angelo ioppi
non ho parlato
Angelo Ioppi, arruolatosi nell’Arma dei Carabinieri nel 1923, prestò servizio a Selci in Sabina ed a Roma. Al termine del periodo di ferma tornò a Viterbo (sua città di origine) e sposò Ida Micheli, dalla quale ebbe quattro figli (Liliana, Rossana, Fatima, Giancarlo). Nel 1940 venne richiamato in servizio e venne assegnato, con il grado di Brigadiere, alla Compagnia Comando della Legione Lazio di Roma ove rimase sino all’8 settembre 1943 (giorno dell’armistizio ). Per gli atti di eroismo compiuti,gli venne attribuita la più alta onorificenza al valore militare nel 1946. Morì a Roma all’età di ottanta anni. In suo onore e memoria il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri gli ha riservato una teca nel Museo Storico di Piazza Risorgimento e, nel 1991, ha deliberato l’intitolazione a suo nome della Caserma dei Carabinieri di Bomarzo (VT).
Angelo Ioppi
non ho parlato storia di un carabiniere torturato dai nazisti Minerva Edizioni
Roma 1943. L’8 settembre ha sconvolto gli animidelpopolo,lohaimprovvisamenterisvegliato da quel torpore cui era abituato. La sicurezza trasmessa e impartita dal Duce non c’è più. Tra coloro, tanti, che si sentono smarriti c’è Angelo Ioppi, brigadiere dei Carabinieri Reali. Dopo l’annuncio dell’armistizio con gli Alleati, Ioppi entra a far parte del Fronte Clandestino di Resistenza e realizza numerosi sabotaggi contro i tedeschi. Risale presto nella graduatoria dei ricercati, cosa che porta ad un inseguimento implacabile fino alla sua cattura. Rinchiuso nelle famigerate carceri di via Tasso, dove viene sottopostoallepiùsvariateetremendetortureper rivelareinomideisuoicompagnidellaresistenza. Ma dopo novanta giorni, dopo ventotto“sedute”di tortura, Angelo Ioppi non ha parlato. Il lettore scenderà in un inferno, affollato di tanti personaggi,madadoveriemergerà,soltanto,in compagnia di Angelo e di altri eroi.
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