Rassegna Stampa 27 Luglio 2014

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cartograďŹ a della bellezza inquieta Sacrario di Redipuglia 6 luglio 2014 Cividale del Friuli 19-27 luglio 2014

cartograďŹ a della bellezza inquieta

Rassegna Stampa 27 luglio 2014


CULT SPETTACOLI

are; e invece Philip Lord ristopher Miller, nuovi nti della commedia (ann animazione: vedi il ree Lego Movie), azzeccana pellicola divertente rio giocando di riferiti col prototipo e produo una serie continua di anti e inversioni sul monoto. Qualche volta scino nella commedia resiva, concedendosi batcce infantili; però comano con gag esilaranti e no anche la messa in a. Fanno, ad esempio, so intelligente dello -screen, mostrando i agonisti in parallelo per carne somiglianze e dità. Ben sfruttati Jonah e Channing Tatum nelle i dei due antieroi. Nel casupporto si può giocare onoscere diverse star accreditate. (roberto nepoti)

MP STREET di Philip Lord e Christopher Con Jonah Hill, Channing Tatum

la Repubblica DOMENICA 27 LUGLIO 2014

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CLASSICA DISCHI & DVD

Il Mittelfest. Al festival di Cividale del Friuli un duro spettacolo del Mladinsko di Lubiana affronta i conflitti etnici. Interessante lo studio di Arcuri sul testo della Jelinek

ANGELO FOLETTO

VIVALDI THE EUROPEAN JOURNEY Ecco un solista/ direttore e un gruppo (italiano) con strumenti d’epoca che fanno suonare ancora originale Vivaldi SILETE VENTI ENSEMBLE HARMONIA MUNDI

Confini e patrie dai Balcani riemergono le vecchie ferite ANNA BANDETTINI

MMEDIA

ghan a Los Angeles angeli e demoni

onda Meghan, che aspiun ruolo importante nei giornali, si risveglia aco a uno sconosciuto. In nale s’intitola “la pasiata della vergogna” ed è commedia a equivoci dalemesse divertenti, ma nata a esaurirsi in quelalvo nel mostrare la pozione di Los Angeles (poti e vecchiette, l’immane tassista…) come un’aca di egoisti. Assegnando uesto è simpatico - l’uniolo di angelo custode pecorella smarrita a un spacciatore di crack. (r.n.)

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LORIN MAAZEL IN VIENNA L’antologia con le due integrali (Ciaikovskij e Sibelius) era un omaggio al direttore. Oggi è il primo documento postmortem W. PHILHARMONIKER-9 DG

OTTE IN GIALLO di Steve Brill. Con Elizabeth Banks QUINTETTO PER DUE VIOLONCELLI La più audace sfida cameristica di Schubert per la raggiante solista e un giovane quartetto A. GASTINEL/ QUATUOR DIOTIMA-NAIVE

N

EL grande teatro intitolato all’attrice Adelaide Ristori qualche spettatore decide di alzarsi a metà spettacolo e con inelegante ostentazione se ne va. Il fatto è che lo spettacolo, Dannato sia il traditore della patria sua, già presentato a Fabbrica Europa di Firenze, molto fuori dalla tradizione “classica”, firmato dalla più celebre compagnia sperimentale di Lubiana, la Slovensko Mladinsko, a un certo punto chiama in causa il pubblico in sala: “che avete da guardare italiani stronzi?”, “L’Istria è nostra”, “pubblico del c...zo, ciuccialo”.... Ovviamente siamo nella finzione teatrale di uno spettacolo graffiante e crudele che tocca in modo reale l’ossessione del nazionalismo, l’odio esagerato, sottile e sottinteso che cova quando si parla di etnie, radici, razze, patrie. Qui, poi, siamo in una zona di confine, a Cividale, dove gli odii etnici sono ancora ferite e non solo per le vecchie generazioni e lo spettacolo lo firma Olivier Frljic, uno dei più controversi e eversivi registi croati ma di origini bosniache, al lavoro con una compagnia slovena. Non per niente, Dannato sia il traditore della patria sua (sono gli ultimi versi dell’inno nazionale dell’ex Jugoslavia), è uno spettacolo teso e duro che inizia e comincia con una caterva di morti, e procede tra echi di molti spari. Nella scena nuda i bravi attori del Mladinsko (cantano, suonano, recitano) si presentano per quello che sono, attori di una compagnia che incrocia la propria storia con quella dei Balcani, dalla morte di Tito fino a oggi, fino al riemergere non sempre consapevole di antiche differenze, diffidenze, conflitti e vecchi stereotipi etnici. Domina spesso un tono grottesco, il linguaggio è diretto ma dietro il bello spettacolo che giustamente non ha conclusione c’è molta

Il programma conferma la vocazione ai temi interetnici Oltre a danza e musica quest’anno spicca il teatro con alcuni lavori sull’odio tra i popoli amarezza. D’altra parte l’idea che la nazionalità, la patria, la lingua sia una risultanza di rapporti complessi più di quel che sembra, è una memoria oltre che un presente, è il tema che da sempre rende interessante il Mittelfest di Cividale che quest’anno, nella fase di una traballante coesione europea, ha voluto lanciare più “Segnali” (è il titolo generale) verso i paesi dell’aerea balcanica, perseguendo con più chiarezza il confronto di contenuti, miti, parole che da lì ci arriva. A questo proposito va ricordato il debutto di Una tomba per Boris Davidovic dal romanzo del serbo-ebreo Danilo Kis con la regia di una celebrità balcanica come il regista

FIABA CRUDELE

Sandra Soncini in “Faustin & Out” diretto da Fabrizio Arcuri cui seguiranno altre due tappe in autunno


la Rep

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2014 DA EVITARE

SI PUO’ PERDERE

SI PUO’ VEDERE

DA VEDERE

DA NON MANCARE

INDIMENTICABILE

ROCK POP & JAZZ

GINO CASTALDO

IL POPOLARE TENOR

Addio a C grande vo fra la Scal ANGELO FOLETTO

A

VEVA appena

WORLD PEACE IS NONE OF YOUR BUSINESS Il vecchio leone Morrissey ha ancora voglia di ruggire. Tante idee, tra visioni desolate, disillusioni, elegie MORISSEY - VIRGIN

MAREMMA ORCHESTRA Bel progetto guidato da Filippo Gatti alla ricerca di un’identità popolare della canzone italiana MAREMMA ORCHESTRA –ROUTE 61

Ivica Buljan sui lager kazaki del 45. Orrori tremendi sono raccontati anche con la bella, semplice, commovente scrittura di Elfriede Jelinek. La premessa è un fatto di cronaca, una ragazza segregata e abusata dal padre, che prende signficazioni e suggestioni simboliche, da Goethe a Heidegger. Faustin&Out, come si intitola, è un testo duro sulla dannazione dell’animo umano che il regista Fabrizio Arcuri, in questo primo studio di un lavoro in tre parti (le altre due si svilupperanno più avanti all’interno del bellissimo progetto Jelinek curato a Bologna in autunno da Elena Di Gioia) visto a Cividale ha intrecciato alle sug-

RECENSIONI MUSICA

gestioni del Faust di Goethe diretto da Murnau le cui immagini sono al centro di un astratto ambiente domestico, fatto di tre pareti e una poltrona. Qui, tre attrici (molto brave Angela Malfitano, Francesca Mazza, Sandra Soncini), in tre tempi diversi, si avvicendano, chi sorniona, chi arrabbiata, chi spaurita, chi mascherata con le fiabesche sembianze di un pupazzone di peluche, tutte ostinatamente prive di contatti col mondo, e ci trascinano al fondo di una tensione soggettiva brutale, crudele, forse sognante, tra i riverberi di quel mostro-diavoloMefistofele che forse hanno sempre saputo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MITTELFEST

“Dannato sia il traditore della patria sua!” dello Slovensko Mladinsko di Lubiana e “Faustin&out” degli Artefatti Cividale del Friuli fino a oggi

ZABA Primo album (dopo due Ep) per la band di Oxford che s’inserisce con autorità nella scena art-rock, con ritmi scabri, spigolosi, e melodie sofisticate. La voce spicca con notevole eleganza. GLASS ANIMALS – WOLF TONE

festeggiato novant’anni, il grande tenore Ca Bergonzi. Nato il 13 luglio 1924 a Vidalenzo di Polesin Parmense, due passi da Vil Verdi di Sant’Agata, è mor Milano, la sua seconda citt nella notte di venerdì. Ma e vissuto fino a pochi giorni f Busseto. Nella sua casa, l’albergo “I due Foscari”, u dei titoli verdiani che avev contribuito a risvegliare da sonno esecutivo nel grand anno-centenario 1951, si v la statua di Verdi, casa Bar primo protettore e suocero compositore, il teatrino intitolato al genius loci da c “Carletto” come lo chiamavano gli amici s’è affacciato fino all’ultimo incitando e redarguendo i ragazzi della sua Accadem Verdiana creata nel 1985. La Scala, dove ha debuttato 1953 e ha trionfato per l’ulti volta nel 1993, con il Metropolitan di New York, s stati i suoi teatri. Il bel-buon canto applicato a un reperto abbastanza vasto (oltre 70 opere) e sorretto da una tecn adamantina, è stata sfida e ricetta insuperabile. Esordie come baritono nel 1947, convertito autodidatticame al nuovo registro studiando registrazioni di Aureliano Pertile, Bergonzi tenore deb nel 1951 a Bari con Andrea Chénier. Le tre memorabili incursioni radiofoniche verd successive (Foscari, Boccane e Giovanna D’Arco) segnaro la strada. Nel 1953 dopo la S cantò a Londra e Buenos Air ritrovando l’amica e collega studi Renata Tebaldi, la prim delle star con cui ha duettato cantando in palcoscenico fin 1986. Nel 1955 fu per la prim volta negli Stati Uniti, a Chic nel 1956 al Metropolitan Op di New York, dove nel giro d pochi giorni conquistò il pubblico con Aida (grazie a Mario Del Monaco che gli cedette una serata) e Trovat “Forse è arrivato il Radames


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fascicolo nazionale


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Cultura e Spettacoli

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IL PICCOLO D

Cultura e Spettacoli 2014

IL PICCOLO DOMENICA 27 LUGLIO 2014

Addio a Carlo Bergonzi, grande voce verdiana rio Arrigo Boito di Parma, ma

Riccardo Muti, nei maggiori te- all'istituto Auxologico Milasi accorge ben prestodi che quelatri lirici del mondo. no. lo non è il suo destino. Nel 1955la interpreta “La forza del È stato Radames, Don Carlo, La sua origine evoca il titolo Lunga sua carriera: voce destino” diretta datrascuraAntonino Manrico, Alfredo, il duca di di una celebre opera verdiana, verdiana sì, ma senza Riccardo Muti, nei maggiori te- all'istituto Auxologico di Mila- Votto, insieme a Renata Tebal◗ MILANO Mantova, Ernani, anche Otelre gli di altri grandi, da Puccini a atri lirici del mondo. “La forza del no. destino”: nasce e torna alla Scala nel 1963 in lo: uno dei più autorevoli inter- evoca infatti il 13 luglio 1924 a PolesiLeoncavallo, Massenet a È stato Radames, Don Carlo, La sua origine il titolo Lunga la sua carriera: voce una nuovada “Aida” diretta da Manrico, Alfredo, duca di di unaverdiano celebre operane verdiana, verdiana ma senza trascuraGavazzeni, regista preti ildel repertorio Parmense, a unsì, chilometro Ponchielli. Debutta nelZeffirelli, 1947 a Mantova, Ernani, anche Otel“La forza del destino”: nasce re gli altri grandi, da Puccini a con un cast stellare. È il suo di tutti i tempi, Carlo Bergonzi, soltanto da Villa Verdi di Sant' 23 anni nel teatro parrocchiale lo: uno dei piùeautorevoli interinfatti delle il 13 luglio a PolesiLeoncavallo, da Massenet lancio definitivo. Da alloracocalha cantato al fianco più 1924Agata. E sembra proprio una diaVaredo, vicino Milano, preti del repertorio verdiano ne Parmense, a un chilometro Ponchielli. Debutta nel 1947 a ca i massimi palcoscenici voci liriche delda'900, predestinazione. Pochi me baritono, di tutti i tempi,raffinate Carlo Bergonzi, soltanto Villa Verdi di Sant' 23 anni nel teatrogiorni parrocchiale mondiali,perchè a partiresu dalquesta Metrodirezione dei più gran- proprio fa aveva anni. È strada lo avevano avviato i e ha cantato alsotto fiancoladelle più Agata. E sembra una compiuto di Varedo,90 vicino Milano, co- politan di New York, che il 4 diliriche del '900, Von predestinazione. giorni menotte baritono, su questa cembre 1981 il 'Berda Herbert Karajan a Pochi morto nella di perchè venerdì suoi maestri delorganizza ConservatoCarlo Bergonzi era nato a Polesine Parmense, aveva compiuto 90raffinate anni vocidi, ◗ MILANO

Addio a Carlo Bergonzi, grande voce verdiana

Carlo Bergonzi era nato a Polesine Parmense, aveva compiuto 90 anni

sotto la direzione dei più grandi, da Herbert Von Karajan a

fa aveva compiuto 90 anni. È morto nella notte di venerdì

strada lo avevano avviato i suoi maestri del Conservato-

gonzi galà per festeggiare i suoi 25 anni di carriera al Met.

rio Arrig si accor lo non 1955 in destino Votto, in di e torn una nu Gavazze con un lancio d ca i m mondia politan cembre gonzi g suoi 25 a

Mittelfestchiude chiude l’elettrica Mittelfest concon l’elettrica energiaenergia di “Pearl”di “P

coreografo olandese Ed Wubbe e i danzatori delloBallet Scapino Ballet di Rotterdam questa sera Teatro Nu IlIlcoreografo olandese Ed Wubbe e i danzatori dello Scapino di Rotterdam questa sera al Teatro Nuovo di al Udine di Rochira diAlberto Alberto Rochira ◗ CIVIDALE

Shakira da record su Facebook: 100 milioni di like

◗ CIVIDALE

Uno spettacolo fastoso, coinvolgente, tra sbalorditivi costu-coinUno spettacolo fastoso, mi e musica in un volgente, trabarocca, sbalorditivi costutrionfo «eleganza, opulenza,in un mi e di musica barocca, elettrizzante energia». Un’ode trionfo di «eleganza, opulenza, alla bellezza e all’amore, ma anelettrizzante energia». Un’ode che una riflessione sulla decadenza e sul tempo che fugge, iralla bellezza e all’amore, ma anreparabile. Accolto, al suo de-decache una riflessione sulla butto, enorme entusiasmo denzacon e sul tempo che fugge, irdalla stampa olandese, lo spetreparabile. al suo detacolo “Pearl” Accolto, che il coreografo butto, coneenorme entusiasmo Ed Wubbe i suoi danzatori (compagnia Scapino Ballet lo di spetdalla stampa olandese, Rotterdam) portano scena tacolo “Pearl” che in il coreografo oggi per la giornata conclusiva Ed Wubbe e i suoi danzatori del Mittelfest numero 23 si an(compagnia Scapino Ballet di nuncia, per potenza di impatto portano in scena eRotterdam) teatralità, come evento partiCento milioni di like: Shakira è colarmente a un gran fioggi per laadatto giornata conclusiva sul tetto del mondo social, sul nale. trono di Facebook, con il del Mittelfest numero 23 si anAnche nelle precedenti date maggior numero di fan mai nuncia, per potenza di impatto della tournée italiana, calorosi raggiunto sulla piattaforma e teatralità, comeunanimi eventodipartiapplausi e consensi fino a oggi. Dopo di lei, tra i colarmente adatto a unregran fipubblico e critica per questa primi dieci personaggi cente nale. produzione che stasera contemporanei più seguiti ci alleAnche 22.30 vedrà esibirsi la com- date “Pearl” viene descritto come «un trionfo di eleganza, opulenza, elettrizzante energia» tra sbalorditivi costumi e musica barocca sono Eminem, Cristiano nelle precedenti pagnia, anziché italiana, sul palco calorosi di Ronaldo, Rihanna, Vin Diesel, della tournée piazza Duomo a Cividale, al Te- naria Versailles dei giorni noMusica in duo sa in scena potenti nelle parti ma italiano) andrà in scena nelKaty Perry, Justin Bieber, Will applausi consensi unanimistri». di atro NuovoeGiovanni da Udine, poetiche e rievocative, più de- la sala San Francesco (alle 18) Smith, Lady Gaga, Taylor dal “Tartini” pubblico e critica per questa dove lo spettacolo è stato spo- re-Dall’Olanda un altro protaboli, invece, in quelle più con “La parola padre”. Swift. Via via gli altri, come stato a causa del protrarsi delle cente produzione che stasera Nel concerto gonista del festival oggi, sem“attualizzate”. Ancora musica con il giovaSelena Gomez che di like sulla condizioni pre nel“Pearl” segno della Ieri sul palco del Ristori an-trane duo composto da eCarmen sua pagina ne ha 60 milioni. alle 22.30meteo vedràavverse. esibirsi la comvieneseduzione descritto come «un trionfo di suprema” eleganza, opulenza, elettrizzante energia» sbalorditivi costumi musica barocca “L’impressione Una coreografia che trasuda barocca: L'Ensemble di Ameche una colonna del teatro itaAnastasio e Dragana Gajic del I social, e Facebook in pagnia, anziché sul palco di di umori dell’epoca barocca (in sterdam, noto a livello interna- suoneranno le giovani liano, Adriana Asti, in un classi- Conservatorio Tartini di Trieparticolare, hanno anche Musica in duo piazza Duomo a Cividale, naria Versailles dei giorni nosa in scena potenti nelle parti ma italiano) andrà in scena neltutta la sua ambiguità), ma cheal Tezionale per le sue esecuzioni di musiciste di Trieste co del Novecento come ste che nel concerto “L'imprescambiato il linguaggio, Nuovo Giovanni da Udine, stri». dal “Tartini” poetiche rievocative, più(San de-Francela sala aggiornando San Francesco (allei 18) èatro guidata da ritmi e dinamiche autori del periodo sei-settecen“Danza macabra”, firmato dal e sione suprema” il dizionario: Carmen Anastasio e adove noi contemporanee, lo spettacolo èpropostato spotesco, sarà in concerto un nellaaltro protamaestro Ronconi, che sco, ore proporranno nonpadre”. dicono più “quel Dall’Olanda boli,regala invece, in 21)quelle più musicon “Laragazzi parola Dragana Gajic nendo visioni su temi come la Chiesa di Santa Maria dei Batuno Strindberg fuori dalle conche di Tartini, Schubert e Frantale è famoso” ma “è stato a causa del protrarsi delle gonista del festival oggi, sem“attualizzate”. Ancora musica con il giovaseduzione e lameteo decadenza, l’ec- tuti (ore 11.30) musiche di seduzione venzioni, affidato alla bravura ck. Indel chiusura, progetto e le teen serie, condizioni avverse. pre nel su segno della Ieri sul palco Ristoriun anne duopopolare” composto da Carmen cellenza e il degrado, in un con- Vivaldi, Biber, Porpora, Marini di fuoriclasse come la stessa Mittelfest 2014 a cura di Robercome “High School”, Una coreografia trasuda barocca:Tra L'Ensemble che una del teatro ita-d'autore Anastasio e Dragana Gajic del tinuo gioco di ossimoriche e cone van Wassenaer. gli spetta- di ronsAme(paese natale della autri- Asti, affiancata da Giorgio Fer-colonna to Calabretto: cinema “Violetta”, “Il mondo di di umori dell’epoca barocca noto ascorsi, livello ce), internaliano, Adriana in un classi- arms”, Conservatorio Tartini di Trietraddizioni. Con la musica ese- (in coli di sterdam, prosa dei giorni molto convincente sulle rara e Giovanni Crippa. conAsti, il film “Shoulder Patty”, si adeguano, guita dal ambiguità), vivo da tutta la sua ma che “Trê zovini” di Carlo Tolazzi (telabbra delle tre ottime interpreTornando al programma di con Charlie Chaplin, colonna i personaggi tra zionale per le sue esecuzioni di co del Novecento come ste chedistinguendo nel concerto “L'impres“Combattimento sti) e Massimo (testi ti, Chiara Benedetti, Sara Rai- oggi, giornata conclusiva del fe-macabra”, sonora originale, popolari e non.(San Franceè guidata da ritmi eAmsterdinamiche autori Somaglino del periodo sei-settecen“Danza firmato ambientato dal sione suprema” dam”, degli ensemble più e regia), che hanno messo in nis enella Aida Talliente, che sono stival, c’è anche il debutto del Ronconi, in Franciache durante la Grande Shakira è record ma anche i a noi uno contemporanee, propotesco, sarà in concerto maestro regala sco, ore 21) proporranno musiillustri che si siano mai dedicati scena (in prima assoluta, pro- state impeccabili, vivaci, coin- musicista Stefano Bollani in ve- Guerra. Inizio proiezione alle comuni mortali che su temi come la Chiesa Maria volgenti, dei Bat-in una grande varietà ste di attore e autore uno Strindberg dallevoluta, con-perché che di Tartini, Schubert e Frananendo questovisioni repertorio, “Pearl” è duzione Css di conSanta sostegno teatrale 23.50:fuori una scelta frequentano i social aspirano seduzione e la decadenza, tuti (ore 11.30) su musiche di venzioni, affidato alla bravura ck. In chiusura, progetto stato anche definito «una festa l’ecdell’Arlef) la poetica della scrit- di personaggi e di registri, nei con la prima de “La Regina Da- proprio il 28 luglio di 100 anni nel loro piccoloun alla nuova visiva ed euforica, che potrebcellenza e il degrado, in un contrice friulana Novella Cantarut20), fa, scoppiava Europa la priforma di popolarità misurata Vivaldi, Biber, Porpora,movimenti Marini e nelle suggestive da” al Teatro Ristoridi(alle fuoriclasse come lain stessa Mittelfest 2014 a cura di Roberbe competere qualsiasi ti, scomparsa nel 2009. Lingua cantate rons (musiche a cura mentre Va- ma guerra mondiale. in like e follower. tinuo gioco dicon ossimori e cone van Wassenaer. Tra gliparti spetta(paese natale dellail teatro autri-di Gabriele Asti, affiancata da Giorgio Fer- to Calabretto: cinema d'autore spettacolo nato in un’immagifriulana nella variante di Navadi Claudia Grimaz). Testi e mescis (autore di punta del panoratraddizioni. Con la musica ese- coli di prosa dei giorni scorsi, ce), molto convincente sulle rara e Giovanni Crippa. ©RIPRODUZIONERISERVATA con il film “Shoulder arms”,

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Nel concerto “L’impressione suprema” suoneranno le giovani musiciste di Trieste Carmen Anastasio e Dragana Gajic

guita dal vivo da “Combattimento Amsterdam”, uno degli ensemble più illustri che si siano mai dedicati a questo repertorio, “Pearl” è stato anche definito «una festa visiva ed euforica, che potrebbe competere con qualsiasi spettacolo nato in un’immagi-

“Trê zovini” di Carlo Tolazzi (testi) e Massimo Somaglino (testi e regia), che hanno messo in scena (in prima assoluta, produzione Css con sostegno dell’Arlef) la poetica della scrittrice friulana Novella Cantarutti, scomparsa nel 2009. Lingua friulana nella variante di Nava-

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labbra delle tre ottime interpreti, Chiara Benedetti, Sara Rainis e Aida Talliente, che sono state impeccabili, vivaci, coinvolgenti, in una grande varietà di personaggi e di registri, nei movimenti e nelle suggestive parti cantate (musiche a cura di Claudia Grimaz). Testi e mes-

Tornando al programma di oggi, giornata conclusiva del festival, c’è anche il debutto del musicista Stefano Bollani in veste di attore e autore teatrale con la prima de “La Regina Dada” al Teatro Ristori (alle 20), mentre il teatro di Gabriele Vacis (autore di punta del panora-

con Charlie Chaplin, colonna sonora originale, ambientato in Francia durante la Grande Guerra. Inizio proiezione alle 23.50: una scelta voluta, perché proprio il 28 luglio di 100 anni fa, scoppiava in Europa la prima guerra mondiale. ©RIPRODUZIONERISERVATA

Shak su Fa 100

Cento m sul tett trono d maggio raggiun fino a o primi d contem sono Em Ronald Katy Pe Smith, Swift. V Selena sua pag I social partico cambia aggiorn ragazz tale è f popola come “ “Violet Patty” disting popola Shakir comun freque nel loro forma d in like e


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Messaggero Estate

MESSAGGERO VENETO DOMENICA 27 LUGLIO 2014

festival» mittelfest 23

di Gian Paolo Polesini

U

n innovatore, Gabriele Vacis. Lui davvero pigliò il teatro per il palcoscenico e lo agitò ben bene. Ogni tanto una ripassata rivitalizza il vecchio, che inevitabilmente puzza d’antico. L’odore si sente se nessuno apre la finestra e lo sveglia. Girovagano ancora per la testa un paio di cose sue, fra le tante, che Udine mostrò con timida passione: Elementi di struttura dei sentimenti, alla metà spaccata degli Ottanta, e La storia di Romeo e Giulietta, a inizio Novanta; anni estrosi, certo, ma dovevi avere carattere per sporgerti sul proscenio e sfidare lo spettatore. Ve lo ricordate Il racconto del Vajont? E il televisivo Totem con Baricco? Cultura in prima serata, follie ben ripagate. Guidava Freccero, allora, uno senza macchia e senza paura. Adesso ci si traveste, il massimo del piacere minimo. «Qualcuno perde strada, però - dice - il talk show non ha più l’appeal di una volta, si scioglie nelle opinioni riuscendo persino a dimenticarsi il motivo del ritrovo così urgente. A me capita. Chiedermi di che stanno parlando». La Parola Padre. Occupiamoci di presente, valá. Un esperimento diventato messinscena. Oggi tocca a questo spettacolo, alle 18 nella chiesa di San Francesco. Sei donne. Irina, bulgara, Aleksandra, polacca, Simona, macedone. E tre girls italiane, Alessandra, Anna Chiara, Maria Rosaria. «Femmine del Sud», puntualizza Vacis. «Per me ragazzo plasmato da una spremuta padana, mamma veneziana e babbo bergamasco, è stata una scossa benefica lavorare con loro». Si comincia da una casualità pugliese. Gabriele scende a Lecce per guidare il saggio finale di un laboratorio del teatro Koreja, «luogo speciale dove la teatralità non interrompe

A.C.R.F.

Vacis: «Il teatro del futuro? Dovrà saper ascoltare la vita» Uno dei più coraggiosi registi italiani oggi a Cividale con “La Parola Padre” mai il flusso. Ascolto queste donne nate comuniste e mi sembra persino impossibile. Così giovani, i muri sono crollati da un po’, eppure... Incredibili, vitali, magnifiche. Raccontano la loro storia, che sa di Est. Col favore del vento creiamo la mescolanza e La Parola Padre si fa da solo, senza spinte, con naturalezza». Tutte hanno dei conti in sospeso con la propria patria e con il proprio padre. Il Settimo di Torino. Ora, forse, direte «ah, il Settimo, cer-

to». Vacis lo condusse per decenni attraverso le nebbie italiane finché fu risucchiato dallo Stabile, dopo vent’anni di gloria. Mutano le stagioni, ma il marchio è pressoché lo stesso. Adesso il regista dirige i Teatri Reggio Emilia. «Abbiamo i conti buoni e questo è importante. Riesci a respirare e a programmare». Nessuno è Nostradamus, però qualcuno ha lo sguardo più lungo. «Si può cambiare ancora e per dare al futuro un’immagine solida cre-

do sia necessario ascoltare chi ti sta ascoltando, ovvero raccogliere i sentimenti della gente, trasformandoli in un gesto potente, qual è quello del teatro. Tempo fa ho lavorato a Gerusalemme con i ragazzi palestinesi e prima ancora con i disabili. E si formano drammaturgie spontanee, le più facili da indossare». Aggiunge: «La cura della persona, ecco. Come fosse uno scambio alla pari. Tu parli di te, del tuo mondo, che poi corri-

FAUGLIS

sponde a tantissimi altri mondi simili e c’è un reale subbuglio di emozioni comuni. È la vita». Non è questo un Paese adatto ai temerari. È una camminata dritta e in compagnia sotto la tettoia, vuoi mai che piova. Osare non conviene. «Nel Duemila c’era più margine, stimolava fare un passo oltre il consentito. Adesso siamo fermi, l’Italia è ferma, si spera di non inciampare ancora. E chi è il pazzo che esce dalla fila?».

DOMENICA

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Galleggiamo come la Concordia. Per miracolo. «Anzi, oscuriamo la bellezza, potendolo fare. Sulla prima pagina di un quotidiano stamattina risaltava la faccenda Alitalia. O l’accordo o 15 mila a casa. Dentro, in piccolo, gli aumenti di stipendio ai dipendenti della Ferrero. Vede, la notizia vera è la seconda, l’uomo che morde il cane, per capirci. I successi, evidentemente, è meglio nasconderli». ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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Messaggero Estate

DOMENICA 27 LUGLIO 2014 MESSAGGERO VENETO

Il regista Gabriele Vacis e, sotto, una scena del suo “La Parola Padre”, oggi alle 18 in San Francesco; a fianco, un quadro di “Pearl” l’attesissimo balletto di stasera, alle 22.30 al Nuovo

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Vanni De Lucia: «A mio agio nel ruolo di cantastorie» L’attore friulano ha debuttato ieri ne “Le maghe e l’isola meravigliosa” «L’artista è spesso costretto a migrare all’estero per potersi esprimere» il programma: ultimo giorno

“La Regina Dada” con Bollani e “Pearl”

De Lucia è il “trovatore” dello spettacolo del Cafebaum Banda Barocca

◗ CIVIDALE

Markus Stockhausen e Tara Bouman, l’altra sera al Mittelfest. Loro scelgono i brani da suonare in base all’acustica della sala (Phocus Agency)

Le pagine sono quelle dell’Alcina e del Rinaldo, opere liriche ispirate all’epica cavalleresca; le melodie raccontano lo stesso genere, e portano la firma di Georg Friedrich Händel: viaggio nella suggestione di terre e atmosfere remote e fiabesche, dunque, Le maghe e l'isola meravigliosa, spettacolo di musica, appunto, e testi vincitore lo scorso anno - del prestigioso Händel Festival e proposto a Mittelfest, ieri sera, in prima nazionale. Sul palco della chiesa di San Francesco il giovane (per età dei componenti) ma qualificatissimo ensemble “Cafebaum Banda Barocca”, gruppo - a matrice internazionale - composto da pluripremiati talenti, e un noto, apprezzato attore di casa nostra, Vanni De Lucia, perfetto nel ruolo di trovatore. «È partito tutto da un concorso», racconta il protagonista. La genesi del lavoro riporta, infatti, al concorso sopra citato: «Il tema era la produzione orientaleggiante del grande compositore tedesco. Il bando richiedeva una commistione fra suoni e parole. Serviva, insomma, una voce recitante: il Cafebaum ha chiesto la mia collaborazione e io... ho accolto immediatamente l’invito, con piacere. Ed è stata, per me, una scoperta: mi sono reso conto che calzare i panni del cantastorie mi era particolarmente

congeniale. Qualcosa che, evidentemente, covava nel mio Dna artistico... E la ragione, ovviamente, c'è: quand'ero bambino mio padre, napoletano, mi intratteneva con racconti le cui radici affondavano proprio nel filone cavalleresco». Morale: dal sodalizio musical-narrante è uscita una produzione degna, «per originalità» (ai brani di Händel si accosta un cameo di rottura: la contemporanea, minimalista, proposta sonora di John Cage), del gradino più alto del podio. Più che opportuno, così, il suo inserimento nel palinsesto del festival cividalese. «Uno spettacolo commenta De Lucia - dal respiro europeo, in senso profondo: in tale dimensione, però, si coglie netto, immediato, l'influsso italiano sulla cultura del vecchio mondo». Internazionalità di contenuti e di echi, certo, ma pure di volti, quelli degli strumentisti (accompagnati dalla soprano Francesca Aspromonte): «In buona parte rubati al nostro Paese, dove la sopravvivenza - per chi vuole campare di arte - è ormai quasi impossibile. Costretti a migrare all'estero, per potersi esprimere. Del resto - conclude De Lucia - chi calca i palcoscenici è come un pilota di voli intercontinentali: per crescere non si può prescindere dal viaggio». E un tanto ci sta. Peccato sia, troppo spesso, processo forzato, ineluttabile. Lucia Aviani ©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 20. Stefano Bollani ha scelto proprio Mittelfest per debuttare in veste di attore e autore teatrale in prima assoluta con “La Regina Dada” al Teatro Ristori. Un inedito attraversamento dell'universo dada, scritto assieme all’attrice protagonista Valentina Cenni, raccontato da una regina di fiaba che si inoltra nel bosco delle avanguardie culturali, con un panorama sonoro creato da Francesco Giomi, i robot di Matteo Suzzi, le musiche di Bollani, la grazie e la fisicità di Valentina Cenni. Valentina Cenni e Stefano Bollani saluteranno il pubblico e la stampa presenti al festival in un incontro-aperitivo in programma sempre oggi alle 12.45 al Caffè San Marco di Cividale . - “Pearl”, alle 22.30 al Giovanni da Udine Costumi mozzafiato, la musica barocca che evoca atmosfere di splendore cariche di seduzione per uno spettacolo di danza indimenticabile, affiancato dal virtuosismo live dell'Ensemble Combattimento Consort Amesterdam sono gli ingredienti di “Pearl”, lo spettacolo firmato dal coreografo Ed Wubbe che dirige, dal 1992, una delle più antiche e longeve compagnie di balletto lo Scapino Ballet di Rotterdam fondata nel 1945. Servizi bus navetta da e per Cividale. - Alle 11.30. L'Ensemble di Amesterdam punta di diamante nel panorama internazionale per le sue esecuzioni di autori del periodo barocco affascinerà ancora il pubblico in un concerto “speciale” nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti con un repertorio che spazia da Vivaldi a Biber, Porpora, Marini e van Wassenaer. - Alle 18. Il teatro di Gabriele Vacis, uno degli autori più apprezzati del panorama culturale italiano, andrà in scena alla Chiesa di San Francesco con “La parola padre”. Sul palco sei giovani donne, tre italiane, una polacca, una bulgara e una macedone che si incontrano in uno dei tanti ideali crocevia del presente e iniziano a raccontarsi. Tutte hanno un conto in sospeso con la loro patria, ma sopratutto con il loro padre. Una storia vera che racconta la vita di sei giovani attrici selezionate durante i seminari nell'Europa dell'Est dei Cantieri Teatrali Koreja che, con il Teatro Stabile d'Innovazione del Salento, hanno prodotto lo spettacolo. - Alle 21. Ancora musica con il giovane duo composto da Carmen Anastasio e Dragana Gajic allieve del Conservatorio Tartini di Trieste che nel concerto “L'impressione suprema” (Sala San Francesco) proporranno musiche di Tartini, Schubert e Franck. - Alle 23.50. A chiudere la 23ma edizione di Mittelfest (a San Francesco) il grande cinema d'autore con la proiezione del film con Charlie Chaplin “Shoulders arms” accompagnato dalla colonna sonora originale un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Università degli Studi di Udine. L’orario di proiezione, ore 23.50, non è casuale, perché proprio il 28 luglio di 100 anni fa esatti, scoppiava la prima guerra mondiale..


Il regista Gabriele Vacis e, sotto, una scena del suo “La Parola Padre”, oggi alle 18 in San Francesco; a fianco, un quadro di “Pearl” l’attesissimo balletto di stasera, alle 22.30 al Nuovo Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

2014

DOMENICA 27 LUGLIO 2014 MESSAGGERO VENETO

Il regista Gabriele Vacis e, sotto, una scena del suo “La Parola Padre”, oggi alle 18 in San Francesco; a fianco, un quadro di “Pearl” l’attesissimo balletto di stasera, alle 22.30 al Nuovo

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L’attore friulano ha debuttato ieri ne “Le maghe e l’isola meravigliosa” «L’artista è spesso costretto a migrare all’estero per potersi esprimere»

«L’artista è spesso costretto a migrare all’este il programma: ultimo giorno

“La Regina Dada” con Bollani e “Pearl”

De Lucia è il “trovatore” dello spettacolo del Cafebaum Banda Barocca

◗ CIVIDALE

sponde a tantissimi altri mondi simili e c’è un reale subbuglio di emozioni comuni. È la vita». Non è questo un Paese adatto ai temerari. È una camminata dritta e in compagnia sotto la tettoia, vuoi mai che piova. Osare non conviene. «Nel Duemila c’era più margine, stimolava fare un passo oltre il consentito. Adesso siamo fermi, l’Italia è ferma, si spera di non inciampare ancora. E chi è il pazzo che esce dalla fila?».

Galleggiamo come la Concordia. Per miracolo. «Anzi, oscuriamo la bellezza, potendolo fare. Sulla prima pagina di un quotidiano stamattina risaltava la faccenda Alitalia. O l’accordo o 15 mila a casa. Dentro, in piccolo, gli aumenti di stipendio ai dipendenti della Ferrero. Vede, la notizia vera è la seconda, l’uomo che morde il cane, per capirci. I successi, evidentemente, è meglio nasconderli». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Le pagine sono quelle dell’Alcina e del Rinaldo, opere liriche ispirate all’epica cavalleresca; le melodie raccontano lo stesso genere, e portano la firma di Georg Friedrich Händel: viaggio nella suggestione di terre e atmosfere remote e fiabesche, dunque, Le maghe e l'isola meravigliosa, spettacolo di musica, appunto, e testi vincitore lo scorso anno - del prestigioso Händel Festival e proposto a Mittelfest, ieri sera, in prima nazionale. Sul palco della chiesa di San Francesco il giovane (per età dei componenti) ma qualificatissimo ensemble “Cafebaum Banda Barocca”, gruppo - a matrice internazionale - composto da pluripremiati talenti, e un noto, apprezzato attore di casa nostra, Vanni De Lucia, perfetto nel ruolo di trovatore. «È partito tutto da un concorso», racconta il protagonista. La genesi del lavoro riporta, infatti, al concorso sopra citato: «Il tema era la produzione orientaleggiante del grande compositore tedesco. Il bando richiedeva una commistione fra suoni e parole. Serviva, insomma, una voce recitante: il Cafebaum ha chiesto la mia collaborazione e io... ho accolto immediatamente l’invito, con piacere. Ed è stata, per me, una scoperta: mi sono reso conto che calzare i panni del cantastorie mi era particolarmente

congeniale. Qualcosa che, evidentemente, covava nel mio Dna artistico... E la ragione, ovviamente, c'è: quand'ero bambino mio padre, napoletano, mi intratteneva con racconti le cui radici affondavano proprio nel filone cavalleresco». Morale: dal sodalizio musical-narrante è uscita una produzione degna, «per originalità» (ai brani di Händel si accosta un cameo di rottura: la contemporanea, minimalista, proposta sonora di John Cage), del gradino più alto del podio. Più che opportuno, così, il suo inserimento nel palinsesto del festival cividalese. «Uno spettacolo commenta De Lucia - dal respiro europeo, in senso profondo: in tale dimensione, però, si coglie netto, immediato, l'influsso italiano sulla cultura del vecchio mondo». Internazionalità di contenuti e di echi, certo, ma pure di volti, quelli degli strumentisti (accompagnati dalla soprano Francesca Aspromonte): «In buona parte rubati al nostro Paese, dove la sopravvivenza - per chi vuole campare di arte - è ormai quasi impossibile. Costretti a migrare all'estero, per potersi esprimere. Del resto - conclude De Lucia - chi calca i palcoscenici è come un pilota di voli intercontinentali: per crescere non si può prescindere dal viaggio». E un tanto ci sta. Peccato sia, troppo spesso, processo forzato, ineluttabile. Lucia Aviani

- Alle 20. Stefano Bollani ha scelto proprio Mittelfest per debuttare in veste di attore e autore teatrale in prima assoluta con “La Regina Dada” al Teatro Ristori. Un inedito attraversamento dell'universo dada, scritto assieme all’attrice protagonista Valentina Cenni, raccontato da una regina di fiaba che si inoltra nel bosco delle avanguardie culturali, con un panorama sonoro creato da Francesco Giomi, i robot di Matteo Suzzi, le musiche di Bollani, la grazie e la fisicità di Valentina Cenni. Valentina Cenni e Stefano Bollani saluteranno il pubblico e la stampa presenti al festival in un incontro-aperitivo in programma sempre oggi alle 12.45 al Caffè San Marco di Cividale . - “Pearl”, alle 22.30 al Giovanni da Udine Costumi mozzafiato, la musica barocca che evoca atmosfere di splendore cariche di seduzione per uno spettacolo di danza indimenticabile, affiancato dal virtuosismo live dell'Ensemble Combattimento Consort Amesterdam sono gli ingredienti di “Pearl”, lo spettacolo firmato dal coreografo Ed Wubbe che dirige, dal 1992, una delle più antiche e longeve compagnie di balletto lo Scapino Ballet di Rotterdam fondata nel 1945. Servizi bus navetta da e per Cividale. - Alle 11.30. L'Ensemble di Amesterdam punta di diamante nel panorama internazionale per le sue esecuzioni di autori del periodo barocco affascinerà ancora il pubblico in un concerto “speciale” nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti con un repertorio che spazia da Vivaldi a Biber, Porpora, Marini e van Wassenaer. - Alle 18. Il teatro di Gabriele Vacis, uno degli autori più apprezzati del panorama culturale italiano, andrà in scena alla Chiesa di San Francesco con “La parola padre”. Sul palco sei giovani donne, tre italiane, una polacca, una bulgara e una macedone che si incontrano in uno dei tanti ideali crocevia del presente e iniziano a raccontarsi. Tutte hanno un conto in sospeso con la loro patria, ma sopratutto con il loro padre. Una storia vera che racconta la vita di sei giovani attrici selezionate durante i seminari nell'Europa dell'Est dei Cantieri Teatrali Koreja che, con il Teatro Stabile d'Innovazione del Salento, hanno prodotto lo spettacolo. - Alle 21. Ancora musica con il giovane duo composto da Carmen Anastasio e Dragana Gajic allieve del Conservatorio Tartini di Trieste che nel concerto “L'impressione suprema” (Sala San Francesco) proporranno musiche di Tartini, Schubert e Franck. - Alle 23.50. A chiudere la 23ma edizione di Mittelfest (a San Francesco) il grande cinema d'autore con la proiezione del film con Charlie Chaplin “Shoulders arms” accompagnato dalla colonna sonora originale un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Università degli Studi di Udine. L’orario di proiezione, ore 23.50, non è casuale, perché proprio il 28 luglio di 100 anni fa esatti, scoppiava la prima guerra mondiale..

De Lucia è il “trovatore” dello spettacolo del Cafebaum Banda Barocca

◗ CIVIDALE

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Data: 27 luglio 2014

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Markus Stockhausen e Tara Bouman, l’altra sera al Mittelfest. Loro scelgono i brani da suonare in base all’acustica della sala (Phocus Agency)

Markus Stockhausen e Tara Bouman, l’altra sera al Mittelfest. Loro scelgono i brani da suonare in base all’acustica della sala (Phocus Agency)

Le pagine sono quelle dell’Alcina e del Rinaldo, opere liriche ispirate all’epica cavalleresca; le melodie raccontano lo stesso genere, e portano la firma di Georg Friedrich Händel: viaggio nella suggestione di terre e atmosfere remote e fiabesche, dunque, Le maghe e l'isola meravigliosa, spettacolo di musica, appunto, e testi vincitore lo scorso anno - del prestigioso Händel Festival e proposto a Mittelfest, ieri sera, in prima nazionale. Sul palco della chiesa di San Francesco il giovane (per età dei componenti) ma qualificatissimo ensemble “Cafebaum Banda Barocca”, gruppo - a matrice internazionale - composto da pluripremiati talenti, e un noto, apprezzato attore di casa nostra, Vanni De Lucia, perfetto nel ruolo di trovatore. «È partito tutto da un concorso», racconta il protagonista. La genesi del lavoro riporta, infatti, al concorso sopra citato: «Il tema era la produzione orientaleggiante del grande compositore tedesco. Il bando richiedeva una commistione fra suoni e parole. Serviva, insomma, una voce recitante: il Cafebaum ha chiesto la mia collaborazione e io... ho accolto immediatamente l’invito, con piacere. Ed è stata, per me, una scoperta: mi sono reso conto che calzare i panni del cantastorie mi era particolarmente

©RIPRODUZIONE RISERVATA

congeniale. Qualcosa che, evidentemente, covava nel mio Dna artistico... E la ragione, ovviamente, c'è: quand'ero bambino mio padre, napoletano, mi intratteneva con racconti le cui radici affondavano proprio nel filone cavalleresco». Morale: dal sodalizio musical-narrante è uscita una produzione degna, «per originalità» (ai brani di Händel si accosta un cameo di rottura: la contemporanea, minimalista, proposta sonora di John Cage), del gradino più alto del podio. Più che opportuno, così, il suo inserimento nel palinsesto del festival cividalese. «Uno spettacolo commenta De Lucia - dal respiro europeo, in senso profondo: in tale dimensione, però, si coglie netto, immediato, l'influsso italiano sulla cultura del vecchio mondo». Internazionalità di contenuti e di echi, certo, ma pure di volti, quelli degli strumentisti (accompagnati dalla soprano Francesca Aspromonte): «In buona parte rubati al nostro Paese, dove la sopravvivenza - per chi vuole campare di arte - è ormai quasi impossibile. Costretti a migrare all'estero, per potersi esprimere. Del resto - conclude De Lucia - chi calca i palcoscenici è come un pilota di voli intercontinentali: per crescere non si può prescindere dal viaggio». E un tanto ci sta. Peccato sia, troppo spesso, processo forzato, ineluttabile. Lucia Aviani ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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nel ruolo di cantastorie»

Data: 27 luglio 2014

Pagina: 37 (dettaglio) attore friulano ha debuttato ieri ne “Le maghe e l’isola meravigliosa” 2014 L’artista è spesso costretto a migrare all’estero per potersi esprimere»

il programma: ultimo giorno

“La Regina Dada” con Bollani e “Pearl”

Lucia è il “trovatore” dello spettacolo del Cafebaum Banda Barocca

VIDALE

pagine sono quelle dell’Alcie del Rinaldo, opere liriche irate all’epica cavalleresca; melodie raccontano lo stesso nere, e portano la firma di org Friedrich Händel: viagnella suggestione di terre e mosfere remote e fiabesche, nque, Le maghe e l'isola meigliosa, spettacolo di musiappunto, e testi vincitore corso anno - del prestigioso ndel Festival e proposto a telfest, ieri sera, in prima nanale. Sul palco della chiesa di San ncesco il giovane (per età componenti) ma qualificaimo ensemble “Cafebaum nda Barocca”, gruppo - a mae internazionale - compoda pluripremiati talenti, e noto, apprezzato attore di a nostra, Vanni De Lucia, fetto nel ruolo di trovatore. partito tutto da un concor, racconta il protagonista. genesi del lavoro riporta, ini, al concorso sopra citato: tema era la produzione entaleggiante del grande mpositore tedesco. Il bando hiedeva una commistione suoni e parole. Serviva, inmma, una voce recitante: il ebaum ha chiesto la mia colorazione e io... ho accolto mediatamente l’invito, con cere. Ed è stata, per me, una perta: mi sono reso conto e calzare i panni del cantarie mi era particolarmente

congeniale. Qualcosa che, evidentemente, covava nel mio Dna artistico... E la ragione, ovviamente, c'è: quand'ero bambino mio padre, napoletano, mi intratteneva con racconti le cui radici affondavano proprio nel filone cavalleresco». Morale: dal sodalizio musical-narrante è uscita una produzione degna, «per originalità» (ai brani di Händel si accosta un cameo di rottura: la contemporanea, minimalista, proposta sonora di John Cage), del gradino più alto del podio. Più che opportuno, così, il suo inserimento nel palinsesto del festival cividalese. «Uno spettacolo commenta De Lucia - dal respiro europeo, in senso profondo: in tale dimensione, però, si coglie netto, immediato, l'influsso italiano sulla cultura del vecchio mondo». Internazionalità di contenuti e di echi, certo, ma pure di volti, quelli degli strumentisti (accompagnati dalla soprano Francesca Aspromonte): «In buona parte rubati al nostro Paese, dove la sopravvivenza - per chi vuole campare di arte - è ormai quasi impossibile. Costretti a migrare all'estero, per potersi esprimere. Del resto - conclude De Lucia - chi calca i palcoscenici è come un pilota di voli intercontinentali: per crescere non si può prescindere dal viaggio». E un tanto ci sta. Peccato sia, troppo spesso, processo forzato, ineluttabile. Lucia Aviani ©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 20. Stefano Bollani ha scelto proprio Mittelfest per debuttare in veste di attore e autore teatrale in prima assoluta con “La Regina Dada” al Teatro Ristori. Un inedito attraversamento dell'universo dada, scritto assieme all’attrice protagonista Valentina Cenni, raccontato da una regina di fiaba che si inoltra nel bosco delle avanguardie culturali, con un panorama sonoro creato da Francesco Giomi, i robot di Matteo Suzzi, le musiche di Bollani, la grazie e la fisicità di Valentina Cenni. Valentina Cenni e Stefano Bollani saluteranno il pubblico e la stampa presenti al festival in un incontro-aperitivo in programma sempre oggi alle 12.45 al Caffè San Marco di Cividale . - “Pearl”, alle 22.30 al Giovanni da Udine Costumi mozzafiato, la musica barocca che evoca atmosfere di splendore cariche di seduzione per uno spettacolo di danza indimenticabile, affiancato dal virtuosismo live dell'Ensemble Combattimento Consort Amesterdam sono gli ingredienti di “Pearl”, lo spettacolo firmato dal coreografo Ed Wubbe che dirige, dal 1992, una delle più antiche e longeve compagnie di balletto lo Scapino Ballet di Rotterdam fondata nel 1945. Servizi bus navetta da e per Cividale. - Alle 11.30. L'Ensemble di Amesterdam punta di diamante nel panorama internazionale per le sue esecuzioni di autori del periodo barocco affascinerà ancora il pubblico in un concerto “speciale” nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti con un repertorio che spazia da Vivaldi a Biber, Porpora, Marini e van Wassenaer. - Alle 18. Il teatro di Gabriele Vacis, uno degli autori più apprezzati del panorama culturale italiano, andrà in scena alla Chiesa di San Francesco con “La parola padre”. Sul palco sei giovani donne, tre italiane, una polacca, una bulgara e una macedone che si incontrano in uno dei tanti ideali crocevia del presente e iniziano a raccontarsi. Tutte hanno un conto in sospeso con la loro patria, ma sopratutto con il loro padre. Una storia vera che racconta la vita di sei giovani attrici selezionate durante i seminari nell'Europa dell'Est dei Cantieri Teatrali Koreja che, con il Teatro Stabile d'Innovazione del Salento, hanno prodotto lo spettacolo. - Alle 21. Ancora musica con il giovane duo composto da Carmen Anastasio e Dragana Gajic allieve del Conservatorio Tartini di Trieste che nel concerto “L'impressione suprema” (Sala San Francesco) proporranno musiche di Tartini, Schubert e Franck. - Alle 23.50. A chiudere la 23ma edizione di Mittelfest (a San Francesco) il grande cinema d'autore con la proiezione del film con Charlie Chaplin “Shoulders arms” accompagnato dalla colonna sonora originale un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Università degli Studi di Udine. L’orario di proiezione, ore 23.50, non è casuale, perché proprio il 28 luglio di 100 anni fa esatti, scoppiava la prima guerra mondiale..


Sebastianutto al sax tenore e Valentino Funaro al sax baritono) e la voce eclettica di Luisa Cottifogli.

21:45 Bastille) sono ancora disponibili e lo saranno anche alla cassa domenica, a partire dalle 18.

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CULT &S

Data: 27 luglio 2014 Pagina: 22

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CIVIDALE CIVIDALE - Stefano Bollani ha scelto proprio Mittelfest per debuttare in veste di attore e autore teatrale in prima assoluta con “La regina Dada” al Teatro Ristori, stasera (ore 20), giorno conclusivo della 23. edizione del Festival. Un inedito attraversamento dell'universo dada, scritto assieme all’attrice protagonista Valentina Cenni, raccontato da una regina di fiaba che si inoltra nel bosco delle avanguardie culturali, con un panorama sonoro creato da Francesco Giomi, i robot di Matteo Suzzi, le musiche di Bollani, la fisicità della Cenni. Regina Dada attraversa un viaggio dialogando con i suoi “fantasmi”, che si manifestano come voci, suoni, animali fantastici. Sempre stasera, ma a Udine, con costumi mozzafiato, musica barocca che evoca atmosfere cariche di seduzione, si terrà lo spettacolo di danza “Pearl”, firmato dal coreografo Ed Wubbe, che dirige sin dal 1992 una delle più antiche e longeve compagnie di balletto: lo Scapino

Debutta in teatro con "La regina di Dada" IN SCENA Stefano Bollani con Valentina Cenni in "La regina di Dada" di cui il musicista è autore e attore. La prima andrà in scena stasera al Ristori di Cividale (Foto Luca D’Agostino)

Bollani, "prima" da attore Ballet di Amsterdam fondata nel 1945. Lo spettacolo si terrà (22.30) al Giovanni da Udine a causa delle condizioni meteo (servizi bus navetta da e per Cividale. Il teatro di Gabriele Vacis, uno degli autori più apprezzati del panorama culturale italiano, andrà invece in scena nella Chiesa di San Francesco (alle 18) con “La parola padre”. Sul

palco sei giovani donne, tre italiane, una polacca, una bulgara e una macedone che si incontrano in uno dei tanti ideali crocevia del presente e iniziano a raccontarsi. Tutte hanno un conto in sospeso con la loro patria, ma sopratutto con il loro padre. Una storia vera che racconta la vita di sei giovani attrici selezionate durante i seminari

Le donne e il Friuli antico con le parole di Navarons CIVIDALE - Il passato senza la nostalgia, ma come linfa per vivere il presente. Questo si può considerare il manifesto poetico di Novella Cantarutti, che con la sua lingua, il friulano di Navarons, ha raccontato un mondo aspro senza sentimentalismi. Su quel solco e con intenzioni molto simili si inserisce lo spettacolo Trê Zovinì, che ha debuttato a Mittelfest venerdì sera nel chiostro di San Francesco per la regia di Massimo Somaglino. Partendo dall'opera della grande poetessa e come ideale prosecuzione dell'esperienza di Siums (progetto a episodi ideato e diretto nel 2012 da Gigi Dall'Aglio) Carlo Tolazzi e Massimo Somaglino hanno scritto

un buon testo, che ha la struttura frammentaria di una raccolta poetica, con quadri autonomi che dialogano attraverso le suggestioni offerte, in un alternarsi di slancio lirico e di umore popolare. Sul palco Chiara Benedetti, Sara Rainis e Aida Talliente, affiatate e molto convincenti, riescono a cambiare pelle continuamente rappresentando un Friuli antico ed esclusivamente femminile, dove i morti parlano, le mestruazioni sono un tabù, le gerle pesano e spezzano la schiena, i rimpianti prevalgono sui rimorsi. A disposizione hanno pochi oggetti, ma usati spesso in modo interessante: un esempio sono i sassi, essenza di una terra dura, che dentro una valigia

nell'Europa dell'Est dei Cantieri Teatrali Koreja che, con il Teatro Stabile d'Innovazione del Salento, hanno prodotto lo spettacolo. In chiusura, alle 23.50, al chiostro, il grande cinema d'autore con la proiezione del film con Charlie Chaplin “Shoulders arms” accompagnato dalla colonna sonora originale in un progetto di Roberto Calabretto. TRE ZOVINI Le attrici sul palcoscenico al Mittelfest (Foto Luca d’Agostino)

possono diventare il suono del mare e di un desiderio inappagato. Hanno soprattutto a disposizione le parole preziose della poetessa, che compaiono tradotte sullo sfondo nero e che vengono restituite anche attraverso il canto, come nel caso di Sora i macs da lì stelis', musicata da Claudia Grimaz. Le tre attrici emozionano in particolare quando intonano le villotte, che assumono nuovo colore attraverso le

loro voci giovani, e dimostrano di padroneggiare i frequenti salti dal registro drammatico a quello comico. Lo spettacolo perde smalto verso la fine, con il passaggio alla lingua italiana e con la volata a tappe forzate che porta al presente e alla crisi, nell'urgenza di incarnare il manifesto poetico della Cantarutti, ma con l'ansia di spiegare anziché raccontare. Chiara Lenarduzzi


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K U LT U R A

Nedelja, 27. julija 2014

MITTELFEST - Pogovor z umetniškim vodjem festivala Francom Calabrettom

Festival mora okrepiti svojo specifično mednarodno vlogo Letošnji Mittelfest še danes vabi v Čedad z raznolikim programom: pričel se bo dopoldne s koncertom priznanih nizozemskih strokovnjakov za staro glasbo Combattimento Consort, ki bodo zvečer poskrbeli za glasbeno kuliso v živo ob sugestivnih baročnih impresijah koreografije ansambla Scapino, Pearl. V gledališki spored večera sta vključena mednarodni projekt Beseda Oče režiserja Gabrieleja Vacisa in premiera predstave Kraljica Dada Stefana Bollanija ter Valentine Cenni. Tržaški konservatorij bo ponudil večerni koncert, zadnjo besedo pa bo imel film s predvajanjem Chaplinovega Shoulder Arms. Ob skorajšnjem koncu festivala je za novega umetniškega vodjo Franca Calabretta čas za obračun. Katere so bile vaše prednosti ob imenovanju? Imenovali so me marca letos, zato nisem imel veliko časa, da bi lahko v celoti uveljavil svoje zamisli. Seveda je naloga zame predstavljala velik izziv in sem bil zelo počaščen, da so me izbrali za vodenje tako pomembnega, pravzaprav zgodovinskega festivala. Mittelfest mora po mojem mnenju okrepiti tri glavne aspekte: odnos z mestom, vidnost na italijanski sceni in partnerstva z evropskimi festivali. Mesto Čedad se je oddaljilo od festivala, zato mora ponovno dobiti zaupanje v njegovo koristno vlogo. Tudi sodelovanje z drugimi, tudi večjimi italijanskimi festivali, lahko ovrednoti specifično mednarodno naravo Mittelfesta, predvsem v odnosu do vzhodne Evrope, na širšem področju pa imamo v načrtu vključitev v mrežo evropskih festivalov. Kaj za vas pomeni ohranjati ustanovno poslanstvo festivala srednje-vzhodnih evropskih umetniških izrazov? Katere so meje nove Evrope Mittelfesta? Sredi evropskih volitev sem si postavil to vprašanje, ko je na poseben

DO 30. JULIJA

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Umetniški vodja Franco Calabretto na »sceni« letošnjega Mittelfesta

način prišlo do izraza nezadovoljstvo do koncepta Evrope »velikih«, ki potiskajo ob rob »male«. Ideal Evrope, ki podpira, povezuje, zbližuje, se je osredotočil na skupno valuto, temu pa ni sledila enako učinkovita kulturna in politična strategija. Evropa se je radikalno spremenila in ni enotna, temveč polna nezaupanja predvsem do močnejših držav. Opazovalnica Mittelfesta evidentira to krizo in nelagodje predvsem na dramskem področju. Predstavi Frljića in Buljana sta nam ponudili prikaz fizičnega gledališča, odraza trpljenja, ki ga težko razume nekdo, ki je bratomorno vojno spoznal le iz časnikov in televizije. Taki režiserji nas učijo, kako moramo gledati na našo skupno bodočnost. Gledalcem ste ponudili letos Znamenja lepote, časa, vzhoda, katera pa so bila znamenja in usmeritve, ki vam jih je posredovala publi-

STU

ka s svojim odzivom in izbirami? Odziv je bil zelo spodbuden. Dramsko gledališče je seveda sprožilo najbolj ekstremne reakcije, ker po svoji naravi vzbuja najbolj epidermična čustva. Festival pa mora ponuditi tudi take izzive. Na plesnem področju bi izpostavil predstavo čeških bratov Bubeniček, ki sta doživela ovacije. Ko sem si zamislil »znamenja lepote«, sem imel v mislih ravno tisti ideal sodobnega plesa, ki hrepeni po poeziji giba. Na koncertnem področju sem zelo zadovoljen: omenil bi vsaj prisotnost Sofije Gubajduline, glasnice našega časa in protagonistke preteklega, ki je sposobna združevati geometrijo in mistiko v sporočilno pripoved, kar je zelo redko na današnji sodobni glasbeni sceni. Navdušil me je tudi odziv Čedada, ki je na poseben način prišel do izraza v nedeljskem programu, ko je lu-

tkovna predstava privabila družine in je okrog petsto ljudi sledilo po mestnih ulicah plesalkam Arearea, nakar so vsi občudovali navpični ples po zidovih trga Julija Cezarja. Želim razvijati take pobude, s katerimi mesto zaživi kot naravno prizorišče. Katera je bodočnost lutkovnega gledališča v okviru Mittelfesta? Lutkovno gledališče je bilo v mojih mislih, še preden me je župan seznanil s pomembnim projektom za ovrednotenje Podreccove dediščine, ki jo hrani mesto Čedad. Mesto Podrecce se mora povezati z drugimi mednarodnimi centri lutkovne umetnosti z gostovanjem velikih predstav in malih čarobnih trenutkov, ki neposredno in od blizu nagovarjajo družine. Imam že v načrtu specifične projekte, ki jih bomo uresničili na naslednjih dveh izvedbah Mittelfesta. Rossana Paliaga

ŽENSKE PROTI NASILJU - Predstava v okviru Tržaškega poletja

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Data: 27 luglio 2014

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Mittelfest, il teatro incontra la poesia |

Mittelfest, chiusura con Bollani e lo Strindberg di Ronconi

Mittelfest, il teatro incontra la poesia

E siamo così arrivati all’ultimo reportage del nostro inviato al Mittelfest di Cividale, Claudio Facchinelli

Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il Cividale, 27 “diario di bordo” del nostro inviato Claudio luglio 2014 Facchinelli – Mettiamo Cividale, 25 un Luglio 2014 insieme – Con “Mentre ensemble le granate barocco, un cantavano guitto orribilmente” (nella foto) vagabondo, i visto ieri, mercoledì, le cunti, voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerra Haendel, un avevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, Clemente pizzico di Rebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl, Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni a John Cage: o pochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbe vien fuori una inserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterario in uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere di roba Emanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale con indigeribile, o lunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota e un inatteso illuminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, di godimento. morte. Una scena di “Danza Macabra” per la regia di Ronconi Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di Compagnia Con Le nO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film di e Fassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante di maghe mestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati, l’isola meravigliosa, visto ieri, sabato, si è verificato il secondo spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende, caso: la ricetta messa insieme da Vanni De Lucia e dal Cafebaum rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco, approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; un Banda Barocca funziona e diverte. E il recensore annota con non luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un treno interesse la postura del violino barocco, appoggiato fermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banali morbidamente sulla spalla; il violoncello stretto fra le gambe, dinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia, il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanile senza puntale; la maliziosa presenza scenica – oltre alla qualità ove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non vocale – del soprano; l’incursione sonora di Cage; i disegni di elfest-il-teatro-incontra-la-poesia/ 1/3 impronta naïf di Massimilano Gosparini; buon ultimo, il porgere accattivante, popolaresco di Vanni, in marsina, stivali e camicia rossa, che racconta in ottava rima le avventure di Rinaldo e della maga Alcina. 9/8/2014 chiusura con Bollani Strindberg dei di Ronconi Anche quest’annoMittelfest, la collaborazione cole loFestival Due| Mondi ha consentito la prestigiosa ospitalità di una regia di Ronconi, Danza http://corrierespettacolo.it/mittelfest-chiusura-con-bollani-e-lo-strindberg-di-ronconi/ macabra, presentata a Spoleto alla fine dello scorso mese di giugno. Non è questa la sede per una seria disamina critica dello spettacolo. Mi limito a rilevare l’ottima qualità degli interpreti (Adriana Asti, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa); il fascino funereo della scenografia, con letti che sembrano catafalchi; il vezzo ronconiano del mobilio che scorre sul palcoscenico. In più, una lettura registica del testo di Strindberg (nello stesso anno, il 1900, Čechov stava scrivendo Tre sorelle) che lo trasforma in una grottesca storia di vampiri.


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Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il “diario di bordo” del nostro inviato Claudio Facchinelli Cividale, 25 Luglio 2014 – Con “Mentre le granate cantavano orribilmente” (nella foto) visto ieri, mercoledì, le voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerra avevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, Clemente Rebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl, Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni a pochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbe inserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterario in uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere di Emanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale con lunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota e illuminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, di morte. Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di Compagnia nO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film di Fassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante di mestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati, spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende, rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco, approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; un non luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un treno fermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banali dinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia, il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanile ove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non

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giugno. Non è questa la sede per una seria disamina critica dello spettacolo. Mi limito a rilevare l’ottima qualità degli interpreti (Adriana Asti, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa); il fascino Data: 27 luglio 2014 funereo della scenografia, con letti che sembrano catafalchi; il vezzo ronconiano del mobilio Pagina: che scorre 2 disul 3 palcoscenico. In più, una lettura registica del testo di Strindberg (nello stesso anno, il 1900, Čechov stava scrivendo Tre sorelle) che lo trasforma in una grottesca storia di vampiri. Alma_ Ata, ultimo spettacolo della giornata, si presenta come l’esito di una ricerca, seria quanto ambiziosa. Tommaso Monza, che l’ha condotta, ha poco più di trent’anni, e una formazione di scultore, prima che di danzatore. L’idea portante del suo progetto, denominato ROD (una radice russa, род, presente in parole quali: genitore, родитель; nascere, родиться; patria, родина), consiste nell’instaurare un rapporto di reciproca collaborazione artistica e conoscenza con un paese, il Kazachstan, del quale Alma-Ata è stata la capitale, tanto esteso (quasi un terzo dell’Europa) quanto poco conosciuto; ma anche nell’innervare la danza moderna con la tradizione culturale di un popolo che, fino a non molto tempo fa, era sostanzialmente nomade, e la sua comunicazione creativa era affidata principalmente all’espressione corporea. Obiettivi generosi, di ampio respiro, da considerare con rispetto, ancorché, al momento, lontani da una compiuta realizzazione. Da notarsi la suggestiva presenza in scena del talentoso musicista kazacho Yedil Khusseinov (il suo nome – mi spiega – si dovrebbe tradurre in italiano con “Attila”). Occhi a mandorla, baffi alla calmucca, con indosso un costume della sua terra, Yedil accompagna l’azione coreutica suonando la musica, di cui è autore, su strumenti tradizionali di legno: flauti, altri simili a una cetra, uno scacciapensieri, un’ocarina. Oggi, domenica, l’ultima giornata di Mittelfest si apre con la deliziosa esibizione dell’ensemble Combattimento Amsterdam intitolata “Barocco, ultimo stile d’Europa”: brani di squisita fattura di autori italiani e stranieri, alcuni poco conosciuti eppur di grande talento, come il dilettante olandese Unico Willem van Wassenaer, che sembra riecheggiare il nostro Vivaldi. Ma l’attenzione del pubblico è attratta inevitabilmente dalla fascinosa, monumentale, inconsueto chitarrone, mezzo chitarra e mezzo arpa, con funzione di basso continuo, sistemato in proscenio, di fianco al clavicembalo. Con “La parola padre”, scritto e diretto da Gabriele Vacis, si torna al tema del conflitto generazionale, qui nel rapporto fra padre e figlia, in 1/3una prospettiva di respiro europeo, sottolineata dal sottotitolo, che traduce “padre” in tre diversi idiomi: “ojcec, tatko, баща”. Lo spettacolo si fa apprezzare per l’originalità della drammaturgia, che affida la funzione narrativa a una pluralità di voci, di lingue, di tecniche espressive. Sei attrici – tre italiane, una bulgara, una macedone una polacca – raccontano frammenti della Mittelfest, conspesso Bollani e lo Strindberg di Ronconi loro vita, il rapporto colchiusura padre, conflittuale, ma | anche con Tito, col comunismo, con Alessandro il Macedone. Lo spettacolo è spigliato, ai limiti dell’ipercinetica: un muro fatto di bottiglioni di plastica viene distrutto, ricostruito e di nuovo abbattuto; le ragazze si cambiano d’abito a vista; una viene cosparsa di un fango cosmetico; la bulgara, seduta al PC proietta dei video su un piccolo schermo, che ogni tanto abbandona per cantare, accompagnandosi con un harmonium portativo. Ma un pregio non secondario dello spettacolo sta nel suo sapore verità, certo dovuta ad una sapiente

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Tito, col comunismo, con Alessandro il Macedone. Lo spettacolo è spigliato, ai limiti dell’ipercinetica: un muro fatto di bottiglioni di plastica viene distrutto, ricostruito e di nuovo abbattuto; le ragazze si cambiano d’abitoData: a vista; viene cosparsa di un fango 27 una luglio 2014 cosmetico; la bulgara, seduta al PC proietta dei video su un piccolo Pagina: 3 di 3 schermo, che ogni tanto abbandona per cantare, accompagnandosi con un harmonium portativo. Ma un pregio non secondario dello spettacolo sta nel suo sapore verità, certo dovuta ad una sapiente drammaturgia, ma anche al fatto che, in scena, vediamo ragazze attraenti addirittura affascinanti, eppure normali, autentiche: ciò che di più lontano esiste dal personaggio della velina che, purtroppo, costituisce il modello estetico e comportamentale di legioni di ragazzine, un messaggio etico da non sottovalutare.

Stefano Bollani, il geniale pianista che il giorno prima, con Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il “Piano solo” “diario di bordo” del nostro inviato Claudio Facchinelli aveva entusiasmato il Cividale, 25 Luglio 2014 folto pubblico – Con “Mentre accorso al le granate teatro Stefano Bollani cantavano orribilmente” Giovanni da (nella foto) Udine con le sue funamboliche improvvisazioni, oggi si visto ieri, mercoledì, le riproponeva con “La regina Dada”, da lui scritto e interpretato voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerra assieme a Valentina Cenni. La ricchezza dell’apparato scenotecnico avevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, Clemente e qualche idea non banale di regia non compensavano però la Rebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl, Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni a modestia del testo, né la dignitosa ma non esaltante prestazione pochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbe attorale della Cenni. È quasi pleonastico riconoscere a questo inserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterario musicista non convenzionale un indiscutibile, trascinante talento in uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere di Emanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale con musicale, ed anche un sua personale sapienza spettacolare – non lunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota e solo le scarpe da ginnastica e la camicia fuori dai calzoni con cui illuminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, di ama esibirsi, ma un porgere musicale originale e accattivante – morte. Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di Compagnia tuttavia lo spettacolo non funzionava: il riferimento al dadaismo nO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film di rimaneva pallido, incerto; e più d’uno, sconcertato e deluso, usciva Fassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante di dalla sala. Raccontano che quando il grande pianista Ignacy mestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati, spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende, Paderewski, divenuto nel ’19 primo ministro della ricostruita rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco, Polonia, aveva chiesto a un suo collaboratore cosa pensasse di un approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; un suo discorso appena pronunciato, si sia sentito rispondere, con non luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un treno fermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banali deferenza: “Maestro, la preferisco al pianoforte”. dinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia, A mezzanotte, il tema della Grande Guerra ricompare per l’ultima il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanile ove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non volta, affidato a un film di Charlie Caplin del ’18, “Shoulder Arms”. La vita di it/mittelfest-il-teatro-incontra-la-poesia/ 1/3 trincea, il fango, l’irrazionale logica della guerra vengono declinate con l’umorismo del soldatino Charlot, in quel registro stralunato ed onirico a lui caro (anni dopo, anche l’irresistibile satira su Hitler de “Il grande dittatore” sarà affidata a una sorta di 9/8/2014 Mittelfest, chiusura con Bollani e lo Strindberg di Ronconi | sogno), e chiude in leggerezza una celebrazione dovuta, ma non A conclusione di questo reportage a puntate, inevitabilmente indolore. 9/8/2014 Mittelfest, chiusura con Bollani e lo Strindberg di Ronconi | incompleto, azzardo un sintetico – e provvisorio – bilancio di A conclusione di questo reportage a puntate, lo inevitabilmente quanto visto, rilevando con soddisfazione spazio offerto a http://corrierespettacolo.it/mittelfest-chiusura-con-bollani-e-lo-strindberg-di-ronconi/ incompleto, azzardo un sintetico – e provvisorio – bilancio di non diverse realtà giovani; la presenza di linee programmatiche quanto visto, rilevando con soddisfazione lo spazio della offerto a cervellotiche; l’esplorazione di quella “Cartografia bellezza diverse realtà giovani; la presenza di linee programmatiche non inquieta” che titolava l’introduzione di Franco Calabretto, cervellotiche; l’esplorazione quella “Cartografia della –bellezza condotta – anche graziediall’apporto di Rita Maffei all’insegna inquieta” che titolava l’introduzione di Franco Calabretto, ma della cultura e dell’intelligenza. Certo, tutto è perfettibile, condotta – anche all’apporto di Rita Maffei – all’insegna l’augurio è che grazie si prosegua su questa strada. della cultura e dell’intelligenza. Certo, tutto è perfettibile, ma l’augurio è che si prosegua su questa strada. Claudio Facchinelli

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Ventimila presenze per Mittelfest Record di incasso - più 20% rispetto all'anno scorso - e raddoppiati gli abbonamenti

27/07/2014

Ventimila presenze complessive, con un incremento tra il 10 e il 15% rispetto al 2013, per la 23.ma edizione del Mittelfest di Cividale, il festival di prosa, musica, danza e marionette della Mitteleuropa, che si chiude oggi dopo nove giorni di spettacoli (oltre 50), per la direzione artistica di Franco Calabretto, affiancato da Rita Maffei per la prosa. Un primo bilancio è stato tracciato oggi a Cividale dai direttori artistici e dal presidente dell'associazione Mittelfest Federico Rossi, alla presenza dell'assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia Gianni Torrenti. L'edizione 2014 ha superato tutti i record di incasso (più 20% rispetto all'anno scorso) e ha raddoppiato gli abbonamenti, anche grazie al prologo del 6 luglio con la Messa di Requiem di Verdi diretta da Riccardo Muti al sacrario di Redipuglia, con 8.000 spettatori, in occasione del centenario dello scoppio della Grande Guerra. Mittelfest 2015 resterà incentrato sulla città ducale e tra i temi portanti dell'edizione ci sarà "l'acqua, declinata soprattutto come Mare Adriatico e apertura del festival verso il sud dell'Europa e il Mediterraneo, fermo restando l'interesse per le aree centrali e balcaniche del vecchio continente". "Siamo soddisfatti perché abbiamo registrato un palpabile entusiasmo da parte di pubblico e critica - ha detto Calabretto -, i quali hanno riconosciuto la qualità delle proposte di musica, danza, e promosso il ritorno al festival del teatro di figura''. Il pubblico, ha sottolineato il presidente Federico Rossi, ''ha apprezzato anche che il festival sia tornato a svolgersi interamente a Cividale''. ''Il Mittelfest ha risposto alle aspettative della Regione - ha detto Torrenti - ora si tratta di mantenere l'efficienza organizzativa che lo staff ha dimostrato nella gestione di un evento complesso come quello del Sacrario di Redipuglia, predisporre un programma con respiro ancora più transnazionale e promuovere il festival per tempo in Italia e all'estero come pacchetto attrattivo dal punto di vista turistico''.

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27 luglio 2014

Mittelfest chiude con Chaplin CIVIDALE. Stefano Bollani ha scelto proprio Mittelfest per debuttare in veste di attore e autore teatrale in prima assoluta con “La Regina Dada” al Teatro Ristori (ore 20), domenica 27 luglio, giornata conclusiva della 23ma edizione del Festival. Un inedito attraversamento dell’universo dada, scritto assieme all’attrice protagonista Valentina Cenni, raccontato da una regina di fiaba che si inoltra nel bosco delle avanguardie culturali, con un panorama sonoro creato da Francesco Giomi, i robot di Matteo Suzzi, le musiche di Bollani, la grazie e la fisicità di Valentina Cenni. Regina Dada attraversa un viaggio di consapevolezza dialogando con i suoi “fantasmi”, che si manifestano come voci, suoni, animali fantastici: a incarnare in scena i suoi molteplici interlocutori interiori, sarà proprio Stefano Bollani Valentina Cenni e Stefano Bollani saluteranno il pubblico e la stampa presenti al festival in un incontroaperitivo in programma domenica alle 12.45 al Caffè San Marco di Cividale.

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Costumi mozzafiato, la musica barocca che evoca atmosfere di splendore cariche di seduzione per uno spettacolo di danza indimenticabile, affiancato dal virtuosismo live dell’Ensemble Combattimento Consort Amesterdam sono gli ingredienti di “Pearl”, lo spettacolo firmato dal coreografo Ed Wubbe che dirige, dal 1992, una delle più antiche e longeve compagnie di balletto lo Scapino Ballet di Amsterdam fondata nel 1945. Lo spettacolo, definito “sbalorditivo” dal giornale olandese Theaterjournaal (“onestamente, l’unica cosa che si può dire di Pearl è: vedetelo!”), è stato spostato al Teatro Nuovo Giovanni di Udine causa il perdurare delle condizioni meteo avverse. Inizio ore 22.30 (servizi bus navetta da e per Cividale). L’Ensemble di Amsterdam punta di diamante nel panorama internazionale per le sue esecuzioni di autori del periodo barocco affascinerà ancora il pubblico in un concerto “speciale” nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti (ore 11.30) con un repertorio che spazia da Vivaldi a Biber, Porpora, Marini e van Wassenaer. Il teatro di Gabriele Vacis, uno degli autori più apprezzati del panorama culturale italiano, andrà in scena alla Chiesa di San Francesco (ore 18) con “La parola padre”. Sul palco sei giovani donne, tre italiane, una polacca, una bulgara e una macedone che si incontrano in uno dei tanti ideali crocevia del presente e iniziano a raccontarsi. Tutte hanno un conto in sospeso con la loro patria, ma sopratutto con il loro padre. Una storia vera che racconta la vita di sei giovani attrici selezionate durante i seminari nell’Europa dell’Est dei Cantieri Teatrali Koreja che, con il Teatro Stabile d’Innovazione del Salento, hanno prodotto lo spettacolo. Ancora musica con il giovane duo composto da Carmen Anastasio e Dragana Gajic allieve del Conservatorio Tartini di Trieste che nel concerto “L’impressione suprema” (Sala San Francesco ore 21) proporranno musiche di Tartini, Schubert e Franck. A chiudere la 23ma edizione di Mittelfest il grande cinema d’autore con la proiezione del film con Charlie Chaplin “Shoulders arms” accompagnato dalla colonna sonora originale, un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Università degli Studi di Udine. L’orario di proiezione, ore 23.50, non è casuale, perché proprio il 28 luglio di 100 anni fa esatti, scoppiava la prima guerra mondiale. Argomenti correlati:

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Il valzer degli addii – Mittelfest 2014 Mittelfest 2014 si sta avviando alla conclusione tra applausi calorosi e positivi riscontri critici. Oggi, sabato 26 luglio, la protagonista è la prosa firmata Stridberg. Al Teatro Ristori di Cividale del Friuli va in scena Danza Macabra: Strindberg d’annata filtrato dalla visione scenica e interpretativa di Luca Ronconi. In uno spazio che – tra meccanismi, ingranaggi, oggetti fin de siècle e un fondale grigio metallico – rimanda a un Medioevo futuro, Ronconi innesta il testo profondamente misogino dell’autore svedese. L’interpretazione, eccellente e antinaturalistica, assume, a tratti, una veste grottesca, anche grazie a un uso della musica che, sebbene diegetico, si rivela straniante. Lettura registica che deride le piccolezze individuali e di coppia incancrenita nel proprio disamore, producendo un effetto talmente ironico da sollecitare nel pubblico la risata, piuttosto che l’angoscia. Scelta, questa, perfettamente condivisibile dato che il testo di Strindberg è davvero datato ma, grazie a una lettura ironica e leggera, trova la propria giustificazione nell’esorcizzare la morte con un sorriso. In seconda serata la scelta per il pubblico di Mittelfest è tra il Piano Solo dell’eclettico Stefano Bollani, concerto spostato a Udine a causa del maltempo e, per chi resta a Cividale del Friuli, Alma_Ata – performance nella quale spiccano la musica originale e la voce di Yedil Khussainov, compositore kazako in grado di suonare strumenti musicali antichi, originari della sua patria. Suoni sinuosi e un canto di gola particolare, che riesce a trasmettere emozioni profonde. Gli spettacolo sono andati in scena all’interno di Mittelfest 2014 Teatro Ristori sabato, 26 luglio, ore 20.30 Cividale del Friuli DANZA MACABRA di August Strindberg regia di Luca Ronconi con Adriana Asti, Giorgio Ferrara e Giovanni Crippa ore 22.45, Udine STEFANO BOLLANI – PIANO SOLO concerto per Mittelfest ore 23.00, Chiostro di San Francesco Cividale del Friuli ALMA_ATA coreografia di Tommaso Monza – ROD Project


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Stefano Bollani – Foto a cura di Angela Bartolo ‘Segnali. Cartografia della bellezza inquieta’ è il titolo­guida di questa edizione, che non poteva prescindere dai turbamenti che percorrono oggi l’Europa, a cent’anni esatti dall’esplosione della Prima Guerra Mondiale. Da più di vent’anni Mittelfest registra le trasformazioni e le tensioni che hanno attraversato l’Europa, raccontando i molteplici aspetti dell’inquietudine contemporanea. Stefano Bollani – Foto a cura di Angela Bartolo Un grande festival di arti miste, teatro danza musica e molto altro si sono avvicendate, quando il meteo lo ha permesso, lungo le strade di Cividale del Friuli. ‘Segnali. Cartografia della bellezza inquieta’ è il titolo­guida di questa edizione, che non poteva prescindere In alcune occasioni, come ieri sera per il concerto di Stefano Bollani si è reso necessario lo spostamento dai turbamenti che percorrono oggi l’Europa, a cent’anni esatti dall’esplosione della Prima Guerra Mondiale. Da dell’evento al Teatro San Giorgio di Udine, il che non ha impedito al fedelissimo pubblico di riempire ogni posto più di vent’anni Mittelfest registra le trasformazioni e le tensioni che hanno attraversato l’Europa, raccontando i

disponibile e partecipare attivamente allo spettacolo in perfetto stile Bollani. Stefano come sempre si è molteplici aspetti dell’inquietudine contemporanea. presentato sul palco dando forma e vita ad uno spettacolo musicale ricco di contaminazioni trasversali.

Stefano Bollani ha “servito” all’attento pubblico un abbondante “calice” di jazz classico con sentori di repertorio Un grande festival di arti miste, teatro danza musica e molto altro si sono avvicendate, quando il meteo lo ha musicale anni quaranta mescolando e dosando sapientemente ogni nota in modo perfettamente equilibrato e permesso, lungo le strade di Cividale del Friuli.

coinvolgendo il pubblico affascinato dall’insieme, nella scelta dei bis, traendo un miscuglio incredibile dai pezzi In alcune occasioni, come ieri sera per il concerto di Stefano Bollani si è reso necessario lo spostamento richiesti. dell’evento al Teatro San Giorgio di Udine, il che non ha impedito al fedelissimo pubblico di riempire ogni posto disponibile e partecipare attivamente allo spettacolo in perfetto stile Bollani. Stefano come sempre si è Lo spettacolo, cominciato in ritardo a causa dello spostamento, è proseguito fino oltre l’una senza rallentare presentato sul palco dando forma e vita ad uno spettacolo musicale ricco di contaminazioni trasversali. nemmeno per un attimo anzi prendendo calore e colore con lo scorrere dei minuti sempre di più fino all’ultimo bis. Stefano Bollani ha “servito” all’attento pubblico un abbondante “calice” di jazz classico con sentori di repertorio

Questa sera, grande chiusura con il debutto di Stefano Bollani nelle vesti di attore per lo spettacolo teatrale ‘La musicale anni quaranta mescolando e dosando sapientemente ogni nota in modo perfettamente equilibrato e Regina Dada‘ scritto da Stefano Bollani e Valentina Cenni, prodotto da Stefano Bollani e Corte Ospitale, ma coinvolgendo il pubblico affascinato dall’insieme, nella scelta dei bis, traendo un miscuglio incredibile dai pezzi questa è un’altra storia. richiesti.

Si ringrazia l’ufficio stampa di Mittelfest e l’ufficio stampa di Stefano Bollani per il gradito invito. Lo spettacolo, cominciato in ritardo a causa dello spostamento, è proseguito fino oltre l’una senza rallentare nemmeno per un attimo anzi prendendo calore e colore con lo scorrere dei minuti sempre di più fino all’ultimo bis. Immagini e testo di Angela Bartolo Questa sera, grande chiusura con il debutto di Stefano Bollani nelle vesti di attore per lo spettacolo teatrale ‘La Regina Dada‘ scritto da Stefano Bollani e Valentina Cenni, prodotto da Stefano Bollani e Corte Ospitale, ma questa è un’altra storia.

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