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Media Key Srl, Via Arcivescovo Romilli, 20/8 - 20139 Milano - www.mediakey.tv

THE ITALIAN CHALLENGE – CANNES LIONS 2009 N° 272 Luglio-Agosto 2009 Luglio-Agosto 2009 - N. 272 Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva

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THE ITALIAN CHALLENGE

CANNES LIONS 2009


WANTED

Alberto Sarti

Roberto Serra

Andrea Sarti

Fabio Castelli

Dodo Occhipinti

“Piercing Boy”

“Bob Serratura”

“TatuHatu”

“Il Tenebrone”

“Er Paparazzo”

Marco Longieri

Flavio Ibba

Vincenza Filomena

Malgorzata Polit

“Mr. Cordless”

“The Moogflon”

“Baby Danger”

“East End Girl”

MARCO LONGIERI Originario dei Rom stanziali di Cassina de’ Pecchi. Ras dei motorini rubati a 15 anni, a 18 passa alle motrici di camion. A 21 anni si “specializza” nelle autoradio e con l’avvento dei telefonini guida una banda di minorenni che rapina i cellulari ai ragazzini ricchi. Già noto come “Roming Hood” è un grande esperto di cimici.

Sceneggiatura di Paolo Stecca Fotografie di Nicolò Quirico Artwork by Traccia - www.traccia.it Si ringrazia il carcere minorile di Alberobello per aver rilasciato in permesso speciale la spregiudicata Vincenza Filomena.

ROBERTO SERRA Nasce a Malta in una famiglia della nobiltà decaduta dell’isola. Giovanissimo ruba una barca a vela e fugge in Sicilia dove viene affiliato alle cosche dell’Etna. Esperto di casseforti, nel giro degli scassinatori è noto come “Bob Serratura”. Attualmente ritenuto molto pericoloso per l'insana passione per gli esplosivi, dalle miccette al plastico.

Top Digital srl via Giovanni da Procida, 6 - 20149 Milano Tel. 02.3310.5613 - Fax 02.3310.0528 www.topdigital.it - topdigital@topdigital.it PRODUZIONE E POST-PRODUZIONE AUDIO AL SERVIZIO DELLA COMUNICAZIONE


EDITORIALE

TV KEY 272 – LUGLIO-AGOSTO 2009

L’ITALIA A CANNES SI CONFRONTA CON IL MONDO I protagonisti del mondo della produzione di film pubblicitari svettano con i loro marchi sulla copertina di questo fascicolo di Tv Key, che verrà distribuito in tiratura supplementare al 56th International Advertising Festival in programma a Cannes dal 21 al 27 giugno. L’Italia cercherà come sempre di giocare tutte le sue carte per conquistare qualcuno dei famosi Leoni, le statuette più ambite del mondo nel campo della comunicazione. Due sono gli speciali di questo numero dedicati alla grande manifestazione alla quale il gruppo editoriale Media Key partecipa ogni anno: Cannes 2009 e Spot Story. Nel primo troviamo tutte le novità relative all’edizione numero cinquantasei della grande kermesse internazionale, comprese le pagine dedicate a tutti gli spot iscritti dall’Italia. Nel secondo alcuni dei più noti creativi raccontano un loro spot recente di particolare rilievo, realizzato grazie alla perfetta fusione di una bella idea con una produzione eccellente. Insomma, la formula che dovrebbe distinguere tutti gli spot di successo. Lo spot da non perdere di questo mese è quello di Edison, nato da un’idea dei creativi di McCann Erickson e prodotto da Movie Magic International e Piana Film. Questa campagna multisoggetto ha come protagonisti alcuni campioni dello sport italiano, vale a dire Stefano Mancinelli della nazionale di basket, Francesca Piccinini della nazionale di pallavolo, Valentina Vezzali, olimpionica di fioretto, la squadra italiana di ginnastica ritmica. Il messaggio è chiaro: Edison si sta diffondendo nelle città italiane e offre un’energia positiva e nuova, gli atleti azzurri sono pronti alle sfide e orientati all’eccellenza proprio come la grande azienda italiana. Rimaniamo nel mondo delle case di produzione per parlare dei tre cortometraggi commissionati da Banca Intesa Sanpaolo a tre grandi registi italiani: Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino. Ce ne parla Andrea De Micheli, socio di Casta Diva Pictures, che è stato il produttore delegato dell’intero progetto, chiamato ‘Per fiducia’, ed Executive producer del film di Ermanno Olmi. Con questa operazione Banca Intesa Sanpaolo ha scelto di comunicare non un prodotto ma un sentimento. E anziché utilizzare degli spot pubblicitari, si affida al cinema d’autore per riconquistare la fiducia di molti italiani scossi dalla crisi. Questa operazione si è rivelata vincente e ha avuto anche larga eco sui media. Un lungo approfondimento è dedicato al festival del cinema di Cannes. Michael Haneke ha vinto la Palma d’Oro con Il nastro bianco, mentre Jacques Audiard il Grand Prix grazie a Un prophète. Vincitore morale del festival è stato Marco Bellocchio con Vincere, che ha ottenuto recensioni entusiastiche sulla stampa straniera più autorevole. Sempre di cinema parliamo nello speciale dedicato ad Arcipelago 2009, il festival internazionale di cortometraggi che si è svolto a Roma. Il protagonista di questa edizione è stato Valerio Mastandrea, l’attore romano che più di ogni altro può vantare nel suo curriculum una collezione notevole di cortometraggi. Rimaniamo a Roma, dove si è svolto recentemente l’OmniCom Expo, la fiera dedicata ai professionisti della comunicazione. Si è parlato anche di televisione nel corso di uno dei convegni più seguiti, ‘Come si evolve la televisione ai tempi di internet. Nuovi contenuti e nuove tecnologie’. La tv tradizionale, secondo i relatori, mostra ascolti in diminuzione e un business pubblicitario che si assottiglia. Sembra però che il digitale sarà in grado di rilanciare questo mezzo, assicurando interattività e alta qualità dell’audio e delle immagini. I contenuti, secondo gli esperti, dovranno essere sempre più al centro dell’attenzione per rilanciare la televisione e soddisfare le diverse aspettative dei telespettatori.

Roberto Albano

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Luglio-Agosto 2009 - N. 272

Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva

EDITORIALE

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L’ITALIA A CANNES SI CONFRONTA CON IL MONDO

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EDISON, L’ENERGIA POSITIVA CHE VINCE NEL MONDO

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OLMI, SALVATORES, SORRENTINO: NOMI CHE COMUNICANO FIDUCIA

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CUSTODI D’IMMAGINE

SPOT DA NON PERDERE

CASTA DIVA

MP MANAGEMENT

■ ■ ■

CANNES LIONS 2009

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LA SFIDA ITALIANA DEI 91 SPOT

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TUTTI I FILM ITALIANI IN COMPETIZIONE

■ ■ ■

SPOT STORY

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ALTO ADIGE SÜDTIROL ‘MIGRAZIONI’

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ARANCIATA SANPELLEGRINO ‘ESAGERATA DI NATURA’

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BUITONI ‘BRAVA’

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COLOMBINA QUICK&CLEAN ‘CINTURE’

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ERG MOBILE ‘GIGOLÒ’

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HOPLÀ ‘LA VOTAZIONE’

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KELLOGG’S EXTRA ‘ROCKAROUND’

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LANCIA ‘NOBEL PEACE SUMMIT’

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LEGA DEL FILO D’ORO ‘PROVARE PER CREDERE’

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PAMPERO ‘ESCRIBE TU HISTORIA’

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POSTE ITALIANE ‘STAFFETTA’

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PROSCIUTTO DI PARMA ‘ALLENAMENTI’

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WONDERBRA ‘BUTTON’

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HANEKE VINCE LA PALMA DI ISABELLE

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A NOI PIACE CORTO

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IL FUTURO DELLA TELEVISIONE È... LA PERSONA

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LA CRESCITA DEI MULTI-TASKER

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MUSICA, FOTO E VIDEO A PORTATA DI TELECOMANDO

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LA PRIMAVERA LASCIA EREDITÀ PESANTI

L’abbonamento comprende l’invio di Media Key Synthesis (10 fascicoli), Tv Key (9 fascicoli), più gli speciali e l’Annual.

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NESSUNA NUOVA, BUONA NUOVA

Tutti i diritti sono riservati

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NEWS

MEDIA KEY EVENTS

Responsabile Roberto Albano Produzione Raffaella Fracchia Astrid Fiorella eventi@mediakey.it Stampa Eurgraf - Cesano Boscone (MI) Distribuzione Taimm ■ ■ ■

FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES

Pubblicità - Consegna materiale: 20 gg. prima del mese di copertina Editore: Media Key S.r.l.

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ARCIPELAGO 2009

OMNICOM EXPO

Registrazione n° 348/16.5.90 presso il Tribunale di Milano Sped. in Abb.to Postale - 45% Art. 2 Comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Milano Media Key S.r.l. è iscritta nel Registro Nazionale della Stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Servizio dell’Editoria, Divisione X Legge 5/8/1981 n. 416, Art. 11 con il numero 01397 Vol. 14 - Foglio 769 in data 21/11/84. Iscritta al ROC n. 7278 Abbonamento annuo Italia: 120 euro Abbonamento annuo Estero: 165 euro

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SOMMARIO

Direttore responsabile Roberto Albano roberto.albano@mediakey.it Coordinatore editoriale Clara Zambetti Tel. 02 52.20.37.24 clara.zambetti@mediakey.it redazione@mediakey.it Collaboratori Gianni Martinelli Raul Alvarez Fabienne Agliardi Silvia Fissore Silvia Marchetti Claudio Nutrito Marianna Venturini Mauro Murero Cecilia Levi Emmanuel Albano Helen Albano Riccardo Rossiello Maurizio Ermisino Art director Stefania Gaia Paltrinieri Tel. 02 52.20.37.26 stefania.paltrinieri@mediakey.it Ufficio commerciale Roberto Albano Tel. 02 52.20.37.32 roberto.albano@mediakey.it Impaginazione Carla Forte Tel. 02 52.20.37.25 carla.forte@mediakey.it Sara Barile Tel. 02 52.20.37.23 sara.barile@mediakey.it Comunicazione, pubblicità e PR Anna Meneghetti anna.meneghetti@mediakey.it Amministrazione/Traffico Carla Oggioni carla.oggioni@mediakey.it Abbonamenti/Distribuzione Tiziana Cerutti tiziana.cerutti@mediakey.it Responsabile trattamento dati Roberto Albano roberto.albano@mediakey.it


SPOT DA NON PERDERE

LA NUOVA CAMPAGNA PUBBLICITARIA DI EDISON HA COME PROTAGONISTI ALCUNI CAMPIONI DELLO SPORT ITALIANO. GLI ATLETI AZZURRI SONO DINAMICI, PRONTI ALLE SFIDE E FORTEMENTE ORIENTATI ALL’ECCELLENZA, PROPRIO COME EDISON. LO SPOT È STATO IDEATO DALL’AGENZIA MCCANN ERICKSON, LA CASA DI PRODUZIONE È MOVIE MAGIC INTERNATIONAL, LA REGIA DI DARIO PIANA.

DI

GIANNI MARTINELLI

EDISON, L’ENERGIA POSITIVA CHE VINCE NEL MONDO

La nuova campagna multisoggetto di Edison ha come testimonial celebri atleti azzurri: per esempio la squadra italiana di ginnastica ritmica (sopra) e Stefano Mancinelli della nazionale di basket (sotto).

Un’energia positiva, nuova e utile alle persone, si sta diffondendo nelle città italiane grazie a chi di energia se ne intende: gli atleti azzurri che hanno già scelto Edison diventandone clienti. Valentina

Vezzali, cinque ori olimpici nel fioretto; Francesca Piccinini, schiacciatrice della nazionale di pallavolo; Stefano Mancinelli, ala della nazionale di basket; e la squadra italiana di ginnastica ritmica (Elisa Santoni, Angelica Savrajuk, Daniela Masseroni, Elisa Bianchi e Romina Laurito) sono i protagonisti del nuovo spot di Edison, on air da venerdì 7 giugno. La nuova campagna, così come già successo per le Olimpiadi di Pechino, anticipa un

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importante appuntamento sportivo in cui saranno impegnati gli atleti e le squadre di tutte le nazionali olimpiche, i Giochi del Mediterraneo (a Pescara, dal 26 giugno al 5 luglio). Attraverso gli atleti, Edison racconta la forza di un’impresa capace di essere la vera alternativa per l’energia elettrica di casa. Si tratta di una campagna multisoggetto nella quale vediamo Valentina Vezzali e la squadra olimpica di fioretto abbellire un parco creando, con le loro armi, delle sculture di siepe uniche e originali. Francesca Piccinini, campionessa di pallavolo, con un salto fuori dal comune recupera un aquilone rimasto incastrato fra


Cliente: EDISON Direttore relazione esterne e comunicazione: ANDREA PRANDI Direttore commerciale: ALESSANDRO ZUNINO Prodotto: EDISON ENERGIA Agenzia: MCCANN ERICKSON Direttore creativo esecutivo: MARCO CREMONA Casa di produzione: MOVIE MAGIC INTERNATIONAL - PIANA FILM Direttore generale: GIORGIO BORGHI Executive producer: DEBORA MAGNAVACCA Regia: DARIO PIANA

Francesca Piccinini, schiacciatrice della nazionale italiana di pallavolo, e Valentina Vezzali, pluripremiata olimpionica di fioretto, contribuiscono ad abbellire le città con l'energia positiva di Edison.

gli alberi per restituirlo a un gruppo di bambini, stupefatti per l’incredibile gesto. Le evoluzioni della squadra di ginnastica ritmica si sostituiscono a un semaforo per regolare, con armonia ed eleganza, il traffico nel centro cittadino. E infine la nazionale di basket, capitanata da Stefano Mancinelli, posiziona le lampade sui lampioni di una galleria con evoluzioni da veri funamboli per illuminare un’elegante galleria cittadina. La campagna pubblicitaria è stata ideata da McCann Erickson, agenzia che fa parte di McCann Worldgroup, sotto la guida di Marco Cremona, Direttore creativo esecutivo, mentre la regia dello spot è di Dario Piana ed è una coproduzione Movie Magic International e Piana Film. La strategia e la pianificazione media sono a cura di UM. I soggetti della campagna sono visibili in televisione nei formati da 30 e 15 secondi e nei circuiti delle sale ci-

nematografiche nel formato da 45 secondi. La pianificazione prevede anche un’importante presenza sul sulla stampa (quotidiani e periodici) e web. “Edison”, sottolinea Andrea Prandi, Direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison, “è una delle poche aziende italiane che può vantare un legame così stretto con lo sport e con le nazionali olimpiche. I campioni che abbiamo scelto, oltre a vestire la maglia azzurra, sono veri clienti Edison. Questi atleti ci permettono di essere vicini alle persone e di trasmettere loro i valori di un’azienda che sta fortemente cambiando il mercato dell’energia in Italia.” “Gli atleti azzurri sono dinamici e pronti alle sfide”, continua Prandi. “Sono fortemente e costantemente orientati all’eccellenza. I loro risultati sono il frutto di un duro lavoro affrontato con entusiasmo e positività. Proprio come Edison, che pro-

Fotografia: STEFANO MORCALDO Montaggio: MARCO BATTILORO Musica: ‘ALL SMILES’ DI JESS PENNER Location: TORINO Durata: 1X15” – 1X30” – 1X45”

duce energia da oltre 125 Post produzione: anni con un YOU_ARE - UBIK parco centrali tra i più efficienti d’Euroferta di Edison ha saputo conpa e che oggi ha l’offerta di eletquistare decine di migliaia di tricità più competitiva per le fanuovi clienti. La nostra forza sta miglie italiane. Lo spot che abnel proporre l’offerta di gran lunbiamo realizzato è decisamente ga più conveniente oggi sul merbello e spettacolare, proprio per cato e il miglior servizio di asquesto abbiamo deciso di farlo sistenza clienti del settore. Come vedere anche nelle sale cinemai nostri atleti azzurri, non ci actografiche”. contentiamo di partecipare e “La nuova campagna”, conclupuntiamo sempre al gradino più de Andrea Prandi, “porta avanalto del podio!”. ti con successo il gemellaggio tra “Nell’ultimo anno”, continua Edison e lo sport, iniziato in ocZunino, “Edison è stata protacasione delle Olimpiadi di Pegonista di diverse campagne chino del 2008, e sta dando sipubblicitarie che hanno contricuramente dei risultati notevoli, buito a rafforzare la brand awariuscendo a fare capire sempre di reness presso il grande pubblico. più agli italiani come l’offerta di A luglio 2008 c’era stata la camEdison sia veramente vantagpagna pubblicitaria tv e stampa giosa e senza eguali in Italia”. (l’agenzia era sempre McCann “In soli otto mesi”, commenta Erickson) per comunicare l’imAlessandro Zunino, Direttore pegno al fianco della nazionale commerciale dell’azienda, “l’of-

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SPOT DA NON PERDERE

Credits


SPOT DA NON PERDERE olimpica italiana come main sponsor ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. I testimonial erano stati Rossano Galtarossa, pluricampione mondiale di canottaggio, ed Eleonora Lo Bianco, capitano della squadra nazionale di pallavolo, campione d’Europa in carica”. “A fine settembre l’attenzione si è spostata sul lancio di Edisoncasa, l’offerta di energia elettrica rivolta alle famiglie. Il concept creativo della campagna ha puntato sull’idea che i primi a cogliere l’essenza rivoluzionaria dell’offerta siano proprio i massimi esperti del settore, ovvero gli elettrodomestici. Nelle case degli italiani sono entrati così allegri aspirapolvere, accompagnati da lavatrici, forni, frigoriferi, condizionatori, ventilatori e tostapane, tutti in fuga dalle vecchie dimore per recarsi in massa in casa Edison, dove il risparmio è garantito. Negli ultimi mesi il rilancio dell’offerta ha visto come testimonial Gerry Scotti”. Marco Cremona, Direttore creativo esecutivo di McCann Erickson, ci spiega il concept creativo alla base della nuova campagna di comunicazione. “Un’energia positiva, nuova e utile si sta diffondendo nelle città italiane grazie a Edison e agli sportivi delle nazionali azzurre che ne incarnano i valori. La campagna si sviluppa attraverso situazioni differenti e sorprendenti, nelle quali l’energia di alcuni rappresentativi atleti azzurri viene messa al servizio delle persone per migliorarne la vita”. “Gli atleti della nazionale non

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Umberto Quadrino, Amministratore delegato di Edison, con i testimonial dello spot. Sopra, con la nazionale di ginnastica ritmica; a sinistra, con Francesca Piccinini.

solo rappresentano valori come quelli del dinamismo e dell’eccezionalità del gesto atletico ma si fanno anche amare e apprezzare dai propri tifosi per la loro incredibile forza di volontà. Solo lavorando e impegnandosi al massimo si ottengono risultati impensabili e sorprendenti, proprio come Edison che grazie a questi valori positivi sta ottenendo un così grande successo tra gli italiani”. A Giorgio Borghi, Direttore generale di Movie Magic International, la casa di produzione che ha realizzato lo spot, abbiamo chiesto di parlarci più nel dettaglio del momento delle riprese. “Lo spot è stato girato a Torino in due giornate e, nonostante le tempistiche fossero abbastanza pressanti, non abbiamo avuto grosse difficoltà durante le riprese. Tutto è filato sempre liscio, grazie anche al grande apporto del regista Dario Piana che, qualora si fossero presentati dei problemi, sarebbe stato comunque in grado di risolverli nella maniera migliore e facendo andare tutto per il verso giusto”. “Anche l’agenzia e il cliente”, continua Giorgio Borghi, “sono stati molto soddisfatti del lavoro svolto. Tutte le decisioni più importanti sono state condivise e, anche se era la prima volta che

lavoravamo insieme, il clima è stato da subito molto positivo e rilassante. E il risultato finale fa sicuramente trasparire questa positività. Anche con i testimonial abbiamo da subito lavorato al meglio, si sono dimostrati tutti estremamente disponibili a calarsi nei panni di attore e sono stati veramente una bella rivelazione”. “Qualche parola, infine, sul regista”, conclude Giorgio Borghi, “visto che con Dario Piana abbiamo ormai un’esperienza consolidata fatta di moltissimi spot di successo. Piana è sicuramente il regista italiano più premiato a livello internazionale, è una sicurezza e una garanzia per tutti”. “I tempi di lavorazione molto stretti”, commenta Debora Magnavacca, Executive producer di Movie Magic, “ci hanno costretto a degli sforzi notevoli per cercare di soddisfare al meglio le esigenze di tutti. Abbiamo dovuto richiedere e ottenere in tempi record tutti i permessi per girare nelle location esterne a Torino. Fermare il traffico a un incrocio cittadino non è mai una cosa semplice, sarebbe stato semplicemente impensabile fare la stessa cosa in una città come Milano. Anche per questo motivo è stato scelto proprio il capoluogo piemontese, notoriamente una città estremamente efficiente nel venire incontro a esigenze di questo tipo”. “Mi preme di nuovo sottolineare la splendida collaborazione con

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il cliente e con l’agenzia”, continua Debora Magnavacca. “Questi spot sono stati innanzitutto una grande scommessa, visto che il prodotto pubblicizzato non viene particolarmente mostrato, si lascia più che altro intuire. Di solito la pubblicità classica punta decisamente sulle caratteristiche del prodotto e sulla loro valorizzazione; questa campagna, se vogliamo, è più visionaria, ma crediamo che quella dell’agenzia e del cliente sia stata proprio una scelta vincente”. Concludiamo con il regista Dario Piana, al quale chiediamo innanzitutto come si è trovato a lavorare con testimonial di questo calibro. “All’inizio ho pensato che fosse difficile avere a disposizione atleti così nobili per un film che doveva essere leggero e divertente. Il mix di leggerezza e di spettacolarità è invece proprio la peculiarità vincente di questa campagna. Tutti gli atleti si sono dimostrati subito molto disponibili ed entusiasti di girare questi filmati, come se fossero dei navigati professionisti cinematografici. Con grande allegria ed energia si sono cimentati in gesti sportivi per loro assolutamente naturali, ma calati in situazione e contesti sorprendenti e nuovi, tra il Parco del San Valentino, la Galleria San Federico e altri bellissimi luoghi della città di Torino. Il risultato finale non poteva quindi che essere positivo, proprio come positiva è l’energia che Edison sta promuovendo”.


MAURO BOSIS Responsabile dei Media Campari Italia SPA


AUDIO PRODUCTION

www.catsound.it

MAI DELUDERE CHI TI ASCOLTA.


DI FIDUCIA CON IL LINGUAGGIO DEL GRANDE CINEMA. CE NE PARLA ANDREA DE MICHELI DI CASTA DIVA, PRODUTTORE DELEGATO DEL PROGETTO ‘PER FIDUCIA’.

DI

MAURIZIO ERMISINO

OLMI, SALVATORES, SORRENTINO: NOMI CHE COMUNICANO FIDUCIA La fiducia è qualcosa che va aldilà della comunicazione tradizionale, che esce dagli ambiti degli addetti ai lavori. Banca Intesa

Sanpaolo non ha scelto di comunicare un prodotto o un’istituzione, ma un sentimento. E lo ha fatto con la forma del cinema, grazie a tre grandi autori: Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino. Il risultato non è mancato: i film hanno avuto un’audience complessiva di 47 milioni di spettatori in tv, 3,7 milioni al cinema, 83.000 per lo speciale andato in onda su SKY, 465.000 utenti unici sul sito www.perfiducia.com oltre a circa 200 uscite tra quotidiani, periodici, tg e notiziari radiofonici. “Si tratta di un’idea che risale a parecchio tempo fa”, racconta Andrea De Micheli di Casta Diva, Executive producer per il film di Olmi e produttore delegato della banca per gli altri due progetti, curati da Colorado e Parco Film. “Banca Intesa Sanpaolo aveva capito come la crisi avesse scosso gli italiani e come questi avessero perso la fiducia nelle istituzioni finanziarie. Questa considerazione ha portato la banca a immaginare che il linguaggio degli spot tradizionali non fosse quello giusto per comunicare un sentimento così delicato come la fiducia, per ricostituire un rapporto come quello tra cittadini e banche. Ha pensato allora di utilizzare un altro linguaggio, quello del cinema, per creare dei messaggi che potessero essere utilizzati sia all’interno della

banca sia all’esterno, verso un pubblico più ampio possibile. È stato scelto il cinema d’autore perché possiede la caratteristica dell’autenticità, quell’autenticità che spesso non viene associata al linguaggio pubblicitario ma che è invece attribuita al mondo dell’arte. Dopo varie idee e proposte, abbiamo deciso di utilizzare la forma espressiva del cortometraggio. Per parlare di fiducia, un sentimento così delicato e indispensabile per ogni convivenza civile, abbiamo cercato allora gli artisti più significativi, più autentici, più credibili, più sinceri”. “Il critico cinematografico Paolo Mereghetti, che faceva parte del comitato che ha proposto e valutato le possibili candidature, ci ha aiutato a contattare i tre artisti scelti”, prosegue De Micheli. “Si tratta di tre cineasti di tre generazioni differenti, portatori di tre stili completamente diversi: quasi documentaristico quello di Ermanno Olmi, uno più legato alla fiction (intesa come creazione di racconto, che gli inglesi definirebbero fictional) quello di Gabriele Salvatores, e infine uno stile connotato da fortissima iconicità quello di Paolo Sorrentino, uno dei pochi registi italiani capaci di sfondare lo schermo con la forza delle proprie immagini. Rappresentano tre modi diversi di intendere il cinema. E la cosa magica è che queste tre persone, che tra di loro non si conoscevano bene, hanno trovato immediatamente una sintonia naturale. Quan-

Andrea De Micheli di Casta Diva, Produttore delegato del progetto ‘Per fiducia’ ed Executive producer per il film di Ermanno Olmi.

do li abbiamo riuniti, ognuno ha parlato agli altri due del proprio racconto. E c’è stato un grande rispetto che ha accomunato tutti, in primo luogo la banca, che ha agito con molta delicatezza e una grande capacità di rimanere sempre un passo indietro, di non interferire per non invalidare il lavoro degli artisti e permettere loro di esprimersi liberamente, in modo che la loro opera, non ‘inquinata’ da messaggi espliciti, risultasse davvero autentica”.

ERMANNO OLMI E IL PREMIO PER I GIOVANI Interno, giorno. Siamo su un treno, due ragazze stanno tornando a casa dopo aver vinto un premio per l’innovazione tecnologica: hanno inventato un braccialetto che – opportunamente sviluppato – potrà misurare il tasso di glicemia nel

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sangue dei bambini diabetici senza ricorrere ad aghi, un oggetto utile e bello come un orologio. Sul loro convoglio c’è anche un uomo importante, quello che si dice un pezzo grosso, forse è stato un ministro. Le due ragazze, spinte da un amico, decidono di parlarci e di provare a farsi finanziare il progetto. Si dirigono verso di lui, sulle note della marcia trionfale dell’Aida di Verdi. Ma come reagirà l’uomo? Proprio il dialogo tra diverse generazioni è al centro de Il premio, il cortometraggio diretto dal grande maestro Ermanno Olmi. “Olmi è una persona estremamente vivace, acuta e molto attenta ai temi etici”, racconta De Micheli. “Non si limita a fare le cose, ma si interroga continuamente sul valore etico e morale che esse implicano. Per l’argomento del suo cortometrag-

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CASTA DIVA

TRE GRANDI REGISTI ITALIANI SONO STATI SCELTI DA BANCA INTESA SANPAOLO PER RACCONTARE IL CONCETTO


CASTA DIVA

ta di fare questo investimento emotivo, di venire a patti con il ritmo del film e di accettarlo, è un cortometraggio che regala emozioni molto particolari: è un film dove la poetica di un uomo di quasi ottant’anni si fonde, grazie alla sua grande sensibilità, con la capacità di ascoltare le palpitazioni di due ragazze di vent’anni. Le titubanze con cui approcciano l’uomo adulto, le loro facce a volte buffe, a volte spensierate o anche preoccupate, sono delle piccole perle. Questo corto si inserisce alla perfezione nella filmografia di Olmi”. Ermanno Olmi sul set de ‘Il premio’: a destra, Matteo Bessone e Maral Kinran. In basso, una scena dal cortometraggio con Maral Kinran e Stefania Berselli.

gio ha subito scelto il soggetto che poi ha realizzato. Ma si è reso conto che la storia avrebbe avuto un maggior valore se si fosse trattato di una vicenda accaduta veramente. Ci ha detto di non volere attori ma persone vere, alle quali questa storia fosse realmente successa. Eravamo a pochi giorni dalle riprese, e la cosa non è stata così semplice da risolvere. In questo caso la fortuna ci è venuta incontro: del gruppo Casta Diva fa parte Egg Eventi, un’agenzia che aveva appena organizzato un premio per giovani designer. Così ho detto a Olmi: qualcuno che abbia vinto un premio per l’innovazione ce l’abbiamo. Quando il regista ha

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visto le due ragazze, si è entusiasmato: gli è piaciuta subito la loro idea, un braccialetto per bambini diabetici, interessante dal punto di vista della social responsability. E le ragazze, una milanese e una turca, si sono rivelate brillanti, simpatiche, carine e disinvolte”. Scelta l’idea, si trattava di realizzarla. “Girare in un treno non è mai un’impresa semplice”, confessa il produttore. “Il vagone è stretto e angusto, ed è difficile girare in movimento. Sin dall’inizio avevamo preso in considerazione due tipi di soluzione: quella di effettuare le riprese su un treno davvero in corsa e quella di girare su un treno fermo, proiettando poi

dietro ai finestrini le immagini del paesaggio visto all’esterno, in modo da creare l’idea del movimento. Abbiamo scelto questa seconda ipotesi. E dobbiamo ringraziare Trenitalia, che ci ha dato una grossa mano sia per fare le riprese su un treno fermo, sia consentendoci di salire su un loro veicolo per filmare le immagini in movimento che poi sono servite per i plates dei paesaggi da retroproiettare sui finestrini, sia per riprendere il treno in corsa dall’esterno. Abbiamo girato tutto il film con la macchina a mano, e questo ci ha permesso di far respirare la macchina da presa contribuendo all’impressione di movimento”. “Forse essere giovani può fare la differenza”, dice uno dei personaggi del film, la cui linfa vitale arriva proprio dai giovani protagonisti e dalla loro bella storia. Ma anche da chi è giovane dentro, come Olmi, che continua a lavorare con l’entusiasmo dei primi tempi e le cui idee sono più rivoluzionarie di quelle di tanti trentenni. “Come molti film di Ermanno Olmi, anche questo cortometraggio va seguito lasciandosi andare al suo ritmo”, ci spiega Andrea De Micheli. “Questo è tipico di quegli artisti che non vogliono piacere al pubblico a tutti i costi, e richiedono agli spettatori un piccolo sforzo in più. Se si accet-

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GABRIELE SALVATORES, UNA STORIA SOTTO UNA BUONA STELLA Esterno, giorno. È il 1982, una bambina di nome Stella aspetta in macchina fuori da un supermercato. Nel negozio la mamma sta rubando dei formaggini. La donna si ferma davanti a un giocattolo, il Dolceforno. Decide di rubarlo, scappa e ha un incidente in cui perde la vita. Ritroveremo Stella, da adulta, a un colloquio in cui la fiducia sarà l’elemento imprescindibile per un lavoro importante. Ma avremo una piccola, grande sorpresa. È questa la bellissima storia di Stella, il corto diretto da Gabriele Salvatores nell’ambito del progetto ‘Per fiducia’, un film degno degli episodi più noir della sua filmografia (come Quo vadis baby?), con un occhio di riguardo al rapporto tra padri e figli e quel tocco delicato sui traumi dell’infanzia che ne hanno caratterizzato gli ultimi progetti al cinema (Io non ho paura, Come Dio comanda). “Gabriele Salvatores è l’unico dei tre autori che, per questioni contingenti, non ha potuto scrivere il suo film”, rivela Andrea De Micheli. “Quando l’ho contattato, mi ha spiegato che era molto impegnato su un altro progetto e che non aveva il tempo di stendere un soggetto


Una scena di ‘Stella’, il cortometraggio di Gabriele Salvatores, con Roberta Rovelli.

e una sceneggiatura. Ma mi ha detto anche che se gli avessi portato una sceneggiatura che ci piaceva, e che andasse bene anche a lui, sarebbe stato molto contento di dirigere il film. Così ho iniziato a lavorare con uno sceneggiatore che ritenevo adatto allo stile di Salvatores, Valter Lupo. Ci siamo sentiti più volte durante la stesura, e mentre mi proponeva le sue idee io cercavo di orientare il suo lavoro. Il film doveva essere composto da un primo atto, da un secondo atto e da una sorpresa finale, un vero e proprio climax. Valter Lupo ha tirato fuori dal cilindro un gioiellino, una storia molto bella, commovente già solo a leggerla”. Il producer di Casta Diva ha ragione: il lavoro di sceneggiatura ha partorito una piccola grande storia, che sorprende e tocca nel profondo, invitando a non dare mai le cose per scontate. “Salvatores è una persona solare, positiva, molto disponibile”, racconta De Micheli. “È gentile e attento a ogni dettaglio, sia visivo sia narrativo, e soprattutto cerca sempre di dare uno stile appropriato a ciò che gira. Per esempio, la parte ambientata negli anni ’80 è stata girata con uno stile più ‘sporco’, in sedici millimetri, con una fotografia sgranata e

una tecnica di ripresa molto traballante. La parte ambientata ai giorni nostri ha uno stile di ripresa più classico, con macchine da presa fisse, inquadrature molto studiate, colori saturi e una fotografia più patinata. Abbiamo lavorato anche sulle due protagoniste: quella ‘arrivata’ è iconica, con un look alla Matrix; l’altra è insicura e incerta, e Salvatores ha voluto che la sua recitazione fosse più spezzettata, che si parlasse addosso: con il montaggio abbiamo affastellato i concetti che vuole esprimere e che le vengono fuori quasi a singhiozzo. Il momento in cui parla del suo passato è davvero efficace, commovente”. Il montaggio

tore che ha giovato all’atmosfera del film”.

PAOLO SORRENTINO, UNA PARTITA LENTA PER VOLARE Interno, giorno. Inquadratura ravvicinata sulle cassette della posta di un condominio. Un uomo maturo, in tuta da operaio, ne apre una. E cadono le bollette, la quotidianità che incombe con i suoi conti. In casa, un giovane uomo, il figlio, gli lancia una borsa. Dopo una sosta al supermercato, eccoli verso il campo di gioco. L’uomo adulto è uno dei piloni, coloro che nel rugby fanno il lavoro più sporco. Quello della palla ovale è uno sport in cui la collaborazione è fondamentale, dove si vince o si perde tutti insieme, la metafora migliore per raccontare la fiducia. La partita lenta è il contributo di Paolo Sorrentino al progetto ‘Per fiducia’. Si tratta di un film senza parole, anzi con una parola sola, il grido “Esce!” che dà inizio al gioco. Ma non è un film muto: c’è una forte attenzione ai suoni, in un bianco e nero crudo e raffinato che coglie ogni goccia di sudore e ogni segno di vita sui volti dei protagonisti. “Paolo Sorrentino è una persona molto riservata”, racconta

Gabriele Salvatores (al centro), con le attrici Tania Garribba e Roberta Rovelli.

13

272 TV Key

CASTA DIVA

della sequenza aggiunge concitazione alla storia, mentre i primissimi piani sugli sguardi delle due donne comunicano complicità e un’empatia che viene trasmessa anche a chi guarda il film. “Mentre per il film di Olmi avevo fatto anche il produttore esecutivo”, precisa Andrea De Micheli, “in questo caso ho fatto da produttore delegato per la banca. La produzione esecutiva è stata della Colorado Film (Maurizio Totti, ndr), la casa di produzione di Salvatores. Per la scena iniziale, girata a Torvaianica, vicino Roma, abbiamo trovato un piccolo supermercato abbastanza retrò che potesse sembrare un negozio degli anni ‘80. Il vero problema è stato trovare i prodotti per riempire gli scaffali in modo che sembrasse proprio di essere in quell’epoca. In particolare, l’impresa più ardua è stata quella di trovare il Dolceforno, un giocattolo che ormai è uscito di produzione. Per fortuna siamo riusciti a trovarlo in un’asta online, su eBay… Abbiamo girato poi in un vero ospedale e in un vero ristorante, tutte location trovate a Roma. L’unico problema è stato il cattivo tempo durante le riprese in esterni, ma in ultima analisi la pioggia è stato un fat-


CASTA DIVA

Una scena de ‘La partita lenta’, il cortometraggio di Paolo Sorrentino con Renato Gnani. Sotto, Gnani e Sorrentino sul set del film.

Andrea De Micheli. “Dei tre artisti coinvolti nel progetto è sicuramente il più introverso. Parla molto poco, ma quando parla dice sempre cose non solo interessanti, ma anche spiritose: possiede un grandissimo sense of humour, grazie al quale amministra il proprio personaggio e il suo successo in modo impeccabile. Ha fatto pochi film, ma tutte le volte ha creato scalpore. Dopo il successo de Il divo, e la presenza a Cannes come Presidente di giuria della sezione ‘Un Certain Regard’, è davvero diventato una star internazionale. Ora ha appena stretto un accordo con Sean Penn, che sarà il protagonista del suo prossimo film, e questo lo proietterà definitivamente in una dimensione mondiale”. “In questo caso Sorrentino è

TV Key 272

stato molto prolifico”, continua De Micheli. “Per questo progetto ha scritto ben quattro sceneggiature insieme a Umberto Contarello. Tre di queste vertevano sul mondo dello sport. Abbiamo scelto quella sul rugby, perché ci sembrava la metafora più interessante, una storia che parla proprio di fiducia, dove il lavoro oscuro dei piloni rende possibile alle ali di volare verso la meta. A Sorrentino abbiamo chiesto solamente di espandere la storia raccontando anche il prima e il dopo la partita”. È strano vedere un film di Sorrentino senza parole, visto che l’autore napoletano è magistrale proprio nelle sceneggiature e nei dialoghi. “Vorrei raccontare quello che Sorrentino ha detto alla conferenza stampa di presentazione del

progetto”, rivela De Micheli. “Ha spiegato come il tema della fiducia fosse per lui talmente denso di interrogativi e incertezze da non aver avuto lo stesso coraggio dei suoi colleghi, che sono riusciti a ‘verbalizzarlo’ e a trovare le parole giuste. Così si è affidato alla sola forza delle immagini”. E questa è stata sempre il tratto distintivo di ogni lavoro di Sorrentino. Lo si vede anche in questo film, attraverso l’attenzione per i dettagli degli oggetti, per i personaggi dai volti singolari, una visione mai banale delle cose che abbiamo intorno e che il bianco e nero valorizza ulteriormente. “Il bianco e nero è una scelta fatta sin dall’inizio”, spiega il produttore. “Così come è stato fortemente voluto il formato superpanoramico, tipo cinema-

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scope: Sorrentino voleva dare al proprio cortometraggio un’impronta precisa, voleva qualcosa che fosse cinema-cinema”. “Abbiamo girato a Roma”, continua De Micheli. “Anche per questo film ho fatto il produttore delegato per la banca, mentre della produzione esecutiva si è occupata la Parco Film (Maurizio Coppolecchia, ndr). I rugbisti, dilettanti o professionisti che siano, sono dei veri atleti. Solo la moglie del pilone protagonista della storia era un’attrice di teatro. Per le scene nel supermercato abbiamo dovuto girare dalle cinque del mattino, per non avere di mezzo la clientela abituale. In questo film Sorrentino si è divertito a sperimentare con i ‘giocattoli’ più raffinati che la tecnologia poteva mettergli a disposizione, come un lunghissimo braccio dolly, forse il più lungo che esista in Italia, che è servito per la scena finale quando la moglie/madre sorride da lontano”. Sorridiamo anche noi, guardando il risultato finale, impeccabile. “Sorrentino è molto attento sia alla costruzione delle immagini, che sono sempre dei quadri, sia all’utilizzo del sonoro: i suoi film sono quasi dei musical”. concorda De Micheli. “Pensiamo a Il divo, dove la musica ha un’importanza fondamentale. Qui abbiamo curato particolarmente il sound design, che è stato realizzato a Londra, dove ci sono alcuni tra i migliori tecnici del suono”. Andrea De Micheli ci saluta con una notizia molto interessante, quasi una promessa. “Il progetto ‘Per fiducia’ non è finito qui. Ci saranno degli sviluppi, che ora è presto per rivelare ma che saranno molto interessanti. È qualcosa di cui sentiremo ancora parlare”. Aspettiamo con fiducia, è proprio il caso di dirlo, allora.


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MP MANAGEMENT

MP MANAGEMENT È IL PUNTO DI INCONTRO TRA LE AZIENDE E I PERSONAGGI DEL MONDO DELLO SPETTACOLO E DELLO SPORT E NATURALMENTE DELLE MODELLE. È UN’AGENZIA CHE DA UN LATO LAVORA PER LE CELEBRITY GESTENDONE L’IMMAGINE, DALL’ALTRO OFFRE ALLE AZIENDE UN SERVIZIO DI CONSULENZA E REPERIMENTO DI TESTIMONIAL. NE PARLIAMO CON I RESPONSABILI PAOLO TOMEI E CIACIA GUZZETTI.

DI

GIANNI MARTINELLI

CUSTODI D’IMMAGINE MP Management è l’azienda del Gruppo MP & Silva (www.mpsilva.com) che si occupa delle attività legate alla gestione dell’immagine di modelle, atleti, artisti e altri personaggi celebri. Le

consolidate esperienze maturate dai propri manager e il prestigio ereditato dalla capogruppo MP & Silva hanno già assicurato a MP Management un ruolo da protagonista del settore. Ne parliamo con due dei responsabili, Paolo Tomei e Ciacia Guzzetti. Tv Key: Tomei e Guzzetti sono nomi piuttosto noti nel mondo del modeling e del casting. Ci potete raccontare le

tappe più significative delle vostra carriera? Paolo Tomei: Ho iniziato a lavorare nel mondo della moda come modello. Successivamente sono entrato nell’agenzia Fashion, dove sono rimasto per quindici anni prima di aprire la mia personale agenzia, ‘Paolo Tomei Models’. Dopo un’ulteriore esperienza ho deciso di lanciarmi nella nuova avventura di MP Management, agenzia che fa parte del gruppo – importantissimo a livello internazionale – MP & Silva. Ciacia Guzzetti: Dopo avere studiato negli Stati Uniti, sono tornata in Italia diventando

per quattro anni agente di fotografi. Dal 1994 al 2008 ho sempre svolto la funzione di direttore casting, in particolare per cinque anni ho lavorato in BRW con Giulio Romieri. Nel 2000 è stata aperta la 7By7, nella quale ho lavorato fino al 2008 prima di lanciarmi in questa nuova esperienza in MP Management, dove ho coniugato le mie due grandi passioni: quella per il casting e quella per il calcio. Tv Key: Come si differenzia MP Management dalle altre strutture? Quali servizi è in grado di offrire ai clienti? Paolo Tomei: Ci occupiamo delle attività legate alla gestione dell’immagine di atleti, modelle, artisti e di qualsiasi ‘personaggio’, indipendentemente dal settore professionale nel quale abbia maturato la propria notorietà. Oggi la gestione dell’immagine non è più importante solo per modelle e modelli: anche i personaggi sportivi e quelli del mondo dello spettacolo sono vere e proprie ‘icone pubbliche’ che le aziende decidono di utilizzare sempre più spesso nelle loro campagne. Molti sportivi, oggi, sono copertissimi dal punto di vista professionale grazie all’ottimo lavoro svolto dai loro procuratori, ma sono carenti per quanto riguarda la gestione della loro immagine. Ed è qui che entriamo in gioco noi di MP A sinistra, Ciacia Guzzetti e Paolo Tomei, Responsabili di MP Management.

TV Key 272

16

Management, che conosciamo molto bene il mondo della pubblicità e della moda, le sue logiche e le sue criticità. Siamo quindi in grado di garantire un controllo sulla parte creativa. Tv Key: MP Management fa parte di un grande gruppo internazionale. Potete parlarcene? Paolo Tomei: MP & Silva è un’agenzia internazionale, leader nel settore sportivo, che possiede e gestisce i diritti televisivi di alcuni dei più importanti avvenimenti sportivi, compreso il campionato italiano di calcio di Serie A. MP & Silva ha come sedi principali Singapore e Milano, ma opera in tutto mondo con le sue altre sedi di Monaco, Miami, Dubai e Tokyo. Tv Key: Avete anche rapporti con agenzie americane? Ciacia Guzzetti: Si, è un altro dei nostri punti di forza. Nel reperire testimonial possiamo anche contare su rapporti privilegiati con due delle più prestigiose agenzie di New York che ci permettono di entrare in contatto con le star americane per tutti quei clienti che le richiedono. Tv Key: Nell’ambito sportivo sembrate piuttosto forti. Quali campioni potete raggiungere? Ciacia Guzzetti: Posso citare Paolo Maldini, Adrian Mutu, Nicola Legrottaglie, Christian Vieri e Marco Materazzi, ma vista l’agilità che abbiamo insita nel nostro background possia-


mo davvero raggiungere chiunque, non solo nell’ambito del calcio: nel tennis cito Flavia Pennetta, e mi piace anche ricordare i nuotatori della ADN. Tv Key: Con quali di questi atleti avete già cominciato a operare? Paolo Tomei: Per la rivista ‘A’ abbiamo recentemente realizzato un’intervista con Mutu e la sua bellissima moglie domenicana che, strano ma vero, come lavoro svolge quello di ministro degli esteri al Vaticano. Per Gentlemen abbiamo realizzato un servizio su Nicola Legrottaglie, mentre su Style uscirà ad agosto un servizio nel quale presenteremo alcuni calciatori della nazionale italiana di calcio Under 21 vestiti da diversi stilisti. Tv Key: Nelle sue precedenti esperienze Paolo Tomei ha

Sopra, l’agenzia al lavoro con le modelle. Al centro, spazio relax per le modelle. Sotto, la grandiosa sala di posa di MP Management.

sempre puntato molto su internet. Pensa di fare la stessa cosa anche ora? Paolo Tomei: Credo in internet da molto tempo. Oggi più che mai è un mezzo che sta diventando sempre più importante

anche nel nostro mestiere. Nel nostro sito (www.mpmanagement.com) abbiamo deciso di privilegiare l’usabilità e la velocità nell’accesso alle informazioni, per favorire l’interattività degli utenti. Abbiamo deciso di utilizzare solo codice html senza animazioni Flash, e abbiamo scelto immagini che si caricano velocemente e non rallentano la navigazione. Insomma, il nostro sito è veramente uno strumento di lavoro e non una brochure di presentazione aziendale. Tv Key: Quali sono le caratteristiche più importanti del sito? Ciacia Guzzetti: Sicu-

17

Tv Key: E per quanto riguarda la televisione? Ciacia Guzzetti: Nel nostro staff abbiamo una persona che si occupa di tenere i contatti con le diverse redazioni televisive. Per costruire l’immagine di un personaggio occorre infatti farlo vedere e conoscere dal grande pubblico televisivo. Solo in questo modo ne deriva tutto l’indotto a livello di pubblicità. Tv Key: Quale importanza attribuisce MP Management alla comunicazione pubblicitaria e agli eventi sia per le celebrity sia per le modelle? Ciacia Guzzetti: Sicuramente una grande importanza, visto anche quello che dicevo in precedenza sulle restrizioni dei budget e sulla crisi che sta attraversando tutto il mercato. Puntare su eventi e convention è sicuramente un modo per risparmiare ed entrare in contatto con il nostro target di riferimento. È un po’ un new media sul quale continueremo a investire.

272 TV Key

MP MANAGEMENT

ramente l’interattività e la possibilità, per i clienti, di effettuare dei casting online. Oggi la moda, a Milano in particolare, non sta sicuramente attraversando un periodo felice per i sempre più numerosi casting esteri e per la continua riduzione dei budget per quelli milanesi. È quindi sempre più difficile lavorare con modelle che sono presenti in Italia per periodi di tempo ridotti e si appoggiano alle agenzie sia italiane sia estere. Grazie al casting online riusciamo a mettere in contatto i clienti con potenziali modelle adatte alle loro campagne. C’è anche da sottolineare il fatto che molti di questi casting li realizziamo direttamente in sede grazie alla nostra attrezzatissima sala di posa. Gestiamo quindi un grande archivio di video online e i nostri clienti si possono collegare con un username e una password per accedere direttamente al nostro archivio.




CANNES LIONS 2009

SONO NOVANTUNO I FILM PUBBLICITARI MADE IN ITALY CHE QUEST’ANNO GAREGGERANNO A CANNES NEL CONTESTO DI UN GRUPPO DI 3.453 SPOT PROVENIENTI DA OGNI PARTE DEL MONDO. DAL 21 AL 27 GIUGNO LE GARE PRENDERANNO VITA E UNA GIURIA QUALIFICATA DECIDERÀ A CHI ASSEGNARE I FAMOSI LEONI, SIMBOLO DELLA MIGLIORE CREATIVITÀ INTERNAZIONALE.

LA SFIDA ITALIANA DEI 91 SPOT L’anno scorso gli spot italiani iscritti al festival di Cannes erano 125. Quest’anno sono 91. Il calo è naturalmente dovuto alla pesante crisi economica che da diversi mesi attanaglia il mondo intero. I film pubblicitari di ogni parte del globo che si contenderanno le ambite statuette sono 3.453, mentre l’anno scorso erano 4.626. Ma se il festival perde quest’anno in maniera abbastanza rilevante per quanto riguarda il numero delle iscrizioni, rimane per prestigio e autorevolezza il primo appuntamento a livello internazionale. Non bisogna dimenticare, tra l’altro, che per ben cinque anni consecutivi, e cioè fino al 2008, il festival è cresciuto esponenzialmente per quanto riguarda proprio il numero dei lavori iscritti ogni anno. Nel frattempo si è anche allargato a nuove categorie della comunicazione, per dimostrare il proprio spirito innovativo e l’attenzione costante ai tempi che cambiano velocemente. La giuria dei Film Lions sarà presieduta quest’anno da Da-

TV Key 272

vid Lubars, Presidente e Chief creative officer di BBDO North America, che sarà anche a capo dei Press Lions. “Queste due giurie molto forti e molto internazionali sono composte da grandi creativi provenienti da 23 Paesi, che metteranno insieme i loro talenti per deliberare e premiare i migliori lavori di quest’anno”, ha commentato Philip Thomas, Chief executive officer del festival. David Lubars è uno dei più grandi creativi del mondo. A capo della BBDO dal 2004, ha diretto la trasformazione dell’agenzia nella “versione 21° secolo di un straordinaria agenzia newyorkese degli anni sessanta”. In altre parole, mantenendo la sua eccellenza nei mezzi tradizionali, l’agenzia è stata anche in grado di creare lavori straordinari sui new media. Il risultato è che oggi BBDO è l’agenzia che vanta più riconoscimenti al mondo. Negli ultimi due anni è stata nominata Network of the Year a Cannes e nel 2008 ha vinto sia il Grand Prix Outdoor sia il Grand Prix Promo grazie

alla bellissima campagna HBO ‘Voyeur’. Dall’inizio della sua carriera nel 1981, David Lubars ha vinto i più prestigiosi award, tra i quali Grand Prix a Cannes, Grand Clio, Grand Andy, Best of Show One Show, Best of Show Radio Mercury, Gold Effie. I suoi lavori sono stati commentati su New York Times, The Wall Street Journal, USA Today, Business 2.0 e Time, e lui è comparso due volte sulla copertina di Archive. I suoi leggendari film per BMW sono parte della collezione permanente del MoMA di New York. “David è un visionario la cui creatività senza limiti è una fonte di ispirazione per tutti noi”, ha aggiunto Philip Thomas. “È sempre presente sul palco di Cannes, dove ha collezionato leoni per il suo eccellente lavoro in molte categorie e in molti anni. Siamo onorati di averlo come presidente delle giurie Film e Press”. David Lubars ha così commentato il suo incarico: “È un onore per me essere stato scelto per questo incarico prestigioso. I film, in tutte le

20

loro forme, hanno assunto un nuovo ruolo e un nuovo significato nell’industria dell’advertising. La stampa invece, anche se è il mezzo più vecchio, si dimostra ancora uno dei più freschi”. Prima di entrare in BBDO David Lubars è stato Presidente di Fallon Worldwide ed Executive creative director di Fallon North America. Il giurato italiano che farà sentire la sua voce nell’ambito dei Film Lions è Luca Scotto di Carlo, Executive creative director dell’agenzia Publicis. La giuria si riunirà a Cannes durante la settimana del festival per decidere quali sono gli spot migliori del 2009 e il risultato attesissimo si saprà soltanto sabato 27 giugno, nel corso dell’esclusiva serata di gala per la premiazione, vero momento clou dell’intera kermesse. Se l’Italia è in gara con 91 spot, vediamo quali sono le nazioni che hanno iscritto di più e che presumibilmente avranno più opportunità di vittoria. L’Argentina è in gara con 138 film, l’Australia con 134, il Brasile con 141, il Canada con 177, la Francia con 163, la Germania con 161, il Giappone con 146, la Spagna con 122, i Paesi Bassi con 107. La parte del ‘leone’ – per restare in tema con questa competizione – la faranno come sempre gli Stati Uniti, che sono presenti con ben 813 spot, e il Regno Unito, in gara con 257. E che vincano i migliori, naturalmente! Ma perché l’International Ad-


I giurati della sezione Film

posite sale del Palais des Festivals. Ma vediamo più da vicino i film italiani in competizione. Tra essi ci sono sicuramente dei lavori eccellenti che meriterebbero di vincere, e alcuni hanno già vinto un Key Award. È il caso per esempio di ‘Tenor’, il divertente soggetto ideato per Orogel Minestrone dall’agenzia Lorenzo Marini & Associati e prodotto da FilmMaster. Poi c’è lo spot ‘Slap’ di Liu Jo Jeans Bottom Up, molto glamour e internazionale, nato da un’idea

Paese

Nome

Usa Argentina Australia Belgio

Carica

Agenzia

David Lubars

Chairman, Chief

BBDO North America

(Presidente)

creative officer

Pablo Martin

Executive creative

Battle

director partner

Steve Back

Executive creative

Saatchi & Saatchi

director

Australia

Creative director

Famous

Joeri Van Den

DDB Argentina

Broeck Brasile

Sophie Schoenburg Copywriter

AlmapBBDO

Canada

Janet Kestin

Chief creative officer Ogilvy & Mather

Danimarca

Nicolai Stahl

Creative director

Hjaltelin, Stahl & Co

Francia

Andrea Stillacci

Co-president, Chief

Callegari Berville Grey

creative officer

Film Lions vinti dal 2004 al 2008 Paese

Germania

Wolf Heumann

Executive creative

Jung von Matt/Elbe

director

2008

2007

2006

2005

2004

Argentina

6

9

10

5

2

India

Agnello Dias

Chief creative officer TapRoot India

Australia

4

2

7

3

3

Italia

Luca Scotto

Executive creative

Belgio

1

2

2

di Carlo

director

Toshiya Kono

Executive creative

Brasile

4

2

2

6

5

Canada

3

6

3

8

Cile

1

Cina

1

Colombia

1

Danimarca

2

1

Filippine

1

Francia

6

2

5

7

8

Germania

2

3

2

7

4

Giappone

3

1

2

2

1

Grecia

1

India

1

3

1

Italia

3

2

2

Malesia

2

1

Messico

1

2

1

Norvegia

2

1

4

1

Nuova Zelanda 1

4

2

1

Paesi Bassi

3

6

4

3

10

Peru

1

Polonia

1

Portogallo

1

Regno Unito

20

9

22

19

15

Singapore

1

Spagna

4

2

4

3

3

Sudafrica

3

2

1

Svezia

1

1

2

Svizzera

1

Thailandia

2

3

2

5

3

38

26

21

27

21

107

80

102

104

90

Usa Totale

Giappone

Publicis Hakuhodo

director Messico

Carl W. Jones

VP, General creative Y&R director

Norvegia

Tore Woll

Creative director

McCann Norway

Sudafrica

Ross Chowles

Executive creative

The Jupiter Drawing

director

Room

Spagna

Germán Silva

Executive vicepresident Euro RSCG Chief creative officer Worldwide Spain

Svezia

Johan Elsner

Executive creative

Storåkers McCann

director, Vicepresident Thailandia

Sompat Trisadikun

Executive creative

Leo Burnett

director Nuova

Richard Bullock

Zelanda Regno Unito

Executive creative

180 Amsterdam

director Bil Bungay

Co-founder,

Beattie McGuinness

Creative partner

Bungay

Usa

Lisa Bennett

Chief creative officer DDB West

Usa

Ted Royer

Executive creative

Droga5

director

di KleinRusso e prodotto da The Family. Anche ‘La maison’ di Bcube per MINI Ray è un film eccellente, pieno di humour inglese, ben prodotto da Movie Magic International. Come ‘Born with experience’, un’idea dei creativi di DDB per la Volkswagen Golf VI, realizzata con l’aiuto di Parco

21

Film. Tra le altre case di produzione italiane che gareggiano quest’anno a Cannes ricordiamo brw filmland, Bedeschifilm, Mercurio Cinematografica, New Partners, Cow&Boys, Casta Diva Pictures, Made, Diaviva, Hi!/RP Productions, (h), @radical.media, Central Groucho.

272 TV Key

CANNES LIONS 2009

vertising Festival è così importante? Per i professionisti della creatività è un’occasione senza eguali per mettere in mostra il proprio talento, ma anche per confrontarsi con i migliori esperti e colleghi di ogni parte del mondo. Per gli spettatori è invece il modo più suggestivo di conoscere le ultime tendenze dell’advertising mondiale e le idee in assoluto più creative presenti sulla scena. Tutti gli spot iscritti al 56th International Advertising Festival saranno visibili come al solito nelle ap-


CANNES LIONS 2009

Tutti i film iscritti Paese

2009

2008

2007

2006

2005

2004

Usa

813

1.198

1.059

1.123

1.144

1.177

Regno Unito

257

381

334

376

415

Paese

2009

2008

2007

2006

2005

2004

Slovacchia

5

11

2

6

13

7

393

Islanda

4

8

3

1

1

Canada

177

162

145

194

207

198

Venezuela

4

6

4

4

6

7

Francia

163

188

176

174

163

146

Grecia

4

4

5

23

26

28

Germania

161

213

168

193

262

219

Uruguay

4

4

3

2

1

6

Giappone

146

243

281

266

328

334

Libano

3

4

9

10

9

1

Brasile

141

175

175

233

202

236

Vietnam

3

2

3

Argentina

138

156

129

147

98

81

Nigeria

3

3

Australia

134

150

92

142

119

152

Afghanistan

3

Spagna

122

140

229

242

227

243

Pakistan

2

9

2

1

1

Paesi Bassi

107

144

151

146

167

162

Ucraina

2

7

8

4

4

Italia

91

125

149

144

155

169

Repub. Dominicana

2

1

8

5

2

1

Norvegia

75

81

71

51

71

65

Guatemala

2

1

3

3

3

4

Sudafrica

73

120

81

117

103

158

Costa Rica

2

2

2

2

Svezia

66

116

135

123

112

165

Kenya

2

2

2

Thailandia

54

71

70

68

75

74

Ungheria

1

7

3

3

5

8

India

50

77

77

66

83

79

Kuwait

1

4

1

Belgio

49

70

77

92

77

85

Estonia

1

3

6

5

5

Corea del Sud

45

52

36

36

41

48

Croazia

1

2

1

1

7

Svizzera

43

65

50

83

86

67

Danimarca

42

50

40

57

57

70

Bielorussia

1

1

2

2

Finlandia

40

56

80

67

68

86

Sri Lanka

1

5

3

1

Cina

33

41

21

30

20

9

Serbia

1

1

Nuova Zelanda

31

43

32

51

59

65

Paraguay

1

1

Messico

29

56

74

97

63

59

Panama

1

1

1

Hong Kong

27

29

23

48

18

28

Angola

1

Egitto

27

14

15

3

1

Marocco

1

Macedonia

2

3

1

Mauritius

2

1

2

2

Lituania

2

1

1

1

Iran

2

Lettonia

1

2

5

Portogallo

26

33

49

42

50

38

Singapore

21

27

22

30

31

36

Israele

20

45

38

36

48

26

Emirati Arabi Uniti

19

21

19

6

4

1

Austria

18

20

37

46

31

38

Indonesia

15

9

8

15

10

Turchia

14

10

29

14

29

23

Colombia

13

10

19

18

17

16

El Salvador

1

1

Armenia

1

Georgia

1

Mozambico

1

1

2

Russia

12

19

10

13

19

28

Arabia Saudita

11

11

2

1

5

3

Tunisia

4

Porto Rico

10

16

19

19

31

24

Bulgaria

Polonia

10

14

55

25

24

25

Malta

Slovenia

10

3

5

8

1

5

Oman

Malesia

9

8

17

10

25

19

Trinidad & Tobago

Cile

9

3

22

24

35

30

Kazakistan

1

2

1

Filippine

8

27

36

24

25

20

Bahrain

Taiwan

7

12

15

29

45

27

Cipro

1

Cambogia

2

Romania

7

9

Repubblica Ceca

6

Irlanda

6

Perù Ecuador

TV Key 272

6

9

4

7

14

18

14

17

23

Tanzania

7

8

16

7

1

3

Camerun

2

6

5

9

11

13

15

6

4

3

Resto del mondo Totale

22

1

2

3.453

4.626

4.474

4.860

4.995

5.081


Mal di produzione?



COMPLETO IN QUESTE PAGINE, CON LE SPECIFICHE RELATIVE ALLA CASA DI PRODUZIONE, AL CLIENTE E ALL’AGENZIA CHE HANNO LAVORATO ALLO SPOT, SENZA DIMENTICARE OVVIAMENTE IL PRODOTTO. LA GARA SARÀ DURA COME SEMPRE, MA VINCANO I MIGLIORI!

TUTTI I FILM ITALIANI IN COMPETIZIONE A01 - Savoury foods Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

FilmMaster

Tenor/Orogel minestrone/Orogel

Les Enfants BRW & Partners BRW & Partners BRW & Partners

Agenzia

Lorenzo Marini & Associati Stay slim drink low fat milk/Milk/Parmalat Publicis Mother-in-law/Nostromo tuna/Nostromo BRW & Partners Funeral/Nostromo tuna/Nostromo BRW & Partners Out of love/Nostromo tuna/Nostromo BRW & Partners

Cat. No.

A01/018 A01/061 A01/087 A01/088 A01/089

A02 - Sweet foods & snacks Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

New Partners

Sunrise/ Kellogg’s corn flakes/ Kellogg Italia Lips/Yoghurt/Molkerei Alois Müller

JWT Italia

The Family Bedeschifilm

Any given breakfast/Coco Pops/ Kellogg

Cat. No.

A01/018

A02/005

Phoenix A02/033 Advertising Leo Burnett Italy A02/083

A03 - Alcoholic drinks Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Mercurio Cinematografica Mercurio Cinematografica FilmMaster FilmMaster

Escribe tu historia/Pampero Rum/Diageo Leo Burnett Italy A03/041

FilmMaster FilmMaster

Run/Camparisoda/Campari

Agenzia

DDB

Supermarket/Heineken Beer/Heineken Italia JWT Italia Football match/Heineken Beer/ JWT Italia Heineken Italia Moving/Heineken Beer/Heineken Italia JWT Italia Friendship/Heineken Beer/Heineken Italia JWT Italia

Cat. No.

A03/061 A03/084 A03/085

A03/041

A03/086 A03/087

A04 - Non-alcoholic drinks Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Cow&Boys

Water dress/Mineral water/Kmv Prague

Mignani Pinter A04/029 Mondonico Y&R Roma A04/129

Casta Diva Pictures Pas de deux/Mineral water/ Acqua Fiuggi Gruppo Sangemini

Cat. No.

A05 - Household: Cleaning products Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Made

Happy birthday/ Publicis Fornet oven cleaning product/Bolton Manitoba

Agenzia

Cat. No.

A05/012 A04/129

A07 - Home appliances & furnishings Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Diaviva

Cinture/Colombina vacuum cleaner/ De’Longhi Space odyssey/Quadrio fridge/ Indesit Company

Max Information A07/016

FilmMaster

Cat. No.

Leo Burnett Italy A07/021

A08 - Cosmetics & beauty Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Hi!/RP Productions

Greed by Francesco Vezzoli/ Greed fragrance/Gagosian Gallery Gucci Flora/Flora by Gucci fragrance/ Procter & Gamble Prestige Products

Hi!

A08/019

Rem

A08/029

FilmMaster

A01/018 – Orogel – Orogel minestrone 'Tenor' (cdp: FilmMaster; ag.: Lorenzo Marini & Associati) A03/041 – Diageo – Pampero Rum 'Escribe tu historia' (cdp: Mercurio Cinematografica: ag.: Leo Burnett Italy). A04/129 – Acqua Fiuggi Gruppo Sangemini – Mineral water 'Pas de deux' (cdp: Casta Diva Pictures; ag.: Y&R Roma).

Cat. No.

25

272 TV Key

CANNES LIONS 2009

SU UN TOTALE DI 3.453 ENTRY NELLA SEZIONE FILM, L’ITALIA GAREGGIA CON 91 SPOT. ECCONE L’ELENCO


CANNES LIONS 2009

A09/015

A13/137

A11/028

A13/148

A09/015 – Procter & Gamble – Tampax 'Mother nature best deliveries' (cdp: Production International: ag.: Leo Burnett Italy). A13/137 – Volkswagen Group Italia – Vw Golf Vi 'Born with experience' (cdp: Parco Film: ag.: DDB) A11/028 – Liu Jo – Jeans bottom up 'Slap' (cdp: The Family; ag.: KleinRusso) A13/148 – BMW – MINI Ray 'La maison' (cdp: Movie Magic International; ag.: Bcube).

A09 - Toiletries Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Production International

Mother nature best deliveries/Tampax/ Procter & Gamble

Leo Burnett Italy A09/015

Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Mercurio Cinematografica

Football/Vladimiro nose strip/Blufarm

casiraghi greco& A10/001

Mercurio Cinematografica

Housewife/Vladimiro nose strip/Blufarm casiraghi greco& A10/002

FilmMaster

Play O/Lubricant/Durex

McCann Erickson A10/033 Italia

FilmMaster

Heels/Foot cream/Tavola

DDB

A10/034

Diaviva

Beautiful day/Supradyn vitamins/Bayer

JWT Italia

A10/058

A13 - Cars Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

@radical.media

Balloon/Mercedes Smart Mhd/ Mercedes-Benz Italy

Instinct Italy

A13/018

Kite Film

Voyeur Skoda/Roomster Road/ Volkswagen Group

Cayenne

A13/093

Eden Lab

Joy of empowerment/Fiat 500 Abarth/ Abarth

515 Creative Shop

A13/094

Fargo Film

Apparire come sono/Fiat Qubo/Fiat

515 Creative Shop

A13/095

Parco Film

Born with experience/Vw Golf Vi/ Volkswagen Group Italia

DDB

A13/137

Movie Magic International

Thermovision/Audi A4 Avant/ Volkswagen Group Italia Div. Audi

DDB

A13/138

Movie Magic International

La maison/MINI Ray/BMW

Bcube

A13/148

Cat. No.

A10 - Pharmacy Cat. No.

A14 - Other vehicles, auto products... Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

(h)

Dog/Yamaha Motorbikes/Yamaha Motor 1861united

A14/022

(h)

Ticket/Yamaha Motorbikes/Yamaha Motor 1861united

A14/023

Kite Film

Skoda in love/Skoda Octavia/ Volkswagen Group

A14/026

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Hi!

Fallen shadows sunglasses/ Prada sunglasses/Prada

Hi!

The Family

Slap/Jeans bottom up/Liu Jo

KleinRusso

(h)

Cayenne

Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

(h)/Sight Effects

Fallen Shadows Phone/Phone Prada/ Prada

Hi!

Cat. No.

Cat. No.

A15/014

A16 - Retail stores

Cat. No.

A11/023

Agenzia

A15 - Home electronics & audio-visual

A11 - Clothing, footwear & accessories Cdp

Cat. No.

Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Cat. No.

Central Groucho

Kitchen/Trony Retail Stores/G.R.E.

Ovni

A16/026

A11/028

Central Groucho

Sitting room/Trony Retail Stores/G.R.E.

Ovni

A16/027

Manager/Golden Lady Hosiery/Golden Lady 1861united

A11/033

(h)

You never know/IKEA/IKEA

1861united

A16/059

(h)

Library/Golden Lady Hosiery/Golden Lady 1861united

A11/034

Kite Film

Falling/Mediaworld/Mediamarket

Cayenne

A16/070

FilmMaster

Surprise party/Bra/ Branded Apparel Italia Lovable Division

A11/040

FilmMaster

Client vs agency/Eggs Promotion/ Conad Supermarket

Aldo Biasi A16/111 Comunicazione

TV Key 272

Auge

26


Titolo film/Prodotto/Utente

Little Bull

Nobel Peace Summit/ Armando Testa A24/062 Lancia Nobel Peace Sponsorship/Lancia Glass/Responsible Consumption/ JWT Italia A24/185 Heineken Italia

Fargo Film

Agenzia

Cat. No.

A25 - Public health & safety A20/052 A20/052 – SKY Italia – SKY tv kids 'Teddy bear' (cdp: Akita Film; ag.: 1861united).

A18 - Travel, transport & tourism Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

The Family

I cittadini di Sorrento/Sorrento/ Fondazione Sorrento

The Family

A18/061

The Family

Voglio vivere così/Tuscany Region/ Regione Toscana

Opera

A18/064

Agenzia

Accident/Safe driving awareness/MTV Italia

360° Playmaker

Sheets/Safe driving awareness/MTV Italia

Arnold A25/062 Worldwide Italy Arnold A25/063 Worldwide Italy

Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Chiarafama

Wedding/Intralot Betting/Intralot Italia

Vertigo Design A19/012

Cat. No.

Mercurio Cinematografica

Hide and seek/UPA Summit/UPA

Grey

A19/058

Mercurio Cinematografica

Couple/UPA Summit/UPA

Grey

A19/059

Mercurio Cinematografica

Mirror/UPA Summit/UPA

Grey

A19/060

Twister

Benicio/International Rome Film Festival/ The Name International Rome Film Festival

A19/086

Cat. No.

A26 - Public awareness messages Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Made

Paola/Association Against Psychological Abuse/Admaiora Find the muslim/Interreligious Week/ Fondazione San Maurilio Schoolwork/Children’s rights/ Bambini+Diritti

Lowe Pirella A26/056 Fronzoni Leo Burnett Italy A26/111

Cat. No.

A19 - Entertainment & leisure

Diaviva

Cat. No.

Now Available

A26/145

A27 - Fundraising & appeals Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Bedeschifilm FilmMaster

Parents/International adoption/Enzo B White flag/Medecins sans frontieres Medici senza frontiere We are/Red Cross/Corpo Ii.Vv della C.R.I. Exhibition/AIRC/AIRC Photo/Adoption/Enzo B

JWT Italia Lowe Pirella Fronzoni Armando Testa Grey JWT Italia

A27/013 A27/024

Euro RSCG

A27/048

Grey

A27/094

Mercurio SPQR The Family New Partners

Mercurio From paper to tree/Legambiente Cinematografica environmental association/Legambiente Casta Diva Pictures Stand up!/Campaign against poverty/ United Nations Millennium Campaign

Cat. No.

A27/037 A27/044 A27/046

A28 - Best use of music

A20 - Publications & media Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

SKY Cinema

X-max jingle bells/SKY christmas movies/ SKY Cinema SKY Cinema

A20/016

SKY Cinema

Romanzo criminale the series/ Romanzo criminale/SKY Cinema

SKY Cinema

A20/017

Brothers and Sister

Shrek the third/Shrek the third/ SKY Cinema

SKY Cinema

A20/018

Akita Film

Teddy bear/SKY tv kids/SKY Italia

1861united

A20/052

1861united

Titolo film/Prodotto/Utente

360° Playmaker

Bedeschifilm

Cdp

Agenzia

Cdp

Cat. No.

Akita Film

Race/SKY tv sport/SKY Italia

A20/053

Mercurio SPQR

Snow paper/National Geographic Channel/ Devilfish National Geographic Channel

A20/072

Mercurio SPQR/ Ursula

Jump/Fox Channels/ Fox International Channels Italy

Ambrosio Maoloni

A20/075

Central Groucho

Crispy news/MTV Crispy news/ MTV Network

Cinquantaquattro A20/129

A21 - Banking, investment & insurance Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Mercurio SPQR

Supermarket/Pagobancomat and Visa/ Consorzio Pagobancomat and Visa

Y&R Roma

Cat. No.

Diaviva

Insieme/Bper Banking Group/Bper Group Max Information A21/091

FilmMaster

Parking/Cooperative Bank/ Banca di Credito Cooperativo

Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

SKY Cinema

X-max jingle bells/SKY christmas movies/ SKY Cinema A28/005 SKY Cinema Mother nature best deliveries/Tampax/ Leo Burnett Italy A28/058 Procter & Gamble Gucci Flora/Gucci Fragrance/ Rem A28/098 Procter & Gamble Prestige Products

Production International FilmMaster

Agenzia

Cat. No.

B01 - Internet Film Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Abstract:Groove

Explorers of the past and future/Diesel kid/ Abstract:Groove B01/015 Diesel Fallen shadows/Prada/Prada Hi! B01/069

HI!/ Sight Effects FilmMaster

Pirlo/Nikefootball website/Nike

Agenzia

Cat. No.

FilmMaster

B01/143

B02 - Other Screens Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Miracle Productions Final Cut Rap/Educational computer program/Leo Burnett

Agenzia

Cat. No.

Leo Burnett Italy B02/035

A21/079

McCann Erickson A21/124 Italia

A23 - Commercial public services Cdp

Titolo film/Prodotto/Utente

Agenzia

Cat. No.

FilmMaster

Recommendation/University/ Università degli Studi di Camerino

Grey

A23/086

Akita Film

Robbery/Tv on demand/SKY Italia

1861united

A23/105

Akita Film

Gladiator/Tv on demand/SKY Italia

1861united

A23/106

Les Enfants

Alice training camp/Telecommunication services/Telecom Italia

Les Enfants/ A23/123 D.Pole Communication

A20/129 A20/129 – MTV Network – MTV Crispy news 'Crispy news' (cdp: Central Groucho: ag.: Cinquantaquattro).

27

272 TV Key

CANNES LIONS 2009

A24 - Corporate image Cdp




SPOT STORY

MICHELE MOSCON, DIRETTORE CREATIVO DI ADVERPERFORMANCE

ALTO ADIGE SÜDTIROL MIGRAZIONI Quando è tempo di vacanze molti di noi sognano un ambiente più naturale, in cui condurre una vita più libera e istintiva, più ‘animalesca’. Ecco, per il nuovo spot dell’Alto Adige, dove l’habitat naturale è straordinariamente vivo, affascinante e protetto, siamo partiti da qui, da questo desiderio così semplice, liberatorio e… umano. Abbiamo preso in prestito dall’etologia il concetto di migrazione, quel grande fenomeno naturale che vede lo spostamento periodico di gruppi animali verso habitat più ospitali, e lo abbiamo trasferito all’uomo: volevamo emozionare attraverso la scienza, dando allo spot un taglio autorevole e oggettivo. Dopo una prima parte in cui sullo schermo passano immagini incalzanti e impetuose di spostamenti selvaggi, nello spot si crea una sospensione che riporta a uomini, donne e bambini che si muovono come in sogno attraverso una natura incantevole, su sci, slitte, racchette, cavalli, scarponi. La prima parte monta scene di repertorio di National Geographic e BBC, la seconda è stata girata ad hoc in due tempi, cioè in inverno e a fine estate, con un notevole impegno organizzativo e produttivo a cura di Central Groucho, la casa di produzione scelta per lo spot. La regia è stata affidata al sudafricano Ian Gabriel, scelto per la sua sensibilità ed esperienza nel riprendere la natura. Un montaggio dinamico e impetuoso delle scene animali e la musica originale e intensa di Bobo Marcucci aggiungono suggestione e mordente allo spot, che è risultato così convincente da essere scelto anche per il pubblico tedesco.

Un frame dello spot per SMG Alto Adige Südtirol ‘Migrazioni’ (agenzia: Adverperformance; casa di produzione: Central Groucho).

Michele Moscon

UMBERTO CASAGRANDE, DIRETTORE CREATIVO DI LOWE PIRELLA FRONZONI

ARANCIATA SANPELLEGRINO ESAGERATA DI NATURA Ve la ricordate l’aranciata esagerata? Adesso lo è ancora di più. Questo grazie a un cliente, S.Pellegrino che ha scelto l’idea più esagerata, a una cdp, Movie Magic International, che non si è risparmiata e a un regista, Dario Piana che, come sempre, riesce a rendere facile quello che sembra difficile. L’idea dello spot è semplice: una città è contagiata da un’irresistibile voglia di arance. Tutti, giovani, vecchi e bambini, giocano con questi frutti come degli esperti giocolieri, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Tanto facile da raccontare, quanto difficile da realizzare. Dario, un regista con grandi capacità tecniche nella gestione della post, decide che in questo caso proprio la post produzione deve essere utilizzata con estrema parsimonia. Movie Magic organizza così due casting tra Madrid e Barcellona, dove ci sono le migliori scuole di giocoleria europee. L’obiettivo è avere in scena quaranta giocolieri professionisti, perché solo chi sa come far volare palle e palline è in grado di dare quella sensazione di naturalezza e normalità di cui abbiamo bisogno. In due giorni molto intensi giriamo per Barcellona insieme ai nostri quaranta attori e a una cinquantina di comparse, sotto gli occhi di turisti e curiosi che seguono uno spettacolo che dal vivo sembra, più che uno spot, un ‘flash mob’. Grazie a Dario, a Debora e Movie Magic, un progetto costoso, complesso e faticoso sulla carta è stato risolto con leggerezza, spendendo meno di quello che si pensava e realizzando soprattutto lo spot che tutti avevamo in mente. In vent’anni di lavoro mi è capitato poche volte di non dover rilavorare sul film dopo una prima presentazione, e quelle volte era perché il film aveva una qualità creativa e produttiva superiore alla media. Questa è stata una di quelle volte.

TV Key 272

Un frame dello spot per Aranciata Sanpellegrino ‘Esagerata di natura’ (agenzia: Lowe Pirella Fronzoni; casa di produzione: Movie Magic International).

Umberto Casagrande

30


SPOT STORY

RENZO MATI, ASSOCIATE CREATIVE DIRECTOR DI PUBLICIS

BUITONI BRAVA “Bravi bravi, siete stati bravi bravi!” Bisognerebbe saperla intonare. Noi che ce la siamo cantata in tutti i modi, riscrivendo il testo di Brava per la pasta sfoglia e la focaccia Buitoni, abbiamo fatto inorridire tutti per qualche mese. Per fortuna c’è stato chi ha apprezzato la buona volontà. Così, presentando l’idea a Giorgio Lodi, il nostro CEO, lo abbiamo sentito dire: “L’idea mi piace, portiamola… incisa però”. E da qui è nata l’avventura che ha visto me e Marco Maccagni creare i nuovi spot per Buitoni. Tutto è filato liscio. La base strategica, frutto del lungo lavoro del nostro reparto di strategic planning, era precisa e condivisa: ‘Dai vita alle tue idee!’, suggellata dal claim ‘Noi impastiamo, tu crei’. Dimostrare che le basi Buitoni erano l’ideale per far esprimere fantasia e creatività, per creare piatti deliziosi oppure occasioni, è stato un piacere. Abbiamo lavorato con un team molto affiatato in agenzia, parlato con un cliente disponibile e aperto alla discussione, e dobbiamo ringraziare anche Altamarea e i suoi simpaticissimi, efficientissimi, irrefrenabili producer capitanati da Mario Castagna se ne è nato un caso più unico che raro. Ci siamo divertiti. Quello che ci sembrava giusto per la produzione, eccolo, fornito all’istante. Altamarea, sempre disponibile e propositiva, non ha guardato tanto al guadagno, quanto a fare un buon lavoro, il migliore possibile, anzi di più. Non ci è sembrato quasi che fosse una cdp, ma dei nostri amici. Quelli con cui ti sbatti per fare le cose al meglio, senza puntualizzare sugli orari o sul non previsto. Nel girare ci son state cento volte più risate che tensioni, sul set anche con il cliente si è respirata un’aria quasi goliardica, euforica. E il risultato? A due ore dalla presentazione del director’s cut erano già approvati anche i formati brevi. Per una volta ci è sembrato che, tutto sommato, di fare questo lavoro ne valga ancora la pena. Che qualcuno ci metta ancora la nostra passione, convinto che faccia la differenza. Al di là di tutto, al di là degli altri. Se ne incontrano poche di persone così. Bravi. Grazie.

Un frame dello spot per Buitoni ‘Brava’ (agenzia: Publicis; casa di produzione: Altamarea).

Renzo Mati

ANDREA SANDRI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI MAX INFORMATION

COLOMBINA QUICK&CLEAN CINTURE Dopo anni di silenzio, torna in tv la scopa elettrica più famosa d’Italia, Colombina De’Longhi. Questa volta con una novità: il sistema Quick&Clean per sostituire il sacchetto raccoglipolvere senza sporcarsi più le mani. L’obiettivo di comunicazione diventa dunque duplice: rinfrescare il ricordo e presentare la novità. Un sabato pomeriggio una famiglia felice, composta da un papà e due figli, sta guardando un bel film alla tv sgranocchiando patatine e pop corn. Quante briciole per terra… così tante che la mamma non può evitare di pulire con la sua nuova Colombina. Ma all’accensione del motore della famosa scopetta tutta la famiglia si allaccia le cinture di sicurezza del divano per resistere alla potenza di Colombina che sta per arrivare. Durante la pulizia l’occhio blu di Colombina si accende, segnalando che il sacchetto raccoglipolvere è da cambiare, e la mamma torna in cucina. Che fortuna! Tutta la famiglia può continuare a mangiare le patatine. Ma al primo ‘crunch’ la mamma è già pronta per tornare ad aspirare tutto in un secondo, obbligando il marito e i figli a riallacciare le cinture.

Un frame dello spot per Colombina Quick&Clean ‘Cinture’ (agenzia: Max Information; casa di produzione: Diaviva).

Andrea Sandri

31

272 TV Key


SPOT STORY

MAURO MANISCALCO, ART DIRECTOR, ED ELISA MAINO, COPYWRITER DI LORENZO MARINI & ASSOCIATI

ERG MOBILE GIGOLÒ È l’autunno del 2008. Erg Petroli, conosciuta per le sue stazioni di servizio e per la benzina, ha una rivoluzionaria idea di marketing, lanciare una nuova sim che faccia risparmiare contemporaneamente su carburante e telefonate, ed è in cerca di una buona idea in termini di comunicazione. La buona idea arriva sotto forma di un benzinaio che attraversa in bicicletta la sua città per andare a lavorare. Sembra una mattina come tante, se non fosse che tutte le donne che incontra gli fanno il gesto della telefonata come a dire “ti chiamo più tardi”. Un equivoco svelato nella seconda parte dello spot, in cui si scopre che in realtà il gesto era riferito alla nuova possibilità di acquistare una sim ERG Mobile al distributore. Grande protagonista dello spot, oltre ovviamente al benzinaio, è stata la musica. Da subito abbiamo capito che non poteva essere altro che Just a gigolo di Luis Prima, per cui però si sarebbero dovuti pagare dei diritti troppo alti. Grazie alla grande professionalità ed esperienza di Giorgio Marino e della FilmMaster siamo riusciti a ottenere i diritti per una cover perfetta, praticamente identica all’originale. E sempre guidati dal consiglio della casa di produzione, la scelta della regia è caduta sull’ottimo Luca Maroni, in grado di raccontare la nostra storia con ironia ed eleganza e di rendere bella anche una location poco attraente come un distributore di benzina. Così, in una Roma virtualmente deserta, benedetti dal sole e cercando di ignorare il freddo pungente del vento, abbiamo ricostruito la nostra cittadina di provincia, avvolta dalle luci calde del mattino e attraversata dal nostro benzinaio, perfetto attore e improbabile gigolò. E siccome non capita tutti i giorni che ogni cosa vada perfettamente per il verso giusto, come invece è successo in questo caso, non possiamo fare altro che ringraziare, insieme alla buona sorte, la FilmMaster, il regista e naturalmente il cliente, senza il quale – ahinoi – nulla sarebbe potuto succedere.

Un frame dello spot per ERG Mobile ‘Gigolò’ (agenzia: Lorenzo Marini & Associati; casa di produzione: FilmMaster).

Mauro Maniscalco ed Elisa Maino

MAURIZIO BADIANI, DIRETTORE CREATIVO ESECUTIVO DI EXPANSION

HOPLÀ LA VOTAZIONE Un anno ricco di elezioni il nostro. Tanto che, con un po’ di sana ingenuità, viene da chiedersi: ma non sarebbe più bello votare per qualcosa che metta d’accordo tutti? Qualcosa di squisitamente bipartisan come una golosa Saint Honoré o una lasagna al forno? La domanda sarà anche retorica ma ha ispirato il nuovo spot di Hoplà, firmato dall’agenzia Expansion e realizzato dalla casa di produzione Filmgood con la regia di Alessandro Cappelletti. L’ambientazione della pellicola è minimalista: uno sfondo neutro, il prodotto sotto i riflettori e una giuria chiamata a dare un voto all’utilizzo della panna da cucina e da montare Hoplà. Voto che, non c’è bisogno di dirlo, per una volta mette d’accordo tutti quanti. Hoplà è un marchio che firma una linea di prodotti a base di grassi vegetali, con basso contenuto di colesterolo e senza la presenza di OGM. Un prodotto buono come per tradizione, che soddisfa le esigenze del consumatore odierno, attento alla salute e alla linea. Il film pone valori d’uso e plus di prodotto in primo piano e condisce il tutto con un tocco di ironia che cattura l’attenzione e mira alla sostanza, proprio in un periodo in cui sembra aver recuperato terreno nelle preferenze del pubblico. Del resto è lo stesso claim a dichiararlo, perché ‘Hoplà come si dice si fa’ è un prodotto amatissimo dagli italiani proprio per la semplicità, l’altissima resa e il gusto leggero. Lo spot Hoplà è stato declinato in diversi formati e in due versioni (dedicate rispettivamente alla panna da montare e alla panna per cucinare) e l’idea è stata adattata a una telepromozione andata in onda durante Striscia la Notizia. Vogliamo dare dei voti allo spot? Viene da dire che sia riuscito nell’intento di ricreare un mondo genuino e diretto, fatto di semplicità e gusto. Un mondo che va dritto al risultato.

TV Key 272

Un frame dello spot per Hoplà ‘La votazione’ (agenzia: Expansion; casa di produzione: Filmgood).

Maurizio Badiani

32


SPOT STORY

FABRIZIO GRANATA, DIRETTORE CREATIVO ASSOCIATO DI JWT

KELLOGG’S EXTRA ROCKAROUND Vi è mai capitato di fare colazione da soli ma di sentirvi in ottima compagnia? Una compagnia invisibile, ma che suona come uno dei vostri brani musicali preferiti? È quello che succede al protagonista del nostro spot per Kellogg’s Extra, quando fa il suo ingresso in cucina ancora insonnolito e spettinato. Mentre prepara la colazione, viene rapito dal gusto e dalla croccantezza degli agglomerati di cereali, dalle nocciole, e dalla golosità del cioccolato belga. Questi, potere delle sensazioni palatali, lo portano a tu per tu con una rock-band immaginaria ma perfettamente percepibile, che gli piomba in casa e lo accompagna – cucchiaiata dopo cucchiaiata – in un crescendo di gusto e di ironico intrattenimento, in bilico tra la realtà sorprendente e la fantasia, quello che fa la differenza tra Extra e gli altri cereali. Tutto questo grazie alla regia di Josè Antonio Prat, atterrato nella location dell’Oltrepò Pavese direttamente da oltre oceano; alla fotografia di Max Gatti; al cast londinese, degno della miglior comedy anglosassone, che è perfettamente sostenuto dalle note di uno dei più riusciti brani dei Litfiba, Il mio corpo che cambia, nella rivisitazione dei testi fatta da Mario Manasse, diretta ed eseguita da Ferdinando Arnò per Quiet, Please! La produzione di Andrea e Luca Ciarla della New Partners è stata come sempre impeccabile, riuscendo a gestire dei tempi produttivi non esattamente ideali.L’idea è stata fortemente cercata e voluta dal team del marketing Kellogg, guidato da Feliziano Crisafulli e Marco Mazzini. Infine, se a colazione questa fortunata e invidiabile situazione vi fosse già capitata, non pensate che sia un vostro esclusivo privilegio. Come la fine dello spot rivela, ogni consumatore di Kellogg’s Extra si merita democraticamente un surreale avvenimento. Basta aprire le porte, e le orecchie, all’immaginazione.

Un frame dello spot per Kellogg’s Extra ‘Rockaround’ (agenzia: JWT; casa di produzione: New Partners).

Fabrizio Granata

RAFFAELE BALDUCCI, DIRETTORE CREATIVO DI ARMANDO TESTA

LANCIA NOBEL PEACE SUMMIT Mi è stato chiesto di scrivere un articolo su una nostra campagna. Per una volta vorrei farlo con le parole di un altro. Sono le parole di una persona che non conosco personalmente ma che ha saputo cogliere a pieno il senso di questo spot. È Pasquale Diaferia. Il suo articolo è apparso sul blog ‘Lato B’ di ADVexpress con il titolo ‘L’orgoglio di fare un mestiere civile’. Le sue parole mi hanno toccato e colgo l’occasione per ringraziarlo. “Stamattina ho visto il solito notiziario tv in pillole, all’alba. Nel primo break pubblicitario passa uno spot dove una famosa auto italiana ospita alcuni celebri personaggi pubblici, tipo Ingrid Betancourt. Gente che in passato è stata imprigionata sotto dittatura, o rapita da terroristi, scende dall’ammiraglia italiana e sorride, finalmente libera. Una sorta di ‘Oui, je suis Catherine Deneuve’ dei diritti civili. Mi pareva di averlo già visto. Ma stamattina, alla fine dei 30 secondi, la porta dell’auto di lusso è stata aperta da un commesso in divisa: dentro la lussuosa auto non c’era nessuno. E un super discreto ricordava che Lancia supporta la battaglia del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, recentemente riarrestata dal regime che l’aveva altrettanto da poco messa ai domiciliari. Non voglio qui perdermi in discussioni creativo-strategiche sull’opportunità della casa torinese di usare un fatto di cronaca a suo favore. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentito di nuovo orgoglioso di fare questo mestiere. Fa piacere vedere che dai pubblicitari arrivano segnali di civiltà, schieramento e difesa dei valori, che solitamente sono appannaggio di altre categorie. Insomma, almeno oggi vado a lavorare davvero felice. Anch’io sono un pubblicitario”. Vorrei aggiungere che tutto questo è avvenuto anche grazie a una straordinaria alchimia che si è creata fra agenzia, cliente e casa di produzione, la Little Bull. Un esercizio creativo e produttivo che si è concretizzato a tempo di record fra mille difficoltà e incognite.

Un frame dello spot per Lancia ‘Nobel Peace Summit’ (agenzia: Armando Testa; casa di produzione: Little Bull).

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Raffaele Balducci

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SPOT STORY

ALDO BIASI, TITOLARE DI ALDO BIASI COMUNICAZIONE

LEGA DEL FILO D’ORO PROVARE PER CREDERE Assistere, riabilitare e reinserire le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Ecco lo scopo per cui, nel 1964, è nata la Lega del Filo d’Oro. Per questa associazione abbiamo realizzato una campagna di comunicazione integrata e coordinata che è partita con il lancio di un video virale sul web dai toni molto forti. Un uomo viene rinchiuso in un luogo sconosciuto e gli vengono bendati gli occhi e tappate le orecchie. Sembrerebbe un rapimento vero e proprio, in realtà questa è la situazione in cui si trovano da sempre i sordociechi. Il video risponde quindi alla strategia del ‘provare per credere’, avendo lo scopo di sensibilizzare gli animi delle persone facendo loro provare il disagio e il bisogno d’aiuto di chi non vede né sente dalla nascita. L’obiettivo è ovviamente quello di raccogliere fondi per la Lega del Filo d’Oro, ma questo video virale è solo una parte del nostro progetto di comunicazione. Da fine giugno sarà infatti on air sui mezzi classici la declinazione stampa e televisiva della campagna, con la messa in onda dello spot istituzionale che ha come testimonial Renzo Arbore. Nel spot vedremo Arbore, durante uno dei suoi spettacoli, rivolgersi agli spettatori dicendo loro di aver fatto felici molte persone con la sua musica e la sua vena artistica, ma il pubblico che ama di più è proprio quello che non l’ha mai visto né sentito: i sordociechi. Sono persone che non sanno della nostra esistenza, però noi sappiamo della loro e possiamo aiutarle anche con piccole donazioni. Oltre al web e all’advertising classico, la nostra campagna prevede anche delle azioni di guerrilla per un coinvolgimento più diretto delle persone. Stiamo già organizzando una serie di eventi a sorpresa proprio con questo intento. Un’occasione perfetta saranno proprio gli spettacoli del testimonial Renzo Arbore, durante i quali verranno spente luci e audio per pochi istanti, quanto basta per far provare ai presenti le sensazioni dei sordociechi.

Un frame dello spot per Lega del Filo d’Oro ‘Provare per credere’ (agenzia: Aldo Biasi Comunicazione; casa di produzione: FilmMaster).

Aldo Biasi

SERGIO RODRIGUEZ ED ENRICO DORIZZA, GROUP CREATIVE DIRECTOR DI LEO BURNETT

PAMPERO ESCRIBE TU HISTORIA Viaggiare rappresenta un’occasione per vivere esperienze, conoscere mondi nuovi e arricchirsi. Cosa, se non un viaggio, poteva raccontare meglio un percorso che simboleggia la vita, celebrandone la capacità di viverla intensamente? ‘Escribe tu historia’ rappresenta una scelta coraggiosa da parte di Pampero: quella di lasciare il carattere ruvido dei “peggiori bar di Caracas” per celebrare la centralità dell’individuo e delle sue scelte. Mettendosi in viaggio, un viaggio in moto senza destinazione, duro e faticoso, come dure e faticose sono le scelte importanti, Pampero vuole ispirare le persone a prendere in mano le redini della propria vita e, in questo modo, a “scrivere la propria storia”. Ideato da Leo Burnett Italia, ‘Escribe tu historia’ è il reportage dell’itinerario di un motociclista che ha scelto di esplorare un Sud America a volte amico, a volte insidioso; un viaggio nel corso del quale si trova ad affrontare difficoltà e imprevisti, in cui ha l’occasione di fare incontri inaspettati e di condividere le proprie esperienze. E un bellissimo viaggio in Sud America è quello che noi, l’agenzia, insieme al team di Diageo, il cliente, e a quello di Mercurio, la casa di produzione, abbiamo intrapreso per raccogliere i contributi necessari per raccontare il senso di una vita vissuta con il coraggio di fare delle scelte. Cinque giorni trascorsi intensamente e a stretto contatto, in cui abbiamo attraversato l’Argentina su un furgone scomodo e anche un po’ retrò, che però ha permesso di creare un forte legame di collaborazione e fiducia fra i team. Ed è grazie al supporto di un regista del calibro di Mark Molloy, all’expertise di una casa di produzione come la Mercurio, al sostegno e alla fiducia del cliente, che il team di Leo Burnett ha dato vita a ‘Escribe tu historia’. Siamo partiti per il Sud America per girare uno spot, e abbiamo prodotto un film. Un film che trae ispirazione dalle pellicole ‘on the road’, un film che si stacca dal linguaggio utilizzato in questa categoria.

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Un frame dello spot per Pampero ‘Escribe tu historia’ (agenzia: Leo Burnett; casa di produzione: Mercurio Cinematografica).

Enrico Dorizza e Sergio Rodriguez

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POSTE ITALIANE STAFFETTA Come interpreti dello spot abbiamo scelto due gemelli: Timothy e Matthew. Una scelta obbligata, perché nel film il protagonista consegna una valigetta a un sé stesso più vecchio. E quest’ultimo, a sua volta, la consegna a un altro sé stesso ancora più vecchio. Questo è il motivo per cui abbiamo intitolato il film ‘Staffetta’. Il messaggio è semplice: puoi dare un futuro sereno a te e ai tuoi risparmi grazie ai Buoni e ai Libretti Postali. L’idea nasce da una domanda che tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita: come saremo fra dieci o vent’anni? Le domande successive sono state: come rappresentare un uomo che incontra sé stesso più vecchio? E soprattutto, come fare a metterli in scena insieme? Così abbiamo preso i due gemelli e li abbiamo usati per questo esercizio di immaginazione. E mentre il regista Jonathan Herman girava la scena in cui Tim esce di casa e si mette in viaggio con la sua bella valigetta (metafora del risparmio), Manlio Rocchetti metteva qualche leggera ruga a zampa di gallina e qualche capello bianco a Matthew per preparare il momento del primo incontro. Comunque sì, il truccatore era proprio Manlio Rocchetti, uno dei pochi autorizzati a invecchiare le star di Hollywood (per esempio Robert De Niro in C’era una volta in America e Daniel Day-Lewis in Gangs of New York). Poi, mentre Jonathan riprendeva Matthew per la seconda parte del film, Manlio si occupava di Tim in vista del faccia a faccia finale: stavolta il capello diventava decisamente grigio, le rughe erano più profonde e compariva il doppio mento. Il viaggio di Tim e Matthew, perfettamente organizzato da Mercurio Cinematografica, non è durato vent’anni ma solo due giorni. È iniziato a Livorno, ha fatto tappa sulla spiaggia e all’Ufficio Postale di Viareggio (mai andati in Posta alle 5 e mezza del mattino? Ti sbrighi in un attimo) ed è finito nell’entroterra della Toscana. Note finali: il tempo è sempre stato brutto, tranne nei momenti in cui serviva il sole. Nessuno ha capito chi fosse Tim e chi fosse Matthew.

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I due protagonisti dello spot: a destra Tim, a sinistra Matthew. O forse a sinistra Tim, a destra Matthew. (Agenzia: Ogilvy & Mather; casa di produzione: Mercurio Cinematografica).

Roberto Greco

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ROBERTO GRECO, DIRETTORE CREATIVO ESECUTIVO DI OGILVY & MATHER


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GIANDOMENICO PUGLISI E STEFANO TUMIATTI, DIRETTORI CREATIVI DI CAYENNE

PROSCIUTTO DI PARMA ALLENAMENTI Rinnovare un tormentone di successo non è mai semplice, ma il Consorzio del Prosciutto di Parma, grazie alla nuova creatività di Cayenne, promette di stupirci. La storia della cliente ignorata dal salumiere svolta in una nuova direzione, per accompagnarci metaforicamente dalle parti di Hollywood, in una gustosa parodia dei grandi kolossal sul mondo della boxe. Avevamo lasciato una cliente disorientata e ritroviamo una donna piena di grinta, decisa a prendersi il suo involto di Prosciutto di Parma, come si suol dire, con le buone o con le cattive. E così la scopriamo all’interno del supermercato, insieme a un allenatore ed ex pugile, mentre affronta una sessione di addominali, una di salto della corda, o mentre prende a pugni le cosce di prosciutto nella cella frigorifera per allenarsi all’ ‘incontro decisivo’ con il salumiere. Al suono del gong la donna afferra il suo numerino, si sgranchisce le spalle e riesce finalmente a pronunciare le parole magiche ‘Prosciutto di Parma’, in un tripudio di festeggiamenti condito dalla presenza di un cliente/arbitro che le solleva il braccio in segno di vittoria. “Alle esigenze del marketing che voleva un happy end abbiamo risposto non frenando, ma paradossalmente accelerando ancora di più sulla creatività”, commenta Giandomenico Puglisi, Direttore creativo di Cayenne. “Questo ci ha permesso di mantenere salda la strategia – non è crudo, è di Parma – senza scadere in una soluzione positiva ma banale del tormentone”. Il flight è stato declinato in un soggetto da 30 e in quattro da 10 secondi.

Un frame dello spot per Prosciutto di Parma ‘Allenamenti’ (agenzia: Cayenne; casa di produzione: (h) films).

Giandomenico Puglisi e Stefano Tumiatti

FABIO PEDRONI, COPYWRITER DI LEAGAS DELANEY ITALIA

WONDERBRA BUTTON Già è normale essere nervosi quando si va a fare un colloquio di lavoro. Se poi la responsabile del personale è una donna – e che donna! – e se per di più indossa una camicetta con una scollatura, diciamo, ‘generosa’, e se infine indossa un Wonderbra, la situazione può diventare davvero esplosiva! Ed è in questo clima esplosivo, anche per via del fisico mozzafiato della modella, che ci siamo ritrovati una mattina piovosa in uno splendido open-space di Milano. Sul set tutto bene. I ragazzi non si sono fatti distrarre più di tanto. Forse solo quelli del catering si sono trovati un po’ spiazzati dall’ordinata frenesia e dalla situazione apparentemente equivoca di otto o nove maschi adulti che discutevano di reggiseni e di taglie. L’unico momento di difficoltà è stato durante le riprese della scena clou: quando il bottone salta dalla camicetta di lei a seguito di un movimento brusco. Il fatto è che per ottenere questo effetto il bottone era solo appuntato, ed è capitato più volte che partisse ‘spontaneamente’ tra l’ilarità di tutti, tranne che della regista che ha dovuto rigirare la scena almeno una decina di volte. Insomma, una bella giornata, con un bel cliente e uno stupendo team di lavoro. Uno dei pochi giorni in cui posso dare ragione agli amici che mi dicono: “Fai il pubblicitario? Che figata!”

Un frame dello spot per Wonderbra ‘Button’ (agenzia: Leagas Delaney Italia; casa di produzione: Mercurio Cinematografica).

Fabio Pedroni

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TRIONFA SULLA CROISETTE TRA QUALCHE POLEMICA. NESSUN PREMIO MA CONSENSI PER VINCERE DI BELLOCCHIO, MENTRE NAUFRAGA LO SCANDALO DI VON TRIER, IN UN FESTIVAL ALLA RICERCA DEL ‘MALE’. DI

MAURIZIO ERMISINO

HANEKE VINCE LA PALMA DI ISABELLE All’indomani della premiazione dell’ultimo Festival di Cannes, i giornalisti di Le Figaro sono stati tutt’altro che teneri con la loro attrice di casa, Isabelle Huppert, che sulla Croisette era presente nella (scomoda) veste di presidente della giuria. Il peccato di Isabelle sarebbe stato quello di aver premiato con la Palma d’Oro Michael Haneke, il regista con cui qualche anno fa girò La pianista (che proprio a Cannes, nel 2001, le valse il premio di miglior attrice) e con il quale è evidentemente in ottimi rapporti. L’attrice francese, che abbiamo incontrato a Roma pochi giorni dopo la kermesse, ha minimizzato. “Non mi sembra che ci siano state contestazioni”, ha risposto

con molta cortesia. “La giuria era composta da nove elementi, e la nostra è stata una decisione democratica. Ovviamente tutte le opinioni sono sempre soggettive, ma non parlerei di una Palma di Isabelle”. La Huppert comunque si è prestata a fare un breve bilancio sui film in rassegna. “Alcuni trend erano particolarmente delineati, come la violenza che abbiamo visto in molti film. È il modo per molti registi di vedere il mondo di oggi e di rappresentarne la grande brutalità”. Anche Il nastro bianco (Das weisse Band), il film di Michael

Haneke che ha vinto il Festival, parla di violenza, pur se di tipo psicologico. La pellicola non si merita tutte queste polemiche: è un grande film (coprodotto per l’Italia dalla Lucky Red di Andrea Occhipinti, che lo farà uscire nelle nostre sale ai primi di novembre), vicino al capolavoro. Tra tutti i lungometraggi violenti presentati, quello di Haneke cerca di andare oltre e di arrivare alle radici del Male. In un bianco e nero tanto nitido quanto crudele, algido ed enigmatico, con atmosfere alla Bergman, Il nastro bianco racconta la storia di un paesino

‘Il nastro bianco’ del regista austriaco Michael Haneke, che racconta la vita in una cittadina tedesca alla vigilia della prima guerra mondiale, ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2009.

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rurale della Germania del Nord agli inizi del Novecento, dove le regole sociali e morali sono ferree e intransigenti e i bambini vengono allevati tra frustate e umiliazioni, addirittura con le mani legate al momento di andare a dormire per evitare loro di ‘toccarsi’. Queste imposizioni producono però strani effetti: un medico cade da cavallo dopo che qualcuno ha teso un filo tra gli alberi, l’uccellino del pastore protestante viene trovato trafitto da una forbice, il figlio del feudatario locale è picchiato a sangue, un ragazzo handicappato è accecato. Chi sono i responsabili? I bambini innocenti, che portano al braccio un nastro bianco in segno di purezza, “diventano giustizieri perché pensano di essere la mano destra di Dio, coloro che devono mettere in pratica alla lettera le regole dei padri”, ha spiegato Haneke. “Quando un ideale – religioso o politico – diventa un principio assoluto, crea disastri. È successo in Germania, dove quella generazione vent’anni dopo abbraccerà il nazismo, ma succede anche nel resto del mondo, dove ogni fondamentalismo crea guerre, terrorismo, sofferenze”. In generale è stato un festival che ha cercato una propria via, prendendo le distanze dal cinema americano (non c’è stata l’apertura con Angeli e demoni, dopo che quella di qualche anno fa con Il codice Da Vinci suscitò non poche polemiche) e cercando di mettere in concorso il meglio del cinema mondiale. Questo si è tradotto

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FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES

IL NASTRO BIANCO DEL REGISTA AUSTRIACO, TOCCANDO TEMI SERI COME LA NASCITA DEI TOTALITARISMI,


FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES

in grandi nomi, ma anche in poca voglia di rischiare su nuovi talenti (nessun esordiente nella sezione principale) e su nuove forme di linguaggio ed espressione.

AUDIARD, NEMO PROPHETA IN PATRIA Forse tutte le polemiche intorno alla Palma d’Oro dipendono anche dallo sciovinismo tipico dei francesi e dal fatto che il premio non sia andato al maggiore candidato transalpino, Un prophète di Jacques Audiard. “Nemo propheta in patria” si potrebbe dire, con un gioco di parole legato al titolo del film. Ma i francesi non possono lamentarsi: la pellicola di Audiard si è comunque aggiudicata il Grand Prix, il riconoscimento più importante dopo la Palma d’Oro, un alloro meritato visto che Un prophète è un film dalla notevole forza narrativa. Paolo Mereghetti del Corriere della Sera la definito la sua regia “cupa e muscolare”, e ci permettiamo di essere d’accordo. Il film di Audiard ha qualcosa in comune con quello di Haneke: anche quest’opera parla delle origini del Male, e le va a cercare in un

carcere, visto come luogo di educazione al delitto. Racconta la storia di Malik, diciannovenne che dopo vari trascorsi in istituti minorili finisce in prigione per scontare sei anni di pena. L’impatto è durissimo, ma Malik saprà adattarsi per sopravvivere, arrivando addirittura a fare carriera nel mondo del crimine, districandosi tra i peggiori criminali corsi, francesi e nordafricani, e imparando a manipolare i suoi carcerieri. È un film molto particolare, che reinventa il genere car-

‘Vincere’ di Marco Bellocchio è restato a mani vuote, ma ha riscosso apprezzamenti dalla critica. La pellicola, interpretata da Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno, rivela l’esistenza di un’amante e di un figlio segreto di Benito Mussolini.

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‘Un prophète’ di Jacques Audiard, vincitore del Grand Prix, è un film di notevole forza narrativa ambientato in un carcere di sicurezza. Il protagonista è il giovane attore Tahar Rahim.

cerario americano degli anni ’70 trovando una propria via ‘meticcia’, che unisce il cinema europeo alla forza degli attori di origine araba, ma che contamina anche una narrazione prettamente realistica con frammenti onirici e surreali. Come il sogno in cui Malik prevede l’arrivo dei cervi che si schianteranno sull’automobile di un criminale rivale, che gli valgono l’appellativo di ‘profeta’, che va letto in chiave chiaramente ironica, visto il ruolo negativo che viene ad acquisire. Alla for-

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za del film contribuiscono attori come il giovane Tahar Rahim e il grande vecchio Niels Arestup.

BELLOCCHIO, IL VINCITORE MORALE A proposito di origini del Male, anche il film di Marco Bellocchio – che non ha vinto alcun premio ma ha ottenuto recensioni entusiastiche sulla stampa straniera, da Variety a Le Monde – in un certo senso parla di questo. Quello di Vincere è infatti un Benito Mussolini anti-iconico, o ante-iconico. Incarnato da un Filippo Timi, ancora (dopo Come Dio comanda di Salvatores) incredibilmente somaticamente fascista dall’occhio affebbrato e infervorato, è un Mussolini diverso da quello noto. È il Mussolini prima di diventare Duce, con i capelli e i baffi, socialista e direttore dell’Avanti!, nella Milano della prima guerra mondiale. È lì che incontra Ida Dalser, giovane attrice trentina, con cui vivrà una grande passione e che rinnegherà insieme al figlio che lei gli darà. È un corpo spesso nudo, potente, quello di Timi/Mussolini, che accanto a una Giovanna Mezzogiorno mai così sensuale trasporta nel privato quello che è


FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES ‘Antichrist’ di Lars von Trier è stato il film-scandalo annunciato della rassegna. La pellicola è valsa all’attrice Charlotte Gainsbourg il premio per la miglior interpretazione femminile. A sinistra, Brad Pitt è fra i protagonisti di ‘Inglourious Basterds’, il nuovo lavoro di Quentin Tarantino. Per questa pellicola, Christoph Waltz ha vinto il premio come miglior attore maschile.

avvenuto a livello storico: la fascinazione di una donna per un uomo è la stessa che ha coinvolto un’intera nazione. Intorno ai due corpi c’è un mondo. E Bellocchio lo racconta in maniera particolare, a partire dalla scelta di far sparire il giovane Mussolini di Timi a metà film, quando esce dalla vita di Ida. Che ritroverà il suo Benito solo nelle immagini dei cinegiornali che vede al cinema. “È stata una scelta che abbiamo fatto a monte”, ci ha raccontato Bellocchio. “A me interessava questo passaggio improvviso, con quest’uomo che scompare dalla vita di Ida che poi lo ritrova al cinema, sullo schermo, a distanza. È diverso che usare il repertorio in maniera classica”. E queste immagini diventano ancora più beffarde quando rivediamo Timi nei panni del figlio di Mussolini e della Dalser, ormai grande, mentre – il Duce che visse due volte – ripete le parole del padre in uno dei discorsi che ha appena sentito alla radio.

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Le immagini di repertorio sono la chiave vincente di un film che vive su visioni di grande potenza, che si spostano dal reale allo storico, dal drammatico all’onirico, come accade spesso nel cinema di Bellocchio. Lo stile sposa quello del tempo: futurista e d’avanguardia, con le scritte che si sovrappongono alle immagini e un montaggio più serrato nella prima parte, più melodrammatico e vicino al cinema popolare degli anni del fascismo nella seconda. Mussolini pronuncia i ‘ta-ra-ta-ta-ta’ e i ‘bum-bum-bum’, parole futuriste, a un’esposizione. “Sentivo profondamente la necessità di tirare dentro il futurismo, che era qualcosa di molto connesso alla guerra, e volevo farlo in modo visivo”, ha spiegato il regista. “Abbiamo cercato di farlo attraverso le didascalie, le scritte, con uno stile simile a quello dell’epoca, lo stesso della propaganda sovietica. Le didascalie de La corazzata Potemkin e di qualche film fascista si assomigliano molto. Ab-

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biamo cercato dei film futuristi e abbiamo trovato Stramilano, di cui abbiamo inserito alcuni fotogrammi: le immagini delle ciminiere danno il senso della potenza, non banalmente una potenza fallica, ma comunque di una potenza, di un’erezione. Ci sono piccoli interventi di sovrapposizioni improvvise di immagini, come gli aeroplani, la bandiera tricolore e gli uomini in marcia”. Vincere è puro cinema, ma è anche un’opera meta-artistica, dove cinema, letteratura e arte si fondono in un’atmosfera tetra e piena di ombre ricreate dalla splendida fotografia di Daniele Ciprì. È un quadro oscuro, nerissimo.

VON TRIER, L’UOMO CHE ODIA LE DONNE Ha vinto un premio, quello per la migliore attrice, andato a Charlotte Gainsbourg (da molti ritenuto eccessivo), ma è anche stato accolto da fischi e dileggiato. Il film scandalo annunciato del festival è stato Antichrist di Lars von Trier. Anche qui si va alla ricerca delle origini del Male, che secondo il film del sadico danese sarebbe nel genere femminile. La pellicola racconta la storia di due coniugi alla prese con un lutto. Troppo presi dal fare l’amore, non si accorgono che il figlioletto è uscito dal suo lettino e che poco dopo cadrà nel vuoto dalla finestra di casa. Il marito, che è un terapista, decide di portare la moglie in una casa nel bosco affinché possa elaborare il lutto ed esorcizzare le sue paure. Ma depressione e sensi di colpa la faranno impazzire. Von Trier non è mai stato tenero con le sue eroine: da Le onde del destino a Dancer In The Dark sono sempre state maltrattate, malmenate, ingannate, stuprate. Il regista ci ha fatto vedere tutto questo con uno spirito un po’ sadico tra il deus ex machina e il voyeur, ma le continue violenze sulle donne avevano un senso: la loro passione era qualcosa che por-

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tava alla redenzione, il loro sacrificio non era mai vano ma sempre salvifico. In questo senso le sue eroine erano figure cristologiche, agnelli sacrificali in grado di salvare il mondo. Fino a quando l’ottica del cattolico von Trier non è cambiata con Dogville, dove il Dio in cui crede non sembra più quello del perdono dei Vangeli ma quello vendicativo dell’Antico Testamento. Per tutto il film Grace sembra porgere l’altra guancia, ma alla fine invoca il padre perché mandi sugli uomini il suo castigo. Nel nuovo film presentato a Cannes, la parabola sembra arrivare a compimento: la donna diventa addirittura l’Anticristo, come suggerisce il titolo. Tentatrice e violenta, si rivela alla fonte di tutte le disgrazie umane. La sfiducia verso il genere femminile sarebbe da trovare nella depressione del regista danese e nel suo complesso rapporto con la madre. Antichrist è un film fumoso e criptico, pieno di sottotesti e simbolismi che è difficile riconoscere. È un film senza racconto, senza sceneggiatura, che annoia e non arriva da nessuna parte. Dovrebbe raccontare il dolore, ma non esce dallo schermo

André Dussolier e Mathieu Amalric sono due degli interpreti di ‘Les herbes folles’, film dell’ottantaseienne Alain Resnais, che ha ricevuto un riconoscimento speciale alla carriera. Sotto, ‘Thirst’ del regista coreano Park Chan-wook ha fatto scandalo sin dalla locandina, che in alcuni paesi è stata censurata. La pellicola racconta la storia di un prete cattolico che si trasforma in un vampiro.

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FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES come dovrebbe, principalmente perché non approfondendo i personaggi non riesce a creare empatia con loro. E, ultima delle provocazioni di von Trier, viene presentato come un horror pur essendo un film di tutt’altro tipo. Dell’horror non ha le premesse, le regole, gli stilemi e le soluzioni: destano orrore – nel senso che sono raccapriccianti – le scene shock delle mutilazioni degli organi genitali maschili e femminili, che spostano ancora più in là il confine del comune senso del pudore di quello che viene mostrato al cinema.

Antichrist è più che altro un film bergmaniano, uno Scene da un matrimonio allucinato, pornografico e iperviolento, l’ennesima provocazione di un artista e di un uomo che è abituato a giocare con il pubblico e a portarlo dove vuole.

LE GRANDI FIRME: TARANTINO, RESNAIS, ALMODÓVAR, LOACH E GLI ALTRI A un altro film attesissimo è andato l’altro premio dedicato agli attori. La migliore interpretazione maschile è stata giu-

‘Looking for Eric’ di Ken Loach, con la partecipazione speciale del calciatore Eric Cantona, ha divertito il pubblico con un pizzico di ottimismo nel consueto setting proletario. Sotto, ‘Los abrazos rotos’ di Pedro Almodóvar con Penélope Cruz è un film molto personale, più malinconico e meno pop di quelli ai quali il regista spagnolo aveva abituato il suo pubblico.

dicata quella di Christoph Waltz in Inglourious Basterds (si scrive proprio così), l’ennesimo kolossal di serie B di Quentin Tarantino. Ancora una volta l’onnivoro regista americano ha preso il cinema di secondo piano e l’ha fatto diventare grande. Stavolta non ha puntato su un genere particolare – o più di uno – come in passato, ma su

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un film vero e proprio, l’italiano Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari. Anche in questo caso, neanche a farlo apposta, siamo alle prese con il Male per eccellenza, Adolf Hitler. Tarantino può tutto, chi segue il suo cinema lo sa: questa volta si permette anche di riscrivere la storia e di uccidere Hitler. Un gruppo di ‘ba-

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stardi senza gloria’ si aggira nella Francia occupata dai tedeschi facendo strage di nazisti e prendendosi i loro scalpi come trofei. Come ci ha abituato Tarantino, Inglourious Basterds è un cocktail di generi, pieno di citazioni, divertito e divertente. “Colto, scintillante, appassionato. E sanamente scorretto”, l’ha definito Paolo Mereghetti. Per vederlo in Italia, distribuito da Universal, dovremo aspettare fino al 2 ottobre. Tra i premiati di Cannes c’è anche un grande vecchio: è Alain Resnais, ottantasei anni suonati e giustamente omaggiato con un premio speciale alla carriera, che ha portato alla Croisette un piccolo gioiello, Les herbes folles. È uno di quei film che parlano degli strani casi della vita, le coincidenze, l’irrazionale. Una donna che non aveva previsto che le avrebbero rubato la borsa all’uscita del negozio, e ancora meno che i ladri avrebbero buttato il contenuto in un parcheggio. E un uomo che si abbassa per rac-

cogliere il suo portafoglio. Nasce così un amore per una persona che non si conosce nemmeno. E nasce anche un film, tratto dal romanzo L’incident di Christian Gailly, che è un atto d’amore per il cinema classico. Tra gli appunti da fare ai giurati, probabilmente ci sono quelli per i premi minori. Non ha convinto per esempio il premio della giuria, andato ex aequo a Thirst del coreano Park Chan-wook e a Fish Tank del britannico Andrea Arnold. Il film coreano è stato l’altro film scandalo annunciato del festival: ma la storia della trasformazione di un prete cattolico (con l’ossessione del sacrificio) in un vampiro, dedito peraltro più al sesso che al sangue, è apparsa subito piuttosto improbabile. La sua natura irreale rende innocua la possibile critica al clero, e il film sembra mancare della forza necessaria a farne un buon prodotto di intrattenimento. La delusione è ancora maggiore se pensiamo al potentissimo Old

Emile Hirsch recita in ‘Taking Woodstock’ di Ang Lee, pellicola che racconta in chiave di commedia i famosissimi tre giorni di pace e di musica, nonché la storia del ragazzo che li rese possibili.

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Boy, film dello stesso regista che aveva scioccato Cannes (e Tarantino, che presiedeva la giuria) qualche anno fa, e che ora sembra malinconicamente lontano. Non ha convinto nemmeno Fish Tank, una storia in odore di dejà vu su una quindicenne problematica, troppo debitrice del cinema di Ken Loach e Mike Leigh. E nemmeno Brillante Mendoza, il regista filippino premiato per la migliore regia: il suo Kinatay è la storia di una prostituta fatta a pezzi da poliziotti corrotti. Proprio Ken Loach è stato uno dei grandi esclusi dal palmares: il suo Looking for Eric, però, è piaciuto e ha commosso con un pizzico di ottimismo, dopo il pessimismo di In questo mondo libero e Il vento che accarezza l’erba. L’Eric del titolo è Eric Bishop, postino di Manchester che sta passando un brutto periodo: la figlia lo critica, i due figliastri sono dei microcriminali e la sua vita sentimentale è prossima allo zero. Ci vuole un altro Eric, vale a dire Eric Cantona, il suo idolo calcistico, a rimetterlo in carreggiata: si materializza da un poster e lo aiuta a riprendersi, al motto di “Se sei in crisi, chie-

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di aiuto alla squadra”. È strano vedere Loach, regista realistico e di lotta, alle prese con una favola e con un tono più leggero. Ma in quella vittoria finale dei lavoratori c’è sempre la zampata di un regista che ha fatto dell’impegno politico e sociale la propria bandiera. “Zero tituli”, direbbe l’allenatore José Mourinho, anche per Pedro Almodóvar: il suo Los abrazos rotos è più malinconico e doloroso e meno pop dei film cui ci aveva abituato finora. Come il film di von Trier, anche quello del regista spagnolo nasce dalla depressione. Si tratta di un complicato gioco di scatole cinesi che alterna una storia di oggi e una accaduta quattordici anni prima, con al centro un regista diventato cieco che si reinventa sceneggiatore. È una storia molto personale che diventa una “disperata riflessione sul cinema, sulle responsabilità di chi lo fa e, per estensione, su quello che l’occhio umano può e vuole vedere”, come scrive Mereghetti. Tra i grandi trascurati c’è anche Ang Lee, che evidentemente è più amato a Venezia (due volte Leone d’Oro) e che qui ha presentato Taking Woodstock, pellicola che racconta in chiave di commedia i famosissimi tre giorni di pace e di musica e la storia del ragazzo che li rese possibili. Lo fa lasciando da parte il concerto e la musica (ed è un vero peccato) e presentando una storia intima, continuando così il discorso sulla lotta per l’affermazione della propria individualità e per la libertà dalle convenzioni prescritte che era iniziata con Il banchetto di nozze e continuata con La tempesta di ghiaccio e I segreti di Brokeback Mountain. Jane Campion ha scelto di raccontare, nel suo Bright Star, gli ultimi due anni di vita di John Keats, poeta romantico inglese. Non è stato premiato nemmeno, ma solo perché era in una sezione collaterale, Tetro, melodramma in bianco e nero di un grande del cinema come


‘The Imaginarium of Doctor Parnassus’ di Terry Gilliam verrà ricordato soprattutto come l’ultimo film interpretato da Heath Ledger, attore scomparso prematuramente l’anno scorso. A destra, Il cartone animato ‘Up’, prodotto da Pixar e Disney, ha rappresentato per il festival di Cannes il primo contatto con il cinema in tre dimensioni, con tanto di occhialini e di pellicola digitale.

Francis Ford Coppola, che negli ultimi anni ha scelto coraggiosamente di allontanarsi dal cinema mainstream e di collocarsi in una nicchia molto personale in cui prendersi ogni libertà. Con Un’altra giovinezza non aveva convinto tutti, mentre il suo nuovo film, una storia di segreti e di conflitti tra padri e figli, sembra aver fatto breccia nel cuore del pubblico: standing ovation a ogni proiezione. Fuori dalla bagarre del concorso anche il film di un altro grande del cinema, Terry Gilliam. Il suo The Imaginarium of Doctor Parnassus verrà ricordato soprattutto come l’ultima apparizione di un grande e amato attore come Heath Ledger, scomparso prematuramente lo scorso anno. Ci sono voluti tre controfigure per sostituirlo – Ledger non è riuscito a ultimare le riprese – ma la scelta di Gilliam per conti-

nuare a farlo vivere sullo schermo è riuscita.

UP, IL GIOIELLO PIXAR: CANNES PROMUOVE IL 3D Avendo iniziato dalla fine, la premiazione, chiudiamo con l’inizio. È stato un film d’animazione, Up, ad aprire il festival. Gli artefici di questa meraviglia sono i maghi della Pixar (Monsters & Co., Alla ricerca di Nemo, Wall-e), che per la prima volta hanno presentato un film in 3D, con tanto di occhialini (che non sono quelli di trent’anni fa). Del lungometraggio si è parlato abbondantemente prima del festival: secondo gli economisti non avrà avuto il successo economico dei precedenti perché il protagonista è un signore anziano (Carl, evidentemente somigliante a Spencer Tracy), e sarà poco appetibile per la vendita di eventuali gadget e

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FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES

giocattoli. Ma i film d’animazione oggi sono indirizzati a un pubblico molto più ampio e il risultato non è dunque scontato. Il vecchio Carl abita in una casa che è in grado di volare, e parte per un viaggio insieme al boy scout Russell. Ma la vera novità è che il film è stato presentato in 3D. Il festival di Cannes in questo modo ha fatto da cassa di risonanza alla nuova sfida del cinema: la visione tridimensionale, che promette un’emozione da vivere in sala, e quindi di dare battaglia alla pirateria e alle visioni domestiche. In ballo c’è anche la scelta di spingere gli esercenti ad allinearsi alla proiezione digitale, che per le distribuzioni ha costi infinitamente minori (si fa viaggiare un file invece delle ingombranti bobine). I primi esempi di film 3D sono stati un successo. Vedremo se sarà duraturo.


ARCIPELAGO 2009

IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CORTOMETRAGGI ANDATO IN SCENA A ROMA DAL 12 AL 18 GIUGNO HA AVUTO TRA I SUOI OSPITI VALERIO MASTANDREA E MOLTI NOMI, VECCHI E NUOVI, DEL CINEMA ITALIANO. DI

MAURIZIO ERMISINO

A NOI PIACE CORTO È stato Valerio Mastandrea, ‘l’attore più corto d’Italia’, il grande protagonista di Arcipelago 2009, il festival internazionale di cortometraggi e nuove immagini (giunto all’edizione numero diciassette) che è andato in scena dal 12 al 18 giugno a Roma, alla Multisala Intrastevere. Al centro dell’omaggio della sezione ‘Outsiders’ c’è stato l’attore romano che più di ogni altro può vantare nel suo carnet una collezione nutrita e variegata di cortometraggi. Sulla breve distanza Mastandrea riesce a concentrare come forse non mai le sue doti di assimilazione del personaggio. La sua maschera si è prestata di volta in volta alle più varie incarnazioni: vitellone, sfigato, impunito, rugantino, rockettaro, sindacalista, poliziotto, delinquente. Mastandrea ha interpretato più di venti tra corti e videoclip, e ne ha diretto uno, Trevirgolaottantasette (il

protagonista è Elio Germano, forse il migliore attore della generazione successiva alla sua), in concorso a Venezia nel 2005 e Nastro d’Argento nello stesso anno. Trevirgolaottantasette è un’opera sospesa tra realtà e sogno, dove la denuncia sociale si unisce alla poesia. Indimenticabile anche Basette, il cortometraggio dove il nostro eroe si cimenta in una rilettura tutta personale e in carne e ossa del mitico personaggio dei cartoni animati Lupin III. Il cortometraggio è uno strumento di comunicazione e creazione artistica importantissimo, perché spesso è lo sbocco più immediato per la creatività di un giovane cineasta, il primo passo per farsi conoscere. Ma è anche un mezzo che permette a grandi registi di trattare un tema, un soggetto, un’idea per cui il lungometraggio non sarebbe adatto. Un’espressione ar-

Diane Fleri e Claudia Pandolfi nel cortometraggio ‘L’autostop’ dei fratelli Godano (categoria ‘Con/Corto’, concorso nazionale).

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tistica che all’estero è valorizzata e qui in Italia viene considerata ancora una forma d’arte di serie B, mentre tutti ragionano di incassi e di film sui 90/120 minuti. Per questo motivo, una rassegna come Arcipelago, in cui il cortometraggio trova finalmente lo spazio che si merita ed è il protagonista principale e non un attore secondario, assume sempre maggiore importanza. Sono stati 40 i titoli scelti (su oltre 1.200 richieste) per ‘The Short Planet’, la selezione internazionale. Per la prima volta c’è stata una grande attenzione ai paesi dell’America del Sud, come il Brasile, e a quelli dell’Europa dell’Est. Ma c’erano anche tre italiani in gara: Medusa di Franco Valla e Francesco Vecchi, un film di animazione; il visionario MW di Gaetano Accettulli e Vito Livio Squeo; e Transit City #2 di Saul Saguatti e Audrey Coianiz. Tra i film in arrivo dall’estero merita di essere segnalato Le créneau, battente bandiera francese e svizzera, che si avvale di una grande attrice come Emmanuelle Devos, famosa per film come Sulle mie labbra, Moustache e La donna di Gilles. Le créneau è una divertente commedia sentimentale, diretta da Frédéric Mermoud. Arriva invece dal Messico, ma soprattutto dall’ultima Mostra di Venezia (dove ha vinto il concorso dedicato ai cortometraggi), Tierra y pan, di Carlos Armelia. ‘Con/Corto’, il concorso nazionale di cortometraggi, composto da diciotto film, è stata una sezione ricca di spunti interessanti. L’opera più rovente

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Valerio Mastandrea, il grande protagonista di Arcipelago 2009, in ‘Basette’ di Gabriele Mainetti (categoria ‘Outsiders’).

della rassegna è stata L’autostop dei fratelli Godano, una storia di amori saffici on the road con protagonisti una spider rossa e due attrici belle e sensuali come Claudia Pandolfi e Diane Fleri. Quella più riflessiva è stata invece W Union Square di Enzo Aronica. Il regista italiano, trovatosi casualmente a New York il 12 settembre 2001, ha iniziato a girare un reportage a caldo intorno a Ground Zero, cercando di cogliere gli umori del post 11 settembre. Successivamente il documentario è stato poi impreziosito dalla voci narranti di due grandi attori teatrali come Massimo Popolizio e Roberto Herlitzka. La particolarità di Voci di rugiada, di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, è quella di ricostruire un Giappone fuori dal tempo a pochi chilometri da Roma, a Monte Livata, senza che nessuno si accorga della differenza. In gara c’erano anche


due cortometraggi prodotti dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma: Au pair, di Giulio La Monica, e Lo stato di natura, di Marco Mangiarotti. A testimoniare l’ampiezza dell’offerta di Arcipelago, c’è stato – fuori concorso – il corto Il primo anniversario del regista salentino Edoardo Winspeare (Pizzicata, Il miracolo, I galantuomini), che fa parte di un progetto a più mani commissionato da Louis Vuitton, ma anche l’opera di un liceale romano, Matteo Dell’Angelo, dal titolo 7 e mezzo al grammo, che descrive dall’interno la realtà di un microcosmo giovanile con le sue proprie regole, che finiscono per scontrarsi con quelle della legge. Ha destato molta curiosità anche ‘Extra Large’, la rassegna dedicata al documentario (15 titoli di documentari italiani tra i 30 e i 60 minuti), un genere

sempre più seguito, che nel mondo del cinema ha presentato negli ultimi anni delle vere e proprie perle, in grado di attrarre un folto pubblico e di vincere Oscar sacrosanti. In particolare, in questa edizione di Arcipelago, hanno affascinato i documentari sul cinema come L’abito e il volto di Francesco Constabile, incentrato sulla figura del costumista Piero Tosi,

In alto, ‘L’arbitro’ di Paolo Zucca (categoria ‘Itinerari’), ‘I believe in Miracles’ di Irish Braschi (categoria ‘Extra Large’) e ‘Big Buck Bunny’ (categoria ‘Corto Web’).

e Le mani di Bice di Gigliola Funaro, l’avvincente storia professionale e personale della sarta Bice Minori, ancora in piena attività nonostante i suoi 85 anni. E hanno destato un grande interesse anche i documentari che raccontavano i provini e i set, come Vado bene o no? sui provini di Tutta la vita davanti e Colpo d’occhio, e I Believe In Miracles di Irish

Braschi, un originale making of sul set di Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee, con le voci di Pierfrancesco Favino, Omero Antonutti e Valentina Cervi. Ma ci sono state anche opere di grande attualità. Per esempio Come un uomo sulla terra di Andrea Segre e Dagmawi Yimer (fresco finalista ai David di Donatello), un viaggio tra i profughi africani migranti e perseguitati che attraversano il deserto libico prima di imbarcarsi e attraversare il Mediterraneo con destinazione l’Europa. Operai, di Pietro Balla e Monica Repetto (che all’ultimo Festival di Venezia hanno presentato ThyssenKrupp Blues), documenta con la sensibilità tipica dei due cineasti torinesi il

Sopra, ‘Kudan’ di Taku Kimura (categoria ‘The Short Planet’, concorso internazionale). A destra, ‘Mio figlio’ di Filippo Soldi (categoria eventi speciali ‘Tutti i diritti del mondo’).

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bilancio esistenziale di due lavoratori della Fiat quarantenni nel giorno, altamente simbolico, del lancio della nuova 500. Da segnalare anche Tradurre, di Pier Paolo Giarolo, un poetico documentario sull’arte della traduzione, con interviste ai più grandi traduttori italiani, tra cui Erri De Luca, Nadia Fusini e Anna Nadotti. Va ricordato anche l’evento speciale ‘Tutti i diritti del mondo 3’, selezione di corti e documentari dedicati ai diritti civili. Tra questi c’erano anche i corti tratti dalla raccolta di video ispirati alla dichiarazione dei diritti dell’uomo: Articolo 22: Bugie di Wilma Labate con Dino Abbrescia e Valentina Carnelutti, Articolo 27: Cellule di Liliana Ginanneschi con Sonia Bergamasco, Articolo 11 di Costanza Quatriglio e Articolo 24 di Saverio Di Biagio con Giorgio Colangeli. Nella rassegna c’erano anche 15 seconds, prodotto e interpretato a Raoul Bova, presentato in occasione della moratoria contro la pena di morte votata dall’Onu, e Mio figlio, di Filippo Soldi con Alba Rohrwacher e Claudio Santamaria, girato per la campagna Telethon. Da ricordare ancora la prima personale dedicata ai gemelli Massimiliano e Gianluca De Serio, giovani registi torinesi (classe ’78) alla vigilia del loro esordio nel lungometraggio, nel corso della quale si è potuto vedere il docu-fiction Maria Jesus, storia vera di una peruviana arrivata in Italia e abbandonata in un McDonald’s, che nel 2004 arrivò a sfiorare l’Oscar. E ‘Itinerari’, la panoramica italiana non competitiva, dove si è potuto ammirare il corto vincitore del David di Donatello 2009, L’arbitro, del regista sardo Paolo Zucca, che ha girato anche diversi spot pubblicitari. In un bianco e nero raffinato, racconta la storia surreale del direttore di gara di un derby di ultima categoria in un polveroso e assolato angolo della Sardegna.


OMNICOM EXPO

ALL’OMNICOM EXPO DI ROMA, NEL CORSO DELLA PRIMA EDIZIONE DELL’EVENTO RISERVATO AGLI ADDETTI AI LAVORI DELLA COMUNICAZIONE, SI È PARLATO ANCHE DI TELEVISIONE: FRA I TEMI TRATTATI SPICCANO IL PARALLELO CON IL WEB, L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI, IL PROBLEMA DELLA TUTELA DEL DIRITTO D’AUTORE E DEL DIRITTO ALLA VISIONE, LA SIAE E LA PIRATERIA…

DI

RICCARDO ROSSIELLO

IL FUTURO DELLA TELEVISIONE È… LA PERSONA Uno dei convegni più seguiti nel corso dell’OmniCom Expo, l’evento svoltosi dal 12 al 14 maggio presso i padiglioni della Nuova Fiera di Roma, è stato quello dal titolo “Come si evolve la televisione ai tempi di internet. Nuovi contenuti e nuove tecnologie”.

Un incontro che, a detta degli stessi organizzatori, ha avuto il compito di fare il punto su un’industria che sembra in inarrestabile declino. A meno che il digitale non si riveli la panacea di tutti i mali. “La televisione tradizionale”, si legge infatti nella presentazione del convegno, “comincia a mostrare chiaramente il segno degli anni: gli ascolti crollano vertiginosamente, il business pubblicitario si assottiglia, le vendite degli apparecchi televisivi diminuiscono a vista d’occhio”. Una diagnosi grave, a nostro giudizio volutamente più drammatica della realtà. il mercato dei te-

levisori, per esempio, non è così malato. Schermi al plasma e lcd hanno dato nuova linfa a un settore che sembrava ormai condannato a vivacchiare, destinato a riciclare il riciclabile. Che poi non si potessero spendere duemila euro l’anno solo per passare, per esempio, da un pannello HD ready a uno Full HD era immaginabile. Il mercato dei ricevitori per il digitale terrestre, inoltre, è nato dal nulla: e si tratta di un’altra opportunità di guadagno che prima non esisteva. Se poi si è generata tanta confusione tra decoder zapper, interattivi, carte prepagate e non, non è colpa del mezzo in sé. E ancora, se gli hard disk recorder – gli eredi dei vecchi videoregistratori – non decollano, a causa dei prezzi ancora proibitivi, la colpa non è certo del mercato o della platea dei telespettatori. Forse il problema è che l’attuale congiuntura economica, ne-

La prima edizione di OmniCom Expo, l'evento dei servizi globali della comunicazione organizzato da Multimedia Tre, è andata in scena a maggio presso la Nuova Fiera di Roma.

gativa da mesi, non incoraggia i produttori di contenuti a cercare nuovi linguaggi e nuovi vettori. Il risultato? Spesso il contenuto che viene offerto dalla tv analogica è lo stesso che poi viene diffuso su digitale terrestre, replicato sul satellite, digitalizzato per essere diffuso su dvd o Blu-ray Disc, codificato per essere distribuito in streaming su internet o sulla mobile tv. “Ma così non vale!”, avverte il consumatore. E le vendite non sono più quelle previste dagli analisti. Fino a oggi eravamo abituati a media – televisione, cinema, libri, fotografia – con un proprio linguaggio e peculiarità distintive. Oggi abbiamo difficoltà a capire i plus di un mezzo nei confronti di un altro. La seconda parte del convegno ha quindi cercato di indagare su “Nuovi paradigmi narrativi, evoluzione dei format e delle tecnologie, piattaforme interattive e contenuti on demand”. Obiettivo: capire come la rivoluzione digitale cambierà per sempre il

modo di fare e consumare televisione. Al microfono si sono alternati Michele Ficara Manganelli, Presidente di Assodigitale (l’associazione italiana degli operatori di media digitali), che ha fatto anche da cerimoniere e moderatore; Andrea Falzin, Country manager e Responsabile vendite pubblicità per l’Europa di Viadeo Italia; Marco Pierani, Responsabile relazioni istituzionali di Altroconsumo; Antonello Madonna, Amministratore delegato di 3dEnter-TVsurf; Maurizio Lualdi, Responsabile unit di Know; Marco Orlandi, Direttore business development di Fabbrica Digitale; Enrico Torrini, Amministratore delegato di First TV; Gabriele Gresta, fondatore e Presidente di Digital Magics. Si è trattato di un incontro che da una parte è servito a presentare le varie aziende, dall’altra a confrontare problematiche e posizioni. Partendo dalla televisione, non più oscuro oggetto dei desideri degli italiani, si è approdati alle consuete tematiche legate alla tutela del diritto d’autore e alle case history più significative, dalla televisione al web. E anche noi, come potete leggere nel box a parte, abbiamo trovato lo spazio per avanzare provocatoriamente una proposta.

LA DIFFERENZA LA FARANNO I CONTENUTI Michele Ficara Manganelli, Presidente di Assodigitale, ha rivendicato ancora una volta l’importanza dei contenuti, ricordando quanto avvenuto di recente in ambito internet.

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“In un convegno di dieci anni fa”, ha ricordato, “avevo teorizzato: ‘Uccidete i creativi! Interfaccia uguale per tutti! La differenza la faranno i contenuti!’ Oggi questo strano oggetto che si chiama Facebook avrà tutti i difetti di questo mondo, ma ha almeno un merito: quello di aver contributo a portare la gente su internet. In un altro convegno ho sentito quacuno dire: ‘Non sono voluto andare su Second Life, non andrò su Facebook’. Io rispondo: ‘Hai perso due grandi occasioni’. È comunque un mondo da osservare”. Poi, sviluppando il discorso e anticipando i temi dell’intervista che leggerete più avanti, Ficara Manganelli ha ribadito che “il futuro della televisione è… la persona”. Nel senso che a fare la differenza sarà sempre più non il mezzo – televisore, telefonino o computer che sia – ma il suo fruitore. Sarà quindi la persona, orientata dal suo particolare modello di vita, dalle sue esigenze e necessità, a decretare qual è la televisione (e il mezzo) che fa per lei. Nel corso del convegno si è naturalmente parlato anche di pubblicità e marketing. “Google”, ha spiegato dalla platea Stefano Vitta, General manager di Zzub.it, “ha concesso spazi pubblicitari a quei micro-imprenditori che non potevano pagare le tariffe del Corriere della Sera o di Repubblica. Google ha fornito una soluzione. Chi offre solu-

zioni comprensibili a un più alto numero di utenti, e quindi fa massa, vince. Il consumatore è consapevole, fa le sue considerazioni e poi sceglie. Quindi migra a una velocità che ieri non poteva neppure essere immaginabile. Tra un anno magari vedremo un nuovo social network che brucerà Facebook in pochi mesi. E questo solo può accadere solo in internet”. Insomma, un monito nemmeno tanto velato rivolto a chi (la stampa scritta), fino a ieri, credeva di poter fare il buono e il cattivo tempo.

IL PROBLEMA DELLA PIRATERIA Un altro parallelo emerso nella fase del dibattito col pubblico è stato quello tra i più famosi fenomeni di social networking e la televisione a pagamento. Second Life, MySpace, YouTube o Facebook sono facce di una stessa medaglia, legata alla necessità di apparire e al tempo stesso di creare un proprio club, network o gruppo che dir si voglia. Un gruppo che accomuna anche chi decide di sottoscrivere un abbonamento alla pay tv. “Anche sul satellite”, si è affermato, “malgrado la colossale offerta dei canali tematici, non esiste forse il decoder MySKY che permette di crearsi, attraverso le registrazioni in digitale, un palinsesto su misura?” L’imperativo è quello di fare al più presto chiarezza sulla defi-

nizione di contenuto e sui modelli di fruizione, hanno gridato un po’ tutti all’unisono. Paradossalmente l’esplosione del fenomeno della pirateria su internet e del peer-to-peer sono proprio effetto di questa esigenza: cercare, o addirittura creare, un prodotto audio-video che sul mercato non esiste; poter comprare i brani che piacciono di un cd o di un autore, senza dover acquistare necessariamente anche gli altri; guardare un film di quel regista o di quell’attore che nessun distributore si è mai curato di portare in Italia; trovare la registrazione amatoriale e integrale di un Gran Premio di Formula Uno o di una partita di calcio di 30 o 40 anni fa che mai nessuno si sognerebbe di mettere in commercio. Si tratta di un fenomeno che potrebbe essere legale, persino tutelato, e che invece – a causa di chi è abituato a fruire di tutto a sbafo – è diventato una sorta di foresta di Sherwood con tanti banditi che si fingono Robin Hood. Agli utenti di cui sopra si accodano infatti anche coloro che vogliono ascoltare gratis l’ultimo cd di Renato Zero, oppure vedere il film di Harry Potter appena uscito nelle sale senza dover pagare il biglietto, o ancora guardare la nuova serie del proprio telefim cult fregandosene di chi ha pagato per acquistarne i diritti e si è sobbarcato i costi di doppiaggio e localizzazione.

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Altri fattori importanti per la tv di domani sono senza dubbio le iniziative di marketing. “Uno dei dischi più venduti nel 2008”, ha spiegato Gabriele Gresta, fondatore e Presidente di Digital Magics, “è stato anche distribuito gratuitamente su iTunes. Ebbene, quell’operazione di marketing ha generato qualcosa come due milioni e mezzo di euro di ricavi e un milione e seicentomila download nelle sole prime tre settimane, rilanciando anche la tournée del gruppo che aveva inciso quel pezzo. È una via che apre scenari completamente nuovi: prima offro dei contenuti gratuitamente, poi creo dei meccanismi in grado di ripagare con gli interessi l’investimento iniziale”. Un altro argomento nodale che è stato approfondito da Gabriele Gresta è stato quello dei prezzi, o meglio dei micropagamenti. Per chi sottoscrive l’abbonamento a una pay tv e vuole acquistare una partita di calcio o un film in pay per view è tutto molto semplice, lineare. Non è così invece per chi vuole acquistare un evento per vederlo online o via telefono cellulare. Inoltre c’è il problema di far capire all’utente che il costo di un contenuto dipende dal contenuto stesso, e non dalla qualità con cui potrà vederlo. Sul telefonino la partita costa 6 euro, sulla tv digitale terrestre pure; tutto il contrario di quanto accade in ambito home entertainment, dove un dvd costa 9,90 euro e lo stesso film su Blu-ray ne costa 30. “Il tema dei prezzi”, ha spiegato il Presidente di Digital Magics, “è legato sia al contenuto sia al momento in cui se ne fruisce. Io non sono disposto a pagare il video di una news, a meno che quella news, in quel momento, rappresenti per me una differenza sostanziale. Noi, per esempio, siamo stati i primi a trasmettere una partita di calcio sul cellulare. Ebbene, anche se al costo di sei euro e

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OMNICOM EXPO

CASE HISTORY DA STUDIARE


OMNICOM EXPO

a fronte di uno schermo minuscolo come quello del telefonino, c’è stato chi ci ha ringraziato, perché in caso contrario quella partita non avrebbe mai potuto vederla. Ed erano 30mila persone. Inoltre, attraverso il telefonino, quelle persone hanno potuto sentire e vedere la partita e fare gli stessi commenti che avrebbero fatto guardandola in tv. Quando il problema dei micropagamenti verrà risolto, anche per questi mercati sarà più facile decollare”.

ANCORA SULLA PIRATERIA Marco Pierani, Responsabile delle relazioni istituzionali di Altroconsumo, ha invece ricordato come il futuro della televisione sarà legato in maniera indissolubile alle modalità di circolazione e di tutela dell’opera audiovisiva. Al riguardo ha raccontato un simpatico aneddoto: “Giorni fa ero a un convegno sulla pirateria che si è svolto a Praga. A un certo punto, il presidente di una delle più importanti associazioni di produttori ha chiesto a coloro che non avevano mai scaricato musica o film da internet di alzare la mano. I presenti erano tutti avvocati, specialisti sul tema della proprietà intellettuale, membri della commissione europea… Ebbene, ad alzare la mano sono stati solo in due o tre. Neanche il presidente ha alzato la sua! Cosa voglio dire? Che quando un comportamento è largamente condiviso, anche se in opposizione a una normativa vigente, viene meno la legalità di quella stessa normativa. La legalità è basata sul comportamento consapevole delle società, che decide che quella norma è giusta. Se la società stessa non condivide la norma, significa che quella norma non la rappresenta”. Parole dure, che hanno acceso la discussione ma di cui nessuno ha potuto negare le ragioni. “Anziché accrescere le sanzioni”, ha continuato Pierani, “bisognerebbe interrogarsi sui problemi di questo mercato. Perché

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si parla di pirati solo con i contenuti digitali? Il mercato non ha forse utilizzato le tecnologie digitali per distribuire i suoi prodotti a quelle persone che poi si sono organizzate per conto loro dando luogo al fenomeno della pirateria? Non è proprio un ‘chi è causa dei suoi mali pianga sé stesso’, ma ci siamo vicini. Il deterrente non può essere il distacco della connessione a internet, come deciso per esempio in Francia, nonostante il Parlamento Europeo abbia detto per la terza volta che questa restrizione è contraria ai diritti fondamentali. Ormai l’accesso a internet è un’opportunità che hanno persino i detenuti!”.

GLI ASSOCIATI SIAE SONO IN PERDITA A proposito di diritto d’autore, dalla discussione è emerso un altro dato interessante: secondo quanto dichiarato dalla stessa Siae (Società Italiana degli Autori e degli Editori), oltre il 50% degli associati sarebbe in perdita. La Siae, che è un intermediario monopolista, anzi su alcune specifiche – è il caso dell’equo compenso (un boccone da circa 70 milioni di euro) – è addirittura monopolista legale, dà a oltre metà dei suoi associati meno di quello che essi versano ogni anno per l’iscrizione. Evidentemente c’è qualcosa che non va, sono state le conclusioni in sala. Come è altrettanto evidente che quel bollino, che grava per oltre 13 milioni di euro sulle tasche degli italiani, non serve a nulla. Si è ricordato quindi che l’articolo 91 dello statuto Siae, applicato da pochissimi, prevede l’apertura di una lista che differenzi chi è iscritto e vuole essere tutelato secondo la legge sul diritto d’autore, e chi ritiene invece che sia preferibile distribuire la propria musica gratuitamente, per sfruttare quell’effetto collaterale di notorietà a cui aveva accennato Gresta.

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L’utente vuole film, non plastica! Intervista a Michele Ficara Manganelli, Presidente di Assodigitale, e a Gabriele Gresta, fondatore e Presidente di Digital Magics. Tv Key: Si parla spesso di diritto d’autore, mai di diritto di visione. Ogni volta che un utente compra un film – magari lo stesso, prima su videocassetta, poi su dvd, poi ancora su Blu-ray… – paga un supporto, un costo di duplicazione, un costo di distribuzione e una fetta, che si suppone la più grande, cioè il diritto d’autore, per vedere e ascoltare l’opera stessa. Se difendiamo il diritto d’autore, perché non difendiamo nello stesso modo anche il diritto di visione (o di ascolto)? Perché l’utente, accanto ai giusti costi dovuti a supporto, duplicazione e distribuzione, deve ripagare ogni volta anche il diritto alla visione? Lanciamo una provocazione: non sarebbe altrettanto giusto che un utente, restituendo la videocassetta di un film nel momento di acquistare il medesimo titolo su Blu-ray, potesse esercitare il diritto di pagare solo supporto, duplicazione e distribuzione, e non più il diritto alla visione che aveva già pagato? Il diritto alla visione, ancora di più del diritto d’autore, non ha scadenza. Se il supporto si mantenesse nel tempo, chi mi vieterebbe di vedere il film per tutta la vita? Michele Ficara Manganelli: La domanda è molto intelligente perché centra l’argomento topico. UniVideo (Unione Italiana Editoria Audiovisiva), l’associazione che rappresenta il settore dell’home entertainment, è di fatto finanziata dai duplicatori, che hanno un terrore pazzesco di internet perché elimina proprio i costi di duplicazione. Si tratta di un’industria che prima o poi chiuderà, e lo dico senza timore di smentita, perché credo che il mercato andrà sempre di più verso un supporto digitale non fisico. Il problema è quello di cambiare questa logica. Da una parte c’è la portatilità: se compro qualcosa, voglio avere la possibilità di utilizzarla con tutti gli apparecchi digitali che possiedo. Dall’altra, l’aumento della qualità: il dvd è sicuramente migliore del VHS, il Blu-ray è sicuramente migliore del dvd, solo che la qualità non è vista come un driver di sviluppo, ma come una commodity. Di fatto all’utente interessa il contenuto. Quando abbiamo creato dei focus group per TVsurf, da appassionato di televisione avevo paura che vedendo YouTube sulla tv – visto che la visione non è granché su uno schermo al plasma da 42 pollici – ci si potesse lamentare della qualità. Non è successo. Il gruppo era gasatissimo per il fatto di poter vedere dei contenuti validi in tv, punto. La trasmissione più vista dagli italiani negli ultimi dieci anni, d’altronde – e anche questa è una piccola provocazione – è lo zapping. YouTube fondamentalmente è branding, è qualcuno che fa zapping per te, come Blob, la famosa trasmissione di Raitre. Quello che fa tendenza, prima ancora della qualità, sono i contenuti. Appoggerò quindi, anche su internet, qualsiasi proposta che riaffermi il diritto a usufruire del contenuto, la licenza sul contenuto piuttosto che sul supporto. Perché non è la plastica che compriamo, ma quello che c’è memorizzato sopra. Tv Key: Torniamo alla televisione. In che direzione si svilupperà? Michele Ficara Manganelli: Sicuramente nella direzione degli utenti. Saranno i telespettatori a scegliere e consigliare agli amici cosa guardare. Tv Key: Attraverso quali media? Michele Ficara Manganelli: Qualunque. Prendiamo per esempio i canali Rai: si possono guardare su internet, sul satellite, sul digitale terrestre… alla fine si sceglie il mezzo che in quel momento sembra più semplice e pratico. Tv Key: Una televisione globale? Michele Ficara Manganelli: Direi semmai una televisione ‘personale’. Ho la mia televisione e me la voglio anche portare in giro, cosa che devono permettermi di fare. Tv Key: E dal punto di vista delle tecnologie, cosa accadrà? Gabriele Gresta: Superando il tema tecnologico, che ci fa distinguere la tecnologia del televisore del salotto da quella della televisione diffusa via internet o quella visibile sul telefonino, l’unica differenza sarà data da come quella televisione verrà usata. E sarà l’utente che indirizzerà la televisione. Tv Key: Insomma, la domanda fa l’offerta… Gabriele Gresta: Esattamente. ‘Content isn’t king, but user is the content’.


HA FATTO IL PUNTO SULLA RAPIDA E INTENSA EVOLUZIONE DELL’UTILIZZO CONVERGENTE DI TV E INTERNET. UN TREND CHE GIÀ RIGUARDA OLTRE UN QUINTO DEI CONSUMATORI DEL VECCHIO CONTINENTE E CHE IN ITALIA, NELL’ULTIMO BIENNIO, HA AVUTO UN’ACCELERAZIONE DOPPIA RISPETTO ALLA MEDIA.

DI

MAURO MURERO

LA CRESCITA DEI MULTI-TASKER In Italia il numero di utilizzatori simultanei di web e televisione (i cosiddetti ‘multi-tasker’) è cresciuto del 75% nel giro di due anni, ovvero fra il 2006 e il 2008. La percentuale citata è quasi il doppio rispetto a quella che quantifica l’incremento medio registrato su scala europea (+38%): anche se nella Penisola la presenza di utenti con tali caratteristiche è per ora più contenuta rispetto ad altri Paesi, si tratta comunque di un indicatore di sviluppo degno di nota. Il search e lo scambio di e-mail si confermano come le due attività privilegiate dagli internauti, anche se non va trascurata la fase evolutiva della comunicazione tramite social network; inoltre, i multi-tasker si distinguono per la loro tendenza ad acquisire informazioni soprattutto sui siti ufficiali

dei brand di loro interesse e sui portali di comparazione dei prezzi (il 45% di essi è più propenso a cambiare opinione su un brand dopo una ricerca su internet). Sono queste alcune delle conclusioni primarie che emergono dall’ultima ricerca Media Multi-tasking, condotta dall’EIAA (European Interactive Advertising Association) e in grado di accertare, a livello continentale, il notevole aumento del numero di consumatori che hanno deciso di fruire simultaneamente di diversi mezzi di comunicazione. Organizzazione commerciale paneuropea fondata nel 2002, l’European Interactive Advertising Association ha come obiettivi principali il monitoraggio e la promozione della conoscenza del valore della pub-

blicità online, il supporto alla crescita del mercato pubblicitario interattivo europeo e la dimostrazione concreta – finalizzata ad aumentarne la quota in rapporto all’investimento pubblicitario totale – della sua effettiva efficacia. In questi primi anni di attività EIAA ha già effettuato ingenti investimenti in attività di ricerca multimediale, marketing, standardizzazione e formazione, sia a livello di mercato sia di pubblica amministrazione, sempre in riferimento al ruolo della pubblicità interattiva. L’indagine Media Multi-tasking si è basata su un totale di 6.000 interviste realizzate con il metodo CATI in alcuni grandi mercati europei (Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Olanda), cui si sono aggiunte 3.000 interviste online realizzate nell’area scandinava (Danimarca, Norvegia e Svezia) e altre 3.000 interviste complessive svolte utilizzando il metodo Omnibus.

UN TARGET CONSAPEVOLE

Alison Fennah, Executive director di EIAA.

Come accennato, i dati confermano la rapida e intensa evoluzione dell’utilizzo convergente di televisione e internet: due mezzi con ‘storie’ ovviamente diverse (uno ha superato già da qualche anno il traguardo del mezzo secolo di vita e in alcuni Paesi – Italia in primis – rappresenta da sempre un punto di riferimento irrinunciabile quando si parla di comunicazione di massa; l’altro è l’emblema stesso della comunicazione del terzo millen-

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nio) ma che hanno dato origine a un trend – quello del loro utilizzo congiunto – che oggi chiama in causa oltre un quinto dei consumatori del vecchio continente (più precisamente, il 22% degli end user dei Paesi monitorati: nella rilevazione di due anni prima la percentuale era del 16%). Secondo quanto rilevato dall’EIAA, i media multi-tasker europei sono forti comunicatori online: oltre la metà di essi (51%) utilizza servizi di instant messaging (fra i ‘non multi-tasker’ il dato corrispondente è del 27%) e dialoga attraverso i social network (53% contro 33%). Poco meno di un terzo (29%) dei cittadini europei presi in esame dall’indagine utilizza il proprio cellulare non solo per la sua funzione più ‘classica’ (effettuare e ricevere telefonate!), ma anche per inviare e-mail, chattare o accedere ai social network. Si tratta, in sostanza, di un target che EIAA definisce ‘tecnologicamente consapevole e sofisticato’: nel ricercare informazioni e nel valutare l’opportunità di effettuare o meno un acquisto, il media multi-tasker risulta decisamente più incline, rispetto al non multi-tasker, a memorizzare le informazioni provenienti dai siti web di marchi noti (57% contro 46%), a visionare siti che consentano la comparazione dei prezzi (57% contro 47%) e a frequentare portali che contengono le recensioni dei clienti finali che hanno già sperimentato un determinato prodotto (54% contro 41%). E an-

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RICERCHE

UN’APPOSITA INDAGINE PANEUROPEA SVOLTA DALL’EIAA (EUROPEAN INTERACTIVE ADVERTISING ASSOCIATION)


RICERCHE

Prodotti/servizi comprati online Biglietti di viaggio Libri Beni elettronici Vestiti Biglietti per concerti/teatri/festival Vacanze

Multi-tasker 57% 41% 41% 41% 41% 40%

Non multi-tasker 45% 36% 27% 27% 30% 32%

Fonte: EIAA

Gli utenti multi-tasker, ovvero coloro che utilizzano simultaneamente il web e la televisione, sono in crescita in tutta Europa. Lo rivela un’indagine pubblicata da EIAA (European Interactive Advertising Association).

che la percentuale di persone che rivela di poter cambiare l’idea che si era fatta su un marchio proprio in seguito a quanto emerso dall’attività di ricerca e documentazione online (45%, come detto in apertura) è più elevata rispetto a quella mediamente registrata fra i non multi-tasker europei (36%). Ancora, lo studio rivela che i fruitori di tv e internet acquistano online quasi il doppio rispetto a quelli che non utilizzano simultaneamente i due mezzi di comunicazione in esame, e spendono il 26% in più; i prodotti acquistati non sono necessariamente a basso budget e, per quanto concerne la loro tipologia, riguardano soprattutto l’intrattenimento, i prodotti di largo consumo non durevoli e quelli tecnologici. È del 60% la percentuale dei media multi-tasker che ritengono di essere in grado, proprio in virtù della superiore capacità di approfondire le informazioni ricevute, di acquistare i prodotti e i servizi migliori fra quelli che il mercato mette a loro disposizione: tale convinzione di saper compiere la scelta effettivamente più idonea riguarda invece meno della metà dei non multi-tasker (46%). Appare ancora più elevato (80 persone su 100) il numero di chi

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afferma di mantenersi in contatto con amici e parenti con paticolare assiduità (la percentuale relativa ai non multi-tasker è invece del 69%); e anche la consapevolezza di poter gestire con maggior profitto le proprie finanze è una caratteristica più dei primi che dei secondi (54% contro 42%).

LA ‘MEGLIO GIOVENTÙ’ Per quanto concerne il profilo, i dati emersi dallo studio EIAA rivelano che la maggioranza assoluta (54%) dei media multitasker dei Paesi europei monitorati ha un’età inferiore ai 35 anni. Più dettagliatamente, il 29% di chi ricorre regolarmente all’utilizzo contemporaneo di più media rientra nella categoria della cosiddetta ‘golden youth’, ovvero – per riferirci al mercato nazionale italiano – la ‘gioventù dorata’ dei 25/34enni; al di sotto di tale fascia si collocano invece i giovanissimi membri della ‘gioventù digitale’ (età compresa fra i 16 e i 24 anni), che rappresentano un quarto esatto (25%) dell’universo continentale dei multi-tasker. In relazione a quest’ultimo, la quota dei 35/ 44enni è del 22% e quella dei 45/54enni del 13%. Detto questo, va però messo in evidenza il fatto che anche i ‘sil-

ver surfer’ (ossia gli over 55) rappresentano un segmento sempre più propenso a mixare tra loro i vari media: la share in rapporto all’intero universo è tuttora la più bassa (11%) fra quelle delle cinque fasce anagrafiche citate, ma in valore assoluto il numero dei… meno giovani che hanno dimostrato tale attitudine è cresciuto del 75% in soli due anni. In prospettiva futura, gli artefici della ricerca ritengono che la rapida crescita dei media multi-tasker possa far registrare un’ulteriore accentuazione, da correlare soprattutto all’incessante sviluppo tecnologico e alla sempre più marcata accessibilità a internet. A riguardo, è sicuramente indicativo il fatto che rispetto al recente passato è già oggi raddoppiato, fra i consumatori che rientrano nel target in esame, il numero di quelli che accedono al web tramite telefono cellulare o wi-fi; analogamente, si stanno sempre più diffondendo anche l’accesso tramite

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tecnologia wireless e l’utilizzo di computer portatili. Nel commentare i risultati dell’indagine, Alison Fennah, Executive director di EIAA, sottolinea che “a fronte di un numero crescente di consumatori europei che utilizzano più mezzi di comunicazione contemporaneamente è importante, in termini di marketing, recepire i nuovi modelli di comportamento e i cambiamenti in atto e pensare a come targettizzarli in modo efficace. In quest’ottica la ricerca EIAA Media Multi-Tasking fornisce intuizioni chiave ed evidenzia la necessità di capire che i giorni del consumo di singoli mezzi sono finiti: i brand hanno l’esigenza di comprendere meglio come i media possano lavorare insieme con maggior efficacia”. L’utilizzo convergente di televisione e internet è comune soprattutto nelle fasce di età più giovani. In Europa i 16/24enni rappresentano il 25% di tutti i multi-tasker.


CAMPAGNA ABBONAMENTI MEDIA KEY È UN GRUPPO EDITORIALE CHE DA OLTRE 25 ANNI OPERA NEL SETTORE DELLA COMUNICAZIONE, DEL MARKETING E DEL MEDIA BUSINESS. FONDATO NEL 1982, IL GRUPPO RACCONTA ATTRAVERSO LE SUE TESTATE E I SUOI EVENTI L’EVOLUZIONE DEL SETTORE, I PROTAGONISTI E LE VICENDE DELLA COMUNICAZIONE.

Il Gruppo Media Key rappresenta dal 1982 un punto di riferimento per chi opera nel mercato della pubblicità e della comunicazione d’impresa. Ha sviluppato la propria attività in tre aree: editoriale, attraverso due testate mensili, Media Key (il magazine di riferimento per direttori marketing e responsabili della comunicazione e media relations, per il top management delle imprese che investono in pubblicità, per le agenzie, gli studi e gli operatori della comunicazione) e Tv Key (il veicolo privilegiato che informa esaurientemente sul mondo della televisione, dalla creatività pubblicitaria al mercato della produzione e della post produzione di spot televisivi, dal panorama delle emittenti televisive ai dati sulle audience). Media Key inoltre propone due edizioni speciali annuali di grande formato: Media Key Annual e Genio Italiano; eventi, curando a cadenza annuale l’organizzazione del Key Award, che premia i migliori spot pubblicitari, dell’Interactive Key Award, dedicato al mondo del web e del mobile, e del Press & Outdoor Key Award, dedicato alle migliori campagne stampa e affissione; online, con la web tv mediakey.tv e la newsletter Mediakey.TVinforma. Il sito, la web tv del gruppo dedicata al mondo della comunicazione, ospita video-interviste, showreel (cdp, agenzie, location, registi ecc.) e trasmissioni in differita di eventi, fra cui servizi dal Festival di Cannes e dagli eventi prodotti da Media Key Events. La newsletter, inaugurata a gennaio 2009, è la nuova iniziativa editoriale di Media Key ed è veicolata a 10.000 nominativi. SOTTOSCRIZIONE ABBONAMENTO CUMULATIVO ANNUALE – MEDIA KEY - Testata professionale di comunicazione, media e marketing (10 numeri l’anno) – TV KEY - Testata professionale di comunicazione televisiva (9 numeri l’anno)

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IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT

QUESTO MESE ANDIAMO ALLA SCOPERTA DEI MEDIA CENTER E DEI PORTABLE MEDIA PLAYER DI ULTIMA GENERAZIONE, CAPACI DI METTERE IN COMUNICAZIONE PC E TV.

DI

RICCARDO ROSSIELLO

MUSICA, FOTO E VIDEO A PORTATA DI TELECOMANDO Nella definizione di home entertainment, oltre a quelli principali, rientrano una miriade di settori secondari tra i quali è bene fare ordine per individuarne i trend di sviluppo. La prima distinzione fondamentale è quella fra hardware e software. Da una parte abbiamo gli apparecchi: televisori, lettori, registratori, masterizzatori, ricevitori, console, fotocamere, camcorder, impianti audio-video, telefonini…; dall’altra i contenuti: file audio, cd e dvd, videogiochi, suonerie… ma anche i programmi trasmessi via cavo, internet, etere e satellite. La seconda distinzione riguarda invece la ‘portabilità’ o meno dei vari apparecchi. Di categorie e di famiglie ce ne sono ovviamente altre, ma almeno per questo mese è proprio qui dove volevamo esattamente arrivare. La portatilità è infatti il punto di convergenza e di incontro di mondi tecnologici

che finora sono stati abituati a vivere e crescere in maniera indipendente. Fino a qualche tempo fa avremmo stentato a trovare dei punti di contatto tra una macchina fotografica, un registratore audio e un telefono. Oggi non è più così. La miniaturizzazione dei componenti e la diffusione degli standard digitali ha permesso di definire lingue comuni attraverso cui il dialogo è diventato una cosa naturale. Tant’è che una memoria digitale, per esempio una card Secure Digital, può essere utilizzata indifferentemente per memorizzare fotografie o video, per custodire i salvataggi delle partite giocate con la Nintendo Wii, per ampliare la memoria del computer basato su Windows Vista, per ospitare una collezione di file musicali… E così si diffondono sempre più dispositivi portatili che in un solo apparecchio riassumono te-

lefono, radio, player musicale, fotocamera digitale, console portatile di gioco… Un mercato di apparecchi che ha ravvivato il settore trasformandolo radicalmente.

COMUNICAZIONE GLOBALE TRA GLI APPARECCHI Accanto a questa rivoluzione ce n’è stata un’altra non meno importante, anche se forse meno evidente, che ha permesso a mondi solo in apparenza lontani – il computer e la televisione – di comunicare senza troppe complicazioni. I media player (o media center), prima ancora dei portable media player, sono riusciti a mettere d’accordo l’informatica – e quindi formati video come DivX, mpeg, avi, wmv, mov…; audio come pcm, mp3, wav…; e ancora gli standard fotografici più diffusi, dal jpg al tif – sia con la televisione analogica

sia con quella digitale: un cammino che procede nella direzione di una possibile integrazione dei media center direttamente all’interno dei televisori, con connessioni di tipo wireless con il computer e la linea Adsl/banda larga. D’altronde già oggi, utilizzando un wi-fi connector usb come quello realizzato da Buffalo, è possibile collegare la tv di casa alla Nintendo Wii e navigare in internet come se console e televisore fossero un normale pc connesso in rete. Non solo: si possono consultare, direttamente dal televisore, notiziari, meteo e canali di shopping, oppure vedere e scambiare foto con gli utenti di tutto il mondo, i cosiddetti Canali Wii della console Nintendo, oltre ovviamente a giocare online in multiplayer. Si tratta di una trasformazione epocale che si è consumata nell’arco di pochissimi anni. Era l’inizio del 2003, infatti, quando Microsoft annunciò per la prima volta una nuova variante della sua piattaforma mobile, all’epoca denominata Media2Go, dedicata a una nuova generazione di dispositivi multimediali portatili capaci di gestire musica, video e immagini. La nuova piattaforma, che sarebbe stata battezzata più tardi col nome di Windows Grazie ai media center e ai portable media player, è possibile usufruire dei contenuti digitali (filmati, fotografie, videogiochi) direttamente sugli schermi tv, mettendo in comunicazione il mondo dei computer con quello della televisione.

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È questa la prima domanda che si pone il neofita che non ha mai posseduto un media player o media center e che prova malessere ogni volta che si tratta di staccare o di connettere un cavo. Di solito, quando si toglie dalla scatola un nuovo apparecchio elettronico, occorre studiare un manuale alto quanto un elenco telefonico dove, ovviamente, l’unica traduzione che manca è quella in italiano. Quindi bisogna fare un corso accelerato per prendere dimestichezza con standard, formati, codec, release… Con l’ICY BOX invece, l’apparecchio che abbiamo scelto come esempio, bastano dieci minuti. Tutto si esaurisce in tre semplici step. Step 1 Colleghiamo il media player al televisore. Il vantaggio di un apparecchio di ultima generazione, compatibile con l’alta definizione (HD Ready o Full HD), è quello di poter utilizzare una fonte compatibile con questa tecnologia. Scartiamo quindi le classiche connessioni Scart e RCA rgb e optiamo per l’Hdmi o per la component. Step 2 Colleghiamo il dispositivo, un ICY BOX IB-MP309HW-B dell’azienda tedesca Raidsonic, a un hard disk esterno via usb, oppure attraverso un normale cavo di rete (LAN) direttamente al computer, o ancora via chiavetta usb wi-fi (opzionale); in questo modo potremo dirottare sul media player anche i contenuti ricevuti da internet. YouTube, Picasa, videoportali, servizi di foto online approdano sul televisore senza neanche accorgersene. Completano l’offerta un client BitTorrent per reti peer-to-peer e l’accesso diretto ad alcune migliaia di stazioni radio nel web. Il media player diventa una sorta di terminale, quasi un’estensione delle funzioni del televisore. Step 3 Attraverso la comoda interfaccia e il telecomando multifunzione, individuiamo i file multimediali residenti sulla fonte informatica (hard disk o personal computer). L’apparecchio è compatibile con i formati H.264, VC-1, WMV9, MKV, ASF e MOV, oltre che con protocolli di trasmissione quali TS, TP, TRP, M2T e MTS. Inoltre può essere facilmente aggiornato con i nuovi codec audio-video intervenendo sul firmware. Connettendo la sua uscita audio all’impianto home theater o allo stereo, è possibile ascoltare l’audio in alta fedeltà. Ora possiamo sederci in poltrona e goderci in santa pace lo spettacolo.

Sopra, l'ICY BOX della Raidsonic. A destra, la tecnologia PicoP della Microvision che permette di installare proiettori miniaturizzati all'interno di dispositivi portatili come palmari, cellulari e fotocamere digitali. Sotto, il media player portatile Creative Zen.

Mobile for Portable Media Center (PMC), sarebbe stata il cuore del primo dispositivo PMC: il Creative Zen Portable Media Center di Creative Labs.

WINDOWS MEDIA CENTER Solo l’anno prima aveva debuttato il sistema operativo Windows XP Media Center Edition (nome in codice eHome), una versione di Windows XP ottimizzata per l’intrattenimento domestico. L’applicazione Media Center, in particolare, consentiva in maniera integrata la fruizione di contenuti multimediali: musica, televisione, dvd, radio. La navigazione poteva essere effettuata – una novità rivoluzionaria per l’epoca e

per il mondo dei pc – attraverso un telecomando simile a quello usato per il televisore e un’interfaccia semplificata con scritte grandi e chiare, leggibili anche da lontano. Nascevano così i primi personal computer media center che avrebbero portato agli apparecchi diffusi oggi in mille varianti: dagli hard disk removibili compatibili con le interfacce e gli standard televisivi (PAL e NTSC) ai NAS (Network Attached Storage), dei dispositivi collegati a una rete di computer, o dei veri e propri computer ridotti all’osso, in grado di comunicare anche con i televisori di ultima generazione. Sul mercato sono quindi arrivati apparecchi senza hard disk, che assolvono semplicemente alla funzione di interfaccia (software e hardware) e che contengono un mini siste-

ma operativo: una sorta di espansione per le già molto evolute possibilità degli schermi piatti, che permettono di accedere a tutti i contenuti multimediali custoditi sugli hard disk dei computer come se fossero parte integrante del televisore.

I NUMERI DI UN MERCATO E LA TECNOLOGIA PICOP Che il mercato potenziale dei terminali consumer portatili sia di dimensioni enormi, trainato fortemente dall’esplosione dei media digitali, lo dicono chia-

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ramente i numeri. Secondo la società di rilevazioni iSupply, il fatturato relativo ai servizi dati per i cellulari – apparecchi sempre più simili ai portable media player – si è già moltiplicato di un fattore 6 dal 2005 a oggi, passando da 7,1 miliardi di dollari a 43,1 miliardi di dollari. Una crescita vertiginosa legata soprattutto alle applicazioni video e di gaming: ma non è che l’inizio. I display di piccole dimensioni rappresentano ancora un collo di bottiglia per le applicazioni consumer portatili e un ostacolo alla fruizione dei contenuti

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IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT

Come funziona un media player? Ve lo spieghiamo passo per passo


IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT

multimediali. Così un’azienda che ha sede a Redmond, poco distante dal quartiere generale di Microsoft e dalla base Usa di Nintendo, la Microvision, ha messo a punto una nuova fantasiosa tecnologia che risolve il problema: PicoP. Si tratta di proiettori miniaturizzati, detti ‘picoproiettori’, integrabili all’interno di apparecchi mobili quali cellulari, palmari, laptop, portable media players, fotocamere digitali, lettori dvd portatili e console di videogiochi. Il brevetto dovrebbe permettere di proiettare e condividere su qualsiasi superficie immagini di qualità e di grandi dimensioni: fotografie, filmati, programmi tv e slide di presentazioni. Il particolare sistema di proiezione, in grado di regolare il formato di visualizzazione dello schermo a seconda dei movimenti della mano dell’utente, è basato sulla tecnologia MEMS (Micro Electro Mechanical Systems), la stessa adottata dalla console Nintendo Wii, dagli Apple iPhone e da alcuni schermi a retroproiezione. In poche parole, bastano un chip che ha il compito di scomporre l’immagine da proiettare in segnali elettronici; dei minuscoli laser rgb (rosso, verde e blu); e un microspecchio MEMS. Il risultato? La possibilità di ricreare l’immagine su qualsiasi superficie contro cui è diretto il fascio laser, pixel per pixel, linea per linea, come accadeva con i vecchi schermi a tubo catodico. Il tutto con colori vividi (nella scala pari al 150 % dello spettro NTSC), messa a fuoco automatica, possibilità di proiettare immagini di grandi dimensioni (da 20 centimetri a 2,5 metri di diametro) e in alta risoluzione, in formato WVGA (848 X 480 pixel). È garantito anche il ‘plug-and-play’ con laptop, telefoni cellulari, portable media player, fotocamere digitali e altri dispositivi mobili. Una rivoluzione. Non occorrerà più un grande apparecchio per… vedere in grande, ma ne

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basterà anche uno piccolo, come uno dei media player di cui sopra. Il primo prodotto basato sulla tecnologia PicoP si chiama Show: è leggero, maneggevole, ma ancora senza prezzo. Poi si vedrà…

VETRINA MULTIMEDIALE EPSON P 5000, IL PHOTOVIEWER

Yellow Green, Blue, Emerald Green). L’apposito software di sviluppo RAW, fornito in dotazione, permette di preparare e stampare le fotografie in modo semplice e rapido. I formati supportati sono tantissimi, compreso il popolarissimo DivX. Non è dato sapere però se sia stato superato quel limite che in passato rendeva impossibile riprodurre file audio-video di dimensioni troppo elevate. L’uscita cuffie/speaker permette l’ascolto di brani musicali, trasformando questo apparecchio in un player musicale con una memoria generosa. Gli slot incorporati per schede di memoria CF/SD e il supporto usb totale permettono un’ottima versatilità anche nell’ambito delle connessioni. Curato anche l’aspetto prestazioni e autonomia, che permette l’utilizzo degli Epson PhotoViewer anche in viaggio grazie alla batteria agli ioni di litio ricaricabile con elevata autonomia. Per il resto, è sottile, compatto e resistente. Il prezzo: da 449 euro (P3000) a 750 euro (P7000), IVA inclusa.

La serie P della Epson è quella dedicata ai photo viewer. Di cosa si tratta? Lo spiega la parola stessa: sono l’equivalente dei vecchi visori fotografici. Addio tavoli luminosi! Nell’era della fotografia digitale, per vedere rapidamente e con il migliore dettaglio possibile un’immagine scattata con la digicamera, occorre un archivio portatile digitale dotato di schermo di ampie dimensioni. Questo è proprio ciò che offrono i photo viewer di Epson (P3000, P5000, P6000 e P7000), che per gli appassionati e i professionisti della fotografia rappresentano il compendio e il comRAIDSONIC ICY BOX, pletamento ideale della macTUTTO IN UNO china fotografica digitale reflex. La tedesca Raidsonic, azienda Un supporto innovativo e flesche produce soluzioni in ambito sibile, sia in viaggio sia nel prostorage, ha presentato recenteprio studio, per visualizzare e mente l’ultimo nato della faarchiviare immagini. miglia ICY BOX, l’IBEpson P-5000, MP309HW-B: per esempio, uno dei modelli di fascia media, consente una visualizzazione sempre nitida e luminosa delle immagini attraverso un display lcd a colori Photo Fine Ultra da 4 pollici, che include il primo sistema di filtri a quattro colori (R, YG, B, Epson P 7000 EG = Red,

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è un media player di ultima generazione che consente la visione dei più diffusi formati HD (Full HD 1920x1080 p), che vengono riprodotti attraverso un’interfaccia Hdmi di tipo standard. Il tutto accompagnato dal suono in stereo o SPDIF (connessione ottica). Le fonti dati supportate dall’ICY BOX sono tantissime, limitate solo dalla fantasia dell’utente. Un plus che rende questo apparecchio uno dei più completi e versatili tra quelli disponibili sul mercato. Può essere accompagnato a un veloce disco interno con connessione SATA (fino a 1,5 terabyte); usato per condividere file in rete (via cavo LAN o connessione wi-fi attraverso un’apposita penna usb da acquistare a parte); come browser di file multimediali archiviati su dispositivi usb; o ancora, per accedere direttamente a uno dei tanti servizi di distribuzione di audio-video online. L’ICY BOX è infatti in grado di portare con estrema facilità siti internet – come YouTube o Picasa, videoportali o servizi di foto online – sullo schermo del televisore. Il suo sistema operativo prevede persino un client BitTorrent per reti peerto-peer che consente anche l’accesso ad alcune migliaia di stazioni radio diffuse via web. Elevatissima anche la compatibilità. L’ICY BOX è


uno dei pochi apparecchi disponibili sul mercato in grado di interpretare senza problemi codec audiovideo quali H.264, VC-1, WMV9, MKV, ASF e MOV, oltre che protocolli di trasmissione come TS, TP, TRP, M2T e MTS. E se domani venisse inventato un nuovo codec o un nuovo protocollo? Niente paura, il dispositivo permette con estrema facilità l’aggiornamento ai futuri formati. Il chipset Sigma Design EM8635, cuore del sistema, è predisposto per un semplice update del firmware quando necessario. Le caratteristiche di cui sopra rendono questo apparecchio particolarmente versatile e utilizzabile sia in configurazione stand alone sia in rete. Inserendo nel case un hard disk SATA (tutto è già predisposto), l’ICY BOX svela la sua anima di transportable media player – insomma, un archivio audiovideo trasportabile – per vedere film e foto o ascoltare musica ovunque si vuole, in casa di amici come in albergo. Connesso a una rete domestica, invece, si trasforma assolvendo a tutte le funzioni tipiche di un media center, e quindi offrendo la possibilità di utilizzare una veloce LAN 10/100 o wi-fi IEEE802.11n per navigare, aiutati da un normale telecomando, tra i contenuti multimediali archiviati sui propri hard disk. Si può persino controllare il drive cd/dvd del pc/Mac

come se fosse un lettore da tavolo! Per i più esperti è prevista pure la possibilità di accedere addizionalmente a servizi online o a un network storage (come un NAS: Network Attached Storage). Una delle sue caratteristiche più rassicuranti è infatti il pieno supporto della tecnologia Universal Plug and Play AV, standard che rende connessioni e comunicazioni molto più semplici e trasparenti. Un bel vantaggio per l’utente alle prime armi! Il prezzo è di 229 euro, IVA inclusa.

WD TV, HD MEDIA PLAYER Western Digital è nota da tempo per la produzione di hard disk con velocità da primato e grande affidabilità. Da qui a creare degli apparecchi di storage evoluti il passo è stato breve. Western Digital TV, o più brevemente WD TV, è definito come un adattatore per alta definizione multimediale. In effetti racchiude tutto il necessario – interfaccia e connessioni – per mettere in comunicazione contenuti

digitali di qualità, come quelli HD, esclusa la memoria di massa che serve a contenerli. Un controsenso solo apparente per un’azienda che, come già detto, ha fatto proprio delle memorie di massa la sua bandiera. Il vantaggio è che non esistono limiti alle dimensioni della propria collezione di media: per avere spazio aggiuntivo basta aggiungere altre unità usb (le due porte presenti consentono di connettere due dispositivi di archiviazione e di accedervi simultaneamente). Proprio grazie alla connessione usb, non è comunque difficile convertire la propria unità

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disco in un HD media player. L’HD TV può essere anche combinato con un’unità portatile My Passport (venduta separatamente), prodotta sempre da Western Digital. Salvare i contenuti HD su un’unità usb e riprodurre sulla tv gli stessi filmati HD, ma anche musica digitale, presentazioni e fotografie, diventa un gioco da ragazzi. L’apparecchio funziona anche con le fotocamere digitali, le videocamere e i riproduttori portatili riconoscibili come dispositivi di memoria di massa. Il telecomando incluso consente di navigare tra le scelte d’intrattenimento usando dei menu animati in HD (la riproduzione video è Full HD: fino a 1080p), immagini d’anteprima (fotografie, copertine degli album, poster dei film…) ed elenchi dettagliati. I contenuti, opportunamente indicizzati, possono essere ricercati per categorie, genere, album, artista e data. I comandi sono quelli di un normale registratore – avanti veloce, riavvolgimento e pausa – con qualche funzione speciale come zoom e panorama. Le connessioni supportate sono Hdmi e composito. Non manca neppure il software in bundle per la conversione dei file multimediali: ArcSoft MediaConverter 2.5. Il prezzo è di 99 euro, IVA inclusa.

IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT

ICY BOX - IBMP309HW-B

Western Digital TV

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ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA

NEL MESE DI MAGGIO MOLTI VARIETÀ E MOLTE FICTION SONO GIUNTE A CONCLUSIONE, LASCIANDO APERTA LA DISCUSSIONE SU CHI SAPRÀ PRENDERNE L’EREDITÀ. PROPRIO QUESTO, PRIMA ANCORA DELL’ANALISI DEI LEADER DELLA PRIMA SERATA, È STATO IL TEMA DEL MESE.

DI

RICCARDO ROSSIELLO

LA PRIMAVERA LASCIA EREDITÀ PESANTI Tra aprile e maggio hanno chiuso i battenti trasmissioni come

Grande Fratello, I Cesaroni, Squadra antimafia – Palermo oggi, Lo show dei record per Canale 5; Butta la luna 2, Affari tuoi – Speciale per due, Ti lascio una canzone per Raiuno. Senza contare che si

sono conclusi anche il campionato di calcio, la Coppa Italia e la Champions League. Il dato fa quasi passare in secondo piano il fatto che Raiuno ha primeggiato 27 volte in prima serata, mentre Canale 5 lo ha fatto per 22. Il mese di maggio, infatti, segna una netta cesura con la vecchia programmazione. In attesa dei primi esodi vacanzieri, qualche replica è già stata inserita nei palinsesti. Sarebbe più opportuno, invece, utilizzare questo periodo per sperimentare nuove formule e nuovi volti, un po’ come fanno i grandi club di calcio durante l’estate. A settembre mol-

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te regioni italiane saranno già passate, o in procinto di passare, al digitale terrestre: un sistema che, com’è ormai noto, promette di rimettere in discussione gli attuali equilibri televisivi. Più avanti le occasioni per sperimentare potrebbero non esserci più… Ma vediamo, come di consueto, cosa è successo nelle prime serate tv che vanno dalla metà di aprile alla fine di maggio.

LUNEDÌ, FRITTO MISTO L’interrogativo del lunedì è importante: chi prenderà lo scettro che era appannaggio del Grande Fratello? Lunedì 13 aprile, giorno di Pasquetta, il reality show di Canale 5 condotto da Alessia Marcuzzi ottiene 6,4 milioni di spettatori, staccando nettamente la conclusione della seconda stagione inedita della serie italiana Rex su Raiuno (4,3 milioni di spettatori). Lunedì 20, serata della finalissima, il risultato del Grande Fratello è ancora migliore: una media di 7,9 milioni di spettatori contro i 4,4 milioni che gli hanno preferito la replica del film tv di Raiuno Per una notte d’amore. Per la cronaca, i 300.000 euro messi in palio dal reality vengono vinti da un cuoco ventunenne di origini montenegrine, Ferdi Berisa. Lunedì 27 aprile tutto viene rimesso in gioco. Sebbene Canale 5 tenti, come di consueto, di sfruttare l’onda lunga dell’audience programmando un mix di montaggio e di inediti in studio, Grande Fratello – La nostra avventura, a vincere la serata è la

seconda parte del remake di una famosa serie tv della Rai: David Copperfield. Il rifacimento dello sceneggiato che fu diretto da Anton Giulio Majano e che portò alla ribalta – era il 1965 – un giovanissimo Giancarlo Giannini, oggi affidato ad altri due attori emergenti (Giorgio Pasotti e Maya Sansa), stacca il suo antagonista di circa 1,6 milioni di spettatori. Una sola riflessione: mentre lo sceneggiato originale aveva una durata prossima alle 10 ore, la nuova versione è stata condensata in due sole puntate. Segno dei tempi che cambiano… Lunedì 4 maggio si verifica un nuovo colpo di scena. I programmisti Mediaset inseriscono ‘Squadra antimafia - Palermo oggi’ (Canale 5), la serie italiana con Simona Cavallari, ha trionfato negli ascolti in prima serata del martedì. In basso, il vincitore dell’edizione 2009 di ‘Grande Fratello’ (Canale 5), il cuoco di origini montenegrine Ferdi Berisa.

nel palinsesto di Canale 5 I Cesaroni, un appuntamento che solitamente apparteneva alla giornata televisiva del venerdì. La serie con Claudio Amendola e Matteo Branciamore vince la serata, anche se si ferma a 6,8 milioni di spettatori: più o meno lo stesso pubblico che aveva nella vecchia collocazione. Batte di poco (circa 100mila spettatori) l’ultima parte della fiction di Raiuno Enrico Mattei – L’uomo che guardava al futuro con Massimo Ghini. Un risultato che suona come un monito… Non è una sorpresa quindi la leadership, nel successivo 11 maggio, della fiction di Raiuno L’uomo che cavalcava nel buio, con Terence Hill e Barbara Livi. Si avvantaggia del calo de I Cesa-

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roni, che rispetto alla settimana precedente perdono circa 400mila spettatori. Lunedì 18 c’è ancora un cambiamento al vertice. Il nuovo episodio inedito de I Cesaroni supera i 7 milioni di spettatori, riprendendosi il gradino più alto del podio. Molto distanziata, a circa quattro milioni di spettatori, c’è la 18a Partita del Cuore tra la Nazionale Italiana Cantanti e la squadra Ale10+. Tra gli altri programmi, da segnalare la terza puntata del programma di Raidue Ricominciare con Alda D’Eusanio, nonché, sopra i 2,2 milioni gli spettatori, l’ennesima riproposizione su Raitre del film Agente 007 – Solo per i tuoi occhi con Roger Moore. Stesso risultato, sebbene con


MARTEDÌ, TRA MAFIA E AVVENTURA La serata del martedì, che in passato era stata feudo ora di Amici, ora di R.I.S., ora delle partite di calcio, nel periodo esaminato è saldamente nelle mani di Canale 5 grazie a due fortunate serie tv. Il mese di aprile e la prima settimana di maggio sono appannaggio della serie italiana Squadra antimafia – Palermo oggi con Simona Cavallari e Claudio Gioè, sei episodi prodotti dalla TaoDue di Pietro Valsecchi (il produttore di Distretto di Polizia) che rappresentano una sorta di sequel de L’ultimo padrino, con cui condividono alcuni personaggi chiave (Alfiere, Africa e Gigante). Chiave del successo di questa serie è l’idea di raccontare la lotta alla mafia attraverso lo sguardo di una donna. Il 14 aprile la terza puntata di Squadra antimafia – Palermo oggi supera la prima parte di Mal’aria con Ettore Bassi, che su Raiuno ottiene circa 800mila spettatori in meno (per quanto riguarda lo share, la sfida si conclude 20,37% contro 16,69%). Il 21 la quarta puntata della fiction italiana di Canale 5 ottiene un risultato ancora più netto contro la prima puntata del varietà di Raiuno I sogni son desideri con Caterina Balivo e Marco Liorni. Il distacco si allarga a un milione e mezzo di spettatori (share: 22,98% contro 17,87%). A un ulteriore milione di distanza segue Ballarò, con Giovanni Floris, che ottiene 3,5 milioni di spettatori. La serata del 28 aprile va ancora a Squadra antimafia – Paler-

mo oggi, la cui quinta e penultima puntata tiene a distanza il varietà di Raiuno I sogni son desideri (entrambi, però, in calo): 22,12% di share contro 16,32%. Il gran finale arriva il 5 maggio, quando la puntata conclusiva della serie di canale 5 sfiora i 6 milioni di telespettatori. A circa 1,7 milioni di spettatori di distanza troviamo a sorpresa il programma di Raitre Ballarò, che supera anche la terza puntata del varietà di Raiuno (che ottiene meno di 4 milioni di spettatori). Martedì 12 maggio si presenta L’isola dei segreti – Korè: una miniserie in quattro puntate prodotta da Ricky Tognazzi e ispirata a un’altra fiction, Dolmen, prodotta dalla televisione francese (nel 2005 oltralpe aveva ottenuto 12.000.000 di spettatori: numeri per noi ormai inimmaginabili). A interpretarla sono Adriano Giannini (figlio di Giancarlo) e Romina Mondello. Batte di misura (di circa 300mila spettatori) la quarta puntata del varietà di Raiuno I sogni son desideri. Il 19 maggio il mix di investigazione e mistery de L’isola dei segreti – Korè si conferma vincente, anche se il distacco si riduce: solo 150mila spettatori la separano dalla quinta puntata del varietà di Raiuno. Il 26, infine, il distacco torna più convincente (poco meno di 400mila spettatori di differenza e share del 20,13%), grazie alla lotta in famiglia tra Ballarò (4.218.000 spettatori e 17,74% di share) e I sogni son desideri (4.033.000 spettatori e 17,49%).

La prima serata, giorno per giorno

MERCOLEDÌ, CALCIO E FICTION Se la serata del lunedì era contrastata, che cosa dire di quella del mercoledì? Sarà stata anche colpa delle partite di calcio di Coppa Italia, ma non ci sono due sole settimane di seguito con lo stesso leader. Mercoledì 15 aprile è appannaggio della seconda e ultima parte della fiction in prima visione su Raiuno Mal’aria, con Ettore Bassi e Sarah Felber-

Data

Programma

13/04 14/04 15/04 16/04 17/04 18/04 19/04 20/04 21/04 22/04 23/04 24/04 25/04 26/04 27/04 28/04 29/04 30/04 01/05 02/05 03/05 04/05 05/05 06/05 07/05 08/05 09/05 10/05 11/05 12/05 13/05 14/05 15/05 16/05 17/05 18/05 19/05 20/05 21/05 22/05 23/05 24/05 25/05 26/05 27/05 28/05 29/05 30/05 31/05

Grande Fratello Squadra antimafia – Palermo oggi Mal’aria Butta la luna 2 I Cesaroni Ti lascio una canzone X Factor Grande Fratello Squadra antimafia – Palermo oggi Coppa Italia: Juventus-Lazio Coppa Italia: Inter-Sampdoria I Cesaroni Ti lascio una canzone David Copperfield David Copperfield Squadra antimafia – Palermo oggi Un amore di strega Lo show dei record Il 7 e l’8 Ti lascio una canzone Enrico Mattei: l’uomo che guardava... I Cesaroni Squadra antimafia – Palermo oggi So che ritornerai Lo show dei record Affari tuoi - Speciale per due Ti lascio una canzone L’uomo che cavalcava nel buio L’uomo che cavalcava nel buio L’isola dei segreti - Korè Coppa Italia: Lazio-Sampdoria Lo show dei record Affari tuoi - Speciale per due Ti lascio una canzone Il padre delle spose I Cesaroni L’isola dei segreti - Korè Notte prima degli esami Lo show dei record Affari tuoi - Speciale per due Ti lascio una canzone Notte prima degli esami - Oggi I Cesaroni L’isola dei segreti - Korè Manchester United-Barcellona Lo show dei record Affari tuoi - Speciale per due Ti lascio una canzone Il veterinario

baum, che si migliora rispetto alla puntata del debutto (andata in onda martedì 14 aprile) raggiungendo 6,3 milioni di spettatori. Staccato di oltre due milioni di spettatori, segue il reality show di Canale 5 La fattoria con Paola Perego e Mara Venier, che non arriva a 4 mi-

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Spettatori (x 1.000)

Share (%)

6.412 5.304 6.296 5.299 6.970 6.200 4.437 7.915 5.867 6.785 7.132 6.735 6.339 6.164 6.885 5.715 4.995 6.132 6.355 6.590 6.205 6.818 5.933 5.832 6.561 6.886 6.992 5.777 6.883 4.486 7.056 5.810 6.845 7.286 4.653 7.188 4.509 5.989 5.804 6.971 7.366 5.372 8.072 4.605 9.631 5.830 6.132 6.775 3.607

30,77 20,37 23,83 19,73 29,36 28,19 22,76 36,14 22,98 24,68 25,82 26,20 31,53 24,68 25,12 22,12 20,62 27,00 27,18 32,65 26,64 24,73 23,09 23,97 27,98 27,83 34,65 24,58 26,13 18,52 27,87 25,90 26,75 36,12 21,77 26,45 18,81 23,68 26,32 28,65 38,84 26,32 34,68 20,13 36,14 27,44 26,35 38,93 18,57

Canale

Canale 5 Canale 5 Raiuno Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Canale 5 Canale 5 Raiuno Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Canale 5 Canale 5 Canale 5 Raiuno Raiuno Canale 5 Canale 5 Canale 5 Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Canale 5 Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Canale 5 Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno

lioni di spettatori (3.946.000 per la precisione, e si trattava delle semifinali!). La settimana successiva, il 22 aprile, è la volta dell’incontro di calcio tra Juventus e Lazio, gara di ritorno delle semifinali di Coppa Italia. La partita vince la serata con oltre 6,7 milioni di

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exploit, anche lunedì 25 maggio. I due episodi conclusivi della terza stagione de I Cesaroni superano infatti la barriera degli 8 milioni di spettatori. Staccata (raggiunge circa la metà della platea di Canale 5) la diretta del concerto di Andrea Bocelli dal Colosseo, L’alba separa dalla luce l’ombra, condotto da Milly Carlucci su Raiuno.


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spettatori. Il secondo classificato è il film tv in prima visione su Canale 5 Al di là del lago, che ottiene 5,6 milioni di spettatori: un risultato davvero niente male. Il 29 aprile saluta l’ennesimo cambio al vertice. Il trionfatore del prime time è stavolta il film Un amore di strega, con Alessia Marcuzzi e Pietro Sermonti, visto da circa 5 milioni di spettatori. A distanza di 500mila spettatori si classifica il film di Raiuno Shall We Dance? con Richard Gere e Jennifer Lopez. Il 6 maggio al primo posto troviamo un altro film tv programmato da Canale 5: So che ritornerai, con Manuela Arcuri, Jason Lewis e Giancarlo Giannini, che ottiene un’audience di oltre 5,8 milioni di spettatori. Poco altro da segnalare in questa serata, che vede l’ennesima replica del film d’azione Arma letale, con Mel Gibson e Danny Glover, ottenere quasi 3 milioni di spettatori. Mercoledì 13 maggio è ancora nel segno del calcio. Va di scena infatti la finale di Coppa Italia tra Lazio e Sampdoria, che ottiene poco più di 7 milioni di spettatori. Se il pallone non l’avesse fatta da protagonista, avrebbe vinto sicuramente la prima visione del film La ricerca della felicità, diretto da Gabriele Muccino e interpretato da Will Smith, che su Canale 5 viene visto da quasi 6,8 milioni di spettatori. Il 20 maggio è ancora nel segno degli avvicendamenti. Trionfa un’altra prima visione, quella del film Notte prima degli esami con Nicolas Vaporidis e Carolina Crescentini, programmato su Raiuno. La pellicola distacca di oltre due milioni di spettatori la controprogrammazione di Canale 5, il film d’azione Mission: Impossible 3 con Tom Cruise. Il 27 maggio è un mercoledì veramente speciale. Va infatti in scena su Raiuno la finale di Champions League tra Barcellona e Manchester United. Ovviamente non ce n’è per nessuno: la partita incolla alla poltrona ben 9,6 milioni di spettatori,

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un dato ancor più di rilievo se si considera che l’incontro viene offerto in contemporanea anche sui canali SKY Sport e Premium Sport del provider satellitare SKY. Nonostante l’acerrima concorrenza, la puntata conclusiva della fiction L’isola dei segreti – Korè (di solito programmata il martedì) su Canale 5 si difende con onore, ottenendo 5.242.000 spettatori e il 21,40% di share.

GIOVEDÌ, DOPO LO SPORT C’È BARBARA D’URSO I risultati della prima serata del giovedì si dividono nettamente in due tronconi: prima e dopo il debutto del nuovo programma di Barbara d’Urso, Lo show dei record. Il 16 aprile vede la sfida tra l’ottava puntata della serie in prima visione su Raiuno Butta la luna 2, con Fiona May e Roberto Farnesi, e Annozero, il programma di informazione di Michele Santoro. Il risultato finale è 5.299.000 spettatori e 19,73% di share per Raiuno, 5.277.000 spettatori e 20,84% di share per Raidue. Stranamente fa flop invece lo Speciale Amici con Maria De Filippi, che raccoglie in media solo 3,2 milioni di spettatori. Quella di giovedì 23 aprile è nuovamente una serata dedicata al calcio. Inter e Sampdoria si sfidano infatti nella gara di ritorno delle semifinali di Coppa Italia. A Raiuno la partita vale la leadership della serata con oltre 7,1 milioni di spettatori. Segue con 4,2 milioni di spettatori Annozero, che è dedicato al centenario dalla nascita del giornalista Indro Montanelli. Il 30 aprile debutta la nuova edizione del varietà di Canale 5 Lo show dei record, condotto da Barbara D’Urso, che già si era ben comportato qualche mese prima. Batte tranquillamente (un milione di spettatori in più) la nona puntata della serie italiana di Raiuno Butta la luna 2 con Fiona May, che pure finora aveva registrato finora audience di

‘Butta la luna 2’ (Raiuno) si è conclusa il 28 maggio con risultati eccellenti, anche se le ultime puntate hanno dovuto soffrire la concorrenza de ‘Lo show dei record’ (Canale 5).

primo livello. Il dato viene confermato anche il 7 maggio, quando Lo show dei record supera ancora Butta la luna 2 con 6.561.000 spettatori e 27,98% di share contro 5.001.000 spettatori e 18,93% di share. Non è lontanissimo Annozero, che raggiunge 4.838.000 spettatori e 19,32% di share. Il 14 maggio la musica non cambia, anche se il calo di audience è netto: solo 5,8 milioni di telespettatori per il leader della serata. L’undicesima puntata di Butta la luna 2 si avvicina pericolosamente allo show di Canale 5, totalizzando 5,1 milioni di spettatori. Il 21 maggio il pubblico si conferma stabile: sebbene ancora a livelli minimi (5,8 milioni di spettatori), Lo show dei record ribadisce pure il suo distacco di circa 700.000 spettatori sulla fiction italiana di Raiuno. Il 28 maggio, preciso come un treno in stazione, Lo show dei record ottiene ancora 5,8 milioni di spettatori. Peccato che si tratti dell’ultima puntata: dal giovedì andrà in onda una versione Top 40 con il meglio del programma. Staccata di circa 400.000 spettatori segue la tredicesima e ultima puntata di Butta la luna 2. Finita la sfida, tutti gli equilibri saranno nuovamente messi in discussione.

VENERDÌ, MAX GIUSTI EREDITA LA SERATA DEI CESARONI Nel gioco dei palinsesti è vero il detto che ‘squadra che vince

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non si cambia’, ma la si può sempre far giocare in uno stadio differente. Così I Cesaroni, soliti dominatori della serata del venerdì, vengono spostati a quella del lunedì con gli esiti che avete già letto. La scelta sembra lasciare spazio ad Affari tuoi, il programma condotto su Raiuno da Max Giusti. Evitato lo scontro diretto, il confronto tra i due programmi resta solo nel campo delle ipotesi. Di certo il 17 aprile la fiction con Claudio Amendola e Max Tortora vince alla grande: quasi 7 milioni di spettatori, mentre I raccomandati, condotto da Pupo su Raiuno, ne ottiene appena 4,2. Segue a debita distanza il varietà di Italia 1 Le Iene Show, che totalizza 2,9 milioni di spettatori. Il 24 I Cesaroni vincono ancora, anche se con un leggero calo di audience: gli spettatori non superano i 6,7 milioni. I raccomandati, stabile sopra quota 4 milioni, non ne approfitta. Al terzo posto c’è il film thriller Out of Time con Denzel Washington e Eva Mendes (Rete4), che batte Le Iene Show. Venerdì 1° maggio è un giorno di transizione, tant’è che ad aggiudicarsi la serata è una prima visione tv di Canale 5, quella del film Il 7 e l’8 con Salvo Ficarra e Valentino Picone, che batte di ben 2,3 milioni di spettatori l’ottavo e ultimo appuntamento con I raccomandati. L’8 maggio parte su Raiuno il gioco Affari tuoi – Speciale per due, condotto da Max Giusti, e – come ormai siamo soliti dire –


IL SABATO DI ANTONELLA CLERICI Se durante la settimana gli equilibri sono in discussione, per quanto riguarda il sabato nessuno sembra in grado di poter contrastare il ritorno di Antonella Clerici, che senza una degna rivale (come era Maria De Filippi) ha la strada spianata.

Sabato 18 il varietà musicale di Raiuno Ti lascio una canzone raggiunge oltre 6,2 milioni di spettatori. Bellissima – Cabaret anticrisi, il varietà oppostogli da Canale 5, ne ottiene solo 2,5 milioni. Sabato 25 aprile il programma di Antonella Clerici cresce ancora, mentre quello con Pippo Franco tocca il fondo (solo 11,4% di share), tanto che in casa Mediaset si decide di chiudere i battenti alla terza puntata. Sabato 2 maggio Ti lascio una canzone tocca i 6,6 milioni di spettatori e oltre il 32% di share. Inconsistente la programmazione degli altri canali: dalla replica del film The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo a Madagascar. Sabato 9 maggio il varietà musicale di Raiuno guadagna un altro mezzo milione di spettatori, sfiorando una platea di 7 milioni di contatti. A contendergli il primato restano solo i due episodi finali della quarta stagione in replica della serie poliziesca di Raidue Cold Case – Delitti irrisolti e Ulisse – Il piacere della scoperta con Alberto Angela. Mediaset è praticamente assente dalla serata. Il 16 si conferma il trend. Ti lascio una canzone raggiunge la boa dei 7,2 milioni di spettatori. La prima puntata del montaggio di Scherzi a parte – No scherzi no party ne ottiene quasi un terzo, la stessa audience del film programmato su Italia 1 Chestnut – Un eroe a quattro zampe e

Il varietà musicale ‘Ti lascio una canzone’ (Raiuno), condotto da Antonella Clerici, non ha avuto rivali nella serata del sabato, superando anche i sette milioni di spettatori.

della puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta. Il 23 il programma condotto da Antonella Clerici cresce nuovamente: sono 7,3 milioni gli spettatori che seguono la penultima puntata. Al secondo posto c’è la replica del film Il codice Da Vinci, con Tom Hanks e Audrey Tautou, che su Canale 5 ottiene 2,6 milioni di spettatori. Sabato 30, infine, sebbene a fronte di un’evidente flessione (oltre 6,7 milioni di spettatori), Ti lascio una canzone – La festa chiude in bellezza. Meno di 2,5 milioni di spettatori seguono invece la replica de Il mio grosso grasso matrimonio greco. Dal mese successivo, repliche permettendo, anche la leadership sulla serata del sabato sarà tutta da conquistare.

DOMENICA DI FICTION E FILM Quella di domenica si conferma una serata dominata dalla fiction. L’unica variabile è che, non rischiando più i produttori su miniserie molto lunghe (I Cesaroni e Butta la luna sono delle eccezioni), ogni nuovo prodotto rappresenta un salto nel buio. Nessuno può sapere quanto potrà piacere la nuova idea. Lo zoccolo duro è solo quello degli amanti di questo prodotto, non più di quelli che preferiscono un’ambientazione storica o un attore particolare. Il carosello inizia domenica 19 aprile con un outsider: la finale della seconda edizione del talent show musicale X Factor. Spostato per l’occasione da Raidue a Raiuno, vince la serata con 4,4 milioni di spettatori e oltre il 22% di share fino alle ore 00.55. La quarta edizione del reality show di Canale 5 La fattoria, con Paola Perego e Mara Venier, non supera i 3,8 milioni. Tra gli altri programmi in onda si distingue quello giornalistico di Raitre Report con Milena Gabanelli, una delle poche voci ancora libere nel panorama giornalistico italiano, capace di condurre con i suoi collaboratori delle inchieste vecchio stile.

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Il 26 aprile troviamo in cima agli ascolti la prima parte del remake di David Copperfield, di cui abbiamo già parlato diffusamente. Ottiene oltre 6,1 milioni di spettatori. Solo 3,6 milioni di spettatori, invece, seguono la prima visione del film Poseidon su Canale 5. Il 3 maggio, nuova fiction. Stavolta si tratta della prima parte di Enrico Mattei – L’uomo che guardava al futuro, con Massimo Ghini, che ottiene oltre 6,2 milioni di spettatori. A canale 5 va poco meglio rispetto alla settimana precedente (3,8 milioni di spettatori) grazie al varietà Speciale Mai dire Grande Fratello, comunque sempre molto distanziato. Domenica 10 si affaccia alla ribalta un’altra fiction. Si tratta de L’uomo che cavalcava nel buio, con Terence Hill, che ottiene circa mezzo milioni di spettatori in meno rispetto alle… sorelle (poco più di 5,7 milioni di telespettatori, per la precisione). Sono 3,6 milioni gli spettatori che scelgono invece Canale 5 e la replica del film Mi presenti i tuoi? con Ben Stiller e Robert De Niro. Domenica 17 è la volta della replica del film tv Il padre delle spose, con Lino e Rosanna Banfi, che vince la serata pur fermandosi ad appena 4,6 milioni di spettatori. Al secondo posto si classifica il programma di Raitre Report. Il 24, con oltre 5,7 milioni di spettatori, svetta il film commedia in prima visione Notte prima degli esami – Oggi, con Nicolas Vaporidis e Carolina Crescentini. Poco sotto quota 3 milioni segue ancora Report, mentre subito dietro si classifica, con 2,5 milioni di spettatori, la quarta puntata della fiction Piper con Anna Falchi e Valeria Marini. Il 31 maggio, infine, la serata è appannaggio della replica del film tv Il veterinario, con Gigi Proietti, che supera la replica del film Da ladro a poliziotto programmata da Italia1, Report e (di circa 800mila spettatori) la quinta puntata di Piper.

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ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA

da qui in poi non ce n’è più per nessuno. La prima puntata ottiene poco meno di 7 milioni di spettatori. Canale 5 gli oppone la fiction italiana in prima visione Piper, con Anna Falchi e Teo Mammucari, che però si ferma a 3,8 milioni di spettatori. La settimana successiva, nella programmazione del giorno 15, Affari tuoi – Speciale per due si assesta intorno ai 6,8 milioni di spettatori, superano così anche la seconda puntata della fiction di Canale 5 Piper. Venerdì 22 lo scontro si ripete con il medesimo esito, anche se a sorpresa Canale 5 oppone un episodio inedito de I Cesaroni. Max Giusti batte comunque anche Claudio Amendola totalizzando 6.971.000 spettatori contro 6.318.000 e il 28,65% di share contro il 25,54%. Il 29 maggio, infine, la quarta e ultima puntata di Affari tuoi – Speciale per due, pur in calo (ma sempre sopra i 6,1 milioni di spettatori), supera l’ennesima controprogrammazione di Canale 5, il film di Leonardo Pieraccioni Ti amo in tutte le lingue del mondo.


ANALISI DATI AUDITEL TV SAT

IL CONFRONTO TRA LE RILEVAZIONI DI QUEST’ANNO E QUELLE DEL 2008 INDICA CHE LA TELEVISIONE SATELLITARE È IN ULTERIORE CRESCITA: AD APRILE SI È REGISTRATO L’INCREMENTO PIÙ ALTO DEL 2009. IL DATO RELATIVO AI CONTATTI UNICI GIORNALIERI, INVECE, RESTA LONTANO DAL RECORD.

DI

RICCARDO ROSSIELLO

NESSUNA NUOVA, BUONA NUOVA Non volevamo interpretare il ruolo dell’uccello del malaugurio, ma le nostre preoccupazioni sono state confermate in pieno dai dati di aprile e di maggio: i dodici milioni di contatti unici giornalieri per la televisione satellitare, quota già toccata qualche mese fa, restano lontani. Le possibili cause

di questa situazione di stallo, che non va assolutamente drammatizzata, sono già state sviscerate a sufficienza nei mesi scorsi. Meglio dunque approfondire altri temi. L’occasione ci è offerta da una recente ricerca di eMedia Institute sui canali ‘timeshifted’, ovvero quelle reti che replicano – in genere con un’ora di ritardo – la programmazione del canale principale (‘master’). Ebbene, secondo quanto appurato dall’istituto di ricerca, i canali ‘time-shifted’ contribuirebbero in misura significativa ai risultati di ascolto. In SKY fanno quindi bene a continuare su questa strada. Secondo l’elaborazione condotta sui dati forniti da BARB, nel Regno Unito la versione ‘shiftata’ vale in media circa il 20% dell’ascolto complessivo di un canale. Se si considerano infatti le 38 reti ‘+1’ censite da BARB, la loro audience share complessiva si è attestata nel 2008 al 5,4% sul totale delle famiglie con accesso alla tv multicanale. Tale valore equivale a circa un quinto della quota di ascolto generata complessivamente da questi canali, che è infatti pari al 26,7% (il 21,3% per i canali ‘master’ più il 5,4% per i canali ‘time-shifted’). Si attesta al di sotto di questa media Channel 4, l’unico tra i canali ge-

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neralisti ‘storici’ a offrire una versione ‘+1’: la audience share media registrata nel 2008 dalla sua versione ‘time-shifted’ equivale infatti solo al 10% circa dell’ascolto complessivo della rete (7,5% in totale, ovvero il 6,8% per il canale ‘originale’ più lo 0,7% per il ‘+1’). La rilevazione è naturalmente stata fatta partendo da un campione esclusivamente in lingua inglese, tuttavia il dato sembra attendibile anche per il mercato italiano. Naturalmente vi aggiorneremo quando verrà pubblicata un’indagine specifica sui canali ‘time-shifted’ di SKY Italia.

SKY AD APRILE SECONDO STARCOM Il secondo spunto di discussione ce lo fornisce come di consueto Starcom, che pubblica ogni mese una tabella che confronta i risultati più recenti della tv satellitare con quelli registrati un anno prima nello stesso periodo. Limitatamente al mese di aprile, la tv satellitare ha registrato – secondo l’elaborazione Starcom – l’incremento più alto del 2009, raggiungendo sul target ‘Individui’ il 9,7% di sha-

re medio nel totale giorno e sugli ‘Adulti 15-34 anni’ il 15,5%: l’incremento rispetto all’omologo periodo del 2008 è rispettivamente del 15% e del 25%. Questi numeri ribadiscono ancora una volta, qualora ce ne fosse la necessità, che i contatti unici giornalieri non sono il solo metro utile a giudicare l’andamento della televisione satellitare. Esistono altri dati compositi che mostrano ugualmente il suo ottimo stato di salute. Sempre secondo l’elaborazione Starcom relativa ad aprile 2008aprile 2009, gli ascolti crescono in tutte le fasce orarie: i picchi più alti vengono toccati in particolare tra le ore 12.00 e le 15.00 (+27% sul totale ‘Individui’, +34% fra i più giovani), e tra le 18.00 e le 20.30 (+16% sugli ‘Individui’, +27% sui giovani). SKY si conferma il gruppo editoriale più forte (dal 2,8% di share medio del 2008 passa al 3,2% del 2009). Anche Disney Channel consolida i propri consensi rispetto all’anno precedente (dallo 0,6% allo 0,8%); stabili, invece, Fox (1,6%), Turner (0,4%), Raisat (0,4%), Rai Digit (0,4%) e Discovery (0,3%).

Juventus-Inter, partita giocata il 18 aprile, è stata seguita da quasi 1,2 milioni di spettatori sui canali SKY.

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I CANALI PREFERITI SECONDO STARCOM Approfondendo l’analisi dei singoli canali, scopriamo che ad aprile il preferito da tutti i target risulta essere SKY Sport 1, che tuttavia rispetto all’anno precedente perde il 18% di ascolti in totale e il 14% fra gli ‘Adulti 1534 anni’. Le partite più seguite dai tifosi sono state l’anticipo di Serie A di sabato 18 aprile Juventus-Inter (quasi 1,2 milioni di spettatori nella fascia oraria 21.00-22.00), e il posticipo di domenica 26 aprile Napoli-Inter (1,1 milioni di spettatori nella fascia 21.00-22.00). Molto bene anche la semifinale di Champions League di martedì 28 aprile tra Barcellona e Chelsea (quasi 773mila spettatori nella fascia 21.00-22.00), unico incontro di calcio europeo a rientrare nei dieci match più visti durante il mese. Dopo il calcio, i contenuti più amati sono i cartoni animati e i telefilm per teenager in onda su Disney Channel, in particolare la soap opera argentina Il mondo di Patty che conquista ben due posizioni nella classifica dei programmi più visti. Seguono le serie tv poliziesche di FoxCrime (NCIS, C.S.I. - Scena del crimine, C.S.I. Miami, la versione americana di Life on Mars); il cinema di SKY Cinema 1, che ha ottenuto una performance significativa con il thriller in prima visione tv Mr. Brooks, interpretato da Kevin Costner (286mila spettatori nella fascia 21.00-22.00); e l’informazione di SKY Tg 24, che nell’ultimo mese ha visto aumentare i propri ascolti anche nel target gio-


ANALISI DATI AUDITEL TV SAT

CANALI DELLA PIATTAFORMA SKY: SPETTATORI UNICI 10.000.000 9.000.000 8.000.000 7.000.000 6.000.000 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Aprile 2009

vani. Un pubblico, quest’ultimo, che continua a mostrare coinvolgimento e interesse anche per le serie tv proposte su FoxLife, come la quinta stagione inedita del medical drama Grey’s Anatomy (in cima alle preferenze), ma anche Ghost Whisperer, Private Practice, Brothers and Sisters, Desperate Housewives e Lipstick Jungle. Riscontri positivi pure per i telefilm trasmessi su FOX (e riproposti su FOX+1 in differita di un’ora), come la quinta stagione inedita di Lost: il primo episodio, in onda lunedì 6 aprile, è stato seguito nella fascia 22.00-23.00 da oltre 83mila spettatori. C’è spazio anche per un’annotazione curiosa: il canale Nickelodeon – spiega Starcom – che pure rivolge la propria programmazione a bambini e ragazzi, è uno dei canali preferiti dal target ‘Adulti’ appartenenti alla fascia di età 15-34 anni. Si piazza infatti al settimo posto della graduatoria davanti a canali come FoxLife, SKY Uno +1, SKY Sport 24.

FRA ALTI E BASSI Compiuta la dovuta panoramica, come di consueto zoomiamo ora sui dati Auditel e sulle gior-

Maggio 2009

nate ‘particolari’ del periodo preso in considerazione questo mese, quello che va dal 13 aprile al 31 maggio. Il confronto con il periodo che avevamo esaminato in precedenza – quello dal 23 febbraio al 12 aprile – mostra un ulteriore abbassamento dei picchi di ascolto. Il dato più alto è quello di domenica 26 aprile (9.000.262 contatti unici nell’arco delle 24 ore), che resta l’unico poco sopra la boa dei 9 milioni di contatti unici giornalieri. Nel periodo precedente lo sfondamento di questa barriera si era verificato tre volte: 9.205.476 spettatori il 1° marzo, 9.030.091 il 15 marzo e 9.180.036 il 21 marzo. Nello stesso modo, anche il punto minimo toccato in questa rilevazione, i 7.221.328 spettatori del 1° maggio, risulta più basso del minimo toccato nel periodo precedente, i 7.431.043 spettatori del 25 marzo. Nel periodo che andava dal 5 gennaio al 22 febbraio, per curiosità, avevamo avuto sì il picco positivo del 5 gennaio (11.947.052 spettatori) ma anche un’escursione verso il basso inferiore persino a quella attuale: 7.171.678 spettatori il 22 gennaio. Questo suggerisce che la

mancanza non solo del nuovo record, ma anche di valori vicini a quelli di dicembre e gennaio, non è dovuta solo al decaduto appeal del campionato di calcio o alle mancate performance della Ferrari in Formula Uno, bensì anche a un calo di accessi che ha interessato la televisione satellitare tutta. Un calo legato al periodo più che all’offerta, come testimoniano le elaborazioni Starcom che continuano a dare la televisione satellitare, mese su mese, in crescita costante.

I DATI SKY IN DETTAGLIO: APRILE Alla ricerca di una conferma delle nostre analisi, ecco il confronto tra alcune giornate salienti per tv satellitare. Iniziamo da lunedì 13 aprile, giorno di partenza del nostro periodo campione. Sono stati 7.944.405 gli spettatori unici che in questa giornata hanno seguito i canali della piattaforma SKY, pari a uno share medio dell’8,4% (il 11,8% nel target commerciale 15-54 anni). Se al dato si aggiungono i canali satellitari ricevibili attraverso il decoder SKY (esclusi i principali canali gratuiti generalisti, vale a dire Raiuno, Raidue, Raitre, Ca-

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nale 5, Retequattro, Italia 1 e La7), lo share sale al 9,8% (il 13,9% se si considera il target commerciale 15-54 anni). In prime time l’audience media dei canali SKY è stata in media di 1.696.768 spettatori, con il 6,8% di share. Un dato che sale a 1.921.595 spettatori con il 7,7% di share se si considera tutto il satellite. Tra le 9.00 e mezzogiorno, lo share dei canali della piattaforma SKY era dell’11,7% mentre tra le 15.00 e le 18.00 era del 12,2%. Per quanto riguarda il satellite nel suo complesso, tra le 9.00 e le 12.00 e tra le 15.00 e le 18.00 lo share è stato del 14,5%. Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY hanno fatto registrare uno share del 7,6%, il satellite dell’8,8%. In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share raccolto dai canali della piattaforma SKY è stato del 7,1% dato che sale all’8,0% se si considera tutto il satellite. Nell’intera giornata sono stati i canali Fox a ottenere il maggior numero di contatti (4.315.928), seguiti dai canali SKY Cinema (3.703.029) e SKY Entertainment (2.714.206). Vengono poi i canali Raisat (2.170.118), SKY Sport e SKY Calcio (1.978.326)

272 TV Key


ANALISI DATI AUDITEL TV SAT

e i canali Discovery (1.853.919). Nel prime time hanno primeggiato invece i canali SKY Cinema (1.714.694 contatti), seguiti dai canali Fox (1.690.853), SKY Entertainment (916.290), Raisat (611.676), SKY Sport e SKY Calcio (513.012) e Discovery (425.997).

QUANTO PAGANO LE STAR DELLA TV? Prima di passare a domenica 19 aprile, giornata che ha fatto registrare un numero di contatti unici vicinissimo ai 9 milioni, facciamo qualche considerazione sul tentativo da parte di SKY di ‘rubare’ pubblico alla tv generalista mettendo sotto contratto volti noti come Fiorello e Lorella Cuccarini: un’operazione che aveva pagato bene ai tempi delle prime televisioni private e dell’ascesa di Mediaset. Giovedì 16 aprile, oltre che per i 7.785.345 spettatori unici che hanno seguito i canali della piattaforma SKY, si segnala per il ritorno del Fiorello Show, che con la puntata in onda su SKY Uno dalle 21.21 alle 21.51 e riproposta dalle 23.51 alle 24.20 è stato seguito in media da 329.761 spettatori cumulati (con 652.308 contatti unici nel complesso), e per la prima puntata del talent show condotto da Lorella Cuccarini Vuoi ballare con me?, in onda dalle 21.57 alle 23.46 su SKY Uno e seguita in media da 56.030 spettatori. L’impressione è che si tratti di numeri modesti (almeno a fronte del battage pubblicitario e dell’investimento fatto), simili a quelli ottenuti da un buon telefilm sui canali Fox nel primo caso, di un documentario di grande richiamo nel secondo. Il 18 aprile, per dirne una, l’appuntamento con Hai mai provato a…, in onda dalle 13.45 circa su National Geographic Channel e National Geographic Channel+1, è stato seguito in media da 56.096 spettatori complessivi: praticamente la stessa platea del debutto della Cuccarini. Viene da chiedersi: ritorno pubblicitario a parte, è un’operazione

TV Key 272

Il mondo di Patty, telefilm argentino in onda su Disney Channel, conquista ben due posizioni nella classifica dei programmi più visti in questo periodo. Sotto, il film ‘Mr. Brooks’, una delle pellicole più viste su SKY Cinema 1.

che vale la candela? Non vorremmo che il pubblico satellitare, proprio perché abituato alla tematicità dei canali, alla fruizione di “quello che voglio, quando lo voglio”, considerasse una vera e propria intrusione l’arrivo su SKY di quelli stessi personaggi da cui credeva di essersi liberato nel passaggio dalla tv terrestre a quella satellitare. Questo naturalmente senza nulla togliere alla grande professionalità di Fiorello e della Cuccarini: molto probabilmente l’effetto fuga sarebbe stato uguale, se non addirittura maggiore, al cospetto di altre note star della tv generalista. Una cosa, infatti, è riproporre su Raisat Premium o Mediaset Plus un programma che magari la sera prima non si è fatto in tempo a vedere; un’altra trasformare i pregi della televisione satellitare nei difetti di quella terrestre. A questo proposito citiamo un altro brutto vizio, che speriamo non prenda piede. Qualcuno ricorda quando il primo e il secondo canale nazionale, con una freccetta lampeggiante, avvertivano dell’inizio di una trasmissione sull’altro canale? Ultimamente SKY sta deturpando (la parola sembra grossa, ma il fastidio lo è) la visione di alcuni programmi, come i film, con messaggi pubblicitari permanenti. E così, accanto al logo del canale che cade rigorosamente sul fotogramma, probabilmente per rovinare l’eventuale regi-

strazione, troviamo anche scritte e countdown che ricordano l’imminente arrivo di una nuova serie o di una prima tv. Per una televisione che ha puntato per prima sulla qualità del 16:9, sulla visione del film senza pause pubblicitarie, su pellicole presentate in versione integrale o appena restaurate, promo del genere sono semplicemente inammissibili. E non aggiungiamo altro.

I DUE PICCHI DELLE DOMENICHE D’APRILE Arriviamo così al dato di domenica 19 aprile, che con i suoi 8.994.363 spettatori unici è uno dei più alti del periodo preso in esame. Lo share medio raccolto dai canali della piattaforma SKY è stato del 9,7% (il 12,9% nel target commerciale 15-54 anni). Se a questa si aggiungono gli altri canali satellitari ricevibili attraverso il decoder SKY (esclusi, come già detto, i principali canali gratuiti generalisti come Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, Retequattro, Italia 1 e La7), lo share sale all’11,1% (il 14,7% se si

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considera il target commerciale 15-54 anni). Nel prime time l’audience media dei canali SKY è stata di 2.385.831 spettatori medi, con l’8,8% di share. Il dato sale a 2.637.152 spettatori medi con il 9,7% di share se si considera tutto il satellite. Tra le 9.00 e mezzogiorno, invece, lo share era del 9,8%, mentre nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00 era del 14,8%. Per quanto riguarda il satellite, lo share è stato del 12,1% tra le 9.00 e le 12.00 e del 16,3% nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00. Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY hanno registrato uno share del 10,2% mentre il satellite nel suo complesso ha raggiunto l’11,6%. In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share raccolto dai canali della piattaforma era del 6,1%, dato che sale al 7% se si considera tutto il satellite. Nelle 24 ore sono statii canali SKY Sport e Calcio a ottenere il maggior numero di contatti (4.725.474), seguiti dai canali Fox (4.445.423) e dai canali SKY Cinema (3.620.573). Vengono poi Raisat (2.757.446), i canali SKY Entertainment (2.606.456) e Discovery (1.907.897). Nel prime time sono stati sempre i canali SKY Sport e Calcio a ottenere il maggior numero di contatti (2.854.620), seguiti dai canali SKY Cinema (1.456.991), Fox (1.169.101), Raisat (659.983), SKY Entertainment (539.965) e Discovery (488.108). Gli avvenimenti sportivi più seguiti sono stati il posticipo di Serie A Milan-Torino, in onda dalle 20.30 su SKY Sport 1, SKY Sport 16:9, SKY Calcio 1 e SKY Sport HD1, che ha ottenuto un ascolto medio di 1.188.181 spettatori complessivi e il 4,36% di share (2.742.999 i contatti unici), e la Formula Uno, che nella giornata dedicata al Gran Premio della Cina ha ottenuto nel complesso, tra dirette, riproposizioni e approfondimenti, 925.895 contatti unici. I dati di domenica 26 aprile non si discostano molto (la differen-


nel+1 e seguito in media da 84.370 spettatori complessivi, si asiste a una relativa alternanza di leadership tra le emittenti. Il giorno 6 a primeggiare è Nat Geo Wild grazie al documentario Gli animali più pericolosi, che alle 21.00 viene seguito da 44.891 spettatori in media. Il giorno 12 tocca a The History ChanGrey’s Anatomy e le altre serie tv nel e The History Chantrasmesse sui canali Fox continuano ad nel+1, che col docuattirare l'interesse del pubblico più giovane. mentario Le profezie del nazismo, in onda dalle 1.086.817 contatti unici. Ottimo 20.10 circa, ottengono in media anche il risultato del documen54.057 spettatori complessivi. tario I segreti dell’Air Force Probabilmente chi ama i docuOne, in onda dalle 19.05 su The mentari punta più all’interesse History Channel e The History dell’argomento e meno al marChannel+1, seguito in media da chio di chi lo diffonde: non si 69.910 spettatori complessivi. In spiega altrimenti l’equilibrio mezzo c’è da segnalare solo la delle audience tra i canali dell’aprima tv del film Mr. Brooks, in rea mondi e culture. onda dalle 21.00 circa su SKY L’altra considerazione da fare è Cinema 1, SKY Cinema+1 e che le platee che seguono il calSKY Cinema HD, che il 22 cio e la Formula Uno non hanaprile viene visto in media da no rivali per dimensione nel 402.695 spettatori complessivi. campo sportivo. Il 27 maggio, malgrado venga diffusa anche in chiaro su Raiuno, la finale di MAGGIO: Champions League tra BarcelDOCUMENTARI, lona e Manchester United, vieSPORT, FILM, TELEFILM ne vista sui canali SKY Sport e E INTRATTENIMENTO Calcio in media da 1.174.419 I dati di maggio, sebbene non spettatori complessivi, con forniscano alcuna performance 1.975.811 contatti unici (4,41% da record, sono molto utili per di share). La sola SKY Sport HD trarre delle conclusioni sui vari 1 supera i 100mila spettatori in trend. Tra le proposte di mondi media. Sabato 3 maggio, sempre e culture, a parte l’ottimo risulsui canali Sport e Calcio, l’antitato di audience raggiunto il 5 cipo della 34a giornata del cammaggio dal documentario Mepionato italiano di Serie A, Intergafabbriche, in onda dalle 21.30 Lazio, raccoglie un ascolto mesu National Geographic Chandio complessivo di 1.093.594 nel e National Geographic Chan-

Lost, con la quinta stagione inedita su FOX, è stato uno degli appuntamenti più seguiti dagli spettatori nei mesi di aprile e maggio.

65

spettatori con il 4,86% di share e 2.465.591 contatti unici. Il 24 maggio il Gran Premio di Monaco di Formula Uno ottiene complessivamente 978.428 contatti unici. Se facciamo un raffronto con altri eventi sportivi come il tennis internazionale, c’è da impallidire. Domenica 3 maggio, per esempio, la finale degli Internazionali BNL d’Italia tra Rafael Nadal e Novak Djokovic, in onda dalle 16.20 alle 18.25 circa su SKY Sport 3, viene vista da soli 123.481 spettatori in media. Il 17 maggio, l’altra finale del torneo Atp World Tour Masters 1000 di Madrid tra Nadal e Roger Federer, in onda dalle 16.20 alle 17.45 circa su SKY Sport 3, viene vista in media da 124.575 spettatori. Sono dati che si commentano da soli. Per quanto riguarda il cinema, il giorno 3 maggio è in evidenza l’omaggio a Sergio Leone a vent’anni dalla scomparsa del regista: la versione restaurata del film Il buono, il brutto, il cattivo, che include pure una scena inedita, messa in onda dalle 22.00 su SKY Cinema 1 e SKY Cinema+1, viene vista in media da 109.219 spettatori complessivi. Il 18 e il 19 maggio, invece, la prima tv e la riproposizione del film Gomorra registrano rispettivamente 462.201 e 154.887 spettatori. Restano sempre gettonatissimi i telefilm dei canali Fox. Il 14, la decima puntata della nona stagione di C.S.I. – Scena del crimine, in onda dalle 21.00 circa su FoxCrime e FoxCrime+1, viene vista in media da 358.884 spettatori complessivi. Sempre a maggio, il doppio appuntamento con Criminal minds su FoxCrime e FoxCrime+1 viene seguito in media da 378.515 spettatori complessivi, con l’episodio in onda dalle 21.55 visto addirittura da 436.185 spettatori. Chiudiamo con l’intrattenimento per evidenziare, nei giorni 7 e 8, la quattordicesima puntata del Fiorello Show, che raccoglie 501.567 spettatori complessivi in media: sarà la puntata più vista durante tutto il mese.

272 TV Key

ANALISI DATI AUDITEL TV SAT

za è di soli 6mila contatti): i 9.000.262 spettatori unici, pari a uno share medio del 10,7% (il 14,3% nel target commerciale 15-54 anni) rappresentano il picco più alto del periodo preso in esame. Nel prime time l’audience media dei canali SKY è stata di 2.886.877 spettatori, con il 10,6% di share. Il dato sale a 3.116.470 spettatori con l’11,4% di share se si considera tutto il satellite. Tra le 9.00 e mezzogiorno, lo share dei canali della piattaforma SKY è stato del 13,1% mentre nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00 è salito al 14,7%. Per quanto riguarda il satellite nel suo complesso, lo share era del 14,8% tra le 9.00 e le 12.00 e del 16,6% tra le 15.00 e le 18.00. Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY hanno registrato uno share del 9,9% e il satellite dell’11,3%. In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share raccolto dai canali della piattaforma SKY è stato del 9,1%, dato che sale al 10% se si considera il satellite. Nelle 24 ore sono stati ancora i canali SKY Sport e SKY Calcio a primeggiare (4.777.029 contatti), seguiti dai canali Fox (4.694.377) e SKY Cinema (3.802.382). Vengono poi i canali Raisat (2.685.815), Discovery (2.094.747) e SKY Uno e SKY Uno+1 (1.922.322). Anche in prime time sono stati i canali SKY Sport e SKY Calcio a ottenere il maggior numero di contatti (3.300.670), seguiti dai canali SKY Cinema (1.401.006), Fox (1.335.994), Raisat (492.138), i canali Discovery (437.894) e SKY Uno e SKY Uno+1 (265.872). La ‘perla’ della serata è stato il posticipo di Serie A Napoli-Inter, in onda dalle 20.30 su SKY Sport 1, SKY Sport 16:9, SKY Calcio 1 e SKY Sport HD1, che ha ottenuto un ascolto medio di 1.813.119 spettatori complessivi e il 6,7% di share (3.166.668 i contatti unici). Al Gran Premio del Bahrain di Formula Uno vanno invece, tra dirette, riproposizioni e approfondimenti,


NEWS

Un backstage per Lip Woolite Mixcolor grazie a Euro RSCG Milano e Flying È on air da metà giugno, pianificata sulle reti Rai, Mediaset e SKY, la

Risveglio fresco con Actimel, Y&R e ITC Tools

nuova campagna televisiva di Lip Woolite Mixcolor, il detersivo che pro-

Oltre a rinforzare le difese natu-

tegge i colori durante il lavaggio. Firmati da Euro RSCG Milano, con la

rali, Actimel di Danone è l’ideale

1

direzione creativa di Alessandro Romano e Paolo Tonelli, i quattro sog-

per svegliarsi con tanta freschez-

getti per il famoso prodotto di Reckitt Benckiser scelgono la strada dei

za quando arriva l’estate. L’unico

testimonial: protagonisti sono due conduttori televisivi già conosciuti dal

problema è che, con tanti gusti de-

pubblico di SKY, la strepitosa coppia di consulenti d’immagine Carla

liziosi a disposizione, è quasi dif-

Gozzi ed Enzo Miccio. Proprio il backstage di un set televisivo fa da

ficile scegliere. Così, nel film idea-

sfondo allo spot. Al film hanno lavorato l’art director Gigi Diana, la copy-

to da Y&R e prodotto da ITC Tools,

writer Cristiana Lavanga, la casa di produzione Flying; la regia è firmata

davanti a un frigo aperto un bam-

2

da Alessandro Cappelletti, il direttore della fotografia è Sergio De Feudis. Post produzione video e audio sono state affidate a Bondi Brothers.

bino è talmente indeciso su quale Actimel prendere che dietro di lui si è formata un’allegra coda. Il di-

Vape Derm Herbal di Guaber: protezione amica con AT e Luis.it

rettore creativo è Nicola Barracchia, art director Isabella Di Mar-

Il nuovo spot per Vape Derm Herbal, la linea di repellenti anti-zanzare

co e copywriter Alessandro Cop-

di Guaber, è on air dal 14 giugno sulle principali reti televisive nei for-

pi. La regia è di Nadia De Paoli.

3

mati da 30 e 15 secondi. Vede come protagonisti i membri di una gio-

zare ci pensano i prodotti della linea Vape Derm Herbal che si rotola-

Nadler dedica a ognuno la sua Kia Sportage

no anch’essi sull’erba, al ritmo della nota canzone dello Zecchino d’O-

È on air la comunicazione di Nad-

ro La zanzara. Perché ‘chi ama la natura ma non le zanzare’ sceglie

ler Larimer & Martinelli per la gam-

vane famiglia che, in una splendida giornata estiva, si godono il contatto con la natura rotolandosi divertiti sull’erba di una collina. Alle zan-

ma Sportage di Kia. Il tema del-

la linea Vape Derm Herbal: ‘Protezione Amica, anche della pelle’. La

4

creatività è di Armando Testa: direttore creativo Piero Reinerio, art Mo-

la campagna è ‘Ad ognuno la sua

nica Barbalonga, copy Chiara De Michelis. La casa di produzione è

Sportage’, perché potendo sce-

Luis.it, la regia di Luca Robecchi.

gliere la Sportage nelle versioni benzina, diesel e bi-fuel, con Kia

Fabio Anzani, Flying e Carolina Kostner per il fantastico mondo di Grissin Bon

ciascuno può avere il proprio SUV ideale. Lo spot è on air dal 12

Con la direzione artistica di Fabio Anzani e la regia di Alessandra Pe-

giugno sui canali SKY e nei cir-

5

scetta per Flying Film, il fantastico mondo di Grissin Bon torna on air

cuiti cinematografici, affiancato

con un nuovo spot da 30 secondi. L’esordio sui grandi schermi delle

da campagne radio e web. La di-

sale cinematografiche sottolinea la fantasia e la magia della comuni-

rezione creativa è di Dario Pri-

cazione adottata dall’azienda. Il format, costituito da ambienti ricostruiti

mache e Niccolò Martinelli,

totalmente in 3D, privilegia l’esibizione di Carolina Kostner che danza

copywriter Avy Candeli e art di-

sull’acqua di un laghetto, con una cornice fantastica animata da far-

rector Roberta Costa.

falle, rane e aironi ricreati e composti dai prodotti di Grissin Bon. Alla zione, Nudesign per la post produzione e il 3D e Antongiulio Frulio per

Auditel di maggio, Turner al top

le musiche. Il direttore della fotografia è Max Gatti. La pianificazione,

I due canali kids editi da Turner

oltre che al cinema, è prevista sulle reti Rai, Mediaset e SKY.

sul satellite continuano a cresce-

6

realizzazione dello spot hanno collaborato Flying Film per la produ-

re. Nel ranking Auditel di mag-

Raspini dà il benvenuto in famiglia con Noodles Comunicazione

gio relativo agli ascolti delle tv satellitari per bambini che ven-

7

Raspini, storico marchio piemontese di salumi, potenzia la propria visibilità con uno spot che amplia e completa il precedente percorso di comunicazione, iniziato nel 2008 con la campagna outdoor e proseguito con le telepromozioni delle scorse settimane. L’obiettivo è quello di rafforzare il posizionamento di marca, comunicato con il claim ‘Benvenuti in famiglia’. Non a caso la protagonista del soggetto è una giova-

1. Lip Woolite Mixcolor; 2. Vape Derm Herbal; 3. Il fantastico mondo di Grissin Bon; 4. Raspini ‘Benvenuti in famiglia’; 5. Actimel di Danone; 6. Kia ‘Ad ognuno la sua Sportage’; 7. Boomerang (logo).

dono spazi pubblicitari, Boomerang è saldamente al primo posto con 16.338 ascoltatori nel minuto medio e il 7,05% di share sul target 4-14 anni. Cartoon Network si conferma al secondo

ne famiglia italiana, raccontata da gesti semplici e quotidiani, capaci

posto della classifica dei canali

di regalare un sorriso affettuoso e trasmettere un’atmosfera di intimità fa-

commerciali kids di SKY, con una

miliare. Il mondo Raspini è infatti quello della tradizione familiare e del-

performance pari a 10.156

l’attenzione per il cibo genuino. Tutta la creatività è stata curata dall’a-

ascoltatori nel minuto medio e il

genzia torinese Noodles Comunicazione, con la direzione creativa di

4,38% di share, sempre sul tar-

Marco Prunotto ed Enrico Lusso. Il copywriter è Antonio Scaramuzza.

get 4-14 anni.

TV Key 272

66


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