MC5.0 - Macchine Cantieri - n.30 - febbraio 2016

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MC MC I L

M O T O R E

F R E E

P R E S S

D E L L ’ E D I L I Z I A

5.0

MACCHINE CANTIERI

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febbraio 2016, n. 30

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INNOVAZIONI

COVERSTORY

Un nuovo domani

Volvo CE presenta tre nuovi, compatti, capolavori: i mini EC15D, EC18D ed EC20D

Leggi MC 5.0 Macchine Cantieri da smartphone e tablet



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We are demolition: può sembrare uno slogan pubblicitario, ma in realtà cela un progetto molto più complesso. Si tratta infatti della testata della rivista che Trevi Benne presenterà in occasione del prossimo Bauma. Un’idea innovativa che accompagna la completa trasformazione del logo e del messaggio aziendale. Un progetto narrato con uno stile fotografico penetrante e una grafica di impatto che racconterà di personaggi, ambienti, emozioni e passione di chi lavora ogni giorno nel mondo della demolizione. Un lavoro duro e “sporco”, ma con un fascino incredibile. Un omaggio che Trevi Benne ha fortemente voluto fare a un mondo fatto di uomini, macchine, ingegno, fatica e sfide da vincere. La presentazione ufficiale di “We are demolition” si terrà nella Hall B3 presso lo stand 414 di Trevi Benne al Bauma.

WE

are

dalle aziende

AGENDA DEL MESE

PER IL MONDO

FIERE

2016 4

MACCHINE CANTIERI 5.0

IAA 2016 Hannnover 22-29settembre

BAUMA CONEXPO India 12 - 15 dicembre

BAUMA 2016 Monaco di Baviera 11 - 17 aprile

GIC 2016

Piacenza 10 - 12 novembre

INDUSMACH 2016 Kenya 18 - 20 maggio


NACANCO

UN Bauma ricco per CTE

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(Fiere)

Alle novità CTE al Bauma 2016 sarà dedicato uno stand di ben 300 metri quadrati. Il costruttore italiano sarà presente nell’area esterna FS 1103/10 e presenterà importanti novità a partire da una nuova gamma di piattaforme autocarrate telescopiche B-Lift. CTE mostrerà anche l’innovativo sistema di stabilizzazione denominato S3 (Smart Stability System) studiato in comune per le piattaforme autocarrate articolate ZED e telescopiche B-Lift. Questo sistema si adatta in tempo reale e in modo autonomo alle condizioni di utilizzo, di carico e di geometria della piattaforma e permette di sfruttare al massimo le potenzialità di ogni macchina. Presso lo stand sarà inoltre possibile ammirare un’autocarrata B-Lift 390 High Range acquistata dal dealer tedesco Hematec Arbeitsbühnen GmbH e impegnata in un tour dimostrativo in area tedesca.

PRODOTTI

NUOVE GRU

Linden Comansa lancia la nuova 21LC450

L

inden Comansa lancia la sua nuova gru 21LC450 FlatTop. Ma oltre a questa new entry, il Costruttore spagnolo ha presentato l’aggiornamento di tutta la famiglia LC2100. La gamma LC2100 è composta da gru a torre progettate per lavorare in ambienti diversificati; dall’industria alla miniera, dalle costruzioni alle grandi opere. L’intera gamma è stata oggetto di una profonda ottimizzazione delle prestazioni al fine di migliorare le capacità di sollevamento. Allo stesso tempo i modelli 21LC 335 (da 12 t), 21LC660 e 21LC750 con capacità di sollevamento rispettivamente da 24 a 48 t sono rimasti immutati. La nuova gru 21LC450 è disponibile in due varianti da 20 e 25 t. Esce di scena la 21LC400, che viene degnamente rimpiazzata non da una singola macchina, ma da una serie di nuovi modelli. Si parte con la 21LC 335 da 20 t di capacità per proseguire con la 21LC550 declinata in due versioni da 20 e 25 t di capacità di sollevamento.Evoluzione anche per la 21LC660 che passa dalle 18 t alle attuali 20 t. FONTE: LINDEN COMANSA

Nacanco archivia il 2015 con gli indicatori macroeconomici in progresso e dichiara ottimismo per il 2016. Il 2015 è stato un anno positivo in cui elementi congiunturali e fattori unici (come l’EXPO di Milano) hanno contribuito a spingere verso l’alto tutti gli indicatori economici più importanti. Su tutti il fatturato che è cresciuto del 6%. Ottime le previsioni per quest’anno. “Il 2016” afferma Marzia Giusto, Direttore Generale Nacanco, “è un anno di svolta, in cui ci auguriamo di incrementare ulteriormente redditività e fatturato, con la volontà di tornare a raggiungere i volumi degli anni pre-crisi”.

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PRODOTTI SERVIZI E news Notizie in pillole su macchine, servizi e novità del mercato

(Acquisizioni)

Pininfarina è il nuovo gioiello della corona di Tech Mahindra La leggendaria carrozzeria torinese, che negli anni ha “vestito” tra le tante numerose Ferrari, Alfa Romeo e Peugeot, introduce oggi Tech Mahindra nel mondo del design internazionale. Competenze tecniche e stilistiche di assoluta avanguardia vanno ad arricchire il potenziale tecnico di Tech Mahindra.

Gomme certificate (Pneus)

Un miniescavatore Volvo EC18D Decimo Anniversario Italia a meno di 20.000 euro. Offerta valida dal primo gennaio al 31 marzo e abbinabile al finanziamento VFS a tasso 0% in 24 mesi.

Di nuovo in strada (Iniziative)

Ha preso il via su Rete4 la messa in onda dell’emozionante tour 2015 di Donnavventura

Il meteo non fa più paura. Almeno se si monta il pneumatico “all position” GT Radial GAU861, per autobus urbani, che ha ottenuto la certificazione “three-peak mountain snoflakes”, cioè alte prestazioni in ogni condizione atmosferica.

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MACCHINE CANTIERI 5.0

che ha visto le ragazze scoprire gli angoli più suggestivi e incontaminati dei Caraibi. Le ragazze hanno viaggiato instancabili per

terra e per mare attraversando e visitando luoghi fra i più incontaminati del mondo, ricchi di fascino, natura, arte e bellezza.

Grandi acquisti

Cambia

(Trucks)

Lo Smopyc di Saragozza cambia data, l’evento andrà in scena dal 25 al 29 aprile 2017. La modifica del calendario non è dovuta a eventi eccezionali, ma è volta esclusivamente a non sovrapporsi ad alcune festività.

Barsan Global Logistics ha acquistato 450 nuovi MercedesBenz Actros 1841 tutti Euro V. Grande soddisfazione per Süer Sülün, Responsabile commerciale & Marketing di Mercedes-Benz Turchia.


STABILIMENTI

ANNIVERSARIO Quota 400.000 per DAF

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eyland Trucks nel Regno Unito ha prodotto il suo 400.000esimo veicolo industriale dall’apertura dello stabilimento nel 1980. Lo storico veicolo, un trattore DAF XF 460 FTP, è stato consegnato al cliente Carr’s Flour di Silloth in Cumbria, situata nella parte nord-ovest del paese. Carr’s Flour è un rinomato fornitore di grano consegnato a una vasta gamma di clienti che vanno da consumatori privati e panettieri indipendenti fino ai maggiori rivenditori di generi alimentari. L’azienda ha impianti di macinazione che lavorano circa 300.000 t di grano all’anno. Per la distribuzione regionale e nazionale Carr’s Flour si basa su una flotta di 30 camion, per lo più modelli DAF CF e XF. FONTE: DAF TRUCKS

PIACE ALLA Spagna Il Nuovo Eurocargo Iveco, il camion che piace alla città come cita lo slogan che ne ha accompagnato il debutto lo scorso settembre, è stato premiato recentemente con il titolo di “ Truck of the Year 2016 in Spagna ”. Il premio, assegnato dalla rivista Transporte3, rappresenta le opinioni di una giuria di oltre 240 imprenditori e professionisti del settore trasporto. Amico dell’ambiente, silenzioso, con ridotti consumi, ottima manovrabilità e comfort, Nuovo Eurocargo Iveco è un vero ufficio su quattro ruote.

Nuovo per Carmix (Siti web)

Da poco online e disponibile in sette lingue, www.carmix.com è il nuovo portale multi pagina dell’azienda ricco di sezioni specifiche, contenuti e notizie in tempo reale; un mondo che racconta a 360° la storia di Carmix e che il visitatore può esplorare in tutta facilità. Grazie infatti alla semplice struttura e all’interfaccia user-friendly, l’utente può consultare tutta la gamma di autobetoniere auto caricanti, vedere i modelli e scaricare la scheda tecnica direttamente dalla pagina prodotti. Nella parte delle Applicazioni, invece, vengono spiegate le funzioni e impieghi di ogni singolo modello, mentre nelle Referenze, è possibile scoprire in che modo le macchine Carmix hanno contribuito alla realizzazione di importanti opere industriali e di urbanizzazione.

BERND HOLZ, MANAGING DIRECTOR DI AMMAN VERDICHTUNG GMBH E AMMANN SALES DIRECTOR PER IL NORD EUROPA, DA GENNAIO È IL NUOVO PRESIDENTE DEL CECE.

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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE

Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

Un nuovo propulsore

(Paccar)

Si amplia l’offerta Paccar in Nord America con l’introduzione del motore Paccar MX-11, offerto con potenze fino a 430 CV e coppia di 1.550 lb-piedi. L’unità Paccar MX-11, che si aggiunge al pluripremiato Paccar MX-13, è disponibile da questo mese per le serie Kenworth e Peterbilt.

Un peso medio per escavatore

(Hyundai)

Il nuovo escavatore cingolato della gamma pesante HX260 L da 26 t è l’ultima novità della nuova linea di macchine Hyundai. La nuova potente macchina affianca l’ammiraglia della casa,

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MACCHINE CANTIERI 5.0

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l’escavatore HX300 L da 30 tonnellate.

Due nuovi

paranchi elettrici

(Verlinde)

Eurochain VR, la nuova gamma di paranchi elettrici a catena di Verlinde, si arricchisce dei modelli VR16 e VR25 in grado di sollevare e movimentare carichi fino a 5.000 kg.

Pala telescopica (Palazzani)

La società Metalia di Lodi, attiva nel settore della metallurgia, ha scelto una pala telescopica Palazzani PT 192 che permette di svolgere l’attività richiesta, grazie alla sua altezza al perno che va da 3.987 a 4.791 mm, e alle sue capacità operative che garantiscono la massima produttività.

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Nella foto: a gennaio Terex Corporation ha emesso una nota che conferma di aver ricevuto dal colosso cinese una proposta di acquisto, non vincolante (e non richiesta), di tutte le azioni in circolazione al prezzo di 30 dollari americani.

Iveco sul podio (Gare)

Gérard De Rooy, leader del team Petronas De Rooy Iveco, è il vincitore della Dakar 2016. Il trionfo del marchio italiano vede tre camion Iveco ai primi cinque posti della classifica finale del rally più duro e difficile del mondo. “Vorrei dedicare la nostra vittoria al mio ex copilota Jurgen Damen deceduto in un incidente lo scorso anno” è stata una delle prime dichiarazioni di Gérard De Rooy. Un successo di squadra ottenuto anche grazie a Pep Vila Roca, Xavi Colomé Roqueta e Marc Torres Sala, con il camion dell’assistenza classificatosi 10° e ad Aleš Loprais, Ferrán Marco Alcayna e Bernard der Kinderen, che sfortunatamente hanno abbandonato durante la 5a tappa.

Nuovo presidente per Bosch Rexroth (Nomine)

Da febbraio Rolf Najork è il nuovo Presidente del CdA Bosch Rexroth con la responsabilità dello sviluppo di Bosch Rexroth. Ingegnere meccanico, il neopresidente arriva da Heraeus Holding.

NON mancate Cinquant’anni di esperienza, una società orientata ai bisogni del cliente e alla costante innovazione tecnologica. Tutto questo è Gefran, tra i leader nel settore dei componenti per l’automazione e sistemi per il controllo dei processi industriali. Per conoscere questa realtà e le ultime novità del settore, martedì 16 febbraio andrà in scena, a Provaglio d’Iseo (Bs), il Mobile Hydraulic Open House Gefran.

PRODOTTI

PORTA TUTTO Nicolas propone nuovi semirimorchi

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icolas propone i suoi nuovi semirimorchi Euro Flex per trasporti eccezionali fino a 100 t. Con la nuova gamma Euro Flex Nicolas, marchio di TII Group, presenta una gamma di veicoli per i trasporti eccezionali fino a 100 t caratterizzati da una intrinseca leggerezza e nel contempo buona capacità di riduzione dei costi. I veicoli Nicolas Euro Flex sono disponibili in moduli variabili da tre a sette assi e si distinguono, come anticipato, innanzitutto per la tara estremamente ottimizzata a cui si aggiunge una zona di carico facilmente adattabile ai diversi carichi da trasportare, un perno flessibile in grado di adattarsi a trattori sia a due che a tre assi e un sistema di frenata nuovo in grado di garantire più luce libera da terra ai semirimorchi. FONTE: TII GROUP MACCHINE CANTIERI 5.0

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Sommario MC 5.0 • FEBBRAIO 2016 • NUMERO 30

16 COVER BKT ha inaugurato il nuovo sito produttivo di Bhuj, in India

ATTUALITÀ

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NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ

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EDITORIALI

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Editoriale on

(PALAZZANI)

ANCORA AIUTI?

36

(DI EMANUELA PIROLA)

66

Editoriale off

FACITE AMMUNIA

40

COVER STORY

Cover story

UN NUOVO DOMANI

42 44

SI RIPARTE

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VIOLINI - HAULOTTE)

REPORT TECNICO

(ALLISON TRANSMISSION)

MEGA TRASPORTI

Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Carlo Otto Brambilla, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

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MACCHINE CANTIERI 5.0

ONDA SU ONDA

SE IL TRASPORTO È SOSTENIBILE (SCANIA)

45

60

MERCATO

62

56

(VOLVO CE)

RUBRICHE

PNEUS PER UOMINI

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(MICHELIN)

Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com

Fax 039 2020976 commerciale@ macchinecantieri.com

Registro operatori di comunicazione N.O 17890 del 02/01/2009

Direzione e redazione Via Carlo Amati 12, 20900 Monza, MB Tel. 039 2020976 Fax 039 2020976 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com

Pre-stampa e stampa Press grafica, Gravellona Toce (VB)

Sede legale Via Marconi 4/b, 20062 Vaprio d’Adda

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa

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GUANTO DI SFIDA (CIFA)

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SENZA CONFINI (PILOSIO)

A TUTTO CAMPO (MAN)

54

INNOVAZIONI

24

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TESTIMONIANZE

SI FA PRESTO A DIRE PANNO (MEWA)

EFFICIENZA AL TOP

(SCHEUERLE)

48

(KOBELCO)

(LA PAROLA A NICOLA

31

48

IL TRE ASSI RINGRAZIA (FASSI)

INTERVISTA

29

MIGLIORIE A LARGO SPETTRO (JCB)

(BKT)

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UN REATTORE, SEI GRU (MANITOWOC)

(DI MAURIZIO GUSSONI)

16

24

SPIDER-BOOM

FUOCO&FIAMME (DPI)

editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013


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EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Ancora aiuti? È

CHI DICE CHE È IMPOSSIBILE NON DOVREBBE DISTURBARE CHI CE LA STA FACENDO. (ALBERT EINSTEIN)

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MACCHINE CANTIERI 5.0

ancora voglia di ristrutturazioni. Almeno fino a fine anno. L’Agenzia delle entrate ha infatti aggiornato la guida agli sgravi fiscali per chi ristruttura o aumenta il livello di efficienza energetica, recependo le novità della legge di Stabilità 2016. Fino a dicembre 2016 è quindi confermata la detrazione Irpef del 50% per le ristrutturazioni, fino al limite massimo di spesa di 96.000 euro. Dal 2017 la detrazione sembra tornerà al 36% con un limite di spesa di 48.000 euro. Parafrasando una pubblicità di questo periodo, quindi, verrebbe da dire: ristrutturate, gente, ristrutturate! La perplessità giunge però, subito dopo. E dal 2017 cosa succederà? Come mai, se è vero che l’economia sta ripartendo, che la disoccupazione sta calando, che il PIL sta migliorando, e così via, l’ediliza ha bisogno di questi “aiutini” per riprendersi? In fondo la casa per gli italiani è sempre stato un bene primario, prima del pane stesso. E adesso che sembra che le cose migliorino, l’italiano medio avrebbe ancora bisogno dell’incentivo fiscale per migliorare la sua beneamata casa? O forse ne ha bisogno perché in realtà l’economia sta si, ripartendo, ma per il 2016 i numeri non saranno certo all’altezza di sostenere il settore edile senza che lo Stato ci metta lo zampino? O ancora, visto il poco allettante panorama bancario che si prospetta da qui a sei mesi, con banche buone e banche cattive, bisogna trovare qualche escamotage per salvare quanti sono sopravvissuti finora. Insomma, al solito le decisioni di Governo sembrano sempre smentire quanto lo stesso afferma. E questo, specie dopo anni di crisi, non giova certo alla fiducia che tutti, cittadini e imprenditori, devono metterci per ripartire.


KDI 3404

UNICO, NON PER UN’UNICA RAGIONE

KDI 3404. SCOPRI COSA LO RENDE UNICO. Sarà per via dei consumi - inferiori di oltre il 10% rispetto alla concorrenza - oppure per le performance, equivalenti a quelle di motori di cilindrata superiore. Sarà che offre la più alta coppia e potenza della categoria - aumentando la produttività della macchina del 15% - oppure perché è un motore compatto che non si ferma mai, dato che non utilizza il DPF e il ciclo di lavoro non deve essere interrotto per rigenerare il filtro. Sarà che risponde in modo eccezionale alle variazioni di carico - grazie alla gestione elettronica delle prestazioni e alla perfetta integrazione del turbo con il motore - oppure per l’incredibile riduzione di rumore, vibrazioni e fumosità allo scarico. Sarà il nuovo motore di riferimento, eppure non c’è una ragione. CE NE SONO TANTE.

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INTERVISTA

VUOI CONOSCERE PIÙ A FONDO LA REALTÀ HAULOTTE?

W riparte La parola a Nicola Violini

SI

L’Italia promette un 2016 all’insegna di una crescita costante. Tornando finalmente a ricoprire un ruolo di mercato importante tra i Paesi europei DI EMANUELA PIROLA

HAULOTTE AMPLIA LA GAMMA DEI SOLLEVATORI TELESCOPICI, che ora comprende la linea Heavy Load Capacity. L’HTL 5210 sarà presentato in anteprima al Bauma. I nuovi modelli offrono una capacità di sollevamento di 5,2 t fino a 10 m e una portata massima in avanti di 3,5 t allo sbraccio di 5,8 m con stabilizzatori abbassati

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MACCHINE CANTIERI 5.0

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N

icola Violini, Amministratore di Haulotte Italia, non nasconde la fiducia nel futuro. La ripresa è iniziata, ma bisogna capire il mercato e fornire le giuste risposte.

MC: Haulotte da anni non partecipava a una fiera. Di conseguenza viene spontaneo domandarsi il perché della partecipazione al GIS? E a tale proposito, la fiera ha risposto alle vostre aspettative? In che termini? NICOLA VIOLINI: Da diversi anni ormai Haulotte ha deciso di

non partecipare più a numerose fiere e manifestazioni. Fatte salve, infatti, Bauma e Intermat che continuano ad assicurare un respiro internazionale, le altre manifestazioni, italiane in primis, hanno davvero perso il loro senso. Per anni c’è stata una vera e propria lacuna nel panorama fieristico italiano, mancava la fiera adatta. Con il GIS questa lacuna sembra essere stata colmata. Abbiamo deciso di fare un tentativo che posso dire essere stato positivo. Il GIS ha risposto alle nostre aspettative: un evento mirato, che ha attratto visitatori del settore con i quali in alcuni casi siamo riusciti addirittura a finalizzare qualche contratto direttamente in fiera. MC: Sempre in tema fiere, il prossimo appuntamento sarà il

Bauma. Cosa possiamo aspettarci da Haulotte? NICOLA VIOLINI: Visto che mancano ancora alcuni mesi al

Bauma, posso solo anticipare che Haulotte presenterà diverse novità sia fra le piattaforme aeree che tra i sollevatori telescopici. Non a caso in occasione dell’incontro anticipatorio tra giornalisti e aziende espositrici che si è tenuto in gennaio, le prime novità svelate riguardano la nuova Star 6 e la nuova gamma ‘pesante’ di sollevatori telescopici. MC: Mercato italiano: quali sono le sensazioni di Haulotte?

L’edilizia sta ripartendo oppure è solo l’industriale a tirare? NICOLA VIOLINI: Il sentiment per il 2016 è positivo, anche

dei clienti finali principalmente dei settori della manutenzione, dell’industria e dell’impiantistica, ma anche dall’edilizia.Va comunque detto che un po’ si tratta di acquisti fisiologici, per la sostituzione di mezzi in attività da molti anni. MC: Il noleggio in Italia è legato a pochi noleggiatori di

medie dimensioni e una miriade di piccoli punti noleggio. Questa frammentazione quali ripercussioni ha sul mercato e cosa spera Haulotte per il futuro? NICOLA VIOLINI: La frammentazione permane ed è un segnale

di un mercato che non ha ancora raggiunto la maturità. Oggi in Italia vi sono pochi grossi player, di cui nessuno internazionale a parte Boels, e una miriade di piccoli noleggiatori con flotte di poche unità. In tale situazione i costi del noleggio restano drammaticamente bassi e di conseguenza anche il livello della professionalità e della solubilità delle aziende. L’unico vantaggio di questo panorama è che non vi è un forte stress per quel che riguarda il rapporto tra costo macchina e margine di guadagno. Ma in ogni caso non si può ignorare che sia una situazione che non aiuta a far decollare il noleggio come dovrebbe. Come Costruttore Haulotte auspica la creazione di un sistema noleggio in grado di essere competitivo e attrarre i grandi player internazionali. MC: Come sta andando il settore dei telescopici? Quali

innovazioni contrapponete alle soluzioni proposte dai vostri principali competitor che, vedi caso, producono in Italia? NICOLA VIOLINI: Molti dei principali Costruttori di queste

macchine sono italiani, quindi la situazione sul mercato italiano per Haulotte è ovviamente più difficile. A questo va aggiunto che noi non produciamo modelli rotativi che invece sono i più richiesti in Italia. Inoltre il mercato dei sollevatori telescopici nel 2015 non ha conosciuto lo stesso incremento registrato dal segmento delle piattaforme aeree, bensì un andamento più altalenante. Premesso tutto questo come Haulotte siamo comunque soddisfatti del livello di recepimento dei nostri telescopici da parte del mercato, risultati ottenuti offrendo di serie una macchina completa dove invece i competitor offrono optional. Anche la partnership con Kohler sta dando i suoi frutti, i clienti apprezzano le nuove motorizzazioni.

sull’onda della crescita registrata nel 2015. C’è fiducia nell’aria: molti noleggiatori prevedono di investire nel rinnovo del parco macchine, un’attività già iniziata nel 2015 quando alcuni grossi noleggiatori hanno acquistato complessivamente circa 1.300 unità. A settembre 2015 il dato aggregato delle piattaforme semoventi era già superiore a quello del 2014 del 30%, segnando un secondo anno di crescita consecutiva. Per il 2016 spero che tale trend sia confermato e che l’edilizia possa ricominciare a giocare un ruolo di primo piano.

MC: Il service e la formazione sono aspetti fondamentali.

MC: Applicazione per applicazione, quali sono le macchine

NICOLA VIOLINI: L’obiettivo di Haulotte è quello di diventare e

più interessanti per il nostro mercato?

di essere percepita dai clienti come un solution provider, che offra sia i prodotti che tutti i servizi necessari annessi ad essi. A partire da Haulotte Financial Services che nel 2016 contemplerà nuove offerte di finanziamento per arrivare alla formazione. Haulotte collabora con IPAF e abbiamo due formatori diretti dipendenti Haulotte che si occupano del training sia dal punto di vista di utilizzo finale sia dal punto di vista tecnico e manutentivo delle macchine. In particolare abbiamo rilevato una specifica attenzione alla sicurezza da parte della grande distribuzione, sia nella figura dei Responsabili della Sicurezza che fra i decision maker degli acquisti.

Haulotte Italia come affronta queste tematiche?

NICOLA VIOLINI: Grazie alla crescente domanda da parte sia

della grande distribuzione che dell’industria, quest’ultima per rispondere a esigenze sia di produzione che di manutenzione, le piattaforme a braccio articolato con propulsione elettrica o mista stanno conoscendo un momento d’oro, e rappresentano il 20% del mercato nel Sud Europa. In Italia, ma in generale in tutta Europa, sono invece calate molto le vendite delle piattaforme verticali diesel, legate al fenomeno del fotovoltaico che oggi è in calo. Sulle piattaforme articolate diesel di media categoria stiamo invece registrando un buon riscontro, con acquisti diretti da parte

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CoverStory BKT

UN NUOVO FUTURO BKT ha inaugurato ufficialmente lo stabilimento di Bhuj, pezzo forte della scacchiera del Costruttore che con esso conta di raggiungere le 300 tonnellate giornaliere di produzione quando sarà a pieno regime TESTI E FOTO DI EMANUELA PIROLA

A

Attualmente la produzione è di 150 tonnellate al giorno. Stiamo parlando del nuovo polo produttivo BKT di Bhuj, inaugurato a dicembre del 2015. Lo stabilimento è situato a Bhuj (da cui il nome), nello stato del Gujarat, a un centinaio di chilometri dal confine con il Pakistan e a circa 60 dal porto di Mundra, sul Mare Arabico. Bhuj è un impianto produttivo autonomo e all’avanguardia sia nelle dotazioni industriali, sia nelle infrastrutture di servizio per il personale, che si estende su un’area di 126 ettari.

Da destra Arvind Poddar, Rajiv Poddar e Dilip Vaidya, il management di BKT

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LA COSTRUZIONE. Iniziati nel gennaio 2011, i lavori hanno comportato la posa di una condotta per l’acqua potabile lunga 8 chilometri e di 13 chilometri di linea elettrica. Si, perché prima dell’arrivo di BKT, l’area dove ora sorge lo stabilimento si presentava come un brullo deserto con pochi aridi arbusti sferzati dal vento. Niente acqua né corrente elettrica. Il primo pneumatico usciva dalla linea già nel marzo 2012, anche se l’intero progetto sarà ultimato solamente nel corso del 2016,


*

LA FILOSOFIA AZIENDALE Facendo riferimento al gioco degli scacchi, Arvind Poddar nel suo discorso inaugurale ha voluto così spiegare la filosofia di BKT: “Una qualità unica distingue il vero campione dal giocatore comune: la flessibilità di adattare la propria strategia alle sfide che si presentano nel corso della partita. Una mossa dopo l’altra, BKT ha ideato e raggiunto i suoi obiettivi, e ora con il nuovo impianto produttivo di Bhuj, è

pronta per cambiare il gioco e presentarsi come il ‘Game Changer’ sulla scacchiera globale”. Ovviamente Arvind Poddar si riferisce al panorama mondiale della produzione di pneumatici off road, settore nel quale BKT opera con successo sempre crescente da diversi anni e nel quale ora vuole arrivare a rivestire un ruolo non più di player tra i tanti, ma di player predominante, in grado di stabilire nuove regole

per il mercato. Innanzitutto con una capacità produttiva strabiliante, che nel 2017 raggiungerà le 800 tonnellate giornaliere (più di 140.000 all’anno). Già oggi BKT

propone qualcosa come 2.400 diversi tipi di pneumatici e oltre 300 diversi profili di battistrada. Il futuro porterà nuovi modelli (di cui alcuni già saranno disponibili al Bauma). MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory BKT

È STATO DI 500 MILIONI DI DOLLARI L’INVESTIMENTO PER REALIZZARE IL SITO PRODUTTIVO DI BHUJ. quando la produzione giornaliera sarà praticamente raddoppiata rispetto a quella attuale.

omogenei o accidentati.Tra l’altro diversi produttori indiani hanno già richiesto di poter utilizzare il circuito BKT per i loro test.

LA STRUTTURA. Come abbiamo anticipato, Bhuj è uno stabilimento produttivo che rappresenta il fiore all’occhiello di BKT, che con esso conta di raggiungere importanti traguardi commerciali e acquisire notevoli quote di mercato fino ad oggi impensabili considerando la capacità degli altri stabilimenti del gruppo (Aurangabad, Bhiwadi, Chopanki e Dombivali). Ma oltre a essere un polo all’avanguardia in termini di reparti produttivi equipaggiati tra l’altro con modernissimi mixer per le mescole, complessi macchinari per la produzione dei cerchietti in acciaio e nuove presse vulcanizzatrici per pneumatici anche di grandi dimensioni, Bhuj è destinato anche a ospitare la ricerca e lo sviluppo dei nuovi prodotti del Costruttore indiano. A tale scopo è in fase di costruzione il centro ricerca e sviluppo dove sono in programma ricerche su nuovi polimeri e nuovi composti per i battistrada.A supporto delle ricerche di laboratorio sorge il circuito di prova, unico in India, studiato per verificare il comportamento degli pneumatici e il comfort di guida su diversi fondi stradali

NON SOLO PRODUZIONE E RICERCA. Ben sei dei 126 ettari complessivi dell’area dello stabilimento di Bhuj sono destinati al villaggio per i dipendenti, con moderni appartamenti per 406 famiglie, uno spaccio, un’area verde e un centro ricreativo. Una vera e propria città in miniatura che sorge all’interno dell’area BKT, dove è presente anche un ambulatorio medico e una stazione dei vigili del fuoco che intervengono anche in caso di emergenze esterne all’impianto di Bhuj. A completamento di quello che è un progetto decisamente più ampio rispetto alla mera costruzione di una fabbrica, come ha chiaramente dichiarato Arvind Poddar, Presidente e Amministratore Delegato di BKT affermando che “la principale risorsa per la crescita e il successo di qualsiasi azienda è il suo personale, l’area di Bhuj ospita anche la White House, nome scelto volutamente per richiamare l’attenzione sulla struttura costituita da 90 stanze destinate a diventare alloggi sia per ospiti che, soprattutto, per studenti che parteciperanno a un progetto di collaborazione fra BKT e l’università.

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CoverStory BKT

LE GAMME IN PRODUZIONE Fra gli pneumatici attualmente in produzione a Bhuj ci sono 22 misure della gomma piena Maglift; varie misure dello pneumatico Liftmax LM 81, entrambi per carrelli elevatori; la misura 280/75 R 22.5 del Portmax PM 93 per gru a cavaliere e anche l’enorme pneumatico Earthmax SR 45 Plus per dumper.

centrale termoelettrica che copre il fabbisogno di vapore acqueo e corrente elettrica di tutto il complesso. Grandi vasche di raccolta assicurano, inoltre, una riserva idrica anche in periodi di siccità.

ENERGIA ASSICURATA. L’alimentazione di questa vasta e articolata struttura deve essere assolutamente certa e garantita. Partendo da zero, ossia scegliendo come area su cui far sorgere il proprio polo una zona assolutamente desertica e priva di qualunque sottoservizio, BKT ha potuto progettare da zero l’intero complesso, comprendendo in tale studio anche le strutture destinate ad assolvere al fabbisogno energetico di tutte le attività. Così facendo è stato possibile costruire, su un lato del complesso industriale, una

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LO STATO DELL’ARTE. Come tutti gli stabilimenti BKT, anche Bhuj ha ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9001: 2000. Per quanto riguarda i parametri di produzione, controllo qualità, e normative in materia ambientale, BKT aderisce ai più rigorosi standard internazionali. “L’impianto produttivo di Bhuj è una pietra miliare nella crescita di BKT” ha affermato Lucia Salmaso, Amministratore Delegato di BKT Europe “non solo per il suo elevato livello tecnico e qualitativo, ma anche perché è lo stabilimento BKT più vicino a uno scalo portuale, elemento decisivo per accelerare i tempi di spedizione. Un grande vantaggio anche per quelle aziende che hanno scelto pneumatici BKT per il primo equipaggiamento”.


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Innovazioni VOLVO CE

Nella botte

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piccola...

Compatti, ma potenti. Facili da usare e in grado di lavorare sodo per ore. Sono i miniescavatori Volvo EC15D, EC18D ed EC20D DI TEA GIUSTI • FOTO VOLVO CE

C’

è il vino buono. Inoltre il 2015 è stata un’annata eccezionale per qualità e quantità e promette nettari sublimi, i migliori dei quali vanno coccolati in piccole botti di rovere perché i sentori del legno rilascino profumi inebrianti e impreziosiscano il lavoro della natura e dell’uomo. Il 2015 è però stato un anno di fermento non solo per l’enologia, ma anche per la progettazione e Volvo CE ha messo a segno tre nuovi, compatti capolavori: i miniescavatori EC15D, EC18D ed EC20D,“botti piccole” che promettono un lavoro buono. ALTA QUALITÀ. I nuovi miniescavatori racchiudono decenni di esperienza ingegneristica Volvo unita agli ulteriori miglioramenti apportati alla Serie D. Le

DATI TECNICI Modello Motore Potenza massima Capacità benna Forza di strappo, ISO Forza di lacerazione, ISO Sbraccio massimo Profondità di scavo Altezza di scarico Peso operativo Pressione al suolo

EC15D D0.9A 12 kW (16,3CV) 33 l 12,9 kN 7,95 kN 4,046 m 2,323 m 2,582 m 1,64 t 26,4 kPa

EC18D D0.9A 12 kW (16,3CV) 33 l 12,9 kN 7,95 kN 4,046 m 2,297 m 2,605 m 1,77 t 30,4 kPa

EC20D D0.9A 12 kW (16,3CV) 48 l 18,27 kN 12,29 kN 4,362 m 2,557 m 2,810 m 1,95 t 30,4 kPa

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Innovazioni VOLVO CE

Sui mini serie D i punti di manutenzione da controllare ogni giorno sono raggruppati sotto al cofano del motore dall’ampia apertura. Con il filtro dell’olio idraulico multifunzione brevettato Volvo, il filtraggio si verifica quando il serbatoio viene riempito o rabboccato e prima che l’olio ritorni attraverso le linee di spurgo. Un contenitore trasparente invece agevola i controlli dell’olio motore e permette di individuare tempestivamente eventuali fenomeni di contaminazione

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macchine sono state progettate per durare a lungo senza lesinare acciaio e aggiungendo qua e là le tipiche pennellate Volvo che contraddistinguono ogni prodotto della casa svedese. Il robusto contrappeso poster iore, ad esempio, offre un’eccellente resistenza all’impatto e protegge tutti i componenti vitali. Il design unico e di alta qualità parte da un robusto pezzo singolo di ghisa che avvolge ogni lato della macchina per una protezione superiore e in cui si inser isce alla perfezione il vetro piatto rinforzato, utilizzato sui quattro lati della cabina, che garantisce un montaggio semplice, rapido ed economico dei ricambi in caso di danni. La robusta lama dozer è dotata di un bordo tagliente saldato che promette un’eccellente resistenza all’usura, mentre un labbro superiore a lunga durata offre una protezione maggiore contro i danni nelle applicazioni impegnative e l’opportuna rigidità quando si usa la lama come stabilizzatore. La struttura robusta e il profilo curvo della lama assicurano le prestazioni nell’utilizzo da dozer o quando si eseguono lavori di riempimento. Sui due modelli EC15D ed EC18D il cilindro di sollevamento si trova in cima al braccio, dove è massima la protezione da qualsiasi danno, mentre una robusta copertura di acciaio salvaguarda il cilindro del braccio dell’EC20D. Inoltre, su tutti i modelli, la maggior parte dei tubi flessibili passa all’interno del braccio per assicurare la più lunga durata. Anche il telaio oscillante, il braccio e le estremità dell’avambraccio sono in fusione e finalizzati a ottimizzare la distribuzione delle sollecitazioni. Persino i perni e le boccole temprati sono stati progettati in modo da mantenere tolleranze di rotazione ottimali finalizzate a ridurre l’usura. In pratica un

vero e proprio puzzle di soluzioni intelligenti che consentiranno alle tre macchine di lavorare senza problemi per anni. POTENTI E VERSATILI. I nuovi miniescavatori, che rientrano nella categoria 1,5-2 tonnellate, sono equipaggiati con un motore diesel Volvo D0.9A conforme alle più recenti norme EPA Tier 4, in grado di erogare 12 kW (16,3CV) di potenza massima, le cui emissioni vengono mantenute al minimo grazie al sistema di minimo automatico opzionale, che riduce la velocità del motore al minimo se i comandi rimangono inattivi per oltre cinque secondi. I tre modelli presentano forze di strappo ai vertici della categoria ed eccellenti forze di penetrazione. Grazie all’attrezzatura di scavo ottimizzata è inoltre notevole lo sbraccio longitudinale e in altezza e la possibilità di scavare a notevoli profondità. Il tutto supportato da un impianto idraulico Load Sensing Flow Sharing che assicura un preciso controllo di tutte le funzioni in simultanea attivazione. L’operatore ha anche la possibilità di regolare agevolmente le portate idrauliche dei circuiti ausiliari dall’interno della cabina e di sfruttare la velocità e la potenza ottimali per l’azionamento delle attrezzature. Le macchine beneficiano, di serie, anche del dispositivo Auto kick down che permette di ottimizzare i lavori nelle fasi di reinterro: quando si è in doppia velocità e si incontra una resistenza importante con la lama, la macchina passa automaticamente in bassa velocità. Un sistema che garantisce ottime

EFFICIENZA INTEGRATA

Riduzione al minimo dei fermi macchina per una manutenzione facile, facile Una manutenzione efficiente inizia da una progettazione intelligente della macchina. La Serie D è infatti caratterizzata da una manutenzione semplice in virtù delle sue caratteristiche di assistenza integrate. Prima di tutto c’è il ritorno automatico al minimo e lo spegnimento automatico del motore. Dopo 5 secondi di inattività dei comandi, il regime motore viene abbassato al minimo ed è possibile impostare lo spegnimento automatico del propulsore, dopo un certo periodo di funzionamento al regime minimo. In questo modo si interrompe anche il contaore, allungando gli intervalli di manutenzione e limitando i costi di esercizio. In seconda battuta tutti i punti da controllare ogni giorno sono raggruppati, e ben visibili, sotto il cofano motore. Con il filtro dell’olio idraulico multifunzione brevettato Volvo, il filtraggio si verifica quando il serbatoio viene riempito o rabboccato e prima che l’olio ritorni attraverso le linee di spurgo. Un contenitore trasparente agevola i controlli dell’olio motore e permette di individuare tempestivamente eventuali contaminazioni. Infine gli intervalli di ingrassaggio di 50 ore aumentano la disponibilità operativa e incentivano lo svolgimento di queste operazioni di manutenzione essenziali, aumentando così la vita utile della macchina.

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Innovazioni VOLVO CE

“I nuovi miniescavatori EC15D ed EC18D mettono in mostra un incremento del 12% della capacità di sollevamento rispetto ai modelli precedenti e possono essere dotati di un contrappeso posteriore aggiuntivo per offrire una stabilità ancora maggiore. Grazie al loro equipaggiamento di scavo ottimizzato, questi potenti escavatori compatti consentono all’operatore di arrivare più lontano, avere una capacità di scavo maggiore e uno sbraccio più elevato”.

prestazioni nei lavori di livellamento e un elevato risparmio di carburante. La grande disponibilità operativa dei modelli della Serie D è supportata, e non poteva essere altrimenti, dalla loro estrema versatilità. Il sottocarro degli escavatori EC18D ed EC20D può essere esteso o retratto per adattarsi ai requisiti del cantiere; fermo restando come sia anche possibile scegliere una larghezza ridotta per passare attraverso gli spazi ristretti.Va anche considerato come il braccio abbia un leggero offset a sinistra al fine di mantenere un’ottima visibilità quando si lavora in spazi ristretti. Inoltre queste macchine sono state progettate in modo che il montante di rotazione e il cilindro rimangano sempre all’interno della larghezza dei cingoli, evitando il rischio di danni alla struttura lavorando in prossimità di ostacoli.

COMODI E SICURI. Tante qualità apprezzabili che trovano il degno coronamento all’interno della cabinaVolvo espressamente pensata per aumentare la produttività dell’operatore e rendere piacevoli le ore di lavoro. L’accesso è facile e sicuro grazie all’ampia porta con tre punti di contatto o, in caso di tettuccio, grazie al grande corrimano. Il comfort è assicurato dall’ottimo isolamento acustico e dalle vibrazioni, da una visibilità a 360 gradi e dall’assenza di pedali in più sul pavimento. Tutti i comandi sono ergonomici e i grandi pedali di traslazione consentono all’operatore di manovrare facilmente la macchina anche in spazi ristretti. La rotellina azionabile con un dito offre un offset preciso del braccio e un uso perfetto di qualsiasi attrezzatura. Per ottenere un’efficienza ottimale, la leva della lama dozer è dotata di un interrut-

MASSIMA VERSATILITÀ In classico stile Volvo, le imprese hanno a disposizione una vasta gamma di attrezzature che comprendono le benne universali con denti imbullonati, le benne fisse e inclinabili da scavo, nonché un’ampia gamma di martelli demolitori Volvo, con potente energia di impatto e bassi livelli di rumorosità. Il tutto agevolato dall’attacco rapido dedicato Volvo. La versatilità delle macchine è poi assicurata anche da altri particolari. In caso di trasporto su un rimorchio, i punti di sollevamento appositi e un freno di rotazione automatico garantiscono infatti la sicurezza delle manovre. Nel contempo, anche il sistema di trasporto, semplice ed efficace, della benna permette una traslazione facile e sicura. I ganci sono integrati nella benna e consentono di trasportare fino a due benne universali attaccandole a una benna per scavi e fissandole alla lama alla fine della giornata di lavoro.

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tore per la velocità di traslazione elevata al fine di velocizzare i lavori di riempimento, mentre un tasto ausiliario ad azione singola ubicato sul joystick destro agevola l’uso del martello demolitore. Il tutto senza dimenticare il sedile ergonomico regolabile, l’efficiente impianto di riscaldamento, la presa elettrica 12V e, in optional, la radio con lettore MP3. Il parabrezza è dotato di ammortizzatore a gas e di grandi impugnature per facilitare l’apertura e garantire una postazione di lavoro comoda e sicura.


TESTIMONIANZE

(ALLISON)

EFFICIENZA AL TOP Tutti i vantaggi di una trasmissione completamente automatica Allison Serie 3000 applicata a un Volvo FE 320 6x4 l Nord Europa è terra tecnologica, pragmatica, in cui l’efficienza delle macchine trova un posto di assoluto rilievo. Non fa certo eccezione la società Göteborgs Bygg & Fastighetsservice AB che mette a disposizione del mercato locale mezzi d’opera per il settore delle costruzioni e il trasporto di materiali edili. Per i trasporti più pesanti l’impresa utilizza unVolvo FE 320 6x4 allestito con una trasmissione completamente automatica Allison Serie 3000 ed equipaggiato con una gru Fassi con uno sbraccio di 23

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metri. Dopo due anni di duro lavoro con questo mezzo abbiamo raccolto la testimonianza di Peter Nordmark di Göteborgs Bygg & Fastighetsservice AB, decisamente soddisfatto in merito alla scelta della trasmissione che porta non pochi vantaggi. “Grazie alla trasmissione completamente automatica Allison”, afferma Nordmark, “anche un motore più piccolo riesce a offrire la medesima produttività di uno con più cavalli. E il prezzo di acquisto inferiore compensa il costo dell’opzione automatica. Grazie alla trasmissione Allison si può fare a meno di un motore più potente che aumenta il peso e il costo del camion”. Avendo avuto esperienze precedenti con trasmissioni semi-automatiche, Nordmark ha anche verificato come i costi di gestione con l’Allison siano vantaggiosi. I costi per la manuten-

zione del camion si limitano infatti alla sola sostituzione programmata di filtro e liquidi. E anche a livello di consumi non ci sono differenze rispetto alle trasmissioni semi-automatiche. Inoltre va segnalato come l’impresa si trovi spesso a lavorare in cantieri difficili da raggiungere, serviti da strade sterrate e a volte totalmente privi di vie di comunicazione. Questo richiede la possibilità di muoversi in maniera millimetrica alle basse velocità su terreni difficili per poi poter movimentare il materiale con la gru. Anche in questi frangenti Nordmark ha notato come la trasmissione Allison consenta un miglior controllo del veicolo.“Con Allison, l’avvio sulle strade in salita è imbattibile, l’accelerazione è sempre dolce e senza strappi e non c’è perdita di potenza durante i cambi marcia,” racconta Nordmark. “Prima dovevamo pianificare il cambio marcia all’avvicinarci di una salita ripida, ora possiamo smettere di preoccuparci. Strada a parte, naturalmente”.

UNA garanzia

Da sempre Allison Transmission è sinonimo di trasmissioni automatiche per veicoli commerciali medi e pesanti e di sistemi di propulsione ibridi per autobus urbani. I prodotti Allison sono utilizzati in tutto il mondo in molteplici segmenti di mercato: raccolta dei rifiuti, antincendio, movimento terra, distribuzione, difesa militare e altre applicazioni speciali. Fondata nel 1915, Allison è un autentico colosso del settore, ha la sede principale a Indianapolis in Indiana (USA) e un organico di circa 2.700 dipendenti. Con una presenza globale in 80 paesi, Allison ha sedi dislocate nei Paesi Bassi, in Cina e in Brasile e stabilimenti produttivi negli Stati Uniti, in Ungheria e in India. La rete mondiale di Allison conta circa 1.400 distributori e concessionari.

Allison Transmission Italia Corso Giovanni Lanza, 100 10133 Torino Tel. 011-5363-160 Fax 011-5363-164 www.allisontransmission.com

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REPORTTECNICO

WEBER

OCCASIONE DA NON PERDERE espositivo ricco di nuovi modelli, con anche la possibilità di test sul campo, è quello che attende i visitatori. E per noi italiani ci sarà il fior fiore della rappresentanza italiana di Weber, Al Consulting (vedi box per i dettagli). Benché manchino ancora due mesi e più all’inaugurazione della fiera monacense, e nonostante sia più che naturale che i progettisti Weber siano ancora all’opera per portare in fiera il maggior numero di nuovi prodotti, siamo già in grado di anticipare alcune novità che certamente sapranno incuriosire le imprese italiane che si occupano di manutenzione stradale. l Bauma non è una semplice fiera, ma un’occasione unica per toccare con mano le più importanti novità di un settore che vuole affrontare il 2016 con vigore, forte di una ripresa che, finalmente, sta interessando anche il nostro paese. In questo contesto internazionale spicca, per qualità tecnica e possibilità messe a disposizione dei clienti,Weber, Costruttore tedesco che proprio al Bauma promette di fare scintille. Uno spazio

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Weber al Bauma

Lo stand Weber (Area Esterna, F1107/1) sarà sicuramente una delle tappe immancabili di una

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vostra visita al Bauma. Ai 200 m2 di spazio coperto che ospitano sia uffici preparati appositamente per parlare con tranquillità che la zona accoglienza e ristorazione, per riposarsi un attimo dalle fatiche fieristiche e rinfrancar lo spirito, si uniscono altri 672 m2 di spazio espositivo con tanto

di campo prove dove sperimentare di persona, e in tempo reale, la qualità delle macchine proposte dal costruttore tedesco. E non è finita! Presso lo stand, come si conviene per una manifestazione quale il Bauma, tutti i clienti italiani si potranno avvalere dello staff di A.L.

Oltre ai miglioramenti che interessano i compattatori reversibili CR 6 e CR 7 e il costipatore verticale a gasolio SRX 750 D, va segnalata la nuova piastra con rulli vibranti VRP 700, che permette un notevole risparmio di fatica e di costi nei lavori di pavimentazione esterna. Per quanto concerne la tecnologia applicata alla compattazione, il Bauma 2016 vedrà l’esordio del nuovo sistema Compatrol CCD 2.0 con la protezione del motore MDM integrata, per poter monitorare in tempo reale sia il livello di compattazione del terreno, sia i parametri del motore. Esposta a Monaco e disponibile a partire dal mese di maggio, ci sarà già anche la nuova piastra bi-direzionale CR 2 che beneficerà della motorizzazione Hatz per quanto concerne l’alimentazione a gasolio, oppure di motori Honda o Subaru per l’alimentazione a benzina. Senza dimenticare il serbatoio dell’acqua offerto in via opzionale. Interessanti novità riguarderanno anche il vibratore per cemento Ivur, ora proposto con un peso operativo ridotto e importanti miglioramenti per quanto concerne l’elettronica, il design e la cinghia.

Consulting, braccio operativo di Weber nel nostro Paese. Nello specifico saranno presenti Alberto Lovo, responsabile vendite Italia e titolare A.L. Consulting, e Fabio De Leo, dell’assistenza commerciale e tecnica Weber. Le imprese italiane potranno ricevere qualsiasi tipo di informazione

tecnica o commerciale e, come accennato, provare i best seller della società e i nuovi prodotti.


REPORTTECNICO

SCHEUERLE

MEGA TRASPORTI n colosso. Non c'è altro modo di definirlo. 800 t di capacità di carico, 8 m di larghezza e 30 di lunghezza sono le tre caratteristiche che rendono meglio l'idea delle dimensioni del transporter per sezioni di navi recentemente realizzato da Scheuerle nel proprio sito produttivo di Pfedelbach per Sungdong Group, che opera nella città costiera di Tongyoung, nella Corea del Sud. Il transporter nasce specificamente per moviementare in sicurezza grosse sezioni di navi e posizionarle esattamente dove i vari processi del cantiere navale li vogliono, pronte per essere assemblate, o spostate dalla zona di costruzione a quella di assemblaggio con altre parti del vascello. Per eseguire tali trasporti i livelli di affidabilità e sicurezza di questo transporter devono essere veramente... alle stelle. Non a caso il transporter è equipaggiato con ogni sistema di controllo immaginabile, dai sistemi di monitoraggio e allarme per il centro di gra-

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REPORTTECNICO

Se non c'è il transporter

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Spesso nei cantieri navali operano, al posto o in abbinata ai giganteschi transporter, anche i moduli SPMT (Self Propelled Modular Transporter) che hanno dalla

loro l'estrema adattabilità al carico da trasportare, intriseca alla loro stessa natura di moduli assemblabili. Le composizioni possibili sono in effetti virtualmente

infinite, cosa che garantisce anche capacità di carico molto variabili, ma sempre ottimizzabili al massimo sia in termini di manovrabilità che di sicurezza, ma anche

di costi di esercizio. TII Group vanta una lunga esperienza anche nel settore degli SPMT: i suoi moduli sono stati spesso protagonisti di trasporti a dir poco eccezionali.


del veicolo richiamando l'attenzione del driver su ogni possibile malfunzionamento. “La richiesta per i nostri transporter per cantieri navali è davvero elevata” ha commentato Ralf Grützmacher, Area Manager Sales at TII Sales in occasione della consegna del colosso a Sungdong Group. “Oggi i nostri clienti vogliono veicoli affidabili perché i costi di fermo per guasto sono ormai insopportabili. I nostri veicoli si sono guadagnati una reputazione eccellente dimostrando resistenza e durata elevata anche negli ambienti aggressivi dei cantieri navali, dove umidità e corrosione la fanno da padrone. Una garanzia che siamo in grado di dare grazie all'uso di componenti di prima scelta e a un processo di assemblaggio controllato nei minimi dettagli. Senza dimenticare la fase di consegna al cliente. Si tratta di

veicoli per lo più giganteschi spesso da trasportare in parti del Mondo agli antipodi rispetto alla nostra fabbrica. Simili viaggi sono fonte di incidenti a ogni angolo di strada da attraversare. Un potenziale che dobbiamo ridurre il più possibile, con trasporti pianificati metro per metro”. Ma se questo transporter colpisce per le dimensioni e la capacità, non lascia meno stupiti l'organizzazione a dir poco millimetrica che è stata preparata per il suo trasferimento da Pfedelbach al porto dove si è imbarcato alla volta della Corea del Sud. Un trasporto a dir poco eccezionale, con passaggi davvero complessi e manovre ad alta precisione su un tragitto studiato centimetro per centimetro. Non a caso i tre marchi di TII Group, Kamag, Nicolas e Scheuerle, sono tra i leader delle soluzioni per i trasporti eccezionali.

vità, il carico e l'inclinazione per arrivare alla cabina che deve proteggere il driver che durante gli spostamenti si trova di fatto sovrastato da 800 t di nave! Ma non solo protezione da colpi: rumore, caldo e freddo sono parametri essenziali per garantire un buon ambiente lavorativo, mentre il computer di bordo analizza lo status MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

PALAZZANI

SPIDERBOOM

li aracnidi sono animaletti incredibili.Voraci predatori spesso costruttori di trappole sofisticate e splendide come merletti, si caratterizzano per la capacità di arrivare ovunque. I ragni, per queste loro peculiarità, hanno toccato le corde del mito e hanno solleticato non solo la fantasia del mondo dei fumetti (e del cinema), ma anche una realtà produttiva come Palazzani, che proprio nelle piattaforme cingolate ha trovato la sua piena capacità

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espressiva. Come i ragni del mondo naturale i Ragni Palazzani arrivano ovunque, in situazioni impossibili per le piattaforme tradizionali. Ma le caratteristiche speciali di queste macchine non si fermano certo qui. Funzionano autonomamente, con motore termico o, in spazi chiusi, elettrico e si spostano agevolmente anche fuori strada e su forti pendenze come rampe e scalinate. Passano attraverso una normale porta e operano in ambienti affollati, senza rumori ne

gas di scarico. Sicuri e leggeri, come accennato i Ragni rappresentano da sempre uno dei prodotti di punta della Palazzani Industrie. Si dividono in 3 famiglie. La prima serie è rappresentata dai TZX, i più piccoli prodotti dall’azienda, che raggiungono altezze da 17 a 22,5 m grazie a bracci a due sezioni articolate e telescopiche, consentendo di operare senza limitazioni di movimento con 2 persone a bordo. I comandi oleodinamici sono semplici e affidabili per manovre dolci e


DATI TECNICI XTJ43 Modello Ragno XTJ43 Braccio telescopico a 6 sezioni Jib sfilabile a 2 sezioni Altezza massima 43 m Raggio massimo di lavoro 18 m (1 persona) Portata massima navicella 330-230 kg Tiro massimo orizzontale 400 N Motore diesel Perkins 404C-22 da 35 kW Motore elettrico monofase 220V 50 Hz 3 kW Motore elettrico trifase 400V 50 Hz 5,5 kW Dimensioni cesto 2,4x0,7x1,1 m Pendenza superabile 40% Pendenza laterale massima 15% Velocità traslazione 1,4 km/h Rotazione torretta 660° non continua Rotazione navicella 90°+80° Dimensioni chiuso 2.280x8.520x1.350/1.800mm (larghezza senza cesto) Peso 10.900 kg Pressione specifica a terra 0,63 kg/cm2

metri di altezza.Anche in questo caso, per rendere più sicuro e confortevole il lavoro aereo, è stato inserito, oltre al braccio multi-sfilo, un jib telescopico. L'intera gamma delle piattaforme aeree Palazzani può essere richiesta su cingoli o su ruote, in versione bi-energy, con motore diesel, in versione ibrida, con motore elettrico e motore diesel per poter lavorare comodamente in spazi aperti o chiusi, oppure in versione ECO, con motore totalmente elettrico ideale per la manutenzione interna di edifici. Inoltre a partire dalla serie Junior è possibile installare sulla macchina un verricello idraulico da 500 kg al posto del cesto. L'ultimo Ragno nato in casa Palazzani è il modello XTJ 43/C le cui caratteristiche tecniche sono evidenziate nel box di approfondimento.

precise.Anche la stabilizzazione risulta rapida e facile. Si sale in altezza (da 25 a 32 m) con la serie Junior. Queste piattaforme presentano un differente meccanismo di salita in virtù di un braccio multi-sfilo e il jib superiore articolato. Una soluzione che garantisce la massima agilità aerea, senza ingombri posteriori, anche a quote intermedie. Terza e ultima famiglia della gamma Palazzani è la serie Master: le più alte piattaforme prodotte dall’azienda, che vanno da 35 a 52 MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

(POTAIN)

UN REATTORE, SEI GRU Tante sono le Potain che stanno erigendo il più grande reattore sperimentale a fusione nucleare del Mondo a costruzione è in corso a Cadarache, nel Sud della Francia, a opera di un consorzio internazionale composto da Unione Europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India, Corea del Sud, Italia, Francia. Di cosa stiamo parlando? Di uno dei più ambiziosi progetti in fase di realizzazione con l’obiettivo di trovare una soluzione sostenibile e a basso costo per produrre l’energia necessaria alla sopravvivenza della nostra società. Il progetto si chiama ITER (per i dettagli vi rimandiamo al box) e si tratta di una centrale a fusione nucleare di tipo sperimentale il cui cantiere di costruzione è attualmente in corso. E in esso stanno appunto operando sei gru a torre Potain, e nella fattispecie due modelli topless (MDT 308 e MDT 368) e quattro tradizionali, ossia una MD 610 M40, una MD 485 B, una MD 560 B e una MD 175.

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LE GRU. Fornite da Dodin Campenon Bernard che è una società del gruppo Vinci Construction che ha vinto l’appalto per la costruzione del sito di Iter, sovraintendono a tutte le diverse operazioni di sollevamento necessarie per la costruzione del

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reattore nucleare. Quest’ultimo è composto da sezioni in acciaio inossidabile con spessori variabili da 50 a 250 mm che ospiteranno i diversi sistemi del reattore Tokamak, mentre l’intero complesso sarà un edificio da sette piani in cemento armato lungo 120 m e largo 80, costituito da

16.000 t di tondini, 150.000 metri cubi di cemento e 7.500 t di acciaio. Lautent Moustraire, responsabile del cantiere per la Dodin Campenon Bernard, ha dichiarato che le sei Potain stanno affrontando diverse operazioni di sollevamento sempre più complicate man mano che la struttu-

IL NUOVO REATTORE ITER

ITER, acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor che gioca anche sul significato originale latino di percorso/cammino, è un progetto internazionale che si propone di realizzare un reattore sperimentale a fusione nucleare in grado di produrre più energia di quanta ne consumi per l’innesco e il sostentamento della reazione di fusione. Nello specifico, ITER è un reattore deuterio-trizio in cui il confinamento del plasma è ottenuto in un campo magnetico all’interno di una macchina denominata Tokamak. Si tratta di un reattore sperimentale, il cui scopo principale è il raggiungimento di una reazione di fusione stabile (500 MW prodotti per una durata di circa 60 minuti) validando e, se possibile, incrementando le attuali conoscenze sulla fisica del plasma. L’energia in eccesso ottenuta dalla reazione nucleare non sarà immessa sulla rete elettrica, né utilizzata per scopi commerciali. Nel corso della costruzione e dell’esercizio di ITER saranno integrate e collaudate molte delle soluzioni tecnologiche nel campo della criogenia, della superconduttività e delle tecniche di vuoto spinto necessarie per il futuro prototipo di centrale elettrica a fusione, denominato Demo.

ra dell’edificio cresce.“Per affrontare questo tipo di lavoro avevamo bisogno di un partner che fosse molto più che affidabile” ha detto Moustraire. “Abbiamo scelto Manitowoc perché il team incaricato di seguire questo specifico progetto ci ha seguito fornendo soluzioni efficaci e sicure. Fin dall’inizio sono state chiare le nostre necessità e quello che era necessario in termini di attrezzature e prestazioni, tanto da proporre gru progettate appositamente per rispondere alle nostre esigenze. Inoltre la presenza del centro Manitowoc Crane Care a poca distanza rende l’assistenza ancora più reattiva e il supporto tecnico veloce e efficace”. LE DIFFERENZE. La complessità del cantiere ha imposto l’uso di un range di gru dalle prestazioni differenti: Pascal Ducrot, direttore MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

di Lift Solutions, ha dichiarato infatti che le gru non sono state selezionate solo in base alle prestazioni, ma anche per l’affidabilità. Le gru sono state consegnate alla fine del 2014 e seguiranno il cantiere nei cinque

anni previsti per terminare i lavori. L’allestimento delle sei gru ha richiesto sei mesi di tempo, non solo per la complessità intrinseca del cantiere, ma anche per la preparazione delle piattaforme d’appoggio particolar-

mente larghe al fine di garantire la massima capacità di sollevamento. La MDT 308 da 12 t è stata equipaggiata con un braccio da 35 m e opera a 51 m di altezza. Per la MDT 368, in grado di sollevare 16 t, il braccio è di 55 m e l’altezza operativa di 81. La MD 610 M40 è la gru più grande in cantiere, in grado di sollevare 40 t, con un braccio da 65 m e un’altezza operativa di 77 m. La MD 485 B solleva 20 t, ha un braccio di 60 m e un’altezza operativa di 75, mentre per la MD 560 B in grado di sollevare 25 t la lunghezza del braccio è pari a 35 m e l’altezza operativa è di 28 m. MANITOWOC CRANES via delle Fabbriche, 4 12060 Niella Tanaro (CN) - Italia tel.: +39.0174.226658 - fax: +39.0174.226644 www.manitowoc.com

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Nuova SV100 con braccio triplice

Robustezza e affidabilità

Yanmar presenta il suo primo midi escavatore equipaggiato di un braccio triplice : la “SV100 two-piece boom”. L’articolazione aggiunta al braccio permette di migliorare notevolmente la manovrabilità dell’escavatore e il posizionamento dei carichi.

Yanmar Construction Equipment Europe www.yanmarconstruction.it


REPORTTECNICO

JCB

MIGLIORIE A LARGO SPETTRO I motori della serie JCB EcoMax Tier 4 Final/Stage IV non utilizzano alcun filtro DPF

e normative possono essere un'opportunità. In quest'ottica JCB ha sviluppato una nuova soluzione tecnologica - conforme appunto alle normative Tier 4 Final/Stage IV e dedicata agli escavatori cingolati dal JS130 al JS235 - che riduce il livello delle emissioni e il consumo di carburante senza la necessità di un dispendioso filtro antiparticolato (DPF). E non solo. La divisione Heavy Products di JCB ha colto l'opportunità offerta dalle nuove motorizzazioni per migliorare le macchine nel loro complesso. Ma andiamo con ordine. Per soddisfare gli standard sulle emissioni previsti dalla normativa Stage IV-Tier 4 Final, i progettisti di JCB hanno integrato in un'unica soluzione la tecnologia del sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) con quella del cata-

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Il Plus

Pack

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Per una migliore esperienza di guida e la massima sicurezza in cantiere JCB offre il nuovo Plus Pack per i modelli JS145LC, JS160LC, JS220LC, JS300LC, JS330LC e JS370LC. Il Plus Pack include: radio; pompa di rifornimento; tubazione per martello; climatizzatore; 6 luci di lavoro LED a 1.200 lumen; protezione per la pioggia;

aletta parasole a lunghezza intera; postazione operatore con riscaldamento, sospensioni pneumatiche, supporto lombare e poggiatesta migliorato; portabicchieri; leve di traslazione e poggiapiedi aggiuntivi. Esternamente, gli escavatori equipaggiati Plus Pack sono dotati di un telaio perimetrale e di decalcomania

PLUS sulla porta della cabina. JCB offre inoltre un "pacchetto sicurezza" aggiornato, con segnalatore verde attivato dal passeggero del sedile, tre segnalatori di avviso arancioni, un allarme di marcia, mancorrenti di sicurezza su tutta la struttura superiore e telecamera retrovisiva.


lizzatore ossidante (DOC) utilizzando un fluido DEF (Diesel Exhaust Fluid), noto come AdBlue. Il sistema SCR sostituisce la marmitta di scarico standard del motore e riduce l'ossido di azoto tramite una reazione chimica attivata dall'ammoniaca presente nella soluzione AdBlue. Il fluido DEF è composto da acqua purificata e urea a granulazione di tipo automobilistico, e si congela a -11ºC. Proprio per questo i tubi DEF della macchina sono dotati di un sistema di riscaldamento con cavi elettrici. Il modulo DEF è inoltre riscaldato internamente, mentre il serbatoio di stoccaggio sulla macchina è riscaldato dal sistema di raffreddamento del motore. All'arresto del motore, il fluido DEF presente nei tubi viene spurgato dal sistema e restituito al serbatoio di stoccaggio. Nel caso il livello di DEF sia basso (circa il 15%) l'operatore è avvisato dal monitoraggio SMART della macchina. Quest'ultimo controlla anche il sistema SCR e notifica all'operatore eventuali problemi. Senza dimenticare come tutti i modelli JS distribuiti in Europa siano costantemente monitorati attraverso il sistema telematico LiveLink. Ma come accennato le miglior ie

IN pillole In sintesi le principali caratteristiche dei nuovi escavatori JCB: motori JCB EcoMax Tier 4 Final/Stage IV senza DPF; consumo medio di carburante ridotto del 6%; bocchettone carburante più ampio per facilitare il rifornimento in cantiere; sistema di controllo Smart con display AdBlue; gruppo di raffreddamento ad alta capacità; corrimani riprogettati per i tre nuovi punti di accesso; nuovo Plus Pack

non si fermano qui e coinvolgono le macchine nel loro complesso. JCB ha aumentato il diametro del bocchettone di riempimento del serbatoio diesel per facilitarne il rifornimento in cantiere. E per evitare il riempimento eccessivo, nel serbatoio è stato installato un indicatore del carburante a comparsa mentre, per ridurre la perdita di carburante durante la sostituzione del filtro, sono stati adottati tappi sul lato alimentazione dello

stesso. Le macchine della serie JS200 sono state ulteriormente migliorate grazie a pompe idrauliche Kawasaki di ultima generazione che offrono il 3% di efficienza in più, producendo un flusso più elevato con gli stessi giri. Il tutto per un risparmio di carburante fino al 6% rispetto alle versioni Tier 4 Interim/Stage IIIB. Anche il gruppo di raffreddamento è stato modificato per aumentarne del 34% la capacità. Sul fronte accessibi-

Il sistema SCR e il fluido DEF sono continuamente monitorati dal sistema di controllo Smart della macchina

lità e sicurezza JCB ha progettato un nuovo tipo di corrimano che facilita l'accesso alla struttura superiore della macchina per la manutenzione. La nuova configurazione di gradini e corrimano offre costantemente tre punti di contatto per salire e scendere dall'escavatore. Tutti i JS Tier 4 Final/Stage IV sono dotati anche di nuovi punti di ancoraggio sui telai dei cingoli conformi agli standard ISO 20474-1. MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

FASSI

IL TRE ASSI RINGRAZIA uando si parla di gru di grandi dimensioni immediatamente il pensiero corre all'allestimento, alla necessità di installare la macchina su un camion in grado di garantire una portata residua degna di questo nome. Proprio per far fronte a questa problematica, i progettisti Fassi hanno lavorato per realizzare una gru con ingombri e pesi in grado di trovare un abbinamento vincente con i veicoli tre assi pur garantendo una potenza non indifferente. Da questa analisi è nata la nuova F545RA xe-dynamic, il cui ottimo rapporto peso/potenza è perfetto per chi necessita di pesi contenuti per usufruire di un'importante portata residua del camion. La gru F545RA xe-dynamic è l'ul-

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Le nuove

“piccole” Prosegue il programma di rinnovamento di Fassi con il lancio delle nuove F65B e F70B, due modelli “con” biella e forcella sul braccio secondario e pesi contenuti rispetto i modelli che sostituiscono nel segmento delle gru con capacità di sollevamento tra le 6-7 tm. In fase di

progettazione è stata riservata grande attenzione all’ottimizzazione degli ingombri: il distributore è alloggiato verticalmente sulla traversa, le dimensioni del serbatoio dell’olio sono più compatte e l'intera struttura è più snella. Inoltre, per facilitare il cambiamento di configurazione delle traverse degli stabilizzatori, le estensioni idrauliche adottano soluzioni costruttive modulari.

Il modello F65B.1 è proposto con il sistema di controllo FX500 e, nella versione e-dynamic, con il radiocomando Fassi RCH/RCS. Per tutti i modelli sono previste 4 versioni base fino a un massimo di quattro sfili idraulici. Il modello F70B.1 si posiziona a un livello superiore di classe di sollevamento grazie al sistema XP. Le nuove gru sono disponibili da fine gennaio.


timo modello della gamma XE, progettato per completare la famiglia delle gru ad alta capacità di sollevamento, e che va a inserirsi tra i modelli F485RA xe-dynamic e F560RA xe-dynamic. Ovviamente è stata pensata non solo come completamento di gamma, ma anche per incrementare le prestazioni dell’attuale modello più piccolo presente nella linea XE. Un obiettivo pienamente raggiunto con una vera gru oltre le 50 tonnellate/metro con ingombri adatti per l’installazione su telai a 3 assi. Notevoli i progressi raggiunti rispetto all'attuale modello di minori dimensioni. A livello di prestazioni, infatti, la nuova gru F545RA xe-dynamic offre un incremento del 10% della capacità di sollevamento con solo un aumento del 3% di peso. Questo peso ridotto comprende anche l’abbinamento a stabilizzatori capaci di raggiungere i 7,8 m di esten-

La nuova F545RA ha uno sbraccio massimo idraulico di 20,80 m (24,90 m nella versione con otto sfili più le prolunghe manuali)

sione finalizzati a garantire la perfetta stabilità anche in caso di sollevamenti decisamente impegnativi. Nel complesso l’ingombro della macchina è aumentato solo di 85 mm, mantenendo quindi pressoché inalterate le dimensioni compatte del modello F485RA. Non solo prestazioni, ma anche affidabilità. Infatti, come accade per tutte le gru del costruttore bergamasco, anche questa macchina è stata sottoposta alla prova di fatica di 200.000 cicli di lavoro per testarne la qualità prolungata nel tempo. Come accennato, la nuova F545RA appartiene alla classe con momento massimo di sollevamento di 53 tm (518 kNm), vanta uno sbraccio massimo idraulico di 20,80 m, che diventa di 24,90 m nella versione con otto sfili più le prolunghe manuali. Il nuovo modello F545RA presenta la rotazione continua con possibilità di doppio motoriduttore, prevede come equipaggiamento di serie il collaudato sistema di controllo FX500, il distributore idraulico D850, il radiocomando Fassi RCH/ RCS e il controllo di stabilità FSC-S o H. Tante le possibilità di configurazioni offerte al mercato: la gru sarà infatti disponibile in diverse versioni fino a un massimo di otto sfili idraulici. Inoltre, al fine di aumentare ulteriormente l’area di lavoro, sono previsti molteplici abbinamenti con jib per soddisfare ogni esigenza.

MENO

peso

L’utilizzo di acciai UHSS (alto ultra resistenziali) nella realizzazione delle gru F65B ed F70B ha permesso di ottenere un risparmio notevole di peso: -9% rispetto all'attuale F65A.0, a beneficio della portata residua dei veicoli su cui saranno installate. Inoltre, la nuova progettazione delle articolazioni principali e secondaria ha aumentato lo sbraccio idraulico (+9% per la F65B.1), con sensibile incremento dell’area di lavoro.

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REPORTTECNICO

KOBELCO

ONDA SU ONDA C

resce e si moltiplica l’onda Kobelco in Europa. Infatti, mentre la rete dei concessionari del marchio è in continua evoluzione e aumento, ecco arrivare un’altra ondata, questa volta di prodotti, che porta sui lidi del vecchio continente due nuovi miniescavatori: i modelli SK30SR-6 e SK35SR-6, forti della tecnologia iNDr e di un’attenta progettazione, frutto dell’ascolto dei clienti, volta alla riduzione dei costi. Entrambe le macchine si inseriscono nella classe 3-4 tonnellate e sono equipaggiate con un motore Yanmar 3TNV82 tarato per una riduzione dei consumi pari, secondo i dati forniti dal costruttore, al 25% rispetto ai modelli precedenti, in modalità di lavoro normale (S-mode). Una diminuzione che si incrementa di un ulteriore 15% in modalità H-

Il Comfort

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mode. Sebbene particolarmente economici, i nuovi mini mantengono un circuito idraulico capace di notevoli prestazioni con la pompa 3, in precedenza utilizzata solo per lama e lo swing, che ora contribuisce anche alle funzioni del braccio. La chiave di successo di queste nuove macchine va ricercata nell’introduzione della tecnologia iNDr (Kobelco Integrated Noise and Dust Reduction Cooling System) per la prima volta applicata come standard a macchine della categoria 3-4 t. Questo sistema, oltre a migliorare il comfort generale della macchina, permette un facile accesso al filtro dell’aria, ora montato di fronte ai radiatori, e impedisce di danneggiare le masse radianti duran-

Il comfort dell’operatore è un elemento essenziale nella scelta di una macchina. Kobelco con l’adozione della tecnologia iNDr ha ridotto il livello di rumorosità di ben 7 dB.

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Un miglioramento che non solo va a vantaggio dell’operatore, ma anche di chi vive e lavora nei pressi del cantiere, un aspetto particolarmente significativo in tutti

te la pulizia. Il tutto a vantaggio di una manutenzione facilitata e di una riduzione dei tempi di inattività. In quest’ottica va anche letta la dotazione di un apposito box contenente un’ampia gamma di fusibili. Le macchine sono inoltre equipaggiate con protezioni di sicurezza per parabrezza e tetto e sono predisposte per l’attacco rapido.

gli interventi urbani, del resto abituali campi di prova dei mini. Se il canopy è sempre a disposizione, l’aggiornamento più significativo riguarda ovviamente la versione

con cabina che ora comprende l’impianto di climatizzazione, il sedile reclinabile con sospensione meccanica, la radio e il sistema onetouch di accelerazione.


DEALERSTORY

(MAN)

A TUTTO CAMPO Si amplia la rete commerciale e di assistenza MAN Truck & Bus con tre new entry in Lombardia, Friuli e Campania a partita, in Italia, si deve giocare “a tutto campo”, cioè sull’intero territorio nazionale, andando a coprire tutte le aree strategiche del paese. Così tre nuove concessionarie sono andate a rafforzare il network di MAN Truck & Bus Italia: Quadri Industrial nell’area lombarda, Officina Nord Diesel in Friuli e Impromart in Campania. È sufficiente citare l’area di competenza, che racchiude la provincia di Monza Brianza più una fetta cospicua di quelle di Milano e Bergamo, per capire quanto il ruolo della Concessionaria e Officina autorizzata Quadri Industrial Srl sia strategico. L’azienda nasce negli anni Settanta in provincia di Bergamo, per poi espandersi a Cavenago Brianza lungo la A4. Proprio

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nelle vicinanze dell’omonimo casello Quadri Industrial ha fissato la propria sede. L’insediamento si sviluppa su una superficie di oltre 10.000 m2: 7.000 m2 di piazzale, 2.000 m2 di officina, 450 m2 di magazzino ricambi e circa 200 m2 di uffici. Ci spostiamo a est, in Friuli, dove la denominazio-

ne Officina Nord Diesel Srl evidenzia il percorso professionale seguito dall’azienda della famiglia Pontarini. Officina autorizzata MAN dal 1977 a Tavagnacco, nell’hinterland di Udine a pochi chilometri dal casello di Udine Nord sull’autostrada A23, la nuova Concessionaria è pronta a presidiare il Friuli Venezia Giulia anche commercialmente. Per rispondere alle esigenze della nuova struttura la società ha acquisito uno stabile di 1.500 m2 adiacente alla sede storica. Un passo importante che è andato a consolidare il decennale sodalizio con il marchio MAN. Infine una storia particolare. Le strade della Impromart di Napoli e MAN si sono incrociate a causa di un intervento d’urgenza su un bus tedesco effettuato a regola d’arte nei primi anni Novanta che ha attirato l’attenzione del management MAN Italia sull’officina fondata nel 1976 dalla famiglia Martone che fino ad allora aveva operato come indipendente. Se l’affiliazione alla rete assistenziale MAN è datata 1996, oggi il successivo importante passo: diventare dealer ufficiale MAN Truck & Bus per Napoli, Caserta e relative province. La conclusione di un percorso che coincide con l’inaugurazione della nuova sede, sempre in zona Ponticelli, nel cuore di Napoli, poco distante dal porto industriale. Il nuovo insediamento si sviluppa su una superficie coperta di 1.500 m2 con un piazzale di 3.000 m2.

L’IDEA DEL mercato

La creazione dei tre nuovi dealer rappresenta l’ultimo tassello della politica di rafforzamento della rete commerciale e assistenziale che la Casa del Leone sta perseguendo con determinazione su tutto il territorio nazionale. Illuminanti le parole dell’ing. Marco Lazzoni, Direttore Generale di MAN Truck & Bus Italia: “MAN crede fortemente nel mercato italiano e nell’eccellenza del suo spirito imprenditoriale. Siamo convinti che la figura del Concessionario sia cruciale e resti imprescindibile da ogni politica di sviluppo sul territorio. L’ingresso di questi nuovi partner nella nostra squadra testimonia quanto il brand MAN rappresenti un modello di business con grandi potenzialità soprattutto nel Bel paese”.

MAN Truck & Bus Italia Spa Via Monte Baldo 14/H Dossobuono (Vr) www.man.eu

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REPORTTECNICO

MEWA

SI FA PRESTO A DIRE “PANNO” pesso, oltre a nominare i panni per la pulizia con totale leggerezza, cioè senza pensare quale sia il loro ruolo all'interno della filiera artigianale e industriale, li si utilizza (e li si getta) senza un minimo rispetto per l'ambiente e per la realtà lavorativa in cui si opera. Un approccio superficiale che, dai primi del Novecento a oggi, vede il Gruppo Mewa impegnato in prima linea per fare cultura e per

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A ciascuno

il suo

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I panni Mewatex trovano ampio utilizzo in molteplici attività industriali e artigianali

I panni Mewatex sono disponibili in numerose versioni - una striscia colorata sul bordo del panno indica il settore di impiego: blu per l'industria, verde per le tipografie, rossa per le officine - ciascuna studiata per adattarsi

offrire un apporto significativo al concetto di “panno”applicato alle più diverse realtà produttive e manutentive. Un apporto che si sintetizza in Mewatex, non un panno qualsiasi, ma un prezioso strumento di lavoro, studiato per risolvere il problema della pulizia di macchinari nell'industria, nelle officine e nelle carrozzerie, o nelle tipografie, sollevando il cliente da tutta una serie di incombenze. Un panno, inoltre,

agli specifici settori di impiego. Eccoli in sintesi: Mewatex è il panno robusto, con elevate capacità assorbenti. Mewatex Plus è altrettanto robusto, ma ancora più adatto a pulire le superfici

amico dell'ambiente. I panni Mewatex derivano per il 50% da filati riciclati e durante la loro tessitura vengono recuperate perfino le lanugini di cotone cadute a terra, per farne materiale isolante, da utilizzare, per esempio, nella produzione delle auto. Ma l'ecosostenibilità, un concetto particolarmente caro al gruppo, risiede nell'eliminazione del sistema usa e getta e, soprattutto, nel sistema FullService. Quest'ulti-


I numeri Mewa è presente in tutta Europa con ben 42 sedi. Attraverso un organico di quasi 5.000 collaboratori segue circa 172.000 clienti dei settori industria, commercio, artigianato e gastronomia. Nel 2014 il Gruppo Mewa ha ottenuto un fatturato di 583 milioni di euro.

Un addetto Mewa recupera i panni sporchi nell'apposito contenitore di sicurezza Mewa SaCon

delicate. Mewatex Ultra è praticamente privo di pelucchi ed è quindi il panno perfetto da utilizzare per la lucidatura delle superfici e per gli impianti idraulici. Assorbe inoltre oltre

mo inizia con la fase di consulenza al cliente, per individuare il panno più adatto, per qualità e tipologia. A questo punto, si stabilisce insieme la frequenza dei ritiri dei panni sporchi e della restituzione di quelli puliti. E sì, perché i panni non si buttano, ma si lavano! Da questo

momento, infatti, un autista Mewa arriverà sempre puntuale con un camion, per rifornire il cliente con un carico di panni puliti e ripartire con i contenitori pieni di panni sporchi. Tanti i vantaggi legati a questo sistema. Il cliente che si affida a Mewa non si deve più occupare dell'approvvigionamento, dello stoccaggio e della sostituzione dei panni usurati, né delle normative ambientali sullo smaltimento dei rifiuti, perché se ne occupa direttamente Mewa. Il cliente si può dimenticare di questi oneri e concentrarsi sul proprio core business, sicuro di avere sempre a portata di mano il panno pulito più adatto. E non è finita. Il sistema di panni Mewa si avvale delle più moderne tecnologie di lavaggio, senza alcuno spreco di acqua ed energia. La soluzione del FullService Mewatex riduce drasticamente l'impatto ambientale e riflette l'elevata coscienza ecologica Mewa. Rispetto ai panni in carta o agli stracci in tessuto, che dopo essere stati utilizzati una volta, vengono eliminati tra i rifiuti, i panni Mewa possono infatti essere lavati fino a 50 volte e riutilizzati. In sostanza con Mewa ci guadagnano tutti: il cliente, che si può dimenticare di questo aspetto, e anche l'ambiente. Senza dimenticare come la vasta gamma di panni Mewatex consenta di utilizzare sempre un prodotto con elevate performance tecnologiche. Perché anche un semplice panno può fare la differenza.

100 ml di acqua al secondo. Mewatex Protex è infine realizzato in microfibra, assorbe fino a 125 ml al secondo ed è particolarmente adatto per l'elettronica, l'ottica e l'industria alimentare. MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni

Se il trasporto è SCANIA

Secondo Scania è ora di cambiare le regole del gioco. E il gioco in questione è il trasporto DI LAURA MOLE PIANE • FOTO SCANIA

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ossiamo scrivere fiumi di inchiostro sul verde e su un’economia sostenibile, ma alla fine dei conti se si vuole veramente trovare soluzioni concrete e si vuole garantire un futuro libero dalle minacce delle polveri sottili e dall’effetto serra, nonché dal surriscaldamento del pianeta, bisogna fare un’analisi oggettiva e partire da dati reali.

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LA VERITÀ. Il primo è questo: la popolazione mondiale è destinata a crescere vertiginosamente nei prossimi decenni e, con essa, cresceranno i fabbisogni energetici, alimentari, industriali e quant’altro. Il secondo dato oggettivo e ineluttabile è che tali fabbisogni andranno in qualche modo soddisfatti e, se procediamo con le attuali tecnologie, la distribuzione di beni e servizi deve viaggiare dal punto dove vengono

prodotti al punto (o alle persone) dove vengono consumati. L’energia viaggia via cavo (elettricità, onde, ecc) ma i prodotti solidi? Cibo, acqua, carburanti, mobili, cemento e tutto quello che vi viene in mente e che usiamo quotidianamente, come faremo a distribuirlo senza inquinare? In parole povere, il trend della popolazione mondiale va esattamente dalla parte opposta rispetto alla cura per l’ambiente.


sostenibile

presenta un attore che può fare realmente la differenza in tale panorama. Attualmente questo settore pesa, infatti, per il 14% sul totale dei gas serra prodotti. Si stima che per mantenere l’impatto del surriscaldamento globale al di sotto dei due gradi di aumento della temperatura rispetto all’era

preindustriale sia necessario che il settore del trasporto a livello mondiale dimezzi le emissioni di carburanti fossili entro il 2030. Tutte queste considerazioni sono alla base della scelta del Costruttore svedese di dedicare particolare impegno alla ricerca e accettare la sfida della creazione di un trasporto realmente sostenibile. Uno slancio che si è sviluppato negli anni e ha portato a risultati significativi, che parlano di abbattimento delle emissioni di CO2 e nuove tecnologie al servizio dell’ambiente, che poggiano su tre pilastri principali: trasporto intelligente; efficienza energetica; combustibili alternativi. TRASPORTO INTELLIGENTE. Al primo dei tre capisaldi Scania risponde con

foto di 123rf.com

LE SOLUZIONI CI SONO? Bene. Preso atto di questa realtà, si può comunque affermare che delle soluzioni in grado di conciliare la popolazione crescente con il rispetto del pianeta esistono e sono anche realizzabili. Posto l’impegno di tutti. A partire dalle grandi aziende. L’ESEMPIO DEL TRASPORTO. Per esempio Scania sa bene che il trasporto rapMACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni SCANIA

Etanolo & biogas Scania sta portando avanti un’attività di ricerca e sviluppo intensiva in diversi ambiti, tra cui quello dei combustibili alternativi. Motori certificati per l’utilizzo di biodiesel al 100% in tutte le fasce di potenza, dai 9 ai 16 litri. Inoltre, tutti i motori diesel Scania oggi sono certificati per essere alimentati con HVO e l’azienda possiede già la tecnologia necessaria a una riduzione del 90% delle emissioni di CO2 dei mezzi pesanti attraverso l’uso del bioetanolo.

L’approccio Scania Il costo di un trasporto sostenibile non deve necessariamente essere elevato. Per Scania sostenibilità significa anche redditività. La riduzione di CO2 si può realizzare con la migliore economia operativa totale, contenendo i consumi di carburante con una guida efficiente e una tecnologia di propulsione all’avanguardia sul mercato, utilizzando i carburanti alternativi più efficienti dal punto di vista economico.

la connettività dei mezzi che deve assolvere alla funzione di rendere l’organizzazione dei trasporti più smart, ottimizzando gli spostamenti e monitorando la circolazione. Attualmente ci sono già 160.000 veicoli Scania connessi che viaggiano lungo le strade di tutto il Mondo. La connettività mostra inoltre la via per la progettazione di veicoli autonomi, un passaggio che contribuirà a

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rendere il sistema del trasporto ancora più efficiente. EFFICIENZA ENERGETICA. L’obbligo a creare propulsori con meno emissioni è stata impegnativa ma non ha portato solo a motori più puliti, ma anche più parchi nei consumi. Scania oggi offre un’ampia gamma di motori Euro 6, ma è

anche fra i Costruttori leader nello sviluppo di alimentazioni alternative, con il proprio autocarro ibrido Euro 6 che apre importanti opportunità per la circolazione in zone sensibili e potenzialmente 24 ore su 24. Altro sforzo a livello di efficienza è quello volto a promuovere stili di guida efficienti: per questo sono stati sviluppati i programmi Scania Driver Training e Driver Coaching,


SCANIA A COP21 Scania ha partecipato a COP21, la Conferenza sul clima che si è tenuta a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015. L’azienda, tra le maggiori del settore del trasporto industriale, persegue l’obiettivo di riduzione delle emissioni responsabili dell’effetto serra. Per raggiungere questo traguardo mette in campo l’innovazione tecnologica e una buona dose di coraggio. Scania sta lavorando per affrontare questa sfida e sta offrendo conoscenze e soluzioni costruttive, come spiega il Sustainability Manager di Scania, Andreas Follér: “Stiamo lavorando attivamente insieme ai nostri clienti per ridurre l’impatto climatico e le emissioni di CO2 dell’industria del trasporto. La nostra strategia si fonda su tre principi cardine: trasporto più intelligente, efficienza energetica, carburanti alternativi ed elettrificazione.” MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni SCANIA

FILO...TRUCKS?

In attesa di una coscienza ecologica Scania pensa anche all’elettrone Tutto quanto detto è già realtà. Una realtà a disposizione del mercato che deve “solo” scegliere di acquistare e usare veicoli a basso impatto, che deve “solo” decidere di investire sulla formazione degli autisti. Insomma, che deve “solo” farsi venire una coscienza ecologica. Ma esistono anche strade un po’ diverse, che possono essere intraprese. Diverse non per il tipo di tecnologia usata, quanto perché la tecnologia in questione non è mai stata presa in considerazione come applicazione possibile al trasporto. Ma il futuro potrebbe portare anche a scelte scartate fino a pochi anni fa. Per esempio Scania sta investendo nelle potenzialità dell’elettrificazione e nel corso del 2016 sarà coinvolta in un progetto pilota che riguarda le strade elettrificate delle città di Södertälje e Gävle, in Svezia.

che si rivolgono ai conducenti attraverso la formazione e il monitoraggio del loro comportamento al volante, con un risparmio di carburante accertato del 10-15%. COMBUSTIBILI ALTERNATIVI. Tutto questo si combina con la continua evoluzione nell’uso di combustibili alternativi. L’azienda ha sviluppato una vasta gamma di motori idonei a queste nuove fonti,

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proponendo soluzioni alimentate a bioetanolo, biodiesel, HVO, metano e biometano. In sintesi, quello proposto da Scania è un approccio integrato basato sul miglioramento continuo e sulla creazione di valore nel lungo termine che promuove uno sviluppo sostenibile in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i loro propri bisogni.


Crédit photo : Studio Sémaphore

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DEALERSTORY

(CIFA)

GUANTO DI SFIDA Asecomac di Anagni (Frosinone) è la nuova agenzia di vendita e assistenza dei brand Cifa e Wirtgen Macchine per il Lazio e la Campania

A

secomac non poteva trovare posto migliore di Anagni – città dei papi celebre per un uso piuttosto gagliardo di un guanto da parte di Sciarra Colonna nei confronti di Bonifacio VIII – per lanciare la sua sfida al mercato. Proprio nella città in provincia di Frosinone, Asecomac è stata tenuta a battesimo da Cifa e Wirtgen Macchine come nuova agenzia

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di vendita e assistenza per Lazio e Campania. La società nasce dalla ristrutturazione della rete di vendita e assistenza dei due brand, che hanno attinto direttamente dal proprio organico per trovare le figure professionali con la necessaria esperienza: Ettore Caracciolo, precedentemente area manager Cifa per il centro e sud Italia, e Luigi Gentile, con alle

spalle un’esperienza trentennale di collaborazione con Cifa. L’attività commerciale in Lazio è seguita da Ettore Caracciolo e Angelo Gentile (figlio di Luigi), mentre la Campania è seguita da Franco Schiano, anche in questo caso un uomo di lunga esperienza nel settore. Luigi Gentile curerà, invece, il lato organizzativo e gestionale di questa nuova realtà.


La nuova sede, frutto di una completa ristrutturazione, dispone di un ampio capannone, un magazzino ricambi ed è attrezzata per la manutenzione, la riparazione e l’allestimento delle macchine operatrici, con annessi uffici e una grande area espositiva esterna. Oltre alla vendita di macchine nuove e usate, Asecomac è strutturata per la gestione dei ricambi anche direttamente in cantiere. Il taglio ufficiale del nastro è avvenuto in ottobre ed è coinciso con due giorni di porte aperte densi di avvenimenti, incontri e confronti durante i quali il personale tecnico e commerciale di Asecomac, Cifa e Wirtgen Macchine si è reso disponibile per presentare la struttura e offrire informazioni sui mezzi esposti e sulle novità proposte dai due marchi. Tra i momenti più interessanti, un breve corso di formazione tenuto da Adriano Scarcella (Cifa) riguardante l’utilizzo in sicurezza delle pompe autocarrate, seguita con attenzione da vari pompisti presenti, molti dei quali iscritti anche al “Blog del padroncino”. L’open day si è dimostrato, inoltre, un ottimo

AL NORD C’È Energya

Salvaguardia dell’ambiente, riduzione del consumo di energia e utilizzo di materiali riciclati, le tematiche che hanno portato all’acquisto di due autobetoniere Energya da parte di Swerock, in Svezia Swerock, di Rosersberg (Contea di Stoccolma), è uno tra i più grandi gruppi svedesi specializzati nella produzione, trasporto e messa in opera del calcestruzzo e impegnato anche nel settore delle costruzioni. Con circa 900 collaboratori, possiede vari impianti per la produzione di calcestruzzo e aggregati distribuiti su tutto il territorio svedese, oltre a un rilevante parco macchine composto anche da autobetoniere e pompe autocarrate. Parco che è stato recentemente implementato con due Energya dopo l’immissione di altrettante pompe autocarrate: una K31 e una K45 Carbotech. Scelte che evidenziano la propensione tecnologica della società svedese e che sottolineano la sensibilità ambientale tipica dei paesi nordici. Nello specifico le Energya svedesi rappresentano una combinazione di innovazioni tecnologiche particolarmente “green”, infatti i due mixer sono stati montati su autotelai Volvo che utilizzano un carburante sintetico ottenuto da rifiuti urbani che, in combinazione con il diesel normale, consente di ridurre l’emissione di CO2 nell’ambiente in modo significativo.

viatico per la nuova società con la chiusura di alcuni contratti. Giuseppe Maiellaro, titolare della Eredi Maiellaro Paolo di Mercato San Severino (Sa), ha finalizzato l’acquisto di una pompa autocarrata K45H; mentre Aniello Caturano, titolare della Calcestruzzi Volturnia Inerti Srl con sede a Maddaloni (Ce), oltre all’acquisto di un mezzo Wirtgen ha colto l’occasione per vedere dal vivo la pompa autocarrata ZL 36 recentemente acquistata insieme a una betonpompa MK32L e tre betoniere RY1300, mezzi che si vanno ad aggiungere al suo già imponente parco macchine interamente Cifa. CIFA Spa via Stati Uniti d’America, 26 20030 Senago (Milano) - Italia tel.: +39.02.990131 fax: +39.02.9981157 www.cifa.com MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

MICHELIN

GLI PNEUS PER GLI UOMINI Q

uando parliamo di pneumatici siamo abituati alle grandi gomme da camion, o a quelle, mastodontiche, di pale da cava, escavatori o dumper. Pneus tecnici, dalle prestazioni incredibilmente elevate, in grado di far defluire ettolitri d'acqua e sopportare le più dure sollecitazioni resistendo ai tagli e all'usura. Tutto perfetto, ma perché non ricercare le medesime performance anche nelle scarpe, in ultima analisi gli pneus per gli uomini? Da questo concetto nascono i prodotti presentati in queste pagine, un “extra settore” rispetto al nostro abituale mondo, ma che ci fa comprendere come una grande azienda quale Michelin sia “avanti”, cioè in grado di pensare sempre qualcosa di più e di meglio. “Le calzature sono gli pneumatici delle persone”, ha affermato Brian Sheedy, vice presidente Merchandising e Design in Williamson-Dickies Mfg. Co., “e per questo abbiamo scelto la competenza e l’esperienza di una casa leader nel settore come Michelin per collaborare a questa linea innovativa di calzature. Il punto di contatto tra l’utente e qualsiasi superficie è cruciale per garantirgli stabilità e sicurezza. E sappiamo come la sicurezza sul lavoro sia fondamentale in qualsiasi ambiente professionale”. Sulla stessa linea d'onda le dichiarazioni di Filippo

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foto di 123rf.com

La tecnica

Sartor, Partnership Development Manager di Michelin Technical Soles. “Grazie alla partnership con Dickies, la nostra Michelin Work STK è un nuovo capitolo dell’ampio progetto Michelin Technical Soles, intrapreso da qualche anno con lo scopo di fornire soluzioni altamente tecniche e personalizzate sulle esigenze dell’utente finale, attraverso il know how di aziende leader dei singoli settori”. Così ecco che la vita professionale in cucina di cuochi e camerieri può contare su un nuovo protagonista: la scarpa Dickies con la suola ad alte prestazioni Michelin

La Guida

Michelin

Il vademecum per la buona cucina firmato Michelin è giunto, per

Work STK. Ottima aderenza, stabilità e massima tenuta antiscivolo su pavimenti bagnati o superfici in presenza di unto, oli o grassi sono le prerogative della calzatura. Particolarmente indicata nelle cucine dei ristoranti, la suola prende spunto dallo pneumatico moto Michelin City Pro, da cui trae il disegno dei tasselli e delle scanalature, che assicurano un'innovativa capacità di self-cleaning oltre a un elevato comfort.A margine ricordiamo come Michelin Technical Soles sia un progetto avviato dalla casa francese per fornire suole tecniche in

l'edizione italiana, alla sua 61° uscita. E con lei le sue celebri stelle che riconoscono la qualità in cucina. Una guida per e di chi viaggia e, come ogni prodotto, servizio e tecnologia Michelin, sempre al servizio della mobilità. Una guida in cui le stelle orientano il

differenti settori, dall’outdoor alla sicurezza sul lavoro, dal lifestyle allo sport. Mentre Dickies è un colosso americano nel settore dell’abbigliamento da lavoro e accessori antinfortunistici. Il pneumatico ispiratore di questa calzatura è il Michelin City Pro, un modello studiato per permettere agli scooter di affrontare, in sicurezza, i pericoli dell’asfalto bagnato, o imbrattato da sporcizia o chiazze di olio esausto.

viaggiatore, dove un ristorante su cui brillano tre stelle “vale il viaggio”, due stelle “merita una deviazione”, una stella segnala “un’ottima cucina”. Stelle, si badi bene, che

non fotografano solo locali extralusso, ma possono indicare anche una cucina genuina a prezzi contenuti. Qualche esempio? La cucina pop di D’O a Cornaredo, in Lombardia; Il Centro di Priocca d’Alba, in Piemonte; Il Piastrino,

Come si conviene ai migliori pneumatici, le calzature Michelin si caratterizzano per tasselli ben scanalati disposti lungo l’intero perimetro della suola che garantiscono aderenza e stabilità per offrire le migliori condizioni di sicurezza. Il disegno del battistrada, a tasselli multidirezionali e antiscivolo, permette la massima aderenza e trazione su ogni tipo di superficie potenzialmente sdrucciolevole. Mentre specifiche scanalature longitudinali assicurano il deflusso dell’acqua, offrendo, nel contempo, flessibilità e comfort.

a Pennabilli, in Emilia Romagna; e i tre nuovi stellati il Ristorante Shalai, a Linguaglossa, in Sicilia; l’Aga, a San Vito di Cadore, nel Veneto; e l’Osteria Arbustico, a Valva, in Campania. Per chi ama i numeri: la 61° edizione annovera otto ristoranti con tre stelle, 38 due stelle e 288 locali monostellati. MACCHINE CANTIERI 5.0

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ADVANCED TECHNOLOGY. www.merlo.com


TESTIMONIANZE

(PILOSIO)

SENZA CONFINI Continua l’espansione di Pilosio in Africa: le attrezzature della società friulana per la costruzione di sei centrali elettriche in Algeria

MISSIONE Africa ilosio è uno dei grandi nomi del Made in Italy che si fanno onore nel mondo. Specializzata nella produzione di ponteggi e casseforme per muri e solai, strutture di sostegno e blindaggi, ha una spiccata vocazione

P

internazionale, con una quota Export superiore all’80% che coinvolge Medio Oriente, Nord e Sud America, Europa dell’est, Australia, Africa... Continente, quest’ultimo, in cui la società udinese è particolarmente impegnata al fine di creare (ma a questo punto sarebbe meglio dire “consoli-

“Nel prossimo futuro l’Africa può potenzialmente diventare il nostro primo mercato. Certo non ci dobbiamo immaginare che oggi sia già completamente maturo per utilizzare tecniche costruttive evolute come le nostre, ma sono sempre di più le aziende occidentali, fra cui molte anche italiane, che stanno portando in loco una cultura del costruire nuova e un know-how che diventerà strategico per far crescere business, occupazione e sviluppare l’intero Continente.” Le parole di Dario Roustayan, CEO di Pilosio, focalizzano l’obiettivo della realtà friulana per quanto concerne il mercato africano. MACCHINE CANTIERI 5.0

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TESTIMONIANZE

big player locali per il settore delle infrastrutture e delle costruzioni - si è aggiudicata l’appalto e si è strutturata costituendo un nuovo ramo di azienda specializzato nel comparto delle casseforme metalliche. Per l’approvvigionamento di attrezzature tecnologicamente avanzate e, soprattutto, per la formazione dei progettisti interni e degli operatori in cantiere, Inerga si è rivolta appunto a Pilosio. Va infatti sottolineato come ai fini dell’aggiudicazione dell’appalto sia risultato decisivo il supporto progettuale garantito dall’ufficio tecnico centrale della realtà friulana sia per i cantieri in corso, sia per la gestione di altri futuri progetti. Nello specifico, Pilosio ha fornito il sistema di

dare”) un posizionamento strategico nei mercati africani che, in molti casi, fanno registrare tassi di crescita vicini alla doppia cifra. In questo contesto, dinamico quanto difficile, spicca la partecipazione della società italiana nella costruzione di sei centrali elettriche volute dal Governo algerino per adeguare la nazione alle nuove necessità che crescono parallelamente allo sviluppo industriale ed economico del paese. L’impresa di costruzione locale Inerga, del gruppo Sonelgas - uno dei

DIVERSIFICARE! by courtesy of Fincantieri S.p.A.-All rights reserved

Prestigioso accordo di collaborazione tra Pilosio e Fincantieri La diversificazione è un presupposto fondamentale per il successo di qualsiasi realtà imprenditoriale. In linea con questo presupposto Pilosio, riconosciuto player internazionale nel settore delle soluzioni

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provvisionali per le costruzioni, entra nel settore navale attraverso un prezioso accordo di collaborazione con Fincantieri. Alla base dell’accordo le caratteristiche principe della realtà friulana e cioè: flessibilità, capacità produttiva, abilità nella gestione di progetti di elevata complessità e realizzazione di soluzioni su misura. Oggetto dell’accordo quadro tra le due aziende è il progetto, la fornitura

e l’assistenza di strutture, coperture e torri scala realizzate con il sistema MP multidirezionale Pilosio per la costruzione, il rimessaggio e la manutenzione delle navi. Va infatti sottolineato come la velocità di montaggio e la possibilità di creare configurazioni sempre diverse con gli stessi elementi standard rendano l’MP di Pilosio il sistema ideale anche per il settore navale.


re al nuovo ufficio tecnico locale le competenze specifiche per la progettazione e per la gestione a magazzino delle attrezzature acquistate. Senza dimenticare l’aspetto imprescindibile di organizzazione e gestione del materiale dislocato nei vari cantieri. Nei primi due siti costruttivi Pilosio ha fornito anche un’assistenza in loco in fase di avvio cantiere con la presenza di un site supervisor (assistente di cantiere) che ha formato gli operatori in merito alla tecnica costruttiva, alla sicurezza di cantiere e alla gestione del materiale.

LE SOLUZIONI

Fincantieri

Ecco alcune delle soluzioni più interessanti sviluppate nel contesto della collaborazione Fincantieri-Pilosio by courtesy of Fincantieri S.p.A.-All rights reserved

casserature modulari modello P300 zincato e il sistema per il getto di strutture orizzontali Simplex Table per la realizzazione delle strutture portanti in calcestruzzo delle sei centrali elettriche. Le prime due - di potenza pari a 1.200 MW situate a Cap Djenet, nella provincia di Boumerdès, e ad Ain Arnat, nella provincia di Setìf, entrambe nel nordest del Paese - sono in fase di costruzione. Contemporaneamente sono iniziati anche gli altri cantieri in programma. Di fondamentale importanza è risultato l’apporto di Pilosio nel trasferi-

Nell’ambito del programma “Rinascimento” il piano di allungamento nave delle quattro unità della classe Lirica di MSC Crociere realizzato presso Fincantieri di Palermo - Pilosio ha curato la realizzazione di una copertura temporanea a protezione delle navi durante il taglio e l’allungamento. Pilosio ha realizzato uno speciale parapetto di sicurezza provvisorio utilizzato in fase di costruzione dei blocchi, sviluppando tre tipologie di parapetto e seguendo le esigenze di vari cantieri. Durante i lavori di manutenzione della piattaforma olandese Offshore DDII, Pilosio ha realizzato una torre scala di sicurezza per garantire la via di fuga per i numerosi operatori impegnati. PILOSIO SpA Via Enrico Fermi, 45 33010 Tavagnacco (Ud) Tel. 0432 435311 Fax 0432 5704 74 www.pilosio.com MACCHINE CANTIERI 5.0

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MERCATO

(LE OPPORTUNITĂ€ DEL SETTORE)

SAMOTER OUTLOOK

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La previsione: le macchine per il movimento terra e le costruzioni in due anni saranno fuori dalla crisi

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AMERICA DEL SUD: Biennio 2016-2017: +4,1%

EUROPA OCCIDENTALE: 2016: +2,2% 2017: +3%

CINA Biennio 2016-2017: +4%

foto di 123rf.com

a prima edizione del Samoter Day, evento di formazione e orientamento sulle opportunità e tendenze del mercato dell’edilizia e delle macchine per costruzioni, ha tenuto a battesimo l'Outlook Samoter-Veronafiere. Realizzato in collaborazione con il Centro studi Prometeia, l'Outlook è un vero e proprio osservatorio sulle tendenze di mercato mondiali e nazionali. Da questo studio, finalmente, sono emerse notizie positive e si è iniziata a respirare un'aria orientata all'ottimismo. Secondo l'osservatorio, infatti, per il mercato delle macchine movimento terra il 2016 dovrebbe essere l'anno della ripresa. Dal prossimo anno è attesa una ripartenza progressiva a livello mondiale che si consoliderà a fine 2017, con un totale di 880.000 vendite, in crescita del 33% rispetto al consuntivo 2015. Trend positivo nel prossimo biennio anche per il comparto italiano che, dopo il crollo del 2007 (-72%), punta a chiudere il 2017 con 12.400 unità, in aumento del 44,8% sul risultato 2015.

L

Entrando in merito alla questione, l’Italia, Prometeia valuta un consune ai numeri, dall'Outlook è emerso tivo 2015 pari a 8.500 nuove maccome il 2015 del mercato globale chine vendute (+27%) che saliranno, di escavatori, impianti per il calcecome già accennato, a oltre 12.000 struzzo, macchine per perforazione, nel 2017 (+44,8% rispetto al 2015). frantumazione e asfaltature, gru Da segnalare come la nuova Legge e veicoli da cantiere sia stato ancora un anno difficile. A livello di macro-aree sono cresciute soltanto India (63.000 unità) e Nord America (148.000 unità). Autentiche zavorre la Cina (-37%) e la Russia (-70%). Le buone notizie per il comparto, sempre secondo le elaborazioni dell’Outlook L'Outlook è uno strumento di analisi per il settore SaMoTer-Veronafiere, delle costruzioni, utile per analizzare gli scenari attuali arriveranno con il 2016, e fare previsioni per il prossimo futuro. I dati elaborati per continuare nell'ansi articolano in tre distinti ambiti e saranno frutto di no successivo. Oltre ai periodici monitoraggi e divulgazioni. Il primo settore mercati maturi di Nord riguarda il commercio estero che sarà seguito con una reportistica mensile con un monitoraggio dei flussi America e Giappone, in per macro-area. Un secondo report, a cadenza Europa i maggiori contritrimestrale, è invece dedicato all'edilizia in buti giungeranno da Regno Italia. Infine il report annuale è dedicato Unito, Germania, Francia, Itaal mercato mondiale delle macchine movimento terra. lia e Spagna.Tra gli emergenti, al primo posto l’India, seguita dall'America Latina. Nello specifico, per quanto riguarda

Come funziona

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MERCATO foto di 123rf.com

LA MECCANICA CRESCE Il comparto meccanico italiano nel 2015 mette a segno un +1,3%

INDIA = OPPORTUNITÀ Con oltre 1,2 miliardi di abitanti, l’India è un paese dalle importanti prospettive di sviluppo, specialmente sul versante infrastrutturale. Il mercato indiano delle macchine per costruzioni nel 2015 ha registrato una crescita del 13%, con previsioni ancora più rosee per il prossimo biennio. Le stime di Off-Highway Research azzardano un impressionante +15% per il 2017. Queste aspettative di crescita dipendono in larga parte dal grande numero di lavori pubblici che il governo ha già avviato e da quelli che saranno sbloccati a breve, come previsto dal piano quinquennale 2012-2017 che ha stanziato un miliardo di dollari per lo sviluppo urbano e infrastrutturale del paese. Uno sviluppo legato alle costruzioni che si innesta, o forse spinge, un’economia che, nel complesso, continua a crescere di oltre il 7% l’anno.

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ro) previsti per i Mondiali di calcio 2018. Infine in Nord Africa e Medio oriente spiccano le opportunità di business in Arabia Saudita, Emirati Arabi, Egitto e Iran.

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di stabilità dovrebbe dare impulso agli investimenti nel mercato delle opere pubbliche grazie allo sblocco di un miliardo di euro nel Patto di stabilità dei comuni, cui si sommano i 500 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica e gli otto miliardi di euro aggiuntivi del Piano di investimenti europeo per l’Italia. A livello internazionale, consolidate le posizioni di India e America del Nord, la Cina nel prossimo biennio dovrebbe stabilizzarsi intorno a una crescita media del 4%, mentre l’America Latina vedrà il segno positivo (+4,1%) a fine 2017, pur tra luci ed ombre: se Brasile eVenezuela sono in calo, migliora la situazione in Messico, Argentina e Colombia. Stime più caute per l’Europa occidentale: +2,2% nel 2016 e +3% nel 2017. In Germania, il traino sarà rappresentato dall'edilizia non residenziale, che beneficia di un piano triennale di investimenti pari a 15 miliardi di euro. Mentre il Regno Unito è pronto a varare un piano nazionale delle infrastrutture da 120 miliardi di euro nel biennio 2016-2017. Per quanto riguarda la Russia, invece, i primi segnali di ripresa dateranno 2017, soprattutto grazie all’avvio dei lavori (per 17 miliardi di eu-

ITALIA Biennio 2016-2017: 12.400 macchine/anno 44,8% sul 2015

L'industria meccanica italiana è tornata in buona salute ed è in grado di esportare più dei settori alimentare, moda e design aggregati. La produzione, secondo i più recenti dati diffusi dall’Ufficio Studi ANIMA, è in costante incremento. Nel 2015 la meccanica italiana ha infatti prodotto tecnologie e componentistica per un totale di 44 miliardi di euro, pari a un +1,3% rispetto all’anno precedente. Il 2016 prevede un +0,7% per la produzione, che toccherà i 44,3 miliardi di euro. In continua crescita le esportazioni che nel 2015 si sono assestate sui 25,7 miliardi di euro con un +1,3% sul 2014. Ottime le previsioni per l'anno in corso: le stime parlano di un +1,4%, per una quota export/ fatturato del 59%. Bene anche l'occupazione con un +1,2% nel 2015 e la previsione di un +1% nel 2016. La meccanica italiana fa quindi registrare numeri al di sopra di settori, come l'alimentare o la moda, sempre sotto i riflettori. E il futuro si presenta roseo anche a fronte di quanto emerso dal Summit internazionale sul Climate Change di Parigi, in cui Cina e USA hanno manifestato la volontà di prendere decisioni importanti per limitare la produzione di Co2. Le eccellenze manifatturiere italiane, già ben orientate in questo senso, non potranno che beneficiarne.


CANTIERIDPI

DEFINIZIONI Come regola generale, tessuto ignifugo e ritardante di fiamma sono due termini che vengono utilizzati per descrivere un materiale che è autoestinguibile dopo l'eliminazione di una fonte esterna di innesco. La distinzione tra fibre intrinseche e non intrinseche dei tessuti consiste invece nel sapere se le proprietà di ignifugicità o di ritardo di fiamma sono intrinseche alle proprietà del polimero o della fibra, oppure se un trattamento chimico ritardante di fiamma o ignifugo viene applicato dopo la produzione della fibra. La ignifugicità di un tessuto è principalmente una conseguenza delle proprietà della fibra. Differenti proprietà del filato e della fabbricazione del tessuto possono contribuire a migliorare la ignifugicità.

FUOCO &FIAMME

Protezione intrinseca o RIVESTIMENTO? Quando un tessuto offre una protezione intrinseca, è perché il tessuto è fabbricato con fibre, come il Nomex, le cui proprietà strutturali intrinseche le rendono ignifughe in modo naturale. Dato che queste proprietà fanno parte della struttura, le stesse non possono essere rimosse mediante risciacquo o processi di pulizia o con l'usura e continueranno a offrire lo stesso livello di protezione per tutta la durata dell'indumento. Il vantaggio di questi tipi di tessuti di protezione è che la prestazione è solida nonostante la probabile inosservanza delle istruzioni di pulizia fornite dal fabbricante.

L'antinfortunistica contro calore e fiamme libere è un segmento articolato. Scegliere il prodotto più adatto riveste un'enorme importanza

Efficaci e VESTIBILI Il design di un capo di abbigliamento protettivo deve rispondere a esigenze ergonomiche che facciano dell'indumento di lavoro di protezione un capo gradevole e confortevole, ma sempre nel rispetto delle norme di protezione. Il comfort non è un lusso, ma consente un lavoro più efficiente e una migliore attenzione durante i lavori pericolosi. Due caratteristiche di base hanno un impatto sul comfort: il peso dell'indumento e la capacità di traspirazione. Il peso può agevolare o intralciare la prestazione di chi lo indossa e il tipo di tessuto utilizzato nella fabbricazione può avere delle conseguenze sul peso totale. Un criterio di gestione dell'umidità è l'evaporazione dell'umidità o della traspirazione dell'epidermide attraverso la struttura del tessuto. Le prestazioni in termini di gestione dell'umidità di un tessuto sono influenzate anche dalla sua permeabilità all'aria, ossia la capacità di lasciar passare l'aria.

el 2014 DuPont ha lanciato Nomex, una linea di abbigliamento di protezione contro i pericoli multipli dovuti a una serie di rischi termici. I capi sono realizzati con il tessuto Nomex MHP, una nuova generazione di protezione contro calore e fiamma, arco elettrico e piccoli schizzi di metallo fuso. La scelta degli indumenti per la protezione contro il calore e la fiamma è importante per garantire la sicurezza dei lavoratori, tuttavia è di cruciale importanza comprendere le differenze tra le varie possibilità.

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Facite ammuina C

ome sarà andata a finire la vicenda delle sanzioni sbagliate sull’ordinanza del blocco del traffico a Milano? Da bravi giornalisti in erba abbiamo chiesto lumi a chi di dovere, cioè all’ufficio stampa del Comune di Milano. Ci hanno dirottati all’addetta stampa dell’assessore Granelli, il capo politico dei vigili. Timorosi che ci dirottassero nuovamente (ma quanti uffici stampa hanno?) abbiamo mandato una e-mail. Risultato: un fragoroso silenzio, degno dei boschi del nord della Scandinavia. Sempre più timorosi, ma risoluti, abbiamo mandato una seconda e-mail di sollecito. Risultato: un planetario silenzio, degno del cimitero di Arlington. I casi sono due: o l’addetta (nel mentre dell’orario di lavoro) era a fare uno shopping da quindici giorni a botta (e passerà sonori guai con il nuovo decretino Renzi per il licenziamento a fotoni) oppure non sa che dire. Insomma, la solita coda di paglia. In ogni caso, tra regolamenti e ordinanze, a Palazzo Marino l’educazione non l’hanno prevista. Tanto meno quella professionale (sempre che l’addetta stampa dell’addetto stampa sia giornalista). Ma andiamo oltre, siamo superiori. Cerchiamo di parlare d’altro, ma il Comune di Milano è una calamita per il nostro interesse, un pifferaio magico che procede e noi, spinti dalla forza dell’antistupidità, lo seguiamo anche contro la nostra volontà (fa rima!). E, seguendo il detto che non c’è due senza tre, la terza fesseria l’abbiamo scovata. Dopo l’ordinanza che vietava di circolare ai mezzi sanitari, la sanzione (probabilmente) sbagliata, ecco il completamento del trio. 13 di gennaio, a Milano in via Frapolli, una squadra di volenterosi operai posiziona il cartello e dipinge le relative righe per creare alcuni spazi di sosta per le moto. Per ALL’ORDINE “FACITE AMMUINA” farlo, però, gli intraprendenti Chagall devono spostare un cartello di divieto di sosta temporanea, che porta chiara una dicitura: dal TUTTI CHILLI CHE STANNO A PRORA, VANN’ 14 gennaio, e per un mese, liofilizzate l’auto perché la carreggiata A POPPA E CHILL CHE STANN’ A POPPA VANN’ è interessata dalla sostituzione delle tubature del gas. Quindi, seppur armato di quoziente intellettivo sotto lo zero, chiunque A PRORA; CHILLI CHE STANN’ avrebbe capito che se si dipingono delle strisce sul pavimento A DRITTA VANN’ A SINISTRA E CHILLI CHE e poi si rompe il pavimento, le strisce vanno a farsi benedire e vanno rifatte. E anche che, nel periodo dei lavori, a pavimento STANNO A SINISTRA VANN’ rotto, le strisce non servirebbero, perché senza pavimento, se si A DRITTA; TUTTI CHILLI CHE STANNO parcheggia, si cade nel buco del cantiere! Semplice vero? Ma ABBASCIO VANN’ COPPA E CHILI CHE non per il Comune di Milano il quale, dopo aver escogitato un parcheggio per moto che non serve (nella zona non ci sono STANNO ‘NCOPPA VANN’ ABBASCIO; uffici), ottenendo l’esemplare risultato di far perdere posti auto, CHI NUN TIENE NIENT’A FFA, S’AREMENI alla fine del posizionamento del tubo del gas dovrà mandare di nuovo i pittori e ripartire da zero. Tutto con i soldi dei A ’CCA E A ‘LLA. contribuenti e… con il grato e serafico sorriso dell’appaltatore.

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