attualità
dossier
fatti
missioni
Il Capitolo generale delle Missionarie Oblate di Maria Immacolata
Le missioni estere della Provincia mediterranea
Natale nei continenti
Qui Uruguay Qui Senegal
MISSIONI
RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
Prezzo di copertina € 2,20 - dicembre 2013 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012
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Natale in missione Allargare gli orizzonti
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SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 20 n.12 dicembre 2013
attualità
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Una storia ricca narrata in un libro di Giovanni Varuni
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 EDITORE
Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli
Condividere e guardare al futuro
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Notizie in diretta dal mondo oblato
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di Pasquale Castrilli OMI
news
REDAZIONE
Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pasquale.castrilli@poste.it
a cura di Elio Filardo OMI
DIRETTORE RESPONSABILE
Mgc news
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In dialogo con il mondo
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Natale nei continenti
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Lettere al direttore
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Storia di storie
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Lettere dai missionari
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Qui Uruguay, Qui Senegal
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Pasquale Castrilli REDAZIONE
fatti
Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone COLLABORATORI
Nino Bucca, Claudio Carleo, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Sergio Natoli, Luca Polello, Claudia Sarubbo, Giovanni Varuni
di Raffaello Zordan
a cura della redazione
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE
missioni
Elisabetta Delfini STAMPA
Tipolitografia Abilgraph Roma FOTOGRAFIE
Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI
Via dei Prefetti, 34 - 00186 Roma tel 06 9408777 - Valentina Valenzi rivista.missioni.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore
17 euro 37 euro 35 euro 65 euro
Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI - Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 - 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare novembre 2013 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi
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dossier
DOSSIER
Una porta virtuale ci permette di visitare le missioni ad gentes della Provincia OMI Mediterranea
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Percorrere la missione per conoscere e sostenere testo e foto di Adriano Titone OMI titonomi@gmail.com
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d gentes è un’espressione del linguaggio missionario che tutti dovrebbero conoscere. Si parla di missione ad gentes quando, obbedendo al mandato evangelico, si va verso gli altri popoli incontrandoli nel nome del Signore Gesù che, dagli apostoli fino ad oggi, continua a mandare noi come il Padre aveva mandato Lui. La prima ragione del nostro andare ad gentes è proprio l’invio missionario testimoniato da tutti e quattro i Vangeli. E noi Missionari Oblati di Maria Immacolata siamo nella chiesa una congregazione specificamente missionaria nella quale l’ad gentes rimane una priorità. Nei due settori, spagnolo e italiano, che compongo l’attuale Provincia Mediterranea, fin dall’inizio la missio ad gentes è stata vissuta intensamente e numerosi Oblati sono partiti in missione. Non abbiamo mancato di coinvolgere in questa apertura missionaria laici e giovani che il Signore ci ha messo accanto nella condivisione dello stesso carisma. In queste pagine vi proponiamo di passare magicamente attraverso una “porta virtuale” che ci trasferisce immediatamente da una parte all’altra del globo, nelle diverse missioni dove vivono ed operano 61 Oblati della Provincia Mediterranea (a questi vanno aggiunti altri 12 in prima formazione). Senza dimenticare i 50 confratelli, originari della Provincia, che servono la missione in altre unità oblate. La Procura delle Missioni si adopera al servizio di queste missioni e di questi missionari, sostenendo la loro vita, il ministero di evangelizzazione e appoggiando i progetti che realizzano. Un servizio che intreccia una rete di solidarietà e comunione della quale voi siete parte. Iniziamo questo giro, con le missioni ereditate dalla Spagna, che probabilmente i lettori di Missioni OMI conoscono meno. Programmiamo dunque la nostra “porta virtuale” per trasferirci in Venezuela. Sistemiamo l’orologio: indietro di sei ore e mezzo!
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una foto per pensare 014_021_12_ok.indd 14-15
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foto Alessandro Milella, alessandro.milella@alice.it testo Claudia Sarubbo, claudia.sarubbo@yahoo.it
UNA FOTO PER PENSARE
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Ritrovare, tra le pieghe del tempo, tracce di storia che segnano il passo nel sentiero dell'oggi
Tracce di storia 28
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editoriale pasquale.castrilli@poste.it
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Solidarietà fino in fondo L
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Il Capitolo generale delle Missionarie Oblate di Maria Immacolata
Le missioni estere della Provincia mediterranea
Natale nei continenti
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Natale in missione Allargare gli orizzonti
a solidarietà degli italiani continua ad essere un dato di fatto anche in un tempo di crisi economica come quello attuale. È un elemento che impressiona ed è attestato da varie fonti. Sembra quasi che il cuore italiano non smetta di battere e di essere sensibile nei riguardi di chi è meno fortunato o ha avuto poco dalla vita. È un peccato, perciò, che non sia andata in porto la proposta di dare alla gente di Lampedusa il premio Nobel per la Pace come avevano indicato personalità e mezzi di comunicazione. Lo avrebbe meritato, come simbolo di una nazione che, nonostante tutto, non chiude le porte, ma rischia la solidarietà. E anche nel piccolo il sostegno si fa tangibile. Una persona, licenziata dopo ventidue anni di lavoro, mi diceva di recente: «Meglio io che quel mio collega, padre di famiglia, con moglie e figli a carico. Noi in casa abbiamo già un altro stipendio. Va bene così». In questo numero di fine anno del nostro mensile (che va avanti solo grazie alla solidarietà dei suoi fedeli lettori e abbonati) diamo spazio alle nazioni amate e servite dai missionari Oblati di Maria Immacolata della Provincia mediterranea. Le missioni estere per le quali lavora alacremente la Procura delle Missioni, quell’invenzione che da vari decenni permette
di essere vicini alle necessità dei poveri e dei missionari che per loro spezzano il pane della Parola di Dio come anche il pane materiale, con progetti nei campi sanitari, scolastici e agricoli. Si resta meravigliati del passato e del presente di queste missioni sorte dal lavoro e dal sacrificio di Oblati e laici. La missione ad gentes resta davvero una delle priorità fondamentali per le nostre chiese. La solidarietà è un altro nome della missione ed è un riflesso della stessa solidarietà che Dio ha avuto nei riguardi dell’umanità. Il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, che ricordiamo e celebriamo ogni anno a Natale, ci dice una vicinanza che va al di là di meriti e dignità dei destinatari. Dio non ritiene una gelosia la sua divinità, ma “spoglia” se stesso (per usare un verbo di S. Paolo), si abbassa. Fa impressione che il figlio di Dio possa mettersi in una fila di peccatori, al Giordano, per ricevere il battesimo da Giovanni Battista. Gesù inizia la sua solidarietà nascendo povero, inizia il suo ministero nella vicinanza ai peccatori. La perfezione non è separazione. Il messia va nel fondo dell’umanità, si siede con i peccatori, entra nelle loro case. Prossimità, salvezza, prendersi cura dell’altro, sono alcuni dei messaggi insiti nel Natale cristiano. n
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lettere al direttore Un incontro indimenticabile. Di buon mattino all’ingresso del Vaticano. L’aria mite di fine estate romana. Un drappello di laici, tre alpini e un gruppo di sacerdoti. Alle 6.45 si aprono le porte. Cominciano i controlli dei documenti, tre volte nell’arco di poche centinaia di metri. Entriamo finalmente a Santa Marta verso la cappella. Un sacerdote ci accoglie e ci invita a entrare in sacrestia. Non si poteva chiedere di più: celebrare un messa con il papa! Siamo venti sacerdoti, un vescovo e un cardinale. Ci invitano a prendere posto nelle prime file. Con p. Mauro Concardi OMI ci mettiamo a lato, per non impedire la visuale agli altri fedeli. Non ci rendiamo conto che siamo proprio nella posizione migliore per contemplare il papa, davanti alla sede. Quando entra, col suo tipico passo dondolante, prende posto lì, a pochi metri di distanza. Il papa ci sorprende. Celebra con tono pacato, quasi supplichevole: È il carisma di Pietro. Ti scuote dentro, ti suscita la fede, ti dona la speranza. All’omelia scolpisce le parole che penetrano fino al midollo: «Seguire Gesù… un discepolo non è da più del maestro… l’impegno
MISSIONI della croce…». Ascoltiamo con attenzione. sacerdoti e fedeli laici, i tre alpini, un ragazzo in carrozzella accompagnato dai genitori. Gridolini di bambini in sottofondo. C’è una comunità radunata ogni mattina: un bozzetto di umanità. Siamo davvero nella parrocchia del papa! La messa continua semplice e composta. Durante la comunione, all’altare, quasi sfioro il papa raccolto in preghiera sulla sede. Che emozione! Mi concentro sull’Eucarestia e ringrazio Dio per questo momento. Terminata la messa torniamo in sacrestia. Ci invitano di nuovo in chiesa per il ringraziamento. Rientrando noto una figura bianca in penombra. È il papa, raccolto in preghiera, in mezzo al suo popolo. Quanta semplicità, quanta normalità. Ma le emozioni non sono terminate, il papa si alza ci sfila davanti. Lo seguo ancora con lo sguardo. Qualche istante dopo invitano anche noi a lasciare la cappella per la foto. “Ah certo, la foto - mi dico e penso - che fortuna, col cardinale i vescovi e venti sacerdoti verrà fuori proprio una bella foto di gruppo! “ Mi avvio all’esterno e con mia grande sorpresa vedo che il papa saluta tutti,
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uno ad uno: un sacerdote straniero che chiede di parlargli in inglese, un altro latino-americano che gli fa dono dei suoi libri, un sacerdote giordano che ha appena finito il suo dottorato e trova il coraggio per regalargli una sciarpa a scacchi bianco e rossa del suo paese. Poi tocca a me. Improvviso. Provo a inginocchiarmi ma non ci riesco. Il papa mi tiene per le mani e mi solleva. Impossibile toccare terra. Mi colpisce la sua forza fisica, il suo aspetto. Ci
teniamo per mano per tutto il tempo. Esordisco: «Santità, la ringrazio di tutto cuore per questa bella messa. Ci ha fatto veramente pregare!». Mi accorgo che l’ho messo a suo agio. Lo vedo sereno e disponibile. Allora prendo coraggio e oso: «Santità, sono qui oggi davanti a lei con la gioia di poterla incontrare e salutare come sacerdote. Ma ci sono tanti altri che avrebbero voluto essere qui. Cosa devo dire a tutti coloro che non possono incontrarla
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personalmente?». Il papa solleva lo sguardo, quasi a cercare una risposta. Tra me e me temo di aver osato troppo! Poi scandendo bene le parole, risponde: «Dì a tutti di pregare tanto per il papa, ma tanto tanto eh? nel suo sguardo intravedo i problemi della chiesa, dell’umanità e il peso del papato, poi subito aggiunge - ma dì anche che il papa prega per tutti loro, anzi porta a tutti la mia santa benedizione!» Sono felicissimo, mi presento, gli racconto della mia vita di oblato, del mio 25° di sacerdozio. Non potrò più dimenticare questo incontro e la
missione che il papa mi ha dato, confermandomi nel sacerdozio: “Porta a tutti la mia santa benedizione!” P. Gennaro Cicchese OMI Frascati (Roma)
Vivere Lourdes Nasce dal desiderio delle OMMI (Oblate Missionarie di Maria Immacolata), la possibilità di accompagnare alcune giovani provenienti dalle comunità oblate di Cosenza e Messina per vivere un’ esperienza, tutta al femminile, di formazione, comunione, preghiera e servizio alle radici del carisma oblato. Abbiamo attraversato tutta l’Italia e, come prima tappa c’è stata Sassello
(Sv) e la visita alla tomba della beata Chiara Luce Badano. Un’altra sosta è stata la visita alla cattedrale di Marsiglia e alla tomba di S. Eugenio. Finalmente, dopo oltre duemila km di strada eccoci a Lourdes. Ad accoglierci è l’aria di preghiera e delle luci dei flambeaux e ad attenderci ci sono p. Nicola Ventriglia OMI, che ci ha sostenuto nella preparazione ed è stato il nostro punto di riferimento nel soggiorno a Lourdes, e Maria Antonietta Serafini OMMI. Ci siamo sentite accolte dalla comunità oblata proprio come se fossimo a casa. Il programma degli otto giorni trascorsi a
Lourdes iniziava con una meditazione, la lettura della Parola e la comunione tra noi. Ci sono state poi le visite al santuario e alle chiese, sui passi di Bernadette, Bartrès, il Campo dei giovani e la Cité Saint Pierre, la Via Crucis, la processione eucaristica, i flambeaux, il ‘cammino della pace’, la messa quotidiana, così, come momenti personali di preghiera alla grotta, di silenzio, per capire cosa la Signora voleva donarci. Per alcuni pomeriggi le ragazze hanno svolto il servizio alle piscine e alla stazione di Lourdes entrando sempre di più nella vita quotidiana della “cittadella del malato”. Al rientro abbiamo visitato Aix en Provence e i luoghi del fondatore vivendo un momento di famiglia con gli oblati della comunità, il Consiglio Giustizia e Pace e a Las Oblatas, a Aix per il loro ritiro annuale. Graziella Falbo Antonella Francavilla Stefania Sarubbo La pagina Facebook di Missioni OMI conta centinaia di amici di tutti i continenti. Sulla nostra bacheca è possibile lasciare commenti, leggere notizie a anticipazioni. Ti aspettiamo!
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attualità
Una storia ricca, narrata in un libro 6 MISSIONI OMI · 12_13 006_009.indd 6
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I 25 anni del Movimento Giovanile Costruire raccontati in un libro. Intervista all’autrice, Angelica Ciccone
di Giovanni Varuni
Quando è nata l’idea di scrivere un libro sul Movimento Giovanile Costruire? L’idea è nata in occasione del ventennale dell’MGC, quando mi sono trovata tra le mani un dossier di p. Raffaele Grasso che riportava cronologicamente tutti i momenti importanti della storia del movimento fino al 2000. Ho pensato che sarebbe stata una buona
Rileggere venticinque anni aiuta ad illuminare il presente e i passi futuri del movimento
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ngelica Ciccone, 28 anni di cui quindici nel Movimento Giovanile Costruire. Una passione, un amore che l’ha spinta a gettarsi in un’avventura editoriale. In occasione del venticinquesimo anniversario del movimento ha scritto un libro dal titolo MGC. Un intreccio tra desideri umani e progetto di Dio. L’abbiamo intervistata in merito a questa esperienza di lavoro.
base di partenza per andare in profondità in questa storia. Ho condiviso questa idea lasciando maturare l’intuizione e in vista del venticinquesimo dell’MGC mi sembrava il momento giusto per tirarla fuori. La mia proposta si è incontrata in modo sorprendente con il desiderio di p. Antonio D’Amore, attuale assistente nazionale del movimento, di avere una cronologia più ordinata e completa dei fatti.
Cosa ti ha spinto in questa idea? Ho sempre ascoltato gli assistenti MGC dei primi anni raccontare le vicende, le luci, i passi iniziali di questo movimento. Sembrava sempre però che la storia finisse lì. Allo stesso tempo avevo l’impressione che gli MGC di oggi non si rendessero conto di quale grande storia divina facessero parte, dimenticando di avere delle solide radici alle basi. Raccontare la storia del Movimento Giovanile Costruire mi pareva un modo di riconciliare passato e presente; allo stesso tempo ero convinta che rileggere questi venticinque anni alla luce del progetto di Dio potesse aiutare ad illuminare il presente e i passi futuri che il movimento dovrà compiere. Per scrivere questo libro hai fatto una ricerca tra gli archivi oblati e in particolare tra quelli dell’MGC. Quanto è durata? Il lavoro nel complesso è durato otto mesi, dei quali circa la metà sono serviti a raccogliere il materiale. La prima parte del lavoro si è articolata in due filoni. Innanzitutto la ricerca negli archivi dell’MGC, nei quali sono conservati centinaia di documenti cartacei dalle origini fino al 2000, mentre quelli degli ultimi tredici anni si trovano nell’archivio digitale. Hai avuto difficoltà in questa fase di ricerca? È stata una fase impegnativa, perché
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attualità
Condividere e guardare al futuro A fine dicembre si terrà in Spagna il terzo Capitolo generale delle Missionarie Oblate di Maria Immacolata. Parla l’attuale superiora generale di Pasquale Castrilli OMI
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n capitolo molto breve delle durata di una sola settimana». Marimar Gómez Mañas, 36 anni, oblata di Maria Immacolata, attuale superiora generale della congregazione femminile nata dodici anni fa a Madrid, in Spagna, inizia così il suo racconto di questo appuntamento. La data fissata è 30 dicembre 2013 - 5 gennaio 2014. Chi parteciperà al Capitolo generale? Le suore che partecipano sono quelle a voti perpetui che sono poi le sorelle che possono
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Madrid
votare ed essere elette alle varie cariche di superiora generale, vicaria generale, consigliera, ecc. Saranno comunque presenti tutte le suore, anche quelle a voti temporanei, occupandosi di vari uffici e servizi necessari durante un Capitolo. Quindi in concreto quante sarete? In questo momento siamo nove sorelle a voti perpetui. Il primo novembre ci sono stati i voti perpetui delle prime due sorelle non spagnole. Per il capitolo saremo, quindi, in undici. Quali i contenuti e i temi principali di questo capitolo? Ci ha ispirato il testo biblico dei due discepoli di Emmaus, in particolare la frase dei due che dicevano «Non ardeva il nostro cuore quando ci spiegava le Scritture?» Ci siamo ispirate a questo testo per definire il significato che questa riunione ha per noi: è soprattutto un momento per condividere, per dire grazie a Dio per questi sei anni di cammino che sono stati sei anni molto intensi, perché ci sono stati parecchi cambiamenti all’interno della congregazione. Abbiamo aperto la prima comunità fuori Madrid e ci sono state parecchie che hanno fatto i voti perpetui. È anche arrivato un numero maggiore di sorelle da fuori della Spagna. Siamo “uscite” da Pozuelo che è stata la “casa madre” dove avevamo cominciato. Sono sta-
te aperte nuove comunità e questo ha costituito un grande sforzo per tutta la congregazione. Sarà un momento di revisione, di rendimento di grazie a Dio e anche di progettazione dei prossimi sei anni. Per questo motivo abbiamo aperto 4 temi di riflessione: la missione, la formazione (con la revi-
È soprattutto un momento per condividere, per dire grazie a Dio per questi sei anni di cammino sione delle norme generali per la formazione oblata), la vita comunitaria (la nostra identità come missionarie consacrate) e per finire il tema del lavoro, perché è una realtà che è emersa in questi ultimi sei anni. Le suore a voti perpetui hanno cominciato infatti a lavorare avendo terminato la fase degli studi e della formazione teologica. Abbiamo cominciato la nostra espe-
rienza nel mondo lavorativo. Iniziare a lavorare ci impegna a mettere in gioco tante cose della vita comunitaria e della missione. Dunque faremo anche una verifica del tema del lavoro e di come lo stiamo vivendo. Che si dice tra voi Oblate sulla possibilità di aprire una prima comunità al di fuori dei confini spagnoli? Si parla di questo argomento? Al momento c’è una qualche possibilità? Ciò che abbiamo molto chiaro tra noi è che siamo una congregazione missionaria. E che pertanto la nostra missione ci porterà ad aprire comunità fuori della Spagna. È qualcosa che tutte abbiamo molto presente. Inoltre il fatto di avere tra noi sorelle di altri paesi, Ucraina, Polonia, Germania, Perù… ci apre alla missione. Quello che è certo è che non parliamo né di quando, tantomeno del luogo, perché
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Percorrere la missione per conoscere e sostenere testo e foto di Adriano Titone OMI titonomi@gmail.com
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Una porta virtuale ci permette di visitare le missioni ad gentes della Provincia OMI Mediterranea
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d gentes è un’espressione del linguaggio missionario che tutti dovrebbero conoscere. Si parla di missione ad gentes quando, obbedendo al mandato evangelico, si va verso gli altri popoli incontrandoli nel nome del Signore Gesù che, dagli apostoli fino ad oggi, continua a mandare noi come il Padre aveva mandato Lui. La prima ragione del nostro andare ad gentes è proprio l’invio missionario testimoniato da tutti e quattro i Vangeli. E noi Missionari Oblati di Maria Immacolata siamo nella chiesa una congregazione specificamente missionaria nella quale l’ad gentes rimane una priorità. Nei due settori, spagnolo e italiano, che compongo l’attuale Provincia Mediterranea, fin dall’inizio la missio ad gentes è stata vissuta intensamente e numerosi Oblati sono partiti in missione. Non abbiamo mancato di coinvolgere in questa apertura missionaria laici e giovani che il Signore ci ha messo accanto nella condivisione dello stesso carisma. In queste pagine vi proponiamo di passare magicamente attraverso una “porta virtuale” che ci trasferisce immediatamente da una parte all’altra del globo, nelle diverse missioni dove vivono ed operano 61 Oblati della Provincia Mediterranea (a questi vanno aggiunti altri 12 in prima formazione). Senza dimenticare i 50 confratelli, originari della Provincia, che servono la missione in altre unità oblate. La Procura delle Missioni si adopera al servizio di queste missioni e di questi missionari, sostenendo la loro vita, il ministero di evangelizzazione e appoggiando i progetti che realizzano. Un servizio che intreccia una rete di solidarietà e comunione della quale voi siete parte. Iniziamo questo giro, con le missioni ereditate dalla Spagna, che probabilmente i lettori di Missioni OMI conoscono meno. Programmiamo dunque la nostra “porta virtuale” per trasferirci in Venezuela. Sistemiamo l’orologio: indietro di sei ore e mezzo!
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Notizie in diretta dal mondo oblato
messaggi Spagna e notizie I film dei martiri dalle missioni l cinema spagnolo in questi ultimi anni ha prodotto tre film sui a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net
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martiri cattolici, vittime della guerra civile che ha insanguinato la penisola iberica tra il 1936 ed il 1939. “Mártires Oblatos”, diretto dal regista Pablo Moreno per conto della Contracorriente producciones di Ciudad Rodrigo, è uno di questi film. Si tratta di un cortometraggio che narra e documenta l’uccisione a Pozuelo de Alarcón dei 22 Missionari Oblati di Maria Immacolata e del laico, Cándido Castán San José, beatificati il 17 dicembre 2011.Appartiene alla stessa casa cinematografica “Un Dios prohibido” del 2006, diretto da Moreno, che racconta il martirio dei 51 Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, i claretiani. Hanno perso la vita a Barbastro nel 1936 e sono stati beatificati da Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992. Il terzo film che uscirà nel 2014, “Bajo un manto de estrellas”, prodotto dalla Mystical Films e diretto da Óscar Parra, riguarda il
Bolivia
Un libro su papa Francesco
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lla Fiera Internazionale del Libro di La Paz, il 19 ottobre, ha avuto luogo la presentazione di un libro scritto da un Oblato: “Nuestro Papa Francisco”. L’autore è p. Guillermo Siles Paz, ex superiore provinciale della Bolivia, attuale direttore della Televisione cattolica e membro della Commissione comunicazione dell’arcidiocesi di La Paz. Questo libro cerca di presentare la figura del nuovo papa con nuovi elementi che appaiono nelle sue stesse riflessioni e nelle circostanze in cui è stato eletto vescovo di Roma.
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TRIENNIO OBLATO
martirio dei prossimi beati, i 19 dominicani del Convento de la Asunción de Calatrava di Almagro. “Nel complesso, i martiri cattolici mietuti dalla persecuzione che ha accompagnato, ma pure preceduto la guerra civile spagnola, sono una legione. Papa Francesco ne ha esaltati all’onore degli altari 522 il 13 ottobre: con loro, il conto totale sale a 1512 beatificati e 11 canonizzati. In tutto, la persecuzione anticattolica ha causato in Spagna 6832 morti”. Queste pellicole, finora rimaste in ombra, forse perché fin troppo alternative, raccontano, difendono e ricordano la fede genuina in Gesù di Nazaret. (fonte: aleteia.org)
P. Siles dice che questo libro di 156 pagine è nato dal bisogno e dal desiderio di raggiungere il cuore della gente. La pubblicazione è ricca di un nuovo messaggio di speranza per la chiesa e la società. Nello stesso tempo offre anche un contenuto spirituale per il momento storico che stiamo vivendo. Quando leggiamo i messaggi del papa, ci rendiamo conto che trattano di inclusione, di edificazione e soprattutto di speranza. In questo libro pubblicato dalle edizioni S. Paolo, l’autore raccoglie e ritaglia dichiarazioni e fatti che rimandano il lettore al momento storico attuale. La rinuncia di Benedetto XVI e l’arrivo di un nuovo papa con un nuovo carisma, sembrano rispondere realmente ai bisogni di oggi. (fonte: omiworld.org)
L’8 dicembre inizia uno speciale TRIENNIO OBLATO, un periodo di tre anni per “ravvivare la fiamma della vita e della missione oblata, in vista del 36° Capitolo generale del 2016 e del 200° anniversario della congregazione”. “Consacreremo a Maria Immacolata questo evento di kairos, un tempo speciale per promuovere la costante opera dello Spirito in noi, per una profonda conversione personale e comunitaria, e per creare uno spirito di vita nuova tra di noi”. Così scrive p. Louis Lougen, superiore generale dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Il TRIENNIO OBLATO, proposto dall’Amministrazione generale OMI durante l’Intercapitolo a Bangkok, si basa su due pilastri che sono necessari per rispondere all’appello alla conversione. IL PRIMO “condividere la nostra fede nella comunità” è un invito un invito ad arricchirsi mutuamente,
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Francia
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Ritiro e sessione ad Aix-en-Provence
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al 22 al 31 agosto 2013 il Comitato generale ‘Giustizia e pace e integrità del creato’ (JPIC) si è ritrovato ad Aix-en-Provence per un ritiro ed un incontro, alternati da preghiera e da momenti di condivisione dell’esperienza spirituale personale. Il ritiro interattivo animato da p. Raymond Warren OMI è stato un aiuto per prendere maggiore coscienza della spiritualità oblata JPIC, basata sulla passione di S. Eugenio per Cristo e l’umanità. È stato dedicato del tempo alla lettura delle parole di mons. Bourget quando, nel 1841, Eugenio de Mazenod inviò sei Oblati in Canada. Il vescovo canadese descriveva S. Eugenio come “un uomo dal cuore grande quanto il mondo”. Insieme a fr. Benoît Dosquet OMI e a p. Krzysztof Zielenda OMI, il gruppo ha visitato la culla della congregazione ed anche i siti oblati di Marsiglia. Il contatto diretto ha permesso di cogliere gli aspetti più concreti della spiritualità di S. Eugenio ed il modo in cui ha vissuto il ministero sacerdotale. Negli ultimi tre giorni è iniziata la revisione del Vademecum del Comitato generale JPIC che risaliva al 1997. È stato apprezzato l’aggiornamento del vocabolario da parte della Provincia angloirlandese che ha posto il giusto accento sul tema della creazione. Papa Giovanni Paolo II, in occasione della Giornata mondiale della pace del 1990, aveva messo in evidenza “l’importante obbligo di prendersi cura di tutto il creato” affermando “l’urgente bisogno di educare alla responsabilità ecologica” che “comporta un’autentica conversione”. Come contributo per il primo anno del triennio oblato, sono stati preparati anche quattro incontri di preghiera e condivisione sul tema della comunità apostolica, da utilizzare nelle riunioni locali, provinciali o regionali. Il comitato proporrà a ciascuna delle cinque regioni oblate di organizzare, nei prossimi tre anni, un atelier JPIC. (fonte: omiworld.org)
attraverso la testimonianza dell’esperienza di Dio e della propria fede, ad approfondire l’amicizia e a parlare di ciò che è veramente importante. Per ogni anno, saranno a disposizione ventiquattro riflessioni per incentivare, una o due volte al mese, la condivisione della fede nelle comunità. Questi incontri saranno ispirati dalla Parola di Dio e dalle fonti oblate. IL SECONDO pilastro è costituito dai gesti concreti di conversione, frutto del discernimento di ogni Oblato, comunità locale, Unità e Regione. Azioni che possano essere, grandi o piccole, significative e trasformanti, segni di conversione personale e comunitaria: dal riciclaggio dei rifiuti al fare insieme ogni giorno la tradizionale orazione, dal lasciare ministeri comodi a favore di altri più vicini ai poveri al rendere più semplice lo stile di vita. Questi segni sono un invito a passare dalla condivisione della fede (ascoltatori della Parola) alla pratica (esecutori della Parola). I temi annuali sono:
I ANNO: 8 dicembre 2013 7 dicembre 2014, un cuore nuovo: la vita comunitaria apostolica. II ANNO: 8 dicembre 2014 7 dicembre 2015, uno spirito nuovo: la formazione. III ANNO: 8 dicembre 2015 25 gennaio 2017, una nuova missione. (fonte: lettera del superiore generale per la festa di S. Eugenio, 21 maggio 2013)
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mgc news
SULLE STRADE DEL MONDO L’MGC e l’Ottobre missionario
N
ei gruppi del Movimento Giovanile Costruire (MGC), da Vercelli a Messina, l’anno pastorale è iniziato vivendo e impegnandosi con l’Ottobre missionario. Di seguito alcune notizie da varie zone d’Italia. Lo slogan della Giornata missionaria mondiale 2013, Sulle strade del mondo, è stato un chiaro invito a compiere quel passo in più verso il prossimo, in direzioni inaspettate perché coinvolgono il nostro quotidiano. La missione, infatti, non è solamente qualcosa di lontano, una realtà da vivere in un altro continente: possiamo essere missionari ogni momento, anche girando l’angolo e portando la testimonianza dell’Amore che ha cambiato la nostra vita al lavoro a scuola all’università o in famiglia, scontrandosi, a volte, con situazioni ostili. Ecco, dunque, l’Ottobre missionario: un’occasione per mettersi in gioco, un promemoria che ci scuote dal torpore, una testimonianza in cui la fede diventa “un dono prezioso che deve essere offerto con generosità e che non è riservato a pochi. Adriana e Serena, Cosenza
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attualità
In dialogo con il
mondo
di Raffaello Zordan
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EMI
La stampa italiana è in crisi. Purtroppo si legge sempre meno e fa piacere dare la buona notizia che l’editoria missionaria, rappresentata dalla Editrice missionaria italiana, dà segnali di vitalità. Il card. Jorge Mario Bergoglio di Buenos Aires è stato eletto papa col nome di Francesco la sera del 13 marzo. Cinque giorni dopo, il 18 marzo, la EMI presentava i primi tre volumetti sul
e la missione oggi
nuovo papa, che hanno una diffusione eccezionale con continue ristampe. In un incontro all’Università cattolica di Milano, il 10 aprile scorso, la EMI HA CELEBRATO I SUOI PRIMI 40 ANNI. Lorenzo Fazzini, direttore dell’editrice ha affermato: “Il mondo missionario ha un patrimonio culturale straordinario da valorizzare, prezioso non solo per la chiesa, ma anche per i mondi della cultura, dell’università, dell’economia”. Infatti, secondo Toni Capuozzo, inviato del TG5, “dalle missioni arriva un filo diretto con fatti e notizie che altrimenti non avremmo”. E Giuliano Vigini, tra i massimi esperti italiani di editoria, ha delineato la storia dell’editoria missionaria, ricordando che la EMI ha superato i duemila volumi editi fino ad oggi. Sono stato invitato a questo incontro come autore della EMI (esattamente 40 volumi) e unico testimone vivente
Nell’anno del quarantesimo dell’Editrice missionaria italiana (EMI) Giovanni Munari parla delle prospettive missionarie maturate dal concilio Vaticano II
«L’
EMI è insieme un osservatorio e un laboratorio. Consente di cogliere le trasformazioni della realtà sociale ed ecclesiale, e ha gli strumenti per elaborare riflessioni e proposte». È il giudizio lusinghiero del comboniano Giovanni Munari 62 anni, per una trentina missionario in Brasile - sull’editrice missionaria che ha diretto dal 2008 al 2012.
A sinistra, p. Giovanni Munari, direttore dell’EMI dal 2008 al 2012 e Lorenzo Fazzini, l’attuale direttore
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fatti
Na t al e
nei continenti
Un cammino in vari angoli del Pianeta dove si celebra il Natale. A volte in maniera del tutto inaspettata fonti Fides, Zenit
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AMERICA/ARGENTINA I vescovi del paese: “Vogliamo essere una nazione” “Tutti gli abitanti del nostro paese hanno bisogno di sentirsi sostenuti da un gruppo dirigente che non pensi solo ai propri interessi, ma che sia preoccupato, in primo luogo, per il bene comune” così si leggeva nel documento della Conferenza episcopale argentina intitolato Riflessioni dei vescovi in prossimità del Natale, pubblicato nel dicembre dello scorso anno. Il messaggio era in parte indirizzato alle autorità, per ricordare il sentimento di un popolo che crede in Dio e che ancora crede nello sforzo di costruire una comunità nazionale in spirito di fraternità. I vescovi prendevano in considerazione alcuni aspetti della crisi morale e culturale che vive il paese: “L’ordine giuridico deve rispettare la dignità della vita; ci sono iniziative del legislatore che sembrano danneggiare l’identità della famiglia; il sistema educativo impone contenuti contrari alla morale
dei genitori; esiste un’angoscia generale per i giovani senza lavoro e senza la possibilità di studiare; la crescita del narcotraffico sembra essere la causa della delinquenza e della insicurezza; dopo trent’anni di democrazia, corriamo il rischio di dividerci in bande che impediscono la libera partecipazione alla vita civile del paese”. Il documento si concludeva con un compito per tutti: “Adesso, vicini al Natale, gli argentini vogliono creare momenti di dialogo, incontro, comunione fraterna, per allontanare l’odio… La patria è un dono di Dio affidato alla nostra libertà. Un regalo che dobbiamo curare e perfezionare. È incoraggiante notare che, nonostante molte difficoltà, è ancora vivo nei cuori della nostra gente il desiderio di essere una nazione e la voglia di costruire insieme un progetto di paese”.
EUROPA/ GRAN BRETAGNA La favola di Natale del Celtic Football Club A Natale dello scorso anno, la notizia meravigliava e indignava tutta la Gran
Bretagna: dei ladri erano penetrati in uno dei più importanti ospedali di Londra, e avevano rubato i regali di Natale destinati ai bambini ricoverati. Il Great Ormond Street Hospital for Children è un istituto medico specializzato nella cura dei bambini. Sorge nel quartiere di Bloomsbury, dove era vissuto Charles Dickens. È stato il primo ospedale specifico per i bambini, sempre all’avanguardia. È il più grande centro per la ricerca sulle malattie infantili in Europa, ha la più ampia gamma di specialisti di qualsiasi ospedale della Gran Bretagna ed è il più grande centro infantile per le cure delle cardiopatie, per la neurochirurgia e per i tumori. Alla generosità di molti, si è aggiunta, in quella occasione, quella proveniente da oltre il confine invisibile che divide l’Inghilterra dalla Scozia. Da dove è giunta l’offerta del Celtic Foot Ball Club, squadra di calcio di Glasgow, che festeggiava i 125 anni di fondazione. Il Celtic non è famoso solo per la sua divisa a strisce orizzontali biancoverdi (“Hoops”), e per la vittoria nella Coppa dei Campioni ottenuta - Davide contro
Golia - nel 1967 sconfiggendo gli allora imbattibili campioni del mondo dell’Inter di Herrera, prima squadra britannica e nord-europea a conquistare il massimo trofeo continentale, ma anche per un’altra peculiare caratteristica: il Celtic venne fondato in uno dei più poveri quartieri di Glasgow, Calton, su iniziativa di un frate marista, fratel Walfrid, originario dell’Irlanda. Presso la parrocchie St. Mary, nacque il Celtic Foot Ball Club, nel novembre del 1887. La finalità della squadra biancoverde (i colori dell’Irlanda) era quella di raccogliere fondi, attraverso partite e tornei, da destinare alle opere di carità della chiesa locale, e così avvenne, ed è avvenuto per 125 anni. Tale identità cattolica della squadra provocò diverse avversioni di tipo settario, proveniente da ambienti che - calcisticamente - si riconoscevano nell’altra squadra di Glasgow, i Rangers, che fino a pochi anni fa non ammetteva tra le proprie fila giocatori cattolici. Il Celtic, invece, pur essendo nato come una sorta di squadra dell’oratorio, si aprì ben presto a giocatori di ogni confessione, e anche attualmente
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sola di queste vite perse in mare in un viaggio di dolore e disperazione è una sconfitta per tutti, che non può e non deve lasciare indifferenti. Queste morti sono un richiamo alla responsabilità, per guardare alla realtà della migrazione mettendo sempre in primo piano la vita di ognuno e il pieno rispetto dei diritti umani. P. Sergio Natoli OMI Palermo
L’evangelizzazione va avanti Sono rientrato nella R.D. Congo a settembre. Ringrazio Dio del tempo passato in Italia e in Senegal permeato da tanti segni dell’Amore di Dio. Per quest’anno sono qui a lavorare con il solito impegno e ad accogliere la piena manifestazione della volontà di Dio. In Senegal ho potuto visitare tutte le nostre fondazioni comprese quelle di Guinea Bissau. Dappertutto ho provato il sentimento di ringraziare il Signore per il progresso dell’evangelizzazione. Anche il mio libro ha riscosso interesse e si può trovare in libreria a Dakar. Inoltre, siamo in pourparler con un prete delle OPM di Francia,
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incontrato in Senegal provvidenzialmente, per un’eventuale seconda edizione in francese del libro come strumento di animazione missionaria nello spazio francofono. Il libro è stato già presentato a studenti e professori della facoltà teologica dell’Università cattolica di Kinshasa, alla comunità parrocchiale di Parcelles Assainies (Senegal) durante una celebrazione liturgica che ha portato a legare il contenuto del libro all’eucaristia come sacramento di comunione e fraternità. Lo scorso 5 giugno, in Italia, invitato dal Rotary Club di MilanoFiera, ho sviluppato, davanti ai soci riuniti, le tematiche
socioeconomiche contenute nel libro stesso. Recensioni sono state fatte sia in riviste e quotidiani, come Missioni OMI, Oblatio, La Gazzetta del Sud, Unità e Carismi, e in siti web, come Archikin, dell’arcidiocesi di Kinshasa. Ho terminato il mio lungo viaggio con un dono in
più : un pellegrinaggio alla basilica imperiale dell’Hagia Sophia di Istanbul dove i musulmani, pur trasformandola in moschea, hanno lasciato il mosaico della Madonna della Sapienza... P. Mimmo Arena OMI Kinshasa (R.D. Congo)
Andate, senza paura, per servire
L’idea espressa in varie occasioni da papa Francesco diventa il titolo del libro di Fabio Mandato giovane avvocato e giornalista calabrese (“Andate, senza paura, per servire”, ed, Luigi Pellegrini 2013, 12 euro). L’autore, che ha partecipato al Conclave che ha eletto papa Francesco come giornalista accreditato, indaga l’ultimo anno della vita della chiesa a cominciare dalle dimissioni di papa Benedetto XVI.
Giorno senza tramonto è il lavoro più recente della Compagnia Aquero (nota in particolare per “Verbum Panis” e lo spettacolo “Aquero”). Una raccolta di canti liturgici nata in collaborazione con la scuola “La Salle” di Roma, i cui alunni hanno realizzato i disegni di copertina e cantato con impegno ed entusiasmo i brani dell’album. Gli arrangiamenti di Emanuele Chirco amplificano il carattere festoso che emerge nei canti composti da Mite Balduzzi: ogni domenica è una nuova Pasqua, è un “giorno senza tramonto” che raccoglie e accomuna nella gioia il popolo di Dio. Cosa c’è di più bello di assaporare questa gioia ed esprimerla nel canto? All’interno del CD si possono trovare le basi strumentali per una riproduzione integrale dei brani, ma anche gli spartiti in formato pdf per pianoforte/organo per una esecuzione semplificata.
PER ACQUISTARE IL CD telefonare al numero 06 9408 777 (in ore ufficio) oppure scrivere a: editrice.missionari.omi@omi.it costo del CD 15 euro + spese di spedizione
IL DISEGNO DI PAPA FRANCESCO. IL VOLTO FUTURO DELLA CHIESA ED. EMI 2013, € 13. Toccare, lottare, fare spazio, decifrare, desiderare. Sono questi i cinque verbi fondamentali del papato di Francesco secondo p. Antonio Spadaro, gesuita come il pontefice argentino, direttore di ‘La Civiltà Cattolica’, il prestigioso quindicinale sul quale ha intervistato per primo il nuovo pontefice. Nel libro, l’autore traccia un profilo documentato e appassionato dell’inizio di pontificato di Francesco, identificando alcuni concetti-chiave per comprendere l’originalità del nuovo papa argentino proprio perchè, quando si parla di papa Bergoglio, «le rigide caselle del progressismo e conservatorismo appaiono obsolete: non reggono più». Per ordinare i libri EMI, via di Corticella 179/4 40128 Bologna. Tel. 051 326027 www.emi.it, sermis@emi.it
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NON RINUNCIARE
P. Louis Lougen OMI incontra OMI e famiglia oblata a Cosenza
missioni
fatti
dossier
attualità
Missione è… Diminuire per far crescere l’altro
P. Dino Tessari OMI visita i seminari del sud Italia
Spazio alle famiglie nella XII edizione di Mondi Riemersi
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
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Qui Uruguay Qui Senegal e le lettere
MISSIONI
dossier
attualità RIVISTA Intervista a MENSILE P. Giuseppe Calderone OMI DI ATTUALIT neosacerdote À MISSIONARIA
P. Natoli racconta dell’incontro tra p. Puglisi e gli OMI
missioni
fatti Scegliere la vita. La testimonianza di Chiara Corbella
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
n. 01/02 GENNAIO -FEBBRAIO 2013
Dal Sinodo sulla Nuova evangelizzazi one
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Rinnovata speranza
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Qui Uruguay Qui Senegal Lettere dei missionari
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attualità
dossier
fatti
missioni
Continua la riflessione a partire dall’Anno delle fede
Intervista a p. D’Amore sul Movimento Giovanile Costruire
Mons. Lorotheli e il 125° dell’evangelizzazione in Lesotho
Missione è… Incontro personale che salva
missioni
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n. 04 aprile 2013
n. 03 MARZO 2013
Intervista esclusiva a mons. Bertolone
Padre Pino Puglisi verso la beatificazione
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rivista mensile di attualità missionaria
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attualità
Il volto giovane del carisma oblato
attualità
dossier
fatti
I missionari OMI a Pozzilli (Is). Parla mons. Salvatore Visco
missioni
Ripercorriamo la presenza oblata al Concilio
La “vita nuova” di Beatrice Fazi. Intervista esclusiva
Qui Senegal Qui Uruguay
MISSIONI
n. 08/09 AGOSTO-SETTEMBRE 2013
P. Pino Puglisi testimone e costruttore di giustiz ia
dossier In preghiera con il rosario missionario dal Guatemala
fatti
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50 anni dopo I Missionari OMI
missioni
Campi estivi con i giovani in Romania
A fine luglio omi_cover_sg_sett_01.indd la GMG 2013 in Brasile
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P. Gaeta a dieci no Liuzzo OM anni dal I la morte
dossier La XXVII mondiale I Giornata gioventù della in Brasile
fatti mission i
n.46) art. 1, comm a
1, C/RM /68/2
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attualità
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Appuntamenti importanti per i giovani Oblati
Si può evangelizzare con la fiction televisiva?
missioni
La chiesa in Ciad. Intervista a mons. Michele Russo
Aprirsi agli altri e ritrovarsi più ricchi
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fatti
Le missioni estere della Provincia mediterranea
Natale nei continenti
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Il Capitolo generale delle Missionarie Oblate di Maria Immacolata
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dossier Intervista a Benedetto XVI sul futuro dell’Europa
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n. 06 GIUGNO-LUGLIO 2013
attualità P. Belingheri in Indonesia: la Chiesa è vicina alla gente
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n. 11 NOVEMBRE 2013 07/09/13
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n. 12 DICEMBRE 2013
Natale in missione
Don Matteo, un prete amico a breve la nona stagione
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Allargare gli orizzonti
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