Aprile 2014

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Newsletter Mensile TURISTI ESISTENZIALI FAI-DA-TE? Se non si mette mano ad un serio, perseverante e fecondo cammino di crescita spirituale, in una comunità evangelizzata ed evangelizzatrice, si rischia di diventare solo dei cristiani erranti che, girando attorno a sé stessi, fanno morire la Nuova Vita che il Signore ci dona insieme alle sue promesse. Pagina 1

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RINATI DALL’ALTO Al Corso Nuova Vita cinquanta giovani da tutta la Sicilia hanno sperimentato la gioia di rinascere in Cristo per la potenza dello Spirito. Pagina 4

A CENA CON GESÙ Sabato 29 marzo, per la prima volta, anche i porziuncolini di Roma hanno proposto ai loro amici una Cena-Incontro HD. Pagina 8

GRACIAS Per il pomeriggio del 25 aprile sono invitati a Palermo tutti i fedeli e i gruppi ecclesiali delle comunità francescane dell’isola per ringraziare il Signore dell’erezione a Provincia della missione del Messico. Pagina 10 BACHECA MGF Tutti gli appuntamenti MGF per il mese di Aprile. Pagina 10

TURISTI ESISTENZIALI FAI-DA-TE? Se non si mette mano ad un serio, perseverante e fecondo cammino di crescita spirituale, in una comunità evangelizzata ed evangelizzatrice, si rischia di diventare solo dei cristiani erranti che, girando attorno a sé stessi, fanno morire la Nuova Vita che il Signore ci dona insieme alle sue promesse. Papa Francesco ha la capacità di rendere con immagini moderne e immediatamente com-­‐ prensibili il Vangelo di sempre. È forse questo l’aspe=o che gli ha procurato tanta popolari-­‐ tà, simpa?a, a=razione anche da parte dei lontani e dei non creden?. Alle orecchie di Newsletter - Aprile 2014

mol?, anche cris?ani pra?can? di lungo cor-­‐ so, sembra che dica chissà quali novità, inve-­‐ ce mi ritrovo ad ascoltare il Vangelo di sem-­‐ pre de=o con parabole nuove e a=uali. Così, accingendomi a scrivere la riflessione di apertura di questa newsle=er, mi sono im-­‐

ba=uto nell’omelia quo?diana di Papa Fran-­‐ cesco, quella di oggi (mentre scrivo) 31 mar-­‐ zo, proprio all’indomani del Corso Nuova Vita che, insieme ai giovani dell’equipe della Scuola di Evangelizzazione, ho dire=o per cinquanta giovani a Pergusa. 1


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Uno dei problemi e che rappresenta la massima preoccupazione di un padre (nel nostro caso di un “padre” spirituale) che vede nascere un “figlio” alla vita (nel nostro caso alla “vita nuova”) è il suo futuro. Così, di solito, al Corso Nuova Vita concludo, tra l’altro, manifestando la preoccupazione per l’alto tasso di “mortalità infan?le” che miete numerose viSme tra i partecipan? nei mesi successivi l’esperienza. E questo perché non si me=e mano ad un serio, perseverante e fecon-­‐ do cammino di crescita spirituale in una comunità evangelizzata ed evangelizzatrice, come per esempio sono le Porziuncole del nostro Proge=o Discepoli. Ecco perché mi hanno particolarmente colpito le parole e le imma-­‐ gini dell’omelia di Papa Francesco che commenta la Parola della liturgia di questo lunedì della quarta settimana di quaresima: «Ci sono cristiani che si fidano delle promesse di Dio e le seguono lun-­‐ go l’arco della vita. Poi vi sono altri la cui vita di fede ristagna e altri ancora convinti di progredire e che invece fanno solo del “turismo esistenziale”».

Riporto testualmente, con un veloce taglia-­‐e-­‐incolla, il riassunto di quanto pronunciato dal Papa dall’agenzia di stampa della Santa Sede news.va: «Papa Francesco dis?ngue fra tre categorie di creden?, accomunate dal sapere che la vita cris?ana è un i?nerario ma diver-­‐ gen? nel modo di percorrerlo o non percorrerlo affa=o. Anzitu=o, spiega il Papa rifacendosi al brano di Isaia della prima Le=ura, Dio sempre “prima di chiedere qualcosa, prome=e”. La sua promessa è quella di una vita nuova e di una vita di “gioia”. Qui, afferma, c’è il “fondamento principale della virtù della speranza: fidarsi delle pro-­‐ messe di Dio” – sapendo che Lui mai “le delude” – e c’è l’essenza 2

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della vita cris?ana, cioè “camminare verso le promesse”. Poi, ricono-­‐ sce, ci sono anche altri cris?ani che hanno “la tentazione di fermar-­‐ si”: “Tan? cris?ani fermi! Ne abbiamo tan? dietro che hanno una debole speranza. Sì, credono che ci sarà il Cielo e tu=o andrà bene. Sta bene che lo credano, ma non lo cercano! Compiono i comanda-­‐ men?, i preceS: tu=o, tu=o… Ma sono fermi. Il Signore non può fare di loro lievito nel suo popolo, perché non camminano. E questo è un problema: i fermi. Poi, ci sono altri fra loro e noi, che sbagliano la strada: tuS noi alcune volte abbiamo sbagliato la strada, quello lo sappiamo. Il problema non è sbagliare di strada; il problema è non tornare quando uno si accorge che ha sbagliato”. Il modello di chi crede e segue ciò che la fede gli indica è il funzionario del re descritto nel Vangelo, che chiede a Gesù la guarigione per il figlio malato e non dubita un istante nel mettersi in cammino verso casa quando il Maestro gli assicura di averla ottenuta. All’opposto di quest’uomo, afferma Papa Francesco, c’è invece forse il gruppo “più pericoloso”, in cui ci sono coloro che “ingannano se stessi: quelli che camminano ma non fanno strada”: “Sono i cristiani erranti: girano, girano come se la vita fosse un turismo esistenziale, senza meta, senza prendere le promesse sul serio. Quelli che girano e si ingannano, perché dico-­‐ no: ‘Io cammino!’. No, tu non cammini: tu giri. Gli erranti… Invece, il Signore ci chiede di non fermarci, di non sbagliare strada e di non girare per la vita. Girare la vita... Ci chiede di guarda-­‐ re le promesse, di andare avanti con le promesse co-­‐ me quest’uomo, come que-­‐ st’uomo: quell’uomo cre-­‐ dette alla parola di Gesù! La fede ci mette in cammino verso le promesse. La fede nelle promesse di Dio”. La “nostra condizione di peccatori ci fa sbagliare di strada”, riconosce Papa Francesco, che però assicu-­‐ ra: “Il Signore ci dà sempre la grazia di tornare”: “La Quaresima è un bel tempo per pensare se io sono in cammino o se io sono troppo fermo: conver??. O se io ho sbagliato strada: ma vai a confessar? e ri-­‐ prendi la strada. O se io sono un turista teologale, uno di ques? che fanno il giro della vita ma mai fanno un passo avan?. E chiedo al Signore la grazia di ri-­‐ prendere la strada, di me=erci in cammino, ma verso le promesse”». Io non avrei saputo dire meglio lo stesso conce=o. non affrontare la vita nuova che Cristo ? ha donato da turista fai-­‐da-­‐te, girando a=or-­‐ no a te stesso, a ciò che tu pensi, a ciò che tu giudichi il meglio per te, ai tuoi progeS e ai tuoi sogni…, piu=osto, come ? propone Gesù stesso, lascia tu=o e come discepolo fedele “vieni e seguimi!”. fra’ Saverio BenenaNewsletter - Aprile 2014


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VISION Il Disciples Project vuole essere il terreno fertile che il Signore cerca per poter piantare il buon seme dell’evangelizzazione. Come ogni contadino, anche se ci troviamo dinanzi un terreno arido, crediamo che dopo aver arato, seminato, irrigato e coltivato, certamente raccoglieremo. Il Disciples Project tende perciò a preparare validi seminatori della Parola di Salvezza, che crescendo alla scuola di Gesù come suoi discepoli, siano capaci di evangelizzare i propri coetanei con la potenza dello Spirito Santo e renderli, a loro volta, capaci di fare altrettanto. Con ciò vogliamo rispondere all’appello fatto ai giovani da parte di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI per la nuova evangelizzazione. Dio ha un progetto di Salvezza per l’umanità e questo progetto vogliamo fare nostro e condividere con altri giovani per un futuro pieno di Speranza.

MISSION Formare formatori di discepoli, come Gesù, come gli apostoli... come san Francesco. Consapevoli che il Signore non sceglie chi è capace, bensì rende capace chi sceglie, offriamo ai giovani che vogliono rendersi disponibili per la nuova evangelizzazione tutti gli strumenti necessari affinché, mentre crescono alla scuola di Gesù sull’esempio di Francesco d’Assisi, possano testimoniarLo ai propri coetanei e condurli a Lui per iniziare una Nuova Vita in Cristo e nella Chiesa, formando, se già non esistono, gruppi di giovani con una nuova mentalità evangelica ed evangelizzatrice.

METODO Ri‐fondazione della fede dei giovani e formazione mediante i Corsi della Scuola di Evangelizzazione. Formazione al Discepolato, mediante una conversione continua centrata su un rapporto personale con il Cristo vivente, la partecipazione alla vita della Chiesa e il sistema delle Porziuncole. Formazione all’evangelizzazione, sviluppando e condividendo efficacemente il cuore del messaggio evangelico e la propria testimonianza di fede, poiché si impara ad evangelizzare evangelizzando. Formazione alla Leadership, mediante appositi Corsi e l’esperienza graduale sul campo sostenuta da altri giovani leader della propria zona.

EFFICACIA L’efficacia del Disciples Project è assicurata dal fatto che: ‐ il metodo è ampiamente sperimentato; ‐ non occorrono missioni popolari o “missionari” esterni o specializzati; ‐ bastano solo quattro giovani del luogo che abbiano una fede ben radicata in Cristo (che possono sperimentare nei nostri Corsi Nuova Vita) e che vogliono sinceramente portare alla fede in Cristo i coetanei della propria città.

CENTRO REGIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE OFM CONV. www.mgfsicilia.org

Convento S. Maria della Dayna Salita San Francesco - 90035 Marineo Tel: 091 8725133 segreteria@mgfsicilia.org


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Al Corso Nuova Vita, tenutosi a Pergusa a fine Marzo, cinquanta giovani da tutta la Sicilia hanno sperimentato la gioia di rinascere in Cri-­‐ sto per la potenza dello Spirito Santo

RINATI DALL’ALTO «Invito ogni cris?ano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro perso-­‐ nale con Gesù Cristo o, alme-­‐ no, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è mo?vo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, per-­‐ ché nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore. Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspe=ava il suo arrivo a brac-­‐ cia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: «Signore, mi sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amo-­‐ re, però sono qui un’altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di te. Risca=ami di nuovo Signore, acce=ami ancora una volta fra le tue braccia redentrici». Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perdu?! Insisto ancora una volta: Dio non si stan-­‐ ca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare «se=anta volte se=e» (Mt 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona se=anta volte se=e. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nes-­‐ suno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infi-­‐ nito e incrollabile. Egli ci perme=e di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può res?tuirci 4

la gioia. Non fuggiamo dalla risur-­‐ rezione di Gesù, non diamoci mai per vin?, accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che ci spinge in avan?!» (Pa-­‐ pa Francesco, Es. Ap. Evangelii Gaudium, 3) A questo invito, a=ualizzato dalla Scuola di Evangelizzazione MGF con la proposta del Corso Nuova Vita, hanno risposto cinquanta giovani provenien? da tu=a la Sicilia i quali hanno potuto speri-­‐ mentare l’infinito amore misericordioso di Dio, rivelatoci in Cristo Gesù e offertoci mediante l’effusione dello Spirito Santo. È proprio vero -­‐ e ques? cinquanta giovani lo possono tes?monia-­‐ re insieme alle cen?naia di giovani che hanno partecipato alle pre-­‐ ceden? edizioni di questo Corso -­‐ che «la gioia del Vangelo riempie Newsletter - Aprile 2014


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nostro essere più vero. Lì sta la sorgente dell’azione evangelizza-­‐ trice. Perché, se qualcuno ha accolto questo amore che gli ri-­‐ dona il senso della vita, come può contenere il desiderio di comunicarlo agli altri?» (E.G., 6) Sì, l’esperienza viva, concreta e personale con l’amore di Dio è il contenuto e l’obieSvo del Corso Nuova Vita che da oltre cinque anni il Movimento Giovanile Francescano propone ai giovani e grazie al quale si è sviluppato il Proge=o Discepoli che offre ai rina? a nuova vita l’ambiente e gli strumen? ido-­‐ nei per alimentare, far crescere e per tes?moniare quo?dia-­‐ namente la presenza dell’amore di Dio in ciascuno di essi, nella Chiesa e nel mondo. Per ques? nostri ama? fratelli e sorelle in Cristo, ul?mi di una lunga serie di giovani che hanno risposto alla chia-­‐ mata del Signore, facciamo nostri l’au-­‐ gurio e la speranza del Papa e di tu=a la Chiesa che questo nostro mondo possa ricevere la Buona No?zia che è il Vangelo non da evangelizzatori tris? e scoraggia?, impazien? e ansiosi, ma da ministri del Vangelo la cui vita irradii fervore, che abbiano per primi ricevuto in loro la gioia del Cristo. (cfr. E.G., 10)

il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono libera? dal pecca-­‐ to, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (E.G., 1). Ciò non si realizza solo per chi vive da tempo o da sempre lontano da Cristo e la sua Chiesa, ma anche per mol?ssimi cris?ani cosiddeS “pra?can?” che pur dicendo di credere in Gesù non ne sperimentano la presenza viva e vivificante nella propria esistenza oppure hanno relegato Gesù a un personaggio della storia passata che ha semplicemente lasciato un buon esempio da imitare e degli insegnamen? morali da me=ere in pra?ca, senza alcuna relazione perso-­‐ nale con Lui. Come ancora scrive il Papa all’inizio della sua Esortazione Apostoli-­‐ ca, mol? creden? cadono così in una vita chiusa nei propri interes-­‐ si, «e si trasformano in persone risen?te, scontente, senza vita». Ma «questa non è la scelta di una vita degna e piena, questo non è il desiderio di Dio per noi, questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto» (E.G., 2). «Solo grazie a quest’incontro – o reincontro – con l’amore di Dio, che si tramuta in felice amicizia, siamo risca=a? dalla nostra co-­‐ scienza isolata e dall’autoreferenzialità. Giungiamo ad essere pie-­‐ namente umani quando siamo più che umani, quando permeSa-­‐ mo a Dio di condurci al di là di noi stessi perché raggiungiamo il Newsletter - Aprile 2014

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La testimonianza “a caldo” di Ily dell’esperienza appena vissuta a Pergusa con il Corso Nuova Vita.

UN ABBRACCIO! Tutto è iniziato circa un anno e mezzo fa quando io, per scelta, ho inizia-­‐ to a rivedere il mio stile di vita poiché mi ero resa conto che qualcosa non andava, o meglio, mancava qualcosa, quel qualcosa che l’avreb-­‐ be resa diversa e completa. Ho conosciuto dei fratelli che mi hanno portato verso una luce nuova e mi sono affidata alla mia comunità con la quale ho ritrovato la via del Signore. Mi sono sempre ritenuta una perfetta cristiana, religiosa, credente, rispettosa verso le leggi mandate da Dio. Pensavo c h e p e r e s s e r e perfetta agli occhi del Signore bisognava sem-­‐ plicemente recitare quelle quattro formule che conoscevo e rispondere alla domanda: Sei credente? con un “Si, sono credente”. Successivamente a questa ripresa del mio cammino verso il Signore, con?nuo a conoscere altri fratelli, fratelli che io ritengo speciali, fra-­‐ telli che mi hanno proposto una nuova esperienza di vita, di amore, di salvezza, di spiritualità. Così mi ritrovo a far parte della Porziunco-­‐ la. Inizialmente mi trovavo all’esterno di questa realtà ed in silenzio e grazie alla tes?monianza di altri fratelli cercavo di assimilare qualco-­‐ sa, di capire che cosa fosse questo cammino e sopra=u=o di che cosa fosse fa=o. E passato poco tempo dalla mia osservazione non-­‐partecipante e mi sono ritrovata anche io totalmente dentro a questo cammino. Adesso lo vivo in prima persona, ne faccio parte e sono con?nuamente a dire=o conta=o con Lui, il Signore. La Porziuncola rappresenta la svolta! L’inizio di tu=o quanto! L’inizio del mio primo incontro con il Signore. Io credevo di essere già arriva-­‐ ta, credevo di aver già incontrato il Signore e invece non era così, mancava ancora quel qualcosa che mi avrebbe permesso di dire “Ho visto il Signore!”. E così arrivò la proposta di partecipare al Corso Nuova Vita , un ?tolo che dice già tu=o: Nuova Vita, verso una Nuova Vita, l’inizio di una Nuova Vita. Inizialmente non capivo bene di che cosa potesse essere fa=a una nuova vita. Per chi come me si trova -­‐ e siamo in tan? -­‐ troppo lega? agli aspeS materiali che la vita quo?diana ci pone di-­‐ nanzi, è difficile pensare che la nuova vita potesse essere fa=a total-­‐ mente della presenza del Signore. Sì, la nuova vita è questo! Io e il Signore, noi e il Signore. Prima di scoprire e portare il Signore nella mia vita, pensavo tra me e me: ma il Signore non c’è, nel Signore ci credo, ma se non lo vedo, non lo tocco con le mie mani e non posso parlargli faccia a faccia, come può far mai parte della mia vita. Io sono abituata a vedere corpi faS di carne che si muovono a=orno a me, che mi toccano, che han-­‐ no orecchie per sen?rmi e bocca per parlarmi. Ebbene, ero totalmen-­‐ 6

te fuori strada. Non è così che bisogna parlare del Signore. Il Signore è più presente di quanto noi possiamo credere ed immaginare. Ecco perché il corso Nuovo Vita è stato la vera svolta nella mia vita. Ho parlato spesso di svolte, ma questa posso dire che sia stata la prima e vera unica svolta, perché mi ha donato ciò che altre esperienze non sarebbero mai state in grado di darmi. Mi ha donato il Signore in pri-­‐ ma persona, mi ha donato e lasciato il suo amore, la sua dolcezza, la sua pazienza, la sua gioia, il suo dolore, la sua forza. Un sacco di cose messe insieme che ancora devo scindere e tastare una per una. È ancora passato un giorno da questa meravigliosa esperienza di Vita, di Vita insieme al Signore, ma già sento il calore e la pesantezza di qualcosa che mi riempie e non mi fa sen?re sola: è una pesantezza piacevole, una pesantezza che si traduce con un “Io ci sono e sono sempre qui accanto a te, non ? lascio sola e ci sarò con te nella gioia e nel dolore; se solo tu ? fidi di me possiamo essere degli oSmi compagni di vita insieme”. Queste sono state le parole che il Signore mi ha de=o in ques? giorni e che ora so mi ripeterà sempre. Ho lasciato in ques? giorni passa? a Pergusa la vecchia persona che ero. Sicuramente mi porto ancora dietro qualche piccolo pezzo della mia bru=a corazza che ho depositato ai piedi del Signore, ma non tu=o avverrà velocemente e subito,bensì con il tempo, con la fede nel Signore; con la sua forza, la sua misericordia io mi sento che ce la farò e affronterò tu=o ciò che ci sarà d’affrontare. Prima ero molto sceSca di fronte a tu=o questo. Spesso ho messo in discussione il Signore e il suo amore. Sicuramente capiterà che la tentazione si rifarà presente, ma non mi sento di avere paura come quella che provavo prima, non mi sento di dover avere paura perché il Signore saprà come riportarmi da lui, saprà come farmi rialzare e io non avrò paura di tendergli le mani e farmi aiutare. Prima non pensa-­‐ vo questo. Avevo ?more del Signore, sapevo che sbagliavo sempre, che ero pronta a cadere in tentazione in ogni momento e allora te-­‐ mevo il suo giudizio, la sua punizione, come un padre fa con i suoi figli sulla terra. Avevo paura di avvicinarmi a lui ogni qualvolta sba-­‐ Newsletter - Aprile 2014


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gliavo, ma nello stesso tempo mi sen?vo ancor più male quando mi avvicinavo a Lui credendo di non aver sbagliato, credendo di essere stata perfe=a. Era come se Lui non mi volesse lo stesso e non ne capivo il perché ; pensavo che solo se fossi stata perfe=a ai suoi occhi mi avrebbe acce=ata. Ma non era nemmeno così. Non capivo come si doveva essere ai Suoi occhi. Perché perfe=a non mi voleva, sbaglia-­‐ ta e sporca secondo il mio modo di pensare non mi acce=ava e così ho iniziato a stare male, a piangere ogni giorno con i miei fratelli, a torturami di sensi di colpa, offese e accuse verso me stessa. Si, è ve-­‐ ro, poche volte mi è capitato di fare del male agli altri o, meglio, lo credevo. Ma facendo male a me stessa non mi sono resa conto che stavo ferendo il Signore. In ques? giorni ho de=o basta. Ho accantonato tu=o ciò e per la pri-­‐ ma volta ho chiuso la bocca ed ho aperto le mie orecchie e il mio cuore ed ho lasciato parlare il Signore. Ecco cosa mi mancava: dove-­‐ vo tacere e sme=erla di me=ere bocca su cose più grandi di me, su cose in cui io non avevo il diri=o di parlare perché solo Lui poteva dare le risposte alle mie domande e ai miei tormen? e paure. Il sen?rmi sbagliata, inadeguata, bru=a, invecchiata, incapace, sola, sorda, cieca, muta, insoddisfa=a, senza forza, mi impedivano di aprire la porta del mio cuore al Signore, mi impedivano di sen?rlo e ascoltar-­‐ lo, poiché ciò che pensavo io di me stessa ritenevo che lo pensassero gli altri e Lui in par?colare. Non ritenevo minimamente che Lui potes-­‐ se acce=armi così come sono, anche se sono bru=a e sbaglio sempre. Perché non acce=avo il suo perdono, volevo a tuS i cos? che lui mi punisse, mi mor?ficasse, mi lasciasse sola come facevo io. Non riusci-­‐ vo ad acce=are che Lui potesse amarmi anche così. Non ho mai lascia-­‐ to fare a Lui, ho sempre fa=o io da sola, sono stata una regina assolu-­‐ ta della mia vita e non ho mai pensato che su di me ci potesse essere un Re che poteva aiutarmi in tu=o, sopra=u=o a salvarmi. Adesso ho capito che non è assolutamente così. Lui c’è, è accanto a noi, ma se noi rimaniamo con gli occhi chiusi non lo vediamo. Se non ci liberiamo di tu=o quello che ci allontana da Lui non possiamo ve-­‐ derlo, non perché Lui non si fa vedere, perché ci odia, ma perché sia-­‐ mo noi che meSamo un muro davan? a Lui e allora crediamo che non c’è, che non vuole farsi vedere, che se ne sta in disparte, che non fa niente per aiutarci. Ecco questo è quello che io provavo prima di aver incontrato il Signore o, meglio, prima di abba=ere quel muro pieno di muffe che mi ero creata innanzi. Ho de=o basta, un basta che possia-­‐

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mo dire tuS; mi sono riempita di coraggio ed ho bu=ato giù quel mu-­‐ ro che mi impediva di vedere il mio Gesù. Quando l’ho fa=o è stata una gioia che non so spiegare qui a parole, posso cercare di descriver-­‐ la come un ABBRACCIO. Si apre la porta, si abba=e il muro, e si ab-­‐ braccia la Persona che sta dall’altra parte. La mia Vita sta cambiando e spero di avere sempre questa forza, tena-­‐ cia e determinazione che sto sentendo in ques? giorni. Le ho già spe-­‐ rimentate e mi sono sen?ta bene, libera. Adesso, tornandomene a casa, dovrò solo rivedere ogni singola parte della mia vita e ricostruire tu=o, pezzo per pezzo, ma con un par?colare indispensabile: ci sarà il Signore che dirigerà i miei lavori. E ciò che ho appreso in ques? giorni è che senza di Lui non possiamo fare nulla, siamo una sua appendice, dipendiamo da Lui al cento per cento e non dobbiamo avere paura di amme=erlo perché solo così vivremo liberi e felici, senza di Lui nulla fru=erà nella nostra vita, perché una vita senza il Signore è una vita senza fruS, ma solo alberi infecondi. Io ho capito che non voglio più essere un albero senza fruS e per questo affido a Lui la mia vita per-­‐ ché solo così potrà fruSficare; da sola non posso farcela, non posso realizzare nulla senza di Lui, ho bisogno della sua presenza con?nua perché con Lui non potrà mai accadermi nulla di male. Lui, Gesù, vuo-­‐ le solo il mio Bene: Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto fru0o, perché senza di me non potete far nulla. (Gv 15,5)

UNA NUOVA PORZIUNCOLA A ENNA Dopo oltre tre mesi di formazione, curata dai Leader delle Porziuncole di Pergusa, è nata uffi-­‐ cialmente a Marzo una nuova Porziuncola nel-­‐ l’ennese. Il nucleo iniziale, composto da cinque giovani della Parrocchia di S. Lucia in Enna-­‐Bassa, si è cos?tuito non solo per il desiderio di vivere un approfondito discepolato da parte di ques? giovani, ma anche per l’interessamento e il sup-­‐ porto aSvo del Parroco, don Mario Saddemi e il diacono suo collaboratore don Mimmo Cardaci. Auguriamo ai nuovi giovani leader della neonata Porziuncola, Paolo Bruno (nella foto in ginocchio accanto a Marianna) e Rosa Truscia (nella foto l’ul?ma a dx), di poter essere delle vere guide per i fratelli e le sorelle che il Signore gli me=erà ac-­‐ canto, con il loro esempio di vita cris?ana e il loro entusiasmo nell’annunciare ogni giorno l’amore di Dio in Cristo Gesù. Il Signore li colmi della sua grazia per portare a compimento l’opera che ha iniziato in loro chiamandoli al discepolato. Newsletter - Aprile 2014

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Sabato 29 marzo, presso il convento “Ss. XII Apostoli”, sede della Curia Generale dei FraG Minori Conventuali, per la prima volta anche i porziuncolini di Roma hanno proposto ai loro amici una Cena-­‐Incontro HD.

A CENA CON GESÙ Anche a Roma i giovani del Movimento Giovanile Francescano hanno cominciato a realizzare gli Incontri HD. Sabato 29 marzo, infaS, in una sale=a del convento “Ss. XII Apostoli”, sede della Curia Generale dei Fra? Minori Conventuali, per la prima volta an-­‐ che i porziuncolini di Roma si sono lancia? in questa nuova avven-­‐ tura: invitare e accogliere alcuni dei loro fratelli, amici o colleghi per una cena fraterna e un momento di preghiera e di annuncio kerigma?co della fede. Come inizio non c’è male: anzi, è andata proprio bene! Eravamo 22 i partecipanti a quest’esperienza: 7 porziuncolini e 15 ospiti, dei quali alcuni già partecipanti all’AdorAzione Giovani che mensilmente vi-­‐ viamo presso la Basilica dei Ss. XII Apostoli, ed altri “nuovi”. Si è crea-­‐ to fin da subito un clima di fraternità profonda e di disponibilità al-­‐ l’ascolto e all’incontro con Dio, anche tramite il fratello e la sorella. La preparazione immediata è cominciata nel primo pomeriggio: ogni “equipe” di servizio all’interno della Porziuncola si è data da fare, con dedizione e amore, nella realizzazione del proprio compito: al-­‐ cuni in cucina per preparare la cena, altri a predisporre il luogo. La saletta in cui si è svolto l’incontro è un parlatorio del convento, ma in poche ore si è trasformato in una sala adatta ad ospitare adeguata-­‐ mente i tre momenti dell’incontro: l’accoglienza-­‐aperitivo, la cena, l’incontro di preghiera-­‐ascolto-­‐condivisione. Mentre la preparavamo, è passato il Ministro Generale fra’ Marco Tasca, già assiduo frequen-­‐ tatore dell’AdorAzione Giovani, e si è mostrato compiaciuto di que-­‐ sta iniziativa, condividendo che “con le sole parole non convinciamo 8

nessuno!”, ricor-­‐ d a n d o c i c o s ì l’importanza di questi gesti con-­‐ creti di accoglien-­‐ za e di carità fra-­‐ terna nell’evange-­‐ lizzazione, nel “convincere” gli altri della validità e bontà del Vangelo. Gli ospi? sono arriva? puntuali alle 20.00 e, in piedi, abbiamo cominciato a conoscerci e a ristorarci con l’aperi?vo (rigorosamente analcolico: non è necessario l’alcol per creare un Newsletter - Aprile 2014


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clima di festa…), ascoltando e guardando dei video di rock cris?a-­‐ no, proie=a? su una parete; più di uno ha espresso meraviglia per essere venuto a conoscenza di questo genere di musica, ma so-­‐ pra=u=o per la cura e la dedizione da parte nostra nella prepara-­‐

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biamo ascoltato quello che il Signore voleva dirci, tramite la sua Parola: il brano dell’Ul?ma Cena, poi commentato dal leader della porziuncola; nel PRIMO Incontro HD, abbiamo voluto par?re dall’ULTIMA Cena di Gesù, cioè dalla più importante, per scoprire il senso profondo che Gesù ha a=ribuito alla propria morte, vissuta come dono di sé incondizionato e fedele agli uomini: Gesù è morto e risorto PER TE! È seguita la tes?mo-­‐ nianza coinvolgente di fra Andrew, che dal protestan-­‐ tesimo si è avvicinato alla Chiesa Ca=olica. Abbiamo terminato con la preghiera di intercessione, occasione per ognuno di poter fare esperienza del dialogo fidu-­‐ cioso con Dio, che ascolta le nostre preghiere. Dulcis in fundo… il dolce! Per completare la cena in “dolcezza” e per con?nuare a parlare tra di noi e a fare un primo bilancio della serata: malgrado ci fossi-­‐ mo dilunga? parecchio rispe=o ai tempi previs? (da considerare inoltre il passaggio, proprio in quella not-­‐ te, all’ora legale!), ci si è sen?? accol?, a=esi, ascolta-­‐ ?, ama?… in una parola: A CASA! La casa di Gesù e dei suoi discepoli: House Disciples.

zione della sala: si sono sen?? accol? e ogge=o di a=enzione da parte nostra. Poi ci siamo sedu? a tavola, ognuno vicino a chi l’ha invitato, e abbiamo gustato le pie-­‐ tanze preparate con amore da tre porziunco-­‐ lini, con?nuando a parlare e condividere. Per il terzo momento, ci siamo sedu? a cer-­‐ chio e abbiamo lodato il Signore, nel canto e nella preghiera spontanea, poi ognuno si è presentato e ha condiviso il “perché” della sua partecipazione a questo incontro, quindi ab-­‐ Newsletter - Aprile 2014

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CALENDARIO MGF lermo 16/18 Aprile a Pa e Ritiro vocazional

in evidenza

24/25 April e a Palermo Prove e Anim azione del Gruppo Jubilate

o 25 Aprile a Palerm GRACIAS i ecclesiali della Raduno dei grupp ia OFM COnv. Provincia di Sicil

ADORAZIONE GIOVANI - JESUS

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Enna (Maria SS. La Nuova): 4 Aprile H 20.30 Messina: 11 Aprile - H 19.00 I giovani MGF animeranno, nelle proprie chiese di riferiment o, l’Adorazione Comunitaria della sera del Giovedì Santo.

Felice Pasqua!

mgf-sicilia-on-line www.mgfsicilia.org il sito web ufficiale

www.facebook.com/MGFsicilia

CENTRO REGIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE OFM CONV. Convento S. Maria della Dayna Salita San Francesco 90035 Marineo Tel: 091 8725133 segreteria@mgfsicilia.org

Sarà il Gruppo Jubilate ad animare la Festa di ringraziamento per l’erezione a Provincia della missione del Messico, avvenuta ufficialmente lo scorso o1obre 2013. Per il pomeriggio del 25 aprile sono invita> a Palermo, presso la Basilica di San Francesco, tuA i fedeli e i gruppi ecclesiali delle comunità francescane dell’isola per ringraziare insieme il Signore e la Vergine di Guadalupe per questo prezioso dono alla Chiesa e all’Ordine da parte dei FraE Minori Conventuali di Sicilia, sostenuto in quesE 30 anni di missione dalla preghiera e dalle offerte dei fedeli siciliani. Il programma prevede le tesEmonianze di alcuni dei fraE missionari siciliani, dei fraE messicani che giungeranno a Palermo per l’occasione, e, a conclusione, una solenne Celebrazione EucarisE-­‐ ca di ringraziamento presieduta dai due Ministri Provinciali di Sicilia e del Messico. Per informazioni circa la partecipazione in pull-­‐ man dalle varie ciDà dell’isola occorre meDersi in contaDo con le comunità locali dei fra> o con i responsabili locali del Movimento Giovanile Francescano di Sicilia. Vi aspe(amo numerosi!

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Newsletter - Aprile 2014


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