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ITALIAN STYLE PRODUCTION – CANNES LIONS 2010
N° 280 Luglio-Agosto 2010 Luglio-Agosto 2010 - N. 280 Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva
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ITALIAN STYLE PRODUCTION
CANNES LIONS 2010
EDITORIALE
TV KEY 280 – LUGLIO-AGOSTO 2010
LA PRODUZIONE ITALIANA A CANNES Questo volume di Tv Key sarà distribuito, come tutti gli anni, all’Advertising Festival di Cannes, la più prestigiosa manifestazione internazionale dedicata alla creatività.
Ecco perché sulla copertina campeggiano i loghi di molte delle più importanti case di produzione e post produzione italiane. Alcune di loro si contenderanno i prestigiosi Leoni nelle categorie Film e Film Craft, quest’ultima creata appositamente per premiare l’arte e la qualità tecnica degli spot. La risposta dei creativi è stata buona: sono infatti 1.110 le iscrizioni arrivate da ogni parte del mondo. Le entry della classica categoria Film sono invece 3.191. Se il festival quest’anno ha esultato per una crescita straordinaria dei lavori iscritti – pari al 7% – bisogna sottolineare che la categoria dei Film, per tradizione la più importante e prestigiosa, ha subito un calo del 7,5%. L’Italia non ha fatto eccezione: rispetto ai 91 spot in gara lo scorso anno, nel 2010 i film sono 60, suddivisi nelle due categorie di cui abbiamo parlato. Questo è indubbiamente un segno della crisi che nel 2009 ha investito tutto il mondo dell’advertising, ma soprattutto le case di produzione italiane. Che però, a cominciare da gennaio di quest’anno, hanno riscontrato un aumento considerevole delle gare e degli spot da girare. C’è quindi da sperare che questo trend continui e che porti, l’anno prossimo, a un numero più cospicuo di iscrizioni. Lo spot da non perdere di questo mese è targato Coop. Da un’idea dei creativi di Y&R Brands nascono tre film con una testimonial di sicuro appeal: Luciana Littizzetto. Dopo Peter Falk e gli spot firmati da Woody Allen, ecco la simpatica Luciana con la sua ironia intelligente e la sua autorevolezza a consolidare un marchio già fortissimo. Riflettori puntati, quindi, su alcune delle società che gravitano nell’universo delle produzioni. BlowUpFilm, fondata lo scorso gennaio da Luca Giberna e Desirée Castelli, si sta imponendo rapidamente sul mercato grazie a produzioni di successo per prodotti importanti come Subaru Legacy, Acqua Magnesia, Frullati Santal, Ava Max 3. Domino Digital, società di post produzione per importanti clienti come Ferrero e Trony, si sta orientando parecchio verso il 3D stereoscopico che, ne siamo convinti, conquisterà uno spazio sempre maggiore nel mondo dell’advertising. Disc To Disc, specializzata nella post produzione audio e nella produzione musicale, è guidata da Antonio D’Ambrosio con competenza e un approccio artigianale. Parliamo anche di Luca Perazzoli, che dopo una grande esperienza maturata all’estero come fotografo di still life si sta imponendo nel mondo dell’advertising come regista di table top. La sua affidabilità, la professionalità e la capacità di risolvere i problemi lo porteranno molto lontano. Un approfondimento sulla televisione in 3D ci spiega come il mercato dell’home entertainment offra già al pubblico diverse opportunità per godere di questa stupefacente tecnologia: per il momento, una volta installato un moderno e costosissimo televisore a casa propria, si possono vedere soltanto i Blu-ray Disc dei film proiettati al cinema in 3D, che sono meno di venti, ma in futuro si potrà seguire anche qualche evento sportivo. Sarà quindi interessante osservare l’evoluzione che la tv in 3D avrà nei prossimi anni. Nella sezione Cannes Lions 2010 troviamo tutti gli spot italiani iscritti quest’anno al festival. Segue la sezione Spot Story, dove alcuni famosi creativi parlano di spot in cui la loro idea è stata valorizzata appieno da una grande produzione. Sono Agostino Toscana di Saatchi & Saatchi, Bruno Bertelli di JWT/RMG Connect, Mario Catoni di Catoni Associati, Maurizio Badiani di Expansion, Antonio Cirenza e Marco Calaprice di Armando Testa, Clelia Roggero e Tiziana Mariani di Euro RSCG, Mizio Ratti di Enfants Terribles, Claudio Antonaci di Max Information, Nicola Morello di Orange021 e Michele Moscon di Adverperformance. Buona lettura! Roberto Albano
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Responsabile Roberto Albano Produzione Raffaella Fracchia Astrid Fiorella, Vito De Biasi Astrid Fiorella eventi@mediakey.it eventi@mediakey.it Stampa Stampa Eurgraf - Cesano Boscone (MI) Eurgraf - Cesano Boscone (MI) Distribuzione Distribuzione Taimm Taimm ■ ■ ■ ■ ■ ■
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Luglio-Agosto 2010 - N. 280
Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva
EDITORIALE
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LA PRODUZIONE ITALIANA A CANNES
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LUCIANA LITTIZZETTO E COOP: UNA STORIA CON TANTE STORIE
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THING BIG, ACT FAST, CHARGE LESS
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LUCA PERAZZOLI: IL PIACERE DI STARE SUL SET
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LA TERZA DIMENSIONE DELLA PUBBLICITÀ
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GLI ARTISTI DELL’AUDIO
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LE TANTE PORTE DI ACCESSO ALLA TV IN 3D
SPOT DA NON PERDERE
BLOWUPFILM
TOP DIRECTORS
DOMINO DIGITAL
DISC TO DISC
TECNOLOGIA
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CANNES LIONS 2010
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LA CARICA DEI SESSANTA
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TUTTI I FILM ITALIANI SULLA CROISETTE
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SPOT STORY
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ARENA ‘GOES VIRAL’
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BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA ‘OGNI GIORNO, TANTE STORIE.’
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BRANCAMENTA ‘UN BRIVIDO INDIMENTICABILE’
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CAME AUTOMATISMI ‘QUI COMANDO IO’
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CYNAR ‘PUPI’
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EURONICS ‘AHHH… QUI MI SENTO UN LEONE!’
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GARELLI ‘XXXÒ’
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HEINEKEN ‘HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL’
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MOIGE ‘OMBRE’
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PAN DI STELLE ‘SOGNI DIVENTATI BONTÀ’
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PATASNELLA PIZZOLI ‘PATATINA’
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TOYOTA IQ ‘DOTS’
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IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI
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LEGGERE? UN GRAN DIVERTIMENTO!
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RISULTATI DA CHAMPIONS!
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UNDICI MILIONI DI SPETTATORI… GRAZIE AL CALCIO
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NEWS
FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES
IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
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SOMMARIO
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SPOT DA NON PERDERE
Y&R BRANDS E ITC TOOLS RIPORTANO SULLO SCHERMO LA COMUNICAZIONE DI COOP CON LUCIANA LITTIZZETTO COME PROTAGONISTA: TRE SPOT DI FORTE IMPATTO VISIVO E GRANDE IRONIA, IN LINEA CON LA TRADIZIONE IN PUBBLICITÀ DEL BRAND DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE.
DI
MAURIZIO ERMISINO
LUCIANA LITTIZZETTO E COOP: UNA STORIA CON TANTE STORIE
La scelta di Luciana Littizzetto come nuovo testimonial di Coop permette di continuare una comunicazione, quella del brand della grande distribuzione, che da anni cammina sul filo dell’ironia: dai famosi spot con Pe-
ter Falk, alias Colombo, agli storici commercial firmati Woody Allen. L’attrice comica possiede quell’ironia intelligente e quella voce autorevole che permette ai consumatori di fidarsi. In questi giorni la vediamo in onda in tre nuovi soggetti prodotti da ITC Tools con la creatività di Y&R Brands. In ‘Horror’ la Littizzetto assiste a un film dell’orrore in compagnia di un man-
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zo, per poi esclamare “Il manzo Coop mi fa sentire sicura”. In ‘Partita’ è in compagnia di un gruppo di polli, rigorosamente italiani: “Dai ragazze, che inizia la partita dell’Italia”, dice, per poi aggiungere “Fate il tifo per la qualità”. Infine in ‘Cartoni’ chiede: “Vuoi far vedere ai bambini un po’ di cartoni? Eccoli!”, mentre l’inquadratura si allarga su una casa pieni di confezioni da imballaggio, per poi aggiungere “Troppi cartoni fanno male, anche all’ambiente”. Qualità dei prodotti e attenzione all’ambiente: ecco i valori bene espressi da questi spot di 15 secondi (ma ci sono anche tagli da 30 secondi) at-
tualmente in onda. Un altro soggetto seguirà a settembre. Emanuela Cavazzini, General manager di ITC Tools, aveva già lavorato in passato ai commercial Coop. “Secoli fa ho lavorato proprio alla campagna girata da Woody Allen, come Assistant producer”, spiega. “Da quanto ricordo, tutte le campagne Coop hanno sempre ricercato una creatività intelligente e un’esecuzione altrettanto misurata, sottilmente ironica e piacevole. Ho sempre trovato persone in cerca di un buon linguaggio creativo e con un’attenzione particolare al prodotto finale: si tratta di un cliente molto colto, con agenzie adeguate al suo li-
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vello. Per una cdp è una specie di paradiso”. Un paradiso dove la Beatrice di turno è Luciana Littizzetto: è lei, con l’ironia che la contraddistingue, a condurci nel mondo di Coop. “Luciana Littizzetto segna il ritorno di Coop a un certo modo di comunicare”, spiega Vicky Gitto, Vicepresidente e Direttore creativo esecutivo di Y&R Brands. “Un modo ironico, intelligente, con un testimonial che non è utilizzato semplicemente per la propria notorietà ma perché incarna i valori della marca. Luciana Littizzetto rispecchia in maniera molto diretta la vicinanza al consumatore, perché è una donna di
Cliente: COOP Soggetti: ‘PARTITA’, ‘HORROR’, ‘CARTONI’
I tre nuovi spot per Coop, ideati da Y&R Brands e prodotti da ITC Tools con la regia dell’argentino Augusto Gimenez Zapiola, vedono Luciana Littizzetto recitare in compagnia di svariate galline, una mucca e un cagnolino per promuovere la qualità dei prodotti e l’attenzione all’ambiente.
spettacolo che fa una satira intelligente. E Coop è una marca che dell’ironia non ha fatto mai un uso fine a sé stesso, legandola sempre a concetti che abbiano una rilevanza per il consumatore. La scelta di Luciana Littizzetto è dovuta proprio a questo: volevamo un testimonial che non fosse semplicemente famoso, ma che rappresentasse l’incarnazione fisica di tutti i valori che la marca veicola”. Gli spot in onda sono la seconda parte di una campagna iniziata qualche mese fa. “Da un punto di vista strategico, i due flight sono diversi”, racconta Vicky Gitto. “Nei primi spot, più istituzionali, la Littizzetto era all’interno del supermercato e raccontava i motivi per scegliere Coop: la convenienza, la qualità di tutti i prodotti a marchio e i valori cooperativi che rendono Coop un unicum nel panorama della distribuzione italiana. Gli spot segnavano una ripartenza da zero, visto che il testimonial rappresentava un forte cambio rispetto alla comunicazione precedente. I nuovi film recuperano invece quei forti codici di ironia che fanno parte della tradizione in comunicazione di Coop, legandoli a dei temi ben specifici. Non sono più ambientati all’interno del supermercato ma fuo-
ri, e già questo segna un grande stacco. ‘Horror’ spiega quanto sia sicuro il manzo Coop, in quanto allevato senza ogm; ‘Partita’, con le galline italiane che tifano per l’Italia, vuole veicolare come i polli Coop siano italiani al cento per cento; e ‘Cartoni’ parla della grande attenzione che Coop ha da sempre alla riduzione degli sprechi negli imballaggi”. “Dopo aver scelto un testimonial”, continua il Direttore creativo, “bisogna saperne calibra-
re molto bene l’uso. Il personaggio famoso veicola i valori della marca, ma non vogliamo che con la sua presenza finisca per fagocitarne il senso. In questa seconda fase c’è stata la volontà di equilibrare la personalità di Luciana con dei key visual molto forti, affinché la presenza del testimonial non andasse a discapito dell’idea”. Il grande lavoro a livello creativo è evidente: script precisi basati sui concetti da comunicare,
Agenzia: Y&R BRANDS Direttore creativo esecutivo: VICKY GITTO Direttore creativo, Art director: UMBERTO MAURI
Direttore creativo, Copywriter: DARIO ALESANI Tv producer: GERMANA CHIOT Accounts: SANDRA MACASSO, GIUSEPPE MOLTEDO, VALENTINA SALICE Casa di produzione: ITC TOOLS General manager ed Executive producer: EMANUELA CAVAZZINI Producer: MICHELA GIORDANA Regia: AUGUSTO GIMENEZ ZAPIOLA Fotografia: JAVIER JULIA Montaggio: LORENZO COLUGNATI Musica: FERDINANDO ARNÒ (QUIET, PLEASE!) Scenografia: LUCA MERLINI Location: CASCINA RESTA - VITTUONE (MI) Durata: 4 X 15”, 1 X 30” Post produzione: XLR8
in cui una parola chiave diventa il punto di partenza per un’immagine che dà il via a tutta la storia. “Mentre nel primo flight bisognava ritracciare una linea”, spiega Vicky Gitto, “in questa seconda fase abbiamo voluto lasciare un segno molto memorabile dal punto di vista visivo. È stata un’indicazione condivisa con il cliente, servivano storie semplici che veicolassero concetti ben precisi. Ecco perché le sceneggiature di questi nuovi spot si basano su idee chiare e memorabili, connotate con par-
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Credits
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ticolari estremamente forti”. E così il manzo appare direttamente in salotto, e la sua carne sicura fa stare tranquilli anche mentre si guarda un tesissimo film horror. I polli sono italiani, e quindi tifano Italia durante la partita di calcio. E infine i cartoni sono quelli da imballaggio, e non i cartoni animati da far vedere ai bambini. Si tratta di una creatività molto caratterizzata, dove comunque viene lasciato spazio all’attrice per dare il suo tocco. “C’è stata elasticità reciproca”, conferma il Direttore creativo di Y&R Brands. “Noi lavoriamo sugli script, poi ci confrontiamo con Luciana che ci dà i suoi feedback: la creatività nasce all’interno dell’agenzia e in seguito viene discussa con lei per mettere a punto un copione. Magari sul set salta fuori una trovata sul momento, mentre si sta girando. Ma l’agenzia non è sollevata dalla responsabilità di realizzare la sceneggiatura: quello che giriamo è il risultato di una serie di scremature che nascono all’interno e vengono poi discusse con il cliente e sottoposte all’artista”. “Luciana Littizzetto è una persona estremamente intelligente, di un’intelligenza molto sofisticata”, concorda Emanuela Cavazzini. “È una donna in grado di valutare l’efficacia di un messaggio, e quindi non ha per nulla la necessità di stravolgerlo o di dover intervenire in termini creativi. Essendo una persona con spiccate doti autoriali e una grande capacità di ironia, chiaramente durante la recitazione del canovaccio stabilito aggiunge quelle che sono delle sporcature, dei rafforzativi, delle chiusure, delle battute che danno un valore aggiunto e sono in linea con il personaggio che tutti conoscono. Fa anche quattro-cinque chiusure diverse per ogni spot, cambia ogni volta recitazione, insomma interpreta. E lo fa sempre molto bene, in linea con quello che la creatività esige”. Non a caso alcuni spot da 15 secondi sono diventati da 30, proprio per dare
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Gli spot (ai quali se ne aggiungerà un altro in onda dal prossimo settembre) seguono un primo flight più istituzionale e fanno parte della seconda fase della nuova comunicazione di Coop con Luciana Littizzetto come testimonial.
più spazio alle capacità dell’attrice. “Abbiamo girato cinque soggetti di 15 secondi, alcuni dei quali sono stati anche montati a 30: non con scene aggiuntive ma con scene più lunghe, con una recitazione più approfondita da parte di Luciana”, spiega Emanuela Cavazzini. Ma negli spot Coop non c’è soltanto Luciana Littizzetto. Accanto alla simpatica attrice recitano dei coprotagonisti insoliti: una mucca, delle galline e un cagnolino. E girare con gli animali, si sa, non è mai facile. “Mucche e galline non sono animali facili da gestire. Come dice Jannacci, la gallina non è un animale intelligente”, scherza la produttrice. “La mucca, poi, è un ani-
male che sporca molto. Non si può pensare di trovare una location così facilmente, chiedendo al proprietario di girare un film facendo entrare delle mucche e delle galline in casa sua. Un teatro di posa sarebbe stata la soluzione più sicura. Ma noi abbiamo cercato di capire se fosse possibile trovare un luogo dove girare in location, perché l’atmosfera di una casa vera è sicuramente migliore. Così ci siamo messi a cercare nelle cascine della campagna lombarda, dove magari i proprietari sono abituati ad avere degli animali in casa e gli animali stessi sono abituati alla situazione domestica. Siamo stati fortunati: abbiamo trovato questa cascina, a Vittuone, di pro-
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prietà di una famiglia di giovani allevatori, abituati a vivere insieme agli animali. Alla nostra richiesta se avessero problemi a far entrare una mucca in soggiorno, sono stati molto disponibili”. “Questo bellissimo posto, Cascina Resta”, aggiunge la produttrice, “consta di vari appartamenti e abitazioni. C’era la casa del nonno, completamente libera e sgombra, dove abbiamo girato i soggetti ‘Horror’ e ‘Galline’ in due parti diverse della sala, semplicemente adattando il soggiorno e l’antisoggiorno, dipingendo le pareti e arredando. Il soggetto ‘Cartoni’ era quello meno invasivo: bastava l’arredamento, una scenografia fatta di una gran quantità di cartoni, e il protagonista era un cagnolino, un piccolo Jack Russell. L’abbiamo girato nel soggiorno dei padroni di casa”. Ma oltre ad allestire le location per girare con gli animali, è stata necessaria anche una grande capacità registica per farli ‘recitare’. “Sia le galline sia la mucca”, spiega la General manager di ITC Tools, “sono state portate anticipamente in location e quindi hanno vissuto alcuni giorni prima nella fattoria e nella casa, per abituarsi. Il regista è Augusto Gimenez Zapiola, di Buenos Aires, pluridecorato con Leoni d’Oro a Cannes. È un tipico regista da commedia ironica e colta, intelligente e di grande gusto, con grandissima esperienza, un enorme talento e una chiarezza di idee invidiabile. Ha disegnato da subito le varie situazioni in maniera inequivocabile, con degli shooting board chiarissimi, in modo che tutto fosse sin da subito molto preciso e senza voli pindarici. Ha parlato molto con i proprietari degli animali e con gli animal trainer per capire fino a dove poteva spingersi, quali dovessero essere i suoi limiti”. Il risultato ha soddisfatto tutti. E la comunicazione di Coop prosegue sulla giusta strada, in attesa dei nuovi spot, come sempre di grande impatto visivo e colmi di ironia.
BLOWUPFILM
FONDATA NEL GENNAIO 2010 DA LUCA GIBERNA E DESIRÉE CASTELLI, BLOWUPFILM SI STA RAPIDAMENTE IMPONENDO SUL MERCATO GRAZIE A PRODUZIONI DI SUCCESSO PER CLIENTI MOLTO IMPORTANTI, AFFRONTATE CON ENTUSIASMO E FLESSIBILITÀ. E SEMPRE CON UN SORRISO PER GLI AMICI. DI
GIANNI MARTINELLI
THING BIG, ACT FAST, CHARGE LESS Nata da pochi mesi, la casa di produzione BlowUpFilm punta su valori quali affidabilità, velocità, dinamismo e passione, affrontando tutti i lavori – di qualunque livello di budget – con lo stesso impegno, seguendoli dall’inizio
alla fine con entusiasmo e in un’atmosfera amichevole e collaborativa. Per conoscerla meglio abbiamo proprio intervistato uno dei fondatori, Luca Giberna. Tv Key: Com’è nata l’idea di fondare BlowUpFilm? Luca Giberna: BlowUpFilm è una start-up post crisi che si basa sulla lunga esperienza che io e Desirée Castelli abbiamo maturato in questo settore negli ultimi vent’anni e sulla volontà di dar vita a una struttura capace di interpretare sia le nuove esigenze di un mercato profondamente cambiato sia la sfida sui costi, vero ‘challenge’ di questi e dei prossimi anni. La nostra filosofia si riassume perfettamente nel payoff ‘Think big, act fast, charge less’. Tv Key: Come sta andando il mercato di riferimento in generale? Luca Giberna: Il mercato pub-
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blicitario, in particolare quello della produzione, è in linea con l’andamento di tanti altri: contrazione della domanda e diminuzione dei budget dedicati alla comunicazione, con conseguenti difficoltà per le aziende di fare utili e di operare in un clima sereno. Noi cerchiamo di evitare quello che fanno quasi tutti nei momenti di crisi: non vogliamo giocare solo in difesa, non vogliamo essere passivi, non vogliamo intristirci e non vogliamo pensare che il nostro lavoro sia governato solo dal denaro. Tv Key: Quali strategie pensa-
te di utilizzare per contrastare la crisi dilagante in molti settori della comunicazione? Luca Giberna: Siamo nati all’inizio di quest’anno sulla base di una strategia molto precisa: due partner operativi e un piccolo gruppo di lavoro con alte qualità professionali, costi fissi ridotti al minimo, capacità di organizzare un network di collaboratori esterni selezionati in Italia e all’estero dopo tanti anni di lavoro. Tv Key: Quali sono le caratte-
Desirée Castelli Maestro e Luca Giberna, Partners ed Executive producers di BlowUpFilm. In basso, frame degli spot per L’Acchiappacolore Guaber con Veronica Pivetti (agenzia: Lamacchia Martin Roth Lascala) e Ava Max 3 (agenzia: Euro RSCG).
ristiche più importanti per riscuotere successo nel vostro mercato? Luca Giberna: Sappiamo che il successo è legato a diverse componenti: competenze professionali, capacità relazionali, pazienza e fortuna, nervi saldi nei momenti di calma, capacità di cavalcare e interpretare i momenti di maggior attività. Si può diventare una cdp ‘di moda’ perché si lavora con un regista
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o con un creativo particolarmente cool. Penso che il successo vada costruito e perseguito come obiettivo, perché producendo spot e non bulloni i valori immateriali di immagine sono altrettanto importanti di quelli strettamente professionali. La cosa importante è che il successo non sia conseguenza di distorsioni del sistema che non vorrei approfondire in questa sede.
muoveremo infatti un giovane regista tra quelli che ci fanno pervenire il loro reel e che noi giudicheremo particolarmente interessante.
tive per il 2010? Luca Giberna: Il 2010 lo vediamo come un periodo di congiuntura e transizione che ci dirà quale prezzo abbiamo dovuto pagare alla crisi. Ritengo che sarà un anno ancora abbastanza schizofrenico e che alternerà momenti di ottimismo e pessimismo. Noi siamo partiti molto bene, stiamo rispettando e in qualche caso superando la ‘tabella di marcia’ impostata a gennaio, abbiamo trovato immediatamente l’atmosfera giusta sul lavoro e contiamo di rispettare tutti gli appuntamenti che ci siamo dati. Tv Key: Quali sono le ultime novità che vi hanno visto protagonisti? Luca Giberna: Tutto per BlowUpFilm è ovviamente nuovo. Da una parte abbiamo ritrovato i vecchi clienti, amici miei e di Desirée che ci stanno seguendo e con cui abbiamo già ricominciato a collaborare; dall’altra abbiamo già stabilito molti nuovi rapporti, alcuni dei quali sono già operativi. Tra i ‘vecchi’ ci sono aziende come Riso Scotti, Reckitt & Benckiser, Guaber e agenzie come Euro RSCG, Lamacchia Martin Roth Lascala, Göttsche., Grey e Y&R. Molti sono anche i ‘nuovi’, e qui parliamo di Subaru, di Parmalat, di Acqua Mattoni e di agenzie come Publicis, Mignani Pintér Mondonico e Bcube. Fra le produzioni completate finora, cito lo spot per L’Acchiappacolore Guaber, agenzia Lamacchia Martin Roth Lascala, che ha visto come testimonial Veronica Pivetti con la regia di Manolo Luppichini; quello per la berlina Subaru Legacy, soggetto ‘Calamita’, con l’agenzia Göttsche.; i Frullati Santal per Parmalat, agenzia Publicis, soggetto ‘Blender’, con la regia del mago degli effetti speciali Steve Downer, che ha usato tecnologie ultrasofisticate tra le quali una macchina da presa Photron ad altissima velocità che in Italia non esiste e che si è portato da Manchester insieme a
Tv Key: Credete in Facebook e più in generale nei cosiddetti media unconventional? Luca Giberna: Prestiamo grande attenzione a Facebook e ai mezzi non convenzionali. Il nostro Tanaka, che si occupa di questo settore, è la nostra antenna e il nostro monitor; ma onestamente non abbiamo ancora avuto il tempo di affrontare in profondità queste tematiche, contiamo di farlo nella seconda parte dell’anno.
Sopra, frame degli spot per Subaru Legacy (agenzia: Göttsche.) e Acqua Magnesia (agenzia: Mignani Pintér Mondonico). In basso, frame dello spot dei Frullati Santal per Parmalat (agenzia: Publicis).
una serie di obiettivi speciali; i quattro soggetti per Acqua Magnesia (Gruppo Mattoni), agenzia Mignani Pintér Mondonico, con la regia di Luzian Schlatter per il mercato ceco e slovacco, anche questa una produzione ricca di effetti speciali e con l’uso di tecnologie di avanguardia come la macchina da presa Phantom Gold e sofisticati interventi di post produzione, il soggetto ‘Egg’ per il nuovo Ava Max 3, agenzia Euro RSCG, con la regia di Fabio Ilacqua, che ha utilizzato riprese in live action, 3D e cartoon. Tv Key: Per quanto riguarda i
registi, avete dei rapporti di priorità?
Luca Giberna: Per noi il settore regie è molto importante. Come riportato nel nostro sito www.blowupfilm.com, abbiamo stabilito rapporti di priorità con Alejandro Toledo, Alessandra Pescetta, Fabrizio Notari, Manolo Luppichini, Marco Della Fonte e stretto accordi con Steve Downer, Leonardo Ricagni e Fabrice Carazo. Il nostro amore per il cinema ci porta inoltre a frequentare i grandi maestri del cinema italiano, e stiamo aspettando una nuova occasione per riproporre uno spot ‘d’autore’. Sempre sul nostro sito avremo presto una sezione dedicata ai giovani talenti italiani: ogni tre mesi pro-
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Tv Key: Quali sono i tratti peculiari che vi distinguono dai competitor? Luca Giberna: Affrontiamo tutti i lavori, di qualunque livello di budget, con lo stesso impegno, seguendoli sempre in prima persona dall’inizio alla fine con entusiasmo e in un’atmosfera amichevole e collaborativa. Affidabilità, modernità, velocità, flessibilità, dinamismo e passione per il nostro lavoro sono i valori su cui puntiamo, unendoli a una costante ricerca della migliore soluzione produttiva. Quando possiamo, cerchiamo di coniugare il grande cinema con la logica del 30 secondi della pubblicità. Il tutto sempre con un sorriso per i nostri amici. Tv Key: Qual è la sfida più im-
portante che dovrete affrontare nel prossimo futuro? Luca Giberna: Le sfide sono tante: far crescere BlowUpFilm senza venir meno a quei valori in cui io e Desirée crediamo, mantenere un’atmosfera dentro e fuori dal nostro ufficio che ci faccia sempre amare il nostro lavoro, aggregare in maniera libera e creativa persone diverse intorno al nostro nucleo, costruire valore aggiunto per i nostri clienti contribuendo al successo dei loro prodotti.
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BLOWUPFILM
Tv Key: Quali sono le prospet-
TOP DIRECTORS
DOPO UNA GRANDE ESPERIENZA MATURATA ALL’ESTERO COME FOTOGRAFO DI STILL LIFE, SI STA IMPONENDO SUL MERCATO ITALIANO ANCHE COME REGISTA DI TABLE TOP. LA PAZIENZA, L’AFFIDABILITÀ, LA PROFESSIONALITÀ E L’EFFICACIA NEL RISOLVERE I PROBLEMI SONO ALCUNE DELLE SUE CARATTERISTICHE PRINCIPALI. DI GIANNI MARTINELLI
LUCA PERAZZOLI: IL PIACERE DI STARE SUL SET Luca Perazzoli nasce nel 1966 e inizia la sua carriera come fotografo all’età di 18 anni nello studio del padre. È l’inizio di una
carriera di successo che lo porta a lavorare a Londra, Los Angeles e New York come assistente fotografo. Nel 1991 si mette in proprio e apre uno studio a Milano, lavorando per le principali agenzie di pubblicità e per clienti quali Nestlé, Telecom, Vodafone, Algida, Sammontana, Findus, Motta, Maggi, Coca-Cola, BMW e Honda. Nel 2003 inizia a dedicarsi alla regia sfruttando la lunga esperienza maturata in anni di fotografia still life che gli consente di avere un occhio particolare e attento nella realizzazione di spot table top. Per conoscerlo meglio lo abbiamo intervistato.
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Tv Key: Come è nato il suo interesse per il cinema? Luca Perazzoli: La mia carriera inizia da giovanissimo, nello studio di famiglia, visto che i miei genitori sono fotografi pubblicitari. All’inizio degli anni ’90, terminati gli studi superiori, ho iniziato a lavorare come assistente in molti studi di fotografia in Italia, Inghilterra e Stati Uniti, dove ho sviluppato il mio interesse per la fotografia still life e la regia table top, grazie alla collaborazione con i migliori professionisti di questi settori. I nomi ormai direbbero poco alla maggior parte dei lettori, ma vi garantisco che per me è stato un grande piacere conoscerli, aiutarli in studio e analizzare le loro tecniche. Tutti i più conosciuti registi table top del mon-
do sono stati anche ottimi fotografi di still life, visto che la precisione e l’esperienza di questo tipo di fotografia sono fondamentali per ottenere i migliori risultati. Tv Key: Quali sono state le tap-
pe più significative della sua carriera? Luca Perazzoli: Dopo le mie esperienze da assistente fotografo, sono rientrato in Italia e ho cominciato a lavorare nello studio di mio padre. Erano i primissimi anni ’90, e anche allora una crisi aveva investito tutto il mondo della pubblicità. Io, come giovane fotografo, ho avuto modo di inserirmi velocemente e crescere grazie alle molte occasioni. Proprio perché ero più ‘economico’ di molti grandi nomi affermati, ho potuto quindi beneficiare di quel momento difficile. Ho trasferito il mio studio due volte e ora sono felice di lavorare in Bicocca, a nord di Milano, dove ho creato uno studio bellissimo e ideale per il mio lavoro. Nel 2003, grazie alla fiducia di Giovanni Bedeschi e alla sua casa di produzione, ho cominciato a lavorare come regista. Ho seguito molti progetti all’estero e molto pochi, purtroppo, in Italia. Da pochissimo tempo ho interrotto la mia esclusiva con la Bedeschifilm e mi sono così aperto, senza esclusive, al mercato italiano; sono infatti convinto di poter svolgere al meglio la mia attività anche nel nostro paese. La concorrenza è agguerrita ma, se non fosse così, non avremmo neppure stimoli a migliorarci. Adoro i
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set e la mia preferenza va alla cinematografia, quindi alle inquadrature e alle luci. Le ottiche che si usano nelle riprese sono fantastiche. I fotografi sono esclusi da questo privilegio, a causa dei costi elevati, ma credo che i due settori si stiano avvicinando, grazie anche ai continui interscambi di attrezzature. È un mondo che mi ha da subito affascinato e non mi stancherò mai di frequentarlo. Sono convinto che la mia collaborazione debba essere gestita dalla professionalità delle case
In queste pagine, alcuni dei tanti lavori realizzati da Luca Perazzoli.
di produzione, che quando lavorano con impegno sono fondamentali per la ‘quadratura del cerchio’ e il raggiungimento del miglior risultato. Da regista e direttore della fotografia i miei ruoli sul set non devono essere in conflitto con quello del produttore, perché solo così si può garantire il migliore risultato ai committenti.
semplicemente ed efficacemente impacchettate per riuscire a raccogliere soddisfazioni, sia per i clienti sia presso le giurie. Non ho mai puntato ai premi, ma quando sono arrivati non li ho mai rifiutati.
Tv Key: Quali caratteri-
stiche bisogna avere per ottenere successo in questo campo? Luca Perazzoli: Credo che il successo sia più semplice da raggiungere che non da mantenere. L’affidabilità, l’esperienza e l’impegno a migliorare continuamente il proprio lavoro sono la formula vincente. Non c’è miglior investimento di quello su sé stessi, e tutte le volte che non l’ho fatto, ho sbagliato. Tv Key: Cosa pensa della crisi dilagante in molti settori della comunicazione? Quali sono le strategie giuste per contrastarla? Luca Perazzoli: Mi piace pensare che la crisi in atto sia la miglior occasione per ripensare alle nostre attività, a come cambiarle, aggiornarle e prepararle per la prossima, spero forte, ripresa. Quando siamo molto impegnati non abbiamo tempo di cambiare e di promuoverci. Quando non lavoriamo, però, si aguzza l’ingegno.
food e table top in genere sono stati numerosi. Posso citare per esempio Renault, con lo spot ‘Inchiostro’. Si tratta di uno spot molto bello e che ‘inaspettatamente’ andrà a Cannes per espressa volontà della Saatchi, che crede molto nella sua semplice ed efficace creatività. Poi ci sono stati McDonald’s ‘McItaly’ con TBWA, Sammontana ‘Barattolino’, ‘Coppa Oro’ e ‘Gelato Merenda’ con Armando Testa, un bellissimo video per Lavazza, ‘A modo mio’ per Salsa Mutti, e infine una campagna per un cliente farmaceutico di cui non faccio il nome per scaramanzia, non essendo ancora andato in onda, che come Renault ‘Inchiostro’ potrebbe dare prossime soddisfazioni. Non mi stanco mai di stimolare i creativi a propormi idee. Spesso ci sono idee che hanno solo bisogno di essere
Tv Key: Quali sono le difficoltà principali che incontra nel suo lavoro? Luca Perazzoli: La difficoltà maggiore è quella di affermare la mia professionalità, visto che – nonostante sia quasi un veterano di questo ambiente – da molti sono ancora considerato un giovane regista da conoscere e da scoprire. Sono certo però che in futuro non mancheranno occasioni per far apprezzare il mio lavoro ai molti clienti e alle case di produzione italiane. Tv Key: Cosa pensa dei nuovi
media digitali? Luca Perazzoli: Un mio giudizio
sui nuovi media digitali non esiste. Li frequento, il mercato li usa e quindi è fondamentale conoscerli per rimanere aggiornati su quelle che sono tutte le occasioni e le sfide che offrono. Tv Key: E del 3D? Luca Perazzoli: Il 3D è una tecnica, come molte altre a dispo-
Tv Key: Ci può parlare di alcuni degli ultimi progetti ai quali ha lavorato? Luca Perazzoli: Gli ultimi progetti in Italia ai quali ho collaborato per le riprese di demo
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Tv Key: Quali sono i suoi principali punti di forza come regista? Luca Perazzoli: L’esperienza che ho maturato come fotografo di still life è il mio punto di forza migliore. Ho molta pazienza sul set e conosco molte soluzioni ai problemi che i miei collaboratori (home-economist e attrezzisti) incontrano di solito. Ho anche molta conoscenza ed esperienza, tutte guadagnate sul set, delle esigenze di marketing aziendale, in modo da trovare sempre il miglior compromesso tra il mio lavoro e le esigenze dei clienti. Tv Key: Quale sarà la sfida
principale da affrontare e vincere in futuro? Luca Perazzoli: Quella di ridurre i costi mantenendo alta, anzi altissima, la qualità del lavoro. Oggi questo è possibile perché la tecnologia ci sta molto aiutando. Da fotografo vi garantisco che il digitale ha consentito di superare di molto la qualità della pellicola, semplificando moltissimo i processi anche nella post produzione. A passi più lenti la stessa cosa sta avvenendo nel cinema, e probabilmente la crisi creerà accelerazioni proprio in questa direzione.
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TOP DIRECTORS
sizione, che modifica il nostro lavoro. Non sempre però lo semplifica, e comunque non ho mai conosciuto una tecnica che possa risolvere ogni problema. In alcuni casi il 3D può migliorare le attività, ma in altri può anche peggiorarle. Talvolta è più veloce girare dal vero che non ricreare le cose in 3D, però come sempre gli equilibri sull’uso di una tecnologia si troveranno con il tempo. Da regista table top ritengo che le riprese macro e slow-motion ad alta velocità per food, e non solo, rimarranno sempre troppo affascinanti e difficilmente il 3D riuscirà a superarle. Comunque collaboro con gli artisti del 3D e i risultati spesso sono incredibili.
DOMINO DIGITAL
IL 3D STEREOSCOPICO STA FACENDO PASSI DA GIGANTE E STA RIVOLUZIONANDO ANCHE IL MONDO DELL’ADVERTISING, COME DIMOSTRANO GLI ULTIMI SPOT PRODOTTI PER IL CINEMA. NE ABBIAMO PARLATO CON MARCO CARMINATI, MANAGING AND CREATIVE DIRECTOR DI DOMINO DIGITAL E DELLA SUA DIVISIONE DOMINO MEDICAL.
DI
NICOLE CAVAZZUTI
LA TERZA DIMENSIONE DELLA PUBBLICITÀ Nata nel 2000 come studio di animazione 3D ed effetti speciali digitali, Domino Digital opera nel campo della post produzione per spot televisivi di importanti clienti come Ferrero, Finmeccanica, Trony e nella realizzazione di animazioni per video istituzionali, industriali e di presentazione. È tra le prime strutture italiane ad aver realizzato uno spot completamente in animazione digitale in stereoscopia e animazioni mediche con effetto 3D. Ne parliamo con Marco Carminati, Managing and creative director di Domino Digital. Tv Key: Avete appena realizza-
to per Lobottica un nuovo spot in 3D stereoscopico destinato al cinema. Ce ne può parlare? Marco Carminati: La storia è molto semplice e ruota intorno alle peripezie di una talpa cir-
cense, alle prese ogni volta con una diversa e difficile impresa acrobatica. Lo spot gioca sulle note difficoltà visive dell’animale, che alla fine avrà bisogno di un importante supporto da parte del marchio di ottica in questione. Abbiamo lavorato in maniera diretta con il cliente, senza avvalerci di intermediari, e abbiamo avuto carta bianca sulla realizzazione del progetto, dall’idea al prodotto finito. La mission era quella di offrire un ottimo rapporto qualità/prezzo, puntando sulla simpatia e sull’originalità dei testimonial: un obiettivo già raggiunto con lo spot precedente, che aveva garantito un incremento del fatturato e maggiore visibilità al cliente. Accettata l’idea proposta, abbiamo realizzato uno storyboard animato dell’intero spot per avere chiari i tempi e la dinamica generale, modellando nel frattempo la talpa e i vari elementi della scena. Una volta approvato lo storyboard, abbiamo cominciato a inserire i personaggi nell’ambientazione e li abbiamo animati. Dopo aver eseguito vari test sull’illuminazione per rendere i personaggi più solari e vivaci, siamo giunti alla resa finale in alta definizione e alla sonorizzazione. Il video è stato realizzato nel formato in altissima definizione 2048x1080 con effetto 3D stereoscopico e sarà proiettato nei cinema multisala, dove sarà visibile con l’ausilio degli appositi occhialini. Marco Carminati, Managing and creative director di Domino Digital.
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Tre frame dello spot in 3D stereoscopico per Lobottica.
Abbiamo prodotto anche una versione in Full HD, visibile senza occhialini, per il circuito televisivo. Tv Key: Avete anche creato im-
magini di liquidi in 3D per i prodotti Kinder Pinguì e Togo. Come si è svolto questo lavoro? Marco Carminati: L’idea innovativa era quella di realizzare in 3D liquidi come cioccolato, latte, yogurt e gelati. La difficoltà consisteva soprattutto nella necessità di ottenere un’alta resa fotorealistica per soddisfare le esigen-
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ze del cliente. Per risolvere il problema abbiamo sviluppato e approfondito particolari tecniche di fluidodinamica che permettono di far interagire qualsiasi tipo di fluido con altri elementi, quali nocciole, fragole o riso. Questo consente alla produzione di risparmiare notevoli cifre rispetto a un girato dal vivo e di poter modificare successivamente, spesso senza costi aggiuntivi, sia la dinamica del fluido sia la resa (per esempio trasformandolo da latte a miele, o da cioccolato fondente a cioccolato al latte).
Tv Key: Quali sono i vostri prossimi obiettivi? Marco Carminati: È presto per parlarne. Abbiamo diverse merceologie in fase di realizzazione. Ma nel frattempo posso garantire che oggi, dopo l’esperienza maturata con Ferrero, Domino Digital è in grado di realizzare animazioni di prodotti merceologici di ogni tipo e indistinguibili dalla realtà. Un traguardo raggiunto da pochi in Italia e di cui siamo particolarmente soddisfatti. Non dimenticherò mai il momento in cui abbiamo presentato la versione 3D di Kinder Pinguì: il cliente non sapeva riconoscere il girato dal vero dall’animazione. È stata la prova lampante che avevamo raggiunto l’obiettivo.
Sopra, effetti 3D realizzati da Domino Digital (www.dominodigital.co.uk) per Kinder Pinguì. Sotto, animazioni create da Domino Medical (www.dominomedical.com) per Sanofi Aventis.
Tv Key: Crede che il futuro del-
Tv Key: Quali sono stati i maggiori successi ottenuti finora da Domino Medical? Marco Carminati: Abbiamo realizzato, pionieri in Italia, un filmato di 35 minuti in alta defi-
la pubblicità sia ormai legato al 3D? Marco Carminati: Penso che la vera innovazione si verificherà con l’interazione dell’utente con il 3D, che rappresenterebbe un ulteriore passo avanti. Lo sviluppo di applicazioni per l’intrattenimento (mi riferisco per esempio ai videogiochi o agli eventi) che consentano di interagire con il 3D daranno un valore aggiunto a quello che oggi rappresenta più che altro solo un modo diverso di vedere un bel film al cinema. E la stessa cosa vale per l’ambito medico.
sa qualità generale delle animazioni e delle rappresentazioni visive in ambito medico in Italia. Spesso si sorvola sulla forza che può avere un’immagine d’impatto e difficilmente si ha la consapevolezza dell’utilità del 3D, essenziale per far capire meglio i vari processi che avvengono nel nostro corpo. Il risultato, alla fine, è che in genere non si sfruttano bene le opportunità dell’animazione 3D. Noi invece crediamo molto nelle potenzialità del mezzo e siamo convinti che questo settore si possa fortemente rinnovare.
nizione e in 3D stereoscopico per Sanofi Aventis, con animazioni digitali che rappresentano diverse patologie e casistiche di organi interni come cuore, reni, retina ecc. La fase di produzione è durata circa cinque mesi di intenso lavoro, ma ne è valsa la pena. Il lavoro verrà usato per istruire i medici specializzandi e mostrare loro, grazie all’uso di animazioni in 3D di forte impatto visivo, come si verificano un ictus, la formazione di una placca di grasso o ancora il battito di un cuore acinetico. Il risultato finale è davvero di grande impatto. Ci siamo accorti che l’effetto 3D dei globuli rossi all’interno dei vasi sanguigni è talmente forte che i medici, guardando le animazioni, spostano la testa a destra e a sinistra per evitarli.
Tv Key: Quali saranno i prossimi sviluppi del 3D e della computer grafica in ambito medico? Marco Carminati: Gli sviluppi saranno molteplici: il 3D potrebbe essere utilizzato per eventi d’impatto, nella chirurgia estetica, nella biologia o nella scienza. Più in generale, le animazioni digitali permettono di mostrare dettagliatamente tutto quanto non può essere visualizzato con chiarezza all’interno del corpo umano. In questo contesto stiamo sviluppando, con un’agenzia di Mantova, dei particolari sistemi di interazione che potrebbero rivoluzionare il settore medico. L’obiettivo è consentire all’utente un controllo totale del 3D per permettergli quindi di manipolare e intervenire in tempo reale all’interno del corpo umano. Tv Key: Insomma, il futuro è nel
3D. Marco Carminati: Penso di sì. Non credo che si tratti solo di una moda passeggera, ma al contrario ritengo che – se ben sviluppata – possa rappresentare un’evoluzione del modo di percepire e interagire attraverso i sensi. In futuro potrebbe permetterci di concretizzare quello che abbiamo visto nei migliori film di fantascienza.
Tv Key: A proposito di ambito
medico, la vostra divisione Domino Medical produce corsi di formazione medica in 3D e prodotti affini. Com’è nata l’idea? Marco Carminati: Tutto nasce dalla constatazione della scar-
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Tv Key: Quali sono le vostre prossime sfide? Marco Carminati: Abbiamo appena firmato un contratto con un’altra importante casa farmaceutica per la realizzazione di filmati 3D di interventi chirurgici, utili per comprendere con maggiore chiarezza quello che avviene durante un’operazione delicata. L’animazione digitale presenta il vantaggio che consente di modificare il punto di vista secondo il proprio gusto e di visualizzare con maggiore chiarezza tutto l’intervento. Il video così è più comprensibile, a vantaggio del progresso formativo ed educativo dei medici.
DISC TO DISC
DOPO AVER LAVORATO A LONDRA NEGLI ANNI ‘90, ANTONIO D’AMBROSIO HA FONDATO DISC TO DISC, SOCIETÀ DI POST PRODUZIONE AUDIO E DI PRODUZIONE MUSICALE CHE LAVORA A OGNI PROGETTO CON UN APPROCCIO ARTISTICO E ARTIGIANALE, TECNOLOGIA QUANTO BASTA E TANTO CUORE. DI
MAURIZIO ERMISINO
GLI ARTISTI DELL’AUDIO Ci sono alcuni luoghi e alcune epoche che sono rimaste nella storia della musica. La persona di cui stiamo parlando ha avuto la fortuna di vivere una di queste: Antonio D’Ambrosio ha lavorato a
tralasciare la produzione discografica, cercando di consigliare il cliente e dando il massimo per supportare la creatività, perché sente ogni progetto (piccolo o grande che sia) come proprio.
Londra a metà degli anni ’90,
quando stavano nascendo nuovi generi musicali come il trip hop e il drum’n’bass. Dopo aver collaborato con Tricky, Lamb e Dj Shadow, il meglio della musica elettronica dell’epoca, è poi andato in tour con gli Skunk Anansie, gruppo simbolo del rock di quegli anni. Tornato in Italia, ha fondato Disc to Disc, casa di post produzione audio e produzione musicale. Con un simile bagaglio professionale, è naturale che l’approccio di Disc to Disc sia di tipo artistico e creativo. La società si occupa di spot tv, radiocomunicati, consulenza musicale, jingle pubblicitari, sound design, mastering e doppiaggio, senza comunque
Tv Key: Lei ha lavorato negli
anni ’90 a Londra, quando è nata l’ultima rivoluzione sonora, quella del trip hop. Che atmosfera si respirava? Antonio D’Ambrosio: Non c’era voglia di strafare, ma di seguire quel filone che si stava sviluppando e sperimentare cose nuove. All’interno di quella cerchia ci si conosceva e ci si aiutava tutti. Non ho mai pensato a Londra come a un posto dove rimanere, ma come a un luogo dove imparare. Lì la musica è considerata un vero lavoro: in Italia, a quei tempi, se dicevi di lavorare in discografia a volte ti chiedevano: “Sì, ma poi nella vita cosa fai veramente?”.
Antonio D’Ambrosio, fondatore e Chief executive officer di Disc to Disc.
Tv Key: Com’è nata Disc to
Disc? Antonio D’Ambrosio: Sono tornato in Italia e ho deciso di mettere a frutto l’esperienza accumulata. Continuo a lavorare nella discografia, ma da sempre il mio pallino è stato ‘unire il suono alle immagini’, che si tratti di musica, sound effect, post produzione o tutto insieme. Non solo io, ma tutti in Disc to Disc hanno un background artistico che gli permette di affrontare il lavoro guardandolo dalla parte di ‘chi fa creatività’. Le nostre producer sono doppiatrici o direttrici al doppiaggio, i fonici sono anche musicisti. Ai miei collaboratori non chiedo di limitarsi a ‘eseguire’ ciò che ci viene richiesto, ma di essere propositivi. Tv Key: Una delle vostre pecu-
liarità è proprio la creatività e la partecipazione attiva ai progetti dei clienti… Antonio D’Ambrosio: Certamente! Ma sempre nel rispetto
di quella che è la creatività principale: quella del copy o del direttore creativo. Noi inventiamo al momento, proponiamo una ricerca effetti, un’interpretazione dello speaker, una proposta musicale, senza mai pretendere di avere l’ultima parola, anche se a volte qualcuno ce la lascia… Io cerco di essere sempre presente e attivo in sala d’incisione e di dare un parere. Tv Key: È questo che intendete
quando parlate di contatto diretto con il cliente e di approccio artigianale? Antonio D’Ambrosio: Sì, perché il nostro lavoro va ‘dentro’ le cose, curiamo ogni dettaglio. Generalmente questo viene apprezzato, chi si rivolge a noi trova sempre qualcuno che arricchisce il suo lavoro. Così ogni progetto che ci viene affidato diventa anche il ‘nostro progetto’. Tv Key: Quanto è importante il
casting delle voci? Antonio D’Ambrosio: È molto
importante. Normalmente i casting voci si fanno scegliendo alcuni spot di tre o quattro speaker e inviandoli all’agenzia o alla cdp. Ma uno speaker giovane, anche se capace, rischia di non essere scelto se nel suo demo non ci sono spot significativi o tecnicamente corretti. Per dare a tutti le stesse opportunità, da gennaio uno dei nostri studi dedica due giorni alla settimana alla realizzazione di un database che raccoglie le voci di tutti gli speaker, dai più celebri ai meno conosciuti, utilizzando gli stessi testi, su script creati per noi. Speriamo che questo permetterà a tutti gli speaker di avere le stesse pos-
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Tv Key: Quest’anno vi è stato assegnato uno Special Star per la migliore recitazione. Cosa ci può raccontare? Antonio D’Ambrosio: Non è un riconoscimento tecnico, ma artistico. L’agenzia Bravo Communications ci aveva chiesto di realizzare un test su quattro script diversi per il radiocomunicato Gardaland ‘Halloween’ da presentare al cliente, che voleva un’ambientazione con i classici mostri, vampiri, streghe e lupi mannari. Insieme agli speaker abbiamo cercato delle soluzioni un po’ diverse dal solito. Il testo, la simpatia e la spontaneità lo hanno reso vincente. L’agenzia infatti, visto che era un test, ci ha lasciati totalmente liberi nella scelta degli speaker e soprattutto nell’interpretazione, e alla fine al cliente è piaciuto talmente da mandarlo in onda così com’era. È bello ricevere un riconoscimento con un test! Tv Key: Come si scrive un jingle efficace? Antonio D’Ambrosio: Faccio molta musica per la televisione. In una fiction si parte leggendo la sceneggiatura, cercando di capire la storia. Nella pubblicità il processo è esattamente lo stesso, si legge un trattamento o si guarda uno storyboard o un animatic, l’unica differenza è che bisogna concentrare tutto in 30, massimo 45 secondi. Non credo di avere un grandissimo talento, se non quello di essere particolarmente reattivo a breve tempo: cerco di fare il meglio possibile nel giro di 24-48 ore. Una delle ultime cose che mi vengono in mente è il brano realizzato per lo spot Triumph con la cdp Chocolat Productions. Sono partito da un riferimento musicale proposto da Luca Lucini e, come spesso accade in pubblicità, in tempi
brevissimi mi è stato chiesto di realizzare una proposta musicale da presentare al cliente. Nel giro di un weekend la musica era pronta ed è stata approvata. Questo non vuol dire che succeda sempre così: spesso riuscire a rendere al primo colpo dipende anche da quanto il committente riesce a trasmettere chiaramente le sue esigenze. Tv Key: In cosa consiste il la-
voro di sincronizzazione? Qual è il modo giusto per farlo? Antonio D’Ambrosio: Per fare questo tipo di lavoro è necessario avere ottimi contatti nel modo della musica, essere credibile con le etichette discografiche e a volte anche con gli artisti. Quando un brano deve essere sincronizzato in uno spot, l’esperienza del consulente musicale diventa fondamentale per portare a buon fine una trattativa. Il lavoro di mediazione tra casa discografica, agenzia e cliente è fondamentale. Si tratta a volte di trovare
il giusto equilibrio, individuare il brano musicale che dia un valore aggiunto allo spot e allo stesso modo trovare delle condizioni economiche efficaci, prospettando all’artista o all’etichetta discografica la campagna pubblicitaria come mezzo promozionale. Tv Key: Qual è la particolarità
del vostro lavoro sul sound effect? Antonio D’Ambrosio: A questa domanda è difficile rispondere. L’audio, purtroppo o per fortuna, non si può vedere o raccontare. Un regista o una post video possono presentare una reel e ricevere un riscontro più o meno positivo, mentre è difficile giudicare il lavoro di una post audio senza provare a lavorarci insieme. Le scelte e le soluzioni sono molto spesso frutto di interazione tra chi realizza e chi immagina. Noi ci sforziamo di essere un po’ artisti dell’audio. Se lo facciamo bene, non dobbiamo dirlo noi.
Un’immagine della sede di Disc to Disc in via Fumagalli a Milano.
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Tv Key: Oltre alla vostra sede in
via Maroncelli, avete degli studi anche in via Fumagalli. A cosa servono? Antonio D’Ambrosio: Servono per il doppiaggio, la post produzione e i sound effect per la tv, il 5.1 per l’home video. Sono il nostro asso nella manica quando le sale in via Maroncelli sono piene. Tv Key: Continuate a lavorare anche nella discografia? Antonio D’Ambrosio: Ultimamente siamo molto più concentrati sulla pubblicità e sulla tv. Di recente abbiamo ricevuto nei nostri studi Niccolò Agliardi, l’autore di Laura Pausini, che sta preparando il suo nuovo album con Guido Guglielminetti, storico produttore e bassista di Francesco De Gregori. E poi abbiamo avuto l’incarico di rimasterizzare i dischi di Vasco Rossi: è stata una richiesta precisa da parte della Carosello Records, la casa discografica dei suoi primi album, per rendere più attuale un suono che risaliva ai primi anni ’80. Si è cercato di dare a questi album un suono più moderno, più pompato: lo studio che poteva fare questo si trova a Los Angeles e si chiama Bernie Groundmann Mastering. Sono stato lì a seguire personalmente il mastering nello stesso periodo in cui i Linkin Park stavano masterizzando il loro album. A loro Vasco è piaciuto: dicevano che era molto ‘eighties’. Io gli ho spiegato che si trattava di un album degli anni ’80…
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Avere un background discografico ci predispone diversamente anche nelle scelte tecnologiche: utilizziamo quello che ci piace e che ci sembra suonare bene. Non ci interessa tanto lo standard quanto il fatto che gli strumenti che utilizziamo servano al meglio le nostre esigenze. Ogni tanto qualche speaker si stupisce per i colori o le forme bizzarre dei nostri microfoni, ma per noi va bene così.
sibilità, ma soprattutto che possa essere uno strumento valido per scegliere nel modo più imparziale la voce più adatta per un progetto.
MERAVIGLIOSO MONDO DELLA TELEVISIONE A TRE DIMENSIONI: SCHERMI E PANNELLI DI NUOVA GENERAZIONE, SCHEDE GRAFICHE PER COMPUTER, SPECIALI VIDEOPROIETTORI…
DI
RICCARDO ROSSIELLO
LE TANTE PORTE DI ACCESSO ALLA TV IN 3D L’attesa, breve come non mai, è già finita: anche in Italia la televisione in 3D è una realtà. Il primo evento trasmesso in diretta in tre dimensioni, grazie alla collaborazione tra Lega Calcio e The Space Cinema, è stata la finale della TIM Cup 2010 (ovvero la
Coppa Italia) tra Inter e Roma, il 5 maggio dallo Stadio Olimpico di Roma: una gara (vinta, per la cronaca, dalla squadra nerazzurra) entrata “nella storia della televisione italiana come il primo evento sportivo prodotto e trasmesso in 3D nel nostro paese”, ha sottolineato Maurizio Beretta, Presidente della Lega Calcio. La proiezione della partita in 3D è avvenuta in otto sale cinematografiche del circuito Infront Italy: sette nelle aree delle città delle squadre finaliste – cinque a Milano, due a Roma – e una a Parma. The Space Cinema ha effettuato la produzione dell’evento per conto della Lega Calcio. Eutelsat si è occupata della trasmissione satellitare delle immagini. Sempre Infront Italy, in partnership con la Rai, si è invece occupata delle riprese utilizzando
una tecnologia di trasmissione in alta definizione e in tre dimensioni che sfrutta il sistema di ripresa live sterescopico: sedici telecamere con speciali sistemi di accoppiamento per la produzione delle immagini 3D, con il sistema di ripresa ospitato a bordo del primo OB Van italiano per la produzione televisiva live tridimensionale. Il segnale criptato, trasmesso attraverso il satellite Atlantic Bird 3 a 5° Ovest, destinato esclusivamente alle sale dotate di kit per la ricezione 3D live, è stato infine monitorato dal centro di controllo di Vicenza. Da sottolineare che questa prima trasmissione 3D stereoscopica era già pienamente compatibile con i protocolli e i requisiti tecnici stabiliti per i prossimi campionati mondiali di calcio. Può quindi essere considerata, a ragione, una prova generale di quello che sarà il prossimo futuro.
TELEVISORI 3D: LE PRIME STIME Ora che il 3D è approdato anche in Italia, poco importa se trasmesso all’interno di una
La storia del 3D è lunga e costellata di sperimentazioni e innovazioni tecnologiche. Sopra, la proiezione del film tridimensionale ‘Bwana Devil’ nel 1952 (foto di J.R. Eyerman). Sotto, la proiezione dei contributi in 3D stereoscopico al 41° Key Award del novembre 2009.
sala cinematografica o visibile su un televisore di nuova generazione, è d’obbligo domandarsi quali saranno le prossime tappe. Quale sarà il ritmo di crescita di questa tecnologia? Quanti abbracceranno il 3D dopo essere appena entrati nel mondo dell’alta definizione, che solo un anno fa sembrava il traguardo definitivo? Quanto influirà la crisi economica sulla penetrazione di questo nuovo e lussuoso oggetto del desiderio nelle case delle famiglie italiane? Ne rallenterà la progressione oppure il nuovo standard saprà imporsi come un must irrinunciabile? Secondo un’analisi della società specializzata Digitimes Research, il futuro è roseo, almeno per quanto riguarda il mercato globale. Si stima che nel 2010 si venderanno fino a 4 milioni di televisori 3D e circa 1,5 milioni di computer predi-
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sposti per le tre dimensioni. La rivoluzione del 3D potrebbe inoltre facilitare l’ingresso sul mercato di nuovi produttori di schermi, desiderosi di avere tra i loro clienti nomi come Samsung o Sony (ma perché non produrli in proprio?). Il problema è che le tecnologie utilizzate sono diverse. Si ripresenta quindi il solito problema della mancanza di uno standard, aspetto che già in passato ha congelato le possibili decisioni degli utenti, suggerendo loro di decidersi all’acquisto solo quando ci saranno tendenze di mercato stabili e chiare. L’investimento necessario per portarsi a casa un nuovo televisore in tempi magri come quelli attuali va sicuramente ponderato.
PERPLESSITÀ E NUOVI SVILUPPI Si ripropone anche il consueto problema della disponibilità di
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IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT OFFRE AI CONSUMATORI GIÀ MOLTI MODI PER ENTRARE NEL
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contenuti. Una volta installato un moderno televisore 3D in casa, cosa ci si può vedere? I Blu-ray Disc dei primi film proiettati al cinema in 3D – che in Italia, al momento, sono meno di 20 – e nel prossimo futuro qualche grande evento sportivo: campionati mondiali ed europei di calcio, Olimpiadi… e poi? Bisognerà vedere come si comporterà il mercato e quanto decideranno di investire i broadcaster e le aziende produttrici di apparecchi televisivi. Le prime voci sulla vera o presunta pericolosità di una visione prolungata in una tecnologia immersiva come quella tridimensionale consigliano cautela. In futuro diventerà una prassi comune quella di sedersi comodamente sul divano di casa e inforcare gli occhiali per vedere spettacoli 3D? Sinceramente sembra difficile, a meno che non cambino radicalmente le abitudini dei telespettatori. Il pubblico televisivo è infatti molto più distratto e irrequieto rispetto a quello del cinema. Troviamo improbabile che una massaia cucini mentre guarda la sua soap preferita con gli occhialini di cui sopra; addirittura sconsigliabile che un bambi-
no segua le avventure del suo eroe del cuore estraniandosi dal contesto familiare grazie alle proiezioni tridimensionali. Che effetto può avere poi per la vista il passaggio dal 3D del mondo ‘reale’ a quello del televisore e viceversa? C’è poco da studiare o da delegare a ricerche specifiche. La stereoscopia, diversamente dalla normale visione binoculare, non consente una stima precisa della distanza focale da parte del cervello. Ne consegue che ogni individuo risponde diversamente in base a variabili e fattori soggettivi (la distanza tra gli occhi, per esempio, oppure la posizione rispetto allo schermo), finendo con lo stimolare aree del cervello di solito sopite e provocando, in alcuni casi, un passeggero mal di testa. A parte questi allarmismi, il 3D rappresenta l’ennesima importante frontiera tecnologica, una grandissima opportunità di spettacolo. Di meglio, in futuro, potrebbero esserci solo gli ologrammi già immaginati in tanti film di fantascienza, con i personaggi che sembrano materializzarsi direttamente tra le pareti di casa: un nuovo e rassicurante spazio scenico. Fanta-
Uno schermo LG Xcanvas predisposto per la visione in tre dimensioni.
sie? Macché! Stando al progetto da 6 miliardi di dollari presentato dal Giappone per aggiudicarsi l’organizzazione dei mondiali di calcio del 2022, durante ogni match si potranno catturare le immagini di gioco a 360 gradi con 200 videocamere HD. Se lo sviluppo tecnologico lo permetterà, inoltre, gli ologrammi dei giocatori e dell’azione sul campo da gioco saranno proiettati in diretta in 400 stadi dei 208 paesi membri della FIFA. Pagheremo quindi per andare allo stadio, accontentandoci però di vedere solo dei cloni. L’unicità dell’esperienza sarà garantita da una serie di microfoni installati direttamente sotto il campo, che registreranno tutti i suoni, incluso il rumore del calcio del pallone e il fischio dell’arbitro. L’ecosostenibilità, infine, verrà garantita da un sistema alimentato con l’energia generata dai pannelli solari posti sul tetto dello stadio, ma anche da quella prodotta dagli applausi e dai salti dei tifosi.
PHILIPS SCEGLIE L’AUTO-STEREOSCOPIA Tra la visione 3D e l’ologramma dei film dei fantascienza c’è un ulteriore percorso: l’auto-stereoscopia, in fase di sperimenPhilips sta sperimentando un sistema 3D chiamato autostereoscopia.
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tazione nei laboratori Philips. Il principio tecnico è simile a quello utilizzato per realizzare le figurine olografiche che andavano per la maggiore negli anni ’80: bastava inclinarle per ottenere un’immagine differente. Nello stesso modo il display auto-stereoscopico permette la visione multi-angolo senza l’ausilio dei soliti occhialini. Dal punto di vista tecnico si tratta di uno schermo formato da una matrice di larghezza doppia rispetto a quella adottata dal formato Full HD, cui viene sovrapposto un particolare sistema che ha il compito di deviare ogni colonna attraverso due angolazioni diverse. In questo modo ogni occhio vedrà una diversa immagine in Full HD. Se poi le colonne diventano 4, 6 o 8, basterà muovere leggermente la testa per cambiare angolo e quindi ottenere la multivisione. 3DFusion ha già debuttato con il suo 3DFMax stereoscopico, basato proprio sul sistema Philips WOWvx 3D (l’azienda olandese lo definisce: ‘2D-plusAltezza’), capace di generare immagini 3D senza l’ausilio di occhiali speciali o di altri accessori. Si tratta ovviamente di un sistema meno spettacolare rispetto al 3D che fa uso degli occhialini, e che ha varie controindicazioni. La prima: perché
TECNOLOGIA l’immagine non risulti confusa bisogna posizionarsi alla giusta distanza, né troppo vicino né troppo lontano. La seconda è ovviamente il costo, non solo perché si tratta di una tecnologia tutta da ammortizzare ma perché lo schermo ha una risoluzione doppia rispetto a quella dello stesso standard Full HD e perché i pixel non sono quadrati come al solito ma rettangolari.
I PROIETTORI 3D READY Per entrare nella terza dimensione esiste una porta alternativa a quelle finora citate: il videoproiettore. NEC Display Solutions, per esempio, ha recentemente presentato a Milano i suoi nuovi proiettori – siglati NP115, NP210 e NP216 – in grado di riprodurre immagini in 3D. I tre modelli utilizzano la tecnologia DLP Link con una frequenza di refresh di 120 Hz, che permette di visualizzare immagini in tre dimensioni utilizzando un unico proiettore e occhiali attivi. La tradizionale tecnologia per la proiezione 3D, lo ricordiamo, richiede due proiettori: uno per l’occhio sinistro e uno per l’occhio destro. I due apparecchi ri-
Anche il mondo dei videogiochi punta da sempre sull’esperienza 3D, che non si limita alla visione ma anche all’immersione nello spazio tridimensionale. In basso, ecco cosa serve per giocare in tre dimensioni sul personal computer.
chiedono inoltre una particolare e complicata taratura, devono essere allineati in maniera perfetta e necessitano di filtri speciali (se non pure di schermi speciali): un mix di componenti che rende il sistema costoso e complesso. La tecnologia DLP Link, invece, non richiede schermi di proiezione e filtri speciali, e nemmeno un trasmettitore per sincronizzare gli occhiali. L’effetto 3D viene ottenuto semplicemente attraverso l’interazione con la chiusura degli occhiali attivi lcd, una soluzione più economica e molto più accessibile rispetto alla tradizionale stereoproiezione 3D, il che la rende particolarmente adatta ad applicazioni che vanno dal settore education all’engineering e al design. Molta attenzione è stata riservata anche ai consumi energetici, già bassi, che possono essere ulteriormente ridotti attraverso la modalità Eco, che ha anche un altro effetto positivo: allunga la durata della lampa-
da, che può arrivare fino a 5.000 ore di vita. Un misuratore di emissioni di carbonio calcola gli effetti positivi di questa modalità di funzionamento. Tutti i modelli prevedono un’interfaccia RJ45 integrata, che ne facilita la connessione LAN. A partire da giugno 2010 è disponibile anche lo ‘starter kit 3D’ che include occhiali 3D attivi, contenuti dimostrativi e la versione completa del player software stereoscopico 3dtv che permette di visualizzare immagini e filmati in 3D. I prezzi consigliati sono: 415 euro per il NP115, 538 euro per il NP210 e 586 euro per il NP216. Lo starter kit costa invece 139 euro.
3D NEI VIDEOGIOCHI? ROBA VECCHIA! Gli schermi piatti non vengono utilizzati solo per la riproduzione di segnali televisivi terrestri o satellitari, per vedere contenuti audiovisivi memorizzati su dvd o Blu-ray, o ancora su memorie flash/solide o
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media center di vario tipo, ma anche per giocare. La puntualizzazione è importante, perché il 3D in questo settore – già inseguito con tutte le tecnologie dall’industria dei videogiochi – è realtà da ancora prima che debuttassero il cinema e la televisione 3D. Non ci riferiamo ai motori grafici o alle primitive macchine per la realtà virtuale apparse nei primi anni ’90, quanto a un tridimensionale vero e proprio, non lontanissimo da quello che ha sbancato il box office del grande schermo negli ultimi mesi dell’anno scorso. Nel 2007, per esempio, basandosi su un kit prodotto da nVidia – uno dei maggiori produttori di chipset grafici – Asus aveva messo in commercio una scheda, siglata v7700Ti, che nella confezione comprendeva anche i classici occhialini per il 3D. Il kit, abbinato a uno dei monitor Samsung di ultima generazione, ha rappresentato una delle maggiori attrattive della nuova gamma di prodotti elettronici presentati, un paio d’anni fa, dalla multinazionale coreana. Gli occhiali con lenti polarizzate differentemente riuscivano a restituire l’effetto 3D anche con uno
280 TV Key
TECNOLOGIA
schermo standard (benché una frequenza doppia fosse consigliata). Il procedimento è il solito: un software oscura alternativamente una lente o l’altra, mentre sul display vengono visualizzate le immagini per la lente rimasta chiara. Una tecnologia diventata matura nell’ultimo step – nVidia 3D Vision e 3D Vision Discover – e capace di trasformare automaticamente e immediatamente centinaia di giochi per pc in esperienze in 3D stereoscopico, senza l’esigenza di speciali patch. È invece storia recente il primo videogioco nativo 3D al 100%: Avatar, tanto per cambiare. Tanti anche i titoli usciti recentemente – da Resident Evil 5 a Batman: Arkham Asylum – programmati in modo da accettare i driver stereoscopici. Nel frattempo Sony dovrebbe aver già rilasciato un aggiornamento firmware per PlayStation 3 che permette ai giochi di poter essere visualizzati in 3D. Ma per vedere un grande parco di titoli nativi in autentico 3D dovremo attendere con pazienza la prossima ‘console generation’. Di conseguenza, niente fretta nella corsa all’acquisto di un nuovo televisore.
NINTENDO WII: IL 3D SEI TU! Per dover di cronaca, un’altra frontiera del 3D superata di recente – sempre in ambito videoludico – è quella che ha ricollocato il giocatore nello spazio tridimensionale. Ci riferiamo ovviamente alle novità introdotte dalla Nintendo Wii, che grazie all’abbinamento fra i controller Wii Remote e Nunchuk – che pure sono stati raramente sfruttati al 100% – ha permesso all’utente di interagire in maniera nuova nello spazio tridimensionale in cui si trova. La tecnologia, chiamata free hand controller, è basata principalmente su dinamiche legate al concetto di puntamento a schermo e sull’utilizzo di un accelerometro per la rilevazione di movimenti
TV Key 280
Sopra, il kit nVidia GeForce 3D Vision, con occhialini polarizzati. In basso, una scena dal film ‘Minority Report’: sarà questo il futuro?
come inclinazione e rotazione. È il possibile preludio a un’esperienza ancora più coinvolgente e interattiva ma anche molto più complessa (tecnologicamente parlando). Un antipasto al riguardo l’ha già fornito la telecamera UbiSoft Motion Tracking, abbinata al videogioco Racket Sports Party, che addirittura abolisce del tutto l’uso dei controller. Perché il sistema funzioni al meglio occorre osservare, è vero, una serie di piccole regole – non indossare abiti del medesimo colore dei mobili o delle pareti che si trovano alle proprie spalle; giocare in un ambiente ben illuminato ma senza superfici riflettenti, e comunque in assenza di zone molto buie o di fonti di luce troppo forti – ma la soddisfazione è garantita. Magari in un prossimo futuro sarà possibile interagire anche con menù tridimensionali proiet-
tati direttamente nell’ambiente e con schermi fluttuanti, come si vede nel film Minority Report o nel più recente Iron Man 2.
CINEMA: NON C’È UN SOLO 3D Probabilmente se ne sono accorti solo i tecnici e gli addetti ai lavori, ma anche al cinema non esiste un unico standard per le proiezioni e la visione in 3D. In Italia i sistemi adottati sono almeno tre. Il primo prevede dei proiettori XpanD (azienda che distribuisce anche occhialini per l’home theater) e degli occhiali in grado di interagire con lo schermo, che richiedono però una manutenzione piuttosto frequente. Il secondo sistema è detto Dolby 3D e utilizza gli occhialini classici con lenti di due colori diversi. Il sistema è basato su un disco, posizionato tra la lampada e il proietto-
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re digitale, che crea uno ‘sfarfallio’ delle immagini poi sincronizzate con gli occhialini dotati di shutter digitale incorporato. Il contro consiste nel fatto che gli occhiali sono costosi da produrre. Il terzo sistema è infine il Real D, precursore del genere, che utilizza occhiali con lenti polarizzate piuttosto economici. Tutto si basa su un filtro elettronico chiamato Z-screen e un solo proiettore che alternativamente proietta il frame ‘dell’occhio destro’ e quello ‘dell’occhio sinistro’, polarizzandoli circolarmente attraverso uno schermo a cristalli liquidi posto davanti alla lente. A questi contendenti sta cercando di aggiungersi un quarto incomodo, Masterimage, un’azienda coreana che intende conquistare parte di questo nuovo mercato. In conclusione, è chiaro che anche qui lo standard è tutto da definire. E pensare che la tecnologia stereoscopica con gli occhiali a lenti rosse e verdi (tecnica anaglifica) è precedente persino alla proiezione del primo film dei fratelli Lumière. Successivamente, negli anni ’50, è stata la volta del celebre sistema basato sugli occhialini Polaroid, immortalato da J.R. Eyerman nel 1952 in una celebre foto sulla rivista Life (per la cronaca, si trattava della prima del film in 3D Bwana Devil). Purtroppo poco dopo verrà relegato ad attrazione per i parchi giochi o sale particolari (IMAX 3D) a causa dei costi elevati dei sistemi di ripresa e di varie complicazioni nel sistema di proiezione. Infine si arriva agli anni recenti, con il progetto europeo Cost 230 prima e il progetto Attest poi, focalizzati sui sistemi di ripresa e visualizzazione in 3D. Possiamo stare comunque certi che il cammino è tutt’altro che terminato, e che presto ci saranno nuove sorprese tecnologiche pronte a stravolgere la tranquilla visione casalinga.
Media Key celebra i capitani d’impresa italiani Nei periodi di crisi è molto utile conoscere le storie professionali dei grandi manager e dei grandi imprenditori. Dopo il successo dell’edizione 2008 (tutte le copie sono andate esaurite), è ora disponibile il secondo volume dello speciale Genio Italiano, dedicato al Top Management di aziende e agenzie. I Capitani d’Impresa: le storie professionali e i successi di Marco Tronchetti Provera, Paolo Scaroni, Fulvio Conti, Franco Bernabè, Paolo Bertoluzzo, Gianfranco Lanci, Vittorio Merloni, Pier Francesco Guarguaglini, Diana Bracco, Giulio Malgara, Miuccia Prada, Lucio Stanca, Mario Monti, Cesare Geronzi, Diego Della Valle, Alberto Meomartini, Flavio Cattaneo, Giovanni Perissinotto, Pier Silvio Berlusconi, Francesco Rosario Averna.
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FILM E 1.110 NELLA NUOVA SEZIONE FILM CRAFT, DEDICATA ALLA QUALITÀ TECNICA DEI FILMATI), I LAVORI ITALIANI CHE GAREGGERANNO QUEST’ANNO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ADVERTISING DI CANNES SONO 60. IL 26 GIUGNO, NEL CORSO DELLA SERATA CONCLUSIVA, CONOSCEREMO I NOMI DI TUTTI I VINCITORI.
LA CARICA DEI SESSANTA Lo scorso anno i film italiani in
e cinquantuno nella competizione per i Film Lions. È impossibile, però, non notare la 2010 le iscrizioni nostrane sono drastica riduzione di iscrizioscese a 60, ripartite in due cani di spot pubblicitari da partegorie: quella classica dei te delle case di produzione itaFilm e quella nuovissima, deliane, che evidentemente hannominata Film Craft, che inno risentito non poco del clitende valorizzare la qualità ma di crisi. Anche se dopo le tecnica degli spot dimostrata difficoltà del 2009 sembra fidurante il processo di filmnalmente che le cose stiano making, come l’alto livello migliorando, prima di cantadella regia, del copywriting, re vittoria occorrerà aspettadell’editing, dell’uso della re ancora qualche mese. musica o dell’animazione. Insomma, quelle caratteristiche A livello internazionale che tecniche in grado di dare emocosa è successo? Se quest’anzioni e di aggiungere qualcono gli organizzatori dell’Insa al valore dell’idea e della ternational Advertising Festiproduzione. In totale questa val di Cannes hanno esultato nuova categoria ha attirato per l’aumento di iscrizioni, ben 1.110 iscrizioni provepari al 7% rispetto al 2009, binienti da ogni parte del monsogna rilevare che invece l’imdo, contro le 3.191 della traportantissima sezione Film ha dizionale categoria Film. Anfatto registrare un preoccuche l’Italia ha risposto bene pante calo del 7,5%. Per foralla novità, iscrivendo nove tuna invece la nuova categoria film nella sezione Film Craft Film Craft ha consentito di acquisire parecchie iscrizioni in più. Molte sorprese sono attese dalla giuria superqualificata di quest’anno. Philip Thomas, Chief executive officer del festival, ha commentato con queste parole: “La scelta dei più brillanti talenti creativi, provenienti da ben 25 nazioni, ci ha consentito di formare due giurie, Film e Press, estremamente qualificate. La ricchezza di conoscenza e di Mark Tutssel, Global chief creative officer di Leo Burnett Worldwide e presidente di giuria delle esperienza dei giurasezioni Film e Press. ti rende la squadra gara a Cannes erano 91. Nel
mon Wooller, Creative director perfetta per discutere e predi Halbye Kaag JWT; per la miare i migliori lavori del monFrancia Valérie Accary, Chief do”. Presidente di entrambe le executive officer di BBDO giurie è Mark Tutssel, uno dei France; per la Germania Arno più famosi creativi del mondo, Lindemann, titolare e Chief che oggi ricopre la carica di creative officer di Lukas LinGlobal chief creative director di demann Rosinski; per l’India Leo Burnett Worldwide. A rapRamanuj Shastry, Chief creatipresentare l’Italia è stato chiave officer di Saatchi & Saatchi; mato Marco Venturelli, Diretper il Giappone Yuda Tsukada, tore creativo di Euro RSCG MiCreative director di Dentsu; lano: a lui è affidato il compiper il Messico Marco Colin, to di sostenere la creatività dei Creative director di (anónimo); film italiani in gara, mettendoper la Norvegia Annette Kriszat, li in evidenza davanti ai giuraArt director di McCann ti. La giuria comprende inoltre i seguenti nomi: per l’Argentina Juan Cravero, General creative director di CraveroLanis; per l’Australia Andy DiLallo, Executive creative director di Leo Burnett Sydney; per il Belgio Joost Berends, Creative director di mortierbrigade; per il Brasile Alexandre Gama, Presidente e Chief creative officer di Neogama/BBH; per il Canada Stephen Leps, CreaJon Kamen, Chairman & chief executive officer tive director di zig; di @radical.media e presidente di giuria della seper la Danimarca Si- zione Film Craft.
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280 TV Key
CANNES LIONS 2010
SU UN TOTALE DI 4.301 SPOT PROVENIENTI DA OGNI PARTE DEL MONDO (3.191 NELLA CLASSICA CATEGORIA
CANNES LIONS 2010
I giurati della sezione Film Paese
Nome
Carica
Agenzia
Mark Tutssel (presidente di giuria)
Global chief creative officer
Leo Burnett Worldwide
Argentina
Juan Cravero
General creative director
CraveroLanis
Australia
Andy DiLallo
Executive creative director
Leo Burnett Sydney
Belgio
Joost Berends
Creative director
mortierbrigade
Brasile
Alexandre Gama
President & Chief creative officer
Neogama/BBH
Canada
Stephen Leps
Creative director
zig
Danimarca
Simon Wooller
Creative director
Halbye Kaag JWT
Francia
Valérie Accary
Chief executive officer
BBDO France
Germania
Arno Lindemann
Owner & Chief creative officer
Lukas Lindemann Rosinski
Giappone
Yuka Tsukada
Creative director
Dentsu
India
Ramanuj Shastry
Chief creative officer
Saatchi & Saatchi
Italia
Marco Venturelli
Creative director
Euro RSCG Milano
Messico
Marco Colin
Creative director
(anónimo) McCann Norway
Norvegia
Annette Kriszat
Art director
Paesi Bassi
Lode Schaeffer
Creative director
Indie
Regno Unito
Mark Roalfe
Chairman
RKCR/Y&R
Spagna
Jose María Piera
Executive vice president
*S,C,P,F. . .
Sudafrica
Fran Luckin
Executive creative director
Ogilvy Johannesburg
Svezia
Magnus Jakobsson
Joint creative director & Copywriter
DDB
Thailandia
Prangthip Praditpong
Executive creative director
Creative Juice\Bangkok (TBWA)
Usa
Mark Figliulo
Chairman & Chief creative officer
TBWA\Chiat\Day
Usa
Tor Myrhen
Chief creative officer
Grey New York
Norway; per il Sudafrica Fran Luckin, Executive creative director di Ogilvy Johannesburg; per la Spagna Jose Maria Piera, Executive vice-president di *S,C,P,F...; per la Svezia Magnus Jakobsson, Joint creative director e copywriter di DDB; per la Thailandia Prangthip Praditpong, Executive creative director di Creative Juice/ Bangkok (TBWA); per i Paesi Bassi Lode Schaeffer, Creative director di Indie; per il Regno Unito Mark Roalfe, Presidente di RKCR/Y&R. Infine, per rappresentare gli Stati Uniti sono stati scelti due giurati: Mark Figliulo, Chairman e Chief creative officer di TBWA/Chiat/Day, e Tor Myhren, Chief creative officer di Grey New York. Ma vediamo quali sono le case di produzione italiane che sfideranno il mondo per vincere un Leone a Cannes. I lavori in gara sono firmati Mercurio Cinematografica, Moviefarm, Pia-
Paese
Nome
Carica
Agenzia
Chairman & Chief executive officer
@radical.media
Brasile Francia Regno Unito Singapore Usa
Jon Kamen (presidente di giuria) João Daniel Tikhomiroff François Chilot Ringan Ledwidge Calvin Soh Joe Pytka
President President producer Director Vice chairman & Chief creative officer Director
Mixer Les Producers Rattling Stick Publicis Asia Pytka
nafilm, Miracle Productions, Diaviva, Haibun, BRW, Spyder J. Film, Riviera Films, FilmMaster, Kapsel Production, The Family, Abstract:Groove, Aki-
ta Film, Go To Net Studios; Why Worry Production; Indiana Production, (h) Film, Flying Film, Fargo Film, Movie Magic International, Fabbricavirali.
Per quanto riguarda invece la nuova sezione Film Craft, hanno iscritto i nove lavori in gara queste agenzie creative: DDB Milano, D’Adda Lorenzini Vi-
Film Lions vinti dal 2004 al 2009 2009
2008
2007
2006
2005
2004
Argentina
Paese
5
6
9
10
5
2
Australia
4
4
2
7
3
3
Belgio
2
–
1
2
2
–
Brasile
3
4
2
2
6
5
Canada
5
3
6
–
3
8
Cile
–
–
–
–
–
1
Cina
2
–
–
1
–
–
Colombia
–
1
–
–
–
–
Danimarca
1
–
–
2
1
–
Filippine
–
–
–
–
1
–
Francia
3
6
2
5
7
8
Germania
4
2
3
2
7
4
Giappone
3
3
1
2
2
1
Grecia
–
–
–
–
–
1
India
2
1
3
–
–
1
Italia
2
–
–
3
2
2
Malesia
–
2
–
–
1
–
Messico
1
1
–
2
1
–
Norvegia
–
2
1
4
1
–
Nuova Zelanda
1
1
4
2
1
–
Paesi Bassi
5
3
6
4
3
10
Perù
–
–
–
–
1
–
Polonia
–
1
–
–
–
–
Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca
–
–
–
1
–
–
15
20
9
22
19
15
1
–
–
–
–
–
Singapore
–
–
–
–
1
–
Spagna
4
4
2
4
3
3
Sudafrica
–
3
–
2
1
–
Svezia
3
–
–
1
1
2
Svizzera
1
–
–
1
–
–
Thailandia
2
2
3
2
5
3
Usa
19
38
26
21
27
21
Totale
88
107
80
102
104
90
31
gorelli BBDO, Go To Net Studios e Vyas Giannetti Creative Mumbai. Jon Kamen, presidente e Chief executive officer di @radical.media, è il presidente della giuria che selezionerà gli spot iscritti appunto nella nuova categoria Film Craft. Kamen ha fondato e costruito una delle più apprezzate agenzie globali del mondo, un modello per molte altre. La forza di @radical.media sta nell’aver saputo navigare con successo nelle acque del branded, digital e entertainment media, continuando al tempo stesso a produrre spot pluripremiati anche al Festival di Cannes. Jon Kamen ha così commentato il suo ruolo di quest’anno: “Sono molto emozionato all’idea di presiedere questa importante giuria. Perché proprio io? So che mi mangeranno vivo... ma è importante distinguere l’arte, il mestiere (craft), dalle tradizionali categorie. Specialmente oggi che il mestiere evolverà e la complessità richiesta diventerà ancora più importante all’interno delle moderne comunicazioni di marketing”. La giuria dei Film Craft Lions premierà quindi gli spot basati sulla qualità della regia, del copywriting, della fotografia, del montaggio ma anche basati sull’uso sapiente della musica, del sound design e dell’animazione. Verrà anche preso in considerazione il livello del legame emotivo creato dallo spot e si giudicherà se l’arte o la qualità del lavoro aggiungono qualcosa all’idea e alla produzione. La giuria è composta dal brasiliano João Daniel Tikhomiroff, Presidente di Mixer; dal francese François Chilot, Presidente di Les Producers; dal singaporiano Calvin Soh, Vice chairman e Chief creative officer di Publicis Asia; e da due registi, il britannico Ringan Ledwidge e l’americano Joe Pytka. Auguriamoci che sulla Croisette vincano gli spot migliori, ma soprattutto che i film italiani abbiano il successo che meritano!
280 TV Key
CANNES LIONS 2010
I giurati della sezione Film Craft
CANNES LIONS 2010
Tutti i film iscritti Paese
2010 Film Film Craft
2009
2008
2007
2006
2005
Paese
2010 Film Film Craft
2009
2008
2007
2006
2005
Usa
791
394
813
1.198
1.059
1.123
1.144
Libano
4
3
3
4
9
10
9
Regno Unito
260
167
257
381
334
376
415
Ecuador
4
–
6
–
–
4
3
Francia
160
42
163
188
176
174
163
Venezuela
4
–
4
6
4
4
6
Argentina
140
19
138
156
129
147
98
Uruguay
4
–
4
4
3
2
1
4
–
3
2
–
3
–
Canada
138
14
177
162
145
194
207
Vietnam
Brasile
135
37
141
175
175
233
202
Ucraina
3
1
2
7
–
8
4
Giappone
128
22
146
243
281
266
328
Malesia
3
–
9
8
17
10
25
Spagna
123
13
122
140
229
242
227
Bielorussia
3
–
1
1
–
2
2
Australia
122
67
134
150
92
142
119
Costa d’Avorio
3
–
–
–
–
–
–
Svezia
103
9
66
116
135
123
112
Nigeria
2
–
3
–
–
3
–
Sudafrica
92
43
73
120
81
117
103
Rep. Dominicana 2
–
2
1
8
5
2
Germania
91
80
161
213
168
193
262
Paraguay
1
3
1
–
1
–
–
Paesi Bassi
78
40
107
144
151
146
167
Qatar
1
1
–
–
–
–
–
Svizzera
59
10
43
65
50
83
86
Slovenia
1
–
10
3
5
8
1
India
58
29
50
77
77
66
83
Italia
51
9
91
125
149
144
155
Belgio
49
10
49
70
77
92
77
Norvegia
49
8
75
81
71
51
71
Corea del Sud 46
2
45
52
36
36
41
Thailandia
45
1
54
71
70
68
75
Nuova Zelanda 43
32
31
43
32
51
59
Messico
39
6
29
56
74
97
63
Egitto
26
10
27
14
15
3
1
Cina
26
1
33
41
21
30
20
Danimarca
22
1
42
50
40
57
57
Turchia
21
4
14
10
29
14
29
Israele
20
6
20
45
38
36
48
Finlandia
20
3
40
56
80
67
68
Filippine
19
–
8
27
36
24
25
Perù
17
5
6
5
9
11
13
Taiwan
17
1
7
12
15
29
45
Portogallo
16
3
26
33
49
42
50
Singapore
15
7
21
27
22
30
31
Ungheria
1
–
1
7
3
3
5
Kuwait
1
–
1
4
–
–
–
Estonia
1
–
1
3
6
5
5
Croazia
1
–
1
2
–
1
1
Mauritius
1
–
–
2
1
2
–
Tunisia
1
–
–
–
–
–
4
Trinidad & Tobago 1
–
–
–
–
–
–
Guatemala
–
1
–
–
–
–
–
Islanda
–
–
4
8
3
–
1
Afghanistan
–
–
3
–
–
–
–
Pakistan
–
–
2
9
2
1
1
Guatemala
–
–
2
1
3
3
3
Costa Rica
–
–
2
–
–
2
2
Kenya
–
–
2
–
–
–
2
Sri Lanka
–
–
1
–
5
–
3
Serbia
–
–
1
–
1
–
–
Panama
–
–
1
–
–
1
1
Angola
–
–
1
–
–
–
–
Marocco
–
–
1
–
–
–
–
Indonesia
14
–
15
9
–
8
15
Russia
13
1
12
19
10
13
19
Macedonia
–
–
–
2
3
1
–
Lituania
–
–
–
2
–
1
1
Iran
–
–
–
2
–
–
–
Hong Kong
13
–
27
29
23
48
18
Emirati Arabi Uniti 11
2
19
21
19
6
4
Austria
1
18
20
37
46
31
Lettonia
–
–
–
1
2
5
–
–
–
–
1
–
–
1
Porto Rico Polonia
11 10
–
10
16
19
19
31
El Salvador
9
–
10
14
55
25
24
Armenia
–
–
–
1
–
–
–
–
–
–
1
–
–
–
Cile
7
2
9
3
22
24
35
Georgia
Colombia
6
–
13
10
19
18
17
Kazakistan
–
–
–
–
–
1
2
Mozambico
–
–
–
–
–
1
1
Bahrain
–
–
–
–
–
1
–
Irlanda
6
–
6
8
16
7
1
Grecia
6
–
4
4
5
23
26
Arabia Saudita
5
–
11
11
2
1
5
Cipro
–
–
–
–
–
1
–
Romania
5
–
7
9
6
9
4
Cambogia
–
–
–
–
–
–
2
Repubblica Ceca 5
–
6
14
18
14
17
Resto del mondo –
–
–
–
1
–
–
Slovacchia
–
5
11
2
6
13
Totale
3.191 1.110
3.453
4.626
4.474
4.860
4.995
5
TV Key 280
32
Il portale mediakey.tv continua la sua crescita. Media Key mette a disposizione degli abbonati, nella sezione Operatori, un database di oltre 4.000 aziende operanti nel settore, suddivise per categoria merceologica e corredate da un profilo descrittivo della società. La Web tv si arricchisce di oltre 2.000 spot pubblicitari, prodotti dal 1988 in poi, recuperati dall’archivio Media Key e accompagnati dai credits di coloro che li hanno realizzati: uno strumento di ricerca prezioso sia per gli addetti ai lavori sia per gli appassionati di pubblicità. Oltre alle esclusive per gli abbonati, registrandosi al sito tutti potranno seguire le novità e gli aggiornamenti nelle News, potenziate oggi da una newsletter quotidiana. Nella sezione Eventi è possibile effettuare le iscrizioni ai premi, consultare l’Albo d’Oro delle manifestazioni e visionare le gallery fotografiche e i video delle premiazioni. La sezione Shop offre la possibilità di acquistare comodamente con carta di credito le riviste pubblicate dal gruppo, Media Key e Tv Key, i numeri speciali (Annual di Aziende, Agenzie e Case di produzione, Genio Italiano), le sculture e i diplomi assegnati ai vincitori durante gli eventi. Un altro vantaggio è la possibilità di acquistare in formato pdf (gratis per gli abbonati) i numeri arretrati delle pubblicazioni per recuperare i fascicoli ormai esauriti.
NEWS E NEWSLETTER Media Key ha investito molte energie anche nella sezione News, importantissima per coloro che operano nel settore. In questo spazio vengono riportati in tempo reale tutti i comunicati stampa legati alla comunicazione. Inoltre la newsletter, diventata quotidiana, propone ogni giorno un approfondimento, un’intervista o una video intervista realizzata dalla nostra redazione.
MEDIAKEY 210x297 2
26-05-2005
16:59
Pagina 1
AUDIO PRODUCTION
www.catsound.it
MAI DELUDERE CHI TI ASCOLTA.
FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ADVERTISING DI CANNES. SI TRATTA DI 51 LAVORI IN COMPETIZIONE NELLE VARIE CATEGORIE DELLA SEZIONE FILM (CON UN NOTEVOLE CALO RISPETTO AI 91 DELL’ANNO PRECEDENTE) E DI 9 ISCRITTI NELLA NUOVA SEZIONE FILM CRAFT. CHE VINCANO I MIGLIORI!
TUTTI I FILM ITALIANI SULLA CROISETTE A03 - Alcoholic drinks Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Mercurio Cinematografica
Armchair/Sambuca Extra/Molinari Italia
Armando Testa A03/020
Cat. No.
Mercurio Cinematografica
Billiards/Sambuca Extra/Molinari Italia
Armando Testa A03/021
Moviefarm
Cinema/Beer/Heineken Italia
JWT Italia
A03/050
A07 - Home appliances & furnishings Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Pianafilm
Lato B/Divani & Divani Home Furnishings/ Natuzzi Natuzzi
Agenzia
Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Cat. No.
A03/020
A07/021
A10 - Pharmacy Agenzia
Cat. No.
Miracle Productions Clown/Digerine digestive aid/Lynx Pharma Leo Burnett
A10/032
Miracle Productions Swimming Pool/Digerine digestive aid/ Lynx Pharma
Leo Burnett
A10/033
Diaviva
D’Adda, Lorenzini, A10/039 Vigorelli, BBDO
Siren/Alka Seltzer/Bayer
A11 - Clothing, footwear & accessories Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Haibun
Brave/Industrial Strange Clothing The Strange Company
Shootin’ Gun
A11/027
Cat. No.
Brw Usa
Shark/Swimwear/Arena Italia
Y&R
A11/032
Spyder J. Film
Drink/Women’s wear/Glenfield
Lorenzo Marini A11/036 & Associati
A07/021
A12 - Miscellaneous Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Cat. No.
Riviera Films
Adventure/Schesir cat food/Agras Delic
Akuna Matata
FilmMaster
Paperclips/Paperclips/Giuseppe Dell’Era CM Advertising A12/005
Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Kapsel Production
Ink/Mégane Sportour/Renault Italia
Saatchi & Saatchi A13/071
The Family
38 ml/Audi A3/Volkswagen Group Italia
DDB
A12/001
A13 - Cars A13/124
A14 - Other vehicles, auto products... Agenzia
A10/039
Cat. No.
Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Abstract:Groove
Migratory Drivers/Service Stations/Total D’Adda, Lorenzini, A14/018 Vigorelli, BBDO
Cat. No.
Abstract:Groove
Adventurous Drivers/Service Stations/Total D’Adda, Lorenzini, A14/019 Vigorelli, BBDO
Abstract:Groove
Eighty year old drivers/Service Stations/Total D’Adda, Lorenzini, A14/020 Vigorelli, BBDO
A03/020 – Molinari Italia – Sambuca Extra ‘Armchair’ (cdp: Mercurio Cinematografica; ag.: Armando Testa ) A07/021 – Natuzzi – Divani & Divani Home Furnishings ‘Lato B’ (cdp: Pianafilm; ag.: Natuzzi). A10/039 – Bayer – Alka Seltzer ‘Siren’ (cdp: Diaviva; ag.: D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO).
35
280 TV Key
CANNES LIONS 2010
ECCO L’ELENCO COMPLETO DEI 60 SPOT ISCRITTI DALLE AGENZIE E DALLE CASE DI PRODUZIONE ITALIANE AL
CANNES LIONS 2010
A12/005
A13/124
A21/068
A23/104
A12/005 – Giuseppe Dell’Era – ‘Paperclips’ (cdp: FilmMaster; ag.: CM Advertising). A13/124 – Volkswagen Group Italia – Audi A3 ‘38 ml’ (cdp: The Family; ag.: DDB) A21/068 – Ing Direct – Deposit Account ‘Bus’ (cdp: Mercurio Cinematografica; ag.: Leo Burnett) A23/104 – SKY Italia – HD Satellite Tv ‘Tears’ (cdp: Akita Film; ag.: 1861united).
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Mercurio Cinematografica
Relay/Investments/Poste Italiane
Ogilvy & Mather A21/059
Mercurio Cinematografica
Billboard/Deposit Account/Ing Direct
Leo Burnett
A21/067
Mercurio Cinematografica
Bus/Deposit Account/Ing Direct
Leo Burnett
A21/068
Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Euro RSCG
A23/024
A16/039
Kiss/Unlimited landline calls/ Telecom Italia
Indiana Production Company
Jets/Internet Daily/Telecom Italia
Euro RSCG
A23/025
A16/067
Indiana Production Company
Fans/Unlimited internet and landline calls/ Euro RSCG Telecom Italia
A23/026
Cat. No.
Akita Film
Tears/HD Satellite Tv/SKY Italia
1861united
A23/104
A myth in the Mediterranean Sea/ Go To Net Studios A18/009 Sardinia Tourism/Regione autonoma della Sardegna
Akita Film
Pixel/HD Satellite Tv/SKY Italia
1861united
A23/123
(h) Films
Opinions/Tg 24 Satellite Tv/SKY Italia
1861united/ SKY Italia
A23/124
Agenzia
Mercurio Cinematografica
Gift/IKEA catalogue/IKEA Italia
1861united
Akita Film
Easychange/IKEA/IKEA
1861united
Cat. No.
A18 - Travel, transport & tourism Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
A19 - Entertainment & leisure Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Why Worry Production
Safe/Baseball world cup/ Comune di Nettuno
Agenzia
Link
A19/084
A20 - Publications & media Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Cat. No.
SKY Cinema
Indiana Jones/Indiana Jones on SKY Cinema/SKY Cinema
SKY Cinema
SKY Cinema
Sex and the city/Sex and the city on SKY Cinema/SKY Cinema
SKY Cinema
The Family
Visitor/Sci Fi Channel/NBC Universal
Saatchi & Saatchi A20/067
Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Flying Film
Una storia italiana dal 1472/ Positive economic outlook message/ Banca Monte dei Paschi di Siena
Catoni Associati A24/013
Fargo Film
Eni Sand/Energy/Eni
TBWA\Italia
Cat. No.
A24/022
A26 - Public health & safety
A20/003 A20/004
Cat. No.
A24 - Corporate image
Cat. No.
Cdp
TV Key 280
Cat. No.
Indiana Production Company
Titolo film/Prodotto/Utente
Go To Net Studios
Cdp
A23 - Commercial public services
A16 - Retail stores Cdp
Cdp
A21 - Banking, investment & insurance
Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Diaviva
Greetings/Drunk driving awareness/ Aivis-Italian association of road accident victims
D’Adda, Lorenzini, A26/098 Vigorelli, BBDO
36
Cat. No.
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Movie Magic International
Journal/Caesarean Section Awareness/ O.N.Da (National observatory for women’s health)
Grey Worldwide A27/076 Italia
A08 - Special effects & computer graphics
Cat. No.
FilmMaster
L’albero della vita/Child abuse awareness/ McCann L’albero della vita Onlus Worldgroup
A27/106
Saatchi & Saatchi
Pigeons/Italian culture week/Mibac
Saatchi & Saatchi A27/120
Saatchi & Saatchi
Puddle/Italian culture week/Mibac
Saatchi & Saatchi A27/121
Saatchi & Saatchi
Escalator/Italian culture week/Mibac
Saatchi & Saatchi A27/122
A28 - Fundraising & appeals Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Mercurio Cinematografica
Burden/Sexual abuse awareness/ Casa Do Menor Onlus
McCann Erickson A28/021 Italia
FilmMaster
Technology/Medical organisation/ Emergency Ngo
JWT Italy
A28/029
FilmMaster
Crossoroad/Organs donation appeal O.N.DA Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna
JWT Italy
A28/039
Agenzia
Titolo film/Prodotto
Vyas Giannetti Creative Mumbai
Let’s reach for the Sun/Aditya Birla Group Aditya Birla Group
Utente
Cat. No.
A08/111
A09 - Animation Agenzia
Titolo film/Prodotto
Utente
Cat. No.
D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO
Migratory drivers/Service stations
Total
A09/041
D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO
Eighty year old drivers/Service stations
Total
A09/042
Cat. No.
B01 - Internet Film Cdp
Titolo film/Prodotto/Utente
Agenzia
Cat. No.
Brw Usa
Baywatch/Swimwear/Arena Italia
Y&R
B01/049
Spyder J. Film
Drink Viral/Women’s wear/Glenfield
Lorenzo Marini B01/061 & Associati
Fabbricavirali
Taste/Beer/Heineken Italia
JWT Italia
B01/150
Fabbricavirali
Long Lasting/Beer/Heineken Italia
JWT Italia
B01/151
Saatchi & Saatchi
Trolleys/Supermarket/Carrefour Group
Saatchi & Saatchi B01/160
Pianafilm
Love/La cucina italiana magazine Editrice Quadratum
D’Adda, Lorenzini, B01/162 Vigorelli, BBDO
Diaviva
Life and roll/Rolling Stone Magazine Editrice Quadratum
D’Adda, Lorenzini, B01/295 Vigorelli, BBDO
A24/013
Film Craft: A01 - Production design Agenzia
Titolo film/Prodotto
Vyas Giannetti Creative Mumbai
Let’s reach for the sun/Aditya Birla Group Aditya Birla Group
Utente
Cat. No.
Agenzia
Titolo film/Prodotto
Utente
Go To Net Studios
A myth in the Mediterranean Sea/ Sardinia Tourism
Regione autonoma A02/037 della Sardegna
A01/070 A24/022
A02 - Direction Cat. No.
A03 - Cinematography Agenzia
Titolo film/Prodotto
Utente
Go To Net Studios
A myth in the Mediterranean Sea Sardinia Tourism
Regione autonoma A03/014 della Sardegna
Cat. No.
A06 - Best use of music Agenzia
Titolo film/Prodotto
Utente
DDB
38 Ml/Audi A3
Volkswagen Group Italia
A06/030
Let’s reach for the Sun/Aditya Birla Group Aditya Birla Group
A06/153
Vyas Giannetti Creative Mumbai
A07 - Sound design Agenzia
Titolo film/Prodotto
Vyas Giannetti Creative Mumbai
Let’s reach for the Sun/Aditya Birla Group Aditya Birla Group
Utente
B01/295
Cat. No.
Cat. No.
A07/099
A24/013 – Banca Monte dei Paschi di Siena – Positive economic outlook message ‘Una storia italiana dal 1472’ (cdp: Flying Film; ag.: Catoni Associati). A24/022 – Eni – Energy ‘Eni Sand’ (cdp: Fargo Film; ag.: TBWA\Italia). B01/295 – Editrice Quadratum – Rolling Stone Magazine ‘Life and roll’ (cdp: Diaviva; ag.: D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO).
37
280 TV Key
CANNES LIONS 2010
A27 - Public awareness messages Cdp
SPOT STORY
VICKY GITTO, EXECUTIVE VICE PRESIDENT E GROUP EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR DI Y&R BRANDS
ARENA GOES VIRAL Una sera a cena a casa di amici incontro Michele Nocchi, amico, ex art director e oggi regista, che mi dice: “Abbiamo appena aperto BRW USA, quando facciamo qualcosa di bello insieme?”. Io ero appena arrivato in Y&R e non vedevo l’ora di dimostrare che anche in un’agenzia così grande e strutturata la differenza la fanno la passione e l’energia delle persone. Non più di una settimana dopo stavamo lavorando sui costumi da bagno Arena con l’art director Cristian Comand e avevamo già lo script giusto: un uomo dal fisico tonico si è spiaggiato in riva all’oceano, dei passanti si accorgono di lui e chiamano immediatamente i soccorsi. Arrivano dei bagnini che lo guardano un istante, si accorgono che indossa un costume Arena e lo ributtano in mare sotto gli sguardi increduli dei presenti. Mentre l’uomo riprende i sensi e si allontana nuotando come un delfino, compaiono il logo e il super: ‘Arena. Water Instinct’. Presento l’idea al cliente che se ne innamora subito e accetta di realizzarla. Quindi invio lo script a Michele, che nel frattempo è tornato a Los Angeles. Il budget è contenuto, ma l’idea è semplice, la California è la location ideale e il regista sa che script così non arrivano tutti i giorni. Ci sentiamo diverse volte per telefono e stabiliamo che sarà un virale, pertanto girato con camera a mano, con pochissimi stacchi e luci realistiche. Si parte, ma solo in senso figurato: non è il caso di prevedere viaggi, meglio preparare ogni cosa per bene e indirizzare tutte le risorse sul film. In altre parole, il regista lo avrebbe girato a Los Angeles senza cliente e agenzia sul set. Credo fermamente nella fiducia e nella forza della relazione tra creativi e registi che si conoscono da anni. Tuttavia ci prendiamo lo stesso qualche moment, mettiamo in tasca del sale e speriamo che tutto vada liscio. Il risultato? Un bellissimo film che ha avuto migliaia di click online, un grande gradimento da parte del cliente e che si è aggiudicato diversi premi in Italia e all’estero.
Un frame dello spot per Arena (agenzia: Y&R Brands; cdp: BRW USA; regia: Michele Nocchi).
Vicky Gitto
MARIO CATONI, A.D. DI CATONI ASSOCIATI
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA OGNI GIORNO, TANTE STORIE. Ognuno ha una sua storia e ognuna di queste storie è più importante di qualsiasi prodotto. Dietro allo spot di Banca Monte dei Paschi di Siena c’è la convinzione che il valore sia nella vita delle persone e non nell’offerta speciale, c’è la volontà di essere una banca solida, concreta ma anche discreta. Una strategia questa, condivisa dal cliente e da chi ha realizzato il film: il regista e la casa di produzione. Una storia, a sua volta, iniziata nel 2007 e proseguita con il nuovo spot, che credo abbia aperto una strada diversa alla comunicazione finanziaria: non si parla di tassi di interesse, di mutui o di valutazioni economiche – argomenti importanti ma da approfondire in altra sede, magari faccia a faccia con il proprio consulente – ma si raccontano i gesti quotidiani, le emozioni, le storie comuni della vita di tutti i giorni. Con Monte dei Paschi di Siena abbiamo scelto di trovare nel rapporto con il territorio, da Nord a Sud della penisola, il passato e il futuro della banca, disegnando il ritratto di un Paese attivo, anche preoccupato, ma affettivo, attento e positivo. La macchina da presa si è mossa con garbo e naturalezza, dando vita a immagini che suggeriscono insieme al viaggio nei luoghi anche quello temporale, nell’arco di una giornata che inizia al mattino presto con l’arrivo dei quotidiani all’edicola e ricomincia il giorno dopo con l’apertura della stessa edicola. Nel film che abbiamo realizzato con un grande impegno, sia creativo sia produttivo, la forza non è data soltanto dalle immagini ma dal contenuto, che si manifesta anche attraverso le loro connessioni. E la banca dov’è? Annunciata solo alla fine, quando compare l’insegna, come a dire: i protagonisti siete voi, noi siamo al vostro fianco, da oltre cinque secoli.
TV Key 280
Un frame dello spot Banca Monte dei Paschi di Siena ‘Una storia italiana dal 1472’ (agenzia: Catoni Associati; cdp: Flying Film Production; regia: Marco Bellocchio).
Mario Catoni
40
BRANCAMENTA UN BRIVIDO INDIMENTICABILE C’è un momento che non dimenticherò mai. È stato quando, sorseggiando un caffè in un tardo pomeriggio, raccontai l’idea del nuovo spot Brancamenta a Silvia (l’altro direttore creativo di Orange021, con cui condivido stanza, sogni e ambizioni). Lei mi guardò e disse d’impulso, emozionata: “Abbiamo vinto!”. Immediatamente preoccupati da tale affermazione, iniziammo a toccare ogni amuleto a portata di mano. Aveva ragione: quell’idea ci fece vincere la gara Brancamenta. Una gioia fortissima, che da sola vale il prezzo di fare un mestiere che a volte sembra disegnato sull’acqua. Qual era l’idea? Eccola: in un locale a due piani, un barman scolpisce un cubo di ghiaccio (icona Brancamenta da sempre) per ricavarne bicchieri nei quali versa il liquore. Al bancone arriva una bellissima ragazza. Lui le porge un bicchiere, catturato (anche, ma non solo) dal sorriso di lei. Salto temporale e nuovi colpi nel blocco di ghiaccio. Parte una scheggia che, preziosa e trasparente, vola nel locale sino a cadere nel secondo livello, dove la ragazza balla gustando il liquore. La scheggia scivola in modo delicato e sensuale lungo la sua schiena nuda, mentre lei prova un irresistibile brivido di piacere (il principale valore da comunicare). Le idee sono fatte di parole e di immagini, ma anche e in forte misura di musica. Per questo reputo fondamentale il pezzo scelto e proposto: The quest, di Bryn Christopher. Una canzone elegante e ricca di passione, di quelle che ti fanno dire “È lei!”. Era proprio lei. Infine, mi piace ricordare i compagni di viaggio di questa avventura da 15 e 30 secondi: Linus Ewers (regista tedesco al suo debutto in Italia. Il suo tonante “Hi, guys!” è ancora nelle nostre orecchie), Roberta Zanchi (producer ‘zen’ di Altamarea Film), Max Gatti (fotografia), Square (post production). Oltre ovviamente al cliente, senza il quale quell’idea sarebbe rimasta in una tazzina di caffè.
Un frame dello spot per Brancamenta (agenzia: Orange021; cdp: Altamarea Film; regia: Linus Ewers).
Nicola Morello
MICHELE MOSCON, DIRETTORE CREATIVO DI ADVERPERFORMANCE
CAME AUTOMATISMI QUI COMANDO IO Came, leader in forte crescita negli automatismi per cancelli, vuole aumentare la propria awareness nel senso di marca percepita come autorevole ma anche amichevole, domestica, rassicurante. Per questo, nel pensare allo spot di esordio dell’azienda presso il grande pubblico televisivo dopo ben trentacinque anni di attività ed esperienza, abbiamo scelto uno stile di comunicazione popolar-chic, che mixa immagini eleganti e sound folk, creando un contrasto che suscita attenzione, diverte, fa simpatia, avvicina alla marca e ai prodotti. Lo spot racconta il tragitto ufficio-casa di un uomo dopo il lavoro. Il controcanto ironico alle luci fredde e alle inquadrature sofisticate da business man con casa-design è rappresentato da una colonna sonora semplicemente indimenticabile: una cover di ‘Qui comando io’, tormentone anni ‘70 un tempo gorgheggiato da Gigliola Cinquetti. Ecco cosa vediamo mentre lo ascoltiamo: l’uomo esce dall’ufficio, sale in auto, telecomanda l’apertura del cancello, percorre il solito tragitto quotidiano, apre con un semplice gesto il cancello automatico e il garage, regola tapparelle e tende sempre con un click, sale in camera e… trova il suo cane comodamente spalmato sul letto e niente affatto intenzionato a ubbidire al comando di scendere. L’elogio dell’imperfezione umana e canina, magistralmente interpretata dal labrador pigro e disubbidiente, conclude con un sorriso uno spot dedicato alla perfezione e all’utilità delle nuove comodità domestiche, ma senza esagerare e prendersi troppo sul serio. La produzione, dai costi decisamente contenuti, è stata realizzata in un clima di ottima collaborazione con la casa di produzione Haibun (con la regia di Maurizio Longhi) e in perfetta sintonia con il cliente: non a caso Came è un budget arrivato in Adverperformance attraverso una gara vinta.
Un frame dello spot per Came Automatismi (agenzia: Adverperformance; casa di produzione: Haibun; regia: Maurizio Longhi).
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Michele Moscon
280 TV Key
SPOT STORY
NICOLA MORELLO, DIRETTORE CREATIVO DI ORANGE021
SPOT STORY
CLELIA ROGGERO E TIZIANA MARIANI, COPYWRITER E ART DIRECTOR SENIOR DI EURO RSCG MILANO
CYNAR PUPI 1. Prendete uno spot nato come citazione della pubblicità con Ernesto Calindri che si ricorda solo chi oggi ha compiuto almeno 40 anni (‘Contro il logorio della vita moderna… Cynar’) ma dove al posto di Calindri ci sono Elio e le Storie Tese. 2. Prendete un managing director Campari che si chiama Jean-Jacques Dubau ed è assolutamente convinto dell’equazione Cynar = dopopasto italiano. 3. Prendete un direttore marketing Campari che si chiama Francesco Cruciani ed è assolutamente d’accordo con il suo capo. 4. Prendete un regista, Carlo Sigon, amico di Elio e le Storie Tese e autore di molti loro videoclip. 5. Prendete una casa di produzione, Mercurio Cinematografica, disponibile a girare sei spot in due giorni. 6. Prendete la passione di Elio per i giocatori dell’Inter e per tutti i mestieri tipicamente italiani (e la sua commuovente disponibilità a presentarsi allo shooting e lavorare a oltranza, anche nel giorno della semifinale di Champions League). 7. Prendete il desiderio del nostro direttore creativo esecutivo Giovanni Porro di realizzare una nuova campagna non solo bellissima ma per giunta multisoggetto. 8. Prendete la voglia dei ragazzi del gruppo di imparare inflessioni dialettali, indossare parrucche improbabili, armature da pupi siciliani, tute da imbianca-trulli, recitare anche in rima e comporre le musiche degli spot. 9. Shakerate tutti questi ingredienti e gustatevi ‘Italians’, la nuova campagna tv multisoggetto per Cynar, adatta non solo e non esclusivamente ai fan, italiani e moderni, di Elio, Cesareo, Faso e Rocco. 10. Bevete responsabilmente. Gli spot sono riservati a un pubblico adulto. Buona visione in tv e su www.italianimoderni.it.
Un frame dello spot per Cynar ‘Pupi’ (agenzia: Euro RSCG Milano; cdp: Mercurio Cinematografica; regia: Carlo A. Sigon).
Clelia Roggero e Tiziana Mariani
CLAUDIO ANTONACI, DIRETTORE CREATIVO DI MAX INFORMATION
EURONICS AHHH… QUI MI SENTO UN LEONE! Quando Euronics, leader nella distribuzione dell’elettronica di consumo, ha deciso di rivolgersi a Max Information per studiare insieme la sua nuova campagna, la sua scelta è stata per noi motivo d’orgoglio e di grandissima soddisfazione. A tale fiducia abbiamo risposto con un impegno e un entusiasmo che penso si percepiscano chiaramente attraverso gli spot. Com’è nata l’idea? Nel modo più semplice ed efficace: ponendo il consumatore al centro della comunicazione. Esaltando il fatto che da Euronics il cliente si trova bene, ma così bene da sentirsi a casa sua, anzi nel suo regno! Tale benessere viene ribadito dal payoff ‘Euronics. Il cliente è nel suo regno’. E com’è fatto questo cliente? Che faccia ha? Ebbene, ha la faccia di un leone, semplicemente perché… è un leone! E come si chiama? Napo… Leone. Questa è stata l’idea vincente: dare corpo all’espressione ‘Ahhh… Qui mi sento un leone!’ e non lasciarla relegata alla sola affermazione verbale. Rendere fisicamente e quindi visivamente quanto viene ribadito dal nostro cliente quando entra da Euronics: una sfida molto ambiziosa nella produzione e nella realizzazione della figura di Napo Leone. Creando un cliente-leone in 3D, abbiamo fatto un piccolo ‘avatar’, cioè una figura eretta come un uomo ma con tutte le caratteristiche morfologiche del re della foresta, la cui forza comunicativa sta nel contrasto fra l’umanità, nonché l’ironia dei suoi dialoghi, e il suo aspetto ‘leonino’. Concludo riportando le parole di Albinio Sonato, Presidente del Gruppo Euronics: “Napo sarà il protagonista anche delle nostre prossime promozioni. E avrà due missioni: aiutarci a far sentire il cliente come un re ‘nel suo regno’, ovvero nei nostri negozi, dove troverà prezzi competitivi, qualità e un servizio assistenza efficiente; e darci un’immagine riconoscibile che ci differenzi immediatamente dalla concorrenza”. Parole così ci fanno sentire… leoni!
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Un frame dello spot per Euronics ‘Ahhh... Qui mi sento un leone!’ (agenzia: Max Information; cdp: Filmgood; regia: Luca Lucini).
Claudio Antonaci
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SPOT STORY
MIZIO RATTI, DIRETTORE CREATIVO DI ENFANTS TERRIBLES
GARELLI XXXÒ Lavorare in un’agenzia indipendente significa spesso doversi adattare alle risorse disponibili e riuscire a ottimizzare qualsiasi tipo di budget. In fase d’ideazione noi di Enfants Terribles riusciamo a focalizzarci su script semplici e originali, ma grazie all’esperienza maturata in tutti questi anni dimostriamo efficienza e creatività anche durante la pre-produzione. È proprio in questa fase, infatti, che si costruisce la qualità del film, specie se non si può fare affidamento su risorse illimitate. Lo spot per il lancio di Xò 50 Garelli ne è un ottimo esempio. La prima decisione è stata quella di non indire nessuna gara fra cdp: abbiamo chiamato subito Made, una realtà che sappiamo essere simile a noi come filosofia di lavoro, pragmatica ma attenta alla qualità. La difficoltà consisteva nel dover realizzare in low budget uno spot che avesse la qualità di quelli automotive. Il vantaggio era l’originalità del soggetto: confidavamo che un buon regista giovane potesse appassionarsi al progetto. Quando Angela Latorraca ci ha fatto il nome di Paolo Ameli, abbiamo detto subito di sì. Nel suo reel non aveva esattamente il film che volevamo, ma io lo avevo conosciuto qualche anno fa su un altro set ed ero rimasto impressionato dalla sua attenzione ai particolari, dalla sua raffinatezza e dal suo entusiasmo: esattamente le qualità di cui avevamo bisogno. E la scelta si è dimostrata vincente. Il film è stato preparato in un modo perfetto e ogni persona coinvolta ha dato il massimo, tanto che il budget a disposizione è stato triplicato dalla professionalità e dalla passione di tutti. Compresa la casa di produzione audio, Jinglebell, che ha realizzato una colonna sonora che rende il film ancora più impattante e ironico. Il risultato è ora sotto gli occhi di tutti: uno spot che non sfigura di fronte a quelli molto più costosi della categoria automobilistica e che anzi, per la sua originalità e irriverenza, tende a farsi notare ogni volta che va in onda.
Un frame dello spot per Garelli Xò (agenzia: Enfants Terribles; casa di produzione: Made; regia: Paolo Ameli).
Mizio Ratti
BRUNO BERTELLI, DIRETTORE CREATIVO DI JWT/RMG CONNECT
HEINEKEN HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL C’è un parco che sa di paradiso terrestre, in cui i colori e i suoni della natura non possono essere altro che la cornice perfetta di una tenera storia d’amore. Due ragazzi mano nella mano: cosa c’è di più romantico? Si rincorrono, rotolano sul prato e incidono le loro iniziali sul tronco di un albero. C’è anche la chitarra e un tenero abbraccio sotto un cielo pieno di stelle, prima di entrare timidamente in tenda. E poi, inevitabilmente, il richiamo del brand Heineken e una domanda quasi retorica, data l’estrema sdolcinatezza delle scene: are you still with us? A una colonna sonora al miele si sostituiscono così le sonorità rock dei Pearl Jam e i due innamorati, nel riaprire la tenda, si ritrovano circondati da una folla di giovani che si divertono e si godono il festival. Un modo laterale, innovativo e sorprendente, proprio alla Heineken, per annunciare il tanto atteso ritorno dello Jammin’ Festival. La promessa di un’entertaining experience che Heineken rende ancora più sorprendente e divertente. Perché va bene portare la propria ragazza a fare una bella gita romantica, ma non nel Parco San Giuliano nei giorni in cui torna, dopo un anno di silenzio, l’Heineken Jammin’ Festival. Con ‘Are you still with us?’ Heineken ricorda ai suoi consumatori che un momento sacro di divertimento come quello del Jammin’ Festival non si può assolutamente perdere, coerentemente con la strategia che abbiamo portato alla luce da ormai più di un anno e che ci ha spinti a creare insieme al cliente delle brand experience memorabili per il nostro target. L’idea creativa è stata interpretata con lo spirito giusto da Dave Merhar, regista che aveva già firmato alcuni nostri spot in passato e che è facilmente entrato in empatia con il tono di voce ironico, fresco e innovativo della comunicazione, grazie anche al supporto di FilmMaster, casa di produzione che ancora una volta ha firmato, con noi e Heineken, uno spot della campagna ‘Are you still with us?’.
Un frame dello spot per Heineken Jammin’ Festival (agenzia: JWT/RMG Connect; cdp: FilmMaster; regia: Dave Merhar).
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Bruno Bertelli
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SPOT STORY
ALDO BIASI, PRESIDENTE DI ALDO BIASI COMUNICAZIONE
MOIGE OMBRE Una volta si chiamavano spot. Oggi si chiamano video, clip, viral, film. Una volta gli effetti erano speciali perché, per esempio, Fellini girava tutto dal vero… anche i sogni. Oggi gli effetti speciali consentono di ottenere qualcosa che il vero non potrà mai raggiungere. Produrre oggi non significa più soltanto trasferire su pellicola delle idee, ma anche chiedere al mezzo di essere protagonista delle idee stesse. Oggi, per fortuna, si può immaginare di più perché tutto è trasformabile in immagini da condividere con altri. C’è solo una cosa che può frenare il processo di trasformazione dell’immaginazione in immagini: il costo. Questo in Italia a volte entra in contraddizione con le esigenze del cliente, che spesso non gode delle sufficienti risorse economiche. È un gran bel problema, che la nostra agenzia si trova a dover affrontare quasi quotidianamente e che a volte ci ha costretti a contenere la nostra immaginazione, ma che in un caso come quello del Moige (Movimento Italiano Genitori) abbiamo invece superato brillantemente. Si trattava di raccontare un momento di vita di una giovane ragazza che, nel chiuso della sua stanza, accede a un social network. Ma a ogni click, all’esterno della sua casa, si materializzano figure maschili, ombre inquietanti, che cercano di entrare nella sua intimità. La casa di produzione coinvolta, la Filmgood, ha individuato nella persona di Riccardo Paoletti una regia abile sui due livelli, che ha apportato suggerimenti tecnico/esecutivi fondamentali perché il filmato potesse essere realizzato. Il dialogo fra agenzia, cliente e casa di produzione ha consentito che si arrivasse a un costo contenuto ma utile, che l’idea fosse condivisa e realizzata senza subire significative trasformazioni verso il basso e, soprattutto, che il prodotto finale non solo fosse di soddisfazione per tutti, ma esistesse.
Un frame dello spot per MOIGE Movimento Italiano Genitori (ag.: Aldo Biasi Comunicazione; cdp: Filmgood; regia: Riccardo Paoletti).
Aldo Biasi
ANTONIO CIRENZA E MARCO CALAPRICE, DIRETTORI CREATIVI DI ARMANDO TESTA
PAN DI STELLE SOGNI DIVENTATI BONTÀ Perché Pan di Stelle è unico? Perché è fatto di cacao, stelle e un ingrediente molto speciale, capace di nutrire il bambino che è dentro ciascuno di noi: i sogni. Ed è proprio un sogno che abbiamo voluto raccontare: la storia di un bambino e del suo primissimo amore. Lui è seduto al tavolo della veranda e non riesce a scrivere una lettera alla bambina dai lunghi capelli rossi. Intorno a lui ci sono fogli appallottolati ovunque. Lei dall’altalena gli sorride dolcemente, e lui di nuovo straccia il foglio. Finalmente arriva l’ispirazione: lo vediamo avvicinarsi impacciato alla grande quercia e porgerle una busta. Lei la apre e gli sorride: dentro c’è un biscotto Pan di Stelle. La bambina solleva il biscotto: il cielo è diventato di cacao e stelle di glassa. Sull’altalena, sotto questo cielo meraviglioso, c’è posto per tutti e due. E anche per noi. Non è facile dirigere dei bambini, soprattutto se – più che un’azione – devi mostrare le emozioni indimenticabili di un primo amore, coinvolgere ed emozionare gli spettatori. Sono momenti speciali, da dosare con attenzione per non cadere nella retorica. Se a questo aggiungete la trasformazione del cielo in uno fatto di cacao e stelle di glassa, potete immaginare la difficoltà della realizzazione. Ma di una cosa eravamo sicuri: volevamo un film in grado di trasmettere emozioni autentiche. Per questo l’agenzia e la cdp, brw filmland, hanno lavorato con Nikolai Karo. Nella magnifica campagna toscana si è creata una speciale alchimia e il regista è riuscito a rendere perfettamente quei sentimenti confusi e teneri. E la magia del cielo che diventa di cacao è per tutti una meraviglia che accade realmente, ci fa sognare e ci fa rimanere sull’altalena insieme ai due bambini, pieni di meraviglia e di stupore davanti a un cielo così magico.
Un frame dello spot per Pan di Stelle - Mulino Bianco (agenzia: Armando Testa; cdp: brw filmland; regia: Nikolai Karo).
Marco Calaprice
Antonio Cirenza
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SPOT STORY
MAURIZIO BADIANI, DIRETTORE CREATIVO ESECUTIVO DI EXPANSION
PATASNELLA PIZZOLI PATATINA Il più bravo è stato il cliente. Per anni ha accettato il consiglio dell’agenzia di tenere ferma la barra della comunicazione di Patasnella su un posizionamento semplice e distintivo, senza cedere a quella smania del cambiamento continuo che prende molti quando si trovano a gestire un prodotto di successo. Poi è venuta la musica: un motivetto retrò, facile e orecchiabile, che una volta entrato in testa non ti lascia più. ‘Patatina’ sembrava un jingle già fatto. Presentato al Festival di Sanremo del 1961, il brano aveva ottenuto il record di vendite, grazie alla memorabilità del motivo e a quelle parole in libertà che sembravano uscite dalla penna di un futurista. Utilizzato come colonna sonora, ha contribuito a dare notorietà al prodotto e il ritmo desiderato al montaggio. Il resto lo ha fatto l’esperienza di Paolo Pratesi (più di mille spot in cento chili di simpatia) e la capacità organizzativa della casa di produzione, Rosanna & Associati. Chi ha dimestichezza con le riprese di food sa bene quanto siano ‘time consuming’ le scene di preparazione dei piatti, quanto tempo e quanta dedizione occorrano per la confezione dei dettagli di primo piano. Il film prevedeva lo shooting di tre prodotti e altrettante vignette in ambientazioni diverse. Solo evitando di spostare la troupe saremmo riusciti a contrarre i tempi e a rispettare il budget assegnatoci. La soluzione ci è stata offerta da un grande centro commerciale che in poco spazio concentrava tutti gli ambienti cucina che ci servivano. È bastato spostare di qualche metro la macchina da presa e rivedere le luci per riuscire a coniugare tempi e qualità desiderata. Tutto in un giorno: a mezzanotte il film era finito. La crisi, si sa, aguzza l’ingegno. Oltre al regista e alla cdp, un contributo deciso alla riuscita del film lo hanno dato Nicola Pizzoli, Amministratore delegato, e Donatella Salvatore, Responsabile marketing, che con i loro appunti sempre motivati ci hanno permesso di cogliere un risultato pieno.
Un frame dello spot per Patasnella Pizzoli (agenzia: Expansion; cdp: Rosanna & Associati; regia: Paolo Pratesi).
Maurizio Badiani
AGOSTINO TOSCANA, EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR DI SAATCHI & SAATCHI
TOYOTA IQ DOTS Quante volte, di fronte a un bel programmino per la serata nella vostra città, avete detto: "No, impossibile! In quel posto con l’auto non ci posso proprio andare"? Ecco, con Toyota iQ la prima considerazione che ci è venuta in mente è stata quella di rendere possibile l’impossibile, almeno per quel che riguarda le quotidiane sfide cittadine. Da lì a inventarsi un gigantesco gioco di ‘unisci i puntini’ che si svolge in una intricata metropoli, il passo è stato quasi automatico. Quattro ragazzi e quattro ragazze si sfidano in un ‘OK Corral’ metropolitano, con l’obiettivo di toccare tutti i punti numerati e disseminati negli angoli più impervi della città. Vincono le ragazze, ovviamente. Ma in fondo a vincere sono entrambi gli equipaggi, che trionfano contro gli ostacoli grazie a un concentrato di tecnologia e prestazioni in meno di tre metri. Una sfida tutta all’insegna del divertimento è stato quindi il tema dell’intera operazione. Tema sposato appieno dal regista Daniel Benmayor e dallo scatenato team produttivo di Mercurio Cinematografica. La città di Genova, teatro del colossale gioco, è stata scelta per la sua offerta di location impegnative e affascinanti: dai cavalcavia ai vicoli della città vecchia, dai viali del centro alle banchine del porto, il capoluogo ligure ha dato il suo meglio, lasciando passare le nostre iQ perfino dentro le stive dei traghetti. Sembrava di essere tornati ai gloriosi tempi dei poliziotteschi anni ’70, quando buoni e cattivi si inseguivano sgommando all’ombra della Lanterna. Ad accompagnare il tutto, un pezzo musicale intitolato Dots, ispirato ai suoni dei videogame. Sono stati tre giorni di shooting impegnativi e faticosi che hanno trovato la loro sintesi in due episodi di 30 secondi l’uno e hanno lasciato non poco stupore negli occhi dei genovesi, strabiliati dalle evoluzioni degli stuntman e delle Toyota iQ.
Un frame dello spot per Toyota iQ ‘Dots’ (agenzia: Saatchi & Saatchi; cdp: Mercurio Cinematografica; regia: Daniel Benmayor).
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Agostino Toscana
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Tu e loro. Per crescere insieme.
© UNICEF Sudan/2009/F.Fraccaroli
FRANCESCA, OPERATRICE UNICEF, RESPONSABILE DI PROGRAMMI PER LA PROTEZIONE DELL’INFANZIA.
Per la tua azienda, scegli l’UNICEF. Perché scegliere di avviare una partnership con l’UNICEF? Per essere protagonista di un’azione concreta a sostegno dei bambini e della loro crescita. Fino ad oggi, anche grazie alle partnership con le aziende, si sono ottenuti grandi risultati: dal 1990 la mortalità infantile sotto i 5 anni è diminuita del 27% e 1 miliardo e 600 mila persone hanno avuto accesso a fonti di acqua potabile. Inoltre, l’80% dei bambini nel mondo viene attualmente vaccinato contro le sei principali malattie dell’infanzia, rispetto al 5% degli anni Settanta. Scegliendo l’UNICEF darai maggior valore e notorietà alla tua impresa e potrai incrementare le vendite e migliorare il clima aziendale. Per maggiori informazioni: comarketing@unicef.it e www.unicef.it/aziende
SI CONSOLA CON IL PREMIO A ELIO GERMANO COME MIGLIOR ATTORE PER LA NOSTRA VITA DI DANIELE LUCHETTI. IN UN’EDIZIONE DEL FESTIVAL SOTTOTONO, MOLTI FILM PARLANO DI CRISI, DIRETTAMENTE O METAFORICAMENTE.
DI
MAURIZIO ERMISINO
IL CINEMA AL TEMPO DELLA CRISI Come per i vini, anche per i festival ci sono annate ottime e altre così così. Se ricordate l’annus horribilis di Venezia di due anni fa, e avete ancora negli occhi i grandi film di Cannes dell’anno
scorso (Il nastro bianco, Il profeta, Bastardi senza gloria), sappiate che tutto gira. E quest’anno è toccato al festival più importante del mondo presentare un carnet meno sostanzioso del solito. Sembrano davvero pochi i film che lasceran-
no un segno come quelli degli anni precedenti. È vero che non sono mancati titoli di richiamo, ma si è trattato quasi sempre di pellicole fuori concorso, come Robin Hood o Wall Street: Il denaro non dorme mai. Tra i festival europei, quello di Cannes è da sempre il più attento al mercato e alle sirene americane. Ma se dietro ai grandi film spettacolari sono pochi quelli che spiccano, qualche problema c’è. Il fatto che
Elio Germano (nell’immagine con Stefania Montorsi) ha vinto il premio come miglior attore all’ultimo Festival di Cannes grazie alla sua interpretazione nel film ‘La nostra vita’ di Daniele Luchetti.
Robin Hood sia uscito nelle sale addirittura poche ore prima della presentazione ufficiale sulla Croisette, come ha fatto notare Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera, rende semmai evidente un aspetto: ormai il cartellone dei festival viene redatto dalle grandi case di distribuzione internazionali a seconda delle loro esigenze di uscita. E così a beneficiare di molti film che qui mancavano all’appello potrebbe essere proprio quel Festival di Venezia che negli ultimi anni era apparso spesso surclassato da Cannes.
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La Palma d’Oro è andata a Uncle Boonmee who can recall his past lives del thailandese Apichatpong Weerasethakul, una surreale ghost story ambientata in un mondo dove vivi e morti convivono senza grossi drammi né paure. Il presidente di giuria era Tim Burton, e chi conosce l’immaginifico regista americano potrà facilmente capire come questo film abbia potuto toccare le sue corde. La pellicola, che in Italia sarà distribuita dalla Bim, è una favola dove un uomo che sta per morire si ritrova a tavola con la moglie defunta e il figlio
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FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES
IL FILM THAILANDESE UNCLE BOONMEE WHO CAN RECALL HIS PAST LIVES HA VINTO LA PALMA D’ORO. L’ITALIA
FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES scomparso che ritorna con le sembianze di un gorilla. Già il fatto che verrà distribuito anche da noi è un buon segno. Ma difficilmente avrà sul cinema mondiale l’impatto di titoli come Il nastro bianco o Il profeta, che avevano caratterizzato lo scorso festival.
GLI ITALIANI: LUCHETTI E GUZZANTI Per il cinema italiano le notizie sono comunque buone. Non siamo ai livelli di qualche edizione fa, quando Il divo e Gomorra avevano dominato il palmarès, ma il nostro cinema porta a casa un buon premio, quello per il miglior attore, vinto da Elio Germano per La nostra vita di Daniele Luchetti, ex aequo con Javier Bardem per Biutiful di Alejandro González Iñárritu. Polemiche a parte (“Voglio dedicare questo premio all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere migliore il nostro paese nonostante questa classe dirigente”, ha dichiarato ritirando il riconoscimento), quello a Germano è un riconoscimento me-
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Due pellicole italiane passate fuori concorso e che hanno ricevuto apprezzamenti sulla Croisette: ‘Draquila’ di Sabina Guzzanti e ‘Le quattro volte’ di Michelangelo Frammartino.
ritato, che va al miglior attore della sua generazione. Camaleontico, adrenalinico, sempre in movimento, in scena come tra i ruoli che sceglie di interpretare, Germano qui interpreta il ruolo di un ‘rabbioso proletario’, come lo definisce lui stesso, un giovane operaio edile che perde all’improvviso la moglie, morta di parto mentre sta mettendo al mondo il terzo figlio. Per colmare questo vuoto, l’uomo decide di riempirlo con i soldi. Si fa dare un subappalto dal padrone della sua ditta, e comincia a fare l’imprenditore. Germano è bravissimo nell’entrare in un personaggio come ce ne sono tanti in Italia, un ‘coatto’ in fondo di buon cuore, per cui passare il limite della legalità, gradualmente e non in maniera eclatante, è un peccato veniale. È stato proprio lui a suggerire a Luchetti la canzone di Vasco Rossi Anima fragile, leitmotiv del film, pensando a quale mu-
sica potesse ascoltare una persona di quell’estrazione e di quella età. Con La nostra vita Luchetti e Germano tracciano un ritratto efficace delle persone che crescono nelle grandi periferie delle città (hanno girato a Ponte di Nona e alla Bufalotta, a Roma, dove i quartieri nascono intorno ai grandi centri commerciali), e di molti italiani di oggi, per i quali il passo da onesti a disonesti è breve. Il personaggio di Germano è un po’ una metafora dell’Italia stessa, che sembra aver barattato i propri valori con unico elemento dominante, quello del denaro. Luchetti, che aveva già diretto Elio Germano in Mio fratello è figlio unico, è bravissimo a lasciare liberi gli attori negli spazi, e a dirigere un ottimo cast (attorno a Germano ci sono Isabella Ragonese, nel ruolo della sfortunata moglie, e Luca Zingaretti e Raoul Bova in parti piuttosto inconsuete).
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Se nel film di Luchetti c’è tutta l’Italia degli scandali edilizi, al suo lavoro si collega un’altra opera italiana, passata non in concorso ma tra gli eventi speciali. Si tratta di Draquila – L’Italia che trema, documentario con il quale Sabina Guzzanti spiega cos’è successo all’Aquila dopo il sisma che il 6 aprile dell’anno scorso ha sconvolto il capoluogo abruzzese. Non racconta solo L’Aquila, ma molto di più: non dice cose che chi ha seguito l’informazione alternativa che è stata fatta sul terremoto forse non sappia già, ma è brava a collegare, a contestualizzare, a dare una visione d’insieme, a inserire cioè il terremoto all’interno del Sistema Paese. Intorno all’Aquila prendono vita lo scandalo delle intercettazioni dei costruttori Anemone e Balducci e del capo della protezione civile Bertolaso. E il film spiega cosa c’era dietro il tentativo di trasformare la protezione civile in una società per azioni. Sabina Guzzanti, con Draquila, studia sempre più da Michael Moore (si vedano alcuni
siparietti girati in animazione, che strappano qualche sorriso e tengono desta l’attenzione): come lui, è di parte, ma lo mette in chiaro subito. Ascolta le voci di tutti, anche se fa capire da che parte stia. Ma in questo film stupisce per il tono, molto più sobrio degli altri suoi lavori, com’è giusto che sia per rispetto delle vittime e di chi ancora soffre una situazione di grande disagio. Piace soprattutto come annulli quasi sé stessa e lasci parlare i fatti, e come da cabarettista diventi giornalista d’inchiesta. La metamorfosi ormai sembra completa. Inevitabili anche qui le polemiche, l’infinita querelle sui panni sporchi che andrebbero lavati in famiglia, proprio com’era avvenuto per Gomorra. Perché il Belpaese che esce dal film rischia di non avere davvero più niente di bello. Ma i giornali stranieri hanno dimostrato di apprezzare, quasi tutti. “Molto riuscito, pedagogico, anche per chi non conosce bene la realtà italiana. Costruzione intelligente”, recita il
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Il cinema hollywoodiano non ha deluso le attese grazie a ‘Robin Hood’ di Ridley Scott, con Russel Crowe e Cate Blanchett, e a ‘Wall Street: Il denaro non dorme mai’ di Oliver Stone, con Michael Douglas e Shia LeBeouf.
francese Libération. “Viva Sabina Guzzanti! Prova che la satira e qualche regista stanno coprendo i buchi lasciati dai giornalisti”, scrive l’americano The Hollywood Reporter. “Per un outsider che non conosce la politica italiana non c’è chiarezza. Troppe domande senza risposte”, dice invece BBC News. In ogni caso, molti applausi. Come sono stati tanti quelli che hanno accompagnato un altro film italiano, Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs. È un film che fugge da ogni stereotipo spettacolare del cinema e della tv di oggi, un film senza parole ma ricco delle voci della natura, dove il centro non è l’uomo ma tutto il resto. Un sasso, una capra, un albero: in questo film i protagonisti sono loro.
SCOTT E STONE CONTRO LA CRISI Temi come la disonestà e la crisi sono stati evocati spesso durante il festival, anche da film apparentemente leggeri, che si propongono soprattutto come spettacolo d’intrattenimento. Non a caso è stato soprattutto il cinema americano a occuparsene, visto che gli Stati Uniti
sono il paese dove la crisi è deflagrata ed è forse più profonda. E così anche il Robin Hood di Ridley Scott con Russell Crowe (presentato fuori concorso) si fa paladino contro le ingiustizie. “Robin rubava ai ricchi per dare ai poveri, mentre oggi chi depreda banche e casseforti private e pubbliche lo fa per i ricchi”, ha dichiarato l’attore australiano. “Se il mio personaggio potesse tornare oggi a combattere, si armerebbe contro i broker di Wall Street e contro il preoccupante monopolio dei media che nasconde molti guasti della nostra società”. E in effetti il personaggio di Robin Hood si presta a simili metafore. Ma il film è completamente diverso da
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quelli visti finora sul personaggio. Si potrebbe chiamarlo Robin Begins: come aveva fatto Christopher Nolan con il suo Batman, o anche Casino Royale, il primo 007 con Daniel Craig, il nuovo Robin Hood va alle origini del mito e della storia per capire come un uomo è diventato un eroe, per comprendere le ragioni di una scelta. Robin Hood è un prequel di tutti quelli che abbiamo visto sul grande schermo. Vediamo così Robin di ritorno dalle crociate insieme al re Riccardo Cuor di Leone: è un arciere, e si trova per caso a sostituire un nobile, vittima di un’imboscata, che stava portando in Inghilterra la corona del re caduto in guerra. Arrivato a Nottingham, pren-
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derà il posto del nobile. E dopo aver aiutato il nuovo re Giovanni a sconfiggere l’invasione dei francesi, verrà nominato fuorilegge dal sovrano, invidioso e diffidente, iniziando a battersi per difendere le ragioni degli abitanti della zona di Nottingham, dove si è ormai stabilito. Si punta a ripetere la ricetta de Il gladiatore: grande spettacolarità, toni epici e una ricostruzione storica accurata ma filtrata anche dalla fantasia di Scott, in modo da creare in tutto e per tutto un mondo in cui immergere lo spettatore. Robin Hood è un film tristemente attuale, che mette in scena uno stato in bancarotta, che ha speso ingenti fortune in una guerra che non sembra aver portato a niente e si è rivelata un grosso errore (le crociate come la guerra in Iraq?). È un film che parla anche dei primi diritti civili, dei sudditi che aspirano a essere cittadini e che si rivoltano contro chi ha rotto il patto tra governanti e governati, abusando del proprio potere. Per questo Robin Hood si può inserire in pieno nell’era postBush e post-Blair, raccontando il malcontento di un popolo che si è sentito tradito dai propri governanti. Ma insieme a Robin Hood, come paladino contro gli speculatori economici e gli artefici della crisi c’è un altro personaggio, ancor più insospettabile. È il Gordon Gekko interpretato da Michael Douglas, il protagonista di Wall Street, tornato in un sequel firmato ancora da Oliver Stone, anche questo fuori concorso. Il film non racconta molto di nuovo rispetto a quanto già si sapeva sulla crisi americana, ma è davvero spettacolare, grazie a una sceneggiatura scoppiettante e a un Douglas che appare in gran forma. Gordon Gekko torna in libertà dopo otto anni di carcere e trova un ‘delfino’ nel fidanzato della figlia, che invece è un’ecologista convinta e non vuole nemmeno vedere il padre
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Sopra, Juliette Binoche, premiata come miglior attrice in ‘Copia conforme’ di Abbas Kiarostami. Sotto, un’immagine del film che ha vinto la Palma d’Oro, il surreale ‘Uncle Boonmee who can recall his past lives’ del thailandese Apichatpong Weerasethakul.
(i due attori sono Shia LaBeouf e Carey Mulligan). Il ragazzo rischia di diventare più squalo di lui, che stavolta dovrà interpretare la coscienza critica della situazione. “Questo film non genererà proteste, ma solo amare considerazioni e interrogativi sempre inevasi su scandali e corruzioni”, ha spiegato Oliver Stone. “Tuttavia, di fronte a molte scene, gli spettatori avranno la sensazione di guardare le cronache della CNN sulla crisi globale”. Accanto a opere di finzione, a raccontare la drammatica crisi – sempre fuori concorso – c’è stato il documentario-evento di questo festival: Inside Job di Charles Ferguson, che ha rico-
struito con una lucidità magistrale la complessa rete di responsabilità e interessi, inganni e speculazioni che hanno condotto alla grave situazione di questi anni. Ferguson non ci dice solo che c’è la crisi, ci dice chi sono i responsabili. Se Michael Moore con il suo Capitalism: A Love Story, visto a Venezia, accusava un sistema economico, il capitalismo, Ferguson accusa delle precise persone, come i manager della Goldman Sachs. E i due registi sono diversi anche nello stile: Ferguson evita l’ironia, l’ideologia, i montaggi arditi e creativi: fa parlare i protagonisti, fa le domande che devono essere fatte, senza mai alcun protagonismo.
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È un documentario, certo. Ma c’è chi l’ha definito “il più terrificante horror dell’anno”.
BINOCHE E BARDEM: I MIGLIORI ATTORI E veniamo ai premi per le migliori interpretazioni, dove – anche in questo caso – realtà e finzione si sono mescolate. Un’incantevole Juliette Binoche è stata premiata per Copia conforme, curioso film di Abbas Kiarostami. Un uomo e una donna si incontrano in paesino della Toscana: lui sta presentando un libro che analizza il rapporto tra originale e copia nelle opere d’arte, lei è un’antiquaria che ne rimane affascinata, tanto da volerlo incontrare di nuovo per una gita in un paese vicino. I due iniziano a fare lunghe riflessioni filosofiche sull’opera d’arte, la sua unicità e la sua ripetibilità. All’improvviso lei
PREMIATI E DIMENTICATI
Due scene da ‘Des hommes et des dieux’ di Xavier Beauvois, film tratto da una storia vera, cui è andato il gran premio della giuria.
comincia a discutere con lui come se fosse suo marito, e a rinfacciargli le sue assenze, le sue dimenticanze, le sue colpe per un rapporto che è appassito dopo quindici anni di matrimonio. In fondo la scena che vivono è qualcosa di universale, che forse è già capitata a loro e può capitare a tutti. Qualcosa di archetipico. In questo senso, i due sono le copie di uomini e donne che sono già passati da questa situazione. Sono le copie di Adamo ed Eva. Kiarostami firma una pellicola alla Rohmer, uno di quei film tutti parlati, che nascono da un incontro tra due sconosciuti e
scorrono leggeri e naturali come frammenti di vita colti in medias res. Juliette Binoche è sensuale e intensa, ma più che per il film ha commosso tutto il Festival di Cannes per il suo pianto in sala stampa: vere lacrime, e non di finzione, per le notizie sul regista Jafar Panahi, iraniano come Kiarostami, che – incarcerato dal regime – aveva iniziato lo sciopero della fame. “La mia è un’indignazione assoluta per chi cerca di fermare l’informazione, la libertà di pensiero e la creatività”, ha commentato l’attrice. Il premio per la migliore interpretazione maschile, ex aequo
con Elio Germano, è andato a Javier Bardem per Biutiful, del messicano Iñárritu. L’attore è un sensitivo che vive con qualche problema ai margini di una Barcellona molto diversa da quella delle allegre ramblas a cui siamo abituati. Si tratta di una Barcellona periferica, povera, abbandonata, dove gli immigrati risiedono in scantinati e rischiano di morire per le esalazioni di anidride carbonica. Uxbal, il personaggio di Bardem, è malato e sente le anime dei morti. Una serie di immagini dovute “alla constatazione che non riesce a vivere con un codice etico, né a dare alcuna stabilità ai figli, agli amici africani o cinesi clandestini, alla moglie affetta da bipolarismo”, ha spiegato Bar-
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Il premio per la miglior regia è andato a Mathieu Amalric, attore francese alla sua prima prova dietro alla macchina da presa. Il suo Tournèe è un film chiassoso e corale che mette in scena alcune spogliarelliste del mondo del ‘New Burlesque’, che hanno regalato alla serata di premiazione un momento di allegria e spensieratezza in un festival dai toni piuttosto cupi e tetri. Come testimoniano gli altri due premi importanti: il gran premio della giuria è andato a Des hommes et des dieux di Xavier Beauvois, tratto da una storia vera, che racconta l’uccisione di sette monaci benedettini nel 1996 tra le montagne dell’Algeria, non si sa se da un gruppo islamico o dall’esercito algerino che li aveva scambiati per guerriglieri. Il film, che vedremo in Italia distribuito da Lucky Red, è un messaggio contro il fanatismo. Il premio della giuria è andato a Un homme qui crie di Mahamat-Saleh Haroun, regista del Ciad. Tra i dimenticati eccellenti, i due ‘leoni’ inglesi Ken Loach e Mike Leigh. Loach, con Route Irish, ha raccontato a modo suo la guerra in Iraq. Quello di Leigh, Another Year, è stato invece considerato da molti il film più bello del festival: “Un anno di vita di alcuni uomini e donne, amici e parenti, coppie sposate o individui malati di solitudine”, lo ha definito Leigh. È una pellicola corale, carica di umanità, su “un microcosmo che diventa universale”, dove i fatti che accadono alle persone rimangono fuori campo ma vediamo i segni che lasciano sui protagonisti. Non è la prima volta che un bel film viene ignorato dalle giurie. E in ogni caso l’ultima parola, come al solito, sarà quella del pubblico.
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FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES
dem. “Uxbal riflette il disorientamento esistenziale più profondo di un uomo d’oggi, costretto a fare lavori ai limiti della legalità”.
La newsletter quotidiana con oltre 10.000 lettori Lanciata da qualche mese, la newsletter quotidiana di Media Key continua a crescere. Ricca di spunti e approfondimenti, grazie al potenziamento dei prodotti redazionali, è un appuntamento giornaliero che fotografa il mondo della comunicazione. Con cadenza quotidiana, mediakey.TVinforma è una newsletter interamente dedicata al mondo della comunicazione, dell’advertising, delle aziende, della televisione, dei media e new media, di tutto quel mondo che gravita attorno alla comunicazione. Questo mezzo è diventato in soli due anni un importante veicolo per la visibilità di molte aziende, potendo contare su diverse tipologie di format. Numerose sono le imprese che hanno veicolato il loro messaggio attraverso mediakey.TVinforma: case automobilistiche, importanti società di food & beverage, agenzie di comunicazione, case di produzione e post produzione, stampatori e cartiere. Diffusione: 10.200 contatti a invio. Suddivisione: aziende e professionisti 62%; agenzie media 10%; agenzie di comunicazione 14%; new media 11%; altro 3%. Per informazioni: carla.oggioni@mediakey.it
QUALITÀ E MANEGGEVOLEZZA. CHISSÀ CHE NON AIUTINO ANCHE A LEGGERE DI PIÙ.
DI
RICCARDO ROSSIELLO
LEGGERE? UN GRAN DIVERTIMENTO! Secondo l’ottavo rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, intitolato I media tra crisi e meta-
morfosi, uno dei dati negativi rispetto alla precedente rilevazione (2007) riguarda i lettori di libri.
“In leggera flessione la lettura dei libri”, spiega il rapporto, “che era cresciuta per tutto il decennio, raggiungendo il 59,4% nel 2007, per ripiegare poi al 56,5% nel 2009. La flessione si presenta tra uomini e donne, soggetti più istruiti e meno scolarizzati, per cui è difficile non considerarla collegata alla congiuntura economica (del resto, anche tra i lettori diminuisce leggermente il numero medio di libri letti nell’anno: altro sintomo della ricerca). Però non manca uno spiraglio di ottimismo, perché tra i giovani il numero dei lettori aumenta, anche se di poco, passando dal 74,1% al 75,4%”. L’aspetto curioso è che a togliere tempo alla lettura sarebbero proprio le nuove tecnologie, i social network e internet. La stessa relazione infatti rivela che il 42,4% degli iscritti a
Facebook, ammettendo di dedicare meno tempo ad altre attività, citano tra queste esplicitamente la lettura di libri. Altro fattore discriminante verso la lettura sembra essere il ‘press divide’. Se il digital divide si sta attenuando, dice ancora il rapporto Censis, aumenta invece la percentuale di italiani che non hanno contatti con i mezzi stampati: nel 2006 erano il 33,9%, mentre nel 2009 si è arrivati al 39,3%. Ad allontanarsi negli ultimi anni in maniera rilevante da libri, riviste e quotidiani sono stati soprattutto i giovani, gli uomini e i più istruiti, cioè i soggetti da sempre ritenuti il traino della modernizzazione del paese. Eppure – ed ecco il motivo per cui l’argomento trova spazio nel nostro consueto appuntamento dedicato all’home entertainment – nonostante queste cifre l’industria tecnologica sta facendo ingenti investimenti in termini di denaro e di tecnologie proprio per raggiungere i lettori di libri e di giornali, anche quelli italiani.
Gli e-book reader stanno conquistando il mercato, nonostante il consumo di libri appaia in calo in tutte le fasce sociali. Ma proprio gli apparecchi basati sulla tecnologia dell’inchiostro elettronico potrebbero stimolare il piacere della lettura fra i più giovani.
FENOMENO IPAD? La presentazione dell’Apple iPad, una kermesse di dimensioni planetarie, è stata letta come una nuova opportunità per rilanciare in grande stile la lettura di libri ma anche e soprattutto di giornali e riviste. Un’opportunità molto ghiotta: la trasmissione dei periodici in formato elettronico permetterebbe infatti di azzerare i costi di stampa e di distribuzione, consentirebbe la diffusione in tempo reale, renderebbe più semplice la sottoscrizione di abbonamenti, mentre di contro non toglierebbe nulla in termini di introiti legati a pubblicità e sponsorizzazioni. E poi ci sono i dati che testimoniano l’impatto del fenomeno iPad: a pochi giorni dalla presentazione, iTunes, il negozio online targato Apple, ha registrato un boom delle vendite di libri elettronici ma anche delle applicazioni a essi correlate. Secondo Distimo, azienda che si occupa dell’analisi delle ap-
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plicazioni mobile, all’interno di iTunes le applicazioni collegate al mondo degli e-book sono passate in breve tempo da 100 a 150mila, con oltre 27mila applicazioni dedicate ai libri, dai programmi di gestione di biblioteche personali a molto altro. Anche Amazon ha deciso di mette a disposizione degli utenti un’applicazione gratuita per visionare sui suoi dispositivi (Kindle e Kindle 2, distribuiti in 100 paesi del mondo) tutti gli ebook presenti sul portale. Tra le feature, la possibilità di vedere anteprime gratuite, personalizzare font e dimensioni dei caratteri, inserire note personali.
DALLA CARTA AL DIGITALE Nel frattempo la British Library di Londra, una delle biblioteche più grandi e importanti del mondo, ha annunciato di aver quasi portato a termine un lavoro di digitalizzazione che consentirà di accedere
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IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
I LETTORI DI E-BOOK DI NUOVA GENERAZIONE RAPPRESENTANO UN GRANDE PASSO IN AVANTI IN FATTO DI
IL MERCATO DELL’HOME ENTERTAINMENT
Acer LumiRead. LumiRead è il primo e-book reader realizzato dal famoso produttore taiwanese. Il dispositivo pesa poco meno di 300 grammi, ha uno spessore appena superiore ai 10 millimetri, vanta un display e-ink da 6 pollici, 2 GB di memoria interna (espandibile via slot microSD), connettività Wi-Fi e 3G, tastiera Qwerty e lettore di codici a barre integrato, un’aggiunta molto utile per gli appassionati di libri: permette infatti di leggere i numeri ISBN dei volumi cartacei e realizzare così, molto rapidamente, un archivio/inventario dei libri posseduti. Online si possono reperire copertine e relative versioni digitali. Ottima l’autonomia dichiarata: 7-8mila pagine o due settimane in standby. Tra le caratteristiche specifiche di questo modello c’è la tecnologia clear.fi, basata sullo standard DLNA (Digital Living Network Alliance), utile a condividere in tempo reale e-book, audiolibri e altri contenuti multimediali. Altra funzione interessante è lo smart download, che permette – una volta selezionata una qualsiasi area di una pagina web – di convertirla in testo elettronico. Due i vantaggi: la possibilità di leggere il testo offline, incrementando così la durata della batteria, e quella di limitare il download alle sole parti che interessano.
Apple iPad. L’ultimo nato di casa Apple, un prodotto che come tutti gli apparecchi rivoluzionari ha molti pro e qualche contro, è stato presentato il 27 gennaio con grande dispendio di mezzi e il consueto tormentone mediatico. L’autonomia è ottima: si parla di una durata della batteria di 10 ore. L’iPad è sicuramente vicino alle caratteristiche di un netbook, anche se non le eguaglia (tanto per dirne una, non può gestire più di un’applicazione contemporaneamente: il vecchio multitasking). È ottimo per navigare in internet, con il solo limite delle applicazioni realizzate in Flash. Ma la sua vera forza è la versatilità: può essere utilizzato come cornice per foto digitali, per videogiocare, come lettore video portatile… Su fronte dei contro va annotata invece la scarsa portabilità e la maneggevolezza rispetto a un normale smartphone o un lettore mp3. Un iPad non lo si può certo tenere in tasca! Non si tratta inoltre di un vero e-book reader, ma semmai di un notebook supercompatto. Ciò significa che in caso di letture prolungate si finisce con stancarsi gli occhi, come avviene lavorando con un qualsiasi schermo per computer. Il costo non è proprio alla portata di tutti: da 500 euro in su, contro i 200-300 di un normale lettore di e-book.
Amazon Kindle 2. Amazon non è più soltanto il più noto negozio online di libri al mondo, ma anche una firma hardware che è già una garanzia. Da febbraio è infatti disponibile Kindle 2, un e-book reader di nuova generazione che succede al fortunato Kindle. Amazon Kindle 2 vanta uno schermo da 6 pollici capace di una risoluzione di 600x800 pixel a 16 livelli di grigio, ha solo 9 millimetri di spessore e utilizza una memoria interna da 2 GB in grado di contenere fino a 1500 e-book: una vera biblioteca! Ottimo il grado di leggibilità, pari a quello di un foglio stampato, anche in condizioni di luce battente. La connessione è velocissima, ma solo negli Stati Uniti. Da noi infatti la connessione 3G offerta dal provider Sprint, capace di garantire il download di e-book in soli 60 secondi senza necessità di pagare alcun canone o costo di connessione, non è disponibile. Costa 359 dollari (circa 275 euro).
Barnes & Noble Nook. Disponibile negli Stati Uniti a partire dal 30 novembre, Nook sembra sulla carta il più quotato per fare concorrenza ad Apple iPod e all’apparecchio firmato da Amazon: il classico terzo incomodo. Dotato di touchscreen lcd a colori da 3,5 pollici, memoria espandibile, accesso alle reti tramite connessione Wi-Fi e UMTS, è accompagnato da un caricabatterie micro–usb e da una batteria a lunga durata che ne garantisce l’utilizzo continuo fino a dieci giorni. Particolarmente avanzato il display, e-ink Vizplex, leggibile sotto la luce del sole e con funzionalità zoom, davvero utile per chi ha problemi di vista. Il tutto è concentrato in un parecchio che pesa solo 317 grammi. Nook supporta anche la riproduzione di file audio mp3, per musica e audiolibri, e la tecnologia LendMe: un sistema che permette di prestare i propri e-book agli amici senza costi aggiuntivi, fino a 14 giorni. Il file può essere inviato a un altro Nook, oppure a iPhone, BlackBerry, smartphone Motorola, pc o Mac, dotati del software di lettura B&N. Costa 259 dollari.
Bebook Mini. In questo caso parliamo di un vero e-reader, piccolo, leggero, compatto, ma in grado di garantire lo stesso appeal della lettura della carta stampata, con esclusione del solo… tatto. Lo schermo misura solo 5 pollici (altrimenti non sarebbe un apparecchio ‘mini’), ma si comporta comunque molto bene in condizioni limite: poca luce o troppa luce. L’ideale per archiviare libri, riviste, giornali e documenti. La batteria garantisce una carica pari a circa 7.000 cambi pagina (per navigare e cambiare pagina basta un tocco del pollice). Supporta la funzione audio di lettura automatica del testo (ma solo in lingua inglese). Viene venduto con una comoda ed elegante custodia in pelle. Costa circa 150 euro.
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Creative Zii MediaBook. Creative Labs è la casa delle famose schede SoundBlaster, le prime ad aver dato una voce convincente ai personal computer. Nel tempo è diventata anche produttrice di apprezzati lettori mp3, come le serie Nomad e Muvo, e di player multimediali particolarmente sofisticati, come quelli della serie Zen (nome in comune anche con alcuni lettori audio). Da oggi lo sarà anche per i suoi ebook reader, a partire da questo Zii MediaBook. Si tratta di un dispositivo touchscreen a colori in grado di convertire il testo in voce (anche in italiano?) e con connettività internet. È dotato inoltre di uno slot per schede microSD, per sopperire a trasferimenti e problemi di memoria. Secondo il sito epiZENter, Creative avrebbe già contattato una dozzina di editori asiatici per creare un’offerta di libri per il suo apparecchio. Ancora non si sa nulla per quanto riguarda il prezzo.
CyBook Gen 3. Di tutti gli e-book reader di questa breve rassegna, il Cybook Gen3 proposto dalla Booken è il più vecchio (è apparso alla fine del 2008). Merita lo stesso un suo spazio, però, perché è sicuramente tra gli apparecchi più diffusi e apprezzati in assoluto. Spesso solo 8,5 millimetri e con un peso di 175 grammi, è in grado di contenere giornali, romanzi, documenti, articoli, siti internet pari a 1.000 libri (dimensione puramente esemplificativa), consentendo di sfogliare fino a 8.000 pagine con una sola ricarica di batteria. È poi dotato di una memoria interna di 512 MB, espandibile tramite una scheda SD. Lo schermo da 6 pollici supporta una risoluzione di 600x800 pixel (pari a 166 dpi), nonché quattro gradazioni di grigio. Supporta i formati Mobipocket, PalmDoc, html, txt, pdf, jpg, gif, png, mp3, ttf. Il prezzo d’acquisto originale era di 340 euro, ma oggi si può trovare facilmente a un costo notevolmente inferiore.
Foxit eSlick. Ecco un altro apparecchio che si propone come compagno ideale per leggere testi, romanzi, riviste, documenti o immagini che possano essere convertiti in pdf. Tra i più sottili e-book reader sul mercato, ha le dimensioni di un computer palmare. La scheda tecnica annovera una memoria interna di 512 MB, una scheda SD da 2 GB in dotazione (ma supporta fino a 4 GB), uno schermo dalla risoluzione massima di 600×800 pixel. Permette di portare con sé migliaia di libri, ma anche di ascoltare musica mentre si legge o si viaggia (supporta il formato audio mp3). Tra le applicazioni preinstallate: Foxit Pdf Creator e Foxit Reader Pro Pack, per convertire i file in pdf e leggerli nella maniera più comoda e funzionale. Costa circa 270 euro.
iRex iLiad Book Edition. Tra gli e-book reader l’iRex iLiad Book Edition è uno di quelli più confortevoli da… leggere! Vanta infatti un schermo di 8,1 pollici con risoluzione di 768x1024 pixel, supporta 16 livelli di scala di grigi, e utilizza la tecnologia e-ink. Di base è dotato di 128 MB di memoria interna, espandibile ad 8 GB con usb, MMC, o schede CF. Rispetto ai concorrenti, come ovvio, è leggermente più voluminoso e pesante: dimensioni di 217x155x6 mm e un peso di 435 grammi. Ma è un prezzo che si paga volentieri per avere caratteri più grandi e una visione migliore (niente riflessi, come accade invece con notebook, smartphone e cellulari). Lo schermo è un touchscreen con sensore integrato Wacom, che conferisce al dispositivo un aspetto simile a un notepad. Come una tavoletta grafica, permette poi di disegnare, zoomare, prendere appunti e navigare tra le pagine. La batteria ha una durata di circa 15 ore. Supporta cinque lingue: olandese, inglese, tedesco, francese e spagnolo. Manca purtroppo l’italiano.
LG Solar Cell e-Book. Nella galleria degli oggetti dei desideri ancora da venire, non possiamo che chiudere questa breve carrellata con il prototipo di LG Electronics: Solar Cell e-Book. Come anticipa il nome, si tratta di un lettore e-book che non ha mai problemi di ricarica della batteria: l’energia necessaria per funzionare infatti la prende direttamente dal sole. L’apparecchio, secondo le prime indiscrezioni, utilizza una pellicola provvista di cella solare (quasi un pannello fotovoltaico in miniatura), larga 10 centimetri e lunga 15, spessa appena 0,7 millimetri e pesante circa 20 grammi, che si mimetizza nell’e-book reader. Quattro o cinque ore di ricarica solare dovrebbero essere in grado di garantire circa 24 ore di autonomia: niente male! Per vedere questi display in commercio, però, dovremo armarci di pazienza e aspettare il 2012.
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a oltre 65mila testi dell’Ottocento (liberi quindi da copyright) in edizione originale, scaricandoli gratuitamente su Amazon Kindle. Amazon, da parte sua, metterà in vendita una collezione di volumi cartacei tascabili simili a queste prime edizioni: un modo per arricchire in maniera esponenziale il catalogo Kindle e offrire un servizio importante per la conoscenza della letteratura mondiale: molti degli autori interessati, infatti, non sono stati più ristampati da decenni. La strategia è chiara e molto simile a quella adottata dai grandi network televisivi: la battaglia non si gioca solo sulla qualità del mezzo, ma sulla quantità e la diversificazione dei contenuti. In sostanza, i produttori/distributori non immaginano il portale per la vendita degli e-book o la realizzazione di un apparecchio come un’operazione a sé stante, ma la inseriscono in una strategia più ampia. Non ha senso creare un prodotto senza contenuti, così come si perdono grandi opportunità se si distribuiscono contenuti senza controllare anche il mezzo con cui li si può gestire. Ecco allora i binomi iTunes-iPad o Amazon-Kindle. Non stupisce pertanto che anche Acer, che nel settore degli e-book reader è l’ultimo arrivato, abbia immediatamente preso accordi con Barnes & Noble negli Stati Uniti, Libri.de in Germania e Founder Group in Cina (a cui si aggiungeranno, entro la fine dell’anno, analoghe partnership con altri editori in grado di offrire opere in lingua francese e italiana), per garantire al suo LumiRead una biblioteca digitale da cui attingere titoli e autori.
Steve Jobs ha stupito ancora una volta con il suo prodotto più recente, l’Apple iPad. Non si tratta di un e-book reader ‘puro’, ma sicuramente favorirà la diffusione dei libri elettronici.
turo occorre quindi affidarsi ancora una volta ai numeri, e in particolare alle elaborazioni Cefriel su dati AAP (Association of American Publishers) e Credit Suisse. Secondo AAP, che censisce le vendite all’ingrosso di oltre 300 editori americani, nei primi due mesi del 2010 i ricavi da e-book negli Stati Uniti sono stati pari a 60,8 milioni di dollari e hanno già superato l’ultimo trimestre 2009 (58,9 milioni di dollari), che pure aveva beneficiato del consueto traino delle festività natalizie. Secondo le stime, nei prossimi
anni il tasso di crescita composto annuo (CAGR) del settore dovrebbe essere intorno al 170%, mentre la quota degli ebook sul mercato nel 2015 dovrebbe essere tra il 15% e il 20%. Merito di un’offerta di libri elettronici in grande espansione, che non fa che confermare le grandi potenzialità del prodotto. Nelle stime del 2008 i dati segnalavano già che il valore degli e-book nel mondo, dal 2002 al primo trimestre 2008, era passato da circa 2 milioni di dollari ai 10 milioni di dollari a trimestre, con un trend in crescita esponenziale. Nel Il lettore di e-book Elonex è un altro dei molti modelli in commercio a disposizione degli amanti della lettura.
E-BOOK IN USA E ITALIA: LE PROIEZIONI Il bacino di utenza (i lettori), i vettori (gli e-book reader), i contenuti (le biblioteche digitalizzate) non dicono nulla sul valore del mercato. Per azzardare qualche pronostico sul fu-
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solo 2007 il fatturato degli ebook era stato di 30 milioni di dollari. E per quanto riguarda l’Italia? Ovviamente è difficile affermare che il nostro mercato possa avere dinamiche simili a quelle appena illustrate per gli Stati Uniti. Da noi il mercato fisico di riferimento per il calcolo delle quote riguarda le vendite veicolate da librerie (fisiche e online), grande distribuzione organizzata ed edicole. L’Associazione Italiana Editori (AIE), sempre nel 2008, aveva dichiarato che il mercato mondiale dell’e-book aveva raggiunto l’1% di quello del libro. È tutto da verificare, poi, se la vendita degli e-book finisca o meno per penalizzare o promuovere quella dei volumi in formato cartaceo. Il mercato è ancora troppo giovane e in progress per azzardare previsioni. Troviamo difficile però, a parte l’adesione a una nuova moda, che chi non ha mai letto un libro o comunque legge poco si possa avvicinare ai libri solo grazie agli e-book reader. Secondo Bruno Editore, curatore dell’osservatorio sull’argomento, “l’e-book diventerà entro dieci anni lo standard della lettura, superando il libro. Quando gli e-book reader (CyBook, Kindle...) e altri dispositivi tecnologici (iPhone, librofonino...) costeranno poche decine di euro e gli editori proporranno tutti i loro titoli, allora la diffusione sarà molto veloce”. Se abbiamo citato Bruno Editore non è un caso. Secondo i dati ufficiali dell’International Digital Publishing Forum, questa casa editrice vanta già una quota del 3% nel fatturato mondiale degli e-book. Una cifra che sale addirittura al 15% se si considerano i dati dell’Associazione Italiana Editori, che attestano vendite di e-book nel mondo pari a 7.500.000 dollari. Una bella soddisfazione per questa azienda tutta italiana, leader in un settore tecnologico legato a internet. Un caso davvero raro.
SONO I DOMINATORI DEL MESE… OLTRE ALLA LEGGENDARIA INTER DI MOURINHO.
DI
RICCARDO ROSSIELLO
RISULTATI DA CHAMPIONS! Grande calcio, grandi fiction, grandi risultati. Così si possono condensare i numeri registrati da Auditel nelle settimane di fine aprile e di maggio, un periodo che una volta tanto, grazie all’informazione giornalistica, vede trionfare più volte anche Raidue e Raitre. Il verdetto finale è ancora favorevole a Raiuno, che conquista in tutto 27 serate; dieci restano a Canale 5, tre vanno a Raidue, due a Raitre. In totale, ben 32 serate alla Rai e solo 10 a Mediaset: che per le tv del Biscione sia davvero arrivato il momento di cambiare qualcosa?
LUNEDÌ, I TALENTI E MONTALBANO Strana prima serata quella del lunedì, con Raiuno che punta sulle repliche – che più replicate si può – dell’inossidabile Commissario Montalbano e Canale 5 che gioca il jolly del talent show Italia’s Got Talent, un po’ X Factor e un po’ Corrida. Alla fine il risultato è di parità, ma va riconosciuto che l’ammiraglia Rai ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo. Il primo testa a testa è datato 19
Il commissario Montalbano interpretato da Luca Zingaretti, nonostante le numerosissime repliche, conquista la serata del lunedì.
aprile. Si tratta di una vittoria sul filo di lana per il commissario interpretato da Luca Zingaretti: solo 30mila spettatori in più (5.412.000 contro 5.382.000) della seconda puntata del talent di Canale 5, Non fa testo invece il dato relativo allo share, che vede in vantaggio il talent show (24,51% contro 19,82%) a causa della durata superiore. Sul terzo gradino del podio si piazza in maniera
onorevole la nona puntata de L’isola dei famosi, che ottiene più di 4,1 milioni di spettatori. Parecchio staccati il film d’azione di Italia 1 Il vendicatore – Out for a kill con Steven Seagal (2,6 milioni) e Chi l’ha visto? (2,3 milioni), programmato da Raitre. Già lunedì 26 aprile però, Italia’s Got Talent si prende la rivincita battendo Il commissario Montalbano con 5.318.000
spettatori contro 5.009.000. Perde terreno il reality show condotto da Simona Ventura su Raidue. Solo 2,5 milioni di spettatori per il film Black Thunder – Giustizia ad alta quota su Italia 1. Passano altri sette giorni e tutto cambia nuovamente. Luca Zingaretti incolla alla poltrona 5.595.000 spettatori (con il 20,94% di share), mentre la semifinale (tre ore e mezza di durata, 26,62% di share) del talent show condotto da Geppi Cucciari e Simone Annicchiarico ne ottiene 5.365.000. Al terzo posto c’è il programma di Raitre Chi l’ha visto? (2,7 milioni di spettatori). Lunedì 10 maggio, sullo slancio della vittoria precedente, Il ‘Ballarò’, la trasmissione di informazione condotta da Giovanni Floris su Raitre, è tra le più seguite. Martedì 4 maggio è leader della serata.
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ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
LUCA ZINGARETTI, LA COPPIA BONOLIS E LAURENTI, ANTONELLA CLERICI E L’ALTRA COPPIA SOLFRIZZI E LISKOVA
ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
mico Voglia d’aria fresca, condotto su Raiuno da Carlo Conti: ottiene oltre 5,6 milioni di spettatori. Segue, con 4,8 milioni di spettatori, la fiction poliziesca Squadra antimafia 2 – Palermo oggi (Canale 5), con Simona Cavallari. Al terzo posto Ballarò (Raitre), con circa 4 milioni di spettatori. Distanti tutti gli altri. Martedì 4 maggio scala la classifica proprio Ballarò, che schizza a 4,9 milioni di spettatori. L’argomento del giorno sono le dimissioni del ministro Claudio Scajola. Al secondo posto si colloca la seconda puntata di Squadra antimafia 2 – Palermo oggi (4,8 milioni di spettatori). Scende di due posti e di
Conquista la vetta il 21 aprile ‘Donna detective - Seconda serie’ su Raiuno con Lucrezia Lante della Rovere e Kaspar Capparoni.
commissario Montalbano ribadisce la propria leadership. Italia’s Got Talent si conferma al secondo posto con circa 100mila spettatori in meno, ma come di consueto con uno share maggiore grazie alla durata superiore (questa quinta puntata si conclude alle ore 00.50). Sale ancora Chi l’ha visto?: oltre 2,8 milioni di spettatori. Lunedì 17 maggio, anche grazie all’eccezionalità dell’ultima puntata, il talent show di Canale 5 si issa nuovamente al primo posto. Seguono, staccate di circa mezzo milione di spettatori, le avventure in replica del personaggio creato da Andrea Camilleri. Ancora in ascesa Chi l’ha visto?, che si avvicina alla boa dei 3 milioni di spettatori. Lunedì 24 maggio, infine, in testa alla classifica delle audience della serata c’è chi non ci si aspetta: l’ultima puntata di Tutti pazzi per amore 2, collocata in via straordinaria nella programmazione del lunedì. Stacca di oltre 2 milioni di spettatori la puntata-riassunto del talent show di Canale 5. Ancora in trend positivo Chi l’ha visto?.
UN MARTEDÌ MOLTO CONTRASTATO Di difficile lettura il dato del martedì, che in sei serate (quelle in riferimento al periodo da
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tori, troviamo l’ennesimo leader. Si tratta stavolta di Tutti pazzi per amore 2, programmato straordinariamente di martedì. Ballarò perde ancora terreno: circa 3,8 milioni di spettatori. Al di sotto delle aspettative (appena 3,7 milioni di spettatori) il montaggio Zelig – Svisti e mai visti (Canale 5). Raggiunge 3 milioni di spettatori, infine, il documentario Ti ricordiamo così, Karol (Raidue), dedicato al 90° anniversario della nascita di papa Giovanni Paolo II. La carrellata sulle serate del martedì si conclude con il dato del 25 maggio, che ritrova in vetta Ballarò (Raitre) con 4,1 milioni di spettatori. In scia, con circa 4 milioni di spettatori, La partita del cuore 2010 condotta da Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci. Scende invece Zelig – Svisti e mai visti (3,5 milioni di spettatori). Una platea di poco meno di 3 milioni di spettatori segue infine il film fantasy Stardust su Italia 1.
I TANTI RE DEL MERCOLEDÌ ‘Le Iene Show’, condotto da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Ilary Blasi, mantiene i suoi ottimi ascolti.
noi analizzato) vede affermarsi cinque leader differenti. Martedì 20 aprile c’è l’andata delle semifinali di Champions League tra Inter e Barcellona: oltre 9 milioni di spettatori e share sopra il 30% per Raiuno. Segue, con circa 5 milioni di spettatori, la replica del film The Wedding Date – L’amore ha il suo prezzo (Canale 5). Al terzo posto, parecchio staccato (circa 3,5 milioni di spettatori), il programma condotto da Giovanni Floris Ballarò (Raitre). Si battono bene anche i due episodi inediti della settima e ultima stagione della serie poliziesca Senza traccia (Raidue), che ottiene una media di 2,8 milioni di spettatori. Martedì 27 aprile si affaccia alla ribalta il nuovo varietà co-
oltre un milione di spettatori (a 4,4 milioni, per la precisione), Voglia d’aria fresca. Staccati, a una media di circa 2,6 milioni di spettatori, i due episodi di Senza traccia. Martedì 11 è la volta di Squadra antimafia 2 – Palermo oggi, che con la terza puntata fa segnare più di 5,2 milioni di spettatori. Scende a valori più normali Ballarò, che comunque ottiene un onorevole secondo posto grazie a una platea di 4,3 milioni di spettatori. Cala invece ancora l’audience del varietà condotto da Carlo Conti: circa 4 milioni di spettatori. Guadagna terreno, infine, Senza traccia, che ottiene una media di 2,9 milioni di spettatori. Martedì 18 maggio, con una media di 4,6 milioni di spetta-
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La prima serata del mercoledì è meno contrastata del martedì, ma pur sempre piuttosto varia. Il 21 aprile troviamo in vetta i primi due episodi di Donna detective – Seconda serie (Raiuno), con Lucrezia Lante Della Rovere e Kaspar Capparoni: un debutto che fa registrare una media superiore ai 4,6 milioni di spettatori. Al secondo posto c’è l’ultima puntata del ciclo primaverile de Le Iene Show (Italia 1), che tocca i 4,1 milioni di spettatori. Inferiore ai 4 milioni è invece la media dei due episodi di RIS Roma – Delitti imperfetti (Canale 5). Segue, con 3,2 milioni di spettatori, la partita di andata della seconda semifinale di Champions League tra Bayern Monaco e Olympique Lione. Staccato di circa 100mila spettatori il film The Keeper su Rete 4. Mercoledì 28 aprile è la volta del ritorno della semifinale di Champions League tra Barcel-
ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA
La prima serata, giorno per giorno Data
19/4 20/4 21/4 22/4 23/4 24/4 25/4 26/4 27/4 28/4 29/4 30/4 01/5 02/5 03/5 04/5 05/5 06/5 07/5 08/5 09/5 10/5 11/5 12/5 13/5 14/5 15/5 16/5 17/5 18/5 19/5 20/5 21/5 22/5 23/5 24/5 25/5 26/5 27/5 28/5 29/5 30/5
Programma
Spettatori (x 1.000)
Il commissario Montalbano 5.412 Semifinali Champions League: Inter-Barcellona 9.073 Donna detective – Seconda serie 5.057 Annozero 5.844 Ciao Darwin 6 – La regressione 7.331 Ti lascio una canzone 6.362 Tutti pazzi per amore 2 4.478 Italia’s Got Talent 5.318 Voglia d’aria fresca 5.628 Semifinali Champions League: Barcellona-Inter 10.035 Annozero 4.720 Ciao Darwin 6 – La regressione 7.027 Ti lascio una canzone 5.764 Tutti pazzi per amore 2 4.507 Il commissario Montalbano 5.595 Ballarò 4.965 Finale di Coppa Italia: Inter-Roma 11.695 Annozero 5.374 Ciao Darwin 6 – La regressione 6.566 Ti lascio una canzone 6.017 Tutti pazzi per amore 2 4.268 Il commissario Montalbano 5.310 Squadra antimafia – Palermo oggi 5.273 Squadra antimafia – Palermo oggi 5.614 Donna detective – Seconda serie 4.950 Ciao Darwin 6 – La regressione 6.901 Ti lascio una canzone 6.402 Tutti pazzi per amore 2 4.540 Italia’s Got Talent 5.879 Tutti pazzi per amore 2 4.718 Squadra antimafia – Palermo oggi 5.727 Donna detective – Seconda serie 5.235 Ciao Darwin 6 – La regressione 6.622 Finale Champions League: Bayern Monaco-Inter 11.509 Tutti pazzi per amore 2 4.567 Tutti pazzi per amore 2 5.463 Ballarò 4.151 Il commissario Montalbano 5.414 Donna detective – Seconda serie 5.094 Speciale Soliti ignoti – Identità nascoste 6.754 Ti lascio una canzone 5.173 Sanguepazzo 3.899
lona e Inter, che ottiene – come prevedibile – grandi numeri: oltre 10 milioni di spettatori. Staccatissima, con 3,2 milioni di spettatori, la replica del film Troy programmata da Canale 5. Una media di meno di 3 milioni di spettatori, infine, per le repliche di Senza traccia. Mercoledì 5 maggio è ancora una volta di scena il grande calcio, grazie alla finale di Coppa Italia tra Inter e Roma: più di 11,6 milioni di spettatori. Meno
Share (%)
Canale
19,82% 30,88% 17,97% 23,89% 31,75% 29,45% 17,14% 24,60% 22,70% 34,58% 19,37% 31,89% 28,22% 16,39% 20,94% 19,37% 39,90% 21,78% 29,04% 29,14% 16,68% 19,95% 20,70% 21,33% 18,00% 30,77% 29,84% 17,43% 27,22% 17,32% 23,45% 19,23% 31,01% 44,30% 18,38% 20,36% 17,51% 22,31% 19,77% 28,74% 29,45% 17,41%
Raiuno Raiuno Raiuno Raidue Canale 5 Raiuno Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Raidue Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Raitre Raiuno Raidue Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Canale 5 Canale 5 Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Canale 5 RaiUno Canale 5 Raiuno Canale 5 Raiuno Raiuno Raiuno Raitre Raiuno Raiuno Raiuno Raiuno Raiuno
‘Annozero’, condotto da Michele Santoro, vince spesso la serata del giovedì.
della metà, circa 4,3 milioni, sono invece quelli che restano davanti alla tv per vedere la serata finale de L’isola dei famosi (Raidue). La proclamazione del vincitore, alle ore 1.06 di notte, porta il picco dello share al 48%. Si tratta comunque di un’edizione con risultati inferiori alle aspettative. Sul terzo gradino del podio c’è il film Prima o poi mi sposo, che su Canale 5 ottiene circa 3 milioni di spettatori. Non va oltre 2,3
milioni di spettatori la prima puntata del nuovo ciclo di Vite straordinarie (Rete 4). Mercoledì 12 maggio si aggiudica la serata Squadra antimafia 2 – Palermo oggi (più di 5,6 milioni di spettatori). Segue lo speciale Porta a porta su Raiuno, condotto da Bruno Vespa, che ottiene poco meno di 4,8 milioni spettatori. Nelle posizioni di rincalzo, con circa 3 milioni di spettatori, la finale di calcio di Europa League tra Atletico Madrid e Fulham (Italia 1), e lo speciale intitolato L’isola dei famosi – Tutta la verità (Raidue). Il 19 maggio ritroviamo in testa Squadra antimafia 2 – Palermo oggi (Canale 5), che guadagna circa altri 100mila spettatori. A un milione di spettatori di distanza segue la quarta e ultima puntata del varietà Voglia d’aria fresca (Raiuno). Lontani, con 2,5 milioni di spettatori, gli ultimi episodi dell’ultima stagione di Senza traccia (Raidue). La nostra panoramica dedicata alla prima serata del mercoledì si conclude il 26 maggio, con l’ennesima vittoria – anche se di misura – de Il commissario Montalbano, che batte la fiction poliziesca di Canale 5 e la quinta puntata di Mistero su Italia 1. Da segnalare, in negativo, lo Speciale Che tempo che fa – Il gioco dei Mondiali (Raitre), che ottiene solo 1,9 milioni di spettatori.
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GIOVEDÌ, DETECTIVE E INFORMAZIONE Tutto semplice e chiaro nella serata del giovedì: due soli leader si dividono equamente il prime time del periodo da noi preso in considerazione. Giovedì 22 aprile il programma giornalistico Annozero (Raidue) supera tutti i concorrenti toccando quota 5,8 milioni di spettatori. Sul secondo gradino del podio, con una media di 4,7 milioni di spettatori, il secondo appuntamento con la fiction Donna detective – Seconda serie (Raiuno). Quindi, con 4,1 milioni, seguono gli episodi di RIS Roma – Delitti imperfetti (Canale 5). Da segnalare, con 2,7 milioni di spettatori, il buon risultato del replicatissimo film …continuavano a chiamarlo Trinità (Rete 4), con l’amatissimo duo formato da Bud Spencer e Terence Hill. Il 29 aprile vince ancora Annozero, anche se con oltre un milione di spettatori in meno rispetto alla settimana precedente. Seguono appaiate (a 4,5 milioni di spettatori circa) Donna detective – Seconda serie e RIS Roma – Delitti imperfetti. Il 6 maggio domina ancora Annozero, con una performance che si colloca esattamente tra il picco registrato il 22 aprile e quello raggiunto il 29 aprile. Al secondo posto si classifica la fiction di Raiuno (4,5 milioni), davanti a quella di Canale 5 (4,4
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ANALISI DATI AUDITEL TV GENERALISTA ‘Ciao Darwin 6 – La regressione’, condotto da Paolo Bonolis e Luca Laurenti, è leader indiscusso nella serata del venerdì.
milioni). Quarta, senza impressionare molto, la prima puntata del varietà Fenomenal, condotto da Teo Mammucari su Italia 1, che a fronte di quasi tre ore di programma ottiene circa 2,7 milioni di spettatori. Lontani tutti gli altri. Da qui in poi le cose sono destinate a cambiare. Giovedì 13 maggio raggiunge la vetta Donna detective – Seconda serie: non la lascerà più. È vero comunque che il risultato è più dovuto al demerito degli avversari che a una crescita della fiction con Lucrezia Lante della Rovere. Il dato parla infatti di 4,6 milioni di spettatori: appena 100mila in più rispetto a quelli registrati la settimana prima. Resta vicinissimo Annozero. Al terzo posto la deludente serie italiana I delitti del cuoco (Canale 5), con Bud Spencer ed Enrico Silvestrin, che si ferma a una media di 3,7 milioni di spettatori. Il 20 maggio Donna detective – Seconda serie conferma il suo trend di crescita, avvicinandosi ai 5 milioni di spettatori. Resta a 4,6 milioni di spettatori Annozero. Appena 3,7 milioni per la replica della commedia The Perfect Man (Canale 5). Anche questa carrellata si conclude, giovedì 27 maggio, con la serie che vede protagonisti
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Lucrezia Lante della Rovere e Kaspar Capparoni, che conferma i suoi 5 milioni di spettatori. Scende a 4,3 milioni il programma di informazione condotto da Michele Santoro. Solo 3,1 milioni per il film Il cavaliere oscuro programmato da Canale 5.
VENERDÌ, DARWIN AVEVA RAGIONE I veri leader si cominciano a vedere solo verso il fine settimana. Il venerdì, per esempio, è terra di conquista del duo Paolo Bonolis e Luca Laurenti, che riescono a raggiungere audience da partite di calcio. Il 23 aprile, con la sesta puntata di Ciao Darwin 6 – La regressione, la coppia registra una media di ben 7,3 milioni gli spettatori. In lontananza, a 4,2
milioni di spettatori, segue il varietà musicale Ciak… si canta (Raiuno). Dopo un’altra voragine di pubblico, a 2,6 milioni troviamo CSI: Scena del crimine e CSI: NY (Italia 1). Venerdì 30 aprile leggero calo, ma pur sempre una platea di sette milioni di spettatori, per il varietà di Canale 5. A 4,5 milioni, in crescita, c’è il programma di Raiuno con Pupo, Emanuele Filiberto e Cristina Chiabotto. In calo di ascolti, infine, la serata poliziesca di Italia 1, che non va oltre una media di 2,3 milioni di spettatori. La settimana successiva Ciao Darwin 6 – La regressione perde un altro mezzo milione di spettatori, ma mantiene comunque la prima posizione. La serata del 7 maggio, infatti, vede ancora lontana l’ultima
La finale di Champions League in onda il 22 maggio ha superato gli undici milioni di telespettatori.
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puntata di Ciak… si canta, ferma a 5,4 milioni. Non impensierisce neppure l’accoppiata dei telefilm di CSI, che resta poco sopra i 2,5 milioni di spettatori. Confermando l’altalena della audience, venerdì 14 maggio Paolo Bonolis e Luca Laurenti recuperano buona parte del pubblico perduto, risalendo a 6,9 milioni di spettatori. A 4,3 milioni si colloca la puntata extra del varietà condotto da Pupo, Emanuele Filiberto e Cristina Chiabotto. Stabile verso il basso CSI (2,4 milioni di spettatori). Solo 2,2 milioni di spettatore, infine, per il programma Mi manda Raitre, condotto da Andrea Vianello. Venerdì 21 maggio c’è ancora un’oscillazione verso il basso per il varietà di Canale 5, con poco più di 6,6 milioni di spettatori… Ma è anche l’ultima puntata. Stabile il secondo speciale dedicato al varietà di Raiuno. Segue, a 2,3 milioni, la serata poliziesca di Italia 1. Venerdì 28 maggio, infine, c’è finalmente il via libera per un nuovo leader. Si tratta di Fabrizio Frizzi, che porta il suo Speciale Soliti ignoti – Identità nascoste oltre i 6,7 milioni di spettatori. Lo show dei record – Unici al mondo, programmato da Canale 5, ne ottiene meno della metà: solo 3,1 milioni di spettatori. In assenza di altri leader, nelle prossime settimane potrà succedere di tutto.
IL SABATO DI ANTONELLA Assolutamente mai in discussione il titolo di reginetta del sabato sera, con Antonella Clerici costretta a lasciare il suo trono solo nella serata della storica finale di Champions League tra Bayern Monaco e Inter. Sabato 24 aprile la quinta puntata del varietà musicale di Raiuno Ti lascio una canzone ottiene circa 6,3 milioni. A oltre 2 milioni di spettatori di distanza, quindi poco sotto i 4 milioni, c’è la platea de Lo show dei record (Canale 5). Stacca-
Antonella Clerici è la regina del sabato sera con ‘Ti lascio una canzone’, superata solo dalla partita di calcio fra Inter e Bayern Monaco del 22 maggio.
tissimi quindi, con 2,1 milioni di spettatori in media, i due episodi in replica della prima stagione della serie poliziesca Criminal Minds (Raidue). Poco distante Ulisse, il piacere della scoperta (Raitre). Sabato 1° maggio, anche a causa della festa dei lavoratori, Antonella Clerici perde un po’ del suo pubblico e si ferma a 5,7 milioni di spettatori. Lo show dei record non ne approfitta, e anzi perde anche lui terreno, scendendo a 3,5 milioni di spettatori per quasi quattro ore di trasmissione. Lontani, come di consueto, gli altri contendenti: 2,2 milioni di spettatori per il film Alla ricerca dell’isola di Nim (Italia 1) e il doppio episodio in replica di Criminal Minds (Raidue). Risultati modesti infine per il Concerto del primo maggio (Raitre), che supera appena il milione di spettatori. L’8 maggio, secondo Auditel, il programma condotto da Antonella Clerici ottiene circa 6 milioni di spettatori. Recupera qualcosa anche il varietà di Canale 5 condotto da Paola Perego, che si ferma comunque a 3,7 milioni. Una media superiore ai 2,4 milioni è quella fatta registrare da Criminal Minds, mentre Ulisse, il piacere della scoperta arriva a circa 2,1 milioni. Il 15 maggio va in scena l’ulti-
ma puntata dell’edizione 2010 di Ti lascio una canzone: con 6,4 milioni di spettatori è il risultato migliore nel periodo da noi preso in esame. Ennesimo crollo per Lo show dei record – Unici al mondo, che ottiene appena 2,8 milioni di spettatori in media. Nulla di particolare da segnalare nelle posizioni di rincalzo. Sabato 22 maggio verrà ricordata come la serata dei record. Non quelli stabiliti durante lo show di Canale 5, ma quelli dell’Inter di José Mourinho: vittoria in Champions League e ‘tripletta’ per l’undici nerazzurro, ascolti record per Raiuno: 11,5 milioni di spettatori. Agli altri, come ovvio, non restano che le briciole. Al secondo posto nella serata c’è il film Erin Brockovich – Forte come la verità, che su Canale 5 ottiene quasi 2,4 milioni di spet-
DOMENICA: AH, L’AMOUR! Anche per quanto riguarda la domenica non c’è molta storia. Se di solito è una fiction a dominare la serata, stavolta è… ‘la’ fiction: Tutti pazzi per amore 2. Il 25 aprile la serie con Emilio Solfrizzi e Antonia Liskova ottiene una media di oltre 4,2 milioni di spettatori. L’unica antagonista, con una media superiore ai 3 milioni, è Raidue, grazie alla coppia di telefilm NCIS – Unità anticrimine e NCIS: Los Angeles. Canale 5 invece oppone, a dire il vero senza grandi risultati (2,7 milioni di spettatori), il film Gli ostacoli del cuore con Pierce Brosnan e Susan Sarandon. Più o meno gli stessi numeri raggiunti su Raitre da Report.
Domenica 2 maggio la fiction di Raiuno perde 100mila spettatori. Si avvicina un poco quindi l’abbinata poliziesca di Raidue, che raggiunge i 3,3 milioni di spettatori. Segue a 2,8 milioni Report. Domenica 9 maggio Tutti pazzi per amore 2 resta stabile e stavolta batte l’esordio de I delitti del cuoco, con Enrico Silvestrin e Bud Spencer, che su Canale 5 ottiene 3,7 milioni di spettatori. Sale a 3,1 milioni il programma giornalistico di Raitre condotto da Milena Gabanelli. Sopra i 2,9 milioni i polizieschi di Raidue. Il 16 maggio Tutti pazzi per amore 2 si riprende il suo pubblico con gli interessi, raggiungendo quota 4,5 milioni di spettatori. Scende a 3,4 milioni invece la nuova fiction di Canale 5. Precede Report, che ne ottiene poco meno di 3. Ancora 4,5 milioni di spettatori per la coppia Solfrizzi-Liskova il 23 maggio. Scende invece la fiction con Enrico Silvestrin e Bud Spencer: 3,1 milioni di spettatori. Viene battuta persino da Report, anche se di un soffio. Conclusa Tutti pazzi per amore 2, domenica 30 maggio è la volta di un’altra fiction, Sanguepazzo, interpretata per Raiuno dalla super-coppia Luca Zingaretti-Monica Bellucci. La prima puntata dedicata alla storia di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, però, non ottiene un risultato particolarmente esaltante: 3,9 milioni di spettatori. Sempre mezzo milione in più, comunque, della fiction di Canale 5, che viene superata nuovamente da Report. Sotto i 2,5 milioni il reality-trash di Italia 1 La pupa e il secchione – Il ritorno, condotto da Enrico Papi e Paola Barale. Per battere le fiction Rai ci vuole ben altro!
‘Tutti pazzi per amore 2’, fiction con Emilio Solfrizzi in onda su Raiuno, conquista il pubblico della domenica.
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tatori. Solo 2,2 milioni per l’altro film Matilda 6 mitica (Italia 1), circa 1,7 milioni per Ulisse, il piacere della scoperta (Raitre). La cavalcata del sabato sera si conclude il 29 maggio con la festa finale del programma della Clerici, che raggiunge 5,1 milioni di spettatori. Meno di 3,5 milioni di spettatori per la puntata riassuntiva del varietà Ciao Darwin 6 – La regressione – Il lato oscuro (Canale 5). Ancora 2,2 milioni di spettatori per la puntata conclusiva dell’edizione primaverile di Ulisse, il piacere della scoperta, lo stesso risultato ottenuto dal film Underdog – Storia di un vero supereroe (Italia 1).
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NEL PERIODO CHE PRECEDE I MONDIALI DI CALCIO DI SUDAFRICA, SKY RITOCCA NUOVAMENTE I RECORD DI ASCOLTO CHE RIGUARDANO LE PARTITE DI CHAMPIONS LEAGUE. ANCHE IN QUESTO CASO, ‘L’EFFETTO INTER’ SI FA SENTIRE.
DI
RICCARDO ROSSIELLO
UNDICI MILIONI DI SPETTATORI… GRAZIE AL CALCIO Prima di esaminare in dettaglio i risultati delle rilevazioni Auditel che riguardano le televisioni satellitari, lasciamo spazio ad alcune brevi news molto importanti per SKY e per i dati a venire.
La prima notizia è che il Tribunale Civile di Milano ha respinto il ricorso cautelare di Conto Tv relativamente ai diritti televisivi delle partite di Serie A delle stagioni 2010/11 e 2011/12. Viene confermato quindi il contratto stipulato tra Lega Calcio e SKY, con il quale i diritti venivano ceduti in cambio di un miliardo e 149 milioni di euro. La sua mancata ratifica avrebbe mandato all’aria i bilanci di molti club calcistici, con il rischio della bancarotta. Conto Tv – lo ricordiamo – si era opposto all'accordo perché a suo dire il bando di gara sui diritti televisivi delle prossime due stagioni di calcio non aveva rispettato i criteri della concorrenza. Nei mesi scorsi l’emittente toscana aveva ‘vinto’ il primo round, vedendosi accogliere un ricorso cautelare, ma poi la sentenza era stata annullata dalla Corte d'Appello che aveva stabilito la competenza a decidere della sezione specializzata in proprietà industriale. Nel momento in cui scriviamo, invece, è ancora in alto mare la questione che riguarda l’eventuale ingresso di SKY sulla piattaforma digitale terrestre. A Bruxelles non è stato ancora pronunciato il verdetto definitivo: ne hanno approfittato così i competitor di SKY, che hanno colto l’occasione per far sentire il loro parere negativo (poteva
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essere altrimenti?) facendo pressioni su Joaquin Almunia, commissario UE alla concorrenza, che secondo il ministro Paolo Romani, in una lettera datata fine aprile, escludeva già la partecipazione di Newscorp (alias il Gruppo Murdoch) alla gara per l’assegnazione delle nuove frequenze. Intanto l’Amministratore delegato di SKY Italia, Tom Mockridge, ha così commentato un’intervista di Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset, al Financial Times: “Mediaset, al contrario di quanto possa fare SKY Italia sul digitale terrestre, non ha limitazioni regolamentari che le impediscono di lanciare quando vuole un'offerta sulla tv a pagamento via satellite”. In attesa che anche questa situazione approdi a una soluzione, esaminiamo come al solito l’andamento delle audience della televisione satellitare nelle sei settimane fra il 19 aprile e il 30 maggio.
tentare di tre sole giornate ‘da record’: quelle del 20 e del 28 aprile, e quella del 22 maggio, tutte all’insegna della Champions League. Vediamole in dettaglio. Martedì 20 aprile sono 7.421.772 gli spettatori unici che si sintonizzano sui canali della piattaforma SKY, pari a uno share medio dell’8,3% (l’11,5% se si considera il target commerciale 15-54 anni). Un dato che cresce ulteriormente se si aggiungono tutti gli altri canali satellitari ricevibili attraverso il decoder SKY, a partire da Cielo (esclusi i principali canali gratuiti generalisti come Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, Retequattro, Italia 1 e La7): in questo caso infatti lo share sale al 9,4%, e al 12,3% se si considera il target commerciale 15-54 anni. Nella fascia prime time (dalle ore 20.30 alle 22.30) l’audience media dei canali SKY è di
2.746.859 spettatori, pari al 9,4% di share (3.046.090 spettatori medi e il 10,2% di share se si considerano gli altri canali satellitari ricevibili attraverso il decoder SKY, sempre esclusi i principali canali gratuiti generalisti di cui sopra). Tra le ore 9.00 e mezzogiorno lo share dei canali della piattaforma SKY è dell’8,9%, mentre nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00 è del 9,3% (se si aggiungono gli altri canali, si sale al 9,5% tra le 9.00 e le 12.00 e al 9,9% tra le 15.00 e le 18.00). Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY registrano uno share del 7,1% e il satellite nel suo complesso del 7,4%. In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share raccolto dai canali della piattaforma SKY è del 9,9%, dato che sale al 10,7% se si considera tutto il satellite. Il record assoluto di audience
SKY E LA CHAMPIONS DEI RECORD Questo mese l’elenco dei nuovi primati stabiliti dai programmi e dai canali SKY è ridotto all’osso. A parte il rush finale tra Inter e Roma nel campionato di Serie A – che ha tenuto gli appassionati di calcio col fiato sospeso – e la storica finale di Champions League tra Bayern Monaco e Inter, non ci sono stati altri eventi in grado di orientare il pubblico. Vedremo se e quanto cambieranno le cose con l’avvio dei mondiali di calcio in Sudafrica. Nel frattempo ci dobbiamo accon-
Le due semifinali di Champions League fra Inter e Barcellona hanno fatto registrare audience record sui canali SKY: verranno superate solo dalla finale.
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share dei canali della piattaforma SKY è dell’8,4%, mentre nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00 è dell’8,9% (del 9,1% tra le 9.00 e mezzogiorno e del 9,7% tra le 15.00 e le 18.00 se aggiungono gli altri canali). Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY registrano uno share del 7,7% mentre il satellite in generale del 7,9%. In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share raccolto da SKY è del 10,6% (l’11,5% per tutto il satellite). Il nuovo record viene stabilito dalla partita di ritorno tra Barcellona e Inter, che supera così la gara di andata. In onda dalle 20.45 circa su SKY Sport 1 e SKY Calcio 1 (entrambi in Standard Definition e in High Definition), il match raccoglie un ascolto medio complessivo di 2.220.212 spettatori, con il 7,7% di share (3.486.296 i contatti unici). Si tratta della partita di Champions League più vista in assoluto su SKY, un primato destinato a non durare. Stavolta, comunque, è record anche per il post-partita, in onda dalle 22.45 sugli stessi canali, che viene visto in media da 983.603 spettatori. Il pre-partita, in onda dalle 20.00, viene invece seguito nel complesso da 554.267 spettatori. Nell’intera giornata, il canale SKY Sport24 raccoglie 1.657.689 contatti unici. In particolare, 155.028 spettatori in media seguono l’all news sportivo nella fascia da mezzanotte a mezzanotte e mezza circa. Dopo due semifinali di Champions da record, non poteva che arrivare una finale altrettanto da record. La giornata è quella di sabato 22 maggio, quando 8.434.806 spettatori unici seguono i canali della piattaforma SKY (share medio del 10,2%; il 13,8% se si considera il target commerciale 15-54 anni; l’11,6% e il 14,7% se si aggiungono gli altri canali satellitari). Nella fascia del prime time l’audience media dei canali SKY è di 2.705.506 spettatori, pari al 10,6% di share
Canali della piattaforma SKY Data
Spettatori unici
19/04 20/04 21/04 22/04 23/04 24/04 25/04 26/04 27/04 28/04 29/04 30/04 01/05 02/05 03/05 04/05 05/05 06/05 07/05 08/05 09/05 10/05 11/05 12/05 13/05 14/05 15/05 16/05 17/05 18/05 19/05 20/05 21/05 22/05 23/05 24/05 25/05 26/05 27/05 28/05 29/05 30/05
7.081.092 7.421.772 7.019.199 6.966.788 7.150.765 7.283.199 7.789.798 6.922.574 7.032.943 7.460.194 6.523.399 6.760.073 7.021.097 11.378.383 9.605.040 7.826.123 7.791.746 7.561.436 7.578.378 7.711.737 8.027.886 7.711.737 7.067.889 7.208.671 7.472.238 7.030.905 8.438.136 8.558.710 7.163.029 7.731.435 7.770.990 7.884.102 7.782.416 8.434.806 8.081.193 7.880.665 7.257.726 7.823.868 7.375.818 7.419.177 10.352.807 7.623.978
(3.019.125 spettatori in media e l’11,7% di share se si considera il satellite in generale). Tra le 9.00 e mezzogiorno lo share dei canali della piattaforma SKY è del 12%, mentre nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00 è dell’11,2% (12,7% e 11,2% i dati per il satellite in generale). Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY registrano uno share del 9,4% (9,9% per il satellite). In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share è del 12% (il 13% se si considera il satellite).
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Share medio
6,4% 8,3% 7,5% 6,9% 7,1% 9,1% 9,4% 6,9% 6,9% 8,4% 6,7% 6,5% 9,2% 9,3% 7,4% 6,8% 6,5% 6,7% 6,9% 8,6% 8,4% 8,6% 7,0% 7,1% 7,2% 7,6% 9,5% 9,1% 7,0% 7,0% 7,5% 7,3% 7,0% 10,2% 8,1% 8,0% 7,1% 7,3% 7,1% 7,5% 8,5% 8,5%
Target comm. 15-54
8,7% 11,5% 10,0% 9,4% 9,8% 12,3% 12,4% 9,0% 9,1% 11,3% 9,0% 8,7% 12,7% 12,5% 10,3% 9,2% 8,9% 8,7% 9,5% 11,5% 10,6% 11,5% 9,0% 9,8% 9,6% 10,1% 10,1% 12,0% 9,2% 9,6% 9,5% 10,3% 9,2% 13,8% 10,9% 10,7% 9,3% 9,8% 9,9% 10,5% 11,6% 11,6%
Come detto, il terzo record di questo periodio viene stabilito dal match in onda dalle 20.45 su SKY Sport 1 e SKY Calcio 1: la finale di Champions League tra Bayern Monaco e Inter. L’ascolto medio complessivo è di 2.379.541 spettatori, pari al 9,2% di share (3.445.351 i contatti unici). Si tratta nuovamente della partita di Champions League più vista in assoluto su SKY, che supera i dati delle due precedenti semifinali. Stranamente invece il post-partita si ferma a quasi 200mila
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media per un match di Champions League viene temporaneamente stabilito dalla sfida tra Inter e Barcellona valida per l’andata delle semifinali, in onda dalle 20.45 su SKY Sport 1 e SKY Calcio 1 (entrambi in Standard Definition e in High Definition). La partita raccoglie infatti un ascolto medio complessivo di 2.100.504 spettatori, con il 7,2% di share (3.260.742 i contatti unici), superando così il precedente record stabilito da Juventus-Chelsea del 10 marzo 2009, che era stata vista nel complesso da 1.960.389 spettatori medi. Interessanti, anche se non da record, i risultati di audience ottenuti dagli spazi di approfondimento pre e post partita, con Giorgio Porrà, Massimo Mauro e Paolo Rossi, in onda sugli stessi canali. Il pre-gara, dalle ore 20.00, è stato seguito in media da 488.780 spettatori complessivi, mentre il post-gara, a partire dalle 22.45, ha ottenuto un ascolto medio complessivo di 507.226 spettatori. Nell’intera giornata, il canale SKY Sport24 ha raccolto 1.420.307 contatti unici. In particolare, 129.288 spettatori in media hanno seguito l’all news sportivo nella fascia da mezzanotte a mezzanotte e mezza circa. Il secondo primato viene invece stabilito nella giornata di mercoledì 28 aprile, quando sono 7.460.194 gli spettatori unici a sintonizzarsi su uno dei canali della piattaforma SKY (share medio dell’8,4%; dell’11,3% se si considera il target commerciale 15-54 anni). Dato che sale rispettivamente al 9,6% e al 12,2% di share se si aggiungono anche gli altri canali satellitari ricevibili attraverso il decoder SKY (esclusi i generalisti). Nella fascia prime time l’audience media dei canali SKY è in media di 2.973.997 spettatori, con il 10,3% di share (anche qui il dato sale a 3.260.199 spettatori e lo share all’11,1% se si considerano gli altri canali). Tra le 9.00 e mezzogiorno lo
ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
Tv satellitari monopiattaforma: trend share 10,3% 9,0%
9,1%
9,0% 8,0%
7,6%
7,8%
7,8%
7,7%
7,8%
7,7%
8,2%
7,9%
+4%
mag.09 giu.09 lug.09 ago.09 set.09
ott.09 nov.09 dic.09 gen.10 feb.10 mar.10 apr.10 mag.10 Variazione % su omologo 2009
Fonte: Elaborazioni Starcom su dati Auditel AGB, maggio 2010.
Tv satellitari monopiattaforma: share per fascia 9,8% 9,1%
9,2% 7,9%
7,8% 7,0% 5,8%
+4%
+6%
+3%
+3%
+10%
+1%
+2%
02.00-02.00
07.00-12.00
12.00-15.00
15.00-18.00
18.00-20.30
20.30-23.00
23.00-02.00
Variazione % su omologo 2009 Fonte: Elaborazioni Starcom su dati Auditel AGB, maggio 2010.
Tv satellitari monopiattaforma: i canali più visti Audience minuto medio 34.712 28.213
28.085
26.986
25.160
23.325
21.130 17.574
FoxCrime/HD
SKY Sport 1
SKY Sport 24
SKY Cinema 1
SKY Tg24
Fox/HD
FoxLife
FoxCrime+1
15.931
15.746
SKY Cinema Family
SKY Cinema+1
Fonte: Elaborazioni Starcom su dati Auditel AGB, maggio 2010.
spettatori sotto al record stabilito il 28 aprile. Viene infatti visto da una media di 804.784 spettatori complessivi, mentre il pre-partita, in onda dalle 19.30, viene seguito nel complesso da 694.100 spettatori. Nell’intera giornata SKY Sport24 raccoglie 1.905.756
TV Key 280
contatti unici. In particolare, 115.883 spettatori seguono in media l’all news sportivo tra le 19 e le 19.30 circa.
I DUE PICCHI SOPRA I DIECI MILIONI Curiosamente, nessuno dei nuovi record stabiliti dai canali
SKY coincide con le giornate che hanno fatto registrare il maggior numero di contatti unici, ovvero domenica 2 maggio e sabato 29 maggio, uniche date in cui viene ampiamente superata la barriera dei dieci milioni di contatti unici giornalieri. Vediamo anche questi dati
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Auditel in dettaglio, per capire cosa ha fatto la differenza. Domenica 2 maggio sono 11.378.383 gli spettatori unici a seguire i canali della piattaforma SKY (share medio del 9,3%; il 12,5% se si considera il target commerciale 15-54 anni): è il dato più alto tra quelli registrati nel periodo preso in considerazione. Lo share sale rispettivamente al 10,6% e al 13,4% se si considera il satellite nel suo complesso, esclusi i canali generalisti. Nella fascia del prime time l’audience media dei canali SKY è di 2.577.748 spettatori (9,6% di share), che diventano 2.829.675 (10,3% di share) se si considera il satellite nella sua totalità. Tra le 9.00 e mezzogiorno lo share dei canali della piattaforma SKY è dell’11,2%, mentre nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00 è del 12,9% (11,9% e 14,3% per il satellite). Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY registrano uno share del 9,5% (il satellite del 10,0%). In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share raccolto dai canali della piattaforma SKY è del 7,7% (8,4% per il satellite). Per quanto riguarda i singoli eventi, sono in media 1.180.540 gli spettatori complessivi (7,7% di share) che nel pomeriggio seguono le partite della 36a giornata di Serie A, in onda tra le 15.00 e le 16.50 sui canali SKY Sport e SKY Calcio. I match più visti sono Catania-Juventus su SKY Calcio 1 (in SD e in HD), con un ascolto medio di 271.812 spettatori, e Chievo-Napoli su SKY Sport 1 e SKY Calcio 2 (entrambi in SD e in HD), seguita in media da 243.742 spettatori complessivi. Diretta Gol, in onda su SKY SuperCalcio, ottiene un’audience media di 429.295 spettatori. SKY Calcio Show, in onda invece su SKY Sport 1 e sui canali SKY Calcio (tutti in SD e in HD) tra le 17.00 e le 18.30, registra in media 231.067 spettatori complessivi. In serata il posticipo Lazio-Inter, in onda dalle 20.45 cir-
ca su SKY Sport 1 e SKY Calcio 1, ottiene un ascolto medio di 1.556.962 spettatori complessivi (i contatti unici sono 2.633.814, con uno share del 5,7%). Sugli stessi canali il prepartita, in onda dalle 20.00, viene seguito in media da 324.971 spettatori, mentre il post-partita, in onda dalle 22.45, raccoglie un ascolto medio complessivo di 331.388 spettatori. Nell’intera giornata, il canale SKY Sport24 raccoglie 1.872.278 contatti unici. Niente di particolare da segnalare per quanto riguarda le audience dei canali Cinema e dei canali di intrattenimento. Nel corso della giornata le news di SKY Tg24 e SKY Meteo24 raccolgono 2.583.329 contatti unici. Il secondo miglior risultato del periodo preso in esame, infine, viene raggiunto sabato 29 maggio: è una strana giornata televisiva, che si segnala per l’assenza del calcio. Rispetto a domenica 2 maggio mancano comunque circa un milione di spettatori. Sono infatti 10.352.807 gli spettatori unici che seguono i canali della piattaforma SKY, dice Auditel, pari a uno share medio dell’8,5% (l’11,6% se si considera il target commerciale 15-54 anni), dati che salgono al 9,7% e al 12% se si allarga il discorso anche agli altri canali satellitari. Nella fascia del prime time l’audience media è di 1.221.654 spettatori, pari al 5,8% di share (1.363.266 spettatori e 6,1%
di share se si considera il satellite in generale). Tra le 9.00 e mezzogiorno lo share dei canali della piattaforma SKY è del 13,7%, mentre nel pomeriggio tra le 15.00 e le 18.00 è dell’11,3% (il 14,2% e l’11,3% per il satellite in generale). Nella fascia preserale, tra le 18.00 e le 20.30, i canali SKY registrano uno share del 9,1%, mentre il satellite in generale è al 9,4%. In seconda serata, tra le 22.30 e le due di notte, lo share raccolto dai canali della piattaforma SKY è del 7,4% (l’8% se si considera il satellite). SKY Sport24 raggiunge 1.469.704 contatti unici, mentre SKY Tg24 e SKY Meteo24 ne registrano 2.476.280.
MAGGIO SECONDO STARCOM Non può mancare, anche per il mese di maggio, il consueto commento di Starcom, che da qualche mese inserisce i canali satellitari nel più globale contenitore delle tv digitali (comprese quindi le reti digitali terrestri). Per il secondo mese consecutivo, dice l’elaborazione Starcom basata sui dati Auditel, la televisione digitale supera il 18% di share nel totale giorno (target Individui), quasi raddoppiando gli ascolti rispetto a maggio 2009. Il 7,9% di questa quota deriva dalle tv satellitari monopiattaforma, che in un anno hanno fatto registrare una crescita del 4%, concentrata soprattutto nella fascia preserale. Il 4,4% proviene dalle tv digitali monopiattaforma, i cui ascolti giornalieri sono rilevati a partire dallo scorso febbraio, capaci di attrarre telespettatori soprattutto nelle fasce pomeridiana e notturna. Ma il dato che più balza all’occhio è quello relativo alle tv digitali multipiattaforma, che passano
dal 2,8% del 2009 al 5,8%, aumentando la propria share di ben tre punti percentuali: questo incremento è distribuito su tutte le fasce orarie, con un picco importante tra le 23.00 e le 2.00 del mattino. Per quanto riguarda nello specifico i canali satellitari monopiattaforma, il più visto è FoxCrime, grazie ai telefilm polizieschi Criminal Minds (in onda con la quinta stagione inedita, vista venerdì 28 maggio da 273mila spettatori nella fascia oraria dalle 21.00 alle 22.00: è la migliore performance mensile del canale), Law & Order, The Guardian, White Collar, Five Days e CSI. Segue SKY Sport 1, nel cui palinsesto troviamo l’evento più seguito del mese in assoluto sulla tv digitale: la finale di Champions League tra Bayern Monaco e Inter, che sabato 22 maggio incolla davanti ai televisori oltre 1,9 milioni di spettatori tra le 22.00 e le 23.00. Bene anche il canale sportivo all news SKY Sport 24, in terza posizione subito dopo SKY Sport 1, e SKY Cinema 1, che con la commedia in prima visione Natale a Rio ha attirato più di 423mila spettatori nella serata di lunedì 3 maggio nella fascia oraria 21.00-22.00. Nel computo delle audience dei canali multipiattaforma (presenti quindi su digitale terrestre e satellite, sulle piattaforme SKY o TivùSat), si segnala il terzo posto di K2 del gruppo Switchover Media, che conquista i bambini dai 4 ai 14 anni con la serie animata in prima visione Pokémon Diamante e Perla: Lotte Galattiche, che mercoledì 5 maggio dalle 18.00 alle 19.00 ottiene oltre 359mila spettatori tra digitale terrestre, satellite (SKY e piattaforma TivùSat) e tv analogica. La classifica completa dei canali multipiattaforma, per dover di cronaca, è la seguente: al primo posto Boing del gruppo Mediaset, al secondo Rai4, al quarto Iris del Gruppo Mediaset, tutti canali presenti su digitale terrestre e TivùSat.
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VERSO I MONDIALI IN SUDAFRICA Se quella che ci attende fosse un’estate qualsiasi, ogni prospettiva di ulteriori record verrebbe rimandata a settembre. Ci sono però in arrivo i campionati mondiali di calcio, su cui SKY ha investito molto. Innanzitutto c’è un’offerta promozionale che permette la visione di tutte le partite, di cui molte in esclusiva, al prezzo di 49 euro. Fino al 31 agosto SKY propone la Gold Box: il pacchetto comprende tutte le partite e gli approfondimenti, compreso un decoder HD per vedere gli incontri in alta definizione. Sono otto, nel complesso, i canali dedicati a Sudafrica 2010: SKY Mondiale da 1 a 4, SKY Sport 24, e le novità Azzurri 24 (sull’Italia), Panchine (con lo schermo diviso a metà tra le immagini della gara e l’inquadratura fissa sul tecnico) e Highlights 24. Tra i commentatori, Giuseppe Bergomi, Hérnan Crespo, Paolo Rossi, Gianluca Vialli e Zico. SKY ripropone anche uno speciale servizio mosaico con sei finestre con partite live, highlight in tempo reale, repliche e un archivio di dati. In esclusiva vengono trasmesse le partite di Corea del Sud, Costa d'Avorio, Giappone, Nigeria, Olanda, Portogallo, Serbia, Slovenia e Svizzera. L’esclusiva SKY comprende quindi 33 dei 48 incontri della prima fase, 4 degli ottavi e 2 dei quarti. Per il mondiale di calcio si segnala anche il ritorno in video di Ilaria D’Amico alla conduzione di SKY Mondiale Show (ore 12.30, canale SKY Mondiale 1), cui si affiancano le rubriche Calciomercato Speciale Mondiali (ore 23.30) e Mondiale Remix (ore 0.30), sempre sul canale SKY Mondiale 1. A commentare le partite dell’Italia ci saranno ancora una volta Fabio Caressa e Beppe Bergomi. Un bel menù, non c’è che dire. Vedremo nel prossimo appuntamento a quali risultati sarà stato in grado di proiettare le tv di Murdoch.
280 TV Key
ANALISI DATI AUDITEL TV SAT
I campionati mondiali di calcio in Sudafrica rivoluzioneranno i dati delle audience nei mesi di giugno e luglio.
NEWS
Arrivano i Lete Moments di Armando Testa, prodotti da Tax Free a tempo di musica
Beltè con Publicis e Alto Verbano
Acqua Lete, che si è sempre distinta per il suo stile di comunicazione ori-
Il nuovo spot Beltè da 15 secondi,
ginale, divertente e impattante, si avvale della creatività dell’agenzia Ar-
dedicato alla nuova linea Beltè Ze-
mando Testa per la nuova campagna Lete Moments. Ideata dalla sede ro-
ro nelle varianti Limone e Pesca, ne
1
mana di Armando Testa, la comunicazione presenta divertenti personag-
sottolinea la leggerezza e l’irresi-
gi animati che danno vita a simpatici siparietti musicali, richiamando alla
stibilità del gusto, per una bontà al-
memoria la spensieratezza e la simpatia di Carosello. Protagonisti del pri-
lo stato puro. Il film, ambientato in
mo spot del nuovo format sono due bicchieri e un panino che, esibendo-
un parco, rilancia la linea senza
si sulle note della canzone Mah Nà Mah Nà, destinata a diventare un
zuccheri di Beltè e vede come pro-
tormentone, descrivono con ironia e semplicità le virtù di Acqua Lete. La
tagonista una famiglia durante un pic-nic in una splendida giornata
campagna porta la firma del direttore creativo esecutivo Vincenzo Vigo.
2
La casa di produzione è Tax Free, con la regia di Franco Tassi e l’anima-
estiva. Lo caratterizzano un mood fresco e naturale, un’atmosfera so-
zione di Mauro Bandissero. La post produzione audio è di Cat Sound.
lare e la solita simpatia di Beltè,
Gatorade combatte ancora la fatica, naturalmente con DLV BBDO e Mercurio
accompagnata dal riarrangiamento dello storico jingle Tea for Two. Pro-
PepsiCo si affida a D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO per il lancio del
duce Alto Verbano, dirige Linus
nuovo Gatorade No Artificial, senza coloranti e dolcificanti artificiali.
Ewers.
3
La campagna di comunicazione, declinata su affissione, televisione e spot, girato in Uruguay dal regista danese Martin de Thurah con la ca-
TBWA e FilmMaster per Chicken Legend
sa di produzione Mercurio Cinematografica, spiega come la fatica sarà
La campagna di lancio di Chicken
sempre il primo avversario da battere per uno sportivo, qualunque sia
Legend, il nuovo panino di Mc-
la motivazione che spinge a fare sport. I protagonisti della campagna,
Donald’s dal gusto leggero a ba-
web, si sviluppa intorno al claim ‘Gatorade funziona, naturalmente’. Lo
se di pollo, è firmata TBWA\Ita-
professionisti o amatori, sono infatti accomunati dal riuscire a vincere
4
la fatica in modo naturale grazie al nuovo Gatorade. La campagna è
lia. Lo spot, allegro e colorato, è
firmata dall’art Domenico Montemurro e dal copy Davide Rossi, con la
prodotto da FilmMaster con la re-
direzione creativa di Stefania Siani e Federico Pepe.
gia di Carl Prechezer. Si tratta di un collage di immagini che evo-
Peugeot continua a festeggiare i 200 anni: Euro RSCG manda on air la 207 Millesim 200
cano freschezza, leggerezza, estate e vita all’aria aperta, facendo leva sul nuovo Chicken Legend co-
La protagonista del nuovo spot Peugeot è la serie speciale 207 Millesim
5
200 in limited edition, una sportiva in linea con la grande tradizione del-
me una delle possibili scelte che
la casa automobilistica. La campagna è stata adattata per l’Italia dal team
McDonald’s offre ai suoi clienti.
creativo di Euro RSCG Milano, formato dall’art Giulia Lavopa, sotto la di-
Firmano la campagna Giuliana
rezione creativa di Francesca De Luca. Il film è quello istituzionale ‘Al-
Smeraldi, art director, e Lorenza
chemy’, realizzato in occasione dei 200 anni del marchio francese: l’e-
Pellegri, copywriter, con la dire-
splosione di festeggiamenti in questa versione è dedicata a una vettura
zione creativa di Gina Ridenti.
che è un vero e proprio regalo per tutti gli amanti del marchio, con un declinata su più mezzi: tv, web, stampa, radio e affissione. E si continuerà
Ferrarini torna in tv con Y&R e Akita
a festeggiare on air e nelle concessionarie per tutto il mese, con offerte
A giugno Ferrarini fa il suo ritorno
sulla gamma Peugeot, prezzi scontati e tante agevolazioni.
in tv dopo dieci anni con due nuo-
6
equipaggiamento ricchissimo di serie. Il lancio prevede una campagna
vi spot, ideati dall’agenzia Y&R.
JWT/RMG Connect e (h) portano in tv i ‘rituali’ di Philadelphia Light
e diretti da Sebastian Valino per Akita Film. Strani personaggi che
7
Il nuovo spot televisivo ideato da JWT/RMG Connect e prodotto da (h) per Philadelphia Light comunica il piacere di restare in forma mangiando leggero e con gusto, ironizzando sui rituali che le donne solitamente mettono in atto a ridosso della bella stagione: sport, cure di bellezza e tanti sacrifici per raggiungere la linea ideale. Si gioca così sulla duplice interpretazione di frasi che riconducono sia alle varie applicazioni culinarie cui si presta Philadelphia Light sia alle ‘torture’ cui si sottopongono le donne in
1. Acqua Lete 2. Gatorade 3. Peugeot 207 4. Philadelphia Light 5. Beltè Zero 6. McDonald’s Chicken Legend 7. Ferrarini
vengono da lontano, un indiano e un giapponese, assaporano il gusto inconfondibile del prosciutto cotto Ferrarini, mentre un simpatico salumiere ne esalta le caratteristiche. Tutto ruota intorno al concetto che per trovare qualcu-
nome della linea. La regia è di Owen Harris. Lo spot è online anche sulla
no che non conosca il gusto di
homepage del sito Philadelphia.it, dove basta registrarsi per partecipare
Ferrarini bisogna andare molto
a un grande concorso con uno chef in palio: le fortunate vincitrici avranno
lontano. Gli spot si concludono
la possibilità di avere una sera a casa propria Mattia Poggi, che aveva
con un nuovo claim: ‘Ferrarini, il
già collaborato col cliente in passato per alcune telepromozioni.
suo gusto non ha segreti’.
TV Key 280
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Media Key Srl, Via Arcivescovo Romilli, 20/8 - 20139 Milano - www.mediakey.tv
ITALIAN STYLE PRODUCTION – CANNES LIONS 2010
N° 280 Luglio-Agosto 2010 Luglio-Agosto 2010 - N. 280 Mensile professionale di comunicazione e produzione cine-televisiva
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CANNES LIONS 2010