MERCOLEDÌ 21 AGOSTO 2019
Quotidiano MEETING
EDITORIALE
IN PRIMO PIANO
Intelligenza creativa
13.45 QUEL “LAVORO SPORCO” NELLO SPORT
Interviene Alex Schwazer, campione olimpico di marcia 50 km a Pechino 2008. Introduce Nando Sanvito, giornalista sportivo
ARENA SUSSIDIARIETÀ &LAVORO B1
15.00 DIRITTI, DOVERI. EUROPA: 1979-2019
Partecipano Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, Enrico Letta, presidente Istituto Jacques Delors, ed Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3
17.00 L’EUROPA SALVERÀ IL LAVORO?
Intervengono Vincenzo Boccia, presidente Confindustria, Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl, Mario Mezzanzanica, professore all’Università degli Studi di Milano-Bicocca
SALA NERI UNIPOLSAI
21.45 VORREI ESSERE FIGLIO DI UN UOMO FELICE Monologo teatrale di e con Gioele Dix
AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3
#4•ANNO 40
L’abbraccio possibile Dialogo tra l’islamologo Roy e il leader musulmano Al-Issa di Alessandro Pavanati Come può il musulmano che consulta il suo cuore e la sua mente diventare l’islamista che consulta il suo leader, annullando il suo cuore e la sua mente? Come può il musulmano che crede che Dio lo protegga diventare l’islamista che crede di proteggere Dio? C’è un Islam religione distinto da un Islam come progetto politico? Inoltre, “il problema della
realtà contemporanea non è tanto il conflitto fra ideologie, valori e religioni. Il problema e, quindi, quello che conta, è lo sguardo alla realtà, uno sguardo che metta al centro la persona”. Con queste domande e questa frase Wael Farouq, sintetizza il messaggio emerso in occasione dell’incontro con Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario della Lega Musulmana Mondiale.
(Segue a pagina 2)
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Noi, volontari arrivati da Taiwan
Un Meeting sempre più green
di Bernhard Scholz Le sfide che vanno sotto il nome di trasformazione digitale e intelligenza artificiale toccano, modificano e talvolta occupano la nostra vita di ogni giorno. Nell’educazione dei nostri figli è fondamentale capire che cosa i ragazzi (e non solo loro) fissano in fondo a quello schermo che li (e ci) attrae così tanto. A livello sociale e di costruzione del welfare, è sempre più evidente l’urgenza di soluzioni più innovative ed efficaci per soddisfare i bisogni delle persone. Negli scambi economici, più competitivi e complessi che mai, diventa necessario adottare le modalità più produttive e i canali di comunicazione più avanzati per poter continuare a essere presenti sui mercati internazionali, anche per proporre il valore del made in Italy nel mondo. Queste trasformazioni, però, suscitano al contempo domande che spiazzano perché non sembrano avere una risposta univoca. Nella sanità, nelle assicurazioni, nella giurisprudenza, nella sicurezza l’IA diventa sempre più invasiva e pervasiva. Possiamo guidare o dobbiamo rassegnarci a subire questi cambiamenti anche nei loro aspetti più nebulosi? Stiamo andando verso uno scontro tra il genio umano e l’intelligenza artificiale? E non da ultimo: questa innovazione è sostenibile? Il fatto che i sistemi di IA si diffonderanno in modo esponenziale non è in discussione. Combattere questo fenomeno in modo ideologico significa lottare contro i mulini a vento. Ma, come per ogni strumento, tutto dipende dalle intenzioni di chi lo costruisce e dallo scopo per cui viene utilizzato. È qui che il genio umano trova la sua sfida più grande e coinvolgente: quella della responsabilità. Ciascuno di noi, ogni impresa od opera sociale, ogni stato od organizzazione politica incide sulla porzione di realtà che gli è data da abitare, plasmare, curare. Per poterlo fare bisogna però comprendere le dinamiche che caratterizzano la trasformazione digitale. Le esperienze pratiche e gli incontri proposti nello spazio Cdo for innovation possono aiutarci a guardare in modo critico queste straordinarie trasformazioni, ricordandoci che l’unicità dell’Italia nel mondo non è l’esito di un calcolo (politico o matematico), ma il frutto di un’intelligenza creativa, pratica e concreta, che nei secoli ha saputo mettersi a servizio di tutti.
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21 AGOSTO
IN PRIMO PIANO
Noi contro gli estremismi Al-Issa: “Cominciamo dall’educazione”. Roy: “L’Islam politico ha fallito” Continua da pagina 1
e Olivier Roy, professore presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze e uno dei massimi esperti di tematiche legate al mondo arabo e all’area mediterranea. Uno sguardo che metta al centro la persona, ma anche le regole di un bene comune condiviso e comunemente sentito. E, come spesso accade, questo parte soprattutto dalla scuola e dall’educazione. “Purtroppo – ha dichiarato Al-Issa – il pensiero islamico moderato non ha ‘fatto cultura’ nel corso degli ultimi decenni tanto quanto l’Islam politico”, che ha prestato il fianco a derive radicali. Per questo, come spiega il segretario della Lega musulmana, in Arabia Saudita si è investito molto negli ultimi anni in cultura e istruzione, al fine di combattere le teorie fondamentaliste, “un pensiero violento, di odio nei confronti degli altri, che strumentalizza la storia, l’Islam stesso e la politica”. La battaglia contro il terrorismo “dobbiamo farla innanzitutto sconfiggendo le idee fondamentaliste con le nostre idee”, di dialogo e amore per l’uomo. Come illustrato da Roy, “la radicalizzazione islamica è un processo del Novecento, segno del fallimento del progetto di un Islam politico” portato avanti dal primo Dopoguerra in avanti dalla comunità di intellettuali musulmani che volevano promuovere l’emancipazione del mondo arabo sulla falsariga delle società occidentali. Come la devianza del comunismo è stata il terrorismo rosso, così la devianza dell’Islam politico è l’islamismo con le sue derive terroriste. L’Islam politico (e, quindi, l’islamismo) è nato fra le due guerre ispirandosi alle ideologie dominanti al tempo, cioè il fascismo e il comunismo. Da qui nacque l’idea di uno Stato islamico, di una costituzione islamica. Paradossalmente, questa strutturazione politica dell’Islam non corrisponde ad un revival religioso. Al contrario, nasce proprio in un contesto di silenzio religioso, di impoverimento della spiritualità e della ricerca teologica. Un gruppo di intellettuali laici si è impadronito dell’Islam per trasformarlo in ideo-
logia politica. L’apoteosi di questo è stata la rivoluzione iraniana e, paradossalmente, la società dell’Iran è quella più secolarizzata nel mondo musulmano. In ultima analisi, come specificato da Roy, l’Islam politico è un progetto fallito ed è fallito anche il progetto della guerra santa universale. “A livello mondiale – ha dichiarato – la jihad è morta. Sopravvive solo a livello di conflitti locali”, ma con una prospettiva perdente. “Dobbiamo combattere gli estremismi – ha aggiunto Al-Issa – cioè sia il fondamentalismo che l’islamofobia. La crisi attuale la combattiamo investendo sulla famiglia e insegnando ai nostri figli l’importanza del rapporto con l’altro. Tutti abbiamo bisogno di tutti”. Alessandro Pavanati
Al-Issa, Farouq e Olivier Roy durante l’incontro di ieri
Nella tenda di Abramo Baluardo Premio per il dialogo interreligioso di Oreste Malatesta Ieri pomeriggio il Meeting di Rimini ha ospitato un alto evento internazionale: la Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e culturale ha conferito la “Tenda di Abramo” ad Al-Issa, segretario generale della Lega musulmana mondiale e a Marc Schneier, rabbino di New York. Il Rabbino Levi, presidente della Scuola fiorentina, ha motivato il riconoscimento ad Al-Issa con il suo impegno a favorire un dialogo interreligioso basato sull’equilibrio e sulla moderazione. Egli, infatti, ha costantemente favorito un Islam dialogante, che rappresenta una grande speranza per le tre religioni figlie di Abramo. Quale leader della Lega musulmana Al-Issa ha operato per abbattere molte barriere, sottoscrivendo accordi con le chiese cristiane e con diverse comunità. Lo stesso riconoscimento, conferito anche a Schneier, è stato motivato con il suo costante impegno per creare ponti tra le comunità ebraiche, islamiche e cristiane in America. Commovente è stato l’abbraccio tra Al-Issa e Schneier, nonché
Un momento della premiazione
le parole di affetto nei saluti. “Nel nome di Dio misericordioso sono felice di essere qui, con voi a condividere il riconoscimento della Tenda di Abramo insieme all’amico Marc Schneier, rabbino di New York”, così Al-Issa ha iniziato il suo breve ringraziamento. Anche Schneier ha ricambiato con grande cordialità. Entrambi hanno avuto parole di apprezzamento per il Meeting che ha sempre favorito rapporti di amicizia tra popoli e religioni. Il sindaco ed il prefetto di Rimini hanno portato il saluto delle autorità civili.
di libertà
di Alessandro Pavanati Il tema del rapporto con l’Islam è stato introdotto in questi giorni dall’incontro con monsignor Ivan Jurkovic, osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di Ginevra, sul tema della diplomazia vaticana. È proprio nella conflittualità del mondo e della politica internazionale che la Chiesa rappresenta un baluardo concreto di libertà. Basti appunto pensare al mutato rapporto con alcuni regimi islamici proprio grazie alla visita di papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti e alla maggiore libertà che ne è scaturita per i fedeli e i ministri della chiesa in alcuni di questi Paesi, nonostante la strada sia purtroppo ancora lunga. Come spiegato da Jurkovic, la diplomazia serve al ministero della Chiesa. Anche i non cristiani vedono nel Papa un punto di riferimento sui grandi ideali dell’umanità.
21 AGOSTO
IN PRIMO PIANO
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Intelligenza naturale L’area “Cdo for innovation” porta aperta su un futuro già presente L’area Cdo for innovation all’interno del Meeting
di Camillo Bartolini Se qualcuno vi dicesse che, da due mesi a questa parte, Dante e Petrarca, dopo sette secoli, si ritrovano nel bel mezzo di una sfida poetica a suon di un verso al minuto, lo prendereste per folle. E invece il Meeting 2019 ha reso possibile anche questo: è sufficiente passare dal padiglione D3 per rendersene conto. Qui è stato allestito lo stand “Cdo for innovation” che punta, attraverso incontri ed esperienze virtuali, a mettere a tema il rapporto tra intelligenza artificiale e fattore umano. Si tratta di un argomento delicato che spesso oggi viene approcciato senza il giusto equilibrio, come testimonia lo spettacolo teatrale proposto all’ingresso dello stand: “Airlock, scontro tra cervelli”. Proprio per questo i curatori dell’area hanno deciso di accettare una sfida che merita di essere guardata con occhio critico. Ormai la tecnolo-
gia tocca molti aspetti della nostra esistenza fino a essere invadente, dall’economia al lavoro passando per l’educazione, e dobbiamo decidere se subirla o investirci con responsabilità e creatività. Utile dunque fare due passi nello stand per approfondire il mondo dell’intelligenza artificiale e le possibilità a esso legate. Se Quest-it,
Tra Dante e Petrarca una sfida poetica virtuale
azienda di sviluppo di intelligenze artificiali, propone l’esperimento di due reti neurali capaci di immagazzinare le intere opere di Dante e Petrarca e dialogare tramite parole chiave, Neurality, attiva nel campo medico-alimentare, mostra ai visitatori un software capace di individuare che tipo di oggetto un bimbo abbia costruito con pochi mattoncini Lego. Poco distante Aws (Amazon web service) affronta temi legati alla realtà aumentata e virtuale. Tra una sorpresa e l’altra ecco le domande: in che modo la tecnologia rimane un mezzo e non uno scopo? L’intelligenza artificiale rimarrà a servizio dell’uomo o si sostituirà a esso? L’area “Cdo for innovation” ha il merito di non aver paura di questi interrogativi e di cercare di offrire esperienze di intelligenza artificiale virtuose, in cui uomo e macchina interagiscono in modo costruttivo. Sicuramente si va via dallo stand
percependo più vicini i poeti del passato e la tecnologia stessa. Trovare una via d’incontro tra intelligenza artificiale e genio umano è necessario perché, come ricorda la filosofa francese Simone Weil, “nulla può avere come sua destinazione altro che la sua origine. L’idea contraria, l’idea del progresso, è veleno”.
IL NUMERO
625 i relatori protagonisti degli incontri nella settimana del Meeting
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21 AGOSTO
NEL MONDO
Casoncelli bergamaschi e sorrisi di Taiwan Dall’Asia ai tavoli del “Caravaggio”
I volontari di Taiwan al ristorante “Caravaggio”
di Francesco Cofano Arrivare a Rimini partendo dall’altra parte del mondo per fare esperienza della gratuità attraverso una settimana di volontariato. È una delle tante storie di quotidiana eccezionalità nascoste tra gli stand e i padiglioni del Meeting. Protagonisti dodici ragazzi di Taiwan, piccola isola davanti alle coste cinesi, studenti all’Università Cattolica di Fu Jen nella capitale Taipei. Da domenica lavorano nel ristorante bergamasco “Caravaggio”, servendo clienti incuriositi, infine entusiasti per la gentilezza mostrata dai volontari dal sorriso che conquista. Le dieci ragazze e i due ragazzi frequentano nel loro paese le lezioni del dipartimento di Lingua e cultura italiana, dove insegnano dal 2001 alcuni missionari della Fraternità San Carlo. Qui offrono non soltanto lezioni di lingua ma anche di letteratura, di commercio e di tutti gli altri aspetti della vita in Italia. Una conoscenza a 360 gradi, da tre anni arricchita con un viaggio di quindici giorni nel Belpaese: una prima settimana tra gli splendori di Roma e i tramonti suggestivi di Assisi, che hanno estasiato gli studenti asiatici; e una seconda caritativa, secondo l’insegnamento di don Luigi Giussani. “Mi piace l’atmosfera del Meeting perché tutti i partecipanti vengono
qui per poter migliorare la società”, dice Speranza, 19 anni (tutti i ragazzi taiwanesi al momento dell’iscrizione nel dipartimento scelgono un nome italiano tra quelli presenti in una lista). Sulla stessa linea Luisa, 21 anni: “I colleghi sono molto simpatici e posso socializzare con alcuni amici di Comunione e Liberazione che già conoscevo. Chiacchiero con i clienti e racconto di me, delle mie esperienze. C’è un bello scambio di idee”. Del resto è proprio per questo che don Paolo Costa, da anni ormai a Taiwan, aveva optato per l’attività di volontariato nella ristorazione: “Quando abbiamo saputo che i ragazzi avrebbero lavorato in un ristorante sia io che il responsabile dell’attività eravamo un po’ preoccupati. Ma dopo due giorni lui si è detto contentissimo del lavoro dei ragazzi”. Un esempio plastico di “amicizia fra popoli”, per citare l’essenza del Meeting, che non si esaurisce nelle ore di volontariato. Diversi infatti i momenti da ricordare: la comitiva ha studiato la produzione della mozzarella, seguendo tutto il processo dal latte al prodotto finito, e ha trovato ad accoglierla nella chiesa di Viserba in cui alloggia ragazzini delle scuole medie e superiori, con cui ha ballato e cantato.
Dodici ragazzi, un lungo viaggio
21 AGOSTO
NEL MONDO
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Il popolo canta il lavoro Venezuela: il miracolo di un Cd prodotto per aiutare la speranza di Maurizio Vitali Il Venezuela da anni è sul lastrico. Manca tutto. Va via anche la luce ogni due per tre. Ma nemmeno i black-out hanno fermato la registrazione di un Cd, “Venezuela. Il popolo il canto il lavoro” che ha coinvolto 34 musicisti, l’associazione Trabajo y Persona e la casa editrice italiana Itaca. Un disco, 14 brani, per cantare il lavoro. Per far riscoprire al Paese che occorre puntare sul lavoro e non sull’assistenzialismo per sperare in un futuro. Ne vien fuori un’impresa che all’inizio appare temeraria; durante e alla fine, un miracolo. Francisco Sanchez è un giovane chitarrista jazz, recentemente laureatosi in Gestione culturale. È lui il primo ideatore, e il curatore del progetto. Aquiles Baez, un maestro e una celebrità della musica, il primo a dire di sì. E anche a dire un no
Aquiles Baez mentre fa ascoltare una sua composizione ispirata al lavoro benedettino
decisivo: non rimasterizzare vecchie esecuzioni, ma registrare di bel nuovo. “La musica è un atto di amore, e io mi innamoro dei progetti che hanno dentro il senso della trascendenza. È per questo che ho aderito”, ha spiegato nell’incontro di ieri al Meeting. In breve i musicisti diventano 34, gente affermata e giovani promesse. Gente di idee diverse, ha scoperto che è possibile lavorare insieme se c’è “un bene attrattivo che ci fa uscire – ha detto Francisco – dalle trappole per incontrarci”. Il bene attrattivo cattura grandi interpreti: Betsaida Machado registra con Aquiles pur non essendosi po-
tuti preparare prima, ma il risultato è eccellente; Alejandro Delgado cede al pianto a metà registrazione. Così come cattura i giovani, quelli di Ensamble B11, per esempio, che hanno 18-20 anni. Un giorno sono venuti a registrare sapendo che alla sera non ci sarebbe stato più un autobus e avrebbero dovuto fare chilometri a piedi per tornare a casa. La storia di questo piccolo grande miracolo è raccontata nel libro allegato al Cd. Vi si trovano anche i testi, la traduzione in italiano e una breve spiegazione dei 14 brani del disco. Qualche titolo: Canto del mandriano, Canto del fruttivendolo, Canto della rac-
colta del caffè. Trebbiando il grano. E via così. Il titolo più bello e significativo è forse “Tu sei il fiore del cacao”, in cui la parola fiore racchiude in sè l’amore per la donna e la bellezza che nasce dalla natura e dal lavoro. Infatti anche “il lavoro è un atto d’amore” (papa Francesco). Le musiche (e gli arrangiamenti) sono molto belle. Rivisitano con modalità moderne quello straordinario meticciato di tradizione indigena, africana e spagnola, che fa l’identità venezuelana. Le voci notevolissime. Il ritmo pieno di vita suggerisce, anch’esso, la speranza. In libreria del Meeting, Cd+libro a 20 euro. Con qualcosina in più, la confezione regalo. Il ricavato andrà a sostegno di Trabajo y Persona. Concerto domani alle ore 22, Piscine Ovest.
Ti aspettiamo nell’area TIM per scoprire: La demo TIM 5G VIRTUAL REALITY L’intrattenimento con TIMGAMES e TIMMUSIC Il mondo dell’innovazione e delle StartUp Il Temporary Store con le novità 5G
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21 AGOSTO
DENTRO IL MEETING
Fino al portafoglio Prosegue la raccolta di fondi tra il popolo della Fiera
Pietro Portaluppi, volontario del fundraising
di Leonardo Cavallo Il Meeting di Rimini anche quest’anno lancia una campagna di autofinanziamento. Chi vuole può partecipare effettuando donazioni all’interno della Fiera ai banchetti dove lavorano i volontari con la maglietta rossa. Tra questi, Pietro Portaluppi, 76 anni, una vita da visitatore del Meeting e al primo anno da volontario. Lavora nei pressi delle postazioni contrassegnate dal cuore rosso con la scritta #DonaOra e si occupa di raccogliere le donazioni.
“Siccome tutti siamo attaccati ai soldi, il fatto di doverli tirare fuori vuol dire tenere veramente a un evento che è nostro, cioè appartiene ai 700mila visitatori che lo frequentano”, afferma Portaluppi, che racconta: “Il mio atteggiamento dal 1983 è sempre stato quello di sostenere il Meeting pranzando e cenando nei suoi ristoranti, di comprare i biglietti della lotteria… Sono tutti modi che prevedono un ‘do ut des’: io compro il biglietto della lotteria ma tu mi dai la speranza di vincere, io vado al bar ma tu mi dai la bibita… Quest’anno, invece, ho aderito alla proposta degli organizzatori e sono venuto anche io a fare il volontario”. “Tutto sommato ero contento di fare il visitatore e di usufruire di tutti i servizi del Meeting, mi sembrava di essere a posto - prosegue -. Poi invece ho scoperto che non c’è un limite, che è sbagliato porre un limite. Qui hai turni in cui non puoi fare altro, mentre prima avevo tutto il mio tempo a dispo-
sizione. Alla base c’è l’idea che non sei tu a decidere della tua vita fino in fondo, ma c’è un altro che ti chiede e, più in generale, un Altro nella vita che ti indirizza. Se uno è minimamente docile in questi aspetti, capisce subito qual è la strada da seguire”. Anche l’età non è più un problema perché, prosegue, Portaluppi: “Uno ti vede vecchio come sei, ma tu sai benissimo che sei diverso da come ti vedono da fuori. Facendo il volontario ho scoperto di più il rapporto con l’altro, con chi è diverso da me. Quando incontri una persona che non conosci e gli proponi di fare una donazione compi un lavoro su te stesso, perché dici le tue ragioni e sei costretto a chiederti se ci credi e ci tieni fino in fondo. Del Meeting posso anche non condividere tutto, ma ci sto lo stesso in virtù di quella parte che condivido. La fedeltà premia perché ti offre sempre una possibilità in più”, conclude Portaluppi.
Ecco come effettuare donazioni a favore del Meeting
Collegarsi al sito Internet https://sostienici.meetingrimini.org/
Bonifico bancario c/c bancario INTESA SANPAOLO intestato a: Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli IBAN: IT 84K03 06909 60610 0000071814
Bonifico postale c/c postale n. 11139474 intestato a Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli
VILLAGGIO RAGAZZI
Lo sguardo di Beatrice Dante pur di vedere Beatrice oltrepassa il muro di fuoco per arrivare al Paradiso, anche se aveva paura. È Virgilio che gli fa coraggio e incoraggia anche a noi. Virgilio guarda me, guarda te, guarda ciascuno di noi. E così è con Beatrice: Dante infatti incontra la verità solo grazie allo sguardo di Beatrice e quando lei lo chiama per nome. È proprio quando uno ti chiama per nome, infatti, che capisci di essere unico! Siamo alla mostra “Per visibilia. Il Purgatorio di Dante”, a cura di Franco Nembrini, Gabriele Dell’Otto e Adelfo Galli. Un’esplorazione insieme al Sommo Poeta, con gli occhi dell’artista romano e dello scultore Adelfo Galli. “Quando ci siamo incontrati io e Franco in un bar di Roma racconta Galli - gli ho chiesto ‘tu come la vuoi la statua di Dante?’ E lui: ‘intera’. Ma ce ne sono già tante di statue intere di Dante in Italia. E lui: ‘Non mi sono spiegato, voglio dire una statua in cui Dante guarda Beatrice, perché senza di lei non esiste”. Anna Lidia Covini, Ester Lucia Lucchetti, Luigi Lucchetti e Alberto Biliotti
LA RESPONSABILITÀ DELL’ENERGIA. L’ENERGIA DELLA RESPONSABILITÀ.
Terna è il più grande operatore di reti di trasmissione dell’energia elettrica indipendente in Europa con circa 73.000 km di linee ad alta tensione gestite in Italia. La Società è responsabile della trasmissione e del dispacciamento dei flussi di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e contribuisce attivamente alla transizione verso un futuro alimentato da energie rinnovabili attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative per il mercato energetico e la partecipazione a progetti internazionali. Terna è la società italiana leader nel segmento Electric Utilities del Dow Jones Sustainability Index ed è stata inserita al primo posto nella categoria Electric Utilities del Sustainability Yearbook 2019 pubblicato da RobecoSAM. Terna è inoltre presente negli indici di sostenibilità internazionali FTSE4Good, MSCI, ESI, Ethibel, STOXX ESG, STOXX Low Carbon, United Nations Global Compact GC 100, VIGEO EURONEXT e Bloomberg Gender Equality Index (GEI). Grids & Values - Accelerating sustainable growth.
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21 AGOSTO
DENTRO IL MEETING
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Non si butta via niente Così il Meeting diventa più “green”
Stand Conai nella hall sud
di Francesca Marchese e Laura Ruffato
Traghettare il Meeting sulle orme della sostenibilità ambientale è un percorso coraggioso. Concorrere per ottenere la certificazione ISO 2021 riservata ai grandi eventi sostenibili, per diventare la prima manifestazione culturale totalmente sostenibile è un progetto che può diventare realtà. L’attenzione per l’ambiente è un tema sempre più centrale e lavorare per un Meeting più green è un obiettivo. L’edizione 2019 non si sta facendo trovare impreparata. Tra i corridoi i visitatori si possono imbattere in raccoglitori per il riutilizzo delle bottiglie di plastica, impianti per la rigenerazione di scarti organici e
pannelli interattivi fabbricati con materiale riciclato. Il ruolo del Meeting è quello di essere il collante delle diverse realtà che operano per lasciare il mondo un posto migliore. Diversi sponsor sono coinvolti. Tra i brand e le organizzazioni presenti il pubblico potrà approfondire l’argomento attraverso le postazioni di Eni, Coca-Cola, Unione europea, Fondazione per la Sussidiarietà e Conai. Eni, attraverso il suo stand, sta mostrando al pubblico tutti gli sforzi attivati nel campo delle energie rinnovabili: ad esempio riesce a trasformare l’acquisto di una spremuta d’arancia in un gesto utile. Ogni visitatore del Meeting infatti, presso la Hall Sud della fiera, può contribuire alla creazione di un
filamento della stampante 3D installata, ricavata dagli scarti organici essiccati e tritati delle bucce. Un esempio di economia circolare, dove non si butta via niente. Lo smaltimento della plastica è una priorità per CocaCola che lavora per ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi. In pochi sanno che le bottiglie giungono sulle nostre tavole dopo essere state trasportate sotto forma di provette, per abbassare le unità del trasporto. Il visitatore viene guidato in un percorso all’interno di moduli scomponibili realizzati con materiale riciclato e riciclabile. Il brand infatti si prefigge nel futuro di ridurre l’rPet del 35 percento entro il 2025 e del 50 percento entro il 2030. L’alta partecipazione allo stand #2030isnow dell’Unione europea, sottolinea l’attenzione degli italiani per le questioni sull’ambiente, rispetto a tutti i punti dell’Agenda 30, ovvero il program-
ma d’azione dell’Onu per le persone, il pianeta e la prosperità che i paesi membri hanno firmato a partire dal 2015. C’è bisogno che il nuovo volto green del Meeting sia un’operazione collettiva, spiega Anna Venturini, dello staff commerciale del Meeting. Il percorso denominato Remini2020 prevede, come tassello fondamentale, l’attuazione del “Piano verso la sostenibilità del Meeting di Rimini 2018-2020”. Una dichiarazione d’intenti, pensata con Conai, che propone i piani presenti e futuri legati alla raccolta differenziata, alla sostenibilità degli allestimenti: dalle posate in materiale compostabile allo smaltimento degli imballaggi, dell’ anidride carbonica e della pavimentazione. La certificazione di sostenibilità è raggiungibile in un futuro non troppo lontano e per questo grande passo contribuiranno anche i visitatori da veri protagonisti.
La sfida della sostenibilità ambientale
E anche le bucce d’arancia insegnano a non sprecare
Lo spazio dedicato al riciclo nella hall sud.
di Francesca Marchese
e Laura Ruffato Durante l’incontro “Innovazione e i relatori, Alberto Brugnoli, docente di innovazione strategica all’Università Ca’ Foscari, e Oscar Di Montigny, fondatore e presidente di Be your essence (Bye), hanno affrontato il tema della sostenibilità come occasione per le aziende, suggerendo una strategia vincente basata sull’economia circolare. Un meccanismo virtuoso di prolungamento della vita delle risorse che verranno riutilizzate nel tempo. Si punta a una rigenerazione dei materiali già usati, in prospettiva di una riduzione dei fornitori. L’azienda non scarta nulla e diventa autosufficiente, innovandosi e lavorando sui costi. È un input significativo, che tiene conto sia delle esigenze ambientali sia del mercato, non demonizzando il profitto ma investendolo con intelligenza. I relatori hanno
scommesso su un superamento dell’economia circolare verso un’economia sferica o dell’egoaltruismo, caratterizzata dalla tendenza di porre l’essere umano al centro del mercato per produrre prosperità senza rinunciare a essere sostenibili. Un percorso che vuole essere inclusivo in quanto, nel microcosmo di una realtà aziendale, diventano fondamentali tutti i collaboratori interni ed esterni dell’imprenditore. Assumendo questo comportamento l’impresa riesce a svolgere un ruolo sociale rilevante, andando oltre al concetto di accumulazione della ricchezza e concentrandosi su una sua corretta suddivisione. Etica e valori sono stati riconosciuti come i punti che guideranno questo cambiamento che non è solo economico, bensì socio-culturale e che riguarda tutti. Un cambio di rotta collettivo che intende riformare un sistema ormai ritenuto a rischio.
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21 AGOSTO
MOSTRE
OLTRE LA VISITA
Luce oltre le bolle
La solitudine come libertà
Come uscire dalle tenebre? Un percorso è possibile
di Francesco Cofano Quattro stanze in cui si indaga l’identità del popolo americano, anche passando per pagine dolorose come lo schiavismo o l’attentato delle Torri Gemelle. Un percorso in quattro tappe che non offre conclusioni e certezze, ma al contrario stimola interrogativi e riflessioni. È la mostra “Bolle, pionieri e la ragazza di Hong Kong”. Estratti di opere di scrittori e attori americani come James Baldwin e Richard Cabral, scritti dei vecchi pionieri e degli schiavi di inizio Novecento e primi piani di senzatetto e dimenticati della modernità fotografati da Lee Jeffries guidano i visitatori in un’esperienza immersiva che spiazza e a tratti disturba per le domande che costringe a porsi. Non è un’esposizione classica, in cui le varie parti si tengono insieme con un filo logico. Al contrario, i quattro momenti sono discontinui. Ma questo non significa che la mostra sia priva di struttura. Le prime due stanze giocano sul contrasto tra passato Padiglione A1 e presente: da una parte i pionieri americani e i neri vittime della schiavitù, dall’altro la vicenda di Buzz Aldrin, il secondo uomo ad aver messo piede sulla Luna, e l’attentato dell’11 settembre. I primi coloni d’oltreoceano si trovarono di fronte a
infinite possibilità, non avendo a che fare con uno Stato preesistente. Spingendosi sempre più a ovest molti di loro oscillarono tra la loneliness, il dolore della solitudine di chi si mette alle spalle la propria casa e le proprie sicurezze, e la solitude, la magnificenza di essere soli con se stessi che sfocia in un dialogo interiore. L’attrazione per l’ignoto li accomuna all’astronauta che insieme a Neil Armstrong mise i piedi sulla superficie lunare. L’ignoto che una volta toccato con mano spinge a chiedersi: “E ora?”. Non a caso su una delle pareti della mostra si legge la domanda di Martin Luther King: “Dove andiamo da qui?”. Una questione con cui gli uomini devono confrontarsi in
momenti particolari, definiti “i signori della vita” dall’attore che si finge giornalista sullo schermo della terza stanza. Circostanze che pongono un bivio: rinchiudersi in un guscio, come fa la tartaruga Bert di fronte alle minacce e le insidie della realtà, oppure aprirsi alla grande sfida della vita, consapevoli che “la luce si trova solamente nelle tenebre”. La mostra non rassicura e non dà risposte, ma lascia agli ospiti un messaggio di fiducia verso le capacità dell’uomo. Quest’ultimo, quando è mosso dal motore dell’amore, è capace di qualsiasi cosa: “se amassimo una donna di Hong Kong saremmo in grado di imparare a nuotare” è il messaggio finale dei curatori.
di Giulia Ciancaglini L’incontro di ieri dal titolo “Going West: libertà, solitudine, e l’esperimento americano” parte dalla provocazione di Greg Lukianoff, avvocato, autore di best seller per il “New York Times”. L’America è per antonomasia il luogo formato in origine da chi ha lasciato l’Europa con l’idea di trovare una nuova libertà. Negli ultimi anni però questa libertà non è più assicurata, nemmeno nei campus delle più rinomate università degli Stati Uniti. Martina Saltamacchia, docente di Medieval History alla University of Nebraska e curatrice della mostra “Bolle, pionieri e la ragazza di Hong Kong”, propone – in linea con Alexis de Tocqueville – come seconda peculiarità la solitudine. Nella lingua americana per esprimere questa esperienza non c’è soltanto la parola loneliness, ma anche solitude, il silenzio in cui più facilmente emergono le domande ultime dell’uomo. “Il problema è che non sappiamo vivere questo silenzio – ha detto Saltamacchia – e ci rifugiamo nelle bolle, che risultano sempre troppo strette”. Per questo, in linea con Marianne Moore, crede nel motto: “the cure for loneliness is solitude”. FNM è il principale Gruppo integrato nel trasporto e nella mobilità in LOMBARDIA. Rappresenta il più importante investitore non statale italiano del settore. FNM S.p.A. è una società per azioni QUOTATA IN BORSA DAL 1926. Esercita il coordinamento strategico, operativo e finanziario delle società del Gruppo. L'azionista di riferimento è REGIONE LOMBARDIA, che detiene il 57,57% del pacchetto azionario.
Gestione e Manutenzione Rete Ferroviaria Ingegneria e Progettazione
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21 AGOSTO
MOSTRE
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Colei che mostra la via Tra i mosaici del duomo di Monreale l’icona della Madonna Odigitria di Davide Amata “La mostra ‘Si aprì una porta del cielo’, ripropone l’itinerario che i monaci benedettini percorrevano per entrare in chiesa. Il Duomo non è un museo, un monumento, ma è una chiesa viva e nella liturgia trova la sua espressione più alta”. Il vescovo Michele Pennisi sottolinea il significato del percorso espositivo, che vede la presenza della Madonna Odigitria, dal greco odegós (“guida, condottiero”), significa “Colei che mostra la via”. Un’antica icona bizantina per la prima volta arrivata a Rimini, insieme ad alcuni preziosi cofanetti liturgici, uno dei quali ospitò alcune reliquie di san Luigi dei Francesi, molto venerato in Sicilia. L’itinerario espositivo copre un’area di 700 metri quadrati ed è articolato in cinque sezioni, tre video avvicinano i visitatori ai mosaici, all’ingresso si impone la riproduzione in scala uno a uno della grande porta bronzea di Bonanno Pisano, commissionata dal re normanno Guglielmo II. Giovanna Battaglia spiega ai visitatori: “Monreale significa montagna del re, in precedenza durante la dominazione musulmana quel luogo era considerato un punto strategico. I normanni desideravano riconvertire la popolazione delle campagne partendo proprio da Monreale”. Il curatore Mirko Vagnoni precisa il legame della mostra con il tema del Meeting: “Il contributo è dato dal volto del Cristo Pantocratore che guarda tutti coloro che entrano nella chiesa, e verso il quale tende tutta la decorazione musiva della chiesa”. Romano Guardini rimase folgorato dai mosaici di Monreale tanto da affermare: “Qui ho scoperto che la fede si ha attraverso la visione”. Anche il critico Giuseppe Frangi non nasconde il proprio stupore: “Quando ero bambino i miei genitori acquistavano la collana dei
di Filippo Campo Antico L’abbraccio del Cristo Pantocratore lo ha riportato alla fede. Il suo sguardo non lo ha mai abbandonato, come diceva sua nonna. È la storia di Calogero Zuppardo, 66 anni, guida culturale e carismatica della mostra sul Duomo di Monreale al padiglione A1. In abiti civili è artigiano: realizza oggetti in vetro e ristruttura le vetrate delle chiese. Ha cominciato a vivere il Meeting nell’82 e nel ‘97 ha portato il suo laboratorio alla fiera di Rimini. “Ho scelto di venire qui nella memoria di mia nonna. Il mio bisnonno commerciava muli dalla Tunisia alla Sicilia. Alcuni briganti, in uno di questi viaggi, lo uccisero. Mia nonna Maria, ancora bimba, rimase senza il padre. La sua mamma non aveva soldi e dovette mandarla in collegio a Monreale. Lo sguardo, intenso, del Cristo Pantocratore le rimase fisso nella mente e mi diceva sempre di andare in quella chiesa
Viaggio in una chiesa viva Maestri del colore, c’era un libro dedicato al Duomo di Monreale, mi è sempre rimasto negli occhi l’oro di quei mosaici. Ho conservato gelosamente quel libro. È una grande fortuna poter fissare lo sguardo su questi mosaici”.
Padiglione A1
Una sala della mostra dedicata al duomo di Monreale
MEETING INTERNAZIONALE “The exhibition ‘A door opened in Heaven. The Cathedral of Monreale’ reproduces the path the Benedictine Monks walked entering the church. The cathedral isn’t a museum, a monument but a live church and in liturgy find his ultimate expression”. The Bishop Michele Pennisi underlines the meaning of the exhibition, where we can see Our Lady Hodegetria, from the Greek “odegós” (guide, leader), she who shows the way. An ancient Byzantine icon for the first time in Rimini, together with some precious liturgical caskets, one of these used to contained the remains of Saint Luis of the French, worship in Sicily. The exhibition cover an area of 700 square meters, di-
A door opened in Heaven vided in five sessions, three videos show the mosaics to the visitors and at the entrance we are welcomed by a one-to-one scale reproduction of the big bronze door made by Bonnano Pisano, commissioned by the king William II. Giovanna Battaglia explains to the visitors: “Monreale means mountain of the king, in the past during the Muslim’s domination this was a strategic place. The Normans wanted to reconvert people from the countryside beginning from Monreale”. The curator Mirko Vagnoni defines the link between the exhibition and the Meeting’s title:“The contribution is
“Il Cristo Pantocratore mi ha riportato alla fede” Calogero Zuppardo, artigiano, ha restaurato le vetrate della cattedrale e ora guida le visite alla mostra
Calogero Zuppardo
meravigliosa e io me ne sono innamorato”, ricorda Calogero con le lacrime agli occhi. La sua arte artigiana lo ha riportato in quel luogo magico. “Mi hanno chiesto di restaurare le vetrate del Duomo. Portare i vetri nel mio laboratorio era problematico: ho deciso di allestirlo nella torre meridionale dell’edificio. Dovevo lavorare due mesi, ma ho allungato i tempi perché quel posto aveva qualcosa di speciale. Non mi
given by the face of the Pantocrator Christ who watches everyone entering the church, and towards whom all the mosaic decorations of the church tend”. Romano Guardini was strike by the mosaics of Monreale, and even assert “Here I have discovered that faith is given through vision”. The art critic Giuseppe Frangi is also amazed: “When I was a boy my parents bought the series of book Masters of Colour, there was a book on Monreale’s Cathedral, the gold of those mosaics stayed in my eyes forever. I have jealously preserved that book. It’s a great luck to have the opportunity of gazing at this mosaics”. Traduzione di Chiara Eisel
Non mi interessava che mi pagassero interessava che non mi pagassero: per me stare lì, con mio figlio che mi dava una mano, era l’unica cosa che mi interessasse in quel momento”. “Ci sono tre finestre nell’arco trionfale. Ho dismesso il vetro di quella centrale e mi sono trovato davanti il Cristo Pantocratore. Ho avuto vertigini, confusione e capogiri. Era la sindrome di Stendhal, tipica di chi si trova davanti a opere di straordinaria bellezza”.
Le Marche: dalla ferita del sisma alla rinascita con lo sguardo rivolto all’innovazione
mercoledì 21 agosto - ore 17.30 - 18.30 (arena CdO for innovation)
INNOVAZIONE E TALENTI
Cosa fissiamo quando guardiamo gli algoritmi? Prima parte
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Assessora Attività Produttive, con delega all’Innovazione e Ricerca, Regione Marche
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Presidente Compagnia delle Opere
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Responsabile comunicazione, Enterprise Europe Network, Unioncamere
Modera: Michele Romano - giornalista de Il Sole 24ore Seconda parte
Ernesto Di Iorio - CEO Questlt Maura Mengoni - co-founder Emoj srl Michele Moretti - founder Neurality Cristiano Nardi - co-founder Linky srl Riccardo Ricci - senior AI analyst Travel Appeal Christian Ricciarini - founder Edilmag srl
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Incontra i protagonisti di questa rinascita al Padiglione D3 P R E S E N TA Z I O N I • E V E N T I • TA L K I N G • I N C O N T R I Programma completo su: www.regione.marche.it/Regione-Utile/Attività-Produttive | sezione “News ed eventi”
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INCONTRI
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"Quanti giovani, che bello!" Torricelli torna al Meeting: così sono diventato uomo e campione di Matteo Rigamonti Dopo Zanetti un altro grande terzino al Meeting. È Moreno Torricelli che, grazie alla fiducia di Giovanni Trapattoni, passò da fare il falegname a tempo pieno in Brianza, dove giocava alla Caratese in serie D, fino in serie A con la Juventus, con cui vinse campionati e Champions League e vestì l’azzurro, prima di passare alla Fiorentina. Torricelli, alla sua seconda partecipazione, ancora una volta è stato sorpreso dalla “bellezza di vedere tantissimi giovani, perché dove ci sono loro c’è il futuro ed è bello essere qui insieme”.Lo ha detto a margine dell’incontro “Essere guida” con Domenico Arcuri, ad Invitalia, Marco Ceresa, ad Randstad Italia, e Andrea Lecce, executive di-
rector sales & marketing privati e aziende retail di Intesa Sanpaolo. “Fare squadra è fondamentale – ha aggiunto –, io senza compagni non avrei mai vinto niente”. E ancora: “O si vince o si impara, nelle sconfitte sono cresciuto più che nelle vittorie”. “Per essere guida devi essere riconosciuto – ha proseguito l’ex calciatore –. In spogliatoio ci sono capitano e allenatore che sono gli uomini di maggiore esperienza, ma nella singola partita ciascuno può diventare guida”. Per Moreno sono state guide Gianluca Vialli (“non si imponeva, lo riconoscevamo”) e Trapattoni (“non solo in campo, soprattutto nella gestione dell’essere personaggio in un mondo fino ad allora a me sconosciuto”).
Moreno Torricelli
In Europa accordo necessario di Giacomo Puletti Il rapporto tra l’Italia e l’Unione europea è in continuo divenire, accentuato dall’incertezza politica nel nostro Paese e dall’insediamento, il primo novembre, della nuova Com-
missione guidata da Ursula Von Der Leyen, alla quale l’Italia dovrà fornire la sua proposta di commissario entro il 26 agosto. Sul tema hanno dialogato ieri nell’Auditorium Intesa Sanpaolo il presidente della Consob ed ex ministro per gli Affari europei Paolo Savona e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà; con loro il giornalista Francesco Sisci. “Lega e Movimento 5 stelle hanno cercato di unire la parte del Paese che chiede assistenza e quella più produttiva – ha detto Savona –. Io ho aderito al progetto,
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PAD. C2
ma ora queste parti sono lontane”. Un ragionamento sul governo che non ha risparmiato un pensiero sulla dialettica con l’Ue, con la quale “è necessario trovare un accordo sulla prossima manovra”, ha puntualizzato l’ex ministro. Manovra che dovrà essere pensata a partire dall’occorrenza di “riprogrammare integralmente il bilancio dello Stato”, perché non è pensabile, secondo Savona, sostituire le spese per gli investimenti con spesa assistenziale. D’accordo Giorgio Vittadini, per il
quale “i leader politici devono prendersi la responsabilità di dire la verità”. Un accordo tra forze politiche opposte è possibile soltanto con una visione di lungo periodo del Paese. Infine, stimolato sul lavoro della Banca centrale europea in questi anni di recessione economica, Savona ha criticato l’operato di Mario Draghi, colpevole, a suo giudizio, di aver avviato il programma di quantitative easing, cioè l’acquisto da parte della Bce di titoli di Stato dei singoli Paesi, quando molte aziende in Italia erano già in forte difficoltà.
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INCONTRI
di Simone Fausti “Gli occhi di papa Francesco guardano in modo nuovo un mondo cambiato. Vorremmo imparare a fare nostro lo sguardo del Papa”. Con queste parole la presidente del Meeting, Emilia Guarnieri, si rivolge a padre Arturo Sosa Abascal venuto a Rimini in qualità di preposito generale della Compagnia di Gesù, lo stesso ordine religioso di papa Francesco. Padre Abascal racconta al popolo del Meeting come i 15.600 gesuiti presenti in 110 Paesi del mondo abbiano intrapreso negli ultimi due anni un percorso di discernimento per capire come servire la Chiesa nel pontificato di papa Francesco. Il risultato è l’enunciazione di quattro “preferenze apostoliche”. La prima riguarda proprio il discernimento profondo che permette di distinguere il male vestito da bene, elemento che, insieme agli esercizi spirituali, permette di camminare verso Dio. La seconda indicazione riguarda il camminare
Lo sguardo di Francesco Vedere le cose con gli occhi del Papa
Comunione prima di tutto
insieme ai poveri, come più volte ripetuto dal Papa: il futuro della nostra umanità dipende dall’inclusione degli ultimi. Il terzo punto riguarda un aspetto molto caro al Papa, cioè l’ascolto dei giovani: prestare attenzione alle loro angosce, tirare fuori le loro risorse, lasciarsi provocare dai loro bisogni e dalla loro ricerca della fede e di senso. Infine il tema dell’ecologia integrale: con l’enciclica “Laudato si’”, papa Francesco ci invita a promuovere un nuovo mo-
Padre Arturo Sosa Abascal
dello di sviluppo umano, sostenibile e più equo. Questi orientamenti, perché fioriscano, necessitano di una cura speciale fatta di preghiera, studio, testimonianza. Un cammino da intraprendere con gli altri ordini religiosi, dialogando e facendo prevalere la comunione sulle differenze per ritrovare la profondità spirituale senza la quale, ammonisce padre Abascal, la Chiesa non può cambiare e sarà incapace di comprendere i bisogni dell’uomo.
Perché l’opinione pubblica non vede l’Italia reale di Nicholas Masetti L’Italia ha bisogno di positività per sconfiggere il sentimento negativo che accumuna i cittadini italiani. “Abbiamo un mondo associativo con volontari e donazioni che è la ricchezza del nostro Paese” racconta Nando Pagnoncelli, sondaggista
e amministratore delegato di Ipsos Italia. Nel dialogo “L’Italia ce la farà? Numeri alla prova” con Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, è emersa la differenza tra ciò che è la realtà del Paese e ciò che è il percepito, ovvero l’opinione pubblica del cittadino. Il sondaggio dovreb-
be fare da previsione, ma spesso diviene una bussola sia per le scelte politiche sia per l’opinione, e per questo, secondo Pagnoncelli, “deve essere maneggiato con molta cura”. Blangiardo ha poi parlato delle strette relazioni tra economia e demografia, “un rapporto che cambia
la popolazione”. Un problema messo in luce da Pagnoncelli è quello dell’informazione, la quale “richiede tempo e fatica”, ma gli italiani hanno sempre meno tempo e voglia da investire, come testimoniato dalle vendite dei quotidiani scese dai 5 milioni al giorno del 2008 ai 2,5 di oggi.
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PROTAGONISTI
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E tu sei grano o zizzania? Sulle maglie della Fraternità San Carlo la parabola che declina il titolo del Meeting di Matteo Rigamonti Grano o zizzania? La scelta della maglietta verde, la prima, o nera, la seconda, con logo e scritte a colori invertiti, omaggio a quanti sottoscrivono un abbonamento alla rivista della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, sembra propendere decisamente verso quella con l’erba cattiva che non per il seme buono della parabola evangelica. Umiltà o tracotanza da parte dell’imprevedibile e variopinto popolo del Meeting? Difficile dirlo, forse meglio optare per l’autoironia di quanti non sono completamente digiuni di immagini bibliche. Ma la parabola che quest’anno è stata scelta dai preti e dalle missionarie nati dal carisma di don Giussani per illustrare il tema della quarantesima edizione non è che l’ultima conferma di un fatto da tempo evidente agli occhi di tutti i visitatori di Rimini: lo stand che sorge tra i padiglioni C3 e C5 è un luogo di passaggio e di incontri ricchi di continue scoperte. Non soltanto per il fitto palinsesto di testimonianze di giovani sacerdoti da tutto il globo a ogni ora del giorno o perché parenti e amici così hanno finalmente l’opportunità di salutare da vicino, per qualche istante, i loro
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si accanisce di sua sponte contro la zizzania rischia soltanto di strappare insieme le radici del grano. “Fuor di metafora significa che la lotta tra il bene e il male si gioca nel cuore dell’uomo”, conclude la guida. Con una spettacolare apertura finale: “Persino del male Dio fa uno strumento attraverso cui rivelare la sua misericordia”. Questo è il respiro che può sperimentare chi passa sostando di fronte allo stand della San Carlo, una presenza che vive questa opportunità con responsabilità e come occasione di incontro e missione. “Possiamo proporre a tutti quello che studiamo”, ci dicono, e al tempo stesso “ricordarci che siamo figli di una storia più grande”. Lo stand con le t-shirt nero e verdi
cari seminaristi e le loro care novizie. Non è un’autoreferenzialità che si respira in quello spazio. “Perché Dio permette il male? Non possiamo capirlo se non guardando alla croce di Cristo”, spiega uno di loro commentando la mostra. “Noi diventiamo ciò su cui fissiamo lo sguardo – aggiunge un collega – e lo sa bene anche il Diavolo che con le sue promesse vuole sostituirsi a
Dio”. Ecco la radicale alternativa alla pretesa di autonomia che si staglia con forza di fronte agli occhi e alle orecchie dell’uditorio: “l’imitazione del dono di Gesù sulla croce” che salva la vita dell’uomo. Uno spettacolo della libertà dell’io di fronte alla libertà di Dio che del grano e della zizzania dice: “Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura” (Mt 13,24-30). Perché chi
Il gadget dell’anno tratto dalla mostra
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SPORT E SPETTACOLI
La sconfitta del razzismo
Luca Danovaro
di Nicholas Masetti Nel mondo del calcio spesso tutto viene ingigantito e generalizzato. Quando si tratta di calciomercato il problema è ristretto tra i club e i media che trasmettono l’informazione, ma se poi il tema diventa il razzismo negli stadi, il caso diventa nazionale. Ieri, nello spazio Sport Village C7, si è svolto il convegno “Buu al razzismo. Quando lo sport vince” con un dialogo tra Luca Danovaro, chief marketing officer dell’Inter, e Piero Vietti, responsabile dell’inserto sportivo del
“Buu” negli stadi, problema di educazione quotidiano Il Foglio. Punto di partenza è il fatto di cronaca dello scorso 26 dicembre, dove durante Inter-Napoli alcuni tifosi neroazzurri fanno partire buu razzisti verso il giocatore senegalese Kalidou Koulibaly. Nei giorni a seguire la società Inter risponde con una campagna ironica che ribalta il buu razzista in BUU d’integrazione, nel segno dell’acronimo Brothers Universally United. L’idea viene ripresa da tutto il mondo, attraverso social, televisioni e
L’ATTESA
Sacchi torna al Meeting
Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi torna al Meeting di Rimini a vent’anni dalla sua prima partecipazione. Il profeta di Fusignano partecipa oggi all’incontro dedicato agli “Allenatori che hanno fatto la storia dello sport” nell’Arena dello Sport Village C7. Con lui sul palco Flavio Roda, presidente Fisi, Andrea Cipressa, ct della Nazionale di Fioretto, e Massimo Barbolini, allenatore Igor Gorgonzola Novara.
quotidiani. Ma perché la voce di qualche persona all’interno di uno stadio ha avuto tale eco? “I media hanno amplificato il problema – spiega Vietti – Bisogna dare meno peso a questi fatti, pochi tifosi hanno avuto troppa importanza”. L’Inter, “grazie ad alcuni nostri ambasciatori nel mondo – racconta Donovaro – come Luís Figo, Javier Zanetti e Samuel Eto’o” è riuscita a rispondere con coraggio e sportività all’episodio discriminatorio avvenuto nella sera di Santo Stefano. Non è un problema del calcio, sport per antonomasia dell’educazione e dell’integrazione, “ma della società che deve cambiare mentalità” spiega Vietti nel post-conferenza. La negatività non deve essere ingigantita, così come i commenti superflui e indegni presenti sui social network. Ma ben venga che una campagna e iniziativa del no al razzismo, come quella dell’Inter, faccia il giro del pianeta, “dando coraggio a chi ora negli stadi – secondo le parole di Vietti – fischia e smonta buu discriminatori”. Fondamentale è, per Donovaro, “che società e giornalisti lavorino insieme” per vincere il razzismo.
IN SCENA
Francesco e il Sultano: parole di pace Dialogo e incontri sono i temi dello spettacolo “Francesco e il Sultano. Ainalsharaa – Il Pozzo dei Poeti” in programma stasera alle 21.45 nell’Area percorsi A2. Lo spettacolo è il racconto in parole, musica e canto dell’incontro cruciale avvenuto ottocento anni fa in Egitto tra il Poverello di Assisi e il sultano Al-Malik Al-Kamil. “Francesco e il sultano” offre, in forma poetica, alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della parola pace, offrendo l’opportunità a due donne del nostro tempo, una siriana e l’altra italiana, di incontrarsi, conoscersi e paragonarsi con i fatti di allora. La regia è firmata da Otello Cenci. Il testo di Giampiero Pizzol e Otello Cenci. In scena Mirna Kassis, Valeria Khadija Collina e Fabio Mina. Illustrazioni di Alice Tamburini. Visual designer Joseph Nenci. Lo spettacolo è proposto in collaborazione con Museo Interreligioso di Bertinoro, Percorsi Francescani, Coreis e con il patrocinio di Custodia Terrae Sanctae.
IL PROGRAMMA
21 AGOSTO
INCONTRI DIRITTI, DOVERI, VERITÀ: IL POTERE DEI SENZA POTERE Salone Intesa Sanpaolo B3 | Ore 11.30 Pavel Fischer, presidente della Commissione Esteri del Senato della Repubblica Ceca; Francesco Occhetta, giornalista e scrittore de La Civiltà Cattolica. Introduce Ubaldo Casotto, giornalista. A COSA PENSERÀ L’UOMO? CREATIVITÀ UMANA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE Sala Neri UnipolSai | Ore 11.30 Paolo Benanti, docente di Teologia Morale e Bioetica all’Università Gregoriana; Enrico Cereda, presidente e Ad Ibm Italia; Alessandro Perego, dir. scientifico Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano. Introduce Bernhard Scholz, presidente Cdo. THE ECONOMY OF FRANCESCO Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 12.00 Luigino Bruni, docente di Economia Politica e Storia del Pensiero Economico all’Università Lumsa di Roma. Introduce Alberto Brugnoli, prof. di Economia Applicata all’Università degli Studi di Bergamo e dir. scientifico Fondazione per la Sussidiarietà. UN LINGUAGGIO DA GUARDARE. ESPERIENZE DI CINEMA NELLA SCUOLA. ACCADEMIA DI VIDEO MAKING. “NUOVE ESPERIENZE PER UNA SCUOLA CHE CAMBIA” A CURA DI MARCO FERRARI Arena Polis Edison A1 | Ore 12.00 Simone Fratini, Cineteca di Bologna; Andrea Mazzoleni, docente di Filosofia al Liceo Malpighi di Bologna; Rosy Russo, founder e presidente Parole O Stili. Introduce Marco Ferrari, docente di Filosofia e Storia al Liceo Malpighi di Bologna, ideatore e dir. di Accademia di Video Making. L’UOMO DI FRONTE AL MISTERO. NAGAI, INCONTRO DI DUE ESPERIENZE RELIGIOSE Arena Meeting Salute C3 | Ore 12.00 Luciano Mazzocchi, missionario saveriano in Giappone, promotore del dialogo Vangelo e Zen, cappellano per la comunità giapponese di Milano; Wakako Saito, docente di Lingua e Cultura Italiana, Religione e Dignità dell’uomo all’Università Aichigakuin di Nagoya, Giappone. In occasione dell’incontro proiezione della video-intervista a Paul Glynn, autore del libro Pace su Nagasaki. Introduce Paola Marenco, Medicina e Persona. RIVIVA L’EUROPA Arena Percorsi A2 | Ore 12.00 Paolo Rumiz, scrittore. Introduce Davide Perillo, dir. Tracce. MIGRANTI TRA ALTERNATIVE ALLA CLANDESTINITÀ E RIMPATRI VOLONTARI ASSISTITI Arena Internazionale A3 | Ore 12.00 Giancarla Boreatti, referente Avsi Network profughi, sul progetto con Dg Home e Cei di contrasto alla emigrazione clandestina; Jean-Marc Dewerpe, Team Leader and Trust Fund Manager per l’Africa Occidentale, Commissione Europea Dg Devco; Seidou Konatè, presidente Cooperativa Ballafon Italia e Costa D’Avorio, partner del progetto Avsi; Ranieri Sabatucci, ambasciatore Ue all’Unione Africana. Introduce Alessandro Banfi, giornalista. ALLENATORI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLO SPORT. Sport Village C7 | Ore 12.00 Massimo Barbolini, allenatore Igor Gorgonzola Novara; Sandro Campagna, ct Nazionale Italiana Pallanuoto; Flavio Roda, presidente Fisi; Arrigo Sacchi, mister pluridecorato. Conduce Giovanni Bruno, editorialista Sky Sport. QUEL “LAVORO SPORCO” NELLO SPORT: TESTIMONI DAL FRONTE, TESTIMONI DI UNA NUOVA FRONTIERA Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 13.45 Sandro Donati, coordinatore della preparazione atletica degli sport olimpici del Coni e Alex Schwazer, campione olimpico a Pechino 2008. Introduce Nando Sanvito, giornalista.
OGGI AL MEETING “CITTÀ E BELLEZZA”. PRESENZA DEL PASSATO Arena Polis Edison A1 | Ore 13.45 Lorenzo Margiotta, architetto, dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e Urbana Iuav Venezia-Politecnico di Milano in dialogo con Luca Doninelli, scrittore. VENEZUELA: RESILIENZA Arena Percorsi A2 | Ore 14.00 Presentazione e proiezione del documentario di Marinellys Tremamunno, giornalista. Partecipa l’autrice. DIRITTI, DOVERI. EUROPA: 1979-2019 Auditorium Intesa Sanpaolo B3 | Ore 15.00 Con Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede; Enrico Letta, presidente Istituto Jacques Delors; Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Nicola Renzi, segretario di Stato per gli Affari Esteri, gli Affari Politici e la Giustizia della Repubblica di San Marino. Introduce Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà. BELLA ZIO Sport Village C7 | Ore 16.00 Presentazione del libro di Andrea Vitali. Beppe Bergomi, campione di calcio; Samuele Robbioni, co-autore del libro e docente Randstad Hr Solutions; Jack Sintini, sales manager Randstad Sport. L’EUROPA SALVERÀ IL LAVORO? Sala Neri UnipolSai | Ore 17.00 Vincenzo Boccia, presidente Confindustria; Annamaria Furlan, segretaria Generale Cisl; Mario Mezzanzanica, prof. associato di Sistemi informativi all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento Lavoro della Fondazione per la Sussidiarietà; Luca Visentini, segretario generale Ces. Introduce Sergio Luciano, dir. Economy. COMMERCIO, SOSTENIBILITÀ, SUSSIDIARIETÀ Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 17.00 Guido Castelli, presidente Fondazione Ifel (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale); Augusto Patrignani, presidente Confcommercio Cesena; Luis Rubalcaba, prof. di Politica Economica, Universidad de Alcalá. Introduce Sandro Cappello, Fondazione per la Sussidiarietà. PENSARE LA CITTÀ Arena Polis Edison A1 | Ore 17.00 In collaborazione con Avvenire. Mario Abbadessa, Ad Hines Italy; Claudio Artusi, Ad Psc Group (Engineering Procurement & Construction); Giuseppe Bonomi, Ad e dir. generale Milano Sesto; Umberto Lebruto, Ad Fs Sistemi Urbani. Introduce Massimo Calvi, caporedattore Desk centrale Avvenire. CURA DELLA PERSONA E ATTENZIONE AL TERRITORIO Arena Meeting Salute C3 | Ore 17.00 Michele Brait, dir. generale Asst di Pavia; Emilio Fossali, dir. Pronto Soccorso Pediatrico Clinica De Marchi di Milano e presidente Fondazione De Marchi; Achille Lanzarini, dir. generale Fondazione Patrimonio Ca’ Granda; Andrea Mandelli, presidente Nazionale Ordine dei Farmacisti; Raffaella Pannuti, presidente Fondazione Ant; Alberto Scanni, oncologo. Coordinano: Riccardo Castoldi, geriatra e gerontologo, Istituto Geriatrico Redaelli di Milano; Carmelo Ferraro, portavoce Laboratorio Sanità MI’mpegno; Francesco Laurelli, dir. generale Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano.
INNOVAZIONE E TALENTI: COSA FISSIAMO QUANDO USIAMO GLI ALGORITMI? Arena Cdo for Innovation D3 | Ore 17.00 Manuela Bora, assessore Regione Marche; Antonella Marras, Si, Enterprise Europe Network, Unioncamere; Bernhard Scholz, presidente Cdo. Coordina Michele Romano, giornalista de Il Sole 24 Ore. Verranno presentate le esperienze di start-up: Ernesto Di Iorio, Ceo QuestIT; Maura Mengoni, co-founder Emoj; Michele Moretti, founder Neurality; Cristiano Nardi, cofounder Linky; Riccardo Ricci, founder Leenq, Byxee e Museyoum; Cristian Ricciarini, founder Edilmag. Coordina Francesco Ferri, founder Innext. OVUNQUE TU GUARDI C’È QUALCOSA DA VEDERE Arena Percorsi A2 | Ore 17.00 Guido Guidi, fotografo. Introduce Luca Fiore, giornalista Tracce. STATO E CHIESA: IL CONCORDATO ALLA SFIDA DEI TEMPI Arena Internazionale A3 | Ore 17.00 Ennio Apeciti, rettore del Pontificio Seminario Lombardo; Marco Ventura, docente di Diritto delle Religioni e Diritto Canonico all'Università di Siena. Introduce Andrea Simoncini, prof. ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze. DALLA TOLLERANZA ALLA STIMA Sala Neri UnipolSai | Ore 19.00 Con la Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale. Alberto Ortega Martín, nunzio apostolico in Iraq e Giordania; Marc Schneier, presidente della Foundation for Ethnic Understanding; Wajih Kanso, director of the Royal Institute for Inter-Faith Studies. Intervento di Joseph Levi, presidente della Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale. Introduce Wael Farouq, prof. di Lingua e Letteratura Araba all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. SUSSIDIARIETÀ E… PMI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 19.00 Con Rilegno. Alberto Brugnoli, prof. di Economia Applicata all'Università degli Studi di Bergamo e dir. scientifico Fondazione per la Sussidiarietà; Massimo Carboniero, presidente Ucimu; Nicola Semeraro, presidente Rilegno; Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere. Introduce Alberto Sportoletti, Ceo e Partner Sernet Group, docente di Management e Scelte Strategiche all’Università di Milano-Bicocca. LA MOBILITÀ DEL FUTURO Arena Polis Edison A1 | Ore 19.00 Giulio Foldes, Strategy & Transformation director LeasePlan Italia; Gianni Galluccio, general manager Italia Cityscoot; Barbara Marinali, consigliere autorità di Regolazione dei Trasporti; Andrew Tikofsky, Amt Consulting. Introduce Andrea Dellabianca, Ad Notess. L’ALTRO VOLTO DELL’ALZHEIMER Arena Meeting Salute C3 | Ore 19.00 Francesca Arosio, psicologa Federazione Alzheimer Italia; Nicola Draoli, Comitato Centrale Fnopi; Giorgio Facci, presidente A.B.C. Onlus – Demenza e Alzheimer senza paura, Verona; Pietro Vigorelli, medico psicoterapeuta. Introduce Daniela Tedioli, giornalista. SCRITTURA A CERVELLO APERTO Arena Brain D3 | Ore 19.00 Lorenzo Magrassi, neurochirurgo, Policlinico San Matteo e Università di Pavia. Introduce Mauro Ceroni, prof. di Neurologia all’Univer-
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sità degli Studi di Pavia. INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER COMPETERE: UNA NUOVA SFIDA PER L’ALLEANZA TRA SCUOLE E IMPRESE Arena Cdo for Innovation D3 | Ore 19.00 Marco Beltrami, Hr Manager Dallara; Franco Bercella, general manager Bercella; Giovanni Desco, dirigente Ufficio Scolastico Emilia Romagna; Enrico Malagoli, Ceo Malagoli Aldebrando; Margherita Rabaglia, dirigente Scolastico Istituto Carlo Emilio Gadda di Fornovo di Taro. Introduce Emmanuele Massagli, presidente Adapt. EDUCAZIONE E RAGAZZE: ESPERIENZE DI WOMEN EMPOWERMENT A CONFRONTO Arena Internazionale A3 | Ore 19.00 Andrea Bianchessi, Avsi, regional manager Kenya, Burundi, Rwanda e Somalia; Franco Conzato, Commissione europea Dg Devco; Rejoice Namale, fondatrice Youth Arise Network in Malawi e Young Leader 2019; Chiara Puletti, Unità Comunicazione, Commissione Europea Dg Devco. Proiezione della video testimonianza di Bangio Ali, Avsi, social worker a Dadaab, Kenya. Introduce Rosalba Carbutti, giornalista de Il Resto del Carlino. LA FAMIGLIA GUARESCHI A FUMETTI Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 21.30 Egidio Bandini, giornalista e presidente Club dei 23; Davide Barzi, sceneggiatore collane Re Noir; Enrico Beruschi, regista e attore; Luca Biffi, art director della rivista di studi Mondo piccolo; Adriano Fruch, disegnatore; Chiara Gnocchi, Mondo piccolo vivere guareschianamente; Marzia Marchesi, assessore alle Attività Produttive, Politiche Giovanili del comune di Busseto. ANOTHER DAY OF LIFE Arena Internazionale A3 | Ore 21.30 Presentazione e proiezione del film d’animazione Another Day of life (Ancora un giorno), tratto dal romanzo di Ryszard Kapuściński. Diretto da Raúl de la Fuente e Damian Nenow. Introduce Emilio Dalmonte, Commissione Europea Dg Devco.
SPETTACOLI SPIRTO GENTIL – F. SCHUBERT: WANDERER FANTASIE, OP. 15, D 760 Arena Percorsi A2 | Ore 19.00 Guida all’ascolto con musica dal vivo con Roberto Andreoni e Pietro Beltrani. DIETRO LE QUINTE Open Arena Illumia Piscine Ovest | Ore 19.00 Incontro con gli autori e gli interpreti dello spettacolo Francesco e il Sultano. Modera Paolo Guiducci, caporedattore de Il Ponte. GLI INCREDIBILI 2 Sala Neri UnipolSai | Ore 21.30 Presentazione di Antonio Autieri, giornalista di Sentieri del Cinema e proiezione del film scritto e diretto da Brad Bird. Spettacolo a pagamento VORREI ESSERE FIGLIO DI UN UOMO FELICE Auditorium Intesa Sanpaolo B3 | Ore 21.45 Monologo teatrale di e con Gioele Dix. Acquista il biglietto su Vivaticket o trova i punti vendita più vicino a te. FRANCESCO E IL SULTANO. AINALSHARAA – “IL POZZO DEI POETI” Arena Percorsi A2 | Ore 21.45 Racconto in parole, musica e canto con Mirna Kassis, Valeria Khadija Collina e Fabio Mina. Regia di Otello Cenci. Testo di Giampiero Pizzol e Otello Cenci. Illustrazioni Alice Tamburini. Visual designer Joseph Nenci. Una produzione Made Officina Creativa e Museo Interreligioso di Bertinoro. Con Percorsi Francescani, Coreis e con il patrocinio di Custodia Terrae Sanctae. Acquista il biglietto su Vivaticket o trova i punti vendita più vicino a te. ROAD TO KILKENNY Open Arena Illumia Piscine Ovest | Ore 22.00 Concerto di musica irlandese, con canti della tradizione popolare e brani in lingua gaelica.
Direttore: Gianfranco Giuliani Direttore Responsabile: Cesare Trevisani Editore: Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Fondazione
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