C R EA IN TI FA G E V I T G N A TA N ’ O SI A ANNO V
SETTEMBRE 2012
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AR
LA MANUALITA’ NELLA FORME ARTISTICHE Interpretazione di una sana vitalità produttiva di sostenibilità.
Artigianato artistico e Hobby creativi, un condensato di esperienze radicate nelle culture locali che trova espressione in forme elementari di significato profondo, esaltandone gli aspetti socio-culturali. Bronzo, terracotta, argento, perline, pizzi e oggettistica che raccontano e interpretano momenti di vita reali. Manualità significa abilità nell’usare le mani: una capacità che è importante sviluppare e coltivare in ogni momento della vita per poterla interpretare in tutti i suoi aspetti. Si vorrebbe esaltate non solo le abilità manuali ma anche la capacità di progettare, di saper coniugare la tecnologia avanzata, utilizzare nuovi materiali, di saper essere sempre creativo, di saper trovare la soluzione all’imprevisto, di saper rispondere ad una richiesta, di sapersi dedicare al proprio hobby senza limiti di tempo e di fatica perché animato da una vitale passione. L’Arte manuale è un infinito contenitore di indotti lavorativi che riesce ad esprimere la nostra anima e la nostra cultura.
T I A P P L I C AT E
La creativitĂ in mostra a Milano
16 settembre 2012 dalle ore 10 alle ore 17 Video performance Esposizione Workshop livePerformances Estrazione concorso CreativeBrunch
Ad ogni manifestazione abbinato concorso
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PAOLO SPINOGLIO dieci anni dopo
L'artista piemontese nacque a Torino l'11 Giugno 1956 e morì ad Asti il 12 maggio 2002. Una vita troppo breve che lo scultore ha riempito con uno straordinario impegno creativo.
L'artista piemontese nacque a Torino l'11 Giugno 1956 e morì ad Asti il 12 maggio 2002. Una vita troppo breve che lo scultore ha riempito con uno straordinario impegno creativo. La sua famiglia ed i molti amici hanno creato l'associazione Paolo Spinoglio che nel periodo giugno dicembre 2012 si è fatta promotrice di una serie di eventi sui luoghi ove l'artista ha vissuto e lavorato durante gli ultimi anni della sua vita, fra astigiano ed una porzione di cuneese, Mango e Santo Stefano Belbo. L'unico neo di questa bella iniziativa è la crasi (luglio ed agosto) fra la prima mostra, all'Enoteca regionale di Mango e quelle successive, ad iniziare da quelle, fissate nella fatidica data dell' 8 settembre a Santo Stefano Belbo. Sia presso la Galleria Emmediarte sia presso la Casa natale di Cesare Pavese. Fino all' 8 ottobre. Altre opere saranno visibili a Canelli, dal 21 settembre all' 11 novembre presso il Centro per la cultura e per l'arte Luigi Bosca. In questa località Spinoglio aveva il suo studio, pur vivendo in un altro paese astigiano, Mombercelli, che presso il suo grazioso Museo (il MUSARMO) curato amorevolmente da Anna Virando, ospiterà un atro gruppo di lavori dal 20 ottobre al 16 dicembre. Conclusione a Milano, alla sede principale di EMMEDIAR-
TE, dal 9 novembre al 2 dicembre. L' artista in gioventù frequentò il liceo classico, ma già a 14 anni, sotto la guida del Direttore dell'Accademia delle Belle arti di Torino, si dedicò al disegno, con un'attività febbrile di sperimentazione che lo accompagnerà per tutta la vita. Dopo un paio di tentativi universitari non andati buon fine, Spinoglio decise di dedicarsi completamente alla scultura, ispirandosi ai lavori di Riccardo Cordero. Uomo dall'animo inquieto, trovò nella terracotta lo strumento capace di trasmettere le sue sensazioni in straordinarie riflessioni plastiche d'impronta figurativa. Le sue "creature", come l'artista definiva le sue opere, crebbero senza sosta negli anni novanta, sempre più apprezzate nelle mostre, dai committenti e dai collezionisti. La frenetica attività procede con costanza e dal suo laboratorio escono decine di sculture ed anche qualche tela. Con il trascorrere del tempo il suo stile cambia e si evolve verso l'astrazione, con l'eliminazione progressiva dei particolari descrittivi, sino a giungere alla fantastica creazione di soggetti che riescono a sorridere pur privi delle fattezze del viso. Roberto Curione mda Torino
MARIA TERESA SABATIELLO La rappresentazione dell’essere come un avvolgersi continuo di materia Nata a Milano dove ho vissuto fino all’età di circa 10 anni, oggi vivo e lavoro in provincia di Salerno, a S. Nicola di Centola, nel cuore del Cilento. Il mio Laboratorio apre ogni mattina le finestre sullo splendido scenario offerto dal promontorio di Palinuro e si colora del blu cobalto del suo incantevole mare… Ho conseguito la Maturità Magistrale, relativo Anno integrativo, due abilitazioni all’insegnamento, un corso post-diploma quale Programmatore per l’elaborazione di dati… ma, insomma… il mio vero itinerario è sempre stato un altro… ed è secondo me un percorso obbligato per chi, come me, viene scelto da quella spinta interiore che “arma” la sua mano con pennelli e colori… Il mio lavoro è dunque frutto di quella passione per il disegno e per la pittura che, nata scritta in me, mi ha sempre spinta a poggiare la matita su qualsiasi superficie avessi a portata di mano. Sorpresa a fissare i giochi della luce e delle ombre e dei colori, prima nei miei occhi e poi sulla tela… Non ho quindi fatto studi prettamente artistici, per cui una passione che si è nutrita da sola, della mia tenacia e della mia curiosità, compagne fedeli ed instancabili di un viaggio intimo e personale volto ad oltrepassare i limiti del momento per acquisire nuove competenze. Ed in tutto questo mio “peregrinare” mi sono imbattuta anche nelle “pietre”, il che potrebbe apparentemente sembrare un impedimento, per chi leggesse solo questa frase… Descrivere cosa mi “muove” verso il mio lavoro, per quanto mi riguarda, è infatti spesso complicato. La “relazione” che intercorre tra la pietra e me è qualcosa che nasce istintivamente, prima ancora che io stessa possa darle un significato. I miei occhi e le mie mani si poggiano sul sasso, ne vengono rapiti e lo “rapiscono” di conseguenza a quella natura che, benevolmente lo scolpisce per me… ed io per ringraziarla dipingo per lei, portando a compimento un’opera, già in parte realizzata… Il mio è innanzitutto un lavoro di ricerca, meticolosa e attenta, un viaggio interiore che si “materializza”, oserei dire. Seduto accanto a me, il mio mare invernale, severo e impetuoso consigliere. Le pietre, infatti, vanno scelte con cura perché la mia mano deve intervenire soltanto “a svelarne l’essenza nascosta”… mai sulla forma. Quando raccolgo un sasso, non sempre ho ben chiaro in mente il suo suggerimento, alcune volte è un semplice bisbiglio, poi però poggio la pietra sul tornio, la osservo, l’accarezzo e il bisbiglio diventa prima una voce chiara e nitida e poi un vero e proprio urlo… Ed è da questa ricerca ,”interiore e materiale”, che il 18 luglio 2007 è partito “Il CarRo di MarTe”… “Sorpresiva. Inquietosa. Fantasmica. Genialista. Si potrebbero così coniare i più arditi neologismi per definire l’operazione – naturalistica per eccellenza – di Maria Teresa Sabatiello, che svolge quella che possiamo chiamare una trasformazione del prodotto “frattale” (la pietra marina) in opera d’arte, cioè lavorata dall’uomo e finalizzata ad un tema concettuale (e non concettuoso) , artistico e non artigianale. Certo, occorre inventiva, prendere un ciottolo vulcanico reso in(espressivo) dalle maree e poi portarlo ad una dignità psico-artistica, certo occorre una dose di surrealismo, come pochi ne Nocento ci hanno dato, tanto ingegno e l’oggetto naturale è elevato a fatto d’arte dalla trasformer campana. Il ritrovamento sedimentale, dunque, si “offre” con i suoi motivi estetici, “scolpiti” e levigati dalle acque, all’accesa fantasia di Sabatiello e ne diviene il suo personalissimo biglietto da visita.” Dr. Donat Conenna
A RT E : C R E AT I V I T Happy Crea sviluppa il tema dell’influenza della vita Creatività e arti applicate quotidiana nella visione creativa delle persone. Ponendo al centro la persona, si esplorano le nuove tendenze in tema delle sperimentazioni manuali per capire dove e come la creatività può e deve migliorare la qualità della vita delle persone e favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio attraverso un’etica interpretativa di sostenibilità. Creatività quale necessità nell'interpretazione dell'intelligenza di cogliere le proprietà fondamentali di una percezione, e di avere quindi una visione di sintesi delle proprietà di un oggetto o di un evento, che possono quindi essere dilatate al loro utilizzo interpretativo. Tratto da ‘Happy Crea’
L a s e m i o l o g i a d e l l ’a r t e
Testi e immagini tratti da: ‘Capire l’Arte’ prof. Franco Migliaccio.
TA’ E M A N U A L I TA’ Ogni quadro, ogni scultura. ogni opera d'arte, è la traduzione di idee, concetti, stati mentali ed emozionali. Insomma e un mezzo per comunicare, laddove al temine comunicazione va attribuito un significato particolare. Si tratta invero di qualcosa che meglio potremmo definire “comunicazione espressiva" in quanto non si tratta di informare, di raccontare o di travasare idee da una fonte emittente (artista) ad una ricevente (destinatario, spettatore o fruitore come dir si voglia). L'artista soddisfa innanzitutto un bisogno d`espressione che concretizza affidandosi ad un particolarissimo codice comunicazionale il proprio "stile personale" ovvero un proprio linguaggio (i modi e i mezzi utilizzati. tecnica compresa) e una propria poetica (le concettualità e le idealità interne al proprio bagaglio culturale). Per realizzare tutto ciò l'artista ha necessità di utilizzare determinati strumenti conoscitivi cosi come il narratore e il poeta devono conoscere la lingua e le regole che la sostengono. Insomma l'artista deve usare una "grammatica" che si compone di infinite regole e di altrettante eccezioni. L’intreccio tra queste ovvero una particolare metodologia comminatoria daranno un risultato irripetibile, unico. Insieme ai presupposti culturali che soltendono l'atteggiamento ideale e le attitudini creative ed espressive spesso innate. Un‘opera d'arte è insomma un insieme di regole soggettivamente ma non arbitrariamente interpretate; un insieme di conoscenze e di capacità acquisite in combinazione con quanto di istintuale, inconscio e irrazionale vi è nel suo creatore. I processi mentali ed emozionali, presupposto di ogni quadro o scrittura, sono quanto di più impenetrabile ci sia dato di analizzare, quanto di più arbitrario tentarne una esatta decifrazione. Davanti ad una creazione artistica lo spettatore potrà avvertire godimenti e disagi interiori, inquietudini o stati di serenità; ciò avverrà in quanto si saranno aperti "i canali" della comunicazione espressiva, quella possibilità che una sensibilità già data possa coinvolgerne un‘altra, più o meno occasionalmente. Ciò, inoltre, vorrà dire che si sono creati momenti di coincidenza fra stati emotivi affini: quello dell'anista con quello dello spettatore. Sia ben chiaro. Quando uno spettatore visitando una mostra sarà colpito da una particolare opera piuttosto che da un'altra non e detto che ciò sia avvenuto poiché questa è un esperto in grado di un'analisi detta-
gliata dell'opera nelle sue varie componenti. La comunicazione espressiva può realizzarsi spontaneamente, per semplice chiusura del "contatto" che la accendere la luce del coinvolgimento partecipativo ad un medesimo atto o processo creativo. Ovviamente avere in mano strumenti di "conoscenza adatti significherà non solo poter godere di tale particolare stato fruitivi, vorrà dire altresì comprenderne anche gli svolti più segreti, che ineriscono alle componenti "tecniche" e "grammaticali", ai presupposti culturali (scuole. indirizzi, tendenza) e, con un certo grado di approssimazione, ai processi creativi messi in moto da ogni singolo artista. Vogliamo dare un'occhiata a tutti quegli elementi di ordine "tecnico" e "grammaticale" di cui si compone un'opera d'arte? È bene precisare che tali elementi, oltre che numerosi, sono di ostica assimilazione e nessuna spiegazione può risultare esaustiva se non si avrà cura di riprendere gli argomenti, con letture specifiche ma, soprattutto, con l'osservazione diretta in musei, pinacoteche, gallerie d‘arte di cui il nostro paese abbonda. Inoltre. I suddetti elementi molto spesso han poco senso se presi singolarmente ma si realizzano pienamente in concomitanza o connessione di altri. Ad esempio che senso avrebbe parlare di tono se non fosse antecedentemente chiarita la specificità del significato espressivo del colore? Oppure che senso avrebbe parterre di luminosità o di luminismo se non fosse già chiaro il significato del concetto di luce? Concetto questo che potrebbe sembrare persino banale ma che nella rappresentazione artistica assume un particolare significato soprattutto quando si deve considerare un quadro piuttosto che una scultura, o altra forma plastica ed espressiva. Ancora: che senso ha parlare di timbricità se non si conoscesse il senso del concetto di analogismo o di complementarietà cromatici? E cosi via.
V
Tr a
l mio nome è: Vittorio, ho incominciato ad interessarmi alle arti figurative da giovanissimo con particolare attenzione alla grafica, conseguendo fin da subito ampi consensi. in seguito ho iniziato ad interessarmi al paesaggio ed alla figura con un continuo approccio a nuove tecniche. Presente a numerose occasioni artistiche ho conseguito sempre riconoscimenti e premi tra i primi classificati. Le mie opere sono presenti presso numerose collezioni private ed enti pubblici.
V.Rainieri e la mo che rende l’artista sulla superficie de bero, la presenza E in questo suo s soluta della scom rappresentativo p (ammaliate?) di lu azimut di una pa tracciano particola già ad una prima, dal segno e da e fanno presenze, b un racconto, di un tela. E quando si apro di cose si affaccia cate amabilmente con grande vigore del fantastico - su ciati in cui la mate Già dalle prime pr re il discorso f narrativa di chiara mente un triango per cui il triangolo brio - che alla me trica, accordandos teriorità. Ciò si nota, in par plastica, ma si fa lieve moto”. E questo insistere irresistibilmente a cui Rainieri si mu sante indole sper di questo originale Come pure davve che filtrano da fon fondo la morbidez degli indumenti e terni, veri e propri - in un silenzioso visata. Tutto quanto, piut delle sue modelle tentare di conferm mo, dell’oggettua generazione. Ecco allora che il bile, in un piacevo no il dipingere di V La medesima imp nature morte che trasfigurativo, pog soprattutto su un’i stri dialoghi: “i mie E tutto questo è l luce intensa e ca
I T TO R I O R A N I E R I
asfigurazioni: la pittura fra realtà e immaginazione.
odernità figurativa: un’immagine o meglio un confronto a il vero e proprio artefice del proprio cercare, nella e el supporto, l’amalgama coloristica che genera il rivera, l’espressione metabolica, germinativa, del soggetto. scavare Rainieri affonda lo sguardo nella profondità asmposizione. balza senza timore all’interno dello spazio per farne il palcoscenico delle sue figure ammantate uce. Luce riflessa - estroflessa - flessuosa, cardine e arabola mentale che travolge e sonda atmosfere che ari sensazioni ed emozioni. Vittorio, lo si nota , sommaria osservazione dei suoi lavori, inizia esso costruisce forme che ingigantiscono e si battiti che ritmicamente scandiscono i passi di n istante ripetuto e fermato per sempre sulla
ono queste geometrie di luce, volti e immagini ano entro le sue improvvise planimetrie, gioe su contrappunti antinomici, allora si afferma e quel protendersi del soggetto oltre i confini urreali che nella sfera onirica percorrono traceria è sostanza vacillante, visione. rove Rainieri ha dimostrato di sapere affrontafigurativo attraverso un’essenzialità metaa impronta ideativa, maturando progressivaolismo espressivo - secondo l’antico adagio o è sinonimo di aspirazione al perfetto equiliera fisicità oppone la scansione pura planimesi con declinazioni timbriche muovono dall’in-
rticolare, nei lavori dove la postura non è mai a sempre in divenire, verrebbe da definirla “in
e del pittore sul dettaglio posturale, rimanda a una suddivisione articolata dei volumi, entro uove attingendo a piene mani da quell’incesrimentale che ci sembra l’elemento distintivo e autore. ero singolari e riuscite sono le lame di luce nti spesso immateriali e che sondano nel prozza dell’incarnato dei suoi volti, il panneggio e i vertici degli oggetti che popolano i suoi ini pertugi dove l’artista racconta - e si racconta protendersi verso una realtà mai tradita o tra-
ttosto, appare e scompare come nella mente e, imprimendosi nella memoria come a voler mare la ricchezza, ma pure il limite, umanissilità materica, eppure sognandone la non de-
l quotidiano da prevedibile diventa imprevediole divertissement di accostamenti che rendoVittorio una vera e propria fonte di riflessione. pressione si ha quando si guarda alle tante e egli esegue con il medesimo procedimento ggiando su intuizioni neocubiste ma anche e idea a lui ben chiara e spesso ripetuta nei noei colori cambiano ad ogni ora del giorno”. la semplice verità: le sue tinte riversano una alda che potrebbe essere paragonata, molto
probabilmente, a un dolcissimo e avvolgente fascio luminoso. Vittorio è dunque uno di quegli artisti ai quali lo “stupore” per il certo e il probabile risulta congeniale, anzi linfa su cui confrontarsi continuamente nella ricerca, mai esausta, sul dettaglio, sul segmento compositivo che genera la mistura del colore e penetra docilmente nelle maglie di un ordito rappresentativo ordinato e plastico. Ed è proprio in questo che sta la modernità del nostro pittore, nel suo volgersi senza timore al nuovo credendo profondamente in se stesso in quanto artista sempre pronto al nuovo. Dott. Simone Fappanni (studioso
EVENTI TTozoi - personale 2/14 set. LA Artcore, Los Angeles (USA) Sette artisti per un compositore - mostra d'Arte 3/9 set. Terme Tettuccio, Montecatini Terme TTozoi - personale 6/13 set. Istituto Italiano Cultura, Los Angeles (USA) En touto nika - collettiva 7/29 set. Merlino Bottega d'Arte, Firenze RAGAZZI CONTRO - collettiva 7 set/7 ott. Palazzo Vertemate Franchi, Chiavenna (So) I colori del paesaggio - collettiva 8/22 set. Galleria Web Art, Treviso Alberto Martini - personale 8/23 set. Non Cucine, Royal Victoria Hotel, Pisa Piero Ruggeri - personale 8/23 set. Galleria "Arte per Voi", Avigliana (To) Francesco Arena/Dan Rees - doppia personale 8 set/7 ott. Basilica S.Maria Maggiore, Bergamo Mario Carbone - mostra fotografica 10 set/10 ott. s.t. senza titolo, foto libreria galleria, Roma Segmenti visivi - collettiva 11/26 set. Piemonte Artistico Culturale, Torino
Ruote! - collettiva 11/28 set. SBLU_spazioalbello, Milano Livio Moiana - personale 13/29 set. Fondazione L. Matalon, Milano Fashionality - collettiva fotografica 14 set/27 ott. Camera 16 contemporary art, Milano Maurizio Vinanti - mostra pittura 15 set. Caffè Neri, Sesto Fiorentino (Fi) Inquadrando paesaggi - evento culturale 15 set. Centro storico, Civita d'Antino (Aq) Vincenzo Piazza - personale 15 set/27 ott. Galleria Sant'Angelo, Biella Annamaria Buonamici - personale 16/30 set. Chiesa di Santa Giulia, Lucca Woody Allen Story - rassegna cinematografica 19 set/29 mag 2013 - Sinergy Art Studio - Roma Igor Borozan - mostra opere ceramiche 20/29 set. Palazzo Mazzancolli, Terni Veronica Garcia - personale 20 set/13 ott. Costantini Art Gallery, Milano Marco Kayone Mantovani - personale 21 set/14 ott. Grattacielo Pirelli, Milano
"Il Museo Nazionale Giuseppe Verdi di Busseto" (Parma) presenta in anteprima mondiale il grande evento artistico e culturale dal titolo: "Spirito Verdiano". L'artista parmense Vittorio Rainieri ed il museo Giuseppe Verdi di Busseto portano in visione esclusiva al grande pubblico amante dell'arte e della lirica la collezione completa della rivisitazione pittorica di tutte le 27 opere così come edite dal grande maestro Giuseppe Verdi. I sentimenti come: L'amore, il dolore, la sconfitta, il tradimento e la burla vengono riportati dall'artista nei personaggi dei drammi verdiani. Orario estivo (1 mar/31 ott): da martedì a domenica 10.00 - 18.30 Orario invernale (1 novembre - 28 febbraio): da martedì a domenica 10.00 - 17.30 Aperture straordinarie: 26 dicembre 10.00 - 17.30 31 dicembre 10.00 - 16.00 1 gennaio 13.30 - 17.30 24/25 Dicembre chiuso
National Museum Giuseppe Verdi Viale Ziliani 1, ang. Via F.Provesi 35, Busseto (Parma) Per informazioni: tel. 0524.931002 info@museogiuseppeverdi.it www.museogiuseppeverdi.it