Gennaio 2012

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Gennaio 2012

Paolo Ober La rappresentazione dell’informe

Rober to Mor r eale Il ghiaccio della vita-non vita

Stefania Hepeisen La natura morta, viva e parlante MILANO ARTE E CULTURA

L'arte per la cultura di uno sviluppo sostenibile, per un razionale accrescimento etico.

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gennaio 2012


Paolo Ober COLORATO GIROTONDO VITALE Le sue inconfondibili figure antropomorfe tendono le loro appendici di plastilina colorata per condurci in quella sorta di dimensione parallela e fantastica che ci attende come dietro allo specchio di alice. (…) Sono omini semplificati, con un tondo al posto della testa e corpi nastriformi elastici e sinuosi. In realtà la semplificazione è solo apparente, si tratta piuttosto della volontà di rendere queste figure il più universali possibile e il più possibile affini alla materia onirica dei suoi racconti. Le opere di Ober nascono da una lunga elaborazione ideativa e grafica e seguono

una loro evoluzione che dalla metà degli anni ’80 le ha portate sempre più lontane dalla figurazione tradizionale verso quello che altrove è stato efficacemente definito “un mix di sogno e realtà” (A. Spagnesi, Firenze 1995), senza per questo rinunciare alla ricchezza di particolari ed alla complessità di una tessitura pittorica certosina. In un mondo siffatto, dove le emozioni non possono essere affidate all’espressione dei volti o alla mimesi comunemente intesa, l’impatto cromatico gioca il ruolo decisivo nella seduzione esercitata dalle tele di Ober: sono colori forti ed artificiali, usati volutamente puri per sottolinearne i contrasti. Il colore riempie lo spazio inconsistente in cui galleggiano figure, brani di architetture o di natura, ed è un colore che si fa a volte materia, mescolandosi con la sabbia, la iuta e la pasta.

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Lo spazio/colore tende a travalicare i confini della tela, invade la cornice e sembrerebbe voler andare ancora oltre, inseguendo la luce che si irradia dal centro verso l’esterno, esplosa in migliaia di piccole pennellate. Questo frazionamento del colore e la forza centrifuga della luce fanno sì che la plasticità di corpi e oggetti, seppur evidente e insistita, sembri dissolversi in virgole luminose e metterne in dubbio la consistenza, rilevando la loro natura di sogno. Da alcuni anni anche la cornice è coinvolta in queste esplorazioni cromatiche e di venta essa stessa superfice pittorica, sempre più spesso modulata su più piani e sagomata in forme inattese o funzionali al racconto. Le figure sono in continuo movimento in questo spazio luminoso, un movimento mai anarchico o casuale, ma sempre sotteso ad una simmetria compositiva che preferisce di gran lunga il ritmo musicale alle rigide leggi fisiche, nel nome di una regolarità matematica che non si avverte nel prodotto finito. E così molti dei racconti visivi di Paolo Ober hanno un sottofondo sonoro: InCanto, Blues, Echi, Voce notturna… Altri titoli evocano invece momenti di introspezione, legati a sensazioni o accadimenti personali, ma che sono anche tappe di un vissuto comune. Sono quadri dove il movimento della composizione segue un ritmo spiraliforme regolato da un moto rotante e ascendente che esprime graficamente uno sforzo tortuoso verso la libertà e la spiritualità. In quest’ottica un’opera come ‘Nuovo programma’ si può quindi considerare un vero e proprio manifesto artistico: rappresenta una sorta di schermo televisivo munito di tre manopole indicanti i canali musica, colore, e libertà, capisaldi della poetica di Ober. Se dovessimo risalire alla, o meglio alle paternità artistiche di Ober, l’elenco sarebbe lungo e riunirebbe stili anche lontani cronologicamente e diversissimi fra loro, ma quello che conta è che questo sincretismo ci venga restituito in forme rinnovate e sostanzialmente personali. Quello che ne risulta è una razionalità geometrica piegata all’irrazionalità del sogno, una materia che si smaterializza nella musica e nella luce, un’arte che non vuol essere né criptica né inquietante, ma semmai evocativa di un mondo immaginifico capace di coinvolgerci tutti nel suo colorato girotondo vitale. Elisa Aneggi


UN MIX DI SOGNO REALTÀ La sintesi visiva di Paolo Ober trova nella figuretta dell'uomo la sua più efficace espressione, un ovoide o una sfera per testa, arti superiori e inferiori in cui sono fusi mani e piedi, un corpo duttile che può allungarsi ed accorciarsi a suo piacimento secondo i dettami di una fervida immaginazione fresca di invenzioni da terzo millennio eppure ricchissime di connessioni con auli- Se Paolo Ober non si acche preziosità medioevali e contenta di rappresentare bizantine. l'informe e di esprimere l'inDosando con grande maestria la sua viva- cosciente, ma intende dare cità ludica, Ober muove il suo "uomo" in uno scenario incantato ove i colori sono forma all'informe e sostanza accesi e luminescenti come quelli impie- all'inconsistente, esempio gati dalla "video-grafica": la "figuretta" si moltiplica e galleggia in uno spazio alieno felice di questa volontà fored improbabile contorcendosi come quella mativa sono i suoi recenti di un "cartoon" televisivo. Se "l'omino radioattivo" di Keith Haring lavori pittorici, nei quali il recuperava la pregnanza espressiva del gusto per le associazioni graffitismo "pop" ed anonimo dell'America contemporanea, la figura umana di Ober folgoranti, le deformazioni subisce l'influsso dell'immagine creata al oniriche e le scenografie computer per la TV e si "disumanizza" entro una dimensione virtuale che gli si offre iperreali è saldamente sorcome paradiso protetto ma che può anche retto da una qualità inventidivenire un inferno della mente. Rischi e vantaggi offerti all'uomo d'oggi si va, da una mano duttile, mischiano come le carte da gioco in que- precisa e sorprendente. sta pittura sofisticata e gravida di messag-

COLORI IN GIOCO

gi: un mix di sogno e realtà. Alvaro Spagnesi

Capace del grottesco e dell'inquietudine, di ironia e sommesso pensiero, Ober riesce a fare partecipi di quel magico stupore che sanno suscitare le figure e gli oggetti che sembrano venire incontro da un altro mondo, con pochi e forti tocchi distratti e insieme pronti a lanciarsi in divagazioni cromatiche imprevedibili, a partire da qualsiasi pretesto. Combinazione di timbri e registri, tra sonorità solare e gioiosa o melanconica e meditativa, la sua pittura - un itinerario, un deposito di immagini, un catalogo di simboli, un collage di sogni, paesaggi, interni, appunti di favole e fantasticherie, accesi, tutti, da una fosforescenza che sa di visione, aneddoto e mistificazione - è un'avventura trascinante, nella quale una pellicola di visioni sorprendenti e di metafore spinte fino ai confini dell'immaginazione, cattura e deforma nelle trappole dello sguardo e della memoria, situazioni improbabili e dimore inverosimili. www.mdarte.it

Provocazione e comicità, camuffate nella finzione mitico scenico narrativa, animano i segreti pittorici, buttati a piene mani, con la convinzione di solidificare plasticamente storie difficili e accidentate, argomentate con vigore e necessità di sottoporre il reale all'apparenza di un virtuale figurare colorato, dentro la cornice acrobatica di una pièce incantata, grottesco metafisica, che sa percepire mito, fantasia e gioco senza diminuirli. Il suo modo di raccogliere i frammenti più vari del reale e dell'immaginario, entro una formulazione unificante di qualità tattili e visive, trova piena e coerente condensazione nelle tematiche e negli strumenti. La ribadita intenzionalità narrativa dedita allo sviluppo delle trame in un fraseggio sinuoso e alternato, cerca e trova una propria organizzazione, anche quando fondata su caotiche discontinuità. La proposta visiva alterna, tra inclementi fantasmi e sbilanciate prospettive oniriche ed emblematiche, piani gremiti ad altri che contengono solo uno o due particolari. Un'istanza è riferita al segno e un'altra è tesa ad affermare il colore: entrambe obbediscono interamente ad una disciplina che rende limpida la materia pittorica mentre viene conclamato un geometrismo che non concede eccezioni. al di là dei frantumi o della corposità coloristica di un sotteso surrealismo, appaiono echi derivanti dall'art nouveau, dalla pop art, si salutano Kandinskij e Chagall, e viene riverito imprescindibilmente Savinio. L'umanità, la quotidianità, gli interni, gli oggetti sono elementi, nei quali la poetica di Paolo Ober si rende riconoscibile: ansie ottagonali e cubici tremori solidificano quell'inconscio nel quale coesistono tutte le date, le epoche, i prima e i dopo, e cedono volentieri alla tentazione mobile, instabile e fluida di essere avventura e di alludere sempre al contrastato rapporto con l'avventura, pura elaborazione concettuale o suadente precisione coloristica che sia. Nella sua pittura, teatro del contemporaneo e della visione, qualche elemento inusuale o abnorme o imprevisto si insinua, stravolge e spezza momenti e segmenti canonici della realtà raffigurata, sconvolge l'ordine dei segni, generando l'enigma e il mistero. Nell'evenienza dell'arte fantastica, il caso e l'ambiguità sono allegorie indecifrabili ma l'immagine può essere disvelata. la chiarificazione è nel ricorso alle idee svolte in ogni figurazione, specchio coperto di vita e fantasia. Elisabetta Rizzioli


Roberto Morreale Il ghiaccio della vita-non vita

Nato a Milano il 26 febbraio 1953, Scuola di fotografia Istituto Europeo, Grafico stampatore presso stabilimento litografico di Milano.

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Il ghiaccio è il tema conduttore delle fotografie di Roberto Morreale. In esso fiori e colori rimangono congelati per sempre. Si evince, dal lavoro dell'artista, un senso di vita-non-vita: vita nei colori vivaci o delicati, nei tocchi di luce, nella poesia dei temi scelti. non-vita nel gelo che coarta tutto in una morsa paralizzante. Ogni cosa rimane fissata in quel momento, non evolve, nè matura, nè muore. Ecco che il ghiaccio, che tutto imprigiona, diventa anche momento di protezione, guscio rassicurante all'interno del quale fiori, colori e trasparenze vivranno in eterno, bellissimi. Emerge, dal suo lavoro, uno struggente desiderio di vita che si esprime nel rifiuto al tragico mutare della materia.


Stefania Hepeisen Da diversi anni Stefania Hepeisen si dedica alla pittura di ciò che, impropriamente, viene definito “natura morta”: impropriamente perché i suoi soggetti sono, in realtà, potentemente vivi e parlanti. Raccontano la delicatezza, tutta femminile, delle sete che avvolgono i frutti della natura, la fantastica rappresentazione di oggetti terreni che fuggono dalla materialità. La mano, controllata, esprime una tecnica di precisione fredda, con una esasperata ricerca del particolare, ma la pittura, in sé, non ha nulla di freddo: traspare, anzi, un amore profondo per una natura consolatrice, stupefacente nella sua bellezza di colori. una morbidezza quasi sensuale nei petali, nelle stoffe, nelle sfumature ricche. La scelta della natura morta può apparire inattuale, nostalgica, ma , diventa mezzo per esprimere ,con ritegno, ciò che l’autrice non dice di sé. si motiva come unico tramite per aggirare il pudore, la timidezza del vivere, la sensibilità acutissima, per-

La natura morta viva e parlante Nata a Milano l'8 maggio del 1955. Laurea in Medicina e chirurgia nel 1982. Scuola di pittura presso la pittrice Daria Modiano di Milano, e scuola di pittura ad olio presso la pittrice Valeria Agostinelli di milano. mettendole di raccontare la propria storia,

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svelandosi in parte.


Quando l’Agriturismo è Bio

La Fattoria didattica e le visite guidate Biodiversità/biovarietà nelle coltivazioni biologiche: significato ed esempi di applicazione: passeggiata tra i vigneti e oliveto per evidenziare le varie tecniche colturali; visita alla cantina per conoscere la vinifi cazione secondo il metodo biologico: scoprire le differenze da un prodotto convenzionale. Conoscere le potenzialità dell’utilizzo delle energie rinnovabili: storia del nostro impianto, esempi di applicazione, simulazioni, bilanci energetici, esercitazioni: aula didattica attrezzata; visite guidate alle centrali tecnologiche. www.mdarte.it


Giornata Ecologica L e d u e m e t ro p o l i R o m a e M i l a n o hanno detto "No allo Smog"

Roma: domenica 20/11/11. Uno splendido sole in questa domenica

d'autunno ha accolto turisti e abitanti della città di Roma nella giornata contro lo

Smog durante la quale si è dovuto circolare solo con autoveicoli euro 5, motocicli euro 3 e i mezzi alimentati a gpl, metano, a trazione elettrica e ibridi. La Polizia municipale rafforzando la vigilanza con circa 300 agenti dislocati per la città ha fatto multe ai trasgressori (155 euro) colti in flagrante di reato, ovvero su auto inquinanti. Per l'occasione, ai Fori imperiali, in collaborazione con alcune associazioni, ci sono state alcune manifestazioni per sensibilizzare i cittadini alla mobilità sostenibile e alla salvaguardia dell`ambiente. Tantissime le persone in bicicletta. La giornata ecologica seppur apprezzata da molti cittadini romani che hanno potuto godere degli spazi del centro urbano sgomberi dal traffico è stata invece criticata da alcune associazioni dei consumatori come l'Adoc che evidenzia : "La salubritè dell`ambiente non si ottiene con un semplice blocco della circolazione settimanale per una parte delle vetture, è stato più volte scientificamente dimostrato. Solo il Comune trae vantaggi da questa misura, che grazie alle multe inflitte a contribuenti ignari del provvedimento o a cittadini che non possono fare a meno di utilizzare la macchina riempie le casse comunali con un "pseudo provvedimento, alias la multa/tassa". L'Adoc chiede un incontro con l`amministrazione capitolina, "per trovare soluzioni alternative al problema del traffico e dell`inquinamento, che siano meno gravose per i cittadini e soprattutto che risolvano realmente il problema dello smog quotidiano a Roma e nelle altre città italiane". Tanta gente ha confluito nelle zone del centro, partecipando alle iniziative antismog e auspicando che queste iniziative non rimangono isolate. Carmen Minutoli - Roma

EVENTI D’ARTE E CULTURA

MILANO www.mdarte.it


Pierre Octave Fasani Sotto il segno del fuoco Un Maestro d'arte nel vero senso della parola, poiché svolse nella vita quotidiana l'incarico di educatore presso la scuola salesiana di San Benigno Canavese. In particolare nel laboratorio di ebanisteria e scultura in legno. Nato a Bourg St. Maurice, in Savoia, giovanissimo maturò la vocazione religiosa che gli consentirà, comunque, di coltivare la creatività artistica accanto alla pratica educativa-religiosa. Per quarant'anni circa, sino alla morte, si dedicò al disegno di ornato, a lavori in gesso e plastilina per preparare le fusioni di metallo. L'artista predilesse i ritratti sia di persone comuni, sia, da buon religioso, quelli del Cristo e della Madonna. Oltre che scultore, P.O. FASANI creò, nel campo pittorico, una tecnica nuova, denominata "Bois Brulé". Essa consiste nel dipingere una tavola di compensato con i colori prescelti, cospargerla di benzina, incendiando la parte colorata, avendo cura di spegnere il fuoco prima che la tavola si carbonizzi. Si deve poi togliere lo strato di fuliggine e così riappare il colore sottostante e - nel caso delle opere del Fasani - le figure. Ancora un ritocco di colore e l'opera è finita. Manifesto di questa tecnica è "la ragazza dei fiori" del 1972, ma sono famose

anche le successive "via Crucis" e "L'Apocalisse". Per l'artista "L'apocalisse" ci dice che "cieli nuovi e terra nuova" ottenuti da Cristo attraverso la sua morte e resurrezione si stanno già compiendo attraverso la storia di ogni uomo.

La tormentata ricerca artistica di Fasani ebbe il più alto riconoscimento durante il Concilio Vaticano II°, in cui fu presentata la colossale opera "il Cristo delle genti". Le sculture dell'artista francese son eseguite con qualsiasi tipo di materiale. Dal marmo alla plastica, dal bronzo alla corteccia di alberi. Fra i soggeti di natura "civile" ricordiamo il Monumento ai caduti di San Benigno Canvaese, che gli fu riconoscente concedendogli l'uso della "Torre del ricetto", trasformata in laboratorio e sede d'esposizione personale. Morì in Val d'Aosta, a Chatillon, nel 2004 e finalmente gli viene dedicata una mostra, presso il Palazzo della Giunta Regionale del Piemonte. Roberto Curione

Grafica e Web per l’Arte www.mdarte.it


I PROMESSI SPOSI Opera Moderna - di Michele Guardì - Musical Il Teatro...che fa la differenza... A vedere in scena a Roma I Promessi Sposi del regista Michele Guardì, nel musical omonimo ispirato al capolavoro di Alessandro Manzoni sono stati in tanti..Il Granteatro pieno in tutte le serate e pubblico applaudente e ammaliato dalla bravura degli artisti, dalla scenografia, dalle musiche e dall'incalzante vicenda storicoamorosa che ha dato tanta notorietà al Manzoni e che sembra destinata ad un imperitura gloria. Lodevole l'abilità del regista nella composizione dei testi per la rappresentazione teatrale, resi avvincenti al punto giusto e "translati" in maniera tale da confermare la sorprendente attualità del capolavoro manzoniano, che attira adulti e giovanissimi, appassionando molti studenti. A conferma proprio l'Overtoure "oggi come ieri" con in palcoscenico l'intera Compagnia: attori, sarte, truccatori, elettricisti, specchi da camerino, manichini, abiti storici, un pianoforte.... e soprattutto incisivi alcuni versi che tutti in coro cantano e che per dovere (e piacere) di cronaca sintetizzo qui, estrapolandole da alcune strofe: "...Il tempo passa, la vita si ripete corsi e ricorsi, tornano le storie.. fatti e misfatti, oggi come ieri ; storie, sogni sentimenti..poveracci, prepotenti..ed i vigliacchi in cerca di un padrone; e chi distrugge ordina e protegge, ....su ogni cosa, su ogni legge; oggi sempre come ieri, vita nuova, vecchia, uguale, il piacere, la passione la ragione, la morale... quella forza senza tempo... ah l'amore, si l'amore....sconosciuta ai prepotenti, la superbia, l'arroganza, che non ha nessun dovere.. non conosce la vergogna la violenza

del potere..." m.g. Ascoltando queste parole non si può non pensare alla realtà di oggi, comunque senza tempo. Quanti sono i soprusi che deve patire la gente in ogni ambito e in ogni dove, oggi come in passato... prepotenze, violenze, emarginazione, discriminazioni, diseguaglianze e arroganze... Diversi ma pur sempre tali. E se nel 1630 tali comportamenti potevano avere (inammissibile) una qualche "giustificazione" collegata al periodo storico in cui i Promessi Sposi sono stati ambientati, ovvero la dominazione spagnola in Italia, la peste di Milano, le differenze socio-culturali ed economiche nei vari "staterelli" che facevano dell'Italia un Paese in balia degli stranieri, senza un'Unità di Popolo e priva di una propria Identità Nazionale, oggi, terzo millennio (quasi 4 secoli di distanza dall'epopoea manzoniana), a 150 anni dal Risorgimento (e nell'anno dell'Unità d'Italia) questi comportamenti non hanno una giustificazione plausibile...anzi non hanno proprio da esistere! Ed invece esistono eccome. Ed allora la riflessione, mista al piacere di godere di uno spettacolo coinvolgente, è quasi naturale. www.mdarte.it

Ed è ciò che molti degli spettatori intervistati all'uscita dello spettacolo ha esternato; quasi tutti concordi nel vedere l'attualità di certe "azioni", di atteggiamenti e modus operandi di alcuni "attuali potenti" su altri; la non desueta convinzione (per molti ma fortunatamente non per tutti) che ricchezza, potere, fama, sono gli unici principi sui quali fondare la propria esistenza. Lo spettacolo è stato esaudiente in tutto e per tutto. Ha raccontato in musica una delle tante storie d'Italia note alla memoria collettiva ed attualizzata in modo egregio in questa grande Opera Moderna. Scena dopo scena, i vari artisti hanno snocciolato amori, passioni, amarezze, rancori, delusioni, fede, speranze, gioie in un susseguirsi di luci, atmosfere, giochi di ombre, multimedialità, balli rock e musica emozionante. L'intera Compagnia si è ritrovata sul palco per concluderlo con altri versi altrettanto coinvolgenti ed "illuminanti": "Padre che sei lassù scendi tra di noi..scendi a consolare questi figli tuoi..venga il Tuo Regno la Tua Volontà...ci liberi dal male...Io Ti prego Padre...Padre...Padre!" Gli applausi incessanti e a parer mio, meritatissimi. Carmen Minutoli - Roma


Itinerario à rebours Evoluzione non soltanto artistica A Franco Frassoni è dedicata l'esposizione "Itinerario à rebours" che comprende le più significative opere del pittore genovese, rigorosamente selezionate e proposte dal figlio, nonché organizzatore, Ermanno Frassoni come palese e lampante dimostrazione del percorso di evoluzione non soltanto artistica ma anche personale e culturale compiuto in trentacinque anni di pittura ad olio su tela, preceduti da un articolato tirocinio disegnativo da autodidatta, poi dal cimento nell'uso dell'acquerello e culminati negli esiti che si possono ammirare, grazie alla fondamentale collaborazione tecnica di "Motorsport Creativity", dal 25 Novembre 2011 al 31 Gennaio 2012 presso l'Hotel Lancaster di Torino. Proprio nel capoluogo regionale piemon-

tese è maturata e si è determinata la scelta dell'artista di dipingere con sistematicità, di esprimersi al di là delle contingenze pressanti del singolo istante e della frenesia quotidiana, affrancandosi da stili manieristici ed ipostatizzati, perché convinto dell’assoluta importanza, in ogni ambito della sua vita, di essere se stesso e di non lasciarsi condizionare dalle lusinghe del mero conformismo imitativo che può portare ad una rapida ed acclamata affermazione ma non all'autentica soddisfazione delle inderogabili esigenze creative poiché non rispondente ai reali e ben radicati intendimenti. Con l'accurata presentazione del dott. Gian Paolo Spaliviero, già autore dei libri "Pierantonio, i suoi commensali e le ricet-

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te della tradizione" ed "Il mistero dei 'melicotti' di Pianezza" si giunge quindi alla trattazione esplicativa del principale aspetto che dà anche il titolo all'evento espositivo, ovvero quello della vivificazione della memoria resa tangibile ed applicata ad attività concrete nell'intento di creare una salda unità fattuale tra le incessanti innovazioni tecnologiche e le sempre vitali tradizioni, integrando lo scibile umano in un ampio ed equilibrato mosaico che possa armonizzare in sé le eccellenze della modernità con quel che di più utile e mirabile riesce continuamente ad insegnare l'antica saggezza delle genti. Walter Nicolosi


SEDIA D’ARTISTA “In Natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, per cui nella nostra società opulenta, tecnologicamente avanzata e sempre più globalizzata, il concetto stesso di rifiuto pare assumere una contraddizione in termini. La Natura non rifiuta niente, infatti tutto può essere assimilato dall’ambiente, ma spetta a ciascuno di noi fare in modo che ciò avvenga in maniera giusta, armonica e magari economicamente conveniente. Il riciclaggio creativo è un fenomeno culturale e globale che è parte dell’arte popolare, contadina e artigiana ed è presente a vario titolo in tutte le società del mondo. Mentre le avanguardie artistiche del XX secolo hanno introdotto nuovi modi di fare arte in occidente, sviluppando progressivamente anche la percezione stilistica dell’oggetto, ovvero il design, la saggezza popolare dovrà stimolare lo sviluppo della creazione dell’ oggetto e la sua percezione come sistema di prodotto. ArteProgetto vuole dare il proprio contributo, come stimolo all’ Arte, attraverso il riciclaggio di oggetti, utilizzando un linguaggio critico che stimoli le persone ad usare tutto ciò che è a loro disposizione nella vita quotidiana per poter esprimere e sviluppare la propria creatività. Questo si esprime anche attraverso una serie di incontri, nei quali verrà dimostrato alle persone, fattivamente, come oggetti di uso quotidiano possano divenire, grazie al tocco d’artista, veri e propri oggetti d’arte. Pernio di tutta l’esperienza è la percezione, che dovutamente stimolata, porterà ogni partecipante ad avere una nuova visione delle problematiche del riciclo. Gli incontri si articoleranno in due fasi: individuazione dei materiali riciclabili e loro trasformazione. I materiali impiegati saranno i più diversi; dalla carta al cartone, dalla plastica agli imballi di prodotti alimentari, al legno, alle stoffe ed anche ad oggetti che abbiano ormai esaurito la loro utilità. Per questo abbiamo pensato ad un progetto mo-

dulare dove ogni modulo sia volto a stimolare nei giovani una maggiore sensibilità e percezione riguardo i temi del riciclo, delle risorse e dell’ambiente, favorendo una visione artistica che si accordi anche al rispetto del bene comune e del vivere civile. Siamo giunti alla seconda edizione del nostro concorso d’arte e lo spirito che l’ha inspirato sembra essere ancora di grande e stringente attualità, questo ci fa ben sperare per gli apporti ideali che sapremo dare, come umile contributo nella ricerca di una società sempre più consapevole e attenta alle risorse comuni e che miri non solo ai bisogni del singolo ma anche a quelli dell’ ambiente. Intervenendo su sedie in disuso, lasceremo, come sempre, gli artisti liberi di intervenire esprimendo la loro opera secondo gli ideali di solidarietà, riciclo dei materiali e rispetto della natura, per lo sviluppo di una più estesa presa di coscienza, individuale e sociale. Durante l’edizione dello scorso anno si sono ag-

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giunti a noi un gruppo di ragazzi, che con grande spontaneità e curiosità hanno dato il loro contributo, probabilmente per riuscire ad esprimere con la manualità quella voglia di creare giocando, che troppo spesso manca agli adulti. Come Artisti non potevamo ignorare la voce dei più piccoli, che presto, secondo noi, saranno chiamati alla difficile gestione dell’eredità lasciata dal post-consumismo e per questo motivo il concorso si è arricchito di una sezione “Under 14”, che darà il proprio apporto in maniera più strutturata alla buona riuscita della manifestazione. Lavorando in work in progress cercheremo di stimolare il pubblico e gli artisti all’aggregazione, per portare le più varie personalità ad interagire e socializzare, collaborando insieme alla ricerca di una maggiore intesa e allo sviluppo di nuove idee. Questo è un valore aggiunto che nell’anno dei festeggiamenti del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia ci sentiamo di dare quale buon auspicio per gli anni a venire.


MOSTREAffinitĂ e contrasti - collettiva 6/13 gen Scoletta S. Giovanni Battista, Venezia

Gianni Mantovani - personale Fino a 6 gen Sede CNA, Concordia (Mo) Francesco Mai - personale arte digitale 3D Fino a 6 gen Forte Wohlgemuth, Rivoli Veronese (Vr)

Karina Chechik

Leonardo il genio, il mito

mostra personale

26 ottobre 2011 - 11 gennaio 2012 Infernotti Museo Design G.H. Torino

mostra retrospettiva

17 novembre 2011 - 29 gennaio 2012 Scuderie Juvarriane della reggia Venaria

Torino

Gino Garrone

B/N - collettiva Fino a 6 gen Vanio, Roma Enrico Benaglia - presentazione dipinto Fino a 7 gen Palazzo Valentini, Roma

mostra personale

Gianfranco Donati

3 dicembre 2011 - 13 gennaio 2012 Torino art Gallery Torino La Gallery dei Peccati: Ira - collettiva 13/26 gen DegliZingari Gallery, Roma Bios Vincent - personale 14 gen/3 feb Palazzo Reale, Palermo Guido Morelli - personale 14 gen/11 feb Merlino Bottega d'Arte, Firenze Oscar Piovosi - personale 20 gen/3 feb Salotto Culturale Palazzo Aggazzotti, Modena Paola Marzano - solo exhibition 21 gen/19 feb Galleria Montevergini, Siracusa Daniele Indrigo - personale 22 gen/12 feb Villa Pomini, Castellanza (Va) Fergus Greer/Johnny Rozsa - doppia personale fotografica 10 feb/31 mar Camera16, Milano Davide De Paoli - personale Fino al 4 gen Galleria Ostrakon, Milano Chris Gilmour - personale Fino al 5 gen Spazio ERSEL, Torino

mostra personale

26 ottobre 2011 - 7 gennaio 2012 Inglese Cafè Monfalcone Small art - rassegna d'arte del piccolo formato Fino a 7 gen ADSUM, Terlizzi Marco Casentini/Gary Paller - doppia personale Fino a 8 gen Villa di Donato, Napoli

Mariella Bogliacino

54° Biennale di Venezia

Padiglione Italia mostra collettiva

19 dicembre 2011 - 31 gennaio 2012 Palazzo esposizioni - Sala Nervi Torino

In mostra collettiva

1 dicembre 2011 - 31 gennaio 2012 Ronchiverdi Torino Illuminando Lecce - 8 installazioni luminose e mostra d'arte Fino a 8 gen Ex Conservatorio S.Anna, Lecce Esposizione Int. 1911 - mostra Fino a 8 gen Museo Naz. Arti e Tradizioni Popolari, Roma

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-EVENTI Lucio Diodati - personale Fino a 8 gen Museo Civico Presepe, Rivisondoli (Aq) Guendalina Ravazzoni - personale Fino a 8 gen Galleria Sipam, Cesena openArtmarket – esposizione/mercato Fino a 10 gen Mostrarti, Roma Elisabetta Pieroni - personale Fino a 10 gen Corte dei Brut, Groppello di Gavirate (Va) Luminaria 03 - rassegna d'arte en plein air Fino a 10 gen Sedi Varie, Napoli Simone Berrini - personale Fino a 10 gen Castelli Gallery, Milano Tobia Polese - personale Fino a 11 gen Dynamo, Milano Simonetta Ferrante - personale Fino a 13 gen Università L.Bocconi, Milano Dionisio Gonzalez - personale Fino a 13 gen ProjectB, Milano Stefano Ciannella - personale Fino a 14 gen ISI Arti Associate, Napoli Sudest - collettiva Fino a 14 gen Palazzo Garofalo, Ragusa Margherita Levo Rosenberg - personale Fino a 15 gen Fondazione Arte e Cultura Ebraica, Casale M.to Georgia O'Keeffe - mostra retrospettiva Fino a 22 gen Museo Fondazione Roma, Roma Circusquadrus - collettiva Fino a 23 gen Galleria Il Milione, Milano Annabel Elgar - personale Fino a 28 gen Metronom, Modena Nicola Boursier - personale Fino a 28 gen Big Mama, Torino Adelita Husni-Bey/Elisa Strinna - mostra finale Fino a 29 gen Macro, Roma Marino Iotti - personale Fino a 30 gen Galleria Marelia, Bergamo Franco Frassoni - personale Fino a 31 gen Hotel Lancaster, Torino Roberto Papini - mostra antologica Fino a 31 gen Mole Vanvitelliana, Ancona Figurativo, astratto, figurazione - mostra 900 italiano Fino a 31 gen Museo Arciconfraternita Genovesi, Cagliari Roberto Piloni - personale Fino a 3 feb The Office art, Roma Davide Pizzigoni - personale fotografica Fino a 5 feb Museo Bagatti Valsecchi, Milano Ritratti. Lo sguardo riflesso - collettiva Fino a 5 feb CACT, Bellinzona (Svizzera)

Il Rinascimento a Roma - mostra Fino a 12 feb Palazzo Sciarra, Roma A meno di non ricorrere a una fotografia - collettiva Fino a 19 feb M&D arte, Gorgonzola (Mi) Arturo Bonfanti - retrospettiva Fino a 25 feb Lorenzelli Arte, Milano Vincenzo Biavati - installazione temporanea Fino a 26 feb Area rivellino, Ferrara Vittorio Corsini - personale Fino a 29 feb Galleria G.Guidi, Roma Pete Wheeler - personale Fino a 17 mar Galleria Poggiali/Forconi, Firenze

A. Charlton U. RĂźckriem N. Toroni mostra collettiva

13 dicembre 2011 - 22 febbraio 2012 A arte Studio Invernizzi Milano Mattia Moreni - personale Fino a 30 mar Galleria Centro Steccata, Parma Van Gogh e il viaggio di Gauguin - mostra d'arte Fino a 15 apr Palazzo Ducale, Genova

Nature Redivive In mostra collettiva

20 novembre 2011 - 19 febbraio 2012 Palazzo Guidobono Tortona www.mdarte.it



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