Arte e cultura del milanese
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Michela Sala
D’annunzio segreto È il D'Annunzio Segreto quello che è stato messo in mostra al Vittoriale degli Italiani; è un incontro immediato con il Vate (Pescara 1863 – Gardone 1938) che ignora la scenografia da lui preferita e con la quale era solito accogliere gli ospiti. È un'occasione esclusiva per cogliere il rapporto che aveva con il proprio corpo. Decine di scarpe, una gran quantità di vestiti, vestaglie e cappotti, cappelli, biancheria e poi ancora abiti e calzature di sua proprietà e da lui disegnati per le sue donne. Nello spazio espositivo, in aggiunta alle grandi fotografie, sono sistemate una serie di bacheche che contengono gli oggetti più rari e preziosi: sono argenterie e ceramiche, gioielli, scritti e i collari per i suoi diletti cani. Tutti questi averi appartenuti al poeta sono raccolti e resi pubblici nel nuovo museo allestito all'interno della casa di Gardone Riviera, nel grande ed essenziale vano sottostante l'Anfiteatro. È interessante notare la raffinatezza e l'eleganza del bagaglio, per esempio il baule nécessaire per calzature è realizzato a più piani per contenere scarpe e stivali, oppure la biancheria tutta con le sue iniziali: le cifre non hanno sempre lo stesso carattere grafico, ma cercano addirittura di rifare la grafia del poeta che può essere definito anticipatore e arbitro del costume e del gusto italiano. Tantissimi sono gli oggetti che si trovano ancora nei magazzini di Gardone e che potrebbero in futuro, essere esposti magari in quell'immobile affacciato sul Canal Grande che accolse il poetasoldato durante la prima Guerra Mondiale. "L'immagine di D'Annunzio deve essere rinfrescata e rinnovata" ha detto Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale all'inaugurazione ed è suo desiderio portare la mostra a fare il giro del mondo fino a New York, ad Atene e a Tokio. A coronamento della festa per l'inaugurazione e a testimonianza di come Gabriele d'Annunzio desiderasse il Vittoriale, l'ingresso al museo è impreziosito da due nuove sculture, alte due metri, in bronzo – Il grande angelo e L'altro angelo - del maestro Ugo Riva, perché il luogo continui ad essere una Casa di pietre vive come aveva sognato il poeta e non un mausoleo.
presenta un codice che non conosce confini di tempo e spazio; per descrivere quell'universo fantastico che è dentro di lui usa simboli, stelle filanti, punti rossi e neri, occhi, uccelli accompagnati da vigorose pennellate per quei temi che spaziano dalle sue origini alla sessualità, dalle metamorfosi alla vita e alla morte. Fino alla fine del prossimo mese di gennaio Pisa dedica all'artista una mostra dal titolo Joan Miró I miti del Mediterraneo, curata da Claudia Beltramo Ceppi, con la collaborazione di Teresa Montaner conservatrice alla Fundació Miró di Barcellona - per narrare la sua lunga stagione d'interprete dell'arte del XX secolo conclusasi, a 90 anni, a Palma di Maiorca. Nell'esposizione toscana tutta la sua straordinaria parabola creativa è indagata nelle sue più ampie accezioni e simbologie: le centodieci opere esposte, tra le quali i grandi dipinti di 2,50x1,80 metri, le sculture, le litografie, i disegni e le illustrazioni di libri, sono accompagnate da testi scritti dallo stesso Miró. In mostra appare chiaro come il mito sia stato utilizzato per reclamare, nei primi anni del secolo, la specificità della sua terra quando la tragedia della guerra civile e il nuovo governo, sempre più autoritario, delimitavano gli orizzonti: per ritrovare un pò di speranza Miró traeva forza dal paesaggio, dalla luce, dalle montagne, dai campi lavorati e dalle spiagge brillanti sotto il sole. Il percorso espositivo inizia con alcune opere dedicate al mito di Dafne e Cloe e a quello di Minotauro. Il primo, con il suo interesse per l'aspetto agreste, esalta l'unione della terra alla forza umana mentre quello di Minotauro, evocato da litografie come L'éveil du géant e poi ripreso in anni successivi con la scultura Tête de taureau, oltre a rappresentare la relazione e l'interdipendenza fra l'uomo e la natura, simboleggia la bestialità e la violenza cieca dell'uomo durante gli anni di guerra.
dicembre2010 Anche durante la maturità Miró, sempre alla ricerca di pace interiore, ha continuato a proporre la realtà attraverso il mito e in mostra si trovano le illustrazioni per Costellations di André Breton, in cui la poesia si associa alla raffigurazione di uno spazio infinito dove linee, colori e forme si compongono e scompongono. Le serie Archipel Sauvage e L'espoir du navigateur fanno parte, insieme a altre importanti tele raramente esposte e agli haiku (testi poetici giapponesi) illustrati, di una sezione dedicata ai viaggi come evasione dal presente verso campi infiniti della mente. Chiudono il percorso espositivo le sezioni dedicate al mito della donna, della Madre Natura e dell'uccello mitologico. Qui s'incontrano lavori dai colori forti, le pennellate sono spesse con pesanti tracce di nero che esprimono la violenza del ciclo vitale e della natura. L'asprezza delle linee, la dilatazione dell'aria intorno alle figure deformate, sono il tentativo di allontanare i mostri che il mito porta sempre con sé.
Joan Mirò - I miti del mediterraneo Per trasformarsi in liriche d'idee pure il canto di Miró (1893-1983)
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Le opere sono visitabili on-line dal 2 al 31 dicembre
APERTURA 2 dicembre 2010
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Artisti Insel Ceylan La pittrice della moda
Farfalla Boutique a Milano o in Cihangir Lushe Boutique, Istanbul o su TellusFashion. Ceylan fa anche tuniche su misura in modo che i clienti possano avere qualcosa di personale. Radvile Jadenkute
Nata nel 1975 a Istanbul, Ceylan Insel è laureata al Bentley College con una BS nella comunicazione d'impresa e italiano. Durante la sua formazione ha frequentato corsi di disegno presso la "Scuola del Museo di Belle Arti". Dopo Boston, si reca a New York e si laurea alla Parsons School of Design, specializzandosi in Graphic Design. Dopo la laurea si trasferisce a Parigi e lavora per Sipa Press. Ha operato come design freelance a Istanbul e ha iniziato a lavorare nell'atellier Taylan Orhan nel 2003. Ha poi aperto il suo atellier proprio a Istanbul e ha lavorato come graphic designer. E 'membro di "Artista`s Association" in Turchia, ed il suo libro di racconti "Il cielo in 6.5 pollice quadrato" è stato pubblicato nel gennaio 2005. Attualmente vive e lavora a Milano dove ha aperto e dirige il suo nuovo atellier.
Claudia Amadesi Nata ad Erba il 04/01/'67 intraprende la sua carriera artistica subito dopo essersi diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte nella sezione di decorazione pittorica. Dopo essersi specializzata in comunicazione visiva a Milano, ha iniziato a ricercare nuove tecniche grafiche e di composizione. Dal 1986 lavora come grafico pubblicitario in molte agenzie della zona dividendo la sua passione per la gestualità del dipinto con l’elaborazione fotografica e grafica. Per dieci anni ha lavorato assiduamente sviluppando nuove tecniche basate sulla materia a confronto con il colore. Vive e lavora come Art-director in provincia di Lecco.
"Divertimento con te stesso e ciò che si crea", dice il sognatore designer Ceylan Insel, che ha recentemente lanciato la sua propria etichetta, Ceylan Insel Milano. Il designer emergente e pittore ha il proprio studio in Milano, dove tiene tutti i suoi pennelli, tele e macchine da cucire. Ceylan descrive il suo studio come una "casa della sua immaginazione". Anche se Ceylan è di Istanbul, Milano è la città che ha ispirato a creare il suo proprio lavoro, ed è per questo che Milano è attaccata al nome del suo marchio. Tuttavia, Ceylan Istanbul dice che ispira anche i suoi disegni. Lei descrive la città come un misto di Oriente e Occidente con un sacco di contraddizioni convivenza, come le tradizioni e la modernità o il caos e la tranquillità. Lei spiega che la Turchia è molto ricca di ornamenti fatti a mano e si sente orgogliosa di essere in grado di utilizzarli nel suo lavoro e prendere parte nel farli conoscere agli stranieri. Dopo aver lavorato per diversi anni come grafico, Ceylan iniziato a disegnare e dopo a realizzare aver mostre. "Sono sempre stata stupito da colori e creatività", dice. Dipinge per lo più donne che lei inconsciamente pensa e raffigura come moda. Dopo aver realizzato i suoi personaggi li rappresenta pittoricamente con soddisfazione in versione moda, ha deciso di apprendere modelli e vestiti e rappresentarli come espressione d'arte. Ceylan si è trasferito a Milano, dove ha frequentato l'Istituto di Moda Burgo dove si è laureata in moda. Ceylan gode di sourcing di materiali per le sue collezioni. "Ogni volta che sono visitata dal mio fornitore di tessuti, impazzisco. Vorrei acquistare tutto! "Dice lei, ma soprattutto è compiaciuta quando i suoi clienti mostrano il loro apprezzamento, perché "alla fine ciò che abbiamo creato è una parte di noi stessi e la nostra immaginazione". L'utilizzo del tradizionale, estremamente leggero, di cotone turco nella raccolta delle sue tiniche 'In Sunshine' con molti colori e modelli, e la biancheria e pizzo nella sua raccolta di "In Sunset". La sua nuova collezione comprende le tuniche di velluto per l'inverno. Ha anche una collezione di tuniche color pastello estate che sono fatte per stare bene con qualsiasi bikini colorati. "I miei disegni e tessuti sono molto femminili e morbidi, cercando, quindi penso che tutte le donne, sentimento sensuale, si sentirebbero comode e a loro ... Voglio che i miei clienti tocchino i miei tessuti e vogliano indossarli. "Mi piace il mio disegno per avere un look fresco e rendere felici le persone quando lo indossano. Ho una personalità accomodante e penso che questo è ciò che voglia sottolineare il mio marchio », dice Ceylan sulla sua filosofia di design. Ceylan rivela il suo sogno segreto per il futuro. Lei spera di preparare una collezione con le stampe dei personaggi arte il suo lavoro, 'Stella Maris' e 'Drina', sui tessuti di cotone. Chi vorrebbe comprare i disegni di Ceylan Insel dovrebbe visitare
I dipinti di Claudia sono incentrati per lo più sulla figura umana destrutturata e ricomposta come tessere di un mosaico, ridotte a puro elemento cromatico o meglio trasformate in una sorte di codice o linguaggio le cui parti del discorso racchiudono soluzioni ermetiche. La ricerca delle forme, inserite in un contesto in cui lo spazio è protagonista, suddiviso in tessere accordate fra loro secondo regole euritmiche, si sposa con una gestualità pittorica e con un uso del colore materico che ottiene effetti coinvolgenti. In questi discorsi di impronta astratta e neocubista, non manca mai una linea di contorno che funziona da filo conduttore e che ribadisce la volontà di riportare ordine ed equilibrio all’interno di campiture che sembrano affidate al caso ma che in realtà derivano da studio approfondito. Il terreno di un bosco autunnale, cosparso di foglie variopinte, assomiglia ad un magico e sfarzoso tappeto il cui ricamo arabesco racchiude il tema allegorico della metamorfosi, della rinascita. Ebbene, i dipinti di Claudia vanno letti come elementi di un laboratorio alchemico dove forme e colori vengono elaborati attraverso sedimenti, accostamenti, sovrapposizioni per ricavarne una composizione complessa e fresca, notturna e solare, dove la dimensione del tempo e dello spazio si incontrano in una felice sintesi, dove l’aspetto esteriore e il contenuto danno luogo a un’unica trama immersa nell’alone del mito e della magia. Gabriele Turola
Personalità eclettica e autonoma, Claudia Amadesi è affermata professionista, Art Director e tecnico pubblicitario di sorprendente creatività ed esperienza. Emozione pura e vocazione nell'opera emergono dalla seducente mostra pittorica milanese dal titolo "L'Autentico e l'Immaginario". Qualcosa di tenace, un nodo duro di volontà di incidere sulla scena del mondo. Claudia Amadesi, specializzata in comunicazioni visive a Milano, ha avviato nuove tecniche grafiche di composizione culminanti in un recente autorevole invito alla partecipazione, con le proprie opere, a New York nel centro espositivo della World Fine Art Gallery. C'è ben altro: decine di mostre, concorsi, esposizioni, premi. Un mondo di forme, di colori materici, dove prevalgono il blu mare e il rosso iberico, prediletti dall'artista. Contrasto tra colori primari e complementari. Soggetti tematici: la città, la bicicletta, Cuba, la danza, il cavallo, gli strumenti musicali. Composizioni di grande formato, toccate da armonie e equilibri gentili. "Non ci sono parole adatte per descrivere i colori, esiste solo
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l'istinto" afferma Claudia Amadesi, l'emozione durante una nuova visione si completa nella tavolozza. Luce e forme danno vita a nuove rivelazioni: "Creo anche sculture in gesso" spiega Amadesi, "Ispirandomi a figure del passato e reinterpretandole. Ho tante idee come visioni, fantasie, ma devo sperimentare altre vie, andare sempre avanti". Mimesi galoppante che aspira a immagini di libertà, dissolvenze da toccare, frammenti di personalità e d'armonie. Ermanno Sagliani
Spazio come protagonista assoluto; destrutturato e poi ricomposto da innumerevoli tasselli. Mosaico di specchi che riflettono l'esplosione interiore dell'artista, tramutando in immagine il riverbero della sua stessa impulsività e forza. Il colore asseconda quest'euforia, ma con grazia e sapienza: gli accostamenti cromatici risultano ben studiati. La linea rincorre i frammenti di questo "scoppio" euritmico, come un "filo di Arianna" in grado di ricondurci, una volta avventurati in questo labirintico mondo, al punto di partenza, all'ordine originale, alla quiete prima dello scompiglio. Il caos diviene ordine e l'ordine caos: i due estremi s'incontrano ed intrecciano per far sgorgare armonia dalla tela. Ester Leli
E' un arte vera, pulsante d'applaudire soprattutto perchè vuole in prima scena parlare, far danzare le donne nelle loro bellezze, anche nelle loro nascoste fisicità. Questo è almeno negli intenti, c'è in Claudia Amadesi, ancora un lembo di pudore per loro, le rappresenta senza mai il burqua, ma non volerne appone, quasi per sconvolgere i lineamenti fisiognomici che darebbero quasi quel di più. Pare un arte astratta, carica di voler esprimere tanto, tanto visto, tanto sognato. E la sua pittura perde qualcosa dal suo acuto virtuosismo di modellare, equilibrare forme, i dettagli. E' un mirabile gioco di assonanze, quasi pare percettire profumi di ambra e mirra. Ma le figure mentre stanno in pose di ballo, movimento appaiono statiche nei loro lauti ed emozionanti equilibri. E questo è quello che mi riporta a pensare che questi grandi lavori siano la trascrizione onirica dell'artista. Si guardi ancora lo splendido dipinto "Danzatrici", sembrano nei loro virtuosismi scenici più degli strumenti lasciati lì, sì strumenti pronti per essere suonati, ma invece la visione onirica sembra come se l'artista stessa ne volesse far parte, e forse ne parrebbe bene, così tutto si riempirebbe di gioia ed anche i visi delle donne sorriderebbero a lei, per averle liberate dallo schiavismo ancestrale del'Uomo. Cara Claudia continua così il tuo sublime, virtuosistico lavoro ed in mezzo a tasselli di stoffa dipinta, togli una di quella vera. Fai della tua Arte un messaggio di eguaglianza almeno per le Donne di questo mondo. Grazie al tuo tocco, al tuo virtuosismo che ti porterà lontana, ma avrai un compito: dare nuove vesti alle donne del mondo. Valeria S. Lombardi
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Recensioni Gianfranco Schialvino e Gianni Verna Scriviamo di due non più giovanissimi artisti piemontesi amanti d'un arte antica ed affascinante :la xilografia. Nel 1997, a Rivarolo Canavese, hanno fondato la rivista "SMES", che non rappresenta un acronimo, ma una parola che antepone a quella latina ben nota una "S" simbolo, nella sua sinuosità, della sensualità. Una rivista semestrale di pagine e figure, in cui deborda una senso prorompente di vita. Nei suoi contrasti. In ogni numero dell'artistica rivista viene riproposto infatti l'eterno conflitto fra gli opposti: il bene ed il male, il bianco ed il nero, il fuoco e l'acqua, la vita e la morte, il sacro ed il profano, la verità e la menzogna, la natura e la cultura, panem et circenses... Mai come ora attuali, quest'ultime contrapposizioni! Tutti i numeri della rivista sono dotati di pezzi originali, sia le tavole illustrate sia gli scritti a corredo. La rivista ha l'indubbio merito d'aver raccolto attorno a sé un grande numero d'artisti, da tutto il mondo, celebrati od in via d'affermazione. I due creatori sono orgogliosi d'essere riusciti a far cimentare tanti artisti con la xilografia, arte meravigliosa ed antica, semplice ma faticosa, classica e rivoluzionaria. Bastano, sostengono in coro, un coltello, un pezzo di legno (meglio se di bosso o di pero), un po' d'inchiostro e altrettanta carta. Insieme alla volontà d'essere artisti, di parlare liberamente di poesia, con l'obiettivo di raggiungere il bello. Nel primo numero volava fuori da una doppia pagina l'uccello araldico di quest'impresa: una gazza ladra. Un richiamo alla grande stagione rossiniana che coincise con la svolta di civiltà nel nostro mondo, non più oppresso dai dogmi della religione. Ma altresì un uccello monogamo, ciarliero, seriamente curiosa -parole di Gianfranco Schialvino - bianca e nera, con un'insondabile pennellata di blu, elettrico come un fondo mariono o una parete di ghiaccio. Con l'avvertenza che l'arrivo di questo volatile annuncia sempre un giro di carte e/o di destino. La Biblioteca nazionale universitaria di Firenze ha dedicato di recente una mostra alla rivista. Ed i suoi creatori sono presenti fino al 6 gennaio 2011 nel piccolo museo Luigi Mallè di Dronero, in provincia di Cuneo (info 800.329329) con un raffinato "bestiario" sempre xilografico. Roberto Curione Il musical "La bella e la Bestia" La fantastica storia di Belle e del suo principe sempre attuale, dalla fiaba al lungometraggio del 1946, al film d’animazione del 1991 dove è palese il messaggio chiave lanciato da Walter Elias Disney: "nella nostra società orientata all'immagine, l'immagine non è tutto". Il Teatro Brancaccio di Roma ospita da Ottobre 2010, il grande Musical per grandi e piccini: La Bella e la Bestia! Per l’occasione questo storico teatro di Roma è stato ristrutturato completamente restituendo la facciata originale anni 20. La trama originaria del libro scritto da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont: Un ricco anziano ha appena perso tutti i suoi possedimenti poiché i battelli di sua proprietà sono naufragati. Nonostante questo, le sue due figlie più grandi, le cattive Felicita e Adelaide (in originale Felicie e Adelaide) si ostinano a condurre una vita da gran signore, comprando abiti costosi e continuando ad avere lacchè al loro servizio. Ludovico (Ludovic), unico figlio maschio, perde invece le ultime ricchezze al gioco, e per risanare i suoi debiti si affida ad un usuraio che porta via anche i mobili di casa. L'unica che ha davvero a cuore la precaria situazione della famiglia è Bella (Belle), che, nonostante la sua grande bellezza, si riduce a fare la serva in casa propria. Per questo, non asseconda nemmeno le avances di Splendore (Avenant), un ricco e arrogante amico di famiglia, che la vorrebbe in sposa. Un giorno il padre riceve la notizia che un battello si potrebbe essere salvato, e corre in città sicuro che essa sia vera; le due figlie più grandi chiedono subito regali costosi e prestigiosi; Bella, intuendo che la notizia potrebbe essere falsa, alla richiesta del padre su cosa vorrebbe in regalo chiede solo una rosa. La notizia del ritrovamento del battello è falsa, e il padre è costretto a tornare a casa attraversando un bosco a notte fonda. Vi si perde, ma nel suo girovagare trova un castello incantato, con oggetti e statue semoventi, che lo accoglie come se lo stesse aspettando. Qui cena e passa la notte. Al mattino, prima di ripartire, si ferma nel bel giardino per raccogliere la rosa da donare a Belle; ma quando ne recide una appare subito il terribile padrone di casa: il Mostro, dalle sembianze di una bestia crudele. Il padre ha abusato dell'ospitalità del Mostro, e dovrà pagare con la vita, a meno che una delle sue figlie non si sacrifichi per lui. Le due figlie maggiori biasimano il padre e pensa-
no addirittura sia giusto che muoia, perché ha dato ascolto all'assurda richiesta di Bella. Bella, dal canto suo, decide di partire per il castello del Mostro, e parte in sella ad un cavallo magico che la porta da lui. Quando Bella incontra il mostro, cade svenuta, spaventata dalla sua bruttezza; tuttavia, questi non la divora, e anzi la adagia dolcemente su un letto. Quella sera, a cena, lui le dice che non ha intenzione di ucciderla, e anzi lei sarà la regina di quel castello; in cambio, lui dovrà porle ogni sera la stessa domanda: una domanda di matrimonio. Bella, ovviamente, rifiuta categoricamente. Nei giorni successivi, Bella osserva il Mostro: di giorno sente grida spaventose e lo vede sporco di sangue, come se avesse ucciso animali o persone (ipotesi avallata dal fatto che, nel vedere un cervo, il Mostro abbia un fremito di collera); di sera, invece, è galante e mostra di tenere al suo bene. Quando Bella vede che il Mostro non uccide animali o persone, ma si ferisce da solo per sfogare su se stesso i suoi istinti, capisce che in realtà egli è una creatura buona, che cerca di far convivere in sé due nature, una animalesca e una umana, rimpiangendo di non appartenere esclusivamente a quest'ultima. Da allora inizia a volergli bene, e lo considera un grande amico, ma risponde sempre di no alla sua domanda di matrimonio. Un giorno, guardando in uno specchio che mostra i propri pensieri, Bella vede suo padre malato; prega dunque il Mostro che la lasci andare a prendersi cura di lui per qualche giorno. Il Mostro, che si è innamorato di lei, la lascia andare con estremo dolore. Le affida tutti gli oggetti del suo potere: il Cavallo Magico, lo Specchio, un Guanto che trasporta chi lo indossi in ogni luogo e la chiave della Pagoda di Diana, una stanza del castello in cui è chiuso tutto il tesoro del Mostro. Se non tornerà a consegnarglieli entro una settimana, il Mostro perderà ogni potere e morirà: in pratica ripone tanta fiducia in Bella da affidarle la sua stessa vita. Grazie al guanto magico, Bella torna a casa e aiuta il padre a riprendersi. Le sorelle sono invidiose di tutte le ricchezze di cui Bella è adornata, che, in mano loro, si trasformano in vermi e serpenti; inoltre, la ragazza commette l'errore di parlare loro del tesoro del Mostro: Splendore e Ludovico vorrebbero appropriarsene. Con l'inganno, riescono a convincere Bella a rimanere oltre la settimana concessale dal Mostro, e, rubata la chiave, i due ragazzi partono per il castello in groppa al cavallo. Il Mostro, nel frattempo, inizia a indebolirsi e a provare immenso dolore per la mancanza di Bella. Lo Specchio rivela a Bella che il Mostro sta per morire; la ragazza si rende conto che la chiave del tesoro è scomparsa. Torna dunque a mani vuote nel castello, preoccupata per il Mostro, di cui si scopre innamorata; ma ormai questi giace a terra, come morto. Intanto, Ludovico e Splendore entrano nella Pagoda di Diana, ma quest'ultimo viene ucciso da una freccia, scoccata da una statua incantata della dea; prima di morire, Splendore assume le sembianze del Mostro. In quell'istante, il vero Mostro si rialza, diventato un bellissimo Principe: rivela a Bella che era stato trasformato in Mostro da una fata, arrabbiata poiché i suoi genitori non credevano alle fate. Solo il vero amore lo avrebbe trasformato. Dapprima, Bella non riconosce nel nuovo Principe le sembianze del Mostro, che anzi sembrano essere proprio quelle dello stesso Splendore; poi, convinta che quello è il suo amato, lo segue in un regno di sogno in cui lei sarà la regina e le sorelle serve. La Bella e la Bestia, oggi è un Musical di grande successo, vanta già 25 milioni di spettatori in tutto il mondo. Una produzione colossale della Stage Entertainment: più di trenta artisti in scena, un'orchestra rigorosamente dal vivo, un palcoscenico finalmente degno di ospitare un Musical e un cambio di scena ogni sette minuti... un successo assicurato. Carmen Minutoli
preso dalle telecamere di Canale 5 e trasmesso il 1 novembre 2010 dal TG delle 13,00. Gli ospiti e i molti interventi hanno ascoltato il Cd mentre veniva proiettato il video dell’album; alla fine Zucchero ha tenuto la conferenza stampa. Sempre a Brescello Zucchero Fornaciari ha incontrato in piazza Matteotti l'artista Marco Cagnolati (insieme nella foto scattata proprio dal sindaco Giuseppe Vezzani presente con il vice sindaco Andrea Setti). Cagnolati nell'amarcord con l'Adelmo di Roncocesi (Re) ha ricordato che i due artisti non si vedevano dal 1982, quando fecero lo spettacolo al Teatro Ducale di Parma presentato dall'ex "Signorina Buonasera" Rai, Mariolina Cannuli (durante lo spettacolo si esibirono anche Gianni Nazzaro, Giovanna, Walter Foini, suonava Michele Marani). Sugar nel suo "Duets" ha suonato e cantato anche con il "re del soul" Solomon Burke "Devil in me" ed anche questo ricordo del Cagnolati è stato un momento di commozione legato alla recente scomparsa di Burke. Questa anteprima del cantante Zucchero in quel di Brescello ha sorpreso molti ed entusiasmato soprattutto i molti fans locali dell’artista, occorsi in tantissimi ad accoglierlo e festeggiarlo. Da canto suo, Marco Cagnolati è stato felicissimo di poter riabbracciare dopo anni l'artista Fornaciari (e sua figlia) condividendo con loro anche le sue personali esperienze pittoriche che continuano a riscuotere interesse ovunque, a partire dalle esposizioni della mostra "Artists to Artist" a Roma e dalla sua recente nomina di Pittore Ufficiale anche del "Giovanni Guareschi Roma Club" fondato in IV Municipio a Roma, uno dei più vasti ed importanti municipi della Capitale. Durante l'esposizione capitolina molte le personalità che hanno voluto incontrare il Cagnolati e complimentarsi personalmente per il progetto pitto-poetico che racchiude in modo accattivante e originale la passione artistica che anima e accomuna i suoi due ideatori. Carmen Minutoli
L'anteprima di "Chocabeck" Presentazione mondiale a Brescello (RE) 31 ottobre 2010. Ecco cosa bolliva in pentola tra il cantante Zucchero Fornaciari e il pittore Marco Cagnolati.
In questo numero allegato inserto n. 12
L'ultimo Compact Disk di Zucchero "Sugar" Fornaciari, dal titolo "Chocabeck" (espressione dialettale emiliana dai vari significati) è uscito in tutto il mondo il 3 novembre 2010, (sue le musiche composte insieme a Pasquale Panella). Sono 11 brani inediti ed è stato presentato il 31 ottobre a Brescello (Reggio Emilia), piccola località che nel cuore di molti rimane un simbolo del classico borgo emiliano, campestre, fatto di cose semplici, caserecce e paesane, che è sempre bello ritrovare. Nel nuovo album del "Soul Man" emiliano anche un testo scritto da Bono Vox degli U2 (presente solo nella versione internazionale). L'esigenza di esplorare un aspetto conosciuto della sua terra d’ origine per finalizzarlo al suo nuovo "concept album" nasce dall'amore del cantante per i ricordi della sua vita modesta nella bassa reggiana, il suo "mondo piccolo". Il movimento promozionale in piazza Mingori dal "Museo Guareschi" si è spostato al museo "Peppone e Don Camillo" (arredato per l'occasione secondo le esigenze del cantante) co-fondato dal maestro pittore Marco Cagnolati nel 1989 che ne ha dipinto un gigantesco ritratto di "Giovannino Guareschi e i suoi personaggi sulle rive del Po" ora situato all'ingresso del Museo e per lo "Sugar's Event" ri-
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Conclusione Ultimo dei 12 inserti tratti dal volume ’Capire l’Arte’, del professor Franco Migliaccio, artista, critico d’Arte e docente di storia dell’arte moderna e contemporanea all’accademia di belle arti di Brescia. Info: franco migliaccio@tiscali.it Gli inserti sono presenti on-line in ‘mdarte.it’ alla sezione ‘mdarteRivista’.
ent v e a md i d i ent m a unt p p a Gli
Le Domus Romane di Palazzo Valentini Scoprire Roma Antica Nei sotterranei di Palazzo Valentini, meraviglioso palazzo storico (sede dal 1873 della Provincia di Roma), in via IV Novembre 119/ A, recentemente è stata aperta al pubblico la nuova area archeologica delle Domus Romane come esposizione permanente che va ad arricchire il patrimonio storico - artistico di Roma. L'opera di riqualificazione, ricerca e promozione portata avanti in questi anni con un progetto interamente curato da storici dell'arte, archeologi e architetti, ha dato risultati di eccezionale rilevanza, per l'importanza rivestita in età romana da quest'area e perché le scoperte consentono di ricostruire un importante tassello della topografia antica e medioevale della città di Roma. Suggestivo il percorso tra i resti di "Domus" patrizie di età imperiale, appartenenti a potenti famiglie dell’epoca, forse a senatori, con mosaici, pareti decorate, pavimenti policromi e altri reperti. Troveremo strutture murarie, ambienti, cucine, terme, saloni, decorazioni, arredi di una grande Domus di Roma Antica. Oltre al sito – che ha registrato circa 36mila visite nelle aperture degli anni passati – i visitatori potranno ammirare il progetto multimediale studiato da Piero Angela e Paco Lanciano che consente di ricostruire virtualmente il fasto dell'epoca e parti mancanti dei ritrovamenti. Completa il percorso un grande plastico dell'area in età romana e delle varie fasi temporali di Palazzo Valentini, grazie al quale il visitatore può immaginare come era l'aspetto della città nei tempi passati. Un esempio unico e prezioso di come il patrimonio artistico dell'antichità, riconsegnato da un'opera attenta e rigorosa di restauro e riqualificazione, possa essere valorizzato attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie. Cenni su Palazzo Valentini. Fu edificato a partire dalla fine del Cinquecento su iniziativa del Cardinale Michele Bonelli, nipote del papa Pio V, il porporato aveva promosso una vasta operazione di bonifica della zona dei Fori imperiali. In questa fase della fabbricazione, diretta forse da un frate che impostò l'impianto trapezoidale dell'edificio, chiuso verso la piazza SS. Apostoli da un'elegante facciata, seguirono nel XVII sec. una serie di ristrutturazioni e ampliamenti su committenza del card. Carlo Bonelli. Nei primi del Settecento il Palazzo venne dato in affitto ai principi Ruspoli che vi ospitarono, tra gli altri, il compositore G.F. Haendel. Alla metà del secolo, l'intero stabile fu acquistato dal cardinale Giuseppe Spinelli cui si deve la sistemazione nel Palazzo della ricchissima biblioteca - composta da oltre ventiquattromila volumi - e destinata alla pubblica fruizione. Nel 1827 l'edificio venne acquistato dal banchiere Vincenzo Valentini che stabilì qui la sua dimora, promuovendo il completamento dei lavori verso il Foro. Nel 1873, dopo che il Palazzo passò al mandato Provinciale di Roma, furono realizzati ulteriori ampliamenti e trasformazioni per renderlo idoneo ad ospitare i propri uffici e il Consiglio provinciale. Gli scavi sono aperti tutti i giorni dalle 9,30 alle 17,00. Per motivi di sicurezza gli ingressi sono limitati, la visita dura circa un'ora; per info e prenotazioni: T 06 32810. Carmen Minutoli
INAUGURAZIONI Paolo Avanzi - personale 1/31 dic Museo civico U.Mastroianni, Marino, Roma Elogio dell'arte - mostra collettiva 1 dic/7 gen Museo Fondazione L. Matalon, Milano Roberto Tibaldi - personale 2/12 dic Atelier degli Artisti, Roma Valentina Greco - personale 2/15 dic Dynamo - Milano Elena Carozzi - personale 2 dic/8 gen Galleria A. Jannone, Milano Transmandala e Devi Dance - personale pittura e perf. danza 2 dic/9 gen Mudra Cafè, Milano Moreno Panozzo - performance 2 dic/9 gen Millenium Gallery, Al Garhoud Road, Sharjah U.A.E. Ecofuturart - collettiva 3/12 dic Galleria Spaziottagoni, Roma Art & Design: Moda, accessori e bijoux - collettiva 4/5 dic Grand Hotel Palatino, Roma I fiori dell'anima - collettiva 4/18 dic Laboratorio Arte Scuderi e Del Vescovo, Latina Marco Manzella - personale 4/30 dic Galleria Mercurio, Viareggio Gaetano Tranchino - personale 4/31 dic Galleria Quadrifoglio, Siracusa Natura Picta - collettiva 4 dic/30 gen Galleria Zanini, S. Benedetto Po, MN Andrea Guerzoni - personale 7 dic/9 gen Mag cafe/Meriggi, Milano "Alberi": rassegna di arti visive - collettiva 8 dic/12 gen Merlino Bottega d'Arte, Firenze Carlo Fayer - personale 10/26 dic Fond. S. Domenico Centro S. Cremona/Crema
Sentiero Segreto Mostra collettiva 10dicembre2010 - 3febbraio2011
Spazio Misael VICENZA Giorgio Mori - personale 11/23 dic Galleria "Studio C", Piacenza Premio Arte X 2010 - collettiva 11 dic/2 gen Hotel Vedute, Le Vedute, Fucecchio Il Premio fra i premi. La pittura in Italia.. - collettiva 11 dic/8 gen CAMeC, La Spezia L'unico tratto - collettiva 12 dic/8 gen Galleria Lo Magno, Modica RG Maurizio Milanesio - personale 14/21 dic Sala Mostre della Provincia di Cuneo Douglas Henderson/Elisa Monaldi - doppia personale 17 dic/24 gen Museo San Francesco, Rep. San Marino Mario Dal Molin - personale 18 dic/12 gen Le Bistrot De Venise, Venezia semplicemente inverno . collettiva 18 dic/15 gen Biblioteca civica "Primo Levi", Torino
PROSECUZIONI Gianluigi Roman - personale 18 nov/1 dic Dynamo, Milano Le parole tra noi leggere - collettiva 16 nov/3 dic SBLU_spazioalbello, Milano
Raffaella Toffolo Mostra personale 22novembre/3dicembre 2010
A Arte Studio Invernizzi MILANO Metamorfosi cromatiche - collettiva 6 nov/4 dic Arteincornice, Torino Around the world, around horses - collettiva fotografica 21 nov/4 dic TONI&GUY, Modica RG Tentazione: le arti si interrogano - doppia personale 6 dic09/5 dic10 Galleria Cavallucci, Sermoneta LT Carmen Einfinger/Gilberto Giovagnoli - doppia personale 29 ott/5 dic Museo di San Francesco, Rep. San Marino Ernesto Portas - personale 30 ott/5 dic Ca' la Ghrionda, Ponte Ronca, Zola Predosa BO Diego Patrian - personale 5 nov/5 dic Volo, Milano Teatro alla Moda - personale 5 nov/5 dic Fond. Roma Museo, Roma Armando Vanzini - personale 20 nov/5 dic Spazio Zero, Gallarate VA Errore di Sistema - spettacolo teatrale 23 nov/5 dic Teatro dell'Orologio, Roma Federico Comelli Ferrari - personale 24 nov/5 dic Spazio Stendhal, Milano Mino Maccari - personale 13 nov/7 dic Galleria Greco, Fucecchio FI Stefano Bonazzi/Francesco Parrella - doppia personale 18 nov/9 dic SpaziArti Ungallery, Milano Maria Laet - personale 11 nov/11 dic Galleria Riccardo Crespi, Milano Luca Bellandi - personale 20 nov/11 dic Il Sole Arte Contemporanea, Roma Gianluca Cavallo - personale 14 nov/12 dic Auditorium Comunale, Salerno Il Nudo - collettiva 21 nov/12 dic 11Dreams Art Gallery, Tortona AL Beppe Francesconi - personale 23 nov/14 dic Galleria Tartaglia, Roma www.mdarte.it
Massimo Diosono - personale 15 nov/15 dic Ristorante Culturale L'Officina, Perugia Johanna Reich - personale 11 nov/20 dic Galleria Muratcentoventidue, Bari Federico Lupo/Stefano Serusi - doppia personale 20 nov/20 dic L.E.M., Sassari Reporter - esposizione fotografica 24 nov/23 dic Galleria Stanza del Borgo, Milano Maurizio Cariati - personale 25 set/25 dic Galleria GiaMaArt, Vitulano BN François Bonjour - personale 17 nov/31 dic Galleria Ostrakon, Milano Rossella Baldecchi - personale 22 nov/31 dic Lyceum Club, Palazzo Giugni, Firenze
Sironi, Guttuso, Vedova. Arte e ideologie politiche a confronto mostra 9ottobre2010/9gennaio2011 Palazzo Salmatoris - Cherasco (Cuneo) AO Torino
La collezione Garda di Ivrea al Mao mostra 28settembre2010 - 16gennaio2011 MAO Torino
Christian Zanotto Mostra personale 25novembre2010 - 20gennaio2011
Galleria Famiglia Margini MILANO