Rassegna stampa copia 19 luglio

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festival di prosa, musica, danza, poesia, arti visive e marionette dei paesi della mitteleuropa

Rassegna Stampa 19 Luglio


I magnifici bambocci

Baryshnikov e Dafoe attori del teatro visionario di Wilson The Old Woman è una pièce surreale dove il regista orchestra i due mostri sacri in un mosaico perfetto al Festival dei Due Mondi ROSSELLA BATTISTI INVIATA A SPOLETO ILBELLODIAVERCREATOUNOSTILEPERSONALISSIMOE GENIALE STA NEL POTERTI MUOVERE ALL’INTERNO DI QUELLO STILE senza essere ripetitivo: è tutta roba

tua, nessun doppione, con un segno al tempo stesso inedito e indelebile (cioè nessuno lo ha fatto prima, ma tutti lo riconoscono all’istante). È il bello di Bob Wilson, «inventore» di paesaggi minimalisti inquadrati dal neon, che popola spesso con un’umanità bizzarra dalle fattezze bamboccianti. Omini (ma anche donnine, se del caso) dal volto cipriato e gli occhi bistrati come clown, i capelli

tirati all’insù in improbabili tortiglioni alla sor Pampurio e un repertorio di mossette, urletti strozzati e dialoghi che ne fanno un fumetto grottesco vivente. Un universo parallelo talmente perfetto (non una luce sbavata, non un segno fuori posto, non un tono, uno sbaffo di colore, una visione lasciata al caso) che riesce a inghiottire al suo interno persino mostri sacri come l’ex danzatore Mikhail Baryshnikov e l’attore Willem Dafoe. Irriconoscibili protagonisti, appunto, dell’ultima «visione» teatrale del regista texano, The Old Woman, al Festival dei Due Mondi di Spoleto. È un gioco a tre con Bob Wilson grande burattinaio a tirare i fili di un testo (suggerito da Baryshnikov) dello scrittore russo Daniil Kharms e con i due interpreti a rivaleggiare di gusto in una partitura lunare. Eccentrici pierrot che si scambiano di ruolo e di battute (l’uno declamandole in un impeccabile inglese, l’altro riecheggiandole in russo), spenzolando da un’altalena sospesa dall’alto o appoggiati a una sedia che sembra uscita dallo studio di Mackintosh. Ma è anche un gioco di tre pesi massimi che

ro di Kharms, scrittore dell’assurdo, funambolo di parole appese nel vuoto, così trasparenti nella loro metafora da avergli tristemente attirato la persecuzione del regime sovietico che lo sbatté in un gulag e ve lo fece morire a soli 36 anni. Non è improprio leggere in questa scelta di Baryshnikov non solo un gusto personale ma un rispecchiamento di vita, lui emerso come étoile del Kirov di Leningrado (la stessa città di Kharms, ribattezzata in epoca sovietica e oggi tornata San Pietroburgo) e poi costretto a fuggire in Occidente. È un’impronta di vita che Misha si porta nel sangue, la scelta di libertà che lo ha separato dall’amata Russia e che, nonostante l’immenso successo avuto in America, torna di quando in quando, reflusso di nostalgia e dolore insieme. Al cinema, dove il versatile artista ha recitato quasi se stesso in Il sole a mezzanotte (White Nights), ma anche lo scorso anno a teatro, sempre al Festival di Spoleto, dove interpretava un immigrato russo nella Parigi degli anni Venti in un adattamento multimediale da In Paris di Ivan Bunin. E ora magnifico bamboccio wilsoniano accanto a Dafoe nel tratteggiare un miraggio di Russia deformato e in preda all’assurdo. È nel suo dna lanciarsi in nuove sfide, dopo aver raccolto tutti gli onori possibili come danzatore e aver lasciato una carriera classica al suo apice per passare ad altro. Senza abbassare mai l’asticella, sempre mirando in alto. Così come fa adesso misurandosi mimeticamente con le doti attoriali di Dafoe, che gli fa da battistrada nel regno di Wilson, per il quale l’attore ha da poco lavorato in The Life and Death of Marina Abramovic. Il risultato è davanti agli occhi: The Old Woman è un affresco ricco di enigmi e di metafore, di vecchie signore che precipitano ripetutamente dalla finestra, di scrittori in cerca di incipit, di storie che si riavvolgono di continuo su se stesse. Frammento affascinante seppure a volte troppo ermetico, come gli emisferi di Magdeburgo di una stampa secentesca che appare come sipario iniziale. Non si può dire che Wilson non ci abbia avvertito...

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sta neozelandese che vive a Bruxelles e lavora ai confini della performance, del teatro, dell’arte video e installativa - è evidentemente interessata ai suoni e all’identità di ciascun individuo. Questo è chiaro nel suo AllEars, che si presenta come un bizzarro questionario per il pubblico, cioè come di un elenco di domande che vengono rivolte alle persone presenti in sala per tutta la durata dello spettacolo. Questo purtroppo è anche il limite del lavoro che rischia così di diventare noioso se non addirittura di disturbare chi preferirebbe starsene tranquillo seduto ad assistere allo spettacolo. Kate fa i suoi sondaggi. Chiede di alzare le mani a chi è sempre puntuale, ai ritardatari, a chi ha rubato almeno una volta nella vita... Chiede di spostare oggetti, di gettare biglie, trascinare sedie, di immaginare il film della propria vita. Intanto registra, anche il silenzio. Annota. E alla fine è come se tutte le persone fossero in relazione fra loro. Fossero meno sole, come se ciascuno avesse un suo ruolo nella collettività. Ancora più bizzarro il lavoro proposto dall’olandese Gertjan Franciscus van Gennip. Una performance site specific - The Honey Queen - che prende spunto da una frase di Albert Einstein: «se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita». E così, nelle grotte di Santarcangelo, lui si presenta al suo pubblico tutto nudo (a parte la corona sulla testa) e ricoperto di miele, come il divano sul quale siede e invita - tutto sommato come Kate McIntosh - a sentirsi parte di qualcosa.

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L’ultima tentazione di Pasolini: la danza Al Mittelfest in scena per la prima volta l’unica coreografia pensata da PPP: realizzata da Luca Veggetti, musica di Aralla MARIA GRAZIA GREGORI CIVIDALE DEL FRIULI OGNI ANNO MITTELFEST CI REGALA QUALCHE SORPRESA. QUESTA VOLTA LA VERA SCOPERTA È VEDERE IN SCENA PER LA PRIMA VOLTA L’UNICA COREOGRAFIA PENSATA E ABBOZZATA (NEL 1963) IN QUATTRO QUADRI DA PIER PAOLO PASOLINI, Vero e Coscienza.

Dunque il rapporto uomo / donna, popolo / borghesia, passione e ragione, naturalezza e ideologia e un bacio perennemente mancato raccontato in quattro epoche diverse: il Seicento del Concilio di Trento, la Rivoluzione francese, il capitalismo fascista, la Resistenza. L’idea di PPP era quella di affidarne l’interpretazione a Ninetto Davoli e a Laura Betti, il progetto musicale a Bruno Maderna e quello coreografico a Maurice Béjart. Ma non se ne fece nulla. Se oggi Veroe Coscienza è diventato uno spetta-

colo (il 7 ottobre arriva all’Elfo Puccini per Milanoltre), lo si deve al coreografo Luca Veggetti, nato come ballerino alla Scala ma da anni apprezzato e innovativo coreografo che collabora, fra gli altri, con il New York City Ballet e con la Martha Graham Dance Company; all’affascinante progetto musicale di Paolo Aralla; all’interpretazione sorprendente di nove giovani danzatori (Vito Carretta, Silvia Dezulian, Laura Ghelli, Angela Papagni, Marco Pericoli, Alice Raffaelli, Giulia Rossi, Jonathan Tabacchiera, Gabriele Valerio) che si sono formati nei corsi di Teatrodanza della Paolo Grassi di Milano e alla straordinaria, poetica voce registrata di Francesco Leonetti, grande vecchio e amico di Pasolini, nonché interprete di alcuni suoi film famosi, che ne dice le didascalie. Introdotti dal ticchettio di una macchina da scrivere i quattro quadri, nella coreografia di

Veggetti - che si snoda fra incontri e scontri nell’esemplare castità di movimenti privi di qualsiasi virtuosismo e proprio per questo davvero significanti per chi guarda -, si trasformano in quattro danze che ruotano attorno ai due protagonisti calati dentro mondi popolati da una sorta di «coro» dei corpi, che si muovono, quasi guidati dalla sua voce, in sintonia con il loro invisibile corifeo Leonetti. Tocca al progetto sonoro di Aralla unire epoche e situazioni diverse in una scena che si avvale solo di tre tavoli microfonati che dilatano suoni e gesti, dove si mescolano epoche diverse per finire con la voce di Modugno, parole di Pasolini, che canta Cosa sono le nuvole. È invece una conferma Michelangelo, testo dello scrittore croato Miroslav Krieža, dove Tomaž Pandur grazie ai bravissimi attori e alle immagini proiettate delle figure della Cappella Sistina che, di fronte all’artista, scivolano giù per poi sparire, mette al centro il continuo contrapporsi fra tormento ed estasi, fra arte e mercificazione, argomento quest’ultimo caro anche a Pasolini.

Un’immagine da «Vivo e Coscienza» FOTO DI MATTEO TREVISAN


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IL PICCOLO VENERDÌ 19 LUGLIO 2013

di Alessandro Mezzena Lona

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a storia di Pasolini poteva finire lì. In quella livida notte del 2 novembre 1975, al Lido di Ostia, quando il suo corpo venne ritrovato coperto di sangue e terra. Come un mucchio di stracci. Come una povera cosa. E invece la Morte ha finito per ingigantire la sua voce. Trasformando il poeta di Casarsa nel più lucido interprete del nostro tempo. Anti-profeta di un’Italia che, come aveva previsto in anticipo sul tempo, corre verso l’abisso. E proprio da lì, da quel corpo ridotto a un mucchio di stracci, è ripartito Gianni Borgna. L’ex giovane dirigente della Fgci romana, l’ex assessore comunale alla Cultura. Per scrivere un monologo, intitolato “Una giovinezza enormemente giovane”, capace di immaginare l’ombra di Pasolini che prova a rileggere la propria storia. Che fa del passato e del presente un continuum temporale, svelando il destino dell’Italia, smascherando gli errori di ieri e di oggi. Il testo, prodotto dallo Stabile del Friuli Venezia Giulia, con la regia di Antonio Calenda, è andato in scena ieri sera al Teatro Ristori di Cividale nell’ambito di Mittelfest. A interpretarlo, uno degli attori dotati della grazia arcana del saper recitare la vita: Roberto Herlitzka. Che, nella sua carriera, ha lasciato il segno a teatro, ma anche al cinema. «Questa è la prima volta che mi confronto con il mondo di Pier Paolo Pasolini - spiega Roberto Herlitzka -. La proposta di recitare questo testo, scritto da Gianni Borgna, è arrivata da Antonio Calenda, con cui collaboro da parecchi anni». Si è sintonizzato subito con il testo? «Mi è sembrato subito un lavoro molto bello. Perché crea una dimensione esterna al personaggio Pasolini, che guarda se stesso da lontano con grande intensità. Certo, ci sono le polemiche politiche, gli scontri ideologici, e soprattutto la dimostrazione che lui aveva le idee molto chiare su quello che gli accadeva attorno. E il grande amore per i giovani». Fino alla fine... «Con i bellissimi versi di “Testamento”, che trasformano il suo percorso in un incontro tra la poesia e il teatro». Si parte subito con una scena ad effetto, quasi shock... «Sì, perché Pasolini viene a rivedere il suo corpo massacrato. E c’è un dettaglio impressionante in tutto ciò: le parole che io dico guardando il cadavere, descrivendolo esattamente, sono tratte da una sua poesia scritta qualche anno prima. Versi profetici». Pasolini aveva questa capacità di guardare avanti nel tempo... «La sua forza proveniva dal fatto che aveva capito tutto del suo tempo. E, quindi, aveva la lucidità di prevedere anche che cosa sarebbe successo dopo. Però non bisogna dimenticare che Pasolini ha sempre rifiutato di essere considerato un profeta. Diceva: io sono uno scrittore che guarda le cose succedere, immagina ciò che non si sa, e coordino fatti lontani. Ristabilendo la logica dove sembra regnare la follia». Intellettuale o veggente? «Pasolini non aveva niente di paranormale. Guardava la realtà con una passione che gli permetteva di capirla fino in fon-

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FESTIVAL » L’INTERVISTA

Herlitzka e l’ombra che dice con poesia le idee di Pasolini ‘‘ Mittelfest porta al Teatro Ristori di Cividale il monologo di Borgna con regia di Calenda

Il poeta di Casarsa ha sempre rifiutato di essere un profeta. Era uno scrittore, un intellettuale che guardava la realtà con grandissima passione

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L’Italia non crede più nel cinema, ma neanche nel teatro e nella cultura. Poi scopriamo che ci sono registi come Bellocchio e Sorrentino apprezzati più all’estero

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Nella stagione invernale riproporremo la riduzione del “Soccombente” di Thomas Bernhard. Andrà in scena a Roma e Milano. Trieste? Non lo so

OGGI IN CARTELLONE

Il mito di Marilyn Monroe e l’omaggio a Kafka del Dramma Italiano Sarà la musica a fare da filo conduttore oggi a Mittelfest di Cividale. Tra i numerosi appuntamenti musicali, ampio spazio ai Conservatori regionali presenti quest’anno al festival nel percorso Iinnovatori Conservatori. Si inizia alle 18 con il “Tartini” di Trieste nella Chiesa di Santa Maria

in Corte con il quartetto Tetrachord. Omaggio a Marylin Monroe in “Marylin mon...amour” (ore 18 Chiesa di Santa Maria dei Battuti da un’idea di Silvia Giulia Mendola nasce questo testo originale di Cinzia Spanò; sul palco la stessa Mendola con la danzatrice Lara Guidetti. La regia è di Chiara

Petruzzelli. E per la prima volta quest’anno Mittelfest sbarca a Cormons: alle 20.45 al Teatro Comunale spettacolo di teatro-danza dedicato alle frontiere reali e virtuali ispirate a Franz Kafka: “Kafka Project”, nuova produzione del Dramma italiano di Fiume.

do». Per quanto tempo ha provato questo spettacolo? «Abbiamo provato per venti giorni. Prima, però, ho dovuto studiare il testo per conto mio. Poi, c’è stato il tempo di mettere a punto lo spettacolo bene». Che Pasolini porta in scena? «Io mi guardo bene dall’impersonare Pasolini. Sono un fantasma, un’anima che ritorna. Il mio è lo sguardo di una persona che considera il poeta. Noi non vogliamo mettere in scena un giallo o una ricostruzione del suo percorso, della morte violenta. Piuttosto, proponiamo una meditazione sul suo essere un intellettuale capace di sintonizzarsi con ognuno di noi».

Cosa lo rende così vivo, a quasi 40 anni dalla morte? «Non solo il suo valore di poeta, di regista, di osservatore della realtà. Ma la sua vicenda. Il suo essere fuori dalle regole, il dissidio con l’epoca in cui è vissuto». Il tiro a segno sul cinema italiano è moda. Lei, invece, ci crede ancora? «L’Italia ha abbandonato da tempo il cinema. Come il teatro e tutte le manifestazioni culturali che non siano di stampo mercantile. Questo atteggiamento di disprezzo non aiuta. Se nessuno ci crede, non andremo da nessuna parte». Mancano gli autori? «Assolutamente no. Potrei citare i registi con cui ho girato film più di recente, cioè Marco Bellocchio e Paolo Sorrentino. Ma anche tanti altri, e non mancano i giovani. Ci sono autori interessanti, originali». Meritato il successo di Sorrentino? «Credo che sia indubbiamente un grande regista. Non voglio tessere le lodi del suo film più recente, “La grande bellezza”, anche perché sono uno degli interpreti. Però mi sembra che ci sia dentro una materia prima straordinaria». Lo amano di più all’estero? «Ma noi italiani siamo sempre un po’ masochisti. E allora va benissimo che dall’estero ci facciano capire quanto apprezzano i nostri registi». Com’è lavorare con lui? «Non ho avuto molto a che fare con lui. Però devo dire che mi sembra un regista capace di controllare tutto quello che succede sul set. Anzi, che ispira e manovra l’intera lavorazione della storia. Al tempo stesso, non lo trovo dispotico. Non l’ho mai visto imporre qualcosa con la forza. Ha polso, ma accetta il confronto con gli attori». E Bellocchio? «Con lui ho avuto un’esperienza molto particolare. L’ho sempre considerato una presenza ispiratrice. Crea una partecipazione fantastica, una sintonia quasi spirituale con tutti quelli che lavorano attorno a lui. Non so come faccia. Non usa metodi particolari. Senz’altro è un grande artista». “Bella addormentata” ha incontrato un bel po’ di diffidenze... «Quello che mi piace di Bellocchio è che lui non si avvicina mai a un nuovo film con l’intento di scatenare polemiche. Però intercetta sempre i temi che, poi, faranno discutere. Nel caso di “Bella addormentata” era quello legato al caso di Eluana Englaro. Quindi, si portava dietro le polemiche sul fine vita, sul diritto a evitare l’accanimento terapeutico...». Dopo Mittelfest a che cosa lavorerà? «Il testo su Pasolini verrà riproposto nella stagione invernale al Teatro Eliseo di Roma. E poi riprenderò la riduzione del romanzo di Thomas Bernhard “Il soccombente”. L’abbiamo già messo in scena a Napoli e in altri teatri, con buon successo, così abbiamo deciso di rifarlo a Roma e poi a Milano». Arriverà nel Friuli Venezia Giulia? «Non lo so ancora. Forse a Trieste, ma non è sicuro». alemezlo

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Messaggero Estate

VENERDÌ 19 LUGLIO 2013 MESSAGGERO VENETO

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Asti: «Le mie due donne perdenti»

Una grande attrice al Mittelfest: domani, alle 19, al Ristori con due celebri monologhi di Jean Cocteau

Appuntamento Extra: c’è Gasbarro a Udine che ragiona sull’Europa

di Gian Paolo Polesini Dama adorabile, madame Asti. Qualche mese parigina, qualche mese romana. Palleggia fra le capitali, sale e scende i palcoscenici noncurante degli oltre sessant’anni di frenetico passeggiare nell’arte, cifra pazzesca che a qualunque impiegato scatenerebbe a una sola voglia: mandare tutti all’inferno. La signora Adriana rifugge dal pensiero di dedicarsi al punto croce e pigia ancor più l’acceleratore teatrale. «Sa, in Francia sto facendomi un pubblico nuovo. Platea fantastica quella transalpina, è affamata». La nostra si toglie l’appetito quando proprio ha uno slancio culturale, altrimenti sono dolori. La lady milanese, però, non vede così nero: «Torneremo quelli di un tempo, dice, con la santa pazienza necessaria». Aspettando il passaggio della buona sorte spingiamoci fuori casa almeno sabato, dai. Domani sarà l’Asti day al Mittelfest, spadroneggiano i cartelloni persino nella piazzola degli autogrill. Non sono molte le attrici come il Signore le forgiava una volta. Le grandi attrici, che sanno riempire una scena vuota. Due monologhi, celeberrimi, di un drammaturgo versatile qual era Jean Cocteau: La voce umana e L’indifferente. Alle 19 al Ristori. Trattano solitudini al femminile. - Insomma, lei ha preferito la torre Eiffel al Colosseo. «Potrei mai tradire del tutto la patria? Infatti faccio la pendolare. Non ho trasferito armi e bagagli, solamente il necessario per stare quanto serve. Poi torno in Italia e ancora poi riparto. Vita nomade la nostra». - Raccontiamocela sottovoce, forse i francesi danno più soddisfazioni. Qui è uno scatafascio. «Intende il teatro?». - Be’, sì. Restringiamo sullo spazio scenico, altrimenti verrebbe fuori un lenzuolo di lamentele. «Il capocomico di cartellone, l’unica vera calamita di un tempo, è stato inghiottito da altri meccanismi dominanti e, con lui, se ne sono andate pure le compagnie di grido. A far da leva ci si è messa pure la crisi glo-

Al programma artistico di Mittelfest 2013 si aggiungono una serie di appuntamenti Extra che arricchiscono l’offerta complessiva. Domani, alle 11.30, in collaborazione con vicino/Lontano, nella chiesa di San Francesco a Udine, è prevista una riflessione sull’identità europea dal titolo “Paradosso Europa”, con due protagonisti d’eccezione, il docente di Storia delle Religioni e Antropologia culturale Nicola Gasbarro e il direttore dell’inserto culturale “Domenica del Sole 24Ore” Armando Massarenti.

di NICOLA GASBARRO Adriana Asti ne “La voce umana”, il testo di Jean Cocteau che fa parte del teatro classico

tanta musica in cartellone

Marylin mon amour a Cividale, Kafka Project a Cormòns Sarà la musica a fare da filo conduttore oggi a Mittelfest, con diversi appuntamenti disseminati lungo i luoghi meno conosciuti di Cividale. S’inizia alle 18 col conservatorio Tartini nella Chiesa di Santa Maria in Corte con “Tetrachord” quartetto d'archi che si esibirà su musiche contemporanee. Sempre alle 18, in Santa Maria dei Battuti, Silvia Giulia Mendola e la danzatrice Lara Guidetti in una rilettura di “Marylin mon... amour”.

La musica del two hand tapping sarà proposta nel concerto dell'acrobatico musicista croato Darko Jurkovic con le sue “Polifonie croate” alla Chiesa di San Francesco alle 19 e poi ancora musica alle 20 nella cornice di piazza Duomo con “The big Tartini band” del Conservatorio triestino diretta da Klaus Gesing. alle 22.30 nel chiostro di San Francesco, “Innesti, il corpo tecnico” con Marta Bevilacqua. Alle 23 il film Berlin, Die Symphonie Der Großstadt a

castello Canussio e alle 23 in corte di San Francesco jazz con i Quicksilvers. Alle 20.45 a Cormòns lo spettacolo di teatro-danza dedicato con “Kafka Project”, nuova produzione del Dramma italiano di Fiume, l’attrice-mimo di origine olandese Karina Holla si ispira alla narrativa dello scrittore praghese per restituire col movimento il senso del confine fuori e dentro di noi. (lu.avi.)

bale e buonanotte, si è spenta la luce». - La sua prima al Mittelfest, ma in Friuli... «Un sacco di volte ci sono passata e il ricordo forte è un pubblico competente. Se ti applaudono convinti allora stai tranquillo, la cosa funziona». - La voce umana è un pezzo di storia, più in disparte se sta L’indifferente. Il motivo dell’aggancio? Ovvero uno appresso all’altro in un unico

spazio... «Sebbene uno sfoderi disperazione d’amore e l’altro sconnessioni matrimoniali dai toni light, convivono in perfetta sintonia femminile. Tutt’altro che vincenti, ’ste signorine qui. Al contrario di quelle dell’oggi con abbondante determinazione». - Ecco, a proposito, tutte così? «Magari, tante fanno una brutta fine, l’evoluzione fra i tanti benefici qualche maleficio

lo comprende». - La teatrante se la sentiva addosso fin da bimba? «Nessuna vocazione, nessuna richiesta specifica. Speravo di viaggiare da grande. In un certo senso è andata proprio così. Qualcuno scopre il talento, che se ne stava zitto e buono, e ti getta sul palcoscenico. Ti guardi attorno, lassù individui svariate piacevolezze e ci rimani. Così». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Europa è un vero e proprio paradosso storico: la sua formazione e il suo sviluppo nella seconda metà del XX secolo coincidono con il declino globale del proprio processo di civilizzazione messo in moto nella modernità. L'ordine del mondo attuale, nello stesso tempo da un lato uniforme e globale nell'economia, nella scienza e nella comunicazione, dall'altro differenziale e post-moderno nelle culture e nelle appartenenze, non è più europeo. Non a caso il centro del mondo si è spostato prima nel Nord-America nel XX secolo e ora definitivamente nell'Asia del XXI: l'Europa è sempre piú periferia, lontana nello spazio dell'immaginario e del futuro e “vecchia” nel tempo della storia e di ogni forma di racconto. Non si tratta tanto di ripercorrere le tappe del “tramonto dell'Occidente”, luogo della nostalgia e dell'eterno ritorno, quanto di rianalizzare la struttura forte di una civiltà di lunga durata che ha costruito la propria identità complessa a partire dall'inclusione sociale di ogni “alterità” e dalla compatibilità simbolica delle differenze. Il paradosso storico diventa antropologico: proprio nel momento in cui il processo di civilizzazione tipicamente euro-

Nicola Gasbarro

peo diventa globale, l'Europa si chiude nelle proprie appartenenze culturali e religiose e in qualche modo rifiuta la nuova economia politica dei rapporti tra civiltà. Solo se sa rianalizzare comparativamente il suo passato, l'Europa avrà un futuro e una nuova prospettiva antropologica: dopo tutto la sua struttura di civiltà è antica e moderna, mentre quella americana è moderna e postmoderna, e quella asiatica si annuncia immediatamente postmoderna senza rinunciare alla profondità antropologica del passato millenario (si pensi all'India e alla Cina). Queste diverse strutture assegnano di diritto e di fatto all'Europa il ruolo della mediazione antropologica tra America e Asia: è prima una prospettiva di senso e solo in secondo luogo una funzione della politica. Le nuove grandi differenze del mondo globale chiedono diritto di cittadinanza all’interno dei sistemi postnazionali; possiamo individuare possibili strumenti di risposta solo mettendo in moto una diversa immaginazione culturale capace di renderle compatibili praticamente, che non può non partire dallo sviluppo della più grande generalizzazione socio-culturale europea che abbiamo a disposizione: la pratica della coscienza e della prospettiva “civile”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’OTTICA DEI GIOVANI UDINE Via del Gelso, 7/A Tel. 0432 504910

XXIV DA RICORDARE

PN IL SANTO DEL GIORNO

Cultura&Spettacoli Sabato 13 Luglio 2013

IL SOLE

tramonta alle Oggi alle ore 10, sulla Terrazza a mare di Sant'Enrico II. Figlio del Duca di Baviera, fu coronato imperatore sorge alle 1014 da Benedetto VIII. Insieme con la sposa santa Cunegonda 5.26 21.00 Lignano Sabbiadoro, consegna della nel la sua vita ad un alto modello di religiosità e integrità di "bandiera blu 2013" conferita dalla Fee ispirò costumi. Regnò, sollecito del benessere del suo popolo, attento alle spiagge della località balneare. sempre a promuoverne l'elevazione umana e cristiana. REDAZIONE: 33100 Udine, corte Savorgnan 28 - 0432/501072 - fax 041/665181 - udine@gazzettino.it

L’amica friulana della baronessa: riaperto il giallo

minima 19 massima 27 vento: debole

IL TEMPO OGGI

Venerdì 19 luglio 2013

IL TEMPO DOMANI

LA RECENSIONE

Il filmAMetropolis di Lang e il jazz di Dal Dan, un matrimonio ben riuscito 33 anni dalla morte forse è arrivato a una svolta il caso di Gabriella Gue-

Argentina - curata e restaurata da Enno Patalas, in passato vista anche dalle «Giornate del Cinema Muto» di Pordenone. Del film è inutile parlare, trattandosi appunto di un capolavoro riconosciuto (ma certamente a ogni visione si rinnova lo stupore per la bellezza delle immagini e la maestria di Lang): conviene piuttosto soffermarsi sull'accompagnamento musica-

rin, la - donna di Ronchis CIVIDALE (N.Na.) - Del film di Fritz uccisa in circostanze misteLang «Metropolis» - 1980 caposaldo della riose nel novembre del sui monti Sibillini, nelle Marstoria che, del cinema e capolavoro in provincia di Macerata, mentre si trovava in-comdell'espressionismo esistono più e pagnia della nobildonna inglese Ellen Dorothy Jeannetpiù accompagnamenti musicali. Mitte Bishop, più nota come telfest baronessa - nel Rothschild. suo percorso volto a L'ipotetica riapertura dell'inchieindagare il rapporto tra cinema e Supertestimone collega l’uccisione della Rothschild sta ruota attorno al caso di Orlandi, riportato musica Emanuela ha proposto «Metropolis» e di Gabriella Guerin alla scomparsa di Emanuela all'attenzione dalla trasmissione Rai "Chi l'ha ea nella versione - visto?", ritenuta definitiva Orlandi e alle vicende dello Ior. Parla la figlia che un supertestimone. TOMBA Gabriella riposa nel(ph.M.Trevisan) cimitero di Ronchis (foto Scortegagna) abita a Ronchis: «Mai credutoFILM alla morte fino al ritrovamento di una copia in MUTOnaturale» Metropolis LA musicato daGuerin Dal Dan Treppo a pagina IX

le realizzato da Juri Dal Dan e da lui stesso eseguito (al pianoforte) assieme a Federico Missio (sassofoni), Romano Todesco (contrabbasso), Alessandro Mansutti (batteria). Una musica che segue fedelmente le immagini senza essere per forza didascalica, con un'impostazione jazzistica, che ci sembra si sia ben sposata con il film © riproduzione riservata

CORTE DEI CONTI Il giudizio di parificazione del bilancio: consigliata una rinegoziazione con Roma

CIVIDALE Molti concerti oggi con il coinvolgimento degli allievi del conservatorio Tartini AllarmeASanità, la spesa corre troppo

Giornata in note per il Mittelfest

Scarse risorse per distretti e prevenzione. Derivati, con 4 contratti Regione "sotto" di 3,4 milioni TENDENZA A TROPPI RIALZI

La Sanità regionale costa troppo e la tendenza è costante: prima che le spese siano insostenibili, meglio rinegoziare tutto con lo Stato. Lo afferma la Sezione di controllo della Corte dei conti con il giudizio di parificazione del bilancio.

UDINE

UDINE

Il Pd impone la rotazione in Consiglio

DISPONIBILITÀ VERE A MENO 50%

La Corte certifica che rispetto alla programmazione finanziaria generale del Fvg, le disponibilità effettive sono appena il 50%. E figurano iscritti residui attivi solo "virtuali" per oltre mezzo miliardo. Bene i tagli al debito.

Tomada a pagina II

QUESTA SERA Il clarinettista tedesco Klaus Gesing dirigerà la Big Tartini Band

CODROIPO

Hotel di lusso frenato dalla burocrazia

Bait e Batic a pagina VI

CARTA FAMIGLIA Il contributo sulle bollette 2012

I nuovi sconti "elettrici" da 160 a 600 euro all’anno CIVIDALE - È la musica l’odier-

Dorigo a pagina X

PIAZZA PRIMO MAGGIO Il rendering del nuovo parcheggio

dei brani di Samuel Barber.UDINESE musica alle 20 nella cornice di no filo dell’intensità conduttore dei del Mittelfest. Una limatura, ma niente di parametro piazza Duomo con “The big TarMarylin Monroe rimaneEuropa sem- League significativo: è quanto ha deli- consumi e del numero di figli i sostegno numerosi pre un mito nell'immaginario berato la Giunta regionale, su aTra carico, il pubblico appuntamenti scampatotini band” diretta da Klaus Geproposta dell’assessore Tor- va da un minimoampio di 160 a un musicali, spazio a Civida- collettivo. Ed ecco “Marylin sing che farà rivivere le atmosferenti, per i contributi con Car- massimo di 600 euro annui. pericolorerusso ta famiglia sui consumi elettrile ai Conservatori regionali pre- mon...amour” (18 Chiesa diil Sanjazz tipiche degli anni ’40. A De Toma a pagina XIII ci 2012. In base al duplice Pilotto a pagina III Lanfrit a pagina VII senti quest’anno al festival nel ta Maria dei Battuti), spettacolo Cividale si prosegue poi con la STASERA Apercorso CIVIDALE Innovatori Conservatotutto al femminile: da un’idea di danza di “Innesti_il corpo tecniri. Si inizia alle 18 con il Tartini Silvia Giulia Mendola eCIVIDALE: testo co” (ore 22.30 Chiostro di San P.zza Picco 19 di Trieste nella Chiesa di Santa originale di Cinzia Spanò; Tel. 0432/731717 sul Francesco), su coreografie e rearà Omero Antonutti a da un’idea di Luca Bonutti grant, rappresenta un’offerta UDINE: Via Cividale 271 teatrale e musicale in friulaed è diventato musica grazie dare voce ai versi degli Maria S in Corte con Tetrachord, palco la stessa Mendola con la gia di Marta Bevilacqua prodotTel. 0432/582358 www.natisoneviaggi.it Strolics di Pietro Zorutti che al lavoro compositivo del no di grande impatto che la LUGLIO: Praga 18-21, AGOSTO: Budapest La 1-4, Puglia ma promettente è orgogliosa di poter maestro Sivilotti. «Uno spet- ARLeFquartetsono stati raccolti con libera giovane to daNa-Arearea. La musica accomdanzatrice Lara Guidetti. re-13-18, Verona bucco 14, Brno-Bratislava 15-18, Francia 16-25, Bulgaria 19-28, Valle ispirazione da Valter Sivilot- tacolo che non ha proprio presentare sulla scena interd'Aosta 22-25, Monselice-Montagnana 25, Toscana 29/8-1/9, Treno Berto d'archi che si esibirà su musipagnerà il film muto “Berlin, gia ènina di 30/08-1/9, Chiara Petruzzelli ti per lo spettacolo che andrà nulla dell’operazione nostal- nazionalea». Che l’interesse Vienna 30/8-1/9 SETTEMBE: Zagabria-laghi Plitvice 8-9, Puglia 10-15, Pola- Brioni 14, Cipro 15-22, Carso 22, Londra 26-29 OTTOattorno a Strolic e sia alto lo gica che – spiega il presidente in scena in prima assoluta a che spaziano tra il “Nuovo Die Symphonie Der Großstadt” La musica del two hand tapBRE: Parenzo-Rovigno 6, Marostica-Possagno 6, Berlino 10-15, Giordania Mittelfest, stasera alle 18, ARLeF Lorenzo Zanon - ma dimostra il fatto che lo stesso 11-18, Capodistria-Pirano 13, India 16-26, Budapest 17-20 Mittelfest, Antosi fonda su una grande direttore nella chiesa di San France- il che SOGGIORNO MARE IN SARDEGNA: VIAGGIO IN AEREO, HOTEL 4 STELLE, PENSIONE Vecchio Continente” dalledelcomcon la sonorizzazione originale, ping COMPLETA sarà CON proposta nel concerto BEVANDE, ESCURSIONI INCLUSE 19-26 AGOSTO EURO 990,00 sco a Cividale. Lo spettacolo qualità artistica e musicale nio Devetag, abbia anticipaper fare riscoprire nostro to come Strolic – Un almanacco in posizioni del ildanese Carllo spettacolo Niel- sia uno dell'acrobatico musicista croato in prima assoluta, del musicista musica, patrocinato dalla patrimonio letterario. Stro- di quelli che ha registrato e dell’elveticoamericano Jurkovic con le sue “Poli- cividalese Renato Rinaldi. A di lic, assieme allo spettacolo finora il maggior numeroDarko ARLeF, Agenzia regionale sen per la lingua friulana, è nato di apertura di Mittelfest, Emi- prenotazioni in biglietteria. Sviatoslav Soulima Stravinsky fonie croate” alla Chiesa di San chiudere, nella Corte di San (il figlio di Igor), al più celebre Francesco alle 19 e poi ancora Francesco alle 23, un omaggio ai

Businello: eccoperché Ssm ha rallentato l’iter del parcheggio

Mittelfest, debutto in friulano con gli Strolics

grandi del jazz americano degli anni ’60 con il concerto “The Quicksilvers” dei giovani del conservatorio triestino. Il festival sbarca anche a Cormòns: alle 20.45 al Teatro Comunale un intenso spettacolo di teatro-danza dedicato alle frontiere reali e virtuali ispirate ad uno dei grandi narratori del Novecento. In “Kafka Project”, nuova produzione del Dramma italiano di Fiume, l’attrice-mimo di origine olandese Karina Holla si ispira alla narrativa dello scrittore praghese per restituire col movimento il senso del confine fuori e dentro di noi.

TARVISIO . Voltare pagina dopo due anni serviti per cercare una maggiore omogeneità. Questo ciò che ha portato a "Certo che sì", nuovo singolo dei Primo Impatto (Michele "Gergo" Petris, Pietro "Panico" Bergonzi, Alessio "Sorri" Sorato e Gaettano "Steal" Graziano) disponibile su Youtube e su Soundcloud in free download. «Abbiamo scelto di sfoltire il gruppo (passato da sette a quattro ndr) per scelte musicali diverse - racconta "Sorri" - e questo ci ha portato a una maggior unione». Con la nuova canzone il gruppo, nato nel 2007, vuole affermare la propria presenza nella scena hip hop friulana. Il secondo video ufficiale - il primo è stato Real Stuff, prequel dell'omonimo disco uscito nel 2011 - girato e montato da Lisa de Cecco e prodotto e mixato da Svp Records - è senza fronzoli, così come i testi e la musica. «Volevo creare un'armonia coerente tra vista e udito - continua "Sorri", autore della base - per far apprezzare al meglio il testo di "Gergo" e "Panico"». Nel mirino chi si è affacciato al mondo rap con testi poco curati o piglio da finti gangsta rap. «Ci abbiamo messo irriverenza e sarcasmo perché, oltre a far divertire senza essere banali, volevamo divertirci per primi». In autunno è prevista l'uscita di un ep che sancirà la svolta, passando dal rap classico a strumenti e cori veri. Tiziano Gualtieri © riproduzione riservata

© riproduzione riservata

RASSEGNE Al via quest’oggi la ventesima edizione del festival itinerante di teatro di figura

Weekend con Marionette e Burattini nelle Valli no, Prepotto. Si parte oggi alle 18 a Masseris (Savogna), con i pupazzi di Dante Cigarini e la pièce “Dante il ventriloquo” che mette in scena i pregi, i difetti, le aspirazioni e le debolezze degli esseri umani utilizzando le tecniche dei muppets. Seguirà un divertente workshop per tutto il pubblico. Alle 20 a Togliano (Torreano) il testimone passerà all’artista Gianni Franceschini di scena ne “L’airone e il grande fiume”, una metafora del rito d’iniziazione che accompagna il ragazzo verso la maturità. E alle 21.30, a Oculis (San Pietro) la prima tappa delle “Storie nelle Valli”, racconti con immagini a cura di Antonella Caruzzi, su allestimento e immagini di Stefano Podrecca, audio e proiezioni di Daniele Licalsi. L’attrice Serena Di Blasio dà voce al racconto biblico de “La Creazione” di Dino Buzzati, fra ironia e immaginazione. Ingresso libero, info: www. ctagorizia.it tel 0481.537280 cell. +39 335 1753049

MUSICA

Hip hop, il nuovo corso dei friulani Primo Impatto

A TORREANO Questa sera Gianni Franceschini propone “L’airone e il grande fiume”

Intervista Sspietato duello verbale CIVIDALE - La prima idea che viene in mente assistendo a "Intervista" di Theodor Holman (dal film di Theo Van Gogh), che il regista Graziano Piazza ha messo in scena e interpreta con Viola Graziosi a Mittelfest (nello spazio infelice per la prosa di San Francesco, ma i fonici hanno fatto miracoli), è quella di un ring sul quale si svolge un duello fra un uomo e una donna, non privo di colpi bassi. Non c'è l'arbitro e i due se le danno verbalmente di santa ragione: lui è un giornalista politico inviato a intervistare un'attricetta famosa per i suoi film "leggeri" e il suo corpo, più o meno gonfiato e rifatto (tanto da definirsi una "silicon-dipendente"). La seconda idea - che nasce dal procedere dell'azione in scena - è legata a un diffuso senso di morte che sprigiona dai due esseri diversamente infelici. Con il procedere della commedia - crudele e ambigua - ci si rende conto che le cose cambiano in continuazione fino al colpo di scena finale (che non sveleremo). Lui, apparentemente a disagio nelle vesti di intervistatore di un'attrice, fa di tutto per sviare il discorso, ma riesce a impossessarsi del diario della giovane donna; lei si rivela molto meno vuota di quanto voglia far apparire e di quanto gli altri la considerino. Nasce così un incontro-scontro che a tratti sembra quasi far nascere un rapporto di complicità tra i due: lui racconta i suoi dolori familiari e professionali (che gli hanno lasciato molte cicatrici); lei confessa di essere mortalmente ammalata. Forse qualcosa è vero, forse si sono presi in giro. Lo spettacolo funziona: il testo è intrigante, gli interpreti sono all'altezza. Pubblico ridotto, ma attento e contento. Nico Nanni

Barbados Viaggi (Tolmezzo) – B&J Stella (Palazzolo) Con Te Viaggi (Tolmezzo) - Dolcemare (Cervignano) - Key Tre Viaggi (Trieste) - Il Mercante dei Sogni (Pradamano, Palmanova, Tolmezzo e Pordenone) - Intour Travel (Udine) – La Via Annia (Udine) - Progetto Viaggi (Monfalcone) - Salvanstours (Gorizia, Staranzano, Azzano X) – Soprattutto Viaggi (Tarcento) Tagliamento Viaggi (Codroipo) - Turismo 85 (Buttrio, Udine, San Daniele, Tricesimo) - 80 viaggi (Majano)

UDINE – Prende il via oggi la 20^ edizione del Festival Marionette e Burattini nelle Valli del Natisone, in cartellone fino a domenica a cura del Cta Gorizia con il sostegno della Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio, per la direzione di Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi. Fra gli eventi in cartellone spicca la produzione Cta “L’oca dalle piume d’oro”, tratta dal repertorio di fiabe tradizionali italiane, affiancata dai migliori spettacoli di grandi artisti del teatro ‘di baracca e burattini’ come Gino Balestrino (Genova), Gianni Franceschini (Verona), Alberto De Bastiani (Vittorio Veneto). E debutta quest’anno anche il nuovo ciclo “Storie nelle Valli”, ovvero tre appuntamenti di racconti accompagnati da immagini e proiezioni, tratti da Dino Buzzati, Ovidio e Štepán Zavrel. Fiore all’occhiello del week end di Figure sarà l’omaggio a un protagonista fra i più amati del festival: Gigio Brunello, festeggiato nel ruolo di drammaturgo e regista. Il festival è realizzato in collaborazione con i Comuni di San Pietro al Natisone, Drenchia, Grimacco, San Leonardo, Pulfero, Stregna, Savogna, Torrea-

VISTO A CIVIDALE


Venerdì 19 luglio 2013

Data:

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Spettacoli

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Il Mittelfest oggi parla con la musica Sarà la musica a fare da filo conduttore oggi a Mittelfest a Cividaòle del Friuli (Ud): si inizia alle 18 con il Conservatorio di Musica “Tartini” di Trieste nella Chiesa di Santa Maria in Corte, con Tetrachord un giovane ma promettente quartetto d'archi.


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neranti nei parchi cittadini a cura della Filarmonica Città di Pordenone per l’Estate in Città promossa dal Comune del capoluogo. Il primo appuntamento e in largo Cervignano alle 18. Nella stessa giornata il Teatro in casa, anzi in giardi-

coma da tra- propone un modo diverso per fruire un dizione dal museo con vista guidata all’Archeomuseo e cena sulla terrazza accompagnata concerto aperitivo a da musica dal vivo, dalle 20; per Musica Palazzo Gregoris protagonisti cura del e Parole19a Luglio 2013 Data: Conservato- saranno Maria Grazia Di Donato e Sam il Menestrello con Non c’è Duo senza te rio di Udine Pagina 33 alle 11 nel alle 20.45; il Chiostro della Biblioteca CiConvento di vica alle 21 ospita un bell’omaggio tra letsan France- teratura e musica a John Fante, con Paosco. Dome- lo Patui e la Pordenone Big Band diretta nica 21 sarà da Juri Dal Dan. Venerdì 26 il teatro toranche la na al Castello di Torre con Capitan don giornata di Calzerotte e Arlecchin senza panza della Folkest, con Scuola Sperimentale dell’Attore, mentre il concerto il Convento di San Francesco ospita una dei Blunt, suggestiva serata dedicata all’Afghanigruppo folk rock belga, in piazza XX Set- stan attraverso racconti, film e suoni, a tembre. Nell’occasione di questo concerto cura della fotografa Monika Bulaj (Nur). la Cooperativa Itaca festeggia i 21 anni di Sabato 27 la chiesa del Beato Odorico vita intrecciando musica e diritti assieme ospiterà alle 20.30 il Festival Internazioa Folkest, dedicando una serata di rifles- nale Cori d’Europa. sione ai temi del sociale, più precisamen-

CU

MITTELFEST SI CONCLUDE A CIVIDALE

In scena la Asti e Galliano

A

nche l’edizione 2013 di Mittelfest si avvia a conclusione con un programma nutritissimo di appuntamenti per tutti i gusti. Venerdì 19 ore 18 Chiesa S. Maria in Corte, Vecchio e Nuovo Continente, concerto del Quartetto Tetrachord (Conservatorio di Trieste); ore 18- Chiesa S. Maria dei Battuti, Marylin mon… amour, regia di Silvia Giulia Mendola e Chiara Petruzzelli, con Silvia Giulia Mendola, attrice, danzatrice Lara Guidetti; ore 19 - Chiesa di San Francesco, Polifonie Croate: Darko Jurkovic in concerto - Concerto solistico per due chitarre; ore 20 - Piazza Duomo, The Big Tartini Band (Conservatorio di Trieste), Klaus Gesing, direttore; ore 20.45 - Teatro Comunale di Cormons, Kafka Project: Frontiere/Granice/Meje/Grens/Bor ders… di Karina Holla; ore 22,30 - Chiostro San France-

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sco, Innesti_Il Corpo Tecnico, coreografie e regia Marta Bevilacqua; ore 23 - Castello Canussio, Berlin, Die Symphonie Einer Grostadt: proiezione di Lichtspiel Opus III (1924) e Lichtspiel Opus IV (1925) di Walter Ruttmann proiezione di Berlin, die Symphonie einer Grotadt (1927) di Walter Rutt-

A CIVIDALE IL 12 LUGLIO E FINO AL 2

sa di S. Maria dei Battuti, Sono una ferita che brucia, la vita in versi del poeta magiaro Endre Ady; ore 18 - Pozzo Callisto, Tra immagini e suggestioni (Conservatorio di Trieste) con il Duo Avian - Mastella; ore 19 vie cittadine, Marching Band (Conservatorio di Udine); ore 19 - Teatro Ristori, Una voce umana. Il bell’indifferente di Jean Cocteau, con Adriana Asti e Mauro Conte, regia di Benoît Jacquot; ore 20 - Corte San Francesco, Trio Mimesis (Conservatorio di Adriana Asti Trieste); ore 20.30 - Belvedere, Dafne per una mitologia urbana di mann sonorizzazione originale Renato Rinaldi; ore 23 - Cor- e con Marta Bevilacqua; ore te San Francesco, The Quick21.30 - Teatro Verdi Gorizia, Ritratto di un mito - Omaggio a silvers (Conservatorio di TrieElisabetta Terabust, Gala interste). Sabato 20 : ore 18 - Chiesa S. nazionale di danza a cura di Francesco, presentazione libro Daniele Cipriani alla presenza Adelaide Ristori; ore 18 - Chie- straordinaria di Elisabetta Te-

Lina Wertmüller

ittelfest - di scena tra il 12 e il 20 luglio a Cividale del Friuli e in altre località del Fvg si muove quest’anno sulla metafora Microcosmi, che dà il titolo all’edizione 2013: i Microcosmi culturali che compongo-

rabust; ore 21.30 - Palmanova, Richard Galliano "Around Django Reinhart" Richard Galliano accordeon, MauR. Galliano ro Negri clarinetto e clarinetto basso, Jean-Christophe Galliano batteria, Jean Marie Ecay chitarra; ore 22 - Chiesa S. Maria in Corte, Tradizione ungherese e 900 italiano (Conservatorio di Udine) con il Duo Andri - Pes; ore 22 - Piazza Duomo, Tempi moderni proiezione del film (1936) di Charlie Chaplin. Domenica 21: ore 11.45 - Chiesa San Francesco, Passion di Crist contade di Zuan di Francesco Corteccia per coro, soli e voce recitante, traduzione in lingua friulana dall’originale in volgare fiorentino del ’500 a cura della "Societât Filologjiche Furlane" con il Gruppo Polifonico "Claudio Monteverdi" di Ruda, Matja Šcek direttore, Andrea Zuccolo, voce recitante.

sburger, elaborata su uno d più apprezzati libri di Magr rinnova il fascino e l’attenzio per gli spettacoli che si svilu pano lungo le vie e le piazze Cividale. Protagonista de spettacolo, che impersonerà stesso Magris da giovane e co durrà il pubblico attraverso diverse tappe del "viaggio-sp tacolo", l’attore Giorgio Lup no; in scena molti altri attori, cui Ariella Reggio e Antonio S lines. Ma è un evento di par colare significato simbolico e grande impatto visionario a s gnare la prima serata di Mitt


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Petek, 19. julija 2013

MITTELFEST 2013 - Fokus na Hrvaški, novi članici Evropske unije

Mediteranska duša plesnega ansambla HNK Pogovor s pesnikom in prevajalcem Tonkom Maroevićem Srednjeevropski objektiv Mittelfesta je letos usmerjen v Hrvaško, novo članico Evropske unije, kateri festival daje priložnost, da se z izstopajočo vlogo predstavi s svojimi umetniškimi izrazi. Fokus je v sredo zaznamoval program z dvema dogodkoma. Popoldanski pogovor s pesnikom in prevajalcem Tonkom Maroevićem je že v osnovi nastal v znamenju dialoga med italijansko in hrvaško književnostjo, saj je Maroević prevajalec italijanskih avtorjev (od Danteja do Sanguinetija), njegova sogovornica na odru cerkve Santa Maria dei battuti v Čedadu pa je bila Natka Badurina, docentka hrvaščine na Univerzi v Vidmu. Portret pesnika je v pogovoru zaobjel njegove motive, vizije, osebnost, tudi z branjem nekaterih poezij v italijanskem prevodu, ki jih je smiselno podala igralka Monica Mosolo. Publika je na tem srečanju spoznala Hrvaško skozi oči pesnika, ki piše o odnosu do Mediterana, o narodnem čutenju, o značaju Hrvatov (tudi v soglasju z Maruno, ki je samoironično razlagal, »kako mu grejo na živce«), nenazadnje o tem, kako je vojna spremenila stilni in vsebinski pristop vseh hrvaških pesnikov, saj je po ta-

Levo Tonko Maroević, desno prizor iz plesne predstave Variations in F.ado minor MATTEO TREVISAN

ki travmi postalo absurdno pisati o abstraktnih stvareh. Gost je spregovoril tudi o odnosu do narodne pripadnosti in kot Dalmatinec predvsem o kompleksni identiteti »Slovanov, ki so dediči latinske in srednjeevropske kulture«. Na svoj način je to misel potrdil tu-

di večerni nastop plesnega ansambla HNK iz Zagreba s predstavo Variations in F.ado minor, v kateri je pokazal svojo mediteransko dušo s koreografijo na temo strastnega fada in pod vodstvom portugalskega koreografa. Hugo Viera, doma iz Lizbone, je ob prvem sodelo-

MITTELFEST 2013 - Predstava PPeP

Kresnice povezale P.P. Pasolinija in P. Handkeja

čno sprehajala na robu prizorov, v katerih so zaživeli nekoliko stereotipni odsevi južnjaške čustvenosti, moškosti, ponosa, v alternaciji svetle ljudske radosti in bolj mračne introvertiranosti. V teh sencah in toplini živi namreč tudi fado, katerega temperament je prežel zapeljivo glasbeno kuliso, a tudi strastne in tehnično dovršene izvedbe plesalcev preko dvajsetčlanskega ansambla postavnih plesalcev in plesalk, ki so se izkazali z estetsko in izvajalsko dovršenim nastopom. Tudi nocoj bo Hrvaška v ospredju pozornosti v festivalskem programu z uprizoritvijo Italijanske drame reškega narodnega gledališča Ivan Zajc »Kafka project» o konceptu meje v opusu in življenju Franza Kafke. Predstava bo ob 20.45 v občinskem gledališču v Krminu. ROP

glasba@primorski.eu piše Rajko Dolhar

NA VES GLAS

PRISLUHNI HITU!

Pasolinija in Handkeja določajo podobnosti, a tudi razlike. Slednje so še predvsem prišle do izraza v predstavi z naslovom PPeP, ki so jo v torek prikazali na letošnjem Mittelfestu. Zamisel Luigija Reitanija, ki sta jo dovršeno izvedla igralca Johnny Lodi in Emanuele Carucci Viterbi (režija Andrea Collavino), je spadala v sklop projektov, ki jih letos na festivalu predstavlja Oddelek za tuje jezike in književnosti videmskega vseučilišča. Iz prikaza izhaja, da sta koroški in italijansko-furlanski avtor o kresnicah in njihovem simbolnem pomenu razmišljala drugače. Pasolini je malo pred smrtjo 1975. leta v Corriere della Sera objavil prispevek, v katerem je kritično izpostavil »izginotje kresnic,« kar po njegovem predstavlja simbol antropološke in kulturne mutacije, ki naj bi jo italijanska družba doživela v 60ih letih minulega stoletja. Avtor, ki je v mladih letih poletja preživljal v Furlaniji, je apokaliptično napovedoval družbo, ki bo brez vrednot in jo bo označevala »praznina oblasti,« ki jo bodo zapolnjevale razne oblike tehnokratske moči. Svoje razmišljanje je Pasolini takrat sklenil z znanim stavkom - »Da bo jasno, kar se mene tiče, četudi sem za večnarodnost, bi za eno samo kresnico dal celotno Montedison« -, ki je šel v zgodovino. Omenjeni esej, ki so ga v predstavi prebrali, je bil odraz časa in avtorjevega kritičnega pogleda na družbo. Pasolini je govoril o dveh fazah »demokrščanskega režima,« med katerim naj bi v zasledovanju blagostanja in razvoja »izginile kresnice:« prvo (1945-1960) naj bi določala kontinuiteta med fašizmom in KD, družbeni konformizem in industrijska homologacija; drugo (19601975) potrošništvo, sprememba družbenih navad in preoblikovanje družbene zavesti. Avtor iz Casarse je bil mnenja, da fašizmu ni uspelo spremeniti duše Italijanov (»maske, ki so si jih nade-

vanju s hrvaškim ansamblom posredoval svoje poznanje »usodno« melanholičnega in čustvenega značaja najbolj poznanega in obče priljubljenega portugalskega ljudskega zaklada in ga zaupal telesni izraznosti odličnih plesalcev zagrebškega gledališča. Izmenjava izkušenj in čutenj se je razvila tudi na glasbenem področju s posnetki prepričljivo doživetih izvedb pevke Jelene Radan, ki izvaja pesmi iz repertoarja legendarne Amalie Rodriguez, a tudi novih mitov portugalskega fada, Marize in Camaneja. Manj prepričljivo pa so delovale koreografije, ki so bile fizično zelo naporne, a splošno premalo osebne in precej razpršene v skupinskih prizorih. Izbrana oblika »variacij« naj bi že v osnovi opravičila pomanjkanje jasne dramaturgije, ostala pa je tanka povezovalna nit figure »izven dogajanja«, ki se je gib-

Ritmo gitano Giufà

Balkan rumba Samozaložba, 2013 Ocena:

Johnny Lodi in Emanuele Carucci Viterbi na predstavi

li, so ob koncu vojne sneli in vse je ostalo kot prej«), kar se je pa po njegovem zgodilo za časa krščansko-demokratskih vlad. Petnajst let po Pasolinijevi smrti je Handke, med enim od svojih potepanj po furlanski ravnini, presenečeno prisostvoval magični »epopeji kresnic.« Dogodek, na osnovi katerega je koroški avtor napisal črtico, ki so jo prebrali v uprizoritvi, se je pripetil leta 1988 nekje med Krminom in Bračanom. Tam so nekega poletnega večera omenjene žuželke s svojo svetlobo razveselile avtorja. Handke je torej s svojim besedilom ovrgel Pasolinijevo pesimistično tezo o

KROMA

»izginotju kresnic« in potrdil svetost obstoja. Zaradi različnosti pogledov je na festivalu prikazano delo temeljilo na predstavitvi obeh stališč: dialoga med igralcema na odru dejansko ni bilo, četudi se je predstava sklenila s skupno večerjo. Očitno imata avtorja, če v igri skupaj jesta, tudi nekaj sorodnega. O Pasoliniju je na čedajskem Mittelfestu spet tekla beseda sinoči, ko je znani igralec Roberto Herlitzka nastopil v predstavi »Una giovinezza enormemente giovane,« v produkciji Stalnega gledališča FJK in v režiji Antonia Calende. (Mch)

Kdor je v soboto zvečer obiskal festival Guča na Krasu, da bi videl legendo balkanske glasbe Bobana Markoviča, njegovega sina Marka in njun orkester, je pred tem verjetno prisluhnil še mlademu bendu s Sicilije. To so bili Giufà in njihova posebna mešanica balkan glasbe, tarante in rumbe. Bend je s svojim energičnim nastopom res navdušil številno publiko, kateri je predstavil komade svojega prvenca Ritmo gitano. Ritmo gitano je plošča, ki je nastala lani, posneli pa so jo v studio Nuevarte v Catanii. Album so fantje izdali v samozaložbi, sestavlja ga deset komadov za vsega skupaj petinštirideset minut poskočne glasbe. Skupina, ki jo sestavljajo pevec in kitarist Seby Carrubba, basist Riccardo Puglisi, kitarist Danilo Buccheri, bobnar Salvo Italia, trobentač Peppe Romano, trombonist Santy Arnaldi, saksofonista Andrea Iurianello in Simone Nicotra ter še drugi bobnar Pierpaolo Gurciullo, je Briščike obiskala v sklopu daljše poletne glasbene turneje Ritmo gitano tour, s katero je dva večera gostovala celo v Londonu. Plošča Ritmo gitano se začne »sto na uro« s prvim singlom Brucia (video posnetek je na razpolago tudi na spletnem portalu Youtube). Komad je idealna prispodoba benda, spojitev balkanske in sicilijanske glasbe. Suonatore desperado je nekoliko bolj zagrenjena pesem, medtem ko se z naslednjo Rumbagitana vzdušje spet dvigne; ciganska rumba bo prav gotovo live uspešnica, saj je predvsem refren zelo posrečen. Pri snemanju komada so sodelovali tudi člani sicilijanskega benda Baciamolemani. Pri naslednji La carovana bulgara je za mikrofon stopil celo pevec combat folk benda Modena City Ramblers Davide »Dudu« Morandi. Pravi ciganski komad je pesem Fanfara rom, v zadnjih treh skladbah Munnu, Talia u mari in Danza zingara pa prepeva Carrubba v sicilskem dialektu. Res spodbuden glasbeni začetek za mlade Sicilijance!


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