rassegna stampa 19 luglio

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mittelfest Il colore dell acqua Cividale del Friuli mittelfest 18–262015 luglio 2015 mittelfest.org

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fascicolo nazionale

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Domenica 19 luglio 2015

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CIVIDALE (UD)

Oggi al Mittelfest Giuliano Scabia e Carolyn Carlson

CIVIDALE - Dopo l’apertura di sabato nel segno dell’acqua, con lo spettacolo trasnazionale "Aghe. Voda. Ujë", entra nel vivo la 24.ma edizione di Mittelfest, che richiamerà fino al 26 luglio nella città Patrimonio Unesco artisti, compagnie, registi, danzatori, musicisti e attori da tutta Europa, per un calendario di oltre 60 spettacoli. Oggi alle 11 in prima assoluta c’è l’omaggio a Giuliano Scabia per i suoi 80 anni con "Viaggio nel Teatro

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Vagante" dell'Accademia Nico Pepe. Alle 18 nella Chiesa di San Francesco un testo di Quirino Principe, voce recitante di "Acque e selve di Boemia"; alle 20, Marco Martinelli e Ermanna Montanari si occupano delle tragedie del Mediterraneo in "Rumore di acque", e alle 22 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un’icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense.

OMAGGIO Giuliano Scabia

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SI È APERTO MITTELFEST » Cividale, quando l’arte unisce più della politica

■ POLESINI A PAGINA 42

DOMENICA 19 LUGLIO 2015

€ 1,20 ANNO 70 - NUMERO 170

GIORNALE DEL FRIULI

■ www.messaggeroveneto.it

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N. 46 ART. 1, C. 1) DCB UDINE SEDE: 33100 UDINE, VIALE PALMANOVA, 290 - TEL. (CENTRALINO) 0432/5271, FAX 0432/527256-527218

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ecco quanto costano i 2700 dipendenti A UDINE E A TRIESTE

Regione: milioni per integrativi, buoni pasto e straordinari

C’è pure il nido per i bimbi: 720 mila euro

Stipendi, straordinari, indennità, ma anche asili nido. Due sedi, a Udine e a Trieste, che costano 720 mila euro.

■ PERTOLDI A PAGINA 4

■ APAGINA 4

Profughi, il “trucco” del tribunale

LO HA DECISO IL TAR

Buja la spunta Chi non ottiene l’asilo ricorre e resta in Italia fino a 4 anni. In Fvg è andata bene a 300 immigrati, il 26 per cento con le Poste: non bisognava Dopo il Ramadan riprendono gli arrivi in Friuli. Pordenone, Lega sul piede di guerra chiudere le sedi ■ BULIAN E RIGO ALLE PAGINE 2 E 3

LA RIVOLUZIONE FISCALE

E IN BORGO STAZIONE I PROFUGHI PROTESTANO: NON È COLPA NOSTRA

NOVITà ANCHE SU IRPEF E PENSIONI

Renzi: «Nel 2016 eliminerò la tassa sulla prima casa» di Piero Cargnelutti Chiudono gli uffici postali, ma il Comune non ci sta e fa ricorso. A tre anni di distanza, il Tar di Trieste dà ragione all’amministrazione comunale friulana: gli uffici postali di Urbignacco e di Madonna di Buja dovevano restare aperti. Renzi e Serracchiani ieri all’Expo

■ A PAGINA 26

■ A PAGINA 6

MA QUANTO SOMIGLIA ALL’EX CAVALIERE di ANDREA SARUBBI

uno giÀ condannato Dossier fotografico alla mano, i giovani di Fi chiedono la chiusura con recinzioni dei parchi cittadini

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er un’assemblea di partito che non doveva decidere su temi fondamentali, in un sabato caldissimo, un’ora e mezzo di discorso è un tempo infinito. Ma forse c’era da immaginarlo, perché Renzi è bravo a riempire i vuoti nella comunicazione. ■ A PAGINA 6

■ VICEDOMINI ALLE PAGINE 14 E 15

Parchi sporchi e scritte sui muri Via Cairoli, via San Daniele, via Melegnano: la mappa dell’incuria CONVEGNO SULLA SPECIALITà A UDINE

Cecotti: ultima chiamata per l’Autonomia di Maura Delle Case L’autonomia del Fvg è all’ultima chiamata. Il monito è arrivato ieri, forte e chiaro, da politici, rappresentanti delle istituzioni e accademici riuniti a palazzo Antonini per discutere delle prospettive dell’Autonomia. «Se vogliamo contrapporci all’ingordigia dello Stato – ha detto Cecotti – non possiamo partire da perdenti». ■ APAGINA 11

OGNI LUNEDÌ IN OMAGGIO CON IL

state

week PO LIBERO GIOCHI, ESTATE, TEM SETTIMANA LA E APPUNTAMENTI DEL

TEST COI TEDESCHI

L’Udinese ko ma brilla l’iracheno Alì L’Udinese pareggia 1-1 con lo Schalke 04, sesto nel campionato tedesco, e perde 1-0 con l’Ingolstadt, neo promosso in Bundesliga. ■ MEROI A PAGINA 44

Corruzione e traffici ucraini Nei guai due giudici di pace ■ DE FRANCISCO A PAGINA 21


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Cividale ❖ Tricesimo ❖ Premariacco

DOMENICA 19 LUGLIO 2015 MESSAGGERO VENETO

agliato»

a Mafalda

in breve cividale

Anche una mostra dedicata a Spacal ■■ Alla vigilia dell’apertura di Mittelfest 2015 è stata inaugurata la mostra “Nel segno dell’acqua”, allestita nella galleria Spazio Corte Quattro (in corte San Francesco) e dedicata a Luigi Spacal. Curata da Didier Zompicchiatti, l’esposizione che sarà visitabile tutti i giorni, dalle 17 alle 20, fino al 26 luglio - ben si collega al filo conduttore del festival. (l.a.)

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MESSAGGERO VENETO DOMENICA 19 LUGLIO 2015

Saba di “Colonie”: «Questa terra è ricca di storia» Saba Anglana, cantante ed attrice nata a Mogadiscio, è la guest star di “Colonie” (ore 22, Chiesa dei Battuti). Cosa l'ha portata qui? «Da italo-etiope, il tema dell’intreccio tra Italia ed Etiopia vive anche nelle mie vene: ha influenzato molto il mio lavoro. Perché la storia dell’interazione tra i popoli, che è anche rappresentata nella forma del mio albero genealogico, disegna

di Gian Paolo Polesini

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ravamo divisi da un muro, «il mondo era tagliato in due». Un paio d’anni dopo il crollo berlinese, Mittelfest tenta la riunificazione almeno artistica di popoli disabituati all’osmosi da quella Cividale che, da sempre, vive il senso del confine. Il festival è vicinissimo al quarto di secolo e in questi venticinque anni il Vecchio Continente ne ha subìte di variazioni. Tutte minuziosamente risucchiate dai palcoscenici della longobarda città, avamposto friulano delle svolte storiche. L’arte, non sempre, ma spesso, assorbe le gioie e i malumori della civiltà in attraversamento, diventando ritratto fedele dell’attimo politico, sentimentale, filosofico e quant’altro scorra e determini. A sentire gli oratori tutti della cerimonia dell’avvio, abbiamo raccolto il sempre più arduo mestiere del Mittelfest nell’era della confusione. «Riusciremo mai a cantare Fratelli d’Europa?», si chiede il direttore artistico Franco Calabretto. «Teniamoci stretta la convinzione di ciò che rappresenta la rassegna per noi: un atto d’amore per il Friuli e, perché no, un’opportunità economica, oltre a far dialogare razze abitualmente distanti». Si andrà avanti fino a domenica 26. Oltre sessanta performance un po’ dappertutto. Con un tetto sopra oppure open space. «Quest’occasione - ha spiegato il presidente Federico Rossi - ci aiuterà a far crescere la coscienza europea, mentre l’Europa sta mostrando tutti i suoi limiti con la gestione greca. E la gente sta perdendo la fiducia. Ci crede ancora soltanto il 24 per cento, dal

un arco interessante di guerra e pace, di scontro e incontro: pagina densa e dolorosa, rimossa dalla memoria di questo Paese. Lo script che mi ha fatto leggere Loris Vescovo (nella foto) mi ha colpita non solo per la vicinanza per i temi trattati, ma anche per la sua capacità di avere compreso tutto nello spazio ridotto di una rappresentazione. Una narrazione incrociata che, agilmente,

dal particolare della storia personale ha il pregio di approdare a valori universali. - Lei è in Friuli da qualche giorno. Per meglio documentarsi? «C’è tanto da imparare in questa densa terra di confine. La ricognizione storica con cui incontriamo il mondo, trasforma ogni esperienza in strumento di conoscenza e arricchimento. Attraversando la geografia fi-

niamo per scorgere più le affinità che le differenze tra i popoli. Quando ho portato un amico musicista senegalese a suonare in un paese sperduto della Campania, mi ha detto sorridendo, in uno stentato italiano: “L’Arte ti porta da ogni parte”. È spesso l'altrove il luogo dove ritrovare la propria storia». Alberto Zeppieri ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cividale è il centro d’Europa L’arte unisce più della politica Ieri l’inaugurazione del Mittelfest numero 24. Sessanta spettacoli fino al 26 Federico Rossi: «La gente non crede più nella Ue, soltanto il 24 per cento» il programma di oggi

Il Mittel-Figura in piazza Diacono e “Rumore di acque” al Ristori Con l’omaggio a uno straordinario filosofo dell’esistenza e poeta della scena si apre la seconda giornata di Mittelfest 2015. Giuliano Scabia, sarà festeggiato per gli 80 anni appena compiuti dai giovani attori dell'Accademia Nico Pepe nello spettacolo itinerante “Viaggio nel Teatro Vagante”, con partenza alle 11 da Piazza Paolo Diacono. - Torna a Cividale con un testo in prima assoluta Quirino Principe, voce recitante di Acque e selve di Boemia (alle 18 nella Chiesa San Francesco) che tesse musica e poesia quali veicoli di un viaggio nella natura, al centro dell’anima europea. I testi di Quirino Principe tracciano strade,

suggeriscono deviazioni, guidano verso una mèta, che è al centro dell'anima europea. E la musica ne sublima l'essenza. - Sempre alle 18 in piazza Diacono primo appuntamento con “Mittel_Figura”, la sezione curata da Roberto Piaggio con il Cta, in scena “Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel”, che racconta l’evoluzione del bambino, che deve crescere, imparare, camminare da solo nel bosco… - In prima serata al Teatro Ristori (alle 20), Marco Martinelli e Ermanna Montanari si chiedono se possiamo non sentirci responsabili delle tante tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in “Rumore di

acque”. «Che c’entro io con quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, che continuano a registrare sbarchi su sbarchi, morti su morti.. Quello, proprio quello, siamo noi. Sono io». - Come di consueto, a Mittelfest anche produzioni in lingua friulana, come nel caso di “Colonie, letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano” da parte dell’esercito tedesco il 1 Maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e di Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti in scena domenica alle 22 in Chiesa Santa Maria del Battuti. - Il ricco programma domenicale, tra teatro, musica e danza, è

suggellato da una presenza d’eccezione: alle 22 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un’icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, eterna Water Lady coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense: da Wind, Water, Sand, a Undici Onde, e Writings of Water. In programma il trittico Short stories che si compone di due sue creazioni - All that falls, con l’interpretazione di Céline Maufroid e Juha Marsalo e Mandala, con l’interpretazione di Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, sempre sul tema dell’acqua, Immersion, con la musica originale Nicolas De Zorzi.

70 del 2005. Noi cerchiamo di ridare forza ai valori culturali che si stanno perdendo, affossati dai mercati e dall’economia, puntando l’attenzione sulle risorse culturali locali e al nostro plurilinguismo». I colori dell°acqua è la tematica 2015, primo fulcro di un percorso triennale, che vuol evi-

denziare la valorizzazione e la salvaguardia degli ambienti naturali, iniziando proprio dalla “funzione delle fluide vie”, e proseguendo con la Terra, nel 2016, e con l’Aria, nel 2017. E dal suono dell’acqua è cominciato proprio dal Ristori l’evento itinerante con i sei cori regionali e il Graz Vocalensem-

ble, un corteo di cantori con bottiglia di minerale in pugno. Il gran caldo c’entra poco. A soffiarci dentro - ognuno aveva livelli diversi - si sprigionavano armonie curiose. Il conforto conclusivo è dell’assessore Torrenti - sul palco anche il presidente della Provincia Fontanini, il sindaco Balloch, i presi-

denti di Crup D’Agostini e della Popolare di Cividale Del Piero che ha dispensato «tranquillità e certezze da parte della Regione, seppure in un momento economico complesso». Sul ponte (del Diavolo), per ora, non sventola bandiera bianca. È già qualcosa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cultura e Spettacoli

DOMENICA 19 LUGLIO 2015 MESSAGGERO VENETO

Una scena di “Rumore di acque”, questa sera alle 20 al Ristori, di Marco Martinelli e Ermanna Montanari; sotto, due scatti dell’inauguraz ione di ieri della ventiquattresi ma edizione di Mittelfest (Foto Phocus Agency)

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Carolyn Carlson stasera la coreografa più spirituale del ’900 Alle 22 “Short Stories” sarà al Teatro Giovanni da Udine E domani la danzatrice terrà una masterclass alla Pepe di Elisabetta Ceron

viaggio nel teatro vagante

◗ UDINE

Torna al Teatro Nuovo - che ha inaugurato 17 anni or sono ricalcandone poi la scena nel 2007 - la più “spirituale” coreografa del ‘900, Carolyn Carlson, danzatrice e pedagoga californiana esponente di un teatro danza che affonda le radici nella filosofia, nel misticismo e nell’esoterismo, dove ogni atto e ogni assunto artistico sono espressione intima dell’essere umano e del creato. Il suo Short Stories: All that falls, Immersion e Mandala inaugura la sezione danza del 24° Mittelfest, firmata dal direttore Franco Calabretto per il Giovanni da Udine, stasera alle 22. L’inossidabile Water Lady che all’acqua ha dedicato alcune suggestive creazioni ritorna alla sua viscerale relazione con la natura aprendo la sua galassia multidimensionale a nuove visioni del mondo, dove ogni gesto è poesia, suono, memoria. Short Stories si compone di tre momenti, allestiti per sé e per i suoi danzatori col consueto modus operandi: un “percorso” che sollecita l'individuo ad esprimere se stesso partendo dalla tecnica dell’improvvisazione e andando alla sorgente del movimento per connettersi con forma, spazio, tempo e immaginario. Il programma apre con il duo All That Falls del 2013 su musiche di Bach, Haydn, Verdi e Vivaldi, ispirato al libro Il Profeta di Khalil Gibran che predica amore e tolleranza tra gli individui; qui un uomo e una donna costruiscono la loro relazione come un albero della vita. Simbolico parallelismo dell’amore diventa la costruzione della casa, asse dopo asse, cosicché il prendersi cura dell’altro, significa anche prendersi cura di sé. Seguirà Immersion, “solo” del 2010 che vedrà in scena Carlson accompagnata dalla musica originale di Nicolas de

Un quadro di “Mandala” (F.Iovino)

Somaglino: Scabia, inventore di visioni

Carolyn Carlson (Foto Iovino)

Zorzi: incarnando il gesto puro e unico come un’espressione del movimento acquatico, Carolyn declina infinite metamorfosi. Al suono delle onde, la coreografa s’immerge nella sua fluidità, nella sua intensa presenza dalle profondità insondabili, visione affascinante di una danza che trae forza vitale dall’elemento liquido. In chiusura, Mandala, azione solistica creata nel 2014 e interpretata da Sara Orselli sulla partitura Weather parts 3 & 1 di Michael Gordon. Qui, un cuore che batte, pulsa vita in un corpo che a sua volta ondeggia, volteggia accompagnato da un ritmo musicale ipnotico. Domani, lunedì, dalle 11, Carolyn Carlson sarà anche protagonista di una masterclass, rivolta a danzatori e attori professionisti, organizzata dall’Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Prevista una notevole affluenza di esponenti della danza contemporanea friulana, ma anche di attori dalle accademie Paolo Grassi di Milano, Silvio d’Amico di Roma e Scuola Dimitri di Lugano. Un'occasione preziosa per mettere in contatto gli allievi e la città stessa con un’artista-icona che ha cresciuto stuoli di allievi devoti e la cui presenza in Italia, e in questo caso in Friuli, rivitalizza sia l'ambito didattico sia quello produttivo. ©RIPRODUZIONE ©RIPRODUZIONE RISERVATA RISERVATA

«Giuliano Scabia è poeta inventore di visioni, così tante e vaste che ha dovuto mettersi in viaggio e costruire un Teatro Vagante per poterle contenere». Oggi, alle 11 per le vie di Cividale, il debutto a Mittelfest dello spettacolo-omaggio a Giuliano Scabia che vede protagonisti gli allievi attori della Civica Accademia Nico Pepe di Udine sotto la guida di Massimo Somaglino. Il testo, che fa parte della raccolta pubblicata da Scabia nel 2012 e mai messo in scena, è un elemento di ulteriore interesse in vista del debutto. «Le sue ultime visioni sono interstellari e cosmiche, ecologiche e rivelatrici- spiega Somaglino - semplici e profonde come l’universo, da far tremare le vene ai polsi a volerle rappresentare. Ma nel sentiero del vagare tutto è possibile, basta chiudere gli occhi e “guardare con gli occhi della mente”, diceva qualcuno….. o “sospendere per un attimo l’incredulità”, ripeteva qualcun altro, o ancora “farsi accompagnare nel viaggio della poesia”». Un lavoro nato da un percorso di studio e approfondimento prima con la masterclass tenutasi a Udine, in accademia, con Oliviero Ponte Di Pino, per presentare l’attività di questo maestro del teatro contemporaneo e poi con il confronto diretto con lo stesso drammaturgo e scrittore al quali gli allievi hanno presentato un'anteprima del lavoro scambiando con il maestro preziosi consigli e impressioni (sua è la supervisione artistica dello spettacolo). Un intenso laboratorio a cui hanno preso parte anche Valter Colle, ideatore del progetto “Omaggio a Giuliano Scabia” e Claudio de Maglio che cura il coordinamento artistico dell'iniziativa. Scabia, nella sua lunga attività teatrale ha progettato testi e “azioni teatrali” pensate per persone o gruppi precisi, con i quali condividere interessi culturali, politici, artistici, umani. «Il teatro di Scabia, conclude Somaglino, oltreché vagante nei cieli, è anche molto, molto concreto, fatto di legno, stoffa, carta, colla e colori. Come ogni viaggio insegna qualcosa a chi lo fa. Tecniche nuove, per esempio. Rapporti nuovi con spazi nuovi e nuove abilità. E vaganti saranno dunque gli spettatori, che formeranno un corteo vagante, che a seconda della vie percorse pulserà e respirerà, alla ricerca di un perché». In scena, a Mittelfest, saranno protagonisti gli allievi del secondo anno di corso (Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Carlo Dalla Costa, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Luca Oldani, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo) e del terzo (Giuseppe Attanasio, Irene Canali, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Daniele Palmeri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, Marta Salandi, Raphael Schumacher) insieme a Francesco Godina assistente alla regia, tutti intensamente immersi nel Teatro Vagante e nelle visioni del suo autore. Fabiana Dallavalle


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Cultura e Spettacoli

DOMENICA 19 LUGLIO 2015 IL PICCOLO

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Giuliano Scabia, ottant’anni pieni di utopie Oggi a Mittelfest l’artista, “papà” di Marco Cavallo con Franco e Vittorio Basaglia, sarà festeggiato dagli attori della “Nico Pepe” di Roberto Canziani Sostiene Giuliano Scabia che i compleanni, lui se li dimentica. Non quelli degli altri, i suoi. Ma questo è un compleanno speciale. Cominciato ieri, durerà fino a domani. Ha le cifre tonde. E resterà come tacca segnata bene sulla corteccia di quell'albero forte, sviluppato per rami, fronde e foglioline, che è la sua vita nell'arte: scritture, teatro, invenzioni. Ieri Giuliano Scabia ha compiuto 80 anni. Mai più lo crederesti, vedendo il suo sorriso luminoso, l'aureola di capelli bianchissimi, il suo modo di esprimersi, volatile e attuale. Questa mattina Scabia sarà a Cividale, perché Mittelfest festeggia assieme a lui un suo inedito progetto, “I sei canti dell'infinito andare”, realizzato dai giovani attori dell'Accademia Nico Pepe di Udine, con la cura di Valter Colle e la regia di Massimo Somaglino: una camminata di “teatro vagante” in partenza alle 11 da Piazza Diacono. Domani sarà in Toscana, dove Volterrateatro gli dedica un altro incontro. Provare a dire tutto ciò che Scabia ha inventato e scritto in questi decenni occuperebbe libri e libri. Già molti sono i suoi, e altrettanti quelli scritti su di lui da altri. Mettere insieme le fotografie e i filmati che raccontino il suo essere attore e

personaggio, angelo e diavolo, poeta-albero e professore, riempirebbe chissà quanti dischetti, chiavette o nuvole. Tutti aggeggi che lui domina, ma con la mano della poesia. Per chi lo ha avuto come maestro al Dams di Bologna, lavorargli accanto è stato scoprire un dimensione sconosciuta, incamminarsi dietro al “teatro vagante”, inseguire gorilla quadrumàni o spiare, fermi, cinghiali al limite del bosco. Per altri, che ancora ricordano la sua avventura e quella di un fantastico quadrupede azzurro, Marco Cavallo, dentro i padiglioni dell'Ospedale Psichiatrico di Trieste - al fianco di Franco e Vittorio Basaglia, Peppe dell'Acqua, di un'idea che diceva e ancora dice “la libertà è terapeutica” - quella è stata un' esperienza irripetibile. Certi suoi titoli d'artista avanguardista hanno ancora oggi il potere di farti saltare sulla sedia (“Zip Lap Lip Vap Mani Crep Scap Plip Trip Scrap e la Grande Mam alle prese con la società contemporanea”, 1965) o di incantarti (“L'insurrezione dei semi con prologo a cavallo scendendo il colle in cinque stazioni”, 2004). Mentre chi ha letto uno dei suoi romanzi, o si è soffermato su una delle sue poesie, sa che a seguirne i versi si può arrivare in capo al mondo. Gli abbiamo chiesto se tutto

il fervore e i semi creativi che lui ha piantato per almeno 50 anni, noi, la generazione venuta dopo, siamo stati in grado di coltivarli e farli crescere. «Il tempo respira. La società ci fa nuove domande e brucia il passato. L'importante per me è aver fatto bene il proprio compito, averlo descritto, documentato». Poi lo abbiamo invitato a parlarci della Trieste di quei formidabili anni '70 e di quella di oggi, dove da un po' non è tornato. Invece di lunga rievocazione, lui ci ha scritto al volo, di getto, una poesia. Che pubblichiamo integralmente. “Trieste delle ragazze ridenti, le più libere, / le più canterine: l’allegria di Trieste / passeggiando con una lontana fidanzata / su per Miramar, su per Opcina, / su per quel Carso, e mare, e nuvole, /e sempre un urgere di gioia in incontri / che hanno segnato la mia vita: Trieste / italiana, veneta, austriaca, slovena, / dublinese, viennese, praghese, Trieste / viva nel suo cuore di vento, di luce / cavallina, oggi e sempre ritrovata / da san Giovanni a san Giusto, Trieste / coi suoi abitanti marineri, città di tre lingue / ancor oggi frontiera di utopie, di azzurro, / di viaggi e progetti, piena di cavalli / reali e mentali che dicono ancora e sempre / voglio divertirmi a correre, Trieste / che ha voluto affrontare il

Giuliano Scabia di cui a Cividale va in scena “I sei canti dell’infinito andare”

problema della mente / e della sofferenza, e della cura, e del prendersi cura, / coi suoi poeti e scrittori di ieri e di oggi, Trie-

ste/ cara, sorella e fidanzata, innamorata del mare, innamorata…”. ©RIPRODUZIONERISERVATA


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Cultura&Spettacoli

Domenica 19 luglio 2015

TEATRO L’attore cantautore si racconta e presenta la Traviata che porterà martedì al Verdi

Riondino:misento l’antologia ambulante Clelia Delponte PORDENONE

Altro che strana coppia. David Riondino (cantautore, attore, regista scrittore) e Dario Vergassola (attore comico teatrale, conduttore televisivo e cantante) sono la coppia perfetta per presentare in un colpo solo un capolavoro della letteratura (La Dama delle Camelie di Dumas) e un capolavoro musicale (La Traviata di Verdi), in modo sintetico e brillante, irriverente, ma non troppo, con l'ausilio della International Chamber players. David Riondino spiega

così l'antefatto della Traviata della Camelie in arrivo martedì 21 luglio, alle 21, al Teatro Verdi per l'Estate in città: «Una circolare del ministero della cultura, considerando i comici televisivi responsabili dell'abbruttimento della cultura, li obbliga a fare almeno uno spettacolo serio all'anno». Battuta o verità? «La televisione ha abdicato a lavorare sulla critica, l'umorismo, la satira. L'unico che si salva è Crozza. Per il resto impera una comicità di bassa lega, senza critica sociale e di costume».

Dopo don Chisciotte e Madame Bovary, per la vostra rilettura dei classici in chiave comica arriva la Dama delle Camelie. Perché questa scelta? «È perfetta per le corde comiche di Vergassola, che è ben ferrato sulla critica sentimentale, erotico-sessuale. Gli riesce a esplorare gli splendori e la miseria delle relazioni umane con la sua intelligenza sofisticata». Come vi siete divisi i ruoli? «Io leggo brani scelti dal romanzo, lui interviene con battute e frecciatine, anche improvvisando. Seguendo la più classica tradizione comica io sono il

MATTATORE David Riondino sarà protagonista martedì sera al Teatro comunale Verdi di Pordenone serioso clown bianco e lui il pasticcione Augusto». Quali sono i temi su cui giocate? «La contrapposizione tra famiglia e libertà, denaro e amore, realtà e fantasie sentimentali. Vedere una giovane coppia di innamorati alle prese con la difficoltà economiche del vivere quotidiano è di grande attualità». Perché la rilettura comica? «Ridere è importante, perché permette di asciugarsi le lacrime tra una tragedia e l'altra. Le battute sono una chiave per rivelare verità nascoste».

Domani sera la troveremo anche a Mittelfest, interprete dei naufragi di Pietro Spirito (Il mio nome è Nettuno, la zattera di Ulisse e altri naufragi quotidiani, Chiesa S.Francesco, Cividale alle 18), e in questi giorni sta girando l'Italia con spettacoli quasi ogni due giorni, tutti diversi... «Effettivamente, considerato che questi spettacoli si ispirano tutti a opere letterarie, mi sento un po’ come un'antologia ambulante». Sogni nel cassetto? «Lavorare con Marlon Brando, ma la vedo un po’ dura...» © riproduzione riservata


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K U LT U R A

Nedelja, 19. julija 2015

ČEDAD - Sinoči se je začel 24. Mittelfest

Voda je »zapela« s pevkami in pevci

STRING FESTIVAL KRAS

Pobuda, ki dosega kvalitetni vzpon

Na uradni otvoritvi je bilo slišati tudi slovenščino Začel se je 24. Mittelfest. Sredi poletne vročine sobotnega popoldneva je tema vode skušala osvežiti publiko, ki je po ulicah in trgih sledila pevskemu sprehodu (in sprevodu) sedmih zborov deželnega združenja USCI, med katerimi je bil tudi zbor Jacobus Gallus. Pevci so modulirali barve vode s skladbami na temo in so se združili s 150. glasovi - in steklenicami - v cerkvi svetega Frančiška, kjer so izvedli skladbo Georga Nussbaumerja, v kateri voda »poje« skupaj s pevci. Institucionalni trenutek (na sliki) je potekal v dvorani gledališča Ristori, kjer je vrsto priložnostnih pozdravov odprl gostitelj, župan mesta Čedad Stefano Balloch. Predsednik fundacije Mittelfest Federico Rossi je, kot napovedano, poudaril večjezičnost tega prostora, ko je pozdravil po vrsti v furlanščini, slovenščini, nemščini in italijanščini. Vsi govorniki so omenili vrednote festivala kot zrcalo Evrope, ki se spreminja. »V Italiji imamo veliko festivalov, Mittelfest pa je edinstveni, ker je uresničitev sna« - je povedal umetniški vodja Franco Calabretto, ki je tudi izrazil željo Fundacije, da bi zaupala univerzitetnim raziskovalcem študijo o večstranskih učinkih in pomenih, ki jih Mittelfest izraža na kulturnem in geopolitičnem, kot tudi v gospodarskem smislu. V imenu inštitucij sta pred mikrofon stopila še predsednik Videmske pokrajine Pietro Fontanini in deželni odbornik Gianni Torrenti, ki je potrdil podporo deželne oblasti za nadaljnjo stabilnost festivala in dela sodelujočih umetnikov. Pozdravila sta tudi predstavnika glavnih pokroviteljev, Fundacije Crup in Čedajske banke. Danes se bo program odvijal med Trstom in Vidmom s predstavo mladih igralcev akademije Nico Pepe, koncertom-predavanjem Quirina Principeja v okviru tria Fluns, predstavo Marca Martinellija o morju migrantov, nenazadnje s pričakovanim plesnim triptihom koreografinje Carolyn Carlson. Jutri ne bo dan »umetniškega premora« v bogatem programu Mittelfesta, kjer bo na sporedu kar pet dogodkov. Med temi bo David Riondino ob 18.uri interpretiral tekst novinarja Pietra Spirita o brodolomih v zgodovini in literaturi. Ob 20.uri pa bo sledila predstava v režiji znamenitega Antonia Latelle MA o figuri matere v literaturi Pier Paola Pasolinija. Tudi lutke bodo dobile svoje mesto s predstavo ansambla UnterWasser o iskanju samega sebe z naslovom Out. ROP

Udeleženci mednarodne poletne šole v Devinu

GLASBA - Dva koncerta

Štirje moški glasovi zaključili Mali festival Štirje moški glasovi so zapečatili zadnji del letošnjega programa Malega festivala Furlanije Julijske krajine. Dame so najpogosteje bleščeče protagonistke opernih in vokalnih dogodkov, umetniški vodja festivala Gabriele Ribis pa je poskrbel za bolj neobičajne kombinacije, najprej s koncertom treh tenoristov, nato z nastopom baritonista. Festival je nastal z namenom, da bi s koncerti in glasbenimi dogodki ovrednotil zgodovinsko in umetniško dediščino naše dežele; poleg vile Manin, gradu svetega Justa in drugih znamenitosti, naj bi program prejšnji teden ponudil gala večer operne glasbe v magičnem okviru Miramarskega gradu. Habsburški spomenik bi bil idealna kulisa poklonu slavnemu tenoristu Del Monacu ob stoletnici rojstva, zadnje čase pa očitno ne najde prostora pod svetlimi reflektorji. Tehnične težave so namreč prisilile organizatorje, da so koncert priredili v lepi, a veliko manj sugestivni Mali dvorani gledališča Verdi, in to na večer, ko so se v neposredni bližini odvijali vsaj trije odmevni dogodki. Vse to je vplivalo na število obiskovalcev, ki so prisluhnili prijetnemu programu in čustvenim izvedbam z latinskim predznakom. Arije, ki so spadale v repertoar Del Monaca, od znamenitega Otella do neapeljskih pesmi, so zapeli trije med seboj zelo različni tenoristi z mednarodno dejavnostjo. Francesco Anile je z zvenečim glasom predstavljal pevski naboj itali-

janske tradicije, izraelski pevec Yotam Cohen je kljub napetosti pokazal solidnost dolgoletne izkušnje in bolj introvertiran izraz, Mehikanec Luis Chapa pa se je najbolj čustveno vživel v izvedbe znanih arij, med katerimi se je pojavil tudi kanček zarzuele. Pianist Roberto Moretti, ki je vseskozi pokazal veliko spoštovanja do vrednotenja glasov in do ekspresivne povezave z interpretacijo pevcev, je na koncu podprl energijo združenih pevcev pri izvedbah tenorskih klasikov kot sta Nessun Dorma iz opere Turandot in ponarodela O sole mio. Festival je naslednjega dne zaključil komorni večer na dvorišču Devinskega gradu, kjer je intimno vzdušje objelo očarljivo izpoved cikla samospevov Lepa mlinarica Franza Schuberta. Sodelovanje z avstrijskim festivalom Wiener Heurigen Opern und Musikfestival je omogočilo izvedbo bolj redko izvedene mojstrovine, za boljše razumevanje ekspresivne povezave besed in glasbe pa so organizatorji opremili izvedbe z nadnapisi. Samospevi ne potrebujejo nujno mogočnih glasov, temveč tankočutne interprete. Baritonist, grof Constantin Walderdorff, ni prevzel z vokalnim razponom, a je bil sposoben prepričljivo pripovedovati to romantično zgodbo ob energični in čustveni spremljavi pianistke (korepetitorke v Dunajski državni Operi) Kristin Okerlund. ROP

String festival Kras se je zaključil s pravim maratonom: kar dva nastopa sta bila potrebna, da so vsi učenci lahko pred občinstvom preizkusili znanje, ki so si ga pridobili v petih dnevih napornih lekcij, saj je vročina hudo zdelala učence in docente, kljub temu pa je bilo razpoloženje zelo prijetno, za kar so imenitno poskrbeli organizatorji, pa tudi učenci in njihovi mentorji: Vasilij Meljnikov in Armin Sešek , docenta na Akademiji za glasbo in na konservatoriju v Ljubljani, sta poučevala violiniste, Vasja Legiša, naš imenitni čelist, ki se v Nemčiji uspešno posveča poučevanju in dirigiranju, pa je poučeval skupino čelistov, ki se je z violinisti združila v orkester. Tako Jagoda Kjuder, duša festivala, kot Bogdan Kralj, ravnatelj Glasbene matice, ki je pobudo udejanila v sodelovanju z Zavodom združenega sveta (s predanim delom Maure Colomban), so lahko bili upravičeno ponosni na rezultate svojega dela in na kvalitetni vzpon pobude, ki je letos tri dni zasijala s prisotnostjo svetovno znanega violinista Stefana Milenkovića, za strokovno podkovano in požrtvovalno delo pa so se organizatorji zahvalili vsem docentom, pa tudi učencem, ki so s svojo prisotnostjo osmislili festival. V zgodnjih popoldanskih urah so prvi nastop oblikovali Zarja Ule, Simon Gerin, Sara Gornič, Izidora Krenn, Mateja Ulaga, Jerneja Vidmar, Felipe Prenz Kopušar, Rok Zaletel in Katerina Kralj, ki so svoje znanje pokazali ob spremljavi pianistov Elene Bregman in Matjaža Zobca, večerni program pa je začel mali Alexander Sardon Trampus, ki je ljubko podal ljudsko The Irish Washerwoman. Nivo nastopajočih je bil tako popoldne kot zvečer zelo različen, opa-

FOTODAMJ@N

zne so bile tako starostne razlike kot tudi razlike med šolami: kar nekaj učencev je prihajalo iz italijanskih konservatorijev, kot n.pr. čelist Lorenzo Obersnel, bivši učenec GM, ki je zaigral Largo iz Vivaldijeve Sonate v a –molu. Sledila je violinistka Jena Kološa Kušej, ki je natančno podala Danclovo Temo z variacijami op.89.št.1, nato pa čelistka Valeria Jark, ki je izbrala Allegro iz Boccherinijeve Sonate št.2 v C-Duru. Florian Suppani je mehko razvil melodijo Svendsenove Romanze op.26, Urša Gutnik pa je pokazala živahen temperament in lepo razvito tehniko v Montijavi Csardas. Čelist Antonio Bonutti je nato zaigral Courante iz Bachove Suite št.1 v G-Duru, violinistka Nuša Rejc pa 1.stavek iz Tartinijeve Sonate Didone abbandonata. Sara Schisa je uspešno izpeljala zahtevno Corellijevo Follio v Leonardovi priredbi, Felipe Prenz Kopušar pa je srčno in samozavestno zaigral 1.stavek iz Bruchovega Koncerta v gmolu. Zala Kocijančič se je imenitno izkazala v Kreislerjevem Preludio e allegro, čelistka Kristina Pernat pa je pogumno zaigrala 1.stavek iz Haydnovega Koncerta v C-Duru. Emanuela Colagrossi je ekspresivno interpretirala Blochov Nigun, sledila je Natalija Tripković z dvema Romunskima plesoma Bele Bartoka. Za konec virtuozni ognjemeti, ki so jih oblikovali violinisti Giulio Greci (Wieniawski-Polonnaise brillante), Rok Zaletel, nedvomno najboljši violinist, s Scherzo-Tarantelle in Hana Feguš s Zigeunerweise Pabla De Sarasateja. Orkester, ki ga je pripravil Vasja Legiša, je praznično sklenil večer z Bachovo Ario in Piazzollovim Libertango. Katja Kralj


Il colore dell acqua

mittelfest 2015

Data: 19 luglio 2015 Pagina: 1/2

L’ACQUA DEL MITTELFEST 2015 “INVADE” CIVIIDALE Musica di Federica Falleri // pubblicato il 19 Luglio, 2015 Inaugurata ieri pomeriggio, al Teatro Ristori di Cividale del Friuli, l'edizione 2015 di Mittelfest con musica, teatro, danza, cinema e incontri fino a domenica 26 luglio. Il tradizionale appuntamento con le più diverse espressioni culturali mitteleuropee, nell’anno dell’Expo, pone l’acqua e i suoi colori al centro del cartellone. Risorsa vitale in pericolo, bene comune e non illimitato dell’umanità, figura dell’immaginario e via di comunicazione per eccellenza, protagonista anche nello spettacolo in prima nazionale "Le acque di Cividale" con musiche di Georg Nussbaumer.

L'eclettico compositore austriaco ha come rovesciato, nelle vie della cittadina sul Natisone, una cascata di sette cori facendo partire il flusso musicale da punti diversi del centro. Immaginando "una cascata friulana" - invenzione che elaborando il suono e la percezione uditiva unisce la tradizione al presente, e getta uno sguardo verso il futuro. Durante la prima parte dell'evento, sei cori regionali si muoveranno nel centro storico di Cividale. Alle diverse “stazioni acquatiche” (luoghi in cui scorre l'acqua: fontane, acquedotti, pozzi) i cori hanno eseguito la composizione di Nussbaumer creando un suono lungo che ha galleggiato sulla cittadina, in continuo cambiamento.

Salite e discese musicali, diramazioni, con echi dal folklore tradizionale e motivi corali che celebrano il prezioso bene comune. I coristi, dotati di 149 bottiglie come veri e propri strumenti musicali, una sorta di "organi in bottiglia" riempiti d'acqua e ri-accordati in ciascuna delle “stazioni” così che il suono prodotto saliva di tono, tanto quanto il livello dell'acqua nella bottiglia. Mentre i primi sei cori si avvicineranno alla chiesa di San Francesco, il Vocalensemble di Graz - il settimo - era già sul posto per eseguire un'altra composizione, diversa da quella degli altri cori: un pezzo non


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intervallato da canti popolari, ma da musiche di matrice religiosa: i madrigali di Orlando Lasso, Giovanni Pierluigi da Palestrina e Hans Leo Hassler. Nel momento in cui i sette cori si sono fusi, l'edificio sacro è stato inondato da un concertato di voci per arrivare alla "grande cascata" finale: Approfittando di piccoli sorsi d'acqua, durante la performance vocale, i cantanti hanno riportato le loro bottiglie al livello di partenza, quello del suono iniziale di basso.

In programma dopodomani - martedì 21 luglio alle ore 20.30 in piazza Duomo - il "Concerto di Nanchino" dell'orchestra della Nanjing University of the Arts ( 南京大學 南京大学) diretta da Meng Xing. Musica tradizionale cinese sul tema dell’acqua eseguita con strumenti della cultura popolare in un concerto ideato proprio per il tema 2015 di Mittelfest.

Una rara occasione per comprendere il ruolo dell'acqua nelle trasformazioni della civiltà cinese, un popolo che parlando dei suoi corsi d'acqua più importanti – il Fiume Azzurro e il fiume Giallo - li ha soprannominati sempre “gioia e dolore al tempo stesso”.


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Data: 19 luglio 2015

mittelfest 2015

19.07.2015

21 luglio 2015

La «danza dell'acqua» di Carolyn Carlson UDINESarà un'icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, a suggellare oggi la seconda giornata della 24/a edizione di Mittelfest, il festival di cultura della Mitteleuropa a Cividale del Friuli quest'anno nel segno dell'acqua. La coreografa statunitense, che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense, presenterà al Teatro Nuovo di Udine il trittico «Short stories», due sue creazioni e di una coreografia da lei stessa intepretata. La kermesse (fino al 26 luglio con oltre 60 spettacoli), si è aperta ieri con i sei cori della regione e il Graz Vocalensemble (Austria), che ha accolto il pubblico alla cerimonia inaugurale con un concertoinstallazione sonora del compositore Nussbaumer, per voci e bottiglie. «Il festival ci aiuterà a far crescere la coscienza europea di questa regione», ha detto il presidente del Mittelfest Federico Ross. «Cerchiamo di valorizzare proprio questi punti di forza, con una particolare attenzione alle risorse culturali locali che rappresentano un piccolo compendio dell'Europa». Tra gli spettacoli più attesi, Stefania Rocca e Franco Castellano in un'opera di Arthur Schnitzler mai rappresentata in Italia («Scandalo», del 1898), la prima italiana di «Water Dance» di Michael Nyman e l'unica data italiana dei Mashroù Leila, gruppo indie-rock libanese.o


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Data: 21 luglio 2015 Pagina: 1/2

mittelfest 2015

BLOG D'AUTORE Chi è di scena? Fabiana Dallavalle

21 lug

Teatro vagante. Udine omaggia Scabia Dopo il felice debutto a Mittelfest (domenica 19 luglio), il teatro Vagante approda a Udine domani, mercoledĂŹ 22 luglio, alle 19.00, per riproporre tutto il suo carattere originale di spettacolo itinerante, visionario, simbolico e dunque reale. La stazione di partenza sarĂ Piazza XX Settembre. Sei canti dell'infinito andare (tratto da Giuliano Scabia, Canti del guardare lontano, Einaudi, 2012) ha la regia di Massimo Somaglino che mette in scena gli allievi del secondo anno di corso della Civica Accademia Nico Pepe (Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Carlo Dalla Costa, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Luca Oldani, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo) e del terzo (Giuseppe Attanasio, Irene Canali, Miriam Costamagna,


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Data: 21 luglio 2015 Pagina: 2/2

Andrea Lopez Nunes, Daniele Palmeri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, Marta Salandi, Raphael Schumacher) insieme a Francesco Godina assistente alla regia. Un'esperienza nata dal lavoro comune con Scabia e gli allievi i quali hanno presentato un'anteprima del lavoro di prove svolte, scambiando con il maestro preziosi consigli e impressioni: a questo intenso laboratorio hanno preso parte anche Valter Colle, ideatore dell'Omaggio a Scabia e Claudio de Maglio che cura il coordinamento artistico dell'iniziativa. Le ultime visioni di Giuliano Scabia, sono legate a doppio filo con un'idea del teatro rivelatrice, semplice e profonda. Ascoltando i suoi versi vengono in mente Ariosto e La Chanson de Roland, i cantastorie medievali, i trovatori francesi capaci di raccontare nelle strade storie di cavalli e cavalieri, vento, neve, aquile e cervi dalle corna d’oro. Massimo Somaglino, ha mano particolarmente leggera e capace nel lasciare agli attori la possibilità tutta giovanile di stupirsi e stupire. Un'occasione per il pubblico di farsi anch'esso vagante, lasciarsi prendere da infantile meraviglia, godere della bellezza dei versi e dei canti.


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Data: 19 luglio 2015 Pagina: 1/3

Giuliano Scabia, ottant’anni pieni di utopie Oggi a Mittelfest l’artista, “papà” di Marco Cavallo con Franco e Vittorio Basaglia, sarà festeggiato dagli attori della “Nico Pepe” di Roberto Canziani

Sostiene Giuliano Scabia che i compleanni, lui se li dimentica. Non quelli degli altri, i suoi. Ma questo è un compleanno speciale. Cominciato ieri, durerà fino a domani. Ha le cifre tonde. E resterà come tacca segnata bene sulla corteccia di quell'albero forte, sviluppato per rami, fronde e foglioline, che è la sua vita nell'arte: scritture, teatro, invenzioni. Ieri Giuliano Scabia ha compiuto 80 anni. Mai più lo crederesti, vedendo il suo sorriso luminoso, l'aureola di capelli bianchissimi, il suo modo di esprimersi, volatile e attuale. Questa mattina Scabia sarà a Cividale, perché Mittelfest festeggia assieme a lui un suo inedito progetto, “I sei canti dell'infinito andare”, realizzato dai giovani attori dell'Accademia Nico Pepe di Udine, con la cura di Valter Colle e la regia di Massimo Somaglino: una camminata di “teatro vagante” in partenza alle 11 da Piazza Diacono. Domani sarà in Toscana, dove Volterrateatro gli dedica un altro incontro. Provare a dire tutto ciò che Scabia ha inventato e scritto in questi decenni occuperebbe libri e libri. Già molti sono i suoi, e altrettanti quelli scritti su di lui da altri. Mettere insieme le fotografie e i filmati che raccontino il suo essere attore e personaggio, angelo e diavolo, poeta-albero e professore, riempirebbe chissà quanti dischetti, chiavette o nuvole. Tutti aggeggi che lui domina, ma con la mano della poesia. Per chi lo ha avuto come maestro al Dams di Bologna, lavorargli accanto è stato scoprire un dimensione sconosciuta, incamminarsi dietro al “teatro vagante”, inseguire gorilla quadrumàni o spiare, fermi, cinghiali al limite del bosco. Per altri, che ancora ricordano la sua avventura e quella di un fantastico quadrupede azzurro, Marco Cavallo, dentro i padiglioni dell'Ospedale Psichiatrico di Trieste - al fianco di Franco e Vittorio Basaglia, Peppe dell'Acqua, di un'idea che diceva e ancora dice “la libertà è terapeutica” - quella è stata un'esperienza irripetibile. Certi suoi titoli d'artista avanguardista hanno ancora oggi il potere di farti saltare sulla sedia (“Zip Lap Lip Vap Mani Crep Scap Plip Trip Scrap e la Grande Mam alle prese con la società contemporanea”, 1965) o di incantarti (“L'insurrezione dei semi con prologo a cavallo scendendo il colle in cinque stazioni”, 2004). Mentre chi ha letto uno dei suoi


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Data: 19 luglio 2015 Pagina: 2/3

romanzi, o si è soffermato su una delle sue poesie, sa che a seguirne i versi si può arrivare in capo al mondo.

Gli abbiamo chiesto se tutto il fervore e i semi creativi che lui ha piantato per almeno 50


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Data: 19 luglio 2015 Pagina: 3/3

Gli abbiamo chiesto se tutto il fervore e i semi creativi che lui ha piantato per almeno 50 anni, noi, la generazione venuta dopo, siamo stati in grado di coltivarli e farli crescere. Il tempo respira. La società ci fa nuove domande e brucia il passato. L'importante per me è aver fatto bene il proprio compito, averlo descritto, documentato . Poi lo abbiamo invitato a parlarci della Trieste di quei formidabili anni ' 0 e di quella di oggi, dove da un po' non è tornato. Invece di lunga rievocazione, lui ci ha scritto al volo, di getto, una poesia. Che pubblichiamo integralmente. “Trieste delle ragazze ridenti, le più libere, le più canterine: l’allegria di Trieste passeggiando con una lontana fidanzata su per Miramar, su per Opcina, su per quel Carso, e mare, e nuvole, e sempre un urgere di gioia in incontri che hanno segnato la mia vita: Trieste italiana, veneta, austriaca, slovena, dublinese, viennese, praghese, Trieste viva nel suo cuore di vento, di luce cavallina, oggi e sempre ritrovata da san Giovanni a san Giusto, Trieste coi suoi abitanti marineri, città di tre lingue ancor oggi frontiera di utopie, di azzurro, di viaggi e progetti, piena di cavalli reali e mentali che dicono ancora e sempre voglio divertirmi a correre, Trieste che ha voluto affrontare il problema della mente e della sofferenza, e della cura, e del prendersi cura, coi suoi poeti e scrittori di ieri e di oggi, Trieste cara, sorella e fidanzata, innamorata del mare, innamorata ”. RIPRODUZIONE RISERVATA


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Data: 19 luglio 2015 Pagina: 1/2

Cividale è il centro d’Europa L’arte unisce più della politica

Ieri l’inaugurazione del Mittelfest numero 24. Sessanta spettacoli fino al 26 Federico Rossi: La gente non crede più nella Ue, soltanto il 24 per cento di Gian Paolo Polesini

19 luglio 2015

di Gian Paolo Polesini Eravamo divisi da un muro, il mondo era tagliato in due . Un paio d’anni dopo il crollo berlinese, Mittelfest tenta la riunificazione almeno artistica di popoli . disabituati all’osmosi da quella Cividale che, da sempre, vive il senso del confine. Il festival è vicinissimo al quarto di secolo e in questi venticinque anni il Vecchio Continente ne ha sub te di variazioni. Tutte minuziosamente risucchiate dai palcoscenici della longobarda città, avamposto friulano delle svolte storiche. L’arte, non sempre, ma spesso, assorbe le gioie e i malumori della civiltà in attraversamento, diventando ritratto fedele dell’attimo politico, sentimentale, filosofico e quant’altro scorra e determini. A sentire gli oratori tutti della cerimonia dell’avvio, abbiamo raccolto il sempre più arduo mestiere del Mittelfest nell’era della confusione. Riusciremo mai a cantare Fratelli d’Europa , si chiede il direttore artistico Franco Calabretto. Teniamoci stretta la convinzione di ciò che rappresenta la rassegna per noi: un atto d’amore per il Friuli e, perché no, un’opportunità economica, oltre a far dialogare razze abitualmente distanti .


Il colore dell acqua mittelfest 2015

Data: 19 luglio 2015 Pagina: 2/2

Si andrà avanti fino a domenica 26. Oltre sessanta performance un po’ dappertutto. Con un tetto sopra oppure open space. Quest’occasione - ha spiegato il presidente Federico Rossi - ci aiuterà a far crescere la coscienza europea, mentre l’Europa sta mostrando tutti i suoi limiti con la gestione greca. E la gente sta perdendo la fiducia. Ci crede ancora soltanto il 24 per cento, dal 0 del 2005. Noi cerchiamo di ridare forza ai valori culturali che si stanno perdendo, affossati dai mercati e dall’economia, puntando l’attenzione sulle risorse culturali locali e al nostro plurilinguismo .

I colori dell acqua è la tematica 2015, primo fulcro di un percorso triennale, che vuol evidenziare la valorizzazione e la salvaguardia degli ambienti naturali, iniziando proprio dalla “funzione delle fluide vie”, e proseguendo con la Terra, nel 2016, e con l’Aria, nel 201 . E dal suono dell’acqua è cominciato proprio dal Ristori l’evento itinerante con i sei cori regionali e il Graz Vocalensemble, un corteo di cantori con bottiglia di minerale in pugno. Il gran caldo c’entra poco. A soffiarci dentro - ognuno aveva livelli diversi - si sprigionavano armonie curiose. Il conforto conclusivo è dell’assessore Torrenti - sul palco anche il presidente della Provincia Fontanini, il sindaco Balloch, i presidenti di Crup D’Agostini e della Popolare di Cividale Del Piero - che ha dispensato tranquillità e certezze da parte della Regione, seppure in un momento economico complesso . Sul ponte (del Diavolo), per ora, non sventola bandiera bianca. RIPRODUZIONE RISERVATA

già qualcosa.


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Data: 19 luglio 2015 Pagina: 1/2

Cividale è il centro d’Europa L’arte unisce più della politica

Ieri l’inaugurazione del Mittelfest numero 24. Sessanta spettacoli fino al 26 Federico Rossi: La gente non crede più nella Ue, soltanto il 24 per cento di Gian Paolo Polesini

19 luglio 2015

di Gian Paolo Polesini Eravamo divisi da un muro, il mondo era tagliato in due . Un paio d’anni dopo il crollo berlinese, Mittelfest tenta la riunificazione almeno artistica di popoli . disabituati all’osmosi da quella Cividale che, da sempre, vive il senso del confine.


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Data: 19 luglio 2015 Pagina: 2/2

Il festival è vicinissimo al quarto di secolo e in questi venticinque anni il Vecchio Continente ne ha sub te di variazioni. Tutte minuziosamente risucchiate dai palcoscenici della longobarda città, avamposto friulano delle svolte storiche. L’arte, non sempre, ma spesso, assorbe le gioie e i malumori della civiltà in attraversamento, diventando ritratto fedele dell’attimo politico, sentimentale, filosofico e quant’altro scorra e determini. A sentire gli oratori tutti della cerimonia dell’avvio, abbiamo raccolto il sempre più arduo mestiere del Mittelfest nell’era della confusione. Riusciremo mai a cantare Fratelli d’Europa , si chiede il direttore artistico Franco Calabretto. Teniamoci stretta la convinzione di ciò che rappresenta la rassegna per noi: un atto d’amore per il Friuli e, perché no, un’opportunità economica, oltre a far dialogare razze abitualmente distanti . Si andrà avanti fino a domenica 26. Oltre sessanta performance un po’ dappertutto. Con un tetto sopra oppure open space. Quest’occasione - ha spiegato il presidente Federico Rossi - ci aiuterà a far crescere la coscienza europea, mentre l’Europa sta mostrando tutti i suoi limiti con la gestione greca. E la gente sta perdendo la fiducia. Ci crede ancora soltanto il 24 per cento, dal 0 del 2005. Noi cerchiamo di ridare forza ai valori culturali che si stanno perdendo, affossati dai mercati e dall’economia, puntando l’attenzione sulle risorse culturali locali e al nostro plurilinguismo .

I colori dell acqua è la tematica 2015, primo fulcro di un percorso triennale, che vuol evidenziare la valorizzazione e la salvaguardia degli ambienti naturali, iniziando proprio dalla “funzione delle fluide vie”, e proseguendo con la Terra, nel 2016, e con l’Aria, nel 201 . E dal suono dell’acqua è cominciato proprio dal Ristori l’evento itinerante con i sei cori regionali e il Graz Vocalensemble, un corteo di cantori con bottiglia di minerale in pugno. Il gran caldo c’entra poco. A soffiarci dentro - ognuno aveva livelli diversi - si sprigionavano armonie curiose. Il conforto conclusivo è dell’assessore Torrenti - sul palco anche il presidente della Provincia Fontanini, il sindaco Balloch, i presidenti di Crup D’Agostini e della Popolare di Cividale Del Piero - che ha dispensato tranquillità e certezze da parte della Regione, seppure in un momento economico complesso . Sul ponte (del Diavolo), per ora, non sventola bandiera bianca. RIPRODUZIONE RISERVATA

già qualcosa.


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Data: 19 luglio 2015

mittelfest 2015

IlIlMittel-Figura in piazzain Diacono e Diacono e Mittel-Figura piazza

“Rumore di acque” al Ristori

Con l'omaggio a uno straordinario filosofo dell'esistenza e poeta della scena si apre la seconda giornata di Mittelfest 2015. Giuliano Scabia, sarà festeggiato per gli 80 anni appena compiuti dai giovani attori dell'Accademia Nico Pepe nello spettacolo itinerante "Viaggio nel Teatro Vagante", con partenza alle 11 da Piazza Paolo Diacono. - Torna a Cividale con un testo in prima assoluta Quirino Principe, voce recitante di Acque e selve di Boemia (alle 18 nella Chiesa San Francesco) che tesse musica e poesia quali veicoli di un viaggio nella natura, al centro dell'anima europea. I testi di Quirino Principe tracciano strade, suggeriscono deviazioni, guidano verso una mèta, che è al centro dell'anima europea. E la musica ne sublima l'essenza. Sempre alle 18 in piazza Diacono primo appuntamento con "Mittel_Figura", la sezione curata da Roberto Piaggio con il Cta, in scena "Lo strano pranzo di Hänsel e Gretel", che racconta l'evoluzione del bambino, che deve crescere, imparare, camminare da solo nel bosco… - In prima serata al Teatro Ristori (alle 20), Marco Martinelli e Ermanna Montanari si chiedono se possiamo non sentirci responsabili delle tante tragedie che avvengono tra le onde del Mediterraneo in "Rumore di acque". «Che c'entro io con quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, che continuano a registrare sbarchi su sbarchi, morti su morti.. Quello, proprio quello, siamo noi. Sono io». - Come di consueto, a Mittelfest anche produzioni in lingua friulana, come nel caso di "Colonie, letture, musica e bodypainting in ricordo della rappresaglia di Clauiano" da parte dell'esercito tedesco il 1 Maggio 1945. Un testo di Loris Vescovo e di Giorgio Olmoti per la regia di Claudio Moretti in scena domenica alle 22 in Chiesa Santa Maria del Battuti. - Il ricco programma domenicale, tra teatro, musica e danza, è suggellato da una presenza d'eccezione: alle 22 il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ospita un'icona della danza mondiale, Carolyn Carlson, eterna Water Lady coreografa che all'acqua ha dedicato alcune fra le sue creazioni più intense: da Wind, Water, Sand, a Undici Onde, e Writings of Water. In programma il trittico Short stories che si compone di due sue creazioni - All that falls, con l'interpretazione di Céline Maufroid e Juha Marsalo e Mandala, con l'interpretazione di Sara Orselli – e una coreografia interpretata dalla stessa Carlson, sempre sul tema dell'acqua, Immersion, con la musica originale Nicolas De Zorzi. 19 luglio 2015

sez.


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CRONACA

Mittelfest, omaggio a Pasolini 19 LUGLIO 2015 |

Ottima partenza per la nuova edizione di Mittelfest. Il festival cividalese quest’anno, strizzando l’occhio all’Expo di Milano, si è imposto come tema trainante del cartellone l’acqua, sia come risorsa sia come bene universale, proprio nello spirito dell’esposizione milanese. Una scelta premiata dal pubblico che in questo primo weekend di spettacoli ha riempito le vie e le piazze di Cividale, e le location d’eccezione come le chiese di San Francesco e Santa Maria dei Battuti, o ancora il Castello Canussio e il teatro Ristori. Molto applaudito lo spettacolo “Aghe.Voda.Ujë”, da un’idea del compositore Valter Sivilotti, che ha unito compositori, interpreti, cantautori e poeti da Italia, Croazia, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Slovenia, Montenegro, Macedonia e Albania, compreso lo scrittore goriziano Paolo Maurensig, oltre al Coro del Friuli Venezia Giulia, diretto da Cristiano Dell’Oste, e la Mitteleuropa Orchestra. Domani invece, terza giornata del festival, l’attesa è tutta per i due appuntamenti teatrali, alle 18 nella chiesa di San Francesco David Rondino sarà protagonista de “Il mio nome è Nettuno”, storie di naufragi e naufraghi da Ulisse alla tragedia dell’isola del Giglio. Alle 20 al teatro Ristori invece, di scena il nuovo spettacolo di Antonio Latella per Candida Nieri, “Ma”, dove il regista riprende il discorso con uno dei suoi autori d’elezione, Pier Paolo Pasolini, dando luce stavolta all’icona materna, così presente nel cinema e nella scrittura del poeta di Casarsa.


Il colore dell acqua mittelfest 2015

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IL PROGRAMMA DI LUNEDÌ 20 LUGLIO

A Mittelfest Riondino, Latella e la prima di Skin Me 19.07.2015 “Si va a fondo affondando. Si va a fondo della faccenda sprofondandosi in essa. Il fondo della questione è questo, se andare a fondo o meno...”. Il mio nome è Nettuno è un progetto teatrale originale prodotto dal festival Lagunamovies di Grado, riallestito appositamente per Mittelfest 2015: un testo inedito del giornalista e scrittore Pietro Spirito per la voce narrante di David Riondino, in scena al festival lunedì 20 luglio, alle 18.00 alla Chiesa di San Francesco. Lo spettacolo occhieggia a un florilegio di naufragi “eccellenti” della storia e della letteratura di ogni tempo. Da Ulisse a Robinson Crusoe, dalla antropofaga deriva della fregata Medusa alla notte di fuoco e cannoni del brick Mercure… “A ben guardare - sospira in scena l’io narrante - vorremmo tutti essere tirati su dal fondo, quando tocchiamo il fondo. Il punto è che il fondo non si tocca mai …”. È dai nostri giorni che lo spettacolo si apre, dall’evocazione di drammatici e recenti naufragi che insanguinano le sponde del Mediterraneo per risalire fino ad eventi legati al mito. Racconti che scorrono, per immagini di sabbia: quelle disegnate dall’artista Massimo Ottoni, sotto gli occhi del pubblico, proiettate in diretta su grande schermo. Sabbia per trasformare come in un sogno una figura in un’altra figura, una storia in un’altra storia. Lo spettatore entra in un incantesimo di immagini di sabbia e di suoni grazie dalle alchimie polistrumentali di Christian Ravaglioli. A David Riondino il compito di restituire le emozioni, i palpiti, i colpi di scena infiniti dell’umano peregrinare fra le onde del mare e le onde della vita. Un ulteriore, atteso appuntamento teatrale, è quello delle 20.00 al Teatro Ristori. Reduce da un applauditissimo debutto, approda a Cividale in seconda data nazionale, il nuovo spettacolo di un regista visionario, attuale e capace di tenere testa a classici e contemporanei come Antonio Latella, realizzato appositamente per l’interpretazione di Candida Nieri, Ma, dove il regista riprende il discorso con uno dei suoi autori d'elezione, Pier Paolo Pasolini, dando luce, stavolta, all'icona materna, così presente nel cinema e nella scrittura del poeta di Casarsa. In ogni vittoria, in ogni sconfitta di Pasolini, la madre è accanto a lui. Nel suo cinema, è il perno attorno a cui ruota tutto. Sguardi di madre potenti e violentati da un dolore ancestrale: uno su tutti, quello di Anna Magnani in Mamma Roma. Ispirato da un cuore bambino che si apre ai cambiamenti è l’appuntamento di Mittel_Figura Out: spettacolo senza parole che utilizza la musica, i suoni, l'onomatopea come amplificatori di sentimento, un viaggio di ‘formazione’ fuori dallo stretto orizzonte del Sé (Chiesa Santa Maria dei Battuti ore 18.30). In prima nazionale al festival, alle 22.00, uno spassoso zigzag tra danza e musica dal vivo con la “sfrontata” compagnia ungherese protagonista di Skin me, una produzione di SÍN Culture Centre di Budapest che incurante di mode e tendenze, sprigiona tutta la sua contagiosa energia. Un divertente studio sull'amore, le relazioni, le pulsioni umane, tra desiderio e gelosia con carnale audacia. La serata di lunedì sarà conclusa dal primo appuntamento di quest’anno con la sezione che unisce il Cinema alla musica dal vivo a cura di Roberto Calabretto dell’Università di Udine. Alle 22.30 nel suggestivo spazio del Castello Canussio il primo lungometraggio ispirato dal più classico tra i romanzi sottomarini Ventimila leghe sotto i mari, con la musica dal vivo del Juri Dal Dan Trio e partecipazione straordinaria di Federico Missio.

Data: 19 luglio 2015


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David Riondino a Mittelfest 2015 con "Il mio nome è Nettuno", Candida Nieri porta in scena "Ma" Cividale del Friuli (UD) - “Si va a fondo affondando. Si va a fondo della faccenda sprofondandosi in essa. Il fondo della questione è questo, se andare a fondo o meno...”. "Il mio nome è Nettuno" è un progetto teatrale originale prodotto dal festival Lagunamovies di Grado, riallestito appositamente per Mittelfest 2015: un testo inedito del giornalista e scrittore Pietro Spirito per la voce narrante di David Riondino, in scena al festival lunedì 20 luglio, alle 18.00 alla Chiesa di San Francesco. Lo spettacolo occhieggia a un florilegio di naufragi “eccellenti” della storia e della letteratura di ogni tempo. Da Ulisse a Robinson Crusoe, dalla antropofaga deriva della fregata Medusa alla notte di fuoco e cannoni del brick Mercure… “A ben guardare - sospira in scena l’io narrante - vorremmo tutti essere tirati su dal fondo, quando tocchiamo il fondo. Il punto è che il fondo non si tocca mai …”. È dai nostri giorni che lo spettacolo si apre, dall’evocazione di drammatici e recenti naufragi che insanguinano le sponde del Mediterraneo per risalire fino ad eventi legati al mito. Racconti che scorrono, per immagini di sabbia: quelle disegnate dall’artista Massimo Ottoni, sotto gli occhi del pubblico, proiettate in diretta su grande schermo. Sabbia per trasformare come in un sogno una figura in un’altra figura, una storia in un’altra storia. Lo spettatore entra in un incantesimo di immagini di sabbia e di suoni grazie dalle alchimie polistrumentali di Christian Ravaglioli. A David Riondino il compito di restituire le emozioni, i palpiti, i colpi di scena infiniti dell’umano peregrinare fra le onde del mare e le onde della vita. Un ulteriore, atteso appuntamento teatrale, è quello delle 20.00 al Teatro Ristori. Reduce da un applauditissimo debutto, approda a Cividale in seconda data nazionale, il nuovo spettacolo di un regista visionario, attuale e capace di tenere testa a classici e contemporanei come Antonio Latella, realizzato appositamente per l’interpretazione di Candida Nieri, "Ma", dove il regista riprende il discorso con uno dei suoi autori d'elezione, Pier Paolo Pasolini, dando luce, stavolta, all'icona materna, così presente nel cinema e nella scrittura del poeta di Casarsa. In ogni vittoria, in ogni sconfitta di Pasolini, la madre è accanto a lui. Nel suo cinema, è il perno attorno a cui ruota tutto. Sguardi di madre potenti e violentati da un dolore ancestrale: uno su tutti, quello di Anna Magnani in "Mamma Roma". Ispirato da un cuore bambino che si apre ai cambiamenti è l’appuntamento di "Mittel_Figura Out": spettacolo senza parole che utilizza la musica, i suoni, l'onomatopea come amplificatori di sentimento, un viaggio di "formazione" fuori dallo stretto orizzonte del Sé (Chiesa Santa Maria dei Battuti ore 18.30). In prima nazionale al festival, alle 22.00, uno spassoso zigzag tra danza e musica dal vivo con la “sfrontata” compagnia ungherese protagonista di "Skin me", una produzione di SÍN Culture Centre di Budapest che incurante di mode e tendenze, sprigiona tutta la sua contagiosa energia. Un divertente studio sull'amore, le relazioni, le pulsioni umane, tra desiderio e gelosia con carnale audacia.

La serata di lunedì sarà conclusa dal primo appuntamento di quest’anno con la sezione che unisce il Cinema alla musica dal vivo a cura di Roberto Calabretto dell’Università di Udine. Alle 22.30 nel suggestivo spazio del Castello Canussio il primo lungometraggio ispirato dal più classico tra i romanzi sottomarini "Ventimila leghe sotto i mari", con la musica dal vivo del Juri Dal Dan Trio e partecipazione straordinaria di Federico Missio.

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David Riondino a Mittelfest 2015 con "Il mio nome è Nettuno", Candida Nieri porta in scena "Ma" Cividale del Friuli (UD) - “Si va a fondo affondando. Si va a fondo della faccenda sprofondandosi in essa. Il fondo della questione è questo, se andare a fondo o meno...”. "Il mio nome è Nettuno" è un progetto teatrale originale prodotto dal festival Lagunamovies di Grado, riallestito appositamente per Mittelfest 2015: un testo inedito del giornalista e scrittore Pietro Spirito per la voce narrante di David Riondino, in scena al festival lunedì 20 luglio, alle 18.00 alla Chiesa di San Francesco. Lo spettacolo occhieggia a un florilegio di naufragi “eccellenti” della storia e della letteratura di ogni tempo. Da Ulisse a Robinson Crusoe, dalla antropofaga deriva della fregata Medusa alla notte di fuoco e cannoni del brick Mercure… “A ben guardare - sospira in scena l’io narrante - vorremmo tutti essere tirati su dal fondo, quando tocchiamo il fondo. Il punto è che il fondo non si tocca mai …”. È dai nostri giorni che lo spettacolo si apre, dall’evocazione di drammatici e recenti naufragi che insanguinano le sponde del Mediterraneo per risalire fino ad eventi legati al mito. Racconti che scorrono, per immagini di sabbia: quelle disegnate dall’artista Massimo Ottoni, sotto gli occhi del pubblico, proiettate in diretta su grande schermo. Sabbia per trasformare come in un sogno una figura in un’altra figura, una storia in un’altra storia. Lo spettatore entra in un incantesimo di immagini di sabbia e di suoni grazie dalle alchimie polistrumentali di Christian Ravaglioli. A David Riondino il compito di restituire le emozioni, i palpiti, i colpi di scena infiniti dell’umano peregrinare fra le onde del mare e le onde della vita. Un ulteriore, atteso appuntamento teatrale, è quello delle 20.00 al Teatro Ristori. Reduce da un applauditissimo debutto, approda a Cividale in seconda data nazionale, il nuovo spettacolo di un regista visionario, attuale e capace di tenere testa a classici e contemporanei come Antonio Latella, realizzato appositamente per l’interpretazione di Candida Nieri, "Ma", dove il regista riprende il discorso con uno dei suoi autori d'elezione, Pier Paolo Pasolini, dando luce, stavolta, all'icona materna, così presente nel cinema e nella scrittura del poeta di Casarsa. In ogni vittoria, in ogni sconfitta di Pasolini, la madre è accanto a lui. Nel suo cinema, è il perno attorno a cui ruota tutto. Sguardi di madre potenti e violentati da un dolore ancestrale: uno su tutti, quello di Anna Magnani in "Mamma Roma". Ispirato da un cuore bambino che si apre ai cambiamenti è l’appuntamento di "Mittel_Figura Out": spettacolo senza parole che utilizza la musica, i suoni, l'onomatopea come amplificatori di sentimento, un viaggio di "formazione" fuori dallo stretto orizzonte del Sé (Chiesa Santa Maria dei Battuti ore 18.30). In prima nazionale al festival, alle 22.00, uno spassoso zigzag tra danza e musica dal vivo con la “sfrontata” compagnia ungherese protagonista di "Skin me", una produzione di SÍN Culture Centre di Budapest che incurante di mode e tendenze, sprigiona tutta la sua contagiosa energia. Un divertente studio sull'amore, le relazioni, le pulsioni umane, tra desiderio e gelosia con carnale audacia.

Data: 19 luglio 2015


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Mittelfest: naufragi ieri e oggi CIVIDALE. “Si va a fondo affondando. Si va a fondo della faccenda sprofondandosi in essa. Il fondo della questione è questo, se andare a fondo o meno…”. Il mio nome è Nettuno è un progetto teatrale originale prodotto dal festival Lagunamovies di Grado, riallestito appositamente per Mittelfest 2015: un testo inedito del giornalista e scrittore Pietro Spirito per la voce narrante di David Riondino, in scena al festival lunedì 20 luglio, alle 18.00 alla Chiesa di San Francesco a Cividale. Lo spettacolo occhieggia a un David Riondino florilegio di naufragi “eccellenti” della storia e della letteratura di ogni tempo. Da Ulisse a Robinson Crusoe, dalla antropofaga deriva della fregata Medusa alla notte di fuoco e cannoni del brick Mercure… “A ben guardare – sospira in scena l’io narrante – vorremmo tutti essere tirati su dal fondo, quando tocchiamo il fondo. Il punto è che il fondo non si tocca mai …”. È dai nostri giorni che lo spettacolo si apre, dall’evocazione di drammatici e recenti naufragi che insanguinano le sponde del Mediterraneo per risalire fino ad eventi legati al mito. Racconti che scorrono, per immagini di sabbia: quelle disegnate dall’artista Massimo Ottoni, sotto gli occhi del pubblico, proiettate in diretta su grande schermo. Sabbia per trasformare come in un sogno una figura in un’altra figura, una storia in un’altra storia. Lo spettatore entra in un incantesimo di immagini di sabbia e di suoni grazie dalle alchimie polistrumentali di Christian Ravaglioli. A David Riondino il compito di restituire le emozioni, i palpiti, i colpi di scena infiniti dell’umano peregrinare fra le onde del mare e le onde della vita. Un ulteriore, atteso appuntamento teatrale, è quello delle 20 al Teatro Ristori. Reduce da un applauditissimo debutto, approda a Cividale in seconda data nazionale, il nuovo spettacolo di un regista visionario, attuale e capace di tenere testa a classici e contemporanei come Antonio Latella, realizzato appositamente per l’interpretazione di Candida Nieri, Ma, dove il regista riprende il discorso con uno dei suoi autori d’elezione, Pier Paolo Pasolini, dando luce, stavolta, all’icona materna, così Candida Nieri presente nel cinema e nella scrittura del poeta di Casarsa. In ogni vittoria, in ogni sconfitta di Pasolini, la madre è accanto a lui. Nel suo cinema, è il perno attorno a cui ruota tutto. Sguardi di madre potenti e violentati da un dolore ancestrale: uno su tutti, quello di Anna Magnani in Mamma Roma. Ispirato da un cuore bambino che si apre ai cambiamenti è l’appuntamento di Mittel_Figura Out: spettacolo senza parole che utilizza la musica, i suoni, l’onomatopea come amplificatori di sentimento, un viaggio di ‘formazione’ fuori dallo stretto orizzonte del Sé (Chiesa Santa Maria dei Battuti ore 18.30). In prima nazionale al festival, alle 22, uno spassoso zigzag tra danza e musica dal vivo con la “sfrontata” compagnia ungherese protagonista di Skin me, una produzione di SÍN Culture Centre di Budapest che incurante di mode e tendenze, sprigiona tutta la sua contagiosa energia. Un divertente studio sull’amore, le relazioni, le pulsioni umane, tra desiderio e gelosia con carnale audacia. La serata di lunedì sarà conclusa dal primo appuntamento di quest’anno con la sezione Skin Me che unisce il Cinema alla musica dal vivo a cura di Roberto Calabretto dell’Università di Udine. Alle 22.30 nel suggestivo spazio del Castello Canussio il primo lungometraggio ispirato dal più classico tra i romanzi sottomarini Ventimila leghe sotto i mari, con la musica dal vivo del Juri Dal Dan Trio e partecipazione straordinaria di Federico Missio.

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Mostra sulla Rai regionale CIVIDALE. Tra le collaborazioni di Mittelfest 2015 va segnalata la sinergia con la sede Rai del Friuli Venezia Giulia presente al festival con l’allestimento di una selezione della Mostra sui 50 anni della Sede Rai regionale. Parte della nutrita serie di d’oggetti e attrezzature d’epoca, insieme a filmati, materiale d’archivio ed un’esplicativa sezione pannellare, racconteranno al pubblico la nascita e l’evoluzione del mezzo radiotelevisivo in Italia, e nella nostra regione in particolare. La mostra, aperta ogni giorno fino a sabato 25 luglio dalle 17.00 alle 20.00, sarà inaugurata lunedì 20 luglio alle 16.30 nella Chiesa di Santa Maria in Corte alla presenza di Guido Corso, Direttore Sede Rai Fvg; Cristiano Degano Caporedattore Redazione Programmi; il conduttore radiofonico Mario Mirasola e il Direttore di Mittelfest Franco Calabretto. La Rai Fvg sarà, inoltre, presente con la redazione dei programmi: tra lunedì 20 e giovedì 23 luglio nella programmazione pomeridiana previsti collegamenti quotidiani di Mario Mirasola con i protagonisti del festival, mentre venerdì 24 luglio si terrà la diretta mattutina direttamente da una postazione mobile allestita a Cividale, un momento aperto a tutto il pubblico del festival che ha già riscosso molto interesse nella passata edizione.


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ConsorzioScenico presenta: SELVAGGINA – Prima nazionale al Mittelfest by admin ∙ 19 luglio 2015 ConsorzioScenico presenta SELVAGGINA. Selvaggina è uno spettacolo teatrale, ma non solo. E’, prima di tutto, un progetto di collaborazione nato dall’incontro fra giovani professionisti del teatro, italiani e sloveni. A Trieste, città di confine, più di un anno fa, si incontrano Romeo Grebenšek e ConsorzioScenico. Parlano lingue diverse, sloveno e italiano, ma si parlano. E si capiscono. Appartengono allo stesso territorio, alla stessa generazione, fanno lo stesso lavoro. Ed hanno una necessità comune: oltrepassare le divisioni che, ieri e oggi, hanno frammentato il nostro territorio. Realizzare un progetto insieme, per confrontarsi, guardarsi davvero e conoscersi. Un progetto teatrale. Comune, condiviso, transfrontaliero. Il progetto si è realizzato ed è diventato lo spettacolo SELVAGGINA. SELVAGGINA è un testo di Nejc Gazvoda, tradotto per la prima volta in italiano da Miran Košuta. E’ un testo di un autore under 35, messo in scena da un regista e da attori under 35. La storia in breve: sei amici, che si conoscono dall’infanzia, ora hanno trent’anni e si ritrovano tutti assieme in una baita in montagna, per ricordare Bla , un loro amico morto in un incidente d’auto, sei mesi prima. Quella che doveva essere una serena serata tra amici, diventa una spietata caccia alla verità. Non diremo di più, per non guastarvi la sorpresa. Lo spettacolo, ideato da Romeo Grebenšek con ConsorzioScenico è stato realizzato grazie alla collaborazione con SSG – Teatro Stabile Sloveno di Trieste e il Consolato generale della Repubblica di Slovenia a Trieste e con il contributo di ZKB – Credito Cooperativo del Carso. La prima nazionale di SELVAGGINA al Mittelfest di Cividale è per noi una magnifica vetrina ed una grande opportunità per cui abbiamo lavorato più di un anno. Al debutto del 21 luglio seguiranno altre repliche il 23 e il 28 luglio a Trieste, grazie alla amministrazioni del Comune di Trieste e della Provicia di Trieste.


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Date e i luoghi dove potrete vedere SELVAGGINA il 21 luglio – ore 20:00 Mittelfest – PRIMA NAZIONALE Chiesa S. Maria dei Battuti, Cividale info: http://mittelfest.org/spettacolo/divjad-selvaggina/ il 23 luglio – ore 20:30 Teatri a Teatro “GenerAzioni” – Provincia di Trieste Teatrino Franco e Franca Basaglia, parco di San Giovanni Trieste info: http://www.provincia.trieste.it/opencms/opencms/it/news/generazioni.html il 28 luglio – ore 21:00 Trieste Estate – Comune di Trieste Civico Museo Sartorio, info: http://www.triestestate.it/luoghi/dettaglio/id/6/ SELVAGGINA di Nejc Gazvoda traduzione italiana di Miran Košuta Regia: Romeo Grebenšek con: Massimiliano Borghesi, Elena Ferrari, Patrizia Jurin i , Paola Saitta, Ivan Senin e Lorenzo Zuffi Coreografa: Daša Grgi Scenografia: Romeo Grebenšek e Andrej Verhovnik Costumi: Andrej Verhovnik Fotografie e grafica: Davide Maria Palusa Produzione ConsorzioScenico in collaborazione con SSG – Teatro Stabile Sloveno di Trieste -Consolato generale della Repubblica di Slovenia a Trieste con il contributo di ZKB – Credito Cooperativo del Carso


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domenica 19 luglio 2015 domenica 19 luglio 2015

AgheVodaUje: grande Sivilotti!

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AgheVodaUje: grande Sivilotti!

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Stupendo concerto sabato sera, evento speciale del Mittelfest di Cividale nella stupenda cornice di Piazza Duomo. Con il titolo AgheVodaUje, Valter Sivilotti ha coordinato il coro del Friuli Venezia Giulia e la Mitteleuropa orchestra, insieme ad alcuni cantanti e recitatori solisti veramente straordinari. Si è sentito cantare e si sono lette le liriche tradotte da mille lingue: l'italiano, lo sloveno, il friulano, il serbo, il bosniaco, il macedone, il montenegrino, il croato, l'abanese e tante altre. Tante voci e tanti idiomi per raccontare l'elemento fondamentale della vita, l'acqua, segno di unità pace, generazione, ma anche a volte di violenza, di guerra e di confini. In effetti la serata è stata di grande pace e il numerosissimo pubblico che ha tornato ad affollare il festival di Cividale dopo le "magre" degli anni precedenti, è tornato a casa tenendo stretto un grande messaggio, dall'acqua, pronunciata in tutte le lingue del mondo, alla vita. Una frase fra le altre: "noi tratteniamo solo ciò che ci fa fremere". Chi ha partecipato al concerto, sicuramente lo tratterrà nel proprio cuore...

Stupendo concerto sabato sera, evento speciale del Mittelfest di Cividale nella stupenda cornice di Piazza Duomo. Con il titolo AgheVodaUje, Valter Sivilotti ha coordinato il coro del Friuli Venezia Giulia e la Mitteleuropa orchestra, insieme ad alcuni cantanti e recitatori solisti veramente straordinari. Si è sentito cantare e si sono lette le liriche tradotte da mille lingue: l'italiano, lo sloveno, il friulano, il serbo, il bosniaco, il macedone, il montenegrino, il croato, l'abanese e tante altre. Tante voci e tanti idiomi per raccontare l'elemento fondamentale della vita, l'acqua, segno di unità pace, generazione, ma anche a volte di Post più recente Home page Post più vecchio violenza, di guerra e di confini. In effetti la serata è stata di grande pace e il numerosissimo pubblico che ha tornato ad affollare il festival di Cividale dopo le "magre" degli anni precedenti, è tornato a casa tenendo stretto un grande messaggio, dall'acqua, pronunciata in tutte le lingue del mondo, alla vita. Una frase fra le altre: "noi tratteniamo solo ciò che ci fa fremere". Chi ha partecipato al concerto, sicuramente lo tratterrà nel proprio cuore... Post più recente

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