Gen2015

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COMUNICARE IL TERRITORIO IL CIRCUITO DI SVILUPPO DI CULTURA SOSTENIBILE

ARTE MODA DESIGN AMBIENTE ARCHITETTURA

VIVIBILITA’ CREATIVITA’ SOSTENIBILITA’ INNOVAZIONI PROFESSIONALITA’

I° EDIZIONE 2015

IN CONTEMPORANEA CON EXPO NATURA TERRITORIO VIVIBILITA’ AMBIENTE

ANNO VIII

Gennaio 2015


FORLANINIC

Il nuovo circuito di svilupp

Promuovere attività del territorio attraverso un al sostegno delle eccellenze e allo sviluppo d culturale unendo tradizione e inno Promozione che coinvolge nuovi prodotti e c attraverso rappresentazioni, progetti esposit location del circuito Forlanini

1° EDIZIO

In contempora

FLC condivide e sposa gli scopi e le finalità della grande ma contemporanea con gli eventi di FLC la promozione delle stesse p

Forlanini CircuitLife è un evento unico a milano: momen e le culture produttive del nostro territorio Un evento che si sviluppa in manifestazioni circuitate in loca in contatto diretto con le realtà produttive, nel contesto di una

Forlanini CircuitLife nasce con l’obiettivo di creare una rete organizzata tr modello comunicativo di sviluppo, creando una connessione tra le realtà so territorio, al fine di esaltarne la riconoscibilità, di prod Il Circuito si propone di divulgare e promuovere attività produttive e innovat e nel rispetto di una sempre crescent


CIRCUITLIFE

po del territorio di Milano

piano di comunicazione dedicato che punta di prodotti sostenibili, arricchendo la proposta ovazione nel 'Creative Italian Style'. creativi, che diventano esecutori temporanei tivi innovativi e presentazioni, trovando nelle la loro vetrina di promozione.

ONE 2015

anea con EXPO

anifestazione ospitata a Milano che da Maggio 2015 vedrà in proposte di vitalità di sviluppo e crescita di ambiente sostenibile.

to di incontro per conoscere e abbracciare le tradizioni o, in un’atmosfera di festa e condivisione. ations della zona est di Milano, dove il visitatore può entrare a sempre maggior presa di coscienza di una cultura sostenibile.

ra le realtà di zona, di promuovere attività creative e culturali in un nuovo ocio economiche che vivono e che caratterizzano con il loro lavoro questo durre valore aggiunto e di comunicare innovazione. tive del territorio, creando connessioni tra le realtà del territorio, nel contesto te e consapevole Cultura Sostenibile.


SEGANTINI

Lo spirito e la cultura del territorio interpretate e rappresentat In soli vent’anni di attività Giovanni Segantini, il maggior pittore divisionista italiano, ha saputo conquistare un posto tra i grandi artisti di fine Ottocento. Aveva 41 anni quando un attacco di peritonite, se lo portò via sullo Schafberg in Engadina, la valle svizzera dove trascorse i suoi ultimi anni di vita. Ma anche Milano ebbe un ruolo altrettanto importante nella sua breve esistenza. Per questo la grande mostra ospitata nelle sale di Palazzo Reale è da considerarsi un “ritorno ideale”, pensato per celebrare la milanesità e insieme l’internazionalità di questo artista, che ha segnato con un’estetica personalissima la storia dell’arte.

Nato ad Arco di Trento il 15 gennaio 1858, allora era situato nel Tirolo italiano sotto l'Austria, si trasferì nel capoluogo lombardo ancora bambino a sette anni, orfano e poverissimo. Dopo una parentesi in riformatorio, a causa della sua natura inquieta, fu affidato al fratellastro Napoleone, che aveva bisogno di un garzone per il suo laboratorio fotografico a Borgo Valsugana. Qui rimane fino al 1874 e sviluppa una prima idea artistica, tanto che al ritorno a Milano si iscrive ai corsi serali dell'Accademia di Belle Arti di Brera, che frequenta per quasi tre anni. Nonostante il successivo trasferimento in Brianza e poi in Svizzera, il capoluogo lombardo rimarrà la sua città di riferimento, il fulcro della sua parabola artistica e piazza favorita per l’esposizione delle sue opere. Faticò non poco per vedere riconosciuta la sua straordinaria capacità di dipingere i fermenti della sua epoca, le paure e le mutazioni repentine di quagli anni straordinari. Attraversò le correnti artistiche attive a Milano, Scapigliatura, Simbolismo, Divisionismo, e le seppe rielaborare negli spazi sconfinati delle valli svizzere. Nel 1903 Gabriele D’annunzio gli riconosceva «l'anima dolce e rude», «che cercava una patria nelle altezze più nude sempre più solitaria» e successivamente infatti, Segantini divenne un


A MILANO

te dalla semplicità del grande spirito di un’anima universale. classico, le sue opere realiste, e al tempo stesso visionarie, sono ora parte della memoria collettiva. La mostra, prodotta dal Comune di Milano con Skira e Fondazione Mazzotta, ha proposto 120 opere che riassumono il suo percorso, provenienti da importanti musei e collezioni private europei e statunitensi, tra cui la Civica Galleria d’Arte Moderna di Milano ed il Museo Segantini di Sankt Moritz. La rassegna curata da Annie-Paule Quinsac, massima esperta del pittore e dalla pronipote Diana Segantini, prende il via con una sezione di documenti, autoritratti e prosegue per temi. Una sezione dedicata appunto agli esordi milanesi mette in luce pittoreschi scorci dei Navigli, che rievocano lo splendore della Milano di fine Ottocento, come "Il Naviglio a Ponte San Marco", e il mistico "Coro della chiesa di Sant'Antonio". Vengono poi approfondite le tematiche del ritratto e delle nature morte: “Petalo di rosa”, “Ritratto della signora Torelli”, “Ritratto di Carlo Rotta” ripercorrono i legami affettivi del pittore, evidenziando la sua potenza di ritrattista.

“Primavera sulle Alpi” e “Ave Maria a trasbordo” affrontano invece il tema “Natura e Simbolo”, insieme ai capolavori del periodo di Savognino, “Mezzogiorno sulle Alpi” e “Ritorno dal bosco”. Arriva poi la maternità, argomento caro e ricorrente nel percorso pittorico di Segantini, con la splendida opera "Le due madri", considerata manifesto del divisionismo italiano. La rappresentazione della natura per Segantini non può prescindere da un impianto iconografico in cui la tendenza al simbolismo è dichiarata e ciò lo rende un “unicum” nel panorama artistico "fin de siècle", in cui è tendenzialmente percepita antitetica al naturalismo. La fusione tra i due atteggiamenti artistici, naturalismo e simbolismo, determina la novità del suo linguaggio e lo rende imprescindibile per tutta la cultura artistica a cavallo tra Otto e Novecento.


LA STRATEGIA

RIDUZIONE - RACCOLTA - RE In principio si partì con tre, poi se ne aggiunse una quarta ed oggi, per diffondere una corretta ed ecosostenibile gestione dei rifiuti, le R che ne compongono la strategia di azione sono cinque: Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta, Recupero. Ma cosa rappresentano, in concreto, questi 5 sostantivi e soprattutto, in quale modo possono partecipare alla realizzazione dell’obiettivo descritto?

Azioni concrete da parte delle aziende produttrici sono sempre più diffuse e si evidenziano in particolar modo nella riduzione del peso degli imballaggi utilizzati per il packaging. Da parte dei singoli cittadini, invece, l’azione più praticata per ridurre la produzione di rifiuti è l’acquisto, laddove possibile, di prodotti alimentari e non, sfusi o a ridotta presenza di imballaggi a perdere. Considerando sempre la categoria degli imballaggi, si può parlare anche di Riuso, per cui un oggetto che ha terminato la missione di “contenere” qualcosa, può ripetere nuovamente il proprio compito nei confronti dello stesso o di altri tipi di prodotti. Un esempio su tutti è il cosiddetto “vuoto a rendere” applicato all’utilizzo delle bottiglie di vetro.

Un effetto a lungo termine sull’ambiente e sull’uomo è sicuramente dato dalla Riduzione, intesa come riduzione dei rifiuti ovvero della potenziale produzione di rifiuti. Riferimento diretto può essere fatto nei confronti degli imballaggi, utilizzati per contenere e proteggere i prodotti: riducendone la produzione si andrebbe a diminuire notevolmente la generazione dei relativi rifiuti, ancora oggi nelle prime posizioni in termini di quantitativi prodotti.

Punto cardine della strategia delle 5 R è il Riciclo, grazie al quale il rifiuto può diventare la risorsa di un nuovo ciclo di produzione. Gli interventi possibili per mettere in pratica questo aspetto sono molteplici, sia dal punto di vista delle aziende che producono, sia in riferimento alle azioni dei semplici cittadini. Esempi: la carta da macero (rifiuto) utilizzata per la produzione di carta riciclata (nuova risorsa); articoli di Ecodesign, prodotti da “scarti” di qualsiasi materiale come carta, plastica, alluminio e tanti altri.


A DEI RIFIUTI

ECUPERO - RIUSO - RICICLO Necessaria sarà comunque la consapevole diffusione dell’idea che questi rifiuti-risorse (noti come Materie Prime Seconde), siano ormai di ottima qualità, paragonabile e molto spesso superiore a quella delle materie prime che, in molti casi e a causa del persistente utilizzo, finiranno per scomparire. L’ottimizzazione della strategia è svolta dalla Raccolta, grazie alla quale la sinergia tra le politiche decisionali ed il comportamento consapevole dei cittadini, mediante la realizzazione e l’applicazione di buone pratiche di Raccolta Differenziata dei rifiuti, fanno in modo che il volume finale dei rifiuti da destinare alle discariche possa ridursi sempre più, allo stesso modo dell’utilizzo di materie prime ed energia. Qui le modalità di azione per applicare una sempre più corretta ed efficace raccolta differenziata sono molteplici, dal porta a porta domiciliare ai ritiri “a chiamata”, dai contenitori stradali al conferimento presso le isole ecologiche. Grazie alla diffusione di quest’ultime e alla relativa corretta gestione, le percentuali di raccolta di alcune specifiche categorie di rifiuti, negli ultimi anni hanno avuto un notevole incremento: parliamo, ad esempio, di imballaggi in generale (plastica, carta, vetro) e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Infine, per tutti quei materiali che difficil-

mente possono essere gestiti mediante le modalità appena descritte, l’azione restante è quella del Recupero.

Si intende in questo caso, il recupero di energia termica e/o elettrica derivata dagli stessi materiali sottoposti a processi di trasformazione in specifici impianti di termovalorizzazione.

INTERPRETAZIONI DEL RIUSO


RICICLO AD

RIUSO E TRASFORMAZIONE DE

Una piccola testimonianza dell'esigenza di viv tà di trasformazione del rifiuto urbano in passi Trasformazione, riciclo e simpatia, potrebbero caratteristiche riassuntive della capacità artis naar, designer statunitense che non passa ino Le sue opere rispecchiano la mania di sper blando pezzi di rottami dismessi; così dal ve alle lattine di bibite, passando per delle ex p tutto è considerato un ottimo materiale di part ni originali.

I piccoli capolavori artistici assumo le fattezz lo più metallici, che ispirano immediata tenere me sia per la genialità dell’idea, non solo per anche per i vari artisti che, in Florida, gravita laboratorio sperimentale di riciclo e assemblag “Ogni creazione deriva dalla passione per que spetto per l’ambiente e dalla voglia di ralleg afferma Will Wagenaar. Sembra aver raggiunt


D ARTE

EI RIFIUTI AD ARTE

vibilità nella volonione per l’arte. o essere queste le stica di Will Wageosservato. rimentare assemecchio pentolame parti meccaniche, tenza per creazio-

ze di robottini, per ezza sia per le forr gli acquirenti ma ano attorno al suo ggio creativo. esto lavoro, dal rigrare chi compra” to gli obiettivi.


HOMI LA FIERA DEGLI STILI DI VITA

Gennaro Comunale

Giovani architetti, designer, progettisti, artisti e brand tutti accomunati dalla chiave stenibilità: sono state le loro realizzazioni a basso impatto ambientale le protagonist sperimenta, uno spazio innovativo all’interno di Homi Milano, fiera degli stili di vita andata in scena nei padiglioni di Fiera di Rho. Tra le sperimentazioni più innovative spiccano opere artistiche con materiali di recupero o ecologici: gioielli con il vetro

FAGGIANO

Arredo da collezione utilizzando materiali di scarto.

(e i tessuti) ideati con la tr razione a lume del vetro; c con la tecnica della cartap tuendo la carta con mate da cantieri edili, come cem pa da idraulico e così via; joux con tasti dismessi di c ed ex mattoncini Lego; lam del gesso; oggetti in legno rati; oggetti decorati con e (frutta, spighe, bacche, fo pouf realizzati recuperando vorazione della gomma Ev poter produrre le Obag. Il mondo del riciclo è inf sposarsi bene con l’arte ec


FAGGIANO

e della sote di Homi a, appena

Umanuele Magenta

radizionale lavociotole realizzate pesta, ma sostieriali provenienti menti, fili di canacollezioni di bicomputer Apple mpade con scarti o e ferro recupeelementi naturali oglie) e resina; o gli scarti di lava, utilizzata per

finito e sembra cologica. Pouf eseguiti con scarti lavorazione gomma


IDEE CR

La creatività è fatta (anche The first draft of anything is shit, afferma Ernest Hemingway, alla sua maniera ruvida e diretta. Almeno all’inizio, tutti i nostri film fanno schifo scrive Ed Catmull, a proposito dei meravigliosi prodotti della Pixar. È davvero così: ogni prima bozza (idea, documento, testo, progetto) somiglia al proprio miglior sviluppo potenziale come un bruco schifosetto somiglia a una farfalla. Ma non solo: molte prime idee – per dirla tutta, la maggior parte – non hanno alcuna possibilità di trasformarsi in qualcosa di utile o interessante. Come scrive Henri Poincaré inventare consiste proprio nel non costruire le combinazioni inutili e nel costruire unicamente quelle utili, che sono un’esigua minoranza. Inventare è discernere, è scegliere… Da questo fatto derivano due conseguenze: conviene essere generosi di prime idee, perché molte andranno scartate. E conviene imparare a scartare davvero in fretta,

senza esitazioni e senza rimpianti, per riuscire a dedicare la maggior quantità di tempo possibile alla ricerca di soluzioni buone.

Eppure, perfino le idee scartate vengono comode, e le si può usare in diversi modi. Eccovi, dunque, tre ulteriori motivi per scartare in


REATIVE

e) di idee scartate in fretta. fretta: gli scarti possono funzionare da segnali utili a marcare territori che non conviene esplorare ulteriormente. Si possono adoperare come pietra di paragone, indispensabile per individuare le ipotesi che, invece, hanno buone potenzialità. Infine, possono servire da “magazzino dei ricambi”: anche se un’idea (un testo, un progetto) sono da buttare, magari ce n’è un pezzettino che, inserito in un altro contesto, può andare proprio bene. Quindi, scartate e accantonate ma non cancellate niente, almeno fino a quando non avete finito il lavoro. So che molti non la pensano come me eppure, per tutti i motivi che ho scritto sopra resto convinta che il brainstorming sia una tecnica dispersiva e inefficace: una quantità di prime idee buttate a caso, non valutate e non gestite, non organizzate, non scartate, non riusate, non inserite in un flusso creativo orientato. Il problema è che, come dicevamo, “tutte” le pri-

me idee strisciano e sono mollicce, anche quelle davvero buone: per distinguere i bruchi dai semplici bacherozzi ci vuole tranquillità e una certa concentrazione. In una situazione di brainstorming, chi mai si prenderà l’onere di discernere e scegliere come consiglia Poincaré, e poi di ri-orientare la ricerca, aggiungendo alla fatica della creatività l’indispensabile onere della diplomazia? E rieccoci al bruco: su qualsiasi prima idea buona c’è sempre ancora una quantità di lavoro di sviluppo, messa a punto e finalizzazione da fare. Ci vogliono pazienza, umiltà, dedizione e tenacia. Se una buona idea può accendersi all’improvviso, e vi regala un brivido di esaltazione, la sua messa a punto può risultare lenta, lunga, faticosa e a tratti frustrante. Non mollate e, soprattutto, non mollatela, l’idea Testi e immagini tratti da ‘Nuovo e utile’ Fonte: www.nuovoeutile.it Concessione ‘Nuovo e Utile’ - redazione@nuovoeutile.it.

CONVENZIONATO MDA


FORLANINICIRCUITLIFE Il nuovo circuito di sviluppo del territorio di Milano

11/20 DICEMBRE 2014


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