Quotidiano Meeting | 24 agosto 2024

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MEETING2024 24

EDITORIALE

Un orizzonte di speranza

di Andrea Dellabianca

Quest’anno la Compagnia delle Opere è presente al Meeting con uno spazio che vuole raccontare una storia iniziata nel lontano 1986. Una storia che racconta lo scorrere negli anni di un’amicizia tra persone che, innanzitutto, hanno cercato e cercano il senso di quello che fanno, di quello che incontrano, che sperano e che costruiscono. È un’amicizia che investe dunque tutti gli aspetti della vita: il lavoro, gli affetti, lo studio, le proprie responsabilità nella politica e nell’economia. È quello che in termini cristiani si chiama vocazione.

Di questa amicizia la Cdo, noi della Cdo, come tanti altri nel mondo, siamo debitori dell’incontro con il movimento di Comunione e liberazione, da cui la Cdo trae tutto il suo impeto e la sua originalità. Ed è proprio da questa amicizia, da questa nostra autentica amicizia cristiana, che sono nate tante opere come tentativo di risposta ai bisogni che si incontravamo.

Attraverso l’Arena Cdo abbiamo voluto raccontare di queste opere e di questa storia. Di questa amicizia come segno evidente e tangibile di una nuova socialità. Nello scorrere dei racconti ci siamo trovati a sorprenderci, e ancora siamo certi continueremo a stupirci, di come tutte queste opere abbiano al centro la persona e il suo desiderio di felicità. Ad esempio, attraverso il coinvolgimento di tutti questi amici, raccontiamo di Avsi, con cui condividiamo il pensiero che il primo motore di sviluppo sia l’educazione in Italia e nel mondo.

O del Banco Alimentare, esempio lampante di come un approccio sussidiario ai bisogni della società porti frutti inaspettati e concreti per il bene comune. O di Famiglie per l’Accoglienza che accompagnano nuclei familiari nell’esperienza dell’ospitalità e la propongono come un

Amici per la vita

Papa Francesco li aveva ricevuti a marzo come esempio di pace e li riceverà di nuovo dopo il Meeting: Rami Elhanan, israeliano, e Bassam Aramin, palestinese, sono due padri che hanno perso entrambi le figlie in guerra. Ma sono amici. Smadar, uccisa a 14 anni nel 1997 in un attentato di Hamas a Gerusalemme, e Abir, colpita nel 2007 a 10 anni dal proiettile di gomma di un soldato israeliano mentre tornava dalla scuola. «Non guardano all’inimicizia della guerra, ma guardano l’amicizia di due uomini che si vogliono bene e che sono passati per la stessa crocifissione». Parole risuonate ieri in Auditorium isybank in un video dell’incontro moderato da Alessandro Banfi: con lui, sul palco, c’erano proprio quei due padri che oggi si battono per la pace e la giustizia attraverso l’associazione The Parents Circle. Una storia che lo scrittore irlandese Colum McCann ha raccontato nel bestseller Apeirogon

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Rami Elhanan e Bassam Aramin (crediti: Meeting di Rimini)
DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA
DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA
ANNO 45 N° 5

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EDITORIALE

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bene per la persona e per la società intera.  Un unico filo conduttore: solamente partendo dal valore intrinseco della persona, che non dipende dalle circostanze o dai risultati ottenuti, è possibile un reale cambiamento nell’individuo, nella sua comunità e nel mondo. Raccontiamo poi delle scuole attraverso la voce di Cdo Opere Educative, con cui promuoviamo un impegno culturale, politico e formativo nel campo della libertà di educazione, attraverso servizi tesi al sostegno e allo sviluppo delle scuole associate. Raccontiamo di Cdo Opere Sociali e delle tante realtà non profit che si occupano di favorire il protagonismo di ogni individuo nel mondo del lavoro e della società civile.  Raccontiamo di Imprese e persone libere e responsabili in grado di unire le due anime che contraddistinguono la Compagnia: quella profit e quella non profit, che si equivalgono in un contesto sociale ed educativo.

Le attività svolte si possono così sintetizzare: la costituzione di una community in cui le opere, siano esse sociali, educative o profit, possono incontrarsi per imparare, per sostenersi nel cambiamento e per condividere buone pratiche; lo sviluppo di competenze professionali adeguate alla specificità delle opere; momenti di formazione, approfondimento e mutuo aiuto alle persone impegnate nelle opere, sia come volontari che come lavoratori.

SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE

EDITORIAL

A horizon of hope

This year the Compagnia delle Opere is present at the 2024 Meeting with a space that tells a story that began back in 1986. A story that recounts the flowing, over the years, of a friendship between people who, first of all, have searched and are searching for the meaning of what they do, what they encounter, what they hope and what they build. It is a friendship that therefore involves all aspects of life: work, love, study, one’s responsibilities in politics, and the economy. It is what in christian terms is called a vocation. We, like so many others in the world, owe

Se dunque qualcuno dovesse chiederci: che cosa volete dunque dire, che cosa volete dunque fare, che cosa rincorrete, cosa perseguite, voi della Compagnia delle Opere? Noi questo vorremmo dire: che con il fatto cristiano, con l’amicizia che nasce attorno a Cristo, si è introdotta e si introduce nella vita una possibilità di speranza e di significato che riconsegna un orizzonte positivo all’agire umano. Sì, questa è la grande responsabilità che ci sentiamo addosso.

this friendship to the encounter with the Communion and Liberation movement, from which the Cdo draws all its impetus and originality. And it is from this friendship, from our christian friendship, that so many works have originated as an attempt to respond to the needs we encountered. And it is because of this friendship and its desire for good that so many of other religions, and even many non-believers, have opened up and become actively involved. Through the Cdo Arena we wanted to tell of these works and this story. We wanted to show this friendship as a clear and tangible sign of a new sociality. As the stories unfolded, we found ourselves surprised, and will continue to be surprised, at how all these works have the person and his or her desire for happiness at their centre.

So, through the involvement of all these friends, we tell them about Avsi, with whom we share the thought that the primary element of development is education in Italy and Europe. Only by starting from the intrinsic value of the person, which does not depend on circumstances or achievements, is real change possible in the individual, in his community and in the world. We tell about schools through the voice of Cdo Foe, with which we promote a cultural, political and educational commitment in the field of freedom of education. We do this through services aimed at supporting and developing member schools. We wish to

understand and support school works in their management and growth, pooling experiences and becoming a place of comparison and enrichment. Our aim is to intercept new educational needs and demands in order to be able to propose a quick and concrete response. We talk of services to support entrepreneurs’ desire to build. We talk of social enterprises that foster the protagonism of every individual in the world of work and civil society. Free and responsible people are able to unite the two souls that distinguish the Compagnia: profit and non-profit, which are equal in a social and educational context. The activities carried out can be summarised as follows: the constitution of a community where social works can meet to learn, support each other in change and share; the development of professional skills suited to the specificity of the works; moments of training, in-depth analysis and mutual help for people involved in social works both as volunteers and workers. So if someone were to ask us: what do you want to say, what do you want to do, what do you pursue, you of the Compagnia delle Opere? This is what we would like to say: that with the Christian fact, with the friendship that is born around Christ, a possibility of hope and meaning has been introduced and is being introduced into life, which restores a positive horizon to human action. Yes, this is the great responsibility we feel upon ourselves.

SABATO 24 AGOSTO

SABATO 24 AGOSTO

INCONTRI Ieri e domani in Fiera le proposte bi-partisan dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà

Liberiamo la crescita

Investimenti in formazione continua e competenze non cognitive per far fronte alla crisi globale guardando lontano

Più istruzione di qualità uguale più Pil. In un contesto globale di crisi, molti Paesi possono vantare una produttività in sensibile crescita grazie proprio al fatto che hanno puntato moltissimo sulla formazione continua dei lavoratori. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà, ha introdotto così, con questo dato, il primo dei due appuntamenti dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, sottolineando che un tema così non può essere divisivo. Riprendendo i contenuti del documento bi-partisan “Il primo capitale dell’impresa è la persona”, Maurizio Lupi (Noi Moderati) ha rilanciato: «Occorre ribaltare l’approccio culturale che si ha nei confronti della voce ‘personale aziendale’, che non può essere considerata un costo ma un investimento. Per questo motivo abbiamo formulato lo slogan ‘più formi, meno paghi’: l’investimento in capitale umano, soprattutto quello rivolto all’acquisizione

delle non cognitive skills, deve poter essere ammortizzato nei bilanci». Che la situazione attuale sia da modificare radicalmente, se non addirittura da ribaltare, lo confermano i dati ricordati da Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei territori di Intesa San Paolo: nel panorama della forza lavoro italiana (25-64 anni) il livello di istruzione si ferma nel 35% dei casi alla licenza media e per il 20% alla laurea (un dato che ci pone

14 punti al di sotto della media europea). «Eppure», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «il nostro Paese è ricco di intelligenze, non è un caso che le aziende straniere che investono da noi siano interessate al capitale umano. Badano più a quello che ai problemi legati ai sistemi fiscale e giudiziario. Sì, il fattore umano può fare la differenza, e perciò bisogna passare ai fatti, incoraggiando le aziende che lo valorizzano, miglioran-

do l’efficienza della pubblica amministrazione, intervenendo su istruzione e formazione. E anche sulla natalità, perché inverno demografico e crescita non sono due temi slegati. Infine non bisogna dimenticare, e mi rivolgo al sistema bancario, che sono gli imprenditori la scintilla dello sviluppo».

Un cambio di passo sulla formazione è stato auspicato anche da Elena Bonetti (Azione), che ha sottolineato la necessità che la politica sia capace di interrogarsi sui cambiamenti d’epoca e di attivare processi con effetti anche lontani. Marco Osnato (FdI) ha ricordato alcune iniziative già avviate e in particolare la proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alle imprese in discussione in Parlamento. Prossimo appuntamento proposto dall’Intergruppo: domani alle 13 sui temi dell’educazione e delle competenze non cognitive con il segretario del Censis, Giorgio De Rita, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara e parlamentari..

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INCONTRI ll ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a confronto con l’impresa

L’Italia che produce

«Il nostro sistema zootecnico merita pieni voti, sia in economia che in ambiente»

di Giuseppe Rosetti

«Inostri allevamenti sono i più sostenibili del pianeta». Intervenendo ieri nel corso dell’incontro “Qual è l’essenziale nella sostenibilità?”, al quale hanno partecipato anche alcuni imprenditori, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha speso parole di stima ed elogio per le nostre aziende zootecniche. Quanto al concetto di “sostenibilità”, il ministro ha voluto sottolineare che viene troppo spesso riferito esclusivamente all’ambiente, mentre esiste per esempio anche una sostenibilità economica. «Con l’agricoltura», ha detto Lollobrigida, «otteniamo produzione di cibo ma anche la protezione di un territorio. L’obiettivo da perseguire è insomma una sostenibilità sia economica che sociale e ambientale. Si può sempre fare di più dal punto di vista ambientale, ovviamente, ma i cittadini dovrebbero essere disposti a pagare un prezzo più alto». Insiste poi il ministro: «Siamo la nazione più virtuosa

in termini di controllo, verifiche e regole sul cibo. Del resto è questa la strada per rafforzare sempre di più i nostri prodotti sui mercati internazionali. Sì, esistono pochi produttori che non rispettano le regole. A fronte però di centinaia di migliaia che contribuiscono a mantenere in piedi l’economia di questo Paese. Peccato che siano i primi ad attirare i media e non questi ultimi». Secondo Lollobrigida la prospettiva di regole più stringenti

dal punto di vista ambientale può indebolire proprio quelle realtà produttive rispettose di ambiente e lavoro. Conclude il ministro: «L’Italia si presenta al G7 dell’agricoltura che si terrà a settembre a Ortigia con le carte in regola e il ruolo di avanguardia europea. Tocca alla politica continuare a favorire il passo delle aziende rafforzando la sinergia tra Stato, cittadino e imprese. Solo così possiamo competere a livello mondiale».

SUCCEDE AL MEETING Con

l’Uganda sull’ambiente

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha incontrato ieri al Meeting il ministro dell’Agricoltura della Repubblica dell’Uganda, Fred Bwino Kyakulaga, per definire una collaborazione tra i due ministeri nell’ottica di sostenere lo sviluppo e la transizione ugandese nel settore ambientale. Il confronto fa seguito al bilaterale tra il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani e la prima ministra Ugandese, Robinah Nabbanja. Pichetto ha confermato il sostegno del Mase, in sintonia con il ministero degli Esteri, per trasferire nel paese ugandese sistemi e pratiche ambientali virtuose, nell’ambito degli strumenti di cooperazione internazionale, soprattutto sul trattamento dei rifiuti, in ottica di diffusione delle best practice nel settore dell’economia circolare. Il titolare dell’Ambiente ha sottolineato la disponibilità a dare seguito a un gruppo di lavoro con il paese ugandese per definire un programma di cooperazione a supporto della realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e ambientali.

SABATO 24

INCONTRI L’intervento del presidente della Corte costituzionale

Bilanciare sempre diritti e valori

Augusto Barbera: «Superiamo la logica del bipolarismo etico che tanti guasti sta provocando al Paese»

di Lucio Bergamaschi

«N el nostro lavoro (non sempre facile) cerchiamo di superare la logica del bipolarismo etico che tanti guasti sta provocando bilanciando sempre diritti e valori». Lo ha detto Augusto Barbera, presidente della Corte costituzionale intervenendo all’incontro “La Costituzione come bene comune”.

«La Corte» ha proseguito Barbera «è spesso chiamata a salvaguardare beni comuni in settori spesso di sensibile rilievo per la modernizzazione sia dell’economia, sia delle relazioni sociali ma sempre tenendo conto che la suprema espressione della volontà popolare e il miglior interprete della sensibilità sociale è il Parlamento. Con le due decisioni sul fine vita ad esempio si è tentato di operare un bilanciamento tra diritti e valori. Un equilibrio – a detta di Barbera – non molto distante rispetto a quello cui, nel 1975, dovette ricorrere la Corte costituzionale di fronte al tema della interruzione della gravidanza (la Sentenza

n.27 del 1975 che avrebbe ispirato poi la legge n.194 ndr)».

«Recentemente siamo intervenuti anche sulla maternità surrogata» ha proseguito il Presidente «e qui la Corte è stata nettissima: si tratta di reato ma anche qui è necessario un bilanciamento con i valori della persona tutelati dall’art. 2 della Costituzione che se da un lato impongono di vietare questa intollerabile pratica, dall’altra invitano a perseguire il “miglior interesse” dei figli garantendo ad essi la continuità genitoriale per quanto possibile. Cito, inoltre, fra le decisioni dell’ultimo anno, la sentenza sulla affettività in carcere (sentenza n.10 del 2024 ndr.). Con essa la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la legge sull’ordinamento penitenziario nella parte in cui esclude il diritto all’intimità del detenuto con i suoi congiunti. E questo ricollegandosi al principio costituzionale che la pena non può ledere la dignità umana. L’effettiva applicazione del principio è tuttavia subordinata al tipo di reati e alle esigenze di sicurezza dei detenuti».

INCONTRI Il commissario Paolo Gentiloni e altri appuntamenti

Sulle riforme istituzionali Barbera ha mantenuto invece il più stretto riserbo essendo pendenti ricorsi e giudizi di legittimità referendaria. «Mi pare di capire» ha commentato al termine Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà «che la Corte costituzionale stia invitando la politica a fare il suo mestiere. Su alcune materie come quelle di rilevanza etica ma anche in campo economico e istituzionale è urgente che il Parlamento legiferi in modo chiaro».

Il futuro dell’Europa

La casa comune cresce, ma va rafforzata. Come? Se ne continua a discutere

di Leonardo Caruso

Il Meeting, da sempre punto di riferimento per il dibattito culturale internazionale, ha dedicato ampio spazio al tema dell’Europa. Le conversazioni e le riflessioni si sono concentrate sull’identità europea, sul ruolo dell’Unione e sulle sfide che il vecchio continente deve affrontare in un mondo in continuo mutamento.

«L’Europa è la casa delle comunità pensanti» ha affermato Luca Farè, della Fondazione per la Sussidiarietà.

«Oggi il nostro continente è chiamato a ridefinirsi, a trovare nuove strade per crescere e prosperare in un contesto globale sempre più complesso». Con questa prospettiva di una “comunità di comunità”, una casa per idee, persone ed ideali Farè ha introdotto l’incontro “Europa: fra crescita ed incertezze”, cui hanno partecipato Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’economia,

e Lorenza Violini, docente di diritto costituzionale all’Università statale di Milano. Gentiloni ha tracciato un quadro delle sfide affrontate dall’Unione Europea negli ultimi anni: dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dalla transizione energetica all’inflazione. Nonostante le difficoltà, l’Europa ha dimostrato una notevole capacità di reazione, rafforzando unità e solidarietà. «Abbiamo fatto cose importanti», ha sottolineato Gentiloni che poi ha ricordato come sia comunque necessario rafforzare la sovranità dell’Europa, ribadendo che «i veri patrioti sono i veri europeisti». Il Commissario ha ricordato anche che serve uno sforzo maggiore per affrontare le sfide come il cambiamento climatico o la protezione dei diritti dei cittadini europei.

La domanda sollevata da Gentiloni nel suo intervento («Come rilanciamo la nostra ambizione europea?») diventa l’interrogativo attorno al quale al Meet-

ing si continuerà a discutere in incontri come “Cantiere Europa” (oggi, ore 13 Sala Conai A2) e “Mercato Unico, Euro, Pnrr: quale sviluppo economico per la Ue?” (domani, ore 17 Sala Neri Generali-Cattolica) che offriranno l’opportunità di approfondire questioni cruciali come il futuro del mercato unico, il ruolo dell’euro e le prospettive di sviluppo economico dell’Unione Europea.

ISTITUZIONI

Cinque ministri in Fiera

Passerella di ministri e personalità politiche ieri nei saloni della fiera. A cominciare da Annamaria Bernini (Università e Ricerca), per proseguire con Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente) e Giancarlo Giorgetti (Economia). Nel pomeriggio sono intervenuti il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni, già Presidente del Consiglio. Protagonisti di un incontro su “Welfare al bivio” il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e l’ex governatore dell’Emilia Romagna oggi eurodeputato Stefano Bonaccini.

VIOLANTE

Una luce nel buio

«Ci sono 56 guerre in corso, siamo circondati dalla morte: ci stiamo abituando ad essa?». Vita e morte, bene e male, speranza. Questa volta Luciano Violante non è intervenuto al Meeting per sviscerare questioni giuridiche, istituzionali o politiche. Nell’incontro a due voci con Elvira Parravicini, neonatologa al Columbia University Medical Center, ogni giorno alle prese con bambini con gravi malattie genetiche, l’ex magistrato ha parlato di sé, aprendo il cuore fino a dire che è giunto il tempo «in cui dobbiamo dare una mano a nostro Signore nella lotta contro il male. Siamo chiamati a difendere la vita, che è in pericolo». Il libro scritto di recente da Violante si intitola “Ma io ti ho sempre salvato”: è la frase che sua madre gli aveva ripetuto prima di morire. Ci sono pagine dedicate alla morte della moglie Giulia, pochi mesi fa. Ancora una volta dolore, attraverso il quale sorprendentemente – almeno così si comprende dalle parole di Violante – si manifesta un filo di speranza, che poi è un inizio di vittoria del bene sul male.

SABATO 24 AGOSTO

IN

FIERA Le iniziative del ministero della Cultura tra canto lirico e tecnologia

A tutela dei tesori italiani

L’opera ammessa nel Patrimonio Unesco. E nasce un’app per tutti i musei nazionali

di Jacopo Loretelli

Il Meeting nasce come incontro di popoli e questo significa necessariamente confrontarsi tra posizioni di pensiero, usi e costumi differenti. Il padiglione del ministero della Cultura, posizionato nella Hall Sud, mette in risalto due aspetti fondativi di ogni civiltà: la musica e il sistema di archiviazione delle informazioni, ovvero i musei. Il canto lirico rappresenta una delle più grandi tradizioni italiane, costituendo un ponte di mediazione intergenerazionale che si estende sopra le barriere linguistiche e sociali. L’inserimento nel Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, avvenuto nel dicembre 2023, testimonia il desiderio di mantenere viva la sua storia e di promuoverla a livello globale. Solo nel mese di giugno, il Mic ha dedicato all’Opera italiana due grandi eventi, trasmessi in mondovisione dalla Rai, con la partecipazione straordinaria del maestro Riccardo Muti. Il pri-

mo ha avuto luogo nell’Arena di Verona e vantava ben 160 professori d’orchestra e 300 artisti del Coro dalle Fondazioni lirico sinfoniche italiane. Il secondo, intitolato “Puccini secondo Muti”, ha visto il celebre direttore guidare l’orchestra Cherubini, formata eccezionalmente da 120 musicisti che hanno accompagnato

le esibizioni dei più celebri cantanti d’opera sul palcoscenico allestito alle Mura storiche di Lucca.

Tutelare i tesori del passato è un risultato importante, valorizzarne i contenuti integrando le tecnologie del presente garantisce esiti meravigliosi. L’app Musei Italiani viene creata con il proposito

di avvicinare l’utente al vastissimo patrimonio culturale da cui è circondato e che, a causa dell’offerta esagerata presente nei confini nazionali, viene spesso ignorato. L’applicazione, disponibile gratuitamente, è stata sviluppata dalla Direzione generale Musei grazie ai fondi del Pnrr. Offre un servizio agile e intuitivo per visitare le bellezze custodite lungo tutto lo Stivale, che conta oltre 400 istituti statali registrati nel sistema. L’interfaccia grafica elementare ma accattivante permette di semplificare al minimo la fase di esplorazione delle sue numerose funzionalità, studiate nel dettaglio in modo da soddisfare i criteri di inclusività. L’applicazione consente agli utenti di accedere a informazioni sempre aggiornate e ufficiali e permette l’acquisto online dei biglietti di ingresso, migliorando la fruizione dell’esperienza museale.

UN’ITALIA CHE COOPERA Nuove malattie minacciano il benessere delle comunità rurali. Ma una risposta è possibile

Alimentazione per la salute

In Africa aumentano diabete e ipertensione. Ecco perché c’è bisogno di prodotti agricoli nutrienti e resistenti

di Beatriz Casett Mazon e Claudia Rinaldo

“Alimentazione e salute in Africa: un binomio necessario”. Questo il contenuto di un evento organizzato in Arena Internazionale C3 dal Ciheam Bari in collaborazione con Cuamm-Medici con l’Africa e Save The Children Italia per evidenziare l’importanza di una corretta educazione alimentare in quei paesi africani dove i sistemi sanitari sono ancora destrutturati e fragili.

In Africa, le malattie non trasmissibili sono spesso in aumento, a causa di comportamenti alimentari e stili di vita scorretti. C’è bisogno dunque di investire nelle comunità locali, per diffondere i valori di uno stile di vita sano, assumendo cibi locali come patate dolci e manioca. A sostenerlo è Dante Carraro, direttore dell’Ong Medici con l’Africa, perché questo tipo di alimenti potrebbe aiutare ad

arginare malattie come l’ipertensione e il diabete, che sono aumentati del 10% nell’ultimo decennio.

Biagio di Terlizzi, direttore aggiunto del Ciheam Bari, ha evidenziato come la cooperazione internazionale allo sviluppo possa giocare un ruolo cruciale, unendo conoscenze e competenze in campo medico e agricolo. Anche la riscoperta di prodotti agricoli tradizionali, ritenuti più nutrienti e resilienti al cambiamento climatico, l’adozione di diete più sane e complete e la prevenzione e il trattamento delle patologie, rappresentano aspetti che possono migliorare le condizioni di salute e il benessere delle comunità rurali dell’Africa, con particolare riferimento a quelle fragili e vulnerabili.

Daniela Fatarella, direttrice generale di Save The Children Italia, ha posto invece l’attenzione sul nesso tra sicurezza alimentare e salute di bambine e bambini. La problematica della cattiva alimenta-

zione ha infatti due facce: da una parte, porta 37 milioni di bambini sotto i 5 anni al sovrappeso, dall’altra 64 milioni ad essere sottopeso, costituendo, in entrambi i casi, uno svantaggio che condizionerà il loro futuro.

Per arginare quest’ultima situazione, assai critica, è necessario aiutare le popolazioni a sviluppare una resilienza economica, affinché le comunità riescano a sostenersi autonomamente, resistendo anche agli shock climatici, in modo tale che non si trovino improvvisamente in situazioni di perdita totale. A questo proposito, per esempio, in Malawi, sono stati realizzati orti comunitari che permettono di generare entrate, ma anche produrre alimenti nutrienti e salutari, introducendo un nuovo modo di concepire il sistema agricolo e pastorizio.

Infine ha preso la parola Bernard Kakala, medico Cuamm in una clinica per malattie croniche in Tanzania, raccontando

come uno dei principali problemi riguardi la mancanza di informazione sui fattori di rischio legati a questo genere di malattie e su abitudini alimentari scorrette che ne aumentano il tasso di incidenza.

SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?

INCONTRI Il manifesto di Medicina e persona e Banco farmaceutico sul tavolo del Governo e delle Regioni

Sanità in crisi: l’ora delle proposte

Oggi incontro e collegamento con il ministro della Salute Orazio Schillaci. «Riforma da progettare insieme»

di Gianfranco Giuliani

Un giudizio e una proposta. Anzi, più di una. Perché rifondare il sistema sanitario in Italia è possibile, ma a una condizione: non ridurre il confronto all’eterno braccio di ferro sull’entità e sulla distribuzione di risorse economiche indispensabili, certo, ma che, da sole, non possono essere la soluzione. Serve altro per ripartire. Il dialogo decollerà oggi al Meeting (ore 19, sala Gruppo Fs C2), nel corso di un incontro a cui contribuirà da Roma il ministro della Salute Orazio Schillaci. Sul palco i governatori della Lombardia, Attilio Fontana, e della Toscana, Eugenio Giani, insieme con il direttore di Agenas Domenico Mantoan, il direttore Ufficio nazionale per la pastorale della salute Massimo Angelelli e Michele Castelli, professore di politica

sanitaria all’Università Milano Bicocca. A loro sarà consegnato il manifesto “Per una nuova sanità”, sottoscritto dall’associazione Medicina e persona e dal Banco farmaceutico, un documento strategico, presentato a Rimini pochi giorni fa e subito diventato virale nella versione video lanciata su piattaforme e circuiti social. L’incipit non fa sfoggio di diplomazia: «Il nostro sistema sanitario è in crisi e la situazione, già drammatica, si è aggravata con la pandemia del 2020».

Manca personale, mancano posti letto, mancano per gli ospedali e la medicina del territorio.

Tutto vero ma, avvertono i sottoscrittori, «a essere in crisi non è soltanto il portafoglio sanitario, ma il senso stesso di cosa significhi prendersi cura di chi è malato». E allora, da dove ripartire? Non dal rifiuto della malattia, dalla pretesa di guarigio -

ne, dalla censura di vecchiaia, fragilità, e disabilità.

«Innanzitutto occorre riscoprire il concetto fondamentale di cura, che è una relazione, il punto di comunione tra chi cura e chi è curato, un amore al destino totale dell’uomo». Non una prestazione ma un gesto, a volte reciproco, di carità. Chiaro il giudizio. E le proposte? Marco Trivelli, esponente di punta di Medicina e persona, moderatore dell’incontro, avrà il compito di sintetizzarle.

«Oggi sono in pericolo i tre pilastri su cui poggia il nostro servizio sanitario: universalismo, equità di accesso e uguaglianza. Destinare più risorse alla sanità è necessario, ma da solo non basta. Quelle risorse devono essere impiegate con criterio in progetti duraturi e utili, con visione strategica e riduzione degli sprechi». Perché le liste d’attesa – ma è solo un

esempio – «sono gravate da un ingente numero di prestazioni spesso inappropriate e senza continuità, generando inefficacia e sperperando il denaro di tutti».

Decisivo poi investire nella formazione dei professionisti della salute e rivedere il rapporto tra «sanità pubblica e sanità privata da considerare a sistema» avviando «dinamiche di co-progettazione» estese ai soggetti del terzo settore che «già oggi copre almeno un quinto della richiesta sanitaria del Paese e tiene viva la dimensione solidale che ha qualificato la nostra civiltà».

La bellezza della fragilità

Nella mostra “Hospice, storia di una Russia sconosciuta” uno sguardo di speranza che oltrepassa il dolore fisico e psichico

di Laura Danieli

Il primo aspetto che colpisce entrando alla mostra “Hospice, storie di una Russia sconosciuta” è la “bellezza”. Un raggio di sole tra i capelli, un sorriso, un abbraccio. Questo è in fondo il messaggio principale della mostra: si può trovare e creare bellezza, anche dove uno meno se lo aspetta, ovvero anche in contesti di fragilità fisica e psichica. Ambiti che ancora oggi vengono spesso percepiti come separati dall'esperienza quotidiana. È però proprio Giovanna Parravicini, una delle curatrici della mostra insieme a Maria Teresa Fumagalli e Carlotta Dorigo, a ricordare che «la fragilità è un destino di tutti».

liative e l’accompagnamento al fine vita.

Le guide che accompagnano la visita fanno notare che questa è una lotta per il «riconoscimento della persona viva»; la vita e la morte sono entrambi miracoli e vanno vissuti con uguale intensità.

Protagonista della mostra è l’hospice pediatrico “La Casa del Faro”, che apre una finestra su una Russia inattesa, fatta

di cura e tenacia.

Il nome della casa Giovanna Parravicini lo spiega così: «Quando ti arriva una diagnosi negativa è come se ti sentissi improvvisamente su una nave in tempesta, smarrito. Il faro non risolve il problema del cammino, ma è una luce che ti accompagna».

Una racconto, quello della mostra, che

Come tante mostre anche questa si arricchisce del contributo dei visitatori. È la stessa Maria Teresa Fumagalli a parlarci di una giovane specializzanda di medicina che, proprio durante la visita, ha compreso di dover cambiare la propria vita perché le domande che in lei sono emerse erano troppo importanti per non lasciar loro spazio nel lavoro quotidiano. Perchè venire alla mostra? Per trovare ispirazione, per esempio, in Vera Millionshchikova, fondatrice del primo hospice di Mosca, che ha iniziato senza nessun progetto e ha finito per “fare sua la ferita degli altri”. 7 SABATO 24 AGOSTO

Ricercare la perfezione è impossibile, eppure è proprio ciò che nazioni come la Russia hanno cercato di fare. Fino agli anni ’90 tutti coloro che erano giudicati come “difettosi”, fossero persone con disabilità o mutilati di guerra, dovevano essere nascosti allo sguardo pubblico. A contare erano solo le apparenze. È stata la società civile stessa a condurre una battaglia in Russia per le cure pal-

intreccia vite tra le più disparate, ad esempio quella di Lida Moniava, che da ragazza sognava di fare qualcosa di grande, e Frederika de Graaf, psicologa che con la sua grinta non si è fermata di fronte a nessun ostacolo. Saranno proprio Moniava e de Graaf ad intervenire al Meeting oggi nell’incontro dal titolo “La cura dei fragili e la costruzione della società civile” alle 12 all‘Auditorium isybank D3.

INCONTRI Educatori, esperti e politici a confronto su un quadro sempre più allarmante

Ragazzi fragili, risposte possibili

Uno su due vive un disagio psicologico. Le strade per sbloccare la paura della realtà

L’educazione è il pane dell’anima, ma sembra non bastare nella creazione di un benessere solido per la popolazione in età scolastica. Numeri alla mano, Francesco Belletti, direttore del Centro italiano studi famiglia, dipinge il quadro allarmante del disagio psicologico che vive il 49,9% dei giovani post Covid. Ragazzi fragili, traditi dalle generazioni passate, vittime di un sistema che mira alla performance e quindi in grande difficoltò nel costruire la loro identità. Per superare una visione cinica del mondo, è necessario capire quali sono gli strumenti e le risposte possibili che aiutino a scoprire il significato che si nasconde dietro alle sfide della vita.

Per Dario Odifreddi, presidente del Consorzio Scuole Lavoro, una via possibile è mettere in gioco il proprio talento: attraverso l’operosità e il lavoro si possono assecondare le proprie passioni, sbloccare la paura della realtà ed essere edu-

cati al valore della libertà. Il lavoro non va confuso con la questione dello stipendio e della performance, ma va inteso come un banco di prova per sfidare e vincere la paura di deludere sé stessi, dimostrando il valore della propria identità.

Secondo Silvio Cattarina, psicologo e fondatore di diverse realtà sociali tra cui L’Imprevisto, avere a fianco qualcuno che ci ricordi che la vita non finisce, che il

Covid termina, che le guerre cesseranno è fondamentale per capire quanto il cuore ci grida e sussurra. In questo troviamo il ruolo di genitori e insegnanti, che devono collaborare e accompagnare i ragazzi nella costruzione dell’identità adulta. Il metodo educativo dovrebbe prevedere il coinvolgimento di persone competenti, desiderose di stare in mezzo ai ragazzi complicati e fragili rendendoli protagoni-

sti e non solo destinatari dell’atto educativo. Don Elio Cesari porta la testimonianza di Valerio, un ragazzo della comunità Kayros, che con il giusto supporto ha potuto terminare gli studi nonostante un arresto nel 2020, senza spegnere la sua energia e potendosi fidare nuovamente degli adulti. Nessuno, quindi, basta a se stesso e nessuno basta da solo. Come ha sottolineato il vice ministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci «la “società liquida” minaccia la costruzione di relazioni forti, essenziali nel modello della “Compagnia dell’anello”, che consentono di conoscere l’altro, trovando tasselli della propria identità». Perché per educare servono sì politiche mirate riferite a scuola, lavoro, risorse umane, ma certamente anche speranza, fiducia e spazi di responsabilità e protagonismo. Servono legami concreti e solidi, in cui sentirsi liberi anche di provare e sbagliare.

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SABATO 24 AGOSTO

INCONTRI Una storia di speranza raccontata dallo scrittore irlandese Colum McCann nel bestseller Apeirogon

Due padri amici per la pace

Rami, israeliano, e Bassam, palestinese: un legame più grande del dolore per la perdita delle figlie in guerra

Papa Francesco, ricevendo in marzo l’israeliano Rami Elhanan e il palestinese Bassam Aramin, li aveva proposti come esempio di una pace possibile. «Qui oggi ci sono due persone, due papà: uno israeliano e uno arabo. Ambedue hanno perso le loro figlie in questa guerra e ambedue sono amici. Non guardano all’inimicizia della guerra, ma guardano l’amicizia di due uomini che si vogliono bene e che sono passati per la stessa crocifissione». Parole risuonate ieri in Auditorium isybank in un video dell’incontro moderato da Alessandro Banfi: con lui, sul palco, c’erano proprio quei due padri che oggi si battono per la pace e la giustizia attraverso l’associazione The Parents Circle, e lo scrittore irlandese Colum McCann, che ha raccontato la loro storia nel bestseller Apeirogon (un poligono dai lati infiniti come gli elementi che contrappongono

i due popoli in Terra Santa). Attenta e commossa la platea, specie quando sul maxi schermo sono apparse le foto delle piccole Smadar, uccisa a 14 anni nel 1997 in un attentato di Hamas a Gerusalemme, e Abir, colpita nel 2007 a 10 anni dal proiettile di gomma di un soldato israeliano mentre tornava dalla scuola. I loro due papà dunque hanno pagato il prezzo più alto, ma il dolore dell’uno si è rispecchiato in quello dell’altro permettendo anche di scoprire l’umanità altrui. Da qui nasce un appello comune alla riconciliazione ma anche la convinzione che sia necessaria la fine dell’occupazione israeliana dei Territori. Bassam: «Sì, per poter convivere assieme bisogna porre termine a questa occupazione, altrimenti continueremo a sacrificare le vite dei nostri bambini per proteggere le pietre di Gerusalemme. Che cosa è più importante? Le vite o le pietre sacre? Se odii solo il tuo nemico non fai altro che uccidere te stesso».

Rami è d’accordo, conscio di quanto la sua posizione appaia scandalosa in Israele: «Non è scritto che il nostro destino sia continuare a ucciderci gli uni gli altri, tutti hanno il diritto di essere rispettati come esseri umani. Tra l’odio e il perdono c’è qualcosa di mezzo che si chiama riconciliazione. Quando andiamo assieme nelle scuole e io ebreo parlo in arabo mentre Bassam parla in ebraico, potete vedere le crepe che si aprono nei muri. E se anche solo un bambino fa sì con la testa, è già un miracolo, già una speranza». McCann: «Ho pianto la prima volta che ho sentito Rami e Bassam. Raccontavano la storia delle loro figlie per tenerle in vita. Qualcuno potrebbe pensare che loro sono due persone improbabili, ma dimostrano che dove c’è l’impossibile c’è anche il possibile. Dopo la guerra chi avrebbe pensato a un’ambasciata tedesca in Israele e una israeliana in Germania?».

INCONTRI Un lavoro nato dall’analisi di 350 registrazioni dei discorsi del fondatore di Cl

“E voi chi dite che io sia?”

Padre Mauro Giuseppe Lepori ha presentato il nuovo podcast con la viva voce di don Giussani che spiega il Vangelo

di Chiara Ricciolini

«Bisogna discendere agli inferi perché Cristo ci raggiunga. Cristo che è uomo, carne ma anche infinito». Questo è uno dei commenti di Padre Mauro-Giuseppe Lepori che hanno contraddistinto la presentazione delle otto puntate del podcast “E voi chi dite chi ‘io sia?” di Chora Media, curato da Michele Borghi, che uscirà a settembre dopo il successo del primo podcast sulle lezioni di Don Giussani “Il senso religioso”. «La base di partenza» ha spiegato Borghi «sono le 350 registrazioni da cui abbiamo pescato i commenti ai vangeli di Giussani tratti da esperienze diverse, esercizi agli universitari, incontri pubblici. Mentre ascoltavo gli audio mi veniva in mente un uomo che con le sue parole tratteggiava dei quadri. La nostra preoccupazione era dare uno sfondo a questi quadri, dare le coordinate della narrazione all’ascoltatore».

Un podcast rivolto, come lo erano le parole di Giussani, a tutti, anche ai non credenti. Perché la base di partenza è il cuore, la verità, la ricerca che è uguale in ogni uomo e parla a tutti. Un Gesù che è soprattutto uomo nei racconti di Giussani. «Lui parla delle vicende di Gesù con la stessa passione con cui parla dell’uomo» ha commentato padre Lepori «In questo racconto si incontrano le vicende di Gesù ma sono esperienze che tutti noi facciamo quotidianamente. Il racconto di Giussani è pieno del gusto di vivere, di gioia. È la storia di un uomo che ha vissuto pienamente». Un incontro, quello con Cristo, che non può avvenire cercando di risalire dagli inferi, ma accogliendo la discesa di Cristo verso di noi. Il suo Zaccheo padre Lepori l’ha trovato in carcere, attraverso delle lettere. «Io sono il primo Zaccheo, sono io Pietro e il ladro in croce, la prima samaritana che incontro» ha detto Lepori «Per accettare che la cosa più im -

portante è l’apertura alla salvezza. Perché la dignità dei redenti è più grande della dignità dei santi». «Uno Zaccheo che mi aiuta molto in questi tempi» ha proseguito Lepori «è un carcerato, con cui è nata una corrispondenza. Lui mi testimonia la libertà di chi si lascia salvare». È un bene essere crocifissi. «Lui è innocente» ha spiegato «perché nessuno è così libero come chi dice sì alla condizione in cui si trova. La offre e scopre in essa una positività che è l’annuncio di Cristo».

Una fede, quella descritta da Giussani nel racconto dei Vangeli, che è semplice, come spiega ancora Lepori, che a Pietro, che quando deve porre la prima pietra si spaventa davanti all’impresa, chiede solo per tre volte la risposta alla domanda «mi ami tu?». Gesù chiede solo questo, un attimo del nostro amore.

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IN MOSTRA Poesie, citazioni e filmati a 50 anni dalla morte di Pär Lagerkvist

Barabba, fratello mio

La tormentata ricerca di Dio nell’opera dello scrittore svedese premio Nobel per la letteratura

di Cristina D’Ellena

Incontro, desiderio, solitudine, male, amore, natura, “tu”. Parole semplici, quotidiane, eppure capaci di destare interrogativi che toccano tutti, tanto da rappresentare il cuore dell’esperienza umana. Sette parole che corrispondono alle sette sezioni della mostra “Se credi in Dio e nessun Dio esiste” (padiglione A3), che nasce dall’idea di confrontarsi con queste tematiche a partire dall’opera di Pär Lagerkvist (1891-1974), scrittore svedese autore del famoso romanzo Barabba e insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1951. L’autore fece infatti di questi temi la colonna portante dell’intera sua produzione letteraria, dando voce all’inquietudine e alla percezione tormentata che aveva del vivere, in una continua ricerca esistenziale qui attestata anche dal sottotitolo voluto per la mostra, “Assenza e domanda in Pär Lagerkvist”.

La mostra, realizzata a 50 anni dalla

morte dell’autore svedese, è nata dalla collaborazione dei curatori con alcuni ragazzi degli atenei di Milano e di Stoccolma. Nell’allestirla, raccontano i volontari (per lo più studenti univer-

sitari) che la spiegano, è stato scelto di lasciare più spazio possibile ai testi dell’autore, con pannelli che riportano citazioni non solo da Barabba, ma anche da poesie e da altri romanzi

dell’autore svedese come Mariamne e Il sorriso eterno. La quasi totale assenza di commenti fa sì che sia Lagerkvist stesso a parlare direttamente al visitatore. Unico accompagnamento ai testi dello scrittore sono alcune fotografie in bianco e nero, scelte e in parte scattate dai curatori per guidare al meglio il percorso.

All’ingresso della mostra un video propone i punti di vista di alcuni critici svedesi, nonché le opinioni dello scrittore Daniele Mencarelli e di don Luigi Giussani al quale l’autore è sempre stato molto caro: dalle teche Rai è stato recuperato un filmato d’archivio con una sua intervista. All’interno della mostra invece vengono proiettate alcune sequenze significative del famoso film girato da nel 1953 da Alf Sjöberg e sceneggiato dallo stesso Lagerkvist. La mostra, in sostanza, mette al centro il tema della ricerca inesauribile che caratterizza l’esperienza dell’uomo, e in questo senso si lega al titolo del Meeting.

C’È UN’ITALIA CHE COOPERA

Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha lanciato nel marzo 2024 l’iniziativa “Food for Gaza”, per fornire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza e contribuire in prospettiva alla ricostruzione materiale e sociale della Striscia.

L’iniziativa è realizzata con il coinvolgimento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), il Programma Alimentare Mondiale (PAM) delle Nazioni Unite e la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICROSS)

L’iniziativa si concentra sui bisogni chiave della popolazione civile, in particolare cibo e assistenza medica. Nel farlo coinvolge diverse eccellenze del Sistema Paese, impegnate nei settori della sicurezza alimentare e della sanità. Il primo volo Food for Gaza carico di oltre 60 tonnellate di aiuti è arrivato ad Amman il 18 luglio.

Da ottobre 2023, l’Italia ha stanziato 55 milioni di euro per interventi umanitari nella Striscia ed è in prima linea nel prestare assistenza ai civili stremati dal conflitto. Già alla fine di ottobre sono giunti in Egitto, per il successivo trasporto a Gaza, i primi aiuti umanitari grazie a due voli C-130 dell’Aeronautica Militare partiti da Brindisi con beni di prima necessità provenienti dallo stock della Cooperazione italiana presso la locale base umanitaria UNHRD (PAM).

L’Italia ha inoltre inviato al porto egiziano di Al-Arish per oltre due mesi un’unità della Marina Militare con a bordo un ospedale con TAC e capacità chirurgica e di rianimazione, assistenza e cure mediche a civili palestinesi, in maggioranza bambini e giovani. Il lavoro di squadra di numerosi soggetti del Sistema Italia ha permesso poi di fornire cure mediche indispensabili ai bambini palestinesi accolti presso alcune delle migliori strutture pediatriche italiane.

Rimini, 20-25 Agosto 2024
SABATO 24 AGOSTO

SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?

SABATO 24 AGOSTO

IN MOSTRA L’omaggio all’artista rumeno che più volte fu presente a Rimini

Demetrescu, il ricordo di un amico

Una rassegna fotografica ripercorre le tappe di una lunga storia insieme al Meeting di Davide Amata

«Mi colpisce l’apertura delle sue opere verso la vita, guarda tutto e si lascia interrogare. È un uomo che arriva all’essenza». La volontaria foggiana Stella De Vita spiega sorridente la mostra dedicata a Camilian Demetrescu, poliedrico artista rumeno e storico amico del Meeting a cui è dedicata una rassegna fotografica a cent’anni dalla nascita. «È un omaggio a un amico», spiega Alessandra Vitez, responsabile delle mostre del Meeting. “Quando venne per la prima volta qui, si sentì come liberato dal comunismo vissuto in Romania: cambiò infatti radicalmente il suo modo di guardare all’arte. Al Meeting incontrava i giovani che gli ponevano domande. Queste lo hanno profondamente ferito, nel senso positivo del termine. A cento anni dalla nascita abbiamo condiviso il desiderio della moglie di ricordare una persona che fa pienamente parte della storia del Meeting». La Vitez aggiunge un ricordo personale: «Io lo conobbi

l’ultimo anno che venne a Rimini nel 2002. Era presente in lui una grande profondità nello sguardo: pur avendo attraversato fatti drammatici, tuttavia da lì nasceva la profondità del suo rap -

porto con il mistero». Emanuel Demetrescu, figlio dell’artista, richiama proprio l’origine di questa amicizia con la kermesse riminese: «Quando Giovanni Paolo II venne al

Meeting nel 1982, serviva un luogo allestito con opere d’arte per accoglierlo. Così lo spazio venne allestito proprio con i lavori di mio padre. In seguito tutte le altre sue opere sono nate proprio dalle domande poste dai giovani del Meeting che si sedevano attorno a lui, lo bombardavano di questioni e lui cercava di rispondere. In alcuni casi diceva di dargli del tempo, così ci avrebbe lavorato. Dal 1982 fino al 2002, anno dell’ultima sua mostra al Meeting, tutte le opere di mio padre sono state generate da quegli interrogativi». Il racconto passa inevitabilmente dai lavori di Demetrescu. Spiega Emanuel: «Impossibile Paradiso è per esempio un’indagine su quello che è rimasto dell’idea del paradiso nell’uomo contemporaneo, un’opera che racconta le quattro personalità presenti in ciascuno di noi: la quarta personalità è quella che segue Cristo. Invece l’opera Abbraccio cosmico, esposta in Sala Nervi, nacque come risposta alla tragedia dell’11 settembre e fu mostrata al Meeting nel 2002».

IN MOSTRA Con “L’essenziale è visibile agli occhi” il pittore amato dal Meeting riporta in fiera il suo sguardo sulla realtà

Una finestra su ciò che vale

Tredici dipinti di William Congdon, un inedito da Santorini, una scultura e una videointervista attuale ancora oggi

di Gianni Mereghetti

Tredici dipinti di proprietà della The William G. Congdon Foundation, un inedito proveniente da Santorini riportato in Italia da un collezionista privato e una scultura (la “Pietà laica”) concessa dal Comune di Buccinasco. Sono le opere che compongono “William Congdon. L’essenziale è visibile agli occhi”, la mostra curata da Ubaldo Casotto in collaborazione con la fondazione. Ad accompagnarle un’intervista all’autore realizzata, nel 1992, dal curatore.

A colpire subito il visitatore è l’unità tra le immagini e le parole: il parlato di Congdon, infatti, vibra in sintonia con i suoi dipinti. L’idea è quella di far “vedere” con le parole ciò che solitamente si guarda con gli occhi. Così, osservando un dipinto di Congdon e ascoltandolo

parlare, si capisce il perché del titolo, provocatorio: “L’essenziale è visibile agli occhi”. Le parole e le immagini di Congdon fanno parte della medesima esperienza di un uomo che, guardando la realtà, si commuove e, facendo esperienza di essa, la comunica. Questa è l’arte: la ricerca della forma più geniale e nello stesso tempo semplice, così da esprimere l’essenziale di cui si fa esperienza: è una ricerca fisica, sofferta, struggente, una ricerca che sa cogliere nella realtà ciò che commuove e si fa concreta sulla tela dell’artista. Santorini 1955 è un dipinto del periodo in cui l’artista guarda a Mario Sironi, segno della sua apertura a imparare dalla realtà e da chi la vive: quante volte Congdon osservava i bambini perché lo aiutassero a ritrovare la stessa semplicità! In questo dipinto la montagna cupa è il segno della guerra

che si trascina avanti nel tempo: così Congdon è testimone di quanto permane nella coscienza e diviene oggetto espressivo. A Santorini, di fronte alla natura minacciosa, ritrova ciò che ha vissuto dentro il dramma della guerra: un’unità impressionante tra passato e presente.

Finestra è un altro dipinto significativo perché ci dice chi è Congdon: un artista che non si isola, non si chiude nella sua interiorità, ma guarda il mondo e in esso trova ciò che lo commuove, impara dalla realtà intera. Questa mostra ripropone le opere di un grande artista: rivederle oggi commuove, perché quella di Congdon è arte di un’altezza non misurabile; l’artista ha impastato di verità le sue tele, così che riguardarle fa camminare con lui, fa desiderare la stessa intensità del suo sguardo. Congdon torna al Meeting per comin -

ciare, o ricominciare, un cammino che lo porti nel mondo.

VOLTI CHE COSTRUISCONO Letizia Paoli Bardazzi, presidente dell’Associazione italiana centri culturali (Aic)

Come costruttori di cattedrali

«Al Meeting siamo come chi nel Medioevo viveva in catapecchie ma dava il suo contributo»

Letizia Paoli Bardazzi, presidente dell’Associazione italiana centri culturali (Aic), ha incontrato il Meeting nel 1982 con i giessini di Prato, con i quali era in campeggio a Rimini. Da quella prima volta il Meeting è diventato un fatto di educazione permanente per lei e la sua famiglia. Nel 2004, durante la venticinquesima edizione del Meeting, Letizia e la sua famiglia si trovavano negli Stati Uniti d’America e in quell’occasione nacquero i Centri Culturali Americani, sull’idea che “la cultura è il trabocco della vita vissuta.”. Dagli States la Bardazzi, grazie anche alla Fondazione per la Sussidiarietà, iniziò a lavorare per identificare personalità della cultura americana che poi sono state invitate a intervenire al Meeting. Rientrata in Italia, nel 2009 è entrata a far parte della redazione del Meeting. «Vivere il Meeting», racconta, «è fare esperienza della fede che contrattacca la vita e che getta luce su ciò che

accade». Nel 2011 diventa presidente dell’Associazione italiana centri culturali, convinta che esercitare questa funzione come un servizio significhi «partecipare a una vita che non si esaurisce mai e che si alimenta alla sorgente viva dell’incontro con Cristo nella modalità affascinante del carisma di don Giussani». Per la Bardazzi è molto importante quello che i centri culturali fanno durante l’anno riproponendo le mostre itineranti del Meeting, uno dei modi più significativi in cui la proposta del Meeting può riaccadere attraverso una delle sue più belle espressioni. «Il Meeting è una realtà aperta al mondo, offre una cultura cristiana con modi e linguaggi sempre nuovi da scoprire. In quel “Lavorate per questo, pregate per questo, soffrite per questo” di san Giovanni Paolo II sta la sfida di oggi. È l’invito a non stancarsi mai nel portare al mondo ciò che abbiamo incontrato». Quello di cui si fa esperienza al Meeting è un abbraccio e la presidente lo testimonia con la sua passione per tut-

to ciò che accade e con lo struggimento perché questo abbraccio si dilati in tutto il mondo: «Al Meeting siamo tutti come i costruttori medioevali di cattedrali, che vivevano in catapecchie ma davano il loro contributo a costruire cose grandi e meravigliose». Questo dice il senso di tutto ciò che fanno i volontari, anche loro costruttori di una cosa grande attraverso la piccola cosa che fanno, e indica il valore dei tanti che ogni giorno versano una loro donazione al Donaora, dando il loro contributo affinché il Meeting continui a esserci e a offrire una speranza al mondo intero. In questo modo si riafferma il valore delle donazioni per il Meeting, donare è dare qualcosa di sé perché qualcosa di grande che si è visto continui a vivere.

Un’ultima osservazione, d’importanza decisiva: «Da quello che accade al Meeting inizia un lavoro: la bellezza e la vemini sono da riscoprire durante l’anno attraverso un lavoro che le riconquisti».

SPETTACOLI Stasera l’esibizione dei cinque finalisti sotto i riflettori delle Piscine Ovest Illumia

Music Contest, verdetti sul palco

Duecentoquaranta i giovani talenti che hanno affrontato la selezione. «Condividere una passione per farla maturare»

Anche quest’anno il cartellone degli spettacoli ha portato la proposta del Meeting all’esterno dei padiglioni della Fiera. Ancora una volta a Rimini è stata coinvolta tra musica, poesia e teatro, in sinergia con la pubblica amministrazione e con enti come il Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti) di Faenza. Tra l’altro è stato confermato il successo del “Meeting Music Contest”, arrivato alla quarta edizione. Il Meeting ha sempre offerto una ribalta a giovani artisti, un luogo per esprimersi e mettersi alla prova. Questa l’origine del Music Contest, ideato in epoca Covid con un format video che ancora oggi caratterizza la prima fase dell’evento. La finale invece sarà live, oggi, alle 21.30 sul Palco Piscine Ovest Illumia.

L’intento è quello di offrire l’opportunità a giovani musicisti di scambiarsi proposte creative e di entrare in contatto con professionisti che possano

far sbocciare il loro potenziale, offrendo così anche un possibile trampolino per la carriera. È accaduto alla vincitrice della scorsa edizione del Music Contest, La Noce, cantautrice selezionata da Morgan tra centinaia di altri partecipanti, arrivata a collaborare con

Fiorello nel programma “Viva Rai 2”. Duecentoquaranta i giovani talenti provenienti da tutta Italia che quest’anno si sono messi in gioco, solo cinque i finalisti che si esibiranno questa sera: Gea, Irene Rugiero, Luca Fol, Samuela e Sonoalaska.

Otello Cenci, responsabile degli spettacoli del Meeting, mette in luce lo spirito del Contest: «Questi momenti sono fondamentali per capire se ciò che scriviamo nelle nostre camerette, può avere un respiro più ampio. Il confronto è fondamentale per crescere». Il genere non conta, tutti sono accolti, dal jazz fino alla trap. Ciò che importa è la presenza di un messaggio, qualcosa che lasci il segno nell’ascoltatore. Gli inediti dei finalisti sono già disponibili su Spotify. Il vincitore, decretato da una giuria di esperti guidati da Filippo Graziani, potrà registrare il proprio singolo in studio e sarà seguito nella distribuzione. «Essenziale è condividere una passione, con la possibilità di farla maturare», così Otello Cenci suggella il legame tra il Music Contest e il tema centrale del Meeting edizione 2024. Ultima scintilla del ricco programma sarà “Nuova orchestra Santa Balera”, un inatteso incontro tra il tradizionale liscio romagnolo e i ragazzi della generazione Z.

SABATO

IN FIERA Cento laboratori, tre mostre, uno spettacolo ogni sera, una sala lettura e un’area giochi da tavolo

Febbre di vita senza età

«Al Villaggio Ragazzi rivolgiamo ai più piccoli la stessa proposta che il Meeting fa a noi genitori»

di Francesco Capitanio

Durante il Meeting il Padiglione B3 della Fiera è sicuramente il più “vivace”. Bimbi che scorrazzano, ragazzi impegnati in attività varie, palloncini che volano, passeggini in transito che, direbbe Leopardi, «a mirarli intenerisce il core». Questo luogo in cui la vita tracima da tutte le parti è il Villaggio Ragazzi. «Non è appena uno spazio dedicato ai più piccoli, ma è il Meeting a tutti gli effetti», tiene a ribadire la responsabile, Cecilia Torchiana. Lei e un gruppo di altri genitori pensano e curano durante l’anno le iniziative che poi si svolgeranno durante la settimana del Meeting, avendo sempre presente «l’idea di fondo di raccontare ai ragazzi la stessa proposta che viene fatta a tutti coloro che lo visitano».

I numeri del Villaggio Ragazzi sono impressionanti: 100 laboratori (falegnameria, cucina, corsi creativi e per-

sino di medicina) tutti sold out ancor prima dell’inizio; 3 mostre, uno spettacolo teatrale ogni sera cui assistono 500 bambini, una sala lettura, un’area giochi da tavolo, 90 volontari nonché tante altre persone che mettono a disposizione tempo ed energie a partire dalle loro esperienze e competenze. I numeri, come sempre, non dicono tutto. Infatti, sottolinea Cecilia, «Il Villaggio Ragazzi non è pensato solo come un luogo per consentire ai genitori presenti al Meeting di avere un po’ di libertà. Anzi! Nasce dall’attenzione di alcuni tra noi per sé stessi e per i loro figli e questa, in occasione del Meeting, si tramuta in una vera e propria proposta».

I percorsi per bambini e ragazzi, che vengono ideati durante l’anno, prosegue «diventano il paradigma di una attenzione educativa in cui gli stessi genitori finiscono per coinvolgersi e che è l’esito di un lavoro corale di tan -

IN FIERA Aziende e non solo: proposte e progetti di Engineering sulla transizione energetica

ti di noi che liberamente forniscono il proprio contributo. Senza dimenticare la particolare attenzione all’ordine e alla bellezza, cornice indispensabile per rendere questo luogo ancora più godibile e, naturalmente, il prezioso apporto dei volontari».

È tornato, inoltre, come sponsor al Villaggio Ragazzi, uno storico marchio romagnolo. «Tra Yoga e il Meeting di Rimini c’è un elemento comune: le famiglie», spiega Federico Cappi, direttore marketing Retail di Conserve Italia, che detiene il marchio Yoga. «Da sempre siamo attenti a questo mondo, fatto di genitori, bambini e ragazzi, che per Yoga rappresenta il principale pubblico, così come per il Meeting. È questa affinità che rende coerente la presenza di questo nostro marchio alla manifestazione ed è per lo stesso motivo che abbiamo deciso di legarlo al Villaggio Ragazzi».

Strategie digitali per lo sviluppo

L’amministratore delegato Maximo Ibarra sul palco del Meeting con il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin

di Redazione

C

he lo stand di Engineering sia situato nella Hall Sud del Meeting, ovvero nel crocevia in cui si intersecano i flussi del passaggio dei visitatori, assume un significato simbolico. Di fatto la società specializzata in servizi di consulenza digitale e software per le grandi aziende si pone come un punto di snodo per favorire il cambiamento, un facilitatore della trasformazione digitale che oggi è sempre più necessaria per stare al passo con i tempi. Anche quest’anno, per la terza edizione consecutiva, Engineering si è proposta alla platea del Meeting con il suo combinato di competenza a trecentosessanta gradi in ambito tecnologico e la sua visione sulle prospettive di cambiamento delle aziende italiane. In particolare il suo amministratore delegato, Maximo Ibarra, ha partecipato ieri insieme al ministro dell’ambiente

e delle sicurezza energetica Gilberto

Pichetto Fratin e ad altri relatori al convegno sul tema “Transizione energetica: costi e competitività”, argomento di grande attualità considerate le problematiche che in particolare negli ultimi anni l’Italia ha affrontato fra difficoltà legate all’approvvigionamento di gas e petrolio e costi dell’energia che gravano come un macigno sulle bollette di cittadini e aziende. Ebbene, anche nella transizione energetica, così come in tutti i settori della nostra economia, la digitalizzazione rappresenta un abilitatore fondamentale.

Ma la digitalizzazione non è la “semplice” trasformazione in digitale di un processo prima realizzato in analogico: deve diventare parte integrante di ogni tipo di cambiamento pianificato da un’azienda. In altre parole, è la strategia che deve essere pensata e realizzata in digitale in modo da integrare diverse tecnologie (intelligenza arti-

ficiale, cloud, internet of things…) che, insieme, sono in grado di potenziare enormemente la capacità di utilizzare i dati per varie finalità, dal monitoraggio alla gestione all’innovazione. «Non esiste una strategia che possa prescindere dall’utilizzo di tecnologie digitali, ha detto Maximo Ibarra. Il digitale è un insieme di tecnologie e non riguarda un’unica funzione ma l’essenza stessa dell’azienda. Tanto è vero che riguarda tutti gli ambiti, le risorse umane, l’innovazione e sviluppo, il commerciale, la logistica e altro ancora e se un’azienda non è dotata di una piattaforma tecnologica integrata non è nelle condizioni di poter competere». Negli ultimi cinque anni la digitalizzazione ha consentito di ridurre il consumo energetico delle aziende italiane di quasi un quarto e le emissioni di gas serra del 21% ma gli spazi che abbiamo davanti sono ancora molto ampi considerato che i processi di trasfor-

mazione digitale hanno esplicato sino ad oggi solo in parte i loro effetti.

SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?

SABATO 24 AGOSTO

INCONTRI

LA CURA DEI FRAGILI E LA COSTRUZIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE

Ore 12:00 Auditorium isybank D3

Lida Moniava, vicedirettrice hospice pediatrico Dom s majakom (La casa col faro); Frederica de Graaf, medico e volontaria del primo Hospice di Mosca; Giovanni Guaita, sacerdote e monaco Chiesa ortodossa russa. Introduce Giovanna Parravicini, Fondazione Russia Cristiana. Con il sostegno di Tracce

JÉRÔME LEJEUNE, LA LIBERTÀ

DELLA RICERCA DEL BENE

Ore 13:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Angelo Carfì, servizio adulti Sindrome di Down, Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma; Aude Dugast, postulatrice della causa di beatificazione di Jerome Lejeune; Giuseppe Zampino, direttore UOC Pediatria Policlinico Gemelli Roma. Introduce Chiara Locatelli, responsabile di Struttura Semplice per l’assistenza ai pazienti con Trisomia 21, IRCCS Sant’Orsola di Bologna

CANTIERE EUROPA

Ore 13:00 Sala Conai A2 Carlo Fidanza, capo delegazione FdI del Gruppo ECR; Pina Picierno, vicepresidente Parlamento europeo; Nicola Procaccini, co-presidente del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR); Massimiliano Salini, vicepresidente del Gruppo PPE; Antonella Sberna, vicepresidente Parlamento europeo. Modera Andrea Dellabianca, presidente Cdo

MOBILITÀ E RETI

Ore 13:00 Sala Gruppo FS C2

Alfredo Maria Becchetti, presidente Infratel; Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti; Pierluigi Di Palma, Presidente ENAC. Modera Emmanuele Forlani, direttore Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS. Con il sostegno di Ferrovie dello Stato, Airiminum, Anas “UNA RIVOLUZIONE DI SÉ”.

DON GIUSSANI E IL SESSANTOTTO

Ore 15:00 Auditorium isybank D3 Sergio Belardinelli, professore di Sociologia dei processi Culturali e comunicativi, Università di Bologna; S.Em. Card. Kevin Joseph Farrell, prefetto Dicastero per i laici, la famiglia e la vita; Davide Prosperi, presidente Fraternità di Comunione e Liberazione. Introduce Alberto Savorana, responsabile attività editoriali di Comunione e Liberazione. Modera Monica Mondo, autore e conduttore TV2000. Con il sostegno di Ars Aedificandi, Tracce

UN BENE PER TUTTI: VALORIZZARE LA PERSONA CON DISABILITÀ A SCUOLA

Ore 17:00 Auditorium isybank D3

A cura di La Mongolfiera ODV e Sostieni il Sostegno Luigi D’Alonzo, professore ordinario di Pedagogia Speciale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Giulia Guglielmini, presidente Fondazione per la Scuola; Matteo Severgnini, rettore della scuola Regina Mundi, Milano. Introduce Tommaso Agasisti, Politecnico di Milano. Con il sostegno dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore, Tracce

TERRE D’ARABIA:

UN DESERTO PIENO DI VITA

Ore 17:00 Sala Neri Generali-Cattolica

S.E. Mons. Aldo Berardi, vicario apostolico per l’Arabia settentrionale; S.E. Mons. Paolo Martinelli, vicario apostolico per l’Arabia meridionale. Modera Alessandra Buzzetti, corrispondente per il Medioriente di Tv2000

MEETING2024

OGGI IN FIERA

CNEL: PIATTAFORMA DI VALORIZZAZIONE

DEI CORPI INTERMEDI

Ore 17:00 Sala Conai A2

Renato Brunetta, presidente CNEL. Introduce Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà

CAMPIONI DI VITA: L’ARTE DI RIALZARSI

Ore 17:00 Sala Gruppo FS C2

In collaborazione con Osservatorio Nazionale sul Bullismo e il Disagio Giovanile e Gestione

Cittadella srl Giovanni De Carolis, campione del mondo di pugilato; Stefano Maniscalco, campione del mondo di karate; Annalisa Minetti, cantautrice e bronzo paraolimpico; Paolo Pizzo, campione del mondo di scherma. Saluto introduttivo Vittorio Bosio, presidente CSI. Modera Luca Massaccesi, bronzo olimpico taekwondo e presidente Osservatorio Nazionale sul Bullismo e il Disagio Giovanile. Con il sostegno di Cittadella dello Sport

PAPA FRANCESCO, MISERICORDIA

E MISSIONE

Ore 19:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Adina Balan, responsabile di Thalita Kum Europa; Dale S. Recinella, ex avvocato e cappellano nel braccio della morte in Florida; Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Introduce Andrea D’Auria, direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. Con il sostegno di Tracce

LA BELLEZZA DEL LAVORO: UNA QUESTIONE (ANCHE) DI COMPETENZE

Ore 19:00 Sala Conai A2

Marco Abate, rettore UniMarconi; Nicola D’Erario, capo Area Relazioni di Lavoro e Professionalità Farmindustria; Cristiana Poggio, vicepresidente Piazza dei Mestieri; Francesco Seghezzi, presidente Fondazione Adapt; Guido Torrielli, presidente Rete ITS Italia. Introduce Michele Samoggia, senior manager Communication, Sustainability & Public Affairs Philip Morris Italia. Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Farmindustria, Philip Morris Italia, Consorzio Scuole Lavoro

RIFONDARE IL SISTEMA SANITARIO: DAVVERO SOLO UNA QUESTIONE DI RISORSE?

Ore 19:00 Sala Gruppo FS C2

A cura di Medicina e persona. Massimo Angelelli, direttore Ufficio nazionale per la pastorale della salute; Michele Castelli, professore di politica sanitaria, Università Milano Bicocca e Fondazione per la Sussidiarietà; Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia; Eugenio Giani, presidente Regione Toscana; Domenico Mantoan, direttore generale AGENAS. In occasione dell’incontro video-intervento di saluto di Orazio Schillaci, ministro della Salute. Modera Marco Trivelli, Medicina e Persona. Con il sostegno di DOC, Regione Lombardia

I 40 ANNI DEL TEATRO DEGLI INCAMMINATI. IL TEATRO POPOLARE AL MEETING

Ore 21:00 Auditorium isybank D3

Gian Mario Bandera, direttore del Centro Teatrale Bresciano; Franco Branciaroli, attore e regista di teatro; Emilia Guarnieri, cofondatrice Meeting per l’amicizia fra i popoli; Margerita Palli, scenografa e costumista. Introduce Alessandro Banfi, giornalista. Con il sostegno di Tracce

SCUOLA E UNIVERSITÀ: RISORSE UMANE O UOMINI PER IL NUOVO LAVORO?

Ore 21:00 Sala Gruppo FS C2

In collaborazione con Fondazione Fratelli tutti

S.Em. Card. Mauro Gambetti, presidente Fondazione Fratelli tutti; Giovanna Iannantuoni, presidente CRUI; Cesare Pozzoli, vice presidente Fraternità di Comunione e Liberazione e giuslavorista; Roberto Ricci, presidente

INVALSI; Cristiana Scelza, presidente Valore D. Introduce Francesco Occhetta, segretario generale Fondazione Fratelli tutti ARENE

ARTIFICIALE O INTELLIGENTE?

Ore 11:00, Arena Tracce - Pad. A3 Presentazione in anteprima del convegno dell’associazione Universitas-University: Chiavari (GE), 21-24 febbraio 2025 A cura di Universitas-University

DONNE PER L’ESSENZIALE

Ore 12:00 Arena Internazionale C3

In collaborazione con AICS. Martina Albini, responsabile del Centro Studi WeWorld; Amy Dieng Kebe, Programma Agricolo Italia-Sénégal; Valentina Morini, responsabile LVIA, Mozambico; Marco Rusconi, direttore AICS. Verrà inoltre presentata la storia di Sereti Nabaala, attivista comunitaria Maasai (Kenya). Intervento conclusivo di Giorgio Silli, sottosegretario agli Affari Esteri. Modera

Marta Collu, referente genere AICS

IL VOLONTARIATO, UNA REALTÀ GIOVANE

Ore 14:00 Arena cdo C1

Organizzato da Compagnia delle Opere (sociale).

Franco Bagnarol, MoVi; Lorenzo Carnovale, CEO e Founder di JoBobo; Vanessa Pallucchi, vicepresidente di Lega Ambiente; Elisabetta Soglio, Corriere della Sera. Modera Marco Emilitri, Portofranco

IL VIAGGIATORE PARALLELO

Ore 14:00 Arena Tracce A3 Organizzato da Tracce. Incontro con Roberto Salbitani, fotografo. Introduce Luca Fiore, critico d’arte e giornalista

AUMENTARE IL VALORE E LA RESILIENZA DEL CAFFÈ IN AFRICA

Ore 14:00 Arena Internazionale C3

Organizzato da MAECI e UNIDO. Gunther Beger, direttore del Dipartimento per la Trasformazione economica e l’innovazione - UNIDO; Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari Esteri; Fred Bwino Kyakulaga, ministro dell’Agricoltura della Repubblica dell’Uganda; Andrea Illy, presidente Illycaffè; Solomon S. Rutega, segretario Generale Organizzazione Inter-Africana per il Caffè. Introduce Gerardo Patacconi, capo operazioni Organizzazione Internazionale del Caffè. Con il sostegno di CIHEAM Bari

PATTI EDUCATIVI E ALLEANZE: LA FAMIGLIA VIVE LA SCUOLA

Ore 16:00 Arena cdo C1

Organizzato da Compagnia delle Opere (educazione). Silvio Cattarina, L’imprevisto di Pesaro; Maria Paola Iaquinta, dirigente scolastico IC “C. Battisti”, Catania; Angelo Lucio Rossi, dirigente scolastico IC “A. Merini” Milano; Rossano Santuari, vicepresidente di Famiglie per l’Accoglienza. Modera Massimiliano Tonarini, presidente CdO Opere Educative VIVIAMO DI QUELLO CHE VEDIAMO

Ore 16:00 Arena Tracce A3

Organizzato da Tracce. Dialogo con Alexandre Ferraro da San Paolo, Luca Maria Falzoni da Ryad e Oliverio Gonzalez da Città del Messico. Modera Alessandra Stoppa, direttore Tracce. FORMAZIONE LAVORO, LA VIA PER FAR INCONTRARE DOMANDE E OFFERTA DI MANODOPERA STRANIERA

Ore 16:00 Arena Internazionale C3

Organizzato da AVSI e Compagnia delle Opere. Rose Busingye, infermiera e responsabile Meeting Point di Kampala; Massimo Dal Checco, presidente Assafrica & Mediterraneo; Andrea Dellabianca, presidente Compagnia delle Opere; Giampaolo Silvestri, segretario generale AVSI. Conclusioni a cura di Edmondo

Cirielli, viceministro degli Affari Esteri. Modera Giannino Della Frattina, Il Giornale

LE COMUNITÀ ENERGETICHE

COME SUPPORTO AL TERZO SETTORE

Ore 18:00 Arena cdo C1

Organizzato da Compagnia delle Opere. Paolo Arrigoni, presidente GSE; Mauro Bettini, Direttore Tecnico Gruppo SGR; Nicola Lanzetta, direttore Italia Enel; Stefano Saglia, componente collegio ARERA; S.E. Mons. Filippo Santoro, arcivescovo Emerito di Taranto. Modera Felice Vai, vicepresidente Compagnia delle Opere. Con il sostegno di Enel

CAFFÈ CON…

Ore 18:00 Arena Tracce A3

Organizzato da docenti e studenti di Gioventù Studentesca. Caffè con Rose Busingye, infermiera e responsabile Meeting Point di Kampala e Matteo Severgnini, rettore della scuola Regina Mundi di Milano

MEDICINA SÌ, AGRICOLTURA NO: PERCHÈ LA SCIENZA NON È SEMPRE SCIENZA?

Ore 18:00 Arena Internazionale C3

Organizzato da ilsussidiario.net. Roberto Giacobbo, giornalista e conduttore televisivo; Stefano Piccolo, Università degli Studi di Padova. Modera Anna Meldolesi, Corriere della Sera.

PARLAMENTARISMO E DEMOCRAZIA: UN DIALOGO TRA ESPERIENZE DI DIVERSI PAESI EUROPEI

Ore 19:00 Arena Internazionale C3

Asunción de la Iglesia Chamarro, Università di Navarra; Miguel Maduro, Università Cattolica

Portoghese; Francesco Palermo, Università di Verona. Introduce Lorenza Violini, Università degli Studi di Milano

SPETTACOLI

SPIRTO GENTIL. GUIDA ALL’ASCOLTO. A. DVOŘÁK: TRIO DUMKY OP.90 Ore 21:00 Sala Neri Generali-Cattolica Musica dal vivo: SchuberTrio Giulio Giurato, pianoforte – Roberto Noferini, violino – Andrea Noferini, violoncello. Pier Paolo Bellini, curatore della collana Spirto Gentil, presenta il secondo appuntamento di guida all’ascolto dedicato al compositore

A. Dvořák. Per l’occasione, lo SchuberTrio si esibirà eseguendo il Trio Dumky opera 90. In collaborazione con la collana Spirto Gentil “I BAMBINI DI GAZA –SULLE ONDE DELLA LIBERTÀ”

Ore 21:15 Corte degli Agostiniani

Film del 2024, opera prima del regista italo-americano Loris Lai. È un’amicizia particolare, quella di Mahmud e Alon (palestinese il primo, israeliano il secondo) protagonisti de “I bambini di Gaza”. Il film, ha la colonna sonora del premio Oscar Nicola Piovani. Con il patrocinio del Comune di Rimini. In collaborazione con Cineteca di Rimini

RAMIN BAHRAMI IN CONCERTO Ore 21:30 Teatro Galli

La ricerca interpretativa del pianista iraniano è rivolta alla produzione di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Con il patrocinio del Comune di Rimini. Con il sostegno di Gruppo Maggioli, Novomatic e Vulcan-Società Italiana Gas Liquidi. In collaborazione con la Sagra Musicale Malatestiana

MEETING MUSIC CONTEST (IV EDIZIONE) Ore 21:30 Palco Piscine Ovest Illumia

Quarta edizione della competizione musicale Meeting Music Contest. In collaborazione con il MEI di Faenza. Con il sostegno della Regione Emilia-Romagna

Editore

Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli ETS, iscritta dal 06 giugno 2022 Repertorio n° 26584 nella sezione “Altri Enti del Terzo Settore” del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ai sensi dell’articolo n. 22 del D. Lgs. del 3 luglio 2017 n. 117 e dell’articolo 17 del Decreto Ministeriale n. 106 del 15/09/2020. sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini Tel. 0541-783100 | Fax 0541-786422

Direttore Matteo Rigamonti

Direttore responsabile Cesare Trevisani

Progetto grafico Bruno Monaco

Impaginazione Nicol Baiti Elisa Compagnoni Lorenzo Norfini

Immagini Foto Meeting

Fotolito e stampa CED Via dell’Industria, 52 Erbusco (BS)

Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991

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