rassegna stampa 18 luglio

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mittelfest Il colore dell acqua Cividale del Friuli mittelfest 18–262015 luglio 2015 mittelfest.org

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Sabato 18 Luglio 2015 Corriere della Sera

Spettacoli

Bancarotta Colletta dei fan per aiutare il rapper 50 Cent «Ho bisogno di protezione, sono diventato un bersaglio, la persona ideale a cui fare causa. È un brutto momento per me». 50 Cent, fino a poco tempo fa considerato tra le persone più ricche al mondo, lancia il suo appello per uscire dalla bancarotta in cui è finito. Il rapper americano ha dichiarato al tribunale fallimentare di avere oltre 28 milioni di dollari (pari a 25 milioni di euro) di debiti personali. In suo soccorso arrivano i fan, che hanno aperto un sito in cui raccolgono donazioni per aiutare il loro idolo.

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Cividale del Friuli 18-26 Juli 2015 mittelfest.org

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SABATO, 18 LUGLIO Inaugurazione Mittelfest 2015 Teatro Ristori, ore 17.00

BELARUS FREE THEATRE Teatro ristori, ore 20.00 Il gruppo “underground” bielorusso e il debutto italiano di Trash cuisine, la loro arma esplosiva puntata contro la pena di morte

AGHE.VODA.UJË Piazza Duomo, ore 22.00 Un ponte da cui ascoltare la voce dei poeti e le suggestioni della musica della penisola balcanica. Comune di Cividale del Friuli

Tosca, Edoardo De Angelis, Elena Hristova, Dorina, Leka, Luigi Maieron, Vlado Kreslin, Miroslav Košuta, Valter Sivilotti, Tatjana Mihelj, Maya Sar, Loris Vescovo, Paolo Maurensig

DOMENICA 19 LUGLIO VIAGGIO NEL TEATRO VAGANTE Vie di Cividale, ore 11.00 25 giovanissimi attori festeggiano gli 80 anni di Giuliano Scabia, poeta di scena, maestro e inventore di un teatro in cammino.

con il sostegno particolare di

TEATRO DELLE ALBE Teatro ristori, ore 20.00 “Di tante tragedie che avvengono sul Mediterraneo, di tante vite annegate o scomparse, posso considerarmi non responsabile?”

SHORT STORIES

Teatro Nuovo Giovanni Da Udine, ore 22.00 Carolyn Carlson è la coreografa che all’acqua ha dedicato le sue creazioni più intense. A Mittelfest regala tre creazioni “liquide”.

con la collaborazione di


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IL PICCOLO SABATO 18 LUGLIO 2015

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MITTELFEST 2015

Stefania Rocca, uno “Scandalo” «Mifastarbenelanormalità» L’attrice nel testo di Schnitzler con Castellano e la compagnia del Fvg di Roberto Canziani ◗ CIVIDALE

Manda segnali di tanto in tanto l'orologio "smart" che Stefania Rocca porta al polso, mentre lei imperturbabile continua a raccontarmi del suo lavoro. Notifiche e notifiche si accumulano sul quel telefonino "indossabile" mentre, preoccupato più di lei, io continuo a chiedermi chi sarà mai che la sollecita. Forse i colleghi di lavoro, che la attendono in palcoscenico per riprendere le prove di "Scandalo"? O uno dei suoi due bambini, Leone e Zeno, sette e cinque anni, in crisi di astinenza da mamma. Immune dall'ansia da telefonino, lei da un'occhiata al display e senza batter ciglio torna a concentrarsi sul racconto di quella volta che, a New York, quando studiava all' Actors Studio, un regista la sottopose a un inedito metodo di lavoro. Oggi quel metodo lei lo porta ad esempio, e non solo perché il regista rispondeva al nome di Jean Luc Godard. Sono sicuramente i suoi colleghi che la vogliono, mi dico. Li abbiamo lasciati pochi minuti fa nel bel mezzo delle prove di "Scandalo", testo ancora inedito in Italia dell'austriaco Arthur Schnitzler, in questi giorni in prova nella sala del Rossetti. Protagonista accanto a lei sarà Franco Castellano e con loro la neo-formata Compagnia dello Stabile Fvg, per la regia di Franco Però. La prossima settimana si trasferiranno a Cividale del Friuli, perché è sul palcoscenico di Mittelfest che avverrà il debutto, nella serata finale del 26 luglio. Il telefonino che le accarezza il polso vibra ancora una volta: «Guarda che può rispondere» le dico, rischiando che si disperda intanto il filo del discorso, e bisogni poi ricominciare dal più banale degli argomenti: «Ma la quarta serie di 'Una grande famiglia' è già in cantiere?». Se il pubblico dei televisori l'ha conosciuta grazie a serie di grande successo popolare, la vicenda professionale di Stefania Rocca, o meglio la sua intensa storia di attrice, va molto al di là di Mafalda di Savoia, di Laura di "Tutti pazzi per amore", o Chiara di "Una grande famiglia". Se sfogli la sua filmografia ti imbatti nell'olimpo della regia mondiale: da Kenneth Branagh a Anthony Minghella, da Abel Ferrara a Gabriele Salvatores. Ma anche Carlo Verdone, Alessandro D'Alatri, Dario Argento. E colleghi da red carpet come Matt

Stefania Rocca e Franco Castellano protagonisti di “Scandalo” di Schnitzler che debutta l’ultimo giorno di Mittelfest, domenica 26 luglio. Al centro, una bella immagine di Cividale nei giorni del Festival

Damon, Gwyneth Paltrow, Philip Seymour Hoffman, Cate Blanchet. «No, non è in programma una quarta serie di 'Una grande famiglia'. Almeno per ora. La terza è andata bene, ed è sempre difficile riunire assieme certi grandi cast», mi dirà poco dopo. Ma intanto possiamo proseguire con il discorso che mi pareva le stesse più a cuore. Quale sarebbe il suo regista ideale - le chiedo - il grande genio o il pedagogo? Quello che ti porta per mano verso il personaggio? O quello che ti fa scoprire il lato che mai avresti

immaginato. «Quello che mi convince», risponde. «Se non riesce a convincermi con un' idea, non leggo nemmeno il copione. Sono una persona che sceglie d'istinto. Qui, adesso, seduta, so ragionare e spiegare le mie scelte, ma nel momento in cui le faccio, c'è una specie di intuito ciò che mi guida: l'istinto e il corpo. Sono una creatura molto fisica». Ci mancherebbe altro, viene dallo sport, Stefania Rocca, pallavolista, nuotatrice. Quella bellezza fuori dalle regole, quell'anticonformismo del carattere, ha contato

molto agli inizi, quando ad imporsi era prima di tutto l'originalità della sua immagine. «Sono cresciuta a Torino, e là a quell'epoca c'era la scuola di teatro di Luca Ronconi. Una volta ci sono andata e... ho preso un po' paura. Ero determinata nel voler fare l'attrice, ma dopo aver sentito quelle voci, non credevo proprio di essere in grado. Ero piccina, avevo le mie insicurezze. Mi sono detta: meglio una scuola di cinema. Allora c'era una forte disparità. Da una parte gli attori di teatro e le loro voci meravigliose, le loro pause. Dall'altra

IL PROGETTO

Dorina dà voce alle sue radici albanesi La cantante triestina ospite di “Aghe. Voda. Ujë” di Valter Sivilotti ◗ CIVIDALE

La cantante triestina di origine albanese Dorina (foto Damiano Tommasi)

Ci sarà anche Dorina nella prima giornata del Mittelfest. La cantante triestina di origine albanese, che tanti consensi ha raccolto a X Factor, sarà ospite di “Aghe. Voda. Ujë”. «Domani, alle 22 in piazza Duomo a Cividale, parteciperò al progetto ideato da Valter Sivilotti per il Mittelfest - spiega Dorina -. Canterò due brani in albanese, uno dei quali composto da mio padre Gjergj Leka su testo di mia zia Zhuliana Jorganxhi. Onorata di dar voce alle mie radici».

il cinema, dove le pause non te le lasciano proprio fare». Le cose sono cambiate, per fortuna. Oggi è più facile passare da un fronte all'altro. «Io non posso fare a meno né dell'uno né dell'altro» sottolinea con un sorriso che sembrerebbe ingenuo, e svela invece una tagliente analisi: «Il cinema è adrenalina. Con i costi odierni spesso è lavoro in presa diretta. È un lavoro intimo, di sguardi, tutto in sottrarre. Un puzzle di scene, qualcuna girata dopo, altre girate prima. L'attore deve rimontare tutto nella propria mente. Un mestiere un po' schizofrenico». Con tanti frammenti di vita che mulinellano nella testa, gli attori hanno bisogno a volte di accomodarsi sul lettino dello psicanalista. «Ho studiato psicologia e mi affascina più il versante junghiano che non Freud. Per portare a termine un percorso freudiano non basta una vita intera. Gli junghiani, come me, sono invece molto fisici. Non riesci a scaricare la tua rabbia? Ok, prendi una racchetta e va’ a giocare a tennis. Io faccio così: la mia psicanalisi è fare le cose quotidiane, quelle che fanno tutti: vado al supermercato, faccio nuoto, porto a scuola i bambini...». Già, i bambini. Come negoziare con Leone e Zeno una carriera così piena cose - cinema, teatro, televisione - e quindi di trasferte? «È un compromesso. Prima di mettermi dentro a un nuovo progetto, voglio capire se è

compatibile con i miei figli, se le agende coincidono. Altrimenti non lo faccio. Parlo, li coinvolgo, voglio che capiscano che hanno una mamma fortunata perché fa un lavoro che le piace. Vado e vengo, una continua altalena, e ogni volta per loro è un nuovo entusiasmo. In questo, Skype ci aiuta molto». Torniamo allo spettacolo. Dove starebbe lo "Scandalo" che promette il titolo? «Non solo uno, ma tanti scandali. Anche se il testo ha quasi 120 anni, qui si parla delle regole della società borghese, per la quale il giudizio degli altri conta molto di più dell'essenza. A quell'epoca poteva far scandalo che una donna di diversa condizione sociale penetrasse in un ambiente che non era il suo, la ricca borghesia per esempio. Oggi potremmo pensare a un'immigrata, o una donna di religione islamica, giudicate entrambe con sospetto. Il mio personaggio ad esempio, si è creato, un decalogo delle cose che ritiene 'scandalose'». Sembrano cose del passato. «Eppure non lo sono. Certo oggi la mentalità è cambiata, però i fondamenti borghesi rimangono quelli. Ci vorranno molti decenni ancora per sradicarli. Penso con speranza al movimento gender che, che ben oltre all'identità sessuale, guarda alle persone per quello che sono e non per come appaiono». ©RIPRODUZIONERISERVATA


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Copia di ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13

Martedì 21 alle 22.30 nel Chiostro di San Francesco, “Don Pasta / Artusi Remix”. Cooking music show, musiche di Daniele di Bonaventura

Mercoledì 22 alle 21.30 in Piazza Duomo “Wasterbusters . Acqua, cibo e altri sprechi” con Andrea Segrè e Massimo Cirri. Immagini di Altan

Giovedì 23 alle 22 al Chiostro di San Francesco “Mashroù Leila. Progetto per la notte” con il gruppo che domina la scena musicale del Medio Oriente

Sabato 25 alle 22 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine Alessandra Ferri e Herman Cornejo danzano insieme in “Evolution”

Dalla Bielorussia “Trash Cuisine” per restare liberi ◗ CIVIDALE

Domani a Udine Carolyn Carlson, icona della danza Domani alle 11 in prima assoluta l’omaggio a Giuliano Scabia per i suoi 80 anni: Viaggio nel Teatro Vagante è uno spettacolo itinerante, a cura di Valter Colle, con gli attori dell'Accademia Nico Pepe. Torna a Mittelfest con un testo in prima assoluta (ore 18) Quirino Principe, voce recitante di Acque e selve di Boemia. Sempre alle 18 in piazza Diacono, Mittel_Figura: in scena Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel. Alle 20 al Ristori lo spettacolo in cui Marco Martinelli si chiede se possiamo non sentirci responsabili delle tragedie

che avvengono tra le onde del Mediterraneo in Rumore di acque con Alessandro Renda. A seguire la produzione in lingua friulana Colonie, letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano da parte dell’esercito tedesco l’1 maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti. Alle 22 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita Carolyn Carlson, icona della danza mondiale, coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense.

Se la lettura dell'articolo qui accanto, vi ha fatto pensare che il Mittelfest giochi la sue più importanti carte teatrali nel "gran finale" della prossima settimana, dovrete ricredervi. Anche la serata di oggi, quella d'apertura, mette potenti cartucce in palcoscenico perché riporta in Italia, dopo il passaggio di due anni fa, un gruppo ad altissimo potenziale teatrale ed emotivo. Si chiamano Belarus Free Theatre e, come spiega il nome, il loro Paese di provenienza è la Bielorussia, unico Stato europeo dove è ancora applicata la pena di morte. "L'ultima dittatura del continente" viene spesso definito questo Paese in cui il regime personale del presidente Lukashenko, al potere dal 1994, opera in totale disprezzo dei diritti umani e di quelli internazionali. Se è vero - come riportano notizie recenti che un colpo di pistola alla nuca, ben prima del pronunciamento dei tribunali, è il sistema più sbrigativo per applicare la giustizia. E i cadaveri non vengono riconsegnati alle famiglie. Come possa sopravvivere il teatro (e in genere tutte le forme di libera espressione) in una nazione così organizzata, è una domanda che molti si pongono. I membri del Belarus Free Theatre ne sono la dimostrazione. Compagnia "underground", il gruppo fondato da Natalia Kaliada e Nicolai Khalezin nel 2005, è "sotterraneo" non perché si occupi di sperimentazione o trasgressioni artistiche, ma perché la loro esistenza è quotidianamente messa a rischio.

“Trash Cuisine” è uno spettacolo contro la pena di morte

Minacce, arresti, torture sono frequenti, e i loro allestimenti sono organizzati in case, spesso in mezzo ai boschi, attraverso il passaparola degli attivisti che si oppongono al regime. Già arrestati e torturati per questi "reati", al tempo stesso artistici e politici, Kaliada e Khalezin, hanno dovuto lasciare Minsk, la capitale, e si trovano oggi esuli a Londra. Ma il loro lavoro teatrale prosegue, attraverso la rete internet, attraverso laboratori e regie organizzate grazie a Skype, attraverso il sostegno della comunità interna-

Inaugurazione a suon di musica con una cascata di cori Oltre sessanta spettacoli in programma in nove giorni: oggi si aprirà con il Graz Vocalensemble ◗ CIVIDALE

Apre nel segno dell’acqua la 24.ma edizione di Mittelfest, che tra oggi e domani riunisce a Cividale artisti da tutta Europa, con oltre sessanta spettacoli in nove giorni. Dalle 17 l’evento itinerante “Le acque di Cividale” riverserà una cascata di cori nel centro storico, unendo voci e suoni in bottiglia. Alla stessa ora al Teatro Ristori l’inaugurazione: il Graz Vocalensemble accoglierà sul palco l’assessore regionale Gianni Torrenti, il sindaco di Cividale Stefano Ballo-

Oltre sessanta spettacoli a Cividale suddivisi in nove giornate

ch, il presidente di Mittelfest Federico Rossi, il direttore Franco Calabretto, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, la presidente della Banca di Cividale Michela Del Piero, il presidente Crup Lionello D’Agostini. Alle 18.30 alla chiesa di San Francesco tutti i cori si riuniscono per un concerto-installazione sonora. L'acqua ispira anche l’evento speciale “Aghe.Voda.Ujë” (piazza Duomo alle 22) da un’idea di Valter Sivilotti, che unisce cantautori, interpreti e poeti da Italia, Croazia, Bosnia e Erze-

govina, Serbia, Slovenia, Montenegro, Macedonia, Albania. Tra gli altri, la voce di Tosca e di Edoardo De Angelis, testi poetici e in prosa dello scrittore Paolo Maurensig e dal poeta di lingua slovena Miroslav Košuta. Protagonisti il Coro del Fvg, diretto da Cristiano Dell’Oste, la Mitteleuropa Orchestra e la voce di Monica Mosolo. Alle 20 al Teatro Ristori la prima nazionale di “Trash cuisine”, lavoro andato in scena al Fringe di Edimburgo e a Londra, che punta il dito contro la pena di morte.

zionale. Tanto che personalità come Mike Jagger, Steven Spielberg, Tom Stoppard, o gli scomparsi Harold Pinter e Vaclav Havel si sono spesi più volte per loro. "Trash Cuisine" è lo spettacolo che questa sera va in scena, in prima nazionale a Cividale (ore 20, Teatro Ristori). La pena di morte è il tema su cui il gruppo bielorusso ha costruito visioni potenti, che attraverso la realtà culinaria assai più truculenta di quella degli chef televisivi e stellati mette davanti agli occhi del pubblico problemi che le nazioni più avanzate sono portate a ignorare. A Londra e al Festival di Edimburgo, dove "Trash Cuisine" è stato già presentato, la risposta del pubblico è stata unanime, corale, e la critica ha volentieri ammesso che al di là della adesione umanitaria, è l'esplosiva immaginazione del Belarus Free Theatre che fa dei loro lavori autentiche bombe contro la dittatura. «Lo spettacolo - ha scritto Micheal Billington sul Guardian - è la dimostrazione della capacità di rivestire lo sdegno della protesta, con un forte immaginario artistico». Le scene con cui "Trash Cuisine" racconta una condizione ancora attuale in 58 Stati del mondo non sono certo per palati fini e stellati ("trash" è già nel titolo). Ma il segno che lasciano è di quelli difficili da rimuovere. (canz)


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Scorre Aghe.Voda.Ujë flusso poetico musicale Valter Sivilotti e il suo progetto balcanico. Stasera alle 22 di Lucia Aviani Ci fosse un fiume che dal Friuli, da Cividale poniamo, si spingesse fino al sud dell'Albania, corrente lunga un migliaio di chilometri, la sua acqua sarebbe prima aghe, poco dopo - e per la maggior parte del percorso - voda, infine ujë. Scorrerebbe tra popoli vicini e distanti al tempo stesso, lambirebbe campanili e minareti, bagnerebbe terre affacciate sullo stesso mare e ravvivate da arti diverse, peculiari, uniche eppure - tutte - sorelle. Perché, appunto, arti. Cambierà la lingua, in letteratura e nel canto, cambieranno i ritmi, nella musica, ma la matrice, e le finalità, sono universali: raccontare, testimoniare. Ammonire, se serve. Come nel caso specifico, perché il sottofondo di Aghe. Voda.Ujë, il pezzo forte della giornata inaugurale di Mittelfest 2015 (appuntamento questa sera alle 22, in piazza Duomo), è monito, imperioso, alla tutela di una risorsa vitale non illimitata: l'acqua, signora di un «racconto vario» strutturato - volutamente, per richiamo al tema - come un «flusso continuo» di letture, canzoni e melodie e improntato a una dovuta serietà di messaggio, ovvio, ma pure a una visione di speranza. Ci ha lavorato per mesi, il compositore Valter Sivilotti, padre di un «progetto balcanico senza precedenti», sia per concezione che per dimensione: si aggira sulla ventina il totale dei talenti coinvolti - fra poeti, cantautori, musicisti e interpreti -, e di “crema” dei singoli generi si può parlare. «Siamo ai massimi livelli», sin-

oggi in scena

La prima nazionale di “Trash cuisine” La giornata inaugurale riserva anche un’attesa presenza internazionale: alle 20 il Teatro Ristori ospita la prima nazionale di “Trash cuisine”, il nuovo spettacolo del “Belarus Free Theatre”, gruppo underground della Bielorussia. In questo lavoro, andato in scena al Fringe di Edimburgo e a Londra, puntano il dito contro la pena di morte. Domani, domenica, alle 11 in prima assoluta l’omaggio a Giuliano Scabia per i suoi 80 anni: “Viaggio nel Teatro Vagante” è uno spettacolo itinerante che, partendo da Piazza Diacono, sosta in diversi angoli di Cividale, dove i giovani attori dell'Accademia Nico Pepe festeggiano, con lui, il compleanno di questo straordinario poeta della scena, inventore di un teatro in cammino. Tosca sarà una delle “voci” in scena questa sera dalle 22 in piazza Duomo

tetizza Sivilotti. «L'idea - racconta - la coltivavo da due anni almeno. Puntavo a un'operazione che attraversasse i Balcani: nel momento in cui si è aperta la porta di Mittelfest è arrivata la scelta del filo conduttore, che doveva naturalmente avere attinenza con il leitmotiv del festival. Ho iniziato a strutturare la proposta tra gennaio e febbraio: raggio strettissimo, dunque, per un lavoro che prevedeva la realizzazione di contributi ad hoc...». A fare il miracolo sono stati l'entusiasmo degli interpellati «e, diciamolo pure, una buona dose di fatalità». Per raccontare l'acqua e ammoni-

re sul suo domani, con declinazioni in bilico fra l'assoluto e il personale, il locale e il globale, l'esplicito e il criptico si sono messi all'opera artisti e intellettuali di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia, Albania. A firmare le canzoni sono Edoardo De Angelis, Luigi Maieron, Loris Vescovo, Arsen Dedic, Damir Imamovic, Vlado Kreslin, Gjergj Leka, Vladimir Martinovski, Maya Sar; testi e versi, invece, sono stati prodotti da Enisa Bukvic (la più grande poetessa bosniaca contemporanea), Dorta Jagic, Zhuliana Jorganxhi, Dragan Jovanovic Danilov (il poeta ser-

bo più tradotto dei giorni nostri), Miroslav Košuta, Dragana Tripkovic e Paolo Maurensig. Le voci Tosca, la macedone Elena Hristova, l'albanese Dorina Leka, Maieron e Vescovo, Tatjana Mihelj e la Sar. Il coordinamento artistico è a cura di Monica Mosolo, anche voce recitante; sul palco il Coro del Friuli Venezia Giulia e la Fvg Mitteleuropa Orchestra. La cerimonia di apertura del festival sarà accolta dal teatro Ristori, alle 17; in contemporanea le vie cittadine faranno da scenario al concerto itinerante per cori e bottiglie Le acque di Cividale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’APPUNTAMENTO

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FRIULI Sabato 18 luglio 2015

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CIVIDALE DEL FRIULI. Oggi al Teatro Ristori con inizio alle 17 è attesa la cerimonia di apertura della ventiquattresima edizione di Mittelfest.

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IN AGENDA

AQUILEIA. Oggi in Basilica per i Concerti in Basilica 2015 musica fiamminga del XIII e del XIV secolo con l'ensemble l'Odhecaton diretto da Paolo Da Col.

UDINE. In via Petracco oggi dalle 9.30 convegno «Autonomia speciale: attualità e prospettive», promosso dall'Università e dall'Asa con il sottosegretario Gianclaudio Bressa.

ghiali, adesso si spara L’APPUNTAMENTO

CIVIDALE DEL FRIULI. Oggi al Teatro Ristori con inizio alle 17 è attesa la cerimonia di apertura della ventiquattresima edizione di Mittelfest.


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Buon compleanno, Giuliano! Marco Belpoliti, Giuliano Scabia

Oggi, 18 luglio, Giuliano Scabia compie ottant’anni. Una buona parte di questi suoi anni li ha passati a sperimentare e a immaginare con la poesia, con il teatro, con l’azione partecipata, con la narrazione, con il disegno, con la costruzione di fantastici oggetti di cartapesta, in un viaggio incantato nel mistero, giocato non a fare teatro ma a farsi teatro, ad agitare i sogni. Doppiozero dal 6 maggio ha dedicato alla sua figura di padre del Nuovo teatro, alla sua arte di incantatore e suscitatore, uno speciale che si conclude oggi con un’intervista realizzata da Marco Belpoliti quando Scabia è andato in pensione dall’insegnamento universitario a Bologna (2005) e con tre scritti inediti di Scabia: l’introduzione alla giornata di studio a cura di Silvana Tamiozzo Goldmann e Paolo Puppa Camminando per le foreste con Nane Oca (Venezia, Ca’ Foscari, 19 maggio 2015); l’elenco completo delle opere del ciclo Teatro Vagante; una lettera in cui rivela la struttura segreta del suo Canzoniere. Le puntate precedenti dello speciale comprendono l’intervista Alla ricerca della lingua del tempo , la pubblicazione in quattro puntate del poema Albero stella di poeti rari – Quattro voli col poeta Blake (lo potete scaricare in pdf qui ), l’articolo di Oliviero Ponte di Pino sul suo teatro , l’intervista di Attilio Scarpellini sulla delicata questione della violenza politica , incrociata in vari momenti dal ricercare di questo poeta teatrante, lo sguardo allo Scabia “veneto” di Fernando Marchiori, il racconto di Francesca Gasparini sul laboratorio di Scabia all’Università di Bologna , il suo originale, erratico, esperienziale, teatrale insegnamento dal 1972 al 2005, i video del Gorilla Quadrumàno , una raccolta di altri video di spettacoli, laboratori partecipati e narrazioni.


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Gorilla Quadrumàno, 1974

L’editore Einaudi per festeggiare il compleanno di Scabia anticipa un brano di L’azione perfetta, il suo nuovo romanzo che sarà pubblicato agli inizi del prossimo anno (leggi qui ). Due festival incontrano Giuliano Scabia: il 19 alle 11 il Mittelfest di Cividale del Friuli presenta Viaggio nel teatro vagante. Sei canti dell’infinito andare, il 20 alle 17.30 nella Fortezza medicea di Volterra il festival Volterrateatro organizza Buon compleanno Giuliano! ­ simposio/spettacolo .

Giuliano Scabia. ph. Maurizio Conca

Nel laboratorio di Bologna Un piccolo slargo a fianco del Palazzo Sanguinetti in Strada Maggiore, all’altezza del numero 34. Qui, a Bologna, in un giorno del 1972 arrivò con il suo furgone addobbato Giuliano Scabia. Veniva dall’Abruzzo, da Massa d’Albe, alle pendici del Monte Velino, dove andava combattendo vestito da drago coi ragazzi delle scuole. Ad attenderlo nella piazzetta ci sono Luigi Squarzina, Benedetto Marzullo e Renzo Tian, i fondatori del DAMS. Scabia estrae dal suo veicolo gli oggetti del suo Teatro Vagante, il mostro di cartapesta, i burattini e gli altri oggetti delle sue azioni di strada e compie un breve intervento davanti a un gruppo di studenti. Marzullo è spiccio: “Puoi fare qui le stesse cose. Dobbiamo sdoppiare una cattedra ma il posto c’è”. Comincia così l’avventura d’insegnamento di quello che è stato uno dei maestri segreti del nuovo teatro italiano, uno degli scrittori e poeti più originali del dopoguerra, narratore in prosa di romanzi originali e inconsueti. Dopo trentatre anni, e al compimento del suo settantesimo anno, Scabia ha lasciato il DAMS. Per festeggiare il suo congedo, il Laboratorio del CIMES di Bologna gli ha dedicato due giorni, in cui vengono proiettati i video degli spettacoli realizzati insieme agli studenti durante i corsi, mentre stanno uscendo, sotto forma di fascicoli fotocopiati, una quarantina di quaderni, in cui sono raccolti gli appunti del suo insegnamento, le note, gli interventi degli studenti e i testi. Un materiale fondamentale per ricostruire la storia della cultura italiana degli ultimi quarant’anni, oltre che del teatro nelle sue varie forme e accezioni. Si comincia con quello che è stato un corso mitico, Il Gorilla Quadrumàno, del 1974 e 1975, uno degli


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incunaboli del movimento del Settantasette, oltre che lo spettacolo dove hanno debuttato alcuni degli artisti della nuova generazione, direttori di festival e critici come Massimo Marino, comici come Bustric. Sono venuto a Bologna, di nuovo al centro delle cronache politiche, per visitare insieme a Scabia i piccoli teatri, le aule, i laboratori e gli spazi dove ha insegnato nel corso di tutti questi anni. Scabia, come ha scritto Eugenio Barba nella prefazione di un libro che Ubu Libri, la casa editrice di Franco Quadri, gli dedica in questi giorni, Il Teatro Vagante di Giuliano Scabia, è un anti-Ulisse, uno che ha usato la sua intelligenza e il suo talento non per entrare nella città, bensì per uscirne fuori, per andarsene all’aperto. Scabia è uno degli eccentrici e degli inclassificabili della cultura italiana. Uno dei suoi primi lavori, La fabbrica illuminata, è un testo per Luigi Nono andato in scena nel 1964 alla Biennale di Venezia, mentre nel 1967 esce da Einaudi, nella collana sperimentale diretta da Sanguineti, Manganelli e Davico Bonino, All’improvviso & Zip, due testi sperimentali, il primo di undici libri pubblicati tutti dall’editore di Torino: romanzi, teatro, poesia, pagine piene di disegni, acquerelli, scritture calligrafiche. “Il primo anno”, mi racconta, “il corso era dedicato al Teatrogiornale. Con materiali poveri, carta, cartone, legno, fili, mettevamo in scena le notizie del giorno. L’idea era di andare nelle piazze e di inscenare, con gli strumenti del teatro, gli avvenimenti italiani e stranieri di quel momento: burattini, dialoghi, canti, maschere, azioni di mimo, sagome. Partivamo da canovacci su Andreotti e l’IVA o il presidente Nixon. Ci si preparava a esibirci davanti alla gente. In due occasioni siamo usciti fuori dal Teatro delle Moline e siamo andati al Mercato della Montagnola. C’era anche Roberto Faenza che ci riprendeva”.

Giuliano Scabia, Schizzi

Il rapporto con la città di Bologna non è stato uno dei più facili. Nel 1969, prima di arrivare al DAMS, Scabia aveva preparato un testo per le scene, ma la Comunità Teatrale dell’Emilia-Romagna, che lo aveva commissionato, lo eliminò dal cartellone per motivi politici. Scabia, nel suo furore di teatrante, è una persona mite, abituata a superare le difficoltà con lo slancio dei poeti: l’immaginazione. Nel 1975 uno studente dell’Appennino Reggiano portò a lezione un canovaccio, il Gorilla Quadrumàno, uno di quei testi che si recitavano un tempo nelle stalle, la sera. Scabia lo adottò subito e dopo una prova a Morro Reatino, un laboratorio con gli studenti, lo scimmione meraviglioso cominciò il suo viaggio per le strade dell’Appenino, fermandosi nelle piazze dei paesi, nelle scuole, nei vicoli. Per il gruppo dei ragazzi fu la scoperta di un’altra Italia montanara e contadina, abbandonata dai suoi abitanti a metà degli anni


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Sessanta, un mondo marginale che un tempo era stata uno dei fulcri della civiltà italiana. Mentre andavano di casa in casa Scabia e i suoi accoliti raccoglievano storie. Lo scrittore Gianni Celati, che condivise con Scabia alcune tappe di quel percorso, ha scritto che quello spettacolo degli studenti, un poco dilettantesco e volonteroso, è stata “un’accensione fantastica che produce l’entusiasmo degli incontri e dei racconti”. Mentre camminiamo per strada, rievochiamo la Bologna degli anni Settanta, quella degli untorelli, delle manifestazioni colorate, della banda musicale che apriva i cortei degli studenti, di Piazza Maggiore. L’allegria e il carnevale di quei momenti è senza dubbio il frutto del lavoro nei piccoli teatri di Bologna di Scabia, delle lezioni di Celati e di Piero Camporesi. Da lì viene Radio Alice, l’occupazione delle aule, un Carnevale che si trasformò in Quaresima dopo i colpi che uccisero uno studente. La guerriglia, la città occupata dai mezzi blindati, i ragazzi contro il partito comunista, la spaccatura tra le generazioni. Arriviamo in Piazza Santo Stefano, vicino alla successiva sede del DAMS, in via Guerrazzi. Nel portico lungo la chiesa Pasolini ha ambientato la scena finale del suo Edipo Re. Qui Scabia, in un moto di pacificazione, dopo l’occupazione, insieme a Antonio Umili, uno dei maghi attuali dei fuochi d’artificio, inscenò il lancio delle mongolfiere. Il corso del 1977 consisteva nella costruzione delle mongolfiere di carta, arte che Scabia aveva appreso in un paese sull’Orinoco, in Venezuela, l’anno precedente. Mi racconta: “Uscii dall’università, dal laboratorio, suonando la grancassa e tirandomi dietro un centinaio di studenti. In piazza Santo Stefano, davanti all’antica chiesa, per terra accendemmo un fuoco e con questo attizzammo il fornellino imbevuto di alcool sospeso nella parte bassa della volante. Quando sentii che era piena d’aria calda, la lasciai andare. Volò in alto e tutti gli occhi della città, la Città capovolta di quei giorni, si voltarono verso l’alto. Volò oltre i tetti e tutti presero a inseguirla; saliva e scendeva accarezzando l’aria, entrò in una grande finestra in una delle banche di Piazza Minghetti e tornò fuori, scese lentamente e la raccogliemmo. Fu a questo punto che entrai in un bar e chiesi: Avete una cassetta da frutta?, è per il lancio della mongolfiera, per il fuoco. Come reagiranno, mi chiesi, a una richiesta così strana dopo due mesi di sconvolgimenti? Il proprietario ci diede la cassetta. Capii che qualcosa era cambiato, che stava cambiando. Poi abbiamo costruito trenta mongolfiere, a forma di pesce, di pera, di chiesa, di gelato, di cassaforte, di fuoco. Ogni lancio era un corteo musicale e una piccola festa, in giro per la città”. Il lavoro del laboratorio Macchine Volanti contagiò negli anni seguenti molte feste patronali in giro per l’Italia: gli studenti portavano la novità nei loro paesi e nelle città. Ne parla anche Enrico Palandri in quello che è il più bel romanzo del Settantasette, Boccalone, pubblicato da Elvio Fachinelli nelle sue edizioni L’Erba Voglio. Palandri, come Tondelli, è stato uno degli allievi di Scabia; entrambi lo ringraziano nei loro libri.


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Giuliano Scabia, Schizzi

Saliamo lungo via Guerrazzi, una breve fermata alla vecchia sede del DAMS, poi via verso l’ex Carcere di San Giovanni in Monte, oggi una delle sedi più belle dell’Università, un convento rimesso a nuovo in cima a una salita. Scabia è un grande camminatore. Non si ferma mai. La sua strada è cominciata a Torino, nel 1970, vicino a Mirafiori, con il teatro di animazione, poi è proseguita nei teatrini dell’infanzia del centro Italia; si è inerpicato anche per sentieri e valli, tra boschi e radure. Un viaggio che ha caratteristiche mitiche, che connette due grandi assi della cultura italiana: la lingua e il paesaggio. Mentre il nostro Paese scivolava sempre più negli anni di piombo, Giuliano Scabia teneva viva la dimensione di un teatro politico e insieme poetico. Teatro dionisiaco, come dice lui, rievocando gli studenti che danzano e ballano nel cerchio del suo insegnamento bolognese. Scabia è andato in giro a leggere i suoi testi e i suoi racconti, pubblicati da Einaudi, Feltrinelli, Bulzoni, Ubu, per fienili, chiostri, seduto sull’erba o in cima a un albero, e qualche volta persino in teatro. Non conosce solo le vie di Bologna, di cui mi indica i negozietti di pasta fresca e le librerie, gli anfratti e le scorciatoie, ma anche tutti i piccoli paesi dell’Italia, i festival locali, i


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gruppi teatrali, le sagre e le feste. Il suo Teatro Vagante, alla pari dell’insegnamento bolognese, come ha detto Celati, ha avuto il merito di tenere viva “l’animazione del mondo”. Ha pensato il teatro non come una semplice attività scenica, ma come a una visione che lega gli uomini agli dèi, il cielo alla terra. I suoi testi, pubblicati da editori importanti come da stamperie casalinghe, sono già una finzione mitica che apre, attraverso le meraviglie seriocomiche dell’inverosimiglianza, una vertigine di indeterminatezza, aggiunge Celati. Giuliano Scabia ha il merito di toglierci l’idea di capire il mondo per via documentaria: “È la comprensione affettiva che allora ci si aspetta si faccia avanti, l’unica possibile per intendere i messaggi degli dèi, cioè il nostro destino”. Nel 1977 il poeta è stato a Trieste, invitato da Franco Basaglia, e ha costruito con i matti Marco Cavallo un grande animale che è uscito dalla cinta muraria dell’Ospedale psichiatrico e ha attraversato le vie della città, diventando un happening, un personaggio e anche un libro edito da Einaudi. Questa azione è proseguita nel decennio successivo ed è culminata con il Drago di Montelupo, costruito dai detenuti e dagli operatori del Manicomio criminale di Montelupo Fiorentino nel 2003. Scendiamo verso la stazione ferroviaria, attraversando la città dei portici e le piccole viuzze. Andiamo in via Azzo Gardino, l’ex macello dove ci sono i nuovi laboratori del DAMS, dopo essere passati per via Barberia, altro luogo del suo insegnamento. Qui c’è la nuova sede, con teatri, sale, e la Cineteca con il Fondo Pasolini. Tre giovanissimi ragazzi stanno lavorando al computer per montare i vecchi video di Scabia e dei suoi allievi. Vediamo scorrere le immagini delle altre mille avventure, nel corso degli anni Ottanta e Novanta: Nutrire Dio, Bestie in corpo, Sentiero interno di bosco e bestie, sono titoli di altrettanti corsi. Ci sarebbero di raccontare altre meravigliose storie, ma subito scappiamo via. Scabia allegro, con i capelli bianchi, che nei vecchi video sono una chioma, una parrucca di teatro, un’aureola, un segno d’eccezione, mi parla quasi sussurrando. Me lo immagino quando, di recente, è andato a Torino, all’Einaudi, per mostrare tutto il suo lavoro teatrale. Ha portato con sé una valigia di libri; li ha aperti e sparsi sul pavimento. Mi figuro la sorpresa e l’imbarazzo dei suoi interlocutori: come fare con tanti fogli, pagine, operine, libretti? È un lavoro unico, in Italia e nel mondo. Scabia è un folletto, un coboldo, è inafferrabile, come dice Barba. La sua arte, rifletto mentre mi accompagna verso i binari, è quella della metamorfosi: cambia continuamente, eppure è sempre lo stesso, è perfettamente riconoscibile nel corso dei decenni. Il suo teatro possiede una qualità rara, il genius loci, che è poi quella che fa unico il nostro paese. Il suo teatro è denso, ma anche leggero come l’aria. Per questo va dove vuole. Marco Belpoliti Questa conversazione è apparsa in forma più breve su “La Stampa” nel 2005


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Il Diavolo e il suo Angelo, ph. Sebastiana Papa

Prolusione al convegno Camminando per le foreste con Nane Oca (a cura di Silvana Tamiozzo Goldmann e Paolo Puppa, Venezia, Dipartimento di Studi Umanistici e Dipartimento di Filosofia e Beni culturali di Ca’ Foscari, 19 maggio 2015) È con emozione e gratitudine che, anche a nome di tutti i personaggi della saga di Nane Oca, qui apro il cammino. Gratitudine per gli studenti, i relatori straordinari, i lettori e tutti i presenti. E per Silvana e Paolo, studiosi clarissimi della letteratura e del teatro che hanno avuto il coraggio di invitarmi e invitarvi al gioco delle foreste. Nane Oca. Titolo del primo libro. Ero incerto. Nane Oca o Giovanni Oca? Quando ne parlai allora, 1990 all’incirca, a Roberto Cerati, mio referente alla casa Einaudi, il grande Roberto costruttor di libri di cui vi mostro la foto insieme a Giulio: e che un giorno, qualche anno fa, mi regalò la sua regola di vita, stampata in 15 esemplari da Pulcino Elefante, eccola, che dice: esserci, se possibile, sempre, apparire mai, Cerati ha detto: Nane Oca. E io ho obbedito. C’è dietro, come si può capire, l’argomento della famosa lingua italiana, a partire dal volgare eloquio dell’infinito maestro Banighieri alle jure dei meneghelli e alle stralingue dei pluri pavanti sapienti. Nane Oca è scritto in italiano, la lingua italiana che amo e cerco di nutrire ascoltando il Pavano Antico e, per quanto possibile, i suoni e i segni di tutte le lingue del mondo – alla maniera del professor Pandòlo. Ciò detto, voglio lanciare un argomento per questo simposio, dando voce e presenza al Beato Commento. CHE DICE Può sembrare un gioco da bambini quello a cui l’autore ci ha invitati – di andare camminando per le foreste, la Pavante e le sorelle. L’invito, come immaginato in precedenti colloqui avvenuti a bocca per campi e calli e fantasmicamente via rete, ha scopo sia esplorativo sia meravigliante – essendo che l’aggirarsi dentro un romanzo – e in particolare un romanzo di foreste – può produrre effetti narcotici, a volte pericolosamente a filologici – di puro godimento della lettura – e basta. E basta? Ma non è la lettura lo specchio della scrittura – la Sacra Scrittura? E dunque perché noi Commento siamo beati? Perché ci beiamo del leggere e ascoltare le tremanti parole. Siamo qui curiosi d’ascoltare. Sappiamo che l’autore, lui e il suo rovescio, Lianogiù Biascà – hanno un rovello racchiuso in una domanda: sta in piedi, come unico romanzo, quello che adesso è diviso in tre? È poesia che resiste al tempo – o l’ha già adocchiata il gatto di quasi ogni scrittura divoratore?


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Giuliano Scabia, Nane Oca, ph. Maurizio Conca

Com’è bella la luce del giorno, com’è misterioso il buio della notte! Confortati, come gli antichi silvani dal fiato delle capre, e come moderni Beati Commenti dal respiro dei lettori presenti e dalla fede nel momón – certi di ottenere l’immortalità tramite elisir, eccoci nei pressi dell’intreccio. O intreccio! Quanti si sono persi negli intrecci dei romanzi e della vita, vuoi Angeliche, vuoi Argonauti, vuoi Orlandi e Rinaldi, vuoi cavalieri della Tavola Rotonda, vuoi Napoleoni, vuoi Pinocchi – e quanto ha


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rischiato di smarrirsi, e perire, l’autore, sempre in ballo coi quasi duemila personaggi (troppi?), e sempre in lotta col tempo, che non si sa mai chi sia dentro il suo intreccio – e con lo spazio, dove a un certo punto non si capisce più se siamo nel Mondo Questo, nel Mondo Quello, nel Magico Mondo o chissà dove. Speriamo che i convitati ci diano qualche lume per meglio capire dov’è la realtà, là fuori, là dove siete voi, così spesso ingannati dagli echi e specchi e selfie del sempre più di sé immatonito Narciso filmetico teletico e internetico, mai stanco di contemplarsi. Noi Beato Commento, comunque, restiamo vigilanti onde esser pronti a dare quel calcetto negli stinchi che qualche volta può salvare gli andati in oca dal precipitare negli abissi. Ah, come sono beato oggi! Giuliano Scabia

Giuliano Scabia, ph. Massimo Agus


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Giuliano Scabia, ph. Massimo Agus

Ciclo del Teatro Vagante (Sono elencati quasi tutti i testi, le tracce, gli schemi vuoti coi quali ho esplorato le vie della scrittura teatrale. Ho inserito anche testi e frammenti ancora in corso di elaborazione. L’asterisco indica i testi già pubblicati, in Italia o in altri paesi.) 1) Diario italiano, per la musica di Luigi Nono, 1963/64* 2) La fabbrica illuminata, per la musica di Luigi Nono, 1964*

Ciclo del Teatro Vagante: 3) All’improvviso, 1965* 4) Zip Lap Lip Vap Mam Crep Scap Plip Trip Scrap & la Grande Mam alle prese con la società contemporanea, 1965* 5) I burattini di Brecht, traccia per un dramma, 1968 6) Interventi per la visita alla prova de L’Isola Purpurea di Michail Bulgakov,1968* 7) Fuochi sulle colline e drago che uscirà dal mare (schema vuoto),1968* 8) Il Grande Pupazzo (il Totem), (schema vuoto),1968* 9) Traccia del superpupazzo (il demiurgo) (schema vuoto, elaborazione collettiva), 1969 10) Scontri generali, 1969* 11) Un nome così grande, 1969/70* 12) 600.000, 1969/70* 13) Il teatrino di corso Taranto (schema vuoto), 1969/70* 14) Azioni di decentramento. Ricerca di un teatro organico (un diario), 1969/70* 15) Fuga inseguimento e grande giardino, 1969, radiodramma 16) Barca dell’orsa remigante, un frammento per sognare, 1971 17) Quadrato (da dove vengono i burattini?), frammento, 1971 18) Inizio del suono e del fuoco, 1971, radiodramma 19) Quattordici azioni per quattordici giorni, (in riva al Po insieme ai ragazzi sento la bellezza di andare vagando su un carro con burattini e racconti, e comincio a capire cosa vuol dire ascoltare), 1971* 20) Commedia armoniosa del cielo e dell’inferno, 1971* 21) Albero dei violini accesi, 1971 22) I giganti del Po, 1972* 23) Viaggio da isola felice a continente pieno, (schema vuoto), 1972 24) Morte della geometria, (poema per due voci), 1972* 25) Forse un drago nascerà (schema vuoto), 1972* 26) Teatro in tempo pieno, (schema vuoto), 1972* 27) Fiaba del Teatro Vagante, 1972 28) Laboratorio aperto a Roma, 1973 29) Fantastica visione, 1973* 30) Marco Cavallo (schema vuoto), 1973* 31) Genesi/la creazione (schema vuoto per l’Odin Teatret), 1974* 32) Il Gorilla Quadrumàno, azioni di drammaturgia e scritture collettive, 1974/75* 33) Commedia della barca e del fiume (schema vuoto per il Gorilla Quadrumàno), 1975* 34) Grande comedie du Gorilla Quadrumàno dans le bassin de Longwy et a Nancy (schema vuoto), 1975* 35) Il Teatro Vagante alla ricerca della Vera Storia del territorio di Mira e dei suoi abitanti,(schema vuoto per Mira), 1975* 36) La principessa del castagno, frammento, 1975 37) Tragedia del Monte Ricco, visione frammento, 1975 38) Il racconto del teatro, dieci tempi del Teatro Vagante per la radio, 1977: (I°, Forse un drago nascerà, II°, Il cavallo azzurro, III°, Se ho un leone che mi mangia il cuor; IV°, Viaggio con l’uomo selvatico; V°, Vera storia; VI°, Publico ascolta quel che ti descrivo; VII°, La stalla di Fornolo e la poesia; VIII°, Il paese di Cuccagna; IX°, Teatro notturno; X°, Fantastica Visione) 39) Comedie des italiens, con Gianni Celati, 1978 40) Il Diavolo e il suo Angelo, 1979* 41) La Giostra di san Giovanni, (laboratorio di macchineria su schema vuoto), 1978/1980* 42) Lettera a Dorothea sopra il Diavolo e il suo Angelo, 1980* 43) Stanza, traccia per un viaggio, 1980 44) Ma io insistetti per stare volando ancora un poco (seconda lettera a Dorothea sopra il Diavolo e il suo Angelo), 1983* 45) Lettere a un lupo, 1982/83* 46) Cinghiali al limite del bosco, 1984* 47) Visioni di Gesù con Afrodite, 1984* 48) Teatro notturno, 1985*


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49) Tragedia di Roncisvalle con bestie seguita dalla farsa di Orlando e del suo scudiero Gaìna alla ricerca della porta dl Paradiso, 1980-87* 50) Commedia del poeta d’oro, con bestie, 1985* 51) Gli spaventapasseri sposi, 1985* 52) Scoglio gabbiano e navicella, 1985* 53) Apparizione di un teatro vagante sopra le selve, 1987* 54) Trekking di letture con bosco e animali, teatro camminante attraverso la selva della valle Benedetta, 1988 55) Sei tu il corpo amoroso che sveglia il teatro degli dei (terza lettera a Dorothea sopra il Diavolo e il suo Angelo),1991* 56) Dioniso germogliatore, poema per danzatori,1995* 57) Gloria del teatro immaginario, 1996* 58) Veronica e Clelia sono ricomparse (schema vuoto), 1999* 59) Camminata notturna da Santarcangelo al mare (racconto del teatro), 1999* 60) L’insurrezione dei semi, 2000* 61) Barca di bestie con arcangelo e delfino, un frammento, 2000 62) Contrasto dei millenni e dell’umanità, 1999/2000* 63) L’insurrezione dei semi, 2000* 64) Barca di bestie con arcangelo e delfino, 2000? 65) Operina del cervo e dell’aurora, 2000* 66) Operina del tempo perturbato, 2001* 67) Operina dell’amore e della luna, 2003* 68) Gallocavallo, 2004 69) Il Drago di Montelupo, (schema vuoto e racconto)* 70) Opera del Sole sfolgorante, 2004* 71) Messaggeri e messaggini (con Carlo De Pirro, testo per musica), 2004* 72) Commedia di aironi, 2004/2005 73) Opera delle anime, 2005/2006° 74) Ipotesi del Teatro Vagante su una tragedia della madre, un frammento, 2006 75) Barca stellare e trans comedy, un frammento, 2006 76) Farsa di Ettore e Achille al bar di piazza Omonia in Athene, un frammento, 2006 77) Canto del vento magistrale, 2006* 78) Commedia del tutto possibile verso galassie, 2006 79) Tragedia dell’impero umano, farsaccia per due bestie, 2007 80) Canto del guardare lontano, 2007* 81) Visione del teatro futuro, scena unica, 2007 82) Canto dell’anno che verrà, 2008* 83) La luce di dentro. Viva Franco Basaglia, da un testo di Gianni Fenzi, con inserti di Marco Cavallo, Saba, Merini, Breton, Artaud, Scabia, Dell’Acqua, 2009* 84) Canto del mormorio, 2009* 85) Nane Oca rivelato visita il Teatro Olimpico, per lo stupore va in oca, narra visioni e tramite magico santino prova a ridare la vista a Edipo re che lo aspetta insieme ad Antigone, dopo di che lo fanno assistere alla prova della Commedia di orchi da sangue, 2010* 86) La prima pietra, scena unica, 2010 87) Commedia del risveglio (Commedia di impiccati), 2011 88) Commedia di matti assassini, 1997/2012 89) Dialogo fra un salvatore del mondo e un attore di strada, 2012 90) Veglia di cavalieri, 2012 91) Grande viaggio fra innumerevoli porte, ipotesi, 1970/2013 92) Canto del murator su un foglio chino, 2013 93) Il re del mondo

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Da sinistra di Giuliano Scabia, Lettera a Dorothea, Copertina; Ottava d'oro; Fantastica Visione

Bibliografia teatrale: La fabbrica illuminata, in Padrone & Servo, D’Urso-Sciascia, 1964; All’improvviso & Zip, Einaudi, 1967; Interventi per la prova de L’isola purpurea, Piccolo Teatro, 1968 e in Teatro nello spazio degli scontri, Bulzoni, 1973; Schema vuoto per l’Odin Teatret di Holstebro, 1974, in “Culture teatrali”, n.12, primavera 2005; Commedia armoniosa del cielo e dell’inferno, Einaudi, 1969; Scontri generali, Einaudi, 1983 (in Teatro nello spazio degli scontri, 1973); Il Gorilla Quadrumàno, Feltrinelli, 1974; Marco Cavallo, Einaudi, 1976; Il Diavolo e il suo angelo seguito dalla Lettera a Dorothea, La Casa Usher, 1981; Teatro con bosco e animali, Einaudi, 1987; Fantastica Visione, Feltrinelli, 1988; Gloria del teatro immaginario, Centro Servizi Spettacoli di Udine, 1997; Sei tu il corpo amoroso che sveglia il teatro degli dei, Università di Bologna-Centro la Soffitta, 1997 e in Carmelo Alberti, Teatro nel Veneto, vol.II., La scena del mondo, Fabbri, 2003; L’insurrezione dei semi, Ubulibri, 2000; Visioni di Gesù con Afrodite, Ubulibri, 2004; Messaggeri e messaggini (con Carlo de Pirro), in La Biennale. Catalogo del Festival Internazionale della Musica, 2004: La luce di dentro. Viva Franco Basaglia, Titivillus, 2010. (g. s.)


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CSS Udine, Gloria del teatro immaginario con Luigi Lo Cascio, Rita Maffei, Emanuele Carucci Viterbi, ph. Alberto Capellani


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CSS Udine, Commedia del poeta d'oro con bestie, ph. Alberto Capellani

Struttura del Canzoniere (Una lettera di Giuliano Scabia) Padrone & Servo (alcune poesie) Critica del teatro e dubbi sulla matematica (in Almanacco dello Specchio) Il poeta albero Canto notturno di Nane Oca sul platano alto dei Ronchi Palù Opera della notte Canti del guardare lontano Canti brevi (uscirà l’anno prossimo) Albero stella di poeti rari Come si lega tutto? Il sentiero sotto stante è quello delle poesie (dalle poesie sono entrato in teatro, prima con Nono poi con Quartucci). Il viaggio del Teatro Vagante è legato alla poesia, perché il Vagante è anche il poeta che va cercando (ogni tanto durante Il Diavolo e il suo Angelo dicevo: Ed è per me in questo andare/parlare e cantare/conoscere e rappresentare/il gran teatro del mondo). Il Teatro Vagante è la barca del teatro e della poesia, come si vede nei testi che aprono i Canti del guardare lontano, tutti firmati “dal Teatro Vagante”). Il ciclo del Teatro Vagante è il secondo sentiero sotto stante, il più sperimentale: è il camminare andare nel terreno vago, fecondo e da fecondare: il terreno del mondo e della mente: esplorazione del teatro/del vedere aver visioni: theatrum mentis et corporis, alla ricerca dell’altro: alla ricerca del anche del capire il teatro e la poesia. Il terreno vago: sotto stante c’è il luogo memoriale, il fondamento sub stratuale: il Pavano Antico (luogo paradiso/luogo fraternale, materno paterno: là è la radice di tutto il teatro possibile, con la Fantastica Compagnia Dilettantistico Amatoriale e Nane Oca actor auctor dell’immensa commedia – comedìa, anche in senso dantesco: storia che inizia “fetida” (la battaglia delle acque sguaratone) e termina felice (tavola rotonda e rivelazione: Nane Oca rivelato, canto notturno dei poeti sull’albero alto, canto che giunge fino all’inizio dell’universo: e nell’ultima foresta, la sempre più estesa, c’è anche Dante con le tre donne: Dante che viene


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“corretto”). Il ciclo di Lorenzo e Cecilia (che è in fieri) è sempre legato alla poesia e al viaggio del teatro: Lorenzo è voce/violoncello/Orfeo che col suono incanta/guarisce (ecco Marco cavallo, ecco il teatro/musica gioco), e in Cecilia mostra la preziosità della lingua personale, quella che diventa logos nel canto a due voci con l’arcangelo. Nel ciclo di Lorenzo mostro tutta la potenza della musica/lingua, sempre nel gran teatro che va dai colli alle Alpi al mare, che nel terzo tempo (uscirà a gennaio) chiamo la coppa del paesaggio. L’albero dei poeti (il platano alto dei Ronchi Palù) è l’asse di quel mondo e il letamaio dei Gu è l’onfalos di tutta la saga di nane Oca. Mentre il bagolaro del monte Ricco, piantato da Lorenzo, è l’onfalos della saga di Lorenzo e Cecilia. Ma forse ho rivelato troppo. g.s.


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Firenze, Laboratorio GS, preparazione della mostra MASSA, ph Maurizio Conca


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Voda, aghe, ujë ne pozna meja sobota, 18. julij 2015, 06:00

Na otvoritvenem koncertu čedajskega festivala Mittelfest, ki bo tokrat potekal v znamenju vode in njene brezmejnosti, bo drevi nastopila tudi novogoriška pevka Tatjana Mihelj. Zapela bo skladbi avtorjev Vlada Kreslina in Arsena Dedića. NOVA GORICA, ČEDAD

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Drevi in v prihodnjih dneh bo v Čedadu znova pestro, saj bo

tamkajšnje poletno dogajanje bogatil 24. mednarodni festival Mittelfest. Otvoritveni projekt, v furlanščini, slovenščini in albanščini naslovljen Aghe. Voda. Ujë, ki ga je zasnoval dirigent Valter Sivilotti, bo ob 22. uri združil ustvarjalce iz Italije, vseh republik nekdanje skupne države in Albanije, osrednja pozornost pa bo namenjena spoštovanju različnosti v okviru


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osrednje teme festivala, vode, ki združuje in povezuje ter ne pozna meja. Na otvoritvenem koncertu sodeluje tudi Kulturni dom Gorica, ki je k sodelovanju povabil tržaškega pesnika Miroslava Košuto, prekmurskega kantavtorja Vlada Kreslina ter novogoriško pevko Tatjano Mihelj, ki bo na odru čedajskega trga zapela Kreslinovo skladbo Reka, napisano posebej za ta festival, ter pesem Samo plovi crnom vodom hrvaškega šansonjerja Arsena Dedića. Aranžmaja za obe pesmi je pripravil Valter Sivilotti. “Sobotno dogajanje sredi Čedada bo zagotovo jemalo dih, saj nas čaka nastop z orkestrom pod taktirko vsestranskega in nagrajenega dirigenta, pianista in skladatelja Valterja Sivilottija ter pevskega zbora, ki šteje več kot sto pevcev,” pravi Tatjana Mihelj. V minulih dneh se je v goriškem kulturnem domu z avtorjema pripravljala na nastop. “Nastopov z različnimi orkestri se zelo rada udeležim, v zadnjem času sodelujem predvsem z Orkestrom Slovenske vojske,” dodaja novogoriška pevka, ki se že veseli samostojnih projektov v prihajajoči jeseni. ANA CUKIJATI


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Čedadski Mittelfest o pomenu vode in nujnosti sobivanja Ustvariti mesto, ki živi s festivalom

18. julij 2015 ob 18:58, zadnji poseg: 18. julij 2015 ob 19:34 Čedad ­ MMC RTV SLO/STA

Čedadski Mittelfest o pomenu Letošnji festival Mittelfest, ki že 24. poteka v vode in nujnosti sobivanja zgodovinskem mestu Čedad, v središče postavlja Ustvariti mesto, ki živi s festivalom vodo v vseh njenih barvah in odtenkih. Posvečen ji je tudi otvoritveni koncert, ki bo povezal umetnike 18. julij 2015 ob 18:58, od Italije do Albanije.

zadnji poseg: 18. julij 2015 ob 19:34

Duo Amal (v arabščini upanje) sestavljata izraelski in

Pod naslovom, ki združuje tri jezike ­ Aghe.Voda.Uje.­ Čedad ­ MMC RTV SLO/STA palestinski pianist Bishara Haroni in Yaron Kohlberg. Nastopila bosta 22. julija v cerkvi San Francesco. Foto: bodo izvedli skladbe, ki so jih prav za to priložnost http://mittelfest.org/ prispevali skladatelji, izvajalci, kantavtorji in pesniki iz Letošnji festival Mittelfest, ki že 24. poteka v Italije, vseh nekdanjih jugoslovanskih republik in zgodovinskem mestu Čedad, v središče postavlja Albanije, v rapsodijo umetnikov pa jih je združil skladatelj Valter Silviotti. Slovenijo bodo na koncertu vodo v vseh njenih barvah in odtenkih. Posvečen ji predstavljali kantavtor Vlado Kreslin, pesnik Miroslav je tudi otvoritveni koncert, ki bo povezal umetnike Košuta in pevka Tatjana Mihelj.

od Italije do Albanije.

Festival prinaša 60 dogodkov, zadnji bo dogajanje Duo Amal (v arabščini upanje) sestavljata izraelski in sklenil 26. julija. S postavitvijo vode v središče Pod naslovom, ki združuje tri jezike ­ Aghe.Voda.Uje.­ palestinski pianist Bishara Haroni in Yaron Kohlberg. programa želijo organizatorji opozoriti na element, ki ne Nastopila bosta 22. julija v cerkvi San Francesco. Foto: bodo izvedli skladbe, ki so jih prav za to priložnost pozna meja, združuje, je javno dobro, obenem pa http://mittelfest.org/ ogrožen, saj je postal povod za vojne. Manifest našega prispevali skladatelji, izvajalci, kantavtorji in pesniki iz festivala je upanje na možnost sobivanja ne glede na Italije, vseh nekdanjih jugoslovanskih republik in individualne razlike, je na nedavni predstavitvi dejal Albanije, v rapsodijo umetnikov pa jih je združil umetniški vodja Franco Calabretto. Obiskovalci festivala si bodo med drugim ogledali

skladatelj Valter Silviotti. Slovenijo bodo na koncertu predstavo Divjad po tekstu Nejca Gazvode in v režiji

Romea Grebenška. Izvedena bo v italijanščini v prevodu Izraelsko­palestinska naveza Duo Amal predstavljali kantavtor Vlado Kreslin, pesnik Miroslav Mirana Košute. Foto: mittelfest.org V festivalski koncept so med drugim vključili tudi Duo Košuta in pevka Tatjana Mihelj. Amal, kar v arabščini pomeni upanje, ki ga sestavljata izraelski in palestinski pianist Bishara Haroni in Yaron Kohlberg. Uprizoritveni del programa pa se bo med drugim dotaknil velikega števila žrtev v Sredozemlju. Festival prinaša 60 dogodkov, zadnji bo dogajanje

sklenil 26. julija. S postavitvijo vode v središče Program napoveduje gostovanje plesne ikone Carolyn Carlson in Alessandro Ferr, predstavili pa se bodo tudi obetavni mladi umetniki. Slovenijo bo na 24. Mittelfestu zastopala še predstava Divjad po tekstu Nejca programa želijo organizatorji opozoriti na element, ki ne Gazvode in v režiji Romea Grebenška. Izvedena bo v italijanščini v prevodu Mirana Košute. pozna meja, združuje, je javno dobro, obenem pa

ogrožen, saj je postal povod za vojne. Manifest našega Organizatorji želijo ustvariti mesto, ki živi s festivalom. Mesto, ki ga ščiti Unescov seznam kulturne dediščine, festivala je upanje na možnost sobivanja ne glede na postane v teh dneh oder različnim dogodkom, letošnja prizorišča bodo tudi izložbe trgovin. M. K.

individualne razlike, je na nedavni predstavitvi dejal umetniški vodja Franco Calabretto.

Obiskovalci festivala si bodo med drugim ogledali predstavo Divjad po tekstu Nejca Gazvode in v režiji Romea Grebenška. Izvedena bo v italijanščini v prevodu Mirana Košute. Foto: mittelfest.org

Izraelsko­palestinska naveza Duo Amal V festivalski koncept so med drugim vključili tudi Duo Amal, kar v arabščini pomeni upanje, ki ga sestavljata izraelski in palestinski pianist Bishara Haroni in Yaron Kohlberg. Uprizoritveni del programa pa se bo med drugim dotaknil velikega števila žrtev v Sredozemlju. Program napoveduje gostovanje plesne ikone Carolyn Carlson in Alessandro Ferr, predstavili pa se bodo tudi obetavni mladi umetniki. Slovenijo bo na 24. Mittelfestu zastopala še predstava Divjad po tekstu Nejca Gazvode in v režiji Romea Grebenška. Izvedena bo v italijanščini v prevodu Mirana Košute. Organizatorji želijo ustvariti mesto, ki živi s festivalom. Mesto, ki ga ščiti Unescov seznam kulturne dediščine, postane v teh dneh oder različnim dogodkom, letošnja prizorišča bodo tudi izložbe trgovin. M. K.


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Mittelfet v Čedadu

arve vode o Nadiži Zanimiv fetival v Furlaniji Julijki krajini Maja Stepančič @mtepancic  /  18. 07. 2015

Val 202

Mittelfest v Čedadu

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Meto z Unecovega eznama vetovne dediščine Čedad potane enkrat na leto  fetivalom Mittelfet gledališki, glaeni in pleni oder. Tam e predtavljajo številni italijanki in drugi mednarodni umetniki in devet dni – od 18. do 26. julija – tam odmevajo številni vetovni jeziki, kultura pa združuje tudi tito, kar včaih politika ločuje. Predvem je potreno poudariti zvočno intalacijo avtrijkega kladatelja Nuaumerja, ki o utvaril zvok o pomoči 149 teklenic. Zanimive ideje, pomemna izhodišča in kritična oravnava druže, to je letošnji Mittelfet, ki ga odo oplemenitili tudi lovenki umetniki.

Data: 18 luglio 2015


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Data: 18 luglio 2015 Pagina: 1/3

Stefania Rocca, uno “Scandalo” «Mi fa star bene la normalità» L’attrice nel testo di Schnitzler con Castellano e la compagnia del Fvg di Roberto Canziani

18 luglio 2015

CIVIDALE. Manda segnali di tanto in tanto l'orologio "smart" che Stefania Rocca porta al polso, mentre lei imperturbabile continua a raccontarmi del suo lavoro. Notifiche e notifiche si accumulano sul quel telefonino "indossabile" mentre, preoccupato più di lei, io continuo a chiedermi chi sarà mai che la sollecita. Forse i colleghi di lavoro, che la attendono in palcoscenico per riprendere le prove di "Scandalo"? O uno dei suoi due bambini, Leone e Zeno, sette e cinque anni, in crisi di astinenza da mamma.

Immune dall'ansia da telefonino, lei da un'occhiata al display e senza batter ciglio torna


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Data: 18 luglio 2015 Pagina: 2/3

Immune dall'ansia da telefonino, lei da un'occhiata al display e senza batter ciglio torna a concentrarsi sul racconto di quella volta che, a New York, quando studiava all'Actors Studio, un regista la sottopose a un inedito metodo di lavoro. Oggi quel metodo lei lo porta ad esempio, e non solo perché il regista rispondeva al nome di Jean Luc Godard. Sono sicuramente i suoi colleghi che la vogliono, mi dico. Li abbiamo lasciati pochi minuti fa nel bel mezzo delle prove di "Scandalo", testo ancora inedito in Italia dell'austriaco Arthur Schnitzler, in questi giorni in prova nella sala del Rossetti. Protagonista accanto a lei sarà Franco Castellano e con loro la neo-formata Compagnia dello Stabile Fvg, per la regia di Franco Però. La prossima settimana si trasferiranno a Cividale del Friuli, perché è sul palcoscenico di Mittelfest che avverrà il debutto, nella serata finale del 26 luglio. Il telefonino che le accarezza il polso vibra ancora una volta: «Guarda che può rispondere» le dico, rischiando che si disperda intanto il filo del discorso, e bisogni poi ricominciare dal più banale degli argomenti: «Ma la quarta serie di 'Una grande famiglia' è già in cantiere?». Se il pubblico dei televisori l'ha conosciuta grazie a serie di grande successo popolare, la vicenda professionale di Stefania Rocca, o meglio la sua intensa storia di attrice, va molto al di là di Mafalda di Savoia, di Laura di "Tutti pazzi per amore", o Chiara di "Una grande famiglia". Se sfogli la sua filmografia ti imbatti nell'olimpo della regia mondiale: da Kenneth Branagh a Anthony Minghella, da Abel Ferrara a Gabriele Salvatores. Ma anche Carlo Verdone, Alessandro D'Alatri, Dario Argento. E colleghi da red carpet come Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Philip Seymour Hoffman, Cate Blanchet. «No, non è in programma una quarta serie di 'Una grande famiglia'. Almeno per ora. La terza è andata bene, ed è sempre difficile riunire assieme certi grandi cast», mi dirà poco dopo. Ma intanto possiamo proseguire con il discorso che mi pareva le stesse più a cuore. Quale sarebbe il suo regista ideale - le chiedo - il grande genio o il pedagogo? Quello che ti porta per mano verso il personaggio? O quello che ti fa scoprire il lato che mai avresti immaginato. «Quello che mi convince», risponde. «Se non riesce a convincermi con un'idea, non leggo nemmeno il copione. Sono una persona che sceglie d'istinto. Qui, adesso, seduta, so ragionare e spiegare le mie scelte, ma nel momento in cui le faccio, c'è una specie di intuito ciò che mi guida: l'istinto e il corpo. Sono una creatura molto fisica». Ci mancherebbe altro, viene dallo sport, Stefania Rocca, pallavolista, nuotatrice. Quella bellezza fuori dalle regole, quell'anticonformismo del carattere, ha contato molto agli inizi, quando ad imporsi era prima di tutto l'originalità della sua immagine. «Sono cresciuta a Torino, e là a quell'epoca c'era la scuola di teatro di Luca Ronconi. Una volta ci sono andata e... ho preso un po' paura. Ero determinata nel voler fare l'attrice, ma dopo aver sentito quelle voci, non credevo proprio di essere in grado. Ero piccina, avevo le mie insicurezze. Mi sono detta: meglio una scuola di cinema. Allora c'era una forte disparità. Da una parte gli attori di teatro e le loro voci meravigliose, le loro pause. Dall'altra il cinema, dove le pause non te le lasciano proprio fare».


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Data: 18 luglio 2015 Pagina: 3/3

Le cose sono cambiate, per fortuna. Oggi è più facile passare da un fronte all'altro. «Io non posso fare a meno né dell'uno né dell'altro» sottolinea con un sorriso che sembrerebbe ingenuo, e svela invece una tagliente analisi: «Il cinema è adrenalina. Con i costi odierni spesso è lavoro in presa diretta. È un lavoro intimo, di sguardi, tutto in sottrarre. Un puzzle di scene, qualcuna girata dopo, altre girate prima. L'attore deve rimontare tutto nella propria mente. Un mestiere un po' schizofrenico». Con tanti frammenti di vita che mulinellano nella testa, gli attori hanno bisogno a volte di accomodarsi sul lettino dello psicanalista. «Ho studiato psicologia e mi affascina più il versante junghiano che non Freud. Per portare a termine un percorso freudiano non basta una vita intera. Gli junghiani, come me, sono invece molto fisici. Non riesci a scaricare la tua rabbia? Ok, prendi una racchetta e va’ a giocare a tennis. Io faccio così: la mia psicanalisi è fare le cose quotidiane, quelle che fanno tutti: vado al supermercato, faccio nuoto, porto a scuola i bambini...». Già, i bambini. Come negoziare con Leone e Zeno una carriera così piena cose cinema, teatro, televisione - e quindi di trasferte? «È un compromesso. Prima di mettermi dentro a un nuovo progetto, voglio capire se è compatibile con i miei figli, se le agende coincidono. Altrimenti non lo faccio. Parlo, li coinvolgo, voglio che capiscano che hanno una mamma fortunata perché fa un lavoro che le piace. Vado e vengo, una continua altalena, e ogni volta per loro è un nuovo entusiasmo. In questo, Skype ci aiuta molto». Torniamo allo spettacolo. Dove starebbe lo "Scandalo" che promette il titolo? «Non solo uno, ma tanti scandali. Anche se il testo ha quasi 120 anni, qui si parla delle regole della società borghese, per la quale il giudizio degli altri conta molto di più dell'essenza. A quell'epoca poteva far scandalo che una donna di diversa condizione sociale penetrasse in un ambiente che non era il suo, la ricca borghesia per esempio. Oggi potremmo pensare a un'immigrata, o una donna di religione islamica, giudicate entrambe con sospetto. Il mio personaggio ad esempio, si è creato, un decalogo delle cose che ritiene 'scandalose'». Sembrano cose del passato. «Eppure non lo sono. Certo oggi la mentalità è cambiata, però i fondamenti borghesi rimangono quelli. Ci vorranno molti decenni ancora per sradicarli. Penso con speranza al movimento gender che, che ben oltre all'identità sessuale, guarda alle persone per quello che sono e non per come appaiono».


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Data: 18 luglio 2015 Pagina: 1/2

Dalla Bielorussia “Trash Cuisine” per restare liberi

CIVIDALE. Se la lettura dell'articolo qui accanto, vi ha fatto pensare che il Mittelfest giochi la sue più importanti carte teatrali nel "gran finale" della prossima settimana, dovrete ricredervi....

18 luglio 2015

CIVIDALE. Se la lettura dell'articolo qui accanto, vi ha fatto pensare che il Mittelfest giochi la sue più importanti carte teatrali nel "gran finale" della prossima settimana, dovrete ricredervi. Anche la serata di oggi, quella d'apertura, mette potenti cartucce in


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Data: 18 luglio 2015 Pagina: 2/2

palcoscenico perché riporta in Italia, dopo il passaggio di due anni fa, un gruppo ad altissimo potenziale teatrale ed emotivo. Si chiamano Belarus Free Theatre e, come spiega il nome, il loro Paese di provenienza è la Bielorussia, unico Stato europeo dove è ancora applicata la pena di morte. "L'ultima dittatura del continente" viene spesso definito questo Paese in cui il regime personale del presidente Lukashenko, al potere dal 1994, opera in totale disprezzo dei diritti umani e di quelli internazionali. Se è vero - come riportano notizie recenti - che un colpo di pistola alla nuca, ben prima del pronunciamento dei tribunali, è il sistema più sbrigativo per applicare la giustizia. E i cadaveri non vengono riconsegnati alle famiglie. Come possa sopravvivere il teatro (e in genere tutte le forme di libera espressione) in una nazione così organizzata, è una domanda che molti si pongono. I membri del Belarus Free Theatre ne sono la dimostrazione. Compagnia "underground", il gruppo fondato da Natalia Kaliada e Nicolai Khalezin nel 2005, è "sotterraneo" non perché si occupi di sperimentazione o trasgressioni artistiche, ma perché la loro esistenza è quotidianamente messa a rischio. Minacce, arresti, torture sono frequenti, e i loro allestimenti sono organizzati in case, spesso in mezzo ai boschi, attraverso il passaparola degli attivisti che si oppongono al regime. Già arrestati e torturati per questi "reati", al tempo stesso artistici e politici, Kaliada e Khalezin, hanno dovuto lasciare Minsk, la capitale, e si trovano oggi esuli a Londra. Ma il loro lavoro teatrale prosegue, attraverso la rete internet, attraverso laboratori e regie organizzate grazie a Skype, attraverso il sostegno della comunità internazionale. Tanto che personalità come Mike Jagger, Steven Spielberg, Tom Stoppard, o gli scomparsi Harold Pinter e Vaclav Havel si sono spesi più volte per loro. "Trash Cuisine" è lo spettacolo che questa sera va in scena, in prima nazionale a Cividale (ore 20, Teatro Ristori). La pena di morte è il tema su cui il gruppo bielorusso ha costruito visioni potenti, che attraverso la realtà culinaria - assai più truculenta di quella degli chef televisivi e stellati - mette davanti agli occhi del pubblico problemi che le nazioni più avanzate sono portate a ignorare. A Londra e al Festival di Edimburgo, dove "Trash Cuisine" è stato già presentato, la risposta del pubblico è stata unanime, corale, e la critica ha volentieri ammesso che al di là della adesione umanitaria, è l'esplosiva immaginazione del Belarus Free Theatre che fa dei loro lavori autentiche bombe contro la dittatura. «Lo spettacolo - ha scritto Micheal Billington sul Guardian - è la dimostrazione della capacità di rivestire lo sdegno della protesta, con un forte immaginario artistico». Le scene con cui "Trash Cuisine" racconta una condizione ancora attuale in 58 Stati del mondo non sono certo per palati fini e stellati ("trash" è già nel titolo). Ma il segno che lasciano è di quelli difficili da rimuovere.

(canz)


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Data: 18 luglio 2015

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Inaugurazione a suon di musica con una cascata di cori

Oltre sessanta spettacoli in programma in nove giorni: oggi si aprirà con il Graz Vocalensemble

18 luglio 2015

CIVIDALE. Apre nel segno dell’acqua la 24.ma edizione di Mittelfest, che tra oggi e domani riunisce a Cividale artisti da tutta Europa, con oltre sessanta spettacoli in nove giorni. Dalle 17 l’evento itinerante “Le acque di Cividale” riverserà una cascata di cori nel centro storico, unendo voci e suoni in bottiglia. Alla stessa ora al Teatro Ristori l’inaugurazione: il Graz Vocalensemble accoglierà sul palco l’assessore regionale Gianni Torrenti, il sindaco di Cividale Stefano Balloch, il presidente di Mittelfest Federico Rossi, il direttore Franco Calabretto, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, la presidente della Banca di Cividale Michela Del Piero, il presidente Crup Lionello D’Agostini. Alle 18.30 alla chiesa di San Francesco tutti i cori si riuniscono per un concertoinstallazione sonora. L'acqua ispira anche l’evento speciale “Aghe.Voda.Ujë” (piazza Duomo alle 22) da un’idea di Valter Sivilotti, che unisce cantautori, interpreti e poeti da Italia, Croazia, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Slovenia, Montenegro, Macedonia, Albania. Tra gli altri, la voce di Tosca e di Edoardo De Angelis, testi poetici e in prosa dello scrittore Paolo Maurensig e dal poeta di lingua slovena Miroslav Košuta. Protagonisti il Coro del Fvg, diretto da Cristiano Dell’Oste, la Mitteleuropa Orchestra e la voce di Monica Mosolo. Alle 20 al Teatro Ristori la prima nazionale di “Trash cuisine”, lavoro andato in scena al Fringe di Edimburgo e a Londra, che punta il dito contro la pena di morte.


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Data: 18 luglio 2015

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Domani a Udine Carolyn Carlson, icona della danza

Domani alle 11 in prima assoluta l’omaggio a Giuliano Scabia per i suoi 80 anni: Viaggio nel Teatro Vagante è uno spettacolo itinerante, a cura di Valter Colle, con gli attori dell'Accademia Nico...

18 luglio 2015 Domani alle 11 in prima assoluta l’omaggio a Giuliano Scabia per i suoi 80 anni: Viaggio nel Teatro Vagante è uno spettacolo itinerante, a cura di Valter Colle, con gli attori dell'Accademia Nico Pepe. Torna a Mittelfest con un testo in prima assoluta (ore 18) Quirino Principe, voce recitante di Acque e selve di Boemia. Sempre alle 18 in piazza Diacono, Mittel_Figura: in scena Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel. Alle 20 al Ristori lo spettacolo in cui Marco Martinelli si chiede se possiamo non sentirci responsabili delle tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in Rumore di acque con Alessandro Renda. A seguire la produzione in lingua friulana Colonie, letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano da parte dell’esercito tedesco l’1 maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti. Alle 22 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita Carolyn Carlson, icona della danza mondiale, coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense.


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Data: 18 luglio 2015 Pagina: 1/2

Mittelfest: scorre "Aghe.Voda.Ujë", flusso poetico-musicale Valter Sivilotti e il suo progetto balcanico. Stasera alle 22 di Lucia Aviani

18 luglio 2015 CIVIDALE. Ci fosse un fiume che dal Friuli, da Cividale poniamo, si spingesse fino al sud dell'Albania, corrente lunga un migliaio di chilometri, la sua acqua sarebbe prima aghe, poco dopo - e per la maggior parte del percorso - voda, infine ujë. Scorrerebbe tra popoli vicini e distanti al tempo stesso, lambirebbe campanili e minareti, bagnerebbe terre affacciate sullo stesso mare e ravvivate da arti diverse, peculiari, uniche eppure - tutte - sorelle. Perché, appunto, arti. Cambierà la lingua, in letteratura e nel canto, cambieranno i ritmi, nella musica, ma la matrice, e le finalità, sono universali: raccontare, testimoniare. Ammonire, se serve. Come nel caso specifico, perché il sottofondo di Aghe.Voda.Ujë, il pezzo forte della giornata inaugurale di Mittelfest 2015 (appuntamento questa sera alle 22, in piazza Duomo), è monito, imperioso, alla tutela di una risorsa vitale non illimitata: l'acqua, signora di un «racconto vario» strutturato - volutamente, per richiamo al tema - come un «flusso continuo» di letture, canzoni e melodie e improntato a una dovuta serietà di messaggio, ovvio, ma pure a una visione di speranza.

Ci ha lavorato per mesi, il compositore Valter Sivilotti, padre di un «progetto balcanico


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Data: 18 luglio 2015 Pagina: 2/2

Ci ha lavorato per mesi, il compositore Valter Sivilotti, padre di un «progetto balcanico senza precedenti», sia per concezione che per dimensione: si aggira sulla ventina il totale dei talenti coinvolti - fra poeti, cantautori, musicisti e interpreti -, e di “crema” dei singoli generi si può parlare. «Siamo ai massimi livelli», sintetizza Sivilotti. «L'idea - racconta - la coltivavo da due anni almeno. Puntavo a un'operazione che attraversasse i Balcani: nel momento in cui si è aperta la porta di Mittelfest è arrivata la scelta del filo conduttore, che doveva naturalmente avere attinenza con il leitmotiv del festival. Ho iniziato a strutturare la proposta tra gennaio e febbraio: raggio strettissimo, dunque, per un lavoro che prevedeva la realizzazione di contributi ad hoc...». A fare il miracolo sono stati l'entusiasmo degli interpellati «e, diciamolo pure, una buona dose di fatalità». Per raccontare l'acqua e ammonire sul suo domani, con declinazioni in bilico fra l'assoluto e il personale, il locale e il globale, l'esplicito e il criptico si sono messi all'opera artisti e intellettuali di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia, Albania. A firmare le canzoni sono Edoardo De Angelis, Luigi Maieron, Loris Vescovo, Arsen Dedic, Damir Imamovic, Vlado Kreslin, Gjergj Leka, Vladimir Martinovski, Maya Sar; testi e versi, invece, sono stati prodotti da Enisa Bukvic (la più grande poetessa bosniaca contemporanea), Dorta Jagic, Zhuliana Jorganxhi, Dragan Jovanovic Danilov (il poeta serbo più tradotto dei giorni nostri), Miroslav Košuta, Dragana Tripkovic e Paolo Maurensig. Le voci Tosca, la macedone Elena Hristova, l'albanese Dorina Leka, Maieron e Vescovo, Tatjana Mihelj e la Sar. Il coordinamento artistico è a cura di Monica Mosolo, anche voce recitante; sul palco il Coro del Friuli Venezia Giulia e la Fvg Mitteleuropa Orchestra. La cerimonia di apertura del festival sarà accolta dal teatro Ristori, alle 17; in contemporanea le vie cittadine faranno da scenario al concerto itinerante per cori e bottiglie Le acque di Cividale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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EDIZIONE

UDINE FESTIVAL

Mittelfest al via, il giorno della danza di Carlson La cerimonia d’inaugurazione a Cividale con sei cori della regione Fvg. Torrenti: un volano per la regione 18 luglio 2015

CIVIDALE. Sarà un'icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, a suggellare domani la seconda giornata della 24/a edizione di Mittelfest, il festival di


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cultura della Mitteleuropa che si è aperto a Cividale nel segno dell'acqua, centro tematico di quest'anno. La coreografa statunitense, che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense, presenterà al Teatro Nuovo di Udine il trittico Short stories, che si compone di due sue creazioni e di una coreografia da lei stessa intepretata.La kermesse (fino al 26 luglio con oltre 60 spettacoli), si è aperta oggi nel segno dell'acqua con un evento itinerante con sei cori della regione e il Graz Vocalensemble (Austria), che ha accolto il pubblico alla cerimonia inaugurale con un concerto­installazione sonora del compositore Nussbaumer, per voci e bottiglie.

Inaugurato il Mittelfest 2015

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Ispirato all'acqua anche l'evento musicale speciale di questa prima serata, “Aghe.Voda.Uje”, nato da un'idea del compositore Valter Sivilotti, che unisce compositori, interpreti, cantautori e poeti da Italia, Croazia, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Slovenia, Montenegro, Macedonia, Albania. Per l'Italia, la voce è quella della cantante Tosca. «Questo festival ci aiuterà a far crescere la coscienza europea di questa regione e non solo ­ ha detto il presidente del Mittelfest Federico Rossi ­ in un momento in cui l'Europa mostra, con la questione greca, tutti i suoi limiti quando viene appiattita solo sui valori del mercato e dell'economia, perdendo i suoi valori culturali fondanti. Il Mittelfest ­ ha proseguito ­ cerca di valorizzare proprio questi punti di forza, con una particolare attenzione alle risorse culturali locali e al plurilinguismo di questa regione, che rappresenta un piccolo compendio dell'Europa». «Il Mittelfest ­ ha aggiunto il direttore artistico del festival Franco Calabretto ­ nasce nel 1991 dal sogno di un incontro di culture in una terra dove, poco più di 25 anni fa, il mondo era tagliato in due e che oggi, invece, riveste una posizione centralissima nella nuova Europa». Tra gli spettacoli più attesi, Stefania Rocca e Franco Castellano in un'opera di Arthur Schnitzler mai rappresentata finora in Italia («Scandalo», del 1898), la prima esecuzione italiana della nuova composizione di Michael Nyman («Water dance»), e l'unica data italiana dei Mashroù Leila, gruppo indie­rock libanese che domina la scena del Medioriente. «Il Mittelfest non dura solo nove giorni, ma serve a fare da volano alla nostra regione e alla città di Cividale lungo tutto l'arco dell'anno. Ecco la funzione di manifestazioni come questa». Lo ha detto l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, intervenendo alla cerimonia inaugurale della 24/a edizione del festival. «Il ruolo che abbiamo avuto come Regione in questi due ultimi anni ­ ha proseguito Torrenti ­ è dare sicurezza e stabilità al festival. Credo che questo


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sia stato ciò che di meglio si poteva fare, perché così gli artisti e gli operatori culturali hanno potuto lavorare e possono continuare a farlo in tranquillità, anche in un momento complicato per il bilancio e per le risorse». Torrenti, sottolineando il successo della scorsa edizione del Mittelfest e dicendosi certo che l'edizione 2015 sia pronta a ripeterlo, ha poi espresso l'apprezzamento e la fiducia nei confronti della direzione artistica, «una direzione che non ha voluto fermarsi su un'idea autoriale e monocratica ­ ha precisato ­ ma ha voluto invece interpretare, con spirito collegiale, il bisogno di ospitare a Cividale il meglio di tutte le produzioni europee, per costruire una vetrina dell'innovazione nel campo del teatro, della musica e della danza».


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Mittelfest, sorgente d’arte La 24a edizione della rassegna di Cividale propone più di 60 spettacoli in nove giorni, tutti legati da un’unico filo conduttore: l’acqua, bene comune, fonte di vita e di ispirazione

18/07/2015

Nell’anno dell’Expo, l’acqua e i suoi colori sono centro tematico di Mittelfest 2015 che sceglie un tema universale da declinare nei mille rivoli che la creatività offre agli artisti. Troppo complicato elencare tutti gli eventi in calendario nei nove giorni del festival (da sabato 18 a domenica 26), meglio lasciare a ogni spettatore l’ispirazione e la voglia di pescare gli appuntamenti di maggiore interesse. Certo è che alcuni spettacoli proposti quest’anno sono davvero imperdibili, confermando l’alta qualità delle scelte del direttore artistico Franco Calabretto, affiancato, per il settore teatro, da Rita Maffei.


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Soprattutto danza La 24a edizione si apre nel segno dell’acqua sabato 18 alle 17 al Teatro Ristori, l’evento itinerante ‘Le acque di Cividale’ proseguirà porterà per le strade della città ducale una cascata di sette cori che si concluderà nella Chiesa di San Francesco con un concerto-installazione sonora creato dal compositore austriaco Nussbaumer. Potremo ammirare al festival due icone della danza mondiale, a partire, domenica 19, da Carolyn Carlson, coreografa che all’acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense, con il trittico ‘Short stories’ che si compone di due sue creazioni – ‘All that falls’ con Céline Maufroid e Juha Marsalo e ‘Mandala’, con Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, ‘Immersion’. Con una bellezza oggi più morbida e più consapevole, l’etoile Alessandra Ferri ha ripreso il suo lavoro di palcoscenico. Aveva 19 anni quando fu nominata prima ballerina al Royal Ballet inglese. Più di 30 anni dopo, con il Gala ‘Evolution’ (sabato 25 al ‘Teatrone’ di Udine), questa splendida signora della danza ci assicura, con la sua perfezione, che per i grandi artisti la maturità è una sfida di idee nuove e nuove sfumature. Teatro dello ‘scandalo’ L’ultima giornata di festival regala una prima assoluta (domenica 26): la co-produzione Mittelfest con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ‘Scandalo’, un’opera di Arthur Schnitzler mai rappresentata in Italia. Il regista Franco Però dirige in scena Stefania Rocca e Franco Castellano a raccontare la spietatezza e la violenza di uno scontro famigliare. Nel cartellone dedicato alla prosa si leggono anche i nomi di Emma Dante e Antonio Latella, di David Riondino, di Erri De Luca con Gian Maria Testa (giovedì 23) e del Premio Nobel Elfriede Jelinek: per la prima volta adattato per il palcoscenico dal Teatrino Giullare, il romanzo ‘Le amanti’ (venerdì 24) si risolve in forme sceniche sorprendenti.

AUTORE: Valentina Viviani 0 Commenti Copyright © 2013 Il Friuli - p.iva 01907840308


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QUESTA SERA CAROLYN CARLSON

Mittelfest partito nel segno dell'acqua, «per far crescere una coscienza europea» 18.07.2015 Sarà un'icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, a suggellare oggi, domenica 19 luglio, la seconda giornata della 24ª edizione di Mittelfest, il festival di cultura della Mitteleuropa che si è aperto oggi a Cividale del Friuli nel segno dell'acqua, centro tematico di quest'anno. La coreografa statunitense, che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense, presenterà al Teatro Nuovo di Udine il trittico ''Short stories'', che si compone di due sue creazioni e di una coreografia da lei stessa intepretata. La kermesse (fino al 26 luglio con oltre 60 spettacoli), si è aperta ieri, sabato 18 luglio, nel segno dell'acqua con un evento itinerante con sei cori della regione e il Graz Vocalensemble (Austria), che ha accolto il pubblico alla cerimonia inaugurale con un concerto-installazione sonora del compositore Nussbaumer, per voci e bottiglie. Ispirato all'acqua anche l'evento musicale speciale di questa prima serata, ''Aghe.Voda.Uje'', nato da un'idea del compositore Valter Sivilotti, che unisce compositori, interpreti, cantautori e poeti da Italia, Croazia, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Slovenia, Montenegro, Macedonia, Albania. Per l'Italia, la voce è quella della cantante Tosca. ''Questo festival ci aiuterà a far crescere la coscienza europea di questa regione e non solo - ha detto il presidente del Mittelfest Federico Rossi - in un momento in cui l'Europa mostra, con la questione greca, tutti i suoi limiti quando viene appiattita solo sui valori del mercato e dell'economia, perdendo i suoi valori culturali fondanti. Il Mittelfest - ha proseguito - cerca di valorizzare proprio questi punti di forza, con una particolare attenzione alle risorse culturali locali e al plurilinguismo di questa regione, che rappresenta un

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piccolo compendio dell'Europa''. ''Il Mittelfest - ha aggiunto il direttore artistico del festival Franco Calabretto - nasce nel 1991 dal sogno di un incontro di culture in una terra dove, poco più di 25 anni fa, il mondo era tagliato in due e che oggi, invece, riveste una posizione centralissima nella nuova Europa''. Tra gli spettacoli più attesi, Stefania Rocca e Franco Castellano in un'opera di Arthur Schnitzler mai rappresentata finora in Italia (''Scandalo'', del 1898), la prima esecuzione italiana della nuova composizione di Michael Nyman (''Water dance''), e l'unica data italiana dei Mashroù Leila, gruppo indie-rock libanese che domina la scena del Medioriente.

''Il Mittelfest non dura solo nove giorni, ma serve a fare da volano alla nostra regione e alla città di Cividale lungo tutto l'arco dell'anno. Ecco la funzione di manifestazioni come questa''. Lo ha detto oggi a Cividale del Friuli (Udine) l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, intervenendo alla cerimonia inaugurale della 24/a edizione del festival. ''Il ruolo che abbiamo avuto come Regione in questi due ultimi anni - ha proseguito Torrenti - è dare sicurezza e stabilità al festival. Credo che questo sia stato ciò che di meglio si poteva fare, perché così gli artisti e gli operatori culturali hanno potuto lavorare e possono continuare a farlo in tranquillità, anche in un momento complicato per il bilancio e per le risorse''. Torrenti, sottolineando il successo della scorsa edizione del Mittelfest e dicendosi certo che l'edizione 2015 sia pronta a ripeterlo, ha poi espresso l'apprezzamento e la fiducia nei confronti della direzione artistica, ''una direzione che non ha voluto fermarsi su un'idea autoriale e monocratica - ha precisato - ma ha voluto invece interpretare, con spirito collegiale, il bisogno di ospitare a Cividale il meglio di tutte le produzioni europee, per costruire una vetrina dell'innovazione nel campo del teatro, della musica e della danza''.

Un festival importante “perché guarda all’Europa in profonda trasformazione e punta a far dialogare i popoli in un momento di crisi dell’idea stessa di Europa”. E’ l’opinione condivisa ed espressa dagli attori del territorio, privati e istituzioni, oggi a Cividale del Friuli (Udine), in occasione della cerimonia di apertura della 24/a edizione del Mittelfest, il festival di cultura della Mitteleuropa in programma fino al 26 luglio. “Un progetto che viene considerato uno dei momenti più importanti da questa città, riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’Unesco”, ha sottolineato il sindaco Stefano Balloch. Dopo il saluto in friulano, sloveno, tedesco e italiano - le quattro lingue proprie e storiche del Friuli Venezia Giulia –, consegnato al pubblico dal presidente dell’Associazione Mittelfest, Federico Rossi, l’intervento del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini. “Una manifestazione significativa – ha detto -, nata nel 1991 subito dopo la caduta del muro di Berlino, perché i popoli potessero incontrarsi. Le cose sono molto cambiate – ha continuato – e oggi i popoli chiedono di essere più protagonisti all’interno della grande idea di Europa”. Fontanini, al suo ultimo intervento al Mittelfest, ha ricordato, “data la legge che cancella le province”, ha dichiarato di essere felice, “come rappresentante del popolo friulano, piccolo ma orgoglioso delle sue radici, che in questo festival sia dato spazio anche alla lingua friulana”. Michela Del Piero, presidente della Banca popolare di Cividale, ha espresso l’auspicio “che attraverso il Mittelfest non solo si possa incrementare i rapporti culturali, ma anche quelli economici”, mentre il presidente della Fondazione Crup, Lionello D'Agostini, ha ribadito che “un forte sostegno alla cultura contribuisce a favorire la coesione sociale”


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Mittelfest 2015: gli attori dell'Accademia Nico Pepe festeggiano gli 80 anni di Giuliano Scabia Cividale del Friuli (UD) ­ Con l’omaggio a uno straordinario filosofo dell’esistenza e poeta della scena si apre la seconda giornata di Mittelfest 2015. Domenica 19 luglio, Giuliano Scabia, sarà festeggiato per gli 80 anni appena compiuti dai giovani attori dell'Accademia Nico Pepe nello spettacolo itinerante "Viaggio nel Teatro Vagante", con partenza alle 11.00 da Piazza Paolo Diacono. Un progetto di Valter Colle con la regia di Massimo Somaglino e il coordinamento artistico di Claudio De Maglio. Sensibile all’ecologia e al mito, inventore di un teatro in cammino, Scabia ha dato voce agli animali e agli elementi della natura trasformandoli in occasioni di rivelazione: per questa ragione il suo Teatro Vagante affascina e conquista. Torna a Cividale con un testo in prima assoluta Quirino Principe, voce recitante di "Acque e selve di Boemia" (ore 18.00 Chiesa San Francesco) che tesse musica e poesia quali veicoli di un viaggio nella natura, al centro dell’anima europea. I testi di Quirino Principe tracciano strade, suggeriscono deviazioni, guidano verso una mèta, che è al centro dell'anima europea. E la musica ne sublima l'essenza. Sempre alle 18.00 in piazza Diacono primo appuntamento con Mittel_Figura, la sezione curata da Roberto Piaggio con il CTA, in scena Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel, che racconta l’evoluzione del bambino, che deve crescere, imparare, camminare da solo nel bosco… In prima serata al Teatro Ristori (ore 20.00), Marco Martinelli e Ermanna Montanari si chiedono se possiamo non sentirci responsabili delle tante tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in "Rumore di acque". “Che c’entro io con quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, che continuano a registrare sbarchi su sbarchi, morti su morti.. Quello, proprio quello, siamo noi. Sono io”. Come di consueto, a Mittelfest anche produzioni in lingua friulana, come nel caso di "Colonie", letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano da parte dell’esercito tedesco il 1° maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti in scena domenica alle 22.00 in Chiesa Santa Maria del Battuti. Il ricco programma domenicale, tra teatro, musica e danza, è suggellato da una presenza d’eccezione: alle 22.00 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un’icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, eterna Water Lady coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense: da "Wind, Water, Sand", a "Undici Onde", e "Writings of Water". In programma il trittico Short stories che si compone di due sue creazioni ­ "All that falls", con l’interpretazione di Céline Maufroid e Juha Marsalo e "Mandala", con l’interpretazione di Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, sempre sul tema dell’acqua, Immersion, con la musica originale Nicolas De Zorzi. La sua è una danza pura, fluida, cristallina, proprio come l'acqua, e il senso ultimo dei suoi lavori è la relazione forte, profonda, totale con la natura. Programma completo su www.mittelfest.org.

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Mittelfest 2015: gli attori dell'Accademia Nico Pepe festeggiano gli 80 anni di Giuliano Scabia Cividale del Friuli (UD) ­ Con l’omaggio a uno straordinario filosofo dell’esistenza e poeta della scena si apre la seconda giornata di Mittelfest 2015. Domenica 19 luglio, Giuliano Scabia, sarà festeggiato per gli 80 anni appena compiuti dai giovani attori dell'Accademia Nico Pepe nello spettacolo itinerante "Viaggio nel Teatro Vagante", con partenza alle 11.00 da Piazza Paolo Diacono. Un progetto di Valter Colle con la regia di Massimo Somaglino e il coordinamento artistico di Claudio De Maglio. Sensibile all’ecologia e al mito, inventore di un teatro in cammino, Scabia ha dato voce agli animali e agli elementi della natura trasformandoli in occasioni di rivelazione: per questa ragione il suo Teatro Vagante affascina e conquista. Torna a Cividale con un testo in prima assoluta Quirino Principe, voce recitante di "Acque e selve di Boemia" (ore 18.00 Chiesa San Francesco) che tesse musica e poesia quali veicoli di un viaggio nella natura, al centro dell’anima europea. I testi di Quirino Principe tracciano strade, suggeriscono deviazioni, guidano verso una mèta, che è al centro dell'anima europea. E la musica ne sublima l'essenza. Sempre alle 18.00 in piazza Diacono primo appuntamento con Mittel_Figura, la sezione curata da Roberto Piaggio con il CTA, in scena Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel, che racconta l’evoluzione del bambino, che deve crescere, imparare, camminare da solo nel bosco… In prima serata al Teatro Ristori (ore 20.00), Marco Martinelli e Ermanna Montanari si chiedono se possiamo non sentirci responsabili delle tante tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in "Rumore di acque". “Che c’entro io con quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, che continuano a registrare sbarchi su sbarchi, morti su morti.. Quello, proprio quello, siamo noi. Sono io”. Come di consueto, a Mittelfest anche produzioni in lingua friulana, come nel caso di "Colonie", letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano da parte dell’esercito tedesco il 1° maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti in scena domenica alle 22.00 in Chiesa Santa Maria del Battuti. Il ricco programma domenicale, tra teatro, musica e danza, è suggellato da una presenza d’eccezione: alle 22.00 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un’icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, eterna Water Lady coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense: da "Wind, Water, Sand", a "Undici Onde", e "Writings of Water". In programma il trittico Short stories che si compone di due sue creazioni ­ "All that falls", con l’interpretazione di Céline Maufroid e Juha Marsalo e "Mandala", con l’interpretazione di Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, sempre sul tema dell’acqua, Immersion, con la musica originale Nicolas De Zorzi. La sua è una danza pura, fluida, cristallina, proprio come l'acqua, e il senso ultimo dei suoi lavori è la relazione forte, profonda, totale con la natura. Programma completo su www.mittelfest.org.

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CULTURA & TURISMO

Mittelfest, al via il festival dell’Acqua. Attesa per Carolyn Carlson La coreografa statunitense al Teatro Nuovo di Udine di Vanda Sarto - 18 luglio 2015 19:00 A suggellare la seconda giornata della 24/a edizione di Mittelfest, il festival di cultura della Mitteleuropa che si è aperto oggi a Cividale del Friuli (Udine) nel segno dell’acqua, sarà Carolyn Carlson. Grande l’attesa per vedere le suggestive creazione della coreografa statunitense che saranno presentate al Teatro Nuovo di Udine con il trittico “Short stories”, il quale si compone di due sue creazioni e di una coreografia da lei stessa interpretata. “Questo festival ci aiuterà a far crescere la coscienza europea di questa regione e non solo in un momento in cui l’Europa mostra, con la questione greca, tutti i suoi limiti quando viene appiattita solo sui valori del mercato e dell’economia, perdendo i suoi valori culturali fondanti. Il Mittelfest cerca di valorizzare proprio questi punti di forza, con una particolare attenzione alle risorse culturali locali e al plurilinguismo di questa regione, che rappresenta un piccolo compendio dell’Europa”, ha detto il presidente del Mittelfest Federico Rossi. Mentre il direttore artistico del festival Franco Calabretto ha spiegato: “Il Mittelfest nasce nel 1991 dal sogno di un incontro di culture in una terra dove, poco più di 25 anni fa, il mondo era tagliato in due e che oggi, invece, riveste una posizione centralissima nella nuova Europa”.


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Lunedì a Udine masterclass di danza con Carolyn Carlson UDINE. Torna alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine un’ospite graditissima, la danzatrice e coreografa Carolyn Carlson, figura di culto per generazioni di ballerini che lunedì 20 luglio (dalle ore 11) terrà una Masterclass rivolta a attori e danzatori. Il giorno prima (19 luglio ore 22) gli spettatori la potranno ammirare in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine nell’ambito di Mittelfest: una presenza nella nostra regione che qualifica la qualità dell’offerta dello spettacolo dal vivo. Sono molteplici i legami intessuti tra la grande danzatrice e coreografa e il capoluogo friulano, dove risiedono e lavorano alcuni tra i suoi danzatori: Roberto Cocconi che ha fatto parte della prima compagnia fondata a Venezia negli anni Ottanta per poi proseguire con Sosta Palmizi (gruppo apripista del teatro-danza italiano), Marta Bevilacqua e Luca Zampar che dopo aver partecipato al progetto di Isola Danza sempre a Venezia, insieme a Cocconi hanno dato vita a Arearea, la compagnia di danza contemporanea della nostra regione. Claudio de Maglio, poi, ha trasferito la preziosa esperienza formativa compiuta presso la Carlson nel progetto didattico della Nico Pepe, dove la danza contemporanea e le tecniche del movimento sono organicamente intrecciate alla recitazione e all’improvvisazione teatrale. Un altro motivo di interesse di questo seminario è determinato dal fatto di essere rivolto non solo a danzatori ma anche a attori, anche questo aspetto costituisce un fattore distintivo della proposta culturale della Nico Pepe. E’ con orgoglio che la scuola di recitazione udinese presenta ai propri allievi, aprendo le porte anche ad un numero di iscritti esterni, i contenuti di una pratica artistica fondata su esercizi messi a disposizione nel seminario secondo una serie di tessere a partire dalla “realise tecnique”, dove il lavoro prevede un riscaldamento a terra (floor work) e una parte in piedi entrambi incentrati sui principi di peso, gravità, caduta e recupero. Il corpo, già in questa fase, verrà gradualmente condotto in un flusso continuo, organico e dinamico. Si lavorerà su partiture di movimento in accelerazione e di decelerazione e sulle possibilità che questi momenti hanno di influenzare la qualità e il ritmo del movimento stesso. Presenza, “focus”, sguardo interno/esterno saranno elementi fondamentali che permetteranno ai partecipanti di relazionarsi in maniera attiva nello spazio. Tutte le sessioni di esercizi saranno accompagnate dalla musica di Paki Zennaro eseguita dal vivo. Il musicista e compositore veneziano, oltre ad un consolidato rapporto artistico con Carolyn Carlson, ha all’attivo una consistente produzione musicale in gran parte dedicata alla danza contemporanea. La notizia della Master Class ha suscitato un interesse vivissimo tanto che le domande arrivate sono state tantissime, a testimoniare quanto questa artista riesca a coagulare gli interessi più disparati, riuscendo a fornire stimoli e suggestioni che hanno valenza interdisciplinare. Carolyn Carlson, di origine finlandese, ma statunitense di nascita, è una delle figure più prestigiose per la nascita della danza contemporanea. Lascia la sua impronta sempre coronata da successi in vari teatri quali l’Opéra de Paris, il Théâtre de la Ville, La Fenice di Venezia, il Festival d’Avignone e le scene di tutto il mondo. Ballerina e coreografa allo stesso tempo (ha al suo attivo più di cento coreografie), il suo percorso artistico la conduce dalla direzione del Teatro La Fenice di Venezia, a quella del Ballet Cullberg a Stoccolma e in residenza al Finnish National Ballet e al City Theatre di Helsinki. Nel 2006 è stata insignita del primo Leone d’Oro, onorificenza mai conferita dalla Biennale di Venezia a un coreografo. La sua compagnia fondata nel 1999 è attualmente in residenza al Théâtre National di Chaillot. INFO: Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” – Largo Ospedale Vecchio, 10/2 – 33100 UDINE , Tel. e Fax +39.0432.504340, lunedì/venerdì (ore 10,00-20,00), www.nicopepe.it, accademiateatrale@nicopepe.it; facebook /accademianicopepe twitter @_NicoPepe

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Una domenica nel Mittelfest CIVIDALE. Con l’omaggio a uno straordinario filosofo dell’esistenza e poeta della scena si apre la seconda giornata di Mittelfest 2015. Domenica 19 luglio, Giuliano Scabia, sarà festeggiato per gli 80 anni appena compiuti dai giovani attori dell’Accademia Nico Pepe nello spettacolo itinerante Viaggio nel Teatro Vagante, con partenza alle 11 da Piazza Paolo Diacono. Un progetto di Valter Colle con la regia di Massimo Somaglino e il coordinamento artistico di Claudio De Maglio. Sensibile all’ecologia e al mito, inventore di un teatro in cammino, Scabia ha dato voce agli animali e agli elementi della natura trasformandoli in occasioni di rivelazione: per questa ragione il suo Teatro Vagante affascina e conquista. Torna a Cividale con un testo in prima assoluta Quirino Principe, voce recitante di Acque e selve di Boemia (ore 18.00 Chiesa San Francesco) che tesse musica e poesia quali veicoli di un viaggio nella natura, al centro dell’anima europea. I testi di Quirino Principe tracciano strade, suggeriscono deviazioni, guidano verso una meta, che è al centro dell’anima europea. E la musica ne sublima l’essenza. Sempre alle 18.00 in piazza Diacono primo appuntamento con Il Teatro vagante Mittel_Figura, la sezione curata da Roberto Piaggio con il CTA: in scena Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel, che racconta l’evoluzione del bambino, che deve crescere, imparare, camminare da solo nel bosco… In prima serata al Teatro Ristori (ore 20.00), Marco Martinelli e Ermanna Montanari si chiedono se possiamo non sentirci responsabili delle tante tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in Rumore di acque. “Che c’entro io con quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, che continuano a registrare sbarchi su sbarchi, morti su morti.. Quello, proprio quello, siamo noi. Sono io”. Come di consueto, a Mittelfest anche produzioni in lingua friulana, come nel caso di Colonie, letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano da parte dell’esercito tedesco il 1 Maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti in scena domenica alle 22.00 in Chiesa Santa Maria del Battuti. Il ricco programma domenicale, tra Colonie teatro, musica e danza, è suggellato da una presenza d’eccezione: alle 22.00 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un’icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, eterna Water Lady coreografa che all’acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense: da Wind, Water, Sand, a Undici Onde, e Writings of Water. In programma il trittico Short stories che si compone di due sue creazioni – All that falls, con l’interpretazione di Céline Maufroid e Juha Marsalo e Mandala, con l’interpretazione di Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, sempre sul tema dell’acqua, Immersion, con la musica originale di Nicolas De Zorzi. La sua è una danza pura, fluida, cristallina, proprio come l’acqua, e il senso ultimo dei suoi lavori è la relazione forte, profonda, totale con la natura.

Carolyn Carlson


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MITTELFEST 2015 ­ Il colore dell'acqua, 24.ma edizione, domani seconda giornata con grandissimi nomi dello spettacolo. Al Nuovo chiude la Water Lady, icona della danza mondiale Carolyn Carlson. Cividale del F.(UD) 18 luglio 2015

Mittelfest 2015 – Il colore dell’acqua 24.ma edizione, Cividale del Friuli, 18-26 luglio 2015 LA SECONDA GIORNATA DI MITTELFEST 2015 VIENE APERTA DALL’OMAGGIO A UN GRANDE UOMO DI CULTURA E TEATRO: DOMENICA 19 LUGLIO PARTE ALLE 11.00 DA PIAZZA DIACONO LO SPETTACOLO ITINERANTE DEDICATO A GIULIANO SCABIA “VIAGGIO NEL TEATRO VAGANTE”, CON I GIOVANISSIMI ATTORI DELL’ACCADEMIA D’ARTE DRAMMATICA NICO PEPE: IDEAZIONE DI VALTER COLLE, REGIA DI MASSIMO SOMAGLINO. TORNA A MITTELFEST CON UN TESTO IN PRIMA ASSOLUTA (ORE 18.00) QUIRINO PRINCIPE, VOCE RECITANTE DI ACQUE E SELVE DI BOEMIA, ALLE 18.00 IN PIAZZA DIACONO PRIMO APPUNTAMENTO CON MITTEL_FIGURA, ALLE 20.00 AL RISTORI LO SPETTACOLO DI MARCO MARTINELLI RUMORE DI ACQUE, CON ALESSANDRO RENDA. A SEGUIRE LA PRODUZIONE IN LINGUA FRIULANA COLONIE, LETTURE, MUSICA E BODYPAINTING IN RICORDO DELLA RAPPRESAGLIA DI CLAUIANO PER LA REGIA DI CLAUDIO MORETTI. A SUGGELLARE IL RICCO PROGRAMMA DOMENICALE, UNA PRESENZA D’ECCEZIONE: ALLE 22.00 IL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE OSPITA LA PRESENZA DI UN’ICONA DELLA DANZA MONDIALE, L’ETERNA WATER LADY, CAROLYN CARLSON, COREOGRAFA CHE ALL'ACQUA HA DEDICATO ALCUNE FRA LE SUE CREAZIONI PIÙ INTENSE. IN PROGRAMMA IL TRITTICO SHORT STORIES

Con l’omaggio a uno straordinario filosofo dell’esistenza e poeta della scena si apre la seconda giornata di Mittelfest 2015. Domenica 19 luglio, Giuliano Scabia, sarà festeggiato per gli 80 anni appena compiuti dai giovani attori dell'Accademia Nico Pepe nello spettacolo itinerante Viaggio nel Teatro Vagante, con partenza alle 11.00 da Piazza Paolo Diacono. Un progetto di Valter Colle con la regia di Massimo Somaglino e il coordinamento artistico di Claudio De Maglio. Sensibile all’ecologia e al mito, inventore di un teatro in cammino, Scabia ha dato voce agli animali e agli elementi della natura trasformandoli in occasioni di rivelazione: per questa ragione il suo Teatro Vagante affascina e conquista. Torna a Cividale con un testo in prima assoluta Quirino Principe, voce recitante di Acque e selve di Boemia (ore 18.00 Chiesa San Francesco) che tesse musica e poesia quali veicoli di un viaggio nella natura, al centro dell’anima europea. I testi di Quirino Principe tracciano strade, suggeriscono deviazioni, guidano verso una mèta, che è al centro dell'anima europea. E la musica ne sublima l'essenza. Sempre alle 18.00 in piazza Diacono primo appuntamento con Mittel_Figura, la sezione curata da Roberto Piaggio con il CTA, in scena Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel, che racconta l’evoluzione del bambino, che deve crescere, imparare, camminare da solo nel bosco… In prima serata al Teatro Ristori (ore 20.00), Marco Martinelli e Ermanna Montanari si chiedono se possiamo non sentirci responsabili delle tante tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in Rumore di acque. “Che c’entro io con quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, che continuano a registrare sbarchi su sbarchi, morti su morti.. Quello, proprio quello, siamo noi. Sono io”. Come di consueto, a Mittelfest anche produzioni in lingua friulana, come nel caso di Colonie, letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano da parte dell’esercito tedesco il 1 Maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti in scena domenica alle 22.00 in Chiesa Santa Maria del Battuti.

Il ricco programma domenicale, tra teatro, musica e danza, è suggellato da una presenza d’eccezione: alle 22.00 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un’icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, eterna Water Lady coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense: da Wind, Water, Sand, a Undici Onde, e Writings of Water. In programma il trittico Short stories che si compone di due sue creazioni - All that falls, con l’interpretazione di Céline Maufroid e Juha Marsalo e Mandala, con l’interpretazione di Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, sempre sul tema dell’acqua, Immersion, con la musica originale Nicolas De Zorzi. La sua è una danza pura, fluida, cristallina, proprio come l'acqua, e il senso ultimo dei suoi lavori è la relazione forte, profonda, totale con la natura. programma su www.mittelfest.org


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DOMENICA 19 LUGLIO ATTESO L’OMAGGIO A SCABIA IN APERTURA DI GIORNATA E IN CHIUSURA LA GRANDE CAROLYN CARLSON Il Giornale del Friuli

Mittelfest 2015 – Il colore dell’acqua 24.ma edizione, Cividale del Friuli, 18­26 luglio 2015 LA SECONDA GIORNATA DI MITTELFEST 2015 VIENE APERTA DALL’OMAGGIO A UN GRANDE UOMO DI CULTURA E TEATRO: DOMENICA 19 LUGLIO PARTE ALLE 11.00 DA PIAZZA DIACONO LO SPETTACOLO ITINERANTE DEDICATO A GIULIANO SCABIA “VIAGGIO NEL TEATRO VAGANTE”, CON I GIOVANISSIMI ATTORI DELL’ACCADEMIA D’ARTE DRAMMATICA NICO PEPE: IDEAZIONE DI VALTER COLLE, REGIA DI MASSIMO SOMAGLINO. TORNA A MITTELFEST CON UN TESTO IN PRIMA ASSOLUTA (ORE 18.00) QUIRINO PRINCIPE, VOCE RECITANTE DI ACQUE E SELVE DI BOEMIA, ALLE 18.00 IN PIAZZA DIACONO PRIMO APPUNTAMENTO CON MITTEL_FIGURA, ALLE 20.00 AL RISTORI LO SPETTACOLO DI MARCO MARTINELLI RUMORE DI ACQUE, CON ALESSANDRO RENDA. A SEGUIRE LA PRODUZIONE IN LINGUA FRIULANA COLONIE, LETTURE, MUSICA E BODYPAINTING IN RICORDO DELLA RAPPRESAGLIA DI CLAUIANO PER LA REGIA DI CLAUDIO MORETTI. A SUGGELLARE IL RICCO PROGRAMMA DOMENICALE, UNA PRESENZA D’ECCEZIONE: ALLE 22.00 IL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE OSPITA LA PRESENZA DI UN’ICONA DELLA DANZA MONDIALE, L’ETERNA WATER LADY, CAROLYN CARLSON, COREOGRAFA CHE ALL’ACQUA HA DEDICATO ALCUNE FRA LE SUE CREAZIONI PIÙ INTENSE. IN PROGRAMMA IL TRITTICO SHORT STORIES Con l’omaggio a uno straordinario filosofo dell’esistenza e poeta della scena si apre la seconda giornata di Mittelfest 2015. Domenica 19 luglio, Giuliano Scabia, sarà festeggiato per gli 80 anni appena compiuti dai giovani attori dell’Accademia Nico Pepe nello spettacolo itinerante Viaggio nel Teatro Vagante, con partenza alle 11.00 da Piazza Paolo Diacono. Un progetto di Valter Colle con la regia di Massimo Somaglino e il coordinamento artistico di Claudio De Maglio. Sensibile all’ecologia e al mito, inventore di un teatro in cammino, Scabia ha dato voce agli animali e agli elementi della natura trasformandoli in occasioni di rivelazione: per questa ragione il suo Teatro Vagante affascina e conquista. Torna a Cividale con un testo in prima assoluta Quirino Principe, voce recitante di Acque e selve di Boemia (ore 18.00 Chiesa San Francesco) che tesse musica e poesia quali veicoli di un viaggio nella natura, al centro dell’anima europea. I testi di Quirino Principe tracciano strade, suggeriscono deviazioni, guidano verso una mèta, che è al centro dell’anima europea. E la musica ne sublima l’essenza. Sempre alle 18.00 in piazza Diacono primo appuntamento con Mittel_Figura, la sezione curata da Roberto Piaggio con il CTA, in scena Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel, che racconta l’evoluzione del bambino, che deve crescere, imparare, camminare da solo nel bosco… In prima serata al Teatro Ristori (ore 20.00), Marco Martinelli e Ermanna Montanari si chiedono se possiamo non sentirci responsabili delle tante tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in Rumore di acque. “Che c’entro io con quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, che continuano a registrare sbarchi su sbarchi, morti su morti.. Quello, proprio quello, siamo noi. Sono io”. Come di consueto, a Mittelfest anche produzioni in lingua friulana, come nel caso di Colonie, letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano da parte dell’esercito tedesco il 1 Maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti in scena domenica alle 22.00 in Chiesa Santa Maria del Battuti. Il ricco programma domenicale, tra teatro, musica e danza, è suggellato da una presenza d’eccezione: alle 22.00 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un’icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, eterna Water Lady coreografa che all’acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense: da Wind, Water, Sand, a Undici Onde, e Writings of Water. In programma il trittico Short stories che si compone di due sue creazioni – All that falls, con l’interpretazione di Céline Maufroid e Juha Marsalo e Mandala, con l’interpretazione di Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, sempre sul tema dell’acqua, Immersion, con la musica originale Nicolas De Zorzi. La sua è una danza pura, fluida, cristallina, proprio come l’acqua, e il senso ultimo dei suoi lavori è la relazione forte, profonda, totale con la natura. programma su www.mittelfest.org


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Data: 18 luglio 2015

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CULTURA: TORRENTI, MITTELFEST CENTRALE NEL CONTESTO ARTISTICO FVG sabato 18 luglio 2015 "Il colore dell'acqua", di acque che rappresentano nuove vie di comunicazione ­ inizio di una trilogia che nel biennio 2016­17 esplorerà anche quelle di terra e del cielo, "veicoli" di incontri e dialogo ­ e al contempo risorsa vitale in pericolo, ammiccando, in chiave culturale, ai temi cari dell'Expo 2015 sul cibo. Colori dell'acqua titolo­guida della 24.ma edizione di Mittelfest 2015 a Cividale del Friuli, festival culturale dalla dimensione unica nel panorama culturale regionale, "sogno che si rinnova guardando all'Europa e oltre" ma anche "scommessa", intuizione originale, atto d'amore per il territorio, opportunità economica, come è stato coralmente osservato nel corso dell'odierna cerimonia d'inaugurazione al teatro di Ristori della città longobarda, che si illustrerà attraverso una sessantina di spettacoli in nove giorni di programmazione. Ed a questo Mittelfest la Regione, ha confermato l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, assicura "tranquillità e certezze", pur in un momento economico complesso, ribadendo il ruolo centrale della manifestazione (a sua volta "motore" di altre iniziative) nel panorama regionale ed attribuendo pertanto significative risorse finanziarie, riconoscendone l'indiscusso valore artistico. Mittelfest che, sempre secondo Torrenti, la Regione intende far crescere progressivamente: "una crescita naturale nel contesto dell'incremento del contesto culturale e turistico che il Friuli Venezia Giulia sta vivendo da alcuni anni. Siamo convinti in un futuro ricco di soddisfazioni per il nostro Mittelfest", ha ribadito l'assessore. Una manifestazione nata nel 1991 "con e grazie" alla caduta delle barriere in Europa della fine degli anni '80, come ha annotato il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, e che continua a proiettarsi nell'Europa, un'Europa che deve proseguire nel suo percorso di incontro e dialogo di culture, e di cui il Friuli Venezia Giulia può rappresentare un microcosmo, come ha indicato il presidente ddell'Associazione Mittelfest Federico Rossi. In questo suo percorso di alto valore artistico, a Mittelfest ­"idea geniale, felice intuizione" ­ sia Fondazione Crup che Banca popolare di Cividale continueranno ad offrire supporto, hanno quindi evidenziato i due presidenti, Lionello D'Agostini e Michela Del Piero, mentre il sindaco Stefano Balloch e il direttore artistico del festival, Franco Calabretto, hanno rimarcato il rinnovato vigore del sostegno della Regione all'evento, "specchio" originale e importante di Cividale e dell'intero Friuli Venezia Giulia.


Il colore dell acqua mittelfest 2015

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18.7.2015 19:02

CULTURA: TORRENTI, MITTELFEST CENTRALE NEL CONTESTO ARTISTICO FVG Cividale del Friuli, 18 lug - "Il colore dell'acqua", di acque che rappresentano nuove vie di comunicazione - inizio di una trilogia che nel biennio 2016-17 esplorerà anche quelle di terra e del cielo, "veicoli" di incontri e dialogo - e al contempo risorsa vitale in pericolo, ammiccando, in chiave culturale, ai temi cari dell'Expo 2015 sul cibo. Colori dell'acqua titolo-guida della 24.ma edizione di Mittelfest 2015 a Cividale del Friuli, festival culturale dalla dimensione unica nel panorama culturale regionale, "sogno che si rinnova guardando all'Europa e oltre" ma anche "scommessa", intuizione originale, atto d'amore per il territorio, opportunità economica, come è stato coralmente osservato nel corso dell'odierna cerimonia d'inaugurazione al teatro di Ristori della città longobarda, che si illustrerà attraverso una sessantina di spettacoli in nove giorni di programmazione. Ed a questo Mittelfest la Regione, ha confermato l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, assicura "tranquillità e certezze", pur in un momento economico complesso, ribadendo il ruolo centrale della manifestazione (a sua volta "motore" di altre iniziative) nel panorama regionale ed attribuendo pertanto significative risorse finanziarie, riconoscendone l'indiscusso valore artistico.


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mittelfest 2015

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Mittelfest che, sempre secondo Torrenti, la Regione intende far crescere progressivamente: "una crescita naturale nel contesto dell'incremento del contesto culturale e turistico che il Friuli Venezia Giulia sta vivendo da alcuni anni. Siamo convinti in un futuro ricco di soddisfazioni per il nostro Mittelfest", ha ribadito l'assessore. Una manifestazione nata nel 1991 "con e grazie" alla caduta delle barriere in Europa della fine degli anni '80, come ha annotato il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, e che continua a proiettarsi nell'Europa, un'Europa che deve proseguire nel suo percorso di incontro e dialogo di culture, e di cui il Friuli Venezia Giulia può rappresentare un microcosmo, come ha indicato il presidente ddell'Associazione Mittelfest Federico Rossi. In questo suo percorso di alto valore artistico, a Mittelfest -"idea geniale, felice intuizione" - sia Fondazione Crup che Banca popolare di Cividale continueranno ad offrire supporto, hanno quindi evidenziato i due presidenti, Lionello D'Agostini e Michela Del Piero, mentre il sindaco Stefano Balloch e il direttore artistico del festival, Franco Calabretto, hanno rimarcato il rinnovato vigore del sostegno della Regione all'evento, "specchio" originale e importante di Cividale e dell'intero Friuli Venezia Giulia. ARC/RM


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Mittelfest a Cividale del Friuli e ristorante al Monastero; 18­26 luglio 2015 Pubblicato 18 luglio 2015 | Da ilfriulano In occasione del Mittelfest, come ogni anno, Cristina e il Suo Staff propongono le ricette della Cucina Mitteleuropea: 18­26 luglio 2015 il Ristorante Al Monastero propone alcune pietanze della cucina mitteleuropea con una bevanda tipica abbinata dalla cucina rumena il primo… CIORBA DE PERISOARE € 6.50 (MINESTRA CON POLPETTE DI CARNE E RISO) una ricetta tradizionale romena ma come tutte le ricette tradizionale nessuno può dire che questa è la vera ricetta, ognuno la prepara a modo suo aggiungendo o togliendo gli ingredienti che non gradisce .. il punto comune di tutte le ricette sono le “perisoare” ( “s” si legge come “sci” nella parola italiana “lascia”). Ciorba è il nome delle minestre di sapore acidulo, in quale se aggiunge alla fine o panna acida o yogurt o limone o “bors” un liquido tipico romeno Vino consigliato Malvasia € 2.00 …dalla cucina ungherese il secondo… GULASH UNGHERESE € 12.00 L’origine di questa ricetta è molto povera ed è da ricercarsi tra i mandriani ungheresi che, quando trasportavano i pregiati manzi grigi dalla pianura della Puszta ai mercati di Moravia, Vienna, Norimberga e Venezia, usavano preparare questa sorta di spezzatino di carne di vitello dentro un grande paiolo messo sopra un fuoco di legna all’aperto. Il nome stesso della ricetta sembra confermare questa versione visto che il termine Gulyás, ovvero gulash in ungherese, deriva proprio dalle parole gulyás, che significa mandriano, e da gulya che significa mandria. Naturalmente per molti secoli il gulash fu solo il pasto dei mandriani e della povera gente che aveva ben poco a disposizione per nutrirsi.Col passare del tempo, verso la fine del XVIII secolo che la gulyásleves,la minestra dei mandriani, dalla prateria arrivò ad essere conosciuta dalle famiglie borghesi ed a riscuotere il grande successo che ha portato il gulash a diventare il piatto tradizionale ungherese per eccellenza. Birra Ceca Abbinata Budvar € 3.00 …e dalla cucina albanese il dolce! HALVA € 2.50 Vino Abbinato Tokaj Ungherese € 5.00 Vi aspettiamo!!! siamo aperti dopo gli spettacoli e anche domenica sera 19 e 26 e lunedì 20 (è gradita la prenotazione)


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SABATO 18 LUGLIO 2015

Arte Profumo presenta i profumi del Mittlefest 2015 Venticinque anni di ricerca in nome dell’arte e della cultura. Dal 1991, il Mittelfest è un appuntamento culturale tra i più importanti in Europa, un festival che ogni anno porta a Cividale del Friuli le compagnie e i personaggi più eclettici del panorama artistico internazionale. In passato sotto i suoi riflettori si sono avvicendati maestri come Pina Bausch, Eimuntas Nekrosius, Luca Ronconi e star come Isabelle Huppert, Franco Battiato, Mikhail Baryshnikov. Nell’anno dell’Expo, l’acqua e i suoi colori sono al centro dell’edizione 2015 con oltre cinquanta eventi e spettacoli che animeranno fino al 26 Giugno gli angoli più suggestivi di Cividale del Friuli. Sabato 18 Giugno, dalle 18.00 alle 24.00, il tema del Mittlefest diventerà anche una rappresentazione sensoriale nella serata evento curata da Arte Profumo: un percorso degustativo e olfattivo dedicato alla collezione Neroli Portofino Private Blend di Tom Ford durante il quale il colore dell’acqua si trasformerà in mille scie di freschezza profumate di blu. La trasparenza dell’acqua, la freschezza della brezza marina e la rigogliosa vegetazione del Mediterraneo saranno il filo conduttore di un appuntamento di cultura olfattiva da non perdere assolutamente! Sabato 18 Giugno 2015 (dalle 18.00 alle 24.00) I Profumi del Mittlefest 2015 Serata evento a cura di Arte Profumo Corso Giuseppe Mazzini 25 Cividale del Friuli (Udine)


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Data: 18 luglio 2015

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IL COLÔR DA L’AGHE [18.07.2015]

Dai 18 ai 26 di Lui, a Cividât, al torne “Mittelfest” par frontâ e par profondî il titul: “Il IL COLÔR DA L’AGHE colore dell’acqua”. Il program dai apontaments si cjatilu su la rêt des rêts. Diretôr

[18.07.2015] artistic dal festival di prose, di musiche, di bal, di poesie e di arts visivis dai Paîs mitteleuropeus al è Franco Calabretto. Dai 18 ai 26 di Lui, a Cividât, al torne “Mittelfest” par frontâ e par profondî il titul: “Il colore dell’acqua”. Il program dai apontaments si cjatilu su la rêt des rêts. Diretôr artistic dal festival di prose, di musiche, di bal, di poesie e di arts visivis dai Paîs mitteleuropeus al è Franco Calabretto.


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