Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
num. 7 - Anno I/dicembre 2012
WORLD CYCLING RECORD Juliana Buhring completa il giro del mondo in bicicletta in 140 giorni
IN Q QUESTO NUMERO Io c’ero! Un arcobaleno… di emozioni Il Papa nel nuovo mondo Il cielo non è il limite Social media/salute/alimentazione Le parole più cliccate del 2012
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Editoriale
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Marco Iazzetta General Manager Menthalia
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Registrazione al Tribunale di Napoli N. 27 del 6/4/2012 Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà Art Director: Marco Iazzetta Grafica & Impaginazione: Menthalia Design Hanno collaborato in questo numero: Valeria Aiello, Rossella D’Elia, Andrea Ponsiglione, Erica Prisco, Ada Sciculla Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445 Sedi di rappresentanza: 20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro 50132 Firenze – 17/A, Via degli Artisti Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari. La pubblicazione delle immagini all’interno dei “Servizi Speciali” è consentita ai fini dell'esercizio del diritto di cronaca.
lacomunicazioneinmoviment
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Io c’ero! di Andrea Ponsiglione, Admnistration & Events Management
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nche quest’anno, come ormai mi capita da tempo, ho partecipato al “Forum ECM” organizzato dal Ministero della Salute, in collaborazione con l’Age.Na.S, tenutosi come di consueto nella splendida cornice di Villa Erba in Cernobbio. Ricordo quando è partita la prima fase di sperimentazione del programma ECM nel 2002; tutto era diverso e tutto era da sviluppare. A distanza di 10 anni, dopo aver seguito tutte le fasi del processo di sviluppo del programma ECM, ho constatato come esso sia sempre in evoluzione e come sia importante essere sempre aggiornati. Le tematiche sono state le più svariate e tra le più interessanti ci sono sicuramente quelle che riguardano l’Albo dei Provider, il ruolo di questi ultimi nella qualità della formazione e la certificazione dei crediti. Ho trovato interessante e rinnovato lo spazio interattivo nel quale i Provider hanno potuto ricevere consulenza dai responsabili dell’Age.Na.S. sulle più svariate problematiche; è stato inoltre allestito un settore apposito nel quale gli operatori dell’intero sistema ECM hanno potuto interagire tra di loro creando una sorta di problem solving divenendo, allo stesso tempo, forieri di idee da applicare al lavoro quotidiano. L’ occasione diventa quindi ghiotta per tutto l’indotto del sistema ECM, partendo dal Ministero della Salute che raccoglie opinioni e nuove idee per erogare un servizio sempre più adatto alle esigenze di “noi” operatori del settore, passando per i Provider, le aziende del farmaco e coloro che offrono soluzioni tecnologiche a supporto dell’ECM. La vera star del Forum ECM 2012 è stata la FAD (formazione a distanza). La cosa che più mi rende orgoglioso e allo stesso tempo rende Menthalia pronta a soddisfare le esigenze del mercato farmaceutico per quanto riguarda la formazione, è che siamo stati tra i primi a proporre la FAD. Quest’ultima, infatti, è stata al centro di un importante intervento della dott.ssa Linetti, Segretario della Commissione Nazionale per la Formazione Continua, nel quale si evidenziava la necessità di affiancare la formazione a distanza alla formazione sul campo. Si tratta della nuova frontiera dell’educazione continua in
medicina e offre la possibilità di formarsi da casa; basta avere la tecnologia a supporto (e noi ce l’abbiamo!), un piano formativo e il gioco è fatto! Il discente non deve fare altro che seguire le lezioni interattive, scaricare eventuale materiale durevole e rispondere al quiz finale; avrà, quindi, la possibilità di formarsi come e quando vuole. Il risultato è: grande fruibilità, copertura dell’intero territorio nazionale e costi ridotti. Purtroppo non ci sono state novità in tema di sanzioni da applicare a coloro che non acquisiranno il numero di crediti stabiliti entro i tempi comunicati, che, con tutta probabilità, arriveranno entro la fine del 2012. Altra novità importante è stata la costituzione dell’Albo Nazionale dei Provider, consultabile on line, che prevede un’area feedback per valutare la qualità dei programmi offerti, dei servizi, delle eventuali sanzioni inflitte ai Provider ed anche valutazioni del pubblico di discenti che hanno partecipato agli eventi. Chi come me svolge questa professione riconosce l’importanza della presenza a queste manifestazioni, che forniscono sempre nuovi spunti per migliorarsi e per rendere un servizio sempre di alta qualità. Io c’ero!
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Un arcobaleno… di emozioni di Ada Sciculla
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n luce già intensa di primo mattino ci dice che il giorno sta per iniziare. Ci alziamo tranquilli per osservare dalla finestra quello che fino ad allora avevamo solo intuito dalla molteplicità dei sordi rumori che ci avevano fatto da sveglia. Giunti in piena notte, avevamo trascurato tanti dei dettagli che adesso ci appaiono nitidi. Il bianco e nero che ci aveva dato la buonanotte sembra ora tingersi di mille colori diversi. Il sole giallo all’orizzonte fa capolino tra le cime delle montagne, sembra voler esprimere con forza tutta la sua carica di colore, ma una leggera foschia, fatta di polvere piuttosto grossolana, ci riempie le palpebre di un sottile strato che sembra voglia fungere da censura, voglia velare un qualcosa che non abbiamo il diritto di vedere per intero. Tuttavia non serve stropicciarsi gli occhi più di tanto per ammirare la meraviglia della moltitudine di cose che ci circonda. Scendiamo in strada ed iniziamo il nostro tour alla scoperta di un mondo mai visto prima, un mondo a tratti fin troppo anacronistico, ma talmente affascinante e crudamente realistico, che ben presto ci
rendiamo conto di non essere sulla macchina del tempo, ma a bordo di una comune auto, al parasole della quale è appeso un piccolo calendario che riporta a caratteri cubitali le cifre dell’anno in corso, 2012. Uomini con lunghe e folte barbe bianche e marroni, in sella alle loro moto, procedono su strade dall’incerto contorno, dove la direzione giusta sembra essere segnata dal mezzo che precede, si fermano ad un incrocio, sembrano indecisi su quale percorso intraprendere, ma poi girano, chi a destra chi a sinistra, per andare chissà dove. Hanno lasciato a casa una moglie, o anche più di una, ed un discreto numero di figli, i quali, per ammazzare la noia di una giornata senza scuola, corsi di danza, di nuoto, o altre mille attività senza le quali i nostri figli non sarebbero considerati “alla moda”, non hanno di meglio da fare che raccogliere sassi e lanciarli alla mucca o al mulo di passaggio. Questi ultimi, sofferenti e forse a loro modo stizziti, si voltano indietro, cercando il colpevole, ma ricevono in risposta uno sguardo divertito, di scherno, da parte di questi piccoli ometti, vestiti con abiti smisurati per i loro esili seppur forti corpicini.
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“Un breve viaggio per il corpo, un lungo viaggio per l’ anima… per le strade di Kabul” I loro occhioni scuri esprimono felicità, seppur intervallata da quella patina di malinconia che sembra essere la loro caratteristica peculiare, ma sono contenti. Sopraggiungono due coetanei che si rincorrono tenendo per mano un aquilone bianco, gli altri sembrano meravigliati, estasiati, non staccano gli occhi dal cielo, se non per sfuggire ai raggi accecanti del sole che man mano si leva all’orizzonte. E l’aquilone si libra silente, o quasi, l’unico suono al suo passaggio sembra essere un qualcosa di simile ad un leggero battere d’ali, di un tessuto che urta le canne poste a croce, quelle stesse canne che all’occorrenza diventano spade per sfidarsi a duello, ma che messe in quel modo danno vita ad un qualcosa che è molto più di un moderno videogame, è un sogno il solo fatto di possederlo. Si corre verso il fiumiciattolo, torbido, alto poco più di una decina di centimetri, ci si rinfresca e si riempiono pesanti secchi d’acqua da trasportare presso le proprie abitazioni di pietre e fango, a volte distanti anche più di un chilometro. Sono le donne a compiere lo sforzo maggiore, si fermano di frequente, sono vicine le une alle altre ma non sembrano avere tanto da dirsi, nemmeno si girano a vedere chi ci sia al loro fianco, vanno dritte per la loro strada, coperte dai loro veli dai quali si intravede soltanto un indizio della loro fisionomia, quel tanto che basta per farci capire che la loro femminilità ha ormai assunto un ruolo di secondo piano, ma ancor di più che non sembra assolutamente essere quella la loro principale preoccupazione. All’angolo c’è un vecchio signore con una carretta costruita in modo piuttosto rudimentale, con due ruote differenti tra loro per dimensione, sulla quale sembra essere presente un numero di vivande sproporzionato per le dimensioni della stessa, procede lento, anzi lentissimo, e sembra comunque già un miracolo il fatto che proceda. Trasporta un capretto sgozzato, lasciando sul terreno una scia di gocce di sangue che ben presto verranno assorbite dal suolo poroso ed insabbiato, dei grossi ortaggi colorati di giallo, verde e di un viola sfocato che sembra essere quello tipico delle melanzane.
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Un uomo di circa trent’anni, che ne dimostra almeno 50, in un paese in cui l’età media è di poco inferiore ai 40, afferra un comune annaffiatoio, sciacqua un paio di bicchierini, e ci offre del tea, impossibile rifiutare, seppur il tutto avviene nel mancato rispetto dei nostri più comuni canoni di pulizia, troppo insistente, e poi prosegue con un pezzo di uno strano pane sottile, lontanamente somigliante alla nostra focaccia, che solo dopo scopriremo essere stato cotto sui mattoni del pavimento resi roventi dal caldo sole di luglio. Poi, d’improvviso un bagliore, sentiamo un rumore assordante, tutti sembrano un po’ scossi, un po’ più tesi, alcuni scappano verso casa, ma per fortuna è soltanto un temporale. La pioggia cade veloce e fitta, la polvere che celava parte del mondo che ci circonda si posa sul terreno, trasformandosi in fango, evidenziando tutte le brutture che fino ad allora ci erano sembrate invisibili. Crateri di bombe ormai utilizzati come pozza per la raccolta delle acque, bambini che sull’uscio delle proprie abitazioni sprovviste di porte ci allungano, per salutarci, una mano priva di un dito, donne alle quali una folata di vento scopre quella parte di viso sfigurata che invano avevano cercato di tener nascosta, tutto sembra più cupo. Una bambina ci corre incontro con un cartone tra le mani, come per offrirci riparo, ci guarda con i suoi intensi occhioni neri, poi si rigira, come distratta da qualcosa di molto più interessante, sta per spiovere, il cartone le cade di mano, e resta lì incantata, il suo sguardo è attratto da un grosso arcobaleno, sorride estasiata, e noi a stento riusciamo a nascondere le nostre lacrime mescolate con la pioggia. È ormai sera e, vivendo a ritroso gli eventi che si erano succeduti nel corso della giornata, ci avviamo stanchi verso il nostro alloggio, senza poter fare a meno di voltarci indietro, nella vana speranza che quell’arcobaleno resti al suo posto, adesso e per sempre.
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Il Papa nel nuovo mondo di Valeria Aiello, Project Manager
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hi l’averebbe mai detto. Il Papa è su Twitter. Con il suo account, @Pontifex, raggiunge in poche ore 660mila followers in tutto il mondo. È la modernità che varca le mura della Santa Sede, che supera tutte le guardie svizzere e porta ad un passo epocale: l’apertura della Chiesa alle nuove tecnologie. La comunicazione “social” del Papa ha però ancora un po’ di strada da fare. Ma partiamo dal principio. Sulla piattaforma di microblogging spunta l’account del Santo Padre che, per venire incontro alle diverse realtà linguistiche, viene affiancato da 7 profili paralleli in altrettante lingue (italiano, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco e arabo). I più “fedeli”? L’account principale, in inglese, conta al 18 dicembre più di 1 milione di followers seguito dall’account in spagnolo con circa 448mila followers. Poi vengono gli italiani, 190mila, i portoghesi, 48mila e i francesi, 45mila. Solo circa 37mila i “seguaci” dell’account del Papa in tedesco e 19mila di quello in polacco; ultimo il mondo arabo, con i suoi 14mila followers. Quasi 2 milioni di persone pronte a ricevere il tweet del Santo Padre, in uno scambio di domande e risposte inviate con l’hashtag #askpontifex. Ma la rete chiede poco di fede: tanta, tantissima, troppa l’ironia in poche ore… fra tutti i tweet spunta un “Is the Pope an iPhone or BlackBerry man?” Ad emergere il lato peggiore della community, quello con la battuta in 140 caratteri, quello poco pertinente e in alcuni casi offensivo. E poi le molte sollecitazioni relative al tema dell’omosessualità e i concetti di Papa, Gesù e Dio; del fare, potere, dire, sapere, dovere e pagare, quest’ultimo abbinato in particolare all’IMU; a seguire bambino e Natale, verità e domenica; Vaticano e Africa, prima ancora di Roma e Italia. La rete chiede di tutto. Ma per il momento il Papa non risponde. La Santa Sede intende utilizzare Twitter solo a scopo divulgativo e solo in chiave religiosa. Il Pontefice, infatti, non utilizzerà Twitter ogni giorno per comunicare con i fedeli né, con ogni probabilità, inizierà a seguire altre persone. Inizialmente, i suoi tweet compariranno il mercoledì, in occasione delle udienze gene-
rali: i suoi tweet saranno “perle di saggezza”, come ha spiegato il presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, monsignor Carlo Maria Celli, “che riprenderanno il cuore delle sue catechesi”. “Tutti i tweet saranno parole del Papa. Nessuno gli metterà delle parole in bocca” spiega il consulente per la comunicazione della Segreteria di Stato, Greg Burke. E se non vi basta leggere le parole del Santo Padre… ecco in arrivo l’app! L’app “The Pope” per iPhone e iPad verrà sottoposta alla Apple per approvazione in questi giorni e dovrebbe essere disponibile, gratuitamente, sull’Apple Store entro fine anno mentre, per la versione per Android, bisognerà aspettare ancora un po’.
Welcome to the official Twitter page of His Holiness Pope Benedict XVI
Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore.
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Il cielo non è il limite di Erica Prisco, Giornalista e Blogger
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o di essere Non hai bisogn i talento per d o so o m fa , o ricc straordinario. i d sa o lc a u q fare il limite. Il cielo NON è
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uliana Buhring è nel Guiness dei primati! Scrittrice, attivista per la promozione ed il rispetto dei diritti dell’infanzia, cofondatrice della Safe Passage Foundation, diventata ciclista per caso appena nel 2011, quest’inarrestabile globetrotter è riuscita a compiere il primo giro del mondo in bicicletta, tutto al femminile. Sono stati mesi di costante impegno fisico e morale, dalla sua partenza il 23 luglio scorso fino al ritorno il 22 dicembre, sempre a Napoli. 29000 km percorsi, 18 Paesi, 4 continenti, lungo il suo percorso Juliana ha superato innumerevoli difficoltà, mentre era in Nuova Zelanda, ha seriamente rischiato di ritirarsi, ma grazie alla sua inattaccabile volontà ed alla sua determinazione, oltre al sostegno dei numerosi benefattori, ha infine dimostrato che chiunque può realizzare qualcosa di grandioso nella propria vita. Del resto la storia di Juliana Buhring
è un vero e proprio inno al coraggio. Cresciuta nella setta apocalittica Children of God (altrimenti nota come The Family of Love), dopo averne purtroppo sperimentato ogni orrore, ne esce appena ventenne, alla ricerca della propria identità ed impegnandosi, da subito, per il recupero dei bambini soldato in Uganda, con la United Youth Action for Progress. Successivamente, con la pubblicazione del libro Not without my sister nel 2007, di cui è coautrice con Celeste e Kristina (figlie dello stesso padre N.d.R.), Juliana è riuscita a portare all’attenzione dei media gli scandalosi retroscena della setta, fondata da David Berg negli anni ‘60. Raccontare la propria storia è stata una sorta di autoterapia, ma soprattutto un gesto d’amore, verso gli altri fratelli e sorelle ancora imbrigliati nelle maglie della setta, ma non solo. Da fervente attivista per la difesa dei
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WORLD CYCLING RECORD Diritti dell’Infanzia, la sua missione è veicolare la discussione dei media e delle persone, focalizzandosi sulle problematiche di plagio ed abuso sui minori, ma soprattutto, offrire a questi ultimi la prospettiva concreta di avere una seconda opportunità. Fondamentale è quindi l’ideazione di eventi che siano una cassa di risonanza per tali tematiche e di campagne di fund raising a sostegno dell’attività della Safe Passage Foundation, un’organizzazione noprofit che fornisce protezione, supporto ed assistenza ai minori cresciuti all’interno di organizzazioni estremiste o in contesti isolati. Come per ogni organizzazione no-profit, il reperimento dei fondi a sostegno delle attività svolte dalla fondazione è molto difficile, ma assolutamente necessario; la Buhring, in linea col suo essere speciale, decide quindi di organizzare una campa-
gna di fund raising da record: essere la prima donna a compiere il giro del mondo in bicicletta. Forse Juliana, non sarà proprio un’esperta di marketing, non è un’atleta, non è una ciclista, di fatto però, pur senza sponsor, senza fondi, equipe o troupe di sostegno e con una preparazione atletica full immersion di soli 8 mesi, è riuscita a scalare 6 grandi montagne, ad attraversare il deserto di Nullarbor in Australia, a sopravvivere alla dissenteria in India, a pedalare per 4 giorni in un ciclone, a sfuggire agli attacchi delle gazze in Australia e dei branchi di cani randagi in Turchia, completando il giro in 152 giorni, nonostante la neve ed il rigore delle temperature trovate al suo rientro in Italia. Ciò che rende Juliana maggiormente orgogliosa, adesso, è il fatto che l’impresa sia stata totalmente autofinanziata dai sostenitori a lei più vicini, come il suo logistic ma-
La Safe Passage Foundation è un’organizzazione no-profit che fornisce protezione, supporto ed assistenza ai minori cresciuti all’interno di contesti estremisti o isolati. La principale mission di questa ONLUS che ha adottato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini è: • sostenere, proteggere e tutelare i bambini, cercando di favorire condizioni che consentano loro una crescita ottimale, contribuendo ad un’istruzione adeguata, cura della salute fisica e mentale, protezione da abusi e sfruttamento; • assistere i giovani adulti vittime di culti, fornendo loro l’istruzione adeguata, formazione professionale, lavoro nonché una rete di sostegno per consentire una buona integrazione nelle comunità locali, permettendo loro di avvalersi dei diritti di cittadini dei rispettivi Paesi. Questa ONLUS combina la sensibilità culturale e la competenza professionale al fine di comunicare efficacemente e sostenere coloro che sono a rischio. Juliana Buhring è la principale attivista della Safe Passage Foundation impegnata per il reperimento dei fondi a sostegno delle attività svolte dalla Fondazione.
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CLING RECORD nager Antonio Zullo, i tanti amici in giro per il mondo che hanno organizzato eventi di raccolta fondi a sostegno del progetto e le tante persone conosciute in giro per il mondo appassionatesi alla sua storia! “Sicuramente non mi aspettavo una partecipazione economica ufficiale così scarsa. Credo di aver fatto qualcosa di unico nel genere femminile. Se fossi stata un imprenditore, non ci avrei pensato due volte. Il riscontro on the road è stata forse la mia più grande soddisfazione: ogni giorno, vedendo la reazione delle persone al mio passaggio, mi sono resa conto di quanto unica ed importante fosse quest’impresa”. Juliana sarà presto l’autrice di un libro dove racconterà questa sua straordinaria esperienza in giro per il mondo mentre, in Italia, è prossima l’uscita del suo primo libro, edito da Menthalia, Not without my sister, una storia toccante per un libro denuncia dai contenuti forti, già best seller in più di 10 Paesi e finalmente tradotto in italiano. Diritti dei minori, solidarietà, ecosostenibilità, discriminazione di genere, turismo alternativo, ciclabilità e rete di percorsi ciclabili, comunicazione mediatica, impegno individuale e responsabilità civile, a ben guardare il viaggio di Juliana, ha toccato diversi punti chiave di quella che potremmo definire una scommessa per l’umanità: ovvero realizzare quella famosa concomitanza tra progresso tecnologico ed evoluzione etica e morale che è alla base del successivo ed imprescindibile step evolutivo. Solo attraverso la promozione di uno stile di vita individuale più critico e responsabile, perlopiù teso all’eliminazione dei disagi più diffusi a livello globale, come la violenza sui minori, la discriminazione della donna, la povertà estrema, l’inaccessibilità della cultura, solo allora l’umanità potrà esprimere completamente tutto il suo potenziale. Intanto, Juliana Buhring ha vinto la sua sfida. Spezzando le catene del suo passato è riuscita a volare in alto, col suo “bicicletto” Pegasus, dimostrando che volendo nemmeno il cielo è un limite!
L'EUROPA È IN BICI È di questi ultimi giorni il sì della Commissione Europea Trasporti e Turismo alla realizzazione della rete di percorsi ciclabili di lunga percorrenza EuroVelo. La decisione che giunge dopo quasi un anno di intensa campagna promossa dall’European Cyclists’ Federation che in Italia è stata sostenuta dalla Federazione italiana amici della bicicletta, l’Onlus che ha sensibilizzato i cittadini a inviare email a favore del provvedimento ai componenti della Commissione Trasporti del Parlamento europeo affinché prestassero la necessaria attenzione al tema. L’inserimento di EuroVelo all’interno della rete transnazionale dei trasporti TEN-T, oltre a garantire il finanziamento necessario per portare a compimento i 70 mila km di ciclovie, significa riconoscere alla bicicletta il pieno status di mezzo di trasporto all’interno delle strategie future dell’Unione Europea. Essendo un progetto volto a promuovere il turismo, risulta evidente che l'Italia, proprio per la marcata vocazione turistica, sarà tra i Paesi che otterrà i vantaggi più evidenti: il completamento della rete EuroVelo interesserà infatti il nostro Paese per ben 6.600 km. Le ciclovie previste che attraverseranno l’Italia sono la via Romea Francigena che da Londra conduce a Roma fino a Brindisi e la Sun Route, una direttrice che dal Polo Nord porta fino a Malta attraversando Svezia, Danimarca, Germania, Austria. Questo grande progetto strategico, di alta qualità per la sua valenza trasportistica apre nuovi scenari comunitari a favore della mobilità ciclistica e delle apposite misure specifiche per la programmazione a livello nazionale. Per rendersi conto dell’importanza del progetto, basti pensare che solamente nella regione Trentino, ogni anno, il cicloturismo genera ricadute economiche per 85 milioni di euro, mentre a livello europeo si stimano circa 44 miliardi di euro solo nell’ultimo anno. Finalmente per il nostro Paese la bicicletta non sarà solo un articolo sportivo o un piacevole strumento per trascorrere i fine settimana sotto il sole, ma un vero mezzo di trasporto a tutti gli effetti!
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Social media/salute/alimentazione di Rossella D’Elia, Nutritional Counsellor
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o sviluppo che hanno avuto negli ultimi tempi i social media, compresi i social network (Facebook con 17 milioni di utenti e Twitter che cresce rapidamente), ha avuto uno straordinario impatto sociale su una fetta molto ampia della popolazione; questo grazie anche alla loro prerogativa di strumenti relativamente a basso costo che, rispetto ai media tradizionali legati ai cospicui investimenti finanziari per pubblicare informazioni, non sono tenuti a rendere conto alla società della qualità dei contenuti e dei risultati delle loro attività in termini di interesse pubblico, responsabilità sociale ed indipendenza editoriale. Nonostante oggi si creda che il fruitore medio dei servizi web sia un adolescente o un giovane adulto, in realtà sono sempre di più coloro che ne fanno uso per i motivi più disparati: organizzare eventi, condividere opinioni, idee, interessi. Inoltre il numero di pagine visitate, di “followers”, di “mi piace”, di “amici” nei profili social, sono diventati misure di output importanti. Ad oggi risulta che un adulto su tre usa soprattutto i social media per scambiare e reperire notizie in ambito sanitario, ma nulla è chiaro riguardo l’influenza e gli effetti che questi mezzi moderni hanno sul nostro comportamento. Questo è ciò che emerge da un recentissimo studio pubblicato su Health Promotion in Practice in cui si prova a posizionare il ruolo del web 2.0 (cioè l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito web e l’utente come i blog, i forum, le chat, ecc.) nelle strategie di diffusione di stili di vita salutari. Non si tratta, dunque, di un mero esercizio accademico, ma di una proposta concreta per identificare e valutare le reali potenzialità di questi mezzi, discussa anche recentemente nell’evento “Web 2.0 e salute” svoltosi a Venezia. Emerge è che al momento non ci sono ancora evidenze concrete a supporto che dei nuovi media tradizionali per la promozione della salute e per il miglioramento e lo sviluppo di settori come, ad esempio, quello alimentare. Ciò che invece rende la rete un canale informativo allettante è soprattutto l’opportunità di disporre di
un contesto di condivisione, di commenti e consigli utili fruibili anche a chi non è particolarmente esperto di tecnologia. Il problema è che le informazioni diffuse con il web sono spesso di carattere generale e necessitano sempre di una verifica delle fonti o di una presenza “fidata” e istituzionale a fare da garante, prima di prenderle tutto per oro colato! Il rischio, secondo gli esperti in materia di salute, è anche quello di incappare nella mercificazione della malattia, meglio nota come desease mongering o creazione fittizia di un bisogno di salute, argomento già discusso dal British Medical Journal nel 2005; tale termine nato e diffuso per favorire l’introduzione in commercio e/o l’aumento delle vendite di un farmaco attraverso la sensibilizzazione delle persone al consumo sembra, ad oggi, aver ampliato i suoi confini investendo tutti i settori con enormi interessi di mercato come il campo sanitario secondo solo al grande mercato alimentare.
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Pertanto, quando ad esempio cerchiamo di reperire informazioni sulle proprietà di un alimento, sulle sue caratteristiche nutrizionali o sul suo apporto di calorie per soddisfare al meglio il nostro fabbisogno, dove è meglio acquisire queste informazioni per garantirci un’attendibilità reale e priva di rischi? Sicuramente sui portali web di esperti dell’argomento come ad esempio la società italiana di nutrizione umana (SINU) che, svolgendo le proprie attività attraverso l’interazione con istituzioni, società scientifiche e mass media, riunisce gli studiosi e gli esperti della nutrizione nei suoi differenti aspetti con lo scopo di diffondere nel pubblico una corretta informazione su alimentazione e nutrizione. Sono da considerarsi però come valide linee guida anche i piani di prevenzione messi a disposizione sul web dalle regioni o dal Ministero della Salute e delle Politiche Sociali; questi mezzi, costantemente aggiornati ogni anno, sono capaci di ap-
portare quel valore aggiunto essenziale al benessere collettivo al fine di facilitare l’assunzione, da parte della popolazione, di stili di vita e abitudini alimentari corretti utili a mettere in atto un’adeguata prevenzione (vedi ad esempio le patologie croniche indotte da una scorretta alimentazione). Comunque, in un Paese come il nostro che si affaccia da poco a questo nuovo modo di “comunicare la salute”, diventa sicuramente importante riconoscere le potenzialità che i social media hanno da offrirci, (visto il coinvolgimento efficace ed immediato dell’ampio target che sono in grado di abbracciare rispetto ai media tradizionali) a patto però che questi mettano sempre al centro della propria attenzione l’uomo con i suoi bisogni, le sue necessità, le sue domande.
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titolo di Beppe Draetta, Giornalista Medico Scientifico
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numero - Anno
di Stefania Stefanelli, Autrice e Sceneggiatrice Televisiva
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Il dal po è dato and m fa di io” az rile 2012 er com rmativ min azioni in grad tto ch ssesso nel iograp Rumou o2 2012 ui loro Sette sem maz petitiv a e da to il su di o di eD h co r sp -m re liv tiche pagi nduc read agg gioc ioni di o, ov to più ello sparat perirev ve ic gare se, na ne di io tanc ing sioni are d’a valo ro ch valore di asim i argo e m 20 e L’riaa - e che log( una turalm atem 12 cam che nticip re ha i ha m al va met lg pi nt sa l’a o. ag po Nec N)/C piccol ente atiche orit i ru de simm Pens ù vant gior aggi lva . ae in se nel essari pote ingles e info in bomors sulla fina etria iamo aggi i inVfois o mo no ro nz ntiss e, pe rm al in la re numer un po ll’a rs e la p Le a. dell asces a e a form le rip può à V ’ ima r zion te soci o delle di chia a o quan ativ erD is c della teorie ub form spie’in a ha cuassulla to misu e e C ale ch pers rimen scie b o ul so in c an licit on a: nR iuc cadu flui L’i nel l la ci nt ni po, rerebb è la “c e pren e da ti: N nte tin teva ’50 età ch ifich ta de sc io cons obe à Conuo no quan e le e so ed pari al e il liv ondu diamo cui è re i o ist flo tit no es tta fo rto a aG ssa pa oli rio do w ig e m terne. rappor ello di nza” in cons rmat e “opi ”, ov punto Laza rtoris lo sp sità n nte Ba oog vero ce ecch rs della aggior Più la to tr soci ; ques idera- a la com nion ron q cond la Sì, la ore e al a m t’u te feld : er le la io Si tr notiz e sarebb cond le am ità de ltim on m u gono unicaz leader cosi oria de e Kat ano gl di p e ale izio scri arc sign do e la uttanz icizie l grup a che atta di ia. mod una ioni s”, se ddetta l “tw z met i M u ur d sa na tta a. ori velo in a de l’atte ha ca uno ar cità sarebb tern sc na i a rem d più Sì, ec prim o di gros di m condo teor o step lB e c tin re ia di di e tusia nzione tturato studio o ritt bors verl m ura o inte o influ a racc tto, sa part assa no la qu sugl ffus alta a D ran bens ch un a o a. a st o dis nte m nd a vo grad smat delle in m molto e de n ione ale i d Im tras enti olto e m eti Sì, am p gli en o i il ì ra u e ra le l zie o di in dall’id gran en ch inte ne metto all’int da un il mes pubb ggiungo av n’ep oltre odo che esa pa osti ac o g prop Bra di az e no ress da ea di m er no ra lic sa gr re a ve an ca tti, age ch n reb oc ie form eno p d tta tta ta a fo qu n ri n il m no de uppo ggio o in che icolar re loro e un nde n si di te ch a an be a; q rod i ess ch me su llie isti de o qu d. 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Q nn nzia m m en 2012 cl’in m de a g fa re to e ch a tu le, di ue ota rs P num ma po te ente l si lla le si mo cita co il ente i la e li tt qu un st m pa a so de roce ero rca M m lo lo ra il o “d d b e i is e . se i llo pu , p si ca ei olo ro ta sfo ro u go m m dia 4 - p a Q pa co la e te c T arc ici. m lugl er cos go on L “C nta ndo ga na ra sti de nto rò, d uest co utto a n L’a o a io 20 i c a si ria su ac e ne b on da m i p di co icato o o rc a i c arc ro ge m p asc ssu nco 12 onsu gn ti nsu c avv m mato ste a”, me leu, on are a erc ri c e nte n tto e ta uò e n nto ra ali d tolo m osì ien m ifica th co en eo id he ch Q ella di le co ell fo co ato rM d end n i c a fo e q © lo e n e u uin de un vie stit a m nd n ri co ific o il ell’i olle nd ua ri? gic nti elch na v di p finiz in ne p uire ente am feri è sì arn si mm ttiv o n ndo ! a fic ® e le ita o io si erc o d en m de a b div che e la gnifi ag i, ell un ss di Ro e lle az pro iam ne fo me ep div el c tale enti ch evan enu pe pe ca ina da e ab bra bert ien p ito en on è to e ri rc CUP r ie d a it o rn d to oG e n AMERICA’S , se ir su ch cc qu re a d m e de ria: aff SPECIALE tr u nd d o it i audi iv di is sin olt zion i m com are din è ra in olt erm a p perc d e b ma e la aoso, ale C se o is E te re oc ez iv ran tore e arc u a i e si n Po ta o a n n I po ad ca n im m ne a ne p ne sc o eta e do a tr re o p ion ien d un Co te c o i lla fin , e ien i no a ch rim i, e o se . di hia n p scrit all’in eti difen sm e il re o ste o la orr di co gem qu ccia en to to c fa tu a do a a re o n sa m della izion ta ed is Fa ltà m no – Af te pi Fin paginmu ette bra . è te p est nte te e l lo u po ce . 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E no s a a p ora , u dw soft iare vid ntfoi rm ie ch ica) com rm ra lin Natu i il ered rativo la Stor escluso pre fatti la “r a an co stra serv rog le n “s ra, è pi elevato poesia gu Ret are/ war e/ er si puti atic e a e : ut ve l’u iser che sì i b ice) ram info up cui itata da compr ia mett al cont aggi viv e re qu tosto della lin nonconè e”. soft e) gra o elabal cl di perm indic ng (i a co egli ra i una omett e un ien un et a n La w im no de ch so vat la man ella e mi r- erlo te mai cui n zi o str rio, tra com otidian il cont gu Stor en po non do mag stri e estr ezza “pru dia foto ci unrr are e al orare te, se ton un ital il ra m gaiequ stat co Nasce ssa far è respo ia passate, una umen d rv o d anco e logora o è un d rioag: chsonotida ian l’u in ia n ve az so i n em ”. den mo etm to a alla gio e cio te odisotrib tili dat i m izio , ti sie- - E uvo nel zin ftw ostri o o da ma. Ve poich così uso. nsabile ta e di scrittur za chiamra perc ta, nella S po es ati ar d del d o le ” , ma olt zzroa uit zzo i (tra emo off picaversa a reia redi evvèisteil pa epire tr taqu at m n e, ll m diba é lo scr una tra ar in n lt In ri er o te e i m è ale In moen da rlaes- ell’u e di m zz to la so , di qu e. m otiv re a n c’ ond un et i per clou C il ap supon an a ste tenti ttere co ittore, gicità la di alcu per so virtu riso ite C are/ tem esto se tent lutic da c., so d zi ata po ente i geo corr è p o o nt st on olao , po impo che da ro i segormai della d al rse P tr n en ti: unno rnoet è oda si di ranea nsqo lari il “c didi so st fi zetatta ve nal co l scr ag au , d etote i an se q el te izza har U le legat ebb di “o poli ere q o. zesircottacoIaz, cen ng i, uan po non ngono fondo ni ance sciente, ittur es lo mar inten socia ssolve apnpa er p ti a o cn alis ues rm te u IazMa p ter ano i di te gegiag muod ve arere co d ket vectic al si de a, in erch ch ap si st ai “t o in port ci, o aMalcrcoh© te Seco come un la Lette un pa strali gua le. Solo qrso i ” er ual unil mpoe un ri ing e tri, olog ti co tecnine p ve e ra u p© ssa an é issà cl treb aelch ettr una paro ndo Ba a ricon tura co to est onnipo co ic me o è U ruzi lica no hun iziare nit pure e risc . sc e co fond poeticaco dalinqque in lin su à zi d iam n- con m a es v ougu on ata b iam lle d aggio sid e off una - lo ltim oni on apo er”, an com sem hio nose le che rthes, ciliazio me un raneo gli m sceual to ia mod inoff amente rie ic ch o ad erona d i siano il po p ad p ne e m ritua er Ric erta .. tu i m ae Nella . te stes a in elle “clo stro term che mer pli er ate har versa ensiva, semleprto ries le e nuov eta m ». fa ceseo i no, ufonrse. 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rediamo che il mondo della co- Lo è quello che diciamo, ovviamente. municazione sia quello della carta Ma anche il tono che usiamo nell’e sprimerstampata, della tv, del cinema, della ci, gli occhi che fissano l’interlocutore o che pubblicità, della rete, dei social network, teniamo bassi per nasconderli e nasconderdel marketing aziendale, delle case editrici ci, le mani che tormentiamo per l’ansia o e delle radio. che usiamo per gesticolare e dare forza al Ma non è mica tutto qui. pensiero che stiamo esternando, le gambe Questi sono solo settori specifici. Nonché liberamente accavallate o di contro in buon rami in cui gli studiosi hanno voluto sud- ordine una accanto all’altra, il volume della dividere la materia per farne un corso di nostra voce, le gote che si colorano di rosso laurea, l’ennesimo. contro la nostra volontà. Sì, anche il nostro corpo comunica. A volte La comunicazione da solo, per istintive reazioni che tradisconon è solo questo. È molto di più: no le nostre emozioni, altre volte col nostro aiuto, quando lo usiamo per affermare la è tutto il resto. nostra personalità. Sono i segnali di fumo, quelli stradali, il Perché un nuovo taglio di capelli dice che modo in cui è disposta la merce al super- abbiamo voglia di aria nuova. E se il taglio mercato, i colori scelti per le pareti di un è drastico o stravagante, che quella vecchia ufficio pubblico o di un negozio, il layout di proprio non la tolleriamo più. un sito internet, l’arredamento di una casa, Provate a farci caso, a guardare le cose digli accordi di una chitarra, le parole, i si- versamente, a chiedervi se c’è una scelta lenzi, il design di un’auto, la formazione di precisa o semplicemente dell’altro dietro una squadra di calcio, gli abiti delle nuove ad ogni singola cosa su cui posate gli occhi collezioni, i rifiuti nei sacchetti, il colore dei nelle vostre giornate. Fosse anche un sasso che ha spaccato una vetrina. confetti, i fiori sulle lapidi. Chiedetevi cosa significa veramente ciò che Anche? Certamente. Perché una rosa rossa lasciata su una tomba avete davanti. al posto di un crisantemo rivela che qual- E vi scoprirete vostro malgrado novelli cuno ancora ricorda l’amore, la passione, Sherlock Holmes, capaci di interpretare tutto, di cogliere i segnali di ogni cosa, di che chi non c’è più gli ha donato in vita. Così come il colore blu di una parete o di vedere oltre, semplicemente guardando a un abito trasmette tranquillità e distende lo fondo il mondo. sguardo, mentre il rosso cattura l’attenzione Salvo poi capire, probabilmente, che quee centrifuga il cervello, mettendolo in moto sta innata e profonda capacità non volete ogni volta che prova ad entrare in stand-by, godervela né usarla, perché in grado di sopraffarvi, rubando magia all’apparente senza dargli tregua. E le informazioni che leggiamo in primo mistero dell’universo. piano in una pagina web o cartacea sono Molto meglio lasciarsi sorquelle su cui ci viene implicitamente chie- prendere, certe volte. sto di concentrare l’attenzione, mentre ciò E rinunciare a capire. che è ai margini, lo dice proprio il termine, Ma questo, che lo voè un contorno del quale in primo momento gliate o no, svelerebbe di voi si può fare a meno. anche la pigriTutto è comunicazione. Nel senso che rende partecipi di informa- zia che preferizioni, sottotesti; che significa molto altro reste nascondere. rispetto a quello che si legge in superficie. E anche noi lo siamo.
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Il Menthalia Magazine è diventato un portale di informazione sulla comunicazione e dintorni Con articoli sempre attuali, interessanti e social addicted!
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numero 7 - dicembre 2012
Le parole più cliccate del 2012 di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communication
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n altro anno di web volge al termine e Big G pubblica la classifica, la Google Zeitgeist 2012, per sezioni, delle parole e dei personaggi più cliccati in oltre un trilione di ricerche effettuate dagli internauti nel 2012. A dominare le ricerche a livello mondiale è Whitney Houston, la cantante statunitense deceduta lo scorso 11 febbraio a Beverly Hills e che, a detta di molti artisti e critici, è stata la più grande voce femminile della storia della musica. Segue Gangnam Style, la hit del momento. Il singolo K-pop del rapper sudcoreano Psy è anche il video più cliccato della storia di YouTube. Con ben 970 milioni di visite spodesta dalla vetta la clip “Baby” dell’idolo delle adolescenti Justin Bieber, ferma a 812 milioni di click. Ma di cosa parlerà mai questa canzone per essere la più cercata di sempre?! Il titolo fa riferimento al quartiere di Gangnam, il più ricco è prestigioso di Seoul; un po’ come se in Italia uscisse un pezzo intitolato “Parioli Style”, o “Posillipo Style”. E proprio all’esclusivissimo stile di vita del quartiere chic della metropoli coreana fa riferimento la clip nella quale la star se la spassa in spiaggia, alle corse, in sauna, in un autobus, alle giostre... mimando il gesto del cavallerizzo mentre attorno a lui è tutto un fiorire di ancheggianti celebrità locali. Un brano satirico sulla ricchezza e il materialismo nella società sudcoreana. In terza posizione, nella classifica globale delle ricerche, spunta l’Hurricane Sandy: il decimo uragano del 2012 che ha colpito poche settimane fa l’Est Coast e che ha raggiunto una velocità di 175 km/h. A seguire il nuovo iPad3, l’ultimo nato di casa Apple, “la finestra magica, spalancata su tutto quello che ti piace fare”. Il tablet di terza generazione, quarto nelle ricerche globali, è il primo della sezione Elettronica di consumo, seguito dal Samsung Galaxy S3. Uno scontro tra titani che entusiasma appassionati e non. Per quanto riguarda gli utenti italiani, le query si discostano dal trend globale. Si scopre che sono gli eventi sismici a “preoccupare” maggiormente gli italiani: terremoto e INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) le parole più cercate del 2012. A chiudere il podio, uno dei can-
tanti più apprezzati del panorama italiano, Lucio Dalla, il cantautore bolognese scomparso il 1° marzo scorso. Le principali ricerche degli internauti italiani riguardano anche lo stesso web, come dimostra la presenza, al quarto posto, del sito Zalando, forte probabilmente della grande campagna pubblicitaria che ha reso famoso nel nostro Paese l’e-commerce berlinese. Immancabili trend di ricerca sono la Costa Concordia e il Calcolo IMU al quinto posto e sesto posto rispettivamente. La “top ten” italiana si chiude tra gossip e giochi, con Sara Tommasi, in settima posizione, Akinator, il “genio del web” capace di indovinare il nome di personaggi famosi attraverso le risposte ad alcune domande, in ottava, il tormentone Pulcino Pio e Italo, il nuovo treno ad alta velocità. A quanto pare, le classifiche pubblicate da Google, che fino ad ora dichiara di aver realizzato 1,4 trilioni di ricerche nell’anno solare in 146 lingue, rispecchiano al meglio lo spirito del 2012. E per saperne di più o per curiosare, non c’è che da cercare… Google Zeitgeist 2012.
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