attualità
dossier
fatti
missioni
P. Pino Puglisi testimone e costruttore di giustizia
In preghiera con il rosario missionario dal Guatemala
Campi estivi con i giovani in Romania
A fine luglio la GMG 2013 in Brasile
MISSIONI
RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
Prezzo di copertina € 2,20 - maggio 2013 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012
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Missionari con Maria
Maggio insieme all’Immacolata
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SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità Anno 20 n.5 maggio 2013
attualità
Ricordando padre Pino
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Tra santità e politica
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Notizie in diretta dal mondo oblato
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La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250
di Ileana Chinnici COMI
EDITORE
di Luigi Mariano Guzzo
Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli
news
REDAZIONE
Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pasquale.castrilli@poste.it
a cura di Elio Filardo OMI
DIRETTORE RESPONSABILE
Mgc news
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Condividere i valori cristiani
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Pasquale Castrilli REDAZIONE
Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone
fatti
di Elio Filardo OMI
COLLABORATORI
Nino Bucca, Claudio Carleo, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Sergio Natoli, Luca Polello, Claudia Sarubbo, Giovanni Varuni
Il Brasile attende i giovani
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di Pasquale Castrilli OMI
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE
missioni
Elisabetta Delfini STAMPA
Tipolitografia Abilgraph Roma FOTOGRAFIE
Si ringrazia Olycom www.olycom.it
Lettere al direttore
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Storia di storie
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Lettere dai missionari
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Qui Uruguay, Qui Senegal
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UFFICIO ABBONAMENTI
Via dei Prefetti, 34 - 00186 Roma tel 06 9408777 - Valentina Valenzi editrice.missionari.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore
Indagine su Maria
17 euro 37 euro 35 euro 65 euro
Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI - Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 - 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare aprile 2013 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi
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dossier
Padre Mario Piatti spiega il ruolo della Vergine nella religione e nella società di Antonio Gaspari
Da sinistra: dei fedeli nel santuario di nostra signora Aparecida, in Brasile; la statua della vergine, a Medjugorje; Our Lady of the Snows, santuario oblato a Belleville, Stati Uniti
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er molti la festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, è solo un giorno di vacanza in più. Per i fedeli invece è una festività di importanza notevole, considerando l’enorme devozione mariana diffusa in tutto il mondo. È vero che i devoti di Maria, vengono spesso banalizzati e derisi come creduloni, nonostante che le prove concrete di quanto la Vergine medi l’intervento di Dio nella realtà terrena siano molteplici. Per cercare di capire quanto sia ancora viva la fede in Maria, e quale significato ha questa festività nell’economia della salvezza, abbiamo intervistato p. Mario Piatti icms, direttore della rivista “Maria di Fatima”, or-
DOSSIER
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una foto per pensare
UNA FOTO PER PENSARE
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Pensieri Pensieri ingombran ti come uccelli rapaci che volano sui silenzi del cuore: verità taciute e voci assordant i che costringon o ad un volo faticoso. Ali pesanti. . . eppur fatte per innalzarsi alte nel cielo.
foto Alessandro Milella, alessandro.milella@alice.it testo Claudia Sarubbo, claudia.sarubbo@yahoo.it
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editoriale di Pasquale Castrilli OMI pasquale.castrilli@poste.it
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Senza trono È
attualità
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P. Pino Puglisi testimone e costruttore di giustizia
In preghiera con il rosario missionario dal Guatemala
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A fine luglio la GMG 2013 in Brasile
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
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n. 05 MAGGIO 2013
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Missionari con Maria
Maggio insieme all’Immacolata
la prima immagine che ha dato di sé papa Francesco, sin dai primi giorni di pontificato. La sensazione di un “re” che non vuole usare il trono. Lo hanno mostrato le parole e i gesti di inizio pontificato: la presentazione nella serata romana del 13 marzo, la prima messa in Cappella Sistina l’indomani e, sempre il 14 marzo, la visita a S. Maria Maggiore per raccomandare alla Madonna il suo ministero. Un papa che si libera, in certo modo, dei privilegi possibili al suo status per farsi umile come il nome che ha scelto, vicino, vicinissimo al gregge di cui è stato eletto pastore. I gesti di papa Francesco hanno gettato indubbiamente scompiglio negli ambienti vaticani: la richiesta di un anello d’argento al posto di quello d’oro, la riduzione degli appartamenti papali, il semplice scanno sul quale sedeva ricevendo i capi delle chiese sorelle, le famose scarpe nere, la lavanda dei piedi a giovani detenuti il giovedì santo. Anche Maria, l’Immacolata era così. Donna umile e forte al tempo stesso, serva del Signore il cui unico scopo era fare spazio a Gesù. Presente in maniera discreta nella chiesa nascente insieme agli apostoli. Quella chiesa fondata su Pietro e su uomini generosi, che avevano risposto con slancio alla chiamata dal ‘maestro’. Una chiesa che aveva nella preghiera e nella condivisione le sue uniche armi.
Gli apostoli, Maria, papa Francesco. I troni sembrano ribaltati, lustrini e privilegi scartati per dare spazio ad una presenza semplice e solidale, vicina alle persone, capace di inchinarsi davanti agli altri come di chi si propone il servizio come unico fine. Parliamo di Maria Immacolata in questo mese di maggio a lei dedicato. Per guardarla, pregarla, ringraziarla, imitarla. Paolo VI, predecessore di papa Bergoglio, nell’enciclica Mense Maio del 1965 si esprimeva con queste parole: “Esulta il nostro animo al pensiero del commovente spettacolo di fede e di amore che, fra poco, sarà offerto in ogni parte della terra in onore della Regina del cielo. È, infatti, il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia”. In tutta la cristianità in questo mese si guarda a Maria, alla sua vita, alle sue virtù. La vicinanza alla Madonna è esperienza delle generazioni cristiane nel corso della storia. Maria è porto sicuro, rifugio, consolatrice, avvocata. Si ricorre a colei che ha vissuto la sua vita senza orpelli e senza troni. n
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lettere al direttore
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GIOIA E SPERANZA Siamo felici, perché lo Spirito Santo ci ha dato come nuovo successore di Pietro, come vescovo di Roma e come Pontefice, papa Francesco. Preghiamo per lui. Invochiamo lo Spirito Santo, perché lo sostenga nell’opera che dovrà svolgere per custodire la chiesa nell’unità della fede e nella carità. Il suo volto sereno, carico di paternità, i suoi gesti umili, come l’inchinarsi davanti la folla per ricevere la benedizione del popolo cristiano, le sue parole semplici ed essenziali, ricche di inviti alla preghiera e alla fraternità, ci hanno dato gioia e speranza, così come le hanno date alla Chiesa e al mondo. Questo evento storico, che ci ha trasmesso tante emozioni, ci dia passione e responsabilità nel vivere la nostra esperienza cristiana e la nostra vocazione missionaria. P. Alberto Gnemmi OMI, superiore provinciale
Benvenuto Francesco Diamo il benvenuto al nostro nuovo papa unendoci in preghiera. Mi sono piaciute le sue prime parole, che avrò modo di riascoltare e meditare, ma ho apprezzato soprattutto il suo gesto di chinare il capo di fronte al popolo di Dio per accogliere la benedizione di tutti noi... gesto di umiltà e semplicità! Luisa Miletta, Roma
le parole, non ricercate, ma semplici, quelle delle preghiere. Benvenuto Francesco! Daniela Esposito, Napoli
È difficile che mi emozioni, ma la tenerezza e la semplicità di questo papa,
Tutti i popoli latinoamericami hanno tanto sofferto nel passato. Ora hanno un papa
Una piazza S. Pietro così gremita, mi fa capire che la fede esiste ancora! E mi fa sperare in una nuova era per la Chiesa! Forza Francesco... siamo con te! Sara Pegoraro, Vercelli
che si annuncia grandissimo. “Fratelli e sorelle buona sera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. I fratelli sono andati a prenderlo alla fine del mondo. Incominciamo questo cammino vescovo e popolo, cammino di fratellanza amore fiducia, preghiamo l’uno per l’altro” Grazie papa Francesco e se il poverello di Assisi ti assiste questa Chiesa sarà più povera e quindi più vera... Franco Gallelli
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CHI È PAPA BERGOGLIO Tanto abbiamo letto in questi mesi sulla vita, le origini e il ministero del cardinal Bergoglio, ora papa Francesco. Ci sono alcuni gesti che ha posto nel suo ministero a Buenos Aires, capitale dell’Argentina, che meritano di essere conosciuti A fine settembre gli argentini svolgono un pellegrinaggio a piedi alla basilica di Nostra Signora di Luján, 60 km da Buenos Aires. Nel 2009 lo slogan del pellegrinaggio è stato “Madre, abbiamo bisogno di vivere come fratelli”. Per espressa volontà del cardinale Bergoglio l’immagine originale della Vergine di Luján veniva tolta dalla sua abituale collocazione “per stare più vicino ai fedeli”. Durante il pellegrinaggio di quell’anno i giovani realizzarono un “gesto per la vita”: accendendo una luce, seguito da un minuto di silenzio e da una decina del rosario “per le vittime di ogni violenza”. Nel 2010 il card. Bergoglio definì la capitale del paese un “tritacarne” Lo disse in occasione di una messa per le vittime della tratta di esseri umani e del lavoro in condizioni di schiavitù e per i cartoneros che
Un’emozione unica e un bellissimo discorso. grazie papa Francesco! Sara Terentini, Firenze Sono solo alcuni dei messaggi che abbiamo raccolto in occasione dell’elezione del nuovo pontefice. Personalmente la sera del 13 marzo ho scelto di non vedere, ma di ascoltare, attraverso la radio, la notizia della elezione di papa Francesco e le sue prime parole. Mi è sembrato significativo,
vivono cercando rifiuti. “Per molti la nostra città è un tritacarne, che distrugge le loro vite, spezza la loro volontà e li priva della libertà”, affermò durante la celebrazione eucaristica, che si tenne nella stazione ferroviaria di Constitución. Facendo riferimento alla parabola del Buon Samaritano, il card. Bergoglio disse: “in questa città si compiono sacrifici umani, si uccide la dignità di questi uomini e di queste donne, di questi ragazzi e ragazze sottoposti alla tratta, alla schiavitù. Non possiamo restare tranquilli”. Buenos Aires è “una fabbrica di schiavi, un tritacarne”, in cui si difendono “i signori della mafia”, che “non prestano mai il volto e salvano sempre la pelle, forse per quella ricetta così nostra che si chiama tangente”. Al momento delle offerte, un gruppo di lavoratori avvicinò all’altare oggetti confezionati da persone riscattate da laboratori clandestini. Un gruppo di donne, invece, portò una rete con le foto e i nomi di bambine rapite da organizzazioni dedite alla tratta di persone a scopo di prostituzione. (PC)
attraverso un mezzo di comunicazione povero. potermi accostare con rispetto e profonda fede al nuovo successore di Pietro. La radio mette in maggiore risalto le parole rispetto al mezzo televisivo. E le prime parole di papa Bergoglio hanno lasciato un segno. La parola preghiera da lui ripetuta più volte con lo sconvolgente gesto di chiedere una preghiera/ benedizione del popolo su di lui. Poi la parola fratellanza a voler dire che
la cosa che più conta è la concordia. E poi la parola evangelizzazione che a noi del carisma demazenodiano è parola molto cara.
Fin dai giorni dell’elezione di papa Francesco, il quotidiano Avvenire dà la possibilità di lasciare un messaggio di augurio al nuovo pontefice cliccando su www.avvenire.it/Chiesa/ Pagine/il-nostro-papa. aspx
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attualità
Madagascar Una goccia di speranza nell’Isola Rossa
Antananarivo
I
di Fabio Ciardi ciardif@gmail.com
l viaggio è stato più lungo del previsto (tre giorni e tre notti) a causa del ciclone che si è abbattuto sull’isola della Riunione dove ho dovuto fare scalo, ma finalmente sono arrivato ad Antananarivo (qui semplicemente Tanà). Attraverso la città caotica, dove la vita scorre lungo le strade. Sui marciapiedi gli artigiani, i negozianti, le cuoche, i barbieri… Il tutto amalgamato dalla terra rossa, dal
colore così intenso, che ha fatto denominare il Madagascar l’Isola Rossa. Povertà e miseria in ogni dove. Eppure sono conquistato dal fascino discreto che emana dal sorriso dei bambini che giocano con un nulla, dai cappellini di lana o di paglia dalle mille fogge che portano tutte le donne, dalla gentilezza che incontro ovunque. Alla casa provincializia incontro i primi Oblati: stanno giungendo dalle varie missioni per il ritiro annuale. Arrivarono dalla Polonia nel 1980 dietro invito di p. Marcello Zago, che aveva incontrato un vescovo del Madagascar scoraggiato perché non trovava missionari per la sua diocesi. Come luogo d’inizio venne scelta la diocesi di Toamasina, sulla costa orientale dell’isola, perchè “la missione proposta è in linea con le prospettive della nostra congregazione missionaria. Ci sono persone povere in termine materiale, come spirituale, e in attesa. Senza l’invio di missionari, migliaia di malgasci rimarranno privi di evangelizzazione”. Nel settembre del 1981, iniziarono la prima missione a Marolambo, quasi 400 km a sud della diocesi di Tamatave. Oggi sono quaranta, metà polacchi, metà malgasci, più una cinquantina di giovani in formazione. A Fianarantsoa, 400 km dalla capitale, ho visitato 27 di questi giovani in formazione, che studiano filosofia e teologia. In al-
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Madagascar
Il Madagascar è uno stato insulare situato nell’oceano indiano, al largo della costa orientale dell’Africa, di fronte al Mozambico. L’isola principale, anch’essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l’80% delle quali sono endemiche del Madagascar. Fra gli esempi più noti di questa eccezionale biodiversità ci sono l’ordine dei lemuri, le oltre 250 specie di rane, le numerose specie di camaleonti e i tipici baobab.
in pillole
tri luoghi, vi sono ancora 8 novizi, 9 prenovizi e 5 fratelli in formazione. Il futuro della missione è assicurato. “Perché ti sei fatto Oblato?”, chiedo a p. Alfred . «Perché un giorno, quando ero alla scuola, è arrivato un padre che tra l’altro ci disse che gli Oblati sono il battaglione d’assalto di Dio. La cosa mi è piaciuta. Volevo far parte di quel corpo d’assalto. Gli ho scritto, ed ora eccomi qua». Si trova con altri quattro in quella prima missione di Morolambo. A turno vanno a visitare i cristiani nei villaggi in foresta e sulle montagne. P. Alfred parte due volte l’anno e per un mese intero, a piedi, passa di villaggio in villaggio. Ha con sé cinque o sei portatori carichi di tutto il materiale necessario. Non ci sono strade né ponti e spesso ci si deve arrampicare. La gente è isolata e sparsa su vaste aree per i lavori dei campi. Sono viaggi duri.
Nel Madagascar vivono circa 20 milioni di abitanti, la densità è di 28 ab./km². Il malgascio è la prima lingua dell’isola, ma la popolazione parla correntemente anche il francese (a seguito del passato coloniale dell’isola). Le chiese cristiane in Madagascar sono spesso influenti sulla vita politica del paese. Il Consiglio delle Chiese Malgasce (FFKM) riunisce le quattro dottrine più radicate nel paese (cattolicesimo romano, protestantesimo riformato, luteranesimo e anglicanesimo).
Se ogni accesso è bloccato per le situazioni climatiche si può ricorrere alla piccola compagnia aerea dei calvinisti danesi, a servizio delle missioni, anche di quelle cattoliche… l’ecumenismo funziona! Quando, in genere dopo una giornata di viaggio, il missionario giunge in un villaggio, il responsabile del centro e il catechista hanno già avvertito tutti ed hanno preparato la sua accoglienza: viene ricevuto al margine del villaggio ed accompagnato in processione con strumenti, canti, danze… Poi iniziano la catechesi, la messa, i sacramenti per le persone dei dintorni, alcune delle quali arrivate con tre giorni di cammino… Cose da film eppure succedono! Gli Oblati sono presenti non soltanto sugli altipiani, ma anche lungo il litorale, principalmente a Tamatave. Mi colpisce soprattutto l’apostolato del mare, rivolto ai pescatori e alle loro fa-
miglie, una delle classi più povere. Le grandi navi della Cina pescano con sistemi industriali e ai poveri pescatori tradizionali rimane ben poco. Con le loro fragili piroghe devono inoltrarsi sempre più al largo. Gli Oblati offrono a ciascun pescatore il necessario per la pesca, viene dato un nome alla nuova piroga e allegato il nome del benefattore. Si organizzano incontri di formazione, si sostengono le famiglie, si tengono mense per i bambini. I missionari hanno saputo coinvolgere suore e laici, non soltanto per gli aiuti materiali e l’assistenza sociale, ma anche per la catechesi e la formazione spirituale. Lavoro capillare, che raggiunge le famiglie più povere e che dà loro dignità e sicurezza. Mi rendo conto che la vocazione oblata, come direbbe S. Eugenio, è “indubbiamente la più bella, perché la stessa di quella di Gesù”. n
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attualità
Ricordando
padre Pino
Un rievocazione intensa e personale della persona e dell’opera di p. Pino Puglisi, beatificato a Palermo a fine maggio
di Ileana Chinnici COMI
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i sono persone che incontri nella vita e che lasciano il segno. Devo a p. Pino Puglisi l’incontro con il carisma oblato, che determinerà la mia vita spirituale e vocazionale. Devo a lui un certo modo di pensare e vivere la Chiesa, un’impronta formativa post-conciliare, un’apertura al mondo, una consapevolezza del ruolo del laicato.
Professore e formatore Ho avuto la grazia di averlo come professore di religione al liceo, anni decisivi nello sviluppo della personalità. P. Puglisi mi ha accompagnato con discrezione e delicatezza, raccogliendo le confidenze dei miei primi turbamenti adolescenziali, le mie domande sul senso del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto. Oggi comprendo quanto abbia contribuito a formare la mia coscienza morale, insieme alla mia famiglia ed al mio parroco di allora, don Carlo Lauri, che mi ha plasmato ad una mentalità missionaria. P. Puglisi, è stato soprattutto un educatore, un formatore di coscienze. Credo che sia stato questo a dare fastidio ai mafiosi di Brancaccio.
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In apertura un’immagine del giovane padre Puglisi. A destra con un gruppo di giovani da papa Giovanni Paolo II nel 1985
Amava molto i giovani. Indimenticabile la coppola lanciata sulla cattedra appena entrato. Lo ricordo seduto sulla cattedra, mentre dialogava con la classe su tematiche come il destino, il fatalismo, i valori sociali, cercando di trasmetterci una visione cristiana della vita e di combattere i luoghi comuni della nostra cultura. Ricordo come amava farci lavorare in gruppo, ci dava dei libri da leggere e relazionare poi in classe. Ricordo ancora la lettura di Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori… Con lui si era creato fin da subito un bel rapporto. “3P”, infatti (come lo chiamavamo affettuosamente) guardava con simpatia i ragazzotti che, come me, venivano dalla provincia ed erano un tantino snobbati dai coetanei palermitani. P. Puglisi, che era stato per anni parroco a Godrano, conosceva bene la genuinità della gente di paese e la stimava. Come dimenticare le escursioni di gruppo proprio nelle campagne di Godrano, tra stalle e ca-
solari? Ovunque era accolto con affetto, come uno di famiglia. Le lunghe passeggiate in montagna, la tranquillità con cui affrontava costoni di roccia che ci aiutava a valicare, il suo passo veloce e deciso: io ero
È stato soprattutto un educatore, un formatore di coscienze una delle poche, abituata a camminare tanto. Ci sono ricordi che è impossibile cancellare, come andare tutti insieme a vedere l’alba su monte Cucco e lì pregare con le lodi, o le visite in seminario. Ci portava spesso a visitare gli
ambienti comuni, la cappella, il refettorio, l’ingresso, poi la lunga scala che portava fin sui tetti; eravamo una classe interamente femminile, e questo dice chiaramente come p. Pino non facesse distinzioni, quanto fosse libero da intenti di proselitismo vocazionale, come ritenesse opportuno avvicinare tutti alla vita del seminario e della Chiesa. Non posso dimenticare la mattina in cui pochissime di noi, solo tre o quattro eravamo entrate a lezione (era l’8 marzo e tipicamente si marinava la scuola) e p. Puglisi decise di portarci a vedere Palermo dai tetti della cattedrale. Ci fece avventurare in un dedalo di scale e scalette, soppalchi e ballatoi, passaggi e cunicoli fino ad una scala a pioli mezza rotta e pericolante, da cui si usciva sul tetto attraverso una botola. Una volta fuori, che spettacolo, che panorama! Alla fine tornammo giù tutte contente di quella avventura fuori programma. E poi, quella sua voce pacata, tran-
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e su Maria Padre Mario Piatti spiega il ruolo della Vergine nella religione e nella società di Antonio Gaspari
Da sinistra: dei fedeli nel santuario di nostra signora Aparecida, in Brasile; la statua della vergine, a Medjugorje; Our Lady of the Snows, santuario oblato a Belleville, Stati Uniti
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er molti la festa dell’Immacolata, l’8 dicembre, è solo un giorno di vacanza in più. Per i fedeli invece è una festività di importanza notevole, considerando l’enorme devozione mariana diffusa in tutto il mondo. È vero che i devoti di Maria, vengono spesso banalizzati e derisi come creduloni, nonostante che le prove concrete di quanto la Vergine medi l’intervento di Dio nella realtà terrena siano molteplici. Per cercare di capire quanto sia ancora viva la fede in Maria, e quale significato ha questa festività nell’economia della salvezza, abbiamo intervistato p. Mario Piatti icms, direttore della rivista “Maria di Fatima”, or-
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gano della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria. Che significato ha per i credenti la festa dell’Immacolata? Nell’immaginario religioso, riferirsi alla Vergine Maria significa pensare a quanto di più bello e di più amabile possa esistere. Le sue feste, i luoghi e lei dedicati, gli eventi legati alla sua persona - specialmente le apparizioni - confermano l’ammirato stupore del credente per la grandezza dell’opera che Dio ha compiuto e ancora va compiendo in Lei e per mezzo di Lei. L’Immacolata, in particolare, richiama al dono della purezza e della trasparenza; permette di intuire almeno qualcosa della fragranza di un Cuore concepito in una totale innocenza, sempre gelosamente custodita e preservata da qualunque insidia del male.
Perché è stato necessario proclamare un dogma per l’Immacolata? Il popolo di Dio, fin dalle origini, ha
L’Immacolata, in particolare, richiama al dono della purezza e della trasparenza percepito l’originalità e l’unicità di Maria Santissima, tributandole lodi e onori del tutto particolari, che la liturgia ha poi espresso sempre più
correttamente e organicamente. È significativo rilevare come i grandi dogmi mariani, formulati dalla Chiesa, siano stati sempre preceduti e accompagnati dalla fede viva e semplice della gente comune, che ha colto in lei la totale appartenenza al “versante di Dio” - per i suoi ineguagliabili privilegi - ma anche la sua totale appartenenza al nostro “versante umano”. La chiesa, riconoscendo la sua Immacolata Concezione, ha dato voce a una tradizione millenaria, confermando così definitivamente il sentire del popolo santo di Dio. È stato necessario promulgare ufficialmente questo dogma per togliere ogni possibile dubbio sulla immacolatezza di Maria, modello ineguagliabile, certamente, eppure tanto prossima a ciascuno di noi.
UN ROSARIO MISSIONA R di Pippo Mammana OMI pippomammanaomi@gmail.com
MISTERI GAUDIOSI
montagne della Palestina che Maria percorse per poter arrivare alla casa della cugina. Andare per servire disinteressatamente.
L’ANNUNCIAZIONE DELL’ANGELO A MARIA VERGINE Il primo mistero gaudioso ci fa meditare il meraviglioso e sorprendente annuncio dell´angelo a Maria. Dio scende a livello dell´umanità, sceglie un paese piccolo, una casa povera, una giovinetta. Le parla nella sua lingua e con espressioni della sua cultura. È una gioia senza fine che si rinnova ogni qualvolta possiamo annunciare Gesù nelle lingue dei nativi e dei poveri.
LA NASCITA DI GESÙ NELLA GROTTA DI BETLEMME Gesù nasce tra la gioia dei genitori, degli angeli e dei pastori. Tutti costoro contemplano il mistero del Dio che si fa carne. Affidano il loro destino alle mani di un bambino. Con la stessa gioia il missionario contempla la nascita di una comunità o di una vocazione locale. Ci vuole la semplicità degli angeli e dei pastori per credere nel miracolo della nascita di Gesù che si rinnova.
LA VISTA DI MARIA SANTISSIMA A S. ELISABETTA La visita di Maria a Elisabetta ci ricorda il dovere missionario di andare, rischiare, annunciare, servire. A volte andando a piedi per i villaggi del Guatemala disseminati tra le montagne, ho ricordato le
GESÙ VIENE PRESENTATO AL TEMPIO DA MARIA E GIUSEPPE Gesù è perseguitato fin dalla nascita e i genitori emigrano in Egitto per salvarlo. Come non meditare questo mistero alla luce di tutti coloro che sono costretti
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dossier
Dall’alto, i senso orario: il santuario di Akita, in Giappone; la madonna di Guadalupe, in Messico; la statua della Vergine a Lourdes; statua della madonna nella parrocchia oblata di Malaga, Spagna
RIO DAL GUATEMALA ad emigrare per salvare la loro vita dalla fame o dalla persecuzione. Sono tanti che, come Gesù, attraversano clandestinamente le frontiere e vivono come Gesù l´esilio o, meglio, è Gesù che emigra in loro. IL RITROVAMENTO DI GESÙ NEL TEMPIO Gesù perso e ritrovato tra i dottori del tempio. Un bambino che dà lezioni ai grandi. È una esperienza molto comune tra noi missionari che, arrivando in un paese straniero, dobbiamo farci bambini per imparare il linguaggio dei poveri. Allo stesso tempo troviamo nei più piccoli, nei più poveri, che a volte non sanno né leggere né scrivere, i nostri maestri.
MISTERI DELLA LUCE IL BATTESIMO NEL GIORDANO Nel Giordano non è Gesù che viene battezzato, ma siamo noi ad essere battezzati da lui alla presenza del Padre. Il battesimo ci fa missionari. Sulle rive del Giordano inizia la missione di Gesù, che poco dopo dirà nella sinagoga di Nazareth: “mi hai mandato ad evangelizzare i poveri”. Ogni volta che un battezzato scopre la sua missione, si rinnova la gioia della missione di Cristo.
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news
Notizie in diretta dal mondo oblato Romania
messaggi e notizie dalle missioni
Sostegno a ragazzi diversamente abili
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n partenariato di sostegno mette in moto la Calabria. Il progetto partito nel 2009 presso la Scuola SF. Iacob di Câmpulung Mu˛scel con l’adozione di un’insegnante. Lo scorso marzo due viaggi missionari in Romania hanno dato un contributo significativo alla realizzazione del progetto promosso dai Missionari Oblati di Maria Immacolata e dalla comunità Testimonianza dell’Associazione Missionaria di Maria Immacolata (AMMI) di Catanzaro. L’iniziativa a favore degli alunni diversamente abili e dei tre istituti comprensivi del distretto di Arge˛s, ha coinvolto due equipes composte da specialisti che hanno svolto attività di formazione. Una parte dell’intervento è stata dedicata all’osservazione dei ragazzi nelle classi. Ad alcuni di loro sono stati somministrati dei testi specifici per la formulazione della diagnosi funzionale. In ogni classe i formatori si sono intrattenuti in un
a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net
Italia
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. Giuseppe Cellucci OMI è stato nominato direttore di Signis Roma, l’Associazione cattolica Mondiale per la Comunicazione che aiuta le comunità cristiane mettendo “a disposizione una connessione Internet tramite satellite, studi radiofonici, stazioni radio portatili, strumentazione audio, video ed informatica”. P. Giuseppe nel 1985 aveva iniziato a lavorare nel Servizio audiovisivi della direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie ed a collaborare con il programma Orizzonti Cristiani di Radio Vaticana. Dal 1990 ha fatto parte del gruppo di sacerdoti che celebrano la Santa Messa trasmessa in diretta da Radio Vaticana la domenica mattina. Nel 2002 ha concluso il suo lavoro presso la Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie e dal 2004 al 2012 è stato membro della redazione della rivista Missioni OMI. (fonte www.radiovaticana.va)
P. Cellucci nuovo direttore di Signis a Roma
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dialogo con l’insegnante presente e la collega di sostegno in merito alla situazione dei ragazzi ed all’approccio personalizzato. Nelle tre scuole, inoltre, sono state dedicate alcune ore alla formazione teorica delle insegnanti e dei genitori interessati al tema della disabilità. Al primo viaggio, svoltosi dal 10 al 14 marzo, hanno preso parte due membri dell’AMMI, Giacomo Coluccio e la prof. R. Leonetti, insieme agli specialisti del Centro Jonico Riabilitazione Medical ad Psicology (CEJRI) di Bianco (Rc): la neuropsichiatria C. Coluccio, lo psicopedagogista S. Terranova, lo psicomotricista L. Lo Vercio, la psicologa G. Leggio. Le attività svolte negli Istituti comprensivi Mircea Cel Bˇatran e Nicolae Simonide di Pite˛sti hanno consentito di conoscere il contesto in cui sono integrati i ragazzi
diversamente abili e le modalità attraverso le quali viene applicata l’educazione inclusiva. Ha fatto parte dell’equipe anche il cardiologo A. Leggio che ha effettuato visite specialistiche alle persone della parrocchia romano-cattolica dei SS. Apostoli Petru s˛ i Paul di Pite˛sti. Dal 24 al 28 marzo, la seconda equipe composta da tre membri dell’AMMI, A. Gangale, R. Lioi e dalle professoresse M. Piroso e C. Sestito, ha operato nella Scuola SF. Iacob di Câmpulung Mu˛scel. Questo intervento, oltre ad arricchire il ventaglio conoscitivo del contesto scolastico, ha avuto un carattere maggiormente didattico. A maggio 2012 è stato pubblicato il sito copiices. omisat.net e durante l’anno scolastico 201213 sono state coinvolte le altre due scuole del distretto di Arge˛s.
VENERABILE FRATEL ANTONIO KOWALCZYK
I
l 28 marzo papa Francesco ha pubblicato il decreto dell’eroicità delle virtù del servo di Dio Antonio Kowalczyk con il quale è dichiarato venerabile. Lo ha reso noto p. Joaquín Martínez Vega OMI, postulatore generale «Papa Francesco ci conduce di sorpresa in sorpresa. Ci ha sorpreso il 28 marzo, inizio del triduo pasquale, con un bell’uovo di Pasqua!» Fr. Kowalczyk nacque a Dzierzanów, Polonia, il 4 giugno 1986 e morì, con fama di santità il 10 luglio 1947 a St. Albert, Canada. «Il processo della causa di canonizzazione era iniziato a Edmonton, - dice ancora p. Martinez - il 1° giugno 1979 fu iniziato a Roma e nel 1984 si nominò relatore della stessa p. Ambrosio Eszer O.P. P. Nicola Ferrara, dopo un lungo lavoro, in
qualità di collaboratore esterno del postulatore generale, elaborò la Positio super Virtutibus». Nel giugno del 2012 i consultori teologi diedero parere favorevole all’unanimità. La causa passò quindi alla congregazione dei cardinali e dei vescovi i quali si espressero positivamente e così il papa ha formulato il decreto il 27 marzo. «Cosa manca ora per la beatificazione? - si domanda Martínez - Soltanto un miracolo che attesti quello che la Santa Sede ha già approvato. Ci sono già varie grazie e favori che si attribuiscono all’intercessione del nuovo venerabile, come si può leggere su: http://postulationomifr.weebly.com/kowalczyk.html, però non sono sufficienti. Stiamo studiando una guarigione presumibilmente miracolosa in Minnesota (Stati Uniti)».
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fatti
Condividere i valori cristiani
I campi formativi organizzati dagli OMI in Romania per ragazzi cattolici e ortodossi. Un’esperienza consolidata negli anni di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net
S
in dagli inizi della loro presenza in Romania, i Missionari Oblati di Maria Immacolata hanno svolto attività per i giovani. Nel 1999 si sono dedicati a quelli delle parrocchie cattoliche sparse in varie parti del Paese e poi, nel 2000 hanno cominciato ad organizzare campus per i giovani e dal 2002 GREST per i bambini ortodossi. Sebbene a Mˇarˇacineni ed a Roman siano stati fatti dei GREST rivolti ai ragazzi ortodossi, a più riprese, fino al 2007 la maggior parte delle energie sono state spese principalmente per
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Una chiesa di
La maggioranza dei rumeni sono cristiani appartenenti alla chiesa ortodossa. La chiesa cattolica è una minoranza ben distribuita su tutto il territorio nazionale che raggiunge complessivamente il 5,4% della popolazione. Nel distretto di Arges˛ in occasione del censimento del 2011 sono stati registrati 591.353 abitanti di cui 1.485 hanno dichiarato di essere romano-cattolici e 103 greco-cattolici. In sostanza i cattolici, lo 0,26%, in questa zona amministrativa del sud della Romania di 6.826 km², sono suddivisi in quattro parrocchie affidate ai rispettivi sacerdoti. Sul territorio sono presenti anche due congregazioni religiose: le Suore della Carità di S. Paolo a Câmpulung Mus˛cel
minoranza
e i Missionari Oblati di Maria Immacolata (omisat.net) a Maˇraˇcineni, a 7 km dalla città di Pites˛ti.
Bucarest
gli adolescenti cattolici. Sarebbe stata più necessaria una pastorale ecumenica orientata ai giovani ortodossi, in genere trascurati dalla loro stessa chiesa, ma a frenare questo approccio il rischio di essere sospettati di proselitismo da parte dei giovani stessi e dalle loro famiglie.
Piccoli passi I sacerdoti ortodossi conosciuti nel corso degli anni, pur apprezzando l’attività svolta dalla comunità, non hanno mai appoggiato ufficialmente gli Oblati perché le loro gerarchie non vedono di buon occhio la collaborazione con altre confessioni cristiane. Con paradossale disinvoltura gli stessi vescovi ortodossi, che in occidente stipulano con le diocesi generose convenzioni per garantire alle loro comunità l’esercizio del culto nelle chiese cattoliche, prendono le distanze da coloro che
L’iniziativa ha aperto uno spiraglio sul mondo ortodosso svolgono attività ecumeniche nel loro territorio. Nel mese di giugno del 2007 un gruppo di 34 ragazzi di età compresa tra gli 11 ed i 14 anni, molti dei quali ortodossi, hanno partecipato ad un campus a Mˇa rˇacineni. L’iniziativa, concepita e realizzata insieme ad alcune congregazioni religiose femminili, ha aperto un altro spiraglio sul mondo ortodosso. Un anno dopo in occasione del GREST, in genere indirizzato
ai ragazzi del villaggio, due bambini cattolici di Pites¸ti sono stati invitati a fermarsi in comunità per tutto il periodo. Antida entusiasmata dall’idea di dormire a Mˇarˇacineni ha invitato i suoi compagni di scuola ed hanno aderito circa una diecina. Questo gruppetto iniziale di ragazzi ortodossi con il suo entusiasmo ha poi contagiato altri e nell’arco dei mesi successivi è cresciuto numericamente. Da allora coloro che hanno partecipato alle attività estive sono stati invitati saltuariamente ad iniziative della durata di una giornata, mentre i campus sono diventati un appuntamento quasi fisso, compresi quelli invernali. Nel corso dell’estate del 2012, nei mesi di giugno e luglio, 123 ragazzi, di cui trenta cattolici provenienti da dieci parrocchie e città diverse, hanno aderito ad una delle quattro iniziative proposte. Da qualche anno i numeri sono
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fatti
Il Brasile attende i giovani Con Edicarlos Alves, giovane oblato brasiliano, parliamo della vigilia della Giornata mondiale della Gioventù che si terrà in Brasile nel mese di luglio
di Pasquale Castrilli OMI pasquale.castrilli@poste.it
I
preparativi fervono al santuario nazionale di Aperecida, in Brasile che accoglierà dal 18 al 22 luglio la Giornata oblata della gioventù che precede la XXVIII Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro. È ormai consuetudine per tante famiglie religiose organizzare delle giornate per i giovani che condividono il carisma della congregazione in preparazione alle famigerate GMG. Anche i Missionari Oblati di Maria Immacolata hanno organizzato le “giornate oblate della gioventù” a partire dal 2000, quando la GMG si svolse a Roma in occasione del Giubileo. Nel 2011, al termine dell’ultima giornata mondiale in Spagna, l’annuncio di Benedetto XVI fu accolto con grande entusiasmo dai giovani brasiliani e anche dal gruppo oblato che era a Madrid. Parliamo di questa vigilia della GMG brasiliana con Edicarlos Alves OMI (in alto, nella foto), che ha lavorato con Oblati e laici alla preparazione della prossima GMG brasiliana.
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Chi non dà Dio
Il messaggio del papa per la prossima GMG di Rio mi arriva proprio mentre sono nel pieno dei preparativi per una missione giovanile. I compiti da distribuire nell’equipe, i volantini in stampa, gli spostamenti da organizzare e sul letto la valigia da preparare. Nel giro di un’ora mi arriva via mail e mi viene insistentemente notificato dai vari gruppi facebook a cui sono iscritto. Non ho tempo di leggerlo ora, penso tra me e me… ma intanto lo inoltro ai giovani. Poi però, per curiosità o per senso del dovere, decido di leggerlo e man mano che vado avanti mi si apre il cuore. Una frase, come una frustata: “Non dimenticate mai che il primo atto di amore che potete fare verso il prossimo è quello di condividere la sorgente della nostra speranza: chi non dà Dio, dà troppo poco!” CHI NON DÀ DIO, DÀ TROPPO POCO! Un appello forte! A tornare alla radice di questo andare a cui sono, siamo invitati. È lì che nasce la missione. “L’annuncio del Vangelo non può che essere la conseguenza della gioia di avere incontrato Cristo e di aver trovato in lui la roccia su cui costruire la propria
dà troppo poco
esistenza (...) Quando lo incontro, quando scopro fino a che punto sono amato da Dio e salvato da Lui, nasce in me non solo il desiderio, ma la necessità di farlo conoscere ad altri”. È questo amore che ci spinge a superare le barriere fuori e dentro di noi, che ci spinge a mettere da parte le paure, i dubbi, le tendenze alla chiusura in se stessi. È questo amore che ci dà il coraggio di partire da noi stessi per andare verso gli altri e guidarli all’incontro con Dio. E tutto ciò senza nessuna frontiera! E non a caso il vecchio papa dallo spirito giovane consegna ai giovani come campi privilegiati dell’impegno missionario internet e la mobilità, ovvero i viaggi, le migrazioni sia per motivi di studio o di lavoro, sia per divertimento. Tutto può diventare occasione provvidenziale per la diffusione del Vangelo. “Siate voi il cuore e le braccia di Gesù! Andate a testimoniare il suo amore, siate i nuovi missionari animati dall’amore e dall’accoglienza!” Così conclude il papa. Quasi un mandato. Ora sono pronto a partire per la missione, nella consapevolezza rinnovata che la nuova evangelizzazione nasce dalla novità della nostra vita. P. Carmine Marrone OMI
I giovani sono stati felici di condividere un’esperienza di interculturalità Per prima cosa ti chiedo in quanti eravate presenti alla Giornata mondiale della Gioventù di Malaga e Madrid nel 2011. Il nostro gruppo alla GMG spagnola era composto da quindici persone di tutta la provincia oblata del Brasile, in rappresentanza della grande varietà di lavoro con i giovani che facciamo nel nostro Paese. Alla GMG, erano presenti complessivamente 16mila giovani brasiliani.
Come la gioventù oblata del Brasile e voi Oblati avevate accolto l’annuncio di Benedetto XVI? Quella in Spagna è stata la prima Giornata alla quale abbiamo partecipato come provincia oblata. I giovani sono stati molto felici di condividere un’esperienza di interculturalità e di scambio di valori. E hanno fatto esperienza che è possibile superare le frontiere e costruire la civiltà dell’amore, come proponeva papa Giovanni Paolo
II. Hanno capito che questo è possibile quando c’è la voglia di condividere esperienze e amicizia sulla base del Vangelo. Sono stati molto contenti di tutto quanto hanno vissuto in quei giorni. Quando avete iniziato a pensare alla Giornata mondiale del 2013? A quando risalgono le prime idee sulla realizzazione delle giornate oblate? I vescovi brasiliani ci avevano fatto sapere, già prima di Madrid, che con molta probabilità la prossima Giornata mondiale sarebbe stata da noi in Brasile. Tutta la provincia oblata desidera accogliere con gioia i giovani di tutto il mondo, perché possano essere contenti e condividere la loro fede. Credo che il grande contributo che la provincia oblata del Brasile e tutti gli Oblati dell’America latina può dare è il nostro lavoro tra i giovani e tra i poveri. Ini-
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MISSIONI
Le Christ parmi nous La communion missionnaire Perspective de nouvelle évangélisation
Le Christ parmi nous. La communion missionnaire
La presentazione del libro per me è stata una prima volta nel mio percorso di missionario. Tutto è stato ben organizzato dai miei confratelli e, grazie anche Alphonse Ngindu Mushete alla vostra comunione a distanza, le cose sono andate per il meglio. Mai Le père Domenico Arena, omi, come est né à San Ferdinando de Reggio in quest’occasione mi Calabria (Italie) en 1952. Licencié en son reso conto che anche missiologie de l’Université Pontificale Urbaniana (1979), il obtient son unà l’Unievento simile poteva doctorat en cette discipline versité Grégorienne (1991). Missionnaire au Sénégal et en R. essere D. Congo, un momento di il a assumé plusieurs charges dont la présidence de la Région Oblate d’A- evangelizzazione. nuova frique (1996-1998). Directeur de l’Institut Africain des Sciences de la malgrado la Infatti, Mission à Kinshasa (2005-2008), il reste professeur et formateur au scotempesta di vento e pioggia lasticat oblat de Kinshasa-Kintambo. che si è scatenata poco prima della cerimonia e che ha impedito a tanti di esserci fisicamente, le cose sono andate bene nel senso, appunto, di un ascolto docile di quanto di evangelico il libro proponeva. I tre relatori designati hanno ben colto e divulgato i contenuti fondamentali del libro: la comunione missionaria; la presenza del Signore in mezzo a noi che essa ottiene; la nuova evangelizzazione che da tutto questo promana; l’impegno dei laici nella missione che essa facilita (nel solco di una spiritualità missionaria generale e comune a tutto il popolo di Dio basata in primo luogo sulla grazia del
Domenico ARENA, o.m.i. Domenico ARENA
Presentazione di un libro
Cinquante ans après la tenue du Concile Vatican II, l’ouvrage du P. Domenico Arena vient à point nommé. Avec un sens merveilleusement profond du Christ et de l’Eglise, l’auteur invite le lecteur à considérer que l’idée de « Communion Missionnaire » est tellement centrale, tellement décisive, tellement féconde qu’elle résume à elle seule et récapitule, pour ainsi dire, toute la problématique de l’évangélisation ou « Nouvelle Evangélisation » du monde contemporain, en quête de réponses adéquates aux problèmes d’ordre politique, économique, social et culturel. Dans le cadre d’une Eglise sans frontières, le livre donne sens et valeur à l’action permanente « créatrice et productrice » de la Sainte Trinité dans le monde par les missions salutaires de JésusChrist et de son Esprit d’amour. Et cela, grâce à la Parole de Dieu, aux sacrements de l’Eglise et particulièrement à l’Eucharistie, ce grand mystère de divinisation et de promotion de l’homme.
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battesimo); la risonanza accordata che essa mostra con il carisma oblato e con la figura di Maria che è detta pure “stella della nuova evangelizzazione”..
Sotto p. Mimmo Arena OMI. In alto, la copertina del suo libro
Inoltre, i tre professori avvedutamente riuscivano a collegare questi contenuti sia al Concilio Vaticano II sia ai documenti del magistero ad esso posteriori. Per altro, i temi menzionati complessivamente hanno le loro radici nell’ultimo Concilio e rappresentano un suo approfondimento dal quale la comunione è riscoperta come vera natura della Chiesa, capace di rinvigorire ancora oggi la sua missione. In pratica, già alla fine del Concilio si era autorizzati a affermare che la chiesa è comunione in missione e che quindi ogni attività missionaria ecclesiale esige dappertutto un vissuto di comunione. Le due realtà, comunione e missione, si richiamavano a vicenda al punto da poter dire che non c’è missione senza comunione e viceversa. Gli interventi del moderatore, p. Didier Mupaya OMI, e il mio intervento conclusivo di ringraziamento, facevano emergere altri contenuti del libro. Essi riguardavano le applicazioni della comunione missionaria nei suoi sviluppi teologici - ecclesiali e sociali economici. P. Mimmo Arena OMI Kinshasa, Congo
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