Periodico d’informazione sulla comunicazione e dintorni N. 3 - ANNO IV MARZO 2015
pagina
2
®
numero 3 - marzo 2015
Editoriale Il mese delle Feste
NOI Collabtuooraarticcoolon inviaci il thalia.it magazine@men
Scopri il nostro
mondo su
tare Vuoi divoepnle? Purple Pe
tuo ttraverso il Collegati a e all’area dedicata n smartpho
®
Registrazione al Tribunale di Napoli N. 27 del 6/4/2012 Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà Art Director: Marco Iazzetta Grafica & Impaginazione: Diego Vecchione Hanno collaborato in questo numero: Stefania Bonavolontà, Francesca Casadei, Maria Grazia Cassese, Flavia Cimmino, Silvia D’Altilia, Marco Iazzetta, Marco Quadretti, Antonella Salottolo, Alice Setafina, Diego Vecchione. Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445 Sedi di rappresentanza: 20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro 50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari. La pubblicazione delle immagini all’interno dei “Servizi Speciali” è consentita ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca.
Marzo è un mese pieno di ricorrenze ed eventi: si comincia con la Giornata Nazionale del B&B Italiano, non molto conosciuta, ma che quest’anno si fa ricordare per un’iniziativa interessante per i turisti; segue poi la festa della donna e la festa del papà. Abbiamo dedicato ampio spazio, in questo numero, all’otto marzo perché questa data è carica di storia. Marco Iazzetta Equivoci, fraintendimenti, gioie e dolori: questa ricorrenza General Manager porta con sé veramente di tutto. Menthalia Per chi come noi vuole carpire i segreti della comunicazione e l’evoluzione della società è una data davvero interessante. Oltre al dato storico e celebrativo, infatti, abbiamo riportato anche alcune curiosità, come gli “scivoloni” di alcuni brand famosi in pubblicità dedicate alla Festa della donna. Non si parla della festa del papà, ma gli dedicherò io qui due parole in qualità di “papà” del magazine. Sapevate che si festeggia in tutto il mondo, ma la data varia in base alla longitudine? Da noi si è scelto di festeggiare tutti i papà il giorno di San Giuseppe, marito di Maria, l’uomo che crebbe Gesù, ma negli Usa, ad esempio, la data è fissata la terza domenica di giugno. In Russia è il 23 febbraio e i padri sono ricordati come difensori della patria. In Germania si festeggia nel giorno dell’Ascensione, 40 giorni dopo la Pasqua. Molti Paesi festeggiano in estate, ma si arriva fino a dicembre, il 5, in Thailandia. Continuando a parlare di feste in questo numero abbiamo affrontato temi come i concerti che si terranno in Italia a partire da questa primavera. Jovanotti, Sting & Simon e il ritorno degli U2: il 2015 è davvero un anno di grande musica. Gli artisti che si esibiranno lungo lo stivale sono davvero tantissimi e tutti di una bravura sconvolgente. Vi sono consigli di viaggio per la festa della donna e per Pasqua, ma naturalmente non abbiamo trascurato temi riguardanti l’arte e la comunicazione. Troverete un interessante articolo sul Neuromarketing; case study che hanno fatto la storia della comunicazione, come il caso Cocacola vs Pepsi, e best practice recenti come l’Intranet di UniCredit; novità sul mondo delle App sanitarie e sui social network. Per chi lavora nell’ambito della comunicazione le immagini sono tutto e per una volta abbiamo voluto dar voce a chi sta dietro l’obiettivo grazie alla magnifica idea avuta dal fotografo Tim Mantoani e a sul progetto Behind Photographs: Archiving Photographic Legends. Non manca, inoltre, un momento a noi molto caro: l’intervista. Questo mese abbiamo chiacchierato con il famoso vignettista Luca Bartolotti. Buona lettura e auguri a tutte le donne e a tutti i papà!
®
numero 3 - marzo 2015
pagina
3
Nuove frontiere della comunicazione: il Neuromarketing di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communications
L
e aziende e i competiror sono sempre di più, i canali per farsi conoscere sono tantissimi e gli utenti sono sempre più smaliziati, difficili, indifferenti e diffidenti. Come può un brand farsi largo nel mondo? Non basta più creare qualcosa di utile e interessante. Per uscire da questo tragico impasse la neuroetica può venire in aiuto al marketing. La neuroetica è una giovane disciplina figlia delle neuroscienze cognitive che, applicata al marketing, può, infatti, aiutare i marketer a capire le nuove abitudini di consumo e stili di vita, nonché mettere a fuoco quale può essere il linguaggio più adatto per il proprio target. Dall’incontro e dalla fusione della neuroetica e del marketing è nato, infatti, il neuromarketing. Il neuromarketing cerca di capire e prevedere l’impatto che una campagna marketing ha sulle diverse aree cerebrali. Il bombardamento informativo che subiamo ogni giorno, consapevolmente e inconsapevolmente, ha, infatti, delle ripercussioni sulle decisioni e scelte che prendiamo: siamo inconsapevolmente condizionati. Uno degli esempi più famosi che spiega questi meccanismi è quello condotto dal ricercatore Read Montague: “CocaCola vs Pepsi”.
La domanda alla base dell’esperimento era cercare di capire gli aspetti culturali che influenzavano il giudizio dei consumatori. Montague, con il coinvolgimento di 67 volontari, ripeté il famoso esperimento “Pepsi Challenge del 1975”: test di assaggio cieco delle due bevande con uno studio di risonanza magnetica funzionale per capire le preferenze dei soggetti implicati. A questo fece seguire un nuovo esperimento: diede ai volontari le due bibite rivelando loro i due brand. Ebbene nel primo esperimento i soggetti preferivano la Pepsi, mentre nel secondo la Coca Cola. Come mai? Cosa significa tutto ciò? Sui nostri gusti incide l’aspetto emotivo ed emozionale. La marca, quindi, ha una grande influenza sulle risposte comportamentali e sull’attività cerebrale degli individui. Come si può, quindi, oggi raggiungere il successo? Si deve passare da una pubblicità persuasiva e insistente all’aggiungere valore su valore per coinvolgere il cliente. Si deve pensare agli effetti cognitivo-emozionali della comunicazione o dell’esperienza di consumo dei nuovi prodotti. Bisogna innescare il desiderio di approfondimento. Si deve parlare, oggi, di vendita emotiva, basata sull’autenticità, sulla trasparenza e sull’empatia.
VS
pagina
4
®
numero 3 - marzo 2015
Vis à vis: Menthalia - Bertolotti di Antonella Salottolo, Web & Social Developer
M
enthalia è sempre alla ricerca di ispirazione e dove trovarla se non in una bella chiacchierata con Luca Bertolotti? Pittore, illustratore, grafico e vignettista, Luca Bertolotti è un artista che esprime il proprio talento con immagini realizzate con diverse tecniche. Ha disegnato per l’agenda Smemoranda, Linus, Prugna.net, Repubblica.it, Il Fatto Quotidiano, Cuore, Affaritaliani.it, Focus Junior, Il Male di Vauro e Vincino, Huffigton Post, Liberazione, Il Secolo XIX, Business Journal Liguria, Ultime Notizie, Avvenimenti, Liberal, Il Diavolo, Il Riformista, Il Misfatto, Il Mucchio Selvaggio, Mamma, La Rinascita, Emme, Macchianera.net, Sabellifioretti.it e SuErasmo. Artista a tutto tondo per Prugna - Il colore della satira – ha realizzato il logo e tutta l’immagine coordinata offline e online. Luca Bertolotti, infatti, grazie alle sue poliedriche capacità tecniche ha creato logotipo, etichette e packaging per diverse aziende dei più disparati settori merceologici. Il suo mondo è quello del disegno e della pittura in tutte le sue declinazioni. Si è occupato della pubblicazione e della veste grafica del libro satirico di vignette, aforismi e racconti di autori vari Carogate di Natale edito da Gremese; della realizzazione dei personaggi e delle ambientazioni del videogame interattivo sull’alimentazione Gnam Gnam - Mangia e impara; dei cataloghi, dei manifesti e degli espositori delle mostre del Festival Internazionale di Humour Grafico e di tanto altro. Cerchiamo di conoscerlo meglio… Pittore, illustratore, grafico e vignettista: chi è Luca Bertolotti? Sono un po’ tutte queste cose. Di formazione sono un disegnatore: matita, carboncino e pittura.
Nella vita lavoro soprattutto come illustratore, vignettista e grafico. Parlaci del Bertolotti pittore… La pittura è una dimensione più personale. Il rapporto con quello che faccio è sostanzialmente fisico, di fatica fisica nel dipingere. La manualità per me è un elemento essenziale che mi mette in rapporto diretto con quello che sto realizzando. Parlaci del Bertolotti ritrattista… Per il ritratto ho sempre avuto una grande passione. Restituire l’immagine di una persona è prima di tutto cercare di comprenderla. Attraverso i tratti, le pieghe d’espressione e la fisicità del soggetto e ancora la postura, la presenza, lo sguardo si aprono mille possibilità di ritrarlo. Poi, chiaro, ognuno ha il suo stile ma è proprio nel modo in cui si rappresenta una persona la vera sfida. Per fare un esempio, per la mostra al Festival Jazz di Fano ho preparato quadri e inchiostri che ritraevano Miles Davis, cercando di restituire l’intensità del suo sguardo mentre suonava o durante alcune interviste. Per ottenere un rapporto più ravvicinato l’ho rappresentato in tele grandi, in primissimo piano, dove si vede solo parte del suo volto, bloccato nell’espressione di quel preciso istante. Quella visione così ravvicinata e parziale non dà altra possibilità che immaginare tutto ciò che non si vede. A quale personaggio storico avresti voluto fare un ritratto? Ad Albert Einstein, con i sandali estivi, nel suo studio mentre lavora. Com’è nato il sodalizio artistico con Michele De Pirro? Ci siamo conosciuti a Genova nel 1986
numero 3 - marzo 2015
durante una riunione per fondare una lista politica universitaria. Entrambi avevamo in testa l’idea di fare una rivista e così abbiamo messo in piedi una fanzine satirico-letteraria che è andata avanti una decina d’anni tra presentazioni, concerti e rassegne cinematografiche a tema. È stata per noi una palestra dove fare esperienza e dove confrontarsi con altri autori della nostra generazione come i vignettisti Maurizio Minoggio, Mauro Calandi, Alberto Rebori, Beppe Mora, Migneco e Amlo, Alberto Rebori e alcuni e scrittori come Enzo Costa, Amleto De Silva e tanti altri amici. In questo clima è nato il duo vignettistico Bertolotti e De Pirro, guardavamo alla satira come a un elemento dirompente per uscire dai limiti di una città che all’epoca offriva ben poco ai giovani. I nostri punti di riferimento erano senz’altro Altan, per la capacità di creare un suo mondo satirico, Ellekappa per la forza e l’immediatezza della battuta. Nel 1989 ci fu la svolta definitiva che ci fece decidere di fare satira: pubblicammo la prima vignetta su Cuore - Settimanale di resistenza umana - che non abbandonammo più fino alla chiusura, nel 1996. Sicuramente una delle esperienze più significative per chi allora faceva satira. La redazione di Cuore (Michele Serra in primis ma anche Lia Celi, Luca Bottura, Andrea Aloi...) era un cantiere aperto alle idee. Ricordo le riunioni di redazione a cui ho partecipato come uno dei momenti più significativi e divertenti. Battute, idee, spunti dall’attualità, gli ormai celebri titoli d’apertura. Poi vennero le altre collaborazioni da Il Secolo XIX, Linus, Smemoranda, Repubblica.it, Il Fatto Quotidiano, Ultime Notizie, Affaritaliani.it e molti altri. Agli inizi dell’era internet, sempre con Michele, abbiano messo in piedi la newsletter satirica Pippol - Libertà e perline colora-
®
te-, che contava circa 5000 iscritti che ricevevano la rivista per e-mail. Poi di recente è nato www.prugna.net. È un progetto satirico sviluppato su Facebook: Prugna - Il colore della satira (e poi su Twitter, Instagram...). Michele ha avuto l’idea e ha messo in piedi una vera e propria officina di satira. Io, oltre che collaborare come vignettista e con qualche sporadica battuta, curo la parte grafica. Cosa è per te la satira? La satira è un punto di vista alternativo sulle cose, un filtro che ti aiuta a mettere in dubbio la realtà che ti circonda. Tanto più è fastidiosa, irritante, pungente e crea una reazione tanto più è satira. Il buon gusto e i limiti in generale non fanno parte di questa pratica. Dalla satira su Cuore a quella moderna sui social network, com’è cambiato il modo di fare satira dagli anni ’80 ad oggi? Rispetto al periodo di Cuore (sempre in lotta contro le querele, tanto da costargli di fatto la chiusura) oggi la satira gode di una maggiore libertà e di nuovi canali di diffusione che ne hanno cambiato la natura. La censura è molto limitata sul web e soprattutto l’accessibilità ai network facilita le opportunità di proporre le proprie cose alle molte riviste satiriche. Di contro è pieno di battute che con la satira non c’entrano molto, spesso viene chiamata satirica una battuta solo perché tratta di politica. È anche vero però che con tutta questa produzione emergono dei nuovi bravissimi autori, due fra tutti Daniele Villa per le battute e Walter Leoni per le vignette (per citarne due di Prugna). Com’è cambiata la vignetta con l’avvento di internet? Sui media cartacei la situazione è abbastanza bloccata e priva di una vera evoluzione.
pagina
5
pagina
6
®
numero 3 - marzo 2015
Ogni testata ha il suo vignettista di riferimento che lavora più o meno in linea col giornale. Sulla rete invece c’è un continuo fermento. Vale il discorso fatto sulla satira in generale: tutti sono vignettisti con un generale livellamento della qualità. Notevole sviluppo hanno avuto le vignette fatte di elaborazioni di immagini o fotomontaggi che siano, che sui network trovano grande spazio e una continua evoluzione del linguaggio. Uno tra i grandi vignettisti del cartaceo, maestro della manipolazione delle immagini è Massimo Bucchi che sul web trova, a mio parere, una collocazione ideale. Per chi fa vignette è cambiato anche il mezzo: moltissimi usano ormai la tavoletta grafica. A me piacciono sempre molto l’inchiostro e il pennello ma all’occorrenza uso programmi ad hoc.
Genova e Roma, come vivi queste due città? Sono due splendide città simili per il clima, sempre piuttosto mite e per il baccalà (che a Genova si chiama stocche). Genova è la città in cui sono nato e cresciuto e dove abitano i miei. Sicuramente mi manca il rapporto diretto col mare e la dimensione di vita che si ha in una città più piccola. Roma è la città dove vivo con mia moglie e due gatti. Qui la vita è sicuramente più impegnativa e la città non smette mai di ricordartelo. Però è piena di sorprese e di posti magici. Una delle cose belle di Roma è che gli abitanti non rinunciano mai a viverla all’aperto. È sempre piena di persone nelle strade e nelle piazze o nei tavolini dei caffè, con qualsiasi clima.
Progetti? Sicuramente continuerò la serie dei ritratti su carta e su tela estremizzando ancora di più il punto di vista. E con lo stesso criterio, lavorerò sui “ritratti” di luoghi e ambienti. Per quanto riguarda la satira un appuntamento importante è quello del 2 e 3 Maggio a Vicopisano in Toscana dove ci sarà Il Prugna-raduno: una grande festa dove parleremo di satira e si riderà di tutto il resto (www.prugna.net).
Una domanda che avresti voluto ricevere? Ti ha mai creato problemi essere così bravo?
M
O
S
T
R
E
Ha esposto le sue opere per Amnesty International al Palazzo delle Esposizioni di Roma e al Centro culturale Jorge Luis Borges di Buenos Aires, al festival Fano Jazz by the Sea nel 2009 e nei maggiori festival internazionali di satira e umorismo.
®
numero 3 - marzo 2015
UniCredit nella Top 10 degli Intranet Design Awards 2015 di Alice Setafina, Blogger
O
gni anno la Nilsen Norman Group, società di consulenza americana specializzata nella user experience del web premia i progetti intranet a livello mondiale. Quest’anno nella Top10 compare, per la prima volta, un’azienda italiana. OneGate di UniCredit è risultata essere una delle migliori intranet del mondo. La nuova Intranet di Unicredit è stata, infatti, premiata al Intranet Design Awards 2015 di Nielsen Norman Group. UniCredit, presente con attività bancarie in 17 paesi con 8.600 sportelli, operante in circa 50 mercati, con quasi 150.000 dipendenti, aveva bisogno di una piattaforma a supporto della comunicazione che consentisse il raggiungimento di tutti i colleghi, con messaggi univoci e facesse percepire a tutti il senso di appartenenza ad un’unica organizzazione. L’idea alla base di OneGate era questa: un’intranet che puntasse alla semplicità e alla qualità. Il concept, l’interaction design e l’architettura informativa sono nate da un processo basato sulla metodologia di progettazione centrata sull’utente. È stato fatto un lungo lavoro per identificare le esigenze e le aspettative degli utenti finali per poi partire da quanto emerso per la fase di design e di progettazione. Come ha affermato Patrizio Regis (Responsabile di Group Internal Communications UniCredit) in diverse interviste è stata applicata quasi ogni tecnica di User Centered Design esistente e più di 3.500 dipendenti sono stati coinvolti in user test, sia di persona che on line. Ma quali sono i principali elementi di innovazione disegnati e implementati rispetto a una intranet standard? Gli utenti di internet sono cambiati, è mutata la loro alfabetizzazione, sono tutti più esperti, abituati, addomesticati e hanno alte aspettative.
I dipendenti delle aziende si aspettano nella intranet aziendale quanto trovano sul web. Si aspettano funzionalità avanzate, user interaction intuitiva, formati editoriali accattivanti, ricercabilità dei contenuti ottimizzata, accessibilità da diversi device. La sfida di una intranet evoluta è quella di rispondere a queste esigenze. Nello specifico l’intranet di UniCredit: • riconosce l’utente e mette in evidenza i contenuti più utili per la sua attività “standard” senza impedirgli comunque l’accesso, tramite motore di ricerca, a tutti gli altri contenuti. • è multilingua, le pagine sono disponibili in diverse lingue, potenzialmente sino a 7 versioni. • Dispone di funzionalità social, interconnessione con il social network interno “OneNet”, attraverso cui è possibile condividere gli articoli della intranet, votare, pubblicare il proprio status, etc. • Ha un Cross Site Search, un motore di ricerca unico che raccoglie risultati sia dalla intranet che da altri canali federati. Un risultato importante da cui gli addetti ai lavori non possono che trarre ispirazione.
pagina
7
pagina
8
®
numero 3 - marzo 2015
App & Salute: un legame sempre più stretto di Francesca Casadei, Copywriter
O
gni giorno nascono nuove app del campo medico, della salute e del benessere. Il 2014 ha visto nascere ben 100 mila applicazioni, per un giro d’affari di 5 miliardi. Qual è il trend? Ci si aspetta che nel 2017 si arriverà addirittura a 26 miliardi! La diffusione di smatphone di nuova generazione e del werable, stanno, infatti, aprendo la frontiera del monitoraggio fai-da-te dei propri parametri vitali, fino ad arrivare alla misurazione di metriche per le malattie croniche. Esistono smartwatch e braccialetti intelligenti in grado di registrare i movimenti, contare le calorie, tenere sotto controllo alcuni parametri come sudorazione e battito cardiaco e, ogni giorno, si aggiungono nuovi strumenti. Queste applicazioni, inoltre, da un lato facilitano la vita dei malati e dei più attenti alla salute, dall’altro rappresentano un valido strumento per alleggerire i costi e gli sprechi della sanità pubblica. Si tratta, naturalmente, di applicazioni potenzialmente molto utili, ma le domande che sollevano sono davvero tante. Prima tra tutte la questione della privacy. Questo settore è molto delicato e va tutelato come gli altri se non di più. Garantire la riservatezza è fondamentale. Un esempio fra tutti: la malattia potrebbe essere utilizzata per targettizzare la pubblicità!
Fortunatamente non si tratta di una problematica non affrontata dalle istituzioni, naturalmente vi è un gap normativo, trattandosi di un settore in espansione, ma le istituzioni si stanno muovendo per poter agire. È stata condotta, ad esempio, un’indagine su larga scala promossa dal Global Privacy Enforcement Network (GPEN), la rete internazionale nata per rafforzare la cooperazione tra le autorità della privacy di tutto il mondo, di cui fa parte anche il Garante italiano. È stata, inoltre, aperta una consultazione sulla “Mobile Health” ed è stato pubblicato il libro verde sulle applicazioni sanitarie mobili (Green Paper on Mobile Health). La verità è che è ancora difficile orientarsi tra le mHealth e capire se sono affidabili o meno. Per avere una panoramica frequentemente aggiornata si può, però, consultare il “Tripadvisor delle app sanitarie”. Per venire incontro ai professionisti del settore medico e a chi vuole monitorare la propria salute, infatti, due medici e un ingegnere hanno creato il sito francese Dmdpost.fr. Il “Tripadvisor sanitario” setaccia il web e studia le applicazioni assegnandogli poi un punteggio che va da 1 a 20.
Per maggiori informazioni https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/green-paper-mobile-health-mhealth http://www.dmdpost.com/
®
numero 3 - marzo 2015
Novità dal social cinguettante di Diego Vecchione, Graphic Designer Twitter introduce ben 5 nuove funzionalità interessanti: 1. Twitter Video Si potranno caricare video direttamente dal social network, senza ricorrere a piattaforme esterne quali Youtube, Instagram o Vimeo. I video potranno avere una durata di 30 secondi e potranno essere girati sul momento o caricati dalla gallery dei diversi smartphone. 2. Mentre non c’eri Un’altra novità è la funzione di recap che riassume quanto successo sul canale dall’ultimo accesso. Una funzione utile per non perdere i tweet importanti dei contatti che seguiamo e evitare di scrollare all’infinito la timeline. 3. #PlanTheMoment Altra novità, che sarà amata principalmente dagli addetti ai lavori, è l’introduzione di Plan The Moment: un calendario che riporta tutti gli eventi del periodo suddivisi in varie categorie (stagionale, tv, sport, cultura e spettacolo, business, twitter). Altro aspetto interessante di questa nuova funzionalità è la possibilità di poter segnalare un evento, twittando a @TwitterAdsITA. 4. Traduzione dei tweet in tempo reale Grazie alla partnership tra Twitter e Bing, si potrà impostare sul proprio profilo la traduzione automatica dei tweet postati in lingue differenti. Ultima, ma prima a partire, è invece la possibilità di inviare messaggi diretti di gruppo. In pratica si potrà chattare su Twitter. I DM di gruppo permettono, infatti, di inviare messaggi diretti a più persone, dando vita ad una chat room in cui il limite dei messaggi è di 140 caratteri.
Da qualche giorno è possibile aprire una sessione di DM di gruppo andando nella Tab dei Messaggi e cliccando “Nuovo Messaggio” e inserendo più destinatari al messaggio. È possibile avviarne una sessione a partire da un tweet che trovate sulla vostra bacheca cliccando sull’icona delle opzioni del tweet e selezionando “Condividi via Messaggio Diretto”. Nei messaggi diretti di gruppo è possibile condividere foto, testo, link, emoji e tweet. Ogni membro del gruppo può aggiungere altre persone, anche se non tutti nella chat seguono l’ultimo aggiunto. Il limite massimo è di 20 utenti per sessione. E si può dare un nome al gruppo, proprio come su WhatsApp e Facebook. La voglia di Twitter di offrire sempre più servizi ai propri utenti non si ferma. L’obiettivo per il sito del passerotto è quello, infatti, di incrementare il numero dei propri iscritti. Twitter, oltre a sviluppare le nuove funzionalità, infatti, ha da poco firmato un accordo con Google: dalla prima metà del 2015 i tweet inizieranno a comparire sul motore di ricerca non appena saranno postati dai 284 milioni di utenti del microblog. Arriveranno, inoltre, sul social tweet promozionali. Per farlo Twitter ha unito le forze con l’aggregatore di notizie Flipboard e Yahoo Japan. Insomma nel 2015 il social cinguettante ci riserverà grandi sorprese.
pagina
9
pagina
10
®
numero 3 - marzo 2015
Facebook at work vs Economic Graph di Marco Quadretti, Web Development
L
a guerra tra i social network per la conquista di fette di mercato è sempre aperta. Il campo di battaglia principe sono le funzionalità, ma non solo. Facebook va alla conquista del mondo del lavoro cercando di rientrare nell’ambito da cui era stata allontanata. In molte aziende, infatti, i dipendenti hanno i social bloccati. LinkedIn re del settore risponde con un nuovo progetto: Economic Graph. Cos’è? Uno strumento che permette di avere una panoramica, o meglio una vera e propria mappa dei lavoratori nelle diverse zone geografiche. LinkedIn, grazie alla rete dei suoi iscritti e agli annunci pubblicati dalle aziende, raccoglie tantissimi dati sul mondo del lavoro e con Economic Graph è in grado di fare delle analisi e degli studi sul mercato del lavoro a livello globale. LinkedIn con il nuovo servizio vuole offrire una panoramica digitale del mercato del lavoro
globale per agevolare l’incontro tra domanda e offerta. La piattaforma social ha analizzato le inserzioni di 175mila utenti, riuscendo così a mappare le professioni più richieste in diverse città. L’obiettivo di LinkedIn è quello di riuscire a leggere in tempo reale i mutamenti dell’economia e del mercato del lavoro grazie ai suoi oltre 300 milioni di utenti sparsi per il mondo. Lo scopo del progetto è quello di mappare domanda e offerta di lavoro in ogni campo, consentendone un incrocio più veloce e facilitando le connessioni tra aziende e professionisti in tutto il mondo. Un progetto ambizioso che sta portando i primi risultati. Cosa ha ideato, invece, Facebook? Facebook at work, la nuova versione “professionale” del social. L’intento è chiaro: forte dei suoi numeri, Facebook cerca di rubare un po’ di spazio ad altre realtà come LinkedIn, Yammer e Google Drive, da tempo attive nel campo dei social network del cerca/trova lavoro. Facebook at work è estremamente simile al Facebook originale, quindi, dispone della funzione News Feed e Gruppi e permette alle persone di avere un profilo personale e un profilo lavorativo separato. Di sicuro grazie a questa mossa Facebook sta cercando di espandere ulteriormente il proprio bacino di utenza: al momento si attesta sull’1.3 miliardi di utenti attivi mensilmente. Anche se l’intenzione di Mark Zuckerberg è quella di fare concorrenza a LinkedIn c’è una sostanziale differenza tra i due Social Network. Facebook at work nasce come strumento per connettere e far collaborare i dipendenti tra loro e con l’azienda stessa, LinkedIn, invece, è maggiormente orientato alla ricerca del lavoro, ma le cose resteranno così? Di chi sarà la prossima mossa?
numero 3 - marzo 2015
®
Behind Photographs: chi c’è dietro l’obiettivo? di Silvia D’Altilia, Blogger
C
hi l’avrebbe detto che la registrazione statica di un’immagine avrebbe potuto diventare una forma d’ar-
te… La fotografia oggi domina in tanti settori: nella moda, nell’arte, nella pubblicità, nel mondo social, ma spesso quello che viene dimenticato e trascurato è cosa, o meglio chi, si nasconde dietro l’obiettivo. Dietro la macchina fotografica si nascondono degli artisti geniali che riescono a cogliere le più piccole sfumature e le anime delle società in singoli istanti e inquadrature. Il fotografo americano Tim Mantoani ha deciso di raccontare e far conoscere, proprio chi si nasconde dietro gli scatti più celebri della nostra storia. Tim Mantoani ha creato una gallery, un album i cui soggetti sono i protagonisti nascosti delle foto: 150 dei più grandi fotografi del mondo si sono lasciati immortalare con le loro più celebri fotografie. Da McCurry che mostra la ragazza afghana alla Marilyn Monroe di Kirkland, il fotografo dei fotografi racconta la nostra storia. Il progetto Behind Photographs vuole raccontare visivamente gli artisti che, troppo spesso, vengono messi in ombra dalle loro stesse opere. I 150 ritratti sono stati scattati con una Polaroid 20×24, macchina fotografica di cui esistono pochissimi esemplari, in cinque anni. Tim Mantoani voleva «creare questo archivio così che un giorno, quando i fotografi se ne saranno tutti andati, i miei nipoti potranno apprezzare non solo le loro foto, ma anche chi erano e che aspetto avevano».
Ma chi è Tim Mantoani? Un uomo che ha fatto della sua passione la sua professione. Laureato al Brooks Institute of Photography, specializzato in fotografia pubblicitaria ritiene che ogni scatto è una nuova avventura. Si è occupato di shooting fotografici per Sports Illustrated, Newsweek e ESPN, campagne pubblicitarie di brand come Coors, Coca-Cola, EA Sports, Oakley e tanti altri marchi internazionali. Per lui la fotografia è un’arte: scienza, lavoro e gioco tutti mescolati insieme. Per Tim la fotografia dà voce al mondo e per lui niente deve rimanere inascoltato, sicuramente non i volti di chi ha arricchito la memoria storica collettiva. La fotografia è prima di tutto la persona che l’ha scattata, l’occhio che ha colto quel frammento di mondo, che ha fatto sì che la memoria collettiva potesse ricordare. Punta l’obiettivo contro chi è abituato a starci dietro per dargli la giusta luce, dato che troppo spesso capita che si dia importanza solo alla fotografia, trascurando i protagonisti nascosti senza i quali oggi nemmeno esisterebbe. Per questo ha cominciato a fotografare quelli che come lui avevano ascoltato la voce del mondo e l’avevano fissata, con arte, su pellicola. Behind Photographs: Archiving Photographic Legends un progetto interessante per capire meglio la nostra storia.
Per maggiori informazioni: http://behindphotographs.com/
pagina
11
pagina
12
®
numero 3 - marzo 2015
2015: l’anno dei concerti live di Marco Iazzetta, Art director
J
ovanotti, Sting & Simon e il ritorno degli U2: il 2015 è un anno di grande musica. Grandi del rock e stelle del pop manderanno in delirio milioni di fan italiani da questa primavera fino alla fine del 2015. Il ritorno degli U2 e di Jovanotti, quello di Katy Perry e degli Spandau Ballet, i Kiss e gli Ac/Dc, Tiziano Ferro, Marco Mengoni, Eros Ramazzotti, Vasco Rossi e Ligabue sono solo alcuni dei grandi che riempiranno di musica i cuori degli italiani nei prossimi mesi. Si apre, infatti, una stagione che ne ha per tutti i gusti. La primavera, l’estate e l’autunno del 2015 promettono grandi scorpacciate di musica live ad alto decibel. I ritorni più attesi sono quello di Bono Vox e compagni che hanno registrato in 15 minuti il tutto esaurito in prevendita per i concerti del 4 e del 5 settembre a Torino. Tra le star straniere, invece, in tanti hanno aspettato con impazienza Katy Perry. La primavera sarà inaugurata con ben cinque date dei Spandau Ballet, di nuovo insieme dopo la reunion del 2009-2010 per far rivivere i ritmi degli anni ’80. Il 28 marzo saliranno sul palco padovano gli UB40, band inglese simbolo del reggae bianco con 70 milioni di dischi venduti durante la carriera. Il 30 marzo a Milano si esibiranno Sting e Paul Simon nel loro “On stage together”, in uno show che proporrà i brani più famosi di entrambi e che farà accapponare la pelle per l’emozione a tutti i fan. Il 25 maggio, sempre a Milano, salirà sul palco la star di Sportify Ariana Grande con il suo ultimo disco “My everything”. Dal 28 maggio in poi vi saranno ben cinque date per Mark Knopfler, che farà ascoltare i brani dell’album “Tracker”. Giugno, invece, si aprirà con i KISS all’Arena di Verona, con il loro 40th Anniversary Tour e con Marilyn Manson il 17 giugno a Milano. Le novità non finiscono qui, vi sarà il ritorno dei Metallica e dei Faith No More il 2 luglio a Milano, assenti da sei anni dai palchi italiani. Sempre nei primi giorni di luglio i
Chemical Brothers saranno prima a Padova e poi a Roma. Per il ritorno degli Ac/Dc si dovrà aspettare il 9 luglio ad Imola. Elton John andrà prima a Lucca l’11 luglio e poi a Roma il 12. I Muse suoneranno a Roma il 18 luglio. Dopo soli due giorni si esibirà Santana a Verona e il 21 a Pistoia. L’estate in musica non finisce qui: il 23 luglio Robbie Williams sarà a Lucca per il Summer Festival, seguito da Lenny Kravitz il 26, per la prima delle tre date in Italia. E gli artisti nostrani? La risposta degli italiani non è da meno. A fare da capofila Liguabue che riprenderà dal 13 marzo a Padova il Mondovisione tour, stavolta facendo tappa nei palazzetti. Francesco De Gregori partirà dalla sua Roma il 20 marzo. Fedez, dopo il sold out del 22 marzo, ha dovuto raddoppiare la data al Forum di Assago, anticipando la partenza del tour al 21 marzo. Gianna Nannini il 4 maggio si esibirà a Firenze. Il 7 maggio, sempre Milano, canterà Marco Mengoni dando il via al MengoniLive2015. Vasco Rossi partirà il 7 giugno da Bari con il LiveKom 015. Tiziano Ferro, dopo un’assenza di due anni, tornerà con 6 tappe, la prima da Torino il 20 giugno. Jovanotti, che tornerà con Lorenzo negli Stadi, dopo il successo dell’estate 2013, porterà in giro il suo nuovo album (prima tappa il 20 giugno ad Ancona), toccando Napoli da cui mancava da anni. A due anni dal Noi tour, anche Eros Ramazzotti riprenderà l’attività live con l’Eros World tour dal 16 settembre all’Arena di Verona. In autunno, invece si esibiranno i Take That il 13 ottobre Milano, i Deep Purple che dal 30 ottobre toccheranno Padova, Milano, Firenze e Roma e i Simple Minds a Milano il 21 novembre. Sarà un anno indimenticabile per gli amanti degli eventi live! Di esperienza dal vivo quest’anno la musica in Italia ne offrirà davvero tanta!
numero 3 - marzo 2015
®
Consigli di viaggio: ogni festa è buona per partire di Flavia Cimmino, Account Office
I
l 7 marzo da nove anni è una giornata particolare per i viaggiatori e per gli albergatori: è la Giornata Nazionale del B&B Italiano. Quest’anno per festeggiare la ricorrenza, approfittando del fatto che cade in un weekend per di più molto vicino alla Festa della Donna, migliaia e migliaia di Bed and breakfast in tutta Italia hanno deciso di creare un pacchetto molto particolare per i viaggiatori: un pernottamento gratis. Come funziona? Per tutti quelli che prenoteranno per un periodo in cui cade il giorno 7 marzo riceveranno in regalo il pernottamento di quella giornata. Iniziativa interessante non trovate? Questa simpatica promozione è un’idea del sito www.bed-and-breakfast.it che speriamo abbia molto successo e venga ripresa anche in altre occasioni. Aldilà della promo in oggetto l’idea di viaggiare pernottando in B&B si sta diffondendo sempre più, perché oltre al risparmio economico, i turisti stanno pian piano apprezzando il valore aggiunto: l’ospitalità familiare. Se quel week-end non è quello giusto per partire, beh, non resta che pensare alla Pasqua del resto c’è anche il detto che invita al fuori porta: “Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi”. Quando è Pasqua quest’anno? Ogni anno alla fine di febbraio, inizio di marzo nasce spontanea la domanda. Ma come mai ogni anno cambia la data della Pasqua? La regola per calcolarla proviene dalle decisioni prese durante il Concilio di Nicea del 325 d. C.. La Pasqua, infatti, si decise che doveva coincidere con la domenica successiva alla prima luna piena post equinozio di primavera. A ragione possiamo affermare giocosamente che la Pasqua è un po’ lunatica. Il periodo in cui può cadere questa ricorrenza oscilla, quindi, in un arco temporale compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile.
Quest’anno cadrà il 5 aprile… pronte le valigie? Dove trascorrere il lungo weekend di Pasqua e Pasquetta 2015? Chi sogna di partire verso lidi lontani dovrebbe, già da ora, iniziare a pensare a dove andare. La primavera è una di quelle stagioni in cui la scelta è ampia: dalle città d’arte o capitali europee, passando per terme e agriturismi, senza dimenticare crociere e vacanze al mare o montagna fuori stagione. Alcune città europee risultano perfette da visitare in questo periodo primaverile. Un’idea allettante potrebbe essere visitare Budapest, splendida in primavera. Le temperature saranno “freschette”, ma in questo modo si potranno assaporare a pieno le sue magnifiche terme e i suoi eventi tra cui il Festival di Primavera, che inizierà quest’anno nei giorni successivi alla Pasqua. Anche Lisbona è una città climaticamente perfetta da vedere in questo periodo, magari spingendosi fino alle vicine località di Estoril e Cascais. Tra le mete ideali di Pasqua da non dimenticare l’Andalusia. In città come Siviglia, Granada, Cordoba e Malaga è molto sentita la Pasqua e le processioni religiose sono davvero caratteristiche. Altra meta interessante è l’Austria. Qui le festività della Pasqua sono caratterizzate da molte tradizioni come la caccia alle uova nascoste dal coniglio di Pasqua “Osterhase”, le decorazioni che abbelliscono i rami dei salici e i fuochi accesi nella notte di Sabato Santo. Ciò che, però, rende la Pasqua austriaca accattivante per i turisti è che ogni regione organizza coloratissimi mercatini che abbelliscono città e villaggi. I mercatini pasquali sono, infatti, una straordinaria tradizione tramandata da secoli, capace di coinvolgere anche i più refrattari. Nel periodo di Pasqua non c’è che l’imbarazzo della scelta. I luoghi da visitare sono tantissimi, la difficoltà risiede proprio nel fatto di doverne scegliere uno.
pagina
13
pagina
14
®
numero 3 - marzo 2015
Festa della donna 2015 di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager
P
erché l’8 marzo è dedicato alla donna? Andiamo a scavare indietro nel tempo e cerchiamo le origini di questa giornata che celebra le lotte delle donne nella storia. Questa celebrazione ha un significato ben diverso da quello che il consumismo moderno ha voluto imprimergli e gli ha attribuito man mano negli anni. Festeggiamenti, mimose e promozioni sono ben lontane dalla storia di questa festa. Davvero serve una giornata per sentirsi donne o per ricordare di esserlo? Serve una giornata per festeggiare l’essere donna? L’8 marzo dovrebbe essere una celebrazione per ricordare le eroine che riuscirono a ottenere tutti i diritti che le donne moderne di oggi danno per scontati: diritto di voto, uguaglianza sul lavoro, parità tra i sessi, diritti che, festeggiando l’8 marzo nel modo sbagliato, vengono sviliti e derisi. Come è nata questa festa? Molti legano questa data alla celebrazione che onora un centinaio di donne morte in un incendio di una fabbrica newyorkese. In realtà la storia non dice proprio questo. In effetti l’incendio della fabbrica si verificò il 12 marzo e, inoltre, la festa della donna già esisteva. La prima vera festa dedicata al gentil sesso risale al 1909. Scaviamo nel passato per scoprire come andarono i fatti. Il tre maggio del 1908, negli Stati Uniti, si tenne il “Woman’s Day”, ovvero una conferenza del Partito Socialista di Chicago, aperta alle donne. In questa occasione Corinne Brown, prese la parola e affrontò il discorso dello sfruttamento da parte dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, delle discriminazioni sessuali e dell’estensione del diritto di voto alle donne. Dopo quella conferenza, che però non ebbe alcun effetto immediato, il Partito Socialista Americano decise di riservare l’ultima domenica di febbraio a una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. La prima giornata della donna fu celebrata, così, il 28 febbraio 1909.
Dall’America al mondo La vera svolta si ebbe nel 1910. Durante la Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, svoltasi quell’anno a Copenaghen, si decise, infatti, di istituire in tutto il mondo una giornata che fosse dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. Negli USA si continuò a festeggiarla nell’ultima domenica di febbraio, mentre in Germania, Austria, Svizzera, Danimarca il 19 marzo. Come si arrivò all’8 marzo? La celebrazione della Giornata della donna fu interrotta durante la Prima Guerra Mondiale. L’8 marzo 1917, però, le donne russe scesero in piazza a San Pietroburgo per rivendicare la fine della guerra, facendo così cominciare la Rivoluzione Russa. Per questo motivo nel 1921, la Seconda Internazionale delle Donne Comuniste fissò come data celebrativa per la Giornata della donna l’8 marzo. Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne L’8 marzo, oggi, non può essere, quindi, solo la giornata dedicata alle mimose, quanto meno deve essere una giornata per commemorare le tante donne che hanno lottato per donare a quelle di oggi un mondo migliore. La strada è ancora lunga e c’è tanto da fare, basta solo ricordare che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite quindici anni fa ha dovuto, infatti, istituire una Giornata contro la violenza sulle donne e invitare governi, organizzazioni e media a sensibilizzare la società sulla violenza di genere. L’8 marzo dovrebbe essere, quindi, una giornata da collegare a quella del 25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Zapatos Rojos L’opinione pubblica va, naturalmente, ancora molto sensibilizzata su tematiche come la parità di genere e sull’insostenibi-
®
numero 3 - marzo 2015
lità della violenza sulle donne, ma le iniziative a tale riguardo sono davvero tante. Una delle più famose, che in alcune città italiane si ripeterà anche in occasione della festa della donna, è quella delle scarpe rosse. L’artista Elina Chauvet, nel 2009, ha dato vita a un progetto virale con lo scopo di portare sotto la luce dei riflettori la situazione delle donne messicane e il femminicidio. Zapatos Rojos fu realizzato per la prima volta a Ciudad Juárez, città di frontiera nel nord del Messico, dove, in quell’occasione appunto, venne coniato il termine femminicidio. Lì, infatti, a partire dal 1993, centinaia di donne vengono rapite, stuprate e assassinate per il semplice motivo che su questi reati vi è totale impunità. La marcia silenziosa delle scarpe rosse da allora è diventata un simbolo in tutto il mondo. Ma quanto si dovrà ancora aspettare per la pari opportunità? La strada è ancora lunga. Secondo il rapporto del World Economic Forum di Ginevra per colmare il gap ci vorrà ancora tanto. Sul lavoro, ad esempio, ci vorranno più di 80 anni. Il Forum economico mondiale (World Economic Forum, WEF), fondazione senza fini di lucro con sede a Ginevra che ogni anno organizza incontri tra esponenti politici e dell’economia internazionale, intellettuali e stampa per discutere di particolari tematiche come l’ambiente, il gap tra le diverse popolazioni mondiali, ha analizzato, infatti, la situazione della donna. L’ indagine sulle pari opportunità, giunta alla nona edizione, è stata portata avanti analizzando dati relativi agli ultimi 9 anni riguardo a salute, istruzione, economia e politica in 142 paesi. Lo studio ha evidenziato che il divario si sta riducendo in tutto il mondo, ma per raggiungere la piena parità sul lavoro si dovrà aspettare il 2095. Tirando le somme su questa giornata si può dire che ben vengano tutte le iniziative giocose e divertenti che la riguardano, ma tra
un fiore e l’altro non può essere dimenticato il quadro così complesso della situazione femminile di oggi. L’augurio? Che la festa della donna scompaia e non sia più necessario ricordare il passato o che il genere femminile non sia ancora tutelato e rispettato al 100% in tutte le parti del mondo.
Curiosità
Festa della donna e marketing
Errori virali delle aziende che hanno fatto la storia Algida qualche hanno fa ha fatto gli auguri a tutte le donne con l’immagine di una rosa fatta di gelato al cioccolato. La foto, però, si prestava a più di un’interpretazione, come hanno fatto subito notare le centinaia di persone che hanno commentato quel post. Non è possibile pensare che in azienda nessuno si sia reso conto del possibile qui pro quo e così sorge spontanea la domanda: se il post era voluto perché mai cancellarlo commettendo uno degli errori più clamorosi della comunicazione, ovvero bloccare il WOM? Nello stesso anno la Fiat ha deciso di utilizzare l’antipatico luogo comune “donna al volante pericolo costante” proponendo un’offerta “sensori di parcheggio su tutta la gamma per le donne”. Mossa azzeccata? Forse no, però l’azienda dell’automotive non ha cancellato il post e anzi ha sfruttato il passaparola (2.500 condivisioni e più di 1.600 offerte richieste). Per non parlare dello scivolone della Clendy e della sua campagna che richiamava il femminicidio. A questo punto sorge spontanea la domanda: il famoso adagio che parafrasa il “There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about” de Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde ovvero “Nel bene o nel male, purché se ne parli”, ha ancora senso in comunicazione?
pagina
15
速
editoria/advertising web/multimedia/eventi Be social
Contact www.menthalia.com Milano - Firenze - Napoli