Luglio 2015

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M O V I M E N T O

G I O VA N I L E

F R A N C E S C A N O

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Newsletter Mensile ESODO ESTIVO Anziché sopravvivere all’estate, perché non provare a vivere l’estate come un esodo che ci conduca ad un approdo diverso, rinnovati nell’animo? L’esperienza biblica dell’esodo forse potrà darci qualche suggerimento per non smarrirci tra le sabbie del deserto estivo. Pagina 1

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LAUDATO SI’ L’enciclica di Papa Francesco sulla cura della nostra casa comune. Pagina 3

LA TEORIA GENDER IN BREVE Tentiamo di rispondere in poche righe, senza la pretesa di essere esaustivi, alle varie domande che ci sono state poste a seguito della manifestazione del 20 giugno scorso a Roma. Pagina 5

IL VANGELO PER AMICO Si sono conclusi gli incontri zonali in cui è stata approfondita la conoscenza dei Vangeli, indispensabile per ogni discepolomissionario di Gesù. Pagina 8 BACHECA MGF Tutti gli appuntamenti MGF per il mese di Luglio. Pagina 8

ESODO ESTIVO Anziché sopravvivere all’estate, perché non provare a vivere l’estate come un esodo che ci conduca ad un approdo diverso, rinnova7 nell’animo? L’esperien-­‐ za biblica dell’esodo forse potrà darci qualche suggerimento per non smarrirci tra le sabbie del deserto es7vo. Newsletter - Luglio 2015

Sembra che finalmente sia arrivata l’esta-­‐ te. Dopo un inverno freddo, almeno per le nostre la;tudini, e una primavera pro-­‐ lungata fino all’ul;mo suo giorno, la sta-­‐ gione es;va sta entrando nel suo pieno vigore e con essa la voglia di vacanza, di riposo, di staccare la spina dalle occupa-­‐ zioni e preoccupazioni del resto dell’an-­‐ no. Ma non per tu? sarà una stagione d’ina?vità. Qualche neo-­‐diplomato do-­‐ vrà prepararsi ai test d’ammissione uni-­‐

versitaria, qualche universitario dovrà meCersi in pari con lo studio di qualche materia, mentre tan; approfiCeranno della stagione es;va per impiegarsi nel seCore balneare o della ristorazione per racimolare qualche Euro che non gli è dato di avere nel resto dell’anno; infine qualcuno che il lavoro ce l’ha già, con;-­‐ nuerà a lavorare nella speranza che a seCembre il posto di lavoro sia ancora disponibile... 1


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Insomma, comunque la si viva, l’estate è sempre una stagione di transizione che demarca un prima e un dopo. Più che altri momen; di passaggio nell’anno, come per esempio il Capodan-­‐ no, l’estate è un tempo di transizione prolungato che, anche per chi resta ancorato nelle solite occupazioni, non lascia indiffe-­‐ ren;. Anche chi si tuffa nell’estate con il proposito di non pen-­‐ sare a nulla, prima o poi sarà chiamato a riemergere, magari con il respiro affannato.

al massimo quindicinalmente, anche in forme più consone alla stagione. È vero, però, che in estate tanti prendono delle de-­‐ stinazioni a volta troppo distanti le une dalle altre, ma abbia-­‐ mo la grazia di avere sempre a nostra portata una connessio-­‐ ne internet per rimanere connessi tra noi e soprattutto sul territorio ci sono tante chiese, luoghi fisici dove vivere sostan-­‐ zialmente la comunione con i fratelli, soprattutto nella Cele-­‐ brazione domenicale.

Allora, perché non vivere questa stagione in pieno, per quello che è e rappresenta, cioè un tempo di passaggio, una sorta di pasqua o esodo da un “prima” per approdare a un “dopo” nuo-­‐ vo, più bello e senza nostalgie?

L’esodo di Israele ha avuto bisogno di una guida: Mosè ha gui-­‐ dato il popolo secondo le indicazioni che Dio gli andava fornen-­‐ do di tappa in tappa. Per non smarrirci, abbiamo bisogno della guida di Dio, non possiamo fare a meno delle sue indicazioni. Allora, non dimentichiamo di mettere in valigia oltre al costume e le creme solari, la nostra cara Bibbia e magari un buon libro for-­‐ mativo-­‐spirituale. Ogni giorno avremo bisogno di tenere sott’oc-­‐ chio il “navigatore” del nostro discepolato e di ascol-­‐ tarne attentamente le indicazioni, pena l’uscire fuori strada con il rischio di pericolose sbandate…

RifleCo sul faCo di come in tan;, verso la fine dell’estate, vivano la “sindrome da rientro” -­‐ perdonatemi il neologismo di mia invenzione – poiché seCembre rappresenta per la quasi totalità

E a proposito di “sbandate”: come nell’esodo Dio fa dono della Legge al suo popolo, è bene non di-­‐ men<carci che l’estate non è un tempo di sregola-­‐ tezze. La moderazione e il ricordo vivo di ciò che siamo, discepoli di Cristo, ci eviteranno il veleno dei serpen; che sono numerosi e sempre in agguato, sopraCuCo nel deserto di valori morali che caraCe-­‐ rizza l’estate.

dei vacanzieri un “ritorno” al passato, un ripiombare a ciò che ci si era lasciato alle spalle. Sembra quasi che il tempo es;vo sia vissuto come un “esodo” senza meta. TV e Radio non faranno altro, a par;re da questo mese, ad ogni fine-­‐se?mana, di parla-­‐ re di esodo e contro-­‐esodo automobilis;co, di vacanzieri, ecc. Ma l’Esodo, quello biblico, ci narra una storia ben diversa: no-­‐ nostante i ripetu; tenta;vi di tornare indietro, sui propri passi, Dio ha spinto in avan; il popolo ebraico verso qualcosa di nuo-­‐ vo e di diverso. Ma non solo! L’Esodo è stato un tempo di tra-­‐ sformazione di chi l’ha vissuto: giunto alla meta il popolo era trasformato rispeCo alla partenza, rinnovato nella mente e nel cuore. Il vero obie?vo dell’Esodo è stato un popolo nuovo in una nuova terra. Il viaggio è stato più importante della meta! Allora, anziché sopravvivere all’estate, perché non provare anche noi a vivere l’estate come un esodo che ci conduca ad un approdo diverso, rinnova< nell’animo? L’esperienza biblica dell’esodo forse potrà darci qualche suggerimento per non per-­‐ derci tra le sabbie del deserto es;vo. Innanzi tutto, l’esodo è stato un’esperienza di popolo. Guai a camminare da soli nel deserto, si rischia seriamente di smar-­‐ rire la via se non sé stessi. Non perdiamo, dunque, i contatti con la comunità, con i fratelli e le sorelle del gruppo. Laddove è possibile si mantengano gli incontri settimanali o si facciano 2

Nel deserto il popolo di Israele ha avuto bisogno di cibo e di acqua, essenziali per la vita e per compie-­‐ re il lungo cammino. Ecco che anche noi non po-­‐ tremo fare a meno del cibo della Parola e dell’Euca-­‐ ris;a e dell’acqua vivificante dello Spirito. Oltre l’Eucaris;a domenicale, non tralasciamo di ritagliar-­‐ ci del tempo durante le se?mane afose es;ve per ri;rarci in qualche oasi per l’adorazione e la pre-­‐ ghiera, fosse anche un’oreCa da soli in riva al mare o tra gli alberi in montagna. Come con la samaritana, Gesù ama stare a tu per tu con noi, da soli, in in;mità, per darci da bere la sua acqua che, se ben accolta, diventerà in noi sorgente di vita per altri. E, arriva< a questo punto, non avendo spazio sufficiente per elencare altri aspeI, è doveroso ricordarci l’altra faccia del discepolato che è la missionarietà, diventare cioè oasi di vita per gli altri. Il tempo es;vo è tempo opportuno e privilegiato per evangelizzare, per organizzare dei bei momen; di incontro tra le Porziuncole nel contesto di una cena o apericena a cui invitare gli amici, vecchi e nuovi, con cui condividere la gioia della nostra fede. Se c’è un tempo privilegiato per gli Incontri HD questo è proprio l’estate. Ma anche se fosse proprio impos-­‐ sibile organizzarsi insieme, non mancheranno occasioni soCo l’ombrellone o la veranda di casa per condividere, a tu per tu, Gesù e la gioia del Vangelo che ci possiede. Se così sapremo vivere l’estate, allora non avremo da temere alcun controesodo, poiché quello vissuto sarà stato un tempo e un’esperienza che ci farà approdare rinnova; in una terra tuCa ancora da scoprire e in un tempo ancora tuCo da vivere. Lo ri-­‐ peto: il viaggio è più importante della meta! Buona estate! fra’ Saverio Benena2 Newsletter - Luglio 2015


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LAUDATO SI’ «Che tipo di mondo desideriamo tra-­‐ smettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescen-­‐ do?» (160). Questo interrogativo è al cuore della Laudato si’, l’attesa Enciclica sulla cura della casa comune di Papa Francesco. Che prosegue: «Questa do-­‐ manda non riguarda solo l’ambiente in modo isolato, perché non si può porre la questione in maniera parziale», e questo conduce a interrogarsi sul senso dell’esistenza e sui valori alla base della vita sociale: «Per quale fine siamo ve-­‐ nuti in questa vita? Per che scopo lavo-­‐ riamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?»: se non ci poniamo queste domande di fondo – dice il Pon-­‐ tefice – «non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche possano ottenere effetti importanti». L’Enciclica prende il nome dall’invoca-­‐ zione di san Francesco, «Laudato si’, mi’ Signore», che nel Can;co delle creature ricorda che la terra, la nostra casa comune, «è anche come una so-­‐ rella, con la quale condividiamo l’esi-­‐ stenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia» (1). Noi stessi «siamo terra (cfr Gen 2,7). Il no-­‐ stro stesso corpo è cos;tuito dagli elemen; del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua ac-­‐ qua ci vivifica e ristora» (2). Ora, questa terra, maltraQata e sac-­‐ cheggiata, si lamenta e i suoi gemi< si Newsletter - Luglio 2015

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La cura della casa comune che è la nostra sorella e madre terra è il tema del-­‐ l’Enciclica di Papa France-­‐ sco diffusa lo scorso 18 giu-­‐ gno. Vi offriamo una breve sintesi del testo (i numeri tra parentesi rinviano ai pa-­‐ ragrafi dell’Enciclica) ac-­‐ compagnata dall’invito a leggerla durante l’estate quando il contaDo con la natura si fa più immediato e ci apre alla contemplazio-­‐ ne del creato e alla lode al suo Creatore. uniscono a quelli di tuI gli abbando-­‐ na< del mondo. Papa Francesco invita ad ascoltarli, sollecitando tu? e cia-­‐ scuno – singoli, famiglie, colle?vità locali, nazioni e comunità internazio-­‐ nale – a una «conversione ecologica», secondo l’espressione di san Giovanni Paolo II, cioè a «cambiare roCa», as-­‐ sumendo la bellezza e la responsabilità di un impegno per la «cura della casa comune». Allo stesso tempo Papa Francesco riconosce che «si avverte una crescente sensibilità riguardo al-­‐ l’ambiente e alla cura della natura, e matura una sincera e dolorosa preoc-­‐ cupazione per ciò che sta accadendo al nostro pianeta» (19), legi?mando uno sguardo di speranza che punteggia

l’intera Enciclica e manda a tu? un messaggio chiaro e pieno di speranza: «L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune» (13); «l’essere umano è an-­‐ cora capace di intervenire posi;va-­‐ mente» (58); «non tuCo è perduto, perché gli esseri umani, capaci di de-­‐ gradarsi fino all’estremo, possono an-­‐ che superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi» (205). Papa Francesco si rivolge certo ai fedeli cattolici, riprendendo le parole di san Giovanni Paolo II: «i cristiani, in partico-­‐ lare, avvertono che i loro compiti all’in-­‐ terno del creato, i loro doveri nei con-­‐ fronti della natura e del Creatore sono parte della loro fede» (64), ma si pro-­‐

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pone «specialmente di entrare in dialo-­‐ go con tutti riguardo alla nostra casa comune» (3): il dialogo percorre tutto il testo, e nel cap. 5 diventa lo strumento per affrontare e risolvere i problemi. Fin dall’inizio Papa Francesco ricorda che anche «altre Chiese e Comunità cristia-­‐ ne – come pure altre religioni – hanno sviluppato una profonda preoccupazio-­‐ ne e una preziosa riflessione» sul tema dell’ecologia (7). Anzi, ne assume espli-­‐ citamente il contributo, a partire da quello del «caro Patriarca Ecumenico Bartolomeo» (7), ampiamente citato ai nn. 8-­‐9. A più riprese, poi, il Pontefice ringrazia i pro-­‐ tagonisti di questo impe-­‐ gno – tanto singoli quanto associazioni o istituzioni –, riconoscendo che «la ri-­‐ flessione di innumerevoli scienziati, filosofi, teologi e organizzazioni sociali [ha] arricchito il pensiero della Chiesa su tali questioni» (7) e invita tutti a ricono-­‐ scere «la ricchezza che le religioni possono offrire per un’ecologia integrale e per il pieno sviluppo del genere umano» (62). L’itinerario dell’Enciclica è tracciato nel n. 15 e si snoda in sei capitoli. Si passa da un ascolto della situazione a partire dalle m i g l i o r i a c q u i s i z i o n i scientifiche oggi disponibili (cap. 1), al confronto con la Bibbia e la tradizione giudeo-­‐cristiana (cap. 2), individuan-­‐ do la radice dei problemi (cap. 3) nel-­‐ la tecnocrazia e in un eccessivo ripie-­‐ gamento autoreferenziale dell’essere umano. La proposta dell’Enciclica (cap. 4) è quella di una «ecologia in-­‐ tegrale, che comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali» (137),

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inscindibilmente legate con la que-­‐ stione ambientale. In questa prospet-­‐ tiva, Papa Francesco propone (cap. 5) di avviare a ogni livello della vita so-­‐ ciale, economica e politica un dialogo onesto, che strutturi processi decisio-­‐ nali trasparenti, e ricorda (cap. 6) che nessun progetto può essere efficace se non è animato da una coscienza formata e responsabile, suggerendo spunti per crescere in questa direzio-­‐ ne a livello educativo, spirituale, ec-­‐ clesiale, politico e teologico. Il testo termina con due preghiere, una offer-­‐

una forte unitarietà: «l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo è in-­‐ timamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito a cer-­‐ care altri modi di intendere l’economia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilità della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita» (16).

ta alla condivisione con tutti coloro che credono in «un Dio creatore on-­‐ nipotente» (246), e l’altra proposta a coloro che professano la fede in Gesù Cristo, ritmata dal ritornello «Laudato si’», con cui l’Enciclica si apre e si chiude. Il testo è attraversato da alcuni assi te-­‐ matici, affrontati da una varietà di pro-­‐ spettive diverse, che gli conferiscono

Diceva il beato Pino Puglisi che se ognuno fa qualcosa, allora si potrà fare molto. Perciò anche noi giovani francescani di Sicilia, eredi di una terra meravigliosa, non esoneriamoci dal-­‐ l’appello del Pontefice ad assumere la nostra parte di responsabilità nel pren-­‐ derci cura della nostra casa comune, anche con quei piccoli gesti di ogni giorno che possono fare la differenza.

Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debo-­‐ le e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani. Egli manifestò un’attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa, il suo cuore universale. Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso. In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore. 4

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LA TEORIA GENDER IN BREVE Mentre ancora era in corso la Manifesta-­‐ zione che ha riempito di centinaia di mi-­‐ gliaia di persone la piazza antistante la basilica romana di San Giovanni in Latera-­‐ no e di contro i social-­‐network si riempi-­‐ vano di accuse di omofobia nei confronti dei cattolici, tanti giovani del mondo ec-­‐ clesiale, confusi e contrastati dal muro-­‐ contro-­‐muro, mandavano messaggi con cui chiedevano ai propri formatori e lea-­‐ der la loro posizione rispetto ai temi della manifestazione bollata come “omofoba”. Cerchiamo, dunque, nel poco spazio a disposizione di fare un minimo di chia-­‐ rezza, rinviando per l’approfondimento del tema ai leader delle Porziuncole che su queste tema;che sono ben forma; e informa;. Innanzi tuCo mai e poi mai un cris;ano deve discriminare chicchessia per una presunta o reale differenza, in tu? gli ambi; possibili, compreso quello della differenza sessuale o di orientamento sessuale. Gli omosessuali, per dirlo chia-­‐ ro e tondo, sono figli di Dio e quindi fra-­‐ telli/sorelle da accogliere, amare e rispet-­‐ tare nella loro dignità di persone e di figli di Dio, sempre e comunque. Anche per essi c’è posto nella Chiesa e nelle nostre aggregazioni dove ciò che ci lega è la fede in Cristo e l’obbedienza al Vangelo. Solo il peccato può dividerci e questo vale per qualunque persona. Ciò deCo, occorre soColineare che anche i fratelli e le sorelle che vivono in una situazione di peccato, in qualunque forma, non sono certamente da additare, da combaCere o da allontanare, bensì da avvicinare e at-­‐ trarre alla misericordia di Dio. Questa è la nostra posizione ed è la posi-­‐ zione della Chiesa e del suo Magistero e quanto con;nuamente ci ricorda Papa Newsletter - Luglio 2015

Francesco nel suo insegnamento ordina-­‐ rio e straordinario. Il resto è sì omofobia da cui occorre prendere le distanze. Ora, essere accoglien;, fraterni, rispeCo-­‐ si delle persone omosessuali, non signifi-­‐ ca necessariamente che ogni idea o posi-­‐ zione ideologica o rivendicazione di diri? debba essere passivamente acceCata. È come dire -­‐ e ci scusiamo per l’accosta-­‐ mento improprio -­‐ che siccome la Chiesa è rispeCosa e fraterna verso le persone di altro credo religioso debba necessa-­‐ riamente acceCarne anche le divinità, il pensiero e le tradizioni religiose. Quindi occorre ben dis;nguere le perso-­‐ ne, che vanno sempre rispeCate e accol-­‐ te secondo il Comandamento dell’Amore, dalle loro idee, proposizioni di pensiero o rivendicazioni di diri?, che sono e devo-­‐ no restare nell’ambito delle opinioni opi-­‐ nabili, oggeCo anche di diba?to a tu? i livelli, anche socio-­‐poli;co se necessario. Confrontarsi sulle idee, sulle proposte e sulle rivendicazioni, sta su un piano di-­‐ verso. Quan; amici e colleghi amiamo pur non condividendone le idee riguardo a temi specifici.

Cosa è questa teoria ele-­‐ vata al grado di verità indiscuJbile che ha por-­‐ tato in piazza lo scorso 20 giugno sia caDolici che esponenJ di altre religio-­‐ ni e perfino atei e asso-­‐ ciazioni omosessuali a far senJre la propria voce contraria? Ecco il punto: la manifestazione del 20 giugno, par;ta dalla base, sia credente che laica, non era contro gli uomini e le donne omosessuali, ma contro una ideo-­‐ logia che ha a che fare anche con essi e dell’omofobia tenta di farsi scudo. Inol-­‐ tre, ed era chiaro anche dagli slogan della manifestazione, il problema centrale era e rimane l’indoCrinamento forzato che si sta facendo nelle scuole, a par;re anche dagli asili, circa questa ideologia. Difen-­‐ dere i figli dall’indoCrinamento gender nelle scuole è un diriCo sacrosanto dei genitori come lo è per altri il non far par-­‐ tecipare i propri figli all’ora di religione. Invece, mentre per quest’ul;ma c’è la facoltà di aderire o meno, per la prima tuCo si sta svolgendo, e non può essere diversamente, all’insaputa dei genitori. Cerchiamo quindi di capire in poche ri-­‐ ghe, a larghe linee, cosa sia questa ideo-­‐ logia, rimandando a studi e approfondi-­‐ men; filosofici, giuridici e scien;fici che è possibile richiedere ai leader locali del-­‐ le Porziuncole. La questione del "genere" (in inglese gen-­‐ der) è un incrocio fra una dottrina pseudo-­‐

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scientifica e un bisogno politico, che ha pendentemente dalla differenza sessuale. Il 25 giugno al Senato è stata approvata la fiducia finito col tramutarla in ideologia. La cosa grave è che le Nazioni Unite e, al Governo per il maxiemendamento sulla riforma della scuola che all’art. 16 così recita: “Il piano Nella cultura mass-­‐mediatica il termine è soprattutto, l'Unione Europea hanno spo-­‐ triennale dell’offerta formativa assicura l’atormai egemonico e ha sostituito -­‐ anche sato quest'ideologia del gender, come tuazione dei principi di pari opportunità, pronegli studi internazionali e nelle analisi di un'ideologia ugualitaria, quindi buona, da muovendo la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di sostegno al terzo mondo -­‐ il termine ses-­‐ inserire in tutti gli ordinamenti nazionali. informare e sensibilizzare studenti, docenti e so. Il linguaggio recepisce velocemente i L'Unione Europea ha stabilito sostanziosi genitori sulle tematiche indicate all’articolo 5 cambiamenti e il nostro caso non fa ecce-­‐ finanziamenti per favorire la diffusione comma 2 del Decreto Legge 93”. zione, tanto che questo nuovo significato Andando a leggere il suddetto Decreto Legge dell'ideologia del gender in Europa, il che all’art. 5.2, troviamo nero su bianco ciò che di genere è passato all'interno delle nostre ha significato che chiunque in una Univer-­‐ preoccupa tantissimi genitori: “Obiettivo primaculture. La teoria del gender è una idea sità, in un contesto di ricerca, metta il rio deve essere quello di educare alla parità che sostiene la non-­‐esistenza di una diffe-­‐ termine gender nel suo programma, di-­‐ e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il renza biologica tra uomini e donne de-­‐ venti idoneo a ricevere dei soldi. Questo ruolo sociale, la rappresentazione e il signiterminata da fattori scritti nel corpo, ma ha fatto sì che il termine abbia avuto una ficato dell’essere donne e uomini, ragazzi e che gli uomini e le donne sono uguali da rapida diffusione. Così il termine è diven-­‐ ragazze, bambine e bambini (…) sia attraverso la formazione del personale della scuola e ogni punto di vista; c'è quella differenza tato familiare; poi è molto chic perché è dei docenti, sia mediante l’inserimento di un morfologica, ma non conta niente. Invece un termine inglese, moderno; non si dice approccio di genere nella pratica educativa”. la differenza maschile/femminile è una più differenze sessuali, che ricordano il differenza esclusivamente culturale, cioè sesso, archetipo della Creazione, gender è tocrazia, se cancelliamo tutto. Oggi, inve-­‐ gli uomini sono uomini perché sono edu-­‐ molto più carino, alla moda. Uno si sente ce, questa utopia dell'uguaglianza ha pre-­‐ cati da uomini, le donne sono donne per-­‐ parte di un mondo avanzato, moderno, se so strade diverse: secondo la teoria del ché sono educate da donne. lo usa; anche all'interno del mondo catto-­‐ gender, l'umanità non è divisa tra maschi Se non ci fossero queste costruzioni cultu-­‐ lico. Lo usano tutti. La diffusione è avve-­‐ e femmine, ma l'umanità è fatta di indivi-­‐ rali non ci sarebbero differenze tra donne nuta anche nelle nostre Regioni: nei do-­‐ dui che scelgono chi vogliono essere. e uomini e il genere umano sarebbe fatto cumenti delle Regioni si usa "famiglie" Questa utopia dell'uguaglianza è anche di persone uguali. In tal modo la sessualità invece che famiglia e parentalità. Trovia-­‐ quella che sta dietro l'eugenetica: se nes-­‐ viene dissociata dalla personalità, non mo la parola genere ovunque e le persone suno è malato, siamo tutti uguali, tutti viene naturalmente connessa con la co-­‐ che la usano non sanno tutta la storia: che sani, tutti felici. struzione di una persona. cosa è il genere, il pericolo che rappresen-­‐ Il successo di questa omologazione è an-­‐ ta e il tipo di categoria che usano. Se osserviamo la realtà vicina a noi, in che legato al crollo delle ideologie tradi-­‐ effetti oggi i ragazzi e le ragazze tenden-­‐ zionali, al riempimento di un vuoto dopo il Ma andiamo al problema sollevato dai zialmente sono educati nello stesso iden-­‐ crollo del muro di Berlino. Si introduce genitori e non solo nella manifestazione tico modo e i genitori si vergognano un così il cambiamento di termini: parentalità del 20 giugno. Siccome la teoria del gen-­‐ po' se dicono alla figlia cose diverse che al invece di genitori, perché genitori sono der afferma che la differenziazione ses-­‐ figlio, anche se in realtà i ragazzi e le ra-­‐ padre e madre, invece parentalità è una suale è un faCo culturale dovuto princi-­‐ gazze hanno esigenze diverse, problemi parola strana; parole che cancellano la palmente alla famiglia per cui un bambi-­‐ diversi, incontrano ostacoli diversi. Si è differenza sessuale e che vorrebbero dire no maschio è tale perché i genitori lo imposta la tendenza a negare le differen-­‐ che esistono solo dei nuclei sociali che vestono da maschio, lo traCano da ma-­‐ ze, fino al punto che giorni fa il Garante possono assomigliare alla famiglia, indi-­‐ schio e viceversa per le femmine, e peg-­‐ per la Pubblicità ha san-­‐ zionato una nota marca Foto di una pagina interna dei libre0 (vedi immagine nella pagina accanto) distribui7 ai bambini nelle scuole italiane. di pannolini perché ave-­‐ va mandato in onda nel-­‐ le reti nazionali uno spot sulla propria produzione di pannolini per bambini differenziati per sesso, visto che i maschietti hanno una conformazio-­‐ ne fisiologica diversa dalle femminucce. Ma ciò è considerato politi-­‐ camente scorretto, fuori-­‐ allineamento gender! Prima l'idea era di essere uguali se cancelliamo la proprietà privata, le dif-­‐ ferenze sociali, la meri-­‐ 6

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gio ancora fa la Chiesa con quella conce-­‐ zione arcaica che Dio ha creato l’uomo maschio e femmina… allora bisogna edu-­‐ care i bambini al gender nelle scuole, l’unico luogo dove i bambini non sono soCo l’influenza dei genitori né delle religioni. Qui gli si insegna, anche me-­‐ diante libri di favole e giochi intera?vi che in verità loro possono scegliere chi essere al di la di ciò che in famiglia li fan-­‐ no sen;re. Tu non devi essere per forza maschio o femmina e non ; devi com-­‐ portare di conseguenza come ; stanno educando in famiglia, ma puoi essere quello che vuoi e che sen;. Al di là delle implicazioni socio-­‐politiche di un tale indottrinamento forzato, fatto passare per progetto antiomofobia, è una evidenza scientifica la ricaduta negativa in chiave psicologica nel processo evolutivo del bambino. La confusione ingenerata circa la propria identità sessuale è gioco-­‐ forza che ingeneri inclinazioni e atteggia-­‐ menti omosessuali e transessuali dalla più tenera età fino ad avere delle concrete implicazioni nel processo di maturazione psico-­‐sessuale nell’età dell’adolescenza. A tutto ciò la piazza ha voluto far sentire tutto il proprio dissenso. Così come dis-­‐ sente dalla proposta di legge contro l’omofobia in discussione in Parlamento per la quale manifestare la propria contra-­‐ rietà rispetto a questa ideologia così co-­‐ me, al contrario, affermare che l’uomo è distinto in maschio e femmina secondo il proprio sesso oppure ancora che il matri-­‐ monio è l’unione di un uomo e una donna è punibile con il carcere. Ciò varrebbe per tutti e in qualunque sede, anche i per i

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Qui un estra:o delle linee-­‐guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’educazione sessuale in Europa per i bambini da zero a qua:ro anni.

preti che predicano queste cose nelle chiese. In Francia, per esempio, dove la Legge contro l’omofobia è stata approvata da tempo, indossare una maglietta della Manif-­‐pour-­‐tout in cui è rappresentata la sagoma di una famiglia con una mamma e un papà e due figli maschio e femmina (vedi l’immagine di apertura) è un reato punito anche con il carcere perché ritenu-­‐ ta come apologia di omofobia! Infine, è da evidenziare che l’opposizione all’ideologia gender non proviene solo dall’ambiente cattolico, ma abbraccia an-­‐ che altre religioni e confessioni religiose, atei, scienziati e psicologi e perfino omosessuali, soprattut-­‐ to quelli cresciuti nell’ambito di unioni civili omosessuali. Ed è una opposizione a livello plane-­‐ tario visto che l’ONU, sollecita-­‐ to da buona parte dei paesi occidentali, sta tentando di imporlo a tutti i paesi, masche-­‐ rando l’ideologia nei suoi vari programmi di sostegno inter-­‐ nazionale alla salute come ai diritti delle donne e dei fanciul-­‐ li, all’istruzione e così via. Concludiamo, pertanto, con quanto Papa Francesco ha scritto a proposito di questa ideologia nella sua recentissi-­‐ ma enciclica Laudato sì: «L’eco-­‐

logia umana implica anche qualcosa di molto profondo: la necessaria relazione della vita dell’essere umano con la legge morale inscritta nella sua propria natura, relazione indispensabile per poter creare un ambiente più dignitoso. Affermava Benedetto XVI che esiste una “ecologia dell’uomo” perché “anche l’uomo possie-­‐ de una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere”. In questa linea, bisogna riconoscere che il nostro corpo ci pone in una relazione diretta con l’ambiente e con gli altri esseri viventi. L’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato. Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è essenziale per una vera ecolo-­‐ gia umana. Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere sé stessi nell’incontro con l’altro diverso da sé. In tal modo è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio creatore, e arricchirsi reci-­‐ procamente. Pertanto, non è sano un at-­‐ teggiamento che pretenda di cancellare la differenza sessuale perché non sa più con-­‐ frontarsi con essa». (L.S. 155) 7


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CALENDARIO MGF ADORAZIONE GIOVANI - JESUS

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Marineo: 1 Luglio - H 21.00 Catania: 2 Luglio - H 20.30 Palermo: 8 Luglio - H 21.00 Catenanuova: 16 Luglio - H 19.30 Enna Bassa: 23 Luglio - H 20.30 Noto: 23 Luglio - H 21.00 Pedara: 27 Luglio - H 20.30 Paternò: 30 Luglio - H 19.30

Lo scorso 25 giugno il Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, Mons. Rosa-­‐ rio Gisana, ha presieduto a Pergusa l’AdorAzione Giovani felice di aver parte-­‐ cipato ad un genuino incontro di evangelizzazione e preghiera in una chiesa colma di giovani, famiglie e anche extracomunitari. Grazie, Don Rosario!

ICO IL VANGELO PER AM Non si può essere discepoli-­‐missionari di Gesù senza co-­‐ noscerlo approfonditamente. E questa conoscenza auten-­‐ ;ca, avulsa da ogni interpretazione sen;mentalista ed emo;va, fai-­‐da-­‐te, ci è data dai quaCro Vangeli che la Chiesa da sempre custodisce gelosamente come il suo tesoro più prezioso. San Francesco vedeva nel Vangelo la persona vivente di Gesù Cristo che solo può permeCere all’uomo di conformarsi a Lui. E, d’altro canto, non si può annunciare Gesù senza conoscerlo. Egli, infa?, come dice il documento conciliare Dei Verbum, ha parlato a noi, nella pienezza dei tempi, con ges; e parole in;mamente uni;, che solo i Vangeli ci hanno trasmesso. Essi, inoltre, sono la Parola di Dio dalla quale unicamente viene la fede e la salvezza, poiché, come afferma tuCo il Nuovo Testamento, la fede viene dall’ascolto della Buona No;zia di Gesù.

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Abbiamo, dunque, vissuto nei quaCro incontri in ogni sin-­‐ gola zona dove si è tenuto il Corso, non solo una esperien-­‐ za di conoscenza “intelleCuale” o “spirituale” che sia, ma anche ciò che è alla base della missione di ogni singolo membro del ProgeCo Discepoli. La nostra missione france-­‐ scana è annunciare Gesù Cristo che parla e opera aCraver-­‐ so il suo Vangelo. E come i quaCro evangelis; ci conduco-­‐ no a Gesù per sperimentare la sua misericordia salvifica, così ogni discepolo-­‐missionario deve a sua volta diventare Vangelo vivente per portare altri a Gesù, tes;moniando e annunciando l’unico e immutabile Vangelo di sempre.

CENTRO REGIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE OFM CONV.

“L’ignoranza delle ScriCure -­‐ scriveva san Girolamo -­‐ è ignoranza di Cristo”. Pertanto questo Corso rappresenta lo step necessario e indispensabile per poter accedere alla seconda tappa del Programma Forma;vo dedicato alla missionarietà che è, appunto, annuncio di Gesù Cristo.

mgf-sicilia-on-line www.mgfsicilia.org il sito web ufficiale

Convento S. Maria della Dayna Salita San Francesco 90035 Marineo Tel: 091 8725133 segreteria@mgfsicilia.org

Un grazie di cuore a tu? i giovani che con non pochi sacri-­‐ fici sono sta; fedeli in ques; mesi nel partecipare a tu? gli incontri programma;, ma felici per aver potuto cono-­‐ scere e apprezzare più da vicino e approfonditamente il Gesù a cui hanno affidato la propria vita.

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Newsletter - Luglio 2015


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