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Pubblicità Proibita di Cesare Righi
Pubblicità Proibita
Limitazioni e Censure
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Responsabile Centro Ricerche Redazione Mediastars
In principio fu Carosello, ovvero la pubblicità televisiva. Bisogna mettere in conto i limiti di spazi e tempi obbligati. Siamo in regime di monopolio RAI, con un unico canale, a fascia oraria fissa. Ogni sera una batteria di prodotti – non in concorrenza – di merceologie diversificate.
Oggi ti scorrono in sequenza per un’intera serata auto di tutte le marche (anche perché sono big spender che possono permettersi il lusso di produzioni ad alto costo). Ai vecchi tempi potevi gustarti un gelato, un omogeneizzato, una fetta di panettone a serata. E poi arrivederci alla prossima settimana… Si comincia a porre paletti con il numero delle citazioni; ed ecco il prontuario completo dei divieti:
Limitazioni e… “Per alcuni prodotti e servizi sono previste limitazioni imposte dalla natura pubblica del servizio radiotelevisivo: armi e accessori, prodotti e metodi per lo sviluppo fisico, contraccettivi, case da gioco e sale corse, concorsi pronostici e lotterie, servizi di prestito di denaro, servizi di predizione della fortuna o simili, agenzie matrimoniali e circoli di corrispondenza, agenzie di collocamento, agenzie investigative, servizi di pompe funebri, spettacoli vietati ai minori, stampa di partito quotidiana e periodica; superalcolici presenti solo nelle fasce orarie di prima e seconda serata; assorbenti igienici e prodotti per l’igiene intima consentita dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 21.00”.
…censure. Certi argomenti non si toccano, e non solo perché siamo in fascia protetta. Ti possono capitare poi censure di nuovo tipo. Vai veloce? Fermata obbligatoria per le sigle petrolifere: “Metti il tigre nel motore” o la Rossa di superissima vengono letti come messaggi aggressivi, incentivi a mettere il piede sull’acceleratore.
La campagna moderatrice promossa dal Ministero dei Lavori pubblici sentenzia “Più velocità, più pericolo”. Ergo, fine delle trasmissioni. (I marchi sette sorelle affini dirotteranno i loro investimenti sui prodotti per riscaldamento domestico…).
La Campagna “La Rossa Superissima” del 1971 W la Radio! Volete sentire la radio? Qui le limitazioni sono catalogate in un repertorio che va dalla A alla… V. Sono escluse particolari sezioni – merceologie e prodotti – che non potranno avere voce. Vietati termini espliciti o che possono indurre a cattivi pensieri. Niente prodotti igienici, soprattutto quelli per l’igiene intima. Per non parlare di antidolorifici, depilatori, dentiere. Sono banditi i termini che possono risultare sgraditi o comunque sgradevoli: catarro, piorrea, cicli femminili, calli, sudore, forfora. Stiamo parlando di comunicati a parole, che escludono toni e interpretazioni di tipo teatrale. E non sono consentite le voci dei bambini.
In compenso le citazioni del nome del prodotto o della marca vanno da 2 (per comunicati di 10 parole) a 5 (per i comunicati oltre le 25 parole). Quando compariranno i comunicati a tempo, il marchio potrà essere citato 4 volte nei 30”, 5 nei 35”. Inoltre il copywriter coatto potrà usare a josa: articoli, preposizioni, congiunzioni, particelle pronominali. Tutti termini che non entrano nel computo delle parole che pagano, secondo tariffario SACIS. Sì, questa è la “dura lex” della SACIS: un freno, un bavaglio per la cretività? Nossignori: uno stimolo per acrobazie linguistiche...
La pubblicità Regolamentata È una mission di Mediastars monitorare il mutamento della comunicazione, informare attraverso l’offerta di Convegni di studio. Ed ecco- nella pagina affianco - i temi trattati nel corso del convegno del 22 ottobre 2015, ovvero come gestire la pubblicità regolamentata su politica, salute, gioco, alcol.
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La Campagna “La Rossa Superissima” del 1971