Giada Pagani
GRAND TOUR Appennino Bolognese
I borghi piĂš belli The most beautiful villages
Traduzione Translation Sandra Sazzini
2016
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Ai miei nonni To my grandparents
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“Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina”. Sant’Agostino
Sommario Summary Saluti di benvenuto Prefazione Introduzione Info - Numeri utili
Welcome Greetings Foreword Introduction Info - Useful Numbers
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Monzuno Mappa I Borghi Da non perdere
Monzuno Map The Villages Don’t miss list
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Via degli Dei tra Monzuno e San Benedetto Val di Sambro
Via degli Dei between Monzuno and San Benedetto Val di Sambro
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San Benedetto Val di Sambro Mappa I Borghi Da non perdere
San Benedetto Val di Sambro Map The Villages Don’t miss list
64 66 68 92
Monghidoro Mappa I Borghi Da non perdere
Monghidoro Map The Villages Don’t miss list
102 104 106 129
Loiano Mappa I Borghi Da non perdere
Loiano Map The Villages Don’t miss list
144 146 148 172
Monterenzio Mappa I Borghi Da non perdere
Monterenzio Map The Villages Don’t miss list
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Pianoro Mappa I Borghi Da non perdere
Pianoro Map The Villages Don’t miss list
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Nei dintorni Crediti Appunti di viaggio
In the Surroundings Credits Travel Notes
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Monzuno www.comune.monzuno.bologna.it
Altitudine Height ASL 621 m s.l.m. Superficie Area 65 km² Abitanti Inhabitants 6.414
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Monzuno
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Collocato tra le valli del Savena, del Setta e del Sambro, Monzuno dista 36 km da Bologna. Alcuni studiosi fanno derivare il suo nome da Mons Zeus (Giove) o da Mons Juno (Giunone), ad evidenziare le reminiscenze pagane che hanno dato origine ai toponimi di molti luoghi della zona, tra cui spicca Monte Venere (965 m s.l.m.). Nel Medioevo il territorio appartenne ai nobili locali Da Monzuno, che con le loro imprese guerresche dominarono la vallata. Monzuno ha saputo ricostruire il suo volto dalle macerie della Seconda guerra mondiale: molte bellezze architettoniche presenti sulla famosa Linea Gotica sono state distrutte, altre fortunatamente sono state risparmiate dalla ferocia bellica, rappresentando oggi un valore straordinario per il patrimonio storico e paesaggistico della montagna. Grande rilevanza rivestono l’Autostrada del Sole A1, la linea ferroviaria Direttissima BolognaFirenze e la Via degli Dei, un importante polo d’attrazione per escursionisti e mountain bikers.
The municipality of Monzuno spreads across the valleys of Savena, Setta and Sambro Rivers, 36 km from Bologna. According to some historians, the name comes from the Latin, either Mons Zeus (Jupiter) or Mons Juno, thus highlighting the pre-Christian origins of many local place names, such as the famous Mount Venere (965 m a.s.l.). In the Middle Ages the land belonged to the local noble family Da Monzuno that dominated the valley with their warlike enterprises. People of Monzuno have been able to rebuild their place from the ruins of the Second World War. Though a large part of the architectural heritage that was located along the Gothic Line was destroyed, other monuments luckily escaped war devastation, and nowadays are of remarkable value in mountain history and landscape. The Autostrada del Sole A1 and the Direttissima Bologna-Firenze railway are of great importance, while the Via degli Dei trail is a notable attraction for excursionists and mountain bikers.
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Monzuno
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Come arrivare
Da Bologna in auto: da via Murri - via Toscana passando per Rastignano si prosegue lungo la SP85 Fondovalle Savena. Continuare fino alla rotonda di Pian di Macina dove si devia per la SP59 in direzione Monzuno. Da Casalecchio di Reno si prende la SS64 Porrettana in direzione Vado-Monzuno oppure l’autostrada A1 Bologna-Firenze, uscita Rioveggio. Da Firenze in auto: autostrada A1 Bologna-Firenze, uscita Rioveggio. Da Bologna e da Firenze in treno: stazione ferroviaria di Vado/Monzuno sulla linea ferroviaria Direttissima Bologna-Prato\Firenze. (orari: www.trenitalia.it) Da Bologna in autobus: autostazione, autobus Tper linea 826/827/856 via Lame, autobus Tper linea 92A. (orari: www.tper.it)
MARZABOTTO
T S
linea ferroviaria direttissima Bologna-Firenze Parco di Monte Sole
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How to get there
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Monzuno
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From Bologna by car: From Via Murri - Via Toscana continue to Rastignano, then take the SP85 Fondovalle Savena. Carry straight on, at the Pian di Macina roundabout turn onto SP59 to Monzuno. From Casalecchio di Reno take the SS64 Porrettana towards Vado-Monzuno or the A1 Bologna-Firenze motorway and exit at Rioveggio. From Firenze by car: Take the A1 Bologna-Firenze motorway and exit at Rioveggio. From Bologna and Firenze by train: Vado/Monzuno railway station on the Direttissima Bologna-Prato\Firenze railway. (timetables: www.trenitalia.it) From Bologna by bus: Bus Station, Tper bus lines 826/827/856 From Via Lame stop, Tper bus line 92A. (timetables: www.tper.it) 1
Fattoria Lama Grande
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Antica Trattoria La Piazza
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Il Miele di Monzuno
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Freedom Ranch
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Macelleria Zivieri
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A Casa dalla Ross
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Camping Riva del Setta
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Agriturismo Le Croci
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La Collina di Ameral
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Albergo Ristorante Montevenere
7 SP325
Castello di Elle
Polverara
Ch S.
San Rocco
Rioveggio
SP 38
Strada Freddo
SP 61
Brigola SP325
via Gabbiano
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Mo Ve
Gabbiano
Montorio
Ca’ di Davino
1 Lama Grande
Valle
SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO
Orator S. Ors
Mon Gall
Riserva naturale Contrafforte pliocenico SP325 VAL DI SETTA
A1
Brento
Monte Adone
PIANORO
Torrente Setta
Cà di Mazza via Monte Adone
SP 59 Stazione FS Vado Monzuno
Monterumici
Vado
viaria ma irenze
Torrente Savena
SP 59
SP 85 FONDOVALLE SAVENA 23
MONZUNO Chiesa S.Giovanni
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SP 38 Strada Freddolina
Monte Venere
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via Monte Venere
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Mulino del Pero
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SP 59
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SP 79
Trasasso
Ca’ di Davino
Campaduno Chiesa Trasasso
Mulino dell’Allocco Mulino della Grillara
Oratorio S. Orsola
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Le Croci
MONGHIDORO 1km
Via degli Dei 500m
Monte Galletto
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Monzuno
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LOIANO
I Borghi The Villages
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Monzuno
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Polverara pag 26 Gabbiano pag 30 Montorio pag 34 Valle pag 38 Brigola pag 40 Trasasso e Campaduno pag 42
Monzuno
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nome borgo
Polverara
Polverara Non è semplice trovare un borgo vergine, privo di “sporcature” contemporanee. A volte, però, esistono luoghi prodigiosi che pare siano stati issati così lontano dai binari del tempo da essere rimasti incolumi da qualsiasi misfatto, mostrando un disegno netto e preciso delle loro forme originali, appartenenti a qualche secolo lontano.
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Monzuno
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Piccoli miracoli capaci di lasciare il visitatore senza fiato, riportandolo a uno stato primitivo, lontano dalla volgarità estetica del presente: cartelli di ogni sorta, segnali luminosi, il frastuono delle auto, clacson e sirene che degradano la bellezza delle epoche passate. È il caso di Polverara, che racchiude nel suo nome la magia di questa sedimentazione profonda. Si entra nell’abitato sfiorando le possenti murature, su cui infiniti istanti, impercettibili come pulviscolo, hanno prodotto uno strato secolare di memoria. Il borgo in estate è pieno di vita, animato soprattutto da giovani, le cui famiglie, con grande rispetto del luogo, hanno deciso di ristrutturare ad arte buona parte degli edifici di origine medioevale. Avvolto da un’eterna malia, Polverara sarebbe un set perfetto per girare un film in costume o d’ispirazione per scrivere un romanzo ambientato nel 1300, anno della sua origine.
These remarkable little wonders can bring visitors back to a primeval state, faraway from today’s tasteless aesthetics, where posters of all kinds, light signs, traffic noise, car horns and sirens spoil the beauty of past ages. This is the case with Polverara, which encloses the magic of long-time sedimentation in its own place name. You enter the village brushing against powerful walls, upon which a progression of countless brief moments has left a century-old memory layer as subtle as the finest dust. In summer the village is full of life and young people, whose families have chosen to restore many ancient houses with great care and respect of their medieval origin. Wrapped in timeless enchantment, Polverara could be the perfect scenery for a period drama film or even inspire a period novel set in the 14th century, when the village was founded. The place lies 2 km from Rioveggio, hidden from the main road (SP38) connecting the Setta Valley to the town of Munzuno. A short walk through the wood will prepare visitors and help them find the right spirit of approach. The village is divided into upper and lower parts developing around a barren space, where the 19th-century oratory, dedicated to S. Francesco Saverio, seems to be conversing with the surrounding buildings as the true keystone of the place. When dusk comes, the slanting sunlight projects neat tree shadows on the walls and kid voices, the only to be heard around, hush down in the balmy air.
Polverara
It is not easy to find villages that are untouched by contemporary development. However, sometimes there are special places that seem to be so distant from the relentless passing of time to be still unmarred by modern contamination and show the original neatly shaped outline of earlier centuries.
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Monzuno
Polverara
Polverara 28
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Monzuno
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Ad un paio di km da Rioveggio, il borgo rimane nascosto dalla via principale (SP38), che congiunge la valle del Setta al centro di Monzuno. Per raggiungerlo è necessario camminare per qualche minuto, inoltrandosi nella boscaglia: una ouverture che aiuta ad entrare nello spirito giusto. Il caseggiato si divide in una parte alta e in una più bassa, che si impernia attorno ad uno spiazzo brullo, dove il piccolo oratorio ottocentesco dedicato a S. Francesco Saverio intreccia con gli altri edifici un’intima corrispondenza, diventando la chiave di volta del borgo.
Giunge la sera, i raggi orizzontali del sole al tramonto riportano nette le ombre degli alberi sui muri, l’aria è tiepida e le voci dei ragazzi, che fino a poco fa erano le uniche note nell’aria, sono svanite. Nel profondo silenzio del crepuscolo, Polverara comincia a sussurrare la sua storia, in questo sogno senza tempo, in questo paesaggio senza graffio. Così meraviglioso da far chiudere gli occhi, tentando di mantenerlo vivo nella memoria il più a lungo possibile.
Polverara
Facce da Borgo Villagers
Visitors close their eyes to keep this wonderful memory alive as long as possible. 29
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Monzuno
In the deep evening silence, Polverara starts whispering its own story as a timeless dream in the unscathed landscape.
Gabbiano
Gabbiano Dalla valle, come un esclamativo luminoso, appare la chiesa di Gabbiano dominante sulla macchia che circonda e invade il piccolo borgo a 10 minuti da Monzuno.
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Monzuno
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Quante volte viaggiando si ha la tentazione di raggiungere i luoghi che da lontano si svelano come fugaci apparizioni e poi, per paura di svilire questa inattesa malia, si sospinge l’incontro nel futuro. Spesso, questo procrastinare è una scusa, timorosi di essere delusi dalla realtà, perché la bellezza di certi luoghi visti da lontano, una volta giunti sul posto, si svilisce nella frustrazione di un viaggio a vuoto. Questo non può accadere raggiungendo Gabbiano, un piccolo miraggio a pochi minuti dal casello autostradale di Rioveggio, risalendo la SP38 che conduce a Monzuno. Il borgo si apre in un vortice circolare che ruota attorno alla chiesa di S. Giacomo, costruita tra il 1908 e il 1920 in un inconfondibile stile gotico francese, simile a quello della chiesa di Lourdes. Nel fitto della vegetazione spuntano altre dimore piene di fascino, come Ca’ di Davino1, una casa torre del XV secolo, che conserva sul
fronte una mensola con le inquietanti sembianze di un mostro in stile romanico. La chiesa, maestosa e regale, però, resta la suggestione più forte, con i suoi colori vivaci che nella loro vetustà appaiono perfetti nel contrasto con il verdeggiare del bosco. S. Giacomo sembra provenire da un altro mondo, con la sua architettura aliena formata da pinnacoli che gareggiano in altezza con le cime degli alberi, lontana dalle caratteristiche del borgo, dove regnano la pietra a vista e le lastre consunte delle scale esterne. Ogni giorno il suo poderoso portone viene aperto dal custode Gianfranco dell’associazione “Corte dei Gabbianesi”, che si occupa delle attività della parrocchia che culminano con la “Festa di Gabbiano” l’ultima domenica di luglio. Dell’epoca rurale restano pochi protagonisti ma pieni di vita, come Alba, classe ’34, che dopo essersi sposata con il suo amato Tullio di qui non si è più mossa, continuando
From down the valley, the church of Gabbiano is a bright landmark emerging from the scrubland surrounding and invading this small village 10 minutes from Monzuno.
Gabbiano
Gabbiano
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1 However, the impressive majestic church is definitely the most suggestive monument, with bright colours matching perfectly against the surrounding green vegetation. The soaring spires of S. Giacomo, whose exotic structural design is so much unlike the prevailing style of massive stonework and time-worn slate steps, seem to compete with trees to reach the sky. Every day the heavy church door is opened by Gianfranco, a voluntary keeper of the “Corte dei Gabbianesi” Association that is involved in parish activities culminating in the “Festival of Gabbiano” on the last Sunday in July. Nowadays very few people of the rural age live in the village, but they are still quite active. So is Alba who was born in 1934 and never left Gabbiano after marrying her beloved Tullio. She keeps hale and hearty by attending the same old chores as if
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Monzuno
How many times, while driving by, one is tempted to get to places that fleetingly appear at a distance and then the visit is put off to the future, lest such unexpected magic would vanish! Delay is often an excuse for fear of disappointment, as some places might look beautiful when seen from a distance and then lead to the frustration of a wasted trip. This will not happen when arriving at Gabbiano, a little beauty a few minutes from the motorway exit at Rioveggio along the SP38 to Monzuno. The village opens in a spiral circle around the church of S. Giacomo, which was built to a distinctive French Gothic style after the church of Lourdes between 1908 and 1920. Other striking buildings appear in the middle of the woods, such as Ca’ di Davino1, a 15th-century tower house that shows a corbel decorated with a Romanesque monstrous face on the front.
Gabbiano
a svolgere gli stessi lavori di sempre, come se le antiche abitudini della terra fossero il vero elisir di lunga vita. Gabbiano ha una grande tradizione di allevatori alle spalle: nell’antico podere Lama Grande2, dove un tempo vivevano 30 persone e dove c’era una scuola, oggi sorge l’omonima azienda agricola, un’icona di fattoria moderna contornata da alberi ed edifici storici. Luoghi straordinari, dove le antiche tradizioni si fondono all’entusiasmo delle nuove generazioni, pronte ad offrire le proprie mani per amore di questa terra. 1
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Fattoria Lama Grande Produzione e vendita di latticini biologici via Gabbiano 16 - Monzuno (Bologna) (+39) 320 6428308 www.lamagrande.it
Monzuno
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Lama Grande con i suoi 65 ettari di terra accoglie 50 capi di mucche pezzate rosse, allevate in natura e alimentate a fieno, che producono un ottimo latte dal sapore autentico, con cui si preparano formaggi e ricotte di alta qualità, disponibili in azienda. Allevamento etico, amore per la natura e per il viver sano è la ricetta a marchio bio di Lama Grande. With 65 hectares of land, Lama Grande has 50 dairy cows of the Red Spotted breed that are grass-fed and raised in nature to produce very good milk with a genuine taste. High quality cheese and ricotta are available for sale at the farm. Ethical cattle raising combined with love of nature and healthy living is the organic recipe of the Lama Grande farm.
ancient rural customs were the true Elixir of Life. Gabbiano has a longestablished tradition in cattle raising: in the old estate called Lama Grande2, where at one time up to thirty people used to live and even a school existed, there is a large farm bearing the same name, a modern farming icon surrounded by old trees and rural buildings. In this extraordinary place, traditions mix with the enthusiasm of younger generations, ready to lend their hands because of their love of the land.
Gabbiano
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Facce da Borgo Villagers
Monzuno
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Monterenzio
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Don’t miss list
Da non perdere
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Intitolato alla memoria del naturalista, paleontologo e speleologo Luigi Fantini (1895-1978), che investì la propria vita nello studio dell’Appennino bolognese, il museo raccoglie i materiali archeologici riemersi a partire dagli anni ’80 dagli scavi dell’insediamento etrusco-celtico di Monte Bibele. Nato dalla sinergia tra il comune di Monterenzio e il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, il museo ricostruisce, attraverso i reperti, l’evoluzione dell’antropizzazione sul territorio tra le valli di Zena e dell’Idice. Al suo interno, dove è possibile ammirare una sessantina di tombe di guerrieri con i relativi corredi, un percorso tattile consente al visitatore di maneggiare le repliche di armi, bronzetti e vasellami. Nel cuore del paese, il museo rappresenta una delle più importanti raccolte di materiali celtici in Italia, sicuramente la più esaustiva della Regione.
The museum in the heart of Monterenzio is named after Luigi Fantini (1895-1978), the naturalist, palaeontologist and speleologist who spent his life studying the Bolognese Apennine. Since the 1980s it is home to the archaeological finds coming from the excavations of the Celtic and Etruscan site in Monte Bibele. The museum was founded in cooperation with the municipality of Monterenzio and the Archaeology Department, University of Bologna; finds on display here show the evolution of ancient human settlements in the Zena and Idice Valleys. About 60 tombs of warriors with own burial equipments are collected here; visitors can handle replicas of weapons, bronze statuettes and pottery through a tactile path. The museum hosts one of the most important collections of Celtic finds in Italy, surely the most exhaustive in Emilia Romagna.
Don’t miss list - Da non perdere
via del Museo 2 - Monterenzio (Bologna) (+39) 051 929766 www.montebibele.eu
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Monterenzio
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Museo Civico Archeologico Luigi Fantini Archaeological Civic Museum Luigi Fantini
Don’t miss list - Da non perdere
Area Archeologica e Naturalistica di Monte Bibele &
(+39) 051 929766 / 335 8168995 www.montebibele.eu
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Monterenzio
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Punto di riferimento internazionale per lo studio degli insediamenti celto-italici dell’Appennino, l’area sorge su un massiccio montuoso che fa da spartiacque tra le valli dell’Idice e dello Zena ed è raggiungibile percorrendo via Zena, che collega il territorio di Monterenzio ai comuni di Loiano e Pianoro. Molto tempo è passato dai primi scavi a Monte Bibele: era il lontano 1965 quando prese vita l’idea di creare un sito archeologico su un’area originaria del IV e III secolo a.C., quando la valle dell’Idice era occupata da Etruschi e Celti. Di quell’epoca oggi è possibile osservare, oltre ai numerosissimi e importanti reperti d’epoca custoditi all’interno del Museo “Luigi Fantini”, gli scavi che hanno riportato alla luce i resti di alcuni insediamenti abitativi, le necropoli e le diverse aree di culto. Si tratta del parco archeologico e naturalistico più importante d’Italia dedicato alla civiltà celtica, che si è sviluppata su un insediamento di origine etrusca. Tracce di abitati e necropoli sono state ritrovate a Pianella di Monte Savino e sul Monte Tamburino, rilievi che costituiscono, assieme al più alto Monte Bibele, l’area archeologica, dove è stato rinvenuto un deposito votivo formato da una miriade di vasi miniaturistici e da una quantità considerevole
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(+39) 051 929766 / 335 8168995 www.montebibele.eu
Don’t miss list - Da non perdere
The Archaeological Nature Site of Monte Bibele
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Monterenzio
Monte Bibele has become an internationally significant place for research on the Celtic Italic settlements in the Apennine. The site stands on a mountain massif that is the watershed between the Idice and Zena Valleys. It can be reached by taking Via Zena connecting Monterenzio to the municipalities of Loiano and Pianoro. Many years have passed since the first excavation campaigns. The idea of setting up an archaeological site to do research on the 4th-3rd centuries BC, when Celtic and Etruscan settlements inhabited the Idice Valley, started in 1965. In addition to many important findings now on display at the “Luigi Fantini” museum, excavations unearthed the remains of some ancient dwellings, necropolises and ritual areas that can be seen here. This makes Monte Bibele Italy’s most important archaeological nature site dedicated to Celtic civilisation, which developed upon an Etruscan dwelling. Traces of dwellings and necropolises were also found in Pianella di Monte Savino and Monte Tamburino (the other peaks that are part of the Monte Bibele archaeological site), where a deposit of votive offerings was found, consisting of countless miniature
Don’t miss list - Da non perdere 206
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Monterenzio
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di statuette di bronzo. Poco distante, sull’altro versante della valle, nella zona chiamata Monterenzio Vecchio, sono stati rinvenuti altri significativi resti dell’epoca. Fiore all’occhiello di Monterenzio, l’area di Monte Bibele dal 2015 si è arricchita di un grande centro servizi, costruito in stile celtico e intitolato allo storico custode del Museo “Luigi Fantini”, Venturino Naldi, uno dei primi a muovere la terra alla ricerca di questi importanti segni del passato. Sempre più frequentato da gruppi di escursionisti che durante tutto l’anno decidono di immergersi in questa natura prorompente, il parco archeologico organizza manifestazioni, visite guidate, passeggiate e ciaspolate invernali.
Agriturismo Ca’ Corradini
via Idice 404 - Monterenzio (Bologna) (+39) 334 9013300/051 920216 www.cacorradini.it
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A S. Benedetto del Querceto, sulla SP07, sorge questo grazioso agriturismo ricavato da un antico fabbricato del 1800. Da 5 generazioni la famiglia Lorenzini lavora con passione 14 ettari di terra all’interno del parco di Monte Bibele e oggi Maurizio e Matteo portano avanti la tradizione, puntando su una produzione di qualità di miele e vino. This lovely holiday farm set in an old 19th-century building is on the SP07 in S. Benedetto del Querceto. The 5thgeneration farmers of the Lorenzini family cultivate 14 hectares of land within the park of Monte Bibele. Today Maurizio and Matteo continue family tradition and focus on the production of fine honey and quality wines.
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Monterenzio
vases and many bronze statuettes. Not far from there, in the old part of Monterenzio Vecchio on the valley opposite side, further significant vestiges of the same period were found. The site is considered the crowning glory of the municipality of Monterenzio. Since 2015 it has been further improved with the addition of an impressive Celtic style visitor centre that is named after Venturino Naldi, the former keeper of the “Luigi Fantini� Museum. He was also one of the early diggers who started searching for these major relics of the past. All over the year the place is increasingly visited by groups of hikers who love to be in deep nature; the archaeological park organizes events, guided tours, walks and snowshoeing in winter.