Dal mondo dei blog ecco venir fuori lo spaccato di una generazione che a, trent’anni, deve fare i conti con la complessità e il senso di precarietà alla quale è stata condannata. Matteo Pedrini sorprende prima di tutto proprio per la sua forza di comunicazione emotiva e per la sua ricchezza lessicale. Difficile da classificare come genere, un po’ poesia-racconto, un po’ collana di racconti brevi, questi Appunti sparsi di un cantastorie ci raccontano una sorta di passaggio alla maturità di un “figlio delle mani in mano” che si porta nello zainetto gli errori ma anche l’eredità affettiva delle due generazioni precedenti.