Quotidiano Meeting | 23 agosto 2024

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EDITORIALE

Il welfare del futuro

di Giorgio Vittadini

Stiamo vivendo un periodo di profondi cambiamenti nell’ordine globale e che comportano sfide profonde per la politica economica. Un sistema di libero mercato globalizzato, con multinazionali che hanno bilanci più imponenti di quelli degli Stati; in cui le grandi aziende del digitale giocano un ruolo di orientamento delle opinioni.

In sintesi, la politica ha ceduto il passo alle logiche del mercato. I governi fanno sempre più fatica a esprimere la loro visione di politica economica. Ma il bisogno di mantenersi e di avere una vita dignitosa non può essere sottoposto al ricatto del mercato.

La finanziarizzazione perde di vista l’economia reale e il lavoro. Occupati a muovere capitali, sembra ci si dimentichi che stato sociale e capitale umano siano fattori fondamentali dello sviluppo. Diversi economisti, tra cui il premio Nobel Ester Duflo, hanno rimarcato la necessità di pensare allo sviluppo in termini di fiducia e inclusività, criticando i modelli top-down e valorizzando quelli bottom-up.

Una giusta ricchezza però non si fonda sulla soddisfazione di desideri effimeri. C’è bisogno di tornare a un’economia reale, che superi anche il modello capitalista iper-liberista basato sulla ricchezza finanziaria, mettendo in moto un circolo virtuoso che porti ricchezza a tutto il sistema-Paese, eliminando le grandi disuguaglianze sociali. Secondo il rapporto Istat, in Italia la trasmissione delle condizioni di vita sfavorevoli tra genitori e figli è particolarmente forte e aumenta nel nostro paese più che altrove in Europa. Come documenta il Rapporto sulla sussidiarietà in uscita in autunno, povertà e disugua -

IN MOSTRA L’attualità della Sacra Famiglia in fuga in Egitto

I protagonisti della storia

Quanto durò la fuga della Sacra Famiglia in Egitto? In quali posti sostarono Gesù, Giuseppe e Maria? Chi incontrarono? A queste e altre domande risponde “La fuga. In Egitto ha vissuto mio figlio”, mostra che riempie un “buco” di non conoscenza, anche per tanti cristiani, su quanto avvenne tra i due sogni di san Giuseppe (quello che lo esortava a fuggire e quello che lo avvisava che re Erode era morto). Una mostra che evidenzia come i dati storici ed evangelici si agganciano a storie e volti che attraversano il tempo e valorizzano quanto, in altri contesti, sarebbe solo divisivo: la religione, terreno comune per cercare ciò che risponde al desiderio di compiutezza. Sottolinea Wael Farouk, curatore: «I migranti sono i veri protagonisti della storia contemporanea. Per questo motivo è quasi provvidenziale che proprio ora emerga questo interesse per un periodo così poco conosciuto della vita di Gesù e della sua Famiglia».

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DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA
DA ENERGIE DIVERSE, UN’ENERGIA UNICA

EDITORIALE

MEETING2024

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glianza aumentano in Italia nonostante il sistema di welfare universalistico. Esso va considerato una conquista di civiltà da tutelare, ma anche da riformare, visto l’aumento dei bisogni, e vista anche la fragilità crescente del tessuto sociale.

Per ricostruire coesione, fiducia e quindi partecipazione alla vita pubblica, lo Stato sociale va riformato in modo che possa svolgere la sua fondamentale funzione: quella di implementare “beni meritori” in grado di riconciliare il breve periodo con il lungo. Il Welfare State ha come finalità l’equità e l’implementazione dei “beni meritori” (beni indispensabili che non rispondono a criteri di mercato), la difesa economica dei cittadini nelle situazioni di rischio calcolabile e incertezza intrinseca. Tale sistema è anche garante dei diritti, primo dei quali il diritto di uguaglianza delle opportunità, fin dalla nascita e senza discriminazioni; promuove e garantisce i doveri di reciprocità sociale e di partecipazione alla vita economica. Rispetto al passato, c’è oggi una maggiore consapevolezza del fatto che sistemi di protezione sociale forti e ben organizzati svolgano una funzione fondamentale, oltre che nel rispondere ai bisogni di salute, assistenza, educazione, previdenza, anche nel costruire società coese ed economie solide. Vivere in condizioni di povertà da piccoli ha effetti a catena fortemente negativi: uno studio dell’Ocse ha evidenziato che già a 5 anni, provenire da contesti familiari con uno status socio-economico più elevato si traduce in un vantaggio di 12 mesi nei livelli di alfabetizzazione, ovvero nelle capacità di lettura e scrittura che un

EDITORIAL

The future welfare

We are living through a period of profound changes in the global order and one that poses profound challenges for the political economy. This system is a globalized free-market with multinational corporations that have budgets larger than those of countries; in which large digital companies play a role in guiding opinions. In short, politics has given way to the logic of the market. Governments are increasingly struggling to articulate their vision of political economy. But the need to support oneself and have a decent life cannot be subjected to the market’s blackmail. Financialization loses sight of the real economy and labour. Busy moving capital, we seem to forget that the welfare state and human capital are key factors in development. Several economists, including Nobel laureate Ester Duflo, have remarked on the need to think of development in terms of trust and inclusiveness, criticizing topdown models and valuing bottom-up ones. Just wealth, however, is not based on the satisfaction of ephemeral desires. There is the need to return to a

bambino acquisisce nell’età pre-scolare (tra i 2 e i 5 anni).

Investire sullo stato sociale è il primo modo per garantire uno sviluppo diffuso e duraturo e per non interrompere il rapporto solidale tra generazioni.

real economy, which also overcomes the hyper-liberal capitalist model based on financial wealth. This sets in motion a virtuous circle that brings wealth to the whole System-Country, eliminating great social inequalities. According to the Istat report, in Italy the transmission of unfavourable living conditions between parents and children is particularly strong and increases in our country more than elsewhere in Europe. As the Subsidiarity Report coming out this fall documents, poverty and inequality are increasing in Italy despite the universalistic welfare system. It should be considered an achievement of civilization to be protected, but also to be reformed, given the increase in needs, and given also the growing fragility of the social fabric. To rebuild cohesion, trust, and thus participation in public life, the Welfare State must be reformed so that it can perform its fundamental function: that of imple menting “meritorious goods” capable of reconciling the short term with the long term. The Welfare State’s purpose is equity and the implementation of “mer itorious goods” (indispensable goods that do not meet market criteria), the

economic defence of citizens in situations of calculable risk and inherent uncertainty. Such a system is also a guarantor of rights, first of which is the right to equality of opportunity, from birth and without discrimination. It promotes and guarantees the duties of social reciprocity and participation in economic life. Compared to the past, there is now a greater awareness that strong, well-organized social protection systems play a key role not only in meeting health, care, education, and welfare needs, but also in building cohesive societies and strong economies. Living in poverty at a young age has strongly negative ripple effects: an OECD study showed that as early as age 5, coming from family backgrounds with higher socio-economic status results in a 12-month advantage in literacy levels, i.e., in the reading and writing skills that a child acquires in pre-school age (between ages 2 and 5). Investing in the welfare state is the first way to ensure widespread and lasting development and not to interrupt the solidarity relationship between generations.

costitutivo fu dichiarato da un lato l’interesse di tutelare la categoria, regolando tutti rapporti di lavoro, dall’altro quello di collaborare alla risoluzione di “problemi di ordine tecnico, economico, nanziario, amministrativo, legale e sociale riguardanti l’industria assicurativa”.

Nel 1953 l’ANIA fu tra i fondatori del CEA, il Comitato Europeo delle Assicurazioni, istituito per studiare problemi comuni del settore in una prospettiva di integrazione dei mercati. Nel 1959 venne emanato il Testo Unico sull’esercizio delle assicurazioni private, e nel 1969 venne varata la legge sulle assicurazioni obbligatorie delle autovetture. Comité Européen des Assurances 1953

1970 1980

associazione per la ripresa 1944 Gli anni ‘70 e ‘80 si contraddistinsero per l’intensa attività dell’ANIA nel favorire l’adeguamento della regolamentazione del settore alla legislazione europea. Nacque l’Isvap, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private.

Dagli anni Novanta l’Associazione

2010 innovare

Negli ultimi anni, l’ANIA si è distinta per l’attività nel campo dell’innovazione, per l’interesse al ruolo sociale ed economico del settore e per la sua funzione di investitore istituzionale, contribuendo allo sviluppo del Paese, facendo leva su: messa in sicurezza, tutela del risparmio delle famiglie e finanziamento dell’economia reale.

SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE ALLORA COSA CERCHIAMO?

VENERDÌ 23 AGOSTO

INCONTRI Monsignor Camisasca, Ferrari e Cesana alle radici di una passione per la letteratura

Giussani e i “suoi“ autori

«Riconosceva in tutta l’opera artistica l’espressione dell’umano che aiuta la comprensione della vita»

«La prospettiva del dialogo non è quella di un’analisi critica letteraria, ma nasce dal desiderio di approfondire l’essenziale nella persona di don Giussani attraverso la porta d’ingresso del paragone con la letteratura». Francesco Ferrari, sacerdote della Fraternità San Carlo, introduce il dialogo con Giancarlo Cesana e monsignor Massimo Camisasca, che inizia con un ricordo personale. «Tra il 1962-65 Giussani insegnava religione, dice il vescovo emerito di Reggio Emilia. Mi fulminò la profondità nelle scelte degli autori e la capacità innata di cogliere gli strati nascosti dell’umano. Mi domandavo, perché Giussani ha letto così tanto? Cosa cercava? Lui non ha mai visto un dipinto come un evento riservato a uomini colti. Ha riconosciuto in tutta l’opera artistica l’espressione dell’umano che aiuta la comprensione della vita».

Cesana fa memoria del suo primo incontro con Gs: «Dissi al mio parroco di

invitare i ragazzi di Gs a Carate Brianza. Era l’unico gruppo cattolico misto in circolazione. All’inizio non li sopportavo perché a me interessava il cambiamento sociale. Restai colpito da un ragazzo che presentò l’Ulisse di Dante. Non ne avevo mai sentito parlare in quel modo. Giussani proponeva un modo intelligente di

vivere la fede come scoperta illuminata della realtà, allo stesso modo di don Fabio Baroncini».

Francesco Ferrari invita Camisasca a entrare nella passione di Giussani per Leopardi. «Il rapporto vissuto da Giussani con gli scrittori e i poeti era molto particolare, risponde il presule. Con Pasolini

aveva una sintonia di giudizio. Con altri autori Giussani ha vissuto un’esperienza comune, tra questi Leopardi e Péguy, incontrati in momenti diversi della sua vita». Camisasca richiama le parole di Giussani dedicate a Leopardi: «Essendone stato allora molto ferito, in certi mesi leggevo solo sue poesie con il capo reclinato e non studiavo altro». Questo incontro diventa motore per un nuovo sguardo, sostiene il vescovo, «perché lo richiamava all’urgenza che tutti venissero raggiunti dall’annuncio dell’Incarnazione. Ha aperto la mia vita alla finestra della vita».

Cesana risponde alla sollecitazione di Ferrari sulle opere più importanti. «Seguendo Giussani e le sue citazioni», conclude, «ho scoperto la genialità nell’affrontare e giudicare la realtà. Da qui mi sono avvicinato alla fede secondo la definizione di Ratzinger: la fede è un’obbedienza di cuore alla forma di insegnamento cui siamo stati consegnati. Un’obbedienza. E obbedire significa seguire l’altro più di sé».

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INTERVISTA I filosofi Esposito e Bellantone in dialogo su cosa significhi cercare l’essenziale

VENERDÌ

Mai far tacere la domanda

Creatività e rapporto con la realtà contro il rischio del nichilismo sempre in agguato

di Gianni Mereghetti

Che cosa significa “cercare” l’essenziale? Il Quotidiano Meeting ha incontrato Costantino Esposito, professore di Storia della filosofia all’Università Aldo Moro di Bari, e Andrea Bellantone, professore di Filosofia moderna e contemporanea all’Institut Catholique di Tolosa, poco prima dell’incontro di cui sono stati protagonisti ieri sera al Meeting. Bellantone introduce come risposta la parola “apertura”. «La parola chiave è restare aperti. L’essere umano è una finestra aperta, non una monade!». Precisa Esposito: «L’essenziale è una cosa che noi crediamo di conoscere, ma ci sfugge sempre perché noi siamo esseri in ricerca. La nostra postura nel mondo è una domanda». Ciò che nega questa originaria posizione di domanda è il nichilismo, che Esposito vede nella sua espressione più significativa come negazione che nella realtà vi sia un senso, e che quindi l’essere umano lo debba costruire con gli esiti distruttivi che sono sotto gli oc -

chi di tutti. Per Bellantone «una delle forme del nichilismo è non avere le domande, perché non se ne avverte il bisogno: siamo ipnotizzati dallo spettacolo, dal flusso delle informazioni, dal consumo. Questo non ci fa riconoscere più la domanda che siamo».

Ma la domanda non tace, continua a bussare alle porte dell’essere, ci costituisce e contro il nichilismo riemerge. «La

domanda», osserva Bellantone, «ci reclama costantemente delle risposte. La realtà ci oltrepassa costantemente, bisogna mettersi in ascolto di essa e delle altre risposte che sono state date e vengono date dagli esseri umani». «Realtà è il nome di un rapporto», precisa Esposito. «Tante volte noi intendiamo la realtà come qualcosa che è semplicemente là fuori, ma l’essere della realtà ci precede,

questo vuol dire che la realtà ti chiede sempre qualcosa».

Secondo Bellantone il nichilismo si può vincere con la “creatività”: non come prodotto, ma come gesto quotidiano in ogni ambito della vita. Costantino spiega che oggi «una delle impressioni è che gli uomini non abbiano più niente da fare e che la creatività sia ridotta a prodotto culturale, invece la creatività è personale, è quotidiana». Fondamentali, secondo Bellantone, sono gli spazi di riflessione in cui poter ascoltare la voce della domanda. «Non per tirarsi fuori dalla realtà, ma per tornarci con maggior consapevolezza di chi si è e di che cosa si cerca». Costantino ribatte che però lui non vuole perdere niente, perché anche il divertirsi, il divertissement pascaliano, porta dentro il riscatto dal nichilismo: infatti quando nulla soddisfa riemerge con forza la domanda dell’essenziale. «È lo shock di ritorno» osserva Bellantone. Che, conclude Esposito, «porta a scavare dentro di sé per avvertire la domanda del cuore che c’è».

INCONTRI Dialogo con il presidente di Cl su origini, presente e futuro della Compagnia delle Opere: una storia in cammino

La responsabilità di lavorare insieme

Le domande del presidente della Cdo, Andrea Dellabianca, le risposte di Davide Prosperi e il giudizio di don Giussani

di Giorgio Garrone

Compagnia delle Opere è un nome affascinante: essere in compagnia è un richiamo al senso dell’operare. È quell’«essenziale» che viene proposto nel titolo del Meeting.

Non è scontata l’introduzione al dialogo fra Andrea Dellabianca presidente della Compagnia delle opere e Davide Prosperi, presidente Fraternità di Comunione e Liberazione con la partecipazione di Giuseppe Frangi, giornalista di Vita. Frangi ha introdotto il senso dell’incontro e di Arena Cdo in cui convivono incontri pubblici, opere profit, no profit e sociali con l’obiettivo del confronto.

Dellabianca: «Il legame tra Cdo e movimento è importante per le sfide di oggi e non è solo un modello del passato?»

Prosperi: «Cdo nasce da intuizioni che presto portano ad una fioritura rapida e anche solida. Oggi siete in una fase di maturità in cui subentra la possibilità di una stanchezza. La vera sfida della Cdo non credo sia la necessità di far nasce -

re nuove opere, ma di fare emergere ciò che permette a tutte queste di vivere, di continuare a crescere. Riprendendo Giussani ci è chiesto di approfondire le ragioni della nostra storia, l’identità dell’opera per affrontare la sfida della modernità. Occorre riferirsi all’origine costitutiva della compagnia».

Dellabianca: «Lo stand allestito al Meeting è il tentativo di stare tutti insieme, riconoscere il valore dell’unità». Prosperi: «Appartenenza per la mentalità comune è quasi una parolaccia, che desta sospetto, interessi da difendere. Proprio il contrario dell’esperienza degli amici di Alcamo con un prete ambrosia-

no. Giussani mette in rapporto stretto l’opera, il lavoro, con la fede. La comunione generata dalla fede cristiana non è un vincolo alla libertà ma l’esaltazione della creatività. La vocazione di Cdo è condividere i bisogni al destino degli associati, educazione alla costruzione della persona, responsabilità verso qualcosa di più grande».

Dellabianca: «Riprendendo il tuo intervento ai centri culturali, qual è il passo più urgente della Cdo?»

Prosperi: «Un primo elemento. Occorre domandarsi se le ragioni per cui è sorta la Cdo sono ancora valide oggi, in uno scenario mutato rispetto a quando è nata. Giussani usava la parola potere per definire la rottura del nesso fra padre e figlio fra tradizione e persona. Questa è la sfida. Secondo elemento: centralità del valore della persona. Lavorare insieme è una responsabilità, coinvolgersi nelle opere. È quello che distingue l’opera da una attività qualunque».

INCONTRI Il ministro Urso (Made in Italy): «Puntiamo su energie rinnovabili e nucleare di terza generazione»

La forza dell’impresa

Sui settori in crisi assicura: «Vogliamo mantenere ogni presenza aziendale sul territorio»

di Giuseppe Rosetti

«La nostra forza è la coesione sociale. Nei prossimi 40 mesi completeremo il progetto della rinascita produttiva del Paese, per farne un grande competitore internazionale». Ha concluso in questo modo il suo intervento ieri al Meeting Adolfo Urso, ministro delle imprese, nell’incontro dedicato a “Made in Italy e filiere produttive”. «Il fatto che ci siano realtà come le vostre (il riferimento è agli associati della Compagnia delle opere, ndr), che si fanno carico della sostenibilità sociale, produttiva e ambientale è un elemento positivo. Penso debbano farsene carico anche le grandi aziende». Il ministro ha ricordato che il tessuto imprenditoriale italiano è ricco di piccole e medie imprese e ha sottolineato gli investimenti del suo ministero. «Abbiamo presentato il piano di transizione 5.0, l’unico che unisce innovazione digitale, innovazione green e formazione. Un piano rivolto a tutti i settori pro-

duttivi: 13 miliardi di euro nel biennio 2024-25».

Urso ha anche ricordato uno degli obiettivi più rilevanti dell’attività del suo ministero: attrarre investimenti e allo stesso tempo tutelare il tessuto delle aziende, mantenendo alta la competitività. «Nei tavoli di crisi avviati da questo governo – ha aggiunto il ministro - non c’è stata una sola chiusura di aziende. Vogliamo mantenere tutte le presenze sul territorio, riconvertendo l’attività, dove necessario, in settori più competitivi».

Non mancano le criticità. «Il problema dell’Italia – ha proseguito il ministro –non è più il costo del lavoro, semmai è il costo dell’energia che si può abbassare ricorrendo alle energie rinnovabili e a quella nucleare». Un’altra questione italiana rimane la disponibilità di materie prime. Su questo tema, ha precisato Urso, «ho approvato un decreto-legge grazie al quale inizierà l’estrazione di materie per la produzione di chip e tecnologie green».

Padre Benanti sull’intelligenza artificiale

«Democratizzare il potere computazionale»

«È accaduto qualcosa nel mondo che ci circonda: la realtà sta diventando un'appendice del software». Lo ha detto Padre Paolo Benanti, docente all'Università Gregoriana e presidente della commissione per l'Intelligenza Artificiale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, intervenendo all'incontro "L'essenza dell'intelligenza artificiale. Strumento o limite per la libertà?". « È evidente – ha proseguito – che da un lato c’è un’enorme questione educativa e dall’altro un’impressionante concentrazione del potere come la storia non ha mai visto prima. Ed è per questo che

la politica comincia ad occuparsi di data computing e di intelligenza artificiale che ne è la forma più evoluta ed efficiente». «La sfida che ci attende nel prossimo futuro – ha concluso Benanti – è democratizzare il potere computazionale ovvero fare in modo che i processi decisionali siano trasparenti, che i dati siano al sicuro da manomissioni e usi impropri, che la persona sappia sempre con chiarezza se sta dialogando con un altro umano o con una macchina intelligente».

Lucio Bergamaschi

PROTEGGIAMO CHI PROTEGGE

AGOSTO

INCONTRI Da Joseph Weiler, per la ventesima volta al Meeting, una lettura originale del percorso di Abramo

«La Terra promessa è un cammino»

Per il giurista, nel testo della Bibbia il riferimento non è solo geografico ma è di natura spirituale di Giuseppe Bianchini

«W

eiler è un compagno di strada e ci aiuta a scoprire cosa siamo noi e a guardare all’incontro che dà senso e gusto alla vita». È don Stefano Alberto ad introdurre Joseph Weiler, docente e giurista di origine ebraica, con la commozione della amicizia che li lega e che coincide con un importante anniversario: Weiler è al ventesimo anno di presenza al Meeting di Rimini. È un appassionato studioso delle Sacre Scritture, delle quali offre una lettura precisa e affascinante. Come ha sottolineato don Stefano Alberto è uomo di fede e un intelligente osservatore della società.

Il suo contributo al Meeting tocca alcuni temi centrali della sua e nostra tradizione religiosa: la vocazione di Abramo, l’invio di quest’ultimo alla Terra promessa.

Joseph Weiler entra subito in dialogo: «Il titolo di quest’anno del Meeting corrisponde totalmente alla mia comunicazione sulla ricerca della terra promessa».

L’osservazione del testo biblico è minuziosa: «Si pensa immediatamente alla Terra promessa in senso geografico, quello che voglio dimostrare è che il riferimento della Bibbia è di natura

spirituale e non geografica». Weiler continua: «Stando al testo di Genesi, la terra in questione non può essere la sola Palestina, non ci sarebbe proporzione con la promessa universalistica della Bibbia».

Sempre Weiler: «Per andare alla Terra promessa è necessario fare un cammino. Abramo partì perché ciò coincideva con il seguire il Signore. Per essere già nella Terra promessa, ci vuole un cammino». Un’ipotesi interpretativa che ritorna più volte durante l’incontro che affronta anche questioni di stringente attualità senza giustapposizioni forzate. Le guerre in corso per l’occupazione di territori, la recrudescenza di un certo antisemitismo «agitano domande profonde nel nostro cuore», dice don Alberto, e anche Weiler comunica la sua ricerca dell’essenziale: «La Terra promessa è il cammino stesso alla Terra promessa». Sempre nella giornata di ieri, il professor Weiler ha partecipato a un incontro sulle difficoltà della democrazia americana, mettendo l'accento su svilimento della proposta politica, disimpegno nella partecipazione dei cittadini alla vita sociale, assenza di luoghi culturali in una società americana sempre più esposta alle ondate della ideologia e della propaganda.

Rimini, 20-25 Agosto 2024

AREA INTERNAZIONALE C3

C’È UN’ITALIA CHE COOPERA

La Terra è elemento cruciale per la vita delle persone. Lavorandola, ne otteniamo cibo. Tuttavia, gli effetti negativi dei cambiamenti climatici fanno sì che milioni di persone non abbiano cibo a sufficienza e che milioni di piccoli coltivatori in tutto il mondo vedano in pericolo la loro sopravvivenza.

L’Italia è impegnata nella trasformazione dei sistemi alimentari verso una maggiore sostenibilità ambientale ed economica.

Lavoriamo per promuovere la sicurezza alimentare, assicurare un reddito dignitoso ai piccoli produttori e agli operatori economici dei sistemi agroalimentari e garantire cibo salutare, nutriente e in quantità sufficiente, preservando al contempo la biodiversità e le risorse naturali.

INCONTRI Il dialogo tra monsignor Vincenzo Paglia e il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Percorsi di pace, costruzione possibile

Diplomazia e opere: Stato e Chiesa collaborano su più versanti. «L’Europa deve essere protagonista»

di Paolo Costa

Più dialogo internazionale, più cooperazione, più Europa. Il “percorso” per giungere alla pace prevede impegno e azioni su più versanti. «Soprattutto» ha detto il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz, introducendo l’incontro con il vice premier Antonio Tajani e monsignor Vincenzo Paglia, «è un percorso complicato e arduo, perché la pace deve essere cercata, va costruita, non

può essere scontata». «Un tempo» ha osservato Paglia «paragonavamo il mondo a un villaggio globale. Oggi invece casa nostra è diventata il mondo. E guai a chi si avvicina. Ecco perché prima di tutto la Chiesa è impegnata a offrire ai popoli una visione, che è poi la cosa che più manca. Quella visione che Papa Francesco ci ha comunicato con chiarezza in Fratelli tutti». Dialogo, multilateralismo, un rafforzamento delle grandi organizzazioni internazionali, compresa l’Onu: durante il con -

fronto sono stati numerosi i temi toccati. Ma su uno in particolare Paglia e Tajani si sono soffermati: il ruolo che l’Europa deve “giocare” sul piano internazionale e la necessità che l’Unione cambi passo. È urgente un salto di qualità» ha detto il ministro «e per farlo si deve superare il pregiudizio che essere europeista sia diverso dall’essere italiano. Questa Europa deve recuperare la sua identità, la sua anima, e deve avere una voce unica e recitare un ruolo da protagonista nello scenario internazionale». Fondamentale, da questo punto di vista, il rapporto con l’Africa. «Il Piano Mattei» ha detto Paglia «è una intuizione straordinaria, la strada giusta». E Tajani, prima di insistere sullo ius scholae («È più italiano chi ha genitori stranieri e applaude alla nostra bandiera o chi è italiano da generazioni e non rispetta la nostra bandiera?»): «Dobbiamo mettere in campo il nostro saper fare a beneficio dei popoli africani, favorendo formazione e lavoro in un continente che ha nella povertà uno dei suoi problemi più gravi».

L'iniziativa

Il Meeting per la Terra Santa

In questo particolare momento storico, dove sempre più incognite ci fanno chiedere come è possibile costruire dialogo e pace, non potevamo non sentirci provocati e riaccesi dalle parole pronunciate dal cardinale Pizzaballa nel suo intervento all’incontro inaugurale. Per questa ragione il Meeting devolverà parte delle donazioni raccolte nel corso di questa settimana per l’emergenza in Terra Santa.

UN’ITALIA CHE COOPERA L'incontro tra esperti al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale

Fermare la disinformazione si può

Tecniche e modalità innovative per contrastare uno dei maggiori pericoli dei nostri tempi

di Claudia Rinaldo e Beatriz Casett Mazon

La disinformazione e le modalità per combatterla sono stati i temi al centro dell’incontro tenutosi presso il padiglione internazionale coordinato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci). Esperti del settore hanno parlato delle tecniche di manipolazione informativa e del ruolo dell’intelligenza artificiale (AI). Mattia Caniglia, dell’Atlantic Council, si è soffermato in particolare sull’ “economia dell’attenzione”, sottolineando come in un mondo instabile e con un ciclo di notizie rapide, la capacità di attenzione sia diventata una risorsa limitata. Più che sui contenuti la disinformazione si focalizza sulle modalità di diffusione per polarizzare la società e renderla più vulnerabile alla manipolazione. Marco Cartasegna, CEO di Torcha, piattaforma sociale nata nel 2020 come porto sicuro per la corretta informazione, ha

sottolineato che, nonostante i siti di informazione stiano iniziando ad assumersi delle responsabilità nella gestione delle notizie, le loro azioni non siano ancora decisive. Il capo ufficio comunicazione strategica del Ministero, Jessica Cupellini, ha elencato gli strumenti che l’Italia mette in atto per contrastare la disinformazione, tra cui: società più resilienti grazie a strumenti in grado di riconoscere le false notizie, co-regolamentazione dello spazio digitale con le piattaforme digitali e sostegno al giornalismo indipendente, in uno sforzo sinergico tra le amministrazioni dello stato e i partner europei e internazionali. Andrea Nicolai ha esposto l’iniziativa Fimi, lanciata nel 2023 con l’obiettivo di creare un gruppo di condivisione di dati e report tra diversi paesi, con un focus sulle tecniche di disinformazione anziché sui contenuti. Infine, Giulia Pozzi, analista di Newsguard, si è soffermata sul tema dell’intelligenza artificiale (AI), esponendo gli aspetti

positivi dell’uso responsabile e i pericoli legati ad un cattivo utilizzo dello strumento. Alcune delle insidie sono i deep fake, sempre più realistici, e i siti web di informazione gestiti dall’AI che genera continuamente migliaia di articoli al giorno senza alcuna supervisione umana, aumentando così la diffusione di notizie false. Sempre nello spazio del Ministero si è tenuto l’incontro “la nuova strategia della Cooperazione Italiana in Africa,

il partenariato con l’Uganda” con la Prima Ministra dell’Uganda, il DG per la Cooperazione allo Sviluppo del Maeci Stefano Gatti, Giampaolo Silvestri segretario generale di Avsi, Dante Carraro del Cuamm. L’incontro ha trattato lo sviluppo e la crescita economica e sociale dell’Africa, la nuova strategia della cooperazione italiana per il continente africano e il partenariato con l’Uganda, nuovo partner di cooperazione per l’Italia.

IN MOSTRA La fuga in Egitto della Sacra Famiglia. Il curatore: «Chi vive queste vicende è il vero protagonista della storia»

Quando Gesù e i suoi erano migranti

Venticinque tappe di un itinerario che porta frutti da due millenni. Per i cristiani e anche per i musulmani di Francesco Capitanio

Quanto durò la fuga della Sacra Famiglia in Egitto? In quali posti sostarono Gesù, Giuseppe e Maria? Che cosa fecero? Chi incontrarono? A queste e altre domande risponde “La fuga. In Egitto ha vissuto mio figlio” (Piazza Ministero dell’Ambiente A3), mostra che riempie un “buco” di non conoscenza, anche per tanti cristiani, su quanto avvenne tra i due sogni di san Giuseppe (quello che lo esortava a fuggire e quello che lo avvisava che re Erode era morto). Soprattutto evidenzia come i dati storici ed evangelici si agganciano, tramite una tradizione millenaria, a storie e volti di oggi che attraversano il tempo e valorizzano quanto, in altri contesti, sarebbe solo divisivo: la religione, terreno comune invece per cercare ciò che risponde al desiderio di compiutezza dell’uomo.

La “fuga in Egitto”, che fa della Sacra Famiglia il prototipo delle famiglie migranti, diventa così, per tutto il popolo che abita quella terra, il segno di un pri-

vilegio unico, tanto da essere celebrata il 1° giugno sotto il nome di “Festa dell’entrata” da tutti gli egiziani, cristiani e musulmani.

Come è detto in uno dei video della mostra, «la storia non è solo quella scritta nei libri ma anche quella viva e presente». La vita nei luoghi egiziani del “migrante” Gesù è resa viva e presente dal miracolo non solo di una libera convivenza tra chi ha un credo

diverso, ma dall’assenza della paura delle altre religioni, capace di vedere il bello che racchiudono in sé, fino ad abbracciarlo. «Una ricchezza da accogliere, non da temere», come ricorda Papa Francesco.

Il seme piantato dalla presenza di Gesù e della Madonna porta i frutti nella Chiesa copta (cioè “egiziana”), che ha visto sorgere le prime comunità monastiche nel paese e che custodisce tanti luoghi

sacri, e nella devozione vivissima per Maria anche da parte dei musulmani. Così, i 25 luoghi che secondo la tradizione furono visitati dalla Sacra Famiglia restano oggetto di vera devozione. E le stesse autorità egiziane promuovono da anni il cosiddetto Cammino della Sacra Famiglia, grande progetto per aprire ai pellegrinaggi internazionali l’itinerario che li unisce, toccando chiese, conventi e monumenti. Sottolinea Wael Farouk, curatore della mostra: «I migranti sono i veri protagonisti della storia contemporanea. Per questo motivo è quasi provvidenziale che proprio ora emerga questo interesse per un periodo così poco conosciuto della vita di Gesù e della sua Famiglia, in cui sono stati a loro volta profughi. Sia perché non venga mai meno l’attenzione per chi oggi vive le loro stesse vicende di dolore e fatica, sia perché, dalla storia generata nei posti in cui sono stati profughi, emerge un concreto e attuale esempio di una possibile vera fratellanza tra le genti».

LA STRADA È IL FILO

Laura Antonini, Polizia
Guarda la storia di Laura
Laura Antonini Conduttrice radiofonica GUIDA
TUE PASSIONI
Polizia di Stato

VENERDÌ

IN MOSTRA Nell’esposizione di Euresis e Camplus l’affascinante genesi del nostro pianeta

La danza della vita sulla terra

Un viaggio alla scoperta dei meravigliosi equilibri che governano la complessità del reale di Sara Todeschini

È possibile condensare 14 miliardi di anni di storia universale all’interno di un’unica mostra? Le associazioni Euresis e Camplus lo hanno fatto, scegliendo di creare 4 grandi pilastri (cosmologico, astrofisico, geologico e biologico) capaci di narrare la complessità dei fenomeni che hanno portato alla genesi del mondo e del sistema solare. Visitando la mostra “Terra! Un’oasi nell’universo” si acquisisce così un nuovo sguardo sulla realtà, capace di cogliere l’intricata rete di condizioni ed equilibri essenziali alla vita.

La formazione della Via Lattea arriva per esempio fino alla dimensione atomica dei 118 elementi che trovano un’innovativa spiegazione cosmologica. Un aspetto curioso riguarda l’oro: quanto può costare l’elemento atomico dell’oro? La risposta ce la dà la mostra: più o meno la morte di due stelle, necessariamente vicine. Poetico, se si considera la simbologia associata alle fedi nuziali che si scambiano gli sposi.

La mostra è un condensato di conoscenze non scontate, come per esempio la consapevolezza chi si matura durante la visita che le condizioni per lo sviluppo della vita non si fermano alla vicinanza tra i pianeti e le stelle, ma includono fattori come il calore, l’intensità delle radiazioni UV, l’orbita terrestre, la presenza di acqua in forma liquida e dell’atmosfera,

possibili solo in presenza di una nana gialla, ovvero il sole.

La terra emerge come un pianeta in continuo cambiamento, ma non solo per la questione dell’attuale cambiamento climatico. La formazione degli oceani, gli spostamenti delle placche tettoniche, le ere glaciali, sono il prologo dei mutamenti che descrivono la storia, ma anche il fu-

turo del nostro pianeta. E il riscaldamento globale non si manifesta in questi anni per la prima volta. Infatti è frutto del ciclo del carbonio che ha subito un’accelerata con l’impiego dei combustibili fossili. «Destano stupore le montagne sottomarine e i geyser del fondo degli oceani. Si fa sempre più veloce il ritmo dell’esplorazione e si susseguono nuove scoperte, nuovi traguardi, nuove meraviglie. Ma le meravigliose scoperte sono solo poca cosa di fronte alle molte altre che attendono ancora di essere svelate.» Così ci accompagna la citazione di J. A. Wheeler verso l’ultima sezione della mostra, che si apre alla comparsa della vita, in cui la cellula rappresenta la novità assoluta nella terra, l’individualità capace di comunicare con l’esterno attraverso informazioni e progettualità.

La scienza assume così una nuova sfumatura al termine della mostra, non come il luogo delle risposte perfette ma come una via di comprensione della complessità e della ricchezza della realtà circostante.

IN

FIERA Da Susanna Tamaro alla mamma del beato Carlo Acutis: al Book Corner 33 presentazioni con gli autori

Libri in parole da ascoltare

Gli incontri, promossi dall’Associazione italiana centri culturali, resteranno disponibili in un podcast

Chi direbbe mai che pochi metri quadri di cabina insonorizzata possano essere il luogo ideale per aprirsi al mondo? Eppure è quanto accade nel padiglione C5, dove si trova il Book Corner, un “angolo” di Meeting che promuove l’esperienza della lettura attraverso brevi incontri con autori e curatori, incontri che poi restano disponibili per tutti in un podcast sulle principali piattaforme. L’iniziativa supera i confini spaziali e temporali del Meeting. Infatti, come spiega Letizia Bardazzi, presidente dell’Associazione italiana centri culturali (Aic), questo luogo è pensato e animato con la collaborazione dei responsabili di centri sparsi per tutto il territorio nazionale: «Durante l’anno vanno “a caccia” di testi, pubblicati di recente o appartenenti alla nostra storia, che possano gettare una luce sul titolo della successiva edizione del Meeting». Una cinquantina in tutto i titoli selezionati quest’anno per andare a fondo del tema dell’essenziale: ben

33 vengono presentati direttamente in Fiera. Tra i personaggi che sono intervenuti e interverranno nei prossimi giorni a presentare i propri libri figurano anche Antonia Salzano (madre del beato Carlo Acutis) e gli scrittori Susanna Tamaro e Luca Doninelli.

Ma qual è il valore di veicolare la cultura attraverso i libri, e di farlo oggi anche tramite un podcast? Alessandra Govi, responsabile di uno dei centri culturali di Aic, risponde che il confronto con la lettura richiede tempo, così come l’ascolto, e che proprio l’impegno richiesto da

queste attività dà loro un valore: quello di proporre contenuti non veloci e immediati - come spesso siamo abituati a vederne sugli schermi dei nostri cellulari -, ma che stimolano l’attenzione e la messa in gioco di chi si confronta con essi.

AVSI Aiuto allo sviluppo in Myanmar, Tunisia e Kenya

Uno sguardo sul mondo

Dalla crisi umanitaria in Myanmar all’impegno l’occupazione giovanile. Con testimonianze e voci per comprendere meglio i fatti dal mondo. È la cifra della presenza di Avsi al Meeting nell’Arena Internazionale. L’organizzazione della società civile che realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in oltre quaranta Paesi prosegue nel suo palinsesto di appuntamenti con un incontro (oggi alle 14 in C3) dedicato alla “crisi dimenticata” del Myanmar, che è scomparso dai titoli sui media ma continua a soffrire per la crisi scoppiata nel 2021. Qui Avsi opera dal 2007 attraverso 13 progetti, dall’educazione alla sanità. Si prosegue domani alle 16, sempre in Arena Internazionale, con un appuntamento dedicato a progetti che cercano di far incontrare domanda e offerta di manodopera, come quello che vede coinvolti cittadini tunisini da inserire in imprese italiane grazie a un partenariato che Avsi ha firmato con le istituzioni locali, ministero dell’Impiego e formazione professionale compreso. Domenica, con “Giovani alle Radici dello Sviluppo”, alle 15 in A3, sarà infine il momento di storie di giovani che rendono visibile il valore e la forza dell’educazio -

ne: Nelson Ramos de Jesus, allenatore di calcio al centro Educativo João Paulo

II che, in Brasile nella periferia di Salvador De Bahia, offre ai bambini un luogo dove ricevere supporto scolastico e attività ricreative; Julivam Estevam Souza Santos, fisico e anche lui impegnato all’interno del medesimo centro con un progetto di robotica; Terry Muchiri, ex studentessa dell’Istituto St. Kizito, fondato da Avsi a Nairobi, Kenya, grazie a fondi della Cooperazione Italiana.

VENERDÌ 23 AGOSTO

VIENI E VEDI L’incontro di Bardha Hysem con i volontari mentre faceva le pulizie nell’albergo in cui lavorava

«Ho seguito quei ragazzi»

«Era il 2001. Da allora non posso più fare a meno del Meeting, l’ho fatto conoscere in parrocchia e ai miei amici in Albania»

di Giorgio Garrone

Quando racconta la propria vita è come un fiume in piena. La curiosità e l’attenzione all’altro sono le cose che l’hanno sempre sostenuta e che ha imparato qui. Il Meeting è la sua seconda casa.

Ciò che colpisce di Bardha Hysem è la limpidezza del racconto, i suoi occhi vivaci ed emozionati.

Bardha è arrivata in Italia dall’Albania nel Duemila con due bimbe, il marito sarebbe rimasto nel paese della penisola Balcanica ancora per anni fino al ricongiungimento familiare. Anni difficili, ma la giovane mamma non si perde d’animo, cresce le figlie e svolge lavori di pulizia o come baby sitter, il sabato e la domenica lavora di più.

Intanto incomincia a frequentare la parrocchia del comune della riviera romagnola dove abita. Il miracolo, quello che provoca in lei un sussulto del cuore e cambia le prospettive, avviene durante un turno di pulizia in un hotel di Rimini.

È agosto. La titolare le dice che deve prepararsi perché è in arrivo un pullman di ragazzi volontari al Meeting. Lì per lì non capisce chi sono questi ciellini, ma la curiosità aumenta con l’attesa e prosegue con l’arrivo dei giovani. Qualcosa la interroga, vuole capire.

Durante la pulizia delle camere vede sui comodini crocefissi e libri di don Giussani. Ne prende uno e incomincia a leggerlo. Quelle parole la scuotono. Mentre sta leggendo arriva il ragazzo che occupa la camera. È imbarazzata. Il giovane la tranquillizza e le dice di tenere il volume. Poi incomincia a raccontare di sé e del Meeting, del lavoro come volontario. La invita a venire in fiera alla fine del turno. Bardha è senza auto e il giovane con altri amici si offre di accompagnarla. Siamo all’apertura del Meeting 2001. Nei padiglioni la donna viene colpita da tante cose ma, in particolare, dalla competenza dei relatori, del livello dei temi affrontati in incontri e mostre, ma pure dalla vivacità dei giovani volontari, di cui dice «non è possibile che lavorino tutto

il giorno gratuitamente con il sorriso». Inoltre è sorpresa dalla bellezza e dalla serenità che trasmettono le persone e gli

ambienti: «come si fa a organizzare un evento così imponente?».

Da allora non ha perso una sola edizione, «negli ultimi anni – dice - per venire di più, lavoro nei giorni di ferragosto e avere le ferie nella settimana del Meeting». L’amicizia si dilata ad altri eventi annuali, come il pellegrinaggio da Macerata a Loreto. «Non posso più fare a meno di questo cammino di preghiera e amicizia, della memoria dei canti di Claudio Chieffo, che ho conosciuto qui, le sue canzoni sono una domanda di significato». L’esperienza del Meeting in questi anni la prende sempre di più, ne parla in parrocchia dove organizza mostre e spettacoli per i bambini su Pinocchio e il Piccolo Principe, pomeriggi di canti con i ragazzi di Gs, promuove incontri con la Cdo e il Csi che conosce al Meeting. Ne parla anche con familiari e conoscenti in Albania a cui manda libri e dépliant e li invita a partecipare.

Una memoria che si dipana nel quotidiano e diventa realtà amica fatta di volti, compagnia per la vita.

VOLONTARI Da cinque anni online con dirette, rubriche e podcast. In redazione professionisti e studenti universitari

Qui Radio Meeting… voci di pace

Ogni giorno interviste che rilanciano l’invito del cardinale Pizzaballa. «La redazione? Un acceleratore di amicizia»

di Alberto Federici

Una radio nata… dall’amicizia. E’ Radio Meeting, da 5 anni online durante la settimana della kermesse riminese sul canale Youtube di Radio Plus. Nata non per caso ma per passione, quella per la radiofonia di due amici studenti universitari che qualche anno fa aderirono alla proposta formativa di Camplus, la rete dei collegi di merito presente nelle città sedi di ateneo, che lanciò l’idea di un progetto radiofonico. Da lì allo sbarco al Meeting il passo è stato breve perché i due amici, con il loro entusiasmo contagioso, hanno coinvolto altri studenti. Quest’anno sono una quindicina (fra i quali 4 giornalisti professionisti) ad animare il palinsesto di Radio Meeting, fatto di dirette (tutti i giorni alle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19), di rubriche e di podcast. Direttore di Radio Meeting è Paolo Cremonesi, una vita professionale a Radio Rai, coordinatori Camilla Valori di Radio Italia e Andrea Vici, responsabile della formazione di Camplus.

Ascolti Camilla e Andrea e scopri dalle loro parole che per i volontari che lavorano nella redazione della radio il Meeting è un acceleratore di quell’amicizia che li lega durante l’anno, quando stanno sui libri. Alcuni di loro in realtà nemmeno conoscevano il Meeting, sono arrivati

a Rimini fidandosi del giudizio di chi ha raccontato un’esperienza che vale la pena vivere. E il bello è che, lavorando in radio, i giovani redattori possono continuare a seguire le loro inclinazioni, come per esempio lo studente di ingegneria appassionato di intelligenza artificiale che nei giorni scorsi ha intervistato Paolo Benanti, uno dei massimi esperti italiani del settore.

Oltre alle dirette, la cui agenda ovviamente è dettata dal programma del Meeting, sono numerose le rubriche ascoltabili anche dalla sezione media room del sito web del Meeting. Fra queste “From Ceo to Ceo” curata da Valore D, “Intelligenza artificiale” proposta da Engeneering e persino “L’angolo della poesia” con testi di Pietro Lorenzetti letti da Maria Rosa Grieco. Ma la più originale di tutte quest’anno è quella di Lorenzo Vecchio, coordinatore di Uni.Movi, università in movimento: prendendo alla lettera l’invito fatto dal cardinal Pizzaballa nell’incontro di apertura del Meeting ad essere “profeti di pace” Lorenzo chiede a coloro che intervista come fare a portare la pace là dove vivono o lavorano. «Me lo sono chiesto più volte in università con i miei amici, mi è sembrato naturale porre la domanda anche a chi incontro al Meeting attraverso la radio”.

VENERDÌ 23 AGOSTO

VOLTI CHE COSTRUISCONO Il Villaggio Ragazzi non è un parcheggio per bambini, ma un luogo dove camminare insieme

Fiabe “vive” che aiutano a crescere

Efraim e Cristina raccontano la loro esperienza a teatro con il Pinocchio di Collodi e il Mago di Oz di Jacopo Loretelli

«Ogni anno, all'ultimo giorno, bisogna smontare tutto ciò che non può essere riutilizzato. Ricorderò sempre le lacrime di mio figlio in quel momento finale». Questa è la risposta di Efraim Zaccaria alla domanda «Perché il Meeting è un bene per il mondo?». Efraim frequenta il Meeting sin da quando era bambino ed ora continua questa avventura come padre di famiglia. Un giorno, un’amica, gli propone di mettere la sua passione per il teatro al servizio del Villaggio Ragazzi. Quest’anno il copione è tutto dedicato al Pinocchio di Collodi e ha per titolo: “Sono davvero (S) fortunato”. Una storia che reinterpreta le peripezie del burattino più famoso del mondo incentrandosi sul senso di ricerca delle proprie mancanze. La sproporzione del desiderio trova terreno fertile nei bambini perché abituati a immaginare. Non è facile rendersene conto, in quanto ci si perde facilmente nello spazio della fantasia infantile, in

cui è difficile rinvenire la razionalità degli uomini. Spesso si preferisce evitare la fatica di sondare quel territorio inesplorato e ci si dimentica dei loro sogni. «Che desiderio hai? Noi genitori non siamo più abituati a chiederlo ai nostri figli, perché hanno già tutto». Così afferma Cristina Bianchi, che sempre di più chiama in gioco la sua vocazione di docente per combattere la riduzione dell’orizzonte e l’atrofia dello sguardo. Il coinvolgimento maggiore di Cristina

nel Villaggio Ragazzi avviene tre anni fa, assecondando una richiesta di partecipazione. Cristina sapeva che quell’attività si sposava perfettamente con la sua creatività, fiamma inestinguibile della vita, ma non poteva immaginare che calore avrebbe generato. La “Fiaba Viva” è un espediente che favorisce l’immersione del bambino nella vicenda, collocandolo fisicamente nei luoghi e in mezzo ai personaggi narrati. Da una semplice idea come quella di raccontare la storia del

Mago di Oz, nasce un percorso scenografico a tema ricco di ostacoli, prove da superare e mistero, realizzato con l’aiuto degli studenti dell’accademia di Brera. Il risultato è meraviglioso, ma non come la constatazione di aver trovato una comunità in grado di accogliere e curare il tuo bisogno. Come i piccini, anche i grandi sono capaci di fruire la bellezza, sebbene con un numero maggiore di filtri, ed esattamente come loro non necessitano solo di parole ma devono sperimentare una corrispondenza autentica nel loro vissuto. Efraim e Cristina sostengono il Meeting con la loro presenza al Villaggio Ragazzi, grati dell’umanità che incontrano e dell’aria di festa che vi trovano. «Il Meeting è un punto di speranza», conclude Cristina, e occorre che questa speranza continui a esistere. Il Donaora è un'altra modalità semplice e concreta per sostenere questa speranza e per permettere a tanti bambini di vivere l’esperienza di ascoltare la storia di Pinocchio o di girare per le stanze della mostra del Mago di Oz.

IN FIERA Un trattore di ultima generazione domina l’area curata da Confagricoltura: simbolo di efficienza e sostenibilità

Ciò che è essenziale per la terra

Le nuove frontiere della filiera del cibo: dalle biomasse e i biogas all’efficientamento nella gestione delle risorse idriche di Chiara Ricciolini

Essenziale è il ruolo degli agricoltori nell’approvvigionamento alimentare dell’Italia e dell’Europa. Non soltanto perché sono una componente strategica della filiera del cibo che ci nutre, ma anche perché possono giocare un ruolo chiave nella partita contro lo spreco alimentare e ambientale. Favorendo lo studio e l’innovazione per la sostenibilità energetica. Una categoria che al Meeting trova spazio e valorizzazione nella partecipazione di Confagricoltura, l’organizzazione che rappresenta le aziende agricole italiane con una rete di uffici, delegazioni comunali e federazioni presenti su tutto il territorio nazionale. L’agricoltura è un pilastro indispensabile per la transizione green. Tema che verrà affrontato oggi dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nel suo intervento all’incontro “Transizione energetica: costi e competitività” (ore 15, Sala Conai A2), dove interverrà anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto

Fratin, insieme ad altri autorevoli interlocutori. Si parlerà del contributo che il settore agricolo può e deve offrire nel campo delle energie rinnovabili. Biomasse e biogas, derivati dagli scarti agricoli, sono esempi di come il settore possa collaborare efficacemente con il comparto energetico, trasformando ciò che è rifiuto in risorsa.

Un altro fondamentale tema è quello della gestione delle risorse idriche, bene essenziale per l’agricoltura e sempre più prezioso nell’odierno contesto di siccità, soprattutto nel sud Italia. Confagricoltu-

ra ha abbracciato le tecniche di editing del genoma come strumento innovativo per affrontare la dispersione idrica e migliorare  l’efficienza dell’uso delle risorse. L’organizzazione è, per esempio, impegnata nella sperimentazione di varietà di riso resistenti alla siccità e alle malattie, e mira a sviluppare coltivazioni capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici e contrastare le fitopatie, come la cimice asiatica e la flavescenza dorata della vite.

Un trattore di ultima generazione, simbolo dell’agricoltura 4.0, domina lo stand di Confagricoltura nel padiglione A3. Quasi a rappresentare un passo avanti verso le tecniche di coltivazione più sostenibili ed efficienti, che riducono l’impatto ambientale grazie a un minor uso di prodotti chimici, una gestione più oculata delle risorse idriche e una diminuzione delle emissioni inquinanti. Ecco allora l’essenzialità dell’agricoltura, che non è solo produzione di ciò che ci sfama, ma elemento chiave per il futuro della nostra terra.

VENERDÌ 23 AGOSTO

INCONTRI

IL GRANDE TRADIMENTO:

RAGAZZI PERDUTI E RITROVATI

Ore 12:00 Sala Neri Generali-Cattolica

In collaborazione con CdO Opere Sociali Francesco Belletti, direttore CISF (Centro Italiano Studi Famiglia); Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Silvio Cattarina, fondatore e presidente Cooperativa sociale L’Imprevisto; Elio Cesari, presidente CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane); Dario Odifreddi, presidente Consorzio Scuole Lavoro. Introduce Stefano Gheno, presidente CdO Opere Sociali

IL PRIMO CAPITALE DELL’IMPRESA

È LA PERSONA

Ore 13:00 Auditorium isybank D3

In collaborazione con Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà

Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo; Elena Bonetti, deputata al Parlamento Italiano, Azione; Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze; Andrea Gnassi, deputato al Parlamento Italiano, PD; Maurizio Lupi, presidente Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà; Marco Osnato, presidente VI Commissione Finanze Camera dei Deputati, FdI. Introduce Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà. Con il sostegno di isybank, Ferrovie dello Stato, Invitalia, Confagricoltura, Philip Morris Italia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Veronese Sicurezza, Novomatic, Montello, APT Regione

Emilia-Romagna

QUAL È L’ESSENZIALE

NELLA SOSTENIBILITÀ?

Ore 13:00 Sala Conai A2

Stefano Berni, direttore Generale Consorzio di Tutela del Grana Padano; Igor Boccardo, amministratore delegato Leone Alato Gruppo Generali; Fabrizio Gavelli, presidente e amministratore delegato Danone Italia; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.Introduce Gianluca Giansante, socio Comin & Partners e docente Luiss Guido Carli. Con il sostegno di Generali-Cattolica, Confagricoltura, Orogel

DIRITTO ALLA SALUTE E CARITÀ

Ore 13:00 Sala Gruppo FS C2

A cura di Banco Farmaceutico e Medicina e Persona

Giorgio Bordin, presidente Medicina e Persona; Domenico Giani, presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia; Luca Pesenti, professore di Sociologia, Università Cattolica del Sacro Cuore e Coordinatore dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico; Stefano Zamagni, professore di Economia politica, Università di Bologna. Modera Sergio Daniotti, presidente Banco Farmaceutico. Con il sostegno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

UNA SPERANZA PER TUTTI

Ore 15:00 Auditorium isybank D3

Colum McCann, scrittore, autore del romanzo “Apeirogon” (Feltrinelli) in dialogo con Rami Elhanan, israeliano, padre di Smadar, The Parents Circle e Bassam Aramin,palestinese, padre di Abir, The Parents Circle.Letture a cura dell’attore Giampiero Bartolini. Introduce Alessandro Banfi, giornalista. Con il sostegno diTracce

TRANSIZIONE ENERGETICA:

COSTI E COMPETITIVITÀ

Ore 15:00 Sala Conai A2

Ignazio Capuano, presidente Conai; Francesco Gattei, Chief Financial Officer (CFO) Eni; Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura;

OGGI IN FIERA

Maximo Ibarra, amministratore delegato Engineering; Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea; Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Roberto Sancinelli, presidente Montello S.p.A.

Introduce Felice Vai, vicepresidente Compagnia delle Opere e referente Filiera Energia. Con il sostegno di Acea, Montello, Hines, Conai, Amazon, Seingim, Unioncamere, Dintec, PID-Punto

Impresa Digitale, SGR Efficienza energetica

EUROPA: FRA CRESCITA ED INCERTEZZE

Ore 17:00 Auditorium isybank D3

Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia; Lorenza Violini professoressa di Diritto costituzionale, Università degli Studi di Milano. Introduce Luca Farè, Fondazione per la Sussidiarietà. Con il sostegno di isybank, Tracce

VERITÀ, CONSENSO, BOLLA

Ore 17:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Giovanni Maddalena, professore di Filosofia della comunicazione e del linguaggio, Università del Molise; Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura; Lucetta Scaraffia, storica ed editorialista. Introduce Piero Vietti, giornalista Tempi. Con il sostegno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

VIVERE DI PIÙ, VIVERE MEGLIO?

IL WELFARE AL BIVIO

Ore 17:00 Sala Gruppo FS C2

A cura di Fondazione per la Sussidiarietà

Lucia Albano, sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze; Stefano Bonaccini europarlamentare; Michele Emiliano, presidente Regione Puglia; Massimiliano Fedriga, presidente Regione Friuli-Venezia Giulia; Pierciro Galeone, direttore IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) . Conducono Enrico Castelli e Irene Elisei.Con il sostegno di APT Regione Emilia-Romagna, Regione Friuli Venezia Giulia, Centro Sportivo Italiano

KANTIERE KAIRÒS. CONFESSARE LA FEDE METTENDOCI LA FACCIA E LA MUSICA

Ore 18:00 Palco Piscine Ovest Illumia

Intervista di Massimo Granieri ai Kantiere

Kairòse concerto acustico

PER LA VITA: UNA RESPONSABILITÀ DI OGNUNO, UN COMPITO PER TUTTI

Ore 19:00 Auditorium isybank D3

Elvira Parravicini, director of the Neonatal Comfort Care Program, Professor of Pediatrics, Columbia University Medical Center; Luciano Violante, presidente Fondazione Leonardo–Civiltà delle Macchine. Introduce Andrea Simoncini, vicepresidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS, professore di Diritto

Costituzionale, Università di Firenze. Con il sostegno di isybank

LA COSTITUZIONE COME BENE COMUNE

Ore 19:00 Sala Neri Generali-Cattolica

In collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà

Augusto Barbera, presidente Corte costituzionale. Introduce Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà. Con il sostegno di isybank, Regione Emilia-Romagna

DON CAMILLO, IL CRISTO

E IL RISVEGLIO DELLA COSCIENZA

Ore 19:00 Sala Gruppo FS C2

A cura dell’Associazione Amici di Giovannino Guareschi e Associazione Tradizioni della Bassa Egidio Bandini, giornalista e presidente Gruppo

Amici di Giovannino Guareschi; Enrico Beruschi, regista e attore; Gianni Govi, attore e regista; Eugenio Martani, clarinettista; Corrado Medioli, fisarmonicista; Daniela Negri, docente di Lettere scuola superiore; Giancarlo Plessi, parroco di Besenzone (diocesi di Piacenza-Bobbio)

EDUCARE ALLA CONCILIAZIONE

Ore 21:00 Auditorium isybank D3 Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Lega Musulmana Mondiale; S. Em. Card. Matteo Maria Zuppi, presidente CEI, arcivescovo di Bologna. Saluto introduttivo Bernhard Scholz, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS. Modera Wael Farouq, professore di Lingua e Letteratura Araba, Università Cattolica del Sacro Cuore Con il sostegno di isybank, UniversitàCattolica del Sacro Cuore, Tracce

ARENE

RIFORMA DELLA FORMAZIONE INIZIALE E CONTINUA: VALORIZZARE E QUALIFICARE LA PROFESSIONE DOCENTE

Ore 14:00 Arena cdo C1

Organizzato da Compagnia delle Opere (educazione)

Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca; Paola Guerin, direttore CdO Opere Educative; Paolo M.G. Maino, dirigente scolastico e responsabile formazione Associazione

Di.S.A.L.; Carmela Palumbo, capo Dipartimento per il Sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero Istruzione e Merito. Modera Carlo Di Michele, presidente Associazione Diesse

TESTIMONY

Ore 14:00 Arena Tracce A3

Organizzato da Tracce

In dialogo con Paul W. Kahn, Robert W. Winner Professor of Law and the Humanities, Yale Law School. Modera Mattia Ferraresi, caporedattore Domani

LA CRISI DIMENTICATA DEL MYANMAR

Ore 14:00 Arena Internazionale C3

Organizzato da AVSI

Guido Calvi, coordinatore umanitario AVSI in missione in Myanmar; Ranieri Sabatucci, ambasciatore dell’Unione Europea in Myanmar. In occasione dell’incontro videointervento di Nang Swesweaye, rappresentante Paese di AVSI in Myanmar. Modera Maria Laura Conte, direttrice Comunicazione Strategica e Advocacy, Fondazione AVSI

IL TURISMO È ESSENZIALE PER L’ITALIA, MA COSA È ESSENZIALE PER IL TURISMO?

Ore 16:00 Arena cdo C1

Organizzato da Compagnia delle Opere

Sergio Emidio Bini, assessore al turismo e attività produttive Regione Friuli Venezia Giulia; Gianluca Caramanna, ministero del turismo; Maria Carmela Colaiacovo, presidente Confindustria Alberghi; Giuseppe Roscioli, vice presidente vicario di Federalberghi. Modera Daniela Ciccardi, albergatrice e referente di CDO Turismo. Con il sostegno di Regione Friuli-Venezia Giulia

IL FINE DELLA VITA

Ore 16:00 Arena Tracce A3

Organizzato da Tracce

Dialogo con Marco Maltoni, direttore Unità Cure Palliative della Romagna, presidente associazione Sul sentiero di Cicely; Elvira Parravicini, director of the Neonatal Comfort Care Program, Associate Professor of Pediatrics, Columbia University Medical Center e Lida Moniava, vicedirettrice dell’hospice pediatrico Dom s majakom (La casa col faro) di Mosca. Modera Stefano Filippi, caporedattore Tracce.

CUSTODIRE L’ESSENZIALE, LA RIGENERAZIONE URBANA TRA IDENTITÀ E RINASCITA

Ore 18:00 Arena cdo C1

Organizzato da Compagnia delle Opere

Mario Abbadessa, senior Managing Director & Country Head Hines Italy; Alberto Bonfanti,presidente Associazione Portofranco; Giuseppe Cappochin, architetto responsabile del Dipar-

timento Riforma urbanistica e futuro della città del Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori; Maurizio Gasparri, senatore; Carlo Giordano, co-founder Immobiliare.it. Modera Laura Bellotti, il sussidiario.net.

Con il sostegno di Hines

“E VOI CHI DITE CHE IO SIA?”. IL NUOVO PODCAST DI DON GIUSSANI

Ore 18:00 Arena Tracce A3

Organizzato da Tracce

Dialogo con Mauro-Giuseppe Lepori, abate generale dell’Ordine Cistercense. Con la partecipazione di Michele Borghi, curatore del podcast. Modera Paola Bergamini, giornalista Tracce

SPETTACOLI

“IO, NOI E GABER”

Ore 21:00 Sala Neri Generali-Cattolica

Documentario del 2023 con regia di Riccardo Milani. Un percorso lungo la vita e la carriera di Giorgio Gaber, un film che entra a fondo nelle parole del Signor G ricordandoci come ogni sua canzone trasformasse la libertà in partecipazione. Il film ha ottenuto una candidatura a David di Donatello. Con la partecipazione di Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Giorgio Gaber.

“THE OLD OAK”

Ore 21:00 Corte degli Agostiniani

Film del 2023 diretto da Ken Loach e sceneggiato da Paul Laverty. L’Old Oak è un posto speciale. Non è soltanto l’unico pub aperto in un ex cittadina mineraria del nord est dell’Inghilterra, è l’unico luogo pubblico incui le persone possono ritrovarsi. TJ Ballantyne lo tiene in piedi con buona volontà ma rischia di perdere una parte degli avventori affezionati quando nel quartiere vengono accolti alcuni rifugiati siriani Con il patrocinio del Comune di Rimini. In collaborazione con Cineteca di Rimini.

FRA’. SAN FRANCESCO, LA SUPERSTAR DEL MEDIOEVO. DI E CON GIOVANNI SCIFONI

Ore 21:30 Teatro Galli

Monologo di e con Giovanni Scifoni, orchestrato con le laudi medievali e gli strumenti antichi di Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, si interroga sull’enorme potere persuasivo che genera su noi contemporanei la figura pop di Francesco, e percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma. Francesco sapeva incantare il pubblico, folle sterminate, sapeva far ridere, piangere, sapeva cantare, ballare. E poi il gran finale, la morte, il rapporto di fratellanza, quasi di amore carnale che aveva Francesco con Sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare Musiche originali di Luciano Di Giandomenico, Strumenti antichi di Luciano Di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, Regia di Francesco Ferdinando Brandi, Una coproduzione Teatro Carcano - Mismaonda - Viola Produzioni Con il patrocinio del Comune di Rimini. Con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Gruppo Maggioli, Novomatic e Vulcan-Società Italiana Gas Liquidi.

LIBERI DI SOGNARE LIVE – TRIBUTO A VASCO ROSSI

Ore 21:30 Palco Piscine Ovest Illumia

Liberi di sognare è una Tribute Band dedicata a Vasco Rossi, un’icona della musica che ha influenzato almeno quattro generazioni con le sue canzoni e le sue poesie. Attraverso la sua musica, Vasco racconta una vita fatta di successi ma anche di sconfitte, un vissuto imperfetto ma affascinante. Liberi di sognare ripropone i più grandi successi del cantautore, dai suoi esordi fino ai giorni nostri, offrendo al pubblico un’esperienza coinvolgente ed emozionante.

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Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli ETS, iscritta dal 06 giugno 2022 Repertorio n° 26584 nella sezione “Altri Enti del Terzo Settore” del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ai sensi dell’articolo n. 22 del D. Lgs. del 3 luglio 2017 n. 117 e dell’articolo 17 del Decreto Ministeriale n. 106 del 15/09/2020. sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini Tel. 0541-783100 | Fax 0541-786422

Direttore Matteo Rigamonti

Direttore responsabile Cesare Trevisani

Progetto grafico Bruno Monaco

Impaginazione Nicol Baiti Elisa Compagnoni Lorenzo Norfini

Immagini Foto Meeting

Fotolito e stampa CED Via dell’Industria, 52 Erbusco (BS)

Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991

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