TV Key 268

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N° 268 Gennaio-Febbraio 2009

Gennaio-Febbraio 2009 - N. 268 - e 6

Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva

copia omaggio

268 I LEADER DELLA PRODUZIONE SPECIALE DIGITALE TERRESTRE

Media Key srl, Via Arcivescovo Romilli, 20/8 - 20139 Milano - www.mediakey.tv

L’INTELLIGENZA SEXY DI TOYOTA iQ

I NUOVI PALINSESTI RAI E MEDIASET



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EDITORIALE

Toyota iQ: sexy e intelligente In copertina: La nuova Toyota iQ.

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a nuova Toyota iQ campeggia sulla cover di questo numero di Tv Key. La splendida autovettura, sexy e intelligente come recita il payoff della campagna, è al centro di uno spot molto accattivante ideato dai creativi di Lowe Pirella Fronzoni e prodotto da Cineteam. Girato a Barcellona da Fabrizio Mari, il film mostra l’agile Toyota iQ che si aggira in un labirinto cittadino formato da automobili e ne esce vincente. Piccola e scattante, è insomma la vettura ideale per affrontare le sfide quotidiane di chi guida. Nella cover story che trovate nelle prime pagine di questo fascicolo, la cdp e i creativi spiegano i retroscena di questo spot molto interessante. Un altro commercial da non perdere è quello di Wind, diretto da Marcello Cesena e prodotto da Fargo Film. I simpatici comici Aldo, Giovanni e Giacomo tornano a fare da testimonial al famoso brand della telefonia mobile, cercando di mettere a segno la rapina del secolo! Grande ironia. Rimaniamo nell’ambito della produzione per presentarvi la nuova cdp creata dal regista Dario Piana in partnership con Movie Magic International: la pubblicità non sarà il solo campo d’azione della struttura, che si propone tra l’altro di lanciare nuovi talenti della regia e di spaziare anche nel mondo del cinema. In un momento di recessione, dunque, nasce una nuova casa di produzione che si propone di ottenere larghi consensi soprattutto forte della notorietà e dell’indiscussa professionalità del suo fondatore. La sezione dedicata alle Tv Digitali si apre con un servizio approfondito realizzato dal nostro inviato alla quarta conferenza nazionale sul digitale terrestre organizzata da DGTVi, che si è svolta a Roma il 20 e 21 gennaio. Il 2008 ha segnato per la televisione, almeno nel Regno Unito, in Francia, in Spagna e in Italia, un doppio sorpasso: quello del digitale sull’analogico e quello del Dtt sul satellite. Si aprono dunque scenari decisamente interessanti. Non possiamo che

segnalare a questo punto un’intervista esclusiva che Carlo Freccero ha concesso alla nostra testata per parlarci del canale Rai 4, inaugurato da pochi mesi ma già uno straordinario successo in Sardegna, prima regione italiana ad avere sostituito il segnale analogico con il digitale terrestre. Per completare il quadro italiano, ci sono altre due interviste chiave: la prima a Fabrizio Cerutti, Amministratore delegato di Digitalia ’08, la seconda a Giovanni Moglia, Presidente della nuova Associazione IPTV. Ed eccoci al secondo speciale di questo volume, dedicato ai Leader della produzione: Alto Verbano, Bedeschifilm, Casta Diva, Central Groucho, Cineteam, Diaviva, Fargo Film, FilmMaster, Flying, ITC Tools, Little Bull, Made, Mercurio Cinematografica, New Partners, Terminal e The Family hanno aderito a questa iniziativa, consentendoci di tracciare una fotografia del mondo della produzione di film pubblicitari e di indicare le prospettive per il 2009. Se nessuno può negare la crisi che stiamo attraversando e la riduzione dei budget pubblicitari, è vero che ci sono diverse strutture agili, professionali e ben organizzate che continuano a produrre senza sosta e a siglare nuovi accordi. Per quanto riguarda la televisione, potete trovare due servizi dedicati ai nuovi palinsesti presentati da Rai e Mediaset e farvi un’idea dei programmi di punta di questa stagione. Non manca il commento ai dati Auditel relativi ai canali della televisione generalista e a quelli satellitari, mentre la rubrica dell’home entertainment è dedicata questa volta alle novità presentate all’ultima edizione di IFA, la fiera berlinese dell’elettronica di consumo: dagli schermi Oled, che potrebbero entrare in competizione con quelli a cristalli liquidi, agli impianti home theater personalizzati e a veri e propri ‘must’ da cultori come lo Yalos Diamond, un televisore da 100mila euro con diamanti incastonati lungo tutto il suo perimetro. Buona lettura!

di ROBERTO ALBANO

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SOMMARIO

N° 268 - Gennaio/Febbraio 2009

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Collaboratori

Art director Impaginazione

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Comunicazione, pubblicità e PR Amministrazione/ Traffico Abbonamenti/ Distribuzione Resp. trattamento dati

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Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva

EDITORIALE

Toyota iQ: sexy e intelligente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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COVER STORY

Niente è più sexy dell’intelligenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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SPOT DA NON PERDERE

Wind: il ritorno del trio (Wind, Fargo Film) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 PIANAFILM

Dario Piana: vado a vivere da solo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 QUARTA CONFERENZA NAZIONALE SUL DTT

Tv digitale terrestre: verso lo switch-off . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 RAI4

La piccola rete impara a camminare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 DIGITALIA ’08

Grandi performance e crescita costante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 TELEVISIONE DIGITALE

La nuova Associazione IPTV . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

I LEADER DELLA PRODUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

Alto Verbano (intervista a Giacomo Pozzetto, Amministratore delegato) . . . . . . . . . . . . . . . . Bedeschifilm (intervista a Giovanni Bedeschi, Amministratore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Casta Diva Pictures (intervista ad Andrea De Micheli, Presidente, e a Luca Oddo, Amm. del.) . Central Groucho (intervista a Claudio Castellani, Presidente) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cineteam (intervista ad Aldo Raparelli, Amministratore unico ed Executive producer) . . . . . Diaviva (intervista a Luca Puccioni, Presidente ed Executive producer) . . . . . . . . . . . . . . . . . Fargo Film (intervista a Valter Buccino, Partner ed Executive producer) . . . . . . . . . . . . . . . . FilmMaster (intervista a Karim Bartoletti, Executive producer) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Flying (intervista a Luca Giberna, Executive producer) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ITC Tools (intervista a Emanuela Cavazzini, Responsabile ed Executive producer) . . . . . . . . Little Bull (intervista a Piero Reinerio, Presidente, e a Marco Guidone, Amm. delegato) . . . . Made (intervista ad Angela Latorraca e Gianni Sias) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mercurio Cinematografica (intervista a Luca Fanfani e Francesco Pistorio, Executive producers) New Partners (intervista a Luca Ciarla, Presidente) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Terminal (intervista a Luca Callori di Vignale, Amm. delegato ed Executive producer) . . . . . The Family (intervista a Lorenzo Cefis, Direttore generale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Stampa: Eurgraf - Cesano Boscone (MI) Distribuzione: Sodip Pubblicità - Consegna materiale: 20 gg. prima del mese di copertina

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OSSERVATORIO E-CONTENT 2008

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Il mercato dei contenuti digitali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66 IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT

Solo per i vostri occhi e le vostre orecchie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 NUOVI PALINSESTI RAI

Dare forma alla qualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74 NUOVI PALINSESTI MEDIASET

Trasmettiamo emozioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA

Le audience di Natale e Capodanno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 ANALISI DATI AUDITEL TV SAT

SKY su una vetta alta... 12 milioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 NEWS

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90 ~5~


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COVER

STORY

Niente è più sexy dell’intelligenza

Arriva finalmente in Italia la nuova Toyota iQ, quattro posti in meno di tre metri, un’automobile che esprime una visione lungimirante del futuro della mobilità urbana. Nella nuova campagna pubblicitaria la vediamo districarsi agilmente in un labirinto cittadino costituito da una moltitudine di auto incolonnate. La creatività è di Lowe Pirella Fronzoni, la casa di DI GIANNI MARTINELLI produzione è Cineteam.

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na Toyota iQ candida e seducente si muove con scioltezza e agilità in un gigantesco e simbolico labirinto cittadino costituito da una moltitudine di altre macchine incolonnate e prigioniere delle proprie dimensioni. Grazie alla sua lunghezza di soli 298 centimetri e alle soluzioni tecnologiche adottate che ne esaltano la guidabilità, la iQ raggiunge con estrema facilità la via d’uscita tra l’ammirazione e lo stupore degli altri automo-

bilisti, dimostrando che ‘Niente è più sexy dell’intelligenza’. Quello di iQ è infatti un ‘Intelligent Appeal’, come recita il payoff della campagna. Lo spot si chiude con il nuovo claim di Toyota: ‘Today Tomorrow Toyota’. Il film è stato girato a Barcellona, con la regia di Fabrizio Mari, ed è stato postprodotto a Milano da Xchanges. La casa di produzione è Cineteam, la creatività è dell’agenzia Lowe Pirella Fronzoni. ~6~

Lo spot evidenzia come la iQ, grazie alla sua struttura ingegnosa e all’estrema versatilità dell’abitacolo, è un veicolo urbano compatto che risponde in maniera ottimale alle moderne esigenze di chi vive in città. Frutto di una concezione rivoluzionaria, la iQ è progettata per coloro che non solo cercano una soluzione per la mobilità, ma sono attenti anche a un design esclusivo, a una guida agile e al problema della compatibilità ambientale. Nello spot, infatti, in un panorama cittadino stilizzato, scopriamo una lucente Toyota iQ che si districa agilmente in un allegorico labirinto di auto nere. Sotto lo sguardo attonito di coloro che si trovano intrappolati, la iQ si lascia alle spalle la città/trappola, proiettata verso orizzonti futuri più luminosi. Toyota iQ ha anche un altro primato: è l’unica vettura lunga meno di 3 metri con cinque stelle Euro NCAP che ne attestano la sicurezza. Da quest’anno, Euro NCAP (Euro-


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STORY

Ideato dall’agenzia Lowe Pirella Fronzoni, lo spot è stato realizzato dalla casa di produzione Cineteam e girato a Barcellona dal regista Fabrizio Mari. La post produzione, fondamentale per ricostruire l’ambientazione virtuale, è stata curata da Xchanges.

pean New Car Assessment Programme) ha introdotto criteri più severi per valutare il livello di protezione di un’auto. Quale occasione migliore per iQ di stupire ancora una volta? Infatti, nonostante le sue dimensioni eccezionalmente compatte, studiate ad hoc per gli spostamenti cittadini, iQ non solo offre prestazioni ottimali anche nei percorsi extraurbani ma dimostra un eccellente livello di sicurezza attiva e passiva, certificato dal raggiungimento di un valore pari al 79% del nuovo punteggio assoluto Euro NCAP 2009. Toyota iQ ha nove airbag di serie, compreso

il primo airbag a tendina al mondo per il lunotto, e oltre ai sistemi di antibloccaggio dei freni (ABS) e di distribuzione elettronica della forza frenante (EBD), vanta anche un evoluto sistema di controllo di stabilità del veicolo (VSC+) con quattro freni a disco e controllo di trazione (TRC). Bella e intelligente, iQ brilla quindi anche per la sua sicurezza. Per quanto riguarda il design, Toyota iQ ha una linea originale e innovativa resa ancora più seducente da una robusta carrozzeria che trasmette un grande senso di fiducia. La sua forma è stata progettata ispirandosi al design nipponico, essenziale ma ricco di significato. All’interno la plancia asimmetrica ha un aspetto futuristico ed è una delle tante innovazioni che regalano centimetri all’abitacolo. Elegante, spaziosa, compatta, Toyota iQ armonizza gli opposti. È disponibile in bianco, nero e ametista. Che dire poi del carattere di guida? La nuova Toyota consente una guida vivace e brillante, consumi ridotti e bassissime emissioni di anidride carbonica. Grazie al sistema Multidrive, un cambio davvero all’avanguardia, Toyota iQ è capace di adattarsi a tutto: dalle accelerazioni improvvise al rallentamento nelle vie cittadine, ma anche alla velocità dei percorsi extraurbani. Inoltre la rivoluzionaria tecnologia Toyota Optimal Drive coniuga rispetto per l’ambiente, contenimento dei consumi e pre~7~

stazioni ottimali. Un risultato possibile grazie a un sistema innovativo che combina nuove soluzioni per motori e trasmissioni, strutture più leggere e carburazioni efficienti. L’auto è in grado quindi di percorrere 100 chilometri con soli 4,3 litri di benzina. La nuova concezione dell’abitacolo e la flessibilità dei sedili consentono di modellare l’interno a seconda delle esigenze del momento: è infatti sufficiente abbassare uno dei due sedili posteriori per avere un ampio bagagliaio. Toyota iQ rivoluziona quindi anche l’idea di flessibilità, lasciando spazio a ogni desiderio. A Mauro Manieri, Direttore creativo dell’agenzia Lowe Pirella Fronzoni, abbiamo chiesto di parlarci dell’idea creativa alla base di questa nuova campagna di comunicazione e di come è nata. “La Toyota iQ è un concentrato di tecnologia e bellezza”, osserva Manieri. “È l’unica quattro posti in meno di tre metri e ha un raggio di sterzata record. Per esaltare le sue caratteristiche abbiamo usato la metafora del labirinto, simbolo di un percorso difficile e tortuoso da cui si può uscire solo dando prova di destrezza e intelligenza. Le pareti del labirinto dello spot sono composte da altre auto, impossibilitate a muoversi a causa delle loro dimensioni e caratteristiche. iQ si sposta con estrema agilità all’interno di questo freddo labirinto urbano, fa manovre in spazi impensabili, sterza rapidamente e trova la via d’uscita verso un mondo simbolicamente più caldo e vivibile. Durante il percorso, iQ attira su di sé sguardi di ammirazione e desiderio da parte degli occupanti delle altre auto imprigionate nel labirinto. Perché l’intelligenza di iQ e la sua linea, indissolubilmente unite, costituiscono il suo fascino. Tutto questo è stato tradotto verbalmente con il claim ‘Niente è più sexy dell’intelligenza’ e il payoff ‘Intelligent Appeal’, capaci di riassumere tutti i valori di iQ. L’idea, come sempre dovrebbe accadere, è nata dalle caratteristiche del prodotto e dal suo posizionamento”. “Lo spot”, continua Mauro Manieri, “è stato girato a Barcellona e ampiamente integrato in post produzione 3D a Milano. Molto importante è la musica: il brano della campagna si adatta perfettamente al movimento fluido, sinuoso e al tempo stesso deciso dell’iQ che percorre il labirinto. Sottolinea col giusto pathos


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La nuova Toyota iQ è un veicolo compatto che risponde perfettamente sia alle esigenze di chi vive in città sia a quelle di chi cerca prestazioni ottimali nei percorsi extraurbani. Il payoff della campagna, ‘Intelligent Appeal’, ne riassume tutti i valori.

anche i momenti di maggiore apertura del racconto e il suo epilogo. La canzone s’intitola Academia ed è di una giovane autrice australiana, Sia Furier (in arte, semplicemente Sia). La ricerca del commento musicale ideale è stata piuttosto laboriosa. Ma non appena abbiamo sentito questo brano, abbiamo capito di avere avuto la fortuna di incontrare una musica che nemmeno se fosse stata composta ad hoc sarebbe riuscita a sostenere così bene il mood del film”. Abbiamo poi chiesto a Luisa Sagripanti, Direttore clienti per la sede di Roma dell’agenzia Lowe Pirella Fronzoni, di rivelarci se lo spot fa parte di una campagna di comunicazione che comprende anche altri media. “Si è trattato di un vero e proprio percorso di co-

I Credits ■ Cliente

Toyota Motor Italia

■ Prodotto

Toyota iQ

■ Agenzia

Lowe Pirella Fronzoni Mauro Manieri Umberto Casagrande Umberto Casagrande Mauro Manieri

Direttori creativi Art director Copywriter

■ Casa di

produzione Exec. producer Producer Regia Fotografia Musica Location

Durata

Cineteam Aldo Raparelli Philip Rogosky Fabrizio Mari Renato Alfarano ‘Academia’ – Sia Barcellona 1x30” - 1x15”

■ Post produzione Xchanges

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municazione”, ha risposto Luisa Sagripanti, “che ha veicolato il messaggio su tutti i media: la tv, la stampa (sui principali quotidiani nazionali), l’affissione (in grandi formati), la radio, il web (con banner che conducono al sito speciale realizzato per iQ). È stato molto appassionante sviluppare il messaggio su tutti questi mezzi, anche perché in questi casi la prova della forza di un’idea creativa sta proprio nel fatto di potersi adattare facilmente a essere veicolata attraverso media diversi. Certamente le straordinarie caratteristiche di iQ ci hanno molto ispirato e supportato in questo percorso attraverso canali differenti”. Ad Aldo Raparelli, Executive producer, e Philip Rogosky, Producer di Cineteam, abbiamo invece chiesto di parlarci più in dettaglio del regista dello spot. “La regia”, attacca Aldo Raparelli, “è stata affidata a Fabrizio Mari, riconosciuto ormai a livello internazionale come specialista di campagne automobilistiche. Puntando su una soluzione produttiva che integrava le riprese dal vero con una forte componente di post produzione, era fondamentale poter contare sulla sua abilità nel coniugare i due approcci in un unico insieme di forte cifra stilistica. Il brief da parte del team creativo Manieri/Casagrande era quello di infondere al film il tono di una campagna di alta moda; l’eleganza del risultato deriva da una visione ben coordinata tra l’intento originale e l’apporto del regista”. “La scelta della location dal vero, l’area del Forum a Barcellona”, aggiunge Philip Rogosky, “è stata dettata da fattori tecnici da una parte (uno spazio vasto, omogeneo, con un lontano orizzonte urbano) e meteorologici dall’altra (si cercava una certa luce, e giravamo a fine dicembre...). Ma un buon 70% dell’ambientazione dello spot è assolutamente virtuale, e qui ha contato l’ottimo contributo stilistico del reparto CGI di Xchanges, la ~8~

società di post produzione incaricata del progetto. Data la visione molto chiara e condivisa che cliente e agenzia avevano di questo spot, abbiamo trovato una strada produttiva piuttosto spianata. Certe intricatezze tecnico/stilistiche (la precisa conformazione del labirinto, lo stiling e il camouflage delle auto che lo componevano) sono state risolte con una stretta concertazione. Anche le insolite qualità fotografiche di un’auto bianca, anziché del solito colore metallico, sono state trasformate dalla mano sicura del direttore della fotografia Renato Alfarano nel fascino perlaceo che ci si augurava. La maggiore sfida è stata forse quella di riuscire a completare una post produzione di tale complessità nei limiti del tempo a disposizione: poco più di due settimane”. “Per quanto riguarda un aneddoto da raccontare”, conclude Raparelli, “questo riguarda la musica utilizzata nello spot, Academia di Sia, individuata dall’agenzia ben prima delle riprese. E così il brano è diventato il leitmotiv di tutta la lavorazione: a più riprese tutte le persone coinvolte, dai costumisti alla troupe, dal truccatore fino al colorist e al telecinema, si sono trovate a canticchiare sottovoce il seducente ritornello. È stato un piacevole fil rouge emotivo di tutta produzione. Per concludere, i risultati dello spot mostrano un’ottima penetrazione comunicativa. Visto che per il cliente è stata l’occasione di una dipartita stilistica non indifferente dalle campagne precedenti, speriamo che questo solido risultato possa servire da stimolo per comunicazioni future similmente innovative”. ■


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SPOT

DA

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PERDERE

Wind: il ritorno del trio

La brillante comicità di Aldo, Giovanni e Giacomo torna protagonista nella nuova campagna pubblicitaria di Wind per promuovere l’offerta Wind 6 SMS. Stavolta i tre comici sono alle prese con la rapina del secolo, ma scalare un grattacielo con delle ventose ‘difettose’ non si rivelerà un’impresa facile... Gli spot, realizzati dalla cdp Fargo Film con la regia di Marcello DI GIANNI MARTINELLI Cesena, sono on air da domenica 18 gennaio.

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nuovi spot di Wind hanno un’ambientazione che ricorda molto da vicino alcuni classici film hollywoodiani. Protagonisti della campagna tornano a essere Aldo, Giovanni e Giacomo, il trio comico che ormai da alcuni anni è testimonial pubblicitario di successo della nota azienda di telefonia. In questi nuovi film vediamo Aldo e Giovanni, in tuta mimetica scura e super aderente, cercare di scalare un grattacielo per tentare la rapina del se-

colo. L’impresa però non è delle più semplici: le ventose adesive, ‘leccate’ personalmente da Aldo, si rivelano un fiasco e decisamente più sensata sembra la scelta di Giacomo di prendere l’ascensore. La campagna pubblicizza la promozione Wind 6 SMS, che consente di spedire sms dall’Italia verso tutti gli operatori nazionali a soli 6 centesimi. Il nuovo spot, della durata di 30 secondi, si declina in tre versioni che variano per il codino finale, mantenendo ~ 10 ~

intatta la struttura narrativa. C’è poi un film da 15 secondi che vive come ‘sequel’, in cui vediamo i nostri protagonisti giocare a carte dopo aver rubato il diamante. Anche in questo caso, la serenità di Giacomo – che introduce la promozione – placa i timori di Aldo e Giovanni, che all’udire il suono della sirena temono la cattura da parte della polizia: ma si trattava solo della suoneria del cellulare. Ad Alessandra Bianchini, Direttore comunicazione di Wind, abbiamo chiesto di parlarci degli obiettivi di questa nuova campagna. “La campagna ha come obiettivo primario quello di pubblicizzare il prodotto Wind 6 SMS”, ha risposto, “un’offerta estremamente competitiva in termini di tariffa che non ha eguali sul mercato. Ormai gli sms sono diventati uno strumento utilizzato dalla stragrande maggioranza della popolazione italiana, sostituiscono spesso le telefonate e hanno il grande vantaggio di poter essere memorizzati sull’apparecchio”.


SPOT

I tre comici tornano protagonisti degli spot Wind dopo aver lasciato il posto, nelle settimane precedenti, a Giorgio Panariello e Vanessa Incontrada. “L’alternanza dei testimonial nelle nostre campagne è voluta”, commenta Alessandra Bianchini, “visto che lavoriamo con persone che hanno un calendario di impegni estremamente pressanti. Aldo, Giovanni e Giacomo, per esempio, erano appena usciti dal loro ultimo film natalizio, Il cosmo sul comò. Ma non sono solo le esigenze artistiche dei testimonial a farci propendere per la loro alternanza: il nostro obiettivo è sempre quello di catturare l’attenzione di chi guarda distrattamente la televisione. Per riuscirci crediamo che sia più opportuno non fare sovraesposizione su un unico testimonial che alla fine può essere considerato troppo presente. C’è quindi la voglia e la necessità di ricorrere a delle rotazioni. Io porto sempre l’esempio della trasmissione Striscia la notizia che, pur cambiando spesso i presentatori, continua a ottenere delle audience record. Anzi, spesso è proprio il continuo rinnovamento a dare quel valore aggiunto che invoglia la gente a seguire il programma ancora di più. La stessa cosa vale per noi di Wind, anche perché abbiamo delle pianificazioni di 52 settimane all’anno. Abbiamo quindi bisogno di rinnovare di continuo il nostro palinsesto, e Aldo, Giovanni e Giacomo – che sono stati utilizzati per tre anni e mezzo nelle nostre pubblicità – avevano necessariamente bisogno di un momento di pausa mediatica. Questo è stato importante perché ha creato delle forti attese negli spettatori per il loro ritorno e di ciò beneficia anche la nuova campagna. Vorrei però ricordare anche gli ultimi nostri due testimonial, Giorgio Panariello e Vanessa Incontrada. Tutti i nostri dati di tracking hanno rilevato il fortissimo gradimento del pubblico; posso tranquillamente dire che hanno sbaragliato la concorrenza, andando oltre le nostre più rosee aspettative. Lasciare Panariello per ritrovare il trio rientra comunque nella logica del turnover, il nostro obiettivo è stato quello di creare due format di pari successo che alternandosi non possono che generare un valore incrementale”. “Lavorare con artisti di questo calibro ci permette anche di non utilizzare un’agenzia crea-

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PERDERE

Nei nuovi spot di Wind per pubblicizzare la promozione Wind 6 SMS, Aldo, Giovanni e Giacomo sono tre ladri impegnati a scalare un grattacielo. Se Aldo e Giovanni si affidano a pericolose ventose, Giacomo preferisce prendere l’ascensore.

tiva per le nostre campagne”, continua Alessandra Bianchini. “Il trio, Fiorello e Panariello hanno fatto della loro personale creatività il marchio indelebile del loro successo. E chi meglio di loro, dato un prodotto che l’azienda vuole pubblicizzare, può spiegarlo agli italiani nella maniera migliore? Questo non significa che abbiano carta bianca, di so-

Credits ■ Cliente

Wind Alessandra Bianchini

■ Prodotto

Wind 6 SMS

■ Agenzia

interna a cura di Wind e del trio

Dir. comunic.

Creatività

■ Casa di produz. Fargo Film Exec. producer Producer Regia Fotografia Montaggio Musica Scenografia Location Durata

Valter Buccino Matilde Castagna Marcello Cesena Agostino Castiglioni Danilo Torchia 'Rain On Your Parade' di Duffy Paolo Monzeglio Teatri ICET, Milano 3x30”, 1x15”

■ Post produzione XLR8

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lito ci fanno delle proposte che noi valutiamo molto attentamente e insieme mettiamo a punto l’idea definitiva. La libertà creativa l’hanno nella misura in cui quello che ci propongono è ritenuto da noi idoneo a spiegare il prodotto”. “Tra poco”, conclude Alessandra Bianchini, “saremo sponsor del festival di Sanremo e faremo le telepromozioni in prima posizione. Abbiamo appena prodotto delle esilaranti gag da due minuti sempre con il trio protagonista. Si tratterà di vere e proprie scenette comiche, visto che la durata consente loro di essere ancora più divertenti rispetto ai 30 secondi degli spot. Si può immaginare come, lavorando con simili istrioni, durante le riprese i momenti di divertimento e gli aneddoti simpatici si sprechino. Per esempio nelle telepromozioni Giovanni e Giacomo si divertono veramente a vessare il povero Aldo che di volta in volta è costretto a travestirsi da fiore, da cameriera o da vassoio della colazione, e a prendere tante botte al posto degli amici. Infine vorrei spendere qualche parola sulla collaborazione con il nostro regista ormai storico, Marcello Cesena. Il team è assolutamente collaudato, Marcello è stato anche il regista dell’ultimo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, per cui gli automatismi sono veramente oliati. In più è anche un artista a tutto tondo, un comico eccezionale e uno sceneggiatore di successo. Insomma, Wind, il trio e Marcello Cesena costituiscono veramente un cocktail vincente”. Abbiamo chiesto a Valter Buccino, Executive producer di Fargo Film, di parlarci a sua volta del regista della nuova campagna. “Marcello Cesena”, attacca Buccino, “ha alle spalle tre lungometraggi, film e servizi per la tv, moltissime campagne pubblicitarie e una straordinaria capacità di dirigere gli attori comici, divertendo e divertendosi. È un regista che possiede una delle qualità che ritengo più apprezzabili e utili nell’esercizio della professione: la predisposizione a lavorare in team, utilizzando al meglio le figure professionali e le risorse. Probabilmente grazie alla sua vocazione cinematografica e a un bagaglio di esperienze molto diverse, Marcello ha sempre un occhio rivolto alla semplicità e all’essenza del-


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la comunicazione nella scelta dei punti di vista e delle ottiche di ripresa. Anche e soprattutto in un commercial come questo, denso di complicazioni tecniche, la capacità e la voglia di sperimentare soluzioni nuove senza mai perdersi in elementi di spettacolarità gratuita sono state qualità fondamentali per il risultato finale. Ritengo inoltre importante citare la collaborazione e l’apporto professionale di Agostino Castiglioni alla fotografia, di Paolo Monzeglio alle scenografie e di XLR8 per la post produzione”. “Il film”, continua Buccino, “è stato realizzato nei teatri ICET di Milano. Il teatro di posa era una scelta obbligata, vista l’importanza della ricostruzione scenografica unitamente allo studio degli effetti speciali. C’era la necessità di un grande spazio per contenere i volumi delle costruzioni, i grandi teli per il ‘blue-back’ e la significativa quantità di corpi illuminanti. È stato un caso in cui la location fisica diventa meramente funzionale alla realizzazione tecnica, mentre l’ambientazione godibile nel film (la vista notturna dei grattacieli) è stata creata virtualmente in post produzione, implementando le scenografie con un lavoro di 3D. È stata sicuramente una produzione complessa dal punto di vista della realizzazione tecnica, a partire dalla progettazione del set. Come viene richiesto sempre più spesso, la sfida è stata resa ardua dalla corsa contro il tempo e dalla flessibilità necessaria all’inclinazione e alla natura creativa di una storia in continua evoluzione. Lo scenografo, oltre a occuparsi della parte prettamente estetica delle ambientazioni, ha dovuto tener conto dei problemi relativi alla sospensione degli attori, al loro peso, alla sicurezza, all’illuminazione, al suono... Sono diversi gli elementi che si devono considerare per venire incontro alle esigenze di tutti: cliente, regia, testimonial, fotografia, e non ultima la post produzione, che in questo caso ha giocato un ruolo di spessore per molte delle scelte in fase di ripresa”. “Comunque”, conclude Buccino, “è stato in generale un set rilassato e divertente e l’apporto del trio è molto più che una collaborazione. La creatività e i risultati sono il frutto di un’alchimia tra la forza d’improvvisazione

SPOT

DA

NON

PERDERE

Gli spot, diretti da Marcello Cesena, sono stati realizzati dalla cdp Fargo Film. La creatività è interna e vi hanno collaborato gli stessi attori. L’ambientazione (una città notturna) è stata ricostruita al computer in fase di post produzione.

degli attori, l’apertura del cliente, la capacità di sintesi del regista e il supporto della produzione. Per noi è stata un’esperienza molto piacevole e che vorremmo ripetere in un prossimo futuro”. A Marcello Cesena, regista della campagna, abbiamo chiesto quali sono le peculiarità salienti del nuovo spot. “La nuova campagna Wind con il ritorno del trio”, attacca il regista, “è stata pensata con un occhio alla spettacolarità oltre che alla consueta comicità delle passate stagioni. Poiché, come è noto, siamo colpevoli pure delle creatività dei nostri spot, questa volta ci siamo inventati il tormentone di un improbabile coppia di ladri perennemente superati e stupiti da un loro compare tremendamente avanti. Quindi c’è la comicità tipica del trio, ma in situazioni spettacolari e tecnologiche a metà tra Mission Impossible e James Bond. Coerentemente con questo stile abbiamo aggiunto una bella dose di effetti speciali digitali, una fotografia più patinata del solito e due magnifiche modelle. Il mix di tutto ciò mi diverte molto e mi sembra abbia un impatto efficace”. “Il lavoro di regista pubblicitario”, continua Marcello Cesena, “che all’inizio consideravo come una specie di fuga dalla realtà, fatta di riunioni incredibili in alberghi incredibili dove venivano dette cose incredibili, è diventato poco per volta parte della mia vita professionale. In questi anni ho girato un numero ~ 12 ~

di spot a più cifre e ho lavorato praticamente con tutti i più popolari testimonial e marchi italiani. E farlo mi è piaciuto sempre moltissimo. Credo che dipenda dal fatto che ho sempre messo almeno un pizzico delle mie idee in quello che giravo, e soprattutto dal fatto che sui miei set si respira un’aria molto collaborativa e rilassata, visto che sono incapace di lavorare in un clima differente. La mia carriera pubblicitaria è iniziata una decina di anni fa, grazie all’ostinazione di Luca Fanfani. Con lui e con la sua Nemo ho girato una serie di film, non molti ma molto premiati, che hanno fatto conoscere il mio modo di lavorare. È stato con Luca, sempre lui, che abbiamo girato un’intera stagione, la prima, di comunicazione Wind. Dopo aver provato il piacere sottile di girare per la telefonia (gli unici spot senza pack-shot), sono passato a Telecom e anche lì ho girato una serie di spot molto lunga, con Luttazzi come testimonial. È stata la mia prima collaborazione con Valter Buccino, allora Executive di Dune, oggi Fargo Film. Recentemente i film che mi sono più divertito a realizzare e a rivedere in tv, oltre naturalmente all’ultima generazione di campagne Wind, sono stati gli spot per Intesa Sanpaolo con la Gialappa’s, insieme all’agenzia SaffirioTortelliVigoriti. Tutto questo non mi ha impedito di proseguire la mia carriera di comico televisivo (quest’anno tornerò in televisione con le avventure del baronetto Jean Claude) e quella di regista cinematografico (a Natale è uscito il mio terzo film: Il cosmo sul comò)”. “Le riprese degli spot di Wind”, conclude Marcello Cesena ,“sono una specie di happening controllato durante il quale le occasioni di divertimento sono veramente molte. Non potrebbe essere altrimenti, visto che lavoro con i tre attori italiani che mi sono più simpatici in assoluto. Tra me e loro c’è un rapporto sadomaso, piacevole e reciproco. Io subisco con relativa disinvoltura i loro cambiamenti di creatività otto secondi prima di battere il ciak, loro subiscono la mia vocazione a coprirli di parrucche e circondarli di crocette appiccicate a fondali blu. Dopo un po’ non capiscono più niente e sono costretti a mettersi nelle mie mani. E lì comincio a divertirmi...”. ■



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PIANAFILM

Dario Piana: vado a vivere da solo Dopo vent’anni di carriera e di sodalizio con FilmMaster, uno dei migliori registi italiani si mette in proprio e crea la sua casa di produzione: la Pianafilm. Versatilità, flessibilità e professionalità le voci nel biglietto da visita, spot ma anche cinema nei programmi futuri, in partnership con DI MAURIZIO ERMISINO Movie Magic International.

‘V

ersatile’ era l’aggettivo che eravamo soliti usare per definire Dario Piana, uno dei migliori registi italiani di pubblicità. Ora l’aggettivo che useremmo è ‘sorprendente’. Dopo oltre vent’anni di carriera, dopo aver vinto tutti i premi più importanti, Dario Piana è entrato in una nuova fase della sua vita e della sua carriera. Ha deciso, come pochi osano fare in un mondo che non concede di rischiare, di rimettersi in gioco: prima con un grande salto, quello nel cinema internazionale con il film horror Le morti di Ian Stone; e ora con quella che è a tutti gli effetti una svolta decisiva nella sua carriera. Dario Piana si è messo in proprio. Ha fondato una sua casa di produzione che si chiama semplicemente Pianafilm, un nome che fa comprendere subito con chi si ha a che fare,

che prodotto si sta vendendo, e anche che il nome di Dario Piana di per sé costituisce già un’idea, un modo di lavorare, una garanzia. Dario Piana, insomma, è un nome forte come un brand. Come diceva una vecchia pubblicità: basta la parola. Le caratteristiche di questa casa di produzione saranno ovviamente quelle del suo fondatore: la sua proverbiale versatilità, la grande professionalità e la flessibilità. Il fatto di essere una piccola struttura permetterà alla giovane casa di produzione di mettere in cantiere anche piccoli progetti, lavori più minimalisti, e con un buon rapporto qualità/prezzo. E magari di avvicinarsi ai creativi più giovani. A proposito di giovani: l’iniziativa permetterà a Piana di fare da ‘chioccia’ a molti nuovi talenti della regia e di trasmettere così

il suo know-how alle future generazioni. Ma il regista non è solo in questa nuova affascinante avventura: Movie Magic International, casa di produzione nota per i suoi contatti internazionali, lavorerà in partnership con la Pianafilm, supportandola per quanto riguarda la parte produttiva e amministrativa, ed eventualmente integrando i contatti internazionali di Dario Piana per ulteriori progetti. Già, Dario Piana è sorprendente anche per questo: non intende fermarsi solo agli spot pubblicitari ma ha anche in programma fiction televisive e soprattutto il cinema. Quello in grande stile, quello americano. E anche in questo ambito i progetti vanno nelle direzioni più svariate, spaziando tra i generi come solo chi ha una grande professionalità sa fare. Intanto Piana è già al lavoro in pubblicità: mentre lo intervistiamo è in Bulgaria, sul set di un nuovo spot per Mini. Il tasto scelto dal regista in questo caso è quello dell’ironia, come si conviene a un brand di questo tipo. Ma i bottoni da premere sono ancora molti. La grande avventura della Pianafilm è iniziata. Tv Key: Dopo oltre vent’anni di carriera, è arrivato il momento di una casa di produzione in proprio. Perché? Dario Piana: Sono stato con FilmMaster per oltre vent’anni ed è stato un rapporto splendido e molto proficuo per entrambi. Lì sono cresciuto professionalmente e ho conseguito una notevole serie di successi nel momento migliore della pubblicità. La mia decisione non è stata determinata da una crisi nei nostri rapporti o da problemi di varia natura, bensì dal desiderio naturale di avere qualcosa di mio da poter gestire in maniera un po’ più autonoma e flessibile, dalla voglia di rimettermi in gioco e di reinventarmi in un momento così difficile per il mercato ma anche molto stimolante. Nato a Milano, Dario Piana lavora in campo pubblicitario da quasi trent’anni. Nella sua lunga carriera ha girato oltre 450 spot commerciali e ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali. Nel 2006 ha girato un film negli Stati Uniti, ‘Le morti di Ian Stone’.

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PIANAFILM

Il film per Ariston Aqualtis (agenzia: Leo Burnett; cdp: FilmMaster), diretto da Piana nel 2007, è stato il secondo spot più premiato di quell’anno a livello internazionale.

mo muovendo nella ricerca di talenti italiani e di registi stranieri che abbiano qualche caratteristica inusuale. Avere in scuderia solo registi che fanno più o meno le stesse cose mi sembra poco produttivo e poco stimolante. La mia aspirazione è quella di creare un team che lavora assieme e dove ognuno, pur mantenendo la propria personalità, possa essere di aiuto e di stimolo agli altri, me compreso…

Tv Key: In che modo la nuova casa di produzione rispecchierà il carattere e le caratteristiche di Dario Piana? E quali saranno i punti di forza della Pianafilm? Dario Piana: La nuova struttura capitalizzerà la mia riconosciuta professionalità ed esperienza per aiutare in fase preliminare tutti coloro che vorranno lavorare con noi nello sviluppo dei progetti, sapendo fin dall’inizio come è possibile ottimizzare tempi e budget. Io credo che la formula vincente potrebbe essere la combinazione fra la mia esperienza ventennale e la flessibilità di una piccola struttura. Proprio questa flessibilità potrebbe avvicinarmi di più ai giovani creativi, che magari hanno bisogno di qualcuno che supporti le loro idee. In un momento come questo, pen-

so che avere certezze e sapere come ottenere il massimo rapporto qualità/prezzo siano priorità per tutti. Spero inoltre di rendere più nota la mia capacità di lavorare al meglio anche su progetti più minimalisti. Tv Key: In cosa consiste la partnership con Movie Magic International? Come vi siete avvicinati e scelti? Dario Piana: Movie Magic si occuperà della parte produttiva e amministrativa della società: questo ci consentirà di gestire anche progetti complessi o costosi, nonostante la Pianafilm sia una piccola struttura. D’altro canto Movie Magic potrà avvalersi di me come regista, e in questi casi le due strutture coprodurranno lo spot assieme, oppure come consulente per lo sviluppo dei loro progetti: una sinergia che speriamo possa dare molte soddisfazioni a entrambi, soprattutto nello sviluppo di progetti alternativi per il cinema e la televisione. Tv Key: Una nuova casa di produzione vuol dire anche far crescere nuovi registi. Ne ha già scelto qualcuno? Come li selezionerà? Dario Piana: Al momento stiamo assiduamente valutando chi potrebbe essere interessante. Io spero che nell’arco di quest’anno avremo qualche nuovo talento in scuderia. Ci stiaUn particolare da uno spot per Austrian Casino, girato in una location sperduta in Transilvania. ~ 15 ~

Tv Key: Pianafilm non farà solo pubblicità, ma anche cinema e fiction. Ha già qualche progetto in piedi? Dario Piana: Dopo il mio film americano e sette anni di promozione e di lavoro negli Stati Uniti dispongo di una serie di conoscenze – sceneggiatori, producer e così via – che unite a quelle della Movie Magic promettono interessanti sviluppi. Si tratta di una bella sfida. Stiamo comunque lavorando su un paio di progetti americani molto diversi fra loro: un family movie sulla scia de I Goonies e un dramma futuristico sullo stile de I figli degli uomini. Siamo valutando inoltre la possibilità di sviluppare il remake di un vecchio film italiano: si tratta di un dramma dalle connotazioni molto attuali. Infine, ho un film americano work in progress che è stato sospeso a causa dello sciopero degli sceneggiatori l’anno scorso e che sto tentando di recuperare. I tempi sono sempre lunghi nel cinema, quindi bisogna lavorare in contemporanea su più fronti. Tv Key: In questo momento lei si trova sul set di uno spot. Ci può parlare di questo progetto? Che stile di regia ha usato? Dario Piana: È uno spot per la Mini, con la creatività dell’agenzia Bcube, che è stato realizzato in co-produzione con Movie Magic International. Si tratta di uno spot molto divertente, un mix di azione e ironia in puro stile trasgressivo come si addice al prodotto. Stiamo girando a Budapest, dove abbiamo ricostruito la sezione di una grande villa d’epoca. È proprio una gran bella produzione. Tv Key: A proposito di cinema, a posteriori com’è stata l’esperienza de ‘Le morti di Ian Stone’? Cosa le ha lasciato a livello umano e professionale? Dario Piana: È stata un’esperienza eclatante, difficile e molto stressante, ma mi ha dato una grande soddisfazione. Non era certo il film della vita: ho dovuto accettare qualche compromesso sul budget, peraltro dignitosissimo, e sulla sceneggiatura, che era interessante ma non perfetta. Comunque l’obiettivo era quello di entrare nel mercato americano e internazionale, impresa assai difficile per i registi


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PIANAFILM

A sinistra, un frame di uno spot per Axa diretto da Dario Piana (agenzia: Lowe Pirella; cdp: FilmMaster). Sotto, una scena tratta da ‘Le morti di Ian Stone’. Al centro, due storyboard disegnati da Piana per uno spot di Assicurazioni Generali e per Golden Barrel, una birra russa.

Alan Parker e molti altri registi di grande livello commerciale e artistico. All’estero non esiste, come da noi, l’etichettatura: il regista come tale può affrontare sfide e generi differenti senza suscitare lo sdegno dell’intellighenzia. Tv Key: Cosa si aspetta in questo nuovo anno per la neonata casa di produzione? Dario Piana: Buoni film, vecchi e nuovi creativi con cui lavorare e almeno un progetto cinematografico confermato...

italiani, e di completare il mio curriculum con un film distribuito in tutto il mondo. Tv Key: È difficile per un regista di pubblicità affermarsi nel cinema? Si rischia di rimanere etichettati a lungo? Dario Piana: Ci sarebbe da fare subito un distinguo fra il mercato italiano e quello internazionale. In Italia esiste da sempre una forte

pregiudiziale ‘ideologica’ nei confronti dei registi di spot, anche se negli ultimi anni alcuni di noi sono riusciti produrre opere interessanti e, in alcuni casi, di grande successo: è il caso di Luca Lucini, per fare un esempio. Nel resto del mondo la provenienza dagli spot è invece una garanzia di qualità e ti facilita il compito da molti anni ormai, vedi Ridley Scott e Tony Scott, David Fincher, Michel Gondry,

Tv Key: Cosa le è piaciuto, a livello artistico, in questo ultimo anno di cinema, musica e pubblicità? Che cosa la ispira in questo momento? Dario Piana: Devo dire che quest’anno il cinema mi ha dato davvero grosse soddisfazioni: Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, cioè l’ultimo film della serie di Batman, i due film dei fratelli Coen, Non è un paese per vecchi e Burn After Reading – A prova di spia, Milk, il nuovo film di Gus Van Sant, dove Sean Penn è davvero incredibile, The Millionaire di Danny Boyle, Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher. Non mi ha colpito niente in particolare per quanto riguarda invece la musica o la pubblicità: forse in questo campo mi è piaciuto lo spot Daygum Protex, che mi ha molto divertito per l’idea ma soprattutto per la sua cinematicità... Tv Key: Abbiamo chiuso con questa domanda anche l’ultima volta: c’è qualcosa che nella sua vita ancora non ha fatto e che vorrebbe fare? Dario Piana: Come ho già detto in altre interviste, un disco con una grande orchestra sinfonica... ■ Un frame di uno spot per Lucozade Energy (agenzia: Ogilvy & Mather Dublino, cdp: MaxFilms), ispirato a film come ‘The Bourne Ultimatum’.

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WANTED

Alberto Sarti

Roberto Serra

Andrea Sarti

Fabio Castelli

Dodo Occhipinti

“Piercing Boy”

“Bob Serratura”

“TatuHatu”

“Il Tenebrone”

“Er Paparazzo”

Marco Longieri

Flavio Ibba

Vincenza Filomena

Malgorzata Polit

“Mr. Cordless”

“The Moogflon”

“Baby Danger”

“East End Girl”

MARCO LONGIERI Originario dei Rom stanziali di Cassina de’ Pecchi. Ras dei motorini rubati a 15 anni, a 18 passa alle motrici di camion. A 21 anni si “specializza” nelle autoradio e con l’avvento dei telefonini guida una banda di minorenni che rapina i cellulari ai ragazzini ricchi. Già noto come “Roming Hood” è un grande esperto di cimici.

Sceneggiatura di Paolo Stecca Fotografie di Nicolò Quirico Artwork by Traccia - www.traccia.it Si ringrazia il carcere minorile di Alberobello per aver rilasciato in permesso speciale la spregiudicata Vincenza Filomena.

ROBERTO SERRA Nasce a Malta in una famiglia della nobiltà decaduta dell’isola. Giovanissimo ruba una barca a vela e fugge in Sicilia dove viene affiliato alle cosche dell’Etna. Esperto di casseforti, nel giro degli scassinatori è noto come “Bob Serratura”. Attualmente ritenuto molto pericoloso per l'insana passione per gli esplosivi, dalle miccette al plastico.

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QUARTA CONFERENZA NAZIONALE SUL DTT RAI4: LA PICCOLA RETE IMPARA A CAMMINARE DIGITALIA ’08: GRANDI PERFORMANCE E CRESCITA COSTANTE LA NUOVA ASSOCIAZIONE IPTV


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QUARTA

CONFERENZA

NAZIONALE

SUL

DTT

Tv digitale terrestre: verso lo switch-off Il 2008 ha segnato per la televisione – almeno nel Regno Unito, in Spagna, in Francia e in Italia – un doppio sorpasso: quello del digitale sull’analogico e quello del digitale terrestre sul satellite. Lo rivela l’ultimo DI RICCARDO ROSSIELLO rapporto presentato da DGTVi.

‘N

iente è come prima’: questo era lo slogan che ha accompagnato la quarta conferenza nazionale sul digitale terrestre, svoltasi il 20 e 21 gennaio scorsi presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma e organizzata da DGTVi, l’associazione che riunisce Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree e le emittenti televisive locali associate a FRT (Federazione Radio Televisioni) e Aeranti-Corallo. Lo scopo dell’incontro era quello di fare il punto sul momento culmine della rivoluzione – già in atto – che entro il 2012 sarà completata con lo switch-off, ovvero lo spegnimento della vecchia televisione analogica in favore della giovane tv digitale terrestre (Dtt). Non si tratterà comunque di un passaggio improvviso. I segnali in analogico, infatti, verranno disattivati gradualmente e a macchia di leopardo per testare le diverse problematiche. A parte il passaggio anticipato al digitale di Raidue e Rete 4, una sorta di incentivo, tra settembre e dicembre 2009 dopo la Sardegna passeranno integralmente al digitale anche la Valle d’Aosta, il Piemonte occidentale, il TrentinoAlto Adige, il Lazio e la Campania.

Dtt contro tv sat? La quarta conferenza nazionale sul digitale terrestre è stata movimentata da interventi che hanno messo in luce molte certezze ma altrettante palesi contraddizioni. Le più importanti riguardano il rapporto tra la televisione digitale terrestre e quella satellitare. Alcuni relatori hanno sottolineato con molta enfasi come il numero degli utenti della televisione digitale terrestre abbia superato in pochissimo tempo quello della televisione satellitare. Un dato statistico che, a nostro parere, dice poco o nulla delle trasformazioni che stanno attraversando l’offerta televisiva italiana. Sebbene il bacino da cui queste due realtà attingono sia lo stesso (gli spettatori della vecchia televisione terrestre), il passaggio al Dtt è praticamente un obbligo (in caso contrario, gli spettatori tra poco non potranno vedere più nulla) mentre quello alla televisione satellitare è una La quarta conferenza nazionale sulla televisione digitale terrestre, organizzata dall'associazione DGTVi, si è svolta all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

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scelta motivata da un’offerta diversificata, che spazia dalle tv specializzate e monotematiche ai canali in alta definizione. È ovvio che, essendo quella digitale terrestre una televisione generalista e nazional-popolare (come ha sostenuto, non senza polemiche, anche Pippo Baudo), in massima parte diffusa in chiaro, il suo tasso di crescita è e sarà prevedibilmente superiore a quello della ‘elitaria’ televisione satellitare. Ma è altrettanto ovvio, lo dicono i dati Auditel e le cifre ufficiali degli abbonati a SKY, che il bacino degli utenti Dtt non è direttamente connesso con quello della televisione satellitare. La prova? Il fatto che il numero degli utenti Dtt non cresce a discapito degli abbonati SKY: non c’è travaso! Entrambe le realtà sono in crescita, insieme all’IPTV e alla mobile tv, anche se con velocità assolutamente differenti. Come si può inoltre confrontare un’offerta come quella della televisione satellitare, che solo dai 64 transponder di Hotbird 13° vanta qualcosa come 1.100 canali televisivi e un pubblico che vive in 120 milioni di case in Europa, Africa settentrionale e Medio Oriente, con la ventina di canali visibili oggi sul Dtt? Anche se domani questi ultimi dovessero diventare cento, come promesso, il gap resterebbe abissale. Se poi ci si volesse riferire all’offerta a pagamento, e quindi a Mediaset Premium, raffrontandola con quella di SKY Italia, la questione si farebbe ancora più spinosa. Anche se entrambe offrono dei bouquet di canali a pagamento, la pri-


QUARTA

CONFERENZA

NAZIONALE

SUL

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DTT

ASCOLTI TV SAT IN ITALIA (2008)

ASCOLTI DTT IN ITALIA (2008) Multichannel in chiaro 5,0%

Multichannel pay 1,9%

Multichannel pay 37%

Simulcast analogico 60%

Simulcast analogico 93,1%

Multichannel in chiaro 3% Fonte: Elaborazione IT Media Consulting su dati Auditel.

ma ha usufruito – anche se indirettamente – degli incentivi e di una campagna pubblicitaria statale, mentre la seconda ha pagato da sola l’oneroso compito di rilevare le vecchie Stream e Tele+ e di risanarle: le due realtà non sono certo partite dalle medesime premesse! E sull’offerta il discorso non cambia: non si possono comparare gli oltre 170 canali tematici e pay per view, i 37 canali audio tematici e radio digitali, nonché il meglio della televisione free, ricevibili col decoder di SKY, con gli striminziti pacchetti di canali acquistabili oggi sul Dtt. Concludendo: è verissimo che la televisione digitale terrestre garantisce maggiore qualità tecnica (ma solo al sopra di una certa banda di trasmissione), un’offerta più ampia rispetto a quella analogica (parte della quale in pay per view, e quindi a fronte di un ulteriore esborso economico). È vero pure, secondo l’ultimo rap-

Fonte: Elaborazione IT Media Consulting su dati Auditel.

porto sull’industria della comunicazione realizzato dallo IEM (Istituto Economia dei Media), che Rai, Mediaset e SKY continuano a controllare il 92% delle risorse del sistema, una situazione che rischia di aggravare ulteriormente la situazione delle tv locali, che hanno bisogno di soldi (e parecchi!) per convertire le proprie trasmittenti regionali e produrre più contenuti. Vista la situazione di cui sopra, inoltre, con Mediaset che ha ormai già tutte le frequenze consentite, SKY che non può operare su frequenze terrestri sino al 2011 e la Rai che cerca soldi (ancora una volta dagli abbonati) per convertire i suoi impianti, resta difficile immaginare acquirenti per le tv locali, se non gli immancabili canali porno a pagamento – sul modello di quanto già accade sul satellite – e quelli free dedicati alle chat erotiche. Dal Dtt tutti si aspettano servizi interattivi di

L’UTENZA DEI SERVIZI PAY TV (GIUGNO 2008) (Valori assoluti in migliaia)

100% 80%

1.262 735

2.740

20%

1.262 3.880

3.547

4.690

1.069

3.319

6.862

380

60% 40%

405 332

659

2.246 4.500

2.095

Italia

Spagna

8.430 18.857

3.832

0% Francia Satellite

Cavo

IPTV

Dtt

UK

Totale 4 paesi

Tv analogica terrestre

Nota: nel computo sono inclusi gli utenti ‘attivi’ di servizi di pay tv via Dtt. Sono esclusi gli utenti di pay tv via internet/web e mobile e gli utenti che accedono via cavo al solo servizio ‘di accesso’.

Fonte: e-Media Institute (e-Media Research).

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nuova generazione, diversi dall’attuale televideo vestito di nuovo, che però ancora non si sono visti. Il passaggio sta però già creando forti cambiamenti nell’offerta, sempre più tematica e sul modello delle tv satellitari. I primi dati degli ascolti in Sardegna dimostrano che in Italia, come in tutta Europa, le principali reti generaliste perdono una quota di ascolto a vantaggio dei canali specializzati, tematici o di nicchia. In Italia il fenomeno Rai 4, in realtà, non fa altro che recuperare le audience perdute da Raiuno e Raitre. Insomma, si tratta di un pubblico ridistribuito, non di un pubblico nuovo, e neppure di un pubblico recuperato dal satellite. Certo, nel prossimo futuro si prevede una qualità di trasmissione ancora superiore all’attuale, il Dtt in alta definizione, ma non va taciuto che bisognerà acquistare un nuovo decoder, che non è quello integrato obbligatoriamente da aprile nei televisori attuali. In Francia, tanto per citare una realtà a noi vicina, cinque editori diversi, pubblici e privati, stanno lanciando altrettanti canali in alta definizione. E da noi? La sperimentazione è iniziata solo l’estate scorsa. Ancora più critica è la situazione del mercato dei contenuti, dopo che Mediaset ha acquistato alcuni tra i maggiori produttori (Endemol, TaoDue, Medusa, Fascino, Mediavivere), il che rende impossibile recuperare quote di diritti e rafforzare il proprio capitale (l’unica apertura verso l’esterno sono le poche fiction di SKY). Così non stupisce che gli editori di canali tematici e i produttori di contenuti si trovino spesso a scegliere se “prendere o lasciare” (o meglio, come ha scritto di recente Il Sole 24 ORE, se “prendere o chiudere”). Insomma, da qui a cantare vittoria, di strada da percorrere ce n’è ancora tanta. Una tv rivoluzionaria per tutti Il compito di presentare il terzo rapporto sulla televisione digitale terrestre in Europa, nel corso della ‘due giorni’ romana, è toccato ad Alberto Sigismondi, Dtt content director di Me-


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QUARTA

CONFERENZA

NAZIONALE

RICAVI DAL DTT (2008) milioni di euro 800

Pay

Free

700 600 500 400

25

599

300 150

200 100 0

95 Regno Unito

140 Francia

400

36 Spagna

Italia

Fonte: Elaborazione IT Media Consulting su dati Auditel.

diaset e rappresentante di DGTVi. Queste, in estrema sintesi, le cifre più importanti da lui comunicate: si stima che a fine 2008 la diffusione della televisione digitale terrestre in Italia – intesa come numero di famiglie in possesso di almeno un ricevitore Dtt – abbia raggiunto quota 7,6 milioni di abitazioni, pari al 34% del totale. La tv digitale terrestre risulterebbe così più diffusa della tv sat: le famiglie dotate di almeno un ricevitore satellitare sono infatti, sempre secondo le stime di fine 2008, 6,6 milioni (il 28% del totale), di cui 4,7 milioni abbonate alle tv a pagamento. Il 2008 è stato anche l’anno del sorpasso della televisione digitale (tutte le piattaforme, 53%) su quella analogica (47%). Il rapporto concentra poi l’analisi sui quattro paesi europei in cui la televisione terrestre costituisce l’infrastruttura prevalente in analogico: Regno Unito, Spagna, Francia e Italia. Anche questo scenario più ampio saluta il doppio sorpasso di cui sopra, con la tv analogica limitata addirittura a meno di un terzo delle abitazioni dotate di televisore. Si prevede quindi che il processo di transizione verso il digitale possa rispettare le date fissate per lo switch-off europeo, nel 2012. “Per il Dtt tutto andrà aumentando”, ha commentato Sigismondi, “mentre lo share dei canali generalisti tradizionali calerà nettamente. Il distacco dalle tv generaliste sarà più marcato nelle famiglie dove sono presenti abbonamenti pay digitali (terrestre e satellite), come accaduto in Inghilterra, dove dal 2000 al 2008 si è registrato un calo dall’83% al 61% (gli ascolti si riferiscono alla somma di tutti i canali generalisti). Anche in Italia c’è già stato un calo degli ascolti della tv tradizionale, dal 91% all’84% in otto anni”. Nel rapporto si sottolinea anche come quella digitale terrestre sia una piattaforma meno intrusiva e più flessibile delle altre: ‘plug and play’ sulle antenne esistenti, con una ricca offerta free e pay lite, e in grado di garantire la ricezione del

segnale in mobilità. Un terreno fertile per la nuova generazione di canali di intrattenimento, molti dei quali prodotti dai broadcaster analogici attraverso la riorganizzazione di palinsesti e programmi. Si è cercato contemporaneamente di ampliare l’offerta, anche per intercettare target progressivamente allontanatisi dai canali storici, attraverso l’estensione di brand televisivi consolidati o la creazione di sinergie editoriali con altri operatori. Il tutto senza comprimere, almeno al momento, lo spazio delle offerte generaliste. Nel triennio 2005-2008, i canali mini-generalisti disponibili su Dtt nei quattro paesi in esame sono passati da 13 a 25. Il Regno Unito è il primo in Europa (grazie alla famosa ‘Freeview’), con una moltiplicazione delle tv analogiche tradizionali. “Se all’estero il genere principe è l’intrattenimento”, ha spiegato ancora Sigismondi, “in Italia sono le news, seguiti da intrattenimento, bambini (Rai Gulp e Boing) e musica”. Sul fronte dei ricavi, in Italia gli introiti provenienti dagli spot sono stimabili in 25 milioni di euro (solo il 6% delle risorse è generato dalla tv digitale terrestre). Il nostro paese vanta il primato dell’offerta pay in Dtt con ricavi per 400 milioni di euro nel 2008, oltre l’80% in più rispetto alla Francia e quattro volte rispetto al Regno Unito. Il Dtt a pagamento In Italia, la tv a pagamento sul digitale terrestre è disponibile da gennaio 2005, mese in cui vennero lanciati i due servizi Mediaset Premium e La7 Cartapiù. Entrambi avevano scelto il modello pay per view tramite carta prepagata ricaricabile (sul modello delle ricariche telefoniche), che permetteva l’accesso a singoli titoli con decoder unico (ossia non proprietario). Dall’inizio del 2008, Mediaset Premium si è arricchita di nuove proposte: i canali Joy, Mya e Steel (reti di intrattenimento, con prevalenza di fiction e film), cui si è poi aggiunto Disney Channel ~ 22 ~

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(luglio 2008). Questi quattro servizi – più le rispettive versioni time-shifted – sono quindi confluiti nel pacchetto Premium Gallery, cui si affianca il pacchetto Premium Calcio (Calcio 24 e accesso a singoli eventi sportivi). A dicembre 2008 Mediaset Premium ha allargato l’offerta con Premium Fantasy, dedicato a bambini e ragazzi (Cartoon Network, Disney Channel, Playhouse Disney e Hiro). Nello stesso mese, Telecom Italia Media ha perfezionato la cessione delle proprie attività pay su Dtt (con il marchio La7) all’operatore svedese AirPlus Tv, specializzato nella fornitura di servizi pay su Dtt e già attivo in Finlandia. Accanto ai due operatori già citati, nel nostro paese è presente anche un terzo player, Pangea, che fornisce a editori terzi soluzioni tecnologiche (mantenimento, head-end, sicurezza ecc.) a supporto della gestione di servizi di pay tv. Tv locali, non più una Cenerentola Il rapporto ha puntato i riflettori anche sulle televisioni locali italiane. Si tratta di un settore che comprende ben 555 imprese, di cui 440 a carattere commerciale e 115 a carattere comunitario, e oltre 4.800 dipendenti, di cui circa 1.500 giornalisti, pari al 38% degli addetti dell’intero settore televisivo privato: cifre che non hanno confronti nel resto d’Europa. Secondo le ambizioni palesate dai rappresentanti delle associazioni che raccolgono il maggior numero di televisioni locali, lo scenario digitale dovrebbe rappresentare un’occasione di rilancio. Le tv locali dovrebbero, infatti, non solo assolvere l’attività di operatore di rete, ma anche fornire contenuti e servizi, senza dimenticare novità tecnologiche come l’alta definizione. Per il momento, però, questo è il comparto che meno di tutti ha potuto mettere in mostra le proprie potenzialità nell’iter di sperimentazione. Non avendo infatti la possibilità di trasmettere in ‘simulcast’ (essendo prive della disponibilità di canali doppi per diffondere il proprio segnale sia in analogico sia in digitale), le televisioni locali sono state costrette a relegare le trasmissioni digitali a carattere sperimentale prevalentemente nelle ore notturne, sugli stessi canali utilizzati dall’analogico nelle ore diurne. Una soluzione indolore per la raccolta pubblicitaria e l’audience, che però non ha permesso e non permetterà di ottenere alcun posizionamento nel mercato della tv digitale fino al completo switch-off. La parola agli operatori: il progetto Tivù Terminata l’esposizione del rapporto, vero cuore del convegno, il primo operatore chiamato a parlare è stato Carlo Sangalli. Il Presidente di Confcommercio ha analizzato le nuove opportunità che lo scenario attuale lascia intravedere, e soprattutto le nuove forme di interazione fra fruitore e fornitore di servizio. Il prodotto che il digitale terrestre proporrà nei prossimi anni – ha detto Sangalli – permetterà una migliore segmentazione dei target cui sa-


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L’OFFERTA DTT IN ITALIA (NOVEMBRE 2008) Generalisti

News

Musica

Bambini Ragazzi

Educazione Cultura

Sport

Mini-gen. Intrattenimento

Film

Televendite

Altro

Canali disponibili anche in analogico terrestre Canali solo digitali

Fonte: e-Media Institute (e-Media Research).

ranno rivolti i programmi, in modo da poter fornire a ciascuno dei contenuti personalizzati. Lo stesso dicasi per gli operatori locali associati in Aeranti-Corallo e FRT, che dovranno valorizzare la nuova tecnologia per portare al cittadino più servizi e opportunità. A Luca Balestrieri, invece, è andato l’onore di annunciare la costituzione di Tivù, società che si occuperà dello sviluppo della tv digitale, e che al suo interno vanterà una piattaforma satellitare, Tivù Sat (inizio trasmissioni: giugno 2009), che trasmetterà i canali delle tre emittenti Rai, Mediaset e Telecom Italia Media. Tivù Sat avrà principalmente il compito di coprire con il segnale satellitare le zone non raggiunte dal digitale terrestre, in vista dello switch-off completo. “Il primo obiettivo”, ha spiegato Balestrieri, “è garantire la copertura del digitale terrestre sul 100% della popolazione”. Ma in futuro Tivù potrebbe diventare anche un’alternativa a SKY, che attualmente ritrasmette sul satellite proprio i canali Rai, Mediaset e TI Media. “La competizione del futuro si giocherà tra piattaforme, e la tv gratuita ha bisogno di un proprio spazio per competere anche sul satellitare. Toccherà a ciascun broadcaster”, ha concluso il Presidente di Tivù, “mettere la propria offerta sulle diverse piattaforme, con le modalità che riterrà più opportune”. Tivù fornirà l’EPG (guida elettronica ai programmi) a tutte le emittenti e coopererà con i produttori per l’evoluzione tecnologica degli apparati. Secondo quanto annunciato, il progetto prevede due fasi: nella prima, i canali Mediaset saranno visibili sul satellite sia su SKY sia su Tivù; nella seconda, i canali Mediaset e Rai, previo accordo fra le due aziende, potrebbero uscire dal bouquet SKY. Il 2009 della tv L’intervento di Giancarlo Leone, Vicedirettore generale della Rai, oltre a presentare l’offerta in digitale dell’azienda di stato – il restyling di Rai-

news24, il lancio di Rai Gulp, il re-branding di Rai Sport Più (maggio 2008), gli esperimenti di Rai HD (giugno 2008, con i campionati europei di calcio) e infine il varo di Rai 4 (luglio 2008) – ha anticipato quale sarà “la Rai che verrà”. A partire dal canale digitale free Rai Storia, a cura di Giovanni Minoli, che dal primo febbraio ha preso il posto di Rai Edu 1; o ancora Rai 5, che sarà lanciata entro il 2009 con l’ambizione di unire “le immagini del passato e i programmi del futuro.” Ma la rivoluzione non finisce qui: quando i canali ‘all news’, ‘all children’ e ‘all sport’ saranno visibili a tutti sul digitale terrestre, anche Raiuno, Raidue e Raitre cambieranno fisionomia. Giancarlo Leone si è poi soffermato sul successo di Rai 4 in Sardegna, definito un canale mini-generalista, che con il 2,4% di share è andato a occupare la settima posizione nella classifica delle emittenti. Se la Rai gioisce, Mediaset non è da meno. Marco Giordani, in rappresentanza dell’azienda di Cologno Monzese, ha rilanciato: “Anche noi abbiamo varato molti nuovi canali sul Dtt e altrettanti ne inaugureremo nei mesi a venire”. La carrellata parte con Boing, lanciato nel 2004 con Turner, dedicato ai bambini; prosegue con Iris, che ha già più di un anno di vita, “un’alternativa alle reti generaliste”; quindi Mediashopping, canale di televendite, che però stenta a decollare.? Delle nuove proposte free di Mediaset, invece, viene anticipato solo che “si baseranno sulla library Mediaset e su contenuti nuovi, con target complementari alla tv generalista”. Più chiara la strategia per la pay tv: dopo il lancio di Premium Fantasy, nel 2010 ci si concentrerà sull’offerta cinema. È già una realtà invece Hiro, ennesimo canale a pagamento per bambini. Sugli ascolti, la risposta a Leone della Rai è stata che i dati più recenti confermano che i canali generalisti rimangono comunque centrali per il pubblico, anche se lo share è stato ridistribuito tra i canali free e quelli pay. Giordani, infine, ha ricordato che per la raccolta pub~ 23 ~

blicitaria dei canali Dtt del gruppo è stata costituita una nuova concessionaria, Digitalia ’08, che ha già raccolto più del previsto. La tavola rotonda è proseguita con l’intervento di Bruno Bogarelli, Presidente di Interactive Group, la società che produce Sportitalia. L’emittente, che ha da poco festeggiato il suo quinto compleanno, è una rete che secondo le parole di Bogarelli è andata “a occupare uno spazio tra la tv generalista e la tv a pagamento, dimostrando c’è uno spazio oltre i grandi eventi”. L’obiettivo dichiarato è di entrare in dieci milioni di case, tra Dtt e satellite (tramite SKY): oggi, secondo l’ultima ricerca Macno, i due canali Sportitalia sono circa a quota tre milioni. Al duo composto da Maurizio Giunco e Marco Rossignoli è spettato poi il compito di raccontare come le televisioni locali, rappresentate da FRT e Aeranti-Corallo, si stiano preparando allo switch-off a partire dai costi della conversione al digitale, che per gli oltre ottomila trasmettitori è stimata intorno ai 530 milioni di euro. Annunciata anche la sperimentazione, per alcune tv locali, di progetti a pagamento (non necessariamente di pay tv) e servizi in accordo con le pubbliche amministrazioni locali. Bianca Papini, Responsabile della regolamentazione tv e dell’audiovisivo di Telecom Italia e rappresentante di DGTVi, ha avuto poi il compito di spiegare le problematiche legate all’introduzione del Dtt e il significato del bollino blu (per i decoder già predisposti alla tv a pagamento) e del bollino bianco (per le tv con tuner Dtt integrato e potenzialmente in grado di ricevere i programmi codificati, grazie all’utilizzo della CAM), in attesa di nuovi standard e di una nuova interattività che non dovrebbe tardare ancora molto. L’onere di chiudere gli interventi della prima giornata è spettato a Enrico Manca, Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, che si è soffermato sul ‘digital divide’ e sulla fase di transizione. È stata un’anteprima, infine, la proiezio-


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Enrico Manca, Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, si è soffermato sul ‘digital divide’ e sulla fase di transizione dall’analogico al digitale.

ne dello spot facente parte della campagna pubblicitaria sullo switch-off, il cui slogan sarà ‘Ci siamo’. La seconda giornata di lavori I lavori sono ripresi il giorno successivo con l’intervento del presidente di Agcom, Corrado Calabrò, che oltre a difendere gli interventi fatti finora dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha ricordato che “esiste la possibilità di ampliare il numero dei multiplex digitali nazionali, fissato inizialmente a 12”. In ogni regione si libereranno “cinque multiplex che saranno messi a gara”, ciascuno con cinque-sei canali (in Sardegna il dividendo digitale era stato di due frequenze). Uno scenario che “solo tre

anni fa sarebbe stato francamente utopistico”, ha sottolineato il presidente di Agcom, ricordando che il capitolo frequenze è sempre stato “il più scabroso”; ma “oggi il far west non c’è più”. In quanto al pluralismo e all’apertura del mercato italiano del Dtt, Calabrò ha ricordato che “sono arrivati i broadcaster importanti: non tutti, ma ci sono. Abbiamo gli statunitensi Turner e Disney, la svedese Airplus… Un esempio di quello che sarà lo scenario futuro”. Ha chiuso infine con una promessa: “Il Dtt deve rimanere in chiaro!” A seguire, Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, ha ricordato: “Aumentare il paniere dei servizi può servire all’aumento della qualità e della diffusione delle informazioni delle imprese italiane”. Gli investimenti nel settore televisivo sono stati pari a 60 miliardi di euro. Il passaggio al digitale terrestre rappresenta un nuovo modo di “fare impresa”. Per mettere insieme tutte le nuove tecnologie c’è biso-

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gno di sempre più risorse, non ultimo il fondo di 800 milioni di euro stanziato di recente. Non ha aggiunto molti temi al dibattito, perché già anticipati nel rapporto presentato il giorno precedente, l’intervento di Andrea Ambrogetti, Presidente di DGTVi, che ha ricordato come il Dtt “permetterà di avere una moltiplicazione delle offerte: dai venticinque canali gratuiti passeremo a quasi cento canali”. Il consumo della televisione digitale terrestre “è passato dal 4% del totale di un anno fa all’8%”. Nel 2009 si stima inoltre che “saranno venduti oltre 9 milioni di pezzi, tra decoder singoli e integrati nei televisori”. Le sfide restano la necessità di superare le rivalità territoriali e il reperimento delle risorse. “Senza fondi”, ha detto Ambrogetti, “è impossibile compiere questo processo”, un passaggio “ancora più rivoluzionario rispetto a quello dal bianco e nero al colore”. Bruno Vespa, moderatore d’eccezione, ha quindi fatto salire sul palco i governatori delle aree interessate dai prossimi passi dello switch-off: Gianni Alemanno, Sindaco di Roma; Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte; Piero Marrazzo, Presidente della Regione Lazio; e Augusto Rollandin, Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta. “In un momento economicamente molto difficile”, ha dichiarato Mercedes Bresso, “era as-


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solutamente necessario essere tra i primi a passare al Dtt”, chiamando in causa gli oltre tre milioni di abitanti – tra le province di Torino e Cuneo – interessati dallo switch-off. Rollandin, da parte sua, ha chiesto pubblicamente altre risorse, suggerendo l’ipotesi di una “rottamazione dei vecchi televisori in favore di quelli con decoder integrato”. A Roma, che a fine novembre sarà la prima grande capitale europea ‘all digital’, “il 10% della popolazione, le fasce più deboli, avrà il decoder gratis”, ha promesso il sindaco Gianni Alemanno, subito sostenuto dal presidente della Regione Piero Marrazzo, che ha assicurato aiuti anche alle “piccole e medie imprese, attraverso credito e fondi agevolati”. In Campania, infine, la diffusione dei decoder è al 27% grazie soprattutto alla passione per la squadra di calcio del Napoli. Non ha aggiunto tantissimo neppure il salottino che ha visto protagonisti di un botta e risposta Tarak Ben Ammar (Sportitalia), Franco Bernabé (Telecom Italia Media), Claudio Cappon (Rai), Fedele Confalonieri (Mediaset), Maurizio Giunco e Marco Rossignoli (FRT e Aeranti-Corallo). Va citata però la dichiarazione dell’Amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, secondo cui il colosso della telefonia continuerà a puntare sull’IPTV, la tv via internet, che però dovrebbe ricevere “più attenzione da parte dei broadcaster”.

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Bianca Papini, rappresentante di DGTVi, ha illustrato le problematiche tecnologiche legate all’introduzione del Dtt.

Le rassicurazioni del governo Le conclusioni sono state quindi affidate a Paolo Romani, Sottosegretario alle comunicazioni. A parte gli elogi e i richiami alle precedenti relazioni, il compito del rappresentante del Governo è stato soprattutto quello di rassicurare gli intervenuti, che a più riprese avevano fatto riferimento alla sua azione. È stato così per Emma Marcenaglia, rassicurata da Romani sull’introduzione della banda larga; per i broadcaster e i tecnologi più avanzati (“Il governo è contento della gratuità di base, unitamente a quella pay per chi vorrà, e poi anche l’alta definizione e addirittura la tridimensionalità”); e per le tv locali (“assoluta sensibilità da parte del Governo”). Romani ha anche difeso gli imprenditori dall’UE (“Il confronto con l’Europa è stato duro”; “gli imprenditori hanno investito parecchi soldi in tutti questi anni”), che li aveva considerati favoriti in quanto già operanti sul mercato.

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Sul capitolo economico il Sottosegretario ha ammesso che “non c’è una certezza definitiva per l’arco dei tre anni. Per quest’anno invece i soldi ci sono: abbiamo già il 60-70% delle risorse che servono; anche i 40 milioni di euro per gli enti locali sono stati già reperiti e saranno distribuiti con meccanismi condivisi”. Ha espresso soddisfazione infine per il piano italiano per il digitale terrestre, che è stato “un caso che ha fatto scuola. Per una volta tanto, rischiamo di essere i primi in Europa!” Appuntamento dunque alla quinta conferenza nazionale sul digitale terrestre, quando altre quattro regioni e mezza saranno completamente digitalizzate. Allora ci sarà meno spazio per i proclami e più per i fatti concreti. ■


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La piccola rete impara a camminare Carlo Freccero, Direttore di Rai4 – uno dei primi canali Rai pensati appositamente per la piattaforma Dtt – parla a ruota libera dell’evoluzione DI RICCARDO ROSSIELLO televisiva e dei modelli della pubblicità che verrà.

I

l nome di Carlo Freccero è legato alla storia di quasi quarant’anni di televisione italiana (e non solo). Nei primi anni ’80 lo troviamo Direttore dei palinsesti di Canale 5 e Italia 1. Nel 1986 viene nominato Direttore dei programmi di La Cinq a Parigi. Nel 1991, poi, è Direttore di Italia 1. Nel 1993 diviene consulente di Raiuno e l’anno successivo è di nuovo a Parigi come responsabile della programmazione di France 2 e France 3. Poi lo troviamo Direttore di Raidue dal 1996 al 2002. Il 5 luglio 2007 viene nominato Presidente di Raisat. Dal 14 luglio 2008 è Direttore del nuovo canale televisivo Rai4. In mezzo c’è spazio anche per l’insegnamento: dal 1999 è docente di Teoria e tecniche del linguaggio radiotelevisivo e di Linguaggi della televisione generalista presso il DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) dell’Università degli Studi Roma Tre. Nello stesso ateneo, nel 2005, è tra i promotori di Universytv, la prima televisione uniCarlo Freccero, Direttore di Rai4.

versitaria in Italia. Insegna anche a Savona (la sua città natale), dove tiene il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università degli Studi di Genova. Come pubblicista scrive saggi e testi scientifico-divulgativi; come autore, infine, firma la trasmissione televisiva cult Rockpolitik (ottobre 2005), condotta da Adriano Celentano. Tv Key: Partiamo dall’esperienza francese, che potrebbe essere particolarmente significativa anche per il mercato italiano. Da osservatore privilegiato, come vede lo switch-off verso il Dtt? Carlo Freccero: In Francia la televisione digitale – loro la chiamano ‘télévision numérique’ – sta letteralmente esplodendo. Le motivazioni di questa forte crescita, che sta rivoluzionando l’intero panorama televisivo francese, risiedono nel mercato stesso. Le reti generaliste, infatti, sono poche e in concorrenza tra loro. Lo stesso dicasi di quelle commerciali. Le reti che appartengono al servizio pubblico inoltre, per recente decisione del governo Sarkozy, non possono più contare sulla pubblicità (si può interrompere la programmazione solo dalle sei del mattino alle otto di sera, e gli spot dovranno sparire totalmente dalle reti pubbliche entro il 2011), il che ne ha rimesso in discussione la ripartizione tra i vari operatori. Completa lo scenario l’offerta a pagamento del bouquet Canal+. A trovarsi più a disagio nel nuovo scenario sono proprio le due reti generaliste tradizionali, che sentono forte la ~ 26 ~

concorrenza delle nuove tv, rivolte a un target giovane e con un’offerta più specializzata e su misura per nicchie di pubblico che ormai la tv generalista, per fare quantità, è obbligata a dimenticare. L’arrivo della télévision numérique ha rappresentato per il mercato francese una ventata di novità e di disordine, pari almeno a quella provocata a suo tempo dall’avvento della tv commerciale. L’ascolto si va frantumando e una rete come TF1, che un tempo arrivava a oltre il 35% di share, assiste oggi alla graduale erosione della propria audience. Gli spettatori si trovano di fronte alla nascita di una molteplicità di nuovi canali. Tv Key: Come sta reagendo il mercato pubblicitario? Carlo Freccero: Il fatto che il servizio pubblico abbia dovuto rinunciare alla pubblicità ha permesso alle altre reti, in modo rapido e malgrado gli ascolti frammentati, di crescere e di evolversi più rapidamente verso nuovi modelli. Peccato solo che questa grande rivoluzione avvenga in momento di grave crisi economica. Nonostante questa sfortunata congiuntura, il mercato pubblicitario si sente molto attratto, direi quasi sedotto, dalle nuove proposte. Tv Key: Parliamo di contenuti… Carlo Freccero: La cultura televisiva francese era stata finora piuttosto anti-americana. Con l’arrivo delle televisioni digitali e delle piattaforme a pagamento (Canal Plus e Orange), il prodotto americano ha invece finito con l’invadere le case. Così oggi anche la fiction francese si trova improvvisamente a fare i conti con i gusti delle nuove generazioni. M6, tanto per fare un esempio, sta producendo Paris seizième: una soap molto giovanile che ha come modello Gossip girl anziché le produzioni ‘alla francese’. La fiction d’oltralpe ha dovuto cambiare stile e scrittura, adattandosi alla nuova domanda. Allo stesso modo, alcuni generi di televisione alta (documentari, inchieste ecc.) hanno dovute essere riscritti secondo le regole dello storytelling americano e adeguarsi al nuovo tipo di espressioni che nascono da internet e dai nuovi mezzi di comunicazione. Il programma di informazione Gli


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RAI4

© Touchstone Television

A sinistra, ‘Brothers & Sisters’ (prima stagione), serie che va in onda su Rai4 il mercoledì alle 21. A destra, ‘Millennium’, serie che va in onda su Rai4 il venerdì alle 22.55.

© 1996-1997 Twentieth Century Fox Film Corporation

infiltrati, trasmesso da France 2, risente di modelli di scrittura che si adattano a mezzi di ripresa inediti per la tv francese, come l’uso della telecamera nascosta. Al vecchio modello rigidamente regolato dalle leggi o da una deontologia professionale forte, ecco sostituirsi l’effervescenza, il disordine creativo e anarchico dei nuovi media che irrompono nella tv generalista. Malgrado la Francia abbia delle leggi e delle regole molto ferree in fatto di tv (il CSA, Conseil supérieur de l’audiovisuel, regolamenta tutte le attività delle televisioni), anch’essa deve fare i conti con il nuovo che emerge e che frantuma completamente i generi tradizionali già codificati. Tv Key: Veniamo a Rai4. Può essere considerata il prototipo della tv che verrà? Carlo Freccero: Rai4 è solo una bambina. Una piccola rete, nata da poco, che sta muovendo i primi passi e che quindi deve prima di tutto imparare a camminare da sola. Si impara a camminare mandando in onda prodotti già confezionati: Rai4 trova nel magazzino la sua prima espressione. Solo che la sua mamma è l’immaginario americano, il modello è SKY, non più ‘mamma Rai’. Terminata questa prima fase, accanto alla televisione di consumo si andrà affiancando quella di produzione. Questa fase corrisponderà al momento in cui la bambina comincerà a parlare, ovvero a realizzare programmi propri. Si tratterà di una fase lenta, da seguire con molta calma e attenzione, che si concentrerà su nuovi tipi di espressione basati su un budget molto limitato. Un tipo di racconto, quindi, che non potrà competere con quello delle fiction americane ma che risentirà di più delle influenze del padre: l’immaginario di internet, il non detto, che andrà tradotto nel linguaggio della televisione.

ca delle reti Rai. Raiuno è per tradizione la rete ‘nazionale’, nata per alfabetizzare il pubblico italiano, e per questo in qualche modo ‘istituzionale’. Raidue invece, già seconda rete nazionale, è la televisione laica. Raitre infine è la rete nata per fornire l’informazione regionale. Rai4 non è niente di tutto questo. Non ha memoria se non il modello dei cult che i ragazzi amano vedere e rivedere. Si tratta di un’emittente postmoderna, per usare un termine oggi tanto in voga, nata più per giocare e divertire che per formare. Tv Key: Cosa può dirci del suo lavoro a Raisat, dal luglio 2007, e a Rai4, dal luglio 2008? Quali nuove sfide ha dovuto affrontare e quali erano gli obiettivi? Carlo Freccero: Occorre avere un progetto editoriale, rispettarlo, e avere un’idea chiara dello scenario competitivo in cui si sta evolvendo la televisione. Oggi il nostro avversario non sono più le reti generaliste targate Mediaset, ma la ricchezza del bouquet SKY. L’obiettivo è quindi quello di creare un’offerta limitata e circoscritta, ma con un suo pubblico. Tv Key: Ma c’è un ingrediente ricorrente nella ricetta rivitalizzante di Carlo Freccero? Carlo Freccero: Innanzitutto il rispetto della memoria delle singole reti, su cui poi vanno innestati degli elementi di novità. Non bisogna fare rivoluzioni o provocare terremoti, bensì introdurre cambiamenti graduali. Da questo punto di vista, il palinsesto è uno strumento di cambiamento continuo e costante. Il caso di Rai4 è molto particolare. Come detto, non c’era una memoria da rispettare ma un modello ben definito – quello dei film cult

Tv Key: Facciamo un passo indietro: perché è nata Rai4? Carlo Freccero: Per un motivo molto semplice: per incontrare un pubblico più giovane, un pubblico slegato dalla memoria stori~ 27 ~

e della serialità americana – su cui vanno innestate le novità. Il pubblico ha bisogno di storie nuove, di narrazioni moderne. Dopo tanti anni in cui il mercato si era apparentemente fermato, mai come adesso c’è il bisogno di inserire forze, tecnici e personaggi nuovi, il mondo dei new media tradotto per la tv. Non a caso non si parla più di televisione generalista ma di tv semi-generalista, per indicare che ormai ogni rete ha un suo pubblico specialistico, mentre ieri ci si rivolgeva a un pubblico indifferenziato. Tv Key: Canale 5, Italia 1, La Cinq… e ancora Raidue, Raisat, Rai4. Non è che a luglio la troveremo Direttore di un altro canale? Carlo Freccero: Tutte queste esperienze indicano solo che sono un professionista. Oggi, secondo alcuni, mi trovo nel sottoscala mediatico solo perché non sono alla guida di una rete ammiraglia. La verità è che sono semplicemente ‘uno che fa la televisione’, indipendentemente dalle ideologie o dalle scelte politiche. Posso quindi lavorare a Raiuno come su un canale Mediaset. Tv Key: Da esperto di settore, ritiene che anche la pubblicità dovrà adeguarsi ai nuovi modelli televisivi? Carlo Freccero: Mai come in questo momento è necessario che la pubblicità aggiorni i suoi modelli. Le televisioni digitali richiederanno non solo di pianificare la pubblicità in modo diverso, ma anche di raccontarla con linguaggi differenti. La pubblicità dovrà narrare anch’essa delle storie e inserirsi nei programmi come frammento di altri racconti. Il momento è molto importante, oserei dire storico. Dopo l’epoca di Carosello e l’era degli spot, prepariamoci a qualcosa di totalmente diverso. Televisione e pubblicità sono sulla stessa barca, entrambe navigano in acque sconosciute. Ora occorre trovare anche un salvagente adeguato. ■


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DIGITALIA ’08

Grandi performance e crescita costante Grazie allo sviluppo registrato nello scorso anno, dovuto anche all’inizio del piano di switch-off verso le trasmissioni sul digitale terrestre, Digitalia ’08 ha registrato una crescita del 25% a livello di concessionaria. Fra le novità del 2008, spicca l’innovazione di Mediaset Premium Gallery con i tre canali Joi, Mya e Steel.

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na continua crescita, nonostante la crisi galoppante, dovuta a un’offerta commerciale ben strutturata, a performance di ascolto certificate dai dati Auditel e all’attuale fase di sviluppo della televisione digitale terrestre: così Digitalia ’08, la concessionaria guidata da Fabrizio Cerutti, ha vissuto il 2008 e si appresta a vivere il 2009, convinta di avere ulteriori margini di sviluppo. Tv Key: Come sta evolvendo in generale il mercato del digitale terrestre? Fabrizio Cerutti: Secondo le nostre stime, a dicembre 2008 le famiglie con digitale terrestre erano intorno a 7 milioni e 600mila. Prevediamo che, entro la fine del prossimo anno, possano arrivare intorno a circa 14 milioni. Questo per effetto dell’evoluzione naturale delle piattaforme, pilotata attraverso il piano di switch-off regionale che nel 2009 vedrà passare alla trasmissione del digitale terrestre importanti aree del paese come la Valle d’Aosta, il Trentino, l’Alto Adige, il Lazio e la Campania, oltre al Piemonte occidentale. Tv Key: Che indicazioni hanno dato finora i risultati della Sardegna, la regione pilota per lo switch-off? Fabrizio Cerutti: Al di là dei dati di ascolto, che andranno letti su una base almeno trimestrale, le prime indicazioni parlano di un grande successo del digitale terrestre. Delle oltre 600mila famiglie passate alla ricezione Dtt, circa il 75% infatti è fruitore esclusivo del digitale terrestre e un altro ulteriore 20% ha in dotazione sia il satellite sia il digitale. Questo conferma il digitale terrestre come la piattaforma tecnologica sostitutiva dell’analogico.

Tv Key: Ci sembra che la raccolta della pubblicità per i vostri canali Dtt sia andata addirittura meglio delle vostre stesse previsioni. Cosa ha funzionato maggiormente? Fabrizio Cerutti: Abbiamo sicuramente ottenuto un risultato positivo. A livello di concessionaria, i primi dati indicano un valore di crescita intorno al 25%. L’area del digitale terrestre cresce invece in maniera più rilevante. I prodotti sui quali abbiamo consolidato i nostri risultati sono stati Boing, che ormai è il primo canale commerciale rivolto al target bambini, il calcio di Mediaset Premium e la

novità di Gallery (Joi, Mya e Steel), che è stata l’innovazione sia editoriale sia pubblicitaria del 2008. Tv Key: Quali sviluppi prevedete per il 2009? Avete in programma il lancio di nuovi canali? Fabrizio Cerutti: Il 2009 vedrà proseguire l’impegno di sviluppo su tutto il digitale terrestre, sia pay sia free. Prevediamo di lanciare delle nuove offerte e contestualmente di consolidarci nello sviluppo dei canali attualmente gestiti. Tv Key: Come si posizionano i vostri canali in termini di audience? Fabrizio Cerutti: L’unico canale attualmente rilevato è Boing, che si è immediatamente conquistato una posizione di leader nel panorama dell’offerta del digitale terrestre dedicata ai ragazzi. La pubblicazione dei dati Auditel ha infatti posizionato il canale di gran lunga al primo posto fra quelli commerciali destinati ai bambini, confermando le nostre

Fabrizio Cerutti, Amministratore delegato di Digitalia ’08. ~ 28 ~


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DIGITALIA ’08

analisi e le percezioni degli utenti pubblicitari, con una ricaduta positiva sull’intero sistema del digitale terrestre. In più, dati alla mano, ora gli investitori sono in grado di profilare meglio le pianificazioni e quindi di ottimizzare gli investimenti. Per quanto riguarda le altre emittenti, stiamo valutando con l’editore i tempi per accedere alle rilevazioni di ascolto. Siamo peraltro fiduciosi sul fatto che già oggi le performance di ascolto possano essere, quanto meno, sui livelli delle programmazioni di punta dei canali della piattaforma satellitare concorrente.

Fabrizio Cerutti: Riteniamo di aver portato una grande novità con la modalità di vendita pubblicitaria di Premium Gallery e dei suoi tre mondi Joi, Mya e Steel. L’offerta è strutturata con un concetto di sponsorizzazione cross-mediale che non si limita quindi al solo spot, ma comprende anche la personalizzazione dell’intero canale e delle sue propaggini sugli altri media. Un target commerciale di livello socio-economico elevato, scelto dall’inserzionista in base all’affinità fra il prodotto da pubblicizzare e il carattere specifico di ciascun mondo Gallery, è raggiungibile non solo associandosi a contenuti pregiati ma anche stimolando il trasferimento valoriale che deriva dalla sponsorizzazione delle singole serie, scelte in sintonia con la tipologia di prodotto, in modo tale che la serie stessa diventi ‘testimonial’ e concorra a promuoverlo in modo adeguato. Il tutto orientato all’eccellenza qualitativa sia in termini di impaginazione pubblicitaria sia in termini di affollamento, oggi di poco superiore al 2%. Anche sugli altri mezzi in concessione siamo costantemente alla ricer-

Tv Key: Ci può parlare più in dettaglio di Boing? Fabrizio Cerutti: Boing è un canale estremamente flessibile, in grado di soddisfare appieno le esigenze sia dei grandi investitori sul target bambini sia di quelli che frequentano meno o per nulla il mezzo televisivo. A entrambi, infatti, offriamo non solo la classica pianificazione tabellare, ma anche l’opportunità di avvalersi di un’ampia serie di iniziative speciali, studiate caso per caso, che spesso includono la produzione di filmati in animazione a cura dell’editore. In più, la presenza massiccia di adulti con bambini in alcune fasce orarie (con un ascolto medio di oltre 53mila individui nelle 24 ore, Boing è di fatto la rete più vista dopo le sette reti generaliste Rai, Mediaset e La7) rende il canale idoneo anche alla promozione di prodotti a target familiare.

ca di format e modalità innovative di comunicazione, intese a offrire la massima efficacia agli investimenti dei nostri clienti. Di fatto, le iniziative studiate su misura per ciascun investitore rappresentano una quota consistente e in crescita continua del nostro fatturato. Tv Key: Su quali aree di mercato puntate maggiormente? Fabrizio Cerutti: Il 50% dei nostri inserzionisti è costituito da grandi investitori pubblicitari televisivi che, consapevoli dei numeri che la piattaforma inizia a offrire, inseriscono sempre più regolarmente il digitale terrestre nelle loro pianificazioni. L’altro 50% è costituito da investitori televisivi esclusivi, ossia aziende che non investono sulla tv generalista e che scelgono il digitale terrestre in virtù dei target profilati e di soglie d’accesso relativamente basse in termini di investimento. Per il 2009 riteniamo di avere ampi margini di crescita su entrambe queste tipologie di inserzionisti. Tv Key: Quali sono i settori commerciali che maggiormente hanno investito sulle vostre piattaforme? Fabrizio Cerutti: Il vantaggio di disporre di un portafoglio di mezzi così ampio a target profilato è quello di poter offrire a ciascun investitore il suo pubblico: dal target più maschile di Premium Calcio e Steel a quello familiare di Joi, Iris e Boing, dai teenager di Hiro al pubblico femminile di Mya, con aperture – come in quest’ultimo caso – a una serie di investitori che prima non trovavano uno spazio adeguato nel panorama televisivo. Tv Key: Quali sono i principali punti di forza che vi distinguono dai competitor? Fabrizio Cerutti: La qualità è sicuramente il nostro punto di forza: target commerciale profilato, qualità dei contenuti e basso affollamento pubblicitario concorrono a valorizzare l’investimento dei nostri clienti. In più, la massima cura nella ricerca dei contesti più idonei e delle modalità per evidenziare e implementare, attraverso iniziative speciali e progetti di comunicazione integrata, le performance di ogni singola pianificazione. Tv Key: Con la crisi galoppante attuale, che obiettivi vi ponete per il 2009? Fabrizio Cerutti: L’obiettivo economico che ci siamo posti quest’anno è quello di proseguire con una crescita sui livelli di quanto ottenuto nel 2008. ■

Tv Key: Come si caratterizza la vostra offerta commerciale? ~ 29 ~


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TELEVISIONE

DIGITALE

La nuova Associazione IPTV Fastweb, Telecom Italia e Wind hanno costituito un’associazione con l’obiettivo di diffondere l’utilizzo della piattaforma IPTV in Italia e di giocare un ruolo di primo piano nel momento dello switch-off dall’analogico al digitale. Per saperne di più abbiamo intervistato il DI GIANNI MARTINELLI Presidente dell’associazione Giovanni Moglia.

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astweb, Telecom Italia e Wind, i principali operatori di telecomunicazioni di rete fissa in Italia, hanno costituito l’Associazione IPTV. La nuova realtà si propone di promuovere un contesto normativo e regolamentare che favorisca e incentivi gli investimenti sull’IPTV e contribuisca, attraverso l’avvio di un tavolo tecnico, alla definizione di standard tecnici unificati per la fornitura di servizi televisivi erogati sulla piattaforma, a beneficio dei consumatori. Per saperne di più abbiamo intervistato Giovanni Moglia, Presidente della neo-costituita associazione.

MK: Ci può presentare brevemente la nuova associazione? Quando è nata, qual è la mission, quali gli obiettivi a breve termine? Giovanni Moglia: L’associazione degli operatori IPTV è nata a gennaio di quest’anno ed è stata costituita dai tre principali operatori di IPTV in Italia, Fastweb, Telecom Italia e Wind. L’associazione ha l’obiettivo di comunicare correttamente ed efficacemente al mercato e alle istituzioni il valore e le potenzialità dell’IPTV. Questa è infatti la forma più avanzata di televisione digitale perché è interattiva e perché consente la distribuzione dei contenuti di tutti i player del mercato attraverso l’accesso alla rete a banda larga. Il telespettatore, una volta collegato il decoder IPTV alla rete, oltre ad avere accesso a tutti i canali digitali terrestri free (Rai, Mediaset, La7 ecc.) può scegliere, in modo semplice, a quali offerte abbonarsi tra quelle disponibili a pagamento sul mercato italiano, compresa quella di SKY, senza mai dover cambiare decoder o installare un’antenna parabolica. In più ha accesso ai contenuti on demand, programmi che può scegliere senza vincoli di orario né di palinsesto. Siamo convinti che l’IPTV possa svolge-

re un ruolo centrale nel processo di passaggio dal sistema analogico a quello digitale. La tv analogica verrà spenta, regione dopo regione, tra il 2009 e il 2012. Tutte le famiglie dovranno dotarsi di un decoder digitale per continuare a vedere la televisione. E il decoder di tutti gli operatori IPTV riceve anche i canali del Dtt. Il nostro primo obiettivo è quindi quello di essere presenti nelle campagne di sensibilizzazione che le regioni e i diversi enti locali organizzeranno per il passaggio dalla tv analogica al digitale terrestre. Vorremmo che nelle informative venisse citata anche l’IPTV.

Giovanni Moglia, Presidente dell’associazione italiana degli operatori IPTV. ~ 30 ~

MK: Parlando invece di obiettivi più a lungo termine, cosa vi proponete? Giovanni Moglia: L’associazione intende lavorare per definire gli standard tecnologici e collaborare con gli organismi di rilevazione dei dati dell’ascolto televisivo, in primo luogo Auditel, per sviluppare nuove metodologie per la rilevazione e la pubblicazione di dati sull’audience dei contenuti diffusi attraverso le piattaforme IP. Grazie alle caratteristiche dell’IPTV, gli operatori possono fornire dati puntuali sul consumo di programmi che vogliono mettere a disposizione del mercato. L’IPTV non cannibalizza il mercato, anzi consente ai broadcaster di aumentare i contatti pubblicitari ‘estendendo’ il tempo di visione dei programmi stessi. È opportuno che tali fenomeni siano correttamente presi in considerazione nella misurazione della audience. MK: Quali sono i punti di forza dell’IPTV? Giovanni Moglia: L’IPTV sfrutta la connessione IP e quindi la banda larga, come il web. Questo significa che, a differenza del satellite e del digitale terrestre, il canale di ritorno è sempre disponibile e l’IPTV permette al cliente di scegliere e interagire, come sul web. A differenza della tv via web, l’IPTV offre però una qualità video alta: è televisione a tutti gli effetti. Il cliente può guardare i canali lineari come è abituato a fare, oppure può scegliere cosa vedere, liberandosi dai vincoli di orario e di palinsesto. Può scegliere all’interno di library suddivise per argomento, dal cinema ai cartoni animati, dai documentari alle fiction, dai concerti alle notizie; rivedere i programmi già andati in onda sulle reti generaliste; oppure registrare i programmi come farebbe con un videoregistratore. Può mettere in pausa il programma che sta vedendo per rispondere al telefono, oppure rivedere la scena come farebbe con un dvd. Inoltre il cliente può giocare, può fruire di pubblicità interattiva e, in futuro, potrà magari collegarsi con la pubblica amministrazione o con la propria banca. Inoltre, ci teniamo a ripeterlo, l’IPTV è un canale di distribuzione, uno strumento per veicolare l’offerta di tutti i broadcaster e dei produttori di contenuti. Si possono vedere i canali trasmessi dal Dtt, oppure scegliere di abbonarsi alle offerte satellitari o guar-


TELEVISIONE

dare i contenuti on demand senza bisogno di cambiare decoder o senza installare parabole. L’unico vincolo è quello di avere una connessione a banda larga, Adsl o fibra ottica. MK: Prevedete accordi anche con i produttori di contenuti? Giovanni Moglia: Come associazione vorremmo aprire un tavolo di lavoro comune con i produttori di contenuti per cercare insieme di ridurre le finestre dei diritti. In altre parole vorremmo rendere disponibili i film sull’IPTV nello stesso momento in cui escono nel canale home video. Attualmente i film che arrivano sull’IPTV vengono pubblicati dopo l’uscita dei dvd nei negozi. Noi crediamo che l’IPTV non cannibalizzi la distribuzione nei cinema, né la vendita dei dvd, ma che possa essere un canale di distribuzione aggiuntivo. L’offerta IPTV risponde ai bisogni e alla domanda di pubblici diversi: il cliente può scegliere di vedere il film d’azione o quello che ha ricevuto l’Oscar, ma anche di vedersi un film d’autore degli anni ’60 o il documentario che non trova spazio nelle sale. Inoltre siamo convinti che solo creando valore per gli utenti, per esempio rendendo disponibili su IPTV i film nello stesso momento in cui escono in home video, si combatta efficacemente il download illegale, a vantaggio sia degli ope-

DIGITALE

Il sistema IPTV consente di trasmettere contenuti audiovisivi in formato digitale (compresi programmi on demand e i normali canali Dtt) attraverso la connessione internet a banda larga. Sopra, le interfacce di Infostrada e Alice; sotto, quella di Fastweb e il canale Warner Tv.

ratori di telecomunicazione sia dei produttori. L’evoluzione delle finestre di programmazione e iniziative comuni per la diffusione di offerte legali sono fondamentali per far sviluppare il mercato dei contenuti digitali e creare nuove opportunità per tutto il comparto. L’IPTV è un sistema sicuro. I produttori di contenuti, le grandi major, lo hanno capito e stanno comprendendo che l’IPTV sta diventando un mezzo per aumentare i loro ricavi. L’associazione avvierà un dialogo con i produttori di cinema per individuare soluzioni condivise che portino a uno sviluppo del mercato dei contenuti digitali a favore dei consumatori e di tutte le aziende del settore. MK: Quale sarà il futuro dell’IPTV in Italia? Quali sono i limiti e quali i punti di forza del nostro paese? Giovanni Moglia: L’Italia è tecnologicamente molto avanti. L’esperienza dell’IPTV è partita già da diversi anni, prima con Fastweb,

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poi con Telecom Italia e Wind, ma la limitata penetrazione della banda larga ha pesato sul suo sviluppo. Ora l’Associazione IPTV si propone di invertire i termini della questione: l’IPTV non vuole essere la tv delle famiglie che hanno la banda larga, ma è il valore stesso dell’IPTV che deve diventare una leva per spingere le famiglie, anche quelle che magari non hanno ancora un pc e non sentono l’esigenza di una connessione a internet, ad adottare la banda larga. MK: Che cosa pensate del problema dell’aumento dell’Iva che ha colpito recentemente SKY? Giovanni Moglia: L’aumento dell’Iva non ha colpito solo SKY. Ha colpito anche gli operatori IPTV e sicuramente non favorisce la crescita del mercato. In altri paesi sono state fatte scelte differenti. In Francia, per esempio, l’Iva agevolata al 5% sui servizi di tv a pagamento ha aiutato la diffusione dell’IPTV e oggi ci sono oltre 3 milioni di clienti. MK: Quali saranno le sfide più importanti che affronterete nel 2009? Giovanni Moglia: Come ho già detto, essere presenti nelle campagne di sensibilizzazione per il passaggio dalla tv analogica a quella digitale mi sembra già una bella sfida per un’associazione nata da poco. ■


ALTO VERBANO BEDESCHIFILM CASTA DIVA PICTURES CENTRAL GROUCHO CINETEAM DIAVIVA FARGO FILM FILMMASTER FLYING ITC TOOLS LITTLE BULL

MERCURIO CINEMATOGRAFICA NEW PARTNERS TERMINAL THE FAMILY

Si ringrazia Panasonic per l’immagine di copertina che ritrae la nuova videocamera P2 HD AG-HPX301E

MADE


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Intervista a Giacomo Pozzetto, Amministratore delegato

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Giacomo Pozzetto: Devo dire che il 2008 è stato un anno un po’ debole dal punto di vista pubblicitario. Il dato più negativo per molti, oltre a quello di non aver prodotto nuovi film, è stato il fatto di aver dovuto annullare gare già confermate, spaventati forse dal terrorismo mediatico che non ha fatto altro che parlare di crisi in tutte le salse. Senza dubbio la crisi c’è stata, ma forse si poteva usare un po’ più di discrezione. Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Giacomo Pozzetto: Il 2008 è stato per noi un anno da dimenticare, a livello pubblicitario. Poche produzioni, poche gare e, come detto sopra, tante situazioni spiacevoli. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Giacomo Pozzetto: Abbiamo girato alcuni spot per clienti come McDonald’s, Star, Seven, Telecom, SKY, Quixa (Gruppo AXA), Reckitt Benckiser e altri. Inoltre siamo rimasti soddisfatti dal mercato dei filmati istituzionali, dove abbiamo lavorato per clienti quali Mini BMW, McDonald’s, Indesit Group. Sotto, un frame dello spot istituzionale per il Ministero della Salute per la lotta contro il fumo. A destra, un frame dello spot per Finish ‘Odorstop’ (agenzia: Euro RSCG; regia: Dante Cecchin).

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Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Giacomo Pozzetto: Abbiamo girato uno spot per il Ministero della Salute per la lotta contro il fumo, con testimonial mio padre. Abbiamo girato uno spot per Finish Odorstop. Stiamo lavorando a un progetto per Tognana e abbiamo in cantiere altre produzioni che per scaramanzia, da buon superstizioso quale sono, non dico.


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PRODUZIONE

A sinistra, un frame dello spot per Quixa (agenzia: Lowe Pirella Fronzoni; regia: Francesco Nencini) e sotto un frame dello spot per Dado Star (agenzia: Republic; regia: Pietro Follini).

Tv Key: Quali saranno le novità del 2009? Giacomo Pozzetto: La vera novità è la nostra nuova sede in via San Martino 5, a Milano. Speriamo che porti bene. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Giacomo Pozzetto: Dall’inizio di quest’anno abbiamo preso nel nostro staff Antonella Perillo, che si occupa di ricerca e sviluppo regia. Avendo lei una società che detiene molti registi stranieri in esclusiva, automaticamente questi sono diventati anche una nostra esclusiva. Tv Key: Come si posiziona la vostra cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Giacomo Pozzetto: Per quanto mi riguarda, quest’anno più che mai staremo attentissimi ai costi fissi e alla gestione dei soldi dei nostri clienti. Ce ne sono sempre meno, di soldi, ma la qualità vuole essere sempre la stessa. Ci sono in giro tanti ‘lupi’ che a mio parere stanno rovinando il mercato facendo un dumping spaventoso pur di lavorare… Spero che prima o poi, perché così sarà, spariscano. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Giacomo Pozzetto: Come sempre l’ideale sarebbe il dialogo, il potersi confrontare maggiormente sui singoli progetti… Questo però avviene sempre meno, o meglio avviene con quelle strutture medio-piccole che lasciano da parte le mille gerarchie interne e pensano al ‘sodo’. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Giacomo Pozzetto: Il regista è fondamentale per l’ottima riuscita di uno spot. Oltre al lato tecnico,

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penso sia fondamentale quello artistico/creativo… Un’idea al momento giusto può aiutare il risultato finale. Se poi ci fanno risparmiare anche dei soldini di certo non ci fa schifo. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Giacomo Pozzetto: A questa domanda forse risponderebbe meglio un creativo d’agenzia, noi non facciamo altro che eseguire ciò che ci viene dato, cercando sicuramente di farlo nel miglior modo possibile. Spesso però, se un’idea è debole, poco può fare una cdp. ■

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In basso a sinistra, un frame dello spot per SKY Sport 24 (agenzia: 1861united; regia: Mauro Vecchi), e a destra per McDonald’s (agenzia: TBWA; regia: Luca Merli).


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Bedeschifilm

Intervista a Giovanni Bedeschi, Amministratore

Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Come pensa che andrà nel 2009? Giovanni Bedeschi: Il 2008 per noi è passato bene, con buone produzioni. Abbiamo aumentato il numero di agenzie e di clienti con cui abbiamo collaborato. I nostri registi sono cresciuti consolidando la propria reel. Abbiamo investito degli euro comprandoci l’online video per poter personalizzare al meglio i nostri lavori pubblicitari e cinematografici. Abbiamo vinto premi importanti nella pubblicità, come l’argento ai Clio e agli Epica Awards, l’oro e il bronzo agli ADCI Awards. Altri premi nazionali e internazionali li abbiamo avuti per i nostri due ultimi corti prodotti. Abbiamo lavorato sia per il mercato italiano sia per quello straniero, visto che esportiamo il talento dei nostri registi. Per quanto riguarda il 2009, penso che sia difficile fare previsioni. Sicuramente nel presente e nel futuro bisognerà diversificare, non legarsi solo alla produzione di spot ma allargarsi alla tv, ai contenuti, usando il nostro prezioso background e la nostra formazione pubblicitaria. Alla fine la positività nasce dal fare e dal proporsi in modi sempre nuovi e interessanti. Sotto, a sinistra, un frame dello spot ‘Prova d’esame’ per la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi (agenzia: Leo Burnett Milano; regia: Andrea Cecchi) che ha vinto al Kew Award, e a destra, uno del cortometraggio per Prada ‘La Scia’ (regia: Edoardo Lugari).

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Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Giovanni Bedeschi: Ogni produzione per noi è sempre la più importante.


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Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Giovanni Bedeschi: Al rilancio di un importante brand italiano. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Giovanni Bedeschi: La squadra dei nostri registi, sulla quale Bedeschifilm ha investito e continua a farlo, è il nostro fiore all’occhiello, il nostro motore. Ricordo i loro nomi: Edoardo Lugari, Gigi Piola, Andrea Cecchi, Stefano Moro, il sottoscritto e Luca Perazzoli. L’intenzione è sempre quella di proporre una cdp con talenti italiani nel mercato pubblicitario più esterofilo al mondo. Tv Key: Come si posiziona la vostra cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Giovanni Bedeschi: Siamo l’unica vera ‘Italian directors company’ nel mercato italiano. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Giovanni Bedeschi: Chiarezza e semplicità nei rapporti, unità e passione nell’intento di produrre al meglio l’idea. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Giovanni Bedeschi: Quello di fare il regista, se glielo lasciano fare. Quando si sceglie un regista, come quando si sceglie un’agenzia, bisogna lasciar lavorare le professionalità al meglio.

Sopra, un frame dello spot Kellogg’s Coco Pops ‘Simpatica canaglia’ (agenzia: Leo Burnett; regia: Andrea Cecchi). Sotto, a sinistra, un frame di uno spot per Apofruit Almaverde (agenzia: Casali e Associati; regia: Giovanni Bedeschi), e a destra, un frame di uno spot per Fox Channels Italy per la serie televisiva Mad Men ‘Crema’ (agenzia: interna a Fox Channels Italy; regia: Gigi Piola).

Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Giovanni Bedeschi: Una bella idea memorabile, semplice e ben realizzata. ■

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Intervista ad Andrea De Micheli, Presidente, e a Luca Oddo, Amministratore delegato

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensate che andrà nel 2009? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Il 2008 ha visto un mercato tutto sommato stazionario. Il 2009, almeno per Casta Diva Pictures, è partito alla grande, nonostante la crisi annunciata. Abbiamo già acquisito circa un terzo del fatturato dell’anno scorso, dopo solo cinque settimane dall’inizio del nuovo anno. Tv Key: Come è andata la vostra casa di produzione nel 2008? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Abbiamo diverse società nel nostro gruppo, da Praga a quella di nuova apertura a Buenos Aires, fino a EGG Eventi. A livello di gruppo abbiamo leggermente migliorato la performance dell’anno precedente, che era stato ottimo, e abbiamo sfiorato complessivamente i 10 milioni di euro. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Abbiamo prodotto lo spot ‘Pas de deux’ per Acqua Fiuggi con la regia di Fabrizio Ferri, interpretato da una star mondiale come Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala, che balla sotto i soffitti della Reggia di Caserta. Al capo opposto della scala produttiva in termini di budget, siamo stati orgogliosi di produrre per le Nazioni Unite lo spot della campagna Stand Up! Take Action, a supporto di una drastica riduzione della povertà nel mondo, uno dei ‘millenium goals’ che l’ONU si prefigge di raggiungere entro il 2015. Poi abbiamo confermato la nostra vocazione internazionale andando a girare a Praga, a Buenos Aires e a Kuala Lumpur, dove abbiamo realizzato ‘Home’ per Cucine Berloni, vincitore tra l’altro di un Key Award. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Andrea De Micheli e Luca Oddo: La nostra policy – e spesso quella dei nostri clienti – non ci permette di parlare delle produzioni in corso. Diciamo che Casta Diva è in fermento al di qua e al di là dell’Atlantico, vivacità che si riflette nei dati di acquisizione di fatturato cui abbiamo fatto riferimento. Tv Key: Quali saranno le novità del 2009 per la vostra cdp? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Ci stiamo presentando sempre più come una multinazionale bonsai, nel senso che il nostro network si allar~ 38 ~


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ures ga. Nel 2005 c’è stata l’apertura della nostra prima gemellata: Casta Diva Praga; nel 2006 l’ufficio di rappresentanza a Los Angeles; nel 2007 quello di Kuala Lumpur, in Malesia; e infine, nel 2008, Casta Diva Buenos Aires. Nel 2009 potranno esserci altre novità su questo fronte.

delizzazione dei clienti: lavoriamo con alcuni dei nostri clienti nazionali e internazionali da più di quindici anni. Se siamo in grado di soddisfare così a lungo dei clienti esigenti, abbiamo comunque voglia di presentarci anche a nomi nuovi, con cui iniziare un cammino altrettanto armonioso.

Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Alessandro Celli, talento cristallino e vincitore del David di Donatello 2008 per il miglior cortometraggio con Uova, che con noi ha girato spot per P&G e altri clienti italiani. Sempre in esclusiva per l’Italia abbiamo l’americano Michael Givens e la star del cinema James Woods, attraverso rapporti consolidati con il mondo di Hollywood. Inoltre abbiamo un accordo di priorità con Riccardo Paoletti e con l’originalissimo a.k.a. Todor.

Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Collaborazione, fiducia e trasparenza.

Tv Key: Come si posiziona la vostra cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Casta Diva ha due caratteri distintivi: l’internazionalità, che significa disinvoltura nel preventivare la produzione nel Paese più conveniente sia per le risorse artistiche sia per il budget a disposizione; e la fi-

Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Dev’essere semplice: deve dire una sola cosa, nella quale ci si possa identificare, e dirla bene, possibilmente in modo coerente con il proprio contenuto e magari mai visto prima. ■

Sopra, un frame dello spot Berloni ‘Home’ (agenzia: Aldo Biasi Comunicazione; regia: Paul Vos), e un frame dello spot Fiuggi ‘Pas de deux’ (agenzia: Y&R Roma; regia: Fabrizio Ferri).

Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Che distilli lo ‘spirito’ dello script e conduca tutte le componenti del film verso l’unico obiettivo di esaltarne il gusto e l’aroma.

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Sotto, un frame dello spot ONU ‘Stand Up! Take Action!’ (agenzia: Grey Milano; regia: Alberto Colombo), e un frame dello spot DR5 ‘Varo’ (agenzia: Forchets; regia: Fabrizio Mari.


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Intervista a Claudio Castellani, Presidente

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Claudio Castellani: La crisi c’è, è innegabile, e la si sente da tempo. Purtroppo, nonostante l’evidente gravità della situazione, le case di produzione non sono riuscite a sentirsi gruppo e a difendere il proprio operato dagli attacchi del mercato. La caotica conduzione delle gare, i termini e le condizioni di produzione che vengono oggi accettate dimostrano dolorosamente quanto malato sia il contesto in cui agiamo. Credo sia importante ricordare che con il tempo tutto questo andrà a costituire una grave perdita per le agenzie e i clienti stessi; sia perché la qualità del lavoro delle cdp italiane viene regolarmente messa a rischio per il continuo ridursi dei budget investiti, sia perché il mercato estero non potrà certo sopperire garantendo agli investitori italiani condizioni simili a quelle contrattabili in patria. Tutti attendiamo da tempo un segnale di ripresa. Si tornerà sicuramente a investire, lo richiede la necessità stessa di dare una svolta alla situazione di mercato. Non so invece prevedere quando potremo attenderci buone notizie, spero presto. Sarà poi nostro delicato compito fare buon uso delle occasioni che ci verranno date.

Sotto, un frame dello spot Pronto legno pulito (agenzia: Draftfcb; regia: Luca Robecchi), e un frame dello spot Danette ‘Specchio’ (agenzia: Y&R Italia; regia: Alessandro Cappelletti).

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Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Claudio Castellani: Il 2008 ha avuto per noi un andamento faticoso, di segno positivo ma conquistato duramente ogni giorno. Ci siamo mantenuti in equilibrio tra tante difficoltà, cercando di coltivare le relazioni con agenzie e clienti e di mantenere alta la qualità del nostro lavoro. Abbiamo comunque chiuso l’anno confermando il nostro posizionamento nel mercato e con la cer-


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tezza di avere nuovamente dimostrato di lavorare comunque con passione e professionalità. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Claudio Castellani: Il 2008 ci ha regalato alcuni lavori che hanno richiesto un impegno produttivo particolarmente intenso per motivi organizzativo/logistici e per numero di giorni di riprese: la nuova campagna internazionale per Geox, la serie di film ‘Cavernicoli’ per Telecom 12.54, il filmato promozionale ‘Italia’ che abbiamo realizzato per la presidenza del Consiglio dei Ministri e che avrà diffusione mondiale, il nuovo film della serie ‘Masochisti’ ideato da Ovni per Trony. Non sono poi mancate produzioni che si ricordano con piacere perché rinnovano collaborazioni piacevoli e consolidate (come l’ultimo film Danette, per Young & Rubicam) o perché offrono l’occasione di creare relazioni con nuove agenzie/clienti/registi (è il caso dello spot per Peugeot 107 Sweet Years, creatività di Euro RSCG). In conclusione, siamo soddisfatti. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Claudio Castellani: Il 2009 ci ha visto impegnati su due nuove campagne e un videoclip, e stiamo preparando un nuovo lavoro per metà febbraio… tutte cose top secret che vedrete presto in onda! Tv Key: Quali saranno le novità del 2009? Claudio Castellani: Il 2009 ci porterà certamente qualcosa di nuovo: un regista forse, l’incontro con un nuovo cliente, avventure in cui sperimentarci… Non prevedo invece che venga modificato il nostro team, ristretto ma funzionale, che da anni si esprime al meglio. Parliamo di persone di grande esperienza che sanno gestire situazioni e competenze diverse e che, soprattutto, hanno l’entusiasmo necessario a trasformare ogni produzione in un ulteriore spunto di crescita. Un eccezionale reparto Ricerca & Sviluppo, poi, rappresenta la nostra risorsa primaria in fase di gara: professionisti attenti, aggiornati, curiosi e lungimiranti. È anche grazie al loro lavoro se riusciamo a trovare il regista ad hoc per ogni singolo progetto, quello che saprà declinarlo in modo unico garantendo la massima espressione alla creatività propostaci dall’agenzia. Prescindiamo, nelle nostre scelte, dalla nazionalità e dall’età anagrafica o professionale del regista. Abbiamo ovviamente un occhio di riguardo per i giovani esordienti per i quali la giusta opportunità può fare la differenza tra il bruciarsi o l’affermarsi. Anche la nostra ‘cellula’ Icebreaker (www.icebreaker.it), giunta al suo primo compleanno, continuerà nella propria atti-

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vità di sperimentazione in nuove forme di comunicazione perfezionando una pratica produttiva dedicata, in modo particolare, ai mezzi di comunicazione e marketing alternativi e al web. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Claudio Castellani: Rappresentiamo in esclusiva per l’Italia Claudio Droguett, Luciano Quilici, Michael Toft e David Wynn-Jones. Tv Key: Come si posiziona la vostra cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Claudio Castellani: La nostra è una casa di produzione anagraficamente forse giovane – compiremo a breve 13 anni – ma professionalmente vissuta e solidamente affermata. Affrontiamo da sempre progetti grandi e piccoli con la stessa passione, gestendo al meglio anche le produzioni a basso costo. Questo ci ha consentito di elaborare negli anni un knowhow che oggi – a fronte di budget fortemente contenuti – si rivela prezioso. È infatti anche grazie all’alto rapporto qualità/prezzo dei servizi da noi forniti che ci siamo conquistati in breve tempo un buon posizionamento sul mercato, puntualmente confermato dalla ricerca commissionata ogni anno alla C.R.A. che ci vede sempre tra le prime nove cdp italiane. Ne andiamo fieri. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Claudio Castellani: Per potersi sviluppare al meglio, garantendo ai clienti il miglior risultato produttivo, la relazione agenzia/cdp ideale dovrebbe essere caratterizzata da trasparenza, collaborazione e fiducia. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Claudio Castellani: Il regista pone il proprio talento al servizio dell’idea creativa, dandole vita con uno stile personale per consentirle di raggiungere la massima efficacia. Quale sia però la portata del contributo che il regista può dare dipende fortemente dal brief creativo del singolo progetto; si va da un minimo contributo tecnico a un massimo contributo creativo. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Claudio Castellani: Originalità e memorabilità. ■ ~ 41 ~

Sopra, un frame dello spot Peugeot 107 (agenzia: Euro RSCG; regia: Matteo Pellegrini).

In basso, un frame dello spot Actimel ‘Lamincard’ (agenzia: Y&R Italia; regia: Riccardo Struchil).


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Cineteam

Intervista ad Aldo Raparelli, Amministratore unico ed Executive producer Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Aldo Raparelli: I segnali del mercato non sono certo incoraggianti; ci si augura che la contrazione globale porti a nuovi approcci nel settore, e che questo momento di riflessione diventi stimolo per propositi che si liberino dai vecchi schemi. Nonostante l’avvertito rallentamento congiunturale nell’anno scorso, Cineteam è riuscita ad allacciare rapporti con nuove agenzie e a produrre spot senza compromessi di qualità. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Aldo Raparelli: Le produzioni più impegnative del 2008 sono state quella per Aygo Now, girata a Budapest, con una città invasa dai cammelli, e il lancio di iQ, operazione di forte innovazione per il committente (con alto quoziente di post produzione). Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Aldo Raparelli: Sono in cantiere produzioni per Ford, CEI e Toyota.

Alcuni frame dello uno spot Toyota iQ (agenzia: Lowe Pirella Fronzoni; regia: Fabrizio Mari).

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Tv Key: Quali saranno le novità del 2009 per la sua cdp? Aldo Raparelli: Miriamo a garantire la stessa solerzia e flessibilità di sempre, con orizzonti produttivi sempre più internazionali e capacità post-produttiva consolidata, con la sala Smoke pienamente operativa e una completa sala audio rinnovata. Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Aldo Raparelli: I nostri rapporti con una gamma di registi di grande esperienza e capacità, nonché con i più promettenti registi delle nuove generazioni, sono da sempre aperti ma comprovati. Que-


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Sopra, due frame dello spot Lexus ‘Vernissage’ (agenzia: Roncaglia & Wijkander; regia: Fabrizio Mari).

Sopra, due frame dello spot Toyota Aygo (agenzia: Dentsu; regia: Matteo Pellegrini).

sta libertà, unita a una cura personale di ogni step del progetto, contraddistingue da sempre la ‘piccola’ Cineteam. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Aldo Raparelli: Il segreto di un buon lavoro risiede nell’equilibrio delle parti, in cui la cdp sap-

pia coniugare il concetto comunicativo dell’agenzia con la visione filmica di un regista. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Aldo Raparelli: La chiarezza nel concetto da comunicare è la precondizione fondamentale; se questo lo si riesce a veicolare in maniera attraente e memorabile, il gioco è fatto. ■

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Sotto, a sinistra un frame dello spot Altra Rai (agenzia: Rai; regia: Massimo Bartoccioni), e a destra un frame dello spot Toyota ‘Streetluge’ (agenzia: Dolci Advertising; regia: Carlo Sigon).


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Diaviva

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Intervista a Luca Puccioni, Presidente ed Executive producer

di Clara Zambetti

Tv Key: Come è andato a suo parere il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008? Quali previsioni si possono azzardare per il 2009? Luca Puccioni: Gennaio e febbraio sono sempre mesi di assestamento, è presto per parlare. Comunque quest’anno è particolarmente difficile fare previsioni, dato che veniamo da una crisi conclamata da quattro mesi. Per il 2009 credo che il fenomeno più rilevante sia un terremoto evidente che è in atto nel mondo della televisione e che potrà portare solo degli strascichi positivi: le emittenti devono coprire i loro spazi pubblicitari nonostante la crisi degli investimenti e quindi ci saranno importanti cambiamenti, che sono già stati in parte annunciati. Ma la cosa più interessante, a mio parere, è la forte competizione tra le reti generaliste e quelle satellitari. Questa lotta agguerrita potrà generare probabilmente un ampliamento degli spot da produrre in Italia, ma sicuramente porterà una ventata d’aria fresca nel mondo della produzione di film pubblicitari.

Sopra, un frame dello spot Della Rovere ‘Lo straordinario in ufficio’ (agenzia: Max information; regia: Riccardo Grandi) e un frame dello spot HSBC ‘Black and Red’ (agenzia: Grey Istanbul; regia: Riccardo Grandi).

Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Luca Puccioni: Siamo soddisfatti, non avremmo potuto fare di più. Il buon risultato ottenuto nel 2008 ci ha consentito, tra l’altro, di iniziare il 2009 con una certa tranquillità. In generale il nostro rapporto con i clienti vive sul medio e lungo periodo, e questa è una cosa molto importante. Chi prova la nostra casa di produzione spesso si trova bene e decide di rimanere a lungo con noi. Quindi, nonostante la crisi, stanno continuando a funzionare i rapporti storici che ci legano a diverse aziende, che nel 2008 hanno continuato a lavorare con noi e quest’anno rispondono in modo lineare rispetto al momento presente, confermando gli investimenti. Per quanto riguarda il numero di film che produciamo ogni mese, non ho notato grandi differenze rispetto all’anno scorso.

Sopra, un frame dello spot Bayer Supradyn ‘Good Times’ (agenzia: JWT; regia: Gil Bauwens) e un frame dello spot Clementoni ‘Anch’io con Sapientino’ (agenzia: Max Information; regia: Paul Louis Leger).

Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto nel 2008? Luca Puccioni: Tra gli spot più significativi citerei quelli per Meliconi, che si distingue per la regia molto interessante di David Bishop, e per De’ Longhi, un altro nostro cliente molto importante, per il quale realizziamo sempre film fashion dalle immagini molto curate. La regia in questo caso è di Fabrizio Mari. Per Bayer, un altro cliente storico di Diaviva, abbiamo girato uno spot molto efficace con il regista Gil Bauwens: per pubblicizzare Supradyn, un integratore vitaminico, abbiamo insistito sul concetto che è bello sentir-

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si appagati della propria stanchezza. Un altro film che mi piace ricordare è quello che abbiamo prodotto per HSBC, una delle maggiori banche mondiali, con Riccardo Grandi, un ottimo regista, con il quale lavoriamo molto volentieri. Lo spot per Rotoloni Regina è stato girato in Uruguay, dove andiamo spesso, mentre Loacher è un’altra azienda a noi fedele con la quale lavoriamo spesso, molto proiettata sul mercato internazionale. Per BPER, la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, abbiamo girato con un argentino, Leonardo Ricagni, noto negli Stati Uniti per la sua abilità come ritrattista. Tv Key: A quali produzioni state lavorando in questo momento? Luca Puccioni: Stiamo realizzando una collana di 16 dvd che sarà veicolata al quotidiano La Gazzetta dello Sport. Si tratta di un lavoro molto impegnativo per la gestione di tutti i diritti divisi fra autori e detentori del copyright dei singoli personaggi; dall’Uomo Ragno ai Fantastici Quattro, da Nick Carter ad Alan Ford ecc. La regia è di Guido De Maria, storico regista della trasmissione Supergulp, fumetti in tv. In pubblicità stiamo lavorando per Bayer, Loacker, Expert, Rotoloni Regina. Tv Key: Quali saranno le novità del 2009? Luca Puccioni: Lo staff è ormai consolidato e ne sono molto contento. Noi continuiamo ad andare avanti al completo. Per quanto riguarda il nostro parco registi, confermiamo David Bishop, con il quale abbiamo girato tra l’altro il lungometraggio Onde. Entrano nella squadra di Diaviva Gil Bauwens, date le ottime campagne prodotte l’anno scorso insieme, Jorge Caterbona, un sudamericano molto interessante, due francesi, Paul Louis Leger e Didier Borgel, e infine Olaf Van Gerwen. Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Luca Puccioni: Parlare dei punti di forza di Diaviva rispetto ai competitor mi sembrerebbe quantomeno pretenzioso. Preferisco dire che Diaviva è una casa di produzione che va provata. Probabilmente l’immagine che Diaviva proietta all’esterno non è sfolgorante, ma nemmeno ci interessa che lo sia. Ci interessa essere concreti nei progetti che realizziamo. A capo di ogni progetto c’è sempre un regista che è in grado di interpretare bene non solo l’aspetto creativo del film ma anche le effettive possibilità di realizzazione dell’idea. È fondamentale che i due aspetti – creativo e realizzativo – vadano di pari passo. Con Diaviva è così.

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In alto, frame dello spot Lepel ‘Belseno segreto’ (agenzia: Max Information; regia: Matteo Linguiti), un frame dello spot Meliconi ‘Ghost’ (agenzia: Max Information; regia: David Bishop) e un frame dello spot Loacker ‘Sticks’ (agenzia: ecomunicare; regia: Guido De Maria).

Tv Key: Quale dovrebbe essere il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Quale contributo ci si deve attendere, invece, dal regista? Luca Puccioni: Facciamo un lavoro meraviglioso, quindi la collaborazione con i creativi e il regista dovrebbe essere prima di tutto piacevole. Non credo che ci sia una linea di demarcazione nettissima tra il lavoro dei creativi, quello dei producer e quello del regista: un progetto assume il significato che dovrebbe avere nel momento in cui la disponibilità è totale da parte di tutti coloro che ci lavorano. Ci sono progetti che sono già perfettamente delineati in partenza e che lasciano quindi poco spazio alla creatività in fase di produzione: in questi casi è sufficiente essere rigorosi nel portare a compimento le scelte che sono già state fatte. Ci sono invece altri spot, che danno sicuramente maggiori soddisfazioni, per i quali il lavoro viene fatto a quattro mani da agenzia e casa di produzione: in questi casi chi interviene deve essere in grado di aggiungere idee e cultura al progetto iniziale. Il regista deve avere la capacità, al di là di quello che è il suo stile specifico, di costruire qualcosa di interessante e di innovativo insieme ai creativi e ai producer. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per essere efficace? Luca Puccioni: Credo che lo spot perfetto dovrebbe essere un mix tra un virale e un marketing-oriented degli anni ’80. In altre parole, è importante che il prodotto abbia uno spazio adeguato, ma questo non significa dedicargli un certo numero di secondi all’interno dello spot. Significa che ci deve essere prima di tutto un’idea forte, che quasi non può esistere se non per quel prodotto. Il prodotto deve avere un rilievo adeguato nello spot, perché non ci rivolgiamo a esperti del settore: ci rivolgiamo a consumatori che non hanno né il tempo né la voglia di analizzare uno spot come tende a fare chi lavora nell’advertising. Per questo motivo è necessario che lo spot sia ideato e realizzato tenendo conto di chi è concretamente il destinatario. Un film pubblicitario deve essere in grado di generare, dopo alcune visioni, quella simpatia nei confronti del brand che è fondamentale per muovere all’acquisto. Dunque l’idea è sempre al centro, ma deve essere realizzata con competenza e bravura dalla casa di produzione. ■ ~ 45 ~

Un frame dello spot De’Longhi ‘Opera d’arte’ (agenzia: Max Information; regia: Fabrizio Mari).

Un frame dello spot Accademia del mobile ‘Pinocchio’ (agenzia: Max Information; regia: Riccardo Grandi).

Un frame dello spot Bayer Flector ‘Retromarcia’ (agenzia: D’ALV, BBDO; regia: Riccardo Grandi).

Un frame dello spot Soffass ‘Carta Camomilla’ (agenzia: Saatchi & Saatchi; regia: Filippo Costanzo).


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Fargo Film

Intervista a Valter Buccino,

Partner ed Executive producer

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Valter Buccino: Per Fargo Film il 2008 è stato un anno di buoni risultati e fedele alle aspettative, ma sicuramente con un sentore del calo generale negli ultimi due mesi dell’anno. I segnali per il 2009 sono quelli di un mercato più sofferente in termini sia di quantità di realizzazioni sia di investimenti da parte dei clienti. Non credo tuttavia che si possa prevedere con certezza il futuro e, benché questi rappresentino dei campanelli d’allarme, noi ci auguriamo che il nuovo anno possa comunque risultare più positivo di quanto previsto. Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Valter Buccino: Rispetto al mercato, come già accennato, questo è stato un anno positivo per Fargo che riconferma il risultato del 2007, forse facilitata dalle sue dimensioni e dalla sua flessibilità in situazioni che talvolta possono essere più complicate per case di produzione con dimensioni maggiori. Se i periodi di crisi sono tutto sommato anche periodi di cambiamento, che obbligano a una revisione e a un rinnovamento dell’approccio al mercato, ci auguriamo che in questo senso le piccole dimensioni possano favorire una dinamicità e una capacità di adattamento sicuramente diverse.

Sopra, un frame dello spot Coca-Cola light ‘You and me’ (agenzia: JWT: regia: Xavier Mairesse). Sotto, un frame dello spot Wind (agenzia: interna: regia: Marcello Cesena).

Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Valter Buccino: Tra i più importanti figurano la campagna Enel di Saatchi & Saatchi Roma; i Fiat ‘Fiorello’ di SaffirioTortelliVigoriti; la nuova serie per Wind con il ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo; Coca-cola light di JWT Italia; la promozione per Fiat Qubo firmata 515; i finanziamenti Compass e la campagna istituzionale per Barclays, entrambe di Inventa CPM; e, non per ultimo, Ita-

Sopra, un frame dello spot Barclays ‘Libraio’ (agenzia: Inventa CPM; regia: Paul Vos). ~ 46 ~


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liana Assicurazioni, piccole pillole di animazione con tecnica di disegno tradizionale, ideate e dirette da SaffirioTortelliVigoriti. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Valter Buccino: Continua il ciclo di Italiana Assicurazioni, mentre stiamo ultimando una nuova produzione per il cliente Kraft con J. Walter Thompson e siamo in fase di presentazione e chiusura di gara su altri prossimi progetti. Tv Key: Quali saranno le novità del 2009 per la sua cdp? Valter Buccino: Più che un anno di novità, il 2009 sarà un anno in cui continuare ad adattarsi al cambiamento in corso cercando di aggiungere nuovo valore produttivo a ogni singolo spot. In questo senso c’è da dire che il mercato dei collaboratori/fornitori è andato allargandosi a livello internazionale e questo mette a disposizione nuove risorse da combinare di volta in volta per un risultato su misura. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Valter Buccino: Da tempo non attuiamo una politica di esclusive. Questo perché, in base alla nostra esperienza e data la natura volubile che il mercato ha tendenzialmente assunto negli anni più recenti, riteniamo che un rapporto elitario tra la casa di produzione e il singolo regista rappresenti più un vincolo limitante per entrambe le parti che uno strumento di crescita e di vantaggio, come invece è stato in passato. Nondimeno, in quest’anno non sono mancate le occasioni d’incontro e di collaborazione con nuovi registi con cui è andato creandosi spontaneamente un rapporto di stima e amicizia proprio e soprattutto in fase di lavoro e attraverso una conoscenza sul campo. Tra questi Xavier Mairesse, regista di Coca-Cola light, e Anthony Atanasio con Valerie Martinez in occasione del set romano per la campagna Enel dello scorso ottobre. È lo stesso approccio che abbiamo sempre avuto con i registi, italiani e stranieri, a costruire un rapporto di fiducia reciproca che si mantiene nel tempo e si rafforza in ogni nuova occasione. Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Valter Buccino: In generale, sin dall’inizio non ci siamo posti come obiettivo un posizionamento particolare sul mercato rispetto ai competitor. Proseguiamo per la nostra strada più in linea con realtà che parallelamente stanno crescendo in maniera

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autonoma su piani di lavoro sempre più differenziati e flessibili, con una rete di contatti e fornitori adattati e adattabili all’onda del costante cambiamento. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Valter Buccino: È sempre più necessario un rapporto di collaborazione basato sulla considerazione delle diverse competenze. Il nostro è un lavoro inteso come un fronte comune per il raggiungimento di un risultato tecnicamente e qualitativamente di alto livello, dietro al quale non può che esserci un’alchimia che molte volte fa perno sul rapporto d’intesa e stima reciproca tra produzione e agenzia con una conseguente serenità anche sul set.

Sopra, un frame dello Fiat Live ‘Colosseo’ (agenzia: STV; regia: Domenico Ciolfi). Sotto, un frame dello spot Italiana Assicurazioni ‘Casa’ (agenzia: STV; regia: Fast Forward).

Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Valter Buccino: Da un regista ci si aspetta sempre un mix perfetto tra la comprensione della creatività e degli obiettivi di comunicazione del film da un lato, e la ricchezza di uno sguardo diverso e del suo talento dietro la macchina da presa dall’altro. Al tempo stesso, anche la sua figura viene ogni giorno coinvolta di più nel processo della nuova dinamica di cambiamento e flessibilità, secondo cui l’adattamento non traumatico ai cambi di direzione rappresenta una qualità apprezzabile oltre che un valore aggiunto e visibile nei risultati. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Valter Buccino: Per rispondere a questa domanda si dovrebbe definire in base a cosa venga normalmente decretato il successo o meno di una campagna pubblicitaria. Sicuramente fanno parte di quest’efficacia l’impatto visivo, la chiarezza del messaggio, l’originalità dell’idea e la qualità della realizzazione. Sono convinto infatti che la memorabilità di uno spot e il valore del prodotto da esso veicolato non possano prescindere totalmente dalla forza dell’intuizione creativa e da un adeguato livello nella qualità delle immagini. ■ ~ 47 ~

Sotto, un frame dello spot Enel ‘Vinile’ (agenzia: Saatchi & Saatchi Roma; regia: Anthony Atanasio e Valerie Martinez).


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FilmMaster

Intervista a Karim Bartoletti, Executive producer

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Karim Bartoletti: Il mercato pubblicitario degli ultimi anni non è stato florido. Il nostro settore sta tentando da anni di risolvere una forte crisi di identità che sta facendo vacillare i pochi punti saldi sui quali abbiamo basato il nostro lavoro. Questa crisi, causata da una serie di aspetti concomitanti (i budget che si abbassano, il mondo che si rimpicciolisce, le tecnologie che migliorano, le esternazioni media che aumentano, le piccole entità che si rafforzano, ecc.), ha fatto in modo che tutti gli elementi della catena marketing/creatività/produzione si sentissero molto più fragili e in una posizione molto più insicura del solito. Questa crisi, chiamiamola cultural-psicologica, già in atto da molti mesi, ha solo approfittato della crisi finanziaria mondiale per raddoppiare le paure, i danni e le ansie. Due crisi in simultanea, quindi, che unite hanno fatto sì che il 2008 finisse in maniera pessimistica e il 2009 iniziasse in maniera molto burrascosa e incerta. A detta di molti, il nuovo anno comincia con una tempesta che ha appena fagocitato la nostra nave della comunicazione, con tutte le persone aggrappate al bordo nella speranza di non essere scaraventate in acqua e di riuscire a sopravvivere al possibile disastro per poterlo raccontare ai posteri. Un frame dello spot Heineken (agenzia: JWT Italia; regia: Dom & Nic).

Un frame dello spot Ariston ‘Hotpoint’ (agenzia: Leo Burnett; regia: Rich Lee).

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Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Karim Bartoletti: FilmMaster ha chiuso il 2008 in linea con l’anno precedente, anche grazie all’andamento positivo dei primi nove mesi che ci ha aiutato a superare il rallentamento effettivo degli ultimi tre mesi dell’anno. L’ultimo trimestre 2008, infatti, ha incredibilmente condizionato i budget, le produzioni, le diplomazie e le politiche annesse e connesse ai progetti, oltre a influenzare negativamente la possibilità di fare previsioni per il futuro. Per il 2009 siamo ottimisti – caratterialmente lo siamo per natura – sperando che come sempre vinca la nostra maturità, la flessibilità, l’intelligenza e la creatività nel gestire i progetti che seguiamo. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Karim Bartoletti: Fra le produzioni più importanti del 2008 possiamo annoverare Heineken con JWT, per la regia di Dom & Nic; Durex con McCann Milano, per la regia degli Acne; la campagna Eni con TBWA, per la regia di Rich Lee; la


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campagna Alleanza Assicurazioni con Grey Milano, per la regia di Alberto Colombo; la campagna BCC con McCann Roma, per la regia di Miniero e Genovese; Hotpoint-Ariston con Leo Burnett, per la regia di Rich Lee; abbiamo finito l’anno realizzando il virale Lovable con AUGE, per la regia di Dario Piana. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Karim Bartoletti: Gli spot per Müller, SuperEnalotto e Coop sono già in onda. In fasi diverse di produzione e post abbiamo Tim e Gucci (con il ritorno alla regia pubblicitaria di Chris Cunnigham). Tv Key: Quali saranno le novità del 2009 per la sua cdp? Karim Bartoletti: Oltre a continuare a fare quello che facciamo nel migliore dei modi, “ringiovanendoci mentre invecchiamo”, nel 2009 punteremo sul nostro bene primario: i nostri registi. In un anno di difficoltà, infatti, sarà nostra premura cercare di rimanere un partner attivo per i nostri clienti, forte di risorse molto connesse nel mondo della produzione pubblicitaria globale. Saremo sempre di più il partner creativo e produttivo che verrà chiamato per risolvere i problemi, che presenterà nuove proposte creative per i progetti che mettiamo insieme, che saprà portare avanti un progetto in maniera professionale e moderna, che farà della propria grandezza e longevità il punto di forza per riuscire a districarsi dai problemi che dovranno affrontare i clienti e le agenzie. La novità sarà per noi una ricerca di positività continua che esterneremo nel compiere il nostro lavoro al meglio per non farci soffocare dal lamento continuo di cui noi italiani siamo esperti. Tv Key: Quali sono i punti di forza di FilmMaster? Karim Bartoletti: La risposta è semplice. Qualche anno fa abbiamo deciso di provare a ridiventare ciò che deve essere una cdp: un consulente creativo e produttivo. Se infatti la volontà di molti è quella di renderci dei meri esecutori, il nostro know-how creativo (mi riferisco ai registi) e produttivo ci consente di fare del bene al progetto che stiamo seguendo, garantendo che il compito per il quale siamo stati chiamati venga svolto nella maniera migliore possibile. Noi siamo una delle cdp più longeve al mondo e vogliamo fare in modo che i nostri 32 anni di vita e di esperienza siano messi a disposizione dei lavori di cui ci occupiamo. La nostra forza consiste nel fatto di essere in grado di seguire lavori piccoli e grandi, adattandoci in maniera veloce, senza mai dimen-

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ticare ciò che ci portiamo dentro nel nostro dna. Sono poche le società che possono dire questo e al contempo provarlo. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Karim Bartoletti: Il regista è colui che riesce a convogliare la pagina scritta e le diplomazie pubblicitarie in un pensiero visivo e comunicativo adatto per il progetto che sta realizzando. Il nostro lavoro è intuire qual è il regista giusto, quello che si amalgama al meglio con la creatività, le persone e la tempistica in ballo. Se riusciamo poi a vendere la nostra intuizione e a portarla avanti, vedremo che il pacchetto produttivo messo insieme può solo migliorare il progetto che a noi era arrivato su carta. Il passaggio dalla carta alla celluloide è difficile perché deve concretizzare un’idea che è diversa nella testa di tutte le persone coinvolte fino a quel punto (cliente, creativi, account, direttore creativo). Al regista sta il compito di mediare tutti questi modi diversi di vedere lo stesso script per non perderne il cuore comunicativo. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Karim Bartoletti: Se sapessi rispondere a questa domanda, sarei ricco e famoso. Uno spot deve avere un’idea. L’idea non deve essere sempre la più bella del mondo, ma deve essere la più bella per quel progetto. Quando si ha un’idea creativa adatta a un prodotto, possiamo cominciare a parlare della comunicazione annessa. Se tutte le persone coinvolte fanno il loro meglio per non annacquare l’idea o non avvicinarla a un’altra cosa, allora forse si avrà il miglior risultato possibile. Ma quest’ultimo punto non è sempre molto chiaro. Posso dire per certo che uno spot pubblicitario che non ha un’idea in fase di script non l’avrà miracolosamente alla fine del processo produttivo. ■ ~ 49 ~

Sopra, un frame dello spot Lavazza ‘A cena con Paolo’ (agenzia: Armando Testa), e un frame dello spot Müller (agenzia: Phoenix Advertising).

Sotto, un frame dello spot Eni (agenzia: TBWA\Italia; regia: Rich Lee).


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Flying Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Luca Giberna: Il 2008 è stato un anno discreto fino a settembre-ottobre, poi il lavoro è calato sensibilmente. Teniamo conto che questo calo si è verificato partendo da un livello già basso e quindi siamo in una congiuntura di mercato molto complicata. Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Luca Giberna: Grazie alle scelte strategiche fatte nel recente passato, relative alla struttura e alle dimensioni di Flying, per noi il 2008 è stato ancora un anno non male. Certo, ci è mancato l’apporto abituale di fatturato dell’ultima parte dell’anno, ma – ripeto – siamo abbastanza soddisfatti sia del risultato economico sia di quello qualitativo delle nostre produzioni. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Luca Giberna: Vorrei citare tra tutti la campagna Galbusera ‘Slow motion – Abbracci’ con la regia di Alejandro Toledo, che sta piacendo molto al pubblico e sta contribuendo al successo dei prodotti; la campagna Heidi ‘The dream’ per il cliente svizzero Migros, con la regia di Fabrizio Notari; e per finire due produzioni più piccole: una per La Settimana Enigmistica e una di quattro viral dal titolo ‘Gold Attraction’ per Citroën C3 con la regia del giovane Filippo Cipriano. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Luca Giberna: Siamo impegnati in diverse gare, di cui ovviamente non possiamo dire nulla, e stiamo affiancando alcune agenzie amiche nella loro attività di new business. Le prospettive sono al momento buone, speriamo di non essere smentiti in seguito.

Alcuni frame dello spot Galbusera ‘Abbracci’ (agenzia: La Scuola di Emanuele Pirella; regia: Alejandro Toledo).

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Intervista a Luca Giberna, Executive producer Tv Key: Quali saranno le novità del 2009 per la sua cdp? Luca Giberna: Nel 2009 intendiamo sviluppare la nostra collaborazione con il regista spagnolo Alejandro Toledo, che rappresentiamo in esclusiva per l’Italia dopo la positiva esperienza di Galbusera, e vorremmo concentrare i nostri sforzi nell’affiancare i nostri amici e clienti, siano essi agenzie o aziende. In un anno presumibilmente difficile, riteniamo giusto destinare tutte le nostre risorse a chi ci ha già dato fiducia in passato. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Luca Giberna: Come ho già detto, dalla fine del 2008 rappresentiamo Alejandro Toledo. Proseguiamo poi i nostri rapporti di collaborazione in esclusiva con Manolo Luppichini, che recentemente si è dedicato anche a regie televisive, con i Bonsai Ninja e con Filippo Cipriano, che a nostro giudizio rappresentano la forma più nuova e interessante di post, compositing e 3D. Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Luca Giberna: Ripeto che, per scelta precisa, ci posizioniamo nell’area delle piccole case di produzione con un alto livello professionale. Piccole dimensioni, quindi costi fissi molto bassi, ma grande esperienza e affidabilità associata alla passione e all’amore per questo lavoro. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Luca Giberna: Voglio citare come esempio di rapporto ideale quello avuto con La Scuola di Emanuele Pirella in occasione della produzione Galbusera: collaborazione, fiducia, rispetto dei ruoli pur in una situazione con molta pressione data la

complessità della produzione e la tempistica molto ‘tight’, grande feeling e collaborazione tra direzione creativa e regia, peraltro fortemente voluta e difesa in fase di preventivi, ottima gestione del cliente da parte degli account e grande armonia generale sul set e dopo. Il tutto sempre confrontandosi con sincerità e professionalità.

Un frame dello spot La Settimana Enigmistica ‘Ricarica’ (agenzia: Göttsche.; regia: Filippo Cipriano).

Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Luca Giberna: Un film dovrebbe sempre avere qualcosa in più rispetto allo storyboard e solo la regia è in grado di fare una reale differenza. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Luca Giberna: Oggi una campagna deve lanciare messaggi, valori, principi, deve tornare a parlare più alto e non rimanere ancorata solo al prodotto. È quello che si fa all’estero e non si fa più in Italia perché divorati dalla paura e dall’insicurezza. Cito Lorenzo Marini: “In Italia di Pepsi avremmo fatto vedere le bollicine”. ■

A sinistra, un frame dello spot Heidi ‘The Dream’ (agenzia: Exxtra Kommunication, Zurigo; regia: Fabrizio Notari).

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ITC Tools

Intervista a Emanuela Cavazzini, Responsabile ed Executive producer Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Emanuela Cavazzini: Possiamo tranquillamente dire, senza troppi giri di parole, che è stato un anno durissimo, specialmente nella seconda parte, quando ci sono stati l’inesorabile crollo delle borse, la crisi dei subprime e lo scoppio della bolla finanziaria. Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Emanuela Cavazzini: È difficile dare una risposta perché non ho un metro di paragone con gli anni precedenti essendo ITC Tools nata a febbraio 2008 come divisione di produzione spot, infomercial, film convention e viral di ITC Movie. Posso solo affermare che come new entry del mercato siamo andati bene e assolutamente in linea con quanto ci eravamo prefissati all’inizio dell’anno.

Alcuni frame degli spot Beghelli Telesalvalavita, soggetti ‘Anziani’, ‘Adulti’ e ‘Ragazze’ (agenzia: Max Information; regia: Leonardo Ricagni).

Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? E quali in questo inizio d’anno? Emanuela Cavazzini: L’anno scorso abbiamo fatto film per importanti aziende e prodotti quali Lilia Emotion, Danone Activia, Kenwood Elettrodomestici, Beghelli, Max Italia, Bosch Elettrodomestici, H3g, Ferré Profumi. Quest’anno è invece partito con produzioni per H3g e per Danone. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Emanuela Cavazzini: Per il momento stiamo facendo solo qualche gara e, com’è normale, alcuni new business per la parte pubblicitaria e di comunicazione. Abbiamo invece progetti confermati di cinema e di televisione per quanto riguarda il resto delle produzioni ITC. Tv Key: Quali saranno le novità del 2009? Emanuela Cavazzini: Per quanto riguarda il set-

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tore di produzione pubblicitaria e istituzionale, più che grosse novità prevedo un’ulteriore flessione del mercato, una maggiore contrazione degli investimenti e dei budget e ulteriori contrazioni di mark up. Tv Key: Quali sono i registi con cui lavorate maggiormente? Emanuela Cavazzini: Lavoriamo con tutti i registi disponibili, sia italiani sia internazionali. A seconda del tipo di progetto, del budget a disposizione o delle richieste creative, proponiamo una rosa di registi più adatti e corrispondenti alle specifiche richieste. Abbiamo poi un roster di registi in esclusiva, fra i quali due talenti internazionali di table top e still life. Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Emanuela Cavazzini: ITC Movie, e di conseguenza ITC Tools, non hanno un vero e proprio posizionamento rispetto alle altre case di produzione sul mercato. Prima di tutto perché ITC Tools nasce dalla lunga e consolidata esperienza di ITC Movie nell’ambito delle produzioni cinematografiche e televisive, e secondariamente perché nasce con una fi-

losofia diversa rispetto alle altre: una piccolissima, agile, professionale realtà di due persone, supportata finanziariamente e professionalmente da un grande e consolidato gruppo produttivo. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia, cdp e utente? Emanuela Cavazzini: Purtroppo è qualcosa di utopico per la nostra realtà italiana, impossibile da realizzare. A ogni modo, il modello ideale a mio giudizio è quello anglossassone, dove ogni parte in causa (agenzia, casa di produzione, utente) esercita il proprio ruolo nel rispetto delle competenze altrui. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Emanuela Cavazzini: Una traduzione perfetta in chiave cinematografica dello storyboard o dello script, un’ottima sintesi di linguaggio, un’abilità indiscussa nello scegliere e nel far recitare gli attori, la capacità di saper consigliare in chiave di sceneggiatura, buon gusto nell’art direction e, non ultima, una buona dose di pazienza e savoir faire. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere, secondo lei, uno spot pubblicitario per avere successo? Emanuela Cavazzini: Una grande idea, un cliente illuminato, un bravo produttore. ■ ~ 53 ~

Sopra, due frame dello spot H3g ‘Chiavetta’ (agenzia: The Name; regia: Daniele Luchetti). Sotto, un frame del film Piazza Sempione ‘P/E 2009’ (agenzia: interna; regia e montaggio: Crhistian Manna). A sinistra, un frame dello spot Profumo Rose Princesse by Ferré (agenzia: Les Gitanes; regia 3D e motion graphics: Carlo Pezzi) e un frame dello spot Kenwood ‘Macchina del pane’ (agenzia: Max Information; regia e fotografia: Pierre Barougier).


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Little Bull

Intervista a Piero Reinerio, Presidente, e a Marco Guidone, Amministratore delegato Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Piero Reinerio: In generale, ho la sensazione che la crisi economico-finanziaria mondiale si stia abbattendo inevitabilmente anche sul mercato della produzione di filmati pubblicitari. Ascoltando la colonna sonora che va per la maggiore, colgo un mix tra ‘Fin che la barca va...’ di chi non sa come affrontare la crisi e ‘Io penso positivo, perché son vivo, perché son vivo...’ di chi reagisce con l’ottimismo, la grinta e l’elasticità necessari ad affrontare le diverse e nuove esigenze economiche e pratiche dei clienti. Tv Key: Come è andata la vostra casa di produzione nel 2008? Marco Guidone: Il 2008 è stato un anno stimolante, i risultati sono stati leggermente superiori al 2007. Abbiamo cominciato a raccogliere i frutti seminati in aree anche diverse fra loro, come quella degli eventi. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Marco Guidone: Sicuramente un progetto che ha lasciato un segno forte è stato il film fatto per Lancia, con 5 premi Nobel come testimonial. Direi che è stata una bella soddisfazione. E poi, per un piacere personale, sette giorni in mare sulle imbarcazioni della Azimut per un evento sviluppato insieme ai creativi di Armando Testa e Testaweb. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Piero Reinerio: Siamo in piena, confortante attività su più fronti. No comment naturalmente sui nomi dei clienti.

Sopra, un frame dello spot Ponti Capsula Oro ‘Trasformazione’ (agenzia: Armando Testa; regia live action: Ricky Tognazzi; regia food: Vittorio Sacco). ~ 54 ~


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A sinistra, un frame dello spot Sammontana Barattolino ‘Indiano’ (agenzia: Armando Testa; regia: Paolo Ameli), e un frame dello spot Un caffè con Carmencita ‘Intervista Forrest’ (agenzia: Armando Testa; regia: Augusto Storero).

Tv Key: Quali saranno le novità del 2009 per la vostra cdp? Piero Reinerio: Una maggiore attenzione agli eventi. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Marco Guidone: Sempre nessuno, li scegliamo caso per caso. Tv Key: Come si posiziona la vostra cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Piero Reinerio: Come un’anomalia, da sempre. Anomalia che si estende anche al mio ruolo di Consigliere delegato e Direttore creativo di Armando Testa. Ho avuto la fortuna di crescere a fianco di Armando Testa e di apprezzare, giorno dopo giorno, l’utilità del laboratorio audiovisivo all’interno dell’agenzia. Utilità riconosciuta negli

anni anche da Marco Testa, visti i vantaggi dell’avere all’interno del suo Palazzo della Comunicazione esperti di audiovisivi a 360 gradi da affiancare quotidianamente agli account, ai creativi, agli uomini del web e ai media. Tv Key: Quale è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Marco Guidone: Quello che viviamo con Armando Testa. Un dialogo aperto, alla pari, facilitato da una crescita comune e quotidiana di esperienze orientate alla ricerca del risultato ottimale. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Piero Reinerio: La capacità di dirigere come un direttore di orchestra, con semplicità e simpatia, i vari strumenti a disposizione in funzione dei talenti per i quali è stato coinvolto. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Marco Guidone: Dipende dal prodotto, dal target e dagli obiettivi. Alla base di tutto va ricordata la ragione per cui viene realizzato: vendere il prodotto o il servizio. ■

A sinistra, un frame dello spot Chronotech ‘Big Ben’ (agenzia: Armando Testa; regia: Adriano Falconi), un frame dello spot Lancia ‘Nobel Summit’ (agenzia: Armando Testa; regia: Enrico Coletti), e un frame dello spot Lines Petalo Blu Malva e Lino ‘Si riflette sul viso’ (agenzia: Armando Testa; regia: Thierry Pouget). ~ 55 ~


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Made

Intervista ad Angela Latorraca e Gianni Sias

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Angela Latorraca: È inutile girare intorno al problema: è indubbio che una certa crisi si sia sentita. C’è stata una flessione inevitabile, vista la situazione non tanto del comparto quanto generale, internazionale. La contingenza negativa ha fatto tirare i remi in barca, molti stanno aspettando per vedere come si evolve la situazione. Mi pare difficile fare a oggi un pronostico; comunque, per quanto io tenda sempre all’ottimismo, credo che il 2009 sarà un anno difficile. Non impossibile, ma difficile! Tv Key: Come è andata la vostra casa di produzione nel 2008? Angela Latorraca: Made è riuscita a barcamenarsi bene in queste acque tempestose… Tutto sommato non possiamo lamentarci, ci siamo attestati sul fatturato dell’anno precedente. Il 2009 è iniziato bene, con tre progetti in cantiere di cui due già assegnati, speriamo per il terzo... Vorremmo poter confermare il detto ‘Chi ben comincia è a metà dell’opera’. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Gianni Sias: Direi Pampers, Intensive Beauty Neutro Roberts e, per il mercato olandese, Alice. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Gianni Sias: Val Venosta, Pampers e un documentario per la Provincia di Bolzano. Tv Key: Come si posiziona la vostra cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Angela Latorraca: Sono trent’anni che siamo in questo mercato e abbiamo costruito con i nostri clienti un rapporto fiduciario che dura da anni in un ambito in cui normalmente i rapporti durano il tempo di una produzione o poco più. Questo perché da sempre abbiamo convogliato tutti i nostri sforzi su un punto focale: rappresentare per i nostri interlocutori, che fossero agenzie o aziende, un punto fermo, forte, concreto, un partner con il quale costruire nel tempo su basi solide fatte di professionalità, innovazione, grande rispetto e un fine comune, e cioè lavorare sodo per ottenere risultati. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Angela Latorraca: Di collaborazione, appunto. Un rapporto fatto di fiducia reciproca e teso a raggiungere scopi comuni: la realizzazione di un’idea ~ 56 ~


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A sinistra, un frame dello spot Ad Maiora (agenzia: Lowe Pirella Fronzoni; regia: Paolo Vari), un frame dello spot Alice ‘Bende’ (agenzia: Republic; regia: Jacopo Tartarone), un frame dello spot Neutro Roberts Crema Corpo (agenzia: Republic; regia: Rebecca Blake), un frame dello spot Pampers (agenzia: Saatchi & Saatchi; regia: Marieli Fröhlich).

creativa e la soddisfazione del cliente. L’apporto ideale di una cdp all’idea creativa, poi, è quello che rispetta la natura più intima dell’idea stessa, che non la stravolge per meri scopi economici o di comodo, ma è il frutto di una attenta analisi e di soluzioni ottimali. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Gianni Sias: Abbiamo sempre ritenuto il ruolo del regista determinante nella produzione di uno spot, tanto che da sempre abbiamo aiutato registi emergenti, creato laboratori, costruito relazioni di collaborazione fissa con eccellenze sia italiane sia di altri paesi. Il regista può essere davvero colui che fa la differenza tra uno spot solamente ben riuscito, grazie comunque all’impiego di professionisti di valore, e uno spot particolarmente bello, dove esiste quel qualcosa in più che lo fa funzionare a dovere. Da

un bravo regista mi attendo quel valore aggiunto che consenta di realizzare l’idea creativa nella sua vera essenza e nella maniera più efficace sotto tutti i punti di vista. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Angela Latorraca: Vorrei fare un discorso più ampio. Non mi pare che il problema attuale riguardi la comunicazione. Ritengo che sia indispensabile restituire fiducia ai consumatori e proporre loro prodotti di qualità e a un prezzo equo. Solo a questo punto il valore aggiunto della comunicazione può risultare efficace. Certamente oggi una comunicazione chiara che presenti punti ben definiti risulta vincente rispetto a spot più nebulosi. Ma tanto oggi i clienti sono particolarmente attenti a questo aspetto e quindi ci troviamo assolutamente d’accordo. ■

A sinistra, un frame dello spot Granigel (agenzia: Adimmagine; regia: Roberto Badò), e un frame dello spot Panini Figurine Calciatori 2009 (agenzia: Industree; regia: Jacopo Tartarone). ~ 57 ~


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Mercurio Cine

Intervista a Luca Fanfani e Francesco Pistorio, Executive producers

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensate che andrà nel 2009? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Il 2008, nonostante la crisi, è stato un anno ancora positivo, mentre per il 2009 le previsioni sono negative: ci sarà una sensibile riduzione degli investimenti pubblicitari. E come spesso accade in questi momenti, ci saranno periodi difficili per molti di noi. Quello che ci hanno insegnato le crisi precedenti, e che forse ci preoccupa di più, è che questo possa portare alcuni di noi, i più fragili e i più esposti, ad accettare condizioni impossibili e fare dumping selvaggio per procrastinare i problemi. Tv Key: Come è andata la vostra casa di produzione nel 2008? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Il 2008 per noi è stato un buon anno e ci auguriamo, nonostante la situazione, che possa esserlo anche il 2009, anche se mentre lo diciamo stiamo facendo duemila scongiuri. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Sono tutti importanti. Ogni scarrafone è bello a mamma sua.

Sopra, un frame dello spot Campari Soda ‘Corsa’ (agenzia: Verba, DDB Group; regia: Giuseppe Capotondi). Sotto, un frame dello spot Fernet Branca ‘Una storia liquida’ (agenzia: JWT; regia: Psyop).

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matografica Ericstam, Henrik Lagercrantz, Mattias Montero, Robert Nylund, Jesper Ohlsson e Magnus Rosman. I registi in priorità sono Harald Zwart, Nicolai Fuglsig, Kevin Thomas e Daniel Benmayor. Tv Key: Come si posiziona la vostra cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Sicuramente un buon roster di registi in esclusiva rappresenta un efficace elemento di distinzione. L’esclusiva implica una maturità del rapporto tra casa di produzione e regista che non può che giovare al cliente e all’agenzia. Inoltre, è nostra soddisfazione personale quella di contribuire alla crescita di giovani registi in esclusiva, il cui talento e potenziale di sviluppo è pressoché indiscutibile nonostante la giovane età. Nico & Martin, due argentini da poco entrati a far parte della nostra famiglia, rappresentano un pratico esempio. Sopra, un frame dello spot CheBanca! ‘Musical poster’ (agenzia: casiraghigreco&; regia: Erik Van Wyk) e un frame dello spot Lancia Delta ‘HollywoodTibet’ (agenzia: Marcel Paris; regia: Harald Zwart).

Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Un film per un cliente telefonico, spot per La Gazzetta dello Sport, per Ferrero, ecc. Tv Key: Quali saranno le novità del 2009? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Siamo contenti di molte cose e speriamo non cambino mai: le persone che lavorano con noi; il clima e il modo di lavorare in Mercurio; la nostra filosofia di lavorare ‘con’ e non ‘per’, agenzia o cliente che sia; avere registi ‘nostri’ da proporre; e così via. Quindi, a parte qualche piccolo e fisiologico cambiamento, ci auguriamo di non avere eccessive novità per il 2009. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Fra i registi italiani, Giuseppe Capotondi, Lorenzo Fonda e Laura Chiossone. Fra quelli internazionali, Nacho Gayan, Oscar Strauss, Stevan Treshow, Lemon, Marius Holst, Erik Van Wyk, Nicolas Kasakoff, Joachim Back, Nico & Martin, Matthijs Van Heijningen, Jonathan Herman, Werner Damen, Bart Timmer, Brecht Vanhoenacker, Joe Vanhoutteghem, Koen Mortier, Lieven Van Baelen, Lionel Goldstein, Mark Tiedemann, Rogier Van Der Ploeg, Toon Aerts, Dimitri Karakatsanis, Martin Krejci, Tomas Masin, Jesper

Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Crediamo profondamente nella fiducia reciproca. Il successo di un progetto è dato dalla sinergia delle capacità dei tre attori principali. Se cliente, agenzia e cdp trovano insieme la giusta alchimia, non può che nascerne un risultato maggiore della semplice somma delle capacità singole. E a nostro avviso l’ingrediente fondamentale della ricetta è la fiducia.

Sopra, un frame dello spot per il Consorzio Pago Bancomat e Visa ‘Supermarket’ (agenzia: Y&R Italia; regia: Joachim Back). Sotto, un frame dello spot per il Corpo II.VV della C.R.I ‘We are’ (agenzia: Armando Testa; regia: Koen Mortier).

Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: Un buon regista, oltre agli ovvi requisiti artistici e tecnici, è una persona che deve avere il quadro completo del progetto e saper dirigere con competenza la propria équipe. La chiave del buon esito risiede anche nella preparazione del regista nei confronti di tutti gli aspetti della comunicazione, e la trasmissione delle informazioni utili al regista è una delicata operazione da compiere. Senza un buon passaggio di informazioni il regista non riuscirà a trasformare il giusto messaggio in immagini. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Luca Fanfani e Francesco Pistorio: A nostro avviso le strade da percorrere sono principalmente due e il successo si delinea a monte. Occorre avere un’idea creativa forte, oppure possedere un consistente budget per la programmazione. ■ ~ 59 ~

Sopra, un frame dello spot Pampero ‘Il viaggio’ (agenzia: Leo Burnett; regia: Mark Molloy) e un frame dello spot Vodafone ‘Bonus Ricarica 50%’ (agenzia: 1861united; regia: Nico & Martin).


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New Partners

Intervista a Luca Ciarla, Presidente

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? E per la sua cdp? Luca Ciarla: Il 2008 è stato un anno in cui abbiamo purtroppo assistito a un forte calo delle opportunità che il mercato di produzione abitualmente riceve. I dati di cui sono a conoscenza evidenziano una diminuzione del numero di nuovi film prodotti che si aggira intorno al 30%; non parlo di fatturati perché non conosco ovviamente i costi dei film che hanno prodotto i miei colleghi. È stato un anno particolarmente penalizzante per tutti, con periodi di lavoro molto concentrato in alcuni mesi, mentre altri sono stati purtroppo mesi ‘vuoti’ dal punto di vista degli storyboard che non sono arrivati nelle case di produzione. Va detto che da quando si è iniziato a parlare della crisi delle banche americane il mercato si è paralizzato, il che significa che molte strutture sono state ferme nell’ultimo trimestre o quadrimestre. Previsioni per il 2009 non ne posso fare. In questi primi mesi, purtroppo, molti progetti già assegnati sono stati bloccati; in altri casi, clienti che avevano intenzione di pianificare una campagna tv hanno procrastinato l’on air a data da definirsi. La mia casa di produzione nel 2008 non è andata bene, ha avuto una diminuzione di fatturato soprattutto rispetto al 2007, che per noi era stato un anno molto importante e in cui avevamo avuto un incremento del medesimo fatturato di circa il 50% rispetto al 2006. Posso dire quindi che ho fatto un passo da gambero. Cosa aggiungere? Io ho il coraggio di ammettere che il 2008 è stato un anno molto duro, a differenza dei miei concorrenti che molto spesso, come apprendo leggendo le loro dichiarazioni, continuano a dire che va tutto bene, che ci sono crescite incredibili, e così via. Io sono invece molto perentorio: il comparto delle case di produzione è in grossa crisi. Queste difficoltà vanno dichiarate, non bisogna tenerle per sé stessi, affermando nelle interviste che tutto va bene solo per una forma di salvaguardia della propria immagine verso l’esterno. Lavoriamo per un mark up ridicolo, che si aggira intorno al 15%. Alcuni clienti pagano dopo 120 giorni. Bisogna avere il coraggio di dichiarare queste cose. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Luca Ciarla: Sono particolarmente orgoglioso di un film che abbiamo realizzato con la J. Walter Thompson, quello per Kellogg’s Cornflakes, uno spot che a me personalmente ha dato moltissime soddisfazioni. Si tratta di una produzione girata in Islanda per rilanciare un prodotto che non andava in co-

Andrea Ciarla, Amministratore delegato ed Executive producer. ~ 60 ~


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municazione da molti anni. Abbiamo scelto un regista spagnolo emergente, che si chiama Nicolas Caicoya. Sono molto felice di questo film per i contenuti di umanità, di verità e di art direction. Per quanto riguarda altri lavori importanti, sicuramente citerei i nuovi soggetti Sottilette. Abbiamo dato vita infatti alla nuova campagna producendo due film nel 2007 e altri due a fine 2008. Di questi ultimi, un soggetto è già in onda, ‘Clean Plates’ con la bambina Gaia, e prossimamente uscirà il secondo. Trovo che siano degli spot molto freschi, diretti in maniera ineccepibile da Nadia De Paoli. Sono dei film fatti di casting: la regista è stata particolarmente brava a selezionare i bambini migliori visti nei casting realizzati a Milano e a Roma. L’agenzia è sempre la JWT. Poi ricorderei i nuovi film Philadelphia: Kraft e JWT hanno riconfermato la fiducia sia a noi sia al regista argentino Javier Blanco, e questo mi ha fatto particolarmente piacere. Un’altra campagna di cui sono fiero è quella per Nescafè. Ci siamo confrontati con cinque o sei strutture e abbiamo vinto il budget produttivo per Nescafè Cappuccino e Nesquik Plus. Entrambi i film sono on air in questi giorni. L’agenzia è McCann Erickson, mentre il regista è Albert Saguer, un professionista spagnolo che con noi ha lavorato moltissimo per il mercato italiano. Cito inoltre i lavori per McDonald’s: l’agenzia è la TBWA. Anche in questo caso si è trattato di un pacchetto per la produzione di due film, con la regia dello svedese Christofer Vibenius, per i prodotti Chicken Gourmet e McFlurry. Infine vorrei ricordare il rilancio di Galbanino, con la creatività di Ogilvy. La regia in questo caso è di Michael Baumbruck, un regista della repubblica ceca che in passato ha lavorato con noi su altre produzioni, fra cui un film per 4 Salti in Padella con McCann e il film ‘Mag 2’ per Sanofi con Publicis. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Luca Ciarla: L’anno è appena iniziato, non avevamo delle produzioni assegnate dall’anno precedente e quindi stiamo lavorando su cinque-sei gare. Sono soddisfatto del fatto che ci abbiano selezionato. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Luca Ciarla: Non mi stancherò mai di ripeterlo: la New Partners non ha registi in esclusiva. Sono contrario ai registi in esclusiva per vari motivi, perché lo trovo limitante, perché la casa di produzione tende a proporre sempre gli stessi nomi. Noi abbiamo un know-how sui registi che ci permette di esplorare il mercato europeo e anche quello d’oltreoceano in modo da scovare sempre il regista più adatto per ogni progetto.

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Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor? Luca Ciarla: In diciassette anni di presenza sul mercato, la New Partners si è costruita un posizionamento molto preciso che è quello di New Partners = New Directors. Perché New Directors? Perché siamo allettati dall’idea di proporre alle agenzie talenti nuovi, inediti e giovani, che si distinguano per il proprio stile particolarmente innovativo. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Luca Ciarla: Sulla base del brief dell’agenzia, la New Partners fa sempre una ricerca mirata, mandando il progetto a quei registi che – per caratteristiche e per showreel – siamo certi che faranno il film che i creativi hanno pensato. E dirò di più: prima di fare una conference call con regista e agenzia, la New Partners si preoccupa di comunicare prevalentemente con il regista per trasferirgli tutte le informazioni ricevute dall’agenzia, sviscerare eventuali dubbi e valutare proposte alternative. Proprio per questo posso dire che noi non abbiamo mai assistito a conference call ‘drammatiche’ in cui il regista propone cose fuori di testa, perché vengono già censurate da noi. Questo è il nostro modo di lavorare, con l’obiettivo di raggiungere un buon risultato. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot per avere successo? Luca Ciarla: A questa domanda risponderei per punti. Innanzitutto dipende dal prodotto, perché non c’è dubbio che se il prodotto è di successo lo sarà anche la campagna che ne deriva. Al secondo posto metterei il marketing del cliente, nel senso che se il cliente è particolarmente coraggioso approverà una delle proposte più creative, ovviamente purché sia pertinente al brief. Al terzo posto metto chiaramente l’agenzia di pubblicità, il team creativo che ha lavorato sul progetto. Inoltre, mi sento di citare la pianificazione: uno spot pubblicitario per avere successo ha sicuramente bisogno di un buon investimento media. Infine, metterei il regista e la casa di produzione: non sono una persona presuntuosa, però il nostro contributo è sicuramente uno dei motivi del successo. ■ ~ 61 ~

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Sopra da sinistra, un frame dello spot Kellogg’s Cornflakes (agenzia: JWT; regia: Nicolas Caicoya), un frame dello spot McDonald’s Chicken Gourmet (agenzia: TBWA\Italia; regia: Christofer Vibenius), un frame dello spot Kraft Philadelphia (agenzia: JWT; regia: Javier Blanco).

Sopra, un frame dello spot Morellato Gioielli (agenzia: Grey Worldwide; regia: Joseph Kahn).

Sopra, un frame dello spot Nescafè Cappuccino (agenzia: McCann Erickson; regia: Albert Saguer). Sotto, un frame dello spot Volkswagen Golf (agenzia: DDB; regia: Luis Gerard).


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Intervista a Luca Callori di Vignale, Amministratore delegato ed Executive producer Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Luca Callori di Vignale: Come ben sappiamo, il 2008 ha fatto registrare una battuta di arresto a causa della crisi economica che sta attraversando tutti i settori produttivi, anche quello pubblicitario. La seconda metà del 2008 è stata difficile, e l’aria che si respira non fa presumere miglioramenti significativi nel 2009. Gli investimenti in comunicazione sono i primi a essere tagliati, le necessità di fatturato richiamano i clienti a rivedere la propria pianificazione media. Nel 2009 il mercato pubblicitario dovrà puntare all’incisività del contenuto piuttosto che alla diffusione di massa del messaggio.

A sinistra, un’immagine della presentazione Long Range 23 per Mochi Craft (regia: Terminal; fotografia: Alberto Bernardi). Sotto, un frame del filmato istituzionale per Cerdomus Ceramiche (regia e fotografia: Terminal).

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Tv Key: Come è andata la sua cdp nel 2008? Luca Callori di Vignale: Nel complesso i lavori non sono mancati, soprattutto nella prima parte dell’anno. Terminal ha spaziato in tutti i settori della produzione, coinvolgendo di volta in volta le sue unit di riferimento: Terminal C ha curato lo spot di Ubisoft con Carlo Mazzone e quello a sfondo sociale per l’Istituto San Raffaele di Milano; Terminal B, oltre alla collaborazione continua con il gruppo Ferretti Yachts, ha gestito la produzione per gli istituzionali di Saeco e di Cerdomus Ceramiche; Terminal P ha seguito gli scatti fotografici per il burro e la robiola della Granarolo, la campagna stampa per i nuovi assorbenti Illa Care e ha curato i rapporti con il fotografo Denis Rouvre per lo scatto del Palmanova Outlet Village; Terminal S ha collaborato con la casa di produzione Young & Rubicam svizzera per la tv interna di Caterpillar. Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Luca Callori di Vignale: Uno spot che ha positivamente sorpreso la critica è stato quello per la linea Ubisoft ‘Il mio coach’, videogame per la console Nintendo DS, il cui testimonial era nientemeno che l’ex allenatore di calcio Carlo Mazzone. Diretta da Michele Mortara, la campagna è stata declinata in una serie di spot intelligenti e umoristici di cui Terminal ha gestito tutta la produzione. Vorrei poi spendere qualche parola sulla campagna di sensibilizzazione per la cura del diabete promossa dall’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. Sotto l’occhio del regista René Richter, Terminal ha dato vita a uno spot toccante e intenso, caratterizzato da un sound design particolarmente curato. Citerei infine due lavori di spicco per il gruppo Ferretti, lo spot per il Mochi Long Range 23 e il filmato per il quarantesimo anniversario del brand Ferretti, coronato da uno spe-


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ciale evento al Teatro alla Scala di Milano, di cui Terminal ha raccolto i momenti più significativi in un successivo film carico di pathos. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Quali saranno le novità del 2009? Luca Callori di Vignale: L’inizio del 2009, a dispetto dell’andamento generale del mercato, si è dimostrato positivo per Terminal, che ha curato la produzione della prima fase del rally Dakar in Argentina. Le riprese hanno riguardato i momenti di preparazione della gara, le interviste, i commenti, le aspettative dei piloti e in generale la location; materiale fondamentale anche per un altro scopo, un importante progetto cui Terminal lavorerà in coproduzione nel 2009 e 2010, sempre in Argentina. Per ora solo un anticipo: l’occhio dietro la telecamera sarà quello di Scott Duncan, regista pluripremiato che lavora in esclusiva con Terminal per le produzioni in Italia. In un momento sfavorevole per l’economia, Terminal intende investire ed essere propositiva. In una situazione in cui tutti chiedono soluzioni, Terminal vuole offrirne alcune interessanti. Stiamo infatti lavorando a un progetto innovativo, un film originale che esce dal solito format dello spot e si propone al mercato pubblicitario come prodotto eterogeneo. Continuando la collaborazione con un noto regista italiano e sfruttando le proprie competenze cinematografiche, presto Terminal si farà conoscere per una novità rivoluzionaria nel settore pubblicitario. La unit Terminal P sta inoltre finalizzando un nuovo supporto interattivo per la presentazione dei propri fotografi, ricco di nuove proposte e quindi fonte di spunti creativi per eventuali collaborazioni. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Luca Callori di Vignale: La squadra di Terminal è composta da registi sia italiani sia stranieri. Il gruppo svedese Camp David, l’americano Scott Duncan, i tedeschi René Richter e Lars Blumers, l’argentino Nes Buzzalino: le proposte di Terminal non hanno confini di nazionalità. Tra i director italiani che collaborano con Terminal c’è sicuramente un rapporto di stima e fiducia con Michele Mortara. Ma l’elenco dei nomi che Terminal ha nel suo archivio potrebbe proseguire. Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Luca Callori di Vignale: Come ho già accennato, il mercato nel 2008 è stato particolarmente difficile. Il 2009 si presenta ancora più arduo. Più che la competizione specifica con altre case di produzione, Ter-

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minal dovrà scontrarsi con le nuove politiche economiche che regoleranno gli investimenti pubblicitari. Per questo si sta dotando di strumenti per ridestare l’attenzione del cliente e puntare sulla qualità del prodotto. Terminal si propone come una piattaforma integrata efficace in tutti i settori della produzione, punta sull’innovazione e sfrutta la competitività per spiccare al di sopra della media. Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Luca Callori di Vignale: Agenzia e casa di produzione sono due elementi distinti ma interagenti nella realizzazione di uno spot. Il rapporto di collaborazione ideale è ovviamente basato su uno scambio di idee continuo, sul confronto costruttivo e sulla fiducia reciproca. Essendo necessari uno all’altro, il rapporto di collaborazione ideale si basa sulla stima e sull’affidabilità biunivoca. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Luca Callori di Vignale: Il regista è la chiave interpretativa dell’idea, colui che rende in immagini un concetto. Sceglie il linguaggio da adottare, i ritmi e i protagonisti del messaggio. È insieme l’occhio e le orecchie dello spot, è colui che gli dà voce e lo colora. È il vero artista che crea l’opera. Proprio perché ogni interpretazione è soggettiva, è difficile definire quale possa essere il suo contributo ideale. Probabilmente un regista si avvicina alla perfezione tanto più vi è corrispondenza emotiva tra l’idea creativa e lo spot realizzato. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Luca Callori di Vignale: Rispondo in poche parole: uno spot di successo è incisivo e originale, adotta un linguaggio facile ma non scontato, e non ricade nella banalità dell’imitazione. Come raggiungere questo risultato? È il nostro segreto… ■ ~ 63 ~

Sopra, due frame dello spot Il mio coach ‘Benessere’ per Ubisoft (agenzia: Horace Kidman; regia: Michele Mortara; fotografia: René Richter).

Sotto, un frame del corporate Saeco (regia: Tiziano Campolmi; fotografia: Alberto Bernardi).


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The Family

Intervista a Lorenzo Cefis, Direttore generale

Tv Key: Come è andato il mercato della produzione di film pubblicitari nel 2008 e come pensa che andrà nel 2009? Lorenzo Cefis: Il 2008 è stato un anno piuttosto positivo che certamente ha risentito di una certa incertezza economica, soprattutto nel primo semestre, ma che ha sostanzialmente mantenuto le aspettative dell’anno precedente. Per il 2009, nel quadro di una crisi economica così generalizzata, è invece difficile fare previsioni attendibili. Tv Key: Come è andata la sua casa di produzione nel 2008? Lorenzo Cefis: Tirando le somme devo dire che il 2008 è stato per The Family un anno positivo, soprattutto nella seconda parte dell’anno, che ci ha visto protagonisti in molte importanti produzioni. La nostra società di eventi, The Family Events, ne ha realizzato alcuni di grandissimo spessore, in particolar modo quelli legati al mondo dell’arte come ‘The Meal atto XXIX’ nello scorso autunno a La Venaria Reale di Torino, cenaperformance degli artisti Lucy e Jorge Orta; poi la retrospettiva sui Neoimpressionisti a Palazzo Reale a Milano; e infine vorrei ricordare ‘L’eredità di Luigi Einaudi’, mostra che dopo il successo a Roma e Milano è ora ospitata a Torino nell’Archivio di Stato. A sinistra, l’immagine ‘Arrivi, partenze, aspirine’ tratta da ‘51’, il libro fotografico di Federico Brugia. Sotto, due frame dello spot Airc ‘Collage’ (agenzia: WLF; regia: Ferzan Ozpetek).

Tv Key: Quali sono i film più importanti che avete prodotto l’anno scorso? Lorenzo Cefis: Tanti, ne cito solo due girati nell’ultimo scorcio d’anno: uno spot per Airc, con la regia di Ferzan Ozpetek e con Valeria Golino, e la campagna Liu-Jo con la regia di Tony Kaye, on air in questi giorni. Tv Key: A quali produzioni state lavorando ora? Lorenzo Cefis: A questa domanda non mi è consentito rispondere, per ovvi motivi.

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I

LEADER

DELLA

Tv Key: Quali saranno le novità del 2009? Lorenzo Cefis: Ci sono interessanti ingressi in The Family, sia tra i registi sia all’interno dell’organigramma aziendale; i primi offriranno una ventata di novità ai nostri clienti, i secondi consentiranno alla nostra struttura di migliorare la sua efficienza. Tv Key: Quali sono i vostri registi in esclusiva? Lorenzo Cefis: L’ultima esclusiva, di cui siamo veramente orgogliosi, è quella appena firmata con Tony Kaye, che rappresentiamo da questo momento per tutto il mercato europeo. Tv Key: Come si posiziona la sua cdp rispetto ai competitor presenti sul mercato? Lorenzo Cefis: Manteniamo il nostro posizionamento di cdp di medie dimensioni che ruota intorno alla figura centrale del nostro socio regista Federico Brugia.

PRODUZIONE

Tv Key: Qual è il rapporto di collaborazione ideale tra agenzia e cdp? Lorenzo Cefis: Direi un rapporto di collaborazione totale e di rispetto delle differenti competenze. Tv Key: Quale contributo ideale ci si deve attendere dal regista? Lorenzo Cefis: La creatività innanzitutto, e poi la capacità di lavorare in team, che oltre a essere ovviamente necessaria è anch’essa un atto creativo perché predispone all’ascolto: dall’accoglienza e dalla mediazione delle diverse esigenze o opinioni nascono spesso le situazioni più stimolanti. A questo proposito voglio citare 51, il libro fotografico di Federico Brugia prodotto da The Family che ci ha coinvolto tutti molto, in parte perché raccoglie molte immagini a noi familiari e care, scattate sui set o durante viaggi di lavoro; e ancor di più perché il libro ha rappresentato per Federico un modo differente di esprimere la propria creatività e di raccontare la propria visione del mondo. Tv Key: Quali caratteristiche deve avere uno spot pubblicitario per avere successo? Lorenzo Cefis: Al di là dei mezzi e dei budget, penso che la prima e più importante caratteristica sia l’idea. ■ ~ 65 ~

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Sopra, due frame dello spot Liu-Jo ‘Soul’ (agenzia: KleinRusso; regia: Tony Kaye).

Sotto, l’artista Jorge Orta durante la performance e in compagna dell’attrice Luciana Littizzetto in occasione dell’evento ‘The Meal atto XXIX’ a La Venaria Reale di Torino.


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E-CONTENT

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Il mercato dei contenuti digitali Presentato a Roma il terzo rapporto dell’Osservatorio e-Content di Confindustria sul mercato dei contenuti digitali in Italia. Secondo i dati, nel 2007 il comparto è cresciuto del 21%, raggiungendo un giro d’affari di 5.157 milioni di euro. La parte del leone la fanno i contenuti a pagamento (e fra questi, i video), seguiti dalla raccolta pubblicitaria e dai public content. Nonostante la crisi finanziaria, il settore dovrebbe DI RICCARDO ROSSIELLO continuare la propria crescita.

N

el corso di un convegno tenuto a Roma, per il terzo anno consecutivo è stato presentato il rapporto dell’Osservatorio e-Content sul mercato dei contenuti digitali in Italia, realizzato da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici in partnership con il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie del Ministero per la Pubblica Amministrazione e con la collaborazione di NetConsulting. Si tratta di una sorta di radiografia del mercato italiano dei contenuti digitali e dei segmenti che lo compongono, utile per verificarne lo stato di salute e le traiettorie evolutive. Negli ultimi anni si è infatti assistito a una forte impennata verso la digitalizzazione dei contenuti e all’importante trasformazione dei consumatori di entertainment da soggetti passivi a soggetti proattivi, ovvero

“capaci di guidare l’offerta verso lo sviluppo di nuovi servizi e di nuovi contenuti, indirizzando le linee evolutive del mercato”. Motore di queste mutazioni – spiega il rapporto – è stata soprattutto la diffusione di internet nella vita quotidiana (soprattutto nelle fasce di età più giovani), che ha avuto un impatto molto forte su abitudini di consumo e stili di vita, tanto da determinare profondi cambiamenti nelle modalità di fruizione dei contenuti stessi. I dati parlano chiaro: nel corso del 2007, le ore trascorse dagli italiani a navigare in internet sono cresciute di circa il 20%. L’utente si è trasformato da attore passivo ad attivo, verso una forma che è stata definita ‘prosumer’ (neologismo nato da ‘producer’ + ‘user’), diventando al tempo stesso produttore e con-

sumatore di contenuti (si pensi ai blog, ai siti di contenuti condivisi come Wikipedia, o alla distribuzione in podcasting di contenuti autoprodotti). Più che di web 2.0, si dovrebbe parlare di consumatore 2.0. Cresce la pubblicità sul web Se aumenta il numero degli utenti collegati a internet, mezzo che sta sottraendo audience ai media tradizionali, non poteva non crescere anche la raccolta pubblicitaria sul web, che ha saputo generare nuove fonti di raccolta. È importante che vi ci siano affacciate anche aziende poco abituate all’utilizzo del mezzo pubblicitario, invogliate dall’economicità dell’investimento. Sono cambiati di conseguenza anche i modelli di business da parte degli operatori che, in alcuni segmenti, hanno affiancato i servizi pay con contenuti free. Tra gli innovatori ci sono soprattutto i newcomer, gli operatori nati e cresciuti in internet, spesso grandi multinazionali in grado di determinare lo sviluppo e di imporre regole nuove rispetto alle consuetudini del settore media ed entertainment. Protagonista assoluto del mercato dell’e-Content è certamente il segmento dei contenuti a pagamento, che si è confermato il comparto di maggiori dimensioni. Fra le tipologie di contenuti, dominano i video. Dietro si confermano musica e videogiochi, trainati dall’arrivo di nuove periferiche, come l’iPod per l’ascolto di musica e le console di nuova generazione – Nintendo Wii, Sony PlayStation 3 e Xbox 360 – per il gaming. Sullo sfondo incombe il passaggio al digitale da parte della radio, con risultati tutti da scoprire. La raccolta pubblicitaria, secondo operatori come Babelgum e Joost, crescerà grazie alla maggiore segmentazione dell’audience web e alla possibilità di distribuire contenuti profilati sui gusti degli utenti. Si tratta di un fenomeno simile a quello inaugurato anni fa dalle tv monotematiche diffuse via satellite, che Il rapporto ‘e-Content 2008’ sul mercato dei contenuti digitali in Italia è stato presentato a Roma da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.

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FIG. 1: L’ANDAMENTO PREVISTO DEL MERCATO DEI CONTENUTI DIGITALI (2007-2009) Valori in milioni di euro +18,9%

+19,7%

7.340

6.173,6 5.157,2 +36,2%

894,7 125

1.579,5

+29,6%

1.218,6

157,5

140,5

+12,1%

+12,4% 4.137,5

2007

+16,4%

4.815

+16,4%

5.603

2008 (stime)

Contenuti a pagamento

Public Content

2009 (stime) Pubblicità

Fonte: NetConsulting

FIG. 2: IL MERCATO DEI CONTENUTI DIGITALI PER COMPARTI (2006-2007) Valori in milioni di euro PUBLIC CONTENT

PUBBLICITÀ

4.137,5

CONTENUTI A PAGAMENTO 3.540 16,9%

47,5%

894,7 184

+20,6%

9,3 780,0 583,0 58,3 2006

870,0

+11,5% +10,2%

642,4

+11,3%

Video Musica Mobile entertainment

8,2%

16,2

+74,2%

64,9 2007 Entertainment online News

39 34,0 42,5 2006

131,5 125

115,5 +2,6% +11,8% +11,3%

Turismo Giacimenti culturali

+47,2%

146

+11,0%

255,5

1,5

125

2.109,3

606,5

2.544,0

40 38,0 47,0 2007 Education

135,5 160,2 9,5 44,8 2006 Search Classified Mobile TV Dtt, Sat, IpTv e web tv

+88,6% +43,1%

229,2

+42,1%

13,5 65,0 2007

+45,1%

Portali Etertainment & gaming News

Fonte: NetConsulting

mira a raggiungere target che sfuggono ai media tradizionali. In cima alla classifica delle tecnologie di accesso, com’è ovvio, ci sono la televisione digitale terrestre e quella satellitare: seguono poi – a debita distanza – le web tv, ancora alla ricerca di modelli di offerta basati esclusivamente su internet. Le cifre del mercato Fin qui abbiamo parlato di tendenze: ora è venuto il momento di parlare di cifre. Il mercato dei contenuti digitali, in termini di valore, nel 2007 è cresciuto del 21%, raggiungendo i 5.157 milioni di euro (il 20% dei ricavi complessivi dei settori che compongono il Sistema Integrato delle Comunicazioni). A fare la parte del leone sono appunto i contenuti a pagamento (+16.9%), per un valore pari a

4.137,5 milioni di euro. La pubblicità ha registrato nel 2007 un incremento della raccolta pari al 47,5% e ha raggiunto i 894,7 milioni di euro. Si prevede che il fatturato, entro il 2009, supererà i 1,5 miliardi. Fanalino di coda sono i public content, con un giro d’affari di 125 milioni di euro nel 2007. Dividendo i contenuti a pagamento per tipologie, anche in questo caso il video rappresenta il comparto principale con un valore di 2.544 milioni di euro, una quota pari al 61,5% del mercato e una crescita di circa il 20% rispetto al 2006. A trainare il carro dell’utenza sono soprattutto l’IPTV (lanciata proprio tra il 2006 e il 2007), la tv digitale terrestre e quella satellitare, che resta il mercato più consistente in valore assoluto (merito di SKY). Dopo i video troviamo il segmento dell’enter~ 67 ~

tainment, nelle due componenti mobile (che incide quasi per il 21%) e online (con un’incidenza del 15,5%), con un valore rispettivamente di 870 e 642 milioni di euro. Assai ridotto e circoscritto il mercato delle news online, che nel 2007 ha avuto un’incidenza di appena l’1,6% (per un valore di 64,9 milioni di euro). Idem per quello che riguarda la musica online, che – sebbene in crescita – non supera i 16,2 milioni di euro. Secondo il rapporto, nel 2007 gli investimenti relativi agli e-Content in pubblicità hanno riguardato per il 28,6% la tv satellitare e il digitale terrestre (seppure quest’ultimo in misura molto ridotta) e per la restante parte il web, principalmente portali e motori di ricerca, con una quota rispettivamente del 25,6% e del 20,6%, seguiti dai cosiddetti classified, ovvero gli annunci di vario tipo pubblicati suiInternet, che hanno avuto un’incidenza del 16,3%. Ancora limitato il peso delle news online, che rappresentano il 7,3% della raccolta complessiva, pur essendo cresciute molto negli ultimi due anni. Veniamo infine al mercato del public content, che nel 2007 ha registrato una crescita dell’8,2%: meno del previsto, soprattutto a causa della chiusura del costosissimo e discusso portale Italia.it e del rallentamento del progetto DiGi Scuola. Analizzando i settori, troviamo in sintesi: education (37,6%), turismo (32%) e beni culturali (30,4%). Tornando a parlare del mercato complessivo dell’e-Content, l’analisi dei canali di accesso rivela che le piattaforme della tv digitale terrestre e della tv satellitare raccolgono il 49,5% del valore complessivo del mercato (ma il satellite da solo rappresenta il 45,6%), mentre internet ottiene circa il 30,9% e il mobile raggiunge solo il 19,6%. Il motivo ha cercato di spiegarlo alla platea dei presenti Pietro Guindani, Presidente di Vodafone Italia: “La clientela che vuole utilizzare i servizi a contenuti digitali in mobilità”, ha detto, “non può farlo bene con un abbonamento basato sulla tariffa prepagata. O meglio, troverà molti ostacoli in più rispetto a chi accede al servizio in abbonamento: dall’esaurimento del credito alla mancanza di una fattura che spieghi in dettaglio i consumi e i servizi usufruiti. Non è un caso se gli utenti che hanno scelto l’abbonamento usufruiscono dei contenuti multimediali digitali in misura maggiore rispetto a quelli utilizzano la soluzione prepagata”. Possibili evoluzioni Un fattore che il rapporto dell’Osservatorio e-Content non poteva prevedere è la gravissima crisi finanziaria che sta bruciando capitali enormi in tutte le Borse del mondo. In questa prospettiva, la raccomandazione è quella di mantenere la calma. Anche a fronte di una minore penetrazione dei pc connessi in banda larga nelle famiglie italiane rispetto a quanto accade in altri Paesi europei, e del lento


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FIG. 3: RIPARTIZIONE DEL MERCATO DELL’E-CONTENT PER TECNOLOGIE DI ACCESSO (2007) Valori in milioni di euro Tv sat e digitale terrestre: 2.554,6 (49,5%)

Mobile: 1.011 (19,6%)

Internet: 1.591,5 (30,9%)

Fonte: NetConsulting

‘switch off’ verso la televisione digitale terrestre, il rapporto prevede infatti una crescita: il mercato dell’e-Content dovrebbe essere in grado di raggiungere i 7 miliardi di euro entro il 2009. Motore della crescita sarebbe in particolar modo il comparto della pubblicità, che dovrebbe raggiungere un +36,2% nel 2008 e un +29,6% nel 2009. I segmenti più significativi al suo interno saranno ancora il video (sia su piattaforma satellitare sia su digitale terrestre), i portali e i motori di ricerca, che insieme raggiungeranno i 886 milioni di euro, il 56% circa del valore complessivo. Il segmento dei contenuti pay registrerà una crescita stabile del 16,4% sia nel 2008 sia nel 2009, seppure con andamenti differenziati al suo interno: la musica dovrebbe salire del 52,2% nel 2009, l’entertainment online verrà trainato dal segmento dei videogiochi e dalle scommesse online, il mercato video arriverà a

incidere intorno al 64%. Meno notevoli i possibili progressi del mobile entertainment e delle news, per le quali si prevede – già dal 2008 – una crescita ‘limitata’ a poco più del 10%. “In fondo al tunnel c’è un advertising nuovo, il cosiddetto advertising profilato”, ha spiegato nel corso del convegno Oscar Cicchetti, Direttore business strategies & international development di Telecom Italia, “basato su una conoscenza sempre maggiore del cliente che risiederà nelle reti di nuova generazione. Un advertising che, come dimostrano i piani di crescita ma anche i prezzi (l’advertising online costa quattro volte di più dell’advertising tradizionale), piace alle aziende ed è certamente il meno sgradito dal consumatore finale, che si vede proporre una pubblicità inerente a quelli che sono i suoi interessi abituali, quindi probabilmente utile. Non è che la punta dell’iceberg, uno dei tanti servizi che sfrutteranno l’intelligenza delle nuove reti”.

2008

Finalmente video on demand? C’è molta attesa per lo sviluppo dell’offerta di video on demand (‘Anytime, Anyway, Anywhere’), e per il lancio delle nuove forme di web tv basate esclusivamente sulla pubblicità. Continuerà, ovviamente, la crescita progressiva della televisione satellitare e di quella digitale terrestre, complice anche l’altrettanto progressivo spegnimento della tv analogica. Un ruolo ancora marginale sul mercato dei contenuti digitali sarà ricoperto dai public content, che hanno subito un forte rallentamento nel biennio appena trascorso. Le dinamiche migliori sono previste nel segmento relativo ai beni culturali, che può beneficiare di progetti innovativi e di finanziamenti sia a livello nazionale sia a livello europeo. I dati relativi al bando e-Content Plus del 2007 (47,5 milioni di euro di budget) hanno salutato una massiccia presenza italiana: il 63% delle proposte presentate alla Commissione Europea prevedevano la partecipazione di imprese del nostro paese, così come 13 dei 17 progetti ammessi al finanziamento (5 dei quali sono addirittura a coordinamento italiano). Le imprese, tra innovazione ed education Le aspettative di crescita per le imprese italiane sono riposte soprattutto nel progetto ‘Industria 2015’, dedicato all’innovazione dei beni culturali (sono in ballo oltre 150 milioni di euro di finanziamenti). Più contenute sono le crescite previste per il segmento dell’education, su cui persistono ancora molte incertezze da parte degli editori scolastici circa la sostenibilità del business legato ai contenuti didattici digitali, oltre che resistenze da parte di una fascia ancora consistente di insegnanti. Il governo, da parte sua, nel decreto legge n. 112/2008 ha previsto per l’anno scolastico 2008/09 l’obbligo per ogni scuola e ateneo universitario di favorire l’adozione dei libri di testo in versione online rispetto a quelli cartacei. Anche negli istituti primari e secondari, i testi scolastici saranno disponibili nella doppia versione, a stampa e online. Il segmento del turismo, infine, dovrebbe riprendere a correre. Microimprese e gente comune Tutti i segmenti del mercato e-Content potranno raggiungere ulteriore sviluppo solo grazie a vecchi e nuovi propulsori: la diffusione dei pc connessi in banda larga, sia nelle famiglie sia nelle microimprese (professionisti, commercianti e artigiani); lo ‘switch off’ dall’anaAl centro della foto, Paolo Romani, Sottosegretario allo sviluppo economico, che ha indicato le linee strategiche del governo per favorire la diffusione delle nuove tecnologie digitali.

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IL MESSAGGIO È IL MEZZO In occasione della presentazione del terzo rapporto sul mercato dei contenuti digitali in Italia, abbiamo incontrato Aldo Grasso, il maggiore esperto italiano di storia della televisione. Docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna Storia della radio e della televisione, Aldo Grasso alterna al lavoro di professore universitario l’attività di critico televisivo sulle pagine del quotidiano Corriere della Sera, con cui collabora dal 1990. È stato inoltre autore di diversi programmi radiotelevisivi, come A video spento (famosa la sua ‘Tv Parade’), e direttore dei programmi radiofonici della Rai nella breve stagione detta ‘dei professori’ (1993-94). Dal 1993, per due anni, è stato anche membro del consiglio della Nuova Fonit Cetra. Tantissimi i suoi saggi dedicati alla storia della televisione italiana: da La scatola nera della pubblicità (Sipra) a Storia della televisione italiana (Garzanti). Nel 2005 ha vinto il Premio Imola per la sezione spettacolo. Tv Key: Nel suo intervento ha parlato di uno sviluppo asimmetrico del mercato dei media. Vuole chiarirci il concetto? Aldo Grasso: Volevo dire semplicemente che si è investito molto nella tecnologia, ma poco sui contenuti. Che ci sia stato un cambiamento forte nel mondo della comunicazione l’ho scoperto dai miei stessi studenti, che hanno perso la voglia di discutere di televisione e di leggere i giornali. Tutto questo è avvenuto grazie a una rivoluzione tecnologica che ha messo in atto un cambiamento straordinario. Fino a ieri eravamo abituati a vedere i mezzi di comunicazione come qualcosa che ci permettesse di conoscere e conquistare il mondo senza muoverci da casa. ‘Televisione’, d’altronde, significa “guardare lontano”. La rivoluzione digitale, invece, ha invertito la tendenza: non siamo più in una fase esplosiva ma in una fase implosiva. Oggi si parla tanto di convergenza, diciamo che i mezzi di comunicazione devono parlarsi tra loro. Ma per farlo devono avere un linguaggio comune, che non è il lessico tecnologico bensì i contenuti. In una società si parla quando si condividono dei contenuti. Tv Key: Cosa è cambiato? Aldo Grasso: Lo slogan più famoso sui media era quello di McLuhan: “il mezzo è il messaggio”. Oggi, di fronte all’esplosione di informazione, di fronte alla liquidità dei contenuti, cosa dà loro una forma? Il mezzo che li contiene. I giornali, la radio, la televisione… sono come un’anfora. Il liquido che versiamo dentro l’anfora ne prende la forma. L’anfora-televisione e diversa dall’anfora-radio, come dall’anfora-giornale. Non è più il mezzo che diventa contenuto, ma il contenuto che diventa mezzo. Se non c’è un contenuto forte, se non c’è un brand, questo finisce col perdersi e con l’annullare la propria identità. Ed è la sconfitta più grave che possa avere un comunicatore. Tv Key: Più che chiederle dove va la tv, le chiedo allora: dove vanno i contenuti? Aldo Grasso: I contenuti sono l’unica speranza di sopravvivenza della televisione, come di tutti i mezzi. Una volta si riteneva che fosse importante il modo in cui questi contenuti venivano tra-

smessi. Adesso invece la realtà complessa della rete e il fenomeno della convergenza dimostrano che bisogna lavorare, e sodo, sui contenuti. Se non c’è qualità, la comunicazione non funziona. Per rispondere alla sua domanda, quindi, i contenuti vanno verso la qualità, o almeno lo spero vivamente. Bisogna investire sulla qualità. Solo questa permette di avere un prodotto in grado di attraversare felicemente tutte le piattaforme di distribuzione senza perdere la sua identità. Tv Key: Lei, da studioso, ha un’invidiabile visione della storia della televisione italiana. Ritiene che l’attuale sia una fase ascendente o discendente? Aldo Grasso: Siamo in una fase di passaggio, come ormai accade sempre più spesso. È finito un certo modo di fare televisione, anche se ci sono ancora grandi numeri. È finita la televisione generalista. Ora è il momento di un televisione più frazionata, più mirata. Ma per anticipare quello che sarà il futuro, ci vorrebbe la classica palla di vetro. Tv Key: In tema di qualità di contenuti, recentemente si è parlato molto del Qualitel, un sistema di rilevazioni che prende il testimone dai vecchi indici di ascolto. Cosa ne pensa? Aldo Grasso: Penso che la qualità sia qualcosa che si riconosce ma che non è misurabile. È un processo complesso. Si può misurare l’ascolto, la quantità… La qualità bisogna lasciarla a chi produce. Tv Key: Ma esiste davvero la tv di qualità? Aldo Grasso: Qualità, per esempio, è tutta la grande serialità americana, in molti casi addirittura superiore alla letteratura contemporanea e al cinema. Non è un caso se in Italia – una provincia neanche tanto grande dell’impero globale – uno dei più grossi exploit economici degli ultimi anni è stato proprio quello della serialità. Perché? Perché è stato l’unico prodotto in grado di funzionare su diverse piattaforme. Ha avuto successo sulla televisione generalista, sul satellite e sul digitale terrestre, ha avuto uno straordinario successo sui giornali e nel download da internet. Di questa per esempio, i miei allievi parlano spesso, ma non l’hanno vista in televisione: l’hanno vista sul computer!

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logico alla televisione digitale terrestre, nel 2012; la diffusione di reti di nuova generazione, che consentiranno un aumento dell’ampiezza di banda e servizi di alta qualità (IPTV interattiva, fruizione on demand, collaborazione con altri utenti); una maggiore disponibilità di device che consentiranno di migliorare la ‘customer experience’. La parte che ci tocca più da vicino è quella relativa al passaggio dalla televisione analogica in favore del digitale terrestre, per il quale il rapporto e-Content 2008 fornisce una serie di… consigli, come la promozione dell’offerta dei device di accesso e della qualità delle immagini (l’alta definizione). Ma un compito importante lo avrà anche lo Stato. Nel settore delle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, con priorità nei campi della sanità, della scuola e dei servizi transnazionali, si auspica la completa informatizzazione dei processi di front e back office, consentendo l’espletamento delle pratiche per via elettronica e rendendo disponibili i contenuti pubblici e le banche dati online a costi ridotti, a partire dal catasto e dai registri immobiliari. Tra le politiche non più differibili c’è – secondo i relatori del rapporto – l’armonizzazione dell’IVA agevolata al 4% dai contenuti editoriali tradizionali a quelli ‘liquidi’ e usufruiti online (su cui grava attualmente un’imposta del 19%): una norma che inciderebbe poco sulle entrate tributarie e che contemporaneamente incentiverebbe chi produce e distribuisce e-Content. Dal governo arrivano per fortuna segnali positivi. “È giusto concentrare l’intervento pubblico su alcuni elementi nodali”, ha infatti concluso Paolo Romani, Sottosegretario allo sviluppo economico, “come lo sviluppo delle infrastrutture e la semplificazione della regolamentazione. Recentemente, in alcune audizioni in Parlamento, ho avuto modo di indicare le linee strategiche per favorire la diffusione delle nuove tecnologie digitali. Oggi l’Italia è svantaggiata rispetto ad altri Paesi per tre importanti indici: il tasso di penetrazione della banda larga, il tasso di incremento su questa stessa penetrazione e lo sviluppo della rete attiva. Di fronte a questi dati, il governo vuole accettare la sfida per superare quello che si chiama ‘digital divide’. Senza le debite contromisure, infatti, rischieremmo di restare emarginati dai contesti internazionali di informazione”. È interessante anche l’idea, riportata nello studio di Confindustria, di battere sul suo stesso campo il download di contenuti effettuato attraverso servizi di file sharing e peer-topeer, offrendo musica senza richiedere alcun pagamento in cambio, ma vendendo spazi pubblicitari. “Solo aumentando la disponibilità di contenuti fruibili e contestualizzando la propria offerta, in modo da colpire target sempre più puntuali, si riuscirà a contrastare il fenomeno del file sharing e dare un’ulterio-


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MERCATO

DELL’HOME

ENTERTAINMENT

Solo per i vostri occhi e le vostre orecchie Nel corso dell’ultima edizione di IFA, la fiera berlinese dell’elettronica di consumo, sono state presentate diverse novità in campo tecnologico: dagli schermi Oled agli impianti home theater personalizzati. DI

L’

ultimo appuntamento con l’IFA (Internationale Funkausstellung, ovvero Esposizione Internazionale Tecnologica) di Berlino ha fornito indicazioni significative in merito agli sviluppi futuri dell’elettronica di consumo e del mercato dell’home entertainment. La manifestazione tedesca è uno degli eventi più importanti del settore dell’elettronica mondiale, per numero di espositori seconda solo al CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas, e più frequentata anche del CEATEC (Combined Exhibition of Advanced Technologies) giapponese. La prima edizione venne organizzata nel lontano 1926. Lo svolgimento fu regolare, a cadenza annuale, fino al 1939, quando la fiera venne sospesa a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Alla ripresa, avvenuta nel 1950, la cadenza diventò biennale. Dall’edizione 2006, l’IFA è tornata a essere un appuntamento annuale. L’edizione 2008 è stata una delle più visitate in assoluto degli ultimi anni.? Tecnologia sostenibile: Oled e netbook Indicazioni interessanti sono arrivate dalle aziende che hanno intrapreso la via della tec-

RICCARDO ROSSIELLO

nologia sostenibile per la tutela dell’ambiente, della salute dell’uomo, e per una migliore gestione delle fonti di energia. Molti apparecchi erano marchiati ‘green’ per segnalare di essere stati realizzati con tecnologie eco-sostenibili.? Erano presenti, per esempio, i primi schermi Oled (acronimo di Organic Light Emitting Diode, diodo organico a emissione di luce), una tecnologia che potrebbe presto entrare in concorrenza con quella lcd (a cristalli liquidi) e che garantisce una maggiore aspettativa di vita e il più basso consumo energetico mai ottenuto, purtroppo a costi ancora elevati. Il maggiore handicap degli schermi Oled, fino a poco tempo fa, era il progressivo depauperamento della luminosità. Secondo i dati più recenti, forniti nel corso dell’IFA, si è però arrivati a garantire oltre 60.000 ore di vita a fronte di un consumo energetico di appena 100 mW. Un segnale positivo che potrebbe fare da prologo, nel breve periodo, a soluzioni commercialmente competitive. Un altro fenomeno legato indirettamente al risparmio dei materiali e al contenimento dei costi è quello dei netbook: sub notebook, mini notebook, UMPC, e così via. Inizialmente questa categoria di computer portatili, dalle dimensioni e dalle prestazioni limitate, era stata pensata per portare il verbo informatico – a bassissimo costo – in paesi in via di sviluppo come quelli africani. Invece ha finito con l’attecchire fortemente anche in Nord America, Europa, Giappone e CiL’IFA di Berlino è una delle maggiori fiere internazionali del settore dell’elettronica di consumo. ~ 70 ~

na, costringendo i produttori a rivedere le proprie strategie. I netbook infatti, anche senza arrivare all’estremo come i modelli con ricarica a pedali o a manovella (vedi il progetto ‘One Laptop for Child’), permettono di coniugare la piena mobilità con l’esigenza ormai quotidiana di leggere la posta, navigare in internet, vedere film e chattare. Pensiamo per esempio all’Amilo Mini di Fujitsu Siemens, un mini notebook con display da 8,9 pollici, sistema operativo Windows, scocca con colori personalizzabili e, ovviamente, costo contenuto. Transcend, da parte sua, ha esposto dischi fissi di tipo SSD, ovvero composti di banchi di memorie flash e destinati ai mini notebook di ultima generazione, con tagli da 32 e 64 GB. Un’altra tendenza significativa sottolineata dalla fiera di Berlino è stata l’esplosione delle interfacce Visual Graphic, touch o multitouch, adottate su larga scala da computer palmari, netbook, camcorder… Forse è ancora presto per affermare che in futuro abbandoneremo i menu testuali come quelli delle interfacce dei sistemi operativi Windows, Mac e Linux per passare a comandi grafici in stile navigatore GPS, ma è certo che l’alfabetizzazione informatica passa attraverso la crescita esponenziale della presenza di comandi con simboli e icone, sicuramente più user friendly per tutte le età e le culture. Navigatori satellitari e supporti ad alta definizione Un comparto che non sembra rallentare è proprio quello dei navigatori satellitari. Passata la prima ondata, che ha visto l’affermazione di questi apparecchi non più come optional ma come requisito indispensabile per le automobili, pari quasi alle radio, ora è la volta del secondo step: l’evoluzione dei servizi. Un percorso quindi assai simile a quello che sta interessando il settore dei decoder per la televisione digitale terrestre. I grandi produttori hanno già cominciato ad affiancare alla navigazione in macchina la connessione a internet e i servizi di telefonia, per condividere informazioni in tempo reale che vanno dai cantieri in corso agli improvvisi ingorghi di traffico. Un’integrazione che in fu-


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A sinistra, una saletta home theater di First Impressions Themed Theatres. A destra, un’altra sala personalizzata per home cinema. In basso, un televisore Philips da 42 pollici con led a retroilluminazione.

turo interesserà sempre di più anche cellulari e palmari, come dimostrato dai modelli che già supportano funzioni di GPS e di guida stradale. Lo sviluppo successivo potrebbe essere quello della nascita di community di possessori di PND (Personal Navigation Device), per ottenere informazioni sempre aggiornate da condividere per mezzo del network. L’European Imaging and Sound Association (Eisa), per esempio, ha eletto il Navigon 8110 come il più innovativo navigatore portatile dell’anno. Tra le sue funzioni, sono da segnalare il Panorama View3D e il Reality View Pro per semplificare la guida e il display da 4,8 pollici in grado di visualizzare scenari realmente tridimensionali. Passando al mercato dell’home entertainment, il Blu-ray Disc è ormai stato definito come il supporto più titolato per l’alta definizione. Tramontato il concorrente HD DVD – la notizia è ormai vecchia – tutti i produttori hanno cercato di dare stabilità e continuità al comparto, a iniziare da Dell, che ha affermato pubblicamente che “il Blu-Ray Disc è destinato ad almeno dieci anni di dominio assoluto e incontrastato”. Si spera in questo modo di spingere una tecnologia che, soprattutto per i costi elevati, stenta ancora a decollare. Quella del Blu-ray sull’HD DVD è comunque una vittoria che potrebbe portare con sé anche dei risvolti negativi: concorrenza e competizione significano infatti anche miglioramento e sviluppo, due cose che in un regime di monopolio tecnologico potrebbero venire a mancare nei prossimi anni. E questo a prescindere dall’incremento della produzione di pannelli lcd e videoproiettori Full HD, che anche all’ultimo IFA erano un gran bel vedere.

Le aziende Tra i protagonisti dell’IFA c’è stata sicuramente Hyundai, che ha presentato la nuova linea di televisori a cristalli liquindi Hyundai E series a 100 Hz e i nuovi combinati che uniscono alla televisione tradizionale apparecchi ozpionali quali il ricevitore digitale terrestre DVBT, il lettore dvd\divX o l’hard disk integrato. Ha stupito come sempre Bang & Olufsen, che ha mostrato il BeoVision 4: un tv color al plasma dotato dell’Automatic Colour Management, ovvero un sistema esclusivo in grado di compensare il deterioramento causato del tempo. Splendido anche il BeoVision 7, con i suoi diffusori stereofonici – BeoLab 7-1 per la versione a 32 pollici e BeoLab 7-2 per lo schermo da 40 pollici – in grado di esprimere il massimo potenziale ottenibile da un diffusore per un televisore. Sharp ha puntato invece sui nuovi sistemi home cinema Serie HT-DV che, oltre al design e al surround digitale, si sono fatti ammirare per il consumo di energia particolarmente contenuto. Sotto il profilo audio, invece, le maggiori novità sono venute da Harman Kardon e JBL, che hanno proposto due nuovi sistemi home cinema, i modelli HS 250BQ e HS 350BQ, dotati di tecnologia d’avanguardia e di design ricercato. Suggestivo anche il sistema TubeSurround: una sorta di aureola da appoggiare alla testa che integra cinque altoparlanti e un subwoofer per riprodurre effetti sonori paragonabili a quelli di un impianto home theater. Può essere abbinato a telefonini, lettori mp3, iPod, console portatili e navigatori GPS. L’home theater personalizzato Addio coda per il parcheggio, addio freddo della sera… Ormai è possibile gustarsi un film

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su grande schermo, in Dolby Surround, anche rimanendo seduti comodamente sul divano di casa. Così almeno la pensano il 22% dei cittadini statunitensi, orgogliosi proprietari di un impianto home theater. L’ultimo trend nel settore, più che un impianto audio-video, è un’idea che non poteva che arrivare dall’America. Si tratta di un concetto di home theater realizzato secondo i propri gusti: ambienti unici, creati da architetti e designer specializzati come Theo Kalomirakis, Doug Charrois o Donny Hackett. Un esempio di questo nuovo modo di pensare il cinema in casa è quello proposto da First Impressions Themed Theatres e firmato da Jeffrey Smith. Assemblato dal team Definitive Electronics, l’impianto vanta un proiettore digitale dVision 1080p, un singolo proiettore DLP, un Lexicon MC-4 Music e altro ancora. Non manca neppure un minibar per intrattenere gli ospiti durante la visione. Il resto della scena lo potete vedere nella fotografia che accompagna questo articolo. Altro che multisala! È ovvio poi che, essendo gli Usa la patria del kitsch, molti hanno già approfittato dell’idea per rivivere le emozioni dei film in un ambiente che ne riproduce alla perfezione il background; per esempio, il ponte di comando di un’astronave come quelle di Star Trek o di Guerre stellari. Per dovere di cronaca, segnaliamo che una saletta home theater modellata sull’Enterprise NCC-1701D di Star Trek: The Next Generation costa circa tre milioni di dollari. In alternativa si può acquistare una sala audio-video che ricorda l’interno di una piramide egizia con tanto di oggetti sacri, sul modello di Indiana Jones; o ancora, che riproduce un salotto del Titanic. Più romantici di così!


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VETRINA Goldgenie Bizarre Se non vi è bastata l’accoppiata fra iPod nano e Nike, se non vi soddisfano i mille colori della gamma nano-cromatica, se non vi ha suggerito nulla neppure la special edition realizzata in occasione della festa di San Valentino (un regalo davvero esclusivo!), se un Apple iPod ricoperto di platino non vi sembrava adatto alla vostra lei o al vostro lui… ecco una versione ancora più limited. Un iPod nano placcato in oro a 24 carati! Ribattezzato ‘Bizarre’, è stato realizzato da Goldgenie. L’apparecchio, già in produzione, sarà disponibile in soli 500 esemplari.

Goldgenie Bizarre Yalos Diamond Immaginate un televisore da centomila euro, tempestato da venti carati di diamanti purissimi incastonati in una struttura di cristallo temperato dal design avveniristico. Fatto? Ebbene, non è un sogno. Lo schermo a cristallo liquidi più prezioso del mondo esiste veramente, e per di più è stato concepito e realizzato da una casa italiana: Keimat. Yalos Diamond,

Yalos Diamond

Memory drive Louis Vuitton così si chiama l’apparecchio, è un tv da 40 pollici con una moltitudine di preziosi diamanti incastonati lungo tutto il suo perimetro. Tecnologia all’avanguardia e raffinatezza dei particolari completano le caratteristiche del televisore. Non manca infatti, a parte la dicitura ‘zero pixel bright dot’, una scheda madre provvista di tutti i connettori necessari a interfacciarlo con ogni tipo di sorgente, come lettori dvd/divX ad alta definizione, personal computer e quant’altro. Louis Vuitton flash memory drive Leader nella moda d’avanguardia e fedele alla tradizione artigianale degli articoli di pelletteria di lusso, Louis Vuitton ha esteso da tempo la propria creatività a oggetti di una bellezza esclusiva. Non stupisce quindi che il suo marchio sia spesso legato a eventi unici come la Louis Vuitton Cup, una delle più famose e prestigiose competizioni velistiche del mondo. L’ultima novità della casa francese è una chiavetta usb che è anche un accessorio fashion. Disegnata da Fred de Garilhe, è riconoscibile per la particolare ed elegante forma ricurva. Disponibile in oro bianco o giallo, ha finiture in madreperla o alligatore nero. Alcuni esemplari presentano sulla corazza un orologio di tipo digitale o analogico, ma il vero plus è la possibilità di chiudere con una chiave la copertura in modo da proteggere i dati. Solo che poi ci vorrebbe anche una piccola cassaforte per proteggere la stessa chiavetta usb! Princess Plus Se Goldgenie ha reso il diffusissimo iPod un oggetto di lusso, altrettanto ha fatto il designer austriaco Peter Aloisson con l’iPhone. La sua versione del rivoluzionario telefono di Apple ~ 72 ~

ENTERTAINMENT

è stata ribattezzata Princess Plus. Il nome deriva da alcune delle pietre incastonate in oro bianco 18 carati, 138 diamanti con taglio princess, accompagnati da 180 diamanti con taglio a brillante per un totale rispettivamente di 16,50 e di 17,75 carati. Ovviamente il costo dell’apparecchio è piuttosto salato: 120.000 euro. In alternativa, potete portarvi a casa la versione di Amosu Luxury Phones, edizione altrettanto limitata, realizzata a mano e con materiali preziosi. La cassa in oro bianco, infatti, è rivestita da 1179 diamanti (per un totale di 16,78 carati!) che decorano i bordi e il logo della mela. In questo caso il prezzo base è ‘solamente’ di 29.000 euro.

Sphera Sphera di Karim Rashid Se per la vostra sala home theater avete sempre desiderato un angolo davvero unico ed esclusivo, perché non arredare la camera con il letto ideato dall’interior designer Karim Rashid? Sphera, questo il nome dell’esclusivo progetto, è racchiuso in uno spazio accogliente e ricco di plus tecnologici: televisore a schermo piatto da 32 pollici, un impianto home theater opzionale, uno specchio, luci a led (che conferiscono al tutto un effetto magico) e portacandele. Non manca neppure un ipertecnologico sistema di massaggio. Come se non bastasse, Sphera è disponibile

Princess Plus


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pianoforti… così come il prezzo: 150.000 dollari. Ultimate Ears 11 Pro Con quali accessori si possono ascoltare apparecchi speciali come l’iPod realizzato da Goldgenie, l’iPhone Princess Plus o quello di Amosu Luxury Phones? Ma con accessori altrettanto speciali, ovvio! Come le cuffie ultratecnologiche prodotte da Ultimante Ears (sigla di riconoscimento UE-11 Pro), che promettono una altissima fedeltà di riproduzione, un suono chiaro e pulito, anche quando si tratta di dispositivi di ascolto mobili, una gamma di tonalità e di frequenze molto ampia, restituita dai piccoli speaker e dai subwoofer inseriti in un accessorio incredibilmente piccolo e ultramoSteinway Lyngdorf’s Model D derno. Minuscole le dimensioni, ma grandissimo – c’era da aspettarselo con base regolabile secondo i gusti degli uten- – il prezzo: circa 1.500 dollari. ti, è personalizzabile con numerosi altri accessori ed è venduto in abbinamento a varie U-vola Stanchi delle solite casse acustiche in legno, intonalità di colore. gombranti sia nella versione da pavimento sia in quella da libreria? Stufi del solito design e Steinway Lyngdorf’s Model D Chi ama la musica classica sa che lo Steinway delle consuete tecnologie? Perché allora non Model D è uno dei pianoforti con il suono fare un pensierino all’U-vola? più affascinante tra quelli mai prodotti nell’e- Stiamo parlando di un diffusore innovativo ra moderna: uno strumento di rara qualità e nelle forme e nei contenuti, caratterizzato da di fama mondiale, ma anche un suono che a un elegante cabinet ellissoidale monoblocco, molti appassionati piacerebbe poter riprodurre composto da un conglomerato di speciali agtra le pareti domestiche utilizzando un im- gregati minerali Korodur KCF. Si tratta di una cassa acustica (ma possiamo davvero chiamarla pianto audio di grandissima qualità. È proprio quello che hanno pensato i proget- ancora così?) strutturalmente omogenea, comtisti della statunitense Steinway Lyngdorf, rea- patta e senza giunzioni, che consente di rilizzando un set di casse che accompagna un durre al minimo le riflessioni sonore e i riversistema audio veramente esclusivo. Il massi- beri interni. La particolare configurazione elmo per chi vuole riprodurre perfettamente il lissoidale, realizzata in alternativa ai tradiziosuono degli strumenti del marchio Model D. nali cabinet a forma cubica, ha il compito di Steinway Lyngdorf prevedeva di produrre me- limitare la diffrazione del suono verso l’esterno di cento di questi prodotti artigianali, ma no, bilanciando in modo ottimale le gamme pare le richieste siano state tali da far volare le sonore. Il risultato è l’annullamento delle vibrazioni da contatto e la garanzia di una resa quotazioni. Anche l’eleganza del design ricorda quella dei acustica perfetta. Presentato con diverse soluzioni di supporto che lo mantengono sospeso, sembra quasi che diffusore ‘galleggi’ nell’aria. Non stupisce che l’U-vola sia già stato inserito all’interno di prestigiose opere di architettura e ambienti di design.

Ultimate Ears 11 Pro

Waterfall Niagara Se nessuno dei preziosissimi apparecchi di home entertainment sin qui presentati è riuscito a farvi sussultare, ecco il colpo di grazia. La francese Waterfall Audio, una casa che ha saputo proiettare nel futuro il concetto stesso di casse audio, ha realizzato un sistema di speaker ~ 73 ~

U-vola high-tech eccezionale per materiali e suono: Niagara. La struttura di queste casse, infatti, non è realizzata in legno pregiato o in qualche speciale aggregato, ma in un vetro trasparente che si sposa perfettamente con i vetri in diamante, tagliati in lastre speciali per eliminare le fastidiose vibrazioni. Alcune parti sono cucite a mano in pelle nappa, mentre altre sono di alluminio solido. Il cono di vetro del tweeter, l’altoparlante che si occupa di riprodurre le frequenze audio più alte, è accompagnato da due componenti da 7 pollici dedicati ai suoni medi. Il woofer da 8,26 pollici, che riproduce le frequenze più basse, si trova invece nella parte inferiore del diffusore. La cabina di vetro dà l’illusione che le casse siano sospese. Uno sfizioso regalino da circa 53.000 dollari. ■ Waterfall Niagara


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Dare forma alla qualità Presentati a Milano i nuovi palinsesti Rai per la primavera del 2009. Nonostante una situazione di mercato non certamente favorevole, gli ascolti della televisione di stato continuano a crescere grazie a un’offerta editoriale sempre più diversificata. Le stime di Sipra per la raccolta pubblicitaria prevedono un 2009 di crescita zero al netto degli eventi DI GIANNI MARTINELLI sportivi che si sono tenuti lo scorso anno.

I

l 2 febbraio, presso il Teatro Franco Parenti a Milano, sono stati presentati i nuovi palinsesti primaverili della Rai. L’incontro è stato anche un’occasione per ribadire come la Rai si mantenga saldamente leader negli ascolti della televisione generalista e anzi veda incrementare i propri spettatori sia nel giorno medio sia nel prime time. Ma una rivoluzione è alle porte, anzi è già in atto. Si tratta dell’avvento del digitale terrestre e di tutte le nuove piattaforme multimediali che diventeranno sempre più determinanti in futuro sia per quanto riguarda l’offerta editoriale sia per gli investimenti pubblicitari.

Claudio Cappon, Direttore generale della Rai.

“Il mondo della televisione sta cambiando”, ha osservato il Direttore generale della Rai Claudio Cappon, intervenuto all’evento in videoconferenza a causa di problemi di maltempo che ne hanno impedito la presenza. “I mezzi si moltiplicano, le piattaforme sono molteplici, le modalità di comunicazione cambiano. Tutto questo si deve trasformare in una grande opportunità, occorrono strategie vincenti che sappiano venire incontro alle esigenze di pubblici sempre più esigenti e differenziati”. La ‘tenuta’ della Rai, anzi l’aumento degli ascolti, è resa possibile secondo Cappon dalla qualità dell’offerta editoriale e pubblicitaria. “È innegabile”, ha continuato il Direttore generale, “che dobbiamo fare i conti con una crisi finanziaria di portata internazionale. Ho però fiducia che proprio la crisi possa stimolare un cambiamento positivo, verso il quale l’azienda Rai è già indirizzata: un nuovo 1954 con una Rai multipiattaforma, in grado di andare incontro alle esigenze del pubblico e degli investitori”. Tra tre anni, nel 2012, tutta l’Italia abbandonerà la frequenza analogica per passare al digitale. Il segnale analogico verrà progressivamente spento area per area, secondo un calendario di switch-off pubblicato dal Ministero delle comunicazioni il 10 settembre scorso. La prima regione italiana passata al digitale già nell’ottobre 2008 è stata la Sardegna. Nel 2009 sarà la volta del Piemonte occidentale, della Valle d’Aosta, del Trentino-Alto Adige, del Lazio e della Campania. Nel 2010 toccherà alla Lombardia, mentre nel 2012 chiuderanno le regioni Toscana, Umbria, Calabria e Sicilia. Se gli step fissati verranno rispettati, si stima che a fine 2009 il 28% della popolazione italiana sarà ‘all digital’. Claudio Cappon ha illustrato proprio il caso ~ 74 ~

della Sardegna. In questi primi mesi di digitale, gli ascolti televisivi hanno premiato la Rai in maniera significativa. Innanzitutto le reti generaliste non hanno subito il brusco calo che molti analisti avevano ipotizzato e si sono, al contrario, mantenute costanti a livello di share. A questo però va aggiunta la nuova offerta digitale, nella quale spicca il caso Rai 4 che in Sardegna ha conquistato in pochissimo tempo il settimo posto tra i canali televisivi più visti. Bisogna anche ricordare come nell’isola, prima dello switch-off, ci fossero 25 canali televisivi in chiaro, mentre oggi ce ne sono addirittura 62. “La Rai del futuro”, ha concluso Cappon, “sarà sempre più multipiattaforma e multicanale. Un vero e proprio nuovo servizio pubblico per gli anni 2000”. Le sfide di Sipra La situazione economica internazionale ha innegabilmente influito anche sull’andamento del mercato pubblicitario, portando alla riduzione degli investimenti e a pianificazioni ‘a vista’ sempre più concentrate sul breve termine. “Pensiamo di chiudere la raccolta pubblicitaria Rai del 2008 con un risultato variabile tra il –3,5% e il

Maurizio Braccialarghe, Amministratore delegato di Sipra, la concessionaria della Rai.


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Uno dei programmi del genere ‘intrattenimento’ del mattino di Raiuno è ‘Verdetto finale’, condotto da Veronica Maya. Nel pomeriggio la parola passa a ‘La vita in diretta’, condotta da Lamberto Sposini, per poi arrivare al preserale con ‘L’eredità’, condotto da Carlo Conti. Infine non poteva mancare il seguitissimo appuntamento con ‘Affari tuoi’ con Max Giusti.

–3,8% rispetto al 2007”, ha precisato Maurizio Braccialarghe, Amministratore delegato della concessionaria Rai. “Per quanto riguarda invece le previsioni per il 2009”, ha aggiunto, “ipotizziamo una crescita zero al netto degli eventi sportivi che si sono svolti nel 2008”. Proprio la difficoltà del momento – ha osservato Braccialarghe – deve spingere tutti a lavorare sulla qualità della comunicazione e degli investimenti. La molteplicità delle fruizioni e delle piattaforme è una grande opportunità ma da sola non basta, se non c’è capacità di elaborazione di contenuti in grado di rispondere alle diverse esigenze del pubblico e di declinarsi secondo il proprium dei diversi mezzi e dei diversi target. Ma questa è propria la marcia in più della Rai, che dall’elaborazione continua per la tv generalista – che resta lo snodo chiave della programmazione – è stata capace di generare contenuti attrattivi e convincenti su tutte le piattaforme e di segmentare l’offerta su pubblici sempre più precisi, sia nel palinsesto delle reti generaliste sia costruendo canali dedicati, come Rai 4 per i giovani o Smash Girls per le teenager. Emblematico il caso dello sport, oggi fruibile e godibile in radio come in tv, sul satellite come sul web, con una ricchezza che si travasa da una piattaforma all’altra e che il pubblico degli appassionati segue con fedele mobilità. In questo quadro – ha sottolineato Braccialarghe – anche la pubblicità deve sintonizzarsi sempre più con il proprio target e cercare “le parole giuste” per raggiungerlo in modo coerente con il mezzo e con il programma.

Le trasmissioni più seguite la domenica pomeriggio sono ‘Quelli che il calcio...’ con Simona Ventura al timone (Raidue) e ‘Domenica In’ con Massimo Giletti, Lorena Bianchetti e Pippo Baudo (Raiuno).

tre dopo il telegiornale ci sarà l’ormai classico e seguitissimo appuntamento con Affari tuoi. Per quanto riguarda il prime time, sono tre i programmi su cui si punta l’attenzione: Il treno dei desideri, I raccomandati e X Factor. Molto interessante pare il nuovo talk show di Daria Bignardi Affinità elettive, mentre su Raitre continuerà il classico Che tempo che fa con Fabio Fazio. In seconda serata ecco due programmi comici di sicuro successo: Parla con me e Scorie. Per quanto riguarda il genere ‘fiction’, che si caratterizza per l’emozione, il coinvolgimento e l’evasione che riesce a fornire agli spettatori, spiccano titoli come Butta la luna 2, biografie di sicuro interesse come quella del sindacalista Giuseppe di Vittorio e del musicista Giacomo Puccini, e le grandi storie della letteratura. Verrà proposta una nuova versione di Pinocchio, con una strepitosa Luciana Littizzetto nella parte del Grillo Parlante. Sempre nel settore ‘fiction’, tornano grandi serie come ER e Cold Case e continua la soap di successo Un posto al sole. Nel settore ‘informazione’, accanto ai classici telegiornali e TG regionali verranno trasmessi una serie di programmi di approfondimento e dibattito quali Report, Anno zero, Porta a porta e Ballarò. Le caratteristiche del genere ‘cultura’ sono invece la ricerca della conoscenza, l’avventura, il

I nuovi palinsesti Presentiamo adesso la nuova offerta Rai per la primavera del 2009. Per quanto riguarda il genere ‘intrattenimento’, si comincerà la mattina con programmi come Uno mattina, Verdetto finale, La prova del cuoco e Festa italiana. Al pomeriggio si punterà sempre molto su La vita in diretta, mentre nel week-end le trasmissioni più seguite saranno ovviamente Quelli che il calcio... e Domenica In. Sempre nel genere ‘intrattenimento’, il programma preserale continuerà a essere L’eredità, condotto da Carlo Conti, men~ 75 ~


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tranno divulgare sul web anche i loro video in modo da coprire l’evento a 360 gradi.

Nel settore ‘fiction’ ci sono grandi serie di successo come ‘E.R.’, ‘Cold case’ e, da oltre un decennio, ‘Un posto al sole’.

mistero e la natura. La Rai offre programmi di Alberto Angela quali Passaggio a Nord Ovest e Ulisse, programmi di svelamento misteri come Voyager e programmi di viaggi e turismo come Alle falde del Kilimangiaro. Quest’ultimo è seguito da un target con un livello di cultura elevato e molto affine alle nuove tecnologie, par-

Nella sezione ‘informazione’ non mancano i programmi di approfondimento e dibattito, da ‘Porta a Porta’ (Raiuno) condotto da Bruno Vespa ad ‘Anno zero’ (Raidue) con Michele Santoro, da ‘Ballarò’ con Giovanni Floris a ‘Report’ condotto da Milena Cubinelli (entrambi su Raitre).

ticolarmente interessante quindi per un certo tipo di investimenti pubblicitari. Veniamo adesso al genere ‘sport’, tanto caro al pubblico italiano. La passione, l’energia, l’identificazione e la sfida fanno parte da sempre della nostra cultura e la Rai è sempre più presente in questo settore grazie anche ai recenti investimenti compiuti sul calcio, che permettono all’azienda di avere un’offerta unica in Italia: Serie A, Serie B, Champions League, ma anche il nuovo canale Rai Sport presente sia sul digitale terrestre sia sul satellite. E senza dimenticare la programmazione radiofonica, con il classico Tutto il calcio minuto per minuto che ormai fa parte della storia e delle tradizioni italiche. Ma la Rai non è solo calcio, è anche Formula 1, Giro d’Italia, campionati del mondo di nuoto, campionati di sci: tutto questo serve a ribadire che anche negli anni dispari non mancano certamente i grandi eventi sportivi. Per i più piccoli, con Rai Kids, la Rai ha un’offerta che promuove il gioco ma anche l’educazione e la scoperta. Programmi come L’albero azzurro, Winx e Melevisione continuano a essere trasmessi da anni perché riscontrano un altissimo gradimento nei più piccoli e, ovviamente, nei genitori. La Rai sul web Un discorso a parte merita l’offerta Rai su internet. Il portale Rai, completamente rinnovato da febbraio, si sta progressivamente affermando come una vera e propria web tv seguita da un pubblico sempre più ampio. Il web è sinonimo di libertà, socialità, esplorazione, spazio, e la Rai offrirà agli utenti canali on demand, podcast, vodcast, ecc. I navigatori potranno fruire di tutta una serie di canali tematici a portata di click. Il prossimo Giro d’Italia, per esempio, potrà essere seguito online attraverso una web cam che riprenderà ogni momento della corsa. Gli spettatori, inoltre, po~ 76 ~

Un’offerta di qualità Aldo Reali, Direttore generale di Sipra, ha fornito una serie di numeri per dimostrare di cosa sia fatta la qualità Rai. La Rai è leader negli ascolti da otto stagioni e quello appena passato è stato un autunno decisamente positivo per l’azienda pubblica. Le tre reti Rai hanno infatti registrato il 41,8% di share rispetto al 39,4% di Mediaset, con Raiuno che si è attestata al 22%, superando Canale 5 che si è fermata al 20,3%. La distanza è ancora maggiore se si considera la fascia del prime time: la Rai ha registrato nel suo complesso uno share del 43,4% rispetto al 39,6% di Mediaset, con Raiuno che detiene il 22,6% rispetto al 20,7% di Canale 5. Se si considerano i venti programmi più visti nell’ultimo autunno, ben quindici sono della Rai. Ai primi tre posti troviamo il Gran Premio di Formula 1 del Brasile, il Gran Premio di Formula 1 di Monza e Il commissario Montalbano. Tutti e tre sfiorano i 10 milioni di telespettatori. Buoni anche i risultati delle partite di calcio Italia-Montenegro e Real Madrid-Juventus, che hanno fatto registrare ascolti molto alti in particolare presso il target maschile. Per quanto riguarda invece i giovani (la fascia tra i 25 e i 44 anni), i programmi di maggiore successo sono stati L’isola dei famosi e X Factor. Confrontando i dati di gennaio 2009 con quelli di gennaio del 2008, emerge come la Rai abbia aumentato di 411.708 unità i propri telespettatori, grazie anche a un’offerta digitale sempre più ampia e completa. Non bisogna infine dimenticare che la Rai è la televisione meno ‘affollata’ in Europa per presenza pubblicitaria dopo la BBC. Il minore affollamento rende la pubblicità molto più efficace. In questo modo Sipra sente di confermare la promessa di dare forma alla qualità. Aldo Reali ha infatti concluso il suo intervento mostrando una semplicissima addizione: “Valore del prodotto editoriale + grandi ascolti + certezza del target + basso affollamento = alta qualità per la comunicazione”. ■

Anche nella sezione ‘sport’ l’offerta della Rai è molto ricca è seguita. Si spazia dalla Serie A e B alla Champions League, dalla Formula 1 al Giro d’Italia, dai campionati di nuoto a quelli di sci.


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Trasmettiamo emozioni L’offerta Mediaset per la primavera del 2009 si presenta estremamente variegata e diversificata per venire incontro alle esigenze di un pubblico sempre più attento e consapevole delle proprie scelte televisive. Nei palinsesti di Canale 5 spiccano graditi ritorni e grandi new entry, mentre per Italia 1 la parola d’ordine è ‘verticalità’, con serate a tema. Più classica l’offerta di Rete 4, che punta molto sul grande cinema e sulle DI GIANNI MARTINELLI sempre seguitissime serie tv e fiction.

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ulle reti Mediaset tornano i ‘pezzi grossi’ e riprende in grande stile la battaglia degli ascolti con la Rai. I palinsesti primaverili del gruppo di Cologno Monzese vedono il graditissimo ritorno del Dr. House in anteprima assoluta, programmi ormai consolidati come Grande fratello, Amici, Scherzi a parte e La corrida, oltre alla fiction all’insegna della commedia brillante con gli inossidabili Cesaroni. “Un palinsesto sfidante”, come ha dichiarato il direttore di Canale 5 Massimo Donelli, con l’obiettivo di rilanciare l’ammiraglia che in autunno ha ceduto il passo a Raiuno in termini di audience e, soprattutto, di “offrire agli sponsor uno strumento eccellente per affrontare la crisi della raccolta pubblicitaria”. Grandi novità anche nei palinsesti di Italia 1, la rete giovane di Mediaset che si connota sempre di più per il proprio palinsesto ‘verticale’, con serate tematiche spesso dedicate alla comicità. Rete 4, invece, rimane fedele alla sua linea vincente, con serie televisive sempre seguitissime, soap opera di successo e film in prima e in seconda serata. Ma presentiamo in maniera più approfondita i palinsesti delle tre reti.

Canale 5, tornano i big Di Dr. House, che la scorsa stagione aveva dato segni di stanchezza con un calo di ascolti, Canale 5 ha proposto dal 4 gennaio “le ulti-

Riconfermati tutti i programmi storici di Canale 5 a partire da ‘Grande fratello’, condotto da Alessia Marcuzzi, ‘RIS – Delitti imperfetti’, ‘Scherzi a parte’ con la nuova conduzione di Teo Mammuccari, Belen Rodriguez e Claudio Amendola, ‘La corrida’ con Gerry Scotti e la terza serie de ‘I Cesaroni’ con Claudio Amendola ed Elena Sofia Ricci. ~ 78 ~


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MEDIASET

L’intrattenimento mattutino di Canale 5 è affidato a una nuova coppia: Claudio Brachino e Barbara D’Urso con ‘Mattino 5’. A seguire il collaudato programma di Rita dalla Chiesa ‘Forum’ e nel pomeriggio ritroviamo ancora Barbara D’Urso con ‘Pomeriggio 5’.

me quattro puntate della quarta stagione, andate in onda soltanto su Joi, sul digitale terrestre di Mediaset”, spiega Donelli, “e poi dieci puntate della quinta, totalmente inedita per il pubblico italiano”. Dall’8 gennaio è ripartita la fiction, “con un cofanetto di tre commedie brillanti”, come sottolinea il direttore di Canale 5. Si è iniziato con Due mamme di troppo, con Lunetta Savino e Angela Finocchiaro consuocere e rivali; poi è stata la volta di Quattro padri single, quattro italiani che si trovano a vivere a New York, alle prese con ex mogli, figli piccoli e nuovi amori, sceneggiato e prodotto da Gabriele Cuccino. Infine seguirà Un amore di strega, con Alessia Marcuzzi romantica organizzatrice di matrimoni dotata di poteri paranormali. Da venerdì 9 gennaio è ripartito anche Arcizelig, con quattro puntate tutte nuove di Zelig, mentre da sabato 10 gennaio è tocca-

to a La corrida di Gerry Scotti. È tornato anche l’attesissimo appuntamento con il Grande fratello, ancora con la Marcuzzi e con una nuova casa, tutta ecologica, a Cinecittà. Anche l’edizione di quest’anno sta già registrando ascolti record nelle prime puntate. Da martedì 13 gennaio ecco un altro classico, ‘RIS – Delitti imperfetti’, alla quinta edizione. “Dieci puntate altamente spettacolari”, spiega il direttore di rete, “per una delle due lunghe serialità di stagione insieme con i Cesaroni 3”. Per quest’ultima sono previste diciassette nuove serate, al via il 6 febbraio. Mercoledì 14 gennaio è stato il turno di Maria De Filippi con Amici versione serale. Dal 29 gennaio è ripartito anche Scherzi a parte, con l’ex naufraga Belen Rodriguez accanto a Teo Mammucari e Claudio Amendola. Tanti, come sempre, i vip finiti nelle trappole dello show: “Per ottenere alcune liberatorie”, confessa DonelConfermati i programmi dedicati alla comicità: ‘Colorado’, ‘Le Iene’ con un duplice appuntamento e la new entry ‘Chiambretti Night’, condotta appunto da Piero Chiambretti, appena approdato a Mediaset.

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li, “siamo in difficoltà: speriamo che lo spirito prevalga sulla rabbia”. Insomma, un palinsesto affollato “di pezzi forti e produzioni originali, eccetto Dr. House”, sintetizza Donelli, convinto che le proposte editoriali vadano “perfettamente incontro alle esigenze degli investitori pubblicitari, alle prese con un 2009 che secondo le previsioni sarà un anno molto difficile. Come sempre l’ammiraglia di Mediaset, che è anche quotata in Borsa e deve stare ben piantata nel mercato, sarà in prima linea accanto alle imprese”. Novità anche per Striscia la notizia, dove dal 7 gennaio è tornata in pista l’ormai collaudata coppia Ezio Greggio-Michelle Hunziker, e per Pomeriggio 5: “Avrà uno studio tutto suo, diverso da quello di Mattino 5 e con il pubblico”. Confermate fino a fine stagione le conduzioni al mattino della coppia Claudio Brachino e Barbara D’Urso, mentre il pomeriggio ci sarà la sola D’Urso: “Squadra che vince”, conclude Donelli, “non si cambia”. Italia 1, una rete verticale La rete diretta da Luca Tiraboschi ha decisamente delle grandi ambizioni per la primavera del 2009. La nuova stagione è già iniziata con un colpo davvero d’eccezione: Piero Chiambretti è sbarcato sulle reti Mediaset dopo una vita passata in Rai e (gli ultimi anni) a La7. L’arrivo dello show man e del suo Chiambretti Night costituisce sicuramente un fiore all’occhiello per tutta la programmazione Mediaset. E non finisce qua, perché Luca Tiraboschi sembra deciso a portare sulla sua rete anche la famosa cantante Anna Tatangelo, attuale compagna di Gigi D’Alessio. Quello che è ormai consolidato è che Italia 1 prosegue nella filosofia di tematizzare le serate, cioè di proporre nella stessa giornata diversi programmi con caratteristiche affini. E dunque la domenica è dedicata alla comicità con i film, lo show Colorado e a seguire Le Iene (dove tornano Luca e Paolo insieme all’ormai inossidabile Ilary Blasi) che si sdoppia: una seconda serata più aggressiva e una prima più tradizionale al venerdì. Il lunedì è la serata dedicata al cinema, con moltissime prime visioni tra le quali 300, Miami Vice, Ho voglia di te, Step Up, Tu, io e Dupree, Romanzo criminale, Boog & Elliot. Ai film segue Rtv, il programma di real television condotto quest’anno da due reduci molto seducenti del Grande fratello: Melita Toniolo e Raffaella Fico. Nella tarda serata del lunedì tornano gli irriverenti della Gialappa’s Band con le nuove entusiasmanti gag della trasmissione


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NUOVI

PA L I N S E S T I

zato: “Io ci provo a mandare in prime time alcune serie americane molto moderne, come Terminator o Bionic Woman, ma se non acchiappano il pubblico le devo chiudere o spostare di orario, perché siamo pur sempre una rete commerciale”. Veniamo al venerdì: dopo Le Iene troviamo Dirty Sexy Money, Saturday Night Live e Poker Mania. Il gioco di carte ha fatto molto presa, tanto che ci potranno essere ospiti importanti. Infine il sabato ci sono film per le famiglie, adatti ai bambini, seguiti da Invasion (serie di fantascienza) e ancora da Poker Mania. Per quanto riguarda lo sport, non vanno dimenticate le famose dirette della Moto GP con Valentino Rossi che ormai fa audience quanto una partita di calcio della nazionale, ma anche gli approfondimenti come Fuori giri e Grand Prix. Tutto questo conferma Italia 1 come una rete sempre molto attenta agli sport più seguiti ma anche a quelli più particolari. Studio sport riserva infatti ampio spazio anche a tutte quelle discipline che raramente trovano diffusione nei programmi televisivi. Per i più piccoli Italia 1 propone una serie di cartoni animati di indubbio successo. Per i maschietti vanno per la maggiore la serie ninja Naruto Shippuden e il fenomeno Gormiti; per le bambine come non ricordare Twin Princess e Shizuku; per tutti, anche per i più grandi, ecco gli intramontabili I Simpson. Da ricordare infine lo show-fenomeno di qualche anno fa, La pupa e il secchione, che inizialmente avrebbe dovuto essere trasmesso in primavera ma che è stato posticipato. È lo stesso Tiraboschi a spiegarne il motivo: “L’abbiamo rimandato a settembre perché in questa stagione c’era un affollamento di reality, ma a condurlo saranno ancora Papi e Panicucci”. Concludendo, tra news e approfondimenti, Italia 1 si conferma una rete capace di raccontare in modo dinamico la realtà.

Anche per i più piccoli Italia 1 trasmette vari cartoni animati tra cui ‘Naruto Shippuden’, ‘Shizuku’ e gli intramontabili ‘I Simpson’.

Mai dire Grande fratello. Vedremo quest’anno quali saranno i concorrenti, o molto più probabilmente ‘le’ concorrenti, più tartassati dal celebre trio. La Gialappa’s torna anche in prima serata al martedì, preceduta dallo show teatrale Buona la prima con Ale e Franz e seguita dal già citato Chiambretti Night. Mercoledì è serata poliziesca, con le serie americane più note come CSI – Scena del crimine, nelle versioni Las Vegas e New York, seguita da Closet. Giovedì tocca ai film action e a Gossip Girls. Su quest’ultima serie, spostata in seconda serata per scarsi ascolti, il direttore Tiraboschi ha puntualiz-

Rete 4, la forza della tradizione Il palinsesto primaverile di Rete 4 rimane fedele a temi e atmosfere più familiari, con prodotti e personaggi ormai entrati nella storia della nostra television: informazione con programmi di cultura e di approfondimento, cinema, serie di successo, soap, nuovi telefilm europei e soprattutto il campionato di calcio. Ovviamente vanno per la maggiore i programmi indirizzati al pubblico femminile, che si rivolgono quindi a un target commercialmente molto interessante, posizionato nelle classi centrali di età, attento alle novità e propenso ai consumi. Per quanto riguarda l’informazione, confermato il Tg4 dell’inossidabile Emilio Fede, ecco l’immancabile Sipario Flash, qualche divertente minuto di pillole di gossip e di curiosità sul mondo dello spettacolo. Lo spettacolo del grande cinema prosegue con ‘Cinema 4’, ‘Cinema Festival’ e ‘I bellissimi di Rete 4’, dove spiccano titoli come Memorie di una geisha, Flags of our fathers, Black book, Orgoglio e pre~ 80 ~

MEDIASET

Molti gli spazi dedicati allo sport, tra cui ‘Guida al campionato’ il sabato sera per commentare gli anticipi di Serie A e ‘Controcampo’ la domenica sera con i commenti e la moviola di tutte le altre partite di campionato.

giudizio, La mala educación, Scoop e molti altri. Per quanto riguarda l’intrattenimento, il pomeriggio di Rete 4 vede confermati gli appuntamenti con Pianeta Mare di Tessa Gelisio e Melaverde di Edoardo Raspelli e Gabriella Carlucci. Lanciata nel 1998 da un’idea dell’agronomo Giacomo Tiraboschi, Melaverde è l’appuntamento della domenica con l’agricoltura, l’ambiente e le tradizioni eno-gastronomiche, attraverso gli itinerari più interessanti e le particolarità regionali d’Italia. Importanti anche i documentari del National Geographic e di Magnifica Italia, per scoprire luoghi, culture e tradizioni che spesso non conosciamo. Appuntamento fisso anche con la sessione pomeridiana del tribunale di Forum, condotto da Rita dalla Chiesa, e con Vivere meglio, condotto da Fabrizio Trecca ed Emanuela Talenti, mentre si attende con ansia il ritorno di Stranamore con Emanuela Folliero. Il fiore all’occhiello del palinsesto primaverile di Rete 4 sono ovviamente le serie tv, con titoli come Wallander, Secrets, Siska, GSG 9 Squadra d’assalto, Navarro, ma anche le ormai storiche soap Tempesta d’amore e My Life e le fiction come Doppio agguato, L’ultima pallottola e Mafalda di Savoia. Anche nello sport Rete 4 conferma di avere un palinsesto di tutto rispetto. Già dal 31 agosto è sbarcato sulla rete il grande calcio con Controcampo, uno dei programmi più seguiti dagli appassionati di questo sport, che va in onda la domenica sera in seconda serata con la conduzione di Alberto Brandi. Sempre calcio il sabato alle 23.10, con gli anticipi della Serie A in Guida al Campionato. ■


ANALISI

DATI

AUDITEL

TV

GENERALISTA

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Le audience di Natale e Capodanno Come di consueto, dopo la pausa natalizia ci aspetta l’esame di una gran mole di dati. Sul tavolo ci sono da prendere in considerazione le DI RICCARDO ROSSIELLO rilevazioni che vanno da novembre a gennaio.

I

l periodo che comprende le vacanze di Natale è il più ambito, ma anche quello fuori da tutte le regole della televisione. In queste settimane si concentrano infatti i film per i bambini e per tutta la famiglia, gli speciali, i programmi fuori palinsesto. Come non bastasse, è proprio in questo periodo che chi fa i palinsesti esaspera la controprogrammazione, spostando show e film da un giorno all’altro nella speranza di disorientare e battere le reti avversarie. Insomma, una piccola battaglia con tanta tattica e strategia. Visto che i dati sono tantissimi e importanti, non mi dilungo in altre divagazioni. Partiamo immediatamente alla scoperta dei programmi leader di questo fine 2008-inizio 2009. Lunedì, il sandwich della Rai Lunedì 10 novembre ad aggiudicarsi la serata è Il commissario Montalbano (Raiuno), che con l’episodio La pista di sabbia raggiunge 7,5 milioni di spettatori. Su Raidue se la gioca molto bene anche il reality show L’isola dei famosi, che supera i 5,5 milioni di appassionati ottenendo il suo record stagionale. Sul terzo gradino c’è il pur fortissimo varietà di Canale 5, Zelig. Lunedì 17 novembre si conferma il commissario interpretato da Luca Zingaretti, che con il quarto e ultimo episodio inedito della serie supera gli 8 milioni di spettatori. Va molto bene anche Zelig (Canale 5), che recupera un milione di spettatori e soprattutto il posto d’onore. Sul terzo gradino del podio c’è L’isola dei famosi (Raidue), che guadagna mezzo milione di spettatori. Il 24 novembre è la volta della finalissima dell’edizione 2008 de L’isola dei famosi, vinta dall’ex deputato Vladimir Luxuria. Una vittoria a mani basse, anche perché su Raiuno, come già anticipato, Montalbano non c’è più. Finalmente anche Raidue entra nel ristrettissi-

mo Olimpo delle emittenti leader. Al secondo posto si ricolloca Zelig. Lunedì 1° dicembre il varietà di Canale 5 Zelig conclude la sua risalita issandosi al primo posto grazie a 7,8 milioni di spettatori. Poco dietro la fiction in prima visione Paolo VI Un papa nella tempesta (Raiuno). Al terzo posto lo speciale Tutti a casa del reality show L’isola dei famosi, che totalizza quasi 5 milioni di spettatori. Non male per essere una minestra riscaldata. L’8 dicembre, giorno festivo, si conferma Zelig che ottiene oltre 8,5 milioni di spettatori nella prima parte e 6,1 milioni nella seconda. Un bel risultato, facilitato dall’assenza de L’isola dei famosi. A difendere la Rai non c’è che la replica del film tv Lourdes con Alessandro Gassman (circa 5 milioni di spettatori). Lunedì 15 vince di un’incollatura – poco meno di 300.000 telespettatori – la prima puntata della fiction di Raiuno Artemisia Sanchez con Michelle Bonev. Canale 5 gli contrappone la prima parte della miniserie Carnera, il campione più grande con Andrea Iaia.

Il 22, con la terza puntata, Artemisia Sanchez si conferma il nuovo cavallo vincente di Raiuno con quasi 6 milioni di spettatori. Debole l’opposizione dell’ennesima replica del film commedia The Family Man, con Nicolas Cage (Canale 5). Il 29 dicembre, ultimo lunedì del 2008, al primo posto c’è ancora la quarta e ultima puntata della fiction in costume Artemisia Sanchez. Dietro, il varietà speciale di Raidue Mezzogiorno in famiglia - Speciale Oroscopo 2009, condotto da Giancarlo Magalli, Adriana Volpe e Paolo Fox (3,9 milioni di spettatori), e la replica delle due parti della fiction di Canale 5 Ferrari con Sergio Castellitto. In definitiva, la sfida del lunedì vede primeggiare nettamente Raiuno, che chiude Zelig nel sandwich rappresentato dalle due fiction Il commissario Montalbano e Artemisia Sanchez, con Raidue e L’isola dei famosi a fare da stuzzichino. Martedì: Raccontami, Raffaella e Piero Angela Se il lunedì dà l’esito appena raccontato, il martedì è addirittura un monopolio di Raiuno. Il merito va principalmente alla serie Raccontami - Capitolo II, incentrata sulle vicende della famiglia Ferrucci nel colorato contesto dell’Italia degli anni ’60. L’11 novembre la fiction ottiene oltre 4,7 mi-

Nel mese di novembre la Rai si è aggiudicata spesso la serata con programmi già collaudati come ‘L’isola dei famosi’, condotta come sempre da Simona Ventura e con Filippo Magnini in collegamento con l’isola per commentare le prove dei concorrenti, e il seguitissimo ‘Il commissario Montalbano’, con quattro nuovi episodi che hanno raggiunto gli 8 milioni di telespettatori. ~ 81 ~


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ANALISI

DATI

AUDITEL

TV

Anche per quanto riguarda le fiction, Raiuno ha vinto la serata con due serie televisive: ‘Artemisia Sanchez’ e ‘Raccomtani - Capitolo II’ raggiungendo sei milioni di telespettatori.

lioni di spettatori, battendo il nuovo talent show musicale di Canale 5 È nata una… stella gemella, con Lorella Cuccarini. Martedì 18 la fiction italiana di Raiuno con Massimo Ghini e Lunetta Savino ottiene oltre 5,5 milioni di spettatori, sconfiggendo stavolta Ballarò, tornato sopra 4 milioni. Il 25 novembre, stessa musica. Raccontami Capitolo II, che pure scende a poco meno di cinque milioni di spettatori, supera l’ennesimo avversario: il film tv in prima visione su Canale 5 Finalmente una favola, con Gerry Scotti e Maria Amelia Monti. È evidente che l’ottima fidelizzazione alla serie rende ormai impossibile un cambio al vertice. Le cose quindi martedì 2 dicembre cambiano in maniera forzosa solo perché Raccontami – Capitolo II si è conclusa. Può tornare sul gradino più alto una delle regine indiscusse dell’audience: Raffaella Carrà col suo Carràmba! Che fortuna, che supera la puntata settimanale di Ballarò e la replica del film Hitch Lui sì che capisce le donne, con Will Smith (Canale 5). La serata si conclude col debutto in sordina della nuova serie Private Practice, con Kate Walsh (Raidue). Potremmo enunciare un nuovo teorema: cambiando l’ordine degli avversari, la regina non cambia. Martedì 9 segnaliamo l’unica affermazione di Canale 5, che grazie alla replica del film commedia L’amore è eterno finché dura con Carlo Verdone e Laura Morante riesce a superare il più lungo e drammatico Cinderella Man - Una ragione per lottare, con Russell Crowe e Renée Zellweger, trasmesso in prima visione su Raiuno. Si mantiene stabile invece Private Practice (Raidue), che conferma il pubblico dell’esordio. Avevamo detto all’inizio che nel periodo natalizio partono speciali e programmi che hanno il potere di rimescolare le carte in tavola. Non c’è da stupirsi più di tanto, quindi, se martedì 16 dicembre troviamo stabilmente in vetta la seconda puntata di Artemisia Sanchez (Raiuno), che sconfigge l’ultima puntata di

GENERALISTA

mercoledì, il consuntivo è un altro sandwich Rai, con una sola serata – peraltro grazie a un film – a fare da… sottile fetta di prosciutto. Mercoledì 12 novembre ritroviamo al primo posto, nella sua più consueta collocazione, il varietà di Raiuno Carràmba! Che fortuna, che supera il secondo appuntamento con la fiction di Canale 5 Amiche mie con Margherita Buy. Tra gli altri programmi in onda nella serata si segnalano il film thriller in prima visione su Italia 1 The Departed - Il bene e il male con Leonardo DiCaprio e Matt Damon, che ottiene il 16,53% di share fino a mezzanotte, e il talk-show Exit - Uscita di sicurezza con Ilaria D’ACarnera, il campione più grande (Canale 5). È mico (La7), che ottiene uno share del 4,49%. ormai un campione di regolarità Ballarò, che Il 19 novembre la programmazione viene stravolta per dare spazio all’amichevole di calcio si conferma terza forza della serata. Il 23 dicembre il leader cambia ancora. Va in Grecia-Italia (Raiuno), che registra oltre 7 mionda infatti la prima puntata di Cercatori di lioni di spettatori. Anche per questo, probatesori - Egitto: l’avventura della scoperta, mini- bilmente, la prevista prima visione del film ciclo di tre puntate di Speciale Superquark. L’i- Superman Returns su Italia 1 viene sostituita nossidabile Piero Angela si porta a casa circa all’ultimo momento dal film commedia Elf cinque milioni di spettatori. Al secondo po- con Will Ferrell (3.356.000 spettatori, 13,24% sto, la quarta puntata della fiction in replica di share). Il capo dei capi (Canale 5), che nella prima Mercoledì 26 si segnala l’ennesima affermaprogrammazione era stato uno dei leader del- zione del varietà abbinato alla Lotteria Italia, Carràmba! Che fortuna, e di Raffaella Carrà, l’intera stagione televisiva. Nessuna sorpresa martedì 30 dicembre, che che raggiunge 5,1 milioni di telespettatori. vede ancora primeggiare Speciale Superquark, Batte l’incontro di calcio di Champions Leadedicato stavolta alla scoperta di Troia, che gue tra Inter e Panathinaikos. batte di un soffio la quinta e penultima pun- Il 3 dicembre la consueta programmazione sutata de Il capo dei capi (Canale 5). Da segna- bisce l’ennesima variazione per dare spazio allare, per la seconda serata, la crescita, attorno la partita di calcio Milan-Lazio, valida per gli a quota 2,5 milioni di spettatori, dell’accop- ottavi di finale di Coppa Italia. Al secondo popiata Private Practice e Desperate Housewives sto, la penultima puntata della fiction Amiche mie (Canale 5). In evidenza anche il pro(Raidue). gramma pseudoscientifico Voyager - Ai confini della conoscenza (Raidue), che supera i 3,7 Mercoledì, tanta Raffa e qualche film Anche per quello che riguarda le audience del milioni di spettatori. Mercoledì 10 dicembre, come anticipato, si riaffaccia finalmente alla ribalta Canale 5. A interrompere la serie di affermazioni della Rai è la replica del film commedia The Wedding Date - L’amore ha il suo prezzo, con Debra Messing e Dermot Mulroney. Alla Raffaella nazionale non resta che accontentarsi, per una volta, della piazza d’onore (5.343.000 spettatori e ‘Carramba! Che fortuna’, lo show condotto da Raffaella Carrà e abbinato 21,11% di share). Per alla Lotteria Italia, ha vinto quasi sempre il confronto con gli altri programmi. avere la riprova che si è ~ 82 ~


ANALISI

Data

DATI

AUDITEL

TV

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GENERALISTA

Programma

Spettatori Auditel

Share %

10 novembre Il commissario Montalbano

7.585

27,26

Canale Raiuno

11 novembre Raccontami - Capitolo II

4.716

18,25

Raiuno

12 novembre Carràmba! Che fortuna

5.431

22,66%

Raiuno

13 novembre Raccontami - Capitolo II

4.784

17,55%

Raiuno

14 novembre Paperissima - Errori in tv

6.641

25,96%

Canale 5

15 novembre C’è posta per te

5.947

31,41%

Canale 5

16 novembre In nome del figlio

5.400

21,96%

Raiuno

17 novembre Il commissario Montalbano

8.209

28,98%

Raiuno

18 novembre Raccontami - Capitolo II

5.569

21,16%

Raiuno

19 novembre Calcio (amichevole): Grecia-Italia

7.089

25,71%

Raiuno

20 novembre Distretto di polizia 8

5.044

19,21%

Canale 5

21 novembre I migliori anni

6.740

28,95%

Raiuno

22 novembre C’è posta per te

6.372

31,07%

Canale 5

23 novembre I vicerè

6.097

25,27%

Raiuno

24 novembre L’isola dei famosi

7.214

31,49%

Raidue

25 novembre Raccontami - Capitolo II

4.885

18,13%

Raiuno

26 novembre Carramba! Che fortuna

5.164

19,77%

Raiuno

27 novembre La talpa

5.356

26,52%

Italia 1

28 novembre I migliori anni

7.006

28,42%

Raiuno

29 novembre C’è posta per te

7.045

34,79%

Canale 5

30 novembre Paolo VI - Un papa nella tempesta

Raiuno

5.260

21,48%

1 dicembre Zelig

7.853

27,05%

Canale 5

2 dicembre Carramba! Che fortuna

5.286

21,17%

Raiuno

3 dicembre Coppa Italia: Milan-Lazio

5.702

21,75%

Raiuno

4 dicembre Raccontami - Capitolo II

5.657

21,61%

Raiuno

5 dicembre Paperissima - Errori in tv

6.925

25,10%

Canale 5

6 dicembre Titanic

4.889

27,57%

Canale 5

7 dicembre Tutti pazzi per amore

4.994

21,50%

Raiuno

8 dicembre Zelig

8.579

32,59%

Raiuno

9 dicembre L’amore è eterno finché dura

4.745

19,15%

Canale 5

10 dicembre The Wedding Date

6.048

22,09%

Canale 5

11 dicembre Speciale ‘Che tempo che fa’

4.616

18,04%

Raitre

12 dicembre Super Paperissima

7.100

26,01%

Canale 5

13 dicembre Crociera Vianello

4.459

19,94%

Canale 5

14 dicembre Tutti pazzi per amore

5.448

19,99%

Raiuno

15 dicembre Artemisia Sanchez

5.619

20,41%

Raiuno

16 dicembre Artemisia Sanchez

5.884

21,83%

Raiuno

17 dicembre Carramba! Che fortuna

5.601

22,29%

Raiuno

18 dicembre Alì Babà e i 40 ladroni

4.750

18,77%

Raiuno

19 dicembre Super Paperissima

6.917

27,41%

Canale 5

20 dicembre Ornella, ancora più di me

4.535

23,07%

Raiuno

21 dicembre Tutti pazzi per amore

5.672

22,42%

Raiuno

22 dicembre Artemisia Sanchez

5.978

23,18%

Raiuno

23 dicembre Speciale Superquark

5.027

20,96%

Raiuno

24 dicembre Cars - Motori ruggenti

3.587

19,34%

Raiuno

25 dicembre Pierino e il lupo

3.886

17,69%

Raiuno

26 dicembre Pretty Princess

4.864

20,64%

Raiuno

27 dicembre Zelig - Svisti e mai visti

5.227

23,74%

Canale 5

28 dicembre Tutti pazzi per amore

5.260

21,63%

Raiuno

29 dicembre Artemisia Sanchez

5.886

22,88%

Raiuno

30 dicembre Speciale Superquark

4.780

19,75%

Raiuno

31 dicembre L’anno che verrà

5.584

34,67%

Raiuno

1 genn. ’09 Il capo dei capi

4.423

19,89%

Canale 5

2 gennaio

Principe azzurro cercasi

6.198

25,69%

Raiuno

3 gennaio

Zelig - Svisti e mai visti

5.597

25,91%

Canale 5

4 gennaio

Tutti pazzi per amore

5.154

22,34%

Raiuno

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La serata di fine anno se l’aggiudica Raiuno con il programma ‘L’anno che verrà’, in diretta da Rimini, condotto da Carlo Conti e seguito da quasi 11 milioni di telespettatori.

trattato solo di un’eccezione alla regola, il 17 dicembre ritroviamo Carràmba! Che fortuna con la migliore audience della prima serata: oltre 5,6 milioni di telespettatori. È, per la cronaca, l’ultima puntata prima della finale del 6 gennaio 2009. Sugli altri gradini del podio troviamo due film: la replica di Oliver Twist (Canale 5) e la prima visione di Penelope (Italia 1). Il 24 dicembre, vigilia di Natale, troviamo il palinsesto nuovamente variato. La vittoria (seppure con una modesta platea di 3.587.000 spettatori) va alla prima visione di un film per tutta la famiglia: la pellicola d’animazione prodotta dalla Pixar Cars - Motori ruggenti. Seguono Concerto di Natale con Mara Venier (Raidue), che ottiene 2.897.000 spettatori e 16,65% di share; la replicatissima commedia con Eddie Murphy Una poltrona per due (Italia 1) che segna 2.481.000 spettatori e il 13,79% di share; e il XXXII Festival del Circo di Montecarlo (Raitre), con 2.357.000 spettatori e il 12,72% di share. L’ultimo giorno dell’anno infine, dopo il messaggio di auguri del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (13 milioni di spettatori, contando anche satellite e web), ad aggiudicarsi la serata è il veglione di Raiuno condotto da Carlo Conti: L’anno che verrà. La diretta da Rimini è uno dei pochi programmi della stagione rimasto sui livelli di audience dello scorso anno. Allo scoccare della mezzanotte erano sintonizzati su Raiuno poco meno di 11 milioni di spettatori (65,04% di share). Su Canale 5 vedevano Capodanno 2009 con Paola Perego, invece, circa 2.516.000 spettatori (15,68% di share). Giovedì, sfida all’ultimo sorpasso Se per le giornate dal lunedì al mercoledì l’affermazione dei canali Rai (anche se sarebbe più giusto dire solo di Raiuno) è evidente, al giovedì le cose si fanno molto più equilibrate. Il preludio, il 13 novembre, saluta la vittoria in volata – con una differenza di circa 140.000 spettatori – della fiction di Raiuno Raccontami - Capitolo II sulla serie di Canale 5 Distretto di Polizia 8 : 4.784.000 spettatori e 17,55% di share per la prima, 4.642.000


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DATI

AUDITEL

TV

sima - Errori in tv si ferma a 6.571.000 spettatori (23,95% di share). Passa una settimana, e il 5 dicembre troviamo i posti nuovamente scambiati: il varietà di Canale 5, che assegna nella serata il premio finale di 100.000 euro, registra 6.925.000 spettatori (25,10% di share), mentre la puntata riepilogativa del varietà di Raiuno ottiene 6.246.000 spettatori, anche se con uno share migliore (25,74%). La settimana successiva, ancora una conferma. Il 12 dicembre il meglio di Paperissima, ribattezzato Super Paperissima, ottiene oltre 7 milioni di spettatori. L’avversario però non è più il varietà di Carlo Conti ma lo speciale Telethon del gioco di Raiuno Affari tuoi, condotto da Max Giusti. Venerdì 19 dicembre lo scettro spetta ancora a Super Paperissima, che ottiene quasi 7 milioni di spettatori nella prima parte e 5 milioni nella seconda. Se la doveva vedere con la seconda e ultima parte della fiction francese Alì Babà e i 40 ladroni (Raiuno), ferma a 4.776.000 spettatori e La sfida del venerdì sera è quella tra ‘Paperissima - Errori al 19,36% di share. in tv’, condotto da Gerry Scotti e Michelle Hunziker Mandata ormai in archivio la sfida su Canale 5, e ‘I migliori anni’, condotto da Carlo Conti tra Carlo Conti e il duo Gerry Scotti-Michelle Hunziker, gli equilibri con Sofia Bruscoli e Roberta Giarrusso su Raiuno: il tornano in discussione venerdì 26 dirisultato è di parità. cembre, quando la replica del film altalenanti se non proprio deludenti. Supera commedia proposto da Raiuno, Pretty Prindi poco più di 200.000 spettatori il film La cess con Anne Hathaway e Julie Andrews, battigre e la neve con Roberto Benigni e Nicolet- te il film tv in prima visione su Canale 5 Dotta Braschi, programmato da Raiuno. In pre- tor Clown, diretto da Maurizio Nichetti e incedenza, da segnalare Affari tuoi, che nella terpretato da Massimo Ghini (3.803.000 spetpuntata che assegna i 500.000 euro supera tatori e 16,46% di share). Da segnalare in poStriscia la notizia: 6.160.000 spettatori e sitivo invece gli ascolti dell’accoppiata di film 26,93% di share; 5.477.000 spettatori e d’animazione Disney Gli aristogatti (3.846.000 spettatori 15,85% di share) e Tarzan 23,88% di share). (3.360.000 spettatori 17,44% di share), traVenerdì, papere & nostalgia smessi per la prima volta su Raitre. Abbastanza equilibrata è anche la sfida del ve- L’ultimo venerdì in esame, quello del 2 dinerdì, che vede inizialmente un testa a testa cembre, è infine appannaggio del film comtra Paperissima - Errori in tv (Canale 5), con- media prodotto dalla Disney e programmato dotta dal duo Gerry Scotti e Michelle Hun- da Raiuno Principe azzurro cercasi, che surziker, e il varietà di Raiuno I migliori anni, classa la replica della commedia In questo moncondotto da Carlo Conti. Un tema che aveva do di ladri con Carlo Buccirosso e Leo Guldominato anche l’esame dello scorso periodo. lotta, trasmessa su Canale 5. In seconda seraIl 14 novembre primeggia Paperissima - Erro- ta, invece, non sembra pagare lo spostamenri in tv che batte I migliori anni, anche se con to dal martedì al venerdì di Private Practice e un distacco minimo: 6.641.000 spettatori e Desperate Housewives su Raidue, che perdono 25,96% di share contro 6.266.000 spettatori circa 500.000 spettatori. e 26,99% di share. Il venerdì seguente, 21 novembre, I migliori Sabato, tra Maria De Filippi e anni si prende la rivincita staccando il pro- Claudio Bisio gramma di Gerry Scotti e Michelle Hunziker Se esaminando i dati Auditel del martedì avedi circa 700.000 ascolti: 6.740.000 spettato- vamo parlato addirittura di monopolio Rai, è ri e 28,95% di share contro 5.955.000 spet- giusto definire monopolio Mediaset quello del tatori e il 23,24% di share. sabato… almeno finché Canale 5 propone nelIl dato viene confermato anche venerdì 28, la sua prima serata C’è posta per te, il talk show con I migliori anni che raggiunge 7.006.000 condotto da Maria De Filippi. spettatori (28,42% di share) mentre Paperis- Sabato 15 novembre C’è posta per te supera il Il 25 dicembre, giorno di Natale, vince nuovamente Raiuno, ma stavolta con la favola musicale di Sergej Prokofiev Pierino e il lupo, interpretata da Roberto Benigni e accompagnata dall’orchestra diretta da Claudio Abbado. Giovedì 1 gennaio 2009, infine, si riaffaccia in vetta Canale 5 grazie alla replica della puntata conclusiva della fiction Il capo dei capi, che fino a questo momento aveva avuto esiti

spettatori e 17,16% e 18,94% di share per i due episodi della seconda. Ma già da giovedì 20 le cose volgono in favore dell’ammiraglia Mediaset. L’ultima puntata di Distretto di Polizia 8, infatti, ricambia la cortesia a Raccontami - Capitolo II: 5.044.000 spettatori e 19,21% di share contro 4.898.000 spettatori e 17,96% di share. Buona la performance del reality show di Italia 1 La talpa, che al penultimo appuntamento supera i 4 milioni di spettatori. Il 27 novembre viene confermata l’ascesa de La talpa, che con l’ultima puntata raggiunge i 5,3 milioni di spettatori e il primo posto nella classifica delle audience in prima serata. Una vittoria ancora più bella se si considera che l’avversario era la seguitissima fiction di Raiuno Raccontami - Capitolo II (che pure vince in sovrapposizione). Il 4 dicembre lo scettro torna alla Rai per una serata speciale: la puntata conclusiva della fiction con Massimo Ghini e Lunetta Savino. L’audience supera i 5,6 milioni di spettatori. La segue a circa un milione di telespettatori di distanza Annozero, il talk show di informazione condotto da Michele Santoro, che ospita Vladimir Luxuria, neovincitore dell’ultima edizione de L’isola dei famosi. Dopo il risultato a sorpresa del 27 novembre, che aveva visto primeggiare Italia 1 per una delle rarissime volte (in precedenza era successo solo in occasione della MotoGP), è ancora una volta un giovedì a salutare una new entry. L’11 dicembre, infatti, troviamo al primo posto lo speciale del varietà di Raitre Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio e interamente dedicato ad Andrea Bocelli: oltre 4,6 milioni di spettatori. Finalmente è arrivata anche Raitre! Giovedì 18 dicembre in vetta c’è l’ennesima miniserie su Raiuno: Alì Babà e i 40 ladroni, con Gérard Jugnot e Amidou (oltre 4,7 milioni di spettatori). Segue l’ultima puntata del 2008 di Annozero su Raidue (4.299.000 spettatori 18,13% di share).

GENERALISTA

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DATI

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GENERALISTA

Il sabato sera è monopolio di Mediaset con due programmi storici: ‘C’è posta per te’, condotto da Maria De Filippi, e ‘Zelig’, condotto da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada e con un folto numero di comici.

primo appuntamento del varietà di Raiuno Serata d’onore col seguente risultato: 5.947.000 spettatori contro 3.335.000, 31,41% di share contro 17,02%. Il sabato successivo, il 22 novembre, il divario si accresce: C’è posta per te, ormai al penultimo appuntamento, ottiene oltre 6,3 milioni di spettatori, mentre Serata d’onore ne registra solo 2,2 milioni e il 12% di share. Aggiungiamo sul piatto un dato comparativo: i canali terrestri e satellitari che nella stessa serata propongono l’anticipo serale di Serie A Inter-Juventus raggiungono complessivamente il 20% di share. Nessuna sorpresa neanche il 29 novembre, con l’undicesima e ultima puntata del varietà di Canale 5 che supera i sette milioni di spettatori, e quello condotto da Pippo Baudo che non raggiunge quota tre milioni. Il 6 dicembre il Pippo nazionale avrebbe teoricamente la strada libera, vista l’assenza di Maria De Filippi. Così Canale 5 tira fuori dal cilindro la replica del pluripremiato film Titanic, con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Raggiungerà oltre 4,8 milioni di spettatori, superando ancora Serata d’onore, che pure riesce a salire sopra i tre milioni di spettatori. Il 13 dicembre è la volta della commedia in prima visione su Canale 5 che ha segna il definitivo ritiro dalle scene della coppia Raimondo Vianello-Sandra Mondaini: Crociera Vianello.

L’evento riunisce davanti alla tv quasi 4 milioni e mezzo di spettatori. Non decolla invece neppure per l’ultima puntata Serata d’onore, che si ferma a 2.965.000 spettatori e al 17,49% di share. Un boccone amaro e difficile da mandar giù per Pippo Baudo, che dichiarerà in molte interviste che “il varietà tradizionale è ormai morto”. La novità del 20 dicembre è Zelig - Svisti e mai visti, che nel passaggio dal lunedì al sabato cambia quasi totalmente tipologia di pubblico. In questa prima occasione verrà battuto a sorpresa, seppure sul filo di lana, dal varietà musicale – un tributo a Ornella Vanoni – Ornella ancora più di me con Claudio Cecchetto: 4.535.000 spettatori e 23,07% di share contro 4.612.000 spettatori e 22,77%. Così non sorprende di trovare Zelig - Svisti e mai visti al prima posto, sia sabato 27 dicembre sia sabato 3 gennaio: la prima volta con oltre 5,2 milioni di spettatori, in contrapposizione al film d’avventura La maschera di ferro con Leonardo DiCaprio e Jeremy Irons; la seconda con quasi 5,6 milioni di spettatori, in controprogrammazione al musical Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante. Domenica, tutti pazzi per la fiction La domenica è da mesi la serata delle fiction di Raiuno. Le ultime settimane di novembre e il mese di dicembre non smentiscono, anzi rafforzano la leadership della rete ammiraglia della Rai.

La domenica è tutta di Raiuno con le nuove fiction: ‘I vicerè’ con Cristiana Capotondi e Alessandro Preziosi e ‘Tutti pazzi per amore’ con Emilio Solfrizzi e Stefania Rocca. ~ 85 ~

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Domenica 16 novembre primeggia il film tv drammatico In nome del figlio, con Lorenza Indovina e David Coco. Secondo, ma staccato, il film comico Merry Christmas (Canale 5). Terzo Report (Raitre). Il 23 novembre tocca invece alla prima parte della fiction I vicerè (Raiuno), con Cristiana Capotondi e Alessandra Preziosi. Batte la serata poliziesca di Raidue, con NCIS Unità anticrimine e Criminal Minds, e la replica del film Il principe e il pirata (Canale 5) di Leonardo Pieraccioni. Il 30 novembre è ancora fiction e ancora Raiuno. Stavolta tocca alla prima visione di Paolo VI - Un papa nella tempesta. Record storico, con oltre 4,3 milioni di spettatori, per la terza stagione di Criminal Minds (Raidue). Al terzo posto il film The Legend of Zorro (Canale 5), con Antonio Banderas. Domenica 7 dicembre debutta la fiction Tutti pazzi per amore, con Stefania Rocca ed Emilio Solfrizzi: tredici puntate ricche di divertenti colpi di scena che promettono di diventare un incubo per i responsabili dei palinsesti dei canali Mediaset. Esce sconfitta dalla serata la puntata conclusiva della fiction di Canale 5 Amiche mie, con Margherita Buy, che scende a 4 milioni di spettatori. Il 14 dicembre Tutti pazzi per amore si conferma leader. Debole l’opposizione del film commedia Un’ottima annata - A Good Year con Russell Crowe, proposto in prima visione su Canale 5. Idem anche domenica 21 dicembre, quando la fiction di Raiuno supera il film Chiedimi se sono felice (Canale 5) con Aldo, Giovanni e Giacomo. Il risultato non cambia neppure domenica 28 dicembre e domenica 4 gennaio, quando la fiction con Stefania Rocca e Emilio Solfrizzi se la vede prima con la commedia in replica su Canale 5 Love Actually con Hugh Grant e poi con il ritorno, con gli episodi inediti, del telefilm Dr. House - Medical Division con Hugh Laurie. La crescita e lo zoccolo duro di appassionati della nuova fiction sono tutti nei numeri Auditel: 4.994.000 spettatori e 21,50% di share per la prima puntata; 5.448.000 spettatori e 19,99% di share per il primo episodio della seconda puntata; 5.672.000 spettatori e 22,42% di share per il primo episodio della terza puntata; 5.260.000 spettatori e 21,63% di share per il primo episodio della quarta puntata; 5.227.000 spettatori e 24,89% di share per il secondo episodio


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ANALISI

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SKY su una vetta alta… 12 milioni La televisione satellitare cresce ancora di oltre un milione di spettatori. Merito di una programmazione duttile e di un’offerta più completa rispetto DI RICCARDO ROSSIELLO a quella della televisione tradizionale.

N

ello scorso appuntamento avevamo anticipato che – a nostro umile giudizio – la strada di SKY era ormai in discesa. Dopo aver aspettato per mesi che l’audience della pay tv satellitare riuscisse a superare la boa dei dieci milioni di contatti unici giornalieri, questa barriera cadeva finalmente per la prima volta il 14 settembre (10.397.308). Il 2 novembre, con 10.916.182 spettatori unici nell’arco delle 24 ore, ci si avvicinava già all’obiettivo successivo: 11 milioni di contatti. In questo nuovo appuntamento annunciamo che non solo il muro degli 11 milioni di contatti è stato abbattuto di forza il 30 novembre (11.040.306), ma che nell’ultimo giorno preso in esame, il 4 gennaio, sono stati superati anche i 12 milioni di contatti (12.143.124 per la precisione). Insomma, con buona pace di chi sostiene che la televisione satellitare a pagamento è elitaria, che la sua installazione è complicata, che anche sul satellite i massimi ascolti vengono registrati dai canali Rai e Mediaset, i suoi numeri continuano a crescere. Non stiamo a discutere il fatto, ovvio, che in una contesa possa diventare controproducente elogiare troppo la forza dell’avversario, ma resta il sospetto che chi vuole competere con SKY non abbia un’idea proprio chiara della qualità. Che ci starebbe a fare altrimenti L’isola dei famosi nello spot per il rinnovo del canone Rai? Allo stesso modo appare discutibile che gran parte degli incentivi statali per la diffusione del digitale

terrestre siano serviti a finanziare i servizi diffusi a pagamento sulla nuova piattaforma. Verrebbe da dire allora che aveva ragione Tullio Camiglieri, ex responsabile stampa di SKY Italia, quando denunciava che mentre erano stati dati aiuti per la diffusione del Dtt, nulla era stato fatto per incentivare la ricezione dei canali satellitari, i primi ad aver trasmesso in 16:9, i primi ad aver mostrato l’alta definizione, i primi ad aver proposto l’informazione tematica. Novembre, venti giorni in altalena Riprendiamo ovviamente da dove avevamo lasciato: dalla seconda settimana di novembre. I dati di partenza non sono eccezionali, a testimonianza che il vero volano della crescita degli abbonati SKY è stata proprio la campagna promozionale a ridosso delle festività natalizie. Lunedì 10 novembre, secondo Auditel, erano 8.913.608 gli spettatori unici sintonizzati sul satellite durante le 24 ore, con uno share me-

Ottimi i risultati di ‘Romanzo criminale – La serie’, in onda su SKY Cinema. ~ 86 ~

dio nell’intera giornata pari al 6,6% (il 9,2% per il target commerciale 15-54 anni e il 12,2% per il target socio-economico alto). Nel prime time, in questa prima giornata di riferimento, l’audience media del satellite è stata di 1.358.849 spettatori, con il 4,7% di share il 6,2% per il target commerciale 15-54 anni; il 9,3% per la classe socio-economico alta). Tra le 9.00 e mezzogiorno, il 25,7% dei bambini tra i 4 e i 14 anni davanti alla tv stava guardando il satellite. Nella stessa fascia oraria, il 22,8% della classe socio-economico alta era sintonizzata su SKY. Nel complesso, lo share raccolto tra le 9.00 e le 12.00 è stato – sempre relativamente alla giornata del 10 novembre – del 10,8%. E ancora, tra le 15.00 e le 18.00 lo share era del 10,7%, diventando il 13,6% per il target commerciale 15-54 anni, il 21,7% nella fascia bambini 4-14 anni e il 20,7% nel target socio-economico più alto. Nella fascia preserale infine, quella compresa tra le 18.00 e le 20.30, il satellite ha fatto registrare uno share del 6,9%. In seconda serata invece, tra le 22.30 e le due del mattino, lo share del satellite è stato del 4,3%. Nelle 24 ore del primo giorno preso in esame sono stati i canali Fox (3.494.887) a ottenere il maggior numero di contatti, seguiti dai canali Raisat (2.979.648) e SKY Cinema (2.552.220). Poi i canali SKY Sport e SKY Calcio (1.774.218), i canali SKY Vivo e SKY Show (1.699.515) e Discovery (1.138.522). Nel prime time invece la classifica era la seguente: 1.177.868 contatti per i canali Fox, seguiti dai canali SKY Cinema (1.025.662), Raisat (997.232), SKY Sport e SKY Calcio (610.474), SKY Vivo e SKY Show (445.668) e Discovery (246.868). Ottimo, in questa giornata particolare, l’esordio della serie tv di 12 puntate prodotta da SKY Cinema Romanzo criminale – La serie, i cui primi due episodi, in onda dalle 21.00, sono stati seguiti in media da 164mila spettatori complessivi, con oltre mezzo mi-


ANALISI

DATI

AUDITEL

TV

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pio, nel prime time sono i canali SKY Sport e SKY Calcio a ottenere il maggior numero di contatti (2.109.430), seguiti dai canali SKY Cinema (1.041.202) e dai canali Fox (802.624). Vengono poi Raisat (647.072), Discovery (251.019), SKY Vivo e SKY Show (151.035). La partita Palermo-Inter, in particolare, raccoglie un ascolto medio di 1.036.039 spettatori complessivi con il 4,15% di share (2.004.720 i contatti unici). A sinistra, la locandina del film ‘Una moglie bellissima’ con Laura Torrisi e Leonardo Pieraccioni. Sotto, una scena del film ‘Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi’ con Monica Bellucci e Riccardo Scamarcio.

lione di contatti unici: circa il doppio dell’ascolto medio realizzato all’esordio dalla precedente produzione SKY Cinema, Quo Vadis, Baby?, vista il 15 maggio da circa 87mila spettatori complessivi. In media quindi, Romanzo criminale – La serie è stata seguita dal 15% del pubblico sintonizzato sui canali satellitari. A questi numeri, come ai dati successivi, vanno aggiunti gli spettatori che hanno seguito i programmi disponibili su SKY nelle oltre 160.000 stanze d’albergo che hanno sottoscritto questo servizio e che non sono misurate da Auditel. Gli altri dati della settimana sono riepilogati in tabella, inutile ripeterne l’elenco. Da segnalare una prima impennata mercoledì 12 (9.476.426 spettatori unici) e giovedì 13 novembre (9.574.284 spettatori unici), trainata dall’anticipo della dodicesima giornata di Serie A Juventus-Genoa (in onda dalle 20.30 su SKY Sport 1, SKY Calcio 1, SKY Sport 16:9 e SKY Supercalcio), che ha raccolto un ascolto medio di 1.275.559 spettatori complessivi con il 4,49% di share (2.379.104 i contatti unici). Picco anche sabato 15 novembre (9.973.132 spettatori unici) e domenica 16 (10.385.786 spettatori unici), grazie al consueto motore rappresentato dagli anticipi e dai posticipi del campionato di calcio. Cambiano di conseguenza anche i pesi dei singoli canali. Sabato, per esem-

Domenica, anche nelle 24 ore, troviamo al primo posto i canali SKY Sport e SKY Calcio (4.279.658 contatti), seguiti dai canali Fox (4.266.187), Raisat (3.721.098), SKY Cinema (3.201.217), SKY Vivo e SKY Show (2.189.262) e Discovery (1.511.299). Per il prime time, sono in vetta ancora SKY Sport e SKY Calcio con il maggior numero di contatti (2.741.124), seguiti dai canali Fox (1.315.460), SKY Cinema (1.207.305), Raisat (747.497), SKY Vivo e SKY Show (392.436) e Discovery (326.727). Il derby Roma-Lazio, in onda dalle 20.30 circa su SKY Sport 1, SKY Sport 16:9 e SKY Calcio 1, ottiene un ascolto medio di 1.536.101 spettatori complessivi con il 5,6% di share (2.142.903 i contatti unici). Da segnalare anche il record stagionale di ascolti per Diretta Gol, in onda su SKY Supercalcio, che ottiene una audience media di 393.359 spettatori. ~ 87 ~

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Per la settimana successiva c’è poco altro da segnalare, con i valori che si mantengono stabili intorno ai nove milioni di contatti unici giornalieri. Il 20 novembre c’è giusto da sottolineare il buon esordio sui canali SKY Cinema del film The Matador, visto in media da 249.031 spettatori complessivi. Idem anche la serata successiva, con il film Nella valle di Elah, visto in media da 260.373 spettatori complessivi. Si giunge quindi all’ennesimo rialzo del weekend: 10.455.673 spettatori unici il sabato, 10.539.514 la domenica. La prima giornata televisiva viene trainata dall’anticipo della tredicesima giornata del campionato italiano di Serie A, Inter-Juventus, che ottiene un ascolto medio di 2.277.437 spettatori complessivi con l’8,66% di share (3.134.473 i contatti unici); la seconda dal posticipo Torino-Milan, che ottiene un ascolto medio di 1.607.080 spettatori complessivi con il 5,82% di share (2.875.896 i contatti unici). Verso gli undici milioni di contatti unici Nella settimana successiva si registrano medie più alte di circa mezzo milione di spettatori, con il già segnalato picco di domenica 30 novembre. Più che dilungarsi su dati infrasettimanali, che non offrono spunti originali di discussione, approfondiamo quelli del giorno in cui anche la barriera degli undici milioni di spettatori viene a cadere. Come già detto, gli spettatori unici che si sintonizzano sul satellite durante le 24 ore di domenica 30 novembre, secondo i dati diffusi da Auditel, sono 11.040.306. La giornata fa registrare anche il record di audience media nelle 24 ore con 1.345.907 spettatori. Lo share medio del satellite nelle 24 ore è stato dell’11,1% (il 15,3% se si considera il target commerciale 15-54 anni; il 19,7% per il target socioeconomico alto). Anche tra le 9.00 e mezzogiorno si segnala il record di audience media con 1.181.470 spettatori. Nella stessa fascia lo share raccolto dal satellite è del 14,6% (il 32,4% nella fascia dei bambini tra i 4 e i 14 anni e il 27,7% tra la classe socio economico alta). Nel prime time l’audience media del satellite è di 2.776.529 spettatori, con il 9,9% di share (il 13,6% per il target commerciale 15-54 anni; il 16,9% per la classe socio-economico alta). Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, il satellite fa registrare uno share del 9,8% (19,9% tra la classe socio-economica alta) e in seconda serata, tra le 22.30 e le due del mattino, dell’8,3% (il 13% tra la classe socio-economica alta). Nelle 24 ore primeggiano i canali SKY Sport e SKY Calcio, che ottengono 4.743.376 con-


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ANALISI

DATI

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SPETTATORI UNICI 14.000.000 12.000.000 10.000.000 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 0

10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 Dicembre 2008

Novembre 2008

tatti, seguiti dai canali Fox (4.538.346) e dai canali Raisat (4.203.493). Poi SKY Cinema (3.376.498), SKY Vivo e SKY Show (1.839.516) e Discovery (1.813.404). Nella fascia del prime time sono i canali SKY Sport e SKY Calcio a ottenere il maggior numero di contatti (2.912.044), seguiti dai canali Fox (1.263.830), SKY Cinema (1.161.334), Raisat (825.090), Discovery (382.024), SKY Vivo e SKY Show (366.497). Sempre il 30 novembre si registra il record di audience media nelle 24 ore dei canali SKY Calcio con 160.075 spettatori. In particolare, il posticipo della quattordicesima giornata del campionato italiano di Serie A Palermo-Milan, in onda dalle 20.30 circa su SKY Sport 1, SKY Sport 16:9, SKY Calcio 1 e SKY Sport HD 1, ottiene un ascolto medio di 1.615.673 spettatori complessivi con il 5,8% di share (2.364.174 i contatti unici). Nel pomeriggio calcistico, tra le 15.00 e le 18.00, lo share del satellite è del 15,8% (20,2% per il target commerciale 1554 anni; 23,4% nella fascia bambini 4-14 anni; 28,5% nel target socio-economico più alto). Buona infine, vista la grande concorrenza del calcio, la performance dell’appuntamento con Megastrutture giganti, in onda su National Geographic Channel e National Geographic Channel+1, che raccoglie un ascolto medio complessivo di 62.555 spettatori. Dicembre, ancora sopra quota undici milioni Con la prima e la seconda settimana di dicembre si torna ai valori medi registrati prima del picco massimo: circa nove milioni e mezzo di contatti durante la settimana e più di dieci milioni nel weekend e durante le festività (come accade per esempio lunedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata). Tra le segnalazioni: la crescita di Romanzo criminale – La serie, che il 1° dicembre, con il quinto episodio, ottiene un ascolto medio complessivo di 219.916 spettatori; la secon-

da puntata della quinta stagione di Desperate Housewives, che il giorno 3, sui canali FoxLife e FoxLife+1, viene seguita in media da 325.975 spettatori complessivi; la prima tv del film Codice Carlo Magno, vista in media il giorno 4 da 368.679 spettatori complessivi; la prima del film Un Natale perfetto, visto in media il giorno 6 da 278.260 spettatori; e ancora un altro film il 7 dicembre, Santa Clause è nei guai, seguito nel complesso da 330.953 spettatori medi; l’8 dicembre infine cresce ancora Romanzo criminale – La serie, che con il sesto episodio ottiene un ascolto medio complessivo di 246.027 spettatori. Si arriva così a domenica 14 dicembre, quando il satellite fa registrare il record di audience media nelle 24 ore con 1.348.466 spettatori, mentre nell’intera giornata supera ancora il muro degli undici milioni di contatti unici: 11.192.543. Nel prime time l’audience media del satellite è di 3.562.493 spettatori, con il 12,9% di share (il 16,8% se si considera il target commerciale 15-54 anni; il 23,8% per la classe socioeconomica alta). Nella fascia tra le 9.00 e mezzogiorno, il 35,9% dei bambini tra i 4 e i 14 anni davanti alla tv stava vedendo il satellite. Nella stessa fascia oraria, la classe socio-economico alta si sintonizza sul satellite per il 24,8%. Nel complesso, lo share raccolto dal satellite tra le 9.00 e le 12.00 è del 13,7%. Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, e in seconda serata, tra le 22.30 e le due del mattino, lo share del satellite è del 10,5%. Il posticipo della sedicesima giornata di Serie A Juventus-Milan, in onda dalle 20.30 circa su SKY Sport 1, SKY Sport 16:9, SKY Calcio 1 e SKY Sport HD 1, ottiene un ascolto medio di 2.530.472 spettatori con il 9,17% di share per un totale di 3.130.440 contatti unici. Si tratta del record stagionale di audience media per un match del campionato italiano di Serie A e del secondo miglior ascolto di sempre, che va a sfiorare il record detenuto da Juventus-Inter del 4 ~ 88 ~

Gennaio 2009

novembre 2007, che era stata vista in media da 2.608.980 spettatori con il 9,72% di share e un totale di 3.210.297 contatti unici. Nelle 24 ore sono i canali SKY Sport e SKY Calcio a ottenere il maggior numero di contatti (4.937.184), seguiti dai canali Fox (4.611.962) e Raisat (4.217.952). Vengono poi SKY Cinema (3.120.975), Discovery (1.838.434), SKY Vivo e SKY Show (1.669.009). In prime time sono i canali SKY Sport e SKY Calcio a ottenere il maggior numero di contatti (3.676.462), seguiti dai canali SKY Cinema (1.118.495), Fox (1.065.073), Raisat (894.877), Discovery (391.693), SKY Vivo e SKY Show (246.183). Le settimana che va dal 15 al 21 dicembre è invece inaspettatamente sotto tono. Dopo una buona partenza, infatti, mercoledì 17, giovedì 18 e venerdì 19 i contatti scendono sotto i nove milioni: non accadeva dal 19 novembre. Questo malgrado qualche isolato buon ascolto, come quello di Romanzo criminale – La serie, che con il settimo episodio – in onda il 15 dicembre – ottiene un ascolto medio complessivo di 305.016 spettatori, raddoppiando quasi l’audience media del primo appuntamento, che era stato seguito da 163.860 spettatori complessivi. Il 16, la prima tv del film Princess – Alla ricerca del vero amore ottiene un ascolto medio complessivo di 274.859 spettatori. Sabato 20 dicembre, sono 9.939.335 spettatori unici sintonizzati sul satellite durante le 24 ore. Domenica 21, con un inaspettato recupero, si tocca invece quota 10.631.913. La settimana di Natale e quella di Capodanno Nella settimana che comprende il ponte natalizio si viaggia su valori mediamente più alti, e quindi allineati con i risultati ottenuti a inizio mese. Si parte bene lunedì 22 dicembre, con 9.482.071 spettatori unici e uno share medio del 9,2%, anche se l’ottavo episodio di Ro-


ANALISI

DATI

AUDITEL

TV

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SAT

A sinistra, Kristin Chenoweth e Danny DeVito in una scena del film ‘Conciati per le feste’. In basso, la locandina del film ‘Scusa ma ti chiamo amore’ con Raoul Bova e Michela Quattrociocche.

manzo criminale – La serie si segnala per una leggera inversione di tendenza: l’ascolto medio complessivo scende a 268.744 spettatori. Martedì la conferma, con 9.502.091 spettatori unici e il 9,4% di share. Mercoledì 24 dicembre, vigilia di Natale, siamo a 9.438.295 spettatori unici (nella serata il film Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie viene visto nel complesso da 244.642 spettatori medi). Il giorno di Natale vengono sfiorati i 10 milioni di spettatori (9.854.988, per la precisione), con uno share medio nell’intera giornata dell’11% (il 15,5% se si considera il target commerciale 15-54 anni; il 20,7% per il target socio-economico alto). È una serata con tanto di fuochi d’artificio quella sui canali SKY Cinema, grazie alla prima tv del film Una moglie bellissima di Leonardo Pieraccioni, che raggiunge la ragguardevole media di 965.430 spettatori: un dato da televisione terrestre free. Venerdì, giorno di Santo Stefano, siamo ancora a quota 10.496.301 spettatori unici, pari a uno share medio dell’11,5% (il 16% se si considera il target commerciale 15-54 anni; il 20,7% nel target socio-economico alto). In questa serata registra valori altissimi la prima tv del film Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi, visto in media da 636.302 spettatori. Nella sua prima riproposizione, Una moglie bellissima, andato in onda nel pomeriggio, aveva raccolto un ascolto medio complessivo di 438.785 spettatori medi. Così come la replica de La bussola d’oro, alle 17.00, aveva ottenuto un ascolto medio di 305.131 spettatori complessivi. Sabato 27 dicembre, con 10.113.082 spettatori unici, e domenica 28 dicembre, con 10.371.397 spettatori unici, sono perfettamente in linea. In serata registra 360.720 spettatori il film Come d’incanto. Un perfetto trampolino per l’ultima settimana di Auditel satellitare presa in considerazione dal nostro osservatorio in questo appuntamento. Inizio d’anno col botto: dodici milioni di spettatori! Lunedì 29 dicembre sono 9.751.858 spettatori unici quelli sintonizzati sul satellite du-

rante le 24 ore, pari a uno share medio del 10,5% (il 14,7% se si considera il target commerciale 15-54 anni; il 18,4% nel target socio-economico alto). Ancora una volta, ottima performance di un film in prima tv: Conciati per le feste viene seguito in media da 371.421 spettatori. La riproposizione di Una moglie bellissima, in onda dalle 13.45, raccoglie invece una platea di 258.787 spettatori. Martedì 30 dicembre siamo a 9.447.753 spettatori unici (share del 9,6%; il 13,7% se si considera il target commerciale 15-54 anni; il 16,8% nel target socio economico alto). Mercoledì siamo poco lontani: 9.399.187 spettatori unici e una share del 9,6%. Il primo dell’anno si vola ancora alto: 9.956.387 spettatori unici e share medio del satellite nell’intera giornata del 10,9%. Anche in questo caso è grande il successo per la prima tv del film Scusa ma ti chiamo amore, visto in media da 559.557 spettatori complessivi. L’ennesima replica de Una moglie bellissima, stavolta programmata alle 17.05, raccoglie altri 313.244 spettatori. Venerdì 2 gennaio ci si attesta a quota 9.962.536 spettatori unici (con share medio del 10,5%). Fanno da traino il film Pathfinder – La leggenda del guerriero vichingo, visto in media da 328.060 spettatori complessivi, e la replica di Scusa se ti chiamo amore, in onda dalle 15.30 circa e scelto da 321.695 spettatori. ~ 89 ~

Sabato 3 gennaio arriviamo a 9.703.015 spettatori unici: un ottimo risultato, che però non lascia intendere in alcun modo quanto accadrà il giorno successivo (anche se nell’intera giornata lo share medio del satellite è un ragguardevole 11%). Domenica 4 gennaio viene registrato il nuovo record assoluto: 12.143.124 spettatori unici (share medio del 10,7%; il 15,1% se si considera il target commerciale 15-54 anni; il 20,4% nel target socio-economico alto). Nel prime time l’audience media del satellite è di 2.082.357 spettatori, con l’8,2% di share (l’11,2% per il target commerciale 15-54 anni; il 16,2% per la classe socio-economico alta). Tra le 9.00 e mezzogiorno lo share raccolto dal satellite è del 13,1% (il 33% nella fascia dei bambini tra i 4 e i 14 anni e il 24,9% tra la classe socio-economico alta). Nel pomeriggio, tra le 15.00 e le 18.00, lo share è del 12,7% (il 24,3% tra i bambini 4-14 anni; il 26% tra la classe socio-economico più alta). Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, il satellite fa registrare uno share del 10,5% (il 21,3% tra la classe socioeconomica alta) e in seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share del satellite è stato del 12,8% (il 21,3% tra la classe socio-economica alta). Nelle 24 ore sono i canali Fox a ottenere il maggior numero di contatti (4.478.594), seguiti dai canali SKY Cinema (4.096.097) e dai canali Raisat (3.945.577). Vengono poi SKY Sport e SKY Calcio (2.197.804), Discovery (1.984.052), SKY Vivo e SKY Show (1.926.522). Nel prime time sono invece i canali SKY Cinema a ottenere il maggior numero di contatti (1.934.006), seguiti dai canali Fox (1.550.253), Raisat (898.062), SKY Sport e SKY Calcio (659.806), Discovery (508.090), SKY Vivo e SKY Show (262.107). Ancora grandi numeri per SKY Cinema 1, SKY Cinema+1 e SKY Cinema HD: la prima tv de L’allenatore nel pallone 2 viene seguita nel complesso da 528.828 spettatori medi. Cosa dobbiamo attenderci dalle rilevazioni dei prossimi mesi? Probabilmente i tredici milioni di contatti giornalieri nell’arco delle 24 ore non sono un risultato avvicinabile nel breve periodo (azzardiamo). Di sicuro però i nuovi picchi testimoniano di un parco abbonati nettamente cresciuto. Il nuovo trampolino, pertanto, potrebbe essere rappresentato da una platea più stabile e ricca durante la settimana, con medie più vicine ai dieci milioni di spettatori. Sempre ovviamente che la programmazione si dimostri all’altezza. ■


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NEWS

Y&R E BRW RACCONTANO I 132 ANNI DI BARILLA In onda dal 15 febbraio su tutte le principali emittenti nazionali, satellitari, digitali e locali, nei formati di 60 e 40 secondi, la nuova campagna di equity Barilla racconta il passato, il presente e il futuro dell’azienda. È una storia fatta di passione, impegno, serietà, ‘saper fare’ e sguardo verso il futuro: il racconto di una famiglia, il vero ‘volto’ di Barilla. Accompagnato da una campagna banner sui principali siti e portali internet, lo spot vedrà il suo completamento sul sito www.barilla132.it,

dove si avrà la possibilità di godere dello speciale taglio a 132 secondi per celebrare i 132 anni trascorsi dalla fondazione di Barilla. Nel mese di marzo è prevista la messa in onda anche nelle sale cinematografiche. Il filmato, realizzato dalla casa di produzione BRW & Partners con la regia di Javier Blanco, è stato girato tra Sudafrica, New York, Lombardia ed Emilia-Romagna ed è stato ideato dai Direttori creativi esecutivi di Y&R Aldo Cernuto e Roberto Pizzigoni.

AT E FILMMASTER PORTANO CAPRI NEL PARADISO LAVAZZA “Che meraviglia, i Faraglioni di Capri”: è questa l’esclamazione che il turista Paolo Bonolis rivolge a Luca Laurenti, felice di trovare un posto così bello anche in Paradiso, nel nuovo episodio della celebre campagna Lavazza, firmato dall’agenzia Armando Testa (con la direzione creativa di Mauro Mortaroli e Nicola Brunialti) e dedicato a Qualità Oro Lavazza. Ed è proprio nella magica piazzetta di una Capri paradisia-

ca che si svolge la nuova avventura della coppia, questa volta coadiuvata dal bravissimo Vittorio Viviani, prototipo del classico gagà napoletano. Pianificato da Media Italia, il nuovo soggetto ‘Capri’ è in onda nei formati da 40 e 30 secondi su tutte le principali reti televisive: Rai, Mediaset, SKY, La7. La regia è di Umberto Riccioni Carteny, la fotografia di Alessio Gelsini. La casa di produzione è FilmMaster.

LEVISSIMA È ON AIR CON LOWE PIRELLA FRONZONI È on air dal 15 febbraio sulla rete satellitare SKY la nuova campagna pubblicitaria di Levissima, l’acqua minerale naturale, archetipo e sinonimo di purezza. Il protagonista è ancora Reinhold Messner, testimonial che da tempo incarna i valori e i messaggi di cui l’azienda vuole essere portatrice. Siamo in alta montagna. Messner è arrivato su una vetta altissima e incontaminata, dove assapora il silenzio, la pace e l’atmosfera di un paesaggio

che infonde serenità. La creatività della campagna multisoggetto da 15 secondi illustra i benefici della purezza di Levissima: l’acqua porta a sentirsi parte della natura e a ritrovare così il proprio equilibrio, provando una sensazione di benessere. La direzione creativa è di Umberto Casagrande e Francesco Bozza dell’agenzia Lowe Pirella Fronzoni. La cdp è FilmMaster, mentre la regia degli spot è di Dario Piana.

TONY KAYE IN ESCLUSIVA EUROPEA PER THE FAMILY Il 4 febbraio Lorenzo Cefis, socio fondatore di The Family, ha annunciato l’accordo per la rappresentanza europea di Tony Kaye, in veste non solo di regista ma di artista a tutto tondo, in bilico tra il cinema, la musica, la pittura e la fotografia, in linea con l’assetto multidisciplinare del Gruppo The Family. L’esclusiva europea di Tony Kaye per The Family è curata da Maddalena Giovanardi.

Tony Kaye nasce in Gran Bretagna nel 1952. La sua è una carriera multiforme: documentarista, regista di spot pubblicitari e di videoclip, debutta al cinema nel 1999 con American History X, pellicola che ha visto Edward Norton al primo ruolo importante della sua carriera. Tra gli spot più famosi diretti in passato da Tony Kaye figurano quelli per Adidas, Volvo e Guinness. ~ 90 ~

DANITO TORNA IN TV CON UN NUOVO CARTOON Nel nuovo cartone animato di Danito, il brand Danone che si rivolge prevalentemente ai bambini, il simpatico drago pasticcione è alle prese con un elefante rimasto incastrato fra gli alberi. Grazie alle letterine magnetiche che vengono regalate da Danito in ogni confezione, riuscirà a liberare il malcapitato animale. E poi via, tutti insieme a giocare e a imparare a scrivere! Lo spot, in formato 20”, è ideato dal copy Francesco Cellini e dall’art Sara Cappelli. Direttore creativo: Nicola Barracchia. Cdp: Animo.

KAKÀ TESTIMONIAL DI SPECIAL OLYMPICS L’agenzia D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO ha firmato la creatività di ‘Be a fan of fun’, la nuova campagna di comunicazione di Special Olympics, un programma internazionale di allenamenti sportivi e competizioni atletiche per ragazzi e adulti con un ritardo mentale. La comunicazione si basa su un messaggio semplice, ‘Be a fan’. Il video, on air a primavera a livello sia nazionale sia internazionale, vede la partecipazione di un testimonial d’eccezione, il calciatore brasiliano Kakà, ed è stato prodotto da (h) films. La regia è di Federico Pepe, anche direttore creativo con Stefania Siani.

FORCHETS E HAIBUN PER IL T-REX DI RBA ITALIA L’editore RBA Italia ha scelto Forchets per la comunicazione della raccolta Divertiti e conosci con il Tirannosauro Rex. Collezionando le varie uscite, i ragazzi potranno costruire un fantastico modello di T-Rex composto da scheletro in finitura fossile e pelle; e grazie ai fascicoli, entreranno nel mondo della preistoria per scoprirne tutti i segreti. Forchets si è occupata del lancio dell’opera a 360 gradi: dal packaging e design della collana alla comunicazione tv e web. Lo spot è prodotto da Haibun e diretto da Francesco Fei.



N° 268 Gennaio-Febbraio 2009

Gennaio-Febbraio 2009 - N. 268 - e 6

Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva

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268 I LEADER DELLA PRODUZIONE SPECIALE DIGITALE TERRESTRE

Media Key srl, Via Arcivescovo Romilli, 20/8 - 20139 Milano - www.mediakey.tv

L’INTELLIGENZA SEXY DI TOYOTA iQ

I NUOVI PALINSESTI RAI E MEDIASET


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