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MKINTERVISTA INNOVARE COGLIENDO LE OPPORTUNITÀ
INNOVARE COGLIENDO LE OPPORTUNITÀ
IN QUESTA EMERGENZA LA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA STA SUBENDO UN CAMBIAMENTO RADICALE. ABBIAMO INTERVISTATO I PROTAGONISTI DEL SETTORE PER SPIEGARE COME SI STANNO MODIFICANDO I CONTENUTI E I LINGUAGGI DELLA PUBBLICITÀ.
MAURO MIGLIORANZI CEO DI COO’EE
COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? Abbiamo attivato da subito lo smart working. Ognuno lavora da casa, ci coordiniamo attraverso un work in progress settimanale, e uno step by step giornaliero su ogni singolo lavoro/progetto. Ci si incontra tra creativi in video conference per briefing, brainstorming, condivisioni e allineamento. In questo momento delicato stiamo dando tutti ‘più del possibile’ in termini di lavori, tempi e risultati. Sono certo che questo insegnamento ‘forzato’ ci arricchisca di nuovi stimoli e di nuovi modelli operativi. Più pragmatismo e meno ‘chiacchiere’.
QUALI IDEE E NUOVE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE STATE STUDIANDO PER I VOSTRI CLIENTI? Alcuni clienti ci stimolano con le richieste più strane e inconsuete, altri vengono stimolati da noi. È arrivato il momento di riflettere seriamente su ‘chi siamo e dove vogliamo andare’. Questo vale sia per il lavoro sia, in generale, per la vita di tutti noi. In questa fase la parte digital la fa da padrone, ma non solo. Stiamo lavorando con alcuni clienti su progetti di riposizionamento per la ripresa, per brand identity, campagne di comunicazione, eventi, fiere e altro ancora. L’aspetto psicologico ha una grande rilevanza in questo momento, abbiamo più tempo per riflettere sul futuro; nulla sarà più come prima, sarà meglio.
L’EMERGENZA ATTUALE HA SPINTO LE AZIENDE A UN CAMBIAMENTO NELLE STRATEGIE MEDIA E A RIMODULARE I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Qualcosa cambierà in termini di media, ma non tutto. In una prima fase, l’orientamento punterà maggiormente a ridurre o a spostare i budget per gli investimenti media, e a puntare di più sul digital. Successivamente, appena possibile, si tornerà al media mix. Non c’è digital, a mio avviso, che tenga da solo. È fondamentale, sulla base degli obiettivi e dei target, valutare e pianificare sempre al meglio un media mix.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DELLE AZIENDE/ CLIENTI PER ESSERE SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? Continueremo a contare sul nostro attuale ‘core business’, la creatività, con un supporto sempre più strategico e di analisi. Raccontare storie è il nostro lavoro e lo sarà sempre di più in futuro. Ogni azienda ha qualcosa di interessante da raccontare: storia, valori, servizi e prodotti. Troveremo sempre un vantaggio distintivo in ogni nostro cliente-partner, e lo racconteremo al meglio, definendo strategie sempre più solide e realizzando idee sempre più forti e originali.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE LA COMUNICAZIONE? La positività è fondamentale, sempre! Oggi più che mai, in questa fase delicata e straordinaria, è obbligatorio pensare in positivo e comunicare al meglio il meglio di ciò che siamo e facciamo. Questo vale per tutti. Raccontiamo la verità nel modo migliore e cerchiamo sempre il ‘bicchiere mezzo pieno’, esprimendo concetti di valore e originalità.
EMIDIO MANSI DIRETTORE COMMERCIALE ITALIA DEL PASTIFICIO GAROFALO
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? Produciamo pasta e quindi siamo aperti nel modo migliore possibile. Già prima del virus avevamo una serie di misure di sicurezza in fabbrica che sono diventate poi obbligatorie e abbiamo completato tutte le azioni prima del blocco imposto dal governo. Abbiamo attivato dall’8 marzo il lavoro a casa per gli impiegati con una leggerissima rotazione in ufficio solo se necessario.
LA VOSTRA AZIENDA COME STA AFFRONTANDO QUESTO CAMBIAMENTO SUL FRONTE DELLA COMUNICAZIONE? AVETE DOVUTO RIMODULARE LE STRATEGIE E I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Abbiamo lanciato la nuova campagna pubblicitaria proprio l’8 marzo, come pianificato in precedenza, ovviamente è stato oggetto di profonda riflessione interna se confermarla o spostarla, ma abbiamo deciso che la scelta giusta fosse di andare on air.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DEI VOSTRI PRODOTTI RESTANDO SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? Il nostro è un prodotto che per natura presuppone la familiarità con il consumatore, la nostra strategia di comunicazione è stata sempre improntata sul valore della trasparenza, agendo non per demagogia o reverenza ma facendo le cose che, per noi, sono giuste. Continueremo a farlo.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE L’ECONOMIA? Onestamente trovo estremamente complicato dare una risposta a questa domanda, personalmente non amo i tuttologi e, se capire quello che succede domani è già complicato, comprendere quello che succede alla fine di una situazione che varia giorno per giorno è a mio parere impossibile, e forse è anche poco intelligente pensare di farlo. Occorre aspettare per capire quanto ancora continuerà questa situazione perché la durata è l’elemento principale che poi porterà a una riflessione più sensata.
NICOLA BRUNO CEO DI SITE BY SITE
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? Da subito la priorità è stata per noi creare una condizione di sicurezza per tutte le persone per evitare incontri e aggregazione. Da metà febbraio ci siamo organizzati con lo smart working in entrambe le sedi. In realtà per noi lo smart working non è una novità quindi lo abbiamo semplicemente intensificato. I reparti hanno organizzato call quotidiane per gestire gli stati di avanzamento dei progetti e momenti di incontro e saluto extratime conditi da caffè e spritz. Le riunioni tra reparti e direzione sono state intensificate con l’obiettivo di migliorare la comunicazione e condividere i giusti valori per affrontare la crisi. Da subito abbiamo deciso di cambiare mindset, vivere di più alla giornata e soprattutto cercare di non combattere contro la situazione ma trovare il nostro assetto ‘live through’.
QUALI IDEE E NUOVE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE STATE STUDIANDO PER I VOSTRI CLIENTI? La ‘digital investigation’ mai come ora si sta rivelando un’arma per affrontare la crisi. La prima cosa che abbiamo cercato di fare per essere utili ai nostri clienti è stato crearci una visione degli scenari possibili. Siamo partiti dai dati, che quotidianamente monitoriamo, per individuare quali saranno le criticità e le opportunità nei mercati del ‘dopo corona’. L’innovazione tecnologica sicuramente subirà un forte boost dal cambio di mindset. Alcune abitudini a cui siamo costretti ci stanno in realtà svelando un mondo diverso e talvolta migliore. Il mercato ne uscirà sicuramente indebolito ma anche rafforzato da nuove opportunità che, inizialmente introdotte come alternative, si stanno invece rivelando strumenti di business molto efficienti in grado di migliorare le marginalità e soprattutto i servizi.
L’EMERGENZA ATTUALE HA SPINTO LE AZIENDE A UN CAMBIAMENTO NELLE STRATEGIE MEDIA E A RIMODULARE I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Certamente le aziende dovranno riorganizzarsi. Non è solo un tema di media ma soprattutto di contenuti e di tempi. L’evoluzione della crisi ci fa pensare che i prossimi 18 mesi saranno asincroni. A livello internazionale i Paesi si sono mossi con tempistiche differenti: alcuni hanno cominciato il lockdown solo ora e i sistemi sanitari sono molto differenti tra Paese e Paese. Le tempistiche di ‘uscita’ dal Covid-19 saranno quindi probabilmente molto diverse. E l’uscita non sarà comunque un ‘tutto come prima’. Questo complica molto la scelta dei contenuti, la scelta del tono di voce e conseguentemente quella dei media. Sarà difficile fare strategia, si vivrà molto di tattica, sia perché i messaggi saranno comunque condizionati dal momento sia perché le aziende avranno bisogno di fare crescere liquidità e fatturati nel breve.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DELLE AZIENDE/ CLIENTI PER ESSERE SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? In realtà la crisi avrà la conseguenza di accelerare gli attuali trend che vedono l’esperienza del cliente centrale nel rapporto aziende/ clienti. Le aziende dovranno probabilmente innovare molti dei loro processi, trovare nuove idee strategiche/tattiche, investire in tecnologie intelligenti in grado di performare nel breve e gestire relazioni a distanza, perfezionando percorsi esperienziali per i clienti e per i propri team.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE LA COMUNICAZIONE? Noi ci fermiamo a un ‘andrà tutto’. Panta rei: tutto scorre. Lo sosteneva Eraclito 2500 anni fa. ‘Non si può entrare due volte nello stesso fiume’. Non sarà tutto come prima. È il principio del divenire contrapposto al principio dell’essere. In un mercato veloce come quello di oggi siamo abituati a questo concetto a prescindere dal Covid-19. Il nostro suggerimento è quello di non combattere il cambiamento, meglio assecondarlo e passarci attraverso cogliendone le opportunità e cercando di non farsi demoralizzare dalle criticità. ‘Dont’ fight. Live through’. La comunicazione sarà solo la conseguenza naturale del nostro nuovo modo di essere. Se andrà tutto bene dipenderà come sempre da noi. E la storia ci insegna che fino ad oggi siamo sempre riusciti a uscire dalle situazioni più drammatiche. Non dobbiamo preoccuparci di nulla.
LUCA TARGA CEO E DIRETTORE STRATEGICO DI INSIDE
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? Abbiamo attivato lo smart working per tutti i nostri dipendenti e collaboratori, infatti siamo costantemente attivi e interconnessi. Mi permetto di aggiungere che non si tratta di una cosa scontata, ma che è stata possibile grazie ad accorgimenti assunti in passato, quando l’emergenza non era assolutamente prevista. Per quattro volte abbiamo vinto il premio come impresa eccellente e di valore, per la capacità di innovare e dotarsi di sistemi gestionali evoluti, dall’acquisto di computer portatili per ogni figura professionale, di server, gestionali, commesse e programmi in cloud per rendere ciascuno di noi operativo da qualunque sede e gestire l’azienda da uno smartphone. Investimenti importanti, ma che ora tornano ancora più utili per essere sempre vicini ai nostri clienti, malgrado le restrizioni fisiche.
QUALI IDEE E NUOVE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE STATE STUDIANDO PER I VOSTRI CLIENTI? Siamo già operativi: stiamo pensando a una serie di soluzioni mirate, pacchetti ‘smart’ in grado di far tornare immediatamente attive ed efficaci le azioni commerciali delle aziende quando questa emergenza sarà terminata e tutti avranno moltissima voglia di recuperare terreno, acquisendo lead e nuovi clienti.
L’EMERGENZA ATTUALE HA SPINTO LE AZIENDE A UN CAMBIAMENTO NELLE STRATEGIE MEDIA E A RIMODULARE I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Occorre fare dei distinguo, dal momento che gli scenari cambiano a seconda dei vari settori. La maggior parte dei nostri clienti sta reagendo molto velocemente alla situazione di crisi, creando con noi nuovi modi di presentare la propria offerta.
Le aziende che hanno dovuto rinunciare alla partecipazione alle fiere, per esempio, hanno creato ambienti online per presentare i nuovi prodotti, moltiplicando gli investimenti pubblicitari per raggiungere subito il proprio target. Questo funziona in particolar modo per le realtà che prevedono un percorso di acquisto lungo: seminare adesso permette di raccogliere i frutti al momento opportuno. Per le altre imprese vale il principio di concentrarsi, come fanno i grandi brand, sull’impegno sociale della comunicazione, cercando di fare ciascuno la propria parte con responsabilità.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DELLE AZIENDE/ CLIENTI PER ESSERE SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? Probabilmente dall’emergenza si uscirà poco alla volta, in modo graduale. Il nostro consiglio è innanzitutto quello di essere propositivi, suggerendo alle aziende di non sparire dai canali digitali, ma, anzi, di mantenersi vicine ai propri clienti e ai fornitori, in modo costruttivo e positivo. Più che promuovere i prodotti, in questi momenti è utile rafforzare la brand identity, pensando a comunicare i valori legati alle nostre aziende. Il secondo dei tre libri che ho pubblicato si intitola Comunico consapevolmente. Mai come ora valgono quei principi: comunicare è un processo creativo. Per farci capire dobbiamo mettere in gioco tutte le conoscenze, le tecniche, le risorse del nostro bagaglio esperienziale, emozionale e culturale, esplorando, se necessario, nuovi sistemi. Subito dopo la crisi saranno ancora più importanti il fattore umano e l’attenzione al singolo.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE LA COMUNICAZIONE? Da un lato, come imprenditore, mi sento vicino a quanto ha recentemente affermato Mario Draghi: questa situazione è simile allo stato di guerra, per sorreggere il peso dello sforzo collettivo occorre l’autofinanziamento attraverso l’aumento del debito pubblico. Una scelta dolorosa, ma necessaria per sostenere l’intero sistema-Paese. Diversamente rimarrebbero in vita solo le realtà più forti e strutturate. Inoltre, sia durante sia dopo l’emergenza, bisogna ridurre al massimo la burocrazia, affinché le misure di aiuto arrivino subito e non quando sarà troppo tardi. Da comunicatore sto investendo questo tempo per guardare avanti, pensando a promuovere le soluzioni più efficaci per ripartire. Per quanto riguarda la comunicazione il mio auspicio è che vengano valorizzate le idee, la creatività e l’opera dei professionisti. Ciascuno di noi deve fare la propria parte per aiutare il nostro Paese a rialzarsi il più in fretta possibile. Come Inside ci siamo e continueremo a essere sempre al fianco delle imprese, per questo ci chiamiamo dentro la comunicazione.
MICHELE POLICO CHIEF EXECUTIVE OFFICER DI YOUNG DIGITALS
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? Devo dire che Young Digitals è una realtà nativamente smart: i primi tre anni del nostro percorso sono stati full-remote, in quanto abbiamo avuto un ufficio fisico solamente dal quarto anno, per cui nella nostra cultura aziendale questa modalità di lavoro è del tutto connessa ai nostri processi interni e alle nostre procedure operative. Il tema non è per noi tanto procedurale e operativo, ma legato al benessere dei lavoratori: se da sempre siamo molto sensibili al work-life balance, e quindi incentiviamo il remote working, la flessibilità oraria, e tutta una serie di altri temi meno ‘di moda’ ma sicuramente molto importanti per noi, devo dire che la costrizione attuale al remote working full time peggiora notevolmente le condizioni di vita delle persone, ed è questo aspetto – psicologico – secondo me una delle future emergenze, al pari di quella economica, immediatamente successiva a quella strettamente sanitaria. Come azienda quindi cerchiamo di essere il più possibile vicini alle persone, per quanto possibile in questo momento di separazione fisica, e abbiamo recentemente attivato una mappatura del livello di benessere di tutti: una volta che avremo dei dati su questo aspetto potremo pensare a quali misure adottare da questo punto di vista.
QUALI IDEE E NUOVE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE STATE STUDIANDO PER I VOSTRI CLIENTI? Credo che il tema sia capire di che cosa c’è bisogno in questo momento: oltre che di comunicazione, di progetti di utilità sociale che poi hanno una ricaduta sulla comunicazione. Fin dai primi giorni, con questa visione, abbiamo quindi messo in campo idee per supportare i nostri clienti sui temi della responsabilità sociale d’impresa e della customer care, creando progetti di cui sono orgoglioso e che a breve saranno concretizzati. Usciti da questo momento, l’impatto sulle abitudini delle persone avrà anche poi cambiato il modo di fruire dei media da parte di tutti, e di conseguenza stiamo lavorando, in modalità task force, per identificare quali cose cambieranno, e come aggiornare la nostra visione e offerta per essere sempre rilevanti per il consumatore e utili ai nostri clienti.
L’EMERGENZA ATTUALE HA SPINTO LE AZIENDE A UN CAMBIAMENTO NELLE STRATEGIE MEDIA E A RIMODULARE I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Necessariamente: oltre che una rimodulazione dei budget, c’è anche una necessaria variazione delle strategie e degli approcci creativi. Una campagna pensata un mese fa oggi va meno bene, e di conseguenza bisogna lavorare proprio sui messaggi, e sui canali in cui questi sono declinati.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DELLE AZIENDE/ CLIENTI PER ESSERE SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? Dirlo oggi è prematuro. Sicuramente bisogna lavorare su questo tema: analizzare i dati, leggere le ricerche e le analisi, ragionare insieme su come il mondo cambierà da qui in avanti. Alcuni temi forse scontati: immaginiamo un aumento delle online sales in molti settori e in tutte le fasce della popolazione, con un conseguente aggiornamento delle strategie retail, immaginiamo una crescita dell’e-learning, dell’online gaming, e in generale di tutto il mondo content e entertainment. Poi, stiamo lavorando anche su scenari di cambiamento più micro, che avranno impatto sulla nostra offerta da qui in avanti. Oltre a questo, stiamo analizzando anche i cambiamenti che prevediamo industry per industry (per noi, le più rilevanti sono il food e il fashion), e l’eventuale ascesa di industry fino a prima minori.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE LA COMUNICAZIONE? Il tema è prima sanitario e politico, poi economico, e bisogna ricordarsi sempre che stiamo parlando di un tema globale: è il mondo che deve ripartire, insieme all’Italia. Devo dire quindi – per essere intellettualmente onesto – che la comunicazione è importante ma in questo momento il tema vero è quanto alto sarà il danno economico delle imprese, e quanta fiducia avranno in nuovi investimenti per crescere. Tutto questo dipenderà anche e molto dalle strategie economiche e politiche che metteranno in campo gli Stati: su questo, se posso espormi anche solo su un tema, direi che, oltre alle necessarie misure economiche urgenti, sarebbe forse ora per l’Italia di investire maggiormente sulla ricerca.
FEDERICO CORRADINI CEO E CHIEF SEMIOTICIAN DI XCHANNEL
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? XChannel è la società di consulenza della crosscanalità: in questo momento tante aziende hanno bisogno di attivare canali di vendita e di comunicazione ‘cross’, nuovi e innovativi, per dare un servizio primario ai propri consumatori e mantenere con loro una relazione. Quindi siamo tutti più impegnati che mai, con solidarietà e nonostante tutto con entusiasmo, su tanti fronti, per renderci il più possibile utili e aiutare anche gratuitamente le imprese in difficoltà. Ma la sicurezza del mio team è la cosa più importante, quindi siamo stati tra i primi ad attivare il lavoro da remoto: il 100% dell’azienda lavora da casa dal 24 febbraio.
QUALI IDEE E NUOVE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE STATE STUDIANDO PER I VOSTRI CLIENTI? In questi giorni difficili l’e-commerce ha un valore di servizio: può aiutare sia le persone sia le imprese in difficoltà. Per i nostri clienti e per i prospect abbiamo lavorato a una strategia di formazione in collaborazione con i gruppi internazionali più importanti del digital. Si tratta di un percorso di webinar gratuiti che coinvolge Alibaba, AliExpress, Amazon ma anche le app più promettenti del momento, come Stocard, e i social emergenti, come TikTok. Contiamo che al termine di questo percorso, che dura un mese, le nostre aziende siano pronte a entrare nella nuova era del retail che ci aspetta dopo la crisi.
L’EMERGENZA ATTUALE HA SPINTO LE AZIENDE A UN CAMBIAMENTO NELLE STRATEGIE MEDIA E A RIMODULARE I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Una strategia crosscanale può essere più utile di altre, in questa crisi. Lo dimostra un’analisi di buon senso di quello che sta accadendo in questi giorni a tante aziende con cui parliamo tutti: chi non aveva un eCommerce (o Amazon) sta correndo ai ripari e chi aveva una strategia media/retail monolitica la sta abbandonando. Chi già aveva pianificato in senso crosscanale, invece, mi sembra che ne esca meglio degli altri. Chi per esempio alla Tv ha affiancato YouTube continua a fare media, come prima, spostando il mix verso il secondo mezzo e spendendo a CPV, quindi a consumo. Lo stesso esempio si può fare per Google. Oppure, anche: chi ha affiancato a un piano di store visibility un piano media sui social può contare più che mai sul real time marketing e sullo user generated content. TikTok, che è il social del momento anche in Italia, è un approdo perfetto per entrambe le esigenze.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DELLE AZIENDE/ CLIENTI PER ESSERE SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? Il mutamento che stiamo vivendo ha due caratteristiche importanti:
innanzitutto, non è un cambiamento di breve-medio periodo; poi, non è un mutamento nel mix dei canali distributivi (o meglio, non soltanto). Da questo possiamo trarre la conclusione che il cambiamento in corso non riguardi le marche né le insegne. Oggi l’Italia sta assistendo a un mutamento epocale che riguarda i consumatori. Per questo l’impatto sarà molto più strategico di quello che oggi si può anche soltanto immaginare. Sarà strutturale, rivoluzionario, di lungo periodo – ma anche innovativo e per il meglio. Stiamo entrando nell’era del retail 5.0: noi proporremo sempre più soluzioni di marketing a performance e digitalizzate.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE LA COMUNICAZIONE? Lo spostamento dei consumi verso i nuovi canali digitali (dagli eCommerce proprietari ai marketplace, come Amazon e AliExpress) è ap- pena cominciato. In queste settimane stiamo viaggiando a una velocità media che supera di quattro o cinque volte quella degli ultimi dieci anni. Un mutamento strutturale che, appunto, è solo al suo inizio. Perché una nuova predisposizione all’acquisto digitale si va sedimentando: il 100% degli italiani ha preso contatto con il commercio elettronico in quest’ultimo mese. La comunicazione deve quindi rivoluzionarsi, ribaltarsi e in un certo qual modo ripetersi: ieri le soluzioni crosscanale che offrivamo partivano dall’online per finire offline, con l’esempio tipico delle drive-to-store. Oggi le attività partono online per finire online: per esempio con la pubblicità su Amazon. Domani le nostre attività partiranno online e offline e finiranno online, dove però dovremo sempre di più restituire agli utenti le dinamiche affettive e relazionali di oggi, nella distanza. Il modello di eCommerce vincente sarà quindi quello cinese, di Alibaba, in cui i venditori avranno flessibilità per un approccio sociale e relazionale al commercio: dalla bancarella del mercato a quella digitale.
ALESSANDRO MALNATI GROUP CEO DI GWC
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? Grazie alla sua naturale connotazione policentrica, di fatto GWC opera dal 2014 in regime di smart working con i colleghi di Praga e Skopje. L’utilizzo di tecnologie per videoconferenze e file sharing è la normalità da più di 10 anni e per questo non abbiamo dovuto organizzare sostanzialmente nulla di straordinario rispetto alle nostre routine. Certo, mancano molto il rapporto umano tra colleghi, le partite a calcetto e le chiacchiere in libertà, ma questo vale per qualsiasi italiano oggi costretto in casa, credo.
QUALI IDEE E NUOVE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE STATE STUDIANDO PER I VOSTRI CLIENTI? Siamo accanto ai nostri clienti come sempre per supportarli al meglio in ogni versante della comunicazione, sebbene sia un dato quasi banale registrare che la spinta digitale ora è avvertita anche in chi l’aveva sempre rimandata o comunque sottostimata rispetto ad altre leve.
L’EMERGENZA ATTUALE HA SPINTO LE AZIENDE A UN CAMBIAMENTO NELLE STRATEGIE MEDIA E A RIMODULARE I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Sono stati necessariamente bloccati tutti i progetti OTG o legati a eventi che avrebbero dovuto tenersi in questi mesi difficili. Spesso si è preferito rimandare all’autunno o al 2021 piuttosto che ripensare in digitale queste venue. Lo capisco e lo condivido. Il digitale non può e non deve sostituire la presenza fisica o la capacità di fare business di persona che sono tipici di fiere, workshop e così via. Il rovescio della medaglia è che ovviamente tutti gli asset digitali di contatto con i propri target sono diventati fondamentali, il buzz è aumentato così come la competizione. Credo che in un certo qual modo questo shock porterà molte aziende a riconsiderare i pesi del digital marketing rispetto al passato... e non è detto che questo sia un male, anzi.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DELLE AZIENDE/ CLIENTI PER ESSERE SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? È presto per tirare somme o fare progetti di lunghissimo periodo. Le proiezioni dicono chiaramente che la smaterializzazione delle relazioni fisiche sarà un fatto. Questo presuppone che un’agenzia digital come GWC possa trovarsi a dover gestire sempre più richieste legate a campagne online di attivazione e fidelizzazione dei pubblici, sviluppo di eCommerce più evoluti di quelli cui siamo abituati con logiche di marketing automation sempre più raffinate e granulari. Di fatto siamo già pronti per tutto questo…
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE LA COMUNICAZIONE? L’Italia non ha bisogno dei suggerimenti di un’agenzia di comunicazione. In questo momento dobbiamo ascoltare la scienza, fidarci dei professionisti e seguire le loro indicazioni. Il nostro lavoro è tenere attive oggi le aziende e domani renderle ancora più forti verso i mercati interno ed esterno, senza eccezioni. Stiamo vicini prima di tutto a noi stessi e alle nostre famiglie. Il resto verrà, perché gli italiani hanno sempre saputo come fare e anche questa volta non faremo eccezioni.
DAVIDE ARDUINI PRESIDENTE DI ACQUA GROUP ANDREA CIMENTI CEO DI ACQUA GROUP
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? DAVIDE ARDUINI: Ci siamo mossi parallelamente su due fronti: da un lato, inizialmente abbiamo voluto informare i nostri clienti in merito al fatto che stiamo rispettando tutte le disposizioni stabilite dai successivi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri al fine di proteggere i nostri collaboratori e li abbiamo rassicurati circa il fatto che siamo assolutamente in grado di continuare a offrire loro tutti i nostri abituali servizi anche in modalità smart working; dall’altro, le nostre business unit (Market Research, Media, Advertising, Digital & Social, Eventi & Retail Activation, Loyalty & Promotion) si sono strutturate in più team di lavoro al fine di gestire i progetti nel modo più agevole ed efficiente possibile. Inoltre, abbiamo costituito quello che abbiamo definito Future Team, un gruppo che si occuperà d’identificare nuove opportunità di comunicazione per i clienti attuali e potenziali, generare concept/idee per nuovi approcci di comunicazione attuali e futuri, condividere informazioni e tendenze relativamente ai mercati in cui operiamo e non solo, esperienze nazionali e internazionali, e rendere sempre più sinergica la comunicazione esterna delle aziende del nostro gruppo.
QUALI IDEE E NUOVE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE STATE STUDIANDO PER I VOSTRI CLIENTI? ANDREA CIMENTI: Il nostro Future Team ha sviluppato una sorta di matrice che raccoglie i clienti attuali e potenziali in tre cluster sui quali andiamo a operare in diversi modi; ad esempio, con la revisione di progetti già ideati e pianificati per adattarli alla situazione contingente e a quella immediatamente post crisi o con l’ideazione di progetti nuovi, speculativi e interdisciplinari. Questo approccio, flessibile e non verticistico, ci sta permettendo di generare un grande numero di idee e sembra essere apprezzato anche dai clienti. A ciò si unisce il vantaggio derivante dall’avere un istituto di ricerche di mercato interno – EMG Acqua – che ci permette di fondare i nostri progetti su dati reali effettuando rilevazioni relative a qualsiasi tematica. Alcune settimane fa abbiamo condotto un’indagine telematica, su un campione di 1.836 casi rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, per capire quali siano i comportamenti di acquisto degli italiani in un momento difficile per il Paese e cosa il retail dovrà fare una volta tornata la normalità; nei giorni scorsi ne abbiamo condotta una sul turismo e a breve ne realizzeremo una terza sull’autorevolezza delle fonti informative. Essere una data driven company ci ha anche permesso di sviluppare un nuovo strumento di ricerca rivolto alle aziende – The Big Challenge – che ha l’obiettivo di monitorare lo stato d’animo dei loro clienti, la loro fiducia verso il futuro proprio e del Paese e verso la specifica azienda/brand, il grado di fedeltà atteso, nonché i cambiamenti previsti nel rapporto con l’azienda/brand a vari livelli (frequentazione, modalità di accesso, tipi di richieste/acquisti, frequenza di acquisto, canali informativi, esigenze informative ecc.).
L’EMERGENZA ATTUALE HA SPINTO LE AZIENDE A UN CAMBIAMENTO NELLE STRATEGIE MEDIA E A RIMODULARE I BUDGET IN PUBBLICITÀ? DAVIDE ARDUINI: Diciamo che, per quella che è la nostra esperienza diretta, la situazione è piuttosto variegata. Alcune aziende hanno ridotto i loro investimenti in funzione dei mercati di riferimento; altre, più lungimiranti, li hanno mantenuti rimodulando la distribuzione del budget su base annua. Quello che ci sentiamo di consigliare a tutti, basandoci proprio sui dati derivanti dalle nostre ricerche, è di ponderare attentamente la scelta di ‘abbandonare’ i consumatori in questo momento perché questo tipo di decisione potrebbe generare un ritorno negativo in termini brand awareness e preference nel prossimo futuro.
CERTAMENTE QUANDO QUESTA EMERGENZA SARÀ PASSATA LE ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DELLE AZIENDE/CLIENTI PER ESSERE SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? ANDREA CIMENTI: Siamo convinti che tutti – in qualità di persone, consumatori e brand – usciremo da questa esperienza con una nuova consapevolezza: la necessità di adottare uno stile di vita personale e professionale sempre più sostenibile in termini economici, sociali e ambientali. Da qualche anno ci stiamo muovendo in questa direzione attraverso iniziative come il Bollettino della sostenibilità, uno strumento ideato dal nostro istituto di ricerche EMG Acqua con nonsoloambiente.it per monitorare nel tempo, su scala nazionale, il grado di consapevolezza degli italiani riguardo ai temi legati allo sviluppo sostenibile. Ma anche attraverso le due campagne di sensibilizzazione sul tema della sostenibilità ambientale ‘CiRiesco’ realizzate per Fondazione Pubblicità Progresso, piuttosto che la pluripremiata campagna ‘Grandi Piccoli’ sul tema dell’integrazione, sempre per Fondazione Pubblicità Progresso, e la campagna ‘Dolls’, uscita proprio in questi giorni per non dimenticare il problema della violenza psicologica e realizzata per Global Humanitaria Italia Onlus. Queste esperienze ci hanno fatto capire che il ‘valore’ premia, pertanto questa è la direzione che intendiamo perseguire con ancora maggiore intensità rispetto ai nostri clienti sviluppando sinergie che valorizzino i loro brand e azioni che rispondano realmente al sentire e ai bisogni delle persone.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE LA COMUNICAZIONE? DAVIDE ARDUINI: Il fatto di essere un’azienda forte ed economicamente sana ci permette di guardare al futuro con pacato ottimismo. Non possiamo dire ora quali saranno i tempi e i modi in cui la situazione attuale evolverà, ma crediamo di poter affermare che quando tutto questo sarà finito ci troveremo in uno scenario diverso da quello attuale. Dunque, ciò che ci sentiamo di suggerire a tutti, a prescindere dal settore di appartenenza, è di stare pronti a ripartire preparandosi, costruendo nuovi scenari, riprogettando il futuro adesso e non quando il futuro sarà già arrivato.
LUCA PACITTO HEAD OF COMMUNICATION DI FASTWEB
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COME VI SIETE ORGANIZZATI PER PORTARE AVANTI IL VOSTRO LAVORO IN QUESTA EMERGENZA SANITARIA? All’inizio dell’emergenza, il primo pensiero è stato tutelare la sicurezza delle nostre persone, perché al centro del business di Fastweb c’è da sempre il benessere dei dipendenti. Ma mai come oggi essere connessi vuol dire prima di tutto rimanere uniti: continuando a lavorare, a scambiarci idee, a incontrarci fra un tavolo di lavoro e uno del salotto. Ecco che in risposta alla crisi ci siamo impegnati nel garantire al 100% dei dipendenti la possibilità di svolgere le attività lavorative in maniera agile e intelligente attraverso lo smart working. Oggi 2.629 dipendenti lavorano da casa in 13 regioni d’Italia. Un’operazione che per noi non è un’attività straordinaria, fa parte di una strategia avviata da tempo. Inoltre, abbiamo supportato anche la remotizzazione delle attività dei fornitori, dei lavoratori dei call center e dei tecnici, assicurandoci che qualunque attività in campo venga svolga nel pieno rispetto delle ordinanze sul contenimento del contagio.
LA VOSTRA AZIENDA COME STA AFFRONTANDO QUESTO CAMBIAMENTO SUL FRONTE DELLA COMUNICAZIONE? AVETE DOVUTO RIMODULARE LE STRATEGIE E I BUDGET IN PUBBLICITÀ? Il momento è davvero particolare e non si può non tenerne conto. Oltre all’effetto Coronavirus abbiamo avuto il tema dello spostamento delle Olimpiadi che ha avvalorato ulteriormente una revisione del messaggio di comunicazione. Il budget invece non ha subito variazioni.
ABITUDINI E GLI STILI DI VITA CAMBIERANNO. QUALE SARÀ LA VOSTRA PROPOSTA PER VALORIZZARE LA COMUNICAZIONE DEI VOSTRI PRODOTTI RESTANDO SEMPRE PIÙ VICINI ALLE ESIGENZE DEL CONSUMATORE? Questa emergenza inevitabilmente cambierà gli stili di vita e il modo di vedere le priorità personali e familiari. Non tutti reagiranno allo stesso modo e per questo sarà molto interessante comprendere i cambiamenti per far sì che, aziendalmente parlando, il brand, il servizio, il prodotto siano sempre fedeli a loro stessi ma con la giusta sensibilità di essere sulla nuova frequenza di pensiero del consumatore.
IL MOTTO DI TUTTO IL PAESE È ‘ANDRÀ TUTTO BENE’, CON L’AUGURIO DI USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA. QUAL È IL VOSTRO SUGGERIMENTO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E RILANCIARE L’ECONOMIA? L’Italia riuscirà a ripartire e domani saremo più forti di prima. Il nostro suggerimento è quello di cogliere le opportunità che questa emergenza ha messo in luce. Penso ad esempio al ruolo assunto dal digitale, che oggi appare fondamentale per far continuare a funzionare il Paese. Grazie alla rete, anche se siamo lontani possiamo stare vicini e proseguire con la vita di tutti i giorni, mantenendo relazioni, lavorando in smart working e studiando in videoconferenza. Stiamo assistendo a un’accelerazione di una serie di processi che avrebbero necessitato di anni per essere adottati e che oggi stanno diventando rapidamente realtà. Il digitale, insomma, sarà il motore per la ripresa economica e il ritorno alla normalità, ma bisogna cominciare già da oggi a lavorare a una svolta culturale per poter sfruttare appieno tutte le potenzialità che la connessione offre.