Feb2014

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ANNO VII

Febbraio 2014

LA RIVINCITA DELLA CREATIVITA’


ARTE - MODA - DESIGN Eventi e rappresentazioni per la promozione della cultura del territorio attraverso le sue espressioni creative. Ingegno e fantasia a rappresentare la tipica cultura di un popolo notoriamente famoso nel mondo per la sua genialità creativa. La cultura di un popolo che ha contraddistinto il proprio territorio per l'attitudine all'arte e la creatività. Un territorio d'arte a cielo aperto, dove ogni città è un opera d'arte, e i suoi abitanti produttori di creatività. Fantasia, ingegno e creatività in un popolo di artisti, dove ogni suo abitante ne è operoso interprete e attento protagonista. Arte, moda e design a testimoniare le eccellenze territoriali, con l’intento di favorire anche la divulgazione delle arti applicate, attività manuali, riuso, riciclo, e ogni forma di interpretazione creativa, finalizzate alla ricerca ed evoluzione artistica.


Le nuove opere di Moniblu rappresentano un originale incontro di tradizioni artistiche destinate a confluire in una serie di straordinarie opere d'arte dove forma e materia si uniscono dando luogo a una sensazionale idea di movimento in un perenne mutamento. L'artigianato artistico diventa arte. È proprio "Lusso" la parola chiave che sta alla base del concetto di queste preziose opere d'arte. Un lusso che parte dall'idea libera ed eclettica della designer Moniblu per spingersi oltre, verso la manifattura artigianale, la meticolosa scelta delle pietre, dei metalli e dei materiali per la produzione di tutti pezzi unici, e una distribuzione selezionata. Perché Lusso per la designer non è ostentazione, non è sempre e semplicemente costo bensì, caratteristica ben più ambiziosa, ca-

pacità di creare vera esclusività. Un'esclusività che nelle opere d'arte di Moniblu si respira in ogni minimo dettaglio. Uno stile materico arricchito da elementi preziosi quali argento, cristalli Swarovski e altri materiali attraverso i quali l'artista riesce a creare un perfetto dinamismo cromatico e a trasmettere all'osservatore l'idea di un movimento continuo di energia ed emozioni. L'attenta ricerca artistica di Moniblu viene abilmente elaborata

nelle sue opere dove trovano ampio spazio forme che si caricano di

valenze simboliche e che conducono ad altri luoghi trascendentali, dando sostanza visiva a concetti universali e creando un mondo immaginifico dove il patrimonio espressivo comunica per mezzo di immagini, avvalendosi dei materiali più diversi che diventano essi stessi tema espressivo delle sue opere. I pezzi unici che saranno esposti a 'Eccellenze Sanremo' saranno caratterizzati, come tutti i gioielli di Moniblu, dalla particolarità della loro eleganza. Il concetto del lusso su misura, esclusivo, sarà il leit-motiv della manifestazione, presentata nell'altrettanto elegante, accattivante, nuovissima vetrina di Sanremo.


L’ultimo lavoro di Cat. L’installazion

La mostra personale dell'artista CAt iniziata a maggio 2013 all'Hotel Brunelleschi di Milano è ancora in corso e dal primo di febbraio sarà presente una nuova opera intitolata il Muro del Sorriso. Così come in tutte le opere della serie dei Re-Thing anche in questa particolare installazione sono presenti oggetti in disuso che evolvono la loro natura nel rispetto profondo della loro naturale inclinazione.

Rispetto ad altre opere della stessa serie in cui gli oggetti restano attaccati alla loro natura fisica, in questo caso si passa da un piano materiale a un piano più spirituale. Sacchetti di shopping che un tempo erano


ne dell’artista in anteprima a Milano contenitori di materia diventano infatti contenitori di preghiere, desideri, mattoni di un muro in cui, come nel Muro del Pianto di Gerusalemme, i visitatori possono inserire i loro biglietti con la speranza che i loro sogni più grandi possano avverarsi. Un'opera interattiva che CAt ha sentito il bisogno di realizzare anche in formato più piccolo, perché anche i visitatori della mostra al Brunelleschi possano avere la possibilità di sperimentarla Se infatti è vero che Il Muro del Sorriso mepersonalmente. rita sicuramente di essere ammirato è ancora più importante che i visitatori possano interagire con esso, in quanto è un'opera non solo di grande valore estetico e concettuale ma in grado di offrire una speranza, un sorriso, in un momento storico culturale in cui ce n’è estremo bisogno. Queste foto sono relative all'installazione principale del Muro del Sorriso, già esposto in varie occasioni a Milano, che ho riprodotto in formato più piccolo 1 mt x 1mt. Il piccolo Muro del Sorriso sarà esposto all'Hotel Brunelleschi dai primi di febbraio.


Il meraviglioso mond La grafica (o per dirla all’inglese, che sembra più cool – e anche la pagina di Wikipedia è meglio: il graphic design) è un mondo meraviglioso. Per me, che so chiamare per nome solo una manciata di caratteri tipografici, e che sto dalla parte dello scrivere e non da quella del comporre, dell’impaginare e del lavorare sulle immagini, è una specie di magia: ordine, autorevolezza, comprensibilità, amichevolezza, bellezza, equilibrio, rigore, attrattività… e molto altro. Ho avuto la fortuna di lavorare con persone che ne sanno tanto. Ho osservato. L’ho fatto dai tempi in cui si usavano bisturi, pennarelli e la mitica cow gum (e guai se spariva la caccola: cioè quel malloppo di gomma rappresa che serviva per sgommar via gli eccessi di colla senza danneggiare il lavoro). Non ho imparato, ovviamente. Ma, dai e dai, se adesso mi capita di vedere un’impaginazione sgarbata provo un certo fastidio, e una specie di groppo alla gola. È troppo tempo che non parlo di grafica su NeU. Rimedio ora, con una serie dei link che potrebbero piacere anche a chi non ha una competenza tecnica specifica, ma almeno un interesse estetico e culturale nei confronti dell’argomento. E a chi, magari senza neanche sapere bene perché, sente quel groppo alla gola se vede una pagina o un manifesto sbilenco. Il racconto dei 100 migliori caratteri di sempre. Il web è pieno di raccolte di font di ogni tipo. Vi suggerisco questa perché ogni font è brevemente presentato con la sua storia, con la bio-

grafia dell’autore e con la riproduzione di alcuni documenti originali. Per esempio: sapevate che il Frutiger nasce (1977) come carattere ad alta leggibilità per un aeroporto? Che il Franklin Gothic, il carattere del logo del MoMa, viene disegnato (1903) da un ingegnere

meccanico? Che il Trajan (e questo potrebbe suggerirlo il nome) viene progettato sì nel 1989, ma a partire dai caratteri incisi quasi 2000 anni prima sulla Colonna Traiana? Se volete due-tre dritte per districarvi tra le fa-


do del graphic design miglie di caratteri, un video delizioso vi racconta in pochi minuti le differenze, e l’intera storia della tipografia. Le infografiche del Guardian sono una gioia per gli occhi. Vi dicono una quantità di cose in un modo tanto garbato quanto sintetico. Ma la cosa interessante è che possono parlarvi,

online. E la raccolta pubblicata su Pinterest dall’editor Simon Rogers. Ci avete preso gusto? Qui i vincitori 2013 del premio per le migliori infografiche. Digressione storica: Brain Pickings vi presenta un estratto dal libro 100 diagrams that changed

in diversi modi attraenti e chiari, di qualsiasi cosa: perché non mangiamo carne di cavallo? Quanto sono dickensiani i romanzi di Dickens? Guardate anche la selezione di infografiche vecchie e nuove che lo stesso Guardian mette

the world. Il primo tra quelli pubblicati (e, immagino, in assoluto) è la Stele di Rosetta. Ma torniamo ai font. Qui un grazioso video minimalista-ambientalista, dove i caratteri, letteralmente, fioriscono.

Te s t i e i m m a g i n i t r a t t i d a ‘N u o v o e u t i l e ’ F o n t e : w w w. n u o v o e u t i l e . i t C o n c e s s i o n e ‘N u o v o e Ut i l e ’ - r e d a zi o n e @ n u o v o e u t i l e . i t .


Il termine “sostenibilità” è alquanto ambiguo, ormai inflazionato e spesso erroneamente utilizzato come sinonimo di “duraturo”. Ma cosa si nasconde veramente dietro al principio della sostenibilità? Il termine sostenibilità ha origine nel campo dell’economia forestale. Agli inizi del XVIII secolo, infatti, l’economia della Sassonia si fondava prevalentemente sull’estrazione mineraria d’argento. Tuttavia, l’armamento delle miniere, l’estrazione mineraria e i forni delle fonderie alimentati a carboni di legna stavano distruggendo tutti i boschi e questo in un periodo caratterizzato da una notevole scarsità di legno. L’allora responsabile dell’estrazione mineraria d’argento, il capitano von Carlowitz, criticò fortemente la mentalità dell’epoca, basata esclusivamente sul profitto a breve termine. Von Carlowitz, infatti, era convinto che il facile profitto avrebbe finito per compro-

mettere il benessere. Per questo auspicò un comportamento “rispettoso” del legno, ovvero, un uso delle foreste che abbattesse tanti alberi quanti ne sarebbero successivamente ricresciuti. Per queste idee nate dall’economia forestale, che tenevano in considerazione il fabbisogno di legno delle generazioni future, è stato coniato in tempi più recenti il concetto di “sostenibilità” o “sustainable development”, di sviluppo sostenibile. Allora come oggi la sostenibilità nasce, così, da un periodo di crisi. La nozione di sostenibilità va consolidandosi nel corso degli anni 1970 quando il Club di Roma pubblica per la prima volta un rapporto sui “limiti dello sviluppo”.

E’ solo nel 1987, però, con la pubblicazione del cosiddetto Rapporto Burndtland intitolato “Our Common Future” (Il nostro futuro comune), un documento pubblicato dalla Commissione mondiale delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo, che il termine sostenibilità sa conquistare l’attenzione dell’opinione pubblica di tutto il mondo. La commissione, infatti, presieduta all’epoca dal Primo Ministro norvegese, la signora Gro Harlem Bruntland, definisce lo sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. La definizione, tuttora in uso, si concentra così non tanto sull’ambiente, quanto sulla giustizia fra le generazioni. In questo senso la sostenibilità va intesa come appello a lasciare ai nostri figli un’eredità che non sia peggiore di quella che noi stessi abbiamo ricevuto dalle generazioni precedenti. Per esprimerla in termini economici, bisogna saper vivere d’interessi, senza intaccare il capitale accumulato. Dr. Pascal Bader GoetheInstitut e. V. redazione online Traduzione: Soledad Ugolinelli


Opere che raccontano il legame profondo dell’artista con la natura... Il ciclo di quadri e installazioni di Elena de Varda racconta il legame profondo tra l'autrice e la natura in cui si riflettono ritmi recon-

diti, emozioni, colori e storie simili alle nostre, che l'artista cattura e traspone in varie tecniche e attraverso svariati materiali (plexiglas, tela, fotografia, pittura). L'imitazione della natura è stata anelito ed ispirazione di artisti e pensatori dall'origine dei tempi, se pensiamo ai primi disegni rupestri fino alla nascita del pensiero estetico esposto per la prima volta da Aristotele, che considera l'arte appunto un'imitazione umana della natura nelle varie sue forme. Leonardo era ossessionato ed attratto dalla botanica e ci ha lasciato minuziosi disegni di piante di prato o fiori di campo che noi uomini del terzo millennio consideriamo insignificanti; piante che spesso crescono ai bordi dei marciapiedi, che gli antichi consideravano terapeutiche. Leonardo tali piante le disegnava minuziosamente sui propri taccuini e cercava da esse di apprendere qualcosa. Che cosa esattamente?

Cosa possiamo apprendere dalla natura? Scienziati, biologi, neuroscienziati, artisti perseverano nello studiare la natura e continuano a stupirsi, in quanto nonostante l'immenso progresso tecnologico nessuno è riuscito ancora ad imitare il processo di fotosintesi di una pianta per produrre energia pulita, a creare polimeri senza dispendi immensi di risorse ed energie, come avviene in natura. Persino le forme inorganiche in natura si organizzano in geometrie perfette che gli uomini sono riusciti a imitare solo dopo infiniti calcoli di geometria frattale attraverso il computer; ogni volta ci stupiamo come bambini nell'osservare la perfezione geometrica di un cristallo o di una conchiglia che si sono creati “da soli”.

L'uomo è stato da sempre attratto dalla natura in quanto ancora non ne ha rivelato il mistero profondo e non è riuscito ad imitarne i meccanismi più complessi, non abbastanza consapevole che solo nell'imitazione dei processi della natura troveremo la soluzione dei nostri problemi ambientali. Elena de Varda spesso si emoziona guardando una foglia od osservando il ritmo dell'acqua e cattura la natura ai bordi dei marciapiedi, nei parchi di Milano, nelle periferie e sempre si stupisce. Non sempre ha una macchina fotografica, spesso solo un taccuino, un cellulare, oppure la sola memoria. Attraverso la natura ci racconta delle storie, talvolta criptiche, decifrabili solo dopo un attenta osservazione, conscia che la Natura si può solo imitare, raccontare, mai riprodurre in quanto in ogni petalo, in ogni foglia si cela qualcosa di misterioso.


Per affermare la necessità di una Cultura Sostenibile ho associato il concetto di sostenibilità e il concetto di cultura e ho verificato se questa sintesi di significati si presenti realmente. Nelle moderne società complesse non ho riscontrato né rispetto per l’ambiente e attenzione per la sua

conservazione, né un progresso equo sia in campo economico sia in campo sociale, ma al contrario una mancanza di prospettive per le nuove generazioni e forti tensioni sociali con una gerarchia di culture ben evidente che porta allo scontro. La paura del diverso, l’intolleranza nei suoi confronti, il mancato


rispetto e il mancato riconoscimento dell’Altro portano a forti difficoltà di integrazione; i principi universali che dovrebbero essere anche quelli di una Cultura Sostenibile non sono garantiti. La nostra cultura attuale lascia alle generazioni future uno scenario ad alto rischio. Il turismo responsabile è un esem-

pio di Cultura Sostenibile che si è realizzato in modo concreto e la dimostrazione della possibilità di un cambiamento. Partendo da questa realtà occorre acquisire consapevolezza e giungere a un cambiamento di mentalità nell’ottica della sostenibilità in ogni ambito del sistema. Lorenzo Bonato Università Statale di Milano


L ’ E C C E L L E N Z A PA R M E N S E A M I L A N O

L’intera collezione delle 27 opere Verdiane di Rainieri in un elegante cofanetto cartoline.


Regalati la collezione dei 27 vini Verdiani creati in occasione del Bicentenario dedicati al grande maestro GIUSEPPE VERDI



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