OBERTO ANNO VI
Ag o s t o 2013
FOSCARI
Spirito verdi porta in visione esclusiva al grande pubblico milanese amante dell'arte e della lirica la collezione completa della rivisitazione pittorica di Vittorio Rainieri di tutte le 27 opere del grande maestro Giuseppe Verdi. Tour milanese 2013
1 luglio/30 agosto
MGallery Collection
VITTORIO
L’artista di Gi
Per la prima volta a Mila
L’arte di Rainieri è fondat smo con la musica, sopr essa debba essere compr Emozioni, vibrazioni e s forme “solide”, tangibili. Trattandosi di un’opera suddivisa in ben ventisett clo rinascimentale), il ris mente dirsi scontato. Eppure l’artista ha saput mano il filo della contin della univocità e coerenz mi, spesso, per caratteri stanti fra loro. Lo “spirito verdiano” di opere insidiose che potr sua complessità, falle di tenutistica e comunicaz l’artista come un grande regista di immagini, di fo AIDA
RAINIERI
iuseppe Verdi
ano con il ‘Tour milanese’
ta, oltre che sul parallelirattutto sull’assioma che resa da tutti. suoni devono assumere
frammentaria in quanto tte reparti (come in un cisultato non poteva certa-
to tenere saldamente in nuità stilistica e formale, za espressiva dei vari tee temporalità, molto di-
Rainieri è una di quelle rebbe presentare, per la i natura espressiva, conzionale; invece consacra narratore visivo; un vero orme e di emozioni. Prof. Franco Migliaccio
RIGOLETTO
Breve tour guidato (e non noioso Come “creatività” o “amore”, “cultura” è uno di quei termini il cui significato è conosciuto da tutti, il cui senso diamo per scontato, la cui definizione in sintesi è davvero ardua e, comunque sia formulata, rischia di apparire meccanica e riduttiva. Certo: come ci dice il dizionario, cultura è l’insieme di conoscenze che formano la personalità e la capacità critica di un individuo, e l’insieme di conoscenze propria di un intero popolo, e l’insieme delle sue credenze e tradizioni. Dentro al concetto di cultura, dunque, c’è anche identità, capacità, espressione di sé come persone e come comunità, progetto, immaginario, memoria del passato e proiezione nel futuro, evoluzione, orgoglio e senso di sé e mille altre cose. Insomma: tirate via la cultura, e sia i popoli sia gli individui si riducono al proprio essere fenomeno biologico. Ho raccolto in questo post alcuni articoli brillanti: una buona lettura, anche per il weekend. A dimostrare ancora una volta che la cultura è tutto tranne che una faccenda noiosa, inutile, antipatica e che “non si mangia”, anche se spesso, da chi poco la frequenta, viene presentata così. La cultura è quel che noi siamo e saremo, e viceversa. E mi piacerebbe sapere che ne pensate. Gli snob della cultura. Mario Vargas Llosa se la prende con la cultura di massa. Somiglia, dice, a un gigantesco, abietto videogioco. Pierluigi Battista controbatte in modo, mi sembra, convincente. Ogni epoca ha avuto i suoi puristi della cultura, pronti a scandalizzarsi per qualsiasi innovazione: dal pianoforte a coda al fonografo, dal melodramma alla fotografia e al cinema. Prima ancora, lo scandalo ha investito la stampa a caratteri mobili. E (aggiungo io) in tempi ancora più remoti, e con Platone, la scrittura stessa è stata oggetto di cautele e diffidenza (avrà l’effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno). Ma, dice Battista, chi grida alla fine di qualcosa ha un’idea hegeliana nella testa. Pensa che lo Spirito del Mondo si incarni in una forma, e in una forma soltanto. Mica vero. Evoluzione culturale. La cultura cambia. Si evolve. Ma, mentre l’evoluzione darwiniana riguarda la trasmissione di geni (e le loro mutazioni, e l’affermarsi degli individui e delle specie più adatte), l’evoluzio-
o) attorno al concetto di cultura ne culturale riguarda, per dirla con Richard Dawkins, la trasmissione di memi: informazione trasmessa da un individuo all’altro mediante mezzi comportamentali. I memi hanno cicli di vita brevi e mutano in modo rapido. L’autore dell’articolo, il biologo John Tyler Bonnet, considera sia gli animali sia gli esseri umani e ricorda che la differenza più significativa tra l’uomo moderno e quello primitivo è data dalla quantità di memi accumulati nella nostra storia e che continuano tuttora ad accumularsi. Calcolando il tasso di incremento delle innovazioni in tempi recenti (dal 1300 al 1900), Blum (v., 1978) ha dimostrato, mettendo insieme i dati raccolti da diversi autori, che si tratta di un incremento esponenziale, pari a un tasso del 25% per secolo, mentre la popolazione aumenta solo del 2,4% per secolo. Questo incremento fornisce la misura della straordinaria evoluzione culturale dell’uomo. Un’ultima nota: l’articolo è lungo, interessante, e risale al 1993. Quindi, a prima della diffusione di internet. Ho la sensazione che, in questi vent’anni, le dinamiche si siano molto accelerate, e che il cambiamento quantitativo, che ha subito un’ulteriore, enorme accelerazione, si possa presto tradurre in un salto di qualità. … infatti oggi, tra l’altro, si parla di internet meme o, in italiano, di fenomeno di internet. Qui i migliori memi degli ultimi 15 anni. Se la rassegna non vi basta, qui ne sono raccolti 100 (devo confessarvi che non ce l’ho fatta a guardarli tutti). E chissà che cosa ne direbbe Vargas Llosa. Devo ammettere che questa capacità di diffondere a velocità pazzesca divertenti sciocchezze non è la caratteristica che più mi esalta nella rete. Piuttosto, la meravigliosa possibilità di reperire quasi qualsiasi informazione con una breve raffica di clic, invece che peregrinando di biblioteca in biblioteca. Ma magari è un fatto anagrafico, eh. Lingue e cultura. Comunque, e qualsiasi definizione di “cultura” si voglia adottare, conoscere più lingue aiuta ed è una ricchezza. È questo il senso dell’appello lanciato di recente dall’Accademia della Crusca e dalle maggiori associazioni linguistiche nazionali alla Presidenza del Consiglio e a diversi ministeri in favore del plurilinguismo nella scuola. Primo firmatario, l’italianista Tullio De Mauro. Tra l’altro, conoscere più lingue aiuta a ragionare in modo più flessibile, a essere più creativi e a prendere decisioni migliori, più in fretta. Il rapporto tra cultura e istruzione dovrebbe essere chiaro a tutti. L’Italia è ventiduesima in Europa per spesa pubblica nell’istruzione in relazione al pil. Ecco svelato il mistero per cui un paese come il nostro, in passato grandissimo produttore di cultura, è oggi, di fatto, abitato e governato da ignoranti e incapace di progettare il proprio futuro. Si intitola proprio Ignoranti il libro di Roberto Ippolito che mette in fila dati, esempi e casi nazionali, uno più sconcertante dell’altro. Infine. Dicevamo qualche riga fa che definire che cosa sia “cultura” è difficile. In cambio, è facilissimo capire che cosa non lo è. Te s t i e i m m a g i n i t r a t t i d a ‘N u o v o e u t i l e ’ F o n t e : w w w. n u o v o e u t i l e . i t C o n c e s s i o n e ‘N u o v o e Ut i l e ’ - r e d a zi o n e @ n u o v o e u t i l e . i t .
LA PROVINCIA DI MILAN Infoenergia
Mobilità Sostenibile - Piedibus e Bicibus Con il termine mobilità sostenibile si definiscono precise modalità di spostamento in aree urbane, tali da conciliare il diritto alla mobilità con l'esigenza di ridurre gli impatti e le esternalità negative causate dalla circolazione di veicoli privati, ovvero: inquinamento atmosferico, emissioni di gas serra, inquinamento acustico, congestione del traffico urbano, incidentalità, degrado aree urbane e consumo di territorio. I progetti Piedibus e Bicibus sono iniziative rivolte agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado ed hanno l'obiettivo di disincentivare l'uso dell'auto per recarsi a scuola. Infoenergia intende supportare le Amministrazioni Comunali nell'identificazione degli strumenti e della azioni che possono portare ad un maggior coinvolgimento dell'intera cittadinanza e ad una diffusione sempre maggiore dell'iniziativa. Inoltre le Amministrazione Comunali di Garbagnate e Limbiate, con il supporto di Infoenergia e Poliedra-Politecnico di Milano, si impegnano a realizzare un Osservatorio della Mobilità, nell’intento di realizzare uno studio sulla mobilità e sul traffico a livello sovralocale. L’obiettivo finale consiste nella razionalizzazione dei trasporti all’interno del territorio secondo un'ottica di mobilità sostenibile, quindi attivando o potenziando i servizi di trasporto pubblico, la mobilità pedonale o la condivisione dei veicoli (bike sharing, car pooling) dove richiesto dai cittadini.
Il progetto “ personale te per un appro I seminari af cazione ene mobilità legg li, ma anche e le facilitaz Stato italian In particolar se comune a L’obiettivo p aderenti ad Milano e Mo giarle, stimo Per la selez molti dei no gia Sostenib abbattere le stenza tecni di realizzazi Alla profess versi settori dei corsi gli attiva dei no sperienza d tanti delle P ministrazion già adottato tecnologie o so le diverse
EDUCAZIONE AMBIENTALE - EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA Progetti di Educazione Ambientale nelle scuole Infoenergia in collaborazione con i Comuni Soci, la Provincia di Milano e la Provincia di Monza e Brianza, propone alle scuole primarie e secondarie di I° grado del territorio progetti di educazione ambientale. L’obiettivo che si vuole raggiungere è il trasferimento di informazioni relative all’utilizzo di tecnologie ecocompatibili, nonché l’apprendimento di comportamenti quoditiani volti ad un atteggiamento energeticamente corretto.
NO PER LA SOSTENIBILITA’ e i suoi progetti
“Infocorsi” nasce nel 2010 con l'obiettivo di fornire una formazione gratuita e continua al ecnico, politico e amministrativo dei Comuni delle due Province, fornendo input concreti occio completo al tema dell'energia. ffrontano svariate tematiche, toccando diversi ambiti del settore energetico quali la riqualifiergetica degli edifici, l'illuminazione pubblica, la produzione di energia da fonte rinnovabile, gera, pianificazione energetica, acquisti verdi (GPP), la sicurezza degli impianti termici civie aspetti più strettamente economici quali il ruolo delle E.S.Co – Energy Service Company, zioni economiche (finanziamenti, incentivi, agevolazioni, bandi) messe a disposizione dallo no e dalla Comunità europea. re, lo spirito con cui vengono organizzati i corsi è quello di individuare tematiche di interesal fine di identificare soluzioni per le esigenze di tutti. primario, infatti, è quello di "mettere in rete" le esperienze e le problematiche che i Comuni Infoenergia si trovano ad affrontare e di condividerle con tutti i Comuni delle Province di onza e Brianza, fornendo, al tempo stesso, gli strumenti e le conoscenze adatte a frontegolando la diffusione di buone pratiche nell'ottica dell'efficienza energetica. zione delle tematiche degli Infocorsi 2012-2013 siamo partiti dall'analisi delle azioni che ostri Comuni Soci hanno individuato all'interno dei propri PAES - Piani d'Azione per l'Enerbile, azioni tramite cui le Amministrazioni sottoscriventi il Patto dei Sindaci si impegnano ad e emissioni di almeno il 20% entro il 2020. Questo con il duplice scopo di fornire un'assiica ai Comuni che intendono attuarle e di offrire input concreti agli altri Comuni, in un'ottica ione concertata e coordinata a livello sovracomunale e provinciale. sionalità tecnica dello Staff Infoenergia, si affianca la partnership con aziende leader nei ditecnologici e finanziari che, in modo trasparente, ci permette di poter avere come relatori stessi produttori delle tecnologie presenti sul mercato; la partecipazione e collaborazione ostri Comuni Soci ai corsi, inoltre, ci permette di arricchire la formazione proposta con l'edi rappresenPubbliche Am- Illuminazione Pubblica ni che hanno Infoenergia ha avviato un progetto al servizio degli Enti Soci per assicurare o le diverse un supporto tecnico, giuridico e amminio già intraprestrativo, per la corretta ed efficace gee iniziative. stione delle procedure sia di acquisizione che di gara degli Impianti di Illuminazione pubblica. Gli obiettivi finali della proposta Infoenergia sono di supportare il Comune per: a) L’acquisizione in proprietà degli impianti di illuminazione di proprietà Enel Sole; b) Generare risparmi strutturali nel sistema di gestione della pubblica illuminazione, risparmi capitalizzati in investimenti di riqualificazione energetica; c) Aumentare la qualità e la gamma di servizi offerti al territorio predisponendo l’infrastruttura ad ospitare “servizi smart”
ARTE DA Le sculture ricche di e
Dagli scarti può nascere l'arte. E i rifiuti, alcuni spesso inutilizzabili, possono tornare a nuova vita trasformandosi in opere espressive e belle da vedere. Come le sculture di Dario Tironi, artista bergamasco che ha conquistato la fama inte nazionale con le sue originali creazioni realizzate usando interamente spazzatura, vecchi giocattoli destinati alla discarica e oggetti di scarto. Ed è così che le vecchie Barbie, le calcolatrici rotte, le bottiglie di plastica, le palline golf e i cavi sono diventati qualcos'altro, assumendo le sembianze di uomini e anima a grandezza naturale. Uno spettacolo per gli occhi le sculture di Tironi, che ha già partecipato a numerose mostre e ha conquistato diversi riconoscimenti anche a livello internazionale, tra cui “IV Premio Fabbri per l'Arte 2011” e il “Premio Arte Laguna 2009”. Le immagini che seguono fanno parte della collezione Crash Toys, mostrata di segu to. Qui, lattine di Coca Cola, gambe di bambole, pacchetti di sigarette e molto altro assemblati insieme riescono a trasmettere molto più di quello che appaiono.
AI RIFIUTI emozioni di Dario Tironi
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Le figure umane create da Tironi sono molto espressive e i loro volti sembrano davvero trasmettere emozioni. Proprio sui particolari del volto l'artista pone l'accento. Corpi fatti da rifiuti, anche tecnologici. Quasi a ricordare che l'inquinamento sta sempre piĂš andando oltre i limiti fisici e come un virus si sta infiltrando sempre di piĂš nella nostra vita, raffigurando la precarietĂ . Nulla di freddo, tutt'altro. Le sculture raffigurano anche scene di vita quotidiana, come mostrato nelle immagini qui sopra, dove si vede un quadretto familiare con una culla, o ancora il bambino che gioca col geco. (tratto da greenMe)
IL RITMO DELLA MUSICA CL
Giovanni Allevi: “Beethoven non aveva ritmo, Jova
GIFFONI VALLE PIANA (SALERNO) Jovanotti ce l’ha, Beethoven no. Il ritmo. Parola di Giovanni Allevi. “A Beethoven manca il ritmo. Quello lo possiede Jovanotti”. Questa è la frase esatta che Allevi ha p del Giffoni Film Festival. Poi ha spiegato perché Lorenzo Cherubini da Cortona sarebbe più “efficace” di Ludwig van Beethove dovevo uscire dal polverone e cambiare approccio con la musica, anche se si trattava di quella class no la Nona Sinfonia di Beethoven. Accanto a me un bimbo annoiato che chiedeva insistentemente al padre quando finisse. Credo che in Con Jovanotti ho imparato cos’è il ritmo tradizione cl ca di ritmo”. Non è la prim Allevi poi ha trare in mol no, mi dispia della gente. Lì la mia m trare. Mi ha fatto che persone consideravan store”. “La musica capricciosa, bellissima c una mancia poi fugge vi sere dei dan vere una quella che Per me la m questione di te, è qual sconvolge e re”.
Testo tratto da artico
LA S S I C A
anotti sì”
pronunciato davanti ai giurati
ven: “Un giorno ho capito che sica. Stavo ascoltando a Mila-
n Beethoven manchi il ritmo. tti, con il quale ho lavorato, o il ritmo. Con lui ho capito Giovanni Allevi: "Beethoven non aveva il ritmo, Jovanotti sì" (LaPresse) o, elemento che manca nella lassica. Nei giovani manca l’innamoramento nei confronti della musica classica proprio perché man. ma volta che il pianista di Ascoli Piceno attacca il mondo della musica classica. a svelato ai ragazzi del Giffoni la sua amarezza per essere continuamente attaccato: “Non posso enlti Conservatori italiani, mi dispiace ricevere a volte le contestazioni degli studenti che li frequentaace sapere che non potrò varcare le loro porte, ma so che la cosa importante è raggiungere il cuore
musica può en-
o male sapere e autorevoli mi no un impo-
è una strega una donna che mi regala ata di note e ia. Bisogna esnnati per scrimusica come compongo io. musica è una i vita e di morlcosa che mi e mi fa danna-
olo di blitzquotidiano