Apr2014

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ANNO VII

Ap r i l e 2014


Poesie in mostra: Stefania Scarnati/Maria Luca La Provincia di Milano ha celebrato la Giornata Mondiale della Poesia. Giovedì 20 marzo, presso la Biblioteca di Palazzo Isimbardi sede della Provincia di Milano è stata inaugurata la mostra “Respiro”

di Stefania Scarnati e Maria Luca e alle 18.30 presentazione del libro “Metafisica e cosmologia in Dante. Il tema della rovina angelica” di Marco Gallarino. La mostra di incisioni in acqueforte di Stefania Scarnati, con componimenti poetici di Maria Luca, è aperta al pubblico dal 21 marzo al 4 aprile, orari: dal lunedi al giovedi 9.00-16.00, il venerdi 9.0013.00. La mostra si articola in diverse sezioni: -Il Respiro delle Stagioni, raccontato con un insieme di segni leggeri (semplici intrecci alla ricerca di spazio) che vivono lo scorrere del tempo attraverso le diverse sfumature di colore. -Il Respiro dell’Orizzonte, in cui la

linea di demarcazione diviene morbida e malleabile, da poter essere letta in verticale o addirittura risolta in cerchi. -Il Respiro dell’Infinito dove galassie in serena continuità si muovono, si scontrano e rilasciano gemme di luce che divengono protagoniste di indelebili tracce del tempo. La mostra è accompagnata dalla pubblicazione “Respiro”, che raccoglie le opere e le poesie in mostra. “Metafisica e cosmologia in Dante. Il tema della rovina angelica” di Marco Gallarino tratta dei fondamenti metafisici e fisici della cosmologia di Dante Alighieri, quale essa appare nella “Divina Commedia”, nella “Quaestio de aqua et terra” e nel “Convivio”.

Partendo dalla descrizione degli effetti della rovina angelica e dalla disamina delle discussioni sull’effettiva valenza cosmogonica di tali effetti, si rintracciano le linee fondamentali del dibattito ermeneutico sulla presunta contraddizione che emerge tra i diversi passi danteschi di argomento più propriamente cosmogonico, rinvenibili nel terzo e nel trentaquattresimo canto dell’ “Inferno”, nel settimo e nel ventinovesimo del “Paradiso” e nella “Quaestio”. Nel trattare i nodi fondamentali della cosmologia e della cosmogonia di Dante, si rinvia costantemente alle urgenze teoretiche di natura fisica e metafisica che sottendono l’ordito delle argomentazioni dantesche.


Trentatré opere donate al Museo Civico di Caltabellotta spicua collezione - trentatré opere, sessanta pezzi complessivamente che lo scultore Salvatore Rizzuti ha scelto di donare al proprio paese natio. Una raccolta di sculture in legno, in gesso e in terracotta, di bassorilievi e disegni, ma anche di cataloghi e articoli che segnano i punti fondamentali del percorso artistico dello scultore caltabellottese. Tra le opere è stato possibile ammirare il gruppo scultoreo in legno di frassino “Vespro siciliano”, già donato nel 2010, il gruppo di terrecotte “Omaggio a Piero”, la “Porta dell’inconscio” in terracotta e l’imponente “Canto delle sirene” in terracotta, tra le ultime realizzate. La mostra, organizzata dal Comune di Caltabellotta, con la sponsorizzazione dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, e con il patrocinio della Provincia di Agrigento, dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, dell’Associazione “Pace di Caltabellotta” e della Pro Loco di Caltabellotta, sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Sabato 22 marzo è stata inaugurata presso i locali del piano nobile del Palazzo della Signoria, sede del Museo Civico di Caltabellotta, una co-


I mp ressi oni e m

Il grande pubblico conosce Dimitri Avdyeyev sopra ttutto come illustra tore Dimitri Avdyeyev Il grande pubblico cono-

sce Dimitri Avdyeyev (1948), russo di nascita ora milanese, soprattutto come illustratore dei palazzi storici di Milano. E' facile incontrarlo nel centro città al lavoro, intento a ritrarre scorci urbani, edifici, monumenti, chiese, su fogli bianchi appoggiati a una tavoletta a mano. Il suo tratto a china è sicuro e abilissimo, accurato nei minimi dettagli architettonici, completato da pennellate a acquarello che donano toni, effetti di chiaroscuto ed eleganza estetica alle sue illustrazioni. Dimitri Avdyeyev vanta un ampio e vario curriculum personale professionale: direttore industriale a Barnaul in Russia fino al 1988 e contemporaneamente conteso editorialista illustratore di libri per l'infanzia a Suckhum (Georgia) e nel 1990 in Ucraina. Ora, in Italia dal 2002, ha rea-


e morie: ricord i

v, russo di nascita ora milanese d’adozione, dei palazzi storici di Milano. lizzato un'ampia decorazione murale per la Polè Chimica di Rozzano (Milano), è collaboratore esterno del comune di Milano come illustratore di cartoline, depliant, inviti con vedute e scorci cittadini. E non mancano nel suo curriculum neppure riconoscimenti autorevoli come il trofeo internazionale Medusa Aurea (XXVIII) dell'Accademia Internazionale d'Arte Moderna di Roma. Il centro culturale Pime di Milano lo annovera tra i suoi artisti: nel giugno 2005 ha allestito una sua mostra personale dei disegni editi nello spendido volume "Milano....e non solo, con gli occhi di Dimitri", in cui si scopre un altro aspetto inedito e sommerso dell'artista, la poesia, che accompagna con passione l'attività creativa dell'artista. Sotto gli occhi degli appassionati milanesi sfilano le illustrazioni, le visioni cittadine storiche, "...E' come se stessi cantando la città. Sono innamorato di Milano" afferma Dimitri. Per disegnare devo capire, approfondire e afferrare il gusto che ha ispirato i progettisti di palazzi, chiese, piazze, monumenti. Devo interpretare lo spirito i secoli trascorsi.

Cerco scorci e vedute nuove, insolite, ed è come se ascoltassi il pulsare del cuore della città. Pochi ricordano che in epoca romana sorgeva un tempio dedicato ad Apollo, dove ora sorge la chiesa di San Babila. Basta lasciarsi andare alla dimensione più vasta e libera del sogno. Ermanno Sagliani


Dopo il successo della personale di Samanta Sollima “Vita sulle Punte”, che ha inaugurato la stagione espositiva 2014, il DAMA Museum di Capua si prepara ad ospitare la mostra d’arte “Hallo Fabrizia” della pittrice Gisela Robert a cura di Antonio Geirola. L’esposizione, concepita come una vera e propria esplosione di luci e colori, con la quale l’artista tedesca vuole dedicare un omaggio alla memoria della scrittrice e poetessa Fabrizia Ramondino, sua grande amica scomparsa nel 2008, sarà visitabile dal 29 marzo al 13 aprile negli orari di apertura del MAC, Museo di Arte Contemporanea di Capua, struttura museale che ospita anche gli spazi espositivi del DAMA. Nata a Wuppertal in Germa-

nia, nel 1943, Gisela ha studiato alla scuola di ceramica di Landshut e all'Accademia di Belle Arti di Koln, con Friedrich Vordemberger e Karl Marx. Negli anni '60 inizia la sua attività artistica con le prime esposizioni personali e collettive a Wuppertal e Koln e compie diverse esperienze di viaggio e di studio in Grecia, Italia, Spagna, Francia ed Egitto. Dal 1970 risiede a Roma e poi a Napoli dove, oltre a proseguire la propria attività artistica, ha tenuto lezioni nell’ambito dei corsi professionali indetti dalla regione Campania dedicati a ceramica, legatoria, falegnameria, e libera espressione. Hallo Fabrizia Dall'inizio degli anni '80 intensifica la sua attività espositiva partecipando a numerose mostre in Italia e all'Estero e ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Le opere di Gisela ap-

partengono al campo dell’Arte Informale, la quale rifiuta qualsiasi tipo di forma, figurativa o astratta, e utilizzano diversi mezzi espressivi, dalla pittura alla scultura. La mostra “Hallo Fabrizia”, grazie alle eleganti e complesse opere pittoriche che la compongono, caratterizzate da raffinati e armoniosi cromatismi capaci di evocare sensazioni forti e allo stesso tempo eteree, lascerà un segno indelebile nella memoria dei visitatori, che ne rimarranno certamente affascinati. Con la presenza al DAMA Museum di Capua, il lungo percorso artistico di Gisela Robert si arricchisce così di un’altra importante tappa: la prestigiosa struttura museale creata da Evan De Vilde, padre dell’Archeorealismo, che già ha ospitato artisti di fama nazionale e internazionale, candidandosi a divenire un importante punto di riferimento per il mondo dell’arte campana. L’inaugurazione è prevista per le ore 18,30 di sabato 13 marzo 2014.


Mostra personale acqueforti e chine a cura di Jacopo Girelli Banca Mediolanum, Family Banker Office via Larga 6 Milano Aperta al pubblico fino al 24 aprile 2014 Il 26 marzo alle 19.30 presso l’ufficio Family Banker di Banca Mediolanum in via Larga 6 a Milano si è inaugurata la mostra di Barbara Badetti “Noir su bianco”. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 24 aprile, è incentrata su un ciclo di acqueforti nate dall’unione di due grandi passioni dell’autrice: il bianco e nero e la musica. Dall’ascolto delle canzoni dei Belladonna (band italiana nota per la collaborazione con il compositore Premio Oscar M. Nyman e per l'inclusione nel ballot dei Grammy Awards del 2008) sono nate le immagini ad acquaforte che accompagnate dai testi che illustrano formano un’unica opera dal carattere noir e teatrale. Sono, inoltre, esposti 4 ritratti a china “a pennello asciutto”, tecnica di forte impatto visivo per la sua intensità chiaroscurale.


the art of comunication

Settimanale di Arte e Cultura


Ragazzo del '99, come quasi tutti i giovani artisti del tempo frequentò più volte la' allora capitale artistica del mondo, PARIGI. Vincitore di molti premi internazionali, già allievo di Giacomo Grosso e Cesare Ferro, rimase legato alla pittura figurativa più tradizionale. Amò molto ritrarre gli scorci della Riviera ligure, ma non mancano numerosi riferimenti parigini. Sul finire della carriera si dedicò molto alle nature morte, con canoni pittorici ben lontani dalla ridondante fisicità del suo maestro Giacomo Grosso. La sua è una testimonianza di coerenza creativa in una stagione di grande effervescenza, una fedeltà a canoni tradizionali esaltati dalla validissima maestria, con una sorprendente tecnica gestuale nell'affrontare la tela. Roberto Curione


Il 30 si terrà Marco Si esib interna art, “I Vitaldo

Ferita è qu presenta u Ferita è il formano le È un conc formative, carne o fe personale Un cammi co sacro, la propria dano al gr L’immedes delle arti p re a super te integran Performance: Proiezione di video su Kyrahm Julius Kaiser Installazione di Cristiano Quagliozzi e Damiana Ardito Marco Fioramanti e Inanna Trillis Francesca Romana Nascè e Claudia Papini Marked Melody Cherie-roi ed Helena Velena.

Ma

Ro d d tr

Introduzione e lettura di Vitaldo Conte Reading: IlSette Marco Settembre Daniele Casolino Fausto Rampazzo Paolo Battista Luigi Annibaldi Olivia Balzar Flavia Ganzenua Giorgia Mastropasqua Presentazione del libro "Io sono un'opera d'a Ilaria Palomba Dj set Kilfa


marzo 2014 alle ore 18 presso il Caffé Letterario Ostiense, a Roma, à l'evento “Nella mia ferita sgorga il tuo sangue”, ideato dall'artista Fioramanti e dalla scrittrice Ilaria Palomba. biranno scrittori e performer del panorama underground e mainstream azionale e verrà inoltre presentato il saggio sulla performance-bodyIo sono un’opera d’arte”, di Ilaria Palomba, con interventi critici di o Conte e Giorgio Patrizi, autore della prefazione del libro stesso.

ui inteso nella sua più larga accezione, non un valore prettamente fisico. luogo più profondo del corpo sociale in cui si e difese ma anche le fragilità umane. cetto fondamentale comune a tutte le arti per, che si tratti di ferita fisica, lacerazione della erita dell’anima, messa in scena di un disagio e o sociale, è un rito di passaggio. ino iniziatico che si struttura mediante un gioun mettere in gioco se stessi, il proprio corpo, fragilità. Gli spettacoli dei piccoli corpi rimanrande corpo che è la società. simazione nel rituale iniziatico performative conduce lo spettatorare se stesso e riconoscersi parnte dello spettacolo, a guardarsi

Saranno esposte opere di: arco Fioramanti, Silvia Faieta, Cristiano Quagliozzi, Madame Decadent, Marco Casolino, Sylvia di Ianni, Alix odriguez, Paolo Battista, Sara Rotondi, Silvia Valeri, Laura Paccione, Davide Bernardini, Fausto Rampazzo, Piero Guglielmino, Edoardo Iosimi, Ester

arte", introduce Giorgio Patrizi, legge

dentro e riconsiderare le proprie ferite, il proprio posto nel mondo. La possibilità di interconnettere tra loro le ferite dell’arte apporta a questo concetto il valore aggiunto della condivisione, “compassione”, nell’accezione latina di “cum-patior”, ovvero sento-insieme. Perciò “Nella mia ferita sgorga il tuo sangue” è in realtà quello spazio dell’arte pura che trasforma il dolore in bellezza e conduce in tal modo a un’estatica liberazione, sublimando i propri vissuti in scritti, dipinti, fotografie, sculture, performance, body-art,


Un percorso artistico che prend di Fiesole e prosegue nella Sala Mostre riunite sotto uno stes due aspetti distinti d

FIESOLE. Si inaugura sabato 5 aprile alle ore 17.00 nella Sala del Basolato di Fiesole la mostra di pittura e scultura dell’artista pratese Elio De Luca dal titolo “Donne e miti” alla presenza del Sindaco Fabio Incatasciato, dell’assessore alla cultura Paolo Becattini e del giornalista Pier Francesco Listri che ha fatto un saggio critico sul catalogo. La mostra, che gode del patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Firenze e realizzata in collaborazione con il Comune di Pontassieve, è curata da Filippo Lotti: rientra in un unico percorso artistico che prende il via proprio da Fiesole per proseguire, in contemporanea, nella Sala delle Colonne di Pontassieve (inaugurazione il 6 aprile alle 17); mostre riunite sotto uno stesso titolo ma che presentano due aspetti distinti del lavoro di De Luca. “Due mostre, dice Lotti, che rientrano in un unico percorso artistico che vede esposte le opere di Elio De Luca in altrettanti spazi, belli e prestigiosi, messi a disposizione dai comuni di Fiesole e di Pontassieve: rispettivamente la Sala del

Basolato e la Sala delle Colonne. Importanti location che, negli anni, hanno ricevuto autorevoli consensi grazie soprattutto ai lungimiranti assessori alla cultura Paolo Becattini e Alessandro Sarti molto attivi nel campo dell'arte contemporanea, troppo spesso relegata al ruolo di Cenerentola in questa nostra Toscana ricca di bellezze ma sospese e bloccate al Rinascimento. Ma l’arte è andata oltre e queste mostre ne sono fervida testimonianza. Mostre riunite sotto uno stesso titolo, un unico catalogo, un’unica idea ma che presentano due aspetti distinti del lavoro di De Luca. E proprio dalla dicotomia che si evince dal titolo delle mostre si intuisce il duplice aspetto artistico. Tredici nuovi dipinti di medie e grandi dimensioni, tutti pastelli a olio su carta intelata, per Fiesole, integrati con un’altra decina di opere provenienti dalla mostra tenutasi a Palazzo Venezia a Roma nel 2010 e da collezioni private”. L’inaugurazione sarà ripresa da Toscana Tv per la trasmissione “Incontri con l’Arte”, il programma

ideato e condotto da Fabrizio Borghini. La mostra resterà aperta ai visitatori, ad ingresso libero, fino all’11 maggio 2014. Orario di apertura: dal martedì al sabato 15.30-19.30; domenica 10.00-13.00; Pasqua e lunedì di Pasqua 15.30-19.30. Per info: 055 5961293, infomusei@comune.fiesole.fi.it,


de il via dalla Sala del Basolato a delle Colonne di Pontassieve. sso titolo ma che presentano del lavoro di De Luca

PONTASSIEVE. Organizzata dal Comune di Pontassieve e curata da Filippo Lotti, si inaugurerà nella sala del Consiglio Comunale domenica 6 aprile 2014 alle ore 17.30 alla presenza del Sindaco Marco Mairaghi, dell’assessore alle Politiche Culturali Alessandro Sarti, di Filippo Lotti, curatore della mostra e della storica dell’arte Daniela Pronestì che, insieme al giornalista Pier Francesco Listri ha curato i testi critici del catalogo. “Con De Luca – dice Filippo Lotti - abbiamo scelto di far scrivere i due testi critici del catalogo ad altrettante firme importanti dell’arte fiorentina. Due personaggi di distinta estrazione e di diversa generazione storica. Questo quasi a chiedere una differente interpretazione dell’arte di De Luca, non

solo stilisticamente ma stimolando noi per primi una lettura da occhi di diversa formazione culturale”. Questa mostra rientra in un unico percorso artistico che prende il via dalla Sala del Basolato di Fiesole (inaugurazione il 5 aprile alle 17) e prosegue nella Sala delle Colonne di Pontassieve, mostre riunite sotto uno stesso titolo ma che presentano due aspetti distinti del lavoro di De Luca. “Ho preparato le due mostre – spiega De Luca – quella di Pontassieve e quella di Fiesole pensando agli spazi che mi sono stati messi a disposizione dai due comuni. Tredici nuovi dipinti di medie e grandi dimensioni, tutti pastelli a olio su carta gialla intelata, per Fiesole, integrati con un’altra decina di opere provenienti dalla mostra tenutasi a Palazzo Venezia a Roma nel 2010 e da collezioni private. Cinque di questi dipinti, per il tema trattato andranno ad allestire una sala espositiva del Basolato; rappresentano le anime sconfitte di coloro che sono stati veramente feriti dalla vita o da altri esseri umani che, non avendo coscienza o ignorando volutamente l'esi-

stenza della propria anima e di quella altrui, non pongono nessun freno alle proprie distruttive azioni”. “La mostra di Pontassieve – continua De Luca – è composta da tredici grandi tele a soggetto mitologico: dal Ratto di Europa, Eracle nel giardino delle Esperidi, Il sogno di Arianna e altri tra gli episodi più noti di questo fantastico mondo antico. La tecnica usata è quella del "cemento" con una variante: le tele di juta sono state sabbiate e dipinte con colori a pigmento naturale e olio. Il risultato che ho cercato di ottenere è quello di un affresco sbiadito e consumato dal tempo”. L’inaugurazione sarà ripresa da Toscana Tv per la trasmissione “Incontri con l’Arte”, il programma ideato e condotto da Fabrizio Borghini. La mostra, nella Sala del Basolato, sarà aperta, ad ingresso libero, secondo il seguente orario: martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 16.00 - 19.00; venerdì 09.30 - 12.30. Chiuso il lunedì. Per info: Comune di Pontassieve Dipartimento Cultura 055 83 60 343/344.


C R E AT I V I TA ' C O

Tr a v e n d e r e e Fra tutte le domande (moltissime delle quali fondate, interessanti e doverose) che ci si potrebbero fare a proposito di Matteo Renzi, ce n’è una particolarmente stucchevole che negli ultimi giorni mi sono sentita proporre con sproporzionata frequenza e poche variazioni: “Matteo Renzi è, come Berlusconi, un televenditore?”. Intanto, segnalo che in realtà non si tratta proprio di una domanda, ma di un’affermazione a cui è stato appiccicato un punto interrogativo. Una domanda vera, per esempio, potrebbe essere “quali sono secondo lei le caratteristiche peculiari della comunicazione politica di Renzi?”. Ma, me ne rendo conto, mes-

so così il quesito rischia di risultare troppo poco pepato. E, oltretutto, la risposta allontanerebbe dall’ambito berlusconiano, perché a Renzi appartengono, per esempio, velocità, autoironia e sdrammatizzazione: tre categorie che l’altro, il Gran Seduttore, frequenta poco. Invece sul Renzi televenditore -come-Berlusconi, o addirittura imbonitore nello stile di Cetto Laqualunque, si sono scatenati proprio tutti. Già che ci siamo, vi ricordo che con un accurato montaggio-video si può far dire qualsiasi cosa a chiunque (qui un divertente montaggio costringe Obama a “cantare” Jingle Bells). Ma torniamo allo stile da televendita: perfino l’acuto, brillan-

te Gian Antonio Stella scrive sul Corriere della Sera che su questo lo stesso Renzi, che pure ha mostrato di soffrire un po’ i paragoni, deve convenire: nel saper «vendere la merce» (buona o cattiva che sia) è difficile non vedere un parallelo. L’uno e l’altro, che siano intervistati da un giornale, ospiti in tv o chiamati a intervenire in Aula, non parlano ai giornalisti o ai colleghi: parlano direttamente ai loro elettori. Al popolo. Sarò ingenua, ma mi sembra che un bravo politico debba porsi l’obiettivo di parlare agli elettori, e non ai giornalisti o ai colleghi. E, soprattutto, di farsi capire il meglio possibile dagli elettori


O M U N I C AT I VA

e farsi capire medesimi. Se all’ingenuità aggiungo un po’ di malizia, mi viene perfino il sospetto che qualche giornalista possa percepire per sé, in questo filo diretto tra politico ed elettori, il rischio di una perdita di ruolo e di centralità: ohibò, se il discorso è troppo chiaro, non restano più contenuti da spiegare o da interpretare. E allora via!, in assenza dei fatti, che sono di là da venire, tocca lambiccare sulla forma. Tra l’altro: segnalo che per riuscire a parlare semplice bisogna avere idee chiare (non necessariamente “giuste”, ma chiare di sicuro). E sarò doppiamente ingenua, ma non vedo nemmeno tutto questo scandalo nella scelta di usare una presentazione in powerpoint (peraltro assai migliorabile, nel caso di Renzi). Supporti infografici vengono ormai adoperati correntemente nei telegiornali e nei talk show e appaiono sui maggiori quotidiani italiani e internazionali. Usano powerpoint la Banca d’Italia e il Censis nei convegni. Si mostrano correntemente powerpoint

nelle università (e gli studenti – questo sì è un problema – tralasciano di prendere appunti). Il motivo è evidente: specie se un discorso è complesso, una lista aiuta a mettere a fuoco i punti salienti. Tutto ciò non significa che la forma e lo stile di Renzi non siano meritevoli di nota e commento. Mi spiego: la comunicazione dei partiti politici italiani ha subito un’evoluzione, a volte lenta a volte rapida, a partire dal secondo dopoguerra, ma solo in tempi più recenti si sono registrate le tre maggiori discontinuità: la prima a fine anni ’80, con la Lega e il celodurismo di Bossi. La seconda nel ‘94, con la discesa in campo di Berlusconi. La terza in anni più recenti, con Grillo. Sono tre diverse rotture nel linguaggio, tutte e tre coincidenti con l’apparizione di formazioni politiche nuove, e tutte e tre lontane dall’area del centrosinistra. Con Renzi abbiamo un salto di linguaggio (ritmi, toni, riti, espressioni, contesti, esempi, metafore, comportamenti) altrettanto rilevante, ma nato all’interno di una formazione

politica di centrosinistra, che già esiste e che ha una lunghissima storia. È normale che molti si sentano un po’ spaesati. E che alcuni non riescano proprio a crederci. Ma, proprio perché siamo di fronte a qualcosa di nuovo, ho la sensazione che sospendere il giudizio per un po’ potrebbe non essere una cattiva idea. E, per esempio, mi sentirei di rispondere alla domanda “Matteo Renzi è un televenditore?” non prima che siano passati un paio di mesi. L’appropriatezza della definizione è appesa non allo stile, ma ai contenuti della comunicazione: se i cambiamenti annunciati non si verificheranno, allora sapremo di aver assistito a una televendita, l’ennesima. Intanto, e ancora a proposito di scelte di stile, per ora sono abbastanza contenta che Renzi abbia abbandonato il brutale frame della rottamazione. Era divisivo, offensivo e fuorviante. Era, come ho provato a raccontare, contrario a qualsiasi logica di cambiamento creativo. E, per dirla tutta, mi auguro di potermelo proprio dimenticare.

Testi e immagini tratti da ‘Nuovo e utile’ Fonte: www.nuovoeutile.it Concessione ‘Nuovo e Utile’ - redazione@nuovoeutile.it.


La galleria A arte Invernizzi ha presentato in occasione di MiArt 2014 un percorso espositivo che farà interagire in un unico spazio opere di artisti italiani ed europei. La galleria A arte Invernizzi ha presentato in occasione di MiArt 2014 un percorso espositivo che farà interagire in un unico spazio opere di artisti italiani ed europei. Al centro dello stand le superfici dell’opera tridimensionale Struttura di Carlo Ciussi, attraversate da una pluralità di linee intrecciate e sovrapposte, definiranno una nuova visione dello spazio circostante. In una prima sezione le variazioni tonali grigie delle opere 8 Horizontal parts e 16 Horizontal parts di Alan Charlton interagiranno con i neon bianchi utlizzati nel proprio lavoro da François Morellet e con le forature realizzate su superfici in acciaio inox e plexiglass da Riccardo De Marchi per attivare eterogenei percorsi di visione. In una seconda sezione le cro-

mie di Orizzontaleverticale di Nelio Sonego, affiorando lungo direttrici ortogonali e protendendosi oltre la superficie della tela, attiveranno un dialogo con le evanescenze cromatiche generate dall’incontro delle lastre in plexiglass con la luce nei lavori di Francesco Candeloro e con i pigmenti puri monocromi realizzati da Günter Umberg. L’iter espositivo si concluderà con l’opera di Mario Nigro Dallo spazio totale: componibile in 7 pezzi in contrasto simultaneo di progressioni ritmiche del1965, lavoro centrale nella ricerca dell’artista, che segnò un passaggio fondamentale dalla bidimensionalità della tela al coinvolgimento architettonico dello spazio, portando verso la definizione ambientale che caratterizzò la sala per-

sonale che l’artista realizzò alla Biennale di Venezia del 1968. In occasione del progetto collaterale the spring awakening programma di eventi, inaugurazioni e aperture speciali a Milano, presso istituzioni pubbliche, fondazioni e gallerie private, a partire dall’equinozio di primavera e per tutta la durata di miart 2014 venerdì 28 marzo 2014 la galleria è rimasta aperta fino alle ore 21.00. Visitabile anche la mostra ‘L’occhio musicale’, curata dal pianista e musicologo Alfonso Alberti, che indaga il rapporto fra arte visiva e musica attraverso le opere di Rodolfo Aricò, Carlo Ciussi, Gianni Colombo, Dadamaino, Riccardo De Marchi, François Morellet, Mario Nigro, Bruno Querci, Niele Toroni, David Tremlett, Günter Umberg.


Con la mostra di José Chapellier (Chenèe, Liegi, 1946) a Palazzo Grifoni dal 27 marzo al 27 aprile, il Comune di San Miniato esprime in concreto un principio molto diffuso, ma in realtà poco vissuto: creare, proporre uno strumento di promozione culturale, e conseguente turismo, capace di aprire un futuro più aperto e vivibile, di reciproco arricchimento sul piano dei rapporti umani interni ed internazionali. Questa occasione nasce dalle celebrazioni del primo decennale del gemellaggio di San Miniato con la città belga di Silly. Palazzo Grifoni, lo straordinario biglietto da visita di San Miniato, ospiterà una mostra di José Chapellier, quale messaggio culturale di Silly, e San Miniato è fin da ora impegnata a ricambiare la visita con una rassegna dei suoi artisti più rappresentativi. Chapellier è un artista – pittore e scultore - di livello internazionale, portatore di valori che lo impongono all’attenzio-

ne di un pubblico ed una critica cosmopoliti. Attento osservatore del suo tempo, collabora con alcuni protagonisti della scena internazionale, come Jose Van Damme, Robert Hossein, Charles Aznavour, a fini di beneficienza. Le opere di Chapellier sono apparse in numerose mostre, fin dal 1989, in Europa e negli Stati Uniti, in Italia, a Venezia nel 1993. Non poteva mancare la sua citazione sul fondamentale repertorio del francese Emmanuel Bènèzit, che dal 1948 ed in successive edizioni, cataloga i più importanti pittori, scultori, disegnatori ed incisori di tutti i tempi e di tutti i paesi (per altri essenziali repertori di pittura v. P.G. Leo sul Bollettino dell’Accademia degli Euteleti n77/2010 p.423 Una delle più alte aspirazioni della tecnica pittorica è quella di rappresentare gli effetti della luminosità che hanno il potere di vivificare i colori suggerendo tonalità inedite e suggestive. Siamo nella sfera della vera arte, lontano dalla

banalità. Ma il percorso è difficile, richiede nel pittore sensibilità e creatività. Nell’arte moderna vi si sono cimentati i macchiaioli, gli impressionisti, i divisionisti, tutti con esiti positivi, senza tuttavia esaurire questo ambizioso obiettivo. È a questo punto che giova ricordare il caso José Chapellier il quale, arrivando dopo l’OttoNovecento, ha tranquillamente ignorato il passato prossimo ed in molti quadri si esprime con la tecnica dell’eglomise, termine moderno per identificare una tradizione che affonda nei secoli fino all’antico Egitto. Via via riproposta nel corso del tempo l’eglomise (dal parigino Jean Baptiste Glomy, artigiano al servizio di Luigi XV e Luigi XVI, che valorizzava le incisioni con fili d’oro pressato sotto vetro e passepartout nero) ha lasciato il segno in certe soluzioni dell’art déco.

Chapellier (nato nella zona di Liegi, dove una famosa fabbrica di ValSaint Lambert produceva cristalli a due strati intagliati e molati alla boema, preludio all’art noveau: è un’ipotesi di coincidenza storica) dipinge la composizione dalla parte opposta del vetro rispetto all’osservatore e stende i colori iniziando dal primo piano e distendendosi verso il fondo, con effetti straordinari di luminosità forniti dal vetro e dal tono dei colori stessi, intensi e contrastati- blu, rosso, giallo, verde dalla gamma infinita, arancio,


Che differenza c’è tra impatto ambientale ed impronta ecologica? Come districarsi nella giungla delle certificazioni green? Cosa significano sigle come LCA, LEED, BREEAM, FSC, IMQEco, GREENGUARD, CSQA, PLM…? Cosa si sta facendo per mettere ordine e far capire al consumatore cosa sia realmente green e cosa no? Esiste un modo universale per dichiarare un’impresa “green” a pieno titolo? I metodi di misurazione dello sviluppo sostenibile sono in continua evoluzione. Alcune grandi aziende hanno avviato autonomamente piani di sostenibilità, vantaggiosi non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello economico. Il ministero dell’Ambiente ha recentemente avviato un programma che coinvolge ricercatori e grandi aziende, al fine di mettere a punto un sistema nazionale di valutazione della greenicità delle imprese. Come si misura la greenicità è il titolo del terzo workshop del

ciclo Giornalisti Nell’Erba – Si fa presto a dire green, organizzato dall’associazione Il Refuso con il sostegno della Regione Lazio (progetto premiato come Fuoriclasse) e in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, la FIMA (Federazione italiana media ambientali), l’Università di Roma Tor Vergata (Macroarea di Scienze e Scienze della Comunicazione), l’ANSA (in particolare il canale Scienza & Tecnica), Qual’Energia, Rinnovabili.it, GreenMe, La Nuova Ecologia, Minimoimpatto. Con il tutoraggio di giornalisti ambientali e scientifici, esperti e ricercatori, da fine gennaio ad inizio aprile i partecipanti stanno facendo un percorso formativo su vari filoni d’inchiesta in cui grandi aziende come UNILEVER, CARLSBERG Italia, NOVAMONT, scelte per il loro percorso di sostenibilità, si sono rese disponibili ad essere indagate. Il workshop si terrà giovedì 20 marzo a Roma, presso l’Università di Roma Tor Vergata, a partire dalle ore 9.15.

Dopo una prima zioni, i parteci ranno, insieme le domande pe agli esperti e il loro inchieste. Nell’ultima parte ta, si faranno le ste. Nella settim va al workshop impegnati nella delle loro inchie contattare gli es re seguiti dai tut Le inchieste par Premio naziona smo ambienta Nell’Erba 8 e s cate da Giornali I pezzi migliori s cati anche da A Tecnica. I destinatari di shop sono di p 18. I workshop son numero chiuso zione a info@giornalis Per gli studenti la Comunicazio gata è previsto mativo per og Giuseppe Lavo


a parte di relaipanti preparead alcuni tutor, er le interviste menabò delle

e della mattinae video intervimana successip i partecipanti, a realizzazione este, potranno sperti ed essetor. rteciperanno al ale di giornaliale Giornalisti saranno pubbliisti Nell’Erba. saranno pubbliAnsa Scienza &

questo workpreferenza over

no gratuiti ma a e con prenotaobbligatoria stinellerba.org. di Scienze delone a Tor Verun credito forgni workshop. opa 18 marzo


Iniziativa interessante quella partita nelle scuole primarie della provincia di Milano e della provincia di Monza e Brianza per educare i bambini sul tema dell’efficienza energetica. Il progetto “Raccontami l’Energia” è promosso da Infoenergia ( società a totale partecipazione pubblica) in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design (IED) e coinvolge gli alunni delle classi IV e le loro famiglie. Si tratta di un gioco-racconto che informa i bambini sulla tutela

dell’ambiente anche con il risparmio energetico e con le fonti rinnovabili. «Se vogliamo contribuire alla crescita di una cultura rispettosa dell’ambiente – ha sottolineato l’Amministratore di Infoenergia, Giuseppe Bono – è necessario accompagnare i bambini attraverso esperienze concrete e divertenti, stimolando in loro la sensibilità verso un uso consapevole e responsabile dell’energia». Giocano anche mamma e papà Il gioco parte dal racconto di un personaggio fantastico, strettamente legato al consumo consapevole che guida i bambini nella costruzione di una casa molto efficiente nel risparmio energetico attraverso l’applicazione delle tecnologie più efficienti e innovative. Ai genitori dei bambini viene poi consegnata una semplice guida sull’efficienza

energetica e l’ut rinnovabili per m pria casa e rend miosa. Oltre alla conosc nologie, si inse alunni una serie d ni mirati al risparm alla riduzione de CO2. Bastano semplic l’uso di lampadin sumo come quel re interventi più me l’isolamento pareti dell’apparta to. Importante, per pio tenere sotto trollo la tempe del riscaldament mestico, ma anch dare a scuola a p spegnere le luci sa quando non no. Altri obiettivi de getto sono stimo cambiamento de portamenti e lo s vita a tutto van dell’ambiente. Un progetto di respiro - In tutto due incontri di du


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ciascuno; il primo è a carattere ludico-formativo con la finalità della costruzione della casa “energeticamente ideale”, il secondo, pratico-dimostrativo, potrà essere svolto anche fuori della scuola e prevede la conoscenza diretta di materiali, apparecchi e tecnologie di risparmio energetico e anche una visita guidata in aziende o strutture pubbliche virtuose nel risparmio di energia. Il progetto è compreso nell’insieme di azioni che Infoenergia of-

fre ai propri Comuni soci nell’ambito di attuazione del PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) relativo al progetto europeo Patto dei Sindaci. I Comuni che finora hanno aderito all’iniziativa sono più di trenta. Ormai questa è la IV edizione con due novità: la collaborazione con IED e la concessione del patrocinio da parte del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare. Nicoletta Morabito 22/03/2014


L ’ E C C E L L E N Z A PA R M E N S E A M I L A N O

L’intera collezione delle 27 opere Verdiane di Rainieri in un elegante cofanetto cartoline.


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