Il tempo dell’Avvento è sempre un’occasione per recuperare il giusto ritmo di preghiera e lavoro. La fretta della vita quotidiana ci costringe infatti a riservare uno spazio sempre più ristretto alla nostra interiorità. L’ansia e l’insoddisfazione che ci circondano, sono anche il risultato di giornate vissute correndo e di una preghiera sempre più trascurata se non abbandonata. Nella sua semplicità, questo libretto ti propone un cammino per tutto il tempo delle sei settimane dell’Avvento ambrosiano. Ai tempi in cui, anche nella nostra terra, essere cristiani era un reato spesso punito con la morte, i discepoli comunicavano “in codice” per non esporsi a inutili rischi. Anzichè la croce, usavano disegnare un semplice pesce. In greco infatti “pesce” si dice ICTHUS e, per ogni lettera, i cristiani avevano trovato una parola. I come Iesùs (Gesù). X come Cristòs (Cristo). TH come Theoù (di Dio). U come Uiòs (Figlio). S come Sotèr (Salvatore). Ogni settimana sarà segnata da una di questa parole. Saremo così aiutati a recuperare il senso profondo e l’identità di Colui di cui festeggiamo l’incarnazione e di cui attendiamo il ritorno definitivo alla fine dei tempi.
LE TAPPE DEL CAMMINO PRIMA SETTIMANA GESÙ L'UOMO e ogni lunedì
2 SETTIMANA CRISTO L'ATTESO e ogni martedì
3 SETTIMANA DA DIO GENERATO e ogni mercoledì
4 SETTIMANA FIGLIO UNIGENITO e ogni giovedì
l’umanita’
l’azione
5 SETTIMANA SALVATORE DEL MONDO e ogni venerdì
la salvezza
l’attesa
l’attenzione
6 SETTIMANA e ogni sabato
la certezza
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l’umanita’
Gen 1, 27 Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra” Mt 9, 35-36 Gesù andava attorno per tutte le città e i villagi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sinite, come pecore senza pastore.
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Viviamo questa prima settimana d’Avvento guardando all’umanità intera. Dio si è fatto uomo perché ama l’umanità. Il male e la cattiveria non fermano Gesù, uomo tra gli uomini.
da “Evangelii Gaudium” di papa Francesco
“Primerear – prendere l’iniziativa”: vogliate scusarmi per questo neologismo. La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore e per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio inesauribile di ofrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza difusiva. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa! Come conseguenza, la Chiesa sa “coinvolgersi”. La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne soferente di Cristo nel popolo. Gli evangelizzatori hanno così “odore di pecore” e queste ascoltano la loro voce. Quindi, la comunità evangelizzatrice si dispone ad “accompagnare”. Accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possano essere. Conosce le lunghe attese e la sopportazione apostolica. L’evangelizzazione usa molta pazienza, ed evita di non tenere conto dei limiti.
GESÙ L’UOMO
GESÙ L’UOMO
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GESÙ L’UOMO prima settimana
DOMENICA 12 NOVEMBRE L’UMANITÀ DI CUI SIAMO PARTE È MERAVIGLIOSA E TERRIBILE ALLO STESSO TEMPO. CHI OGGI È IMMAGINE PERFETTA DI DIO, DOMANI PUÒ DIVENIRE SPECCHIO DI OGNI MALE. MA IL BENE È DESTINATO A VINCERE. Mc 13, 5-13
Quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la ine. Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori. Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro. Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le
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genti. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il iglio e i igli insorgeranno contro i genitori e li metteranno a morte. Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla ine sarà salvato. O Gesù, uomo tra gli uomini, Dio che cammina tra noi. Aiutaci a lasciare tracce di luce al nostro passaggio, ricordi di bontà alla nostra partenza. Donaci il tuo coraggio di fronte al male e non farci mai desistere dal seguire Te, uomo Dio, che vivi e regni nei secoli eterni!
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12-18 novembre
prima settimana
GESÙ L’UOMO martedì 14 novembre
lunedì 13 novembre
L’UMANITÀ
L’ATTESA Mt 7, 21-23
Mt 4, 18-20
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Vide due fratelli, vide due uomini, al lavoro come sempre, come tutti. Gente abituata per mestiere ad immergersi fino al collo lì dove c’è da faticare. Non temevano di sporcarsi o di bagnarsi. Non temevano la fatica. Per questo li chiamò per faticare insieme per gli altri, senza paura di sporcarsi immergendosi nell’umanità. NON TEMERE LA FATICA DI LAVORARE PER GLI ALTRI
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Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. L’umanità è carica di attese e di sogni. Tutti cercano qualcuno che risolva i loro problemi, che porti una novità positiva nella loro vita. Siamo deboli e ogni promessa di felicità ci incanta e ci inganna. Ma è bene distinguere chi è davvero guidato dal Padre e chi invece usa il nome di Dio per incantare le folle e sentirsi importante. SONO A CACCIA DI MIRACOLI E PROMESSE DI GIOIA O CERCO DIO E IL SUO AMORE? 9
12-18 novembre
prima settimana
GESÙ L’UOMO giovedi 16 novembre
mercoledì 15 novembre
L’AZIONE
L’ATTENZIONE
Mt 9, 9-10
Mt 9, 16-17
Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù era a tavola in casa, sopragiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli.
Nessuno mette un pezzo di stofa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo pegiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri vanno perduti. Ma si mette vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano.
Un’umanità seduta, stanca, forse anche un po’ rassegnata. Un’umanità che non ha realmente scelto ciò che fa nella vita, ma si è trovata a farlo e non riesce a uscirne. Gesù passa, osserva, chiama. Agisce. E dove Lui passa, l’umanità si alza e lo segue. PRENDO UNA DECISIONE CHE DA TEMPO ATTENDE …
Anche le azioni più belle ed utili, come il rattoppare un vestito o il produrre vino nuovo, richiedono cura e testa. Non bastano le buone intenzioni, se poi va sprecato il bene che si compie. L’umanità ha bisogno di chi le aggiusti la vita, ma ciò va fatto con attenzione e competenza. Il bene va fatto bene! PORTO A TERMINE CON CURA UNA BUONA AZIONE CHE HO INTRAPRESO
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12-18 novembre
prima settimana
GESÙ L’UOMO
sabato 18 novembre
venerdì 17 novembre
LA CERTEZZA
LA SALVEZZA Mt 9, 35-36
Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sinite, come pecore senza pastore. La gente è stanca e sfinita, a volte pare che nulla vada mai bene. Malattie e blocchi interiori di ogni genere appesantiscono la vita anche di chi ha una bella casa. Le raccomandazioni e le belle parole non servono, così come non bastano i rimproveri a salvarci la vita. Compassione, ecco la medicina di Gesù. Lui sentiva in se stesso ciò che la gente provava. Per questo perdonava sempre. CERCO DI SALVARE DAL MIO GIUDIZIO UNA PERSONA CHE MERITEREBBE SOLO CONDANNE 12
Mt 10,1-4
Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, che poi lo tradì. Ecco il vero e l’unico potere che ha la Chiesa di Gesù: scacciare il male e guarire i dolori. Ecco l’elenco dei Dodici, coloro dei quali Gesù era certissimo. Tuttavia erano rimasti liberissimi di voltargli le spalle. Anche questa è una grande certezza di libertà. AMO E ASCOLTO DAVVERO LA CHIESA QUANDO SI DEDICA AI PIÙ SOFFERENTI? 13