Mr. Magazine | dicembre 2017

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01 anno VII

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Buone Feste

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EDITORIALE

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ari lettori, mi è gradito rivolgere gli auguri in occasione delle prossime festività di Natale e di fine anno. Il mondo intorno a noi, la società tutta, le famiglie, si avvicinano infatti in questi giorni ad una festa, quella più importante, madre di tutte le feste, il Santo Natale, simbolo di pace e di amore. Si avvicina una scadenza, quella di fine anno, che ci spinge a fare bilanci e a prefigurare nuovi obiettivi per il futuro. Il mio personale ruolo di Direttore Editoriale, mi impone un doveroso ringraziamento a quanti hanno collaborato con Mr. magazine nell’anno 2017 consentendone crescita e diffusione. Ringrazio tutti i corrispondenti e soprattutto le aziende sponsor. Un caloroso ringraziamento ai miei stretti collaboratori, per l’impegno dimostrato e ai tanti lettori che sempre più numerosi ci manifestano stima e vicinanza. Con l’auspicio che quanto finora fatto rappresenti un risultato consolidato per continuare un processo di miglioramento, promuovendo maggiormente le tante iniziative che la rivista sarà capace di raccontare anche nel prossimo anno. Fin dall’inizio Mr. Magazine è

stato sempre in compagnia di un principio indissolubile, un principio al di sopra di noi, al di sopra della nostra esperienza e della nostra vita, ovvero, il bene comune nel raccontare in modo semplice gli argomenti trattati. Questo mese avvicinandoci alla più importante festa dell’anno, considerata da sempre momento di riflessione, di tradizioni, di riscoperta di valori a volte dimenticati dalla quotidianità, desidero soffermarmi su alcuni buoni propositi per l’anno che verrà. Puntualmente a fine anno si confrontano i propositi con quelli realmente portati a termine e, molto spesso, si ha una sensazione di delusione per non aver fatto fronte a tutti gli impegni presi l’anno precedente. È tempo di bilanci e quindi eccoci qua per ripartire con la solita lista di buoni propositi: “quest’anno sarò più generoso, avrò più tempo per la famiglia, aiuterò chi è in difficoltà, etc, etc..." obiettivi, a volte non realizzabili e disattesi, ed è bene rendersi conto che in un’epoca in cui tutti sono stressati e pieni di impegni, far fronte a tutto ciò risulta complicato. Riscopriamo purtroppo allora il valore dell’eliminazione piuttosto che quello dell’aggiunta. Oggi diagnosticando i mali che

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PaduanoEditore affliggono il paese, le aziende e le famiglie, tutti puntano l’indice sulla burocrazia e sullo scarica barile. Bisogna rimboccarsi le maniche e iniettare maggiore passione ed energia, cominciare a dare un’immagine diversa di sé. Allora per rendere i propositi del 2018 diversi dai precedenti, proviamo a identificare un solo obiettivo, una meta realizzabile senza smettere di sognare e nel contempo condirla con un pizzico di follia o genialità. Sperando che gli argomenti trattati in questo numero siano di vostro gradimento, non mi resta che augurarvi un sereno Natale e felice anno nuovo e soprattutto tanti auguri di buon lavoro per un 2018 ricco di soddisfazioni.

Dott. Francesco Paduano Direttore Editoriale info@mistermagazine.it


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Mr.magazine ANNO VII - n. 1 | dicembre 2017

EDITORE Paduano S.r.l. Via Pio X, 72 84043 Agropoli (SA) Tel. 0974 827010 pbx info@mistermagazine.it DIRETTORE EDITORIALE Francesco Paduano REDAZIONE Ivan Maiorano Annalisa Botti Giorgio Imparato Luigi Romano Ciro Bello Elisa Brangi Roberto Siani Vincenzo Bottone Luciano Dente Nadia Romano Gabriele Paduano PUBBLICITÀ & MARKETING Ivan Maiorano WEB & GRAFICA Danilo Perillo Olimpia Leccese STAMPA Tipografia CGM srl www.tipografiacgm.com Testata Mr. Magazine Free Press Iscritta al registro della stampa periodica n. 21/2011 - 885/011 R c/o Tribunale di Salerno

SOMMARIO Il modello di business............................................................ 06 di UniPoste S.p.A. Presentazione del Master......................................................04 in Economics, Finance & Risk Management Avvalimento.............................................................................. 08 la sostituzione dell'impresa in corso di gara. Il negozio della liberalità....................................................... 09 Applicato alle aziende. Master Mefirm........................................................................... 11 La formazione per gli esperti di finanza. L'importanza.............................................................................. 12 del Business Plan. Come orientarsi........................................................................ 14 nella scelta di un finanziamento. Imprese & Lavoro..................................................................... 15 L'attuale ruolo........................................................................... 17 delle risorse umane Teoria della continuità aziendale....................................... 19 La longevità nel 2017............................................................. 20 Osteoporosi............................................................................... 22 Conosciamola meglio. Come preservare la voce....................................................... 24 Licenziamento.......................................................................... 27 I termini per umpugnarlo e rivolgersi al giudice. Storia senza tempo..................................................................29 la magia del Natale UniPoste apre.............................................................................32 nell'aeroporto di Trieste Prenotazioni di Natale in crescita.......................................36 L'mportanza dell agenzie di viaggio La castagnella............................................................................41 Storia e preparazione

www.mistermagazine.it È vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti. Questo periodico è aperto a quanti desiderano collaborarvi ai sensi dell’art.21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti, articoli e note sono subordinata all’insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione commerciale/professionale con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo esclusivamente gratuito. Ai sensi della legge 196/2003 e successive modi-fiche l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o di comunicazioni promozionali anche via web. Ai sensi degli artt. 7 e10 ai suddetti destinatari è data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione all’Editore info@mistermagazine. it. Per eventuali rapporti di collaborazione convenuti si conviene il foro competente esclusivo è quello di Vallo della Lucania (SA).

UniPoste: un semestre di successo....................................42 Un libro al mese........................................................................45 La storia di St. Patrick NA-ART.........................................................................................46 La città dai mille volti Fiera Milano City.......................................................................49 Salone del Franchising, l'esperienza UniPoste Édouard Manet.........................................................................54 E l'attimo fuggente Les Choristes..............................................................................56 L'ascolto all'educazione

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attualità

IL MODELLO DI BUSINESS DEL GRUPPO UNIPOSTE S.P.A. Corso di Economia Aziendale Prof. Dott. Luca SENSINI

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na bella testimonianza quella di UniPoste S.p.A. all’interno del corso di laurea in Economia e Commercio – Corso di Economia Aziendale, lunedì 30 ottobre c.a. presso l’aula 1 della facoltà di Economia e Commercio dell'Ateneo salernitano. Il modello di business del gruppo UniPoste S.p.A. è stato l’argomento oggetto dell’incontro programmato e diretto dal Prof. Dr. Luca SENSINI, Docente di Economia Aziendale, dottore Commercialista, revisore Legale e direttore della rivista americana Applied Finance and Accounting nonché componente della Editorial Board dell’European Journal of Business and Management. Il dottor Francesco Paduano, Presidente del Gruppo UniPoste S.p.A. e il Dottor Ciro Bello responsabile dell'area amministrativa aziendale, finanza e controllo, hanno presentato l'azienda con l'aiuto di una proiezione in PowerPoint dell'information memorandum, un documento tecnico della società che sintetizza il modello di business esistente. I numerosi discenti presenti hanno partecipato con interesse rivolgendo molte domande al management aziendale. Dopo un confronto critico ma costruttivo il Prof. Sensini ha tratto la sintesi definitiva del case study alla presenza anche di assistenti, ricercatori e colleghi. Redazione Mr. magazine

da sinistra Luca Sensini, Ivan Maiorano, Ciro Bello

FRANCESCO PADUANO P R E S I D E N T E G R U P P O U N I P O S T E S . P. A .

Grazie al Prof.Sensini questi momenti di incontro tra il mondo accademico e quello lavorativo sono la pietra miliare per una formazione d’eccellenza Mr. magazine 06


attualità

PRESENTAZIONE DEL MASTER IN ECONOMICS, FINANCE & RISK MANAGEMENT

da destra Francesco Paduano, Gabriella Zaccaria, Luca Sensini, Valeria D'Amato, Agostino Soave, Elena Tenuta, Giuseppina Mauriello Graziella Bilotta, Tony Ardito

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La formazione avanzata nei processi di inserimento occupazionale

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Presentazione della VI Edizione del Master MEFiRM Tony ARDITO Giornalista

Valeria D’AMATO

Commissione Placement del DiSES

Luca SENSINI

Docente di Economia Aziendale

intervengono

Graziella BILOTTA

Gabriella ZACCARIA

Elena TENUTA

Francesco PADUANO

Giuseppina MAURIELLO

Agostino SOAVE

Amministratore Esense Srl

Senior Manager Deloitte & Touche S.p.A.

Manager Deloitte & Touche S.p.A.

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AULA 1 EC. ORE 10.30

per informazioni

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Cira PERNA

mefirm@unisa.it www.mefirm.unisa.it

introducono Direttore del DiSES

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resso l’aula 1 dell’Università degli Studi di Salerno come da programma si è dato il via alla presentazione della VI edizione A.A.2017/2018 del Master di I livello Economics Finance & Risk Management. Tantissimi studenti hanno risposto all’appello e presenti anche molti operatori del mondo aziendale, professionale oltre che accademico evidentemente. L’apertura dei lavori è stata fatta dal Prof. Dott. Luca SENSINI che ha toccato molti argomenti soffermandosi sui cambiamenti che hanno interessato il mondo del lavoro e per le professioni e per le aziende che selezionano sempre di più studenti che abbiano acquisito nel percorso formativo competenza e professionalità. Da qui l’input di creare questo master in collaborazione con il DISES e quindi la necessità di avere una risorsa umana (sempre più importante e strategica per uno sviluppo sinergico) un profilo lavorativo che sia adeguato ai tempi con le giuste competenze e validi strumenti professionali. Infine il Prof. Sensini, ha ringraziato tutti i presenti, relatori e partner intervenuti. La Prof.ssa Alessandra AMENDOLA direttore del corso ha detto che è indirizzato a coloro che siano in possesso di laurea triennale, magistrale o vecchio ordinamento nelle discipline economiche, giuridiche e scientifiche, ed è progettato per formare profili professionali esperti nelle aree Finanza, Controllo e Risk Management, in grado di ricoprire posizioni di responsabilità in imprese, intermediari finanziari e società di consulenza. Infine ha sottolineato l’opportunità che tale Master offre e per ulteriori Informazioni è possibile consultare il sito internet www.mefirm.unisa.it e le relative pagine social. Il moderatore dei lavori è stato il giornalista Tony ARDITO, che ha fatto delle domande ai relatori intervenuti. Il Dottor Francesco PADUANO, Presidente Gruppo UniPoste S.p.A, ha ringraziato il Prof. Sensini e i suoi colleghi per questa opportunità di essere presente in un Master Universitario che vede l’ateneo Salernitano tra i più importanti d’Italia e con una breve presentazione dell’azienda UniPoste S.p.A. ha parlato dell’importanza che viene data alle risorse umane all’interno del gruppo, investendo in formazione professionale con dei corsi mensili che vengono erogati a Roma, dove è ubicata la sede legale della società. Anche se alcuni settori come quello postale sono stati attori di liberalizzazioni di alcuni prodotti e servizi, per svolgere le nostre attività abbiamo bisogno di molte autorizzazioni come ad esempio l’iscrizione all’OAM (Organismo degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi) non facili da ottenere che prevedono un percorso formativo lungo e avanzato. Redazione Mr.magazine

Dirigente INPS Area Ammortizzatori Sociali, Credito, Wellfare

Presidente Gruppo UniPoste S.p.A.

Segretario ODCEC Salerno

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avvalimento la sostituzione dell'impresa in corso di gara secondo la corte di giustizia

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a recente sentenza della Corte di giustizia Casertana Costruzioni del 14 settembre 2017 (C-223/16) ha rilevato come la nuova Direttiva appalti (2014/24/ UE) abbia apportato sostanziali modifiche alla disciplina dell’avvalimento, confermando l’orientamento già espresso nella sentenza del 2016 Partner Apelski Dariusz (C-324/14), Con rinvio pregiudiziale, il Consiglio di Stato ha chiesto alla Corte di giustizia di pronunciarsi sulla validità delle norme del vecchio Codice appalti italiano (il d.lgs. n. 163/2006), la cui interpretazione portava all’esclusione dell’offerta di quel concorrente il cui ausiliario avesse perso - dopo la scadenza dei termini per il deposito delle offerte e prima dell’aggiudicazione - la capacità sulla quale era stato fatto affidamento per la partecipazione alla gara. Difatti, l’art. 63 della nuova Direttiva appalti consente la sostituzione dell'impresa ausiliaria in caso di mancato soddisfacimento dei criteri di selezione della procedura di gara o in caso di motivi obbligatori di esclusione. Tale norma è oggi contenuta nell’art. 89 del nuovo Codice appalti (il d.lgs. n. 50/2016). Il Consiglio di Stato si è quindi domandato se tale modifica della legge europea potesse influire anche sull’interpretazione delle norme del vecchio Codice appalti, applicabile ratione temporis alla vicenda in giudizio.La Corte di giustizia ha escluso tale possibilità. La nuova Direttiva appalti ha infatti dettato una disciplina dell'avvalimento significativamente differente rispetto a quella contenuta nell'art. 48 della Direttiva 2004/18/CE. Tale discontinuità, legata alla chiarezza della norma più risalente, impedisce di interpretare

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quest’ultima alla luce della nuova Direttiva. I previgenti artt. 47 e 48 della vecchia Direttiva appalti consentivano agli operatori economici di far affidamento sulle capacità di altri soggetti al fine di vedersi aggiudicato un appalto pubblico. Si tratta del fenomeno noto in Italia come avvalimento, la cui finalità è quella di tutelare la concorrenza per mezzo di un accesso il più ampio possibile al mercato delle gare pubbliche. Tale funzione è senz’altro confermata dalla nuova Direttiva. Nella precedente interpretazione, il ricorso all’avvalimento vedeva tuttavia un limite nel rispetto dei principi di parità di trattamento e di non discriminazione. In applicazione di tali principi, un’amministrazione non può chiedere chiarimenti a un offerente la cui offerta essa ritenga imprecisa o non conforme alle specifiche del bando di gara, salvo che per correggere errori materiali manifesti. Una modifica attinente al soggetto aggiudicatario è sempre stata considerata, invece, una modifica sostanziale, in violazione dei suddetti principi. La sostituzione in fase di gara di un’impresa ausiliaria era dunque contraria al principio di parità di trattamento. Tale arresto giurisprudenziale si legava alla posizione del partecipante al raggruppamento temporaneo di imprese (caso Idrodinamica Spurgo Velox) e al subappalto (caso Wall), ma viene utilizzato – come conferma la sentenza Casertana Costruzioni – anche al caso dell’avvalimento. Sarà interessante chiedersi come in futuro la Corte di giustizia intenderà applicare il principio di parità di trattamento al rinnovato istituto dell’avvalimento (e forse anche a quelli del RTI e del subappalto), alla luce del fatto che – a differenza del passato – oggi la nuova Direttiva appalti chiaramente consente la sostituzione dell’impresa ausiliaria.

Avv. Simone Ventura

Partner – Studio legale Prof. Cannizzaro & Partners simone.ventura@studio-cannizzaro.eu


economia & finanza

IL NEGOZIO DELLA LIBERALITÀ APPLICATO ALLE AZIENDE

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n diritto civile, si definisce atto di liberalità o atto liberale l'atto con cui una parte arricchisce l'altra senza esservi tenuta. In altri termini una parte (donante) produce intenzionalmente un arricchimento nei confronti di un’altra parte (donatario) disponendo nei confronti di quest’ultimo di un proprio diritto, ovvero obbligandosi a disporne, senza però conseguirne un corrispettivo. È l’art. 769 del codice civile che regolamenta l’istituto in questione, istituto nel quale si incontrano due manifestazioni di volontà, quella del donante di arricchire l’altra parte senza corrispettivo e quella del donatario di accettare il suddetto arricchimento. Circa la causa del negozio si evidenzia che essa consiste nello scopo di arricchire un altro soggetto, essendo gli elementi essenziali della donazione lo spirito di liberalità e l’arricchimento. Nel settore Aziendale, evitando di trattare il caso delle liberalità nei confronti dei dipendenti, che assumono una connotazione particolare anche relativamente alla tassazione delle imposte sul reddito, il caso della liberalità può manifestarsi con operazioni di remissione di debito, di rinuncia al credito, di elargizioni nei confronti di soci, agenti ed in generale nei confronti di vari portatori di interesse. In sostanza tali forme di liberalità, seppur non rilevanti dal punto di vista delle imposte sul reddito sia per il donante – che non dedurrebbe alcun costo dal proprio reddito complessivo – sia per il donatario – che non porterebbe a tassazione sul reddito le elargizioni ricevute -, sarebbero invece rilevanti relativamente alla tassazione dell’imposta di donazione. Sostanzialmente si manifesterebbe su di esse una tassazione, ai fini dell’imposta di donazione, dell’8%, dovendo considerarsi quale aliquota applicabile quella per i trasferimenti nei confronti di soggetti estranei rispetto al vincolo familiare. In ogni caso per il percettore vi è da segnalare l’indubbio vantaggio che una elargizione ricevuta del tipo esaminato comporterebbe una imposta eventualmente da corrispondersi, nel caso di evenienza nei confronti del fisco, di importo sicuramente minore rispetto a quella che deriverebbe dal contemplare quale reddito percepito il corrispettivo in questione. Numerosi iniziano ad essere i casi di Società che, sia per una maggiore fidelizzazione che per “premiare” la partecipazione allo sviluppo del proprio progetto imprenditoriale, prevedono l’elargizione di un contributo liberale nei confronti dei propri Soci e/o della propria rete di vendita.

Luigi Romano

Risk Manager UniPoste S.p.A. l.romano@uniposte.it

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Per tutti i dettagli, licenze ed informazioni utili, consultare il sito internet www.uniposte.it UniPoste Assicurazioni S.r.l. | Via Aquileia, 46 c/o Airport Trieste 34077 Ronchi dei Legionari (GO) P.IVA e C.F. 01186210314| Iscrizione IVASS Sez.A del RUI n.A000587376 -

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MASTER MEFIRM LA FORMAZIONE PER GLI ESPERTI DI FINANZA E RISK MANAGEMENT

Intervista al Prof. Luca Sensini, professore di Economia Aziendale e Direttore vicario del Master Universitario di I livello in Economics Finance & Risk Management dell’Università degli Studi di Salerno.

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l via l’apertura per le iscrizioni alla VI edizione il master Mefirm “Economics Finance & Risk Management” organizzato dal Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Salerno in collaborazione con l'Isforges (Istituto superiore per la formazione e la ricerca giuridica economica e sociale). Per avere maggiori dettagli sull’iniziativa la redazione ha intervistato il Prof. Luca Sensini, Direttore vicario e componente del Comitato Scientifico del Master. Come nasce l’idea del Master in Economics Finance & Risk Management? Il Master nasce da un progetto che ha appassionato, sin dall’inizio, Docenti universitari, Manager di aziende e Professionisti. Il MEFiRM è la sintesi di un’attenta analisi del mercato di riferimento che ha coinvolto, sia nella fase di progettazione e sia nella fase di successiva implementazione, primari istituti di credito, imprese e società di consulenza, con l’obiettivo individuare le competenze maggiormente richieste da tali tipologie di aziende. Dall’analisi dei risultati è emersa una evidente carenza di figure professionali esperte nell’area della finanza, del controllo e del risk management, in grado di assumere posizioni di responsabilità all’interno delle direzioni amministrazione, finanza e controllo di aziende, società di consulenza e intermediari finanziari. In tale ottica, il MEFiRM si propone dunque di colmare il gap esistente tra i laureati e le aziende, al fine di formare figure professionali competenti nelle suddette materie e, al contempo, immediatamente collocabili nel mercato del lavoro. Chi sono i destinatari del Master? Il Master è indirizzato a coloro che siano in possesso, entro la data fissata per le prove di selezione, di titolo di laurea triennale, specialistica, magistrale o del vecchio ordinamento nelle discipline economiche e sociali, giuridiche e scientifiche, rilasciato da un’Università italiana ovvero di

analogo titolo conseguito all’estero. In cosa consiste il percorso formativo? Il percorso formativo ha una durata annuale. Il piano didattico prevede 600 ore di didattica, seminari, testimonianze aziendali e project work e 300 ore di studio guidato. Al termine della fase d’aula, i partecipanti hanno l’opportunità di svolgere uno stage in primarie aziende, istituti bancari e finanziari nonché in Enti di ricerca. La work experience viene svolta con l’affiancamento di tutor aziendali e accademici e consente un confronto diretto con le reali problematiche, costituendo un ulteriore momento di verifica delle competenze acquisite e delle capacità spendibili sul mercato del lavoro. Quali sbocchi professionali offre il Master? Il MEFiRM prepara i partecipanti a ricoprire ad assumere ruoli gestionali e operativi nei settori della gestione di portafogli mobiliari, dell'asset management, della ricerca in campo finanziario, della gestione e del controllo del business e dei rischi presso aziende finanziarie e assicurative (banche commerciali, banche di investimento, compagnie di assicurazione, intermediari mobiliari, società di asset management), imprese non finanziarie e organi di vigilanza. Quali sono i principali elementi di innovazione del MEFiRM rispetto agli altri Master? Innanzitutto il programma che, come anticipato, essendo stato realizzato in stretta collaborazione con aziende e operatori qualificati, risulta strettamente aderente alle effettive esigenze del mercato del lavoro. In tale ottica, per assicurare un continuo confronto con l’ambiente di riferimento e favorire l’apprendimento, oltre alla tradizionale didattica frontale, sono previsti casi aziendali, esercitazioni, simulazioni, nonché importanti momenti di confronto con la realtà aziendale e istituzionale. Ma non solo, anche la Faculty del Master, diversamente da quanto accade in altre realtà, si caratterizza per la presenza di docenti universitari, ma anche e soprattutto di autorevoli esponenti

del mondo imprenditoriale, professionale e istituzionale che collaborano attivamente alla definizione dei contenuti formativi e verificano costantemente l’adeguatezza del percorso alle richieste del mercato del lavoro. Come è andato il placement delle precedenti edizioni? Bene, mediamente l’80% degli allievi è riuscito a trovare collocazione nel mercato del lavoro. Tuttavia, anche grazie all’attiva collaborazione dei Partner del Master e al continuo monitoraggio delle opportunità provenienti dal mercato del lavoro, lavoriamo costantemente per migliorare i risultati sinora ottenuti. La quinta edizione del MEFiRM si avvia alle fasi conclusive, quando partirà la sesta edizione? Da metà novembre, e fino al 31 gennaio 2018, saranno aperte le iscrizioni per la prossima edizione del Master. Le selezioni si svolgeranno nel mese di febbraio 2018 e la fase d’aula partirà a marzo 2018. In ogni caso, tutte le informazioni sono disponibili sul sito istituzionale dell’Università (www.mefirm.unisa.it).

Dott. Ivan int Maiorano

er me Dottore Commercialista e Revisore Legale dD EB Consulting & Development UniPoste S.p.A. co T LO i.maiorano@uniposte.it CR amm ntr AN ST BANK F E C O ISNA chi B DI in oll D CK iNC STO ANK T IN istr ing BON MON OME sin AV ING N CK iNCO TE at ban DS EY S C gM MO ME Re ion k ec M E MEFiRM o NE S O T C ME nom N d ON Y D B F y m ins EY F istr EY F ef t ib ON IR DS M intirem distitute IN CR utioINa ch ba rm ribut di M EDI n isin n ed ion OR T IN g S k F DEBT INTERTGAG SUR TO INA LOA EST in Eme AN CK N N C com firm CE

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C ono Y Master di I livello REDITmy mef INSUme INS irm RAN Economics Finance & CE UR Risk Management A VI EDIZIONE A.A.2017/2018

per informazioni mefirm@unisa.it www.mefirm.unisa.it

Il MEFiRM, indirizzato a coloro che siano in possesso di laurea triennale, magistrale o del vecchio ordinamento nelle discipline economiche, giuridiche e scientifiche, è progettato per formare profili professionali esperti nelle aree Finanza, Controllo e Risk Management, in grado di ricoprire posizioni di responsabilità in imprese, intermediari finanziari e società di consulenza.

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10 + 10 BORSE DI STUDIO

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10 borse di studio a copertura totale della tassa di iscrizione finanziate dall’INPS in favore dei figli e degli orfani di dipendenti pubblici o di pensionati, utenti della gestione dipendenti pubblici.

di formazione di cui 510 di didattica frontale ed esercitazioni, 90 di Project Work, 300 di studio individuale e 600 di tirocinio in azienda.

Ulteriori 10 borse di studio fino a copertura del 70% della tassa di iscrizione, in base ai finanziamenti assegnati al Master dalle aziende partner.

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La tassa di iscrizione ammonta a 6.000 euro La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 2 febbraio 2018

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A questo scopo, e in funzione dell’attività da svolgere o già svolta, sarà opportuno che l’arco temporale analizzato nel documento copra un periodo variabile dai 3 a i 5 anni. Ai fini della conduzione e analisi dei risultati da parte dell’imprenditore, sarà comunque buona regola revisionare almeno una volta all’anno il documento programmatico, consentendo così anche un’efficace azione di controllo di gestione. Al primo approccio col business plan bisogna individuare con chiarezza e precisione i risultati attesi dell’azienda, quantificandoli in termini di fatturato e margine netto. Affinché questa azione risulti efficace, è necessario che l’imprenditore abbia una conoscenza approfondita del costo orario del lavoro impiegato, del costo del denaro e di tutti gli altri costi di produzione diretti

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L'IMPORTANZA DEL BUSINESS PLAN

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’obiettivo primario dell’imprenditore è produrre ricchezza. Per raggiungere questo obiettivo mette in campo risorse economiche, tempo, professionalità e competenze. È di fondamentale importanza, quindi, possedere la visione dell’obiettivo e sapere come poterlo raggiungere. Il business plan è il documento con il quale si definiscono gli obiettivi che l’imprenditore intende conseguire e si delinea la programmazione strategica. Se redatto obiettivamente, aiuta a mettere in luce i rischi e le minacce attuali o che potrebbero frapporsi tra l’obiettivo dell’idea di business e il suo raggiungimento, evitando, salvo l’imprevedibile, brutte sorprese nel corso dello svolgimento dell’attività. Erroneamente, talvolta, è considerato necessario solo per le nuove imprese. Ritengo, invece, che in un momento storico di alta turbolenza economico finanziaria, sia utile redigerlo, se ancora non esiste, anche per le imprese già avviate. Sovente il business plan è lo strumento che aiuta a chiedere e ottenere risorse finanziarie da qualcuno. Banca, Ente pubblico erogatore di finanziamenti agevolati o potenziale socio che sia, il documento deve pertanto contenere la rappresentazione chiara, razionale e senza contraddizioni degli obiettivi economico-patrimoniali e delle azioni che l’imprenditore intende porre in essere per conseguirli. Con esso, infatti, l’imprenditore aiuta finanziatori e soci a valutare il rischio intrinseco dell’attività d’impresa e la bontà di una nuova idea di business ovvero dei risultati conseguiti e delle nuove iniziative che si intende intraprendere, in caso di impresa già operativa.


e indiretti. Deve, cioè, sapere quanto costa produrre una unità di prodotto e a che prezzo è possibile, o necessario, venderla per ottenere un determinato margine, unitario e complessivo (l’utile d’esercizio), e per rispettare il break even point. D’altra parte, solo valori di partenza attendibili possono fornire un quadro economico-finanziario e un database di importi, dai quali trarre indici economico-finanziari validi, che consentano di conoscere con buona approssimazione il margine operativo lordo (MOL), il peso delle imposte, il cash-flow e il fabbisogno finanziario, il rendimento dell’investimento (ROI, ROE, etc..). La ragione è molto semplice. I dati storici consentono analisi per indici reali, sì da consentire interventi tattici e, se del caso, addirittura variazioni della strategia originaria. Ciò perché sia l’azienda sia il mercato in cui opera e le norme civilistiche e tributarie che lo regolamentano costituiscono un sistema complesso e dinamico, talvolta in rapidissima evoluzione. Detto così, sembra facile redigere un valido business plan, in realtà non è affatto semplice. Come risolvere il problema? In commercio esistono diversi software, adattabili a molteplici tipologie di attività, spesso a buon mercato. Personalmente, però, ritengo che niente sia paragonabile alla competenza di un esperto professionista che conosca a fondo l’impresa, o l’idea d’impresa, e che sappia utilizzare modelli descrittivi e di analisi personalizzati, compresi complessi fogli di calcolo sviluppati sulla base del learning by doing.

Dott. Ciro Bello

Dottore Commercialista e Revisore Legale c.bello@uniposte.it

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come orientarsi nella scelta di un finanziamento

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a scelta di un finanziamento è un processo delicato che ha tante variabili di cui tener conto; non c’è una sola proposta per singolo caso perché ogni persona ha età, esigenze, conoscenze, priorità, posizione economica e familiare differenti di cui bisogna assolutamente tener conto. Un finanziamento deve, quindi, rispettare tutte queste variabili per diventare come un abito sartoriale su misura per la singola persona. A tal riguardo per approfondire l’ argomento si possono leggere le varie direttive europee Mifid (Markets in Financial Instruments Directive) e i comunicati stampa della Banca d’ Italia sui tassi effettivi globali medi rilevati ai sensi della legge 108/96 con periodo applicativo trimestrale oltre alla copiosa normativa del TUB e del TUF e i vari decreti dei Ministeri delle Economie e delle Finanze e dello Sviluppo Economico che danno solo un’ idea di quanto sia complesso l’argomento. Un esempio pratico servirà per capire che spesso il cliente, interessato ai prodotti e servizi finanziari, affronta la richiesta di un finanziamento con la cessione del quinto senza la sufficiente conoscenza per cui, non considerando le tante variabili quali età anagrafica, reddito, nucleo familiare, propensione al rischio etc, è portato a scegliere in maniera “emotiva”, escludendo spesso a priori l’ offerta più opportuna per lui.Da qui si deduce che la figura del consulente finanziario debba essere una guida altamente professionale, paziente, che sappia ascoltare tutte le esigenze del cliente e che alla fine del colloquio conoscitivo sia capace di fare la

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sintesi per proporre la migliore offerta possibile non per un cittadino astratto ma proprio per il signor Rossi. Un esempio pratico Prendiamo in considerazione due dipendenti statali (ad esempio due insegnanti) nati nello stesso anno ma con diversa propensione al rischio. Il primo insegnante valuta tutte le possibili soluzioni che vengono proposte dal consulente finanziario mentre il secondo rifiuta di considerare il prodotto Cessione del quinto dello stipendio (in seguito CQS) perchè non vuole la trattenuta in busta paga, eppure per una richiesta di liquidità importante, la CQS potrebbe rappresentare addirittura la sola possibilità per ottenere il finanziamento con firma singola e senza ulteriori garanzie.Il prodotto CQS è il finanziamento più tutelato dalla legge , è vincolato da norme molto stringenti che lo rendono un prodotto più sicuro per l’istituto di credito erogante che quindi si trova nelle condizioni di poter approvare finanziamenti maggiori con costi più bassi per il cliente. L’ esempio sopra descritto trova conferma nel confronto con le indicazioni riportate dalla Banca d’Italia che prevede per il prodotto CQS un Taeg medio del 9,04% (per importi con montante lordo maggiore di €15.000,00) e un Taeg medio del 10,23% per i prestiti personali. La società Uniposte SpA, presente sul mercato con diversi settori tra i quali l’intermediazione finanziaria su mandato di Mediocredito Europeo SpA (Iscr. Albo intermediari ex art 106 del TUB), propone la CQS come opportunità di

finanziamento con le caratteristiche sopra indicate con un Taeg addirittura del 5,80% ovvero quasi il 4% sotto la media nazionale. Da quanto detto finora si deduce che la figura del consulente finanziario, che ha il compito di assistere i clienti verso la scelta più opportuna per le proprie esigenze, riveste un ruolo fondamentale, è lo spartiacque fra una società che può crescere e ambire a grandi risultati e una che è destinata a fallire. Naturalmente gli esempi da poter fare sono infiniti ed impossibili da trattare in questo articolo (seguiranno approfondimenti sulla tematica), è importante, però, anche solo aver suscitato la curiosità del lettore in quanto una corretta informazione su questa materia rappresenta la giusta partenza in un mondo, quello finanziario, che ha infinite sfaccettature. Uniposte SpA offre un ricco ventaglio di soluzioni che possono soddisfare una vasta clientela. L’offerta dei prodotti con relativa dettagliata descrizione può essere visualizzata sul sito www.uniposte.it. È possibile, inoltre, fare richiesta di consulenza gratuita e personalizzata con esperti del settore tramite il canale: info@uniposte.it e il numero verde 800.24.26.16.

Dott. Roberto Siani

Sales Manager Uniposte Finance r.siani@uniposte.it


economia & finanza

imprese & lavoro

A

ccelerano le piccole imprese: l’occupazione cresce del 3,7% in un anno Tra agosto 2017 e agosto 2016, l'occupazione nelle piccole imprese è cresciuta del 3,7%. Ben più del 3,1% accumulato nei dodici mesi precedenti. E a un ritmo oltre che doppio rispetto all'incremento del prodotto interno lordo registrato nello stesso periodo. Lo rileva l'Osservatorio mercato del lavoro CNA, curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza mensilmente l'andamento dell'occupazione su un campione di 20.500 imprese associate con 136mila dipendenti. Quest'anno le piccole imprese sono riuscite anche a scavalcare l'ostacolo estate, un periodo che tradizionalmente vede contrarsi l'occupazione. Nonostante l'arretramento di agosto (-0,9%) il numero dei posti di lavoro del campione si conferma in sostanza sugli stessi livelli di maggio. Un numero pronto a riprendere la crescita in autunno, com'è avvenuto negli anni scorsi. E a irrobustire l'aumento dell'occupazione nelle piccole imprese, che risulta pari al 9,5%, rispetto a dicembre 2014. Ad agosto gli occupati a tempo indeterminato rappresentavano il 69,6% del totale (contro l'85,4% a dicembre 2014), un calo che ha favorito il tempo determinato (salito nello stesso periodo del 12,6% al 19,1%), dell'apprendistato (8,6% rispetto al 5,5%) e del lavoro intermittente (2,7% contro il 2,5%). Nonostante gli interventi mirati a favorire l'adozione dei contratti a tempo indeterminato, quindi, gli imprenditori preferiscono contratti che assicurino maggiore flessibilità. Il dato, molto positivo, è che tutti i contratti applicati dalle piccole imprese

COMUNICATO STAMPA

monitorate garantiscono trasparenza e rispetto delle leggi. E, molto probabilmente, proprio la possibilità di ricorrere a contratti di lavoro più flessibili ha permesso alle piccole imprese di trasformare una ripresa ancora gracile in buona occupazione. permettendo una ripresa dei consumi interni e un effetto positivo sull'intera economia italiana. Nel ricordo la speranza! Il mio ricordo di Enesto d'Ippolito Giorgio Imparato

Consulente Aziendale giorgio.imparato2@virgilio.it

I sentieri conducono al tempio dell’amore e della fratellanza, in cui ognuno si vota al bene degli altri. È vero, che nell’uomo "coesistono il meglio e il peggio", ma è soprattutto la fiducia che toglie l’uomo dalla pozzanghera e della triste agonia. D’altronde l’avv. Leonetti, dietro tanti esempi virtuosi (di ieri e di oggi) e tante dotte citazioni da autori classici, non vuole affacciarsi alla finestra, bensì lavorare con coscienza e dare espressione compiuta alla rinascita interiore non aleatoria, né astratta. La sua cultura, in breve, è distacco dagli affanni e dallo scoramento: "Se ti scoraggi nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca". Avv. Mimmo Leonetti centroeuropeoinformazioni@hotmail.it

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costume & societĂ

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costume & società

L' ATTUALE I RUOLO DELLE RISORSE UMANE

l contesto delle Organizzazioni Aziendali si muove da sempre attraverso repentini cambiamenti con l’obiettivo principale di mantenere la competitività, spronare l’innovazione e sviluppare una cultura di apprendimento dinamica e flessibile. In questi ultimi anni è cresciuto il numero di aziende che dedicano maggiore attenzione alle Risorse Umane, o meglio alle “Umane Risorse”, poiché la qualità e le competenze di queste ultime costituiscono un reale vantaggio competitivo per le aziende in tutti i settori. In particolare, nell’ultimo decennio le Organizzazioni sono state coinvolte da profonde rivoluzioni tecnologiche che hanno prodotto dei mutamenti nelle professioni. Si è manifestato, conseguentemente, il bisogno di mettere in atto nuove prassi per la gestione delle Risorse Umane, basate sulla coltivazione dei talenti e sulla creazione di condizioni di lavoro in grado di attrarli e mantenerli all’interno dell’impresa. Da qui il passaggio dalle Risorse Umane alle “Umane Risorse”. Le aziende che sanno attrarre e trattenere i collaboratori migliori e più brillanti durano nel tempo, mentre quelle che continuano a fare “Business as Usual” sono destinate a declinare. Il valore per gli azionisti infatti è strettamente legato all’impegno della forza lavoro e agli obiettivi strategici delle aziende. Tuttavia ciò non è del tutto sufficiente, un ulteriore traguardo per le aziende di successo consiste nel passaggio dalle Umane Risorse, alla Squadra delle Umane Risorse; “Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso, ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”, scrive John Donne, scrittore inglese del 1600. La chiave dello sviluppo di un’azienda vincente non risiede semplicemente nelle Risorse Umane, ma nel riuscire a diffondere una nuova cultura organizzativa delle Risorse Umane basata sulla squadra, al fine di considerare tutti gli interlocutori interni come un unico gruppo di persone motivate che “sposano” pienamente la causa dell’azienda. Lo spirito di squadra sprona alla cultura dell’eterogeneità come un valore aggiunto che permette di focalizzare tutte le individualità su un obiettivo comune, il continuo “Benessere Aziendale” in senso ampio. Nonostante l’introduzione della tecnologia abbia migliorato l’efficienza e l’efficacia aziendale in molte aree, ancora oggi l’attenzione alle Risorse Umane indica l’aspetto di valore più importante per le aziende di successo, e considerano le stesse investimenti che rappresentano il vero vantaggio competitivo, che crea il positivo differenziale.

Dott.ssa Nadia Romano

Consulente di Organizzazione Aziendale, Qualità e Sicurezza Responsabile Qualità & Formazione UniPoste S.p.A. n.romano@uniposte.it

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economia & finanza

teoria della continuità aziendale

C

on la presente non posso non confessarVI che ho vissuto in prima persona la tragedia di veder chiudere aziende dopo anni di sacrifici fatti di lacrime e sangue da parte di tutti (lavoratori, collaboratori,consulenti, titolari, fornitori, clienti,ecc.). Papa Francesco ora, ma già i suoi predecessori, hanno parlato dell'azienda come complesso di valori non solo economici ma soprattutto etici e sociali da salvaguardare come bene comune al pari della medicina e della giustizia. Io credo che i tempi siano maturi per poter prendere il contributo della scienza (fisica, matematica, medicina, ingegneria, terra,ecc) per poter creare una formula che possa essere il DNA di ogni Azienda così da ridurre il rischio di "morte" al 5%. In sostanza l'economia legata alla logica del profitto come molte teorie economiche relative e pregresse hanno creato diseguaglianze sociali portando ai numerosi fallimenti che oggi sono sotto gli occhi di tutti e quindi non possiamo non chiedere aiuto alla scienza per progredire verso un mondo migliore. Quindi partendo dalle basi delle poche teorie economiche che indirizzano i propri risultati verso questa direzione e dal contributo indefettibile di grandi geni della scienza come Einstein ed altri premi Nobel e con il Vostro contributo vorrei proporre di creare una formula che possa sviluppare la Teoria della continuità aziendale da punto di vista scientifico. Sono partito dalla formula più famosa al mondo: E=mc ² Dove E= energia aziendale M= risorse umane, tecnologiche, infrastrutture C= celeritas (ambiente, spazio, tempo, velocità) L’obiettivo è arrivare al numero di anni relativi (es.E=50 anni relativi di vita aziendale) e sto lavorando alle singole variabili potenziali che potranno darmi la possibilità di sviluppare la formula con un calcolo definitivo valido al 95% come le previsioni scientifiche nel campo della medicina, evidentemente questo è un primo documento. “Bisogna interpretare il passato per prevenire il futuro” asseriva Epimenide di Creta e come in un lungo viaggio, bisogna iniziare da un piccolo passo e non posso non darVi appuntamento alla prossima volta! Grazie per l’attenzione e ad maiora semper!!!

Dott. Ivan Maiorano

Dottore Commercialista e Revisore Legale Consulting & Development UniPoste S.p.A. i.maiorano@uniposte.it

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cultura & benessere

LONGEVITÀ

LA LONGEVITà NEL 2017

E

ssere longevi significa vivere a lungo ed invecchiare in uno stato di salute del corpo e della mente.La longevità nei paesi sviluppati negli ultimi anni è cresciuta molto grazie alle nuove scoperte della medicina ed a migliori condizioni igienico-sanitarie ed economiche in genere. Basti pensare che in Italia 100 anni fa la gente moriva ancora per denutrizione come purtroppo succede ancora in molte parti del mondo. Un neonato che nasce oggi ha un potenziale di vita di 105 anni. Le regioni dove si vive più a lungo sono Marche, Trentino, Liguria e Sardegna mentre tra quelle dove si vive meno vi è la Campania fatta eccezione del Cilento dove dieta mediterranea e longevità vanno di pari passo. Negli inizi del 900 gli ultracentenari in Italia erano una ventina mentre oggi sono quasi 10000. A livello mondiale il Giappone è la nazione più longeva, in particolare l’isola di Okinawa. L’invecchiamento fa parte dell’esistenza, è un evento fisiologico e progressivo e non si può fermare ma possiamo senz’altro alleggerirne e migliorarne gli effetti. Abbiamo molte teorie sull’invecchiamento, quella dell’invecchiamento programmato scritto nelle cellule dell’organismo; la genetica dell’invecchiamento; delle catastrofi e degli errori; quella ormonale; biochimica; immunologica e dell’usura cioè tempo di esposizione ad alcuni cibi, radiazioni, onde elettromagnetiche ed inquinanti in genere. In ogni modo i principali responsabili dell’invecchiamento sono i radicali liberi e per contrastarli si propongono rimedi alimentari, farmacologici, omeopatici e di nutrigenetica. È fondamentale capire che l’invecchiamento è un naturale cambiamento e come tale va vissuto e accettato per adeguarsi a questo periodo della vita per invecchiare bene. La longevità non significa eterna giovinezza ma anche dalle rughe a volte possiamo trovare spunti di bellezza, maturazione, riflessione e saggezza. Venti anni non sono sessanta e non è detto che sia sempre meglio averne venti che sessanta. Chi mangia poco e bene vive più a lungo. Anche perché non saremo mai in grado di controllare la provenienza di ogni grammo di cibo quindi ridurre le quantità significa abbassare la probabilità di mangiare sostanze pericolose o comunque ridurne la dose.

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cultura & benessere

Gli alimenti vegetali ricchi di vitamine e antiossidanti hanno una funzione protettiva contro i radicali liberi, inoltre sono ricchi di fibre che agevolano e velocizzano il transito gastrointestinale del cibo quindi riducono il tempo di contatto di eventuali cancerogeni con l’organismo.Quindi molta frutta e verdura, molto pesce azzurro pochissima carne rossa, niente fumo, pochissimi superalcolici, un bicchiere di vino rosso a pranzo. Praticare attività fisica è molto importante per rimanere in salute, naturalmente ogni età ha esercizi fisici appropriati. Uno degli esercizi migliori è camminare per almeno trenta minuti al giorno con andatura costante e regolare.

Anche una vita sentimentale di coppia appagante è importante in qualsiasi fase della vita perché amare è un bisogno primario. Mai perdere di vista gli interessi culturali, sociali, leggere, studiare, sognare per aiutare la mente a rimanere vigile e attiva senza perdere gli stimoli. Insomma basta poco: parole crociate, sudoku, programmi televisivi, dipingere, scrivere ecc. Alla base della voglia di esistere c’è la curiosità, quindi avere interessi, hobby, amare se stessi, una persona, un animale, un’attività o qualsiasi cosa è alla base della vita. Per rimanere giovani senza dubbio è importante amare la vita in ogni sua fase, rimanere sempre un po’ bambino dentro e cercare di vivere sempre al massimo e non di sopravvivere.

Francesco De Lorenzo Infermiere Professionale

francescodl1979@gmail.com

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cultura & benessere

OSTEOPOROSI CONOSCIAMOLA MEGLIO

O

steoporosi è una malattia degenerativa delle ossa. Queste diminuiscono notevolmente in densità creando le premesse per dolori, soprattutto alla schiena, e fratture, in particolare di polso e femore. Attualmente è possibile, farmacologicamente, solo rallentare questo processo degenerativo. In caso di fratture, invece, spesso è necessaria l’installazione di protesi. Le cause dell’osteoporosi A causare l’osteoporosi è la diminuzione degli elementi proteici e minerali delle ossa. Ciò fa sì che le ossa diventino porose e sempre meno consistenti. Nelle donne, particolarmente colpite da questa malattia, l’osteoporosi è spesso causata da un deciso calo della produzione degli ormoni sessuali. Tuttavia è possibile che questa malattia si presenti anche a causa di diete povere di calcio, di lunghe degenze che costringono il paziente a letto per molto tempo, di un utilizzo massiccio di cortisone e di patologie legate al malfunzionamento della tiroide. Forme di osteoporosi A seconda delle cause, si individuano tre diverse forme di osteoporosi: - Osteoporosi primitiva o idiopatica: è il caso più comune, quello che colpisce soprattutto le donne in fase post-menopausa o gli uomini più anziani. È causata soprattutto da mancanza di calcio. - Osteoporosi secondaria: può

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colpire anche individui più giovani ed è causata da altre malattie, in particolare tiroidee, o da un consumo eccessivo di cortisone. - Osteoporosi complesse: in questa categoria vengono raggruppate le forme più rare di osteoporosi. In particolare le forme legate alla gravidanza, alla dialisi o al trapianto di organi. Sintomi dell’osteoporosi Il primo sintomo che un malato di osteoporosi può cogliere è un dolore alla schiena. Questo perché, il più delle volte, questa malattia di manifesta dapprima colpendo la colonna vertebrale e provocando uno schiacciamento delle vertebre che causa alcune fitte. In particolare questo dolore si accentua la sera e quando ci si alza da una sedia o da una poltrona. Il sintomo più evidente resta tuttavia la frattura, in particolare del femore. Le cure dell'osteoporosi La prima regola per combattere l’osteoporosi è la prevenzione:

è fondamentale, fin da giovani, condurre una vita salutare con frequente attività fisica e una dieta ricca di calcio (presente nei formaggi) e vitamina D (presente nel pesce azzurro). Il trattamento farmacologico è utile a rallentare il decorso della malattia ma non è ancora in grado di guarire i pazienti. Negli ultimi anni ha trovato spazio la terapia TOS (Terapia ormonale sostitutiva) utile a evitare la perdita di calcio, prima causa del deterioramento delle ossa. Nei casi più gravi il ricorso a un intervento chirurgico per l’installazione di protesi è necessario per garantire al paziente di muoversi con le proprie gambe.

Dott.ssa Elvira Serra elviraserra@libero.it


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cultura & benessere

come preservare la voce

S

ono denominate norme di igiene vocale e rappresentano un elenco di atteggiamenti corretti che promuovono e salvaguardano il benessere delle corde vocali e quindi della voce. Tali norme propongono di eliminare, ridurre o modificare i fattori che determinano un abuso o un cattivo uso vocale. La voce è anche una prestazione muscolare e come tale subisce gli effetti dell’affaticamento, infatti essa è paragonabile, per alcuni aspetti, ad una performance atletica come la corsa. Quando parliamo utilizziamo una serie di muscoli che si contraggono in una sequenza molto precisa e raffinata. Diversi fattori influiscono in maniera più o meno diretta sulla voce, generando una patologia o inducendo la cronicizzazione di un disturbo conseguente ad un fatto infiammatorio. Quali sono questi fattori? Ambiente. L’ambiente in cui si vive e si parla può nascondere alcune insidie per la voce. Ci si trova costantemente esposti ad un rumore di fondo che spesso induce un atteggiamento vocale scorretto con incremento del volume. Per evitare di danneggiare la voce, è utile: • ridurre la comunicazione verbale quando non strettamente necessaria; • diminuire la distanza dall’interlocutore; •

incrementare la comunicazione non verbale (articolazione, mimica, gestualità);

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• cercare un luogo più tranquillo. L’inquinamento acustico non rappresenta l’unico elemento di rischio per la voce. Spesso, infatti, ci si trova a vivere in ambienti con microclima alterato. Le delicate mucose delle vie aeree e delle corde vocali non amano il clima caldo e asciutto di case e uffici o l’atmosfera dei mezzi di trasporto con finestrini sigillati ed aerazione forzata. L’eccessiva secchezza ambientale può essere contenuta grazie ad umidificatori elettrici, o più semplicemente, appoggiando un asciugamano bagnato sul termosifone. Accanto all’umidificazione ambientale può essere utile ricorrere a semplici tecniche di idratazione diretta della mucosa, come l’utilizzo di una garza bagnata appoggiata alle narici, attraverso la quale viene inspirata aria umida e gocce d’acqua nebulizzata, lavaggi nasali, e tanta acqua assunta nell’arco della giornata. Stile comunicativo. Lo stile comunicativo, che caratterizza “l’entrare in comunicazione con gli altri”, può differenziarsi nei diversi contesti (familiare, lavorativo-professionale, sociale). Ad un diverso ruolo corrisponde una diversa voce: seducente, audace, dolce, impetuosa, ecc., comunque coerente al personaggio rappresentato in quel momento. A volte, ad esempio, ci si allontana dalla vera voce, per assumere inconsapevolmente un atteggiamento imitativo o autorevole, spesso dannoso. Stile di vita. Abitudini voluttuarie. L’utilizzo di tabacco o altre sostanze tossiche (fumate, inalate o assunte per via orale), di sostanze stupefacenti e alcool risulta dannoso per la voce perché causa infiammazione ed

edema a carico della mucosa faringo-laringea. Inoltre, nell’assunzione di sostanze stupefacenti, la conseguente riduzione dell’attenzione e dell’autocontrollo determinano un inconsapevole abuso vocale protratto nel tempo per incapacità di sentire la fatica.Ansietà, insicurezza, stress. L’ansia e lo stress inducono un atteggiamento posturale e respiratorio alterato che influisce su tutta la muscolatura, in particolare su quella laringea. Risulta evidente che recuperare un buon rapporto mente-corpo consente di ridurre le tensioni muscolari e dunque migliorare la qualità della voce. Abitudini alimentari. Per mantenere una buona qualità vocale risulta fondamentale mantenere un buon livello di idratazione corporea, assumendo quotidianamente almeno un litro e mezzo/due di liquidi. Anche l’assunzione di frutta e verdura è utile per l’idratazione corporea. Attenzione alle bevande e agli alimenti che contengono caffeina, sia per il loro effetto diuretico (e conseguente disidratazione), sia per l’azione irritante sulla mucosa cordale e gastrica. Ridurre l'uso di sostanze acide, alimenti speziati e bibite gassate perché aumentano il grado di acidità e favoriscono il reflusso gastroesofageo. No a cibi e bevande calde sia in caso di faringite, sia prima, e soprattutto dopo, una prestazione vocale impegnativa. Meglio assumere bevande fredde o tenere in bocca un cubetto di ghiaccio per decongestionare le mucose. Si sconsiglia anche l’utilizzo di menta o sostanze balsamiche e della liquirizia per l’effetto essiccante sulle mucose. Abbigliamento. Attenzione a tutto ciò che può risultare costrittivo


cultura & benessere

per il distretto toraco-addominale (cinture, pantaloni o abiti attillati). Per quanto riguarda le calzature, va ricordato che il tacco non dovrebbe superare i 5 cm di altezza. Una scarpa troppo alta o troppo bassa aumenta la lordosi lombare e cervicale inducendo iperestensione del capo determinando di conseguenza instabilità posturale, e quindi rigidità corporea e soprattutto laringea. Attività fisica. Una moderata attività fisica può essere utile per mantenere un discreto tono muscolare. Alcuni sport o esercizi andrebbero evitati (sollevamento pesi, arti marziali). Sono da privilegiare le attività fisiche che favoriscono l’armonia del movimento e la detensione muscolare (yoga, pilates).

la voce è anche una prestazione muscolare e come tale subisce gli effetti dell'affaticamento

Donne e ormoni. Prestare particolare attenzione all’utilizzo vocale durante il ciclo, l’ovulazione, in gravidanza o in caso di terapia ormonale. Le variazioni degli equilibri ormonali si ripercuotono sulle corde vocali determinando edema cordale e conseguente disfunzione. Farmaci. Alcuni farmaci possono avere un effetto diretto o indiretto sulla voce, come antibiotici, antistaminici, antivirali, diuretici, spray nasali, ecc., che hanno un effetto essiccante a livello delle vie aeree superiori, mentre i farmaci anabolizzanti provocano virilizzazione della voce con mutamenti a volte irreversibili. Anche l’utilizzo di prodotti erboristici presuppone attenzione e consapevolezza. Per approfondire le norme dell’igiene vocale e trovare quelle più adatte alle tue esigenze vocali, è opportuno rivolgersi ad un logopedista.

Dott.ssa Rosa Gallo

Logopedista/Spec. in Deglutologia gallorosa.log@gmail.com

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costume & società

licenziamento:

i termini per impugnarlo e rivolgersi al giudice a pena di decadenza

L

a Corte di Cassazione sezione Lavoro con la recente sentenza del 17 maggio 2017 n. 12352 è intervenuta per ribadire la tempistica con cui il lavoratore deve impugnare a pena di decadenza il suo licenziamento e poi proporre il ricorso al Tribunale in funzione di Giudice del Lavoro affinchè l'impugnazione non perda di efficacia, la decisione in questione merita di essere divulgata per l’interesse generale che da sempre connota la fattispecie del licenziamento nel rapporto di lavoro. Due sono i termini di decadenza per il lavoratore a seguito della riforma introdotta dal legislatore con la legge 183 del 2010 e successive modifiche. Quest'ultimo punto è di evidente importanza perchè non di rado è capitato a chi scrive che il lavoratore pur avendo impugnato nei termini il licenziamento comminato dal datore di lavoro abbia poi lasciato passare il tempo senza proporre il ricorso e poi presentatosi a studio si sia sentito dire che era decaduto dall'azione, il ricorso ove proposto a seguito di eccezione della controparte sarebbe stato dichiarato inammissibile essendo stato proposto oltre il termine di legge, azione giudiziale che gli avrebbe permesso di ottenere la reintegra o il risarcimento del danno. La Corte, passando al decisum in questione, ha ricordato che l'art. 6, comma 1, L. n. 604/66 e l’art.32, comma 1, L. n. 183/10, prevedono che "il licenziamento deve essere impugnato entro sessanta giorni

dalla ricezione della sua comunicazione (in forma scritta)". L’art. 6, comma 2 stabilisce poi che l’impugnazione non è efficace se non è seguita, entro il successivo termine di 180 giorni, dal deposito del ricorso nella cancelleria del tribunale. Secondo la Corte non si può ritenere che il secondo termine di decadenza diretto ad una maggiore certezza dei rapporti giuridici tra lavoratore e datore di lavoro debba decorrere dalla scadenza del 60° giorno dalla comunicazione del licenziamento anche qualora il lavoratore abbia provveduto, liberamente, ad impugnarlo senza attendere il 60° giorno dalla comunicazione del recesso. In conclusione gli attuali 180 giorni per depositare il ricorso giudiziale decorrono dalla data effettiva dell'impugnazione del licenziamento anche se la stessa è intervenuta prima della scadenza del sessantesimo giorno utile per impugnarlo. La Cassazione lavoro, sentenza n. 20068/2015, aveva precisato anni fa che “il termine di decadenza di cui alla L. n. 604 del 1966, art. 6, comma 2, come da ultimo modificato dalla L. n. 92 del 2012, art. 1, comma 38, decorre dalla trasmissione dell’atto scritto di impugnazione del licenziamento di cui al primo comma e non dalla data di perfezionamento dell’impugnazione per effetto della sua ricezione da parte del datore di lavoro”.

venga proposto il tentativo di conciliazione o la richiesta di arbitrato ove previsto, in caso di rifiuto o di mancato accordo con il datore di lavoro, entro i sessanta giorni dalla data del verbale negativo il lavoratore dovrà depositare il ricorso dinanzi il Tribunale competente, sempre a pena di decadenza. Pertanto dopo aver impugnato il licenziamento sarà cosa buona per il lavoratore attivarsi in tempi brevi per avviare la procedura giudiziale contattando il legale che inizierà ad istruire la causa acquisendo la documentazione probatoria necessaria al buon fine del giudizio.

Avv. Luigi De Valeri

studiolegaledevaleri@gmail.com

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Per completezza deve inoltre ricordarsi che qualora prima dello scadere dei 180 giorni

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costume & societĂ

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costume & società

STORIA SENZA TEMPO

LA MAGIA DEL NATALE LA STORIA DENTRO LA STORIA

N

on è stata in partenza una bella esperienza. Non dirò l’anno. Ma non molti inverni fa. Il luogo è Chartres, la città della bellissima cattedrale gotica. In quella occasione di Avvento l’edificio era tutto illuminato di colori proiettati da fasci di luce di cui era difficile capire la provenienza. I canti nelle vie erano registrazioni delle Christmas Carol's del King’s Choir di Cambridge e dei “Petits chanteurs à la Croix du bois. I miei nipoti, insomma, mi avevano portato al mercatino di Natale che per loro era l’esperienza collettiva più sincera dopo i pranzi e le cene con gli intimi. Per me era una sorpresa. Lo stesso per la Miuccia, la mia cagnetta meticcia beige, che si trovava per la prima volta oltre confine. Dopo il parcheggio vol-

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costume & società

teggiammo tra le case a graticcio dalle finestre calde di luci e decori sobri. Nessun effetto discoteca. Ci ritrovammo nella piazza dell’antico mercato medioevale. Casette, piene di oggetti fatti a mano e dolci locali, profumi di spezie e vin brulé, figure lignee, fiori pressati, stoffe damascate, candele ed ogni altro prodotto dall’immaginazione artigianale. Facemmo i primi acquisti. Biscotti speziati ed una bevanda calda della Normandia. Mentre paghiamo le vettovaglie, Miuccia si divincola dalla pettorina, impaurita da un rumore improvviso e ...scompare. Come nel “Canto di Natale” di Dickens mi passavano dinanzi agli occhi del cuore e della mente le immagini dei natali passati: i doni mal digeriti, i biscotti profumati di papà, le minestre della mamma, lo scartoccio delle decorazioni nella carta velina, il profumo del muschio “nuovo” per il presepe, il fascetto di biglietti augurali legato da un nastro di raso rosso da inviare per posta, il melenso ma toccante film del “Piccolo Lord” tratto dal romanzo della Burnett… Un mio grido sommesso fece partire le ricerche. Avrei perso la mia amica a 2000 Km da dove ci eravamo promessi fedeltà, rispetto e amicizia ? I nipoti si mossero. Capivano i miei sentimenti. Ma anche chi era lì al mercatino si mosse in nostro aiuto. Maxime, il responsabile dell’area, si accorse del nostro disagio e ci aiutò subito. Si mossero anche alcuni “proprietari” degli chalet che vendevano merci autoctone. Nulla mi consolava. Per me erano “estranei”. Girammo per 12 interminabili minuti. Un gruppo di papà, mamme e bimbi dai volti rischiarati dalle lucine dei festoni si era fermata dinanzi uno “stand”. Era la grotta dove sarebbe, da lì a qualche giorno, stata posta la statuetta in legno locale del

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Bimbo. Miuccia si era accucciata sotto la culla-mangiatoia. Stava al caldo. Fiduciosa. I fantasmi del “Canto” dickensiano se ne andarono. E, a ben guardare, gli spettri delle mie paure raffiguravano l’immagine dei Mercatini di Natale: si guardano indietro custodendo e rievocando le tradizioni, interpretano i nostri tempi coinvolgendo l’intera comunità che vive intensamente questo periodo, e allo stesso tempo pensano al domani ispirandosi a un’etica votata alla sostenibilità, alla concordia, all’affettuosità. I Mercatini di Natale più che un evento sono un’atmosfera. Abbracciano tutta una città che, a Natale, è da scoprire in tutte le sue manifestazioni e come meglio si crede. La nascita dei mercatini di Natale pare abbia avuto origine attorno al 1400 nei territori compresi tra la Germania e l'Alsazia francese, non troppo distante dunque da dove ci trovavamo, proprio in queste zone ha avuto luogo quello che è definito il primo mercatino della storia, a Dresda, il lunedì precedente il Natale dell'anno 1434. Una data lontana. Apparentemente. Ora vado ai mercatini per essere parte di una lunga storia. Un modo per accedere ad un piccolo sogno su misura. Alessandro D'Antuono

alessandrodan1@hotmail.it


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ONORERÒ IL NATALE NEL MIO CUORE E CERCHERÒ DI TENERLO CON ME TUTTO L'ANNO Charles Dickens

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UNIPOSTE APRE NELL' AEROPORTO DI TRIESTE

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naugurato il nuovo spazio commerciale di UniPoste S.p.A.! Presenti alla cerimonia del taglio del nastro, il Presidente del gruppo UniPoste S.p.A. Dottor Francesco Paduano e il Presidente del Collegio Sindacale Prof. Dr. Luca Sensini con il management della stessa, la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia On. Debora Serracchiani ed il Sindaco di Ronchi dei Legionari il Dottor Livio Vecchiet. “Un’apertura che conferma le prospettive di sviluppo del piano industriale” afferma il Dottor Francesco Paduano, Presidente UniPoste S.p.A. Una nuova Filiale UniPoste in Trieste Airport rappresenta l’importante passo di un programma che consente di guardare verso ulteriori opportunità di sviluppo e di crescita! Il posizionamento di questa Filiale, consentirà di offrire servizi innovativi ed esclusivi, più funzionali alle esigenze della clientela all’interno di un contesto strategico quale Trieste Airport. Vasta è la gamma dei servizi UniPoste offerti, dai Servizi Postali, ai Finanziari, Rent, Assicurativi e MultiUtiliy.” Un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione di questo progetto. Siamo lieti di essere parte attiva in questa iniziativa di grande qualità professionale realizzata in Trieste Airport, che si candida ad essere uno scalo aereoportuale di rilievo internazionale ma anche per i trasporti intermodali! Ufficio Stampa

redazione@mistermagazine.it

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da sinistra Francesco Paduano, Debora Serracchiani, Marco Consalvo, Luca Sensini

da sinistra Francesco Paduano, Livio Vecchiet, Debora Serracchiani, Marco Consalvo, Luca Sensini

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I viaggiatori che voglio trascorrere le vacanze all’estero hanno scelto in particolare le Maldive e le Mauritius, grazie anche ai nuovi collegamenti aerei diretti operati dalle compagnie degli Emirati Arabi.

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L'IMPORTANZA DELLE AGENZIE DI VIAGGIO

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n attesa della prossima stagione estiva, il turismo Italiano vive un periodo di rilancio, infatti secondo l’Osservatorio Astoi ,Confindustria Viaggi, la stagione invernale si apre con un dato positivo per gli operatori del settore: infatti i consumatori scelgono nuovamente di prenotare le vacanze delle festività Natalizie nelle agenzie di viaggio. E questo ovviamente determina un effetto positivo anche sulle attività dei Tour Operator che registrano un aumento delle prenotazioni, in media, del +10% rispetto ai dati del 2016. Le mete predilette dai viaggiatori sono, per quanto riguarda il prodotto neve, le Dolomiti, meta regina indiscussa della montagna per varietà di offerta Alberghiera e qualità dei servizi, ma anche la Valle d’Aosta guadagna posizioni importanti a discapito dell’Appennino. Un altro prodotto in costante crescita è quello crocieristico, che anche nella stagione invernale costituisce un punto di riferimento per il settore distributivo , grazie alla qualità del prodotto e la costante pubblicità, nonostante la crescita del


travel

prezzo medio del pacchetto. È in aumento anche il numero di coloro che vogliono trascorrere le festività all’estero senza affidarsi alle OLTA (On line Travel Agency). I viaggiatori che voglio trascorrere le vacanze all’estero hanno scelto in particolare le Maldive e le Mauritius, grazie anche ai nuovi collegamenti aerei diretti operati dalle compagnie degli Emirati Arabi. In Africa grande successo hanno ottenuto Zanzibar, Kenya e Madagascar. La Thailandia è la destinazione che fa da traino ai viaggi nel sud-est asiatico. Tra le mete caraibiche, il miglior andamento lo fa registrare la Repubblica Dominicana e a seguire il Messico. I viaggiatori Italiani sono sempre più attirati dalle atmosfere orientali e dal lusso che si possono trovare negli Emirati Arabi ed in Oman: una meta nuova ed esclusiva, lontana dagli echi del turismo di massa, dove è possibile assaporare il fascino della scoperta. In forte ripresa anche il turismo verso le Canarie, storica meta dove trascorrere le vacanze lontano dal freddo invernale. Torna a crescere, dopo alcuni anni ,anche il Mar Rosso egiziano, in particolare con Marsa Alam e Sharm El Sheikh. Sempre richiesti i viaggi a New York per lo shopping Natalizio e i viaggi in Russia e Nord Europa. Come sottolineato dal presidente Astoi Nardo Filippetti, Ceo dello storico marchio Eden Viaggi: «Anche queste ultime rilevazioni confermano che il consumatore che compra da agenzie viaggi e tour operator riesce ad ottenere tanti plus: risposte customizzate, qualità, garanzie, assistenza, coperture assicurative, affidabilità e, soprattutto, serenità. Il valore impagabile di una vacanza organizzata è infatti la tranquillità di affidarsi ad esperti che ti fanno partire “senza pensieri”. Il tempo libero delle persone si sta riducendo per via dei ritmi sempre più frenetici che ci impone la vita di oggi; per questo chi desidera andare in vacanza non intende più sprecarlo»

Luciano Dente

Sales Manager - UniPoste Travel l.dente@uniposte.it

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tradizione in cucina

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e origini di questo dolce tipico delle feste natalizie si perdono nel tempo: si presume che, nella prima metà del ‘900 era uso, tra le famiglie, preparare un dolcetto simile a quello odierno. Gli ingredienti principali sono le castagne e il cioccolato frutta fresca, frutta secca, e il liquore. Per quanto riguarda il cioccolato si pensa che fu introdotto nell’impasto a seguito allo sbarco degli alleati, in quanto questi portarono nelle nostre zone un importante quantità. Per una buona riuscita della ricetta la qualità delle castagne è molto importante. Citiamo solo alcune zone della campania dove la qualità la fa da padrone.

la castagnella

storia e preparazione

Come prepararle Lessate le castagne con abbondante acqua e alloro. Ridurre in purea unire lo zucchero, il cacao e il cioccolato fondente 55% (precedentemente sciolto), la marmellata, la mela, la parte aromatica(sambuca, caffè, limone). Correggere la consistenza con il latte, per finire unire i pinoli, l’impasto deve avere una consistenza morbida. Impasto esterno: impastare tutti gli ingredienti insieme e regolare la consistenza con il vino. Riposo per 12/24 ore in frigo. Prima di usarla per la preparazione stendere in modo molto sottile l’impasto della sfoglia, coppare un cerchio (diametro prescelto) con il sac-a-poche, spennellare i bordi con uovo o acqua, ricoprire con un altro cerchio di pasta e tagliare con un coltello i bordi e intrecciare le punte a modo di sole.Friggere con olio di semi di girasole a 170/180°, devono avere il colore dell’oro, farli raffreddare e pennellare di miele millefiori a caldo e cospargere di piccoli confetti colorati chiamati diavolini. Silvio Cirillo Pasticciere

Ricetta per il ripieno 500 g Polpa di castagne, 20-50 g Cacao, 100/150 g Zucchero, 30 g Pinoli 100/150 g Cioccolato 55%, 75 g Marmellata di albicocca, 25 ml Sambuca, q.b. Caffè q.b. Latte 1/2 Limone grattuggiato, 1 Mela a dadini Ricetta per la pasta 250 g Farina 00, 250 g Farina 0, 60 g Burro, 60 g Zucchero, 30 g Tuorli, 145 ml Vino bianco frizzante, 25 ml Liquore Strega, 2 g Bicarbonato di amm. (facoltativo), 1 Limone grattuggiato

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UniPoste: un semestre di successi

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ono contento di poter raccontare che negli ultimi sei mesi la UniPoste S.p.A. ha aperto i seguenti punti vendita: Olbia, Siracusa, Sant’Antimo, Caserta, Sora, Padova, Brescia, Vercelli, Moncalieri, Trieste.

Sul nostro portale www.uniposte.it potrete trovare le immagini d’apertura che raccontano questo percorso fatto di impegno che si può sintetizzare in queste parole” dove tieni la mano devi tenere la testa, dove tieni la testa devi tenere il cuore, altrimenti il lavoro non viene bene”. Per le aperture del prossimo anno rimando il tutto al nostro information memorandum e piano industriale in corso e presentati in diverse occasioni istituzionali. Dott. Ivan Maiorano

Dottore Commercialista e Revisore Legale Consulting & Development UniPoste S.p.A. i.maiorano@uniposte.it

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LA LASTORIA STORIADIDI

SAINT PATRICK Antonio AntonioDe DePetro Petro

...tra le bestie e in mezzo alla campagna, nel gelo o sotto il sole, con la pioggia o con la neve, inginocchiandosi o camminando,il nostro Patrick cominciò a sentire il bisogno di fare ciò che, forse, la vicinanza del nonno prete e del padre diacono non gli avevano ancora insegnato: cominciò a sentire il bisogno naturale di pregare, cioè di parlare con l’essere misterioso al quale diamo il nome di dio. Era la voce del cuore, che batteva; e lo faceva, a volte, al ritmo del lavoro degli ignoti boscaioli dei dintorni o, a volte, alla decadenza dei suoi passi al seguito del gregge. Batteva forte e gli suggeriva di sperare: “Presto rivedrai la tua patria". Una storia avvincente e imprevedibile, scritta con semplicità e rivolta soprattutto al mondo dei ragazzi. Per informazioni: officinadelle11@gmail.com www.officinadelle11.it

BRO

AL MESE Mr. magazine 45 59 37


NA-ART

LA CITTĂ€ DAI MILLE VOLTI /Napoli un teatro a cielo aperto dove ognuno svolge la propria parte come se seguisse un copione.\ di Viviana Imparato

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costume & società

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roppa folla, troppo disordine, troppo rumore. Non pioveva, ma le strade erano bagnate e umide peggio che in campagna….Napoli….la città dalle mille sfaccettature dove stile, creatività ed eleganza si incontrano nei suoi vicoli, e si scontrano con una realtà a volte problematica. C’è la Napoli che ama la tradizione che vi porta negli itinerari canonici, classici e la Napoli più misteriosa, più underground, più sperimentale ricca di scorci, posti e angoli senza eguali, regole di vita che valgono soltanto qui e in nessun altro posto sulla terra. C’è tanto da vedere, c’è tanto da vivere e da scoprire. Certo bisognerà calarsi nella realtà locale e farsi trascinare dalle tradizioni e dalle usanze tipiche di questa terra che pur tra mille contraddizioni riesce sempre a trasmettere il meglio di se con un volto sorridente, disponibile e aperto al mondo. Napulè mille colori…..”come diceva il famoso Pino Daniele in una delle sue tante canzoni su Napoli. Napoli un teatro a cielo aperto dove ognuno svolge la propria parte come se seguisse un copione. L’arte attraversa i secoli e trasforma i luoghi. L’arte è depositaria di ingegno e creatività. L’arte è la grande bellezza. Napoli è una città d’arte, in ogni suo angolo, in ogni sua piccola parte. Ma non sempre tutta la sua bellezza artistica è conosciuta ed apprezzata. Questa terra favorisce gli scambi tra epoche e culture, tra antico e moderno. Incontri, musei, mostre, concerti e anteprime nel cuore di una città in cui storia arte e cultura s’incontrano in ogni istante. Un film ci ha dato l’ispirazione qua tutto è possibile. “Si è fatta l’arte per dominare, per piangere, per pregare”. Noi la stiamo facendo per vivere. Può sembrare davvero singolare che in una città ricca di storia millenaria come Napoli anche le stazioni della metro siano diventate una delle tappe

imperdibili. Una volta entrati nelle nuove stazioni ci si rende conto del grande lavoro svolto, un vero museo di arte contemporanea in tutte le stazioni del centro. La metro di Napoli, la metro dell’arte, una sotterranea bellezza con fermate che accolgono circa 200 opere realizzate da più di 90 autori di fama internazionale, trionfo dell’arte e dell’architettura internazionale riconosciuto in tutto il mondo. Attraverso un viaggio tra i principali esponenti dell’arte contemporanea, si è portata la moda nel museo e il museo nella moda, sovrapponendoli al fine di ottenere sperimentazioni tessili, superfici ora lisce ora grumose, materiali che si decompongono per poi creare combinazioni originali e innovative, ribaltando i canoni tradizionali, introducendo colori netti e tagli decisi post-moderni. Una esposizione quella del Madre, che vuole proclamare e sottolineare il fondamentale ruolo di Napoli nella diffusione dei linguaggi contemporanei. Il Madre promuove l’arte nel cuore di Napoli. Il Museo ospita prevalentemente opere di arte contemporanea tra le quali quella di Andy Warhol, Alberto Burri, Domenico Paladino e molti altri. Arte e moda un connubio sempre più celebrato. Da sempre la moda ha dovuto fare i conti con l’arte e viceversa. Gli stilisti hanno scoperto le piazze come luoghi di sfilate dove abbinare posti incantevoli a creazioni di alta moda. ( vedi p.zza di Spagna a Roma e dall’anno scorso grazie a Dolce e Gabbana anche Napoli con i suoi vicoli è divenatata un palcoscenico su cui far sfilare creazioni di moda coinvolgendo tutta la popolazione ). Del resto la moda è arte e anche in questo Napoli primeggia nel mondo con case di moda sartoriale tra le più conosciute (Kiton, Monetti e Isaia per gli abiti maschili, Mario Valentino per le calzature, Marinella per le cravatte, Francesco Scognamiglio per la moda fem-

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costume & società

Le ispirazioni espresse attraverso un vestito o un oggetto di design sono un omaggio ai geni dell’arte di ogni tempo. La moda è mezzo di identificazione, non ci qualifica come persona ma dice un po’ di quello che siamo. Sono quello che sono ma anche quello che appaio, che mostro, che voglio far vedere agli altri. Il mio abbigliamento diventa pur non volendo, un mio modo di essere, mi catalizzo inconsapevolmente in una categoria di appartenenza.

MODA

MADRE

QUARTIERI

Napoli ha sempre saputo condividere i successi con la moda ma anche con il cinema come dimostrano i tanti film girati in città a partire da quelli con la mitica Sophia e il grande Totò. Come l’arte, anche la moda diventa lo sfogo creativo di un individuo. Arte e Moda sono due facce della stessa medaglia. In un era in cui trionfano

virtualità, media e la rivoluzione di internet ciò che conquista davvero e che porta a dei veri e propri successi è l’autenticità. Sembra un assurdità un controsenso, invece è il cuore delle dinamiche contemporanee legate al fashion system. Domenico Dolce e Stefano Gabbana si schierano in prima linea, scendono per le strade e cercano il contatto con la gente e con la città. Quando Sophia ci disse che era Napoli la città dove voleva sfilassimo in suo onore, siamo rimasti un pò meravigliati. Avevamo qualche dubbio, poi subito fugato, è stato amore a prima vista. Napoli alla ribalta del jet set internazionale grazie a Dolce & Gabbana che hanno fatto della città campana il centro del mondo. Tutti hanno potuto constatare che questa città non è solo problemi (spesso enfatizzati), ma anche bellezza dei luoghi, opportunità artigianali, calore della gente. La nostra donna da sempre

al centro dei nostri pensieri vede in Sophia la perfetta testimonial delle nostre creazioni. Era giusto che fosse lei la protagonista unica di una nostra sfilata, hanno dichiarato commossi Dolce & Gabbana al termine del grande evento organizzato a Napoli.

Viviana Imparato Collaboratrice Redazione Mr.magazine

SEMPLICITA’ SOPHIA

STORIA

ECCELLENZA

minile)

METRO

STILE

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EVENTO CULTURA

SARTORIALE

DISORDINE

CUORE

AMORE

AUTENTICITA’

STORIA

BELLEZZA

SOLE

ARTE NAPOLI VIAGGIO VIVERE CITTA’ MODERNO DESIGN MUSEO TRADIZIONE MARE ECCEZIONI VITA

CREATIVITA’

SPECIALE


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credere nel futuro è la più straordinaria fonte di energia

TANTISSIMI VISITATORI PER LA 32° KERMESSE DEL FRANCHISING A FIERA MILANO CITY

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al 12 al 14 ottobre scorso abbiamo registrato un grande riscontro positivo dei tanti visitatori venuti a Milano in fiera. Per tutta la durata del 32° Salone del Franchising e Retail c’è stato un grande entusiasmo presso Fiera Milano City. I numeri parlano chiaro:Decine di news pubblicate sul portale del Salone Milano e sul sito Web www.uniposte.it Centinaia le manifestazioni di interesse raccolte per il progetto UniPoste Store Franchising; Migliaia di condivisioni dell’evento sui social network;Il riscontro di partecipazione è stato così ampio da superare le iniziali aspettative. Dalle 9:30 alle 18:30 di ogni giorno si sono alternati all’interno dello stand UniPoste SpA, visitatori provenienti dall’intero territorio nazionale interessati al nostro modello di business. Ci sono stati anche approfondimenti tramite convegni e seminari come la F-school dedicata a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’affiliazione, la F-talk che ha ospitato contenuti per chi vive nel mondo del retail e del franchising da operatore. Uniposte S.p.A. ha fatto al meglio la sua parte grazie soprattutto al lavoro di tutta la squadra impegnata in trasferta Si rientra a casa da una intensa 3 giorni di fiera al 32' Salone del Franchising di Milano, siamo quindi orgogliosi di quanto seminato e raccolto! Un'esperienza di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro network. Abbiamo conosciuto potenziali affilianti è tantissimi business partner. Abbiamo raccolto tantissime manifestazioni di interesse e perfezionato domande di affiliazioni, provenienti dalle regioni Piemonte, Toscana, Lombardia e Calabria. Credere nel futuro è la più straordinaria fonte di energia e, visto quanto fatto in questi giorni a Milano non mi resta che darvi appuntamento a maggio 2018 a Napoli, mostra D'oltremare Franchising Sud Expo. Ad Maiora Semper

Francesco Paduano CEO UNIPOSTE S.p.A.

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Questo mese dunque aprirò le danze cercando di parlarvi di un’opera a me molto cara: Le chemin de fer del 1872. Qui Manet ritrae una donna seduta, probabilmente durante le ore dedicate al passeggio, che sosta seduta in compagnia di una giovane fanciulla. Intenta a voler leggere un libro, mentre in braccio riposa un cucciolo di cane. Ma riconoscete il volto di questa donna? È lei. Una delle sue modelle preferite la rossa Victorine Meurent, colei che posò per i due celebri quadri di Manet, Le Dejeuner sur l’herbe e l’Olympia. Eh bene, si è lei. Vestita, differentemente da come Manet la ritrae in altre occasioni, dove semi nuda posa per l’artista. La tela è conservata alla National Gallery of Art di Washington, qui in qualche modo Manet ritrae ancora Victorine probabilmente come tributo alla loro lunga relazione artistica ed amorosa. Manet, precursore dell’impressionismo, in quest’opera pare voglia fermare il tempo, al di là delle sbarre, ben accentuate, la stazione di Gare Saint-Lazare; le grate qui simboleggiano la linea di demarcazione tra il passato (un passato frenetico con tanti viaggi e tante donne) e un presente caratterizzato dal peso degli anni e dalla malattia. La bambina di spalle , con tutto il suo futuro, è rivolta verso la ferrovia, indossa un abito chiaro e sta in piedi; l’adulta, al contrario, sta seduta e volge le spalle alla ferrovia ed è vestita di nero. Lo sguardo di entrambe è rivo to a qualcosa. La donna pare rassegnata mentre la bambina stringendo le sbarre con la mano volge il suo sguardo verso il futuro. Questo quadro si può considerare nel suo insieme di significati una sorta di pagina di diario di Manet dove scrive dipingendo quello che vorrebbe esprimere con le parole. Anche se la critica ufficiale considera Manet un pittore impressionista, anzi, il padre dell'Impressionismo, lui stesso rifiuta questa collocazione e non partecipa mai alle esposizioni del gruppo, dove Il rinnovamento della tecnica pittorica, iniziata da Manet, parte proprio dalla scelta di rappresentare solo la realtà sensibile e vi si fanno strada il colore e la luce nei quadri degli impressionisti. Tutto scorre. Nella pittura impressionista le immagini trasmettono sempre una sensazione di mobilità. L’attimo fuggente della pittura impressionista è totalmente diverso dal momento pregnante della pittura neoclassica e romantica. Manet è stato un pittore poco incline alle posizioni avanguardistiche. Egli voleva giungere al rinnovamento della pittura operando all’interno delle istituzioni accademiche. E, per questo motivo, egli, pur essendo il primo dei pittori moderni, non espose mai con gli altri pittori impressionisti. Tra tutti i pittori dell’Ottocento francese, Manet è quello che più ha creato una cesura con l’arte precedente. Dopo di lui la pittura non è stata più la stessa. Lui stesso stimolava “In una figura a cercare la grande luce e la grande ombra, il resto verrà da sé.” (cit.) Possiamo dire che Edouard vuole spronare l’arte e allo stesso tempo continuare ad appartenere alla società del suo tempo, la sua pittura sarà infatti un grande affresco sulla vita parigina.

Giada Di Vita

giadadivita@virgilio.it

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arte

ÉDOUARD MANET

E L' ATTIMO FUGGENTE

Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883

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film

LES CHORISTES L' ASCOLTO ALL' EDUCAZIONE Nel 1949 Clément Mathieu, un insegnante di musica disoccupato, trova lavoro in un istituto di rieducazione per minorenni. Qui l’uomo si scontra con la dura condizione in cui vivono i ragazzi e con il metodo educativo, particolarmente repressivo, di Rachin, il direttore (“azione-reazione”!). Dopo le prime difficoltà e l’impatto iniziale con i ragazzi, anche i più “ribelli” cominciano ad ascoltare “Zucca Pelata” Mathieu che dedica loro attenzione e ne sa valorizzare anche le personalità più difficili. Pian piano prova ad educarli ad ascoltarsi tra loro: dopo una divertente “audizione” ciascuno trova il proprio posto nel coro: chi contralto, chi baritono, chi viene addetto a sostenere il leggio per il direttore d’orchestra. Uno dei ragazzi, tra i più difficili e ribelli, Morange, ha una voce angelica e cominciando da lui Mathieu cerca di cambiare la loro vita attraverso la musica… E se i ragazzi non erano nemmeno capaci di giocare insieme senza azzuffarsi, grazie all’attenzione che Mathieu dimostra su di loro, ognuno viene valorizzato e, come la musica ha loro insegnato, si crea armonia. La dedizione di questo maestro “disoccupato” che ha dedicato la sua vita ai bambini cui nessuno darebbe una chance, coinvolge anche i colleghi e insegnanti e persino il rigido direttore del Fond de l’Etange (il “collegio” non lasciava speranza ai ragazzi, già bollati come “feccia”, come “melma dello stagno”). Mathieu non rimpiange nemmeno più il fatto non essersi sposato e di non aver mai messo su una famiglia propria, perchè, ora, di figli ne ha più di sessanta… Fonte: The Great Teacher

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w w w. m i s t e r m a g a z i n e . i t ANNO VII - n. 1 | dicembre 2017


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