo fenomeno di delirio di massa, abbassano i prezzi e fanno entrare gratis chi parcheggia. Dovremmo fidarci di INTERPRETAZIONI “MORALI” quei capataz che hanno messo in piedi un sistema disorganizzato fino all’inverosimile? Lunghissime e assolate passerelle per arrivare DEI FENOMENI. alle entrate; parcheggi lontani come La Mecca, edifici fatti così e (FRIEDRICH NIETZSCHE) così con servizi igienici da cercare con il GPS. Per non parlare della cartellonistica, spesso senza senso e tale da far nascere il desiderio di possedere una sfera di cristallo. In compenso ci sono le navette interne, che però girano solo in tondo sulla circonvallazione. Quando un po’ di gente c’è davvero, vanno in crisi e obbligano i poveri utenti a comportarsi come le acciughe. Meno male che c’è il design, bello e frutto di grandi matite, che allieta l’occhio. Lo stomaco, poi, viene certamente allietato da un sacco di leccornie. Ma lo stesso non si può dire per il portafogli: un caffè con la brioches è un piccolo shock, una pizza un trauma e un pranzo vero e proprio una tragedia economica da gettare sul lastrico un finanziere di Wall Street. Insomma, un Expo tutto bello da vedere, ancora più bello quando se ne parla. Anche se, la sostanza è un’altra cosa.
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