La Contrada del Poeta fogli volanti di poesia spersa
n째5 gennaio 2014
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naif
L’Emilio Q
Emilio Marini è nato a Supersano il 30 giugno 1924 vive a Tricase è autore di capolavori di una creatività primitiva che non smette mai di stupire
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uando, qualche tempo fa, l’artista Ezio Sanapo mi invitò per andare a trovarlo a Tricase per vedere le sue opere, non sapevo nulla di Emilio Marini. Poi accadde che quella mattina in cui andai a trovarlo il tempo passasse troppo in fretta, e che l’ora del pranzo arrivò senza che né io né l’artista ci accorgessimo. L’invito presso la sua casa fu spontaneo, come spontanea fu la risposta positiva. Lucetta è la moglie di Ezio, che per la precisione si chiama Luce Maria Marini, e quel giorno, non sapendo neanche che mi avrebbe avuto come ospite, aveva comunque preparato un pranzetto veramente coi fiocchi, o meglio coi fiocchi di pesce di tutte le grandezze cotto nelle diverse squisitissime pietanze. La signora e il mio amico Ezio mi prepararono il posto a un lato del tavolo, è subito mi accorsi, appena prima di iniziare a mangiare, che lei prese un piatto già confezionato di cibo e, chiedendo scusa per una breve assenza, si allontanò dalla stanza da pranzo per recarsi in un’altra camera non molto distante dalla prima. Al suo ritorno disse che aveva portato da mangiare al padre, il quale raramente usciva dalla sua stanza nella quale amava passare le intere 24 ore della giornata, salvo i pochi minuti per il bagno, peraltro quasi adiacente. Là per là, pensai a un vecchio padre avanti negli anni, della cui età chiesi immediatamente conferma: «Ha compiuto da poco 88 anni». Questa verifica mi diede la conferma che molto probabilmente si doveva trattare di un signore alquanto malandato, per cui la figlia, premurosa, si preoccupava ora di portarle il cibo in camera. Me l’ero visto già anche a letto e con la tavola sul petto pronta per il pranzo. «Dopo che avremo finito di mangiare, se ti va di vederlo, ti porterò nella sua cameretta», disse la signora. Là per là, pensai di non essere interessato ad andare a disturbare un vecchietto che amava stare in solitudine nella sua stanza, per cui risposi di no, che mi dispiaceva andare a disturbare la quiete del vecchio padre. Mangiavamo ancora, quando mi cadde lo sguardo su un disegno a colori vivaci, gettato su una poltrona laterale. Si trattava di un disegno naif molto interessante e, dato che mi trovavo nella casa di un artista, ho pensato trattarsi di un bel disegno eseguito da qualche altro artista amico del padrone di casa. Là per là mi sono detto di non chiedere a
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di Maurizio Nocera
Ezio il nome dell’artista che l’aveva eseguito, ma poi l’attrazione irruppe così potentemente nella mia mente, che mi sentii costretto a chiedergli: «Chi l’ha fatto?». «Mio padre», rispose prontamente la signora Lucetta. «Tuo padre che sta di là?». «Sì, mio padre che è di là». «Sì, è vero, è mio suocero l’esecutore di quel disegnino», rispose pure Ezio Sanapo. «Ma Ezio, che dici? Non si tratta affatto di un disegnino. L’esecutore di quell’opera naif è davvero interessante. Quando avremo finito di pranzare, se possibile, voglio vederlo». E così fu. Perciò, finito di pranzare, scortati dalla signora Lucetta, ci siamo recati nella cameretta del signor Emilio Marini, nato a Supersano il 30 giugno 1924, la cui vita è densa di eventi per tanti versi straordinari, come quello, ad esempio, di essere stato, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, imprigionato e deportato prima in un lager della Germania nazista, poi sottoposto a durissimi lavori forzati in una fabbrica di Amburgo. Emilio venne liberato solo nell’agosto 1945, vale a dire quando finalmente l’Armata Sovietica aveva ridotto in cenere la Germania e liberato l’Europa dall’incubo nazifascista. Emilio Marini ha avuto una vita sentimentale molto difficile e alquanto sfortunata. È stato sposato una prima volta con Maria Marini (non parente) dello stesso suo paese, dalla quale ebbe due figli, appunto Luce Maria (Lucetta per gli amici e per gli intimi di famiglia) e Adolfo. La signora Maria morì nel 1997. Successivamente Emilio si risposò nel 1999 con Rosa Palma di Ruffano, ma che purtroppo anche lei se ne morì presto nel 2002. Rimasto vedovo e parzialmente abbandonato nella sua Supersano, è stato amorevolmente accolto dalla figlia Lucetta, nella cui casa ha una stanzetta tutta per sé, dove per quasi tutto il tempo (escluse le ore di sonno) si dedica a disegnare, dipingere e, altra sua grande passione, riscrivere per intero grandi testi come appunto quello della Bibbia. È stato imprenditore edile fino al 1963, poi emigrò con l’intera famiglia in Svizzera, dove lavorò come edile e dove rimase fino al 1977. Dal 1984 è un pensionato dello stato italiano. Emilio si dimostrò molto gentile con me, mi salutò, mi diede la mano e cominciò subito a farmi vedere i suoi disegni naif. Per me capolavori di un’arte primitiva che non smette mai di stupirmi.
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La Contrada del Poeta 5. Gennaio - 2014 Fogli volanti di poesia spersa, graficamente composti da Mauro Marino nella sede del Fondo Verri di Lecce Direttore: Maurizio Nocera I fogli sono stampati in fotocopiatrice a tiratura limitata e diusi in rete