Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva
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Media Key srl, Via Arcivescovo Romilli, 20/8 - 20139 Milano - www.mediakey.tv
TURNER ITALIA: LEADER SUL TARGET KIDS – IL MONDO DELLA PRODUZIONE
N° 276 Gennaio-Febbraio 2010
Gennaio-Febbraio 2010 - N. 276 - e 6
IL MONDO DELLA PRODUZIONE SAT EXPO EUROPE 2010 COMMENTO AI DATI AUDITEL
EDITORIALE
TV KEY 276 – GENNAIO–FEBBRAIO 2010
SAT E DTT SEMPRE PIÙ IN ALTO Jaime Ondarza, Amministratore delegato di Turner Italia, campeggia sulla copertina di questo fascicolo di Tv Key. Anche nel 2009 Turner si è confermato il primo editore commerciale per il target kids in Italia, il partner migliore, quindi, per gli inserzionisti che desiderano rivolgersi ai bambini. Jaime Ondarza ci ha raccontato tutte le novità dei palinsesti 2010 dei due canali satellitari Cartoon Network e Boomerang, popolarissimi sulla piattaforma di SKY. Inoltre ci ha parlato del successo di Boing, il canale per bambini realizzato in joint venture con RTI e trasmesso sul digitale terrestre di Mediaset, che si posiziona per ascolti subito dopo i quattro canali principali della tv generalista: un risultato straordinario che è destinato a crescere quando il digitale avrà sostituito in tutta Italia il vecchio sistema analogico. Riflettori quindi su uno spot che merita attenzione: quello per il nuovo Škoda Yeti. L’idea è dei creativi di Cayenne, la produzione è di Run Multimedia con la regia di Gaetano Morbioli. Il rap, la musica di protesta dei neri americani, viene usato per ‘protestare’ contro i suv enormi e ingombranti che intasano le vie cittadine: Škoda Yeti, compatto, è un suv gentile che non dà fastidio ma che sa integrarsi perfettamente anche negli stretti spazi delle metropoli. Un interessante articolo fa il punto sulla crescita delle nuove televisioni, che nel 2009 hanno registrato un aumento del 15% della raccolta pubblicitaria. A dicembre si è svolto a Milano il convegno ‘New Tv & Media: la crisi accelera la trasformazione’, focalizzato sulle emittenti digitali. La ricerca, promossa dalla School of Management del Politecnico di Milano, ha preso in esame oltre 550 canali digitali. Di satellite e di 3D si parla nell’articolo seguente, incentrato sul Sat Expo Europe che si è svolto a Roma lo scorso febbraio con lo scopo di creare sinergie tra il mondo delle aziende aerospaziali e il mercato. Questo fascicolo di inizio anno è tradizionalmente dedicato ai Leader della Produzione: il mercato nel 2009 si è bloccato improvvisamente quando, dopo l’esplosione della crisi dei mercati finanziari alla fine del 2008, le aziende hanno sospeso i budget destinati alla pubblicità. Quest’anno le cose sembrano andare un pò meglio. Ecco, quindi, i pareri di chi guida le case di produzione più importanti: Alto Verbano, Bedeschifilm, BlowUp, BRW, Casta Diva, Cineteam, Fargo, Filmgood, FilmMaster, Flying, ITC Tools, Little Bull, Made, Mercurio Cinematografica, New Partners, Pianafilm, Terminal, The Family. Sfogliando queste interviste, scopriamo anche quali sono stati gli spot più significativi prodotti nel 2009. Ed eccoci alla sezione dedicata alla tv. Si parte con la presentazione dei nuovi palinsesti Rai, che è avvenuta a Roma lo scorso febbraio. Siamo entrati nell’era del digitale terrestre e grandi cose si attendono dai canali specializzati. Il palinsesto primaverile della Rai è forte di molto sport, fiction, attualità e musica, mentre continuano programmi storici come X Factor, Annozero e Chi l’ha visto?. I commenti agli ultimi dati Auditel svelano i successi della tv generalista e satellitare. La prima vince grazie alla grande fiction, agli ottavi di finale di Coppa Italia, al Grande Fratello, a tanti film come Una moglie bellissima di Leonardo Pieraccioni e Una poltrona per due con l’intramontabile Eddie Murphy. La tv sat punta sempre sul calcio, anche se adesso deve fare i conti con l’eccellente offerta di Premium Calcio HD. Tra i film più visti dell’ultimo mese ci sono Twilight e Madagascar 2. Grey’s Anatomy continua a riscuotere consensi. Da segnalare infine il resoconto del festival del cinema di Berlino, che si è appena concluso. L’Orso d’Oro è stato assegnato al film Bal del turco Semih Kaplanoglu, ma i veri protagonisti sono stati Roman Polanski con L’uomo nell’ombra e Martin Scorsese con Shutter Island. L’Italia è stata ben rappresentata da Ozpetek, Soldini e Marcello. Buona lettura!
In copertina, Jaime Ondarza, Amministratore delegato di Turner Italia.
Roberto Albano
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Responsabile Roberto Albano Produzione Raffaella Fracchia Astrid Fiorella Astrid Fiorella eventi@mediakey.it eventi@mediakey.it Stampa Stampa Eurgraf - Cesano Boscone (MI) Eurgraf - Cesano Boscone (MI) Distribuzione Distribuzione Taimm Taimm ■ ■ ■ ■ ■ ■
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EDITORIALE
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SAT E DTT SEMPRE PIÙ IN ALTO
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TURNER: LEADER INDISCUSSI SUL TARGET KIDS
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ŠKODA YETI: IL SUV A RITMO DI RAP
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RIVOLUZIONE IRREVERSIBILE
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ANCHE PER IL SATELLITE È L’ANNO DEL 3D
COVER STORY
SPOT DA NON PERDERE
RICERCHE
SAT EXPO EUROPE 2010
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
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LA RIPRESA NON È LONTANA
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ALTO VERBANO INTERVISTA A GIACOMO POZZETTO, AMMINISTRATORE DELEGATO
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BEDESCHIFILM INTERVISTA A GIOVANNI BEDESCHI, FONDATORE, E LUCA ROBECCHI, REGISTA
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BLOWUPFILM INTERVISTA A LUCA GIBERNA, EXECUTIVE PRODUCER
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BRW FILMLAND INTERVISTA A CLAUDIO CASTELLANI, DIRETTORE GENERALE
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CASTA DIVA GROUP INTERVISTA AD ANDREA DE MICHELI, AMM. DELEGATO, E LUCA ODDO, PRESIDENTE
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CINETEAM INTERVISTA AD ALDO RAPARELLI, AMMINISTRATORE UNICO ED EXECUTIVE PRODUCER
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FARGO FILM INTERVISTA A MASSIMO CERATTO
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FILMGOOD INTERVISTA A PIERANGELO SPINA, PRESIDENTE E EXECUTIVE PRODUCER
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FILMMASTER INTERVISTA A KARIM BARTOLETTI, SOCIO ED EXECUTIVE PRODUCER
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FLYING INTERVISTA A MATTEO MODUGNO, AMMINISTRATORE DELEGATO
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ITC TOOLS INTERVISTA A EMANUELA CAVAZZINI, GENERAL MANAGER ED EXECUTIVE PRODUCER
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LITTLE BULL INTERVISTA A PIERO REINERIO, PRESIDENTE, E MARCO GUIDONE, AMMINISTRATORE DELEGATO
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MADE INTERVISTA AD ANGELA LATORRACA E GIANNI SIAS
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MERCURIO CINEMATOGRAFICA INTERVISTA A LUCA FANFANI E FRANCESCO PISTORIO, EXEC. PRODUCERS
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NEW PARTNERS INTERVISTA A LUCA CIARLA, PRESIDENTE
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PIANAFILM INTERVISTA A DARIO PIANA, REGISTA
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TERMINAL INTERVISTA A LUCA CALLORI DI VIGNALE, AMMINISTRATORE DELEGATO ED EXECUTIVE PRODUCER
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THE FAMILY INTERVISTA A LORENZO CEFIS, DIRETTORE GENERALE
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SWITCH OFF, RAI ON!
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UN CINEMA DOMINATO DAL PASSATO CHE RITORNA
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LA RAI VINCE LA SFIDA DI NATALE
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SATELLITE E DTT QUASI ALLA PARI SUL CALCIO
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SCENDE IL DVD, SALE IL BLU-RAY DISC
PALINSESTI RAI
BERLINALE 2010
ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
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IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
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SOMMARIO
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COVER STORY
CONTINUA IL SUCCESSO DEL GRUPPO TURNER, CHE SI CONFERMA IL PRIMO EDITORE COMMERCIALE PER IL TARGET KIDS IN ITALIA. TANTE SONO LE NOVITÀ PER I CANALI SATELLITARI CARTOON NETWORK E BOOMERANG, MA ANCHE PER BOING, IN JOINT VENTURE CON RTI SUL DIGITALE TERRESTRE, CHE PER ASCOLTI SI POSIZIONA AL QUINTO POSTO DOPO I QUATTRO CANALI PRINCIPALI DELLA TV GENERALISTA.
DI
CLARA ZAMBETTI
TURNER: LEADER INDISCUSSI SUL TARGET KIDS Non accenna ad arrestarsi il successo dei tre canali del gruppo Turner, due visibili sulla piattaforma SKY (Cartoon Network e Boomerang) e uno creato in partnership con Mediaset e trasmesso sul digitale terrestre (Boing). Spettacolari sono soprattutto i risultati di audience ottenuti da Boing, che si posiziona al quinto posto dopo Raiuno, Canale 5, Raidue e Italia 1 nella classifica dei canali italiani sul target kids. Jaime Ondarza, Amministratore delegato di Turner Italia, ci parla delle novità dei palinsesti e dell’offerta web.
Per i nostri canali il 2009 è stato un anno di ulteriori conferme. Dal 2007 siamo il primo editore commerciale kids in tv, nonostante una competizione agguerrita su SKY. Non soltanto manteniamo la leadership, ma continuiamo a crescere. Dall’anno scorso a quest’anno la crescita è stata del 28%. Questo si deve a entrambi i canali, Cartoon Network e Boomerang, dal momento che nessuno dei due prevale sull’altro, avendo linee editoriali complementari e ben distinte. Parliamo prima di tutto di Cartoon Network. Come si caratte-
Il 2009 si è appena concluso per
rizzano i nuovi palinsesti?
voi con ottimi risultati: Turner Ita-
Cartoon Network si rivolge ai bambini delle scuole elementari e delle medie, offrendo contenuti molto contemporanei, variegati per genere e innovati-
lia si è confermato infatti il primo editore commerciale kids su tv e web. Come siete arrivati a questo traguardo?
vi. Ben 10 rimane un punto di forza dei palinsesti, un successo senza precedenti, personaggio di grandissima importanza nel mercato italiano non solo in televisione ma anche come business di prodotti editoriali e giocattoli di ogni tipo. Quest’anno abbiamo lanciato la nuova stagione di Ben 10 Forza Aliena, serie che presenta un protagonista che da bambino è diventato adolescente. Ben 10 è stato inoltre il protagonista di due film in live action, l’ultimo dei quali è stato lanciato lo scorso autunno in grande stile e con risultati di audience molto soddisfacenti. Al suo fianco ci sono altri prodotti di ogni genere, perché il nostro punto di forza è quello di cercare di interpretare i gusti del pubblico anche in anticipo. Nei palinsesti spiccano le produzioni originali dei Cartoon Network Studios come Billy & Mandy, che va in onda da diversi anni con successo, e un cartone innovativo per l’Italia come Shin Chan. Sono tutti cartoni animati che consolidano la linea del comedy, da sempre punto di forza del canale. In un ambito diverso ma complementare si colloca la live action, che abbiamo inaugurato l’anno scorso e che ormai è un appuntamento importante per il nostro pubblico. Abbiamo lanciato in Italia la telenovela per bambini, un’industria molto fiorente in America Latina che aveva già sfondato in altri mercati occidentali. Siamo alla Jaime Ondarza, Amministratore delegato di Turner Italia.
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seconda stagione di Flor e anche questo è un ottimo prodotto che completa l’offerta editoriale variegata di Cartoon Network insieme a lungometraggi di animazione e di live action. Ultimamente abbiamo anche lanciato uno show in studio, Staraoke, che ha avuto molto successo il sabato: produzione europea, presentatori e bambini italiani a sottolineare questo aspetto di contemporaneità e di rilevanza per il nostro pubblico. Quali sono invece i punti di forza della nuova programmazione di Boomerang?
Boomerang ha ottenuto un grande successo differenziandosi dal suo fratello maggiore Cartoon Network con una programmazione più classica e più adatta a un pubblico di bambini piccoli. È molto forte nella fruizione condivisa del canale, bambini e genitori insieme. Accanto a grandi titoli della nostra library, ci sono anche cose prodotte recentemente. Per esempio, per quanto riguarda Tom & Jerry, cartone di grandissima notorietà e longevità, proponiamo episodi vecchi che continuano a essere apprezzati ma anche produzioni nuovissime.
Boing completa l’offerta kids di Turner Italia. Quali novità ci sono in serbo per il 2010?
L’anno scorso, per festeggiare i sessantacinque anni dei due simpatici personaggi, abbiamo lanciato l’ultima produzione realizzata negli studi consociati di Warner Bros. Quindi proponiamo molti classici, ma anche nuovi cartoni animati che ne condividono lo stile colorato, rassicurante e gioioso, adatti anche all’età prescolare. Si tratta di titoli di grande richiamo come Hello Kitty, che proviene dal Giappone ma condivide alcuni elementi con i cartoon classici e piace molto ai bambini piccoli. Una caratteristica di Boomerang è quella di essere molto apprezzato non solo dai bimbi ma anche dalle mamme, che hanno la certezza di trovare su questo canale contenuti particolarmente idonei ai più piccoli. Boomerang è leader da diversi anni tra i canali commerciali prescolari. Questo è importante per gli inserzionisti pubblicitari perché nessun canale riesce a fornire a chi desidera raggiungere questo target un così grande numero di contatti che si caratterizzano per l’elevata fedeltà e la lunga permanenza davanti allo schermo. Che cosa ci può dire delle attività online di Cartoon Network?
Il nostro sito web completa l’offerta editoriale. Collegandosi a www.cartoonnetwork.it è possibile accedere a una gran-
Nella pagina precedente, qui sopra e sotto, i loghi dei canali Cartoon Network, Boomerang e Boing con i rispettivi personaggi e top show. In basso, ‘Hello Kitty’, le cui serie sono trasmesse da Boomerang.
de quantità di contenuti. Presto sarà lanciato anche un sito di Boomerang, che attualmente è ospitato in una sezione all’interno del sito madre. È un sito che fa registrare parecchi utenti perché beneficia della fedeltà del pubblico affezionato ai canali che ama ritrovarsi anche sul web, ma anche perché offre contenuti molto forti e interessanti. Come è stato fatto un attento lavoro per delineare le linee editoriali dei due canali tv, così abbiamo messo molto impegno anche nella realizzazione del sito web, che vanta parecchi contenuti all’insegna del divertimento. Online sono
presenti molti giochi e ne lanciamo in continuazione di nuovi, che si caratterizzano per innovatività e divertimento, sempre legati ai nostri character. Un esempio su tutti è quello di Ben 10, per il quale è stata lanciata un’applicazione in tutto il mondo, partendo dagli Stati Uniti, che si chiama ‘Game Creator’: dà la possibilità ai bambini di crearsi da soli un videogioco e di giocare insieme. Quindi giochi online non solo per fruitori passivi, ma anche per chi ha voglia di creare. Un altro esempio di grande interattività, sempre legato a Ben 10, è ‘Alien Creator’, che consente ai bambini di inventarsi un proprio alieno. I risultati sono estremamente
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Parliamo di una piattaforma completamente diversa, il digitale terrestre, oggi solidamente affermata e in piena crescita, un modello nuovo rispetto al nostro business tradizionale. Non siamo presenti come Turner ma in joint venture con il Gruppo Mediaset. Con Rti abbiamo creato cinque anni fa Boing, che è stato il primo canale free per i bambini in Italia, seguito poi da molti altri. Turner e Mediaset in questo campo sono stati lungimiranti a livello mondiale e non solo italiano. Oggi Boing si è dimostrato una promessa mantenuta e una buona idea, perché non solo è di gran lunga il primo canale per bambini in Italia ma ha anche una posizione di tutto rispetto tra le televisioni free tout court. Vanta infatti share importanti che certe volte sfiorano quelle della grandi televisioni generaliste. Con una trasmissione come la telenovela Flor, di cui parlavo prima, che abbiamo preso da Cartoon Network, Boing raggiunge uno share del 3% sugli individui. Prendendo come target solo i bambini, lo share di Boing è molto più alto e si aggira intorno al 15%. Tra l’altro Boing è presente su una piattaforma consolidata ma che non è ancora giunta al suo livello di maturità, perché l’evoluzione è tuttora in corso. Per ora il digitale terrestre ha una penetrazione che è circa la metà di quella dei canali generalisti, ma questi numeri sono destinati a cambiare quando lo switchoff dall’analogico al digitale sarà completato. Boing ha un’offerta editoriale molto forte, dovuta alla solidità e all’esperienza dei due gruppi, che si esprime in una qualità di altis-
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soddisfacenti: oggi www.cartoonnetwork.it ha circa nove milioni e mezzo di page view secondo Nielsen ed è un sito di riferimento per i bambini.
COVER STORY simo livello. Turner, che cura la linea editoriale e la programmazione del canale in collaborazione con Rti, ha sviluppato la capacità di attingere ai prodotti più forti delle due library. Il cliente trova una televisione gratuita di altissima qualità e di grande intrattenimento: da solo Boing raccoglie gli ascolti di quasi tutti gli altri canali kids messi insieme. Con i nostri tre canali, due sul satellite e uno sul digitale terrestre, raccogliamo la metà degli ascolti che si sviluppano sul target bambini in Italia. Quali risultati vi sta dando il digitale terrestre rispetto al satellite? Quali sono le aspettative per quando sarà completato il passaggio dall’analogico al digitale?
Ci aspettiamo un’ulteriore crescita, dato che Boing è già ora un grande canale della televisione italiana e non uno dei tanti canali tematici. Se proiettiamo su una penetrazione del 100% quello che oggi Boing totalizza nella metà delle case italiane, non possiamo che attenderci una crescita a doppia cifra. Boing sarà un canale che se la giocherà alla pari con molti altri, dato che già oggi sul target kids supera canali generalisti come Rete 4, Raitre e La7 per ascolti. Grandi energie saranno dedicate al suo consolidamento. Una delle caratteristiche della crescita di Boing, che ha interessato a livello internazionale anche molti esperti che hanno iniziato a
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Sopra, un’immagine dei ‘Teen Angels’, la nuova serie live action di Cartoon Network. In basso, i protagonisti dell’ultima edizione di ‘WannaDance?’, il game show di Boing.
studiare la sua case history, è il fatto di non essere cresciuto in maniera semplicemente proporzionale rispetto alla penetrazione ma di più. Gli ascolti di Boing non crescono in modo naturale solo per il maggiore accesso nelle case degli italiani, ma abbiamo visto che il gradimento si consolida sempre di più per via dell’interesse che il prodotto editoriale suscita. Questo anche in presenza di una competizione che, mentre nei primi anni non era presente sul digitale terrestre, oggi è abbastanza variegata. Il successo di Boing è ben riflesso nella raccolta pubblicitaria anche grazie all’eccellente lavoro della concessionaria Digitalia ’08. Che cosa c’è nel futuro di Turner Italia?
Essendo il nostro un approccio cross-platform, abbiamo gran-
di eventi sul territorio che si rivolgono al nostro pubblico e che si aggiungono alla tv, ai siti web, ai video on demand e all’offerta per i telefonini. Quest’anno Cartoon Network avrà molte novità. Poco prima di Natale abbiamo lanciato una seconda telenovela, Teen Angels. Nel 2010 inizierà anche la seconda stagione. Ci sta dando grandi riscontri, e questa è una bella sorpresa, anche se già sapevamo con Flor che è un genere vincente. Teen Angels è un prodotto di grandissimo rilievo: in tutta l’America Latina ha scatenato un fenomeno legato anche alla sua parte musicale. Infatti la pop band che si è generata a seguito del prodotto televisivo è ormai conosciutissima in tutti i paesi di lingua spagnola. Sia per Teen Angels che per Flor Turner detiene anche i diritti di licensing del merchandising e stiamo chiudendo
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alcuni importanti accordi per le due property. A marzo lanceremo una serie prodotta negli studios europei di Cartoon Network che si chiama Hero: 108. Si tratta di una serie di avventura e comedy insieme, molto divertente, che con un linguaggio simile a quello dei videogiochi riprende una storia d’azione giapponese con 108 personaggi che combattono e si avvicendano tra loro. In aprile avremo il lancio delle nuove puntate di Ben 10 Forza Aliena, sicuramente il nostro prodotto di punta, ma anche grandi nomi come le serie di Batman e Star Wars: the Clone Wars (prodotta da George Lucas e distribuita in tutto il mondo da Cartoon Network). A giugno, in mezzo a tante altre novità, ci sarà anche il lancio della seconda stagione di Secret Saturdays, prodotta da noi e apprezzata moltissimo dai telespettatori. Su Boomerang abbiamo lanciato a gennaio la nuova serie Hello Kitty Parallel Town e presto partiranno anche quelle dei Puffi, oltre a nuovi lungometraggi animati e ritorni di cartoni storici, senza dimenticare gli appuntamenti di sempre con le star del canale come Tom e Jerry. Per quanto riguarda Boing, sta continuando con grande successo il lancio della prima stagione di Flor e da marzo partirà Staraoke ogni settimana insieme a WannaDance?, altro grande titolo che si basa su giochi in studio legati al mondo della musica e della danza.
SPOT DA NON PERDERE
IL SUV COMPATTO ESISTE: ŠKODA LO RIBADISCE CON UN NUOVO SPOT PENSATO PER IL MERCATO ITALIANO E UN TARGET GIOVANE, DIRETTO DA GAETANO MORBIOLI E PRODOTTO DA RUN MULTIMEDIA CON LA CREATIVITÀ DI CAYENNE.
DI
MAURIZIO ERMISINO
ŠKODA YETI: IL SUV A RITMO DI RAP
Il rap è la musica di protesta per eccellenza, nata in America dalla black music degli afroamericani. È stata allora una scelta naturale per la protesta, tutta ironica e allegra, in stile Škoda, contro l’uso improprio dei Suv enormi e ingombranti. Perché Ško-
da ha lanciato Yeti, un Suv compatto, dalle dimensioni adatte alla città. Un Suv che permette un uso responsabile ed educato a chi lo guida. Il nuovo spot di Škoda Yeti è un simpatico grido di protesta, rappato da alcuni ragazzi che girano per la città sul Suv compatto Yeti. Un’operazione crossmediale che dallo spot si sposta nel territorio del videoclip,
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e dalla comunicazione televisiva a quella virale della rete. “Yeti è un Suv compatto, una vettura disponibile sia a due che a quattro ruote motrici”, ci spiega Giorgio Colombo, Direttore marketing di Škoda Italia. “È una vettura che abbina la capacità di fare degli off-road a una compattezza che permette l’utilizzo anche nel territorio urbano. L’abbiamo chiamata, con un’efficace idea della nostra agenzia creativa, il Suv compatto. Quando abbiamo lanciato la vettura, alla fine di ottobre, abbiamo usato la frase ‘Yeti: il Suv compatto esiste’. È un gioco basato sullo Yeti, l’abominevole uomo delle nevi,
un essere misterioso che ognuno di noi ha nella propria testa. In realtà esiste, è una macchina, un Suv compatto. E non è una leggenda”. “Škoda Yeti si rivolge a persone che hanno uno stile di vita dinamico, amano le attività sportive all’aria aperta, ma usano la vettura anche in contesti urbani”, spiega Colombo. “Il target è abbastanza giovane, si muove parecchio e ha una vita attiva”. Il primo spot di lancio di Yeti sul mercato italiano è stato l’adattamento di uno spot internazionale. “Si vedeva la vettura in ambito extraurbano, un bosco, con una famiglia a bordo”, con-
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ferma Colombo. “La vettura veniva ripresa un po’ a scatti, e si faceva capire che era vista a distanza da un essere misterioso, che poi era uno Yeti. Quando la famiglia arriva a casa, la bambina si accorge di essere guardata dallo Yeti e gli fa un ‘grrr’ che lo spaventa e lo allontana. Lo spot si chiude con la frase. ‘Il Suv compatto esiste’. Quel taglio è stato creato dalla nostra agenzia sullo spot internazionale. Abbiamo voluto inserire un tocco di simpatia umana all’interno di uno spot classico di lancio incentrato sul prodotto”. Il secondo step è uno spot, ideato appositamente per l’Ita-
In queste pagine, alcuni frame del nuovo spot per Škoda Yeti, prodotto da Run Multimedia con la creatività di Cayenne.
lia, che rientra in una strategia più completa, che comprende anche spot radiofonici, campagne stampa e internet. “Siamo nella fase cosiddetta di rilancio”, ci spiega il Direttore marketing. “Abbiamo lanciato la vettura a ottobre, novembre e dicembre sono mesi in cui difficilmente in Italia si immatricolano le auto. Ora abbiamo deciso di creare qualcosa ad hoc perché, dopo esserci concentrati più sul prodotto dal punto di vi-
sta delle caratteristiche, vogliamo parlare al target di riferimento. Che è rappresentato da persone con uno stile di vita attivo e una certa dose di self-confidence. Škoda, con tutti i suoi prodotti, è un marchio che si rivolge a un pubblico piuttosto razionale. In questo caso abbiamo voluto dare alla comunicazione anche contenuti emozionali, perché Yeti è forse la vettura più emozionale tra quelle del marchio Škoda. Ci rivolgiamo quin-
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Credits Cliente: ŠKODA ITALIA Direttore marketing: GIORGIO COLOMBO Prodotto: ŠKODA YETI Agenzia: CAYENNE Direttori creativi: STEFANO TUMIATTI GIANDOMENICO PUGLISI Art director: MATTEO AIROLDI Copywriter: FEDERICO BONRIPOSI Casa di produzione: RUN MULTIMEDIA Executive producer: ANDREINA LOVATELLI Regia, Fotografia e Montaggio: GAETANO MORBIOLI Scenografia: ERMES ARCHETTI, MATHEW DA VIÀ Location: BARCELLONA Durata: 1X15” – 1X30” Post produzione: RUN MULTIMEDIA
gressivo e prevaricante. E lavoriamo su questo”. Su questo infatti ha lavorato Cayenne, l’agenzia che ha curato la creatività dello spot. “L’idea è quella di utilizzare tutto il vissuto negativo del mondo dei Suv, inteso anche come stile di vita e stile di guida, per dire che invece Škoda ha lanciato un Suv più compatto, più a misura di città, che sia per volume sia per l’atteggiamento mentale di chi lo guida viene utilizzato in modo più adeguato”, racconta Stefano Tumiatti, Direttore creativo e strategico di Cayenne. “Škoda si rivolge a un pubblico più intelligente, più attento. La chiave creativa è stata utilizzare il rap, che è il mezzo musicale di protesta dell’America nera”, spiega. “Abbiamo usato questo cavallo di Troia per fare una protesta, assolutamente ironica, nel tipico stile Ško-
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SPOT DA NON PERDERE
di a persone vitali, energiche, a cui piace sperimentare, ma che preferiscono fare una scelta non proprio nella corrente, fuori dagli schemi prefissati”. Tutti questi concetti sono confluiti nel brief che è stato dato all’agenzia. “Esiste un mondo fatto di Suv, un mondo ricco di Suv ‘XXL’ che possono essere tanto ingombtanti da infastidire qualcuno, non tanto per le loro dimensioni ma per il modo in cui vengono usati, parcheggiati da maleducati in doppia fila, sul marciapiede, sulle strisce pedonali”, ci racconta Colombo. “Noi abbiamo voluto usare, in modo ironico, un Suv di dimensioni ‘umane’, non esagerate, in una comparazione critica verso chi usa il Suv in maniera poco rispettosa. Un Suv più piccolo, che permette di esprimere un essere più educato e più raffinato. Per riuscirci siamo partiti da un soggetto radio che usa la musica rap: alcuni rapper cantano dei brani contro i Suv più ingombranti. Noi vogliamo prendere le distanze da questi ultimi. Diciamo: anche noi abbiamo un Suv, con caratteristiche diverse, e sosteniamo che un uso diverso del Suv è possibile. Nello spot ci sono ragazzi molto allegri che, andando in giro per la strada, si troveranno ad aver a che fare con dei Suv che si comportano in maniera criticabile, parcheggiati in modo fastidioso. Lo spot si chiude con una scena in cui i ragazzi si comportano bene, facendo passare una signora con un passeggino”. Vengono sfatati così i luoghi comuni sui Suv. “Non demonizziamo i Suv”, conferma Colombo, “ma l’uso sbagliato che a volte se ne fa. Noi ci possiamo permettere di farlo perché la dimensione della Yeti gioca a nostro favore. Noi crediamo che chi sceglie il nostro Suv compatto abbia delle caratteristiche di personalità in linea con un utilizzo ‘corretto ed educato’ della vettura, perché il nostro non è un marchio che viene scelto da chi ha un carattere ag-
SPOT DA NON PERDERE
da, contro lo stereotipo dei Suv più grandi e in favore di un Suv dalle dimensioni compatte”. “Per lo spot televisivo abbiamo scelto un rapper milanese”, continua Tumiatti. “Per i soggetti radio abbiamo fatto anche la versione romana e quella napoletana. Abbiamo creato versioni diverse per arrangiamenti e suoni, usando tre veri rapper locali e non degli speaker pubblicitari. Con loro abbiamo interpretato questa idea”. Per la versione visiva degli spot bisognava trovare un’immagine in grado di evocare gli altri Suv, quelli fastidiosi, senza mostrarli effettivamente. “Per rappresentare i Suv ingombranti abbiamo usato dei parallelepipedi di cartone, delle dimensioni di un Suv, che con dei passaggi molto veloci ci fanno vedere quanto può essere scomodo un Suv ingombrante”, svela Tumiatti. Ma l’operazione non finisce qui, anzi ha uno sviluppo molto interessante. “Faremo anche una versione più lunga di questo spot, un vero e proprio videoclip musicale, che posteremo su YouTube. Speriamo che avrà successo e che potrà creare interesse nella fascia di pubblico più giovane, quella cui ci rivolgiamo con questa vettura”. Dal terreno dello spot ci spostiamo così in quello del videoclip, e dalla comunicazione televisiva classica andiamo verso quella virale e crossmediale. Cosa che testimonia ancora di più l’attenzione verso un target di riferimento e il suo modo di comunicare. “Yeti più che mai è un prodotto che si può rivolgere a un pubblico più giovane”, conferma il Direttore creativo di Cayenne. “Si pensi alla versione con motore 1200 e cambio automatico, una vettura dai bassi consumi, adatta a un target giovane, ma con tutte le caratteristiche di un fuoristrada. È un prodotto innovativo e interessante, ed è coerente parlare a un pubblico più giovane e nuovo per quello che è il vissuto di Škoda”.
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Lo stile dello spot, e del video, è testimoniato anche dalla scelta di Gaetano Morbioli, specialista in videoclip. “Abbiamo pensato a lui perché vorremmo che sia lo spot sia il video che metteremo su YouTube avessero in tutto e per tutto i canoni del video musicale, proprio per andare verso quel pubblico giovane che ci interessa molto”, conferma Tumiatti. “Il videoclip ha un linguaggio diverso perché, essendo abbinate alla musica, le immagini seguono ritmi particolari”, spiega il regista Gateano Morbioli. “In realtà negli ultimi tempi il prodotto videoclip si è molto ripulito, avvicinandosi allo stile cinematografico o usando uno stile più sporco con la camera mossa. L’agenzia e il cliente volevano comunque un linguaggio da videoclip, quindi abbiamo cercato di evitare quelle che potevano essere le classiche riprese di un’autovettura, cercando di essere leggermente più ‘sporchi’ in post produzione per quello che riguarda i passaggi da un’inquadratura all’altra. Abbiamo cercato dei passaggi più ‘pop’, come quelli che vediamo nei video americani. Si tratta di video più controllati nel montaggio, fatti di stacchi non semplici. Ci siamo divertiti a fare un po’ di morphing e di compositing”. “Ho scelto di girare con due camere digitali, la Red e la Canon Mark II, perché entrambe hanno qualcosa che mi piace molto, un linguaggio che negli ultimi tempi sto provando e studiando, cercando di tirare fuori qualcosa”, continua Morbioli. “Mi piace molto la Mark II perché vede nel buio e quindi, se controllata con la luce, crea una pastosità un po’ strana, nuova. La Red è ormai uno standard: la uso da quando è uscita perché permette di girare molto al ralenti senza spendere in pellicola. Ho voluto girare al sole con la luce che entra in macchina per dare all’immagine un effetto leggermente ovattato”.
Sopra, Yeti, il nuovo Suv di Škoda, protagonista dello spot e del videoclip diretti da Gaetano Morbioli.
Perché uno spot di questo tipo fosse credibile, era necessario scegliere bene i protagonisti. “È stato uno street casting, gli attori sono ragazzi che amano la musica e non sono dei modelli, ma sono presi dalla strada”, spiega Morbioli. “Così si è formata una band molto verosimile. Il mio stile è stato scelto per avvicinarsi al mondo dei video, quindi era importante concepire un gruppo che non sembrasse posticcio”. Per trovare le strade e la luce giusta, la produzione si è spostata a Barcellona. “Ci è stata chiesta una tipologia di ripresa in stile videoclip, giovane, moderna, che rispecchiasse il messaggio dello spot”, racconta Andreina Lovatelli, Executive producer della cdp Run Multimedia. “Per questo abbiamo scelto come location Barcellona, una città europea pulita, con un ottimo clima e strade molto larghe per aiuta-
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re le riprese. Dovendo girare in uno stile simile a quello di un videoclip, la macchina era un elemento centrale. Abbiamo girato con un camera car e un dolly, con la macchina che si muoveva tra strade più larghe e più strette: è interessante vedere la contrapposizione tra queste due situazioni”, ci spiega la produttrice. “Abbiamo girato anche a Montjuic, la zona collinare, lasciandoci Barcellona alle spalle. La città ci ha fornito una serie di location molto varie. Abbiamo bloccato i tram e alcune strade per poter girare le riprese in cui gli spazi dovevano essere liberi”, aggiunge. “Abbiamo cercato di adattarci alle strade, e in quella mezz’ora di ripresa abbiamo cercato di chiudere una parte di strada a nostro vantaggio”. Nessuna strada sarà chiusa, invece, per chi andrà in giro su Škoda Yeti. È iniziata l’era dell’uso responsabile del Suv.
WANTED
Alberto Sarti
Roberto Serra
Andrea Sarti
Fabio Castelli
Dodo Occhipinti
“Piercing Boy”
“Bob Serratura”
“TatuHatu”
“Il Tenebrone”
“Er Paparazzo”
Marco Longieri
Flavio Ibba
Vincenza Filomena
Malgorzata Polit
“Mr. Cordless”
“The Moogflon”
“Baby Danger”
“East End Girl”
MARCO LONGIERI Originario dei Rom stanziali di Cassina de’ Pecchi. Ras dei motorini rubati a 15 anni, a 18 passa alle motrici di camion. A 21 anni si “specializza” nelle autoradio e con l’avvento dei telefonini guida una banda di minorenni che rapina i cellulari ai ragazzini ricchi. Già noto come “Roming Hood” è un grande esperto di cimici.
Sceneggiatura di Paolo Stecca Fotografie di Nicolò Quirico Artwork by Traccia - www.traccia.it Si ringrazia il carcere minorile di Alberobello per aver rilasciato in permesso speciale la spregiudicata Vincenza Filomena.
ROBERTO SERRA Nasce a Malta in una famiglia della nobiltà decaduta dell’isola. Giovanissimo ruba una barca a vela e fugge in Sicilia dove viene affiliato alle cosche dell’Etna. Esperto di casseforti, nel giro degli scassinatori è noto come “Bob Serratura”. Attualmente ritenuto molto pericoloso per l'insana passione per gli esplosivi, dalle miccette al plastico.
Top Digital srl via Giovanni da Procida, 6 - 20149 Milano Tel. 02.3310.5613 - Fax 02.3310.0528 www.topdigital.it - topdigital@topdigital.it PRODUZIONE E POST-PRODUZIONE AUDIO AL SERVIZIO DELLA COMUNICAZIONE
RICERCHE
CON LA CRESCITA DEL 15% DELLA RACCOLTA PUBBLICITARIA REGISTRATA NEL 2009, LE NEW TV AUMENTANO IL LORO PESO SUL TOTALE DEL MERCATO TELEVISIVO E RIBADISCONO UN FENOMENO INEQUIVOCABILE: NELL’ATTUALE SCENARIO COMPETITIVO, LA CRESCITA NON PUÒ PRESCINDERE DALLA CONOSCENZA DEL MONDO DIGITALE E DALLA CAPACITÀ DI SAPERLO INTERPRETARE CORRETTAMENTE.
DI
VITTORIO ROSSINI
RIVOLUZIONE IRREVERSIBILE Nello scorso mese di dicembre si è svolto a Milano il convegno ‘New Tv & Media: la crisi accelera la trasformazione’, focalizzato sulla presentazione dei risultati rilevati dall’Osservatorio su New Tv & Media (promosso dalla School of
Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Cefriel) e inerenti il mercato dell’emittenza digitale. Pur estendendo l’ambito di analisi all’insieme dei cosiddetti new media, la ricerca ha mantenuto un focus specifico sulle televisioni digitali: si è basata, infatti, sull’analisi di oltre 550 canali (relativi a tutte le principali piattaforme) e su oltre 50 ‘casi di studio’ che hanno coinvolto, mediante interviste dirette, alcune importanti imprese operanti nei vari stadi della filiera. Più specificamente, l’Osservatorio ha adottato una ‘prospettiva sistemica’ finalizzata a comprendere tutta la molteplicità dei variegati fenomeni che stanno scandendo il percorso evolutivo del comparto in esame: da quelli correlati alle piattaforme televisive digitali che arrivano sul teleschermo tradizionale (Sat Tv, Dtt e IPTV: l’analisi definisce ‘Sofa-Tv’ tali piattaforme, ricevibili nel salotto di casa, così come definisce tale comparto con l’espressione ‘televisore-centrico’) a quelli basati su internet e fruiti tramite un qualsiasi pc, laptop, desktop o netbook (il cosiddetto mondo ‘pc-centrico’) e sulle reti mobile (il mondo ‘cellulare-centrico’). Se la prospettiva è così ampia, ci sono due precise ragioni: la pri-
ma è che i confini fra tali ‘mondi’ sono sempre più sfocati, in virtù del processo di convergenza tecnologica in atto, e la seconda si lega al fatto che tutti i media in senso lato, pur apparendo eterogenei a livello di formati, modalità e occasioni di fruizione, partecipano alla grande sfida competitiva per lo ‘share of advertising’ delle imprese e per lo ‘share of wallet’ del consumatore finale. “Nella visione sistemica sopra evidenziata”, ha spiegato in sede di presentazione dello studio Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano, “si evidenzia il fatto che nel 2009 il mercato dei new media ha fatto registrare in Italia una crescita nell’ordine del 13%, riuscendo a compensare parzialmente la contrazione del fatturato da parte dei mezzi tradizionali e generando nuovi ricavi per quasi 600 milioni di euro. Sono numeri che ci mettono inequivocabilmente davanti a una cruda realtà che per anni, forse, non abbiamo voluto realmente comprendere: ovvero che il mondo dei media non è più quello di prima e che la rivoluzione digitale in atto lo sta profondamente e strutturalmente cambiando. In particolare, la crisi congiunturale sta togliendo definitivamente qualsiasi residuo di ‘ciambella di salvataggio’: in uno scenario come quello attuale, la crescita degli editori – se non la loro stessa sopravvivenza – si trova nel mondo di-
gitale e nella capacità di saperlo interpretare in modo corretto. Occorre cambiare e adeguarsi con decisione e urgenza, aguzzando l’ingegno per affrontare in modi diversi e possibilmente innovativi tutti i differenti mondi (tv-centrico, pc-centrico, cellulare-centrico) che le tecnologie digitali stanno proponendo e per cercare di capire, senza preconcetti e vincoli mentali, come generare nuove fonti di ricavo, derivanti sia dalla pubblicità sia dall’offerta agli utenti di contenuti a pagamento”.
Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano.
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Secondo i dati emersi dalla ricerca, il già citato incremento del 13% messo a segno alla fine dello scorso anno ha portato i mezzi digitali a rappresentare una quota pari al 29% del mercato dei media nel loro complesso, quota che appare in costante ascesa rispetto al 24% del 2008 e al 22% del 2007.
IL MERCATO DELLE NEW TV Entrando nel merito delle singole componenti che costituiscono il mercato dei new media,
milioni di euro 16.000
14.570
14.150
14.000
–3%
12.000
–16%
10.000 8.000 6.000
4.364
3.896
4.000
+13%
+12% 2.000 0
2007
2008
2009*
2007
Media non digitali
2008
2009*
Media digitali
* Valore preconsuntivo stimato. Fonte: Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria gestionale.
si evince innanzitutto che in termini percentuali il peso più rilevante è quello delle Sofa-Tv digitali (76%); l’incidenza di internet è nell’ordine del 18% e quella del mobile è pari al 6%. Allo stato attuale, le piattaforme televisive digitali sono essenzialmente utilizzate per l’offerta di contenuti di natura televisiva, fatta eccezione per alcuni canali radiofonici (presenti nel bouquet di SKY e sul Dtt) e per i teletext (Televideo e Mediavideo in primis): questi ultimi, anche se fino a questo momento non hanno ancora saputo sfruttare pienamente le potenzialità della nuova piattaforma digitale, in futuro potrebbero accentuare il loro ruolo. A fronte di una contrazione di circa il 10% degli investimenti destinati alla tv tradizionale, le New Tv hanno registrato nel 2009 una crescita del 15%, superando i 3.800 milioni di euro in valore assoluto e aumentando notevolmente il proprio peso sul totale del mercato televisivo (dal 35% del 2008 al 41%). In merito alle diverse piattaforme digitali rimane predominante il ruolo di quella satellitare (l’incidenza di SKY è dell’84%), ma aumenta in modo
rilevante l’importanza del digitale terrestre, in virtù di un tasso di crescita superiore al 70%; restano sostanzialmente stabili – e modesti in termini di valore assoluto – i contributi delle altre piattaforme (IPTV, mobile e internet). In particolare, il 2009 è stato un anno importante per le già citate Sofa-Tv, essendo stato caratterizzato dallo sviluppo di alcuni fenomeni destinati a produrre, nel prossimo futuro, significativi cambiamenti strutturali. Fra i più rilevanti, l’indagine cita esplicitamente la forte competizione tra SKY e Mediaset nel mercato della tv a pagamento: una competizione che sta aven-
do effetti sostanzialmente positivi, spingendo i due attori a introdurre continuamente novità sul mercato, a livello sia tecnologico sia commerciale. Fra tali innovazioni spiccano per esempio la diffusione della tv HD, attualmente spinta soprattutto da SKY ma comunque non trascurata dagli operatori del Dtt, e il lancio di una prima versione non IP della over-the-top tv da parte di Mediaset, che potrà portare a un notevole arricchimento dei contenuti e dei servizi erogabili tramite il digitale ter-
restre. Oggi come oggi non sta invece partecipando alla competizione per la conquista del mercato pay l’emittenza di Stato: come soggetto pubblico, la Rai preferisce puntare a svolgere un ruolo sempre più importante nel campo dell’offerta free. Il secondo fenomeno evidenziato chiama in causa lo sforzo profuso da importanti comparti dell’offerta per lo sviluppo di decoder universali, ovvero idonei a rendere accessibili con un unico set-top box e con un unico telecomando le diverse piattaforme televisive (satellite, Dtt e anche web, in un formato e con una navigabilità adatta alla televisione). È un elemento che l’Osservatorio ritiene particolarmente interessante, perché rappresenta il ponte che consente al mondo delle Desktop-Tv di ‘entrare’ nel tradizionale televisore di casa: a riguardo, si possono già segnalare interessanti accordi tra produttori di televisori e grandi web company globali, finalizzati a incorporare nei nuovi apparecchi televisivi alcuni dispositivi che consentono di accedere in modo semplice e rapido a risorse web e alla Desktop-Tv. Un altro aspetto evidenziato riguarda l’IPTV, piattaforma spinta dagli operatori di telefonia fissa per cercare di conquistarsi uno spazio nel mondo delle Sofa-Tv. Anche in considerazione dei risultati ot-
Le nuove piattaforme televisive, come l’IPTV, stanno aumentando il proprio peso sul totale del mercato: nel 2009 la raccolta pubblicitaria delle New Tv è cresciuta del 15%.
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RICERCHE
La dinamica del mercato dei media: tradizionali vs. digitali
RICERCHE
Il peso dei new media sul mercato complessivo 2007
2008
2009
21% Digitale
24% Digitale
79% Non digitale
76% Non digitale
29% Digitale
71% Non digitale
Fonte: Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria gestionale.
tenuti fino a questo momento, che appaiono abbastanza limitati, i suddetti operatori si stanno impegnando per far evolvere il concetto stesso di IPTV: da ‘walled garden’ chiusi e facenti capo al singolo player a piattaforma aperta, potenzialmente utilizzabile da qualsiasi aggregatore di contenuti. Tornando alle Desktop-Tv, il 2009 ha ribadito due fondamentali tendenze che erano già state rimarcate nell’edizione dell’anno precedente dello studio. Un trend primario è quello che porta a considerare le Desktop-Tv come una componente di offerta (tra l’altro particolarmente ricca e attrattiva per l’utente) riconducibile al variegato mondo del web, e dunque non come un mercato specifico e avulso dall’universo online. Questo atteggiamento si traduce nella possibilità di maggior spazio, sia per gli editori che interpretano l’offerta televisiva in un’ottica strategica più ampia – multicanale e di portafoglio – sia per le imprese e le pubbliche amministrazioni che intendono puntare sul video per potenziare l’attività di comunicazione e interazione con i propri clienti. Gli artefici dell’Osservatorio ritengono che le cose siano invece più complicate per gli operatori definiti ‘puri’, ossia per le start-up nate appositamente per
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operare in questo mercato, anche se la strada del successo non è comunque sbarrata nemmeno per loro (lo dimostrano alcuni casi internazionali, primo fra tutti quello di Hulu). La seconda tendenza di rilievo sottolineata esplicitamente chiama invece in causa la notevole mole di attività di sperimentazione in atto in questo ambito. Il web, infatti, sta confermando di essere un contesto particolarmente favorevole per testare innovazioni e varare iniziative sperimentali in campo televisivio. A riguardo, è anche importante evidenziare che il fermento imprenditoriale e la vivacità innovativa stanno conferendo allo scenario in esame la connotazione di una sorta di ‘laboratorio’, in cui sperimentare nuovi concept che nel corso del tempo potranno arricchire ulteriormente anche l’offerta televisiva delle altre piattaforme. Un processo definito ‘di contaminazione’ e, per certi versi, in atto già oggi: si pensi alle SofaTv e all’introduzione di decoder universali e di televisori in grado di accedere ai contenuti del web o, ancora, alle Hand-Tv e all’affermazione del paradigma del mobile internet o degli application store. A proposito delle Hand-Tv, allo stato attuale le due reti che si collocano alla base dell’offerta (ov-
vero quella Dvb-h e quella cellulare) stanno attraversando una serie di dinamiche evolutive che divergono in modo rilevante. Più specificamente, il continuo incremento della banda disponibile consente alla rete cellulare di proporsi sempre di più come un’efficace piattaforma anche per la fruizione di contenuti video; senza contare che essa, rispetto alla piattaforma Dvb-h, può contare su una serie di vantaggi non indifferenti (una base installata notevolmente superiore, l’interattività tipica delle reti IP, la possibilità di offrire una gamma più ampia di servizi). Inoltre, l’affermazione del paradigma del mobile internet e degli application store rappresenta una sorta di potenziale lasciapassare, esteso a tutti gli operatori interessati (dai broadcaster agli editori e alle web company), per provare a inserirsi nello scenario competitivo. In tale contesto, la principale criticità è individuata dal report nelle caratteristiche dei modelli di business che si affermeranno: un modello vertente esclusivamente sulla pubblicità non sarà in grado di generare numeri realmente significativi, mentre il modello ‘freemium’ appare potenzialmente più interessante. Quanto al Dvb-h, il cui sviluppo è legato alla spinta di un solo
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operatore, è invece considerato in fase di stallo: allo stato dell’arte non si è ancora andati in direzione della creazione di un ecosistema in cui tutti i player della filiera possano trovare un posizionamento coerente e, dunque, avere un reale interesse a far decollare il mercato. Le potenzialità di questa piattaforma sono non solo molteplici ma anche complementari a quelle offerte dalla rete cellulare: tuttavia, fino a quando non si sbloccherà la situazione testé descritta, esse sono destinate a rimanere tali e a non essere colte, nemmeno in minima parte. Infine, vista l’ampia ‘prospettiva’ dell’ambito d’indagine di cui si è detto in apertura, ricordiamo sinteticamente anche che nel 2009 il valore del mercato dei media correlati al web (inteso come la somma degli introiti pubblicitari e delle vendite di contenuti premium: video e musica in streaming, contenuti editoriali) si è attestato intorno ai 910 milioni di euro, per una crescita di oltre il 10% rispetto al 2008. Il 98% di questo valore è costituito dall’advertising, mentre sono ancora molto ridotti i ricavi dalla vendita dei contenuti; ma il potenziale del mezzo web, secondo gli artefici dello studio in esame, è nettamente superiore ai valori testé espressi.
SAT EXPO EUROPE 2010
SI È SVOLTA A ROMA LA NUOVA EDIZIONE DI SAT EXPO EUROPE, LA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DEDICATA ALL’INDUSTRIA AEROSPAZIALE, AI SUOI SERVIZI E APPLICAZIONI E ALLE TELECOMUNICAZIONI INTEGRATE. L’EDIZIONE DI QUEST’ANNO HA VISTO IL 3D VIA SATELLITE AL CENTRO DEI DIBATTITI E DELLE RIFLESSIONI. NE PARLIAMO CON IL PRESIDENTE, PAOLO DALLA CHIARA.
DI
GIANNI MARTINELLI
ANCHE PER IL SATELLITE È L’ANNO DEL 3D La manifestazione Sat Expo Eu-
Quali sono i principali obiettivi di
rope, giunta quest’anno alla ter-
Sat Expo Europe?
za edizione, si è tenuta presso la
Lo scopo di Sat Expo Europe è quello di creare le migliori sinergie tra il mondo delle aziende aerospaziali e il mercato, con l’obiettivo di allargare in modo sempre più capillare il raggio dell’azione estera e le relazioni con i mercati dei paesi emergenti, rafforzando la vision dello spazio come brand: un’azione indirizzata a indicare soluzioni e applicazioni innovative e a stimolare la crescita economica dell’industria aerospaziale europea. Questa terza edizione ha segnato il riconoscimento degli sforzi che sono stati fatti in questi anni, da quando cioè la manifestazione – provenendo da oltre un decennio dedicato alle telecomunicazioni avanzate – ha arricchito la sua proposta aprendosi al segmento dei servizi e delle applicazioni dello spazio e decidendo di spostarsi a Roma. A tre anni di distanza,
Nuova Fiera di Roma dal 4 al 6 febbraio e si è sviluppata su un’area espositiva nella quale sono state rappresentate le industrie,
le applicazioni e i servizi delle quattro macro-aree dell’aerospazio (osservazione della Terra, navigazione, esplorazione e trasporto spaziale, telecomunicazioni integrate). Nel corso dell’evento si sono svolti anche i convegni della Mediterranean Space Conference, ormai diventata l’appuntamento internazionale di riferimento economico e istituzionale nel settore dello spazio per tutti i protagonisti dell’industria aerospaziale italiana ed europea, comprese le agenzie spaziali e le istituzioni nazionali ed estere. Per saperne di più su Sat Expo Europe 2010, abbiamo intervistato il Presidente della manifestazione Paolo Dalla Chiara.
quella che era sembrata una scelta rischiosa e un’impresa difficile viene oggi osservata con soddisfazione per avere comunque lanciato una sfida per la crescita e la promozione di un settore che in Italia e in Europa sta assumendo valenze sempre più strategiche. Quali sono le novità principali che avete presentato nel campo satellitare?
Il 2009 ha visto l’arrivo di una novità assoluta nel social entertainment: la trasmissione via satellite di eventi live 3D messa in campo dal 3D Stereoscopic Group. Una svolta sia per la promozione degli artisti sia per la varietà di contenuti che le sale possono offrire, uno strumento di comunicazione e di sviluppo innovativo e stupefacente per le aziende legate agli eventi e produttrici di tecnologia. Il 3D live via satellite è una modalità ancora più eccezionale ed emozionante per coinvolgere un pubblico che comprende fasce di appassionati sempre più numerose. La tecnologia 3D si appresta anche a un trionfale ingresso nel mondo del broadcast satellitare, fatto che porterà a un’ulteriore diversificazione dei contenuti televisivi. Un convegno è stato interamente dedicato agli sviluppi del mercato della produzione e dei contenuti in 3D. Oltre che con le associazioni e le istituzioni, se ne è discusso con i rappresentanti del 3D Stereoscopic Group davanti a una platea di operatori provenienti Paolo Dalla Chiara, Presidente di Sat Expo Europe.
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dal mondo dei contenuti, dei tecnici del linguaggio cinematografico e televisivo, della produzione e della distribuzione. Qual è attualmente la diffusione di questa nuova tecnologia 3D in Italia?
La manifestazione di quest’anno ha presentato una tecnologia già matura e disegnato lo sviluppo del mercato prossimo venturo, insieme a tutti gli attori della filiera. Il 2010 sarà infatti l’anno che vedrà l’ingresso della tecnologia 3D sia nel salotto di casa sia nei cinema, con nuove modalità di fruizione degli spettacoli e dei programmi rivolti al grande pubblico. Ma sarà soprattutto l’anno dell’esplosione del 3D, e l’occasione sarà data dai prossimi mondiali di calcio in Sudafrica. Il 3D è attualmente diffuso soprattutto negli Stati Uniti, dove il mercato si presenta in forte espansione, visti gli incassi al botteghino. Nei prossimi anni negli Usa sono previste cinquemila sale attrezzate e oltre 10 milioni di televisori 3D.
SAT EXPO EUROPE 2010 In Italia il primato spetta al 3D Stereoscopic Group. Lo scorso anno è stata ripresa in 3D live stereo e trasmessa via satellite una partita di basket del campionato italiano. Si è trattato del primo test in Europa relativo a eventi sportivi. Questa partnership tecnologica vede Eutelsat, il maggiore operatore satellitare europeo, collaborare con due aziende italiane, ovvero OpenSky, specializzata nella trasmissione di contenuti digitali via satellite, e DBW Communication, specializzata nella ripresa e nella post produzione di eventi in 3D: un gruppo in grado di offrire al mercato la possibilità di creare innovativi contenuti in 3D per lo spettacolo, la fiction e anche la pubblicità. Sat Expo è stata inoltre l’occasione per presentare il progetto ‘100 sale in rete’, un’iniziativa avviata con la Direzione Cinema del Ministero dei Beni Culturali e la collaborazione di Eutelsat per il cinema digitale e la distribuzione via satellite.
Il 3D Stereoscopic Group unisce le professionalità di tre aziende (Open-Sky, Eutelsat e DBW Communication) per produrre e distribuire eventi live in 3D.
tante conferenza stampa tenutasi a Mosca nel mese di novembre che faceva parte del programma di promozione internazionale della manifestazione. Da segnalare anche l’India come ‘Partner Country’, che è stata protagonista del convegno di apertura sulla geopolitica dello spazio e le relazioni di cooperazione internazionale nel Mediterraneo. La manifestazione ha visto comunque la presenza di circa venti delegazioni straniere, con il contributo organizzativo del Ministero dello sviluppo economico e dell’Istituto per il commercio estero. Le presenze
della NASA e delle China Galileo Industries sono ulteriori evidenze dell’importanza internazionale assunta dalla manifestazione. Ma soprattutto sono la conferma di essere riusciti a stabilire contatti e relazioni solide e fattive con importanti esponenti della ricerca e dell’industria aerospaziale internazionale, in vista di ulteriori sviluppi. E per quanto riguarda le istituzioni europee e nazionali?
Sono moltissimi i patrocini che sono stati concessi, oltre a quelli già prestigiosi della Commissione Europea e dell’Alto
Quella di quest’anno è stata un’edizione sempre più internazionale?
Assolutamente sì. Non dimentichiamoci infatti dell’impor-
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Patronato della Presidenza della Repubblica. Mi riferisco in particolare all’appoggio che, come partner istituzionale, ha offerto il Comune di Roma. È stato proprio il Campidoglio, infatti, la cornice della giornata di inaugurazione della manifestazione, con due eventi nella Sala del Carroccio e nella Sala Pietro da Cortona. Ma la dimensione e l’importanza della manifestazione non sono sfuggite neanche agli organismi culturali e scientifici che hanno concesso il loro partenariato scientifico: l’Università ‘La Sapienza’, quella di Tor Vergata, l’IEEE, l’AIDAA, il CIRA. Adesioni e collaborazioni che hanno fatto di Sat Expo Europe un luogo di intreccio tra ricerca applicata e ricerca sperimentale. Non dimentichiamo infine la collaborazione con le associazioni dell’aerospazio italiano (ASAS, AIAD e AIPAS), che hanno fatto di Sat Expo Europe una manifestazione di riferimento, e delle agenzie spaziali italiana ed europea, che con la presenza dei loro relatori hanno contribuito ad arricchire i contenuti dei convegni della Mediterranean Space Conference.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
SE IL 2009 È STATO UN ANNO DIFFICILE PER LE CASE DI PRODUZIONE – CHE HANNO RISENTITO DELLA RIDUZIONE DEI BUDGET PUBBLICITARI DA PARTE DELLE AZIENDE – SEMBRA CHE IL 2010 SARÀ MIGLIORE. NELLE PROSSIME PAGINE FACCIAMO IL PUNTO SULL’ANDAMENTO DEL MERCATO E SULLE PROSPETTIVE FUTURE.
LA RIPRESA NON È LONTANA Quando alla fine del 2008 è scoppiata la crisi finanziaria internazionale, seguita dalla recessione e dal crollo dei consumi a livello mondiale che ben conosciamo, il mondo della pubblicità si è fermato all’improvviso. La prima cosa che le aziende tagliano in tempi difficili, infatti, è la comunicazione, come abbiamo potuto rilevare anche in altri periodi bui dell’advertising, per esempio nel biennio 2001/2002. Prima si tagliano i budget, cancellando a volte intere campagne di comunicazione già previste; più tardi ci si accorge che non comunicare non fa bene alle aziende, e quindi di solito queste ultime tornano sui loro passi. Senza la comunicazione, infatti, è molto difficile vendere un prodotto o un servizio. Però, se i soldi sono pochi, si può a volte prediligere mezzi e strumenti di contatto meno costosi. Lo si è visto perfettamente nel 2009: internet, new media decisamente poco caro rispetto ai mezzi tradizionali, non ha risentito che in parte della crisi e ha continuato a crescere anche lo scorso anno. Molte aziende hanno aumentato i loro investimenti sul web e altre, non potendo permettersi spese più elevate, vi si sono accostate. Un’area che invece ha sicuramente risentito molto della crisi è la produzione di spot. I budget destinati alla realizzazione di film pubblicitari hanno subito infatti pesanti ridimensionamenti. Le agenzie e in particolare le case di produzione ne hanno risentito in maniera più o meno grave. Ricordiamo che il 2009 si è chiuso con un calo del 13,4% dei
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budget pubblicitari in Italia rispetto al 2008, secondo le rilevazioni di Nielsen Media Research. Alcuni mezzi sono andati meglio, come il web che addirittura ha chiuso in positivo (+5,1%), altri peggio, come la stampa (–21,6%) e la televisione (–10,2%). Ovvie, quindi, le ripercussioni nel mondo della produzione, soprattutto per le strutture che puntano meno sulla diversificazione. In questo panorama difficile, però, non sono mancate delle belle sorprese. Per esempio la nascita di una nuova cdp, BlowUpFilm, nata dalla partnership tra Luca Giberna, per anni in Flying, e Desirée Castelli, all’insegna della filosofia ‘Think big, act fast, charge less’. In altre parole, la mission è quella di seguire i clienti da vicino in tutte le fasi della realizzazione di uno spot, lavorando con entusiasmo e professionalità in un’atmosfera amichevole e assicurando grande velocità. Naturalmente auguriamo un futuro dorato a questa nuova struttura. Brw filmland è una delle poche cdp che hanno chiuso positivamente il 2009, grazie a undici produzioni realizzate tutte nell’ultimo quadrimestre. E Castellani rileva un buon fermento all’inizio del 2010, che vede la sua cdp impegnata in gare e produzioni in Italia e all’estero. La diversificazione per BRW è importante, dato che da pochissimo è stata creata la Film&Tv Content, divisione dedicata alle serie televisive e alle fiction, guidata da Maurizio Coppolecchia e Stefano Bonfanti. Anche Luca Ciarla, a capo di New Partners, esprime soddisfazione: nei primi due
mesi di quest’anno la sua struttura ha fatturato di più che in tutto l’ultimo semestre dell’anno scorso. Le cose si stanno muovendo, circolano parecchi storyboard e tutto fa pensare a una ripresa: Ciarla rimane però cauto nel fare previsioni, anche se ritiene che le aziende potrebbero aver capito che stare fuori dalla comunicazione non giova, anzi fa calare le vendite. Anche per Piero Reinerio, Presidente di Little Bull, il 2010 è iniziato bene e il 2009 non è stato troppo negativo grazie a precise difese e strategie. Secondo Marco Guidone, Ammi-
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nistratore delegato di Little Bull, oggi più che mai la diversificazione è importante e ha un peso strategico non indifferente. Casta Diva Group, la cdp diretta da Andrea De Micheli e Luca Oddo, va assolutamente controcorrente: nel 2009 ha infatti incrementato il suo fatturato del 45%, portandolo a circa sette milioni di euro in Italia e dieci a livello di Gruppo. Le aspettative per il 2010 sono ovviamente buone, anche se porteranno più probabilmente a un consolidamento dei risultati eccezionali messi a segno l’anno scorso
I LEADER DELLA PRODUZIONE
Brw filmland fonda Film&Tv Content Di fronte alla crisi, la parola d’ordine è diversificare. Senza intaccare il proprio core business pubblicitario, la casa di produzione milanese brw filmland guidata da Marco Bussinello estende la propria area di competenza fondando, per il mercato italiano, la Film&Tv Content. Film, serie televisive e fiction saranno i protagonisti della nuova divisione guidata da due Senior executive producer, Maurizio Coppolecchia e Stefano Bonfanti (nella foto), entrambi con grande esperienza nel settore pubblicitario e cinematografico. Film&Content Tv nasce con l’obiettivo di fondere pubblicità, contenuti filmici e televisivi, creando produzioni di alto livello e sfruttando le competenze dei due responsabili legate alle cinematografia. Entrambi infatti provengono dalla Parco Film, casa di produzione pubblicitaria tesa alla creatività e alla qualità massima, che ha reso possibile la complessa realizzazione de Il divo di Paolo Sorrentino, uno tra i più premiati film italiani degli ultimi anni.
piuttosto che a un’ulteriore crescita. Segnaliamo poi gli ottimi risultati di Bedeschifilm, che copre ora anche l’area del table top con Luca Robecchi, e della ITC Tools di Emanuela Cavazzini. Karim Bartoletti, socio ed Executive producer di FilmMaster, uno dei colossi del mercato, sostiene che la crisi finanziaria è arrivata in Italia insieme a una crisi d’identità delle cdp, che all’estero si era già verificata qualche anno fa, portata soprattutto dall’advertising
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alternativo e dai new media. Nel 2009 il fatturato di FilmMaster è calato notevolmente rispetto al 2008, pur avendo seguito più progetti: i clienti hanno speso di meno e questo può andare a discapito della qualità degli spot che vediamo in televisione. Matteo Modugno di Flying è contento di come si è chiuso il 2009 per la sua cdp – con la realizzazione dello spot per Banca Monte dei Paschi di Siena – ed è fiducioso per una ripresa a fine 2010. Secondo lui la crisi potrà
dirsi superata solo il prossimo anno. Ma questi sono soltanto alcuni dei pareri che potrete trovare meglio approfonditi nelle prossime pagine, dove ci sono le interviste ad alcuni dei protagonisti del mondo della produzione: Giacomo Pozzetto di Alto Verbano, Giovanni Bedeschi e Luca Robecchi di Bedeschifilm, Luca Giberna di BlowUpFilm, Claudio Castellani di brw filmland, Andrea De Micheli e Luca Oddo di Casta Diva Group, Aldo Raparelli di
Cineteam, Massimo Ceratto di Fargo Film, Pierangelo Spina di Filmgood, Karim Bartoletti di FilmMaster, Matteo Modugno di Flying, Emanuela Cavazzini di ITC Tools, Piero Reinerio e Marco Guidone di Little Bull, Angela Latorraca e Gianni Sias di Made, Luca Fanfani e Francesco Pistorio di Mercurio Cinematografica, Luca Ciarla di New Partners, Dario Piana di Pianafilm, Luca Callori di Vignale di Terminal, Lorenzo Cefis di The Family.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
ALTO VERBANO INTERVISTA A GIACOMO POZZETTO, AMMINISTRATORE DELEGATO Il 2009 ha visto pesanti ri-
le aspettative per il 2010?
ke up to Breakfast) e Il Mac (di McDonald’s) sono state tre produzioni interessanti. Per le prime due i punti di forza erano sicuramente i testimonial (Diego Abatantuono ed Elena Sofia Ricci per Alice e Gianluigi Buffon per Kellogg’s). La produzione McDonald’s, diretta da Vittorio Sacco, è stata interessante per l’utilizzo dell’alta velocità in HD e per le molteplici inquadrature spettacolari realizzate da uno dei più bravi registi e fotografi di food (aiutato ovviamente da tutto il suo team di esperti per gli effetti speciali).
Il fatturato, come accennato in precedenza, è stato positivo in paragone a quello disastroso del 2008. Non siamo ancora giunti proprio dove avremmo voluto arrivare, ma ci stiamo lavorando... Come per ogni anno, le aspettative sono positive ma poi chissà cosa succederà.
Siamo entrati ufficialmente nel gruppo Telecom, per il quale abbiamo già realizzato tre campagne. Abbiamo poi girato una multisoggetto per il gruppo Kellogg, per noi appunto nuovo cliente.
dimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
A dire il vero il 2009, per quanto ci riguarda, non è stato un anno di ridimensionamento dei budget. I nostri clienti hanno investito molto, segno che vi è fortunatamente la volontà di uscire al più presto dalla crisi che invece ci ha colpito soprattutto nel 2008. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono
Sotto, Il Mac (ag.: TBWA\Italia; regia: Vittorio Sacco) e Kellogg’s (ag.: Leo Burnett; regia: Miniero e Genovese).
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Avete acquisito nuovi clienti?
Può individuare le produ-
Quali settori merceologici
zioni più interessanti che avete
hanno investito e stanno inve-
realizzato nell’anno appena tra-
stendo di più in film pubblicitari?
scorso? Quali sono i loro punti
Sicuramente la telefonia, le auto e le banche sono tra i maggiori investitori. Anche il set-
di forza?
Telecom Alice, Kellogg’s (Wa-
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Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva?
Non abbiamo registi in esclusiva, solo alcune priorità. Sono tanti i registi con cui ci piacerebbe lavorare ma anche i registi con cui abbiamo già girato ci hanno dato tante soddisfazioni. In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
tore alimentare sta però investendo sempre di più. L’importante è che i clienti non
spendano soldi solo in spazi pubblicitari per garantirsi più passaggi e maggiore visibilità,
ma anche in termini di produzione, in modo che noi si possa sempre garantire un prodotto finale di qualità.
Non ci riteniamo unici, pensiamo di poter soddisfare i nostri clienti in termini economici e qualitativi e di poter competere ormai con qualsiasi concorrente. Sono tutte ‘frottole’ quando ci sentiamo dire: “Questo film lo può fare solo quel regista... lo può fare solo quella casa di produzione... lo può fare solo quel direttore della fotografia...” Siamo tutti in grado di girare con qualsiasi regista e per qualsiasi cliente.
Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno?
Nessuna strategia particolare, solo grande attenzione ai costi fissi e sempre più impegno durante le produzioni per poter guadagnare il più possibile. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
La diversificazione è importante e in alcuni casi è stata vitale. Bisogna però fare in moIn questa pagina, Telecom ‘Tutto senza limiti’ (ag.: Leo Burnett; regia: Alessandro D’Alatri), Telecom ‘Alice Mobile’ (ag.: Mortaroli & Friends; regia: Alessandro D’Alatri), Ava Saponaria (ag.: Euro RSCG; animazione: Dodi Bertoletti) e Tognana (ag.: One Day Advertising; regia: Riccardo Paoletti).
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
do che non distolga l’attenzione da ciò che per noi è la cosa più importante: la produzione di spot.
I LEADER DELLA PRODUZIONE
BEDESCHIFILM INTERVISTA A GIOVANNI BEDESCHI, FONDATORE, E LUCA ROBECCHI, REGISTA Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturato e quali sono le aspettative per il 2010?
chiesti. Quelli della seconda, l’originalità e la qualità nonostante il low budget.
Giovanni Bedeschi: Abbiamo af-
frontato il 2009 con molta grinta ed energia per combattere al meglio la crisi. Abbiamo fatturato di più che nel 2008, perciò ci siamo difesi molto bene. Per il 2010 mi aspetto le stesse difficoltà dell’anno passato ma con un mercato un po’ più vivo. Può individuare le produ-
Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari? Giovanni Bedeschi: I soliti: te-
lefonici, banche e finanziarie. Per fortuna vedo qualche azienda di settori diversi che ricomincia a produrre e a comunicare, speriamo che sia una tendenza del 2010.
zioni più interessanti che avete
Sotto, Banca Intesa Sanpaolo ‘With closed eyes’ (ag.: Saatchi & Saatchi; regia: Giovanni Bedeschi) e Samsonite Trolley Cosmolite (ag.: Hi! Comunicazione; regia: Edoardo Lugari).
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realizzato nell’anno appena tra-
Quali sono le strategie del-
scorso? Quali sono i loro punti
la vostra società per affrontare
di forza?
l’uscita dalla crisi, attesa que-
Giovanni Bedeschi: Ne cito due
st’anno?
per motivi diversi. La prima è lo spot istituzionale di Intesa Sanpaolo, dal grande respiro multietnico e girato in tre diversi paesi, una produzione impegnativa e articolata. La seconda è Samsonite, una produzione low cost, veloce e semplice, con una bella idea, girata in modo originale da Edoardo Lugari, uno dei nostri registi in esclusiva. I punti di forza della prima sono le immagini che rispecchiano gli obiettivi e il production value ri-
Giovanni Bedeschi: Migliorare
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e specializzare sempre più l’offerta. La nostra cdp offre un servizio su misura grazie alla possibilità di avere diversi registi in esclusiva. Se i registi si dedicano totalmente al progetto, si offrono maggiori garanzie di ottima riuscita e di buon lavoro. Un free lance sarà invece sempre distratto dal lavoro che incombe subito dopo. Quali sono state le novità più interessanti della vostra cdp?
In questa pagina, Knorr ‘Cuore di brodo’ (ag.: Lowe Pirella Fronzoni; regia: Luca Robecchi) e Associazione Onlus Enzo B ‘Genitori’ (ag.: JWT; regia: Edoardo Lugari). Giovanni Bedeschi: Molteplici. 1) Un nuovo regista in esclusiva: Luca Robecchi, specialista di table top di raro talento. Unendo le grandi capacità di Luca con la nostra vocazione a valorizzare i talenti, possiamo offrire al mercato un lavoro di qualità autoriale. 2) La conferma degli altri registi di live action in esclusiva, sempre in crescita professionale: Gigi Piola, Edoardo Lugari, Stefano Moro e il sottoscritto. La conferma dell’altro talento table top Luca Perazzoli. 3) La crescita professionale della nostra post produzione interna grazie a componenti come Luca Angeleri e Francesca Catalisano. Da un anno la nostra struttura si avvale del rapporto in esclusiva con un giovane talento dell’animazione 3D, Patrick Rizzi Shiozawa, italo-giapponese con il quale abbiamo fatto un bellissimo lavoro per FS e per Salmoiraghi e Viganò. 4) Lo scambio professionale con cdp indipendenti estere con la nostra stessa mission e ispirazione. Questo significa scambiarci i registi in modo da poter offrire anche regie straniere in maniera più consapevole e sicura. 5) La nascita della ‘Palestra Bedeschifilm’, un’entità che ci permetterà di produrre i low-low-low budget che il mercato richiede, dando l’opportunità a giovanissimi talenti under 23 (registi, direttori della fotografia, montatori) di girare e cimentarsi sotto la supervisione dei nostri registi se-
Luca Robecchi: Il table top ti dà
cinque anni di sperimentazione e lavoro duro, ho raggiunto una soglia qualitativa molto soddisfacente. La mia decisione di entrare nella squadra di registi di Bedeschifilm è nata dall’oggi al domani: sono bastate un paio d’ore di chiacchiere con Giovanni, che oltre a essere un regista con cui ho lavorato moltissimo è anche un caro amico, per capire che la cosa era estremamente interessante. Il mio punto di vista e le mie necessità sono subito state condivise, e così abbiamo deciso di intraprendere quest’avventura assieme. Sono molto contento, anche perché Bedeschi è una persona estremamente seria, di grande entusiasmo: un partner ideale, con un occhio particolare rivolto ai giovani (ovviamente, nel mio caso, non parliamo di anagrafe).
d’illuminazione. Ci sono un paio di film cui sono particolarmente affezionato proprio perché rientrano in questa tipologia concettuale, come gli spot di Focaccia e Sfoglia Buitoni, il classico esempio di come mi piace lavorare. Credo però che lo spot per Knorr ‘Cuore di brodo’, che ho appena girato con Bedeschifilm, sia quello che mi piace di più. Dovevamo sostituire una parte di food molto importante di un film inglese: rifare qualche cosa di già esistente non è mai facile, per problemi di fotografia e di atmosfere. Si corre il rischio di creare una parte completamente avulsa dal resto e ottenere un risultato catastrofico. Fondamentale è stato l’apporto della casa di produzione, che mi ha supportato a piena forza nella costruzione del progetto e nella realizzazione del film del mio esordio. Non potevo iniziare meglio…
mille possibilità, puoi girare in maniera estremamente sofisticata per tecnica e fotografia, oppure trattare l’argomento in maniera più vera e riconoscibile. La seconda opzione è quella che preferisco, anche perché credo che il gigantismo e l’eccesso di effetti speciali fuori contesto tolgano centralità al prodotto. Preferisco fare qualche passo indietro e riproporre un food più tradizionale, da amare con più semplicità, pur rivisitandolo con nuove opportunità tecniche e
nior. I giovanissimi che verranno selezionati avranno poi la possibilità di proseguire il percorso, se avranno l’umiltà di saper imparare e ascoltare. Oltretutto stiamo sviluppando tre progetti di lungometraggio di tre nostri registi. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione? Giovanni Bedeschi: Molto. È
informazione, voglia di aggiornarsi, investimenti, passione, e lavoro e lavoro e lavoro. Potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato? Giovanni Bedeschi: Siamo l’u-
nica vera cdp di stampo anglosassone, cioè di registi indipendenti, nel mercato italiano. La nostra autorialità e la nostra passione sono il nostro spirito. Parliamo ora con Luca Robecchi. È ormai da diversi anni che si occupa con successo di table top. Cosa l’ha spinta a entrare nella squadra di registi di Bedeschifilm? Luca Robecchi: La mia passione
per il table top è nata molti anni fa, sicuramente per un caso fortuito. Come direttore della fotografia collaboravo spesso con registi che giravano film in cui il food era una delle componenti della storia. Ma non essendo specialisti di inquadrature particolarmente ‘forzate’, demandavano a me la costruzio-
Fra i film che ha girato nell’area del table top, quali le hanno dato maggiori soddisfazioni?
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ne del frame e tutto cio che era relativo alla tecnica di ripresa. Ho così acquisito una certa esperienza su tutto quel che riguarda il food e ho deciso di valutare seriamente l’ipotesi di lavorare direttamente come regista di table top. Sia chiaro che mi muovo solo nell’ambito del table top puro, non dirigo progetti live action perché non voglio compromettere la mia posizione di direttore della fotografia con i vari registi con cui continuo a lavorare. L’avvento della tecnologia digitale è stato una grande rivoluzione: e ora, dopo
I LEADER DELLA PRODUZIONE
BLOWUPFILM INTERVISTA A LUCA GIBERNA, EXECUTIVE PRODUCER BlowUpFilm è appena nata. Con quali intenti e quale mission?
Sopra, Desirée Castelli e Luca Giberna. Sotto, Luca Giberna con Woody Allen e Carlo di Palma sul set dello spot Coop e con Wim Wenders sul set di Ariston.
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Siamo una start-up post crisi, nata il 7 gennaio 2010. Nasciamo quindi attrezzati e organizzati per far fronte alle sempre nuove esigenze che il mercato ci propone e ci impone. Abbiamo pensato di usare una frase in inglese per sintetizzare la nostra filosofia/mission: ‘Think big, act fast, charge less’. Vogliamo assicurare che affrontiamo tutti i lavori con lo stesso impegno, sapendo che sono terribilmente importanti per i nostri clienti, seguendoli sempre in prima persona dall’inizio alla fine con entusiasmo e in un’atmosfera il più possibile ‘friendly’. La velocità di reazione e la competitività a livello di budget sono le altre due componenti sulle quali si fonda il nostro modo di lavorare. Affidabilità, modernità, velocità, flessibilità, dinamismo e passione per il nostro lavoro sono i valori su cui puntiamo, unendoli a una costante ricerca della migliore soluzione produttiva. Quando possiamo cerchiamo di coniugare il grande cinema con la lo-
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gica degli spot da 30 secondi della pubblicità. Quali sono i punti di forza che caratterizzano la nuova struttura e la distinguono dalle altre presenti sul mercato?
Un nucleo centrale di persone con grande esperienza, intorno al quale ruota un network di collaboratori che rappresentano il distillato del meglio di vent’anni di esperienze in produzione. Una visione completa della produzione che comprende non solo quella dei commercial ma anche di cinema e di televisione. Una grande facilità di reperire testimonial data dalla conoscenza personale maturata in tanti anni di programmi televisivi fatti insieme. Una comprensione totale delle esigenze dei clienti dovuta alle precedenti esperienze maturate come cliente e come responsabile di agenzia. Lei viene da esperienze importanti nel mondo della produzione. Le vogliamo ricordare?
Ho avuto la fortuna di lavorare con personaggi straordinari, portandoli a fare pubblicità
Qual è l’apporto della sua socia Desirée Castelli?
Desirée ha un ruolo fondamentale: BlowUpFilm non avrebbe potuto essere pensata senza di lei, la sua tranquillità, l’affidabilità, la sicurezza nell’affrontare qualunque fase della produzione, dalla scelta della regia alla gestione della post produzione più complicata. Io e Desirée ci intendiamo e ci integriamo perfettamente, e questa è una situazione ideale per dare un indirizzo preciso a tutte le nostre attività.
In questa pagina, Aperol (ag.: Ideocomunicazione; regia: Fabrizio Notari), Asti Cinzano (ag.: D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO; regia: Fabrice Carazo) e Riso Scotti (ag.: Testa&Cuore). Quali saranno le strategie del-
esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
la vostra cdp per il 2010?
Il mondo della produzione pubblicitaria ha vissuto le stesse difficoltà di tanti altri settori: contrazione della domanda, diminuzione dei budget, concorrenza pressante, dequalificazione professionale, difficoltà nel difendere valori come qualità e competenza. Non per questo dobbiamo spaventarci e tantomeno arrenderci; dobbiamo invece moltiplicare gli sforzi e calibrare le strutture di produzione in funzione di un conto economico che deve trovare nuovi equilibri.
BlowUpFilm è una macchina nuova guidata da piloti collaudati. Per il 2010 cercheremo di contagiare i clienti con il nostro entusiasmo e con un modo di lavorare meno stressante e più collaborativo. Il nostro impegno sarà totalmente concentrato sulla pubblicità, senza lasciarci distrarre da altre attività quali gli eventi.
colarmente a cuore, è centrale nel nostro lavoro e rappresenta un nostro punto di forza. Siamo riusciti a stabilire un rapporto di priorità con un gruppo che ci sembra particolarmente interessante e che va da Alessandra Pescetta a Fabrizio Notari, da Manolo Luppichini a Alejandro Toledo: tutti registi con cui abbiamo un collaudato rapporto personale di grande stima e fiducia reciproca e dai quali siamo sicuri di trarre sempre il massimo. A Lele Panzeri ci unisce una vecchia amicizia e mi piacerebbe prima o poi riportarlo dietro alla macchina da presa. Altri personaggi come Lorenzo Bassano e Marco Della Fonte ci hanno manifestato il loro interesse e cercheremo di portare avanti anche con loro una collaborazione particolarmente stretta. Abbiamo già girato a Roma la nostra prima produzione e siamo coinvolti in diverse gare interessanti. Senza alcun trionfalismo possiamo dire di essere molto soddisfatti di questo inizio e contiamo di proseguire con questo ritmo.
Che cosa possiamo anticipare per quanto riguarda clienti, re-
Parliamo del suo grande in-
gisti e produzioni di BlowUpFilm?
teresse per il cinema. Come è na-
L’argomento regie ci sta parti-
to e come si è espresso nel corso della sua carriera?
Le case di produzione sono in difficoltà da diversi mesi e lei
Ho sempre avuto un grande amore per il cinema fin da ragazzino. Ricordo quando andavo nei cinema di ‘terza’ e vedevo due volte lo stesso film con un solo biglietto. Questa passione me la sono portata dietro negli anni, e quando posso cerco sempre di incrociare la pubblicità con il cinema. La soddisfazione di convincere un grande regista a fare un piccolo film di pochi secondi è sempre enorme, così come l’emozione di stargli vicino sul set. Ho ancora negli occhi l’incredulità di Giampiero Vigorelli quando abbiamo incontrato per la prima volta Woody Allen in una ‘editing suite’ di Park Avenue, o la soddisfazione di Marco Testa quando abbiamo presentato la campagna Ariston di Wim Wenders al Festival di Venezia. Chi dice che questo è un brutto lavoro?
crea una nuova struttura. Come mai proprio in questo momento e quali sono le prospettive?
Lo scorso anno non lo avrei mai fatto. Adesso vogliamo pensare che il peggio sia passato, anche se il segno lasciato dalla crisi è marcato e ha modificato profondamente i comportamenti delle aziende e dei manager. Il nostro è un gesto che testimonia passione per questo lavoro oltre che coraggio e fiducia nelle persone. Vogliamo credere che ci sia ancora spazio per chi cerca di interpretare il nostro lavoro con serietà ed entusiasmo, provando una grande soddisfazione quando il risultato corrisponde alle attese. Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
per la prima volta. In particolare vorrei ricordare le campagne Coop con Woody Allen, Ariston con Wim Wenders, Lancia Y10 con Michel Gondry e Martini con Fabrice Carazo. Mi sono poi occupato della produzione esecutiva delle parti italiane dei film La dea dell’amore e Tutti dicono I love you di Woody Allen. Tra i tanti programmi che ho curato in televisione sono invece particolarmente legato a Passaparola con Gerry Scotti, fatto nascere con un gruppo fantastico di lavoro e con cui abbiamo vinto tre Telegatti.
I LEADER DELLA PRODUZIONE
BRW FILMLAND INTERVISTA A CLAUDIO CASTELLANI, DIRETTORE GENERALE Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
In un anno pesantemente segnato dalla crisi economica mondiale, il mercato pubblicitario ha registrato battute d’arresto e momenti di grande difficoltà in linea con l’andamento economico generale. I budget si sono drammaticamente ridimensionati, le produzioni sono diminuite, gli equilibri e le relazioni tra le parti interessate hanno subito importanti scossoni. Il ritorno alla ‘normalità’ richiederà ancora del tempo… possiamo solo augurarci di riuscire a fare di questa crisi un’occasione di crescita, un’opportunità per costruire insieme un mercato nuovo, sano, vivace. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010? Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi attesa quest’anno? Sotto, Barilla ‘Sogno’ (ag.: Y&R; regia: Javier Blanco), ed Enel ‘Tutto compreso’ (ag.: Saatchi & Saatchi; regia: Bosi+Sironi).
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Per brw filmland il 2009, benché faticoso, si è chiuso con il segno positivo anche grazie a
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un autunno movimentato: le produzioni realizzate solo nell’ultimo quadrimestre dell’anno sono ben undici, e il fatturato globale è in crescita rispetto a quello dell’anno precedente. Il 2010 si prospetta sicuramente impegnativo: il peso della crisi si farà ancora sentire, in modo particolare a livello finanziario, ma sono certo che il nostro mercato riuscirà a ritrovare stabilità e nuova energia. Le nostre aspettative sono positive, sostenute anche dal fatto che il mese di gennaio ci vede già in produzione sia in Italia sia all’estero, nonché impegnati in più gare particolarmente stimolanti. Per il momento in brw filmland ci attiviamo affinché ogni piccolo segnale di ripresa si trasformi in una positiva occasione di crescita professionale. Ci muoviamo controtendenza investendo in nuove risorse e collaboratori, abbiamo inaugurato la nuova sede BRW USA a Los Angeles (con cui abbiamo recentemente prodotto la campagna Samsung che sponsorizzerà le olimpiadi invernali di Vancouver 2010) e studiamo
gisti in esclusiva?
come estendere la nostra posizione nel settore audiovisivo ad altri comparti contigui a quello pubblicitario. Sono certo che nel corso dell’anno sapremo far fruttare i nostri investimenti e la nostra creatività. Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza?
Ripercorrendo l’anno passato trovo almeno quattro campagne che ritengo rappresentative del buon lavoro svolto. Abbiamo inaugurato il 2009 con la campagna Barilla ‘Sogno’ di Y&R in cui, con delicatezza e attenzione alle ricostruzioni storiche, si ripercorre il sogno del fondatore Pietro Barilla attraverso le tappe più significative della storia italiana: una produzione impegnativa e articolata, affidata al gusto narrativo del regista Javier Blanco, che ci ha visto all’opera tra Sudafrica, New York, Lombardia ed Emilia-Romagna. Altrettanto stimolante è stata la realizzazione, tra Cile e Italia, degli spot Mulino Bianco ‘Il mulino che vorrei’ firmati da Ago Panini per la creatività di Armando Testa, in cui abbiamo declinato sui singoli prodotti il nuovo format di comunicazione voluto dal cliente all’insegna dell’interazione con il pubblico. Desideri affidati a un’impeccabile regia che li ha tradotti in slice of life sulle note del brano ‘Life can be easy’ di Yael Naim. Onirico e sorprendente è invece lo spot che
In questa pagina, Mulino Bianco ‘Il mulino che vorrei’ (ag.: Armando Testa; regia: Ago Panini) e Disaronno ‘OJ Mix Appeal’ (ag.: I Am a Bean; regia: Kroitnijz).
abbiamo realizzato a giugno per il lancio del nuovo cocktail OJ di Disaronno, una campagna che si ispira al mondo del musical con la creatività di I Am a Bean e la regia del gruppo Kroitnijz (Ago Panini, Antonio di Peppo e Guido Morozzi). In ultimo, divertente e ampiamente declinata, la campagna Enel ‘Tutto compreso’ con Neri Marcoré firmata dalla Saatchi & Saatchi per la regia di Bosi+Sironi: la comicità misurata di un grande attore di talento e una regia narrativa e visiva sofisticata, il giusto tocco di humour in chiusura d’anno.
Ho la sensazione che alcuni settori reggano per l’intrinseco valore ‘consolatorio’ dei loro prodotti, quasi in risposta a un bisogno di rassicurazione più evidente nei periodi di diffusa crisi economica. Probabilmente è questo il motivo per cui accanto a automobili e telefonia mantengono il loro posizionamento il settore alimentare/dolciario, quello di alcuni prodotti di lusso, quali i profumi, e quello delle scommesse. Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010? Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
Avete acquisito nuovi clienti?
Recentemente abbiamo avuto il piacere di collaborare con clienti e agenzie che hanno voluto metterci alla prova per conoscere in prima persona la nuova brw filmland. Sono stati incontri importanti che confido avranno un futuro, partner con cui abbiamo firmato campagne di sicuro successo. Tra quelle attualmente on air ricordiamo Peugeot ‘Ecoincentivi’ per Euro RSCG e ‘Boscolo Hotels’, un film che ha il profumo dell’esordio: quello della neonata Cernuto Pizzigoni & Partners, che ne firma la creatività, e quello dell’azienda di Padova, che debutta per la prima volta in televisione.
Brw filmland si è sempre mantenuta aderente al proprio core business. Stiamo ora valutando nuove aree di attività che siano contigue alla produzione pubblicitaria, per mettervi a frutto le nostre competenze specifiche e la nostra filosofia produttiva. Non mancheranno le novità quest’anno, così come è accaduto nel 2009… Ne avrete presto notizia.
Difficile rispondere alla prima parte della domanda: i registi di talento, italiani e stranieri, non mancano. Se posso esprimere un desiderio, mi piacerebbe far esordire in Italia Dante Ariola. Per quanto concerne il nostro roster di registi, il 2010 porterà certamente qualche stimolante novità e nomi di rilievo che affiancheranno quelli già presenti: David Dawoodi, Lance Kelleher, Daniel Levi, Jason Moyer, Pes, Luciano Quilici, Fred Raimondi, Bob Rice, Tom Tagholm, Dinh Thai, Joost Van Gelder ed Erik Van Wyk. In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
La nostra è una realtà storica in continua crescita ed evoluzione, con la passione per i bei film, la cultura quasi maniacale dell’immagine e il controllo di ogni dettaglio. BRW è diventata filmland lo scorso giugno, decisa a vivere la creatività a 360 gradi grazie a un laboratorio di post produzione, 3D, animazione, computer graphic e teatro di posa tutto nella propria sede, offrendo così un servizio completo ed economicamente efficiente ad aziende di ogni dimensione. Le due sedi estere (Independent Films a Londra e BRW USA a Los Angeles) garantiscono inoltre un continuo interscambio di talenti e importanti facilitazioni produttive in loco.
Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari?
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Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete re-
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CASTA DIVA GROUP INTERVISTA AD ANDREA DE MICHELI, AMMINISTRATORE DELEGATO, E LUCA ODDO, PRESIDENTE Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari e come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Non parliamo del mercato in generale, ma possiamo dire che Casta Diva ha incrementato il suo fatturato del 45%, portandolo a circa 7 milioni di euro in Italia e a circa 10 milioni a livello di Gruppo. Quali sono le aspettative per il 2010? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Con questi risultati alle spalle ci aspettiamo un buon 2010, forse più di consolidamento che di ulteriore sviluppo.
cricket Michael Clarke, girato a Sydney per la regia dell’americano Joel Peissig. Poi possiamo citare il progetto ‘Per Fiducia’, coordinato da noi per Intesa Sanpaolo, che ha visto anche un intervento produttivo diretto della nostra cdp su tre dei sei corti: Il premio di Ermanno Olmi; L’ape e il vento di Massimiliano Camaiti, da un soggetto di Filippo Bologna (premio Bagutta Opera Prima), con Elio Germano e Philippe Leroy; e L’altra metà di Pippo Mezzapesa, con Piera Degli Esposti e Cosimo Cinieri. Infine, Acqua Mattoni ‘Where Is Team?’ per la MPM di Milano, girato dalla nostra sede di Praga in almeno una sessantina di location in giro per la Repubblica Ceca e per la Slovacchia, per la regia di Tomas Zavarsky.
Potete individuare le produzioni più interessanti che ave-
Avete acquisito nuovi clienti?
te realizzato nell’anno appena
Andrea De Micheli e Luca Oddo:
trascorso? Quali sono i loro pun-
Sì. Parlando di agenzie, nel 2009 abbiamo cominciato a lavorare con JWT e con Nadler; a livello di clienti, abbiamo lavorato per la prima volta con Kraft; e per quanto riguarda le produzioni, con Intesa San-
ti di forza? Andrea De Micheli e Luca Oddo: Sotto, a sinistra, Pilippe Leroy ed Elio Germano ne ‘L’ape e il vento’ di Massimiliano Camaiti. A destra, il regista Pippo Mezzapesa con Piera Degli Esposti sul set di ‘L’altra metà’.
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La prima produzione che ci viene in mente è Gillette ‘Lamborghini’ per BBDO Singapore, con la star mondiale del
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Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Nell’ultimo anno abbiamo avuto il piacere e l’onore di lavorare con Fabrizio Ferri, Spike Lee, Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores, Jim Sonzero, Paolo Sorrentino e, più recentemente, con tre autori ancora sconosciuti che faranno parlare di sé: Massimiliano Camaiti, Alessandro Celli e Pippo Mezzapesa. Con alcuni di loro abbiamo un rapporto di esclusiva, con altri di collaborazione continuativa. In conclusione, potreste riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Abbiamo uno spirito internapaolo (con cui avevamo già realizzato eventi nel passato). Nel campo degli eventi, abbiamo lavorato per la prima volta con Kraft, Peugeot, Rheavendors, Telecom e Unipol. Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Auto, banche e beni di largo consumo. Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’u-
In questa pagina, sopra, due frame tratti dallo spot Acqua Mattoni di Tomas Zavarsky, a destra, la star del cricket Michael Clarke per lo spot Gillette e, in basso, il regista Ermanno Olmi sul set del cortometraggio ‘Il premio’. scita dalla crisi, attesa quest’anno? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Casta Diva è una ‘multinazionale tascabile’, con uffici propri a Milano, Londra, Praga e Buenos Aires e sedi di rappresentanza a Los Angeles e Kuala Lumpur. Siamo gli unici in Europa ad avere una struttura tanto diffusa nei diversi continenti e tanto globale. Questo ci permette di avere una quaran-
tina di registi di grande talento disponibili per i territori in cui operiamo (i loro reel si possono vedere sul sito castadivagroup.com). Inoltre Casta Diva è attiva nel mercato degli eventi e del web marketing con la sua controllata Egg Events. Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Vogliamo sviluppare attività nel campo delle community sul web. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione? Andrea De Micheli e Luca Oddo:
Casta Diva ha diversificato da subito, fin dalla sua fondazione, nel 2005. Già nel primo anno abbiamo aperto a Praga e fatto i primi eventi. Noi pensiamo che la comunicazione non si limiti all’advertising ma abbracci diverse discipline, che riteniamo di
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zionale, mai ‘italiota’. E siamo portati alle innovazioni tecnologiche e a un approccio pragmatico. Per quanto riguarda gli spot e i film, abbiamo un approccio attento alla drammaturgia dei progetti che ci aiuta a capire l’efficacia di uno script o i suoi punti deboli. Organizziamo una quarantina di produzioni all’anno, e facciamo preventivi per un centinaio di spot. Per questo ci sentiamo in grado di interpretare, dare consigli – se ci vengono richiesti – e amministrare le risorse disponibili nel migliore dei modi, nell’interesse del cliente.
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padroneggiare bene. Solo grazie a un approccio globale, sia in termini territoriali sia in termini disciplinari, si può dare un contributo utile ai propri clienti.
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CINETEAM INTERVISTA AD ALDO RAPARELLI, AMMINISTRATORE UNICO ED EXECUTIVE PRODUCER Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
In questi ultimi dodici mesi abbiamo assistito a grandi terremoti: L’Aquila prima, Haiti poi, a cui si è aggiunto, sicuro di non sfigurare, anche quello del mondo della produzione di film pubblicitari. Le similitudini fra questi diversi cataclismi sono molte: l’imprevedibilità, la gravità, la mancanza di soccorsi, il coinvolgimento di tutte le categorie/realtà presenti sul territorio.
gna per il lancio della Nuova Toyota iQ e la produzione degli spot della campagna Cei 8x1000. I loro punti di forza sono senza dubbio la creatività e poi la qualità che i registi hanno saputo trasmettere ai progetti insieme a Cineteam. Avete acquisito nuovi clienti?
Il mercato di Roma è particolarmente difficile in quest’ultimo periodo e nuovi clienti, se ce ne fossero, non potrebbero essere acquisiti ma strappati a qualcuno che cerca di tenerseli ben stretti.
Come avete chiuso il 2009
Quali settori merceologici
a livello di fatturati e quali sono
hanno investito e stanno inve-
le aspettative per il 2010?
stendo di più in film pubblicitari?
Le macerie che questi avvenimenti hanno lasciato sono molte, i soccorsi sembrano tardare ad arrivare, tutti siamo disorientati e non si sa bene da dove ricominciare a costruire il domani.
Credo che la risposta sia fin troppo facile: la telefonia e il settore auto... Tutti gli altri vengono anni luce dopo. Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno?
Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Sotto, due frame dello spot Cei 8x1000 (ag.: Saatchi & Saatchi, regia: Stefano Palombi).
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Quali sono i loro punti di forza?
Sicuramente citerei la campa-
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Crederci, non guardare indietro e, per quanto ognuno di noi potrebbe e dovrebbe fare, cercare di migliorare il modo di lavorare nel nostro settore.
Quali saranno le novità del-
Ci sono dei registi con cui vi
la vostra cdp per il 2010?
piacerebbe lavorare? Avete re-
Esserci, con tanta voglia di far bene.
gisti in esclusiva?
Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
Credo che conti molto. E infatti da molti anni a questa parte stiamo portando avanti tante esperienze diversificate che oltre alla produzione pubblicitaria ci hanno portato a lavorare nell’animazione, nella fiction, nei filmati industriali e anche nel campo della post produzione.
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Ce ne sono tanti con cui ci piacerebbe lavorare... E abbastanza con cui abbiamo un bellissimo rapporto. In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
Lo riassumo non in poche righe, ma in poche parole: abbiamo una grande disponibilità all’entusiasmo.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
In questa pagina, Toyota ‘Yaris MC’ (ag.: BCM Roma; regia: Fabrizio Mari), Toyota iQ ‘Labyrinth’ (ag.: Lowe Pirella Fronzoni; regia: Fabrizio Mari), serie tv ‘Clic & Kat’ (cliente: Rai; regia: Pietro Conti), FoxCrime (cliente: Fox; regia: Laura Chiossone), Lexus IS 200 (ag.: Roncaglia & Wijkander; regia: Fabrizio Mari), Toyota ‘Streetluge’ (ag.: Dolci Advertising; regia: Carlo Sigon).
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FARGO FILM INTERVISTA A MASSIMO CERATTO Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
In presenza di una crisi mondiale dell’entità di quella che stiamo ancora attraversando, e che forse solo adesso iniziamo a lasciarci alle spalle, è avvenuto quanto era logico aspettarsi. Abbiamo subito come in tutti i settori una riduzione dei budget e dei progetti, e di conseguenza una penalizzazione dei margini spesso al limite della logica. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010?
Sotto, due frame dello spot BMW (ag.: Bcube; regia: Andrea Jublin).
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Eravamo preparati ad affrontare un anno difficilissimo e così è stato. Nel primo semestre le gare sono continuate con regolarità e la vera penalizzazione l’abbiamo subita sui margini. Da luglio in avanti abbiamo iniziato a riscontrare anche una diminuzione dei progetti e la sensazione è stata quella dell’arrivo dell’onda lunga della crisi recessiva. Per quanto ci riguarda, nel 2009 abbiamo su-
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bito un calo di circa il 7% sul fatturato derivato dalle produzioni pubblicitarie; calo a cui, come già detto, eravamo ampiamente preparati e della cui entità, visto lo scenario di mercato, siamo soddisfatti. Per quanto riguarda invece la redditività dell’azienda i dati dello scorso anno sono positivi, ma potremo avere i numeri precisi solo tra un paio di mesi. Per il 2010, anche se gennaio per ora è davvero incoraggiante, saremmo soddisfatti di ritornare al fatturato del 2008. Quella che davvero auspichiamo è però un’inversione di tendenza anche lieve verso un minor accanimento sulla penalizzazione dei preventivi. Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza?
Il 2009 ci ha visti impegnati su vari progetti ed è quindi difficile stabilire quali di questi siano stati più interessanti. I film sono stati diversi, ognuno con le sue peculiarità, con i suoi pregi e a volte anche con i suoi
problemi che siamo riusciti a superare. Per ragioni diverse siamo affezionati a ognuno di essi, per questo è difficile indicare i più interessanti. Ognuno lo è stato a suo modo, e mi sembrerebbe di fare dei torti tralasciandone una gran parte. Avete acquisito nuovi clienti?
Sì, alcuni. Oltre ai nostri clienti con cui i rapporti sono consolidati, abbiamo lavorato quest’anno per la prima volta – con la soddisfazione di tutti – per Autan, Benetton, BMW e SKY. Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari?
Certamente la telefonia, le automobili e il comparto finanziario sono i settori più vitali, ma ve ne sono altri sempre molto presenti, per esempio il food. Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno?
Per il 2010 prevediamo di continuare con la politica che abbiamo intrapreso fin dalla nascita di Fargo: offrire sempre e comunque i maggiori standard produttivi possibili. Sappiamo che la nostra è una scelta faticosa, che penalizza ancor di più i nostri margini, ma la facciamo a ragion veduta. Lavoriamo con l’obiettivo primario della qualità dei film, convinti che a gioco lungo questa strada sia la migliore per continuare a essere apprezzati da clienti e agenzie.
In questa pagina, eni (ag.: TBWA\Italia; visual artist: Ilana Yahan; fotografia: Luca Robecchi) e SKY ‘Sex & the City (regia: Andrea Linke). Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010?
Come tutti, nei periodi di cambiamenti, abbiamo delle novità in serbo. Ma proprio perché rimangano tali preferiamo non parlarne. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
Ci sono grandi cambiamenti in corso e noi, come gli altri competitor, stiamo preparandoci per riuscire ad affrontare al meglio gli anni a venire. La diversificazione è certamente fondamentale in questo come in molti altri settori. Fargo, a fianco del comparto pubblicitario, prosegue il suo cammino nelle produzioni esecutive di cinema e inizia ad affrontare produzioni interessanti anche in altri ambiti. Ci stiamo muovendo anche sul web, mercato però del tutto diverso dal nostro mondo di riferimento per strategia, impostazione, produzioni e investimenti.
budget. La vera via preferenziale è fondata sulla base del lavorare bene insieme e della reciproca fiducia che si crea e aumenta a ogni set. Questi rapporti sono a tutti gli effetti delle priority e ci permettono di affrontare ogni film con l’obiettivo di proporre la miglior regia possibile rimanendo liberi da vincoli. Lavoriamo abitualmente con talenti italiani e stranieri, con registi di cinema e giovani emergenti, ma è nel nostro dna il desiderio di conoscere quanti più registi possibili per arricchire il know-how di Fargo.
Ci sono dei registi con cui vi
sumere lo spirito della vostra cdp
piacerebbe lavorare? Avete re-
e le caratteristiche che la rendo-
gisti in esclusiva?
no unica sul mercato?
La nostra scelta, ormai da alcuni anni, è quella di non avere esclusive ma di lavorare con un regista che già conosciamo, stimiamo e riteniamo il più adatto per un determinato progetto in relazione sia al concept sia al
È difficile in poche righe riassumere lo spirito di una società. Penso però che la prima peculiarità di Fargo sia quella di tentare di offrire sempre i maggiori standard di regia possibili. La regia rimane infatti il nodo at-
In conclusione, potrebbe rias-
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senza farsi condizionare o limitare dalla nazionalità del regista stesso. Lavoriamo con grande piacere con i registi italiani, che caldeggiamo a parità di qualità, ma ci sentiamo vincolati in questa scelta solo a fronte di indicazioni tassative dell’agenzia o del cliente. Una peculiarità importante dei ragazzi che compongono il team di ricerca e sviluppo è quella di dedicare una parte rilevante del loro tempo all’individuazione di nuovi e giovani talenti con i quali manteniamo continui contatti. Credo che questo lavoro, che spazia dal tradizionale mercato pubblicitario a quello dei nuovi media e del piccolo cinema, risulti spesso vincente laddove agenzie e clienti vogliono investire sui nuovi talenti emergenti. In ogni caso è un lavoro necessario in quanto parte fondamentale del background di Fargo, una casa di produzione che mi fa piacere definire attenta all’evoluzione continua del mercato.
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torno al quale ruota l’intero iter produttivo e da cui dipende in gran parte il successo di una comunicazione efficace. Il nostro reparto di ricerca e sviluppo monitorizza costantemente l’intero mercato mondiale con l’obiettivo ambizioso di fornire sempre risposte adeguate e possibilmente innovative alle caratteristiche di ciascuna creatività e alle esigenze di ogni diverso cliente. La ricerca di regia ha quindi inizialmente come unico obiettivo quello di presentare le proposte a nostro avviso migliori
I LEADER DELLA PRODUZIONE
FILMGOOD INTERVISTA A PIERANGELO SPINA, PRESIDENTE E EXECUTIVE PRODUCER Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget pubblicitari. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
Purtroppo il fenomeno del ridimensionamento dei budget pubblicitari è sotto gli occhi di tutti. Anche i clienti, d’altra parte, devono fare i conti con una difficile congiuntura economica e quindi la contrazione degli investimenti pubblicitari diventa inevitabile. Quello appena trascorso è stato veramente un anno sofferto anche per il nostro mercato, dove inoltre la competizione è sempre molto alta. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010?
Sotto, Beghelli ‘Il tetto d’oro’ (ag.: Max Information; regia: Maurizio Azzali).
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Nonostante le difficoltà, il 2009 è stato un anno positivo per Filmgood e ci ha visto di nuovo in crescita. Un risultato di cui andiamo particolarmente fieri e che ha confermato la correttezza della politica che già avevamo lanciato prima dell’avvento della crisi: offrire ai nostri clienti il miglior risultato possibile a costi contenuti. Proprio per questo, anche lo scorso anno abbia-
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mo continuato gli investimenti tecnologici e potenziato il nostro teatro di posa. Per quanto riguarda il 2010, posso tranquillamente dire di essere abbastanza ottimista. Come tutti, stiamo anche noi alla finestra per studiare questa situazione in continua evoluzione. Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza?
Ne cito tre in ordine sparso. La prima è la campagna ‘Ghost design’ che abbiamo realizzato per Meliconi. Si tratta di una produzione interamente in 3D per la regia di Ascanio Malgarini. Abbiamo realizzato dei fantasmini in 3D e durante lo spot li vediamo montare un supporto da parete per lcd che praticamente ‘non si vede’ e resta invisibile. È stato un progetto molto ambizioso, che ci ha dato veramente delle ottime soddisfazioni. Non solo la campagna è andata bene ed è stata molto apprezzata, ma anche le vendite del prodotto sono state un successo. La seconda campagna che cito è ‘Intensa’, realizzata per il
Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva?
Avete acquisito nuovi clienti?
Oltre ai già menzionati Meliconi, De’Longhi e Beghelli, posso citare tra le nuove acquisizioni anche Lepel, Panna Hoplà e Cifo, e quindi non possiamo che essere contenti anche sotto questo punto di vista.
Sopra, De’Longhi ‘Intensa’ (ag.: Max Information; regia: Bill Fertik), e sotto, Meliconi ‘Ghost design’ (ag.: Max Information; regia: Ascanio Malgarini).
Quali sono le strategie della Quali settori merceologici
vostra società per affrontare l’u-
hanno investito e stanno inve-
scita dalla crisi, attesa quest’anno?
stendo di più in film pubblicitari?
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di posizionarci sul mercato in maniera forte, cercando di fornire a tutti i nostri clienti le soluzioni migliori. Proprio per questo riserviamo una grande attenzione e una particolare cura alla scelta della regia e della fotografia, selezionando tutte quelle professionalità che possano dare al film la massima qualità. La nostra metodologia produttiva ci consente di ottimizzare tutte le attività con l’obiettivo di offrire il risultato migliore a prez-
Sicuramente la telefonia è stato il settore merceologico che ha maggiormente investito in film pubblicitari nel 2009. Ho potuto però anche notare un ritorno in pubblicità di molte aziende che nel 2008 non avevano effettuato investimenti in advertising. Mi riferisco in particolare ad alcune aziende del settore elettrodomestici, per esempio, che nel 2009 sono tornate on air anche in maniera interessante e proficua.
zi contenuti. Prestiamo, come già ho anticipato, una grande attenzione nei confronti delle tecnologie e continuiamo a investire sia in attrezzature sia nel nostro teatro di posa. Vogliamo continuare a investire proprio in quei settori che possono dare ai nostri clienti il valore aggiunto che ci chiedono. Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010?
Non posso che ripetermi rispetto a quanto già detto. Continueremo nella nostra politica di investimenti mirati e sicuramente punteremo ad acquisire conoscenze sempre nuove nelle tecnologie che riteniamo più importanti. Abbiamo anche deciso di investire in risorse umane proprio per sviluppare meglio i nuovi settori come il 3D. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
La diversificazione conta moltissimo, mi riferisco in particolare al mondo delle nuove tecnologie che stanno emergendo e diventando sempre più strategiche. A questo proposito posso
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Abbiamo ottimi rapporti con molti registi, ma per una nostra precisa scelta aziendale abbiamo deciso di non puntare su alcun rapporto di esclusiva. Ci sono ovviamente alcuni registi che ‘spingiamo’ di più ma sempre nell’ottica di proporre il nome più giusto per ogni progetto. All’interno dell’azienda abbiamo anche un reparto che si occupa della ricerca di nuovi talenti, sia italiani sia stranieri. In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
Innanzitutto posso dire che avere la sede nella Repubblica di San Marino è sicuramente uno dei nostri punti di forza, visto che possiamo offrire ai nostri clienti dei notevoli risparmi nella contribuzione del personale tecnico. Inoltre la mia esperienza ventennale nel mondo della produzione mi fa sempre riflettere su quanto sia importante e strategico riuscire a offrire al regista e al direttore della fotografia tutti gli elementi giusti che consentano loro di lavorare al meglio. Ed è proprio quello che fa Filmgood. Riserviamo una particolare cura al casting, alle scenografie, alle attività di post produzione ecc. La nostra forza è quella di poter disporre di ottimi collaboratori che sanno sempre dare un valore aggiunto a tutte le produzioni. DI GIANNI MARTINELLI
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citare una nuova produzione che stiamo attualmente realizzando e che prevede l’utilizzo di live action e di 3D. Si tratta di una campagna per un grosso gruppo italiano di cui non posso rivelare il nome. Oggi sempre più clienti stanno decidendo di investire nel 3D, tanto più che sono di prossima uscita nuovi televisori proprio 3D. È una continua sfida che ci porta a scoprire dei mondi sempre nuovi.
cliente De’Longhi. Si è trattato di un progetto internazionale con la regia di Bill Fertik che pubblicizza una macchina del caffè molto compatta e super automatica. Il terzo spot, infine, è ‘Il tetto d’oro’ per il cliente Beghelli. Si tratta di una campagna che riflette una nuova politica commerciale del brand che punta molto a presentare alla clientela i nuovi impianti fotovoltaici. L’obiettivo è quello di fare capire alla gente che è il momento di scegliere nuove alternative energetiche che permettano di salvaguardare il pianeta e garantire un risparmio. La regia è di Maurizio Azzali.
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FILMMASTER INTERVISTA A KARIM BARTOLETTI, SOCIO ED EXECUTIVE PRODUCER Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
Sotto, due frame dello spot Gucci ‘Flora’ (ag.: REM - Ruini e Mariotti; regia: Chris Cunningham).
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Già nel 2008 si sentiva nell’aria che le cose stavano cambiando. Non perché avessimo il presentimento che il mercato finanziario sarebbe crollato, ma perché proprio il nostro business stava cominciando a dare segni di ‘cambiamento’. Nel 2009 è arrivata anche da noi la crisi d’identità che all’estero era scoppiata qualche anno prima. Essendo noi sempre un paio di anni ‘indietro’ rispetto ai trend dettati dai paesi anglosassoni, possiamo chiamarla una crisi annunciata. Abbiamo visto l’abbassamento dei budget e la proliferazione della parola peggio usata nel business: virale. Abbiamo vissuto la centralizzazione dell’advertising di molti clienti, con i più grandi che hanno preferito adattare campagne paneuropee anzichè svilupparne di specifiche per ogni paese. Abbiamo visto alcuni progetti cambiare l’usuale ‘workflow’ del nostro lavoro. Abbiamo co-
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minciato a parlare e a leggere di advertising alternativo, olistico, non tradizionale – quello dei new media per intenderci. Abbiamo visto come le tecnologie hanno portato a cambi drastici nel modo di lavorare, di pensare e di giudicare registi e fornitori. Abbiamo visto quindi una diversificazione dei lavori che si sono aggiunti alla nostra consueta reel. Tutto questo è successo nello stesso momento in cui ci ha colpito la crisi finanziaria, ma mentre la crisi forse sta per finire, tutto il ‘resto’ non accenna a fermarsi. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010?
Nel 2009 abbiamo fatto lo stesso numero di gare del 2008, abbiamo fatto più progetti ma abbiamo chiuso con un fatturato in grandissimo calo rispetto al 2008. Questo dimostra che il trend del mercato porta i clienti a spendere di meno. Purtroppo ne va di mezzo la qualità degli spot che vediamo in televisione. È chiaro che stringendo i budget, che
Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza?
Citerei prima di tutto ‘Giamaicani 2’ per Fiat Doblò, perché è stato veramente interessante partecipare alla realizzazione del sequel di uno spot tanto popolare come quello del 2001. Riuscire a mantenere il sapore del film originale otto anni dopo è stata una bella sfida sia per noi sia per l’agenzia. Poi mi vengono in mente ‘Physio’, ‘Trio Living’ e ‘Giochi’ per Chicco, perché hanno portato avanti la nostra collaborazione con McCann e il cliente. Questo tipo di rapporto, secondo noi, è il miglior modo di lavorare, soprattutto visti i tempi nei quali viviamo. Il rapporto positivo e costante nel tempo fra agenzia, cliente e casa di produzione si vede sempre sullo schermo per gli ottimi risultati che si ottengono. Infine, ricorderei ‘Paranoia’ per Deo Dress. Questo spot è stato fatto con la consapevolezza che viviamo in un mondo globale che ci permette di costruire i nostri progetti ovunque nel mondo: se uno script è bello e meritevole, vi sono molte persone disposte a ‘investirci’.
In questa pagina, Calzedonia (ag.: Saatchi & Saatchi; regia: Luca Lucini) e Camomilla (regia: Matthias Zentner).
In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra
ventato mondiale e non solo nazionale. Questo momento storico non deve farci frenare, perchè se freniamo rischiamo di fermarci completamente. La crisi c’è, le difficoltà si vedono, dobbiamo però reagire in maniera intelligente: prima di tutto affiancandoci alle nostre agenzie e ai nostri clienti e ti-
rando fuori quella che è la nostra conoscenza primaria, diventando così di nuovo dei consulenti e non solo dei meri esecutori; secondariamente dimostrando di essere risolutori di problemi e partner di ‘rispetto economico’ di un progetto, permettendo così di mantenere la forza produttiva e
Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno? Quali saranno le novità per il 2010?
L’Italia è il paese del lamento, è nel nostro dna. In un momento di crisi come questo, poi, il lamento si moltiplica. Il lamento però non fa progredire le società e le persone. Noi vorremmo andare avanti, e per riuscirci faremo in modo di usare le nostre indubbie capacità per rispondere alle incerte richieste del mercato, che con il passare degli anni è di-
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cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
FilmMaster è una delle pochissime case di produzione in tutto il mondo a vantare oltre trent’anni di storia, trentatrè per l’esattezza, spesi sempre al top del proprio mercato. Il nostro nome vanta una forte penetrazione, notorietà e apprezzamento sia in Italia sia all’estero. Gestiamo una vasta gamma di progetti che si differenziano per tipologia e per budget. FilmMaster può vantare un palmares importante, di gran lunga più significativo di qualsiasi altra casa di produzione italiana; fra gli altri, 25 Leoni a Cannes, due dei quali nel 2009. Inoltre siamo conosciuti dal mercato per la nostra capacità di produrre con standard altamente professionali e di rispondere efficacemente alle esigenze dei clienti. Infine, direi che FilmMaster ha dimostrato una capacità di adattamento al continuo calo di mark-up ufficiali, continuando a produrre progetti di diverso tipo sempre in linea con le richieste sia creative sia economiche.
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creativa per cui FilmMaster è conosciuta. Proveremo a evitare quello che purtroppo succede in momenti di questo genere, ovvero accettare progetti che per cause di denaro non hanno la forza creativa di cui avrebbero avuto bisogno. Infine faremo in modo di passare alle agenzie e ai clienti tutte le nostre nuove conoscenze produttive e creative: nuove soluzioni, nuove espressioni media, nuovi mondi produttivi, nuovi registi, nuovi generi, e molto di più. Siamo sempre stati una casa di produzione solida e continueremo a esserlo, consci del fatto che i nostri competitor non sono solo nazionali ma ormai anche globali: a noi sta il compito di trasformarci da una cdp italiana a una cdp con sede in Italia.
erano già molto bassi in passato, ci si ritrova a fare compromessi deleteri verso il risultato finale.
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FLYING INTERVISTA A MATTEO MODUGNO, AMMINISTRATORE DELEGATO Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della pro-
ra incertezza nel mercato, ma sono fiducioso per una ripresa a fine anno per poi mettere alle spalle la crisi nel 2011.
duzione di film pubblicitari?
La crisi che ha colpito l’economia globale e quella italiana si è fatta sentire anche nel nostro campo. I possessori di brand sono stati cauti nell’investire soldi in spot pubblicitari, facendo slittare commesse che spesso erano già in preventivo, andando a riutilizzare campagne pubblicitarie già prodotte e riproponendole nuovamente, oppure affrontando sì nuove produzioni ma con budget decisamente ridimensionati. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010?
Sotto, due immagini della lavorazione dello spot Banca Monte dei Paschi di Siena (ag.: Catoni Associati; regia: Marco Bellocchio).
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Flying ha chiuso uno strepitoso 2009 con la realizzazione dello spot per Banca Monte dei Paschi di Siena con la regia di Marco Bellocchio e la creatività di Catoni Associati, riuscendo dunque a reagire alla crisi economica in atto e non ancora del tutto superata. Il mio pensiero sul 2010 è che nel primo semestre si avvertirà anco-
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Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza?
La produzione più interessante che Flying ha realizzato nel 2009 è senza dubbio lo spot istituzionale per Banca Monte dei Paschi di Siena con la regia di Marco Bellocchio, la fotografia di Daniele Ciprì e la creatività di Catoni Associati, che ci ha visto impegnati per dieci giorni di shooting. Il punto di forza ovviamente è la scelta creativa di un linguaggio cinematografico e non pubblicitario, espresso con maestria e stile da Marco Bellocchio. Altre due produzioni interessanti sono state quella di Grissin Bon, per il lavoro interessante di post produzione, la creatività di Fabio Anzani, la regia di Alessandra Pescetta e, come testimonial, la campionessa di pattinaggio su ghiaccio Carolina Kostner; e quella per il consorzio Conai, con la regia di
I LEADER DELLA PRODUZIONE produzioni pubblicitarie. Seguono poi i prodotti farmaceutici e quelli per la pulizia della casa, settori di mercato che forse risentono in minor modo della crisi economico-finanziaria.
In questa pagina, Amuchina Gel (ag.: Grey HealthCare; regia: Fabrizio Notari), Grissinbon (ag.: Fabio Anzani; regia: Alessandra Pescetta), Lip Woolite (ag.: Euro RSCG; regia: Alessandro Cappelletti) e Conai (ag.: La Scuola di Emanuele Pirella; regia: Alessandro D'Alatri).
staff. Spero di dare interessanti notizie al più presto.
Quali sono le strategie della
Alessandro D’Alatri e la creatività de La Scuola di Emanuele Pirella. Avete acquisito nuovi clienti?
Nel 2009 abbiamo lavorato e stiamo lavorando tutt’ora per nuovi brand e anche con nuove agenzie creative. Il new business deve essere sempre un punto di forza per una casa di produzione in un mercato dinamico come il nostro. Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari?
Per quanto riguarda le produzioni di Flying, ma penso che questo rifletta l’andamento del mercato in genere, il settore banche e finanza è quello che ha effettuato i maggiori investimenti nelle
vostra società per affrontare l’u-
Quanto conta la diversifica-
scita dalla crisi, attesa quest’anno?
zione per una casa di produzione?
Serve un rinnovamento delle proprie conoscenze tecnologiche e dei mezzi tecnici oggi a disposizione. Ne è un esempio il digitale. L’HD è ormai entrato nelle produzioni audiovisive dalla porta principale e conoscere appieno le capacità e le potenzialità di una tale tecnologia per tutta la filiera della produzione pubblicitaria sicuramente dà un vantaggio nella stesura di alcuni preventivi. Un altro punto strategico è la diversificazione dei prodotti che offriamo. In Flying ci stiamo impegnando per avere competenze non solo per le produzioni pubblicitarie ma anche per settori come quelli dei video e degli eventi.
Molto: come detto prima, è un punto strategico fondamentale. Bisogna seguire i mercati emergenti ed essere pronti a raccogliere la domanda e offrire soluzioni vantaggiose e competitive. La base di partenza è una buona struttura e la conoscenza tecnica per capire i mercati e gestire al meglio tutti i progetti. I video virali per i web e il digitale nelle riprese ne sono due esempi.
Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010?
Ci rinnoveremo a livello di
‘priorità’ con i registi, come in passato ne abbiamo avuti. Anche questa formula ha comunque i suoi limiti, perché tutto dipende dal progetto: non è detto che avere dei legami con i registi, sia in priorità sia in esclusiva, porti sempre a un’agevolazione. A oggi non siamo legati con nessun regista. Sicuramente la cosa più importante è la struttura produttiva che la casa di produzione è in grado di offrire al regista e il feeling durante la lavorazione. Questo è sicuramente motivo di qualità in una produzione. In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp
Ci sono dei registi con cui vi
e le caratteristiche che la rendo-
piacerebbe lavorare? Avete regi-
no unica sul mercato?
sti in esclusiva?
Flying è una casa di produzione a dimensione del cliente, snella, agile e flessibile, che offre alta qualità nella gestione e nella realizzazione delle produzioni pubblicitarie. Lo facciamo da oltre 15 anni, e le nostre produzioni lo dimostrano e parlano per noi.
Ci piacerebbe lavorare con tutti i registi, purchè il progetto sia interessante e stimolante, ovvio. Avere registi in esclusiva ha i suoi pro e i suoi contro, e una casa di produzione come Flying crede forse di più alla formula della
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
ITC TOOLS INTERVISTA A EMANUELA CAVAZZINI, GENERAL MANAGER ED EXECUTIVE PRODUCER Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
È avvenuto semplicemente quello che si è verificato in tutti i settori, dall’industria al terziario, e cioè la contrazione della spesa: una cosa del tutto fisiologica nei momenti di crisi economica per le aziende. Nel nostro settore questo ha comunque portato a un atteggiamento diverso, di maggiore attenzione verso soluzioni produttive e di regia che, garantendo la qualità del prodotto finale, collimino con le esigenze di riduzione dei budget: nuovi talenti giovani e motivati, soluzioni creative di post produzione per ridurre costi di scenografia, utilizzo di nuove tecnologie di ripresa ecc. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono
ta, come ci eravamo prefissati da business plan all’avvio dell’attività. Le aspettative per il 2010 sono di ulteriore crescita, anche se più contenuta rispetto al 2009, con l’ampliamento delle attività produttive diverse dai commercial televisivi: viral, istituzionali, infomercial, videoclip, video web e convention. Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza?
Le produzioni più interessanti del 2009 sono state H3G ‘Chiavetta’, Beghelli ‘Palo della luce’, Actimel ‘Viaggio nelle difese’, la promozione per i 10 anni del Grande Fratello. L’indiscusso punto di forza di tutte è il risultato finale in relazione al budget di spesa del cliente, vale a dire un elevato rapporto qualità/prezzo.
le aspettative per il 2010?
Sotto, Coca-Cola Italia ‘Acqua Sveva’ (ag.: SaffirioTortelliVigoriti; regia: Giancarlo Cornalea) e Danone ‘Actimel’ (ag.: Y&R Milano; regia: Fabio&Fabio).
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Il 2009 è stato in primo luogo un anno di consolidamento dello start up iniziato a gennaio del 2008 e al contempo anche un anno di importante cresci-
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Avete acquisito nuovi clienti?
Nel corso del 2009 abbiamo acquisito nuovi e importanti clienti. Tra questi: Mellin, Reckitt Benckiser, Danone, Upstream.
I LEADER DELLA PRODUZIONE Quali settori merceologici
abbiamo registi in esclusiva ma in priority. Questo per permettere a noi di presentare alle agenzie soluzioni di regia sempre diverse a seconda del progetto creativo che ci viene sottoposto, e ai registi di lavorare con tutti e di non sentirsi bloccati da un’esclusiva che potrebbe precludergli delle opportunità.
hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari?
Come sempre da qualche anno a questa parte, le telecomunicazioni e secondariamente l’alimentare, comprese le bevande, sono i settori merceologici in cui c’è stata maggiore spesa in comunicazione. Anche il settore dei prodotti per la casa mi sembra che abbia retto molto bene.
In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp
Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno?
La strategia è esattamente quella per cui siamo nati: ottima qualità a prezzi contenuti, struttura agile e snella ma con know-how completo, pochi costi fissi. Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010?
La produzione di altre tipologie di comunicazione video e di contenuti diversi dal classico spot. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
A mio giudizio la diversificazione conta poco e nulla se non ci sono professionalità giuste
In questa pagina, Danone ‘Activia’ (ag.: Y&R Barcellona; regia: Gianni Costantino), Reckitt Benckiser ‘Napisan’ (ag.: Euro RSCG; regia: Agust Baldursson), Beghelli ‘Palo della luce’ (ag.: Max Information; regia: Leonardo Ricagni), Upstream ‘10 anni Grande Fratello’ (ag.: Upstream; regia: Daniele Luchetti) e Mellin ‘Baby Colazione’ (ag.: Euro RSCG; regia: Nadia De Paoli).
e adeguate alle diverse tipologie di prodotto. Ogni attività produttiva, dallo spot al film, dalla fiction al format televisivo, ha caratteristiche e necessità diverse come pure rapporti e competenze specifiche. Se come strategia una cdp sceglie la diversificazione, deve sapersi strutturare adeguatamente e creare delle divisioni apposite, che abbiano poi la capacità di dialogare tra di loro. Esempio pratico ne è ITC Movie con la divisione ITC Tools.
Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva?
Dopo aver lavorato in questi anni con i più grandi registi di cinema e di spot pubblicitari, non sento l’esigenza di lavorare con qualcuno in particolare. Mi piace lavorare in generale con registi di talento (e non per questo necessariamente famosi), che sappiano affrontare con intelligenza e collaborazione il ‘magico’ mondo degli spot pubblicitari e le complesse dinamiche con l’agenzia e con il cliente. Non
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e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
Le caratteristica principale è quella di essere una piccola casa di produzione per quanto riguarda la comunicazione e al contempo un grosso gruppo produttivo di fiction, televisione e cinema. Le caratteristiche che la rendono unica sono: l’appartenenza al gruppo ITC, e quindi il dialogo con le sorelle che si occupano di produzione di film, di fiction, di televisione o di eventi, e con la sorella maggiore che si occupa di management dei più importanti artisti dello spettacolo italiani; la struttura snella, in grado di dialogare e dare soluzioni in tempi rapidi; l’indiscusso alto rapporto qualità/prezzo offerto alle agenzie e ai clienti.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
LITTLE BULL INTERVISTA A PIERO REINERIO, PRESIDENTE, E MARCO GUIDONE, AMMINISTRATORE DELEGATO Il 2009 ha visto pesanti ri-
Come avete chiuso il 2009
dimensionamenti dei budget in
a livello di fatturati e quali sono
advertising. Che cosa è avvenu-
le aspettative per il 2010?
to esattamente nel mondo della
Piero Reinerio: Le difese e le rea-
produzione di film pubblicitari?
zioni hanno funzionato molto meglio del previsto nei momenti più cupi di inizio 2009. Il 2010, incrociando con discrezione le dita in tasca sull’onda del motto “del doman non v’è certezza” del magnifico Lorenzo, è incominciato bene.
Piero Reinerio: Spiegare cosa è
Sotto, Nestlé - Baci Perugina ‘Da Giovanni a DonGiovanni’ (web agency: Testawebedv - Armando Testa; regia: Augusto Storero) e Acraf - Tantum Rosa ’Amiche’ (ag.: Armando Testa; regia: Bill Fertik).
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avvenuto esattamente nel 2009 in un mondo in difficoltà come quello della produzione di film pubblicitari mi manda in crisi. Fin dalle prime nubi che annunciavano il tornado nero negli anni precedenti, le case di produzione, al grido di “si salvi chi può!”, si sono buttate a capofitto nella costruzione di trincee difensive e di nuove strategie di reazione e di sperimentazione. Ovviamente anche noi di Little Bull ci siamo scatenati in difese e attacchi strategico-sperimentali, senza curarci troppo dell’andamento del settore in generale per capire come stava andando. La sensazione è che coloro che sono sopravvissuti al tornado siano adesso più guardinghi e anche più preparati ad affrontare le future ondate, nella speranza che queste perdano forza e che ritorni una sorridente e confortevole bonaccia.
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Potete individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza? Marco Guidone: Un posto di primo piano merita per noi il documentario su Armando Testa Povero ma moderno, promosso dalla moglie Gemma d’intesa con il figlio Marco, Presidente del Gruppo dal 1992: un’enorme mole di lavoro durata mesi per la raccolta di immagini e filmati storici e dei relativi diritti. E poi, in collaborazione con Baires Produzioni e in coproduzione con Rai Trade, sotto la regia artistica di Pappi Corsicato, abbiamo girato e montato le im-
In questa pagina, Lancia ‘Lancia Summit Nobel - Berlino 2009’ (ag.: Armando Testa; regia: Enrico Coletti), Ponti ‘Peperlizia Carcioghiotto’ (ag.: Armando Testa, regia: Ricky Tognazzi) e il documentario su Armando Testa ‘Povero ma moderno’ (regia: Pappi Corsicato).
Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno? Piero Reinerio: Impegnarsi, sem-
magini di coordinamento e della simpatica e vivace conduzione di Lucilla Agosti e le interviste a Gemma e Marco Testa a nome degli eredi e dell’agenzia. Piero Reinerio: È stata un’emozione grande per tutti i collaboratori del gruppo Armando Testa e in particolare per chi, come me, ha avuto la fortuna di vivere in diretta da vicino, per tanti anni, l’allegria ironica e contagiosa e le sfide artistiche e professionali di Armando Testa. Un’emozione resa ancora più grande dall’imprevista partecipazione al Festival di Venezia e dalla vittoria del premio Pasinetti per il miglior documentario. Marco Guidone: La seconda produzione per noi più interessante è stata quella condivisa con i creativi di Armando
Testa e di Bitmama (la società web all’interno del gruppo) per Baci Perugina, di cui ha parlato incuriosito un Tg Rai in prima serata e che poi ha vinto il Leone d’Oro a Cannes nella categoria mixed media. L’invito del protagonista Giovanni a inviargli 50.000 mail di sostegno per ottenere un bacio dalla sua vicina ha portato a risultati clamorosamente maggiori di quanto sperassimo. Infine, cito il filmato Lancia girato a Berlino, in occasione della celebrazione dei vent’anni dalla caduta del muro, con la presenza di alcuni grandi premi Nobel e l’assenza evidenziata della birmana Aung San Suu Kyi. Avete acquisito nuovi clienti?
pre impegnarsi, fortissimamente impegnarsi con entusiasmo e simpatia a fianco del cliente e dell’agenzia per cercare l’ottimizzazione del rapporto qualità/prezzo e la sperimentazione di nuove strade nei mixed media e negli eventi. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione? Marco Guidone: Oggi più che
mai la diversificazione ha un valore e un peso strategico non indifferente. Inseguire un consumatore sempre più di corsa e attratto da una moltitudine di richiami sempre più mirati sulle esigenze di target specifici impone la ricerca di sperimentazioni concrete e creative altrettanto mirate.
In conclusione, potreste riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato? Piero Reinerio: Lo spirito di Little Bull e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato derivano dalla sua posizione all’interno del Palazzo della Comunicazione di Armando Testa. Una posizione fortunata, visto il ritorno del Gruppo Armando Testa al primo posto nel mercato nazionale della comunicazione pubblicitaria con circa 100 clienti, di cui 26 leader di mercato. Fortunata anche perché consente di maturare ogni giorno esperienze integrate con centinaia di altri colleghi del Gruppo e di crescere insieme più forti e preparati. In particolare la fusione nell’estate scorsa delle web agency Testaweb e Aware del Gruppo Reply nella nuova società Bitmama ha consentito di aggiungere alla potenza creativa di Armando Testa una forza tecnologica di dimensioni tali da aprirci la strada a nuove sperimentazioni. Basti pensare che il Gruppo Reply, leader nella progettazione e nell’implementazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e sui media digitali, conta su circa 3.200 collaboratori. Più unici di così!
Marco Guidone: Nell’area delle Ci sono dei registi
iniziative parallele a quelle clas-
con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva? Marco Guidone: La scelta dei registi la facciamo di volta in volta tenendo conto delle attitudini e delle esperienze più adatte alle esigenze delle diverse proposte creative. Non riteniamo pertanto necessario garantirci registi in esclusiva.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
siche della pubblicità, mi piace sottolineare le belle soddisfazioni per l’assegnazione, insieme ad altri partner, di una parte degli eventi di Enel per tre anni, per la produzione di audiovisivi per la società Sea (aeroporti di Milano) e per l’allestimento di una sezione del Museo di Agliè (dopo il successo di Palazzo Reale di Torino).
I LEADER DELLA PRODUZIONE
MADE INTERVISTA AD ANGELA LATORRACA E GIANNI SIAS Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenu-
ne come al solito grazie alla fiducia che ci è stata rinnovata da parte dei nostri clienti.
to esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
Avete acquisito nuovi clienti?
Angela Latorraca: Direi che è
Angela Latorraca: Gli spot Te-
avvenuto né più né meno quello che è avvenuto in tutti gli altri settori: la crisi ha reso necessari tagli ai budget in tutti i campi, quindi anche in quello della produzione. E come per tutti, questo ha significato una diminuzione sensibile sia dei lavori sia del margine di guadagno. Alcune cdp hanno dovuto chiudere, altre ridimensionarsi. Solo coloro che avevano le spalle solide, come Made, hanno potuto far fronte al periodo difficile e alla contingenza sfavorevole senza modificare sostanzialmente il proprio organico o il proprio modo di lavorare.
lecom, Renault e Fissan sono acquisizioni dell’ultimo trimestre del 2009. E sembrano collaborazioni che potrebbero trasformarsi in un rapporto continuativo di grande soddisfazione per noi e, speriamo, anche per i nostri clienti, che vanno ad aggiungersi ai clienti storici che ci accordano da tanti anni la loro fiducia.
Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010? Angela Latorraca: A grandi liSotto, Avoicomunicare di Telecom Italia ‘Ambiente’ (ag.: Y&R Italia; regia: Dadomani) e Sebactive ‘Claire’ (ag.: Publicis; regia: Gérard Sterin).
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nee direi che l’anno si è chiuso in positivo. Certamente non abbiamo visto i fuochi d’artificio ma abbiamo lavorato be-
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Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari? Gianni Sias: Direi sempre gli stes-
si: la telefonia, il largo consumo (soprattutto gli alimentari), le auto. Bisogna considerare che gli investimenti televisivi comportano un tale sforzo economico che solo grandi aziende con grandi budget possono affrontarli e trarne il giusto ritorno. Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno?
Angela Latorraca: Made ha sem-
pre adottato la stessa strategia in tutte le crisi che si sono succedute, e non sono state poche: cercare in ogni modo di garantire un prodotto di alto livello ai propri clienti, creando un rapporto fiduciario che possa trasformarsi in una collaborazione costante. Questo ci ha sempre consentito di sopravvivere anche in periodi di vacche magre, e questo è quanto stiamo continuando a fare.
Angela Latorraca e Gianni Sias:
Ci sono dei registi con cui vi
La diversificazione rappresenta una valvola di uscita, una piattaforma sulla quale costruire la sicurezza di una casa di produzione. Per noi è così da sempre, e poi trovo che diversificare, cioè allargare il proprio raggio di azione, faccia molto bene anche allo spirito. Fare nuove esperienze consente poi di creare un canale aperto tra le varie attività e permette di offrire ai propri clienti opportunità diverse e interessanti. In questa direzione va la nostra divisione aziendale dedicata alla gestione e alla creazione di eventi, in particolare nell’area dell’arte, della cultura e dello spettacolo: MADEvents.
piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva? Gianni Sias: La ricerca delle re-
gie in rapporto alle gare è una nostra peculiarità che intendiamo sviluppare particolarmente. Anche la selezione di registi in priorità o in esclusiva rientra in questo progetto. In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato? Angela Latorraca: Made si considera da sempre un partner per i propri clienti, con i quali ha creato negli anni un rapporto fiduciario solido. A questo aggiungerei che le caratteristiche della nostra cdp la rendono par-
Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010? Gianni Sias: Una sempre mag-
giore attenzione alla ricerca di regie e il potenziamento del software di gestione e delle fonti di informazione curate dal nostro responsabile Jonathan Grassi che, come suggerisce il suo nome, è un pubblicitario milanese con testa, occhi e mani a Londra. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
ticolarmente interessante, soprattutto in anni difficili come quelli che stiamo vivendo. Grazie infatti all’unicità della nostra struttura, e alludiamo in particolare alla presenza del teatro di posa accanto agli uffici, possiamo ottimizzare gli investimenti e ridurre i tempi, tenendo sotto controllo costante tutte le fasi produttive. Si tratta di un patrimonio che ci consente di focalizzare la nostra attenzione e tutti i nostri sforzi sulla creatività, che da sempre è e rimane il nostro fulcro di interesse.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
In questa pagina, Pasta Fissan ‘New Mum’ (ag.: Bcube; regia: Marieli Fröhlich), Figurine Panini Calciatori 2010 ‘Rovesciata di Figu’ (ag.: Industree; regia: Jacopo Tartarone), Renault (ag.: Saatchi & Saatchi; regia: Dadomani) e Pampers Progressi ‘Giardino’ (ag.: Saatchi & Saatchi; regia: Marieli Fröhlich).
I LEADER DELLA PRODUZIONE
MERCURIO CINEMATOGRAFICA INTERVISTA A LUCA FANFANI E FRANCESCO PISTORIO, EXECUTIVE PRODUCERS Il 2009 ha visto pesanti ri-
te realizzato nell’anno appena
dimensionamenti dei budget in
trascorso? Quali sono i loro pun-
advertising. Che cosa è avvenu-
ti di forza?
to esattamente nel mondo della
Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
produzione di film pubblicitari?
Lo ripeteremo sino alla noia: ogni scarrafone è bello a mamma sua! Anche se pensiamo di non aver fatto nessuno ‘scarrafone’, è difficile fare preferenze e ogni produzione ha le proprie caratteristiche che la rendono unica.
Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
La crisi ha portato a una drastica riduzione della produzione di filmati pubblicitari. Alcune strutture hanno tenuto di più, c’è chi ha dovuto ridimensionarsi e chi ha addirittura dovuto chiudere. Constatiamo anche che il budget diventa sempre più l’asset principale che caratterizza una produzione. Dato un budget tutto si può fare, ma cambia il modo di produrre.
Sotto, Vodafone (ag.: 1861united; regia: Giuseppe Capotondi) e Corriere della Sera (ag.: Armando Testa; regia: Laura Chiossone).
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Avete acquisito nuovi clienti? Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Sì, il mercato – anche se contratto – è stato sempre movimentato.
Come avete chiuso il 2009
Quali settori merceologici
a livello di fatturati e quali sono
hanno investito e stanno inve-
le aspettative per il 2010?
stendo di più in film pubblicitari?
Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Il fatturato è stato inferiore a quello del 2008, ma nel complesso e considerata la situazione siamo moderatamente soddisfatti. I segnali di ripresa degli ultimi mesi del 2009 e di gennaio 2010 ci portano a essere ottimisti.
Telefonici in testa, poi – a distanza – alimentari e auto.
Potete individuare le produzioni più interessanti che ave-
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Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno? Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Non possiamo dire di aver avuto una ‘crisi’ in Mercurio, c’è stato un oggettivo calo di inve-
In queste pagina, Limoncè (ag.: Publicis; regia: Bpsi+Sironi), Molinari (ag.: Armando Testa Roma; regia: Max Rocchetti), Nat Geo ‘Fly on the wall’ (creatività: Nat Geo), IKEA (ag.: 1861united; regia: Nico & Martin) e Sammontana (ag.: McCann Erickson; regia: Nico Caicoya).
stimenti sui filmati pubblicitari. Vediamo e constatiamo che il nostro modo di lavorare, l’avere delle ‘nostre’ proposte di regia, ci ha sempre premiato anche in questa situazione, e pensiamo di continuare così. Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010? Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Le novità saranno soprattutto sul fronte regie. A inizio 2010 c’è stato l’ingresso dei Dvein, un collettivo di registi specializzati nel 3D. Quanto conta la diversifica-
zione per una casa di produzione? Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Come direbbe Totò, “noi questo sappiamo fare...”. Secondo noi la diversificazione è un mito da sfatare. Di solito viene presa in considerazione per vari motivi: perché possa portare altro business alla cdp, quindi reddito, e per ottimizzare la struttura, e dunque è maggiormente considerata nei periodi di crisi. Ma non è così facile dividersi. Il nostro è un lavoro molto poco di ‘marca’ e più di persone. Si basa sul contatto personale e sulle capacità dimostrate sul campo. Per operare bene in settori ‘di-
versificati’ bisogna muoversi a tempo pieno e in situazioni, anche se sempre di ‘comunicazione’, in cui operano persone diverse. O fai bene una cosa e rischi di farne male due, oppure bisogna creare una nuova entità totalmente autonoma, dando vita non più a una diversificazione ma proprio a un altro soggetto in un altro settore, con un legame societario e qualche piccola ottimizzazione. Analizzando quanto avvenuto negli anni, alla fine nella maggioranza dei casi il legame con la cdp è stato solo oneroso e non produttivo.
I nostri registi in esclusiva sono i seguenti: Giuseppe Capotondi, Lorenzo Fonda, Laura Chiossone, Fratelli Godano, Lemon, Nico & Martin, Nicolas Kasakoff, Joachim Back, Erik Van Wyk, Nacho Gayan, Marius Holst, Werner Damen, Oscar Strauss, Stevan Treshow, Tom Geens, Matthijs Van Heijningen, Jonathan Herman, Bart Timmer, Joeri Holsheimer, Rogier Van Der Ploeg, Lieven Van Baelen, Lionel Goldstein, Joe Vanhoutteghem, Koen Mortier, Martin Krejci, Tomas Masin, Jesper Ericstam, Henrik Lagercrantz, Mattias Montero, Robert Nylund, Jesper Ohlsson, Magnus Rosman. I nostri registi in priorità sono invece: Harald Zwart, Nicolai Fuglsig, Kevin Thomas, Daniel Benmayor, Max Rocchetti. In conclusione, potreste riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato? Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Come sempre, lavorare con le persone e non per le persone e avere un valore aggiunto da offrire: i nostri registi.
Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva?
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
Luca Fanfani e Francesco Pistorio:
Media Key si evolve e rafforza la sua presenza online. Il portale Mediakey.tv propone oggi una piattaforma integrata più facile da visitare e fruire, grazie a una riorganizzazione dei contenuti e a un restyling grafico e di navigazione. A partire da febbraio 2010 verranno inaugurate nuove sezioni pensate per gli abbonati: un’occasione per poter usufruire del ‘tesoro’ e dell’esperienza che il gruppo ha accumulato negli anni. Media Key metterà infatti a disposizione nella sezione Operatori un database di oltre 4.000 aziende operanti nel settore, suddivise per categoria merceologica e corredate da un profilo descrittivo della società. La Web tv si arricchisce di oltre 2.000 spot pubblicitari, prodotti dal 1988 in poi, recuperati dall’archivio Media Key e accompagnati dai credits di coloro che li hanno realizzati: uno strumento di ricerca prezioso sia per gli addetti ai lavori sia per gli appassionati di pubblicità. Oltre alle esclusive per gli abbonati, registrandosi al sito si potranno seguire le novità e gli aggiornamenti nelle News, potenziate oggi da una newsletter quotidiana. Nella sezione Eventi sarà possibile effettuare le iscrizioni ai premi, consultare l’Albo d’Oro delle manifestazioni e visionare le gallery fotografiche e i video delle premiazioni. La sezione Shop offrirà la possibilità di acquistare comodamente con carta di credito le riviste pubblicate dal gruppo, Media Key e Tv Key, i numeri speciali (Annual di Aziende, Agenzie e Case di produzione, Genio Italiano), le sculture e i diplomi assegnati ai vincitori durante gli eventi. Altro vantaggio sarà la possibilità di acquistare in formato pdf i numeri arretrati delle pubblicazioni per recuperare i fascicoli ormai esauriti.
Accedendo all’Area Utenti con la propria user e password, sarà visibile il menù dei servizi disponibili.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
NEW PARTNERS INTERVISTA A LUCA CIARLA, PRESIDENTE Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
Da settembre 2008, quando è esplosa la crisi internazionale dei mercati finanziari, il mondo della produzione si è fermato. Ho assistito alle casistiche più diverse e incredibili: clienti che hanno bloccato dalla sera alla mattina delle campagne già avviate e altri che hanno deciso di non spendere più un soldo in advertising. Ci siamo trovati completamente paralizzati. Il motivo è presto spiegato: nelle aziende, soprattutto nelle multinazionali con cui noi lavoriamo abitualmente, quando c’è aria di crisi la prima cosa che si taglia è la pubblicità. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010?
Sotto, Bialetti Industrie - Aeternum Ceramik ‘Vita bio’ (ag.: Leader Pubblicità & Marketing; regia: Riccardo Paoletti) e Bayer Centellase ‘Palloncini’ (ag.: D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO; regia: Lorenzo Bassano).
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Per i motivi appena citati, abbiamo passato un 2009 molto difficoltoso, in cui abbiamo fatturato meno degli anni precedenti. Da gennaio 2010, invece, assistiamo a un grosso fer-
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mento. Non so se sia una cosa destinata a continuare oppure solo uno spiraglio d’aria, ma sta di fatto che abbiamo fatturato in un mese e mezzo più degli ultimi sei mesi dello scorso anno. Mi auguro che questo sia un segnale della ripresa di cui tutti gli economisti al momento parlano. Una cosa è certa: io valuto l’andamento del mercato in base agli storyboard che ricevo. L’anno scorso, dopo l’esplosione della crisi mondiale, per almeno otto mesi non c’è stato in giro niente. Ora invece gli storyboard ci sono. Non posso lamentarmi, ma ripeto: non so dire se questa sia una vera ripresa oppure se i clienti abbiano in questo momento la necessità di spendere perché si sono resi conto che senza la pubblicità non si va avanti. Per quel che mi riguarda, un dato è certo: da gennaio il lavoro sta girando come non faceva da diversi anni. Sul futuro non so fare previsioni, ma onestamente ho qualche dubbio. Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena tra-
I LEADER DELLA PRODUZIONE In questa pagina, Kraft Food Italia - Sottilette Le Cremose ‘Tomorrow’s Mums’ (ag.: JWT Italia; regia: Nadia De Paoli), Kellogg’s Extra ‘Rockround’ (ag.: JWT Italia; regia: Josè Antonio Prat), Fueps - Poker Suite ‘Combinazioni’ (ag.: Draftfcb Italia; regia: Stephane Buttle), Saiwa - Fonzies ‘Biblioteca’ (ag.: Euro RSCG Milano; regia: Kasper Wedendahl), Sisal - Win for Life! ‘Leggerezza’ (ag.: Grey Worldwide; regia: Bruce St. Clair).
scorso? Quali sono i loro punti di forza?
Sono soddisfatto perché, anche in un anno di crisi come il 2009, siamo riusciti a produrre dei film interessanti. Per esempio quello per il sito web Poker Suite, realizzato in collaborazione con Draftfcb, e Sisal ‘Win for Life!’, che abbiamo girato con Grey. Anche Fonzies e MacDrive per MacDonald’s sono stati film significativi. Il 2009 tutto sommato non è andato male, dato che facciamo solo produzioni di un certo livello.
ci vengono proposti. Abbiamo iniziato una collaborazione con Kraft per realizzare gli still life quasi per l’intera Europa: abbiamo già fatto sei giorni di shooting in Sudafrica, e ora ne faremo altri cinque, sempre con la regia e la fotografia di Roberto Calvi. Questi still life di food sono tutti destinati a film internazionali. Dopo anni gli inglesi si sono resi conto che noi siamo più bravi a fare il food rispetto a loro! Quali sono le strategie della sua società per affrontare l’uscita
Avete acquisito nuovi clienti?
Sì, ma ricordiamo che una casa di produzione come New Partners, che lavora con tutte le grandi agenzie, ha un ricambio continuo di clienti. Una cosa importante da segnalare è che siamo entrati nel pool delle case di produzione di Telecom e abbiamo girato recentemente un film per Pampers di Procter & Gamble. Comunque noi non abbiamo rapporti consolidati con clienti storici come invece altre case di produzione hanno. Preferiamo avere rapporti con tutte le major della comunicazione, dalla JWT alla DDB, dalla Euro RSCG alla Grey, e lavoriamo ogni volta per i clienti che
dalla crisi attesa quest’anno?
Nonostante la crisi, noi continuiamo a lavorare coerentemente con la nostra strategia di sempre. Dal 1992, anno in cui è nata, New Partners si è creata un posizionamento preciso sul mercato: lavoriamo per le maggiori agenzie e i grossi clienti, siamo abbastanza selettivi e non siamo capaci di fare film con piccoli budget. New Partners è nata e cresciuta per mantenersi su un livello di altissima qualità. Utilizziamo solo registi internazionali e il top dei registi italiani, direttori della fotografia, scenografi e stylist che pretendono il massimo, e quindi i nostri costi di produ-
zione sono mediamente alti. Forse questo è anche un limite. Di fatto, quando prova a confrontarsi in gare con clienti e agenzie medio-piccoli, New Partners perde perché è abituata a un preciso standard di qualità. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione? Avete registi in esclusiva?
La diversificazione per noi è fondamentale. Da anni stiamo puntando sui new directors e ci siamo specializzati a individuare i registi migliori e più promettenti. Le agenzie ci chiamano quando vogliono un regista sfizioso, quando cercano qualcosa di inedito. Io sono un promoter di registi nuovi, credo di aver lanciato almeno dieci o quindici registi che hanno fatto con me il primo ciak e poi sono diventati famosi sul mercato italiano. New Partners non ha registi in esclusiva perché questo sarebbe contrario alla nostra politica. Tutte le volte che dobbiamo girare uno spot, faccio una ricerca e cerco di proporre all’agenzia qualcosa di nuovo. Ci piace sempre lavorare con i nuovi talenti. Il regista di solito fa con noi un film o due e poi lo chiamano tutti.
New Partners è molto chiara. A livello di qualità siamo al top e quindi ci rivolgiamo a grandi clienti e grandi agenzie. Siamo abituati a lavorare con grossi budget perché la qualità costa ma dà sempre eccellenti risultati. Tutti sono in grado di fare ottimi film a prezzi giusti, la nostra vera differenza è la proposta di regia. In ogni film cerchiamo sempre di interpretare il brief dell’agenzia e proponiamo un talento in grado di dare una visione un po’ diversa. Cerchiamo anche di non seguire alla lettera quello che ci chiede l’agenzia, e facciamo sempre uno sforzo per stimolare i creativi con una proposta trasversale. DI CLARA ZAMBETTI
In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della sua cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
La posizione sul mercato di
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
PIANAFILM INTERVISTA A DARIO PIANA,REGISTA Il 2009 ha visto pesanti ri-
scorso? Quali sono i loro punti
dimensionamenti dei budget in
di forza?
advertising. Che cosa è avvenu-
La crisi ha fatto in modo che i clienti studiassero nuove forme di investimenti per il loro budget dedicato alla pubblicità. L’investimento nella televisione non è più considerato prioritario: di conseguenza sono cresciuti altri mezzi di diffusione, come internet e gli eventi (anche se i budget dedicati alla produzione di spot per questi mezzi non è aumentato proporzionalmente).
Alfa Mito (per il Salone di Ginevra) e UBI Banca (per il loro nuovo portale) sono progetti che non prevedevano la tv come mezzo principale di diffusione. La sfida è stata quella di mantenere gli standard tipici degli spot per la televisone con il budget proposto, senza che il piano mezzi previsto dal cliente potesse influenzare la resa finale. Sisal Poker invece prevedeva la partnership con un’altra casa di produzione. Anche questa è una modalità nuova nel mercato.
to esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
Come avete chiuso il 2009
Possiamo parlare delle vostre
a livello di fatturati e quali sono
produzioni in ambito cinemato-
le aspettative per il 2010?
grafico?
Il nostro business plan per il 2009 era in linea con le aspettative del mercato in questo momento particolare. Abbiamo comunque raggiunto e superato i nostri obiettivi. Per il 2010 cercheremo di adottare la stessa linea.
Siamo al momento impegnati nella post produzione di un lungometraggio fatto a ottobre per la Warner Bros americana. Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari?
Telefonia e alimentari. Può individuare le produSotto, due frame dello spot per Natuzzi (ag.: interna Natuzzi; regia: Dario Piana).
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zioni più interessanti che avete
Quali sono le strategie della
realizzato nell’anno appena tra-
vostra società per affrontare l’u-
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Trovare sempre il giusto compromesso tra qualità e prezzo. Abbattere i costi pur di vincere la gara alla fine non paga, anzi compromette il risultato perche è la produzione (troupe e mezzi tecnici) che ne risente… E quando necessario, il compromesso coinvolge anche il nostro mark up. Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010?
Alcuni giovani registi italiani e altre sorprese che non possiamo rivelare… progetti nuovi da mettere in pratica!
soluta. La cosa importante è la qualità del lavoro. Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva?
Stiamo cercando nuovi talenti. Ci sono alcuni registi di cinema e pubblicità, italiani e stranieri, con cui ci piacerebbe stabilire un rapporto solido. Un’eventuale esclusiva è una cosa da studiare, dipende anche dalla risposta del mercato alle nostre proposte. In conclusione, potrebbe riassumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
Dipende della casa di produzione. Non c’è una regola as-
Il vantaggio di essere piccoli è di poter crescere; quello di essere grandi è di sapere come farlo bene.
In questa pagina, Alfa Mito (ag.: SaffirioTortelliVigoriti; regia: Dario Piana), Fastweb ‘Barbieri’ - ‘Canone’ (ag.: Adv Activa; regia: Dario Piana), Sisal (ag.: Göttsche.; regia: Dario Piana), MINI Ray (ag.: Bcube; regia: Dario Piana) e Sanpellegrino (ag.: Lowe Pirella Fronzoni; regia: Dario Piana).
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
scita dalla crisi, attesa quest’anno?
I LEADER DELLA PRODUZIONE
TERMINAL INTERVISTA A LUCA CALLORI DI VIGNALE, AMMINISTRATORE DELEGATO ED EXECUTIVE PRODUCER Il 2009 ha visto pesanti ridimensionamenti dei budget in advertising. Che cosa è avvenuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
La produzione pubblicitaria ha subito un evidente contraccolpo causato dal forzato ridimensionamento degli investimenti messi a budget. Rispetto al passato sono stati indubbiamente realizzati meno spot, e al tempo stesso si sono ristretti i budget a disposizione delle produzioni. Credo sia una cosa evidente e percepibile da tutti, le categorie merceologiche che hanno continuato a fare spot pubblicitari si sono decisamente ridotte. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010?
Sotto, due frame dello spot per Richard Ginori (ag.: CDA; regia: Michele Mortara).
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Nonostante il generale ridimensionamento degli investimenti pubblicitari, dal nostro punto di vista possiamo ritenerci fortunati in quanto la crisi non ha provocato grossi sconvolgimenti e il 2009 si è concluso con una nota di soddisfazione per il lavoro svolto, considerate le condizioni eco-
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nomiche generali non favorevoli. Partiamo con un cauto ottimismo verso il 2010, che percepiamo foriero del tanto sospirato rilancio dell’economia e di ripresa della fiducia negli investimenti pubblicitari. Sicuramente ci attenderà un anno di sfide nuove e impegnative, ma ho buone ragioni per credere che ne vinceremo molte e con grande soddisfazione. Può individuare le produzioni più interessanti che avete realizzato nell’anno appena trascorso? Quali sono i loro punti di forza?
Abbiamo girato con Pan Advertising un 30 secondi per il lancio di una SIM multifunzione dell’operatore Nòverca, che permette l’accesso a un’ampia gamma di servizi tramite il telefonino e fa risparmiare anche sul costo delle chiamate; sempre con taglio da 30 secondi, abbiamo girato un commercial per Tonno Consorcio con l’agenzia Colnaghi Biagini in un lussuoso appartamento a Bologna; e infine ricordo un 15 secondi per le porcellane a marchio Richard Gi-
nori con la CDA di Carlo De Amici. Sicuramente in tutte le produzioni che ho citato mi ritengo soddisfatto (e spero che lo siano anche le agenzie e i clienti con cui abbiamo collaborato) dell’ottimo risultato raggiunto in termini di messaggio visivo. Per ognuno di questi progetti poi sono particolarmente contento della collaborazione e dell’intesa che Terminal è stata capace di generare tra l’agenzia/ cliente e i registi. Questo è uno dei nostri principali punti di forza e vederlo applicato concretamente durante le produzioni mi dà grande soddisfazione.
In questa pagina, Extended SIM Nòverca (ag.: Pan Advertising; regia: Horst Czenskowsky) e Tonno Consorcio (ag.: Colnaghi Biagini; regia: Lars Blumers). Quali sono le strategie della vostra società per affrontare l’uscita dalla crisi, attesa quest’anno?
Se mi concede di usare un comune modo di dire, affronteremo la crisi ‘non facendo il passo più lungo della gamba’. Rimarremo aggiornati sull’evoluzione del mercato e aperti alle crescenti esigenze dei clienti, ma in modo più attento e scrupoloso, senza fare voli pindarici e restando ancorati ai nostri principi guida che sono l’affidabilità e la professionalità. Quali saranno le novità del-
Avete acquisito nuovi clienti?
Si, fortunatamente. Quelle citate in precedenza sono state tutte agenzie con cui abbiamo avuto l’opportunità di collaborare per la prima volta. Abbiamo anche acquisito clienti nuovi con la unit che segue le produzioni fotografiche, e per finire siamo stati coinvolti in molti progetti e gare internazionali che ci hanno comunque permesso di mostrare concretamente il nostro modo di lavorare.
la vostra cdp per il 2010?
Sono lieto di poter dire: diverse. Tanto per cominciare, abbiamo consolidato la unit P che si occupa principalmente delle produzioni fotografiche. Una giovane ma esperta producer di Mi-
lano è entrata nella nostra squadra poco prima della fine dell’anno, e nel 2010 avrà l’occasione e il tempo per farsi conoscere da tutti coloro che necessitano di questi servizi. Per essere al passo con i tempi, con le richieste dei clienti e anche con le ‘mode della comunicazione’, la unit P ha poi subito una ‘trasformazione interna’, ovvero non si occuperà più esclusivamente di foto ma anche di illustrazione. Abbiamo già selezionato i primi quattro artisti che andranno ad arricchire la rosa delle nostre proposte. Grazie al nostro contatto continuo con l’estero e con le richieste che da questo mercato provengono, anche la unit che segue le attività di service (unit S) sta dando una forte accelerata allo sviluppo di new business.
Quali settori merceologici hanno investito e stanno inve-
È fondamentale se non indispensabile, soprattutto in un mondo in continuo cambiamento. Diversificare per me vuol dire stare al passo con i tempi. E con una punta di orgoglio devo dire che io l’ho sempre fatto, ho sempre cercato di rendere concreto quello che credevo giusto per la mia società. Per questo ho pensato e realizzato, ormai da più di tre anni, una casa di produzione strutturata orizzontalmente, che potesse seguire la produzione in tutti i suoi aspetti, offrendo ai suoi clienti sempre il meglio che il mercato più esigente e selettivo richiede. Contemporaneamente, questo significa avere più opportunità di business. Ci sono dei registi con cui vi piacerebbe lavorare? Avete registi in esclusiva?
I registi con cui mi piacerebbe lavorare sono tanti, anche se ho avuto già molte soddisfazioni e il piacere di lavorare con noti registi italiani e stranieri. Recentemente, per lo sviluppo di alcuni progetti, ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con un regista francese e uno olandese il cui approccio e la cui professionalità rispetto al progetto mi hanno particolarmente incuriosito, interessato e piacevolmente sorpreso per la disponibilità. Per scaramanzia al momento non cito i nomi… I registi che proponiamo sono tutti in esclusiva per l’Italia, e anzi sono molto contento delle ultime proposte che abbiamo recentemente acquisito: la tedesca Sharon Berkal e il duo americano Terry Timely. Credo che amplino nella giusta direzione la nostra rosa di registi.
stendo di più in film pubblicitari? In conclusione, potrebbe rias-
Sicuramente i settori della new technology e dell’automotive continuano a fare la parte principale in questo mercato in cui stanno avvenendo tanti cambiamenti. Anche il fashion, soprattutto nei periodi topici come il Natale, non si è risparmiato per quanto concerne gli investimenti in pubblicità.
sumere lo spirito della vostra cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
Vogliamo aiutare i nostri clienti a tradurre le proprie visioni in immagini che parlino da sole. Per questo credo che il payoff ‘Loud Pictures’ esprima perfettamente il nostro spirito.
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I LEADER DELLA PRODUZIONE
Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
I LEADER DELLA PRODUZIONE
THE FAMILY INTERVISTA A LORENZO CEFIS, DIRETTORE GENERALE Il 2009 ha visto pesanti ri-
di forza?
advertising. Che cosa è avve-
Citerei i lavori eseguiti per CheBanca!, Enel e Costa Crociere, quest’ultimo diretto da Lourens Van Rensburg. I primi due, entrambi diretti da Federico Brugia, si contraddistinguono rispettivamente per la creatività brillante e di genere, e per la ricercatezza e la suggestione delle immagini. Costa Crociere invece, in particolare l’episodio che ha coinvolto alcuni giocatori della Juventus, è un film che gioca sui temi della commedia e recentemente è risultato essere lo spot più popolare del 2009 secondo una ricerca condotta da People The Research Partner.
nuto esattamente nel mondo della produzione di film pubblicitari?
La produzione pubblicitaria, per reazione alla crisi, è calata nel numero e nell’entità dei budget a disposizione. Anche la marginalità è in calo. Come avete chiuso il 2009 a livello di fatturati e quali sono le aspettative per il 2010?
Rispetto al precedente anno, il fatturato del 2009 ha subito una lieve contrazione, questo soprattutto a causa della nostra sede di Madrid: in Spagna, com’è noto, la crisi economica è stata sensibilmente più sentita che da noi, e il mercato pubblicitario vive una pesante fase di stallo. Le aspettative per il 2010 onestamente non sono fra le più rosee: si respira un clima instabile dal punto di vista economico e molto teso emotivamente.
Sotto, due frame per Costa Crociere (ag.: McCann Erickson; regia: Lourens Van Rensburg).
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scorso? Quali sono i loro punti
dimensionamenti dei budget in
Avete acquisito nuovi clienti?
Sì, qualcuno sì. Quali settori merceologici hanno investito e stanno investendo di più in film pubblicitari?
Istituti bancari e assicurativi, automotive e telecomunicazioni.
Può individuare le produ-
Quali sono le strategie della
zioni più interessanti che avete
vostra società per affrontare l’u-
realizzato nell’anno appena tra-
scita dalla crisi, attesa quest’anno?
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I LEADER DELLA PRODUZIONE In questa pagina, sopra tre frame per Enel (ag.: Saatchi & Saatchi; regia: Federico Brugia) e, sotto, tre frame per CheBanca! (regia: Federico Brugia).
ti alla produzione di contenuti che non siano esclusivamente votati alla programmazione tabellare. Noi ci stiamo ovviamente attrezzando guardando all’online.
essere broker, bensì di lavorare solo con registi da noi conosciuti e rappresentati. Al momento abbiamo 26 registi in esclusiva: i loro lavori sono online sul nostro sito www.thefamilyfilm.it.
Ci sono dei registi con cui vi
La nostra strategia ‘anti-crisi’ per il 2009 è nata dalla considerazione che la nostra è una società della quale sono riconosciute come caratteristiche distintive fin dalla sua origine la qualità del servizio offerto e il surplus delle risorse umane che fanno parte del nostro organico e che mettiamo a disposizione dei nostri colleghi e clienti. Per cui, al fine di ottemperare all’esigenza di ridurre i costi generali in un’ottica di risparmio necessario, abbiamo deciso di accorpare gli spazi operativi, diminuendo notevolmente il costo immobiliare che risultava avere
una pesante incidenza sui costi fissi. Quali saranno le novità della vostra cdp per il 2010?
piacerebbe lavorare? Avete re-
In conclusione, potrebbe
gisti in esclusiva?
riassumere lo spirito della vostra
Ci piace lavorare con i nostri registi. Fin dalla nascita di The Family abbiamo scelto di non
cdp e le caratteristiche che la rendono unica sul mercato?
We are The Family…
L’anno scorso abbiamo ampliato il nostro parterre di registi in esclusiva per l’Italia con nomi quali Gonzo e Helena Brooks. Per il 2010 intendiamo rinnovare alcune nostre esclusive. Quanto conta la diversificazione per una casa di produzione?
Direi che è diventata una scelta molto importante anche grazie ai tempi che viviamo: è fondamentale essere prepara-
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PSLINSESTI RAI
couver, in onda su Raidue e Raitre con sette ore di trasmissione al giorno, e in simulcast su Rai Sport Più. Ma la Rai trasmetterà anche le Paralimpiadi, l’equivalente dei Giochi Olimpici per atleti affetti da disabilità fisiche o intellettive: un’iniziativa davvero degna di nota. Andando in ordine cronologico, a marzo partirà il mondiale di Formula Uno, con la trasmissione in esclusiva dei 19 Gran Premi del campionato e con tutti quei programmi di contorno che portano alla Rai ogni anno grandi ascolti. Con l’arrivo di Fernando Alonso alla Ferrari, il ritorno alle gare di Michael Schumacher su Mercedes e un agguerrito Lewis Hamilton su McLaren, sarà un mondiale appassionante. L’8 maggio inizierà il Giro d’Italia di ciclismo, con La tappa in diretta e Il processo alla tappa. E infine il grande evento dell’anno, i mondiali di calcio, che si svolgeranno per la prima volta nel continente nero, in Sudafrica. La Rai trasmetterà il meglio del torneo, in un palinsesto che inizierà alle 17.30 per concludersi all’una di notte. Ogni giorno ci sarà una partita trasmessa in prima serata, tranne quando l’Italia giocherà alle 16. Le partite degli azzurri saranno trasmesse tutte (sperando che siano il più possibile) e ci saranno molti programmi di approfondimento. “Il vertice aziendale ci è vicino, e crede
tantissimo nello sport”, ha dichiarato Jacopo Volpi, Direttore di Rai Sport.
RAI 4 E LE OFFERTE DEL DIGITALE TERRESTRE Come dicevamo in apertura, Rai ormai non significa solo reti generaliste. L’offerta dell’azienda di stato è ampia e per tutti i gusti. Si parte da Rai 4, che punta sulle serie televisive cult del passato e di oggi. Su tutte spiccano due serie nuove, dark e fantasy: Dead Like Me, storia di una ragazza morta in un incidente che è incaricata di traghettare le anime dei defunti, e Underbelly, produzione australiana che racconta la guerra tra due bande criminali per il controllo del traffico di droga. Rai Sport Più ha appena trasmesso il Superbowl, la finale del campionato di football americano, si occuperà delle olimpiadi invernali e delle Paralimpiadi e in generale continuerà sulla sua linea di dare spazio a tutti gli sport. Rai Storia, il canale della memoria, sfrutterà gli archivi delle teche Rai. Rai News 24 proporrà un notiziario ogni ora, rubriche tematiche e approfondimenti. Rai Gulp continua quella tradizione della tv dei ragazzi che proprio la Rai inventò tanti anni fa, mentre Raisat YoYo punta in particolare ai bambini dai due ai sei anni. Raisat Cinema propone film cult da tutto il mondo e di tutti i generi. Raisat Premium ripresenta tutto il meglio delle fiction della Rai. Raisat Extra permette di vedere e rivedere il meglio dei programmi Rai. I canali tematici del digitale ter-
restre rappresentano dunque un’importante occasione per la Rai. “Il palinsesto in questo modo è targettizato”, ha spiegato il Vicedirettore Rai, Antonio Marano. “Agli investitori importa molto sapere a che pubblico ci si rivolge”.
I DATI DI ASCOLTO Le reti Rai hanno fatto segnare un aumento del due per cento di spettatori rispetto al gennaio 2009. La Rai vince negli ascolti sia tra le reti generaliste che tra quelle specializzate: l’ultimo dato riguarda gennaio 2010, quando le reti generaliste Rai hanno totalizzato il 39,4 per cento degli ascolti contro il 36,9 per cento di quelle Mediaset. Nelle specializzate, i nove canali Rai hanno totalizzato il 2,6 per cento rispetto al 2,4 per cento dei nove canali top di SKY e all’1,9 per cento dei nove canali Mediaset. L’aumento dei dati di ascolto dei canali specializzati del digitale terrestre è più che significativo: Raisat Cinema fa segnare un aumento del 264% rispetto all’anno precedente, Rai 4 del 334%, YoYo del 368% e Raisat Premium del 172%. Rai 4, Raisat Cinema e Rai Storia sono al primo posto nei rispettivi settori (intrattenimento, cinema e cultura). Ma sono importanti anche i dati degli ascolti pubblicitari, cioè i top break. Un’inserzione pubblicitaria pianificata durante un’interruzione di una partita di Coppa Italia può raggiungere 9.292.654 telespettatori, un break durante il Tg Uno
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Sopra, il Giro d’Italia di ciclismo, la Formula Uno e le Paralimpiadi. Sotto, ‘Dead Like Me’, ‘Underbelly’ e il Superbowl di football americano.
della sera arriva a 7.742.052 spettatori. Nelle grandi occasioni anche i top break diventano eventi. Pensiamo al 2009: durante il Festival di Sanremo le pubblicità hanno raggiunto 12.039.432 spettatori; durante una partita della nazionale di calcio, 11.960.602 spettatori hanno assistito agli spot; e durante un Gran Premio di Formula Uno, i contatti sono stati 8.710.626. A proposito di target, le reti specializzate Rai possono consentire di colpire facilmente i target di riferimento. Per esempio, Rai 4 raggiunge il 56% degli individui dai 25 ai 54 anni, rispetto alla media delle televisioni in generale, che è del 39%. Raisat Extra e Raisat Cinema raggiungono il 45% e il 47% dello stesso target. Rai Sport Più raggiunge il 27% degli uomini tra i 25 e i 54 anni, rispetto alla media della tv in generale che è del 16%. Un altro esempio è il target dei bambini dai 3 ai 14 anni: Rai Gulp raggiunge il 26% di questo gruppo, mentre la media della televisione è del 10%. Un ultimo aspetto è stato messo in risalto da Antonio Marano, Vicedirettore della Rai. Si tratta del product placement: questo asset economico sarà gestito direttamente dall’azienda, offrendo così alle aziende la possibilità di investire in un prodotto innovativo, sicuro e di qualità come le fiction Rai.
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PALINSESTI RAI
SIAMO ENTRATI NELL’ERA DEL DIGITALE TERRESTRE, E LE RETI SPECIALIZZATE OFFRONO LA POSSIBILITÀ DI RAGGIUNGERE TARGET PRECISI. IL PALINSESTO PRIMAVERILE DELLA RAI PROPONE SPORT, MUSICA, FICTION E ATTUALITÀ, MENTRE CONTINUANO MOLTI PROGRAMMI STORICI.
DI
MAURIZIO ERMISINO
SWITCH OFF, RAI ON! ‘Switch Off, Rai On’ è lo slogan scelto per presentare i palinsesti primaverili della Rai, svelati a Roma lo scorso 4 febbraio nello spazio Novecento all’Eur. Lo switch off, cioè il passaggio dalla ricezione analogia al digitale terrestre, è già stato completato in molte regioni d’Italia, e presto sarà esteso a tutte le altre. Nel 2010 il 67 per cento del nostro paese sarà coperto dal digitale terrestre. Inizia da qui la Rai, perché ci tiene a precisare come con la piattaforma digitale l’offerta della televisione di stato si sia moltiplicata e diversificata, e come la Rai sia oggi l’azienda leader in Europa per l’offerta digitale free. I canali che la Rai porta sul digitale sono dodici in tutto (tredici con Rai Scuola). La BBC, la televisione di stato inglese, per fare un esempio, può contare ‘solo’ su nove canali. Parliamo del palinsesto di primavera, ma quella della Rai, per citare una canzone, è stata una primavera in anticipo. Nel senso che i dati di ascolto sono confortanti e in alcuni casi superiori alle previsioni. Lo ha sottolineato anche Paolo Garimberti, Presidente del consi-
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glio di amministrazione Rai, nel suo discorso introduttivo: “Tutte le mattine, alle dieci in punto, mi arriva un sms con i dati d’ascolto”, ha dichiarato. “E spesso quello che leggo è positivo. La Rai è quasi sempre vincente: la seguono oltre quattro persone su dieci”.
RAIUNO: CALCIO, CANZONI, RISATE E FICTION
Roberto Sergio, Presidente, e Aldo Reali, Direttore generale di Sipra.
Sarà un 2010 molto speciale, quello di Raiuno. La rete ammiraglia della tv di stato ospiterà spesso lo sport, in una stagione che è partita il 18 febbraio con le olimpiadi invernali di Vancouver e che si concluderà l’11 luglio a Johannesburg con la finale dei mondiali di calcio. Ma di questo parleremo diffusamente più avanti. Per Raiuno la stagione è appena iniziata con il 60° Festival di Sanremo, condotto da Antonella Clerici. E la musica resterà uno dei fili conduttori della primavera di Raiuno. Uno dei protagonisti sarà Gigi D’Alessio, con il suo ‘one man show’ Gigi, questo sono io. A carattere musicale anche un altro nuovissimo pro-
gramma di Raiuno e un gradito ritorno. La novità è Ciak, si canta, condotto dalla coppia inedita e già affiatata (sono stati proprio loro i padroni di casa che hanno presentato la serata di Roma) formata da Pino Insegno e Miriam Leone, bellissima Miss Italia lanciata verso una brillante carriera televisiva. Il simpatico attore e conduttore avrà anche un altro show, Insegnami a sognare: a Roma è stato mandato in onda un divertentissimo promo in cui, grazie al computer, Insegno balla il tuca-tuca accanto a una giovanissima Raffaella Carrà. Il gradito ritorno è quello di Antonella Clerici, che ha parteci-
Alcuni dei protagonisti della programmazione dei canali Rai.
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pato alla serata in collegamento da Sanremo e che condurrà Ti lascio una canzone, la gara canora per giovanissimi che ha riscosso grande successo nella stagione scorsa. Ma Raiuno, oltre a farci cantare, ci farà anche ridere, con il ritorno, per la prima volta su un canale Rai, di Aria fresca, un programma storico che da una piccola tv lanciò qualche anno fa la carriera di Carlo Conti e un’intera scuola di comici, quella toscana (tra i nomi lanciati dal programma ci sono Giorgio Panariello, Alessandro Paci e Cristiano Militello). Una formula semplicissima, una serie di comici che si alternano sul palco con i loro monologhi: potrebbe diventare lo
PALINSESTI RAI Zelig della Rai. A proposito di risate, c’è anche Max Giusti, volto notissimo al grande pubblico della rete ammiraglia con Affari tuoi (il programma dei pacchi). Il simpatico comico e attore avrà un programma tutto suo: in Stasera è la tua sera sarà alle prese con aspiranti artisti, secondo una formula che in questi ultimi anni sta diventando una tendenza sempre più importante per la televisione. Tra i ritorni è da segnalare anche quello di Fabrizio Frizzi, ancora nella fascia access con I soliti ignoti, in cui i concorrenti dovranno indovinare l’attività di alcune persone in studio. A proposito di grandi nomi, nel pomeriggio di Raiuno c’è una new entry prestigiosa: si tratta di Maurizio Costanzo. Dagli aspiranti artisti agli artisti affermati, quelli che recitano nelle fiction, su cui la Rai dimostra di puntare ancora forte. Tra le nuove miniserie desta curiosità Sissi, in cui Cristiana Capotondi avrà il compito non facile di prendere il ruolo che fu
Sopra, le olimpiadi di Vancouver 2010, Gigi D’Alessio, ‘Affari tuoi’, Antonella Clerici e ‘Soliti ignoti’. Sotto, ‘Sissi’, ‘Capri’, ‘La mia casa piena’, ‘Donna detective’, ‘Tutti pazzi per amore’ e ‘Ultima trincea’.
di Romy Schneider (la principessa di Baviera destinata a diventare imperatrice) dopo essersi già confrontata con Hitchcock nel remake di Rebecca la prima moglie. Ultima trincea vedrà protagonisti Flavio Insinna e Neri Marcorè e La mia casa piena di specchi metterà in scena la storia della famiglia di Sophia Loren. La Loren stessa interpreterà la propria madre, mentre accanto a lei ci sarà Margareth Madè, scoperta da Tornatore in Baarìa. Tra i ritorni di serie amate dal pubblico ci saranno Tutti pazzi per amore 2, con le new entry Alessio Boni e Antonia Liskova, Capri 3 e Donna detective 2. Infine il calcio: il mercoledì sera, gli lo appassionati lo sanno, è ormai dedicato quasi sempre a questa
grande passione degli italiani. Su Raiuno si alterneranno la Champions League, la Tim Cup (cioè la Coppa Italia) e le partite della nazionale di Lippi.
RAIDUE: IL REALITY PER ECCELLENZA È L’ISOLA DEI FAMOSI Nella programmazione di Raidue c’è uno dei fiori all’occhiello dell’intero palinsesto della Rai, il reality per eccellenza, quell’Isola dei famosi che in questi anni è stata premiata da ascolti e penetrazione nella cultura pop italiana, vero marchio forte della seconda rete. Al timone di comando non può che esserci ancora Simona Ventura. Mentre ci si chiede chi sarà il personaggio lanciato dal programma nel firmamen-
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to delle star, dopo il salto di popolarità fatto da Elena Santarelli, Aida Yespica e Belen Rodriguez negli anni scorsi, accanto alla Ventura in veste di inviato ci sarà proprio uno dei protagonisti della scorsa edizione, Rossano Rubicondi. La sua ex moglie, Ivana Trump, sarà tra gli opinionisti in studio. Tra le bellezze, l’Isola punta forte su Nina Senicar, modella serba, e sulla paraguaiana Claudia Galanti. E poi ci saranno Aldo Busi, Sandra Milo e Loredana Lecciso… Forse non tutti ricordano che tra i naufraghi di una delle prime edizioni c’era Francesco Facchinetti (allora noto come D.J. Francesco). Il figlio d’arte era presente alla serata di Roma (impossibile non notarlo in abito bianco, t-shirt gialla, sneakers verdi e kefiah, tra un pubblico generalmente in abito scuro) ed è stato citato spesso come uno dei volti su cui la rete punta di più. Per lui, reduce dalle fatiche de Il più grande (italiano di tutti i tem-
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PALINSESTI RAI
Photomovie/Baglioni
pi), nessun programma in arrivo in primavera: ma sarà di nuovo in pista a settembre con la quarta edizione di X Factor, forse il migliore talent show italiano. “Puntiamo molto su Francesco Facchinetti, e sul suo nuovo modo di essere conduttore”, ha dichiarato Massimo Liofredi, neo Direttore di Raidue. Resta da vedere se, accanto ai giudici Mara Maionchi e Claudia Mori, ci sarà ancora Morgan, dopo le polemiche per le sue dichiarazioni sulla droga e l’esclusione da Sanremo. Ma Raidue dimostra di puntare forte sulla musica: tornerà infatti Due, la trasmissione musicale fatta di duetti. Dopo l’esperimento fatto in inverno con Laura Pausini e Tiziano Ferro ci saranno altri duetti in arrivo, sempre tra mostri sacri della musica italiana (ancora non sono noti i nomi): serate senza conduttore, in cui i due artisti si racconteranno, ognuno aiutato da un amico. Un nome che in passato è stato legato alla musica, Amadeus, sta partendo in questi giorni con un nuovo game, Cuore di mamma, che condurrà insieme a Laura Tecce. C’è poi un altro punto forte della seconda rete, i telefilm. Le fiction sembrano indirizzate tutte verso uno stile ben preciso, quello dell’investigazione e
Sopra, ‘NCIS: Los Angeles’, ‘Due’ e ‘Cuore di mamma’. Sotto, ‘Annozero, ‘Voyager’, ‘Criminal Minds’, ‘Castle’, ‘Medium’ e ‘Report’.
del poliziesco. Si va dalle serie americane di successo, NCIS (inizierà NCIS: Los Angeles, spin-off della serie principale) e Criminal Minds, alla novità Castle, che mette in scena uno scrittore di gialli che collabora con una detective, per finire con la fiction italiana Crimini. Last but not least, l’informazione in prima serata: al programma di Michele Santoro Annozero si aggiunge, in perfetta par condicio, il nuovo programma di Maurizio Belpietro, che guarderà all’attualità da un’altra angolazione. Infine, per chi ama la scienza e i misteri, c’è il collaudato Voyager. Ci sarà anche il ritorno di Lotto alle otto, un programma che in passato era andato molto bene. “Penso a Raidue come a una rete colorata come l’arcobale-
no, il ghiacciolo che mangiavamo da bambini”, ha dichiarato Massimo Liofredi.
RAITRE: REPORT, CHE TEMPO CHE FA E ALTRI CLASSICI DELLA TV Raitre ci tiene a confermarsi come una rete con una spiccata personalità. In primavera ritorneranno o proseguiranno programmi che ormai sono diventati dei veri e propri classici, con un pubblico attento e affezionato. A partire dalle ore 12 ci saranno nuove puntate di Ulisse, il programma di Piero e Alberto Angela, per continuare con l’ideale staffetta tra Milena Gabanelli e Riccardo Jacona, cioè tra Report e Presa diretta, le due trasmissioni d’inchiesta più coraggiose e credibili della televisione italiana. Continua Che tempo che fa, il programma cult di Fabio Fazio, con accanto gli impareggiabili Antonio Albanese e Luciana Litizzetto. Fazio e compagnia saranno in video anche con delle serate speciali in prima serata. E poi la tv di pubblica utilità, con due programmi storici come Mi manda Raitre e Chi l’ha visto?. Anche su Raitre ci sarà spazio per la musica, con il tradizionale Concerto del Primo Maggio dalla storica sede di Piazza San Giovanni a Roma. Infine la fiction, un settore nel quale il terzo canale tende ancora a distinguersi con prodotti di un certo carattere. Le serie di Raitre infatti puntano sul mi-
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stero e sul soprannaturale. Accanto a Medium con Patricia Arquette, storia di una donna che ha dei sogni premonitori e riesce a comunicare con l’aldilà, si aggiunge 25ª Ora, che mette in scena una donna che ha a disposizione un’ora in più degli altri nel corso della giornata, un’ora che le permette di fare e scoprire molte cose. “Ho un compito difficile, salire su una rete che sta andando benissimo e mantenerla a questi livelli”, ha dichiarato Antonio Di Bella, il nuovo Direttore di Raitre. “Ho capito l’importanza del brand, della fidelizzazione”, ha continuato. “Per esempio, gli scrittori fanno la coda per andare da Fazio perché esiste un preciso calcolo da parte delle case editrici riguardo all’aumento delle vendite dei libri degli autori che vengono ospitati a Che tempo che fa”.
RAI SPORT: OLIMPIADI, MONDIALI, FORMULA UNO Quello che è appena iniziato sarà un grande anno di sport. La stagione si è appena aperta con le olimpiadi invernali di Van-
BERLINALE 2010
IL FILM BAL (MIELE) DEL TURCO SEMIH KAPLANOGLU VINCE L’ORSO D’ORO. MA A COLPIRE SONO L’UOMO
NELL’OMBRA DI ROMAN POLANSKI, PREMIATO PER LA MIGLIOR REGIA, E SHUTTER ISLAND DI MARTIN SCORSESE, PRESENTATO FUORI CONCORSO.
DI
MAURIZIO ERMISINO
UN CINEMA DOMINATO DAL PASSATO CHE RITORNA Ormai è sempre più difficile stabilire chi abbia vinto un festival cinematografico. Ci sono i premi ufficiali, è vero, assegnati ai film in concorso; ma poi ci sono i film che effettivamente ‘escono’ dai festival e vanno verso il pubblico, vengono visti dalla
gente, fanno parlare la stampa grazie anche a personaggi carismatici (registi o divi) che catalizzano l’attenzione. Film che in festival come quello di Berlino sono spesso fuori concorso. La Berlinale, in questa edizione ancor più che negli anni passati, è stata caratterizzata da una competizione costituita quasi interamente da cosiddetti film d’autore: un termine che ormai non connota più un
cinema creato da grandi autori, quanto piuttosto una formula piuttosto ostica e criptica, dominata da ritmi e linguaggi sempre più lontani dai gusti del pubblico, e a cui non corrisponde per forza un risultato artistico. Il vincitore dell’Orso d’Oro con Bal (Miele), il turco Semih Kaplanoglu, l’avevamo conosciuto a Venezia nel 2008, dove il suo Sut (Latte) era passato piuttosto inosservato. Insieme a Yumurta (Uova), i due film fanno parte di una trilogia che racconta – a ritroso – l’apprendistato di Yusuf, alter ego del regista. Qui il personaggio è ancora un bambino (interpretato dal simpatico Bora Atlas, sette anni), poco inte-
‘L’uomo nell’ombra’ di Roman Polanski ha vinto il Leone d’Argento per la miglior regia. Polanski (in alto a sinistra) era assente perché agli arresti domiciliari in Svizzera.
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ressato alla scuola e molto di più ai boschi (siamo a est del Mar Nero), dove ama seguire il padre che lavora come raccoglitore di miele e che deve appendere ogni volta i suoi alveari fatti a mano sui rami più alti della foresta. Il pericolo sono gli orsi. “Un giorno ci trovammo un orso a dieci metri di distan-
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za, stava aspettando il miele e sapeva già che un altro orso si sarebbe unito a noi”, ha scherzato il regista alla premiazione, riferendosi all’Orso d’Oro che premia i vincitori di Berlino. Ma ha anche lanciato un appello: “spero che adesso non venga più costruita una centrale elettrica nella foresta dove ho girato il mio film”. A proposito di orsi, quello d’Argento, ovvero il gran premio della giuria, è andato a Florin Serban, ultimo frutto della premiata nouvelle vague romena che, dopo gli anni bui di Ceausescu e un difficile periodo di rinascita, sta raccontando molto bene – tra passato e presente – il proprio paese. Il suo If I Want To Whistle I Whistle (Se voglio fischiare, fischio) ha vinto anche il premio per l’innovazione. La storia è quella di un detenuto pronto a rinunciare alla libertà pur di salvare il fratello minore dal suo stesso destino. Il premio come miglior attore è andato ex aequo a Grigori Dobrygin e Sergei Puskepalis, unici due protagonisti (due metereologi in una base artica e
‘Shutter Island’ è il quarto film di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio come protagonista, dopo ‘Gangs of New York’, ‘The Aviator’ e ‘The Departed’.
con un segreto da confessare) di Kak ya provyol etim letom (Come ho finito questa estate), film russo che ha portato a casa anche il premio per la fotografia (Pavel Kostomarov), mentre la miglior attrice è stata Shinobu Terajima per Caterpillar, provocatorio film del giapponese Koji Wakamatsu su un ex soldato, mutilato dalla guerra, che sfoga con il sesso (e sulla moglie) la propria rabbia. Orientale anche la miglior sceneggiatura: è quella del film cinese Tuan Yuan (Apart Together), scritto e diretto da Wang Quan’an. Ma quanti di questi film vedremo nelle nostre sale? E quanti di questi rimarranno nella storia del cinema?
L’UOMO NELL’OMBRA È ROMAN POLANSKI E così, a oscurare gli altri premiati, c’è stata l’ombra di Roman Polanski. Passateci il gioco di parole, perché il suo lungometraggio si chiama proprio L’uomo nell’ombra (titolo italiano di The Ghost Writer) e lo vedremo presto: arriverà nelle
sale il 9 aprile. Il maestro Polanski era infatti assente a Berlino, in quanto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio per un’accusa di stupro che risale agli anni ’70 in America. Del suo premio come miglior regista si è parlato anche come di un ‘risarcimento obbligato’ per Polanski, che in ogni caso ha saputo sfornare un film di genere, un thriller carico di riferimenti all’attualità, su un soggetto nato dalla penna dello scrittore Robert Harris. Il film racconta la storia di uno scrittore-ombra (un ghost writer, appunto), interpretato da Ewan McGregor, chiamato a redigere le memorie di un ex primo ministro inglese, interpretato da Pierce Brosnan. Proprio durante il primo giorno di lavoro, l’ex premier viene accusato di aver aiutato la CIA in barbare pratiche antiterroristiche. E lo scrit-
tore si trova di colpo in un intrigo più grande di lui. L’uomo nell’ombra è un film che comunica angoscia per come è costruito, ma anche perché i riferimenti, non puramente casuali, sono tutti all’ex premier britannico Tony Blair, accusato più volte dall’opinione pubblica di aver appoggiato la controversa politica di Bush in tema di guerra e terrorismo. Si tratta di un film solido, ma che da alcuni è stato definito anche piuttosto prevedibile e già visto. Sicuramente è un tipo di pellicola che si stacca nettamente dal resto dei film in competizione, tanto che secondo molti una collocazione fuori concorso sarebbe stata più adatta.
SHUTTER ISLAND, IL RITORNO DI SCORSESE È stato presentato rigorosamente fuori concorso invece Shutter
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Island, il nuovo e attesissimo film di Martin Scorsese. Altrimenti non ci sarebbe stata partita. “Teddy, torna in te!” sono le prime parole che pronuncia il protagonista Leonardo DiCaprio: lo fa guardandosi allo specchio, come nell’ultima sequenza di The Aviator. Sembra che Shutter Island riparta proprio da lì, e riannodi tutta una serie di fili. Quelli della follia e della violenza, che da Howard Hughes arrivano fino a Teddy Daniels, poliziotto che approda sull’isola-fortezza di Shutter Island per indagare sulla scomparsa di una pluriomicida internata nel manicomio criminale lì situato, e che si troverà a indagare anche dentro sé stesso, in una discesa agli inferi apparentemente senza via d’uscita. E il filo di una carriera, quella dell’ormai ex idolo delle teenager ai tempi di Titanic, ormai legata a doppia mandata a un regista che gli ha fatto fare un salto di qualità. DiCaprio è infatti al quarto film con Martin Scorsese, dopo Gangs Of New York, The Aviator e The Departed. “Questi grandi personaggi che Scorsese riesce a creare sono per loro natura violenti”, ha dichiarato DiCaprio. “Ma cos’è in fondo la violenza? È un dolore, una sofferenza interiore che viene poi esternata, rivolta contro il mondo. I migliori personaggi di Scorsese, quelli di Taxi Driver o di Toro scatenato, mi hanno sempre interessato perché ci permettono di capire cos’è l’essere umano, che la natura umana è fatta di sofferenza, e che ognuno ha il proprio modo di tirarla fuori. Il mio personaggio in Shutter Island è forse quello più violento e più dark tra tutti quelli che ho interpretato. Ma per me è stato un onore averlo potuto interpretatre con un regista come Scorsese”. “Quello che mi ha attratto di questa storia è la natura di Teddy”, ha spiegato Scorsese. “La violenza ha avuto un impatto formativo sul suo carattere. Sono rimasto molto toccato da questo personaggio, dalla sua sofferenza, soprattutto alla fine del suo
BERLINALE 2010 Riccardo Scamarcio con Nicole Grimaudo in una scena del film ‘Mine vaganti’ e con il regista Ferzan Ozpetek (foto di Romolo Eucalitto).
percorso. Tutto questo mi fa pensare a chi siamo, a quanto violenza c’è dentro di noi, e fino a che punto questa violenza può essere eliminata attraverso l’evoluzione”. Alla violenza è collegata la paura. “Io convivo con la paura quotidianamente”, ha raccontato il regista italoamericano. “È qualcosa che bisogna cercare di superare: non bisogna vivere nella paura, ma conviverci. Non tutti sono inclini a farlo. Ma in ultima analisi penso che questo è il mondo che erediteranno i miei figli, e la cosa mi preoccupa molto”. In fondo Scorsese continua a raccontare quello che ha sempre fatto: violenza, follia, dolore. Ma lo fa cambiando continuamente forma: dal biopic (The Aviator) è passato al poliziesco puro (The Departed), e ora arriva a un thriller dalle venature gotiche. Con finale a sorpresa.
IL GRANDE FASCINO DI JULIANNE MOORE In un festival tutto al maschile, a differenza della kermesse prevalentemente femminile dello scorso anno, ci voleva qualcuno che portasse un tocco di fascino e femminilità sul tappeto rosso della Berlinale. Lo ha fatto una
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delle ‘rosse’ per eccellenza (insieme alla Kidman e alla Blanchett) del cinema mondiale. Stiamo parlando di Julianne Moore, anche lei fuori concorso con il divertente The Kids Are All Right di Lisa Cholodenko, uno dei film più applauditi dal pubblico, che racconta i problemi di una famiglia normale: genitori apprensivi, frustrazioni di chi ha sacrificato la carriera per la famiglia, tradimenti. Se non fosse che in questa famiglia come tante altre, i genitori sono due donne: Annette Bening e Julianne Moore, che sullo schermo sono una coppia lesbica che finisce per avere gli stessi problemi di una coppia etero. “Trovo che sia un bel ritratto sul matrimonio e sulla famiglia in genere”, ha dichiarato l’attrice, avvolta in uno splendente abito giallo. “Che poi si tratti di una coppia gay, è solo un dettaglio che rende tutto più interessante. Ma in generale il film racconta di cosa si-
gnifichi essere sposati per tanto tempo, preoccuparsi dei bambini e tutto il resto. La questione della sessualità c’entra fino a un certo punto, penso che tutte le famiglie funzionino più o meno allo stesso modo, una buona famiglia lo è al di là del sesso dei genitori”. “Devo molto ai registi con cui ho lavorato, e in particolare a Lisa”, ha raccontato la Moore. “Mi hanno permesso di partecipare a progetti stimolanti e di interpretare personaggi con psicologie ben definite. Quando il pubblico si congratula dicendomi che sono riuscita a rappresentare le loro vite e storie personali, mi commuovo: credo che sia il miglior complimento che un’attrice possa ricevere in tutta la carriera”.
ITALIANI A BERLINO: OZPETEK, SOLDINI, MARCELLO Nessun film in concorso per l’Italia. Ma forse non è un dramma,
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visto che le cose migliori qui a Berlino sembrano essere state presentate fuori concorso o nelle sezioni collaterali. Ed è in queste che ha brillato l’Italia, con due registi che ormai sono una certezza e un nome nuovo che farà parlare di sé. Ferzan Ozpetek, turco di nascita ma ormai italiano d’adozione, ha presentato il suo film Mine vaganti (nelle sale dal 12 marzo) nella sezione Panorama Special. Dopo la parentesi drammatica (e poco riuscita, secondo il parere dei più) di Un giorno perfetto, il regista turco-romano torna ai temi e ai toni che gli sono più cari, ma vira decisamente verso una commedia vera e propria, divertente, contagiosa ed eccessiva. Le mine vaganti del titolo sono quelle che fanno esplodere le convenzioni borghesi e perbeniste. Tommaso (Riccardo Scamarcio), omosessuale, si allontana dalla sua famiglia con pastificio a Lecce, per andare a Roma a studiare e innamorarsi di chi vuole. Cioè di un uomo. Tornato a casa con l’intenzione di fare outing, viene battuto sul tempo dal fratello maggiore (Alessandro Preziosi), gay anche lui. E finisce per tenersi tutto dentro. Più leggero e scanzonato rispetto ai suoi ultimi film, Ozpetek ha sorpreso per l’azzardo riuscito, ma continuando un suo discorso ben preciso, quello dell’espressione e dell’accettazione della diversità. Ha sorpreso anche Silvio Soldini, di solito artista impegnato, divertente e romantico. Anche con Cosa voglio di più ha raccontato una storia d’amore, come sa fare bene, ma prendendola da due punti di vista piuttosto inediti. Anna e Domenico (Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino), entrambi già sposati, si incontrano e cominciano a vedersi di nascosto, tra sms sempre più fitti, appuntamenti clandestini e bugie da raccontare a casa. Ma c’è un elemento in più, che di solito nelle storie d’amore e di tradimenti (che, se ci pensate, avvengono sempre in ambienti alto o medio borghesi) non viene di solito citato: i soldi. L’a-
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more ai tempi della crisi, potremmo dire: mutui, bollette, i corsi dei figli e i budget familiari da rispettare. Così anche amarsi, rifarsi un futuro e una vita diventa sempre più difficile, perché ogni incontro, ogni spostamento, diventa una spesa in più. Con Cosa voglio di più, presentato nella sezione Special Gala, Soldini torna a raccontare il precariato dopo Giorni e nuvole, e per la prima volta si ispira a una storia vera. L’altra novità sono le scene di sesso, esplicite, vivide e insolite per il cinema italiano (il punto di riferimento è Intimacy – Nell’intimità di Patrice Chéreau). “Volevo mostrare in modo diretto, carnale, senza pudori, la parte fisica dell’amore”, ha spiegato Soldini. “Senza voyeurismi, ma con naturalezza. Non mi sono fatto problemi di censura nel girare, né ora la temo”. Last but non least tra gli italiani a Berlino, quello che sta diventando un piccolo caso cinematografico: La bocca del lupo di Pietro Marcello, nelle nostre sale dal 19 febbraio, ha iniziato il suo viaggio lo scorso novembre al Festival di Torino, dove ha vinto il primo premio. Poi a gennaio ha trionfato al Bif&st di Bari. A Berlino ha vinto il premio Caligari del Forum e il Terry Award, riservato ai film dalle tematiche omosessuali. “Già dall’inizio il film conduce chi lo guarda in un mondo oscu-
Sopra, un fotogramma del film ‘Cosa voglio di più’ del regista Silvio Soldini (a destra). In basso, ‘La bocca del lupo’ di Pietro Marcello.
ro, malinconico, dove si confondono bellezza e durezza. Ci sono poi le immagini di Genova che si mescolano nel racconto di un’inusuale storia d’amore fra un ex criminale e un transessuale. Montaggio poetico, generi diversi, interviste, ricostruzioni, immagini documentarie e materiali di repertorio, il tutto per una combinazione eterogenea e forte che crea un effetto ipnotico”: è questa la motivazione con cui è stato assegnato il premio Caligari al film di Pietro Marcello. Un regista di cui sentiremo parlare molto.
NAZISMO E ALTRE POLEMICHE Divi, premi e polemiche: è questa la ricetta di ogni festival (non solo di cinema) che si rispetti. Quest’anno le polemiche sono arrivate dai padroni di casa, da quel cinema tedesco che negli ultimi anni sta facendo i conti con i propri scheletri nell’armadio. Il più ingombrante, naturalmente, è quello del nazismo. Jew Süss – Ascesa e caduta di Oskar Roehler ricostruisce la storia della lavorazione di Süss l’ebreo, film che fu presentato nel 1940 alla Mostra di Venezia. Il film del ’40 raccontava la storia di Süss Oppenheimer, consulente finanziario di un duca che fu impiccato nel 1738 a Stoccarda con l’accusa di alto tradimento e corruzione. Travisando la vera vicenda, i nazisti ne fecero un’opera di propaganda, fortemente voluta da Goebbels, in chiave antisemita. Il film di Roehler ne racconta il prima, il dopo e il dietro le quinte. La polemica nasce da una nota
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che cita una recensione di un giovane Michelangelo Antonioni, allora critico del Corriere Padano, che della vecchia pellicola scrisse: “Non abbiamo esitazioni nel dire che se questa è propaganda, allora sia benvenuta la propaganda. È un film potente, incisivo, efficacissimo, ripreso in maniera impeccabile, fin troppo”. Errori di gioventù. Ma la polemica non è servita a risollevare le sorti di un film fischiato in sala e bollato come troppo melodrammatico, irritante, privo di emozioni e schematico come una fiction televisiva. Ben più grave quello che è capitato al regista iraniano Jafar Panahi, a cui è stato impedito di lasciare il proprio paese per raggiungere Berlino, dove avrebbe dovuto essere il protagonista di un dibattito sul presente e sul futuro del cinema dell’Iran. Dai regimi di ieri a quelli di oggi, le limitazioni alla libertà sono sempre qualcosa di cui non si vorrebbe mai dover scrivere.
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ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
LA GRANDE FICTION, GLI OTTAVI DI FINALE DI COPPA ITALIA, IL RITORNO DI MILLY CARLUCCI E L’INTRAMONTABILE TERENCE HILL CONSEGNANO LA VITTORIA A MAMMA RAI NEL PERIODO DELLE FESTE. ANCHE PERCHÉ MEDIASET SI DIFENDE ‘SOLO’ COL GRANDE FRATELLO E CON TANTI FILM.
DI
RICCARDO ROSSIELLO
LA RAI VINCE LA SFIDA DI NATALE Questo nuovo appuntamento con l’osservatorio sui dati Auditel si mette alle spalle le festività natalizie. Da qui in avanti per la televisione italiana sarà ora di tornare alle vecchie sfide di sempre: conclusi speciali, specialini e specialoni, archiviate repliche e film dedicati a Babbo Natale e ai buoni sentimenti, l’attenzione sarà tutta per i grandi ritorni. Un assaggio l’abbiamo già avuto con le rentrée di Milly Carlucci e Pupo. Poi sarà la volta di Zelig e nei prossimi mesi avremo anche molto grande calcio, con il campionato di Serie A che supera la boa del girone d’andata e la Champions League, l’Europa League e la Coppa Italia che entrano nella fase saliente. Ma questa è già un’altra storia. A conti fatti ci aspettavamo qualcosa di più dai mesi di dicembre e gennaio, oltre che le molte fiction e i soliti noti. Speriamo che con le belle giornate arrivi anche qualche programma un po’ più coraggioso e innovativo!
LUNEDÌ, UN FRATELLO SEMPRE PIÙ… GRANDE Non c’è davvero storia: la prima serata del lunedì è stabilmente nelle mani di Alessia Marcuzzi e del reality show di Canale 5 Grande Fratello. La concorrenza sembra averne preso atto, al punto da opporgli una controprogrammazione piuttosto blanda (di fatto, solo le puntate conclusive delle fiction Rai). Ma vediamo in dettaglio come si è comportata la reginetta della serata.
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Lunedì 7 dicembre, pur segnando un leggero calo di ascolti, il reality di Canale 5 supera di circa 250.000 spettatori l’ultima puntata della fiction di Raiuno Il sangue dei vinti con Michele Placido e Barbora Bobulova. Ben staccata, con circa metà platea (2,5 milioni di spettatori in media) segue la sesta stagione della serie poliziesca di Raidue Senza traccia con Anthony La Paglia. Per gli altri (Chi l’ha visto? su Raitre, il film xXx su Italia 1, la replica de Il comandante Florent su Rete4) solo le briciole. Lunedì 14 dicembre, quando Raiuno oppone ad Alessia Marcuzzi il giornalista Bruno Vespa che dedica lo Speciale Porta a Porta all’aggressione a Silvio Berlusconi, il distacco aumenta: 5,5 milioni di spettatori contro 4,7 . Migliora, ma resta lontana dalla vetta (3 milioni di spettatori), la sesta stagione di Senza traccia. Bene l’altro programma giornalistico della serata, L’infedele, condotto da Gad Lerner su La7: 1.018.000 spettatori e il 4,23% di share. Lunedì 21 Grande Fratello resta stabile, sempre intorno ai 5,5 milioni di spettatori. Si ferma a 5 milioni il film Come d’in-
Sopra, Alessia Marcuzzi, conduttrice della decima edizione del ‘Grande Fratello’ in onda il lunedì su Canale 5. Sotto, Giovanni Floris, conduttore di ‘Ballarò’, programma di informazione e attualità in onda su Raidue e spesso vincitore della serata.
canto (Raiuno) con Susan Sarandon. Staccatissimo il Derby del cuore programmato da Raidue (1,6 milioni di spettatori). Lunedì 28 c’è ancora una leggera flessione per il reality show di Canale 5, che supera di poco i 5,3 milioni di spettatori. Poco dietro, a solo 100mila spettatori di distanza, troviamo la quarta puntata di Un caso di coscienza 4 (Raiuno) con Sebastiano Somma. Non male anche il risultato del film Catwoman (3,2 milioni di spettatori su Italia 1) con Halle Berry e Sharon Stone. Termina invece quasi in pa-
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reggio il primo lunedì del 2010. Il 4 gennaio, infatti, l’undicesima puntata di Grande Fratello batte solo sul filo di lana la sesta e ultima puntata di Un caso di coscienza 4: 6.055.000 spettatori contro 6.007.000, 26,83% di share contro 21,89%. Trattandosi di una replica, si comporta bene anche il thriller The Bourne Identity su Italia 1, che raggiunge 2.795.000 spettatori. Si ferma invece a 2,5 milioni la seconda serata di Raidue Rewind, che prevede il secondo episodio delle serie poliziesche Cold Case, Senza traccia e Criminal Minds. La settimana successiva, Grande Fratello si dimostra ancora in crescita: d’altronde ci avviamo ormai verso il gran finale. L’11 gennaio il programma presentato da Alessia Marcuzzi tocca quota 6 milioni e mezzo di spettatori (con quasi il 30% di share). Lo segue, con più di 5 milioni di spettatori, la sintesi in un’unica puntata della fiction La Stella del-
la porta accanto (Raiuno). Oltre 3,1 milioni di spettatori, invece, per il film The Bourne Supremacy su Italia 1.
MARTEDÌ, TRA INFORMAZIONE E FICTION Nella serata del martedì il panorama è sicuramente più vario, grazie soprattutto a una programmazione che spazia dai telefilm all’informazione, dalla fiction seriale ai film. Ne è un chiaro esempio il palinsesto di martedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata. La classifica delle audience, secondo Auditel, vede al primo posto il programma di informazione e attualità Ballarò (Raitre), condotto da Giovanni Floris, seguito a poca distanza dal film Una notte al museo (Canale 5), dal nuovo varietà musicale Due (Raidue), e infine dai due episodi inediti della fiction Medicina Generale – Seconda serie (Raiuno). Questo, per avere un’idea, il dettaglio degi ascolti dei quattro programmi citati: 3.678.000 spettatori (14,85% di share), 3.705.000 spettatori
Sopra, la locandina del film ‘Una moglie bellissima’, con Laura Torrisi e Leonardo Pieraccioni: andato in onda il 12 gennaio, ha raccolto 6,3 milioni di telespettatori. Sotto, Enrico Brignano con il suo show ‘Brignano con la O’ andato in onda il 23 e 30 dicembre 2009.
(14,63%), 3.603.000 spettatori (14,14%), 3.330.000 spettatori (13,89%). La differenza tra il primo e l’ultimo classificato non è neppure di un punto percentuale di share! Il 15 dicembre a vincere la serata è ancora Ballarò (Raitre), davanti alla replica di due episodi di Don Matteo 6 (Raiuno), e al film – un’altra replica – A casa con i suoi (Canale 5). Stavolta però le cifre sono molto più alte: 5.165mila spettatori (21,03 di share) contro 5.003mila (19,45%) e 4.053mila (16,06%). Staccati invece i due episodi di Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane e l’episodio di Brothers & Sisters – Segreti di famiglia, programmati da Raidue. Martedì 22 dicembre, in as-
Data
Programma
07/12 08/12 09/12 10/12 11/12 12/12 13/12 14/12 15/12 16/12 17/12 18/12 19/12 20/12 21/12 22/12 23/12 24/12 25/12 26/12 27/12 28/12 29/12 30/12 31/12 01/01 02/01 03/01 04/01 05/01 06/01 07/01 08/01 09/01 10/01 11/01 12/01 13/01 14/01 15/01 16/01 17/01
Grande Fratello Ballarò Champions League: Inter-Rubin Kazan Don Matteo 6 I migliori anni - Speciale Telethon Italia’s got talent Un caso di coscienza 4 Grande Fratello Ballarò La vita rubata Annozero I migliori anni - Speciale Pippo Baudo Affari tuoi - Speciale per due Un caso di coscienza 4 Grande Fratello Don Matteo 6 Brignano con la O Una poltrona per due I migliori anni The Family Man Un caso di coscienza 4 Grande Fratello Don Matteo 6 Brignano con la O L’anno che verrà L’amore non va in vacanza Ghost - Fantasma Un caso di coscienza 4 Grande Fratello Nel bianco Affari tuoi - La lotteria Don Matteo 6 I raccomandati Ballando con le stelle Io e mio figlio Grande Fratello Una moglie bellissima Coppa Italia: Juventus-Napoli Don Matteo 6 I raccomandati Ballando con le stelle Lo scandalo della Banca Romana
senza di grandi temi di attualità, Ballarò perde la leadership retrocedendo in terza posizione (circa 3,8 milioni di spettatori). A dominare è invece il sorprendente Terence Hill, che anche in replica riesce a incollare davanti al televisore 5,3 milioni di spettatori in media, precedendo di quasi un milione di spettatori il film in prima visione su Canale 5 La musica nel cuore – August Rush. Il 29 dicembre il leader della serata è ancora Don Matteo 6, che ottiene una media superiore ai 5 milioni e mezzo di spettatori. Contro di lui possono far
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Spettatori (x 1.000)
Share (%)
Canale
5.499 3.768 5.602 5.913 6.945 5.307 5.003 5.517 5.165 5.179 6.137 6.693 5.440 5.343 5.564 5.846 4.189 3.096 4.875 4.535 4.899 5.267 5.715 4.209 5.729 4.687 4.607 5.525 6.055 4.009 5.229 6.107 5.170 6.250 5.118 6.578 6.372 7.344 5.970 5.333 5.482 5.887
26,80 14,85 20,45 21,81 30,89 26,62 20,79 26,80 21,03 21,09 24,80 29,22 22,36 21,81 25,82 21,35 18,93 17,17 23,82 22,28 22,51 20,16 22,27 18,16 38,38 21,90 22,08 22,90 26,83 16,59 29,86 21,61 21,39 29,25 19,94 29,46 24,04 26,01 21,44 27,09 27,12 23,97
Canale 5 Raitre Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Raiuno Canale 5 Raitre Raiuno Raidue Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Raiuno Canale 5 Italia 1 Raiuno Canale 5 Raiuno Canale 5 Raiuno Canale 5 Raiuno Canale 5 Canale 5 Raiuno Canale 5 Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Raiuno Raiuno
poco il film su Canale 5 The Legend of Zorro e il varietà di Raidue I fatti vostri – Speciale Oroscopo 2010. Martedì 5 gennaio lo scenario è molto simile a quello già raccontato l’8 dicembre, con le emittenti a contendersi sul filo di lana il primato della serata. Il film di Canale 5 Nel bianco ottiene circa 4 milioni di spettatori e il 16,59% di share; il terzo e ultimo Speciale Superquark – Nel segno del comando (Raiuno) ottiene 3.261.000 spettatori e il 13,61% di share; mentre Golden Circus Festival su Raidue raggiunge una media
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ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
La prima serata, giorno per giorno
ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA La Lotteria Italia, abbinata al programma ‘Affari tuoi - Speciale per due’ con Max Giusti, il 6 gennaio ha assegnato il biglietti vincenti.
di circa 3 milioni di spettatori. Poco distante anche la prima tv del film fantastico Arthur e il popolo dei Minimei (Raitre), che ottiene 2,7 milioni di spettatori. Chiudiamo la carrellata sui martedì con la serata del 12 gennaio, quando la prima visione del film Una moglie bellissima, firmato dal regista e attore Leonardo Pieraccioni, ottiene oltre 6,3 milioni di spettatori e distanzia la fiction di Raiuno Io e mio figlio con Lando Buzzanca, che pure raggiunge 5 milioni di spettatori. Ancora terzo Ballarò, lontano dalle performance di inizio dicembre, pur raggiungendo 3,7 milioni di spettatori. Poco distante (3 milioni di spettatori) c’è il terzo episodio della sesta stagione di Dr. House – Medical Division (Italia 1).
MERCOLEDÌ, IN MANCANZA DEL PALLONE… Mercoledì 9 dicembre si aggiudica la serata la sfida di Champions League tra Inter e Rubin Kazan, che ottiene circa 5,6 milioni di spettatori. Seguono, a quattro milioni di spettatori, la penultima puntata della fiction di Canale 5 I liceali 2 e l’abbinata di Italia 1 CSI: Miami – The Mentalist. Il 16 dicembre la replica della fiction La vita rubata (Raiuno) la spunta sulla concorrenza,
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battendo Chi ha incastrato Peter Pan? – Il meglio (Canale 5), che ottiene 4,6 milioni di spettatori; la partita di Coppa Italia tra Inter e Livorno (Raidue), che si arresta alla boa dei 3,3 milioni di spettatori; e CSI: Miami (Italia 1), che non va oltre i 3,2 milioni di spettatori. Mercoledì 23 trionfa uno dei pochi spettacoli teatrali trasmessi in questa stagione tv: la replica di Brignano con la O, parte prima. Ottiene quasi 4,2 milioni di spettatori, superando di appena 100mila lo Speciale Superquark – Nel segno del comando: Nerone (Raiuno). Molto distaccati, con una media di 2,1 milioni di spettatori, i due episodi di Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane (Raidue). Il 30 dicembre si conferma Enrico Brignano, che mantiene la platea della settimana precedente. Aumenta invece il divario dallo Speciale Superquark, stavolta dedicato ad Attila (circa 3,8 milioni di spettatori). In salita la coppia poliziesca CSI: Miami e The Mentalist, che supera la boa dei tre milioni di spettatori. Stessi numeri anche i due episodi di Medicina Generale 2 su Raitre. Il 6 gennaio, giorno della befana, non è un programma per bambini a trionfare. Quando ancora non esisteva il bouquet Disney a pagamento, in questa prima serata andava in onda un
cartone d’autore: oggi invece i bambini sembrano scomparsi dal palinsesto. Sul primo gradino del podio c’è infatti l’attesissima serata finale di Affari tuoi – Speciale per due – La lotteria, che assegna i biglietti vincenti della tradizionale Lotteria Italia. A debita distanza, staccata di oltre un milione di spettatori, segue la commedia Un amore a 5 stelle (Canale 5). Lontanissimo (con una platea di solo 2,5 milioni di spettatori), l’action movie Rush Hour – Missione Parigi (Raidue). Risultati simili per l’episodio della quinta stagione di CSI: Miami e l’ultimo della prima stagione di The Mentalist (Italia 1). Per tutti gli altri canali, dati stabili o in calo. Il 13 gennaio, infine, torna in vetta il calcio con la sfida tra Juventus e Napoli per l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia: un exploit che fa segnare ben 7,3 milioni di spettatori. Buono ma non esaltante il debutto di Caterina e le sue figlie 3, serie di Canale 5 che si arresta a 4,5 milioni di spettatori. L’anno scorso era stata una delle fiction più seguite della stagione. La prima puntata del nuovo ciclo de Le Iene Show (Italia 1) fa segnare 3.156.000 spettatori e il 13,91% di share, mentre il film In Good Company, trasmesso da Raidue, ottiene una platea di 2.957.000 spettatori, pari al 10,86% di share.
GIOVEDÌ, ANCORA IL PRETE-INVESTIGATORE La serata del giovedì rappresenta una sorta di ‘raddoppio della marcatura’, come si dice nel gergo calcistico. Il dominatore di tre serate su sei è infatti la replica della fiction Don Matteo 6 con Terence Hill. Se si considera che dei sei giovedì considerati uno era Capodanno e un altro la vigilia di Natale (in entrambi i casi la A lato, la locandina del film ‘Una poltrona per due’, in onda il 24 dicembre su Italia 1.
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fiction non è andata in onda per lasciare spazio a programmi in diretta ed eventi speciali), ben si comprende quanto la serie sia amata dal pubblico censito da Auditel. Giovedì 10 dicembre la coppia Terence Hill-Nino Frassica batte, con una media di 5,5 milioni di spettatori, il programma di informazione Annozero condotto da Michele Santoro su Raidue, che ottiene comunque 4,8 milioni di spettatori. Al terzo posto troviamo la commedia di Carlo Verdone L’amore è eterno finché dura (Canale 5), che non supera la soglia dei 3,9 milioni. Il 17 dicembre si affaccia alla ribalta Annozero (è l’unica serata in cui un contendente batte realmente Don Matteo 6), che conquista un platea di oltre sei milioni di spettatori. La fiction con Terence Hill segue a circa un milione di spettatori di distanza. Con un ulteriore distacco di un milione viene quindi lo speciale dedicato da Canale 5 a Katia Ricciarelli: Katia – 40 anni di musica. Poco distanti, con 2,7 milioni di contatti in media, i quattro episodi che concludono la quinta stagione di Grey’s Anatomy. Il 24 dicembre, vigilia di Natale, con la programmazione stravolta dalla festività e dalle serate trascorse in famiglia (ben pochi sono davanti alla tv), troviamo sul gradino più alto
del podio il film Una poltrona per due (Italia 1), che raggiunge un picco tutto sommato modesto: poco più di 3 milioni di spettatori. Supera comunque di 200mila spettatori la Santa Messa di Natale trasmessa in diretta da Raiuno. A seguire, l’altro film Miracolo nella 34a strada (Canale 5). Intorno ai due milioni di spettatori gli altri programmi clou della serata: il Concerto di Natale (Raidue) e il 33esimo Festival del Circo di Montecarlo (Raitre). Giovedì 31 dicembre trionfa il tradizionale veglione di Capodanno trasmesso da Raiuno, L’anno che verrà, che supera i 5,7 milioni di spettatori in media tra le 21.00 e l’una di notte, con punte fino a 12 milioni di contatti a cavallo della mezzanotte. Agli altri canali resta ben poco. Il 7 gennaio la fiction di Raiuno conquista ancora 5,5 milioni di spettatori. Anche per Annozero il risultato è ottimo: 4,8 milioni di spettatori e quasi il 20% di share. Non registra un grande successo invece la fiction di Canale 5 Nel bianco, appena sotto i 3,8 milioni di spettatori. Il 14 gennaio, infine, stesso risultato, con la serie con Terence Hill ancora sopra i 5,5 milioni di spettatori. Si assottiglia però il vantaggio su Annozero, che supera i 5 milioni. Ben 4,8 milioni di spettatori Auditel seguono nella stessa serata Io sono leggenda (Canale 5), film di fantascienza con Will Smith e Alice Braga. Tutti gli altri pro-
grammi sono molto staccati: I Love My Dog, il varietà di Italia 1 condotto da Rossella Brescia, per segnalarne uno, supera di poco i due milioni di spettatori.
VENERDÌ, DA CARLO CONTI A PUPO La guerra dell’audience del venerdì, almeno per quanto riguarda i dati a cavallo tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, si segnala solo per l’avvicendamento tra Carlo Conti e Pupo. La serata resta quindi saldamente nelle mani di Raiuno. L’onda lunga de I migliori anni, uno dei programmi più seguiti nella scorsa come in questa stagione, non sembra arrestarsi. Venerdì 11 dicembre ritroviamo Carlo Conti principe della serata con una media di ben sette milioni di spettatori Auditel. Staccato, anche se con una platea superiore a quella della settimana precedente, I liceali 2 (Canale 5), che totalizza circa 4 milioni di spettatori.
Sabato 12 dicembre è andata in onda la puntata-promo del nuovo talent show di Canale 5 ‘Italia’s got talent’. Tra i giudici, Rudy Zerbi, Maria De Filippi e Gerry Scotti.
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invece quelli che assistono alla replica del film tv Chiara e Francesco su Raiuno. Sul terzo gradino del podio c’è Pavarotti, la voce degli angeli (Raidue), programma realizzato da Giancarlo Governi. L’8 gennaio la sfida tra la prima puntata de I raccomandati (Raiuno) e i primi due episodi della serie Tutti per Bruno (Canale 5) si conclude quasi in parità: 5.170.000 spettatori e il 21,39% di share a fronte di 5.112.000 spettatori e il 20,77% di share. Staccate, a circa 2,5 milioni di spettatori, la replica del film d’azione Codice Mercury (Rete 4) e l’ultima puntata di Mistero (Italia 1). La settimana successiva, la serata del 15 gennaio conferma al primo posto I raccomandati, che sale a 5,3 milioni. Perde oltre 800mila spettatori invece la serie di Canale 5 con Claudio Amendola e Antonio Catania. Sembra aver funzionato il trasloco delle puntate inedite di CSI: Miami e CSI: NY alla serata del venerdì: il primo dei due episodi mandati in onda, per esempio, ottiene 3.378.000 spettatori e il 12,45% di share. Stenta a ripartire invece Mi manda Raitre, che si ferma sotto la soglia dei due milioni.
SABATO, PACCHI E FILM ASPETTANDO MILLY Il 12 dicembre saluta l’arrivo fortunato della puntata-promo del nuovo talent show di Canale 5 Italia’s got talent: 5.307.000 spettatori e il 26,62% di share. Tra i giudici, Gerry Scotti, Maria De Filippi e Rudy Zerbi. Quelli di X Factor sono avvertiti. Il programma batte il gioco condotto da Max Giusti, Affari tuoi – Speciale per due, che pure ottiene 4.880.000 spettatori e il 20,58% di share. Gli altri canali rimangono vicini ai due milioni di spettatori, compreso Fabio Fazio con la sua puntata di Che tempo che fa. Il 19 dicembre, in assenza di concorrenza, sale di un gradino Affari tuoi – Speciale per due, che raggiunge 5,4 milioni di
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ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
‘L’anno che verrà’, programma di Raiuno condotto da Fabrizio Frizzi, è andato in onda il 31 dicembre 2009, con picchi di ascolto di 12 milioni di spettatori intorno alla mezzanotte.
Largo il divario che separa i due contendenti dal resto del gruppo. solo 2 milioni di contatti per il film d’animazione Disney Lilo & Stitch (Raidue); 1,8 milioni per Mi manda Raitre; poco più di 2 milioni per Mistero (Italia 1), condotto da Enrico Ruggeri. Il 18 dicembre, I migliori anni – Speciale Pippo Baudo conquista circa 6,7 milioni di spettatori. Solo 3,6 milioni, invece, per il film Un’ottima annata (Canale 5) con Russell Crowe e 2,7 milioni per il film d’animazione Disney Alla ricerca di Nemo (Raidue). Venerdì 25 il varietà di Raiuno continua a dominare, anche se in calo, con l’ennesimo speciale di montaggio, I migliori dei migliori anni. Gli altri avversari non ne approfittano: solo 2,5 milioni seguono su Canale 5 il film tv Finalmente una favola con Gerry Scotti e Maria Amelia Monti; 2,1 milioni guardano il programma Speciale Voyager – Ai confini della conoscenza su Raidue; 2,1 milioni anche i contatti per il film d’animazione Uno zoo in fuga (Raitre); 2,4 milioni, infine, quelli per il film su Italia 1 Che fine ha fatto Santa Clause?. In assenza del varietà condotto da Carlo Conti, a vincere la serata di venerdì 1° gennaio è la commedia sentimentale L’amore non va in vacanza con Kate Winslet e Cameron Diaz, che su Canale 5 viene seguita da 4,6 milioni di spettatori. Sono circa 3 milioni e mezzo
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i due milioni di spettatori tutti gli altri. Il 9 gennaio saluta un grande ritorno: quello di Milly Carlucci e del suo Ballando con le stelle, uno dei più importanti successi della scorsa stagione. Sarà un netto dominio anche questo anno? Parrebbe proprio di sì, visto che la prima serata tocca oltre 6,2 milioni di spettatori. Si ferma
serata della domenica. A dominare sono sempre le grandi fiction di Raiuno. Domenica 13 dicembre troviamo sul gradino più alto del podio Un caso di coscienza 4, con Sebastiano Somma e Vanessa Gravina, che ottiene oltre 5 milioni di spettatori. La replica del film Il diario di Bridget Jones, programmata da Canale 5, raggiunge circa 3,6 milioni di spettatori. Ancora più lontana la prima puntata della nuova serie del programma
poco sotto i cinque la prima puntata del reality musicale Io canto (Canale 5), condotto da Gerry Scotti: un risultato comunque interessante. Staccata, ma sopra i due milioni e mezzo di spettatori, una puntata in replica di Ulisse, il piacere della scoperta (Raitre). La carrellata sul sabato della tv generalista si conclude per il momento con i dati del 16 gennaio, quando, sebbene con un calo di circa 800mila spettatori, ritroviamo sul gradino più alto del podio il programma condotto da Milly Carlucci e Paolo Belli. Si assottiglia di molto però il distacco dall’inseguitore Gerry Scotti: appena 300mila spettatori Auditel in meno per il reality di Canale 5. Si ferma alla boa dei due milioni di spettatori, infine, la seconda replica del programma scientifico condotto da Alberto Angela su Raitre.
medico-scientico Elisir, presentato da Michele Mirabella: circa 2,4 milioni di spettatori. Il 20 dicembre ritroviamo al primo posto la seconda puntata della fiction di Raiuno, che supera i 5,3 milioni di spettatori. Sale invece prepotentemente Raitre, che con Che tempo che fa supera i 4,2 milioni di spettatori. A seguire la replica del film Che pasticcio, Bridget Jones! (Canale 5), che questa settimana si porta a casa ben 4 milioni di contatti. Il 27 dicembre Un caso di coscienza 4 ottiene oltre 4,9 milioni di spettatori. Cede posizioni invece Canale 5, che – esauriti i film della serie Bridget Jones – cade a meno di 2,8 milioni con lo speciale varietà Scherzi a parte – No scherzi no party, con Teo Mammuccari, Claudio Amendola e Belen Rodriguez. L’ammiraglia Mediaset viene superata persino da Raitre, che con la nuova puntata di Che tempo che fa ottiene una manciata di telespettatori in più. Domenica 3 gennaio l’ultima puntata del legal drama di Raiu-
Sopra, Sebastiano Somma, protagonista della fiction ‘Un caso di coscienza 4’. A destra, Beppe Fiorello ne ‘Lo scandalo della Banca Romana’. Entrambe sono andate in onda su Raiuno.
spettatori. Al secondo posto c’è il film What Women Want – Quello che le donne vogliono con Mel Gibson (Canale 5), con 4,4 milioni di spettatori. Quindi segue il programma di Fabio Fazio, che sale a 2,7 milioni di spettatori. Il 26 dicembre, con Max Giusti in pausa, si aggiudica la serata il film con Nicolas Cage The Family Man, che su Canale 5 viene visto da circa 4,5 milioni di spettatori. Perde pubblico invece Raiuno, che programma la prima puntata dell’ennesimo talent show Mettiamoci all’Opera. Fabrizio Frizzi riesce a incollare sulla poltrona circa 3,5 milioni di spettatori. Al terzo posto c’è il film Conciati per le feste (Raidue), che raggiunge solo 2,4 milioni di spettatori. Sabato 2 gennaio si aggiudica la serata uno dei film più seguiti di sempre in tv, secondo forse solo a Pretty Woman. Stiamo parlando di Ghost – Fantasma, con Demi Moore e il recentemente scomparso Patrick Swayze, che su Canale 5 ottiene 4,6 milioni di spettatori e uno share del 22%. Batte la seconda e ultima puntata della gara tra cantanti lirici presentata da Fabrizio Frizzi, che pure riesce ad aggiungere mezzo milione di spettatori alla sua platea. Sotto
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DOMENICA, FORTISSIMAMENTE FICTION Passano i mesi, ma non cambia la programmazione della prima
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no tocca il suo picco più alto: 5.525.000 spettatori e il 22,90% di share. Si riavvicina Canale 5, che programma un altro film con Renée Zellweger: Miss Potter. Ottiene oltre 3,8 milioni di spettatori. Sul gradino più basso del podio, a quota 2,7 milioni di spettatori, troviamo invece il programma documentaristico Wild – Oltrenatura (Italia 1). Il 10 gennaio arriva su Raiuno una nuova fiction: Io e mio figlio, con Lando Buzzanca. Il risultato è una platea di oltre 5,1 milioni di spettatori. La sorpresa in negativo della serata è la prima tv del film di avventura Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo, con Johnny Depp e Keira Knightley, che raggiunge su Canale 5 un pubblico di circa tre milioni di spettatori, gli stessi raccolti da Italia 1 con la prima visione dei primi due episodi della sesta stagione della serie Dr. House – Medical Division con Hugh Laurie. Una collocazione, quest’ultima, che lascia perplessi. Su Canale 5, infatti, gli ultimi episodi della quinta stagione avevano ottenuto una media di 4,5 milioni di spettatori. La nostra panoramica si conclude con il dato relativo alle audience di domenica 17 gennaio, nel segno dell’ennesima fiction di Raiuno: Lo scandalo della Banca Romana con Giuseppe Fiorello e Andrea Osvart. La platea conquistata è stavolta di oltre 5,8 milioni di spettatori. La fiction batte – udite, udite! – Maria De Filippi, che su Canale 5 è protagonista della prima puntata serale della fase conclusiva del reality show Amici e si ferma a 4,5 milioni di spettatori. Ben distante il terzo incomodo, la coppia di telefilm polizieschi NCIS – Unità anticrimine e Castle, che su Raidue ottiene 2,8 milioni di spettatori. La grande sfida natalizia si conclude, in sintesi, con 24 serate per Raiuno, 14 per Canale 5, due per Raitre e una ciascuno per Raidue e Italia 1.
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DI
RICCARDO ROSSIELLO
SATELLITE E DTT QUASI ALLA PARI SUL CALCIO I pronostici sono stati rispettati. Come avevamo anticipato nel nostro precedente commento sui dati Auditel della televisione satellitare, SKY & Co. non sono riuscite a ripetere nel periodo dicembre 2009-gennaio 2010 le performance registrate nel periodo analogo dell’anno precedente. Un risultato che mostra con evidenza la consistenza della barriera davanti a cui l’onda di crescita degli abbonati SKY si è dovuta arrestare, ma che al tempo stesso, paradossalmente, testimonia anche la solidità dell’offerta della pay tv satellitare. Pur non avendo dati specifici sul profilo degli abbonati SKY, è facile immaginare che questa contrazione sia stata causata principalmente dalla migrazione verso il digitale terrestre di coloro che inizialmente avevano scelto i bouquet di Murdoch solo ed esclusivamente per accedere all’offerta calcio. Nel momento in cui il passaggio dall’analogico al digitale terrestre era solo una delle tante opportunità tecnologiche offerte dal mercato, questi individui avevano evidentemente nicchiato; ma quando l’acquisto del decoder per il Dtt è diventato un obbligo, l’abbandono del satellite è diventato un fatto quasi scontato. Si tratta comunque di un abbonato che bada al sodo e che non cerca la migliore qualità in assoluto: se così non fosse, non ci sarebbero giustificazioni per chi ha preferito la ‘finta’ Alta Definizione in luogo di quella ‘vera’ (la qualità e la larghezza di banda sono ancora distanti) disponibile via satellite. Si tratta, in altre parole, di un appassionato di calcio che pur di se-
guire le partite della sua squadra del cuore si sarebbe accontentato persino di guardarle sul minuscolo schermo del telefonino (e forse lo fa pure). È difficile invece che possa essere andato via da SKY per accedere ad altri contenuti: la qualità e la varietà dell’offerta del satellite è ancora inavvicinabile non solo da quella a pagamento su Dtt, ma persino da quella in chiaro. Il ragionamento fatto sin qui ci permette quindi di asserire con buona certezza che gli appassionati di calcio che mancano all’appello non avevano scelto SKY per il formato 16:9 (esclusiva del satellite fino all’arrivo del Dtt), per l’HD, per l’audio multicanale, per la qualità del pre e post partita o per i canali tematici dedicati ai singoli club, ma solo perché in quel momento si trattava dell’unica offerta disponibile. Gli altri, coloro che avevano scelto anch’essi SKY non per la qualità tecnologica ma per accedere a prodotti specifici come film o programmi per bambini, non possono che essere in minoranza e se hanno lasciato SKY lo hanno fatto solo per motivi economici. Si tratta di supposizioni, certo, ma assai attendibili.
LO ZOCCOLO DURO DI SKY Il rovescio della medaglia è che, sotto la pressione della concorrenza, SKY ha trovato il suo zoccolo duro: abbonati che l’hanno scelta in base alla qualità dell’offerta, non da ultimo tecnologica (a quando la tv 3D anche in Italia?), per i canali tematici esclusivi, per i contenuti aggiuntivi, per le produzioni che
Le partite Juventus-Inter (Serie A) e Inter-Rubin Kazan (Champions League) sono state le più seguite sui canali SKY Sport nel mese di dicembre 2009.
non vengono offerte attraverso alcun altro canale distributivo, e dunque non solo per curiosità, perché hanno soldi da spendere o perché avere SKY fa tanto status symbol. Inoltre questa contrazione, se proprio doveva arrivare, si verifica nell’istante più opportuno. Già dalla metà dell’anno scorso, infatti, qualche operatore di settore aveva sostenuto che era giunto il momento di mettere fine ai privilegi che avevano caratterizzato il monopolio di fatto successivo alla fusione tra Stream e Tele+ Digitale e riaprire
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il mercato. Ma se il mercato, seppur ricco è ambito, è in contrazione, chi mai vorrà rischiare i propri soldi per fare concorrenza a Murdoch? È molto più semplice investire sul digitale terrestre, piattaforma che offre ancora tantissimi spazi d’intervento in fatto sia di hardware e tecnologie sia di contenuti, i cui sviluppi sono ancora tutti da vedere, e che offre al mercato pubblicitario vettori e modalità di comunicazione assai simili al satellitare, con canali monotematici a target definito che hanno ben poco a che vedere col
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ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
NON SOLO SKY NON RIESCE A REPLICARE I RISULTATI OTTENUTI L’ANNO SCORSO – 12 MILIONI DI CONTATTI
ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
Canali della piattaforma SKY
Sopra, i film ‘Twilight’ e ‘Madagascar 2’, tra i più visti su SKY Cinema 1. Sotto, il telefilm ‘Grey’s Anatomy’, sempre molto seguito su FoxLife.
vecchio modello della tv generalista trasmessa in analogico. Saranno ulteriori dati e ricerche, quando verranno pubblicati, a dirci se abbiamo visto giusto o sbagliato. Ora, però, torniamo alla nostra routine, commentando le elaborazioni Starcom e i sondaggi Auditel.
IL SATELLITE A DICEMBRE SECONDO STARCOM Una prima elaborazione pubblicata dall’istituto di ricerca Starcom riguarda la comparazione con il periodo dicembre 2008-dicembre 2009. Secondo tale studio, la tv satellitare chiude bene l’anno, raggiungendo sul target Individui il 10,6% di share medio nel totale giorno (+15% rispetto all’omologo 2008). Di questo, ben il 2,9% proviene da canali multipiattaforma, ovvero che trasmettono sia su satellite sia su digitale terrestre (Disney Channel e +1, Playhouse Disney e +1, Cartoon Network e +1, Rai News 24, Rai Sport+, Rai Scuola, Rai Gulp e +1, Rai Storia,
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Raisat Cinema, Extra, Gambero Rosso, Premium, SmashGirls, YoYo), e su piattaforma analogica, satellite e Dtt (K2). Nella fascia Adulti 15-34 anni, lo share si attesta al 14,5% (con il 3% che deriva dai canali multipiattaforma), in lievissimo calo (a –1%) rispetto all’anno precedente. Mentre gli Individui vedono crescere i propri ascolti in tutte le fasce orarie, con picchi la mattina e nel preserale dalle 18.00 alle 20.30 (rispettivamente +19 e +20%), gli Adulti registrano leggere perdite a partire dalle tre del pomeriggio fino alle ore notturne. Le tv digitali terrestri, in base all’ultimo dato disponibile (relativo allo scorso novembre), ottengono il 6,8% di share sul target Individui (con il 2,2% che viene dai canali multipiattaforma) e il 9,0% sui giovani 15-34enni (il 2,0% dai canali multipiattaforma). Tra i gruppi editoriali, i più forti sono – nell’ordine – SKY (2,8%), Fox (1,7%), Rai (1,7%), Mediaset (1,4%), Disney (0,9%). Per quanto riguarda i singoli
Data
Spettatori unici
07/12 08/12 09/12 10/12 11/12 12/12 13/12 14/12 15/12 16/12 17/12 18/12 19/12 20/12 21/12 22/12 23/12 24/12 25/12 26/12 27/12 28/12 29/12 30/12 31/12 01/01 02/01 03/01 04/01 05/01 06/01 07/01 08/01 09/01 10/01 11/01 12/01 13/01 14/01 15/01 16/01 17/01
9.263.458 10.022.677 9.125.905 8.850.219 8.605.732 9.552.170 9.814.055 8.909.825 8.750.620 8.678.024 8.834.936 9.020.293 10.009.633 10.329.579 9.639.037 9.008.734 9.229.994 9.211.342 9.173.407 9.030.879 9.199.422 9.285.306 9.196.651 9.266.075 8.469.411 9.079.882 9.089.018 9.350.520 9.980.493 9.981.686 10.019.107 9.035.986 9.125.016 10.392.531 10.912.846 9.118.724 9.199.140 9.552.581 9.046.201 9.645.091 9.788.858 10.544.606
canali, dice ancora Starcom, sia tra quelli che trasmettono sulla piattaforma satellitare sia tra quelli multipiattaforma, SKY Sport 1 si conferma il più visto dal target Individui con una crescita del 9% rispetto a dicembre 2008. Le partite di calcio più seguite su SKY Sport 1 sono state l’anticipo di Serie A JuventusInter (1,4 milioni di spettatori nella fascia oraria 21.00-22.00, 1,3 milioni nell’ora successiva), e l’incontro infrasettimanale di Champions League Inter-Rubin Kazan (962mila spettatori nella fascia 21.00-22.00, oltre 757mila
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Share medio
8,1% 9,7% 8,4% 7,1% 7,3% 9,4% 9,2% 7,0% 7,0% 7,1% 6,9% 7,7% 9,2% 9,3% 8,7% 7,7% 8,5% 8,4% 9,4% 9,8% 9,0% 8,3% 8,6% 8,3% 8,3% 8,8% 9,3% 9,2% 8,3% 8,9% 10,5% 7,6% 7,9% 9,7% 10,3% 6,9% 7,6% 7,4% 7,1% 7,7% 9,2% 9,0%
Target comm. 15-54
10,7% 12,8% 11,2% 9,8% 9,7% 12,2% 11,9% 9,7% 9,7% 9,8% 9,3% 10,2% 12,1% 12,1% 11,3% 10,4% 11,0% 10,7% 12,4% 12,7% 12,0% 10,7% 11,1% 10,8% 10,7% 11,9% 12,8% 12,4% 10,8% 11,5% 13,5% 10,2% 10,7% 13,1% 13,3% 9,4% 10,2% 10,0% 9,5% 10,3% 12,4% 11,6%
in quella successiva), disputate rispettivamente sabato 5 e mercoledì 9 dicembre. Sullo stesso target, crescite importanti vengono segnalate per Raisat Cinema, Raisat YoYo e K2 (disponibile sulla tv analogica oltre che su satellite e Dtt). Calo netto invece per FoxCrime (– 44%), che comunque è il solo canale del gruppo Fox nella classifica dei più visti dal target Individui. Flessione più contenuta invece per SKY Cinema 1 (– 7%), che comunque domina la top ten dei programmi più visti. Merito di prime tv come il film
d’animazione Madagascar 2 (380mila spettatori la sera di Natale) e il fantasy Twilight (344mila spettatori), in onda martedì 21 dicembre. Per il target Adulti 15-34 anni invece, i canali più visti sono Fox e SKY Sport 1, che perdono rispettivamente il 10 e il 19%. Segno meno anche per FoxLife (– 10%), che scende dal podio, superato da Raisat YoYo. Si tratta comunque di un dato relativo e non assoluto: le perdite dei due canali Fox, infatti, sono in buona parte compensate dal successo dei corrispettivi Fox+1 e FoxLife +1, che propongono la stessa programmazione in differita di un’ora. Qui il programma più seguito è stato il telefilm Grey’s Anatomy, in onda su FoxLife con gli episodi della sesta stagione inedita: ben quattro piazzamenti nella classifica dei programmi più visti dai 15-34enni e altri due in quella riservata agli Individui! Un dato che in parte ci spiega dove sono venuti a mancare gli spettatori SKY rispetto all’anno scorso, confermando, come avevamo anticipato, il calo dei canali sportivi.
GENNAIO SECONDO STARCOM La seconda comparazione Starcom, appena resa pubblica, riguarda il confronto fra
gennaio 2009 e gennaio 2010. Secondo quanto riportato dall’istituto di ricerca, la flessione evidenziata a dicembre sarebbe già rientrata in buona parte. Sul target Individui, infatti, la televisione satellitare tocca l’11,1% di share medio nel totale giorno (+13% rispetto al periodo omologo del 2009) Il 3,3% di share deriva dai soliti canali multipiattaforma (Disney Channel e +1, Playhouse Disney e +1, Cartoon Network e +1, ecc.). La crescita degli ascolti da un anno all’altro riguarda tutte le fasce orarie, con picchi concentrati nella mattina e nel preserale dalle 18.00 alle 20.30 (rispettivamente +19 e +18%). Contenuta invece la perdita (–4%) rispetto al gennaio dello scorso anno sul target Adulti 15-34, dove lo share medio è pari al 15%, con il 3,3% proveniente dai canali multipiattaforma. L’interesse dei 15-34enni si riduce in tutte le fasce orarie, fatta eccezione per quella del pranzo (12.00-15.00), che guadagna il 5% di ascolti. Anche a gennaio SKY Sport 1 risulta il canale più visto dal target Individui con una crescita del 18% rispetto allo stesso mese del 2009. La partita più seguita è stata la stracittadina milanese, il derby della madonnina tra Inter e Milan (1,6 milioni di spettatori nella fascia 22.00-23.00 anni e solo pochi in meno in quella precedente), trasmesso in diretta su SKY Sport 1 domenica 24 gennaio. È interessante il confronto con Premium Calcio HD, il canale di Mediaset Premium trasmesso sulla piattaforma digitale terrestre: qui lo stesso evento ha registrato quasi 1,5 milioni di spettatori nella fascia 21.0022.00 e 1,3 milioni l’ora successiva. Solo 100mila spettatori dividerebbero dunque in questo
ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
A destra, il derby InterMilan e la serie ‘Un medico in famiglia’. A destra, ‘Il maresciallo Rocca’. In basso, la telenovela ‘Il mondo di Patty’.
momento gli appassionati del calcio via satellite da quelli che gli hanno preferito il digitale terrestre. Ottimi risultati hanno segnato anche le partite della Juventus, che in più occasioni è stata seguita da oltre un milione spettatori. Sullo stesso target, ottimi risultati sono registrati da Raisat Premium, al terzo posto nella top ten dei canali più visti subito dopo SKY Sport 1 e K2, grazie soprattutto alle repliche de Il maresciallo Rocca e Un medico in famiglia. Crescite a cifra doppia per gli altri canali del gruppo Rai – Raisat YoYo, Raisat Cinema, RaiSport Più – che, insieme a Raisat Premium, trasmettono sia su piattaforma satellitare (Tivù Sat) che su digitale terrestre. Bene Disney (+18%): la seconda stagione della telenovela per ragazzi Il mondo di Patty occupa sei posizioni su dieci nella classifica dei programmi più visti sulle tv digitali. Ottimi dati di tendenza anche per SKY Cinema 1 (+4%): tra le prime tv più apprezzate, i film di fantascienza Viaggio al centro della Terra e Ultimatum alla Terra (rispettivamente 515 e 439mila spettatori) e il kolossal epico Australia (483mila contatti). Resta invece sotto i suoi valori standard FoxCrime (–29%)
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che, come già detto, è l’unico canale del gruppo Fox a entrare in graduatoria. Fermandoci sul target Adulti 15-34 anni, i canali più visti sono SKY Sport 1 (–6% rispetto al 2009) e FOX, che mette a segno un positivo +24% grazie a un palinsesto fatto di teen drama come Vita segreta di una teenager americana e la nuovissima serie musicale Glee, sitcom quali Friends e La vita secondo Jim, serie animate (I Simpson) e telefilm (Dr. House, Lie to me). Segno negativo anche per FoxLife (–4%), superato dai canali Raisat YoYo e Premium, ma comunque in cima alle preferenze dei 1534enni che seguono Grey’s Anatomy: tre piazzamenti nella classifica dei dieci programmi più visti.
I NUOVI RECORD DI SKY Anche durante le settimane prese in esame questo mese, SKY non ha mancato di segnare qualche primato. Martedì 8 dicembre veniva stabilito infatti il record stagionale di ascolti per Diretta Gol Champions League, l’esclusivo servizio per godere di tutti i match in contemporanea, trasmesso dalle 20.45 su SKY SuperCalcio (in Standard Definition e in High Definition), che veniva seguito in media da 301.909 spet-
276 TV Key
ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
tatori. Mercoledì 6 gennaio, altro giorno di festa infrasettimanale, veniva poi stabilito il record di share nella fascia oraria tra le 12.00 e le 15.00, con l’11,5% (dato che sale al 13,4% se si considera il satellite nella sua globalità). Il terzo primato arriva domenica 10 gennaio, quando i canali SKY Sport e Calcio trasmettono il posticipo della 19ª giornata di Serie A. Juventus-Milan, in onda dalle 20.45 circa su SKY Sport 1 e SKY Calcio 1, ottiene un ascolto medio di 2.238.133 spettatori complessivi (8% di share e 3.160.787 contatti unici): record stagionale di audience media per una partita di Serie A. Il quarto e ultimo record viene stabilito domenica 17 gennaio, quando sono ben 1.337.740 gli spettatori medi complessivi (col 7,4% di share) che seguono le partite della 20ª giornata di Serie A, in onda tra le 15.00 e le 16.50: è il record stagionale di audience media per le partite della domenica pomeriggio!
IL PIÙ BASSO E IL PIÙ ALTO Come nello scorso appuntamento, chiudiamo questa panoramica con la comparazione tra la giornata che ha fatto registrare le audience più basse nel periodo preso in esame e quella che ha presentato invece il picco più alto. Giovedì 31 dicembre, con gran parte della platea televisiva alle prese con il veglione di capodanno, sono stati solo 8.469.411 gli spettatori unici
TV Key 276
Sopra, le locandine dei film ‘Viaggio al centro della Terra’, ‘Ultimatum alla Terra’ e ‘Australia’. In basso, le serie ‘Vita segreta di una teenager americana’ e ‘Glee’.
che hanno seguito i canali della piattaforma SKY. Nell’intera giornata lo share medio è stato dell’8,3% (il 10,7% per il target commerciale 15-54 anni). Se si aggiungono tutti i canali satellitari ricevibili attraverso il decoder SKY (esclusi i principali canali gratuiti generalisti), il dato sale al 9,9% (il 13,1% per il target commerciale). Nella fascia del prime time, l’audience media dei canali SKY è stata di 965.202 spettatori medi con il 6,2% di share (1.074.793 spettatori medi con il 6,9% di share per il satellite nella sua globalità). Questa la classifica dei canali nell’intera giornata: Fox (3.396.748 contatti), SKY Cinema (2.523.460), SKY Sport e SKY Calcio (1.442.219), Discovery (1.395.346), SKY Uno e SKY Uno +1 (1.040.317). In prima serata, invece, sono stati i canali Fox (852.111) a ottenere il maggior numero di contatti, seguiti dai canali SKY Cinema (625.462), Discovery (311.860), SKY Uno e SKY Uno +1
(182.607) e SKY Sport e SKY Calcio (169.922). Il picco più alto nel periodo in esame è stato invece segnato domenica 10 gennaio: 10.912.846 spettatori unici nell’arco dell’intera giornata, pari a uno share medio del 10,3% (il 13,3% per il target commerciale 15-54 anni). Se al dato si aggiungono i canali satellitari ricevibili attraverso il decoder SKY (esclusi i principali canali gratuiti generalisti), lo share sale al 12% (il 15,1% per il target commerciale 15-54 anni). Nella fascia oraria del prime time, l’audience media dei canali SKY è stata di 3.023.916 spettatori medi (il 10,8% di share), dato che sale a 3.367.063 spettatori medi con il 12,1% di share se si considera il satellite nella sua globalità. A primeggiare sono stati ancora i canali SKY Sport e SKY Calcio (4.633.807 contatti), davanti ai canali Fox (4.179.859) e SKY Cinema (3.316.723). Poi vengono Discovery (2.147.930) e SKY Uno e SKY Uno +1 (1.312.264). Anche in prima serata sono stati i canali SKY Sport e SKY Calcio (3.233.290) a ottenere il maggior numero di contatti, seguiti dai canali SKY Cinema (1.365.568), Fox (1.130.036), Discovery (477.154) e SKY Uno e SKY Uno +1 (224.926). Del record stagionale registrato dalla partita di serie A Juventus-Milan vi abbiamo già detto.
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CONCLUSIONI E… PRONOSTICI Salvo essere smentiti da qualche improvvisa inversione di tendenza, SKY dovrà rimboccarsi le maniche per recuperare gli spettatori perduti in favore della piattaforma Dtt a pagamento, entrata ‘d’ufficio’ nelle case degli italiani. Lo potrà fare seguendo la strada già segnata, ovvero coinvolgendo il pubblico più giovane e meglio disposto verso le novità tecnologiche, e puntando sulla qualità e la diversificazione del prodotto. Un valido trampolino di lancio resta lo zoccolo duro che, malgrado l’aggressività dell’offerta sul digitale terrestre, continua a preferire la qualità del satellite. Non stupisce dunque che SKY stia aumentando il numero dei canali in alta definizione. Intanto un’altra novità si affaccia all’orizzonte: la televisione in 3D. Per vederla in Italia ci vorranno però tempi più lunghi rispetto, per esempio, al mercato inglese. Da noi l’alta definizione non ha ancora raggiunto la massima penetrazione, sarebbe quindi controproducente chiedere nuovamente agli utenti di aggiornare il proprio hardware per aprire la via a una nuova nicchia di pubblico. Molto dipenderà dai produttori di decoder e di televisori. Come implementeranno il nuovo standard? Quanto costerà? Il passaggio sarà indolore? Per rispondere a questi quesiti dovremo aspettare ancora qualche mese.
FORNITO INTERESSANTI INDICAZIONI PER IL PROSSIMO FUTURO. LO RIVELA L’ULTIMO RAPPORTO UNIVIDEO. DI
RICCARDO ROSSIELLO
SCENDE IL DVD, SALE IL BLU-RAY DISC Non parliamo su queste pagine del mercato dell’home video dalla fine del 2008. All’epoca lo scenario vedeva il formato Bluray Disc prevalere sull’HD DVD nella lotta per l’affermazione di uno standard dell’alta definizione casalinga, e il dvd avviarsi lentamente sulla stessa china che aveva portato alla rapida estinzione della videocassetta VHS. Cosa è successo in questi dodici mesi? Quali dinamiche stanno trasformando il mercato? Il Blu-ray sta sperimentando la prevista penetrazione tra le famiglie italiane? Come cambia la distribuzione – vendita, noleggio, edicole… – con l’arrivo del nuovo standard? Tutte domande a cui risponde il Rapporto Univideo 2009 sullo stato dell’editoria audiovisiva in Italia, la consueta analisi pubblicata a cadenza annuale dall’ufficio studi dell’Unione Italiana Editoria Audiovisiva in collaborazione con Prometeia.
HOME VIDEO E ACQUISTI IN CALO L’incipit non è dei più incoraggianti: “Il settore dell’home video non appare immune dall’aggravarsi degli effetti della crisi finanziaria”, recita testualmente il nuovo studio di settore, “che avviatasi nell’agosto 2007 con la crisi dei mutui sub prime negli Stati Uniti sta portando l’economia reale a vivere una fase recessiva d’intensità mai sperimentata nella storia recente, penalizzata dalle performance particolarmente negative che stanno caratterizzando i Paesi industrializzati. Il drastico ripiegamento del ciclo economico e la crescente
incertezza sulle possibilità di riavviarlo in tempi brevi su un sentiero positivo hanno imposto un’estrema cautela ai consumatori occidentali”. Non potevano non esserci ripercussioni sul mercato italiano dell'home video. Le congiunture negative hanno portato le famiglie italiane ad aumentare il risparmio precauzionale a scapito degli acquisti meno necessari. In questo contesto, come spiega la relazione e come evidenziano le informazioni rese disponibili dall’Istat e dalla Siae, tutto l’ambito del tempo libero è risultato fortemente penalizzato. La spesa che le famiglie italiane hanno destinato all’acquisto di supporti audiovisivi ha accusato una flessione del 17%, con il fatturato che è sceso in tutti i canali di consumo, soprattutto nella seconda parte dell’anno, assestandosi nel 2008 a 828 milioni di euro: erano 999 nel 2007. Per fortuna qualche segnale positivo c’è. Le perdite del comparto sono risultate infatti inferiori a quelle sperimentate al box office dai titoli usciti in
home video nel 2008, evidenziando la capacità degli editori di stimolare la domanda, segmentando la proposta commerciale con attente politiche di prodotto e di canale e innovando l’offerta. Insomma, anche in periodo di crisi la pubblicità e il commerciante possono fare la differenza. Un segnale importante per tutto il comparto.
IL DVD È RE… MA IL BLU-RAY CRESCE Trascinatore del mercato, com’era prevedibile, è stato il Blu-ray Disc, che secondo la ricerca “è cresciuto a ritmi decisamente sostenuti nell’ultima parte dell’anno, triplicando le vendite rispetto al 2007 e arrivando a sviluppare un giro d’affari prossimo ai 10 milioni di euro”. La variazione è
Fig. 1: Fatturato dell’home video: livelli complessivi per canale
Fig. 2: Le vendite trimestrali di dvd nel 2008
(in milioni di euro)
(var. % sul periodo corrispondente)
1200 I trimestre ’08
1000 800
II trimestre ’08
600 III trimestre ’08
400 200
IV trimestre ’08
0 1992
1996 vendita noleggio
2000
2004 edicola totale
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2008 –25
–20
–15
–10 Quantità
–5
–0 Valori
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IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
MALGRADO UNA CONGIUNTURA ECONOMICA NON PROPRIO FAVOREVOLE, IL SETTORE DELL’HOME VIDEO HA
IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
Oppo Digital BDP 80. Oppo Digital non è sicuramente tra le marche più conosciute in Italia, eppure produce prodotti di grande qualità e concettualmente innovativi. Il lettore Blu-ray BDP-80, per esempio, è un player davvero universale: legge BD 2.0, DVD-Video, DVD-Audio, Super Audio CD (SACD), HDCD, CD, AVCHD, MKV, standard fotografici e musicali. A parte per la versatilità, l’Oppo BDP-80 si segnala per l’interfaccia migliorata e assai più semplice ed intuitiva da utilizzare. Per quanto riguarda le connessioni, sfoggia una porta HDMI 1.3 che supporta le risoluzioni 1080p Full HD, 1080p 24Hz, nonché le modalità Deep Color e Source Direct (che permette di sfruttare un canale privilegiato per approfittare di video-processing esterni); quindi Component, S-Video e Composito. Previste inoltre uscite coassiale e ottica. Completano la dotazione le porte USB 2.0 e una capacità di archiviazione interna di 1 GB. Ottima anche la sezione audio: sono supportati i formati Dolby TrueHD e DTS-HD Master audio, compresa la gestione 7.1. E se si vogliono vedere dei vecchi dvd? Niente paura, il BDP-80 supporta l'upscaling da qualità dvd a 1080p. Il prezzo di listino è di circa 289 dollari.
+221% in valore e +231% in quantità, per un venduto di circa 363mila pezzi (siamo comunque ancora lontani dai numeri del dvd). Il fatturato del Blu-ray Disc ha già superato largamente quello degli altri supporti – VHS, UMD, HD DVD – che hanno ormai un peso marginale all’interno del mercato. In dettaglio: le vendite di HD DVD sono state inferiori ai 25mila pezzi, generando introiti prossimi a 375mila euro; le vendite di VHS, il cui fatturato è sceso a 1,2 milioni di euro, si sono ridotte della metà rispetto al 2007; mentre è stabile sotto i 900mila euro il fatturato generato dalla vendita di UMD, che hanno movimentato un numero di pezzi appena superiore ai 100mila. Per il Blu-ray Disc i risultati sarebbero potuti essere anche migliori. La mancanza di denaro nelle tasche degli italiani ha di fatto costretto molti consumatori a rinviare il rinnovo della propria dotazione tecno-
logica. Ne hanno fatto le spese i lettori per l’alta definizione, con buona pace delle migliori performance garantite dagli apparecchi televisivi di ultima generazione e dalle dimensioni sempre più generose. C’è da aggiungere che i risultati ottenuti evidenziano l’apprezzamento dei consumatori per l’alta definizione, in particolare per le novità, come dimostra la maggiore incidenza che caratterizza le new release in formato Blu-ray Disc rispetto a ciò che avviene per il
dvd (ne parliamo tra poco). Il classico dvd, sviluppando un giro d’affari di 815 milioni di euro, resta comunque il supporto leader del mercato dell’home video. Qui il calo ha interessato soprattutto i prodotti di prezzo più elevato, come le new release e le serie tv. La famiglia italiana si è quindi rivelata particolarmente paziente nel rinviare gli acquisti e attendere il riposizionamento dei titoli a catalogo a un prezzo inferiore. Sia per i film – che rappresen-
tano quasi il 60% del fatturato della vendita – sia per le serie tv, le deboli performance riflettono anche la presenza di titoli meno forti rispetto all’anno precedente. I film, pur continuando a rappresentare oltre la metà del fatturato del canale vendita, hanno accusato un forte calo nel corso del 2008, pari al 20% in termini di fatturato (–18% in quantità). Le serie tv, dopo gli ottimi risultati registrati nel biennio 2006/07, hanno visto una riduzione del fatturato del 18%, superiore anche in questo caso alla flessione dei volumi di vendita (–15%). Il Report Univideo suggerisce che si tratti anche di una conseguenza dello sciopero degli sceneggiatori americani tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008. Continua a perdere quote il genere Promo, che ha registrato un’erosione del 25% del fatturato e del 18% del nume-
Panasonic DMP BD80 e DMP BD60. Panasonic ha attualmente a listino due modelli di lettore Blu-Ray: DMP-BD60 e DMP-BD80. Entrambi sono dotati di un decoder audio per i seguenti formati: Dolby Digital, Dolby Digital Plus, Dolby TrueHD e DTS-HD Master Audio Essential. Il BD80 è provvisto inoltre di uscite preamplificate a 7.1 canali, per garantire la riproduzione dei nuovi formati audio anche con amplificatori non dotati di ingresso HDMI multicanale. Tutti e due sono inoltre basati sul sistema proprietario Viera Cast che permette di accedere a contenuti online come quelli di YouTube, Picasa o di altri siti internet (dall’informazione sul meteo alla Borsa) direttamente dall’interfaccia del lettore. Questi lettori Blu-ray Disc sono forniti di uno slot per SD Memory Card e di una interfaccia USB, in modo da poter vedere immediatamente i filmati appena ripresi con una camcorder HD in formato AVCHD e le foto scattate in formato JPEG (il formato AVCHD non può essere riprodotto sui dispositivi USB). La tecnologia High Precision 4:4:4 poi – l’equivalente del 24p True Cinema di Sony – punta a ottenere immagini con la stessa qualità dell'originale cinematografico. La presenza di una SD card da almeno 1 GB è invece indispensabile per poter fruire dei contenuti BD-Live!. Prezzi: 330 euro (BD60) e 430 euro (BD80).
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80
Fig. 3: Le vendite nel 2008 dei dvd per generi nel canale vendita (quote %; dati GfK in valore) Tv series Animazione 9% 24%
Promo 6%
Fig. 4: Evoluzione della spesa degli italiani in prodotti home video per canale (var. % in valore) +28 +21 +14
Special 2%
+7
Music 2%
–14
0 –7
–21
Film 57%
I CANALI: NOLEGGIO E VENDITA Tra i canali di consumo, ad accusare la maggiore sofferenza sembra essere quello del noleggio. Pur mantenendo una quota del fatturato settoriale ancora significativa, il 20%, rispetto al dato precedente segna un netto –26,5%: un calo superiore a quello della media del settore, ma anche a quello dell’andamento al box office dei film editi in home video. L’effetto diretto di questa contrazione è una selezione degli operatori, cui non è rimasta altra alternativa che rinnovarsi o chiudere. Il Report Univideo dice infatti che le videoteche in grado di rinnovare l’offerta, puntando anche sui nuovi supporti in alta definizione, hanno conseguito performance decisamente migliori rispetto alla
2005 2007 2006 noleggio vendita
media. La causa prima di questa recessione – sostiene la relazione – è ancora una volta la pirateria informatica. Come ormai consueto, si mette all’indice il problema del diritto d’autore – un cavallo di battaglia ormai stanco – dimenticando o almeno sottovalutando, per esempio, l’offerta sempre maggiore veicolata dalla televisione satellitare, da quella digitale terrestre e da internet. Il canale più importante per l’home video resta la vendita, che si attesta intorno al 50% della spesa totale. Nel 2008 il fatturato del canale vendita è però sceso a 406,4 milioni di euro, accusando un calo del 14,2% per il complesso dei supporti home video, che ha portato le unità vendute a 33 milioni di pezzi (–14,4% rispetto al 2007).
Samsung BD-P4600. Il lettore Blu-ray e dvd Samsung BD-P1400 è sicuramente uno dei più ambiti. Non solo infatti permette di leggere i dischi Blu-ray, ma utilizza al meglio la funzione PiP (Picture in Picture) per seguire nello stesso tempo un film e, in un angolo dello schermo, il commento del regista o gli altri contenuti speciali presenti all’interno del disco. La funzione PiP è infatti in grado di usare la memoria interna, il video decoder e l’audio secondari installati su BD-P4600. Oltre ai Blu-ray e ai dvd, il BD-P4600 è in grado di leggere DVD-RAM, DVD-R/-RW e CD-R/CD-RW. Supporta anche le codifiche audio Dolby Digital, Dolby Digital Plus, DTS HD e può leggere il formato audio MP3 e quello fotografico JPEG. Molto ricca la dotazione input-output: HDMI, Component Video, S-Video, alle quali si aggiungono le uscite audio analogiche e le uscite digitali ottica/coassiale. Come se non bastasse, grazie alla porta USB, il BD-P4600 permette di vedere e ascoltare direttamente sul televisore i file senza doverli masterizzare su CD. Basta collegare la fotocamera digitale, il lettore MP3 e tutti gli altri dispositivi USB al televisore per accedere subito a tutti i contenuti. In quanto al design, poi, l’immagine parla da sola.
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2008 edicola
Le difficoltà del dvd si sono acuite nell’ultimo semestre dell’anno (il fatturato ha accusato un calo tendenziale del 19,7% nel terzo trimestre e del 21,0% nel quarto): un risultato ovvio se si considera che il noleggio di un dvd costa in media 3 euro, mentre l’acquisto ha un prezzo moltiplicato almeno per tre. Ancora una volta ha contribuito alla distribuzione il canale edicola, che pure è tornato al fatturato del 2005 (la contrazione ha interessato sia i collaterali sia i collezionabili), capace di raggiungere capillarmente anche l’acquirente più pigro e svogliato. Qui purtroppo le strategie commerciali volte a diversificare l’offerta, puntando sulle novità o su proposte rivolte a un pubblico di nicchia, hanno pagato la debolezza degli investimenti pubblicitari, comune a tutti i mezzi di comunicazione. In questo contesto, spiega il Rapporto, è risultata penalizzata sia l’offerta allegata a quotidiani e periodici sia quella dei collezionabili, che rappresenta ormai quasi la metà dei dvd venduti in edicola, in passato sostenuta da maggiori investimenti pubblicitari nella fase di lancio. La vendita è comunque riuscita a contenere la caduta del giro d’affari, con un calo intorno al 14,5%. Un regresso che è arrivato proprio in un anno, il 2008, tecnologicamente im-
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IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
ro di pezzi venduti. Per quanto riguarda il segmento Special interest (genere che va dai docu-film agli eventi sportivi), il calo del mercato nel 2008 (–26% in quantità e –15% a valore) segue quello già manifestato nel 2007. Queste dinamiche hanno portato a un’ulteriore riduzione dell’incidenza – peraltro modesta – di questo genere, che nel 2008 rappresentava meno del 2% del fatturato complessivo dei dvd nel canale vendita. In contrazione risultano soprattutto le vendite dei dvd musicali, sia in quantità sia in valore. La riduzione del fatturato, specifica il Rapporto Univideo, è stata la più elevata fra tutti i generi, con una flessione del 30% (–24% in termini di unità vendute). Nella fruizione della musica pare quindi che la visione detenga un’importanza secondaria rispetto all’ascolto. Positivo è invece l’andamento dei prodotti di animazione, sia in termini di valore (+4%) che di quantità (+5%), un genere che è arrivato a rappresentare il 24% del fatturato totale dei dvd. A questo scenario si aggiunge l’ennesima tendenza: la preferenza verso l’acquisto di prodotti destinati ai bambini, il cui valore percepito appare superiore data la più alta frequenza di visione.
IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
Sony BDP-S550. Il lettore di dischi Blu-ray Sony BDP-S550 è sicuramente un acquisto indicato a chi dispone di un televisore ad alta definizione (Full HD). Riproduce tutti i supporti ottici esistenti – BD-ROM/R/RE, DVD-/+Video/R/RW, CD e AVCHD – a eccezione dell’HD DVD, di VCD e Super VCD, Super Audio CD e dischi codificati in DivX. Per imitare alla perfezione il flusso di immagini del cinema c’è poi la tecnologia 24p True Cinema, che riproduce le immagini a 24 fotogrammi al secondo, come nella sala cinematografica (la televisione tradizionale ha invece una frequenza più elevata). La tecnologia BD-Live (profilo 2.0) integrata serve ad accedere immediatamente a contenuti cinematografici online, come trailer, interviste e altri extra, attraverso il lettore BD (c’è anche 1 GB di spazio di archiviazione sostituibile per salvare i contenuti BD-Live scaricati da internet). La compatibilità con il sistema di codifica audio Digital Theater System (DTS) è totale: questo player include l'uscita analogica a 7.1 canali e la decodifica DTS-HD Master Audio tramite HDMI. La funzione Bonus View permette infine di visualizzare contemporaneamente sullo schermo due diversi flussi video provenienti dallo stesso BD. Davvero completo: se poi lo si abbina a un televisore lcd Sony, il dialogo è perfetto.
cati collaterali di accessori generati dalla diffusione dei telefoni cellulari (suonerie, giochi, ecc.) o delle console per videogiochi (joystick speciali, attrezzi per fare fitness, ecc.) Nel settore dell’home video la rivoluzione capace di rivitalizzare il mercato negli anni a venire potrebbe essere la distribuzione digitale dei contenuti. Abbattere i costi di distribuzione, oltre che alimentare i film a catalogo di maggiore successo, permetterebbe una maggiore diffusione dei contenuti di nicchia e attirerebbe anche gli utenti attualmente meno interessati al mondo dell’home video, come gli appassionati di internet e di videogiochi e i ‘te-
Il mercato italiano dell’home video 2005 2006 2007 2008 milioni di euro Dvd 436 453 466 394 Blu-ray Disc – – 3 10 Altri supporti* 33 11 4 2 Vendita 469 463 474 406 Dvd 262 300 306 261 Altri supporti* 7 1 0 0,1 Edicola 269 301 307 261 Dvd 697 753 773 655 Blu-ray Disc – – 3 10 Altri supporti* 40 12 4 3 Tot. Vendita+Edicola 738 765 780 667 Dvd 295 260 218 160 Blu-ray Disc – – – 0,2 Altri supporti* 20 12 0,2 0,2 Noleggio 315 272 218 161 Totale dvd 993 1.014 991 815 Totale Blu-ray Disc – – 3 10 Totale altri supporti* 60 24 5 3 TOTALE SPESA 1.053 1.037 999 828
2005 2006 2007 2008 variazione % +2,1 +3,9 +3,0 –15,5 – – – +221,1 –51,0 –68,0 –62,0 –41,0 –5,3 –1,2 2,2 –14,2 +38,1 +14,8 +2,0 –15,0 –74,4 –85,0 –71,0 –56,7 +24,1 +12,2 +1,8 –15,0 +13,1 +8,0 +2,6 –15,3 – – – +221,1 –57,9 –71,3 –62,5 –41,7 +3,6 +3,7 +2,0 –14,5 +12,0 –11,8 –16,3 –26,5 – – – +20,3 –63,0 –39,5 –98,0 –30,0 –0,7 –13,5 –19,8 –26,5 +12,8 +2,1 –2,2 –17,8 – – – +226,1 –59,8 –60,8 –80,6 –41,1 +2,3 –1,5 –3,7 –17,1
* Altri supporti: VHS, UMD e HD DVD.
portante per l’home entertainment grazie all’affermazione dell’alta definizione e ai primi passi compiuti dal 3D. La relazione Univideo parla addirittura di un mercato tornato a livelli paragonabili a quelli di fine 2003, prima che l’affermazione del dvd ne trainasse la crescita (828 milioni di euro).
IL FUTURO? ANCORA BLU-RAY DISC Nel momento in cui scriviamo, questa fase di empasse dovrebbe essere in buona parte già superata. La conferma l’avremo solo verso la fine dell’anno, quando verrà pubblicato il rapporto relativo al 2009. C’è però una considerazione importante che si può fare da subito: l’in-
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novazione tecnologica resta un volano importante per stimolare la domanda a vantaggio dell’intera filiera. I risultati conseguiti dal Blu-ray Disc ne sono la dimostrazione più evidente, nonostante – citiamo testualmente la relazione – “le caratteristiche della popolazione italiana e la minore familiarità con le tecnologie ICT, in particolare fra gli anziani, porteranno la distribuzione digitale a mantenere, anche nel medio periodo, un peso inferiore rispetto ai paesi europei più avanzati”. Certo è che, anche secondo gli editori di audiovisivi, le nuove tecnologie hanno lo straordinario potere di ampliare la platea dei potenziali consumatori. Basti pensare per esempio ai mer-
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chnology fan’ (così la relazione chiama i patiti per le nuove tecnologie). L’introduzione di questo nuovo segmento equivarrebbe per il mercato all’arrivo delle televisioni tematiche sul satellite e sul digitale terrestre, capaci di valorizzare per i contenuti e la pubblicità target in apparenza più ristretti. Tutelare le nuove tecnologie di distribuzione, però, sembra in prospettiva assai difficile senza un adeguato background tecnologico e una reale conoscenza dei mezzi con i quali ci si va a misurare. Basti pensare ai travagli passati dalle pay tv satellitari, che lamentavano a loro volta la concorrenza della pirateria e la vulnerabilità di sistemi di codifica, dall’Irdeto al Seca. Il rovescio della medaglia è di tipo… sociale: se non dovremo più uscire di casa neppure per scegliere un film da noleggiare, ora che già utilizziamo diffusamente il computer per comunicare, non esiste il rischio concreto che da Homo erectus l’utente di home entertainment possa trasformarsi in ‘Homo… sedutus’? Ai posteri l’ardua sentenza.
Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva
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TURNER ITALIA: LEADER SUL TARGET KIDS – IL MONDO DELLA PRODUZIONE
N° 276 Gennaio-Febbraio 2010
Gennaio-Febbraio 2010 - N. 276 - e 6
IL MONDO DELLA PRODUZIONE SAT EXPO EUROPE 2010 COMMENTO AI DATI AUDITEL