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In ricordo del maestro Egidio Novello
Il tre luglio scorso, presso la scuola primaria S. Pellico di Campocroce familiari, compaesani, amici o semplici conoscenti hanno partecipato numerosi all’incontro in ricordo del maestro Egidio Novello, che è mancato il due gennaio 2021 all’ospedale di Dolo. L’incontro è stato organizzato dalla famiglia, con il patrocinio del Comune di Mirano, rappresentato dalla professoressa Renata Cibin, presidente del Consiglio comunale e con il prezioso aiuto di Bruno Pietro Spolaore, presidente de Il Portico Teatro Club. Nel corso della manifestazione, commoventi le espressioni di stima e di amicizia per una persona che sentiva profondamente di appartenere alla storia del suo paese, ad una rete di relazioni, ad un destino commune: il maestro Egidio, sempre entusiasta nell’incontrare e conoscere gente, nel coltivare un dialogo che, come trama sottile, riteneva non dovesse essere mai trascurato o interrotto in una comunità che voglia sentirsi tale. Molti i ricordi di ex alunni che il maestro ha accompagnato negli anni durante il loro percorso scolastico verso la maturità e la consapevolezza. Sotto le chiome del boschetto della scuola è stato un ritrovarsi di persone che porteranno nel loro cuore il ricordo di Egidio che, anche in età avanzata, conservava il suo sguardo pieno di stupore e di meraviglia per la vita e per il mondo e la forza di un pensiero libero e aperto. La presenza del presidente dell’AVO, dell’AUSER, dell’AVIS e dell’AIDO ha testimoniato l’appartenenza del maestro a queste associazioni per un rilevante periodo della sua vita. E non dimentichiamo la presidente dell’associazione culturale AGORA’, che da molti anni opera a Mirano e che Egidio ha frequentato a lungo attivamente. Il dottor Gianni Fardin, ex sindaco di Mirano, ha tracciato una bella sintesi del percorso politico, sociale, educativo del maestro. Con immensa gratitudine è stato accolto il messaggio dell’ultra novantenne Antonio Noventa, ex partigiano, nato e vissuto a Campocroce prima di trasferirsi a Padova, con il quale , fin dalla giovane età, Egidio ha coltivato un’amicizia sincera e fraterna. E il reverendo parroco di Campocroce, don Ruggero Gallo, da amico e interlocutore attento e sensibile, ha dedicato al maestro una poesia che “sgorga dal cuore e dall’anima”. La commemorazione si è conclusa con “Bella ciao”, particolarmente amata da Egidio, accompagnata dal gruppo musicale dei Toca Mi e cantata da tutti i partecipanti. Al funerale, già mesi fa, così iniziava il saluto dei figli al padre: “Caro papà, te ne sei andato come non sarebbe dovuto accadere, nel modo più ingiusto. Avremmo voluto sentirti raccontare e ragionare fino alla fine, con la tua saggezza e ironia, attorniato dalle persone che ti hanno amato e stimato. Non è andata così..” In questo pomeriggio di luglio, in un’atmosfera familiare, come sarebbe piaciuto a lui, nel verde degli alberi, mentre il Lusore, a pochi passi, giocava tra le sponde, abbiamo cercato di restituire a Egidio quella dignità che a nessuno e per nessun motivo dovrebbe essere strappata, negata, specie nel momento del trapasso. E la lettura di una poesia intensa, commovente, dolorosa ma necessaria, dedicata a tutti i deceduti per COVID, ha messo in luce la tragica e devastante realtà di moltissime persone, diventate numeri di una mera statistica o di un bilancio anonimo, ancora purtroppo aperto. C’è chi, nel nostro Paese, si sta impegnando al massimo per rendere omaggio a quelle esistenze cui nemmeno gli affetti più cari hanno potuto dare l’estremo saluto, e che si tenta di ricostruire con accurate ricerche: quasi per un’urgenza a confermare il loro passaggio su questa terra, a testimoniare vite di lavoro, di impegno, di sacrifici e di soddisfazioni, di studio, di relazioni… Si dice che il tempo aiuta a guarire, ma non si potrà mai superare il dolore per non aver potuto accompagnare i propri cari fino alla fine. Qui, nel suo paese, fra tanta gente, è stato ricordato con affetto e amicizia il maestro Egidio Novello. Si spera che a tutti coloro che hanno vissuto un’esperienza così drammatica sia reso l’onore che meritano. I familiari di Egidio vorrebbero poter condividere con tutti le espressioni di omaggio e di riconoscimento al loro caro manifestate in questa occasione. Per ovvi motivi di spazio si impone una scelta e si propone, per tutti, il ricordo dell’amico dott. Paolo Pietrobon.
“Vorrei onorare questi morti questi morti strappati alle loro famiglie, usciti di casa in ambulanza e mai più riabbracciati. Vorrei abbracciare questi morti questi morti fragili e impauriti questi morti morti da soli e frettolosamente rinchiusi nei sacchi. Vorrei palesare questi morti, questi morti tenuti nascosti silenziosamente sepolti o custoditi in salotto questi morti pianti in privato con tanto, troppo dolore e poca, pochissima condivisione. Vorrei descrivere questi morti questi morti quotidianamente contati ma mai raccontati questi morti trattati come “vecchi acciaccati” che tanto comunque in un modo o nell’altro sarebbero morti. Vorrei nominarli uno ad uno, questi morti “scomodi” e già dimenticati vorrei che fossero celebrati nelle piazze e nei telegiornali dal Papa, dal Presidente della Repubblica, dai sindaci di ogni paese vorrei che molte più messe e minuti di silenzio venissero loro dedicati. Vorrei incontrarli, questi morti prendere un tè insieme a loro domandare loro “Come state?” Dire loro “Mi dispiace“. Vorrei essere il loro postino, consegnare le lettere dei loro cari, con su scritto: “Non ci credo ancora” “Perdonami” “Mi manchi tanto” “Ti voglio bene” “Stammi vicino“. Vorrei farmi loro messaggero e diffondere parole di conforto e di speranza: “Non disperatevi” “Vogliatevi bene” “Continuate ad amarci” “Vivete un po’ anche per noi“. Sì, voglio proprio onorarli questi morti questi morti che non sono soltanto morti ma nonni, nonne, padri, madri, mariti, mogli… questi morti che in realtà non sono neanche davvero morti perché sono e rimarranno sempre i nostri cari”. Al Maestro Egidio Novello
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Nel 1981 vengo ad insegnare a Mirano……e comincio a frequentare il PCI…..mi informo sulla situazione della Sezione e mi dicono che a Campocroce “abbiamo” un iscritto speciale, un maestro, punto di riferimento per quella comunità, Egidio Novello.
Ma è tra il 1990 e il 1991 che ho l’occasione e la necessità di incontrarlo: il PCI non c’è più, nasce il PDS, di cui assumo l’incarico di Segretario: la divisione tra gli iscritti è forte, numerosi tra di loro, soprattutto nella base operaia e contadina, non entrano nel PDS…s’allontaneranno dalla politica o aderiranno a Rifondazione Comunista.
E’ mio compito parlare con tutti loro, per discutere la difficile novità, e a Campocroce, paese in cui vivono, sono attivi e determinati, non pochi di essi, a chi chiederò sostegno per avvicinare le persone interessate al problema? A lui, ancora Egidio.
Grande disponibilità la sua, spirito di servizio, sincerità… e forte preoccupazione, l’invito pressante a “tenere insieme”, a non ripercorrere la divisione nella sinistra italiana.
Subito, al primo incontro, “te si fioeo de Gino, e dea Ina Calvene!............lo sai perché si chiamano “Calvene”…? (Egidio alternava agevolmente dialetto e italiano a seconda che si parlasse delle faccende paesane di tutti i giorni, o di riferimenti a fatti o a informazioni più generali, magari attinenti a questioni e curiosità di natura storica). Ed ebbi la spiegazione sulla provenienza dei miei per parte di mamma…
Fu lì il primo assaggio della curiosità culturale, della sapiente padronanza della storia locale di questo “maestro totale”….maestro sempre, forse per un DNA dei veri maestri, anche della sua inseparabile Iolanda, fino alla comune e generosa attività di volontariato, con l’associazione Auser, di nuovo tra i bambini, ora multicolori e di lingue diverse…
E del resto abbiamo tutti ascoltato l’ingegnosa ma storicamente fondata ricostruzione della storia di Campocroce elaborata da Egidio. Per lui fu sempre necessità, di metodo e di sostanza, quella di ancorare scientificamente alla “storia grande” le singole vicende da cui veniamo, in cui ci dibattiamo, e che vorremmo tutti comprendere, anche e soprattutto allorché non possiamo fare a meno di supporre il nostro e comune futuro.
Ancoraggio persistente e perciò abituale, fino a diventare carattere ed emanazione della persona nel suo interagire con la comunità data, con i figli da crescere, con gli scolari da avviare alla maturità e alla consapevolezza, con i compagni di strada da condividere e supportare, anche con le opinioni diverse, o avverse, da riportare ostinatamente ai parametri di un confronto leale, incatenato alla prospettiva storico-scientifica, non ideologica o assoluta, laica innanzitutto. Anche nel “fare i conti” con la dimensione spirituale, etica, nella quale le liturgie tradizionali, indiscutibili, non dovevano negare, anche ad un agnostico tenace quale Egidio fu, per quanto so, l’esplorazione intellettuale dei grandi sistemi, fisici ed extra-materiali, il cui mistero non consente semplicistiche rimozioni.
Egidio era convinto, e compiaciuto, della sua appartenenza attiva alla comunità paesana: famiglie, eventi, colmelli, caratteri e ruoli, nel lavoro nelle relazioni umane, nei momenti di festa…nei quali, fossero gite, scambi di “quattro parole”, tante erano le cose che egli sapeva e desiderava raccontare: sul sagrato, per un caffè all’osteria, ovunque egli potesse essere parte del suo “piccolo popolo”.
E tutto ciò egli svolgeva nella proposizione, divertita e divertente, di un umore vivace e punzecchiante, di scenette comiche dove non mancava il cenno scoperto alle vicende dell’amore e della fioritura dei sensi e delle emozioni, anche la battuta puntuale ed irriverente, ma senza malizia………..anche preparandosi, scrivendo, spesso, in “disinvolta libera rima”, e non solo sui moduli dialettali del filò, come nelle vecchie stalle contadine, o dell’improvvisazione burlesca ed ironica.
Ma anche studiava ed annotava minuziosamente, nei tanti materiali lasciati alla famiglia: frammenti, pagine, quaderni densi di ricerche, esposizioni, analisi e commenti sui temi forti, per un uomo di vasta cultura e per un mondo difficile e spesso oscuro, anche nell’ambito spirituale, mai estraneo alla sua vicenda personale e politica, al suo essere strutturalmente “uomo di sinistra”, una sinistra avvicinata inizialmente nell’ambito socialista e poi maturata nell’adesione al PCI di Enrico Berlinguer, al sogno e all’impegno di quel Segretario per una ridefinizione della politica, dei suoi linguaggi e dei suoi contenuti, che mettesse a servizio del Paese-Italia il meglio delle culture e delle esperienze socialiste e cattolico-democratiche…
Egidio, quindi, uomo di una bella sinistra, di un progetto culturale generoso e unitario, di una speranza lucida di un mondo più giusto e umano, democratico, consapevole, cose per cui è stato anche l’insegnante premuroso, gentile competente, di tanti e tante che oggi sono qui a ricordarlo ed esprimerne ammirazione pubblicamente.
Grazie quindi per l’attenzione e la condivisione, a tutti voi e specialmente, per consolazione ed amicizia, alla cara Iolanda e ai figli di Egidio, che hanno tenacemente voluto questa manifestazione.
Se poi tu potessi ascoltarmi, ti direi – caro maestro e compagno – che sento di aver mantenuto l’impegno che mi chiedesti, col tono di una confidenza sincera, suggerita sottovoce e quasi con timidezza, quello di “dire qualche parola” al tuo funerale. Oggi, finalmente ne ho avuto la possibilità.
RESTAURO DUOMO E CAMPANILE
A seguito di numerose indagini, sono stati riscontrati problemi di stabilità nel campanile e di umidità nel Duomo. Gli accertamenti hanno mostrato che le problematiche richiedevano interventi di restauro che non potevano più essere rimandati. Per queste ragioni, a giugno sono iniziati i lavori di recupero e messa in sicurezza di questi due monumenti di Mirano. L’umidità stava rovinando le pareti esterne del duomo, mentre il campanile presentava problemi di stabilità provocati dalla vibrazione delle campane. Il restauro del Duomo era necessario per impedire il propagarsi dei danni provocati dalla risalita dell'umidità dalle fondamenta, che aveva già causato la rovina dell'intonaco nella parte bassa delle facciate, con rischio che i danni si propagassero all'interno della chiesa ed in particolare danneggiassero gli altari laterali e le opera d'arte che li abbelliscono. Con il restauro si è tolto l'intonaco nella parte già danneggiata ed il marmorino nelle parti restanti delle facciate, quindi si è proceduto con le iniezioni di liquido che impedisce la risalita dell'umidità, poi si è rifatto l’intonaco rimosso, alla fine, si è proceduto con la dipintura delle facciate con materiali adeguati. Il campanile, invece, era fortemente deteriorato soprattutto nella cella campanaria e nella cupola, con distacco di materiali che avevano già provocato danni, per fortuna senza coinvolgere persone. L'intervento di restauro ha previsto il ripristino degli originari fregi della parte alta e la pulizia dei mattoni e del basamento in pietra d'Istria. Oltre alla parte visibile esterna, il campanile presentava dei gravi problemi anche all'interno, in quanto le vibrazioni, provocate dalle campane, avevano danneggiato il castello di sostegno delle campane stesse, per cui è stato necessario un consolidamento della parte strutturale. Inoltre, tutte le strutture interne (scale, reti di antintrusione di volatili, ecc,) necessitavano di essere sostituite per eliminare il degrado che era presente all'interno e consentire la risalita in sicurezza. La fine degli interventi di restauro sopracitati è prevista per fine settembre cosicché il Duomo di San Michele Arcangelo possa accogliere la comunità con l’antico splendore di un tempo.
QUEI PINI MARITTIMI TRA MESTRE E PADOVA
Mi si è stretto il cuore alla notizia che i sei pini marittimi cresciuti sullo spartitraffico autostradale Mestre – Padova, sono stati abbattuti esattamente due anni fa (Gazzettino del 1 luglio 2019). Erano lì, esposti alla natura e a tutte le sue intemperie fin dal 1960. Il loro apparire in perfetta sequenza, annunciava che si era quasi arrivati a Padova. E per un giovane del miranese la città del Santo significava università, lavoro, turismo, ristorazione, cinema e soprattutto divertimento. Tante erano le sale da ballo sparse nel territorio del padovano che suggerivano e stimolavano speranza, ragazze, amore, desiderio, avventura. Insomma, gli ideali di chi credeva di conquistare il mondo con la forza della bellezza e della giovinezza. Ecco l’Arlecchino a Ponte di Brenta che faceva il pieno domenicale dei giovanotti respinti o delusi da altri locali. Il Dancing 2000 di Campagna Lupia, il Moron e Mocambo di Dolo, la Taverna di Fiesso d’Artico, Il leopardo nero di Oriago erano altrettante sale da ballo dell’entroterra veneziano insufficienti per la crescente domanda di divertimento per quegli anni a cavallo tra il 1960 e 70. Per questo Padova, con le sue balere di intrattenimento musicale, i tanti cinema le sue feste dell’Unità, il Prato della Valle dalle mille iniziative era metropoli molto desiderata e difficile da raggiungere con i limitati mezzi a motore di cinquant’anni fa. Ora in autostrada quei pini non ci sono più e il mio stanco occhio di settantenne non coglierà più quel naturale e sempre verde semaforo che mi allertava per la prossima uscita per Padova. Ieri distraendomi dalle licenziose fantasie che si collegavano con le avventure patavine, vere o false che fossero, non aveva importanza, oggi per affrancarmi dallo stress di una guida difficile. Ora, asettiche targhe in ferro mi annunciano l’uscita per la Padova industriale, quello est di centro e la ovest verso Abano e i Colli Euganei. Mute, indifferenti, senza partecipazione, faranno il loro dovere di comunicazione al pari di tutte le altre ovunque disseminate tra strade e autostrade. Voi invece pini marittimi, dialogavate con l’automobilista. Non come i cipressi di Bolgheri che interrogavano il maturo poeta e lo rimproveravano perché non veniva a trovarli più spesso. Piuttosto con la vostra silenziosa ma viva presenza ci ricordavate la natura, lo stormire delle fronde al vento, il gioco della luce all’alba o al tramonto di ogni giorno, la vita che pulsa anche attraverso i rami di un solitario alberello. In mezzo a un oceano di cemento, asfalto e rumore ci ricordavate la bellezza e sacralità della Madre Terra. Addio mie fedeli sentinelle di arrivo nel porto della felicità padovana. Avete resistito per oltre cinquant’anni a tutta la forza della natura amica e nemica, sodale e violenta, accogliente e minacciosa, respirando veleno e restituendo ossigeno. Ma non avete potuto difendervi dall’assassina mano dell’uomo che come un ladro nella notte vi ha colpito nel buio per privarvi di qualsiasi voce potesse essersi alzata in vostra difesa. Certo, altri giovani pini sono stati posizionati nel posto da voi occupato per tanti anni e mi auguro possano crescere fieri e forti. Ma non avranno mai la vostra stessa storia, Perché il mondo è cambiato, i ricordi, le speranze, gli ideali, i palpiti del cuore sono cambiati. Per questo vi dico grazie di aver vissuto per me fedeli guardiani della natura. Un vecchio vi saluta e vi sarà riconoscente per sempre. Decapitandovi è come se il faro della sua giovinezza fosse stato spento per sempre.
Oscar De Gaspari
YAKIMA SKYRISE VILLAGE A SESTO
RUDY DE POL
Una novità si è aggiunta alla già rinomata e lussuosa offerta del Caravan Park Sexten, una delle realtà guida del panorama glamping italiano ed europeo. Una collaborazione con il produttore di tende da tetto Yakima, infatti, permette ai clienti, senza rinunciare al lusso di un comfort a 5 stelle, di godersi le stellate dolomitiche attraverso il tetto panoramico di una comoda tenda da auto. Le tende da tetto che trasformano le auto in camper sono tanto di moda quanto il glamping. Yakima e il Caravan Park Sexten lanciano ora una partnership molto speciale che combina entrambe le cose. Allo Yakima Skyrise Village, è possibile vivere la sensazione di libertà di una vacanza in tenda con tutte le comodità glamour di un campeggio a cinque stelle. È una sensazione di libertà senza limiti. Guardare il cielo stellato, lontano dalla frenesia della vita quotidiana. Le cime delle Dolomiti davanti agli occhi e il silenzio assoluto tutto intorno. Chiudi la cerniera della tua tenda, addormentati in armonia con la natura e risvegliati al mattino con i primi raggi di sole. Chiunque abbia trascorso la prima notte in una tenda vuole ripetere questa esperienza ancora. Le tende da tetto trasformano le auto in camper con poco sforzo. "Si vedono sempre più auto con tende da tetto, ed è per questo che stiamo registrando un forte aumento dell'interesse per i nostri prodotti", dice Dirk Janz di Yakima in Germania. Ecco perché ha avuto l'idea di rendere la sensazione della tenda sul tetto un'esperienza fissa al Caravan Park Sexten. Il Yakima Skyrise Village è costruito su palafitte, sulle quali sono montate le spaziose tende che possono ospitare fino a due persone. Ogni unità è dotata di elettricità, una spaziosa terrazza privata per la massima privacy - ed è armoniosamente immersa nel paesaggio. Il Caravan Park Sexten ha riconosciuto da tempo che sempre più persone vogliono fuggire dalla vita quotidiana nella natura e allo stesso tempo avere tutte le comodità. Il glamping - il campeggio con tutti i comfort immaginabili - era già possibile qui prima che la ricerca di vacanze economiche, naturali e allo stesso tempo glamour e per soddisfare le esigenze di una clientela più giovane o più avventurosa ha ben pensato di collaborare con Yakima ditta specializzata in prodotti che rendono una vacanza attiva ed un'esperienza spensierata per campeggiatori, ciclisti, escursionisti, appassionati di montagna, acqua o sport invernali. Il Yakima Skyrise Village è composto da 5 unità. L’area in cui sono montate le tende Yakima di taglia M con una superficie di riposo di 1,42x2,43 m sono dotate di elettricità. Si sale con una scala e si accede attraverso una botola. Si giunge quindi nel villaggio dove le tende tetto sono ben distanziate per la privacy; di fronte padroneggia il meraviglioso massiccio della Meridiana di Sesto e sotto scorre il ruscello che concilia il sonno degli ospiti. Le tende da tetto sono tra i prodotti più importanti di Yakima. Il modello Skyrise HD, allestito nello Skyrise Village, è, come già scritto, lungo 2,43 m e largo 1,42 m ed è il perfetto campo base impermeabile in qualsiasi stagione. Le finestre e le porte extra large offrono una splendida vista, mentre il materasso in schiuma di 64 mm di spessore offre un comfort perfetto per dormire. La struttura della tenda SkyRise HD è estremamente robusta, realizzata in poliestere Ripstop 600 D con un rivestimento in PU resistente all’acqua 3000 mm. Il telo impermeabile ti assicura una protezione totale contro le intemperie. Le finestre e le porte extra large offrono ampia visuale e aerazione. Una tenda può ospitare un massimo di 2 persone ed è dotata di tutti i comfort: materasso, cuscini, piumino, lenzuola, asciugamani, presa elettrica, illuminazione e cassettone riponi oggetti. Questa “vacanza in tenda con tutti i comfort di un hotel”, come la chiama il responsabile commerciale Dirk Janz, ha lo scopo di suscitare l’interesse a provare l’emozione di dormire in una situazione unica e innovativa sotto una tenda da tetto. E’ chiaro che chi alloggia al YakimaSkyRise può usufruire di tutti i servizi del Centro Wellness Meridiana SPA del Caravan. Relax totale attraverso straordinari mondi di nuove forme, aromi e colori. Appena giunti si avverte una sensazione speciale che stimola tutti i sensi. Un potpourri di stili originali, raffinate luci soffuse, morbidi colori, profumi e aromi inebrianti e il fascino sensuale che si sprigiona al solo tocco di materiali naturali come le pietre, i cristalli, il legno. Massaggi classici, ayurvedici, trattamenti viso, bagni di fieno, bagni selezionati a base di essenze (pino mugo, betulla, salvia, melissa, lavanda, limone, arancia, mela verde, vaniglia, cannella…) sauna finlandese interna ed esterna e saune con varie temperature, ampio bagno turco, idromassaggi interni ed esterni, doccia nebulizzata, area solarium, zona riposo con parete di vetro per osservare il fondo del lago con i pesci, tisaneria, percorsi kneipp, grande piscina interna con pavimento ciottolato e passaggio all’esterno . Chi sceglie il Caravan Park Sexten in una delle sue numerose proposte rimarrà sicuramente soddisfatto perché non c’è nulla di più appagante di una vacanza open air in un contesto naturale di estrema bellezza quale le Dolomiti di Sesto con la sua imponente Meridiana. Chiusura Villaggio fine settembre inizio Ottobre a seconda delle condizioni meteo.
www.caravanparksexten.com
Rudy De Pol
RICORDANDO RAUL CASADEI
L’entroterra veneziano deve molto a Raul Casadei, scomparso il 13 marzo 2021 e alla sua orchestra del ballo liscio. Dalla Scala d’oro e Lanterna di Mirano, al Moron e Mocambo di Dolo, al Dancing 2000 di Campagna Lupia, al Leopardo Nero di Oriago, al Cervo Rosso di Noale, le note di valzer, mazurka e polka hanno dominato la musica suonata in questi locali che hanno rappresentato il principale punto di divertimento e aggregazione per la moltissima popolazione anziana della nostra Provincia. Per questo mi auguro che nel giorno in cui finalmente tutti i dancing potranno riaprire, venga osservata un’iniziativa di ricordo per Raul Casadei. Non il tradizionale minuto di silenzio, piuttosto concordando con tutte le orchestre del liscio che la loro canzone di apertura sa quella di Ciao Mare o Romagna mia, che rappresentano la musica folcloristica più carica di pathos per gli amanti del ballo. Perché, oltre che luoghi di ascolto per musica allegra, i locali da ballo offrono aggregati di vita, svago, amicizie e ritrovati affetti. Bellissime alternative per tanti anziani che non intendono passare gli ultimi anni della loro esistenza in tristezza e solitudine. Un brutto modus vivendi che neppure solidi legami familiari potrebbero mai far dimenticare. Io credo che si tornerà a ballare pur con mille distinguo non prima dell’estate 2021 dovendo in primis completare la campagna vaccinale, poi attendere la verifica certa e statistica che la pandemia sia stata completamente debellata, accertarsi che i giovani con le loro musiche e rituali non ricreino nuovi focolai di virus e infine vincere la nostra più diffidente natura che per due anni ci ha reso sospettosi e diffidenti verso il prossimo. Oggi comunque gli anziani sono enormemente penalizzati, privati di qualsiasi forma di aggregazione sociale, svago e divertimento. Consegnati in casa come fossero agli arresti domiciliari, i loro giorni trascorrono tutti lenti e uguali, inseguiti dalla sottile accusa di essere dei privilegiati nella vaccinazione e nel reddito comunque garantito attraverso la pensione. Per questo il mondo degli anziani del veneziano attende con ansia la riapertura delle sale da ballo. Non vorrei però che lo stop per due anni imposto dalla pandemia obbligasse i titolari di dancing sopravvissuti ad aumentare drasticamente le tariffe per compensare le perdite subite del passato. Da qui la necessità che SILB-FIPE, l’associazione di categoria per l’intrattenimento diurno e notturno, presenti allo Stato la richiesta di necessari aiuti finanziari per il comparto. Due anni sono sufficienti per vagliare con attenzione gli effettivi danni subiti dai diversi locali e intervenire nella giusta misura. Allora, appuntamento a presto in tante serate danzanti, sulle note dell’indimenticabile Romagna mia, Simpatia, Amico sole che Raul Casadei ha saputo far conoscere a livello internazionale. Un’eccellenza italiana che merita di essere tutelata non solo ricordando Secondo e Raul Casadei come proposto in apertura, ma anche con aiuti concreti. Come per un qualsiasi bene artistico che merita di essere supportato, tutelato e fatto conoscere.
Oscar De Gaspari
LA FILARMONICA DI MIRANO NELLA STAGIONE DEL COVID 19
LA BANDA MUSICALE NON SI ARRENDE
Il 2 Giugno 2021 la Filarmonica di Mirano-Banda Cittadina, è tornata al suo pubblico, nella corte di Villa Errera, in occasione del concerto per la Festa della Repubblica Italiana. Dopo un anno di silenzio e di impossibilità di vedersi fisicamente, a causa della pandemia da coronavirus, i suonatori della Banda, sono riusciti in fretta e furia a riprendere le prove con il M° Stefano Corrò per preparare un programma musicale da offrire al proprio pubblico. In questo lungo periodo di inattività c’era stato il rischio che il legame affettivo e volontaristico che tiene insieme i musicisti della Filarmonica si fosse definitivamente interrotto. Il detto popolare “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, è spesso purtroppo, vero. Così non è stato: i giovani, e meno giovani, della banda, nonché gli insegnanti della scuola di musica, non si sono mai arresi e hanno continuato a mantenere vivo quel senso di amicizia che li lega fra loro e con la Filarmonica, è stato così possibile, in pochissimi giorni, mettere in programma alcuni concerti e questo anche come momento di ritorno alla vita normale, dopo essere stati costretti a rimanere chiusi e privi di relazioni con gli altri, per un così lungo tempo. Al pubblico che ci ha atteso e sostenuto va il nostro ringraziamento. L’augurio che ci facciamo è che si sia finalmente tornati alla normalità della vita, anche sulle note della nostra Banda Cittadina, che potrà così tornare ad allietare qualche serata estiva in allegria e serenità.
Gianni Fardin
LA SCUOLA DI MUSICA TRA INSEGNAMENTO IN PRESENZA E ONLINE
Appuntamento fisso di ogni fine Maggio-inizio Giugno, il Saggio di fine anno della Scuola di Musica della Filarmonica di Mirano costituisce un momento molto importante in cui allievi ed insegnanti presentano, con poche ma significative esibizioni, il percorso di studi fatto e le capacità musicali acquisite. È un momento di festa, all’insegna della voglia di fare musica tutti insieme. Il Saggio di quest’anno, ponendosi a conclusione di un periodo pesantemente segnato dalle problematiche del Coronavirus, portava con sé il peso e la stanchezza di oltre quindici mesi di incertezze, paure e restrizioni. Ma, una volta in più, abbiamo avuto la conferma di come le cose belle siano in grado di far passare in secondo piano le difficoltà necessarie a raggiungerle: il 5 Giugno 2021 nello scenario della corte di Villa Errera una sessantina di allievi dei corsi musicali si sono esibiti con grande impegno nel loro Saggio, accompagnati dagli insegnanti della scuola, alla presenza dei dirigenti della Filarmonica, delle autorità del Comune di Mirano e di un numeroso pubblico entusiasta. In questo panorama così diverso, non possiamo che essere grati per tutto ciò che di bello è rimasto. Sono rimasti gli insegnanti, che con tutti i mezzi a loro disposizione hanno scelto di mettersi in gioco per continuare a fare il loro lavoro; sono rimasti i ragazzi, che dopo le ore passate davanti allo schermo con le attività scolastiche, hanno saputo trovare le energie per prendere in mano lo strumento e prendersi cura di un ulteriore impegno “a distanza”; sono rimaste le famiglie, che hanno scelto di fidarsi della nostra Associazione sia nell’esperienza online che nel protocollo di sicurezza adottato nei locali della scuola. A tutti voi va il nostro ringraziamento, con l’augurio che questo possa essere il primo passo per un ritorno alla normalità.
Chiara Narduzzi
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semestrali, vari colori, pochissimi Km a partire da 23.800,00 €
JEEP WRANGLER
nuovo e km0, vari colori e allestimenti a partire da 42.900,00 €
Q3/Q3 SPB
aziendali e Km 0, da 39.900,00 €
NISSAN LEAF completamente elettrica, km0 o semestrali a partire da 23.900,00 €
PORSCHE MACAN
nuovo o km0 vari colori e allestimenti da 73.000,00 €
Via della Vittoria, 132 Mirano Venezia Tel. 041 5701777 - www.ongaratomotors.it
Enoteca Le Cantine dei Dogi non è una semplice enoteca reale e virtuale ma un marchio, una garanzia di qualità, affidabilità e convenienza nel settore vini.
Benvenuto su Enotecalecantinedeidogi.com, siamo una enoteca con punto vendita a Mirano in provincia di Venezia dal 2003 e una enoteca online, la 1° e l'unica di Mirano, a disposizione del cliente 24 ore su 24 online. Un punto di riferimento in cui ci si può immergere nel magico mondo del vino tra più di 1.000 etichette di vini provenienti da 20 paesi del mondo. Fratelli Berna SNC è un'azienda a conduzione familiare, i cui titolari, Ezio e Vanni Berna , svolgono l'attività nel punto vendita cittadino di Mirano da diversi anni. Dalla grande esperienza di Vanni che da anni, in qualità di Degustatore Ufficiale e Relatore dell'Associazione Italiana Sommelier, ricopre incarichi di prestigio nell'affascinante mondo del vino è nata una selezione di prodotti che soddisfano davvero tutte le esigenze dei loro clienti. Dal 2010 hanno voluto iniziare una nuova esperienza praticando E-commerce, operando nella vendita dei prodotti enogastronomici. Enotecalecantinedeidogi.com uno dei siti di E-commerce più "affidabili": massima è l'attenzione rivolta al cliente, la serietà, l'assistenza, i prezzi sono appetibili e i tempi di consegna velocissimi. Grazie alla determinazione del nostro team, alla sinergia di squadra, acquistare su Enotecalecantinedeidogi.com vuol dire sicurezza e rispetto degli impegni. Per noi…………. Il cliente è sempre al primo posto! Prova i nostri servizi. Alcuni riconoscimenti ricevuti in questi anni: 2016: Con il sito Enotecalecantinedeidogi.com ci siamo aggiudicati il titolo di miglior sito d'Italia nella categoria shopping 2017: Vanni Berna è stato inserito tra i 36 candidati selezionati per il premio Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e dell'accoglienza per la categoria MAITRE, SOMMELIER E MANAGER D'HOTEL. Sondaggio organizzato da Italia a Tavola. 2018: Food & Drink Awards: Enoteca Le Cantine Dei Dogi miglior rivenditore di vini del Nord Italia 2018: Vanni Berna è stato inserito tra i 36 candidati selezionati per il premio Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e dell'accoglienza per la categoria SALA E HOTEL.(si è classificato in 4 posizione a livello nazionale). Sondaggio organizzato da Italia a Tavola. 2019: Food & Drink Awards: Enoteca Le Cantine Dei Dogi “Best Wine Distribution Company – Northern Italy” 2019: Vanni Berna è stato inserito tra i 36 candidati selezionati per il premio Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e dell'accoglienza per la categoria SALA E HOTEL.(è arrivato nella fase finale, classificandosi in 6 posizione a livello nazionale). Sondaggio organizzato da Italia a Tavola. 2020: Food & Drink Awards: Enoteca Le Cantine Dei Dogi “Wine Retailer of the Year – Veneto” 2020: Vanni Berna è il vincitore del premio Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e dell'accoglienza per la categoria SALA E HOTEL. Sondaggio organizzato da Italia a Tavola.
Giorgio Pesce
UNA COPPA LUXARDO NAFTA GRAZIE! UN BOOM DI RICHIESTE!
Era da un po’ che pensavamo di introdurre tra le nostre proposte le COPPE GELATO TAKE AWAY da consumare passeggiando o da portare a casa. La primavera 2021 ci ha dato l’occasione di introdurre questa novità dato l’alto interesse nel cibo da asporto e le sempre più frequenti passeggiate all’aria aperta. Questo è stato l’anno giusto! Abbiamo pensato e testato molte coppe, tutte legate al nostro gelato artigianale. Salse rigorosamente “home made” al cioccolato o alla frutta fresca, ingredienti semplici e naturali legati alla stagionalità e sempre con attenzione al nostro territorio. Prepariamo una selezione giornaliera di massimo 6 coppe per poter garantire sempre ingredienti freschi e con preparazione giornaliera. In primavera è stata molto richiesta la coppa con fragole fresche, poi la stagione ha portato quella con i lamponi e con le calure estive una bella Macedonia mista fresca non è mai mancata. Chissà cosa riserverà l’autunno…! La coppa “Energetica” è la nostra ricostituente legata al nostro “sbatudin”che nel nostro banco difficilmente manca. Ma la grande sorpresa di questa stagione é la LUXARDO NAFTA, una tra le più richieste! Chi l’avrebbe mai detto?! Un mito anni 80, un revival delle vacanze al mare ad agosto! Una pioggia di succose amarene su una soffice panna fresca leggermente zuccherata il tutto per avvolgere il vostro gelato preferito. I più gettonati e consigliati da affogare sono la crema classica all’uovo o anche la crema al Sangue Morlacco. Abbiamo scelto proprio la LUXARDO come amarena per la nostra NAFTA data la sua semplicità e genuinità. Viene prodotta da un’azienda storica vicina a noi, a Torreglia in provincia di Padova. Di questa azienda utilizziamo molti prodotti, li trovate spesso nel nostro banco in combinazione ad altri ingredienti. Teniamo a precisare che questa nostra nuova proposta delle coppe è tutta realizzata con materiale bio-compostabile dal cucchiaio al bicchiere della coppa al coperchio con un progetto sempre amico dell’ambiente. Il bello e la sorpresa della coppa NAFTA e di quanto sia richiesta ci fa riflettere su quanto siamo tutti portati a guardare avanti ma la tradizione, il legame con il territorio, i ricordi e il sapore delle cose semplici rimarranno sempre aspetti importanti di noi.