CAMZINE - n.0

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 Periodico di informazione Archeologica  CAMZINE

Direzione e redazione Pandolfo Pandolfi (responsabile), Giovanni Miceli, Andrea Pandolfi, Giulia Pruneti, Giuseppe Salluzzo Produzione editoriale Fondazione Kepha onlus www.kepha.eu Progetto editoriale e supervisione Marco Lo Curzio Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Parito Coordinamento tecnico Sciara srl | media design e film production www.sciara.net Stampa Tipolitografia Trischitta – Messina Le fotografie sono dell’archivio CAM, eccetto per le riproduzioni delle opere d’arte concesse dagli autori dei rispettivi interventi della giornata di studio dell’8 maggio 2011. © Tutti i diritti riservati, ogni riproduzione anche parziale vietata senza il consenso dell’editore. CAM Campus Archeologico Museale Baglio Calcara – Triscina di Selinunte Necropoli Manicalunga - Timpone nero Castelvetrano (TP)

Periodico di informazione archeologica del Campus Archeologico Museale di Triscina di Selinunte

Anno I - n.0 Luglio 2011

Museo aperto sulla necropoli

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NUNCAM

CAMESTATE

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QUATTRO ANNI A SELINUNTE di Patrizio M. R. Benvenuti

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Direttore Giovanni Miceli CAM è un progetto promosso da: Fondazione Kepha onlus Via Quattro Fontane, 33 - Roma Tel: +39.06.4872230 Fax: +39.06.4872230 www.kepha.eu Presidente Patrizio M.R. Benvenuti Direttore generale Pandolfo Pandolfi www.camselinute.it info@camselinunte.it

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ITACA COME SICILIA

di Giuseppe Giacalone e Gaspare La Rocca 

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CAM EVENTI ESTATE 2011

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PROGRAMMA 

UNA GIORNATA DI STUDIO AL CAM 

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LA STORIA RUBATA

CAMFESTIVAL

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CAMEDIZIONI 

BOOKSTORE

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SELINUNTE RIVIVE CON IL CINEMA DI ARCHEOLOGIA di Giulia Pruneti

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MARGINI DI SOTTOSUOLO

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE PROGRAMMA

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CAMANTEPRIMA

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UN'ANTEPRIMA ILLUSTRATA 

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La Fondazione Kepha, svolge da tempo attività di educazione, formazione e promozione sociale della collettività, seguendo la linea di un progetto globale di educazione, attraverso l’organizzazione di corsi di studio, laboratori e ricerche finalizzati a concrete possibilità occupazionali, con particolare attenzione alle fasce deboli. Riteniamo, infatti, che sia possibile proporre ad ogni uomo un cammino di crescita personale e professionale sereno e creativo, in cui si sviluppino armonicamente le potenzialità della mente e dello spirito. Per Kepha la dialettica culturale e il valore dell’estetica nella sua accezione più nobile e completa sono mezzi indispensabili per formare l’uomo nella sua interezza, per aiutarlo a trovare il significato più profondo della propria storia, per stimolare la creatività e la maturazione globale. continua a pag. 3



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NUNCAM

QUATTRO ANNI A SELINUNTE. L'avventura della Kepha in Sicilia continua. Patrizio M. R. Benvenuti

Presidente fondazione Kepha Onlus segue dalla prima Tra le finalità che la Fondazione Kepha si è data nella stesura del suo statuto, come abbiamo detto, è la tutela, valorizzazione e conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale ed è con questo obbiettivo che è nato in Sicilia, a Triscina di Selinunte, il centro a cui abbiamo dato il nome di CAM Campus Archeologico Museale, dove, in tempi da record, abbiamo recuperato un caseggiato rurale d’interesse storico-paesaggistico chiamato “Baglio Calcara” che si trova proprio all’interno della famosa necropoli di Manicalunga-Timpone Nero. Tale sede, per la sua storia e per la sua vocazione naturale, è stata finalizzata alla promozione della cultura archeologica ed alla valorizzazione del territorio. Le nostre non sono rimaste intenzioni proclamate durante i discorsi ufficiali tenuti nei giorni dell’ottobre 2008, ma le parole si sono tradotte in un intenso lavoro di recupero ambientale del territorio e miglioramento della struttura realizzata e dei servizi ad essa collegati. Venite a trovarci! Superate le bandiere che indicano l’accesso al CAM, entrate nel cortile! Non troverete né cancelli né filo spinato che delimitano il perimetro della nostra struttura, il CAM nasce come CAMPUS, luogo aperto d’incontro per giovani ed adulti che vogliano partecipare alle nostre iniziative culturali, ma anche semplicemente apprezzare la bellezza del luogo e la tranquillità dell’ambiente. Non vi descriveremo i fiori e le piante che sono stati collocati nei nostri terreni, ma l’impegno verso il territorio ed il suo ambiente. Alla fine dell’anno 2010 abbiamo, infatti, acquistato una parte dei terreni che si trovano nell’antica necropoli di Timpone Nero diventata nei decenni passati ricettacolo di materiali di ogni tipo ed oggetto di vandalismi che hanno ferito profondamente il suo habitat naturale. È dalla fine dello scorso anno che stiamo liberando i nostri terreni dal degrado e dall’abbandono e speriamo che la vegetazione delle coste calde del Mediterraneo, liberata dalle sterpaglie, possa riprendere a vivere

ed a diffondersi facendo del Timpone un luogo per piacevoli passeggiate e visite culturali. Non ci siamo limitati alla natura, durante questi anni abbiamo organizzato eventi culturali di approfondimento per argomenti archeologici e storici, ma anche serate di piacevole relax in un ambiente, che specialmente in estate, si presta a passare le ore della sera partecipando a conversazioni culturali, proiezioni di documentari e film di carattere storico e d’arte. La nostra attenzione è andata anche ai giovani sostenendo dal 2010 il Festival Efebocorto a cui partecipano cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole superiori e dai giovani filmaker sia italiani che di altre nazioni europee. Quest’anno poi abbiamo organizzato, in collaborazione con la Rassegna del Cinema Archeologico di Rovereto e di Archeologia Viva, e con il sostegno del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa e del Comune di Castelvetrano, il Festival Internazionale del Cinema Archeologico di Selinunte che si svolgerà del 4 al 7 agosto a cui tutti siete invitati a partecipare. Sempre ai giovani abbiamo dedicato lo scorso anno gli “Agoni Selinuntini”, giochi sportivi delle specialità classiche, realizzando nei nostri terreni uno “stadion” in terra battuta, le cui misure sono quelle tradizionali della Grecia classica. L’agonismo sportivo è uno stimolo positivo per la crescita dell’essere umano quando lo sport non ha mire economiche, ma soddisfazioni personali. I vincitori delle gare sportive ricevono una coroncina di olivo,

simbolo della vittoria per lo sforzo fisico nell’arrivare “primi”. Altri, però, sono i servizi a cui vogliamo dedicarci: l’archeologia in primis, siamo impegnati da anni ad assolvere le formalità burocratiche per arrivare ad ottenere i permessi necessari ad effettuare quegli scavi archeologici, scientificamente condotti, per fare dei nostri terreni “un museo aperto sulla necropoli”, finalità che ci siamo prefissa già nel progetto presentato nel 2005 all’Assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana. All’archeologia saranno legati servizi di studio e formazione, restauro (abbiamo laboratori modernamente attrezzati), catalogazione e musealizzazione. La musealizzazione è infatti, l’altro grande desiderio. Alcuni ambienti della nostra struttura sono stati recuperati e strutturalmente adeguati per accogliere reperti archeologici che verranno recuperati durante gli scavi o che comunque appartengono e ritrovamenti effettuati nel territorio, per contribuire a mantenere nel luogo di origine opere d’arte che altrimenti sarebbero disperse e decontestualizzate storicamente e culturalmente. CAM Campus Archeologico Museale, ecco, il nome che abbiamo dato alla nostra struttura, chiarisce quello che vogliamo, (utilizzo non a caso il verbo “volere” perché ci stiamo impegnando da anni per la sua concreta realizzazione), lo vogliamo per “noi”, quindi anche per voi e per il territorio.

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"Entrate nel cortile! Non troverete ne cancelli ne filo spinato."

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CAMNOTIZIE Cratere di Eufronio Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma). Restituito all'Italia nel 2006 dal Metropolitan Museum di New York che lo conservava dal 1972. Proviene molto probabilmente da un saccheggio operato qualche anno prima nella zona di Cerveteri (Roma).

8 MAGGIO 2011, UNA GIORNATA DI STUDIO AL CAM.

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LA STORIA RUBATA.

DALL'OBLIO AL RECUPERO. 1861-2011  

Sulla statale che da Castelvetrano scende a Triscina, due strane bandiere (che successivamente ho scoperto essere quelle della Fondazione Kepha di Roma), con sotto una grande scritta CAM Campus Archeologico Museale, indicano la breve devizione che conduce al Baglio Calcara. Mi sono ritrovato in un posto sorprendente.

di V. M. Gli edifici del vecchio baglio in parte recuperati e restaurati ed in parte ricostruiti ex novo, sono immersi in un grande prato verde circondato da oleandri fioriti; un bellissimo inserimento contemporaneo, un’ascensore in vetro e una scala in ferro, conducono ad un ampio terrazzo che si lancia come la prua di una nave verso la campagna intensamente coltivata a oliveti e vigneti. Gli edifici a formare un cortile, si stringono intorno ad un vecchio pozzo con una ruota in ferro che attraverso una catena issa dei cestelli in rame pieni d’acqua, poi rovesciata in una gebbia dove crescono papiri, ninfee ed altre piante acquatiche. Non potevo tralasciare la descrizione di questo posto perché la meraviglia viene spontanea a tutti, compreso il Direttore del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, Architetto Gesualdo Campo, che salutando il Presidente della Fondazione Kepha, Don Patrizio Benvenuti, ha espresso la meraviglia di trovarsi in un ambiente inaspettato data l’asprezza del contesto selinuntino. I lavori si sono aperti con il saluto del Presidente della Fondazione Kepha, Patrizio M.R. Benvenuti, alle autorità, ai relatori ed al pubblico; Pa-


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Un momento della giornata al CAM Intervento del Presidente della Fondazione Kepha

trizio Benvenuti ha illustrato i motivi che hanno spinto Kepha a promuovere la giornata dedicata al recupero delle opere d’arte trafugate, convegno che ha visto la partecipazione di personalità particolarmente impegnate nel difficile compito del recupero delle opere d’arte “scomparse” che, con tanti sforzi delle autorità preposte, stanno rientrando nel nostro Paese. "Kepha, - ha esordito il Presidente Benvenuti - ha nel suo statuto l’obiettivo della valorizzazione e tutela del patrimonio culturale, la conservazione delle opere d’arte, la riscoperta dell’artigianato, il recupero del patrimonio artistico, l’organizzazione e la progettazione di eventi e di iniziative culturali, momenti essenziali nel percorso verso l’educazione al bello e alla cultura che Kepha segue fin dalla sua nascita; per questo non potevamo non pensare ad una giornata da dedicare al delicato problema del patrimonio culturale italiano sparso nel mondo intero". L’Architetto Gesualdo Campo, Direttore Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, saluta i presenti ponendo l’accento sugli sforzi compiuti anche dalla Regione Siciliana per il recupero di importanti reperti archeologici che stanno rientrando dall’estero, come la dea di Morgantina che sarà presentata

ad Aidone nei prossimi giorni, arricchendo il patrimonio culturale della Sicilia. Il Sindaco di Castelvetrano interviene ringraziando la Fondazione per la collaborazione con l’amministrazione comunale nello sviluppare importanti attività culturali per il territorio. L’avvocato Giovanni Miceli, Direttore del CAM Campus Archeologico Museale, dopo aver fatto presente che la scelta dell’immagine presa a simbolo del convegno è quella di una lastra tombale conservata in un museo di Basilea, in Svizzera, affinché serva da auspicio per le tante opere d’arte, ancora da recuperare, specialmente archeologiche, perché possano finalmente prendere la via del ritorno facendo rotta su Selinunte. La parola passa ai convegnisti con il Generale Pasquale Muggeo, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con sede a Roma che illustra la struttura del Nucleo Carabinieri del TPC in Italia e gli sforzi da questi compiuti nella battaglia per la tutela del patrimonio culturale italiano. Segue il Capitano Massimiliano Quagliarella, Comandate della Sezione Archeologia di Roma che illustra le caratteristiche del funzionamento in Italia, del mercato

clandestino dei beni illecitamente scavati, e dei vari passaggi sui mercati esteri per “ripulire” i reperti illecitamente commerciati. Le rotte dell’illecito sono passate per i paesi con grandi possibilità economiche, ma i successi in ambito processuale hanno stimolato una ritrovata sensibilità da parte dell’opinione pubblica internazionale. Conclude il suo discorso dicendo: “Il ritorno in patria di queste splendide vestigia del nostro passato di inestimabile valore realizza soprattutto un atto altamente etico che restituisce legittima funzione e tali opere alla collettività nazionale e ricostruisce l’oggettivo contesto storico e sociale a cui appartengono.” Questo è sicuramente l’essenza, lo spirito e l’impegno che noi riponiamo quotidianamente nel nostro lavoro. Il Capitano Giuseppe Marseglia, Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, dice che la Sicilia può vantare di essere stata la prima regione ad ospitare un nucleo per la tutela patrimonio culturale. Prosegue sostenendo che il dato dei saccheggi archeologici è difficilmente quantificabile per la natura stessa del crimine, che difficilmente viene alla luce e denunciato. Sicuramente abbiamo da parte delle Soprintendenze, o dagli uffici periferici

del Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana, un ottimo ausilio nel ricevere segnalazioni, ma sono soltanto la punta dell’iceberg perché il problema è molto esteso. All’importante intervento degli ufficiali dei Carabinieri impegnati attivamente nelle operazioni di recupero, segue l’intervento del giornalista Fabio Isman che con il piglio deciso che lo contraddistingue affronta il tema de “L’archeologia rubata: una brutta storia che continua ancora”. Un milione di oggetti trafugati sono stati venduti a musei e collezionisti in tutto il mondo, solo 130 sono per ora i capolavori restituiti, diecimila sono state le persone coinvolte, ma, come dice con forza, nessuno pagherà. 

“LE INDAGINI SULLA “GRANDE RAZZIA” SONO INIZIATE NEGLI ANNI ’70, MA LA STORIA DEI TRAFUGAMENTI SI RIPETE ANCORA. QUESTA STORIA È FATTA DI INFINITI GIALLI E MOLTI DEI CAPOLAVORI SONO SICILIANI."

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CAMNOTIZIE

La locandina dell'evento

La Dea di Morgantina Tra i più importati reperti trafugati nella storia dell'archeologia, restituita all'Italia dal Paul Getty Museum di Malibu nel marzo del 2011 è esposta al museo di Aidone (Enna).

Oggi il mercato nero dei beni culturali ha un valore paragonabile a quello della droga, personaggi poco raccomandabili, mercanti, importanti musei del mondo sono coinvolti nel commercio delle opere rubate. Dal 1970, scavare in Italia diventa una vera e propria industria e la Sicilia è luogo dei più devastati. Dai “tombaroli”, ai mediatori, a pochissimi mercanti internazionali, infine, ai musei ed ai collezionisti, ecco la sorte che tocca ai capolavori trafugati. Fuggono tanti oggetti stupendi, unici al mondo e mai visti prima. Qui mostra la foto di un magazzino sequestrato dieci anni fa a Basilea, in Svizzera, al castelvetranese Gianfranco Becchina. Questo episodio è stato un “giallo” perché tra le migliaia di reperti sequestrati, ve ne è uno particolare per la sua bellezza e importanza che è “scomparso” dal magazzino regolarmente sigillato, si tratta di un sarcofago etrusco mai più ritrovato. 

“VEDIAMO QUALCHE REPERTO SUBLIME, TRA QUELLI RESTITUITI, O RIMASTI ANCORA NEI PIÙ GRANDI MUSEI DEL MONDO. TUTTI SONO ORMAI DIVENTATI “ORFANI” DEL PROPRIO PASSATO. RIDOTTI A PURI SOPRAMMOBILI; RIMANGONO MUTI.” 

Il Giudice Paolo Giorgio Ferri parla della tutela internazionale dei beni culturali. Esordisce dicendo che va preliminarmente posta l’attenzione ai fenomeni di tendenza nel traffico illecito di beni culturali. Se negli anni ‘60, ‘70, ‘80 e ‘90 i beni ceramici e marmorei sono stati tra quelli più considerati dalla delinquenza di settore, oggigiorno la moneta costituisce uno tra i beni più appetibili, con un sicuro incremento sia degli scavi, sia ovviamente della sua diffusione nei mercati nazionali ed internazionali. E la tutela da affrontare all’interno di una nazione, si deve estendere per necessità in campo internazionale. Il commercio avviane a mezzo delle così dette “triangolazioni” per mezzo delle quali i beni culturali sono fisicamente trasferiti all’estero (esclusivamente allo scopo di nascondere la loro reale provenienza), cosa che dovrebbe essere riconsiderata e censurate, viste le finalità di tali condotte. Cioè: il riciclaggio. Infatti, tali triangolazioni vengono effettuate allo scopo di ricollocare gli oggetti culturali in territorio straniero dove le norme sono più permissive, così da riuscire ad immetterli su quei mercati che offrono I più alti profitti. Il Giudice Ferri continua dicendo che si deve sottolineare come quasi ovunque la lotta al traffico dei beni archeologici non sia affatto facile, specialmente con gli strumenti legali che abbiamo, al momento, a nostra disposizione. Una serie di emendamenti –anche di natura criminale– devono essere introdotti. Continua dicendo che ogni Stato dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di condonare o almeno

attenuare le pene per coloro che collaborano al recupero e alla ricollocazione dei beni acquisiti illegalmente e/o trasferiti all’estero. Dopo aver preso in considerazione normative e protocolli internazionali, disposizioni e procedure, scelte amministrative ed economiche, catalogazione e nuove tecnologie fotografiche, con una bella e articolata relazione auspicando una maggiore cooperazione e collaborazione internazionale afferma che: "La delinquenza di settore vedrà diminuita la sua possibilità di investire in un mercato che a dir poco è grigio, con tutte le opportunità e sfumature offerte da tale colorazione". Conclude, infine, il suo intervento dicendo che: "Con una più efficiente Amministrazione si potrebbe anche ripensare quella pratica discutibile sotto molti profili normativi (anche di ordine penale) che vede raccogliere denunce di possesso di materiale archeologico, lasciato nella “custodia” del privato (meglio sarebbe parlare di possesso perenne di costui), senza alcuna immediata verifica della legittimità di tale detenzione; e tutto ciò solo per la paura che il cittadino meno disonesto di altri finisca per occultare definitivamente e totalmente ogni bene culturale". È il momento dell’Avvocato Generale dello Stato Maurizio Fiorilli che esordisce ponendo l’accento su ciò che a lui sta a cuore quando nelle trattative internazionali si occupa del recupero delle opere d’arte, e cioè: la contestualizzazione dei reperti recuperati. “Facendo una visita al Parco di Selinunte, nell’antiquarium, avrei voluto trovare, infatti, la ceramica con figure

saluti Patrizio M. R. Benvenuti, Presidente Fondazione Kepha Sebastiano Missineo, Assessore Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana Gesualdo Campo, Direttore Dipartimento Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana Giovanni Pompeo, Sindaco di Castelvetrano Intervengono Giovanni Miceli, Direttore CAM Campus Archeologico Museale Pasquale Muggeo, Generale Carabinieri TPC Roma Massimiliano Quagliarella, Comandate Carabinieri TPC della Sezione Archeologia di Roma Giuseppe Marseglia, Comandante Carabinieri TPC di Palermo Paolo Ferri, MIBAC già Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma Maurizio Fiorilli, Avvocato Generale dello Stato Caterina Greco, Direttore Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa Fabio Isman, Giornalista e scrittore Sebastiano Tusa, Soprintendenza Beni Culturali Trapani

nere proveniente da Boston così come i frammenti del frontone con decorazione a palmette, la statuetta di Athena proveniente dalla collezione di Gorge Ortiz, la testa di Sileno, gli orecchini d’oro a spirale, la lex sacra e la lamina in piombo recuperati dal Getty Museum, la ceramica corinzia recuperata dal Toledo Museum of Fine Art dell’Ohio o le famose monete del tesoretto di Selinunte. Ecco perché mi batto per la contestualizzazione dei reperti. “Dopo il recupero del cratere di Eufronio al Metropolitan Museum di New York, mi fu detto: << …ma perché non lasciate qua questi capolavori, sono gli ambasciatori d’Italia, a New York il cratere era visitato da un milione di persone, ora a Valle Giulia a Roma solo poche persone lo visitano.>> “Io risposi - continua l’Avvocato Fiorilli - la cultura è una cosa, la pubblicità è un’altra cosa, il desiderio di accaparramento è un’altra cosa ancora.” Ma nonostante gli sforzi compiuti non siamo riusciti a bloccare questo esodo. La prima responsabilità è nostra, sono ritornati questi oggetti, ora dobbiamo riconquistare una coscienza civile altrimenti non avremo guadagnato niente. L’ordinamento comunitario si è preoccupato di considerare il problema dei beni culturali come problema speciale, ogni stato deve intervenire affinché non avvenga il depauperamento degli altri, affinché i beni usciti prima del 1993 senza autorizzazione, il giudice comunitario deve restituire il bene per riportarlo nella sua area d’origine. E’ il momento dell’intervento della


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Dottoressa Caterina Greco, Direttore del Parco Archeologico Selinunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa”, che esordisce mettendo in evidenza come questa giornata sia un segnale positivo per il territorio, e come alcune delle opere recuperate siano a Selinunte ed a Castelvetrano, come la lamina plumbea e, dopo lunghe ed alterne vicende, l’Efebo. Riferendosi alla vicenda degli scavi effettuati nel 1823 dagli inglesi Herris ed Angels che scoprirono le metope di uno dei templi di Selinunte, sottolinea come il tentativo di portare in Inghilterra i frammenti delle metope, venne fermato dalle autorità dell’epoca. E come la stessa Commissione dei beni culturali inizia nel 1827 a finanziare scavi ufficiali che prendono l’avvio nel 1831. Con l’unità d’Italia fra il 1867 ed il 1871, il Cavallari intraprenderà a Selinunte una campagna di scavi sistematici. Conclude auspicando si dia maggiore attenzione alla tutela dei reperti contro il collezionismo privato, che, come dire la Dottoressa Greco, si dividono negli orgogliosi, che vogliono mostrare la loro collezione; e nei timidi, che le nascondono. Gli stessi collezionisti che ancora frequentano le aste che vendono capolavori provenienti dall’area selinuntina. "Quando andiamo a visitare i musei, a confortarci non è la vista degli oggetti che amiamo, ma l’eternità di cui facciamo esperienza visitandoli. Speriamo quindi che per il futuro tanti capolavori possano trovare il loro posto e noi li sapremo adeguatamente valorizzare." Conclude gli interventi il Professor Sebastiano Tusa, Soprintendente della Provincia Regionale di Trapani, iniziando con il racconto di un episodio, un ricordo dell’estate di qualche anno fa quando mi chiamano i Carabinieri per un sequestro in casa di un palermitano. Molti gli oggetti esposti in ogni parte della casa che avrebbero richiesto un inventario, un verbale, portando via molto tempo. Dopo un po’ la signora incominciò a lanciare impropèri contro i presenti definendoli non amanti dei beni culturali perché portandoli via dalla sua casa, sarebbero andati a finire nei magazzini dei musei. Con questo voleva far notare come lo stato non sia in grado di farli fruire ai visitatori, quindi è bene che ciascuno si faccia giustizia da se. Occorre invece far passare il concetto della legalità ed il buon utilizzo delle cose pubbliche. Continua facendo notare che si è parlato poco delle Soprintendenze, che invece vanno valorizzate perché hanno aiutato la magistratura ed i carabinieri nella difesa del nostro patrimonio. "Quando ero alla Soprintendenza del mare, dice Tusa, si è iniziata la creazione di una banca dati per i beni subacquei che il mondo ci invidia perché saranno un importante ele-

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mento contro l’esportazione clandestina delle opere d’arte del mare."

Il sarcofago degli sposi. (Sopra) Polaroid che prova l'esistenza dell'opera in terracotta in un magazzino sequestrato in Svizzera, da cui però scomparirà misteriosamente. (Sotto) Uno degli altri esemplari simili oggi esposto al museo del Louvre di Parigi.

Il Soprintendente Tusa, termina dicendo che dobbiamo far capire agli stranieri quanto il loro atteggiamo di fiancheggiamento sia deleterio per il patrimonio culturale. Dobbiamo fare azioni di recupero dello spirito di una cooperazione internazionale perché passi il concetto di proprietà collettiva dei beni culturali. 

“È MOLTO MEGLIO VENIRE A VEDERE IN ITALIA I CAPOLAVORI CHE PORTARLI ALL’ESTERO."

 Quale migliore augurio poteva chiudere questa giornata di studi al CAM, proprio sul territorio che ospita nel suo sottosuolo la necropoli di Selinunte, i cui reperti un giorno forse in quegli stessi spazi potremmo ritrovare.

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COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE

I PREDATORI DELL’ARTE PERDUTA Skira editoriale, Milano 2009

Le origini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale risalgono al 3 maggio 1969, allorché il Comando Generale dell’Arma, sulla base di una lungimirante intuizione del Capo di Stato Maggiore protempore, Gen. Arnaldo Ferrara, determinò di costituire, presso il Ministero della Pubblica Istruzione e d’intesa con questo, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. L’Italia fu così la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore, anticipando peraltro di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che, da Parigi, indicava agli Stati aderenti l’opportunità di adottare varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, tra cui la costituzione di servizi a ciò preposti.

Dal 1970 al dicembre 2009 Fabio Isman ha fatto parte della redazione de Il Messagero, a Roma, dove, per due volte e a lungo, è stato a capo dei servizi italiani, ed ha svolto mansioni di inviato speciale. Dopo essersi occupato per decenni di politica, scandali politici, processi e terrorismo, ed aver seguito importanti eventi in Italia e all’estero, due guerre in Medio Oriente, e l’elezione di due Papi, da 30 anni scrive soprattutto di arte e cultura, anche fuori dal nostro Paese, argomenti cui ha dedicato numerosi libri e pubblicazioni. Da alcuni anni, è particolarmente attento al saccheggio dell’archeologia in Italia, che dal 1970 ha portato allo scavo clandestino di almeno un milione di pezzi ed ha coinvolto oltre10 mila persone.


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CAMFESTIVAL

SELINUNTE RIVIVE CON

IL CINEMA DI ARCHEOLOGIA

di Giulia Pruneti L’archeologia a Selinunte gioca in casa. E questa volta lo fa davvero in grande con la prima edizione del “Festival Internazionale del cinema Archeologico di Selinunte” che si terrà dal 4 al 7 agosto sullo sfondo dell’antica città greca della costa siciliana fra le valli del Belice e del Modione, organizzata dalla Fondazione Kepha Onlus grazie alla determinazione del suo direttore generale Pandolfo Pandolfi, in collaborazione con la rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) e il Festival Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. Il festival è frutto dell’intesa che si è sviluppata nel territorio fra la Fondazione Kepha, il Comune di Castelvetrano ed il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa” nella persona del Direttore, la Dottoressa Caterina Greco che ha con entusiasmo sposato l’idea del festival, dando anche il nome al premio: il “Selinon".

location del Festival, non poteva che essere il Mediterraneo il fil rouge delle pellicole, che spazieranno dall’antica Roma, passando per l’Egitto dei faraoni, senza dimenticare le altre civiltà che si sono sviluppate sulle coste del “mare antico”. Il programma del festival si apre con la coproduzione italo-francobelga "Sagalassos-Gli ultimi Romani", dove i registi Philippe Axell e Marco Visalberghi guidano alla scoperta della straordinaria città anatolica, perfettamente preservata fino ai giorni nostri, ultimo avamposto dell’impero d’oriente. Sempre ambientato in epoca romana è il poliziesco archeologico dal titolo "Carvilio", un enigma dall’antica Roma. Qui, la regista Tricia Lawton, partendo dalla scoperta di due sepolture di epoca imperiale cerca di risalire all’identità dei corpi perfettamente conservati e dello stile di vita degli antichi abitanti del Caput Mundi. Spazio, come dicevamo, anche all’antico Egitto con l’unica delle sette meIl pubblico potrà assistere alla proiezione dei mi- raviglie del mondo ancora in piedi: la piramide di gliori film di carattere storico-archeologico scelti a Cheope, costruita 4500 anni fa con cinque milioni livello mondiale, frutto di tonnellate di pietra di un’accurata selezioabilmente posizionate ne da parte dello stesso per centoquarantasei direttore del Festival di metri di altezza. Rovereto Dario Di BlaL’architetto francese si. Al termine di ogni Jean Pierre Houdin, in serata la platea siciliana, "Cheope rivelato", in veste di giuria popoaccompagna lo spettalare, potrà votare i film tore fin nei meandri del Il “SELINON" in concorso decidendo celebre monumento per così a quale opera assesvelare il mistero della Le prime monete selinuntine furono coniate nella seconda gnare il prestigioso Precostruzione. metà del VI secolo a.C.. Si deve ragionevolmente ritenere mio “Selinon”, ovvero che a Selinunte (come a Himera) siano state emesse le la riproduzione di una È invece la nascita della prime monete siceliote, ed erano d’argento. Poiché non antica moneta, simboscrittura in Siria durante è documentata l’esistenza in Sicilia di miniere di questo lo della splendida città l’età del Bronzo, il punmetallo, è probabile che Selinunte lo importasse dalla fondata dai coloni greci to di partenza del film Spagna. di Megara Iblea "Ougarit" di Valerie La moneta riprodotta rappresenta un tetradramma in argento risalente al 450 a.C. Vi è raffigurata una Ogni giorno, nell’interGirié e Lionel Pouliquen quadriga guidata da Artemide ed Apollo che tende l’arco vallo fra i film, ospiti di Ugarit, un’impronta nelcon la scritta Selinontion lungo il margine. eccezione interverranno la storia dell’umanità. Nell’altro lato è rappresentato il dio fluviale Sèlinos che per portare la loro testiProprio nella città siriasacrifica sull’altare, tenendo nella mano destra una monianza di ricercatori na di Ugarit, gli antichi patera e nella sinistra un ramoscello. Dietro il dio, una e studiosi delle antiche abitanti della terra dei statua di toro su di una base e una foglia di apio, il culture che hanno porSumeri idearono, con selinon. tato alla nascita dell’Eusolo trenta segni, l’alfaropa. beto grazie al quale la Ispirandosi anche alla scrittura sarebbe diven-

tata “democratica”, sottratta al potere esclusivo di una casta di scribi. Tutto italiano il film di Massimo My, "Nemi, il mistero sommerso del lago", per comprendere cosa ci facevano due enormi imbarcazioni coperte di monumenti in un piccolo lago non lontano da Roma, la cui costruzione fu ordinata niente meno che da Caligola. Fonte d’ispirazione per i miti europei di oggi e di ieri, la lussureggiante natura greca rivive nelle irripetibili immagini de "Il giardino degli dei" di Michael Schlamberger, un documentario non convenzionale che si muove tra le storie affascinanti create dalle fantasie degli uomini e i fatti della natura. Vuole essere infine un omaggio alla storia e alle testimonianze archeologiche di Selinunte il film francese "I segreti del Partenone" di Gary Glassman, che verrà presentato fuori concorso nella serata finale: il primo documentario realizzato con l’équipe internazionale degli specialisti che hanno restaurato il più famoso tempio greco. 

“SELINUNTE È LA CORNICE NATURALE PER QUESTO FESTIVAL ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO PER LA GRANDE QUALITÀ DELLE OPERE IN PROGRAMMA”

 – ricorda Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva – "Un modo altamente evocativo per far risuonare l’anima di questa bellissima città greca, capace ancora oggi, con il suo splendido tempio di Era e la sterminata distesa di rovine, di lasciare senza fiato chiunque si affacci alla sua storia".

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CAMFESTIVAL    

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SAGALASSOS. GLI ULTIMI ROMANI

Carvilio, un enigma dall’antica Roma

Nemi, il mistero I segreti del sommerso del Partenone  lago

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 Belgio, Francia, Italia 2008 > 52’ Regia Philippe Axell, Marco Visalberghi Produzione Axelle Comunication, La Compagnie de TaxiBrousse, Doclab srl Consulenza scientifica Marc Waelkens, Etienne Paulissen, Julian Richard

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"Festival Internazionale del cinema Archeologico di Selinunte" 

4-7 agosto 2011  Inizio spettacoli ore 21,00 - Ingresso libero La serata di sabato 6 si svolgerà eccezionalmente all'interno del parco archeologico di Selinunte selezione filmati Dario Di Blasi traduzioni testi cinematografici Claudia Beretta, Maura Sirtori, Elena Valle voci del doppiaggio Andrea Castelli, Enzo Merz archivio cinematografico Museo Civico di Rovereto edizioni video Sirio Film Trento

Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Servizio Archeologico Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa "Vincenzo Tusa"

Città di Castelvetrano - Selinunte

La straordinaria scoperta della città di Sagalassos in Turchia, ultima città romana dell'impero d'Oriente, governata da Costantinopoli. Vedremo le magnifiche immagini della città straordinariamente preservata. Nel nostro film, cercheremo anche le risposte a diverse domande: come vivevano le persone in questo vortice della storia fra la Pax Romana e il primo regno del Medio Evo? Ma anche: perché la città scomparve, e con essa la Civiltà Greco-romana?

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 Italia 2003 > 52' Regia Tricia Lawton Produzione GA&A Productions per Discovery Channel, in associazione con SBS Australia Roma imperiale, tra il I e il II secolo d.C.. Un giovane nobile muore all’improvviso e poco dopo sua madre lo segue nella tomba. Nell’estate del 2000 viene scoperta per caso alla periferia di Roma una tomba con due sepolture in marmo in cui c’erano corpi ben conservati e alcuni manufatti speciali. Questo film è un poliziesco che vuole scoprire chi fossero queste due persone, la loro condizione sociale e il loro stile di vita e soprattutto perché furono conservate in un’epoca in cui la maggior parte dei cittadini veniva cremata

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Ougarit, un'impronta  CHEOPE RIVELATO nella storia  dell’umanità

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KHÉOPS RÉVÉLÉ Francia 2008>52’ Regia Florence Tran Produzione Gedeon Programmes Consulenza scientifica Jean-Pierre Houdin

E’ l’unica delle sette meraviglie del mondo ad essere ancora in piedi oggi. 5 milioni di tonnellate di pietra accatastate per 146 metri di altezza, ben 4.500 anni fa! Dopo 45 secoli il mistero è ancora intatto: come venne costruita? L’architetto francese Jean-Pierre Houdin ha cercato di trovare una soluzione a questo enigma per 10 anni. Ha analizzato e studiato il monumento con l’occhio dell’esperto, come se avesse intenzione di ricostruirlo lui stesso. Oggi, alla fine del suo lavoro di ricerca e grazie all’aiuto della tecnologia ci sta offrendo una soluzione rivoluzionaria. Che sia riuscito a trovare una spiegazione al mistero della Grande Piramide di Cheope?

OUGARIT, UNE EMPREINTE DANS L'HISTOIRE DE L'HUMANITÉ Francia 2007> 52' Regia Valerie Girié e Lionel Pouliquen Produzione Alpha Line Production Consulenza scientifica: Yves Calvet

La Siria ebbe un ruolo fondamentale, specialmente durante l’età del bronzo. Verso la fine del IV millennio, gli abitanti della terra dei Sumeri - situata ad est dell’Eufrate - inventarono la scrittura… 1500 anni dopo, un altro popolo del nord della Siria ideò un nuovo sistema di scrittura. Con solo circa 30 segni, la scrittura sarebbe diventata un gioco da ragazzi…L’alfabeto più antico venne scoperto nel 1928 nel sito di Ougarit, la capitale del regno Ougarit.

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 Italia >2003 > 52’ Regia Massimo My Produzione Massimo My Elaborazione Digitale dell’Immagine s.r.l. (I) Consulenza scientifica Francesca Longo, Giuseppina Ghini

Cosa ci facevano due navi lunghe oltre 70 metri e larghe 25 in un piccolo lago della provincia di Roma? Chi le fece costruire? Perché furono distrutte? Il film vi accompagnerà in un viaggio alla scoperta dell’incredibile storia delle navi di Nemi dell’imperatore Caligola che ne ordinò la costruzione, e di uno strano fenomeno di sincretismo religioso che a Nemi, vide fondersi le figure della dea Diana, venerata in queste terre da secoli, e di Iside, la dea proveniente dal lontanissimo Egitto 

Il giardino degli Dei

 GARTEN DER GÖTTER

Austria > 2005 > 52’ Regia Michael Schlamberger Produzione ScienceVision Filmproduktions GmbH (A)  Niente ha influenzato maggiormente il mondo europeo delle idee dei miti dell’antichità greca. Ma l’ispirazione per questa poetica degli dei derivava anche dalla lussureggiante natura greca. Il mondo animale e vegetale sulle isole e sulla terra ferma è uno dei più multiformi che l’Europa possa offrire. Questo documentario non convenzionale si muove tra le storie affascinanti della mitologia e i fatti della natura – un viaggio del piacere attraverso il “giardino degli dei”

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LES SECRETS DU PARTHÉNON

Francia > 2008 > 1h18' Regia Gary Glassman Produzione Providence Pictures (USA)  Come hanno fatto i Greci, a tagliare, trasportare ed assemblare i 13.400 pesantissimi blocchi di marmo di cui è fatto il Partenone? Il primo documentario realizzato con la partecipazione dell’equipe internazionale degli specialisti del tempio. Questi ultimi hanno messo disposizione i loro archivi filmici e fanno parlare le pietre di questo monumento dove tutte le conoscenze della Grecia antica-artistiche , matematiche, politiche- erano depositate come in un libro…


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CAMESTATE

ITACA COME SICILIA.

Metafora del viaggio di Giuseppe Giacalone e Gaspare La Rocca Il progetto musicale che oggi porta il nome di “Itaca” non nasce fin dall’inizio come corpo di canzoni ispirate al poema omerico. Tutto nasce da una canzone scritta a due mani che ha per tema una partenza, una terra d’origine lasciata alle spalle, e la posizione asimmetrica di due amanti dove lui agisce la partenza mentre lei la subisce. Il parallelismo con Ulisse e Penelope è stato immediato. I successivi altri testi sono infatti nati come ulteriori specificazioni della grande e universale tematica del viaggio, che ha trovato nell’Odissea un modello ideale di ispirazione e di riferimento. Chi ha scritto il progetto ha sempre tenuto presente, dalle siderali distanze geografiche dove le necessità della vita (della “guerra” per la vita) lo ha suo malgrado condotto, quella terra, la Sicilia, che da palcoscenico dell’infanzia ha assunto presto nel ricordo i contorni di una patria naturale e ideale da trasformare, da ripensare, da ricordare, da sublimare in musica e parola, da ricreare e preservare come una vecchia madre che ridiventa figlia per i figli che la accudiscono, dolore sempre vivo, fiammella sempre accesa. Abbiamo scritto e musicato Itaca pensando alla Sicilia e alle nostre vite dentro e fuori la Sicilia, a quello che abbiamo vissuto e a quello che ci pentiamo di aver vissuto o rammarichiamo di non aver completato, e trovando nell’Odissea gli archetipi del viaggio e del dolore. Il progetto, in tutte le sue fasi, dagli iniziali abbozzi ideativi alla presentazione dei pezzi in versione definitiva e arrangiata, è stato costruito negli ultimi due anni e ha ricevuto col tempo integrazioni e apporti da persone che hanno lavorato vivendo fisicamente molto lontane tra loro, chi in America, chi a Milano, chi a Castelvetrano, Partanna, Campobello, e altri paesi della Valle del Belice. Basti dire che senza l’uso di un canale comunicativo informatico come Skype, la genesi del progetto sarebbe stata molto più lunga e difficile, e la motivazione di ciascuno sarebbe stata messa a dura prova dal fatto di non poter condividere la costruzione del progetto come in effetti è avvenuto, vale a dire nota dopo nota, parola su parola, virgola per virgola. La sottile linea che ha unito i collaboratori riducendo le distanze transo-

ceaniche ha viaggiato invisibile nell’etere o suonano in diversi contesti nel tempo lilungo cavi sotterranei, e ha unito voci lonbero che la loro professione gli concede: tane che parlavano la stessa lingua e proFrancesco Critti, sassofonista, agricoltore, vavano la stessa nostalgia. E’ stato faticoso ad una delle chitarre; Gaspare Federico, capirsi, spiegarsi, correggersi, integrarsi, commesso, si esibisce con le sue poliedriedificare un testo in cui si rispecchiassero che tastiere; Giuseppe Nunziatini incontra le diverse sensibilità, anche in ragione del il basso in età avanzata, a 19 anni (suomezzo comunicativo utilizzato, che lascia na bassi a 4,5,6 corde), ma come dice lui passare dai suoi filtri un linguaggio fatto stesso “l’amore sboccia subito” e affina le solo di contenuti tenendo fuori, o riprosue capacità musicali prima a Mazara del ducendo in modo distorto, la pragmatica, Vallo con Fabio Crescente e poi a Roma la prossemica, la corporeità, l’umanità deldove risiede per circa dieci anni; Gaspare le comunicazioni in presenza. Ma tant’è, Nastasi, avvocato, alla chitarra elettrica; era l’unica nostra possibiAntonino Secchia, il  lità, e l’abbiamo usata senmago delle percussioni, za economie in ore e ore e Antonio Troiano, il La collina del Timpone quotidianamente spese in mago della batteria; Vito Nero di Triscina di connessione, a limare pezViviano come bassista Selinunte, da cui si zi, scambiarci commenti, tastierista chitarrista e domina il mare esporre idee, condividere suonatore di strumenti – elemento primo del nuove parti. etnici; Giuliana Pantaleo viaggio come cantante solista e sarà la cornice in cui si E’ stata un’esperienza esalvocalist; Saro Guzzo e svolgerà lo spettacolo, che tante, che ci ha dato occala sua banda di ottoni; il troverà il suo palcoscenico sione di non perderci di piccolo Andrea Fontana dentro un anfiteatro vista come spesso avviene che a 12 anni suona la naturale ricavato in una nella vita; è stato un prochitarra classica a livelli ex cava di pietra attrezzata ficuo lavoro d’insieme nel altissimi; Mario Accarper l’occasione. Quale corso del quale i prodotti di do, sempre alla chitarra, migliore ambientazione cui ritenersi soddisfatti hancome accompagnatore per i suoni e le parole di no ampiamente ripagato le dei brani letti; Rudy un viaggio nella memoria tante frustrazioni, i lunghi Pusateri, maestro arrane nello spazio di giovani periodi di silenzio e inattivigiatore e alchimista di siciliani impegnati nella tà, le crisi creative, nonché suoni; Giovanni Libecdifesa delle proprie origini. le prove e le bozze finite cio, attore; Gaspare La nel cestino o conservate Rocca, biologo moleco ma mai usate. Le diverse lare a New York, la voce canzoni così concepite, con cantata della band, e una quasi quotidiana collaborazione a di- Giuseppe Giacalone, maestro elementare stanza da parte degli ideatori del progetto, a Milano, la voce recitante, che sono gli hanno però assunto solo in Sicilia la loro autori dello spettacolo. veste sonora definitiva, quando attorno al progetto “dormiente” sulla carta si è unito Realizzare proprio in Sicilia il progetto il gruppo di musicisti deciso a condiviassume per noi un significato particolare, derlo ed implementarlo. E’ a quel punto quello di “pranzare” finalmente in casa di che ogni canzone si è svegliata e nutrita quel convitato di pietra sempre assente e dei contributi timbrici ed interpretativi dei sempre evocato, che rappresenta la corvari strumentisti. nice geografica e tematica di “Itaca”, una terra che è stata la nostra origine ma che Pochi ma intensi giorni di prove, spesso ora, per non restar sepolta sotto la polvere effettuate in qualche “macaseno” in camdei ricordi nostalgici, è rivissuta insieme pagna per poterle prolungare fino a tarda come scenario di nuove avventure, a funotte, e le canzoni sono uscite amalga- tura memoria. mate e pronte per l’esibizione. La band è composta da navigati musicisti che

30 luglio collina del Timpone nero, Triscina di Selinunte ore 21.00

VERSO ITACA di Giuseppe Giacalone e Gaspare La Rocca

Mario Accardo chitarre Francesco Critti chitarre Gaspare Federico tastiere Giuseppe Giacalone tastiere e voce recitante Gaspare La Rocca voce / piano Giuseppe Nunziatini basso Gaspare Nastasi chitarre Giuliana Pantaleo voce Antonino Secchia percussioni Antonio Troiano batteria Vito Viviano basso /chitarre /tastiere/strumenti etnici Adriano Fontana e Andrea Fontana duo chitarre classiche Saro Guzzo banda


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CAMESTATE 

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CAM PROGRAMMA EVENTI ESTATE 2011

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Una delle nostre serate vedrà la partecipazione straordinaria di

DANIELE SILVESTRI e le sue canzoni

inizio spettacoli ore 21,00 ingresso libero

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Martedì

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Giovedì

Martedì

MONDO DIVINO

FILMARE

RADUNO DI AUTO STORICHE NEL PRATO DEL CAM

AGONI SELINUNTINI

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Martedì

Martedì

ENSEMBLE SELINUS

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19 LUGLIO presentazione di vini dell’Azienda Planeta

NUOVI CROMATISMI Personale di Paola DE Rosa

apertura mostra dipinti

ESPOSIZIONE DI CAMPANE STORICHE DELLA FONDERIA VIRGADAMO DI BURGIO 

Venerdì

22 LUGLIO EFEBOCORTO FESTIVAL PER I GIOVANI Presentazione

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Martedì

26 LUGLIO IL NOSTRO CINEMA 

29 LUGLIO Selezione di filmati tratti del Fondo della Fondation du Festival Mondial de l’Image Sous Marine di Antibes, e del documentarista Riccardo Cingillo 

Sabato

30 luglio

4 AGOSTO

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VERSO ITACA

Spettacolo musicale nella cornice del timpone nero allestito per l’occasione dalla fondazione kepha 

4/7 AGOSTO

Venerdì

12 AGOSTO FILMARE

Selezione di filmati tratti del Fondo della Fondation du Festival Mondial de l’Image Sous Marine di Antibes, e del documentarista Riccardo Cingillo

FESTIVAL INTERNAZIONALE  Martedì DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI 16 AGOSTO SELINUNTE IL NOSTRO Ospiti della manifestazione: Prof. Alessandro Musco e Prof. Mario Luni CINEMA La serata di sabato 6 si svolgerà all’interno del Parco Archeologico di Selinunte

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19 AGOSTO

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IL NOSTRO CINEMA 

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23 AGOSTO

Seconda edizione

6 SETTEMBRE Selezione di filmati tratti del Fondo della Fondation du Festival Mondial de l’Image Sous Marine di Antibes, e del documentarista Riccardo Cingillo 

Venerdì

9 SETTEMBRE FILMARE

Selezione di filmati tratti del Fondo della Fondation du Festival Mondial de l’Image Sous Marine di Antibes, e del documentarista Riccardo Cingillo 


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CAMSPAZI CHIEDENDOCI NON ‘CHI DEVE FARE COSA’ , MA PIUTTOSTO CHE COSA NECESSARIAMENTE DEVE ESSER FATTO (CHIUNQUE LO FACCIA), E PER VANTAGGIO DI CHI. RIPARTIRE DALLE SOLE DUE COSE CHE CONTANO: IL PAESAGGIO E I CITTADINI CHE LO VIVONO. NOI. SALVATORE SETTIS in “Paesaggio Costituzione Cemento, La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile". Einaudi, Trento 2010

Giuseppe Salluzzo

responsabile Salvalarte Belìce Legambiente Sicilia In un territorio dove la frazione di Triscina predomina su tutto il litorale costiero e lascia parlare di se, per l’enorme numero di case abusive, continuare le battaglie per il paesaggio ha significato? Triscina è la frazione sotto l’attenzione di associazioni, giornalisti d’inchiesta che la riportano annualmente in dossier tipo Mare Monstrum, così come le vele della Guida Blu, del Touring club, tutto questo getta un’ombra negativa sul litorale. Oggetto, spesso di interessi giornalistici che mostrano in modo inequivocabile e sarcastico le brutture e i danni ambientali arrecati dagli insediamenti urbani al litorale selinuntino. Ad un litorale cementificato di una Sicilia che detiene questo primato negativo, non si può nascondere un territorio ricco di un notevole patrimonio culturale e naturalistico che conserva archeologia, monumenti architettonici e natura. Un paesaggio unico frutto di armonie e rapporti costruiti nei secoli, che dalla costa di Selinunte si sviluppa nella valle del Belìce tra natura e storia. Con le campagne di Legambiente, Salvalarte Sicilia e Salvalarte Belice in questo territorio, negli ultimi anni, più di una volta siamo ritornati a Selinunte, nel Parco archeologico, per segnalare, per valorizzare, per far conoscere il territorio e la bellezza di questi luoghi. Provocatoriamente anche per sollecitare le istituzioni competenti. Nella valle del Belìce la memoria e la bellezza sono le parole che ci hanno spinti nel territorio, ormai da quattro anni, alla ricerca di monumenti da salvare. Così oltre a vedere i ruderi, sollecitare i restauri e la conservazione di testimonianze uniche come Poggioreale antica, o i resti della cattedrale di Salaparuta - eccezione di un barocco della valle del Belice - e il Cretto di Alberto Burri che sarà restaurato e ripulito dai segni del tempo, abbiamo potuto immergerci anche nelle aree naturali dove i resti archeologici presenti un po’ ovunque, nella valle del Belice sono intrise di una presenza Selinuntina estesa, dovuta a rapporti commerciali, o ad altri in-

IL TIMPONE NERO A TRISCINA.

Un tratto di paesaggio da salvare. teressi come le Terme per Sciacca, o la sorgente di Bigini, le cave per il prelievo del materiale e le numerose necropoli. Si riscopre quindi anche un paesaggio che continua, nonostante i danni ambientali irreversibili per la cementificazione, ad avere una valenza propria, necessariamente da valorizzare e da far conoscere. Così il caso “Timpone Nero a Triscina”, l’area non riesce a ritrovare una propria identità, e diventare una risorsa da offrire ai visitatori, ai residenti. Pochi conoscono l’antica necropoli, solo gli addetti ai lavori, archeologi o studenti di beni culturali. A Triscina, nella frazione nota in Italia per edilizia illegale, in questo luogo sarà possibile ritrovare degli spazi esclusi dall’abusivismo? Luoghi da fare conoscere per la loro importanza archeologica e naturalistica? Il Timpone Nero inoltre rientra tra i posti conosciuti per i numerosi scavi di frodo, importante patrimonio archeologico che nei decenni generazioni di tombaroli hanno danneggiato e disperso. Per dirla con Settis: 

“RIPARTIRE DALLE SOLE DUE COSE CHE CONTANO: IL PAESAGGIO E I CITTADINI CHE LO VIVONO. NOI”. 

Non importa chi e che cosa deve fare, ma valorizzare la necropoli di Timpone Nero anche se proprietà privata, dopo l’istituzione del Parco Archeologico è un dovere di tutti. Su questo versante, la Fondazione Kepha con l’acquisizione di una porzione della collina rocciosa del Timpone Nero, ha iniziato a recuperare la bellezza di questo luogo, con la salvaguardia della flora autoctona, composta da palme nane e da piante tipiche della gariga costiera: formazioni cespuglio-

se discontinue, basse, al massimo raggiungono 1-1,5 metri, che si estendono sul suolo a matrice calcarea ricco di roccia affiorante o sabbioso, in un ambiente caratterizzato da elevate luminosità, temperatura e aridità con piovosità concentrata nei mesi invernali. Per questo la prima operazione, condotta dalla Kepha è stata la pulizia dei terreni dai rifiuti accumulati nel tempo, e lo svuotamento della cava abusiva dalla grande quantità di immondizie che l’avevano parzialmente riempita. Auguriamoci che dopo questo intervento per ripulire l’ambiente dalle immondizie, la collina del Timpone possa riprendere vita ed avere un aspetto suggestivo specialmente nei periodi dell’anno in occasione della fioritura di alcune specie presenti nella zona. Continuare in questa direzione da parte dei privati sarebbe un intervento auspicabile e doveroso. La fruizione di questa area a nostro avviso aggiunge un ulteriore tassello per una visita naturalistica tra il Parco e le cave di Cusa grazie alla disponibilità e all’interesse naturalistico del CAM, in sinergia con il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, con Università ed Istituti di ricerca scientifica. L’area da salvare con valenze naturalistiche e archeologiche ai margini di Triscina c’è, è lì e potrà diventare una risorsa per il territorio, a nostro avviso capace anche di orientare alla ripresa la frazione balneare. Salvalarte Belice ritiene che azioni intraprese negli anni da amministrazioni ed associazioni varie in altri contesti Belicini (contrada Stretto a Partanna e la bonifica delle aree di riserva a Santa Ninfa) ripetuti a Triscina possono mettere in luce una nuova identità, fondata sulla edilizia legale e la restituzione di aree naturalistiche di pregevole valore, cosi come studi archeologici scientifici potranno raccontare la storia delle antiche popolazioni che hanno vissuto l’area oggi occupata da quella realtà chiamata “Triscina”.


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CAMSPAZI

Strutture Antico Porto

Gaggera Acropoli Necropoli TImpone Nero Manicalunga

Nuove aree Collegamento CAM del CAM verso il Timpone nero Manicalunga

Parco Archeologico CAM Campus Archeologico museale

Area sacra Malophoros

Manuzza


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CAMEDIZIONI

Camcantiere è la collana editoriale che accoglie alcune attività e progetti scelti del Campus. Nasce quando ancora si ristrutturavano gli edifici dell’antico baglio Calcara e il suo nome è un omaggio proprio al concetto più profondo di “luogo della costruzione”. Il lavoro svolto dal campus è continuamente in divenire ed i volumi che entrano a far parte della collana rappresentano le pietre che si pongono nel “cantiere” delle nostre attività.

CAMCANTIERE 1

Camcantiere 3

Documentari

Laboratorio di scultura 4 agosto / 4 settembre 2008

Atti della giornata di studi del 5 maggio 2010

Un prologo visivo, di Domenico Distilo

IL PRIMO VIAGGIO

SELINUNTE SI RACCONTA

Progetto a cura di Sasha Vinci Coordinamento di Alessio Gurrieri 36 pp. | colore | 2008

A cura di Enrico Acquaro, Paola De Vita e Alessandro Iannucci 64 pp. | colore | 2010 | ISBN

Insieme racconto visivo dell’esperienza e catalogo del primo workshop d’arte organizzato nel nascente CAM, e le cui opere sono ancora memoria visiva di quest’atto “fondativo”, ospiti silenziosi del giardino antistante gli spazi del Campus.

Gli atti della giornata di studi al CAM che ha fatto un importante punto della situazione dei principali studi dedicati all’area del parco archeologico di Selinunte delle Necropoli e della zona delle Cave di Cusa. Un documento illustrato di importante valore scientifico.

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RITRATTI

Iris Janke fotografa il CAM

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SELINUNTE IMMAGINATA

Dal viaggio romantico al metodo scientifico

Progetto a cura di Marco Lo Curzio e Domenico Distilo 36 pp. | colore più bronzo in sovrastampa | 2009 Una raccolta di ritratti che la fotografa tedesca ha scattato in esterni scegliendo a caso tra i visitatori, gli organizzatori, le forze dell’ordine, gli studiosi e i semplici curiosi della tre giorni di inaugurazione del Campus il 18-19 e 20 ottobre del 2008. Un grande affresco collettivo del pubblico dell’evento, una grande riflessione visiva sull’eterogeneità dell’abitare i luoghi della cultura.

A cura di Giuseppe L. Bonanno, Angelo Curti Giardina 48 pp. | colore | 2010 | ISBN 978-88-97100-02-7 Il catalogo dell’esposizione omonima che ha raccolto in esclusiva alcune tra le più significative rappresentazioni iconografiche che nei secoli hanno accompagnato le “visioni” che studiosi e illustratori hanno avuto dell’antica colonia greca.

CAM, Selinunte

DVD | ITA sub ENG | video HD | 20’ | Selinunte 2008/9 Produzione SCIARA | media design and film production Una visita al cantiere

CAM durante i lavori di recupero del Baglio Calcara diventa l’occasione per incontrare architetti, operai, archeologi e anziani conoscitori dei luoghi e tracciare il ritratto di un territorio ricco di storia sommersa e sapienza culturale.


numero zero

anno primo 

CAMANTEPRIMA

Camcantiere 5

Margini di sottosuolo Un diario a fumetti

Appunti visivi, disegni di scena, story board e frammenti di racconti elaborati durante i sopralluoghi e la lavorazione per la produzione cinematografica dell’omonimo film documentario. Progetto a cura di Marco Lo Curzio Illustrazioni di Michela De Domenico

"Margini di sottosuolo" è un documentario di Domenico Distilo, prodotto da SCIARA srl con il sostegno della Fondazione Kepha onlus; il progetto è titolare di un finanziamento della Regione Siciliana, Fondo Regionale per il Cinema e l'Audiovisivo (L.R. 16/07).

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CAM PROGRAMMA EVENTI ESTATE 2011 Una delle nostre serate vedrà la partecipazione straordinaria di DANIELE SILVESTRI e le sue canzoni 

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Martedì 19 LUGLIO MONDO DIVINO presentazione di vini dell’Azienda Planeta

Sabato 30 luglio VERSO ITACA Spettacolo musicale nella cornice del timpone nero allestito per l’occasione dalla fondazione kepha

Martedì 16 AGOSTO IL NOSTRO CINEMA

NUOVI CROMATISMI Personale di Paola DE Rosa apertura mostra dipinti

 Venerdì 19 AGOSTO IL NOSTRO CINEMA

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 Martedì 23 AGOSTO AGONI SELINUNTINI Seconda edizione

Venerdì 22 LUGLIo EFEBOCORTO FESTIVAL PER I GIOVANi Presentazione

4/7 AGOSTO FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE Ospiti della manifestazione: Prof. Alessandro Musco e Prof. Mario Luni La serata di sabato 6 si svolgerà all’interno del Parco Archeologico di Selinunte

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ESPOSIZIONE DI CAMPANE STORICHE DELLA FONDERIA VIRGADAMO DI BURGIO 

Martedì 26 LUGLIO IL NOSTRO CINEMA 

Giovedì 4 AGOSTO Raduno di auto storiche nel prato del cam

Venerdì 29 LUGLIO FILMARE Selezione di filmati tratti del Fondo della Fondation du Festival Mondial de l’Image Sous Marine di Antibes, e del documentarista Riccardo Cingillo

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 Martedì 6 SETTEMBRE FILMARE  Venerdì 9 SETTEMBRE FILMARE 

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"Festival Internazionale del cinema Archeologico di Selinunte" 

4-7 agosto 2011  Inizio spettacoli ore 21,00 - Ingresso libero La serata di sabato 6 si svolgerà eccezzionalmente all'interno del parco archeologico di Selinunte

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SAGALASSOS. GLI ULTIMI ROMANI

Nemi, il mistero sommerso del lago

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 Belgio, Francia, Italia 2008 > 52’ Regia Philippe Axell, Marco Visalberghi

 

CHEOPE RIVELATO  KHÉOPS RÉVÉLÉ Francia 2008>52’ Regia Florence Tran

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Carvilio, un enigma dall’antica Roma

 Italia 2003 > 52' Regia Tricia Lawton

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Ougarit, un'impronta nella storia dell’umanità

Venerdì 12 AGOSTO FILMARE

 OUGARIT, UNE EMPREINTE DANS L'HISTOIRE DE L'HUMANITÉ Francia 2007> 52' Regia Valerie Girié e Lionel Pouliquen

WWW.CAMSELINUNTE.COM

 Italia >2003 > 52’ Regia Massimo My Produzione Massimo My Elaborazione Digitale dell’Immagine s.r.l. (I) Consulenza scientifica Francesca Longo, Giuseppina Ghini

 

Il giardino degli Dei

 GARTEN DER GÖTTER

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Martedì 9 AGOSTO ENSEMBLE Selinus

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Regia Michael Schlamberger 

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I segreti del Partenone

 LES SECRETS DU PARTHÉNON

Francia > 2008 > 1h18' Regia Gary Glassman Produzione Providence Pictures (USA) 


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