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GALILEO GALILEI E ALAN TURING
IL SARS-COV-2 E LE SUE CARATTERISTICHE
Durante i mesi iniziali del 2020 un nuovo micro-organismo ha fatto incursione nel nostro quotidiano riuscendo a mettere KO l’intero globo. I più colpiti dal punto di vista emotivo sono stati i bambini e gli adolescenti, coloro che avevano prospettato di trascorrere ed identificare questi anni come i migliori della propria vita; si ritrovano invece soli, a dover seguire addirittura le lezioni scolastiche di fronte ad un monitor, che separa loro da quello che è l'ambiente scolastico e da tutte le opportunità che questo può offrire ad un giovane. In un mondo già molto tecnologicamente avanzato si dovrebbero incentivare i rapporti fisici, in particolar modo per coloro che saranno "i grandi di domani”. Prima di soffermarci sul caso del SARS-CoV2 definiamo cosa sono i virus. Essi hanno una struttura molto semplice, non sono infatti considerati esseri viventi perché non sono in grado di duplicare il loro materiale genetico. I virus sono parassiti obbligati poiché necessitano di “un ospite” per sopravvivere. Sono particelle auto producibili non cellulari, formate da un cromosoma costituito da uno dei due acidi nucleici (DNA o RNA). Alcuni hanno inoltre una membrana esterna chiamata capside che può essere più o meno complessa.
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Il SARS-CoV-2 appartiene alla famiglia dei Coronavirus, così chiamati per via della loro forma tondeggiante, “a corona”. Se lo osserviamo più da vicino, esso si compone delle seguenti parti:
la Glicoproteina S (detta proteina spike del virus) riveste la superficie del virus sotto forma di protuberanze e serve al virus per legarsi alle cellule dell’ospite bersaglio; la proteina M è la proteina di membrana che riesce ad attraversare l’envelope (ovvero il rivestimento del virus ereditato dalla cellula ospite dopo averla infettata);
la Dimero emoagglutinina-esterasi (HE) è una proteina del rivestimento; la proteina E aiuta l’ancoraggio del virus alla cellula bersaglio;
RNA è il genoma del Coronavirus;
la proteina N, abbinata a RNA, è in grado di aumentarne la stabilità.
Tamponi e Rt
Fondamentali in questi mesi sono stati i tamponi che, grazie ai loro risultati, hanno consentito di costruire la curva epidemiologica di questa pandemia. I tamponi effettuati alla popolazione non sono tutti della stessa tipologia, dal momento che ciascun tipo ha specificità e attendibilità diverse. I tamponi molecolari hanno una specificità del 100% e una affidabilità del 98% a differenza di un tampone rapido antigenico con specificità al 98% e attendibilità al 95% oppure un test sierologico con attendibilità del 93%. Questi tipi di tamponi hanno una diversa influenza anche sul calcolo dell’Rt. L’Rt indica il possibile numero di persone che possono essere contagiate da una persona infetta. Diversi sono i modi per calcolare questo valore, ma il più comune e attendibile è il rapporto tra i tamponi positivi e il numero totale dei tamponi effettuati. Se questo rapporto è maggiore di 1, l’epidemia è in espansione, se è uguale a 1 è stabile, mentre se è inferiore a 1 è in fase di decrescita. Come detto in precedenza, i tamponi sono significativi in questo calcolo per-
ché se fatto con tamponi poco attendibili l’Rt risulta alterato provocando un’apparente diminuzione di contagi. Un modo più specifico per il calcolo dell’Rt è quello del modello SIR (Suscettibile, Infetto e Risolto). Esso comprende la seguente equazione:
d I(t)/dt = β r I(t) S(t)/N-γ I(t)
in cui I(t) è il numero di persone attualmente contagiate, S(t) è il numero di persone ancora non contagiate, N l’intera popolazione. Gli altri parametri sono β che rappresenta la probabilità di trasmissione, r il numero di contatti nel periodo dell’infezione e γ l’inverso del tempo di guarigione.
Sarà importante quindi monitorare con costanza questi dati per contenere la diffusione del contagio.