Vieni Gesù

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con la tua misericordia crea un mondo nuovo

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introduzione L’ Avvento 2015 vedrà l’apertura della Porta Santa che darà inizio all’Anno Giubilare della Misericordia, indetto da Papa Francesco con la bolla Misericordiae Vultus. Il cammino verso Natale è dunque profondamente segnato da questo tema ed è occasione forte di conversione personale e riscoperta del volto misericordioso di Dio. Ci lasceremo aiutare in questo percorso dalle tappe della creazione, così come è raccontata dal libro della Genesi. L’ enciclica Laudato si’ invita tutti noi alla consapevolezza sempre più forte che non siamo né i padroni né gli unici abitanti di questa meravigliosa terra. L’armonia tra umanità e creato è condizione e base di una convivenza fraterna e misericordiosa tra i popoli. L’amore per il creato e quello per il prossimo sono quindi intimamente legati. Dio è amore e ha creato tutto per amore. Avvicinarsi al Natale signiica avvicinarsi al mistero dell’Incarnazione di questo Dio creatore che si fa creatura, felice di assumere un corpo umano e di imparare a camminare su madre terra, sostenuto da Maria e Giuseppe. 3


le tappe del cammino

Il racconto biblico della creazione descrive poeticamente e simbolicamente

1a settimana e ogni lunedĂŹ:

la luce La luce del sole ci ricorda la perseveranza 2a settimana e ogni martedĂŹ:

il cielo Il costante mutamento del cielo ci ricorda il muoverci e l’andare incontro agli altri superando le barriere e le prese di posizione rigide 3a settimana e ogni mercoledÏ:

la terra La terra e le piante ci ricordano il sapersi fermare e mettere radici profonde in Dio 4


la nascita del cosmo in sette giorni. Ogni settimana d’Avvento e ogni giorno della settimana saranno vissuti sotto la guida di un elemento del creato, secondo questo semplice schema: 4a settimana e ogni giovedì:

il mare La profondità degli abissi ci ricorda le nostre paure e il non temerle che nasce dalla fede 5a settimana e ogni venerdì:

le creature viventi La vita difusa in ogni essere vivente ci ricorda di farci voce di chi non ha voce 6a settimana e ogni sabato:

l'umanita' La creazione dell’umanità ci ricorda la fraternità con ogni uomo e donna sulla terra 7a settimana e ogni domenica:

la festa Il riposo di Dio nel settimo giorno ci ricorda la gioia di una vita vissuta aidandosi alla Provvidenza divina 5


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a settimana

d’Avvento

la luce Perseverare nell’amare sempre tutti Dio disse: “Vi sia luce!”. E vi fu luce. E Dio vide che la luce era bella. Genesi 1, 3-4

Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchè siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni. Matteo 5, 44-45

Viviamo questa prima settimana d’Avvento come il sole che non nega a nessuno i suoi raggi luminosi. L’ amore persevera nel donarsi, non si stanca mai, compie sempre il primo passo. 6


Con lo sguardo isso su Gesù e il suo volto misericordioso possiamo cogliere l’amore della SS. Trinità. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. « Dio è amore» (1 Gv 4,8.16), aferma per la prima e unica volta in tutta la Sacra Scrittura l’evangelista Giovanni. Questo amore è ormai reso visibile e tangibile in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente. Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e soferenti, sono all’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione. Ciò che muoveva Gesù in tutte le circostanze non era altro che la misericordia, con la quale leggeva nel cuore dei suoi interlocutori e rispondeva al loro bisogno più vero. Papa Francesco, Misericordiae Vultus 7


la luce

domenica 15 novembre Sono le crisi della vita, i momenti di buio e paura, che ci aprono gli occhi e ci spingono a cercare la luce e trovarla.

Dal Vangelo secondo Luca 21, 25-28

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei lutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

Laudato si’! Spirito santo, che con la tua luce orienti questo mondo verso l’amore del Padre e accompagni il gemito della creazione, tu pure vivi nei nostri cuori per spingerci al bene.

Papa Francesco, Laudato si’ 88


la luce lunedi 16 novembre Dal Vangelo secondo Matteo 4, 23-25

perseverare

Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si difuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. Gesù percorre coi suoi tutta la Galilea, insegna, guarisce ogni tipo di malattia. La sua è una luce che splende per tutti, non solo per chi se la merita. Nessuno ha ancora capito chi sia Gesù, ma tutti lo seguono perchè intuiscono e vedono che non fa diferenze. Il suo amore è un dono per tutti, come la luce del sole che non fa distinzioni. Forse non tutti lo ringraziano, ma lui persevera e non smette d’amare. Amerò SenzA ASpettArmi nullA in cAmbio. 99


la luce martedi 17 novembre Dal Vangelo secondo Matteo 7, 24-27

Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i iumi, soiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i iumi, soiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande.

muoversi

Anche noi vogliamo essere come un iume in piena, un iume che si muove rapido e raggiunge tutti! Non un iume che travolge e distrugge, ma un iume di amore luminoso che difonde pace e armonia. L’amore di chi prega è come un’onda che raggiunge i conini dell’universo. FArò il primo pASSo verSo lA pAce. 10


la lu c e mercoledi 18 novembre Dal Vangelo secondo Matteo 9, 10-13

Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e fermarsi peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacriici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». Sapersi fermare, sapersi sedere accanto all’altro ed ascoltarlo. Anche l’altro ha le sue ragioni, le sue paure e i suoi sogni. Come la luce del sole illumina buoni e cattivi, così la misericordia entra nella casa di tutti, soprattutto di chi ne ha più bisogno. mi ricorderò di SoSpendere ogni giudizio e AScoltAre. 11 11


la luce giovedi 19 novembre Dal Vangelo secondo Matteo 9, 16-17

Nessuno mette un pezzo di stofa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano.

non temere

Ogni cambiamento ci agita e ci intimorisce. Abbiamo paura delle novità, non sappiamo dove ci porteranno. La luce dell’amore di Gesù illumina e fa rinascere ogni persona ed ogni cosa. È possibile cambiare! È possibile diventare persone nuove! Chi non teme le novità potrà rinascere. ringrAzio per i cAmbiAmenti.

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la lu c e venerdi 20 novembre Dal Vangelo secondo Matteo 9, 35-38

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro farsi voce sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Vedere la stanchezza dell’altro, sentire in noi le sue fatiche. Masse intere di persone attendono che qualcuno si accorga di loro, si faccia voce dei loro bisogni, dei loro diritti calpestati, delle loro attese. Farsi voce, farsi luce per tutti. non trAScurerò i biSogni Altrui. 13 13


la luce sabato 21 novembre Dal Vangelo secondo Matteo 10, 1-4

Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, iglio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, iglio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

essere fratelli

Gesù non dà ai Dodici potere sulle persone ma sul male che le aligge, perché sia allontanato. Vivere da fratelli e formare una sola umanità allontanando il male con l’amore, la compassione e la misericordia. illuminerò lA giornAtA di un FrAtello con un geSto di Amore.

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a settimana

d’Avvento

il cielo Andare sempre oltre e perdonare Dio disse: “Ci sia un firmamento in mezzo alle acque, per separare le acque dalle acque”. Dio lo chiamò “cielo”. Genesi 1, 6

Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito. Giovanni 3, 8

Viviamo la seconda settimana d’Avvento come il cielo che non è mai uguale a se stesso; come il vento che, per esistere, deve muoversi. Chi ama non teme le novità, corre incontro agli altri e vede tutti in modo nuovo. L’amore va oltre le colpe. 15


La Chiesa vive un desiderio inesauribile di ofrire misericordia. Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia. La tentazione, da una parte, di pretendere sempre e solo la giustizia ha fatto dimenticare che questa è il primo passo, necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta più alta e più signiicativa. Dall’altra parte, è triste dover vedere come l’esperienza del perdono nella nostra cultura si faccia sempre più diradata. Perino la parola stessa in alcuni momenti sembra svanire. Senza la testimonianza del perdono, tuttavia, rimane solo una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto desolato. È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle diicoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza. Papa Francesco, Misericordiae Vultus 16 16


il cielo

domenica 22 novembre giovanni corre innanzi al Signore. la gente corre da giovanni. il suo battesimo con acqua lascerà il posto a quello di gesù nello Spirito. tutto si muove, tutto cambia, tutto cresce.

Dal Vangelo secondo Marco 1, 4-8

Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel iume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai ianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Dio onnipotente, che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature, Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste, riversa in noi la forza del tuo amore affinchè ci prendiamo cura della vita e della bellezza.

Papa Francesco, Laudato si’ 17 17


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a

settimana d’Avvento

la terra Sapersi fermare, sapersi radicare Dio disse: “Appaia l’asciutto!”. Dio chiamò l’asciutto “terra”. Poi disse: “La terra produca vegetazione: piante, alberi, frutti e semi”. Dio vide che era bello!

Genesi 1, 10-11 Un’altra parte della semente cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. È colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici...

Matteo 13, 5.20

Nella terza settimana d’Avvento ci sapremo fermare dalle corse della giornata per mettere radici profonde nella vita. Chi ama si ferma, ascolta, accoglie, approfondisce il rapporto con Dio e con gli altri. 24


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