Prezzo di copertina € 2,20 - giugno/luglio 2014 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012
attualità
dossier
fatti
missioni
La crescita economica nel continente africano
Si avvicina il Sinodo dei vescovi sulla famiglia
Un progetto di inclusione didattica in Romania
Qui Ciad Qui Uruguay
MISSIONI
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
n. 6/7 GIUGNO-LUGLIO 2014
Nuovo slancio al Vangelo
della famiglia 08/05/14 21:13
SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 21 n.6/7 giugno-luglio 2014
In cammino nel deserto
attualità
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a cura della redazione
La crescita economica dell’Africa
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250
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di Carmine Tabarro - Zenit
EDITORE
I frutti che ti offriamo
Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli
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a cura della redazione
news
REDAZIONE
Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pasquale.castrilli@poste.it
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Notizie in diretta dal mondo oblato a cura di Elio Filardo OMI
Mgc news
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Didattica inclusiva per i ragazzi rumeni
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Antonio da Padova santo amato
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Lettere al direttore
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Tipolitografia Abilgraph - Roma
Lettere dai missionari
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FOTOGRAFIE
Qui Ciad, Qui Uruguay
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DIRETTORE RESPONSABILE
Pasquale Castrilli REDAZIONE
fatti
Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone
di Mimma Piroso e Caterina Sestito
COLLABORATORI
Alfonso Bartolotta, Claudio Carleo, Anna Cerro, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Sergio Natoli, Michele Palumbo
di Renzo Allegri, Zenit
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE
missioni
Elisabetta Delfini STAMPA
Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI
Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi rivista.missioni.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore
17 euro 37 euro 35 euro 65 euro
Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare maggio 2014 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi
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dossier
Attenzione, accoglienza e misericordia la maternità della chiesa
le numerose
Il cammino di preparazione al Sinodo sulla famiglia porta tutta la comunità ecclesiale a riflettere su alcune sfide che si rivelano altrettanti punti nodali per la pastorale: • la prassi di molti battezzati che abbandonano la fede nella sacramentalità del matrimonio e nel “potere terapeutico” del sacramento della confessione; • il tentativo in atto con la teoria sempre più diffusa del gender di cancellare la naturale distinzione tra maschio e femmina, giungendo ad affermare per esempio che un figlio non abbia bisogno di un papà ed una mamma, ma di un ‘genitore A’ e un ‘genitore B’. • la cultura del non-impegno e della presupposta instabilità del vincolo, la riformulazione dell’idea stessa di famiglia, il pluralismo relativista nella concezione del matrimonio, le proposte legislative che svalutano
sfide
L’assemblea dei vescovi ha proposto ad un “mondo liquido”, che muta rapidamente, valori e evangelici e missionari testo di Salvatore Franco OMI francoomi@libero.it foto di Sergio Natoli OMI natolisergio@gmail.com
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I
la permanenza e la fedeltà del patto matrimoniale e conducono alla diffusione delle coppie di fatto, che non accedono al matrimonio nemmeno civile e ne escludono l’idea; le convivenze ad experimentum nelle quali non si esclude del tutto la prospettiva di matrimonio; le unioni fra persone dello stesso sesso, cui non di rado, in alcuni paesi, è consentita l’adozione di figli. • le numerose separazioni, il passaggio di persone divorziate a nuove nozze, il passaggio di persone sposate alla convivenza extraconiugale, le famiglie plurinucleari o mononucleari, conducono la società a proporre forme di divorzio breve (già realtà in Spagna, Portogallo e Romania) anche con formule a costi bassi. • lo sviluppo della tecnologia biologica e medica che offre la possibilità di “pretendere” un figlio a tutti i costi o, al tempo stesso, di non volerlo a tutti i costi e con tutti i mezzi.
l tema affidato da papa Francesco alla prossima Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi è: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Il compito affidato al Sinodo è capire quanto si è già fatto e cosa occorrerà fare per annunciare il Vangelo particolarmente alla famiglia e all’uomo di oggi. Sono previsti due sinodi sullo stesso argomento: uno straordinario che si svolgerà dal 5 al 19 ottobre e uno ordinario che si terrà nel 2015. Il primo servirà a raccogliere testimonianze e proposte dei vescovi “per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per la famiglia”, mentre il secondo sarà impegnato a dare delle linee pastorali per tutta la chiesa. Il segretario del Sinodo dei vescovi, mons. Lorenzo Baldisseri, ha spiegato che dalla singole diocesi ci si aspetta “una sintesi di quello che la gente pensa e come vive”. È la prima volta che viene fatta una grande consultazione mondiale con il preciso intento di
DOSSIER
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ascoltare le esperienze pastorali in atto e le reali esperienze che si vivono oggi nell’ambito delle cura della famiglia e delle relazioni affettive così come dell’azione a favore di una cultura e di una legislazione che difenda e sostenga il valore e il significato fondamentale della famiglia e della vita umana. L’ultimo documento sulla famiglia è stato la Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II. Mons Erdo, relatore generale, ha affermato che, con il Sinodo, “non cambierà la dottrina, quanto piuttosto l’avvio di atteggiamenti pastorali diversi”.
L’annuncio del Vangelo alla persona e alla famiglia di oggi Riguardo al tema mons. Bruno Forte, segretario speciale del Sinodo, ha sottolineato due aspetti. Il primo riguarda l’attenzione prioritaria all’evangelizzazione, cui tutto deve tendere nell’essere e nell’agire del popolo di Dio. Il secondo aspetto è il taglio “pastorale”, accentuato nella formulazione del tema, prospettiva con cui il Santo Pa-
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una foto per pensare
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La spettacolarità della vita ci è donata ed è ad un passo da noi con la sua magnificenza e perfezione, eppure non sappiamo vederla. In compenso, sappiamo mortificarla privandola della sua bellezza ottenendo il perverso risultato di distruggerci. Inquiniamo le campagne e perdiamo i buoni frutti della terra, insozziamo le cristallinità marine con pericolosi materiali, scarichiamo nei fiumi ogni sorta di sostanza tossica, sotterriamo i rifiuti nel medesimo luogo dove zampillano le falde acquifere che ci garantiscono la sopravvivenza. È intelligente? No. E’ il risultato della scelta idolatra del denaro, del potere, del dominio. Riprendiamo a sentirci responsabili di quanto ci circonda, perché la salvaguardia del creato è compito di ciascuno.
UNA FOTO PER PENSARE
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foto di Alfonso Bartolotta OMI, albartem@yahoo.fr testo di Anna Cerro, annacerro@gmail.com
La tra sparenza 29
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editoriale Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com
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Voglia di famiglia
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missioni
La crescita economica nel continente africano
Si avvicina il Sinodo dei vescovi sulla famiglia
Un progetto di inclusione didattica in Romania
Qui Ciad Qui Uruguay
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
n. 6/7 GIUGNO-LUGLIO 2014
Nuovo slancio al Vangelo
della famiglia
el corso dell’ultimo anno la pubblicità di alcune grandi multinazionali ha visto protagonista la famiglia formata da un uomo, una donna e dei figli. In occasione della festa di S. Giuseppe, festa del papà, una notissima catena di fast food americana aveva lanciato un annuncio pubblicitario per onorare tutti i padri del mondo. Lo spot non è andato in onda in Italia, ma in vari paesi tra i quali la Spagna e aveva come titolo Figlio, conta su di me. Per i XXII Giochi olimpici invernali svoltisi a Sochi, in Russia, nel mese di febbraio, un’altra multinazionale ha proposto uno spot intitolato Grazie di cuore, mamma. Altri due noti marchi hanno presentato suggerimenti di acquisto dal titolo Perché far nascere un bambino in questo mondo? e Essere genitori. È chiaro che la finalità di queste aziende è puramente commerciale, ma è significativo che, in un momento in cui l’istituto familiare subisce attacchi da più parti, ci sia una promozione della vita e di un modello di famiglia naturale. Coincidenza? Controtendenza? Una nuova sete di valori e di “normalità”? La chiesa cattolica riflette da sempre sul concetto di famiglia e rilancia spesso questo tema. Tra quattro mesi è in agenda un importante appuntamento, il Sinodo sulla famiglia, che ha come titolo Le sfide pastorali sulla famiglia nel
contesto dell’evangelizzazione. Si terrà in Vaticano dal 5 al 19 ottobre prossimi e, nella fase di preparazione, ha visto un attento ascolto della base attraverso le risposte ad un questionario contenuto nel documento preparatorio. La risonanza è stata davvero corale ed è emerso un grande interesse per il tema della famiglia. I vescovi italiani a gennaio di quest’anno scrivevano: “gli interpellati manifestano il desiderio di trovare nel Sinodo indicazioni capaci di sollecitare un rinnovato annuncio del Vangelo del matrimonio e della famiglia, a fronte di problematiche che in maniera sempre più invasiva tendono a scardinare dal punto di vista antropologico i fondamenti della famiglia”. Tra i fondamenti della famiglia cristiana ci sono la risposta ad una chiamata che viene da Dio, l’accoglienza reciproca, la collaborazione alla costruzione del Regno di Dio attraverso la procreazione e il lavoro, l’impegno per costruire un mondo giusto e pienamente umano. Ci sembra che il Sinodo possa aiutare a riflettere su questi importanti temi e a dare un contributo di pensiero e di prassi, non solo per rispondere alla domanda “come evangelizzare la famiglia”, ma anche ad un’altra questione altrettanto importante per i giorni nostri “come realizzare l’annuncio evangelico insieme alla famiglia?” n
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lettere al direttore
Il 25° di piazza Tienanmen Per quanto possa suonare paradossale Tienanmen significa “luogo della pace celeste”. Pochi in realtà, tra i testimoni di quegli anni, riescono a non associare al nome della monumentale piazza di Pechino le immagini dello studente che ferma la colonna di blindati, icona della rivolta studentesca del 1989. A tutt’oggi, sui fatti di Tienanmen non è mai
MISSIONI stata fatta alcuna chiarezza. Resta sconosciuto il numero delle vittime e, delle oltre 1500 persone imprigionate, alcune, si crede, siano tuttora recluse. Per di più, pare che il regime abbia messo in atto un processo di soffocamento e rimozione di ogni prova che riconduca a quegli eventi. Proprio nei giorni in cui ne ricorre l’anniversario, p. Stefano Messina, superiore della comunità oblata di Firenze, si è recato nel cuore di un paese fortemente ferito e secolarizzato cercando di scorgere, con gli occhi della fede, la presenza di Dio, che opera nella storia di tutti i popoli della terra. La piazza è brulicante di soldati in uniforme
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e guardie in borghese, grappoli di telecamere crescono sui lampioni che paiono alberi da frutto. Su Internet non esistono immagini, blog, semplici commenti o addirittura numeri collegati in qualche modo al 4 giugno 1989.
Un’associazione nota come “il gruppo delle madri” lotta per tenerne vivo il ricordo, ma non sono solo madri e non sono solo donne. Il desiderio di giustizia pare cresca in proporzione all’esasperazione della censura: come criminale
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che voglia lavare il sangue delle sue vittime, ma che così facendo, non fa’ che rendere più evidente la sua colpa. A un quarto di secolo di distanza, sullo stesso luogo di quei dolorosi eventi, il viaggio di p. Stefano è un pellegrinaggio di speranza. Un pellegrinaggio compiuto sulle orme del grande costituzionalista Giorgio La Pira, anche lui era partito da Firenze con destinazione Pechino allo scopo di seminare pace abbattendo le barriere ideologiche tra diverse culture. Con uno sguardo visionario, che per il credente non è altro che lo sguardo della fede, Giorgio La Pira scorgeva tendersi un arco a unire Maria Immacolata, celeste regina di Firenze, alla piazza pechinese della pace celeste. Il suo augurio era che la Cina potesse riconoscere, seppur nella metodologia economica marxista, una civiltà orientata ai valori del cielo. Quale apporto avrebbe offerto nel “cammino storico” un’apertura cinese in tal senso? Una grande svolta, immagina lo statista fiorentino, che si spingerà a scrivere: “i popoli diranno: la pace è cominciata a Pechino nella grande piazza della pace celeste”.
L’AVVENTURA DELLA FEDE Giornalista, collaboratore di riviste italiane nel mondo, Generoso D’Agnese è un entusiasta ricercatore di storie italiane. Una vera passione per la presenza italiana nel mondo lo ha condotto negli anni a raccogliere numerose storie di italiani all’estero. Tra esse parecchie vicende di missionari e missionarie che ha pubblicato nel libro “L’avventura della fede. I missionari italiani nel continente americano: evangelizzatori, esploratori ed educatori” (edizioni Noubs, 2013, 13€). Sono pagine vive e ricche di episodi e aneddoti che hanno
Forse si è ancora in tempo: guardiamo ai giovani. Sono loro il vento nuovo che soffia sulla Cina. Molti dei funzionari del governo di oggi erano studenti dell’università di Pechino ai tempi della contestazione.
visto protagonisti nostri connazionali impegnati nei vari angoli del Pianeta a portare la Buona Notizia. 44 biografie dalle quali emergono tra l’altro anche varie concezioni e modelli di missione. “Il libro - spiega l’autore - riunisce in un unico corpo gli articoli apparsi negli ultimi 15 anni nelle testate italiane all’estero e vuole essere un omaggio alle straordinarie esistenze e destini di tanti missionari in gran parte sconosciuti alla storiografia popolare italiana, che ebbero vite epiche e leggendarie, che compirono pellegrinaggi di migliaia di chilometri attraverso terre disabitate e deserti, testimonianze di un tempo in cui molti osarono attraversare l’Oceano per entrare in una realtà completamente diversa, fatta di spazi immensi e di sconosciute civiltà. E’ difficile racchiudere la loro epopea umana e spirituale in poche righe ma ho cercato di tratteggiarne gli elementi essenziali cercando di inserire le storie più significative. Ciononostante, molte storie sono rimaste fuori dalle pagine del libro, pur meritando altrettanta considerazione”. Per prendere contatto con l’autore: gedag@email.it.
Essi incarnano la nuova speranza: a loro è concessa la grande opportunità di restituire a piazza Tienanmen l’immagine che il vero nome richiama. Michele Palumbo
Noi siamo qui direttore pax1902@gmail.com ufficio abbonamenti valentina.valenzi@omi.it web www.missioniomi.it facebook www.facebook.com/ missioniomi
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attualità
La crescita economica
dell’Africa Tutto cresce nel continente africano. Come evitare i rischi dell’utilitarismo e della disuguaglianza di Carmine Tabarro - Zenit
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l grande pubblico conosce il continente africano solo per la povertà, le epidemie e le guerre; mentre secondo molti studi internazionali l’Africa è il continente con le potenzialità di sviluppo più grandi. Dove molto è già accaduto, ma altrettanto deve ancora avvenire. Se ne sono accorti in tanti fuori dall’Italia, la Cina per prima. I cinesi sono stati seguiti dalle multinazionali occidentali dell’agroalimentare e delle telecomunicazioni, le banche d’investimento, le major petrolifere, i grandi player delle costruzioni e delle infrastrutture.
Sistema bancario e risorse locali Tra le prime banche d’investimento sbarcate in Africa c’è stata la russa, Renaissance capital, che dal 2005 ad oggi ha aperto sette modernissimi uffici in altrettante capitali dello sviluppo africano - Accra, Harare, Johannesburg, Lagos, Lubumbashi, Lusaka, Nairobi
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capocordata
l’africa
L’attuale popolazione mondiale di 7,2 miliardi di persone è destinata ad aumentare di quasi un miliardo di persone entro i prossimi dodici anni, raggiungendo così quota 8,1 MILIARDI NEL 2025 e 9,6 MILIARDI NEL 2050: a sostenerlo è il nuovo rapporto delle Nazioni Unite, World Population Prospects. Secondo il documento, gran parte della crescita avverrà nelle regioni in via di sviluppo, a cominciare da quelle del CONTINENTE AFRICANO, i cui abitanti passeranno dai 5,9 MILIARDI DEL 2013 AGLI 8,2 MILIARDI ENTRO IL 2050. In Africa un vero e proprio boom sarà registrato dalla Nigeria
- investendo oltre un miliardo di dollari e assumendo 180 persone che lavorano in loco. La nuova primavera africana è confermata dai report delle banche d’affari e degli istituti di ricerca che indicano nell’Africa il nuovo continente per rimettere in moto l’inceppata economia globale. Secondo il Fmi (Fondo Monetario Internazionale), l’area subsahariana vedrà crescere il Pil fino a quasi il 7%, e la Nigeria sarà presto una locomotiva, mentre i BRICS (ossia Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) stanno dislocando e investendo sempre di più in Africa.
che si prevede supererà per numero di abitanti gli Stati Uniti prima della metà del secolo. Entro la fine del secolo, il paese potrebbe iniziare a rivaleggiare con la Cina come secondo paese più popoloso al mondo. ENTRO IL 2100 tra i paesi con una popolazione di oltre 200 milioni di persone spiccano molti paesi africani: UGANDA, TANZANIA, ETIOPIA, NIGER, R.D. CONGO. Grazie a questo incremento demografico, secondo il rapporto di Mckinsey, entro il 2030 le principali 18 città del continente potrebbero avere un potenziale di spesa combinato di quasi 1.300 miliardi di dollari. Nel frattempo la forza lavoro del continente continua a espandersi e, ai ritmi di crescita attuali, nel 2040 è proiettata a raggiungere la cifra di 1,1 miliardi di lavoratori, superando i numeri di Cina e India.
Ma dietro queste cifre si nascondono le stesse contraddizioni del capitalismo finanziario, e dell’utilitarismo, perché all’aumento del Pil spesso corrisponde una cattiva distribuzione delle risorse. Per il rapporto della Banca Mondiale Africa’s Pulse in cui si analizza lo stato dell’economia della regione a sud del Sahara, la regione conoscerà una delle maggiori crescite al mondo. Nel 2012, circa un quarto dei paesi africani è cresciuto del 7% e alcuni - in particolare Sierra Leone, Niger, Costa d’Avorio, Liberia, Etiopia, Burkina Faso e Ruanda - figurano tra quelli
Secondo le stime dell’Fmi, dal 2013 al 2016, l’Africa potrebbe accogliere il 30% DEGLI INVESTIMENTI pari a circa 50 miliardi di euro. Sempre secondo la Banca Mondiale tra il 2005 e il 2010, sette Paesi africani sono entrati tra le dieci economie in più rapida espansione, ed entro il 2040 la popolazione di giovani in Africa diventerà la più grande forza lavoro al mondo
con la più rapida crescita al mondo. Lo studio della Banca Mondiale prevede che, a medio termine, le prospettive di crescita rimangano forti e siano rinvigorite e sostenute da un’economia mondiale in graduale miglioramento. Secondo lo studio della banca mondiale gli elementi positivi che delineano un futuro di crescita per le economie africane sono: le ricchezze minerarie e la crescita del consumo interno, oltre all’aumento degli investimenti privati. Le recenti scoperte di petrolio, gas naturale, rame e altri minerali strategici, l’apertura e l’espansione di nuove miniere in Mozambico, Niger, Sierra Leone e Zambia, insieme a una migliore governance politica ed economica, stanno sostenendo una solida crescita economica in tutto il continente. Guardando al futuro, si prevede che entro il 2020, solo quattro o cinque paesi della regione non saranno coinvolti in uno sfruttamento minerale di qualche tipo, tale è l’abbondanza in Africa di risorse naturali. La Banca Mondiale afferma che, date le notevoli quantità di nuove entrate derivan-
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attualità
I frutti che ti offriamo Tutto comincia da un canto d’offertorio. P. Francesco Volpintesta OMI, ci racconta di un lavoro musicale che sta facendo il giro della Penisola.
a cura della redazione
U
n’operazione corale nata dalla disponibilità e dalle attitudini di tante persone. Tra queste p. Francesco Volpintesta, 55 anni, Oblato di Messina, conosciuto da tanti per il talento e la creatività che gli hanno fatto comporre e arrangiare numerosi brani musicali usati per l’animazione di liturgie e incontri della famiglia oblata e non solo. P. Francesco, come nasce il CD I frutti che ti offriamo? Avevo 28 anni ed ero allo Scolasticato oblato di
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un utile
strumento Il CD è utile per ANIMARE LITURGIE EUCARISTICHE e MOMENTI DI PREGHIERA. L’ordine in cui compaiono i canti segue lo schema di una messa. I testi, gli accordi e gli spartiti di tutti i canti sono disponibili sul sito www.omimessina.it. Per informazioni: si può scrivere alla mail: ifruttichetioffriamo@gmail. com, oppure telefonare al numero 090 315423 dei Missionari OMI di Messina (Gesso):
Vermicino. Mi venne l’idea di comporre un canto di offertorio: I frutti che ti offriamo, un canto che poi finì proprio a pagina 28 dei libretti Costruire cantando, che usavamo in cappella per le liturgie. Tra i primi scolastici a cui feci ascoltare quel canto c’era Pasquale Castrilli, uno dei chitarristi più sicuri che avevamo allo Scolasticato e - oltre alle foto, a guidare il pulmino e a tante altre cose che faceva - suonava alla messa a Vermicino in coppia con altri scolastici che volevano imparare la chitarra. Mi disse subito: “Mi piace! È un canto originale”. Se lo diceva Pasquale, che mai ha avuto peli sulla lingua, gli si poteva credere e allora pensammo di metterlo nel libretto. Racconti, a volte, di una sorpresa accaduta venticinque anni dopo… Ero a Loreto, al Centro Giovanni Paolo II, Centro dove accoglievamo giovani da tutta Italia e un giorno venne un gruppo da Ischia. Mi occupavo della liturgia e dei canti. Una chitarrista viene
da me per scegliere i canti per la messa e mi dice: «C’è anche questo canto, I frutti che ti offriamo, lo conosci?». Ed io, con solennità, rispondo: «Lo conosco? L’ho fatto io!». Fu uno dei pochi momenti di gloria della mia povera carriera musicale. Al di là dell’orgoglio personale, mi convincevo, però, che qualcosa della nostra esperienza musicale di Oblati poteva funzionare anche fuori dal nostro “giro”. Le canzoni sono parte dell’autore, durano negli anni e ricordano momenti forti della vita… Anni fa, collaborando nelle missioni giovanili in Calabria, incontrai una flautista professionista che, con una tenacia incredibile, continuava a dirmi: «Devi fare un CD, perché tu morirai e ti porterai i tuoi canti nella tomba». Io mi schernivo sempre, anche perché so quanto lavoro c’è dietro un CD. Qualche anno prima, infatti, avevo registrato alcuni canti per il pellegrinaggio giubilare della Giornata mondiale del-
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Attenzione, accoglienza e misericordia la maternità della chiesa
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le numerose
Il cammino di preparazione al Sinodo sulla famiglia porta tutta la comunità ecclesiale a riflettere su alcune sfide che si rivelano altrettanti punti nodali per la pastorale: • la prassi di molti battezzati che abbandonano la fede nella sacramentalità del matrimonio e nel “potere terapeutico” del sacramento della confessione; • il tentativo in atto con la teoria sempre più diffusa del gender di cancellare la naturale distinzione tra maschio e femmina, giungendo ad affermare per esempio che un figlio non abbia bisogno di un papà ed una mamma, ma di un ‘genitore A’ e un ‘genitore B’. • la cultura del non-impegno e della presupposta instabilità del vincolo, la riformulazione dell’idea stessa di famiglia, il pluralismo relativista nella concezione del matrimonio, le proposte legislative che svalutano
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L’assemblea dei vescovi proporrà a un “mondo liquido”, che muta rapidamente, valori e evangelici e missionari testo di Salvatore Franco OMI francoomi@libero.it foto di Sergio Natoli OMI natolisergio@gmail.com
I
la permanenza e la fedeltà del patto matrimoniale e conducono alla diffusione delle coppie di fatto, che non accedono al matrimonio nemmeno civile e ne escludono l’idea; le convivenze ad experimentum nelle quali non si esclude del tutto la prospettiva di matrimonio; le unioni fra persone dello stesso sesso, cui non di rado, in alcuni paesi, è consentita l’adozione di figli. • le numerose separazioni, il passaggio di persone divorziate a nuove nozze, il passaggio di persone sposate alla convivenza extraconiugale, le famiglie plurinucleari o mononucleari, conducono la società a proporre forme di divorzio breve (già realtà in Spagna, Portogallo e Romania) anche con formule a costi bassi. • lo sviluppo della tecnologia biologica e medica che offre la possibilità di “pretendere” un figlio a tutti i costi o, al tempo stesso, di non volerlo a tutti i costi e con tutti i mezzi.
l tema affidato da papa Francesco alla prossima Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi è: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Il compito affidato al Sinodo è capire quanto si è già fatto e cosa occorrerà fare per annunciare il Vangelo particolarmente alla famiglia e all’uomo di oggi. Sono previsti due sinodi sullo stesso argomento: uno straordinario che si svolgerà dal 5 al 19 ottobre e uno ordinario che si terrà nel 2015. Il primo servirà a raccogliere testimonianze e proposte dei vescovi “per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per la famiglia”, mentre il secondo sarà impegnato a dare delle linee pastorali per tutta la chiesa. Il segretario del Sinodo dei vescovi, mons. Lorenzo Baldisseri, ha spiegato che dalla singole diocesi ci si aspetta “una sintesi di quello che la gente pensa e come vive”. È la prima volta che viene fatta una grande consultazione mondiale con il preciso intento di
ascoltare le esperienze pastorali in atto e le reali esperienze che si vivono oggi nell’ambito delle cura della famiglia e delle relazioni affettive così come dell’azione a favore di una cultura e di una legislazione che difenda e sostenga il valore e il significato fondamentale della famiglia e della vita umana. L’ultimo documento sulla famiglia è stato la Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II. Mons Erdo, relatore generale, ha affermato che, con il Sinodo, “non cambierà la dottrina, quanto piuttosto l’avvio di atteggiamenti pastorali diversi”.
L’annuncio del Vangelo alla persona e alla famiglia di oggi Riguardo al tema mons. Bruno Forte, segretario speciale del Sinodo, ha sottolineato due aspetti. Il primo riguarda l’attenzione prioritaria all’evangelizzazione, cui tutto deve tendere nell’essere e nell’agire del popolo di Dio. Il secondo aspetto è il taglio “pastorale”, accentuato nella formulazione del tema, prospettiva con cui il Santo Pa-
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news
Notizie in diretta dal mondo oblato messaggi Polonia e notizie Importante carica per dalle missioni a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net
padre Szmydki
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l 2 aprile 2014 la Nunziatura apostolica di Varsavia ha annunciato che il provinciale della Polonia, p. Ryszard Szmydki OMI è stato nominato Direttore generale della Pontificia Opera della Propagazione della fede, un settore della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli a Roma. Sarà responsabile del funzionamento di questa Pontificia Opera in 150 Paesi. Secondo il sito ppoomm.va lo scopo principale della Società è “dar vita a quella maturità cristiana che, per natura sua, è missionaria; mira a costituire membri vivi del tessuto ecclesiale, capaci di animarne missionariamente la vita”. La Società raccoglie le offerte per le missioni in tutto il mondo e gestisce l’assegnazione degli aiuti. Allo stesso tempo recepisce i bisogni delle missioni e promuove animatori e collaboratori per le missioni. (fonte: oblaci.pl)
Paraguay
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l vescovo del vicariato Libertà per 5 contadini apostolico di in sciopero della fame Pilcomayo, mons. Lucio Alfert OMI, ed il vescovo della diocesi di San Pedro, mons. Pierre Laurent Jubinville, CSSP, hanno chiesto al tribunale di Salto del Guaira, di rimettere in libertà i contadini arrestati due anni fa in seguito alle vicende del caso Curuguaty ed in sciopero della fame
da 55 giorni. Il 15 giugno 2012, 11 contadini e 6 poliziotti morirono, e altri rimasero feriti, nell’ambito delle operazioni di polizia per liberare un terreno occupato dai contadini nella località di Curuguaty. Più di 300 persone, tra religiosi, simpatizzanti e parenti dei cinque contadini arrestati e ancora in attesa di processo, hanno marciato la sera dell’8 aprile dalla spianata della cattedrale dell’Assunzione fino all’ospedale militare, per chiedere la loro liberazione. (fonte: fides.org)
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SULLA ROCCIA DELL’AMORE VERO «Non costruite la vostra casa sulla sabbia dei sentimenti, ma sulla roccia dell’amore vero. Cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio». Così parlava papa Francesco all’incontro con i fidanzati, lo scorso 14 febbraio in piazza San Pietro. Il Movimento giovanile Costruire è una strada che tanti giovani percorrono insieme, anche per costruire il loro cammino di fidanzamento sul Vangelo, certi di voler concretizzare ciascuno la propria vocazione nella costruzione di una famiglia. L’MGC fa da sfondo ad un cammino che porta a riscegliere l’altro ogni giorno, ponendo Gesù al centro del rapporto. Irene Benedetto
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una foto per pensare
La spettacolarità della vita ci è donata ed è ad un passo da noi con la sua magnificenza e perfezione, eppure non sappiamo vederla. In compenso, sappiamo mortificarla privandola della sua bellezza ottenendo il perverso risultato di distruggerci. Inquiniamo le campagne e perdiamo i buoni frutti della terra, insozziamo le cristallinità marine con pericolosi materiali, scarichiamo nei fiumi ogni sorta di sostanza tossica, sotterriamo i rifiuti nel medesimo luogo dove zampillano le falde acquifere che ci garantiscono la sopravvivenza. È intelligente? No. E’ il risultato della scelta idolatra del denaro, del potere, del dominio. Riprendiamo a sentirci responsabili di quanto ci circonda, perché la salvaguardia del creato è compito di ciascuno.
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foto di Alfonso Bartolotta OMI, albartem@yahoo.fr testo di Anna Cerro, annacerro@gmail.com
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fatti
Didattica inclusiva
per i ragazzi rumeni Un ponte tra la Romania e la Calabria per sostenere progetti di inclusione didattica a favore di alunni diversamente abili delle scuole di Pites¸ti
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di Mimma Piroso e Caterina Sestito
na corona d’avvento comincia da un intreccio di rami d’abete, che si sistemano, si compongono per costruire qualcosa, per fare da corona a qualcuno. Oggetto che serve ad abbellire, quando si attende l’arrivo di una persona e ci si prepara ad accoglierla. Su questo intreccio, poi, si aggiungono luci ed addobbi per arricchire ancora e segnare il cammino. È il simbolo che sostiene e spiega quanto è iniziato a Polistena (Rc) nell’agosto 2009, presso l’abitazione di Rocco e Rosellina Mercuri, una famiglia dell’Associazione Missionaria Maria Immacolata (AMMI). Quel giorno, dopo un giro veloce di sa-
luti con p. Elio Filardo OMI, rientrato per la pausa estiva, inizia la nostra conoscenza della società e della scuola in Romania.
Tra i rami d’abete Come un intreccio tra i rami d’abete, abbiamo sentito incontrarsi due realtà: quella italiana, con storiche leggi che dettano le modalità d’intervento per affrontare il disagio e favorire l’integrazione scolastica, e quella rumena, dove è ancora difficile parlare anche solo di inserimento dei bambini con difficoltà di apprendimento nella scuola pubblica. Fino a qualche anno fa questi ragazzi erano affidati ad istituti specializzati ed i pochi tentativi di inserimento, che stanno avvenendo solo di recente nella scuola pubblica, la trovano non ancora pronta a sostenere processi d’integrazione ed inclusione. P. Elio ci racconta che svolgendo
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attività di animazione nell’Istituto comprensivo Sf. Iacob di Câmpulung Mus¸cel è emerso che alcuni alunni diversamente abili hanno bisogno di un accompagnamento personalizzato nel loro processo di apprendimento. Scatta in noi una disponibilità ad intervenire pensando ad un aiuto di ordine metodologico-didattico anche perché sentivamo di averne le risorse essendo presenti, nel gruppo AMMI, molte insegnanti, alcune con lunga esperienza nelle attività di sostegno: una neuropsichiatra infantile e lo stesso Giacomo Coluccio che in quel periodo operava nell’ufficio scolastico provinciale di Catanzaro. P. Elio, a quell’epoca, pensava solo ad un contributo economico per impiegare un’insegnante specializzata nell’attività di sostegno a quattro bambini già inseriti in classi comuni della scuola Sf. Iacob.
Il primo cero Per rispondere a questo appello ci organizziamo per preparare artigianalmente e poi vendere delle corone d’avvento. Ogni corona è accompagnata da un foglietto contenente la preghiera da recitare insieme in famiglia, ogni domenica che precede il Natale. L’attività, che inizialmente riguarda la vendita di pochi pezzi, si ingrandisce sempre più e ogni anno la gente aspetta questo appuntamento, gesto di beneficenza concreta, ma anche prezioso spunto spirituale. È bello entrare in molte case e pensare che la preghiera arriva ancora più lontano. I nostri quattro bimbi, aiutati sia pur per poche ore a settimana da Ana, la loro insegnante di sostegno, riescono a conquistare i primi strumenti di apprendimento che finora sembravano preclusi. Ogni anno cresce il gruppo di persone che collaborano alla composizione
e all’assemblaggio delle corone: Clara, Katia, Imma, Giusy, Rossella, Sabina, si prestano spontaneamente e creativamente per recuperare materiale adatto, adornare, diffondere e proporre l’acquisto entro la prima domenica di Avvento. Le corone arrivano perfino nelle classi di scuola primaria attraverso i genitori più sensibili che coinvolgono i loro bambini nella preghiera e nell’aiuto dei loro coetanei rumeni.
Il secondo cero Dopo questo primo periodo di sperimentazione e di consolidamento del progetto, nel maggio del 2012 si passa alla condivisione dei risultati conseguiti per promuovere una rete di educazione inclusiva. Viene pubblicato il sito copiices.omisat.net e visitando i 20 Istituti comprensivi della città di Pites¸ti emerge che le insegnanti di ruolo, nella cui classe sono inseriti alun-
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fatti
750 anni fa veniva rinvenuta la lingua incorrotta del santo. Intervista al rettore della basilica di Sant’Antonio da Padova, p. Enzo Poiana di Renzo Allegri Zenit
Antonio da Padova
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biografia in
Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici regolari di Sant’Agostino. NEL 1219, a 24 anni, viene ORDINATO PRETE. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d’Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo
pillole
generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell’eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà a predicare in Romagna e poi nell’Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nell’opera di predicazione. IL 13 GIUGNO 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: SPIRERÀ NEL CONVENTO DELL’ARCELLA.
dei “messaggi spirituali”», dice ancora. «Attraverso quei fatti, Dio ci parla. Ci invia un insegnamento, un segno, una indicazione. Preservando la lingua di Sant’Antonio dalla corruzione, ha certamente voluto esprimere il suo compiacimento per il grande apostolato che il santo aveva fatto con la sua predicazione continua e indefessa».
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l 13 giugno ricorre la festa liturgica di Sant’Antonio da Padova, uno dei santi più popolari e più amati di tutti i tempi. La sua tomba si trova a Padova, nella celebre Basilica a lui dedicata, visitata annualmente da circa 5 milioni di devoti, provenienti da ogni parte del mondo. Lo scorso anno la festa liturgica ha avuto un significato speciale nel 750° anniversario del “rinvenimento” della lingua del santo. «Antonio morì il 13 giugno 1231, successivamente, nel corso di una ricognizione della salma, la sua lingua venne trovata perfettamente incorrotta», spiega p. Enzo Poiana. «La lingua, che viene oggi conservata in un prezioso reliquario, continua ad essere integra. Si tratta di un evento miracoloso e straordinario. La
lingua è la parte del corpo più fragile e la prima ad essere soggetta al degrado. Ma per frate Antonio, che aveva speso la sua esistenza a predicare il Vangelo, a usare quindi la lingua per diffondere la parola del Signore, quella corruzione è stata annullata da Dio. È un miracolo singolare. Per questo, la chiesa gli dedica una festa speciale il 15 febbraio. Ma per il grande pubblico, festeggiamo tutto il 13 di giugno». P. Enzo Poiana, friulano, 54 anni, è particolarmente legato a Sant’Antonio e alla Basilica di cui è rettore. Proprio in quella Basilica, nel 1982, quando aveva 23 anni, sentì chiara la chiamata del Signore alla vita religiosa francescana. «Tutti i fatti soprannaturali che si manifestano intorno a noi sono
Quando fu trovata la lingua incorrotta del santo? Nel 1263, 32 anni dopo la morte. Con la proclamazione della santità di Antonio, il flusso dei pellegrini aumentava sempre più. La chiesetta dove era sepolto non poteva contenerli. I frati decisero di costruire una chiesa più grande. I lavori iniziarono nel 1238 e si conclusero nel 1263. Fu quindi stabilito di trasportare la bara nella nuova chiesa. I frati decisero di fare anche una ispezione della salma, per controllarne le condizioni. Era una atto importante e fu eseguito alla presenza delle autorità religiose e di dodici testimoni laici che rappresentavano la popolazione di Padova. Per l’occasione, da Roma venne il superiore generale dei frati, che era Bonaventura da Bagnoregio, teologo e futuro santo. All’apertura della cassa, tra i resti mortali del corpo i presenti videro, all’altezza della testa, qualcosa che attrasse la loro attenzione: un gru-
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MISSIONI di sofferenza, non è una punizione di Dio, ma può diventare un’opportunità! È una mistica unione con un Dio che vive anche nel dolore! La nostra vita non ha “buchi neri” dove Dio è assente. Lui è presente anche nell’angoscia del nostro soffrire. Grazie alla sofferenza che mi ha preso per mano e mi ha reso solidale con la più intima e profonda delle esperienze umane: il dolore. Grazie anche alla mia amica dislessia che mi ha portato vicino a chi soffre. Vincenzo Bordo OMI, Corea vincenzobordo@hotmail.com
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Carcere e università Quest’anno, niente di speciale, anche se speciali sono probabilmente le centinaia di migliaia di persone nelle strade di Bangkok paralizzate dai manifestanti, e io mi ritrovo bloccato in casa... Spesso mi si chiede perchè insegno all’università oltre che occuparmi dei reclusi nel carcere. Lo faccio perchè sono convinto che la mia presenza tra i giovani è utile. Non faccio loro lunghi discorsi su Dio, ma posso aiutarli a pensare, a uscire dal piccolo mondo borghese per scoprire altro. Il mio
impegno con i detenuti non è cambiato: fare amicizia, ascoltarli, far mie le loro preoccupazioni e denunce, cercando di ottenere migliorie e soluzioni. Le difficoltà sono molte. Rifugiati politici rinchiusi come criminali, portatori di handicap respinti da tutti, famiglie hmong scacciate dal loro paese e imprigionate da anni, malati psichici privi di cure adeguate, bambini rinchiusi con gli adulti. Potrei continuare all’infinito... Anche se le nostre iniziative non hanno sempre esito positivo, ogni visita rimane un raggio di sole per un
detenuto. In realtà, ciò che avviene nel carcere non è che la punta dell’iceberg della situazione dei migranti in questo paese. Birmani, laotiani e cambogiani sono i più numerosi. Le loro condizioni di vita e di lavoro sono disumane. Teoricamente si possono ottenere permessi di soggiorno e lavoro, ma molte aziende preferiscono l’illegalità: manodopera a basso costo, sfruttamento. Cure mediche ed educazione dei figli sono spesso negate Bernard Wirth OMI, Thailandia bernard@su.ac.th
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