Menthalia Magazine giugno 2015

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Periodico d’informazione sulla comunicazione e dintorni N. 6 - ANNO IV GIUGNO 2015

IN QUESTO NUMERO Swimmo: lo smartwatch per i nuotatori Vincenzo Boni: un campione di casa nostra Foodini: la stampante 3D di cibo Clear: l’app che cancella il tuo passato Starbucks & Arizona State University BeMyEye: il nuovo occhio delle aziende Dove: scegli, sei bella? I trend della comunicazione di oggi L'arte supera i confini del visuale Triplo platino per Jovanotti NailO: un’unghia per controllarli tutti Consigli per il viaggiatore goloso


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Editoriale Pastelli e pennarelli per ritrovare la serenità

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Registrazione al Tribunale di Napoli N. 27 del 6/4/2012 Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà Art Director: Marco Iazzetta Grafica & Impaginazione: Diego Vecchione Hanno collaborato in questo numero: Stefania Buonavolontà, Maria Grazia Cassese, Flavia Cimmino, Silvia D'Altilia, Alessandra De Lella, Davide Pistorio, Andrea Ponsiglione, Antonella Salottolo, Elena Serra, Alice Setafina, Diego Vecchione. Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445 Sedi di rappresentanza: 20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro 50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari. La pubblicazione delle immagini all’interno dei “Servizi Speciali” è consentita ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca.

Le nostre vite sono ormai frenetiche e lo stress sta giocando sempre più un ruolo notevole sulla qualità del nostro tempo e sulla nostra salute. I rimedi per cercare di arginare il suo impatto negativo sono tanti, dalla tisana rilassante al massaggio antistress, fino ai corsi di yoga e pilates, tanto in voga negli ultimi anni. Noi di Menthalia ci ricarichiamo così: 5 minuti di break leggendo qualcosa di interessante e leggero che ci faccia davvero divagare e staccare la spina. Oltre al classico Magazine da leggere, arriva oggi una nuova tendenza antistress che affonda le sue radici nel mondo orientale dei mandala: i libri da colorare per adulti. Mandala è un termine sanscrito, originario dell'India, che identifica un’immagine simbolica circolare che rappresenta la vita, la nascita, la maturità, la rinascita e che affonda le sue radici nelle antiche tradizioni buddiste. La mania di colorare questi armoniosi disegni e figure che infondono serenità ha preso il via prima in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti e ora sta per contagiare anche l’Italia. C’è chi li preferisce perché fanno quasi tornare bambini o chi comincia a utilizzarli o meglio riutilizzarli per ridurre lo stress. Fatto sta che questa pratica di benessere funziona. Gli esperti dicono, infatti, che disegnare e colorare può davvero aiutare a ritrovare l’armonia e l’equilibrio interiore, a sviluppare la concentrazione, a eliminare lo stress e a riscoprire la propria creatività. L’ArtActivity è la nuova frontiera del benessere. Per chi ancora non si sente pronto a tornare bambino consigliamo la classica lettura, sempre efficace per ricaricare le pile. Nel numero di giugno del Menthalia Magazine abbiamo affrontato tanti temi interessanti: non mancano le curiosità musicali, che riguardano l’arte, la moda, i viaggi, la storia, la gastronomia, il mondo della comunicazione e soprattutto della tecnologia. Insomma un numero tutto da sfogliare.

Buona lettura!

Marco Iazzetta General Manager Menthalia


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Swimmo: lo smartwatch per i nuotatori di Andrea Ponsiglione, Administration & Finance

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l 2015 è l’anno del wearable. A partire dalla presentazione live dell’Apple Watch si è scatenata un’ondata di entusiasmo generale: la maggior parte degli esperti si concentra sulle opportunità offerte dalle tecnologie indossabili a chi le utilizza, mentre pochi si focalizzano sulle loro mancanze. Per fare un esempio, l’Apple Watch, come molti altri dispositivi elettronici, è resistente all’acqua, ma non è un device a immersione. Se siete dei nuotatori per diletto o per lavoro e vi interessa il monitoraggio delle vostre performance acquatiche, infatti, non potrete utilizzarlo nemmeno sotto la doccia perché perfino gli schizzi possono creargli problemi. Ma state tranquilli, per voi potrebbe arrivare Swimmo, lo smartwatch per i nuotatori! Si tratta di un progetto presente su Kickstarter in cerca di finanziamenti. La Swimmo Trainer Company ha progettato il suo prodotto affinché sia “wateroriented” e ha affrontato i problemi in cui incorrono i tradizionali dispositivi touchscreen quando si bagnano. Se vi è mai capitato di provare a usare il vostro device touch con la pioggia, saprete benissimo che il tocco può perdere molta precisione. Grazie alla funzione “Rotate & Tap”, Swimmo evita questi problemi e consente l’interazione con lo schermo sfruttando i movimenti del polso e i tocchi. Swimmo è impermeabile al 100% ed è dotato di uno schermo da 1.29 pollici che permette la visualizzazione delle calorie, della frequenza cardiaca, della durata della sessione di attività e della distanza percorsa (segnando anche il numero di giri). Se Swimmo raggiungerà il suo obiettivo di 100.000 dollari sulla piattaforma Kickstarter, saranno aggiunte alle statistiche fornite dal dispositivo anche altre voci, come il ritmo sostenuto. A questo proposito, Swimmo potrebbe essere considerato anche una sorta di perso-

nal trainer che scende in vasca assieme a voi: se state andando al di sotto del vostro solito ritmo, infatti, potreste aumentarlo grazie all’apposita segnalazione. Tutti possono immaginare quanto sia pericoloso e incauto lasciare il proprio smartphone incustodito in piscina. Per questo motivo lo SmartWatch di cui stiamo parlando è stato progettato per essere utilizzato in modo indipendente dallo smartphone, non dovrà neanche essere nelle vicinanze e potrà essere lasciato al sicuro nel proprio armadietto della piscina o addirittura a casa.

LE FUNZIONI All’interno dell’app vi sono una serie di funzioni. Tra queste: • INTENSITYCOACH monitora la frequenza cardiaca e la mantiene entro valori desiderati; • PACEKEEPER registra il ritmo cardiaco e avvisa tramite vibrazione se questo è troppo alto; • TRAININGGUIDE consente di impostare e controllare i propri obiettivi, mandando un avviso immediato quando si migliora il proprio record. Grazie a Swimmo si possono visualizzare tutte le statistiche in real time e tutti i dati vengono caricati sullo smartphone alla fine della sessione. Ma, cosa ancora più interessante, è possibile condividere il registro dei dati del proprio allenamento e sfidare gli altri. E se il ragazzo o la ragazza nella corsia accanto avesse un Swimmo come voi? Si può dire addio alla terza persona che tiene il tempo con il cronometro!

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Vincenzo Boni: un campione di casa nostra di Davide Pistorio, Writer

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incenzo Boni, classe 1988, napoletano D.O.C, è una promessa del nuoto paralimpico italiano. Tesserato per la società Caravaggio Sporting Village è un esempio di forza di volontà e caparbietà che non poteva che attirare l’attenzione di Menthalia. Dal suo esordio di un paio di anni fa nel nuoto paralimpico a livelli agonistici, Vincenzo ha cominciato una scalata che lo ha portato velocemente a risultati fuori dal comune. Non è un veterano, ma già pochi mesi fa, prima della convocazione in Nazionale, si parlava di lui come di una delle più grandi promesse del nuoto paralimpico italiano. Ormai si può tranquillamente dire che si tratta di un vero e proprio talento che presto diventerà un campione. Ragazzo carismatico, ha un sorriso che trasmette serenità a tutti e una simpatia contagiosa. La sua grinta e la sua ambizione si leggono nelle sue dichiarazioni: i suoi obiettivi sono sempre molto chiari. Ma Vincenzo emette il suo vero ruggito in acqua. Ha da poco compiuto 27 anni e da 21 è affetto dalla neuropatia di Charcot Marie Tooth, patologia che comporta un indebolimento dei muscoli conseguente alla degenerazione delle fibre nervose motorie. La disabilità non è un limite per Vincenzo, che a testa alta si è preso un posto in Nazionale. Nazionale che, anche grazie a lui, al Meeting Internazionale “IDM BERLIN 2015” ha fatto battere i denti a tutto il resto del mondo. La Nazionale Italiana Nuoto Paralimpico ha, infatti, ottenuto una gran quantità di risultati positivi, tra i quali spiccano 3 record mondiali. Vincenzo Boni è entrato di recente nel gruppo Azzurro portato in Germania dalla Federazione Italiana. Nonostante fosse esordiente, il 17 aprile ha subito conquistato con grinta, forza e classe, il nuovo Record del Mondo nei 100 dorso S3, registrando un tempo di 1'44"17, battendo così lo spagnolo Martinez Tajuelo Miguel Angel (1'51"10, Madrid, 8 marzo 2015).​Subito dopo la gara, Vincenzo, ra-

gazzo che naturalmente è attivo sui social network, ha scherzato sul suo profilo Facebook, scrivendo: “Forse forse ho un po’ esagerato oggi. WORLD RECORD! — in estasi”. Ma questa è stata solo la ciliegina sulla torta, perché a Berlino Vincenzo in totale ha raccolto quattro ori, tre record italiani e un record del mondo, categoria S3. I mondiali di nuoto paralimpico sono a un passo: si terranno dal 13 al 19 luglio a Glasgow. E dopo questi primi risultati da record non sembra più un’utopia pensare alle Paralimpiadi di Rio del 2016. Ma passiamo al botta e risposta. Ebbene sì: siamo riusciti a fare quattro chiacchiere con lui. Come nasce la tua passione per il nuoto? Ho iniziato a nuotare da quando avevo 6 anni per scopi terapeutici seguendo i corsi base di nuoto. Dopo una pausa nell’età adolescenziale ho deciso di riprendere l’attività natatoria, in modo agonistico questa volta. Quando hai iniziato avevi già obiettivi così alti? Chi, quando inizia una qualsiasi cosa, non ambisce al punto massimo di arrivo? Quando ho iniziato pensavo, immaginavo, sognavo di poter arriva lì dove solo i migliori arrivano. Erano solo pensieri, che poi pian piano si sono tramutati in fatti. Tra i tuoi pregi, colpisce la tua umiltà. Dopo un record mondiale chiunque potrebbe montarsi la testa. Come stai vivendo il tuo successo? Il mio è un punto di partenza, non un punto di arrivo. Le medaglie più importanti non sono ancora arrivate, quelle contano davvero. Il mio allenatore mi tiene abbastanza frenato su questo. Devo ancora dimostrare cosa sono in grado di fare. Non sono un tipo che si monta la testa o si vanta dei propri successi, io nuoto per dimostrare a me stesso quanto valgo, non per vantarmi con l’amico o il mio nemico!


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La tua scalata alla Nazionale è stata rapidissima. Quanto ci hai messo a realizzare cosa sta succedendo nella tua vita? È stato tutto velocissimo... da febbraio la mia vita agonistica è cambiata, tutto è cambiato! In due mesi è successo più di quanto fosse accaduto in tutta la mia vita in precedenza, agonisticamente parlando. Da quando sono rientrato negli atleti di interesse Nazionale sono cambiati allenamenti, alimentazione, mentalità… tuttora se ripenso a cosa facevo qualche mese fa mi sembra sia passata un'eternità. Parlaci dei tuoi prossimi obiettivi. A livello italiano ci sono i campionati italiani estivi dal 26 al 28 giugno, tappa importantissima per verificare lo stato di forma in vista del mondiale che partirà il 13 luglio. Poi c’è luglio... e se solo penso a cosa accadrà mi viene la pelle d’oca. Chi se lo aspettava fino a qualche mese fa! Gli allenamenti sono parecchio faticosi? Hai mai pensato di gettare la spugna? Gli allenamenti sono diventati molto faticosi... mi alleno tutte le mattine in vasca per due ore, due volte a settimana seduta in palestra e una volta seduta di posturologia. Quando pensi di non farcela è lì che pensi all’obiettivo da raggiungere... ti stuzzica, ti fa ricordare cosa e per cosa lo stai facendo… Mai pensato di mollare, il nuoto è la mia passione, la mia vita!

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che credono in te e in ciò che fai ti stimola di più ad andare avanti e a non mollare… dai il massimo anche per loro, per ripagarle delle energie e del tempo che spendono per te. C’è qualcuno che vuoi ringraziare in particolare? La mia famiglia in primis, che mi ha supportato fin dall’inizio in questo percorso. Il mio allenatore con cui condivido gran parte delle mie giornate e mi sprona a non mollare mai; la società per cui nuoto, il Caravaggio Sporting Village, che mi è accanto ed è sempre presente; la mia ragazza, che non mi fa pesare le mancanze che il nuoto mi porta a dover fare, anzi... è la mia fan numero 1!... e Gabriela che fin da subito ha sposato questo progetto spronandomi e facendo uscire il meglio di me... davvero una grande professionista. Passiamo ad altro… Sappiamo che il nuoto ti tiene parecchio impegnato, ma riesci a seguire le tue passioni (hobby, sport, ecc.)? Il nuoto è la mia passione più grande, quindi quando sono in vasca sono doppiamente contento. Riesco a ritagliare del tempo anche per altro, sia il cinema, andare in giro per negozi, viaggiare... per lo studio aimè non trovo il tempo che merita!

Cosa vorresti dire ai ragazzi che sognano di diventare campioni in qualche sport? Provateci, in continuazione, ma soprattutto credeteci! Credete in ciò che fate, anche se è faticoso, difficile e i risultati non arrivano… Se un sogno ha tanti intoppi, è quello giusto!

Pensi che il tuo futuro sia legato al nuoto o anche alla comunicazione, tuo campo di studio? Questo non lo so ancora. A volte penso di voler diventare allenatore e a insegnare agli altri ciò che ho imparato io, altre volte mi immagino nel settore della comunicazione che tanto mi affascina e mi appassiona. Tra qualche anno vedremo come andrà a finire.

Sappiamo che hai un team che ti sostiene, ti prepara e ti vuole bene. Quanto conta sentire che le persone hanno fiducia in te? È essenziale! L’appoggio di chi ti sta accanto è importantissimo… lavorare con persone

La domanda che non ti abbiamo fatto e che avresti voluto ricevere? Qual è il mio sogno più grande... Il mio sogno più grande sarebbe cantare l’inno d’Italia sotto i 5 cerchi!!!

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Foodini: la stampante 3D di cibo di Silvia D’Altilia, Blogger

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iete stanchi di cucinare? Quante volte avete sognato di premere un tasto e vedere concretizzarsi davanti ai vostri occhi (e alle vostre bocche) una bella pizza, senza bisogno di comprarla o impastare? Se fate parte del “club dei pigri” questo articolo potrebbe interessarvi! Foodini è il nome dato a una stampante 3D. Fin qui nulla di strano, negli ultimi anni si è parlato tantissimo delle stampanti 3D e delle straordinarie opportunità che offriranno (soprattutto quando caleranno i prezzi e inizieranno a diffondersi massivamente). Ma Foodini ha un’altra particolarità: non produce né modella materiali come la plastica, ma stampa del cibo vero! Avete capito bene, si può usare per preparare leccornie sia dolci sia salate. Foodini è stata creata dall’azienda spagnola (con sede in Florida) Natural Machines: già dal nome dell’azienda è evidente la convinzione che la tecnologia (le “macchine”) possa essere usata anche per produrre e manipolare cose appartenenti al mondo della Natura. L’apparecchio nasce con l’obiettivo di facilitare le azioni che, nella preparazione di una portata culinaria, sarebbero particolarmente difficili e/o richiederebbero molto tempo se fatte a mano. Queste difficoltà spesso tendono a scoraggiare le persone, che finiscono per comprare prodotti preconfezionati, congelati o precotti e pieni di conservanti, perdendo il controllo sulla qualità delle materie prime e pagando prezzi maggiorati a causa delle marche.

Foodini segue, quindi, l’intento di convincere le persone a “stampare”/produrre il cibo nella propria casa. Una cosa fatta con le proprie mani, si sa, ha molto più valore. Gli inventori di Foodini si dicono convinti che l’apparecchio incontrerà molte resistenze, ma che alla fine si diffonderà così come è successo per il forno a microonde, accessorio must nelle case moderne. A differenza del forno a microonde che serve, solitamente, a riscaldare cibi pronti e poco genuini, Foodini punta tutto sulla possibilità di utilizzo di prodotti naturali. Grazie al display, o attraverso uno smartphone o un tablet, si seleziona la ricetta. Con Foodini, per esempio, si possono fare i ravioli. Il funzionamento è semplice: si mettono gli ingredienti (preparati a parte in precedenza) richiesti dalla ricetta in alcune capsule alimentari in acciaio e si dà l’ok. L’apparecchio inizia poi a stampare il cibo procedendo all’assemblaggio degli ingredienti, in questo caso comincia con uno strato di impasto, uno con la farcitura e un altro di impasto. I ravioli, stampati uno alla volta nella forma desiderata, possono così essere buttati nell’acqua portata a ebollizione. Per il lancio in serie limitata sono bastati 100.000 euro. Adesso è iniziata la ricerca di finanziamenti per il gran debutto. Al momento, il prezzo previsto è di 1.000 euro. Vuoi stampare la tua pizza in casa? O sono meglio i metodi tradizionali?


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Clear: l’app che cancella il tuo passato di Antonella Salottolo, Web Marketing

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e cose che si pubblicano sui social media possono essere pericolose. La facilità di condivisione nasconde, infatti, le grandi insidie che si celano dietro un post poco intelligente. Nell’era della visibilità online e della comunicazione 2.0, diventa fondamentale apparire sul web ed essere rintracciabili nella giusta maniera. Tutto ciò che riguarda le proprie esperienze, professionali e non, partecipa alla costruzione della reputazione personale. Ti ricordi cosa hai postato quando eri arrabbiata con il tuo fidanzato? E dopo quella festa folle tre anni fa? E quando eri brillo dopo un bicchiere di vino? E se quel post finisse sotto gli occhi del vostro (futuro o attuale) datore di lavoro? Ebbene bisogna tener conto di tutto oggi: sul web non sempre si scherza! Per questo tipo di problematiche, che risultano essere nuove e su cui da poco stiamo cominciando a riflettere, stanno nascendo una serie di strumenti per monitorare la situazione e per intervenire per modificarla, o meglio, censurarla. Un esempio? È arrivata Clear, l’app che cancella le vostre “cadute di stile” sui social. Clear è stata ideata da Ethan Czahor che, dopo la laurea all’università, si è trasferito a West Hollywood per studiare improvvisazione comica e utilizzava il suo profilo Twitter per testare le battute, ognuna delle quali era divertente e ben accetta nel contesto della sua comunità. Negli anni successivi la sua carriera ha cambiato strada e, dopo aver avuto successo nel mondo delle startup e dopo aver combattuto la malattia di Lyme, ha ottenuto il lavoro dei suoi sogni: CTO delle operazioni politiche di Jeb Bush. Ma, sfortunatamente, i suoi cinguettii su Twitter sono stati portati alla luce e decontestualizzati per farlo apparire come qualcuno che non era. Il risultato? Ha perso il lavoro. La sua storia personale lo ha portato a cre-

are Clear, che consente di scavare nei propri profili social per individuare i messaggi che un giorno potrebbero costare caro, affinchè la sua vicenda non si ripeta. Grazie al supporto del super computer Watson di IBM, Clear effettua l’analisi dei database di Facebook, Instagram e Twitter, ed è in grado di cercare una serie di parole chiave considerate “a rischio”. Una volta individuate, viene stilata una lista dei possibili messaggi inappropriati, che potranno essere cancellati o conservati a seconda della volontà dell’utente. In futuro si potranno apportare numerose migliorie all’algoritmo utilizzato dall’app Clear ed è già prevista l’estensione del riconoscimento dei contenuti inadeguati anche alle immagini. Inoltre, probabilmente, verranno aggiunti altri social media alla lista. Attualmente l’app Clear è stata rilasciata in versione beta per iPhone e iPad. Se vuoi provarla, registrati sul sito dell’app.

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Starbucks & Arizona State University di Alessandra De Lella, Event Manager

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ndare all’Università per i dipendenti di Starbucks sta diventando facile come bere un caffè… L’azienda presente in quasi 60 paesi, nata grazie a un’intuizione di Howard Schultz che, dopo un viaggio in Italia, decise di portare in America la caffetteria italiana, punta sulla formazione. Starbucks ha deciso di investire 250 milioni di dollari nell’Università dell’Arizona, facendo studiare i dipendenti interessati a iscriversi all’Università. Quest’idea davvero fantastica permetterà a tutti i dipendenti, indipendentemente dalla loro età o anzianità di servizio, di seguire l’Università. Lo spirito che ha animato l’azienda nell’avvio di questa sorprendente iniziativa è semplice: dei dipendenti soddisfatti sono più produttivi e fidelizzati! Soddisfare in primis i propri dipendenti, soprattutto in un’azienda in cui è fondamentale il customer-facing, è un aspetto fondamentale da non sottovalutare, anzi. Howard Schulz, CEO di Starbucks, ha dichiarato "tutti meritano l’opportunità di realizzare il sogno americano. La triste realtà è che troppi Americani non possono più permettersi un titolo universitario, in particolare giovani provenienti da famiglie svantaggiate, e altri lo ottengono solo facendo debiti enormi. Fornendo ai nostri dipendenti l’accesso a quattro anni

di copertura totale dei costi di istruzione, daremo loro un importante strumento per creare opportunità a lungo termine. Siamo una nazione più forte quando tutti possono permettersi di incamminarsi verso il successo". Lo Starbucks College Achievement Plan verrà offerto a 140.000 impiegati full-time e part-time che non abbiano già un titolo universitario. Coprirà 4 anni di istruzione universitaria, ovvero la frequenza di corsi online che rientrano tra i 50 dell’Arizona State University (ASU), per un ammontare di circa 15.000 dollari all’anno per ogni studente. L’accordo tra l’azienda e l’Università prevede che la ASU paghi il 42% del costo, mentre Starbucks copra il restante 58%. L’obiettivo è di 25.000 laureati entro il 2025. Il programma era già attivo dall’estate del 2014, ma si trattava solo del progetto pilota a cui avevano aderito 1.000 dipendenti che appartenevano a livelli medio-alti della gerarchia aziendale. Ora, invece, il programma sarà aperto a tutti i dipendenti. Dietro la trovata di Starbucks naturalmente si possono individuare diverse motivazioni: detassazione, pubblicità, impegno sociale, volontà di creare una nuovo genere di impiegati, ma aldilà di tutto è innegabile che si tratta di una best practice interessante che speriamo si diffonda!


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BeMyEye: il nuovo occhio delle aziende di Alice Setafina, Writer

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iò che avviene nel punto vendita fa la differenza tra il vendere e il non vendere. Il monitoraggio di quanto avviene negli store è un’attività che è sempre stata svolta dalle aziende, ma spesso risulta abbastanza costosa. Con BeMyEye (letteralmente “Sii il mio occhio”) cambierà il modo di fare tutto ciò. L’idea rivoluzionaria, infatti, consiste nell’arruolare le persone comuni attraverso l’app per svolgere delle attività di controllo e verifica per le aziende in punti vendita vicini all’utilizzatore dell’applicazione. Si tratta di lavori che richiedono di controllare se un prodotto è presente tra gli scaffali, se c’è l’ultimo poster pubblicitario di una tariffa telefonica oppure, ad esempio, cosa dice o non dice il commesso. Come nasce? L’app nasce per un bisogno personale del fondatore Gianluca Petrelli, che, dopo aver creato una società per la vendita di prodotti alimentari italiani negli Stati Uniti, aveva la necessità di controllare se (e come) questi venivano effettivamente esposti all’interno dei supermercati con cui aveva stipulato una convenzione.

I vantaggi per le aziende Arruolando “spie” in quasi ogni Comune italiano, grazie a BeMyEye si ha la possibilità di visitare più punti vendita contemporaneamente (anche 20.000 nello stesso momento). Tutto questo rappresenta un valore enorme per le aziende che fanno grandi investimenti sulla visibilità del punto vendita. BeMyEye è uno strumento che consente di annullare le spese di trasferta e di misurare (e nel caso correggere) le eventuali anomalie. Tante sono le aziende che già sfruttano questo meccanismo; tra queste segnaliamo nomi importanti come Barilla, Coca-Cola, Nestlé, Procter, Heineken e Telecom.

I vantaggi per le persone comuni perchè diventare un Eye? BeMyEye paga i suoi “occhi” per svolgere piccoli lavori nei dintorni. I compensi variano a seconda del tipo di attività svolta: in media si va dai 4 agli 8 euro (con punte anche di 20 euro e più nei casi di grande urgenza). Grazie a questo sistema ci sono persone che guadagnano anche 300 euro al mese. Fino ad ora più di 50.000 persone sul suolo italiano si sono arruolate per guadagnare qualche soldo grazie a questa forma di instant-job. Insomma si può parlare di una soluzione win-win, in quanto ci sono vantaggi sia per le aziende, sia per le persone comuni. Il potere della rete associato alla possibilità di geo-localizzazione di uno smartphone e alle funzionalità delle app ha permesso la nascita di imprese che erano del tutto impensabili vent’anni fa. Cos’altro ci riserveranno le app? Non resta che stare con gli “occhi” ben aperti!

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Dove: scegli, sei bella? di Flavia Cimmino, Account Office

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azienda Dove torna a far parlare di sé (in positivo). Poco tempo fa ha, infatti, condiviso sul suo canale di Youtube un video che mostra un interessante esperimento. Le donne si trovano di fronte a due porte e devono necessariamente scegliere una delle due per proseguire la loro passeggiata: una è per le “Belle”, un’altra è per quelle “Nella media”. Cinque diverse città del mondo: una telecamera nascosta per registrare le reazioni delle donne che entrano e il gioco è fatto, ma il risultato non è banale, è virale. Come reagiscono le donne davanti alla scelta: sei “Bella” o “Nella media” (in inglese “Beautiful” e “Average”)? L’esperimento è stato ripetuto in parti del mondo davvero lontane tra loro (dal Giappone al Brasile): in quel momento, anche in maniera involontaria, le donne di qualunque nazionalità avevano la chiara sensazione di come percepivano se stesse e di cosa ritenevano che il resto del mondo pensasse di loro. Qualcuna, perplessa, ha scelto una porta a caso; qualcun’altra ci ha pensato e poi, sorridendo, ha varcato la porta “Beautiful”, molte, quasi tutte, sono passate per “Average” con rassegnazione. Qualcuna si è pentita poi della scelta fatta. C’è anche chi, di fronte alla scelta, ha girato le spalle ed è scappata via. Ma la cosa più interessante si è verificata quan-

do le donne che si consideravano “medie” hanno avuto il coraggio di attraversare il varco delle “belle”. Il risultato? Sorrisi a 32 denti e autostima migliorata. Quest’iniziativa rispecchia pienamente la visione di Dove. Come si può leggere nella sezione “La nostra visione” del sito ufficiale: “In Dove, la nostra visione è per un mondo dove la bellezza è una fonte di sicurezza e non di ansia. Di conseguenza, la nostra missione è di aiutare le nuove generazioni di donne a sviluppare una relazione positiva con il loro aspetto, aiutandole ad accrescere la propria autostima e a realizzare il proprio potenziale”. L’ansia sul proprio aspetto esteriore è aumentata notevolmente negli ultimi anni e le cifre che la stessa Dove riporta fanno riflettere: solo il 4% delle donne in tutto il mondo si considera bella. L’insicurezza provoca problemi anche nelle azioni quotidiane, come andare in piscina, dal medico, al mare o a scuola. Quest’esperimento, soprannominato e commentato con l’hashtag #ChooseBeautiful sui social media, dimostra quanto poco basti per fare la differenza. Alla fine del video, Dove ripropone la scelta: Cosa scegli tra “Beautiful” e “Average”? Ognuna delle due voci dà risultati diversi. Provare per credere! Il team di Menthalia vi dice: #ChooseBeautiful!


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I trend della comunicazione di oggi di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communications

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rend trend trend ecco la parola che deve avere sempre in mente chi si occupa di comunicazione e di con-

tent. Pubblicare storie interessanti, contenuti autorevoli, rilevanti, capaci di fornire valore aggiunto, focalizzati sugli interessi del cliente e sulla sua voglia di interagire è il trend per ciò che resta del 2015. Sperimentare, studiare a fondo, praticare i media sociali è quanto deve fare oggi chi si occupa di comunicazione. Bisogna imparare a percepire i cambiamenti in essere, i fenomeni emergenti e quelli che faranno da attrattori e lavorare con perseveranza sulla comunicazione. Il trend della comunicazione del 2015 è puntare sul coinvolgimento e sul marketing relazionale e emozionale. Nell’era del ConsumAttore il prodotto conta più per il valore e i contenuti assegnatigli dal consumatore che per quello creato dal produttore. Un altro ambito a cui bisogna prestare molta attenzione è la rivoluzione tecnologica guidata dalla digitalizzazione di tutti i media, dalla diffusione del Mobile, del cloud computing e del Big Data, dall’IoT e dal wearable. Studiare i nuovi comportamenti emergenti e i nuovi stili di vita prodotti dalla diffusione delle tecnologia è diventato, infatti, prioritario. Ma cosa c’è sulla cresta dell’onda oggi? I più recenti trend della comunicazione si concentrano sue due ambiti: • nuovi strumenti e tecnologie • nuovi scenari delle professioni legate al technology Il decalogo principale che bisogna assolutamente tenere in mente è: 1. maggiore attenzione rivolta a policy, standard e tecnologie per la protezione della privacy; 2. focus sulla misurazione delle attività “immateriali” che

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incidono sui processi di decision-making; perfezionamento nella gestione dello “share of voice” di clienti e dipendenti; attenzione alla creazione dei contenuti rivolti all’interno e o all’ambiente esterno alla propria azienda; attenzione al ruolo di “curatore” dei contenuti e non solo a quello di “creatore”; focus sulle “storie vere” di esperienze lavorative; attenzione rivolta ai social media; attenzione rivolta alle competenze e skills del proprio gruppo di lavoro; combinazione tra strumenti digitali tradizionali e nuovi strumenti collaborativi; formazione e aggiornamento.

Questo decalogo porta con sé una serie di altri ambiti su cui puntare soprattutto in rete: lo sviluppo delle applicazioni mobile e dei siti responsive. Le app mobile avranno sempre più importanza nel marketing. L’unione fra app mobile e tecnologia iBeacons dà, infatti, la possibilità di cambiare il tiro dei piani di comunicazione. I consumatori oggi possono essere geolocalizzati, targettizzati per interessi e comportamenti! Ciò che pian piano sta prendendo piede quest’anno è la comunicazione per le app. Le app costituiscono, infatti, un mondo a parte che, come ogni canale, ha regole e linguaggi specifici. Qual è allora il vero trend da seguire con attenzione nel 2015 per essere proattivo e creativo in comunicazione? Il costante aggiornamento! Non trovate?

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L’ arte supera i confini del visuale di Elena Serra, Event and Congress Organizer

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lcuni dei più importanti Musei del Mondo, che custodiscono meravigliosi capolavori, aprono le porte ai non vedenti offrendo loro la possibilità di apprezzare la pittura dei grandi della storia dell’arte. Toccare con mano le opere di Michelangelo o di Caravaggio, infatti, è un modo per carpire la grandezza di questi geni della pittura. Esplorare con le dita la superficie e trovare le forme realizzate da Botticelli o le corpose pennellate di El Greco è qualcosa di stupefacente per chi non può utilizzare la vista. Un’idea, un progetto interessante che permette di ampliare i confini della pittura e far legare nuove tecniche scientifiche all’arte. Agli Uffizi di Firenze è già possibile ammirare, ad esempio, il modello tridimensionale raffigurante la Pala di Santa Lucia de’ Magnoli di Domenico Veneziano, ma le opere che potranno essere esplorate con le dita aumenteranno velocemente. Nuove tecniche e metodi di ingegneria industriale, infatti, permettono la realizzazione di riproduzioni in resina che, grazie all’impiego di software specifici, trasformano i dipinti in bassorilievi tridimensionali fedeli. Fra i primi musei che hanno cominciato a utilizzare queste tecniche vi è, a Bologna, il museo tattile Anteros che conta opere tridimensionali in bassorilievo prospettico di celebri dipinti, come la Gioconda di Leonardo e la Crocefissione di Masaccio. Lasciando il Bel Paese, invece, un’altra Gioconda in 3D ha conquistato l’attenzione del New York Times: si tratta di quella

esposta al Prado di Madrid. Nella capitale spagnola, infatti, è possibile vedere, o meglio, toccar con mano, una mostra intitolata Hoy toca el Prado che permette ai non vedenti di seguire un percorso tattile fra le riproduzione di sei capolavori della storia dell’arte, fra cui: Apollo nella fucina di Vulcano di Velasquez, Il parasole di Francisco Goya, Noli me tangere del Corregio. L’obiettivo è dare, a chi non può vederli direttamente, l’opportunità di “sentire” i dipinti intercettando con le mani forme e texture che comunicano i lineamenti di un volto, i cambi di colore e tanti dettagli che rendono spettacolari e unici i dipinti. I quadri riprodotti al Prado hanno rilievi e curve di uno spessore massimo di sei millimetri e sono disposti su piani reclinati in modo da poter essere letti sfiorando con i polpastrelli la superficie. Pian piano si sta facendo strada un nuovo concetto di mostra e di percorso nei musei. Finalmente, per alcuni, viene sovvertita la regola d’oro delle esposizioni: le opere d’arte nei musei si possono toccare. L’iniziativa spagnola rientra nel più ampio progetto El Prado para todos, volto a favorire la fruizione dell’arte da parte delle persone diversamente abili, grazie a descrizioni delle opere in braille, abbattimento delle barriere architettoniche, guide che conoscono il linguaggio dei segni. Ci auguriamo che lo sviluppo di tecniche come la stampa 3D faccia nascere sempre più progetti e iniziative di questo tipo in cui la fruizione dell’arte è resa possibile a tutti.


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numero 6 - giugno 2015

Triplo platino per Jovanotti di Diego Vecchione, Graphic Designer

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ovanotti si gode il successo del suo ultimo lavoro discografico #lorenzo2015cc. Il nuovo album Lorenzo 2015 CC non lascia le primissime posizioni della classifica dal giorno della sua uscita! Fimi gli ha, infatti, attribuito il triplo disco di platino! Il grande successo dei primi due singoli, Sabato e Gli immortali, non è l’unica motivazione che sta facendo avere a questo album un successo clamoroso: il risultato di vendita è legato alla qualità dell’intero album. Tutta la compilation, infatti, è costruita con pezzi che sono tutti potenziali singoli. Le 150.000 copie realizzate nelle prime nove settimane dall’uscita rappresentano un successo che non si vedeva da tempo. Jovanotti, preso intanto dal tour Lorenzo negli stadi 2015, ha dichiarato: “Il disco va che è un piacere e io che ci ho vissuto insieme per un anno tutti i giorni adesso mentre lo vedo girare nelle orecchie degli altri sono davvero contento! È un lavoro fatto con passione, l’ho fatto perché il pubblico lo facesse suo e se lo godesse nel tempo, e mi sorprende che invece l’affetto sia così immediato, è un momento di grande sintonia con la mia gente”. Il disco sta avendo un successo clamoroso e il tour lascerà tutti a bocca aperta. Le parole chiave che riassumeranno Lorenzo negli stadi 2015? Spettacolo, Musica, Godimento puro, Emozione, Innovazione, Idee, Passione, Creatività, Leggerezza, Intensità ma soprattutto Energia!!! Il tour sarà una vera festa. Dei musicisti che lo accompagneranno Jovanotti ha detto: “Questa band si è costruita in dieci anni di lavoro (tranne Saturnino che c’è dal 1990 e Riccardino che è qui dal 2001) ed

è arrivata ad un’intesa che ho sentito di rado in giro per il mondo, e quest’anno ci spingeremo ancora oltre, verso la mia idea musicale, multipla. Una specie di ipertesto rock’n’roll, funk, latino, soul, hiphop, electro, edm, disco, dancehall, rock’n’roll (potrei andare avanti con le tag...). Tutto per fare una festa, perchè si tratta di questo. Poche pippe, zero menate, tutte le questioni ce le sbrogliamo durante le prove, per poi salire su quei palchi e girare al limite”. Lorenzo Cherubini, questo il suo nome all’anagrafe, è il vero protagonista dell’estate 2015 con la sua tournée in giro per le città italiane. Una decina le tappe lungo lo Stivale da nord a sud, con alcune che vedranno anche due o tre concerti a causa dell’enorme richiesta. In alcuni casi si registra parecchi mesi prima il sold-out. La tappa inaugurale della tournée sarà allo Stadio del Conero di Ancona. Qui, Jovanotti si esibirà il 20/06 alle ore 21.00. A seguire ci sarà il tris di concerti a S. Siro di Milano, 25-26-27/06. Il 30/06 sarà la volta dell’Euganeo di Padova, seguirà il Franchi di Firenze del 4 e 5 luglio. Il tour non finisce qui, Jova andrà poi a Bologna l’8/07, a Roma per la tappa all’Olimpico, a seguire vi saranno i concerti a Messina e a Pescara, rispettivamente il 18/07 e il 22/07. Lorenzo negli stadi 2015 proseguirà poi in Campania, con il concerto a Napoli presso il S. Paolo del 26/07 e si concluderà in Puglia il 30/07 con la tappa di Bari.

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numero 6 - giugno 2015

NailO: un’unghia per controllarli tutti

fonte: http://nailo.media.mit.edu/

di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager Mai sentito parlare di Nail-Art? Si tratta dell’arte della decorazione delle unghie. Ebbene sì, da qualche tempo sulle unghie delle donne vengono realizzati dei capolavori in miniatura. Si tratta di un’arte ormai diffusissima nei saloni di bellezza. Moltissime ragazze sono diventate vere e proprie “guru” e pubblicano video tutorial per ricreare le microscopiche decorazioni. La Nail-Art non è solo una tendenza della moda, ma un vero e proprio fenomeno virale che ha origini antichissime. La nascita della Nail-Art va ricercata, infatti, in Asia durante l’età del bronzo con delle tinture all’henné. Gli Incas, ad esempio, creavano delle vere e proprie opere artistiche sulle unghie, come delle immagini raffiguranti delle aquile. Nel corso della storia la decorazione delle unghie ha subito tante fasi e tendenze, oggi, era della tecnologia non poteva che averne una tech. È nato, infatti, un dispositivo wearable per unghie. NailO è un dispositivo elettronico progettato al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. Il suo aspetto è molto simile a uno sticker per decorare le unghie, ma si tratta di un mini tappeto tattile in cui si concentra tecnologia di alto livello: sensori per rilevare il contatto, circuiti per trasmettere le informazioni, chip per raccogliere le informazioni e inviare i dati via Bluetooth e batterie.

NailO rientra nella categoria della tecnologia indossabile perché si applica sopra l’unghia del pollice. Basta sfiorarla per controllare a distanza dispositivi elettronici come i computer e gli smartphone. Il primo prototipo di NailO è stato presentato alla Conferenza sull’interazione uomo-macchina di Seul. Il dispositivo può essere rivestito con un’ampia gamma di cover colorate e personalizzabili. L’idea nasce dal genio della ricercatrice taiwanese Cindy Hsin-Liu Kao, che è anche una grande fan della nail-art. L’unghia del pollice è stata scelta, in particolare, per più motivi: è ideale per fare da base a un trackpad, manca di terminazioni nervose e quindi non “sente” il device come qualcosa di spiacevole e può avvicinarsi e cooperare facilmente con tutte le altre dita. NailO è piccolo, discreto e facilmente rimovibile. Incarna la fusione tra tecnologia e design e può essere usato anche solo come orpello decorativo estetico, data la grande possibilità di personalizzazione. Immaginate di scorrere la pagina web con la ricetta della portata che state preparando senza dover smettere di cucinare e/o di poter rispondere al telefono mentre girate la pasta. Oppure può essere usato per mandare messaggi durante una riunione senza dare nell’occhio. Che dire… W il pollice opponibile!

fonte: http://nailo.media.mit.edu/


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numero 6 - giugno 2015

Consigli per il viaggiatore goloso

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vete già deciso dove trascorrere le vacanze estive 2015? Mare, montagna, campagna o città? Per scegliere questa volta vi suggeriamo un altro punto di vista da cui partire: la cucina locale. Il cibo è uno degli aspetti caratterizzanti di ogni paese, specchio delle tradizioni e della storia. Non c’è modo migliore per scoprire a fondo una città, un Paese, se non quello di unire sapori e cultura, assaggiando tutti piatti tipici locali. Degli esempi? Lisbona. È la meta perfetta per gli amanti del buon pesce e soprattutto del baccalà. Piatto forte della zona è cucinato in centinaia di modi diversi da gustare su una terrazza con vista sul fiume Tejo, accompagnato dal liquoroso Vino di Porto. Da non dimenticare il tipico Pastel de Nata, pasticcino alla crema protagonista delle colazioni in Portogallo. Vienna. È la città in cui in cucina è protagonista la carne. Un buon Gulasch (stufato di manzo con salsa alla paprica e patate come contorno), un Frittaten Suppe (zuppa di carne speziata arricchita con frittata) o i wurstel serviti nelle più svariate maniere e uno strudel (dessert ripieno da mele, uva passa e cannella) è il menù da non perdere. Ciò che però rende la capitale austriaca famosa in tutto il mondo è la torta Sacher, dessert dalla ricetta originale segreta, composto da uno strato di marmellata alle albicocche in una base spessa di cioccolato. Dublino. La sua cucina non è famosa, ma il Full Irish Breakfast: colazione a base di bacon, uova, salsicce e pudding o aringhe e salmone è da assaggiare. Durante una cena il Beef and Guinness Stew, uno stufato di carne di manzo accompagnato dalla birra di queste parte, è un piatto da provare sicuramente. Da non perdere, inoltre, è la visita

agli stabilimenti della famosa birra scura Guinness. Barcellona. È la destinazione perfetta per chi vuole entrare in contatto con la cucina rustica tipica della Catalogna. In questa città festaiola, è famoso l’aperitivo con le sue Tapas, preparate con verdure, carni, pesce e molluschi. Belgio. È la nazione più rinomata per la tradizione cioccolatiera. Volare, quindi, fino a Bruxelles per entrare in fornite cioccolaterie e acquistare cioccolatini di tutti i tipi per gli amanti del cacao è un’esperienza sublime. Durante una passeggiata nel centro storico sono da assaggiare le gauffres (in francese) o waffels (in fiammingo), cialde morbide cotte su piastra, farcite con Nutella, cioccolata fusa, panna, crema, frutta o gelato. Imperdibile è il piatto locale: le cozze. Per chi non volesse allontanarsi, in Italia le tappe gastronomiche sono numerosissime. Nessuna nazione ha, infatti, così tante ricette e piatti tipici come l’Italia: ogni regione, città e paese ha le sue peculiarità. Da Parma con tutte le sue bontà, dal culatello al Parmigiano, il re dei formaggi, ai paesini liguri famosi per i carruggi dove è possibile trovare la focaccia perfetta. Dalla Lombardia fra Cremona e Mantova, famose per torrone e mostarda, alla Puglia dove il cibo è un’esperienza mistica. Dalla Sicilia il cui capoluogo di regione Palermo ha tanti di quei tesori d’arte e culinari fra cui è difficile scegliere, a Modena in cui è possibile trovare la Confraternita del Gnocco d’Oro. Da Carloforte e le suggestioni della Sardegna, alla carbonare della Capitale. Da Napoli con la sua pizza e il suo babà al piccolo borgo di pescatori, Cetara, celebre per la colatura di alici. Non resta che fare i bagagli, armarsi di forchetta e partire, non trovate?

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