rassegna stampa 21 luglio 2015

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mittelfest Il colore dell acqua Cividale del Friuli mittelfest 18–262015 luglio 2015 mittelfest.org

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QUANDO HA SMESSO DI DANZARE, PER LEI È STATA COME UNA PICCOLA MORTE. ORA L’ÉTOILE ALESSANDRA FERRI TORNA CON UN NUOVO BALLETTO E QUI PARLA A CATHERINE SPAAK DEL DOLORE CHE HA PROVATO RESTANDO SENZA MUSICA E DI CHE COSA L’HA AIUTATA A RINASCERE DOPO LA SEPARAZIONE DA SUO MARITO. PERCHÉ, DICE, «DIPENDE DA NOI FARCI SCHIACCIARE O REAGIRE» DI

Catherine Spaak

F OT O D I

Lucas Chilczuk

L’étoile Alessandra Ferri, 52 anni. 78

Foto FOTOGRAFO FOTOGRAFO

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G R A Z I A s C O N F E S S I O N I

QUEL

CHIAMATO EMOZIONE nd

semplice: Alessandra Ferri dovrebbe essere dichiarata Patrimonio dell’umanità. Il suo talento non consiste solamente nell’arte di aver plasmato un corpo perfettamente armonioso con la forza, la determinazione, il genio di una grande artista. La sua vocazione non è soltanto intelligenza, quella che sa trasformare le fragilità in rare opportunità, ma anche quella della pura grazia oltre al movimento, aldilà della leggerezza. Oggi, a 52 anni, l’étoile internazionale del balletto danza la spiritualità e l’amore come nessuno, forte di una consapevolezza sbocciata dal seme del dolore, dell’introspezione, ma anche dalla pratica dello yoga. «Ho visto danzare Mikhail Baryshnikov a 65 anni», dice. «Lui mi ha dato il coraggio di tornare sulle scene». Dopo una pausa per dedicarsi alle due figlie, Matilde e Emma, 17 e 13 anni, avute del fotografo Fabrizio Ferri, da cui si è separata nel 2013, Alessandra è tornata sulle scene due anni fa. E ora è in tournée con lo spettacolo Evolution, evoluzione, con il ballerino argentino Herman Cornejo, su musica di Sergei Rachmaninoff (sarà il 23 luglio al festival Bolzano Danza, il 25 al Mittelfest di Cividale del Friuli, il 28 a Civitanova Danza, il 30 all’Auditorium Parco della musica di Roma, il 1° agosto a La Versiliana di Pietrasanta). La grande ballerina inglese Margot Fonteyn ha danzato f ino a 60 anni, un’eccezione. Perché tanti pregiudizi riguardo all’età delle danzatrici?

«La danza è strettamente legata al corpo. Quando quest’anno ho ballato alla Royal Opera House di Londra sulle coreografie difficili di Wayne McGregor, su racconti di Virginia Woolf, tutti sono rimasti stupefatti della mia performance e la notizia ha fatto il giro del mondo. Esistono corpi straordinari, ma il talento è tutto, può addirittura cambiare il tuo fisico». Che effetto fa tornare a ricevere premi, standing ovation, riconoscimenti, applausi e f iori dopo 33 anni da étoile internazionale del balletto? «All’inizio della carriera c’era solo l’entusiasmo per il successo. In questo momento, invece, con la consapevolezza dell’età, le emozioni cambiano. Oggi quella che prevale consiste nell’assaporare pienamente il dono ricevuto e provo una profonda gratitudine. L’emozione grande è nella condivisione del mio talento, che posso donare agli altri. Mi sembra di portare bellezza nel mondo, come se fosse la mia missione». Avverto in questa tua risposta una posizione spirituale. Eppure attorno a tutti noi sembrano regnare l’odio e la violenza. «È la storia dell’umanità: luce e buio. Questa condizione va osservata e accettata». Otto anni fa hai dichiarato: «Voglio fermarmi un attimo prima per non rompere l’incantesimo». Come hai capito che, invece, era fermandoti che lo avresti spezzato? «Quello stop è stata una piccola morte. Un arre79


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G R A Z I A s A L E S S A N D R A F E R R I

«PRIMA NON POTEVO VIVERE SENZA AMORE PER PAURA DELLA SOLITUDINE. MA ORA NON È PIÙ COSÌ» sto della creatività. E non sono riuscita a colmare quell’assenza con null’altro». Che cosa hai provato quando hai ballato per le ultime volte in tournée dopo la decisione di abbandonare le scene? «In passato ho sempre provato ansia per i miei spettacoli. Diventavo nervosa. Stranamente, durante il tour d’addio, era il 2007, mi sono resa conto di quanto fossi amata dal pubblico che, con il suo enorme affetto, mi voleva rendere quello che in passato avevo dato. L’amore che ho percepito è indimenticabile e mi ha aperto gli occhi all’improvviso». Perché abbandonare il tuo impero? «Ho vissuto altre intense emozioni con le mie figlie e il mio ex marito Fabrizio. È stato molto importante restare lontana dal palcoscenico. È stato tutto giusto». Andavi a vedere gli spettacoli di danza? «All’inizio sì, ma mi sentivo in lutto e non riuscivo più ad ascoltare musica classica. Ero disperata perché per me l’armonia è danza e soffrivo di non poter divenire io stessa musica. Avevo chiuso una porta e non volevo riaprirla. Se l’avessi fatto, sarebbe crollato tutto. Sono stata splendidamente con le mie figlie e Fabrizio, poi questo mondo ha cominciato a scricchiolare. Mi sono occupata della danza per il Festival dei Due Mondi di Spoleto e questo mi ha insegnato ad avere uno sguardo più distaccato su me stessa e si è allargato il mio panorama, tanto da portarmi a compiere il passo che mi ha fatto tornare alla danza. Dipende da noi farci schiacciare, oppure reagire». Hai detto: «Quando danzo sento il mio corpo vibrare». Puoi descrivere questa sensazione? «Più diventa raffinato e sicuro il movimento, più diventi un tutt’uno con lo spazio che ti circonda. La vibrazione della musica si estende nello spazio, ti abbraccia. Allora, non ci sono più separazioni». Una sorta d’illuminazione? «Sicuramente, è un’esperienza spirituale». Si può dire che dialoghi con il tuo corpo? «Io e lui siamo una sola cosa. È una sensazione che provo da quando ero bambina». C’è una parte di te che custodisci più amorevolmente? «I miei piedi. Non sono belli esteticamente, ma sono lo strumento divino che porta la mia firma. Oltre alla particolare bellezza della loro curva molto 80

pronunciata, un vero dono, ho lavorato tantissimo per renderli forti e poter andare in punta. Ho una muscolatura morbida per una danzatrice e questo poteva rendermi debole. Il mio talento è stato aver avuto l’intelligenza di lavorare su queste mie particolarità e trasformarle a mio vantaggio». Nel 2013 ti sei separata. Come hai vissuto la f ine del tuo matrimonio? «È stato molto doloroso, uno shock che mi ha catapultata in un mondo interiore e che mi ha permesso di fare un percorso molto interessante, ma in seguito. Credo che la realtà sia molto più vasta di quello che riusciamo a intravedere. La fisica quantistica insegna che il tempo non esiste, se non nella nostra mente». Sempre in quell’anno, sei tornata a danzare a Spoleto con la tua prima coreograf ia, un’opera intitolata The Piano Upstairs. Una sorta di balletto premonitore? «Quel balletto racconta la fine di un matrimonio, il momento in cui a un uomo cade la maschera e mostra finalmente se stesso. Due anime che non s’incontrano mai perché una parla il linguaggio dell’anima e l’altra del proprio ego». Un balletto autobiograf ico? «È davvero una storia strana. Avevo in mente quell’idea da tempo, Fabrizio e io avevamo lavorato assieme al progetto e all’inizio non aveva niente a che vedere con il nostro rapporto. La separazione, quella vera, è arrivata dopo». Desideri un nuovo amore adesso, un nuovo compagno? «L’amore è sempre necessario e io sono una romantica. Ma forse non ne ho più bisogno. Prima non potevo vivere senza amore anche per paura della solitudine, del vuoto, ma ora non è più cosi. Avrei voglia di condividere l’amore, non il tempo, ma non scendo a compromessi». Che cosa ti ha più delusa nella tua vita? «La fine della mia relazione con mio marito. È stato un dolore allucinante; non mi ha delusa Fabrizio, attenzione, mi ha delusa che fosse finito qualcosa che credevo sarebbe durato sempre. Ci avevo creduto con ogni cellula del mio corpo». La tua idea dell’amore è cambiata? «Sì. Capire che forse l’altro non sente necessariamente quello che senti tu è stata una delusione, ma alla fine sarà un insegnamento che mi porterà a vedere l’altro non soltanto riflesso in me». N

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Alessandra Ferri è in tournée con lo spettacolo Evolution, con Herman Cornejo, primo ballerino dell’American Ballet Theatre.


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fascicolo nazionale

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S Martedì 21 luglio 2015

PPN

CULTURA&SOCIETÀ

URA& OPERAESTATE

Alle 21 al Castello di Bassano del Grappa, per Operaestate festival, "Verso Klee, un occhio vede, l’altro sente", di Tam teatromusica.

MITTELFEST

MITTELFEST

A Cividale del Friuli, alle 18 "Su e ju", recital musicale sulle poesie in friulano di Pasolini e alle 20 prima nazionale dello spettacolo "Selvaggina".

TEATRO

Alle 21 al Teatro Verdi di Pordenone David Riondino e Dario Vergassola in "La Traviata delle Camelie - donne sull’orlo di una crisi respiratoria".

A Cividale del Friuli, alle 18 "Su e ju", recital musicale sulle poesie in friulano di Pasolini e alle 20 prima nazionale dello spettacolo "Selvaggina".


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Cultura e Spettacoli

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Mashrou’ Leila, il rock che fa tremare il Medioriente Giovedì arriva a Cividale per Mittelfest la band di Beirut che dà scandalo cantando i falsi pudori, il sesso e la politica di Alberto Rochira

IL LEONE D’ORO

◗ CIVIDALE

È considerata attualmente la band più rappresentativa della scena indie-rock del Medioriente e dagli inizi in sordina (nel 2008 all’Università Americana di Beirut) è passata rapidamente alla fama esplosiva degli ultimi anni, dopo l’uscita di tre fortunati album: “Mashrou' Leila” (2008), “El Hal Romancy” (2011) e “Raasük” (2013). Contestati e criticati degli ambienti conservatori per il loro essere corrosivi e provocatori nella scelta di temi e parole, i cinque del ciclone Mashrou' Leila si preparano a travolgere il Mittelfest giovedì (alle 22 nel chiostro di San Francesco), nel concerto-evento intitolato “Progetto per la notte”. La band si è formata dall’incontro, ai tempi dell’università, quando un gruppo di tre musicisti decise di pubblicare un invito rivolto ad altri giovani che avessero voglia di denunciare, attraverso la musica, i problemi che il college stava attraversando a causa dell’instabile situazione politica di allora. Molti aderirono, ma pochi restarono: quelli della formazione originaria dei Mashrou' Leila. Il gruppo è diventato subito un fenomeno, acclamato da amici e compagni di studio, che li hanno continuamente incoraggiati ad esibirsi dal vivo e a comporre i propri brani. Dai piccoli circuiti underground, la band è balzata alla ribalta della scena musicale indipendente durante la Festa della Musica Libanese del 2008, il festival organizzato ogni anno dalla municipalità di Beirut. Immediato lo scandalo suscitato dai loro testi, che criticano senza censure e senza falsi pudori la società libanese, parlando di amori falliti, sesso e politica. Dopo aver participato a diversi concorsi, vincendo alcuni importanti premi, Mashrou' Leila hanno acquisito sicura fama al Festival di Byblos (2010), dove il loro concerto è stato uno degli eventi più attesi dell’estate, e al Baalbeck Festival nel 2012. Non mancheranno di sedurre il pubblico del Mittelfest con la forza di una proposta artistica che riflette sulle tante contraddizioni della società libanese e tocca argomenti considerati tabù dalla musica “ufficiale” del Medioriente. Tra gli altri appuntamenti di oggi, alle 18, intreccio tra lingua friulana e provenzale nel secondo spettacolo - dopo l’applaudito “Ma” di Latella in scena ieri

Tavernier e i vecchi film recuperati a Venezia Una carta bianca della memoria. Bertrand Tavernier, Leone d'oro alla carriera, sceglie i titoli del cuore nella selezione di film rari, dimenticati o sottovalutati per la sezione Venezia Classici. È la prima volta che accade alla Mostra del cinema di Venezia (in programma dal 2 al 12 settembre) che un Leone d'oro alla carriera abbia la possibilità di scegliere alcuni titoli. Tra i preferiti del maestro del cinema francese, che presenterà al pubblico prima della proiezione, in veste di Guest Director della sezione Venezia Classici, i quattro capolavori da lui scelti, anche un film italiano: “La lupa” di Alberto Lattuada, opera in bianco e nero del '53, uno dei primi film girati tra i Sassi di Matera, sensuale melodramma tratto dalla novella di Verga e sceneggiato - tra gli altri - da Alberto Moravia e il cui restauro ad opera di Csc - Cineteca

Nazionale in collaborazione con Filmauro, viene presentato in anteprima mondiale. Nella sezione Venezia Classici nella Mostra 2015 capolavori italiani a cominciare da “Amarcord” di Federico Fellini (1973), il più autobiografico dei suoi film, fin dal titolo che in dialetto riminese significa mi ricordo, ossia il suo paese, la sua giovinezza e quella società degli anni '30 attraverso gli occhi del suo alter ego (per una volta non Mastroianni, ma Bruno Zanin). E poi: “Vogliamo i colonnelli” di Mario Monicelli (1973), uno dei film più feroci e sorprendenti del maestro della commedia di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita; e, a 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1975), il suo film-testamento, primo capitolo di una Trilogia della morte rimasta incompiuta a causa del suo assassinio.

Francesco) il Cooking Music Show Artusi Remix, con il dj, economista e appassionato di gastronomia Don Pasta e alla stessa ora al Castello Canussio, proiezione del film di Ermanno Olmi (1992), “Lungo il fiume”. Tra gli eventi di domani, il duo

pianistico Amal, la prima nazionale del lavoro teatrale “We are kings, not humans” diretto da Matija Ferlin (Croazia), e la conversazione scenica su acqua, cibo e sprechi con Andrea Segrè e Massimo Cirri.

Mashrou’Leila, una band acclamatissima che arriva dagli ambienti universitari di Beirut

sera con la bravissima Candida Nieri - dedicato alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini: il recital musicale sulle sue poesie in friulano “Su e ju”, progetto di Alex Grillo (al vibrafono) con Francesca Breschi, voce recitante. I vincitori del concorso

promosso da Progetto Danza e Festival Bolzano Danza si esibiranno dalle 18.30, in tre negozi del centro con lo spettacolo “Danza in vetrina”, originale formula per catturare l'attenzione di un pubblico “di passaggio”. Musica dal mondo con il con-

certo della cinese Nanjing University of the Arts (Università delle Arti di Nanchino), in un programma ideato per Mittelfest 2015, con brani musicali sul tema dell'acqua, eseguiti con strumenti tradizionali cinesi. In serata (ore 22.30, chiostro San

©RIPRODUZIONERISERVATA

LO SPETTACOLO

“Selvaggina” per trentenni con il ConsorzioScenico ◗ CIVIDALE

C'è un giovane scrittore sloveno che ha una capacità di dominare le storie da navigato autore. Ha scritto racconti, sceneggiature, testi teatrali, soggetti televisivi. Ha trent'anni, ma la sua prima raccolta di racconti, "Nulla sfugge agli scoiattoli", è apparsa nelle librerie quando ne aveva 21. Il suo film "A trip" (2011) ha rappresentato la Slovenia nella corsa agli Oscar come miglior film straniero. Sta lavorando a una serie tv e a una nuova opera tea-

trale. Vale la pena annotarsi il nome di Nejc Gazvoda, nato 30 anni fa a Novo Mesto. Un suo lavoro teatrale intitolato "Selvaggina" va in scena questa sera a Mittelfest (ore 20 a S. Maria dei Battuti). A scegliere quel testo, allestirlo, produrlo, sono i suoi coetanei italiani, gli attori di ConsorzioScenico. «Lo abbiamo letto e abbiamo subito capito che era ciò che cercavamo», spiega Massimo Borghesi, tra i fondatori di ConsorzioScenico. «Esperienze simili, gli stessi fumetti, gli

stessi film: una generazione intera cresciuta a pane e schermo. E poi “Selvaggina'”racconta la storia di un gruppo di amici, come siamo anche noi. Ci siamo visti dentro quei personaggi». La storia fotografa sei trentenni che si ritrovano in una baita di montagna, a ricordare uno di loro, scomparso sei mesi prima in un incidente d'auto. Dovrebbe essere un affettuoso commiato. Si trasforma, invece, in una spietata caccia alla verità. «È una scrittura molto delicata - prosegue l'at-

Gli attori di ConsorzioScenico portano a Mittelfest “Selvaggina”

tore - si regge sulle relazioni e le tensioni che riusciamo a creare in scena. È come un film, girato tutto in un unico piano sequenza». Oltre a Borghesi, gli interpreti sono Elena Ferrari, Patrizia Jurincic, Paola Saitta, Ivan Se-

nin, Lorenzo Zuffi. Regia di Romeo Grebensek. Dopo il debutto a Cividale, "Selvaggina" sarà a replicato a Trieste: giovedì 23 al Teatrino Basaglia, domenica 28 per Trieste Estate al Civico Museo Sartorio. Roberto Canziani


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Radio e Televisione

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IL PICCOLO MARTEDÌ 21 LUGLIO 2015

RADIO 1 REGIONALE 17.45 Mythbusters

FOCUS 12.30: 14: Radio ad oc18.40 Gr LaFvg; storia dell’universo chi aperti estate: Oltre al colle19.30 Megafabbriche gamento con Mittelfest per al20.25 Come é fatto cune anticipazioni, ospite della ravvicinati 21.15 Alieni: puntata di oggiincontri è Dario Vergas22.05 nuove rivelazioni sola cheAlieni: presenta il suo spetta23.00 Secret:delle ipotesiCamedi colo "LaTop Traviata lie". Inoltre, Paolo Antonio Sicomplotto mioni Euact con la perfor23.50per Strumenti di morte mance "Ofelia nacked". 15: Gr Fvg; 15.15: Trasmissioni in lingua friulana; 18.30: Gr Fvg


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MESSAGGERO VENETO MARTEDÌ 21 LUGLIO 2015

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Don Pasta, sound&cibo «Cucinerò friulano» L’originale dj-chef-economista in “Artusi Remix”, alle 22.30 di Gian Paolo Polesini n origine, lui è un economista politico, di suo. Poi la vita, ogni tanto, piglia vento e si sposta dalla linea retta. Fatto sta che Daniele De Michele, giovanotto salentino, dai grafici è passato alle pentole con la naturalezza tipica di chi sa inventare. «Posso dire? La metamorfosi ebbe uno sfondo parigino e ciò significa impatti diversi rispetto a quelli italici, ben più pigri e poco favorevoli all’innovazione». Eravamo poeti e navigatori coraggiosi, adesso ci rotoliamo nella nostra rassicurazione, come i criceti sulla ruota. L’idea, però, se buona, funziona in qualunque era. «Don Pasta uscì da una boutade di un cliente senegalese. Facevo il dj e già mi frullava l’abbinamento music&food. Gli cucinai una pasta. E lui ci aggiunse quel “don” davanti che trattiene uno strano mixer di religione e di mafia. Restò Don Pasta». Che ci troveremo davanti, stasera alle 22.30 nel Chiostro di San Francesco? Uno spettacolo, numero uno. Con musica - e a questa ci penserà uno dei migliori suonatori di bandoneón, Daniele di Bonaventura - e con sapori assolutamente express, numero due. «Tenterò, per l’occasione, ricette friulane. Già mi ritrovai nel piatto salame all’aceto e gnocchi di susine con cannella. Vedrò di elaborarli secondo l’inventiva del momento». Già, Don Pasta non programma, sappiatelo. S’infila in testa un pressappoco e poi crea. Nel Duemila la trasformazione. «Misi mani e curiosità

oggi in scena

I

L’orchestra cinese e “Su e ju” (PPP)

Daniele De Michele (Don Pasta) stasera sarà ospite di Mittelfest

dentro le ricette di mia nonna e, da quel momento, partì il trip. In fondo, la musica e il cibo convivono pacificamente e in grande armonia da quando qualcuno si sedette in compagnia attorno a un tavolo. Nessuno ha mai pensato di ricavare un mestiere da un associazione. Arrivò, quindi, un libro: Food Souns System, riflessioni di un gastrofilosofo militante, che rivelò la funzione liturgica dell’accostamento». Vista, tatto, olfatto, udito, tutti i sensi sono in preallarme. Il titolo, Artusi Remix, rievoca uno dei manuali, anzi il manuale dei manuali della cucina italiana dalla fine dell’Ottocento a ieri. Tutta farina del sacco di un tal Pellegrino, che tirò fuori danaro di tasca propria per farsi pubblicare il volume. Marchio prestigioso, dunque. «Esiste un comitato scientifico della Artusi, dal quale ho ricevuto il mandato ad agire nel

loro nome per la sana divulgazione di un patrimonio prezioso». Come dire, un menestrello? Un raccontastorie? Chissà perché ci rimbalza in testa il maestro Enrico Simonetti, ricordate? Pianista e ineguagliabile narratore. «Menestrello mi si adatta, direi. Non premo tasti, ma giro mestoli». Bisogna rimarcarlo, a lode sua: Don Pasta arrivò a scoprire i benefici della cucina ben prima della televisione, sebbene il buon Luigi Veronelli, nel bianco&nero, liberò per la prima volta nei nostri salotti l’aroma di soffritto. E di Masterchef, che ne dice, Daniele? «Non è in cima ai miei desideri; è legittimo business, ma rema contro le povere pietanze popolari, grandi lezioni di cultura, a favore della cucina show». Bastianich è a un tiro di schioppo.

Il programma di oggi comincia alle 18: il festival ritorna sulla figura di Pier Paolo Pasolini, questa volta con il recital musicale sulle sue poesie in friulano “Su e ju”, un progetto di Alex Grillo (al vibrafono) con la collaborazione di Francesca Breschi, voce recitante. Inedito appuntamento, dalle 18.30, con i vincitori del concorso promosso da Progetto Danza e Festival Bolzano Danza che si esibiranno in tre negozi del centro con lo spettacolo “Danza in vetrina”. Alle 20 in Chiesa Santa Maria dei Battuti prima nazionale per “Selvaggina”, un testo firmato dal trentenne scrittore sloveno Nejc Gazvoda con gli attori di ConsorzioScenico diretti dal regista Romeo Grebenšek: una cena tra sei amici di sempre si trasforma in una spietata ricerca della verità. Alle 20.30 atteso a Cividale il concerto della Nanjing University of the Arts con un programma espressamente pensato per Mittelfest 2015 Nella stessa serata (22.30, Chiostro di San Francesco) Artusi Remix. Protagonista il dj, economista e appassionato di gastronomia Don Pasta. Alle 22.30 al Castello Canussio la proiezione del film di Ermanno Olmi (1992), “Lungo il fiume”, preceduto dai cortometraggi realizzati dagli studenti di Scienze e Tecnologie Multimediali dell’Università di Udine.

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la mostra

Un quadro di “Paesaggi d’acqua”, danza itinerante per le vie di Cividale

paesaggi d’acqua

Gli “Arearea” occupano Cividale «Quando i luoghi parlano» di Lucia Aviani ◗ CIVIDALE

Come definire gli itineranti, danzanti Paesaggi d'acqua che la compagnia Arearea dipingerà per il pubblico di Mittelfest? «Una raccolta», suggeriscono i diretti protagonisti dell' esperienza, ideatori di un progetto che si incanala nella filosofia del site-specific e che punta, dunque, a «inserire la danza negli scorci cividalesi di maggiore suggestione, così come avviene nei grandi centri dell'arte contemporanea». Una bella sfida, locativa appunto ma non solo: perché hanno chiarito ieri mattina, nel primo dei ritrovati Mittelincontri, i talenti di Arearea - all' ambiziosa prova logistica si accosta la scelta, di prospettiva, di «aprire alle più interessanti leve della danza regionale, per offrire loro la possibilità di esprimersi». Maestri & innesti, insomma, abbinata (promettente) che rispecchia la volontà di «condividere il privilegio di esibirsi su un palco prestigioso come quello di Mittelfest con le realtà emergenti del territorio». Ma veniamo al dunque. I Paesaggi d'acqua saranno quattro, fra giovedì e venerdì (con replica sabato e domenica, per un totale di otto appuntamenti) e animeranno altrettante ambientazioni cittadine, accomunate dal fattore fasci-

no: piazza San Biagio farà da scenario a una performance intitolata Gli zampilli (nulla di romantico, stando alle anticipazioni: l'acqua sarà, nel caso, sinonimo di rischio, di pericolo, di «fatica e penitenza», a evocare i drammi delle carrette del mare, del popolo dei forzati migranti), l'arco medievale, «contesto difficilissimo per danzare», diventerà alveo (Il fiume), il pozzo di Callisto limpido scroscio (La cascata) e la chiesa di Santa Maria dei Battuti, unico spazio chiuso fra quelli selezionati, Battistero: e sarà, dunque, immersione nel sacro, perché il balletto evocherà, e ripercorrerà, le fasi del rituale cristiano del battesimo. E ognuna delle ambientazioni ha ruolo, a tutti gli effetti, di co-protagonista negli spettacoli, posto che ha ispirato, dettato, a volte imposto le linee coreografiche: «I luoghi parlano, in senso stretto», hanno concordato gli artisti, legati a doppio filo alla coreografa dell' acqua, Carolyn Carlson, alla cui scuola si sono (in buona parte) formati. Per il pubblico si annuncia un «ruolo attivo»: «Sarà chiamato ad accompagnarci, con piccole azioni». Reggendo, per esempio, dei bicchieri, specchio fedele di quell'evocativo Colore dell'acqua cui il festival 2015 è intitolato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Mittel–incontri

Cinquant’anni. “Che storia, la Rai...” Oggi Riondino, domani Battocletti Oggetti e attrezzature d’epoca in Santa Maria in Corte. Fino al 25 ◗ CIVIDALE

Orari di visita: 17-20 (F. Phocus A.)

Tra le collaborazioni di Mittelfest, la sinergia con la Sede Rai del Friuli Venezia Giulia, presente al festival con una selezione della Mostra sui 50 anni della Sede Rai regionale, Che storia, la Rai…, inaugurata ufficialmente lunedì in Chiesa Santa Maria in Corte e aperta fino a sabato, dalle 17 alle 20. Parte della nutrita serie di oggetti e attrezzature d’epoca, insieme a filmati, materiale d’archivio e un’esplicativa sezione pannellare, raccontano al pubblico la nascita e l’evoluzione del mezzo radiotelevisi-

vo in Italia, e nella nostra regione in particolare. Presenti all’apertura, con il direttore del festival Franco Calabretto e il presidente Federico Rossi, il responsabile della struttura di programmazione in lingua italiana Cristiano Degano e il conduttore radiofonico, regista e programmista Mario Mirasola. Fino a giovedì 23 previsti collegamenti ogni pomeriggio con i protagonisti del festival, mentre venerdì 24, Mirasola terrà la diretta mattutina da una postazione mobile allestita a Cividale del Friuli: un momento aperto a tutto il pubblico del festival.

Ogni mattina, alle 11.30, lo spazio per la chiacchiera al caffè S.Marco ◗ CIVIDALE

Come di consueto, si rinnova il percorso dei Mittel_Incontri, ogni mattina alle 11.30 al Caffè San Marco di Cividale: un momento offerto al pubblico del festival per incontrare da vicino gli artisti e approfondire le tematiche portanti dell’edizione. Stamattina l’ospite sarà David Riondino, protagonista dello spettacolo Il mio nome è Nettuno. Domani, mercoledì alla stessa ora, la giornalista e scrittrice Cristina Battocletti, firma del domenicale del Sole24 Ore, presenterà il suo ro-

manzo La mantella del diavolo (Bompiani, 2015), noir ambientato a Cividale, sua città natale. A seguire, la presenza al festival dell’Orchestra cinese della Najing University offrirà lo spunto per un incontro accademico di particolare importanza tra i rappresentanti dell’Università cinese e istituzioni locali, quali l’Università e il Conservatorio di Udine, e il Convitto nazionale Paolo Diacono di Cividale. Giovedì, dopo la presentazione del libro di Cesare Tomasetig La straordinaria avventura del fantastico popolo dei vodnìk, un incontro

con i gestori del servizio idrico operanti in provincia di Gorizia,Trieste e Udine che hanno contribuito a sostenere la realizzazione di Mittelfest 2015 e illustreranno la collaborazione con l’Università di Trieste e Udine per la realizzazione di un servizio idrico integrato a favore del territorio e il progetto Centro Studi Acqua. Presenti Eddi Gomboso di Cafc, Attilio Vuga di Acquedotto Poiana, Mirio Bolzan di Irisacqua il prof. Vittorino Gallo dell’Università di Trieste e il prof. Antonino Morassi dell’Università di Udine.


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Radio e Televisione

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MESSAGGERO VENETO MARTEDÌ 21 LUGLIO 2015

RADIO 1 REGIONALE 17.45 Mythbusters

FOCUS 12.30: 14: Radio ad oc18.40 Gr LaFvg; storia dell’universo chi aperti estate: Oltre al colle19.30 Megafabbriche gamento con Mittelfest per al20.25 Come é fatto cune anticipazioni, ospite della ravvicinati 21.15 Alieni: puntata di oggiincontri è Dario Vergas22.05 nuove rivelazioni sola cheAlieni: presenta il suo spetta23.00 Secret:delle ipotesiCamedi colo "LaTop Traviata lie". Inoltre, Paolo Antonio Sicomplotto mioni Euact con la perfor23.50per Strumenti di morte mance "Ofelia nacked". 15: Gr Fvg; 15.15: Trasmissioni in lingua friulana; 18.30: Gr Fvg


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per segnalazioni e commenti scrivere a pncultura@gazzettino.it

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CULTURA S & PETTACOLI OGGI AL MITTELFEST

Suona l’orchestra dell’Università di Nanchino CIVIDALE - Ancora una giornata ricca di appuntamenti, oggi al Mittelfest, che aprirà alle 18 intrecciando la lingua friulana a quella provenzale: dopo lo spettacolo di Antonio Latella, il festival ritorna sulla figura di Pier Paolo Pasolini con il recital musicale sulle sue poesie in friulano Su e ju, progetto di Alex Grillo (al vibrafono) con la collaborazione di Francesca Breschi, voce recitante. Inedito appuntamento, dalle 18.30, con i vincitori del concorso promosso da Progetto Danza e Festival Bolzano Danza, in tre negozi del centro con lo spettacolo “Danza in vetrina”. Alle 20 in Chiesa Santa Maria dei Battuti prima nazionale per Selvaggina, testo del trentenne scrittore sloveno Nejc Gazvoda con gli attori di ConsorzioScenico diretti da Romeo Grebenšek: una cena tra sei amici di sempre si trasforma in una spietata ricerca della verità. Alle 20.30 il concerto della Nanjing University of the Arts con un programma espressamente pensato per Mittelfest, con composizioni musicali sul tema dell'acqua eseguite con strumenti della cultura popolare cinese, sotto la direzione di Meng Xing. Alle 22.30, Chiostro di San Francesco, si apre un percorso in collaborazione con la manifestazione “Convivio”, dell’azienda vitivinicola Zorzettig: Cooking Music Show Artusi Remix con il dj, economista e appassionato di gastronomia Don Pasta che narra storie di cibo, cucinando sotto gli occhi del pubblico. Sempre alle 22.30 al Castello Canussio la proiezione del film di Ermanno Olmi (1992), Lungo il fiume, preceduto dai cortometraggi degli studenti di Scienze e Tecnologie Multimediali dell’Università di Udine.


Il colore dell acqua

mittelfest 2015

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K U LT U R A 24. MITTELFEST - Prvi festivalski vikend v Čedadu

Torek, 21. julija 2015

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SODOBNI PLES - Giovanni da Udine

O vodi, smrtni kazni, Mistična Carolyn se je tokrat migrantih, letenju ... Carlson potopila v vodo Med nastopajočimi tudi zbor Jacobus Gallus - Danes premiera Divjadi 24. Mittelfest so v soboto odprli zborovski pevci iz Furlanije Julijske krajine in Avstrije, ki so »junaško predano« izpeljali dvourni pevski dogodek, izveden pod vročim soncem in v soparni cerkvi svetega Frančiška. Opremljeni so bili s steklenicami in vrči, ti pa so bili njihovo umetniško sredstvo za ustvarjanje vodnih orgel, ki jih skladba Georga Nussbaumerja predvideva. Sedmerica sodelujočih zborov je pričela svojo pot s petjem in pihanjem v steklenice v raznih predelih Čedad, ki so na katerikoli način povezani z vodo. Tudi skladbe samostojnih nastopov so bile tematsko uglašene: tržaški zbor Jacobus Gallus je na primer izbral slovenske in dvojezične skladbe Quaggiata, Lo Nigra, Lebiča, Prusove in Makorja. V sklepnem, petinštiridesetminutnem skupnem nastopu, so pevci ustvarili zvočne vtise z glasovi in steklenicami, ki so jih postopoma izpraznjevali za modulacijo višine zvoka, s koordinacijo zborovodje Franza Herzoga. »Tekoči spev« je doživel krstno izvedbo na festivalu Steirischer Herbst, tokrat pa je prvič zazvenel v tej zasedbi. Ovrednotenje potenciala deželnih zborov kot tudi trud vseh pevcev sta vredna upoštevanja, prav gotovo pa bi avtor lahko izkoristil 150-članski zbor veliko učinkoviteje, medtem ko se je dogodek omejil na dolgo zvočno inštalacijo z relativnimi umetniškimi ambicijami. Kot prireditev s pretežno simbolično oznako je zazvenel tudi projekt Mittelfesta in goriškega Kulturnega doma z naslovom AgheVodaUjë, glasbena in pesniška rapsodija, ki jo je sestavil, napisal in vodil Valter Sivilotti. Velika zasedba (zbor Furlanije Julijske krajine Cristiana dell'Osteja, deželni orkester Mitteleuropa in osem solistov) se je idealno sprehodila skozi srednjeevropsko in predvsem balkansko območje, je plula po rekah in morju ter opazovala prizore na bregovih, odmeve jezikov, ljudskih in avtorskih izrazov različnih narodov. Tako skladbe kot poezije so izvirno nastale za to rapsodijo. Med sodelujočimi umetniki iz Italije (s furlanskim poudarkom), Hrvaške, Bosne in Hercegovine, Slovenije, Albanije, Makedonije, Črne gore, sta bila Vlado Kreslin in Miroslav Košuta, med izvajalci italijanska pevka Tosca in slovenska pevka Tatjana Mihelj. Kljub prikupnosti vodilne ideje in velikopotezni realizaciji, se rapsodija ni dotaknila publike s pričakovano neposrednostjo. Stilizacija standardnih folk ritmov, večkrat oteženi spoj med pesniško besedo in njeno simfonično uglasbitvijo z etno ali pop oznako sta postavila namreč filter med koncertno celoto in sporočilnostjo, ki naj bi bila značilna za balkanski glasbeni stereotip. Za manj občutljive želodce ... Gledališki program Mittelfesta se je v soboto pričel s predstavo za »manj občutljive želodce« kot je Trash cuisine beloruskega ansambla Belarus Free Theatre. Beseda »svoboda« ima v tem imenu precejšnjo težo, saj gre za preganjane umetnike ilegalnega ali vsekakor v domovini nezaželenega gledališkega ansambla, ki je moral uprizoritve na »tajnih« lokacijah najavljati po sms sporočilih. S to predstavo se je ekipa osredotočila na temo smrtne kazni in na podlagi resničnih pričevanj skušala dokazati, da iz nasilja izvira samo dodatno nasilje. Vsebine so seveda strahotne zgodbe iz grozljive realnosti, način obravnavanja pa je zanimiv, saj jih igralci uprizarjajo skozi vsakdanje obrede pogovora ob aperitivu ali kuhanja »usodnih« specialitet z vseh koncev sveta, saj se kruta primitivnost mučenja v določenem smislu dogaja vsak dan v vsaki kuhinji. Igralci opisujejo eksekucijo med plesanjem tanga ali poslušanjem glasbe v klubu, nato postrežejo publiki še z vrsto imitacij zvočnih »vtisov« raznih načinov usmrtitve.

Številne čedajske kotičke je v soboto napolnilo petje, spodaj Giuliano Scabia V Kratkih zgodbah so zaplesali štirje plesalci

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Ansambel sestavljajo suvereni igralci, ki obvladajo prvine fizičnega gledališča in so hkrati prožni plesalci in pevci. Njihovo obravnavanje evidentira splošno pasivnost do nasilja in krivic, vsebine in uprizoritev so neizbežno pretresljive, sporočilo je upravičeno doživeto tudi zaradi življenjskih izkušenj nekaterih od teh igralcev. Socialno in politično gledališče pa vzbuja vedno vprašanje, če lahko umetniško obdelana bombardiranja brutalnih in žal resničnih sporočil spodbudijo k angažmaju ali postanejo le snov bolj ali manj vnetega pogovora ob pijači ... kot ga je sama predstava beloruskega ansambla uprizorila. V spornih vodah je plavala tudi produkcija Gledališča delle Albe v koprodukciji Ravenna Festival po besedilu in v režiji Marca Martinellija. Rumore di acque je predstava o smrti mnogih migrantov v vodah Mediterana. Nastala je pred petimi leti, zato so se politične razmere v severni Afriki spremenile, položaj Italije v tej zgodbi pa se je kvečjemu še dodatno kompliciral zaradi povečanja političnih pritiskov in tajnih interesov. Monolog v prepričljivi izvedbi Alessandra Rende je pripoved v prvi osebi italijanskega uradnika (v diktatorski pozi, ki je v času nastanka predstave namigovala na libijsko politično situacijo), ki mora vsak dan oddati točen popis žrtev. Mrtvi postanejo številke, odhodi in posamezne tragedije pa pridobijo literarno, včasih poetično in vsekakor neretorično razsežnost. Predstava primerno izpostavlja predvsem gospodarske in ilegalne interese, ki predstavljajo izvirni greh, onkraj vseh socio-političnih debat. Monolog se izogne statičnosti ne samo z energičnimi, raznolikimi modulacijami igralca, temveč tudi z močno zaznamovano glasbeno kuliso v živo, arhaičnimi zvoki južnoitalijanske in predvsem sicilijanske glasbene tradicije, s čustvenimi izrazi glasov in starih eksotičnih glasbil, ki so del prepoznavne umetniške govorice bratov Mancuso. »Kateri je smisel življenja?« »Je smisel, ki ga življenju damo, ko letimo.« S poetičnimi bivanjskimi leti Tavajočega gledališča je Mittelfest praznoval osemdesetletnico Giuliana Scabie, italijanskega pesnika, dramatika, tankočutnega literarnega filozofa. Učenci akademije Nico Pepe so ga počastili po čedajskih ulicah s potujočo uprizoritvijo eksistencialne pravljice o večnem potovanju človeka in iskanju smisla življenja med galaksijami, vetrovi, mrmranjem vesolja. Karavani ljudi, ki so sledili vitezu, njegovemu govorečemu konju, angelu in hudiču (kot v srednjeveškem gledališču ali epskih pesnitvah), se je pridružil tudi slavljenec, ki je v tržaški umobolnici z Basaglio uresničil nori sen konja Marca. Mladostni Scabia je s publiko zaploskal prepričljivim kreacijam študentov akademije, ki so se z režiserjem Massimom Somaglinom vživeli v to skoraj ljudsko pripoved z izvrstnim filozofskim besedilom in pozitivno sporočilnostjo. ROP

Nocoj premiera predstave Divjad Nejca Gazvode

V čedajski cerkvi S. Maria dei Battuti bo danes ob 20. uri premiera predstave Selvaggina (Divjad), ki jo je na besedilo Nejca Gazvode in v italijanskem prevodu Mirana Košute režiral Romeo Grebenšek (sicer član igralskega ansambla SSG). Predstava je nastala v produkciji ConsorzioScenico, ob sodelovanju Slovenskega stalnega gledališča, Generalnega konzulata RS v Trstu in Zadružne kraške banke. V Divjadi igrajo Massimiliano Borghesi, Elena Ferrari, Patrizia Jurinčič, Paola Saitta, Ivan Senin in Lorenzo Zuffi. Po nocojšnji premieri jo bodo v četrtek ob 20.30 uprizorili v gledališču Basaglia v Trstu, 28. julija ob 21. uri pa v parku mestnega muzeja Sartorio.

Water lady. Se pravi Carolyn Carlson, plesalka in koreografka, ki je s svojo vizijo plesne umetnosti opazno zaznamovala sodobno plesno sceno. »Pripadam kozmosu in vodi, elementu, v katerega najraje potapljam svoj ples,« je javnosti zaupala umetnica. In zato je povsem naravno, da je plesno zaplavala tudi na Mittelfestu, ki je letos zapisan prav vodi. Ambicioznejše plesne predstave čedajski festival že tradicionalno gosti v velikem videmskem gledališču Giovanni da Udine. Tudi Carolyn Carlson je s svojo skupino v nedeljo zaplesala v Vidmu. Letos bo v tem sodobnem teatru nastopila še ena »velika dama« sodobne plesne umetnosti. Alessandra Ferri, sicer predstavnica drugačne plesne usmeritve, bo s svojimi soplesalci nastopila v soboto, 25. julija. Carolyn Carlson (letnik 1943) je samosvoj fenomen, ki si je s svojo plesno izraznostjo in koreografijami zagotovila posebno mesto v sodobni plesni ustvarjalnosti. V njej je zelo prepoznavna mistična nota, zato o njej pravijo, da je svečenica posebnega obreda, v katerem razkriva drugo plat plesa: misterij inkarnacije duše v oznanjajoče evokativno telo. Plesno se je izobraževala v rojstnih ZDA, rodila se je namreč v Kaliforniji švedskim staršem. Za svojega ključnega mentorja priznava Alwina Nikolaisa, ki jo je uvedel v abstraktno zastavljene koreografije. Svojo zelo osebno viziji pa je razvijala predvsem v Evropi, še največ v Franciji, kjer trenutno tudi domuje njena skupina CCCy (Carolyn Carlson Company). Z njo zadnje mesece nastopa po Italiji in njene Kratke zgodbe - Short Stories so

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organizatorji Mittelfesta tudi uvrstili v program. Carolynine zgodbe, ki jih je koreografinja ustvarila od leta 2010, niso zmeraj iste. V čedajski program je uvrstila tri, ples za par in dve solistični točki. All that Falls (2013) na Bachovo, Haydnovo, Verdijevo in Vivaldijevo glasbo, je ples za njega in njo, ki si ustvarjata skupno življenje. Immersion (2010) na izvirno glasbo Nicolasa De Zorzija je solistična »potopitev« v vodo. In še Mandala (2010) na glasbo Michaela Gordona se sklicuje na orientalski pogled na življenje. V paru sta v koreografiji All that Falls nastopila Celine Maufroid in Juha Marsalo, ki sta v plesu ponazorila moški in ženski pristop do priprave skupnega doma: on je mizaril, ona je prinašala lončnice (kaktuse). V polurnem plesu sta predstavila razne faze življenja v dvoje: sanje, strast, nesporazume ... V plesno vodo se je »potopila« Carolyn Carlson osebno: Immersion zelo nazorno ponazarja, kaj vse koreografinja-plesalka pojmuje kot plesno izraznost. Vse je ples, od najmanjšega giba do obrazne izrazne igre. Njena izvedba je pričarala vizijo plesa, ki vodi vodni element. V zdaj umirjenem zdaj vrtoglavem prikazu plesnega doživljanja naše eksistence se je v Vidmu uspešno preizkusila tudi dolgoletna sodelavka ameriške koreografinje Sara Orselli. K »magiji« je prispevala tudi odlična igra luči. Vse tri koreografije v odlični izvedbi so potrdile učinkovitost vizije Carolyn Carlson, ki je prepričana, da duhovna sila vodi telo v posebno dimenzijo. (bip)

TRST - Projekt slovenskega dirigenta Simona Perčiča

V četrtek na Trgu sv. Antona krstni nastop orkestra TWOP TWOP-Trieste wind orchestra project je nov projekt, za katerim stoji slovenski dirigent Simon Perčič, mlad in nadarjen glasbenik rojen na Krasu, ki je najprej diplomiral iz pozavne, nekaj časa sodeloval z orkestroma Slovenske filharmonije in RTVS, nato pa začel študirati dirigiranje s priznanimi mojstri kot sta Finec Jorma Panula in Američan armenskega rodu George Pehlivanian. Nabral si je že veliko izkušenj pri vodenju pihalnih, pa tudi simfoničnih orkestrov: PO Vevče, PO Komen, Simfonični pihalni orkester ljubljanske univerze, simfonični orkester NOVA iz Nove Gorice, kjer je tudi umetniški vodja, ter Tržaški mestni pihalni orkester Giuseppe Verdi. Delo in nastopi s tržaškim orkestrom niso ostali neopaženi, kajti Perčičev talent je zbudil za-

nimanje mnogih uglednih pihalcev; postopoma se je razvil projekt, ki je dobil mednarodne razsežnosti ter bo prvič zazvenel ravno v Trstu v četrtek, 23. julija, ob 20.30 na Trgu sv. Antona. V novoustanovljenem orkestru bodo pod Perčičevim vodstvom igrali profesorji in študentje tržaškega konservatorija Tartini, videmskega konservatorija Tomadini, konservatorija iz Ljubljane, GŠ

iz Kopra, glasbene akademije iz Gradca na Štajerskem ter solisti orkestra Slovenske Filharmonije in orkestra tržaškega gledališča Verdi. Slovensko-italijanska naveza je tudi dokaz ugleda, ki si ga je Perčič pridobil v razmeroma kratkem času, saj bo tržaškemu koncertu sledil nastop v Sacileju, nato pa turneja v Avstriji, kjer bo TWOP muziciral v Innsbrucku. Program, ki ga je dirigent pripravil in naštudiral na skupnih vajah na tržaškem konservatoriju, bo pester in zanimiv: Johann Sebastian Bach v priredbi Gustava Holsta, Julius Fucik, Alfredo Casella, Fabian Perez Tedesco, Rogier van Otterloo-Koos Mark, James Barnes in Charles Ives, z orkestrom pa bo pela sopranistka Karina Oganjan. Katja Kralj


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Buon compleanno Giuliano Al Mittelfest di Cividale del Friuli Valter Colle, Massimo Somaglino e i giovani

attori dell’Accademia di Udine hanno montato un affettuoso omaggio al teatro di Giuliano Scabia, che ha compiuto 80 primavere – Maria Grazia Gregori

Con un titolo misterioso e magico, Il colore dell’acqua, Mittelfest 2015 mette in campo a Cividale, paese che vive sull’acqua (il fiume Natisone) uno sguardo sulla Mitteleuropa


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complesso e intrigante ma per nulla consolatorio che rispecchia i grandi temi e i grandi drammi che in questi tempi accidentati a iggono non solo la Mittel ma tutta l’ uropa nel suo complesso emigra ioni, di colt economiche, egoismo, ra ismo ll’interno di questi pro lemi che viviamo in modo pi o meno esplicito nella nostra quotidianit e sui quali ritorneremo anali ando gli spettacoli, uno spa io poetico, delicato e geniale che ci conduce alla onte stessa del are teatro che nasce da un isogno non solo di dare un senso alla propria vita ma anche di saper sognare

stata

l’a ettuoso, importante spa io dato al lavoro del maestro di un teatro che non ama i luoghi codificati, i pu

lici a itudinari ma che ha atto del non avere uno spa io fisso,

costrittivo, codificato la possi ilit di poter essere in ogni luogo il eatro viaggiante di Giuliano ca ia Cos per esteggiare i ellissimi

anni di questo schivo ma vero maestro della scena,

che ha ormato anche come docente al ams di ologna molti allievi, alter ideato un progetto con la regia di Massimo omaglino che coinvolge la cca emia

rte rammatica

olle ha

i ica

ico epe di dine i cui allievi sono gli appassionati,

entusiasti interpreti Omaggio a Giuliano Scabia – questo il titolo del progetto – pensato come uno spettacolo itinerante, a sta ioni, che si snoda lungo alcuni dei luoghi pi

elli di questa magnifica cittadina carica di storia a partire dall’arrivo in talia dei

ongo ardi inventare, a pensare un teatro come questo al quale pu

astare una gerla oppure un

carro e che pu essere rappresentato nelle aie delle case coloniche, ma perfino nei garages delle case moderne oppure all’aperto incurante del gelo o del sole (come nel nostro caso) ci ha pensato un autore teatrale la cui storia era ini iata negli anni essanta dentro l’avanguardia, inventandosi, in tempi in cui il teatro che andava per la maggiore era quello politico, non solo personaggi ma anche linguaggi del tutto inaspettati che gli avevano garantito una ama di guastatore, che convinse il iccolo di aolo

rassi (allora

sen a trehler) in piena ri ellione studentesca a inserire dei suoi interventi dedicati alla possi ilit di una rivolu ione che acevano da raccordo alle scene di Visita alla prova dell’isola purpurea di ulga ov che e

e al de utto in un rovente essantotto la visita


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al iccolo di via ovello dello stato maggiore del Movimento tudentesco, che voleva, interrompendo lo spettacolo, aprire un di attito con gli spettatori che

rassi e

e il

coraggio di non consentire (chi scrive era presente) oi la svolta, una svolta importante, improvvisa, che rivel in questo signore dallo sguardo gentile ma dalla volont di erro, l’ampio respiro del poeta con la scelta di un teatro parallelo, vagante appunto, scegliendo di stare per sempre dalla parte di un pu

lico semplice con il quale avere un rapporto diretto oppure addirittura accanto a

quelli che, in quegli anni, erano gli ultimi della terra e che oggi chiamiamo malati di mente ma che allora erano matti e asta, a ancando a rieste il lavoro di ranco asaglia e inventando come sim olo di li ert , come desiderio di uscire dalle s arre di luoghi che erano veri e propri lager il magnifico personaggio di Marco Cavallo costruito dentro il manicomio triestino e portato uori dai cancelli dell’ospedale psichiatrico per le vie della citt , sempre edele a quel discorso di poesia che era diventato il suo ui a Cividale, in suo onore, Massimo ll in ni o an a

omaglino ha messo in scena S i can i

contenuti nel volume Canto del guardare lontano uomini e donne

cavallo, poetici narratori, il iavolo e l’ ngelo, un ros i arro e accattivante dalle ali d’oro, alla ricerca di una visione attraverso telescopi del tutto particolari in grado di catturare un teatro immenso di pala i e di stelle, ma anche il mormorio di me dove nascono le storie , il grande silen io come tempo ancora non nato, il uoco, il vento, il uio, la musica delle galassie

n teatro di poesia, di sogni ma anche reale atto di legno,

di sto a, di maschere, di inven ioni, di trampoli, che ha isogno dell’entusiasmo e della dedi ione degli attori e della partecipa ione del pu

lico

Camminando, sudando, guardando, partecipando a questo viaggio non tanto ini iatico quanto gioioso sono sempre pi convinta che il signore vestito di ianco, dai capelli ianchi, sorridente, che talvolta mi cammina accanto e che riesce ancora a commuoversi guardando l’impegno e il lavoro di giovani attori assomigli a quei ga tornano nel luogo in cui sono nati, per non smarrire il senso del volo iuliano

iani che ogni tanto uon compleanno,


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maggio a Giuliano ca ia idea ione progetto di alter Colle supervisione artistica

iuliano ca ia

regia Massimo omaglino assistente alla regia rancesco

odina

coordinamento artistico Claudio e Maglio in scena gli allievi attori del

e

anno di corso

Caterina ernardi, ngelica i ano, acopo ottani, Carlo alla Costa, ederica i Cesare, Massimiliano i Corato, il erto nnocenti, Clara o erta Mori, uca

ldani,

avide achera, te ano ettenella, Miriam usso ( anno) eMarialaura rdi one, iuseppe ttanasio, ilippo orghi, rene Canali, Miriam Costamagna, ndrea ope Nunes, aniele almeri, ucia ea, ndrea i o, Marta alandi, aphael chumacher ( anno) produ ione Civica ccademia d’ rte rammatica Nico epe –

dine


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MAGAZIN

MUZIKA

21.07.2015. u 10:35

Maya Sar i "Novo more" u italiji na Mittelfestu Maya Sar, bosanskohercegovačka kantautorica, nastupila je na Mittelfestu, koji se tradicionalno održava svake godine u italijanskom gradu Cividale Del Friuli.

Ovogodišnji Mittelfest, čiji je lajtmotiv – voda, okupio je kantautore, intelektualce i književnike, koji su za ovu namjenu napisali originalna djela. U projektu pod nazivom "Aghe.Voda.Uje", Maya Sar se predstavila svojom autorskom kompozicijom "Novo more". "Polaskana sam pozivom za učešće na Mittelfestu, jer se radi o nesvakidašnjem umjetničkom mozaiku, koji pruža potpunu slobodu izražavanja. Kao kantautoru, bio mi je veliki izazov komponovati “Novo more”, pjesmu, u kojoj voda predstavlja metaforu za život, a koju je kao orkestarsko-horsku poemu aranžirao Maestro Valter Sivilotti. Poseban dozivljaj je bio sam nastup sa Orkestrom Mitteleuropa i Horom Friuli Venezia Giulia", kaže Maya Sar. Muzičko-poetski projekat, koji je osmislio italijanski kompozitor i dirigent, Valter Sivilotti, uz pjesme Arsena Dedića, Edoarda De Angelisa, Luigi Maierona, Vlade Kreslina, Gjerg Leke, Loris Vescova, te poeziju naše knjizevnice, Enise Bukvić, Dorte Jagic, oslikava stalni protok jedinstvenih melodija, ritmova, jezika i kultura, sjedinjenih u rijeku talenta različitih naroda. Na Mittelfestu, Maya Sar je pored autorske kompozicije “Novo more”, izvela i pjesmu Damira Imamovica, "Tražim rijeku".


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BLOG D'AUTORE Chi è di scena? Fabiana Dallavalle

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Teatro vagante. Udine omaggia Scabia Dopo il felice debutto a Mittelfest (domenica 19 luglio), il teatro Vagante approda a Udine domani, mercoledĂŹ 22 luglio, alle 19.00, per riproporre tutto il suo carattere originale di spettacolo itinerante, visionario, simbolico e dunque reale. La stazione di partenza sarĂ Piazza XX Settembre. Sei canti dell'infinito andare (tratto da Giuliano Scabia, Canti del guardare lontano, Einaudi, 2012) ha la regia di Massimo Somaglino che mette in scena gli allievi del secondo anno di corso della Civica Accademia Nico Pepe (Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Carlo Dalla Costa, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Luca Oldani, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo) e del terzo (Giuseppe Attanasio, Irene Canali, Miriam Costamagna,


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Andrea Lopez Nunes, Daniele Palmeri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, Marta Salandi, Raphael Schumacher) insieme a Francesco Godina assistente alla regia. Un'esperienza nata dal lavoro comune con Scabia e gli allievi i quali hanno presentato un'anteprima del lavoro di prove svolte, scambiando con il maestro preziosi consigli e impressioni: a questo intenso laboratorio hanno preso parte anche Valter Colle, ideatore dell'Omaggio a Scabia e Claudio de Maglio che cura il coordinamento artistico dell'iniziativa. Le ultime visioni di Giuliano Scabia, sono legate a doppio filo con un'idea del teatro rivelatrice, semplice e profonda. Ascoltando i suoi versi vengono in mente Ariosto e La Chanson de Roland, i cantastorie medievali, i trovatori francesi capaci di raccontare nelle strade storie di cavalli e cavalieri, vento, neve, aquile e cervi dalle corna d’oro. Massimo Somaglino, ha mano particolarmente leggera e capace nel lasciare agli attori la possibilità tutta giovanile di stupirsi e stupire. Un'occasione per il pubblico di farsi anch'esso vagante, lasciarsi prendere da infantile meraviglia, godere della bellezza dei versi e dei canti.


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Mittelfest: programma martedì 21 luglio 2015

Ancora una giornata ricca di appuntamenti per la quarta giornata di Mittelfest 2015. Martedì 21 luglio si apre alle 18.00 che intrecciala lingua friulana a quella provenzale: dopo lo spettacolo di Antonio Latella, il festival ritorna sulla figura di Pier Paolo Pasolini, questa volta con il recital musicale sulle sue poesie in friulano Su e ju, un progetto di Alex Grillo (al vibrafono) con la collaborazione di Francesca Breschi, voce recitante. Inedito appuntamento, dalle 18.30, con i vincitori del concorso promosso da Progetto Danza e Festival Bolzano Danza che si esibiranno in tre negozi del centro con lo spettacolo “Danza in vetrina”, un’originale formula “a vista”: nuovi talenti della coreografia, pronti a catturare l’attenzione di un pubblico di passaggio, per la durata di 15 minuti ciascuno. Alle 20.00 in Chiesa Santa Maria dei Battuti prima nazionale per Selvaggina, un testo firmato dal trentenne scrittore sloveno Nejc Gazvoda con gli attori di ConsorzioScenico diretti dal regista Romeo Grebenšek: una cena tra sei amici di sempre si trasforma in una spietata ricerca della verità. Alle 20.30 atteso a Cividale il concerto della Nanjing University of the Arts con un programma espressamente pensato per Mittelfest 2015, con composizioni musicali sul tema dell’acqua eseguite con strumenti della cultura popolare cinese, sotto la direzione del M° Meng Xing. Nella stessa serata (22.30, Chiostro di San Francesco) si apre a Cividale un percorso in collaborazione con la manifestazione “Convivio”, dell’azienda vitivinicola Zorzettig: nell’anno dell’Expo, Mittelfest ospita una serie di appuntamenti riuniti nel percorso “Dell’acqua, del cibo e del vino..”, dove spicca l’appuntamento di martedì, il Cooking Music Show Artusi Remix. Protagonista il dj, economista e appassionato di gastronomia Don Pasta che narra storie di cibo, cucinando sotto gli occhi del pubblico. A suggellare la giornata, alle 22.30 al Castello Canussio la proiezione del film di Ermanno Olmi (1992), Lungo il fiume, preceduto dai cortometraggi realizzati dagli studenti di Scienze e Tecnologie Multimediali dell’Università di Udine


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Data: 21 luglio 2015

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Cultura MARTEDÌ 21 LUGLIO DALLE 18

Mittelfest 2015, ancora danza, tetro, enogastronomia e cinema Nel programma della quarta giornata di festival spicca la nuova iniziativa della danza in vetrina, la prima nazionale dello spettacolo selvaggina, il concerto della Nanjing University of the Artse l’atteso Cooking Music Show Artusi Remix, con il cuoco, poeta ed ecologista stralunato Don Pasta: un dj e narratore di storie sul cibo, che cucina in diretta per il pubblico

Inedito appuntamento, dalle 18.30, con i vincitori del concorso promosso da Progetto Danza e Festival Bolzano Danza che si esibiranno in tre negozi del centro con lo spettacolo «Danza in vetrina», un'originale formula «a vista»: nuovi talenti della coreografia, pronti a catturare l'attenzione di un pubblico di passaggio, per la durata di 15 minuti ciascuno. Alle 20 nella chiesa di Santa Maria dei Battuti prima nazionale per Selvaggina, un testo firmato dal trentenne scrittore sloveno Nejc Gazvoda con gli attori di ConsorzioScenico diretti dal regista Romeo Grebenšek: una cena tra sei amici di sempre si trasforma in una spietata ricerca della verità. Alle 20.30 atteso a Cividale il concerto della Nanjing University of the Arts con un programma espressamente pensato per Mittelfest 2015, con composizioni musicali sul tema dell'acqua eseguite con strumenti della cultura popolare cinese, sotto la direzione del M° Meng Xing. Enogastronomia e cinematografia chiudono la serata Nella stessa serata (22.30, Chiostro di San Francesco) si apre a Cividale un percorso in collaborazione con la manifestazione «Convivio», dell’azienda vitivinicola Zorzettig: nell’anno dell’Expo, Mittelfest ospita una serie di appuntamenti riuniti nel percorso «Dell’acqua, del cibo e del vino..», dove spicca l’appuntamento di martedì, il Cooking Music Show Artusi Remix. Protagonista il dj, economista e appassionato di gastronomia Don Pasta che narra storie di cibo, cucinando sotto gli occhi del pubblico. A suggellare la giornata, alle 22.30 al Castello Don Pasta al lavoro

CIVIDALE - Ancora una giornata ricca di appuntamenti per la quarta giornata di Mittelfest 2015. Martedì 21 luglio si apre alle 18 e intreccia la lingua friulana a quella provenzale: dopo lo spettacolo di Antonio Latella, il festival ritorna sulla figura di Pier Paolo Pasolini, questa volta con il recital musicale sulle sue poesie in friulano Su e ju, un progetto di Alex Grillo (al vibrafono) con la collaborazione di Francesca Breschi, voce recitante. Danza e tetro per la quarta giornata di festival

Canussio la proiezione del film di Ermanno Olmi (1992), Lungo il fiume, preceduto dai cortometraggi realizzati dagli studenti di Scienze e Tecnologie Multimediali dell’Università di Udine Il programma completo su: www.mittelfest.org


Il colore dell acqua

Data: 21 luglio 2015

mittelfest 2015

Mittelfest, il programma di martedì 21 luglio Redazione · 21 Luglio 2015

Presso Dal 21/07/2015 Al 21/07/2015 ncora una giornata ricca di appuntamenti per la quarta giornata di Mittelfest 2015 Marte 21 luglio si apre alle che intrecciala lingua riulana a quella proven ale dopo lo spettacolo di ntonio atella, il estival ritorna sulla igura di ier aolo asolini, questa volta con il recital musicale sulle sue poesie in riulano u e u, un progetto di le rillo (al vi ra ono) con la colla ora ione di rancesca reschi, voce recitante nedito appuntamento, dalle , con i vincitori del concorso promosso da rogetto anza e esti al Bolzano anza che si esi iranno in tre nego i del centro con lo spettacolo anza in etrina , un originale ormula a vista nuovi talenti della coreogra ia, pronti a catturare l atten ione di un pu lico di passaggio, per la durata di minuti ciascuno lle in Chiesa anta Maria dei attuti prima na ionale per elvaggina, un testo irmato dal trentenne scrittore sloveno Ne c a voda con gli attori di Consor io cenico diretti dal regista omeo re en e una cena tra sei amici di sempre si tras orma in una spietata ricerca della verit lle atteso a Cividale il concerto della Nan ing niversit o the rts con un programma espressamente pensato per Mittel est , con composi ioni musicali sul tema dell acqua eseguite con strumenti della cultura popolare cinese, sotto la dire ione del M Meng ing Nella stessa serata ( , Chiostro di an rancesco) si apre a Cividale un percorso in colla ora ione con la mani esta ione on i io dell’a ienda vitivinicola or ettig nell’anno dell’ po, Mittel est ospita una serie di appuntamenti riuniti nel percorso ell’acqua, del ci o e del vino , dove spicca l’appuntamento di marted , il Coo ing Music ho rtusi emi rotagonista il d , economista e appassionato di gastronomia on asta che narra storie di ci o, cucinando sotto gli occhi del pu lico suggellare la giornata, alle al Castello Canussio la proie ione del ilm di rmanno ( ), ungo il iume, preceduto dai cortometraggi reali ati dagli studenti di cien e e ecnologie Multimediali dell’ niversit di dine

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Il colore dell acqua

Data: 21 luglio 2015

mittelfest 2015

Periodico

ATUTTADESTRA Italia sprecona, 25mila litri d’acqua a testa buttati ogni anno

Ogni cittadino italiano spreca ogni anno 24.927 litri d’acqua a testa. E lo fa buttando nella spazzatura frutta, verdura e ortaggi. Ogni 4 anni infatti gli italiani prosciugano un bacino idrico grande come il lago Trasimeno per irrigare vegetali che non raggiungeranno mai gli stomaci dei cittadini. Ciò equivale a dire che dietro a 13,7 kg pro-capite di spreco alimentare annuo si nascondono virtualmente circa 25 metri cubi di acqua, riversati nel bidone della spazzatura di casa di ogni italiano. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Waste Watcher che verranno presentati mercoledì 22 luglio sul palcoscenico di Mittelfest 2015 a Cividale del Friuli in un dialogo scenico su ‘Acqua, cibo e altri sprechi’ scandito dalla geniale matita di Altan, tra l’agroeconomista Andrea Segrè e il conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Lo spreco alimentare domestico, ovvero il cibo ancora buono che finisce direttamente nei rifiuti, secondo l’Osservatorio Waste Watcher vale oltre 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di Pil. Mentre l’Istat conta ormai più di 10 milioni di italiani che vivono e si alimentano in condizioni di povertà. Lo spreco è intorno a noi, dai campi e dalla terra ai luoghi di commercializzazione del cibo e dell’acqua, ed è anche e soprattutto nelle nostre case. Ogni italiano – spreca circa 3,3 kg di verdure all’anno. Anche il pane e la frutta vengono sprecati di frequente, con valori di 2,2 e 2,5 kg annui. L’Osservatorio Waste Watcher (elaborazione 2015 su dati 2014) ha calcolato che l’impronta idrica dello spreco in Italia ammonta a 24927 litri all’anno per ogni cittadino.

“Rispettare il diritto al cibo e all’acqua in misura giusta, sana e sufficiente – spiegano Andrea Segrè e Massimo Cirri – significa abbeverare e nutrire un pianeta che, fra sottoalimentazione e obesità, è allo stesso tempo troppo affamato e troppo sazio o assetato. Significa, quindi, restituire valore al cibo e all’acqua come bene pubblico, puntando innanzitutto sull’educazione alimentare, che è l’educazione civica del nostro tempo, e coltivando una cultura di prevenzione degli sprechi”. (adnkronos)


Il colore dell acqua

Data: 21 luglio 2015

mittelfest 2015

Acqua | gli italiani sono spreconi | ogni anno “buttati” via quasi 25mila litri a testa ogni cittadino italiano spreca ogni anno 24.927 litri d’Acqua a testa. E lo fa buttando nella spazzatura frutta, verdura e ortaggi. ogni 4 anni infatti gli italiani ... Acqua, gli italiani sono spreconi: ogni anno “buttati” via quasi 25mila litri a testa (Di martedì 21 luglio 2015) ogni cittadino italiano spreca ogni anno 24.927 litri d’Acqua a testa. E lo fa buttando nella spazzatura frutta, verdura e ortaggi. ogni 4 anni infatti gli italiani prosciugano un bacino idrico grande come il lago Trasimeno per irrigare vegetali che non raggiungeranno mai gli stomaci dei cittadini. ogni cittadino italiano spreca ogni anno 24.927 litri d’Acqua a testa. Ciò equivale a dire che dietro a 13,7 kg pro-capite di spreco alimentare annuo si nascondono virtualmente circa 25 metri cubi di Acqua, riversati nel bidone della spazzatura di casa di ogni italiano. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Waste Watcher che verranno presentati mercoledì 22 luglio sul palcoscenico di Mittelfest 2015 a Cividale del Friuli in un dialogo scenico su “Acqua, cibo e altri sprechi” scandito dalla geniale matita di Altan, tra l’agroeconomista Andrea Segrè e ...


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