CREATIVE IDEAS Creativity Show Promotion e
dicembre 2014
mda
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1999/2014
MILANO
Exhibition market
CREATIVEVOLUTION 1999/2014
SPECIAL CHRISTMAS EDITION
QUANDO L’HAND MADE DIVENTA DESIGN
ANNO VII
Dicembre 2014
Un altro museo d'Arte moderna e contemporanea è stato aperto a Torino, anch' esso riutilizzando un edificio industriale dismesso. Dedicato al pittore Ettore Fico (1917 - 2004) è gestito da una Fondazione alla cui
presidenza siede la vedova dell' artista, Ines Sacco. Il museo ospita come nucleo principale le opere dell' artista torinese, ma è aperto anche a mostre temporanee di altri creativi. Il fondo Fico, allievo di Luigi
Serralunga, è costituito da 200 fra dipinti, tempere, disegni ed acquerelli. Esso ripercorre la lunga vita artistica e personale di Ettore Fico, con le prime opere datate 1930, quando l' artista aveva solo 13 anni. Poi la creatività giovanile con il dramma della prigionia in nord Africa a causa della guerra. In seguito i lunghi soggiorni in Liguria e Costa Azzurra. sino all' ultima amata dimora di Castiglione torinese. Il percorso pittorico parte dalla composizione di figure e na-
ture morte caratterizzate da colori vivaci e luminose rimandano a CĂŠzanne, Braque, Monet, Bonnard e Matisse, per giungere ad esiti astratti. Con forme spesso geometriche ed una pennellata materica ed informale. Roberto Curione
Tramonti: La poesia interpretativa nelle opere dell’artista di Tellaro
P ST
a o.
IETRO TRETTI
che si trova ancora, purtroppo, ai primi posti in Europa per numero e gravità di incidenti riguardante la cosiddetta utenza vulnerabile (pedoni, biciclette e ciclomotori). In questo quadro si situa il 4° programma quadro della Comunità Europea 2011-2020 per la sicurezza e, a livello nazionale, il progetto Bicitalia, promosso da Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente. Quest'ultimo, in cantiere dal 2002 ma online dallo scorso maggio con Italiani e biciclette, un rapporto d'amore turbolento. Un'indagine commissionata lo scorso maggio dall'Osservatorio Linear Servizi all'istituto specializzato Nexplora e condotta su un campione nazionale rappresentativo di 1200 italiani fornisce, sulla carta, risposte incoraggianti: il 75% degli italiani afferma di possedere una bicicletta, il 48% di utilizzarla e il 12% di volerne acquistare una entro al fine del 2014. La ricerca del benessere fisico? Una crescente attenzione per l'ambiente? L'allettante prospettiva del risparmio? Tutto questo pesa, ma si scontra con forti preoccupazioni riguardanti il capitolo sicurezza, su strade che vengono spesso percepite come appannaggio dei soli automobilisti. Un'inquietudine che si riflette sui dati: solo il 30% dei ciclisti intervistati dichiara di sentirsi sicuro nella propria città, di questi il 7% unicamente quando percorre piste ciclabili; per contro, la scarsità delle stesse piste è il cruccio di ben il 18% di quel 16% di intervistati che svela di non sentirsi mai sicuro in sella alla bici. Percorsi dedicati e maggiori tutele sono, quindi, le richieste che i ciclisti rivolgono a gran voce alle amministrazioni di un paese
un sito dedicato, prevede il miglioramento della rete ciclistica nazionale, tanto per garantire percorsi più protetti a chi sceglie regolarmente gli spostamenti a pedali, quanto per implementare un settore dal potenziale enorme: il cicloturismo che, secondo il rapporto "Bikenomics: dati e statistiche" muove ogni anno, in Europa, oltre 44 miliardi di euro. La rete di Bicitalia propone 18mila chilometri di percorsi ciclabili, di cui 10mila attualmente mappati nel dettaglio. 49 le ciclovie di qualità, itinerari che si sviluppano in prevalenza su piste ciclabili e offrono caratteristiche paesaggistiche, standard di sicurezza e servizi al di sopra della media; 18 gli itinerari ciclabili, grandi direttrici dal notevole richiamo turistico, che alternano percorsi protetti a passaggi su rete stradale ordinaria; 2000 gli Albergabici, strutture ricettive selezionate per offrire un'accoglienza su misura per i cicloturisti. L'iniziativa Bicitalia si interseca con il progetto EuroVelo, una rete ciclabile che, travalicando i confini nazionali, mira a estendersi per oltre 70mila chilometri attraverso il continente europeo. L'Italia contribuisce a questo tracciato con oltre 6mila chilometri, capaci, secondo le previsioni, di generare una ricchezza pari a 3,2 miliardi di euro annui in termini di fatturato e possibilità occupazionali. Si stima che la realizzazione del progetto VenTo, 679 chilometri di collegamento ciclabile fra Venezia a Torino, sia in grado di creare, da solo, ben 2000 posti di lavoro. La bicicletta, dunque, si rivela come un'opportunità dai molti risvolti vantaggiosi. Un programma ragionato che metta al primo posto la sicurezza dei ciclisti è l'unico modo per coglierla.
Esistono numerosi progetti artistici che si occupano del cambiamento climatico ed è piuttosto difficile analizzarli o raggrupparli. Nell’ambito della nostra ricerca abbiamo individuato vari progetti riconosciuti a livello internazionale perché danno una risposta artistica forte al cambiamento climatico e ad altre questioni scottanti che riguardano l’ambiente. Un esempio illuminante di progetto artistico che tematizza il cambiamento climatico attraverso l’arte contemporanea, nordica e internazionale, è ReThink – Contemporary Art & Climate Change, una grande mostra con 26 opere di artisti contemporanei, nordici e internazionali, che lavorano all’intersezione di arte, cambiamento climatico,
cultura e tecnologia. ReThink, eletta Mostra Nordica dell’Anno 2009-2010 dal Nordic Culture Fund, andata in tour nei Paesi nordici tra il 2010 e il 2011 ed è stata inoltre presente all’edizione di quest’anno di Cinema Planeta, il festival del cinema e dell’ambiente di Cuernavaca, in Messico. La mostra è stata il frutto della collaborazione tra National Gallery of Denmark, Den Frie Centre of Contemporary Art, Nikolaj Copenhagen Contemporary Art Center e Alexandra Institute. Un ulteriore esempio di mostra che ha fornito agli artisti una piattaforma per esprimere la propria creatività e per esplorare le molteplici ramificazioni del cambiamento
climatico è Global warming at the ice “La cultura costituisce la base abituale delle azioni box, una grande mostra di scultura tenu- e dei modi di pensare della gente comune. tasi presso il Crane Arts Building di Fila- I problemi relativi alla sostenibilità e al cambiadelfia nel 2008. Attraverso la crea- mento climatico sono legati a una cultura e a uno zione di opere interattive, installazioni stile di vita moderni, occidentali. multimediali e sculture basate su og- I progetti artistici e le opere d’arte possono essere getti comuni, gli artisti hanno coinvolto il sicuramente utilizzati per promuovere una magpubblico esplorando modi creativi di rive- giore consapevolezza e per dar vita a riflessioni e lare, comprendere e lavorare per risolve- dibattiti.” re i problemi che Anne Sophie Witzke questa minaccia incombente crea al nostro pianeta. La maggior parte di queste reti e alleanze Pur essendo internazionale in termini di ar- artistiche ha un approccio di tipo interdiscitisti, il progetto era rivolto a un pubblico re- plinare e intersettoriale e aspira a coinvolgionale. gere il settore artistico e culturale attraverIn generale, il dibattito sul cambiamento cli- so una serie di azioni creative e patrocinamatico tende ad essere influenzato dall’e- trici, al fine di fungere da catalizzatori per conomia, dalla scienza e dalla politica piut- introdurre il cambiamento tra il grande pubtosto che dalla cultura e dall’arte. blico. Alcune di queste azioni incoraggiano Infatti, le agende politiche e i progetti la creazione di opere d’arte che utilizzano scientifici prendono raramente in conside- materiali naturali o interagiscono con le forrazione le prospettive artistiche. ze della Natura come il vento, l’acqua o la E questo è uno dei motivi per cui le comu- luce del sole. nità di artisti cercano, con i propri mezzi, di In diversi casi, queste reti vanno al di là del unire gli sforzi e formare le proprie reti, as- settore artistico e delle questioni legate al sociazioni e coalizioni: cambiamento climatico per occuparsi di al- Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tre tematiche, quali il dialogo interculturale cambiamento climatico e i rapporti culturali, le città creative e la - Per incoraggiare l’attuazione di pratiche pianificazione culturale, le industrie creatiartistiche rispettose dell’ambiente ve e la ricerca e lo sviluppo. - Per osservare il cambiamento climatico Riuniscono architetti del paesaggio, artisti, da un’angolazione creativa e ingegneri, ecologisti ed educatori appas- Per ispirare la comunità a dare una rispo- sionati del miglioramento e del sostegno sta collaborativa all’impatto del cambia- della qualità del nostro ambiente urbano e mento climatico sulle nostre vite e sul futu- naturale, anche attraverso mezzi artistici. ro sostenibile del nostro pianeta. Da ‘LabforCulture’
CREATIVITA’ E
Una ginnastica per la cre Esiste una ginnastica per la creatività? La risposta breve sarebbe “sì, in senso lato. Non esattamente, in senso proprio, ma diverse cose interessanti si possono fare”. La risposta lunga, in due punti e sostenuta dalle fonti indispensabili per chi vuole verificare o approfondire, è qui sotto. Ginnastica per la mente. Il cervello resta plastico e capace di cambiare e riorganizzarsi nel corso dell’intera vita, e la capacità di pensare, come ogni altra capacità, si sviluppa e si mantiene anche attraverso l’esercizio del pensiero. Questo significa affrontare compiti che, poco o tanto, in modo estensivo o intensivo, mettano alla prova la mente. Se cercate online “allenamento mentale”, “ginnastica mentale”, “brain training” o “brain fitness” trovate una quantità di siti che vi propongono giochi e test (e anche una quantità di persone ansiose di farvi da allenatore o di vendervi un corso per diventare più brillanti). Si va da puzzle, dama cinese, solitari ai programmi personalizzati e decisamente attraenti di Lumosity (il sito di brain training più famoso, in inglese. Per un assaggio vi basta iscrivervi, anche via Facebook). Se invece volete cavarvela in fretta, ci sono i sei giochi proposti da Wired. Serve davvero fare ginnastica mentale? Di certo è diventato un grande affare in tutto il mondo, e di sicuro male non fa. Ma gli scienziati, ce lo ricorda un recente e ottimo articolo del New York Times, non dispongono ancora di incontrovertibili evidenze dei benefici, anche se qualche dato incoraggiante, da alcune
ricerche, vien fuori, specie per quanto riguarda il contrastare il declino cognitivo legato all’età. Soprattutto di quest’ultimo aspetto tratta un articolo, ugualmente ottimo, uscito sul Boston Globe. Il quale, tra l’altro, cita un noto, sorprendente studio, il Nun Study condotto su monache cattoliche americane: un gruppo omogeneo, isolato, ideale dunque per la ricerca. In sostanza, all’interno del gruppo, solo le monache che da giovani scrivono con proprietà, impiegando una prosa densa di idee, ricca e complessa sotto il profilo grammaticale, da anziane non mostrano sintomi di Alzheimer, anche se il loro cervello ne risulta in realtà affetto: è come se nel corso della vita avessero messo insieme – e senza fare esercizi di brain training – una riserva cognitiva, utile da impiegare in tempi di scarsità. È Science Based Medicine a fare un bilancio che mi sembra plausibile: il brain training è un metodo promettente per individui sani o con problemi lievi. È comodo, e offre un buon rapporto tra impegno e risultati. Ma i risultati medesimi non sono migliori di quelli
E GINNASTICA
eatività esiste? Funziona? che si possono ottenere dedicandosi a qualsiasi altro compito impegnativo sotto il profilo mentale: dal leggere un libro consistente all’imparare una lingua straniera, al giocare a scacchi. Infine, val la pena di ricordare che l’esercizio fisico migliora l’afflusso di sangue al cervello, aiuta la memoria e preserva le facoltà cognitive. Quindi, un altro buon modo per fare ginnastica per la mente è… fare ginnastica. Ginnastica per la creatività. Possedere una buona funzionalità mentale e una discreta intelligenza sono precondizioni necessarie per il lavoro creativo, ma sappiamo che non coincidono esattamente con l’essere creativi. Tuttavia uno studio svolto dall’Università dell’Oklahoma, non recentissimo ma assai citato, dice che per migliorare la creatività conviene comunque lavorare sulle facoltà cognitive (vedi sopra) e, soprattutto, sulle euristiche: in sostanza, sui modi (più o meno automatici, più o meno originali) in cui noi osserviamo e analizziamo le cose e ci mettiamo in relazione col mondo. È un approccio che mi sembra del tutto sensato: ci ho perfino fatto un libro, che propone esercizi di creatività e scrittura (per leggerne qualche capitolo cliccate sull’icona di Minuti scritti, nella colonna di destra di questa pagina). Psychology Today chiarisce ulteriormente: il potenziale creativo sembra dipendere per non più del 10% dalla componente genetica individuale. I tratti di personalità (per
esempio l’Apertura all’Esperienza) sono invece importanti. Quindi sviluppa la capacità creativa tutto quanto (corsi compresi) può migliorare un atteggiamento mentale aperto, fatto di curiosità, sensibilità estetica, reattività al cambiamento, rifiuto dell’autoritarismo e del pregiudizio. Ma la creatività, in qualsiasi campo, non può prescindere dalla competenza e, quindi, chiede esercizio costante e anche qualcosa di più: una pratica deliberata e intensiva. E poi: conviene viaggiare, leggere, andare al cinema, osservare. Insomma, bisogna esporsi a stimoli nuovi, eterogenei e sfidanti, essendo disposti ad accoglierli e ad elaborarli. Una pratica tutt’altro che spiacevole. E certo, si può anche decidere di modificare le proprie abitudini cominciando a lavarsi i denti con la mano sinistra (o con la destra se si è mancini), ma questo è solo un esempio, e forse nemmeno il migliore, del fatto che darsi un vincolo di qualsiasi tipo incoraggia sempre la ricerca di nuove strategie. Se volete divertirvi con un bizzarro elenco di proposte per migliorare la creatività, qui ne trovate 36 (per esempio: gesticolate con entrambe le mani. Oppure: guardate qualcosa di verde o di blu). Un suggerimento importante riguarda, invece, il dormire abbastanza: è ormai dimostrato, anche se i meccanismi non sono ancora del tutto chiari, che il sonno profondo migliora le prestazioni creative. Testi e immagini tratti da ‘Nuovo e utile’ Fonte: www.nuovoeutile.it Concessione ‘Nuovo e Utile’ - redazione@nuovoeutile.it.
TEATRO LITTA MILANO
11/20 DICEMBRE 2014