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mittelfest Il colore dell acqua Cividale del Friuli mittelfest 18–262015 luglio 2015 mittelfest.org

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Il colore dell acqua

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Il colore dell acqua

Data: 27 luglio 2015

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MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 27 LUGLIO 2015

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mittelfest 24 » il bilancio

Il viaggio del 2016 sarà al centro della Terra “Il colore dell°acqua”, primo atto della trilogia degli elementi, ha chiuso in crescendo con oltre undicimila spettatori la prima di Scandalo

Stefania Rocca: «Un testo attuale sul femminicidio sociale»

Momenti di Mittelfest 2015: David Riondino, Erri De Luca e Gianmaria Testa, il Duo Amal, i Mashrou’Leila, e Valter Sivilotti sul podio per il progetto “Aghe.Voda.Ujë” (Foto Luca d’Agostino)

di Gian Paolo Polesini iaffioriamo dal primo elemento con la testa affollata di pensieri. È il rassicurante effetto Mittelfest, stimolazioni altrimenti perdute, semmai ’sto festival non esistesse. Vedi ciò che abitualmente non incontreresti mai, o pochissimo, in una qualunque stagione cittadina. La miglior sarabanda musical/teatral/ danzereccia osa e sperimenta, distribuendo punti di vista alternativi. E già esiste una proiezione, atto secondo di un progetto triennale. Esploreremo la Terra, dal 16 al 23 luglio 2016, un pellegrinaggio totale, al centro e in superficie analizzando ciò che il Pianeta esprime e ciò che il Pianeta lamenta. A quarant’anni dalla tragedia friulana del terremoto. E non casualmente il Mittelfest ci sarà. Una sessantina d’immersioni nel Colore dell°acqua, oltre undicimila spettatori, una significativa tacca in più con-

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Giuliano Scabia, il poeta della scena, ha compiuto ottant’anni e festeggiato dagli amici a Cividale (F.Luca d’Agostino)

frontando il 2014 (e anche il piccolo passo nell’era difficile è un segno), sessanta mila euro d’incasso per sette mila ingressi. Resta fuori dalla matematica il pubblico della piazza e dei cosiddetti collaterali. Il presidente Federico Rossi, il direttore Franco Calabretto, la consulente artistica per il teatro Rita Maffei e il direttore organizzativo Stefano Laudato possono stappare quel frizzan-

tino tenuto in fresco, ora è tempo. «La storia mittelfestiana è corposa, nobile e unica e non sarebbe onesto stravolgere le logiche, ma non per questo spiega Calabretto - ci si può sottrarre dal compito primario, ovvero riflettere sulla contemporaneità». Acqua come fluidità sui palcoscenici, acqua come bene irrinunciabile e da difendere dagli attacchi dello spreco e dell’inquinamento,

acqua come flusso di comunicazione popolare, acqua come fiumi e mari collanti di etnie. E la spinta inusuale verso il Mediterraneo ha sradicato i solidi confini della Mitteleuropa, pur conservando sapori e odori. Risultato? Venti Paesi invitati e venti Paesi visti al Mittel24, in una Cividale ben disposta a una accoglienza multipla: ventiquattro luoghi scelti per far spettacolo.

Federico Rossi parla di utili «mescolanze». Territoriali, umane e politiche, persino. Armeni e turchi a una pagina di programma di distanza, un israeliano e un palestinese dietro lo stesso pianoforte e una tromba in raro dialogo con un santur, originale strumento a corde persiano di derivazione babilonese. «Zona affascinante e meticcia», marcava lo chef dj Don Pasta. E l’assessore Torrenti ricorda che «la Regione non corre dietro ai numeri, ma è attenta alla coerenza e alla forza del progetto culturale. E in questo 2015 le promesse sono state mantenute».Serve un ragionamento lungo, si coglie dal Balloch pensiero. «La colata culturale è corposa e diventa riduttivo sbrigare tutto in dieci giorni - dice il sindaco - lo spalmare anticipazioni e approfondimenti durante l’anno potrebbe rivelarsi un segno di forza e di continuità». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefania Rocca ieri a Cividale

◗ CIVIDALE

«È un testo molto attuale sul femminicidio sociale, al quale una donna estranea si ribella, dentro una società maschilista in cui vive una forte esclusione, soprattutto perché non appartiene a un determinato ceto». Lo ha detto l’attrice Stefania Rocca al Mittelfest durante la presentazione di Scandalo, scritto da Arthur Schnitzler nella Vienna di 117 anni fa e qui diretto da Franco Però, della cui messa in scena l'attrice è tra i protagonisti insieme con Franco Castellano e gli attori della compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Ieri in prima nazionale. «Scandalo mette in risalto comportamenti sociali di rifiuto dell'altro e del diverso, spiega Castellano, che ci sono ancora oggi, perché il cammino evolutivo della nostra società è molto lento».

L’arte fluida di Alessandra Ferri Con “Evolution” il ritorno in scena dell’icona della danza. Applausi al Nuovo di Elisabetta Ceron ◗ UDINE

Abbiamo dovuto attendere la sua rinascita artistica, coincisa a 50 anni con la ripresa del cammino teatrale dopo l’addio alle scene nel 2007, per vederla danzare, Alessandra Ferri: unica presenza femminile di un gala dal titolo emblematico, Evolution, molto applaudito a Mittelfest. Icona della danza degli anni 90, Ferri si mette in gioco nell’alternanza di brani carismatici del repertorio anche contemporaneo e post-classi-

co e sfida i limiti di un corpo forgiato dal linguaggio accademico e oggi appropriatosi di un sapere più carezzevole. Accanto a lei, i suoi due partner Herman Cornejo dell’American Ballet Theatre e Craig Hall del New York City Ballet, affiancati da Tobin Del Cuore, Daniel Proietto, Jonathan Alsberry, William Briscoe, Jonathan Fredrickson, Johnny McMillan e Jeremy Jae Neal. La serata ripaga l’intento dell’autrice: distillare un’arte fluida in molte delle pièces in programma. Quattro quelle scelte per se stessa: se il virtuoso Rhapsody di Ashton ri-

sente alla partenza di una certa emozione nell’adeguarsi al ritmo coreografico e celebrativo della musica di Rachmaninov, Ferri si rivela con pienezza in After the rain di Wheeldon, reso nelle dinamiche di attrazione nello spazio, ipnotiche e progressive, che rimandano al matrimonio col creato. Meno nelle sue corde, e per questo coraggiosa scelta, quella di danzare sulle canzoni intramontabili di The Voice, Sinatra Suite, coreografia di Tharp, in cui l’artista, in abito da sera, racconta con movenze, ora sensuali ora sguaiate, le dinamiche

dell’amore di coppia. Altre variabili del sentimento umano nel duetto finale da Le Parc di Preljocaj, su musica di Mozart, un affresco dell’amore e dell’arte di sedurre. In questa scena, dismessi gli abiti di corte, segno di rifiuto delle costrizioni sociali, Ferri e Cornejo si abbandonano alla passione con una danza terrena, suggellata da un lungo bacio in cui il cavaliere fa roteare intorno a sé la sua dama. Le restanti proposte, tutte molto attraenti, hanno visto in un percorso di rutilanti virtuosismi i brani Concerto Six Twenty-two, magistrale duo

Un quadro di “Evolution”, l’altra sera al Nuovo (Foto Luca d’Agostino)

maschile di Lar Lubovitch, Sinnerman di Alan Lucien Øyen, solo che celebra la mascolinità nel binomio corpo-immagine, Awáa, strepitoso trio maschile di Aszure Barton, tributo alla tradizione indigena, l’intimo A

Mariner di Kate Skarpetowska e Pacopepepluto di Alejandro Cerrudo che sfoggia i corpi scolpiti e atletici dei tre protagonisti con una danza giocosa e ironica, originalissima. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 27 LUGLIO 2015

arrone al cinema all’aperto del Visionario

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Data: 27 luglio 2015

vano, nei loro castelli, re e regine, principi e principesse. Un re libertino e dissoluto. Una principessa data in sposa ad un orribile orco. Una regina ossessionata Copiadesiderio di ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13 dal di un figlio. Accanto a loro maghi, streghe e terribili14 mostri, saltimbanchi, cortigiani e vecchie lavandaie. «Ho scelto di avvicinarmi al mondo di Basile perché nelle sue fiabe ho

ritrovato quella commistione fra reale e fantastico che ha sempre caratterizzato la mia ricerca artistica. Le storie raccontate nel “Cunto de li cunti” passano in rassegna tutti gli opposti della vita: l’ordinario e lo straordinario, il magico e il quotidiano, il regale e lo scurrile, il semplice e l’artefatto, il sublime e il sozzo, il terribile e il soave». email: agenda@messaggeroveneto.it

Giorno e Notte

appuntamenti

IN CITTA'

gaggia la libreria friuli festeggia adriana ■■ Venerdí 31, dalle 18 in poi, la libreria Friuli riunirà gli amici «per ringraziare Adriana degli oltre sessant’anni anni spesi nel mondo del libro e al servizio della cultura cittadina».

maestro Andrea Rucli tra i Il film diIlMankiewicz con la mediateca quargnolo protagonisti dell’organizzazione ■■ Continua al cinema dei corsi e dei concerti con la Visionario la rassegna Gaggia; villa Lenardo Zuzzi e i pomeridiana “Gli anni in tasca”, musicisti Flaksman e Mitchell Oggi alle 21.15 il fittissimo calenorganizzata dalla Mediateca dario di Visionario d’estate riMario Quargnolo del Visionario proporrà “Tale of Tales – Il raccon il sostegno di Amplifon e conto dei racconti” di Matteo dedicata appunto agli "strani Garrone, presentato in concoramori". Oggi, alle 17.30,nella so all’ultimo festival di Cannes e climatizzata sala Astra, “Il ispirato a “Lo Cunto de li Cunfantasma e la signora Muir” di ti”, raccolta di fiabe scritte da Joseph L. Mankiewicz, uno degli Giambattista Basile. C’era una amori impossibili piú belli e volta un regno… anzi tre regni singolari raccontati da vicini e senza tempo, dove viveHollywood.

27 LUGLIO 2015 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ

la musica popolare del sud a colloredo di prato ■■ Il primo agosto a Colloredo di Prato Alberto Sergi & Arakne Group terranno il concerto festival biele stele battigelli all’alba intitolato "Vorrei Volare", basato ■■ Il festival BieleStele, una sulla musica popolare del Sud rassegna concertistica nata con Italia. L’evento è organizzato l'intento di creare una tradizione dall’assessorato alla Cultura di di musica da camera sul Pasian di Prato e dalla biblioteca territorio del Gemonese, Pasolini sempre Pasian di Prato. esordirà il primo agosto alle 5 Alberto Sergi è nato e vive in con il concerto all’alba dellaMESSAGGERO FriuliDEL Venezia Giulia. È un 2015 LUNEDÍ 27 LUGLIO arpista Battigelli alla Fortezza di giovane di origini salentine, Osoppo. Il festival è supportato appassionato interprete del da Eurotech. repertorio tradiziolnal-popolare.

IN PROVINCIA

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La fiaba di Garrone al cinema all’aperto del Visionario

Cividale apre ai corsi e ai concerti Udine-Boston riecco Ludovica dei virtuosi classici

vano, nei loro castelli, re e regine, principi e principesse. Un re libertino e dissoluto. Una principessa data in sposa ad un orribile orco. Una regina ossessionata dal desiderio di un figlio. Accanto a loro maghi, streghe e terribili mostri, saltimbanchi, cortigiani e vecchie lavandaie. «Ho scelto di avvicinarmi al mondo di Basile perché nelle sue fiabe ho

Udine-Boston, andata e ritorno, è il titolo che Ludovica Burtone, ormai affermata violinista, ha dato al concerto che terrà stasera alle 21 in Corte Morpurgo (in caso di maltempo, di Lucia Aviani e celeste si raccontano in sala Orioles Ajace) nella sua città natale. Violinista e compositrice, Ludovica ha suonato in Calato il sipario su Mittelfest si performance come solita e in ensembre di alza, senza stacchi, quello sui muscia da camera in Europa e negli States. Corsi internazionali di perfeDopo gli studi classici al conservatorio Tozionamento musicale - appunmadini, e al Liceu di Barcellona, la musicitamento che si rinnova a Civista udinese ha collaborato per alcuni anni con varie orchestre, anche quella del Verdi dale dal 1988 e che gode, ormai, di notorietà europea - di e Trieste. Vinta una borsa di studio in creative music ha collaborato con musicisti di sui correlati Incontri di musica fama come DAve Douglas, Eyvind Knag. da camera: entrambi gli eventi agli studi classici Ludovica sono promossi dal Comune Parallelamente e ha cominciato a dedicarsi all’improvvisacurati dall'associazione musizione e allo studio della musica jazz, dapcale Sergio Gaggia, è affidaprimacui in Italia con Glauco Venier ora al Berklee College di ta la direzioneBoston. artistica. ❙❙ Gli scrittori OrioStasera si esibir con Olivia friulani, De PratoMarco violino, Victor Le lezioni s’inizieranno già delles Lowrie viola e Ilaria Bon violoncello. e Rosinella Celeste Lucas, sono questo lunedì (con le classi di gli ospiti della puntata della trasmisUDINE, inaffidate Corte Morpurgo violino e pianoforte, a sione quindicinale “Incontriamoci a alle 21 Priya Mitchell■e Stasera Dirk Mommer…” in onda su Tpn (canale 15) giovetz), per concludersi il giorno dí dopo le ore 21.30 (replica venerdì 14; la sfera concertistica, inve- 31 dopo le ore 11). La rubrica tv, in ceUDINESTATE - attesissima e attrattiva per onda contestualmente anche in streun pubblico sempre più am- aming on line su www.telepordenopio -, debutterà il primo ago- ne.tv, è ideata da Daniele Damele.

ritrovato quella commistione fra reale e fantastico che ha sempre caratterizzato la mia ricerca artistica. Le storie raccontate nel “Cunto de li cunti” passano in rassegna tutti gli opposti della vita: l’ordinario e lo straordinario, il magico e il quotidiano, il regale e lo scurrile, il semplice e l’artefatto, il sublime e il sozzo, il terribile e il soave».

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Il maestro Andrea Rucli tra i protagonisti dell’organizzazione dei corsi e dei concerti con la Gaggia; villa Lenardo Zuzzi e i musicisti Flaksman e Mitchell

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Carabinieri tel. 0432 588111 .................................................................................. Questura tel. 0432 413111 .................................................................................. Polizia Ferroviaria tel. 0432 506604 .................................................................................. Polizia Stradale tel. 0432 537711 .................................................................................. Polizia Municipale tel. 0432 271329 ■ GUARDIE MEDICHE AAS. 2 Ospedale di Palmanova (presso gli ambulatori della Medicina) tel. 0432 921243 cell. 334 6709480 Cervignano tel. 0431 387708 di Lucia Aviani Orioles e celeste si raccontano Latisana tel. 0431 529200 cell. 335 5347475 Calato il sipario su Mittelfest si San Giorgio di Nogaro alza, senza stacchi, quello sui tel. 0431 624822 Corsi internazionali di perfecell. 334 6936960 zionamento musicale - appun■ GUARDIE MEDICHE AAS. 3 tamento che si rinnova a Civi- Distretto della Carnia dale dal 1988 e che gode, orTolmezzo tel. 0433 4881 mai, di notorietà europea - e Forni di Sopra tel. 0433 88519 sui correlati Incontri di musica Ovaro tel. 0433 67062 da camera: entrambi gli eventi sto: scenario dell'esibizione saPaularo tel. 0433 711166 sono promossi dal Comune e Paluzza tel. 0433 775004 curati dall'associazione musi- Il 3, sempre alle 21, altro prorà il parco di villa di Lenar- zione con la Comunità Monta- ca classica di Davide Zorzenon Ampezzo Grozdani tel. 0433vibrerà 811083 nella cale Sergio Gaggia, cui è affidado-Zuzzi, location didiun con-Morpurgo La Corte palazzo domani un’altra serata e Ozren na del ospiterà Torre, Natisone e Collio, gramma dedicato alla chitarra - Distretto Codroipese ta la direzione artistica. di Armonie in Corte, dedicata si allasvolgeranno classica nell'am- pieve ❙❙ Gli scrittori friulani, Marco Oriocerto concepito dal docente di la rassegna due spettacoli (solisti Marcos Victora-WadidelSan Leonardo, nell' Codroipo tel. 0432 909102 Le lezioni s’inizieranno già les e Rosinella Celeste Lucas, sono bito diZigiotti. UdinEstate, daldel Comune di Udine, dall’Ert omonima borgata. mandolino Sergio Sulorganizzata nelle Valli Natisone, domegner e Davide Giovanni Toma- Distretto del Gemonese, Val Canale questo lunedì (con le classi di e dalla Fondazione Luigi Bon con il sostegno gli ospiti della puntata della trasmispalco gli studenti e la storica nica 2 ad Antro (alle 18, nella uno dei più prestigiosi saLa sera del 2, a Cividaleviolino (nel e pianoforte, affidatesi) a insione dello Studio Commercialistico Deriu e del e Canal del Ferro quindicinale “Incontriamoci a orchestra udinese Tita Marzutpieve di San Silvestro, con i lotti culturali del Friuli della salone del Centro San FranceGemona tel. 0432 989252 Priya Mitchell e Dirk Mommerpunto immagine Point42. …” in onda su Tpn (canale 15) giovetini, che esploreranno (con “Il chitarristi Giulia Ballarè e Ma- sco, BelledíEpoque, a Palazzo CraialleUdinese 21), Priya Mitchell, Ditel. 0433 51341 tz), per concludersi il giorno Martedí alle 21 il pubblico potrà apprezza- Moggio dopo le ore 21.30 (replica venerdì liuto gentile”) la letteratura bel Millan, che "racconterangher-Costantini. etel.il0428 violoncellista Pontebba 90576 14; la sfera concertistica, invere Antonio Ballista, musicista che ha segnato rk Mommetz 31 dopo le ore 11). La rubrica tv, in friulana scritta per tale organiTarvisio tel. 0432 989840 ce attesissima e attrattiva per no" le "Noches en los Jardines L'orchestra dell'Accademia americano Michael Flaksman gli ultimi cinquant’anni delle interpretazioni onda contestualmente anche in stre- Distretto del Sandanielese - pagine co. un di pubblico sempre più amde España"), il 6 nella pieve del Ricercare invece procelebri pianistica italiana cheeassieme ad un altro in- eseguiranno aming on linesarà su www.telepordenoSan Daniele e Schnittke. tel. 0432 941773 pio -, debutterà il primo agoGrazie, poi, alla collaboraterprete di alto livello, Massimo Giuseppe Beethoven ne.tv, è il ideata da Daniele Damele. di San Leonardo: la fisarmonitagonista 4, in San Francecell. 329 2312134 sto: scenario dell'esibizione saBianchi, si esibirà in una serata pianistica a tel. 0432 960802 rà il parco di villa di Lenar- zione con la Comunità Montaquattro mani. Il programma prevede le Va- Buja cell. 329 2312121 do-Zuzzi, location di un con- na del Torre, Natisone e Collio, riazioni su un Tema di Schumann op. 23 di certo concepito dal docente di due spettacoli si svolgeranno Johannes Brahms, Bilder aus Osten Op. 66 ■ GUARDIE MEDICHE AAS. 4 Il luogo delle ombre The reach Udine tel. 0432 553090 mandolino Sergio Zigiotti. Sul (Sei Improvvisazioni) di Robert Schumann, nelle Valli del Natisone, domeMONFALCONE PORDENONE 22.15 Cividale tel. 0432 708227 palco gli studenti e la storica nica 2 ad Antro (alle 18, nella Allegro per pianoforte in La minore "Lebens- 22.10 MULTIPLEX Cinemazero orchestra udinese Tita MarzutManzano della porta tel. 0432 742400 stürme" D947 di Franz Schubert, Pavana Capriccio op.12 di Il ragazzo pieve di KINEMAX San Silvestro, con i accanto Il ragazzo della porta accanto www.kinemax.it Tel. 0434-520527 Povoletto sobre autores olvidados di 17.20, 19.45, 22.20 tel. 0432 679593 tini, che esploreranno (con “Il chitarristi Giulia Ballarè e Ma18.30, 20.35, 22.40 Isaac Albeniz e Tres Divertimentos Orari bel e prenotazioni tel. 0481-712020 liuto gentile”) la letteratura www.cinemazero.org San Pietro al Natisone Xavier Montsalvatge. Concerto in sala Ajace nel caso piovesse. Millan, che "racconteranTerminator Genisystel. 0432 727282 friulana scritta per tale organiPredestination XxxIngresso 5 euroen los Jardines no" leunico "Noches L’amore bugiardo - Gone girl 17.10, 20.00, 22.35 tel. 0432 784389 co. 18.30, 20.35, 22.40 UDINE, in Corte Morpurgo Tarcento de España"), e il 6 nella pieve R...estate al Kinemax 18.30, 21.30

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Ospeda sco, e farà echeggiare lo "Splendore del Barocco". Il 5 agosto riflettori sulla coreana Wan Chih Chung (al pianoforte) e sulla violoncellista Chiara Trentin, che suoneranno in Santa Maria dei Battuti. Tornando, invece, ai Corsi, va segnalata un'importante novità a livello logistico: l'inagibilità di Santa Maria in Valle, dove sono partiti i lavori di ristrutturazione, ha infatti imposto la scelta di location alternative. E la solidarietà manifestata da varie associazioni locali e privati cittadini ha originato un promettente effetto da... "palcoscenico allargato": il centro cividalese si trasformerà, insomma, in un grande laboratorio musicale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

ca classica di Davide Zorzenon e Ozren Grozdani vibrerà nella pieve di San Leonardo, nell' New! Il luogo delle ombre omonima borgata. 19.45,La21.50 sera del 2, a Cividale (nel salone del Centro San FranceSpy 18.00, 21.00 sco, alle 21), Priya Mitchell, Babadook (v.m. 14Dianni) rk Mommetz e il violoncellista 17.30, 19.45, 21.50 americano Michael Flaksman Terminator Genisys 18.00, 21.00 eseguiranno celebri pagine di

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Cultura e Spettacoli

IL PICCOLO LUNEDÌ 27 LUGLIO 2015

Nel 2016 Mittelfest mette tutto a terra e fuoco Cala il sipario sul festival con 11mila spettatori e 60mila euro di incasso. Nella prossima edizione anche uno spettacolo su Menocchio di Alberto Rochira ◗ CIVIDALE

I numeri non sono cambiati di molto, rispetto al 2014, ma sono comunque “in crescita”. Superate le 11.000 presenze dell’anno scorso, l’incasso è di 60.000 euro netti. Ieri, nella sede dell’associazione Mittelfest a Cividale, il brindisi conclusivo di un’edizione 2015 del festival (sul tema dell’acqua), che traccia un bilancio di grande soddisfazione. Promossa a pieni voti la direzione artistica di Franco Calabretto, affiancato da Rita Maffei come consulente per la prosa. «Abbiamo riscontrato, in verità – commenta il direttore – un generale apprezzamento per la qualità degli spettacoli e di tutta la nostra proposta culturale». Bene il festival anche secondo il sindaco di Cividale, Stefano Balloch, che sollecita però il Mittelfest ad animare la città ducale per tutto l’anno («magari con qualche anticipazione»). Ottimi voti anche da parte dell’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, che ha rilevato come «gli spettacoli siano andati bene e questa è la cosa più importante». Torrenti ha espresso il suo apprezzamento per la direzione artistica e per la «bella immagine del festival, coordinata, presente e significativa». Quanto ai numeri, Torrenti ha rilevato che «sono più o meno costanti, per-

A sinistra, Franco Castellano e Stefania Rocca in “Scandalo” di Schnitzler e, a destra, l’Orchestra sinfonica di Istanbul (foto Luca d’Agostino)

ché sono quelli consentiti dalle location. La Regione, comunque, non corre dietro alle cifre – ha concluso -, ma alla coerenza e alla forza del progetto culturale e in questo festival le promesse sono state mantenute». Per il presidente Rossi, si è fatto molto per il rilancio del festival e si può puntare a migliorare ancora. «Gli incontri di riflessione po-

trebbero essere ampliati, visto il successo, con protagonisti del pensiero a livello europeo e internazionale». Molto apprezzati gli incontri con autori e protagonisti, coordinati da Roberto Canziani (in diretta streaming, con oltre 6.000 contatti). Ed è stato anticipato il tema del prossimo anno, quando ricorreranno il 25° del festival e il 40° anni-

versario del terremoto del Friuli: il filo conduttore sarà “Terra”, seconda tappa dell’annunciata trilogia (acqua-terra-aria). Calabretto ha spiegato che l’elemento fuoco sarà trattato insieme alla terra, «con una produzione sull’eretico Menocchio, che fu giustiziato sul fuoco del rogo. Vorremmo una grande regia e per questo lavoro abbiamo già

messo i ferri in acqua». Per il 2016, inoltre, il direttore pensa ad un ampliamento dei laboratori per artisti in residenza, «che considero più importanti degli eventi mordi e fuggi». Applaudita, ieri, la prima nazionale di “Scandalo” (titolo originale ‘Das Vermächtnis/Il Lascito’), testo scritto dall’austriaco Arthur Schnitzler nella Vien-

na di 117 anni fa, nella messinscena diretta da Franco Però, con Stefania Rocca, Franco Castellano e gli attori della compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ha prodotto lo spettacolo insieme con Il festival. «È un testo molto attuale sul femminicidio sociale, al quale una donna ‘estranea’ si ribella, dentro una società maschilista in cui vive una forte esclusione», ha commentato Stefania Rocca ieri alla conferenza stampa di presentazione a Cividale. Al centro, la vicenda di una famiglia alto borghese a Vienna, in cui il figlio scapestrato del Signor Rosati (Castellano) muore, lasciando in eredità alla famiglia una donna e un bambino nato da una relazione clandestina. A catena, una serie di reazioni meschine e ipocrite che vengono smascherate dalla cognata di Rosati, Emma (Stefania Rocca). «Per me è scandaloso che ancora oggi in certi Paesi le donne vengono lapidate – ha proseguito l’attrice – , ma anche che per il futuro dei nostri figli non si faccia nulla per una scuola con un vero disegno culturale di riforma». Tra gli eventi dell’ultima giornata, la prima esecuzione in Italia della sinfonia n. 8 “Dancing Water” di Michael Nyman, con l’Orchestra sinfonica di Istanbul e il concerto degli “Slivovitz”, gruppo partenopeo di jazz-rock. ©RIPRODUZIONERISERVATA

A TriesteLovesJazz il sogno dell’Armenia Stasera è di scena la Nion Orchestra con gli arrangiamenti di Claudio Cojaniz ◗ TRIESTE

Un'orchestra con due star, Alexander Balanescu, violinista rumeno, e Arto Tunçboyaciyan, polistrumentista armeno, per rendere omaggio all'Armenia. Freschi reduci da Mittelfest, stasera alle 21 in piazza Verdi per TriesteLovesJazz sarà di scena la Nion Orchestra in un concerto, “Armenian Dream”, dedicato al popolo e alla cultura armena. In programma musiche originali ispirate ad arie popolari elaborate in chiave jazz dal pianista friulano Claudio Cojaniz con l’apporto del polistrumentista armeno e del violinista rumeno. Tuncboyaciyan è noto per la collaborazione col grup-

po Night Ark. Dopo l'inizio come cantante e musicista popolare si trasferisce negli Usa lavorando con big del jazz come Chet Baker, Al Di Meola e Joe Zawinul. Più di recente si lega artisticamente a Serj Tankian, voce degli armeno/statunitensi System of a Down. In due brani del loro famosissimo cd “Toxicity” suona di tutto: da una bottiglia vuota di Coca Cola al proprio petto. Balanescu, nel '76, poco più che ventenne, è già primo violino della Michael Nyman Band. Nell'87 fonda il quartetto d'archi che porta il suo nome consacrandosi come uno dei più grandi artisti contemporanei. Poliedrico ed eclettico, collabora con

jazzisti come Carla Bley, Jack DeJohnette e John Lurie, ma anche con Pet Shop Boys e Yellow Magic Orchestra. «“Armenian Dream” - spiega Cojaniz – è un' idea nata dalla collaborazione con Euritmica». «Non si tratta – precisa - di arrangiamenti jazz, né di musica armena: è tutta musica che ho scritto appositamente. Ci sarà anche un pezzo di origine armena, “Loosin Yalev”, da me più volte usato e qui ripensato: sarà un omaggio al popolo armeno e alla sua intricata e sofferta storia». Quella tra Cojaniz e Balanescu è una lunga e proficua collaborazione. «Abbiamo registrato due cd – ricorda Cojaniz - e suonato nella seconda formazione della

primato

Nion. Non ho mai suonato invece con Arto, artista che, pur partendo dalla tradizione, ha sviluppato un discorso autonomo, aperto a molte influenze di vario genere: lo si può considerare world music, dove il fondo etnico viene reinterpretato con strumenti e modalità nuove e attuali». «La sfida – prosegue il musicista di San Giorgio di Nogaro è cercare di creargli attorno un habitat sonoro in cui si senta a proprio agio e possa esprimere la sua abilità vocale e la sua creatività improvvisativa. Lo stesso vale per gli altri eccellenti artisti sul palco: Maria Vicentini e Luca Grizzo, già della Nion, Alessandro Mansutti e Franco Feruglio del mio Fac trio. Se conosco

Il violinista rumeno Alexander Balanescu suona a TriesteLovesJazz

bene le loro caratteristiche, Arto per me è ancora per certi versi un'alea. Sono molto elettrizzato da questo incontro». Oltre ad “Armenian Dream”, Cojaniz sta lavorando a numerosi progetti. «Sto portando in giro – conclude - Stride Vol. 1 piano solo, de-

dicato alla musica degli anni '20/'30 e ho appena registrato il Vol .2. Continuano anche i concerti dei Blue Africa, in duo con Franco Feruglio e del Fac trio e infine sto per registrare “Hispanish & Blues Songs”». Gianfranco Terzoli


Il colore dell acqua mittelfest 2015

Archeologia di un mondo perduto, per un’etica dell’estetico di Francesco Tozza Mittelfest è bello: con tutte le sue incertezze, le contraddizioni, gli avvicendamenti non sempre chiari fra i timonieri che nel corso degli anni ne hanno guidato le sorti, talvolta a conduzione unica, altre volte a responsabilità limitata (nella molteplicità dei linguaggi che ne caratterizzavano l’offerta), il festival – che da più di vent’anni si svolge a Cividale del Friuli (e immediati dintorni) – è ancora bello; forse per il contesto territoriale che lo ospita, in un felice matrimonio fra natura e storia, quest’ultima ampiamente testimoniata Cividale del Friuli, sede del Mittelfest

dalla unicità dei suoi reperti artistici; ma più probabilmente per l’idea-base, o comunque l’interessante progetto, che è alle sue origini: creare, in una indubbia zona di confine, un punto d’incontro fra

esperienze, più o meno recenti, di quella cultura, nelle sue variegate e seducenti forme artistiche, a nazionalià multiple e per molti versi storicamente contigue, nota come cultura mitteleuropea. Certo, molte cose sono cambiate da quel lontano 1991, data di nascita del festival: allora, caduto da poco il muro di Berlino, era tangibile, pur se non privo di ingenuità, il fervore per una nascente Nuova Europa; lungimirante, quindi, ma seriamente auspicabile – e auspicata – la scommessa di far nascere in un luogo come Cividale, non privo di tenaci ma ormai obsoleti campanilismi, la possibilità permanente di un dialogo più intenso e creativo fra le voci dei diversi ambiti artistici del vecchio Continente, sull’onda di vecchie e nuove avanguardie, ma anche di una meglio approfondita tradizione, che ne cementasse l’unità, pur nell’inevitabile ma sempre fruttuosa differenza. Poi, come le acque del fiume Natisone, che scorrono veloci sotto il celebre Ponte del Diavolo, all’ingresso della città, molte premesse e promesse, preziosi frammenti di un discorso amoroso fra culture affini e, all’apparenza almeno, felicemente intercomunicanti, sono corse via: fallite le Prove d’Europa, scoperto anzi il Paradosso Europa, fra Percorsi, Transizioni, Risvegli, un continuo Partire e Tornare, alla ricerca di una sempre agognata e mai trovata Identità, prendendo atto ormai che, Sparsi per il mondo, popoli e destini, forse non era più possibile restare soltanto Un festival per l’Europa (volutamente abbiamo citato alcuni emblematici titoli delle sue varie edizioni), il Mittelfest ha finito col ripiegare soltanto su Microcosmi, melanconicamente, ma con estremo fascino ed immutata eleganza. Stanco di rileggere la sempre più martirizzata carta d’Europa, allargando di conseguenza lo sguardo su altre geografie (in omaggio, del resto, all’imperante globalizzazione, quindi ad una più ampia territorialità, fisica e autenticamente culturale), ha registrato, a suo modo, il tramonto dell’occidente, per cui ha finito col votarsi alla sempre necessaria archeologia del tempo perduto (anche nell’ambito dello spettacolo, più propriamente inteso, ci sono civiltà sepolte, da rivisitare, però, sotto i riflettori di un accorto presente), offrendone accattivanti lacerti; non rinunciando, tuttavia, a quella che ci piace definire un’etica dell’estetico, ma anche ad una sana, corretta, soprattutto consapevole, estetizzazione dell’etico e del politico tout court. In quest’ottica – e venendo all’edizione di quest’anno – è stato bello, per esempio, immergersi nelle Acque e selve di Boemia, anche se seduti fra le torride pareti della chiesa di San Francesco (una delle non poche, qui in città, divenute, nel tempo, palcoscenico suggestivo per gli spettacoli del festival), grazie alle musiche di Janάček, Dvořάk e Smetana, suonate su pianoforte a quattro mani, mentre Quirino Principe (l’illustre critico, mai come ora magico evocatore della Mitteleuropa che fu), dicendo versi suoi, o raccontando momenti di quell’impagabile cultura, ci faceva sentire a Marienbad o a Karlovy Vary. La trascrizione per pianoforte della smetaniana Moldava, con le sue suggestive sonorità, meno percepibili nella più nota versione orchestrale, sembrava portare, in sala, il refrigerio delle acque di quel famoso fiume; e, per una volta, il piacere dell’anima si è convertito anche in piacere del corpo! Di musica, comunque, se n’è ascoltata molta a Cividale, quasi sempre fuori dal chiuso delle sale, investendo l’intero tessuto urbano: lo aveva già fatto, letteralmente, nella prima mattinata del festival, col suo Viaggio nel teatro vagante, Giuliano Scabia, festeggiando così i suoi 80 anni, coerentemente del resto al suo credo teatrale; lui che, negli ormai lontani anni settanta, per primo – o fra i primi padri fondatori di una nuova scena – aveva liberato la più antica pratica della comunicazione umana dalle sue forme chiuse e limitate, spesso davvero asfittiche, non solo dal punto di vista fisico/architettonico, alla ricerca di più ampi orizzonti culturali (in ambito antropologico, pedagogico, psichiatrico), ahimè assai poco realizzati; ma l’orizzonte – si sa – non si tocca né si raggiunge, mai; basta averlo, e in permanenza, nello sguardo.

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Il colore dell acqua

mittelfest 2015

Si diceva della molta musica presente ancora una volta a Cividale: sotto forma di aperitvo jazz (in genere nella bellissima piazza Paolo Diacono) o con ulteriori lacerti di musica da camera, offerti nei luoghi più impensati, fra le c. d. strette o i piccoli slarghi, per la gioia di pochissimi fruitori, ma anche di sporadici e inavvertiti passanti, ridotti stranamente ad assoluto silenzio dal fascino discreto di quelle note, o dal potere reverenziale che la musica c.d. colta riesce ancora ad avere nei confronti di chi pur non la segue di consueto: bravi, per esempio, nel loro giovanile entusiasmo, i componenti dell’ensemble, provenienti dal Conservatorio Tomadini di Udine (Claudia Mauro, flauto; Lucia Zazzaro, viola; Alessandro Turchet, contrabbasso; Dario Carpanese, pianoforte), alle prese – nei dintorni del pozzo di Callisto – con musiche intriganti, peraltro di raro ascolto. Ovviamente, in una kermesse che, fino allo scorso anno almeno, si definiva festival di teatro, musica, danza e altro (e scusate se è poco!), il primo continua a farla da padrone, ma la danza gli tiene testa: anche se il ritorno agli specifici, così rigidamente scanditi, è il segno – non solo qui a Cividale – della ormai quasi definitiva sepoltura di tanta sperimentazione, che dell’incontro/incrocio dei vari linguaggi aveva fatto suo motivo di vanto; ma probabilmente gli eccessi, in questi ultimi anni, della tanto sbandierata (e solo a volte intrigante) contaminazione, ha portato a più miti consigli. Carolyn Carlson, con le tre coreografie delle sue Short Stories, di una delle quali (Immersion) anche felice interprete, ha confermato, sul palcoscenico del Nuovo Teatro Giovanni da Udine (non proprio affollato, come forse si sperava), la sua importante presenza nella storia della danza contemporanea in questi ultimi decenni; nel suo caso, peraltro, la intitolazione del festival di quest’anno all’elemento liquido (il colore dell’acqua) – concessione, sia detto per inciso, a certo ambientalismo di maniera, meritevole di ben altri supporti, ma nel caso specifico improbabile raccoglitore (anche se accattivante cornice) di troppo disparate, e comunque difficilmente convergenti, esperienze artistiche – era, per una volta, davvero pertinente ad una poetica della danza in perenne contatto con la natura. Quelle braccia fluttuanti nell’aria, quasi onde in movimento, alla ricerca continua di un’armonia con l’universo, non prive, nella dinamica dell’intero corpo, di agganci esistenziali, sono difficilmente dimenticabili. Certamente sono state di stimolo per generazioni di danzatori, raffinandone il talento espressivo, come si é avuto modo di vedere nello stesso spettacolo di Udine (precisamente negli altri due segmenti di danza, offerti dall’ottima Sara Orselli e dal duo Celine Maufroid e Juha Marsalo), ma ancora anche qui, a Cividale, dove altri interessanti seguaci della musa Tersicore (gli Arearea, per esempio) hanno esplicitamente ammesso di aver fatto propria la lezione della Carlson. Forse più autonomo, comunque con un diverso impatto espressivo, magari per la forte carica erotica impressa alla propria fisicità, appariva il gruppo dell’ungherese Csaba Molnάr, in Skin me: due danzatrici, in ironico, conturbante colloquio fisico con il loro coreografo, complici gli strumenti a percussione suonati dal vivo sullo stesso palcoscenico. Non sono mancati, anche, momenti di Danza in vetrina, offerti ai passanti per i negozi del corso principale, tutti piuttosto incuriositi (i bambini in particolare, divenuti involontari attori, con gli occhi sbarrati, di quelle accattivanti, brevissime performances); per i più adulti (e vaccinati a simili, non più urticanti, ma ormai vecchie provocazioni), si è trattato soltanto di un ingenuo, melanconico déjà vu, pallido ricordo dei ben più dirompenti passaggi, anche in Italia, dello Squatt Theatre: primi tentativi, verso la seconda metà degli anni settanta, di un’ardita compenetrazione fra momento rappresentativo e realtà quotidiana. Tornando, per un attimo, alla Carlson, spiace soltanto aver perso – per non mancare all’appuntamento udinese con la celebre danzatrice – lo spettacolo (Colonie) alla stessa ora offerto in Santa Maria dei Battuti, a Cividale, da un piccolo gruppo di artisti, teso a rievocare – ciascuno nel proprio specifico interpretativo – una rappresaglia avvenuta nel lontano 1 maggio 1945, nella vicina Clauiano: ce ne siamo resi conto l’indomani, in uno degli interessanti incontri programmati, di mattina, al caffè San Marco, che ospitava questa volta – a cura di Roberto Canziani (peraltro autore del bellissimo volume sul Mittelfest, palcoscenico d’Europa, pubblicato appena l’anno scorso, prezioso catalogo delle sue varie edizioni) – una delle interpreti dello spettacolo, Saba Anglana, di origine etiope, almeno da parte materna, lucida ed efferatissima narratrice di dolorose vicende coloniali, ma anche, come avremmo subito dopo appurato, voce sublime nei canti della lontana sua prima patria. A lei abbiamo chiesto, nel corso di un nostro intervento, che ovviamente stigmatizzava la malaugurata coincidenza (vero rompicapo di molti festival, a volte purtroppo anche di questo) e ironicamente lamentava l’infausta assenza dell’ubiquità…, di poter ascoltare almeno uno dei brani eseguiti la sera precedente; siamo stati cortesemente accontentati e, in mancanza di supporti tecnici, in perfetta versione live! Resta da dire qualcosa su quanto di meglio ha offerto questa edizione del Mittelfest sul teatro tout court (anche se continua a procurar fastidio l’uso di un termine così vasto, onnicomprensivo e selettivo al tempo stesso, a chi da tempo ha negato la possibilità di un’ontologia teatrale: tentar l’essenza – anche nel nostro campo – è davvero impresa difficile, se non impossibile!). E parlando del meglio non intendiamo riferirci (purtroppo!) allo spettacolo sui migranti, portato qui dal Teatro delle Albe. Un lungo, noioso monologo (ormai a teatro si monologa soltanto, o perlopiù, e le ragioni non possono essere solo economiche…!) da parte del pur bravo Alessandro Renda, nei panni di una specie di Gheddafi, fra l’acido, l’ironico (!?) e il nevrotico, ci convinceva sempre più che sulla tragedia dei migranti non si può comporre nessuna commedia. A salvare lo spettacolo, ideato da Marco Martinelli ed Eva Montanari, da noi peraltro quasi sempre apprezzati, c’erano soltanto gli interventi, musicali e canori, dei Fratelli Mancuso, peraltro pressoché sconosciuti da queste parti (meritevoli, quindi, di un concerto specificamente a loro dedicato): nel canto ineffabile delle loro voci e degli stessi loro strumenti, il dolore si faceva carne, evidenziando la sterilità di ogni parola. Momenti di vero teatro (come si dice in questi casi) offriva invece, nella serata d’apertura del festival, il gruppo underground bielorusso, il Belarus Free Theatre, con il suo Trash Cuisine: una terribile, quasi ossessiva, metafora

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Il colore dell acqua mittelfest 2015

gastronomica… del potere (uccide anche in nome del diritto e si alimenta delle sue stesse vittime!): il tutto nel segno del miglior Artaud (forse con qualche ripetizione o venatura espressionista di troppo, giustificate comunque dall’urgenza dell’assunto) e qualche traccia di teatro-danza: teatro politico, dunque, ma non solo, fortunatamente. Qualche sera più tardi, ancora nel refrigeratissimo teatro che Cividale ha dedicato ad Adelaide Ristori (la grande attrice dell’Ottocento che qui ebbe i suoi natali), Antonio Latella è riapprodato, per l’ennesima volta, a Pasolini, ma con un monologo (anche lui!), che poco o nulla, però, conserva del suo teatro, nemmeno delle sue precedenti letture, assai più teatralizzate, della scarna drammaturgia pasoliniana. Affidato alla scrittura di Linda Dalisi, a volte piuttosto affastellata ma, di sicuro, incisiva e davvero intensa, grazie soprattutto all’interpretazione di un’ottima Candida Nieri, il lavoro si ispira alla figura della madre dello scrittore (Ma – il titolo – è la prima sillaba della parola mamma), e diventa progressivamente un inno ad una presenza/assenza, un elogio alla Mater dolorosa, in fondo incompresa, negletta anche se intensamente amata. “Perché mi hai fatto madre di un Cristo comunista….; io non lo volevo un figlio così; avrei dovuto stringerti in un primo piano e non lasciarti fuggire più; avrei dovuto impedirti di leggere e scrivere; maledetta me che ti ho insegnato a farlo!”: sono parole forti, di uno strazio infinito, che non si dimenticano più, e finiscono con l’avere anche un loro spessore teatrale. Nessun dubbio, invece, sull’efficacia teatrale – a prescindere dalla bellezza e dall’estrema attualità del testo – nei confronti di uno spettacolo portato qui, a Cividale, da un collettivo artistico, formatosi da poco (nel 2011) nella vicina Trieste, a scopo creativo: espressioni, queste in corsivo, oggi piuttosto inusuali, che un gruppo di sei giovani attori ha creduto opportuno rispolverare, offrendo così, anche ufficialmente, nella brochure di accompagnamento, un’armonica, quasi goliardica, carta d’identità. Si diceva del testo (Selvaggina), scritto dallo sloveno Nejc Gazvoda: bello e attuale, una vera sorpresa per chi stenta a trovare pietre preziose in tanta drammaturgia dei nostri giorni; un piccolo Čechov vorremmo aggiungere, peraltro messo in scena con estremo garbo dal regista Romeo Grebenšek, che ha rivelato ottimo polso nel dare adeguato ritmo alla recitazione, non disdegnando periodiche istantanee di tipo cinematografico sui personaggi, quasi a voler fissare sulla retina dello spettatore alcune immagini della narrazione (tecnica in cui eccelleva, nel suo teatro, il grande Ingmar Bergman, volutamento così tradendo, ma anche rivendicando, la più nota linea portante della sua attività artistica, esplicitamente ed opportunamente avvalendosene). La trama del lavoro (che tuttavia è soprattutto trama di sentimenti che si svelano, di fenomenologie che si consolidano) è presto detta: pochi mesi dopo la sua morte, alcuni amici di un certo Blaž si riuniscono, in una baita di montagna, per rispolverare vecchi ricordi che legano un po’ tutti, sin dall’infanzia; si tratta, chiaramente, di un’elaborazione del lutto, che presto si traduce in viaggio di conoscenza nelle proprie debolezze, vanità, contraddizioni; che sono poi l’amara realtà di una generazione in drammatica crescita: l’attuale certamente, ma forse non solo quella, a giudicare almeno dalle riflessioni (condivise anche alla nostra età!), cui si abbandonano un po’ tutti i protagonisti, uno in particolare: “Di questi tempi, in cui nessuno riesce a decidersi, in cui ognuno vorrebbe solo fuggire, in cui tutto appare senza speranza – sono tempi crudeli – ci sbraneremo fra noi se non chiuderemo un occhio su certe cose…. Non c’è più verità…. Quando sparisce la luce, è partito il fusibile; quando vedi il capriolo, è solo selvaggina. E quando hai ingoiato tanta merda, ti aggrappi ad alcune cose…. Non sarai infelice, per il solo fatto di essere cresciuto nell’infelicità. E così diventi felice: perché vivi nella menzogna che ti sei ritagliato a misura, secondo le tue regole… Nessuna pastoia fra i piedi riuscirà a fermarti, perché il tuo punto di partenza è la fine. In tutto questo caos, tra tutta questa distruzione, può andarti soltanto meglio. Di questi tempi la felicità è soltanto un contratto…, un contratto con se stessi” (cors. ns.). Parole forti, indelebili, per chi minimamente sappia e voglia cogliere lo spirito del tempo. Sembra di sentirlo, di toccarlo quasi, il disagio dei giovani d’oggi (solo d’oggi?), la loro mancanza – ma nello stesso tempo il bisogno – di una qualsiasi verità, cui non supplisce più nessuna forma di pensiero debole. Nichilismo, disincanto, ma anche disperata apertura alla speranza; l’autenticità della menzogna (la menzogna vitale di cui parlava già Ibsen, più di un secolo fa); l’imprescindibilità di una nuova partenza, dalla fine ovviamente; la felicità ormai raggiunta solo per contratto, per autodecisione! Sul piano più propriamente teatrale, era difficile calibrare i dialoghi, renderli veri, autentici (sublime paradosso della finzione attorica!), quasi si svolgessero al momento, senza infingimenti: loro – i sei attori – ci sono riusciti perfettamente. Meritano, anche per questo, di essere citati, tutti: Massimiliano Borghesi, Elena Ferrari, Patrizia Jurinčic, Paola Saitta, Ivan Senin, Lorenzo Zuffi. E’ stato un piacere, oltre che un’esigenza quasi catartica dello spirito… (non bisogna aver paura delle parole, quando c’è l’entusiasmo!), applaudirli ripetutamente a fine spettacolo, poi reincontrarli (complice l’operatrice che segue la circuitazione dello spettacolo, Rossana Paliaga), quindi andare insieme a cena, conversare (con la promessa, mantenuta, di avere una copia dell’ancora inedito testo), comunicare, consigliare (non montarsi la testa per l’innegabile successo!), sentirsi giovane fra giovani…, sposare i loro problemi, capire che forse sono stati anche i nostri. Anche questa è archeologia del tempo perduto, per un’etica dell’estetico; un festival dovrebbe servire anche a questo: Cividale lo ha fatto, almeno nel nostro caso. Per questo Mittelfest è bello, ancora…..!

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DANZE D’ACQUA FIRMATE NYMAN CON L’ORCHESTRA NAZIONALE TURCA

Nella giornata conclusiva di Mittelfest il concerto diretto da Ender Sakpinar musica anche con i napoletani “Another shot of Slivovitz” e la prima di “Scandalo” di Alberto Rochira

CIVIDALE. Tra danze tradizionali del Mar Nero, scorci su pescatori che tirano le reti, piccioni sulle cupole delle moschee, ninne nanne cantate sul Bosforo, tutta la poetica, lancinante bellezza di una della città più suggestive e seducenti del mondo, Istanbul, sta per schiudersi oggi all’ultima giornata del Mittelfest di Cividale, in uno degli appuntamenti musicali più attesi. È il concerto della Istanbul State Symphony Orchestra (co-prodotto da Turchia, Regno Unito e Italia e organizzato in collaborazione con Emilia Romagna Festival) che alle 21 in piazza Duomo nella città ducale si esibirà in musiche


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di Aaron Copland, Cemal Resit Rey ed Ulvi Cemal Erkin, eseguendo, per la prima volta in Italia, la Sinfonia n.8, “Water Dances”, composta nel 2015 da Michael Nyman, celeberrimo autore di musiche da film, su commissione del colosso industriale BASF, per il 150° anniversario dell'azienda. Di sicuro impatto tutto il programma dell’Orchestra diretta dal maestro turco Ender Sakpinar, fondatore dell'Ensemble International de Paris, che dal 2004 e fino al 2014 (quando ha assunto la guida della Sinfonica di Istanbul) è stato il direttore principale di una delle formazioni più interessanti della Turchia, Eskisehir Metropolitan Symphony Orchestra, con la quale è stato protagonista di tournée di successo in Turchia, Francia, Giappone, Spagna e Italia. Oltre alla sinfonia di Nyman, composizione sinestetica e multimediale, saranno eseguiti la musica per un balletto sulla vita dei pionieri nella Pennsylvania ottocentesca, “Appalachian Spring”, opera commissionata nel 1944 dalla danzatrice e coreografa Martha Graham al musicista e autore statunitense Aaron Copland (New York, 1900– 1990), e il poema sinfonico “Turkey” di Cemal Resit Rey (1904-1985), uno dei cosiddetti ‘cinque turchi’ che, per la nuova repubblica di Kemal Atatürk, volta alla progressiva modernizzazione della Turchia, diffusero nella prima metà del XX secolo, la musica classica occidentale. E, infine, la coinvolgente rapsodia di danze “Köçekçe” (1943), di un altro celebre compositore turco, Ulvi Cemal Erkin (1906-1972). Ancora note che si annunciano coinvolgenti, oggi, con “Another shot of Slivovitz” (ore 23, chiostro San Francesco) un appuntamento di “Dell'acqua, del cibo e del vino”, progetto condiviso di Convivio 2015 e Mittelfest 2015. L’ensemble partenopeo che porta il nome di una nota bevanda alcolica dell’area mitteleuropea e balcanica, Slivovitz, si prepara a conquistare il pubblico con il suo stile eclettico e il sound sfacciato e coinvolgente. «Non facciamo musica napoletana – avvisano i musicisti – anzi, l’originalità nasce proprio dalla diversità delle nostre radici cresciute comunque in un comune terreno, nutrito da tonnellate di jazz rock, progressive rock, alternative rock, jazz etnico». C’è attesa per la prima assoluta della co-produzione Mittelfest-Teatro stabile del Fvg, “Scandalo” (1898), opera di Arthur Schnitzler mai rappresentata finora in Italia, che vedrà nel ruolo di protagonisti Stefania Rocca e Franco Castellano diretti da Franco Però (ore 18, Teatro Ristori). Nell’ultima giornata anche teatro di figura (ore 18, chiesa di S. Maria in corte) con “Felicino”, una coproduzione Cta-Css per la regia di Roberto Piaggio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL VIAGGIO DEL 2016 SARÀ AL CENTRO DELLA TERRA “Il colore dell°acqua”, primo atto della trilogia degli elementi, ha chiuso in crescendo con oltre undicimila spettatori di Gian Paolo Polesini

27 luglio 2015

di Gian Paolo Polesini


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Riaffioriamo dal primo elemento con la testa affollata di pensieri. È il rassicurante effetto . Mittelfest, stimolazioni altrimenti perdute, semmai ’sto festival non esistesse. Vedi ciò che abitualmente non incontreresti mai, o pochissimo, in una qualunque stagione cittadina. La miglior sarabanda musical/teatral/danzereccia osa e sperimenta, distribuendo punti di vista alternativi. E già esiste una proiezione, atto secondo di un progetto triennale. Esploreremo la Terra, dal 16 al 23 luglio 2016, un pellegrinaggio totale, al centro e in superficie analizzando ciò che il Pianeta esprime e ciò che il Pianeta lamenta. A quarant’anni dalla tragedia friulana del terremoto. E non casualmente il Mittelfest ci sarà. Una sessantina d’immersioni nel Colore dell°acqua, oltre undicimila spettatori, una significativa tacca in più confrontando il 2014 (e anche il piccolo passo nell’era difficile è un segno), sessanta mila euro d’incasso per sette mila ingressi. Resta fuori dalla matematica il pubblico della piazza e dei cosiddetti collaterali. Il presidente Federico Rossi, il direttore Franco Calabretto, la consulente artistica per il teatro Rita Maffei e il direttore organizzativo Stefano Laudato possono stappare quel frizzantino tenuto in fresco, ora è tempo. «La storia mittelfestiana è corposa, nobile e unica e non sarebbe onesto stravolgere le logiche, ma non per questo - spiega Calabretto - ci si può sottrarre dal compito primario, ovvero riflettere sulla contemporaneità». Acqua come fluidità sui palcoscenici, acqua come bene irrinunciabile e da difendere dagli attacchi dello spreco e dell’inquinamento, acqua come flusso di comunicazione popolare, acqua come fiumi e mari collanti di etnie. E la spinta inusuale verso il Mediterraneo ha sradicato i solidi confini della Mitteleuropa, pur conservando sapori e odori. Risultato? Venti Paesi invitati e venti Paesi visti al Mittel24, in una Cividale ben disposta a una accoglienza multipla: ventiquattro luoghi scelti per far spettacolo. Federico Rossi parla di utili «mescolanze». Territoriali, umane e politiche, persino. Armeni e turchi a una pagina di programma di distanza, un israeliano e un palestinese dietro lo stesso pianoforte e una tromba in raro dialogo con un santur, originale strumento a corde persiano di derivazione babilonese. «Zona affascinante e meticcia», marcava lo chef dj Don Pasta. E l’assessore Torrenti ricorda che «la Regione non corre dietro ai numeri, ma è attenta alla coerenza e alla forza del progetto culturale. E in questo 2015 le promesse sono state mantenute».Serve un ragionamento lungo, si coglie dal Balloch pensiero. «La colata culturale è corposa e diventa riduttivo sbrigare tutto in dieci giorni - dice il sindaco - lo spalmare anticipazioni e approfondimenti durante l’anno potrebbe rivelarsi un segno di forza e di continuità».


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Data: 27 luglio 2015

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Mittelfest 2015, incontro con Stefania Rocca

Al Caffè San Marco di Cividale incontro con Stefania Rocca e Franco Castellano, protagonisti dello spettacolo "Scandalo", e il regista Franco Però; partecipano gli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (foto Luca d'Agostino e Alice BL Durigatto /Phocus Agency © 2015)

26 luglio 2015


Il colore dell acqua

Data: 27 luglio 2015

mittelfest 2015

ilgiornaledelfriuli.net

http://www.ilgiornaledelfriuli.net/udine­cron/evolution­mittelfest­recensione­di­gianni­cianchi/

EVOLUTION. MITTELFEST (recensione di Gianni Cianchi) Il Giornale del Friuli

EVOLUTION. MITTELFEST Sabato 25 luglio il Mittelfest cividalese si trasferisce al Teatro Nuovo di Udine per una serata di danza annunciata come “Evolution”, termine con cui si allude al continuo rinnovarsi dell’arte coreutica contemporanea e alla trasformazione degli artisti che nel corso della loro carriera hanno interpretato le creazioni di numerosi e diversissimi coreografi, ognuno con uno stile inconfondibile e una concezione della danza del tutto personale. Protagonisti della serata e paradigma del concetto di “Evolution” sono Alessandra Ferri, ritornata alle scene dopo sei anni di assenza dal palcoscenico, e l’argentino Herman Cornejo, allievo di Julio Bocca con cui ha condiviso gli applausi del pubblico di Buenos Aires dove saltuariamente si esibisce dopo il suo trasferimento all’American Ballet Theatre. Il programma della serata si compone di nove coreografie raccolte in un’antologia sufficiente a documentare le molteplici scelte artistiche della danza moderna e contemporanea. E nove sono i danzatori maschi che accompagnano Alessandra Ferri, unica presenza femminile. Ferri ed Herman Cornejo danzano Rhapsody di Frederik Ashton, Sinatra Suite di Twila Tharp e Passo a due da Le Parc di Angelin Preljocaj. La ballerino, poi, si esibisce con Craig Hall in After the Rain di Christofer Wheeldon. Sono tutte creazioni di danza moderna che conserva un legame strettissimo con le tecniche classiche rivisitate secondo la scuole innovative di Londra e New York. Bellissima la coreografia di danza moderna di Lar Lubovitch interpretata dallo stesso Craig Hall e Tobin Del Cuore, dal titolo Duet from Concerto Six Twenty Two, con musica di Mozart, un quadro che rappresenta il rapporto fraterno e quasi gemellare fra due maschi. Tobin Del Cuore interprete anche l’a solo A Mariner di Katarzyna Skaretowska e si unisce a Johnny Mc Millan e Jonathan Fredrickson nella suggestiva coreografia Pacopepepluto concepita come trilogia di a solo. Daniel Proietto, con la sua tuta in lamé valorizzata dal gioco di luci, interpreta Sinnerman; il giovane danzatore, come una incontenibile lingua di metallo liquido, assume con notevole velocità figure in continua e fluida trasformazione secondo il disegno coreografico di Alan Lucien Øyen. Ironico, divertente e ben eseguito il Trio, da Awàa, una coreografia di Aszure Barton che viene particolarmente apprezzata dal pubblico. Prolungati gli applausi a conclusione della serata e riconoscimenti particolari ad Alessandra Ferri come principale protagonista di “Evolution”. Gianni Cianchi


apicoltore Livio Dorigo, prota- tivo e sano, dettato anche da algonista stasera di un tema che cune regole nella alimentazioabbraccia la sfera dell’ecologia, ne, vedi la conferenza dello scorso martedì, ste tra fulmini e temporali o an- della zootecnica e del mondo Data: 28 luglio 2015legata ai benefianimale, un quadro che non ci del vino. cora come non ricordare le tante 25 50&Più e ARIS (AssoBioest, immagini dell’arcobaleno, con dovrebbe nemmeno ignorare Pagina: centinaia di scatti realizzati con un momento sempre apprezza- ciazione ricerca interventi stumacchine fotografiche, iPad o to a margine di ogni conferen- di sull’invecchiamento): queza, la degustazione, in questo ste le tre sigle associazionistisemplici smartphone. Il Piccolo è “social” a 360 gradi caso a base di tipologie di miele che triestine riunite da quest’anno per dare vita ad un e anche il profilo Twitter nel frat- della zona. L’ultimo relatore della rasse- progetto giunto alla sua terza tempo segna una crescita di follower, a quota 13mila, a fronte di gna estiva è noto anche come edizione, strutturato in una seoltre 25mila tweet pubblicati, cu- alfiere locale della tradizione rie di incontri colorati dal retagrati anche dai singoli giornalisti istriana, portavoce dei costumi gio del sapere rurale e agreste, della redazione. Da qualche e delle usanze conservate in ve- dai temi della narrazione storitempo è partita anche la speri- ste di esule e divulgate negli an- ca e dal recupero di alcuni tratti fondamentali delle radici cultumentazione delle dirette strea- ni a capo della Circolo Istria. Laureato in veterinaria a Pe- rali del territorio. Informazioni ming realizzate con la nuova apIL PICCOLO MARTEDÌ 28 LUGLIO 2015 25 plicazione Periscope. Il giornale rugia, Livio Dorigo ha poi lavo- sulla attività dei gruppi: www. è pure su Instagram, il social rato a Roma, Cremona, Varese associazionearis.com network tutto dedicato alle foto e a Trieste, città quest’ultima (040/774363) www.bioest.org e ai video brevi, con il profilo il_ divenuta la residenza dopo il info@bioest.org e 040/3720169 pensionamento e base per l’in- (50&Più). piccolo_trieste. ■ I NOSTRI FAX Trieste 040.37.33.209 ■ 040.37.33.290 ■ LE NOSTRE MAIL segnalazioni@ilpiccolo.it ■ agenda@ilpiccolo.it ■ anniversari@ilpiccolo.it ■ tensa attività di divulgatore nei ©RIPRODUZIONE RISERVATA ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il colore dell acqua mittelfest 2015

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Trieste AGENDA

IL GIORNALE

» SUL WEB

serate d’estate sul carso

A Sgonico si svelano tutti i segreti del miele e delle api Alle 21 al Museo Sartorio va in scena lo spettacolo “Selvaggina” consorzio scenico

Sei amici in baita a caccia della verità Questa sera alle 21, al Civico “Selvaggina” approda a TrieMuseo Sartorio di largo Papa ste Estate dopo il successo di Giovanni XXIII, 1, nell’ambito pubblico e di critica ottenuto al del cartellone di Trieste Estate, debutto nazionale al MittelFest andrà in scena “Selvaggina” di di Cividale e in occasione della Nejc Gazvoda, per la regia Ro- replica organizzata dalla Promeo Grebenšek e traduzione di vincia di Trieste. Un fermo immagine della pagina Facebook del quotidiano, che ieri ha superato il traguardo dei 45mila “like” (Lasorte) Miran Košuta. “Selvaggina” è la storia di sei Si tratta di uno spettacolo amici, tre ragazzi e tre ragazze, prodotto da ConsorzioScenico che si portano dentro un peso con il contributo della Zkb - del passato. Storia di una geneBcc del Carso - Zadružna razione, quella nata negli anni Kraška Banka e con la collabo- Ottanta, che dovendo crearsi del Ssgi-commenti Teatro Stabile uno spazio nellaesocietà, Inrazione aumento anche e le condivisioni su temi locali nazionalia ogni Sloveno con il Consolato gene- passo incontra nuovi ostacoli. Vola con 13mila follower, senza dimenticare Instagram e Periscope raleTwitter della Repubblica di SloveSei mesi sono trascorsi dalla fotografie e video, rea- re quasi 250 like e 125 condivi- ste tra fulmini e temporali o andi Micol Brusaferro nia a Trieste, laprezzate Provincia e ildel sioni, morte di Blaž. Sara, Mateja, lizzati dai fotografi ufficiali oltre a un centinaio di ulte- cora come non ricordare le tante Il Piccolo raggiunge il traguardo Piccolo Francesco Bruni, An- riori like per la galleria fotografi- immagini dell’arcobaleno, con Comune di Trieste. Vanja, Gregor, Jan e Primož dei 45mila utenti su Facebook e drea Lasorte, Massimo Silvano, ca e più di 150 per uno dei tuffi centinaia di scatti realizzati si con

Il Piccolo sempre più social 45mila “like” su Facebook si conferma come punto di riferimento quotidiano per tanti lettori, che si collegano soprattutto da Trieste, ma anche dall’estero, per restare aggiornati su eventi e notizie che riguardano la regione. Anche Twitter registra un risultato importante, con 13mila follower. Aumentano non solo i like su Facebook, ma anche le interazioni costanti, tra commenti e condivisioni. Il buongiorno agli utenti viene garantito puntualmente dalla prima pagina, alla quale seguono gli articoli principali pubblicati sul giornale e no-

Pierluigi Bumbaca e Katia Bonaventura. Ad arricchire le immagini ci pensano spesso gli stessi utenti del social, pronti a immortalare avvenimenti, spesso in modo fortuito, per poi inviarle alla redazione via mail o sempre attraverso Facebook. La pagina è sempre ricca anche di commenti e i triestini non si risparmiano, intervenendo con toni spesso molto accesi, su questioni particolarmente dibattute. Negli ultimi giorni ha registrato grande attenzione il video di Andrea Lasorte sull’Olimpiade

ripresi durante la manifestazione. Successo ancora più grande per le foto d’epoca che ritraggono le “venderigole” e le “mlekarice” al mercato, con 450 “mi piace” e 170 condivisioni. Sono state soprattutto dimostrazioni di affetto e di cordoglio i 700 like e le considerazioni collegate all’articolo su Thomas De Marchi, il sub morto a Grignano, con decine di messaggi, alla memoria del giovane scomparso. È anche il meteo a far scatenare i triestini, che nei mesi scorsi hanno spedito alla redazione tantissime foto di spettacolari

macchine fotografiche, iPad o semplici smartphone. Il Piccolo è “social” a 360 gradi e anche il profilo Twitter nel frattempo segna una crescita di follower, a quota 13mila, a fronte di oltre 25mila tweet pubblicati, curati anche dai singoli giornalisti della redazione. Da qualche tempo è partita anche la sperimentazione delle dirette streaming realizzate con la nuova applicazione Periscope. Il giornale è pure su Instagram, il social network tutto dedicato alle foto e ai video brevi, con il profilo il_ piccolo_trieste.

incontrano in una baita di montagna, lontano da tutti. Mateja era la ragazza di Blaž, il loro amico scomparso. Gregor, il sognatore, è single e innamorato di Mateja. Primož e Sara sono una coppia in attesa di un Api al avoro: saranno loro le protagoniste dell’incontro a Sagrado bambino. Sara ècampo al settimo medella biodiversità, delle di Francesco Cardella risorse autoctone, dell’ambiense di gravidanza. L’altra coppia Ultima tappa all’insegna della te e dei versanti agricoli del ternatura e della dolcezza. “Serate ritorio. è formata da Jan.di stasera, Tuttila d’Estate sul Carso”, il ciclo di in-Vanja Con lae puntata contri a cura dell’Aris, Bioest e quarta del cartellone iniziato a si chiude conoscono giàla rassegna dai culturale tempi 50&Più, stasera i batten- luglio, perti dell’edizione 2015 con l’ap- feziona un discorso quest’andell’infanzia. Quella che dopuntamento denominato “Il no incentrato prevalentemenmiele e le api”, in programma te sull’aspetto salutistico, caratvrebbe essere serata travetrina amidalle 20.30 (ingresso libero) nel-un terizzato da un’agile su la sede dell’azienda agricola alcune delle componenti che ci,a Sagrado per -ricordare Blaž, si trasforMilic Sgonico. potrebbero regolare, o meglio In cattedra il veterinario e aiutare, un invecchiamento atma Livio in Dorigo, unaprotacaccia alla apicoltore tivo e sano, dettatoverità, anche da algonista stasera di un tema che cune regole nella alimentaziovengono alla luce nuove rivelaabbraccia la sfera dell’ecologia, ne, vedi la conferenza dello della zootecnica e del mondo scorso martedì, legata ai benefizioni, ma che la non verità sfugge semanimale, un quadro ci del vino. dovrebbe nemmeno ignorare 50&Più e ARIS (Assodisempre più.apprezzaChi è ciazione laBioest, selvaggina? unpre momento ricerca interventi stuto a margine di ogni conferenza, la degustazione, in questo caso a base di tipologie di miele della zona. L’ultimo relatore della rassegna estiva è noto anche come alfiere locale della tradizione istriana, portavoce dei costumi e delle usanze conservate in veste di esule e divulgate negli anni a capo della Circolo Istria. Laureato in veterinaria a Perugia, Livio Dorigo ha poi lavorato a Roma, Cremona, Varese e a Trieste, città quest’ultima divenuta la residenza dopo il pensionamento e base per l’in-

di sull’invecchiamento): queste le tre sigle associazionistiche triestine riunite da quest’anno per dare vita ad un progetto giunto alla sua terza edizione, strutturato in una serie di incontri colorati dal retaggio del sapere rurale e agreste, dai temi della narrazione storica e dal recupero di alcuni tratti fondamentali delle radici culturali del territorio. Informazioni sulla attività dei gruppi: www. associazionearis.com (040/774363) www.bioest.org info@bioest.org e 040/3720169 (50&Più).


Il colore dell acqua

Data: 28 luglio 2015

mittelfest 2015

Il 28 torna Gianmaria Testa, un'intera vita in musica Ormai da alcuni mesi l’artista era lontano dal palcoscenico per curarsi. Ora l’atteso ritorno: propone l’album “Vitamia”

Classe 1958, Gianmaria Testa aveva pubblicato qualche tempo fa sul suo sito web www.gianmariatesta.com un’intervista in cui confida: «Ho un tumore, non è operabile. I medici mi hanno detto che nei prossimi mesi devo annullare ogni altro impegno che non sia curarmi».

28/07/2015

EDOARDO FASSIO

S ono diventate rare le apparizioni in pubblico di Gianmaria Testa. Motivi di salute impongono una tabella ridotta agli impegni dell’amato chansonnier piemontese che, nel corso del 2015, ha annullato quasi tutte le date. Per quest’estate si è ripromesso di mantenerne almeno due; il 23 luglio ha partecipato al Mittelfest di Cividale del Friuli, martedì 28 luglio sarà nel cortile della Scuola Holden, in via Borgo Dora 49, per «Stand By Me», su invito di Hiroshima Mon Amour. L’imprevisto si manifestò a fine 2014, dopo una trasferta a New York per uno spettacolo benefico promosso da Eataly, in cui Testa si era esibito con l’orchestra del Teatro Regio diretta da Gianandrea Noseda. Durante il viaggio di ritorno l’artista accusò un malore che, una volta diagnosticata la causa, lo portò a cancellare i primi tour dell’anno nuovo. In successive comunicazioni via internet e sulle pagine dei social pensò lui stesso a tranquillizzare il suo pubblico - una legione estesa e fedele, conquistata si può dire persona per persona in decenni vissuti sui palcoscenici, all’estero e in Italia - chiarendo le ragioni della sua forzata assenza. In questi mesi Testa, un tipo pacato e battagliero, idealista e realista allo stesso tempo, non si è certo scoraggiato. Né ha smesso di lavorare. Da casa sua, nelle Langhe, si è dedicato alla scrittura di testi e musiche per sé e per altri. Ma anche a un personaggio come lui, schivo per antonomasia - famiglia contadina, abitudini frugali, buona parte dell’età adulta trascorsa a conciliare l’attività concertistica con l’impiego di capo stazione a Cuneo - manca la dimensione live, il contatto con la platea, la vita là fuori. Non a caso per l’atteso comeback ha scelto di riprendere le riflessioni contenute in «Vitamia», uno dei suoi dischi più riusciti. Sono considerazioni intellettuali, sentimentali e sociali lunghe una vita, espresse in un titolo che «va tutto attaccato, anche perché non c’è nessuna pretesa riassuntiva, nessun bilancio in corso d’opera». Lo circondano gli stessi amici musicisti che hanno partecipato alle registrazioni dell’album: Giancarlo Bianchetti alle chitarre, Nicola Negrini al contrabbasso e Roberto Cipelli al pianoforte. Ore 21, ingresso www.scuolaholden.it .

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euro,

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011/6632812

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Mary, religiosa originaria degli Stati Uniti, residente in Vaticano. Carattere e iter professionale della diva farebbero pensare a una monaca combattiva, capace di fronteggiare, magari contenere, magari indirizzare, la potente carica vitale del protagonista, Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, interpretato da Jude Law: «Un personaggio complesso e contraddittorio spiegano le prime anticipazioni - così conservatore nelle scelte da rasentare l’oscurantismo, ma allo stesso tempo straordinariamente pieno di compassione per i più deboli». Il Papa di Jude Law sarà «un uomo di potere che, caparbiamente, resiste a coloro che corteggiano il Vaticano, senza timore di perdere consensi». Un uomo sottoposto, come tutti, al «confronto con l’abbandono degli affetti personali e con la paura costante

iniziate in questi giorni nel Viterbese, a Villa Lante di Bagnaia, e da lunedì proseguiranno a Roma, Sorrentino ha elencato i temi principali: «I segni evidenti dell’esistenza di Dio. I segni evidenti dell’assenza di Dio. Come si cerca la fede e come si perde la fede. La grandezza della santità, così grande da ritenerla insopportabile. Quando si combattono le tentazioni e quando non si può fare altro che cedervi. Il duello interiore tra le alte responsabilità del capo della Chiesa cattolica e le miserie del semplice uomo che il destino - o lo Spirito Santo - ha voluto come Pontefice». Se il Papa di Nanni Moretti in Habemus Papam era travolto da un insostenibile senso di inadeguatezza, quello di Sorrentino in The Young Pope (coproduzione tra Sky, Hbo e Canal+, con Wildside, Haut et Court Tv e Mediapro) sembra invece immerso nel suo ruolo: «Il film

Il colore dell acqua

mittelfest 2015

32 .Spettacoli

Paolo Sorrentino ha scritto la serie «The Young Pope» con Grisoni, Contarello e Rulli

Jude Law, classe 1972, sarà il Papa Pio XII, un personaggio annunciato come «complesso»

anni, grande fan di Sorrentino, fa sapere di esser pronto a calarsi nell’abito di un prelato Usa, animato da punti di vista 29 luglio 2015 cheData: nei confronti dell’istituzione ecclesiastica appariranno Pagina: Un 32 Papa che fuma dirompenti. e che, a differenza di ciò che qualcuno ha ipotizzato, non ricorda il giovane Bergoglio. Con lui, nel cast ancora da definire, Silvio Orlando, e poi tanti personaggi, e molte comparse per cui sono in corso i provini. Oltre che nella Capitale (ma non in Vaticano, dove è molto difficile ottenere i necessari permessi), la serie sarà girata, fino a gennaio, in America, Africa, Porto Rico: «Affronta argomenti complicati - aveva detto il regista a Cannes - che si prestano a una narrazione ampia. Ho l’occasione di fare un uso della televisione libero e intelligente, un po’ come al cinema. Una cosa che fino a dieci anni fa non era possibile».

negli Usa, dove la nu va televisione è na anche la critica tv s esigente come que cinematografica. C sì, dopo essersi divi su Wayward Pines, d butto tv del regista Night Shyamalan Italia trasmesso Fox), con cast da cin ma e risultati alter (la seconda stagio ora è in forse), ora bersaglio grosso True Detective. La prima stagio della serie creata e 39enne Nic Pizzolat amata dal pubblico ta dai critici e pre colleghi. Il sito Rott toes, che raccoglie sioni e le trasforma alla prima stagione gnato un 85 su 100: l viaggia sui 65. I cap sono: troppi person

STAMPA .LA MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015

DianediKeaton Alla Holden Baricco si fa suora

Colin Farrell (il detective Ray Velcoro), Taylor Kitsch (l’agente Paul Woodrugh), Rachel McAdams (il detective Ani Bezzerides), in «True Detective 2».

per il “PapaTesta giovane” Torino: Gianmaria firmato Paolo Sorrentino torna a cantare dal vivo Sono partite da pochi giorni le riprese di “The Young Pope”

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NelTIZIANA cast Jude Law, che interpreterà Pio XIII, e Silvio Orlando PLATZER TORINO

Con un po’ d’anticipo sull’orario annunciato, Gianmaria TeFULVIA CAPRARA sta è tornato ieri sera a cantaROMA re dopo la pausa forzata dovuta alla malattia. Il cortile della Holden di Torino era strapieMary rasformare Diane Keafar dicendo È questo il no, etonluiin una ha religiosa, esordito indossare la tonaca alnome della che gli libeha lasciato l’iconala dellacura femminilità suora che ra e intelligente. L’ultimo miinterpreterà «qualche regalo». È apparso racolo di Paolo Sorrentino Diane Keaton, un po’ provato, la sua voce1946, viene ancora una voltama da Holclasse e ha i tratti eleganti,nello tre nomination èlywood risuonata intatta spanon siliconati, dell’ex musa di e un Oscar zio aperto della scuola di narWoody Allen, attrice, regista, vinto nel 1978 scrittrice e fondata fotografa (classe per «Io e razione da Alessan1946) che nello scorso autunAnnie» dro Baricco. no, ospite d’onore al Festival di Woody Allen di Zurigo, profeticamente di- ogni for«Considero valore chiarava: «Amo gli autori con ma di vita, la neve, una visione e grande immagi-la fragola, Detto, fatto. lanazione». mosca. Considero valore il

Anteprima

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In otto puntate

Nelle otto puntate della serie tv The Young Pope, diretta dal regista premio Oscar che l’ha scritta insieme a Tony Grisoni, Umberto Contarello e Stefano Rulli, Keaton sarà suor Mary, religiosa originaria degli Stati Uniti, residente in Vaticano. Carattere e iter professionale della diva farebbero pensare a una monaca combattiva, capace di fronteggiare, magari contenere, magari indirizzare, la potente carica vitale del protagonista, Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, interpretato da Jude Law: «Un personaggio complesso e contraddittorio spiegano le prime anticipazioni - così conservatore nelle scelte da rasentare l’oscurantismo, ma allo stesso tempo straordinariamente pieno di compassione per i più deboli». Il Papa di Jude Law sarà

regno minerale, l’assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano». Con le parole di Erri De Luca ha aperto l’evento che gli ha permesso di incontrare il suo pubblico dopo una lontananza iniziata prima di Natale, da quando il cantautore ha cominciato le cure contro il tumore che l’ha colpito. Con l’amico De Luca ha partecipato la scorsa settimana al Mittelfest a Cividale del Friuli, mentre «nei dintorni di casa» (Testa abita ad Alba) non si esibiva dallo scorso settembre.

di essere abbandonato anche dal suo Dio. Un uomo che, tuttavia, non ha paura di farsi carico della millenaria missione di difendere quello stesso Dio e il mondo che esso rappresenta». Del film, le cui riprese sono iniziate in questi giorni nel Viterbese, a Villa Lante di Bagnaia, e da lunedì proseguiranno a Roma, Sorrentino ha elencato i temi principali: «I segni evidenti dell’esistenza di Dio. I segni evidenti dell’assenza di Dio. Come si cerca la fede e come si perde la fede. La grandezza della santità, così grande da ritenerla insopportabile. Quando si combattono le tentazioni e quando non si può fare altro che cedervi. Il duello interiore tra le alte responsabilità del capo della Chiesa cattolica e le miserie del semplice uomo che il destino - o lo Spirito Santo - ha voluto come Pontefice». Se il Papa di Nanni Moretti in

Paolo Sorrentino ha scritto la serie «The Young Pope» con Grisoni, Contarello e Rulli

Il caso «True Detective 2»

Il primo poliziesco globale scatena un dibattito mondiale pe trame e sottotrame, dialoghi poco credibili: il gangster di l problema della seVince Vaughn, un attore che gli conda stagione di americani considerano comico, True Detective è che la parla come un personaggio del milioni scrittura è pessima. La storia Shakespeare più tragico. Negli Usa il è pretenziosa, oscura, interrecord di Guide per capirci qualcosa pretata malissimo» (Hollywoascolti per Numerosi appassionati e anche od Reporter). «La serie lotta, «True Detecti- qualche testata specializzata senza successo, per catturare ve» l’ha fatto hanno sentito la necessità di la stessa magia della prima, e segnare la compilare lunghe e accurate brilla solo Rachel McAdams» puntata finale guide ai personaggi: sono deci(Rolling Stone). «Il sense of hudella prima ne e non si immagina chi offrirà mour della prima serie ci serie: 3,52 la soluzione all’intrigo. Il promancherà, ma la malinconia milioni; 2,33 blema, però, è che mentre manacida della seconda è affasciREPORTERS milioni è la cano due sole puntate alla fine, nante, anche se in Gianmaria modo diverTesta nel concerto di ieri a Torino media finale non si è ancora capito quale sia so» (New York Magazine). la storia: ce ne sono tante, forse «La tv di oggi è la migliore troppe, senza contare le vite che sia mai esistita, il cinema complicate e disperate dei poliè il peggiore che abbia visto ziotti che indagano e del gangnei 50 anni in cui l’ho fatto». ster in rovina di Vaughn. L’ha detto qualche giorno fa Il dibattito si è scaldato dopo Dustin Hoffman: è abbastanla quarta puntata, quando za naturale allora che, almeno un’incredibile sparatonegli Usa, dove la nuoria provocò un numero va televisione è nata, di morti imprecisato e anche la critica tv sia imprecisabile, e più anesigente come quella cora dopo l’episodio delcinematografica. Col’altra sera, il sesto, in cui sì, dopo essersi divisa la poliziotta Bezzerides su Wayward Pines, de(McAdams) ha partecibutto tv del regista M. pato a un’orgia drogata Night Shyamalan (in di ecstasy. Le riprese Italia trasmesso da traballanti, in soggettiFox), con cast da cineva, hanno scatenato iroma e risultati alterni nie ed entusiasmi. (la seconda stagione Non a caso, la sparaora è in forse), ora il toria avvenne a metà del bersaglio grosso è racconto, proprio come True Detective. accadde in Wayward PiLa prima stagione Ex comico nes con la sua rivelazione decidella serie creata e scritta dal Vince Vaughn, siva. Perché poi, il punto sem39enne Nic Pizzolatto è stata qui sopra, per bra essere questo: nelle serie amata dal pubblico, acclamaPIERO N EGRI

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L’OREAL PARIS/AP

parla anche di come si gestisce e si manipola il potere in uno Stato che ha come dogma e come imperativo morale la rinuncia al potere e l’amore disinteressato verso il prossimo». Il protagonista Jude Law, 42 anni, grande fan di Sorrentino, fa sapere di esser pronto a calarsi nell’abito di un prelato Usa, animato da punti di vista che nei confronti dell’istituzione ecclesiastica appariranno dirompenti. Un Papa che fuma e che, a differenza di ciò che qualcuno ha ipotizzato, non ricorda il giovane Bergoglio. Con lui, nel cast ancora da definire, Silvio Orlando, e poi tanti personaggi, e molte comparse per cui sono in corso i provini. Oltre che nella Capitale (ma non in Vaticano, dove è molto difficile ottenere i necessari permessi), la serie sarà girata, fino a gennaio, in America, Africa, Porto Rico: «Affronta argo-

3,5

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con una personale - “Luci e colori del Friuli” - che sarà Il colore accolta dalladell chiesaacqua di Santa mittelfest 2015 Maria dei Battuti da sabato primo agosto al 16 dello stesso mese. Vernissage alle 18.30. L’orario di visita: venerdì dalle 20 alle 22, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Originario di Maniago, Centazzo è artista noto a livello nazionale

Data: 29 luglio 2015 Pagina: 31

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MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015 MESSAGGERO VENETO

Cividale ❖ Tarcento ❖ Premariacco

tarcento

cividale L’ex assessore Petri torna all’attacco su sport e bilancio

Consegnato il premio Adelaide Ristori ◗ TARCENTO

Il “terremoto Petri” continua con nuove scosse. L'ex assessore all’urbanistica, infatti, non ha ancora concluso di agitare la vita politica tarcentina e quanto gira intorno a essa. La prima questione è quella in merito agli impianti sportivi: «A differenza di quanto voglia far pensare il sindaco Cossa - ha evidenziato

Petri - il Gruppo Progetto per Tarcento non è contro lo sport e le associazioni sportive ma semplicemente abbiamo manifestato delle riserve per quanto concerne la gestione degli impianti dati alla Modus e anche per quanto riguarda il diritto di superficie concesso sempre alla Modus. Proprio per quest’ultimo, a integrazione di quanto già detto in consiglio comunale, ri-

teniamo opportuno informare che con delibera di Consiglio comunale numero 75 del 27 settembre 2007 è prevista la condizione risolutiva del contratto nel caso in cui le opere di progetto non vengano ultimate entro cinque anni dalla stipula del contratto stesso. Pare che le opere di progetto, previste nella citata delibera non siano state ultimate e che all’appello man-

chi ancora un campo da tennis da realizzare. Chiediamo quindi al sindaco cosa intende fare, visto che i termini sono scaduti da tempo e nulla è stato ancora fatto». Chiuso il capitolo impianti sportivi, Petri prosegue le sue osservazioni sulla questione bilancio. Il rinvio, infatti, secondo il parere della giunta avrebbe danneggiato città e cittadini, ma forse tutta questa fretta nel

■■ Nella cornice del Mittelfest è stato consegnato il Premio Adelaide Ristori, riconoscimento del Soroptimist Club cittadino. Dopo il crollo del tetto nella proprietà del Cernazai Pontoni arriva l’ordinanza urgente del sindaco Trentin Stavolta il titolo è lascito stato L’amministrazione longobarda: il bene è ancora oggetto di contesa; l’opposizione: c’è una responsabilità politica “corale”, condiviso: la scelta delle socie è ricaduta, infatti, su tutte le interpreti della pièce “La parola padre”, Irina Andreeva, Alessandra Crocco, Aleksandra Gronowska, Anna Chiara Ingrosso, Maria Rosaria Ponzetta e Simona Spirovska. A ritirare il premio - una targa e un gioiello realizzato da una socia - è stata la Ingrosso. remanzacco cividale Dalla Banca pioggia di fondi ai sodalizi L’avanzo di amministrazione Maurizio Petri

Nervi tesi fra Premariacco e Cividale: intervenite per la sicurezza della villa di Lucia Aviani ◗ CIVIDALE

Il sindaco di Premariacco, Roberto Trentin, ha predisposto ieri un’ordinanza “contingente, urgente e indifferibile” con cui vincola il Comune di Cividale a porre in essere in via immediata tutte le azioni necessarie per mettere in sicurezza gli esterni di villa Cernazai Pontoni, il cui tetto è crollato in conseguenza del forte maltempo di sabato notte. Il sito è accessibile a chiunque e va dunque accuratamente “blindato”, in modo da evitare ogni rischio per la pubblica incolumità: la situazione, evidenzia Trentin, è infatti «disperata», e vi è il concreto pericolo che la facciata principale collassi anch'essa. Un primo, parziale intervento di delimitazione dell’area divenuta off limits è stato eseguito già nella serata di lunedì, a breve distanza dalla scoperta del cedimento: operatori della Protezione civile e agenti della Polizia comunale hanno provveduto al transennamento. Ieri mattina i funzionari dell’ufficio tecnico e la

Villa Cernazai Pontoni dopo il crollo: Premariacco chiede a Cividale di intervenire per la messa in sicurezza

polizia comunale - spiega Trentin - hanno effettuato un sopralluogo congiunto. S’impone un’opera tempestiva da parte delle istituzioni sovracomunali competenti: le amministrazioni di Premariacco e di Cividale le stimoleranno con forza».

Allibita per «l’ottusità dimostrata dalla maggioranza cividalese» Claudia Chiabai (Pd): «Mesi fa - ricorda - avevo presentato una mozione che chiedeva alla giunta di cercare l'accordo con la controparte per addivenire alla salvaguardia della copertura.

Donati anche 15 defibrillatori per un totale di 100 mila euro

Il mio input non aveva avuto riscontri e i fatti, oggi, purtroppo danno ragione al nostro allarmismo. Il bene, pur al centro di un contenzioso, allo stato attuale è in custodia al Comune. Ora chi risponderà del disastro?». Rincara la dose il leader dell’oppo-

sizione, Massimo Martina: «È indiscutibile la responsabilità politica dell’amministrazione Balloch, che nulla ha fatto per preservare l’immobile nonostante le numerose segnalazioni. Anche in campagna elettorale avevamo sollecitato il sindaco a procedere con urgenza alla messa in sicurezza e a organizzare un piano di recupero; per quanto vi sia una causa in corso con gli eredi, chi ha ereditato la villa avrebbe dovuto eseguire le manutenzioni per preservarne il valore. Non è accettabile, inoltre, che sia stato rifiutato il contributo, seppur modesto, del Fai». L’assessore cividalese Elia Miani respinge gli addebiti: «L’ente pubblico non avrebbe potuto investire su un edificio la cui proprietà è incerta». Gli fa eco l’assessore al patrimonio Pesante: «Siamo già dovuti intervenire sull’ex monastero che lamentava forti infiltrazioni, le ristrettezze economiche non ci permettono altri interventi, senza contare che la villa del lascito Cernazai ci è già costata 70 mila euro di avvocati».

tocca un milione 504 mila euro

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concreto non c’era. «L’approvazione del bilancio è propedeutica a preparare le gare per la progettazione delle opere pubbliche, quindi delle frane e degli altri lavori previsti. Il sindaco Cossa e i consiglieri Premoselli e Beltrame hanno dichiarato che il rinvio di una ventina di giorni avrebbe compromesso tale passaggio, dimenticandosi però di dire che la responsabile dell’ufficio opere pubbliche che prepara dette gare è in ferie nel mese di luglio. Mi chiedo, quindi, quali siano le vere motivazioni per tutta questa urgenza che di fatto non c’è». Luciana Idelfonso

in breve CIVIDALE

Urto nel parcheggio Patente ritirata ■■ Mentre era al volante della sua auto, ha urtato un’altra macchina in un parcheggio, a Cividale. Per fortuna nessuno è rimasto ferito. Sono poi arrivati i carabinieri del Norm della cittadina e lo hanno sottoposto all’alcol-test. È così che l’altra sera, intorno alle 19, un pensionato cividalese si è visto ritirare la patente e sequestrare l’auto. L’uomo, infatti, è risultato positivo all’alcol test ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. tolmezzo

Due lievi scosse di terremoto ■■ Due lievi scosse di terremoto ieri mattina in Carnia. La prima di magnitudo 1,6 alle 7.37 a Tolmezzo con epicentro a 8,9 chilometri di profondità. La seconda anch’essa di magnitudo 1,6 tre minuti più tardi in comune di Zuglio con epicentro a 2,8 chilometri di profondità.Non risulta siano state avvertite dalla popolazione. cividale

Personale di Centazzo a S.Maria dei Battuti ■■ Torna a Cividale il maestro friulano Giovanni Centazzo, cantore del paesaggio, immortalato con tratti narrativi e toni romantici, carichi di suggestione: l’assessorato alla cultura omaggia l’artista con una personale - “Luci e colori del Friuli” - che sarà accolta dalla chiesa di Santa Maria dei Battuti da sabato primo agosto al 16 dello stesso mese. Vernissage alle


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Data: 29 luglio 2015

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Nižu se uspjesi Matije Ferlina Objavljeno: 29.07.2015 | 17:05

Zadnja izmjena: 29.07.2015 | 17:05

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Nakon velikog uspjeha na Kunstenfestivaldesartsu u Bruxellesu, zagrebački HNK je s autorskim projektom Matije Ferlina "Mi smo kraljevi, a ne ljudi", premijerno izvedenim u svibnju u Zagrebu, prošlog tjedna gostovao na uglednom talijanskom kazališnom festivalu Mittelfest u Teatro Ristori u Cividale del Friuli. Gostovanje i na BITEF­u Ovaj je projekt dobio velik prostor u aktualnom broju utjecajnog njemačkog magazina "Theater Heute", gdje je ovaj, kako je napisano, hibrid između fizičkog kazališta i glume, okarakteriziran "jednom od najčudnovatijih predstava festivala". ­ Tijela u predstavi sudjeluju jednako kao i jezik, čiji sadržaj od nas bježi, piše "Theater Heute". Ansambl predstave čine glumci zagrebačkog HNK­a Livio Badurina, Ana Begić, Jadranka Đokić, Dušan Gojić, Ivan Jončić i Iva Mihalić. Usput, ova predstava gostuje 21. rujna na uglednom beogradskom festivalu BITEF, a odigrat će se u prostoru Ateljea 212. No, tu ne prestaje recentan, produktivan niz zapaženih projekata pulskog koreografa i umjetnika Matije Ferlina, jedne od najintrigantnijih i najinovativnijih umjetničkih osobnosti suvremene hrvatske kazališne i plesne scene. Plesna predstava "Istovremeno drugi", Matijin autorski projekt nastao u koprodukciji Istarskog narodnog kazališta ­ Gradskog kazališta Pula te Emanata i Cankarjevog doma iz Ljubljane, gostovalo je jučer na 61. Splitskom ljetu. Nije nebitno da je ovo prva produkcija pulskog INK­a koja je doživjela izvedbu na Splitskom ljetu. Matija Ferlin u ovoj se predstavi pojavljuje u višestrukoj ulozi, kao autor koncepta, koreograf, redatelj, kostimograf te kao izvođač. U obnovljenoj podjeli, pored Matije Ferlina i Tomislava Fellera, igraju Ana Mrak, Ana Vnučec i Petra Hrašćanec. Odnos pokreta i jezika Predstava "Istovremeno drugi" premijerno je izvedena u sezoni 2012/2013. Koncept, koreografiju, režiju i kostimografiju potpisuje Matija Ferlin, dramaturgiju Jasna Žmak, a scenografiju Mauricio Ferlin. Predstava se temelji na istraživačkom sistemu kojeg je Matija Ferlin započeo u projektu "Nastup", svojoj prvoj koreografiji za više plesača, a nastavio u "Samicama", svojoj prvoj režiji temeljenoj na tekstualnom predlošku. Razvijajući dalje plesački sistem baziran na kreaciji tijela lišenog prethodnog plesnog znanja te nastavljajući svoj interes za istraživanje odnosa pokreta i jezika, autor u ovoj koreografiji koja nastaje na granici dramskog i plesnog izričaja, želi spojiti iskustvo i znanja stečena kroz rad na spomenutim projektima. "Kraljevi" uskoro u Puli! Ravnateljica INK­a Gordana Jeromela Kaić rekla nam je da je pulsko kazalište itekako zainteresirano za pulsku izvedbu Matijinog projekta "Mi smo kraljevi, a ne ljudi". ­ Već smo uputili Hrvatskom narodnom kazalištu u Zagrebu službeni poziv za pulsko gostovanje ove predstave u našoj predstojećoj kazališnoj sezoni 2015./2016., kazala nam je. (Z. ANGELESKI)


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Archeologia di un mondo perduto a Cividale del Friuli 29 luglio 2015

Mittelfest è bello: con tutte le sue incertezze, le contraddizioni, gli avvicendamenti non sempre chiari fra i timonieri che nel corso degli anni ne hanno guidato le sorti, talvolta a conduzione unica, altre volte a responsabilità limitata (nella molteplicità dei linguaggi che ne caratterizzavano l’offerta), il festival – che da più di vent’anni si svolge a Cividale del Friuli (e immediati dintorni) – è ancora bello; forse per il contesto territoriale che lo ospita, in un felice matrimonio fra natura e storia, quest’ultima ampiamente testimoniata dalla unicità dei suoi reperti artistici; ma più probabilmente per l’idea­base, o comunque l’interessante progetto, che è alle sue origini: creare, in una indubbia zona di confine, un punto d’incontro fra esperienze, più o meno recenti, di quella cultura, nelle sue variegate e seducenti forme artistiche, a nazionalià multiple e per molti versi storicamente contigue, nota come cultura mitteleuropea. Certo, molte cose sono cambiate da quel lontano 1991, data di nascita del festival: allora, caduto da poco il muro di Berlino, era tangibile, pur se non privo di ingenuità, il fervore per una nascente Nuova Europa; lungimirante, quindi, ma seriamente auspicabile – e auspicata – la scommessa di far nascere in un luogo come Cividale, non privo di tenaci ma ormai obsoleti campanilismi, la possibilità permanente di un dialogo più intenso e creativo fra le voci dei diversi ambiti artistici del vecchio Continente, sull’onda di vecchie e nuove avanguardie, ma anche di una meglio approfondita tradizione, che ne cementasse l’unità, pur nell’inevitabile ma sempre fruttuosa differenza. Poi, come le acque del fiume Natisone, che scorrono veloci sotto il celebre Ponte del Diavolo, all’ingresso della città, molte premesse e promesse, preziosi frammenti di un discorso amoroso fra culture affini e, all’apparenza almeno, felicemente intercomunicanti, sono corse via: fallite le Prove d’Europa, scoperto anzi il Paradosso Europa, fra Percorsi, Transizioni, Risvegli, un continuo Partire e Tornare, alla ricerca di una sempre agognata e mai trovata Identità, prendendo atto ormai che, Sparsi per il mondo, popoli e destini, forse non era più possibile restare soltanto Un festival per l’Europa (volutamente abbiamo citato alcuni emblematici titoli delle sue varie edizioni), il Mittelfest ha finito col ripiegare soltanto su Microcosmi, melanconicamente, ma con estremo fascino ed immutata eleganza. Stanco di rileggere la sempre più martirizzata carta d’Europa, allargando di conseguenza lo sguardo su altre geografie (in omaggio, del resto, all’imperante globalizzazione, quindi ad una più ampia territorialità, fisica e autenticamente culturale), ha registrato, a suo modo, il tramonto dell’occidente, per cui ha finito col votarsi alla sempre necessaria archeologia del tempo perduto (anche nell’ambito dello spettacolo, più propriamente inteso, ci sono civiltà sepolte, da rivisitare, però, sotto i riflettori di un accorto presente), offrendone accattivanti lacerti; non rinunciando, tuttavia, a quella che ci piace definire un’etica dell’estetico, ma anche ad una sana, corretta, soprattutto consapevole, estetizzazione dell’etico e del politico tout court. In quest’ottica – e venendo all’edizione di quest’anno – è stato bello, per esempio,


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immergersi nelle Acque e selve di Boemia, anche se seduti fra le torride pareti della chiesa di San Francesco (una delle non poche, qui in città, divenute, nel tempo, palcoscenico suggestivo per gli spettacoli del festival), grazie alle musiche di Janάček, Dvořάk e Smetana, suonate su pianoforte a quattro mani, mentre Quirino Principe (l’illustre critico, mai come ora magico evocatore della Mitteleuropa che fu), dicendo versi suoi, o raccontando momenti di quell’impagabile cultura, ci faceva sentire a Marienbad o a Karlovy Vary. La trascrizione per pianoforte della smetaniana Moldava, con le sue suggestive sonorità, meno percepibili nella più nota versione orchestrale, sembrava portare, in sala, il refrigerio delle acque di quel famoso fiume; e, per una volta, il piacere dell’anima si è convertito anche in piacere del corpo! Di musica, comunque, se n’è ascoltata molta a Cividale, quasi sempre fuori dal chiuso delle sale, investendo l’intero tessuto urbano: lo aveva già fatto, letteralmente, nella prima mattinata del festival, col suo Viaggio nel teatro vagante, Giuliano Scabia, festeggiando così i suoi 80 anni, coerentemente del resto al suo credo teatrale; lui che, negli ormai lontani anni settanta, per primo – o fra i primi padri fondatori di una nuova scena – aveva liberato la più antica pratica della comunicazione umana dalle sue forme chiuse e limitate, spesso davvero asfittiche, non solo dal punto di vista fisico/architettonico, alla ricerca di più ampi orizzonti culturali (in ambito antropologico, pedagogico, psichiatrico), ahimè assai poco realizzati; ma l’orizzonte – si sa – non si tocca né si raggiunge, mai; basta averlo, e in permanenza, nello sguardo. Si diceva della molta musica presente ancora una volta a Cividale: sotto forma di aperitvo jazz (in genere nella bellissima piazza Paolo Diacono) o con ulteriori lacerti di musica da camera, offerti nei luoghi più impensati, fra le c. d. strette o i piccoli slarghi, per la gioia di pochissimi fruitori, ma anche di sporadici e inavvertiti passanti, ridotti stranamente ad assoluto silenzio dal fascino discreto di quelle note, o dal potere reverenziale che la musica c.d. colta riesce ancora ad avere nei confronti di chi pur non la segue di consueto: bravi, per esempio, nel loro giovanile entusiasmo, i componenti dell’ensemble, provenienti dal Conservatorio Tomadini di Udine (Claudia Mauro, flauto; Lucia Zazzaro, viola; Alessandro Turchet, contrabbasso; Dario Carpanese, pianoforte), alle prese – nei dintorni del pozzo di Callisto – con musiche intriganti, peraltro di raro ascolto. Ovviamente, in una kermesse che, fino allo scorso anno almeno, si definiva festival di teatro, musica, danza e altro (e scusate se è poco!), il primo continua a farla da padrone, ma la danza gli tiene testa: anche se il ritorno agli specifici, così rigidamente scanditi, è il segno – non solo qui a Cividale – della ormai quasi definitiva sepoltura di tanta sperimentazione, che dell’incontro/incrocio dei vari linguaggi aveva fatto suo motivo di vanto; ma probabilmente gli eccessi, in questi ultimi anni, della tanto sbandierata (e solo a volte intrigante) contaminazione, ha portato a più miti consigli. Carolyn Carlson, con le tre coreografie delle sue Short Stories, di una delle quali (Immersion) anche felice interprete, ha confermato, sul palcoscenico del Nuovo Teatro Giovanni da Udine (non proprio affollato, come forse si sperava), la sua importante presenza nella storia della danza contemporanea in questi ultimi decenni; nel suo caso, peraltro, la intitolazione del festival di quest’anno all’elemento liquido (il colore dell’acqua) – concessione, sia detto per inciso, a certo ambientalismo di maniera, meritevole di ben altri supporti, ma nel caso specifico improbabile raccoglitore (anche se accattivante cornice) di troppo disparate, e comunque difficilmente convergenti, esperienze artistiche – era, per una volta, davvero pertinente ad una poetica della danza in perenne contatto con la natura. Quelle braccia fluttuanti nell’aria, quasi onde in movimento, alla ricerca continua di un’armonia con l’universo, non prive, nella dinamica dell’intero corpo, di agganci esistenziali, sono difficilmente dimenticabili. Certamente sono state di stimolo per generazioni di danzatori, raffinandone il talento espressivo, come si é avuto modo di vedere nello stesso spettacolo di Udine (precisamente negli altri due segmenti di danza, offerti dall’ottima Sara Orselli e dal duo Celine Maufroid e Juha Marsalo), ma ancora anche qui, a Cividale, dove altri interessanti seguaci della musa Tersicore (gli Arearea, per esempio) hanno esplicitamente ammesso di aver fatto propria la lezione della Carlson. Forse più autonomo, comunque con un diverso impatto espressivo, magari per la forte carica erotica impressa alla propria fisicità, appariva il gruppo dell’ungherese Csaba Molnάr, in Skin me: due danzatrici, in ironico, conturbante colloquio fisico con il loro coreografo, complici gli strumenti a percussione suonati dal vivo sullo stesso


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palcoscenico. Non sono mancati, anche, momenti di Danza in vetrina, offerti ai passanti per i negozi del corso principale, tutti piuttosto incuriositi (i bambini in particolare, divenuti involontari attori, con gli occhi sbarrati, di quelle accattivanti, brevissime performances); per i più adulti (e vaccinati a simili, non più urticanti, ma ormai vecchie provocazioni), si è trattato soltanto di un ingenuo, melanconico déjà vu, pallido ricordo dei ben più dirompenti passaggi, anche in Italia, dello Squatt Theatre: primi tentativi, verso la seconda metà degli anni settanta, di un’ardita compenetrazione fra momento rappresentativo e realtà quotidiana. Tornando, per un attimo, alla Carlson, spiace soltanto aver perso – per non mancare all’appuntamento udinese con la celebre danzatrice – lo spettacolo (Colonie) alla stessa ora offerto in Santa Maria dei Battuti, a Cividale, da un piccolo gruppo di artisti, teso a rievocare – ciascuno nel proprio specifico interpretativo – una rappresaglia avvenuta nel lontano 1 maggio 1945, nella vicina Clauiano: ce ne siamo resi conto l’indomani, in uno degli interessanti incontri programmati, di mattina, al caffè San Marco, che ospitava questa volta – a cura di Roberto Canziani (peraltro autore del bellissimo volume sul Mittelfest, palcoscenico d’Europa, pubblicato appena l’anno scorso, prezioso catalogo delle sue varie edizioni) – una delle interpreti dello spettacolo, Saba Anglana, di origine etiope, almeno da parte materna, lucida ed efferatissima narratrice di dolorose vicende coloniali, ma anche, come avremmo subito dopo appurato, voce sublime nei canti della lontana sua prima patria. A lei abbiamo chiesto, nel corso di un nostro intervento, che ovviamente stigmatizzava la malaugurata coincidenza (vero rompicapo di molti festival, a volte purtroppo anche di questo) e ironicamente lamentava l’infausta assenza dell’ubiquità…, di poter ascoltare almeno uno dei brani eseguiti la sera precedente; siamo stati cortesemente accontentati e, in mancanza di supporti tecnici, in perfetta versione live! Resta da dire qualcosa su quanto di meglio ha offerto questa edizione del Mittelfest sul teatro tout court (anche se continua a procurar fastidio l’uso di un termine così vasto, onnicomprensivo e selettivo al tempo stesso, a chi da tempo ha negato la possibilità di un’ontologia teatrale: tentar l’essenza – anche nel nostro campo – è davvero impresa difficile, se non impossibile!). E parlando del meglio non intendiamo riferirci (purtroppo!) allo spettacolo sui migranti, portato qui dal Teatro delle Albe. Un lungo, noioso monologo (ormai a teatro si monologa soltanto, o perlopiù, e le ragioni non possono essere solo economiche…!) da parte del pur bravo Alessandro Renda, nei panni di una specie di Gheddafi, fra l’acido, l’ironico (!?) e il nevrotico, ci convinceva sempre più che sulla tragedia dei migranti non si può comporre nessuna commedia. A salvare lo spettacolo, ideato da Marco Martinelli ed Eva Montanari, da noi peraltro quasi sempre apprezzati, c’erano soltanto gli interventi, musicali e canori, dei Fratelli Mancuso, peraltro pressoché sconosciuti da queste parti (meritevoli, quindi, di un concerto specificamente a loro dedicato): nel canto ineffabile delle loro voci e degli stessi loro strumenti, il dolore si faceva carne, evidenziando la sterilità di ogni parola. Momenti di vero teatro (come si dice in questi casi) offriva invece, nella serata d’apertura del festival, il gruppo underground bielorusso, il Belarus Free Theatre, con il suo Trash Cuisine: una terribile, quasi ossessiva, metafora gastronomica… del potere (uccide anche in nome del diritto e si alimenta delle sue stesse vittime!): il tutto nel segno del miglior Artaud (forse con qualche ripetizione o venatura espressionista di troppo, giustificate comunque dall’urgenza dell’assunto) e qualche traccia di teatro­danza: teatro politico, dunque, ma non solo, fortunatamente. Qualche sera più tardi, ancora nel refrigeratissimo teatro che Cividale ha dedicato ad Adelaide Ristori (la grande attrice dell’Ottocento che qui ebbe i suoi natali), Antonio Latella è riapprodato, per l’ennesima volta, a Pasolini, ma con un monologo (anche lui!), che poco o nulla, però, conserva del suo teatro, nemmeno delle sue precedenti letture, assai più teatralizzate, della scarna drammaturgia pasoliniana. Affidato alla scrittura di Linda Dalisi, a volte piuttosto affastellata ma, di sicuro, incisiva e davvero intensa, grazie soprattutto all’interpretazione di un’ottima Candida Nieri, il lavoro si ispira alla figura della madre dello scrittore (Ma – il titolo – è la prima sillaba della parola mamma), e diventa progressivamente un inno ad una presenza/assenza, un elogio alla Mater dolorosa, in fondo incompresa, negletta anche se intensamente amata. “Perché mi hai fatto madre di un Cristo comunista….; io non lo volevo un figlio così; avrei dovuto stringerti in un primo piano e non lasciarti fuggire più; avrei dovuto impedirti di leggere e scrivere; maledetta me che ti ho insegnato a farlo!”: sono parole forti, di uno strazio


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infinito, che non si dimenticano più, e finiscono con l’avere anche un loro spessore teatrale. Nessun dubbio, invece, sull’efficacia teatrale – a prescindere dalla bellezza e dall’estrema attualità del testo – nei confronti di uno spettacolo portato qui, a Cividale, da un collettivo artistico, formatosi da poco (nel 2011) nella vicina Trieste, a scopo creativo: espressioni, queste in corsivo, oggi piuttosto inusuali, che un gruppo di sei giovani attori ha creduto opportuno rispolverare, offrendo così, anche ufficialmente, nella brochure di accompagnamento, un’armonica, quasi goliardica, carta d’identità. Si diceva del testo (Selvaggina), scritto dallo sloveno Nejc Gazvoda: bello e attuale, una vera sorpresa per chi stenta a trovare pietre preziose in tanta drammaturgia dei nostri giorni; un piccolo Čechov vorremmo aggiungere, peraltro messo in scena con estremo garbo dal regista Romeo Grebenšek, che ha rivelato ottimo polso nel dare adeguato ritmo alla recitazione, non disdegnando periodiche istantanee di tipo cinematografico sui personaggi, quasi a voler fissare sulla retina dello spettatore alcune immagini della narrazione (tecnica in cui eccelleva, nel suo teatro, il grande Ingmar Bergman, volutamento così tradendo, ma anche rivendicando, la più nota linea portante della sua attività artistica, esplicitamente ed opportunamente avvalendosene). La trama del lavoro (che tuttavia è soprattutto trama di sentimenti che si svelano, di fenomenologie che si consolidano) è presto detta: pochi mesi dopo la sua morte, alcuni amici di un certo Blaž si riuniscono, in una baita di montagna, per rispolverare vecchi ricordi che legano un po’ tutti, sin dall’infanzia; si tratta, chiaramente, di un’elaborazione del lutto, che presto si traduce in viaggio di conoscenza nelle proprie debolezze, vanità, contraddizioni; che sono poi l’amara realtà di una generazione in drammatica crescita: l’attuale certamente, ma forse non solo quella, a giudicare almeno dalle riflessioni (condivise anche alla nostra età!), cui si abbandonano un po’ tutti i protagonisti, uno in particolare: “Di questi tempi, in cui nessuno riesce a decidersi, in cui ognuno vorrebbe solo fuggire, in cui tutto appare senza speranza – sono tempi crudeli – ci sbraneremo fra noi se non chiuderemo un occhio su certe cose…. Non c’è più verità…. Quando sparisce la luce, è partito il fusibile; quando vedi il capriolo, è solo selvaggina. E quando hai ingoiato tanta merda, ti aggrappi ad alcune cose…. Non sarai infelice, per il solo fatto di essere cresciuto nell’infelicità. E così diventi felice: perché vivi nella menzogna che ti sei ritagliato a misura, secondo le tue regole… Nessuna pastoia fra i piedi riuscirà a fermarti, perché il tuo punto di partenza è la fine. In tutto questo caos, tra tutta questa distruzione, può andarti soltanto meglio. Di questi tempi la felicità è soltanto un contratto…, un contratto con se stessi” (cors. ns.). Parole forti, indelebili, per chi minimamente sappia e voglia cogliere lo spirito del tempo. Sembra di sentirlo, di toccarlo quasi, il disagio dei giovani d’oggi (solo d’oggi?), la loro mancanza – ma nello stesso tempo il bisogno – di una qualsiasi verità, cui non supplisce più nessuna forma di pensiero debole. Nichilismo, disincanto, ma anche disperata apertura alla speranza; l’autenticità della menzogna (la menzogna vitale di cui parlava già Ibsen, più di un secolo fa); l’imprescindibilità di una nuova partenza, dalla fine ovviamente; la felicità ormai raggiunta solo per contratto, per autodecisione! Sul piano più propriamente teatrale, era difficile calibrare i dialoghi, renderli veri, autentici (sublime paradosso della finzione attorica!), quasi si svolgessero al momento, senza infingimenti: loro – i sei attori – ci sono riusciti perfettamente. Meritano, anche per questo, di essere citati, tutti: Massimiliano Borghesi, Elena Ferrari, Patrizia Jurinčic, Paola Saitta, Ivan Senin, Lorenzo Zuffi. E’ stato un piacere, oltre che un’esigenza quasi catartica dello spirito… (non bisogna aver paura delle parole, quando c’è l’entusiasmo!), applaudirli ripetutamente a fine spettacolo, poi reincontrarli (complice l’operatrice che segue la circuitazione dello spettacolo, Rossana Paliaga), quindi andare insieme a cena, conversare (con la promessa, mantenuta, di avere una copia dell’ancora inedito testo), comunicare, consigliare (non montarsi la testa per l’innegabile successo!), sentirsi giovane fra giovani…, sposare i loro problemi, capire che forse sono stati anche i nostri. Anche questa è archeologia del tempo perduto, per un’etica dell’estetico; un festival dovrebbe servire anche a questo: Cividale lo ha fatto, almeno nel nostro caso. Per questo Mittelfest è bello, ancora…. di Francesco Tozza


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IL PICCOLO LUNEDÌ 3 AGOSTO 2015

servizi chiamando il tel. 040-308512 o tramite l’e-mail: bsvt@units.it.

con un dito, e scendere poi a visitare Gemona, rinata dopo il terribile terremoto. Per ogni ulteriore informazione contattare i numeri 040-370408 o 339-7731201 oppure visitare il sito www.aclitrieste.it.

sul lussari con le acli ■■ Le Acli e il Cta di Trieste organizzano una gita sul Monte Lussari per il giorno 5 agosto. Una giornata per godere di una vista ineguagliabile sull’intera catena delle Alpi Giulie, per Copia di ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13 assaporare i prodotti tipici locali, visitare il Santuario della Madonna di Lussari, 20 passeggiare toccando il cielo

aned trieste chiusa per ferie ■■ La sede dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, sezione di Trieste, in via Rio Primario, osserverà la chiusura estiva da oggi al 6 settembre.

Agenda

bando studenti ■■ Si rende noto che è consultabile sul sito www.ardiss.fvg.it il bando unico Ardiss, avente per oggetto i benefici per l’anno accademico 2015/2016 (borsa studio, posto alloggio, contributo alloggio, contributo per mobilità internazionale) a favore di studenti, dottorandi e specializzandi delle Università di Trieste e di Udine, a favore di studenti dei Conservatori Tartini di Trieste e Tomadini di Udine

Uno dei disegni dissacranti di Ugo

IL GIORNO

ORE DELLA CITTÀ Pierri dai quali VARIE

■ IL SANTO S. Martino ■ IL GIORNO È il 215º giorno dell’anno, ne restano ancora 150 ■ IL SOLE Sorge alle 5.49 e tramonta alle 20.33 ■ LA LUNA Si leva alle 22.11 e cala alle 9.28 ■ IL PROVERBIO L’iniziativa della giovinezza vale quanto l’esperienza dei vecchi.

biblioteca è stato tratto seminario lo spettacolo ■■ Si informa che in occasione POMERIGGIO del consueto riordino estivo, fino a mercoledì 30 settembre, alcolisti anonimi la Biblioteca del seminario ■■ Alle 18 ai gruppi Alcolisti vescovile osserverà l’orario Anonimi di via S. Anastasio 14/A estivo. Durante questo periodo e alle 18.30 in via dei Mille, 18 si il servizio prestito e terrà una riunione. Se l’alcol vi consultazione sarà disponibile crea problemi contattateci. Per su appuntamento. Per ogni informazioni: 040-577388, problema, esigenza o richiesta 366-3433400, 334-3400231, di informazioni, è possibile 333-3665862. contattare i responsabili dei

al ferroviario

“Krieg macht frei” guerra e speculatori nel mirino della satira “Luci e suoni” torna a casa ce: ci sono due borghesi seduti a

Lo storico spettacolo “Luci suoni” ritorna dopo anni nella unetavolino del bar nel16 momensuasicornice tradizionale, il castello di Miramare. Dedicato alla Dal 2014 a oggi è assistito a Tri- to in cui viene annunciato l’asfiguracomplice di Massimiliano spettacolo “Massimiliano este e in regione, la ce- d’Asburgo, sassinio lo dell’arciduca Ferdinane Miramare Un magico sogno per lebrazione del Centenario, a un do. Lo scoppio della guerra ren-un (dopoparticolarmente la prima su invitolieti, di saproliferare d’iniziative culturaliAsburgo” de i due sera) andrà 28 repliche, dedicate alla Grande Guerra,batoperché per in lescena loro per fabbriche il a partire da stasera e fino al 31 agosto, dalle mostre agli spettacoli tea- conflitto rappresenta una fonte a cura dell’Airsac. Il pubblico potrà ammitrali e musicali. Ma tranne qual-rarecerta di guadagno: venderanno lo spettacolo nelle serate del venerdì, che eccezione, come la pregevo-sabato tanti scarponi e divise. e lunedì, sempre conL’interesdue rapprele pièce “Le avventure del bravosentazioni se per ilprogrammate profitto sovrasta alle ogni 21 etialle soldato Svejk”, in scena a Mittel-22.30, poe di nei che confronti con rispetto una logistica permette fest l’anno scorso, raramente la200 dell’umanità, po’ come in posti a sedere, un posizionati nell’area guerra è stata osservata attraver-antistante il castello. quell’intercettazione telefonica spettacolo raccontato italiano so la lente deformante della sati- Losaltata alla èribalta delle incrona(conche traduzione in inglese e tedesco grara. pochi anni fa, quando dopo di speciali cuffie) e si avvale due ancheimprenditori di una premesSi cimentazieinall’auslio questa delicata il terremoto sa storica affidata alla voce del docente Carlo Milic. I biglietti impresa la performance teatrale aquilani sghignazzavano al telein vendita Ticket Point corso Italiaagli 6 o all’ingresso “Krieg machtsono frei”(La guerraalrenfono dipensando appalti chedel castello di Miramare de liberi), in scena stasera alle 21prima delle due rappresentazioni serali.

avrebbero ottenuto per la ricoal Museo Ferroviario dialle Campo Luci e suoni 21 e alle 22struzione della città. Marzio. Tratto da un testo e dai Ai due speculatori ■ Biglietti al TicketPoint o all’ingresso del Castello senza scrudisegni del più dissacrante tra poli si affianca un invalido di gli artisti triestini, Ugo Pierri, lo guerra, felice della sua condiziospettacolo si avvale della regia di ne perché lo Stato gli garantisce Lino Marrazzo, delle naturale musiche una pensione. Infine arriva un museo di storia dal vivo di Paolo Venier e dei vi- suonatore ambulante, che interdeo di Maurizio Bressan. Sul pal- preta la parte più onesta del Paeco tre grandi interpreti, Lorenzo se, quella capace di ribellarsi Acquaviva, Aldo Vivoda e Ivan all’ordine costituito, e attraverso Zerbinati, per inscenare uno le sue canzoni cerca di raccontaAlle 11.30, al Civico Museo di Storia naturale di Trieste, in spaccato di vita in cui la Grande relaciò che realmente accade suigivia dei Tominz, 4, aprirà nuova mostra estiva “Nani Guerra è soltanto un insetti pretesto campi di battaglia. ganteschi: e invertebrati taglia XXL”. I due borgheper narrare grandi e piccole mi- Lasisala lo odiano e imprecano didattica del Museocontro diventeserie del genere umano. di lui, lodando invece l’invalido, rà una “Camera delle Meraviglie” poLa vicenda portata sul palco èpolata chediperò lentamente, ascoltannani giganteschi, dove animaal tempo stesso semplice e fero-li creduti do il normalmente suonatore, prenderà copiccoli si rivela-

Nani giganteschi e insetti XXL

no giganti. Tra preparazioni museali inedite, esemplari ottocenteschi, moderni modelli in 3D, fossili preistorici e animali vivi in scheletro e antenne, il visitatore scoprirà granCommedia, con A.l’insospettabile Sandler. Chiusura estiva. dezza dei piccoli che poi, a volte, piccoNew! Exnon machina 17.40, 21.30 li proprio sono. MONFALCONE LaDrammatico mostra, curata dall’entomologo Andrea Colla e dedicata a Thomas De Il ragazzo della porta accanto MultiplexMarchi, Kinemax il sub tragicamente scomparso a Grignano, sarà vi19.45 fino a domenica17.30, 27 settembre, tutti i giorni (eccetto www.kinemax.itsitabile Info 0481-712020 il martedì), con orario 10-19 (chiusura casse alle 18.30). Babadook 21.50

Pixels Ex_machina Spy

17.30, 20.20, 22.15

Spy Nani giganteschi alle 11.30 18.00, 20.10, 22.15 ■ Info 0406754603 o 040675.8662 Terminator: Genisys 17.45, 20.00

Ted 2

18.00, 21.00 18.00, 21.00 21.00

nonché gli studenti degli Istituti tecnici superiori. Si informa altresì che è stata effettuata l’attivazione della domanda on line per la richiesta dei benifici. Termini di presentazione delle domande sono indicati sul bando di concorso.

persone con particolari necessità. Informiamo pertanto che, per coloro che avessero un urgente bisogno di consultarsi con una psicologo, abbiamo aperto uno sportello il mercoledì dalle 9 alle 11 dove ci sarà la dottoressa Nadia messa a disposizione degli utenti. Sempre la dottoressa è associazione diritti anziani rintracciabile per fissare un ■■ L’Associazione per i diritti appuntamento o iniziare una degli anziani allo scopo di dare chiacchierata, al numero di una più appropriata assistenza cellulare 347 4842768. Maggiori IL PICCOLO LUNEDÌ venir 3 AGOSTO 2015 agli assistiti ha aperto uno dettagli potranno forniti, sportello per venire incontro a chiamando al numero 040

servizi chiamando il tel. 040-308512 o tramite l’e-mail: bsvt@units.it. sul lussari con le acli ■■ Le Acli e il Cta di Trieste organizzano una gita sul Monte Lussari per il giorno 5 agosto. Una giornata per godere di una vista ineguagliabile sull’intera catena delle Alpi Giulie, per assaporare i prodotti tipici locali, visitare il Santuario della Madonna di Lussari, passeggiare toccando il cielo

con un dito, e scendere poi a visitare Gemona, rinata dopo il terribile terremoto. Per ogni ulteriore informazione contattare i numeri 040-370408 o 339-7731201 oppure visitare il sito www.aclitrieste.it. aned trieste chiusa per ferie ■■ La sede dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, sezione di Trieste, in via Rio Primario, osserverà la chiusura estiva da oggi al 6 settembre.

bando studenti ■■ Si rende noto che è consultabile sul sito www.ardiss.fvg.it il bando unico Ardiss, avente per oggetto i benefici per l’anno accademico 2015/2016 (borsa studio, posto alloggio, contributo alloggio, contributo per mobilità internazionale) a favore di studenti, dottorandi e specializzandi delle Università di Trieste e di Udine, a favore di studenti dei Conservatori Tartini di Trieste e Tomadini di Udine

Uno dei disegni dissacranti di Ugo Pierri dai quali è stato tratto lo spettacolo

castello di miramare

di Giulia Basso

LUNEDÌ 3 AGOSTO 2015 IL PICCOLO

CINEMA

al ferroviario

“lezioni di piano” a villa prinz ■■ Continua l’offerta culturale estiva della Terza Circoscrizione a Villa Prinz, nel rione di Gretta, volta a valorizzare e a recuperare alla fruizione pubblica il Parco di proprietà del Comune. Per il ciclo “Visioni sotto le stelle”, in collaborazione con il ce: ci sono due borghesi seduti a Circolo cinematografico di Giulia Basso un tavolino del bar nel momenCharlie Chaplin, stasera Dal 2014 a oggi si è assistito a Tri- to in cui viene annunciato l’asalle 21 verrà proiettato este e in regione, complice la ce- sassinio dell’arciduca Ferdinanall’aperto il film di Jane lebrazione del Centenario, a un do. Lo scoppio della guerra renCampion “Lezioni di proliferare d’iniziative culturali de i due particolarmente lieti, piano”. dedicate alla Grande Guerra, perché per le loro fabbriche il Seconda metà dalle mostre agli spettacoli tea- conflitto rappresenta una fonte dell’Ottocento. Ada è trali e musicali. Ma tranne qual- certa di guadagno: venderanno muta dall’età di sei anni, che eccezione, come la pregevo- tanti scarponi e divise. L’interesha una figlia avuta da le pièce “Le avventure del bravo se per il profitto sovrasta ogni tiuna precedente soldato Svejk”, in scena a Mittelrelazione e suonare il po di classici, rispettoinnei confronti dei canoni cui agli atscienza della sua reale condiziofest l’anno scorso, raramente la piano è la sua passione dell’umanità, un po’ come tori dal vivo si aggiungono delle in ne. eRacconta l’unico conforto una guerra quell’intercettazione telefonica ombre cinesi, ricavate dai diseLino di Marrazzo: «La è stata osservata attraverso la lente deformante della sativita non facile. Costretta delle gni disaltata Pierri,alla un ribalta mix che sul cronapalmaggiore difficoltà nella resa di ra. dal padre, si trasferisce che pochi anni fa, quando dopo co sembra funzionare. Il testo ha questo lavoro è stata quella di Si cimenta in questa delicata il terremoto due imprenditori dalla Scozia in Nuova un grande ritmo, fatto di battute trasformare un testo impresa la performance teatrale Zelanda insieme alla e dei persoaquilani sghignazzavano al telecontinue. Sarcasmoagli e appalti humour naggi molto fumettistici, nati macht frei”(La guerra ren“Krieg figlia per sposare un fono pensando che neroavrebbero sono i suoi marchiper dilafabdalla creatività di Pierri, indeuno liberi), in scena stasera alle 21 proprietario terriero, ottenuto ricobrica. I personaggi non hanno vispettacolo teatrale. Per farlo ho al Museo Ferroviario di Campo struzione della città. che lei nemmeno ta propria, maspeculatori nascono esenza muoiopensato una regia al diMarzio. fuori Tratto da un testo e dai conosce.aQuest’ultimo Ai due scrudisegni del più dissacrante tra poli si affianca un invalido di risolverà grettamente il gli artisti triestini, Ugo Pierri, lo guerra, felice della sua condizioproblema del trasporto spettacolo si avvale della regia di ne perché lo Stato gli garantisce dell’ingombrante Lino Marrazzo, delle musiche una pensione. Infine arriva un strumento dal vivo di Paolo Venier e dei vi- suonatore ambulante, che intercostringendo i portatori Info: www.teatroverdi-trieste.com deo di Maurizio Bressan. Sul pal- preta ad abbandonare il la parte più onesta del Paegenerazioni numero 800-090373 co tre grandi interpreti, Lorenzo se, quella capace di ribellarsi pianoverde sulla spiaggia. Un Biglietteria chiusa. Acquaviva, Aldo Vivoda e Ivan all’ordine costituito, e attraverso vicino dioggi casa si offre di Zerbinati, per inscenare uno le sue canzoni cerca di raccontarecuperarlo. Nascerà STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO spaccato una travolgente 2015-2016 E STAGIONE SINFONICA 2015 di vita in cui la Grande re ciò che realmente accade sui Guerra passione. Vincitore di È aperta la campagna abbonamenti per è soltanto un pretesto campi di battaglia. I due borgheper narrare grandi e piccole mi- si lo odiano e imprecano contro premiLirica Oscar, le 2015-16 la tre Stagione e dicon Balletto e Terzodiappuntamento stasera alle ipnotiche lui, lodando invece l’invalido, permusiche la Stagione Sinfonicadi2015. serie del genere umano. La vicenda portata sul palco21 è nelche Michael Nyman. però lentamente, ascoltanParco di San Giovanni per la Per nuovi abbonamenti rivolgersi presso do ildisuonatore, prenderà cola Ingresso biglietterialibero. del Teatro Verdi. al tempo stesso semplice e ferorassegna cinema all’aperto

“Krieg macht frei” guerra e speculatori nel mirino della satira

no come succede sempre nel campo fumettistico. Non è la prima volta che tratto nei miei spettacoli il tema della Grande Guerra – conclude -, ma in questo caso l’approccio è completamente diverso: “Krieg macht frei” è una vera e propria satira contro la guerra». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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scienza della sua reale condiziomostra alla statale ne. Racconta Lino Marrazzo: «La maggiore difficoltà nella resa di questo lavoro è stata quella di Nell’ambito rassegna ed trasformaredella un testo e dei perso“Paolo con naggi Caccia molto Dominioni. fumettistici,Unnati artista sul frontedidiPierri, guerra”, CR dalla creatività in uno spettacolo teatrale. Per farlo ho questo pomeriggio alle 17.30 nel pensato a unaStatale regia al“S. di fuori alla Biblioteca Pa Crise” di Trieste (Largo Papa san

“Un gelido inverno” Caccia Dominioni e il car al Teatro Basaglia

“Generazioni”, nell’ambito del


Il colore dell acqua

Data: 3 agosto 2015

mittelfest 2015

Pagina: 14

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MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 3 AGOSTO 2015

3 AGOSTO 2015 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ

IN PROVINCIA

para la sagra delle patate: spazio alle birre artigianali

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432 989252 0433 51341 0428 90576 432 989840 e432 941773 329 2312134 432 960802 329 2312121 HE AAS. 4 432 553090 432 708227 432 742400 432 679593

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NECITY

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mercatino antiquario mercoledí a feletto ■■ Ritorna mercoledí al giardino di villa Tinin a Feletto cinema all’aperto Umberto il mercatino a villa dora dell’antiquariato e dell’usato, ■■ Domani, alle 21.30, Numerosi espositori nell’ambito della rassegna propongono articoli EstateDEL in Villa Dora,3quarto e 2015 MESSAGGERO LUNEDÍ AGOSTO esclusivamente di seconda ultimo appuntamento con il mano: libri, mobili antichi, cinema all'aperto nel giardino dischi, giochi e giocattoli, pezzi della biblioteca comunale: si di ricambio elettrico, macchine proietterà “Italiano Medio”.

celebri gnocchi lavorati a ma- cola Bodigoi Nicola e da birra no, con il sugo zucchine e speck pregiata: novità del 2015 è infatcome novità 2015 -, ma anche ti la sezione dedicata alle birre di carne rigorosamente “made artigianali. Oltre alla Chiara PilCopia ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13 in diFvg” dagli allevamenti di Cor- sen e alla Rossa Vienna di te Friulana: azienda che fornirà Zahre, birrificio emblema di anche i premi della sempre ap- Sauris che da tempo partecipa 14 prezzata pesca gastronomica, alla sagra, saranno disponibili insieme ad altre eccellenze qua- la pale ale Babèl e la ipa Hopfeli Tosolini. Il tutto inaffiato con lia del birrificio Foglie d'Erba di email: vini delagenda@messaggeroveneto.it Collio dell'azienda agri- Forni di Sopra.

Giorno e Notte

appuntamenti

IN CITTA'

agli "strani amori". Oggi alle De Capitani, 17.30 sulloElio schermo della autore della storica de “I climatizzata salarappresentazione Astra tal Friûl” di Pasolini, sarà torneràTurcs “La sposa cadavere” stasera si Colonos di Villacaccia Info: 0432227798 Sarà l’edizione numero trentadove si proietterà il film nove: dopo il successo del 2014, vespa club udine con oltre 17 mila porzioni di nuova sede e 275 adesioni gnocchi distribuite, torna an■■ Nuova sede per il Vespa che quest'anno la Sagra delle Club Udine. Da qualche giorno il patate di Godia. Dal 28 al 30 sodalizio che raduna 275 agosto e dal 4 al 6 settembre, appassionati della due ruote piú 200 volontari di ogni età cucinefamosa d’Italia, ha fissato il suo ranno con maestria piatti a baquartier generale in via Brigata se non solo della rinomata vaRe, nella palazzina comando rietà locale di patate - tra cui i dell’ex caserma Osoppo.

De Capitani e i Turcs: il teatro di Pasolini Il film di Moretti all’aperto mi cambiò per sempre visionario

Presentato in concorso all’ultimo festival di Cannes, torna oggi, alle 21.15, sul grande schermo all’aperto di Visionario sorta di imprescindibile di Mario Brandolin d’estate “Mia Madre” diuna Nanni Moretti. C’è un’anziana maspartiacque tra un prima, moldre malata (Giulia Lazzarini), ci sono due «Tutto inizio iniziò una sera to legato alla tradizione filo- e fratelli ad accudirla (lo stesso Moretti che nevicava forte a Ravenna drammatica, un capricciosa dopo all’inMargherita Buy) e c’èeuna star hollywoodiana (John Turturro). Protagoe in attesa che la gente arrivassegna invece di una nuova nista del film è Margherita, regista di se a teatro, dove recitavamo consapevolezza, e una professiosuccesso che, oltre a dover gestire un set ne “La bottega del caffè”, Fanalità. difficile, èQuesto anche èalle prese con una relabiano Fantini e Renato Rinalstato i “Turcs”, che zione agli sgoccioli e una adolescendi che cominciavano con noi avremo modo di figlia rivedere state: Beatrice. A sostenerla ci pensa il fratella loro carriera da professioni- sera, alle 21, all’apertura della mentre passeggia con lei in Piazza sti, mi lessero e tradusserolo, “Iche24° edizione di “Avostanis” ai del Parlamento la invita a un cambiamenturcs tal Friûl: e fu subito fasciColonos di di Le-sito, spronandola conVillacaccia afflati esistenziali nazione», ricorda cosí Elio mili De a quelli stizza, inriecheggiano un filmato girato proche ancora nelle Capitani il suo incontro con prio ai Colonos nell’agosto orecchie degli amanti di “Aprile”. Ildel celeuno dei primi teatrali di cosa 1996. «Fascinazione contibre testi «D’Alema, di’ una di sinistra!» ora però è–diventato Pasolini, l’epopea friulana di nua De Capitani –, dovuta al «Margherita, fai qualcosa di nuovo, di diverso, rompi almeun popolo no sotto assedio da un tuo schema, uno su duecento!». linguaggio usato da Pasolini,

parte di gente terribile, una un friulano volutamente quaUDINE, al cinema Visionario nell’area all’aperto delle tante che devastavano il si arcaico, staccato dalla quoti■ Oggi alle 21.15a raz- dianità, e all’idea della morte Friuli, venuta da lontano ziare e distruggere. Tre anni che sottende tutta la rappredopo uno studio, presentato sentazione, morte che è non carniarmonie anche a Mittelfest nel 1994, solo individuale, ma di un’inquindi l’anno successivo il tera comunità; in questo quaprogetto di messa in scena del si anticipando, ma questo è Teatro dell’Elfo si concretava dei poeti! - la paura la tragedia con il coinvolgimento copro- di quello che poi sarebbe sucduttivo e organizzativo dello cesso lí vicino con la ferocia Prosegue senza sosta il festival Carniarmonie. Oggi alle Stabile regionale della guerra dei Balcani». An20.45 (dal nellamomenChiesa di San Matteo a Ravascletto attenzione sul mondo musicale Clara e di Fanny Mento che altre realtà teatrali friu- diche seSchumann Pasolini aveva in testa delsshon, due importanti compositrici lane furono alquanto sorde, la situazione contingenteottocentesche purtroppo mai venute abbasalvo poi farsene vanto). Una dell’occupazione nazista? stanza alla ribalta a causa messa in scena con cui inizia«Ma quando l’hodelle lettodiscrimiquel nazionisenso dell'epoca. Da ciò il titolo della va uno dei capitoli piú imporassoluto d’angoscia e diserata “Clara e Fanny fuori dall’ombra”, reatanti per la storia del teatro in morte che permea il testo callizzato da Chiara Nicora, Ferdinando BaFriuli: essendo diventatata zava perfettamente convoce quanroffio pianoforte a 4 mani e della reciquell’edizione de “I Turcs” toSilvia stavaSartorio. succedendo a pochi tante di Attraverso le loro

A Ravascletto “Clara e Fanny”

lettere e il diario di matrimonio, Fanny Mendelsshon e Clara Schumann raccontano la loro storia di donne, pianiste e compositrici, in un rapporto complicato e Terminator Genisys PORDENONE affascinante con il mondo circostante e le 17.15, 20.00, 22.40 Cinemazero figure maschili a cui sono legate, Felix Kristy Tel. 0434-520527 Mendelsshon e Robert Schumann. 18.30, 20.30, 22.30 Informazioni da Carniawelcome www.cinemazero.org 0433466220 e FondaJurassic World zione Luigi Bon 0432 543049 www.carniarmonie.it . 19.00 La paura

17.15, 20.00, 22.40 di Ettore Scola di San Matteo Ex machina RAVASCLETTO, nella chiesa Una giornata particolare ■ Oggi alle 20.45 17.30, 20.00, 22.30 21.30

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Per questo lo volevo Godia prepara la sagra delle patate: spazio alle territorio. birre artigianali fare, dovevo riuscire a salvare

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“gli strani amori” alla mediateca quargnolo ■■ Continua al Visionario la rassegna pomeridiana “Gli anni in tasca”, organizzata dalla Mediateca Mario Quargnolo del Visionario con il sostegno di Amplifon e dedicata

fotografiche, lampadari, orologi, fumetti, francobolli, ceramiche, oggettistica varia e attrezzi di una volta. I banchi saranno aperti dalle 8 alle 14. Info: 3337062288.

l’anima di quel testo, evitandone la vernacolarità». E allora? «Il nodo era la mancanza del coro, c’è coralità nei Turcs, ma manca un vero coro. Cosí, a esempio il personaggio di Anuta Perlina, che poteva essere la vecchina friulana di maniera, è stato trasformato in coro, grazie anche alla sapienza musicale di Giovanna Marini». Questo contribuí a virare non poco la messa in sceElio De Capitani, autore della na sul versante di una sacra storica rappresentazione de “I rappresentazione laica. «QueTurcs tal Friûl” di Pasolini, sarà sto – precisa De Capitani, che stasera si Colonos di Villacaccia sarà presente ai Colonos –, codove si proietterà il film me il rifiuto assoluto del naturalismo quindi niente scene né attrezzeria e costumi stilizzati, mi ha portato a evidenziare anche in un minimalismo coreografico, la struttura rituaCarabinieri tel. 0432 588111 .................................................................................. le che c’è nel testo, ed è la sua Questura tel. 0432 413111 bellezza nascosta». .................................................................................. Polizia Ferroviaria E la recita ai Colonos che vetel. 0432 506604 dremo in film? «Come in tutte .................................................................................. le recite de “I Turcs”, proprio Polizia Stradale tel. 0432 537711 per la sua essenzialità, trovare .................................................................................. la dimensione giusta, di luce, Polizia Municipale di suono di rapporto con il tel. 0432 271329 pubblico, è stato un inferno ■ GUARDIE MEDICHE AAS. 2 ma poi il risultato è stato uno Ospedale di Palmanova dei piú straordinari». Ci sarà (presso gli ambulatori della Medicina) tel. 0432 921243 ancora Pasolini nel futuro di cell. 334 6709480 una sorta di imprescindibile De Capitani? «No», afferma riCervignano tel. 0431 387708 di Mario Brandolin spartiacque tra un prima, mol- soluto il regista e attore milaLatisana tel. 0431 529200 «Tutto inizio iniziò una sera to legato alla tradizione filo- nese. Una delle poche voci cell. 335 5347475 che nevicava forte a Ravenna drammatica, e un dopo all’in- fuori dal coro che si annuncia San Giorgio di Nogaro e in attesa che la gente arrivas- segna invece di una nuova piuttosto affollato da rappretel. 0431 624822 se a teatro, dove recitavamo consapevolezza, e professio- sentazioni pasoliniane visto il cell. 334 6936960 ne “La bottega del caffè”, Fa- nalità. quarantesimo della morte, ■ GUARDIE MEDICHE AAS. 3 biano Fantini e Renato RinalQuesto è stato i “Turcs”, che spiega che «sono stato troppo - Distretto della Carnia di che cominciavano con noi avremo modo di rivedere sta- abitato da lui, mi ha dato atTolmezzo tel. 0433 4881 la loro carriera da professioni- sera, alle 21, all’apertura della Forni di Sopra tel. 0433 88519 sti, mi lessero e tradussero “I 24° edizione di “Avostanis” ai trezzi per capire la realtà; e Ovaro tel. 0433 67062 turcs tal Friûl: e fu subito fasci- Colonos di Villacaccia di Le- quegli attrezzi, almeno per me Paularo tel. 0433 711166 nazione», ricorda cosí Elio De stizza, in un filmato girato pro- oggi sono non dico inadeguatentativo di un giovanedel ti, ma, visti i cambiamenti che chilometri daltel.Friuli».” Paluzza 0433 775004 Questo Capitani il suo incontro con prio aifallito Colonos nell’agosto fare teatro classico. tel. 0433 811083 del sulAmpezzo piano dell’attualità co-dei primi testi teatrali che uno di voleva 1996. «Fascinazione – conti- il mondo ha vissuto, hanno bi- Distretto del Codroipese perché influenzato dal al sogno di altri occhi. Perché dipione. Qual è - stata invece Pasolini, l’epopea friulana Fallito di nua De Capitani –, dovuta Codroipo tel. 0432 909102 teatro vernacolare daPasolini, certi venti un classico, come è destil’idea di spettacolo che ha undepopolo sotto assedio da linguaggio usatoe da Distretto del Gemonese, Val Canale parte di gente terribile, una dannunzianesimi lacrimevoli un friulano volutamente qua- nato a diventarlo, Pasolini ha terminato la messa in scena? e Canal del Ferro che delle si arcaico, dalla quoti- bisogno di distacco, di occhi che lostaccato stesso Pasolini «Premesso io mi faccio in-tante che devastavanoalil punto Gemona 0432 989252 Friuli, venuta da lontano a razdianità, e all’idea della morte giovani, non della mia generapiú tardi considerava superaterrogare dai tel. testi, e non li inMoggio Udinese tel. 0433 51341 ziare e distruggere. Tre anni che sottende tutta la rappreto. Ma c’era, c’è e forte in que- zione. Noi siamo impossibiliterrogo di me, per Pontebba per parlare tel. 0428 90576 dopo uno studio, presentato sentazione, morte che è non tati a dire qualcosa di nuovo sto testo la tempra del poeta, dire del mio stile: lungo ho riTarvisio tel. 0432a989840 anche a Mittelfest nel 1994, solo individuale, di un’in- su di lui». che mette la sua artema al serviflettuto a Sandanielese che cosa - Distretto del - era, dramquindi l’anno successivo il tera comunità; in questo quazio della comprensione del maturgicamente, Turcs”: il di messa in scena del ©RIPRODUZIONE RISERVATA San Daniele tel. 0432“I 941773 progetto

NUMERI UTILI

celebri gnocchi lavorati a mano, con il sugo zucchine e speck come novità 2015 -, ma anche di carne rigorosamente “made in Fvg” dagli allevamenti di Corte Friulana: azienda che fornirà anche i premi della sempre apprezzata pesca gastronomica, insieme ad altre eccellenze quali Tosolini. Il tutto inaffiato con vini del Collio dell'azienda agri-

cola Bodigoi Nicola e da birra pregiata: novità del 2015 è infatti la sezione dedicata alle birre artigianali. Oltre alla Chiara Pilsen e alla Rossa Vienna di Zahre, birrificio emblema di Sauris che da tempo partecipa alla sagra, saranno disponibili la pale ale Babèl e la ipa Hopfelia del birrificio Foglie d'Erba di Forni di Sopra.

colonos

De Capitani e i Turcs: il teatro di Pasolini mi cambiò per sempre

si anticipando, ma questo è cell. 329 2312134 Teatro dell’Elfo si concretava dei poeti! - la paura la tragedia tel. 0432 960802 con il coinvolgimento copro- di quello che poi sarebbe suc- chilometri dal Friuli».” Questo cell. 329 2312121 duttivo e organizzativo dello cesso lí vicino con la ferocia sul piano dell’attualità del coAAS. 419.50,Stabile pione. Qual è stata invece Pixels della guerra dei Balcani». An- New! Spy■ GUARDIE MEDICHE 17.10, 22.30 regionale (dal momenUdine tel. 0432 553090 to che altre realtà teatrali friudeche se Pasolini aveva in testa Leftl’idea 17.30, 20.20, 22.15 behinddi spettacolo che ha21.45 TedCividale 2 (v.m. 14 anni) tel. 0432 708227 terminato la messa in scena? lane furono alquanto sorde, la situazione contingente (Azione, con N. Cage) Ex machina 22.30 Manzano tel. 0432 742400 salvo poi farsene vanto). Una dell’occupazione nazista? «Premesso che io mi faccio inNew! 18.00, 20.10, 22.15 Terminator Povoletto Genisys tel. 0432 679593 messa in scena con cui inizia«Ma quando l’ho letto quel terrogare dai testi, e non li inSpy senso assoluto d’angoscia e di Pixels 17.10, San 20.00, Pietro al22.35 Natisone terrogo per parlare di me, per va uno dei capitoli piú impor21.15 tel. 0432 727282 tanti per la storia del teatro 17.45, dire del mio stile: a lungo ho riin 20.00 morte che permea il testo cal- 17.40, Left behind - La profezia (Commedia, A. Sandler) Tarcento tel. 0432 784389 flettutocon a che cosa era, dramFriuli: essendo diventatata zava perfettamente con quanTerminator Genisys 17.30, 20.10, 22.35 Tavagnacco tel. 0432 571367 quell’edizione de “I Turcs” maturgicamente, “I Turcs”: il to stava succedendo a pochi New! 22.10

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presenta marcate sonorità americane ed elementi nu metal. Preceduto dal singolo Our

Il 12 agosto, alle 21.30, sarà invece la volta dei Trivium, gruppo americano metalcore

classifica Billboard 200. La band propone un thrash metal moderno, con una forte com-

ti. L’anno scorso per i Down di Phil Anselmo sono accorsi in migliaia, resistendo sotto la

Il colore dell acqua mittelfest sulle 2015rive di Fusine, Savoretti al Gilberti Anzovino

ann gliai zion

Data: 5 agosto 2015

no borders

Pagina: 38

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Il festival propone sabato il pianismo di Remo e domenica Jack, la rivelazione mondiale ◗ TARVISIO

Dopo i grandi successi serali di Roy Paci & Aretuska, Anastacia e dei 2Cellos, il 20° No Borders Music Festival si avvicina al suo fine settimana conclusivo con due appuntamenti pomeridiani dall’elevato valore artistico, in due location dal forte impatto suggestivo: sabato 8, alle 14, il pianista Remo Anzovino si esibirà al Lago Superiore di Fusine, un luogo incantato che in passato ospitò già Mario Biondi e Paolo Conte, dell’ultimo anno, al Rifugio Gimentre domenica 9, alle 14, si lberti (1.850 mt) a Sella Nevea. terrà l’atteso evento in alta Il concerto di Remo Anzoviquota con il concerto dellibero can- no, uno dei massimi esponen38 Estate & tempo tautore britannico Jack Savo- ti della musica strumentale in retti, autentica rivelazione Italia e fautore a inizio luglio Copia di ba7d172f93cd6d8bb0cfe61ba4d00e13

Remo Anzovino si esibirà sabato, alle 14, nell’incanto del Lago Superiore di Fusine, già teatro per Biondi e Conte

dell’incredibile “Concerto del Risveglio”, entrato di diritto nella storia musicale, culturale e sociale del capoluogo friulano con più di 2mila persone accorse alle 7.30 del mattino in

Piazza San Giacomo a Udine, si inserisce anche nell’ambito del progetto Interreg dedicato al celebre percorso trekking Alpe Adria Trail (evento cofinanziato dal Programma Operativo Interreg IV Italia – Austria 2007-2013) e sarà il coronamento della giornata incentrata su sport, salute e natura e mirata alla valorizzazione del contesto naturale in questione. Prima del concerto si potrà percorrere, assieme alle guide naturalistiche ed alpine del Tarvisiano, anche la tappa n. 5 del trail (da Tarvisio al rifugio Luigi Zacchi). Info: Consorzio Tarvisiano MESSAGGERO VENETO MERCOLEDÌ 5 AGOSTO – 2015 www.nobordersmusicfestival. com – tel. +39 0428 2392.

festival di majano “Turcs tal Friûl”, rivissuto pathos di quasi fa A tutto metal con ilLacuna Coilvent’anni e Trivium avostanis

ho scritto in friulano». gista De Capitani ◗ LESTIZZA La band milanese alzerà il volume sabato, mentre gli americani saranno sul palcoscenico mercoledì 12 aveva saputo

Il dramma pasoliniano, mes- infondere nello spettacolo. Avo“1499 adi 7bre nel soprad. mile- so in scena con la regia di Elio stanis ha preso avvio e continueportato sul palco Saxon e DreTheater.con Tra pochi giorni simo furono li turchi in Friuli e De Capitani e musiche di Gio- rà per tutta am l'estate 13 apL’8 e il 12 agosto sono due date in un piccolo paesino dello pasarono per desopra la vila et vanna Marini, ricercatrice etno- puntamenti.Schleswig che gli amanti del metal si soNel cortile dell' Holstein, nella Gerno annotati da tempo sul cadel Nord, si svolgerà noi Matia De Montico et Zuane musicale, che ha inserito sette agriturismo mania “Ai Colonos”, allainlendario. Al Festival di Majano vece il già citato Open Air FestiColuso fesimo avodo de far que- voci femminili da coro greco e presenza di oltre persone, arriveranno rispettivamente i val, ma500 bisogna percorrereèpiù Lacuna Coil e i Trivium, per i di 1000 per arrivarci. sta Santa Chiesa se loro non ne una magistrale interpretazione stata riproposta lakm versione deldue unici grandi concerti me«Majano è una location perdavano dano et per la gratia de- di Lucilla Morlacchi, è stato pre- lo straordinario tal del Friuli Venezia Giulia. fetta e idocumentario concerti sono di granDue appuntamenti imperdibi- ci spiega il friulano la Nostra Donna fussimo esau- sentato a Venezia, al Mittelfest, con la regia de diqualità Romano, serata li a ingresso gratuito, in grado Raffaello Indri, chitarrista headiti ...”. a Roma ed anche all'estero, rigo- introdotta davyFederico dasia di attirare spettatori dal resto metal moltoRossi, apprezzato d’Italia, ma anche dall’Austria, a livello cheFeliinternaCosì recita la lapide nella rosamente come l'ha scritto Pa- Angelo Battel, e daitaliano Angela dalla Slovenia e dalla Croazia, zionale (e tra l’altro membro, chiesa di Santa Croce a Casarsa. solini. ce, che ha presentato le immagida dove sono arrivate numeroinsieme a Andrea Varnier, dese richieste di informazioni. che sabato scorso E da questa lapide, che prima si Nell’aia dei Colonos di Villa- ni, collocate gli inHarduo, un apposito spaI Lacuna Coil, band milanehanno aperto il concerto degli trovava nella chiesetta votiva caccia di Lestizza era stato mes- zio espositivo, diHeep Mario Dondese targata 1994 e capitanata Uriah a Lignano, ndr)-. I dall’affascinante Cristina Scabconcerti di me li dedicata alla Beata Vergine del- so in scena il 25 agosto del 1996. ro, dieci fotografie inMajano tutto non tra le bia, in questi anni hanno ottelascio mai sfuggire, anche le Grazie che è stata demolita, In quell'occasione Remigio Ro- quali una che ritrae scrittorealla nuto grandi apprezzamenti, quando nonlo combaciano maggiori all’estero che in ItaconColussi. i miei gusti perPasolini ha tratto lo spunto per mano aveva ripreso tutta la rap- con la madreperfezione Susanna lia. A oggi sono tra le band più sonali. Propongono sempre I Turcs Friûl definensottolineando Silvano in auge nel panorama gothic Il friulano Raffaelloscrivere Indri, chitarrista heavy tal metal molto apprezzato in Italia,presentazione e i Lacuna Coil, band milanese capitanata da Cristina Scabbia grandi band cheBertossi non bisogna metal internazionale. ai Hanno lasciarsi©RIPRODUZIONE sfuggire». Insegnante dolo «Forse la miglior cosa che l'atmosfera e il pathos che il reLa presentazione Colons RISERVATA guadagnato ampi consensi di Truth, l'album è stato distribu- con forti influenze thrash me- ponente tecnica arricchita da pioggia battente per tutto il li- di chitarra rock blues ed heavy di Monica Tortul

pubblico con l’album In a Reverie (1999), grazie anche a esibizioni dal vivo in festival internazionali come l’Open Air e il Gods of Metal. È invece del 2006 Karmacode, che, a differenza dei precedenti lavori, presenta marcate sonorità americane ed elementi nu metal. Preceduto dal singolo Our

ito in oltre 30 nazioni in tutto mondo. Broken Crown Halo è il settimo album della band, che i fan potranno ascoltare e applaudire, assieme a tutti i successi del gruppo, sabato a Majano alle 21.30. Il 12 agosto, alle 21.30, sarà invece la volta dei Trivium, gruppo americano metalcore

tal. I Trivium hanno esordito nel 1999 per poi diventare, nel 2006, con l’album The Crusade, una delle più importanti band thrash metal della scena internazionale. The Crusade si è piazzato al numero 25 nella classifica Billboard 200. La band propone un thrash metal moderno, con una forte com-

inserimenti melodici. Due proposte dunque molto appetibili da parte del Festival di Majano, che si conferma appuntamento di grande attrattività, sia per l’unicità delle proposte che per la gratuità dei concerti. L’anno scorso per i Down di Phil Anselmo sono accorsi in migliaia, resistendo sotto la

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Anzovino sulle rive di Fusine, Savoretti al Gilberti Il festival propone sabato il pianismo di Remo e domenica Jack, la rivelazione mondiale ◗ TARVISIO

Dopo i grandi successi serali di Roy Paci & Aretuska, Anastacia e dei 2Cellos, il 20° No Borders Music Festival si avvicina al suo fine settimana conclusivo con due appuntamenti pomeridiani dall’elevato valore artistico, in due location dal forte

Remo Anzovino si esibirà sabato, alle 14, nell’incanto del

Piazza San Giacomo a Udine, si inserisce anche nell’ambito del progetto Interreg dedicato al celebre percorso trekking Alpe Adria Trail (evento cofinanziato dal Programma Operativo Interreg IV Italia – Austria 2007-2013) e sarà il coronamento della giornata incentrata su sport, salute e natura e

ve dell’ex frontman dei Pantera. Tralasciando gli eventi di piccola entità, per gli amanti del metal nei dintorni c’è poco. I Festival più famosi e frequentati sono il MetalDays di Tolmino (Slovenia), che ogni anno a fine luglio raduna migliaia di persone e che nell’edizione appena conclusasi ha

metal all’Accademia Lizard di Fiesole, come musicista Indri sta portando avanti anche il progetto solista Frankenstein Rooster e quello internazionale degli Elvenking, con cui domani e venerdì sarà al Ciao Luca Festival di Gradisca d’Isonzo. ©RIPRODUZIONERISERVATA

BESTIARIO

Le corna dei camosci e di tutti i bovidi sono fatte di cheratina di PAOLA PERESIN

Cosa c’entrano i palchi e le corna con le bufale? Cominciamo con un paio di defini-

partengono alla famiglia dei bovidi, non sono ossa, ma sono fatte di cheratina, una pro-

Cos corn ciam zion cap pen zan prio sto e gon palc prop po e gno scer me noi, to d cari gue il p qua pert mem men rizz chia “vel dete cerv palc que palc è “p un p ha f perc sce, no p Le c cosa gli s di tu


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