Quotidiano Meeting - Giovedì 22 agosto 2019

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GIOVEDÌ 22 AGOSTO 2019

IN PRIMO PIANO

12.00 MENO FRAGILI, PIÙ UGUALI

Interviene Azar Barkam, funzionario del Ministero dell’agricoltura tunisino. Video-messaggio di Ruwaida Abd Alkhalaf, presidente Associazione donne di Raqqa

ARENA INTERNAZIONALE A3

15.00 ALEPPO: UN NOME E UN FUTURO

Partecipano monsignor George Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo, Binan Kayyali e Firas Lutfi, del Franciscan care center di Aleppo e Mahmoud Akkam, gran muftì di Aleppo. Introduce Andrea Avveduto, giornalista Associazione pro Terra Sancta

AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3

17.00 LA CITTÀ DI OGGI, LA CITTÀ DI DOMANI Intervengono Stefano Boeri architetto, Giuseppe Sala, sindaco di Milano ed Erion Veliaj, sindaco di Tirana

SALA NERI UNIPOLSAI

21.45 EDOARDO BENNATO IN CONCERTO Con Edoardo Bennato e la sua band.

AUDITORIUM INTESA SANPAOLO B3

Quotidiano

#5•ANNO 40

MEETING

L’Europa è un bene Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati “I sovranismi dividono. Anche i migranti hanno dei doveri” L’Unione europea verso le sfide del futuro, mantenendo la barra dritta rispetto ai suoi valori fondanti. Nell’incontro di ieri “Diritti, doveri. Europa: 1979 – 2019” monsignor Paul Richard Gallagher, Enrico Letta ed Enzo Moavero Milanesi hanno fatto il punto sul presente e sul futuro del continente, focalizzandosi su centralità della persona, sviluppo tecnologico, gestione dell’immigrazione e sostenibilità ambientale. Tutti d’accordo sulla svolta da imprimere al processo d’integrazione: solo un’Unione coesa potrà affrontare da pari Stati Uniti e Cina. Un’Europa che rappresenta una speranza per industriali e sindacati sul fronte del lavoro. Convinzione ribadita durante l’incontro “L’Europa salverà il lavoro?”, nella sala Neri UnipolSai, dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e dalla segretaria generale Cisl Annamaria Furlan. È responsabilità del governo italiano rilanciare il mercato del lavoro con politiche strutturali, dopo anni di tamponamento, e rimettere in moto il sistema paese che nelle ultime stagioni ha registrato battute d’arresto e un sostanziale immobilismo.

(Alle pagine 2 e 3)

Andreotti: il mondo in duecento scatti di Maurizio Vitali C’è il mondo intero nelle foto di Andreotti. I circa 200 scatti esposti nella mostra lo ritraggono con capi di Stato, papi, artisti, scienziati, divi del cinema, campioni dello sport lungo otto, dicasi otto, decenni, dagli anni quaranta del secolo scorso agli anni dieci di quello attuale. Quello che

colpisce in primo luogo sono il numero e il livello degli interlocutori, e l’ampiezza dell’arco temporale. Si fa quasi prima a dire chi non c’è. Impressionante. Ma poi c’è un’altra cosa singolare: tutte le immagini riportano calore e vivezza, pur nella massima compostezza, misura e discrezione degli atteggiamenti. Esse

raccontano cioè di incontri veri, di dialoghi reali, di rapporti insieme istituzionali e umani mai semplicemente formali e sempre di sostanza. Niente pose. Nessuna aridità tipica delle foto opportunity. Si srotola davanti al visitatore il lungometraggio di un modo di concepire la politica

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Tutte le proposte dell’Arena Percorsi

Il “miracolo” di Nagasaki

Una giornata allo Sport Village


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22 AGOSTO

IN PRIMO PIANO

Il dovere della solidarietà

Monito di monsignor Gallagher contro la deriva sovranista che esclude di Maurizio Vitali L’integrazione europea? “Un valore in sé”. I sovranismi? “Un’esasperazione della sovranità, che la stravolge in chiusura ed esclusione”. Non manca del dono della sintesi Paul Richard Gallagher, arcivescovo, dal 2014 segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, ieri al Meeting. Gallagher, nato nella città dei Beatles, Liverpool, 65 anni fa, ha una vastissima esperienza internazionale, essendo stato osservatore della Santa Sede al Consiglio Europeo, nunzio apostolico in Burundi, Guatemala e Australia, prima dell’incarico attuale. Coordina le relazioni del Vaticano con oltre 180 Stati di tutto il mondo. Lo spirito di cooperazione oggi è contrastato dai sovranismi. L’idea di sovranità in sé è giusta. Ma nel dibattito pubblico di questi anni la parola è pronunciata o gridata per sostenere non solo e non tanto il suo significato giuridico e costituzionale, cioè l’autodeterminazione e la libertà dei popoli e delle nazioni. Le posizioni cosiddette sovraniste introducono ed esaltano una dinamica che tende a chiudere ed escludere. Insistere esageratamente sulla sovranità con queste connotazioni è un pericolo. Papa Francesco più volte ha esortato a fare attenzione. Se vogliamo un’Europa forte e unita occorre apertura, dialogo, collaborazione. L’Europa oggi sembra indebolita da una crisi politica; sono forti le spinte divisive. La frammentazione è innanzitutto dell’esistenza. Guardiamo a cosa prevale: solitudine, individualismo, crisi della famiglia, spinte di razzismo, generale indifferenza etica, cura dei propri privilegi. E’ la sua fotografia dell’uomo europeo attuale? No, è il monito di Giovanni Paolo II 16 anni fa. Mi dica se non fu profetico.

Oggi c’è una crisi interna dell’Europa allargatasi ad Est. Una crisi interna di identità, e uno scombussolamento dovuto alla crisi mondiale iniziata più di dieci anni fa. La crisi finanziaria che ha indebolito l’euro. La brexit. Il populismo e i sovranismi. Le fratture fra gli Stati per la politica internazionale e rispetto ai fenomeni migratori. In sintesi direi la rottura tra i popoli e l’ideale europeo, favorito spesso da politiche spinte dall’emotività a una navigazione a vista e non da una vera visione complessiva. Come affrontare il fenomeno delle migrazioni? Nei paesi più esposti, come l’Italia, c’è la paura che i propri diritti e la propria sicurezza non siano adeguatamente tutelati. Occorre una chiara visione politica all’altezza della realtà dei nostri tempi. Ma anche, e direi prima, una posizione culturale. Il tema di fondo è quello che richiama Francesco: la persona. Ognuno è un volto, definito dal rapporto con il mistero infinito. Un volto, o un nome, come richiamato nel titolo del Meeting. In pratica, come agire? Provando a mettere in primo piano la parola dovere. Il dovere della solidarietà con chi è nel bisogno e in pericolo, che investe ognuno di noi e gli Stati stessi. Insieme, praticare la virtù anche politica della prudenza cui richiama Francesco. Cioè accogliere quanti possono effettivamente essere degnamente accolti, avere un lavoro, una famiglia, un futuro. E i migranti non hanno doveri? Certo che ne hanno. Hanno il dovere di conoscere e aprirsi alla realtà che li accoglie, a non chiudersi in ghetti dove i problemi si acuiscono invece che risolversi.

Su accoglienza, lavoro e famiglia ascoltiamo Francesco

Richard Gallagher (a destra) con Guzmán Carriquiry

Integrazione e persona di Francesco Cofano e Giacomo Puletti L’Unione europea deve riprendere il processo d’integrazione per affrontare le sfide più importanti del futuro: dall’ambiente alla protezione dei dati, dallo sviluppo tecnologico alla gestione dei flussi migratori. Ne sono convinti Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors, e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. I due hanno partecipato all’incontro “Diritti, doveri. Europa: 1979 – 2019” nell’auditorium Intesa San Paolo; con loro monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, e Nicola Renzi, segretario di Stato della Repubblica di San Marino. “L’Europa vive una stagione paradossale – ha esordito l’ex presidente del Consiglio – Il periodo di massima pace e prosperità coincide con un profondo pessimismo nei confronti del presente”. Per rinnovare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee occorre, secondo Letta, recuperare i valori che ne hanno sancito la nascita. Se negli Stati Uniti la priorità è il profitto mentre in Cina il controllo dello Stato sui cittadini, è necessario che l’Ue guardi alla sostenibilità ambientale e alla tecnologia, senza mai perdere di vista la centralità della per-

Enrico Letta ed Enzo Moavero Milanesi

sona. Un concetto che Letta definisce “umanesimo tecnologico”. “Voglio che i miei figli crescano da italiani ed europei – ha detto il professore – e non debbano vivere in un Paese ‘colonia’ americana o cinese”. Concorde il ministro Moavero, per il quale l’elezione diretta del Parlamento europeo quarant’anni fa rappresentò un momento di rilancio dopo anni di “eurosclerosi”, cioè d’incapacità decisionale da parte delle istituzioni comunitarie. “Da anni i cittadini provano una disaffezione crescente verso Bruxelles – spiega l’ex Commissario europeo – per vari motivi: da un processo di integrazione più lungo del previsto all’incapacità di gestire l’immigrazione”. Per questo, secondo l’inquilino della Farnesina, l’Europa deve recuperare lo spirito di coesione dei padri fondatori, pena un futuro di decadenza politica e sociale. Un rinnovamento che, conclude Giorgio Vittadini, moderatore dell’incontro, “non può prescindere da un nuovo protagonismo del soggetto - persona”.


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di Simone Fausti Il messaggio è arrivato chiaro e forte: in Italia il mercato del lavoro è fermo, i provvedimenti degli ultimi anni hanno tamponato la situazione con il risultato che l’occupazione è quella di dieci anni fa e l’ultimo anno e mezzo di governo non ha cambiato le cose, anzi. Non fanno sconti Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, e Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che in dialogo con il professore Mario Mezzanzanica, sottolineano la mancanza di coraggio degli ultimi governi, nell’affrontare i problemi profondi del sistema paese. Particolarmente pungente Boccia che, attraverso un’analisi ad ampio spettro dei pregi e dei difetti della situazione italiana, non ci sta a cedere alla spirale pessimista e decide di rilanciare, sottolineando come

PRIMO PIANO

Al centro dell’Europa Boccia e Furlan: prima il lavoro

nel dopoguerra, facendo del lavoro l’elemento di coesione della società. A oggi manca questa visione profonda: “È necessario cambiare il paradigma di pensiero - sottolinea Boccia - dobbiamo essere ambiziosi nei fini e realisti nei mezzi. Bisogna costruire una visione di medio termine, ambire a ottenere un commissario europeo importante il prossimo 26 agosto, proporre una grande operazione infrastrutturale transnazionale da 500 miliardi di euro che colleghi i paesi europei, finanziata con eurobot”. Sia Furlan che Boccia ribadiscono che le parti sociali, sindacali e datoriali, non sono disposte a ricorrere all’Europa come alibi e che, al contrario, le aziende e gli individui hanno bisogno di crescita e di lavoro e guardano con speranza al mercato europeo, il più ricco al mondo. Ciò che manca ora è una soluzione politica che porti l’Italia a essere protagonista di una stagione riformista europea e la crisi di governo degli ultimi giorni rischia di essere l’ennesimo passo falso.

L’Italia non è periferia I protagonisti dell’incontro

esista un divario tra la percezione generale e la realtà. “Abbiamo la tendenza a pensarci come periferia d’Europa - afferma il presidente di Confindustria - scordandoci invece di essere al centro del Mediterraneo e dunque una punta avanzata del

continente europeo”. Siamo ancora la seconda manifattura d’Europa e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina può essere l’opportunità per guardare oltre confine e aprirci al mercato africano mentre consolidiamo la nostra posizione nel

continente. Il tema del lavoro è al centro della nascita della Repubblica italiana, i padri e le madri costituenti lo hanno inserito nell’articolo 1 della Costituzione e il motto “prima le fabbriche, poi le case” divenne lo slogan dell’Italia che ripartiva

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Ma il Paese è fermo


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DENTRO IL MEETING

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Il valore di un percorso Il direttore di Tracce: ciò che succede qui ci aiuta a capire chi siamo di Giulia Ciancaglini Ogni storia che viene raccontata qui non ti lascia come eri prima. È questo il significato della parola percorsi, scelta per l’arena del padiglione A2, curata dalla rivista “Tracce” e dal Centro internazionale di Comunione e liberazione. “Proponiamo incontri che permettano di compiere dei passi per conoscere un personaggio o un tema, ma anche per scoprire qualcosa di se stessi”, spiega Davide Perillo, direttore di “Tracce”. Uno spazio, riconoscibile dai mattoncini di diverse tonalità di verde, che ospita incontri con personalità e approfondisce questioni molto diverse. Il futuro dell’Europa, le storie dei detenuti italiani, uno sguardo sulla Cina, le insidie e le potenzialità della tecnologia, le domande sulla diplo-

Cerchiamo di stimolare il dialogo

lo inizia a ragionare non ci si accorge del tempo che passa e a volte, con alcuni ospiti, c’è una potenzialità narrativa e di argomenti per cui si potrebbe andare avanti per ore. Come è successo con lo scrittore Paolo Rumiz che ha presentato ieri il suo libro, “Il filo infinito”, un viaggio alla ricerca delle radici e dei futuri frutti del vecchio continente. Un’altra proposta è la proiezione di reportage. La dinamica è la stessa: una finestra per approfondire

un tema, in questo caso grazie allo strumento cinematografico. “Cerchiamo comunque di stimolare il dialogo – sottolinea Perillo – per scambiare esperienza con chi quel video l’ha realizzato”. Come quando, dopo la visione di “Viaggio in Italia, la Corte Costituzionale nelle carceri”, la vicepresidente e il giudice della Corte costituzionale, Marta Cartabia e Francesco Viganò hanno avuto modo e tempo di dare voce alle proprie suggestioni. L’attenzione allo sguardo, nei reportage e nell’incontro con il maestro della fotografia italiana Guido Guidi, è in linea con il titolo della quarantesima edizione. Ma, secondo il giornalista, quello che rende l’Arena Percorsi davvero in armonia con quelle parole – “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi” – è la volontà di assecondare una dinamica per la quale quello che succede qui, se è vero, ci aiuta a capire chi siamo.

on for hours. This is what happened with the writer Paolo Rumiz, that yesterday presented his book, “The never-ending thread”, a journey looking for the roots and the future fruits of the old continents. Another offer is the screening of reportages. The dynamics is the same, a window to explore the theme, in this case thanks to cinema. “Even in this case we try to incentive the dialogue – underlines Perillo – to exchange our experience with the person who made the video”. An example was when, after the screening of the video “Journey through Italy, the Constitutional Court in the prison”, the vice-president and the judge of the Constitutional court, Marta Cartabia and Francesco Viganò, found the time and the way to voiced their impressions. The attention to the gaze, in the reportage and the encounter with the master of Italian photography, Guido Guidi, is aligned with the title of the fortieth edition. But, in the journalist’s opinion, what makes the Pathways’ Arena really consistent with the words – “Your name was born from what you gazed upon” – is the will to follow the dynamics for which, what is happening here, if it’s true, it helps us understand who we are. Traduzione di Chiara Eisel

Davide Perillo

Un incontro nell’Arena Percorsi

Migranti, Europa, tecnologia e guerre tra i temi al centro dell’arena

mazia della Chiesa, l’arte della fotografia come atto devoto, la vita dei migranti, una visione sulla guerra in Siria e molto altro. Ma oltre ai temi vale la pena prendere in considerazione le modalità degli appuntamenti: un’ora durante la quale sul palco sale il dialogo, prima con il personaggio invitato e poi tra lui e le persone in sala. “Il pubblico – assicura Perillo – sfrutta la possibilità di parlare con il diretto interessato”. Quando il cervel-

MEETING INTERNATIONAL

Pathways Every story told here leaves you different than before. This is the meaning of the word pathways, chosen for the arena A2, curated by the newspaper “Traces” and by the international centre of Communion and Liberation. “We propose meetings that allow people to understand better a person or a theme, or even themselves”, explained Davie Perillo, director of “Traces”. A space, recognizable from the bricks of different green nuances, that host different encounter with people and on different themes. The future of Europe, the stories of Italian inmates, a glan-

ce to China, technologies’ potentials and snares, question on the church diplomacy, photography as an act of devotion, immigrants’ life, Syrian’s war and even more. “There is no fixed schedule on guest and subjects”, clarify Perillo. In addition to the theme is interesting to take into consideration the methodology of the meetings: a hour during which the main character is the dialogue, first the person speaking then people from the public. “People is not afraid to ask, on the contrary is eager to question the person concerned”. When the brain began its reasoning it’s difficult to stop, with some guest there’s such a potential for stories and subjects that we could have gone


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MOSTRE

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Andreotti incontri veri dialoghi reali In duecento fotografie il racconto della vita del grande statista Visitatori della mostra “sfogliano l’album” di Giulio Andreotti

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basato su due capisaldi: il realismo e le relazioni. Una politica del possibile nel contesto storico (dalla Guerra fredda al fallito nuovo ordine mondiale) e una tessitura di relazioni con gli alleati politici ma anche con gli avversari, con il mondo della politica ma anche quello della cultura, dello sport e dello spettacolo. E con la Chiesa. ALLEANZA ATLANTICA – È il 1963. A Roma Andreotti accompagna John Fitzgerald Kennedy all’altare della patria. Sono passati due anni dalla costruzione del Muro di Berlino. Impossibile non coltivare buoni rapporti con gli Stati Uniti e gli altri alleati. I colloqui con i presidenti americani proseguono con Nixon, Ford, Carter, Bush senior.

foto con il lider maximo della rivoluzione cubana, Fidel Castro. È del 1997. Attenzione: nel gennaio 1998 si attua la storica visita di Giovanni Paolo II a Cuba, da cui prese il via un processo, lento e difficile, di cambiamento. Evidentemente c’entrano le relazioni con il Vaticano.

CHIESA – Andreotti uomo di solide relazioni con Oltretevere. Con tutti i pontefici. Da Pio XII (foto del 1948, udienza privata con De Gasperi e signora Francesca) a papa Francesco. Naturalmente il Divo Giulio è sempre avanti: Bergoglio è ancora cardinale nello scatto esposto, che è del 2006.

DA VEDERE

Biografia per immagini

MEDITERRANEO – Atlantici ma non con il cappello in mano. L’Italia degli Andreotti, Moro, Mattei, La Pira, e infine anche dei Craxi, non ha mai trascurato le relazioni con i paesi del Nord Africa e con quelli del Medio Oriente. Non solo per il petrolio dell’Eni, ma per una visione strategica dell’Italia come

Una politica del possibile e del dialogo ponte tra Europa e Mediterraneo. Il dialogo con Israele (colloquio con il premier Golda Meir, 1973, anno della Guerra del Kippur), non impedisce di confrontarsi con il leader palestinese Yasser Arafat. E poi con Mubarak, Gheddafi, Tareq Aziz, Mandela... EUROPA – La foto con il cancelliere tedesco Helmut Kohl è del 1990: l’anno dell’unificazione tedesca, che ha ridisegnato l’Europa. L’anno stesso in cui portò Kohl al Meeting. Europeista il Meeting non lo è da oggi. Con tutti gli altri leader europei Andreotti ebbe ovviamente rapporti, a cominciare da De Gaulle (foto del 1956). POLITICA ITALIANA – Ci sono tutti. Da De Gasperi ai giorni nostri. I democristiani, certamente. Ma anche i laici, come Ugo La Malfa, i socialisti e i comunisti. Bellissima la foto che lo ritrae in aereo diretto ai funerali del capo del Pcus e dell’Unione sovietica, l’algido Andropov (1984), mentre gioca a carte, con Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer. A proposito di comunisti, c’è una

di Alice Possidente e Francesco Cofano Una biografia per immagini”. Così Stefano Andreotti, figlio dello statista, definisce la mostra fotografica “Giulio Andreotti. Immagini di una vita” dedicata al padre in occasione del centenario della sua nascita, allestita all’interno del padiglione A2. Un’esposizione che non ha bisogno di troppe parole scritte, un solo pannello cronologico racchiude gli anni delle tappe salienti della sua vita. Il personaggio è noto. I giovani indicano incuriositi le foto. Si soffermano soprattutto su quelle che riguardano la vita privata. I meno giovani, invece, commentano quasi con nostalgia le immagini istituzionali “Descrivono gli anni che ho vissuto - dice Roberto, 55 anni – rivedo una parte della mia vita”. “Abbiamo cercato di documentare la doppia immagine della sua persona” sottolinea Stefano Andreotti, curatore della mostra insieme alla sorella Serena. Le foto, tutte in bianco e nero (anche le più recenti) ripercorrono i momenti salienti della vita del politico. Dalla prima fotografia, del 1919, alla foto di classe di seconda elementare, al

matrimonio con Livia Danese nel 1945. Ma non mancano scatti che lo immortalano durante una partita a carte o a golf. Non solo foto in posa con i capi di stato di tutto il mondo, dunque. E così, accanto alla foto con Papa Wojtyla, o a quella con Anna Magnani, i visitatori potranno ammirare un Andreotti inedito accanto a Vasco Rossi. “Lui era abituato a lasciarsi fotografare – ricorda ancora Stefano – ma non era il massimo come fotografo. Amava molto le polaroid e quando, da piccoli, ci scattava alcune foto, uscivamo sempre tutti schiacciati perché era talmente pigro da non abbassarsi mai”. C’è chi si avvicina alla mostra per curiosità, chi per interesse. Chiara e Maria, 15 anni, non hanno mai studiato a scuola Giulio Andreotti. Ma si aggirano tra i pannelli colpite dai dettagli. Miriam invece, 22 anni, ammette “Sono stata attirata dalla mostra perché non so molto su di lui. Ma se è stata fatta una mostra vorrà dire che qualcosa avrà fatto”. Maurizio, 70 anni, “In queste fotografie rivedo la storia d’Italia per immagini, i volti del passato”.

Mediterraneo visione strategica Ma Andreotti uomo di Chiesa è anche quello con Madre Teresa (1986), o ai funerali di don Gnocchi (1956), o molto semplicemente con le suore di Ferrara (1989). Le malelingue dicono che Andreotti accompagnava tutte le mattine De Gasperi alla messa e, mentre questi parlava in preghiera con Dio, Giulio parlava in sacrestia col parroco. Vero è che Andreotti è sempre andato a messa ogni giorno di buon’ora, in modo da essere operativo nel suo mitico ufficio di San Lorenzo in Licina alle 7-7,30 e alla Camera o al Ministero prima degli altri. SPORT, SPETTACOLO E CULTURA – Unico o quasi tra i cattolici a coltivare rapporti con quei mondi. La DC pensava prevalentamente al potere economico e non alla cultura, mentre i parroci si affannavano a costruire sale cinematografiche negli oratori per attirare i giovani, proiettandogli film “sani” inguardabili o via via quelli fatti da registi bravi, che erano prevalentemente (anche se non solo) comunisti. Andreotti con la Callas, la Loren, Sinatra, Nino Benvenuti, Carlo Rubbia, Alberto Sordi (recita anche per un

Relazioni dalla scienza alla cultura cammeo nel Tassinaro), Livio Berruti, Rita Levi Montalcini, Vasco Rossi, Fellini, Zeffirelli, Guttuso, Veronesi, Renzo Piano, Gassman, Mario Riva… LA FAMIGLIA – Di Andreotti si è detto, pensato, supposto di tutto e di più. Non è un marziano, ma un terrestre, nato da una famiglia normale nel 1919. Che vedete a un anno sul seggiolone, di legno; ragazzo con un cavallo; giocare a ping pong o ballare il sirtaki; sposarsi con la sua Livia in abito bianco; seduto sul divano, attorniato da figli e nipoti come un qualunque nonno felice. Maurizio Vitali


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MOSTRE

Nagasaki il “miracolo” della bomba Nel dramma un seme di speranza

Una delle sale della mostra durante una visita guidata

di Lucio Bergamaschi Quando nel 1549 San Francesco Saverio sbarcò a Nagasaki e tentò – invero con scarsi risultati – di evangelizzare l’Impero del sol levante non aveva previsto che la presenza cristiana in Giappone sarebbe stata segnata da una scia impressionante di sangue e di repressione, in una proporzione decisamente superiore a Padiglione C3 qualsiasi altro paese del mondo. Solo a Nagasaki i cristiani potevano vivere relativamente in pace per via della piccola colonia fluviale olandese che fungeva da porto franco per i commerci e che garantiva agli occidentali una certa libertà rigorosamente entro i confini cittadini. Sorse quindi una fiorente comunità cristiana localizzata nel quartiere di Urakami che sopravvisse alle numerose ondate di ostilità e

decine di migliaia, i malati di leucemia e altri tumori si moltiplicano nei mesi successivi. Eppure Takashi decide di restare a Urakami costruendosi una microscopica capanna poi ampliata con l’aiuto della comunità. Questo “non luogo” diventa un faro di spiritualità per tutto il Giappone, anche per shintoisti e buddisti. Takashi parla della bomba come di un “miracolo”: “E’ Dio – disse in un discorso alla fine del ’45 - che nella sua provvidenza scelse Urakami come Vittima scelta, Agnello del sacrificio ucciso perché la guerra potesse finire e altri potessero vivere”. Muore anche lui di leucemia nel 1951 in odore di santità. La mostra promossa da Medicina e Salute e curata da Paola Marenco, Gabriele Di Comite, Alberto Bordin e Massimo Morelli ripercorre mirabilmente questo straordinario e commovente percorso umano e spirituale. Ieri anche i membri di una

Mille braccia per aiutare chi soffre Marenco: “Esempio da seguire” di Filippo Campo Antico Un compagno di vita, un esempio da seguire. Questo è il radiologo giapponese Takashi Paolo Nagai per Paola Marenco dell’Associazione Medicina e Persona. Dopo aver letto il libro “Pace su Nagasaky”, di Paul Glynn, ha voluto realizzare al Meeting una mostra per raccontare l’opera del medico. “Lui aveva una ragione aperta e una grande sensibilità. Di fronte alla morte della madre, colpita da emorragia celebrale ha capito che doveva esistere un mistero in ciò che accade e si è convertito al cattolicesimo”. La mostra è stata anche l’occasione di incrociare due culture differenti. “L’incontro tra il cattolicesimo, lo shintoismo e il buddismo ci impone di farci provocare dal mistero. Don Giussani fu il primo a voler aprire una comunità in Giappone proprio per il senso del mistero di quel popolo”, conclude la Marenco. All’incontro “L’uomo di fronte al mi-

ai veri e propri massacri perpetrati dagli shogun fino alla fine del diciannovesimo secolo. Il 9 agosto 1945 proprio su Urakami però si abbatte un flagello inaspettato e inimmaginabile: la seconda bomba atomica della storia esplode per errore sulla verticale della cattedrale cattolica invece che sulla fabbrica Mitsubishi a qualche chilometro di distanza. Per il trentasettenne radiologo Takashi Paolo Nagai sembra la fine di tutto: muore l’amata moglie Midori che aveva favorito la sua conversione al cattolicesimo culminata nel 1934 col battesimo. La casa è distrutta, l’ospedale danneggiato, i morti sono

Il saluto tra i relatori

Incontro tra due esperienze religiose stero. Nagai, incontro di due esperienze religiose” c’era anche Glynn, autore del libro e sacerdote marista che vive a Sidney. “Questo radiologo giapponese mi ha fatto comprendere l’importanza della riconciliazione. Aveva detto ai giapponesi di non condannare gli americani: non provava odio e non portava rancore verso nessuno”. Il senso del mistero deve essere risvegliato nel popolo giapponese per Wakako Saito, docente di lingua e cultura italiana all’Università Aichingkuin di Anagoya in Giappone. “Un personaggio come Nagai deve essere riscoperto. Per me lui rappresenta una divinità della mia cultura: ha mille braccia per aiutare nel modo più adeguato tutti quelli che soffrono”.

Nella capanna di Takashi Paolo Nagai delegazione di dirigenti medici di Regione Lombardia guidata dall’assessore Giulio Gallera hanno voluto seguire con attenzione e grande intensità il percorso della mostra che si conclude con un vero e proprio manifesto etico della professione medica “Un vero medico soffre con ciascuno dei suoi pazienti…la pratica medica non una questione tecnica… la medicina è una vocazione, una chiamata personale da parte di Dio”.


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MOSTRE

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Padre di uomini liberi Nella Hall Sud uno spazio dedicato a don Giancarlo Ugolini e alla sua opera di Oreste Malatesta La mostra dedicata a don Giancarlo Ugolini è frutto del desiderio di sottolineare la valenza sociale della sua opera educativa, che ha toccato tutti gli ambiti della società civile riminese, tramite le opere realizzate dai suoi figli spirituali. Tra le più importanti ricordiamo il Meeting e la Karis, una fondazione che gestisce decine di scuole nella Romagna malatestiana. La mostra è stata realizzata da uomini e donne che hanno interpretato un diffuso sentimento di gratitudine presente in tanti riminesi nei confronti di don Ugolini. Curatori sono le persone che hanno vissuto uno stretto contatto con il sacerdote riminese, che più hanno condiviso la sua vita nello svolgimento della sua missione, e che della mostra sono anche guide speciali, perché ogni telo rappresenta un pezzo della loro storia: la memoria è così viva che il loro racconto fa fare al visitatore un’esperienza quasi contemporanea. Bruno, Marinella, PierLuigi, Edda davanti alle immagini ricordano la paternità di don Giancarlo, che non si è mai sostituito alle loro decisioni. L’amore alla loro libertà li sfidava ad approfondire le ragioni del loro agire. Inoltre egli riuscì a valorizzare ogni proposta sorgente dalla loro creatività. In questa prospettiva don Giancarlo appoggiò, fin dal suo nascere, il Meeting, un’opera che, oggi come allora, sollecita l’umano nella sua completezza.

VILLAGGIO RAGAZZI

Fascino d’artista Hall Sud

“Gli artisti sono affascinanti perché hanno la capacità di stupirti sempre, di andare sotto la pelle della realtà”. Giuseppe Frangi, giornalista, racconta la mostra “Now Now. Quando nasce un’opera d’arte” di cui è curatore e spiega: “Mi piacciono gli artisti e mi piace soprattutto vederli lavorare. Quelli che espongono qui sono giovani”. Ne è un esempio Elena Canavese, trent’anni, che concepisce ciò che ha intorno (di solito lavora nella sua cucina) come una tavolozza. Per fare l’aurora boreale, ad esempio, usa sacchetti della spazzatura in movimento, mentre per creare le stelle del cielo usa il caffè. Spesso si serve anche di giochi di prospettiva e di luce per creare effetti unici. A volte rende tutto in negativo e spazio all’immaginazione. Un grande quadro di Mario Schifano impreziosisce la mostra, è un omaggio che fece agli etruschi e alla sua terra e rappresenta un campo delle campagne viterbesi. Lucia Doninelli, Caterina Vianello, Caterina Caprio, Mariachiara Ghezzi

“Non possiamo ignorare il cambiamento” SANITÀ Siemens per il secondo anno al Meeting: tecnologia a disposizione della persona Qual è la peculiarità della vostra presenza al Meeting? “Siemens Healthineers è presente al Meeting di Rimini per il secondo anno consecutivo - risponde Matteo Moscatelli, head of digital services Siemens Healthineers - e partecipa con uno speech all’incontro “Innovazione in sanità. La tecnologia a disposizione della persona”. Personalmente poi trovo il titolo di quest’anno altamente indicativo del contesto in cui ci troviamo. Mai come in questo tempo, infatti il domani è il frutto di come stiamo plasmando il presente: la tecnologia è in grado di farci quasi toccare il futuro e la globalizzazione ha reso il mondo sempre più interdipendente. E un’azienda come la nostra, ad alta innovazione tecnologica, non può ignorare la parola cambiamento”. Innovazioni in sanità. La tecnologia a disposizione della persona. Cosa significa per un’azienda attiva nell’ambito dei dispositivi medici? “Tutti noi che operiamo nell’industria dei medical devices non dobbiamo dimenticare che, almeno una volta

nella vita, siamo stati, o saremo pazienti. Oggi i pazienti stanno rapidamente cambiando atteggiamento nei confronti della propria salute, diventando sempre più consapevoli dell’importanza di prendere attivamente parte al loro percorso di cura. La nostra missione è fornire ai professionisti della sanità gli strumenti per creare valore e aiutarli, a loro volta, a essere dei partner in quello che chiamiamo il patient journey”. Intelligenza artificiale e intelligenza umana. Contrapposizione o collaborazione? “Il tema è molto dibattuto e come azienda siamo convinti che la parola chiave sia collaborazione. La tecnologia digitale gioca un ruolo primario, soprattutto quando si parla di medicina di precisione e personalizzazione delle cure. Più dati, ad esempio, significano maggior accuratezza diagnostica che può tradursi in una riduzione delle sovradiagnosi e delle cure superflue e, nel contempo, in interventi più tempestivi ed efficaci. Ma la tecnologia non potrà mai sostituire l’uomo”.


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ARENA INTERNAZIONALE

Chi va oltre il muro di domande

Molto più che un gioco da ragazzi di Giulia Ciancaglini Trenta o quaranta minuti è il tempo che i bambini trascorrono davanti a un muro che li aiuta a demolire le barriere dell’ignoranza e della disattenzione. Un muro che si trova nell’Arena Internazionale (A3) e che si può notare passeggiando tra gli stand. “Ogni giorno più di 500 persone giocano con questo esperimento; lo abbiamo già portato in altre 9 città europee – spiega Chiara Puletti della Cooperazione internazionale e di sviluppo dell’Unione europea – e la cosa che più mi stupisce è che la nostra audience, di bambini e ragazzi tra gli 8 Padiglione A3 e i 14 anni, passa tanto tempo davanti al muro”. Vista, udito e tatto sono stimolati da un gioco interattivo lungo soltanto dodici metri ma

che basta per suggerire ai bambini risposte concrete alla domanda: “Cosa fa l’Europa per il mondo?”. In alto i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che l’Europa si è prefissata di raggiungere entro il 2030. Grazie alla curiosità che i più giovani mostrano per questa installazione si catturano anche i genitori e, con loro, dubbi più articolati. A calamitare l’attenzione, oltre al muro, “Sight-by-sight”, l’esposizione di due reportage che si confrontano sulle storie di rifugiati. Due giovani fotografi, uno spagnolo, Guillem Trius, e una ugandese, Esther Ruth, hanno visitato insieme i campi profughi del nord dell’Uganda e i quartieri poveri di Kampala. Nello stesso paese hanno dato forma alle loro percezioni, individuali ma complementari. “Cosa ci mancherebbe di più? Cosa porteremmo con noi?” è la riflessio-

Una bambina di fronte all’installazione nell’Arena Internazionale

Cosa fa l’Europa per il mondo? ne che la piccola mostra vuole innescare. L’allestimento presenta in alto il volto del protagonista e in basso l’immagine di ciò che più di ogni altra cosa lo farà sentire lontano dalla sua terra. Nella fuga, alcuni riescono a portare con sé un oggetto: scelgono un abito kitengi, una macchina da

cucire, un tappeto per coprirsi e sul quale dormire, della farina per poter cucinare. Qualcun altro, raccontando la propria storia alla fotografa, ha detto “Non ho portato nulla”. Esther Ruth da questa avventura ha imparato che “se ci portano via tutto siamo tutti uguali, siamo tutti profughi”. Questi scatti rientrano nel progetto “Faces2hearts” che invia giovani artisti – europei e non – nei luoghi più remoti della terra per parlare dei progetti di sviluppo promossi dall’Unione europea. Nel 2018 la prima esperienza ha visto quattro giovanissimi vlogger impegnati in un viaggio di 5 mesi attraverso 29 paesi in Africa, Asia-Pacifico e America Latina, la seconda edizione ne porterà 20 in Argentina, Bhutan, Capo Verde, Giamaica, Myanmar, Namibia, Pakistan, Paraguay, Sierra Leone e Gambia.

Senza cultura non c’è cooperazione Maisha e i progetti made in Ue

CONCERTO

a cura di Trabajo y Persona h 22 c/o Open Arena Illumia Piscine Ovest

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di Clarissa Cancelli La cultura è uno strumento per riscoprire la nostra identità e trovare terreni d’intesa con il diverso. Ma è anche un aspetto fondamentale per la cooperazione allo sviluppo. “Può tradursi in tre livelli d’azione: dialogo interculturale, memoria collettiva e creazione d’impresa”. A dirlo è Stefano Manservisi, direttore generale per la Cooperazione internazionale della Commissione europea, durante l’incontro all’Arena internazionale “La cultura per ‘immaginare’ un futuro di pace e inclusione”. L’Unione europea, in tutti i nuovi progetti d’investimento in cultura, si concentra sugli aspetti imprenditoriali. Proprio perché la cultura viene vista come generatore di posti di lavoro e di benessere, lo sviluppo e la cooperazione prevedono di sostenere start up e progetti innovativi nei paesi partner. Un progetto culturale finanziato dall’Ue è il progetto Maisha, che, attraverso il cinema, racconta un’esperienza di musica. Esperimento che ha visto riuniti sei musicisti africani e sei europei. “La diversità condivisa è fonte di creazione: Maisha ha dimostrato che la diversità non divide ma crea qualcosa di unico,

bello, positivo, che prima non c’era”, ha spiegato Ranieri Sabatucci, ambasciatore dell’Unione europea presso l’Unione africana. Ma la diversità, se portata all’estremo e radicalizzata, genera violenza. Per questo è importante riuscire a “umanizzare” i nemici. Come? Immedesimandosi nell’altro. A dirlo è Charline Burton, executive director for Europe, search for common ground: “Nella nostra organizzazione – ha spiegato – noi usiamo i mass media per approcciare con persone con cui di solito non si comunica. Non c’è sviluppo senza pace e il conflitto può essere gestito senza violenza”. Ma se è vero che la cultura è un mezzo per abbattere le distanze con il diverso, è anche e soprattutto identità: un aspetto fondamentale che non deve essere celato dall’eccesso di tecnologia. “L’Occidente ha sbagliato a teorizzare la neutralità della tecnologia. Un dialogo fra stereotipi è peggio dello scontro, perché annulla la nostra identità e senza identità non si genera conoscenza”, ha concluso Wael Farouq, professore di Lingua e letteratura araba all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.


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INCONTRI

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Costruire insieme con un’app Protagonisti di start up a confronto sotto i riflettori della Compagnia delle Opere di Leonardo Cavallo Nuovo e vecchio si incontrano in una app che mette insieme edilizia e sharing economy. “Edilmag è una startup innovativa - afferma il cofondatore Christian Ricciarini - che mette in connessione le imprese di costruzione tra di loro”. Questa piattaforma è stata tra le protagoniste dell’incontro di ieri nell’Arena Cdo for Innovation. Il funzionamento di Edilmag è il seguente. Nella prima fase, un imprenditore scarica gratuitamente l’app e compila i campi in cui indica i macchinari e gli strumenti di lavoro che possiede. Poi un suo collega vede quali di questi strumenti gli servono e a che distanza si trova da essi. Infine il software fa incontrare domanda e offerta, che tratteranno tra di loro.

“Insieme all’architetto Rodolfo Brandi abbiamo voluto dare a ogni impresa edile uno strumento per avere un archivio di tutti i materiali di cui disponevano - spiega Ricciarini - come ad esempio gru, bobcat, pozzetti, tubi, pompe idrovore... Il passo successivo è stato quello di metterle in condivisione. Una volta che l’impresa ha potuto avere sott’occhio tutta la propria disponibilità, abbiamo fatto in modo che potesse vedere le altre”. “Nel momento in cui qualcuno ha bisogno di un escavatore o qualsiasi altra cosa - prosegue Ricciarini - geolocalizza l’utente e sa a quanti chilometri si trova. La piattaforma fa esclusivamente “matching”, non prende una percentuale sulla transazione, ma funziona attraverso una licenza annuale che costa 40 euro, o 15

Christian Ricciarini e gli altri protagonisti dell’incontro

per chi è iscritto ad un’associazione di categoria. Abbiamo sostituito con la tecnologia quello che una volta era il giro di chiamate tra colleghi. Grazie alla condivisione si evita di trasportare le attrezzature da un luogo all’altro, generando un risparmio energetico e un beneficio per l’ambiente”. “Tra i progetti futuri - conclude l’imprenditore - c’è la volontà di mettere Edilmag a disposizione totale della Protezione civile, donando le credenziali affinché possa vedere da quali imprese sul territorio reperire le attrezzature in caso di necessità. Durante il devastante terremoto del 2016 nell’Italia centrale, l’applicazione è stata utilizzata dalle imprese che si cercavano velocemente tra di loro e

reperivano ciò di cui avevano bisogno nell’emergenza. In seguito a quei drammatici eventi, abbiamo fatto una cerimonia in provincia di Rieti, in cui abbiamo donato a 16 sindaci della zona le credenziali dell’applicazione”.

Genera risparmio e beneficio per l’ambiente


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PROTAGONISTI

Leopardi, la potenza del desiderio

Tra politica ed economia di Oreste Malatesta Come in un convivio di saggi medioevali, si è riunito nel ristorante Malatesta un gruppo di intellettuali esperti di politica economica mondiale. A tema il futuro dell’Europa alla luce delle sfide mondiali. Carlo Pelanda, columnist di Milano Finanza, che ha coordinato il dibattito, ha affidato le relazioni a Domenico Lombardi, membro della Fondazione De Gasperi e a Nicolas Veron, senior follow Peterson Institute for International Economics. Lombardi ha evidenziato alcuni punti critici della politica internazionale europea. Ha fatto cenno alla tentazione francese di concepire l’Ue come una terza forza pari agli Usa e alla Cina. Tale posizione, a suo parere, è illusoria principalmente perché l’Ue ha un’unione monetaria debole, non supportata da una vera unione politica. I suoi paesi membri hanno rinunciato alla sovranità economica ma hanno conservato la gestione del debito pubblico senza avere gli strumenti necessari per governarlo adeguatamente. Veron si è mostrato più ottimista.

La lezione di Sgarbi, Carbajosa e Capponi di Oreste Malatesta Tra i molti volumi presentati al Meeting, da segnalare “Il no disperato” di Mario Elisei, edito dalla Liberilibri di Macerata, un approfondimento sul pessimismo di Leopardi. Al book Corner (C2), ieri, erano presenti l’autore del libro e, accanto a lui, Gisella Capponi, presidente del Circolo culturale Giacomo Leopardi di Recanati, Vittorio Sgarbi, critico d’arte e di letteratura, e Ignacio Carbajosa, docente di Teologia morale all’università San Damaso di Madrid. Per Sgarbi il libro di Elisei rappresenta un serio tentativo di capire perché Leopardi sia arrivato alla conclusione che Dio non esiste e che “tutto quello che è, è male; che ciascuna cosa esista è un male …” (Zibaldone): l’ateismo proclama-

to da Leopardi rappresenterebbe un’alta espressione teologica in forma contraria. Carbajosa ha evidenziato la potenza del desiderio che contiene la poetica di Leopardi. Tutta la realtà per lui è segno del Mistero che, nella sua vita, rimane ignoto. In una delle poesie più belle “Alla sua donna”, il suo genio poetico riesce a percepire che essa è il segno della Bellezza nascosta, ma desiderata. Elisei, infine si è soffermato sulla lirica ritenuta il capolavoro di Leopardi, “L’infinito”. Secondo l’autore per Leopardi “la siepe dell’ermo colle”, che gli impedisce di vedere la bellezza dell’orizzonte, non rappresenta una negatività, ma un limite che sollecita il desiderio ad andare oltre l’immaginato.

IL RITORNO

Zanussi: “Il mio cinema di parole” di Giulia Ciancaglini Krzystof Zanussi, maestro del cinema contemporaneo, con una carriera segnata dal riconoscimento dei maggiori premi internazionali e grande amico del Meeting fin dalle prime edizioni, è tornato per parlare della “settima arte”, il cinema. L’artista dedicò uno dei suoi film, “Da un paese lontano”, a Karol Wojtyla, autore della poesia che ha dato il titolo alla quarantesima edizione. La sua vita si è rivolta al cinema dopo anni di studi scientifici e filosofici e nei sui film ha mostrato sempre grande attenzione alle domande dell’uomo, anche a partire da quelle che si pone la scienza, con una grande sincerità nei confronti della rappresentazione del reale. Per lui,

la scrittura rimane al centro del processo creativo: “Io sono un raccontatore – ha detto – sono convinto che il cinema appartenga all’arte narrativa, che sia basato sulla parola, come il romanzo o l’opera teatrale, non all’arte visiva. Difendo l’importanza della parola per raccontare il mondo”.

Krzystof Zanussi

Uno sguardo cambia la vita Famiglie aperte all’accoglienza Può bastare uno sguardo per cambiare una vita? Sì, può bastare. Uno sguardo che abbraccia la tua vita, che se la prende a cuore, la accompagna, la aiuta a prendere una direzione nuova. Vedere per credere. Succede al Meeting (Arena Polis, Padiglione A1), dove gli Amici delle nuove generazioni presentano esperienze di condivisione e “ripartenza umana”. Sono i frutti di una trama di rapporti nati dopo la mostra sulle “nuove generazioni” (Meeting 2017) e di incontri con persone ed espe-

rienze da cui sono fioriti legami di amicizia. Stasera alle 20.45 ascoltiamo la testimonianza di famiglie che in questi anni hanno accolto in casa giovani originari di vari Paesi africani. E parleranno anche loro, gli “ex migranti”, che in Italia hanno trovato la loro seconda casa. Sono stati guardati come uomini, non come una categoria, e con la loro umanità hanno reso più umana la convivenza nelle famiglie che li accolgono. Non ci sono assistenti e assistiti, ci sono persone cambiate da un incontro.


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SPETTACOLI

Bennato rock & blues Il cantautore stasera per la terza volta sul palco del Meeting: musica e video di Alice Possidente Tutto pronto per il concerto di Edoardo Bennato. Il cantautore è alla terza presenza sul palco del Meeting, dove si è già esibito nel 1993 e nel 1995. Con oltre due ore di musica e video interattivi, alle ore 21.45 nell’Auditorium Intesa Sanpaolo B3, sarà protagonista di uno spettacolo che si annuncia ricco di sorprese: non si tratta soltanto di una semplice esibizione musicale ma di una vera e propria esperienza emozionale. I fan di sicuro non resteranno delusi: un concerto “ad alto contenuto rock & blues”, come il cantautore lo definisce, “con qualche piacevole novità”, assicura. Bennato torna volentieri al Meeting: “è un luogo di raccoglimento, di confronto ed è uno spazio libero. La cosa che mi ha colpito di più nelle due precedenti edizioni a cui ho partecipato è lo straordina-

rio impegno di migliaia di giovani. Volontari che, a loro spese, organizzano un evento che va avanti da quarant’anni”, dice. “Soprattutto continua - mi piace il concetto per cui la diversità diventa un terreno di incontro, di valorizzazione per differenti culture e non solo in ambito religioso”. Divertimento e pensiero. Del resto, il cantautore è attivo da sempre su tematiche sociali. La sua musica narra di un mondo fatto di buoni e cattivi, dove solo l’amore, il più classico fra i sentimenti che da sempre ispira i poeti della canzone, prevale sul resto. “Chi fa musica ha a che fare direttamente con l’anima”, dice il cantante. E la sua anima resta pur sempre rock. La musica e le parole di Bennato conquistano più generazioni. E stasera ad ascoltarlo ci sarà soprattutto un pubblico “che vuole divertirsi”, assicura l’autore. Anche

Domenica 18 Agosto

11.00/15.00 GIOCA E DIVERTITI CON U.S. SASSUOLO CALCIO Presso Area Calcio 11.00/15.00 MUAY THAI a cura del CSI e FIMT1991 & AACSO Presso Area Multisport 11.00/18.00 DODGEBALL a cura del CSI e AIDB Italia Presso Area Volley 15.00/20.00 8° MEMORIAL GIUSEPPE FABBRI a cura del CSI e Meeting Rimini Presso Area Calcio 15.00/18.00 KRAV MAGA – SEMINARI DI DIFESA PERSONALE – DAI 6 AI 14 ANNI a cura Asd Krav Maga Difesa Rimini Presso Area Multisport 18.00/23.00 GIOCHI DA TAVOLO ASMODEE a cura di Francesco Socci Presso Area Multisport

Martedì 20 Agosto

11.00/15.00 GIOCA E DIVERTITI CON US SASSUOLO CALCIO Presso Area Calcio 11.00/15.00 TCHOUKBALL a cura del CSI e Tchoukball Italia Presso Area Multisport 11.00/19.00 SCACCHI (SCUOLA E PRATICA) a cura di Francesco De Vincenzo Presso Area Esterna 12.00 BUU AL RAZZISMO. Quando lo sport vince il razzismo - Il caso Fc Internazionale e oltre Con la partecipazione di Luca Danovaro (Chief Marketing Officer F.C. Internazionale Milano) Presso Sport Village C7 15.00/18.00 TRAINING FC BARCELONA Presso Area Calcio 15.00/18.00 TRAINING FC INTERNAZIONALE MILANO Presso Area Calcio 15.00/18.00 TRAINING LEGA VOLLEY FEMMINILE – OMAG S. GIOVANNI IN MARIGNANO Presso Area Volley 15.00/18.00 TRAINING FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO Presso Area Basket 15.00/17.00 TORNEO SCACCHI SEMI LAMPO UNDER 16 a cura di Francesco De Vincenzo Presso Area Esterna 15.00/18.00 TORNEO TENNIS TAVOLO RAGAZZI a cura del CSI e Meeting Rimini Presso Area Tennis Tavolo 15.30/18.30 ESIBIZIONE GINNASTICA ACROBATICA a cura della Polisp. Riccione Sez. ginnastica Acrobatic Team Riccione Presso Area Multisport 16.00 TRAINING TO WIN. Diventare squadra. Come imparare a passarsi la palla tra campo e Azienda. Con la partecipazione di Moreno Torricelli (Campione di Calcio), Jack Sintini (Campione di Volley, ora Sales Manager Randstad Sport) e Samuele Robbioni (Counselor in Psicologia dello Sport e docente Randstad HR Solutions). Presso Sport Village C7 18.00/23.00 GIOCHI DA TAVOLO ASMODEE a cura di Francesco Socci Presso Area Multiuso 18.00 NORDIC WALKING TRA LE VIGNE AZ. AGRICOLA FIAMMETTA – CROCE DI MONTECOLOMBO a cura di Meeting Rimini, A.S.D. Corposamente e Centro Sociale S. Andrea (RSM) 19.30/20.00 ESIBIZIONI DUNKING DEVILS Esibizioni stelle internazionali di Free Styler direttamente dal FIP 3x3 WORLD CHALLENGER Presso Area Basket 20.00/23-00 TORNEO TENNIS TAVOLO ADULTI a cura del CSI e Meeting Rimini Presso Area Tennis Tavolo 15.00/19.00 FIP 3x3 WORLD CHALLENGER Presso “3x3 Basket Stadium” - Piazza Fellini, Rimini

Lunedì 19 Agosto

11.00/14.00 TRAINING FC BARCELONA Presso Area Calcio 11.00/15.00 GIOCA E DIVERTITI CON US SASSUOLO CALCIO Presso Area Calcio 11.00/15.00 CROSS TRAINING a cura del CSI e Asd Fitness Passignano Presso Area Multisport 11.00/19.00 SCACCHI (SCUOLA E PRATICA) a cura di Francesco De Vincenzo Presso Area Esterna 12.00 LO SPORT VISSUTO INSIEME con Davide Mazzanti (Commissario Tecnico Nazionale Italiana Volley) e Serena Ortolani (pallavolista e capitana Saugella Team Monza). Conduce Consuelo Mangifesta (Pluricampionessa Volley, Responsabile Comunicazione Lega Volley Femminile, opinionista Rai) Presso Sport Village C7 15.00/18.00 TRAINING FC INTERNAZIONALE MILANO Presso Area Calcio 15.00/18.00 TRAINING LEGA VOLLEY FEMMINILE – SAUGELLA TEAM MONZA Presso Area Volley 15.00/18.00 TRAINING FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO Presso Area Basket 15.00/18.00 QUIDDITCH (GIOCO HARRY POTTER) a cura di Andrea Soliman Presso Area Multisport 15.00/20.00 4° MEMORIAL GIGI TADEI a cura del CSI e Meeting Rimini Presso Area Calcio 15.30/16.30 FIRMA COPIE “VINCERE, MA NON SOLO” di JAVIER ZANETTI Presso Sport Village C7 – Stand Fondazione PUPI 17.00 VINCERE, MA NON SOLO. Crescere nella vita per raggiungere i propri obiettivi con Javier Zanetti (Vice President FC Internazionale Milano e Membro del Comitato organizzatore delle competizioni FIFA) Conduce il Prof. Andrea Simoncini (professore di diritto costituzionale dell’Università degli studi di Firenze, membro CdA del Meeting di Rimini) Presso Salone Intesa Sanpaolo B3 18.00/23.00 GIOCHI DA TAVOLO ASMODEE a cura di Francesco Socci Presso Area Multisport 18.30/19.00 ESIBIZIONI DUNKING DEVILS Esibizioni stelle internazionali di Free Styler direttamente dal FIP 3x3 WORLD CHALLENGER Presso Area Basket 20.00/23.00 TORNEO DI BRIDGE a cura dell’Associazione Rimini Bridge Presso Area Esterna 21.00 CAMMINATE PER LE VIE DI RIMINI – EDIZIONE SPECIALE 40° - I LUOGHI SIGNIFICATIVI PER IL MEETING DI RIMINI RITROVO ARCO D’AUGUSTO – RIMINI a cura di Meeting Rimini, A.S.D. La Pedivella e CSI 16.00/22.00 FIP 3x3 WORLD CHALLENGER Presso “3x3 Basket Stadium” - Piazza Fellini, Rimini

se, dalla biglietteria della Hall Sud (dove fino a esaurimento posti è ancora possibile acquistare i biglietti), fanno sapere che, finora, i più entusiasti sono i fan over 50.

Ciò che mi ha colpito nelle precedenti edizioni è l’impegno dei giovani volontari

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Martiri d’Algeria Arriva al Meeting (stasera, ore 21.45, Arena Percorsi A2) il monologo teatrale “Pierre e Mohamed” dedicato alla vicenda di Pierre Claverie, vescovo di Orano, e di Mohamed Bouchikhi, giovane musulmano, amici e uccisi nello stesso attentato il 1 agosto 1996 in Algeria. Il debutto sarà preceduto alle 19 (Spazio Piscine) da un “Dietro le quinte” con la presenza del regista Francesco Agnello e dell’attore Lorenzo Bassotto. Domani la replica. Lo spettacolo, scritto da Adrien Candiard, domenicano, teologo e islamologo residente al Cairo, è stato messo in scena da Francesco Agnello, regista e musicista. Il monologo si presenta come l’alternarsi delle due voci dei protagonisti, Pierre e Mohamed. La particolarità del testo consiste nel fatto che le parole di monsignor Pierre Claverie sono autentiche perchè tratte dai suoi scritti, mentre quelle di Mohamed Bouchikhi sono frutto della libera interpretazione letteraria dell’autore.


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SPORT

Educatori a bordo campo

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I volontari dello Sport Village raccontano la scoperta dell’unità

Un momento di gioco

di Matteo Rigamonti Di sport a Rimini ce n’è veramente per tutti i gusti. Allo Sport Village C7, grazie alla regia di Master Group Sport e ai volontari di Csi e Meeting, i giovani visitatori dei padiglioni della fiera possono giocare a calcio, basket, pallavolo. Ma anche tennis, badminton, ping pong, judo, tai-chi e altre attività a corpo libero. Oggi si terrà in esterna il triathlon non competitivo in mountain bike, l’Aci ha portato i go-kart per promuovere la guida sicura e Intesa Sanpaolo le postazioni per gli e-

spiega Matteo Muccin, docente di educazione motoria, da una decina d’anni impegnato in prima persona con chi decide di venire gratis al Meeting per animare le attività ludico-motorie. Quest’anno ha anche la responsabilità di coordinare i turni dei volontari e dice: “L’unità che sperimentiamo qui fa rinascere ogni anno per noi lo scopo del Meeting”, quell’amicizia tra i popoli che può cominciare anche dando due calci a un pallone o schiacciando a canestro. “Ogni bambino o ragazzo qui è accolto, guardato e accompagnato; – prosegue – è un’esperienza che mi ha insegnato molto ed è per tutti noi una gigantesca possibilità di incontro che fa nascere gratitudine e disponibilità del cuore.”

sport. Domani c’è il torneo di burraco e proseguono senza sosta le partite di calcio balilla, dama, scacchi e bridge. Qui l’età media si alza ma sono comunque tanti i giovani incuriositi da carte da gioco, torri, re e regine. Per prenotare le attività basta recarsi al banco del Csi e chiedere informazioni ai volontari che sono disponibilissimi: una trentina di studenti universitari e altrettanti ragazzi del Csi che animano le giornate sui campi da gioco tra i gonfiabili arancio-blu in totale sicurezza. C’è anche il braccialetto assicurativo,

Qui rinasce lo scopo del Meeting

JUDO A SCAMPIA

Il caso Maddaloni di Matteo Rigamonti Con la sua palestra nel cuore di Napoli strappa ogni giorno giovani alla morsa della mafia. Gianni Maddaloni, allenatore di judo, sarà protagonista dell’incontro “Scuola, sport, famiglia. L’esempio di Scampia” con Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, stasera nell’Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 alle ore 21.30.

Sconfitte, imprevisti e vittorie A lezione dai grandi coach di Davide Amata La prima apparizione di Arrigo Sacchi al Meeting risale al 1988. “Non ero ancora nato quell’anno, quando il Milan vinse la Coppa dei Campioni”, afferma uno dei ragazzi in platea. Sono molti i giovani dello Sport Village che accolgono con un lungo applauso gli ospiti all’incontro “Allenatori che hanno fatto la storia dello sport”. Interpellato dal giornalista Giovanni Bruno, il tecnico di Fusignano si racconta: “Amavo il calcio e ho scelto di dargli la vita, mi ha restituito emozioni infinite. Da allenatore ho sempre valutato la disponibilità e la generosità delle persone. Quando allenavo il Bellaria su sei partite ne persi cinque e ne pareggiai una ma, nonostante questo, il presidente era contento del lavoro e mi disse di continuare. Il vero successo è impegnarsi al massimo delle proprie possibilità”. Flavio Roda, presidente della Federazione italiana sport invernali descrive i suoi esordi: “Ho cominciato a fare il tecnico da giovanissimo, ho incontrato Alberto Tomba quando aveva undici anni con il suo cespuglio di cappelli e un carattere vincente”. Di nuovo Sacchi riflette sul suo percorso: “Ho imparato molto anche dal rugby e dal basket, spesso andavo agli allenamenti della Sacramora di Rimini. In seguito a Milano mi accolsero con scetticismo, in questo paese si fa molta fatica ad aggiornarsi”. Sandro Campagna, ct della nazionale di pallanuoto, rievo-

ca il recente trionfo della squadra al mondiale di Gwangju contro la Spagna: “Ad aprile sono cambiate alcune regole di gioco e ho rivoluzionato gli schemi. I miei giocatori non pensavano di poter vincere la medaglia d’oro, ma bisogna crederci sempre”. Massimo Barbolini, allenatore di pallavolo della Igor Gorgonzola, sottolinea le

Arrigo Sacchi durante l’incontro.

Il vero successo è impegnarsi al massimo delle proprie possibilità

responsabilità educative: ”Oggi c’è troppa impazienza nel ricercare campioni a dodici o tredici anni. Bisogna insegnare ai giovani a non avere fretta e ad avere fiducia nei propri mezzi. Ho imparato a offrire la possibilità di sbagliare. Il gioco di squadra è anche

nella vita, questo ci insegna lo sport”. Sacchi ricorda infine gli anni vincenti al Milan: ”Desideravo che il nostro gioco a San Siro restituisse gioia ai tifosi. In quel Milan siamo cresciuti tutti, anche Ruud Gullit ha riconosciuto di non essere più quello di prima”.

La strana coppia è ancora in marcia di Camillo Bartolini I destini incrociati di Alex Schwazer e Sandro Donati sorprendono la platea del Meeting. Da una parte il campione olimpico di marcia 50 km a Pechino 2008, squalificato per doping a Londra 2012 e Rio 2016, dall’altra l’allenatore e alfiere della battaglia contro il doping. Ma come si sono

incontrati? “Dopo aver riconosciuto l’errore del 2012 volevo dimostrare di poter rientrare senza ombre e dubbi. Volevo ritrovare la gioia e abbandonare il timore di non poter tornare a correre”, ricorda l’atleta. Donati, sorpreso dalla richiesta, accetta perché “bisogna tendere la mano. Era fortissimo, aveva solo bisogno di fiducia e

allenamento. Nello sport si viene bollati per l’errore ma la vita è in divenire e si può cambiare”. Nel 2016 la doccia fredda della nuova squalifica pare far vacillare tutto. La battaglia legale è ancora in corso, ma Schwazer garantisce: “Il nostro rapporto continua oltre lo sport perché non era programmato per Rio 2016 ma per la vita”.


IL PROGRAMMA

22 AGOSTO

INCONTRI UN PUNTO DI VISTA SULLA CHIESA E SUL MONDO Sala Neri UnipolSai | Ore 11.30 Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano; Alberto Savorana, portavoce di Comunione e liberazione. TRA DENATALITÀ E GENERATIVITÀ: LA SFIDA DEL LAVORO Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 12.00 Alessandro Rosina, prof. ordinario di Demografia, dir. del Center for applied statistics in business and economics all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Mauro Magatti, prof. ordinario di Sociologia Generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Introduce Massimo Ferlini, presidente Formaper, dipartimento lavoro Fondazione per la sussidiarietà. NACQUE IL DISCORSO DA CIÒ CHE FISSAVI: LE MICROCONFERENZE. “NUOVE ESPERIENZE PER UNA SCUOLA CHE CAMBIA” A CURA DI MARCO FERRARI Arena Polis Edison A1 | Ore 12.00 Pino Suriano, docente di Letteratura italiana all’Istituto Fermi di Policoro (MT); interventi degli studenti: Rossella Di Sanzo, Radu Valentin Ghiurcanas, Giacomo Stigliano, Chiara Zimbardi. Introduce Giovanna Tarantino, dirigente scolastico dell’IIS Fermi di Policoro (MT). LA MEDAGLIA SPEZZATA: L’ACCOGLIENZA DEI BAMBINI TRA PASSATO E PRESENTE Arena Meeting Salute C3 | Ore 12.00 Mariella Carlotti, preside del Conservatorio San Niccolò di Prato; Arabella Natalini, direttrice Museo degli Innocenti; Maurizio Marzegalli, vicepresidente Fondazione Maddalena Grassi; Stefania Saccardi, assessore alla Sanità della regione Toscana. In occasione dell’incontro, intervento di saluto di Maria Grazia Giuffrida, presidente Istituto degli Innocenti. Introduce Sergio Daniotti, presidente Banco Farmaceutico. MODELLI SEMPLICI PER CERVELLI COMPLESSI Arena Brain D3 | Ore 12.00 Monica Frega, ricercatore al Dipartimento di Neurofisiologia Clinica Università di Twente, Paesi Bassi. Introduce Sergio Martinoia, prof. ordinario di Bioingegneria, dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei sistemi, Università degli studi di Genova. IL METODO BATA, TRA STORIA E FUTURO Arena Cdo for Innovation D3 | Ore 12.00 Milan Balaban, storico e ricercatore alla Tomas Bata University a Zlin (Repubblica Ceca); Ota Horak, imprenditore, SpoluWorks Company, Kyjov. Introduce Bernhard Scholz, presidente Cdo. ULTIME NOTIZIE DA SILICON VALLEY Arena Percorsi A2 | Ore 12.00 Massimo Gaggi, inviato de Il Corriere della Sera. Introduce Davide Perillo, dir. Tracce. MENO FRAGILI, PIÙ UGUALI – PEOPLE & PEACE FOR CHANGE Arena Internazionale A3 | Ore 12.00 Azar Barkam (Palestina), funzionario del Ministero dell’Agricoltura tunisino; Magdalena Lutz, project officer Ciheam Bari; Giorgio Marrapodi, dir. generale Maeci-Dgcs; Jasmin Tuzovic (Montenegro), imprenditore nel settore agroalimentare in Marocco. In occasione dell’incontro la proiezione del video-messaggio di Ruwaida Abd AlKhalaf, presidente Ass. donne di Raqqa. Conclude Leonard Mizzi, capo unità per Sviluppo rurale, sicurezza alimentare, nutrizione, Commissione europea Dg Devco. LO SPORT ITALIANO CHE VINCE. OGNI SUCCESSO NASCE DALLA PREPARAZIONE Sport Village C7 | Ore 12.00 Davide Cassani, ct Nazionale Italiana di Ciclismo, presidente Apt Emilia Romagna; Fabrizio Donato, vicebrigadiere del Gruppo sportivo Fiamme gialle ed atleta della Federazione atletica leggera italiana (salto triplo); Rossano Galtarossa, facility manager della Canottieri Padova, campione olimpico di canottaggio; Riccardo Pittis, mental coach e speaker motivazionale, ex giocatore di pallacanestro della nazionale italiana. In conclusione dell’incontro, Il ruolo svolto dalle Istituzioni nel creare successi

OGGI AL MEETING con Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri; Mauro Fabris, presidente Lega pallavolo serie A femminile; Rocco Sabelli, presidente e Ad Sport e salute Spa. Conduce Giovanni Bruno, editorialista Sky Sport. “CITTÀ E BELLEZZA”. PRESENZA DEL FUTURO Arena Polis Edison A1 | Ore 13.45 Stefano Boeri, architetto in dialogo con Luca Doninelli, scrittore. SRI LANKA, PIÙ FORTI DELLE BOMBE Arena Percorsi A2 | Ore 14.00 Proiezione e presentazione del reportage a cura di Rome Reports/Stand together. Partecipa Carlos Garde, dir. commerciale Rome Reports. ALEPPO: UN NOME E UN FUTURO Auditorium Intesa Sanpaolo B3 | Ore 15.00 George Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo; Binan Kayyali, direttrice Franciscan care center di Aleppo; Firas Lutfi, resp. Terra Sancta College e Franciscan care center di Aleppo; Mahmoud Akkam, gran muftì di Aleppo (intervento in videocollegamento). Introduce Andrea Avveduto, giornalista, ass. Pro terra sancta. MINI OLIMPIADI DI ALLENARSI PER IL FUTURO Sport Village C7 | Ore 16.00 Apertura e saluti a cura di Marco Ceresa, Ad Randstad Italia. Presentazione del progetto Allenarsi per il Futuro a cura di Alessandro Capotondi, area manager Randstad Italia e Francesca Bosco, ambassador Bosch. Interventi di Mauro Bergamasco, campione di rugby; Matteo Burgsthaler, campione di volley; Mara Santangelo, campionessa di tennis; Moreno Torricelli, campione di calcio. LA CITTÀ DI OGGI, LA CITTÀ DI DOMANI Sala Neri UnipolSai | Ore 17.00 Stefano Boeri, architetto; Giuseppe Sala, sindaco di Milano; Erion Veliaj, sindaco di Tirana, Albania. Introduce Francesco Giorgino, giornalista e conduttore Tg1. L’ECONOMIA SOLIDALE CONVIENE AL PAESE Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 17.00 Stefano Berni, dir. generale del Consorzio di tutela del Grana padano; Vitaliy Novikov, Ad Coca Cola-Hbc Italia; Corrado Passera, fondatore e presidente Illimity Bank; Jacques Vandenschrik, presidente European Food Banks Federation. Introduce Marco Lucchini, segretario generale Fondazione Banco Alimentare Onlus. PUBLIC GOVERNANCE Arena Polis Edison A1 | Ore 17.00 In collaborazione con (Ripm) Rivista Italiana di Public Management. Carla Barbati, prof. ordinario di Diritto Amministrativo, presidente ass. italiana dei professori di Diritto Amministrativo (Aipda), già Presidente Cun; Gilberto Corbellini, dir. Cnr, filosofo ed epistemologo, ordinario di Storia della medicina e docente di bioetica all'Università La Sapienza di Roma; Alberto Gambescia, Amministratore unico Studiare Sviluppo (Mef); Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia e delle finanze; Bernardo Mattarella, docente di Diritto amministrativo al dipartimento di Giurisprudenza, Luiss Guido Carli; Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei deputati. Introduce Salvatore Taormina, coordinatore dipartimento pubblica amministrazione Fondazione per la sussidiarietà – dirigente regionale. GIOVANI PROFESSIONISTI E RESPONSABILITÀ Arena Meeting Salute C3 | Ore 17.00 Maria Rosaria Gualano, prof. associato al dipartimento di Scienze della sanità pubblica e pediatriche, Università di Torino; Alessandro Villa, assistant professor of Oral medi-

cine at Harvard school of Dental medicine; Emanuela Vismara, infermiera all’Istituto europeo di oncologia di Milano – reparto di ginecologia oncologica. Introduce Massimo Picozzi, psichiatra e criminologo. Modera Mattia Altini, dir. sanitario Irst-Irccs. FAMIGLIA E IMPRESA: QUALE FUTURO PER I NOSTRI FIGLI? Arena Cdo for Innovation D3 | Ore 17.00 Gigi De Palo, presidente Forum associazioni familiari; Bruno Mastroianni, filosofo, giornalista, social media manager di trasmissioni di Rai3 e Rai1; Lorenzo Maternini, fondatore Talent garden. Introduce Gigi Gianola, dir. generale Cdo. SANTI E ALTRI RACCONTI Arena Percorsi A2 | Ore 17.00 Giovanni Scifoni, attore e regista. Introduce Paola Bergamini, giornalista Tracce. LA SCOMMESSA CATTOLICA. C’È ANCORA UN NESSO TRA IL DESTINO DELLE NOSTRE SOCIETÀ E LA RELIGIONE CRISTIANA? Arena Internazionale A3 | Ore 17.00 Chiara Giaccardi, prof. ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Andrea Simoncini, prof. ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Firenze. Introduce Andrea Monda, direttore de L’Osservatore romano. PERSONA, PROCESSO E MASS-MEDIA Sala Neri UnipolSai | Ore 19.00 Michele Brambilla, direttore de Il Quotidiano nazionale; Giovanni Canzio, presidente emerito della Corte di cassazione; David Ermini, vicepresidente del Csm. Introduce Paolo Tosoni, avvocato, dipartimento giustizia Fondazione per la sussidiarietà. ECONOMIA: DONO E SOSTENIBILITÀ Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 19.00 Stefano Zamagni, prof. ordinario di Economia politica all’Università di Bologna e presidente Pontificia accademia delle Scienze sociali; Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola; Elisabetta Soglio, direttore Buone notizie. Introduce Samuele Rosa, senior economist al FMI SCIOGLIERE I NODI. I SERVIZI E LE INFRASTRUTTURE IN CITTÀ Arena Polis Edison A1 | Ore 19.00 Emilio Caporossi, resp. Fognatura e depurazione gruppo Hera; Gian Luca Erbacci, europe senior vicepresident for Alstom; Andrea Gibelli, presidente Fnm Spa; Federico Parolotto, partner & owner Mobility In Chain; Giampaolo Rossi, dir. generale Start romagna. Introduce Barbara Marinali, consigliere Autorità di regolazione dei trasporti. QUALE ASSISTENZA NEL PAESE PIÙ VECCHIO DEL MONDO? Arena Meeting Salute C3 | Ore 19.00 Cosimo Cicia, comitato centrale Fnopi; Claudio Cricelli, presidente Società Italiana Medicina Generale e delle Cure Primarie; Giovanni Leoni, vicepresidente Fnomceo; Stefania Saccardi, assessore Sanità regione Toscana; Sonia Viale, assessore Sanità regione Liguria; Paolo Zoppi, dir. dipartimento Infermieristico e ostetrico Asl Toscana centro. Introduce Roberto Bernabei, Presidente ItaliaLongeva. SLEEPING BEAUTY: LA CURA DEI PAZIENTI IN COMA E IL RAPPORTO COSCIENZA/CERVELLO Arena Brain D3 | Ore 19.00 Matilde Leonardi, dir. Uoc Neurologia, salute pubblica, disabilità e coma research centre, Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano; Paolo Manganotti, dir. della clinica neurologica, Azienda ospedaliero-universitaria e ospedale di Cattinara, Università di Trieste. Introduce Mauro Ceroni, prof. di Neurologia all’Uni-

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versità degli studi di Pavia. A SCUOLA DI DIGITALE: IL DIGITALE A SCUOLA Arena Cdo for Innovation D3 | Ore 19.00 Luca Botturi, prof. in Media in educazione al dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana – Locarno; Piercesare Rivoltella, prof. di Tecnologie dell'Istruzione e dell'apprendimento all'Università Cattolica di Milano. Introduce Ezio Delfino, presidente Disal. MENO FRAGILI, PIÙ UGUALI – PLANET & PROSPERITY FOR DEVELOPMENT Arena Internazionale A3 | Ore 19.00 Rajaa Ben Lacheb (Tunisia), animatrice della rete delle donne; Ali Dbouk (Libano), vicepresidente Gruppo di azione locale di Tiro; Workineh Wabe Dube (Etiopia), capo villaggio; Luca Maestripieri, dir. Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo); Funga Tola Uke (Etiopia), animatrice locale. Conclude Maurizio Raeli, direttore Ciheam Bari. SCUOLA, SPORT, FAMIGLIA. L’ESEMPIO DI SCAMPIA Arena Sussidiarietà&Lavoro B1 | Ore 21.30 Gianni Maddaloni, allenatore di judo; Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la sussidiarietà. Introduce Felice Siciliano, Fondazione per la sussidiarietà. SIAMO LÀ. UN VIAGGIO NELLA COOPERAZIONE ITALIANA Arena Internazionale A3 | Ore 21.30 Un viaggio nel mondo della Cooperazione allo sviluppo finanziata dal governo italiano. Voci, luoghi e testimonianze dei protagonisti in sei mini reportage dalla Somalia, Sudan, Senegal, Bolivia, Mediterraneo e Betlemme. Intervengono: Emanuela Claudia Del Re, viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale; Luca Maestripieri, dir. dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo Sviluppo/Aics; Giorgio Marrapodi, dir. generale della Cooperazione allo sviluppo/Maeci.

SPETTACOLI SPIRTO GENTIL – S. RACHMANINOV: VESPRI, OP. 37 Arena Percorsi A2 | Ore 19.00 Guida all’ascolto con Pier Paolo Bellini. DIETRO LE QUINTE Open Arena Illumia Piscine Ovest | Ore 19.00 Incontro con il regista Francesco Agnello e l’interprete Lorenzo Bassotto di “Pierre e Mohamed”. Introduce Lorenzo Fazzini, dir. EMI - Editrice Missionaria Italiana. SOLO COSE BELLE Sala Neri UnipolSai | Ore 21.30 Presentazione a cura di Antonio Autieri, giornalista di Sentieri del cinema, con il regista Kristian Gianfreda e proiezione del film (2018). EDOARDO BENNATO IN CONCERTO Auditorium Intesa Sanpaolo B3 | Ore 21.45 Con Edoardo Bennato e la sua band. Acquista il biglietto su Vivaticket o trova i punti vendita più vicino a te. PIERRE E MOHAMED Arena Percorsi A2 | Ore 21.45 Monologo teatrale con accompagnamento musicale tratto dal libro “Pierre e Mohamed. Algeria, due martiri dell’amicizia” di Adrien Candiard (EMI). Regia di Francesco Agnello. Con Francesco Agnello e Lorenzo Bassotto. Acquista il biglietto su Vivaticket o trova i punti vendita più vicino a te. VENEZUELA. IL POPOLO, IL CANTO, IL LAVORO Open Arena Illumia Piscine Ovest | Ore 22.00 Concerto a cura di Trabajo y Persona. Canti della tradizione venezuelana legati al mondo del lavoro, con il coordinamento di Francisco José Sanchéz e la direzione artistica del musicista Aquiles Báez. Con Yma América, voce, Aquiles Báez, chitarracuatro, José Francisco Sánchez, chitarra, Julio Alcocer, percussioni, Yrvis Méndez, banjo. Presenta Michael Alberga, insegnante, musicista e presidente Associazione Music4Education.

Direttore: Gianfranco Giuliani Direttore Responsabile: Cesare Trevisani Editore: Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Fondazione

Quotidiano MEETING

costituita in data 31 marzo 2008 con atto a ministero del Notaio Plescia di Rimini (rep. n. 47.236/7949, registrato all’Agenzia delle Entrate di Rimini il 10 aprile 2008 al n. 4.919/I), sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini. Tel. 0541 - 783100, Fax. 0541 - 786422

Progetto grafico: R&S&C Comunicazione e Marketing Impaginazione: Monica Gori Fotolito e stampa: CED Via dell’Industria, 52 Erbusco (BS) Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991


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