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Newsletter Mensile LA VITA ETERNA «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17,3). Ma la fede cristiana non può accettare “rivelazioni” che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento. Pagina 1
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CORSO GESÙ! Dal 30 maggio al 2 giugno, una quarantina di giovani, hanno partecipato al corso “Gesù nei 4 Vangeli” (il quarto del programma della Scuola di Evangelizzazione) predicato da Carlos, Francesco e Nancy del Centro Kerygma di Ragusa. Pagina 3
PATERNÒ C’È! Lo scorso 15 maggio, a Catenanuova, durante l’AdorAzione Giovani, è nata ufficialmente la nuova Porziuncola paternese, composta da sette entusiasti giovani. Pagina 4
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LA VITA ETERNA
La fede cris+ana non può acce1are “rivelazioni” che pretendono di superare o correggere la Rive-‐ lazione di cui Cristo è il compimento.
Chissà se anche voi che mi leggete siete tra quelli che vi siete qualche volta sofferma5 a fantas5care sulla vita eterna? Cos’è? Come sarà? Magari ci siamo pos, o abbiamo rivolto a Dio nella preghiera la fa,dica domanda già pronunciata da quel ricco che corre da Gesù: Cosa devo fare per avere la vita eterna? (cfr. Lc 18,18; Mc 10,17; Mt 19,16). Le ques,oni sono certamente intrecciate tra loro poiché da come ci si immagina la vita eterna dipendono anche le scelte che si adoJano per conseguirla. Capita spesso, nei nostri ambien, ec-‐ clesiali, che a seguito della leJura di tes, in cui sono riportate in vario modo le esperienze di personaggi mis,ci o cosiddeN veg-‐ gen,, spesso intrise di toni apocaliNci, si adoNno degli aJeg-‐ giamen, asce,ci, marcatamente penitenziali, al fine di allontana-‐ re da sé o dal mondo “l’ira divina” e così conquistare il fa,dico quanto difficile premio eterno… Senza nulla togliere alla santa reputazione di mol, mis,ci e veg-‐ gen, della storia della Chiesa, è bene ricordare e ricordarci in questo contesto che il pubblico riconoscimento da parte della Chiesa della san,tà di ques, uomini e donne (canonizzazione) non equivale ad una sorta di riconoscimento o approvazione dei contenu, delle loro rivelazioni che rimangono “private” senza alcun caraJere norma,vo né aggiun,vo rispeJo alla Rivelazione. Newsletter - Giugno 2014
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Così recita il Catechismo della Chiesa Cat-‐ tolica (CCC, n. 67): «Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate “private”, alcune delle quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa. Esse non appar-‐ tengono tu@avia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di “migliorare” o di “completare” la Rivelazione definiFva di Cristo, ma di aiutare a viverla più piena-‐ mente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il sen-‐ so dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni cosFtuisce un appello autenFco di Cristo o dei suoi sanF alla Chiesa. La fede crisFana non può ac-‐ ce@are “rivelazioni” che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento. È il caso di alcune religioni non crisFane ed anche di alcune recenF se@e che si fondano su tali ”rivela-‐ zioni”». Sempre il CCC riporta nel numero precedente, facendola propria, la citazione di un testo S. Giovanni della Croce in cui si afferma chia-‐ ramente che «chi volesse ancora interrogare il Signore e chieder-‐ gli visioni o rivelazioni, non solo comme@erebbe una stoltezza, ma offenderebbe Dio, perché non fissa il suo sguardo unicamente in Cristo e va cercando cose diverse o novità al di fuori di lui». San Paolo afferma di aver avuto visioni e rivelazioni del paradiso (cfr 2Cor 12,1ss), ma si guarda bene dal vantarsene e dal condivi-‐ derle. Lo stesso fa san Francesco che mai nei suoi scriN, nemmeno nel Testamento dove ripercorre tuJa la sua esperienza vocazionale, cita quella avuta presso la chieseJa di San Damiano dove il Croci-‐ fisso lo invia a restaurare la Chiesa. La stessa sua più alta esperien-‐ za mis,ca, sperimentata presso il monte della Verna da cui ne usci-‐ rà con il corpo segnato delle sacre s,gmate, la terrà nascosta per-‐ sino ai suoi confratelli più in,mi fino alla morte! Come san Paolo, così san Francesco e tan, altri san, mis,ci, ritengono queste espe-‐ rienze, com’è giusto che sia, un dono prezioso, ma personale, riba-‐ dendo, con le parole e la san,tà di vita, che ciò che conta è la co-‐ noscenza di Cristo e del suo amore “che supera ogni conoscenza” (Ef 3,19). Cos’è, dunque, la vita eterna? È Gesù stesso a rivelarcelo e non poteva essere altrimen5! «Que-‐ sta è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai man-‐ dato, Gesù Cristo» (Gv 17,3). Nel momento più estremo della sua esisten-‐ za terrena, nel compimen-‐ to dell’«ora» verso cui era protesa tuJa la sua vita e missione, Gesù ci rivela cosa sia la vita eter-‐ na e come la si consegue: conoscendo Dio! E come 2
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si conosce Dio, chi è, cosa fa, cosa si aJende dagli uomini? Come a Filippo e agli altri discepoli del cenacolo che vogliono conoscere Dio, vederlo, anche a noi Gesù risponde: Chi ha visto me, ha visto il Padre… Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Pa-‐ dre, che rimane in me, compie le sue opere. (cfr. Gv 14,8-‐11). Con questa dichiarazione, solenne, irrevocabile, viene confermata l’affermazione iniziale dell’evangelista Giovanni: Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,18). In tuJo il Prologo al suo scriJo evange-‐ lico, Giovanni non fa che prepararci a questa Rivelazione: la Parola, che tuJo ha creato e tuJo sos,ene, è Dio ed essa si è faJa carne proprio per rivelarci Dio e la sua paternità. Chi crede in Gesù, nella sua Parola e nella sua opera di salvezza, diventerà, per Grazia, figlio di Dio e godrà dell’eredità di Dio, la vita eterna. La vita eterna, dunque, è la nostra eredità, ci appar,ene “di diriJo” per il faJo di essere genera, quali figli di Dio per la fede in Gesù. La vita eterna è entrare in questo rapporto Padre-‐figlio, “rimanere” in Dio come Gesù è una sola cosa con il Padre e “rimane” in Lui. Da ciò comprendiamo che la vita eterna non è un premio, bensì un dono che Dio fa a tuN coloro che rinascono a vita nuova, quali figli di Dio, per la fede nel suo Figlio. È un dono che inizia già nel-‐ l’oggi della nostra storia poiché il Padre “ci ha libe-‐ raL dal potere delle tene-‐ bre e ci ha trasferiL nel regno del Figlio del suo amore” (Col 1,13). Credere in Gesù, nella sua Parola, e osservare i suoi insegna-‐ men,, è conoscenza di Dio ed è porta – Io sono la por-‐ ta delle pecore (cfr. Gv 10,7.9) -‐ che ci introduce già oggi nella vita eterna. Cosa, perciò, piace a Dio e cosa vuole da noi? Che lo conosciamo come Dio-‐Pa-‐ dre d’amore e viviamo di conseguenza come suoi Newsletter - Giugno 2014
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figli, guardando a colui che è la perfeJa manifestazione della fi-‐ gliolanza divina, cioè il suo unigenito Figlio Gesù Cristo. E per que-‐ sta conoscenza altro non abbiamo che la Parola di Dio, contenuta in tuJa la ScriJura e in par,colare nei vangeli che sono la “rivela-‐ zione” di Gesù Cristo, di chi è Dio Padre e del suo agire sugli uomi-‐ ni mediante il suo Spirito d’Amore. Ecco perché S. Girolamo poteva affermare che “ignoranza delle Scri@ure è ignoranza di Cristo” e san Francesco poteva proporre come unica regola e “forma di vita” quella del Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo. Questa Parola, non solo viene a noi come rivelazione e insegnamen-‐ to, ma anche e soprattutto come Parola di vita che produce vita eterna in chi la riceve nell’Eucaristia, che è Gesù stesso, Parola-‐fat-‐
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ta-‐carne, Corpo di Cristo. Nell’Eucaristia riconosciamo tutto il miste-‐ ro di Dio, che Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigeni-‐ to, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna (Gv 3,16) e lo facciamo nostro, lasciandoci trasformare da esso, passando ogni giorno dall’Eucaristia accolta nella celebrazione all’Eucaristia vissuta in una esistenza da figli di Dio. Parola, Eucaris5a e vita da figli di Dio, questa è la vita eterna, già oggi, e questa, con parresìa, “annunciamo anche a voi, perché an-‐ che voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, per-‐ ché la nostra gioia sia piena” (1Gv 1,3-‐4). fra’ Saverio Benena-
CORSO GESÙ
Dal 30 maggio al 2 giugno, una quaran1na di giovani, hanno parte-‐ cipato al corso “Gesù nei 4 Vangeli” (il quarto del programma della Scuola di Evangelizzazione) predicato da Carlos, Francesco e Nancy del Centro Kerygma di Ragusa. CondoM a Gesù dai quaNro evangelis1, come il parali1co di Cafarnao (cfr. Mc 2,3-‐12), i partecipan1 hanno avuto l’opportunità di conoscerlo da vicino, secondo la visio-‐ ne propria di Marco, Mat-‐ teo, Luca e Giovanni. Ogni evangelista, infaM, non ha proposto un Gesù diverso da quello descriNo dagli altri, bensì ce lo ha rive-‐ lato da un’angolazione diversa. Solo percorren-‐ do, entrando nella vi-‐ sione che ci forniscono in maniera diversa i quaNro Vangeli, come i quaNro pun1 cardinali, possiamo avere una visione a 360 gradi di Gesù, una visione piena, completa, pro-‐ Newsletter - Giugno 2014
fonda. E conoscere Gesù è conoscere Dio ed è fonte di gioia piena e vita eterna E sono proprio spazi di eternità quelli che si sono vissu1 a Pergusa durante tuNo lo svolgimento del corso. La Parola e l’Eucaris1a cele-‐ brata e adorata, cioè la persona vivente e operante di Gesù, sono sta1 il perno su cui è ruotato tuNo il corso e con cui i partecipan1 si sono relaziona1 nella preghiera. Un’esperienza, dunque, di contat-‐ to vivo con la Gesù-‐Parola faNa carne che perdona, guarisce, vivifi-‐ ca e forma discepoli-‐missionari del Vangelo con la potenza dello Spirito Santo e che sarà sicuramente riproposta, come i preceden1 corsi, perché nessuno res1 digiuno della Parola-‐Pane di vita eterna. Come al parali1co condoNo a Gesù dai quaNro amici e da lui guari-‐ to, così per i partecipan1 al corso il Signore ha ripetuto il mandato da fare proprio ogni giorno: Àlza%, prendi la tua barella e va' a casa tua… a prendere e portare a me altri parali1ci! È questa la nostra missione, la missione della Chiesa, quella Chiesa che Papa France-‐ sco vede «come un ospedale da campo dopo una baNaglia. È inu1le chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri al1! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tuNo il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso. La Chiesa a volte si è faNa rinchiudere in piccole cose, in piccoli pre-‐ ceM. La cosa più importante è invece il primo annuncio: “Gesù Cri-‐ sto 1 ha salvato!” […] Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni stra-‐ da, predicando la buona no1zia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni 1po di malaMa e di ferita» (cfr. A. Spada-‐ ro, Intervista a Papa Francesco, in La Civiltà Ca<olica 3918 (2013, III), 461-‐463). La missione con1nua! 3
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CALENDARIO MGF Palermo 14/15 Giugno a e Ritiro vocazional
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18 / 20 Luglio 2014 a Pergusa III Corso Adolescenti International Edition... Presto le iscrizioni online !!!
ADORAZIONE GIOVANI - JESUS
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Marineo: 4 Giugno - H 21.00 Catania: 5 Giugno - H 20.30 Messina: 5 Giugno - H 19.00 Enna B. (S. Anna): 5 Giugno - H 20. 30 Palermo: 12 Giugno - H 21.00 Roma: 12 Giugno - H 21.00 Catenanuova: 19 Giugno - H 19.30 Noto: 20 Giugno - H 20.30
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CENTRO REGIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE OFM CONV. Convento S. Maria della Dayna Salita San Francesco 90035 Marineo
PATERNÒ C’È! Mentre a Catania è iniziato da poco il processo di formazione per la nascita di una nuova Porziuncola, nella sua Provincia, a Paternò, ne è già nata una ex-‐ novo, grazie all’a>vità missionaria dei Disciples di Catenanuova che negli ul@mi sei mesi si sono alter-‐ na@ nel formare i discepoli che hanno dato vita al ProgeAo. Lo scorso 15 maggio, a Catenanuova, durante l’AdorAzione Giovani, in una chiesa gremita come ogni mese, con l’atto di affidamento ai piedi di Ge-‐ sù-‐Eucaristia è così nata ufficialmente la nuova Porziuncola paternese, composta da sette entusia-‐ sti giovani che fanno riferimento alla Chiesa Madre della città. La guida della Porziuncola è stata affida-‐ ta a Lara Pecorino e Vincenzo Masto. Il Signore, a cui si sono consegna@, scegliendolo co-‐ me Signore e Maestro delle loro vite, li assista con il suo Santo Spirito nell’opera missionaria che ha loro affidato.
Tel: 091 8725133 segreteria@mgfsicilia.org
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Newsletter - Giugno 2014