Mediakey 428

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Websolute e l’AI trasformation

Agenzia del mese

FRI Communication: un’agenzia ‘contro corrente’ e ‘sostenibile’

OOH Digital L’evoluzione dell’Out-of-Home e del DOOH

25° Interactive Key Award Tutte le campagne iscritte

MEDIAKEY MAGAZINE FOR MEDIA
Claudio Tonti Head of digital strategy, products-R&D — Websolute
MARZO - APRILE 2024 — € 7,00 MARZOAPRILE 2024 — NUMERO 428

Editoriale

IL TESTIMONE

Gentili lettori, MEDIAKEY fin dal 1982 è la voce dei professionisti del mondo dei media e della comunicazione, e raggruppa una comunità unica di creativi, imprenditori e innovatori. Una comunità di persone brillanti che interpreta le continue evoluzioni del mondo che ci circonda e le rende fruibili per le imprese affiancandole nella loro crescita. Da sempre MEDIAKEY opera per questi professionisti, veri leader visionari e profeti in un mondo che si è sviluppato in modo incredibile. Infatti la comunicazione multimediale ha vissuto in questi decenni un profondo cambiamento: dall’evoluzione dei giornali, alla nascita delle radio indipendenti, allo sviluppo della televisione commerciale, all’arrivo di internet e del mondo digitale, fino ai nuovi linguaggi dei social network e alle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale. Una vera rivoluzione dei sistemi di comunicazione, ma al centro sempre donne e uomini, professionisti capaci di comprendere e interpretare i nuovi modelli di promozione. Questi professionisti meritano di essere rappresentati e MEDIAKEY ha avuto, e continuerà ad avere, l’onere e l’onore di gratificare le eccellenze del mondo della comunicazione dando valore al loro lavoro. Per oltre 42 anni l’interprete di questa missione è stato Roberto Albano, il fondatore di MEDIAKEY, uomo integro e competente, amato e rispettato da tutto il settore e da chi ha la fortuna di conoscerlo. Ora, dopo la recente cessione della società MEDIAKEY, il testimone passa nelle mie mani e in quelle dei miei collaboratori. Sono editore da oltre 25 anni e ho gestito importanti iniziative editoriali, fra cui l’edizione italiana di FORBES, e mi sento pronto e motivato per raccogliere il testimone e sviluppare ulteriormente questo splendido progetto editoriale. Continueremo a mettere tutto il nostro impegno per dare voce ai protagonisti del mondo della comunicazione utilizzando tutte le tecnologie e i media disponibili. Senza dimenticare che siamo umani e che le gratificazioni per la nostra attività meritano di essere valorizzate per la passione e l’impegno quotidiano necessario. Prendiamo il testimone dalle mani di Roberto con gioia e umiltà: grazie, Roberto! E grazie fin d’ora a chi ci aiuterà a portare avanti la nostra mission. La strada è la stessa.

L’Editore

MARZO-APRILE 2024 VOLUME 428 ANNO 42

Periodico registrato presso il Tribunale di Milano, n° 245/18.6.82 - Sped. in Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b - Legge 662/96-Filiale di Milano.

MEDIAKEY S.r.l. è iscritta nel Registro Nazionale della Stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Servizio dell’Editoria, Divisione X Legge 5/8/1981 n. 416, Art. 11 con il N° 01397 Vol. 14 - Foglio 769 in data 21/11/84. È inoltre iscritta al ROC n. 29902.

CASA EDITRICE – MEDIAKEY SRL

Via A. Romilli, 20/8 - 20139 Milano Tel. 02 52.20.37.1 – info@mediakey.it – www.mediakey.it

EDITORE & DIRETTORE RESPONSABILE

DENIS MASETTI

CONTRIBUTOR

RAUL ALVAREZ

ANNALISA BELLUCO

PAOLA COLOMBO

MAURIZIO ERMISINO

ELISABETTA FLAMINI

GIANNI MARTINELLI

FEDERICO MORGANTINI

MAURO MURERO

RICCARDO ROSSIELLO

BARBARA TOMASI

ALESSIA ZAMPANO

PROGETTO GRAFICO FALCONE STUDIO

ABBONAMENTI

Prezzo di copertina: 7 euro

Abbonamento cumulativo annuo: 120 euro

ARRETRATI

Prezzo di copertina arretrato: 10 euro

PUBBLICITÀ

Diretta

® Tutti i diritti sono riservati.

IMPAGINAZIONE

SARA BARILE

STAMPA

GALLI THIERRY

STAMPA S.R.L. - MILANO

DISTRIBUZIONE

G.M.A. SAS

3 MEDIAKEY
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AADI Design Museum

– Compasso d’Oro Aeroporti di Roma

AGCOM

Agnelli, Manuel

Agron Hoti

Albanese, Guido

Allegretti, Francesco

Amati, Sergio

Anitec-Assinform

Arbore, Giuseppe

Arcimboldo

Arpino, Roberta Arthemisia

Audicom-Audiweb

Audioboost

BBain & Company

Ballario, Nicolas

Barilla

Beatrice, Luca

Bersini, Angela

Bertolli

Biacchessi, Daniele

Biennale di Venezia

Billari, Francesco

Birra Peroni

Blem, John

Blis

Boggi

Bonapace, Vittorio

Bonomi, Carlo Bonori, Vittorio

Boston Consulting Group

Branca, Simone

Britto, Romero

Bruegel il Giovane

Bruegel il Vecchio

Crédit Agricole

Italia

DD’Erasmo, Rodrigo Damiano

Davidson, Pete

De Lucchi, Michele Deloitte Central

Mediterranean Donghi, Manuela Diodato

Elah Dufour Novi Erté

Caiazzo, Dario

Cammardella, Carmelo

Campa, Giulia

Cantone, Giuseppe

Carafa Cohen, Giorgio

Carapelli Firenze

Casali, Michele

Caselli, Stefano

Castaldo, Sandro Cattaneo, Fabio

Cattelan, Maurizio

Chatwin

Chechi, Jury

Chessa, Giulia

Chiquita

Cif

Cineca

Cinello

CNR

Coca-Cola

Coco, Alfredo

Cofini, Umberto

Colucci, Lorenzo Comfort

Confindustria

Consorzio Tutela

Prosecco DOC

Coo’ee

Corapi, Cristina

FFabrica

Falà, Danilo Ferragni, Chiara Ferrara, Marco Fiocchi, Filippo Fondazione Cotec

Frah Quintale FRAMEN

FRI Communication Fuse

GGaluppo, Luca Gay, Marco

Ghiretti, Giulia

GialloZafferano

Giannoni, Antonio Giornale Radio

Giovannoni, Stefano

Golzio, David

Grandi Stazioni

Retail Green, Jeff

Gruppo

Daniel

Lavoro

Havas Media Network

Hellmann’s HP Inc.

H IIAB Europe IAB Forum

IAB Italia

IAKI IAS

IGP Decaux

IFSAM iliad

Impresoft ISTAT

Italian Artisan

Iudica, Alberto

JJakala Digital & Media

Jameson Irish

Whiskey

KKantar

Knorr

Kozel

29 51 54 70 83 83 83 40 46 59 74 51 69 57 41 119 74 60 23 51 123 120 116 51 58 59 76 70 65 27 124 117 129 59 80 59 51 50 70 121 129 46 78 26 51 70 83 54 50 53 59 77 64 23 83 122 46 127 127 70 42 70 83 50 62 70 118 129 74 48 42 68 50 129 63 41 40 40 52 41 51 59 120 26 48 121 53 41 77 41 129 115 41 68 44 74 62 116 42 72 58 115 80 51 76 83 47 40 41 57 117 81 81
E C MEDIAKEY 4 BERSINI ANGELA 62
Cucù 59 70 Grimaldi,
di
B7 Guidolin, Ruggero GVM Assistance 128 46 59 44

LLa Carpia, Antonella

La Fabbrica del Vapore

La Sterpaia, factory

Latteria Montello

Leonardo da Vinci

Leoni, Luca Licata, Mariateresa Life

Limosani, Felice

Lorenzo Marini Group

Losi, Franco Lualdi, Massimo

Mocciaro Li Destri, Arabella Modigliani, Amedeo

Molini Pivetti

Monet, Claude

NNatta, Silvia

NetConsulting

Next Exhibition

Next Gen Lab

Nicolais, Luigi Nicolella Maschietti, Giacomo

Nielsen Ad Intel

Nilla Studio Noferini, Cristina

Nonno Nanni

Novi

Nuncas

RRadio Radicale Raffaello Raffo

RAI Pubblicità

REA Spazio

Reyner, Jean Marie Rizzi, Vittorio Rizzoli, Anna Rizzoli Emanuelli

Ronconi, Denise

Tabacchi, Serena Teads Italia

Tenan, Rita

Terragni, Simona

The Kolors

The Trade Desk

Tonti, Claudio Torello

Torello, Nicola Toscani, Oliviero

Manera, Viviana

Manzoni, Carlotta

Marcegaglia, Emma Marchetti, Sandro

Marini, Lorenzo Martelli, Marco

Masina, Andrea

McKinnon, Kate MD

Mediamond

Media.Monks Milano

Mela Val Venosta

Memphis Mendini, Alessandro

Mental Economy

Mercurio Adv

Merlin, Matteo

Microsoft Italia

Miglioranzi, Mauro

Milwaukee Tool Italia

Osservatorio

FCP-Assointernet

Osservatorio

Internet Media

Outbrain

Outdoora

PPannella, Marco

Paragone, Mariaelena Pedon

Persil

Pezzini, Francesca

PHD

Uber Unilever Italia United Colors of Benetton Università Bocconi

O ZPickles, Dave Plessi, Fabrizio Poggiani, Alessandra

Pompei, Fabio

Pongan, Alessandro Ponzi, Emiliano

Salesforce

Salgado, Joaquina Salvini, Cesare Sano di Pietro

Save the Duck

Scarpa, Paola

Scuderia Ferrari Segafredo Zanetti Serio, Valentina Show Reel Media Group

Silvestre, Marcello SIMA

Siri, Federica Skinlabo

Sottsass, Ettore Spacewear Dallara

Speziari, Fabiano

Spiller, Nicola Springer, Axel

Spucches, Fabrizio

Stopazzolo, Gianluca

Valentiniaki Verderami, Francesco Verlato, Nicola VG Pubblicità Villadei, Walter Vona, Roberto

WWanders, Marcel Websolute Woolrich

Zambarelli, Domenico Zanetti, Alberto Zerbinati

T U V
OMD OOH
115 125 48 52 72 119 45 129 123 50 120 26 74 74 44 76 126 59 26 26 130 46 30 52 59 80 56 78 116 122 119 125 68 117 126 129 51 120 62 83 59 48 83 83 68 82 115 41 44 83 59 127 127 49 64 29 69 122 80 41 118 124 83 73 80 42 41 68 56 49 41 76 59 83 50 81 70 41 115 19 129 41 83 58 127 26 74 44 83 50 64 70 45 83 60 59 50 129 62 18 128 128 68 50 129 70 58 83 59 83 76 44 59 70 18 51 42 70 130 S M MEDIAKEY 5 RONCONI DENISE 49 LA CARPIA ANTONELLA 64
59 80 124 30
Service Design, Digital Marketing, Customer Experience con Sprint! in soli 4 giorni. Tempi interessanti Inquadra il QR-Code per guardare la conferenza www.domino.it Come la aziende possono utilizzare l’intelligenza artificiale

IL TESTIMONE

I PROTAGONISTI

UN NUOVO DISTRETTO CULTURALE E MUSEALE

A MILANO

Nel cuore della Chinatown meneghina sono ubicate tre istituzioni rivolte agli appassionati di arte, design e tecnologia.

INTELLIGENZA CASALINGA

IO DIALOGO, ERGO... AI!

Nel suo viaggio verso la continua innovazione, Websolute ritiene che l’Intelligenza Artificiale generativa sia un cambiamento radicale e duraturo, non solo quindi uno strumento per il presente, ma un fondamento per il futuro del digitale e oltre.

FRI COMMUNICATION: GENERATRICE DI PASSIONE

Con una sede a Firenze e una a Milano l’agenzia, specializzata nella comunicazione scientifica, propone un modello di gestione snello e sostenibile.

IAB ITALIA: UNA GUIDA

AL CAMBIAMENTO

Il 2024 di IAB Italia è scandito da una nutrita serie di progetti, iniziative e appuntamenti uniti da un denominatore comune: aiutare il mercato a interpretare il processo evolutivo in atto.

GIORNALE RADIO: A TUTTA INFORMAZIONE!

Grazie all’impegno di un team coeso, Giornale Radio, la radio libera di informare, ogni giorno dalle 6 alle 24 propone contenuti tempestivi fasati con quanto accade a livello nazionale e internazionale.

L’ULTIMA FRONTIERA: L’AI SBARCA NELLO SPAZIO

L’Artificial Intelligence ha fatto il suo ingresso tra alcuni dei 56 esperimenti e attività di vario genere condotti nella missione Ax-3 nello Spazio, la prima di tipo commerciale.

AL GOVERNO DEL FUTURO

Un report di Anitec-Assinform e un’analisi del Gruppo di Lavoro B7 sottolineano la decisiva incidenza del processo di trasformazione sulla produttività e sulla capacità competitiva delle imprese.

IL MEZZO PIÙ ANTICO È IL PIÙ MODERNO

L’Out-of-Home è stato il primo mezzo di comunicazione di massa, ma è anche quello che più si è rinnovato. Il DOOH, con 201 milioni di euro (+21%), pesa circa un terzo sulla sua raccolta totale.

LE SVOLTE RADICALI DI TIKTOK NEL 2024

Il workshop del Next Gen Lab, l’osservatorio permanente del Gruppo IAKI nato nel 2020, fotografa i macrotrend, la situazione attuale e le nuove opportunità della piattaforma.

Alcuni mesi in crescita e altri in flessione, alcuni segmenti in ascesa e altri in fase di stallo: il 2023 dell’advertising online è stato parzialmente altalenante.

LE ULTIME NOVITÀ
APP AND DOWN
7 MEDIAKEY KEY NEWS KEY LEADERS EDITORIALE AGENZIA DEL MESE MUSEI DIGITAL TRANSFORMATION OOH E DIGITAL SOCIAL DIGITAL MARKET CONVEGNI MARKETING DI RELAZIONE NUOVE TECNOLOGIE 10 4 3 WEBSOLUTE E L’AI TRANSFORMATION
COVER STORY 18 23 29 46 49 52 56 40 32 34 IL SENTIMENT DEI CONSUMATORI ITALIANI GREEN COMMUNICATION 36 Index COO’EE: EMPATIA E LIBERTÀ CREATIVA AGENZIA 26
AI NELLO SPAZIO 44
INFORMAZIONE 42

L’AI TRA I TEMI PRINCIPALI AL FESTIVAL DEL MANAGEMENT

Si è svolta con successo il 7 e l’8 marzo all’Università Bocconi di Milano la seconda edizione del Festival del Management, organizzato dalla SIMA, la Società Italiana di Management.

CREATIVITÀ E

L’Artificial Intelligence è ormai uno strumento concreto, che Teads utilizza per aumentare l’efficacia delle campagne cambiando il modo di intendere le piattaforme di programmatic e l’ottimizzazione creativa.

CONVEGNO AGENZIA

THE TRADE DESK:

IL VALORE DELL’OPEN INTERNET

FRAMEN: GLI SPECIALISTI DEL DOOH

ALLA SCOPERTA DI MILANO CON OOH

Inclusività, apertura, divertimento, capacità di non prendersi troppo sul serio: questi elementi consentiranno al progetto OOH di approfondire a 360° tutto quello che merita di essere vissuto nel capoluogo lombardo.

L’UNIVERSO CREATIVO DI LORENZO MARINI

LA VISION DEL SOCIALARTVERTISING

CINELLO ESTENDE LE FRONTIERE DELL’ARTE

L’azienda italo-danese ha ideato un modello di business sostenibile che utilizza il digitale e un sistema brevettato per sostenere e promuovere il patrimonio culturale del nostro Paese.

TUTTI GLI ISCRITTI

AL 25° INTERACTIVE KEY AWARD

Il riconoscimento dedicato alla comunicazione pubblicitaria all digital che si riconferma un punto di riferimento per gli addetti ai lavori e uno dei premi italiani più longevi del settore.

BIRRA PERONI

Viviana Manera

CARAPELLI FIRENZE

Cristina Noferini

CHIQUITA

Mariaelena Paragone

DAMIANO

Mariateresa Licata

ELAH DUFOUR NOVI

Marco Martelli

ILIAD

Giorgio Carafa Cohen

ITALIAN ARTISAN

Lorenzo Colucci

LATTERIA MONTELLO

Luca Galuppo

MD

Giuseppe Cantone

MOLINI PIVETTI

Giulia Chessa

NUNCAS

Carlotta Manzoni

PEDON

Matteo Merlin

RIZZOLI EMANUELLI

Federica Siri

TORELLO

Daniel Grimaldi

UNILEVER ITALIA

Valentina Serio

ZERBINATI

Silvia Natta

LIBRI
8 MEDIAKEY
EVENTO RECENSIONI AZIENDE E COMUNICAZIONE DIGITAL OUT-OF-HOME OUTDOORA ARTE DIGITALE OOH CREATIVITÀ 58 62 86 110 114 64 76 80 68 72
PROGRAMMATIC: I MEDIA E L’AI
TEADS ITALIA 60

VIBRIAMO FORTE INSIEME

Tocchiamo le corde dell’intelligenza creativa per far incontrare brand e persone. E da questa unione nasce una melodia che emoziona.

Strategic Creativity Integrated Advertising Campaigns Digital and Data Intelligence User Experience Design Internal Communication Content and Social Media Strategy Event Experience
cernutopizzigoni.com

Fedez dice addio a Muschio Selvaggio

L’episodio si prefigge di essere un’immersione nella scoperta sessuale individuale, esplorando i desideri, le preferenze e le percezioni che ognuno ha del mondo erotico e del sesso. A farci compagnia in questa avventura Alex Mucci, la compagna di Mr. Marra, una delle OnlyFanser più famose d’Italia, e Pippo Ricciardi, standup comedian, famoso per i suoi spettacoli in cui commenta i film porno. Ed è proprio a questo formato che si ispira questo episodio Muschio Selvaggio, chi si propone di affrontare un argomento solitamente trattato con tabù e pregiudizi in modo leggero, divertente, ma allo stesso tempo rispettoso e inclusivo. È evidente fin da subito che è un mondo davvero immenso. Anche le preferenze dei presenti si distinguono immediatamente: Pippo preferisce le produzioni, Fedez i video amatoriali, Alex trova quel che desidera direttamente su Twitter.

Giorgia Crepaldi nuova Chief Growth Officer di Casta Diva

La casa di produzione Casta Diva, parte di Casta Diva Group – Società Benefit, annuncia l’ingresso di Giorgia Crepaldi in qualità di Chief Growth Officer.

“Sono orgogliosa di entrare a far parte di un grande gruppo qual è Casta Diva con un ruolo nuovo per il mercato italiano. Le condizioni di mercato attuali impongono di adottare una prospettiva di ampio raggio per la crescita di medio-lungo termine. L’obiettivo condiviso è innovare ed elevare l’offerta in un mercato di contenuti ed esperienze in continua trasformazione oltre ad avere

Maurizio Milan nuovo Presidente di BFC Media

Maurizio Milan è un dirigente d’azienda, laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Padova. Già Direttore generale dell’area Education presso il Sole 24 Ore ha sviluppato l’area di Digital consulting; Education Manager presso Vodafone ltalia. Da CEO della Digital Accademia, ha creato una delle prime ‘Academy’ italiane per l’apprendimento e la sperimentazione di percorsi digitali; ancora Director nella funzione People Advisory Service presso Ernst&Young. Presidente dell'Associazione Italiana Formatori e CEO della U.S. Salernitana 1919.

l’opportunità di dar voce e far crescere un network di creator, produttori e registi del panorama italiano e internazionale che stanno riscrivendo le regole dell’intrattenimento di marca”.

La nuova risorsa ha assunto mandato direttamente dal CEO Fabio Nesi per espandere e consolidare il network della casa di produzione a livello mondiale. Giorgia Crepaldi proviene da un’esperienza imprenditoriale come co-fondatrice di EPIK, sigla specializzata in branded content e reputation.

Koinos Capital cresce e guarda al futuro: una nuova struttura e un nuovo ingresso

Koinos Capital, SGR indipendente dedicata al Private Equity, entra in una nuova fase di crescita con l’ingresso di Roberto De Carlo in qualità di Partner. Inoltre, la SGR sta strutturando un Comitato Investimenti che sarà presieduto da Marco Airoldi, Founding Partner di Koinos, che vaglierà le proposte di investimento per cogliere le migliori opportunità sul mercato. Contestualmente, Marco Morgese, anch’egli Founding Partner, viene nominato CEO della SGR.

Koinos Capital nasce con l’obiettivo di affiancare l’eccellenza delle PMI italiane con la logica di sostenere e accelerare la crescita, trasformandole in leader internazionali nei rispettivi settori di riferimento e valorizzare il saper fare italiano, mettendo al servizio delle imprese anche il forte Dna imprenditoriale dei fondatori e la loro competenza strategica e finanziaria. A oggi, il fondo ha investito in quattro società: Tre Zeta Group, Platum, Rosa Ermando e Impact Formulators Group (Masterbatch e Ultrabatch).

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IN FOTO: I PROTAGONISTI DELL’ULTIMA PUNTATA DI MUSCHIO SELVAGGIO.
KEYPEOPLE
IN FOTO: MAURIZIO MILAN.

Alessandro Del Piero è il testimonial di Sky Mobile

“Non sarebbe bello un mondo in cui tutto è più semplice?”. Inizia così la prima campagna di comunicazione di Sky Mobile powered by Fastweb, la nuova offerta mobile a brand Sky. Protagonista dello spot è Alessandro Del Piero. Nello spot, sulle note di Wouldn’t it be nice dei Beach Boys, Del Piero passeggia immaginando come sarebbe vivere in un mondo dove tutto è più semplice. Il sogno prende vita: vediamo così un bambino volare aggrappato a una bolla di sapone, un ragazzo che ferma il tempo per non perdere l’autobus o, ancora, un uomo che attraversa una strada trafficata usando il suo giornale come fosse un aquilone. A quel punto, anche Del Piero fa una piccola magia, facendo roteare lo smartphone sul dito per rivelare l’arrivo di Sky Mobile powered by Fastweb. Una proposta accessibile e intuitiva, che rende ‘semplicemente possibile’ combinare l’esperienza

di visione più evoluta e coinvolgente con la velocità delle reti fissa e mobile. Del Piero È il volto perfetto per descrivere un’offerta semplice, senza costi nascosti, che permette di scegliere il piano ideale in base alle proprie esigenze e di navigare anche in 5G” commenta Elia Mariani, Chief Consumer Officer di Sky Italia. L’offerta Sky Mobile powered by Fastweb – attivabile sul sito Sky.it, nei negozi Sky o chiamando il numero gratuito 141 – è declinata in tre differenti soluzioni, che variano in funzione dei giga di cui si ha bisogno, per navigare anche in 5G. Tutti i piani includono chiamate illimitate verso fissi e mobili nazionali e 100 SMS; il prezzo sarà 7,95 euro al mese per la versione con 150 GB in Italia, 9,95 euro al mese per quella con 200 GB o ancora 11,95 euro al mese per quella con 300 GB. Tutto senza costi nascosti, vincoli di durata o costi di uscita.

La qualità di questa nuova

offerta a brand Sky è garantita da un partner di eccellenza come Fastweb. Tra i punti di forza di Sky Mobile c’è infatti la sua copertura che può contare sulla rete mobile di Fastweb – la più veloce d’Italia secondo Ookla® – che raggiunge oltre

il 99% del territorio in 4G e offre la possibilità di navigare in 5G senza costi aggiuntivi, tecnologia che entro il 2025 raggiungerà il 90% della popolazione. La campagna di comunicazione, ideata dalla Sky Creative Agency, è declinata sui canali Tv della piattaforma Sky, le reti freeto-air di Sky, i canali digital, social e retail. Tutte le info su Sky Mobile sono disponibili sul sito sky.it/mobile.

Maria Luisa Scialoia alla Direzione Clienti

Estero di Rai

Pubblicità

Rai Pubblicità annuncia la nomina di Maria Luisa Scialoia a Direttrice Clienti Area Estero della concessionaria pubblicitaria del servizio pubblico a diretto riporto della Direttrice Commerciale Clienti, Giulia De Carli.

La manager sostituisce Vittoria Taborelli che, dopo una lunga carriera, conclude il suo percorso professionale. Nata a Napoli, classe 1978, Scialoia ha maturato un’importante esperienza nel settore del marketing e della comunicazione con un focus speciale sulla strategia e i risultati di business.

Approda in Rai Pubblicità da Magnite. Nel corso della sua ventennale carriera ha assunto ruoli di rilievo in agenzie e aziende della media industry italiane e internazionali come Carat Italia, OCM, Kinetic Worldwide e Tenthavenue (WPP) e infine Publitalia 80.

Giulia De Carli, Direttrice Commerciale Clienti di Rai Pubblicità, commenta “Siamo molto felici di dare un caloroso benvenuto nella nostra squadra a Maria Luisa, certi che con la sua esperienza saprà dare un’ulteriore spinta propulsiva allo sviluppo del business con i clienti del mercato estero”.

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IN FOTO: ALESSANDRO DEL PIERO.
KEYPEOPLE
IN FOTO: MARIA LUISA SCIALOIA.

Il gruppo editoriale GEDI sta vendendo Il Secolo XIX

alla società di navigazione MSC

Il gruppo editoriale GEDI, che pubblica Stampa e Repubblica e che negli ultimi anni ha venduto quasi tutti i numerosi quotidiani locali che possedeva, ha detto di aver raggiunto un accordo preliminare per la vendita del Secolo XIX alla società di navigazione MSC.

Il Secolo XIX è un quotidiano strettamente legato a Genova, ma per diffusione e rilevanza anche storica è un po’ a metà tra il locale e il nazionale.

La cessione include anche quattro testate minori che si occupano principalmente di attività economiche marittime.

Il comitato di redazione del Secolo XIX ha detto in una nota che si impegnerà “per la salvaguardia dei posti di lavoro e delle attuali condizioni contrattuali a tutela dell’autonomia della testata e della qualità dell’informazione”.

Nella nota non ha detto di considerare negativamente la cessione in sé, data la solidità economica del gruppo MSC, ma si è lamentato della scarsa trasparenza del gruppo GEDI, che per circa due settimane non ha smentito né confermato ufficialmente le voci che iniziavano a circolare su una possibile vendita del giornale.

Quando nel 2020 fu acquistato dalla

famiglia Agnelli-Elkann, il gruppo editoriale GEDI possedeva 15 giornali locali (contando anche Il Secolo XIX).

Meno di quattro anni dopo li ha quasi tutti venduti: nell’ottobre del 2020 furono ceduti alla stessa società editrice il Tirreno di Livorno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara

Nel 2021 fu venduta la Nuova Sardegna, che già da alcuni anni era in gestione a un’altra società.

Nell’autunno del 2023 toccò prima alla Gazzetta di Mantova e poi a tutti quelli del Nordest: Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Il Corriere delle Alpi di Belluno, Il Messaggero Veneto di Udine e Il Piccolo di Trieste

Erano rimasti a GEDI Il Secolo XIX e la Provincia Pavese (anche per quest’ultimo sono in corso trattative per la vendita) e la Sentinella del Canavese, oltre ai quotidiani nazionali Repubblica e Stampa

L’EUROPA INDAGA SU APPLE, GOOGLE E META

“Abbiamo il sospetto che le soluzioni suggerite dalle tre compagnie non siano completamente conformi al DMA”.

La Commissione Europea ha annunciato l’apertura di 5 indagini per non conformità per valutare come le tre società stiano adempiendo alle nuove regole antitrust previste dal Digital Markets Act. Le indagini nascono dal sospetto che le soluzioni da esse proposte non rispettino pienamente le disposizioni del DMA. Si concentreranno in particolare sulle regole antidirettive nei loro app store da parte di Google e Apple e sulla possibile autopromozione da parte di Google all’interno del suo motore di ricerca.

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KEYCOMPANIES
IN BASSO: IL SECOLO XIX, IN VENDITA ALLA SOCIETÀ DI NAVIGAZIONE MSC.

Novità in vista per gli studi Paramount

La società di private equity Apollo Global Management si è proposta di acquistare film e studi televisivi di Paramount per 11 miliardi di dollari, secondo un rapporto del Wall Street Journal. Il fondo offre quindi più della capitalizzazione di mercato di 7,7 miliardi di dollari di Paramount Global. La divisione studio della Paramount è da tempo nel mirino per l’acquisto, con il leader del video streaming Netflix tra le società che hanno espresso interesse per l’operazione dietro film come Top Gun: Maverick, aggiunge il rapporto del Journal Inoltre, l’offerta arriva mentre un comitato indipendente del board della società sta esaminando un’altra proposta di Skydance Media per fondersi con tutta la Paramount. Da poco Warner Bros. Discovery ha abbandonato i colloqui per la potenziale acquisizione di Paramount Global, dopo mesi di trattative. Una mega fusione tra i due colossi dell’entertainment avrebbe creato una delle più grandi società di media del mondo. Intanto, le azioni della Paramount sono balzate di quasi il 12%. Tuttavia, secondo il Financial Times, Shari Redstone, Presidente del Cda e azionista di controllo della Paramount sta invece negoziando un accordo rivale con il produttore indipendente David Ellison per garantire il futuro dell’impero mediatico della sua famiglia. La Paramount è dietro alcune delle proprietà più leggendarie dell’intrattenimento, come Il Padrino, Star Trek, Titanic e Mission: Impossible. La vendita del solo studio equivarrebbe allo scioglimento di Paramount Global.

Swisscom acquisisce Vodafone Italia

Swisscom ha stipulato accordi vincolanti con il Gruppo Vodafone Plc per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia per 8 miliardi di euro su base cash and debt free con l’obiettivo di integrarla con Fastweb, affiliata di Swisscom in Italia.

Il corrispettivo della transazione sarà interamente in contanti e completamente finanziato a debito. La combinazione di infrastrutture mobili e fisse complementari di alta qualità, nonché delle competenze e asset di Fastweb e Vodafone Italia, darà vita a un operatore convergente leader in Italia. Le economie di scala, la struttura dei costi più efficiente e le significative sinergie runrate di ~600 milioni di euro all’anno consentiranno alla nuova compagnia di generare un

elevato valore per tutti gli stakeholder, di sostenere gli investimenti e di offrire servizi convergenti innovativi e a prezzi competitivi, migliorando le prestazioni e l’esperienza per i clienti in tutti i segmenti di mercato. La transazione rappresenta un passo fondamentale per Swisscom al fine di raggiungere il suo obiettivo strategico di crescita redditizia in Italia e resta soggetta all’approvazione delle autorità regolamentari e delle altre autorità competenti.

Il CdA di RCS, guidato dal Presidente Urbano Cairo, ha approvato il bilancio societario chiuso al 31 dicembre 2023. Il gruppo editoriale ha registrato un utile netto di 57 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 50,1 milioni del 2022. Un risultato possibile nonostante il leggero calo dei ricavi consolidati. Ma a migliorare sono tutti gli altri parametri principali, dall’EBITDA all’EBIT e si riscontra un l’indebitamento finanziario netto in miglioramento a 23,4 milioni di euro. Crescono anche i dividendi per gli azionisti.

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RCS, crescono i dividendi per Cairo
IN FOTO: LAUTARO MARTÍNEZ. IN FOTO: URBANO CAIRO.
KEYCOMPANIES
IN FOTO: CHRISTOPH AESCHLIMANN, CEO DI SWISSCOM.

MILANO, ITALIA

Salone del Mobile e Fuorisalone

La Milano Design Week ha reso Milano la world design capital per definizione, prima e unica città che nel corso degli anni è riuscita a creare una realtà consolidata rinnovandosi continuamente.

Una manifestazione in equilibrio tra la presenza della fiera e quella degli eventi diffusi sul territorio urbano, capaci di generare numeri straordinari che hanno reso questa kermesse un esempio da seguire replicato nel mondo e ripreso dalla città di Milano come format da applicare ad altri contesti. Il film documentario Design Capital (una produzione di Studiolabo girata nel 2014) racconta i sette giorni che, ogni anno, fanno di Milano la capitale del design e raccoglie il punto di vista di importanti designer oltre che di opinion maker che restituiscono una fotografia fedele dell’evento e dell’impatto di questo per tutta la design industry. Per Fuorisalone si intende l’insieme degli eventi distribuiti in diverse zone di Milano che avvengono in corrispondenza del Salone Internazionale del Mobile. Non va considerato come un evento fieristico, non ha un'organizzazione centrale e non è gestito da un singolo organo istituzionale: è nato spontaneamente nei primi anni ’80 dalla volontà di aziende attive nel settore dell'arredamento e del design industriale. Attualmente vede un’espansione a molti settori affini, tra cui automotive, tecnologia, telecomunicazioni, arte, moda e food. Gli espositori oggi si possono organizzare autonomamente oppure fare riferimento a Studiolabo per avere assistenza a 360°. Nasce nel 1961 con l'intento di promuovere le esportazioni italiane di mobili e complementi, impegno che ha soddisfatto pienamente divulgando nel mondo la qualità del mobile italiano e che continua a soddisfare essendo estera più della metà dei suoi visitatori. La manifestazione offre un panorama a 360° sul mondo del sistema casa, dal pezzo unico al coordinato, ed è rappresentativa di tutti gli stili, dal classico al design. Un palcoscenico che da sempre coniuga business e cultura, facendo la storia del design e dell’arredo di ieri, oggi e domani, che si presenta al mondo con un’offerta di prodotti di altissima qualità, all’insegna dell’innovazione. Un’offerta che coniuga qualità e tecnologia, frutto della creatività delle migliori imprese del settore, capaci di sviluppare la propria attività investendo ogni anno nell’innovazione di prodotti e soluzioni per l’abitare.

MILANO, ITALIA

Assogestioni

L’Associazione festeggia un lungo percorso di crescita iniziato nel 1984.

Era esattamente il 20 maggio del 1984 quando l’associazione italiana degli asset manager, all’epoca denominata Assofondi, muoveva i suoi primi passi. E oggi come allora, a tracciarne il percorso di crescita è la volontà di promuovere e tutelare le diverse forme di gestione del risparmio. Un obiettivo che il Presidente Carlo Trabattoni conferma come stella polare del suo operato e pone al centro dell’imminente edizione del Salone del Risparmio. Ma con uno sguardo al futuro ancora più pronunciato proprio nell’ottica di rinnovare

l’impegno dell’industria a sostenere lo sviluppo dell’economia, del mercato finanziario e della difesa degli interessi dei risparmiatori. Assogestioni è arrivata a riunire trecento società di gestione; lo stesso settore nel suo complesso si è rafforzato. Sin dalle origini l’associazione ha avuto come obiettivo principale quello di agevolare il dialogo costante con le istituzioni, supportare l’autoregolamentazione del settore e promuovere una cultura del risparmio improntata sul lungo termine attraverso una sempre più diffusa educazione sulla gestione del patrimonio.

PARIGI, FRANCIA

In occasione del 150° anniversario dalla nascita dell’impressionismo il Musée d’Orsay organizza una grande esposizione in collaborazione con il Musée de l’Orangerie e la National Gallery of Art di Washington. La mostra, aperta fino al 14 luglio, ha il titolo ‘Parigi 1874. L’istante impressionista’, e propone un percorso alla riscoperta delle origini dell’Impressionismo attraverso 130 opere, tra cui quelle esposte 150 anni fa nello studio di Nadar.

Il museo metterà a confronto le 130 opere impressionista della sua collezione con i corrispettivi dipinti che negli stessi anni venivano esposti al Salon, e di cui divennero protagonisti.

14 KEYEVENTS
L’Impressionismo al Musée d’Orsay di Parigi
spegne 40 candeline

MILANO, ITALIA

Barbie, il boom in rosa del fenomeno del 2023

Il film dell’ex regina della New York indipendente Greta Gerwig non solo ha fatto un clamoroso pieno al botteghino, ma è diventato un vero e proprio fenomeno di costume. Partecipazione totale con risate, battute anticipate da chi evidentemente l’ha visto per la seconda o la terza volta, incitamento nei momenti clou. E ancora: fotografie scattate allo schermo, selfie con i poster e i manifesti anche da parte di quarantenni. Un delirio collettivo. E chi se l’aspettava? Di sicuro non la Mattel, che ci sperava certo ma mai più si immaginava di svuotare il salvadanaio del 2023 e di ritrovarsi in prima fila sulla griglia di partenza degli Oscar. Merito dell’eterna giovinezza di un simbolo che non ha età e che dal 1959 è stato al centro di venerazione fashion e critiche feroci; ma mettiamoci anche l’effetto rimbalzo garantito dal contesto iper-femminista (almeno in superficie) nel quale viviamo, con l’attenzione crescente a tutti i livelli per qualsiasi cosa abbia un

MILANO, ITALIA

MAPIC ITALY 2024

vago retrogusto di donne contro il patriarcato. Il grande pubblico ha risposto in modo sorprendete a una sollecitazione amplificata a dismisura dall’enorme cassa di risonanza dei social. Un pizzico di commedia classica hollywoodiana, atmosfere da musical elegante (Gene Kelly, Stanley Donen, Vincente Minnelli), la giusta dose di citazionismo, una Margot Robbie accecante. Benvenuti a Gretaland: la vie en rose non è mai stata così lastricata di dollari, e presto un grande evento è previsto a Milano.

Tema centrale della 8a edizione di MAPIC Italy sarà “Crescere in un mondo che cambia: la nuova equazione del mercato retail”. Il programma di conferenze dell’evento cercherà di analizzare le strategie per affrontare le nuove variabili del mercato e generare una solida crescita dell’attività di business.

MAPIC Italy, la più importante piattaforma di business dedicata ai player del mercato immobiliare commerciale e retail in Italia, torna al Super Studio Maxi di Milano il 22 e 23 maggio. Attesi oltre 2mila delegati di cui oltre 700 tra retailer, catene di ristorazione e operatori leisure.

Tema dell’ottava edizione dell’evento organizzato da RX

France sarà ‘Crescere in un mondo che cambia: la nuova equazione del mercato retail’. L’equazione tradizionale del settore retail evolve facendo emergere nuovi fattori di successo che rimodellano il modo in cui le aziende operano e interagiscono con i clienti.

Tra i temi che saranno al centro dei dibattiti di questa

edizione: l’Evoluzione del Mercato Immobiliare Commerciale, il New Retail, Leisure e F&B Sostenibilità e Innovazione e Intelligenza Artificiale.

Gli spazi espositivi sono già quasi tutti completamente opzionati, con la presenza confermata dei più importanti player del mercato

MOSTRA DEL TATUAGGIO AL MUDEC DI MILANO

‘Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo’ ripercorre la storia del tatuaggio, dalle evidenze preistoriche a oggi, concentrandosi in particolare sull’area mediterranea, ma esponendo anche materiali extra-europei che facilitano la comparazione di un fenomento globale. A partire da Ötzi, il più antico uomo tatuato il cui corpo sia stato finora rinvenuto in stato di mummificazione naturale, fino agli antichi Egizi, il percorso accompagna il visitatore in un collage di immagini, colori ed esperienze raccontate da tatuatori/tatuatrici di oggi, che introducono il pubblico alla sfaccettata realtà del tatuaggio contemporaneo e in una continua appropriazione e reinterpretazione di significati e messaggi culturali.

15 KEYEVENTS

COVER

FRI COMMUNICATION

Un’agenzia ‘contro corrente’ e ‘sostenibile’ che guarda il futuro.

COO’EE Empatia e libertà creativa per soluzioni innovative da oltre trent’anni. MILANO CULTURA ADI Design Museum, Next Exhibition, Fabbrica del Vapore: un distretto culturale a Milano.
Websolute e l’AI Transformation

Websolute e l’AI Transformation

Nel suo viaggio verso la continua innovazione, Websolute ritiene che l’Intelligenza Artificiale generativa sia un cambiamento radicale e duraturo, non solo quindi uno strumento per il presente, ma un fondamento per il futuro del digitale e oltre.

In questa intervista Claudio Tonti, Head of Digital Strategy, products-R&D, ci racconta come Websolute supporti le aziende clienti nel loro percorso di trasformazione digitale attraverso l’Intelligenza Artificiale con un approccio olistico che copre tutte le fasi del processo, dalla definizione della strategia alla sua implementazione e ottimizzazione. Websolute offre consulenza strategica, sviluppo tecnologico e supporto post-lancio, assicurando che le soluzioni di AI siano perfettamente integrate nell’ecosistema digitale dell’azienda.

Ci può introdurre al concetto di Intelligenza Artificiale generativa e spiegare perché rappresenta un cambiamento così significativo per il mondo digitale?

L’Intelligenza Artificiale generativa si riferisce a sistemi AI in grado di creare contenuti nuovi e unici, come testi, immagini, musica, codici di programmazione e altro, ‘imparando’ da grandi quantità di dati esistenti.

Questa capacità di generare nuovi contenuti non solo simula la

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IN BASSO, LA SEDE DI

creatività umana, ma spesso supera i confini di ciò che si pensava possibile nel campo della generazione automatica di dati.

Da novembre 2022, abbiamo assistito a una svolta significativa in questo campo, con il passaggio da una fase sperimentale a una realtà concreta e accessibile a tutti. Le AI generative sono diventate strumenti di uso quotidiano e stanno trasformando profondamente tutti i settori, dalle arti alla scienza, dall’istruzione al business, influenzando ogni aspetto delle nostre relazioni e della società.

Questa trasformazione è paragonabile a una nuova rivoluzione, simile a quella digitale, ma con un focus specifico sull’AI, che chiamiamo ‘AI transformation’. Non è una bolla temporanea, ma un cambiamento radicale e duraturo che si sta diffondendo a un ritmo molto veloce.

L’ecosistema digitale esistente, già maturo e integrato nella nostra vita quotidiana, ha facilitato questa rapida adozione. Tuttavia, quest’ultima cosa comporta anche sfide significative, in particolare riguardo alla privacy dei dati e all’etica. È fondamentale che le aziende adottino un approccio responsabile nell’implementazione di questa tecnologia.

In Websolute, ci impegniamo a navigare in queste acque complesse con un occhio attento alla protezione dei nostri utenti e alla promozione di un utilizzo dell’AI che sia non solo innovativo, ma anche etico e sostenibile. Le aziende devono riconoscere e adattarsi a questo cambiamento per non rimanere indietro. Con l’AI, le persone e le organizzazioni acquisiscono ‘superpoteri’, essendo capaci di eseguire compiti che prima richiedevano ingenti risorse o competenze specialistiche. Tuttavia, questa accessibilità porta con sé la riflessione che molti ruoli tradizionali possono essere sostituiti dall’AI, spingendo tutti a riconsiderare e ad adattarsi.

In Websolute abbiamo risposto a questa sfida creando una task force dedicata all’esplorazione e all’integrazione dell’AI nei nostri processi, prodotti e servizi. Questo non solo ha trasformato il modo in cui operiamo internamente, ma ha anche avuto un impatto significativo sul mercato, dimostrando il valore dell’AI attraverso nuovi prodotti e casi di successo già realizzati e funzionanti sul mercato in soli dieci mesi dall’inizio della ricerca e dello sviluppo.

Quali sono le principali sfide nell’integrare l’AI generativa nelle strategie aziendali e come le affronta Websolute?

Sono molteplici. Innanzitutto la comprensione tecnologica: le aziende devono realizzare le capacità e i limiti dell’AI generativa per implementarla efficacemente. Ciò richiede una formazione continua e l’aggiornamento delle competenze del team. Inoltre, l’integrazione nei processi esistenti: modificare i processi aziendali per incorporare l’AI generativa può essere complesso, richiedendo spesso una riprogettazione dei flussi di lavoro e una stretta collaborazione tra i team umani e gli algoritmi AI, ma è fondamentale per portare efficienza inimmaginabile ed efficacia sbalorditiva.

Molto importante è anche lo stack tecnologico per l’AI che comprende l’insieme di infrastrutture, strumenti software, piattaforme e servizi necessari per sviluppare, implementare e gestire soluzioni di Intelligenza Artificiale.

Sicurezza, etica e privacy nell’AI generativa si concentrano sul garantire che l’uso delle tecnologie sia responsabile, trasparente e rispettoso della dignità e dei diritti degli individui. Questo include l’implementazione di misure per proteggere i dati personali, prevenire il bias e garantire che le decisioni prese dalle AI siano giuste, spiegabili e rispettose delle normative sulla privacy e dei principi etici.

Infine innovazione continua: il campo dell’IA generativa evolve rapidamente, richiedendo alle aziende di rimanere aggiornate e capaci di adattarsi a nuove tecnologie e metodologie.

Questa trasformazione è paragonabile a una nuova rivoluzione, simile a quella digitale, ma con un focus specifico sull’AI, che chiamiamo ‘AI transformation’.

Potrebbe fornirci esempi concreti di come l’AI generativa è stata impiegata per creare valore all’interno delle organizzazioni?

Un esempio emblematico del valore creato dall’AI generativa è il progetto di AI realtime Assistant realizzato per Segafredo Zanetti, leader dell’espresso in Italia e nel mondo, con una missione precisa: diffondere ovunque il gusto, la cultura e la preparazione del vero espresso italiano. Per questo importante cliente abbiamo realizzato un Assistente AI in grado di dare supporto e formazione ai giovani baristi in resort e crociere che l’azienda serve mediante il caffè e le macchine. Scansionando un QR Code dal telefono, l’Assistente AI si attiva e risponde a qualunque domanda in forma testuale e anche tramite la libreria video di cui è dotato. Per esempio:

– Come si prepara un caffè siciliano?

– Come si pulisce la macchina del caffè?

– Il caffè viene acquoso: cosa devo fare?

– Devo servire dieci caffè assieme è meglio farli tutti in una volta, oppure in due mandate?

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IL

PROGETTO

DI

INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA REALIZZATO DA WEBSOLUTE PER SEGAFREDO: ALFREDO, L’ASSISTENTE DIGITALE DELL’AZIENDA.

L’Assistente capisce e risponde in qualunque lingua del mondo. La nostra agenzia digitale ha lavorato in ricerca e sviluppo nel 2023 per offrire servizi avanzati di AI applicati a vari aspetti dell’ambiente aziendale, focalizzandosi sul miglioramento dell’efficienza interna delle aziende, sul rafforzamento delle reti di valore come rivenditori e partner e sull’ottimizzazione dell’interazione con i clienti. Questi servizi sono sviluppati attraverso un approccio consulenziale basato su un moderno stack tecnologico creato appositamente per realizzare applicazioni AI, integrabile con sistemi ERP, CRM, PIM, DAM e documentali.

Le fasi del processo di delivery sono:

– Identificazione del processo migliorabile dall’AI generativa;

– Creazione del modello mentale dell’AI per quel particolare compito;

– Design della user experience conversazionale;

– Installazione dello stack tecnologico, e, se necessario, integrazione con i sistemi esistenti;

– Creazione della knowledge base documentale e integrazione con sorgenti dati esterne;

– Modellazione e Fine Tuning AI;

– Tutoring e monitoraggio AI ongoing per affinamento continuo ed estrazione insight.

La Webapp, rilasciata e in beta presso i primi grandi clienti Segafredo, attualmente è in evolutiva.

Altri progetti che può citare?

Un altro soddisfacente progetto è stato realizzato per un’azienda nel settore della grande distribuzione alimentare dove abbiamo sviluppato un Assistente virtuale basato sull’AI per la creazione di menù natalizi personalizzati. Questo strumento ha permesso ai clienti di ricevere proposte su misura, migliorando significativamente l’esperienza d’acquisto online. Ultimo, ma non per complessità e risultato, è il nostro lavoro per la promozione turistica di Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024, dove stiamo implementando un Ambasciatore digitale del progetto, un Assistente AI multilingue capace di fornire informazioni e consigli personalizzati sui punti di interesse culturale e sugli eventi in città.

L’ambizione di Pesaro2024 è di elevare lo standard di interazio-

ne digitale nel settore culturale, creando un modello replicabile che altre città e organizzazioni possano adottare. Questa iniziativa dimostra come la tecnologia, e in particolare l’Intelligenza Artificiale, possa essere utilizzata per valorizzare il patrimonio culturale, migliorare l’accessibilità delle informazioni e personalizzare l’esperienza turistica. In conclusione, l’Ambasciatore AI di Pesaro2024 non è solo una guida turistica digitale avanzata, ma rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma nel modo in cui le informazioni culturali e turistiche vengono condivise e fruite dal pubblico.

Questi progetti dimostrano come l’AI generativa sia già una realtà concreta in grado di produrre grandi efficienze e nuove tipologie di relazione con gli utenti prima impensabili. Mettono poi in luce come essa possa essere utilizzata per personalizzare l’interazione con l’utente e creare un’esperienza cliente unica e coinvolgente.

Infine, nel settore dell’istruzione, l’AI generativa sta offrendo opportunità senza precedenti per l’apprendimento personalizzato, promettendo di rivoluzionare il settore educativo con percorsi didattici altamente su misura e adattivi. Proprio questi sono i temi su cui la nostra w.academy sta lavorando in questo periodo per ridefinire il concetto di formazione potenziata dall’AI. Questi esempi evidenziano solo una frazione del potenziale dell’AI generativa. La capacità di questa tecnologia di adattarsi, apprendere e creare in modo autonomo sta aprendo orizzonti nuovi in quasi ogni campo immaginabile. Nel nostro viaggio verso l’innovazione, in Websolute continuiamo a esplorare queste opportunità con entusiasmo e impegno, consapevoli che l’AI generativa non è solo uno strumento per il presente, ma un fondamento per il futuro del digitale e oltre.

Websolute ha esplorato pattern innovativi nell’utilizzo dell’AI. Ce ne può parlare più approfonditamente?

Il nostro progetto interno di ricerca e sviluppo ha identificato diversi pattern utilizzabili e personalizzabili per le aziende. AI Sales Assistant, AI Support Assistant, AI Proposal Generator, AI Configurator, AI Documentation Producer, AI Academy sono solo alcuni di questi, ma già da soli costituiscono un oceano di possibilità per produrre valore nelle aziende, riducendo i costi, ottimizzando le risorse e raggiungendo nuove possibilità di relazione con il mercato.

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Come vede il futuro dell’AI nel contesto delle strategie digitali aziendali?

Il futuro dell’AI nel contesto delle strategie digitali aziendali è incredibilmente promettente. Prevediamo un’ulteriore integrazione dell’Intelligenza Artificiale nelle operazioni quotidiane delle aziende, con un impatto trasversale su vari settori. L’AI diventerà uno strumento indispensabile per la iper personalizzazione dell’esperienza cliente, l’ottimizzazione dei processi aziendali e la creazione di nuovi modelli di business. Inoltre, l’evoluzione delle tecnologie di AI generativa offrirà alle aziende opportunità sempre più sofisticate per interagire con i propri clienti in modi innovativi, migliorando l’efficienza e stimolando la crescita.

Il futuro dell’AI nel marketing digitale è destinato a essere trasformativo. Immaginiamo un’evoluzione costante che permeerà ogni aspetto delle strategie aziendali, rendendo l’Intelligenza Artificiale non solo un alleato nell’analisi dei dati e nella personalizzazione, ma un vero e proprio co-creatore di esperienze e soluzioni innovative.

L’integrazione sempre più profonda dell’AI nelle operazioni quotidiane aprirà nuove vie per interazioni con il cliente sempre più personalizzate, processi aziendali efficienti e modelli di business rivoluzionari. Le tecnologie di AI generativa, in particolare, saranno al centro di questo cambiamento. Questa nuova era sarà caratterizzata da un equilibrio tra innovazione tecnologica e sensibilità umana, dove l’efficienza dell’AI si fonderà con il tocco creativo degli esperti di marketing per dar vita a strategie digitali che non solo attirino l’attenzione, ma che stabiliscano anche una connessione emotiva profonda con il pubblico.

Qual è il ruolo della formazione sugli strumenti di AI?

La formazione del personale sull’utilizzo dell’AI generativa è cruciale per migliorare la produttività personale, poiché equipaggia i dipendenti con le competenze necessarie per sfruttare queste tecnologie avanzate. Attraverso la formazione, i lavoratori apprendono come integrare l’AI nelle loro attività quo-

tidiane, ottimizzando i processi e risparmiando tempo. Questo consente loro di concentrarsi su compiti ad alto valore aggiunto, stimolando l’innovazione e la creatività.

Inoltre, la comprensione dell’AI generativa aiuta a ridurre la resistenza al cambiamento, favorendo un ambiente lavorativo più agile e orientato al futuro. Websolute, tramite la sua w.academy, offre masterclass sull'AI generativa che portano in azienda la cultura dell’AI per usare ogni giorno nel proprio lavoro strumenti come Microsfot Copilot, ChatGPT, Perplexity, Midjourney, Dall-e o altri specifici per settore.

In che modo Websolute supporta le aziende nel percorso di trasformazione digitale attraverso l’AI?

Websolute supporta le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale attraverso l’AI con un approccio olistico che copre tutte le fasi del processo, dalla definizione della strategia alla sua implementazione e ottimizzazione. Offriamo consulenza strategica, sviluppo tecnologico e supporto post-lancio, assicurando che le soluzioni di AI siano perfettamente integrate nell’ecosistema digitale dell’azienda. La nostra esperienza nel settore ci permette di identificare le migliori opportunità di applicazione dell’AI per ciascun cliente.

Quali consigli darebbe alle aziende che stanno considerando di integrare l’AI nella loro strategia digitale?

Ai leader aziendali che considerano l’integrazione dell’AI nella loro strategia digitale, consiglio di adottare un approccio graduale e focalizzato. È importante iniziare con progetti pilota per testare l’impatto e l’efficacia dell’AI in aree specifiche, per poi espandere l’uso in base ai risultati ottenuti.

Inoltre, è cruciale scegliere partner tecnologici che comprendano profondamente sia le potenzialità dell’AI sia le specificità del settore di riferimento, garantendo così soluzioni personalizzate che generino vero valore aggiunto. Infine, investire nella formazione del team è essenziale per sfruttare appieno le potenzialità dell’AI.

C’è un progetto di AI che l’ha particolarmente entusiasmata nel suo lavoro con Websolute?

Tra i progetti di AI che mi hanno particolarmente entusiasmato, spicca il nostro impegno come ambasciatori digitali per Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024, di cui abbiamo parlato prima. Abbiamo sviluppato un Assistente Virtuale basato sull’AI in grado di mixare conversazione e impaginazione di informazioni strutturate, ridefinendo che cosa è un sito nell’era dell’AI. Questo progetto non solo ha dimostrato l’impatto trasformativo dell’AI nel settore culturale e turistico, ma ha anche evidenziato come la tecnologia possa facilitare l’accesso alla cultura.

Per concludere, ci può anticipare qualche tema che sarà trattato nella terza stagione del podcast di Websolute e perché i nostri lettori non dovrebbero perderlo?

Nella terza stagione di ‘AI Roadmaps’, esploreremo l’evoluzione continua dell’Intelligenza Artificiale e il suo impatto crescente sulle strategie aziendali e di marketing. Discuteremo di casi studio innovativi, affronteremo le sfide etiche e di privacy legate all’uso dell’AI e anticiperemo le tendenze future dell’innovazione tecnologica.

Con l’intervento di esperti del settore e leader di pensiero, il podcast offrirà spunti preziosi e approfondimenti su come l’AI sta trasformando il panorama aziendale.

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LA SEDE DI WEBSOLUTE.

FRI Communication: generatrice di passione

Con una sede a Firenze e una a Milano l’agenzia, specializzata nella comunicazione scientifica, propone un modello di gestione snello e sostenibile.

Con una iperspecializzazione nel settore Healthcare, FRI Communication nasce dalla volontà del suo fondatore, Carmelo Cammardella, di rappresentare un’alternativa allo standard delle agenzie di comunicazione. Siamo entrati con lui nel merito della sua personalissima concezione di agenzia, dell’importanza di un metodo che gestisca i processi creativi e del ruolo che possono avere le nuove tecnologie.

FRI Communication nasce con una visione di agenzia ‘contro corrente’. Ce la spiega?

Carmelo Cammardella: Amo le novità e mi entusiasma esplorare nuovi modi, nuove soluzioni e nuovi modelli organizzativi. La mia visione nasce da questa curiosità che mi porta a vedere le cose in modo diverso. Mi sono reso conto che, nonostante il mondo sia cambiato, la struttura dell’agenzia pubblicitaria è rimasta più o meno invariata e riuscire a crearne una nuova per me ha rappresentato una grande sfida. Il mio modello è un ibrido basato sul concetto di organizzazione mutante, snella, veloce e trasver-

sale che riunisce passione, persone e talenti. In un mondo dove le specializzazioni sono infinite, nessuna agenzia può avere all’interno tutte le professionalità; per questo ho deciso di creare un nuovo format, un modello di agenzia basato su team volutamente complementari, esterni e interni, perché la qualità e le competenze delle persone fanno la differenza rispetto alla quantità. L’agenzia, secondo me, deve funzionare come un ombrello che tenga insieme persone diverse e le valorizzi con il supporto della tecnologia e della formazione sperimentale continua. Oggi le persone rischiano di essere annullate dalla tecnologia; urgono cultura e sensibilità per stare con i piedi per terra e gestirla anziché farsi gestire. Il cliente conosce meglio di noi il mercato, noi dobbiamo fungere da guida dal punto di vista della creatività e delle idee. Tutto nasce dall’idea, di qui la centralità delle persone, e il ruolo della creatività è renderla visibile, darle un corpo, un pensiero, uno stile, sia dal punto di vista testuale sia da quello della comunicazione visiva. L’agenzia deve guidare, essere proattiva e propositiva; oggi ha tutta la tecnologia per farlo.

ALTO: LA SEDE DI FIRENZE DI FRI COMMUNICATION. DI ALESSIA ZAMPANO
IN

Dopo l’apertura della sede a Milano, a che punto del suo percorso di crescita si trova FRI Communication e dove sta andando?

Carmelo Cammardella: Milano è parte integrante dell’evoluzione e del passaggio generazionale dell’agenzia. Ho fondato FRI Communication dal niente, spinto dalla curiosità di fare qualcosa che avevo nella testa ma che non vedevo, e questa nuova sede è un passo avanti nel suo percorso di affermazione come realtà nazionale. Concepisco l’agenzia come un’azienda portatrice di idee e soluzioni che occupa uno spazio di mercato che a oggi è libero e in cui c’è forte richiesta ma poca offerta. FRI presidia un’area complessa e impegnativa; consideri che per formare i creativi in area Pharma non basta un anno, cosa di cui spesso loro soffrono. Trattenere i talenti non è facile, ecco perché è nata l’agenzia di Milano che ha un focus sul mondo consumer e sull’advertising più ‘tradizionale’. Per avere a disposizione creativi validi che portino un vento nuovo anche nell’area Pharma.

Qual è la filosofia dietro il ‘message model management’ di FRI Communication?

Carmelo Cammardella: Il modello di lavoro che adottiamo è un metodo che coinvolge e consente a tutti di operare insieme nel modo più efficace. Sono dell’opinione che la creatività pura non serva, ma sia un mezzo per raggiungere un obiettivo. Per questo abbiamo creato un manuale che mette in condizione le persone di esprimersi al meglio e di lavorare con felicità. Per esempio, abbiamo dato vita a un linguaggio comune, un vademecum per trovare e condividere informazioni a cui attingere.

Chi entra in FRI Communication deve essere consapevole di sposare una missione, un modello e indossare una maglia che si traduce in uno specifico modo di confrontarsi, di fare brainstorming, di stare insieme e di lavorare per un obiettivo comune. C’è chi nasce creativo e chi lo diventa. Chi nasce con questo dono ha un vantaggio, ma se non allena la mente e il corpo e non si dà un metodo di lavoro orientato al risultato è come un artista che realizza opere che non venderà mai. In agenzia organizziamo incontri formativi per trasferire al team il modello FRI. Nel momento in cui le persone se ne appropriano e lo applicano, sono in grado di trasferirlo in tutto ciò che fanno nella vita.

Come si riflette questo modello sul modo di fare comunicazione?

Carmelo Cammardella: Il modello è stato studiato per guidare

A SINISTRA, IL MANUALE DEL MESSAGE MODEL MANAGEMENT

E, A DESTRA, IL TEAM DELL’AGENZIA.

le persone a pensare fuori dagli schemi, a trarre stimoli da tutto quello che le circonda. I risultati si raggiungono con l’allenamento e la perseveranza di andare fino in fondo e di non lasciare niente al caso. Dico sempre ai miei di andare controcorrente, di cercare la creatività dove meno se la aspettano e di scartare sempre la prima idea che concepiscono.

Il modello è un processo che porta le persone a stimolare la mente per trovare la soluzione più adeguata. La mia scelta è stata non di motivare gli individui, ma di generare in loro la passione. Voglio essere un generatore di passioni per i miei collaboratori e penso che l’agenzia moderna debba essere generatrice di passioni, per i giovani e per i talenti. In FRI Communication le persone hanno dai 27 ai 42 anni, c’è un’età media molto bassa perché ho deciso di scegliere così i collaboratori, pur sapendo che i giovani puoi perderli da un giorno all’altro. È stata una scelta consapevole che mi ha consentito di unire la mia esperienza alla brillantezza e alla vivacità dei più giovani per creare un clima sereno, felice. Sono convinto che la creatività senza felicità non possa esprimersi. Il metodo serve anche ad affrontare e a uscire dai momenti negativi che ci sono sempre.

Quanto l’utilizzo dell’AI e delle tecnologie influisce sulla creatività?

Carmelo Cammardella: Le tecnologie hanno cambiato il mondo, come tutte quelle che hanno influenzato le generazioni passate e che continueranno a farlo con le generazioni future. È stato così

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CARMELO CAMMARDELLA, FOUNDER & CREATIVE DIRECTOR DI FRI COMMUNICATION.

per la televisione, prima in bianco e nero e poi a colori. Ogni periodo storico ha avuto la sua rivoluzione; quella digitale ha cambiato profondamente la nostra generazione e oggi si parla tanto di AI. Ma l’Intelligenza Artificiale non è nata oggi, è nata con l’informatica e ora sta esplodendo perché tante innovazioni sono in fase di declino. La vita è fatta così e le tecnologie sono strumenti che bisogna saper gestire. L’AI è affascinante, ma bisogna saperla utilizzare nel momento giusto, quando serve. La vedo come un compagno di viaggio, un alleato del creativo, non un avversario. Ci aiuta a fare ricerche in tempi rapidi e veloci e può essere un valido supporto per valutare un’idea, capire un contesto oppure per indagare i comportamenti sociali di uno specifico target. Ma sono sempre le persone a gestirla. Ho vissuto tanti periodi storici innovativi e bisogna accettare che un giorno l’AI supererà l’uomo

Chi entra in FRI

Communication deve essere consapevole di sposare una missione, indossare una maglia che si traduce in uno specifico modo di comunicare, di confrontarsi, di fare brainstorming, di stare insieme e di lavorare per un obiettivo comune.

anche se non potrà mai eguagliare i suoi valori. Così come dobbiamo essere consapevoli che domani ci sarà qualcosa che oggi non conosciamo. Uno degli effetti principali sul nostro lavoro è che, grazie all’AI, tutti possono diventare creativi e la creatività è ora alla portata di tutti, come è successo con il digital e la fotografia. Prima non era per tutti poi, con il cellulare, siamo diventati tutti fotografi. Come accade con ogni innovazione, le tecnologie rendono più semplice fare le cose, tenendo presente che viviamo in un mondo ‘usa e getta’; lo strumento che usiamo oggi domani sarà già vecchio. Ma le macchine senza l’uomo non possono esistere,

mentre l’uomo senza macchine sì. Non bisogna avere paura delle innovazioni ma viverle come un arricchimento.

In questo scenario, come sta cambiando il modo di concepire gli eventi?

Carmelo Cammardella: L’evento è tra i mezzi di comunicazione più performanti perché ti permette di incontrare e parlare con le persone e di creare esperienze, grazie alle nuove tecnologie. Per esempio, in questi giorni stiamo simulando l’ambiente, l’atmosfera, le luci ecc. di un evento per mostrare al cliente un video in 3D e fargli vivere in anticipo l’esperienza. La tecnologia ci permette di realizzare tutto prima, così che il giorno dell’evento vada tutto in automatico. Siamo molto specializzati nel light e nel sound design, che sono aspetti fondamentali. Applicando la neuro-creatività, analizziamo ogni elemento dal punto di vista della risposta del cervello, per parlare al cuore delle persone e ingaggiarle attraverso un’esperienza immersiva. Da questo studio nascono tutti i dettagli e, quando lo realizziamo, l’evento è già stato simulato e provato. Per noi rappresenta un prodotto che viene messo in onda come uno spot. È una passione che deriva dal mio passato; ho cominciato a lavorare nel cinema e già allora usavo tutte le tecnologie a disposizione, anche se significava fare tante cose ‘a mano’. I team che producono gli eventi sono composti da circa 10-12 persone con competenze diverse: sound e light designer, videomaker, esperti di 3D rendering, art director, grafici, web designer ecc. secondo il modello che ho ideato grazie alle mie esperienze, sia positive sia negative. In questo modello c’è la soluzione agli errori che ho fatto in passato.

Cosa rende FRI Communication un’agenzia ‘sostenibile’?

Carmelo Cammardella: In FRI la sostenibilità passa dalla formazione continua dei dipendenti, dal codice etico e comportamentale che adottiamo sia internamente sia con i clienti, dai materiali utilizzati nella realizzazione degli eventi – quasi tutti riciclati – e da un uso molto esiguo della carta. Rispondendo alla sua domanda, una forte attenzione alla qualità della vita delle persone e all’ambiente di lavoro a 360°, perché sono gli individui a sostenere l’azienda col loro modo di lavorare e di mettere in pratica il modello. Grazie, infatti, anche all’organizzazione di cui le ho parlato siamo stati certificati da Ecovadis con la medaglia di bronzo, insieme al 35% delle aziende a livello mondiale. Per un’azienda piccola come la nostra è una grande soddisfazione, soprattutto perché abbiamo deciso di essere piccoli ma grandi per quello che facciamo e per come lo facciamo.

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LA DIVISIONE DI FRI COMMUNICATION DEDICATA AGLI EVENTI. UNO DEGLI ALLESTIMENTI IMMERSIVI DI FRI COMMUNICATION.

Coo’ee: empatia e libertà creativa

Educazione e rispetto ma anche impegno, responsabilità e dedizione sono i valori

IN ALTO: LO SPOT REALIZZATO PER MILWAUKEE TOOL ITALIA, IL REBRANDING PER IMPRESOFT, LA NUOVA CAMPAGNA INTEGRATA PER MELA VAL VENOSTA E QUELLA PER SKINLABO.

su cui si basa il lavoro dell’agenzia indipendente che da oltre trent’anni persegue una visione creativa autonoma e senza compromessi.

Così Mauro Miglioranzi – CEO di Coo’ee – ricorda come nasce l’imprinting di un’agenzia che coniuga semplicità ed efficacia per arrivare al cuore della comunicazione.

Qual è la responsabilità che sentite maggiormente come agenzia di comunicazione indipendente?

Mauro Miglioranzi: Da oltre trent’anni, abbiamo abbracciato il concetto di indipendenza come un pilastro fondamentale della nostra cultura aziendale. Essere liberi da legami con network o holding ci consente di mantenere una preziosa autonomia nel pensiero e nell’azione. È una libertà che ci permette di perseguire la nostra visione creativa senza compromessi. È significativo sottolineare che l’essere un’agenzia creativa indipendente inizia sempre con un’idea, una narrazione, una visione unica.

Perché la creatività in Coo’ee va di pari passo con l’empatia?

Mauro Miglioranzi: Chi ha a che fare con noi lo fa anche per

l’aspetto umano che riusciamo a mettere in campo. Educazione, puntualità e rispetto sono valori imprescindibili per me e, di conseguenza, per chi sceglie di sposare la filosofia di Coo’ee. È dal rafforzamento di questo tipo di legame che poi prende vita anche la creatività: le prepariamo un terreno fertile per crescere. I nostri creativi dialogano quotidianamente con i clienti. In questo modo acquisiscono responsabilità, esperienza e consapevolezza. Il valore umano non può che vivere in un rapporto di causa/effetto con il benessere interno dell’agenzia e con la qualità dei progetti che realizziamo insieme ai clienti.

Come si riflette questo atteggiamento?

Mauro Miglioranzi: Uno degli aspetti che, a livello soprattutto di relazione, ci contraddistingue è l’assenza della figura dell’account. Un’eliminazione volontaria, avvenuta non per presunzione, ma per togliere – per l’appunto – un filtro tra committente e creatività che a volte può risultare scomodo. Anche in questo senso l’indipendenza ci rende responsabili del nostro destino. Non possiamo (e non vogliamo) appoggiarci a nessuno. Ciò ge-

DI ALESSIA ZAMPANO

nera un forte senso di impegno, responsabilità e dedizione in tutto il team. Ci sentiamo parte di una squadra e lavoriamo con passione e orgoglio per il successo di Coo’ee.

Si potrebbe parlare di un ‘modello australiano’ alla base del vostro posizionamento?

Mauro Miglioranzi: Possiamo parlare di un modello ibrido, perché la contaminazione tra due mondi diversi, opposti, come quello italiano e australiano, ha prodotto un approccio nuovo, che qui ha trovato terreno fertile. A conferma del fatto che è dalla commistione di storie e valori differenti che nascono buone idee. In particolare l’Australia mi ha lasciato dei valori che porto ancora con me: la semplicità, la libertà e soprattutto il concetto di spazio incontaminato, che metaforicamente ritrovo in una creatività che non si pone limiti.

Come applicate il vostro mantra “togliere, togliere, togliere.” al mondo digital? Ci fa qualche esempio?

Mauro Miglioranzi: “Togliere, togliere, togliere.” è molto più di un metodo di lavoro, è una filosofia che ci guida verso la semplicità. È, quindi, un processo di sottrazione molto complesso con cui eliminiamo il superfluo per concentrarci sull’essenziale. Applichiamo questa filosofia in modo trasversale al nostro lavoro, dall’offline all’online, attraverso gli stessi principi e gli stessi obiettivi. Di recente, per esempio, abbiamo lavorato per Impresoft – un grande gruppo specializzato nel settore IT – con cui abbiamo affrontato un rebranding globale in un’ottica fortemente digitale. Anche questo progetto è una bella espressione del nostro “togliere, togliere, togliere.”.

Quanta importanza ha oggi il risvolto etico e sociale nella comunicazione in generale e in Coo’ee in particolare?

Mauro Miglioranzi: Sicuramente il risvolto etico e sociale ha un impatto importante sul nostro operato e cogliamo sempre volentieri l’opportunità di dedicarci a progetti di questo tipo.

Tra quelli più recenti abbiamo un paio di lavori interessanti realizzati per il terzo settore, ambito in cui è importante lasciare un segno perché sono sempre progetti che a livello umano restituiscono tantissimo e ci arricchiscono molto. In particolare abbiamo curato – per il secondo anno di fila – la campagna per la sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico per Europa Donna: il movimento che tutela i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno è tornato in comunicazione con una nuova campagna in occasione della giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico, il 13 ottobre. Un altro progetto recentissimo è la Capital Campaign per la Fondazione Buzzi per l’Ospedale dei Bambini – realtà con cui collaboriamo dal 2019 – che quest’anno punta a raccogliere fondi per il potenziamento del Pronto Soccorso Pediatrico; un tema delicato, sensibile e che ha bisogno della collaborazione di tutti.

“Togliere, togliere, togliere.” è un processo di sottrazione molto complesso con cui eliminiamo il superfluo per concentrarci sull’essenziale.

Applichiamo questa filosofia in modo trasversale al nostro lavoro.

Ci parla di qualche progetto che avete realizzato e/o di cui vi state occupando in questo momento?

Mauro Miglioranzi: Uno su tutti: SkinLabo. È la nostra ultima acquisizione, un brand leader nella vendita online di prodotti per la skincare a livello internazionale che stiamo accompagnando in un’importante fase di rilancio grazie anche alla nuova campagna integrata. Abbiamo poi realizzato lo spot Tv per l’azienda di utensili da lavoro Milwaukee Tool Italia – on air sulle reti Mediaset – che ha visto la partecipazione straordinaria di Jury Chechi come testimonial. Non dimentichiamo, infine, una delle collaborazioni storiche dell’agenzia, quella con Mela Val Venosta, attiva da oltre dieci anni.

Che obiettivi vi siete dati per il 2024? C’è qualche aspetto che intendete implementare?

Mauro Miglioranzi: Questo per noi è davvero un momento magico. Tra nuove acquisizioni, progetti in partenza ed espansione interna, stiamo crescendo giorno dopo giorno e vogliamo essere un’alternativa indipendente, solida e sostenibile per tutti i brand che cercano una nuova comunicazione o, semplicemente, una nuova idea. Per questo il futuro non può che proseguire in un’ottica di sostenibilità, ma anche e soprattutto di qualità: l’obiettivo che ci poniamo dev’essere sempre quello di alzare l’asticella. Infine, ci teniamo a mantenere un ruolo ed essere un punto di riferimento all’interno del terzo settore perché è un ambito realmente sfidante e distintivo, dove la creatività spesso deve confrontarsi con i limiti della realtà e delle sue storie. Quando da questo nasce un’idea vincente, vincono tutti.

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MAURO MIGLIORANZI, CEO DI COO’EE.
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Un nuovo distretto culturale e museale a Milano

DI FEDERICO MORGANTINI

IN ALTO: LA SEDE DI ADI DESIGN

MUSEUM – COMPASSO D’ORO.

MNel cuore della Chinatown meneghina sono ubicate tre istituzioni rivolte agli appassionati di arte, design e tecnologia.

ilano, con la sua incessante propensione verso il nuovo e il bello, ospita nel cuore della sua vibrante Chinatown un distretto che sta rapidamente emergendo come un fulcro culturale e museale di primo piano. Nel triangolo formato dalle vie Procaccini, Bramante e Sarpi, la città dispiega un trittico di istituzioni che ne stanno ridefinendo il paesaggio culturale, offrendo agli appassionati di arte, design e tecnologia spazi dove l'innovazione incontra la tradizione in un dialogo continuo e fecondo.

LA FABBRICA DEL VAPORE: FUCINA DI ARTE E CREATIVITÀ

In via Procaccini, La Fabbrica del Vapore si erge come un tempio interdisciplinare, dedicato all’arte contemporanea e alla creatività. Gestito con passione e dedizione dal Comune di Mi-

lano, questo spazio polifunzionale si estende su una vasta area, offrendo un palcoscenico privilegiato per eventi culturali, mostre, workshop e performance che spaziano dalle arti visive e dalla musica fino alla danza e al teatro. L’ex officina industriale, trasformata in un vivace centro culturale, incarna lo spirito innovativo di Milano, proponendosi come un luogo di incontro e scambio tra artisti, creativi e il pubblico. Le sue sale, un tempo gremite di macchinari, oggi ospitano opere d’arte contemporanea che invitano alla riflessione, in un dialogo aperto tra passato industriale e futuro creativo.

ADI DESIGN MUSEUM – COMPASSO D’ORO: CUSTODE DELL’ECCELLENZA NEL DESIGN

A pochi passi di distanza dalla Fabbrica del Vapore, in via Bra-

mante, si trova il prestigioso ADI Design Museum – Compasso d’Oro che celebra l’eccellenza del design italiano e internazionale. Questo museo, cuore pulsante dell’Associazione per il Disegno Industriale, non offre solo un’esposizione di oggetti: è una testimonianza vivente della cultura del design, che racconta storie di innovazione, estetica e funzionalità. Le collezioni permanenti e le mostre temporanee offrono uno sguardo approfondito sulle idee e sui processi che hanno plasmato il mondo del design, rendendo questo spazio un punto di riferimento imprescindibile per professionisti e appassionati. L’ADI Design Museum è anche un luogo di dibattiti, incontri e laboratori, dove il design è esplorato in tutte le sue sfaccettature, confermando Milano come capitale indiscussa del design mondiale. Il museo è luogo naturale per un calendario ricchissimo di eventi durante la Design Week e il Salone del Mobile. Attualmente ospita la mostra ‘ORIGIN of SIMPLICITY. 20 Visions of Japanese Design’, che rimarrà aperta fino a inizio giugno.

NEXT EXHIBITION: IMMERSIONE NELLE ARTI DIGITALI

Ancora pochi passi e si sfocia nella vivace e sempre più attrattiva via Paolo Sarpi. Qui, nei locali che furono della casa d’aste Finarte, ha da poco aperto un nuovo spazio gestito dalla società

Next Exhibition, tra i leader italiani nella produzione di mostre tradizionali e soprattutto immersive. Next Area Milano apre le porte a un mondo di esposizioni innovative dove arte, tecnologia e narrazione si fondono in esperienze sensoriali uniche. Questo spazio avanguardistico è dedicato soprattutto alle arti digitali e alla realtà virtuale, offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi completamente nelle opere, superando i confini tra osservatore e creazione. Le esposizioni di Next Exhibition sono un invito a esplorare nuove dimensioni dell’espressione artistica, dove la tecnologia serve l’arte per creare mondi alternativi, sogni visivi e viaggi sensoriali che sfidano la percezione tradizionale. In questo luogo di incontro tra futuro e creatività, il pubblico è chiamato a partecipare attivamente, diventando parte integrante dell’opera. La prima mostra, che rimarrà aper-

Il quartiere ProcacciniBramante-Sarpi non è solo un distretto culturale e museale d’avanguardia; è anche un tessuto urbano ricco di vita, colori e sapori.

ta fino a metà settembre, è intitolata ‘Monet e gli Impressionisti – Digital Experience’. Ai visitatori è offerto un percorso che permette di immergersi nella poetica impressionistica con quattro differenti modalità: quella più tradizionale di lettura e visione di opere digitalizzate e animate, quella totalmente immersiva in una sala alta oltre sei metri, quella veicolata dall’Intelligenza Artificiale in collaborazione con Morghy.ai, per poi finire con un’esperienza in Virtual Reality, indossando gli Oculus, che permette di muoversi dentro il giardino di Giverny, con il ponte sulle ninfee e la casa di Monet.

UN DISTRETTO UNICO NEL CUORE DELLA CHINATOWN MILANESE Il quartiere Procaccini-Bramante-Sarpi non è solo un distretto culturale e museale d’avanguardia; è anche un tessuto urbano

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GLI INTERNI DELL’ADI DESIGN MUSEUM – COMPASSO D’ORO, CHE CELEBRA L’ECCELLENZA DEL DESIGN ITALIANO E INTERNAZIONALE.

ricco di vita, colori e sapori. Immerso nella Chinatown milanese, questo triangolo culturale si distingue per la sua vivacità e per la diversità dei suoi ristoranti, bar e caffè, che offrono un ventaglio di esperienze culinarie che vanno ben oltre la tradizione cinese. Passeggiare tra queste strade significa immergersi in un mosaico di culture, dove ogni angolo rivela una nuova scoperta, dal piccolo ristorante cinese che serve piatti tradizionali a locali dove gustare cucine di tutto il mondo, testimoniando l’apertura e la multiculturalità che da sempre caratterizzano Milano.

La vicinanza fisica tra La Fabbrica del Vapore, l’ADI Design Museum e Next Exhibition, tutti collocati entro un raggio di 500 metri, non solo facilita un percorso culturale integrato per residenti e visitatori, ma sottolinea anche l’intenzione di Milano di creare sinergie tra spazi dedicati all’arte, al design e alle tecnologie più avanzate.

La prossimità geografica consente di articolare giornate di profondo arricchimento culturale, in cui è possibile spaziare dall’arte classica e contemporanea, al design di eccellenza, fino alle più audaci sperimentazioni digitali. Questa varietà di proposte, unita alla qualità e all’originalità delle iniziative, attira un pubblico eterogeneo, dai professionisti del settore a famiglie, studenti e turisti da ogni parte del mondo.

La Chinatown di Milano, con le sue strade animate e il caratteristico viavai, rappresenta il contesto urbano in cui il nuovo distretto culturale trova la sua collocazione ideale. Infatti quest’area, una delle prime e più storiche Chinatown d’Italia, è oggi un esempio luminoso di integrazione culturale e di rinnovamento urbano. E la presenza di queste istituzioni culturali di avanguardia contribuisce a rafforzare l’identità di un quartiere che è sempre stato un crocevia di popoli, tradizioni e innovazioni.

VERSO IL FUTURO:

SFIDE E OPPORTUNITÀ

Il futuro del quartiere Procaccini-Bramante-Sarpi si prospetta ricco di sfide ma anche di immense opportunità.

La sfida maggiore sarà quella di mantenere un equilibrio tra innovazione e tradizione, garantendo che il rinnovamento culturale e museale vada di pari passo con la conservazione della sua identità storica e sociale.

Allo stesso tempo, l’opportunità di consolidarsi come un punto di riferimento culturale a livello internazionale è concreta e stimolante, capace di attrarre investimenti, talenti e progetti che possono contribuire alla crescita e allo sviluppo di Milano come capitale mondiale della cultura e dell’innovazione. E Milano, con il suo inesauribile fermento creativo, si conferma ancora una volta città aperta al futuro, capace di reinventarsi e di sorprendere, mantenendo salde le radici nel suo ricco passato storico e culturale.

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SOPRA, ‘MONET E GLI IMPRESSIONISTI’, LA MOSTRA IMMERSIVA DI NEXT EXHIBITION. IN BASSO, LE SEDI DI NEXT EXHIBITION E DELLA FABBRICA DEL VAPORE.

Intelligenza casalinga

Sia pure con un ritmo non paragonabile a quello del biennio precedente, in Italia il valore del comparto Smart Home è cresciuto anche lo scorso anno. Fra i principali trend del 2023 spicca l’integrazione delle soluzioni IoT con gli algoritmi di Intelligenza Artificiale.

A cura di Mauro Murero

Circa 810 milioni di euro in valore assoluto e un tasso d’incremento annuale (+5%) superiore a quello mediamente registrato su scala continentale: anche nel 2023 il mercato italiano della Smart Home ha continuato a crescere, confermando l’interesse dei consumatori per quell’insieme di applicazioni che consentono la realizzazione della ‘casa connessa’ (o ‘casa intelligente’, altra definizione di uso

comune) e, di conseguenza, mettono a disposizione un calibrato mix composto da comfort, sicurezza e risparmio energetico. Per dovere di cronaca, va sottolineato che il suddetto delta di cinque punti è sì superiore ai risultati ottenuti dagli altri grandi Paesi con cui ci confrontiamo abitualmente, ma è anche imparagonabile ai tassi di crescita del biennio precedente (+18% nel 2022 e addirittura +29% nel 2021).

Secondo i dati recentemente forniti dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, che ha realizzato una specifica indagine sul mercato in esame (e che ha attribuito due ‘genitori’ alla Smart Home, definendola ‘figlia della domotica e dell’‘IoT’), l’espansione avrebbe potuto essere più consistente: a rallentarne il ritmo è stato un fattore ben preciso, ovvero la riduzione degli incentivi. A risentirne sono state soprattutto le vendite di dispositivi smart legati al risparmio energetico, con particolare riferimento ai segmenti caldaie, pompe di calore, valvole termostatiche e termostati.

“Il 2023”, spiega Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, “ha portato grandi novità sia sul fronte della domanda sia su quello

dell’offerta di soluzioni smart per l’abitazione. Nel primo caso abbiamo assistito a un consolidamento sempre più sensibile del ruolo dell’app come principale interfaccia tra Smart Home e utente; dal punto di vista delle aziende è cresciuto il numero di quelle che propongono servizi particolarmente innovativi, in grado di valorizzare i dati raccolti dai dispositivi e di integrare le soluzioni IoT con algoritmi di Intelligenza Artificiale. L’obiettivo primario è quello di fidelizzare i clienti puntando su un’esperienza sempre più personalizzata, basata proprio sulla creazione di valore derivante dalla raccolta dei dati; in tale contesto la vendita dei dispositivi hardware è vista come un mezzo utile ai fini di un ulteriore ampliamento della base clienti”.

Per quanto concerne l’orientamento degli user,

MEDIAKEY MARKETING DI RELAZIONE 32
LA PROPENSIONE DEGLI UTENTI AD ATTIVARE LE FUNZIONI SMART È PARTICOLARMENTE ELEVATA SU DUE VERSANTI: LA SICUREZZA
E
LE SOLUZIONI PER IL CONTROLLO E LA GESTIONE DELLA CASA. GIULIO SALVADORI, DIRETTORE DELL’OSSERVATORIO INTERNET OF THINGS.

FIANCO: A SINISTRA, ANGELA TUMINO, DIRETTRICE DELL’OSSERVATORIO INTERNET OF THINGS E, A DESTRA, ANTONIO CAPONE, RESPONSABILE SCIENTIFICO DELL’OSSERVATORIO INTERNET OF THINGS.

dall’indagine realizzata dall’Osservatorio in collaborazione con BVA Doxa emerge che il 59% di essi possiede almeno un oggetto smart all’interno della propria abitazione, ma anche che sono ancora pochi (38%) quelli che hanno effettivamente connesso i loro dispositivi. La propensione ad attivare concretamente le funzioni smart dipende dalla tipologia di prodotto acquistato: è elevata per le soluzioni di controllo e gestione della casa (68%) e di sicurezza (64%) ed è molto più bassa in riferimento all’utilizzo degli elettrodomestici (32%).

Anche Angela Tumino, Direttrice dell’Osservatorio Internet of Things, mette l’accento sul ruolo delle app, “che continuano a rappresentare la principale interfaccia tra l’utente e i vari dispositivi smart. Guardando alle aspettative dei consumatori in proiezione futura, l’esigenza primaria rimane quella di connettere tutti i dispositivi e di poterli comodamente programmare in perfetta autonomia, mantenendo sempre alta l’attenzione sul livello di sicurezza e detenendo il

pieno controllo dei consumi energetici”.

La stragrande maggioranza dei consumatori (92%) considera ‘molto soddisfacente’ il livello di usabilità dell’app (intesa, per l’appunto, come interfaccia tra Smart Home e utente); il 60% vi fa ricorso ogni giorno e l’81% un paio di volte alla settimana. Tuttavia, solo 11 persone su 100 (dato addirittura in flessione, sia pure leggerissima, rispetto al 2022) usano un’unica app per

gestire dispositivi di brand differenti: ne deriva che la user experience è ancora troppo frammentata. “Negli ultimi mesi”, aggiunge Antonio Capone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Internet of Things, “il cosiddetto ‘protocollo Matter’ è stato oggetto di aggiornamenti e innovazioni sostanziali: oggi, grazie all’ultima versione, l’ecosistema incorpora un’ampia gamma di prodotti, che vanno dagli altoparlanti e

dai termostati intelligenti alle serrature smart e ai grandi e piccoli elettrodomestici. L’evoluzione dello standard prosegue, ma le prime esperienze di integrazione da parte delle aziende non sono state prive di difficoltà, a conferma di quanto lavoro ci sia ancora da fare”.

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DI SECONDO L’OSSERVATORIO INTERNET OF THINGS, LA SMART HOME HA DUE ‘GENITORI’ BEN IDENTIFICABILI: È INFATTI LA ‘FIGLIA’ DELLA DOMOTICA E DELLO STESSO IOT.

Io dialogo, ergo... AI!

Dall’Intelligenza Artificiale empatica, all’assistente digitale di nuova generazione capace di dialogare con l’utente in maniera naturale, fino al cyberscudo per la difesa dei dati europei. Tutto ultimamente sembra essere mosso dall’entusiasmo provocato dall’apparizione dell’AI.

A cura di Riccardo Rossiello

Anche se siamo lontani dal clamore destato dalla comparsa sulla scena di ChatGPT, che nel marzo 2023 veniva oscurata in Italia dal Garante della Privacy, l’Intelligenza Artificiale continua a evolversi. Meno curiosità, meno gossip, ma certamente più contenuti e

basi solide su cui costruire il suo futuro. La prestigiosa Agenzia Reuers ha infatti reso noto che il chatbot

PI – Personal Intelligence –ha raggiunto il suo primo milione di utenti: 4 miliardi di messaggi scambiati e negli ultimi due mesi! Trattasi di sigla che non

nasconde l’ennesimo clone della creatura di Open AI, bensì un ambizioso progetto partorito da Inflection AI: una startup americana in cui sono coinvolti ex di Google DeepMind, Microsoft, della stessa Open AI e Meta. Resa disponibile sulle piattaforme iPhone e Android, il chatbot Pi sarebbe già in grado di rivaleggiare Chat-GPT-4 e Gemini di Google. Il valore aggiunto di questa nuova evoluzione è l’empatia. Il tentativo, quello di avere un approccio maggiormente basato su dialogo, interazione e ragionamento.È un’AI che pone essa stessa domande, capace persino di dimostrarsi diplomatica sulle questioni più spinose e delicate, e talvolta persino creativa e divertente.

Come avvenuto con ChatGPT – modello che ha fatto scuola – Pi, che oggi è disponibile gratuitamente, sarà in futuro fruibile in due versioni: una free e una più potente ed

evoluta utilizzabile previo pagamento di un canone di abbonamento.

Il progresso non si può fermare, è cosa nota. Anche chi trova resistenza ad accettare il dialogo con un computer dovrà per forza scendere a patti con l’AI. Nel mese di marzo, infatti, Microsoft ha mostrato i primi computer nati per sfruttare appieno l’Intelligenza Artificiale. Una rivoluzione che ha comportato lo slittamento dell’arrivo sul mercato del nuovo sistema operativo Windows 12, e che ha conseguentemente portato a un prolungamento della vita di Windows 11, di cui da pochissimo è stato reso disponibile un nuovo aggiornamento.

I Surface Pro 10 e Surface Laptop 6 di Microsoft saranno i primi ‘AI Pc’, con tanto di tasto dedicato al richiamo di Copilot: l’assistente digitale erede di Cortana che promette di essere un motore di

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L’UNIONE EUROPEA RAFFORZA IL CYBERSCUDO CON L’AI. IL CHATBOT PI, LA PERSONAL AI CAPACE DI EMPATIA.

elaborazione sofisticato e, al tempo stesso, accessibile attraverso il linguaggio naturale. Il tutto per garantire funzionalità esclusive come: sottotitoli e traduzioni in tempo reale, ottimizzazioni per i videogame e programmi di elaborazione grafica, nonché l’AI Explorer. Il suo compito, come già tentato dai motori di ricerca interni che lavorano in maniera del tutto simile a quelli per l’esplorazione del web, sarà quello di dar vita a una cronologia di tutto lo scibile

contenuto nel computer e creato dall’utente per renderlo immediatamente ricercabile. Una grande potenzialità che dovrà essere necessariamente abbinata a sistemi di crittografia e protezione dei dati evoluti. Cosa sarebbe della nostra privacy, infatti, se un intruso potesse utilizzare AI Explorer per curiosare nelle nostre attività?

E a proposito di sicurezza: davvero interessante l’utilizzo che si ripromette di fare dell’AI l’Unione

Europea. La Commissione europea ha annunciato infatti un accordo politico tra i Governi dei singoli Paesi e l’Europarlamento sul nuovo Cyber Solidarity Act. In sostanza, si concorda sull’uso dell’AI per integrare lo scudo informatico già costruito a difesa delle infrastrutture e dei settori più delicati. L’Intelligenza Artificiale e l’analisi avanzata dei dati saranno utilizzate per rilevare rapidamente minacce e incidenti informatici.

Verrà così istituito un sistema europeo di allarme sulla sicurezza informatica progettato per dare informazioni in tempo reale alle autorità dei singoli Paesi. Il budget totale per tutte le azioni previste dall’atto legislativo sarà di 1,1 miliardi di euro, di cui circa i due terzi finanziati attraverso il programma Europa digitale.

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NEI NUOVI SURFACE DI MICROSOFT, COPILOT È A PORTATA DI TASTO. MICROSOFT COPILOT, L’ASSISTENTE DIGITALE EREDE DI CORTANA.

Il sentiment dei consumatori italiani

Secondo l’EY Future Consumer Index, a fronte dell’incertezza geopolitica ed economica, per gli italiani è tempo di cambiare le scelte di spesa.

A cura di Barbara Tomasi

I CONSUMATORI ITALIANI SONO PREOCCUPATI PER LA PROPRIA CONDIZIONE ECONOMICA. DI CONSEGUENZA VALUTANO L’ACQUISTO DEI PRODOTTI IN BASE A VALORE, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ.

La tredicesima edizione dell’EY Future Consumer Index, che ha sondato le opinioni di oltre 22mila cittadini in tutto il mondo di cui 500 in Italia, delinea i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a causa dell’incertezza geopolitica ed economica globale. Il 91% dei consumatori nel nostro Paese è infatti in

apprensione per la propria condizione economica e l’81% per l’economia italiana. Tra le principali preoccupazioni l’aumento dei prezzi di elettricità, gas e acqua (75%) e l’incremento di quello dei beni alimentari e dei carburanti (73%). Seguono i temi legati alla salute (62%). Tra le scelte che hanno influenzato gli acquisti, oltre alle incertezze economiche,

anche le crescenti pressioni inflazionistiche e il cambiamento climatico, che stanno spingendo i consumatori italiani a cambiare i loro stili di vita, modificando di conseguenza i loro modelli di spesa per risparmiare denaro. Quindi il 76% degli intervistati sarà più cauto riguardo alle spese e oltre il 38% pianifica di trascorrere più tempo a casa in ottica di risparmio. Tra le categorie in cui si prevede di spendere meno ci sono accessori moda (66%), abbigliamento e calzature (53%), giocattoli e gadget (49%), elettronica di consumo (48%), bellezza e cosmesi (47%), mobili per la casa (43%) e automobili (40%). Ma se il 75% dei consumatori ha ridotto l’acquisto di oggetti fisici soprattutto per risparmiare, il 43% lo fa per aiutare anche l’ambiente. Quello che emerge è che chi compra continua a dare

priorità alla vita a casa. Guardando alle modalità di acquisto, i consumatori si stanno spostando di nuovo verso l’online a livelli simili a quelli della pandemia: il 39% predilige questa modalità (durante la pandemia la percentuale si attestava intorno al 40%), il 50% compra sia online sia in store, e solo l’11% preferisce l’esperienza in store. L’EY Future Consumer Index ha anche indagato la fiducia degli acquirenti nei confronti dell’Intelligenza Artificiale: il 68% dichiara di avere una buona conoscenza dell’AI e del suo utilizzo, mentre l’area dove vi si riconosce maggiore affidabilità è quella legata alla comprensione delle abitudini di consumo; infatti, il 73% del campione preso in esame ha fiducia nelle offerte e promozioni su misura proposte dall’AI. Sulla sostenibilità, continua ad accelerare l’interesse dei consumatori, spinti anche dal

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ANCHE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, ORAMAI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, STA SPINGENDO GLI ITALIANI A CAMBIARE STILE DI VITA, MODIFICANDO DI CONSEGUENZA I MODELLI DI SPESA.

cambiamento climatico che sta sconvolgendo le abitudini di lunga data.

Gli acquirenti sono sempre più sostenibili e consapevoli del loro impatto ambientale (il 63% si aspetta che il cambiamento climatico peggiorerà nei prossimi 6 mesi), e stanno quindi mutando i loro comportamenti di acquisto adattandoli al nuovo contesto.

Il 75% cerca di riparare le cose piuttosto che sostituirle, il 61% porta borse riutilizzabili durante lo shopping e la spesa, il 56% ricicla i prodotti dopo l’uso e il 41% cerca di risparmiare l’acqua. Inoltre, il 46% prima di passare a un nuovo prodotto presta più attenzione alle scelte sostenibili del brand (tra le quali, meno imballaggi

e ingredienti migliori). Anche le aziende stanno rispondendo, creando nuovi prodotti o riformulando quelli esistenti per renderli più sani e sostenibili. Tuttavia i prezzi elevati dei prodotti sostenibili sono ancora un deterrente per l’acquisto (62%). L’82% dei consumatori ritiene che i governi debbano affiancare le aziende per un futuro più sostenibile.

NEL 13° FUTURE CONSUMER INDEX, EY HA SONDATO LE OPINIONI SUI CAMBIAMENTI NEI COMPORTAMENTI DEI CONSUMATORI DOPO L’AUMENTO DELL’INCERTEZZA GEOPOLITICA ED ECONOMICA.

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SIAMO PESSIMISTI SUL FUTURO DEL PIANETA, MA CERCHIAMO DI FARE QUALCOSA NEL QUOTIDIANO, IN PARTICOLARE SU RICICLO E RISPARMIO DI MATERIE PRIME COME L’ACQUA.

DIGITAL

IAB Italia: una guida al cambiamento

DIGITAL TRANSFORMATION

Un report di Anitec-Assinform e un’analisi del Gruppo di lavoro B7.

THE TRADE DESK

La tech company multinazionale operante nel settore del buying pubblicitario.

Società leader nel

che realizza campagne targettizzate in 24 Paesi.

FRAMEN DOOH Sergio Amati General Manager — IAB Italia

IAB Italia: una guida al cambiamento

DI MAURO MURERO

IN ALTO: DOPO IL GRANDE

SUCCESSO DELLO SCORSO ANNO, A FINE OTTOBRE SI RINNOVERÀ A MILANO L’ATTESISSIMO

APPUNTAMENTO CON IAB FORUM,

CHE INSIEME A IF! FESTIVAL

DÀ ORIGINE A ‘INTERSECTIONS’.

SIl 2024 di IAB Italia è scandito da una nutrita serie di progetti, iniziative e appuntamenti uniti da un denominatore comune: aiutare il mercato a interpretare il processo evolutivo in atto.

uperato il traguardo del primo quarto di secolo di vita (la costituzione risale infatti al 1998), IAB Italia continua a perseguire con il consueto spirito innovativo il suo obiettivo primario: dare il proprio contributo alla costruzione di un futuro sostenibile per il digital advertising, tramite la promozione della cultura digitale, la collaborazione industriale e la rappresentanza politica. Ne abbiamo parlato nella nostra intervista a Sergio Amati, General Manager di IAB Italia.

Quali sono le connotazioni salienti di ‘Advertisers Council - Learn from the Leaders, lead the change’, uno dei numerosi progetti che vedono l’Associazione schierata in prima linea a supporto del mercato? Sergio Amati: Il presupposto di fondo è che il mondo dell’advertising sta vivendo una fase di profonda trasformazione, trainata dall’Intelligenza Artificiale, da strategie e modelli Big Data e da tecnologie di grande impatto. L’innovazione tecnologica sta radicalmente rivoluzionando le attività di marketing e di comu-

nicazione: pienamente consapevole della portata di questi cambiamenti, nel gennaio scorso IAB Italia ha lanciato ‘Advertisers Council - Learn from the Leaders, lead the change’, una nuova iniziativa dedicata ai centri media e ai grandi spender che investono in digital advertising. Più specificamente, tramite gli appuntamenti dell’Advertisers Council – articolati in una decina di incontri live online di novanta minuti ciascuno – ci siamo proposti di offrire al mercato un’opportunità unica per apprendere dagli esperti del settore, a titolo gratuito, quali competenze e quali modelli di riferimento sono piu idonei a decodificare in modo corretto il presente e, dunque, ad attrezzarsi per gestire il cambiamento.

Nell’ambito di ogni incontro abbiamo affrontato e affronteremo un argomento molto ‘caldo’, estremamente attuale e di sicuro interesse per tutta la Industry.

Possiamo riassumere in sintesi le principali tematiche trattate durante il ciclo di incontri?

Sergio Amati: Nel primo di essi, a metà febbraio, Vittorio Bo-

nori, Expert Partner di Bain & Company, ha preso in esame i riflessi delle nuove tecnologie sui processi aziendali e ha spiegato quali passi bisogna compiere per guidare la crescita sostenibile ed essere sempre più competitivi nell’era digitale. Nei due appuntamenti di marzo, Paola Scarpa, Managing Director & Partner di Boston Consulting Group, e Luca Leoni, CEO di Show Reel Media Group, si sono soffermati rispettivamente sullo stato dell’arte del data-driven marketing e di un settore al centro dell’attenzione generale qual è quello dell’influencer marketing. Non meno interessanti saranno i temi analizzati nelle prossime sette sessioni, in programma tra la seconda metà di aprile e l’inizio di ottobre: si va dagli impatti e dalle logiche della nuova me-

IAB Italia continua a perseguire il suo obiettivo primario: dare il proprio contributo alla costruzione di un futuro sostenibile per il digital advertising.

trica dell’attention per le campagne pubblicitarie, a una panoramica sulle crescenti complessità del mondo Martech, dai valori e dalle best practice del sustainable advertising al connubio tra Intelligenza Artificiale e pubblicità, dal ruolo assunto dalla connected Tv nello scenario mediatico all’efficacia del mezzo Audio in relazione alla metrica dell’Engaged Impressions o, ancora, all’incidenza degli Insight sulle decisioni d’investimento. Il tutto con l’ausilio di aziende come Outbrain, Jakala Digital & Media, IAS, OMD, RAI Pubblicità, Audioboost e Kantar.

Anche la seconda edizione di IAB Showcase, svoltasi il 20 marzo al Magna Pars di Milano, è stata in linea con i presupposti fin qui descritti?

Sergio Amati: Era diverso il format, che in questo caso ha vi-

sto i protagonisti del digital content presentare in modalità ‘live show’ i loro progetti di maggior successo e le soluzioni comunicazionali più innovative. Ma anche in questo secondo appuntamento con il primo marketplace italiano nato per far incontrare domanda e offerta è ovviamente rimasta immutata, e lo rimarrà sempre, la volontà di mettere a disposizione del mercato ogni possibile occasione di dialogo, di apprendimento e di interscambio di esperienze.

Quali sono le altre iniziative di rilievo che avete varato in quest’anno così intenso?

Sergio Amati: Verso fine aprile, sempre nel capoluogo lombardo, è in programma l’‘Attention Day’, una conferenza focalizzata sull’esplorazione di casi concreti in cui le attention metric hanno generato risultati tangibili e di successo: un’occasione d’oro per illustrare le modalità attraverso cui i brand hanno migliorato le loro performance.

Nella seconda metà di maggio sarà la volta di ‘Interact’, l’evento annuale organizzato a Milano da IAB Europe per coinvolgere esperti internazionali del settore, influenti rappresentanti delle principali agenzie pubblicitarie, editori e altri attori dello scenario. In due giorni approfondiremo diversi temi legati all’evoluzione della Industry, esattamente come era stato fatto l’anno scorso a Madrid.

Senza dimenticare l’accordo di partnership con Sole 24 ORE Formazione, con una serie di corsi sulle varie sfaccettature del marketing digitale, i vari Tavoli di lavoro, i Webinar tematici e naturalmente IAB Forum.

Era d’obbligo chiudere parlando proprio di IAB Forum. Dopo il successo dello scorso anno, quale sarà il filo conduttore dell’edizione 2024?

Sergio Amati: Intanto, confermo che il successo dell’anno scorso è stato davvero notevole. Lo testimoniano i numeri: circa 13mila partecipanti, 200 speaker, 50 espositori, 70 workshop (cui hanno presenziato 9.500 persone), 130 giornalisti accreditati, 400 citazioni media, 200mila impression sui social di IAB Italia! Il titolo dell’edizione di quest’anno, in programma il 29 e 30 ottobre all’Allianz MiCo di Milano, sarà ‘Intersections’, il più grande evento in Italia dedicato al mondo del marketing, della comunicazione e della creatività che nasce dall’unione di IAB Forum e IF! Italians Festival.

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‘INTERACT’, L’EVENTO ANNUALE ORGANIZZATO A MILANO DA IAB EUROPE. SERGIO AMATI, GENERAL MANAGER DI IAB ITALIA.

Giornale Radio: a tutta informazione!

IN ALTO: MASSIMO LUALDI (DIRETTORE RESPONSABILE), DOMENICO ZAMBARELLI (EDITORE)

E DANIELE BIACCHESSI (DIRETTORE EDITORIALE).

Grazie all’impegno di un team coeso, Giornale Radio, la radio libera di informare, ogni giorno dalle 6 alle 24 propone contenuti tempestivi fasati con quanto accade a livello nazionale e internazionale.

Quali sono le peculiarità, le prospettive e i progetti work in progress di Giornale Radio? Per saperlo abbiamo intervistato l’Editore Domenico Zambarelli.

Sviluppo della radio: in quale direzione editoriale va Giornale Radio?

Domenico Zambarelli: Il percorso editoriale intrapreso da Giornale Radio ha raggiunto un livello di professionalità e credibilità tale da aprirci a nuove prospettive per il futuro. Attualmente, siamo in una fase che ci consente di evolvere e affinare ulteriormente il nostro comparto editoriale, spingendo Giornale Radio a diventare un player attivo nel settore dell’informazione a tutto campo.

Ciò indica che Giornale Radio ha superato la difficile fase iniziale di affermazione come strumento di informazione credibi-

le. Oggi, operiamo nel mercato come un punto di riferimento significativo e autorevole, per l’informazione politica, culturale ed economica, generando un notevole interesse tra il pubblico. Questo successo è stato ottenuto grazie all’impegno di un team coeso, guidato con abilità dal Direttore Editoriale Daniele Biacchessi e coordinato dalla Vicedirettrice Manuela Donghi. Tuttavia, il merito va principalmente a tutto il nostro staff e a coloro che hanno contribuito a creare un prodotto giornaliero che, dalle 6 alle 24, trasmette contenuti sempre tempestivi e in linea con gli eventi nazionali e internazionali del giorno. Quali sono ora i nostri nuovi obiettivi? Intendiamo promuovere sempre di più il nostro prodotto, renderlo sempre più noto e farlo evolvere attraverso iniziative di co-marketing e partnership con altri editori e media. Vogliamo portare Giornale Radio direttamente sul territorio, consentendo al pubblico di vivere la nostra emittente in prima persona e di stabilire un rapporto

diretto con gli ascoltatori, soddisfacendo così il bisogno di un media che interagisca con il pubblico anziché limitarsi a trasmettere dall’alto al basso.

Un aspetto legato al mercato della comunicazione radio, il DAB (Digital Audio Broadcasting): quali sono le sue prospettive?

Domenico Zambarelli: Nelle prime fasi, Giornale Radio ha sviluppato la sua partenza con una distribuzione in streaming. Successivamente, ci siamo estesi al Digital Audio Broadcasting (DAB), rendendolo una componente fondamentale della nostra diffusione. Attualmente, copriamo circa il 60% del territorio

Nelle prime fasi, Giornale Radio ha sviluppato la sua partenza con una distribuzione in streaming. Successivamente, ci siamo estesi al DAB, rendendolo una componente fondamentale della nostra diffusione.

italiano, grazie anche alla collaborazione con consorzi che si sono sviluppati nelle varie regioni e che stanno portando avanti l’emittenza radiofonica sia regionale sia interregionale nel Bel Paese. Il DAB rappresenta dunque un elemento cruciale per la nostra crescita.

Ci auguriamo che questa fase sperimentale si trasformi in una fase attiva, con il governo che finalmente regolamenti in modo costruttivo l’evoluzione del DAB. Questo perché esso rappresenta un passaggio fondamentale per la diffusione e la libertà di informazione, in quanto l’accesso al DAB costituisce un elemento importante per la sostituzione delle FM attesa in un prossimo futuro.

Le FM resteranno comunque un punto di riferimento importante ancora per qualche anno: Giornale Radio ha fatto degli investimenti importanti in Lombardia e nel Lazio, quindi nelle aree metropolitane più importanti, e a macchia di leopardo in tante altre città italiane.

Tutto questo finalizzato ad attendere l’evoluzione del DAB.

Quali sono le opportunità e le alternative alla radio?

Domenico Zambarelli: Il mercato attuale offre una vasta gamma di prodotti che vanno oltre il tradizionale ambito editoriale. Questo significa che la radio non è più semplicemente radio, così come la Tv non è solo Tv e i giornali non sono più solo carta stampata.

L’interattività e la crossmedialità sono diventati elementi chiave per ogni editore, che deve creare prodotti ibridi proprio come sta realizzando Giornale Radio, con una crossmedialità che occupa l’area del web con il sito e con i social, che occupa l’area televisiva con gli OTT (Over-The-Top), quindi la nostra presenza su Samsung TV Plus e su altri aggregatori televisivi. Ma soprattutto stiamo sviluppando un rapporto più stretto con il nostro pubblico attraverso i podcast.

Essi sono un'estrema necessità dell’editore radiofonico di potersi rapportare sul mercato anche con produzioni che non vanno in onda sulla radio stessa, ma diventano complementari al servizio che l’editore di un'emittente di informazione come la nostra può dare. Un esempio tangibile è il prossimo lancio del Il Gazzettino Padano, un podcast dedicato all’importanza della Lombardia come ente regionale, come territorio, come provincia, come comuni. Proporrà contenuti autonomi e specifici sul territorio, senza dipendere dalla programmazione di Giornale Radio, quindi con un prodotto podcast appositamente creato. Questo progetto riflette il nostro impegno nell’offrire una varietà di contenuti che soddisfino le esigenze del nostro pubblico in modo sempre più innovativo e coinvolgente.

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IL DIRETTORE EDITORIALE DANIELE BIACCHESSI INSIEME ALLA VICEDIRETTRICE MANUELA DONGHI. DIETRO LE QUINTE DI GIORNALE RADIO.

L’ultima frontiera: l’AI sbarca nello Spazio

I TRE ASTRONAUTI DEL TEAM

INTERNAZIONALE IN VIAGGIO

NELLA NAVETTA CREW DRAGON

FREEDOM CON IL COLONNELLO

WALTER VILLADEI. DI ELISABETTA FLAMINI

SL’Artificial Intelligence ha fatto il suo ingresso tra alcuni dei 56 esperimenti e attività di vario genere condotti nella missione Ax-3 nello Spazio, la prima di tipo commerciale.

i è conclusa il 9 febbraio al largo di Daytona, sempre sulle coste della Florida da cui era partita, la missione internazionale Ax-3, che ha visto una decisa partecipazione europea, con il nostro Paese a far bella mostra di sé. Di questa impresa, che si fregia anche d’esser stata la prima di natura commerciale in Italia, nonché foriera di altre della stessa tipologia, cercheremo di considerare le ricadute economiche. Definita in Italia Voluntas, come volontà in latino, ha visto nascere un astro, è il caso di dirlo, come il Colonnello dell’Aeronautica Walter Villadei, per la prima volta nello Spazio in una missione internazionale. Ma sono stati diversi gli attori per que-

sta impresa che vanta anche l’altro primato per il nostro Paese, quello di cui dicevamo, di esser stato il pioniere delle missioni di natura commerciale. Unendo infatti gli sforzi oltre che giocoforza all’Aeronautica, all’Asi e alle università, anche un gruppo di industrie ha inteso partecipare. Con queste si sono sperimentate opportunità innovative per l’economia. Che il settore spaziale sia sempre più congestionato, infatti, è un dato incontrovertibile. Per quelle che non hanno voluto mancare alla sfida, ineliminabile il ricorso all’AI. Tra le aziende partner della missione, segnaliamo subito: GVM Assistance, Spacewear Dallara, Barilla, Mental Economy, REA Spazio. Apre il qua-

dro GVM Assistance, perché la chiarezza espositiva del suo AD, l’ing. Andrea Masina, ben spiega il ricorso ormai ineludibile all’AI anche nello Spazio. Replicabile da tutte le altre Case che intenderanno cimentarcisi. GVM Assistance è un’azienda di GVM Care & Research attiva nell’ambito della sanità dal 1973 con una rete integrata di Ospedali Polispecialistici, di Alta Specialità e Poliambulatori in Italia e all’estero, che sviluppa ed eroga servizi innovativi di sanità digitale attraverso le tecniche e gli strumenti della Telemedicina, in piena linea e compliance con quanto previsto dal Ministero della Salute. Interpelliamo allora l’AD Andrea Masina.

A quali applicazioni dell’Intelligenza Artificiale si è ricorsi in sede di questa missione? Anche voi ne avete fatto uso e, se sì, quale?

Andrea Masina: Abbiamo utilizzato la nostra piattaforma di telemedicina e la nostra App GVM Assistance Space Health all’interno della quale risiede un Symptom Checker che utilizza un sistema di Intelligenza Artificiale che accompagna l’astronauta nella definizione della propria sintomatologia. Il Sistema gestisce 9mila domande che portano a individuare 1.800 sintomi che suggeriscono ben 1.000 patologie. Il motore di AI utilizza la tecnica del Machine Learning per l’individuazione delle domande e dei sintomi e le Reti Bayesiane per le probabilità diagnostiche. Anche i device che hanno misurato i bioparametri dell’astronauta si avvalgono di sistemi di Intelligenza Artificiale.

Generalmente

i

device che si indossano al polso e rilevano i dati hanno un gap dal reale che può raggiungere il 20%.
Pertanto ci si serve dell’AI per aumentare la precisione delle performance.

Quali vantaggi è possibile ricavarne? O voi, nella fattispecie, pensate di ottenerne sul piano pratico?

Andrea Masina: Il Symptom Checker in futuro supporterà sempre di più il lavoro del medico nella definizione dell’ipotesi diagnostica, rendendo quindi il lavoro umano maggiormente efficiente ed efficace. È importante sottolineare come l’applicazione di queste nuove tecnologie, in particolare dell’Intelligenza Artificiale, vada intesa sempre come supporto alla prestazione del medico, che rimane il protagonista dei servizi erogati. Oggi utilizziamo già il Symptom Checker verso gli utenti per il servizio di Videoconsulto e nel Telemonitoraggio di pazienti dimessi da strutture ospedaliere di GVM Care & Research. Questi strumenti potrebbero essere facilmente estesi a un sempre maggior numero di utenti e ai loro medici per ridurre la distanza medico-paziente, come dimostrato dal caso di distanza estrema dei viaggiatori spaziali.

Essendo questa missione la prima di tipo commerciale, quali benefici diretti si stima abbia apportato questa applicazione di GVM Assistance (in particolare per quanto riguarda l’AI) in quest’ambito?

Andrea Masina: Il primo esperimento di telemedicina e telemo-

nitoraggio che condurrà GVM Assistance nel corso della missione AX-3 produrrà molti risultati interessanti in termini di validazione in condizioni estreme di nuovi modelli per la gestione dello stato di salute della persona, con ricadute positive anche in termini di visibilità e promozione dei servizi. L’Intelligenza Artificiale inoltre sarà elemento caratterizzante di un’aumentata capacità di efficientare i servizi e le prestazioni delle risorse coinvolte.

Quali se ne prevedono per il futuro, dal punto di vista imprenditoriale-economico?

Andrea Masina: Axiom è impegnata nella progettazione e realizzazione della nuova stazione spaziale internazionale. In questa prospettiva, l’opportunità per GVM Assistance non riguarda solo la possibilità di condurre esperimenti e sviluppare soluzioni innovative. L’ambizione infatti è quella di qualificarsi come partner in grado di partecipare allo sviluppo della sanità del futuro, anche nello spazio, attraverso il primo servizio privato di supporto alla salute per tutte le future missioni commerciali. L’Intelligenza Artificiale è stata utilizzata ampiamente anche nelle tute Spacewear, come confermano i responsabili: l’AI è stata usata sulla tuta SFS2 lato device rilevazione dati medici. Pertanto l’utilizzo è stato di tipo ‘innovazione tecnologica’, in quanto è stato adottato per personalizzare il device che rileva dati, sulle specificità dell’utilizzatore, in questo caso l’astronauta. Il suo impiego serve a customizzare con uno scarto massimo del 2% la precisione di rilevazione. Generalmente i device che si indossano al polso e rilevano i dati hanno un gap dal reale che può raggiungere il 20%. Pertanto ci si serve dell’AI per aumentare la precisione delle performance. Le implicazioni industriali e commerciali riguardano la possibilità di immettere sul mercato nuovi tessuti performanti derivati da quelli studiati per la SFS2 che sono di natura tecnologica e naturale al contempo, integrabili con elettrodi tessili o device miniaturizzati customizzabili, di massima precisione e ovviamente per nulla invasivi. L’utilizzo a seconda delle combinazioni scelte o integrate tra loro va dal settore spazio-aeronautico a tutti quelli della Difesa al campo medicale, dall’actiwear allo sportswear, inglobando tutte le performance o solo alcune. L’industrializzazione è già iniziata, e certamente modifica il sistema produttivo tradizionale, genera nuove professionalità e si rivolge commercialmente, in primis, ai player dello spazio, ai piloti aeronautici che richiedono combinazioni dalle massime performance raggiungibili, e a cascata a tutti gli altri settori indicati.

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L’ING. ANDREA MASINA, AD DI GVM ASSISTANCE, IL COLONNELLO VILLADEI E IL DOTT. GIANLUCA STOPAZZOLO, DELLO STESSO GRUPPO.

Al governo del futuro

DI MAURO MURERO

IN ALTO: DAL 2024 AL 2026

IL MERCATO ITALIANO

DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

REGISTRERÀ UNA CRESCITA

MEDIA ANNUA DEL +28,2%.

DUn report di Anitec-Assinform e un’analisi del Gruppo di Lavoro B7 sottolineano la decisiva incidenza del processo di trasformazione sulla produttività e sulla capacità competitiva delle imprese.

opo aver passato il giro di boa di metà anno con un valore assoluto di 38,1 miliardi di euro, frutto di una crescita del +2,5% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente, nella seconda parte del 2023 il mercato digitale italiano ha saputo migliorarsi ulteriormente. La stima finale, infatti, è di 79,2 miliardi in valore, cui corrisponde un incremento del +2,8% su base annua.

Tutto questo e molto altro emerge dal report ‘Il digitale in Italia 2023’, recentemente presentato da Anitec-Assinform, l’organismo di Confindustria cui fanno capo le principali aziende del mercato ICT. Realizzato in collaborazione con NetConsulting cube, lo studio ha individuato tre segmenti specifici in grado di incidere più di tutti gli altri sul processo di crescita. Il primo di essi è quello dei Servizi ICT: +8,8% nel primo semestre (grazie soprattutto all’ennesima performance del Cloud, che ha sfiorato il +20,0%) e +9,0% nel confronto year by year. Seguono a ruota le aree Contributi e Pubblicità Digitale (rispettivamente +6,0% e +5,9%) e Software e Soluzioni ICT (+5,7% e +5,8%).

Le proiezioni abbracciano anche il biennio da poco iniziato

e appaiono ancora più positive: +3,8% nel 2024 e addirittura +4,8% nel 2025. Se quest’ultima variazione dovesse essere ulteriormente migliorata (Anitec-Assinform arriva infatti a ipotizzare anche il delta del 2026: +5,0%, condizionato alla crescita di tutti i segmenti), fra due anni il valore assoluto del mercato sarà nell’ordine dei 90 miliardi di euro.

“Grazie alla diffusione di soluzioni generative e di ChatGPT”, sottolinea Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, “lo scorso anno l’Intelligenza Artificiale ha catturato l’attenzione del mondo accademico, delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini ed è stata finalmente percepita come una tecnologia rivoluzionaria, capace di saldare abilità e attività diverse, di rendere accessibili le soluzioni a sfide complesse, di potenziare le capacità naturali dell’uomo. Tecnologie come questa o come i Big Data, il Cloud e il Quantum Computing sono destinate a trasformare sia le nostre abitudini quotidiane sia i diversi ambiti produttivi del Sistema Paese, dal Made in Italy alla sanità, passando per la Pubblica Amministrazione. Il trend non determinerà solo lo sviluppo dei settori direttamente coinvolti, ma anche quello delle filiere, portando

le imprese a crescere in termini di scala, di dimensione e di posizionamento internazionale”.

Affermare che l’innovazione può anche essere obsoleta è apparentemente una contraddizione in termini: detto questo, in uno scenario che sta vivendo una fase di evoluzione tecnologica quasi all’insegna del day by day perfino questo ossimoro ha una sua ragion d’essere.

Le applicazioni del processo di sviluppo sono talmente marcate – e, ovviamente, dotate del gene dell’irreversibilità – da rendere superato oggi o domani quello che era nuovo soltanto ieri o l’altro ieri: non a caso, la quasi totalità delle fonti preposte al monitoraggio del digital market concorda (e Anitec-Assinform non fa eccezione) nell’indicare nei Digital Enabler uno straordinario strumento di traino per l’intero scenario. L’esempio più eclatante, tanto per cambiare, chiama diretta-

e scongiurare ‘l’effetto Far West’: l’Europa non deve farsi trovare impreparata, il che non significa assumere un atteggiamento miope e dirigista, come era avvenuto sul versante della transizione ambientale. La trasformazione digitale è già una realtà: nel corso del tempo esprimerà tutto il suo potenziale e, tornando al caso specifico dell’Intelligenza Artificiale, avremo la responsabilità di coglierne tutto il valore governando le difficoltà”.

UN MANIFESTO PER L’AI

mente in causa l’Intelligenza Artificiale, che nel triennio che va da inizio 2024 a fine 2026 dovrebbe mettere sul piatto una variazione media annua nell’ordine del +28,2%. “Le dinamiche del mercato”, spiega ancora Marco Gay, “sono legate – e lo saranno sempre di più nel prossimo futuro – ai fattori che influenzano l’interazione fra trasformazione digitale, economia, capitale umano, sostenibilità e nuovi rischi globali di natura cibernetica. Vogliamo immaginare un futuro in cui cambieremo il modo di ‘fare le cose’ e avremo sempre più bisogno di nuove e sofisticate competenze. La domanda di profili specialistici in ambito digitale sta già aumentando (si pensi al Developer o al Cloud Architect) e cresce, con intensità ancora maggiore, la richiesta di figure trasversali, in grado di leggere e interpretare il livello di complessità cui le aziende devono adeguarsi e, dunque, di valorizzare il ruolo del digitale in un’ottica di supporto all’attività operativa delle imprese. In tale contesto, le nuove tecnologie rappresentano un alleato imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica che ci siamo prefissati”.

A parere di Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria al momento della presentazione del report, “l’Intelligenza Artificiale è sicuramente una tecnologia rivoluzionaria, ma – al pari di ogni altro cambiamento – va governata in modo tale da impedirle di ridurre o inasprire le diseguaglianze. È per questa ragione che sarà importante lavorare a una regolamentazione su scala continentale

Verso la metà di marzo Anitec-Assinform è tornata sulla principale tematica fin qui analizzata presentando uno specifico Manifesto realizzato dal proprio Gruppo di Lavoro sull’Intelligenza Artificiale ed eloquentemente intitolato ‘I.A.: cogliamo le opportunità, riduciamo i rischi’. Rivolto ai cittadini/consumatori, alle imprese e agli stakeholder istituzionali italiani e internazionali, il Manifesto riassume una serie di linee guida finalizzate a promuovere un approccio responsabile all’AI e, al contempo, a delineare il punto di vista dell’industria in merito alle politiche pubbliche e a quanto esse siano necessarie per far sì che lo sviluppo del settore abbia ricadute concrete e positive sulla società e sull’economia. Più nel dettaglio, il documento riprende l’essenza dei messaggi

Anitec-Assinform ha presentato uno specifico Manifesto realizzato dal proprio Gruppo di Lavoro sull’Intelligenza Artificiale intitolato ‘I.A.: cogliamo le opportunità, riduciamo i rischi’.

chiave contenuti nei tre White Paper che l’Associazione ha già dedicato all’argomento e riflette il pensiero e l’impegno di tutto il mondo ICT sul processo di sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. La già citata stima relativa all’incremento medio year by year (+28,2% dal 2024 al 2026) consentirà al mercato di raggiungere fra poco più di due anni un valore assoluto di 1,2 miliardi di

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SOPRA, MARCO GAY, PRESIDENTE DI ANITEC-ASSINFORM. CARLO BONOMI, PRESIDENTE USCENTE DI CONFINDUSTRIA, IN CARICA AL MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DEL REPORT ANITEC-ASSINFORM.

euro, oltre il doppio rispetto ai 570 milioni del 2023: secondo gli artefici del report, questi dati ribadiscono l’importanza assunta dall’Intelligenza Artificiale non solo fra i competitor privati ma anche presso la Pubblica Amministrazione, a sua volta consapevole dei vantaggi che il processo di sviluppo può assicurare in termini di crescita e di produttività.

Il Manifesto mette in evidenza l’importanza di una governance ‘informata’ e animata da una visione ‘tecno-realista’ dell’AI: alle politiche pubbliche è affidato il compito di favorire lo sviluppo del settore partendo dal supporto agli ecosistemi dell’innovazione, condizione primaria per agevolare lo sviluppo di un mercato ‘vivace’, composto anche e soprattutto dalle startup e dai centri di eccellenza. Diventa essenziale agire su formazione, capitale umano, dati e infrastruttura digitale senza imporre regole eccessivamente ostative e, anzi, spianando la strada a un’armonizzazione delle regole stesse a livello globale. In quest’ottica, la governance internazionale dell’AI dovrà portare a un giusto e calibrato coordinamento tra le iniziative portate avanti dalle varie organizzazioni e coinvolgere tutti gli attori dell’industria ICT, in un contesto di dialogo aperto. “L’Intelligenza Artificiale è al centro delle riflessioni dei decisori pubblici e delle imprese”, conclude Marco Gay: “Anche l’Italia si appresta a varare una nuova strategia nazionale e il G7, sotto la Presidenza del nostro Paese, ha posto il tema al centro della sua agenda. Come imprese, riconosciamo il potenziale trasformativo di questa tecnologia per migliorare la vita delle persone e far progredire economia e società e riteniamo sia fondamentale promuoverne un utilizzo responsabile e consapevole, per il bene comune. Dobbiamo bilanciare competizione e cooperazione globali, agendo su più fronti per sostenere l’adozione di tutte le tecnologie emergenti. I dati ISTAT ci dicono che solo il 5% delle imprese italiane utilizza soluzioni di AI: questa considerazione ci spinge a riflettere e a definire sempre più urgente il varo di concrete strategie di valorizzazione delle persone e delle loro competenze. Tutte le iniziative attuate in questo campo rappresentano un passo significativo verso un futuro digitale inclusivo e sostenibile”.

L’INFRASTRUTTURA GLOBALE

A proposito di Confindustria e di innovazione, l’Associazione cui fa capo Anitec-Assinform ha realizzato insieme a Deloitte un’analisi che è stata diffusa alla vigilia del primo evento ‘tricolore’ del B7 (il Gruppo di Lavoro del G7 riservato al mondo delle im-

prese) e della Ministeriale ‘Industria, tecnologia e digitale’ dello stesso G7, svoltisi a metà marzo a Verona e a Trento. Ne sono emerse numerose priorità, tra le quali spiccano l’importanza di un ripensamento delle catene di approvvigionamento e della promozione di un commercio aperto, libero e multilaterale, la necessità di sostenere le economie dell’area G7 nell’attuale fase di trasformazione industriale imposta dalla congiuntura economica, ambientale e geopolitica e l’intensificazione del rapporto di collaborazione tra i Paesi G7 sul fronte degli investimenti digitali e dell’AI, con l’obiettivo di migliorare la competitività, accentuare la capacità produttiva e promuovere la crescita sostenibile anche nel lungo periodo. Ancora, è sempre più urgente puntare a un approccio normativo comune e tessere una rete di infrastrutture robuste e resilienti. Come sottolinea Emma Marcegaglia, B7 Chair, “il processo di digitalizzazione è fondamentale per tutti i settori industriali, in ambito sia privato sia pubblico: come B7 ci impegneremo per promuovere

le competenze digitali oltre i confini delle imprese e raggiungere anche la Pubblica Amministrazione, al fine di rafforzare la sicurezza dell’accesso ai dati e di fornire alle imprese stesse e ai cittadini servizi più efficienti e più sicuri. Siamo consapevoli dei rischi associati all’avvento dell’Intelligenza Artificiale e anche il G7 si è impegnato a sviluppare codici etici armonizzati. È un passaggio decisivo: il B7 è pronto a elaborare raccomandazioni di policy per consentire alle applicazioni dell’AI di dispiegare tutto il loro potenziale positivo, rendendo l’industria sempre più forte e competitiva”. “Le sfide legate alla digitalizzazione e le relative implicazioni tecnologiche, infrastrutturali e formative sono protagoniste dell’epoca che stiamo vivendo”, aggiunge Fabio Pompei, CEO Deloitte Central Mediterranean: “La Digital Transformation e l’Intelligenza Artificiale vantano un potenziale rivoluzionario e una rapidità d’evoluzione senza precedenti, che permetteranno – se adeguatamente indirizzati – di aumentare produttività e competitività in tutti i settori, favorendo una crescita più inclusiva. Per cogliere le opportunità di questa rivoluzione e assumere una posizione di leadership globale è necessario che imprese e Istituzioni lavorino a stretto contatto, accompagnando i Paesi dell’area G7 nel radicale processo di cambiamento in atto. Nel caso specifico dell’Italia, molto dipenderà da come utilizzeremo le risorse straordinarie che il Next Generation EU ha dedicato alla transizione digitale e che rappresentano un’opportunità unica di sviluppo per tutto il Sistema Paese”.

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EMMA MARCEGAGLIA, B7 CHAIR. FABIO POMPEI, CEO DELOITTE CENTRAL MEDITERRANEAN.

Il mezzo più antico è il più moderno

DI MAURIZIO ERMISINO

IN ALTO: IL CONVEGNO ‘OUT OF HOME: DESTINAZIONE DIGITALE!’.

L’Out-of-Home è stato il primo mezzo di comunicazione di massa, ma è anche quello che più si è rinnovato. Il DOOH, con 201 milioni di euro (+21%), pesa circa un terzo sulla sua raccolta totale.

Le concessionarie digitali e televisive sono entrate in questo mercato e hanno trovato nuove opportunità in questo mezzo antico ma molto versatile. Una volta veniva affiancato alla stampa, oggi può essere inserito in una strategia video. Se ne è parlato nella ricerca dell’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano, in occasione del convegno ‘Out of Home: destinazione digitale!’.

In Italia nel 2023 il mercato pubblicitario Out-of-Home (OOH) ha continuato a crescere (+13%) e ha toccato quota 696 milioni di euro, aumentando la sua importanza all’interno del media mix pubblicitario e raggiungendo il 7% della raccolta complessiva italiana (+1% rispetto al 2022). È sempre più rilevante il ruolo del Digital Out-of-Home (DOOH). “Il digitale si sta facen-

do sempre più strada portando innovazione e guidando la crescita dell’Out-of-Home”, ha spiegato Denise Ronconi, Direttrice dell’Osservatorio Internet Media. “Il trend positivo di questa componente sarà ancora più evidente nel 2024: il DOOH sarà infatti responsabile del 64% della crescita di questo media prevista sull’anno in corso e raggiungerà i 242 milioni di euro (+21%), con un peso del 32% sulla raccolta complessiva del mezzo”.

La raccolta pubblicitaria DOOH si suddivide tra diverse tipologie di impianti: la quota principale (65%) riguarda quelli Roadside (pensiline, affissioni, fioriere, fermate autobus decorate); seguono (33%) gli impianti Transit Media (all’interno e all’esterno di mezzi di trasporto e in aeroporti, stazioni e metropolitane) e (2%) quelli Retail & Leisure (negozi, centri commerciali, stadi e palazzetti).

MEDIAMOND: NON SOLO ADV, MA CONTENUTI

Uno dei punti di forza dell’OOH è la complementarietà con altri mezzi, come dichiara Alfredo Coco, Direttore Marketing Web, Out Of Home & Print di Mediamond. “Abbiamo scelto l’OOH perché crediamo che sia un mezzo che permetta, nel nostro caso, di chiudere il cerchio di tutti i mezzi conosciuti”, spiega. “Non a caso parliamo di media orchestra: abbiamo una visione unica, ci muoviamo in un’ottica di total reach”. Ma c’è un altro aspetto che il DOOH permette. “Oltre alla dimensione adv abbiamo costruito una strategia content-based”, spiega Coco. “Il mezzo OOH fino a ieri era il mezzo pubblicitario di massa, oggi è un mezzo di comunicazione perché è dotabile di contenuti editoriali”.

UBER: CREARE AWARENESS E COMUNICARE IN MANIERA GEOLOCALIZZATA

L’OOH permette a un brand di essere conosciuto dove ancora non lo è. Ma anche a un brand noto di dire che è presente in quel luogo. “Uber è conosciuto dappertutto, ma non è detto che qualcuno sappia che opera in una determinata città”, spiega Marco Ferrara, Senior Marketing Manager SCEE. “Invece, se trovo un’inserzione OOH a Milano immagino che Uber operi qui”. “Uber opera negli hub di mobilità come gli aeroporti”, spiega. “Serve a dare awareness e comunicare in maniera geolocalizzata. Appena atterra a Roma, Milano, Palermo, il turista sa subito che Uber è presente: per noi l’OOH è fondamentale”.

L’OOH non è più un media avvicinabile all’annuncio stampa, ma è sempre più vicino alla video strategy.

GRANDI STAZIONI RETAIL: L’OOH PER RECUPERARE AUDIENCE

L’OOH non è più un media avvicinabile all’annuncio stampa, ma è sempre più vicino alla video strategy. E colma un vuoto. “Si è passati dalla fruizione della Tv in casa alla fruizione basata sui contesti di vita: non più seduti a casa ma dove siamo in quel

momento”, spiega Cesare Salvini, Chief Marketing & Media Officer di Grandi Stazioni Retail. “Questo mette le stazioni in un contesto qualificato: siamo sul flusso ma anche su un contesto di attesa. E così aiutiamo gli investitori a recuperare audience: se il contesto tradizionale perde fruizione è qui che la recupera, uscendo dal mondo dell’OOH tradizionale per entrare in un contesto più ampio, quello della video strategy”.

HAVAS MEDIA NETWORK: ATTENZIONE AL FAKE OOH

Il digitale trasforma anche il modo in cui era intesa la creatività. “Negli USA un impianto digitale cambia la lunghezza del messaggio a seconda delle condizioni del traffico”, spiega Simona Terragni, Head of AdCity di Havas Media Network. “Se c’è molto traffico, il pubblico avrà possibilità di leggere un messaggio più lungo. Se non ce n’è avrà meno tempo e il copy sarà più breve”. Simona Terragni ci parla anche di un fenomeno nuovo, nato grazie ai social media, il fake Out-of-Home. “La campagna di un noto mascara ha ornato con ciglia giganti la metro di Londra”, ci racconta. “Un’altra ha mostrato delle borse extralarge. Sono immagini generate al computer: il consumatore che, sui social, si imbatte in questi contenuti ne è attratto ed è spronato alla condivisione”. A volte, però, bastano un’affissione classica e una grande idea, come la campagna WeRoad che ci ha fatto vedere il calendario dei ponti e delle ferie.

IL PROGRAMMATIC DIGITAL OUT-OF-HOME

Lo sviluppo della componente digital e i crescenti investimenti per la diffusione di impianti digitali portano nuove opportunità per il mercato Out-of-Home, che ora può sfruttare modalità di compravendita simili al Programmatic advertising disponibile per gli spazi pubblicitari online. Il Programmatic Digital Outof-Home (pDOOH) fa riferimento all'automazione del processo di acquisto, vendita e distribuzione dell'inventory degli schermi digitali, offrendo agli advertiser funzionalità di targeting avanzate per raggiungere gli utenti anche fuori casa. In Italia il mercato del pDOOH è piuttosto contenuto, anche se registra tassi di crescita rilevanti: nel 2023 valeva circa 10 milioni (+61% rispetto al 2022) e pesava il 5% della raccolta DOOH. Il trend positivo è attribuibile a un aumento dell’inventory, dovuto agli importanti investimenti da parte dei media owner per abilitare il Programmatic sui propri impianti digitali. Questi investimenti

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DENISE RONCONI, DIRETTRICE DELL’OSSERVATORIO INTERNET MEDIA. NICOLA SPILLER, DIRETTORE DELL’OSSERVATORIO INTERNET MEDIA.

PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO ‘OUT OF HOME: DESTINAZIONE DIGITALE!’.

porteranno detto mercato a crescere sempre di più nei prossimi anni: nel 2024 potrebbe raggiungere 15 milioni di euro, con un +50% rispetto al 2023. Solo 1 investitore pubblicitario su 3 ha utilizzato il pDOOH, ma si tratta di brand che hanno sperimentato questa modalità solo in alcune occasioni. La maggior parte degli advertiser non si è mai avvicinata al pDOOH a causa della disponibilità di inventory ancora limitata e concentrata nei grandi centri; del costo troppo elevato; della scarsa conoscenza delle opportunità e della difficoltà a reperire le competenze necessarie per sfruttarle; della percezione di mancanza di trasparenza lungo la filiera media e nei timori sulla qualità dei dati. Chi ha sperimentato il pDOOH ha apprezzato la maggiore precisione nel targeting e nel delivery del messaggio pubblicitario rispetto all’OOH tradizionale, grazie alla possibilità di attivare gli impianti in tempo reale, sfruttando modelli basati sugli spo-

stamenti del pubblico e sui comportamenti dei consumatori per determinare dove, quando e come veicolare l’annuncio. Gli altri motivi sono la flessibilità e l’ottimizzazione delle campagne in tempo reale, la gestione della pianificazione crosscanale e la rilevanza contestuale rispetto all’ambiente.

IGPDECAUX: PROGRAMMATIC DOOH, AMPLIARE E DIMINUIRE LA PRESSIONE PUBBLICITARIA

Con il pDOOH si può essere molto concreti. “Se devo comunicare un brand di gelati, devo lavorare sull’attenzione in termini di conversione”, riflette Michele Casali, Marketing Data Director di IGPDecaux. “Ho bisogno di ampliare la pressione pubblicitaria quando fa caldo e diminuirla quando piove. Con il Programmatic lo faccio fare alla mia piattaforma”. Oggi ci sono piani pubblicitari di un giorno, di un mese o piani always on di 365 giorni.

BLIS: L’OUT-OF-HOME È UN MEZZO ONE TO SELECTED MANY “L’OOH è un mezzo one to many, ma a me piace dire che è un mezzo one to selected many”, spiega Giulia Campa, Programmatic e Business Developement Lead Blis. “Perché andiamo a costruire audience altamente profilate e a pianificare in aree dove sono altamente concentrate le persone”.

FRAMEN E THE TRADE DESK: L’IMPORTANZA DELL’INDOOR, DELL’INIZIO E DELLA FINE DEL JOURNEY

Antonella La Carpia, Country Project Lead di FRAMEN parla del mondo dell’indoor, che “apre una scena interessante”, come spiega. “La presenza in strada è importante, ma si tratta di estendere questa opportunità in modo complementare all’interno”. E cita il caso dell’enorme banana Chiquita in video dentro della stazione metro Cadorna a Milano. “Il DOOH viene utilizzato per raggiungere una reach importante all’inizio del journey, per far conoscere un brand, o alla fine, per spingere a fare acquisti”, interviene Angela Bersini, General Manager Italy di The Trade Desk. “Due terzi delle pianificazioni DOOH sono multicanale”, aggiunge. “Vedo un cartellone digitale nel mattino e nel pomeriggio vengo ritargettizzato su un altro mezzo”.

COCA-COLA: FOCUS SU AREE GEOGRAFICHE O ALCUNI MOMENTI DELL’ANNO

“L’OOH è importante per catturare l’attenzione e lavorare sull’iconicità”, racconta Francesca Pezzini, Senior Director Consumer & Shopper Connections Europe di Coca-Cola. “L’affissione ci permette di avere il focus su particolari aree geografiche o in alcuni momenti dell’anno, come l’estate con le stazioni e le spiagge”.

WOOLRICH: LA CAMPAGNA DOOH A NEW YORK

Roberta Arpino, Digital Marketing Specialist di Woolrich, parla della recente campagna del marchio. “Il DOOH ha permesso di geolocalizzare la campagna a New York, a Manhattan, dove ci sono gli store di Woolrich”, spiega. “L’obiettivo era quello di coinvolgere un pubblico più ampio in un momento di vita offline. Lo scenario era coerente sia con il target sia con l’ambiente”.

AEROPORTI DI ROMA: UN PANEL DI DATI PIÙ COMPLETO

Quanto alla misurazione, “abbiamo dei dati e il flusso di passeggeri è certo e certificato”, spiega Cristina Corapi, Head Of Advertising Aeroporti di Roma. “Prima dell’estate abbiamo fatto una partnership per installare sensori sui nostri asset in determinate aree per avere dati di base, ma anche più strutturati. Vogliamo però avere un panel di dati più completo che sia soddisfacente per gli advertiser”.

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Le svolte radicali di TikTok nel 2024

DI ANTONIETTA VITAGLIANO

IN ALTO: ALCUNE SCHERMATE DI TIKTOK.

IIl workshop del Next Gen Lab, l’osservatorio permanente del Gruppo IAKI nato nel 2020, fotografa i macro-trend, la situazione attuale e le nuove opportunità della piattaforma.

l 2023 è stato sicuramente l’anno di TikTok. I risultati parlano di quasi 20 milioni di utenti attivi mensili, un terzo della popolazione italiana. I video vengono guardati per 23 ore al mese, 280 ore all’anno.

Il Next Gen Lab di IAKI racconta una piattaforma che ha cambiato il paradigma da un modello relazionale a quello basato sugli interessi: “È questa l’onda da cavalcare per essere presenti in modo efficace su TikTok”, ci racconta Sandro Marchetti, Amministratore Delegato di IAKI. “L’algoritmo non ci mostra i contenuti dei profili che seguiamo ma quelli che maggiormente corrispondono ai nostri interessi: questo crea una sorta di costante discoverability, con potenziale virale. La conseguenza è che qualsiasi contenuto può coinvolgere e influenzare il pubblico; le possibilità strategiche nello sviluppo di contenuti di qualità si allargano nettamente rispetto ad altri social”.

Il Next Gen Lab, l’osservatorio permanente del Gruppo IAKI sul-

le generazioni nato nel 2020, è uno strumento qualiquantitativo agile di analisi e ricerche di mercato che aiuta le aziende nella definizione di insight e prospettive per guidare le strategie e la creatività di ogni campagna.

Grazie a panel, monitoring, survey, focus group e workshop, uniti all’esperienza sul campo dell’agenzia generation-driven, emerge un recente studio approfondito sulle potenzialità di TikTok alla luce delle novità 2024. Il Next Gen Lab di IAKI ha un palinsesto di workshop nei quali racconta i risultati delle proprie analisi e ricerche sul mondo dei social, e non solo. Per rimanere aggiornati e poter partecipare è necessario iscriversi attraverso il form presente sul sito www.iaki.it.

TIKTOK VS YOUTUBE

La prima novità di quest’anno è rappresentata dai video orizzontali, una scelta verso cui TikTok spinge sempre di più e che costi-

tuisce una mossa strategica per intensificare la concorrenza con YouTube, principale competitor in termini di audience a livello global. Cosa devono fare quindi le agenzie e i brand? Cambiare gli schemi di produzione dei contenuti e costruire progetti integrati per ottimizzare le risorse sui diversi social e non atomizzare la comunicazione sui diversi canali. Integrare e ottimizzare in questo caso vuol dire anche alzare la qualità dei contenuti, che diventa sempre più importante anche sui social. Ma non finisce qui: i video in futuro potrebbero avere una durata fino a 30 minuti! Formati più lunghi, quindi, e storytelling più strutturati, come sono per esempio i vodcast. In poche parole: approfondimento e intrattenimento. “Questo trend significa che le aziende devono essere ancora più attente alla qualità dei contenuti e alla loro coerenza con i codici di comunicazione di TikTok, dove l’interazione fra comunicazione e informazione diventa ancora più forte”, racconta Alberto Iudica, Head of Strategy di IAKI. “In un contesto nel quale lo storytelling non si esaurisce in un messaggio pubblicitario e in una campagna, ma deve suscitare interesse prolungato, diventa basilare un approccio creativo costantemente aggiornato, anche tramite l’analisi continua dei trend”.

Gli utenti sono 18 volte propensi ad appassionarsi a un nuovo argomento rispetto agli altri social media e il 44% degli intervistati ha visitato TikTok con uno specifico intento per poi scoprire qualcosa di nuovo.

CARI BRAND,

CORAGGIO!

Lasciarsi alle spalle la comfort zone ed esplorare nuovi mondi affini: è questo ciò che ci si aspetta dalle aziende nel 2024. Il motivo? Su TikTok non c’è una direzione univoca di fruizione e curiosità, quanto un meccanismo dirompente di scoperta continua di nuovi interessi e passioni. Gli utenti sono 18 volte propensi ad appassionarsi a un nuovo argomento rispetto agli altri social media e il 44% degli intervistati ha visitato TikTok con uno specifico intento per poi scoprire qualcosa di nuovo senza accorgersene. Bisogna quindi sperimentare, seguire qualche consiglio e lavorare molto sulla qualità dei contenuti per conquistare la fiducia dei consumatori e superare il trust gap: ascolto proattivo e costruzione della credibilità nel day by day.

L’UTILIZZO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: SÌ O NO?

L’AI predittiva è nel Dna di TikTok e l’algoritmo riconosce il tempo di permanenza sui video e la tipologia di interazioni tra utente e video stesso; prende poi le informazioni dal contenuto guardato per cercarne altri simili o affini da sottoporci. Ma si può in un social autentico e vicino agli utenti come TikTok utilizzare la finzione dell’AI anche nella produzione di contenuti? La verità è che oggi l’Intelligenza Artificiale restituisce un’iperbole ‘credibile’ della realtà e questo, oltre a sorprendere gli utenti, enfatizza il racconto dei brand. E i vantaggi sono tanti, anche

a livello economico: attraverso le piattaforme di AI è possibile riprodurre contesti di prodotto per i quali, in molti casi, sarebbe necessario uno shooting fotografico. La creazione di video mediante strumenti di AI permette di liberare la creatività con meno vincoli rispetto a un tradizionale budget di produzione. Grazie agli strumenti di Voice cloning, poi, è ora possibile avere un commento vocale a un video. Tutto bello e facile? “L’AI è certamente uno strumento utile, ma è nuovo e va gestito con attenzione e da professionisti che oggi, inevitabilmente, la stanno studiando”, afferma Filippo Fiocchi, Executive Creative Director

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DALL’ALTO: SANDRO MARCHETTI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI IAKI, ALBERTO IUDICA, HEAD OF STRATEGY DI IAKI, E FILIPPO FIOCCHI, EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR DI IAKI.

di IAKI. “L’AI non comporta più grandi investimenti finanziari per gli utenti professionali, bensì di tempo, proprio perché è una tecnologia nuova e ancora in fase di grandi cambiamenti e questo richiede professionalità in grado di capirne le potenzialità e i rischi, e di saperli prevenire”. Non solo: utilizzare l’Intelligenza Artificiale imporrà, probabilmente, più attenzione in virtù delle valutazioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) proprio sulla trasparenza dei contenuti. La proposta di legge mira a regolare l'etichettatura e la responsabilità dei soggetti che diffondono i contenuti AI, promuovendo la distinzione tra produzioni umane e algoritmiche. L’obiettivo è tutelare il consumatore principalmente sul tema delle fake news. Esattamente come l’hashtag #ADV per gli influencer, la normativa darà un nuovo standard su trasparenza e verificabilità del contenuto per il fruitore finale, senza inficiare le potenzialità creative e le performance dello strumento, rispettando così il ‘patto’ non scritto di fiducia tra il brand e gli utenti. “Questo è un altro aspetto per cui la capacità di costruire contenuti accattivanti e al contempo rigorosi nelle informazioni diffuse sarà sempre di più un criterio fondamentale per la scelta delle agenzie a cui le aziende si dovranno affidare. E sembra quasi paradossale che proprio su TikTok, su cui pesa ancora un percepito di superficialità, la qualità dei contenuti sia addirittura più alta che su altri social, spingendo le aziende a selezionare con cura i partner dei loro progetti”, conferma Fiocchi.

INFLUENCER DOPO IL CASO FERRAGNI: COME SCEGLIERLO E QUANDO SERVE?

Il 58% degli utenti di TikTok è propenso a fidarsi di un marchio dopo averne sentito parlare da creator e influencer. È quindi importante per le aziende confidare sugli influencer e utilizzare la loro capacità di content creator per la realizzazione di conte-

nuti, con l’attenzione a rispettare la nuova normativa in tema di segnalazione di advertising. Le più recenti linee guida definiscono gli influencer come fornitori di servizi media audiovisivi, soggetti a specifici requisiti e responsabilità editoriali; devono rispettare le norme sulla pubblicità, sui diritti fondamentali, sui diritti dei minori e sui diritti d’autore; sono previsti l’applicazione di sanzioni in caso di violazione delle norme, con multe fino a 600mila euro, e l’avvio di un tavolo tecnico per l'adozione di un codice di condotta, che può coinvolgere influencer, piattaforme social, agenzie di marketing e altri attori del settore.

CRESCITA ORGANICA: OGGI È POSSIBILE GRAZIE ALLA TIKTOK

SEO STRATEGY

“Sono finiti i tempi in cui ai brand che approdavano sulla piattaforma venivano donati generosi KPI di benvenuto. Oggi le view organiche possono essere supportate da una gestione oculata della SEO interna a TikTok”, aggiunge ancora Alberto Iudica di IAKI. “È ciò che è successo quando abbiamo aperto un canale TikTok local per un brand internazionale: grazie alla content strategy che abbiamo costruito, in due settimane ha raggiunto oltre 20mila follower organici”.

SPARKLINK BY NEXT GEN LAB: LO STRUMENTO CHE TUTTI I

BRAND STAVANO ASPETTANDO

Nel nuovo scenario influencer tutti possono avere un’opinione rilevante, ogni contenuto può essere premiato dall’algoritmo, diventare virale, influenzare il pubblico. Ma sulla piattaforma TikTok i contenuti sono numerosi, i sistemi di web listening non funzionano e il sentiment è difficile da tracciare. Come fare per governare questo fenomeno e ‘brillare’ rispetto agli altri? “Servono un’analisi costante e un processo creativo proattivo, che in IAKI abbiamo trasformato in un servizio accessibile a tutti i brand, anche quando la gestione regolare dei canali non è assegnata a noi”, conclude Marchetti. “Si chiama Sparklink: un servizio di monitoraggio unito al suggerimento costante di azioni di comunicazioni coerenti con gli insight rilevati”.

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IL 2023 È STATO L’ANNO DI TIKTOK, QUASI 20 MILIONI DI UTENTI ATTIVI MENSILI, UN TERZO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA.

App and down

IN ALTO: L’ALIMENTARE

E LA DISTRIBUZIONE SONO

FRA I SETTORI D’UTENZA

PRINCIPALI DEL MERCATO

PUBBLICITARIO ONLINE.

CAlcuni mesi in crescita e altri in flessione, alcuni segmenti in ascesa e altri in fase di stallo: il 2023 dell’advertising online è stato parzialmente altalenante, ma si è comunque chiuso con il segno algebrico positivo.

on 2,4 punti percentuali di crescita in riferimento al cosiddetto ‘perimetro Assointernet’, che salgono a 3,5 considerando anche la stima Nielsen Ad Intel del valore di Search, Social e OTT, l’advertising online ha archiviato il 2023 con un risultato ‘abbastanza’ soddisfacente. L’avverbio è dovuto al fatto che nel recente passato il settore in esame, da anni indiscussa locomotiva di ogni percorso di sviluppo o di risalita post-crisi del media mix, aveva abituato tutti a tassi più eclatanti. Detto questo, in un periodo storico in cui le ‘vacche grasse’ di biblica memoria vanno temporaneamente messe da parte, i due delta citati sono comunque superiori ai tassi che quantificano l’incremento del totale mercato (rispettivamente +1,9% e +2,6%, a seconda dell’ampiezza del perimetro considerato).

Ne deriva che il comparto digitale è riuscito per l’ennesima volta a mettere sul piatto una capacità reattiva superiore sia agli immancabili ostacoli interni, sia alle difficoltà riconducibili a ingerenze esterne (le dinamiche inflattive, per esempio, non hanno dato una mano né all’offerta né alla domanda).

In otto mesi su dodici – il doppio rispetto ai quattro chiusi in flessione – l’online ha fatto registrare un incremento degli investimenti nel confronto month by month con il corrispondente

periodo dell’anno precedente: la performance più degna di nota è stata quella di marzo (+12,6%, unica variazione mensile a due cifre), mentre il risultato più deludente è arrivato proprio alla fine dell’anno. Il –9,3% di dicembre vs dicembre ha infatti ridimensionato una crescita complessiva che, senza questa sensibile battuta d’arresto, sarebbe stata più consistente. Sul versante dei singoli device, le rilevazioni dell’Osservatorio FCP-Assointernet mettono in risalto il ruolo trainante del segmento aggregato Desktop/Tablet: un solo mese con il segno algebrico negativo, anche in questo caso quello di dicembre (–7,3%), ha posto fine a una sequenza eccellente (da gennaio a novembre l’incremento nei confronti month by month è stato ininterrotto) ma non ha impedito di concludere l’anno con una variazione significativa (+4,8%). È stato parzialmente deludente il 2023 del segmento Smartphone, che aveva iniziato l’anno con i fuochi d’artificio (crescite mensili a doppia cifra per tutto il primo trimestre) ma che ha poi vissuto un decremento quasi costante e ha chiuso in fase di sostanziale stallo (–0,8% year by year).

Ancora, dai dati dell’Osservatorio riferiti alle modalità di fruizione dei contenuti pubblicitari si evince che il contributo del Browsing alla crescita del digital advertising non è stato partico-

DI MAURO MURERO

larmente rilevante (+1,7%). Di ben altro tenore è la crescita della modalità App (+11,2%), ovviamente imparagonabile al Browsing in termini assoluti (vale meno di un decimo: 42,8 milioni di euro contro 464,6) ma sempre più sulla cresta dell’onda sotto il profilo tendenziale e prospettico.

“Il 2023 è stato un anno complessivamente positivo per il mercato italiano del digital advertising”, conferma Simone Branca, Presidente di FCP-Assointernet: “Più specificamente, abbiamo riscontrato un’accelerazione nel corso del primo semestre, mentre la seconda parte dell’anno ha evidenziato un atteggiamento più ‘conservativo’ da parte dell’utenza, anche e soprattutto per la mancanza di big event sportivi di grande interesse mediatico. In tale contesto, va anche sottolineato che la qualità garantita dagli editori che aderiscono a FCP-Assointernet ha rappresentato un asset centrale nell’ambito del rapporto fra le aziende e i consumatori finali. Il comparto Video (attraverso i formati in stream) e lo sviluppo di progettualità a valore aggiunto (iniziative sui social, branded content e così via) si sono rivelati strumenti fondamentali, al servizio delle strategie di comunicazione degli spender. L’attività associativa prosegue a pieno regime e un’attenzione particolare è rivolta al potenziamento dell’Osservatorio Investimenti, al dialogo con gli altri organismi di rappresentanza attivi nel nostro mercato e al monitoraggio dei nuovi trend, sia tecnici sia normativi, che stanno caratterizzando l’evoluzione della Industry. In generale, possiamo affermare che il positivo risultato del 2023 ci ha proiettati con fiducia e dinamismo in un 2024 che, tra l’altro, sarà caratterizzato da appuntamenti importanti come i Campionati Europei di calcio e i Giochi Olimpici estivi di Parigi e metterà quindi a disposizione dei brand l’opportunità di sviluppare strategie di comunicazione efficaci e di grande impatto”.

Per quanto concerne l’orientamento della spesa digitale da parte dei vari settori merceologici, lo scorso anno si sono particolarmente distinti l’Alimentare, l’Automotive, la Distribuzione, la Gestione Casa, il Turismo/ Viaggi e altri ancora.

Per quanto concerne l’orientamento della spesa digitale da parte dei vari settori merceologici, lo scorso anno si sono particolarmente distinti l’Alimentare, l’Automotive, la Distribuzione, la Gestione Casa, il Turismo/Viaggi e altri ancora. L’inizio dell’anno in corso è sostanzialmente in linea con la fine di quello precedente. Il saldo di gennaio 2024 vs gennaio 2023 è stato negativo (–2,7%) e anche in questo caso a ‘rovinare’ la festa è stato il segmento Smartphone (–10,6%), la cui rilevante contrazione è compensata solo parzialmente dalla crescita dell’area Desktop/Tablet (+3,6%).

Anche sul fronte della fruizione si registrano due andamenti opposti: ai quasi cinque punti di calo del Browsing si contrappone

l’ulteriore e sensibile impennata della modalità App (addirittura +22,5% rispetto al primo mese del 2023).

Nessuna variazione di rilievo anche nell’ambito delle categorie merceologiche: i contributi più degni di nota sono arrivati dagli stessi settori citati in precedenza, con un parziale ridimensionamento del ruolo dell’Automotive e un gradito inserimento degli Elettrodomestici.

“L’andamento del primo mese dell’anno è stato lievemente negativo”, precisa ancora Simone Branca, “ma è anche vero che il confronto era con un gennaio 2023 particolarmente brillante. Non a caso, il rapporto con il gennaio 2022 parla di un incremento del +8,9%: riteniamo che questo dato ribadisca lo stato di salute del comparto digital nel nostro Paese. In un periodo in cui l’intera Industry è impegnata nell’affrontare i nuovi trend che stanno ridisegnando alcune dinamiche alla base del nostro ecosistema, come Associazione abbiamo ulteriormente intensificato gli sforzi volti a offrire ai brand, alle agenzie e a tutti gli attori del mercato un autorevole e valido punto di riferimento, in vista delle prossime sfide competitive”.

L’ITALIA È SEMPRE PIÙ ‘MOBILE’

Per quanto riguarda la Total Digital Audience, secondo l’ultima analisi di Audicom-Audiweb nel 2023 è rimasta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (+0,3%), in continuità con la capillare penetrazione di internet presso la popolazione italiana. La media mensile è stata di 43,9 milioni di utenti unici, pari al 75% degli individui dai 2 anni in su.

L’audience online nel giorno medio è stata quantificata in 36,5 milioni di utenti: in questo caso si registra una flessione (peraltro piuttosto lieve: –0,5%) su base annua, attribuibile a una minor fruizione del Personal Computer nella quotidianità. Non perde colpi il Mobile: è del 92,1% il tasso di penetrazione di Smartphone e Tablet presso gli utenti maggiorenni (18/74 anni), che hanno mediamente dedicato 64 ore al mese (+1,3%) e poco meno di 2,5 ore al giorno (+1,9%) alla fruizione tramite questi dispositivi. Anche dal punto di vista dei consumi online si rilevano dati positivi per gran parte delle categorie di siti e App per Mobile, con particolare riferimento a quelle dedicate all’e-commerce (che raggiungono il 63,5% della popolazione dai 2 anni in su), ai servizi di messaggistica istantanea, all’offerta di informazioni Corporate e così via, abbracciando numerosi e variegati ambiti (viaggi, ricette, meteo).

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SIMONE BRANCA, PRESIDENTE DI FCP-ASSOINTERNET.

L’AI tra i temi principali al Festival del Management

Si è svolta con successo il 7 e l’8 marzo

IN ALTO: LA TAVOLA ROTONDA

DELLA PRIMA GIORNATA

NELL’UNIVERSITÀ BOCCONI DI MILANO.

Pall’Università Bocconi di Milano la seconda edizione del Festival del Management, organizzato dalla SIMA, la Società Italiana di Management.

rima kermesse nel panorama italiano e internazionale a offrire un palinsesto di contenuti del tutto dedicati al trattamento e alla divulgazione delle competenze manageriali a tutto tondo, anche il tanto atteso Festival del Management, di scena all’Università Bocconi di Milano nella due giorni del 7 e 8 marzo, ha preso l’avvio con il contenuto più controverso e dibattuto del periodo: l’Intelligenza Artificiale. Vediamo dunque, dopo l’apertura e le necessarie presentazioni

previste, chi si seduto alla tavola rotonda della prima giornata e quali sono stati in sintesi i contributi più significativi. In seguito al saluto iniziale del rettore Francesco Billari si è subito sottolineata l’importanza del Festival perché fondato sulla capacità di innovarsi delle tecnologie con una visione di lungo periodo che ne valorizzi le diversità.

Dunque a suo avviso sarebbe stato dovere dell’università “includere più donne nelle discipline in cui la loro presenza è ancora

DI ELISABETTA FLAMINI

contenuta”, come verrà ampiamente dibattuto nei talk della seconda giornata.

Gli ha fatto seguito Stefano Caselli, della Sda Bocconi, che ha sottolineato come il management sia responsabilità e trasversalità di contenuti: di qui la necessità di lavorare sulle connessioni. La presidentessa della SIMA, Società Italiana di Management, Arabella Mocciaro Li Destri, ha detto invece che con “il Festival il management si vuole aprire alla società e radicare la sua cultura nel Paese”. Mentre Sandro Castaldo, presidente dell’IFSAM, ha precisato che “fondamentale è l’impatto della comunità accademica sulle imprese” e che “il Festival rappresenta un’iniziativa unica nel suo genere ed è significativo che affronti temi decisivi come l’impatto della AI sul management e l’inclusione a livello culturale complessivo e non solo di genere”.

L’ultimo intervento di saluto è stato quello di Roberto Vona, ideatore e delegato SIMA per il coordinamento scientifico del Festival, che ha sottolineato come “la presenza di circa 200 speaker testimoni la voglia di unione che anima il management, che è al tempo stesso rassicurazione e creatività”. È quindi cominciata la prima tavola rotonda intitolata ‘Visionari d’ispirazione: Intelligenza Artificiale e processi di humanagement’, coordinata dall’editorialista del Corriere della Sera Francesco Verderami. Il giornalista ha esordito ponendo l’accento sulla necessità di individuare regole per l’AI e su questo è ruotato il dibattito.

Nunzia Ciardi, Vicedirettrice dell’Agenzia per la Cybersicurez-

Anche il tanto atteso Festival del Management si è aperto con il contenuto più controverso e dibattuto del periodo: l’Intelligenza Artificiale.

za Nazionale, ha fugato le troppe paure esistenti riguardo l’AI, ricordando che le macchine non potranno mai sostituire l’uomo. L’AI è una tecnologia con grandi potenzialità e le maggiori inquietudini provengono dal serflearning, ossia il processo in base al quale l’AI diventa generativa apprendendo da sé stessa. Tuttavia non si torna indietro dal progresso: quel che occorre è una governance all’altezza delle nuove sfide, con attenzione a declinare in modo corretto, e non eccessivamente la giusta tutela della privacy.

Altro problema decisivo è l’autorialità, ossia la capacità di saper discernere tra ciò che è un prodotto umano a ciò che è frutto delle macchine. Solo così si può evitare il rischio di inquinamento delle fonti e distinguere tra ciò che è umano e ciò che è artificiale. Il Vicedirettore generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale, il prefetto Vittorio Rizzi, intervenuto a questo punto sempre nella prima giornata, ha invitato ad abbandonare fuorvianti allarmismi, favorendo una gestione responsabile all’inevitabile resilienza al cambiamento. Secondo Rizzi il punto nodale è allestire strumenti tecnologici in grado di individuare il confine tra le categorie di vero, verosimile, virtuale e illusorio, facendo propria anche a suo avviso la convinzione che fermare l’evoluzione scientifica non solo è sbagliato ma soprattutto impossibile.

L’ex ministro ed ex Presidente del CNR nonché attuale numero uno della Fondazione Cotec, Luigi Nicolais, ha messo in guardia dall’uso erroneo del termine ‘Intelligenza Artificiale’.

A suo avviso l’importante è capire in che modo si interrogano le macchine e dunque fondamentale è l’etica nell’uso della AI. In realtà il passaggio dall’analogico al digitale ha dato più valore all’uomo e non il contrario. A parere di Nicolais, infatti, esiste una grande responsabilità della politica che deve essere capace di governare il cambiamento usando lungimiranza e non interventi day by day.

Alessandra Poggiani, Direttore Generale di Cineca, ha messo in evidenza, invece, la necessità di garantire l’accesso al pubblico delle informazioni: anche per questo è giusto, secondo lei, valorizzare le startup e le piccole aziende.

Per il comandante regionale della Guardia di Finanza della Lombardia, Giuseppe Arbore, invece di preoccuparsi è giusto occuparsi dell’AI. Ci fa paura ciò che non conosciamo e le macchine producono questo effetto. Perciò è fondamentale investire nella conoscenza: saremmo obbligati a sviluppare l’AI per evitare il caos.

Dopo Rita Tenan, per decenni impiegata in Microsoft Italia e ora Vicepresidente di Salesforce, è stata la volta di Ruggero Guidolin di Crédit Agricole Italia: “l’AI”, ha puntualizzato, “non è un meteorite arrivato all’improvviso, in realtà viene usata da anni. Il nodo è l’AI generativa, verso la quale esiste una regolamentazione ancora troppo vaga. Ciò che funzionerà da salvaguardia nel suo utilizzo è l’intelligenza collettiva”.

La giornata si è comunque arricchita grazie ad approfondimenti ed esempi concreti, nonché con domande di livello. Ma interessanti, oltre agli spunti di riflessione offerti al momento, le indagini successive comparse su giornali e riviste. Il Corriere della Sera, per esempio, si è focalizzato sul carattere aperto e divulgativo della kermesse, accessibile a tutti gli interessati e nato per creare un’occasione di incontro e di confronto su temi del management importanti per l’economia e la società contemporanea. Con temi alquanto eterogenei, puntualizza, in primis il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel management e nelle questioni etiche e di policy che questa tecnologia e i suoi usi sollevano. In particolare, il ruolo dell’AI nell’educazione manageriale. Ottimo l’obiettivo delineato nel corso del Festival, si rimarca, di indagare le potenzialità, alcune espresse, altre emergenti, che l’AI mostra per cambiare le modalità con con cui si disegna l’educazione manageriale. Mettendo a confronto più voci in materia, sono poi stati qui resi noti i primi risultati di alcune esperienze concrete di impiego dell’AI nella didattica.

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DA SINISTRA: FRANCESCO VERDERAMI, LUIGI NICOLAIS, VITTORIO RIZZI, NUNZIA CIARDI, ALESSANDRA POGGIANI, GIUSEPPE ARBORE, RITA TENAN, RUGGERO GUIDOLIN.

Creatività e programmatic: i media e l’AI

DI ANNALISA BELLUCO

IN ALTO: MACHINE LEARNING E AI

SONO GIÀ TECNOLOGIE CENTRALI

IN TEADS, CHE ACCOMPAGNANO

I CLIENTI DALLA FASE STRATEGICA

ALLA PIANIFICAZIONE, FINO AL MONITORING E ALLA GESTIONE

LIVE DELLE CAMPAGNE.

AL’Artificial Intelligence è ormai uno strumento concreto, che Teads utilizza per aumentare l’efficacia delle campagne cambiando il modo di intendere le piattaforme di programmatic e l’ottimizzazione creativa.

bbiamo approfondito l’argomento con Dario Caiazzo, Managing Director di Teads Italia, che ci ha raccontato come si stanno evolvendo le piattaforme di programmatic e come l’AI viene utilizzata, anche in termini creativi.

L’industry media sta vivendo un periodo di grande fermento, dovuto a nuovi input tecnologici da una parte e alla ormai prossima definitiva dismissione dei cookie di terza parte dall’altra. Cosa comportano questi cambiamenti per i vari stakeholder del settore?

Dario Caiazzo: L’intero mercato dell’ad tech sta attraversando un periodo di intensa innovazione, dove l’AI sta assumendo

un ruolo centrale nel nostro quotidiano lavorativo. Fino a poco tempo fa, il concetto di AI era discusso solo teoricamente, senza una comprensione concreta delle sue applicazioni. Oggi vediamo chiaramente come essa stia influenzando e trasformando il modo in cui lavoriamo. L’AI sta penetrando in diverse aree, ognuna delle quali ne sfrutta le potenzialità in modi unici. Nella sfera della creatività, per esempio, l’AI generativa e quella predittiva sono sempre più utilizzate per la produzione di contenuti e per prevedere le risposte degli utenti. In ambito performance, invece, gli algoritmi di targeting potenziati e il Machine Learning avanzato stanno ottimizzando in modo significativo il raggiungimento degli obiettivi delle campagne pubblicitarie. Parallelamente a questo sviluppo, sta emergendo la necessità urgente per gli advertiser di ottenere una maggiore chiarezza sulle soluzioni sen-

za cookie, soprattutto dopo l’inizio ufficiale della dismissione da parte di Chrome. È importante sottolineare come già da diversi anni pianificare esclusivamente basandosi sui cookie rappresenti una perdita significativa di utenti. Durante gli ultimi due anni, poi, nuove misurazioni qualitative dell’efficacia media, come le metriche di Attenzione, stanno ridefinendo i parametri con cui interpretare le campagne, costruendo nuovi orizzonti anche nell’interpretazione del planning. In conclusione, l’AI, le nuove misurazioni e le soluzioni senza cookie stanno ridefinendo il panorama digital, offrendo nuove possibilità e sfide che richiedono una costante adattabilità da parte degli attori del settore.

Come si stanno evolvendo le piattaforme di programmatic alla luce di questi cambiamenti?

Dario Caiazzo: Negli ultimi anni, esse hanno subito una costante evoluzione. Oggi, il concetto di piattaforme di programmatic è diventato molto più complesso: si sono trasformate in veri e propri hub integrati che offrono accesso a una vasta gamma di soluzioni attraverso un’unica interfaccia. Questo approccio mira a semplificare il lavoro degli utenti. La nostra piattaforma, Teads Ad Manager, è stata progettata proprio con questo obiettivo: offrire agli utenti un punto di accesso unico a tutte le nostre soluzioni attraverso un’interfaccia semplice e intuitiva. Con Teads Ad Manager, è possibile esplorare direttamente in piattaforma tutte le opzioni di targeting disponibili, costruire la propria strategia e monitorare in tempo reale la reach in base alle variabili inserite. Inoltre, la piattaforma consente di creare campagne cross-screen in pochissimi minuti, abilitare misurazioni avanzate come lo studio dell’attenzione con Lumen o valutare l’impatto ambientale della campagna con Scope 3, il tutto senza costi aggiuntivi. Questi sono solo alcuni esempi.

L’Artificial Intelligence è stata precedentemente citata come tema caldo per il mercato. Come la utilizzate all’interno di Teads Ad Manager?

Dario Caiazzo: È una componente fondamentale di Teads Ad Manager da diverso tempo. La nostra piattaforma è interamente

alimentata da algoritmi proprietari sviluppati ad hoc per le nostre soluzioni e il nostro inventory. Questo ci differenzia da altre piattaforme che operano con inventory e partner diversificati, dove l’AI deve necessariamente essere più generica per adattarsi alle diverse realtà. Ciò non significa che la nostra AI sia superiore alle altre ma che, essendo tarata sulla nostra realtà, consente di ottenere significative ottimizzazioni su molteplici fronti. L’Artificial Intelligence costituisce il cuore pulsante di diverse soluzioni all’interno di Teads Ad Manager. È alla base, per esempio, del nostro algoritmo di Machine Learning che analizza ed elabora dati storici per identificare i placement e le inventory migliori su cui erogare, ma anche della nostra soluzione di Price Optimization, dove l’AI massimizza l’efficienza dei prezzi garantendo una notevole ottimizzazione. Inoltre, l’AI alimenta le nostre predictive audience come lo ‘Smart Targeting’, che identifica le audience più promettenti per raggiungere gli obiettivi di campagna. Anche il Contextual Targeting si avvale della potenza dell’AI per allineare gli annunci al contenuto svolgendo un’analisi semantica, aumentando così la rilevanza e l’impatto della pubblicità. E per affrontare la sfida del cookieless, abbiamo sviluppato il Cookieless Translator. Per concludere, quindi, l’AI permea ogni ambito della

L’AI, le nuove misurazioni e le soluzioni senza cookie stanno ridefinendo il panorama digital, offrendo nuove possibilità e sfide che richiedono una costante adattabilità da parte degli attori del settore.

nostra piattaforma e svolge un ruolo cruciale nell’ottimizzazione delle campagne, garantendo massima efficienza ed efficacia. Tuttavia, essa gioca un ruolo attivo anche nell’ottimizzazione della creatività, mirando al duplice obiettivo di garantire la massima efficienza tecnologica e la massima efficacia dei formati.

In che modo, quindi, viene utilizzata l’Artificial Intelligence sul versante creativo?

Dario Caiazzo: Il team di Teads Studio si dedica all’ottimizzazione degli asset creativi partendo dagli obiettivi media e di comunicazione delle campagne, grazie a un know-how costruito negli anni e basato su insight provenienti da enti terzi e numerosi A/B test creativi. Dall’inizio di quest’anno, Teads Studio si avvale di uno strumento in più, la tecnologia di Neurons, guidata dall’Intelligenza Artificiale addestrata attraverso dati neuroscientifici raccolti da diverse analisi condotte in laboratorio, per valutare l’efficacia degli asset video e display e suggerire ottimizzazioni basate sulla risposta cognitiva e sul focus degli utenti. Inoltre, guardando al futuro, auspichiamo di introdurre presto in Italia l’AI generativa. In conclusione, l’integrazione dell’AI all’interno di Teads Studio ci permette di ottimizzare gli asset creativi in modo più preciso e rilevante, fornendo un servizio altamente consulenziale ai brand durante la fase strategica delle campagne.

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DARIO CAIAZZO, MANAGING DIRECTOR DI TEADS ITALIA.

The Trade Desk: il valore dell’open internet

IN

L’

Fondata nel 2009 da Jeff Green e Dave Pickles, l’azienda con sede in California (USA) è una delle principali tech company multinazionali operanti nel settore del buying pubblicitario.

ascesa di The Trade Desk è confermata non solo dai risultati economici – l’azienda registra costantemente tassi di crescita a due cifre e ha chiuso il 2023 con 1,95 miliardi di dollari di ricavi e con un incremento del +23% rispetto all’anno precedente – ma soprattutto da aziende, advertiser e marketer a livello globale e locale che ne stanno facendo uno degli strumenti principali nelle loro strategie di comunicazione. Abbiamo chiesto ad Angela Bersini, General Manager degli uffici di Milano, di raccontarci cosa ha portato The Trade Desk, fondata dai pionieri della tecnologia ‘real time bidding’ e quotata al NASDAQ dal 2016, a diventare uno dei casi di maggior successo al mondo nel panorama del digital marketing.

Su cosa si basa il modello di business di The Trade Desk?

Angela Bersini: Gli inserzionisti oggi richiedono l’accesso alla più ampia gamma di opportunità pubblicitarie digitali che rispondano all’utilizzo sempre più frammentato che i consumatori fanno dei media. Attraverso la nostra piattaforma, agenzie e brand

possono accedere a quindici milioni di opportunità pubblicitarie ogni secondo in tutto il mondo. Per aiutarli a scegliere quelle più mirate, la nostra piattaforma offre integrazioni con centinaia di siti web, broadcaster e altri servizi digitali, nonché con fornitori di dati e misurazioni. In questo modo gli inserzionisti dispongono di tutti gli strumenti per gestire, misurare e ottimizzare le proprie campagne pubblicitarie digitali sull’open internet.

Quali servizi offre a editori e aziende?

Angela Bersini: Attraverso la nostra piattaforma, gli advertiser possono pianificare, gestire e ottimizzare campagne pubblicitarie digitali su una varietà di formati – inclusi display, video, audio e native – su tutti i dispositivi. L’integrazione in piattaforma delle principali realtà editoriali e di data supplier, globali e locali, permette ad agenzie e brand di massimizzare la copertura nonché migliorare la capacità decisionale e la rilevanza degli annunci. Inoltre, la nostra Intelligenza Artificiale sfrutta enormi quantità di dati per aiutare gli inserzionisti a scegliere le giuste opportunità pubblicitarie tra circa quindici milioni al secondo.

DI ALESSIA ZAMPANO

INFOGRAFICA RIASSUNTIVA DEL CASO STUDIO HP INC.

Quali sono i plus della piattaforma rispetto ai diretti competitor?

Angela Bersini: Innanzitutto la nostra tecnologia di buying e soluzioni d’avanguardia – aperte, indipendenti, trasparenti e customizzabili – permette ai marketer di costruire e mantenere relazioni brand-safe con i consumatori nei contesti dove trascorrono più tempo, con una scelta ampissima di editori e mezzi in oltre cento Paesi nel mondo. Offriamo, inoltre, un supporto puntuale ed efficiente a tutti i nostri clienti grazie al nostro team di Account Manager e Trader, con sede in Italia, che opera fianco a fianco

La nostra

Intelligenza Artificiale

sfrutta enormi quantità di dati per aiutare gli inserzionisti a scegliere le giuste opportunità pubblicitarie tra circa quindici milioni al secondo.

di aziende e agenzie; in aggiunta, sempre attraverso la nostra piattaforma, i clienti hanno accesso in esclusiva ai più importanti publisher in Italia e in Europa. Insieme, rispetto ai grandi player tecnologici del mercato, per scelta e modello di business The Trade Desk rappresenta solo la parte acquirente – ovvero agenzie pubblicitarie e marchi – e quindi restituisce valore ai produttori di contenuti, quali editori, broadcaster, Tv e radio, sia nazionali sia locali. Perché la nostra azienda crede fermamente nel valore del giornalismo e dei contenuti professionali.

Ci parla di qualche campagna particolarmente rappresentativa che avete realizzato?

Angela Bersini: Sono tante e assai variegate le ‘esperienze’ che potrei raccontare. Mi viene in mente, per esempio, quanto fatto per il nostro cliente HP Inc. in Germania per il loro servizio di ‘Instant Ink’ di cartucce e toner HP. Con l’obiettivo di scardinare le radicate abitudini d’acquisto dei consumatori, abbiamo mirato con precisione a un target di adulti tra i 25 e i 54 anni, famiglie con bambini e persone residenti in prossimità di negozi di elet-

tronica di consumo. La campagna di comunicazione si è focalizzata sulla connected Tv (CTV) e sul digital Out-Of-Home (DOOH) ed è stata supportata dal Search Engine Marketing (SEM). Con questo media mix – che da un lato ha garantito di raggiungere un pubblico su larga scala e dall’altro ha contribuito ad avere una portata incrementale – la campagna ha generato un aumento dell’attività di ricerca superiore a quello della Tv lineare, una riduzione del –49% del costo per acquisizione e un incremento del +48% delle sottoscrizioni, con un budget inferiore del 22%.

The Trade Desk ha, poi, supportato il team HP nel definire la strategia DOOH, mappando le aree più vicine ai principali partner HP di vendita al dettaglio e ai centri commerciali, individuando con precisione gli editori più adatti allo scopo, al fine di aumentare la ‘share of voice’ e raggiungere, così, gli obiettivi della campagna. Quest’ultima è stata successivamente lanciata anche sugli schermi delle stazioni della metropolitana durante gli orari di lavoro dei pendolari e nei principali centri commerciali nei fine settimana.

Quali sono i piani di The Trade Desk in generale e per l’Italia in particolare?

Angela Bersini: Secondo me il 2024, nel mondo come in Italia, sarà un anno interessante: le opportunità per l’open internet si moltiplicheranno, al di fuori dei ‘walled garden’. Lo sviluppo non solo della connected Tv ma soprattutto del modello di fruizione della Tv da parte dei consumatori, sempre più connessi e multi-device, unito a quanto la tecnologia oggi offre, significherà maggiori opportunità per gli editori di sviluppare strategie di autenticazione che rendano gli annunci più rilevanti e personalizzati per gli utenti. Ma anche possibilità per gli inserzionisti di mirare e customizzare le proprie comunicazioni in maniera consona e pertinente rispetto allo specifico consumatore, con un approccio che abbandona il massmediatico e va a grandi passi verso l’esperienziale. E, non ultimo, più opportunità per i consumatori di godere di queste esperienze con un numero minore di annunci ma maggiormente pertinenti e con un migliore controllo sulla privacy. Per l’Italia mi aspetto comunque una grande crescita. Il nostro focus per il futuro sarà quello di continuare a puntare sui nostri valori di trasparenza, indipendenza e obiettività, andando a lavorare su connected Tv, Shopper Marketing, EUID e Kokai (la nuova piattaforma di media buying potenziata dall’Intelligenza Artificiale, ndr). Proprio quest’ultima è frutto di un nuovo approccio all’innovazione della pubblicità digitale che incorpora importanti progressi nell’AI, nella misurazione e nelle integrazioni con i partner, per garantire ai marketer di beneficiare di tutta la potenza e la sofisticatezza del programmatic advertising.

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FRAMEN: gli specialisti del DOOH

Granularità, accessibilità, contestualità, trasparenza, sostenibilità: sono alcuni tra i punti di forza di FRAMEN, società leader
nel settore DOOH che supporta i brand nella realizzazione di campagne targettizzate in 24 Paesi.

FRAMEN, società parte del gruppo Axel Springer specializzata in Digital Out Of Home, supporta i brand nella realizzazione di campagne attraverso le quali essi hanno la possibilità di connettersi alla propria audience di riferimento e intercettarla nel momento in cui è maggiormente predisposta a una determinata azione. Per saperne di più abbiamo intervistato Antonella La Carpia, Country Lead di FRAMEN.

Ci può innanzitutto presentare FRAMEN? Qual è la vostra mission?

Antonella La Carpia: FRAMEN è una soluzione DOOH spin-off del noto editore tedesco Axel Springer, attualmente presente in 24 Paesi, con un focus specifico sul segmento indoor con accesso a dati di prima parte. Si tratta di una soluzione premium che si integra naturalmente nel contesto CTV, essendo disponibile in modalità programmatica. Personalmente, mi piace definirla la Netflix del b2b, dove la qualità della targetizzazione rappresenta la vera svolta per il settore. Questa realtà tedesca è nata con l’obiettivo principale di contribuire alla crescita esponenziale del mercato del DOOH, creando una linea di continuità con gli

altri mezzi e fungendo da perfetto collegamento mancante per completare una strategia omnicanale perfetta.

Infine, FRAMEN mira a innovare questo settore attraverso una struttura tecnologica in grado di offrire trasparenza, granularità e accessibilità dal punto di vista sia dei prezzi sia delle modalità d’acquisto, rendendo tutto il processo facile e veloce attraverso le principali piattaforme programmatiche e il nostro ADS manager, che personalmente definisco il Bimby dell’indoor. Ogni fase della campagna viene orchestrata passo dopo passo, come seguendo le istruzioni di un iconico robot da cucina tedesco, con pochi clic e passaggi chiari e lineari.

Quali sono i suoi principali punti di forza?

Antonella La Carpia: FRAMEN presenta molti punti di forza distintivi tra cui: granularità, accessibilità, contestualità, trasparenza, sostenibilità, innovazione, attenzione, qualità. Per quanto riguarda la granularità, il nostro posizionamento indoor ci consente di entrare in qualsiasi ambiente b2b. Questa soluzione risponde a una necessità fondamentale: l’esperienza della DOOH in strada ha dei limiti strutturali, poiché non ci sono abbastanza spazi per creare un inventory sufficiente senza co-

IN ALTO: GLI SPECIALISTI DI FRAMEN
AL
LAVORO NELLA REALIZZAZIONE
DI
UNA CAMPAGNA. DI GIANNI MARTINELLI

prire i palazzi delle città di schermi, un’opzione inverosimile e inefficace. Al contrario, ci rivolgiamo a contesti altamente differenziati in grado di soddisfare le esigenze degli advertiser in base al settore merceologico che rappresentano. Dalle palestre ai supermercati, fino agli hotel di lusso, se c’è un muro o uno schermo, potenzialmente c’è FRAMEN. Questo ha creato spazi infiniti in ogni città e paese, e spero arrivi fino a Ferrandina, la città dove sono nata.

Per quanto riguarda l’accessibilità, fino a poco tempo fa pianificare una campagna OOH era un compito titanico, con un processo fisico e manuale per attaccare letteralmente una pubblicità, senza considerare l’impatto ambientale. Anche solo la prenotazione di questo processo era parzialmente faticosa da impostare e da comprendere. La digitalizzazione e l’integrazione tra il mondo dell’Out-of-Home e il programmatic hanno rivoluzionato il settore, consentendo di fare un take-over in 24 Paesi e su oltre 20mila schermi diversi con un solo clic, in modo altamente tracciabile. Come avviene nel nostro caso.

FRAMEN è anche un’azienda altamente sostenibile, in quanto valorizziamo cespiti aziendali che altrimenti non sarebbero ammortizzati in termini di costi. La nostra offerta si traduce in una semplice app installata sulle smart Tv 16:09 o 09:16, senza la necessità di nuovi schermi che altrimenti dovrebbero essere smaltiti. Inoltre, la natura standard degli schermi consente alle agenzie di sfruttare contenuti in continuità con altri mezzi.

FRAMEN è una soluzione DOOH spin-off del noto editore tedesco Axel Springer, attualmente presente in 24 Paesi, con un focus specifico sul segmento indoor con accesso a dati di prima parte.

Sul tema della trasparenza, ci rendiamo conto che non tutte le esperienze DOOH sono paragonabili e che non tutte rispettano uno standard. Dichiariamo in modo trasparente i nostri prezzi e i margini, un aspetto apprezzato non solo dai clienti, ma anche da una parte della concorrenza che sostiene il nostro modello. La contestualità fa rima con qualità e attenzione. Il nostro Dna è radicato nelle virtuose tradizioni editoriali di Axel Springer. Ogni annuncio è associato a un contenuto editoriale, garantendo un’esperienza sempre allineata al contesto di erogazione e al messaggio. Questa combinazione perfetta genera livelli di attenzione senza precedenti, consolidando l’importanza del formato televisivo come RE indiscusso di qualsiasi strategia media per quel che riguarda l’impatto.

Siete soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2023 e quali sono le prospettive per questo nuovo anno?

Antonella La Carpia: FRAMEN è ufficialmente arrivata in Italia nel Q4 dello scorso anno grazie alla collaborazione con Chatwin, che ha permesso di espandere il business sul territorio italiano. Anche se non abbiamo ancora modo di valutare l’impatto sull’an-

no trascorso per il nostro mercato, possiamo affermare con certezza che FRAMEN ha gettato le basi fondamentali per un’espansione significativa in tutti i principali mercati, specialmente in quelli in cui ha una presenza consolidata e granulare, tra cui Nord America, Asia, Sudafrica e UAE, così come in Germania, Regno Unito, Francia e negli altri principali territori dell’EMEA.

Cosa ricercano oggi i clienti in FRAMEN?

Antonella La Carpia: L’obiettivo è capire fino a che punto possono approfondire la granularità e finalmente identificare chi sarà il pubblico destinatario dei loro annunci. Vogliono comprendere appieno il profilo dell’utenza, aspetto a volte trascurato nell’esperienza outdoor. In questo contesto, il nostro ruolo è assolutamente complementare.

Ci può descrivere qualche progetto particolarmente interessante che avete realizzato di recente?

Antonella La Carpia: Abbiamo appena lanciato un’iniziativa straordinaria che permetterà ai principali brand sponsor della UEFA, che si terrà in Germania a giugno, di vivere un’esperienza senza precedenti, mettendo al centro la loro identità di marca e raggiungendo fino a 130 milioni di impression nelle principali 11 città tedesche che ospiteranno le partite. Con 4.905 schermi dedicati, ospiteremo le pubblicità dei migliori brand internazionali e sono estremamente orgogliosa di vedere l’Italia in prima linea in questa iniziativa.

Quali saranno le principali sfide che vi vedranno protagonisti in futuro?

Antonella La Carpia: Certamente, il mio obiettivo è quello di continuare a espandere l’inventario nel mercato italiano e contribuire a una comprensione chiara del contesto indoor, in aggiunta alle altre fantastiche opportunità che caratterizzano il panorama della DOOH. Siamo in una fase di grande rivoluzione e spero sinceramente di poter dare il mio contributo migliore al mercato italiano.

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ANTONELLA LA CARPIA, COUNTRY LEAD DI FRAMEN.

...mostre, volti, concerti, mercati, proiezioni, cabaret, installazioni, cantine, sfilate, negozi, locande, sexy shop, festival, club, performance, celebrazioni religiose...

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FOCUS

Alla scoperta di Milano con OOH

Direttore

ed Editoriale — OOH

Unico creativo pubblicitario

italiano alla Biennale di Venezia.

La urban art centrale nelle strategie di marketing delle imprese.

Estende le frontiere dell’arte con il digitale e un sistema brevettato.

LORENZO MARINI OUTDOORA CINELLO Nicolas Ballario Artistico

Alla scoperta di Milano con OOH

IN ALTO: NICOLAS BALLARIO

INSIEME A DIODATO DURANTE LA TRASMISSIONE THE SQUARE SU SKY ARTE. DI MAURO MURERO

Inclusività, apertura, divertimento, capacità di non prendersi troppo sul serio: questi elementi consentiranno al progetto OOH di approfondire a 360° tutto quello che merita di essere vissuto nel capoluogo lombardo.

’Lhanno cantata, portata sul grande schermo, descritta con la loro penna. Nel 2023 l’hanno visitata 8,5 milioni di turisti. È una delle città più famose del mondo. Ma Milano non finirà mai di sorprendere. Anche per questo è nato OOH, progetto inclusivo vertente soprattutto su una pagina Instagram in cui parlare di appuntamenti imperdibili con l’arte, la cultura, la musica, lo sport, la ristorazione. A spiegarci i punti cardine dell’iniziativa è Nicolas Ballario, Direttore Artistico ed Editoriale di OOH.

Quali sono stati i suoi primi passi nel variegato mondo dell’arte e della comunicazione?

Nicolas Ballario: Ho studiato fotografia in un’Accademia a Roma ma mi sono accorto praticamente subito che in realtà la carriera

di fotografo non era nelle mie corde. Però gli studi in fotografia mi hanno permesso di vedere quel mondo dall’interno, con un punto di vista speciale e privilegiato. Già mi piaceva scrivere e la comunicazione era il mio chiodo fisso. Avevo scelto Roma perché avevo il pallino della politica: ero militante del Partito Radicale e mi sono trasferito lì proprio per frequentarlo. Ho avuto l’immensa fortuna di conoscere Marco Pannella e quella è stata una scuola eccezionale per me. Il primo incontro con il mondo della comunicazione si deve proprio alla mia militanza politica: ho iniziato subito a collaborare con Radio Radicale, con un programma realizzato da un gruppo di giovani. Ho conosciuto e intervistato Oliviero Toscani; insieme abbiamo portato avanti varie iniziative finché, un giorno, mi ha chiesto di fare insieme una trasmissione, in onda su Radio Radicale, in cui parlare del tema della censura. È stata la

prima vera trasmissione che ho condotto e poco dopo mi ha preso a lavorare in studio da lui. La regola era quella di non assumere nessun over 25 (io avevo 22 anni): non dovevano esserci persone già condizionate dal mondo delle agenzie di comunicazione.

Cosa ricorda, oggi, di quel particolare periodo professionale?

Nicolas Ballario: A me sembrava un sogno. La fotografia l’avevo approcciata proprio perché ammiravo il lavoro di Toscani e poter entrare nella sua factory La Sterpaia, che nel mondo creativo era una specie di leggenda. È stato uno dei periodi più stimolanti della mia vita. In realtà non mi occupavo specificamente di fotografia; c’è stato qualche progetto, all’inizio, che mi ha permesso di scattare alcune foto, ma solo perché il concetto era che tutti dovevamo saper fare tutto. All’epoca mi sembrava folle e invece questo metodo mi ha insegnato che nel mondo del lavoro, soprattutto in ambito creativo, l’approccio verticale non paga più. La Sterpaia aveva molti committenti e io, inizialmente, mi sono occupato della redazione del canale Music Box e dell’Inter, club di cui era Direttore Artistico proprio Toscani. Non sapevo niente di calcio e mi ha fatto fare il responsabile delle celebrazioni per il Centenario della squadra! Avevo 23 anni e avevo a che fare con mostri sacri del giornalismo e dell’editoria: mi tremavano le gambe, ma a quell’età si è anche abbastanza incoscienti da buttarsi e fregarsene. E poi tantissimi progetti sulla fotografia, la musica, l’arte: è così che ho imparato a comunicare la cultura.

Qual è stato il passaggio successivo all’esperienza maturata presso la factory?

Nicolas Ballario: Dopo La Sterpaia è arrivata Arthemisia, la più importante società di produzione di mostre in Italia, di cui sono diventato responsabile del settore Arte Contemporanea: lì ho imparato moltissimo sullo straordinario mondo del ‘dietro le quinte’. Parallelamente ho sviluppato esperienze importanti nel campo del giornalismo: ho iniziato a scrivere per Rolling Stone e a collaborare con Radio Rai Uno, sempre sui temi dell’arte e della cultura contemporanee.

La televisione, dopo una piccola esperienza su Rai 2 come panelist del programma Gli Sbandati, è arrivata nel 2020 con Sky Arte,

dove conduco ancora oggi The Square, trasmissione sull’arte contemporanea in onda il giovedì sera.

Se dovesse spiegare a un profano qual è il reale concetto di ‘arte contemporanea applicata ai media’, su cosa metterebbe l’accento?

Nicolas Ballario: Il mondo dell’arte contemporanea ha sempre suscitato un senso di diffidenza, di lontananza dalla vita, e la

‘OOH’

è l’esclamazione tipica dello stupore, ma anche quella del rammarico di essersi persi qualcosa di significativo. Al contempo è anche l’acronimo di Outof-Home, cui fanno capo le forme di comunicazione indirizzate al consumatore che si ‘muove’ fuori casa.

colpa è soprattutto degli addetti ai lavori, che hanno sempre cercato, stupidamente, di difendere un ambiente elitario e chiuso. Negli ultimi anni qualcosa è cambiato e io, che sono un uomo di comunicazione, sto cercando di utilizzare i mass media per contribuire ad aprire questo mondo. Ovviamente senza banalizzare nulla: si guarda alla comunità scientifica per i contenuti e al pubblico per il linguaggio.

OOH: qual è l’origine della scelta del nome e quali sono i punti cardine su cui si innesta il progetto?

Nicolas Ballario: ‘OOH’ è l’esclamazione tipica dello stupore, ma anche quella del rammarico di essersi persi qualcosa di significativo. Al contempo è anche l’acronimo di Out-of-Home, cui fanno capo le forme di comunicazione indirizzate al consumatore che si ‘muove’ fuori casa.

Nel caso specifico del nostro progetto, OOH sarà un sito web e, soprattutto, una pagina Instagram in cui illustrare e approfondire tutto quello che merita di essere visto e vissuto nella città

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NICOLAS BALLARIO, DIRETTORE ARTISTICO ED EDITORIALE DI OOH.

di Milano: ogni giorno parleremo di 8/9 appuntamenti che riguardano la cultura, l’arte, lo sport, la ristorazione, la musica e molto altro.

Il denominatore comune sarà rappresentato dal mood di questi eventi: inclusività, apertura, divertimento, capacità di non prendersi troppo sul serio. Segnaleremo anche private party e opening su invito, parleremo di inaugurazioni ‘cool’ così come di partite di bocce fra anziani. OOH, in sostanza, vuole incarnare uno stile di vita apertissimo.

Può essere definito una sorta di ‘magazine su Instagram’?

Nicolas Ballario: Sarà anche quello, ma non solo. Abbiamo l’obiettivo di creare una comunità: ci saranno varie rubriche video e fotografiche e chiederemo a personalità provenienti da mondi diversi di segnalarci i loro ‘posti del cuore’ a Milano. Ci sarà anche il personaggio della settimana, selezionato fra i ‘vecchi’ e i ‘nuovi’ milanesi: dai bottegai che resistono da settant’anni ai giovani provenienti da tutto il mondo che hanno scelto il capoluogo lombardo. Dal punto di vista visivo la grafica ricorda un po’ quella dell’agenzia Cucù, che ha curato tutta la realizzazione del progetto, ma anche quella del Televideo: vogliamo essere essenziali e iconici allo stesso tempo. A proposito di Cucù, ricordo in sintesi che è uno studio nato dall’incontro fra tre persone molto diverse tra loro ma cresciute sotto il tetto di un unico maestro, Oliviero Toscani: lì abbiamo imparato un metodo e poi, dopo aver preso le nostre strade, abbiamo incontrato anche la mente imprenditoriale del gruppo, il ‘quarto socio’ Antonio Giannoni. In OOH io sarò Direttore Artistico ed Editoriale, mentre Umberto Cofini e Fabrizio Spucches saranno entrambi Direttori Creativi: il primo si occuperà essenzialmente di design e il secondo di video e fotografia, anche se in realtà tutti cercheremo di occuparci di tutto!

Qual è, in sintesi, il background professionale dei due Direttori Creativi?

Nicolas Ballario: Umberto Cofini ha lavorato nello studio di Marcel Wanders ad Amsterdam, ha fatto parte del team di Qe-

A SINISTRA, NICOLAS BALLARIO INSIEME A MAURIZIO CATTELAN

(FOTO DI ALBERTO ZANETTI PER LIVING DEL CORRIERE DELLA SERA).

SOPRA, LA MADONNINA FATTA EMERGERE IN DARSENA DA FABRIZIO SPUCCHES.

eboo di Stefano Giovannoni ed è stato responsabile del team creativo di Fabrica, nonché Art Director del famoso marchio di moda Save The Duck e una delle anime del Design Pride di Milano. Fabrizio Spucches, fotografo e regista, è stato responsabile del reparto video e digital di United Colors of Benetton, creatore di campagne per grandi brand di moda e autore di mostre e libri di fotografia per importanti editori. Il grande pubblico ha imparato a conoscerlo perché, senza alcun permesso, ha fatto comparire la Madonnina del Duomo in Darsena, come se Milano si fosse svegliata completamente allagata...

A proposito di Milano: sarà solo il punto di partenza o anche quello d’arrivo?

Nicolas Ballario: Sarà solo l’inizio, perché se il progetto funzionerà lo estenderemo anche ad altre città; detto questo, è fuori di dubbio che nella metropoli meneghina, oggi come oggi, ci sia un fermento culturale non facilmente reperibile altrove. Analogamente, OOH non è destinato solo a chi non vuole saperne di restare fra le mura domestiche: il focus sarà sugli eventi e sui luoghi di Milano, ma ogni giorno ci sarà anche la rubrica ‘Se stai a casa’, per consigliare film, libri, servizi di delivery e molto altro.

In sostanza, comunicheremo la parte più interessante e underground della metropoli meneghina... ma senza fare gli snob, come troppo spesso capita in questo settore!

Facciamo finta che a dover indicare i ‘posti del cuore’ sia il Direttore Artistico ed Editoriale di OOH: su cosa cadrebbe la sua scelta?

Nicolas Ballario: È veramente difficilissimo dirlo. È forse un po’ più semplice citare i miei locali di riferimento e quindi mi limiterò a quelli, cominciando con Germi: nel club di Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo ogni giorno succede qualcosa e io stesso, con Rodrigo, ogni mese organizzo uno spettacolo in cui si incontrano arte e musica. La Cantinetta a Piazzale Archinto è il mio ristorante preferito per il pranzo e Gesto, a Porta Venezia, lo è per la cena. Impossibile non citare il Bar Basso, dove di fatto mi trasferisco per l’Art Week e la Design Week, e il Mercato Centrale in Stazione, dove si vede passare tutto il mondo. Tutto questo non significa che io non sia mai in casa: anzi, sono un tipo da divano! Per questo voglio sapere quali sono gli eventi migliori: sono pigro e non voglio sbagliare quando esco. OOH, forse, nasce anche per questo...

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L’universo creativo di Lorenzo Marini

DI ALESSIA ZAMPANO

IN ALTO: LORENZO MARINI.
LUna figura sfaccettata, quella dell’artista e del pubblicitario che fa del travaso continuo tra arte e comunicazione la sua cifra distintiva.

’artista e comunicatore Lorenzo Marini è l’unico creativo italiano invitato a esporre all’ultima edizione della Biennale Arte di Venezia che aprirà i battenti il 20 aprile. Il titolo di questa 60° edizione, ‘Foreigners Everywhere’, vuole stimolare una riflessione sul tema delle discriminazioni e della xenofobia e la ricerca artistica di Marini ragiona proprio su quanto i sistemi linguistici, rappresentati da lettere su tela, possano influire sui rapporti umani, generando gorghi e separazioni.

In BlackHole Z – una delle opere in mostra nel Padiglione Grenada, curata da Daniele Radini Tedeschi, al Palazzo Albrizzi Cappello – le lettere dell’alfabeto si uniscono in un vortice senza

formare parole complete, creando un discorso apparentemente impossibile che vuole essere lo specchio della società contemporanea, caratterizzata da una progressiva frammentazione del pensiero. Ma il ‘buco nero’ rappresenta anche una speranza, un portale verso una nuova dimensione, dove i caratteri escono dai confini linguistici per diventare simboli di pura bellezza e potenziali nuovi protagonisti della nostra esistenza.

Al centro della produzione artistica di Lorenzo Marini ci sono sempre il linguaggio, le parole e la comunicazione, ma delocalizzati e risignificati in chiave estetica ed espressiva. Sono, infatti, le lettere dell’alfabeto, intese come segno grafico, le protagoniste delle sue creazioni che spaziano dalla pittura, alla scultura e

SOPRA, A SINISTRA, BLACKHOLE Z - WHERE UNSPOKEN WORDS END - 2024

E, A DESTRA, BODYTYPE D - 2022. SOTTO, ALPHATYPE - 2019.

arrivano fino alla realizzazione di installazioni interattive. “Nel 2016 ho avuto un’intuizione artistica che mi ha portato a celebrare la bellezza delle lettere. Nel 2017, forte di questo successo, ho creato il ‘Manifesto per la liberazione delle lettere’ diventando, di fatto, il caposcuola di un nuovo linguaggio artistico: quello che dedica a ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando così le lettere dall’obbligo della funzione, per celebrarne la pura bellezza intrinseca. Le mie opere pittoriche possono essere lette come la traduzione in arte contemporanea di campagne pubblicitarie, con una rigorosa logica degli spazi e degli equili-

Sono le lettere dell’alfabeto, intese come segno grafico, le protagoniste delle sue creazioni che spaziano dalla pittura, alla scultura e arrivano fino alla realizzazione di installazioni interattive.

bri, nella sua prima ricerca sui visual; così come possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo, in questa seconda fase artistica”. Così, in un’intervista pubblicata su queste pagine, Lorenzo Marini ci parlava della genesi dell’attività creativa che si affianca e si fonde a quella che, con l’agenzia Lorenzo Marini Group, porta avanti da oltre venticinque anni in ambito pubblicitario. Le sue composizioni – che si inseriscono nel filone della TypeArt – utilizzano le unità minime delle parole, siano esse bidimensionali o tridimensionali, con un duplice scopo. Da una parte, infatti, c’è l’intento di dare loro autonomia e dignità artistica indipendentemente dal loro utilizzo convenzionale e, dall’altra,

la volontà di instaurare, attraverso di esse, un dialogo visivo e concettuale con lo spettatore. RainType – una delle sue installazioni più suggestive – è forse l’esempio più lampante di questa poetica. L’opera, dopo essere stata esposta all’interno della mostra realizzata al Complesso Museale di Santa Maria della Scala di Siena, è approdata all’inizio di quest’anno in Corea del Sud dove Lorenzo Marini è stato l’unico artista italiano invitato alla ‘World Art Expo’ di Seoul.

In uno spazio quadrato dal fondo specchiato, settemila lettere serigrafate su piccoli riquadri in plexiglas pendono da fili appesi al soffitto, in un gioco di trasparenze e colori. Per realizzare quest’opera Lorenzo Marini ha ideato e disegnato circa duecento logotipi originali – ispirati non solo alle lettere ma anche agli ideogrammi orientali – che si ripetono più volte e sembrano esplodere randomicamente nello spazio.

“Quest’installazione immersiva”, spiega lo stesso Marini, “prende ispirazione da una giornata di pioggia. Solo che qui le gocce di pioggia non cadono mai, ma rimangono sospese in un universo linguistico tutto da scoprire. Le lettere diventano tali solo se si associano insieme ad altre lettere e prendono la forma della

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parola. Acquisiscono il senso nella loro composizione lineare. In quest’opera d’arte, le lettere non toccano mai terra, ma rimangono nel mondo delle idee, del possibile, del potenziale. Non hanno fretta di toccare terra, non hanno fretta di diventare parola, frase, discorso. Amano la libertà dello spazio e la sospensione del tempo. Aspirano a diventare frammenti di eternità”. Il critico d’arte Luca Beatrice ne ha scritto, analizzando i rimandi estetici da cui l’installazione trae ispirazione: “L’opera è senza dubbio un omaggio all’Alfabeto di Erté, che in epoca Art Decò disegnò 26 lettere formato cartolina che riprendevano principalmente le forme sinuose del corpo femminile. Un’intuizione che Lorenzo Marini aveva già affrontato in un lavoro di alcuni anni fa, dove mise insieme performance, fotografia e pittura. Ciascuno ha i propri maestri e Marini appalesa i propri debiti, Memphis oltre a Erté, il design colorato degli anni ’80 di Sottsass, Mendini, De Lucchi e gli altri protagonisti di quella magnifica avventura italiana”. Le opere precedenti a cui il critico fa rife-

rimento sono quelle relative alla serie BodyType in cui Marini compone le lettere sovrapponendo fotografie di corpi umani a segni digitali e pittorici.

Le sue sono tutte variazioni su un unico tema: narrare il cambiamento nella comunicazione, sottolineando la prevalenza della forma sull’essenza semantica. Con la sua opera, infatti, Lorenzo Marini sembra tornare all’antica arte delle miniature del XII secolo, in cui le lettere stesse sono il messaggio, anche quando non sono inserite nella struttura gerarchica della grammatica. In questo senso la sua arte può paradossalmente essere considerata una forma di archeologia linguistica che rappresenta, però, uno strumento atto a comprendere e decodificare la nascita di un nuovo linguaggio contemporaneo, sempre meno legato alla sintassi e sempre più visivo. Il suo lavoro, infatti, è un invito a riflettere sul modo in cui il mondo delle parole si sta velocemente trasformando e ibridando sempre di più con quello delle immagini, dei loghi o delle emoticon.

In questa dimensione parallela ogni lettera può, quindi, assumere un significato in sé e, nel momento in cui non è costretta a sottostare ad alcuna regola, può acquisirne di inaspettati. Per questo un altro dei concetti associati alle sue opere è quello di libertà “[…] di creare combinazioni, accostamenti, contrasti spinti non dall’esperienza logica ma dal puro gusto” perché le lettere “sono prima di tutto immagini”, scrive sempre Luca Beatrice. A essere liberate, però, non sono solo le lettere, ma è lo stesso processo creativo, come sottolinea il curatore Gianluca Ranzi: “Queste opere sono come messaggi affidati a una bottiglia e gettati nel mare del caos visivo in cui siamo oggi immersi, sono la testimonianza di un maestro assoluto della comunicazione contemporanea che ora si concentra sulla creatività pura e disinteressata e intravede la concreta possibilità di un progetto di libertà e di energia creativa, di una nuova avventura che si libera degli oggetti come merce e recupera gli oggetti come emancipazione e immaginazione. L’opera qui perde finalmente la sua compostezza tradizionale, si svincola dalla rigidità dei linguaggi codificati, rinuncia a compiacere un committente e diviene un centro di irradiazione di energia e di vita”. È da questa capacità, del resto, che nasce il grande talento comunicativo di Lorenzo Marini, che ha spesso costruito le sue campagne più iconiche proprio sull’ibridazione dei linguaggi. “Da sempre è esistito il linguaggio ibrido, figlio di una contaminazione tra l’arte e la pubblicità. Io credo nei linguaggi che siano in grado di suscitare emozioni e che siano un’espressione pura della creatività, segni e simbologie che servono da ispirazione per la comunicazione, soprattutto oggi, in un’epoca in cui è sempre più necessario distinguersi dalle forme di comunicazione basate sul tecnicismo esecutivo. Io cerco di contaminare i due mondi in una sintesi visiva”, ci ha detto lui stesso in una precedente intervista. Per questo motivo quello di Lorenzo Marini può essere definito un universo creativo a tutto tondo. Il suo lavoro si trova alla convergenza dei diversi flussi che la stessa società liquida produce attraverso la proliferazione di segni e immagini che non hanno più gerarchie e ordini di valore. Compito della sua ricerca artistica, ma anche del suo lavoro nell’ambito della comunicazione, diventa, così, quello di cercare in questo caos nuove cornici di senso, nuovi significati e nuove possibilità, alla stregua di un novello Arcimboldo. È Gianluca Ranzi a paragonare il suo approccio proprio a quello dell’artista cinquecentesco i cui ritratti emergono come somma delle parti pur non essendo riconducibili a nessuna delle singole unità di cui sono composti.

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SOPRA, DALL’ALTO, FUTURTYPE - 2022 E L’INSTALLAZIONE RAINTYPE.

La vision del socialARTvertising

DI MAURO MURERO

IN ALTO: PER IL SUO ULTIMO PROGETTO DI COMUNICAZIONE,

BOGGI MILANO HA SCELTO

ANCORA UNA VOLTA

DI CAVALCARE I TEMPI MODERNI

E DI APPROCCIARLI IN MANIERA ESEMPLARE.

PUn innovativo ecosistema di comunicazione che, grazie all’arte, offre ai brand una nuova modalità d’ingaggio del pubblico e di connessione al tessuto urbano, con grande attenzione all’impatto sociale e all’ambiente.

ortare l’arte in generale e la urban art in particolare a rappresentare un elemento centrale nelle strategie di marketing delle imprese, con una forte valenza culturale e sociale. Non è un obiettivo di poco conto quello che si è posta Outdoora, ma gli artisti, gli esperti nello sviluppo di contenuti digitali e tutto il team della struttura hanno già dimostrato di avere le capacità necessarie per raggiungerlo. Le potenzialità insite nel connubio fra arte e comunicazione, infatti, sono già state comprese da molte aziende operanti in diversi settori e il fatto che i margini di sviluppo siano ancora molto ampi autorizza a essere ottimisti anche in proiezione futura. Ne parliamo in questa intervista a Fabio Cattaneo, Direttore Generale di Outdoora.

Quando è nata Outdoora e quali sono i primari obiettivi che si è prefissa?

Fabio Cattaneo: Outdoora è stata lanciata a novembre 2023 da tre fondatori che hanno alle spalle una lunga esperienza imprenditoriale nel mondo dell’Out-of-Home, come soci della storica VG Pubblicità e di Mercurio Adv. A distanza di pochi mesi è già in grado di offrire più di cento pareti in Italia e all’estero, una quarantina di artisti di fama internazionale e una squadra di esperti nello sviluppo di contenuti digitali ci consentono di rispondere alle diverse esigenze dei brand nella costruzione di progetti di comunicazione unici. Senza dimenticare il supporto di un advisory board che conta su professionisti di spicco in ambito ESG, brand design, arte urbana, urbanistica e comunicazione.

Quali sono le caratteristiche prioritarie del socialARTvertising, le prime da spiegare a chi volesse approfondire meglio il concetto?

Fabio Cattaneo: Si tratta di un innovativo ecosistema di comunicazione che, grazie all’arte, offre ai brand una nuova modalità di ingaggiare il pubblico e connettersi al tessuto urbano. Il tutto con grande attenzione all’impatto sociale e alla sostenibilità ambientale: i progetti di socialARTvertising rendono le città più belle e l’impatto positivo è garantito dall’utilizzo di vernici innovative e ‘mangia smog’.

Allo stato attuale, l’importanza del potenziale connubio tra arte e comunicazione è stata compresa e recepita dal mercato italiano? Ritenete che i margini di sviluppo siano ancora molto ampi?

Fabio Cattaneo: Le prime risposte da parte del mercato sono state assolutamente positive. Quando raccontiamo questa nuova opportunità di comunicazione riscontriamo grande entusiasmo e interesse e i clienti che ne hanno già testato le potenzialità non solo riconfermano l’investimento, ma lo rendono ancor più centrale all’interno delle proprie strategie di marketing. Crediamo che il margine di crescita sia molto alto, per diversi fattori: dal grande potenziale ancora inespresso dell’arte come forma di comunicazione alle infinite possibilità di contaminazione artistica, dalle nuove frontiere che sono state aperte dall’innovazione tecnologica al fatto che la storia di Outdoora è ancora molto giovane.

Vogliamo che l’arte, in particolare la urban art, diventi centrale nelle strategie di marketing delle imprese: un elemento culturale, di forte impatto mediatico e sociale, che può attrarre livelli d’investimento simili a quelli correlati ad altri temi di grande interesse per le persone, per esempio lo sport e la musica.

Quali sono le iniziative principali che avete varato in questi primi mesi di attività?

Fabio Cattaneo: Una delle soddisfazioni più grandi di questi primi mesi è stata quella di osservare la nostra visione di socialARTvertising concretizzarsi in tutte le sue possibili declinazioni progettuali. Partendo dai murales, che rimangono centrali nel nostro racconto, abbiamo sviluppato eventi di live painting, contenuti editoriali e social per amplificazioni crosscanale e contenuti di Realtà Aumentata e di Realtà Mista, arrivando fino a contaminare gli spazi commerciali dei brand e gli altri formati pubblicitari. I nostri artisti, oltre a essere dei veri e propri creator, si sono dimostrati abili protagonisti di campagne di influencer marketing e branded podcast legate all’arte.

Possiamo citare qualche case history particolarmente significativa o, comunque, i nomi di aziende e brand che vi hanno dato fiducia e si sono affidati ad Outdoora?

Fabio Cattaneo: Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con tante aziende e tanti brand. Tra i progetti più interessanti, con la

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SOPRA, L’INTERNO DEL NEGOZIO BOGGI. A DESTRA, FABIO CATTANEO, DIRETTORE GENERALE DI OUTDOORA. L’ARTISTA FRAH QUINTALE, MENTE CREATIVA DEL PROGETTO DI OUTDOORA PER JAMESON IRISH WHISKEY.

realizzazione del murale come fattore comune, possiamo citare Jameson, Boggi e Consorzio Tutela Prosecco DOC. Jameson Irish Whiskey ha lanciato con noi il manifesto WE!SKEY in concomitanza con la festa di San Patrizio del 17 marzo, momento importantissimo per il brand e il suo heritage irlandese. Una campagna unconventional, a base di arte e musica, ha celebrato l’appartenenza di ognuno di noi a un forte tessuto sociale. WE!SKEY si è rivelato un caleidoscopio di connessioni autentiche, nate dalla collaborazione con la mente creativa di Frah Quintale, uno degli artisti che hanno maggiormente rivoluzionato il mondo del pop italiano, contribuendo a delineare un

Vogliamo che l’arte, in particolare la urban art, diventi centrale nelle strategie di marketing delle imprese: un elemento culturale, di forte impatto mediatico e sociale.

nuovo genere. Tutto questo è stato rappresentato concretamente attraverso un artwork inedito, ideato e realizzato da Quintale: una trama intrecciata, che rimanda al significato delle radici, delle ramificazioni e quindi delle connessioni, sia in natura sia tra gli esseri umani. I diversi colori di queste radici rappresentano le persone, di diverse etnie ed età, che si uniscono intorno a un gruppo per dar vita a una vera e propria comunità. Il messaggio travalica i confini dello schermo per spostarsi in città,

nelle strade, tra la gente: grazie alla collaborazione con Nilla Studio è nato un murale che adorna una delle zone di Milano in cui la socialità ha un ruolo da protagonista, ovvero piazza 24 Maggio. Dall’artwork è stata creata una capsule collection che ha permesso ai fan di immergersi ancora più a fondo nel progetto e che fa leva su una borraccia, un cappellino e un paio di calzini in limited edition, disponibili sui siti jamesonwhiskey.com/it e undamento.com.

Boggi Milano, dal canto suo, ha scelto ancora una volta di cavalcare i tempi moderni e di approcciarli in maniera esemplare, proponendo un uomo in evoluzione in un contesto urbano rinnovato e caratterizzato da tante aree in via di riqualificazione. È stata forte la volontà di attrarre le nuove generazioni con un’opera che ha rappresentato, per il brand, un modo per raccontare la sua nuova visione della propria contemporaneità, fatta di volumi più ampi, di nuove forme e di maggior vestibilità, importati dallo Street Style e dalla vita quotidiana. Il brand è nato in Italia ma ha un approccio stilistico internazionale e cosmopolita, che promette di stupire anche nei prossimi mesi; oltre alla realizzazione di due murales, esso ha contaminato gli spazi negli store di piazza San Babila 3 a Milano, negli aeroporti di Linate e Malpensa, nei propri asset digitali e nella metropolitana del capoluogo lombardo. Per celebrare l’‘Italian Genio’, il Consorzio Tutela Prosecco DOC ha realizzato uno spettacolare murale inaugurato durante la Fashion Week in via Canonica 37, nel cuore della vibrante capitale della moda.

L’iniziativa, senza confini fisici, si è diffusa globalmente attraverso i social network e un coinvolgente video di Mixed Reality. In quest’ottica la tecnologia digitale è diventata un ponte virtuale e ha permesso a chiunque di connettersi con la bellezza italiana, in qualunque momento e in qualsiasi luogo. Una spettacolare animazione in 3D ha dato letteralmente vita alla donna ritratta nel murale, che ha lasciato poi la scena alla bottiglia di Prosecco per il più classico dei momenti di festa, quello dello stappo dello spumante, aggiungendo un tocco di magia e di creatività all’esperienza.

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TRE IMMAGINI DELL’INIZIATIVA VARATA DAL CONSORZIO TUTELA PROSECCO DOC PER CELEBRARE IL GENIO ITALIANO, VERTENTE SU UNO SPETTACOLARE MURALE REALIZZATO A MILANO DURANTE L’ULTIMA FASHION WEEK.

Cinello estende le frontiere dell’arte

DI ALESSIA ZAMPANO

IN ALTO: MOSTRA DEL 2022

‘ETERNALISING ART HISTORY: FROM DA VINCI TO MODIGLIANI’ ALLA GALLERIA UNIT DI LONDRA.

IL’azienda italo-danese ha ideato un modello di business sostenibile che utilizza il digitale e un sistema brevettato per sostenere e promuovere il patrimonio culturale del nostro Paese.

nsieme a Giacomo Nicolella Maschietti, Responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne di Cinello, abbiamo parlato di come l’azienda – specializzata nella produzione limitata di ‘serigrafie digitali’ dei capolavori dell’arte – coniughi cultura e ricavi attraverso l’utilizzo del digitale.

Qual è la mission di Cinello e come nasce?

Giacomo Nicolella Maschietti: Cinello è un’azienda impegnata nel delicato compito di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico attraverso il digitale, su scala nazionale e internazionale. L’idea nasce dall’intuizione di John Blem e Franco Losi, due ingegneri provenienti dal mondo dell’Information Technology (entrambi hanno lavorato per molti anni in California nella Silicon Valley) che condividono la passione per la cultura e il patrimonio culturale, storico e artistico del nostro Paese. Fondano Cinello nel 2015 e, contemporaneamente, inventano e brevetta-

no a livello internazionale i DAW® (Digital Artwork), ‘estensioni uniche digitali certificate’ dei maggiori capolavori del nostro patrimonio artistico.

Attualmente Cinello è partner di ben undici musei italiani e utilizza i DAW® per realizzare mostre o per offrirli al mercato dei privati. I DAW® sono prodotti in edizioni limitate, numerate e autenticate, in scala 1:1, non riproducibili e sono protetti con un sistema di crittografia digitale brevettato.

Cinello ha attualmente uffici in Italia, a Firenze e Milano, e in Danimarca, a Copenaghen.

Quali sono le sue principali attività?

Giacomo Nicolella Maschietti: L’idea di Cinello è quella di far interagire il maggior numero possibile di utenti attraverso il digitale e coinvolgere un pubblico sempre più ampio, proveniente da tutto il mondo, nella conoscenza inclusiva, nella condivisione

SOPRA, A SINISTRA, GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI, RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE E DELLE RELAZIONI ESTERNE DI CINELLO, E A DESTRA, I DUE FONDATORI JOHN BLEM E FRANCO LOSI.

e nella promozione del patrimonio culturale, storico e artistico, nonché di quello contemporaneo. La digitalizzazione e la diffusione sostenibile, attraverso la piattaforma Cinello, dei nostri capolavori possono contribuire a valorizzare gli originali conservati nei musei italiani e possono aiutare a portare più pubblico nelle città e nei borghi storici, custodi del nostro patrimonio culturale. Chi è rimasto affascinato dalle versioni digitali, infatti, vuole spesso vedere gli originali e visitare le istituzioni che li conservano. Il brevetto di Cinello consente alle ‘estensioni uniche digitali certificate’ di essere acquistate da collezionisti o di essere concesse in prestito a terzi – privati, musei e fondazioni – per realizzare mostre di capolavori altrimenti non movimentabili. E questa è un’opportunità straordinaria per la disseminazione sostenibile della conoscenza dell’arte e della cultura del nostro Paese.

In che modo Cinello sostiene l’arte e il patrimonio artistico italiano?

Giacomo Nicolella Maschietti: Il modello di Cinello prevede che i musei ricevano un’importante percentuale dei ricavi – al netto dell’IVA (ove applicabile), dei costi di produzione e di promozione e dei costi operativi sostenuti dall’azienda – derivanti dalla vendita ai privati dei DAW® o dalla loro esposizione al pubblico. Per fare un esempio, tutti i ricavi provenienti da una mostra (bigliettazione, servizi aggiuntivi ecc.), ove incassati da Cinello, sono divisi, in modo proporzionale, con i musei detentori degli originali. Nel biennio 2022/23 l’azienda, completamente autofinanziata, ha retrocesso ai musei partner 300mila euro grazie alle attività espositive e di vendita. Dal sito ufficiale dell’UNESCO risulta che, su un totale di 936 tra siti culturali (725), ambientali (183) e misti (28), l’Italia abbia 47 siti riconosciuti (di cui 44 culturali e 3 ambientali). La digitalizzazione di questo patrimonio è un passaggio cruciale del futuro del nostro Paese. Cinello e il suo brevetto, interamente sviluppa-

to in Italia, consentono di effettuare una digitalizzazione protetta e consapevole del patrimonio culturale, storico e artistico di proprietà pubblica.

Quali sono le mostre e gli eventi attualmente in corso? Ci fa qualche anticipazione sul calendario? Giacomo Nicolella Maschietti: Attualmente Cinello sta collaborando con il Bonnefantenmuseum di Maastricht nella mostra ‘Pixel Perfect?’. Espone un DAW® di Pieter Bruegel il Vecchio (ca. 1525/1530-1569) proveniente dal Museo di Capodimonte di Napoli e uno di Sano di Pietro (Siena, 1405-1481) di proprietà

Il brevetto di Cinello consente alle ‘estensioni uniche digitali certificate’ di essere acquistate da collezionisti o di essere concesse in prestito a terzi per realizzare mostre di capolavori altrimenti non movimentabili.

della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. La Parabola del Cieco di Bruegel è, infatti, troppo fragile per lasciare il Museo di Capodimonte e con l’aiuto dei DAW® è possibile ammirare la sua versione digitale. Accanto a esso è esposto, in conversazione, il Paesaggio invernale con trappola per uccelli della bottega di Pieter Brueghel il Giovane (1564-1638), di proprietà del museo olandese. Questa è una delle 127 copie dell’originale dipinto da suo padre Pieter Bruegel il Vecchio.

Sono in programma, inoltre, nuove mostre nel golfo degli Emirati Arabi, dove Cinello ha recentemente partecipato alla fiera Art Du-

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bai nella sezione digital. Chi fosse interessato alle prossime esposizioni in arrivo può consultare il nostro sito (www.cinello.com).

Ci spiega la differenza tra DAW® e NFT?

Giacomo Nicolella Maschietti: I ‘Non-fungibile tokens’ (NFT) sono asset digitali inseriti di in archivio immutabile chiamato catena di blocco, o blockchain, all’interno dei quali alcune informazioni (metadati) vengono salvate in modo permanente. Questi dati non sono tecnicamente alterabili o manomettibili e contengono informazioni visibili a tutti attraverso un sistema di lettura dei token. Gli NFT sono ‘certificati di proprietà’, privi di contenuto. Un diritto di proprietà, a oggi, ancora non riconosciuto da standard condivisi a livello nazionale o internazionale. Un Digital Artwork (DAW®) è, invece, formato da un insieme di elementi materiali e immateriali. Le estensioni digitali create da Cinello sono una combinazione di maestria fisica (le cornici) e digitale (l’opera) e includono: un file ad alta risoluzione dell’opera e un piccolo supporto hardware (myGal) sul quale è installato il software Cinello che im-

plementa l’oggetto del brevetto. Si tratta di un modello che lega, attraverso un algoritmo crittografico, il file digitale ai dispositivi mediante i quali viene visualizzato (myGal stesso e Monitor), in modo che non possa essere riprodotto e condiviso. Infine, è allegato un certificato di autenticità (COA) numerato e firmato da Cinello e dal proprietario o dal detentore autorizzato dell’opera (per esempio il direttore del Museo). Insieme al DAW® viene consegnata una cornice riprodotta artigianalmente in scala 1:1 sulla base dell’originale. Come dicevo, il DAW® è protetto da brevetto depositato e concesso in diversi Paesi del mondo e, pertanto, è garantito e riconosciuto a livello internazionale.

C’è da sottolineare, poi, un’altra grande differenza. Nell’attuale panorama di sviluppo tecnologico della blockchain, gli NFT possono essere trasferiti o ‘bruciati’ (cancellati). In tal caso, le vendite di NFT possono essere effettuate su altre piattaforme decentralizzate, diverse da quella originariamente usata per la prima transazione posta in essere dal creatore dell’NFT (artista, museo o collezionista), non garantendo il controllo sulla circolazione e lo scambio di NFT successivi alla prima vendita, quindi sulla royalty su ogni successiva vendita. Allo stesso tempo, le informazioni potrebbero essere cancellate o trasferite su un’altra blockchain, non garantendo anche in questo caso il controllo sulla circolazione e lo scambio di NFT successivi alla prima vendita. Contrariamente, i DAW® non possono essere né trasferiti né ‘bruciati’, ovvero rimossi dalla blockchain, in quanto protetti dal brevetto di Cinello. Questo significa che ogni DAW® unisce fisico e digitale in un’unica soluzione, creando un legame fra il COA e il numero dell’edizione insieme al numero identificativo del monitor e del file criptato.

La tecnologia che contributo può dare all’arte e alla cultura in generale?

Giacomo Nicolella Maschietti: Cinello vuole creare, attraverso il digitale, una nuova fonte di ricavi per il patrimonio artistico. Con i proventi generati da queste inedite forme di vita digitale delle opere d’arte, è possibile finanziare campagne di catalogazione, conservazione, restauro, digitalizzazione ed esposizione

MOSTRA DEL 2022 ‘ETERNALISING ART HISTORY: FROM DA VINCI TO MODIGLIANI’ ALLA GALLERIA UNIT DI LONDRA. A SINISTRA, LA MADONNA DEL CARDELLINO DI RAFFAELLO.

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al pubblico del patrimonio custodito dalle istituzioni culturali pubbliche italiane, in primo luogo di quello che non è accessibile. Come noto, una porzione significativa delle opere dei nostri musei non è al momento esposta. Attraverso la sua digitalizzazione, sarà possibile valorizzarla (anche le opere meno note) e creare nuove modalità sostenibili di gestione e di fruizione.

Ciò detto, il business model di Cinello si potrebbe definire ‘sostenibile’?

Giacomo Nicolella Maschietti: Cinello può già vantarsi di essere una realtà ampiamente sostenibile grazie al suo modello espositivo che non prevede la movimentazione di opere ma esclusivamente di file. Attraverso il suo brevetto è in grado di progettare e realizzare mostre digitali in tutto il mondo, a impatto molto basso (movimentare file emette molta meno CO2 rispetto al trasporto e all’allestimento/disallestimento delle opere d’arte fisiche), gestendo tutte le attività operative, dalla logistica agli aspetti curatoriali, grazie alla collaborazione con rinomati esperti del settore. Cinello è, inoltre, membro dell’associazione internazionale ‘Gallery Climate Coalition’ che vanta tra i suoi partecipanti i maggiori player del mercato dell’arte. L’obiettivo di GCC è di facilitare la decarbonizzazione del settore delle arti visive e promuovere pratiche di zero rifiuti. Un esempio è la mostra ‘Leonardo da Vinci: Masterpieces & Flying Machines’, organizzata di concerto con il Consolato Italiano, a fine 2019, presso la Sharbatly House di Gedda, in Arabia Saudita. Mai in precedenza i capolavori del Codex Atlanticus di Leonardo da Vinci, assieme a pezzi pregiatissimi come La Scapigliata, custodita al Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, e il Ritratto di Musico della Pinacoteca Ambrosiana di Milano, erano stati esposti contemporaneamente nella penisola arabica.

Venendo al collezionismo, in che modo viene stabilito il costo di una ‘serigrafia digitale’?

Giacomo Nicolella Maschietti: Il limite plastico della transizione digitale è che spesso distrugge valore economico, anziché crearlo, senza offrire alternative sostenibili: una volta che un’opera viene digitalizzata ad alta risoluzione, il costo pressoché nullo di distribuzione induce istituzioni e imprese a vendere le riproduzioni a prezzi irrisori, puntando più sulla quantità di acquirenti che sulla loro qualità; in tal senso vi sono in commercio diversi prodotti digitali che offrono per cifre modestissime l’accesso a migliaia di opere: i proprietari degli originali, con questi

modelli di business, non incassano quasi nulla e perdono completamente il controllo sugli usi e i riusi (si pensi al merchandising) dei loro file.

L’approccio di Cinello è andato sempre in direzione opposta: ha investito anni, lavoro e milioni di euro per far affermare il principio che l’unicità e l’originalità hanno un valore intrinseco che va riconosciuto anche alle versioni digitali, riuscendo a ottenere prezzi importanti che gli acquirenti sono disposti a corrispondere perché sono perfettamente consapevoli che l’operazione ha la finalità di sostenere le attività dei luoghi della cultura proprietari degli originali. I prezzi dei DAW® (9 edizioni uniche per ciascuna opera, destinate al mercato dei privati) sono concordati assieme ai musei detentori degli originali.

Cinello si occupa anche di arte contemporanea? Se sì, in che modo?

Giacomo Nicolella Maschietti: Assolutamente sì. Il brevetto dei DAW® si presta perfettamente alla tutela e alla diffusione di opere d’arte native digitali, poiché protegge il file. Il team curatoriale di Cinello – che vanta nello staff la presenza di Serena Tabacchi (protagonista delle più recenti esposizioni italiane e internazionali dedicate all’arte digitale) – ha recentemente selezionato alcuni tra i migliori talenti contemporanei impegnati nella ricerca digital. Sulla nuova piattaforma CINELLO UNLIMITED è possibile entrare in contatto con alcuni dei migliori artisti che hanno concepito le proprie opere in un formato immateriale. Si va da autentici pionieri del ’900 – come Fabrizio Plessi, che ha deciso di affidarsi a Cinello per la tutela dei suoi lavori – sino ad arrivare a giovanissimi interpreti della poetica contemporanea.

La selezione effettuata su CINELLO UNLIMITED consente al visitatore della piattaforma di non restare disorientato davanti a migliaia di opere, bensì di entrare in immediato contatto con alcuni dei più interessanti talenti del momento. Tra i primi artisti selezionati: Guido Albanese, Francesco Allegretti, Agron Hoti, Vittorio Bonapace, David Golzio, Danilo Falà, Fuse, Felice Limosani, Fabrizio Plessi, Emiliano Ponzi, Alessandro Pongan, Jean Marie Reyner, Joaquina Salgado, Fabiano Speziari, Nicola Verlato, Valentiniaki, Marcello Silvestre.

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SOPRA, AMEDEO MODIGLIANI ALLA GALLERIA UNIT DI LONDRA. A DESTRA, CINELLO AD ART DUBAI.
cooeeitalia.com
EVENTS INTERACTIVE KEY AWARD La 25° edizione del Premio Nazionale della Comunicazione Online. LOCATION Area Pergolesi Via Giovanni Battista Pergolesi, 8 – Milano EVENTO La serata di premiazione si terrà il 16 aprile 2024 alle ore 18.00.
Festival
alla
pubblicitaria all digital
Il
dedicato
comunicazione

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Senza acqua, troppa acqua Rigenerazioni

SOGGETTO: SENZA ACQUA, TROPPA ACQUA

CLIENTE: A2A

AGENZIA: WILL MEDIA

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: RIGENERAZIONI

CLIENTE: A2A

AGENZIA: WILL MEDIA

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: I GIORNI PIÙ CALDI DEL MONDO

CLIENTE: A2A

AGENZIA: CHORA MEDIA

SOGGETTO: RIGENERARE IL PIANETA

CLIENTE: A2A

AGENZIA: CHORA MEDIA

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Podcast Non c’è vita senza terra
Podcast Non c’è vita senza acqua

25° INTERACTIVE KEY AWARD

40 anni Almaviva

25° INTERACTIVE KEY AWARD

D/AI Destinations: i nostri dati, il tuo vantaggio competitivo

SOGGETTO: 40 ANNI ALMAVIVA

CLIENTE: ALMAVIVA

AGENZIA: INAREA

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Amaverso

SOGGETTO: D/AI DESTINATIONS: I NOSTRI

DATI, IL TUO VANTAGGIO COMPETITIVO

CLIENTE: ALMAWAVE

AGENZIA: MARKETING ARENA

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L’Aiutante di Babbo Natale

SOGGETTO: AMAVERSO - BOUTIQUE VIRTUALE

INTERATTIVA

CLIENTE: AMADORI - GESCO

AGENZIA: NIMAI

CASA DI PRODUZIONE: BLUEMOTION

SOGGETTO: L’AIUTANTE DI BABBO NATALE

CLIENTE: CARREFOUR ITALIA

AGENZIA: ARKAGE

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25° INTERACTIVE KEY AWARD

U-POWER Urban AR Ad Creatives

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: U-POWER URBAN AR AD CREATIVES

CLIENTE: U-POWER GROUP TECH PROVIDER: ARYEL

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Essere donna non dovrebbe essere un rischio

SOGGETTO: TIC TAC®

CLIENTE: FERRERO COMMERCIALE ITALIA

AGENZIA: BCUBE TECH PROVIDER: ARYEL

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Tortina Run Game

SOGGETTO: AXA

CLIENTE: AXA ITALIA

AGENZIA: PUBLICIS CONSEIL

SOGGETTO: TORTINA RUN GAME

CLIENTE: LOACKER

AGENZIA: AZERION CENTRO MEDIA: XISTER REPLY

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TIC TAC® THE GAME. Cattura il lato positivo

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Muu Muu Viega Pro-pressing Training

SOGGETTO: MUU MUU

CLIENTE: CAMEO

AGENZIA: BEINTOO CENTRO MEDIA: WAVEMAKER

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Il panino Tecnomat

SOGGETTO: PROVE DI MASSIMA QUALITÀ

CLIENTE: VIEGA ITALIA

AGENZIA: CERNUTO PIZZIGONI & PARTNERS

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Balenciaga Skiwear

SOGGETTO: IL PANINO DEL MURATORE

CLIENTE: TECNOMAT (BRICOMAN ITALIA)

AGENZIA: CERNUTO PIZZIGONI & PARTNERS

SOGGETTO: BALENCIAGA SKIWEAR

CLIENTE: BALENCIAGA AGENZIA: CODE THIS LAB

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Trueblue Fattoria dei Sapori

SOGGETTO: TRUEBLUE

CLIENTE: TRUEBLUE

AGENZIA: COO’EE ITALIA

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Shaping Talents

SOGGETTO: FATTORIA DEI SAPORI

CLIENTE: SAMA

AGENZIA: COO’EE ITALIA

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Your digital boost

SOGGETTO: UPA ACADEMY

CLIENTE: UPA - UTENTI PUBBLICITÀ ASSOCIATI

AGENZIA: COO’EE ITALIA

SOGGETTO: IMPRESOFT

CLIENTE: IMPRESOFT

AGENZIA: COO’EE ITALIA

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Sicurezza a prova di campioni Kioene

SOGGETTO: MILWAUKEE

CLIENTE: MILWAUKEE

AGENZIA: COO’EE ITALIA

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Kioene Mini Cake

SOGGETTO: KIOENE

CLIENTE: KIOENE

AGENZIA: COPIAINCOLLA

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Crema Novi

SOGGETTO: KIOENE

CLIENTE: KIOENE

AGENZIA: COPIAINCOLLA

SOGGETTO: CREMA NOVI

CLIENTE: ELAH DUFOUR

AGENZIA: COPIAINCOLLA

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25° INTERACTIVE KEY AWARD

Fiocchi di Riso Calavera

SOGGETTO: FIOCCHI DI RISO ARTSANA

CLIENTE: ARTSANA

AGENZIA: COPIAINCOLLA

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Rescue Pet

SOGGETTO: CALAVERA

CLIENTE: ROADHOUSE AGENZIA: COPIAINCOLLA

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Lactoflorene Viaggi

SOGGETTO: SCHWABE PHARMA

CLIENTE: SCHWABE PHARMA ITALIA

AGENZIA: COPIAINCOLLA

SOGGETTO: LACTOFLORENE PLUS CLIENTE: MONTEFARMACO OTC AGENZIA: COPIAINCOLLA

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25° INTERACTIVE KEY AWARD

Fondazione Cattolica, Una Mano a Chi Sostiene

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: UNA MANO A CHI SOSTIENE

CLIENTE: FONDAZIONE CATTOLICAVERONA

AGENZIA: CROWDM

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Make Italy Green - The Floating Boat

SOGGETTO: MAIA - MULTICHANNEL AI

ASSISTANT

CLIENTE: CROWDM AGENZIA: CROWDM

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Live New Worlds

SOGGETTO: ENERGIA

CLIENTE: E.ON ENERGIA

AGENZIA: BBDO ITALY

SOGGETTO: LIVE NEW WORLDS

CLIENTE: GRANITI FIANDRE AGENZIA: DMIND

93 MEDIAKEY
MAIA GPT: Collaborative AI Agent

SOGGETTO: NEW IVECO

CLIENTE: IVECO

AGENZIA: DOMINO

25° INTERACTIVE KEY AWARD

CaseIH Europe

SOGGETTO: L’ALFABETO DEL FUTURO

CLIENTE: GRUPPO EDITORIALE GEDI

AGENZIA: DOMINO

Cartoline dal futuro

SOGGETTO:

CLIENTE:

AGENZIA: DOMINO

SOGGETTO:

CLIENTE:

AGENZIA:

94 MEDIAKEY
INTERACTIVE KEY AWARD 25° INTERACTIVE KEY AWARD
25°
25° INTERACTIVE KEY AWARD
INVESCO
INVESCO ITALIA
CREATIVE COMMUNICATIONS
DI PRODUZIONE: DON’T MOVIE
CASA
CASE IH LEAD GENERATION AND BRAND AWARENESS EUROPE - AI TO BE FAST AS SOCIAL MEDIA
CNH INDUSTRIAL ÖSTERREICH
New IVECO.com L’Alfabeto
del Futuro

25° INTERACTIVE KEY

Il Milanese Imbruttito e Frank Gramuglia per Ticket Restaurant

INTERACTIVE

Make Your Christmas Briter

SOGGETTO: FRANK GRAMUGLIA, IL MILANESE

IMBRUTTITO E IL RAPPORTO CON LE RISORSE UMANE

CLIENTE: EDENRED ITALIA

AGENZIA: JAKALA

CASA DI PRODUZIONE: SHEWANTS

25° INTERACTIVE KEY AWARD

My Body Match

SOGGETTO: EDGAR SOPPER LONDON DRY GIN

CLIENTE: MONTENEGRO

AGENZIA: FCB PARTNERS

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Custom Line New Website

SOGGETTO: MY BODY MATCH

CLIENTE: GEDEON RICHTER ITALIA

AGENZIA: FCB PARTNERS

SOGGETTO: CUSTOM LINE NEW WEBSITE

CLIENTE: FERRETTI GROUP

AGENZIA: ARMANDO TESTA & YODIGITO

95 MEDIAKEY
AWARD
25°
KEY AWARD

Ferretti Group Private Preview: Maneskin in Monaco

Ferretti Yachts INFYNITO 90 - how far can your imagination roam?

SOGGETTO: FERRETTI GROUP PRIVATE

PREVIEW: MANESKIN IN MONACO

CLIENTE: FERRETTI GROUP

AGENZIA: ARS MEDIA

CASA DI PRODUZIONE: STARNEWS

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: FERRETTI YACHTS INFYNITO 90

CLIENTE: FERRETTI GROUP

AGENZIA: UNDESIGN

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: TALENT ATTRACTION

CLIENTE: GENERALI ITALIA

AGENZIA: GIULIO BERONIA E RADIO SPEAKER

SOGGETTO: VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO

CLIENTE: CONSORZIO DEL VINO VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO

AGENZIA: GIANGO

96 MEDIAKEY
AWARD 25°
AWARD
25° INTERACTIVE KEY
INTERACTIVE KEY
I paladini della regina Bianca Podcast Semplice Come... spiegare il mio lavoro a mamma o papà

25° INTERACTIVE KEY AWARD

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Buona la prima Podcast Chi

SOGGETTO: PANBRIACONE

CLIENTE: PASTICCERIA BONCI

AGENZIA: GIANGO

CASA DI PRODUZIONE: NEDO BAGLIONI

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: LUXOTTICA VOGUE EYEWEAR

CLIENTE: VOGUE EYEWEAR

AGENZIA: HYPERCAST

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: MSC CROCIERE

CLIENTE: MSC CROCIERE

AGENZIA: I MILLE

SOGGETTO: ALTROCONSUMO B2YOU

CLIENTE: ALTROCONSUMO B2YOU

AGENZIA: INSIDE COMUNICAZIONE

97 MEDIAKEY
lo ha detto?
On-Line per Altroconsumo B2You MSC Lighthouse
Campagna Display ADV

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Nel dubbio, investi con Fideuram Direct

SOGGETTO: FIDEURAM DIRECT

CLIENTE: INTESA SANPAOLO

AGENZIA: ACCENTURE SONG

25° INTERACTIVE KEY AWARD

La parola di Dio, sotto un’altra luce

25° INTERACTIVE KEY AWARD

La sanità al centro di Roma, l’eccellenza per tutti

SOGGETTO: OSPEDALE ISOLA TIBERINAGEMELLI ISOLA

CLIENTE: GEMELLI ISOLA

AGENZIA: KEYFORMAT

25° INTERACTIVE KEY AWARD

La storia a un passo da te

SOGGETTO: SAN PAOLO STORE

CLIENTE: DIFFUSIONE SAN PAOLO

AGENZIA: KEYFORMAT

SOGGETTO: MACA - MANTOVA COLLEZIONI

ANTICHE

CLIENTE: COMUNE DI MANTOVA

AGENZIA: KEYFORMAT

98 MEDIAKEY

25° INTERACTIVE KEY AWARD

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Frecce Tricolori Phigital Experience MSC VR Experience 2023

SOGGETTO: ESPERIENZA DI VOLO ACROBATICO IN REALTÀ VIRTUALE

CLIENTE: MINISTERO DIFESA COMANDO

2.STORMO AERONAUTICA MILITARE RIVOLTO

AGENZIA: KEYWE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

The Climate Change

SOGGETTO: RAPPRESENTAZIONE DELLA SUPPLY CHAIN DI MSC ATTRAVERSO UN’ESPERIENZA IMMERSIVA E INTERATTIVA

CLIENTE: MSC MEDITERRANEAN SHIPPING COMPANY AGENZIA: KEYWE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

The harmony of coffee

SOGGETTO: I CAPOLAVORI DEL CLIMATE

CHANGE

CLIENTE: GRUPPO IREN

AGENZIA: LEO BURNETT CO.

SOGGETTO: CAFFE MORETTINO

CLIENTE: MORETTINO

AGENZIA: LORENZO MARINI GROUP

CASA DI PRODUZIONE: BALALÒ

99 MEDIAKEY

25° INTERACTIVE KEY AWARD

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Tech & Development for ABC – Abitare la Ceramica Pacco da Su

SOGGETTO: ABITARE LA CERAMICA

CLIENTE: ABITARE LA CERAMICA GRUPPO

CERAMICHE GRESMALT AGENZIA: LOVEMARK

25° INTERACTIVE KEY AWARD

mAI colpevoli

SOGGETTO: CALL OF DUTY - ACTIVISION BLIZZARD

CLIENTE: ACTIVISION BLIZZARD AGENZIA: MEDIA.MONKS MILAN

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Lancio nuova Crosstrek

SOGGETTO: SEPHORA

CLIENTE: SEPHORA ITALIA

AGENZIA: MEDIA.MONKS MILAN

SOGGETTO: CROSSTREK

CLIENTE: SUBARU AGENZIA: MERCURIO GP

100 MEDIAKEY

25° INTERACTIVE KEY AWARD

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Jingle Bells – Subaru’s version Campagna Conto Crédit Agricole e VISA

SOGGETTO: SUBARU SPOTIFY

CLIENTE: SUBARU

AGENZIA: MERCURIO GP

25° INTERACTIVE KEY AWARD

The Good Foods

SOGGETTO: CONTO ONLINE, CONTO DEPOSITO E MUTUO

CLIENTE: CRÉDIT AGRICOLE ITALIA

AGENZIA: MERCURIO GP

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Vecchio Amaro del CapoGhiacciato accende la festa

SOGGETTO: PAM LOCAL - GRUPPO PAM PANORAMA

CLIENTE: GRUPPO PAM PANORAMA

AGENZIA: OPENINFLUENCE

SOGGETTO: VECCHIO AMARO DEL CAPO

CLIENTE: GRUPPO CAFFO 1915

AGENZIA: PUBLIONE

101 MEDIAKEY

Architettura Interattiva visioni del Miglio Bianco Forlì

SOGGETTO: ARCHITETTURA INTERATTIVA VISIONI DEL MIGLIO BIANCO FORLÌ

CLIENTE: COMUNE DI FORLÌ

AGENZIA: PUBLIONE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Le cose più buone sono quelle più scartate

INTERACTIVE KEY AWARD

LovinMemory

SOGGETTO: LE COSE PIÙ BUONE SONO QUELLE PIÙ SCARTATE

CLIENTE: DELIVEROO ITALY

AGENZIA: RIBELLI DIGITALI

SOGGETTO: LOVINMEMORY

CLIENTE: RED ONION

AGENZIA: RED ONION

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Ma farsi UnipolMove, no?!

SOGGETTO: UNIPOLMOVE

CLIENTE: UNIPOLTECH

AGENZIA: SERVICEPLAN ITALIA

AGENZIA MEDIA: MEDIAPLUS ITALIA

CASA DI PRODUZIONE: SHEWANTS (IL MILANESE IMBRUTTITO)

PARTNER: INFLUACTION

102 MEDIAKEY
25° INTERACTIVE KEY AWARD 25°

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Black Freeday, ActionAid

SOGGETTO: BLACK FREEDAY

CLIENTE: ACTIONAID INTERNATIONAL ITALIA

E.T.S.

AGENZIA: SERVICEPLAN ITALIA

CASA DI PRODUZIONE: MAKE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: LA RIVOLUZIONARIA STORIA DI

EGLANTYNE JEBB, FONDATRICE DI SAVE THE CHILDREN

CLIENTE: SAVE THE CHILDREN ITALIA

AGENZIA: THINKINGHAT

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Come Stai?

SOGGETTO: UNISALUTE

CLIENTE: UNISALUTE

AGENZIA: SERVICEPLAN ITALIA

AGENZIA MEDIA: MEDIAPLUS ITALIA

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: TIM

CLIENTE: TIM

AGENZIA: HAVAS MILAN CASA DI PRODUZIONE: THINK CATTLEYA

103 MEDIAKEY
parità
può aspettare
La
non
Eglantyne Jebb - Save the Children Italia

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Introduzione

a Cosmos, la piattaforma B2B di rewards e insight più grande al mondo

SOGGETTO: COSMOS

CLIENTE: TLC WORLDWIDE

AGENZIA: TLC WORLDWIDE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

HOLID-AI

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: ENERGY TRANSITION

CLIENTE: DE NORA ITALY HYDROGEN TECHNOLOGIES

AGENZIA: TRIPLESENSE REPLY

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: UNA SPIAGGIA DA PAURA

CLIENTE: EDEN VIAGGI (GRUPPO ALPITOUR)

AGENZIA: TRIPLESENSE REPLY

SOGGETTO: SUTTER

CLIENTE: SUTTER INDUSTRIES

AGENZIA: TUNNEL STUDIOS

104 MEDIAKEY
De Nora’s sustainability, showcased on its Energy Transition site Sutter.it

25° INTERACTIVE KEY AWARD

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Un disegno di design e legno Nel futuro sin dal 1963

SOGGETTO: DISEGNO DI LEGNO

CLIENTE: FIEMME TREMILA

AGENZIA: TUNNEL STUDIOS

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: CRN - NEL FUTURO SIN DAL 1963

CLIENTE: FERRETTI GROUP AGENZIA: TUNNEL STUDIOS

25° INTERACTIVE KEY AWARD

SOGGETTO: L’AMICO FIDATO

CLIENTE: SOCO

AGENZIA: TUNNEL STUDIOS

SOGGETTO: CIELO ALTO

CLIENTE: SOCO AGENZIA:TUNNEL STUDIOS

105 MEDIAKEY
NewTopexan
Cielo Alto

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Spray da 30 anni

SOGGETTO: ROLMA

CLIENTE: ROLMA

AGENZIA: TUNNEL STUDIOS

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Doniamo emozioni al grande spettacolo della vita

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Il giusto alleato per rispondere a tutte le esigenze di pulito del mondo

SOGGETTO: GIOCHERIA

CLIENTE: GIOCHERIA ITALIA

AGENZIA: TUNNEL STUDIOS

SOGGETTO: GENERAL PROFESSIONAL AGENZIA: TUNNEL STUDIOS

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Un nuovo sito per migliorare usabilità e identità di brand

SOGGETTO: UNIPOLRENTAL

CLIENTE: UNIPOLRENTAL

AGENZIA: WEBRANKING

106 MEDIAKEY

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Mitsubishi Electric: innovazione digitale

SOGGETTO: MITSUBISHI ELECTRIC

CLIENTE: MITSUBISHI ELECTRIC AGENZIA: WEBSOLUTE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Laminam

SOGGETTO: LAMINAM

CLIENTE: LAMINAM AGENZIA: WEBSOLUTE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Les Copains, una nuova comunicazione digitale per un brand storico

SOGGETTO: LES COPAINS

CLIENTE: LES COPAINS AGENZIA: WEBSOLUTE

25° INTERACTIVE KEY AWARD

Segafredo Zanetti: innovazione e tradizione, l’Intelligenza Artificiale al servizio del vero espresso italiano

SOGGETTO: SEGAFREDO ZANETTI

CLIENTE: SEGAFREDO ZANETTI AGENZIA: WEBSOLUTE

107 MEDIAKEY

PosteCasa Ultraveloce Bianchi lancio specialissima

SOGGETTO: POSTECASA ULTRAVELOCE

CLIENTE: POSTE ITALIANE

AGENZIA: WUNDERMAN THOMPSON

SOGGETTO: BIANCHI LANCIO SPECIALISSIMA

CLIENTE: F.I.V.E. BIANCHI

AGENZIA: ZAMPEDIVERSE

CASA DI PRODUZIONE: ZAMPEDIVERSE

108 MEDIAKEY 25° INTERACTIVE KEY AWARD 25° INTERACTIVE KEY AWARD

BLOG: STRUMENTO DI COMUNICAZIONE

Nuovi strumenti di comunicazione spuntano all’ordine del giorno, ma ce ne sono alcuni intramontabili, a dimostrazione che non sempre il vecchio è nemico del nuovo.

Blog, uno strumento di comunicazione che alcuni considerano erroneamente superato. Il libro di Anna Pernice, blogger e social media strategist e Digital Pr, ne rivela tutta la vitalità. Per lei, appassionata di moda, viaggi ed enogastronomia, quando è svolto con serietà e competenza può rivelarsi uno strumento ad alto impatto. Ecco perché, a scanso d’equivoci, avverte: “Diventare un blogger non è un hobby da ragazzini che non hanno voglia di lavorare, è un lavoro a tutti gli effetti che richiede specifiche competenze, numerose ore di lavoro, determinazione e costanza, perché il blogger raggruppa in sé tutte le professionalità di una redazione giornalistica. Ciò che gli si chiede è di saper fare di tutto un po’ (storytelling, SEO, copywriter, fotografia, videomaker e altro ancora)”. E non è una cosa da poco, tanto meno si può improvvisare. La passione è importante ma non basta. Occorre studio e tanto fai-da-te, perché non esistono scuole per diventare blogger, tanto meno un ordine professionale (anche se di recente stanno nascendo alcune associazioni di categoria come l’Associazione Italiana Travel Blogger). È uno di quei mestieri che s’imparano strada facendo. Ma occorre conoscere l’ABC. Il Manuale per aspiranti blogger assolve proprio a questa missione. Scritto con cura, si dimostra una preziosa guida per orientarsi in un campo dalle molteplici sfaccettature. Tante le competenze che richiede, ma a detta dell’autrice la principale è saper narrare storie personali ed emozionali, raccontandole in modo soggettivo e appassionando gli utenti. Anna Pernice assicura che “i contenuti generati da un blogger hanno un valore altissimo per un’azienda, proprio perché generati da chi ha fatto esperienza diretta del prodotto. Anche per questo il suo giudizio è ritenuto dagli utenti più credibile e affidabile della tradizionale pubblicità. Ma il giudizio deve essere sincero, altrimenti la reputazione del blogger può estinguersi all’istante. Il caso Chiara Ferragni insegna.

In questo manuale troverete tutto quanto c’è da sapere sul tema, e ancora di più. Quali sono gli ingredienti fondamentali per raccontare una grande storia, le tecniche di scrittura ad alto impatto, le piattaforme più affidabili, l’importanza della scelta del nome del proprio dominio, il planning dei post, il valore dei video e delle infografiche e come creare un efficace networking online e offline, come costruire post su misura dei diversi social, tenendo conto della loro diversità. E infine come guadagnare con questo mestiere. Un manuale sistematico, arricchito dai contributi di molti altri autori, scelti in base alla loro specifica competenza (dal blogger fumettista al sociologo, dal formatore al consulente in comunicazione).

Un taglio veloce, ma essenziale, uno stile accattivante e soprattutto uno strumento essenziale per chi vuole avventurarsi in questo campo con serietà.

(a cura di Raul Alvarez)

LA CRISI DELLA NARRAZIONE

Lo storytelling va di moda. Ma la sua onnipresenza indica la perdita di quella che un tempo fu la narrazione comunitaria, fonte di scambio autentico, di conoscenza di sé e degli altri. “Da bussola capace ieri di dare senso all’esistenza di una comunità, le storie sono diventate oggi una merce come tutte le altre, in balia della scatola nera algoritmica, sostituita da schermi digitali che isolano gli esseri umani facendone dei consumatori”. Lo storytelling dà vita a community che sono la versione mercificata dalla comunità. Parole dolenti di un filosofo di origine coreana, fra i più apprezzati per la sua capacità di guardare oltre l’utile e l’effimero; con questo libro Han ci regala una riflessione profonda che va oltre il mainstream, verso quello ‘spazio libero’ cui ormai solo ai filosofi è consentito di giungere.

(a cura di Raul Alvarez)

FORMAT TV E WEB DI SUCCESSO

Format TV e WEB di successo - Come sviluppare un’idea di format originale e adattarla al mercato televisivo e online è un manuale che fornisce le chiavi per sfruttare un product placement che sta prendendo sempre più piede. Oggi, infatti, occorre saper comunicare i valori aziendali posizionando prodotti o marchi all’interno di contesti non strettamente pubblicitari – per esempio in programmi televisivi, radiofonici, film oppure libri, giochi o eventi. Tutto questo deve avvenire senza però interrompere il filo narrativo o la naturale struttura dei programmi dentro i quali vengono inseriti.

Luca Rufini spiega come creare contenuti di valore per i canali social privati o aziendali costruendo un racconto audiovisivo vincente e trattando specificatamente tutte le principali fasi del percorso.

110 MEDIAKEY
INTRAMONTABILE
MANUALE PER ASPIRANTI BLOGGER. CREA EMOZIONI CON LO STORYTELLING ANNA PERNICE DARIO FLACCOVIO EDITORE 264 PP., 23,75 EURO
HAN EDITORE EINAUDI 110 PP., 13,00 EURO LUCA RUFINI DARIO FLACCOVIO EDITORE 156 PP., 20,90 EURO
BYUNG-CHUL

SONO APERTE LE ISCRIZIONI!

• Tutte le campagne iscritte saranno pubblicate con immagini e credit sul numero 430 di Media Key.

• Ogni campagna sarà collegata alla rivista tramite il QR Code dell’iscrittore.

• Ogni campagna sarà pubblicata nella Galleria di Arte Virtuale di Media Key Metaverse.

Il Press, Outdoor Promotion Key Award è il riconoscimento nazionale che da oltre 20 anni premia la creatività e l’efficacia della comunicazione offline.

La premiazione si terrà a Milano il 3 Luglio 2024

Per maggiori informazioni contattare Media Key Events

Simona Saccone: simona.saccone@mediakey.it – 02 52203728

Marina Garavaglia: marina.garavaglia@mediakey.it – 02 52203733

STORIES

L’opinione dei protagonisti del mondo delle aziende

TREND

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale.

TECNOLOGIA

Come internet e digitale hanno cambiato il mondo della comunicazione.

Marketing Director — Birra Peroni

PROGETTI

Quali novità e iniziative sono previste per affrontare il futuro.

Viviana Manera

aziende & comunicazione

VIVIANA MANERA BIRRA PERONI

CRISTINA NOFERINI CARAPELLI FIRENZE

MARIAELENA PARAGONE CHIQUITA

MARIATERESA LICATA DAMIANO

MARCO MARTELLI ELAH DUFOUR NOVI

GIORGIO CARAFA COHEN ILIAD

LORENZO COLUCCI ITALIAN ARTISAN

LUCA GALUPPO LATTERIA MONTELLO

GIUSEPPE CANTONE MD

GIULIA CHESSA MOLINI PIVETTI

CARLOTTA MANZONI NUNCAS

MATTEO MERLIN PEDON

FEDERICA SIRI RIZZOLI EMANUELLI

DANIEL GRIMALDI TORELLO

VALENTINA SERIO UNILEVER ITALIA

SILVIA NATTA ZERBINATI

114 MEDIAKEY

Birra Peroni

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

In generale, il mercato della birra sta affrontando un periodo di grandi cambiamenti guidati dalla crescente consapevolezza dei consumatori, dall’attenzione alla qualità e alla sostenibilità. Da qui la nascita di nuovi stili e occasioni di consumo, la ricerca di proposizioni sempre più premium e l’interesse verso le innovazioni di prodotto. Inoltre, le nuove generazioni tendono a una maggiore moderazione nel consumo alcolico che sta portando la crescita delle non alcoliche e delle easy-drinking.

In un contesto così vivo, in Birra Peroni seguiamo la nostra strategia di premiumizzazione che si concretizza nei lanci del 2023, Peroni Nastro Azzurro Stile Capri e Peroni Non Filtrata, e nel lancio nazionale di Raffo, nel 2024, pronta a esportare il suo spirito pugliese sul territorio nazionale, nonché nei grandi piani su Peroni Nastro Azzurro 0.0% in ambito no alcol.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Il mercato della birra si mostra sempre più affollato e competitivo per la comunicazione. Se è vero che per emergere bisogna puntare a una comunicazione

di brand distintiva e a un tone of voice identificativo, è necessario anche differenziarsi dai competitor con idee uniche e coerenti con l’immagine dei brand. Puntiamo alla presenza su nuovi canali e lavoriamo sempre più alla digitalizzazione della nostra strategia media come touchpoint complementare alle attività esperienziali e alla presenza nel punto vendita e di consumo.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Il mondo digitale ha assunto un ruolo predominante nelle comunicazioni, superando la televisione specialmente tra le generazioni più giovani. Stiamo orientando il nostro media mix verso gli addressable media per raggiungere queste generazioni in modo più efficace. Il digitale non è solo un’alternativa alla Tv, ma un canale per entrare in contatto con i consumatori nel momento e nel luogo giusto con il contenuto appropriato. Stiamo sviluppando una data strategy per interagire in modo più personalizzato con il pubblico e creare community di valore per i brand. Inoltre, utilizziamo i canali digitali per differenziare la comunicazione, presidiando territori come lo sport e la musica attraverso progetti cross-channel con partner mediatici leader in quei settori.

Ci può parlare dell'ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Tra le principali attività in programma quest’anno, sicuramente è importante citare il lancio a livello nazionale di Raffo: ci saranno importanti investimenti sul brand, anche a fronte del lancio dell’estensione di gamma Raffo Lavorazione Grezza, una nuova campagna di comunicazione, una forte presenza nei principali eventi locali pugliesi, visibilità nei punti vendita e anche nelle attività che raccontano la Puglia fuori dal territorio.

Inoltre, l’annuncio della partnership pluriennale globale con Scuderia Ferrari unisce due brand iconici simbolo della passione e dello stile italiano, con l’obiettivo di esaltare l’esperienza delle corse per i Tifosi di tutto il mondo. Un messaggio d’amore per i fan di Scuderia Ferrari che si concretizza nella serie in edizione limitata di Tifosi Nastro Azzurro 0.0%.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Stiamo lavorando per supportare anche altri due brand fondamentali del nostro portafoglio: Peroni e Kozel.

Abbiamo annunciato la partnership tra Peroni e FIGC: un accordo pluriennale che vede Peroni Official Partner delle Squadre Azzurre maschili e femminili di calcio e che permetterà al brand di essere al fianco delle Nazionali nelle competizioni internazionali dei prossimi anni, già dagli Europei 2024. Per quanto riguarda Kozel, invece, stiamo lavorando sempre più nell’ambito food pairing con media partnership e attività di brand integration che facciano emergere il valore del prodotto in associazione a cibi e sapori diversi e nell’ambito musicale. L’anno scorso siamo stati partner degli I-Days e di Firenze Rocks, e anche quest’anno non mancheranno altri appuntamenti.

115 MEDIAKEY
‘RAFFO, LA BIRRA DECISAMENTE PUGLIESE’, NUOVA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE, GRANDE VISIBILITÀ NAZIONALE E FORTE PRESENZA NEI PRINCIPALI EVENTI LOCALI PUGLIESI.

Carapelli Firenze

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

Il mercato dell’olio di oliva è sicuramente una categoria matura, con un’alta penetrazione che però, alla luce dei prezzi sensibilmente crescenti negli ultimi mesi, legge alcune variazioni nelle dinamiche di consumo; nello specifico, diminuisce il numero delle famiglie italiane che comprano olio d’oliva, ma soprattutto si riduce l’acquisto medio.

Principale causa di questo calo è il prezzo, sebbene se il minor numero di acquirenti possa essere attribuito anche a un lento mutamento degli stili di vita e di cucina. C’è da sottolineare che è in leggero calo anche il numero di famiglie che comprano olio di semi, sebbene in questo caso cresca al contrario l’acquisto medio.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Al centro della nostra strategia di comunicazione c’è da sempre il consumatore, per questo attraverso le nostre campagne – Tv e social in primis – vogliamo raccon-

tare l’azienda con semplicità e trasparenza, per far percepire la qualità dei nostri prodotti e l’attenzione che poniamo in ogni fase produttiva per raggiungere i più alti standard di qualità. Il fil rouge che conduce la nostra comunicazione sarà sempre di più la sostenibilità.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Da anni siamo presenti sui social media con i nostri brand Bertolli e Carapelli con l'obiettivo di avvicinarci il più possibile ai nostri consumatori, creando con loro un canale diretto e una community in cui possiamo condividere i valori che contraddistinguono i due brand e che ci legano a chi sceglie i nostri oli tutti i giorni. Abbiamo una precisa strategia di comunicazione dedicata ai canali social che porta avanti i messaggi valoriali dei brand.

La community Bertolli è costruita sul concetto del condivivere tutti quei piacevoli momenti quotidiani di vita con chi si ama, ritrovare il piacere dello stare insieme attorno a un piatto della tradizione italiana o alla più innovativa delle ricette esotiche. Lo storytelling Carapelli ruota invece at-

torno a una maestria olearia che ispira il consumatore a scrivere la propria ricetta di vita. Il payoff ‘Il nostro modo, il tuo stile’, racconta proprio questo: mettiamo tutta la nostra sapienza e la cura nel fare un olio di qualità, affinché il consumatore possa esprimere il proprio stile in cucina, così come in ogni aspetto della sua vita.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

L’ultima campagna di Carapelli è una narrazione fresca, empatica e coinvolgente, uno stile distintivo e genuino coerente con i valori di autenticità e qualità che da sempre contraddistinguono la nostra azienda. Lo spot racconta storie di vita quotidiana, di italianità, di convivialità e di qualità, con un’unica firma, Carapelli. Che sia per condire una bruschetta, improvvisare un’insalata con le amiche o per stupire tutti con un piatto speciale, la qualità degli oli extra vergine di oliva Carapelli permette a ciascuno di esprimere il proprio stile.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Stiamo proseguendo nel progetto in cui vogliamo raccontare al consumatore il nostro impegno sostenibile; ne è un esempio il recente restyling delle nostre etichette della gamma olio extra vergine, che riportano il claim ‘Zero Rifiuti’, a testimonianza di quanto l’azienda sia concretamente impegnata su temi importanti che riguardano il futuro del nostro pianeta e il benessere di chi vi abita.

La strategia dei prossimi anni, attraverso i canali social in particolare, è quella di creare una community di consumatori ingaggiati e coinvolti, con la quale alimentare un dialogo continuo in cui noi raccontiamo ‘il nostro modo’ e loro ci restituiscono ‘il loro stile’, fatto di ricette e di esperienze di vita.

116 MEDIAKEY
IL PAYOFF PER LO STORYTELLING CARAPELLI RUOTA ATTORNO A UNA MAESTRIA OLEARIA CHE ISPIRA IL CONSUMATORE A SCRIVERE LA PROPRIA RICETTA DI VITA.

Chiquita

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce Chiquita?

Sicuramente negli ultimi anni le tendenze di consumo si stanno orientando sempre di più verso alimenti sani e di qualità, e in questa categoria, le banane godono di un vero e proprio appeal di massa. Raccontare un prodotto o un marchio in modo genuino, ma senza dimenticare creatività e originalità, credo ottenga le risposte migliori da parte del pubblico. Chiquita lo fa da sempre, promuovendo un prodotto che è fonte di preziosi nutrienti per la nostra salute.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. Chiquita come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Oggi il consumatore non è più disposto a fruire messaggi pubblicitari di tipo unidirezionale in maniera passiva, ma avverte l’esigenza di entrare in contatto con il brand e di percepirne l’autenticità e una certa rilevanza per la propria quotidianità. La genesi della nostra piattaforma di brand building ‘it peels so good’ nasce proprio da questa maturata consapevolezza, volta a riportare la dimensione emozionale ed emotiva in primo piano, che a sua volta rimanda ai valori e alla mission del brand. Per Chiquita è stato un percorso piuttosto naturale: il consumatore ha sempre riconosciuto la qualità

superiore delle nostre banane, così come gli alti standard di controllo della filiera, e questo – insieme a un’immagine e a una comunicazione di marca efficace – ne ha fatto un love brand a tutti gli effetti. In tal senso, per noi il passo successivo è stato piuttosto immediato. Volevamo portare le persone a focalizzare l’attenzione sull’importanza del ‘sentirsi bene’, dal condurre uno stile di vita sano e seguire una dieta salutare, all’imparare a godersi momenti ed emozioni positive da condividere con gli altri. Da qui nasce la nostra filosofia del ‘peeling good’, che gioca appunto sull’assonanza tra le parole peeling e feeling, a metà tra suggestione tattile ed emozionale, e che da un anno guida l’ideazione delle nostre campagne di comunicazione. Lo abbiamo fatto lo scorso ottobre con ‘small change, big difference’, lanciando un grande movimento sociale a sostegno dell’importanza delle pratiche di prevenzione contro il tumore al seno e cambiando per la prima volta la storica posizione di Miss Chiquita per farle assumere quella tipica dell’autopalpazione; ma anche con ‘it sounds so good’, dove abbiamo chiesto alla nostra community di entrare nel mondo della marca portando il suo talento e la sua creatività per reinterpretare il nostro iconico jingle.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto per voi tutto ciò? Tecnologia digitale, AI e social media si sono rivelati per noi territori di sviluppo ulteriore. Le nostre campagne sono da sempre strutturate e pianificate in modo da integrare media tradizionali e iniziative speciali che possano amplificarle in maniera virtuosa e inaspettata. Un esempio in tal senso sono state le mega-affissioni che abbiamo realizzato a Milano e in Times Square a NY lo scorso anno per il lancio di ‘it peels so good’, portando per la prima volta la tecnologia 3D nella comunicazione pubblicitaria di categoria. A questo proposito, stiamo anche ampliando la nostra community social a livello locale, con particolare focus su Instagram e TikTok.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

A febbraio abbiamo lanciato la campagna ‘Pop by Nature’, una fusione tra arte e natura nata dalla collaborazione con l’artista di fama internazionale Romero Britto, pittore, scultore, serigrafo brasiliano neo-pop e fondatore dell’Happy Art Movement. Protagonista della campagna è la speciale opera d’arte da lui pensata e creata per rappresentare il carattere pop e vivace di Chiquita e delle nostre banane.

La campagna ha avuto e avrà ancora diverse declinazioni nel corso delle prossime settimane: dai bollini speciali da collezionare per ricreare l’opera dell’artista, alle affissioni iconiche nelle principali città italiane in fase di lancio, fino alla station domination della stazione metropolitana di Cadorna, trasformata in un vero e proprio museo del pop, e alla pensilina di Largo Cairoli, diventata vera e propria installazione artistica nel centro di Milano.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

La campagna ‘Pop by nature’ proseguirà anche nel mese di aprile, con un’iniziativa ancora più rivoluzionaria per Chiquita: saremo presenti alla Design Week di Milano dal 15 al 21 aprile con la Chiquita House, uno spazio immersivo nel cuore di Brera District, ricco di installazioni artistiche e ambientazioni da sogno, per vivere la gioia del mondo di Chiquita e di Romero Britto. Avremo anche l’opportunità di interagire direttamente con il nostro pubblico, che potrà vivere diverse esperienze interattive e divertenti.

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A FEBBRAIO CHIQUITA HA LANCIATO LA CAMPAGNA ‘POP BY NATURE’, NATA DALLA COLLABORAZIONE CON L’ARTISTA ROMERO BRITTO.

Damiano

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

Nel settore alimentare c’è un evidente spostamento verso una maggiore attenzione alla salute, all’importanza di una dieta equilibrata e sana, e ciò si riflette nelle scelte dei consumatori. Si cercano prodotti con meno additivi, meno zuccheri aggiunti e ingredienti più naturali. Da questo punto di vista, la frutta secca biologica è perfetta. Un’altra tendenza significativa è la crescente preoccupazione per la sostenibilità ambientale. Le persone cercano prodotti provenienti da aziende che adottano pratiche sostenibili, come l’agricoltura biologica, e si impegnano per la riduzione degli sprechi, optano per prodotti che siano sostenibili ma anche facilmente preparabili e nutrienti. C’è anche un desiderio sempre più forte di personalizzazione, verso alimenti che rispondano alle proprie esigenze soggettive, che si tratti di diete specifiche, restrizioni alimentari o preferenze culturali.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

In Damiano stiamo affrontando il cambiamento nel comportamento dei consumatori sul fronte della comunicazione con un approccio dinamico e orientato al futuro. Abbiamo intensificato i nostri

sforzi nella ricerca di mercato per poter adattare le nostre strategie di comunicazione in modo più mirato ed efficace, rispondendo direttamente alle esigenze dei nostri clienti target. Una delle principali strategie che stiamo implementando è quella di personalizzare le nostre comunicazioni, utilizzando dati e analisi approfonditi per creare messaggi su misura rivolti a specifici segmenti di pubblico. Stiamo investendo molto nelle piattaforme digitali, esplorando nuove forme di storytelling per creare contenuti che siano davvero rilevanti, coinvolgenti e in linea con i valori della nostra azienda. Comunicare in modo trasparente i nostri sforzi e il nostro impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale ci aiuta a costruire e consolidare fiducia e ad attrarre sempre nuovi consumatori che condividano i nostri valori.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

La tecnologia ha rivoluzionato la comunicazione e il modo in cui compriamo i prodotti alimentari. Sempre più persone fanno acquisti online e utilizzano servizi di consegna. I social ci permettono di raccontare la nostra storia in modo più diretto, creativo e coinvolgente.

Parlando di tecnologia: per andare nella direzione di una sempre maggiore inclusività e migliorare l’esperienza di acquisto degli utenti con disabilità, in Damiano abbiamo sfruttato l’Intelligenza Artificiale per rendere sempre più accessibile la nostra piattaforma di e-commerce. Il tool di AccessiBe permette infatti di attivare profili per ipovedenti e non vedenti tramite screen reader, profili adatti alla ADHD o alle disabilità cognitive nonché specifiche altre personalizzazioni che consentono a tutti i clienti di muoversi con facilità sullo shop online.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

La nostra ultima campagna, realizzata

per celebrare il sessantesimo dell’azienda, si chiama ‘Da 60 anni dalla parte della natura’, ed è stata sviluppata per celebrare questo importante anniversario sottolineando la rilevanza dei momenti condivisi intorno al cibo e il legame speciale che ha con la nostra identità e le nostre tradizioni.

L’obiettivo era creare un’esperienza emozionale che andasse oltre la semplice promozione dei nostri prodotti, ma che riflettesse i valori e la cultura della nostra azienda. Abbiamo sviluppato una serie di contenuti da condividere sui nostri canali social e organizzato in parallelo eventi e iniziative sul territorio. Questa campagna ha l’obiettivo di contribuire a rafforzare il legame emotivo dei nostri clienti con il nostro marchio.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Stiamo lavorando su nuovi prodotti e linee che rispecchino le tendenze emergenti del mercato e le richieste dei consumatori. Allo stesso tempo, stiamo ampliando la nostra presenza online per migliorare l’esperienza dei clienti e raggiungere un pubblico più vasto. Continueremo a concentrarci sulla sostenibilità, riducendo l’impatto ambientale delle nostre lavorazioni e collaborando attivamente con le comunità locali. Proseguiremo anche a investire in ricerca e sviluppo per rimanere innovativi nel settore alimentare e per fornire un prodotto che soddisfi le esigenze dei nostri clienti in un’ottica di qualità, affidabilità e sostenibilità.

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‘DA 60 ANNI DALLA PARTE DELLA NATURA’ È LA CAMPAGNA REALIZZATA PER CELEBRARE IL 60° ANNIVERSARIO DELL’AZIENDA.

Elah Dufour Novi

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società? Il mercato delle tavolette di cioccolato, di cui Novi è leader con 25 punti di quota, si è stabilizzato nel 2023, ma rimane dinamico e orientato all’innovazione e alla ricerca di nuovi trend e ingredienti. I consumatori sono sempre più consapevoli, informati e attenti alle etichette: questo spinge le aziende a comprendere e possibilmente anticipare i trend per studiare prodotti che incontrino il palato dei clienti. In questo la comunicazione digitale è cruciale sia per l’analisi di queste tendenze, sia nel dialogo con gli utenti. Anche nel settore delle creme spalmabili, dove ci posizioniamo con Crema Novi, uno dei prodotti più iconici del nostro Gruppo, c’è stata innovazione, con varianti al pistacchio, mandorla e burro di arachidi, che hanno fortemente contribuito alla crescita del segmento, sia a volume sia a valore. Anche il settore delle caramelle, dove operiamo con i marchi Elah e Dufour, ha registrato una crescita significativa nel 2023, dopo anni di staticità.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione? È sicuramente un momento storico con

grande affollamento di piattaforme. Più touchpoint significano non solo più strade per raggiungere il consumatore, ma elasticità nel diversificare i messaggi a seconda del target e del mezzo, favorendo una copertura più ampia e un migliore raggiungimento degli obiettivi di campagna.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Sicuramente ha reso il dato ancora più importante, affermando la centralità del consumatore. Il digital consente un livello di misurazione delle attività con molte meno aree grigie rispetto alla comunicazione ‘tradizionale’. Ciò permette di comprendere da subito, con reattività immediata, quale asset scalare e quale invece lasciare per strada, nell’ottica di un’ottimizzazione delle campagne. Questo è certamente uno dei valori più importanti portati dal digitale, oltre alla possibilità di creare un’esperienza unica e rilevante a seconda del target, se non della singola persona. La personalizzazione del messaggio e della comunicazione consente all’azienda di costruire davvero una relazione trasparente, valoriale e duratura con il consumatore.

Ci può parlare dell’ultima campagna di

comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Il 2024 è l’anno in cui Elah Dufour ha investito sull’aumento della notorietà e della penetrazione di Crema Novi con una nuova campagna di comunicazione partita a fine gennaio e supportata da attività a 360° sia digitali sia in punto vendita. La nostra scelta parte dal carattere distintivo del nostro prodotto nel segmento delle creme spalmabili: Crema Novi ha plus davvero unici sul mercato, in particolare il 45% di nocciole e l’assenza di grassi diversi da quelli naturali di cacao e nocciole, e ciò poteva essere valorizzato ed evidenziato in più modalità. Le indagini e i panel fatti negli anni avevano sempre dimostrato la forza e la qualità del prodotto, che risultava però ancora poco conosciuto nonostante una distribuzione capillare e una storia che inizia negli anni ’60. Per questo abbiamo lavorato sulla notorietà del prodotto, con una pianificazione allargata nella copertura e verticale sul target, cavalcando un messaggio che ne esaltasse i plus e, con simpatia, stimolasse il trial, supportando la campagna con una serie di attività di promozione, anche digitali, per favorire il primo assaggio del consumatore.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Proseguiremo con il lavoro su Crema Novi, un prodotto di cui siamo follemente innamorati, e continueremo il lavoro di innovazione e comunicazione sulle tavolette di cioccolato. Entrambi i progetti potranno godere anche di asset di particolare engagement con il consumatore, come il Giro d’Italia – di cui Novi è Cioccolato Ufficiale dal 2020 – e il primo avvicinamento al mondo del running e del wellness, due universi in cui la qualità degli ingredienti e delle ricette extra fondenti Novi Nero Nero, anche come alleate dell’attività motoria, sono di particolare interesse per i partecipanti.

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NEL 2024 L’AZIENDA HA INVESTITO SULL’AUMENTO DELLA NOTORIETÀ E DELLA PENETRAZIONE DI CREMA NOVI CON UNA CAMPAGNA SUPPORTATA DA ATTIVITÀ A 360°.

iliad

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

Quello a cui assistiamo oggi nel mercato della telefonia è, come prima cosa, una crescente richiesta di trasparenza da parte degli utenti. Inoltre, la tecnologia impone delle accelerazioni così forti da avere un impatto significativo sui consumi quotidiani delle persone e, rispetto a questo, noi di iliad non facciamo altro che rispondere a una legittima domanda di affidabilità e performance. iliad ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano dando un forte segnale di discontinuità, contribuendo a rendere più democratico l’accesso alla telefonia e rendendo i servizi di connettività accessibili a un pubblico più ampio.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Noi di iliad ci impegniamo a capire profondamente i bisogni, i desideri e le aspettative dei nostri utenti. I contenuti che proponiamo hanno come oggetto storie autentiche, in cui le persone possono realmente identificarsi e sentirsi coinvolte. Quando comunichi in modo tra-

sparente i tuoi valori e la tua missione, la gente è più portata a sceglierti e anche a rimanere. Inoltre, siamo sempre attenti ai canali con cui comunichiamo.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

iliad è un’azienda che ha le sue radici nella tecnologia e che, attraverso la tecnologia delle telecomunicazioni, si pone l’obiettivo di connettere le persone. Questo è il nostro Dna e da questo punto fisso partiamo per costruire le nostre strategie di comunicazione. Scegliamo di adottare un approccio full-funnel, utilizzando una vasta gamma di canali digitali per coinvolgere e raggiungere i nostri utenti lungo tutto il loro processo decisionale. Internet, poi, riveste un ruolo cruciale come mezzo immediato di connessione con gli utenti. Inoltre, fin dal nostro ingresso sul mercato, abbiamo adottato un approccio di vendita innovativo e all’avanguardia. L’utilizzo intelligente delle nuove tecnologie è stato essenziale nello sviluppo di soluzioni come le Simbox – totem digitali presenti nei nostri punti vendita che consentono ai clienti di attivare in autonomia le offerte di rete mobile e fissa.

Infine, come Gruppo iliad guardiamo con interesse ai costanti sviluppi tecnologici e siamo attivi con investimenti strategici nel campo dell’Intelligenza Artificiale. A novembre 2023, abbiamo annunciato a Parigi la creazione di un laboratorio di eccellenza dedicato alla ricerca open science sull’AI.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Non posso non citare ‘Entrare per credere’, la campagna di comunicazione integrata lanciata lo scorso febbraio, firmata Media.Monks Milano e con planning di PHD. Innanzitutto, perché il lancio è avvenuto durante Sanremo, con uno spot Tv da 15’’ e una strategia end-to-end che ha coperto anche web, radio, stampa, i nostri canali social e l’Out-of-Home. In secondo luogo, perché nella narrazione sono i valori del nostro brand a essere i veri protagonisti. Nel primo episodio il focus è la trasparenza. Abbiamo voluto ironizzare su un luogo comune, quello degli appuntamenti al buio che possono rivelarsi una delusione, per trasformarlo in un potente veicolo narrativo e mostrare come iliad sia in grado di mantenere la promessa di semplificare la vita degli utenti. In un mondo dove le promesse spesso svaniscono, iliad si presenta come l’eccezione.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Certamente saranno molte. Siamo costantemente in movimento, perché la nostra priorità è quella di raccontare i nostri valori, che saranno ancora al centro delle prossime attività di comunicazione. Non vorrei ‘fare spoiler’, ma probabilmente, quando uscirà questa intervista, i vostri lettori e i nostri utenti avranno già avuto modo di scoprire le nostre ultime iniziative.

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LO SCORSO FEBBRAIO ILIAD HA LANCIATO DURANTE SANREMO LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE INTEGRATA ‘ENTRARE PER CREDERE’, FIRMATA DA MEDIA.MONKS MILANO E CON PLANNING DI PHD.

Italian Artisan

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

Nel panorama attuale, i consumi e i comportamenti dei consumatori stanno subendo una trasformazione significativa, influenzati da una maggiore ricerca di trasparenza, sostenibilità e personalizzazione. Questo cambiamento si riflette anche nel settore della moda, dove Italian Artisan opera come ponte tra brand, retailer, designer desiderosi di sviluppare collezioni di moda in Italia e oltre ottocento produttori italiani. Tradizionalmente, le fiere di settore rappresentavano il principale punto d’incontro tra queste realtà. Tuttavia, l’evoluzione delle esigenze di mercato e la crescente digitalizzazione stanno ridimensionando il ruolo di questi eventi. Per rimanere competitivi in questo contesto in evoluzione, è fondamentale adattarsi alle nuove dinamiche di consumo, offrendo piattaforme digitali efficienti e flessibili.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Italian Artisan sta intensificando il proprio impegno nel marketing digitale.

Stiamo concentrando le nostre risorse nella creazione di contenuti multimediali accattivanti, nell’ottimizzazione delle nostre landing page e nella realizzazione di una strategia di comunicazione multicanale che abbraccia diversi touchpoint digitali. Parallelamente, stiamo potenziando l’attività SEO per assicurarci una posizione di rilievo nei risultati di ricerca. Anche nelle nostre attività offline, come la partecipazione a fiere di settore, adottiamo un approccio integrato che prevede l’uso di comunicazioni via email e altre tattiche digitali per massimizzare l’engagement e il ritorno sull’investimento. Questo approccio olistico ci permette di rimanere in linea con le evoluzioni del mercato e le aspettative dei nostri clienti.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

L’era digitale ha profondamente impattato su Italian Artisan, estendendo la nostra portata e velocizzando le connessioni con clienti di tutto il mondo. Grazie a internet e alla tecnologia, abbiamo potenziato il nostro marketing digitale con contenuti multimediali, strategie SEO efficaci e una comunicazione diretta attraverso vari canali online. Questa trasformazione ha anche arricchito le nostre attività tradizionali come le fiere, supportandole con tattiche online per una comunicazione più incisiva. Analizzare dati e comportamenti degli utenti ci ha permesso di personalizzare le nostre offerte, migliorando l’esperienza dei clienti e rafforzando la nostra posizione nel mercato della moda Made in Italy.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

La nostra ultima campagna, ‘Let’s Shape the Future of Made in Italy Together’, aveva l’obiettivo di rinnovare l’immagine

degli artigiani italiani, mostrandoli come figure moderne e in linea con i tempi attuali. Abbiamo voluto evidenziare come i nostri artigiani, lungi dall’essere percepiti solamente come custodi di un mestiere tradizionale, siano in realtà professionisti dinamici, capaci di adattarsi e innovare. Essi combinano il loro patrimonio di conoscenze e tecniche secolari con le tendenze e le esigenze del mercato globale, collaborando con alcuni dei più prestigiosi marchi internazionali. Con questa campagna, abbiamo voluto sottolineare che il Made in Italy rimane un simbolo di qualità e raffinatezza, grazie alla capacità degli artigiani di integrare l’heritage culturale italiano con l’innovazione e la modernità.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Per il futuro prossimo, stiamo pianificando il lancio di una serie di workshop online e in presenza, volti a condividere le competenze uniche dei nostri artigiani con un pubblico più ampio, includendo sessioni di formazione su tecniche tradizionali e su come queste possano essere integrate con tecnologie innovative. Inoltre, stiamo sviluppando una nuova piattaforma digitale che renderà ancora più semplice per i designer e i marchi di moda connettersi con i produttori, personalizzare i prodotti e gestire l’intero processo in modo efficiente e trasparente. Questo strumento includerà funzionalità avanzate come il matching intelligente con i produttori più adatti, la gestione degli ordini in tempo reale e strumenti di comunicazione migliorati. Queste iniziative sono solo l’inizio di un percorso che mira a celebrare e valorizzare il Made in Italy nel mondo, dimostrando che la tradizione artigianale può evolvere e prosperare nell’era digitale.

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L’ULTIMA CAMPAGNA DI ITALIAN ARTISAN AVEVA L’OBIETTIVO DI RINNOVARE L’IMMAGINE DEGLI ARTIGIANI ITALIANI, MOSTRANDOLI COME FIGURE IN LINEA CON I TEMPI ATTUALI.

Latteria Montello

DIRETTORE

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

I consumatori da sempre premiano la bontà dei prodotti, driver che rimane fondamentale e che è al centro del nostro posizionamento. Non a caso il nostro payoff è ‘Nonno Nanni, il nonno più buono che c’è’. Negli ultimi anni però la società si è evoluta rapidamente e sono diventati sempre più importanti anche altri valori come per esempio la sostenibilità. Per Nonno Nanni questo è un aspetto assai rilevante, che guida l’azienda fin dalla nascita e sul quale essa continua a investire: tra le tante iniziative concrete che mettiamo in campo, una delle più importanti è stata la compensazione delle emissioni di CO₂ nelle fasi di produzione e confezionamento di tutti i nostri stracchini, con il lancio di packaging per noi innovativi rispetto al passato e sempre più sostenibili, come il nuovissimo pack con incarto esterno riciclabile per lo Stracchino, e con la pubblicazione del nostro primo bilancio di sostenibilità. Strettamente collegato alla sostenibilità c’è il tema della crescente attenzione agli sprechi, che i consumatori traducono in scelte concrete sia per contenere i costi, sia per essere i primi artefici di uno stile di consumo più sostenibile. Per rispondere a questa

esigenza, abbiamo introdotto formati più piccoli da 100 grammi per lo Stracchino classico ma anche per le sue varianti con fermenti lattici vivi dello yogurt e probiotico, e sono proprio queste grammature a registrare i più elevati tassi di crescita. Un altro aspetto che influenza le scelte dei consumatori riguarda la qualità dei prodotti, l’attenzione alle caratteristiche di quelli che acquisteranno, quindi la trasparenza. Questo è un valore da sempre centrale per Nonno Nanni: ci impegniamo infatti costantemente per garantire trasparenza, freschezza e bontà. La scelta di produrre i nostri formaggi freschi con il 100% di latte italiano è un esempio del nostro impegno quotidiano per la qualità.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Con il tempo il nostro mix di comunicazione si è evoluto molto sia in termini di messaggio sia di canali utilizzati. Da anni ormai abbiamo iniziato a rendere sempre più ‘tridimensionale’ il brand, passando a una comunicazione che, oltre al prodotto, include anche i temi di sostenibilità ambientale, le iniziative sociali e quelle legate all’impegno nei confronti della comunità e dei dipendenti, tutte legate da un unico tema che abbiamo chiamato ‘la bontà in ogni gesto’.

Abbiamo inoltre diversificato molto i canali di comunicazione. La Tv rimane tuttora importante per noi, ma abbiamo arricchito il mix con un focus sempre maggiore sul digital e in particolare sui social e sul nostro sito che è diventato sempre più ricco di contenuti e ha oggi superato il milione di visitatori annui. Altri esempi di diversificazione del mix sono le campagne influencer che ci consentono di raggiungere maggiormente i target più giovani, e la creazione una community online chiamata ‘La Tavola di Nonno Nanni’.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

A fine marzo abbiamo lanciato un’importante campagna di comunicazione interamente dedicata al nostro prodotto più iconico, lo Stracchino, che invita a scoprire anche le due varianti con fermenti lattici vivi dello yogurt e probiotico. Siamo tornati on air, tra Tv e network, per due settimane, portando la cremosità e la freschezza di questo prodotto nelle case di tutti gli italiani. In sinergia abbiamo attivato la campagna di influencer marketing #stracchinosvelato, che vede coinvolti diversi creator in sketch divertenti che ci portano alla scoperta di modi nuovi e originali per gustare lo Stracchino. Il tutto è ovviamente supportato da una pianificazione social che include contenuti nuovissimi che puntano a un sempre maggiore coinvolgimento del target giovane.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Dopo lo Stracchino sarà il momento dello Squaquerello, che diventerà protagonista al centro di una nuova campagna di comunicazione. Particolarmente amato da un target giovane per la sua irresistibile morbidezza e versatilità, anche questo prodotto sarà protagonista di una campagna Tv che inviterà tutti i consumatori ad assaporarne la morbidezza in uno dei suoi abbinamenti più celebri, la piadina, o in purezza direttamente dal cucchiaio.

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A FINE MARZO, LATTERIA MONTELLO HA LANCIATO UN’IMPORTANTE CAMPAGNA DEDICATA ALLO STRACCHINO NONNO NANNI, IN UN INVITO A SCOPRIRE DUE SUE VARIANTI.

MD

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

In generale, stiamo assistendo a un cambiamento sostanziale nei consumi e nei comportamenti dei consumatori, guidato da alcuni fattori quali un anno complesso come il 2023, che ha indebolito il potere d’acquisto riducendo i consumi, ma anche dall’evoluzione tecnologica e dalla digitalizzazione. Nel settore della GDO, notiamo un crescente interesse per la MDD che si impone ormai come una marca a tutti gli effetti. Le ottime performance della MDD non sono tanto da attribuire a un impoverimento dei consumatori, ma piuttosto a un cambiamento di mentalità verso il valore reale e alla ricerca di prodotti di qualità a prezzi competitivi.

Inoltre, stiamo osservando una maggiore consapevolezza ambientale e sociale da parte dei consumatori.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

L’impegno verso l’acquirente si traduce anche in campagne di comunicazione in grado di creare engagement verso il target di riferimento. Abbiamo infatti svi-

luppato un media mix dinamico in cui i canali digitali sono in crescita e sempre più importanti. Per esempio, siamo attualmente online con una campagna che sfida le diffidenze verso il discount e invita i consumatori a provare MD. Il driver principale di questa campagna è un hashtag (#almenoprovalo) che utilizziamo per aumentare le interazioni e spingere la viralità del contenuto.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Abbiamo assistito a un cambiamento significativo nei nostri approcci e nei contenuti che veicoliamo grazie ai nuovi media, adattando strategie più dinamiche e interattive per coinvolgere i consumatori attraverso i canali digitali e intensificando la nostra presenza online con l’obiettivo di raggiungere un pubblico più vasto e diversificato.

Ci concentriamo su elementi educativi, videoricette, testimonianze dei clienti e recensioni per fornire ai consumatori tutte le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni informate.

La natura immediata e interattiva dei nuovi media ha anche plasmato la nostra strategia di comunicazione partendo

dall’implementazione del volantino digitale, rendendolo sempre più fruibile e mobile friendly. Rispondiamo tempestivamente ai feedback dei clienti e partecipiamo attivamente alle conversazioni online. Inoltre, sfruttiamo la possibilità di segmentare e targettizzare i nostri messaggi in base alle preferenze e ai comportamenti dei consumatori.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

La nostra ultima campagna di comunicazione è stata un’esperienza entusiasmante. Ci siamo concentrati sulla creazione di una strategia che potesse catturare l’attenzione del nostro pubblico trasmettendo i valori distintivi del nostro marchio. Il cuore della campagna è il nostro claim ‘Buona Spesa, Italia!’, che abbiamo trasformato da un semplice payoff generico a richiamo evocativo di inclusività e diversità. Abbiamo voluto rappresentare la capacità di MD di soddisfare le esigenze di una vasta gamma di consumatori, abbracciando le differenze e celebrando l’unità nella diversità.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

In primo luogo stiamo concentrando i nostri sforzi per lo sviluppo di un programma di loyalty, con l’obiettivo di offrire esperienze sempre più personalizzate e premianti per i nostri clienti. Inoltre, stiamo esplorando nuove opportunità nel campo della sostenibilità e dell’innovazione, con l’intenzione di introdurre prodotti e servizi che rispondano alle crescenti attese ambientali e sociali dei consumatori. Allo stesso tempo, continueremo a investire nelle nostre capacità digitali. Infine, prevediamo di lanciare nuove campagne e iniziative creative per promuovere la nostra marca e i nostri prodotti.

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NELL’ULTIMA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE, IL CLAIM ‘BUONA SPESA, ITALIA!’ È DIVENTATO RICHIAMO EVOCATIVO DI INCLUSIVITÀ E DIVERSITÀ.

Molini Pivetti

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

Il modo in cui il consumatore indirizza le sue scelte si è evoluto soprattutto negli ultimi anni e la tendenza è quella di ricercare sempre più la qualità e, di pari passo, una condotta realmente sostenibile del brand prescelto.

Molini Pivetti è riconosciuta come un’azienda italiana e punto di riferimento dell’arte molitoria, fortemente impegnata nella sostenibilità: infatti ha presentato nel 2022 il primo Report di Sostenibilità, che racchiude tutto l’impegno verso una crescita responsabile e sostenibile attraverso quattro pilastri: Agricoltura, Territorio, Responsabilità, Squadra.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Il marketing porta avanti una strategia volta a valorizzare le molteplici attività introdotte dall’azienda: dalla digitalizzazione della filiera ‘Campi Protetti Pivetti’, per il monitoraggio e il miglioramento delle colture, fino al recente investimento in un

impianto di biogas e al Manifesto e Report di Sostenibilità. Diverse le leve che mettiamo in campo, dall’utilizzo dei social per campagne di lead generation a partecipazioni a fiere, eventi, roadshow che creano momenti di contatto e condivisione a 360° con i nostri clienti e distributori.

Inoltre, dal 2021 abbiamo un ufficio stampa esterno, la società Life, che segue tutto ciò che concerne la comunicazione corporate e di prodotto.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

La tecnologia è un tema per noi fondamentale e il suo impatto si ripercuote massivamente sulla comunicazione che mettiamo in campo quotidianamente. Attraverso il sito, i social media, l’ufficio stampa e gli eventi portiamo avanti uno storytelling coerente con il nostro brand che si sviluppa intorno al molino, da sempre l’anima del gruppo, simbolo di solidità e di impegno nel custodire e reinterpretare una tradizione che cambia e si rinnova nel tempo.

Ci può parlare dell’ultima campagna di

comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Abbiamo attuato una strategia digitale con campagne di Lead Generation, messe in atto durante le fiere in italia e all’estero (Sigep, Gulfood e Alimentaria) che ci hanno permesso di entrare in contatto e successivamente acquisire clienti interessati alle nostre farine professionali dedicate al canale Food Service.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

È iniziato il roadshow Pivetti in pizzeria Challenge, che toccherà cinque città italiane nel 2024 e cinque nel 2025 e vedrà coinvolti un centinaio di professionisti, da nord a sud, andando a rafforzare la notorietà del brand e dei prodotti. Inoltre, in ambito di sostenibilità, siamo diventati partner di un'importante iniziativa a supporto della biodiversità e sempre quest’anno lanceremo il nostro secondo Report di Sostenibilità.

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MOLINI PIVETTI, CHE NEL 2022 HA PRESENTATO IL PRIMO REPORT DI SOSTENIBILITÀ, IN OCCASIONE DI SIGEP 2024 HA LANCIATO UNA CAMPAGNA DI LEAD GENERATION CHE HA PERMESSO ALL’AZIENDA DI ACQUISIRE CLIENTI INTERESSATI ALLE FARINE CREATE AD HOC PER I PROFESSIONISTI DEL FOOD SERVICE.

Nuncas

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

Negli ultimi anni i consumatori sono cambiati, soprattutto a seguito della pandemia. Le persone sono molto più attente alla serietà delle aziende, alla loro adesione a politiche di sostenibilità che coinvolgano l’intero ciclo produttivo, e si informano attivamente sulla loro effettiva affidabilità. Anche a livello di distribuzione il nostro settore ha visto dei mutamenti, con l’affermazione degli specializzati drugstore che propongono un’offerta ampia e che hanno dato modo a marchi come il nostro Nuncas di esprimersi al meglio, rispondendo alle richieste di un consumatore più esigente che cerca un prodotto premium anche nella cura della sua casa e dei suoi capi di abbigliamento.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Le sfide sono tante e in questi ultimi anni ci siamo strutturati proprio per offrire una comunicazione integrata e coordinata tra tutti i nostri canali. La strutturazione è avvenuta in primis a livello interno

aziendale; allo stesso tempo però abbiamo lavorato anche sui nostri fornitori, cercando dei partner che ci aiutassero a tradurre i nostri valori e la nostra visione con un linguaggio efficace. Perché oggi è importante trovare messaggi precisi e mirati, così da andare al punto e uscire dal coro con vitalità senza essere semplicemente una voce in mezzo a tante.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Per Nuncas il mondo digitale si è rivelato una grande opportunità, perché ci ha permesso di andare a diretto contatto con i nostri consumatori. Già più di dieci anni fa abbiamo aperto il nostro sito e-commerce, avendo intuito il valore che questo canale diretto ci avrebbe potuto dare. Ovviamente non parlo di vendite, ma della relazione di fiducia che abbiamo instaurato con i nostri consumatori, con i quali possiamo finalmente parlare direttamente. Infatti, in molti casi coloro che acquistano i nostri prodotti sono veri e propri fan e da sempre li vogliamo trattare con la maggiore cura possibile offrendo un servizio degno della fiducia che ci concedono. Anche i canali social che abbiamo aperto

da qualche anno sono una bellissima finestra di comunicazione con loro.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

All’interno del nostro piano CSR abbiamo lavorato a un progetto di edutainment per avvicinare i ragazzi delle scuole medie al mondo della chimica. Il progetto si chiama ‘Chimica Amica’ e consiste in un libro per le scuole medie che spiega in maniera coinvolgente e simpatica, attraverso esempi pratici ed esperimenti, come la chimica non sia il proverbiale nemico da evitare, bensì una nostra alleata. Il progetto sta riscuotendo moltissimo successo, grazie anche ai laboratori che stiamo organizzando nelle scuole. I ragazzi si sono dimostrati entusiasti e partecipativi. Per noi, infatti, è importante far passare il messaggio che un altro modo di fare prodotti chimici è possibile e che la nostra azienda ne è la prova, perché è da sempre guidata da alcuni valori fondamentali: la qualità che mettiamo in tutto quello che facciamo e l’onestà che si concretizza attraverso una chimica buona ed etica.

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Abbiamo molte novità in arrivo nel 2024, sia a livello di prodotto sia di strategia comunicativa corporate: rilanceremo una linea iconica di prodotti Nuncas e allo stesso tempo apriremo un nuovo segmento di mercato. In più c’è il nuovo sito e l’estero ci sta dando molte soddisfazioni. Le attività come si può vedere non mancano e sicuramente gli obiettivi che ci siamo posti sono sfidanti, ma abbiamo messo in campo le pedine giuste per la partita e siamo emozionati per tutti i cambiamenti positivi che stiamo vivendo.

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ALL’INTERNO DEL SUO PIANO CSR, NUNCAS HA LAVORATO AL PROGETTO DI EDUTAINMENT ‘CHIMICA AMICA’, PER AVVICINARE I RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIE ALLA CHIMICA, DA PERCEPIRE COME ALLEATA.

Pedon

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

Instabilità e incertezza hanno pesato molto sulle scelte dei consumatori, modificando profondamente percezioni e comportamenti. Certamente quello della salute e del benessere è sempre più per gli italiani un obiettivo inteso in senso olistico legato indubbiamente all’alimentazione, ma inteso in senso allargato come stile di vita sano, semplice, naturale.

Dove non contano solo le componenti funzionali di un prodotto, il suo apporto nutrizionale, le sue caratteristiche intrinseche, ma anche gli aspetti più intangibili.

Quello dello star bene, del sentirsi bene. Il settore alimentare ha recepito questo trend e ha sviluppato un'offerta sempre più estesa e segmentata per incontrare pubblici vari ma più ampi.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione?

Essere prossimi alle persone è il nostro obiettivo. Significa essere in mezzo alla gente, entrare in relazione, conoscere, capire e farci capire in modo diretto. A tal proposito, eventi sul territorio, attività di ‘connessione fisica’ sono per noi priorita-

ri. Laddove tutto sembra orientato al non fisico, noi vogliamo far toccare con mano la nostra proposta, la nostra qualità. Ciò non significa tuttavia che non vi sia a supporto una narrazione della marca e del prodotto attraverso altri media, in particolare il mondo digital, con l’obiettivo di amplificare il messaggio.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Uno dei temi ricorrenti è quello della twin transition. Sostenibilità e transizione digitale sicuramente saranno pervasivi ed elementi chiave nelle strategie delle aziende. Per quanto ci riguarda, la tecnologia sta avendo un impatto importante sia nel rendere più efficienti le nostre operazioni, sia nello snellire i processi comunicativi all’interno dell’azienda e con l’esterno. Senza dimenticare l’impatto crescente dell’AI generativa, già da noi sperimentata in questi mesi a livello di social strategy.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Si è conclusa da pochi giorni una campagna di comunicazione particolarmente significativa in quanto non solo occa-

sione per promuovere una nuova linea di prodotti, le Zuppe pronte Pedon, ma anche perché inquadrata in un nuovo concetto di comunicazione espresso dal payoff ‘La ricetta della facilità’. Una sintesi che traduce l’ambizione della marca di entrare a far parte della vita delle persone in veste di aiutante magico che, grazie alla velocità di preparazione e alla qualità dei suoi prodotti, permette loro di dedicare tempo a ciò che più desiderano. La campagna è poi stata convergente, nell’approccio creativo, nel comunicare il beneficio principale del prodotto, la sua fruibilità e praticità.

Il claim ‘Non fai in tempo a dirlo che è già pronto’ focalizza la velocità di preparazione a cui, attraverso delle simpatiche frasi incomplete, sono stati associati anche altri benefici del prodotto – la genuinità e il gusto – e i diversi momenti di consumo.

Una campagna pubblicitaria dal cuore urbano, dedicata alle città di Milano, Torino, Verona, Vicenza e Venezia attraverso un intenso piano di affissioni su metro, stazioni ferroviarie, autobus e location di grande afflusso, supportato da eventi di prova prodotto e da una campagna di influencer marketing.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Pedon vuole posizionarsi come marca che accompagna il consumatore verso nuove esperienze di consumo offrendo un perfetto equilibrio tra fruibilità e qualità. Stiamo investendo molte risorse in R&D negli ultimi anni per mettere a terra questa transizione che nei fatti riposiziona l’azienda da leader dei legumi e cereali secchi a protagonista di un mercato più ampio, più orizzontale in termini di consumo come quello dei piatti pronti. Lanci di prodotto e nuove attività di comunicazione a supporto sono previste a breve.

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IL CLAIM ‘NON FAI IN TEMPO A DIRLO CHE È GIÀ PRONTO’ FOCALIZZA LA VELOCITÀ DI PREPARAZIONE A CUI, ATTRAVERSO DELLE SIMPATICHE FRASI INCOMPLETE, SONO STATI ASSOCIATI ANCHE ALTRI BENEFICI DEL PRODOTTO.

Rizzoli Emanuelli

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a cambiamenti importanti dovuti alla pandemia. I consumatori sono stati ‘obbligati’ a stare davanti ai fornelli di casa e a vivere i momenti di convivialità tra le mura domestiche, ma questo ha permesso di riscoprire il piacere di cucinare. Le alici sono state valorizzate grazie a un importante lavoro di comunicazione della filiera che ha dato al consumatore il privilegio di conoscere meglio un antico prodotto della tradizione.

Negli ultimi due anni caratterizzati da inflazione, le alici, che non rispondono una logica di stock come per esempio il tonno, hanno registrato un –4% a volumi, anche se questo non si evidenzia in particolari nicchie di mercato.

Oggi, il consumatore è più attento e curioso: segmenti nuovi stanno prendendo sempre maggiori spazi come, per esempio, quello dei mari dell’eccellenza Cantabrico, Adriatico e Canale di Sicilia. Il mondo legato al bio, anche in un comparto come il nostro nel quale il pesce è selvaggio e pescato in mare aperto mentre l’olio è evo bio, cresce e inizia a pesare in modo importante sia per le alici sia per lo sgombro.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

L’approccio che abbiamo adottato è stato quello di offrire prodotti che si differenzino e siano in linea con il nostro posizionamento di marca. La nostra è una comunicazione calibrata e ben mirata: siamo partner di MasterChef Italia da ormai tre edizioni: una scelta strategica che ci consente di colpire un pubblico ben preciso. Inoltre, per il 2024 abbiamo stretto una collaborazione molto importante con GialloZafferano.

La campagna più importante nel 2023, che proseguirà anche nel 2024, è stata realizzata su Instagram con il volto di Anna Rizzoli, oggi quinta generazione di un’azienda familiare con oltre un secolo di storia. L’attività digital è articolata in dodici reel dal linguaggio fresco e friendly, ma ricchi di contenuti e approfondimenti sulla lavorazione tradizionale rimasta invariata nel tempo, sulla ricetta segreta delle celebri ‘alici in salsa’ ma anche sul know-how unico lungo tutta la filiera, dal mare alla tavola. L’obiettivo è di fare della storia di Rizzoli Emanuelli un’eredità viva, non un retaggio polveroso ma un racconto attuale, empatico e fortemente incentrato sui brand value.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Internet ci ha permesso di comunicare e di raggiungere con maggior precisione il pubblico di nostro interesse. Grazie alle opportunità di targettizzare, in modo attento e puntuale, l’audience cui ci si rivolge, anche realtà medio-piccole, con budget misurati, possono dialogare in modo continuativo e con contenuti di qualità con i propri consumatori cercando, allo stesso tempo, di intercettarne di nuovi.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Il progetto digital, rivelatosi un successo, anche in termini di engagement, è stato quello che ha visto il coinvolgimento di Anna Rizzoli come voce narrante di un racconto alla scoperta della storia di famiglia. In alcuni contenuti e dialoghi sono intervenute altre figure come, per esempio, la campionessa di nuoto olimpico, Giulia Ghiretti. Proprio nel 2023 abbiamo attivato la collaborazione con Giulia, che prevede contenuti social ed eventi in presenza, testimoniando la condivisione dei valori tra la nostra azienda e l’atleta: centralità della famiglia, passione per le sfide, attenzione a un’alimentazione sana e consapevole, appartenenza allo stesso territorio, ma soprattutto legame imprescindibile con l’elemento acqua: per la campionessa quest’ultima è stata una preziosa alleata che le ha consentito di riaffrontare le sfide nello sport, battendo moltissimi record; per Rizzoli Emanuelli è la principale risorsa, perché dal mare reperisce le sue alici attraverso un metodo di pesca antico e suggestivo che preserva l’integrità dei fondali marini e della materia prima.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

La novità più importante di quest’anno è la collaborazione continuativa con il sistema editoriale di GialloZafferano. Saremo in totale domination nelle ricette delle acciughe per tutto il 2024 a partire dal periodo pasquale con un hub dedicato e svilupperemo, grazie al supporto e alla creatività dei content creator di GialloZafferano, nuove appetitose ricette dedicate ai nostri prodotti.

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LA CAMPAGNA PIÙ IMPORTANTE DEL 2023, CHE PROSEGUIRÀ ANCHE NEL 2024, È STATA REALIZZATA SU INSTAGRAM CON IL VOLTO DI ANNA RIZZOLI.

Torello

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

L’azienda che rappresento opera nel settore della logistica integrata internazionale (b2b) ed è patronimica, giunta ormai alla sua terza generazione: un percorso iniziato nel 1975 per volere del fondatore e attuale Amministratore Nicola Torello. La logistica è anche un termometro per i consumi. I nostri clienti sono aziende di produzione di vari settori. Per aderire alla domanda, la mia riflessione si basa sulle dinamiche relative al consumatore finale, cercando di fare un’analisi macro rispetto alle industrie che serviamo. Fenomeni come l’annullamento delle distanze geografiche tra prodotto e consumer grazie a internet e alla logistica smart, l’avvento pandemico che ha costretto l’umanità a fare un salto in avanti verso le nuove dinamiche commerciali digitali andando a ridurre il digital divide e, in generale, l’avanzamento tecnologico di hardware e software per la connettività, congiunto al proliferare di sempre rinnovati canali di comunicazione, stanno rendendo il consumatore un soggetto sempre più informato. Questa rinnovata consapevolezza ha avuto ricadute an-

che sulla logistica che ormai da qualche anno vive sotto i riflettori anche grazie all’affacciarsi sui mercati di colossi del settore come Amazon. Tempi di consegna e modalità di reso sono sintagmi che appartengono a tutti oramai e questo ha un impatto sulla logistica.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Innanzitutto, nel settore della logistica non è ancora così scontato fare comunicazione (al netto delle multinazionali), perché da taluni è ancora ritenuta una commodity, l’importante è spuntare prezzo e tempi di resa migliori.

Le cose stanno cambiando, la logistica sta vivendo un periodo di emancipazione che la porterà a essere tra le industrie più desiderate, tecnologiche e rilevanti. Torello si approccia alla comunicazione in modo integrato tra canali on e offline; tra sé stessa e il mondo esterno; all’interno delle proprie aree aziendali. Gli ambiti della nostra comunicazione sono vari:

– Quella di marketing per le attività strettamente legate ai servizi offerti. Una comu-

nicazione che non sia solo la descrizione di un servizio, ma il racconto delle caratteristiche differenzianti e dei vantaggi (economici, operativi, etici) connessi;

– Quella istituzionale per le attività di lobbying e CSR, con particolare riferimento al mondo ESG;

– Quella interna per l’informazione dei dipendenti, l’employer branding e il trasferimento della cultura aziendale;

– Gli eventi, fisici e virtuali, per fare networking e stringere relazioni tra persone e brand.

Tutto questo richiede uno sforzo importante in termini di organizzazione dei contenuti e presidio dei principali media e social media.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

È una bella campagna di Advocacy marketing che si chiama ‘Feel Transport’. Il nostro obiettivo inizialmente era coinvolgere alcuni dei nostri maggiori clienti e metterli davanti a una telecamera per fargli raccontare il loro lato più umano e come questo trovasse riscontro nelle persone e nei servizi Torello, al punto da farsene advocate.

Questa campagna ha poi avuto un’evoluzione, potremmo dire naturale: è diventata espressione della nostra vision e oggi oltre ai clienti coinvolge fornitori, partner e dipendenti dell’azienda. Tutti uniti nel voler raccontare fatti aziendali, esperienze o punti di vista che facciano sempre trasparire il lato più umano del brand Torello.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Sicuramente vogliamo integrare la tecnologia AI nei nostri sistemi; le dinamiche connesse al reporting ESG saranno sempre più pervasive e coinvolgenti.

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LA CAMPAGNA DI ADVOCACY MARKETING ‘FEEL TRANSPORT’ COINVOLGE CLIENTI, FORNITORI, PARTNER E DIPENDENTI I QUALI RACCONTANO FATTI AZIENDALI, ESPERIENZE O PUNTI DI VISTA CHE FANNO TRASPARIRE IL LATO PIÙ UMANO DI TORELLO.

Unilever Italia

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore nel quale agisce la sua società?

Le abitudini di consumo e i trend cambiano sempre più velocemente, anche influenzati dal contesto socioeconomico in grande trasformazione. Per questo i marchi devono distinguersi per affidabilità e qualità e presentarsi come strumento in grado di semplificare la vita delle persone. Fra i trend che caratterizzeranno il 2024 vediamo le utility rules, che spingeranno le persone a giudicare i brand per la qualità dei prodotti e del valore aggiunto alle loro vite, il mantra ‘me lo merito’, che spingerà a farsi delle concessioni per avere una pausa dallo stress quotidiano, e il desiderio di semplicità, che porterà i consumatori a indirizzarsi verso scelte più snelle che consentano di recuperare tempo di qualità nelle loro vite.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

La nostra azienda ha obiettivi ambiziosi in termini di impatto potenziale sulla vita delle persone. Portiamo avanti i nostri impegni creando strategie e scegliendo i canali a seconda del target in maniera

sempre più capillare, adeguando tone of voice e contenuti, partendo da insight e riferimenti socioculturali rilevanti per i consumatori, sempre in coerenza con l’identità del brand. Per esempio, per celebrare la community #CleanTok™ di TikTok, Unilever ha avviato una collaborazione con il social media per co-creare e curare contenuti specifici per gli appassionati di pulizia in tutto il mondo: ‘Dirty Deeds: A Kitchen Crime’ è infatti la soap opera che vede i brand Persil, Comfort e Cif protagonisti in un’avvincente storia di malefatte, inganni e pasticci, che però alla fine verranno ripuliti. Una campagna che parla dell’impegno nella sostenibilità in maniera ‘consumer’ e tutta italiana è invece quella di Knorr ‘Rigenera le tue Vibe’ che ha coinvolto i The Kolors per raccontare i benefici dell’agricoltura rigenerativa. Con uno spot per il Super Bowl di quest’anno, attraverso riferimenti upto-date alla pop culture, Hellmann’s incoraggia a combattere lo spreco alimentare: testimonial d’eccezione sono Kate McKinnon e Pete Davidson.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Le grandi evoluzioni tecnologiche degli ultimi trent’anni hanno stravolto i canoni di comunicazione e noi, come gli altri attori del mercato, abbiamo cercato di interpretare al meglio le opportunità fornite da questi nuovi strumenti. Un’importante formazione per rendere sempre più digitali tutte le nostre operazioni, così come la comunicazione, è portata avanti da Unilever a livello globale. Relativamente a uno dei temi più caldi, l’Intelligenza Artificiale, abbiamo costitutito un hub interno che sta guidando l’innovazione in tutta l’azienda. L’Intelligenza Artificiale sta, infatti, aumentando la produttività e l’efficienza di Unilever; in particolar modo quella generativa, soprattutto per

la comunicazione, fornisce interessanti opportunità per interagire in maniera sempre più efficace con i consumatori.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

È partita la campagna di Knorr ‘Rigenera le tue Vibe’ che per la prima volta parla di agricoltura rigenerativa ai consumatori della GEN Z. Nelle risaie di Knorr in provincia di Pavia, sulle note di Italodisco, i The Kolors e due nonne italiane ci accompagnano nella scoperta del nostro primo programma italiano di agricoltura rigenerativa e delle ricette pensate per ‘rigenerarti’ dalla quotidianità. Un incontro tra due generazioni intorno a del buon cibo. La campagna nasce con l’obiettivo di sensibilizzare e informare l’audience – in particolare la Gen Z – sui benefici dell’agricoltura rigenerativa e sull’importanza di adottare scelte alimentari che contribuiscano a ridurre l’impatto sul pianeta. La campagna è la prima a livello globale in Unilever ad affrontare questi temi con un approccio consumer.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Quest’anno i brand dei Business Groups di Nutrition e Personal Care di Unilever saranno Official Sponsor di UEFA EURO 2024™. Il portafoglio dei marchi di nutrition e personal care di Unilever raggiunge miliardi di persone ogni giorno; quella di UEFA EURO 2024™ è ancor più, quindi, un’occasione per entrare in contatto e coinvolgere i consumatori attraverso l’amore per il calcio. Prima e durante il torneo, infatti, i nostri brand collaboreranno con i principali partner di vendita in tutta Europa e creeranno opportunità per gli acquirenti di vincere biglietti e vivere esperienze speciali da tifoso.

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SULLE NOTE DI ITALODISCO, LA CAMPAGNA DI KNORR ‘RIGENERA LE TUE VIBE’ PARLA PER LA PRIMA VOLTA DI AGRICOLTURA RIGENERATIVA AI CONSUMATORI DELLA GEN Z.

Zerbinati

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

La situazione macroeconomica attuale risulta delicata, principalmente a causa dell’inflazione. Nel nostro settore, quello delle insalate e verdure fresche pronte al consumo e dei piatti pronti freschi vegetali di cui siamo leader di mercato, registriamo una certa resilienza nella IV gamma (insalate e verdure fresche in busta), categoria che non ha subito aumenti significativi di prezzo per il consumatore nonostante i rincari della materia prima. Un dato positivo lo osserviamo nel mercato dei piatti a base vegetale, settore che sta vivendo una crescita importante già da qualche anno, trainata da prodotti sempre più gustosi e di qualità e da un consumatore sempre più consapevole dei benefici di un’alimentazione sana, equilibrata, ricca di verdure, legumi e cereali e sostenibile dal punto di vista ambientale. C’è inoltre sempre più la tendenza a ridurre il tempo dedicato alla spesa e alla preparazione dei pasti. Di conseguenza, l’attenzione verso i prodotti-servizio è tornata a essere molto alta, insieme anche a un occhio sul rapporto qualità-prezzo. Il trend più significativo rimane quello delle monoporzioni, che permettno di risparmiare tempo sulle preparazioni, senza rinunciare al gusto e a un pasto equilibrato. Inoltre, esse hanno un formato ‘anti-spreco’ per evitare avanzi e perciò intercettano un altro trend, quello

della sostenibilità: la nostra attenzione al packaging ci ha portato a proporre già da alcuni anni confezioni sostenibili e riciclabili al 100%.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Il consumatore attuale è sempre più attento ai prodotti che acquista. Per questo motivo, ci concentriamo sulla comunicazione diretta all’acquirente, adottando una strategia che valorizza i plus di prodotto, come la sua qualità, genuinità e ingredienti provenienti da filiera italiana. Anche il nostro packaging, che rispecchia il nostro impegno alla sostenibilità e le caratteristiche dei prodotti, è spesso un importante veicolo di comunicazione. La nostra nuova linea ‘Il mio piatto unico, con Gusto & con Equilibrio’, per esempio, ha un pack con colori tenui che rimandano al concetto di leggerezza ed equilibrio; quello della linea ‘Crock’ (burger e crocchette di verdure caratterizzati da panature super croccanti) invece ha colori più vivaci e giocosi, in perfetta corrispondenza con il target di consumatori a cui è dedicato.

La nostra comunicazione, effettuata anche grazie ad attività di ufficio stampa, ci permette di sostenere e mantenere la nostra elevata reputazione nel settore food, i nostri valori e le nostre iniziative a sostegno delle community, oltre che il forte legame con il nostro territorio, il Monferrato, dove siamo radicati da più di cinquant’anni. Motivo per il quale nel 2022 siamo entrati ufficialmente a far parte del Registro dei Marchi Storici di interesse nazionale.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Internet e tecnologia sono ormai parte integrante della nostra organizzazione e della nostra comunicazione, che avviene su tutti i canali digital, compresi i social

media. Ne sfruttano le potenzialità sia il reparto commerciale sia il marketing, con l’obiettivo di trarne quanti più vantaggi e benefici, arrivando direttamente a consumatori e clienti per far conoscere sempre più da vicino valori e caratteristiche della nostra realtà e dei nostri prodotti. Attraverso LinkedIn manteniamo una comunicazione più corporate, focalizzata non solo sulle novità e caratteristiche di qualità dei nostri prodotti, ma anche sui valori e sul percorso dell’azienda presente sul mercato fin dal 1970, nonché sulle attività che settimanalmente essa svolge per le proprie persone e per la propria realtà.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Il nostro ultimo progetto è la linea ‘Il mio piatto unico, con Gusto & con Equilibrio’, presentata alla fiera Marca di Bologna. Abbiamo sostenuto questo lancio con un’attività di ufficio stampa, che ha permesso un’ampia diffusione dell’innovazione sia sui canali online sia su carta stampata. Essenziale per noi è trasmettere in modo autentico la qualità dei nostri prodotti-servizio progettati attraverso ricerche accurate non solo sul prodotto in sé ma anche sul servizio offerto con packaging studiati ad hoc.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Abbiamo diversi progetti che coinvolgono tutte le categorie di prodotti da noi presidiate: piatti pronti, burger vegetali e insalate pronte. A brevissimo presenteremo novità interessanti sui prodotti più in linea con la stagione calda, che saranno oggetto di curiose rivisitazioni.

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IL PROGETTO PIÙ RECENTE DI ZERBINATI È LA LINEA ‘IL MIO PIATTO UNICO, CON GUSTO & CON EQUILIBRIO’, PRESENTATA ALLA FIERA MARCA DI BOLOGNA.

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