Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
num. 1 - Anno II gennaio/febbraio 2013
© Marco Iazzetta
IN Q QUESTO NUMERO Anche il Papa molla Una vita per la scienza Alla conquista del divano La dieta? Un miraggio L’amore ai tempi del calcio Graph Search Cure2Childrenw I protagonisti del cielo 2013 La lettera di Luca Curiosità
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numero 1 - gennaio/febbraio 2013
Editoriale 2013: l’ anno degli anniversari famosi
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Registrazione al Tribunale di Napoli N. 27 del 6/4/2012 Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà Art Director: Marco Iazzetta Grafica & Impaginazione: Menthalia Design Hanno collaborato in questo numero: Valeria Aiello, Stefania Buonavolontà, Lucia Cerino, Rossella D’Elia, Rosalba Iazzetta, Andrea Ponsiglione, Fabrizio Ponsiglione, Elena Serra, Diego Vecchione Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445 Sedi di rappresentanza: 20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro 50132 Firenze – 17/A, Via degli Artisti Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari. La pubblicazione delle immagini all’interno dei “Servizi Speciali” è consentita ai fini dell'esercizio del diritto di cronaca.
nno nuovo vita nuova recita un antico detto. Scongiurata la fine del mondo prevista dai Maya ed altre sciagure in un anno bisestile (!) inizia un 2013 ricco di anniversari famosi da segnare in calendario. Tutto il mondo si prepara a festeggiare importanti avvenimenti e la musica avrà uno spazio di rilievo tra queste celebrazioni. Vi segnalo solo alcuni eventi anche se tanti altri meriterebbero una citazione adeguata. È l’anno dei 700 anni della nascita di Giovanni Boccaccio e dei 200 anni dalla nascita sia di Giuseppe Verdi che di Richard Wagner. Ricorre anche il 150° anniversario della nascita di Pietro Mascagni per restare in ambito musicale e di quella di Gabriele D’Annunzio per saltare in quello letterario. Particolare ed interessante il bicentenario della scomparsa di Giambattista Bodoni, tipografo e stampatore italiano, noto per il carattere tipografico da lui creato e da cui si è sviluppata un’intera famiglia di caratteri utilizzata nel logo di moltissime aziende internazionali. Verranno celebrati i 50 anni dalla morte di Papa Giovanni XXIII e dall’uccisione di John Fitzgerald Kennedy. Inoltre 50 anni fa, ci sono state la tragedia del Vojont, il primo lp dei mitici Beatles, il famoso discorso “I have a dream” di Martin Luther King. Sempre mezzo secolo fa moriva la cantante Edith Piaf. Sempre nel 2013 saranno trascorsi già 10 anni dalla scomparsa di Alberto Sordi e di Giorgio Gaber, 20 da quella del regista Federico Felini, di Rudolph Nureyev e Audrey Hepburn. In quest’anno avrebbero compiuto 70 anni Lucio Dalla e Lucio Battisti (stesso nome e nati ad un giorno di distanza!). Insomma un anno indimenticabile per personaggi indimenticabili che hanno fatto la storia e che tutt'oggi hanno un ruolo di rilievo nella cultura mondiale.
Marco Iazzetta General Manager Menthalia
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Anche il Papa molla di Lucia Cerino, Teologa
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al 28 febbraio Joseph Ratzinger non sarà più Papa. Questo l’annuncio shock di Benedetto XVI. “Una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa”. Così ha definito la sua decisione Sua Santità, il “Papa emerito”, indicando come le sue forze e l’età avanzata “non più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino.” L’eco di questa notizia è stata inimmaginabile. Non perché sia il primo pontefice ad aver preso questa decisione (celebre fu quella di Celestino V), ma forse perché in netto contrasto con quella del suo predecessore, Papa Giovanni Paolo II, che invece non accettò mai di dimettersi nonostante la grave malattia. La decisione di lasciare il Pontificato lascia sconcertati i suoi più vicini collaboratori e ministri del Vaticano, fedeli e non, tanto più se si riflette sul fatto che “cattolico” significa “universale, aperto all’universale”. Resta il fatto che la decisione di Papa Ratzinger è stata giudicata con i più svariati aggettivi: un atto rivoluzionario, epocale, storico, eccezionale nella sua grandezza. Ma probabilmente anche conforme con il concetto di Infallibilità Pontificia: sarà pur vero che il canone prevede le dimissioni, tanto che perfino lo stesso Ratzinger ne ammise la possibilità in un suo libro/intervista di due anni fa, ma questa volta si è andati ben oltre il dire. Così Benedetto XVI dismette il flatus dei e la sua doppia natura di umano e divino quando parla di fede. Torna a essere uno di noi, “un semplice pellegrino”. Nei giorni successivi all’annuncio restiamo sommersi da interpretazioni storicopolitiche: “il Papa che ha lottato come ha potuto per la riforma della curia romana, è stato sconfitto e allora ha deciso che l’unico modo di riaprire la partita era dimettersi (Corriere della Sera)”, “il Papa che ha accettato lo spirito relativista della modernità relativizzando il papato, coerente con le correnti progressiste del Concilio Vaticano II” (Repubblica). Fino allo stravolgimento dei palinstesti televisivi: “Stasera in prima serata andrà in onda uno speciale di Bruno Vespa. Lo abbiamo appena comunicato ai responsabili dei palinesti” (Rai).
E in rete? #Papa è subito trend topic! Ma nonostante Ratzinger sia stato il primo Papa con un profilo social, non è stato Twitter il primo strumento col quale ha comunicato la sua decisione. Quindi niente tweet per l’annuncio ufficiale ma una comunicazione in latino durante un Concistoro subito battuta dall’Ansa grazie alla vaticanista Giovanna Chirri che comprende in diretta le parole in latino pronunciate dal Pontefice in una cerimonia mediaticamente poco interessante. E nell’attesa che nel mese di marzo, e dunque per Pasqua, venga eletto il nuovo Papa, rileggiamo l’ultimo tweet da Papa di Joseph Ratzinger
“Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita.” Centotrentatre caratteri (spazi inclusi) che sono ormai stati rimossi dalla home dell’account @Pontifex insieme a tutti gli altri cinguettii. Ma non disperate, questo e tutti gli altri tweet non sono stati definitivamente cancellati! Ci ha pensato il Vatican Today ad archiviarli in uno spazio ad hoc: “L’archivio Twitter di Benedetto XVI” perdendo però tutti i retweet, i favorite e le reply per ogni cinguettio. Anche il nome dell’account è stato cambiato in “Sede Vacante”. Non ci resta quindi che attendere il Conclave sperando che il prossimo Papa prenda possesso anche dell’identità sul social network.
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Una vita per la scienza di Rosalba Iazzetta, Account Office
timeline time 1909 – Nasce a Torino il 22 Aprile
1930 – Intraprende gli studi di Medicina all’Università di Torino 1936 – Si laurea in Medicina e Chirurgia specializzandosi poi in Neurologia e Psichiatria 1938 – È costretta ad emigrare in Belgio a causa delle leggi razziali e continua i suoi studi ospite dell’Istituto di Neurologia dell’Università di Bruxelles 1940 – Rientrata dal Belgio allestisce un laboratorio domestico situato nella sua camera da letto per proseguire le sue ricerche 1944 – Entra come Medico nelle forze alleate assegnata al campo dei rifugiati di guerra provenienti dal Nord Italia, trattando le epidemie di malattie infettive e di tifo addominale 1947 – Riceve la Cattedra di Docente del corso di Neurobiologia al Dipartimento di zoologia della Washington University 1951-52 – Scopre il fattore di crescita nervoso (NGF), una proteina che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche 1958 – Viene nominata Professoressa ordinaria di zoologia presso la Washington University di St. Louis e vi resta fino al suo pensionamento nel 1977 1986 – Riceve il Premio Nobel per la Medicina insieme al suo studente, il biochimico Stanley Cohen, per la scoperta dell’NGF 1987 – Riceve dal Presidente Ronald Reagan la National Medal of Science, l’onorificenza più alta del mondo scientifico statunitense 1989-1995 – Lavora presso l’Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di “superesperto” 2001 – È nominata Senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi 2012 – Muore a Roma, il 30 Dicembre
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’anno 2012 si è concluso con l’addio ad una delle figure femminili di talento più prestigiose del nostro secolo: Rita Levi Montalcini, la scienziata più famosa ed amata d’Italia, che si è spenta il 30 dicembre nella sua abitazione a Roma all’età di 103 anni. I suoi studi nel campo delle neuroscienze le valsero, nel 1986, il Premio Nobel per la Medicina grazie alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa (NGF o Nerve Growth Factor), proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso dei vertebrati. I proventi del prestigioso premio, in quello stesso anno, furono devoluti in parte alla comunità ebraica di Roma per la costruzione di una sinagoga. Durante il periodo di lavoro negli Stati Uniti, Rita Levi Montalcini continua a seguire anche diversi progetti di studio in Italia, per conto del Centro Nazionale delle Ricerche, dell’Istituto Superiore di Sanità, della FAO e di numerose società scientifiche. Accanto alla carriera accademica e di ricercatrice, la scienziata si è sempre distinta anche per le sue battaglie in favore delle donne. Negli anni ‘70 partecipa attivamente alle iniziative per la regolamentazione dell’aborto e rinuncia ad avere un marito e una famiglia per dedicarsi completamente alla scienza. Pensa, infatti, che nel futuro il ruolo della donna sia decisivo credendo che più alte sono le potenzialità aperte alle donne, più alto sarà il grado della civiltà. Porta allora avanti dei progetti per aiutare le donne africane ad emanciparsi cercando lasciare alle spalle il loro ruolo di vittime. Nel luglio del 1992, insieme alla sorella gemella Paola, fonda in memoria del padre Adamo Levi, la Fondazione Levi-Montalcini ONLUS, con il motto “Il futuro ai giovani”, per favorire l’orientamento allo studio e al lavoro delle nuove generazioni. Viene anche nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi il 1° agosto del 2001 ed risulta essere la prima donna ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze, socia poi dell’Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche e tra i soci fondatori della Fondazione Idis-Città della Scienza. Questi sono solo assaggi delle sfide e delle battaglie condotte dalla coraggiosa ed ostinata figura di spicco della ricerca scientifica nata a Torino, classe 1909. La passione per i suoi studi l’ha sostenuta soprattutto durante il periodo più buio, quello della guerra, quando le leggi razziali la costrinsero ad emigrare in Belgio con la sua famiglia. Ma la dedizione alle sue ricerche non la ferma e, tornata in Italia, continua il suo lavoro in un laboratorio casalingo provvisorio. In occasione del suo centesimo compleanno in un’intervista dell’Ansa afferma: “Ho cento anni e ritengo di lavorare con più intensità, anche a livello sociale” spiegando così il suo essere sempre attiva e al lavoro. Fin da giovanissima ha sempre difeso contro ogni pregiudizio la libertà di studio e, in un’intervista si esprime dicendo “Non si mettono lucchetti al cervello umano”, proprio per ribadire che bisogna essere liberi nelle proprie scelte, affrontando le proprie idee con grande rigore ed entusiasmo, sempre all’insegna dell’onestà e della coerenza. Inoltre, nelle tante occasioni ed eventi che la vedono protagonista, non perde mai occasione per segnalare a tutti l’incredibile capitale di giovani donne (in particolare) e uomini che il suo Paese avrebbe a disposizione, se l’Italia fosse pronta a valorizzarlo fornendo mezzi adeguati e riducendo le molte difficoltà burocratiche. È questo il messaggio più importante che ci lascia questa grande donna, un personaggio dei nostri tempi che ha saputo essere un punto di riferimento ed un esempio di lavoro e sacrificio per tutti noi.
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Alla conquista del divano di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communication
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’era da immaginarselo. Eppure le piattaforme di videosharing di casa nostra restano ancorate al vecchio modello YouTube prima maniera: cercare di arricchire il proprio database di video amatoriali, spezzoni di film, registrazioni dalla tv… nella speranza che il malcapitato internauta rinvenga quel link e si sorbisca il primo minuto di pubblicità. Una politica assolutamente datata, che ha fatto la fortuna di YouTube e che andava bene quando il web non si sapeva nemmeno cosa fosse. Poi sono nate le YouTube’s star. Mettersi davanti alla webcamera e cominciare a parlare, parlare, parlare… a spiegare, a criticare e a commentare. Ma care affezionatissime fan di Clio Zammatteo, che seguivate i tutorial di make-up, vi sarete rese conto che anche quest’era è finita. Sopravvive ancora un inossidabile Fiorello, con la sua edicolafiore, ma non è altro che un frammento di tv all’italiana sempre pronta a ironizzare sui fatti della giornata, trascendendo in quel nazional-popolare che tanto fa sorridere il buon attempato mentre beve il suo primo caffè, si spera, in ufficio. I tempi della cosiddetta user content generation stanno per finire. YouTube tenta il salto. Ma di cosa si tratta? A spiegarlo è Robert Kyncl, vicepresidente e responsabile globale dei programmi di YouTube, con un post nel blog del sito, dove annuncia l’arrivo di circa 60 nuovi canali provenienti non solo dagli Stati Uniti ma anche da Regno Unito, Francia, Germania destinati ad aggiungersi ai circa 100 già esistenti sul portale controllato da Google. Si tratta, ovviamente, di programmazione originale, dedicata a temi come intrattenimento, sport, commedia, musica, notizie, auto, benessere e cucina. A essere coinvolti nel progetto sono diversi noti network del panorama mondiale dell’intrattenimento, così come alcune emergenti compagnie del settore media. Tra le nuove collaborazioni avviate, compaiono in effetti partner di assoluto rilievo quali Endemol, BBC Worldwide e UFAFremantleMedia. Tra i canali si trovano The Jamie Oliver Food Channel, dedicato al noto chef britannico e Shortcuts, il canale di short movie firmato Endemol. L’elenco completo dei canali di YouTube è
consultabile all’indirizzo http://www.youtube.com/yt/advertise/original-channels. html. I canali, visibili su qualsiasi device connesso alla rete e da qualsiasi parte del mondo, hanno tutte le funzioni social alle quali YouTube ci ha abituati. L’azienda di Mountain View offre quindi una programmazione che può soddisfare tutti i gusti degli spettatori con l’obiettivo di incrementare le ore di visualizzazione e conseguentemente i profitti derivanti dalle inserzioni pubblicitarie. Gli accordi sottoscritti con i produttori di contenuti a livello europeo sono abbastanza simili a quelli già in corso oltreoceano ed d in base ai quali Google sosterrà economicamente la nascita ed il lancio dei nuovi canali ottenendo in cambio l’accesso esclusivo ai contenuti per un tempo determinato. I network tradizionali staranno a guardare? Nonostante le dichiarazioni di facciata è inevitabile che ci sia un po’ di apprensione per l’ingresso nel mondo della tv da parte di una delle aziende che ha fatto della pubblicità il suo business principale. L’ipotesi che gli investimenti in pubblicità si possano parzialmente spostare dalla tv tradizionale a questo nuovo modello proposto da Google non è poi così remota. E come se non bastasse… YouTube sembra intenzionata a finanziare la produzione di contenuti in ben altri 49 Paesi, luoghi in cui il sito di videosharing sta crescendo come India, Brasile e Giappone. Insomma, le tv di servizio pubblico sono chiamate a diventare dei media a tutto tondo, se pensano di rimanere competitive su un mercato estremamente dinamico e aperto alle innovazioni.
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La dieta? Un miraggio di Rossella D’Elia, Nutritional Counsellor
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el periodo post-carnevalesco, con martedì grasso appena concluso, l’argomento dieta è quantomai attuale! Puntuale è ogni anno il ricorso alla dieta miracolosa che scaccia via ogni senso di colpa, prima dei chili di troppo. È recente la pubblicazione su Science Daily, uno dei più importanti giornali di scienze online (tra i top 50 website nell’area delle scienze), dei risultati di una ricerca in materia di alimentazione e dieta curata dal Loyola Center for Metabolic Surgery & Bariatric Care di Maywood nell’Illinois. Stando alla ricerca, solo una persona su cinque riesce realmente a dimagrire e a rispettare quindi i buoni propositi; la maggior parte, invece, o desiste o compie sforzi vani. I motivi di questo “fallimento” sarebbero quattro.
esperti di weight management, è quello di munirsi di un contapassi che ci consenta di monitorare la nostra camminata fino a spingerla a 10.000 passi al giorno.
Il primo riguarda una sottostima, anche da parte degli esperti, delle calorie introdotte ogni giorno. Infatti si tende ad escludere dal conteggio le bibite (cola, aranciata ed in genere bibite zuccherate) che costituiscono le cosiddette “calorie vuote” cioè povere di micronutrienti (vitamine, sali minerali, antiossidanti) e quindi caloriche ma tendenzialmente poco salutari e, sempre più spesso, non si tiene conto neanche delle calorie assunte con gli spuntini o con i cibi fuori casa che spesso abbondano in condimenti e porzioni.
Il quarto motivo è relativo al sonno. Insomma, sembrerebbe che non si dorme abbastanza, di solito meno di sei ore a notte.
Il secondo motivo riguarda l’importanza dell’attività fisica quotidiana sempre più spesso sopravvalutata. Basterebbero 30 minuti di esercizio moderato più volte a settimana, ma spesso il lavoro e gli impegni ci portano a mancanza di tempo e ad un’inevitabile pigrizia! Il consiglio, secondo gli
Il terzo motivo è attribuibile ad uno scorretto orario dei pasti. Sarebbe buona norma mangiare ogni 3-4 ore spuntini salutari, evitando di restare digiuni per oltre cinque ore perché questo porta poi ad essere più affamati e quindi conduce all’abbuffata. Secondo queste indicazioni, si riescono a mantenere i livelli di glucosio abbastanza costanti, raggiungendo un ottimale livello energetico ed evitando un rallentamento del nostro metabolismo.
Questo comporta un tendenziale aumento del consumo di carboidrati durante la giornata con conseguente maggiore produzione nell’organismo di un ormone: la grelina capace di stimolare l’appetito. A questo si aggiunge l’incremento dell’ormone dello stress: il cortisolo che, se prodotto in eccesso, concorre a stimolare l’aumento del peso accelerando addirittura l’invecchiamento. Per una maggiore consapevolezza delle proprie abitudini alimentari, gli esperti consigliano di compilare un diario alimentare, una specie di agenda dove segnarsi cosa e come mangiare durante il giorno. In poche parole, responsabilità, controllo, riposo e movimento sono la ricetta giusta per rispettare tutti i nostri“buoni” propositi.
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L’amore ai tempi del calcio di Andrea Ponsiglione, Events Management
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ell’epopea dello sport spettacolo a far notizia è anche una storia d’amore che porta in sé la passione per il calcio che dall’Oriente arriva in Italia. L’evento è alquanto bizzarro e, pur rientrando nel merito del tifo propriamente calcistico, esula dal contesto dei campi di gara per rifugiarsi in una sfera di puro romanticismo. Si tratta di un episodio accaduto a Roma in occasione della partita del 26 settembre scorso Roma-Sampdoria, presso la nuova area ospitalità dello stadio Olimpico. La notizia fa rapidamente il giro del web a partire dalla pagina facebook dell’AS Roma, suscitando fin da subito incredulità e stupore. Il protagonista si chiama Yang Tao ed è un il tifoso giallorosso sfegatato che da Shangai ha pensato di dedicare una serata fuori dagli schemi alla sua fidanzata. Il suo sogno era quello di chiedere la mano alla sua amata in un contesto che avesse come sfondo la bellissima cornice della “città eterna”. Tutto parte da una e-mail che Yang Tao invia alla società sportiva e che viene intercettata dallo staff del Premium Sales della Roma. La proposta di matrimonio va in scena nell’area ospitalità dello stadio Olimpico che recentemente è stata completamente rinnovata. A filmare in esclusiva l’evento sono le telecamere di Roma Channel che hanno permesso a questa storia uscire allo scoperto. I due innamorati, entrambi vestiti da veri tifosi della squadra con tanto di maglia giallorossa e sciarpa, dopo la cena riservata agli ospiti della AS Roma, sorprendono con la loro affascinante storia. Il simpatico tifoso, da prima imbarazzato, stupisce la sua giovane fidanzata con rose rosse per poi inginocchiarsi, come da tradizione, per il rituale della consegna dell’anello.
All’emozione di lei Yang Tao risponde con un caloroso e romantico bacio accompagnato dall’esclamazione “forza Roma”. Dunque un insolito viaggio in Italia accompagnato da un evento originale che il responsabile di Premium Sales AS Roma, Leonardo Rossi, ha così commentato: “È stato molto emozionante, anche per noi che siamo abituati a vivere di emozioni. È stata una cosa molto carina, abbiamo scritto una bella pagina a livello internazionale, soprattutto per noi che vogliamo esportare il brand Roma all’estero. Il tifoso è al centro del progetto, non so come le altre società si comportino ma per noi è così. Questa storia nasce da una semplice mail scritta in inglese, recepita dai nostri ragazzi del call center e passata a noi. Da qui si è creato questo piccolo evento e il popolo giallorosso merita questo e altro. La zona ospitalità? È di livello internazionale, in Italia non abbiamo competitor al momento. Siamo molto orgogliosi, speriamo che i nostri tifosi continuino a metterci alla prova, siamo pronti a tutto. Abbiamo messo il tifoso al centro di tutto. In questa occasione l’anello ovviamente l’ha portato lui ma tutto il resto l’abbiamo fornito noi: la cena, il pranzo, lo spumante sono tutti inclusi nei pacchetti che offriamo ai nostri soci, ai nostri tifosi. Tutti i comfort sono a disposizione dei nostri tifosi. Il nuovo stadio? Si potrà usufruire di questi servizi sette giorni su sette, in modo che sia un punto di riferimento per tutta la settimana. Attrezzeremo un’area della società che si occupi solo di questi eventi: business, familiare, qualsiasi cosa”.
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Graph Search
La nuova ricerca tra le connessioni di Facebook di Valeria Aiello, Project Manager
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l social network di Mark Zuckerberg si arricchisce di un nuovo strumento, un motore di ricerca interno che permetterà agli utenti di esplorare Facebook in un modo completamente nuovo. Non si tratta di un motore alla Google, per intenderci, ma di una mappa di interazioni, di mi piace e di tutti i contenuti per i quali è stata scelta l’impostazione di privacy pubblica. Il tutto per consentire agli utenti di sfruttare al meglio la ricerca tra le connessioni di Facebook. Il motore di ricerca di Facebook si basa infatti su tutte le piccole e grandi tracce che ogni utente lascia sul proprio profilo e sulla propria rete di connessioni: sono donna, vivo in questa città, faccio questo lavoro, mi piace questo film, questo o quel programma, e via dicendo. E basandosi su queste informazioni che il motore di ricerca frugherà nel nostro mondo di relazioni per offrire un servizio mai visto prima. “Graph Search è progettato per dare delle risposte e non link alle risposte” precisa Mark Zuckerberg. I risultati saranno ordinati in base al livello di amicizia: in cima ci saranno i risultati provenienti dalle persone alle quali teniamo di più, poi dagli amici comuni e via di seguito. Un sistema di raccomandazioni e risultati personalizzati per avere una risposta immediata e precisa. Una mossa contro Google? Facebook ha fra le mani gli strumenti giusti, a cominciare dagli algoritmi di elaborazione necessari per popolare i risultati. Ma non solo. Dietro al nuovo motore di ricerca ci sono due ingegneri, due
ex Googler, Tom Stocky e Lars Rasmussen, che il CEO ha strappato a bigG a suon di offerte, e che nel loro know-how vantano progetti come Google Maps e Google Wave. Sono proprio loro che spiegano nel video di presentazione la nuova funzionalità e la differenza con la Web Search alla quale siamo abituati.
“La Web Search è pensata per prendere delle parole chiave (ad esempio, hip hop) e fornire il miglior risultato possibile in base a queste parole chiave. La Graph Search, invece, prende una frase (ad esempio, i miei amici di New York a cui piace Jay-Z) e restituisce un gruppo di persone, luoghi, foto o altri contenuti che sono stati condivisi su Facebook” E laddove non arriveranno questi mezzi, interverrà Bing, il motore di ricerca di Microsoft, protagonista di una partnership che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti del servizio. Le intenzioni del CEO del colosso di Palo Alto, recentemente diventato il gigante di Menlo Park, sono chiare: Facebook è un micromondo, una parte di web nel web, nella quale troviamo tutto ciò che ci serve per una serena vita digitale: gli amici, innanzitutto, i canali di comunicazione, le foto, i video, la musica, le community e persino i giochi. Uno strumento di search è quindi necessario per dare agli utenti quello che cercano senza rischiare di portarli fuori dal sito. In realtà, la Graph Search, terzo pilastro di Facebook dopo la News Feed e la Timeline, non è una grande novità. La Graph Search si inserisce in quella corrente che può essere raggruppata intorno al concetto di web semantico ideato non pochi anni fa, la stessa corrente che riunisce Siri e Google Knowledge Graph. In altre parole, si fonda sul presupposto che le persone non cercano parole e segni, bensì una conoscenza sui fatti, sui luoghi, sulle persone e sulle cose.
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L’intento è chiaro… ma a mi cosa serve? Ho davvero bisogno di chiedere a Facebook di trovare un amico di un amico, magari single, a cui piace il mio gruppo musicale preferito? O di trovare gli amici degli amici che vivono nella mia stessa città e che amano il mio stesso mito sportivo? Ammesso che ci siano delle persone interessate a questo tipo di ricerche… i risultati saranno attendibili? Dipende. Dalla ricerca, dal numero di amici e dalle informazioni messe a disposizione di Graph Search. È una questione statistica. Se si chiede al motore di ricerca di cercare le foto degli amici che sono stati ad Amsterdam, sicuramente si troverà qualcosa. Ma se ci si spinge oltre, chiedendo al motore di ricerca di trovare gli amici degli amici che sono stati ad Amsterdam, possibilmente single, dai 30 ai 40 anni e che amano il mio gruppo preferito, si rischia di non ottenere nessun risultato. Servirebbero almeno 5000 amici, tutti disposti a condividere su Facebook i propri affari, per avere delle risposte significative! Per il momento Graph Search è in versione beta ed è disponibile, per un periodo di test limitato, per i soli utenti che usano il sito in inglese americano (English US). Nell’attesa di provare questo strumento non resta che condividere, condividere e condividere… contenuti, foto, commenti. In cambio saremo tra i primi nei risultati di una ricerca, sociale, intuitiva e forse anche inutile.
Prenotati subito! facebook.com/graphsearch
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Cure2Children di Elena Serra, Events Management
a “…perché null te è più importan . di un bambino ortante Nulla è più imp bino”. di curare un bam ccioni Leonardo Piera
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lla fine dello scorso anno si è tenuto a Firenze, presso Palazzo Medici Riccardi, un evento all’insegna della solidarietà a favore della Fondazione Cure2Children, nata proprio in questa città dalla volontà e dalla dedizione di un medico, Lawrence Faulkner, specialista in Oncoematologia Pediatrica e coordinatore scientifico della Fondazione, e da un gruppo di genitori che hanno vissuto e vivono ogni giorno il dolore per la perdita del proprio figlio. Da anni a supporto dei bambini con tumori e malattie del sangue indipendentemente dalla loro etnia, religione o regione geografica, la Fondazione si impegna a garantire, senza troppi passaggi, i protocolli, i farmaci ed il supporto medico necessario nel mondo. Lo scopo dell’incontro, dunque, nasce non solo per far fronte a tutte le richieste che, quotidianamente, pervengono alla Fondazione, ma anche per illustrare lo sviluppo di un database internazionale per i piccoli pazienti con neuroblastoma, residenti nei Paesi a basso e medio reddito, ponendo così le basi per una strategia di collaborazione globale supportata anche dalla Fondazione Umberto Veronesi. A sposare e sostenere da subito questo progetto è stato l’attore Leonardo Pieraccioni che ha conosciuto Cure2Children attraverso un bambino, Matteo, suo grande fan e purtroppo vittima del cancro. L’attore, spinto dalla sua forte sensibilità ha presentato per l’occasione, in anteprima nazionale, il videoclip dal titolo “Stonato” disponibile già dal 4 Dicembre scorso nel DVD “Natale con Cure2Children”, il cui ricavato sarà devoluto per i progetti della Fondazione. Il DVD, corredato da un’intervista al simpatico attore e di un montaggio di immagini e foto di alcuni dei bambini curati nel mondo, contiene anche una canzone scritta a quattro mani insieme a Beppe Dati, uno degli autori e compositori più noti del panorama musicale italiano. Il brano musicale è un inno alla città di Firenze raccontata attraverso gli occhi di chi, ogni giorno, apre una finestra su quest’amatissima città. Un omaggio a Firenze ed a tutte le sue bellezze: il suo “mare” (l’Arno), le piazze che ancora oggi
fanno rivivere a tutti noi l’atmosfera del tempo mediceo ma soprattutto la gente, che da sempre si distingue come una popolazione generosa che condivide le sue ricchezze, non solo materiali. “Il binomio cancro e bambino sono due parole che non dovrebbero mai incontrarsi, ma in realtà anche i bambini si ammalano di cancro”, spiega Leonardo, “ed ho scelto di sostenere la Fondazione perché è riuscita ad unire medici e ricercatori in un comitato di grande valore scientifico: uomini e donne di diverse nazionalità che hanno fatto del loro impegno nella cura dei pazienti lo scopo della propria vita, non certo per interessi economici, ma nella più autentica attenzione alla salute del genere umano e dell’infanzia in particolare”. “Sono onorato”, dice invece Beppe Dati “di aver partecipato attivamente a questo progetto attraverso la composizione del brano insieme a Leonardo. Il regista del videoclip, Maurizio Baldini, attraverso le immagini, ha saputo infondere la giusta emozione che io e Leonardo volevamo trasmettere a tutti voi attraverso la musica: vogliamo bene a Firenze e soprattutto ai bambini meno fortunati che si sono ammalati di una malattia grave in Paesi dove purtroppo non esistono cure adeguate”. Il Presidente di Cure2Children, Cristina Cianchi, dopo aver ringraziato Leonardo Pieraccioni e Beppe Dati per il loro personale e fattivo sostegno all’iniziativa, ha ribadito il concetto principale che unisce tutti i membri della Fondazione ricordando che “Sono oltre 500.000 i bambini che si ammalano di cancro, leucemie ed altre patologie gravi del sangue che complessivamente costituiscono la prima causa di morte per malattia nell’infanzia. E per questo”, continua il Presidente, “che chiediamo l’aiuto di tutti, per poter intervenire e dare un valido supporto a tutte le richieste che ci pervengono quotidianamente da ogni parte del mondo”. Leonardo Pieraccioni che ha prestato voce, faccia e simpatia alla Fondazione alla fine dell’incontro, durante il suo intervento, ha voluto ribadire ancora una volta che “nulla è più importante di un bambino, nulla è più importante di curare un bambino”.
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o n n a ’ l l e d o r b i l l I titolo di Nome Cognome, Qualifica
prima soconto fatto in Il devastante re di tre a raggiosa lott persona su lla co unità m co a ire da un sorelle per fugg ll’ inde te ba ru ha de perversa che le fanzia. cquero te e Juliana na Kristina, Celes ”. bambini di Dio nel culto de “I mondo rienze erano un Ma le loro espe istiana concez ione cr lont ano da lla l perdono. dell’amore e de n la era instaurata co rL’organizzazione to so er av tr at icata at l loro “cura” pr de llo ro nt co , enta le , tu ra fi sica e m ne io uz ografia, prostit pensiero, porn . le ua ss i ed abuso se atti terrificant te tra no state separa Le tre sorelle so gioto ol m ge nitori loro e da i loro ità un m co e rs in dive va ni vive ndo i loro de a” ur “c la tto ne l mondo so ”. ni ia rd ua “g zione l’accesso all’istru Era loro negato rzate fo , cure mediche formale e al le ndo ca di en m st rade a va ga re per le tata ie sp e at hi cc o pi denaro, ed eran ili ib ed m in i” imprev mente per “cri a. di ’enciclope come leggere un ffrirole sorelle, che so Ecco, tutte e tre rono fu e o us rme di ab no le peggiori fo nalfi no so si a, all’altr strappate l’una nt ce e”, In “Essere inno mente riunite. me sico esperienze di rivivono le loro ite – gg fu di ute – e quin ano sopravviss vite le o es et pr e ha ad un cu lto ch oi su i di m ig lia ia de e l’i nnocen za membri. di peroria terrificante La loro è una st tiva, è ni fi ita ma, in de versione e perd ore ed am so en un imm un racconto su . io gg ra co bi le incommensura
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numero 1 - gennaio/febbraio 2013
I protagonisti del cielo 2013 di Fabrizio Ponsiglione, Direttore Responsabile Menthalia Magazine
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nche il cielo ha usato i suoi fuochi pirotecnici per salutare il nuovo anno: il mese si è aperto con uno sciame di meteore, culminato il 3 gennaio. Si tratta delle prime stelle cadenti del 2013, le Quadrantidi, meteore figlie dell’asteroide 2003 EH1, probabilmente nato a sua volta da una cometa sbriciolatasi secoli fa. Questi fenomeni si sono verificati, iniziando un po’ in sordina, quando ormai da noi era già il primo giorno del nuovo anno. Ma a fare il punto sugli altri eventi celesti attesi dagli appassionati è l’Unione Astrofili Italiani (UAI) secondo la quale il 2013 sarà un anno da ricordare, soprattutto per le “supercomete”. Ad inaugurare la “passerella” è stata Linear C/2012 K5, scoperta lo scorso mese di maggio al Lincoln Near-Earth Asteroid Research nel New Mexico, osservabile nel nostro cielo già nel dicembre scorso. Sebbene fosse stata annunciata come poco brillante, non ha deluso gli appassionati guadagnando luminosità lungo il suo percorso. Ma almeno altre due comete che “visiteranno” i nostri cieli nel corso dei prossimi mesi si prospettano protagoniste. Il loro percorso alla volta del Sole, potrebbe regalarci una visione davvero memorabile! La prima sarà Panstarrs C/2011 L4 scoperta nel luglio del 2011 nelle isole Hawaii da un insieme di telescopi del sistema Panoramic Survey Telescope And Rapid Response Sy-
stem che monitora il cielo costantemente. Dai calcoli risulterebbe visibile a marzo quando transiterà a 50 milioni di chilometri dal Sole (all’incirca la stessa distanza che lo separa da Mercurio) e sarà osservabile sull’orizzonte occidentale dopo il tramonto, durante il crepuscolo. Sulla sua brillantezza per ora, non si azzardano ancora previsioni. Per la seconda cometa, Ison scoperta lo scorso settembre da due astronomi grazie al telescopio dell’International Scientific Optical Network situata in pieno Caucaso, le attese si annunciano più promettenti. Infatti le sue caratteristiche stanno facendo già molto parlare a partire dallo scorso autunno. Ad oggi si trova oltre l’orbita di Giove e si sta dirigendo verso un incontro molto ravvicinato con il nostro Sole previsto per il prossimo 29 novembre, quando transiterà a meno di 2 milioni di km dalla superficie solare. L’enorme riscaldamento che subirà durante il passaggio al perielio (minima distanza dal Sole) potrebbe farla diventare un oggetto luminosissimo, forse anche di giorno. Ma qualcuno ritiene che sia il caso di andare con i piedi di piombo, senza sbilanciarsi troppo sulle previsioni visto che, in passato, un buon numero di comete fantasmagoriche hanno invece deluso le attese a causa di stime e valutazioni errate oppure perché, passando di solito molto vicine al Sole, hanno subito le nefaste conseguenze, restando vittime del calore e delle potenti radiazioni solari. Comunque, se Ison resterà indenne, le sue condizioni osservative andranno lentamente migliorando (pur diminuendo la luminosità) rendendola sempre più comoda da osservare, addirittura ad occhio nudo per tutto dicembre. Ma oltre alle comete, anche la Luna, a quanto pare, tenderà ad “esibirsi”. A fine gennaio è giunta in congiunzione con Giove, il pianeta più grande del sistema solare, fenomeno che si ripeterà solo nel prossimo 2026; la sera del 25 Aprile, potrà essere seguita dall’Italia un’eclisse parziale di Luna, mentre a Giugno, essa si mostrerà più brillante del solito, dando vita a suggestivi panorami celesti. La previsione di uno sciame meteorico nel mese di febbraio non ha deluso le attese.
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numero 1 - gennaio/febbraio 2013
È infatti recentissima la notizia che ha scosso la Russia del piccolo asteroide frammentatosi nei cieli di Chelyabinsk il 15 febbraio scorso in tante parti di modeste dimensioni. La notizia ha fatto subito il giro del mondo e le immagini del lampo accecante prodotto dalla disgregazione della roccia spaziale e dei conseguenti danni dell’impatto hanno lasciato tutti attoniti ed impotenti. Fonti NASA hanno riferito che, mettendo insieme i dati provenienti da varie stazioni nel mondo, si è potuto stabilire che l’asteroide iniziale era di almeno 17 metri di grandezza e con una massa di circa 10.000 tonnellate, praticamente un palazzo di 7 piani. È entrato nell’atmosfera terrestre ad una velocità di 20 chilometri al secondo (circa 72.000 km/h) nei pressi dei cieli dell’Alaska e dopo 32 secondi, ha iniziato la frammentazione. Il suo impatto con la Terra ha prodotto 1500 feriti e si stima, inoltre, che l’energia sprigionata dall’evento sia stata quasi 40 volte superiore a quella della bomba nucleare sganciata su Hiroshima. Un evento simile si verifica in media ogni 100 anni. Il contenuto dei frammenti raccolti e subito passati al vaglio degli esperti è apparso simile agli oggetti che popolano la fascia principale di asteroidi, compresa fra Marte e Giove, e quindi si ipotizza che il “sasso cosmico” possa essere arrivato da lì. L’altro asteroide, quello che si aspettava da mesi, DA 14 con un diametro di circa 45 metri e peso di 130 mila tonnellate, è invece stato ubbidiente alle leggi della meccanica celeste: è arrivato e se nè è andato via per la sua strada, come previsto. Verso le 21:25 ora italiana è arrivato alla minima distanza da noi, 27.500 chilometri. Da quando sono iniziate le rilevazioni regolari degli oggetti cosmici, nel 1990, questo asteroide da record è il primo oggetto di queste dimensioni a transitare così vicino alla Terra. La prossima volta che tornerà a trovarci sarà il 16 febbraio 2046, quando passerà a un miliardo di chilometri da noi. Dunque, la spettacolarità degli eventi astronomici che ancora ci attendono sarà un motivo in più per gli appassionati e gli astrofotografi in cerca di uno scatto suggestivo, di scrutare ancora una volta, con grande meraviglia e stupore il “tetto” della Terra.
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numero 1 - gennaio/febbraio 2013
La lettera di Luca
La risposta della Lego sta facendo il giro del web di Diego Vecchione, Graphic Designer
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uello della Lego non è un semplice servizio di customer care. Già in passato l’azienda danese ha dimostrato di avere un cuore e attenzione verso i suoi clienti: l’anno scorso si era mostrata molto sensibile alle lettere di aiuto ricevute dai bambini, come è accaduto in questo caso: Luka Apps è un bambino inglese di 7 anni che per Natale ha deciso di spendere tutto il suo piccolo gruzzoletto per comprare un set NinjaGo, il suo sogno natalizio che quando poteva portava sempre in giro sempre con sé. La sfortuna ha voluto che un giorno, uscito con il padre per fare shopping, perdesse uno dei suo personaggi preferiti, Jay ZX. Il padre di Luka, Simon Apps lo aveva avvertito di non portarsi dietro il giocattolo, ma Luka non l’aveva ascoltato. Così non trovando il personaggio nella tasca del cappotto, una volta tornato a casa, il piccolo è talmente sconfortato che il padre, per consolarlo, lo convince a scrivere direttamente alla Lego per spiegare la sfortunata vicenda. Hello. My name is Luka Apps and I am seven years old. With all my money I got for Christmas I bought the Ninjago kit of the Ultrasonic Raider. The number is 9449. It is really good. My Daddy just took me to Sainsburys and told me to leave the people at home but I took them and I lost Jay ZX at the shop as it fell out of my coat. I am really upset I have lost him. Daddy said to send you a email to see if you will send me another one. I promise I won’t take him to the shop again if you can. Thank you. Per quanto si possa pensare che un’azienda così grande riceva migliaia di email al giorno, la letterina di Luka non passa inosservata ad uno degli addetti al servizio clienti. Non solo. La Lego, non solo ha risposto cortesemente alla lettera, ma l’ha fatto con un certo stile e un certo tatto, dimostrando di conoscere bene i suoi clienti.
Luka, ho detto al Sensei Wu che la perdita di Jay è stato solo un incidente e che mai e poi mai avresti fatto in modo che si ripetesse. Mi ha quindi incaricato di dirti: «Luka, tuo padre sembra davvero una persona molto saggia. Devi sempre proteggere i tuoi personaggi NinjaGo come i draghi proteggono le armi di Spinjitzu!» Il Maestro Wu mi ha anche detto che va bene spedirti un nuovo Jay e di aggiungerci anche un piccolo extra perché chiunque risparmi tutti i suoi soldi di Natale per comperare l’Ultrasonic Rider deve essere davvero un grande fan di Ninjago. Quindi, spero ti godrai il tuo Jay con tutte le sue armi. Avrai in realtà l’unico Jay che combina tre differenti personaggi in uno! Ti spedirò anche un cattivo con cui farlo combattere! Solo ricorda ciò che ti ha detto il Maestro Wu: proteggi i tuoi personaggi come le armi di Spinjitzu e dai sempre retta al tuo Papà. La risposta ha lasciato a bocca aperta Luka e il suo papà. E quando ha trovato il pacchettino dalla Lego nella cassetta della posta, con i personaggi promessi, Luka non riusciva più a smettere di saltare per la gioia! Padre e figlio sono rimasti tanto felici e sorpresi dalla risposta dell’azienda, da voler condividere la loro esperienza su Twitter. E così la lettera ha immediatamente suscitato l’attenzione e la curiosità di migliaia di internauti che l’hanno condivisa sui più noti social network.
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numero 1 - gennaio/febbraio 2013
Curiosità La bici? Me la stampo io!
“È pronto!” dice il grembiule intelligente
Nasce in Inghilterra, da un progetto di alcuni scienziati dell’European Aeronautic Defence and Space Group (EADS) di Filton, l’Airbike, la prima bicicletta al mondo ad essere interamente frutto della sinterizzazione laser che consiste nell’aggiungere, in successione, sottili strati di polvere di nylon polimerizzata: un procedimento simile alla stampa 3D. Si ottiene, in questo modo, un modello reale in tre dimensioni, perfettamente funzionante, forte come l’acciaio e l’alluminio ma con il 65% in meno del peso. Le gomme e le altre parti meccaniche della bicicletta (pedali e catena), vengono assemblate successivamente utilizzando un laser che fonde e salda uno speciale materiale plastico. Secondo gli ingegneri dell’EADS, il gruppo aerospaziale europeo costruttore anche dell’Airbus, l’Airbike può essere progettata a seconda delle specifiche misure ed esigenze dell’utilizzatore finale. L’intero processo di sinterizzazione laser, che si fonda sulla tecnologia dell’Additive Layer Manufacturing (ALM), un processo normalmente utilizzato per la creazione di modelli nelle produzioni aerospaziali, nella progettazione automobilistica e nell’ingegneria industriale, richiede solo un decimo del materiale necessario alla fabbricazione tradizionale; ciò contribuisce, dunque, a ridurre i costi e, di conseguenza, anche gli sprechi, a tutto vantaggio dell’ambiente, con riduzione delle emissioni di carbonio e di eventuali scarti e residui di lavorazione.
Natale è ormai trascorso ed i pranzi delle festività sono stati un momento per stare in famiglia o tra amici. Ma spesso condividere i piaceri della tavola non è sempre così facile: tra impegni vari, spesso molte coppie rinunciano a mangiare insieme perché non riescono a coordinarsi con le pause di lavoro. E allora, spinti da questo bisogno, il team dello Smart Designs Interaction Lab di New York ha ideato lo Smart Apron, il “grembiule intelligente”. Realizzato in cotone 100%, con stampate, al contrario, tutte le conversioni immaginabili delle più disparate unità di misura, l’insolito e non più anonimo indumento da cucina non solo comunica automaticamente quando è pronto il pranzo, ma dà anche molti consigli su come congelare e scongelare alcuni prodotti e addirittura fornisce interessanti suggerimenti per la cottura di carne, pesce o verdura. Il funzionamento è concettualmente semplice: per indossarlo è necessario chiudere una clip magnetica, che va aperta quando si toglie il grembiule. All’apertura e alla chiusura della clip viene inviato un messaggio al computer che, a sua volta, invia (su twitter o via sms) il messaggio che il pranzo è in corso di preparazione (se il grembiule è indossato) o è pronto (se invece lo si toglie). L’idea semplice ma efficace alla base di questo concept di prodotto è aiutare tutti i commensali a coordinarsi e ad arrivare in tempo prima che il piatto si sia freddato. Insomma, anche in cucina diventa fondamentale l’aiuto e il sostegno della tecnologia per ottimizzare i tempi!
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numero 0 febbraio 2012
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numero - Anno
di Stefania Stefanelli, Autrice e Sceneggiatrice Televisiva
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rediamo che il mondo della comunicazione sia quello della carta stampata, della tv, del cinema, della pubblicità, della rete, dei social network, del marketing aziendale, delle case editrici e delle radio. Ma non è mica tutto qui. Questi sono solo settori specifici. Nonché rami in cui gli studiosi hanno voluto suddividere la materia per farne un corso di laurea, l’ennesimo.
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bben ania ula il pe e sì, Buo mat navo algo cian ttego da og em atic lont fusio ritmo cia, ch lezzo, gi an che a ch à, M la che e Il di ne. ne dir si chiacc l’inc e ci pagin arke stu iu tica rettore a3 svel ting dia voglia hiera cio, la ve , ha Ale dell’U del a il o &C o qu D loci nno la web om rand ssandr nivers ipartim tà di un un anto mun di di i, che o Panc ità la ento dificat tale flusso meno, nalm ffusio da an ones Sapien di In : ion di prev dall’a oggi ni stu i, e form za in en ne Re ed ne g. ® delle simm il vant formaz ere, di un te sonodelle vo dian due su di Ro anu Trib. stu la ag o m et io oi in m pre dio “alg appr ci su il m gio velo a, ni form ria ero di Na ecca dotto oritm od lle 1 - poli svar più pe azio inform compe è fond cità di Ann N. 27 o de ati al reti so nism rson ni gi ativ ia am tit te m la o ci en ll’in a e ivo oI en us e in de ciuc formul ali, finu / ap l 6/4/ info ti ha form siano te. Il dal po è dato and m fa di io” az rile 2012 er com rmativ min azioni in grad tto ch ssesso nel iograp Rumou o2 2012 ui loro Sette sem maz petitiv a e da to il su di o di eD h co r sp -m re liv tiche pagi nduc read agg gioc ioni di o, ov to più ello sparat perirev ve ic gare se, na ne di io tanc ing sioni are d’a valo ro ch valore di asim i argo e m 20 e L’riaa - e che log( una turalm atem 12 cam che nticip re ha i ha m al va met lgo pi salv Nec N)/C piccol ente atiche i ru po de l’asim o. 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Co visto diffu azio attive essa lla co di pe vien a fo .com ca velo e, m e n d u d la e o c gg ne te n ch ip e h elfi e tt e in te i py cità a so stra rmul , en pata sion . Er nell’us io ad mun rson e so ecc on e c into lla c i e re e div , pro una nan per e ci wr dall si e perc prat da de a sia an m ez la olo i he se d id p sc zia la Ed , della della o gl o dei altre ità ch e in a orre tutto lle itin 'occ c sc m m i u rv e no rla! di a, ioni, ia ro fiori An iz sen a u rio arp rie, tà oggi, qu tv e radio, i anni mezzi perso- e lo zio pli g & hio co de Con indicatipro q su ch , q dy i h ti no qu a ric ro ni a e velo ntem asi co l cine della della di in trol ue pers e la ue W a rsi, st ell o d p e o gr Co dei po ci d rio lla ti lare rd sp ei viv ll an netw tà de rane me a ma… cart a eti q atu a co N , m qu i co i, eri co e a st de lei, ch ti e sno a ch rho che uell s nsu es M lo di ork... lle no a, ec suggel Ass el lo m am ch ell’i nsu dell enz nsu dell e d ch bb e c l, se tta a a co la tiz un e a la tt un’e m “u o n vi esp e c m mo e lo e mer e p m ett e n ano ond nz to am co poca quel lo ie all’i lo sture la so er ica b n n cia tan eri ara ma , fi ro e d , d erci . La g(N nter en sa si arca a le on a . Qu izio a, di tio ch olo, om tion o 1 n g tt e e e A i . in o ll nost )/C no de o su ea re e n te g n ve e id un e, (A 96 za riz e a bit lo e lla go mm ella m tal ra. dive m nifi c u ro di za le, etnta i social co nd en dis un MA 0, l’A “M olto pro ar c pe ostru din sim nc ito tifi eg te ) m o in c a p c g i to y e rm d me arc n rc ir in o boa? va tta orr re e ca no sv alc Ho te sito ! in efi ri a. i si epit e ce ria ta e ente ch un o u e, niv can ng a tra este un tJuly ress , co e p n n z d u a ”. o È io te in lo ro a n il M d diz nd i d ” an n la p , du ne ch se La diff dott loro seg bra ark ce enza ion oli ei ha te l’ uno e gn de e o c n n e illu st lo pit , gn rinc nq . d a te m o re re d fi ti a o g in le e ira ta, niz nz o se mb , u co ng è ifi ipa ue ve , e o d ve e lla hi inte stra udio vis un cato le , il so anc ion ia d rviz ina n si me F ro d a ai ce m loro più rp tore lo he e a z m d ta sig d pre bis sc ace sim nc con , ciò ett im fa reta ad se è a qu io d ion la utto pe nifi ella ro og li ritt bo ile, he su c end m mo am co nco ello i un e re lin ri, rlop cato paro gati no ag si, o ne” a b ok sc so mer he o v d nti ea ch iù pli n q ra de nume ass com su ian ven opri rpre . È vie in ine di e v u po la m a ch i diff . arn ua ac l ro 3 d oc e ll’orm ca ga re nd d ne evico og nil rta a e - giu e lche nfi lio ate to rc co ere la ire iato Go a che vis co ente ivert pergno l’a o i ne no ra re a. Q nn nzia m m en 2012 cl’in m de a g fa re to e ch a tu le, di ue ota rs P num ma po te ente l si lla le si mo cita co il ente i la e li tt qu un st ra m de roce ero rca M so m p a lo lo il . se i i ello pu o, p si ca dei bolo aro ista sfo “dro e u go m m dia 4 - p a Q pa co la e te c Tu arc ici. mo lugl er cos go on L “C nta ndo ga na ra sti de nto rò, dic uest a io a i L’ n tt i o co o n a a ria su ac e e b n da m p di co ato o si 20 c o rc a i c arc ro ge m p asc ssu nco 12 onsu gn ti nsu c avv m mato ste a”, me leu, on are a erc ri c e nte n tto e ta uò e n nto ra ali d tolo m osì ien m ifica th co en eo id he ch Q ella di le co ell fo co ato rM d end n i c a fo e q © lo e n e u uin de un vie stit a m nd n ri co ific o il ell’i olle nd ua ri? gic nti elch na v di p finiz in ne p uire ente am feri è sì arn si mm ttiv o n ndo ! a fic ® e le ita o io si erc o d en m de a b div che e la gnifi ag i, ell un ss di Ro e lle az pro iam ne fo me ep div el c tale enti ch eva en p pe ca ina da e a b bert ien p ac CUP n on è rn di ito, eAMERICA’S oG eq iere nda uto er m rce to d rio entr bitu rand de ria: o aff SPECIALE it audi uiv d d si o zio i se ir su ch c c a din è in olt erm a p perc d e b ma e la aoso, ra ale i C isse no ltis ne ma om re i ra E te to o iv re e e Poet nd a are co zio ie nd re I po ad oca tan nim sim ne rca une a p ne sc no a e sc on tr c pri ni, ne se . un Co te c o i lla fin , e ien i d hia n p all’in eti difen o c asm he m c og ritto re o ste o em to la e orr di fa i qu ccia ensa il a om alt a m nre – o della tuizion dono ta d is Fa te pi Fin paginmu ette bra . è te p est nte te à. Afric e l lo u po ce a 3nic re nd paro luce”, e, sono il porta m o tu rnet duri Ed ona n b m perc art e ca , se di an o tt ai q d o a ist k are ue ha qu la p i! li ch en h e d teg n sca p è a– esia le dure il loro coragg le che firm cors e a ok, Attiv , e llo d no ale sc och Arc sta er i w an te a é il ell ori on mp larm è l’arte e plas compi iosi “g conduc ssd ato a in un un ista c eb ov q v a m e. ri a al scer ch iato issi het met nost oi to è m uerr e in H lib bic a M n osa add istic uello ostro ass Bad entr re a BTTF ente sin di utili arne Fin ias e/ e iacc ch mi ipi ten ri aff ® uman adu ell di ic o sn m a d ate ate qu ert DPOE tetico zzare il sens errare ieri ce o o il n hie e u ann e pau do arch sua e BO à allriz a m vo ted di o oo i F b in o. Righ le co più tto ad ar nick ostro ravamno “s i fa re a du etip [… ’odio a i sa ?! L bis d ac en in q sta La po stituzioEP MB 'P ed espr modo La po ts . si g. ri nam ra i, oreImrca rà Nie ink tic si eb e c ua log re o Re in qu ] Qua è Tr v v o co no c h guag esia fa ne pe SNB essivo partico pro Inre ssi, mnu de padell scri nte edin o di on ook e se lcu ica MB b m co ib.ardie es. ero in nosc n av esto ndo tr la va, e m gio sp della linr lo più RVBMF lingu all’epo l v ra e tto p . T fà , m n na D si d lav ra eeromp Na n rete iu Fan re ec eta ost tovo , c au E wit ma a on scav una mio sil ovo l’a icev ispo oro mis3le-taAnnrali N. 27 ome. po to” mm fanno foric iale, un gua qu in ritm USPWB a , Tstre he ra, se te gg ga pre ta enzi pa at ro m “s m co MB a i a, n te st ot a ri te ro e e se ic A ib a cioè o idian suon ger p ic lingu con prorainsc lo ma no r, o iorro eno o de Tutt sse n o com è nella la fa costr i an nza izia rist ili per . D te I/cigialug l 6/4/20 a vo g n st pat i co iù p o, p Que i so co il fu in ste, aggio loro “m quell uzione a un lin i. e un mia 12 1, che am è fo otele a tu sino at rib ” dno m rpg e glia ari q sie ao un co to n ote oss o 20 ferm sto scav abiss vita o. &o te u te strumperò, il iversa ezzi” che le ritmica N 115 se ici nd nel tti g re i per alta ve 12 tto ca n la di i qu nti iam eCm o alre o poes a le pa o inter za on co 5 a, po nes am l’E li “a lazi so to, il co lingu ento mezzo le. A di ndendoaltre ar oaan no Par del “n aver ali e se o av ro più ti ff cehrà , per zio n 1-1 ssed sun enta tica mic oni nali nie nche ia mod le di Ba iore tes ver la clo uvo e il fare mp ere Rolan a. infl che us erenza il loro in aff No ch ne: tenti 0sg esse o sc le Nic i”. fam , in nte azio a es re ndo ud, la”. co se re p ag la vi onda erna. Il rthes timon g pa scrit d Barth eg alla om nato la po di quen è... do si g.) ia a gin ilia tead oteri bbe di “co Ecc llegammp iù p geg più ta, e po nell’abi poeta m propos tre tu del esia è cotte pag ma ve so am . Si tutti liereb vit ach a re ic gin «Dav tura co es de ri un co da et nn o la de mon o 3 lo av n5H a, le h n ri “Por nse o rta alla sso de oderno ito de fu ... pen ere essi par ento più coli i se do: er no i d ques no, arri feri gli al be gia ea ch di sce anti all queste scrive lla ll’esis nu J 7 to ed lu tu lu sa o e m la d i il co è v co a ce to v st o sa se m n e pa cc gli co e ro m ULE pagin polto inos con paro tenz i” la dir se leg role: dram ere lui ndo re aver sa n ati al a a tri b i viv hé . G po anch re a co . ma m etto a e. a, ” de le un “inti m rà u chi, la Fac en ere, ria chiarez le paro a bian ag co - A L 1 della st. e lla ste La prim più nu delqu nnes es n m geo eb i (7 e at le ch ca, iza a sa N m q nn DSR ov nu it so al an lo oo , ssa Tu a scritt testa la su ui alco sio e de nel m sta el te o OL racc Wstr ov à” a tro ca ca k? ikipofa deCe,os’ rim sa ni 1/ 1 ce tto teolt ciò ore av re che a posiz vono omen a fa ad fatt p e po su mp rv b lu so lizrma re l e’ q d che segna to verte egli an ed o m es ion g n el i el i o cce o st lo se lio GH fa e torn Vi ar mon o in cit ne ac e ne do ue Il C lar un . so st r co . Saa azio lon lo, il m nu e iaa:sc -a O ciò de pre a al sto lo go quest do civile che a tragic cetta lla Sto- e re S (s ni e” ch tutt iam mu nd se la lu riva il po m e d vola ingle riv st ve u i st c e ri a a da n i en for i de o e: lou d.. li di o? nte el it o ce da cu Natu o ce ; sotto dispar ti, lo ma 20 at- e in abo uis ftw vu e ci con sper coarndai u etteaso tecn info se clo “In d? . ità ce a i su le su i lo scr ra parla ora un n te n deo ch su L’aut oi oc tra tto olog rmat ud in do can rata la re a d elab essi iv poi ro ca deco e mani, ittore è , elabo a vera fo ch più entica In po tin . E no s a a p ora , u dw soft iare vid ntfoi rm ie ch ica) com rm ra lin Natu i il ered rativo la Stor escluso pre fatti la “r a an co stra serv rog le n “s ra, è pi elevato poesia gu Ret are/ war e/ er si puti atic e a e : ut ve l’u iser che sì i b ice) ram info up cui itata da compr ia mett al cont aggi viv e re qu tosto della lin nonconè e”. soft e) gra o elabal cl di perm indic ng (i a co egli ra i una omett e un ien un et a n La w im no de ch so vat la man ella e mi r- erlo te mai cui n zi o str rio, tra com otidian il cont gu Stor en po non do mag stri e estr ezza “pru dia foto ci unrr are e al orare te, se ton un ital il ra m gaiequ stat co Nasce ssa far è respo ia passate, una umen di rv o dis l’u anco e logora o è un d rioag: chsonotida ian in ia n ve az so i no em ”. den mo etmod to a alla gio e cio o da a. te otr ti dat m izio , ti si - E uvo nel zin ftw stri o poich così uso. nsabile ta e di scrittur za chiamra perc ta, nella Sta po re vèis il mo Vezzroa ibu lizz i (t em o pic ees ati ar d del d o le ” , a ve un ia m é re ep at aff it o m o n lt rsa llm te dim aè diba lo scr a tra ire trap qu lt ev te dparla In qu are. ri er o m in e, e i n d ra la so , di m otiv re a n c’ ond un et i per clou an a ste a al es-p ell’u e vir i ri mite zzar to In oen C il supon ale tenti ttere co ittore, gicità la di tem esto se tent lutic da c., son d zi ata po ente i geo corr è p o o cu er so tu sors CP e/ nt st on olao , po impo che da ro i segormai della d al tr n en ti: unno rnoet è oda si di ranea nsqo lari il “c didi so e st fi zetatta ve al co l scr ag au , d etote i an se q el te izza har U le legat ebb di “o poli ere q o. zesircottacoIaz, cen ng i, uan po non ngono fondo ni ance sciente, ittur es lo mar inten socia ssolve apnpa er p ti a o cn alis ues rm te u IazMa p ter ano i di te gegiag muod ve arere co d ket vectic al si de a, in erch ch ap si st ai “t o in port ci, o aMalcrcoh© te Seco come un la Lette un pa strali gua le. 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Lo è quello che diciamo, ovviamente. Ma anche il tono che usiamo nell’esprimerci, gli occhi che fissano l’interlocutore o che teniamo bassi per nasconderli e nasconderci, le mani che tormentiamo per l’ansia o che usiamo per gesticolare e dare forza al pensiero che stiamo esternando, le gambe liberamente accavallate o di contro in buon ordine una accanto all’altra, il volume della nostra voce, le gote che si colorano di rosso contro la nostra volontà. Sì, anche il nostro corpo comunica. A volte La comunicazione da solo, per istintive reazioni che tradisconon è solo questo. È molto di più: no le nostre emozioni, altre volte col nostro aiuto, quando lo usiamo per affermare la è tutto il resto. nostra personalità. Sono i segnali di fumo, quelli stradali, il Perché un nuovo taglio di capelli dice che modo in cui è disposta la merce al super- abbiamo voglia di aria nuova. E se il taglio mercato, i colori scelti per le pareti di un è drastico o stravagante, che quella vecchia ufficio pubblico o di un negozio, il layout di proprio non la tolleriamo più. un sito internet, l’arredamento di una casa, Provate a farci caso, a guardare le cose digli accordi di una chitarra, le parole, i si- versamente, a chiedervi se c’è una scelta lenzi, il design di un’auto, la formazione di precisa o semplicemente dell’altro dietro una squadra di calcio, gli abiti delle nuove ad ogni singola cosa su cui posate gli occhi collezioni, i rifiuti nei sacchetti, il colore dei nelle vostre giornate. Fosse anche un sasso che ha spaccato una vetrina. confetti, i fiori sulle lapidi. Chiedetevi cosa significa veramente ciò che Anche? Certamente. Perché una rosa rossa lasciata su una tomba avete davanti. al posto di un crisantemo rivela che qual- E vi scoprirete vostro malgrado novelli cuno ancora ricorda l’amore, la passione, Sherlock Holmes, capaci di interpretare tutto, di cogliere i segnali di ogni cosa, di che chi non c’è più gli ha donato in vita. Così come il colore blu di una parete o di vedere oltre, semplicemente guardando a un abito trasmette tranquillità e distende lo fondo il mondo. sguardo, mentre il rosso cattura l’attenzione Salvo poi capire, probabilmente, che quee centrifuga il cervello, mettendolo in moto sta innata e profonda capacità non volete ogni volta che prova ad entrare in stand-by, godervela né usarla, perché in grado di sopraffarvi, rubando magia all’apparente senza dargli tregua. E le informazioni che leggiamo in primo mistero dell’universo. piano in una pagina web o cartacea sono Molto meglio lasciarsi sorquelle su cui ci viene implicitamente chie- prendere, certe volte. sto di concentrare l’attenzione, mentre ciò E rinunciare a capire. che è ai margini, lo dice proprio il termine, Ma questo, che lo voè un contorno del quale in primo momento gliate o no, svelerebbe di voi si può fare a meno. anche la pigriTutto è comunicazione. Nel senso che rende partecipi di informa- zia che preferizioni, sottotesti; che significa molto altro reste nascondere. rispetto a quello che si legge in superficie. E anche noi lo siamo.
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