La Fabbrica del Duce è un libro di storia assai poco convenzionale. L’autore ha ripercorso un cammino inverso a quello abituale, passando dalla sintesi all’analisi dei fatti quotidiani. La storia del fascismo corre parallela prima alla biografia di Benito Mussolini, poi a quella del Duce e si arresta quando il mito è crollato e, all’improvviso, la “fabbrica” del consenso ha smesso di produrre idee per ingigantire la figura del dittatore e il Minculpop non ha più l’energia di protestare con gli organi di informazione che danno sempre meno risalto alla gran quantità di veline che piovono nelle redazioni.
Negli anni Sessanta, quando fu pubblicato per la prima volta, questo libro spiegò ai giovani la costruzione e l’imposizione di un mito.