Raccontare la vita di un calciatore che ha vinto centinaia di partite in serie A, tre scudetti, titoli europei, Coppe internazionali, vestendo anche la maglia della Nazionale, porta spontaneamente a trascurare il lato familiare per evidenziare quello agonistico. Rino Pagotto invece è forse l’unico atleta di grande prestigio degli anni 30-40 in cui proprio questo secondo aspetto si deve considerare prevalente, anche se l’ambito sportivo resta altrettanto basilare. La sua vita infatti è stata irrimediabilmente segnata dal secondo conflitto mondiale, un avvenimento extra calcistico di gran lunga più rilevante e letale di quelli sportivi. Accadimento tragico, che lo ha travolto, anche se al termine di quasi tre anni terribili è uscito vivo dai campi di concentramento proprio grazie al calcio che in precedenza lo aveva proiettato ai massimi livelli mondiali.Lavori forzati e calcio, campi di sterminio e stadi famosi, angoscianti tragitti sui carri bestiame blindati e trasferte in ogni parte